Scusi lei… ucciderebbe mio marito?

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Scusi

            Scusi lei...

            ucciderebbe mio marito?       

di Fiammetta Veneziano                      

                 Teodore Ross          avvocato

                 Robert Duvall         avvocato

                 Susan Mitchell        cliente

                 Annette Philips       segretaria

                 Vivien Trumph         segretaria

                 Lewis Mitchell        cliente

                 Moore                      detective

                 Antony                     uomo delle pulizie

                 Mrs.Robbins           cliente

                 Steve  Ryan             commissario

                 Jordan                     agente

                       

                                    

Uno studio moderno. Due scrivanie, due poltrone da scrivania più due sedie . Sopra le scrivanie i rispettivi telefoni, un completo da scrittoio, un  posacenere di vetro pesante ed un tagliacarte di notevoli dimensioni. Lampade da tavolo. Sotto le scrivanie due cestini. Su un lato una libreria o degli scaffali che contengono una radio- stereo portatile. Un piccolo mobile con cassetti. Una bottiglia d’acqua e dei bicchieri.

Tre porte: una a sinistra della scena è la porta d’ingresso. Una in fondo spostata da un lato,a vetri , è la porta dell’archivio, una dall’altro lato sempre in fondo o ad angolo è la porta del bagno.

                           

                                      Primo Atto

Nello studio l’avvocato Teodore Ross ascolta la sua potenziale cliente: Susan Mitchell

Teodore- Con calma per favore, mi spieghi con calma...

Susan- Ho già detto tutto, non mi ha sentito?

Teodore-Credo di non aver compreso bene perché sta richiedendo la mia consulenza legale.

Susan- Come farà a difendermi se non ascolta quello che le sto dicendo?

Tedore- Ricapitoliamo: lei  ha ucciso suo marito.

Susan-No!

Teodore- Ah!

Susan- Devo ucciderlo.

Teodore- Continuo a non capire.

Susan-  Devo ancora uccidere mio marito!

Teodore- Ah, quindi suo marito  non è  ...(facendo il segno della croce)

Susan- No, gliel’ho detto! Mio marito è vivo e vegeto. Ma....

Teodore- Ma...

Susan- In procinto di essere ucciso.

Teodore- Da lei.

Susan- Bravo, lo vede che quando sta attento capisce.

Teodore- Sì, ma non  mi è chiaro che cosa vuole da me.

Susan-Ho bisogno di pianificare tutto con precisione  e quindi ho deciso...

Teodore- Sì....

Susan- Di iniziare dall’avvocato.

Teodore-Ah.

Susan- E’ o non è un avvocato penalista?

Teodore- Fino a prova contraria...

Susan- Allora mi sono detta “Susan, questa volta devi fare le cose per benino. Non come quella volta che hai rischiato di essere travolta dalla macchina di tuo marito, mentre lui era alla guida, per aver manomesso i freni! Rivolgiti ad un avvocato”Mi sono fatta dare il suo indirizzo dalla mia amica Rose, Rose Chantal. E’ la sorella di George Chantal, quel tipo che lei ha difeso perché aveva tentato di far fuori la moglie.

Teodore- Sì ricordo.

Susan- “Questo è l’avvocato per te, mi sono detta, rivolgiti a lui.  Il suo studio è vicino  casa- sa io abito a Oxford Street- ti dirà lui quali sono i modi per far fuori tuo marito senza andare in galera, Susan.”

Teodore- Signora, un momento: io non le posso dire proprio niente. Non ci sono modi sicuri per uccidere. Il delitto perfetto non esiste.

Susan- Esistono centinaia di delitti irrisolti.

Teodore- E’vero, ma per insufficienza di prove, per fortuite coincidenze, per lungaggini processuali...

Susan- E per la bravura del difensore.

Teodore- ....Sì , anche. Signora, la prego torni a casa e si faccia una bella dormita. Vedrà che domani la vita le apparirà migliore.

Susan- (alzandosi nervosa) No, la vita non mi sembrerà migliore se non ucciderò mio marito. Quel disgraziato non merita di vivere un secondo di più.

Teodore- Ha preso in considerazione il divorzio?

Susan- Col divorzio lo farei felice. E’ quello che desidera. Eh no! Io lo ammazzo, lei mi difende ed io inizio una nuova vita. Allora accetta di essere il mio difensore?

Teodore- Lei  mi sta mettendo in  grande imbarazzo. Non potrei mai avallare un omicidio. Lo capisce? No, non posso accettare di essere il suo difensore.

Susan- Lei è un avvocato penalista, difende le persone accusate di vari reati, compreso l’omicidio.

Teodore- Sì, ma nessuno è mai venuto da me prima di commettere il reato, cercando consigli utili.

Susan- Più corretta di me, eeh, che mi rivolgo a lei in anticipo!

Teodore- (alzandosi irritato) Rimaniamo d’accordo così: lei torna a casa, si riposa, si prende un tranquillante. Ci dorme sopra...

Susan- Ci ho già dormito sopra!

Teodore-Riflette per qualche giorno...

Susan- Sono anni che ci rifletto!

Teodore-...Uccide suo marito e torna da me!

Susan- Allora è d’accordo.

Teodore- Che sto dicendo! Volevo dire: chiarisce le cose con suo marito  e...

Susan- Allora, accetta di difendermi!

Teodore- (spingendola all’uscita)Se, e dico se, le dovesse capitare di commettere un reato, la difenderò!

Susan- Grazie, grazie.

Teodore-Ma si ricordi: io non l’ho mai vista prima!

Susan- D’accordo(tornando indietro e sedendo di nuovo) Ma non mi basta. Deve dirmi che cosa preferisce...

Teodore-(rimanendo sulla porta e girandosi esasperato)Robert, Robert! Dove si è cacciato quello scansafatiche?(a Susan)In che senso scusi? Robert!

Susan-Non so, che cosa sia meglio:  veleno,  gas, un colpo di pistola, un incendio, una coltellata....

Teodore- (terrorizzato)Robert!

Susan-Lei deve dirmi esattamente quali di questi metodi è il più efficace per il risultato ed il migliore per la difesa...

Robert- (uscendo dall'archivio)Mi hai chiamato?

Teodore- Dove ti eri cacciato?

Robert- (mentre  sta visibilmente finendo di mangiare)Ero di là a sistemare le pratiche del caso Livingstone...

Susan- Avvocato, chi è costui, io voglio conferire solo con lei!

Teodore-(dandogli una spinta ) A sistemare le pratiche....Signora Mitchell, questo è il mio collega Robert Duvall. Parlare con lui è come parlare con me.

Robert- (masticando )Non esagerare Teodore, la signora non ci confonderà certamente. Sì, sono collega di questo preparato professionista, ma la mia esperienza in alcuni campi è.... sicuramente più lunga(inchinandosi a baciarle la mano lanciandole un’occhiata da dongiovanni)

Susan-(lusingata)Capisco dottor Duvall, ma il mio rapporto con l’avvocato Ross è molto confidenziale...

Robert- Davvero? Oh mi scusi, non volevo interrompere questo idillio... professionale(Teodore lo incenerisce con lo sguardo)

Teodore- Robert la signora ha bisogno della nostra consulenza. (sedendosi ed indicando una sedia a Robert)Prego continui...

Susan- (alzandosi infastidita, ma cercando di essere affascinante) No avvocato, no. Io ho scelto lei per la mia difesa e non intendo condividere con altri le mie ...confidenze.Siamo intesi. (dà le mani ad entrambi) La chiamerò domani.

Teodore- Si ricordi: una bella dormita, un tranquillante...

Susan- Aurevoir(esce ondeggiando e i due la guardano immobili)

Robert- Però...Non ti facevo così maschione!

Teodore- Che dici, ti prego. Quella donna è una pazza.

Robert- Sarà una pazza, ma è la prima vera donna che si è affacciata in questo studio da decenni.  Mi sono sempre chiesto perché i nostri clienti sono quasi tutti uomini o donne mostro.

Teodore- Quella è un mostro. Avrei preferito che non fosse mai entrata qui.

Robert- Stai scherzando vero? Mi sembrava molto desiderosa di ...esporti tutti i suoi problemi.

Teodore- Avrei voluto che ci fossi tu quando  si è presentata.

Robert- Stavo sistemando le pratiche, te l’ho detto..

Teodore- Mangiando...

Robert- Stavo addentando un panino che aveva preparato Annette.

Teodore- A ecco mi mancava qualcuno per completare il quadro. E dov’è Annette?

Teodore- Sta finendo di sistemare i fascicoli...

Annette- (comparendo sepolta da un mucchio di faldoni e camminando insicura) Dottor Duvall, non deve occuparmi tutti gli scaffali con le sue riviste, non so poi dove mettere i faldoni...

Teodore- Annette, invece di portare i panini al mio esimio collega, potresti scrivere la dichiarazione per il signor Livingstone.

Annette- E dove metto queste pratiche?

Teodore- Posale dove vuoi, ma in fretta!

Annette- (sbattendo le pratiche sulla scrivania)  Va bene! Ora vado a scrivere la dichiarazione...(torna in archivio lasciando la porta aperta)

Robert- (con rimprovero)  Annette!

Teodore- Annette! Guarda qui, dovrò licenziarla prima o poi.

Robert- E dove la trovi un’altra indefessa segretaria adorante che prende da anni lo stesso misero stipendio, lavorando dodici ore al giorno?

Teodore- Adorante?

Robert- Non hai notato che ti adora?

Teodore- (osservando la pila di faldoni) Mi adora?!

Robert- Il modo come ti guarda, come si siede davanti a te per prendere appunti.

Teodore-Come sbatte le pratiche sulla scrivania...Falla finita Robert. Ti devo parlare della pazza.

Robert- Ok, ok. Fammi spostare queste pratiche. (prende i faldoni e li porta in archivio)

Teodore-Mi si presenta qui quella donna...

Annette-(dall’archivio) Dottor Duvall, stia fermo...

Teodore- Dice che mi conosce perché io ho difeso il fratello di una sua amica...(Robert in realtà non ascolta Teodore anche se la porta dell’archivio è aperta)

Robert-Che c’è Annette? Attenta fai cadere i fascicoli...

Annette- La prego, la smetta...

Teodore- Robert, mi senti? Insomma mi dice che io devo essere il suo avvocato e difenderla per l’omicidio di suo marito, che ancora non ha ucciso!

Si sente un botto. Si intuisce che Annette ha colpito Robert con qualcosa. Robert esce massaggiandosi la testa.  

Tedore- Hai sentito?

Robert- Sì che ho sentito...

Teodore- Che ne pensi?

Robert- (Riferendosi ad Annette)Non pensavo fosse  così violenta.

Teodore- Già, ma io adesso non so come fare. Lo capisci.

Robert-Se decidi di mandarla al diavolo, sono con te.

Teodore-Vorrei mandarla al diavolo. Ma...

Robert- No, no, non ti fare tanti scrupoli. (continua a massaggiarsi)

Teodore-Che posso fare? Quella  vuole coinvolgermi e se io dovessi  respingerla, per vendicarsi sarebbe  capace di denunciarmi!

Robert- Denunciarti? E perchè mai? E poi tu non le hai fatto niente.

Teodore- Con persone simili c’è da aspettarsi di tutto: potrebbe inventarsi qualunque cosa. Una donna violenta e delusa può essere pericolosa.

Robert- Già come una tigre a cui vengono rubati i  cuccioli!

Teodore- Quella donna!

Robert- Quella folle!

Teodore-In che situazione mi ha messo!

Robert- Ci ha messo!

Teodore- Grazie, Robert per la solidarietà.

Robert- Figurati.

Teodore- Non ho mai avuto tanta paura.

Robert- Addirittura? Siamo due avvocati. Se quella vipera vorrà sfidarci con qualche rivendicazione, sapremo difenderci.

Teodore- No, se risulteremo complici di un omicidio.

Robert- (da arrabbiato a spaventato) Omicidio?(guardando verso  l’archivio) E’ davvero così pericolosa?

Teodore- Te l’ho detto!

Entra Annette visibilmente irritata  aggiustandosi la camicia, spolverandosi la gonna e brandendo una scarpa.

Annette- Dottor Duvall (Robert si alza di scatto e corre dietro la sedia di Teodore)

Robert- Sì?

Annette- Sono stanca di subire le sue avances, anzi direi i suoi attacchi!

Robert-Ma io non ho mai...

Annette- Dottor Ross, non ho più intenzione di lavorare per voi due. Trovatevi un’altra schiava.

Teodore- Perchè?

Robert- Sei tu allora a licenziarti?

Annette- Sì.

Teodore- Hai bisogno di un aumento?

Robert- Se vuole andare, lasciala andare!

Teodore- Abbiamo bisogno di lei.

Annette- Ora non più.

Teodore- Che cosa vuoi?

Annette- Gli arretrati!

Robert-(incredulo) Solo?

Annette- No, ora che ci penso: le festività soppresse, le ferie e le tredicesime che non mi avete pagato mai!

Robert- Se ti mantieni calma...va bene!

Teodore- Non mi posso permettere le tredicesime!

Annette- (aggressiva, allungandosi attraverso la scrivania) Storie.

Robert- Va bene e che problema c’è. Ti pagheremo.

Teodore- No. Non abbiamo i soldi.

Robert- Ma se rinuncia a ...

Teodore- A cosa?

Annette- (urlando e sbattendo la scarpa sul tavolo)Io non rinuncio proprio a niente.

Robert- No Annette, su non facciamo i bambini. Potremmo pentirci delle nostre azioni. Non va bene ricorrere alla violenza.

Teodore- Alla violenza? Non esageriamo!

Robert- Non sei tu che mi hai detto...

Annette- Potrei diventare cattiva!

Teodore- Ragioniamo, noi non possiamo permetterci...

Robert-Shhh, rammenta...

Teodore- Che cosa?

Annette- O tutto...

Robert- L’omicidio..

Annette- Oppure (alza la mano brandendo il posacenere di vetro)

Teodore- Omicidio?

Squilla il telefono. I tre guardano l’apparecchio, ma nessuno si muove.

Teodore- Rispondi per favore, io non ci sono per nessuno.

Robert- Neanch’io.

Annette- Io mi sono licenziata.

Teodore- Rimani. Ho bisogno della tua collaborazione.

Annette- No!

Teodore- Ti do l’aumento.

Annette- No!

Robert- Bene. Addio. (il telefono smette di squillare)

Annette- Prima dovete mettere nero su bianco.

Teodore- Per favore Annette. Ho dei casi importanti e non abbiamo il tempo di cercare un’altra segretaria.

Annette- Ve la cerco io.

Robert- Carina, prego.

Annette- Sei impossibile. Non vi cercherò un’altra probabile vittima!

Teodore- Pensa a tua mamma malata, a quanto è difficile trovare un posto come questo... due persone che ti stimano...

Annette- Che ti sfruttano...

Teodore- Che hanno completa fiducia in te...

Annette- Che ti toccano  appena hai le mani occupate..

Teodore- Cosa?

Robert- Credevo ti piacesse...

Teodore- Robert non ti permettere più.

Annette- Ed ora vorrebbe che ci fosse un’altra al mio posto, più accondiscendente!

Teodore- Oltre l’aumento, ti do due tredicesime degli anni passati.

Robert- Teodore!

 

Squilla nuovamente il telefono

Teodore- Annette!

Annette- Non posso!

Robert- Vattene!

Annette dà il tacco della scarpa in testa a Robert, il telefono continua a squillare.

Annette- Oh!

Teodore- Allora, tre tredicesime!

Annette- Sei.

Teodore- Quattro e tengo d’occhio Robert.

Annette- Cinque e la scrivania nuova.

Teodore- Va bene!

Annette- (alzando il ricevitore) Pronto?  Sì studio Ross e Duvall, sono Annette Driver, la consulente legale.

Teodore- Annette!

Robert- Cosa?

Annette- (chiudendo con la mano il microfono) O così...Si, no, il dottor Ross è occupato. Può dire a me.

