Sesso, droga e tostapane

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SESSO, DROGA E TOSTAPANE

Sesso, droga e tostapane.

Una tragedia a lieto fine

di

Alberto Tandoi

Alberto Tandoi

Viale Bligny, 29

20136 – Milano

a_tandoi@hotmail.it

Tel. 339 823 88 53

Trama

Magone , detto Mago è un tecnico elettricista. I tostapane, secondo un'infelice battuta che dice a ogni occasione, sono il suo pane. Fosse quello, il problema.

Mago sente come una voce dentro, una voce che lo costringe a porsi domande sul sesso, sulle droghe, sui tostapane, sul significato della vita, su ciò che sta dentro e ciò che sta fuori.

La voce si quasi-materializza nello Yotl, un guardiano dell' anima che a volte chiude un occhio o due, divertito dall' umano arrancare. La mancata sorveglianza finisce per provocare un guasto tecnico: il tostapane si trasforma in una segreteria telefonica in grado di  registrare e riprodurre desideri e pensieri.

  

Tosto - è il caso di dirlo - l'equivoco si estende a tutto il mondo che circonda Mago e cominciano i danni. Uno scambio di identità peggiora la situazione, gettando scompiglio nell'ordine delle cose. Non mi fate vedere il sangue che sto male.

  

Nell'ultimo atto i personaggi, alla ricerca di un rave, si danno appuntamento in un parcheggio vuoto. L’incongruo prende il sopravvento portando tutti sull'orlo della voragine emotiva che si è creata nella mente di Mago.

  

Alla fine l'amore sguaina la scopa e spazza via ogni domanda. L’Con una buia canzoncina da varietà e l'ultima magia del tostapane, Mago riporta la verità a se stesso e al gruppo tutto: l’ordine ritorna.

Lo Yotl è libero di scegliersi un altro cuore, cui fare domande e suggerire risposte.

Personaggi

YOTL   Narratore omniscente con tanto di telecomando.

MAGONE   Detto Mago. Uno che si fa molte domande e non si risponde da solo.

PALLA  Detta Palla, ama il sesso, ama le droghe, amerebbe Mago se Lui in persona non continuasse a interromperli.

ILARIA   Le droghe le fa solo quando le fa Palla. Perchè è lei che ama. O forse i cani. O forse l’ultimo degli uomini, se arriva per primo.

MICHELE   Ama la Maria Juana, anche se lo ha fatto finire a letto per sbaglio con la LaStefy, Una faccenda pericolosa.

LASTEFY   Si fa tutte le droghe pesanti, tutti i giorni. Vedete voi.

FURIO   Fa body-building e non fuma neanche le sigarette. LaStefy lo picchia e sta con lui  perchè gli fa schifo, dice. In realtà lo ama alla follia.

TIZIO    Uno che dice tante parolacce ma si scusa sempre, cazzo.

TIPO    Tutti i giovani d’oggi al prezzo di uno.

PRIMA RAGAZZA    Cotonata, lampadata, leopardata,

SECONDA RAGAZZA    Calze a rete e stivale bianco. Frange.

GIOVANE PROSTITUTA   Passeggia nella mente di Mago, che la scambia spesso per Palla.

        

        


PROLOGO

A p p a r t a m e n t i.

La scena è divisa a metà per rappresentare due interni differenti. A sinistra l'ambientequello di un piccolo bagno. In primo piano, la cornice di uno specchio sospesa a mezz'aria suggerisce un muro trasparente, attraverso il quale vediamo l’interno del locale. Lo specchio ha delle lampadine montate sul lato che non vediamo. La luce delle lampadine illumina la faccia di MAGO, che si sta lavando. A destra vediamo la cucina di un piccolo appartamento di universitari. Sul fondo, attraverso una porta aperta, intravediamo un letto disfatto. Nel letto, qualcuno si sta svegliando, si tira su e accende un abat-jour fuori campo. L’attenzione ritorna all’ambiente di sinistra, l'illuminazione cambia coerentemente. MAGO sta canticchiando una canzone, senza accorgersi della presenza dello YOTL alle sue spalle.

mago (lavandosi i denti)     C’era una volta un re…la-la, la-la, la-lalla…assomigliava               

a meeee…sentiva una voce che… la-la, la-la, la-lalla…ma c’era il suo perchèèè…

Mago va avanti improvvisando, mentre continua a lavarsi. Lo Yotl si sposta nell'ambiente di destra, passando attraverso il muro immaginario. Palla si è alzata da letto, sta in piedi in camicia da notte davanti a uno specchio di cui intuiamo solo la presenza. Si toglie la camicia da notte e rimane in mutandine. Lo Yotl le passa davanti senza essere visto, estrae un telecomando dalla giacca e, puntandolo alla scena, la congela come in un fermo immagine. Poi si avvicina a Palla, colta nell’atto di allacciarsi il reggiseno.

yotl (al pubblico)     Questa ragazza si chiama Palla, ha ventidue anni, ed è iscritta a

lettere moderne. Tre esami, media del 20. Ma questo non c’entra. Quello che ci importa sapere per adesso è che Palla, proprio ieri, si è comprata un wonderbra, uno di quei reggiseni che mettono tutti d'accordo. Eccolo qua. (con il telecomando fa avanzare i movimenti di Palla al rallentatore, avanti e indietro, come in una moviola) Vedete? Quando se lo mette, le sue tette si trasformano in qualcosa che non sono. E’ una magia. Palla no, lei rimane uguale, ma le sue tette! Lei sopra ci mette un innocuo maglioncino coccolino peloso, e - miracolo - le sue tette diventano il cartello "Attenzione: dossi”. Palla si ammira nello specchio cerca di capire che tipo di attenzione i suoi dossi potranno suscitare negli automobilisti e nei semplici pedoni a cui taglierà la strada oggi. A quelli che verrano da destra, a quelli che verrano da sinistra. E naturalmente, anche a quelli che faranno un frontale con lei. (rimette i movimenti di Palla a velocità normale) Tutte le mattine Palla si guarda per bene nello specchio, da tutti i lati. Anche da dietro, che è una fatica e bisogna stortarsi tutta per farsi un’idea.

palla (al pubblico)     Ci vorrebbero due specchi, per vedersi bene da dietro…

yotl (riattraversa il muro immaginario)     Questo giovanotto si chiama Mago e sta per fare un frontale con Palla. Ci sono tre cose nella vita che lo affascinano. Il sesso. Le droghe. E i tostapane. Sigla.

Lo Yotl aziona il telecomando. Mentre il sipario si chiude la scena si oscura completamente per qualche secondo. Sale una musica tekno che ben presto raggiunge un volume notevole, poi una luce stroboscopica da discoteca si accende e rivela la seguente scena, che vediamo andare a scatti: sul proscenio FURIO sta fingendo di camminare, cioè cammina rimanendo sul posto; così facendo ‘supera’ un tipo sui roller-blade, che pattina all'indietro, poi una ragazza che sta facendo jogging. Sempre correndo all’indietro; quindi MICHELE, che seduto su un Ciao blu, lo spinge all’indietro con i piedi, cercando di accenderlo; così via per tutti i personaggi, fino alla fine dell’intro musicale. La musica si spegne di colpo insieme alla strobo.


ATTO PRIMO

La PROSTITUTA attraversa il proscenio due volte passeggiando. Ha un cartello con scritto "GUASTO" e lo tiene in alto sopra la testa come fanno le vallette negli incontri di pugilato. La prostituta esce e il sipario si riapre sulla scena precedente. Mago ha finito di lavarsi e si sta facendo la barba, con schiuma e pennello. Nella parte destra, poco illuminata, intravediamo Palla in camera sua che ha finito di vestirsi, entra in cucina e si accinge, sonnolenta, a fare colazione.

MAGO (risponde a un interlocutore immaginario)   Sesso? Vediamo un po'... sesso... mah…per quello che ne so io, ci sono tre tipi di sesso. Uno: petting nei bagni di locale con sconosciuta ubriaca. Pericoloso, fuori moda, poco frequente. Voto: 5. Due: sesso con penetrazione insieme a sconosciuta consenziente sobria. A casa sua. Anche questo un po’ pericoloso, ma guardando bene dentro il suo freezer ci si può fare un’ idea del tipo di rischio a cui si va incontro. Il freezer dice tutto sulle persone. Il sesso di tipo due è il mio tipo preferito. Gli do un 8 più. Di solito quando la cosa funziona bene, ci scappa tutto il repertorio e magari qualche numero. Se ci si bacia sulla bocca in genere vuol dire che sta venendo bene. Fa eccezione il caso in cui si sta giocando a "facciamo che eravamo due cani" caso in cui non ci si bacia di proposito, visto che neanche i cani lo fanno. O lo fanno? A parte questo caso, dicevo, i baci in bocca - dentro voglio dire - sono un segno di compatibilità. Altro che oroscopo. La lingua è un organo molto sincero sapete? La lingua non mente, proprio non ce la fa a fingere, è più forte di lei. Ma veniamo al terzo e ultimo tipo: sesso senza penetrazione insieme a essere consenziente, né ubriaca, né sobria. Brutta e basta. Il meno pericoloso, perché lei il preservativo, ce l’ha sempre. Di più misure. E te lo fa mettere... Oh! se te lo fa mettere! Voto: 7, se non altro per la bassa pericolosità. Attenzione: le  pippe non fanno parte di questo terzo tipo, a parte quelle che ci si fa con impugnatura estroflessa e grande capacità di astrazione (fa una pausa e poi, tutto di un fiato): Fanno invece parte di questo gruppo i rapporti che per diversi motivi non entrano nel vivo oppure vi entrano ma non si trattengono molto sono naturalmente quelli più insidiosi perché in genere provocano un'ansia proporzionalmente inversa al tempo di permanenza di cui si diceva prima. E’ chiaro, no?

L’attenzione ritorna  a destra. Palla sta armeggiando in con un tostapane, un modello anni ’60 su cui è incollato un grosso adesivo raffigurante un fungo rosso a pallini bianchi.

YOTL     Palla possiede anche un telefono, uno di quelli normali, con un filo attaccato, che   

se lo segui ti accorgi che anche lui è attaccato alla parete, la parete alla casa e la casa alla casa di fianco, al quartiere, giù giù fino a dove stanno attaccati tutti i fili. Questo telefono è un modello speciale che non si mette nella tasca di dietro, neanche nella giacca. Tantomeno nella  borsetta. E' un modello che si attacca al muro e si lascia lì dov'è. Attaccata al telefono, quindi al filo, alla parete e alla casa, c'è un altra macchinetta (la indica in scena) che serve a sapere se qualcuno ha chiamato quando non c'era nessuno in casa. (con enfasi) Questa meraviglia della tecnologia, questa prova inconfutabile dell’intelligenza umana, questa sfida al dominio di Dio sulle scimmie pensanti ha un nome mistico e inquietante. Si chiama: tostapane. Il suo funzionamento è quanto di più semplice: schiacciando un pulsantino viene fuori un toast. A questo punto basta spalmarci sopra del burro per vedervi comparire il messaggio, fronte, retro. Sull'altro toast si può scrivere un messaggio di uscita. Come questo…

                  

Esce. La scena si oscura completamente.

PALLA (voce registrata)

Questo è il tostapane numero 47710912, non ho tempo da perdere quindi lasciate un messaggio  prima del -- BEEP! --

Le luci si riaccendono solo a sinistra.

MAGO (si veste)     Droghe? Beh, insomma...un tot ne ho provate. Maria, Hashish, Trip,

MDA, MDMA, special K... No, non dico i Kellog's, c'è proprio una roba che si chiama così: special key,  la danno ai cavalli come tranquillizzante, non sto scherzando, chiedete in giro. Key. Gli umani la prendono per giocare allo sbarco sulla luna, perché ti rallenta il metabolismo come un bradipo disoccupato. Ah, di recente ho fatto la mia conoscenza con la coca, ma non posso esprimermi perché non sarei obiettivo: quella volta ero già intelligente di mio. Le droghe, cosa vuoi, alcune sono uno sballo, non c'è niente da dire. Sennò la gente mica le prenderebbe, insomma, si sa che fanno meno bene della pappa reale, no? Poi, va beh, c'é l'alcool, le cosiddette droghe pesanti: limoncello, sambuca, tequila, vodka, sakè, gin, rum... più hanno nomi corti e più in fretta lavorano... E’ la regola, davvero! Hai mai visto uno ubriaco di a-mar-o-mon-te-ne-gro? O di grap-pa-boc-chi-no-si-gil-lo-ne-ro? Invece, che so?… Prendi il  tè: Nome cortissimo: tè. Due lettere. Ok,  al massimo tre, se lo scrivi con l’acca, ma per fortuna non capita spesso di scriverlo, a parte nella lista bevande, ma lì vale tutto, si può scrivere whisky come con tre acca, se si vuole, e nessuno dice niente. Comunque io se dovessi scrivere tè scriverei T-E con l’accento. E poi nella settimana enigmistica lo scrivono così… senza accento, per via dei quadratini, no? Ma questo è un altro discorso. Accento o no, vi giuro che fuori dalle liste bevande si scrive con due lettere: Tè. Cosa c'è rimasto in casa? Tè! Figata... Guarda, io col tè mi sono preso delle sbronze che levati. Specialmente in Indonesia dove lo fanno con i dentro dei funghetti che c'hanno loro. Dicevo: l'alcool è una delle droghe più oneste...peccato che quando funziona sul serio non ti fa più capire niente, sbavi, fai schifo, ti metti pezzi di buffet dove non dovresti… però, insomma: non costa moltissimo, lo trovi dove vuoi...no, lascia stare, l'alcool fa male solo a piccole dosi. In quantità immoderate invece, è difficile che ti lasci a piedi: o fai schifo o ti addormenti e comunque io, quando dormo, mi diverto una cifra, perché faccio dei sogni che non mi ricordo, ma so che sono belli. Anche certi film ti sembrano belli e poi non te li ricordi neanche e in più paghi. Ecco i sogni hanno questo: non costano niente e non c’è nessuno seduto davanti. Siete mai stati in Indonesia?

La luce si riaccende anche a destra. Palla ha finito di vestirsi ed entra in cucina .

PALLA (rivolta verso la camera da letto)      Questo tostapane qui è rotto, bisogna chia

mare il tecnico.

ILARIA (fuori campo)      Cosa?

PALLA     Ho detto che il tostapane è rotto

ILARIA     Eh, lo so: bisogna chiamare il tecnico. Ma che ore sono?

PALLA       Le otto e venti.

ILARIA (si affaccia in cucina infilandosi un maglione)     Giura!

PALLA    Ti giuro che sono le otto e venti. Non dico palle di mattina presto. Sei in ritardo?

ILARIA     Scappo. Quand'è che riuscirò a fare colazione, porca puttana... Stasera?

PALLA     Si pensava di andare alla Fossa. Magari ci scappa un paio di cale.

ILARIA (sulla porta)     Va bene, mi chiami al lavoro? Ah, ricordati il tecnico, vado ciao.

PALLA     Che tecnico? Ah, il tostapane… Giusto.

La parte destra della scena di oscura. Si illumina la sinistra.

MAGO     Tostapane? Scusate la battuta, ma sono il mio pane. Si , lo so: non è una gran battuta, infatti mi sono scusato prima. Insomma non è proprio una battuta, è un gioco di parole, non deve mica far ridere, è solo questione di suono. Sapete come mi chiamano? Il mago dei tostapane, proprio così. E' una cosa di famiglia. Mio padre era il mago dei frullatori, mio nonno era il mago degli apriscatole elettrici, il mio bisnonno, pensate, era il mago dei microonde... è morto in povertà il mio bisnonno, nonostante fosse un genio per i suoi tempi . Ma insomma il mercato era quello che era...  (in sottofondo parte una musica melodrammatica) E io… quando avevo sette anni, ho cominciato a seguire le orme di mio padre. Una notte che pioveva le ho seguite fino in garage. E ho trovato la sua collezione di Playmen. Lui aveva detto a mia madre di averla bruciata. Non aveva mai mentito a mia madre prima. Almeno così disse quella volta. Comunque se non era la prima volta che gli mentì fu sicuramente l’ultima. Mia madre se ne è andò dicendo: Pornografo! Maiale! Ordigno anatomico! (la musica melodrammatica si interrompe di netto) Adesso vive in California, credo… Ironia della sorte: lavora per Playmen, ma tu guarda a volte la vita… Ah, volete sapere come lavoro io? Prendete il vostro tostapane e scaraventatelo con tutta la forza contro un muro portante, poi chiamatemi. (dalle quinte si sente lo squillo di un telefono)  Eccoci, uno non fa in tempo a...

Esce per rispondere. A destra Palla è seduta al tavolo, con la cornetta all’orecchio. Sulla porta della cucina Ilaria le fa segno che sta uscendo.

PALLA (ricambiando il saluto di Ilaria)     Pronto? Buongiorno, senta qui ho una specie di emergenza, il tostapane si è guastato... eh, lo so, io se non faccio colazione... senta quand'è che potrebbe... Piazza Napoli, 10 terzo piano .. si... si... no infatti...si è... Come due minuti? Pronto?

