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Commedia in 2 atti di :

Angelo Scammacca


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 2

PERSONAGGI  :

CASIMINU MANGIARATTI

(sarto)

MUNNA

(sua moglie)

MIMI'

MANGIARATTI

(figlio)

BRIGIDA

MANGIARATTI

(figlia)

VENERANDO

(fratello di Munna)

CATERINA MANESATTI

(studentessa)

LEOPOLDO

(garzone di barbiere)

CLIENTE

TRAMA:

Questa è l'assurda vicenda di Casiminu Mangiaratti, sarto, scontroso e sarcastico con tutti, secondo l'occasione; che asfissia il figlio Mimì, scansafatiche e con la testa sempre al cibo. Fra l'altro sopporta a malapena la moglie perché la ritiene stupidotta ed al tempo stesso troppo tollerante con il figlio. Sembra che riesca a tollerare solamente la figlia Brigida, in quanto ancora adolescente e gracile, riponendo in essa in quanto studentessa, il suo futuro. Nel contesto sarà compreso l'indigesto Leopoldo verso il quale esprimerà una declamata manifestazione di "stima" chiamandolo Leopollo.

Stima che si frantumerà maggiormente quando scoprirà che la figlia è incinta proprio da quest'ultimo. Ma un'altra vicissitudine lo deprimerà, quella che Caterina, studentessa universitaria, figlia del suo compagno d'armi ed amico Manesatti, sua ospite è già al secondo mese di gravidanza ed il padre è proprio l'adorato Mimì. Ma la cosa che non lo farà più ragionare, sconvolgendogli l'esistenza, sarà il fatto che, scambiando le analisi di Caterina per quelle che qualche giorno prima lui ha fatto per problemi di salute, crederà di essere incinto. I problemi di ognuno saranno riversati su Venerando, cognato di Casiminu e personaggio predominante in tutta la commedia, che non poche difficoltà avrà per cercare di mettere tutto in chiaro.


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SCENA  :

Un laboratorio di sartoria di stile antiquato anni 50/60 con la comune a destra. Nella parete di sinistra, dirimpetto alla comune, una porta che darà accesso alla stanza di Caterina. Nella parete di fondo un'apertura che darà verso il corridoio, permettendo le uscite verso sinistra in camera da letto e verso destra in cucina. Nella parete di fondo, fra il corridoio e la comune, troverà posto un armadio e davanti ad esso sarà collocato il bancone usato per tagliare o stirare le stoffe e sotto di cui sarà posto un materasso con cuscino e coperta che sarà il letto di Mimì, occultato da una tenda scorrevole di stoffa alquanto caratteristica. Dall'altro lato fra il corridoio e la porta di Caterina, la macchina per cucire con uno scanno davanti, mentre fra la porta stessa ed il proscenio due sgabelli uno per Casiminu ed uno usato come porta oggetti. A sinistra della porta d'ingresso un busto manichino.

CARATTERE DEI PERSONAGGI  :

Casiminu : Età 50/55 anni (sarebbe opportuno che avesse una capigliatura folta, oche comunque non avesse i capelli tagliati da poco) scorbutico e padrone delle sueantiche esperienze di vita. Non è cresciuto al pari con il tempo restando ancorato a vecchie tradizioni che lo mettono in contrasto con il progresso che avanza e con la mentalità dei giovani di oggi. Non mancherà comunque di dare sfoggio a parecchi fenomeni di ignoranza caratteriale

Munna : Età intorno ai 50, donna di casa, madre di famiglia, disponibile con ifigli e servizievole con il marito, ma verso il quale non mancherà di dare sfogo al suo scherno quando questi metterà in mostra la sua intolleranza.

Mimì : Età 22/25 anni, nullafacente ed ozioso, con dichiarata ritrosia aqualunque tipo di nuovo lavoro che non sia pasticcere specializzato in "babà". Sarà un continuo accapigliarsi con il padre, dando vita ad una brillante sequenza di dialoghi e movimenti scenici.

Brigida : Liceale di età 15/16 anni, timida ancora inesperta della vita, si troverà adover affrontare un problema più grande di lei e conoscendo il ruggente carattere del padre troverà conforto nel fratello, tanto da chiedere consigli.

Caterina : Studentessa universitaria di età 23/24 anni. prossima alla laurea. Figliadell'industriale Manesatti.Ospite in casa di Casiminu, saprà ben destreggiarsi. Si esprimerà in un italiano corretto. Sarà una ragazza che dimostrerà sicurezza e modernità.


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Venerando : Età 55 anni circa, cognato di Casiminu e fratello di Munna. Farà ilpodologo ed ha un ascendente verso il cognato, in quanto sa che per ottenere qualcosa

ènecessario prenderlo per la gola conoscendo la sua ben nota golosità.Dimostrerà decisione fino a quando non accuserà il peso del fardello che sia la sorella sia il nipote gli caricheranno sulle spalle, chiedendogli aiuto e conforto morale.

Leopoldo : Età 17 anni, pervaso da una timidezza che lo renderà balbuzientesoprattutto nei dialoghi con Casiminu. Si atteggerà a barbiere provetto e la sua quasi accondiscendente cavia sarà proprio Casiminu, al quale effettuerà sempre dei tagli nuovi, pettinandolo una volta con i capelli elettrizzati e pieni di lacca, un'altra volta con i capelli lisci ed untuosi di gel, come quando un tempo era in uso la brillantina. Dovrà essere un caratterista, si muoverà con la velocità ed il fare di un grande figaro.

Cliente : Età indefinita dai 25 ai 45. Caratterista, sarà lo scemo di turnoPossibilmente alto e magro, vestito in modo ridicolo ma pulito, con pantaloni visibilmente corti e con bretelloni, una giacca stretta e demodè, scarpe bicolore.


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I° ATTO

Scena Ia

Casiminu - Munna- Mimì

E' giorno fatto sono passate le 11,30 Casiminu è seduto in una

sedia verso il proscenio, intento ad imbastire una giacca nel

suo laboratorio di sartoria, quando deciderà di chiamare il figlio.

Casiminu

: (sgraziato) Mimììì, oh Mimì. Aiutiti a susiriti ca fra na pocu di uri

scura n'autra vota e appoi dici ca ci'hai appizzato un giorno della tua

esistenza…(al pubblico) a 'pprima vuci ah !?..E comu scoppula do

lettu !!? (canzonandolo) Mimì, Mimì a chi'ssì 'ntuppatu? Forza susiti

ca m'agghiri ad accattari a fuzzagghia ppì sta giacca. E scugniti na

vota ppì sempri (gridando)

Munna

: (entrando dal fondo) Casiminu chi chiamasti a'mmia?

Casiminu

: Veramenti nò! Ti chiami Mimì tu? Ma datu ca si ccà, na cosa a poi

fari.

Munna

: Sintemu, chi voi jutu ad'accattari ?!

Casiminu

: Nenti, di tia non mi servi accattatu nenti. Vogghiu sulu ca chiami a

tò figghiu Mimì, pirchì…a me vuci…è tantu melodiusa ca cchiù u

chiamu e cchiù arunfa (si sentirà un poderoso ronfo)

Munna

: E l'haja'ffari susiri ccù sta gran matinata? Non è ca oggi si

n'agghiri a travagghiari !?

Casiminu

: Ah già…ca oggi non ci 'agghiri?…Bih su è picchissu…mancu

ajeri ci'ava'gghiri!! e siddu non mi sbagghiu mancu dumani!?

Munna

: Appuntu.

Casiminu

: Appuntu! Vistu ca 'mpiegu non nn'avi non ci'agghiri mai?! U

lassamu stari curcatu finu o jornu do giudiziu.

Munna

: Ma jù non sacciu chi t'ha'ffattu di mali stu poviru carusu ca ogne

matina a matinata l'ha sdirubbari do lettu.

Casiminu

: Ma dicu u raloggiu u stà taliannu? U stai virennu ca sunu l'unnici e

menza passati…


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pag 6

Munna

: Accussì tardu si fici, allura ci'aja'addumari 'nta salsa.

Casiminu

: Ma quali salsa, a 'gghittari do lettu a tò figghiu, prima ca ci

venunu i chiaj siddu sta ancora curcatu e appoi l'ama 'purtari a

Lourdes.

Munna

: (in modo operistico) Mimììì, Mimìììì….

Casiminu

: Inveci di cantarici a cavalleria rusticana, prova a cantarici o

mangiti u ranciu e viri comu scoppula do lettu.

Munna

: (scorrerà la tenda sotto il bancone, senza che prima nessuno lo avesse

indicato  come  il  luogo  dove  dorma  Mimì) Mimì, susiti, veni ccà a

mammuzza ca ora mangiamu…

Casiminu

: Non è ca ci dici di rendersi utile?! No ! U 'llinchi comu a sasizza

'nveci.

Munna

: Oh santu Diu chi ama sumpurtari.

Mimì

: (si siede un po’ su quella specie di letto, quindi si alza, sbadiglia e si va a

sedere nella sedia vicino alla macchina per cucire) E susemuni, datu ca

'nta sta casa non si po’ chiudiri occhiu (altro sbadiglio)…m'assettu ccà

dui minuti:

Casiminu

:  (si  alza,  misura  i  passi  che  ci  sono  dal  bancone  alla  sedia)

Unu…dui…tri…e quattru, stancau! Fa cuntu ca si cucca n'autra

vota per troppo affaticamento.

Munna

: Ma chi ti sdunavu ccò carusu? Ca almenu dacci u tempu ca si

ci'arrusbigghia u ciriveddu.

Casiminu

: E tu pensi ca c'è u piriculu ca si ci'arrusbigghia?! A 'mmia mi pari

'ncatalittatu da nascita.

Mimì

: Ahu ma chi ci pozzu fari siddu mi susu ccù tutti l'ossa rutti

Munna

: (al marito) A curpa e da tò! Ca ci affittasti a stanza di Mimì a

sturintissa.

Casiminu

: Non m'affittai jù, fù so patri ca 'nsistiu a darimi qualcosa. Jù chi

mi 'll'haju scurdatu quantu beni mi fici quannu erumu a surdatu: su


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c'iaveva dui viscotta unu jù e unu iddu.(Mimì allunga il braccio)

i manu.


Leviti


Mimì


: Mamma, u stai virennu! U papà parra di viscotta jù ci'aju fami, omà chi c'è di mangiari?


Munna


: Ca ppò mumentu ti pozzu fari n'paninu ccù n'pocu di giardinetta 'nto menzu.


Casiminu


: Si, mettici a cincucentu …u la bestia.(con sarcasmo) U viri?! u picciriddu è n'casu clinicu, pirchì javi u ciriveddu sempri chiusu e a vucca sempri aperta.


Mimì


: Ma dicu, jù t'anzuttu? Su jù non fazzu nenti di mali…


Casiminu


: (prontamente)


Alt! Fremmu! Già dicisti dù paroli superchiu.


Munna


: Chi è ca dissi Mimì?


Casiminu


: Il signorino ha ditto " jù non fazzu nenti di mali", inveci ava'ddiri "jù non fazzu nenti", "ddi mali" su puteva risparmiari.


Mimì


: Ma su travagghiu non n'attrovu!


Munna


: E chi curpa n'avi u picciriddu?


Casiminu


: (rivolto a Mimì) Ma si presupponi, ca unu pp'attruvari na cosa l'ha circari, Tu vulissi inveci ca fussi u travagghiu a circari a 'ttia.


Mimì


: L'amici mei, m'ana dittu ca quannu si presentunu ppì n'postu di travagghiu, ci'addumannunu, chi sai fari? Chi misteri fai?…


Casiminu


: Si t'addumannassunu a'ttia tu i mittissi n'crisi, pirchì a ogne dumanna ci'arrispunnissi "nenti"! Tu chi 'ffai? "nenti"! Tu chi dici? "nenti"! Tu ..."nenti"! Insomma ci poi diri " sugnu nuddu ammiscatu ccù nenti".


Mimì


: Ma pirchì mi chiamasti si po’ sapiri?! ppì sentiri sempri zuchiti zuchiti cazzalora ?!


Casiminu


: Jù sbattissi a iddu….mura mura però.


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pag 8

Mimì

: Amuninni, amuninni ca non u pozzu sentiri cchiù!

(Munna e Mimì V I A )

Casiminu

: Sparti?! Vogghiu viriri quann'è ca ti veni a vogghia di pigghiariti

n'agugghia 'nte manu !

Mimì

: (da dentro) Mai !

Scena IIa

Casiminu - Leopoldo

Leopoldo

: (entra con un pacco postale qualche lettera e la borsa degli attrezzi per

radere Casiminu, vestito in modo un po’ ridicolo, dimostra una accentuata

timidezza) Pee…pe..permesso, c'è permesso ?!

Casiminu

: Leopollu tu si, trasi ammuccalapuni, trasi.

Leopoldo

: Leeeeopoo..ldu signor Casiminu, Leeopoldu ccà "ddù".

Casiminu

: Mi l'hai dittu tanti voti, ma mi veni duru da …digiriri…Le..o…po,

Leopo…llu

Leopoldo

: Maaa non è difficili Leeopoldu.

Casiminu

: E' ca 'nta me vita aja mangiatu tanti di ddi polli, fiuriti ca 'nte

sciddi, a'mmia non mi crisciunu i pila, mi crisiunu i pinni comu e

puddastri.

Leopoldo

: Appiddaveru? Nenti ci fa. Prima o poi su'nsigna. A propositu, uuu

pustinu mi desi e sta posta ppà signurina Caterina Manesatti.

Casiminu

: E' a sturintissa universitaria ca alloggia ccà; mettili supra o

vancuni. Allura chi facemu?! U purtasti l'occorrenti?

Leopoldo

:  Caaa certu, senza ferri comu ciù fazzu u sirviziu?! Oooggi chi

facemu " Serviziu cumpletu" ?

Casiminu

: (poserà la giacca nel manichino e siederà più in centro) E 'nsisti?! Quali

serviziu cumpletu! Dammi na spuntatina 'nte capiddi. …chi 'ffàzzu

m'assettu ccà ca c'è cchiù lustru ?

Leopoldo

: Comu voli, jù ciii viru u stissu.


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pag 9

Casiminu

: L'ultima vota ca vinni u tò principali, jù ci dissi, Binnardinu

m'arriccumannu, fammilli ccà sfumatura vascia. (mentre Leopoldo,

esce gli attrezzi, gli metterà una tovaglia che sembrerà una tovaglia da tavola,

comincerà a pettinare e tagliare) Chi è na tuvagghia a durici posti?

Leopoldo

: Uuuu signò Binnardinu bravu è! Jù vegnu da so scola.

