Sentimenti

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S I N T I M E N T I


Tragicommedia in 2 atti

di :

Angelo Scammacca


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.2

I Personaggi

PAOLO

ZAVONE

LUISA

ZAVONE

(MOGLIE)

MARIA

ZAVONE

(FIGLIA)

SERENA

ZAVONE

(FIGLIA)

NONNO

(PADRE DI LUISA)

ERNESTO

(VICINO DI CASA)

ANNA

(MOGLIE DI ERNESTO)

NINO

(AMICO)

GIACOMO

(AMICO detto SESSI)


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.3

La Trama

La commedia stranamente comincia con il finale, nel quale Paolo, nel più rigoroso silenzio, con voce tremolante e rotta dal dolore, annuncerà la sua intenzione di suicidarsi. Gli eventi successivi, faranno capire allo spettatore, che ciò che sta vedendo è il passato del protagonista. Quali sono i motivi di tale gesto? Primo: perché si sentirà disilluso di non poter continuare nella sua missione di vita, che lo impegna nell'aiutare i bisognosi, in aggiunta all'onesto lavoro di ragioniere che svolge presso il consorzio agrario. Secondo: perché si stancherà della continua aggressività della moglie, che lo accusa di disinteresse nei confronti della famiglia e d'essere troppo permissivo verso le figlie, che le rendono turbolente e nevrotiche le giornate, ma che per lui non costituiscono un vero problema. In fine, spinto dal suocero a modificare il proprio carattere, lo farà, ma con insoddisfazione del cambiamento. Fra i dialoghi, primeggeranno le espressioni filosofiche del suocero, che rappresenterà la saggezza e l'angelo buono della casa, il quale, forte della sua esperienza, farà rilevare ad ognuno il proprio allontanamento dai veri "SINTIMENTI". Lo stesso, non mancherà di inserire dei momenti allegri, che romperanno l'atmosfera pesante che vige in casa. Per questi ed altri motivi, il protagonista decide l'insano gesto. Un secondo finale, riallacciato al primo, darà allo spettatore l'opportunità di assistere ad un'altra possibile soluzione, la quale lascerà tutti più soddisfatti e nella quale particolarmente toccante sarà il dialogo di Paolo con Dio. La commedia è spesso alternata da spunti comici per rendere scorrevole e gradevole il lavoro.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.4

La Scena

Un semplice soggiorno con la comune in centro, nella parete di sinistra una o due uscite di disimpegno che vanno verso la cucina ed altre stanze. Nella parete di destra una porta che da accesso al bagno. Ambiente modestamente arredato, soprammobili scadenti, una tenda senza mantovana e di scarsa fattura alla finestra posta alla parete destra di fondo, divanetto accomodante. Sul lato destro verso il proscenio, un tavolino non troppo piccolo con una luce che gli cade sopra e con quattro sedie, con la finestra alle spalle. Dall'altro lato, posti in avanti, un divanetto ed una poltroncina. Un porta mantelli a destra della porta d'ingresso, con qualche quadretto insignificante a parete. Un mobile basso invece nell'altro lato della porta, con un vaso con pochi fiori. Nel secondo atto sempre la stessa scena ma con fiori coloratissimi, piante, ricche tende con mantovane, orologio a pendolo, divano e sedie rinnovate, quadri molto più belli, in modo da far supporre un benessere economico.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.5

Il carattere dei personaggi

Paolo          : Di buon'indole, fortemente attanagliato dalle sue attenzioni extra lavorative, tralascia un po le necessità familiari. Nel primo atto cercherà di far prevalere le sue ragioni, infine trasformerà il proprio carattere, tanto da condurre una vita viziata e dissoluta, che lo indurrà al tentativo di suicidio. Modestamente vestito nel primo atto, sarà più elegante e curato nel secondo. Riprenderà il suo aspetto originario nelle fasi dell'epilogo finale. Età 40/45 anni.

Luisa          : Alle porte di un esaurimento nervoso, scontenta di tutto e di tutti, esternerà una continua aggressione verso qualunque interlocutore. Modesta e vestita con abiti dimessi nel primo atto, durante il quale dimostrerà la sua ostilità nei confronti di Paolo e delle figlie. Particolarmente curata negli abiti e nei capelli nel secondo atto, anch'essa sarà sopraffatta dal volere divino che induce all'altruismo. Età 38/40 anni.

Nonno      : Uomo profondamente esperiente e mesto, che ha saputo trarre dalla vita, tutti gli insegnamenti cogliendone i buoni frutti, che in ogni modo non tratterrà solo per se, ma che vuole e tenta in tutti i modi di trasmettere agli altri. E' l'angelo buono della casa. Spesso si esprimerà in dialetto ed in lingua. Età 65/70 anni.

Maria        : Figlia maggiore, di carattere un po’ sornione, tendenzialmente portata a sopportare le angherie che la sorella Serena, proprio perché più piccola le propina, però quando ci sarà il motivo, litigherà con la stessa anche per cose banali, così come la difende spontaneamente da accuse esterne. Età 18/20 anni.

Serena      : Figlia minore, irascibile, pretenziosa, aggressiva, con un carattere che contraddistingue il temperamento dei giovani d'oggi tendenti a dimostrare una sicurezza che, in effetti, non hanno. Età 16/18 anni.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.6

Ernesto: Vicino di casa e marito d'Anna, vecchio amico di Paolo, tanto da volerconsolidare quest'amicizia facendo cresimare i propri figli. Nel secondo atto darà l'impressione d’essere caduto nelle grinfie della trasformazione del carattere di Paolo. Coetaneo di Paolo.


Anna


: Vicina di casa ed amica di Luisa e di Paolo. Stima e condivide l'attività divolontariato di Paolo. Forte l'impatto nel secondo atto, nel quale in poche pagine dovrà dimostrare di essere diventata l'amante di Paolo, forse perché anch'essa è caduta nella tela del ragno o perché ha perso veramente il senno. Coetanea d'Anna.


Nino


: Amico di vizi e forse profittatore dell'inesperienza di Paolo nel giocodelle carte. Sarà un caratterista


Giacomo: buontempone che propina le sue scorrevoli stupidaggini con veleggiataleggerezza. Assieme a Nino saranno il gatto e la volpe nei confronti di Paolo e d’Ernesto.

Volantino di sala


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.7

Spesso si sente dire, che tanta gente cambia il proprio modo di vita, e che le cause, a volte arcane di questo cambiamento, sono molteplici.

Il fatto curioso, è che ognuno di noi, è pronto a dare la propria spiegazione, come se la nostra esperienza di vita ci rende spavaldamente giudici degli altri.

Nostro è il dovere di accettare quello che ci sta intorno, ed eventualmente, discernere fra il bene ed il male, quando siamo consapevoli di ciò; per poter così camminare mano nella mano con il destino.

Destino! Che parola difficile da comprendere.

Dipende da noi, o da Colui che ha predestinato tutto di noi?

Dai tanti episodi, è innegabile che Lui ha deciso prima che nasciamo il nostro avvenire, ma nella sua maestosità, ci dà la possibilità di colorire il nostro futuro, affidandoci il segreto che in questo foglio è contenuto, e che svelandolo sarà la chiave del nostro destino.

“Sintimenti” è la negativa del futuro dell’uomo, a noi non resta che svilupparla.

L’autore

il segreto contenuto è quello che deriva leggendo la prima parola di ogni capoverso:

“Spesso il nostro destino dipende dai sintimenti”

A T T O  I°

Scena  Ia


- Paolo -


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.8

PROLOGO   ( Luci soffuse )

Paolo stando seduto ad un tavolo simulerà di scrivere una lettera, mentre con voce calma e tremolate giustificata dal contenuto, leggerà ciò che sta scrivendo. Avrà i capelli un po scomposti, la camicia senza cravatta, l’aspetto stravolto.

Mia amata Luisa, mie adorate figlie.

Infinito è il dolore che mi pervade mentre vi scrivo, ma assurdo è il perseverare in una situazione che ha perso il fascino di un matrimonio felice.

Perdonatemi tu e le mie amate figlie ed insieme a voi mi perdonino coloro che bisognosi ed infelici per volontà divina, hanno trovato in me un aiuto alle loro sofferenze.

Pregherò per voi, affinché possiate avere un futuro più sereno e più felice del tempo trascorso insieme.

Spero che il mare, al quale ho deciso di affidare il mio corpo, se ne impossessi per sempre.

Mi perdoni Iddio per l'insano gesto che ho deciso di compiere ed affido alla Sua misericordia questo e tutti i miei peccati.

Dio abbia compassione di me.

(Paolo si alzerà per poggiare bene in vista su di un mobile la lettera, dove si avrà avuto cura di sistemare un filo di nylon con un pezzetto di scotch alla estremità, al quale avendolo passato sotto il fondale e sotto il mobile, vi si attaccherà la lettera, dando così l'impressione, che durante l'uscita, Paolo con il movimento d'aria della giacca o della porta, farà cadere la lettera senza accorgersene, in effetti è stato tirato il filo. Lettera scivolerà così sotto il mobile, in modo da non essere vista nelle scene successive)

Scena IIa

Paolo – Ernesto

Suonano alla porta


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.9

Paolo

:(aprendo) Oh! Ernesto, ciau, trasi, ti servi cosa?

Ernesto

: No Paolo grazie, vinni pirchì antura u pustinu purtau stu telegramma e

siccomu non c'eruvu nuddu, mu fici lassari, pirchì pinsai ca puteva essiri

importanti.

Paolo

: Sì, grazii, facisti bonu. (allontanandosi appena appena, aprirà il telegramma, lo

leggerà nella sua mente) Quantu n'avemu oggi? Chi data é? (confuso)

Ernesto

: Comu quantu n'avemu? Ca oggi è u 19 di Maggiu, dumani fai 50 anni e

non u sai? Ma chi

fu, chi c'iaj? Non ti senti bonu?

Paolo

: Puvireddi, (quasi

facendo vedere il telegramma, ma in

effetti ne descriverà il

contenuto) Certuni non sulu nasciunu svinturati, ma ppì risollevarisi ognetantu ci'arrivunu macari disgrazii supra disgrazii. A sta mischina...operata, cu n'femuri ruttu e n'figghiu spasticu ca non si sapi dari nuddu aiutu, oggi cu n'infartu ci mossi u maritu e mi sta prijannu di aiutarla, di'ntirissarimi ppò funerali.

Ernesto

: Ca sapi quantu si bonu e c'iaj datu sempri assistenza, chi ci voi fari...?! E' u

to distinu.

Paolo

: Purtroppu criru ca oggi non ci pozzu dari nuddu ajutu, oggi non sugnu in

condizioni d'ajutari a nuddu.

Ernesto

: Comunque non manca a'ttia di 'nterviniri. Ma si sicuru di sintiriti bonu?

Mah?! Ora mi nni vaju, prima ca venunu i picciriddi da scola. Ma Luisa e i

carusi unni sunu?

( V I A )

Paolo

:(lo  accompagna)  Non u sacciu...fora! Grazii,ancora grazii (uscito  Ernesto

sistemerà la lettera sul mobile, prenderà la giacca ed esce a sua volta e con la giacca

involontariamente farà cadere la lettera)

( V I A )

Scena IIIa

Luisa- Maria- Serena

- RITORNO AL PASSATO –


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.10

(luci piene. Luisa entra da una laterale prenderà qualche libro, dopo Maria poi Serena.Luisa leggerà un libro. Maria accenderà la radio a volume discreto e farà un po' di manicure, mentre Serena ha la cuffia stereofonica in testa attaccata ad un mangianastri, studierà; le due sorelle si accapiglieranno)


Luisa


: Ma jù dicu sta radio si putissi calari tannicchedda!


