Se non torna la femmina del porcospino

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otello

Se non torna la femmina del Porcospino

di Leonardo Gazzola

liberamente ispirato a "Othello" di William Shakespeare

dicembre 1997 - autunno 2010

testo non registrato in SIAE


Personaggi

           La Sciura Brabanti;     proprietaria della lavanderia "La Venessiana"

                                           

                       Desdemona;     figlia della Sciura Brabanti

                                           

                                 Otello;     giovane immigrato, gestore della lavanderia

                                   Jago;     tecnico della lavanderia

                             Rodrigo;     impiegato della lavanderia

                                Emilia;     commessa della lavanderia

                                Cassio;     attore di teatro, cliente della lavanderia

                                  


sequenza 1

Nel buio si sente rumore di lavatrice che scarica l'acqua sporca e la conseguente centrifuga. Luce. Otello è invalido e demente su una sedia a rotelle, coperto fino a mezzo busto da un plaid; emette dei rantoli deboli e sconnessi.  La Sciura Brabanti è seduta ad un tavolino che fa dei conti e maneggia delle fatture e vari altri bigliettini; brontola tra sé e sé. Rodrigo sta svuotando una lavatrice. Nella scena ci sono quante più lavatrici possibili, un tavolo per fare i conti, un divanetto in un angolo, scaffali per la biancheria ed infine una lettiera con cestino che ospita un porcospino vivo.

BRABANTI: Duecentoventicinquemila... Quattrocentomila... Quindici per cento... (fa dei conti alla calcolatrice) Fiò... No, questa sparisce. (straccia una fattura) Quindi adesso... (fa dei calcoli, borbotta) Bé, così forse ci stiamo... Ecco, ecco, ecco. Ah, già, il coso... Rodrigo!

RODRIGO: Dica, Sciura Brabanti.

BRABANTI: Hanno già consegnato il cos... Il detersivo coi robi blu, lì?

RODRIGO: Non ancora. Stiamo andando avanti con quello dell'anno scorso. (si dirige verso la casetta del porcospino per dargli da mangiare)

BRABANTI: Ma dovevano consegnare lunedì scorso! Naturalmente non ha pensato a sollecitare. Certo, devo farlo io. Voi il vostro stipendio lo avete, chi se ne frega, giusto? Tanto paga la Sciura! Ma non creda, sa? Se qui andiamo in malora, e ci manca poco, e ci manca poco, anche lei è disoccupato. Non creda!

RODRIGO: Scusi, non ci sono più castagne per il procospino, vado a prenderne un po'.

BRABANTI: Come no! E' la cosa più importante. Forse non mi sono spiegata...

OTELLO: (delirando) E' tornata la femmina del porcospino? E' tornata la femmina del porcospino?

RODRIGO: (con dolcezza) Stai calmo, stai calmo. Non succede niente. E' tutto a posto. (Otello geme) Va tutto bene, va tutto bene.

OTELLO: Quando torna la femmina del porcospino? Quando!?

RODRIGO: Quando arriva te lo diciamo. Te lo diciamo noi. Tu riposati.

BRABANTI: Era meglio se lo rinchiudevano. Altro che infermità mentale.

RODRIGO: Non dica così, Sciura. Capisce, sa?

BRABANTI: M'importa un fico. In galera doveva stare.

Otello riprende a lamentarsi.

RODRIGO: No, no, no. Tu stai qui con noi. Tranquillo. Poi arriverà anche la femmina del porcospino, vedrai. (Otello si calma) Sciura, non dica così. Mi dò da fare per il detersivo e per tutto il resto. Ma non lo tratti così, la prego.

Brabanti sbuffa, Otello si lamenta piano piano. Buio.

Rumore di centrifuga e scarico d'acqua.

sequenza 2

Luce sulla stessa scena. I personaggi sono molto più giovani. Jago sta riparando una lavatrice e Rodrigo sta facendo partire un bucato.

RODRIGO: No, non è vero, Jago; dici sul serio?

JAGO: Certo. Meriterei il tuo disprezzo se mentissi.

RODRIGO: Possibile? Otello si stabilisce qui? Ha preso lavoro fisso in lavanderia? Alla Venessiana? Mi sembra incredibile.

JAGO: Emilia è andata di persona a supplicare la Sciura Brabanti di nominarmi gestore della lavanderia e ti assicuro che so di meritare questo posto. Ma la Sciura non pensa che ai soldi: come tecnico mi paga meno e mi tiene a disposizione lo stesso. E intanto quel vagabondo incapace "fa il gestore". Certo lui non saprebbe distinguere un tamburo di lavatrice da un bongo africano.

RODRIGO: Bé, ha altre qualità.

JAGO: Ma va là. Questa è la mia maledizione: si è promossi per favori e per affetto. E la figlia della Sciura è sicuramente più influente di Emilia che è solo la cassiera.

RODRIGO: E come mai la figlia intercede per Otello?

JAGO: A - ha! E' lì il fatto. Quell'indio malefico l'ha sedotta. Tra l'altro sono scappati via insieme stanotte.

RODRIGO: (turbato) Come sedotta?

JAGO: Come ti immagini. Poi se la sono squagliata sotto il naso della Sciura.

RODRIGO: No! Ma lui... lui ci stava?

JAGO: Se ti dico che è lui ad aver preso l'iniziativa! Ma non creda di passarla liscia. S'io fossi Otello, non vorrei avere d'intorno Jago, ché Jago tutto farà per mandare a monte la sua storia. Ah! Ah! Cominciamo a svegliare la Sciura che si accorga perché il suo nuovo gestore si è deciso a fermarsi a Milano.

RODRIGO: (tra sé e sé) Oh, che sconforto. (a Jago) Bene. Vengo con te.

Vanno a bussare alla porta della Sciura e si sentono i suoi brontolii.

BRABANTI: Che cosa succede?

RODRIGO: Sciura, è tutta in casa la sua famiglia?

JAGO: Sono chiuse le porte?

BRABANTI: Eh? Ma perché?

JAGO: Attenta, Sciura che l'hanno derubata. V'è scappato il cuore. Avete perduto l'anima vostra. Proprio adesso un vagabondo tiene stretta la vostra pecorella. Alzatevi prima che il diavolo vi faccia nonna!

BRABANTI: (entrando) Ma siete impazziti? Andate a letto.

RODRIGO: Sciura, mi ascolti. Desdemona, se non ha agito con il vostro consenso, ha agito male immolando la sua virtù con un vagabondo avventuriero. Mi dia retta: guardi in camera sua e se vi trova sua figlia, mi prenda pure a bastonate.

Brabanti borbotta qualcosa, va a vedere e torna in scena.

BRABANTI: (non particolarmente allarmata) E' anche troppo vero. Non c'è. Dimmi, Rodrigo, è con Otello mi sembra di aver capito? Non avrei mai creduto che mi facessero fessa così. Capisco adesso molte cose... Oh, Signur! Non giudicate mai l'animo delle figlie dalle loro azioni. Sai dove possono essere andati?

RODRIGO: Credo di sì. C'è un alberghetto dietro l'angolo e...

BRABANTI: (sospira, rassegnata) Andiamo, dovessimo battere tutte le pensioni del rione.

Buio.

sequenza 3

Luce. Otello è in scena che verifica dei conti. Entra Jago con i suoi attrezzi.

JAGO: Otello! Già di ritorno?

OTELLO: E' bene che la Sciura Brabanti trovi sua figlia stamattina e che le parliamo del nostro matrimonio.

JAGO: Vi siete sposati? Stai attento che ho sentito Rodrigo blaterare alla Sciura che le avevi rapito la figlia. Credo voglia screditarti ai suoi occhi.

OTELLO: Ohibò! E perché dovrebbe?