Suonano alla porta.

PALLA (aprendo la porta di casa)     Ilaria, ilaria... testa sotto, culo in aria...

MAGO     Simpatica, me la presenti?

PALLA    Ma tu non sei Ilaria!!!

MAGO    Eh lo so, ci ho provato ma non riuscivo a trovare le scarpe del mio numero. E poi  sono allergico al mascara.

PALLA    Prego?

MAGO    Sono il tecnico del tostapane. Tu devi essere Palla.

PALLA Ah si! Mi scusi, pensavo che era la mia amica... dimentica sempre qualcosa…ma come ha fatto a fare così presto?

MAGO    Abito qui di fianco, da un mese. Ci siamo visti qualche volta in ascensore, le ho dato il biglietto. Si ricorda?

PALLA    Ma sì, che scema, ho anche chiamato …Insomma è fantastico... non so dirle quanto mi fa felice!

MAGO     Dai, prova a dirlo…

PALLA    Dirlo cosa?

MAGO     Come ti faccio felice.

PALLA (nervosamente) Ah! Ah! Ah! No, dicevo, non sa come sono felice che abbia fatto così in fretta. No, perché vede io sono una di quelle che se non faccio colazione in casa non riesco a...

MAGO     Si, ho presente… è il mio lavoro

PALLA    Già...

MAGO     Infatti...

PALLA    Ma scusi non la sto facendo entrare... venga le faccio vedere il problema.

MAGO (entrando)     Diamoci del tu. E' mattino presto e siamo giovani.

PALLA    Hai ragione. Ehi, tu! Come...

MAGO     Mago! Mi chiamo Mago, il mago del tostapane. I tostapane…sono il mio pane!

PALLA (lo guarda come se fosse appena sbarcato da Nettuno)    Si, sì, c’è scritto anche sul biglietto da visita…

MAGO    Non è una grande battuta, vero? Pero la dico sempre, non so perché, è più forte di me...scusami solo una domanda, se non sono troppo curioso, cosa ci fai con un coltello in una mano e una...

PALLA    Beh... sono pronta per fare colazione! Ci metterai poco, no? Sei stato così veloce fin ora. Mi sono svegliata con una voglia di burro e marmellata. Sul toast, sai... E appena avrai…mi sono detta: appena Mago avrà fatto…la sua...

MAGO    Sìiì?...

PALLA    Mago, no? Hai detto che ti chiami Mago?

MAGO     Il nome per intero sarebbe Magone.

PALLA    Che razza di nome è Magone?

MAGO    E' quello che avrei voluto chiedere ai miei. Per due anni buoni.

PALLA    Dunque?

MAGO    Due anni e tre mesi, per essere precisi.

PALLA    E l'ho hai fatto?  Gliel'hai chiesto?

MAGO    Se l'ho fatto? Tu scherzi, vuoi sapere se l’ho chiesto? Certo che l'ho chiesto! E' la prima cosa che ho detto, appena ho imparato a parlare!

PALLA    E’ terribile…

MAGO     Anzi la seconda, perché prima ho detto "Statemi a sentire deficienti"

PALLA    E loro ti hanno risposto, voglio dire te l'hanno detto perché proprio Magone e non Carlo, o Filippo?

Mago tira fuori degli attrezzi e comincia a smontare sia la segreteria che il tostapane.

MAGO   Non mi hanno risposto subito. Sai, con la scusa che non capivano cosa dicevo. Voglio dire, lo so che a due anni non parlavo benissimo, come tutti del resto. Io nella mia testa però, avevo chiaro quello che volevo dire, ma mi venivano fuori solo muggiti e versi. Ero fuori di me.

PALLA    Dev'essere stato frustrante.

MAGO    Puoi dirlo forte. Io mi strappavo il succhiotto e gridavo "BRUTTI STRONZI, CHE CACCHIO DI NOME È MAGONE? E loro capivano solo quando dicevo “Magone”. Sentilo: dice il suo nome, dicevano, come lo dice bene! Devono aver pensato che mi piacesse da matti quel nome. E più mi incazzavo e più loro godevano. Qualsiasi cosa dicessi loro capivano solo Magone, ‘sti cretini."

PALLA (divertita)    Brutta storia. Lo bevi un caffè?

MAGO     Grazie, si. E invece io dicevo un sacco di parolacce, tutte inventate tra l'altro. Ero molto intelligente a due anni. Allora sai, mi sono detto, meglio non farsi prendere dal panico. Forse è il caso che imparo meglio a parlare e poi un giorno lo richiedo. Insomma, alla fine qualcuno ha         avuto pietà di me e hanno cominciato a chiamarmi Mago, che è sempre un nome importante, però non è male. A me non dispiace."

PALLA    No, Mago è un nome figo secondo me. E' proprio un bel nome… (si accorge che Mago le sta guardando le mani) …Qualcosa non va?

MAGO    Credo di sì. Io sono venuto per aggiustare una segreteria telefonica. Che è una cosa uguale precisa a quella che hai nell'altra mano, quella scatola nera lì. Quello che non capisco è come mai ci hai infilato dentro un toast.

Palla si guarda le mani e si accorge che effettivamente in una tiene un coltello imburrato e nell'altra una piccola scatola nera con infilata dentro una fetta di pan carrè. Non sa cosa dire.     

PALLA    S-senti... io n-non so c-c-cosa dire...io...

MAGO    Sei sicura di sentirti bene?"

PALLA     Si. No. Sto pensando a cosa ho fatto ieri sera, se ho bevuto. Ma no, non ho          bevuto... non so che cavolo ho in testa stamattina.

MAGO    Non è che per caso hai fatto uno di quei sogni che poi ti alzi ed è ancora come se fosse tutto reale?"

PALLA    Sìììììììì! Ho fatto un sogno pazzesco, ho sognato che...

   

La scena si oscura totalmente mentre Palla bisbiglia il suo sogno. A sinistra, nel mini-appartamento di Mago, un telefono fa due squilli, la segreteria scatta.

MAGO (Voce registrata)    RISPONDE  MAGO, IL MAGO DEL TOSTAPANE. SE SEI QUELLO CHE FA GLI SCHERZI, VAI AL DIAVOLO  ANCHE OGGI.  SE SEI UN ALTRO DILLO DOPO IL BIP – Beep! ---

MICHELE (al telefono)    Mago oh, Mago ci sei? Sono Michele. Ho una cosa importante da dirti. Donne, Mago. Hai capito? Donne, e un'altra cosa con la D. Chiamami.

            

La luce si riaccende in casa di Palla. Mago ha finito di rimontare il tostapane, lo collega e ci infila due fette.

MAGO    Allora vediamo se ho capito tutto. Tu hai fatto uno strano sogno, che la segreteria era diventata un tostapane, e magari saltavano fuori fette di pane che ti dicevano i messaggi... ci ho preso? Guarda che io non mi sorprendo mica, voglio dire, sai i sogni che faccio io? Che poi vado giù al bar in coma e vedo le brioches muoversi ...

PALLA    Eh! Sì, una cosa così, però i messaggi erano come scritti sotto il bruciato, io ci spalmavo il burro e comparivano le lettere, o qualcosa del genere. Ma tu come fai a sapere dei toast, non te avevo mica detto questo...

MAGO    Come, come faccio? Io sono veramente il mago dei tostapane, non mi credi? Ora ti faccio vedere: il tuo è un modello speciale, lo conosco bene. uarda, è già arrivato un messaggio.

                                                                                        

Mago estrae una fetta di pane bruciacchiata , la imburra e la porge a Palla. Palla lo esamina e poi legge con poca convinzione qualcosa scritto sopra.

PALLA    Ciao, Palla... sono le otto e mezzo... chiamo per sapere se domenica mattina sei libera... ci sarebbe un... (gira la fetta)

MAGO     Bisogna che ci metti il burro anche da questa parte, per leggere. Non ti ricordi il sogno? Che faccio? Spalmo io o spalmi tu?

PALLA (in panico)    No, un momento. Dammi un morso

MAGO     Dove?

PALLA    Dove vuoi, dammi un morso presto!

        

Mago la morde su una spalla.

PALLA    Me l'hai dato?

MAGO    Te l'ho dato sì, bello forte anche.

PALLA    Perché non ho sentito niente, allora?

MAGO    Perché te l'ho dato nei capelli.Senti, io se vuoi il morso te lo dò sul serio, se vuoi ti stacco un orecchio, ma non credo che servirà. Non stai più dormendo.

PALLA    Oh, merda...oh, merda…

Il sipario si chiude. Da sinistra sul proscenio entra MICHELE pedalando su un Ciao spento. Si ferma a un citofono posto sulla quinta di destra, suona e ci parla dentro.

MICHELE     LaStefy, sono Michele. Scusa l'ora ma ho un problema, sono rimasto senza broda. 'scolta LaStefy, fammi salire a fare una telefonata, non trovo una cazzo di cabina che funziona... Come chi è? Sono Michele, LaStefy, dai non fare la stronza, aprimi un secondo...Ah, mi scusi. (suona un altro citofono) Che figura di merda… Rispondi LaSteeeefy cazzo rispondi … (fa per suonare ancora e viene investito da  una secchiata d'acqua) LaStefy, sei tu?

LASTEFY (dalla finestra)    Crepa, sono le nove del mattino.

MICHELE No LaStefy, stammi a sentire un attimo. Sono rimasto senza benzina qua vicino. Fammi salire a fare una telefonata. (pausa) Te la pago!

Indietreggia guardando in alto, pronto a schivare un'altra secchiata.

MICHELE    Ma si può sapere cosa ti ho fatto???

Si siede sul Ciao e comincia a rollarsi una canna. Rientra lo Yotl.

YOTL    Michele. Un uomo, una fede. Una fede che si chiama MariaJuana. L'unica donna della sua vita, la tradisce solo per un pezzo di fumo e solo se proprio non ce n'è. Ma la Juana è sempre la Juana. Perché "la Juanassa lei è più grassa", come dice lui. Ieri sera, però, la MariaJuana è stata galeotta e l'ha fatto finire nel letto delLaStefy. (guarda verso la finestra)  Che da oggi lo odia. Perché LaStefy, dovete sapere, lei ci è andata giù un po' pesante con le droghe, è stata in comunità un anno, ma l'hanno buttata fuori perché picchiava tutti. Ora sta meglio, non si fa più l'ero, ma per compensare si fa tutto il resto. (prende la canna dalle mani di Michele, che non si accorge di nulla , fa due tiri lunghissimi e gliela rimette in mano) Stavo dicendo? (chiede aiuto al pubblico finche non riceve un suggerimento)    Ah, si LaStefy adesso vive con un tipo, un istruttore di body-building che si chiama Furio. Ho detto tutto. Sapete no, uno di quelli tutta salute e sport, non fuma, non beve, non rutta, non fa mai una cosa fuori posto. Lui LaStefy la conosce perché la vedeva sempre sull'autobus, strafatta e un giorno lei le va vicino e gli fa... ah, ma eccolo che arriva!

In quel momento Furio, che è stato a fare il suo jogging mattutino, entra dalla sinistra e si ferma vicino a fare esercizi di stretching e flessioni. Michele lo guarda con la canna in bocca, scende dal motorino per guardarlo da tutte le parti. I due che si conoscono di vista si scambiano qualche parola incomprensibile, per il fiatone dell'uno e per il cannone dell'altro.

YOTL    Cosa vi dicevo. Non è un fiore? Insomma questo un giorno incontra LaStefy fatta strafatta che che non sa dove andare a dormire, se la porta a casa, e le dice puoi star qui quanto vuoi, io non ci sono quasi mai, cose così. LaStefy l'ha preso alla lettera e sono tre mesi che sta da lui. Gli saccheggia il frigo, gli disfa tutti i letti e lo tratta come tratta tutti. A pesci in faccia. Ma a Furio, se possibile lo tratta anche peggio. E non è difficile capire che fa così perché ne è pazzamente innamorata...

     

Lo Yotl esce di scena. Furio saluta  Michele con finti pugni nell'aria e si eclissa nell'androne. Michele ricambia il gesto dando dei pugni nell'aria, poi frustrato comincia a darseli nelle cosce. Infine, sempre con la canna in bocca, lega il motorino con la catena, estrae la moto/radio e se ne va via a piedi.

Il sipario si riapre. Palla e Mago stanno finendo di fumare una sigaretta. Palla guarda fisso nel vuoto. Il caffè sale nella Moca e lei spegne il  gas con gesto automatico.

PALLA (catatonica)    Ne vuoi un'altra tazza?

MAGO    Ma sì, perché no? (beve) Va un po' meglio?

PALLA (persa)    Sì...credo di sì. Senti... adesso che sono veramente calma vorrei vedere...che fine ha fatto il toast? Il toast di prima, dico…quello…quello con sopra...

MAGO    Il toast? L'ho mangiato, mi sembra. Sì, l'ho mangiato, era buono. Il tostapane funziona benissimo, adesso. Posso farti anch'io una domanda?"

PALLA (assente)    Fammi anche tu una domanda.

MAGO    Ci stavo pensando questa mattina mentre mi facevo la barba, cosa ne         pensi di questi due argomenti: sesso e droga? Voglio dire, secondo te sono due cose che vanno d'accordo sì, o che ne so: dipende dalla droga, dipende da sesso come? Hai capito la domanda?"

PALLA (altrove)

      Davvero vuoi che risponda a questa domanda?

MAGO

      No, non me ne frega niente. Non male questo caffè.

      I due continuano a sorseggiare il caffè il silenzio. Mago si guarda intorno come per memorizzare particolari della casa e Palla segue il suo sguardo ciondolando la testa. A tratti i due si sorridono come se stessero per innamorarsi da un momento all'altro, poi di colpo sono assenti e imbarazzati dalla situazione, tornano a bere il caffè e sorridono altrove. Mago si alza e va davanti al frigo.

MAGO    Ti dispiace se ti guardo nel frigo?

PALLA (balza in piedi isterica) PORCA TROIA! TIRA FUORI UN ALTRO TOAST, METTILO  DENTRO IL... IL COSO E  FAMMI RIVEDERE... VOGLIO   VEDERE ANCORA  QUELLA COSA CHE HAI FATTO PRIMA. PRESTO! CONTO FINO A TRE.!

MAGO     In cambio?

PALLA    In cambio ...VEDIAMO POI! Tu caccia dentro il maledettissimo toast... toh! Il coltello, toh! Il burro…toh! METTI  IL BASTARDISSIMO PEZZO DI...

MAGO    Vediamo adesso.

PALLA     AAAAAAAHHH!!! Ii ammazzo, sai?!? Ammazzo te e POI mi ammazzo anche a me, FACCIO UNA STRAGE SE NON…

MAGO (si alza in piedi e la fronteggia naso contro naso)    DUE PERSONE AMMAZZATE NON SONO UNA STRAGE!

PALLA    ALLORA AMMAZZO ANCHE IL VICINO!

MAGO    SONO IO IL TUO VICINO!

PALLA      MA PERCHE’ TI ARRABBI ANCHE TU ADESSO?

MAGO    NON MI PIACE QUANDO SI PARLA A VANVERA, SONO UN TIPO PRECISO, IO. UNA STRAGE SONO ALMENO QUATTRO PERSONE. DA VENTI IN SU SI DICE MASSACRO, POI C’È GENOCIDIO E POI NON LO SO. ECATOMBE, CREDO. MA DUE PERSONE AMMAZZATE È UNA TRAGEDIA! L’HO SENTITO AL TELEGIORNALE!

Si risiedono.

PALLA    Calmati.

MAGO    Sono calmo. Ti ho solo chiesto cosa mi dai in cambio.

PALLA    E va bene... in cambio ti do quello che vuoi, giuro, tu metti d-d-dentro il toast e rifai q-q-quella cosa.

 MAGO   Quello che voglio?

PALLA    Quello che vuoi. Caccialo dentro. Presto!

MAGO    In cucina?

PALLA    Non fare il coglione.

MAGO    E va bene, fallo tu.

PALLA (isterica)     No, vai avanti. ANZI-IO-FACCIA-DI-CAZZO-FACCIO-IO!

Palla prende il primo toast e comincia a spalmarci sopra il burro con gesti nevrotici.

PALLA (legge)    Sono ancora quello di prima. non so se hai letto il mio messaggio per intero percio’ lo ripeto perchè ho bisogno di... HO BISOGNO DI? CHI È QUESTO QUI CHE MI MANDA I MESSAGGI SUI TOAST? HO BISOGNO DI COSA?"

MAGO    Gira, continua dall'altra parte.

PALLA    Ah, sì: ecco qui che compare... HO BISOGNO DI SAPERE SE DOMENICA MATTINA SEI LIBERA, PERCHÈ C'É UN FESTINO ORGANIZZATO DA... Da? Da? Altro burro! Burro-burro-burro! ...ORGANIZZATO DA ME. FINORA SIAMO IO E TE INVITATI. SE NON SI AGGIUNGE ALTRA GENTE PENSAVO DI DARLO A CASA MIA...A PROPOSITO, MAGO E’ LI’ DA TE? DIGLI CHE IO NON FACCIO GLI SCHERZI COSI’ TANTO PER FARLI, C’E’ SEMPRE UN PERCHE’...