Casiminu

:Abbissati semu! Perciò comu ti stava dicennu mi dissi: tranquillu

ca ci pensu jù, mancu siddu fissi u primu sirviziu ca ti fazzu. Si misi

dda machinetta 'nte manu e…zicchi zicchi, zicchi zicchi, mi fici

calari  u  sonnu,  m'abbattiu  a  testa  annavanti…e  quannu

m'arrusbigghiai, tuccannumi u cozzu, a prima cosa ca 'ncuntrai fonu

a'ricchi.

Leoplodo

: Ci fici a sfumatura tannicchedda jauta averu?

Casiminu

:  Jauta??  Accuminciai  a  tuccari  pila  sulu  all'altezza  ddò

chicchimiddu. Pareva n'monucu franciscanu.

Leopoldo

: (continuando a tagliare) Forsi ciii sciddicau n'pocu a manu

.

Casiminu

: Difatti jddu mi dissi: ti fici n'tagghiu all'umbertiana. Sempri ppì

n'tagghiu tu fazzu pavari, d'altrondi appoi crisciunu.

Leopoldo

: Allura e sicuru ca non voli fattu u sirviziu cumpletu ?!

Casiminu

: E torna! Sicurissimu! E alleggiu ccù sta forfici ( rivolto a Leopoldo)

Leopoldo

: Ci fazzu a punta e forfici!? Iiii n'effetti ca crisciunu è veru (continua

a tagliare)

Casiminu

: Sì però pareva scappatu do cummittu. Alleggiu ti dissi!! Pacienza

chi appa 'ffari, ca mi stesi na pocu di jorna intra. Quannu ava’gghiri

accattari n'tagghiu di stoffa o i buttuni, mi mitteva na sciarpa

ammugghiata…

Leopoldo

: Naaa sciarpa 'nta stati ?

Casiminu

: E chi ava'ffari?! Chi aspittava ca vineva u 'nvernu?! Ahi! Ahu!! a

quant'avi ca n'ammoli sta forfici. Veni fammi avvidiri. (si alza va alla

macchina per cucire e azionando la pedaliera fa girare la ruota superiore e come se fosse una mola limerà la forbice) Eccu ccà, attentu ca ora tagghiamacari quannu è chiusa.(si risiede)


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pag 10

Leopoldo

:  Don  Bennardinu  mi  dici  sempri,  c'aja  stari  attentu  quannu

s'ammolunu i forfici, pirchì si spaddunu.

Casiminu

: Veru è ! Ma iddu non è ca ccà stissa forfici ci po’ tagghiari i

capiddi a tutti!?  Per esempiu, tu pigghia a me cugnatu Venerandu,

chiddu non è ca c'iavi capiddi, c'iavi ferrufilatu.

Leopoldo

: Eeeffettivamenti l'avi n'pocu duri.

Casiminu

: E ppì iddu 'nveci da forfici, ci vulissi a trunchissa.

Leopoldo

: (prende il rasoio) Ora ci puliziu u cozzu e ama finutu. (lo spennella e

gli pettinerà i capelli come se avesse preso la corrente, se serve spruzza un po’

di lacca)

Casiminu

: Daccilla n'allimatedda a stu rasolu ca a peddi do coddu ci'llaju

dilicata comu a'nginagghia di n'addivuzzu.

Leopoldo

: Non si preoccupi (affila il rasoio nella solita cinghia, poi gli strappa un

capello e gli fa vedere come si taglia, per garantire l'affilatura)

Casiminu

: Ahu! E chi è! Ogne vota sta prova l'ha'ffari ppì forza che me

capiddi? a pilu a pilu mi stai aridducennu tignusu.

Leopoldo

: N'pilu nenti ci fa, basta ca resta cuntentu do serviziu (gli passa il

rasoio, gli spruzza la pompetta con il borotalco creando una nebbia)

Casiminu

: Cià'ddiri o to principali, ca qualche seculu fa, spirimintanu u

borotalcu, chiddu ca fa ciauru; e fussi ura ca cià finisci di usari sta

petra pumici macinata. Avanti ama finutu?

Leopoldo

: (mentre lo spolvera con lo scopettino, lo fa osservare tanto per dire  allo

specchio) Va beni accussì, non ci fici apposta cchiù curti…

Casiminu

:  D'accussì,  a  simana  ca  trasi  torni  ppì  farimi  u  sirviziu,  e

chiamatulu scemu…e va beni, levimi sta tuvagghia di tavula e

arricogghiti st'armiggi.

Leopoldo

: (mentre comincerà a sistemare l'occorrente nella borsa, con lo stesso fare di

un  cameriere  che  grida  l'ordinativo  in  cucina  griderà)  Seeervizio

completatooo.

Casiminu

: Ma tu chi tartagghi sempri?


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 11

Leoplodo

: Apprima. Dopu, quannu pigghiu cunfirenza mi passa. Mi ni pozzu

iri?

Casiminu

: E chi ti voi stari ccà? Tempu

ci'à persu.  Te ccà i soddi,  (gli darà

una banconota)

Leopoldo

: Nò! diceva su…Mimì voli fattu u sirviziu?!

Casiminu

: Non voli fattu nenti. Quannu i capiddi ci crisciunu comu a sansuni,

ci tagghiu jù

ccù n'corpu d'accetta. (riprende la giacca)

Leopoldo

: Allura mi ni staiu jennu, a simana prossima ni viremu e ci fazzu

"n'serviziu cumpletu". Sabbenarica. ( V I A )

Casiminu

: Friscu poi stari! Salutimi a Bennardinu non tu scurdari.

Scena

IIIa

Casiminu - Brigida

Casiminu

: (riprende a lavorare) Stu carusu ancora è troppu grezzu.Sì, ma comu

pigghiu a Binnardinu ciù dicu: u vavveri non è misteri ppi stu

carusu. Di comu spamma dda tuvagghia po’ ffari sulu u cammareri.

Brigida

: (rientra dalla scuola mentre Casiminu conclude il discorso) Ciau papà, chi

parri sulu?

Casiminu

: Ciau, ca sparraciu.

Brigida

: A mamma unni è?

Casiminu

: Ddà banna, ccù Mimì.

Brigida

: Mimì è ddà banna?! Bonu ca ci'aja'ddiri na cosa.

Casiminu

: E unni voi ca fussi Mimì, o 'nto lettu o 'nta cucina. Pirchì to frati

ci'avi na teoria, dici ca mangia ppì non dormiri e dormi ppì non

mangiari. E ccù sta scusa fa tuttu dui cosi, mancia e dormi.

Brigida

: E chi ci po’ 'ffari siddu non travagghia. S'imparau u pasticceri e u

laboratoriu cc'appressu chiuriu.

Casiminu

: Ma pirchì, pasticcerii non ci'nnè cchiù? Spiddenu ?!


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pag 12

Brigida

: Chi c'entra, chiddi sunu pasticcerii comuni. Tu u sai ca iddu javi

sempri a testa sulu 'nte babà. Ppì Mimì u babà è na

specialità unica

e dici ca prima o poi ha fari n'babà non sacciu quantu granni.

Casiminu

: Ma tu pirchì sì accussì affannata?

Brigida

: Ca pirchì quannu niscii da scola, visti ca u tempu era annuvulatu e

mi misi a curriri prima ca chiuveva e mi vagnava e mi vinni a panza

ciata.

Casiminu

: A propositu di panza, quantu ci dicu a tò matri ca si cunnuci

n'pocu prima di apparicchiari, ca staju ennu ad accattari i buttuni

ppì sta giacca. (posa la giacca)

Brigida

: Su voi ti vò'ccattu jù.

Casiminu

: No grazii, i buttuni l'haia scegliri jù (chiamerà la moglie) Munna, oh

Munna…ppì 'ntisa ah? (va verso il corridoio e chiamerà) Ramunna !

Scena

IVa

Casiminu - Brigida - Munna - Mimì

Munna

: (entrando assieme a Mimì il quale avrà un batuffolo di cotone imbrattato di

sangue al pollice della mano destra)

Chi 'ffù mi chiamasti?

Casiminu

: Non mi senti mai. Veni quannu non ti chiamu.

Munna

: Ma non u viri ca Mimì si tagghiau u itu.

Casiminu

: Bih…allura ora ci'ama'ddari na pocu di feddi di carni di cavaddu

prima ci si sdillassa. Senti cunnuciti n'pocu prima di calarici a pasta

ca staju ennu a pigghiari n'pocu di fuzzagghia e i buttuni ppì sta

giacca. (uscendo, fra se e se) U itu si tagghiau , jù ci tagghiassi i manu.

Mimì

: Papà non ti cunnuciri o solitu to ca jù aju fami.(gli mostra il dito

insanguinato)

Casiminu

: Chistu è n'piragna 'nsitatu ccù n'piscicani di quantu è voraci (VIA)

Munna

: Vistu ca u tempu c'è vaiu a stenniri n'pocu di biancheria. Brigida

tu cchi'ffai veni ddà banna?

Brigida

: Staju vunennu mamma, n'minutu quantu ci dicu na cosa a Mimì.


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pag 13

Munna

: Va beni, non stari assai e veni a priparari a 'nzalata. ( V I A )

Scena

Va

Brigida - Mimì

Brigida

: (dimostrando imbarazzo) Senti na cosa Mimì, viremu tu ca sì cchiù

granni,  chi  dici...  su  ‘nta  sta  casa  ci  fussi  na  pirsuna

superchiu…secunnu tia chi cosa succirissi?

Mimì

: Ca ci scangillamu sartoria e ci scrivemu pensioni. Chi ti voi

affittari macari a tò stanza?

Brigida

: Nò, ca quali!…e s’ inveci di una…chiddi superchiu fussunu dui?

Mimì

: Chi centra , a stu puntu a cosa cangia, pirchì fussumu ricanusciuti

comu caserma. A matina n'arrusbigghiassimu ccà trumma, facemu

l'alza bandiera, u salutu…ma di unni ti venunu st'idei?!

Brigida

: (scoppia in pianto) Non sacciu comu haja'ffari…fra ottu misi…c'è a

sorpresa.

Mimì

: Ca certu (si fa il conto ) frà ottu misi è aprili, veni Pasqua e…

Brigida

: (prontamente) e parturisciu.

Mimì

: Rapemu l'ovu (moggio moggio)…caspita chi razza di ovu!!

Brigida

: E ccò papà comu si fa?! Chiddu comu u senti si metti a sbraitari

comu n'saracinu.

Mimì

: Non ti preoccupari, u sai chi facemu…nuatri non facemu nenti…

quannu sinn'adduna n'casu mai

ciù dicemu.

Brigida

: Ma comu fa a non accurgirasinni, chi'ffà a panza ma jettu d'arreri a

carina e ci dicu ca mi crisciu u jmmu?!

Mimì

: 'Ntantu ciù dicemu a mamma. Non ti scantari babba, ca idda u sapi

comu si fa 'nta sti cosi.

Brigida

: Certu ca u sapi comu si fa! Però tu u sai comu a pensa macari

idda. Ora accumincia u'nterrogatoriu, quannu fù, comu fù, cu è

chistu…

Mimì

: O simpurtativilla….(riflettendo) ma scusa…tu si 'ncinta…di cui?…


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pag 14

Brigida

: Di…di…Leopoldu.

Mimì

: Tombola! E ccù s'ampuni sta cutra ccò papà, iddu ca a Leopoldu

ci'll'avi stinnicchiatu…

Brigida

: Ma allura chi ama'ffari?

Mimì

: (dimostra agitazione) Non u sacciu chi ama'ffari! Ora, è 'nto veniri

Caterina. Viremu idda ca c'iavi na mentalità cchiù moderna chi cosa

ni suggerisci.

Brigida

: E' appiddaveru na brava carusa, quant'è azzuccarata quannu parra.

Mimì

: Ca certu so patri fa u cosaduciaru.

Brigida

: Mimì tu ti metti cca farsa?!

Mimì

: Ca chi voi fari a soru. U scogghiu cchiù grossu è farici capiri ca a

famigghia crisci di nummuru.

Brigida

: Già u fattu ca ci'avemu n'casa a Caterina, ospiti a pagamentu, a

cosa ci stesi stritta. Ti lassu 'mmagginari su pensa ca a famigghia

aumenta stabilmenti.

Mimì

: In effetti chistu è veru; non ci'll'avi ccù Caterina, dda carusa è ccà

pirchì sa priparari a tesi di laurea…

Brigida

: U sacciu, ci'll'avi ccò papà, pirchì è cunvinta ca ci'affittau a stanza.

Mimì

: U papà, veramenti, soddi non ni vuleva, a telefunata a 'ntisi

c'aricchi mei, fu u patri di Caterina ca 'nsistivu; ci dissi: a mia mi

basta sapiri ca me figghia è ospite in una famiglia sana, rispettosa e

che non avrò sorprese.

Brigida

: D'altrondi, i soddi, o ppi 'll' albergu o ppì ccà, l'ava spenniri u

stissu e appoi si tratta sulu di na pocu di misi.

Scena  VIa

Brigida - Mimì – Caterina

Caterina

: (entra con dei volumi sotto il braccio, un rotolo,

con brio e sicurezza) Ciao

Mimì, ciao Brigida.

Mimi

: (assieme a Brigida ma con pacatezza, avranno il musone) Ciao Caterina.


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 15

Caterina

: Sono stanca ed avvilita, queste ricerche sull'insediamento inglese

in Sicilia sono difficilissime. Oggi sono dovuta andare persino a

Maniace per fare delle ricerche sul castello di Nelson; l'ingegnere

non c'era, l'assistente non sapeva nulla, la soprintendenza delle belle

arti aveva sigillato la segreteria perché ci sono i restauri, uffa un

giorno perso!

Mimì

: (moggio,moggio) Eh già!

Brigida

: (docilmente) Pazienza.

Caterina

: Domani spero di avere più fortuna, perché il fratello di un mio

docente è il superiore del convento dei Cappuccini di Bronte, e mi

ha detto che, nella loro biblioteca hanno dei vecchi volumi che

riguardano la mia tesi.

Mimì

: (c.s.) Sì!

Brigida

: (c.s.) Certo!

Caterina

: (si accorge che qualcosa non va) Ragazzi, cosa avete, ho proprio

l'impressione che stia parlando io sola. Su coraggio…fuori il rospo.

Mimì

: Rospo?? e su 'nveci di n'rospu…è n'ippopotumu?

Caterina

: Addirittura?! Beh…allora parliamone e lo faremo diventare un

coniglietto.

Brigida

: Magari Diu.

Mimì

:  Un  conigliettu  mi  pari  difficili,  n'casu  mai  po’  addivintari

n'porcuspinu travistutu di cunigghiu. (va a vedere se dalla comune e dal

corridoio se

viene qualcuno) Mia cara Caterina... c'è u n'quacchiu.

Caterina

: (che non ha compreso bene) Un quaglio ?

Mimì

: Ma quali quagghiu e marvizzu…Brigida 'mpracau.

