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SCURU

Dramma in tre atti

Di NINO MARTOGLIO

PERSONAGGI

LU ZÚ MASI LATINU, sensale, cieco       65      anni

NINU, suo figlio, sensale                                     27       »

ROSA, sua figlia                                         20       »

DECU MANTÈRA, tipografo                    25       »

LU ZÚ PAULU SCARÚTA                       65       »

DON CUNCETTU SCIABULIDDA          50       »

LA 'GNÂ TUDDA TUDISCU                    50      »

LA ZÀ TANA LA MASSARITA               60       »

PEPPI FASOLO                                         30      »

SARA LA BIFFA                                       25       »

TURI MANITTA                                       25       »

MINICA STUPPAGGHIEDDU                 18       »

Dal 1915 al 1916, in una città di Sicilia. Tra il 1° e il 2° atto corre un anno, tra il 2° e il 3° corrono quindici giorni.

Commedia formattata da


ATTO PRIMO

Scena fissa

Uno stanzone rustico a pianterreno, con le pareti imbiancate a calce, color giallone o verdognolo. Comune a destra (dello spettatore), uscio a sinistra ed altro in fondo. Una tavola in centro, un comò con sopra: un quadro di Madonna e lampada votiva accesa davanti, un lume a petrolio e un servizio da caffè per sei (addizzu), ben disposto. Una credenza, con tendine di tulle rosa ai ve-tri. Una console con sopra: un orologio a suoneria, un altro lume a petrolio e varii oggettini per diversi usi. Un seggiolone a bracciuoli, una dozzina di sedie. Alla parete di fondo un ritratto di giovane donna, ricoperto da velo nero, quadri a oleografìa e immagini di santi. Altri quadri alle altre pareti. Braciere acceso presso il seggiolone.

D'inverno e di sera nel primo atto - d'inverno e di giorno, nel secondo e nel terzo.

 SCENA I

Ninu, Decu, Rosa, lu zú Paulu, Don Cuncettu, Peppi, la 'Gnâ Tudda, la zà Tana, Sara, Minica e Turi.

 (All'alzarsi della tela si ode un grande schiamazzo, si ride, si applaude, si vocia. Le donne stanno sedute in fila sulla destra e gli uomini sulla sinistra. Si gioca agli indovinelli).

don Cuncettu                - (si alza, tenendo un fazzoletto avvoltolato in mano, aspetta che si faccia silenzio e declama) Oh 'Gnâ Tudda, chi faciti? Chi d'arreri mi la mittiti? Ppi l'amuri di tutti i santi, Non d'arreri, ma davanti! (gitta il fazzoletto a 'Gnâ Tudda e, sedendo, aggiunge) Ppi la santa Nunziata, 'N' è parola marchiata!...

La ‘Gna Tudda             - (dopo breve riflessione) 'A lanterna!

Tutti                              - Beni, bravu, induvinatu!...

La ‘Gna Tudda             - (alzandosi alla sua volta) Trasi trasennu, Ficca ficcannu, Fa 'dda cosa E poi si riposa. (gitta il fazzoletto a zú Paulu e siede, ripetendo) Ppi la santa Nunziata, 'N' è parola marchiata.

Peppi                             - (mentre zú Paulu riflette) E chi fu, 'Gnâ Tudda?... Macari vui vi jttastuu o' grassu?

La ‘Gna Tudda             - Zittitivi, scumunicatu! ...

Lu Zù Paulu                  - (lieto, nella persuasione di avere indovinato) 'U patruni 'i casa!...

Tutti                              - Uhuum!... (lo sberteggiano).

Ninu                              - 'U dicu ju... 'A chiavi!...

Tutti                              - Beni, bravu Ninu, 'a chiavi!...

Ninu                              - Passamu avanti; vui, zú Paulu, sbagghiàstivu e non putiti parrari... A tia, Peppi. Datici 'u fazzulettu.

Peppi                             - (prende il fazzoletto dallo zú Paulu, si alza e, guardando Rosa, teneramente) Lu patri è sgroppu, La mamma è spina E la figghia è rigina!... (gitta il fazzoletto alla ragazza e siede).

Decu                             - Bravu, Peppi!... (guardando Rosa con occhi di fuoco) 'U viditi quant'è galanti?... (poi che Rosa, turbata, tace) E chi è, donna Rusidda?... Non l'induvinati?... Ma siti vui!...

Rosa                              - (avvampata) Ah!... Rosa?...

Tutti                              - Rosa, rosa!... Bravu!...

Decu                             - Tocca a vui, ora, a rispunnirici ccu 'n'autra galantaria...

Rosa                              - (timida) Non nni sacciu, 'nduvinelli...

Turi                               - Ca ora, chi diciti?...

Decu                             - (raccattandole il fazzoletto che le è caduto e porgendoglielo) Daveru, donna Rusidda?...

Rosa                              - (prendendo il fazzoletto) Beddamatri!...

Decu                             - E faciti un sforzu di memoria, jamu!... Ppi Peppi... S' 'u merita, criaturi...

Peppi                             - Tu pigghia bonu ppi tia!... Donna Rusidda non àvi bisognu di suggirituri.

Rosa                              - (si alza, pensa un bel po', poi, con sentimento e con voce presa d'emozione) Haju 'na cosa ca non mori mai ed è 'mpastata di meli e d'aloi: 'nganna li genti cco li modi soi!... (gitta il fazzoletto a Decu, lasciando deluso Peppi, che s'era mosso per raccattarlo).

Decu                             - (pronto, con gioia, afferrando il fazzoletto a volo) L'amuri!

Sara                               - Ti scungiuru! E chi 'nzirtati, a volu? Bravu!...

Minica                           - Malanova, daveru!... Cc'aviti, 'u spirdu dintra?..

Decu                             - (dopo breve riflessione, enfatico, guardando Rosa negli occhi) Dui finestri ben guardati, Stannu aperti li jurnati, Ma vinennu, poi, la notti, S'appuntiddanu li porti. (gitta il fazzoletto a Sara, dopo averci pensato su un bel po').

Sara                               - Bonu, va, vo' 'nzírtati chista, ora!...

Minica                           - Daveru, oh, chista difficili, è... Non l'haju 'ntisu diri mai.

La Zà Tana                    - Mancu ju 'a sacciu.

Decu                             - E chi fu, non 'nduvinati nuddu?... Va, si c'è quarcunu ca l'ha capitu, parrassi (non apre bocca nessuno e tutti restano a pensare).

SCENA II

Lu zú Masi e detti.

Lu Zù Masi                   - (appare, sorridente, con gli occhi spenti, dall'uscio di fondo, reggendosi a uno stipite) Di chi si tratta? Jemu sintennu, ca ci jocu puru ju!

Ninu                              - (correndogli incontro) Aspittati, patri, non vi muviti, ca assai, semu!... (se lo mette sotto braccio e lo accompagna a sedere, gli accosta il braciere davanti, gli accomoda i piedi sul cerchio di legno e poi) Daveru ci vuliti iucari?

Lu Zù Masi                   - Pirchí, non mi vuliti?

Tutti                              - Anzi!... (si alzano per andarlo a salutare).

Lu Zù Masi                   - (che capisce) Non vi scumudati, signuri mei... Nn'avemu salutatu d'accussí, a la 'ngrisa (si toglie il berretto, lo agita e se lo rimette) Dunca, don Decuzzu, videmu si induvinu ju, ripititi.

Decu                             - (ripete) Dui finestri ben guardati, Stannu aperti li jurnati, Ma vinennu poi la notti, S'appuntiddanu li porti.

Lu Zù Masi                   - (con un mesto sorriso) Haju capitu, va, non è cosa mia!

Lu Zù Paulu                  - Chi fu, non si' bonu mancu tu?... T'arrenni, Masi?...

Lu Zù Masi                   - Cui, ju? Chi ti pari, ca mi chiamu Paulu Scaruta?... Ju àvi menz'ura, ca l'haju 'nduvinatu!... Dicu ca non è cosa mia pirchí ju, oramai, haju du' finestri ca resta- nu chiusi, appuntiddati, di notti e di jornu!... L'occhi... è veru, don Decu?

Decu                             - Bravu, l'occhi!... lnduvinatu!... Mi dispiaci, chiuttostu, ca senza vulillu v'haju ricurdatu 'na pena!... Quannu dissi 'stu 'nduvinellu eruvu 'dda parti... va si no non l'avissi dittu...

Peppi                             - E avissi fattu megghiu.

Turi                               - Si capisci!... Giustu giustu chistu, avevi a diri?...

Lu Zù Masi                   - Bonu, signuri mei, chi vi pari, ca mi sparò?... V' 'u stati mangiannu, criaturi!... Ora vi dicu 'na cosa ca vi fazzu ristari alluccuti... Chi vi criditi, ca mi sentu infelici?... No, affattu!... 'Nt' e' primi, viditi, sí... 'nt' e' primi mi parsi tuttu 'u munnu finutu... ma poi, a pocu a pocu, vinni la rassignazioni... mi trasiu 'nt' 'o cori comu 'na ducizza... chi sacciu, non v' 'u sacciu diri... ma 'u fattu è chiddu ca m'hannu passatu cinc'anni comu fussiru cincu jorna... Quasi felici, va!... Non ci pensu chiú... Mi pari comu s'avissi natu d'accussí, anzi no, o' cuntrariu: comu si la vista non m'avissi abbannunatu mai!...

La Zà Tana                    - Menu mali!... Unni manca, Diu pruvidi!

Lu Zù Masi                   - Nuautri orvi, amici mei, avemu certi sodisfazioni e certi piaciri, ca vuautri ccu 'a vista mancu vi l'immaginati!... Chiddu per esempiu, di non essiri mai suli... chiddu di essiri prutetti di tutti, comu fussimu turnati picciriddi... chiddu di non vidiri tanti cosi laidi di 'stu munnazzu tradituri... chiddu...

Lu Zù Paulu                  - Masi, si parri 'n autru tanticchia, mi ci fai fari un votu arriversu a Santa Lucia ppi livarimi 'a vista 'e l'occhi!...

Lu Zù Masi                   - No, Diu ti scampa e libira, Paulu, ca chi dici? Tu, orvu, fussi lu veru derelittu!...

Lu Zù Paulu                  - E pirchí ju sí e tu no?

Lu Zù Masi                   - Ca pirchí tu fussi orvu du' vòti: d'occhi e di ciriveddu (tutti ridono).

Lu Zù Paulu                  - (piccato) Sempri 'ddu Masi, si'!... Lingua sacrilica!... Chi nni sai, ca sugnu orvu di ciriveddu?...

Lu Zù Masi                   - Si t'offenni non parru chiú...

Tutti                              - No, parrati, parrati...

Lu Zù Masi                   - N' 'o viditi ca 'u zú Paulu non vòli?...

Lu Zù Paulu                  - Pirchí non vogghiu?... Senzamai mi scantu di tia!... Po' parrari finu a dumani matinu... Tantu, non m'hai chi mi diri!...

Lu Zù Masi                   - Tu si' chiddu d' 'a nuvena 'i San Pantaliu... L'haju a cuntari, 'ssu fattareddu?...