MAGO    Non dice altro?

PALLA     ...FAMMI SAPERE PER LA FESTA. Come faccio a rispondere a 'sto cretino?

MAGO    Mah, suppongo che tu debba scriverlo su un toast nuovo, metterlo nel  tostapane e fare il numero di telefono.

PALLA    Mi prendi per il culo? Io ho le allucinazioni alle otto del mattino e tu mi prendi per il culo?

MAGO

      No, per niente. Io faccio così a mandare i miei.

PALLA    E come faccio a sapere a chi lo devo mandare? COME FACCIO A FARE IL NUMERO DI TELEFONO, SAI DIRMI ANCHE QUESTO?

MAGO    Senti, io non ti posso dire tutto, scusa. Ognuno ha i suoi metodi. Comunque io il trucco te l'ho fatto vedere e adesso devi darmi in cambio quello che voglio.

PALLA (inespressiva)     Cosa vuoi?

MAGO    Beh, ci ho pensato un bel po’ e credo di sapere...

PALLA    Cosa vuoi?

MAGO    Non è una richiesta grossa, grossa... insomma ho scelto una cosa che,         chissà, potrebbe piacere anche a te.

PALLA    Cosa vuoi?

MAGO    Ti piace il burro? Ecco io vorrei... io ti spiego il trucco ma in cambio mi piacerebbe, no fraintendere eh? In cambio …mi piacerebbe...sp...spalmarti...di burro. L'ho detto.

PALLA    Burro. Tu vuoi imburrarmi come un toast, giusto? Hai detto così?

MAGO    Si, esatto, ma non nel senso che... la parola è un po’ equiv...voglio dire: il burro no? Sulla pelle deve avere un sapore interessante, il burro è commestibile no? Insomma quello che voglio fare è fare colazione con te, non chiedo una cosa così str…

PALLA    Allora avevo capito giusto. Prima mi metti il burro addosso e poi me lo togli       

senza usare le mani. Giusto? Sei un maniaco sessuale, giusto? Ora io rido forte e tu ti spaventi e te ne vai, giusto?

MAGO    Io veramente contavo di usare anche le mani, sai com'é; potrei scivolare e farmi male... è meglio che io abbia una presa salda, devo avere la possibilità         di  aggrapparmi!

PALLA    Senti mo’, mago dei tostapane. Quel messaggio era tuo, vero? Non so come cazzo hai fatto a fare quel trucchetti col burro, ma secondo me il messaggio era tuo. Sai come l'ho capito?

MAGO    Come?

PALLA (balzando in piedi)    Solo tu potevi conoscere il mio numero di tostapane, HA! Oddio cosa sto dicendo?!?"

Anche Mago si alza e l'abbraccia da dietro. Palla lo lascia fare esausta.

MAGO    Va bene, mi arrendo. Ero io. Guarda, non dovrei dirtelo ma la verità è che tu stai ancora dormendo e questo è un sogno, perciò non fare tanto la         difficile e dammi quello che mi spetta, tanto a letto ci sei già.

PALLA (felice)    Ah, ecco. Sto sognando. Ma perché faccio questi sogni?

MAGO    Che ne so perché li fai? Se non ci fossi io a dirtelo non te li ricorderesti neanche... comunque, io sono pronto. Da dove comincio?

PALLA    Dalla schiena?

MAGO    Comincio dalla schiena? Vai. Comincio dalla schiena. A questo punto, visto che stai dormendo è meglio che ti sdrai, così riesco anche a imburrarti meglio

        

Vanno in camera da letto. Palla si sdraia sul letto a pancia sotto e Mago si siede sul bordo del letto e comincia a sciogliere il burro tra le mani.

PALLA    Comincia. Tanto io sto dormendo. Comincia dalla schiena.

MAGO    Palla...

PALLA    Cosa c'è adesso?

MAGO    Da che parte della schiena comincio? Voglio dire: preferisci che ti imburro dall'alto verso il basso o viceversa?

PALLA    Boh, è indifferente, credo. Tanto devi farmi tutta, no?

MAGO    Sì, se non ti svegli prima, pensavo di farti tutta. Scelgo io?

PALLA    Perfetto. Tanto io sto dormendo.

MAGO    Ho deciso: comincio da davanti,  dalla pancia, così se ti stai per svegliare mi accorgo un po’ prima.  Girati un po’, va’...

Palla si toglie tutto e si sdraia pancia in su. Mago comincia a spalmarla di burro.

MAGO    Senti...

PALLA    Cosa?

MAGO    Qua il burro è un po’ pochino. Eventualmente hai anche della margarina o altro?

PALLA    C'è della panna per cucinare. Va bene quella?

MAGO    Mah, vediamo. Ci pensiamo.

PALLA    Buon divertimento.

MAGO    Altrettanto.

PALLA    No, ti dicevo buon divertimento, perché sai, ti devo confessare una cosa...

MAGO     Dimmi.

PALLA    Voglio dire, io non ti conosco per niente, ma tanto sto dormendo e posso dirlo, no?

MAGO          Dire cosa?

PALLA E' questo: ecco: io sembro una tranquilla, ma in realtà... sono… una vera porca. Davvero! Di tutte le mie amiche la più porca sono io, è venuto fuori da dei racconti che si facevano, parlando di sesso. Perciò, essendo molto così faccio anche dei sogni molto agitati... dei sogni da porca insomma..

MAGO    Davvero?

PALLA    Non sto scherzando. Tra un po' vedrai, quando mi scaldo. Tu però non ti impressionare, io mi trasformo...Voglio dire, nessuna pietà.

MAGO    In che senso?

PALLA    No, perché io quando sono lì che ci do’ comincio a urlare come una pazza e dico cose del tipo LASCIAMI! BRUTTO BASTARDO FOTTUTO!

MAGO              Ti piace dire le parolacce insomma

PALLA (concitata)    Figa! Ma il problema è quando dico “rimetta a posto la candela” non so perché lo faccio, lo sentito in un film, ma tu non lo devi fare, HAI CAPITO? Non devi smettere finché non vedi che sono arrivata, allora mi puoi lasciare ma non prima. HAI CAPITO? Puoi prendermi a schiaffi, se necessario. Ma non forte. Tipo sculaccioni. HAI CAPITO?

MAGO    (accarezzandole il fondoschiena)    Ho capito, ho capito! Ma capirò quando vieni? Voglio dire, se una di quelle che si capisce, senza ombra di dubbio?

PALLA Te l'ho detto che grido come una pazza, no? Quando senti l'acuto finale vuol dire che sono alla fine. Non ti puoi sbagliare. Poi però te ne vai. Mi      scopi e te ne vai, va bene? Voglio sognare qualcos'altro prima di svegliarmi.

MAGO    Me ne vado prima che ti svegli, sta tranquilla.

PALLA    Non mi fai fare tardi, eh? Io devo fare colazione se no sto male tutto il giorno e alle undici in punto devo essere in università.

MAGO    Non ti faccio fare tardi, promesso. Ma ora fai la brava. Non ho mica tutta la notte. Hai detto che hai della panna?

PALLA (comincia  ad ansimare rumorosamente)    Per cucina...aaa….re...n-n-non quella dolce...eee

MAGO (si alza)    Proviamo. Tu stai qui che vado in cucina e torno. Non ti girare che ti          appiccichi"

PALLA    E chi si gira? Fai in fretta, però.

MAGO    (dalla cucina)    Non trovo. C'è della maionese però.

PALLA    Dev' essere...nello sportel...lino in... in...sieme alle uovaaaahhh. AHHHH!

MAGO    Eccola qui.

PALLA    FA' PRESTO PORCA MAIALA!!!                                           

Sipario.


ATTO SECONDO

P a n c h i n a.

A sipario ancora chiuso una musica hip-hop introduce la scena e rimane a un volume sufficientemente alto per favorire il cambio di scenografia. La prostituta passeggia con in mano un cartello con scritto "INTERVENTO". Lo Yotl entra da destra e si siede motorino di Michele, che non c’è.  Mago entra da sinistra canticchiando la canzone dell’inizio. Ogni tanto gli vengono in mente i turpiloqui di Palla e li intercala alla canzone, gridando sottovoce. Mago vede il motorino. Naturalmente non si accorge dello Yotl.

MAGO     Ma questo è il Ciao di quel brasato di Michele. O no? Vediamo se... sì, sì, è  il suo, c'ha la moto-radio. Non sarà mica così pazzo da... (si avvicina ai citofoni e ne suona uno)

LASTEFY (dalla finestra)     VAFFANCULO.

MAGO    LASTEFY!!! sono Mago. Vieni un attimo al citofono. LaStefy?...

YOTL (scende in mezzo al pubblico)    Mago e Michele si conoscono da tanti anni, sono come fratelli. Un po' come Supervip e Minivip, uno è un semidio, l'altro un mezzo sfigato. Ma gli amici non sono come gli amanti. Non è importante essere simili, leggere gli stessi libri, ridere delle stesse cose. Gli amici sono amici e basta, a volte basta abitare nello stesso quartiere per essere amici. Anche Mago e la LaStefy sono amici, nel senso che lei lo odia meno degli altri.

Lo Yotl si siede in un posto vuoto, in mezzo al pubblico. LaStefy esce dal portone.

LASTEFY     ‘Zzo ci fai qua?

MAGO    Cazzo-ci-fai-qua-cazzo-ci-fai-qua? Ma non sai dire: qual buon vento? (schiva a memoria un ceffone di saluto) Eh?

LASTEFY    Te lo dico io che vento è.

MAGO    No, dai, non dirmelo.

LASTEFY    E' un vento di 'mmerda

MAGO    Ecco.

Passeggiano.

LASTEFY    Che soffia da due giorni e non mi molla. Questa mattina è passato quel deficiente del tuo amico. Il resto non te lo dico perchè sennò vomito.

MAGO    Ti prego. Per me è una grande giornata. E' mica su da te, per caso? Michele, è su da te?

LASTEFY    Ma sei fuori? Gli ho fatto la doccia. E' meglio che non si fa rivedere neanche.

MAGO    No, siccome c'è qua il motorino e lui mi ha cercato a casa... E il Big Jim?

LASTEFY    E' su che pompa. Scoppierà, quel sacco di merda.

MAGO    Non è possibile. Non puoi avercela così anche con lui. Ti ospita, si prende cura di te... non farmi dire le solite cose, LaStefy…

      Si lui mi ospita, lui mi porta fuori, lui mi fa i regali, lui mi scopa…

MAGO    E allora, che cacchio ce l'hai con lui? Un minimo di...

LASTEFY    Mi scopa male. Che è peggio che se non mi scopava. Mi fa andare su è giù, come un bilanciere. Su è giù. Mai: a destra e a sinistra, per dire, eh? Mai. O che so? Due volte su, poi giù a destra, poi finta a sinistra, e di nuovo su… No: Su e giù, su e giù. Come un bilanciere. Sai che nervi?

MAGO    Ma cosa. Stai. Dicendo.

LASTEFY     Cosa vuoi capire tu, siete tutti coniglietti a pile. E poi sai come ce l’ha?

MAGO    No, LaStefy, tu non puoi ogni volta...

LASTEFY    CE L’HA piccolo!

MAGO    Le misure non contano. La sai la regola del nano? Forse lui ha un nano nelle          mutande e il resto del corpo è il pisello. Ù

LASTEFY    Sei scemo?

MAGO    A volte.

LASTEFY   E poi che c'é di male a dirlo? Se ce l'ha piccolo ce l'ha piccolo, e più fa su e giù con quelle macchine e più gli diventa piccolo, mi vuoi dire perchè non dovevo dirlo se è vero?

MAGO    Prima di tutto perchè non sta bene, se sapesse che lo dici a tutti come ci rimarrebbe?

LASTEFY    Lo sa, che lo dico  a tutti. L'ho detto anche a sua madre!

MAGO    Fantastico.

LASTEFY (con la cosa più simile a un sorriso che le riesce di fare)    Perchè hai detto che è una grande giornata per te?

MAGO (le parla nell'orecchio)

      Perchè questa mattina... io...mi sono....

LASTEFY    AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!

Dal fondo della scena Michele è comparso con una tanica in mano e si tiene a debita distanza guardando in alto, temendo che il pericolo venga da lì. Poi vede Mago che blocca LaStefy con tutto il corpo.

LASTEFY    GRRRRRRRRRRRR....

MAGO (soffocando il ringhio con la mano)    Ehilà. Vieni avanti, la tengo io.

MICHELE    Guarda che io non ho mica paura di quella matta lì. E poi che cosa volete da me, sono rimasto a piedi col Ciao… Mica c'ho niente da chiedere io a quella lì.

LASTEFY (svincolandosi per un attimo)    PIETA' DEVI CHIEDERE, MINCHIA!

MICHELE    Ma senti questa. E’ matta proprio. Oh, Mago! Ma lo sai perchè ce l'ha così con me? Vuoi che te lo dico? Ce l’ha con me solo perché ieri noi…

LaStefy comincia a ringhiare così forte che Michele lascia la frase a metà. Facendo il giro largo si avvicina al motorino, facendosi scudo con la tanica e un accendino in mano.

MICHELE     Buonaaa... buona… cuccia! Guarda che mi do’ fuoco, eh? Mago, oh: tienila stretta, non la far scappare, Mago.

LASTEFY      GRR...RRRRRRRR....RRRRRRRRRRRRR....RRRRRRRRRRR......

MAGO     Mi hai chiamato oggi, vero?

MICHELE (versando la benzina nel serbatoio del Ciao)     Si, lasciamo perdere. Pensavo di avere un aggancio. Meglio che non te lo racconto.

LASTEFY     GRRRRRRRRRR....RRRRRRRRRRRRR....RRRRRRRRRR......

MAGO    Ce l'ho io l'aggancio. Ho conosciuto la tipa che abita di fianco a me.

C'ha anche un'amica. So dove vanno a ballare stasera, si va?

MICHELE     Eh?!?

LASTEFY     GRR...RRRRRR....RRRRRRRRR....AHRRRRRRR....AHHRRRRRRRRR

MAGO (urla per coprire il ringhio)     HO DETTO CHE HA UN'AMICA!!!

MICHELE     E com'è?

MAGO     Non lo so. Pulita…

MICHELE     Come pulita?

MAGO     Non l'ho vista, lei. Ho visto il suo letto, mi sembrava pulito. Però la mia è un      tocco di figliola.

MICHELE (sale sul motorino)     Allora l'amica sarà un cesso, è' sempre così. Un cesso pulito.

LASTEFY     ...RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR......

MAGO     COSA?

MICHELE (pedala verso l'uscita del teatro, per accendere il motorino)     HO DETTO CHE LA MIA SARÀ UN CESSO! LEGGE DI MURPHY!

        

Michele esce. Si sente il rumore del Ciao che si accende scoppiettando in maniera ridicola. Mentre il rumore si allontana si ricomincia a sentire il ringhio di LaStefy che, liberata da Mago, fa come se volesse inseguirlo a quattro zampe.

MAGO     Vuoi un fazzoletto? O preferisci un collare?

LASTEFY (ridendo)     Oh! Ma sei fuori? Stavo facendo finta. Davvero. Quasi me la faccio addosso dal ridere! Hai visto come si è cagato sotto. Minchia pensava che facessi sul serio.

MAGO     Veramente l'ho pensato anch'io.

LASTEFY     Ma secondo te...

        

In lontananza si sente il rumore del Ciao che perde colpi e si spegne: LaStefy parte come un razzo in quella direzione. Mago l'afferra di nuovo e la porta di peso in casa. Il sipario si apre. Lo Yotl si alza dal suo posto e sale sul palco. La scena è il muro di un università tappezzato di manifesti e volantini. Ilaria è seduta su una panchina di pietra e mangia un panino. Lo Yotl si mette alle sue spalle.

YOTL     Ilaria, Ilaria... Cosa dire di lei? Ilaria è una brava ragazza. Piace alle mamme, tanto per intenderci. Piace anche ai ragazzi, ma lei non lo sa bene se i ragazzi gli vanno bene, non sa se si è mai innamorata, non sa neanche se gli piace il panino che sta mangiando. L'unica cosa di cui siamo certi, sul suo conto, è che se fosse per lei se ne sarebbe stata al suo paese a studiare da estetista. Poi ha conosciuto Palla e lei l'ha convinta che la città è meglio, che si può voler di più dalla vita, che questo, che quello, che, che. Be' ormai è qui, vive con Palla da tre anni e l'unica cosa certa nella sua vita è che Ilaria è innamorata di Palla. Solo che se ne rende conto solo quando calano. Allo stesso tempo non è sicura che non sia un effetto della droga. Lei non ci capisce molto di quelle pasticche, le fa quando le fa Palla. Perchè spera un giorno di riuscire a confessarsi. Ma in fondo non è così sicura neanche di questo, le sembra… Tutto: le sembra.