Teodore- Ti stai approfittando!

Robert-Oltre che violenta è anche ricattatrice!

 

Si sente dal telefono la voce di Susan che sta urlando.

Susan- Devo parlare con l’avvocato Teodore Ross, è sordaaaa?

E’ un caso di omicidio! Mi passi l’avvocato subito.

Annette allontana l’apparecchio dalle orecchie.

Annette- Signora l’avvocato è occupato, mi dica il suo nome prego e il motivo della chiamata e vedrò cosa posso fare per lei.

Susan- (prima piano e poi sempre più forte) Sono Susan Mitchell, devo, dico devo, parlare con Ross, è una questione di vita o di morte!

Annette- ( a Teodore) E’ una certa Susan Mitchell...

Teodore- (strappandole il microfono)Si signora Mitchell, come va? A casa sua stanno tutti bene eh? Suo marito che fa quel bricconcello?... E’ vivo?

Susan- Certo che lo è! Ancora non ho trovato il metodo: lui è allergico alle nocciole. Molto allergico. Che dice, potrei procurargli uno shoc anafilattico!

Teodore- Signora, lei non ha fatto nulla di quello che le ho consigliato...

Annette- (a Robert)Perché è così agitato?

Robert- Per colpa tua, sei violenta!

Annette- Io sono violenta e tu?

Robert- Per una palpatina innocente...

Annette- (alzando la voce)Innocente?

Robert- Quanto la fai lunga. Bastava che mi dicessi di fermarmi.

Teodore- E il tranquillante? No signora. Chiami il suo medico e gli dica come si sente agitata, naturalmente tacendone i motivi...

Susan- (urlando)Non sono agitata, non sono agitata.

Robert- Perché non ti sei licenziata?

Annette- Ti sarebbe piaciuto eh? La sconfitta ti dà fastidio!

Teodore- (ai due) Zitti per favore. (agitandosi sempre di più, alzandosi in piedi) Signora...No, no. Io non la conosco, non l’ho mai vista. No, non so che suo marito è un maiale...Il Guttalax? Potrebbe procurargli solo un terribile mal di pancia...

Robert- E’ impazzito!

Annette- E’ un vero professionista. Si prende cura dei suoi clienti anche dal punto di vista medico!

Teodore- Basta, faccia come crede ...nooo il ferro da stiro no!

Buio

Annette è seduta ad una scrivania e sta scrivendo. Robert all’altra scrivania ha davanti a sé una signora.

Mrs. Robbins- No, non ho sporto denuncia, ho preferito prima rivolgermi a lei.

Robert-Ha fatto bene signora Robbins. Però adesso è necessario che  vada al commissariato per sporgere formale denuncia  se vuole  intentare una causa.

Mrs. Robbins- Non ho nessuna voglia di arrivare fino al Commissariato di zona: è lontano, pieno di scale e di individui ripugnanti, non potrebbe andarci lei e farlo per  me?

Robert-La denuncia deve essere firmata dal querelante, non possiamo sostituirci a lei.

Mrs. Robbins- Vi autorizzo a rappresentarmi per tutte le azioni legali.

Robert- Questo non comprende la denuncia presso un Commissariato di polizia.

Mrs. Robbins- E che devo fare per evitare di andarci io?

Robert- Posso farla accompagnare dalla mia se...

Annette tossisce con intenzione.

Robert- Dalla  signorina Annette Philips

Annette- Non ho tempo, devo finire queste comparse.

Robert- Abbiamo tempo per quelle, l’udienza è fra due giorni. Accompagna la signora.... per favore.

Annette- Non puoi darmi ordini come se fossi l’ultima delle segretarie.

Mrs.Robbins- Ma è sempre una dipendente di questo studio legale no?

Robert- Certo, signora. Annette ha molto lavoro e...

Annette- Non ne ho voglia...

Robert-(alzandosi e parlando all’orecchio di  Annette, strattonandola per un braccio) Adesso accompagnerai la signora al distretto di polizia più vicino senza tante storie, chiaro?

Annette- Se accompagno la signora, chi completerà quelle comparse? Dopodomani c’è l’udienza e sono già le 19. Lo sai che al Commissariato si perde un mucchio di tempo.

Robert- Non è un tuo problema. Ci penserò io.

Annette- Tu???

Mrs.Robbins- (alzandosi e apparendo alle spalle dei due) Sono pronta, andiamo signorina?

Annette- Sì signora, il qui presente avvocato Duvall espleterà da solo le mie funzioni.

Robert- Stai tranquilla. Andate, andate e... signora Robbins l’aspetto nei prossimi giorni.

Annette prende la sua borsa, insieme alla signora si avvia alla porta e si scontra con una ragazza in minigonna e occhiali dall’aria sprovveduta.

Vivien- Oh, mi scusi. E’ questo lo studio dell’avvocato Duvall?

Annette- Lei chi è?

Vivien- Sono Vivien Trumph.

Robert- Vivien, bene bene entra mia cara.

Mrs. Robbins- Allora vogliamo andare?

Annette- Sì, sì (si gira a guardare Vivien che ha preso posto davanti alla scrivania e ha accavallato le gambe, Robert è in piedi vicino a lei interessatissimo) Disgustoso. (esce)

Robert-(fanatico)Io sono l'avvocato Duvall.

Vivien-Piacere...

Robert- Il piacere è tutto mio. Bene, mi parli un po' di lei...

Vivien- Ho già lavorato presso un avvocato per diverso tempo.

Robert-  Perché è andata via?

Vivien- I miei si sono dovuti trasferire qui ed io sono stata costretta a lasciare il lavoro e...(un singhiozzo)

Robert- E?

Vivien- Il mio fidanzato(scoppia in singhiozzi) O mi scusi non volevo.

Robert- Ah. Non si preoccupi. Ora è nel nostro studio legale e noi ci prenderemo cura di lei. Dal punto di vista professionale e ...(posandole una mano sulla spalla) Personale!

Vivien- Grazie. Che cosa devo fare?

Robert- Per prima cosa vediamo come sa districarsi tra le pratiche d’ufficio: finisca di completare queste comparse.(si dirige alla scrivania e prende i fogli)

Vivien- Va bene. Inizio subito.

Robert- Sono sicuro che non avrà problemi mia cara.(mentre si avvicina alla porta per uscire) Ah e ...mi raccomando: servono per domani.

Vivien-(trafficando con le carte e facendole cadere) Va bene avvocato, le finirò al più presto.

Entra Teodore nervoso. Guarda Vivien nel momento in cui le sfugge  di mano  il portapenne e si inginocchia a raccoglierlo.

Teodore- Ciao Robert. Dove stai andando?  E quella chi è?

Robert- La nostra nuova segretaria.

Teodore- Non ce la possiamo permettere.

Robert- Annette si rifiuta di fare il lavoro da segretaria, ora che si è promossa “consulente legale”.

Teodore- Bisogna costringerla.

Robert-Provaci te, a me non dà retta. Mi risponde come una vipera. E poi non preoccuparti, Vivien non ci costerà molto, saprò ripagarla in...natura.

Teodore- Non sono più i tempi di una volta: ora tutte non fanno che rivendicare i propri diritti e come niente ti denunciano per molestie sessuali.

Robert- Lascia fare a me. Senti Teodore, io devo uscire un momento.

Teodore- Voglio evitare una persona e temo che si presenti qui oggi. Se tu esci e Annette non c’è...

Robert- Dillo a Vivien, saprà come agire. Ha già lavorato presso uno studio legale. Mi sembra sveglia.

Squilla il telefono, Vivien guarda Robert che le fa cenno di rispondere. Vivien solleva la cornetta che le sfugge dalle mani e cade sul tavolo. Con un sorriso imbarazzato Vivien riprende la cornetta. Robert e Teodore si guardano.

Vivien- Sì studio legale, chi l’avvocato Ross? Qui non c’è nessun avvocato Ross ma solo l’avvocato Duvall. Sulla porta c’è scritto Ross e Duvall? Davvero?(guarda Robert che le fa cenno di sì e indica Teodore) Va bene, ora glielo passo. Avvocato c’è una certa signora Mitchell.

Teodore- No, non ci sono.

Vivien- (facendo cenno di sì a Teodore) Il dott. Ross mi sta dicendo che non c’è per nessuno, arrivederci.(attacca la cornetta soddisfatta)

Teodore- Sei sicuro che abbia già lavorato in uno studio legale?

Robert- Sicurissimo.

Teodore- Che domande le hai fatto, che taglia di reggiseno porta o che marca di collant preferisce?

Squilla nuovamente il telefono. Vivien cerca di rispondere ma Teodore la precede.

Teodore-(cambiando voce) Pronto sì? Chi, il dott. Ross? E’ partito per la Norvegia...sono sicuro, io lo sostituisco! Aveva degli affari importanti....Fidarsi di me? Naturalmente. Cosa? No, non mi ha parlato di un caso di omicidio...No Arrivederci!(chiude il telefono di colpo e siede sulla scrivania)

Vivien- Non mi sono presentata avvocato Ross. Salve, io sono Vivien Trumph. Il dott. Duvall mi ha assunta oggi come segretaria (porge una mano a Teodore).

Teodore- Bene Vivien, piacere. Io sono Teodore Ross e ho un problema. (guardando Robert) Anzi due.

Robert- Finiscila Teodore. Comportati seriamente. Non far capire a Vivien  chi sei.

Teodore- Tu non fai che crearmi problemi con la tua superficialità, con la tua mania per le donne, con la tua pigrizia(scende dalla scrivania e va con fare aggressivo contro Robert che retrocede)

Robert- (sottovoce) Calmati Robert, se non ti piace Vivien la mando via. Ne troviamo un’altra magari con più esperienza...

Teodore- Mi hai stancato!

Robert- Una con gli occhiali...

Teodore- Vivien li ha già gli occhiali o troppo impegnato a guardargli le cosce non l’hai vista?

Robert- Allora una con i baffi!

Teodore- Finiscila!

Robert- Allora un uomo, meglio per te?

Teodore- Sei tu che dovresti sparire!

Robert- Infatti ho da fare, ciao(esce)

Teodore si gira e vede Vivien che soffiandosi il naso, con gli occhiali di traverso mette a posto i fogli sul tavolo, prende la borsa e piagnucolando gli si avvicina.

Vivien- Conoscerla è stato emozionante, avvocato Ross. Mi sarebbe piaciuto lavorare per lei. Pazienza, proverò da un’altra parte. Arrivederci.

Teodore- Arr...

Susan- (Entrando)Avvocato è qui!

Vivien-(lasciando la mano di Teodore) Buonasera signora: se cerca l’avvocato Duvall è appena uscito, invece l’avvocato Ross è partito per la Norvegia.(guardando Teodore con complicità)

Teodore- Oh no!

Susan- Ah si? E com’è che lo vedo qui davanti ai miei occhi? Ho delle allucinazioni?

Vivien- Ma io credevo che lei...

Teodore- Signora Mitchell, che piacere vederla. Vivien è la nuova segretaria sa...non aveva capito.

Susan- Che lei non è in Norvegia?

Teodore- No, io devo partire per la Norvegia, sa un congresso...

Vivien- Avvocato...allora, io vado.

Teodore- No Vivien, sieda alla scrivania e continui il tuo lavoro.

Vivien- Allora non sono licenziata?

Teodore- No, e apra bene  le orecchie.(la mette seduta alla scrivania e le parla sottovoce)Mi potrebbe servire un testimone.

Vivien- Auricolare?

Teodore- Ti serve un auricolare? Sei sorda?

Vivien- Un testimone che guarda è un testimone oculare, uno che ascolta è un testimone auricolare!

Teodore- Eh?(tra sé) Non è possibile. E’ peggio di un incubo. (a Vivien) Tutti e due. (si gira per tornare all’altra scrivania)

Susan- Non è meglio che rimaniamo soli?

Teodore- E’ come se non ci fosse, è un po’ tocca!

Susan- Già, l’avevo capito!

Teodore- Si accomodi e mi dica com’è che è venuta da queste parti?

Susan-Detesto essere presa in giro avvocato. Sa perfettamente perché sono qui! (sottovoce)Ho trovato il modo.

Teodore- (alzando al voce)Il modo? Per fare che cosa signora Mitchell?

Susan-Avvocato, abbassi la voce. Ho pensato che niente può essere meglio di un suicidio.

Teodore- Suicidio?(Vivien lascia cadere delle penne)

Susan-Non è geniale?

Teodore- Lei si vuole suicidare?

Susan- (allusiva)E’ mio marito che si vuole suicidare...

Vivien sbatte la testa alla scrivania mentre sta raccogliendo le penne.

Teodore- Ah bene. Così non  deve più... I suoi problemi sono finiti.

Entra Annett, sempre arrabbiata. Siede alla scrivania sbuffando e non accorgendosi di Vivien che è praticamente nascosta dietro la poltrona.

Susan- Dottor Ross, sono io che intendo suicidarlo!(rovistando nella borsa e tirando fuori un foglio)Guardi ho anche buttato giù qualcosa per la lettera d’addio: che ne pensa di veleno e taglio delle vene? Ha presente Seneca?

Annette- Seneca?

Vivien- (sporgendosi da dietro la sedia e bisbigliando) E’ un suicidio.

Annette (facendo un salto sulla poltrona) Tu? Che fai qui dietro?

Vivien- Sono un testimone auriculare!

Annette- Cosa?

Teodore- (mentre restituisce il foglio alla signora) Non va bene signora, no.

Susan- Perché no? I motivi economici non sono validi? Oggi preleverò tutti i soldi ed estinguerò il nostro conto, così penseranno che mio marito ha contratto dei debiti con qualche strozzino, che è in bancarotta, sul lastrico!

Teodore- Suo marito aveva ...ha solo il conto cointestato con lei?

Susan-(cambiando tono, interdetta) Ah, ora che mi ci fa pensare, no. Ha anche un conto diretto dove versa il denaro della società che dirige, ma lui non può toccarlo per scopi personali.

Teodore- Una persona così disperata da tentare il suicidio...

Susan- Non tentare, compiere!

Teodore- Va bene va bene. Suo marito, se fosse così disperato, tenterebbe prima di prelevare i soldi dal conto della società e poi,  non essendo più in grado di restituirli, solo allora penserebbe al suicidio, spinto dalla vergogna e dal disonore!

Susan- Ma io non posso toccare i soldi di quel conto.

Teodore- (alzandosi e facendo alzare anche lei) Bene non può, quindi l’idea non è buona. Ora vada che ho da fare e stia attenta che nessuno la veda uscire da qui.

Susan- Avvocato che sta facendo, mi caccia? Io sono una sua cliente non lo scordi.

Teodore- Io non la conosco, non l’ho mai vista.

Susan- Non mi avrà mai vista fino a...

Teodore-Non l’ho mai vista!(la spinge verso la porta)

Susan- Mi dia un consiglio, che devo fare, che devo fare?

Teodore- Faccia dello shopping...

Susan- Già fatto!

Teodore- Una bella crociera.

Susan - Già fatta!

Teodore- Parli col suo analista.

Susan- Già fatto!

Teodore- (esasperato)Si faccia un amico!

Susan- Già fatto!(Teodore la spinge fuori e sbatte la porta)

Annette- E’ lei che ti preoccupa così tanto?

Teodore- Già...

Vivien- Avvocato vuole che metta tutto per iscritto?

Teodore- No!(guardando Vivien con intenzione) Susan Mitchell non è l’unica mia preoccupazione.

Robert entra . E’ alticcio e allegrissimo.

Robert- Ehi, salve a tutti. Che avete? Ciao Vivien. Allora come ti trovi qui?

Vivien-Benissimo.

Teodore- (guardandolo e sedendosi esausto alla scrivania) No, la signora Mitchell non è l’unica mia preoccupazione!

Entra Antony il ragazzo che un paio di volte la settimana pulisce lo studio. Fischietta. Li guarda, fa un gesto di saluto toccandosi il cappello e inizia a spazzare con la scopa che ha portato con sé. Mentre spazza passa la scopa sui piedi di tutti e sulle sedie e addirittura sulle scrivanie come se fosse un piumino.