Tutti                              - Sí, sí, sí!...

Lu Zù Masi                   - M'affranchi, Paulu?...

Lu Zù Paulu                  - (con un sorrisetto stentato tra i denti, togliendo la tabacchiera) T'affrancu, Masi... (annusa tabacco e poi fa un gesto espressivo agli astanti, come per dire: «lasciamolo dire, poveretto, si diverte»). (Tutti accostano le sedie attorno al seggiolone di zú Masi. Deco fa posto a Rosa e poi le siede accanto. Ninu resta in piedi appoggiato alla spalliera del seggiolone).

Lu Zù Masi                   - Storia vera, oh!... Campava 'a bon'arma di me' mugghieri (fa segno verso il ritratto ricoperto dal velo e si segna) e fu tistimonia puru idda. 'U zú Paulu aveva pp' 'i manu 'na truvatura bona...

Don Cuncettu               - Chi?

Lu Zù Masi                   - Un tesoru nascostu, e ppi sapiri unn'era, di notti, ci fici 'a nuvena a San Pantaliu, dintra 'na stadda vecchia.

Lu Zù Paulu                  - Cosi di ridiri...

Sara                               - Sulu? ...

Lu Zù Masi                   - Sulu comu un cani, pirchí non vuleva spartiri ccu nuddu!... Cc' 'u libru d' 'u scungiuru a manu e 'na bacchetta di finucchiettu, ci diceva: A nomu di Balaimmi e Balacammi, spiritu, prisentiti in forma umana, e dimmi unn'è nascostu il tesoru!...

Minica                           - Beddamatri, chi curaggiu, zú Paulu!...

Lu Zù Masi                   - Zìttiti, stuppagghiu!... E ripiteva: prisentiti in forma umana...

Turi                               - E non si prisintava nuddu!...

Lu Zù Masi                   - Un mumentu: A la terza vòta si senti comu 'na runfata forti, comu un corpu pisanti ca s'abbatti supra la porta di la stadda...

La ‘Gna Tudda             - Scanzatini, Signuri!

Lu Zù Masi                   - E lu zú Paulu si vidi davanti...

Le donne                       - 'U spirdu!... (si accostano agli uomini per la paura).

Lu Zù Masi                   - No... un majali tantu... ca pareva un porcu!...

Tutti                              - Oh!... Bella!... Bona!... (si ride forte).

Lu Zù Masi                   - Un mumentu... chi vi pari ch'è finuta?... 'U zu' Paulu, mischinu, non criítti ca era un majali qualunqui, ma ci parsi 'u spirdu ca s'apprisintava in forma di porcu, e allura dacci a fari vuci: A nomu di Balaimmi, ti dissi di prisintariti in forma umana, pirchí accussí non ti capisciu!... E 'u porcu, 'ngru 'ngru… A nomu di Balacammi, prisentiti in forma umana!... 'Ngru 'ngru'!... 'U zú' Paulu perdi 'a pacenza e cumincia a sunari virgati a leva pilu!...

Tutti                              - Bella, bella! Povira bestia!...

Lu Zù Masi                   - 'U porcu imbestialisci, si ci vòta contru e ccu un muzzucuni si purtau un pisciuni di 'amma, sanu sanu... tantu ca ci cummattiu vinti jorna!... (tutti ridono e sberteggiano zú Paulu...) 'U viditi chi ciriveddu finu?...

Lu Zù Paulu                  - (ristabilitosi il silenzio) Sempri accussí ha statu chissu, 'u viditi?... Ppi farisi 'na risata è capaci d'ammazzari 'n cristianu!... Chi ci nn'è nenti... di tuttu chissu c'ha cuntatu?..

Ninu                              - (sorridendo buono) Zú Paulu, chi fa, v'offinniti?.. N' 'o sapiti ca me' patri scherza ccu vui pirchí vi vòli beni?... Chi non si sapi ca siti amici a di chi siti nati?...

Lu Zù Paulu                  - E a di chi semu nati mi duna còliri, 'sa chi ti pari?... Haju statu sempri la so' petra d'ammulari!...

Ninu                              - Signu d'affezioni.

Turi                               - Veru è, senza di vui non pò campari.

Lu Zù Paulu                  - Zìttiti, ca chissu macari senza testa, campa, comu 'u salifiziu!... Campa senz'occhi e mancu si nn'adduna!...

Lu Zù Masi                   - Veru è, ca non mi nn'addunu... Ma sai pirchí, babbasunazzu?... (si alza e afferra il figlio) Pirchí l'occhi mei cca sunnu! (gli gira la testa versu zu Paulu) Spalancali, Ninu!... (a zú Paulu) 'u vidi chi fanali di portu?... (bacia il figlio, poi, commosso) Tuttu santu e binidittu, figghiu!... (siede e toglie di tasca il fazzoletto) 'U Signuri t'ha a fari campari cent'anni... ppi tia... e ppi 'stu vicchiareddu di to' patri!... (si aciuga gli occhi lagrimanti).

Lu Zù Paulu                  - (volge, mortificato, gli occhi in giro, vede tutti commossi, si alza, va presso zú Masi, commosso alla sua volta e gli prende, dolce, una mano) Masi!... Chi t'haju a dimannari, scusa ju?...

Lu Zù Masi                   - (senza parlare, trae zú Paulu a sé e lo abbraccia... I due vecchietti si baciano, tra la commozione e le lacrime di tenerezza di tutti).

Ninu                              - Va… e chi fu? signuri mei!... Guarda chi fai, Rosa, porta un ciascu di vinu e dudici biccheri, ca bivemu a la saluti d' 'u patri, e d' 'uzú Paulu, amici e fratelli a di chi su' nati.

Tutti                              - Beni, bravu Ninu!...

Rosa                              - (va per la sinistra, passando accanto a Decu, che le susurra delle paroline dolci; essa guarda, prima, Ninu, che non la nota, poi sorride al giovanotto e infila l'uscio).

Peppi                             - Ninu, ma chi fu, finemu di jucari?...

Lu Zù Masi                   - Pirchí finistuu?... Cu' è ca 'u dici?... Va, sicutamu, picciotti.

Minica                           - Facemu 'n autru jocu, però... Basta ccu l'induvinelli...

Ninu                              - Sta beni, a postu tutti... va... Chi jocu vuliti fari?.. (tutti riportano le sedie al posto di prima e tornano a sedere in fila).

Turi                               - Facemu chiddu: È arrivatu un bastimentu carricu di...

Sara                               - Ppuh, chi cosa nova!... Ca quali, circatini unu chiú graziusu!!...

don Cuncettu                - Ju, mentri ca c'è 'u vinu, ci facissi 'u toccu mutu.

La ‘Gna Tudda             - Va, livativi,

Don Cuncettu               - !... Chi semu a' taverna?... Vui, sintennu vinu, pirditi 'a testa!...

La Zà Tana                    - Jucamu a maritu e mugghieri?...

Minica                           - Zà Tana, e chi fu?.. Chi vi vuliti, rimaritari?... 'Ranni Diu, e è 'u sali e fa vermi, fiuramini 'u furmaggiu!...

La Zà Tana                    - Zìttiti tu, pispisa, ca ancora ti feti 'a vucca 'e latti!... (torna in iscena Rosa, con una guantiera, col fiasco e i bicchieri e la depone sul tavolo).

don Cuncettu                - Bravu donna Rusidda (a Minica) Veni cca, Minica, ti dugnu un jtu di vinu, d'accussí non ti feti chiú a vucca di latti (si alza).

La ‘Gna Tudda             - Prima 'u jocu novu, assittativi, Sciabulidda!... (lo tira per la giacca obbligandolo a sedere, poi a Decu, che, felice, fa posto a Rosa, accanto a sé) Don Decu, dicitilu vui, un jocu, ca vuauttri stampaturi liggiti tanti cosi e nni sapiti chiú di li trigghiuliddi!...

Decu                             - Non nni sacciu, 'Gnâ Tudda, criditimi.

don Cuncettu                - (si rialza) Allura, non putennu fari autru, bivemu (si muove verso il tavolo).

Sara                               - (trattenendolo, apposta) Assittativi,

Don Cuncettu               - , non faciti 'u sconza jocu!...

don Cuncettu                - Vi dicu 'a puisia, non è ca bivu gratis!... (si versa un bicchiere di vino, colmo colmo, poi, tenendolo in alto declama) Quannu l'omu si 'ntucia di vinu, Di lu munnu diventa suvranu...

Peppi                             - (togliendogli il bicchiere di mano e seguitando la recitazione) Vòta facci a lu porcu distinu E fa l'occhi di gaddu facianu... Livativi, latru!... Non è vostra!... Chista 'a sapemu tutti!... E ora non biviti chiú (posa il bicchiere colmo sulla guantiera e spinge

Don Cuncettu                - lontano).

Ninu                              - Ragiuni àvi, Peppi... Anzi, non bivemu nuddu. Prima facemu 'n'autra cosa... Ajutami, Rosa, pigghia 'sta tavula...

Rosa                              - (beata) Sí, Ninu, sí!... (lo aiuta a trasportare la tavola in fondo allo stanzone, in un angolo).

Minica                           - (battendo le mani) Bravu, bravu, 'u sacciu chi vuliti fari!... Ballamu, è veru?...

Sara                               - E ccu quali sonu?..

Ninu                              - Vi sonu 'u tambureddu... Patri, vi dispiaci ca ci fazzu fari 'na quatriglia, e' picciotti?

Lu Zù Masi                   - Anzi!... Guarda chi fai, Rosa; pigghiami un jnchituri leggiu! un pettini e un fogghiu di carta vilina... Paulu, veni cca, ci facemu l'orchestra all'usu nostru... nn'arriurdamu di 'ddi tempi!... (Rosa va).

Lu Zù Paulu                  - Bisogna vidiri si c'è chiú 'u ciatu d'allura!...

Ninu                              -

Don Cuncettu               - , vui dispuniti quattru coppii... (si reca nella stanza in fondo).

don Cuncettu                - All'ordini!... Dunca... ju ballu ccu 'a 'Gnâ Tudda, ca non mi fici viviri, e ppi risposta, doppu, m' 'a portu o' buffè... Peppi, vui ccu cu' ballati? ...

Peppi                             - (vedendo Rosa rientrare con gli oggetti chiesti dal padre) Ccu donna Rusidda... Si pozzu riciviri tantu onuri...

Rosa                              - (porgendo gli oggetti al padre e a zú Paulu) L'onuri è miu.

don Cuncettu                - Vui, don Decu?

Decu                             - (afflitto) Ju?... Bisogna vidiri cu' mi vòli!...

Sara                               - e

Minica                           - (insieme) Ju!...

don Cuncettu                - 'U viditi?.. A 'ddocu, scigghiti!...

Decu                             - 'A chiú nica, senza offisa pp' 'a chiú granni.

Ninu                              - (tornando con un tamburello tutto nacchere e fiocchi e agitandolo) Cca semu!...

don Cuncettu                - Benissimu... . e donna Saridda balla ccu Turi Manitta (mentre

Don Cuncettu                - dispone le coppie, zú Masi, Ninu e zú Paulu provano gli strumenti...) Donna Rusidda, va, a postu... Ci semu ccu 'i strumenti?...