Caterina

: Si è ubriacata? Non ti capisco, spiegati meglio…

Mimì

: (farà il gesto del pancione) Ora ci crisci il pancino

Brigida

: (prontamente) Sono in attesa.


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 16

Caterina

: Di un bimbo?

Mimì

: No do trammi.

Caterina

:Oh…che bello, come sono felice, questa sì che è una bella notizia.

Dopo di chè…

Mimì

:  Quannu  u  sapi  Casiminu,  in  questa  casa  inveci  do  rospu

avremo…una larunchia scucchiata.

Brigida

: Ppì'ttia ca hai na mentalità moderna chista è na cosa di nenti.Ma

mio padre è uno all'antica e non sarà facile fargli digerire la notizia.

Mimì

: Ci stava proprio dicennu a Brigida di parrarini ccù 'ttia,

ppì viriri

tu chi cosa cunsigghiavi di fari.

Caterina

: Forse e meglio che ne parli prima con vostra madre.

Brigida

:Mi raccomando, tu dicci ca il ragazzo ha un buon mestiere,

un'attività  quasi  sua  e  rappresenterà  quanto  prima  un  aiuto

economico per la famiglia.

Mimì

: Giustu dici Brigida, basta ca iddi 'nte cosi non ci virunu difficoltà

finanziarie tuttu va beni.

Caterina

: Va bene, ma non credete che dovreste dirmi qualche altra cosa?

Mimì

: Ah!…veru, nasci ppì Pasqua!

Caterina

: E poi?

Brigida

: E poi chi?! Ci damu a mangiari, ci 'mparamu a caminari e u

vattiamu.

Mimì

: Jù ci fazzu u patrozzu

Caterina

: Benissimo, allora abbiamo il padrino ma non credete che sia

importante che io sappia anche chi è il padre?

Mimì

: (alla sorella)

Avanti forza, sduvachiti.

Brigida

: (con timidezza)… Leopoldo


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 17

Caterina

: (a piena voce) Finalmente abbiamo anche il nome del padre. Signore

e signori nasce una nuova famiglia.

Mimì

: Sì vanniaci ca lanna! Muta…ca ccà succeri na rivoluzioni.

Caterina

: Facciamo così: alla prima occasione che sarò con vostra madre

proverò, magari senza dire niente di preciso a sondare il terreno.

Brigida

: Grazie sei davvero una amica. Ora vado a posare i libri e a fare

l'insalata (V I A  in cucina)

Mimì

: A prima 'nzalata a facisti.

Scena

VIIa

Mimì - Caterina

Caterina

: (rimasta sola con Mimì gli mostrerà  una busta contenente delle analisi)

Sono felice, guarda, finalmente mi hanno consegnato l'esito delle

analisi  e  mi  sono  tranquillizzata,  ecco  ascolta  (apre  e  legge)  :

Laboratorio

Clinical, esito

delle analisi di  gravintex di Caterina

Manesatti

Mimì

: Vai avanti non ti fermare.

Caterina

: Globuli rossi: valori nella norma, globuli bianchi:

al di sopra dei

valori normali…

Mimì

: Si 'npocu anemica, vai avanti

Caterina

: Emocromo nella norma, leucociti nella norma,Ves e Tas nella

norma…

Mimì

: Chista è tutta a pasta che mulingiani ca t'ha fattu mangiari me

matri, vai avanti, vai avanti…

Caterina

: Parecchie cellule di sfaldamento delle vie urinarie, esito definitivo

del test "positivo al secondo mese di gravidanza"

Mimì

: E allura?

Caterina

: Fra sette mesi sarai "papà"!

Mimì

: Ma quannu mai! Fra setti misi, chi dicu fra setti misi, anzi fra setti

minuti sugnu mortu e sepoltu, non appena u sapi me patri. Fammi


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viriri st'analisi (nel tirargliele dalle mani gli cadrà il cotone e con il sanguemacchierà il foglio all'altezza del nome e cercherà di leggere)


Caterina


: Attento che con il sangue stai sporcando l'esito. (e glielo ritoglie e lo


poggia sulla macchina per cucire)


Mimì


: Arrivati a stu puntu chi m'interessa su si macchia o no! Jù non sacciu chi aja'ffari e ppì disgrazia stamu macari o primu pianu…e chi pianu (guardando l'altezza) quantu i fanu jauvuti sti piani u sanu sulu iddi. (cammina agitato per tutta la stanza)


Caterina


: Perché è una disgrazia abitare al primo piano?


Mimì


: Ca certu, avennu n'patri comu o miu ca di sicuru mi jetta do balcuni, era megghiu ca stavumu a pianterrenu


Caterina


: Ma non è il caso di fare così, questi non sono problemi…


Mimì


: Ca quali?! Chi 'ssù problemi chissi! Disastri sunu! Già mi pari di liggillu , anzi nò jù non u pozzu leggiri pirchì sugnu mortu, u sentu da genti ca si leggi u giurnali "padre scanna il figlio come un ciarello" (agnello)


Caterina


: Comunque, una cosa per volta, prima risolviamo il problema di Brigida e poi dopo…


Mimì


: Ni 'nteressamu do me funerali. No, no, no jù parru ccù me zù Venerandu, ca almenu iddu a me patri u sapi pigghiari ppò so versu.


Caterina


: Ma non è un dramma.


Mimì


: Appuntu è na tragedia, na catastrufi! No vadda megghiu ciù dicu a me ziu.


ascuta a 'mmia,


Caterina


: Come vuoi!…Ascolta c'è un'altra bella notizia.


Mimì


: Sunu dui gemelli!!


Caterina


: Magari Dio fosse così.


Mimì


: Fosse così…jù mi ni jssi a rubbari.


Caterina


: Via, esagerato!


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 19

Mimì

: Non u viri ca me patri non ragiuna. E jù m'arridducii a fari u

scemu ppì non pavari u daziu.

Caterina

: Lo sò benissimo che non sei uno stupido.

Mimì

: Ma iddu

non u capisci, ca ccà travagghiu non ci'nnè. Jù u me

misteri u canusciu e haja parratu ccù ddì quattru laboratori, ma

m'ana allargatu tutti i vrazza.

Caterina

: Comunque io lo sò che tu non sei quello che crede tuo padre, ho

fiducia in te e vedrai che prima o poi…

Mimì

: Prima o poi nesciu pazzu. Ma tu stessa non lo vedi che qui siamo

più a sud del sud. Lavoro ci'nnè picca e cu ci'llavi su teni strittu. Jù

mi vergognu ca non haju n'travagghiu. Finisci ca fazzu na fissaria.

Caterina

:  Macchè…ascolta:  ti  confido  l'altra  bella  notizia  di  cui  ti

accennavo. Oggi ho telefonato a mio padre e, mi ha annunciato, che

hanno messo in lavorazione la ricetta del gran babà che mi avevi

dato tu, ed i risultati sono favolosi…

Mimì

: Allura avevo ragiuni ca si po’ffari n'babà grossu grossu.

Caterina

: Perciò, mio padre ti vuole conoscere, perché ha intenzione di

assegnarti la direzione del reparto di produzione del babà di natale.

Mimì

: Finalmenti, "un raggio di sole entra in questa casa"

Casiminu

: (da fuori la voce di Casiminu) Annachiti Venniru

Mimì

: Già s'annuvulau.

Scena VIIIa

Mimì - Caterina - Casiminu - Venerando

Casiminu

: (entra assieme a Venerando e coglie di sorpresa i ragazzi che si troveranno

lontani dalla macchina per cucire)   Trasi, trasi Venniru

(sguaiatamente)

ca siddu ancora non è prontu ppì mangiari ti provu i causi d'accussì

facemu  n'viaggiu  e  dui  sirvizza.  (Venerando  poserà  un  involucro

contenente fodere ed altro materiale proprio sull'esito degli esami di Caterina

sulla macchina per cucire, mentre Casiminu proverà i bottoni alla giacca)

Mimì

: Ciau ziu.


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 20

Caterina

: (con molto garbo) Buon giorno signor Venerando.

Venerando

: Buongiorno a voi, (rivolto a Casiminu) ‘A vistu comu mi chiama

duci sta carusa, no comu a'ttia, "Venniru"! Allura comu va ragazzi?

Mimì

: A gonfie vele.

Casiminu

: Iddu a gonfie vele?!…mentri jù (fa un gesto simbolico) Megghiu a

tagghiu ddocu pirchì c'è a signurina. (a Mimì) dicci a tò matri: ca c'è

il zio Viniranto (con sottile sarcasmo)

e ca ci cala t'annicchia di pasta

superchiu…va beni d'accussì?

Venerando

:Quantu si strurusu1. Non ti disturbari, n'autra vota.

Casiminu

: Ca unni mangiunu tri, mangiunu quattru. Forza tu annachiti…

Venerando

: Ma non è u casu.

Casiminu

: Ancora? T'haja dittu ca a casa capi quantu voli u patruni. (rivolto a

Mimì) E tu ancora ccà si?

Mimì

: Ziu, ragiuni avi u papà, unni mangiunu tri, mangiunu quattru,

cincu.... (a Caterina) Tu vieni?

( V I A in cucina)

Caterina

: Dopo, devo andare un attimo nella mia stanza.

Casiminu

: Ah Caterina, viri ca t'arrivau dda posta.

Caterina

: Grazie, (la prende) con permesso

( V I A

nella sua stanza)

Scena  IXa

Casiminu - Venerando – Munna - Cliente

Casiminu

: (prende la giacca e gli prova i bottoni) Talia ccà Venerandu, talia sti

buttuni, su non parunu fatti apposta ppì sta giacca ah?! Dimmi a

virità.

Venerando

: Boni, belli ci stanu: Ma chi ti tagghiasti i capiddi?

Casiminu

: E chi ti ni stai accurgennu ora?


1sagace


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 21

Venerando

: Veramenti ava avutu l'impressioni comu siddu avissa pigghiatu

n'corpu di scossa e t'aunu attisatu i pila.

Casiminu

: Chissu Leopoldu fu. A scola bona l'avi.

Venerando

: Cui u giuvini di Bennardinu? 'Nta boni manu t'affidasti, sa quannu

s'ampara, tuttu oggi e dumani ci voli.

Casiminu

: E chi fazzu? Mi fazzu tagghiari di Bennardinu?! Peggiu, non

ci'alluzza mancu ccò cannocchiali. L'ultima vota ca mi tagghiau mi

fici all'umbertiana2, u cozzu l'aveva supra aricchi.

Venerando

: Veramenti u carusu ancora è luntaneddu pp'aviri u misteri 'nte

manu. Allura chi facemu mi provi sti causi o mi ni vaiu?!

Casiminu

: Oh che bella, ti fici acchianari ppì chistu…

Cliente

: (entra camminando in modo curioso, come se si fosse fatto la cacca addosso)

C'è permesso, bongionno e sugnu ccà, hi,hi,hi,hi.....(risata curiosa)

Casiminu

: 'Nfunnicau.

Venerando

: (rivolto a Casiminu) Ma pirchì camina d'accussì?

Casiminu

:  Picchì  non  si'nn'addunau  ca  ci'avunu  arrubbatu  a  sella  da

bicicletta, ci'acchianau a sautu....

Venerando

: Mischinu.

Cliente

: Mà scusari ppò ritardu, chi avi assai ca m'aspetta?

Casiminu

: Veramenti no! Tu si puntatu ppì dumani a sira.

Cliente

: E siccomu misunu l'ura legali...

Casiminu

: Di n'ura, ma no di n'ghiornu. (fa seganle al cognato che è un pò scemo.

quindi in disparte gli dirà 🙂 Però pava 'ncuntanti.

Venerando

: Ddu criaturi vosi essiri puntuali.

Cliente

: Scusassi lei chi a trasiri prima di mia?


2Moda in uso durante il regno di Umberto I°


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 22

Venerando

: No! (rivolto a Casiminu) Vadda chi fai Casiminu, prova prima a iddu

ca jù i causi mi provu dopu.

Casiminu

: Quantu ti pari ca ci voli! Ci'haja pruvari sulu a giacca. Veni  cà,

leviti stu pagghiazzu di 'ncoddu. Signuri mei, taliati chi porcheria ca

vinnunu. (gli tocca le spalline della giacca)

Cliente

: Picchì, non è bella a me giacca?

Ca siminu

: Ca comu no! 'Nveci di ovatta 'nte spallini ci mittunu u crinu. Talia

chi su duri. (gli da morsi nella spallina e infine gli stacca la manica)

Cliente

: Mi sciacu a bella giacca?!

Casiminu

: Bella? Picchì non cià duni a puddu pizzaru. (gli sfila la giacca e gli

prova quella imbastita che gli sta cucendo) Te 'nfila ccà. Certu ca si ti

facevi macari i causi era n'autra cosa.

Venerando

: E comu mai i causi no?!

Cliente

: Picchì m'haja'ffari zitu.

Venerando

: E unu ca si fa zitu, si fa sulu a giacca?

Cliente

: Ca certu, picchì jù m'haja'ffari zitu ammucciuni, perciò a sula

giacca ci'abbasta. Quannu mi fazzu zitu n'casa....

Casiminu

: U capii, ti fai macari i causi.

Cliente

: No! Ca quali, picchì jù sugnu pertu; qualche sira prima ci pottu a

minnulata...

Venerando

: Ci potti a minnulata di sira? Si quannu mai di matina!

Cliente

: No! Cià pottu assemi a me frati Turi, d'accussì jù cantu e Turi ccò

minnulinu ci fa a minnulata. Non sugnu spertu? (ride) ah, ah,ah.

Casiminu

: Ah, ci fa a minnulata ccò minnulinu; spirtuni si, e tu chi ci canti?

Cliente

: Na bella canzuna...(canta amodo suo) Cuncetta, Cuncittuzza, fai chiù

ciauru tu ca a lanna da munnizza... ah non sugnu spertu?

Venerando

: Bravu! Cosi giusti!


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 23

Cliente

: Ci piaciu? Non è bella? Jù spertu sugnu!

Casiminu

: (al cliente) Oh, jautru! Statti fermu ora, ca haja viriri comu ti sta sta

giacca.

Cliente

: (muovendosi) Ma sta manica mi pari…

Casiminu

: Ohu!…chi hai ca ti pulicii, non cuminciari o solitu to.?! Non ti

pari nenti, bona è!

Venerando

: Ma comu bona è?!  Ma si una ci 'ammuccia a manu e

'nta l'autra

ci'avi u pusu di fora…

Casiminu

: Statti fermu ti dissi ca ci 'nficcu i spaddini, eccu ccà, avistu babbu.

Cliente

: Jù aju a 'mprissioni ca è, una cchiù curta e l'autra cchiù longa.

Casiminu

: Ti dissi di stariti fermu.

Munna

: (entrando) Ciau Venerandu, viriti ca Brigida cià stà calannu a pasta.