Maria


: Serena si pigghiau a cuffia, e ju m'ascutu a musica comu mi pari e mi piaci.(abbasserà un pò il volume)


Luisa


: Sì! Ma tu si sicura ca a 'mmia sta musica m'aggiuva? Mi piaci?


Maria


: E a 'mmia chi mi cunti?! Tu fammi dari a cuffia, ca d'accussì non a senti cchiù!


Luisa


: Serena! Serena...(con veemenza) ricchi stai divintannu sudda!


Morti subbitania, ccù sta cosa sempri 'nta


Serena


:Chi'vvoi? Chi c'è ca jetti vuci


(a volume sostenuto ).


Luisa


: Mi piacissi sapiri comu poi studiari ccu sta cosa allippata 'nta ricchi? E prufissuri chi ci cunti? Voddiri javi dui simani ca 'ncuminciau a scola e già mi dissunu ca non stai cunchiurennu 'n'tubu.


Serena


: (rabbiosa) Chisti sunu pinseri mei. A mia mi piaci e basta!


Luisa


: (intervenendo con autorità) Comunqui dacci 'npocu a cuffia a tò soru, ca sta radiu mi mangiavu i ciriveddi.


Serena


: E pirchì ci l'haju a ddari. Idda a musica non sa pò sentiri direttamenti?


Luisa


: Idda sì! Difatti a idda non ci disturba, sugnu jù ca non a vogghiu sentiri cchiù, pirchì 'nta sta casa staju addivintannu elettrica.


Maria


: Ma pirchì non ma poi dari? Voddiri a siquistrasti! Comu t'assetti chi'ssì lesta.... tirituppiti a cuffia.


Serena


: (con tono crescente) E chi voi di mia, jù mi spicciu prima di tia a mangiari, tu si 'nghiappi 'nghiappi...u cafè, a telefonata a Gianni, u teleromanzu.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.11

Maria

: Però tu ti ni'mpossessasti, di quant'avi ca u papà a purtavu..ma facisti

sentiri dui secunni e m'ha'ccuntintasti

Luisa

: Carusi finitaccilla. Serena...(a denti stretti) Disgraziata.

Serena

: Sempri jù veru?, sempri da me è a curpa .

Maria

: Pirchì chi voi diri ca è da me?? Si strolica e basta.

Serena

: Mamma ci'à fai finiri, ora ci jettu sta cosa ! (il posacenere)

Maria

: E tu arrisichiti ca appoi vadda comu ti va finisci.

Luisa

: Ancora viremu, ancora ca mi sta piacennu. Finitaccilla.(mentre le ragazze,

continueranno a soggetto, la scena diventerà una piccola lite con toni sempre crescenti,

a due con la madre in mezzo) Comu torna tò patri...

Maria

: Mih! Si na cosa tinta, addumannimi na cosa ca ti fazzu moriri.

Serena

: Ppì'mmia hai vogghia di sbattiri, ca jù non haiu di bisognu di nenti.

Luisa

: Disonesti...cosi fitusi, comu s'arricogghi tò patri va fazzu avvidiri jù, vi ni

fazzu dari na sugghiata! Non ni pozzu cchiù ! Tu forza (rivolta a Maria) stuta

sta radiu. E tu o leviti sta cuffia e vattinni a studiari dda banna.

Serena

: (togliendosi la cuffia) Ppì curpa tò, si na linguta, non ti sai fari l'affari tò!

Maria

: Megghiu d'accussì, nenti jù, nenti tu! E ora ciù dicu o papà.(Spegne la radio)

Serena

: Nò! O papà ciù dicu jù di quantu sì bedda.

Luisa

: Bedda matri non vi sumportu cchiù, mi stati facennu perdiri i sintimenti,

stasira sta cosa cu vostru patri sà difiniri na vota ppì sempri. Iddu nesci

sinni và, si chiuri a porta arreri e spaddi e a mia mi lassa 'nta stu'nfernu, su

non pigghia na dicisioni risolutiva, cià fazzu vidiri macari a iddu.

Serena

: (rassetta i libri in una borsa, indossa un giubotto, prende una borsa sportiva, quando

nell'uscire tendando di fare le boccacce alla sorella, si scontra con il nonno che sta per

entrare) Jù mi ni staju jennu a palestra... ciau!

( V I A )


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.12

Scena IVa

- Luisa - Maria - Nonno -

Nonno

: (entrando si accorgerà della turbolenza che regna in casa)  Attenta... chi aviti a

luna ppì traversu? voddiri finu a minutu fà de scali si sinteva u bellu virgini.

M'intrattinii a parrari cu Anna e ci cuntai da fudda ca c'era a banca ppì

pavari a dichiarazioni de "redini"...

Maria

: Nonnu...de redditi.

Nonno

: Appuntu de redini chi dissi jù?! Voddiri d'accussì! U li bestii, e comu

n'ammazzamu ppì pavari.... e chi è vi si scaricanu i batterii??

Luisa

: Ma chi ama aviri!? Ca ccù sti carusi non si ni pò cchiù, sugnu priva di

dirici chi sù beddi st'occhi! Mi stanu facennu dispirari.

Maria

: Sti carusi, sti carusi, tu ammischi l'oru ccò stagnu, a curpa è di Serena e jù

ci vaju 'nto menzu. (con acredine) E appoi malarucati arrisuttamu tuttu'dui.

Luisa

: (al padre) U viri? U viri comu t'assajunu. Non ci pozzu diri na parola ca

subbutu t'allanzunu.

Nonno

: (sedendosi) No cara Mariuzza, non è ca a curpa è da tò o di tò soru! A curpa

è do progressu, de circostanzi, de troppi libertà ca v’ana statu concessi e di

chiddi ca non vi sono state concesse, ma ca v'ata pigghiatu u stissu!

Mentri...

Maria

: (interrompendolo con risolutezza) Quali fussunu sti libertà ca n'ama pigghiatu,

quali?

Nonno

: (con pacatezza) Chista per esempiu... chista d'interrompiri a to nannu, u patri

di to matri mentri parra, ca non sulu sugnu chiù granni, staju facennu

n'discursu e non t'haju datu a parola; (aumentando il tono) staju circannu di

capiri,  d'abbissari  a  cosa  e  tu  ti  permetti  d'inficcarimi  u  zittiti,

addumannannumi cu sensu di sfida quali libirtà ?!

Luisa

: U senti a to nannu! Viri su si puteva permettiri di diri na cosa simili

quann'era carusu


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.13

Nonno

: E appuntu chistu stava dicennu jù. Mentri ... mentri su e mè tempi m'avissa

pirmittutu di pinsari di cumpurtarimi d'accussì, nò di cumpurtarammicci, ma

sulu di pinsarlu, ogne mustacciuni m'avissa fattu furiari a testa o cuntrariu.

Maria

: Ma nonnu, su Serena è prepotenti, possessiva, jù aja sumpurtari sempri?

Sempri jù aja rinunciari ?

Luisa

: Ma tu l'acqua non cià levi mai! Ci'abbii sempri a binzina 'nto focu.

Nonno

: Cu ci'avi chiù sali conza a minestra. To soru ppì n'latu pirchì è 'gniriusa e

linguta. Tu ppì n'autru pirchì si 'nzurtanti e ci scafunii...e ci tiniti schifiu a tò

matri, idda s'annervusisci e sà pigghia cu to patri e ci teni 'nfernu a ddu

mischinu.

Luisa

: Chiddu è cchiù friscu de rosi, sti carusi ca mi tenunu l'opira da matina a

sira. Non ci fa cchiù di un rimproviru! A massimu ci dici: tu dumani non

nesci.

Nonno

: E chi a'ffari i'mmazza? I scucchia, ci scippa i testi comu i masculini? Veru

è ca certi voti ti scippunu di l'ugna, ma a st'età non mi pari ca i corpa fanu

cchiù tantu effettu.

Luisa

: Quannu ci volunu sunu megghiu do pani!

Nonno

: Su lassunu 'nsignamentu va beni! Ma su alimentunu odiu, rancori... forsi

na bona parola fa menu mali di na timpulata spirannu però ca cu si sparagna

di vuscari a jangata, fa buon usu do discussu ca ci veni fattu.

Maria

: (risentita) Haja caputu, sempri paternali, corpa, minacci. Mai n'elogiu, na

suddisfazioni, poi fari tanti cosi boni... ma comu sbagghi sempri vastunati ci

n'hai. Mi ni staju jennu da'ssutta ca mi siddiai.

Luisa

: Ora cumminici qualche camurria a to soru e poi facemu u secunnu round,

m'ariccumannu.

Maria

: Non ti proccupari ca non ci vaju a palestra, staju jennu ccà 'ssutta a casa di

Lina.

( V I A )

Scena Va

- Nonno - Luisa - Paolo -


Luisa                 : Cu sti carusi non ni pozzu cchiù.(rassetterà un po' )


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.14

Nonno

: Ma cchì ci voi fari non è ca sunu suprammobili.

Paolo

: (entrerà stanco dal lavoro e dalla missione presso i centri assistenziali, si avvede

dell'aria che tira e cercherà di sdrammatizzare, poserà il cappello

e l'impermeabile.

Rispettoso verso il suocero) Ciao papà.

Nonno

: Ciao Paolo.

Paolo

: (si avvicina alla moglie e tenta di darle un bacio) Ciao, chi facci niura ca ci'hai!?!

Luisa

: (scostandolo, rifiutando il bacio, con aggressività repressa) A facci? E non hai

vistu u cori...u ficutu u stomucu.

Nonno

: (cercando di sdrammatizzare) E certu cu ddu niuru de sicci ca ni mangiamu,

comu ponu essiri...

Paolo

: Ca comu o carbuni... ma non capisciu u cori, non è ca u niuru de sicci

arriva 'nto cori?!

Luisa

: Cu ddui figghi comu e "to " e n'maritu friscu comu a'ttia, macari siddu una

mangiassi ricotta, u cori fussi cchiù niuru da pici reca, pirchì è u sangu ca

faciti n'gnacitiri.

Nonno

: (tentando sempre di calmare le acque) E va' beni chisti non sunu cosi pusitivi...

chi ffà mangiamu?

Paolo

: No, scusa! Ju pozzu pinsari ca i nostri... anzi i me figghi, vistu ca n'ta stu

casu di maretta i figghi sunu de me! Quindi dicevo, i me figghi t'hana fattu

innervosiri! Ma di mia chi hai di lamintariti? Ogni vota ca m'arricogghiu

t'haju attruvari sempri ccu sta funcia? E m'haja'ssentiri sempri accusatu di

cosi di cui non haju curpa?!...O insisti sempri ddà!! (dando l'impressione di un

vecchio discorso)

Nonno

: No! Non l'avi ccu'ttia e ca i picciriddi...

Luisa

: Papà ti voi stari 'ntannicchia mutu. I picciriddi, ci'hanu u pilu tantu!

Sissignuri, ju non ni pozzu cchiù! Caru miu 'nta sta casa c'è 'nfistinu da

matina a sira, i to figghi...


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.15

Paolo

: E tu quannu sbagghiunu, quannu ti mancunu di rispettu, quannu non fanu

chiddu ca ci dici di fari, prima ciù dici a paroli, dopu pigghi n'bellu manicu

di scupa e ciù rumpi 'nte jammi.

Luisa

: E tu cchi ci stai a'ffari? Sulu ppì cumparsa.