Teodore- Decisamente la Mitchell non è l’unica delle mie preoccupazioni.

Squilla il telefono. Tutti lo guardano: Teodore atterrito, Vivien interdetta, Annette scocciata e Robert  sorpreso come se fosse un oggetto misterioso. Tranquillamente Antony alza la cornetta.

Antony- Sì, pronto. No, non lo sono. Non ci crederà ma avevo iniziato a studiare legge, poi però un mio amico mi ha detto ‘ehi Antony, lascia perdere, non è molto più divertente una vita di avventure?’ E così mi sono imbarcato in una nave da crociera.... Ah, sì? Anche lei? E poi che ha fatto?

Teodore- No, non è possibile!

Squillano alla porta. Teodore si alza e fa cenno agli altri che lui non c’è per nessuno e va in archivio. Robert siede alla scrivania. Annette segue Teodore. Vivien siede all’altra scrivania .

Antony- Sì, grazie. Arrivederci.(avviandosi verso la porta) Possibile che nessuno va ad aprire? Ah se non ci fossi io!

Apre. Entra Lewis Mitchell, il marito di Susan. Sembra vergognarsi di essere lì.

Lewis- E’ lo studio legale Ross e Duvall?

Antony- Per l’appunto.

Lewis- Lei è uno degli avvocati?

Antony- (guardandosi addosso ) Però! Oggi è la seconda volta che mi prendono per un avvocato!

Vivien-(alzandosi precipitosamente e avvicinandosi a Lewis) Buongiorno, desidera?

Lewis- Ho bisogno di un consiglio e vorrei parlare con un avvocato.

Vivien-(a Robert che ha posato il capo sul tavolo ed è mezzo addormentato) Avvocato Duvall? Posso mandarle il signore o è troppo occupato?

Robert- Per posta celere? Venga si accomodi, sono Robert Duvall. Con chi ho il piacere?

Lewis- (sedendosi, sempre in difficoltà)Salve avvocato, mi chiamo Lewis Mitchell.

Robert- Mitchell? Dove ho già sentito questo nome?

Vivien-Avete bisogno di qualcosa?

Lewis- No, grazie.

Robert- Portaci un caffé forte.

Vivien- C’è la macchinetta?

Robert- No, devi scendere al bar qui sotto.

Antony- Vieni ti accompagno io. Sei nuova?

Vivien-  Uhm, sì. (escono)

Robert- Allora signor...

Lewis- Mitchell..

Robert- Mitchell...mi sembra di aver già sentito questo nome, ci conosciamo per caso?

Lewis- No.

Robert-Ah! In che cosa posso aiutarla?

Lewis- Ecco, io...non vorrei sembrarle paranoico ma...

Robert- Che mal di testa, ho bisogno di un’aspirina (si alza e comincia a rovistare nei cassetti di un mobiletto )Mi dica la prego, la ascolto.

Lewis- Ecco io...io penso che mia moglie mi tradisca!

Robert- Ah eccola! Allora ha bisogno di un divorzista, posso darle un indirizzo.

Lewis- No, un momento. Io non sono sicuro che mia moglie mi tradisce. Voglio accertarmene prima di fare qualsiasi cosa.

Robert-(mentre versa l’acqua in un bicchiere) Sua moglie esce senza spiegarle bene dove va?

Lewis- Sì.

Robert- (lascia cadere due pastiglie nel bicchiere)Torna tardi e racconta storie incredibili  per giustificarsi?

Lewis- Uhm...sì.

Robert- (girando col cucchiaino) Parla a voce bassa quando sta al telefono?

Lewis- Sì sì!

Robert- Il telefono squilla, ma quando risponde lei riattaccano?

Lewis- Beh, sì.

Robert-(dopo aver bevuto) Non ha bisogno di altro: sua moglie la cornifica!

Lewis- (alzandosi di scatto) Voglio comunque accertarmene. Non ne sono sicuro.

Robert- Ok ok. Posso farla seguire.

Lewis- E’ quello che pensavo.

Robert-Abbiamo un detective privato, è esperto. Un ex  poliziotto. Ha risolto più casi lui di tutta la polizia messa insieme. E’ un vero segugio. Vuole le foto?

Lewis-Le foto? Nnn... no. Andrà bene un semplice rapporto. Mi vergogno anche ad usare questi volgari mezzucci. Non so, mi sembra di tradirla.

Robert- E’ sua moglie che la  tradisce signor...

Lewis- Mitchell.

Robert- Sono sicuro di aver già sentito questo nome.

Lewis- Bene allora, siamo intesi. Io me ne vado.

Robert- Mi lasci scritto il  nome, il numero di telefono, l’indirizzo e il recapito del posto dove lavora sua moglie. Ha una sua foto?

Lewis- Sì, aspetti...mi sembra di sì.  (Robert gli porge un foglio e Lewis cerca trafelato la foto della moglie nel portafoglio. Non la trova, è sempre più agitato. Fa cadere un mucchio di foglietti. Poi inizia a scrivere)

Entra Vivien con un vassoio con due caffè. Cammina inciampando,  e  versa il contenuto dei caffè addosso a Teodore che sta uscendo in quel momento dall’archivio.

Vivien- Oh no, di nuovo!

Teodore- Accidenti!

Robert- Come di nuovo?

Vivien- (piagnucolosa)Ne ho fatti cadere altri due per le scale.

Vivien-( Correndo in bagno per prendere un asciugamano e inchinandosi a pulire i pantaloni e le scarpe di Teodore dopo aver posato il vassoio) Oh, mi scusi, sono veramente desolata. Ed ora come farete con i caffè? Scendo di nuovo al bar?

Lewis- Per me no, grazie. Ho fatto tutto. Allora arrivederci.(si avvia all’uscita)

Vivien - Arrivederci.

Teodore- Sentitemi bene, se telefona la Mitchell, io sono morto.(entra di nuovo in archivio)

Lewis- (sulla porta, girandosi) Si? Dovevate dirmi qualcos’altro?

Robert- No, no.

Lewis- Non  mi avete chiamato?

Vivien- Ha cambiato idea riguardo il caffé?

Lewis- No, sono già abbastanza nervoso. Ah la giacca!

Lewis si gira e va verso la scrivania, entra Susan che appena lo vede rimane di sasso. Poi , mentre Lewis si gira di nuovo per dirigersi alla porta , afferra Vivien e cerca di nascondersi dietro di lei. Vivien è paralizzata dal terrore. Durante le battute seguenti Susan sposta Vivien come un burattino girandola da destra e sinistra per evitare di incrociare lo sguardo di Lewis.

Vivien- (‘urlando’ sottovoce)Avv...avvocato...un attentato...

Lewis- (guardandola come una demente) Secondo me non dovrebbe neanche lei bere il caffé. Mi sembra alquanto agitata.

Robert- Che fai chi c’è là dietro?

Vivien- Aiuto....

Robert- (fermando Vivien e sporgendosi a vedere chi è dietro) Cosa c’è signora, non si sente bene? Il medico è al piano di sopra!

Annette- (entrando) Presto, c’è la signora Robbins per le scale: io sono partita per il Paraguay!

Lewis- Avete certamente una varietà di clienti nervosi.

Rientra Teodore che  riconosce Susan, allora prende Annette e si ripara dietro di lei.

Annette- Lasciami stare, sta salendo la Robbins e non voglio vederla!

Teodore- Neanch’io voglio vedere la Mitchell!

Annette- Lasciami insomma!

Lewis- Be’ arrivederci...(esce vagamente confuso e si scontra con mrs. Robbins)

Mrs. Robbins- Ehi bello, ancora deve nascere chi mette le mani addosso a Dora Robbins senza permesso!

Lewis- Mi scusi stavo uscendo e non l’ho vista!

Mrs. Robbins- Bene se stava uscendo che esca. ( nel momento che 

Lewis esce e la Robbins entra, Annette si gira e scopre Teodore )

Vivien-(buttandosi a terra) Aiuto mi lasci!

Susan -Avvocato Ross!

Teodore- Salve!

Mrs. Robbins-Dov’è la signorina Annette?

Vivien- E’ partita per il Paraguay.

Mrs.Robbins- Se voleva ripararsi dai guai faceva meglio a non piantarmi in asso alla stazione di polizia.

Robert- (ad Annette)L’hai lasciata da sola?

Antony- (entrando) Forse è meglio che ripasso più tardi per dare una pulita.

Vivien- Oh ciao Antony, avvocato posso andare al bar? Avrei bisogno di una camomilla.

Annette- Portala per tutti.

Robert- E non farla cadere per le scale.

Antony- Andiamo, conosco un posticino speciale dove c’è  un’atmosfera intima.

Vivien- Fanno bene la camomilla? (escono)

Susan- (a Teodore)Posso parlarle?

Teodore- Sssì.

Susan- In privato?

Teodore- Venga andiamo nell’archivio...

Robert- Teodore, ti sembra opportuno?

Susan- Sì ci sembra molto opportuno.

Mrs. Robbins- Avvocato Duvall vuole prestarmi attenzione?

Robert- Certamente, prego sieda.

Annette cerca di svignarsela.

Mrs. Robbins- Vorrei che la signorina rimanesse.

Robert-Annette, siedi anche tu! Allora signora mi dica.

Mrs.Robbins- Si ricorda avvocato che dovevo sporgere una denuncia per poi intentare una causa? E che questa signorina doveva accompagnarmi alla stazione di polizia con quella gente orribile e i poliziotti volgari?

Robert- Sì.

Mrs. Robbins- Ebbene, sono stata lasciata in contumacia.

Annette- In contumacia?

Robert- Non capisco.

Mrs- Robbins- Non si dice così quando si procede senza l’imputato?

Robert-Sì ma nel suo caso...

Mrs.Robbins -Nel mio caso, appunto, la qui presente signorina non c’era, era sparita ed io ho proseguito con la denuncia in sua contumacia.

Annette- Lei sta dicendo cose insensate.

Mrs. Robbins- Ehi bellezza, non ti permettere perché io sono venuta qui per farti licenziare.

Annette- Ancora!

Robert- La prego signora si calmi, provvederemo a punire Annette...

Annette- Sono la vostra consulente legale e non tollero un simile abuso di potere!

Mrs. Robbins- Come fate a sopportarla?

Robert- Annette, cerca il numero di telefono del detective Moore e digli di venire qui: serve il suo aiuto.

Annette- D’accordo. (Annette va alla scrivania e comincia a cercare il numero di telefono in una rubrica)

Mrs. Robbins- Non la licenzia?

Robert- A lei penseremo dopo.

Mrs. Robbins- Mi stia a sentire avvocato: se lei continua a tenersi un’impiegata lavativa e sfrontata come quella, presto o tardi questo studio non avrà più assistiti.

Robert-Annette non è cattiva signora è che bisogna saperla prendere...(allusivo e Annette gli fa una smorfia))

Mrs. Robbins-Contento lei avvocato, ma  quando finirà nei guai a causa sua, si ricordi: io l’avevo avvertita!

 Robert- (tagliando corto)Ha con sé una copia della denuncia?

Mrs.Robbins- Eccola.

Robert afferra il foglio e comincia  a leggerlo. Entra Vivien  con le camomille, inciampa e Vivien  rovescia le tazze sulla denuncia della signora Robbins.

Vivien- Oh no!

Robert- Oh no!

Mrs. Robbins- Oh no!   

Vivien- Sono desolata!

Mrs. Robbins- E’ una sciocca!

Annette- (mentre sta per telefonare)Sarà il  caso di acquistare una macchinetta per il caffè.

Vivien- E se serve invece un té o una camomilla?

Mrs. Robbins- Sciocca ragazza, non sa che queste macchinette moderne, se vuoi, ti fanno anche il frappé?

Robert- Vivien bisogna asciugare , vai a prendere uno straccio.

Vivien- Siii, certo.(va in bagno)

Robert- Signora, occorrerà che richieda una copia della denuncia: questa è inservibile.

Mrs. Robbins- Se lo scordi!

Robert-Telefonerò al sergente O’Neill e vedrà che risolveremo il problema. Così quando  avremo la  nuova denuncia  potremo procedere.

Annette- (che intanto era al telefono)D’accordo, l’aspettiamo il prima possibile.(agli altri mentre riattacca)Ok per Moore.

Mrs. Robbins- Bene arrivederci, rimarrò in attesa di una sua chiamata, ma non mi faccia aspettare un’eternità: ho già perso troppo tempo con questa storia. (ad Annette) E in quanto a lei...veda di rigar dritto.

Annette- Arrivederci signora Robbins.

Robert- A presto.

Mrs. Robbins esce. Si sente un gran rumore di cose cadute nell’altra stanza.

Robert- Vieni con me nell’archivio per cercare la pratica Donaldson?

Annette- No,  vado a vedere che fine ha fatto Vivien.

Robert- Va bene la cercherò da solo.(esce e va nell’archivio)

Annette- (dirigendosi al bagno) Vivien che combini?

Teodore e Susan escono dall’archivio.

Susan-Allora mi giura che mio marito non è venuto qui perché ha saputo che io mi ero rivolta a lei?

Teodore- Io suo marito non l’ho neanche visto, si sarà rivolto al mio collega. Robert  conosce la situazione quindi  non deve preoccuparsi: come le ho già spiegato:  l’avvocato è come il confessore o il medico.

Susan- Uhm, però non riesco ad immaginare  per quale motivo sia  venuto qui.

Teodore- Lo chiederò e poi glielo farò sapere. Comunque se suo marito frequenta questo studio legale, sarà meglio che lei non si faccia vedere qui in giro.

Susan- Sì forse è meglio. Userò il telefono.

Teodore- Bene. Allora...(cercando di farla uscire)

Susan-Ritornando al mio problema: come le dicevo prima, ho rinunciato.

Teodore- Sì, infatti mi sembra la cosa giusta. Vedrà che col divorzio sarà felice.

Susan- Quando eravamo di là le ho spiegato che ho rinunciato all’idea di suicidarlo, ma non  a quella di ucciderlo!

Teodore- Lei continua a venire in questo studio a confidarmi le sue ...idee stravaganti e non capisce che così mi coinvolge. La prego: se proprio non crede che il divorzio sia la soluzione migliore, perché non prende tutti i soldi che avete nel conto in comune e sparisce una volta per tutte? Potrebbe andare...che so in Patagonia, in Congo....

Susan- Sparire? Non ne ho nessuna intenzione! La mia vita qui mi piace e non potrei mai rinunciare alle mie amicizie. L’unica persona che si pone come un ostacolo tra me e la  felicità, è mio marito.

Suona il campanello. 

Teodore- Bene signora Mitchell, ora ho da fare.(si alza) Ho altri clienti. Lei intanto è meglio che ritorni a casa e, se deve comunicarmi qualcosa, lo faccia per telefono. Ma per favore, ci pensi bene! Rischia di rovinarsi la vita.

Il campanello suona ancora, Teodore va ad  aprire. Entra Moore l’investigatore. E’ male in arnese e sta mangiando un panino.

Teodore- Oh, Moore come va?

Moore- Potrebbe andare meglio!

Teodore- Entri la prego, con la signora ho finito.

Moore- C’è roba per me?

Susan- (sottovoce) E’ uno spacciatore?

Teodore- No, che le passa per la mente.

Susan- Ha parlato di roba!

Teodore- No, no...lui intende se c’è del lavoro per lui.

Moore- Mi ha cercato Duvall.

Teodore- Ok, è nell’archivio.

Moore- Bene aspetto. (siede)

Teodore- Signora come vede ho da fare.

Susan- Non abbiamo  ancora parlato di un metodo efficace!

Teodore- Non dobbiamo parlare di niente. Vada la prego.

Susan- (sottovoce)Lo sa che ho bisogno di trovare  una buona idea, visto che il suicidio non va e così neanche il ferro da stiro.

Teodore- (a Moore )Per cosa l’ha chiamata Robert?