(poi al marito)

Ma sta manica è cchiù longa non a viri?

Venerando

: Chiddu ca ci'aja dittu jù.

Cliente

: E macari jù.

Casiminu

: Ohu…quantu a stai facennu brurusa. Veni ccà isiti sta spadda

cchiù 'nta l'aria (gli fa sollevare la spalla della manica più lunga di 10 cm.)

U viri ca ora i manichi sunu giusti.

Munna

: Certu, ppì n'accuzzari…isi.

Cliente

: 'Nsomma…bunazza mi stà, sulu ca aja caminari stottu.

Venerando

: Comu o gobbu di Notredame.

Casiminu

: Caminari cchiù cianchinu è di moda.

Munna

: (guardando la schiena al cliente ) Ccà d'arreri mi pari ca ci fa n'pocu di

difettu…

Cliente

: Veru è, mi sentu u jmmu.


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 24

Casiminu

: Ti senti u jmmu? Tu u jmmu ci ll'hai da nascita, si cchiù

sgummatu di l'asu di mazzi. Jù a giacca a tagghiai a musura.

Venerando

: Ma dimmi na cosa, a visita 'nta l'occhi t'ha

facisti fari?

Munna

: Ci l'haja dittu macari jù.

Venerando

: E l'esami do sangu? Comu finiu, ti desunu i risultati? Viri ca siddu

c'iaj n'pocu di diabeti ci poi appizzari a vista. Pigghia n'metru ca

cuntrullamu.

Casiminu

: Certu ca mi fici l'esami e mi dissunu ca l'esitu mu mannavunu ppì

posta. A propositu Munna, u pustinu ha purtatu qualcosa?

Munna

: E non ti ll'avissa dittu?!

Casiminu

: (col metro misura la manica più lunga)…Ccà ha vistu?! sissanta cincu.

Venerando

: Musuramu st'autra ora.

Casiminu

: A stissa è (prende rapidamente la misura)

Venerando

: (insieme a Munna guardano la misura ed insieme diranno) Cinquantacincu

Casiminu

: Comu cinquantacincu, quali cinquantacincu…bih ca chi vi pari…

'nto cincu si ci'appi appuggiari na musca, fici i so bisogni e ddù

cincu pari propriu n'sei.

Munna

: E tu tagghiasti na manica cchiù curta e una cchiù longa.

Cliente

: Non è ci pò mettiri na junta?!

Venerando

: A parissi na giacca di carubbineri.

Casiminu

:  (sminuendo)   Ca  quali,  non  parrati  ammatula,  ci  damu

n'accuzzatedda a manica cchiù longa…

Cliente

: E comu caminu? Beddu paru!

Casiminu

: Ca t'arrunchi i vrazza, cu voi ca si'nn'adduna. Ora leviti sta giacca

ca ci pensu jù. Appoi torni e ta riprovu. forza smammamu (gli reinfila

la sua giacca e lo accompagna alla porta)


Cliente                      : Dumani tornu, vegnu prima.    ( V I A )


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 25

Munna

: E jù 'nto frattempu chiamu a Caterina, ci dicu ca è quasi prontu

( chiama Caterina aprendo appena la porta) Caterina, Caterina.

Casiminu

:Venniru passa ddà banna ca 'nta n'minutu ti provu i causi

(vanno

verso il corridoio V I A )

Scena  Xa

Munna - Caterina

Caterina

: (entrando) Sì! Signora Munna eccomi.

Munna

: Ti vuleva diri di non fari tardu ca fra deci minuti ni mangiamu

n'piatteddu di pasta.

Caterina

: (da una rapida occhiata e poi con la sicurezza dimostrata fin'ora) Ed io le

offro un bell'antipasto!

Munna

: Nò, prima di mangiari? Casu mai dopu.

Caterina

: Dopo? Ed allora che antipasto è?! Poi sarebbe un digestivo.

Dunque, mia cara signora Munna… ….Presto…verrà alla luce!

(masticandosi un po’ le parole)

Munna

: (che non ha capito bene) Comu? Arriva a luci? N'autra bulletta? Latri

e rapinaturi, ma jù ci vaiu e mi fazzu sentiri (aumentando il volume)

già a pavamu o misi scorsu na bulletta…latri.

Caterina

:  Non  gridi  signora,  forse  è  meglio  che  io  mi  spieghi  più

chiaramente. Fra otto mesi…sarà nonna!

Munna

: Jù? Non è possibili, figghi maritati non n'haju.

Caterina

: Perché, secondo lei i bambini nascono solo se i figli sono sposati?

Munna

: Ma allura cu è ca parturisci, Mimì? (dimostrando apprensione)

Caterina

: Questa poi sarebbe una cosa dell'altro mondo: Dunque mia cara

signora, escludendo Mimì, non resta che…

Munna

: (con grande preoccupazione ed agitandosi) Brigida! Ma chi mi stai

dicennu?! oh bedda matri, ma su è na picciridda?!


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 26

Caterina

: Lei la vede sempre come una ragazzina, invece non le manca nulla

per essere una donna sotto tutti i punti di vista, anzi le manca di

regolarizzare il tutto con un bel matrimonio.

Munna

: Ca nenti sta dicennu, tuttu oggi e dumani c'è, o sulu pinseri staju

trimannu comu na fogghia

Caterina

: Va bene si sieda, si calmi un po’ e vedrà che tutto si metterà a

posto, sono cose naturali del resto…

Munna

: (sempre agitata)  Infatti me maritu ni jetta de scali ccù naturalizza,

fammi assittari ca i jammi non mi tenunu cchiù.

Caterina

: (le avvicina

una sedia)  Prego si accomodi. Ora non ci resta che

affrontare il signor Casimino riferirgli il fatto ed il nome del…

marito di Brigida…

Munna

: (sempre più agitata) Ccù me maritu cu ci parra. Chiddu cummina na

tragedia…morti semu figghia mia. Ma… siddu è lecitu cù fussi stu

maritu, vistu ca Brigida non ha statu mai zita?!

Caterina

: Leopoldo!

Munna

: Appiddaveru mu dici? O Matri santissima e cù ci ll'avi u curaggiu

di  diraccillu

a  Casiminu.  Iddu  ca  a  stu   Leopoddu

ci  ll'avi

stinnicchiatu  longu  longu…semu  cunsumati!  Comu  u  sapi  me

maritu ni putemu scavari a fossa che nostri manu.

Caterina

: Quanto siete tragici voi del sud. Non è poi la fine del mondo.

Queste cose

ormai non stupiscono più, sono cose normali.

Munna

: Certu, nuatri del sud semu tragici, inveci ppì vuatri del nord,

sbuddari figghi, a usu di quannu sghiddunu i sapunetti de manu, è

na cosa normali.

Caterina

: Comunque, una cosa è certa, al signor Casimiro lo si dovrà dire.

Se vuole posso farlo io, ma credo che occorra qualcuno che ha un

certo ascendente verso suo marito… non so lei o chi altro.

Munna

: Jù?? Bih…Diu mi ni scanza…Me frati Venerandu! megghiu di

iddu?! U mannu n'campagna, ci fazzu cogghiri na bella pocu di

frutta, d'accussì mentri ci fa fari a vucca duci ci duna t'annicchia di

nutizia, n'autru passuluni e n'autra ammuttatedda…e d'accussì ci cunta u fattu. Autra strata non ci'nnè!!


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 27

Caterina

: Bene, ha visto che a tutto c'è rimedio. Allora informi lei suo

fratello, adesso andiamo di là in cucina prima che ci cerchino.

Munna

: O santu Diu chi mi ni vinni, me maritu addiventa n'saracinu…

amuninni, amuninni… a 'mmia mi passau macari a fami ( V I A )

Scena

XIa

Casiminu

Casiminu

: ( Entrando si scontra quasi con le due che stanno per uscire)  Viri ca

l'acqua sta vugghennu e Brigida non si sapi arriulari, vacci tu prima

ca cummina n'quacchiu.

Munna

: Tardu è…ci staju ennu, veni Caterina ( definitivamente V I A )

Casiminu

: Unni u misi u gessu, (cercherà un po’ dovunque) non si trova mai

nenti, mi toccunu ogni cosa, ma 'ntantu jù l'haja avutu manu manu,

(alzerà il fagotto posato da Venerando sulla macchina per cucire) …e…sta

busta  chi  è?  (leggerà)  Laboratorio  di  analisi,  u  voi  viriri  ca

m'arrivanu l'analisi e ddù bestia di me figghiu l'appa 'pigghiari e

non mi dissi nenti.(si sposta verso la luce per cercare di vedere meglio)

Laboratorio Clinical esito delle analisi del Sig. Ca…Ma..tti, non si

capisci nenti,

tuttu lordu 'mbrattatu di sangu, chi ci pari ca non ci

crireva ca erunu l'analisi, (legge)  "Toppuli rossi, toppuli janchi" ca

certu u sangu è toppuli toppuli, " Vessi, Tassi" cià risuttunu macari i

tassi ca pagu? Cosi cosi. "Spaddamento delle vie urinarie" (scosterà i

pantaloni  dalla  cintola  e  guarderà  dentro)  Ehh..si  sta  spaddannu,

pacienza.  Esito,  ah...eccu  esito,  "positivo  al  secondo  mese  di

gravidanza", (crolla in una sedia)

Sugnu 'ncintu? e comu fazzu ora, cu

ciù dici a me muggheri! Forsi… a megghiu cosa è ca ni parru ccù

Venerandu! (esce chiamando) Venerandu, Venerandu.

FINE  I° ATTO


Servizio completo :        2 atti di Angelo Scammacca                                     pag 28

II° ATTO

Scena  Ia

Mimì - Venerando

E' trascorso solo qualche giorno, Venerando entra e trova solo Mimì, il quale indossa un pigiama abbastanza ridicolo, e sarà intento a mangiare pane e latte. Verserà del latte in una tazza, guarderà la bottiglia e vedendo che ne è rimasto, si guarderà in giro , e lo verserà tutto nella tazza e mangerà.


Venerando


:


(dopo qualche minuto entrando)


Ben alzato! Unn'è to patri ?


Mimì


: (mentre mangia)


E' a viriri i campionari.


Venerando


: E to matri?


Mimì


: Oggi è ghiornu di mercatu.


Venerando


: Chi bellu pigiama ca c'iaj, mi pari unu ca travagghia a circulu equestri.


Mimì


: Macari i to paroli issunu n'cielu, almenu cascaturi, u sautista, 'nsomma chiddi ca


m'allinassi quannu si


a fari u jettunu


aribbummunu, d'accussì non ci fussi piriculu.


Venerando


: E pirchì ti vinni sta fantasia, tu non è ca t'agghittari?!


Mimì


: No, non mi jettu jù, c'è qualcunu ca ci penza, mi scravacca di ccà supira.


grapi a finestra e


Venerando


: Stai parrannu di to patri averu? Certu ca non avi tutti i torti, non è ca tu poi stari intra senza circariti n'travagghiu. Siddu voi, tinni veni 'nti mia e t'imparu a scippari i caddi.


Mimì


: Fiuriti chi bellu avviniri. Comunqui non è quistioni di travagghiu.


Venerando


: Chi è quistioni di soddi?


Mimì


: Mancu.


Venerando


: Quistioni d'amici?


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 29

Mimì

: Non signuri.

Venerando

: Ahu! E chi camurria si! Allura di chi si tratta!

Mimì

: ( Gli gesticolerà facendogli il simbolo con i pollici delle sinuosità della

donna)

Venerando

: (che no avrà capito bene)  Storia di cutiddati?

Mimì

: Ma quannu mai! (gli ripete il gesto, aggiungendo il seno ed il sedere)

Venerando

: Ahh…cosa di fimmini? Mi pareva?! Chisti scunchiurutaggini

sunu!

Mimì

: Quannu si trattassi sulu di na fimmina!

Venerando

: Stai jucannu ccù dui mazzi di carti? Eh…attentu figghiu, ca i

fimmini sunu peggiu do diavulu, stai attentu ti dicu pirchì c'iaj a

peggiu.

Mimì

: Stu periculu non c'è, pirchì a fimmina è una.

Venerando

: Senti o ziu, tu non è ca ma'ffari sciamuniri, pirchì jù non ti staju

capennu cchiù. Si sicuru di sintiriti bonu? Non è ca ancora non t'ha

lavatu a facci e si t'annicchia addummisciutu?!

Mimì

: Purtroppu sugnu svegliu.

Venerando

: E allura chi è ca t'acchiappau si po’ sapiri?

Mimì

: Si jù ti cunfiru na cosa tu mi prumetti ca m'aiuti finu n'funnu.

Venerando

: Accussì o scuru? Senza sapiri chi mi po’ succeriri? Ca pacienza

sintemu.

Mimì

: Oramai mu prumittisti ah?!…Jù vulissi ca tu parri ccù me patri e u

pigghi ccò bonu e…e ci dici ca prestu sarà …nonnu, pirchì Caterina

aspetta n'addevu!

Venerando

: All'anima da palla chi sorti d'ambasciata ca m'impunisti. E oramai

non mi pozzu tirari in'dietru, tu spera sulu ca to patri mi duna u

tempu di parrari e di farisi cunvinciri, prima ca ci veni l'impitu di

ittarimi u ferru ppì stirari .


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 30

Mimì

: (abbracciandoselo) Grazii ziu, grazii, u sapeva ca sulu tu m'avissa

risparmiatu ca me patri mi ittassi do balcuni.

Venerando

: Chissu non ti l'haju prumisu, n'casu mai ti ci pozzu mettiri

n'matarazzu ddà 'ssutta.

Mimì

:  Comunqui  t'arriccumannu  pir'ora  di  non  parrarini  ccù  autri

assolutamenti.

Venerando

: Ca su voi d'accussì. Intantu mi ni vaiu picchì c'iaja 'abbissari dui

cipuddi a unu, viremu su cchiù tardu pozzu turnari ppì parrarini ccù

Casiminu. Per ora ti salutu.  ( V I A )

Mimì

: Ciau ziu e ancora grazii.

Scena  IIa

Mimì - Brigida - Leopoldo

Brigida

: (entra non appena sarà uscito lo zio)  U ziu mi parsi annuvvuliatu, chi

fù, a mamma cià dittu cosa?

Mimì

: Non criru.

Brigida

: E cu tu fa pinsari?

Mimì

: Pirchì u ziu vinni ca circava a mamma, ma idda non c'è pirchì ivu

o mercatu.

Brigida

: Ma certu ca sta facenna s'ha definiri. Jù non staju ragiunannu

cchiù, oggi a scola ci dissi ca non mi sinteva bona e mi fici mannari.

Mimì

: E n'casu mai dumani ci dici a stissa cosa.