Lu Zù Masi                   - Pronti!...

don Cuncettu                - Avanti, attaccamu l'orchestra!... (Zú Masi attacca una quadriglia col suo cartofano improvvisato, zú Paulu fa da basso soffiando dentro la brocca vuota e Ninu sfoggia tutta la sua virtuosità di suonatore di tamburello).

don Cuncettu                - (dopo le prime battute) Signuri mei, annacàtivi tutti!... (tutti si dondolano e muovono i piedi, segnando il tempo) Tutti l'omini fermi... li donni, in avà... In arrè... Arrancamu 'n'autra vòta ppi la bona facci... e facitici quattro schinufeci e pistuletti!... (le donne vanno prima avanti, poi tornano indietro, avanzano ancora sorridendo agli uomini di fronte e giunte presso di loro fanno dei saltini in tempo, accompagnandoli con smorfie del viso, piene di grazia) Li fimmini a postu... Omini, rinnítici la visita... In arrè!... In avà 'n'autra vòta e cíciri moddi!... Schini appuzzati e sàuti a muntuni, ccu quarti 'taliani e fricasè... (gli uomini vanno avanti, tornano indietro, rifanno l'avanzata e rispondono all'inchino delle donne, dopo di che saltano a piedi uniti e poi segnano due o tre passi, inchinandosi ancora e strisciando il piede destro) A postu tutti, e curaggiu, ca poi vivemu!... Facemu la cuddura... (si fa il cerchio) E firriamu tunni!... (il cerchio gira sulla destra) (Mentre si fa ciò, con relativa quiete, si ode bussare prima piano, poi sempre piú forte dalla parte della comune. Rosa si stacca dal cerchio e corre ad aprire, il ballo si arresta).

Ninu                              - (smette di suonare il tamburello) Pirchí vi firmastuu?.. Aspittati, patri... (anche gli altri smettono di suonare e stanno ad ascoltare) Chi fu?...

don Cuncettu                - Tuppuliaru, e donna Rusidda iju ad apriri (breve silenzio di tutti, attendendo il ritorno di Rosa).

Rosa                              - (rientra, recando una lettera in busta intestata, gialla) Te' cca, Ninu, ppi tia è...

Ninu                              - (meravigliato) E chi è?... Posta, a 'st'ura?... A tri uri di notti?..

Rosa                              - No, 'a purtau un carrabineri.

Ninu                              - Permettiti, signuri mei... (strappa la busta e si reca a leggere presso il lume sulla destra; ha un moto di dispetto poi resta a guardare tutti senza saper che dire).

Lu Zù Masi                   - Ninu, chi è, di chi si tratta?... (tutti si affollano attorno a Ninu, interrogandolo, piano).

Ninu                              - Nenti, patri, 'na cosa di nenti!... (parla all'orecchio dei più vicini, che restano interdetti, impressionati).

Lu Zù Masi                   - Chi vòl diri, nenti?... Quannu mai tu?... Chi è cosa ca non pozzu sapiri?... Mi fa' stari ccu pinseri... Chi putia vuliri di tia, un carrabineri?... a 'st'ura?...

Ninu                              - Non è cosa gravi, patri... poi v' 'u dicu…

Peppi                             - (Piano). Ninu, non mi pari ca è cosa ca si ci pò ammucciari!... Si dumani t'ha' a prisintari!...

Ninu                              - (addolorato) Ca chistu è!... Ci l'haju a diri ppi forza!...

Lu Zù Masi                   - (che intanto s'è alzato, tendendo le orecchie e i nervi) Ma chi stati murmuriannu, si pò sapiri? C'è paura ca non sugnu chiú' nenti cca?... Ninu!...

Ninu                              - (accorrendo e prendendogli una mano) Patri!...

Lu Zù Masi                   - (imperativamente) Chi è ca succedi?... Parra!... (gli si pianta davanti, come se potesse fissarlo negli occhi).

Ninu                              - Ca... succedi... succedi ca sugnu richiamatu, eccu!...

Lu Zù Masi                   - (come se avesse ricevuta una mazzata in capo, senza dir parola siede, ma non di colpo, poi) Richiamatu?... Tu?... (breve silenzio) Ma chi mi dici?... Si non ci ha statu richiamu di classi?!...

Ninu                              - Sugnu richiamatu ppi precettu personali... com'hannu richiamatu a tant'autri... (agli astanti) Dicitaccillu vui...

Lu Zù Paulu                  - Veru è, Masi... Me' niputi Niría d'accussí macari fu richiamatu, ed è già sutta l'armi...

Turi                               - E Settimu lnchisbai?... E Neli Cumannu?.. Stannu richiamannu du' classi sani sani, d'accussí...

don Cuncettu                - Ca già, pirchí dici ca è quasi certu ca trasemu in guerra macari nuâtri...

Lu Zù Masi                   - (segnandosi) Nomu di lu Patri, di lu Figghiu e di lu Spiritu Santu!... E chi mi cuntati?.. Unn'è, 'ssu carrabineri, facitilu veniri cca...quantu ci parru ju!... Com'è ca si portunu a me' fìgghiu, ora ca sugnu accussí?.. Quannu fu di leva sta beni, ju era bonu...

Ninu                              - Chi c'entra 'u carrabineri patri?... 'I richiami di classi 'i fa 'u Guvernu, a nomu d' 'u Re.

Lu Zù Masi                   - (tremante, convulso) E allura facitimi parrari ccu so' Maistà...Ci parru ju... 'u cunvinciu ju di non livarimi a me' figghiu!... Si mi levanu ad iddu, ju comu restu, porivu vecchiu offisu!?...

Ninu                              - Patri, di frunti 'a liggi chi ci sunnu eccezioni?...

Lu Zù Masi                   - Ma tu cchi nn'ha' a fari?... Facitimmicci parrari... a spisi mei…non guardu 'nteressi... Ci dicu: riali maistà...

Ninu                              - (interrompendolo) Chi ci diciti? stàviti mutu!... All'infora d' 'a liggi c'è 'n'autra cosa, ca vali chiú assai; e vui, Masi Latinu, omu pusitivu e cristianu ppi daveru, vui, ca fustuu garibardinu, e vi nni vantati, l'aviti a capiri megghiu di l'autri!... Si nni richiamunu sutta l'armi, veni adiri ca la patria àvi bisognu di nui, e comu cci van-nu l'autri ci haju a jri macari ju, senza rifardiarimi!... (breve silenzio) Chi vuliti fa-ri, chianti e supplichi, ppi non mi fari partiri e ppi dirisi ca Ninu Latinu si scanzò di fari 'u so' doviri pirchí c'è fetu di pruuli?... Patri!...

Lu Zù Masi                   - (vinto) Mi sparasti 'nt' 'e 'ammi!...

Decu                             - Bravu, Ninu, datimi a manu!... (gli prende la mano e gliela stringe forte).

Peppi                             - (imitando Decu) Sempri siti d' 'a razza!... Bravu...

Lu Zù Masi                   - (orgoglioso,alzandosi) Latinu di nomu e latinu di fattu!... (afferra il figlio e lo bacia) Bravu, Ninuzzu miu!... Bravu!... (silenzio) Ju però…'duranti 'u tempu ca tu manchi... o scuru restu…comu l'armi d' 'u Priatoriu!...

Ninu                              - Bonu, patri, c'è Rusidda.

Decu                             - (affettuoso) E poi... l'amici non, vi lassanu... Ju, ppi cuntu miu, mi prufirisciu comu un figghiu, zú Masi.

Lu Zù Masi                   - Grazii, don Decuzzu!... Ma vui, però, non mi siti figghiu!... Chi c'entra... 'n'autra cosa, è!... E Rusidda è fimmina ed è carusa... Avi chiú bisognu idda di mia ca ju d'idda.

La ‘Gna Tudda             - Bonu, chi vi pari quantu ha a mancari, Ninu?...

Lu Zù Masi                   - (tenendo la mano del figlio nella sua) Tantu manchirà, iddu... e tantu durirà la me' pena!... (silenzio generale. L'allegria è finita e con essa la parola è morta in bocca a tutti).

La Zà Tana                    - (peritosa) Zú Masi... ppi nui si fìci tardu... E poi... è megghiu ca vi jti a ripusari...

Lu Zù Masi                   - Vi salutu, zà Tana... e grazii!... (le stringe la mano e la stringe anche a Sara, che gliela porge. Da essa la riconosce e le dice) Addiu, Saridda...

Lu Zù Paulu                  - Ni nni jemu tutti, Masi... (c. s.) Curaggiu... Addiu, Ninu (c. s.)... e 'u Signuri ti pruteggi.

Lu Zù Masi                   - Ah, sí, lu Signuri e la Madonna, l'hannu a pruteggiri (volge gli occhi spenti al cielo) Addiu, Paulu.

La 'Gna Tudda, Peppi   - e Turi           - (si licenziano con delle strette di mano quasi silenziose).

Decu                             - Arrivederci, zú Masi (c. s.) Ninu, vi salutu (c. s.)... Donna Rusidda (le prende la mano e la trattiene nelle sue, mentre la ragazza avvampa di fuoco) Cumannatimi tutti... cumannatimi sempri, e mi faciti onuri.

Rosa- , Ninu e Lu Zù Masi     - Grazii!... (escono tutti per la comune, accompagnati da Rosa, che torna indietro).

don Cuncettu                - (non sa decidersi ad andarsene, guarda il vino sul tavolo e sospira) Eh!... 'Nta 'stu munnazzu di guai, semu!... D'accussí sunnu 'i cosi di 'stu munnu!... Quannu unu menu si l'aspetta... Si sòli diri: non si fa festa senza tamburinu!...

Ninu                              - ...

Don Cuncettu               - , non faciti cumplimenti... vo' jtavinni ca è tardu puru ppi vui, e 'n casa v'aspettanu...

don Cuncettu                - (sconsolato, si avvia verso zú Masi e, stringendogli la mano, con mestizia) Arrivederci!... A tutti...

Tutti                              - Bona notti.

don Cuncettu                - (andando verso la comune, passa presso la tavola, rivede il vino e, istintivamente si ferma,pensa,poi) Donna Rusidda, scusati l'astrubbu, ma se mi dati un pocu d'acqua mi faciti un rigalu!... 'Sta nutizia di Ninu... si mi crediti, mi misi un'arsura...

Ninu                              - Bivitivi un bicchieri di vinu...

don Cuncettu                - (con gli occhi risolenti) Per non disubbidirvi... (prende il bicchiere colmo dalla guantiera e lo tracanna, voluttuosamente... Poi) Bonu!... Ah, eccellenti!... 'Mmursatu, accutturatu...

Ninu                              - (secco) Bona notti,

Don Cuncettu               - ...

don Cuncettu                - Bona notti (infila lesto la comune ed esce).

SCENA III

Lu zú Masi, Ninu e Rosa.

Rosa                              - (dopo aver chiuso l'ingresso, si reca presso il padre, tenera) Patri!...

Lu Zù Masi                   - Figghia!