JAGO: Rodrigo mira al posto di gestore che ti ha affidato la Sciura.

OTELLO: (ride) Ma no! Rodrigo non farebbe mai una cosa del genere.

EMILIA: (entrando) Buongiorno, ragazzi. Rodrigo non c'è ancora?

JAGO: Come vedi.

EMILIA: C'è Cassio che deve fare una lavatrice. Allora io lo faccio passare, se la farà da solo. (esce) Vada pure.

CASSIO: (entrando) Permesso... Permesso... Buongiorno, Jago. Ciao, Otello. (rispondono al saluto) Avete letto il giornale di oggi? No, perché non siete ancora usciti. A meno che ve lo porti il postino ma siccome so che non siete abbonati, allora non avete letto il giornale. Non che vi si trovino notizie di particolare interesse. Se una notizia è interessante, non la pubblicano. Se una notizia viene pubblicata vuol dire che è falsa oppure è un bello scandalo. A proposito, è vero che la Sciura ti ha nominato gestore generale? (gesto di Otello) Ecco. Questa notizia non c'è sul giornale. Quod era demonstrandum. Però qui c'è una notizia che ti riguarda. (apre il giornale e legge borbottando le parole all'inizio) ... Con le nuove normative dell'Unione Europea, le lavanderie dovranno munirsi dei seguenti requisiti: muri insonorizzati con tolleranza max. 54 dbl. Pavimenti ignifughi eccetera, eccetera. Spinotti Uè. Cioè dell'Unione...

OTELLO: Sappiamo. Fammi vedere. (prende il giornale)

CASSIO: Comunque niente panico. C'è tempo fino a venerdì prossimo e le eventuali multe sono solo dell'ordine dei 70.000 Euro.

Entrano Brabanti e Rodrigo.

BRABANTI: Eccola qui, disgraziato.

OTELLO: Mi ascolti, Sciura Bra...

BRABANTI: Dove ha nascosto mia figlia? L'ha incantata, sono sicura. Sono ancora in senno e sono certa che se le catene della magìa non l'avessero legata, una ragazza così dolce e per bene come la mia Desdemona non avrebbe mai sfidato le beffe di tutti scappando di casa per rifugiarsi sul fuligginoso petto di un vagabondo come lei. Mi ha ingannato ma non starà qui abbastanza per vantarsene. Da oggi può riconsiderarsi vagabondo.

OTELLO: Sciura, se lei vorrà decidere di revocarmi l'incarico affidatomi, io non batterò ciglio in quanto non spetta a me discutere le scelte della lavanderia Venessiana. Mi consenta però almeno di raccontarle come tutto ciò è successo. E' vero che stanotte siamo fuggiti, Desdemona ed io, ma è anche vero che ci siamo sposati. Lei, Sciura Brabanti, mi ha accolto in lavanderia un anno fa, non avevo lavoro e venivo da mille avventure. Così mi capitava spesso di raccontare di come sono scappato dal Cile, delle persecuzioni che ho subito, le fughe attraverso le Ande, l'arrivo in Italia e i problemi con il permesso di soggiorno. I monolocali che condividevo con altre otto persone. Desdemona mi ascoltava e da lei, in cambio delle mie peripezie, ricevevo dei sospiri. Poi mi diceva che se avessi trovato qualcuno che le volesse bene, di insegnargli le mie storie perché solo quelle l'avrebbero indotta ad amarlo. Allora mi decisi a parlarle. Questa è stata la nostra malìa.

Entra Desdemona.

BRABANTI: Desdemona!

OTELLO: Chieda a lei se io mento, Sciura.

BRABANTI: Vieni tesoro di mamma. (la abbraccia) Come stai, come stai?

DESDEMONA: Bene, mamma. Non ti dovevi preoccupare.

BRABANTI: Ma perché, perché, che t'ha fatto questo? (indica Otello)

DESDEMONA: Nulla, mamma. Ci siamo innamorati; e siccome non volevamo più aspettare, ci siamo sposati stanotte.

BRABANTI: (un po' spiazzata, non trova le parole) Eh... Auguri. Dio sia con voi. Otello, le confermo l'incarico. Questa poi... Questa poi... Bene, siate felici e... Boh? Magari non si usa più dire neanche questo.

JAGO: Sì, sì... Ma qui c'è un problema grosso. E' uscita 'sta legge che se non ci mettiamo a norma, tra un po' si chiude.

BRABANTI: Anche questa. Sì, l'ho sentita. Otello, lei conosce meglio di chiunque come destreggiarsi nei meandri dei cavilli delle leggi. Le do carta bianca per mettere tutto in regola facendomi spendere il meno possibile. Jago, lei lo assisterà per la parte tecnica. E ora scusate ma stanotte non ho dormito molto; me ne vado a letto.

Buio.

sequenza 4

Luce. Rodrigo sta svuotando una lavatrice. Entra Jago.

RODRIGO: Jago.

JAGO: Ciao, Rodrigo.

RODRIGO: Io mi annegherò.

JAGO: Mi sembra una risoluzione equilibrata.

RODRIGO: E' inutile vivere quando la vita è un tormento. Lui ama Desdemona, capisci, la ama.

JAGO: So distinguere un beneficio da un'ingiuria e non ho mai trovato chi sappia voler bene a se stesso. Piuttosto che affogarmi per amore, preferirei cambiare la mia faccia con quella di un babbuino.

RODRIGO: Mi vergogno di amare tanto ma non ho la virtù di porvi rimedio.

JAGO: La virtù? Un fico! Dipende da noi essere o non essere così o cosà; il nostro corpo è un giardino di cui è giardiniere la nostra volontà. Dipende da noi se farvi crescere l'ortica o piantarvi la lattuga, tenerlo sterile per ozio o fertile per cura. Se la bilancia della nostra vita non avesse su un piatto la ragione e sull'altro la sensualità, il sangue e la bassezza della nostra natura ci condurrebbe alle più assurde conclusioni. Ma noi dobbiamo ragionare per dominare i nostri impulsi e le nostre passioni. E ciò che tu chiami amore è un semplice germoglio di quelle furie.

RODRIGO: Non può essere.

JAGO: L'amore non è che un piacere del sangue e una concessione della volontà. Coraggio, sii uomo e combatti: è meglio morire per aver goduto troppo che annegarsi per non aver goduto affatto. L'unione del tuo vagabondo con Desdemona non durerà a lungo. Ho già un piano. Bisogna che Otello arrivi a mollare la sua bella. Gli faremo credere che lei lo tradisce con quel cliente matto, quel Cassio. Tu mi aiuterai.

RODRIGO: Sarai fedele alle mie speranze se io sarò fedele al tuo progetto?

JAGO: Fidati di me. Ma per riuscirci dovremo anche screditare Otello; il suo posto mi spetta.

RODRIGO: Tutto ciò che vuoi, se lui lascerà Desdemona.

JAGO: Funzionerà. Cassio è altrettanto ingenuo che Otello e sarà facile fargli prendere passeri per razzi. Cominciamo a fare ubriacare Cassio visto che non regge l'alcool. (tra sé e sé) Il mio disegno ha preso corpo. L'inferno e la notte lo porteranno alla luce.

Buio.

sequenza 5

Luci. Voci da fuori.

CASSIO: Buongiorno, Emilia. Mi può prestare dei vestiti puliti?

EMILIA: (ride) Da uomo non ne ho.

CASSIO: Non suoi. Qualche cliente che non ha ancora ritirato.

EMILIA: Ma cosa dice?

CASSIO: La prego, oggi non ho ricambi. Devo pur lavare questi che ho addosso. Senta che puzza.

EMILIA: (entrando indietreggiando) Sì, va bé!