Moore- Credo si tratti di corna. Un marito vuole  far seguire la moglie.

Susan- Davvero? Che cattivo!

Moore- (masticando indifferente)Di solito in questi casi ci si indovina sempre. Avete qualcosa da bere?( va alla libreria e si versa da bere in un bicchiere)

Susan- In che senso scusi?

Moore- Se il marito sospetta, la moglie  è una sgualdrina.

Teodore- Vado di là a chiamare Robert. (esce)

Susan- E lui sarà molto arrabbiato vero?

Moore- Il tizio non lo conosco, ma di solito sono di tre categorie: incazzati neri, depressi incurabili o felici.

Susan- Come felici?

Moore- Be’, ci sono dei tipi che fanno di tutto per trovare la moglie invischiata in qualche storia di tradimento.

Susan- E perché?

Moore- Perché così se la tolgono di mezzo. In certi casi  è meglio che la colpa sia di lei, così possono chiedere il divorzio senza problemi, oppure...

Susan- Oppure?

Moore- (alzandosi mentre si pulisce la cravatta da una macchia d’olio e parlando confidenzialmente mentre si avvicina a Susan) Quando il divorzio non è sufficiente, lui fa in modo di scoprirla in flagrante adulterio e...la fa fuori!

Susan-Davvero? Ma... non va in galera?

Moore- Se la cosa è costruita benino,  recita bene e l’avvocato ha le palle...no, se mai viene rinchiuso per pochi mesi o qualche anno al massimo, poi per buona condotta te lo ritrovi fuori a impalmare qualche altra ignara donnina. In barba alla legge e alla defunta moglie.

Susan- Che mi dice?

Moore- Già( pulendosi con la manica della giacca) Una volta ho conosciuto un tizio che si sposava solo donne ricche, le faceva fuori e poi cambiava stato.

Susan- E gli è andata sempre liscia?

Moore- L’hanno beccato quando si  è scordato che nel Michigan già aveva fatto fuori la prima mogliettina: ha accoppato l’ultima, la polizia ha collegato le cose e  allora l’hanno incastrato.

Susan- Però!

Entrano Robert e Teodore.

Teodore- Signora, ancora qui?

Moore- Avvocato Duvall chi è la pollastra?

Robert- La signora...aspetti non trovo il foglio che ha compilato il marito. Dov’è Vivien? Vivien!!

Susan- Ho pensato ad un altro modo avvocato Ross. Mi ci ha fatto pensare quel tipo.

Teodore- Moore?

Susan - Sì mi stava raccontando...(i due parlottano sottovoce e ogni tanto Teodore alza il tono  e scuote la testa nervoso)

Entra Vivien, è in lacrime e cammina strisciando i piedi.  Annette le tiene la giacca in mano.

Robert- ( mentre sta cercando tra i documenti sulla sua scrivania) Che succede?

Annette- Vivien ha avuto una crisi isterica, dice che non è all’altezza neanche di servire un caffé, quindi preferisce andar via.

Moore- Non è da questo che si capisce se è una buona segretaria.

Robert- Sono d’accordo. Vivien smettila di frignare e trovami il foglio compilato di quel signore.

Vivien- Il cornuto?

Annette- Ricordati che i nostri clienti non hanno corna, non rubano, non uccidono e non mentono!

Susan- (ascoltando)Come non uccidono?

Vivien-Va bene, ho sbagliato nuovamente.(scoppia a piangere)

Robert- E’ un modo di dire, noi non dobbiamo mai giudicare coloro che varcano quella soglia.

Antony entra con la scopa in mano, fa un cenno alla visiera e come al solito si mette a spazzare usando la scopa come piumino.

Robert-La regola non vale per tutti.

Antony- ( a Vivien) Ehi bellissima! Non vedi che hai gli occhiali appannati? Dai qua che ci penso io.

Vivien- Gr...grazie! (lui gli prende con delicatezza gli occhiali dal naso, poi ci sputa sopra , li asciuga con lo straccio da spolvero e glieli mette sul naso)

Robert- Vivien, il foglio!

Vivien- Sss...subito. (si mette a rovistare nella scrivania) Iniziava con la emme...

Moore- Vuole le foto?

Robert- No.

Moore- Uhm, va bene tanto più che l’ultima volta mi si è sfasciata la macchina.

Antony- E’ un danno grave?

Moore- Abbastanza, me l’ha strappata di mano il tizio pedinato e me l’ha data in testa...ho ancora i segni!

Antony- Perbacco, si vede la cicatrice! Povera macchina fotografica!

Annette- Forse sarebbe il caso di ricomprarne una.

Moore- Me li date voi i soldi?

Annette- Potremo chiedere un po’ di più al signor...

Robert- Forse si chiama Potter...

Vivien-(mentre sta cercando con gli occhiali di traverso e  alcuni fogli in bocca)  No, cominciava con la emme...

Annette- Pensi che sia benestante?

Robert- Sembra una brava persona, ma non so se è ricco....  non riesco a ricordarmi il nome...mi sembra Sinclair..

Viven- No iniziava con la emme...

Teodore- (finisce di parlottare con Susan a bassa voce) Lei vuole un consiglio da me? E allora si fidi: non faccia nulla!

Susan- Moore ha detto che la legittima difesa è tranquilla.

Teodore- Non capisce che potrebbe finir male, suo marito sarà più grosso di lei o no?

Susan- Beh, sì ma...

Teodore- E se fosse lui a colpirla? Potrebbe anche rimetterci le penne.

Susan- E la sorpresa? Non conta il fattore sorpresa?

Antony- Nell’ultimo episodio del Commissario Rex, anche se il marito era colto di sorpresa, riusciva ad ammazzare ugualmente l’avversario.

Teodore-(nervoso)Devi spazzare il pavimento?

 Antony- Qui ho finito, devo andare nell’altra stanza.

Teodore- E vai, vai!

Antony- Ehi con calma, non sa che la calma è la virtù dei forti?(va in archivio)

Moore- Ehi avvocato,  questi dati?

Robert- Annette aiuta Vivien!

Annette- Non hai assunto me per aiutare lei, ma lei per aiutare me!

Robert- Abbi pazienza Moore...Vivien cocca dove hai messo questo documento? Il tizio forse si chiamava Lawrence.

Vivien- No,iniziava con la emme...

Susan- Allora no?

Teodore-No!

Susan- Troverò il modo, anche se lei mi distrugge tutte le idee.

Teodore- Sono il suo avvocato no? Finché non troverà il giusto metodo...

Susan- Allora  mi aiuterà , mi aiuterà!

Teodore- (a denti stretti) ..Sì, ma non si faccia vedere più in questo ufficio...

Susan- E poi mi dirà perché mio marito è  venuto qui?

Teodore- (spingendola all’uscita) Certamente...

Susan- Perché non glielo chiede adesso?

Teodore- Ora è impegnato, arrivederci,

Susan- Ok, arrivederci...(sta per uscire)

Viven- Ecco ....Mitchell.(dà i fogli a Moore)

Susan- Sì?

Teodore- Che c’è?

Susan- Mi avete chiamato?

Teodore- No(e gli chiude la porta in faccia)

Moore- Ok, allora un normale pedinamento.

Robert- Sì.

Moore- Paga bene?

Vivien- Pagherà di più se la moglie non gli mette le corna!

Tutti la guardano sorpresi.

Robert- Però...

Moore- Se è così, posso guadagnare senza far nulla.

Annette- Non mi sembra molto professionale. Lo segua ugualmente e poi vedremo.

Moore- Sì è meglio così. Ok, ok. Comincio subito.(esce)

Robert- Bene . Annette telefona al sergente O’Neil e digli di farmi avere  quella benedetta copia della denuncia della signora Robbins.

Annette- Vivien pensaci tu, io ho da fare cose più importanti. (prende la borsetta ed esce)            

Vivien- Avvocato, ma io non so il numero...

Robert- E’ lì nell’agenda...

Teodore- Se telefona quella pazza,io non ci sono, è chiaro?       NON CI SONO!

Robert- Hai capito Vivien, l’avvocato Ross non c’è.

Vivien- Va bene, dove è andato?

Robert- Dove sei andato?

Teodore- In tribunale.(esce)

Robert- O mio Dio(guarda l’orologio) Io devo andare in tribunale e quella scansafatiche di Annette...Presto la pratica Donaldson.

Vivien- Eccola!

Robert- Che cosa è successo, l’hai già trovata?

Vivien- L’ho riconosciuta dalla macchia di caffé.

Robert- Uhm, vediamo...(mentre si prepara ad uscire sfoglia il documento) Sì. sì...la comparsa, lui ha picchiato il cognato...sì...E questo? Santo cielo, e come faccio a farlo assolvere, ha usato un pugnale! Vabbè ci proverò...

Vivien- Arrivederci avvocato...

Robert- Ciao Vivien, non piangere, non portare su caffé, al telefono rispondi che siamo in tribunale e telefona al sergente per quella denuncia!

Vivien- Ok (si alza velocemente, lo raggiunge sulla porta e gli dà un bacio sulla guancia) Buona fortuna...

Robert- Ehi! ...(lascia cadere la cartella e la abbraccia mettendole una mano sul sedere e facendole cadere gli occhiali)

Vivien- Avvocato, no! Era solo un bacio di buon augurio!

Antony- (entrando dall’archivio) Che cosa sta facendo?

Robert-(staccandosi) E tu  da dove sbuchi ?

Antony- La lasci stare, ha capito?

Vivien- Non è nulla(si inchina a raccogliere la cartella , la mette in braccio a Robert e lo spinge fuori) Torni vincitore.

Antony- Difendi quel bellimbusto?

Vivien- Fa così perché è desideroso di affetto.

Antony- Non ti sarai presa una cotta per lui.

Vivien- No, che dici. Ah ah ah!(scoppia a ridere in modo insensato, poi d’un tratto smette)...Devo trovare questo numero..

Squilla il telefono.

Vivien- (rispondendo) No, no l’avvocato Ross è in tribunale,  no non c’è, anche l’avvocato Duvall è in tribunale. Lei chi è...la signora Mitchell? Ah sì suo marito è stato qui...  Certo lei gli mette le corna no?...No...che...scusi non volevo, ho sbagliato! Ho confuso le persone. Chiami più tardi per favore...Non so quando torneranno. Arrivederci.

Appena riattacca Vivien inizia a piangere.

Antony- Che cos’hai bellissima, perché piangi!

Vivien- Sono un disastro, ho commesso un errore. Ho de...detto a quella al telefono, la moglie del marito che la vuole far seguire da Moore, che suo marito la vuole far seguire!

Antony- Non ho capito niente. ..

Vivien- Non capisci, ho detto a lei che lui pensa che lei gli mette le corna e che la vuole far pedinare.

Antony- Ah, beh meglio!

Vivien- Meglio?

Antony- Certo, se lei sa che il marito sa, cercherà di comportarsi bene e non si farà pescare con l’amante.

Vivien- Uhm...

Antony- Così il marito non saprà nulla e vivranno tutti felici e contenti.

Vivien- Moore verrà pagato di più e si potrà ricomprare la macchina fotografica.

Antony- Hai visto?

Vivien- Ok grazie(gli dà un bacio)

Antony- Ehi, se ogni volta che ti consolo finisce così, sarà meglio che combini altri disastri.(ricambia il bacio) Vuoi che vada a prendere due tazze di caffé?

 Suonano alla porta. Antony continua ad abbracciare Vivien.

Vivien- Antony, lasciami andare ad aprire.

Antony-Vado io e poi scendo al piano di sotto. Mi fai perdere la testa e non penso al mio lavoro.

Vivien-  (civettando)Dongiovanni!. Chiunque sia digli che arrivo subito. Vado in bagno.

Antony va ad aprire. Lewis entra, è nervoso e imbarazzato.

Antony- Si accomodi pure, Vivien viene subito.

Lewis- Ma non c’è nessuno?

Antony- Per ora c’è solo la segretaria ma gli avvocati staranno per arrivare.

Lewis- Ok aspetterò.

Lewis- (a Vivien che esce dal bagno)Il dott. Duvall?

Vivien- Se non ha molta fretta, dovrebbe essere qui tra poco.

Lewis- Aspetto, aspetto.

Vivien- Vuole un caffè?

Lewis- Va bene.

Vivien- Allora la lascio solo un momento e lo vado a prendere.

Lewis- Ci metterà molto?

Vivien- No, il caffè lo prendo al bar qui davanti.

Lewis- Volevo dire, l’avvocato Duvall...

Vivien- E’ in tribunale. Non ci metterà molto. Io vado e torno.

Lewis- Faccia presto, mi sento in imbarazzo a rimanere da solo qui.

Vivien- Subito, andiamo Antony(escono facendosi delle tenerezze)

Lewis siede. Poi si alza, va in bagno. Squilla il telefono, si guarda intorno ma non c’è nessuno, alza la cornetta prende del telefono, poi  riattacca. Giocherella col tagliacarte. Lo usa  come una  spada fingendo di colpire un immaginario avversario. Si alza, guarda l’orologio e inavvertitamente fa cadere le carte posate sul tavolo.  Allora controllando che non ci sia nessuno, si inchina a raccoglierle. Squilla di nuovo il telefono,  fa un movimento inconsulto, sbatte al tavolo e si taglia col tagliacarte. Comincia a sanguinare.

Lewis-(spaventato) Mio Dio il sangue!

Perde la testa. Lascia cadere il tagliacarte che finisce nel cestino sotto il tavolo, prende un fazzoletto e cerca di tamponare il sangue, corre in bagno, esce poco dopo con l’asciugamano avvolto in qualche modo.

Lewis- Oddio, continuo a sanguinare, che stupido, come ho fatto?(apre la porta) Signorina, signorina ! Qui non arriva nessuno...Mi sento svenire. Morirò dissanguato. Al pronto soccorso, corro al pronto soccorso...(esce precipitosamente).

Buio

Due giorni dopo. Vivien è sola e sta amoreggiondo con Antony

Appena entra Robert, Antony si stacca da Vivien saluta ed esce.

 

Vivien- Buongiorno avvocato,vuole un caffè ?

Robert- Per correre dietro ad Antony e poi rovesciare la tazzina?

Vivien- Antony è solo un buon amico.

Robert- Un amico che  si prende troppa confidenza bellezza. Lascialo stare, quell’omuncolo non mi sembra il tuo tipo.(si avvicina e tenta di abbracciarla)

Vivien- Avvocato , la prego...non sta bene!

Robert- Ah con Antony invece ti stava bene eh. Possibile che non ti piaccio neanche un pochino?

Vivien-Lei mi piace avvocato, ma non in quel senso...

Robert- (insistendo)Dovresti essermi grata per averti assunto...

(continua a palparla)

Teodore- (entrando insieme ad Annette)Robert! La vuoi finire?

Annette- (reprensiva)Avvocato Duvall! 

Robert-(staccandosi da Vivien)Vi sembra questa l’ora di arrivare?

Squilla il campanello. Vivien va ad aprire. Entra Moore.

Moore- Salve gente.

Teodore- Uhmpf.

Robert- Uhm.

Annette- Uh.

Moore- Ehi, che avete? Vi siete  morsicati la lingua?

Teodore- Stiamo lavorando ecco che cosa c’è!

Moore- (gettando sulla scrivania un plico)Bene, ecco il rapporto. Quando ho visto la pollastra l’ho riconosciuta subito: era quella che faceva un sacco di domande sui mariti cornuti.

Robert- Allora?

Moore- Pulita.

Annette- Una volta tanto il marito  si è sbagliato?

Moore- Pare di sì.

Vivien- Oh, sarà contento!

Moore- Chi? Io?

Annette- Il marito!

Moore- Dipende...Non lo conosco: era incazzato, depresso o contento?

Viven- Oh era molto depresso, veramente infelice.

Moore- Allora sarà contento! Ero preoccupato perché non voleva le foto. Dio solito in questi casi se la donna cornifica il marito, poi lui vuole le foto per rendersi conto di persona...