Rosa                              - Pirchí di mia criditi di non putirinni fari cuntu?... E puru, si sapissivu quantu vi vogghiu beni, e comu ogni sacrifiziu mi parissi nenti, ppi vui...

Lu Zù Masi                   - (commosso) Ti cridu, ti cridu, figghia mia!... Ma tu... vidi chi è... tu si' fimmina!... Mi pò dari l'ajutu ca mi duna Ninu, ca è già assinnatu?.. 'Nta l'affari... 'nta tuttu...

Rosa                              - Mi pruvirò, patri!

Ninu                              - Giustu dici: si pruvirà... E 'u vuliti vìdiri ca rinesci megghiu di mia?... Figghia di sinsali macari idda è, patri... 'a pratica d' 'u misteri l' àvi... Va', v'accumpagnamu a lettu?

Lu Zù Masi                   - No, figghiu... non haju sonnu, ancora... (silenzio) Rosa, tu, si si' stanca, vo' curcati, figghia, ca ju, ccu to' frati, parramu d'affari...

Rosa                              - Comu vuliti, patri (gli si accosta e si china a lui davanti) Binidicítimi.

Lu Zù Masi                   - (la bacia in fronte) Ti binidicu, a nomu di Diu e di la sant'armuzza di to' matri.

Rosa                              - (ripone la guantiera col vino, prende uno dei lumi accesi e recandosi in camera, per la sinistra) Bona notti, patri; bona notti, Ninu, (va via).

Ninu                              - e

Lu Zù Masi                   - Bona notti.

SCENA IV

Lu zú Masi e Ninu.

Lu Zù Masi                   - (dopo un silenzio, piano) Vidi si si sta curcannu.

Ninu                              - (dopo aver spiato, piano) Sí, si sta spugghiannu.

Lu Zù Masi                   - (pianissimo) Ccu cu' è ca si sta facennu l'amuri?

Ninu                              - Cui, Rosa?

Lu Zù Masi                   - Rosa!

Ninu                              - Ccu nuddu... C'âtu vistu, vui?...

Lu Zù Masi                   - (dolorosamente) Ju?... C'haju a vidiri, ju?!

Ninu                              - (gli stringe forte la mano, quasi per chiedergli perdono della distrazione che lo ha addolorato).

Lu Zù Masi                   - Pirchissu dimannu a tia!...

Ninu                              - Ju non haiu vistu nenti.

Lu Zù Masi                   - Divi essiri 'nnamurata.

Ninu                              - Di cui?

Lu Zù Masi                   - E chi sacciu!... Ma 'a so' vuci è di fimmina 'nnamurata!... Nuâtri orvi non nni 'ngannamu!...

Ninu                              - Mi faciti pàrtiri ccu 'st'autru pinseri, ora!...

Lu Zù Masi                   - Eh, figghiu miu, pirchissu dicu ju!... C'è il bisognu della patria, e mi levu 'u cappeddu... (si scopre) Ma ju, poviru vecchiu orvu, malamenti restu, senza di tia!... (poi che Ninu, per asciugarsi le lacrime si scosta) Veni cca... pirchí ti nni vai?...

Ninu                              - Ju?... No, cca sugnu (si riaccosta).

Lu Zù Masi                   - Veni cca, d'accussí (lo palpa tutto) Chi bellu giuvini, salaratu!...Si' ' na culonna!... (vorrebbe costringerlo a sedergli sulle ginocchia, facendogli forza).

Ninu                              - (che comprende) Patri, pisanti, sugnu!... (sedendo per terra) CCa m'assettu cca (gli appoggia la testa tra le gambe).

Lu Zù Masi                   - (gli accarezza la testa, gli palpa gli occhi e poi che Ninu si scosta) Chi ti fici, mali?...

Ninu                              - No, nenti!...

Lu Zù Masi                   - 'U sa quantu t'haju a disidirari!?.. 'Sa quantu ha' a stari, luntanu di mia?...

Ninu                              - Speriamu pocu...

Lu Zù Masi                   - (tornando a carezzarlo) Ti mittisti comu quann'eri picciriddu!...Eri già urfaneddu di matri, criaturi, e jucavi 'n terra, accostu a mia; poi, quann'eri stancu, appujavi 'dda tistuzza rizza 'nt 'e me jnocchia... Bedda, pareva 'a testa d'un pupiddu! - e ju ti cantava 'a vovò, ppi fariti addurmintari... Ti ricordi?... Accussí (canta, commosso, con voce che man mano si fa di pianto). Sant' Antuninu quannu era malatu, Ogni Santuzzu lu jeva a vidiri. (dondola lentamente le gambe e con esse la testa del figlio, mentre cala lentamente la tela) La Madunnuzza ci purtò un granatu, Lu Signuruzzu un pumiddu d'amuri.. Avoooo!...

Fine del primo atto

ATTO SECONDO

SCENA I

Rosa e Decu, poi voce di zú Masi.

 (All'alzarsi della tela i due giovani stanno presso la comune; lei appoggia la testa alla spalla di lui, che la guarda, con tenerezza infinita)

Decu                             - (dopo un silenzio, piano) Mi cridi?

Rosa                              - (lo guarda lungamente negli occhi, poi, abbracciandolo) Sí!

Decu                             - O oggi, o dumani, o tra un annu ... 'u stissu è!... Tu pensa ca 'u me' cori è to' e ju pensu ca 'u to' curuzzu è miu... Aspittamu!...

Rosa                              - Sí!... Sí, Decu, quantu vòi tu!... Ju mi fidu, di tia!... Mi fidu comu fussi me' patri, ca non mi pò 'ngannari!... Comu fussi me' matruzza, bon'arma, ca non c'è chiú!...

Decu                             - (se la stringe al cuore e la bacia, con effusione. Silenzio) D' 'u restu, me' matri, mischina, d'accussí,è… utta bau, bau, e poi non ci nn'è nenti... Ci passa!... Ju 'u sacciu comu l'haju a pigghiari… Pò darisi ca ccu 'n autri dui, tri misi, idda stissa mi chiama e mi dici: - Vo' jemuninni 'nt' 'o zú Masi, a dimannàrici 'a manu di Rosa...

Rosa                              - (giuliva, batte le mani adagio adagio e fa dei saltini di contentezza) Sí, sí, sí!... Ah, Decuzzu miu, chi felicità, ca fussi ppi mia, si fussi accussí!... Cc' 'u cunsensu di tutti!...

Decu                             - (se la stringe ancora al seno) Ma... dimmi 'na cosa... Di to' patri, nni si' certa, tu?... 'U so' cunsensu l'avremu?

Rosa                              - E pirchí non l'avissimu ad aviri?... Si' un galantomu... ti guadagni la vita...

Decu                             - (interrompendola) No... non parru di 'stu latu... Sai, 'i vecchi, specialmente quannu su' 'nfirmi, su' un pocu egoisti... Senza vulillu, mischini!... S'attaccanu alle persone c'hannu vicinu e non si vulìssiru sciogghiri chiú... Chi impressioni ci farà, quannu sentirà ca ci vogghiu livari 'a figghia d' 'u cantu, ppi purtarimmilla ccu mia? ...

Rosa                              - (peritosa) Pirchí... tu non ci vulissi stari, cca, 'nsemi ccu me' patri, e ccu me' frati... tutta 'na famigghia?...

Decu                             - (turbato) E me' matri?.. L'avissi a lassari sula, povira vecchia?...O custringirla a pèrdiri 'a so' libirtà, ppi tinilla 'nsemi ccu tutti, puru ad idda?... (silenzio).

Rosa                              - (china la testa, senza dir nulla).

Decu                             - (persuasivo) Rusidda... Ju sugnu un galantomu e non ti pozzu e non ti vogghiu prumettiri chiú di chiddu ca pozzu manteniri...

Voce di Zù Masi           - (dalla parte del centro) Rosa!...

Rosa                              - (ha un sussulto e si stacca da Decu) Patri!

Voce di Zù Masi           - Chi fai, m'ajuti a vestiri, o mi vestu ju sulu?...

Rosa                              - Aspittati... quantu finisciu di spicciari cca, e v'ajutu ju!... (pian pianino va verso l'uscio di fondo e lo serra a chiave).

Voce di Zù Masi           - Sta beni, aspettu.

Rosa                              - (torna presso Decu e gli prende una mano) Parra, Decu... haju pochi minuti.

Decu                             - …Vidi, bedda, metti puru ca ju, pp'amuri to', abbannunassi a me' matri - e fussi 'na birbandata! - ppi starimi cca, ccu 'i tòi... Capirai ca non fussi cosa ca putissi durari assai e in perfetta paci!... Vinissi un jornu ca mi nni pintissi... fatalmenti… e nn'avvilinassimu la vita tutti dui!... ( la guarda, le prende le mani e se le porta al collo,poi, tenero e persuasivo ancora) Pirchí unu ca si spusa, anima mia, è naturali, è umanu, ca vòli 'a so' casa, 'a so' mugghieri tutta per sé,'i so' figghiuzzi, la sua paci, le sue comodità, la sua libertà, tuttu chiddu, 'nsumma, ca ci bisogna ppi campari tranquillu... E stannu cca, ccu to' patri, mischinu, ca è 'n autru nutricu, tuttu chistu non ci pò essiri... (la guarda negli occhi) Non parri? (dolce, dolcissimo) Vidi, bedda, metti ca ju, ppi fariti cuntenta, dicissi sí..., 'Nt' 'e primi, macari, non me ne accorgerei, ma poi... siamo ragionevoli - poi comincerei a sòffriri, e a pocu a pocu, 'a nostra vita, inveci d'essiri 'na rosa divintassi 'na spina... un infernu... Sbirsati in casa... cc' 'u pinseri di me' matri, luntana e sula, ca si ci pigghiassi 'na frevi non avissi a cu' raccumannarisi, ju spartutu tra cca e nn' idda...

Rosa                              - (mesta) Quantu cosi ca pensi, Decu!... Ju, 'nta 'n annu, non haju pinsatu ad autru ca a vulíriti beni!... E mi pareva ca fussi 'nt'o munnu sulu ppi chistu...

Decu                             - (la bacia) Ma ju sugnu omu, ciatuzzu miu, e chiú ti vogghiu beni chiú haju l'obbligu di pinsari a tuttu... Pirchí ju disidiru ca l'amuri nostru fussi eternu e senza nuvuli... D'altro canto, poi...non è ca lasceresti a to' patri sulu!... C'è to' frati, ca sta turnannu, ed è statu sempri 'u so' vrazzu drittu.

Rosa                              - (battendosi una mano sulla fronte) Maria santissima, chi sugnu stunata!... Sta turnannu e ju ancora non haju priparatu a me' patri! ...

Decu                             - 'U priparamu 'nsemi.

Rosa                              - No, no, tu vattinni a' stazioni, 'nsemi ccu l'autri, a 'ncuntrari a Ninu... Signuruzzu, spiramu ca torna daveru comu m'ha fattu scriviri: quasi guaritu!...

Decu                             - Ma com'è ca non s'ha pututu sapiri ancora chi ferita ebbi?..,

Rosa                              - Alla gamba, dici… E duvissi essiri completamenti guaritu, dopu tri misi e menzu di spitali!...