CASSIO: (seguendola) Cosa vuole. Ieri sera avevo le prove in teatro e abbiamo fatto delle capriole, dei salti. Il regista ci fa contorcere per terra come stracci lavapavimenti; si suda un sacco e alla fine: ecco il risultato. (si avvicina ad Emilia con l'ascella alzata)

EMILIA: Ma che schifo!

CASSIO: Mi presta dei vestiti, allora? Mi vado a cambiare di là e quando i miei sono asciutti, glieli riporto.

EMILIA: Ma come faccio a darle i vestiti di un cliente?

CASSIO: Inventi qualcosa. Quando viene a prenderli dica che non sono ancora pronti e che ripassi tra qualche giorno.

EMILIA: Ma è assurdo.

CASSIO: La prego. Altrimenti metto i vestiti in lavatrice e aspetto qui che siano asciutti. (comincia a svestirsi)

EMILIA: Glieli porto! Le porto dei jeans e un maglione che dovevano ritirare una settimana fa e ancora non si sono visti. (esce per prendere i vestiti)

CASSIO: Lei è più deliziosa di un babà al rhum.

Cassio finisce di svestirsi ed infila i vestiti nella lavatrice. Apre una "Settimana Enigmistica" e legge.

CASSIO: Senta qui: "Da un giornale inglese di zoologia del 1893: la femmina del porcospino può decidere di andarsene dalla tana se percepisce un pericolo che minaccia il luogo. Abbandonando così la prole ed il maschio. Gli studiosi ritengono che sacrifica la famiglia per istinto di preservazione della specie. Essa infatti andrà in cerca di un altro maschio con il quale potrà dare vita ad una cucciolata in posti più sicuri.

EMILIA: (rientrando leggendo l'etichetta sui vestiti) Si prega la gentile clientela di ritirare la biancheria nella data segnata (vede Cassio spogliato) sullo scontrino! In caso di mancato ritiro il cliente pagherà una quota custodia di Euro 1,50 ogni giorno di ritardo.

DESDEMONA: (da fuori) Emilia, senti qui per il mio viaggio di nozze. Chi ama il mare può pensare a Cipro. Narra la leggenda che Afrodite vi nacque tra le spume... (entra e vede Cassio in mutande) Della penisola di Akamas!

Mentre parlano, continuano a dare occhiate sulle rispettive letture.

CASSIO: (prendendo i vestiti) Da un giornale, di zoologia del 1800… Mi vesto subito!

DESDEMONA: Ma di chi sono questi vestiti?

EMILIA: Sono quelli del Signor Casati che non ritira da...

DESDEMONA: Ma siamo matti?! Rimetti subito a posto quella roba!

EMILIA: La biancheria però andrebbe riturata nella data... Comunque io glieli prestavo giusto per...

DESDEMONA: Per informazioni Ente Nazionale del turismo di Cipro! Non se ne parla  nemmeno!  Rimettili a posto.

CASSIO:Scusate ma io...

EMILIA:  Sì, ma non ha altri vestiti.

DESDEMONA: E se il Casati viene a ritirarli oggi?!

EMILIA: Per mancato ritiro il cliente pagherà una quota… eh… Gli diciamo che non sono ancora pronti.

DESDEMONA: Ma se è lui che è in ritardo di una settimana!

CASSIO: Appunto. Così capisce che la biancheria va ritirata il giorno stabilito. Si potrebbe cambiare il regolamento in: "i capi di abbigliamento di chi non passa a ritirare nel giorno stabilito, potranno essere dati in prestito a terzi"… No, eh?

EMILIA: Ah, per me…

DESDEMONA:  Gli ho telefonato apposta ieri per dirgli di venire a prendere la sua roba.

Entra Rodrigo con un giornaletto di astrologia e un secchio di biancheria.

RODRIGO: (tra sé e sé) In amore c'è un po' di freddezza ma non preoccupatevi: passerà presto. Situazione stabile (vede Cassio in mutande) sul lavoro! Chi aspettare puole, ha ciò che vuole.

EMILIA: Va bé!  Vado a prendergli i vestiti di un altro.

DESDEMONA: Ma no! Né questi, né quelli di un altro.

CASSIO: Scusate...

EMILIA: Ma non può stare così! E se entra un cliente?

RODRIGO: In effetti non è il massimo.

CASIO:  Ti sei mai visto allo specchio, tu?

DESDEMONA: Sentite, non lo so.  Intanto non dovevi lasciarlo spogliare così!

EMILIA: Io? Si è spogliato da solo!

RODRIGO: Attori esibizionisti.

CASSIO: Sentite… Ehm... In fondo tra breve i miei vestiti saranno pronti. Pochi minuti.

DESDEMONA: (sospira) Speriamo non entri nessuno.

RODRIGO: Ma sì, chi deve entrare a quest’ora?

Entra la Sciura Brabanti e saluta.  Le due donne si mettono davanti a Cassio e lo nascondono sotto un tavolo.

DESDEMONA: Ah!

EMILIA: Mettiti giù!

CASSIO: Qualcuno mi vuole spiegare...

BRABANTI: Bene, ragazzi. E' tutto a posto. Otello ha messo tutto a norma. (nota del movimento sotto il tavolo) Gli apparecchi di tipo B per la produzione di acqua calda...

EMILIA: (butta un vestito a Cassio) Tieni.

CASSIO: Ma cosa succede?

BRABANTI: Cosa c'è lì sotto?

CASSIO: Grazie.

BRABANTI: Lo scarico munito di dispositivo di sicurezza! Ma cosa state cercando di nascondere? (vede Cassio) Cassio!

CASSIO: Aiuto!

Cominciano a lanciargli dei vestiti mentre Cassio corre e Brabanti lo insegue.

EMILIA: Di mancato ritiro il cliente!

DESDEMONA: Per informazioni!

CASSIO: Di preservazione!

BRABANTI: Per l'accensione e contro lo spegnimento!

RODRIGO: Passerà presto!

CASSIO: Della specie!

BRABANTI: La portata termica!

DESDEMONA: Ente nazionale!

EMILIA: Pagherà una quota!

CASSIO: Essa infatti!

BRABANTI: Se installati in un unico locale!

RODRIGO: Situazione stabile!

EMILIA: Custodia!

BRABANTI: Non deve essere maggiore di 15 KW!

Tutti parlano contemporaneamente. Vestiti che volano in tutte le direzioni. Buio.

sequenza 6

Luce. Otello sta andandosene. Ci sono Emilia, Jago, Cassio e Rodrigo.

OTELLO: Noi ci ritiriamo. Emilia, chiudi tu il negozio?

EMILIA: Ci penso io. Buona serata. (esce)

CASSIO: Bene, ragazzi. Anch'io vi lascio.

JAGO: E' presto; bisogna festeggiare stasera. Siamo una lavanderia Uè! Ho qui una bottiglia delle grandi occasioni. (ammicca) Lasciamo il buon Otello tra le braccia della sua Desdemona e godiamocela noi.

CASSIO: Stasera no, Jago.

JAGO: Dài, un bicchierino con me e Rodrigo.

RODRIGO: Coraggio, sei il nostro cliente più affezionato.

CASSIO: Sì, ma non...

JAGO: Sì, sì dài. Solo un brindisi. O un foggia! Ah! Ah! L'hai capita? Ah! Ah!

Jago va a prendere la bottiglia, la stappa e versa i bicchieri. Rodrigo accende la musica.

CASSIO: E vada. Alla salute della lavanderia la Venessiana.

Bevono e ballano. Jago vuole versare ancora un bicchiere a Cassio.

CASSIO: No, no. Adesso basta.

JAGO: (canta una canzoncina volgare da caserma)           

                                                                                              Cos'è, cos'è?

                                                                                              Che gonfia la mutanda,

                                                                                              Cos'è?