Annette- Invece così gli basterà leggerlo per iscritto.

Moore- Già!

Vivien- Ma sarà così felice che gli chiederemo più soldi per il suo lavoro.

Robert- Non ti buttare avanti cocca, staremo a vedere se lui vuole pagare.

Vivien- Sono sicura che sarà felice di pagare.

Robert -Lo scopriamo subito. Vivien mi dia il numero del signor...

Vivien- Mitchell.

Teodore- Mitchell? Lewis Mitchell?

Vivien Robert- Sì, Lewis Mitchell.

Teodore- Oh mio Dio!

Robert- Te ne avevo parlato, non ricordi?

Teodore-Io..io non avevo capito il nome.

Vivien- L’avvocato Duvall non lo ricordava.

Teodore- Maledizione, ecco perché era qui!

Moore- Dovevo pedinare la moglie, Susan, e vedere se  aveva le corna.

Vivien- Il marito si capisce.

Teodore- Quindi lui...oh mio Dio! No, non è possibile!

Annette- Perché sei così sconvolto?

Teodore-(camminando avanti e indietro agitatissimo) Sicuramente sospetta qualcosa, altrimenti perché qui? Perché da noi?....Con tutti gli studi legali che ci sono in città...sì sì sì quello sospetta eh sì sospetta, e adesso che faccio? Oh no!

Robert- Che hai stai male?

Teodore- Non capite? Lei è la pazza che vuole.... vuole...

Vivien Annette Robert- Vuole...?

Squilla il  telefono. Teodore risponde meccanicamente.

Teodore- Pronto...

Voce- Salve, dovrei parlare con Teodore Ross dello studio Ross e Duvall,  settima avenue n. 16 

Teodore- Ss...sono io. Cosa desidera?

Voce- Dipartimento di polizia di zona. Abbiamo bisogno di lei urgentemente. Può recarsi qui al più presto? E’ una questione importante.

Teodore-  (terrorizzato)Ma...per cosa?

Voce-  Riconoscimento di  domicilio.

Teodore- Omicidio? (sviene)

                                 

                                     Fine primo atto

                           

                      

                              

                             

                                   

                                     Secondo atto

Stessa scena, Pochi secondi dopo.  Non c’è Moore.

Teodore- L’ha fatto, l’ha fatto!

Annette- Fatto cosa?

Teodore- L’ha ammazzato non capisci?

Robert- Chi?

Teodore- Il marito no?

Vivien- Chi?

Teodore- La moglie se no chi!

Robert- Io non ci capisco niente!

Teodore- (rabbioso)Che cosa vuoi capire tu che capisci solo il linguaggio del sesso? Dov’è Moore?

Annette- E’ uscito, ha lasciato la cartella. Doveva pedinare un’altra signora.

Squilla il campanello. Vivien corre ad aprire. E’ Antony. Tutti tirano un sospiro di sollievo.

Vivien- Ciao.

Teodore- Oh ciao Antony.

Robert- (Battendogli la mano sulla spalla.) Ehi vecchio mio,come stai?

Annette-Vuoi un panino?

Teodore- Che bello vederti!

Antony- (guardandosi indietro come se i saluti fossero rivolti ad un altro) Ma sono io, Antony, quello delle pulizie.

Vivien- Lo sappiamo. A volte però sembra che tu faccia parte di questo studio.

Teodore- Mi sento debolissimo.

Vivien- Scendo a prendere un caffè?

Annette e Robert- No!

Vivien- Va bene.

Teodore- Basta un bicchiere d’acqua.

Antony- Ci penso io.(va nel bagno)

Annette- Teodore, dovresti andare alla polizia.

Teodore- (rassegnato)Sì, è meglio che vada. Vieni Robert...

Robert- Eccomi. Però è necessario che per strada mi racconti tutto perché non ho capito granché.

Antony- (entrando) Ecco l’acqua.

Annette- Anche io vi accompagno.

Teodore- Non occorre c’è Robert.

Annette- Non è che mi fidi molto di lui e poi tu  sei in uno stato...potresti dire qualsiasi cosa.

Robert- Grazie della fiducia.

 Annette- (acida)Quando mai ho avuto fiducia in te?

Vivien- Vedrà  avvocato Ross, sarà un equivoco.

Teodore- La mia carriera è finita!

Annette- Vivien, bada te allo studio. Per tutti noi siamo...

Vivien- Alla polizia.

Robert- No! Tu non sai dove siamo.

Vivien- Va bene. (dando un bacio sulla guancia a Teodore) Buona fortuna, siamo tutti con lei.

Antony- (geloso)Ehi, ma ce l’hai per vizio!

Teodore- La mia vita è finita!

Robert- Andiamo Teodore finiscila! Sei un penalista, hai a che fare con gli omicidi tutti i giorni.

Vivien- Avvocato, lei fa il lavoro più bello del mondo! Tutti la invidiano...

Teodore- Ma a me questa chi me l’ha mandata!

Vivien- Fateci sapere qualcosa.(escono)

Antony- Sembrava che andassero ad un funerale.

Vivien- Sono sicura che c’è qualche sbaglio.

Antony- Parlavano di polizia.

Vivien-Hanno telefonato dal dipartimento di polizia. Sembra ci sia stato un omicidio.

Antony- Chi è il morto?

Vivien- Non lo so, ma l’avvocato Ross è convinto che sia il marito di quella che Moore ha pedinato.

Antony- Davvero, come fa a esserne certo?

Vivien- Da quello che ho potuto capire lei è mezza matta.

Antony- Così matta da ammazzare il marito?

Vivien- Così mi sembra di aver capito. E l’avvocato è mezzo coinvolto.

Antony- E perché? Che cosa ha lui a che fare con la matta?

Vivien- E’ una sua cliente.

Antony- Ah!

Vivien- Beh per ora è meglio che metta un po’ in ordine.

Antony- Ti va di ascoltare un po’ di musica?

Vivien- Che cosa?

Antony- (avvicinandosi allo stereo e mettendo su un cd) l’unica vera musica. Quella del mio idolo.

La musica della “Febbre del sabato sera” invade lo studio. Antony inizia a ballare con la scopa in mano, poi getta la scopa e invita Vivien a ballare. Lei si muove in modo buffo e  inizia a ridere.

Dopo un po’ si sente squillare il campanello della porta, ma i due, impegnatissimi nel ballo, non sentono. Il campanello suona con sempre più insistenza, alla fine i due smettono di ballare, Antony va ad aprire e Vivien spegne lo stereo. Entra Susan. E’ molto nervosa.

Susan- Alla buon’ora!

Vivien- Oh, salve signora che cosa posso fare per lei?

Susan- (spingendola di lato)Tu non puoi fare proprio niente. Dov’è Ross?

Vivien- Non c’è. E’ uscito.

Susan- Sicura?(entra ed esce dall’archivio e dal bagno)

Antony- La signorina qui non dice balle.

Susan- (Squadrandolo dalla testa ai piedi)E tu chi sei? Come ti permetti di intrometterti?

Antony- Io mi intrometto perché conosco bene la signorina.

Susan- L’hai conosciuta  proprio bene ? Che stavate facendo voi due?

Antony- Come si permette?

Vivien- Signora la prego. Io dico sempre la verità.

Susan- Allora sei tu quella che al telefono mi ha detto che mio marito sospettava che io lo tradissi?

Vivien- Veramente mi ero confusa con un’altra signora.

Susan- Balle.

Vivien- Le giuro, ho fatto un terribile errore. Mi scuso ancora.

Susan- Mi dica il nome!

Vivien- Di chi?

Squilla il campanello. Antony va ad aprire.

Susan- Della signora che il marito vuole pedinare.

Vivien- Mmma...io non posso...è un segreto professionale.

Entra Mrs. Robbins.

Susan- Allora? Ti conviene parlare!

Vivien- E’ lei!

Susan- (Girandosi a guardare la Robbins) Lei?!

Mrs.Robbins- Salve.

Vivien- Oh signora. Venga si accomodi.

Susan-(girandole intorno)Non è possibile.

Vivien- La prego, non vorrei passare un guaio!

Mrs. Robbins- Che sta succedendo qui?

Vivien- Nnnniente...Come posso aiutarla?

Mrs. Robbins- Aiutarmi lei? Non dica sciocchezze. Dov’è l’avvocato Duvall?

Susan- Non ci sono gli avvocati, nessuno dei due!

Mrs. Robbins- No? Lei è una nuova collaboratrice?

Susan- No, io sono una cliente dell’avvocato Ross e sono abbastanza imbestialita perché lui non c’è. Non c’è mai!

Vivien- L’avvocato è sempre indaffarato, non ha solo lei come cliente e poi ci sono le udienze, il tribunale.

Susan- Ma io ho bisogno di parlargli urgentemente!

Mrs. Robbins- Quando tornerà Duvall?

Vivien- Quando torna l’avvocato Ross, sono insieme.

Mrs. Robbins- Sì ma quando torneranno?

Vivien- Non lo so!

Susan- Possibile che non le hanno detto niente?

Mrs. Robbins- Non possono aver lasciato lei da sola in questo studio.

Antony- Non è da sola!

Susan- Già c’è il collaboratore ecologico. Non vi sembra vero di rimanere soli,vero?

Antony- Un ladro pensa di vivere in un mondo di ladri.

Susan- Come osa, che si è messo in testa? La faccio licenziare!

Antony, interdetto per l’affermazione di Susan, inizia a spolverare e piano piano se ne va in archivio mugugnando.

Mrs. Robbins- Non si faccia illusioni mia cara, questo è un ufficio di beneficenza: non licenziano nessuno! A proposito,  quell’altra segretaria antipatica? Annette?

Vivien- Annette è una consulente legale.

Mrs. Robbins- E da quando?

Vivien- Da un po’, fatto sta che i due avvocati e la loro consulente non ci sono.

Susan- E come mai?

Vivien- Non lo so. Visto che non vi posso aiutare,  vi consiglierei di ripassare, magari domani...

Mrs. Robbins- Domani?

Susan- Domani? Mio marito sparisce ed io posso conferire col mio avvocato solo domani?

Vivien- Suo ...suo marito è scomparso? Allora è vero!

Susan- Che cosa è vero?

Mrs. Robbins- Ah signora mia non sa che fortuna ha avuto. Il mio è dovuto crepare per lasciarmi in pace. Mai che abbia pensato di andarsene via!

Susan- Suo marito è morto?

Mrs. Robbins-  Morto e sepolto da tre anni, ringraziando Dio. Se il suo è sparito, ha avuto una bella fortuna.

Susan- (a Vivien)Allora non era lei?

Vivien- Come?

Susan- Non era lei la signora pedinata dal marito?

Vivien- No, che le viene in mente, ha capito male!

Mrs. Robbins- Non capisco di che state parlando.

Susan- Quindi   avevo capito bene! Ero io la pedinata!

Mrs. Robbins- Suo marito la fa pedinare? Però, è una bella dimostrazione d’ amore. E ora che farà?

Susan - Ross   mi sta aiutando, perciò ho bisogno di parlare con lui.

Vivien- L’unica cosa che può fare adesso è denunciare la scomparsa di suo marito.

Susan- Voglio sentire prima l'avvocato. (si avvicina alla porta) Adesso sto solo perdendo tempo: me ne vado, telefonerò più tardi.

Mrs. Robbins- Arrivederci cara. E non si dia troppa pena per suo marito. Meglio sole che male accompagnate.

Susan- Uhm.(esce)

Mrs. Robbins- Lei naturalmente non sa se l’avvocato ha ritirato la copia della mia denuncia.

Susan-Credo ancora di no!

Mrs. Robbins- Nooo? Quante volte devo fare avanti e indietro da questo studio? Voi avete rovinato quel foglio, voi dovete provvedere!

Vivien- Sì ha ragione signora. Perché non telefona prima  di venire allo studio per sapere se c’è l’avvocato?

Mrs. Robbins- In effetti, mi risparmierei una fatica inutile: l’ascensore è sempre guasto!

Vivien- Telefoni domani, saprò dirle qualcosa.

Mrs. Robbins- Mi raccomando, desidero parlare con l’avvocato Duvall, chiaro?

Vivien- Chiaro signora Robbins, chiaro.

Mrs. Robbins esce. Vivien si siede e tira un sospiro di sollievo. Rientra Antony

Antony- Sono andate via?

Vivien- Non è stato tanto facile convincerle ad uscire.

Antony- Sembrava quasi ci godessero a spettegolare, neanche fosse il negozio di un parrucchiere!

Vivien- E tu che ne sai?

Antony- Oh io ne so moltissimo...

Vivien- Hai lavorato presso un parrucchiere?

Antony- Mia madre è parrucchiera.

Vivien- Davvero? Io avrei bisogno di tagliarmi i capelli, ma da quando mi sono trasferita in questa città non ho avuto tempo di cercarne uno bravo. Perché non mi porti da tua madre?

Antony- Tu ne cerchi uno bravo...

Vivien- E allora?

Antony- Mia madre non è molto brava. Sono trent’anni che fa questo lavoro, ma ancora non ha imparato a fare le permanenti!

Vivien- Io non ho bisogno di permanente.

Antony- Ok dai andiamoci adesso!

Vivien- Adesso no, non posso lasciare lo studio.

Antony- E’ molto tardi non vorrai rimanere qui fino a notte, il tuo orario è finito.

Vivien- Mi dispiace non aspettare gli avvocati.

Antony- Senti bellissima è tardi, tu non puoi fare nulla per loro o sbaglio? E poi dovrai pur mangiare no?

Vivien- Uhm va bene, aspetta prendo le chiavi e andiamo.

Vivien- (prende borsa chiavi e giacca) Andiamo!

Escono. il telefono comincia a squillare per un po’. Smette poi riprende.

 Rientrano Teodore Robert e Annette. Sono allegrissimi e Robert ride in continuazione.

Robert- E’ troppo bella, troppo! Non vedo l’ora di raccontarla  in giro!

Annette- Beh, per fortuna non è successo niente.

Teodore- Sono distrutto, ma felice!

Robert- Ti credo, già ti vedevi in galera con quei bestioni e noi che ti portavamo i dolci della nonna, ah ah ah ...un omicidio ah ah ah!

Annette- Beh, qui ci vuole un bel caffè.

Robert- Non mandarci Vivien a prenderlo!

Annette- Vivien se ne è già andata a quanto pare.

Robert- Hai capito! Tanto brava, tanto scrupolosa!

Teodore- Brava? Da quando è arrivata non ha fatto che combinare disastri.

Annette- Scendo io!(esce)

Robert- Adesso mi spieghi come hai fatto a capire "omicidio" invece di "domicilio"!

Teodore- Ma che ne so. Ero agitato per quella pazza che vuole ammazzare il marito ed io che rischio di essere coinvolto, il poliziotto ha detto ‘riconoscimento di domicilio’ ed io ho capito omicidio.

Robert- Ah ah ah, se ci penso! Sei svenuto come una donna incinta.

Teodore- Vai a sapere che dovevo solo fare una dichiarazione dei miei dati anagrafici perché c’è un omonimo che non paga le tasse e si chiama come me, oltre ad essere nato nello stesso  anno e nella stessa città. Loro volevano che dichiarassi il mio domicilio davanti al giudice.

Robert- Troppo bella, troppo.

Teodore- Sono distrutto. Penso che andrò a casa, cenerò e mi butterò sul letto. Ho bisogno di farmi  una bella dormita.

Squilla il telefono

Teodore- Oh no!

Robert- Dai rispondo io!Pronto, studio Ross e Duvall.

Voce di Susan-Pronto sono Susan Mitchell, c’è l’avvocato Ross?

Robert- No!

Susan- Lei è Duvall, non doveva tornare con lei?

Robert- No, dica a me signora Mitchell.

Susan- Mio marito è sparito!

Robert- Sparito? Suo marito è sparito?

Voce- Non c’è più, sono due giorni che non torna a casa!

Teodore-(prendendo il microfono a Robert)  Signora Mitchell, sono Ross mi dica.