Voce di Zù Masi           - (immediatamente dietro l'uscio di fondo) Rosa!... (scuote l'uscio e agita il lucchetto).

Rosa                              - (trasalisce) Vattinni!... Vattinni, Decuzzu!... (lo spinge verso la comune).

Decu                             - (senza dirle niente, la trae a sé l'abbraccia e la bacia) 'U me' cori è cca!... (le poggia il dito sul seno)... E 'u to'?...

Rosa                              - (facendo altrettanto) Cca!... (si riabbracciano, si baciano, poi Decu scappa via per la comune).

Lu Zù Masi                   - (sempre dietro l'uscio, forte) Rosa!...

Rosa                              - (corre ad aprirgli).

SCENA II

Lu zú Masi e Rosa.

Lu Zù Masi                   - (appena aperto l'uscio, irato) Pirchí m'avevi chiusu a chiavi?...

Rosa                              - No, quali chiavi, cc' 'u sulu lucchettu era chiusu... (lo prende sotto braccio e lo accompagna a sedere nel seggiolone) Mi puteviru aspittari...

Lu Zù Masi                   - (sedendo) Cc' 'u sulu lucchettu?... Si ti 'ntisi girari 'a chiavi 'nt 'a firmatura?!

Rosa                              - Impressioni ca vi fici!...

Lu Zù Masi                   - Ma si jsavi 'u lucchettu centu vòti e spincivi 'a porta senza putirla apriri?..

Rosa                              - Patri, chi vuliti di mia?.. Avrà 'mpinciutu!... Forsi c'era qualche scorcia di mennula di sutta... (si allontana).

Lu Zù Masi                   - (niente persuaso) Quarche scorcia di mennula?... Veni cca, Rosa!... Non ti nni jri...

Rosa                              - (riavvicinandosi) Chi vuliti?...

Lu Zù Masi                   - Cca, assettiti, accostu a mia (raggiunge, stendendo il braccio, una sedia vicina e l'accosta al suo seggiolone).

Rosa                              - (sedendo) Cca sugnu.

Lu Zù Masi                   - (le prende una mano e gliela carezza, teneramente, in silenzio, poi le porta la mano alle guance e, carezzandola ancora, la rassicura) Senti, Rosa... Dimmi 'na cosa: L'ha vistu mai, 'n campagna, di bon matinu, 'ddi fogghi d'arvulu, puliti puliti, chini d'acquazzina?...

Rosa                              - Si, patri, tanti vòti...

Lu Zù Masi                   - Chi ti parunu, 'ddi stizzi d'acquazzina?..

Rosa                              - Rugiata.

Lu Zù Masi                   - Rugiata e acquazzina non è 'u stissu?... No... dicu: pigghia 'na stizza di 'ssa rugiata ca spicchía, a lu primu suli, supra 'na fogghia pulita... Chi ti pari?... A chi l'assimigghi?...

Rosa                              - A un diamanti... A 'na perla...

Lu Zù Masi                   - Bravu, Bravu!... A 'na perla!... Chissu è, 'u paraguni giustu!... Ora 'ssa stizza, ca pari 'na perla, tu falla càdiri 'n terra... chi ti diventa?...

Rosa                              - Acqua e terra.

Lu Zù Masi                   - E perciò?...

Rosa                              - Fangu.

Lu Zù Masi                   - Biniditta la matri ca ti fici!... (le bacia la mano che tiene sempre nella sua) Ora vidi, figghia mia, d'accussí è la fimmina:... perla prima di càdiri, fangu doppu ch'è caduta.

Rosa                              - (preoccupata, con voce tremante) E chi sintiti diri patri?...

Lu Zù Masi                   - Sentu diri, figghiuzza mia, ca 'na giuvinedda bona, di famigghia onesta, comu tia, divi essiri sempri limpida comu la stizza d'acquazzina supra la fogghia pulita...

Rosa                              - (c. s.) E chi pinsati, forsi, ca ju?...

Lu Zù Masi                   - (turandole la bocca) Nenti, nenti, non diri nenti!... Quali pinsari, Diu nni scanza e libira!... Non duvevi essiri me' figghia!...Ma ti sentu in tentazioni, eccu...

Rosa                              - A mia, patri?... Ma ppi quali mutivu?

Lu Zù Masi                   - Eh!... si non fussi orvu ti dicissi: guardami 'n facci, e poi, ccu l'occhi dintra l'occhi ti dicissi ca ora ora non fusti sincera. non fusti limpida, ccu mia!...

Rosa                              - Patri! ...

Lu Zù Masi                   - Non eri sula!... E a mia m'avevi firmatu dintra ppi non fariti surprenniri! ( le stringe il polso) È veru?... Non negari!... Tantu è veru ca non sai chi rispunniri... e ti trema 'u pusu!...

Rosa                              - (che intanto con evidente sforzo, ha studiato la bugia da dirgli) Mentri ca a vui... non si pò nascunniri mai nenti!... Veru è, ca non era sula...

Lu Zù Masi                   - E ccu cu' eri?..

Rosa                              - Ccu 'a 'Gnâ Tudda Tudiscu.

Lu Zù Masi                   - Ccu 'a 'Gnâ Tudda Tudiscu? .., E si eri ccu idda, chi bisognu avevi di nascunniriti di mia?... E di firmarimi dintra?... Chi discursi aviti, ccu 'a 'Gna Tudda?...

Rosa                              - Un segretu ppi vui.

Lu Zù Masi                   - Rosa... non mi 'ngannari, o' patri, ca sugnu vecchiu o sugnu offisu! ...

Rosa                              - 'Gnursí, patri, un segretu ppi vui!... Ma arrivati a 'stu puntu, è megghiu ca parru...

Lu Zù Masi                   - E sí, figghia, megghiu ca parri, pirchí mi levi 'na spina d' 'u cori!...

Rosa                              - Vi vulevumu fari 'na surprisa.

Lu Zù Masi                   - 'Na surprisa?... Di chi geniri?..

Rosa                              - (prendendogli ambo le mani) Curaggiu, patri... 'Na nutizia ca vi farà felici!... Sta arrivannu Ninu!...

Lu Zù Masi                   - (per la doppia gioia di aver dissipati i sospetti su Rosa e di apprendere il ritorno del figlio, si alza di scatto e, tremando, nella voce e nelle membra) Ninu?... Me' figghiu?..

Rosa                              - 'Gnursí!... Faciti cuntu ch'è cca!...

Lu Zù Masi                   - (battendosi le mani sul petto e singhiozzando) Me' figghiu?... Me' figghiu?... Guaritu di 'n tuttu?..

Rosa                              - Quasi guaritu.

Lu Zù Masi                   - Ca camina ccu 'i so' pedi?...

Rosa                              - Ca camina ccu 'i so' pedi.

Lu Zù Masi                   - E non mi dicevi nenti?... Ca quali surprisa, babba ca si'...e babba 'a zà Tudda?!... A chi ura arriva?...

Rosa                              - Vi dicu faciti cuntu ch'è cca!.. Fra deci minuti o un quartu d'ura...

Lu Zù Masi                   - Menu mali ca stamatina mi misi 'a cammisa pulita!... Pari ca m' 'u diceva 'u cori!... (si muove) Accumpagnimi 'dda banna!...

Rosa                              - Pirchí?..

Lu Zù Masi                   - Mi vogghiu mettiri 'a giacca e 'u gileccu novi!... Cci vogghiu fari onuri, a me' figghiu!... Ca comu?... Ca comu!...

Rosa                              - (spinta, lo accompagna in camera, per l'uscio di fondo).

SCENA III

La zà Tana, lu zu Paulu, Peppi e Sara.

(breve scena vuota).

Lu Zù Paulu                  - (entra dalla comune, seguito dagli altri) Unn'è, Rosa?... (si fa presso l'uscio di fondo per chiamarla).

La Zà Tana                    - Non la chiamati no!... Aspittamu ca veni... Assittàtivi… Prima c'arrivanu d' 'a stazioni c' è tempu (siedono tutti e parlano a bassa voce).

Peppi                             - Si mi criditi, zà Tana, haju 'u cori ca mi sta facennu comu un cavaddu... non sacciu si pp' 'a cuntintizza ca torna Ninu o pp' 'u dispiaciri di vidillu feritu...

Lu Zù Paulu                  - Sí, ma dici ca non è gravi... Si camina ch' 'i so' pedi, signu ca è quasi guaritu.

La Zà Tana                    - Accussi spiramu!...

Lu Zù Paulu                  - Comu sia sia, Masi divi sapiri ca è bonu... D'accussí vo1unu 'i so' figghi e d'accussí è di giustu... Poviru vecchiu!... Iddu ca campa ppi 'ssu picciottu!... Ca si nni preja ccu tutti!...

La Zà Tana                    - E s' 'u merita!... Figghiu d'oru!... Ha campatu ppi so' patri, ci ha' fattu di figghiu e di mamma, e a di quannu fu firitu, ha pinsatu chiú a so' patri ca ad iddu stissu... Ci pò dari chiú prova d'amuri di chista?...

Lu Zù Paulu                  - Signuri mei, chista è casa ca non si pò 1assari un jornu su1a, oh!... Un pocu per unu, tutti l'amici e vicini, nn'avemu a sacrificari... 'nsina ca Ninu non si guarisci di 'n tuttu.

Sara                               - Ccu tuttu lu cori, zú Paulu!... Si sòli diri: carciri, ma1atii e nicissitati, vi provanu 1u cori di l'amici... E a Rusidda, unni 'a mittiti, criatura?... È 'na santa, ppi chiddu ca fa!... E ora, si non ci fussi cu' l'ajuta, comu avissi a fari, ccu du' 'nfirmi 'n casa?.. Matri, ju non la lassu ppi curtu, sapiti?..

La Zà Tana                    - E fai 'u to' doviri... Zìttiti, ca cca è!...

SCENA IV

Rosa e detti.

Rosa                              - (tornando in iscena, fa segno a tutti di parlar piano).

La Zà Tana                    - (piano) Unn'è?..

Rosa                              - Si sta azzizzannu tuttu!... (con tenerezza) Si ci vòli fari truvari pulitu e vistitu bonu...

Sara                               - Poviru vecchiu!... (abbracciando Rosa) Senti, ' a suruzza, tantu di mia, ca di me' matri e di tutti li vicineddi ti nn'hai a sèrviri comu fussimu tanti soru to'...

La Zà Tana                    - E tanti matri, daveru!... Di notti, di jornu... a tutti l'uri!...

Rosa                              - Grazii, non pozzu dubitari…Nuâtri spiramu ca Ninu turnassi bunazzu e' si ristabilissi prestu completamenti...

Lu Zù Paulu                  - (guardando l'orologio da camera) Oh, 'a menza è già'!... A 'st' ura 'u trenu àvi un quartu d'ura c'arrivau !...

SCENA V

Lu zú Masi e detti.

Lu Zù Masi                   - (dall'interno) Rosa, cu' c'è, Paulu?