Nonno

: Ma cchì ppò ffari si ddu mischinu è a travagghiari? Lassa, leva manu, i

veni ammazzari, e si ni torna o cunsorziu?

Luisa

: O pomeriggiu s'arricogghi prima! E inveci di irasinni a curtigghiari e a fari

u suggi di chiesa 'nta tutti sti associazioni di spacinnati di caritas e

cumpagnia bella, veni e ci runa na bella sugghiata e sò figghi.

Nonno

: (cercando sempre di calmare le acque, in quanto la discussione diventerà sempre più

infuocata) Ma chiddu ca fa è lodevole, si miritassi n'premiu. Ci ni vulissunu

comu a Paolo... ddocu non criru ca...

Paolo

: (con decisione ma nel rispetto della forma e dell'educazione) Papà scusa non ti

siddiari, forsi fussi megghiu ca mi lassi tannicchia sulu cu to figghia, pirchì

sta storia a vogghiu definiri na vota ppì sempri.

Nonno

: Ma veramenti...

Luisa

: Sì! Papà vadda cchi fai vai accattari n'pocu di pani ca ci n'è picca...

Nonno

: Comu picca... ma su oggi n'accattamu...

Luisa

: Non ci'abbasta. Spiddiu!

Nonno

: Comu spiddiu? Ma su è tuttu ddà...(indica una busta)

Luisa

: Haja'ffari n'pocu di pani rattatu!

Nonno

: Haja caputu... staju pinsannu ca forsi è megghiu ca vaju ad accattari

t'annicchia di pani...chi ni diciti?

( rassegnato E S C E )

Scena VIa

-Paolo - Luisa –


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.16

Paolo

: Dunque cara mia, su non mi sbagghiu, tu ci l'hai cu'mmia. Pirchì non ci

dugnu corpa e to figghi, pirchì quannu ci'haju cincu minuti libiri, fazzu

volontariatu ppà caritas, ppì l'associazioni ppè spastici e ppè vecchi...

Luisa

: Tu ti ni strafreghi! Di chiddu ca mi tenunu i to figghi, di chiddu ca sunu

capaci di fari ppì n'pezzu di cuffia da radiu, pp'asciugacapelli o n'tintu

segnalibru. Di comu s'acchiappanu.

Paolo

: Ma cchi voi ca i'mmazzu, ca i scucchiu 'ndui comu e larunchi ppì na cosa

di chissa, ma chi sunu problemi chisti?

Luisa

: (fortemente nervosa ed agitata) Ma mancu comu fai tu, ca non ci duni na bona

lezioni! Ca mi fanu dispirari da matina a sira.

Paolo

: Ma chi ti pari ca si ponu dari corpa d'accussì a friddu! I corpa cara mia

sunu comu na sigaretta, comu n'bicchieri d'acqua, unu ci ricurri secunnu a

nicissità...c'iaj cori di fumari? Pigghi u pacchettu e fumi! C'iaj siti?...e bivi!

Jù sugnu d'accordu ca tanti voti i corpa sunu megghiu do pani, ma non

sempri unu c'iavi vogghia di...fumari o di biviri.

Luisa

: Sì! ma tu sta vogghia non ci l'hai mai!!

Paolo

: E chi voi siddu non ci'haiu u viziu do fumu e non bivu!

Luisa

: Stu problema a'ttia non t'interessa?!

Paolo

: Secunnu tia, jù a sira comu m'arricogghiu m'avissa a mettiri a chiantari

corpa alla diavulina...ti ripetu ca su mi ci 'attruvassi d'avanti mentri fanu i

tosti.

Luisa

: Tosti? Mi fanu esasperari, ca mi ni scappassi e vi lassassi a tutti.

Paolo

: Va beni ti fanu esasperari...su mi ci' attruvassi d'avanti stai tranquilla ca

n'mustacciuni ciù dassi, ma no d'accussì a friddu.

Luisa

:A vistu macari ddocu si pusillanimi... n'mustacciuni, mancu na sugghiata a

lassalli cchiù morti ca vivi. Addivetti, ca dopu m'addivettu jù.

Paolo

: Senti tu si troppu esagerata, avrai i tò ragiuni ma jù sugnu fattu d'accussì e

u sapevi macari prima.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.17

Luisa

: E d'accussì non mi piaci cchiù, mi stuffai! (crescendo nei toni) Ti’nni freghi

de problemi, a tuttu c'iaja pinsari Jù. Tuttu cosi mi l'haja spurugghiari

jù!...Certu tu c'iaj u travagghiu! L'associazioni! Sì spassu fora e triulu intra.

E tutti i vaj su de me! Tutti i trafichi cu si spurugghia?? Luisa! Tutti i

situazioni cu i risolvi?? Luisa! Che to figghi cu ci cummatti?? Luisa!...Mi

vunchiai! M'aurtai!

Paolo

: Ma chisti chi sunu problemi? Cosi gravi? Cu tuttu chiddu ca c'è fora, ccò

bisognu ca ci'hanu tanti puvireddi, tanti malati, ca voddiri ogne ghiornu

o cunsorziu ni sentu di ddi poviri cuntadini.

Luisa

: E a mia non mi ni frega e me problemi non ci pensi? Non ti'nteressunu?

Ma jù sta vita non ma sentu cchiù di fari, m'haja fattu u cuntu ca sula ma

passu megghiu. Perciò sugnu disposta a farimi a valigia e salutariti e

sarannu cavoli tò!

Paolo

:  Ma  senti,  ragiuna...  ccà  qualcunu  a  travagghiari  e  qualcunu  deve

amministrari e badari a casa. Mi pari ca sti compiti sunu unu miu e unu tò!

...Lassili stari sti discursi sballati.

Scena VIIa

- Paolo - Luisa - Maria -

Maria

: (rientrando bacerà il papà con affetto) Ciau papà.

Paolo

: Ciau, unni a'statu?

Maria

: Ccà 'ssutta ni Lina.

Luisa

: Certu spara a cu visti e 'ncagghia a cu non visti, dici Lina... ppì non diri

"Gianni".

Maria

: (alla madre con acredine) E chi motivu c'iaju di non diri Gianni, pirchì ancora

non semu ziti n'casa? Ma oramai non si usa cchiù, dissi ni Lina pirchì i ‘nti

Lina, s'annunca diceva Gianni.

Paolo

: Ma chi c'è di mali su jeva ni Gianni, sunu ziti, nuatri u sapemu, i sò

genitori macari, di cui s'ava ammucciari. Si tu ca drammatizzi tuttu. (rivolto


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.18

a Maria) Comunqui a to matri non si ci'arrispunni cu stu tonu, attenta ca a

prossima vota...!

Luisa

:  A  prossima  vota...?!  Pusillanimi!  Nenti  si  cchiù  arrimuddatu  di

n'palluncinu svunchiatu.

Paolo

: Eh già! ca tu mi voi duru comu na spranga.(rivolto a Maria sdrammatizzando)

Dato che ti sei resa colpevole di tale misfatto, non contemplato dal codice

civile e mancu di chiddu penali... e cioè a dire! Iri 'nta soru do tò zitu

dicendo che andavi ...da lei, in considerazioni delle attenuanti generiche,

Paolo

: questo tribunale, nel pieno delle sue facoltà e per dare a Cesare quello che

è di Cesare (guarda la moglie)

Luisa

: Ora arrisuttai macari Cesare?! E pirchì no Neroni o addirittura Hitler.

Paolo

: Babba ...Cesare è parola ca si dici, come per dire al Pubblico ministero, in

quanto tu rappresenti l'accusa.. su ti piaci cchiù assai, cuntenta tu?! Dunque

dicevo, questa corte ti condanna a 30 (guarda la moglie), 40 (di nuovo) avanti

facemu 50 cu ci pessi e cu ci varagnau, allura... a 50 frustati...(vedendo la

moglie  che  lo  guarda  con  commiserazione)  No!  mi  correggo,  leggo

l'insoddisfazione negli occhi della giuria (indica la moglie) 50 mustacciuni

mancu? Ebbene sia facemu 50 lavati di piatti matina e sira! Ah! Suddisfatta

ora.

Luisa

: Mi rendo conto, ca non ti rendi conto...

Paolo

: Che dal rendiconto non tornano i conti! (poi rivolto alla figlia) Tu veni ccà,

addumannici scusa a to matri ca l'hai fattu 'nnervosiri.

Maria

: Scusa mamma, io non avevo intenzioni di fariti siddiari.

( V I A )

Luisa

: (mentre Maria esce) Ata cangiari v'ata sistimari tuttu...i testi, i carattiri pirchì

d'accussì mi stati esasperannu.

Scena VIIIa

Luisa - Paolo - Serena - Nonno


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.19

(rientreranno Serena ed il nonno, il quale sarà vistosamente annerito in viso dal fumo di scarico di un camion)


Serena


: Ciao papà, talia o nonnu comu u ridducenu.


Luisa


: Ma scusa si pò sapiri chi ti successi? Non ghisti ad accattari u pani?


Paolo


: E sarà ca u ivu accattari vicinu o portu, e no frattempu si fici na piscata a purpi...(rideranno)


Nonno


: Si arriritici...tutta curpa do sinnicu, abbasta ca voli u votu...pò stari friscu!


Luisa


: E sarà ca appi a sapiri ca tu non ci vutasti e ti fici a mala parti.


Paolo


: E allura chi ffà a tutti chiddi ca non ci dununu u votu i'nnirica de vastunati?


Nonno


: Ah! Quantu siti 'ntiliggenti?! Voddiri cu tutti i scoli ca aviti, non distinguiti a differenza ca c'è fra u niuru de vastunati, chiddu de purpi e chiddu "cologicu".


Paolo


: E chi è 'n'pisci novu?


(facendo finta di non capire)


Serena


: Papà...eco...eco.


Paolo


: Ah!...Logicu..ogicu...ogi...(effetto eco)


Serena


: Papà ecologico.


Luisa


: Ecologicu o no! Insomma jù non ho capii chi ti successi! E chi c'entra u sinnicu.


Nonno


: U sinnicu dici ca c'è l'inquinamentu e ca ppì evitarlu i machini, l'autobussi e soprattuttu ddi maliritti camii, ana' aviri a marmitta "paralitica".


Paolo


:


(tutti ridono)


Chi stampelli e co vastuni! Allura cuntinua ca mi sta piacennu.


Nonno


: Ohu!... comu schifiu si chiama ddocu! Mi capisturu, dunqui mentri era supira a banchina, passau n'camiu ca c'iaveva n'tubu di scappamemtu ca pareva na tubulatura di chidda ca si usa p'allinchiri na gerbia (farà il gesto del


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.20

diametro) comu m'arrivau d'avanti...Brummm! Na sbruffata e m'annichilivudi sta gran sorti di manera (risata)


Luisa


: Veni, veni o laviti, ca mi pari n'carbunaru.

mangiari.


Ca appoi n'abbissamu a

( E S C O N O )


Scena IXa

- Paolo - Serena -

Paolo

: (Mentre Serena sta per andar via) Tu signurina assettiti ca t'aju a parrari.

Serena

: (Quasi annoiata) Chi voi, sintemu ?!

Paolo

: Desidero... anzi nò! Un padre certe volte non desidera, vuole!! Quindi

voglio che tu modifichi il tuo carattere, che assimili gli insegnamenti  ca ti

damu, ca cià finisci di strariariti cu tò soru ppì qualunqui motivu, validu o

non validu...