                                                                                              La gente si domanda...

                                                                                              Pare un bigné…

                                                                                              Ma ha la forma di un cannolo,

Cos’è?

CASSIO: (ride) Che cosa orrenda! (continuando a bere) Viva Otello che ha salvato le nostre mutande!

RODRIGO: Evviva!

CASSIO: Bé, ci sono anime che hanno il diritto di essere salvate. Il luogotentente deve essere salvato prima dell'alfiere. E il cavallo sacrificato al posto della torre. (ridono tutti) No! Non crediate che sia ubriaco! Questa è la mia destra, questa la sinistra. Questo è l'alfiere. (indica Jago) Io sono il re e tu sei il mio cavallo. (va a prendere un drappo, se ne avvolge e salta in groppa a Rodrigo)

Jago grida per incitare Cassio. La bottiglia si versa sui tessuti, altri si strappano. Jago e Rodrigo si scambiano occhiate di intesa. Piano piano lo lasciano solo e vanno a chiamare Otello.

OTELLO: (entrando) Che cos'è questo macello?

JAGO: (a Cassio) Fermo! Fermo! Che ti succede? Hai dimenticato dove sei? C'è Otello. Vergognati!

OTELLO: Siamo diventati matti? Cassio, metti giù quei drappi. E spegnete questa musica prima che la Sciura rientri! Jago, ma cos'è successo?

JAGO: Non lo so. Stavamo facendo un brindisi quando ci siamo allontanati un attimo. Deve aver alzato troppo il gomito.

CASSIO: (balbetta, ancora ubriaco ma confuso) Vi... Vi chiedo scusa. Non so cosa dire.

OTELLO: Noo! Hai macchiato i drappi! Avevamo appena concluso un contratto con la Scala per lavare i loro tendaggi. (guarda il drappo) No... E' rovinato. Siamo rovinati: cosa gli dico al sarto della Scala, domani?

CASSIO: Io...

OTELLO: (osserva una lavatrice) Ma guarda! Hai anche scavissato un portello!

Ha una specie di crisi di nervi. Emette suoni disarticolati; si torce il vestito con le mani. Poi si ricompone.

JAGO: Il portello lo posso riparare io.

OTELLO: Lo so, Jago. La tua disponibilità e il tuo affetto tolgono peso al fatto, per rendere Cassio meno colpevole. Cassio, io ti considero un amico ma tu questi danni ce li rifondi fino all'ultimo centesimo. Devo ancora verificare se la Scala non disdice l'accordo. Se no, mi sa che ti faccio pagare anche i mancati guadagni.

CASSIO: Io... Non mi ricordo come è cominciata...

OTELLO: (si calma) Cioè... A me spiace ma... La Scala aveva... Bé, adesso vediamo. Porca miseria. Avevamo puntato tutto il bilancio dell’anno su questo accordo. (sospira) Bé, ci vediamo domani. Rimettete a posto prima di andarvene, per favore. (esce)

JAGO: (avvicinandosi a Cassio) Stai bene?

CASSIO: No, e non c'è chirurgo che mi possa curare.

JAGO: Oh, su.

CASSIO: Ho fatto la figura del cretino... Poi io non ho un soldo bucato. Come faccio a ripagare tutti i macelli che ho fatto?

JAGO: Ma cosa sarà mai... Ripagherai con comodo. Vedrai che Otello si calmerà.

CASSIO: Ma se faccio fatica ad arrivare a fine mese! Cosa credi che si guadagni in teatro? Oh, perché è successo questo?

JAGO: Su, su. Anch'io vorrei che non fosse successo niente. Ma si può rimediare. Otello ti vuole bene in fondo.

CASSIO: Sì, ma dovrà pur far quadrare i conti.

JAGO: La Sciura ce li ha i soldi. E se Otello vuole potrà far quadrare i conti anche senza pretendere da te l'impossibile.

CASSIO: Convincerlo.

JAGO: Ti dico io cosa devi fare. La bella Desdemona è ora la gestrice del nostro gestore: posso dirlo in quanto lui ha immolato tutto se stesso alla contemplazione di ogni virtù e grazia di lei. Confessati apertamente a lei e ti aiuterà a evitare il debito. E' tanto sincera, gentile, affabile, divinamente cortese da ritenere una colpa non poter fare di più di quanto le è richiesto. Supplicala di intercedere presso il suo vagabondo e scommetto il mio abbonamento nel secondo anello contro il tuo ciucciotto che non dovrai pagare una lira.

CASSIO: Dici?

JAGO: Dico, dico.

CASSIO: Speriamo che sia così. (si alza per andarsene)

JAGO: Vai a casa a riposarti, ora. E domani fai come ti ho detto.

CASSIO: Sì, penso proprio che farò così. Buonanotte, Jago. (esce barcollando)

JAGO: Buonanotte. (esibisce un ghigno mostruoso)

Buio.

sequenza 7

Luce. Rodrigo sta scaricando una lavatrice. Entrano Cassio e Emilia.

EMILIA: Buongiorno, signor Cassio. Ho saputo del pasticcio. Mi è spiaciuto tantissimo ma stia tranquillo che si sistemerà tutto. Otello è molto dispiaciuto e secondo me... (abbassa la voce) se ci pensa lui, la Sciura non se ne accorge.

CASSIO: Speriamo. C'è Otello?

EMILIA: No, è fuori.

CASSIO: E Desdemona?

EMILIA: Sì, ha appena finito di fare colazione.

CASSIO: E pensa che potrei parlarle un attimo?

EMILIA: Come no? Gliela chiamo subito. Desdy, c'è Cassio.

DESDEMONA: (entrando) Ciao, Cassio. Ho saputo.

EMILIA: Ti prego, Desdy, fai il possibile per aiutarlo.

DESDEMONA: Sì, sì... Stai tranquillo, Cassio. Riuscirò a convincere Otello a non farti pagare i danni.

CASSIO: Sì, mia signora. Proprio non ce la farei.

DESDEMONA: Non preoccuparti. Ti garantisco che si sistemerà tutto. Il mio Otello non avrà pace finché non avrò mutato il suo pensiero; a rischio di fargli perdere la pazienza, a tavola, a letto, gli parlerò di Cassio. Stai allegro, Cassio che il tuo avvocato è pronto a morire prima di abbandonare la causa.

EMILIA: Ecco che arriva Otello.

CASSIO: (un po' agitato) Bé, io vado.

DESDEMONA: Ma no. Non devi aver timore...

CASSIO: No, no, vado. Preferisco.

DESDEMONA: Come credi. Ciao, Cassio.

Cassio esce ed entrano Otello e Jago.

JAGO: Ah.

OTELLO: Cosa c'è?

JAGO: Niente. Cioè... non so.

OTELLO: Non era Cassio che se ne andava così di fretta?

JAGO: Non posso credere che sgattaiolerebbe via così, vedendoti.

OTELLO: Eppure...

DESDEMONA: Otello. Ho parlato con uno che vi supplica.

OTELLO: E chi?

DESDEMONA: Lo sai; Cassio. Lui è cosciente del danno che ha fatto, ma...

OTELLO: Infatti la Scala ha disdetto il contratto.

DESDEMONA: Oh, mi dispiace.

OTELLO: Bisognerà dirlo a tua madre, adesso.

DESDEMONA: Oh, Santo Cielo! Ti prego però che non ci vada di mezzo Cassio. Lui è così buono.

OTELLO: Bé, qualcuno dovrà pure... Insomma vedremo.

DESDEMONA: Ti prego, ti prego, amore mio. Cassio non ha un centesimo.

OTELLO: Va bene, va bene. Ci penserò.

DESDEMONA: Quando?