Arriva un TIZIO con dei libri sotto braccio. Ha l’aria di non essere molto a posto.

TIZIO     Scusa, ti spiace se mi siedo, cazzo?

ILARIA     E perché?

TIZIO     Cazzo ne so, magari aspettavi qualcuno, scusa.

ILARIA     In effetti aspetto una mia amica

TIZIO     Va be' scusa, non volevo disturbarti, figa.

ILARIA     L'unica cosa che mi disturba sono le persone che si scusano in continuazione.      Non è mia 'sta panchina. Dai, siediti.

TIZIO    Si, scus... cioè cazzo. E' che io ti ho già vista qui in università, cazzo, e volevo conoscerti, Francesco.

ILARIA     Ilaria

TIZIO    Francesco. Grazie. Che corso frequenti scusa cazzo?

ILARIA     Non frequento. Sono qui per incontrare questa mia amica.

Magari la conosci, si chiama Palla.

TIZIO     Palla? Che nome di merda è? 

ILARIA     Non è il nome vero. Non si sa qual è il nome vero. Non lo dice.

TIZIO     La mia cuginetta si chiamava Lalla, cazzo, ma Palla non l'avevo ancora...

ILARIA     Eccola qui!

Entra Palla e si siede tra i due.

PALLA     Oh! Non riuscivo a staccarmi una storia di dosso.

TIZIO     Scusa Palla. Io mi chiamo Francesco. Ilaria mi ha detto che nessuno sa il tuo vero nome, cazzo.

PALLA     Grande. E tu cosa ne pensi?

TIZIO     Eh, penso che sia una stronzata, perche la mia cuginetta...

PALLA     Risposta sbagliata. La risposta giusta era "mi faccio i fatti miei"

ILARIA     Palla!

TIZIO     Guarda, figa, che stavamo solo facendo conversazione, cazzo, scusa…

PALLA     Vorrei stare sola con la mia amica. Ti dispiace?

Ilaria cambia espressione. Diventa spavalda e abbraccia Palla.

ILARIA     Senti, sei stato molto carino, davvero. Ma purtroppo…. siamo lesbiche!

PALLA     Eh!?!

Tizio se ne va borbottando qualcosa. Lo  Yotllo segue per un po’ imitandone i movimenti come un mimo. Poi torna a sedersi vicino alle ragazze, dalla parte di Ilaria.

PALLA     E’ molto che siamo lesbiche?

ILARIA     Ma era per farlo andar via, no?

PALLA (alzando un po’ la voce)     Me la stavo cavando benissimo,

ILARIA     Ma oh!?!?! Ti sei svegliata su una tagliola? Un giorno o l'altro le prenderai sul serio a fare queste scene. (imitandola) “Voglio restare sola con la mia amica...” E se ci menava?

PALLA     La smetti? Io  ti  difendo e tu te la prendi con me? MA TI MENO IO A TE.

ILARIA (provocatoria)     Mettiamo che mi piaceva?

PALLA     Ma ti piaceva cosa? Ti piacciono tutti a te. E poi scusa, se ti piaceva perchè hai detto siamo lesbiche?

ILARIA     Ma che ne so, mi è venuta così. Lui diceva tutte quelle parolacce…volevo dirne una anch’io!

Tizio si riaffaccia in scena giusto il tempo di urlare la sua battuta.

TIZIO     LESBICHE!!!

Palla e Ilaria rimangono un po’ a guardare nella direzione da cui è apparso Tizio.

ILARIA     Morta lì. E' venuto il tecnico stamattina?

PALLA     Chi? Ah, il tecnico. Sì, sì, tutto a posto. A proposito non ti ho raccontato. Appena sei uscita, tempo due minuti... hai presente, no? Che stavo telefonando quando sei uscita? Insomma viene su il tecnico e si scopre che abita al nostro piano. Ti ricordi quello con la tuta da come da meccanico che ci ha aiutato una volta con la chiave?

ILARIA     Uno un po' figo?

PALLA     Uno abbastanza molto figo. Insomma ha fatto la riparazione, poi io ero brasata a dei livelli. Abbiamo fatto colazione insieme.

ILARIA     Evvai!

PALLA     Aspetta. Dopo è andato via e io mi sono rimessa a letto e ho fatto un sogno assurdo. Sai, il sogno nel sogno? E c'era anche lui nel sogno, tutta una storia col tostapane e la segreteria, c'era uno, che poi viene fuori che era lui, Mago, che mi invitava...

ILARIA     Mago?!?

PALLA     Si chiama così, è il diminutivo di Magone, questo è vero, ci credi? E lui, nel sogno mi mandava dei messaggi con i toast. Cioè era come se... va be' te lo spiego dopo, mi viene il mal di testa. Comunque nel sogno scopavamo ma una roba realistica proprio. Ma  prima lui mi spalmava tutta con il burro, e quando è finito il burro usava la panna.

ILARIA     Quella per cucinare?

PALLA     No, dolce. Poi finiva anche la panna e cominciava con il l'olio di semi.

ILARIA     Scopavate o facevate il brunch?

PALLA     Un misto, era un sogno, che ne so io?

ILARIA     Va bè, gli hai chiesto dove va a ballare?

PALLA     Eh, calma, l'ho appena conosciuto. Pero', aspetta un attimo, sai cosa? Mi è venuto il dubbio. Mi sa che non l'ho mica pagato.

ILARIA     Allora non chiamarlo.

PALLA     Ma dai figurati. E invece quasi quasi lo chiamo adesso, così lo si invita anche. Prestami il cellulare.

ILARIA (porgendole un' enorme cellulare fine anni '80)     Toh. Amico carino, please. Non ho voglia di fare la balia.

PALLA     Ma non dici sempre che ti piacciono le donne?

ILARIA     Se è per quello mi piacciono anche gli animali. Tu digli di portare un amico, poi se è un cane, tanto meglio.

PALLA     Allora.... tecnico... tecnico...eccolo qui.

Palla trova il numero sull'agenda, lo compone e avvicina il telefono all'orecchio di Ilaria in maniera che anche lei senta.

ILARIA     Bisogna provare tutto nella vita.

PALLA     C'è il trasferimento di chiamata... pronto?...boh....allora se ha un cane gli dico di portarlo?...ecco...

Dal gruppo di studenti dietro l'angolo si stacca Mago e risponde a un walkie-talkie.

MAGO      Parla Mago, il mago del tostapane.

PALLA     Ma allora è vero che la dici sempre quella cosa.

MAGO     Chi è? Palla, sei tu, vero?

PALLA     E allora come va? Ti disturbo?

Passeggiando Mago scorge le due ragazze e rimane sullo sfondo. Continua la conversazione senza rivelarsi.

MAGO     No per niente. Cazzeggiavo. Cosa fai stasera?

PALLA     Ehilà, che irruenza!

MAGO     Trovi? Stavo cercando di saltare i preliminari. O preferisci fare un po'

      di petting telefonico?

PALLA      Ti passo una mia amica (incolla il telefono all'orecchio di Ilaria)

ILARIA     O ma sei scema! Pronto, sono Ilaria, guarda che ho sentito tutto.

 

Ilaria si alza e continuando a parlare cammina in direzione di Mago. Questi abbandona la propria postazione e si rifugia dietro in fondo alla scena, dove non riusciamo più ad ascoltarne la voce.

ILARIA     Eh...eh...no, si... ...tu cosa dici...si, infatti. No, io no. Palla molto di più (Palla cerca di strapparle il telefono)  Fa la gelosa. No...no...boh...credo. Eh...noi andiamo alla Fossa, conosci? ..... si,va bene. Dai ti lascio, che costa. Si pago io... a proposito di soldi... ah, va bene... Così siamo sicure che ci venite. Vuoi parlare con Palla? (Palla fa segno di no) ... dice che non vuole più... bella lì...va bene...ciao. (mette giù)

PALLA     Cos’ha detto?

ILARIA     Che ci vediamo alla Fossa verso le 11. Porta un amico

PALLA     Chissà com’è…

ILARIA     Ha detto che è molto simpatico.

PALLA     E allora?

ILARIA     Senti, se stasera caliamo io non so se risponderò delle mie azioni

PALLA      E se diceva che era un figo della madonna, cosa facevi, venivi in guepierre?”

ILARIA     Cosa c’entra?

PALLA      Cosa?

ILARIA     Cosa, cosa?

Tizio si affaccia in scena giusto il tempo sufficiente per urlare la sua battuta.

TIZIO     LESBICHE!

PALLA E ILARIA     TUA MADRE!

ILARIA     Dicevamo?

PALLA     Cosa-cosa.

ILARIA     Ah, sì. Ma no non hai capito, ho detto che non risponderò delle mie azioni, in generale, non con quello lì. Non so neanche com’è fatto

PALLA     Ha detto che  è simpatico

ILARIA      Allora mi sa che lo so com’è fatto…

PALLA      Non sto capendo…

ILARIA     Ma insomma siamo due fighe o no? Perché usciamo con questi qua?

PALLA     Ma hai capito cosa ti ho detto prima? A me lui piace un casino. Oh: mi ha spalmata di burro! Non so se mi spiego…

ILARIA    Ma…era un sogno!

PALLA     Si ma molto realistico. Sono ancora tutta unta…

ILARIA     Cacchio dici?

Le ragazze escono. Mago torna in scena canticchiando e si siede sulla panchina vuota. In mezzo al gruppo di studenti notiamo lo YOTL che scruta da vicino una ragazza molto attraente. Lo Yotl si avvicina alla panchina e si mette dietro le spalle di Mago.

YOTL     Ti piace, eh?

MAGO (guardandosi intorno non più di tanto sorpreso)    Sei quello delle domande di questa mattina, vero?

YOTL     Questa mattina, l’altra sera, un anno fa. Sono sempre io. Non ti fa strano sentire le voci?

MAGO (girandosi dalla parte opposta rispetto allo Yotl)     No guarda, devo dire che me l'aspettavo. Anche le cose che pensavo a due anni, non è che fossero... voglio dire. E quella volta con la maestra,

      eri sempre tu?

YOTL     Quale maestra?

MAGO (parte la stessa musica melodrammatica del primo atto)     Avevo dieci anni. Ero a scuola. E avevo questa maestra con le tette grosse... insomma ero lì che gliele guardavo, lei mi stava aiutando a dire una poesia, o forse mi interrogava, non so...

YOTL     Ah sì mi è venuto in mente. Io ti ho detto "Toccale le tette" e tu gliele hai toccate davvero! Ah! Ah! Ah! Ero io! Ah! Ah! Ah! Ah! Ero io, ero io. Ah! Ah! Ah!

MAGO    Va bene, eri tu. Allora ho una domanda da farti. Anzi due.

YOTL      Anche tre.

Lo Yotl si stacca dagli studenti,per niente perplessi per il fatto che Mago stia parlando da solo ad alta voce, e si siede di fianco a lui. Da questo momento, con un lento crescendo, i ragazzi e le ragazze del gruppetto cominciano a eseguire una coreografia tipo teatro-danza. Ogni volta che la parola "YOTL" viene pronunciata i ballerini la sottolineano contorcendosi e accasciandosi su se stessi per un attimo.

MAGO     Allora te ne faccio tre. Primo. Sei stato tu a dire a mia madre di chiamarmi Magone? Secondo: Cos'è questa storia dei messaggi nel tostapane? Io faccio   Mago di nome ma di mestiere faccio il tecnico elettricista. Non voglio avere questi poteri. Non ho voglia di finire al Maurizio Costanzo, sto bene così. Terzo: Cosa vuoi da me?

YOTL     Dunque la risposta alla prima domanda è "No". Ha fatto tutto tua madre. Io le avevo suggerito Rimorso come nome ma lei si ricordava male il sogno e ti ha chiamato Magone. Non puoi lamentarti. La risposta alla seconda domanda, perché fai le magie con i tostapane, è troppo complicata, non so spiegartelo con un linguaggio che tu possa capire.

MAGO    Guarda che io ho letto Il gabbiano Johnatan Livingstone. Sono un uomo colto.

YOTL     Non è questo... E' che io sono uno Yotl...

CORO     YOTL!

YOTL     ….e ci sono delle cose che potresti  capire solo se fossi uno di noi.

MAGO      Cosa sei?

YOTL     Uno Yotl...

CORO     YOTL!

YOTL     E' un po' lungo da spiegare.

MAGO     Ho tempo.

YOTL     Non è questione di tempo... E va bene ci provo. Uhm, L’idea, no? (parla tutto di un fiato, senza inflessioni) L'idea è da intendersi come concretezza proprio perché unità di determinazioni differenti. L'identità di razionale e di reale significa appunto che il concetto non è un qualche cosa di separato e di formale rispetto ai fenomeni, ma è piuttosto da intendersi come l'infinito, l'assoluto che si contrae e si spiega nel finito. Mi segui?

MAGO (con in mano una sigaretta)     Certo.

YOTL     Ma sì, scusa, lo svolgimento e il processo consistono nel passaggio da ciò che è in sé (potenza) a ciò che è per sé (atto). Questo passaggio non è altro che la manifestazione del contraddittorio: senza contraddizione, non c'è sviluppo. E nello stesso tempo lo svolgimento implica una crescita di complessità. Rendo?

MAGO (con in mano un sigaro)     Altroché.

YOTL      Questa concezione finisce per mostrare la coincidenza di umanità e divinità e indica che il senso dell'esistenza non può più essere cercato in un orizzonte esterno al mondo. Hai capito, adesso?

MAGO (con in mano un grosso cilum)     No.

YOTL     Te lo dicevo.

MAGO    E’ Va bene. Rispondi alla terza domanda almeno. Cosa vuoi dalla mia vita? Voglio dire: perchè io?

YOTL     No, non è che sei tu. Tutti hanno uno Yotl.

CORO     YOTL!

YOTL      L'unica differenza è che tu mi senti. Questo ha a che vedere con il tostapane, con la conoscenza e anche con la religione. Non farmi dire altro.

MAGO (ironico)     Sei stato molto esaudiente. Adesso ho tutto chiaro. Grazie davvero. Toglimi una curiosità, dove sei?

YOTL     Accanto a te.

     

Mago sferra un pugno sulla panchina dalla parte sbagliata procurandosi un grande dolore alla mano. Lo Yotl sobbalza.

YOTL      Negativo. Non avrebbe funzionato.

MAGO     E allora perchè sei scappato?

YOTL     Non sono scappato.

Mago sferra un pugno sul lato opposto e centra  in pieno il basso ventre dello Yotl, che rimane senza fiato. Il gruppetto di studenti alle loro spalle, ormai in atteggiamento orgiastico, si contrae dal dolore.

MAGO (alzandosi)     Questo per le tette della maestra. Non sono più stato lo stesso da allora.

Le luci sfumano un po'. Parte una musichetta funky. Velocemente due ballerini si siedono sulla panchina, spalle al pubblico. Gli altri tre, più Mago, siedono sulle loro ginocchia  a rappresentare una doppia fila di banchi. Lo Yotl ancora sconvolto dal dolore,  scivola sotto la panchina. Entra Palla vestita e truccata da maestrina. Sopra il grembiule indossa due tette di plastica, tipo quelle di carnevale.

TUTTI     Buon giorno signora maestra!

PALLA      Buongiorno piccoli bastardi. Oggi, mi spiace molto per voi, ma vi interrogo

MAGO      Ma signora maestra noi non siamo piccoli!

PALLA     Magone! Alla lavagna, così impari a parlare.

MAGO (si alza)     Uffa.

PALLA     Scritto come?

MAGO (scrive con un dito nell’aria)     U effe effe a.

PALLA     Parlami delle droghe.

MAGO     Droghe? Uhm...allora... ci sono due tipi di droghe: le droghe leggere e le droghe pesanti.

PALLA     Bravo. Fammi un esempio.

MAGO     Uhm... Come?

PALLA     L’eroina, per esempio è una droga...

MAGO      Ah, sì. L’eroina è una droga pesante, la marjuana è una droga leggera e la cocaina così così.

PALLA     Così così non basta. La cocaina dipende dal...?

MAGO     Come dipende?

PALLA     Mago! L’abbiamo studiato ieri! Dipende dal...?

MAGO     Non mi ricordo...

PALLA     Bambini! Dipende dal...?

TUTTI (tranne Mago)      DIPENDE DAL QUANTITATIVO!

PALLA      Bravi. Dipende dal quantitativo. Ovvero, mezzo grammo di cocaina è una droga leggera, ma un etto di cocaina è una droga pe...? Pesà...? Pesannnnn…? Pesannnntttt?

TUTTI (tranne Mago)     PESAAANTEEE!

PALLA    Bravi. Va bene Mago. Ora dimmi qualcosa sul sesso. Come si conquista una donna?

MAGO     Eh, dunque. Questa la so. Il sesso, dunque sì. Sesso? Vediamo un po'... sesso... Abbiamo studiato che ci sono tre tipi di sesso. Uno: petting nei        bagni di locale sconosciuto...

PALLA     Ti ho chiesto un altra cosa. Come si conquista una donna?