Serena

: Ma...jù

Paolo

: Nenti ma! Nè jù, nè tu! Tua madre è esasperata, mi teni n'conciliu di

Trentu ogne vota ca m'arricogghiu, và'finisci ca ppì curpa vostra, jù

m'acchiappu ccu to matri. E che sarò o saremo costretti a prendere una

decisione che forse nessuno dei due vogliamo e che a nessuno giova.

Serena

: Pirchì dici ppì curpa vostra?! A mamma accusa macari a'ttia di strafottenza

e menefreghismu, certi voti mi pari ca pessi i sintimenti, siddu jù o Maria

facemu  na  cosa  si  siddja,  siddu  na  facemu  si  siddja  u  stissu.  Ma

insomma...non a stamu capennu cchiù.

Scena  Xa

- Paolo – Serena - Maria -

Maria

: (entrando) Papà a mamma sta cucinannu, vuleva sapiri si tu mangi o a

nesciri comu o solitu.

Paolo

: Dicci ca mangiu, ma non ti ni jri.

Maria

: (dalla laterale, rivolta alla madre) Sì! mamma u papà non nesci stasira.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.21

Paolo                : Jù dissi ca mangiu, nò ca non nesciu. U viditi comu succerunu i tragedi, tu

m'addumannasti na cosa, jù t'arrispunnii, tu ci dicisti n'autra cosa e a st'ura tò matri ni capiu n'autra.

Serena              : Papà, ma pirchì Maria chi dissi di mali, pirchì dissi na non niscevi?! Ma

era ppì'darici a risposta a mamma ca tu mangiavi?!

Paolo                  : A 'ttia cu t'interrogavu? Qualcunu t'addumannau u tò pareri?(quasi volendole

opportunamente istigare)

Maria                : (in difesa della sorella) E chi fa ora non si pò  parrari cchiù?! Perchè Serena

ha chiarito ciò che ho detto io, nò! Nenti s'à stari muta. Ma allura pirchì mi dicisti di non ghiramminni, pinsava ca vulevi discurriri cu nuatri.

Paolo                : E d'accussì è! " Però..."(imperativamente)

Serena              : Però n'ama stari muti.

Maria                : Muti?! Forsi su mancu pinsamu è a megghiu cosa!

Serena               : Ama discurriri?! N'ama sciruppari na filippica, n'orazioni a sensu unicu, da

Ghestapu1 ! Tu parri e nuatri ascutamu!

Maria                : Prima?...Dopu, nuatri cuntinuaumu ascutari e iddu cuntinua a parrari.

Paolo                : (che li ha guardate in silenzio e con occhi pieni di soddisfazione, contrariamente a

quanto si aspettano le due sorelle, abbracciandole con amore paterno, si siederanno sul

divano) E chistu era u discursu ca jù vi vuleva fari. Jù mutu e vuatri

parravuru. Ci facisturu casu ca jù n'tuttu haju dittu "però"... e mi firmai! A

mia m'interesava sapiri a chi gradu è arrivatu u vostru disprezzu, u livellu da

vostra tolleranza reciproca, l'odiu ...ca di comu mi veni riferitu è la linfa ca

vi curri n'te vini.

Maria                : (accenna lievemente a parlare) Ma...

Paolo                : Ssss! L'orazione da "Essi Essi2" continua. (sempre con dolcezza) Voi non

potete riuscire a comprendere la gioia che in questo momento mi avete dato,


1Gestapo (polizia nazista)


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.22

quale grande sensazione di amore e di affetto, della quale io ero sicuro,

avete dimostrato di possedere.

Serena

: Ma su n'ama acchiappatu ...comu...

Paolo

: No! non v'ata acchiappatu, v'ata 'difinnutu. Tu addifinnutu a Maria e to

soru addifinnutu a'ttia. E chistu m'abbasta. Sapiri ca fra i me figghi non c'è

odiu; per ora ca siti carusi, pervade a gniriusaggini, ma trionfa sempre

l'amore.

Luisa

: (dal di dentro chiamerà le ragazze) Maria, Serena viniti ad apparecchiari a

tavula ca fra pocu è prontu ppì mangiari

Paolo

: O iti, o iti, prima ca m'accusa macari di cospirazioni contro la fame nel

mondo e dici ca è curpa mia siddu 'nta sta famigghia semu tutti... addipiruti.

(Serena e Maria E S C O N O)

Scena XIa

- Paolo - Anna - Ernesto -

(mentre Paolo rovista una cartella o un cassetto, suonano alla porta e

saranno Ernesto ed Anna )

Paolo

: (aprendo) Oh! Ernestu, Anna trasiti.

Ernesto

: Ciao Paolo, Luisa unn'è ?

Paolo

: Ddà'banna.

Anna

: O chiamala ca ci'ama'ddiri na cosa importanti.

Paolo

: (chiamandola dalla laterale) Ora veni, sta finennu di cucinari. Luisa c'è Anna

cu Ernestu. Forza assittativi, chi fà mangiati ccù nuatri?

Ernesto

: Ti ringrazio ma pensu ca oggi non è possibili.

Anna

: E già, i picciriddi sunu o catechismu e quindi fra n'pocu Ernestu l'ha'gghiri

a pigghiari.


2Esse esse (altra polizia tedesca)


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.23

Paolo

: Comu vuliti! Sapiti ca a'mmia mi fa tantu piaciri. Ahu, non è ca faciti

cumplimenti?!

Ernesto

: Quantu si babbu, chi facemu cumplimenti cu vuatri.

Paolo

: Allura, chi avemu ppè manu? Non si pò sapiri? O ci voli ppì forza me

muggheri?

Anna

: No, non avi 'importanza, comu veni ciù dicemu.

Ernesto

: Tu sai ca nuatri semu amici vostri e ni reputamu amici veri e sinceri! E

speru ca non ama dimustratu mai interessi.

Anna

: E altrettantu putemu diri di vuatri e vi stimamu comu

siddu fussiru nostri

frati .

Paolo

: Vi ringraziu e condividu chiddu ca diciti... anche se non capisciu cu sta

furriata (sorridendo) unni vuliti arrivari, ppì nuatri siti l'unici e veri amici ca

avemu e mai mi sono sognato di farvi uno sgarbo o una vigliaccata, per

stima e soprattutto per affetto.

Ernesto

:Ed è per ricambiare la stima e la serietà di comportamento, il perchè siamo

quì. Noi siamo cresciuti insieme, quant'anni avi ca ni canuscemu, 38, 40?

Paolo

: Quaranta? forsi chiù'assai, su pensi ca a scola elementari erumu 'nta stissa

classi.

Anna

: E macari jù cu Luisa, ni canuscemu a mastra, ni vosimu beni comu a dui

soru tantu ca a scola ni ficimu mettiri 'nta stissa classi, e n'assittamu 'nto

stissu bancu. N'passu jù e n'passu idda, n'ama spartutu u sonnu da notti.

Paolo

: Va beni...tannu eruvu carusi, ma ora non è ca vi putiti cchiù curcari 'nto

stissu lettu?! Pirchì a'mmia m'attuccassi di curcarimi cu Ernestu, vu lassu

'mmagginari comu ci sintissi ddi jammazzi pilusi...(risata) annunca....!

Scena XIIa

- Paolo - Ernesto - Anna - Luisa -


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.

24

Luisa

: (entrando) Ciao Anna, ciao Ernesto, scusatimi ma stava priparannu ppì

mangiari.

Anna

: Va beni, siddu c'iaj chi'ffari, dopu ni parramu.

Luisa

: Oramai priparai n'timballu di risu, quindi prima ca è cottu ci volunu

almenu 20 minuti di furnu. Allura... chi successi??

Ernesto

:  Ci  stava  dicennu  a  tò  maritu,  ca  avissumu  n'grandi  piaciri  di

consolidari...insomma di 'ntustari a nostra amicizia, pirchì vi stimamu e ni

sintemu ricambiati.

Anna

: E quannu sintemu ca v'acchiappati...ni pigghiamu di collira, pirchì vi

vulemu beni... e...

Paolo

: (sdrammatizzando) Si ma va finisci ca siddu non vi sbuttunati e vi spicciati a

parrari...inveci  di  l'amicizia,  n'tosta  u  risu,

s'appigghia,  e

ci

putemu

diri...(imitando   a   Nunzio   Filocamo)   "Cari

amici   vicini

e

diuni

bonasira"(rideranno)dunque dicitimi.

Anna

: Allura comu ti stava dicennu Ernesto, noi siamo certi che facendovi

contribuire alla nostra responsabilità di genitori...

Luisa

: E chi ama adottari i vostri figghi?

Ernesto

: Appuntu a vistu ca quasi ci arrivasti sula. Non proprio adottari, ma

patruzzari si! In quantu i me figghi avissunu u piaciri ca Luisa ci facissi di

madrina a Stefania...

Anna

: Mentri Luca vulissi a Paolo comu patrozzu di cresima. E chistu è tuttu,

appoi su cunsideramu ca a cerimonia è u 20 Maggiu e Paulu fa 50 anni,

facemu na festa indimenticabili ! Chi ni diciti? Ci vuliti pinsari??

Paolo

: Jù non haju chi pinsari! Non vi dicu ca siddu non mi facevuru sta proposta

m'avissa macari pututu affenniri, pirchì a Luca avi ca u consideru me

figghiozzu...di sempri.

Luisa

: E u stissu pozzu diri macari jù. Quannu nascivu Stefania mi ricordu ca

Anna era troppu maltrattata do partu e jù addivai a picciridda ppè primi

jorna e mi ci'affezionai comu siddu fussi me figghia.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.25

Ernesto

: E allura priparativi ca a Maggiu festeggiamu, mi pari ca u tempu c'è

...semu Ottobri, appoi senza circari scusi.

Anna

: Ernesto ora amunninni ca si fici tardu, o pigghia i picciriddi ca astura

stanu niscennu.

Ernesto

: Va beni, allura cchiù'ttardu ni sintemu, amuninni ...ciao

( E S C O N O )

Paolo

:(saluta) Jù mi vaju a lavari i manu,a dopu

(V I A )

Scena XIIIa

- Luisa - Nonno -

Nonno

: (entrando dal disimpegno contemporaneamente mentre i due escono) Luisa, chi fa ci

dicu e carusi d'apparecchiari ppì Anna ed Ernestu ?!

Luisa

: No papà, si ni jenu, pirchì avevunu a ghiri a pigghiari i picciriddi o

catechismu e volunu ca jù e Paulu ci facissimu i patrozzi.

Nonno

: Ah, bonu ca i carusi crisciunu educati e rispittusi de liggi di Diu è na santa

cosa. Chiddi sunu parabuli ca ti trasunu 'nte vini e ti camuliu sempri u

ciriveddu. Unu si scorda sulu siddu c'iavi a cunvinienza. I paroli do Signuri

costituisciunu la base de sintimenti di l'omu.

Luisa

: E sarà ca a me maritu ci ficiunu na trasfusioni, e sti vini si ci'alliggirenu,

pirchì, mi pari ca'ristau senza basi senza 'nsignamentu e senza "sintimentu".

Nonno

:Ma macari a'ttia ti fonu dati, ricordati : prometto di amarti e rispettarti nella

buona e nella cattiva sorte. (con pacatezza) Veni ccà assettiti, ca t'haju a

parrari. Tu oramai si na matri di famigghia, cu dui figghi ca sunu na gioia di

quantu sunu beddi...

Luisa

: (assumendo un atteggiamento teso e nervoso) T'assicuru ca sunu na filicità, Ah!!

Mi stanu facennu arricriari, chi suddisfazioni...