Susan- Allora c’è, non è vero che non c’è!

Teodore- Sono rientrato in questo momento. Che cosa è successo?

Susan-Mio marito è dall’altro ieri che non torna a casa!

Teodore-  E’ successo altre volte?

Susan- Mai!

Teodore- Non è che sospetta qualcosa?

Susan- Sospetta che io lo tradisca, mi ha mandato dietro il suo detective. Per fortuna quell’oca della sua segretaria mi ha avvisato e così sono stata  a casa buona buona.

Teodore- (guardando Robert in cagnesco) Ah siii?

Susan- Che devo fare?

Teodore- Vada al commissariato e sporga una denuncia per una persona scomparsa. Ci penseranno loro.

Susan- Avvocato ho paura...che ne sarà stato di mio marito?

Teodore- Potrebbe aver risolto tutti i suoi problemi.

Susan- No, non voglio che sparisca così ...Sarebbe troppo bello per lui sfuggirmi.

Teodore- Invece io trovo che sia la soluzione migliore. Lui se ne va e ricomincia una nuova vita, magari con qualcuna che lo ama veramente.

Susan- Io lo devo uccidere!

Teodore- Adesso si calmi, domani sporga denuncia e senta quello che hanno da dirle. Mi raccomando non venga qui, sentiamoci sempre per telefono.

Susan- Va bene! Posso chiamarla quando voglio?

Teodore- Mi sembra quello che sta facendo.

Susan- Lei non c’è mai!

Teodore- Io lavoro, vado in tribunale...

Susan- Posso chiamarla di notte?

Teodore- La notte non sono a questo numero signora, arrivederci!(attacca) Adesso dimmi un po’ se una così non fa saltare i nervi a chiunque.

Robert- Già, ti credo che invece di domicilio uno capisce omicidio. uah uah uah!

Teodore-Basta smettila ti prego!

Robert- (facendo il verso a Teodore) Omicidio! (e fa finta di svenire)

Buio

Qualche giorno dopo in ufficio bussano alla porta. Antony sta spazzando. Vivien è in archivio. Teodore è in bagno, Annette alla scrivania. Antony va ad aprire, ha in mano la scopa : entra il commissario Steve Ryan.

Antony- Salve, ha bisogno di qualcosa?

Ryan- (squadrandolo dalla testa ai  piedi)Quando avrò bisogno di una spazzata te lo dirò!

Antony- Ehi, chi si crede di essere?

Ryan- (estraendo il tesserino) Commissario Steve Ryan.(Teodore appare sulla porta del bagno, ma si blocca e si mette ad origliare, Annette lo vede, lui le fa cenno di non rivelare la sua presenza)

Annette- Oh commissario la prego si accomodi.

Ryan- Lei chi è?

Annette- Sono Annette Philips, consulente legale. In che cosa posso esserle utile.

Ryan- Volevo parlare con l’avvocato  Ross.

Annette- In questo momento non è qui.

Ryan-( sedendosi e accavallando le gambe)Che cosa sa lei di Teodore Ross?

Antony-Ross è uno dei due avvocati che lavorano in questo studio.

Ryan- ( ad Antony che si è fermato ad ascoltare)Vai a pulire nell’altra stanza.

Antony- Io ho il mio orario di lavoro,  non può spedirmi nell’altra stanza.

Ryan-(crudo)Invece sì.

Antony- Io sono un professionista sa. Ho la mia tecnica: per pulire questa stanza ci metto dodici minuti, per pulire l’archivio solo dieci, ma il bagno...oh per quello mi ci vogliono almeno venti minuti.

Ryan- Allora pulisci il bagno!

Antony- Già l’ho fatto! Ora è il turno di questa stanza.

Ryan- Dimentichi  l’archivio...

Antony- Già fatto!

Ryan- Come ti chiami ragazzo?

Annette- Si chiama Antony e adesso va a prenderci un bel caffé, vero?(gli dà degli spicci)

Antony- (interdetto) D’accordo...(esce)

Ryan- E’ un po’ tocco?

Annette- Niente affatto!

Ryan- Bene torniamo a noi. Dunque lei lavora per Teodore Ross.

Annette- Anche per Robert Duvall

Ryan- Da quanto?

Annette- Da parecchi anni.

Ryan- Quindi lei è a stretto contatto con l’avvocato Ross?

Vivien- Beh, sì...

Ryan- Lo vede sempre.

Vivien- Tutti i giorni.

Ryan- Conosce le sue abitudini.

Annette- Non tutte. (ironica)Per esempio: so che a lui piace il caffé amaro, ma non so se ama i sottaceti nel sandwich. So che detesta le cravatte, ma non so se dorme col pigiama tradizionale o solo con i boxer.

Ryan- Gli piace l’omelette?

Annette- Credo di sì. A me piace e a lei?

Ryan- Sì, poi come la sa fare mia moglie è veramente squisita.

Annette- Ah, è sposato?

Ryan- Sì

Annette- Ha figli?

Ryan- Due femmine. Avrei preferito il maschio, ma che vuol farci. Ho tre donne dentro casa.

Annette- Anche io vorrò dei bambini quando sarò sposata.

Ryan- Brava. Ross è sposato?

Annette- No

Ryan- Fidanzato?

Annette- Non che io sappia...

Ryan- Ha qualche amichetta?

Annette-Commissario, queste sono cose riservate.

Ryan- Quindi ce l’ha?

Annette-Direi proprio di no!

Ryan- E’ gelosa eh?

Annette- I miei rapporti con gli avvocati sono strettamente professionali.

Ryan- Sa se una certa Susan Mitchell frequenta questo studio?

Annette- Sì...no...non ricordo! Perché?

Ryan- Non dica balle, a noi risulta che Susan Mitchell è venuta più volte in questo studio.

Annette- Viene tanta gente e non ricordo i nomi di tutti.

Ryan- Perché è venuta qui?

Annette- Non lo so.

Ryan- Che rapporti ha con l’avvocato Ross?

Annette- Non lo so!

Ryan-Quand’è l’ultima volta che l’ha vista?

Annette- Non so, non ricordo nemmeno di averla mai conosciuta!

Ryan- Non faccia la furba con me.

Annette-Perché le interessa tanto?

Ryan- C’è una denuncia...(Teodore ha uno scatto )

Annette- Cosa? Di chi?

Ryan- Della signora Mitchell.

Annette- Per che cosa?

Ryan- Qui le domande le faccio io. Dov’è Ross?

Annette-Le ho già detto che al momento non è qui!

Esce Vivien con parecchi faldoni che posa sulla scrivania di Annette, ha gli occhiali sulla punta del naso e gli cadono.

Vivien- Senti dove devo mettere il fascicolo della Mitchell? Visto che interessa molto l’avvocato Ross forse dovrebbe rimanere sulla sua scrivania.

Annette.- Non è questo il momento, Vivien. Sto parlando.

Vivien- Scusate il disturbo.

Ryan- (si inchina a raccogliere gli occhiali di Vivien) Nessun disturbo, lei è?

Vivien- Sono Vivien Trumph, la segretaria.

 Ryan- Molto piacere, Steve Ryan.

Vivien- Salve.

Ryan- E’ questo il fascicolo di Susan Mitchell?(prende i documenti)

Vivien- No è questo (lo dà a Ryan, ma Annette glielo toglie di mano)

Annette- Commissario Ryan, forse si è dimenticato di mostrarmi il mandato di perquisizione.

Ryan- Non stavo perquisendo nulla, davo solo un’occhiata. Questi fascicoli sono di competenza dell’avvocato Ross, vedo.

Annette- Sì e visto che gli avvocati non ci sono, forse è meglio che torniate con un mandato.

Vivien- Certo(riprende le cartelle e ritorna nell’archivio)Questi documenti sono strettamente confidenziali.

Ryan- Oh non vi preoccupate, tornerò. Questo studio è sotto controllo. ( si infila il cappello e si dirige all’uscita)Arrivederci e a presto.

Teodore- (uscendo dall’archivio)Sei stata bravissima, grazie. Ma quella sciocca di Vivien...

Annette- Il commissario sapeva sicuramente  più di quello che  voleva far credere.

Teodore- Penso proprio di sì.

Annette- Chissà perché è venuto qui.

Teodore- Sicuramente la Mitchell ha denunciato la scomparsa del marito. Alla polizia le avranno fatto un mucchio di domande e lei avrà detto qualcosa!

Annette- Non si sarà lasciata sfuggire che...

Teodore- Non credo, ma c’è qualcosa che non mi torna...Ora la chiamo.(alza il microfono e fa il numero) Signora Mitchell? E’ Ross. Ha denunciato la scomparsa di suo marito vero? E che cos’altro ha detto alla polizia? ...Niente non è possibile, oggi ho ricevuto la visita del commissario Ryan...Si è lasciata sfuggire il mio nome? E a che titolo scusi?... Le hanno chiesto gli ultimi movimenti di suo marito? Lei non doveva sapere niente dell’investigatore!... E chi glielo avrebbe detto scusi? Io? Lo vede che alla fine mi coinvolge? Ho capito ho capito, era terrorizzata...Va bene, ora è meglio che non parli con nessuno. Se ne stia a casa buona buona. La spesa? Va bene sì la spesa la può fare. Sì, ci sentiamo. Va bene.(attacca, è furioso)

Quella pazza assassina! Chissà che cosa avrà fatto al marito!

Annette- Il marito è solo scomparso.

Teodore- Lei dice che è scomparso!

Vivien-(uscendo dall’archivio) Ecco fatto, ho tutto sistemato!

Teodore- Tu, brutta scema! Ti ho sentito  dire al Commissario che quella era la pratica della Mitchell.

Vivien- Perché, non era la pratica della signora Mitchell?

Teodore- (andandole vicinissimo) Niente, non dovevi dire niente! Meno parli, meglio è. Sei cieca ma purtroppo non sei muta! Era meglio il contrario.

Annette- Non aveva capito che era il commissario.

Teodore- Che significa?(a Vivien) Tu parli troppo, chiaro? Muta devi stare, muta!

Viven- (scoppiando a piangere) Mi dispiace , mi dispiace, sbaglio sempre tutto. Ora andrà in carcere per colpa mia?

Annette- Speriamo bene di no! Su non piangere. Da brava.

Teodore- Col pianto non risolvi nulla. Esci non voglio vederti qui davanti.

Vivien- Me ne vado avvocato, in fondo già una volta voleva che sparissi. (va in bagno)

Teodore- (sedendosi sulla poltrona)Non so che fare , ho le mani legate.

Annette- Si potrebbe chiedere a Moore se riesce a trovare dov’è finito il marito della Mitchell.

Teodore- Sì, è un’idea.. Ha indagato sulla moglie, ora indagherà  sul marito. Grazie Annette, non riesco proprio a ragionare.  Ho il cervello anchilosato!

Annette-(facendo piccole avances) Non hai anchilosato solo il cervello, avvocato!

Vivien-(esce con la borsa e la giacca, Annette sospira e si stacca da Teodore) Avvocato grazie di tutto, ho imparato tante cose in questo studio. Soprattutto che lei è un tipo troppo emotivo. Comunque volevo dirle che in bagno ho visto...

Teodore- Arrivederci Vivien, le farò pervenire lo stipendio compresa una settimana di preavviso.

Vivien- Oh, grazie! Nel bagno...

Annette- (nervosa)Non ti preoccupare che cosa c’è nel bagno.  Verrà Antony e pulirà ben bene.

Teodore- Ora che te ne vai, sicuramente tornerà a pulire con maggire solerzia!

Vivien- Avevo scordato Antony!!!!(scoppia a piangere)

Teodore- Levamela davanti!

Annette- Aspettami fuori Vivien, ti accompagno alla fermata dell’autobus.

Vivien- Addio avvocato. Non la scorderò mai! (esce)

Annette- Poverina, in fondo è solo un po’ ingenua...

Teodore- Ingenua? E’ una calamità!

Annette- Avremo bisogno di un’altra segretaria...

Teodore- No, per ora non voglio nessuno.

Annette- Io sono una consulente legale , non sono più una semplice segretaria!

Teodore- Va bene, passato questo momento di difficoltà, assumeremo un segretario!

Annette- Non credo che Robert sarà molto d’accordo!

Teodore- Non mi importa di Robert, chiaro?

Robert- (entrando)Credevo fossi un amico oltre che un collega!

Teodore- Parlavamo di nuovi segretari.

Robert- Ah, è per quello che ho visto Vivien in lacrime scendere per le scale?

Annette- Per le scale, non ha preso l’ascensore?

Robert- E’rotto anche oggi. Certo che quattro piani a piedi non è uno scherzo! I nostri clienti non saranno invogliati a salire.

Squilla il campanello. E’ di nuovo Vivien con il commissario Ryan e un agente.

Vivien- Mi scusi avvocato Ross. Il commissario mi ha chiesto se era in studio, io gli ho detto di sì e lui mi ha invitato a risalire.

Teodore- Tu gli hai detto...?(vorrebbe colpirla ma si blocca)

Ryan-Buongiorno a tutti. Immagino voi siate gli avvocati...

Robert- Duvall.

Teodore- Ross.

Annette- E’ tornato presto commissario. Era appena uscito.

Ryan- Quando fiuto una pista non la mollo. Avevo detto che sarei tornato presto. Bene, ho un mandato di perquisizione.  Siete pregati di non muovervi.

Teodore- Un mandato di perquisizione?

Robert- Perché commissario? Che cosa cercate?

Ryan- Non lo so esattamente, ma quando troverò qualcosa saprò che è quello che sto cercando.

Annette- Non fa una piega. Quando è salito prima non aveva mandati.

Ryan- Certo che avevo il mandato, ma volevo aspettare l’avvocato Ross.

Vivien- (tremando) Iiio... posso andare Commissario?

Ryan- Nessuno si muova di qui!

Vivien- Ma... sono stata licenziata!

Ryan- Licenziata, perché? Che cosa è successo in questo studio?

Teodore- Nulla, solo che la signorina non...non ha le competenze.

Robert- Era in prova...

Ryan- Bene silenzio. Nessuno si può muovere. Jordan perquisisca  tutto, anche le persone qui presenti.

Robert- Cosa?

Ryan- Uomini  e ambienti. Il mandato parla chiaro.

A questo  punto io immagino che la scena si svolga così:

sulla base di una musica ragtime, con un ritmo accelerato, Jordan perquisisce le persone che sono molto infastidite, entra ed esce dall’archivio, poi dal bagno. Il commissario con l’indice alzato gli ordina di andare a destra a sinistra ecc. Jordan alla fine perquisisce lo studio, spostando sedie, libri, cartelle, poi si inchina in terra munito di una lente di ingrandimento. Si capisce che ha visto qualcosa(le macchie di sangue) e infine guarda nel cestino della carta dove trova il fermacarte sporco di sangue. A quel punto la musica rallenta e lui  si alza brandendo il tagliacarte. Tutti si avvicinano per guardare.

Ryan- Ah ah! E questo cos’è?

Robert- E’ un tagliacarte ovvio.

Vivien- E’ il suo tagliacarte avvocato Ross!

Teodore- (guardando Vivien in cagnesco)Il mio tagliacarte? E’ uguale a decine di altri tagliacarte!

Viven- Nello studio c’è un solo tagliacarte. L’avvocato Duvall preferisce usare le forbici.

Teodore- Ma no!

Vivien- Ma sì! E’ il suo tagliacarte.

Ryan-  Un tagliacarte sporco di sangue a quanto vedo.

Vivien - Sangue?(sviene)

Antony- (entrando) Ehi che state facendo alla mia ragazza?

Teodore- Antony, chi ti ha detto di entrare?

Antony- La porta era aperta...

Robert- Fuori!

Ryan- Un momento, qui gli ordini li do io! Lui deve restare.

Antony- Ecco!

Ryan- Lei è il responsabile delle pulizie qui?

Antony- Responsabile?

Annette- Ti sta chiedendo se sei tu a pulire in questo studio.

Ryan- Grazie della traduzione.