Mago non sa cosa dire e farfuglia qualcosa per prendere tempo. Gli altri seduti si guardano intorno smarriti, neanche loro conoscono la risposta. La musica comincia a sfumare.

PALLA     Bambini?

Nessuno risponde. Lo Yotl, da dietro la panchina, si mette a suggerire.

YOTL     Bisogna toccarle le tette…

MAGO (Cercando di capire da quale bambino venga il suggerimento)     Toccando... per conquistare una donna bisogna...

PALLA     Allora?

YOTL     Toccale le tette! Bisogna che tu le tocchi le tette!

MAGO     Ehm...

PALLA     Ti muovi?

YOTL     E TOCCALE STE TETTE!

MAGO (Fiondandosi su di lei a piene mani)     LE TETTE!

PALLA     MAGOOO! Brutto deficienteeeee! Cosa faaaaai?????

Tutti i bambini scoppiano a ridere. Mago rimane con le finte tette di Palla in mano e si gira pietrificato dalla figuraccia.

PALLA (staccandolo)     Esigo una spiegazione a questo comportamento!

MAGO (rimettendogli le tette alla rovescia)     Mi hanno suggeritoooo!!!!

PALLA     Chi è stato!?!

MAGO     LO YOTL!

Mago si fionda, tutti cadono a terra. Veloce lo Yotl tira fuori di tasca un telecomando e congela tutti nel loro movimento, un attimo prima che Mago gli salti addosso. La musica si interrompe bruscamente.

YOTL (al pubblico, parla con tenerezza)     Ed è stato così che mi sono accorto che questo bambino bastardo, lo dico con affetto naturalmente, lui riusciva a sentirmi davvero. Sapete per uno Yotl è un momento importante questo. Perché fare lo Yotl è bello sì, ma certe volte ti stanchi a stare dietro al tuo pupillo, a stare sempre attento a quello che gli succede, a prendere certe decisioni per lui. Ogni tanto uno scherzo si fa sì. Ma, anche lì. Non c’è gusto quando uno non sa che è uno scherzo.

Il sipario si chiude sulla scena congelata e lo Yotl rimane solo sul proscenio.

YOTL     Poi viene un giorno in cui uno dei tuoi pupilli sa il tuo nome. E da quel momento sa che ce qualcuno dietro di lui, dentro di lui, sopra di lui. Quello che non sa, quello che non deve sapere fino al momento giusto, è che un giorno potrebbe essere lui a diventare... uno Yotl. Una voce... una strana voce piena di segreti, vale la pena imparare ad ascoltarla. "Conosci te stesso e diccelo a tutti" mi diceva il mio Yotl, all’anima sua. E’ tutto quello che devi sapere. Non fare domande, il sapere è una brutta bestia. La vita non è fatta per sapere. La vita è fatta per fare, dire, baciare, lettera testamento e questo è quanto. Anzi voglio dirvi di più. (scende in mezzo al pubblico) Voi tutti vi sarete chiesti qual è il significato della vita, no? Ora ve lo dico io qual è. Eh, eh... Il significato della vita! .....Tenetevi forte perché questa non ve l’aspettate....(si guarda attorno con prudenza) Praticamente... Qual è il significato della vita? La risposta a questa domanda che gli uomini si sono posti per millenni... eh, eh, eh, non ci crederete... la risposta è molto semplice, quando la sai ti viene da dire L’AVEVO PENSATO! E’ veramente forte... (diventa serio)  La risposta alla domanda “QUAL E’ IL SIGNIFICATO DELLA VITA?” è, nientemeno che...

(Si sente uno squillo. Lo Yotl tira fuori un cellulare dalla giacca.) Scusate... Pronto? Chi parla...(cambia espressione, si fa piccolo piccolo)  Ah, e Lei! Buonasera, quale buona novella... si...no... (pausa, fa delle facce mortificate, si morde le labbra)  no... davvero non stavo... io scherzavo, lei sa che a me piace scherzare, si...no, non l’avrei mai detto. Giuro! Giuro su di Lei! Scusi, davvero io non...  (ora è un po’ più rilassato)  Va bene, grazie. Comunque davvero io non l’avrei mai detto, voglio dire la platea è curiosa, volevo vedere se....come?... a teatro... sì. Sì, recito in questa commedia, faccio lo Yotl. (pausa. Risata fragorosa)  AH! AH! AH! No, no... non mi vede nessuno, non si preoccupi...Ah, ah... Come... si...si... ho capito...va bene...Ora lo... (pausa)  Va bene ora lo dico. Arrivederla... Si lo so che Lei mi vede sempre... ah, ah. Va bene, ora lo dico. Ancora, a lei... (Mette via il telefono. Nel frattempo è tornato sul palco e indietreggiando si dirige verso le quinte.) Voi mi vorrete scusare ma quella cosa... insomma io scherzavo. Avete sentito anche voi, non posso proprio dirla. Comunque davvero, se ci pensate, può anche darci che la indovinate da soli. Non è una cosa così difficile, sono cinque parole, la prima comincia con la U. Pensateci. Nel frattempo, chi vuole bere qualcosa al bar o fumare una sigaretta, faccia pure…

Si infila nel sipario e sbucando fuori solo con la testa finge di spifferare la frase misteriosa con il labiale, poi si ritrae di colpo. Le luci si sala si riaccendono.

INTERVALLO


  ATTO TERZO – Corto circuito

L a   F o s s a.

La prostituta introduce la scena con un cartello con scritto 'CORTO CIRCUITO". Insieme a lei c'è lo Yotl, che le cammina dietro con in mano un bicchiere di spumante (possibilmente portato dal bar del teatro stesso). Quando la prostituta è uscita lo Yotl la saluta con la mano, si inchina, fa una faccia a commento del suo fondoschiena. Improvvisamente si accorge della presenza del pubblico.

YOTL     Atamanam vidhi. Gnoti seautòn. Kennen sie sich. Conne-toi toi meme. (Esce da una quinta e ritorna subito col dito alzato come per aggiungere una cosa) Tutti dovrebbero avere uno Yotl. Il problema è che non siamo così tanti, si fa quel che si può. Non posso mica star dietro a tutti... me ne danno uno, uno che ha voglia di ascoltare, uno che ha delle domande da porsi - mica uno qualsiasi...insomma qualcosa faccio in tempo a insegnarli, poi quando è pronto lui continua l'opera. Su di sé, e  se va bene anche sugli altri. Smascherare anime è il massimo che posso fare. Siamo pochi, ve l'ho detto, no? MA COME? CON TUTTA LA GENTE CHE MUORE? DIRETE VOI. E bravi, cosa credete? Si ricicla, non c'è mica sempre il tempo di fare nuovi modelli. La materia prima è qui, tra di voi. Capite!... ‘Se non ti conosci, almeno presentati!’, mi diceva il mio... l'ho già detto, vero? (torna sui suoi passi) Indossare una maschera, può essere dannoso per sé e per gli altri. Qualsiasi tipo di maschera, anche gli occhiali da sole. Credete solo a me? No. Chi? Boh. Io vado a farmi un altro drink, stiamo a vedere cosa succede...

Il sipario si apre. La  scena rappresenta per tutta la larghezza i bagni della discoteca "La fossa". A sinistra vediamo le porte del bagno degli uomini e delle donne, affiancate. Al centro la porta d'ingresso del bagno, un lavabo con relativo specchio e un asciugamano ‘a rotolo’. A destra una macchina distributrice di preservativi. In sottofondo si sente la musica proveniente dalla pista: poco prima dell'ingresso di ogni personaggio la musica si alza un po'e di volume per poi tornare in sordina per dare l'impressione di una porta che viene aperta e chiusa. Un RAGAZZO entra veloce e furtivo compra un preservativo e se ne va. Esce. Michele esce dal bagno degli uomini e si lava le mani alla bell’e meglio. Nel frattempo legge ad alta voce le etichette sulla macchina distributrice di preservativi, cambiandone il testo.

MICHELE     DUO: il primo preservativo per farsi le gemelle... Che storia. HA-TU’: Per chi non si ricorda mai il nome della sua tipa… Forte…! e per i più  esigenti....GODO, per una sveltina a modo! Ma non ce l’hanno: AKUEL?…”Buongiorno vorrei un preservativo… quale? Chiede la commessa… Non so uno qualsiasi…Quello lì per esempio… Aaaah… Quell!

Entrano DUE RAGAZZE e si chiudono nel bagno delle donne. Continuando ad asciugarsi le mani e le ascelle, Michele parla con loro.

MICHELE     O tipe! Com’è?

PRIMA RAGAZZA     Dipende...

MICHELE     No dico... avete mica visto la maria?

PRIMA RAGAZZA     Chi, tua sorella?

SECONDA RAGAZZA     Guarda che alla fossa caschi male. C'è un altro tiro.

MICHELE     Hai capito? Pure la musica, è sempre 'stammerda?

SECONDA RAGAZZA      No, poi cambia. Verso le due comincia a pompare di brutto.

PRIMA RAGAZZA     Com’è che ti chiamavi?

MICHELE (guarda in alto) Mi chiamo Sbrinz, il vendicatore di mezzanotte.

SECONDA RAGAZZA     Mezzanotte è passata. Ti sei vendicato?

In quel momento il rotolo si stacca dal muro e Michele rimane con tutto il pezzo in mano. Prova a riappenderlo senza riuscirci. Le ragazze escono dal bagno delle donne.

MICHELE     Ma vafangu...! Non ce l'ho con voi, eh...

PRIMA RAGAZZA      Ma che bel rotolone che hai

MICHELE     Ma che pupille grandi che avete. Sembrate Heidi e Candy Candy.

SECONDA RAGAZZA     A te che ti frega. Ma sta zitto.

Entra Furio. Michele si addossa alla parete nascondendosi come può dietro il rotolo completamente svolto fino a terra. Furio rimane sulla porta e comincia a ballare con le ragazze. La scena va avanti per un po’. Anche Michele, non potendo andare da nessuna parte, comincia ad ancheggiare. Le ragazze lo coinvolgono a ballare a quattro, ma subito escono. Michele va avanti a ballare nascosto dal rotolo, senza accorgersi di essere rimasto solo con Furio.

FURIO (strappandogli il rotolo dalle mani)     Dove l'hai preso questo?

MICHELE     Ehilà. Ci vediamo spesso, ultimamente.

FURIO (gli rimette il rotolo in mano)     Io vado a fare la pipì, quando esco questo è al suo posto.

MICHELE     Non è mica tuo ‘sto bagno.

FURIO (dal bagno)     Faccio il buttafuori qui. Se ti dico di rimetterlo a posto un motivo c'è.

     

Lo stesso Ragazzo di prima entra veloce e furtivo e va verso la macchina dei preservativi

MICHELE    Ti consiglio i SENTO. Eeeh? Ti consiglio i SENTOOOO!! Eeeeh?

     

Il ragazzo non gli dà retta, fa il suo acquisto ed esce, veloce e furtivo.

FURIO (uscendo dal bagno degli uomini)    Sei duro, eh?

MICHELE    Non come te, è chiaro, ma mi alleno.

FURIO (si asciuga le mani nel rotolo che Michele continua a brandire)    O Michele. Guarda che io non c'ho niente contro di te. Però questo lo devi rimettere a posto. Non ho voglia di buttarti fuori.

MICHELE     Mi fai paura quasi come la tua fidanza. Cioè meno di zero.

FURIO     Se LaStefy era qua, non dicevi così. Ti ho visto dalla finestra stamattina che ti cacavi sotto.

MICHELE     Peccato che non c'è. Avremmo...

FURIO (sulla porta)     E invece c'è. L'ho portata io. Ora vado a vedere se la trovo, è le dico che la saluti.

       

Furio esce. Michele rimane di sasso e lascia cadere il rotolo per terra. Lo raccoglie e lo riappende al muro alla bell'e meglio. Entra Mago.

MAGO     Ah, sei qui. Hai visto le ragazze?

MICHELE     No. Però ho visto la morte in faccia.

MAGO     E adesso dov'è, al cesso?

MICHELE      E'di là in pista. Mi aspetta per falciarmi.

MAGO     Capito. Cheffai, stai qui ad aspettarla o vieni?

       

Un TIPO vestito cyber, con una maschera antigas sulla faccia, si affaccia alla porta. Mago lo fa passare.

MICHELE     Sì, penso che mi faccio un'altro giro qui dentro. Si sta bene qui.

Mago esce. Tipo si toglie la maschera per rinfrescarsi. Michele estrae un pacchetto di sigarette e gliene ne offre una.

TIPO     Non fumo.

MICHELE     Guarda che sono tutte canne già rollate. Non mi piace fumare da solo.

TIPO     Minchia, stai messo bene.

MICHELE     Accendi tu?

TIPO      Veramente non so...

MICHELE     Charas. Di solito fumo solo Maria ma oggi butta così...

TIPO     Va beh, dai... un tiro lo faccio, grazie.

MICHELE     Andiamo al cesso. Io sono Michele.

TIPO     Tipo. Piacere. Oh, non è che mi sballa troppo? Sto già un po' concio.

MICHELE     Tranquillo. Mi piace la tua maschera, fa molto… tremendy.

Entrano nel bagno degli uomini accendendo la canna. Un attimo dopo LaStefy entra, si lava la faccia, e asciugandosi le mani, fa ri-crollare il rotolo. Michele si affaccia con la maschera antigas sul volto, vede LaStefy e si richiude in bagno. Il tipo comincia ad accusare gli effetti della canna.

TIPO (con voce impastata, continua a ridere)     O ma sai che ti sta bene? Com'è che ti chiamavi?

MICHELE (con voce camuffata dalla maschera)     Sbrinz. La posso tenere?

TIPO     Non è vero. Non ti chiamavi così. Ti chiamavi Splash. Mi ricordo come se fosse ieri. L’altroieri di dopodomani. Ih! Ih! Nientepopodimeno. Ih! Ih! Ih! Che storia!

MICHELE     Sì, i paralipòmeni. Sei stato attento. Adesso senti...

TIPO     Sono stato attento, adesso sento... Tu sei Splash... abitante di... aiutami, di che pianeta eri?

MICHELE     Dal pianeta Dash. Sei contento? Sono Splash e vengo dal pianeta Dash.

TIPO (urla)     DASH! MI HAI COLPITO AL COREL... SPICK & SPAN! EH! EH! EH! COM'ERA... COM'ERA? TU TI RICORDI? DASH! AIAX, VADA VIA AL COREL, QUELLA TUTTI COI DETERSIVI... TU LA SAI?

MICHELE     No, ho rimosso. Ma ne ho una più forte. Ho un messaggio per voi   terrestri. Stammi a sentire attentamente. Da quello che ti dico dipende il futuro dei castori.

TIPO (sempre più perso)     EH! EH! EH! Passa un po'... Ih,ih! Com'è sto messaggio?

MICHELE (lo spinge fuori dal bagno)     Livello di radioattività sceso a livelli normali. Puoi sbarcare sul pianeta Dash. Vai! Respira, respira la musica

TIPO    Si, ma io quand'è che scendo a livelli normali? Eh, eh, eh! Tu non vieni a sbarcare il lunario sul pianeta Dash?

MICHELE     Sto qui a sorvegliare il fustin... cioè, l'astronave.  Vengo tra poco. Senti la musica, respira la musica. Vai, vai,

TIPO (corre in pista ballando)     E' VERO! POSSO RESPIRAREEEE! RESPIROOOOOOO...!

Indossando la maschera antigas Michele esce allo scoperto. Si trova a faccia a faccia con la LaStefy e si blocca atterrito. Ballando secondo uno stile cyber di sua concezione cerca di guadagnare terreno verso la porta d’uscita. LaStefy lo intercetta e si mette ballare con lui con sensualità. Michele tenta di allontanarla in tutti i modi, finge di disintegrarla, la chiude fuori dal bagno, fa le cose più assurde per smontarla. Ma LaStefy ne rimane sempre più affascinata e trascinandolo di peso lo porta dietro di sé, in pista. Entrano Palla e Ilaria.

PALLA      Hai visto quel tipo con la maschera?

ILARIA     Bello tossico.

PALLA     Perchè lei no?

ILARIA     Andiamo al cesso?

PALLA     E perchè?...Chi ci vede?

ILARIA     Un quarto eh? Andiamoci per gradi stavolta.

PALLA (Mettendole qualcosa  in bocca)     Tranquilla. Richiamino...

MAGO (entrando)     Eccovi qua. Michele?

PALLA     Boh. Mezz'ora fa era al bar.

MAGO     L'avete visto il tipo con la maschera anti-gas?

ILARIA     Abbiamo visto anche la sua tipa. Anche lei aveva la maschera anti-gas, però era la sua faccia.

MAGO     Non è la sua tipa. E' una mia amica.

ILARIA    Ah.

PALLA (cerca di cambiare discorso)     La musica fa un po' cagare stasera.

MAGO     Ho sentito che c'è un rave da qualche parte.

ILARIA     Figo. Ci si va?                