OTELLO: (leggermente innervosito) Non lo so... Più tardi. Adesso lasciami stare che devo riflettere.

DESDEMONA: Come vuoi. (esce)

OTELLO: (tra sé e sé) Che dolce...

JAGO: Dì un po', Otello. Ma quando facevi il filo a Desdemona, Cassio ne era al corrente?

OTELLO: Certo. E' sempre stato mio amico. E' lui che mi ha introdotto alla lavanderia. Perché?

JAGO: Ah, ecco. No, niente.

OTELLO: Perché, non lo credi sincero?

JAGO: Sincero?

OTELLO: Sì, sincero. Cosa ne pensi?

JAGO: Cosa ne penso?

OTELLO: Basta di fare il pappagallo. Dimmi cosa pensi.

JAGO: Ma niente. Gli uomini dovrebbero essere quelli che appaiono.

OTELLO: E non è così con Cassio, secondo te?

JAGO: Secondo me?

OTELLO: E dimmi una buona volta cosa pensi!

JAGO: Meglio di no. La gelosia è un mostro dagli occhi verdi che si fa beffe della carne di cui si nutre.

OTELLO: Perché dici questo? No. Se io dubitassi anche solo una volta, vorrebbe dire che sono già risoluto. E io, prima di dubitare, voglio delle prove. Hai delle prove?

JAGO: Adesso non precipitiamo. Non ti ho mica detto che Desdemona ti tradisce con Cassio.

OTELLO: Desdemona mi tradisce con Cassio?!

JAGO: Non te l'ho detto. Per questo non volevo svelarti il mio pensiero; temevo ne avesti tratto conclusioni affrettate. Ma, se vuoi, puoi sempre tenere d'occhio tua moglie quando sta con Cassio.

OTELLO: Oh, povero me!

JAGO: Ma così, per niente. Cioè, voglio dire; ha già ingannato sua madre... Ma così...

OTELLO: (assorto) Cosa mi ha preso di sposarmi?

JAGO: Ehm, arriva Rodrigo.

RODRIGO: (entrando) Ciao a tutti.

Rodrigo comincia a caricare lavatrici. Otello saluta ed esce. Rodrigo lo guarda uscire e sospira.

JAGO: Tutto va secondo i piani.

RODRIGO: Speriamo. Io non vedo grandi mutamenti di Otello nei miei confronti.

JAGO: E via! Pazienza ci vuole! Bisogna lasciare tempo al tempo. Che un uomo può forse lasciare sua moglie un mese dopo il matrimonio?

Entra la Sciura Brabanti con un cesto di biancheria.

BRABANTI: Rodrigo, fai questa macchinata, prima. E' roba di Desdemona e ce l'ha bisogno subito.

RODRIGO: Bene, Sciura.

BRABANTI: Veloce, che c'è un sacco di roba per oggi. (esce)

Rodrigo infila la roba nella lavatrice.

JAGO: Aspetta. Quel fazzoletto lo riconosco. E' il primo regalo del vagabondo alla sua bella. (sospiro di Rodrigo) Dammelo qua.

RODRIGO: Cosa vuoi farne?

JAGO: Comincia a darmelo. Servirà, vedrai.

Emilia entra e Jago nasconde il fazzoletto.

EMILIA: C'è Cassio che vorrebbe fare il suo bucato ma non osa entrare. Puoi farglielo tu, Rodrigo?

RODRIGO: (prendendo i vestiti di Cassio) E va bene.

EMILIA: Grazie, sei gentile. (esce)

JAGO: Ottimo. Aggiungi questo. (porge il fazzoletto a Rodrigo)

Rodrigo infila il fazzoletto nella lavatrice assieme ai vestiti di Cassio e fa partire le due lavatrici. Entra Otello.

OTELLO: Senti, Jago... Rodrigo, puoi lasciarci soli un attimo?

Rodrigo sospira ed esce.

OTELLO: Mi hai messo alla tortura! Ti giuro che è meglio essere ingannato del tutto che informato a metà.

JAGO: Ma come?

OTELLO: Avrei potuto essere felice se tutta la città, compresi gli ultrà dell'hockey su ghiaccio, avessero conosciuto il suo dolce corpo a mia insaputa. Ma adesso addio per sempre serenità, gioia. Canaglia, provami con certezza che il mio amore mi tradisce! Fa’ che io la veda con questi occhi o ti giuro che sarebbe stato meglio per te nascere pellicano che rispondere della mia collera.

JAGO: A questo siamo arrivati? Tu credi davvero...

OTELLO: Ah! Credo che mia moglie sia fedele e credo che non lo sia! Oh, vorrei avere delle prove.

JAGO: Vorresti le prove?

OTELLO: Vorrei? Le voglio!

JAGO: Bé, insieme non li vedrete mai neppure fossero lascivi come ricci, ardenti come scimmie e stupidi come piccioni. Ma...

OTELLO: Ma?

JAGO: Non mi piace questo incarico.

OTELLO: Dimmi, dimmi!

JAGO: Ehm... Hai mai visto nelle mani di tua moglie un fazzoletto ricamato con delle fragole?

OTELLO: Certo. Gliel'ho dato io. E' stato il mio primo regalo.

JAGO: Ah.

OTELLO: Perché?

JAGO: No, niente. Perché ieri ho visto che Cassio si soffiava il naso con un fazzoletto così.

OTELLO: Se fosse quello?

JAGO: Bé... Allora sarebbe la prova che cerchi.

OTELLO: Aaaah! Tutto il tenero amore che provavo per lei se ne è volato in cielo! E' svanito. Sorgi, vendetta, sorgi da sottoterra. Liberati, petto, il tuo carico di pena per queste lingue di aspide!

Otello cade in preda a delle contorsioni e convulsioni. Rotola a terra, addenta dei vestiti. Jago è spaventato. Buio.

sequenza 8

Luce. Desdemona sta scaricando la sua lavatrice e constata che non c'è più il fazzoletto.

DESDEMONA: Emilia.

EMILIA: (entrando) Dimmi, Desdy.

DESDEMONA: Quando verrà qui, ricordati di avvisare Cassio che tutto procede per il meglio. Ho parlato ieri con Otello.

EMILIA: Ah, bene. E ha accettato?

DESDEMONA: Bé, non ancora, ma mi è sembrato ben disposto. Senti, hai mica visto il mio fazzoletto? L'avevo messo a lavare.

EMILIA: Quale?

DESDEMONA: Quel mio fazzolettino con le fragole. Ci tengo molto. E' il primo regalo che mi ha fatto Otello.

EMILIA: Non saprei. Non è tua madre che ha fatto la lavatrice?

DESDEMONA: (mentre fruga tra i vestiti) Sì, ho dato a lei i panni... Oh, perché non c'è?

OTELLO: (entrando) Ciao, Desdemona. (bacio) Come va, Emilia?

EMILIA: Bene, grazie.

DESDEMONA: Amore, ti ricordi la promessa?

OTELLO: Quale promessa?

DESDEMONA: Per il debito di Cassio.

OTELLO: (starnutisce) Aaaa... Mi presti il tuo fazzoletto, per favore?

DESDEMONA: Tieni. (porge un fazzoletto)

OTELLO: Ah. Non hai quello che ti ho dato io?

DESDEMONA: No.

OTELLO: Cos'è, l'hai perso? L'hai dato via?

DESDEMONA: No, no. E' in lavatrice. L'ho fatto lavare.

OTELLO: E fammelo vedere in lavatrice.

DESDEMONA: Devo ancora riordinare la biancheria. Salterà fuori.

OTELLO: Cercalo!

DESDEMONA: Sì, adesso lo cercherò. Per quanto riguarda Cassio, invece, che è più urgente...