Brigida

: Ca bellu è d'accussì, ca ora ppì ottu misi ci cuntu a stissa storia,

comu su chiddi erunu scemi. Caterina a mamma ciù dissi sicuru,

pirchì a mamma mi fici n'saccu di dumanni. Vosi sapiri com'è

cumminatu Leopoldu, siddu javi parenti, comu sa passa e, all'ultimu

mi  fici  capiri  ca  com'era  possibili,  n'avissa  parratu  ccò  zù

Venerandu.

Mimì

: Voddiri ca non cià statu occasioni. Infatti ora ca ci penzu bonu,

javi bellu pezzu ca u papà non s'ha smuvutu di dda seggia.


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 31

Leopoldo

: (apre piano la porta ed entra con timore) Ciau Brigida, ciau Mimì,

Mimì

: Ciau Leopoldu

Leopoldo

: Si non mi sbagghiu to patri intra non c'è giustu?

Brigida

: No! ancora non è tornato.

Mimì

: E mancu me matri c'è.

Leopoldo

: U sacciu pirchì a visti cà sporta ca jeva versu o mercatu. Allura chi

mi cuntati, ci sunu nuvità?

Brigida

: Quali nuvità, ancora tutto fermo, tutto bloccato.

Leolpoldo

: Jù sulu c'iaju a manu ca m'attrema. vogghiu viriri comu

ci l'haju a

passari u rasolu 'nto cozzu a tò patri. Speriamu ca non voli fatta

macari a varva, pirchì di sicuru u fidduliu e iddu ppì tutta risposta

mi lassa curriri u ferru.

Mimì

: E tu pensa su mentri ca u 'rari ci veni data a bella nutizia…

Leopoldo

: Mu 'mmaginu.

Mimì

: Difficili mi pari, comunqui 'nta ddu casu u ferru non tu jetta, pirchì

ti pigghia a corpa di forfici.

Brigida

: Bella prospettiva…orfano prima do tempu. Ma jù mi ni scappu da

casa.

Mimì

: Non diri bestialità.

Leopoldo

: Giustu dici Mimì n'casu mai parru ccù don Bennardinu…ca di

sicuru non m'abbannuna. M'addivavu di quannu jù era nicu,e di

certu non mi jetta fora.

Scena  IIIa

Casiminu - Mimì - Brigida - Leopoldo

Casiminu

: (entra tutto affannato, con parecchi campionari sotto il braccio)

E quantu

pisunu, o li bestii, tutti campionari di stoffa 'nvernali, Leopollu e tu

ccà si? non t'ava vistu.

Leopoldo

: (riprende a balbettare) Eee…chi tantu siccu sugnu arridduciutu?!


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 32

Brigida

: Papà voi na manu, dammi ca t 'aiutu (gli và incontro)

Casiminu

: (a Mimì) Hai vistu?! Tò soru ca è fimminedda si pronta, tu 'nveci,

siccomu si n'pezzu di maccagnuni e malacunnutta non fai mancu a

parti (fa per tirargli un campionario)

Mimì

: (nascondendosi dietro la macchina per cucire) Ma chi t'haja fattu jù ahh,

ca l'hai sempri ccù 'mmia?!

Casiminu

: Nenti! Non m'hai fattu nenti! Anzi tu non hai fattu "mai " nenti, e

pirchistu mi 'nchiummi e non ta'ddigirisciu.

Mimì

: Haja caputu, quantu mi ni vaiu ddà banna e mi vaiu a mangiari

qualcosa

( V I A in cucina )

Casiminu

: Sì vò passiti a collira.

Brigida

: Vegnu ccù

'ttia Mimì   ( V I A )

Casiminu

: Forza iti, iti, ca cchiù 'ppicca semu e megghiu na passamu.

Scena  IVa

Casiminu - Leopoldo

Casiminu

: Mi pari ca tu sì prontu, chi ffà m'assettu? Però facemu na cosa

svelta.

Leopoldo

: Piiii….

Casiminu

: Alleggiu ca mi stai parennu na lambretta 'nta 'cchianata.

Leopoldo

: Ciii vuleva diri, ca ppììì 'mmia siddu si voli assittari jù ci staju

n'minutu a pigghiari i cosi.

Casiminu

: (si siede)  Allura nesci l'armigi e a tuvagghia di tavula (sarcastico) e

ta 'raccumannu tagghiammilli comu a simana scorsa ca ti svitu u

craniu. Voddiri arririvu tutta a strata comu mi vistunu ccù ddì

capiddi, nentidimenu si misi a ridiri macari Ciccinu l'orvu.

Leopoldo

: Ci pensu jù! Chi ci fazzu u seviziu cumpletu?


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pag 33

Casiminu

: Torna parrinu e ciuscia. Per'ora serviziu cumpletu non ni vogghiu

fattu. Quannu si maritunu i me figghi, mu poi fari, macari ca jù non

tù cumannu, va beni d'accussì? 'Ntantu stu periculu non c'è.

Leopoldo

: Aaaallura ci fazzu 'ntagghiu a scalpellu. (gli comincia a mettere la

tovaglia)

Casiminu

: Ah?! chi mi l'ha tagghiari ccò scappeddu? Ca chi ti pari ca c'iaju

na testa di marmuru? Senti Leopollu vacci alleggiu.

Leopoldo

: Si dici aaaa..scalpellu piiirchì  si tagghiunu ccò

pettini e ccò

rasolu, mentri aaa vota scorsa ci ll'ava tagghiatu a "mascagni" .

Casiminu

: Boh! Ognerunu ca nasci spirimenta n'tagghiu. Forsi ca chisti si

mittevunu na suppera 'nta testa, sa'rifilavunu ddi quattru pila ca

niscevunu e facevunu na moda.

Leopoldo

: (una volta preso il rasoio in mano comincerà a tremare in un modo vistoso,

tanto che lo stesso Casiminu se ne accorge)  Fermu ccà testa. (comincia a

tagliare)

Casiminu

: Leopollu e chi ti mittisti na fauci 'nte manu? Non criru ca mi

scippi qualche aricchia?!

Leopodo

: Traaanquillu, staaassi tranquillu, a manu s'annacari d'accussì, maa

s'annunca i capiddi non ci venunu tagghiati boni e ci venunu comu

a chiddi de bambuli e poi a genti ci dici cu fù stu scapparu…(taglia)

Casiminu

: Inveci d'accussì pensunu ca mi fici tagghiari di n'cuntadinu!

Leopoldo

: Ma quali, a genti, capiddi tagghiati d'accussì, non n'ha 'vvistu mai!

Casiminu

: E allura tu unni tu'mparasti stu tagghiu?!

Leopoldo

: 'Nte giurnali ca ci sunu 'nto saluni "Sogno, Intimità, Grand Hotel"

taliu e 'mparu.

Casiminu

: Non signura! Talii e basta, pirchì appoi ppì 'mparari ti sturii supra

a me testa. Alleggiu vacci.

Leopoldo

: Dopu ca lei è l'unicu ca accunsenti a farisi sempri n'tagghiu novu?!

Non muvissi a testa.


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 34

Casiminu

: Allura mi pozzu rassignari ca a simana ca trasi mi tagghi di n'autru

modellu e sparti ti pagu profumatamenti.

Leopoldo

: E pirchì, u serviziu non ciù fazzu?! Quindi è giustu ca m'ha pavari.

Casiminu

: E bravu a Leopollu, m'avissa pavari tu a 'mmia ca ti fazzu di

modellu e 'nveci è o cuntrariu.

Leoplodo

: Ci staju facennu n'tagghiu?!

Casiminu

: Abbasta ca non mi finisci comu a ddu piscaturi, ca

si ni ivu 'nto

varveri n'facci o portu. A chiddu cia'ttrimava a manu comu a 'ttia…

Leoplodo

: Nooo…jù u fazzu ppì tecnica.

Casiminu

: Ca spiriamu. Allura comu ti stava dicennu, a ddu mischinu di

piscaturi, ci vinni di stranutari, o varveri ci partiu n'corpu di rasolu e

ci scippau u nasu 'ntroncu…

Leopoldo

: Appiddaveru?? (continua il lavoro)

Casiminu

: E chissu nenti è. O varveri ppò scantu ci cascau u rasolu e ci

truncau a coppu u itu grossu do peri…

Leopoldo

: Appiddaveru??

Casiminu

: E chissu nenti è. Basta ppì farla brevi a ddu poviru piscaturi u

purtanu di cursa o spitali; ddì scarpari di dutturi 'nta cunfusioni  ci

cusenu u nasu o postu do itu; e u itu grossu 'nta facci o postu do

nasu…

Leopoldo

: Appiddaveru??

Casiminu

: Nautra vota?! In definitiva dopu tantu tempu u 'ncuntrai, e mi dissi

ca si ci'ava abbituatu, certu ogne tantu si tagghiava l'unghia (simula

come se tagliasse l'unghia nel naso) ma a cosa ca ci dava fastidiu era ca

quannu s'ava ciusciari u nasu s'ava livari a scarpa.

Leopoldo

: Appiddaveru? (epsrimendo preoccupazione)…Mah spiriamu ca a mia

non mi succeri mai.

Casiminu

: Ammuccalapuni, chista è na barzelletta ca a canusciunu macari i

suddi.


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 35

Leopoldo

: Jù l'ava caputu, chi ci pari a lei. Ma staiu virennu ca ci crisciunu

prestu i capiddi.

Casiminu

: Chisti sunu i pinseri ca ci'aju 'nta testa, ca vulissunu nesciri e

ammuttunu i capiddi di sutta.

Scena  Va

Casimunu - Leopoldo - Munna

Munna

: (rientra con la borsa della spesa dove si vede qualche verdura) Ciau

Leopoldu

Leoplodo

: (con decisione) Bongionno signora Ramunna.

Casiminu

: Pirchì quannu parri ccù me muggheri n'attruppichi e ccù'mmia pari

ca ci'hai na scossa di terremotu.

Leopoldo

: Piiii…

Casiminu

: A lambretta, ama caputu.

Leopoldo

:  Miii  suggezzionìu  n'pocu.  Signura  taliassi,  ci  staju  facennu

'ntagghiu…ah…comu ci pari…? (continua sempre il taglio)

Munna

: Bellu è, assumigghi a na jaddina co cozzu ararutu.

Casiminu

: Ahu! Leopollu si pò sapiri chi mi stai cumminannu ahh. .

Munna

: Leopoldu, chi hai vistu a Mimì?

Leopoldo

: E' ddà banna ccù so figghia, A vistu signò Casiminu comu so

muggheri pronuncia u me nomu.

Casiminu

: Pirchì è troppu tradizionali, non c'iavi la mia struzioni, è sempri

ferma nelle sue elementari cutture.

Leopoldo

: E lei si stassi fermu ccà testa pirchì mi sta parennu na cannalora,

forza ca stamu finennu.

Casiminu

: Fermu?! Ogne corpu di rasolu pari n'corpu d'accetta! Ppì casu

prima chi ci facisti a varva a me cugnatu?

Munna

: E chi c'entra Venerandu, pirchì a varva non sa po’ tagghiari?


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 36

Casiminu

: Certu ca si'll'ha tagghiari s'annunca parissi n'briganti, sulu ca iddu

ci'll'avi tantu dura ca ponu usari n'cummogghiu di na lanna di buatta

ca tantu non si n'adduna.

Munna

: Mutu scunclusionatu. Viri ca t'accattai n'pocu di pisci ppì broru.

Casiminu

: Bonu e chi pigghiasti?

Munna

: Ti pigghiai dui puppiteddi, qualche calamaru e n'totanu.

Casiminu

: (guarda la moglie sottecchi) I purpi e i calamari ppò broru?

Munna

: Eh…'nta certi mumenti siddu unu s'agghiutti troppu spini fanu

mali.

Casiminu

: Ma quali spini…ma chi mi voi fari sciamuniri.

Munna

: Haia caputu, megghiu ca mi ni vaiu ddà banna. ( V I A )

Casiminu

: (parlando fra sé e sé) Ca ppì casu si viri qualche cosa? (si alza di scatto

si para davanti a Leopoldo, il quale pensando di avergli fatto del male e si farà

scudo con una sedia come un domatore)

Leoplodo

: Siiignoo Casiminu, staaassi aaaattentu a chiddu ca fa!

Casiminu

: Leopollu!! Taliimi! E dimmi a virità.

Leoplodo

: U staju taliannu.Tuttu ci dicu, tuttu! Ppì filu e ppì segnu.

Casiminu

: Taliimi bonu ti dissi!

Leoplodo

: (sporge la testa in avanti ) U staju taliannu booonissimu.

Casiminu

: Chi viri? Ti paru cchiù grossu, chi sugnu cchiù pallidu?

'Nsomma

chi haia fattu cangiamenti?!

Leopoldo

: Sempri u stissu è, anzi mi pari t'annicchia cchiù siccu.

Casiminu

: (si risiede) Menu mali.

Leopoldo

: E ppì'dirimi chistu c'era di bisognu ca mi faceva sautari a paparina.

U stomacu mi fici strogghiri (gli darà una grande sbuffata di talco da

annebbiare tutto, una vigorosa spolverata e gli leva la tovaglia come un torero


Servizio completo :

2 atti di Angelo Scammacca                                     pag 37

quando evita il toro) Quantu u scutolu ca ppì oggi ama finutu. (gridando) Serviziooo. Il signori è servito

Scena

VIa

Casiminu – Cliente -Venerando - Munna

Casiminu

: (gli dà dei soldi) Te ccà acchiappa, anche per oggi hai siggiuto.

Cliente

: C'è pimmissu?!

Casiminu

: Avanti, avanti! U cambiu da vaddia c'è, ni nesci unu bonu e ni

trasi n'autru megghiu.

Leopoldo

: (che avrà raccolto il tutto velocemente) Allura mi ni vaiu, bongionno e

grazii

( V I A  dalla comune)

Casiminu

: Ti salutu Leopollu.

Cliente

: Signò Casiminu, stavota vinni puntuali.

Casiminu

: Ma insomma...ora ti provu a giacca...

Cliente

: Quali giacca e giacca, jù vogghiu fatti sulu i causi.

Casiminu

: I causi?! Ti facisti zitu n'casa?

Cliente

: No! Sempri n'peri intra e n'peri fora.

Casiminu

: E allura ccà giacca chi facemu?

Cliente

: Ca nenti, accussì com'è resta

ddocu, ora mi pigghiu i musuri ppè

causi.

Casiminu

: Non capisciu picchì non voi fatta cchiù a giacca e voi fatti i causi.

Cliente

: Quannu all'autra sira ci ivi a purtari a minnulata...

Casiminu

: E ci cantasti dda bella canzuna...(canzonandolo)

Cliente

: No, non cià cantai, picchì chidda non ma ricurdai cchiù...ci ni

cantai n'autra cchiù bella.

Casiminu

: Si, e quali?!


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 38

Cliente

: Fratelli d'italia ( intonando il motivo)

Casiminu

: E idda s'affacciau?