Antony- Beh, sì...

Ryan- Quante volte alla settimana pulisci?

Antony- Questo piano lo pulisco due volte la settimana.

Ryan- Quindi oggi è il tuo turno?

Antony- No è stato ieri.

Ryan- E perché sei qui?

Antony- Io ecco. Per vedere se tutto era in ordine...

Robert-Fa il filo a Vivien.

Vivien- (mentre si riprende)Mi avete chiamato?

Antony- Ehi bellissima come ti va?

Vivien- (scoppiando a piangere) Mi hanno licenziata!

Antony- Che cosa? Sfruttatori, egoisti. Ti hanno pagato almeno? Puoi fare una rivendicazione sindacale!

Vivien- Non posso, ero solo in prova. Uhe, uhe...

Teodore- Basta finitela, qui sta succedendo qualcosa di molto più importante. La prego continui commissario!

Ryan- Grazie. Allora lei può dirmi che ieri, dopo che ha finito di pulire, il cestino della carta era vuoto?

Jordan- E  non c’erano tracce di sangue in bagno?

Annette- Tracce di sangue?(si precipita al bagno, ma Jordan la ferma)

Vivien- Io glielo stavo per dire avvocato, ma lei era troppo desideroso di licenziarmi!

Antony- No

Ryan- No che cosa?

Antony- Non ho visto il sangue.

Ryan- E neanche questo tagliacarte?

Antony- Quello l’ho visto un sacco di volte.

Jordan- Sporco di sangue e nel cestino?

Antony- No, ieri non ho visto niente.

Ryan- Era tutto nella norma?

Antony- Mi sembra di sì.

Ryan- Quindi qualcuno oggi ha messo questo tagliacarte sporco di sangue nel cestino dopo aver fatto gocciolare il sangue nel bagno?

 Robert- Nessuno ha fatto niente di tutto ciò!

Vivien- Oggi sicuramente no, forse ieri o l’altro ieri.

Ryan- Ma se ieri era tutto a posto?

Antony- Sicuro che lo era!

Vivien- Antony, ieri non hai pulito!

Antony- Ieri sono venuto qui alla solita ora.

Vivien- Eri impegnato in altre cose...

Teodore- Quali cose?

Robert- Non hai capito, i due piccioncini stavano tubando...

Ryan- E’ vero?

Antony- Sssì.

Teodore- Ecco perché la devo licenziare, non sa far nulla, ti mette nei casini e poi non fa lavorare neanche gli altri.

Antony- Lei non c’entra nulla!

Ryan- Un attimo per favore. Quindi ieri lo studio non è stato pulito ma tre giorni fa sì.

Antony e Vivien- Sì sì.

Ryan- Quindi le tracce di sangue e il tagliacarte  sono stati lasciati tra ieri e la giornata di lunedì?

Annette- Io non ho fatto caso a nulla.

Teodore- Neanche io.

Ryan- Neanche lei immagino(rivolto a Robert)

Robert- Ovviamente

Ryan- Bene signori. Ora farò analizzare questo sangue e le impronte sul tagliacarte. Dovete rimanere tutti a disposizione.

Annette- Va bene commissario.

Ryan- E in quanto alla signorina qui presente, sarà meglio che per il momento torni a lavorare per voi.

Teodore- Umpf!

Vivien- Davvero? O che meraviglia!(e scoppia di nuovo a piangere)

Antony- Grazie commissario grazie, lei sì che e un vero uomo!

Il campanello suona e dalla porta aperta entra Mrs. Robbins.

Mrs. Robbins- Posso? La porta è aperta...

Annette-Oh no!

Mrs.Robbins- Non mi dite che non ho telefonato. Ho tentato di chiamare ma nessuno mi ha risposto.

Robert- Oggi non ho sentito squillare telefoni.

Mrs. Robbins- Allora era ieri o l’altro ieri.

Annette- Signora Robbins, per favore..oggi non è il giorno giusto.

Mrs. Robbins-  Oggi non è il giorno giusto? Sono settimane che tento di essere presa in considerazione dall’avvocato Robert Duvall dello studio Ross e Duvall!

Robert- Signora Robbins, la prego di scusarmi, ha ragione non ho seguito con attenzione la sua pratica, ma adesso non è proprio il momento.

Mrs. Robbins- Invece lo è, è il momento giusto chiaro? A costo di mettere radici io, Mrs.  Philadelphia Robbins, non mi sposterò da questo studio finché non avrò ottenuto soddisfazione!

Antony- Allora è meglio che si sieda Philadelphia.

Teodore- Commissario Ryan che cosa dobbiamo fare? Possiamo continuare le normali attività dello studio?

Ryan- Certamente. L’importante è che rimaniate nei paraggi.

Vivien- Vuole un caffé signora Robbins?

Antony-Scendo a prenderlo.

Teodore- Quello  pur di non lavorare...

Vivien- E’ solo gentile!

Mrs. Robbins- Lei è il famoso commissario Ryan?

Ryan- Sì signora Robbins, io sono il famosissimo commissario Ryan. Signori...Vieni Jordan(escono)

Mrs. Robbins- allora forse lei può aiutarmi commissario, io dovevo...(esce anche lei)

Appena usciti Ryan e Jordan, tutti rimangono un attimo immobili. Poi  Teodore urla

Teodore- Mi spiegate come cazzo è finito il mio tagliacarte sporco di sangue nel cestino?

Buio

Teodore- (al telefono)E’ sicura che non ha fatto niente a suo marito? No?    Non ha  iniziato un qualsiasi tentativo di omicidio?  No? Non lo ha messo in allarme? Cosa? Lui l’ha vista mentre leggeva “Come uccidere il proprio marito senza tanti perchè”? Non è possibile non è possibile! Lei mi ha coinvolto non lo capisce? Lo vuole sapere ? Non me ne importa niente se lo fa fuori, ma io non la difenderò neanche se fossi l’ultimo penalista esistente al mondo!(attacca e si prende la testa tra le mani)

Vivien- Coraggio avvocato Ross, vedrà che tutto finirà bene.

Teodore- Se sei tu a dirlo allora..

Antony- Salve a tutti!

Vivien- Ciao Antony.

Teodore- Sei venuto prima oggi!

Antony- Cerrrto, sono venuto a svuotare il cestino! Ah ah ah!

Teodore- (Alzandosi in piedi e stringendo i pugni) Io li uccido, li uccido.

Vivien- Vuole un caffé avvocato?

Teodore- Cosa?

Vivien- Un caffe!

Teodore- Sì, portatemi uno, due , dieci caffé. (prende dalla tasca dei soldi)Bevetene altrettanti alla mia salute.

Antony- Io devo pulire...

Teodore- Pulisco io! Andate!

Antony- Pulisca bene mi raccomando!

I due escono , entra Annette.

Annette- I due colombi tubano sempre.

Teodore- Li ho spediti al bar, sono così irritanti!

Annette- Notizie?

Teodore- Nessuna. Sono  tre giorni che Ryan ha preso il tagliacarte. La Mitchell sostiene di non aver tentato nulla contro il marito ma che forse lui ha sospettato qualcosa mentre leggeva “come uccidere il proprio marito senza tanti perchè”.

Annette- No!

Teodore- Sì!

Annette- Va bene ok, tu non hai fatto niente, niente di niente e lei non ha ancora ammazzato il marito. Forse lui è scappato con un’amica. D’altronde con quella moglie!

Squilla il campanello, Annette va ad aprire è il commissario Ryan con Jordan.

Teodore- Salve commissario.

Ryan- Avvocato.

Teodore- Che posso fare per lei?

Ryan- Voglio scambiare due chiacchiere. Da soli.

Teodore- Annette, lasciami sola con il Commissario.

Annette- Ok, chiamami se  hai bisogno di aiuto.(va in archivio)

Teodore fa cenno al Ryan di sedersi e siede a sua volta.

Teodore- Bene Commissario, allora? Sa dirmi niente di quelle tracce di sangue?

Ryan- Andiamo con ordine. Lei conosce la signora Susan Mitchell?

Teodore- Susan Mitchell? Non mi sembra di averla mai sentita.

Ryan- Davvero? Strano che in questo studio teniate delle cartelline intestate a persone che non conoscete.

Teodore-Mma, non è vero, io questa signora...forse il mio collega.

Ryan- Si risparmi la sceneggiata.  (tira fuori la cartella) Eccola qui, e sotto c’è il suo nome avvocato, come in tutte le cartelle dei suoi clienti.

Teodore- Se sa già tutto, allora che cosa me lo chiede a fare?

Ryan-No avvocato io non so tutto. Non so ad esempio perché la signora viene in questo studio...

Teodore- Lo sa: è una mia cliente...

Ryan- Quali delitti avrà compiuto la signora Mitchell per aver bisogno di un penalista?! Una donna che non ha mai avuto neanche una multa per divieto di sosta!

Teodore- Non posso svelare un segreto professionale.

Ryan-Già il segreto di una cliente molto particolare visto che è venuta spesso qui,  le ha telefonato spessissimo e frequentemente ha  ricevuto telefonate anche da lei.

Teodore- E’ una normale procedura. Io sono in contatto telefonico con i miei clienti che vengono in studio anche tutti i giorni.

Ryan- Sarà ma non credo che sia così frequente che i suoi clienti ricevano lo stesso trattamento e che soprattutto abbiano una cartellina intestata...completamente vuota!

Teodore- Devo... quella sciocca della mia segretaria deve aver smarrito i documenti.

Ryan- Sa che cosa penso? Penso che Susan Mitchell è una bella donna, lei è un uomo senza apparenti legami... Chissà, forse è nato un idillio?

Teodore- Niente affatto, che cosa le viene in mente?

Ryan- Io forse immagino troppe cose: immagino che la Mitchell sia soffocata da un marito geloso che la fa pedinare e questo marito magari scopre che la sua mogliettina se la intende con un penalista!

Teodore- La signora Mitchell non tradisce il marito , può chiederlo al detective Moore, che non ha trovato niente su di lei.

Ryan- Uhm già, l’abbiamo interrogato. Però che sfortuna questo marito: sospetta di avere le corna e a chi chiede di pedinare la moglie? Al detective Moore che, guarda caso, lavora per questo studio e, guarda caso, ha un debito di riconoscenza nei vostri confronti visto che l’avete salvato da una probabile morte per cirrosi epatica da alcolista. 

Teodore- Le assicuro che Moore è una persona onesta. Lei legge troppi libri gialli!

Ryan- Film, guardo film gialli...sa quelli col commissario imbattibile e immagino di essere io.

Teodore- Appunto.

Ryan- E immagino anche che il povero marito sia venuto qui a chiederle spiegazioni e siate venuti alle mani.

Teodore- Commissario sta farneticando.

Ryan- E che lei abbia preso il tagliacarte e l’abbia pugnalato e poi abbia nascosto il cadavere.

Teodore- No commissario, mai mai...

Ryan- Avvocato Ross, il sangue che abbiamo analizzato sul suo tagliacarte è del signor Lewis Mitchell.

Teodore-No!

 Ryan- Avvocato Duvall, la dichiaro in arresto per l’omicidio di Lewis Mitchell. La prego di non fare resistenza. Ha diritto ad un avvocato. Le consiglio di tacere per ora. Si ricordi che ogni dichiarazione potrà essere usata contro di lei.

Teodore- Io? Cosa? Annette...

Annette- (uscendo) Che state facendo?

Teodore- Il sangue sul tagliacarte è di Lewis Mitchell.

Annette- E questo che significa, avete per caso trovato il cadavere?

Ryan- Mia cara signorina, se lavora in uno studio legale saprà che basta il movente, il sangue della vittima e le impronte dell’assassino perché un uomo sia considerato colpevole di omicidio, anche senza il cadavere.

Jordan- Ci hanno fatto anche un film: "Colpevole d'innocenza" con Tommy Lee Jones.

Teodore-Annette chiama Robert, senti Moore e vedi se ha trovato qualcosa su Lewis.

Annette- Stai tranquillo, Robert ti tirerà fuori...

Jordan mette le manette a Teodore ed entra  Susan

 Susan- Che sta succedendo?

Ryan- Bene signora Mitchell, mi sono risparmiato di convocarla in centrale. Abbiamo appena catturato l’assassino di suo marito.

Susan- Ma chi...

Jordan- L’avvocato Teodore Ross.

Ryan- (allusivo) Il suo avvocato signora.

Susan-No, non è possibile, come, quando?

Ryan- L’omicidio ormai risale a sei giorni fa.

Susan- Avete trovato mio marito...morto?

Ryan- Non ancora signora, ma se l’avvocato non ci dirà dove ha nascosto il cadavere, lo troveremo ugualmente!

Susan- Quindi non lo avete trovato?

Ryan- No

Susan- E quello non è morto!

Ryan- Come scusi?

Susan- No che non è morto.

Ryan- Come può affermare una cosa simile?

Annette- Ha ragione: se non c’è il cadavere non è morto.

Jordan- A volte il cadavere non viene mai ritrovato.

Annette- Dovete trovarlo.

Ryan- Lei non si preoccupi. Le prove sono tutte contro l’avvocato Ross.

Susan- Le prove non sono il cadavere. Trovate mio marito, perché se non è morto...

Ryan- Se non è morto...?

Susan-(cambiando tono) Se non è morto, io sono felice!

Buio

Alla prigione. Susan è andata a trovare Ross. Ovviamente sul proscenio solo con un occhio di bue.

Teodore- Che cosa è venuta a fare? Ad esultare perché è in galera la persona sbagliata? Che ne ha fatto di suo marito?

Susan- Sono venuta a vedere come sta...

Teodore- Lei mi ha messo nei guai. Non capisce che se viene a trovarmi avallerà la tesi di Ryan?

Susan- Dice?

Teodore- Certo, non è normale che la vedova venga a trovare l’assassino del marito! C’è sotto qualcosa no?

Susan- Certo che c’è sotto qualcosa, quello non è morto!

Teodore- Quindi non recitava quando mi hanno arrestato? Non ha ucciso suo marito?

Susan- Certo che non l’ho ucciso, l’avrei avvertita no? Eravamo d’accordo.

Teodore- No, non eravamo d’accordo!

Susan - Sì che lo eravamo!

Teodore- Quindi niente ferro da stiro?

Susan- No.

Teodore- Niente suicidio?

Susan- No.

Teodore- Shoc anafilattico da nocciole?

Susa- No.

Teodore- Flagrante adulterio?

Susan- Noo!

Teodore- Accoltellamento nel mio studio?

Susan- No, già gliel’ho detto. Mio marito è vivo.

Teodore- E il tagliacarte sporco di sangue?

Susan- Bah, quello è così stupido che si sarà tagliato da solo.

Teodore- Nel mio studio?

Susan- Sarà venuto per sapere come proseguiva il pedinamento.

Teodore- Moore ancora non lo ha trovato.

Susan- Senta avvocato, se  viene condannano per l’omicidio di mio marito...

Teodore- Non lascerà che venga condannato un innocente? Dichiarerà che noi non siamo amanti e che era lei che voleva ucciderlo!

Susan- Non ci penso affatto!

 Teodore- Lei voleva uccidere suo marito, non io! 

Susan- Già, ma il tagliacarte è suo e il sangue è stato trovato nel suo studio. E poi non sia sciocco, non ho nessuna voglia di finire in galera!

Teodore-(sempre più alterato)  Deve parlare con Ryan, deve dirgli che è stata lei a coinvolgermi. Io non c’entro niente con la sparizione di Lewis,  è colpa sua! Lei è la criminale!

Susan- Allora che aspetta a raccontare  tutta la storia? Ancora non l’ha fatto? Avanti mi denunci!

Teodore- Io? Umph! E chi mi crederebbe ? Chi crederebbe alla storia assurda di una donna che assilla l’ avvocato perché  le suggerisca il modo migliore per far fuori il marito! Non ha senso.

Susan- Potrebbe dire che non è mai stato d’accordo e che mi ha boicottato in tutti i modi!