OTELLO: Cassio! Ancora Cassio! E basta con 'sto Cassio! (esce furente)

DESDEMONA: Ma... Che cos'è successo?

EMILIA: (che sta cambiando l'acqua al porcospino) Non l'ho mai visto così; che sia geloso?

DESDEMONA: Ma di chi? E' assurdo.

EMILIA: Non c'è più la femmina!

DESDEMONA: Cosa?

EMILIA: La femmina del porcospino. E' andata via.

CASSIO: (entrando) E' andata via la femmina del porcospino. Catastrofe e sciagura! Oh, sventura!

DESDEMONA: Ciao, Cassio.

CASSIO: (recita) Oh, mia signora; non cesso di tormentarmi. Se la mia offesa è mortale e io non posso sperare né coi servigi passati, né col dolore di oggi, né coi propositi per l'avvenire, di riconquistare la stima di Otello; ch'io abbia almeno il conforto di saperlo. Io fingerò di essere contento e con solerzia butterò queste mie inutili membra… nel Lambro, oggi stesso.

DESDEMONA: Caschi male, Cassio. Otello è incavolato, oggi.

CASSIO: Ah, che le furie di Lucifero Porcospino cadano su di me! La porcospina non c'è più ed è presagio di sventura imminente!

BRABANTI: (entrando) Senta Lawrence Olivier; lo sa che il suo conto qui è lungo come la barba di Babbo Natale?

DESDEMONA: Dài, mamma.

CASSIO: Oh, aculei feroci; trafiggetemi fino in fondo!

BRABANTI: (bonaria) La smetta, Cassio. Sul serio, però: questa rimessa a norma dei macchinari ci è costata. Veda di pensare un po'  anche ai suoi sospesi.

CASSIO: Eh, sì... Guardi: al massimo a fine agosto il comune ci dovrebbe pagare uno spettacolo che abbiamo fatto...

BRABANTI: Fine agosto?! No, veramente. Trovi un'altra soluzione.

CASSIO: Ma io...

BRABANTI: Le vengo incontro. Metà tra due settimane e il resto ad agosto.

DESDEMONA: Ma sul serio, non c'è più la femmina del porcospino?

EMILIA: Eh, sì: non c'è più.

DESDEMONA: E perché Cassio si agita tanto?

EMILIA: Ma niente. Ha letto sulla Settimana Enigmistica che quando la femmina lascia il nido è perché non è più sicura del posto.

DESDEMONA: Ah...

Cassio sospira. Buio.

sequenza 9

Luce. Jago sta riparando una lavatrice. Entra Otello.

OTELLO: Non ce l'ha, Jago. Non ce l'ha!

JAGO: Cosa, chi?

OTELLO: Il fazzoletto.

JAGO: Quale?... Ah... Non ce l'ha? Ohibò!

OTELLO: Appunto, appunto. Lei dice che l'ha messo in lavatrice ma dov'è, dov'è? (fruga spasmodicamente tra la biancheria)

JAGO: Stai calmo, non è detto.

Otello butta per aria tutto. Apre la lavatrice di Cassio e vi trova il fazzoletto. Osserva i vestiti in lavatrice.

OTELLO: Eccolo! E' la roba di Cassio! Con il fazzoletto! E' la prova! La prova! Orrore!

JAGO: Bé, a questo punto...

OTELLO: Cosa?!

JAGO: No, dicevo che visto che hai la prova, tanto vale ammettere che li ho visti. Non volevo dirlo prima perché tu non credessi che...

OTELLO: Chi? Visti! Cosa facevano?!

JAGO: Eh, Desdemona e Cassio.

OTELLO: E?...

JAGO: E... Accanto, insieme.

OTELLO: Come accanto? Come?!

JAGO: Così, accanto... Un po' nudi.

OTELLO: Aaaah! Nudi! L'ha posseduta! Tutta! Il fazzoletto! Hanno fatto di tutto! (diventa licantropo) La confessione! Il fazzoletto! Sì, farlo confessare e poi impiccarlo. No, prima impiccarlo e poi farlo confessare! E lei... Aaaah! Il fazzoletto! La bocca! Le gambe! Che schifo! I peli! Aaaah! L'inferno! Il fazzoletto! (urla, ulula, strepita, si rotola per terra con la bava alla bocca, salta sulle lavatrici, rantola, addenta i vestiti, etc...)

JAGO: E' schizofrenico! E' un licantropo! Aiuto. Ma adesso sono sicuro che lo rovinerò!

Buio.

sequenza 10

Luce. Brabanti con Otello che guardano un libro contabile.

BRABANTI: Sì, ho verificato un po' tutto. Ci sono degli ammanchi mostruosi.

OTELLO: Bé, il bilancio aveva previsto il contratto con la Scala che è andato a monte.

BRABANTI: Ah, ecco. (pausa) Come a monte?

OTELLO: Purtroppo la settimana scorsa Cassio si è ubriacato qui in lavanderia e ha distrutto i drappi della Scala.

BRABANTI: Non ci credo. Oh, Signur! La finirà mai di fare guai, quello? E adesso?

OTELLO: Ho tutti i documenti. Possiamo citarlo e ottenere i danni per il mancato guadagno.

BRABANTI: Certo. (pausa) Bé, poveretto, però.

OTELLO: Se vogliamo recuperare. Questa è la soluzione.

DESDEMONA: (entrando) Buongiorno. (cerca di dare un bacio a Otello che si scansa)

BRABANTI: Ciao, tesoro. Lo sapevi che il nostro amico Cassio ci ha combinato un bel disastro?

DESDEMONA: (cerca lo sguardo di Otello) Oh, mamma... Sì, lo so ma poverino! Già non riesce a pagare il conto della lavanderia...

OTELLO: Appunto. E' ora di finirla. Lo citeremo. E, dovesse sputare sangue, ci rimborserà.

DESDEMONA: Ma Otello...

OTELLO: E stai zitta! (la schiaffeggia) Non ti intromettere!

DESDEMONA: Ma cosa ho fatto? (piange ed esce)

BRABANTI: Mi sembra eccessivo.

OTELLO: So io quello che è eccessivo e quello che non lo è. Vogliamo fare questa causa sì o no?

BABANTI: Ci penserò. Intanto voi due cercate di fare la pace.

Entra Jago.

OTELLO: Se la terra potesse essere fecondata con le lacrime delle donne, da ogni goccia nascerebbe un coccodrillo. Bene. Aspetterò le sue indicazioni. (esce)

BRABANTI: Ma cosa gli è successo?

JAGO: Sì, è molto mutato.

BRABANTI: Ma come, picchiare mia figlia?

JAGO: Anche con me si comporta in modo strano ultimamente.

BRABANTI: Oh, Signur, Signur!

Buio.

sequenza 11

Si sentono le voci di Otello e Desdemona. Penombra sulla scena vuota.

DESDEMONA: Non dormi?

OTELLO: Dì un po': cosa sei tu?

DESDEMONA: Sono tua moglie. A te cosa succede?

OTELLO: Eppure sappiamo che sei più falsa del demonio.

DESDEMONA: Falsa?

OTELLO: E smettila di fare finta!

DESDEMONA: Non so cosa ti succede ma spero che tu non dubiti della mia fedeltà.

OTELLO: Noo! Figurati. Come si fa a dubitare della fedeltà di una battona?

DESDEMONA: Ma perché mi insulti?

OTELLO: Come? Non sei una battona?

DESDEMONA: Ma Otello. Mi vuoi spiegare!

OTELLO: Mi fa andare in bestia che tu continui a prendermi in giro!

Otello attraversa la scena camminando istericamente. Desdemona piange.

DESDEMONA: Ma sei tutto matto!