Nonno

: (sempre con lamestiziadi un uomo maturo) Ma pirchì chi ci vulissi diri... pirchì

s'acchiappunu?!..ppì babbarii, pirchì si fanu i dispetti fra di iddi?! ...cosi di

carusi. Appoi non servunu, i 'mmazzamu? Ma su sunu u ritrattu da vita, tu

non hai vistu quannu sunu a'ssulu, e qualche cumpagneddu assecunnu u


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.26

casu 'nzutta a Maria o a Serena, comu sunu lesti a diffinnirisi tuttu'dui soru.

Falli crisciri e u tempu mi darà ragiuni, saranno inseparabili.

Luisa

:(Sempre con più ironia) ca spiriamu, jù non ci cridu!

Nonno

:(come un confessore) Cridimi, tu dicu con la saggezza di un padre che ormai

non deve fare più tanta strada per arrivare alla sorgente divina. Ti dicevu, ca

cu dui beddi figghi e n'maritu ca ti ama e non ti fa mancari nenti...

Luisa

:(scattando con isterismo) Sì! Mi ama! Mi trascura, si ni frega da casa, da

famigghia, de problemi ca mi dununu sti carusi. (aumentando sempre il tono

fino a rasentare la pazzia) A'mmia non mi va cchiù beni d'accussì, a me maritu

ci l'haju dittu beddu

chiaru, o cià finisci cu tutti ddi bullittini orvi o mi ni

vaju da casa e vi lassu a tutti.

Nonno

: Ma calmati figghia, chi vai dicennu, sti cosi mancu si pensunu. Ma

ragiuna...cu ti senti pensa ca'mpazzisti ca pirdisti i sintimenti.

Luisa

: (con toni crescenti) Appuntu persi i sintimenti, i me figghi mi ficiunu perdiri

i sintimenti, me maritu mi fici perdiri i sintimenti... tutti mi facisturu perdiri

i sintimenti!

( V I A )

Scena XIVa

- Nonno - Paolo -

Paolo

: (rientrando) Ma chi erunu sti vuci, cu ccui ci l'aveva?! Ma è mai possibili ca

'nta sta casa non regna paci.

Nonno

: Jù m'intromettu pirchì Luisa è me figghia e sacciu ca tu si n'gnenniru

travagghiaturi e di sani principii e poi sugnu u nonnu e vuatri siti a me

famigghia.

Paolo

: Papà ma jù non rinesciu a capiri quali gravi manchevolizzi m'haju a

rimproverari. Chi cosa fazzu di così gravi ppì miritarimi sta repulsioni,

st'aggressioni di me muggheri, sta raggia ca c'iavi chi me figghi, stà gilusia

ca c'iavi ccu'mmia, cu cui ci'll'havi? No vidisti comu vanniava!

Nonno

: Non è facili capiri chi ci successi, sicuramenti è n'accumulu di goccia a

goccia, di na furmicula ca fa tanti viaggi ppì sarvarisi tuttu chiddu ca ci

servirà ppì lungu periodo. Ppì'mmia ca sugnu spettaturi di na partita a ddui

vi pozzu diri ca entrambi siti malati, frasturnati 'nte "sintimenti".


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.27

Paolo

: Pirchì chi mi staj vulennu diri ca staju divintannu pazzu macari jù, ca

fazzu cosi comu n'forsennatu?

Nonno

: No! Ppì 'ttia si tratta di nautru puntu di vista di sintimenti. Sintimenti nò

'ntisi comu mania, comu pazzia, bensì comu amuri, manifestazioni d'affettu.

Comu a chiddi ca eri capaci di fari quannu t'innamurasti di Luisa.

Paolo

: Ma jù ni sugnu sempri 'nnamuratu, affeziunatu...

Nonno

: E dimostraccillu megghiu! Non ci dari modu di parrari.

Paolo

:  E  chi  ci'aja'ffari  m'accucciu,  ma  vasu?  Non  ti  n'accurgisti  comu

m'accogli?! Che vrazza aperti!

Nonno

: Non è sulu chistu...cangia, stacci cchiù vicinu, non ti pigghiari tutti i

pinseri da genti, e ammirevoli chiddu ca fai, ma non tu poi 'mpuniri tuttu tu

u munnu! A discapitu tò. Cangia! Riflettici, cangia...cangia ca cangiunu

tanti cosi.

(  V I A  )

Scena  XVa

Paolo - Anna

Paolo

:(rimasto solo siederà) Comu ca fussi facili cangiari,unu di puntu e in biancu si

metti arreri o jmmu tuttu chiddu ca ha fattu 'nta so vita, d'accussì ppì

capricciu. Ppì'mmia me muggheri sta esagerannu, di ogne pilu ni fa

n'travi...'nta qualche cosa ci pozzu dari ragiuni, ma u troppu è troppu.

(bussano e va ad aprire)

Anna

:(entra) Scusa su ti disturbu, ma prima m'ava scurdatu di diriti, ca u parrinu

non m'arraccumannau jautru di non mi scurdari i certificati di cresima de

patrozzi...

Paolo

: Già, veru, ci volunu i certificati...dopu ciù dicu a Luisa e comu avi cincu

minuti si fà fari da chiesa, sempri su non ci'avi...i cincu minutu a modu so!

Anna

:(imbarazzata) L'aja 'ntisu, l'aja 'ntisu, e non sacciu chi pinsari, na vota Luisa

si cunfirava cchiù o spissu, inveci ultimamenti è chiusa, 'ncutugnata, comu

s’avissi n'segretu. Forsi si senti trascurata, ma non pò'gghessiri sulu chissu.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.28

Paolo

: E chi autru ci putissi essiri?

Anna

: Viri ca i fimmini semu curiusi, viremu senza taliari. Quannu ‘ncuntramu a

qualcunu 'nta strata, macari ca non isamu l'occhi ti sapemu diri com'era

vistutu da testa e peri.

Paolo

: E chi c'entru jù?! Ppì ‘mmia javi vogghia d'incuntrari a cu voli.

Anna

: Tanti voti non è cunvenienti 'ncuntrari a qualcunu... soprattuttu su ccò

maritu  non  hai  tanta  serenità  e  stu  qualcunu  ti  putissi  fari  qualche

cumplimentu di troppu (si avvicina con velata seduzione) Tu sì ‘n masculu

'nteressanti e su voi a testa a poi fari perdiri, però non sai su ci sunu fimmini

ca t'ana misu l'occhi di 'ncoddu senza diriti cosa...E caru miu…a fimmina è

peggiu do diavulu.

Paolo

: E chi ci pozzu fari, cangiu i liggi ca tenunu additta u munnu? Sempri

d'accussì è statu.

Anna

: Su è u casu sì! Su tu sì cunvintu ca chistu è u modu cchiù serenu di

campari, non fari nenti. Ma su stu fattu non ti sta beni, su non ci viri chiaru,

allura rivota u munnu o cuntrariu, fai comu a Orlandu furiusu, ma campa

cchiù tranquillu. Ora scusa ma mi ni vaiu, dopu ni sintemu, ciau.  ( V I A )

Paolo

: E va beni, su c'è chistu, cangiu!

Cangiu di intra e di fora. Di dumani in poi

mannu mastri e pitturi, cangiu u custureri, u varveri e su è u casu macari u

travagghiu... ma cambierò in un modo ca me muggheri non potrà che

sentirsi soddisfattissima, ma chiddi ca mi canusciunu ana diri " Paulu persi i

sintimenti.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.29

FINE  I° ATTO

A T T O I I °

Scena Ia

- Paolo - Ernesto - Nino - Giacomo -

( QUALCHE MESE DOPO )

(seduti come sopra scritti, intenti a giocare al poker, magari un pò sbilenchi in modo da evitare che Giacomo e Paolo diano le spalle al pubblico. Quindi guardando la scena, in centro tavolo da sinistra verso destra: Ernesto e Nino, che daranno le spalle al fondale, a destra di Ernesto c'è Paolo; mentre a sinistra di Nino c'è Giacomo, il quale alle spalle o vicino avrà una finestra mezza aperta. Sigarette accese, bottiglia di


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.30

whisky, luce accesa sul tavolo, finestra aperta, fingeranno di bere. Ernesto farà carte, Nino è il primo di mano.


Paolo


: (sigaretta accesa)


Forza, aiutiti...spartili boni sti carti, ca ‘n'ghiocu non l'haju


pututu "Chiuriri"


(risaltando chiuriri). (tutti punteranno 10.000 lire d'invito).


Giacomo


: E allura chiuri a finestra ca stamu vunchiannu!


Ernesto


: Mutu "sessi" ca tu voi chiusa a finestra prima ca sbenti


(nel frattempo


comincerà a dividere le carte)


.


Nino


: Ragiuni c'iavi Ernestu, tu t'affrunti di quantu papalati e bestialità ti scappunu e non voi ca nesciunu fora prima ca i senti qualcunu.


Giacomo


: Jù non vogghiu ca i me cosi nesciunu fora, pirchì...pirchì


Paolo


: Avanti sintemu. Pirchì?...


Giacomo


: Pirchì...jù rispettu l'inquinamentu atmosfericu, eccu pirchì! Chiuri!


(Nino


chiude la finestra)


Ernesto


: (sigaretta accesa) E tu mettiti n'stuppagghiu 'nta vucca d'accussì non dici bestialità.(rivolto a Nino per il gioco)....Chi'ffà rapi??


Nino


: Vadda chè bella! (riapre un pò la finestra).


Paolo


: Unu sulu?!... stuppagghi si n'avissa a mettiri na pocu pirchì chiddu inquina...di tutti i lati. Allura pirchì u chiamunu "sessi". Ohu...Allura chi'ffai rapi?


Nino


:


(Sbalancando tutta la finestra)


Ahhh! cuntenti ora?!


Giacomo


: Ohu! e comu finiu, ccà staju vunchiannu...ca chiuri tuttu cosi.


Paolo


: Ninu ca chiuri n'pocu... Allura rapi o no ??


Nino


: (che si stava per alzare) Ohu! carusi, mi stati facennu scemuniri..chiuri, rapi, abbota. (Socchiuderà la finestra)


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.31

Ernesto

: Jù pensu ca a finestra a stari abbutata, almenu nesci u fumu.

Paolo

: Ernestu c'iavi ragiuni, fra menz'ura veni me muggheri e non è ca ci pozzu

fari attruvari tutta a casa china di fumu.

Ernesto

: Passi... o rapi? Insomma i carti comu ci l'hai tinti o boni??

Nino

: Ahhh...ora capii?! Javi menz'ura...rapi, sbalanca, ntuppa (prende i soldi)

Ccà! Rapu, rapu!... (mette 30.000 lire)

Giacomo

: (che non si accorgerà, perchè starà legandosi un laccio)  Nautra

vota?  Ti  dissi

teni abbutatu ca staju aggigghiannu! ...Allura... voi rapiri?

Nino

: Ahu Sessi mi facisti n'salaniri, la finestra è abbotata e o piattu rapii cu

30.000.

Giacomo

: Ahh! Appostu e jù mi ci tummo! (mette i soldi)

Paolo

: Jù c'iaja'gghiri ppì'fforza, m'ata'zziccatu 250 milaliri... ccà ci sunu i soddi.

Ernesto

: Piattu riccu mi ci 'nficcu.(soldi) Ninu quantu carti voi?

Nino

: Mi ni sirvissunu dui, ma mi ni pigghiu una co' scuntu (Ernesto gli da la carta)

Ernesto

: Giacumu e tu??

Giacomo

: Mah! chi sacciu...(le pesa) a pisu damminni quattru (Ernesto gli da le carte).