Cliente

: No, idda no! S'affacciau u maresciallu de carabbineri.

Casiminu

: Ti facisti assicutari do maresciallu.

Cliente

: No! Non m'assicutau. Mi dissi ca si non mi stava mutu, struggheva

i cani.

Casiminu

: E chiddu è capaci di fallu. Ma allura si pò sapiri picchì voi fatti i

causi?

Cliente

: Picchì all'indumani acchianai a casa di Cuncetta, cca scusa di

circari a so frati, quannu mi grapiu a porta non a vireva...

Casiminu

: Comu sarebbi a diri non a virevi.

Cliente

: Ca picchì è jauta tanta. (simulerà circa uin metro da terra)

Casiminu

: Nana è?

Cliente

: Jù chi mi n'ava addunatu! Picchì quannu s'affacciava da finestra,

acchianava supra na cascia. Ma oramai ni ficiu ziti, e siccomu è

curta, idda mi talia anzina a cintura , perciò i causi m'abbastunu.

Casiminu

: E si ti fai zitu cu una cchiù longa di tia, ti fai sulu u cappeddu.

Haja caputu. Com'è ca ti chiami?!

Cliente

: Antonio Longammatula

Casiminu

: Antonio Longo?

Cliente

: No! Longammatula. Me patri si chiamava Longammatula, me

nannu  Longammatula,  però  me  frati  Turi  non  si  chiama

Longammatula.

Casiminu

: E comu è possibili?...

Cliente

: Ca picchì Turi è figghiu do secunnu lettu.

Casiminu

: To matri ristau viduva? Mi dispiaci!


Servizio completo :

2 atti di Angelo Scammacca

pag 39

Cliente

: No! Ca quali. Cangiava lettu ogne sira. N'coppu ccà banna, e

n'coppu ddà banna.

Casiminu

: Haja caputu, ora chi ffà ti ni vai ca aju chi'ffari.

Cliente

: Sì, mi 'nni vaiu ad accattarici a robba e tornu . D'accussì stasira mi

mettu i causi novi e nesciu ccù Cuncittuzza.

Casiminu

: Tannu pò stari friscu! Ora vattinni, appoi veni, u senti?!

Cliente

: (mentre esce canta) Cuncetta, Cuncittuzza, fai cchiù ciauru tu....Mih

m'arriurdai...

( V I A )

Casiminu

: Ca u Signuri l'avissa a pruteggiri, mischinu è puru e virgini comu

a cira (torna alla macchina per cucire)

Venerando

: (entrando) Oh…turnasti finalmenti, a'ttia aja circatu.

Casiminu

: Chi fusti ccà?

Venerando

: Ca m'ava vinutu a pigghiari n'cafè, ma tu non c'eri, e Munna

mancu; chi mu faceva fari di Mimì?!

Casiminu

: Ca a'stura putevi aviri n'attaccu di culiti. Aspetta ca ciù dicu a

Munna e ni fazzu priparari dui tazzi di cafè

(và cerso il corridoio e

grida)  Munna,  oh  Munna,  viri  ca  c'è  tò  frati  Venniru.  Allura

chi'avemu ppè manu?

Venerando

: Ca dissi: me cugnatu non m'ha chiamatu ppì pruvarimi a giacca, sa

comu mai; forsi non è pronta, forsi non s'ha 'ntisu bonu?!

Casiminu

: Veramenti…tantu bonu bonu non staju. Non è ca mi sentu mali,

ma bonu non staju!

Munna

: (entra rapidamente e accompagnata da gesti cercherà di attirare l'attenzione

del fratello, per parlargli di Brigida,) Ciau Venerandu comu sì, unni a

stau, chi a fattu, comu ti senti?

Casiminu

: Ohuuu e chi ti pigghiau u sciddicu, iddu bonu si senti, tò frati si

vinni a pigghiari na tazza di cafè, e siccomu cafittera di na tazza

non n'avemu, fai a dui tazzi ca una ma pigghiu macari jù, spirannu

ca ma pozzu pigghiari.

Venerando

: Ca pirchì non ti l'ha putiri pigghiari?!


Servizio completo :

2 atti di Angelo Scammacca

pag 40

Casiminu

: Ca accanuvoti ci'avissi a fari mali.

Munna

: A cui ci'avissa a'ffari mali? (gesticola sempre in direzione di Venerando)

Casiminu

: O…stomacu, …ci'arriva d'accussì a friddu na tazza di cafè.

Venerando

: A friddu?? Ma scusa u cafè non u fai 'nto gas?!

Munna

: Ca certu!

Venerando

: Allura è cauru!

Casiminu

: 'Nsomma, cauru o friddu è sempri qualcosa ca ci'attoppa antrasatta

( a Munna) Addumici 'nta cafittera.

Munna

: Ci staju jennu ad addumari.  ( V I A )

Venerando

: Ma pirchì tu prima ca ti bivi qualcosa, o stomacu chi ci manni

n'telegramma?

Casiminu

: Ca ti pari non fussi sbagghiatu. U viri chi è o cugnatu…certi

mumenti 'nta nostra vita ama patiri spirienzi amari, soprattuttu

quannu ci sunu cosi inaspettati.

Munna

: (entra) C'iaddumai ( V I A )

Venerando

: (pensando che si riferisce a Mimì) Ragiuni c'iai, tanti voti all'impruvisu

na…disavventura, na…nascita…

Casiminu

: (scattando)

Non parramu di nasciti ca mi veni u sdilliriu

Munna

: (entra mentre sente la parola nascita, non capisce del tutto e cerca di

bloccare il fratello) Venerandu tu u cafè chi u voi ccò zuccaru (gli  fa

l'occhiolino)

Venerando

: Ca certu, chi è na nuvità?

Munna

: Ccò zuccaru…duci?!

Casiminu

: No! Ccò zuccaru amaru.

Munna

:

(  V I A  )


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 41

Casiminu

: Mancu siddu fussi a prima vota ca ci fai u cafè a tò frati. Chi fu

sdunasti?

Venerando

: Chi ci voi fari, tu u sai ca e fimmini ccù l'età prima o poi si ci

smovi  a  contropausa  e  accuminciunu  a  scurdarisi  i  cosi,

addiventunu strani, si stracangiunu di intra e di fora, pensa ca

cuntrariamenti a chiddu ca pari,

certi  voti nesciunu macari incinti

(sottovoce, in quanto ha l'intento di portare il discorso sulla gravidanza)

Casiminu

: Sì! Ci vulissi macari chista, ca ci fussi qualche autru figghiu in

arrivu, ppì favureddu!!

Munna

: (entra contemporaneamente alla parola figlio in arrivo) Quasi prontu è u

cafè!

( V I A

)

Casiminu

: L'ama caputu.

Venerando

: Ma chi ni stà facennu a radiocronaca di na 'cchianata di cafè?!

Munna

: (entra) Ci staju ennu a stutari, prima ca quaria, scoppia e avvolunu

tuttu cosi 'nta l'aria.

( V I A

)

Casiminu

: Si c'è coccorunu ca stà scuppiannu chiddu sugnu jù! Mi sentu

assittatu 'nta na pulvirera…senti viremu tu chi mi cunsigghi di fari.

Ci sunu tri isuli: una cu tutti fimmini, una unni ci sunu tutti masculi

e una unni ci sunu masculi e fimmini….e na cicogna ca abbola.

Secunnu tia 'nta quali isola si posa?

Venerando

: E chi dumanna mi fai? Ca logicu no?! Unni ci sunu masculi e

fimmini.

Casiminu

: Biatu a'ttia ca cridi ancora a cicogna.

Munna

:  (entra,  sente  parlare  di  cicogne

e  trasale)   Pigghiativi

u  cafè  e

finitaccilla ccù sti discursi sballati (offre loro le tazze)

Si sente dall'esterno la voce del postino " signor Casimino

Mangiaratti, pacco…c'è da firmare"

Casiminu

: Appunu arrivari i tagghi di robba da Marzottu, quantu scinnu e mi

vaiu a cuntrullari.

( V I A

)


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 42

Scena  VIIa

Munna - Venerando

Venerando

: Ma si po’ sapiri chi è ca c'iaj, ca javi menzura ca ti pulicii comu na

jatta?!

Munna

: Senti o frati, t'haia cunfirari na cosa e sulu tu mi poi aiutari e

cunsigghiarimi.

Venerando

: Haju a 'mprissioni ca'ddivintai n'cunfissuri…ca viremu, sintemu

chi nasci.

Munna

: Macari tu u sai ca a nasciri?

Venerando

: Ah… chistu è u problema? mi pareva chi era?!

Munna

: Comu, mi pareva! Casiminu cummina na tragedia. Tu u sai ca

iddu è all'antica…sunu picciriddi…non sunu sistimati…(riferendosi a

Brigida e Leopoldo)

Venerando

: Picciriddi propriu non sunu e ppò travagghiu difficultà non ni viru.

Cunsidirannu a posizioni do patri ppì 'mmia problemi non n'anu.

Munna

:Uhm…jautru!  Ca  n'verità  Casiminu  javi  n'bellu  misteri,

riccu…avemu vogghia.

Venerando

: Non parru di Casiminu.

Munna

: Allura di cui?

Venerando

: Do patri di Caterina!

Munna

: E ora chi ci trasi u patri di Caterina ccù Brigida e Leopoldu?!

Venerando

: Cu è ca sta parrannu di Brigida! Jù staju parrannu di Mimì.

Munna

: Mimì? E chi c'entra Mimì??

Venerando

: C'entrau e

comu si c'entrau. tantu è veru che

ha deciso di

...incintizzare a Caterina.

Munna

: Macari iddi?? Cunsumati semu!

Venerando

: Chi veni addiri macari iddi?! Non mi diri ca….?


Servizio completo :

2 atti di Angelo Scammacca

pag 43

Munna

: Brigida

e Leopoldu…'ncucchianu   i fila

da batteria, ficiunu

scintilla…e appigghiaru.

Venerando

: Allura su staju capennu bonu, Brigida è in attesa di Leopoldu e

Caterina di Mimì….pirchissu mi parrava di cicogni?!

Munna

: Cui Casiminu? Ma jù ancora non c'iaja dittu nenti!

Venerando

: E Mimì mancu, pirchì mi priau comu n'santu di 'nterviniri.

Munna

: Forsi javi qualche sospettu? ddocu, sulu tu poi fari qualcosa. 'U

pigghi ccò bonu, e ci fai fari a vucca duci. Tu u sai ca iddu pensa

sulu ppà panza, e d'accussì u fai parrari.

Venerando

: Ca cchiù'ttardu vaju n'campagna, ci cogghiu na pocu di cosi

pitittusi, allinchiu u panaru. Però m'araccumannu, quannu vegnu

vuatri non vi faciti truvari intra. N'casu mai smammati di cursa e ,

ma spurugghiu jù.

Munna

: U Signuri tà renni o frati. Pigghiulu ccò bonu, e non ci fari ittari

vuci s'annunca a genti sa cchì ci pari.

Venerando

: Comunqui chista non ci vuleva! Dui cutiddati 'nta na vota ppì

Casiminu sunu troppu…ddocu mi sa ca non ci passa prestu.

Munna

: Ma cchì ma'ddiri a 'mmia ca javi na pocu di jorna ca non dormu.

Venerando

: Va beni, per'ora mi ni vaiu, dopu viremu comu va'finisci (si avvia ed

uscendo si scontra con Caterina e Casiminu che entrano)

Scena  VIIIa

Munna - Casiminu - Caterina - Mimì

Casiminu

: (entra assieme a Caterina, vedendo Venerando in uscita gli fa dei gesti per

fargli capire che ha bisogno di parlargli) E chi è Venniru ti ni stai

jennu?!

Venerando

:  Sì ca c'iaja sistimari dui raloggi a unu, e l'appuntamentu era ppì

l'unnici.

Casiminu

: Haja caputu, ti salutu, ma non tardari assai ca i manichi ti sistimai

e dopu ti provu a giacca (continua a gesticolare)


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 44

Venerando

: (che si avvede del gesto ma non comprende) Mi sta parennu a casa de

sordomuti. Va beni ciau, a cchiù'ttardu

(

V I A  )

Munna

: (rivolta a Caterina)  Ma com'è ca già si ccà, chi finenu prima oggi i

lezioni?

Caterina

: Signora Munna, l'università non è come la scuola, dove le ore di

lezione sono sempre le stesse, lei pensi che oggi per quasi un'ora

abbiamo fatto solo dibattito…

Munna

: Ti musuranu u battitu?

Casiminu

: Sì…ci cuntrullanu a prissioni, ca erunu 'nto gummista (e sistema il

fagotto che ha ricevuto)

Caterina

: Di dialogo. Insomma, una piccola conferenza con il docente.

Munna

: L'ava caputu! Figghia stai attenta cù tutti st'indecenti, ca si

pigghiunu troppa cunfirenza.

Caterina

: E fra l'altro, ho dovuto consultare anche dei vecchi libri e, dopo

aver fatto le ricerche, le ho dovute verificare al laboratorio

Munna

: Ti facisti l'esami o laboratoriu?

Casiminu

: (al sentire ciò scatta) Quali laboratoriu??

Caterina

: Al …laboratorio linguistico.

Casiminu

: Mi pareva.

Munna

: Pirchì, chi ti criscivu 'nta lingua?

Casiminu

: Na pipita masculina…t'avissa 'vveniri spiriamu. (a denti stretti)

Caterina

: Per la tesi che debbo preparare devo fare delle verifiche. Lei di

certo lo saprà che qui c'è stato lo sbarco degli inglesi…

Munna

: Sbarcanu? Bih…bedda matri morti semu (si  agita)  Casiminu,

Casiminu e chi si friscu, prestu priparamu i cosi ppò sfullamentu,

non u sintisti ca sbarcanu i'nglisi?

Casiminu

:  Ca  fermiti!  Unn'è  ca  stai  currennu.  Macari  l'elmettu  si  sta

pigghiannu... la bestia. Dda carusa ti voli diri ca qualche seculu fa,


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ammenzu all'arabi, i francisi, spagnoli eccetra eccetra, ccà ebbremo perfino l'atterraggio de 'nglisi, dico giusto Caterina?


Caterina


: Diciamo quasi di si, praticamente c'è stato un insediamento inglese. E la mia tesi discute proprio di questo ed anche dell'uso di vocaboli inglesi nel vostro dialetto.


Munna


: Pirchì nuatri chi parramu 'nglisi?


Caterina


: Eccome, usate tanti vocaboli inglesi. Le porto un esempio, voi come dite il numero tre?


Munna


: Tri!


Caterina


: Brava, in inglese si dice "trui", molto simile. E come dite pesci?


Munna


: Pisci.


Caterina


: In inglese si pronuncia "fish", e se io le dicessi "Mustach" per lei cosa significa questa parola?