Buio.

sequenza 12

Luce. Rodrigo sta svuotando una lavatrice. Trova il maglione di Otello e lo abbraccia. Canta una canzone romantica mente balla con il maglione di Otello. Entra Jago e Rodrigo smette, un po’ imbarazzato.

JAGO: Rodrigo. Tutto va a meraviglia.

RODRIGO: (diffidente) Cioè?

JAGO: Otello è convinto che Desdemona lo tradisca.

RODRIGO: E poi?

JAGO: Poi basta. Quando si saranno lasciati avrai via libera con Otello.

RODRIGO: Senti, Jago. Io non so se andare avanti con questo inganno. La Sciura ha detta a Emilia che Otello sta andando fuori di testa. Non vorrei che lo licenziasse.

JAGO: Meglio, meglio. Lontano da questa lavanderia avrai più buon gioco.

RODRIGO: Sì ma perderà il lavoro. Avrà dei problemi per rinnovare il permesso di soggiorno. Non voglio.

JAGO: Che t'importa. Alla fine lo avrai. Più sarà in difficoltà, più facilmente potrai chiedergli quello che vuoi. E la Sciura mi nominerà gestore. Ti farò avere un grosso aumento, Rodrigo.

RODRIGO: Jago, io gli voglio bene.

JAGO: Ah, l'amore! Cos'è se non un puntolino scarlatto nell...

RODRIGO: Basta, Jago. Dico sul serio. Io mi ritiro.

JAGO: Ah, già. Ora che io ho distrutto il loro matrimonio; tu hai raggiunto il tuo scopo e del mio posto di gestore non te ne frega più niente. Comodo!

RODRIGO: Lo so. Lo so. Non dovevo accettare fin dall'inizio. Io... non voglio che gli succeda niente di male. Scusami ma io gli dico tutto.

JAGO: Come vuoi. Mi deludi molto, ma non posso forzare le cose se tu non vuoi. Peccato che quando il tuo vagabondo saprà tutto, forse non sarà particolarmente affettuoso nei tuoi riguardi.

RODRIGO: (spaventato) No! Non deve sapere che c'entro anch'io.

JAGO: Non vedo come potrebbe non sapere.

RODRIGO: Tu... Tu...

JAGO: Io quando prometto una cosa la mantengo. Io. Non ti tradirò. Piuttosto quando Cassio verrà interpellato, si scoprirà che qualcuno ha cambiato lavatrice a un fazzoletto…

RODRIGO: Cavoli! Dimenticavo Cassio. E come faccio, allora?

JAGO: Ah.

RODRIGO: Jago, ti prego. E' vero che io ti ho deluso ma ti prego, aiutami.

JAGO: Per l'amicizia disinteressata che ci lega ti darò un consiglio. Se facessi prendere a Cassio un bello spavento (mostra il pugno) potrebbe passargli la voglia di rimettere piede nella lavanderia.

RODRIGO: Hai ragione. Lo riempirò di botte dicendogli che è un avvertimento se non paga i suoi debiti.

JAGO: Bravo. Così non lo vedremo più. (Rodrigo si incammina) Dimenticavo. Cassio nel suo atelier di teatro fa anche le arti marziali. Forse ti conviene premunirti. (tira fuori un coltello)

RODRIGO: A... Arti marziali? Sì... Grazie.(prende il coltello ed esce) Grazie, Jago. Grazie.

JAGO: Adesso mi basta convincere Cassio che è Rodrigo che ha montato Otello contro la Sciura ed eliminerò con un colpo solo due scomodi testimoni. Se anche non si uccidono tutti e due, il sopravvissuto starà muto come una tomba. Anzi come un assassino! (risata tremenda)

Buio.

sequenza 13

Luce. Ci sono Desdemona, Emilia e la Brabanti.

DESDEMONA: Ah, gli uomini, gli uomini. Emilia, secondo te ci sono donne capaci di ingannare i loro mariti nel modo così vile del quale mi accusa Otello?

BRABANTI: Eeee... (gesto per sottolineare che ce ne sono tantissime)

EMILIA: Altroché.

DESDEMONA: Tu commetteresti un'azione così; un tradimento, per conquistare il mondo?

EMILIA: Io? Perché, tu no?

DESDEMONA: No, per tutta la luce del cielo!

EMILIA: Neppure io per tutta la luce del cielo; potrei fare altrettanto bene al buio.

BRABANTI: Quindi commetteresti un'azione simile per conquistarti il mondo?

EMILIA: Il mondo è tanto grande. Il vizio così piccolo.

BRABANTI: E Desdemona no. Ed è costretta a subire i capricci di quel matto vagabondo.

DESDEMONA: Non lo chiamare così.

EMILIA: Bah, per me sono tutti uguali.

DESDEMONA: Io non credo che saresti capace di tradire il tuo uomo.

EMILIA: Io credo proprio di sì. Fare becco il proprio uomo e metterlo sul trono del mondo dopo. Che amore! (Brabanti ride)

DESDEMONA: Io non lo farei per l'universo intero.

EMILIA: Ma essendo il peccato di questo mondo e diventando di quest'ultimo il padrone; si farebbe presto a cancellarlo.

BRABANTI: Certo che hai una logica.

EMILIA: E' comunque colpa dei mariti. Perché si prendono altre donne al nostro posto? Per divertimento? Credo di sì. E credete che sia il piacere a provocarlo? Credo di sì. Ed è la fragilità che li fa sbagliare? Credo di sì. E noi non abbiamo forse bisogno di piacere e divertimento? E non siamo forse fragili? E allora abbiano cura di noi se non vogliono imparare che le nostre colpe sono loro ad insegnarle a noi.

Buio.

sequenza 14

Si sentono delle voci in platea. Luce su Cassio e Rodrigo.

CASSIO: (passeggiando sfogliando un giornale) E' più finta la bambola o la pop star? Se lo chiedono le bambine inglesi che hanno acquistato le "Hannah Dolls"; bamboline che riproducono le fattezze della plasticosa cantante Hannah Montana". (ride)

RODRIGO: (con un passamontagna, ripetendosi il suo oroscopo) Dialogo chiarificatore con il partner. Prima del 13, screzi sul lavoro causati dall'aggressività di un cliente. Tra l'incudine e il martello, man non metta chi ha cervello. (dà uno spintone a Cassio)

Nelle battute che seguono i personaggi parleranno ripetendo ognuno i propri testi letti ma dandogli via via i significati scritti tra parentesi enfatizzando con gesti questi ultimi.

CASSIO: Aaah! Chi è?

RODRIGO: (dando botte a Cassio) Tu dalla lavanderia devi  stare alla larga! Capito?

CASSIO: Aiuto! Chi è 'sto matto? (scappa)

RODRIGO: (inseguendolo) Scappa, scappa e non farti più vedere!

CASSIO: (fermandosi) Rodrigo?! Allora è' colpa tua se la Sciura mi  ha citato in giudizio!

RODRIGO: (spaventato, cerca di artefare la voce) Quale Sciura? Ehm…

CASSIO: (si avvicina un po’ minaccioso) E' vero o no che sei stato tu?

RODRIGO: (estrae il coltello)Oddio le arti marziali! Ci rimetto la dentatura! (lo pugnala)Non ti avvicinare! Prendi, verme!

CASSIO: Ah! Mi hai pugnalato: cosa ti ho fatto... (si accascia a terra)

Buio in platea.

sequenza 15

Luce sul palco. Otello sta facendo dei conti. Entra Desdemona.

DESDEMONA: Non vieni a letto?

OTELLO: Hai detto le tue preghiere?

DESDEMONA: Ma... Io le dico sempre. Cosa ti sta succedendo ancora? Smettila di morderti le labbra.

OTELLO: Non parlare e stai ferma!

DESDEMONA: Ma insomma...