Nino

:'Nveci di quattru daccinni n'quattruni ca s'accuntenta u stissu.

Ernesto

: Paulu e tu chi'ffai?

Paolo

: "Schifu"... ca damminni una (riceve la carta).

Ernesto

: Jù tri carti. (a Nino) Ninu allura chi dici ?

Nino

: Cip...cip...Ciiippi...Ciiippi! (muoverà le mani come un uccello)

Giacomo

: (si alza ed imiterà la gallina) Po..po..popopoo pò pò... chicchirichììì?!


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.32

Paolo

: Ahu carduni ca'assettiti, chi è ca fai ?

Giacomo

: Ti sucu l'isca ... 50.000 (mette i soldi)

Paolo

: Ca ci sunu i me 50.000 e n'autri 50.000.

Ernesto

: Jù passu, u fuiri è virgogna ma è salvamentu di vita!

Nino

: Jù staju vincennu, ci vaju e m'addichiaru! Tri fimmini.

Paolo

: N'tappitilli n'ta carina, scala a cappa (fa quasi per prendersi i soldi)

Giacomo

: Ca scala a cappa ti fai na cappata 'nto jmmu ca t'abbessa a cajella...Tè ccà

ammucca " Culuri"!

Paolo

: Mih ccù quattru carti fa culuri, ma si spanatu.

Nino

: Spanatu? Sbrafanchiatu. Jù criru ca ppì Giacumu ci vulissunu ddi gran

stuppagghiazzi di ddi vutti di milli litri.

Paolo

: Carusi luvamici manu! Ppì oggi mi l'ata sunatu di cozzu e di cuddaru.

Ernesto

: A quantu a fai tragica, ppì quattru soddi!

Paolo

: Quattru soddi? Oggi mi sucasturu 340 milaliri, 230 ajeri, passannajeri

m'assuntumasturu. Jù non è ca pigghiu tuttu stu gran stipendiu!

Giacomo

: E chi ci voi fari, na vota tu, na vota jù!

Paolo

: Si, sulu ca jù vinciu massimu 20 mila liri e appoi perdu botti di dui e tri

centu mila. Avanti sbarattamu...

Nino

: Forza luvamu sti buttigghi...Giacumu tè sciacqua sti biccheri (Giacomo va

via da una laterale ritornando dopo qualche istante e rimettendo a posto i bicchieri).

Paolo

:(rassetta le carte) Ernestu vadda chi fai piega sta tuvagghia ca sta vinennu me

muggheri. Ninu non stari 'mpalatu, rapi e caccia t'annicchia di fumu.

Giacomo

: (rientrando) Caccia? e comu caccia, chiddu non n'avi scupetta

(e ride )


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.33

Ernesto

: Su non si sparava st'autra papalata, sta'notti non puteva dormiri.

Nino

: (piglia un giornale e a mò di ventaglio fa uscire il fumo) Bestia! Unu a caccia ci

pò 'gghiri macari ccù na pagina di giurnali, quantu menu ni fa n'cartocciu (lo

arrotola facendone un cartoccio) ed inveci di usari un cartoccio chinu di pruvuli

da sparo, usa chistu, chinu di bestialità di produzione di Giacumu Sessi.

Avanti và vi salutu ca c'iaju chi'ffari, (rivolto a Giacomo) Camina sciamunitu.

Giacomo

: Ah spatti sugnu sciamunitu?! Ppì stavota ti

cummeni cuncurdari a cosa

(gli fa vedere le chiavi della macchina) s'annunca ti ni pò iri co tipu dui! (a piedi,

gli fa il gesto con le dita e ridendo escono) A dumani ciau,ciau.( E S C O N O )

Ernesto

: Chi'ffà allura mi ni vaju macari jù, o voi ca restu ?

Paolo

: Comu voi, ppì'mmia è u stissu, siddu ti ni voi iri, jù terminu di sbarattari

aspettu a Luisa e poi nesciu, ca forsi c'jaiu n'seggiu di bigliardu, viremu su

mi pozzu rifari di qualche sordu.

Ernesto

: Va beni, allura fammi n'favuri su viri ad Anna ci dici ca jù appa'gghiri

a'ffari na perizia, Ciau ti salutu.

( V I A )

Paolo

: Va beni non ti preoccupari, ci pensu jù, ciau!

Scena IIa

-Paolo - Luisa –

(Paolo sistemerà sedie, centro tavola, i fiori ,e delle pratiche sul tavolo)


Luisa


:(entrando, lo bacia con impulso e spontaneità)


Ciao gioia.


Paolo


:


(con finto trasporto)


Ciao amore, finalmente vinisti!


Luisa


: Sentu na puzza di fumu, ma quantu hai fumatu??


Paolo


: Ca quali, cià statu Ernestu ca ha cuntrullatu na pocu di perizii di quattru cuntadini, in via di liquidazioni, ppì danni da niura e da rannula e vuleva sapiri di mia qualche suggerimentu, in modu ca ci fa contestazioni ppì cosi ca iddi putevunu fari e non ficiunu ppì evitari i danni, d'accussì ci fa sautari qualche miliuni.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.34

Luisa

: E a 'ttia chi t'interessa?!

Paolo

: Ca comu no! Iddu, ccù n'tracchiggiu ci fa firmari tutta a liquidazioni a iddi

i ‘ccuntenta e i soddi superchiu ni spartemu.

Luisa

: Almenu mi pari onestu da parti so, ogne tantu t'annicchia di benessiri non

guasta.

Paolo

: (prendendosi la giacca e dei documenti cartella) Allura ora nesciu.

Luisa

: Va beni, unni stai jennu?

Paolo

: Non ti dissi ca avemu sti pratichi ppè manu. Ora c'iaja'gghiri a cunzari a

tavula a Ernestu. Vaju a parrari ccu ddi quattru sciamuniti, ci nesciu

n'catafasciu di problemi, ci cuntu ca l'assicurazioni non voli pavari e ci

cummeni cuncurdari, s'annunca

sordi non virunu.(uscendo la bacia) Ciau,

dopu ni viremu.

( V I A )

Luisa

: Va beni non veniri troppu tardu.(Andrà per una laterale per posare la borsa ed il

soprabito)

Scena IIIa

- Maria - Serena -

(le ragazze entreranno schiamazzando e ridendo)

Maria

: (Poserà la borsetta, ed un giacchino) Sta sira aju a nesciri ccù Gianni, ca ni

n'ama'gghiri a ballari a Taormina.

Serena

: E a mamma u sapi? (poserà dei giornali sul tavolo)

Maria

: Chi sì scema!? Chi mi fai d'accussì babba? Jù ci dissi ca c'è Margherita a

me cumpagna di scola ca si fa l'operazioni d'appendiciti e jù ci fazzu a

nuttata o spitali, in modu ca dumani virennumi stanca 'nta facci a scusa è

bona.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.35

Serena

: E chiamatala fissa, ma a Margherita avvisala prima ca qualche vota a

mamma ci dumanna. A propositu, viri ca jù nesciu che mè amici, mi

pigghiu i to scarpi blù e a to maglietta a girocollo niura.

Maria

: Chi m'interessa?! U cassettu è apertu. Ahu, non ti fari scappari nenti ccà

mamma.

Serena

: Jù ci parru picca e nenti, o megghiu ci parru ppì 'ncucchiarici ddi quattru

stupidagini ca mi fanu comudu. Talia chi ti cuntu, l'autru jornu m'aveva datu

i sordi p'accattari n'paru di calze, jù

inveci ccò restu m'accatai i sigaretti e ci

dissi ca mi l'avevunu rubatu.

-Scena IVa

- Luisa - Serena - Maria -

Luisa

: (Entrando,abbandonando l'acredine del primo atto) Va'rricugghisturu finalmenti?

Mancu na telefonata.

Maria

: Si ca ora spinnemu sordi ppì na telefonata inutili, non semu ccà !

Luisa

: Una putissi moriri ppì sentiri a vuatri.

Serena

: Non ti preoccupari ca a mala erba non mori mai, e poi stai virennu, ccà

sani e vegeti e che sordi do gettoni 'nta sacchetta.

Luisa

: Cu c'iavi sordi campa felici, cu non n'avi sta cent'anni n'paci.

Serena

: A propositu...ma'ddari i sordi ca stasira m'haju a'gghiri a pigghiari na pizza

che me amici.

Maria

: E jù t'arricordu ca c'jaiu a'ffari a nuttata o spitali a Margherita, quindi mi

servi qualche lira macari a 'mmia.

Luisa

: L'haju caputu, scusa sacchetta mia si ti disturbu. (esce per andare a prendere

la borsa, e ritorna dopo qualche attimo)

Maria

: Si'gghiuttivu, ci pò cuntari qualunqui favula...chidda ammu!!

Serena

: Si'mmucca comu e passuluni (ridacchiano)


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.36

Maria

: (leggerà con critica giovanile quanto riportato su di un giornale) Dramma della

disperazione. Ragazza madre si lancia nel vuoto assieme al figlio dal

settimo  piano.  Il  bimbo  disabile  è  stato  dimenticato  dagli  organi

assistenziali. Ma chissù pazzi i genti?

Luisa

: (rientrando dà cinquantamilalire ciascuno) Tiniti ccà, 50 milaliri a'ttia e 50 mila

a'ttia e vaja cuntatu u fattu, siti na ricchizza di quantu mi custati.

Maria

: Chi a fai tragica ppì quattru sordi, jù non è ca pozzu nesciri senza n'sordu

na sacchetta!

Serena

: Bih! Allura i mè amici?! Ca c'ianu sempri n'cafolu di sordi e jù m'affruntu

a circarici sempri scusi e dirici pavati vuatri. Anzi cì'aju a'ffari vidiri ca

n'haju cchiu'assai di iddi.

Luisa

: Tu muta ca sì n'puzzu senza funnu. Mi costi na cona. Comunqui comu

veni vostru nannu n'abbissamu ppì mangiari, voddiri javi ca manca dui uri,

ma unni sinni ivu a pigghiarli st’ova.

Maria

: Sarà ca sta aspittannu ca a jaddina i produci.

Luisa

: Ca quali... ni voli na scusa, a st'ura si fici na passiata, n'cuntrau nautri

quattru picciotti comu a iddu, si misunu a riuddarisi i tempi di navota e

appoi si ni veni cu na scusa.

Serena

: Comunque ancora è prestu ppì mangiari. Jù fami non n'haju.

Maria

: Casu mai aspittamu ca veni u papà e appoi mangiamu.

Luisa

:  Sì  ca  tò  patri  stà  vinennu!  Chiddu  niscivu  dui  minuti  prima  ca

varicugghissiru vuatri e ci' aveva di parrari ccù n'saccu di genti, sa quannu

veni.

Scena Va

- Luisa - Serena - Maria - Nonno -

Nonno

: (Entrando con un involto in mano come se contenesse uova, si scrollerà l'acqua di

dosso, avrà un fazzoletto da naso messo in testa e legato sotto il mento come quello

della befana, i pantaloni svoltati, scrollerà due buste di plastica legate a mò di calosce


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.37

ed il bavero della giacca alzato, deve dare l'impressione che un piovasco gli sia sia

rovesciato addosso)

Mih! E chi si scatinanu i furii!

Luisa

: (Guardandolo con incredulità) Fermu, aspetta leviti sti busti ca m'inzavani na

casa. Sintemu chi ti successi ora?

Nonno

: (poggiando il sacchetto su di un mobile) Oh! signuri mei, o la grann'acqua e chi

abbiavunu che sicchi?