Rosa                              - Sí, e c'è Peppi, c'è 'a zà Tana ccu Sara… (corre a sorreggerlo perché appare sulla soglia).

Lu Zù Masi                   - (egli ha indossato il vestito nuovo e ha calzato un cappello fiammante, in luogo del berretto. Appare sorridente, felice) Bongiornu signuri mei…

Peppi                             - (a Sara) Poviru vecchiu!...

Sara                               - Pirchissu dicemu!... Spiramu ca Ninu non fussi gravi, ma macari ca fussi, a 'stu vicchiareddu non si ci ha a fari capiri nenti... Occhiu ca non vidi, cori ca non doli.

Lu Zù Paulu                  - Comu t' azzizzasti, Masi!...

Lu Zù Masi                   - (mentre Rosa lo accompagna a sedere) Ah?... Ti piaciu?... Ci haju a fari onuri, a me' figghiu!... Vuautri chi siti, vistuti di casa?... Oh, fimmini, mittitivi boni, ca Ninu veni ccu l'occhi chini di 'ddi fimmini di ddà susu!... M'arriordu ca quannu turnai ju, d' 'u Cuntinenti, unni videva tutti 'ddi fimmini allicchittati, arrivannu cca, chiddi d' 'u paisi mi parsiru tutti 'ncunnati e strascinati (ride).

Lu Zù Paulu                  - (che ha preso tabacco e s'è soffiato il naso) Si' cuntentu, ah?..

Lu Zù Masi                   - T' 'u pòi immaginari, Paulu!... Avi chiù d'un annu, ca non sentu l'alitu di me' figghiu... ca mi sentu 'u pettu vacanti!... e ora, turnannu Ninu, mi torna 'a paci 'nt' 'o cori!... Megghiu fu, ca 'u sappi prima!... 'Sta picciridda di me' figghia, 'nsemi ccu 'dda stunata d' 'a 'Gnà Tudda Tudiscu, s'avevanu appattatu ppi farimi 'na surprisa...

Rosa                              - (fa a tutti cenno di tacere).

Lu Zù Masi                   - Ca quali surprisa!... A un vicchiareddu affisu comu mia, non sifannu, 'sti surprisi, figghia!...E' veru?...

Tutti                              - Sicuru!...

Lu Zù Masi                   - Ju, a sentiri a vuci di me figghiu e a vidirammilIu di 'ncoddu, all'intrasatta, ppi la gran cuntintizza avissi acciuncatu!... Sidd' è ora, ca 'u sacciu, e tremu tuttu! ... E poi... chi c'entra!... M'haju priparatu, m'haju azzizzatu tanticchiedda!... (Mentre Zù Masi parla, si ode il rumore di una carrozza che giunge, sulla destra, e uno schioccar di frusta, tutti si guardano e Sara corre fuori della comune, a vedere).

Sara                               - (torna da li a poco, sconvolta, con le mani nei capelli e dice qualche cosa, piano, pianissimo, a fior di labbro, che sconvolge tutti, ma specialmente Rosa, che fa un gesto disperato e reprime un singulto, correndo anch' essa fuori della comune).

Rosa                              - (torna subito raccapricciata e si butta nelle braccia di Sara, che la stringe forte e la bacia, commossa).

SCENA VI

Ninu, Don Concettu, Turi, la 'Gnâ Tudda, Minica e detti.

Ninu                              - (sorretto da Turi e da Don Cuncettu, che fanno segni disperati a tutti di tacere, appare dalla comune, pallido, sanissimo in tutte le membra, ma con ambo gli occhi spenti. Per l'intelligenza dell'interprete, l'autore avverte che questa cecità egli l' ha immaginata come l'effetto di un violento trauma causato dallo coppio d' una granata, che avrebbe prodotto sul soggetto la rottura del vitreo e il distacco delle rètine, si che esso ha conservate intatte le palpebre e le ciglia).

Rosa                              - (senza dir verbo, gli gitta le braccia al collo e lo copre di baci silenziosi, si volta a guardare il padre e poi parla a Ninu all'orecchio).

Lu Zù Masi                   - (inquieto) Cc'aviti, signuri mei?... Vi zittistuu tutti?... Unni siti?... Chi stati facennu?...

Peppi                             - (come se Ninu giungesse in quel momento, correndo verso la comune) Cca è!...

Lu Zù Masi                   - (si alza di scatto e grida, tremante) Ninu!...

Ninu                              - (convulso) Patri!...

Lu Zù Masi                   - (dimentico della sua cecità, si muove incontro al figlio e ripete) Ninu!...

Sara                               - (gli corre incontro, lo sorregge e lo accompagna).

Ninu                              - (avanzando anch'egli, lesto sorretto da Rosa) Patri!...

Lu Zù Masi                   - Figghiu, figghiu miu!...

Ninu                              - (contemporaneamente) Patruzzu miu beddu!... (I due poveri ciechi si incontrano e si saldano in un abbraccio spasimoso, che lasciano e riprendono più volte, per baciarsi).

Lu Zù Masi                   - (piangendo di tenerezza) Cca è, cca è, me' figghiu!... Cca è, 1u me' sustegnu!... Cca è, la vista di l'occhi mei!... (lo palpa tutto) Ch'è beddu!...

Lu Zù Paulu                  - (tentando di ricondurlo al seggiolone) Assettati, Masi.

Lu Zù Masi                   - (respingendolo) Ca ora, vecchiu 'ntòntiru!... Lassammillu gòdiri, a me' figghiu!... Chi nni capisci, tu?.. (palpa ancora) Ca bonu si' fattu, Ninu!... Salaratu, daveru!... Bonu!...

Ninu                              - (che non regge più dalla commozione) Assittativi, patri!...

Lu Zù Masi                   - Sì, sì, figghiu, si vo' tu, m'assettu... (scostando Sara che vorrebbe riaccompagnarlo al seggiolone) No, no, tu!... Me' ngghiu Ninu, mi porta, ora, è veru?...

Ninu                              - Sì, patri (lo prende sottobraccio e, condotto da Sara, lo conduce, a sua volta a sedere) (Tutti gli astanti scuotono malinconicamente il capo).

Rosa                              - (avvicina una sedia per Ninu e lo fa sedere accanto al padre).

Lu Zù Masi                   - (dopo che si sarà seduto, pavoneggiandosi) Non m'ha' vistu ancora, Ninu?...

Rosa                              - (parla all' orecchio al fratello).

Ninu                              - (subito dopo) Ah, bravu!... 'U vistiteddu novu, vi facistuvu?.. Bellu, bellu!...

Lu Zù Masi                   - E 'u cappeddu, non l'ha' vistu?.. Tuttu cosi novi, ppi fari onuri a tia!... (premuroso) Aspetta, aspetta, unn'è, 'a gammuzza malata? (tastando gli la gamba sinistra) Chista è?...

Ninu                              - Si, ma ora è bona.

Lu Zù Masi                   - A quali puntu è, 'a firita, fammiIla tuccari...

Ninu                              - No, patri, di fòra non s'osserva nenti... 'U dannu internu fu.

Lu Zù Masi                   - Sì, ma si nni veni d' 'u 'n tuttu, no?... Chi fai, zoppichi, an- cora? ...

Ninu                              - Un pocu... roba di pocu... Caminu un pocu 'mpacciatu, eccu...

Rosa                              - (che intanto si è scostata e si è recata presso la 'Gnà Tudda, piano) Non ci vinni, Decu, a' stazioni?...

La ‘Gna Tudda             - Ca comu, criaturi!... 'U primu di tutti!... E appena vitti a Ninu d'accussì, si l'abbrazzau, si lu vasau...e poi scappò come un pazzu!...Non nni puteva chiù...

Rosa                              - (piange in silenzio stringendo la mano alla 'Gnà Tudda) E' finitu tuttu, 'Gnà Tudda!...

La ‘Gna Tudda             - Pirchi?

Rosa                              - (senza risponderle va presso il padre).

Lu Zù Masi                   - (a Ninu) 'I vidi tutti l'amici?.. Tutti cca sunnu!...

Ninu                              - Grazii, signuri mei, grazii a tutti, ccu tuttu lu cori!...

Minica                           - Chi diciti, Ninu!... Doviri d'amicizia e di vicinanzu!...

don Cuncettu                - Ca chi voldiri?..

Lu Zù Masi                   - (come preso da un sospetto) Ninu!...

Ninu                              - Patri!...

Lu Zù Masi                   - Dimmi 'na Cosa... ma non mi 'ngannari, o' patri!...

Ninu                              - (preoccupato) Chi vuliti?...

Lu Zù Masi                   - Vinisti ppi sempri, comu nni scrivisti, no in licenza?!...

Ninu                              - Ppi sempri, ppi sempri. Non viditi ca vestu a' burghisa?...

Lu Zù Masi                   - E non c'è periculu, ca ti richiamanu chiù, è veru?..

Ninu                              - (angosciato) No, patri, non c'è chiù periculu!... Chiddu ca ci puteva dati, alla patria, ci l'haju datu... Ora tocca all'autri!...

Peppi                             - (in silenzio, con le lacrime alle ciglia, lo abbraccia e gli stringe la mano) 'A me' classi fu richiamata, e mi presentu lunedì ca veni. Dici ca partemu prestu... (chiude il pugno in atto di minaccia) Si pozzu!...

Lu Zù Masi                   - 'U Signuri ti pruteggi, Peppi, comu ha prutettu a me' .figghiu Ninu!... (silenzio commosso di tutti) Ninu, comu mi trovi?

Ninu                              - Bonu, patri, bonu...

Lu Zù Masi                   - No, non m'ha' guardatu beni, ancora... (si sbraccia per mostrargli le braccia scarne ) 'U vidi comu sugnu 'nsiccutu?.. E cca, sutta l'occhi (si tocca) 'u vidi?

Ninu                              - Cc'aviti, sutta l'occhi?...

Lu Zù Masi                   - Non vidi comu m'abbuscicaru?...

Ninu                              - E bonu, patri, chissi l'annuzzi sunnu!... Vicchiareddu siti!....Anzi, vi cunsirvati beni!...

Lu Zù Masi                   - No, figghiu... Tu m' 'u dici ppi cunfurtarimi, ma ju mi vidu, ca sugnu dipirìtu!... Assai haju patutu 'nta 'st'annu, Ninu!... Haju statu lu veru orvu!...

Sara                               - E bonu, ora c'è vostru figghiu!...

Lu Zù Masi                   - Sia lodata la Divina Pruvvidenza! ... Ragiuni, hai!... Chi c'entra!...Ora, ccu me' figghiu, è 'n'autra cosa! ... Cu' si nn'accorgi, chiù, di tanti cosi?... Tornu filici comu prima!... Ma finu a jeri!... Signuri mei, bruttu, bruttu è, a essiri orvi!... Megghiu morti, centu vòti!. ...

Ninu                              - (non potendone più, col cuore gonfio, si alza e si volge dall'altro lato, reclinando iI capo sulla spalla di Rosa, che piange).

Lu Zù Masi                   - Chi fai, ti nni vai?

Ninu                              - (vincendosi) Sì, patri, vaju a fari un pocu di pulizia, ca sugnu tuttu sporcu d' 'u trenu...