OTELLO: Hai dato a Cassio il fazzoletto che ti avevo regalato.

DESDEMONA: No. Chiedilo a Cassio.

OTELLO: L'ho fatto cercare. E' sparito.

DESDEMONA: E dov'è andato?

OTELLO: Se non lo sai tu che fotti con lui appena giro la testa.

DESDEMONA: Io? Con Cassio? Ma sei impazzito?

OTELLO: Il cielo sa che ho visto il fazzoletto nella lavatrice assieme ai vestiti di Cassio. E vi hanno visti a letto insieme!

DESDEMONA: Ma chi? Cosa stai dicendo?!

OTELLO: (diventa licantropo) Spergiura! Ah, il mio cuore diventa peloso! Che ribrezzo! Orrore! Aaaah! (salta sui mobili e si batte il petto come un gorilla)

DESDEMONA: Aiuto! Mi hai stufato! Io me ne vado. Vai a quel paese tu, il tuo carattere e le tue crisi da schizzato!

OTELLO: (la trattiene violentemente) Dove vai?! (ulula)

DESDEMONA: Lasciami!

BRABANTI: (entrando)  Cosa succede?

OTELLO: Il mostro vuole scappare! Aaaah! Dopo avermi piantato le corna! Aaahò! Con quell'idiota! Aaahò! Con Cassio! Orrore!  (ulula, rantola, si batte il petto)

DESDEMONA: (si divincola) Lasciami andare!

BRABANTI: (cercando di trattenerla) No. Aspetta. Spiegami un po'...

DESDEMONA: Vai al diavolo anche tu! Non mi vedrete mai più! Mai più! (scappa via)

Otello seguita a gemere per terra. La Sciura lo guarda schifata. Poi telefona.

BRABANTI: Buonasera, Jago. La prego, può venire in lavanderia? _ _ _ _ Sì, mi scusi ma è successo il finimondo. _ _ _ _ Grazie. La aspetto.

Entra Rodrigo e Brabanti si spaventa.

BRABANTI: Ah! Rodrigo.

RODRIGO: Tutto bene, Sciura?

BRABANTI: No. E' successo di tutto. Mia figlia è scappata di casa e questo... (indica Otello) Guarda qui!

RODRIGO: Mio Dio. Cos'è successo?

BRABANTI: Non ho capito. Pare che Desdemona si divertisse con Cassio. (Otello ha delle reazioni)

RODRIGO: No! No! No! Non è vero niente. Desdemona non ha mai fatto nulla del genere. E lui... Ma cosa gli succede?

BRABANTI: Non lo so, non lo so. So solo che da domani non lavorerà più per me. Ne ho abbastanza.

RODRIGO: No! Lui non ha colpa. E' tutta colpa di Jago. E' lui che gli ha fatto credere che sua figlia lo tradisse con Cassio. Ha anche spostato di lavatrice un fazzoletto. (reazioni di Otello) Poi mi ha mandato a minacciare Cassio. Non è vero niente. Jago vuole rovinare il matrimonio di Otello e prendere il suo posto di gestore della lavanderia. Otello è innocente, non c'entra.

BRABANTI: Ma come, Jago?

JAGO: (entrando) Cos'è successo, Sciura?

RODRIGO: Sei un demonio! Desdemona è scappata e guarda come hai conciato Otello. Sei un mostro!

JAGO: Calma, giovanotto. Perché non spieghi ai presenti, e forse anche alla polizia, dove si trova Cassio in questo momento?

RODRIGO: Taci, bastardo! Otello, ti prego, riprenditi Non era vero niente. Cassio e Desdemona non hanno mai fatto nulla. E' Jago che ha inventato tutto.

JAGO: Ma inventato cosa? Ci sono prove precise...

Nel frattempo Otello ha ripreso a ululare, rotolare e saltare. Balza su Jago e lo azzanna alla gola. Cadono a terra. Gridano. Jago rantola un po' e muore. Otello continua a saltare per la lavanderia. Rodrigo e la Brabanti sono inchiodati dalla paura.  Dopo un po', la Brabanti si avvicina a Jago e constata che è morto.

BRABANTI: Aiuto, è morto. Rodrigo, chiama la polizia.

RODRIGO: No; arresteranno Otello.

Otello si accascia rantolante su di una sedia mentre la Sciura si dirige al telefono.

BRABANTI: Ci manca solo di occultare un cadavere in questa lavanderia. (telefona) Sì, pronto. Sono Brabanti della lavanderia La Venessiana...

Buio.

sequenza 16

Buio. Rumore di centrifuga di lavatrice. Luce. La scena è come nella sequenza 1. I personaggi sono invecchiati. La Sciura fa i conti e Otello è invalido.

RODRIGO: Vedrà che mi do da fare, Sciura. Ha ragione; noi tutti dobbiamo darci da fare. (pulisce la bocca di Otello che sta sbavando)

BRABANTI: Emilia!

EMILIA: (entrando) Dica, Sciura.

BRABANTI: (porge un quaderno) Questa è la dichiarazione. La faccia consegnare al più presto.

EMILIA: Sì, Sciura. (sta per uscire ma si blocca)

BRABANTI: Cosa c'è? Hai visto un fantasma?

EMILIA: Eee...

Entra Cassio, molto invecchiato, con un giornale sottobraccio.

RODRIGO: Cassio!

BRABANTI: Non ci posso credere...

RODRIGO: Cassio, io... Ma tu...

CASSIO: Mi avevi solo ferito. Se non mi avete più visto è perché giudicavo più prudente stare alla larga. (si siede) E vedo che vi siete guardati bene dall'informarvi sulla mia sorte. Avete fatto bene. Non si sa mai: avrei potuto essere morto per davvero. (Rodrigo accenna ad una parola) So tutto, Rodrigo. So che era Jago. So anche del processo e che hanno riconosciuto l'infermità a Otello; Avete fatto bene a tenerlo con voi. (pausa) Io ho dovuto cercarmi un impiego serio, ho lasciato il teatro. Adesso posso pagare. (porge un assegno a Brabanti) Scusate il ritardo.

BRABANTI: No, no. Ma... Adesso? Non vale la pena. (sbircia l'assegno) Ah! Poi è troppo. Va bé che bisogna contare gli interessi passivi e... (si interrompe, un po' imbarazzata)

CASSIO: Appunto, appunto. Ma sono venuto per un altro motivo. Ho ricevuto una cartolina. (pausa) Da Desdemona.

BRABANTI: Desdemona! (scoppia in singhiozzi)

OTELLO: E' tornata?! La femmina del porcospino! Desdemona! Dov'è?  E' tornata la femmina del porcospino! (va avanti a rantolare mentre Rodrigo lo assiste)

BRABANTI: E dov'è? Dammi la cartolina.

CASSIO: Non lo dice. (porge la cartolina) Ma dal timbro si direbbe qualche paese asiatico.

BRABANTI: (legge) ... Dì a mia madre che un giorno ci rivedremo. (piange piano piano)

OTELLO: E' tornata la femmina del porcospino?! E' tornata?

CASSIO: Ma che cos'è questa storia della femmina del porcospino?

EMILIA: La nostra porcospina se n'è andata proprio il giorno prima che succedessero tutti i macelli. Si vede che questo fatto della femmina che lascia la tana quando sente il pericolo lo ha colpito particolarmente.

CASSIO: Non sapevo che la femmina abbandonasse la tana.

EMILIA: Ma ce lo avevi letto tu, non ricordi?

CASSIO: (dopo una pausa, si ricorda) Non era vero. Su quella Settimana Enigmistica non c'era scritto proprio nulla sui porcospini. Me l'ero inventata di sana pianta. Così, per dire qualcosa di divertente.

Tutti rimangono immobili per una frazione di secondo. Buio.

fine