Serena

: Ma unni? Ccà non ha chiuvutu!

Nonno

:  Comu  unni?!

Ca  'nta  strata,  non  gh'ivi  accattari  l'ova?!  Comu

niscii...m'arrivau na scaramattata ca m'assappanai.

Maria

: Nonnu ma unni i isti accattari st'ova? Ca ccà non ha chiuvutu!?

Nonno

: Ppì d'averu mu diciti?

Luisa

: Papà unni fusti?

Nonnu

: (si suggerisce di ambientarla in un luogo noto)Ca prima mi ni ivi vicinu a

stazioni 'nta Za' Pudda e pigghiai l'ova.

Luisa

: Nentidimenu, isti finu a stazioni? Appoi pirchì?! Ca chista ova frischi non

n'avutu mai!

Nonno

: A tia ti pari. Ora a Zzà Pudda, ppì garantiri ca l'ova sunu frischi i jaddini

i'ddeva intra o frigorifiru.

Serena

: E chi c'entra ca turnasti tuttu vagnatu?!

Luisa

: Chi fa macari ddocu è curpa do sinnicu? Non criru ca voi muntatu

n'umbrilluni supra a città?!

Nonno

: Ca mentri passava d'avanti a villa, mi vinni cori di vidiri a funtana che

papiri3 javi tantu tempu ca na videva. M'assittai n'pocu 'nto gigghiu, appuggiai l'ova n'terra, ci abbiai quattru viscuttedda e papiri, cu ddu caluri mi stava calannu n'sonnu...quannu si ni vinni n'alluvioni.


3Papere


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.

38

Maria

: T'addummiscisti e cascasti 'nta funtana.

Serena

:  Nonnu,  nonnu,  eccu  spiegata  l'alluvioni  supra  di  tia.  Nuatri  n'ama

ricugghiutu propriu ora e u cielu è limpidissimu.

Luisa

: Veni, vò cangiti ca sarai tuttu assappanatu !

Nonno

: Nò...non c'è bisognu, pirchì siccomu...mi chiuvivu sulu 'nte spaddi...(lo

guarderanno  con  benevola  compassione)...insomma...accapputai annareri e si

vagnau  a  giacca.  Ppì  furtuna  ca  acqua  ci  n'era  picca  e  n'passanti

m'acchiappau ppè peri.

Luisa

: Dammi, dammi sta giacca ca a vaju a mettiri 'nta lavanderia...viremu a

cammisa....asciutta è menu

mali.

( V I A

)

Scena VIa

- Nonno - Serena - Maria -

Nonno

:(siederà con Serena sulle gambe e Maria vicino) Ahh! assittamuni

Serena

: (facendole delle carezzine) Che beddu me nannu, è u megghiu nannu ca ni

puteva ammattiri.

Maria

: Nonnu attentu... ca u diavulu t'accarizza.

Nonnu

: Beh! si dici ca quannu u diavulu t'accarizza voldiri ca voli l'anima...ma

vulissi sapiri chi si ni fa da mia, vecchia, tisa comu na sola di scarpa, china

di purtusa di quantu gnizioni m'haja fattu.... ca fussi n'pessimu affari.

Serena

: Però è stata sempri n'anima saggia e diligenti.

Nonno

: Ora ca sugnu vecchiu....forsi n'pocu di sarvaggiume l'haja persu, in

compenso è venuta un poco di...diciamo di vista i più.

Maria

: Ma comu?! Su quannu leggi su non ti metti a lenti, ddu fogghiu tu'vvicini

e tu'lluntani ca pari stantuffu.

Nonno

:A vista ca ti veni ccà vicchiania  è chidda ca ti fa capiri senza vidiri, ca

t'ammustra  n'quadru  da

situazioni  facennuti

vidiri

macari

i  cosi


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.39

invisibuli...pirchì..l'esperienza non avi bisognu di lenti. Certu ca u cchiù

difficili è quannu l'esperienza è cunfunnuta di l'affettu...quannu u bisognu di

paci e di serenità prevalgono supra a ragiuni e intorbidisciunu l'acqua e

allura tannu... t'arrenni!

Serena             : Nonnu ccà, non ti capii cchiù.

Maria               : Ma a cu ti riferisci?!

Nonno             :       (abbracciandole      compassionevolmente,dopo      qualche      attimo     di       silenzio)

Crisciti...ogne cosa ccò so tempu.

Serena             : (con spirito ma risaltando la figura che deriva da quest'abbraccio) Mih! Nonnu

paremu un presepe.

Nonno             :  Un  presepe  quasi  vivente!  Piccatu  ca  ci  mancunu  S.Giuseppe  e  a

Maronna...e non capisciu cu'ntorbidisci l'acqua.

Maria &:       (insieme lo guarderanno stupite, rannicchiando le spalle perché non hanno

Serena             compreso)

Nonno             :(Accorgendosi del gesto) Vi dissi crisciti e capirete.

Scena VIIa

Nonno - Serena - Maria - Luisa

Luisa

:  (rientrando)  Avanti,  a  giacca  t'ha  stinnii  ccù  'n'bellu  appennarobbi,

s'annunca si straforma de spallini. Dopu ci dugnu na stirata e a prossima

vota stai attentu ca ti puteva finiri mali.

Nonno

: Oh! Vinni a Maronna, ata vistu!

Luisa

:  A  Maronna?  Non  criru  ca  n'tappasti  u  chicchimiddu  (le  ragazze

ridacchieranno)

Nonno

: Nò! Pirchì accapputtai supra a na papira, mischina a sguaddarai.


Scena VIIIa


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.40

- Nonno - Luisa - Serena - Maria - Paolo -

Paolo

:(Entrando con brio) Avanti e una è fatta.

Nonno

: Bih! e semu tutti ccà, è arrivato S.Giuseppi...prisepio cumpreto.

Paolo

: Aspittavuru a S.Giuseppi? Eccolo! (al nonno) E tu cu sì?

Nonno

: U camiddu.

Serena

: U Re Magiu !

Luisa

: Sì! chiddu di Giugnu. Ma unni vi vinni sta fantasia do presepiu.

Maria

: Accussì tantu ppì ghiucari! Antura jucavumu ccò nonnu e niscivu sta

parola.

Luisa

: (a Paolo) Ma tu comu mai t'arricugghisti prima do previstu?

Paolo

: Ca supra a quattru n'ancagghiaj a unu sulu, ci fici n'bellu discursu, ci

abbiai...quattru palli... ammenzu e peri.

Nonno

: Palli? (fa il gesto della palla)

Paolo

:  Parola  ca  si  dici...insomma  difficultà,  ci  dissi  ca  jù  avissa  pututu

m'purugghiari i pupi, mittirici na bona parola...basta ca iddi non criassunu

problemi. E ppì farici capiri o peritu ca iddi ci'anu 'ntinzioni di concordari ci

vuleva  qualche  piccolo  sovvenzionamentu  e  ci  scruccai  500  milaliri.

Chiangemu ccù n'occhiu.

Luisa

: Ca bonu non ti preoccupari, ca chisti si lamentunu sempri ma i soddi

ci'll'anu sutta a visula.(rivolta a Serena) Chi fa ora a fami ti pungi? Chi dici vi

dati versu tu e tò soru ppì cunzari a tavula, ca comu finemu aja'nesciri.

Maria

: Serena amuninni ddà'bbanna, apparecchiamo il desco! Facciamo mangiare

il governo.

(E S C O N O)

Luisa

: Allura jù vaju a finiri di cucinari,

stasira vi fazzu alliccari l'ugna:

cannelloni  con  besciamella  e  funghi

porcini  per  primo,  aragosta  e


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.41

gamberoni e n'pocu di carpaccio ccù scaglie di parmigiano ppì secunnu.

( V I A )

Scena IXa

- Nonno - Paolo -

Nonno

: E unni semu o ristoranti?!

Paolo

: Ahh! To figghia quannu si ci metti i cosi i fa troppu boni. Appoi javi dui

misi ca ci sdunavu ccà cucina e ni fà mangiari unu du tuttu.

Nonno

: Mi n'haju addunatu. (Con sottile ironia)

Paolo

: Ci hai fattu casu ca javi na pocu di tempu ca nesci tutta 'mpupata, pari na

modella, sempri abbissata, che capiddi sempri fatti frischi, dici ca su non và

'nto parrucchieri na vota a simana...

Nonno

: E macari dui!

Paolo

: Beh! Certi voti, veru è ca ci  và macari dui voti, dici ca non si senti

appariscenti. Ogne pomeriggiu 'nta palestra, appoi si fa a sauna, insomma si

cura nel corpo e nello spirito.

Nonno

: Forse più nel corpo che nello spirito. Mah!

Paolo

: Chi ci putemu fari, i fimmini sunu peggiu do diavulu, quannu si mettunu

n'testa na cosa, bih...scanzatini...e unu è custrittu alla qualunqui p'amuri

d'accuntintarli.

Nonno

: Alla qualunqui?...Macari a calpestari u propriu

orgogliu  e a propria

dignità? A distruggere gli ideali si è creato nella

sua vita? Non sugnu

d'accordu, mi dispiaci ppì 'ttia ma non a pensu d'accussì. Forsi cu l'età

m'arimuddanu i jammi, ma a spina dorsali l'haju ancora tisa...e a testa cchiù

dura di n'calabrisi.

Paolo

: Chi c'entra dicu ca n'omu pp'amuri da paci a sapiri rinunciari a qualcosa e

pp'aviri n'pocu di serenità è custrittu a modificari u propriu carattiri, a.....


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.42

Nonno

: Ma nò a scafazzari a propria personalità! A distruggiri i sogni e annacquari

a linfa ca ci curri 'nte vini! Ca unu modella, smussa certi punti spigolosi do

sò carattiri .... allura pozzu essiri d'accordu.

Paolo

: Tu pigghia a 'mmia per esempiu! Jù na vota avevo certi abitudini, certi

passatempi  su  d'accussì  si  pono  definiri  ca...non  erunu  tantu  graditi,

pirchì...(scuotendo la testa)....non mi facevunu rignari soddi 'nta sacchetta e

criavunu scerri n'famigghia. Ora inveci....(ricordando con amarezza quel passato

che tanto lo soddisfaceva)

Nonno

: (Sarcastico) Ora inveci u benessiri si è allargato a macchia d'olio. La pace

regna sovrana. I sordi scurrunu a ciumi... però a'mmia non ma'rrisutta ca

t'aumintanu u stipendiu...tranni... ca sunu tutti chiddi ca risparmii non

facennu cchiù ddà vita dissoluta di prima. Tutti ca spennunu e spannunu,

allegria, filicità...e tantu fumu !!

Paolo

: Chi dici, chi vai pinsannu e ca certi voti na vita i tasselli che ne

costituiscono il mosaico trovano l'incastro con facilità e si vanu costruendo

beddi, sori sori. Macari po’ capitari ca qualche vota m'pizzuddicchiu,

n'tassellinu ti furia 'nte manu pirchì non trova cullucazioni e ti fa sballari

tuttu.

Nonno

: Ed è appuntu stu pizzuddicchiu ca m'arritrovu 'nte manu e mu giuriu e mu

furiu e non mi fa capiri unni l'haju a mettiri a quali personaggiu si rifirisci.

Parrannu ccù franchizza...jù avissa preferitu n'gnenniru ccù ddi cattivi

abitudini di prima, ccù tutti ddi distrazioni ca un tempo lo impegnavano ad

aiutare il prossimo. Anche s’avissa bastatu, un pocu d'interessi in più versu

a famigghia, e non ci'avissunu statu storii...inveci di st'allegra situazioni.