     

Entrano le ragazze di prima, ballando come delle pazze. Mentre parlano continuano a aggiustarsi capelli, calze, cinture e ciglia.

PRIMA RAGAZZA     Tè! Hai visto il tipo cyber? Si muove da dio, né?

SECONDA RAGAZZA    E che? Non l'ho visto? C'è una che le sta incollata, sennò ero già lì.

PRIMA RAGAZZA     Quella è fattissima, se glielo porti via manco s'accorge.

MAGO     Io ci penserei bene. La fattona la conosco. Non è una che la prende sul ridere.

PRIMA RAGAZZA     Bello, a me non mi fa mica paura.

SECONDA RAGAZZA      Che è? Una di quelle che ti minaccia con la siringa? AH! AH! AH! AH! AH!

MAGO (molto serio)     No, è una che tira schiaffi proprio. Io lo dico per voi.

SECONDA RAGAZZA     Ma fatti i fatti tuoi.

PRIMA RAGAZZA (tirando l'altra fuori dal bagno)     Andiamocene, va...

PALLA      Che stronze.

ILARIA     E 'sto rave?

MAGO     Non si sa ancora di preciso. Sai com’è. Mi sto informando.

ILARIA     Io vado a ballare. Venite?

PALLA     Ti raggiungo.

ILARIA     Dai.

PALLA     Vai. Ti raggiungo.

Palla le fa segno con gli occhi di lasciarla sola con Mago. Ilaria se ne va offesa. Palla e Mago rimangono soli. Silenzio per qualche istante.

MAGO      E allora?

PALLA     Io ti devo dei soldi, sai? Anzi, ora te li do’.

MAGO     Soldi di che?

PALLA     Per la tua prestazione professionale. Di questa mattina.

MAGO     Me li dai dopo, dai. Non sta bene qui ai cessi.

PALLA     Hai ragione. Sai che, dopo che sei andato via, sono tornata a letto e ho fatto un sogno. Te lo racconto?

MAGO     Mi sa che lo conosco già. Comunque sentiamo.

PALLA     Ma no, questo non lo conosci. C'eravamo io e te, e tu riparavi il tostapane, come hai fatto, no? Facevamo su un casino, non si capiva bene. Poi insomma tu mi intortavi con una storia del burro, prima però avevamo litigato...

MAGO     Io e te abbiamo litigato? Di già?

PALLA     Sì , però solo così. E comunque alla fine facevamo pace.

MAGO (avvicinandosi a lei)     Ah. E come facevamo esattamente a fare pace?

PALLA (guardandogli la bocca)     Mah, facevamo delle cose con il...

Entra UNO POCO RASSICURANTE e va alla macchina dei preservativi.

UNO POCO RASSICURANTE     Ahò! Ma quanti tipi ce ne stanno?

Palla e Mago, visibilmente infastiditi dall’interruzione, non gli danno retta.

UNO POCO RASSICURANTE     Oh, scusa, c’è sta tipa strafica che me la dà sicuro. Mi consigliate o no? Non sono mica ubriaco, eh? Figa, Si fa per parlare. A me piace parlare... PERO’ MI PIACE ANCHE TROMBARE! Ah! Ah! Avete capito la battuta? Ah! Ah!

PALLA     Vai sul classico. Prova i Duo.

UNO POCO RASSICURANTE     Ah, te usi quelli, te?

PALLA     Duo, Sento, Hatù, Settebello... quello che capita.

UNO POCO RASSICURANTE     Ne sai tante, eh? Cazzo, di marche. (a Mago) Oh, stai messo bene, eh?

MAGO (infastidito si avvicina e si appoggia alla macchina)     Guarda che è sceso qualcosa.

UNO POCO RASSICURANTE     Ahò! Ma ch'è 'sta roba? Scusa, neanche ce li ho messi ancora i soldi.

Estrae una fetta di pane bruciacchiato e la guarda in controluce.

MAGO     Pare che c'é una scritta.

UNO POCO RASSICURANTE     Davvero. Ci sta scritto qualcosa su una fetta di  pane... Scusa cazzo…fa un po' vede' cosa c'è scritto... EMME...BI...E...CI...MBECI...ELLE...ELLE... MBECILL...'mbecille. (ci mette un po' a realizzare) 'MBECILLE? E che cazzo...! 'MBECILLE! Scusa, così c'è scritto!!!. AHO, MA CHE SCHERZO DI MERDA È??? M'HA CIULATO I SOLDI, MACCHINA DEL CAZZO. (dà un cazzotto alla macchina) SPACCO TUTTO, SCUSA! MO' VADO A FARMI SENTIRE A 'STI STRONZI!!!

Esce infuriato

MAGO (ridendo)     Hai visto che faccia? Non sapeva più cosa dire.

PALLA (serissima)     Si può sapere perchè ridi?

MAGO      Mi sembrava divertente. Non lui, la situazione.

PALLA      Ma non hai visto cosa è successo? Oddio, cosa succede. Io non mi sento..

MAGO       Calmati Palla, guarda che..

PALLA     CALMATI UN CORNO! CHE  ROBA MI HANNO VENDUTO, PORCA PUTTANA?

MAGO     Guarda che l'ho visto anch'io quello che hai visto tu.

PALLA     Che cosa? Che cosa hai visto, sentiamo?

MAGO    E' uscito un pezzo di pane anziché il preservativo. Qualcuno avrà fatto uno scherzo, dai Palla...

PALLA     E stamattina? Anche stamattina mi hanno fatto uno scherzo?

MAGO     Ma cosa c'entra stamattina? Hai fatto un sogno...

PALLA     Non lo so. Non è che mi hai messo qualcosa nel bicchiere? MAGO, MI HAI MESSO QUALCOSA NEL BICCHIERE?

MAGO     O ma sei fuori? Ma secondo te io sono...

PALLA     Scusa, scusa, scusa, scusa. Non volevo dirlo. Ti prego scusami...Senti andiamo a cercare Ilaria, mi sa che ci hanno venduto una cala tagliata. Devo vedere come sta messa Ilaria. Sono calma, davvero. Vieni?

Escono. Subito dopo entrano le due ragazze. Una delle due sta piangendo.

PRIMA RAGAZZA     Vieni. Mettici un po' d'acqua...

SECONDA RAGAZZA     Puttana! Mi ha rovinato...

PRIMA RAGAZZA     Fa vedere.

SECONDA RAGAZZA     Ahio! Cazzo, mi fai male. Io l'ammazzo quella.

PRIMA RAGAZZA     Si, ma anche te. Cosa ti metti a fare la cretina con lui? Che ti fregava di quello? C'aveva una maschera in faccia, mica era niente sennò.

SECONDA RAGAZZA     Non capisci niente. Non hai visto come si muoveva da dio?

  PRIMA RAGAZZA      Anche la sua tipa. Lei si agitava anche peggio.

SECONDA RAGAZZA     Quella troia!

Entra Michele tutto sconvolto con la maschera antigas in faccia.

PRIMA RAGAZZA     Eccolo qua. Non dire niente.

SECONDA RAGAZZA    Io dico invece! O, guarda cosa m'ha fatto la tua vacca.

MICHELE     Prego?

SECONDA RAGAZZA      E fai bene!

PRIMA RAGAZZA    Ma non ti sei accorto?

MICHELE     Accorto di che?

PRIMA RAGAZZA     Quella stronza della tua tipa ha graffiato la mia amica in faccia, guarda qua!

MICHELE     No, ti prego non farmi vedere sangue, ti prego.

SECONDA RAGAZZA     Sei una merda, sei.

MICHELE (si toglie la maschera)     Oh, bimbe! Vediamo di calmarci. Non è che mi prendete per un altro. Io non so neanche di cosa parlate. Questa l’ho presa in prestito. Ecco: da lui!

TIPO (entrando)     SPLASH! Sei qui! Ciaaaooooo!

MICHELE (rendendogli la maschera)     Tutto a posto? Tieni, grazie per il giro.

TIPO     Ma va, dai tienila ancora un po’. Ti sta bene.

MICHELE      No, davvero. Mi sono divertito abbastanza.

TIPO     Va be’ ma tienila, te la regalo.

MICHELE     No, davvero, io non...

TIPO      Tienila ho detto. E’ tua.

PRIMA RAGAZZA     Sei tu lo stronzo allora!

TIPO (a Michele)      Chi è ‘sta pazza?

  SECONDA RAGAZZA     Ah, siamo noi le pazze. La tua tipa no, invece?

TIPO     Sentite, non è che ci siamo conosciuti prima, no? Sbrinz, tu le conosci queste due?

MICHELE     Noi...no... forse qui in bagno... di vista...

PRIMA RAGAZZA     Insomma, c’è una tipa che ballava con uno di voi che ha preso a morsi la mia

amica. Guarda qua che roba.

MICHELE     Ma non l’aveva graffiata?

SECONDA RAGAZZA     Mi ha anche morsa!

TIPO     Non mi fare vedere il sangue che sto male.

In quel momento entra LaStefy. Michele la vede e fulmineo si riprende la maschera e la infila in testa.

LASTEFY (Eccitata)     Ecco, dov’eriii!

Michele cerca scampo, e si rifugia nel personaggio con la maschera. Comincia a ballare poco convinto tanto per prendere tempo.

PRIMA RAGAZZA (Atterrita)     E’ lei! La gatta sul cesso che scotta!

SECONDA RAGAZZA      Lascia stare che ne prendo ancora. Usciamo va. So io cosa fare.

Le due ragazze escono di soppiatto.

TIPO     Oh, Splash. Tira fuori un’altra canna, dai.

LASTEFY     Mollaci un po’. Non vedi come balliamo da dio?

TIPO     Oh, ma pure tu c’hai il mestruo? Pure quell...

Alla parola ‘mestruo’ LaStefy si gira su se stessa come Karate Kid e gli infila un calcio in mezzo alle palle. Il tipo stramazza a terra afono. Poi si gira e ricomincia a ballare con Michele che adesso non balla distrattamente ma ci mette un impegno totale, con risultati eccellenti.

LASTEFY     Finalmente soli.

LaStefy comincia a ballare una specie di lento e si avvinghia a Michele, che non sta al suo ritmo, ma si scatena con le gambe tremanti.

LASTEFY     Sai cosa mi piace di te... che non parli... non mi piacciono gli uomini che parlano... tu parli con il corpo (Michele mima uno che si è cagato addosso) seiun po’ misterioso, vero?fammi vedere almeno la tua faccia, vieni qua.

LaStefy lo stringe a sè. Michele, ballando si divincola come può, ma la lei gli strappa la maschera di dosso. Michele si butta terra e finge di morire soffocato contorcendosi. LaStefy si china ad aiutarlo, ma lui si nasconde a testa in giù, si strozza sul serio ed emette versi disumani. Entra Furio. Guarda LaStefy, il tipo che si tiene ancora le palle e Michele in un angolo che si auto-strangola.

FURIO     OH, NON TI POSSO LASCIARE SOLA UN ATTIMO!

LASTEFY     Madonna che paura, è arrivato il Big Jim.

Furio si china e solleva con un braccio solo solleva il tipo per il passante dei pantaloni e quello rimane in piedi, afono, nella stessa posizione contorta.

FURIO     Tanto per sapere, eh...Questo qui?

LASTEFY     Mestruo.

FURIO (al tipo)      Non si dicono queste cose alle donne. Cattivo cattivo. (gli dà due finti pugni in testa) Ecco si è scusato. E l’uomo ragno lì?

LASTEFY     AOOOH, MA CHE SEI? MIO PADRE?

FURIO     Sono il buttafuori. Non è bello che la ragazza del buttafuori picchi tutti senza motivo.

LASTEFY (incazzosa)     Ma io a quello non l’ho neanche toccato. Anzi se lo vuoi sapere lo stavo per toccare ma sei arrivato sul più bello.

FURIO     Senti, vivi da me e te la fai con me. Perciò non vai con gli altri. Semplice.

LASTEFY     Se no? Se no? Mi butti fuori? Tu sei così bravo eh! Solleva i pesi, lui. Va su e giù lui, su e giù su e giù su e giù.

FURIO (cucciolone)     Ma amore! L’altra notte ho fatto anche un po’ destra e sinistra...

  LASTEFY     MA VAI A CAGARE!!!

  Furio la ignora e si avvicina a  Michele, lo tira su con un braccio. Michele si tiene il naso tra le mani e mugola.

FURIO (controllando i danni)     Spacchi sempre il naso prima, a quelli che ti vuoi fare?

LASTEFY     Quello non  l’ho toccato ti ho detto.

FURIO     Mettiti un po’ d’acqua che ti passa.

MICHELE (con voce nasale)     Sto bene, sto bene. Grazie, devo andare...

Michele si divincola e si avvia veloce all’uscita. In quel momento Mago entra e Michele si prende la porta in piena faccia e rimane a terra, questa volta veramente ferito e dolorante.

MAGO     Furio, LaStefy...avete visto le ragazze? Oh,  scuuuuusa! Sono stato io?

LASTEFY (con orrore)       Ahio. Il naso.

FURIO (A Mago)     Lo conosci?

MAGO     Ma come lo conosci? E’ Mic...

MICHELE     AAAAHHHHHH!!!! AAAAAAHHHHHH!!!

MAGO     Oddio, che c’è?

LASTEFY     Ahio. Il naso.

MAGO      Mettici l’acqua, subito.

FURIO      Dai, fai vedere. Come che si chiama, sto qui?

MAGO      Mic…

MICHELE     AAAAAHHHH!!!!!! AAAAAHHHHHHH!!!!

LASTEFY     Ahio. Il naso.

MAGO      No, Furio. Lascia fare a me, lo sai che tra te e Mic...

MICHELE     AAAAAAHHHHH!!!!AAAAAAAHHHHHH!!!!

MAGO     MA INSOMMA! VIENI A LAVARTI LA FACCIA, CAZZO. Scusate, dai uscite. Non preoccupatevi. Ci penso io

LaStefy e Furio escono. Michele si fa portare fino al lavandino e mette la faccia sotto. Entrano Palla e Ilaria. Michele sbatte la testa sotto il rubinetto.

MICHELE     Ma bastaaaaaa!

PALLA     Cosa è successo?

MAGO      Ma niente, un casino. Sono entrato di corsa e l’ho preso con la porta.

ILARIA      Non fatemi vedere il sangue per favore.

MAGO     Ma no. Non è niente. Fa vedere.

MICHELE     Sono tutto gonfio…

PALLA     E cosa vuoi che sia... togli le mani. Vedrai che non hai niente.

Michele, spalle al pubblico, si toglie lentamente le mani dalla faccia.

TUTTI (con orrore)     AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!!

Luce strobo. Musica tecno assordante. Michele si riprende un po’ e con gesti buffi mima tutto quello che gli è successo. Poi tutti si mettono a ballare insieme. Di colpo qualcuno entra nel bagno e spiega qualcosa che attira tutti fuori dal bagno. Mago è l'ultimo ad uscire ma si ferma sulla porta. Un rumore meccanico ha attirato al sua attenzione. Si avvicina alla macchina ei preservativi e ne estrae un fetta di pane bruciacchiata. Con una chiave gratta la superficie e compare un messaggio:

MAGO     SONO SEMPRE QUELLO DI STAMATTINA. HO ALTRE TRE DOMANDE DA FARTI. Uno: COSA FA IL FUNGO? Due: A COSA SERVE L’OMBELICO ??? Tre: PERCHÈ DICI SEMPRE QUELLA STRONZATA "I TOSTAPANE SONO IL MIO PANE?"

Mentre legge il messaggio lo YOTL entra in scena e si mette alle sue spalle. Ha in mano un bicchiere di spumante che si è portato dal bar del teatro ed é visibilmente alticcio. Legge l'ultima parte del messaggio all'unisono con lui, come se lo conoscesse a memoria.

MAGO     Sei qui, ti sento!

YOTL     Anch'io ti sento! Facciamo l'ammore dài...

MAGO     Sento anche il tuo fiato. Hai bevuto.

  YOTL      E allora? Vorrà dire che non ci baceremo sulla bocca, come i cani.

MAGO       Le ultime tre domande... (riflette) ...Non hanno senso!

YOTL     Sì che ce l'hanno. Tutte le domande hanno un senso. Sono le risposte a non averlo.

MAGO     Senti. ho avuto una giornata un po' strana. E ho come l'impressione che non sia ancora finita. Almeno per una volta non puoi sforzarti di essere più chiaro?

YOTL     Io devo essere chiaro?

MAGO     E chi se no?

YOTL     Prova ad arrivarci da solo.

MAGO     Ho capito è un altro dei tuoi indovinelli. E va bene.... CHI PUÒ ESSERE PIÙ CHIARO DI TE... vediamo un po'. Quante persone ci sono qui?

YOTL     Due.

MAGO     Appunto, io e te. Quindi chi può essere più chiaro di te, visto che ci sono solo qui?

Lo YOTL si avvicina a TIPO ancora accasciato in un angolo tenendosi le palle.

YOTL       Questo?

MAGO

      Cosa c'entra lui adesso? Ha detto mestruo a LaStefy.