Munna


: Ca mustazzi!


Caterina


: Bravissima! quindi, come vede non vi sono grandi differenze.


Munna


: Bih…che facili, allura sacciu macari u 'nglisi?!


Casiminu


: Ca certu! Dumani siddu voi ti poi scriviri all'università e ci dici " tri pisci che mustazzi" (con una lieve pronuncia inglese).


Caterina


:Ah, ah, ah, (riderà).


Mi scusi signora, dov'è Mimì?


Munna


: Di là.


Casiminu


: Ca unni po’'gghessiri?! In cucina ca si inchi a zabbobbia


Caterina


: Bene, allora poso i libri e vado a chiedere una cosa a suo figlio.


Casiminu


: A Mimì? e chi cià'dumannari a chiddu?! Voddiri ca ppì so natura si siddia macari a ricurdarisi quant'anni javi.


Munna


: Ma quantu si scunchiurutu! Voldiri ca sarà qualcosa di 'mpurtanti.


Caterina


: Una stupidagine, cose di noi ragazzi.


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pag 46

Casiminu

: Ah…siddu si tratta di stupidaggini, allura ti rivolgi a unu giustu,

pirchì chiddu i sfurna comu o pani cauru.

Caterina

: Dovrebbe avere più fiducia in suo figlio. Vedrà che un giorno

Mimì le farà una sorpresa. Adesso permettete, vado di là. ( V I A )

Casiminu

: E jù vaju a sbagnari sta pezza di robba. ( V I A dal centro )

Scena  IXa

Munna - Mimì - Brigida

Brigida

: (entra dalla comune) Ciau mamma, ci parrasti ccò papà?!

Munna

: Chi'ssì pazza?! A stentu, dopu menz'ura ca faceva signali comu

n'vaddia, riniscii a diraccillu a tò ziu Venerandu.

Brigida

: E iddu cchi dissi?!

Munna

: Chi dissi? Ca na nutizia di chissa…anzi dui nutizii di chisti  sunu

peggiu da guerra tronica.

Brigida

: E pirchì dui nutizii? O papà si cià'parrari di mia e di Leopoldo.

Munna

: E macari di Mimì e Caterina.

Brigida

: U sapisti?

Munna

: Mu dissi tò ziu. Certu ca a situazioni non è allegra.

Brigida

: L'unica ca 'nta sta circustanza è cchiù tranquilla è Caterina. So

patri sfurna panettoni da matina a sira e vogghiu spirari ca ppì Mimì

n'postu sempri ci nesci; ma ppì'mmia a cosa non mi pari tranquilla.

Munna

: Tu si na picciridda, Leopoldu è n'apprendista.

Brigida

: Mamma, ma allura chi ama'ffari?

Munna

: Figghia mia, non haju chi diriti. Tò patri è curiusu, non ni resta ca

affidarini a pruvirenza di Diu e a capacità di tò zù Venerandu.

Brigida

: Mamma jù mi scantu, u papà è nirvusazzu…


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 47

Munna

: Non ti preoccupari ca a'ttia non ti tocca. Chiddu ca mi duna pinseri

è tò frati, u papà l'avi sempri ccù iddu.

Mimì

: (entra mangiando qualcosa, mentre sente le ultime parole) Santi paroli!

Voddiri, comu mi visti assittatu a tavula m'assicutau, ca pari ca visti

o  diavulu:  "sempri  ca  ti  'ncafuddi,  mangi  ca  pari  n'ursu".  U

cumplimentu  cchiù  finu  fù:  "scoppula  di  ddocu  testa  di

cucutrigghiu". Jù non ci desi cuntu e vinni ccà banna.

Munna

:  Facisti  bonu…senti,  anturidda,  mentri  jù  ci  cuntava  o  zù

Venerannu di tò soru e Leopoldu, iddu mi dissi di tia e Caterina. E

francamenti ristai comu na 'ntontira. Ma, dimmi na cosa, idda chi

dici?!

Mimì

: Idda è cuntenta. Dici ca so patri non desidera autru ca niputi

'nsichitanza…su non ci criri chiamala e u senti da so vucca.

Scena  Xa

Munna - Mimi - Brigida - Caterina

Brigida

: (apre un po’ la porta e chiama Caterina) Caterina, puoi venire?

Caterina

: (entra) Eccomi. Ci sono novità?

Munna

: Autru ca novita?! Cataclisma ci sunu. Ni putemu priparari  ad

affruntari a guerra di l'africa.

Mimì

: Me matri m'addumannau: comu a pigghiau tò patri, si si siddiavu

Caterina

: Mio padre arrabbiarsi? Ma no che dice, signora!. Noi siamo una

famiglia progredita. Io non voglio offendere nessuno, ma ormai al

nord queste cose non stupiscono più, non sono più motivo di lite.

Munna

: Chistu è veru! Ccà ancora ni scrupuliamu siddu a na carusa si ci

viri t'annicchia di rinocchiu. Ppì nuatri, c'iavi 'mpurtanza u zitaggiu

n'casa, a cunzata do lettu, macari ca appoi o zitu u canuscemu picca,

basta ca facemu sti cosi.

Caterina

: Comunque mio padre non aspetta altro che conoscere Mimì. Un

nipote in casa Manesatti sarà l'orgoglio della nostra casa.

Mimì

: Certu ca n'niputi orfanu di patri non è u massimu da filicità.


Servizio completo :

2 atti di Angelo Scammacca

pag 48

Brigida

: Tu dici sempri na cosa! All'ultimu all'ultimu, ci dici o papà; jù aju

n'età, n'misteri e mi dugnu versu. (rivolta a se stessa) Jù inveci chi

c'iaja 'ncucchiari?!

Munna

: Appoi ca ci ll'avi ccù Leopoldu! Ma dicu jù u tempu d'impararisi

ciù voli dari?!

Caterina

: Comunque i casi vanno affrontati e risolti. Quindi bisogna fare un

piano d'attacco.

Mimì

: Il miglior attacco è la fuga! E perciò jù mi ni vaiu 'nta liggioni

straniera.

Brigida

: Jù inveci mi chiuru n'cunventu.

Munna

: U viri cara Caterina, semu terrorizzati. Ccù n'maritu e n'patri di stà

speci, non avemu scampu! N'accupa, n'assilla…

Caterina

: Ho capito. Allora facciamo così: non appena ne avrò l'occasione,

tasterò il terreno. Vediamo come vede un matrimonio, cosa ne

pensa, che impressione gli fanno i bambini…

Mimì

: E d'accussì ti n'accorgi di chi razza di individuo avemu casa casa.

Scena  XIa

Munna - Brigida - Mimì- Caterina - Casiminu

Munna

: (con decisione) Comunqui, ccù vostru patri ci parra apprima u zù

Venerandu, appoi ci sugnu macari jù e comu iddu isa a cricchia....

mi ci paru davanti e ci fazzu calari l'ali, ppì tuttu chiddu ca m'ha

'ffattu viriri finu ad oggi. Brigida amuninni ddà banna e viremu chi

stà facennu

( Munna e Brigida V I A )

Mimì

: Senti Caterina, a me patri non ci fari discursi troppu filosofici,

troppu difficili.

Caterina

: Te lo prometto. Non dirò niente di preciso, tasterò solo il terreno.

Casiminu

: (rientrando)Finalmenti dda pezza di robba è bella stinnuta, accussì

chiamu a Bennardinu, ci pigghiu i misuri ca voli fattu stu vistitu ppì

quannu mori. (rivolto a Mimì) Tu scinni ddà 'ssutta e ci vai a diri ca u

tagghiu di

robba già è sbagnatu e comu avi dui minuti acchiana.

Mimì

: Va beni ci staju ennu, ciau Caterina a dopu.  ( V I A

)


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 49

Caterina

: Ciao e salutami Leopoldo.

Casiminu

: Su t'ammatti, tirici u coddu a Leopollu.

Scena  XIIa

Casiminu – Caterina

Caterina

: (rimasta sola con Casiminu tenterà di sondare il terreno) E' proprio una

bella isola la vostra Sicilia, proprio come mio padre me l'aveva

descritta.

Casiminu

: Non ni manca nenti. Avemu tuttu cosi: u suli, u mari, a muntagna,

a fami…

Caterina

. Beh…la fame. Di famiglie disagiate se ne trovano ovunque

Casiminu

: Disagiate,! Sì, ma sdisaggiate comu a nostra

no è facile attrovalle.

Caterina

: Non è vero. In fondo voi non siete una famiglia tanto povera:

avete una casa di tutto rispetto, una sartoria avviata, la salute…

Casiminu

: E n'figghiu piragna e famelicu.

Caterina

: Forse l'unica cosa che ho trovato differente e che avevo sentito

parlare di famiglie numerose, sei, sette figli, bambini che corrono

per casa,…ecco …questo sì! In questa  casa mancano per esempio

proprio dei bambini.

Casiminu

: (saltando in aria)  Ppì carità di Diu non muntuvari questa parola ca

mi veni a nausea sulu a pinsarici.

Caterina

: Perché?! I bambini sono allegria, spensieratezza, semplicità….

Casiminu

: Pitiddi3

Caterina

: Cosa ?… padelle?

Casiminu

: Sì cazzalori. Sunu problemi, pinseri…si dici: figghi nichi pinseri

nichi, figghi granni pinseri granni; e jù ci junciu: figghi bestii

chiamatili

Mimì (con notevole volume di voce).


3Problemi


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Scena  XIIIa

Casiminu - Caterina - Mimì - Munna

Mimì

: (entrando con una lettera in tasca) Ccà sugnu! Pronto all'uso!! "Comu

mi chiamati m'attruvati", mih…papà ti piaciu stu sdillogan (slogan)

o s'annunca st'autru: "si chiami a Mimì, iddu veni e fa ppì tri".

Casiminu

:  Jù  pensu  inveci  ca  fussi  megghiu:  "Su  vi  servi  na  cosa

prontamenti, non chiamati a Mimì, pirchì non sapi fari nenti".

Mimì

: (con un finto risentimento) Vistu ca ta fattu sta reputazioni di mia, stu

messaggiu non tu cunsignu!

Casiminu

: Quali messaggiu?!

Mimì

: Sta lettera, ca u zù Venerandu versu minziornu ci lassau o signor

Bennardinu.

Caterina

:  Dai  Mimì,  non  fare  il  ragazzino,  potrebbe  essere  una  cosa

importante.

Mimì

: E va beni, ta dugnu pirchì mu sta dicennu Caterina! Te ccà (gli dà

la busta)

Casiminu

: (comincia a leggere mentre entra Munna) Egregio signor Casiminu

Mangiaratti, Vanella Cucchiara n°17…

Munna

: (entra)

Chi t'arrivanu l'analisi?

Casiminu

:  (con

dissuasione)  Ancora  non  sunu   pronti.  Chistu  è  to  frati

Venerandu  ca  mi  scrivi,  e  ppà  risparmiari  u  franchibullu  cià

cunsignò a Bennardinu.

Munna

: E chi ti scrivi? Sa comu stà?

Casiminu

: (ironicamente) Ohh… su sapissi, quant'è fattu siccu…o la bestia!?

Caterina

: Che bisogno c'era che il signor Venerando le scrivesse, se il suo

laboratorio è proprio qua sotto.

Casiminu

: Perché mio cognato è un tipo originale, è strodoso…


Servizio completo :  2 atti di Angelo Scammacca

pag 51

Munna

: Avanti viri chi ti scrivi (in quanto pensa che il fratello abbia deciso di

comunicargli il tutto per iscritto)

Casiminu

: (apre la busta) Mio caro cognato Casiminu Mangiaratti, mi scuso se

oggi pomeriggio ritarderò per la prova dei pantaloni, ma sono

dovuto andare in campagna…

Mimì

: App'agghiri n'campagna, pirchissu cià cunsignau 'nto saluni.

Casiminu

: (continuando) Sono dovuto andare in campagna per sbruffarci il

sofforo  alla  preola  e  per  abbeverare  la  piantagione  di  fave

sebastiane…(rivolto a Munna) e chi sunu sti fave sebastiane?

Munna

: Ca i favijani, tu scrissi in italianu letteratu no….?!

Casiminu

: Pessi semu. E ora mi chiantau ccù sti causi, ca non pozzu iri nè

avanti  né  arreri.  Talia  ca  appoi  spunta  quannu  c'è  macari

Bennardinu e facemu quannu siccu, quannu saccu.

Caterina

: Mimì, ti spiace, puoi venire un momento di là. Ti devo fare vedere

tanti vocaboli siciliani che derivano dall'inglese, in modo che tu mi

aiuti nella traduzione.

Mimì

: Certo che posso, con piacere. ( insieme V I A

nella stanzetta)

Scena  XIVa

Casiminu - Munna - Venerando - Brigida

Casiminu

: Sinn'ava'gghiri ‘abbivirari i faviani, mancu siddu ci mancava

l'occasioni, e mi chiantau ccà (va verso il bancone ed involontariamente fa

cadere il ditale dietro lo stesso, si abbasserà per cercarlo) e unni s'anficcau

stu iritali, vadda che bella ma unn'è ca non u viru. Munna u sta

virennu tu?!

Munna

: (si abbassa per aiutarlo, e scompariranno alla vista) Adduniti siddu è ccà

sutta…

Venerando

: (entra  con  due  ceste  piene  di  frutta  di  stagione  e  chiama)  Munna

Casiminu, Munna Casiminu…

Casiminu

:  (alzandosi  assieme  a  Munna)  Si  ca  erunu  ficurinia,  munna

casiminu…ma unni ti ni isti, si pò sapiri?


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 52

Venerando

: Forza aiutimi ca pisunu.

Munna

: (guarda nei cesti) Chi'ssù belli?

Casiminu

: (rivolto a Venerando) A com'è ca mi lassasti comu n'citrolu.

Venerando

: E com'è ca ti lamenti sempri?! Tè ccà, ti purtai na pocu di chila di

cosi di pitittu, ca t'arricriii.

Casiminu

: Ohu…Munna senza ca ora pigghi e ti metti a spartilli : a Zà

Pudda, a Don Calò, ca quattru mi l'haja mangiari. Anzi talia cchi

fazzu, ora i vaiu a sarvari jù ca i'mmogghiu 'nta na bella mappina

umida.

( V I A in cucina )

Venerando

: Senti a soru, di stu mumentu n'poi, ogni occasioni è prupizia…

Munna

: Ppì parrari ccù Casiminu?

Venerando

: Non ristamu d'accordu accussì? Ca comu era possibili ci cugheva

n'bellu panaru e ci faceva u discursu. E jù, 'nveci di unu, ci ni purtai

dui.

Munna

: Chiddu a'stura ccà scaciuni ca i sistema, si ni sta mangiannu na

bella pocu.