Lu Zù Masi                   - Bravu, bravu, azzizziti bonu, 'u senti?

Ninu                              - Rosa, mi duni versu, un mumentu?... Vui, patri, ristati ccu 1' amici ( toccando questo e quello sulla spalla, fa a tutti cenno di tacere e, condotto da Rosa, va verso l' uscio di fondo).

Lu Zù Masi                   - Sì, sì, Rusidda, dacci versu, a me' figghiu!... A la me' bannera!... A lu me' capitali, ca turnau!... (manda baci con la mano al figlio).

Rosa                              - Sì, patri, stati tranquillu (scompare, con Ninu, per l' uscio di fondo).

SCENA VII

Detti, meno Ninu e Rosa.

Lu Zù Masi                   - Signuri mei, senza 'ngannarimi: 'ntisi strisciati 'na 'amma, cu' era, me' ngghiu, ca caminava zoppu?...

Turi                               - No zoppu... un pocu 'mpacciatu...

Lu Zù Masi                   - E già... Ancora non è guatitu completamenti, mischinu!... Ma a vuautti ca 'u viditi... chi 'mprissioni vi fa?... È bonu?..

Sara                               - Bonu è, bonu, zù Masi, chi fantasii vi venunu, pp' 'a testa?...

Lu Zù Masi                   - Ppi comora non ci dicemu nenti, ca è stancu d' 'u viaggiu, ma stasira, poi, belli, riuniti cca, nni facemu cuntati tuttu cosi...

La ‘Gna Tudda             - Ca bonu, c'è tempu... Prima lassàtilu arripigghiari, mischinu!...

Lu Zù Masi                   - E chi s'ha' a ripigghiari?.. Si turnau ca pari un viteddu, salaratu!... Stasira festa, Saridda!... Stasira 'a me' casa illuminata a giornu... E vinu a tinchité,

Don Cuncettu               - !... Poi dumani... (piano) Zà Tana, viniti cca.

La Zà Tana                    - (accostandoglisi) Parrati.

Lu Zù Masi                   - (c. s. tenendola per un braccio) Poi dumani, di bon matinu, m'aviti a fari un favuri; vui sula... M'aviti a accumpagnari a' Madonna e' Grazii, ca ci haju prumisu 'u viaggiu a pedi scausi... Mi fici 'a grazia, perciò...

La Zà Tana                    - Ca bonu, zù Masi, c'è tempu!...

Lu Zù Masi                   - No, no... si dici: non prumettiri vuti a santi e cudduri a picciriddi... Mi fici turnari a me' figghiu sanu e sarvu, e 'a prumissa è debitu... Ci 'u fazzu a pedi scausi... ma scausi tunnu, va, veni a diri senza quasetti... (riflette un po' e si alza) Anzi, Madunnuzza, pirdunatimi (si segna e si muove verso il comò).

La Zà Tana                    - (vorrebbe accompagnarlo).

Lu Zù Masi                   - No, livàtivi... Sulu ci vaju... 'A lampa l'àvi addumata?...

La Zà Tana                    - 'Gnursf...

Lu Zù Masi                   - (raggiunge a tentoni il comò, depone il cappello su una sedia accanto e, cadendo in ginocchio, con devozione profonda e le lacrime agli occhi, esclama) Gran Matri di Diu, vi ringraziu!... (Tutti gli astanti, osservandolo, piangono e si asciugano gli occhi, mentr'egli prega fervorosamente).

Fine del secondo atto
ATTO TERZO

SCENA I

Rosa sola, poi la 'Gnà Tudda.

Rosa                              - (è attorno a rassettare la casa. Il suo volto è soffuso di mestizia).

La ‘Gna Tudda             - (si affaccia, cauta, dalla comune, si accerta che Rosa sia sola nella stanza e si avanza verso di lei, con volto sorridente e l'abbraccia) Rusidda mia!... (piano) Si'sapissi quantu sugnu felici!...

Rosa                              - (la guarda con tanto d'occhi, come ad interrogarla).

La ‘Gna Tudda             - Di nn'iddu, vegnu...

Rosa                              - (trasalendo di scatto) Di nni Decu?...

La ‘Gna Tudda             - Si!... Criaturi!... Ti vòli beni chiù di prima!... E sai pirchì non s'ha fattu vidiri, 'nsina ad ora?...

Rosa                              - (col volto irradiato di gioia) Pirchì?

La ‘Gna Tudda             - Pirchì - dici - doppu aviri vistu a so' frati 'nta 'ddu statu, jricci e dimannalla ppi mugghieri doveva essiri tutta 'na cosa...

Rosa                              - (per la commozione si sente mancare ed è costretta a sedere).

La ‘Gna Tudda             - (c.s.) E 'sti jorna l'ha passatu a persuadiri a so' matri!...Finalmenti si persuasi e oggi stissu vènunu tutti dui a fari 'a dumanna!

Rosa                              - (scoppia in singhiozzi e si mette il fazzoletto in bocca, per reprimerli).

La ‘Gna Tudda             - E picchì chianci, Rosa?...Non sì' cuntenta?

Rosa                              - (senza parlare, fa segno di sì con la testa e abbraccia la 'Gnà Tudda).

La ‘Gna Tudda             - Si' cuntenta e chianci?

Rosa                              - (appena può parlare) Sugnu cuntenta pirchì cridu 'n'autra vòta ca mi voli beni assai...quantu ci nni vogghiu jo...Chianciu pirchì ci haju a mannari a diri di non vèniri...

La ‘Gna Tudda             - Di non vèniri?...E ppi quali mutivu?...

Rosa                              - (c.s.) Pirchì 'stu matrimoniu è impossibili!...

La ‘Gna Tudda             - Impossibili?...Ora ca c'è 'u cunsensu di so' matri?...Chi ti scanti, ca non c'è chiddu di to' patri?

Rosa                              - (triste) Non c'è 'u miu, 'Gnà Tudda!...

La ‘Gna Tudda             - Chi sacciu, mi sta' cunfunnennu 'a testa!...Non lu vòi beni chiù?...

Rosa                              - Chiù di prima, 'Gnà Tudda!...Oh!...Si putissuu trasiri 'nt'o me' cosi!...

La ‘Gna Tudda             - Ma... allura?...

Rosa                              - Non pò essiri!... Comu l'abbannunu, a 'sti du' urviceddi, ppi jramminni ccu iddu?...

La ‘Gna Tudda             - Ma no, ma no!... Iddu dici...

Rosa                              - (interrompendola) E non pozzu sacrificari ad iddu e farici abbannunari a sò matri ppi fallu entrari 'nta 'sta spilunca, ca divintò 'a me' casa!...

La ‘Gna Tudda             - Non ti sacciu capiri, figghia!...Si ci vòli entrari di vuluntà so'...

Rosa                              - Mi sacciu capiri ju stissa!...Nn'avemu parratu di chistu, 'Gnà Tudda...pochi jorna fa... e iddu mi fici certi riflessioni... giusti...giustissimi, ca non mi li pozzu scurdari!... E allura non si sapeva ancora ca me' frati era chiù 'nfirmu di me' patri!... Ora la pusizioni è chiù aggravata!...

La ‘Gna Tudda             - Iddu dici ca si senti chiù obbligatu di prima... E si sta priparannu a vèniri, ccu so' matri!...

Rosa                              - (alzandosi decisa) No, 'Gnà Tudda, no!... Dicìticci di non veniri, pirchì ju, si mi dumanna, ci haju a rispunniri ppi forza di no!... Haju fattu vutu ca 'nsina ca campunu, ju non avrò autru pinseri ca ppi me' patri e ppi me' fratuzzu!... Non mi persuadirà nuddu di fari diversamenti!... Facissi cuntu ca trasivi 'nta 'na batìa e non sugnu chiù di 'stu munnu!... Non si nni pò lagnari, Decu, pirchì si non sugnu d'iddu, non sarò mai di 'n autru!... (si asciuga le lagrime).

La ‘Gna Tudda             - Figghiuzza mia martiri e santa, mi spezzi lu cori!... (piange anch'essa).

Rosa                              - (tra le lacrime) Ci diciti, 'Gnà Tudda, ca Diu ci divi renniri in tantu beni - ppi iddu e ppi so' matruzza - la felicità ca m'ha datu, pruvannumi ca mi vòli sempri beni e non m'avissi abbannunatu 'nta la disgrazia... Dicìticci ca si mi spaccanu lu cori, ora e sempri, mi ci trovanu ad iddu... ma chi ppi la so' paci... ppi la mia... ppi chidda di so' matri e di 'sti dui infelici, nn'avemu a spartiri ppi sempri... Si mi vòli vidiri, ppi l'urtima vòta, vinissi, iddu sulu, ma ppi dirini addiu ppi 'stu munnu... nent'autru... faciticcillu capiri...

SCENA II

Lu zu Masi, Ninu e detti.

Lu Zù Masi                   - (dall'interno) Ninu!... Ninu, unni si'?...

Ninu                              - (dall'interno, forte, per farsi udire) Cca, patri... Aspettu a Rosa ca m'ha a purtati un cuddaru pulitu!...

Rosa                              - (che ha teso l'orecchio, premurosa) Vegnu!... (a 'Gnà Tudda) Vo' jti, 'Gna Tudda (la riabbraccia) E grazii a vui!... Ni ringraziati tantu macari a so' matri, mischina... e ad iddu... chiddu ca ci aviti a diri vi l'haju dittu!... (si rimette il fazzoletto in boc- ca per spegnere i singhiozzi, la saluta mestamente con la mano e corre di là, per l'uscio di fondo. Riappare poi, guidando Ninu, che regge il padre, fa sedere questi nel seggiolone, poi accomoda Ninu in una sedia accanto alla tavola e, in silenzio, vorrebbe ma non riesce a darsi da fare. Dopo breve silenzio).

Ninu                              - (per dire qualche cosa) Rosa, chi c'è di mangiari, oggi?..

Rosa                              - (soprapensiero) Chi sacciu?..

Lu Zù Masi                   - (ridendo) Si non lu sai tu, a cu' ci dimannamu, o' portalittri?...

Rosa                              - Cioè, sì... 'u sacciu... scusati... stava pinsannu a 'n'autra cosa...Vi fazzu mangiari minestra di linticchi.

Ninu                              - Bona, mi piaci... A vui, patri?...

Lu Zù Masi                   - (che prima avrà fatto una smorfia per significare che non è di suo gusto) Si, macari a mia mi piaci... (silenzio) Ninu.

Ninu                              - Patri...

Lu Zù Masi                   - Haju nutatu 'na cosa...

Ninu                              - (trasalendo) Chi?...

Lu Zù Masi                   - Ca tu non fumi chiù...

Ninu                              - Ah... mi livai 'u viziu...

Lu Zù Masi                   - Veru?... Bravu!... E comu mai?...

Ninu                              - Ca... doppu ottu misi di trincera, senza fumari... mi scurdai comu si fuma... E siccomu non ci soffru... risparmiu...

Lu Zù Masi                   - (dopo breve riflessione) E già... tu pp' 'a trincera e ju pp' 'a vista 'e l'occhi... Quannu annurvai non fumai chiù, ti riordi?..