TIPO (con voce soffocata)     Shhhh.....non dite quella parola...

YOTL     Lui c'entra come chiunque altro. Tu ti fai le domande perchè è umano farsi domande. Per esempio: ti sei chiesto perché questo qui si tiene le palle?

TIPO     Perché mi fanno male...

MAGO     EHI! ANCHE LUI TI SENTE. OH, TIPO! TIPO! Come che si chiamava questo qui? La senti anche tu, eh? La senti anche tu una voce?

YOTL     Non mi sente veramente. Solo qualche parola ogni tanto. Vedi, questo tipo qui, sembra uno qualunque, no? Non gli daresti un euro bucato. Invece è uno speciale, davvero? E' quello che viene definito 'antennato.'

MAGO     Antenato di chi?

YOTL     Non: antenato. Antennato, con due enne. Uno che c'ha l'antenna giusta. Capta delle cose ma non se ne rende conto. Un talento naturale, che si può amplificare con le droghe, ma non è possibile controllarlo. Stai a vedere. (si avvicina a Tipo e gli grida in un orecchio) AL FUOOOCOOO!!!!!! LA TUA MACCHINA STA ANDANDO A FUOCO CON DENTRO TUTTI I TUOI CD MENTRE LA TUA RAGAZZA LA DA’ VIA A TUTTIIII!!!

Tipo non fa una piega. Lo Yotl si avvicina a Mago e gli sussurra nell'orecchio.

YOTL      Anche la tuaaaa....

MAGO     Smettila! Ho capito. Io ti sento perfettamente e lui no… E allora? Si vede che sono pazzo e quello lì è solo un parafulmine o come cazzo si dice.

YOTL     Un antennato.

MAGO     QUELLA ROBA LI’!

YOTL     Appunto: Lui è uno che…BLBBLBLBBL!

MAGO      Cosa?

YOTL (serissimo)      Scusa. Ho avuto un attimo di...

Lo Yotl comincia ad accarezzarsi le tempie e si porta alle spalle di Mago. Mago assume un'espressione molto concentrata, come se volesse piegare un cucchiaino con la forza del pensiero. Anche Mago comincia a accarezzarsi le tempie, con gesti identici a quelli dello Yotl

YOTL      Mago. Sentimi bene. Non è che io non voglio spiegarti… è che non posso…

MAGO      Sì che puoi.

YOTL     Davvero: non posso.

MAGO    Davvero: puoilo. So che puoi puoierlo se ci provi.

Lo Yotl assume la stessa espressione di Mago. Ora sembra lui ad essere dominato. Continua per un po' a massaggiargli le tempie, poi prende a massaggiarsi le sue.

YOTL     Tu vuoi sapere cos'è uno YOTL?

TIPO     YOTTTLLLL!!!

YOTL     ZITTO TU!!! ALZATI SUBITO DI QUA E NON RICORDARTI PIÙ NIENTE DI NIENTE.

TIPO (si alza come se niente fosse successo)     Oh, porca puttana com’è il mio codice PIN?

Lo Yotl e Mago fanno la stessa faccia come per dire "Brutta storia...", poi si rituffano nella loro posizione concentrata.

MAGO      Vorrei sapere cosa sei... ti dispiace?

YOTL     E va bene...ora te lo dico...non dovresti sentire quello che stai per sentire..ma qua sta succedendo qualcosa di strano e forse è meglio che...BLBLBLBBLBLBL

MAGO     Eddai!

YOTL     Mi sto impegnando, giuro. BLBLBL! Dammi un secondo, non è facile.

MAGO     Cosa sei?

YOTL     Cosa sono...io sono… sono una voce. Uno Yotl è una voce, in mezzo ad altre voci...

MAGO     Lo sento che è una voce, cazzo, è tutta la vita che la sento. Ma cosa vuol dire?

YOTL     BLBLBLBBL!

MAGO     BLBBL, cosa? Non vuol dire niente BLBLBLBLBL!

In quel momento si sente una sirena della polizia. Mago si riprende dallo stato di catalessi e corre fuori. Lo Yotl rimane come incantato con dei lievi tic a un'occhio e cammina sul posto.

YOTL

      BLBBL….BLLBBBLL…BL…BL…BL…

Nel bagno degli uomini si vede una grande luce azzurra, ne esce un uomo guardandosi intorno. L’uomo indossa una tuta con un logo logo triangolare con scritto 'Assistenza'. Sulle spalle ha due piccole ali dorate, fatte col le pinze di un tostapane. Insieme a lui c'è un ragazzo giovane, il suo aiutante, che senza dire una parola comincia a smontare tutta la scena, e la porta, pezzo per pezzo dietro le quinte, finché non rimane più niente. L'uomo da una controllata allo YOTL che sembra non accorgersi della sua presenza. Gli controlla qualcosa sotto l'ascella, poi estrae un orecchio di lattice e ci parla dentro.

OPERAIO      Qui Assistenza. Sono qui... sì ho dato un'occhiata, credo di sapere... Allora il codice è Y- 564MAG. Niente... E' scaduto. Non ha niente, ho controllato... Infatti.... Adesso avviso io, volevo solo dirvi che qui era tutto a posto e sapere se è arrivato lo schema per l'altro YOTL, quello di Parma. E' arrivato? Mandamelo sul telefono, grazie sì. Passo.

L'operaio fa un' altra telefonata. Mentre attende la linea si avvicina allo Yotl e gli strizza un capezzolo.

OPERAIO     Canta Carosello!

YOTL     BLBLBBLBLBLBLBBBBLLBBLL

OPERAIO     Ah, Andiamo bene. Pronto? Eccomi. Allora Y-564MAG, si ce l'ho qui davanti. No, non è guasto, è solo scaduto. Se voi controllasse meglio nell'archivio, non farei i viaggi a vuoto... Non sto facendo polemica, dico solo che sono stato mezz'ora nascosto in un water per niente.... Cosa? Un'ora o due di autonomia, al massimo. non canta neanche Carosello. La mia idea era di trasferirlo su Parma, così mi porto su quello senza dover aspettare lo schema. Ecco... allora faccio così? Perfetto. Stasera? Andate? Io non lo so, dipende dal tempo. Va be', passo...

L'operaio infila un dito nell'orecchio dello Yotl. Ravana un po', ci soffia dentro e gli dà una spolveratina.

OPERAIO     Su con la vita. Tra poco ti aspetta una bella signorina. Ti è andata bene, va là...

L'operaio rientra in bagno seguito dal suo assistente e un luce azzurrina più tenue di quella di prima accompagna la loro sparizione.

YOTL     BLBL... Ehm... Allora Mago. Hai tutto più chiaro adesso? Mago? Oh, cavolo, l'ho perso ancora. Ma dove è andato a finire? Mago?

Si mette un dito nell'orecchio che gli prude. Lo estrae, guarda in direzione del bagno, poi si guarda sotto l'ascella e capisce.

YOTL     MAGOOO!

Esce correndo. Sipario.


ATTO QUARTO – Riparazione

P i a z z a l e.

La prostituta porta un cartello con scritto 'RIPARAZIONE". Scende in mezzo al pubblico e tenta di adescare qualcuno prima di andarsene. Il sipario si riapre. La scena, a parte un fondale che rappresenta un cielo notturno e un quartiere industriale all'orizzonte, è completamente vuota. Ogni tanto i fari di una macchina di passaggio si allungano sul fondo e scompaiono, dando l’idea di una strada nelle vicinanze. Seduto per terra Furio tiene LaStefy sulle ginocchia. LaStefy ha un cerotto vistoso sopra il sopracciglio destro.

FURIO (controllando la ferita)      Fa vedere…

LASTEFY      Ahia, quella vacca marchiata.

FURIO     Dai non è niente, guarda, ti ha preso di striscio.

LASTEFY     Io l’ammazzo.

FURIO     Le ho già ammazzate io, dai scimmia. Non hai visto quante ne hanno prese?

LASTEFY     E non ho visto no. Avevo tutto il sangue, vedevo solo rosso. Fai piano! (diventa tenera e gli scatta il napoletano) C’hai fatt’ ‘a faccia accussì.

FURIO     Beh, modestamente...

LASTEFY     E quel tamarro! Come l’hai conciato? Gli hai stroncato la faccia a quello stronzo, così impara a fare il sicario da quattro soldi. Minchia se le ha prese.

FURIO       Lo sai che Michele si è buttato anche lui nella mischia?

LASTEFY     Michele cosa?

FURIO     Ma sì dai, Michele. Te lo giuro. Ne ha presa una, quella che ti ha tirato la centra nell’occhio, io ero lì con questo attaccato al collo da sopra e vedo sta tipa volare in un cespuglio. E’finita nei rovi si è graffiata tutta la faccia che sembrava Scarface.

   LASTEFY     Ma dai… quell’idiota?

FURIO     E’ stato forte, giuro. E’ arrivato a chiodo col Ciao sulla prima tipa, l’ha proprio investita di netto poi ha tirato fuori una specie di maschera anti-gas  e ha

cominciato a menarla con quella.

LASTEFY     Un’idiota appunto.

FURIO      Ma no, mi voleva aiutare, che cacchio ne so. E’ stato lì che il tipo grosso si è distratto e gli ho centrato il naso con una testata.

LASTEFY     Secondo me hai visto male. Figurati se un vigliacco come Michele si butta in una rissa col sangue.

FURIO      Ma sono sicuro che era Michele, è arrivato che aveva già il naso pieno di sangue anche lui, si vede che si era già preso a botte dentro. Sai, certe volte ti scatta la violenza, anche se sei pistolino, cosa vuol dire è la rabbia che c’hai dentro. E poi siete amici cazzo, tu non avresti difeso lui?

LASTEFY     Io gli sarei passato sopra col trattore.

FURIO     Ma smettila. Fai sempre la dura, ma chi ci crede…

LASTEFY     E tu allora? Che fai sempre il cazzone e ce l’hai piiiccolo.

LaStefy si  avvinghia a Furio, lo stuzzica e lo bacia sulla testa rasata. Furio la ribalta e i due cominciano a baciarsi appassionatamente. Arrivano Palla e Ilaria. Dietro di loro entra anche Tipo e si mette in angolo a guardarsi intorno.

PALLA     Non è coso quello? Quello che ci ha presentato Mago?

ILARIA     O è lui o è una gigantografia.

PALLA     Com’è che si chiamava?

ILARIA     Boh. Fusto... Furia... una cosa così

PALLA     Sì, Furia cavallo del West si chiama.

ILARIA      Che scema. Guarda che si chiama tipo così.

PALLA     Furio magari.

ILARIA     E io che ho detto?  Ma quand’è che si staccano?

  PALLA     Scusate...

ILARIA     Dai... non vedi che stanno facendo?

PALLA     Si, ma... Cos’ha all’occhio?

ILARIA     C’è stata un rissa. Quella che ti dicevo prima al bar. Adesso le prendiamo anche noi, me lo sento. Dai, teliamo..

PALLA      Ma va!

FURIO     Eh, siete qua.

PALLA     Ciao.

LASTEFY     Voi sapete nulla di ‘sto rave?

ILARIA     Boh. Mago ci ha detto che ci vedevamo qui..

FURIO     Comunque è qui. C’erano altri prima.

PALLA     Va beh, allora aspettiamo.

 

Anche Palla e Ilaria  si siedono per terra. Arriva TIPO

LASTEFY     Qualcuno ha una canna?

TIPO (ancora fuori)     Ih! Ih ! Oh! Ih!

LASTEFY      Tu con quegli occhietti da criceto, c’hai una canna?

TIPO (piange da ridere)      E come no? Da pesca. Ih! Ih! Ih

LASTEFY     Che cacchio ride questo? Ce l’hai o no una canna?

TIPO (si asciuga le lacrime)     Si, no, ce l’ho dentro… ce l’ho qui dentro la canna. Tutta fumata, tutta fumata da solo.. Me l’ha data uno che si chiama Sbrinz! Ih! Ih! Il vendicatore di mezzanotte.

FURIO     Mi sa che dice Michele.

Al nome Michele la LaSTEFY comincia a ringhiare sommessamente.

FURIO     E piantala. Ne ha prese abbastanza anche lui, mi sembra, no?

TIPO     Si, si! Mi sembra Sbrinz. Ne ha un pacchetto così, di canne. Già rollate!

FURIO Hai visto? Adesso arrivano gli altri e ci fumiamo una cannetta.

PALLA (a LaStefy)     Tu sei amica di Mago, vero?

LASTEFY     Abbiamo cagato insieme, non sai quante volte.

ILARIA (con grande interesse)     Veramenteee???

FURIO     Vuole dire che si conoscono bene.

LASTEFY     Grazie per la traduzione.

TIPO     Che storia…Anch’io ci cagavo sempre sotto quella pianta, poi mi hanno scoperto e mi hanno mazzulato per bene…

PALLA     Dov’è che cagavi tu??

LASTEFY     Io sono LaStefy. Lui si chiama Furio ed è il mio eroe ciccione.

ILARIA     Non: il Furio?

FURIO     No, io Furio e basta grazie. Già mi hanno dato un nome così. Mi è toccato fare body-building a tredici anni, per far smettere le battutine.

PALLA     Eh! Sei diventato bello grosso.

LASTEFY (orgogliosa)     Lui è come il Big Jim. Se gli schiacci i brufoli dietro la schiena ti mena.

ILARIA      Io sono Ilaria, ci siamo viste prima al bar, prima del casino.

LASTEFY     Ilaria?

ILARIA     I-laria se preferisci. Oppure anche solo Aria. E’ uguale. Ah! Ah!

PALLA       Io Palla. Niente domande sul nome, prego.

FURIO     E no… Adesso spieghi!

PALLA     Ma niente, sai quei soprannomi da piccola... poi è rimasto.

TIPO      Io mi chiamo Volo. Palla-volo. Ih!Ih!Ih!Ih!

PALLA     Un altro.

  FURIO     Eh, ognuno ha le sue croci, Palla. Dai sedetevi che mo’ si va a un rave.

ILARIA     Ma c’è allora?

Arrivano Mago e Michele. Michele ha il suo kefia avvolto sul naso, come una benda. Appena vede LaStefy si aggrappa a Mago.

MICHELE     C’è la LaStefy

MAGO     Non fare il pirla. Non vedi che è tutta presa?

MICHELE     Cacchio, cosa le è successo, anche a lei? Sono stato io?

MAGO     Ma va, c’è stata un pestaggio. Quelle due che c’erano ai cessi. L’hanno aspettata fuori con un tamarro mai visto. Stava finendo male. Ma non hai visto?

MICHELE     Ma non lo so… a un certo punto stavo andando col motorino e ho investito una…mi si è buttata sotto le ruote e siamo caduti in un cespuglio. Allora l’ho presa a mascherate-anti-gas in testa.

MAGO      Tu cosa?

PALLA     Mago, siamo qua!

MICHELE     Non avevo altro scusa… pensavo fosse una vigilessa che conosco, una che mi perseguita, e quando l’ho investita non ho più ragionato… non volevo farle male, stavo solo cercando di non farmi riconoscere.

MAGO     Picchiare con una maschera antigas non è un bel modo per non farsi riconoscere.

MICHELE     La motoradio si era incastrata… ho usato la prima cosa che ho trovato.

MAGO     Ehilà raga! Allora? Siamo tutti qui.

TIPO (canta)      E TUUUUTTINSIEEEEMEEEE..

FURIO      Cosa gli è successo a questo qui?

TIPO     …VOGLIAMVEDEREEEE….

LASTEFY     Uei! Michele! Ce l’hai un calumet della pace?!?

MICHELE (Si toglie il kefia dal viso e titubante le porge una canna) Ha fatto due tiri di questo.

   TIPO     …BRACCOBALDO SCIÒÒÒÒ!!! Ih! Ih! Ih! Ih!

LASTEFY      Uccidetelo.

LaStefy accende la canna fa cinque tiri pazzeschi e la passa a Michele, che capisce che si può fidare. Si siedono tutti in semicerchio, tranné  Tipo che fa da spola per la canna. Ogni volta che arriva in fondo, la va a prendere e senza fumare la porta come quello che alle olimpiadi porta la torcia, cantando la musica di“Momenti di gloria”. Nel frattempo lo Yotl arriva sotto braccio alla Prostitta che naturalmente non lo può vedere. La ragazza si posiziona in fondo nella scena, in penombra. Lo Yotl si sgancia da lei a malincuore e si siede dietro a Mago.

PALLA     Ciao.

MAGO     Chi saluti?

PALLA     Il tuo amico.

YOTL (gridando sottovoce)     LEI… LEI MI VEDE.

      Mago sobbalza per la voce dello yotl. Rimane pietrificato. Palla si distrae a  parlare con gli altri e solo allora Mago si mette  a parlare con lo Yotl. Per non dare nell’occhio finge di parlare con Tipo, approfittando del suo stato confusionale.

MAGO      Come “ti vede”???

YOTL     Non hai sentito? Mi ha salutato.

MAGO      Ma va, è un caso.

YOTL     Credi? Vediamo subito. Come va Palla?