Venerando

: Nenti ci fa, facci fari a vucca duci, appoi viri ca u fattu ci cala

megghiu.

Brigida

: (entrando dalla cucina) Mamma u papà s'ha mangiatu cchiù di menzu

panaru di roba. Comu ci dissi: papà viri ca appoi ti senti mali,

m'assicutau! Iddu ma'rrispunniu: tu chi ni capisci, chisti sunu i veri

piaciri da vita.

Casiminu

: (rientra masticando) N'somma, bunazzi sunu, t'annicchia virdozzuli,

ma si ponu mangiari.

Venerando

: Virdozzuli? Ma siddu sunu duci e sucusi comu l'acqua e  c'ianu

n'culuri ca parunu appitturati. A propositu di pittura, Munna ma tu e

i carusi l'ata vistu comu fici rinnovari u laboratoriu?…Pari na sala

di toletta. Viri ca i chiavi sunu ammuciati arreri a grasta (le fa segno

di andare)

Munna

: Sì, sì amuninni, Brigida chiama a Mimì e Caterina e scinnemuci.


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pag 53

Scena

XV

Casiminu - Venerando - Munna - Mimì - Brigida - Caterina

Brigida

: (chiama i due) Mimì, Caterina, jù ccà mamma stamu jennu a viriri u

laboratoriu do ziu, chi'ffa ci viniti?

Mimì

: (venendo fuori) Certu ca ci vinemu.

Caterina

: E' bellissimo.  Passando l'ho intravisto attraverso la porta che era

socchiusa. Forza allora andiamo.

Munna

: Casiminu, nuatri stamu vinennu, dui minuti precisi. (tutti V I A )

Casiminu

: Macari menz'ura. Iti, iti ca m'arrifriscu u ciriveddu.

Scena

XVIa

Casiminu - Venerando

Venerando

: Senti o cugnatu…jù criru ca nuatri ama'parrari…tu chi dici?

Casiminu

: Si viri ca sì n'cristianu ca ci'avi l'occhiu clinicu e ti n'accurgisti ca

c'è qualche problema.( si avvicina con la sedia, ma Venerando si allontana)

Venerando

: Ca st'anni ca mi portu supra e spaddi a qualcosa servunu.

Casiminu

: Jù,parrannuti comu n'frati, ti dicu ca sugnu troppu angustiatu…

pirchì sta parturenza non ci vuleva. (  si  avvicina  con  la  sedia,  e

Venerando si riallontana)

Venerando

: Chi ci voi fari…sunu carusi, si crirunu ca ci'anu u munnu 'nte

manu e sbagghiunu. Ma prima o poi si sistemunu definitivamenti e

viririti qualche niputeddu peri peri non ti farà mali.

Casiminu

: (stupito) Carusi? Quali carusi?! E di quali niputeddu stai parrannu?

Venerando

: (si allontana solo Venerando) Ca di Brigida e Leopoldu. M'ava parsu

ca tu l'ava caputu ca tò figghia è 'ncinta.

Casiminu

:  (scattando  come  un  leone)  Cu  è  'ncinta,  Brigida?  Di  ddu

cannaruzzuni?! E ora chi ci duna a mangiari? Unni si ni vanu a

stari… Si n'ana'gghiri, jù ccà ne vogghiu, si n'ana'gghiri.

Venerando

: E va beni si ni vanu, ma qualche cosa cià voi dari, qualche lira…


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2 atti di Angelo Scammacca

pag 54

Casiminu

: Non ci dugnu nenti. E si n'ana'gghiri di cursa.

Venerando

:  Va  beni,  va  beni  si  ni  vanu,  ma  quantu  ci  duni…facemu

cincucentumila?

Casiminu

: Chi sì pazzu!! Non chiù'assai di ducentumila, ma si n'ana'gghiri,

si n'ana'gghiri!

Venerando

: Si ni jenu, non ci sunu cchiù, poi stari tranquillu.

Casiminu

: (agitato) Sdisonestu e mi vuleva fari macari u serviziu cumpletu e

cchiù completu d'accussì chi mi vuleva fari cchiù?! cosa fitusa!

Venerando

: Non fari d'accussì, calmiti. Anzi ppì l'occasioni u sai chi t'haja

cuntari?!

Casiminu

: Sintemu!

Viremu ancora chi mi sdirubbi.

Venerando

: Binnardinu, ccà scusa di farisi sistimari dui caddi, vinni 'nto

laboratoriu e mi dissi ca si voli ritirari definitivamenti

Casiminu

: Ca era ura.

Venerando

: E jù ci dumannai: chi fai u saluni u chiuri o tu vinni? Lassi a

Leopoldu a menzu a na strata?!

Casiminu

: Ca chi a'ffari Leopollu! Leopollu è cosa di irasinni a scutulari

bastarduni di comu usa ddu scupinu, e non parramu di quannu ti fa

a varva, pari, ca ci'avi na roncula 'nte manu, voddiri su ti passi a

manu 'nta facci hai a'mprissioni ca ti passau a carta vitrata e non

parramu de capiddi pirchi pari ca ti'rrari ccò chianozzu.

Venerando

: Mutu statti e fammi cuntinuvari. Binnardinu voli fari na cosa

giusta: si voli liggittimari a Leopoldu in considerazioni ca quannu

su  pigghiau  trovatellu  puteva  aviri  dui  annuzzi,  ora  n'avi

diciassetti…e sparti ci voli addutari macari u saluni, ca è avviatu e

avi na bella clientela.

Casiminu

: (cambia improvvisamente umore)  Beh…tuttu summatu Leopoldo è

n'bravu carusu, oramai è sicuru do misteri, sapi chiddu ca fa e comu

si  fa...e  appoi  c'iavi  tanti  iniziativi.  (fantasticherà)

Casiminu

Mangiaratti è lieto di invitarvi allo sposalizio di Brigida e Leopoldo ccà ddò!!


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pag 55

Venerando

: A vistu, effetto smaciatorio di cufino

Casiminu

: Chi c'entra u cufinu?

Venerando

: Nenti lassa perdiri…ci fussi ppè manu…n'autra piccola questioni.

Casiminu

: Sduvachiti, ca oramai mi vurricasti.

Venerando

: Senti, tu parravi di cicogna…e siddu 'nveci di una…fussunu dui?

Casiminu

: (crede che si parli di lui) Allura macari tu u sai ca sunu dui?!

Venerando

: Ca certu, chi ci vuleva a capirlu.

Casiminu

: Grazii o cugnatu, m'ha'ddari na manu ppì niscirimminni.

Venerando

: Beh…non è poi accussì gravi, non è ca'ffari tuttu cosi tu?

Casiminu

: Ca certu, c'è a mammana ca tira i peri.

Venerando

: Quali mammana! Cu ha parratu di mammana. Jù mi riferisciu o

patri di Caterina.

Casiminu

: U patri di Caterina? E pirchì chi è macari ostetricu?

Venerando

: Ma chi ni sacciu jù su è ostetricu o nò! Dicu vistu ca Caterina e

Mimì s'ana maritari…

Casiminu

: S'ana Maritari? E pirchi??

Venerando

: E' ammattuto, e a carusa è rimasta incintificata. ( simula il pancione)

Casiminu

: (affranto) E unni in'ficcu a tutti chisti?

Venerando

: A casa capi quantu voli u patruni, e appoi unni mangiunu tri

mangiunu quattru, "paroli to" ! E chista è a secunna cicogna.

Casiminu

: Tri sunu i cicogni tri . ( piagnucolando, gli piglia le mani)

Venerando

: Triii?? Non mi diri ca… Munna.


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pag 56

Casiminu

: No! Munna non curri stu periculu, idda ormai è 'nta sutta pausa

(tira  fuori  le  analisi  da  una  tasca)  Jù sugnu 'ncintu, jù! Talia ccà

st'analisi, l'haja tinutu ammucciati non sapennu chi'ffari.

Venerando

: (mentre legge, Casiminu siederà e si comincerà a contorcere per effetto delle

fave, come se avesse le doglie) Analisi cliniche,  valori ahhh…,globuli

rossi ahhh…, esito positivo al 2° mese  di gravidanza. E chi è sta

scunchiurutaggini?!

Casiminu

: (si butta a terra, contorcendosi) Ahi, aiutimi Venniru, vo chiama a

mammana ca staju parturennu.

Venerando

: Ma chi ci 'ncucchi, chistu è ddu menzu panaru di favijani ca ti

'ncafuddasti, veni ccà susiti, assetti t'annicchia 'nta seggia, non

t'aggitari e rispira, rispira, rispira…

Casiminu

: Fammi n'favuri, o chiama a Munna prestu, annachiti ca staju

accupannu.

Venerando

: Va beni, statti assittatu e ciusciti ca rispiri megghiu (gli porge un

cartone) non ti moviri ca ora turnamu.  ( V I A

dalla comune)

Scena  XVIIa

Casiminu - Munna

Casiminu

: (rimasto  solo  si  sventolerà  un  poco) Ahi… ajai… staju murennu,

ajutatimi…(fino a quando si addormenterà e si sentirà russare con  nutrita

potenza, dopo gli cadrà anche il ventaglio dalle mani)

Si abbassano le luci e si accende la stroboscopica

Entrano in successione: Mimì con in mano un babà enorrme, gli passa

vicino ed esce da una laterale, allo stesso modo faranno da uscite differenti

Brigida e Caterina contemporaneamente  mostrando uno stato di avanzata

gravidanza, ed in ultimo Venerando con un cesto di fave uscendo da un'altra

laterale. Durante questa scena Casimino mostrerà segni di agitazione da

incubi.

Si spegne la stroboscopica e si riaccendono le luci

Munna

: (entrerà dalla porta centrale come se venisse dalla cucina portando una

tazzina di caffè) Casiminu…o Casiminu, e chi è t'addurmiscisti?

Casiminu

: (svegliandosi con naturalezza ma un po’ stranito)  Ah!…Chi ffù? cu è?

Munna

:  Comu  cu  è?!  Ca  jù  sugnu,  mangiasti  ca  t'abbuffasti  e

t'addummiscisti. Te, pigghiti u cafè. Tu scurdasti ca e cincu a 'gghiri


Servizio completo :        2 atti di Angelo Scammacca                                     pag 57

a stazioni a pigghiari a Cammilina, Carulina doccu, comu si chiama

a figghia di stu amico tò.

Casiminu

:  Caterina  si  chiama,  Caterina.  Ma  pirchì  non  è  ddà  banna?

N'arrivau?

Munna

: Ma comu arrivau! Si pò sapiri chi hai? Si sicuru di sintiriti bonu?

Assira  mi  facisti  priparari  a  stanzetta,  anzi  mi  dicisti  ca  eri

preoccupatu picchì non eri sicuru di ricanuscilla, pirchì avi cchiù di

vint'anni ca non a viri. Annachi ca sunu i quattru e menza forza...

Casiminu

: (scattando, prende giacca e cappello) Ancora n'arrivatu? Menu mali, ci

staju jennu di cursa. (fa per andare ) Ah…Munna, viri ca do stalleri ti

fazzu acchianari na coffa di pagghia: a metti all'anguli 'nto baccuni

e fai dui belli nidi ppè cicogni.

Munna

: (lo guarda stupefatta) Si ci 'ntussicau macari u ciriveddu, sciamuniu

tuttu. Dumani ti fazzu pastina ccull'ogghiu ( V I A per la stanza)

Casimino

: (Mentre indossa la giacca)

Allura m'haja 'nzunnatu tuttu cosi. Chi

sognu! Vu'mmagginati jù 'ncintu? Sa chi 'avissi a pariri beddu! Però

u sognu de picciriddi, vulennu cunsidirari fù bellu, si dici ca sunu a

grazia di Diu e a grazia di Diu non sa'rifiuta.Si non ci fussunu iddi u

munnu si firmassi. A'stura nuatri chi erumu ccà a divirtirini? (alla

porta) Munna m'arriccumannu nidi fanni dui, dui...anzi u sai chi ti

dicu: fanni chiù'assai...

( V I A )

FINE DELLA COMMEDIA

Angelo Scammacca

Via Fra Liberato 19 Catania

Tel. 095/455324


Servizio completo :        2 atti di Angelo Scammacca                                     pag 58

MATERIALE OCCORRENTE

-Materialedi sartoria (forbici, filo, gesso, ditale, metro)

-Orologio a parete

-Attrezzi da barbiere, per tovaglia un lenzuolo da lettino

-Posta varia per Caterina

-Borsa con libri per Brigida

-Volumi per Caterina

-Medicazione vistosa con rosso vivo per il pollice di Mimì

-Pacchetto come se contiene fodere per Casiminu

-Analisi cliniche per Caterina

-Giacca ridicola con manica fintamente cucita per il cliente

-Giacca imbastita per la prova (con manica più corta)

-Spalline

-Tazza, pane, latte cucchiaio

-Sporta con mazzi di verdura, ed involucri come se contengono del pesce

-2 tazzine da caffè

-panino per mimì

-2 ceste contenenti frutta di stagione, arricchite con foglie varie

-Lettera di Venerando a Casiminu


Servizio completo :        2 atti di Angelo Scammacca                                     pag 59

I° ATTO

da pag 5 a pag 27

Scena 1^

Casiminu - Munna- Mimì

Scena II^

Casiminu - Leopoldo

Scena

III

Casiminu - Brigida

Scena

IV^

Casiminu - Brigida - Munna - Mimì

Scena

V^

Brigida - Mimì

Scena

VI^

Brigida - Mimì - Caterina

Scena

VII^

Mimì - Caterina

Scena VIII^

Mimì - Caterina - Casiminu - Venerando

Scena

IX^

Casiminu - Venerando – Munna - Cliente

Scena

X^

Munna - Caterina

Scena

XI^

Casiminu

II° ATTO

da pag 28 a pag 57

Scena

I^

Mimì – Venerando

Scena

II^

Mimì - Brigida - Leopoldo

Scena

III^

Casiminu - Mimì - Brigida - Leopoldo

Scena

IV^

Casiminu - Leopoldo

Scena

V^

Casimunu - Leopoldo – Munna

Scena

VI^

Casiminu – Cliente -Venerando - Munna

Scena

VII^

Munna - Venerando

Scena

VIII^

Munna - Casiminu - Caterina - Mimì

Scena

IX^

Munna - Mimì - Brigida

Scena

X^

Munna - Mimi - Brigida - Caterina

Scena

XI^

Munna - Brigida - Mimì- Caterina - Casiminu

Scena

XII^

Casiminu – Caterina

Scena

XIII^

Casiminu - Caterina - Mimì - Munna

Scena

XIV^

Casiminu - Munna - Venerando - Brigida

Scena

XV^

Casiminu - Venerando - Munna - Mimì - Brigida - Caterina

Scena

XVI^

Casiminu - Venerando

Scena

XVII^

Casiminu - Munna