Ninu                              - (per cambiar discorso) Rosa, chi sta' facennu?...

Rosa                              - (che se n'è stata, triste, a rimirare idue derelitti) Cui, ju?...

Ninu                              - Annunca cui, ju?...

Rosa                              - Staju facennu pulizia, non vidi?

Lu Zù Masi                   - A 'st'ura?...

Rosa                              - Già... Mi ridussi tardu, oggi... (per sottrarsi ad altri interrogatorii) Vaju un mumentu in cucina, Ninu... (va via per la sinistra).

SCENA III

Ninu e Iu zù Masi.

Lu Zù Masi                   - Sa chi dici, 'u giurnali?

Ninu                              - Non sacciu, patri, non l'haju pigghiatu...

Lu Zù Masi                   - N' 'o pigghi chiu, tu... In trincea ti scurdasti comu si fuma e comu si leggi... Ninu (per cambiar discorso) 'U sintiti, 'stu friddu?...

Lu Zù Masi                   - (impressionato) Ju,misu o' bracieri, non nni sentu!...Accostati macari tu..

Ninu                              - (per guadagnar tempo) Ora vegnu... (intanto, adagino, adagino, senza far rumore, accosta la sua sedia verso il padre, regolandosi con la voce di questi. Silenzio).

Lu Zù Masi                   - Chi ura è?

Ninu                              - (solleva la testa come guardasse nel soffitto, poi sicuro) L'unnici menu vinti... (continua ad accostarsi).

Lu Zù Masi                   - Ah, allura non è tantu tardu...Mi pareva menzijornu...

Ninu                              - (avvicinandosi sempre più, urta il cerchio del braciere e si ferma, sgomento).

Lu Zù Masi                   - Unni si' Ninu?

Ninu                              - Cca...

Lu Zù Masi                   - (allunga la mano e lo tocca) Ah, cca?...E chi vinisti, 'mpunta di pedi? - Veni cca, chiù cca, assettati, ca ti quarìi megghiu...

Ninu                              - ( gli si accosta di più, e mette anch'egli i piedi sul cerchio del braciere).

Lu Zù Masi                   - C'ha' fattu, stamattina?

Ninu                              - Nenti...

Lu Zù Masi                   - Oh! Me' figghiu Ninu ca non fa nenti!... Quannu mai, tu?....(silenzio) Chi scrissi, 'u zù PauIu, di Ramacca?

Ninu                              - Scrissi ca pistacchiu, 'st'annu non si nni pò accattari, pirchì l'annata fu scarsa e vali a pisu d'oru.

Lu Zù Masi                   - Chi prezzu fa?...

Ninu                              - Esageratu...

Lu Zù Masi                   - Sì, ma quantu?

Ninu                              - Non mi riordu, patri... assai...

Lu Zù Masi                   - E lèggilu!.. Non l'hai 'nt' 'a sacchetta, 'a littra?..

Ninu                              - No, a' lassai 'dda banna... Ora m' 'a fazzu purtari di Rosa.

Lu Zù Masi                   - (tenendolo pel braccio) No, Iàssala jri!... (silenzio) Chi ti nni pari, di Rosa?

Ninu                              - Criatura... fa chiddu ca pò...

Lu Zù Masi                   - No, sentu diri, non ha' vistu nenti? Ninu C'avìa a vidiri?

Lu Zù Masi                   - Chi sacciu!... È stunata di 'na manera ca non ci ha statu mai! Ninu, vidi ca to' soru non è chiù d'idda!...

Ninu                              - (impressionato) Non è chiù d'idda?.. E di cu' è, dunca?.... 'Avi assai ca diciti 'ssa cosa, patri!... Di cu' è?...

Lu Zù Masi                   - Si non ti nn'accorgi tu!

Ninu                              - Ma si ju non ci haju statu?.. Cu' è ca ha bazzicatu dintra, mentri ca non ci sugnu?...

Lu Zù Masi                   - Tutti... Di giuvinotti: Peppi Fasolu, Turi Manitta, don Decu Mantera...

Ninu                              - Ma chiù di tutti, cui?...

Lu Zù Masi                   - Non pozzu precisari... Forsi don Decu... ma ora àvi 'na pocu di jorna ca non si vidi... A di quannu arrivasti tu...

Ninu                              - (mettendosi la testa tra. le mani) E chi sacciu!... (resta a riflettere così. Intanto la suonena dell'orologio batte le dodici).

Lu Zù Masi                   - (conta i colpi sulle dita e resta impressionato) Menzijornu?..E chi mi dicisti, allura?...

Ninu                              - (ancora più turbato) Già... non guardavi beni... (per cambiargli discorso) Vui supra di cu' è, c'aviti suspettu?...

Lu Zù Masi                   - (fisso nelle sue riflessioni e nei suoi dubbii atroci, non l'ode).

Ninu                              - Patri! ...

Lu Zù Masi                   - (come destandosi) Ah?... Chi vòi, fìgghiu?...

Ninu                              - Dicu, vui, ppi Rosa, supra cu' è, c'aviti suspetti?..

Lu Zù Masi                   - Ju?... Supra di nuddu e supra di tutti!... 'O scuru sugnu, fìgghiu miu!... Certi cosi bisogna vidilli, ppi persuadirasinni!...

Ninu                              - (istintivamente sospira).

Lu Zù Masi                   - (sempre piu impressionato) Ninu!

Ninu                              - Patri! ...

Lu Zù Masi                   - Pirchì suspiri?..,

Ninu                              - Ju?.. Ah, nenti... accussì... Ca pensu ca 'na picciuttedda fimmina comu Rusidda, 'nta 'na casa comu 'a nostra, d'un cantu è un cunfortu, ma di 'n autru cantu è un pinseri!... (silenzio).

Lu Zù Masi                   - (tirandolo per un. braccio, per accostarlo a sé piano) L' ha' guardatu, 'nta l'occhi?...

Ninu                              - ... Sì, pirchì?...

Lu Zù Masi                   - Chi impressioni ti fa?... È pallida...

Ninu                              - Non ci haju fattu casu.

Lu Zù Masi                   - 'Avi l'occhi 'nfussati?...

Ninu                              - 'Nnfussati, comu?...

Lu Zù Masi                   - Ccu 'i calamara?...

Ninu                              - Non ci haju fattu attenzioni...

Lu Zù Masi                   - E allura c'ha' guardatu, Ninu?...

Ninu                              - (attanagliato dal sospetto) Ma... scusati, patri... Arrivati a 'stu puntu sugnu ju, ca dimannu a vui: chi pinsati?..

Lu Zù Masi                   - E chi sacciu, fìgghiu miu, sugnu comu chiddi fòra d' 'u munnu, ju!... 'A testa mi va a centu banni!... (silenzio).

SCENA IV

Rosa e detti.

Lu Zù Masi                   - Non vurrissi pinsari a mali e 'ntantu 'ssu pinseri l'haju sempri cca, comu un marteddu... (si batte la palma sulla fronte) ca non si nni vòli jri!...

Rosa                              - (che è apparsa sulla soglia dell'uscio di fondo, comprende che si parla di lei e, suo malgrado, resta inchiodata lì, ad ascoltare).

Ninu                              - (impallidisce) Ma... mali di chi generi?.. Pinsati farsi ca Rosa?..

Rosa                              - (sgomenta, si mette le mani ai capelli, ma tace e ascolta ancora).

Lu Zù Masi                   - 'U Signuri m'ha a pirdunari, si pensu a cosi brutti!... Macari Diu, fìgghiu, non fussi veru!... Ma bisogna jri 'n funnu, bisogna farIa parrari e conuscilla tutta, 'a virità...

Ninu                              - (il cui pallore diventa cadaverico, stringendo i pugni) Patri!... a 'stu puntu criditi ca semu?...

Rosa                              - (disperata, col pianto in gola, in tono di dolce ma fiero rimprovero) No, Ninu!... No, patri!... Non bestemmiati!... Non mi calunniati e non calunniati a nuddu!... Chi è ca pinsati, chi?.. (singhiozzando) Oh, si sapissivu!... Si putissi parrari!... .

Ninu                              - (irato) Unn'eri?... Stavi ascutannu, ah?.. (fa per alzarsi).

Lu Zù Masi                   - (trattenendolo) LassiIa stari, Ninu!... Chiddu ca faceva faceva!...Parla, Rosa!... Levami 'sta spina d' 'u cori,fìgghia!...

SCENA V

Decu e detti.

Rosa                              - (si accosta e accenna a parlare, quando vede apparire sulla soglia della comune, come una visione)

Decu                             - (smorto in viso, che la guarda con una tristezza dolce e infinita).

Lu Zù Masi                   - (con dolcezza) Rosa!...

Rosa                              - (alla vista di Decu traballa e dura fatica a vincersi, gli fa cenno disperato di tacere, gli si accosta e gli sussurra, come in un sospiro) Vattinni, ppi carità, vattinni!...

Decu                             - (la trae a sé in un abbraccio spasimoso, la bacia disperatamente, coprendola di lacrime silenziose, le sussurra) Addiu!... (torna, barcollante sui suoi passi e scompare, senza voltarsi indietro, quasi correndo ).

Lu Zù Masi                   - (c. s.) Rosa!...

Rosa                              - (affranta per le troppe emozioni, una appresso all' altra, dopo aver seguito Decu con l'occhio e vistolo scomparire, ha un singulto angoscioso, si piega su se stessa e si abbatte a terra, priva di sensi).

Ninu                              - (che ha udito il singulto e il cadere del corpo inanimato, scatta in piedi, istintivamente, e si muove verso Rosa, incurante della sua cecità) Rosa!... Chi hai?... Chi fu?... Unni si'? (andando investe delle sedie, inciampa, trascina i piedi e annaspa).

Lu Zù Masi                   - (che ha udito anch'egli il tonfo del corpo di Rosa e ne è rimasto atterrito, che con il sottile intuito dei ciechi ha visto Ninu andare alla deriva, urtare nei mobili e pencolare nel vuoto, si alza, alla sua volta, e, non avendo piu la forza di muoversi, grida) Ninu!...

Ninu                              - (smarrito) Ah?!... (traballa, trema, cerca di riaversi, ma non vi riesce).

Lu Zù Masi                   - Ninu!...

Ninu                              - (sgomento) Patri!...

Lu Zù Masi                   - (con suprema angoscia) Orvu si'!...

Ninu                              - (traballa un' altra volta e tace).

Lu Zù Masi                   - Orvu si'?.. Rispunni!...

Ninu                              - (risponde con un singhiozzo straziante).

Lu Zù Masi                   - (ricadendo a sedere, annientato) Matri di Diu!... Matri di Diu!...Ora sugnu orvu attunnu!...

Ninu                              - (avanzandosi, a tentoni, in direzione del padre) Patruzzu miu!...

Lu Zù Masi                   - (fa uno sforzo, si rialza e, avanzandosi, stentatamente, verso il figlio) Figghiu!... Figghiu... (Rosa resta inanimata, viene giù la tela mentre i due disgraziati pencolano nel buio per riunirsi e non vi riescono).

FINE