Paolo

: (Che ha recepito il messaggio ma non lo vuole dare a vedere in modo eclatante)

Purtroppu si fanu scelti 'nta vita e non è dittu ca sunu tutti vincenti. A cosa

cchiù difficili è essiri giudici di l'autri, ma nò giudicari se stessi...pirchì a

chistu ci pensa a propria cuscenza.

Nonno

: Figghiu non haju chi diriti, chiddu ca fai tu benfattu sia. Pigghia na

decisioni, una sula, ma non perdiri mai di vista a strata maestra. Ora mi ni

vaiu n'pocu ddà banna, ti lassu sulu, sulu ccà tò cuscenza.

( V I A )

Scena Xa


- Paolo - Anna-


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca


pag.43


Paolo


: (Rimane qualche attimo seduto con la testa fra le mani ad evidenziare un momento di


riflessione e involontariamente fermerà lo sguardo sull'articolo letto prima da Maria e scaraventando il giornale, quando sentendo suonare andrà ad aprire) E cu è a st'ura?Anna! Trasi.

SUONANO ALLA PORTA

Anna

:(Entrando darà un occhiata in giro e non notando nessuno gli butterà le braccia al

collo e lo bacerà) Gioa, gioia

Paolo

:(Tentando di allontanarla senza riuscirvi) Chi sì pazza sunu tutti ddà'banna!

Anna

: Non m'interessa, avi tri ghiorna ca non ti viru

(continua a dargli baci).

Paolo

: Anna ti prego non fari d'accussì, su trasi qualcunu finisci a manicomiu.

(finalmente l'allontana).

Anna

: Ti dissi ca mi ni fregu, ciaju bisognu di stari ccù 'ttia!

Paolo

: Ma chi sì pazza e a tò maritu non ci pensi e tò figghi mancu!?

Anna

: Mi fa schifu curcarimi cù Ernestu, su mi metti na manu n'coddu mi veni di

tagghiariccilla; l'unicu ca mi pò tuccari si tu e tu sulu. (follia)

Paolo

: Si! ma ora finiscila ca pò veniri Luisa ca potti sentiri sunari.

Anna

: Tantu megghiu, d'accussì cià finemu ccù sta farsa, pirchì a cosa mi

stancau, prima o poi l'ha sapiri, quindi prima è megghiu è! Su tu non tà

senti, ciù dicu jù, na decisioni s'appigghiari.

Paolo

: Ma tu pirdisti i sintimenti, tu non ragiuni cchiù. Malirittu ddu jornu ca mi

vinni di fariti 'n'cumplimentu mi rapisti u saccu e jù bestia mi c'inficcaj cu

tutti i sintimenti.

Anna

:(Sragionando) Si veru è, jù persi i sintimenti, ma i persi ppì'ttia e su persi na

cosa,  non  ni  vogghiu  perdiri  n'autra..."ogni  cosa  c'iavi  u  so  prezzu"

(rimarcando il tono di questa espressione)

Paolo

: Va beni! (accompagnandola verso l'uscita) Vadda, per ora vattinni a casa, ca

dopu cu na scusa qualunqui nesciu ti fazzu n'signali e t'aspettu o solitu


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.44


postu. Però promettimi di calmariti e non fari colpi di testa un bacino). Ciao, A più tardi.


(apre la porta le dà


Anna


:(Uscendo) Ciao gioia, a 'ttia aspettu, non tardari!


Scena XIa

- Paolo -

L'epilogo

Paolo

: (si siederà affranto e distrutto dagli episodi precedenti) Ragiuni c'ianu Anna e me

soggiru,  na  decisioni  s'ha  'ppigghiari,  non  è  vita  chista.  Mistificari,

'mpurugghiari i pupi, putissi macari iri bonu ppì certuni, ma fingere,

prendere e prendersi in giro non servi a nenti, non è da persona seria quali

jù mi sono sempre reputato di essere. Quindi...(rivolto al pubblico con voce

calma ed affranta) la storia finisce quì! Di questa storia ne avete già visto il

finale. Un finale che magari non accetterete e che neanche io potevo

immaginare, ma ho notato che siete stati attenti e certamente non vi sarà

sfuggita una battuta precedente dove è stato detto: "ogni cosa ha il suo

prezzo", ed è vero! La serenità e la pace della mia famiglia, li devo pagare a

caro prezzo! Con la mia stessa vita!...A meno chè, se voi siete d'accordo

possiamo provare un altro finale, soltanto per vedere se è possibile trovare

un'altra  soluzione.  Ma  comunque  lascerò  a  voi  il  libero  giudizio  di

scegliervi il finale che riterrete più opportuno.

Scena XIIa

Paolo

(Luci soffuse seduto esattamente come nella prima scena del prologo I°

atto, i protagonisti dovranno avere cura di essere vestiti esattamente come

prima, tutto si dovrà svolgere come se stesse ricominciando la commedia.

Paolo seduto con un foglio simulerà di scrivere)

Paolo

: E spero che il mare, al quale ho deciso di affidare il mio corpo, se ne

impossessi per sempre.


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.45

Mi perdoni Iddio per l'insano gesto, che ho deciso di compiere ed affido alla

Sua misericordia questo e tutti i miei peccati.

Dio abbia compassione di me.

Scena XIIIa

- Paolo - Ernesto - Luisa

Suonano alla porta

Paolo

:(aprendo) Oh ! Ernesto, ciau, trasi, ti servi cosa?

Ernesto

: No Paolo grazie, vinni pirchì antura u pustinu purtau stu telegramma e

siccomu non c'eruvu nuddu, mu fici lassari, pirchì pinsai ca puteva essiri

importanti.

Paolo

: Sì, grazii, facisti bonu. (allontanandosi appena appena, aprirà il telegramma, lo

leggerà nella sua mente) Quantu n'avemu oggi? Chi data é? (confuso)

Ernesto

: Comu quantu n'avemu? Ca oggi è u 19 di Maggiu, dumani fai 50 anni e

non u sai? Ma chi fu, chi c'iaj? Non ti senti bonu?

Paolo

: Puvireddi, (quasi facendo vedere il telegramma, ma in effetti ne descriverà il

contenuto) Certuni non sulu nasciunu svinturati, ma ppì risollevarisi ogne

tantu ci'arrivunu macari disgrazii supra disgrazii. A sta  mischina...operata,

cu n'femuri ruttu e n'figghiu spasticu ca non si sapi dari nuddu aiutu, oggi

cu n'infartu ci mossi u maritu e mi sta prijannu di aiutarla, di'ntirissarimi

ppò funerali.

Ernesto

: Ca sapi quantu si bonu e c'iaj datu sempri assistenza, chi ci voi fari...?! E' u

to distinu.

Paolo

: Purtroppu criru ca oggi non ci pozzu dari nuddu ajutu, oggi non sugnu in

condizioni d'ajutari a nuddu.

Ernesto

: Comunque non manca a'ttia di 'nterviniri. Ma si sicuru di sintiriti bonu?

Mah?! Ora mi nni vaju, prima ca venunu i picciriddi da scola. Ma Luisa e i

carusi unni sunu?


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.46

Paolo

: Dda banna.

Luisa

: (entrando si accorge dell'aria strana che è presente) Chi fù, chi successi, pirchì

aviti sta facci?

Paolo

: Nenti non successi nenti.

Ernesto

: Comu nenti?! E stu telegramma nenti è?

Luisa

: Quali telegramma?

Ernesto

: Chistu, leggi..leggi. Sta mischina voli aiutu, è 'nta na situazioni dispirata e

Paolo dici ca non ci pò dari aiutu! Comunqui ora mi ni scappu pirchì lassai

a porta aperta. Ciau

( V I A )

Luisa

: (che ha dato una rapida lettura al telegramma) Comu non ci poi fari nenti!

(pigliandolo per il braccio come se volesse scuoterlo) Ma su ana statu i tò cchiù

granni attenzioni, ora, propriu ora ti tiri arreri,abbannuni a sta mischina.

No! non è di tia ! Paulu Zavone sà misu u munnu n'coddu e a'gghiutu

avanti comu n'arieti facennu breccia macari 'nte mura. (Paolo scuoterà la testa,

ranniccherà le spalle) Tu ha fattu storii macari ccà tò famigghia, pirchì ppì'ttia

dari aiutu a cui n'avi di bisognu è statu n'voleri di Diu. No Paulu, non si tu!

Chi ti sta succirennu, reagisci... non t'abbannunari. Vadda chi ‘ffai, pigghiti

a giacca....pigghiti a giacca e aspettimi ca mi pigghiu u paltò e vegnu macari

jù ccù'ttia.

( V I A )

(spostandosi in un lato e colpito da una luce mentre tulle le atre luci si affievoliranno ma non del tutto, con lo sguardo e le bracia a volte protese verso l'alto dialogherà con Dio)


Paolo


: Ma allura Tu vidi tuttu, sai tuttu. Stai ammucciatu n'silenziu taliannu i tò figghi, finu a quantu sunu capaci di rispettariti e di osservare i tò leggi e di sacrificarisi finu a disidirari la morti, ca vergognosamenti e ccù viltà "dominerebbe la vita". E Tu, ppì evitari chistu, ppì fari ristari sempri validi i tò 'nsignamenti, i tò voleri, allura tannu...quannu vidi ca tò figghiu, ca


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca                                                                                        pag.47

t'ha'ddatu esempiu d'amuri e di rispettu sta ppì sbagghiari, allura Tu, sulu tannu interveni. Acchiappannulu ppè capiddi e sistimannu tuttu ccù ddà semplicità ca è sulu di Diu !

(s'inginocchierà piangendo, mentre si spegneranno del tutto le luci e scenderà la tela)

F I N E

Dichiarata 17/09/1997

Angelo Scammacca

Via Frà liberato 19

Catania Tel.455324

A T T O  I°

Scena

Ia

Da pag 8 a pag 29

Paolo

Scena IIa

Paolo – Ernesto

Scena IIIa

Luisa- Maria- Serena

Scena IVa

Luisa - Maria - Nonno -

Scena Va

Nonno - Luisa - Paolo -

Scena VIa

Paolo - Luisa -

Scena VIIa

Paolo - Luisa - Maria -

Scena VIIIa

Luisa - Paolo - Serena - Nonno

Scena IXa

Paolo - Serena -

Scena

Xa

Paolo - Serena- Maria -

Scena

XIa

Paolo - Anna - Ernesto -

Scena XIIa

Paolo - Ernesto - Anna - Luisa -

Scena XIIIa

Luisa - Nonno -

Scena XIVa

Nonno - Paolo -

Scena

XVa

Paolo – Anna


Sintimenti : 2 atti di Angelo Scammacca

pag.48

A T T O I I °

Da pag 30 a pag 47

Scena I a

Paolo - Ernesto - Nino - Giacomo -

Scena IIa

Paolo - Luisa -

Scena IIIa

Maria - Serena -

Scena IVa

Luisa - Serena - Maria -

Scena Va

Luisa - Serena - Maria - Nonno -

Scena VIa

Nonno - Serena - Maria -

Scena VIIa

Nonno - Serena - Maria - Luisa -

Scena VIIIa

Nonno - Luisa - Serena - Maria - Paolo -

Scena IXa

Nonno - Paolo

Scena Xa

Paolo - Anna

Scena XIa

Paolo

Scena XIIa

Paolo

Scena XIIIa

Paolo - Ernesto - Luisa

Scena XIVa

Paolo