Teodore- Per non essere coinvolto avrei dovuto denunciarla subito o farla rinchiudere in manicomio! No, nessuno mi crederebbe!

Susan-Infatti, nessuno le crederebbe.

Teodore-Se ne vada, mi lasci in pace! Lei mi ha rovinato la vita!

Susan- Rovinata per rovinata... alla fine potrebbe  ucciderlo davvero mio marito...

Teodore- Cosa? Ucciderlo? Ma io l’ho già ucciso! Sono finito qui dentro con un’accusa di omicidio, ricorda? E’ come se lo avessi ammazzato!

Susan- Su, non starà dentro per molto e dopo che avrà scontato la condanna potrà andare  da mio marito, perché quello non è morto, e  farlo fuori sul serio. Mi sono informata: nessuno può essere condannato due volte per lo stesso omicidio! Mio marito è ricco  ed io sono una persona  riconoscente e... generosa.

Teodore- Sparisca, vada via,  non voglio vederla mai più!

Susan- Avvocato ci pensi, nessuno la tirerà fuori di qui. (sensuale)Io saprei come ricompensarla, in tutti i sensi. Che cosa avrebbe da perdere? E allora scusi... lei non ucciderebbe mio marito?

Teodore- Guardia!!!

Buio

Allo studio sono tutti abbattuti. Annette parla al telefono. Vivien scrive. Robert scartabella documenti.

Mrs. Robbins- Buongiorno, vedo finalmente che siete tutti all’opera e abbastanza tranquilli.

Annette- Buongiorno signora.

Vivien- Vuole un caffè?

Mrs. Robbins- No grazie.

Robert- Prego si accomodi. Ho qui la copia della sua denuncia. Possiamo procedere.

Mrs. Robbins- Ah, vedo, è stato fondamentale che abbia chiesto l’aiuto del commissario Ryan!

Robert- Già(prendendo un blocco e una penna e aprendo una cartellina)

Allora. Lei è la signora Philadelphia Robbins, nata a Dallas il 26 luglio1950

Mrs. Robbins-(guardandosi intorno, vergognandosi della sua età)Può parlare più piano per favore?

 Robert- (abbassando la voce in maniera quasi  impercettibile) Domiciliata in Oxford street 35.

Mrs. Robbins- No 25, 35

Robert- Io ho detto 35.

Mrts. Robbins- Parla così piano che non la capisco!

Robert- Lei mi ha detto di abbassare la voce!

Mrs. Robbins- Non così piano perbacco!

Robert- Allora: dopo aver sporto regolare denuncia presso l’autorità competente...

Mrs.Robbins- Quanto la fa lunga avvocato...

Robert- Dichiara,sotto la sua personale responsabilità di procedere penalmente  nei confronti di ....

Mrs. Robbins- Lewis Mitchell.

Robert- Cosa? Chi?

Vivien- Lewis Mitchell?

Annette- Quel Lewis Mitchell?

Mrs. Robbins- Non glielo avevo detto? Non ha controllato la denuncia?

Robert- (prendendo in mano la denuncia e leggendola con ansia)Uhm...uhm...sì...sì  Lewis Mitchell!

Mrs. Robbins- Visto? Questo la dice lunga sulla sua professionalità avvocato!

Robert- Non può denunciare Lewis Mitchell.

Mrs. Robbins- Come non posso?

Robert- Lewis Mitchell è morto. O si presume che lo sia.

Mrs. Robbins- (scattando in piedi) Morto? Come morto? Vuole dirmi che è morto infischiandosene di me e della mia legittima soddisfazione? Che è morto prima di essere condannato?

Robert- A quanto pare!

Mrs. Robbins- E di che è morto quel disgraziato?

Robert-E’ stato assassinato, dicono.

Mrs.Robbins-E chi è che si è preso la briga di ammazzarlo privandomi della mia vendetta?

Robert-Non...

Vivien- E’ stato l’avvocato Ross, ma noi siamo sicuri che  è innocente.

Annette- Stai zitta! E’ un equivoco hanno arrestato la persona sbagliata!

Mrs. Robbins- L’avvocato Ross è il suo collega!

Robert- Sì, ma sicuramente è stato uno sbaglio!

Mrs. Robbins- E’ l’altro penalista che lavora in questo studio.(alzandosi)

Annette- Sì, ma che cosa c’entra?

Vivien- E’ bravissimo l’avvocato Ross.

Mrs. Robbins- Ed io stavo per fidarmi di uno degli avvocati di questo studio!

Robert- Ma noi...

Mrs. Robbins- Sapete che vi dico. Ho deciso di non procedere più contro Lewis Mitchell. Non lascerò che uno degli avvocati di qui possa uccidermi!

Annette- Signora che cosa sta dicendo?

Mrs. Robbins- In che guaio mi potevo cacciare. In che guaio! Addio! In fondo Lewis Mitchell non è mica un assassino. Lo lascerò in pace.

Vivien- E’ già  in pace...almeno credo!

Mrs. Robbins esce correndo.

Annette- Perchè poi  voleva denunciare Mitchell?

Buio

In studio c’è solo Robert. Dopo poco arriva Susan

Susan- Permesso buongiorno.

Robert- (interdetto)Buon...giorno.

Susan- Vedo che è sorpreso della mia visita.

Robert- Sì

Susan- Ross non vuole che io vada a trovarlo in carcere.

Robert-  E’ andata a trovare Teodore? E’ impazzita?

Susan- E perchè? Dare conforto agli infermi,  aiutare gli anziani, visitare i carcerati, sono tutte norme di carità cristiana.

Robert- Carità? Lei è andata a vedere come se la cava la sua vittima!

Susan- Su non esageriamo: se il commissario Ryan ha preso un granchio, non è certo colpa mia.

Robert- E’ sicuramente colpa sua, lei lo ha coinvolto nei suoi vaneggiamenti omicidi. Dov’è il corpo di suo marito eh? Dove l’ha nascosto? Quel poveretto temeva di avere le corna, non sapeva che doveva temere qualcosa di molto peggiore. La morte!

Susan- Oh, ma mio marito non è morto, ne sono sicura.

Robert. E dov’è?

Susan- E chi lo sa!

Robert- Perché è venuta allora?

Susan- Io non credo che Ross riuscirà a dimostrare la sua innocenza, neanche con un avvocato in gamba come lei!

Robert- Questo lo vedremo!

Susan-(sensuale) Avvocato... mio marito ha un sacco di soldi, se fosse morto potrei dividerli con qualcuno che mi piace...e lei mi piace molto.

Robert- Signora, la prego. Forse in altri tempi, ma ora non sono molto in vena!

Susan- Pensi Robert quanto soldi potremo avere se solo riuscisse a convincere il suo collega a farsi in pace questi anni di  carcere. Ryan vuole il delitto passionale? E glielo daremo. Una volta uscito,  Ross becca Lewis, lo fa fuori sul serio e vivremo tutti felici e contenti!

Robert-Quando Robert mi diceva che lei è una pazza non volevo credergli, ma ora ne sono convinto. Stia lontano da me, da noi, da questo studio!

Susan- Ci pensi, è una proposta tanto indecente? Ragioni un momento e mi risponda: nella situazione di Ross, scusi, lei... ucciderebbe mio marito?

Entra Vivien

 

Vivien- Oh salve signora Mitchell, vuole un caffè?

Susan- No grazie mia cara, ma bevilo te alla mia salute! 

Entra Moore

Moore- Salve a tutti.

Robert- Finalmente!  Trovato niente?

Susan- Scommetto che quel disgraziato di mio marito è ancora vivo.

Viven- Non ci tenga sulle spine.

Robert- Allora?

Moore- Lewis Mitchell è in coma qui vicino, al General Hospital.

Susan- Ah! lo dicevo io! E che cosa fa?

Moore- Non fa nulla signora, è in coma!

Robert- In coma? Come? Perché?

Vivien- Oh poverino!

Robert- Com’è accaduto? E il sangue?

Moore- Il medico di guardia ha detto che è stato trovato in piazzale Kennedy qualche giorno fa in preda ad una forte emorragia dovuta ad un arma da taglio. Aveva perso conoscenza e per aggravare la situazione è stato investito da un autobus.

Susan- E non è morto?

Moore- No

Robert- Si riprenderà?

Moore- La prognosi è riservata, non si sa!

Vivien- Ma come si è procurato i tagli?

Moore- Il medico è convinto che se li sia procurati da solo, un incidente insomma!

Susan- Che vi avevo detto? E’ proprio un imbecille!

Vivien-Poverino!

Susan-Quindi è ancora vivo, rinco, ma vivo! Per un pelo! Quell’autista, diamine, poteva risparmiarci il lavoro! imbecille! Imbecille! Per un soffio!(tragica)Credo che andrò a casa. Questa storia mi ha proprio snervato. (esce)

Robert- (mentre si mette la giacca e prende la sua cartellina) Dobbiamo andare dal commissario Ryan e portarlo in ospedale. Vivien, per favore cerca di raggiungerlo al telefono e digli di aspettarmi in centrale. Se vedi Annette raccomandala  di mettersi in contatto con Teodore in carcere, dobbiamo avvertirlo e tranquillizzarlo. Moore ritorna al capezzale di Mitchell e fagli la guardia. Non si sa che cosa può succedergli ancora ed è meglio non rischiare. Stiamo attenti alla pazza.

Vivien- Avvocato non si potrebbe fargli una foto, così avremmo comunque un documento e registrare la dichiarazione dei medici?

Moore- La dichiarazione già l’ho raccolta, ma per le foto...

Robert- (tirando fuori dei soldi dal portafoglio) E’ ora di comprarti una macchina fotografica nuova Moore.

Moore- Benissimo. La compro e corro in ospedale.

Robert- Bene! Andiamo.

Antony- (travolto da Robert e Moore che stanno uscendo)Ehi! Che modi. Ciao Bellissima!

Vivien- Centrale di polizia? Vorrei parlare col commissario Ryan...Non c’è? E’ una cosa urgente. No, voglio parlare con lui personalmente. Va bene riproverò.

Antony- Che cosa bolle in pentola?

Vivien- Hanno ritrovato il marito morto.

Antony- Quello dell’avvocato Ross?

Vivien - Proprio, è all’ospedale. Sto telefonando a Ryan ma è fuori sede.

Antony- Sono contento per l’avvocato Ross. Quel commissario, avrà pure esperienza però si è sbagliato. Io dico, ma non vedi che Ross ha una faccia da buono? Non farebbe male ad una mosca!

Vivien- E’ vero, ma che vuoi farci, la gente è stupida!

Antony- Stupida e pericolosa!

Vivien-  Devo avvisare Ryan, altrimenti l’avvocato Duvall rischia di aspettarlo  tutto il giorno. Perché Annette non viene?

Antony- (mentre spazza) Oh non credo che Annette verrà tanto presto.

Vivien- Perché?

Antony- Ha avuto l’infelice idea di farsi la permanente da mia madre.

Vivien- Quando?

Antony- Questa mattina. Lei pensava di cavarsela al massimo in due ore. Ma non conosce mia madre!

Vivien- Non potevi avvertirla?

Antony- Ehi, ma tu hai mai visto Annette quando la contraddici o cerchi di darle un consiglio? Ti sbrana!

Vivien- E ora? Chi avvertirà Ross?

Antony-   Scrivi un messaggio ed io lo porterò alla centrale per il commissario. Poi tu corri dall’avvocato Ross.

Vivien -Ottima idea Antony.

Antony- Eeee, se non ci fossi io...

Vivien- Già, se non ci fossimo noi due questo studio cadrebbe in pezzi! (amoreggiano per un po’)

Vivien scrive un messaggio, lo lascia ad Antony ed esce. Antony mette il suo disco e accenna a qualche passo di danza. 

Squilla il telefono e Antony risponde.

Voce- Studio degli avvocati Ross e Duvall?

Antony- Certo, se ha fatto questo numero è lo studio degli avvocati. Se invece ha sbagliato non è lo studio degli avvocati. Visto che è lo studio di Ross e Duvall, allora significa che ha fatto il numero giusto. Che cosa desidera? Parli in fretta perché ho molta furia!

Voce- Telefono dal General Hospital. Il detective Moore mi ha dato questo numero e ha detto di chiamarvi qualunque cosa fosse successa riguardo il tale in coma ricoverato qui.

Antony- Oh sì, ssì. dica pure...sono l’avvocato Robert.. Ross.

Voce- Pochi minuti fa una falsa infermiera ha tentato di staccare il nostro malato dai macchinari rischiando di ucciderlo.

Antony- Caspita! E ci è riuscita?

Voce- No, perchè il medico che era appena uscito è rientrato subito dopo e l’ha colta sul fatto.

Antony- E la donna?

Voce -E’ riuscita a fuggire.

Buio

Qualche giorno dopo sono tutti in studio.

Teodore- Ah, non mi sembra vero!

Annette- Finalmente tutto è tornato alla normalità

Robert- Devo dire  grazie a Moore.

Moore- (che ha al collo una nuova macchina fotografica) Beh, questa volta mi sono divertito, altro che mariti  cornuti.

Teodore- Ho deciso di cambiare professione, voglio fare il civilista. Basta  delitti.

Annette- Che fine ha fatto la Mitchell?

Robert- Sembra essersi calmata, dopo quello scherzetto all’ospedale!

Teodore- Non sapevo si sarebbe esposta tanto!

Annette- Esposta? Solo noi sappiamo che la falsa infermiera era lei!

Teodore- Già ora le conviene stare buona per un po’. Sapete niente di Lewis Mitchell?

Annette- Fino ad un paio di giorni fa la situazione non era cambiata, sempre in coma.

Teodore- Forse Susan si accontenterà di questo.

Robert- Meglio di niente!

Annette- Speriamo.

Suona la porta. Entra la signora Robbins.

Mrs. Robbins- Buongiorno signori.

Robert- Signora Robbins, che piacere rivederla!

Mrs. Robbins- Come sta avvocato Ross? Sono contenta di vederla in forma!

Teodore- Non ho avuto l’influenza signora Robbins!

Annette-Ha perso la strada per il commissariato signora Robbins?

Mrs. Robbins- Lei non cambia mai, vero signorina? Ma io sono una persona tollerante!

Teodore- Signora Robbins, di chi ha bisogno questa volta?

Mrs. Robbins- Di lei signor Teodore, ora che l’hanno scagionato sono sicura che saprà difendermi adeguatamente.

Robert- Niente denunce allora?

Mrs. Robbins- Oh no tesoro, questa volta sono io la cattiva ah ah ah!

Vivien- (entrando) Lo sai che il caffé del nuovo bar è migliore?

Antony- Sì ma io ero più affezionato al vecchio, è lì che è scoppiato il nostro amore!(sbaciucchiandola)

Teodore- Ora sono io a scoppiare! (urlando)Questo è un ufficio!

Vivien- Oh scusatemi. Buongiorno a tutti. Volete un caffè?

Mrs. Robbins- Oh no per carità sono già nervosa!

Robert- No grazie Vivien.

Antony- Che mortorio in questo studio. La radio non la accendete mai?

Annette- Non è un negozio di parrucchiere Antony!

Antony- La musica rilassa...(si avvicina allo stereo e accende la radio)

Mrs. Robbins- Aspetti aspetti, metta il radio giornale, voglio sentire le previsioni del tempo. E subito dopo c’è l’oroscopo.

Robert- Mrs. Robbins, lo può ascoltare a casa sua.

Mrs. Robbins- Oggi non  ne ho avuto il tempo.

Teodore- Questo è un manicomio!

Mrs. Robbins- Su non sia così noioso. Dopotutto oggi siete tutti più tranquilli no?

Antony manovra la radio e si sente la voce di un giornalista.

Giornalista- Il Presidente ha quindi accettato la proposta del senatore Steven sul nucleare. Ed ora la cronaca locale. Violento delitto a Oxford Street: un uomo esce dal coma e uccide la moglie. Si presume che l’arma usata sia un ferro da stiro...                                                                       

                                              

                                               FINE