PALLA (Si gira, lo saluta con la mano distrattamente e torna a parlare con gli altri.)

Bene, benissimo, grazie.

MAGO (Sempre fingendo di parlare nell’orecchio di Tipo)     Non ci posso credere.

TIPO     …Neanch’io. Non mi passa più.

MAGO      Come fa a vederti?

YOTL     Ora te lo spiego, giuro. Sarebbe la lezione di fine corso, ma ormai BLBL!…

MAGO      Ma sa anche chi BLBL sei?...Cioè cosa sei?

  YOTL      Non questo no, mi vede e basta. E’ una donna. Riesce a vedere le cose in    modo diverso dagli uomini. Probabilmente sa che non dovrei esserci, ma dal momento che ci sono, le va bene così. “L'identità di razionale e di reale significa appunto che il concetto...”

MAGO     Lascia perdere la filosofia. E’ un antennata o è solo pazza?

YOTL     Di più. E’ innamorata…

MAGO      Inna-che?

YOTL     …di te.

MAGO     Di te?!?

YOTL     Non di me? Di te!!!

MAGO      Non è vero. Non ci credo.

TIPO      EH, A CHI LO DICI?!?..NON MI PASSA PIÙ…

MAGO     Ma…da quanto?

TIPO      NON LO SO. DA TRE ORE…

YOTL     Da dieci minuti. Dieci minuti fa, tu l’hai baciata e poi le hai detto, “vado a recuperare il mio amico poi vengo a recuperare te”. E lei si è innamorata. Proprio su quella frase lì.

MAGO       Perché ho detto “recuperare te”?

YOTL     No, no. Perché hai pensato al tuo amico. Ha capito che eri felice, ha pensato che la felicità ti portava a preoccuparti degli altri, e di colpo si è vista ottantenne con te circondata da nipotini vostri e nipotini di altri, ha visto alla luce del caminetto che raccontavi del vostro incontro e tutti ascoltavano affascinati e ti volevano bene.

MAGO     Tutto questo?

YOTL     E’ una delle poche cose che gli umani sanno fare per istinto anche da adulti..

Si chiama “proiezione”, Dura un istante, è come un dejavu, solo proiettato in avanti. Ma è’ qualcosa di più di una premonizione perché contiene delle verità nascoste che possono anche cambiare il corso degli eventi, come se li plasmassero. Se gli umani fossero consci di questo potere, questo non funzionerebbe più; il segreto è sta nel non rendersene conto.

MAGO     Proiezione…?

YOTL     Come al cinema. Naturalmente non si è resa conto di nulla. Lei crede di essersi innamorata per come l’hai baciata.

MAGO      Infatti mi sono impegnato un casino! Ma cosa c’entra questo col fatto che ti vede?

YOTL     Quando ci si innamora, si apre una finestra. A volte per pochi minuti, a volte per giorni. Ad alcuni per sempre. Attraverso questa finestra si possono vedere cose che gli altri non vedono. Luci strane, colori che non esistono, frecce luminose, campanellini, angeli. Perfino uno come me. Perfino uno Yotl.

TUTTI (si alzano in piedi e si risiedono subito)     YOOTTTLLL!!!

MAGO      Non dirlo più per favore. C’è già una canna che gira, ci manca anche il balletto.

TIPO (alzandosi in piedi di nuovo, parla con agitazione)     EHI ! PERCHÉ ABBIAMO FATTO COSÌ?

MAGO     Così come?

TIPO     Oh! Non fate gli stronzi. ci siamo alzati tutti e abbiamo fatto un verso, tutti insieme!

FURIO     Perché non ti siedi? Va tutto bene.

PALLA  (a LaStefy, con complicità)     E andato...

TIPO (l’effetto della canna gli è sceso di colpo)     Ti ho sentita. Non sono fuori, cioè lo ero, ma adesso non lo sono. Ci siamo alzati tutti insieme e abbiamo gridato “CHIODO!” Non fate i bastardi, avete sentito anche voi.

Nessuno risponde. Lo Yotl si alza in piedi e fa dei segni con la mano a Palla, che non capisce. Lo Yotl si mette dietro al TIPO e gli passa le mani ripetutamente davanti agli occhi, gli si para davanti, finge di prenderlo a sberle, gli mette un dito nel naso. Lui naturalmente non si accorge di niente. Poi lo Yotl con una mano indica se stesso e con l’altra indica in alto. Palla lo guarda estasiata, con un sorriso ebete sulle labbra.

YOTL     MAGO!

Mago e si gira verso la voce, ma non osa dire niente. Tipo, sentendosi osservato da Palla e Mago, comincia a indietreggiare. Lo Yotl lo sorregge e gli fa muovere le braccia come un pazzo. Palla ride e lo indica. Le luci si abbassano lentamente e parte una musica mistica e un po’ inquietante.

TIPO     AVETE DETTO….‘YOGURT’! VI HO SENTITI…

ILARIA     Oh, ma cos’ha ‘sto qui?

TIPO     …E VI SIETE ALZATI IN PIEDI!!! TUTTI!

LASTEFY       C’ha un babbuino attaccato alla nuca.

FURIO      Vai a farti un giro, va.

TIPO  (riesce a divincolarsi)     Avete detto…. YOOOOOOOTL!!!

Improvvisamente lo Yotl estrae il telecomando e blocca la scena. Tutti rimangono paralizzati. Poi va da Mago - faccia impaurita - e Palla - sorriso ebete - e gli controlla il polso e le ghiandole del collo. Quando è sicuro che tutto sia sottocontrollo lo Yotl va dietro a Tipo cerca di metterlo a sedere, lo sposta, lo appoggia qua e là, ma nessun posto sembra essere quello giusto. La conversazione che segue avviene con voci fuori scena pre-registrate e con un effetto di eco.Gli attori non muovono le labbra. E’ una conversazione telepatica. Nella registrazione si intuisce, molto molto bassa, una musichetta di sottofondo tipo quella dell’intervallo.

YOTL     (Mago, mi senti, Prova, prova, uno due tre…)

MAGO     (Che… cacchio è successo…?)

YOTL     (Ascoltami Mago...Stai molto attento alle mie istruzioni. C’è un altro caso in cui le finestre si aprono per un attimo. Droghe. E’ raro, ma succede, specialmente con le persone un po’ schizzate BLBLBL...come questo qui.)

MAGO      (A-anche l-lui… BLBLBL... ti vede?)

YOTL     (No, ma ha sentito il mio nome. Cioè avrebbe dovuto dirlo e basta, ma non sentirlo. Il mio nome, come quello di tutti quelli come me, si può solo dire. Chi lo urla e lo capisce contemporaneamente, rischia di impazzire. E’ una specie di overdose spirituale.)

MAGO    (Fantastico. E adesso? Una pera di adrenalina?)

YOTL     (No, non esiste. Mago ascolta, ora tocca a te. Questa cosa non doveva succedere.)

PALLA      (E’ bellissimo…)

MAGO     (Ahhhhh!!!!!)

YOTL     (Mago, stai calmo. Ascoltami. Palla è spalancata, non si renderà conto, dopo…)

MAGO     (Spalancata?!?)

YOTL     (Si, sì. E’ spalancata, è... in estasi, capisci così? In questo momento vede tutto e sente tutto, ma te l’ho detto, dopo si scorderà. Lascia perdere. Quello che devi fare, quando tutto torna normale è…parlare… si ecco, parla di qualcosa, inventati… non so… parla di quello che vuoi... coinvolgi tutti… distraili è importante )

MAGO     (Ma cos'è sta storia di tutta sta gente che si spalanca, che c'ha le antenne, le parabole. Cos'è? Una riunione condominiale?

YOTL     (Ho provato a dirtelo prima ma BLBBLBLBB davvero, non posso. Adesso c'è un problema più grave BLBLBLB da risolvere)

MAGO     (MA BBLBLBLBB CAZZO! COSA C'È DI PIÙ GRAVE DI QUESTO? SIAMO QUI IN DODICI, TUTTI PARALIZZATI COME BASTONCINI DI PESCE, QUELLO LÌ TRA UN PO' LIEVITA QUEST'ALTRA SEMBRA LA MADONNA E IO NON RIESCO NEANCHE A GRATTARMI BLLBLBLBL... IL NASO!)

Lo Yotl assume un’espressione serafica e un tono di voce calmo, ma deciso. Stile comandante dei Marines.

YOTL      (Vuoi sapere cosa c'è di più grave? C'è che io tra pochissimo non ci sarò più, il mio tempo è finito. C'è di più grave che tu tra pochissimo devi assolutamente smettere di farti troppe domande, perchè tra pochissimo non solo non avrai le risposte ma neanche una voce a cui chiederle, e questo vuol dire che è venuto il momento di disimballare quell'organo che ti hanno dato quando sei nato, quello lì rosso, con tutti i tubi che entrano ed escono, che attualmente stai usando da 219.653 ore solo per pompare sangue ma che è fatto per qualcosa di altrettanto importante. C'è di più grave che questa interruzione rischia di rovinare tutto proprio sul più bello, dieci minuti prima che tu possa vivere l'esperienza più bella e importante della tua vita, che vivrai o adesso o mai più, e che ti porterà finalmente a capire come sia possibile che le risposte abbiano senso anche senza le domande! Dunque mio caro coniglietto a pile, adesso io sono assolutamente incapace di sbloccare questa situazione perchè non posso fare tutto al posto tuo, non questo. Non posso improvvisare, non posso cogliere quest'attimo per te, posso solo dirti di farlo ora, ma sono inerme come te e in più sto per traslocare. Hai presente lo stress? Quindi FAI QUALCOSA!)

MAGO      (Che cacchio devo fare?)

YOTL     (Quello che vuoi… ma fallo…è una prova importante per te…considerala una prova d’iniziazione…)

MAGO     (Ma di cosa stai parlando?)

YOTL      (Non importa…tu fallo e basta…poi se ho tempo ti spiego, e se non potrò, insomma capirai… lo capirai da solo un giorno)

MAGO     (Quando lo capirò?)

Lo Yotl mette il tipo a sedere in posizione yoga e si avvicina a Mago, molto calmo ma anche molto serio.

YOTL     (Quando crepi.)

Mago riesce a fare un movimento impercettibile e si porta la mano verso il cavallo dei pantaloni.

YOTL     (Domande?)

MAGO     (…no..)

YOTL     (Bene, stai imparando. Allora pronto?)

MAGO     (Per niente..)

YOTL     (…al mio tre…uno…due…)

MAGO     (…non sono pronto! Cosa dico?..)

YOTL     (...due virgola nove periodico....)

MAGO      (...no, ti prego aspetta: dammi un indizio)        

YOTL     (Nove, nove, nove, nove, nove, BLBLBLBL nove nove, nove, nove...)

MAGO     (...MA SEI SENZA CUORE, SEI!)

Lo Yotl si sblocca dal conteggio e lo guarda raggiante.

 

  YOTL     (Ecco. Questo è un indizio...vai ora!)

MAGO      (...Cos..?)

L’effetto telepatia, svanisce.

YOTL     …TRE!!

Tutti si riprendono dallo stato di immobilità. C’è un po’ di smarrimento. Tipo si guarda le gambe, incuriosito dalla sua posizione Yoga. Lo Yotl è visibilmente teso nell’attesa che Mago dica qualcosa. Dopo alcuni interminabili secondi Mago si lancia.

 

MAGO     MICA MALE ‘STO FUMO, EH?

Lo Yotl si pettina la faccia con la mano e butta gli occhi al cielo.

ILARIA     A me non ha fatto niente, però sto bene...

FURIO     Anch’io…

LASTEFY     Anch’io…

MICHELE     Anch’io…

TIPO     Anch’io…

PALLA     Anch’io. E’ bellissimo...

Tutti ripiombano di colpo in uno stato di assenza. Guardano fisso nel vuoto.

YOTL      Non lasciarli andare, fai qualcosa per tenerli svegli. Canta!

MAGO      Sono stonato!

YOTL     Canta! Qua succede un casino. Mi licenziano.

MAGO     Cazzi tuoi.

YOTL    Guarda che se io vado su io, vai giù tu. CANTA!

MAGO (Con la mano sempre lì.)     Respiri piano per non far rumoreeee / ti adddorm….

TUTTI (uscendo dallo stato di trance)     SEICHIARACOMEUNALBAAAAHHH / SEIFRESCACOMEL’ARIAAAA….

Tutti cantano ognuno come gli viene saltando dei pezzi e sbagliando le parole, qualcuno cerca di fare l’assolo, Di colpo tutti si bloccano di nuovo.

MAGO     Porca puttana; ma questa non la sapevano tutti?

YOTL      Si, vent'ani fa. Prova con qualcosa di più evergreen. Mago, è possibile che non riesci a capire? Ma li vedi i film alla TV?

MAGO     Cosa c'entrano i film adesso?!?

YOTL     Tutto quello che serve sapere è nei film. Perchè credi che la gente ci vada?

MAGO     Per distrarsi?

YOTL     Esatto, per distrarsi. E distraiti anche tu una volta. Fai qualcosa senza pensarci per una volta. Smettila. Smettila Mago di farti domande e fai quello che ti senti di fare. Andrà tutto bene. Ti fidi di me?

MAGO      No.

PALLA (come se avesse visto la Madonna di Fatima)      E' BELLISSIM....

Di colpo Mago le tappa la bocca con un bacio, che diventa un bacio con la lingua che diventa una palpata, che diventa un avvinghiarsi a terra selvaggiamente. Lo Yotl alza le mani al cielo. Tutti si svegliano e cominciano a muoversi. Mago e Palla fanno la cosa più simile  fare l'amore che si può fare da vestiti. Tutti si sentono erotici e si scambiano effusioni carezze e complimenti. In breve la situazione torna alla normalità. Michele ricomincia a far girare delle canne, Tiposi addormenta in posizione yoga. Palla, a cui il sorriso ebete è solo aumentato, si abbraccia stretto a Mago. Lo Yotl si controlla sotto l'ascella e si infila un dito nell'orecchio. Lo assaggia e fa un'espressione come per dire "è pronto!", quindi esce di scena da destra.

PALLA     Come cantavi bene…

MAGO     Grazie. Sono le parole che non mi vengono mai.

PALLA     Anch'io me le dimentico sempre...

MAGO     Mi sa che è meglio così. Posso farti una domanda?

PALLA     Mago!?! Ancora?

MAGO     L'ultima giuro! Come trovi il mio amico...? Coso, lì... Come ti sembra?

PALLA     Chi?

MAGO (Indica alle sue spalle con un gesto molto vago)     Lui…

PALLA     Ah, il tuo amico… simpatico…si veste un po’ strano, devo dire.

MAGO     LA VESTE, EH? C’HA UNA SPECIE DI VESTE STRANA, VERO?

PALLA     Si, no. Va bene, eh? Un po’ fuori moda…le Nike con la giacca di paillettes rosse, cioè: sono cose un po’…strane ecco.

MAGO     Come le Nike? E quella cosa che c’ha in testa?

PALLA     Cosa?

MAGO

      Non c’ha in testa una cosa?

PALLA     Il gel? Ma sì, quello è il meno. E’ la giacca che non capisco.

  MAGO      IL GEEEL???

Lo Yotl rientra in scena  con addosso un  vestito da rave, cioè in costume da bagno e con un accappatoio di plastica trasparente sopra. Tutti adesso possono vederlo e lo scambiano per uno che si è fermato a chiedere un’indicazione. Mentre parla col gruppo, lo Yotl si fruga nelle tasche trasparenti piene di sigarette, caramelle e droghe. Trova un flacone di popper. Ogni tanto se lo infila nel naso e fa delle facce buffe a metà tra uno che ride e uno che starnutisce uno spaghetto. Palla, che è l'unica che può riconoscerlo, con il suo sorriso felice sulle labbra non si perde una mossa.

YOTL      Ciao, ragadi. Voi sapete dov’è 'sto Castro di rave?

FURIO     Eh, bella domanda. Siamo qui ad aspettare uno che lo sa; Ma chi l’ha visto più.

LASTEFY     Io sapevo alla cava.

YOTL     Arriviamo da lì. Non c’è una motosega. Si sente UNZ-UNZ arrivare da lontanissimo, in quella direzione, dove pascolano le Prinz verdi, ma non si riesce a capire una gavotta.

ILARIA     Io dentro ho sentito dei tipi che parlavano di un bar Giava, un nome così.

MICHELE     Giava o Bava?

ILARIA     Eh,  una roba del genere.

MICHELE     Bar Bava, dove la cassiera ci stava.

YOTL     Bar Bava allora? Dove la cassiera UNZ! ci stava? Sicuri-sicuri? Di Milano-Milano?

ILARIA     Ma no, fa il cretino. Non si sa bene.

 YOTL     Va bè. Tipico. Nescafè Classico.

FURIO     Se vuoi aspettare con noi, stiamo rollando.

YOTL     No guarda, grazie una cifra. Ci sto troppo dentro, ma sono troppo fuori. In pratica ci sto troppo sul ballatoio.

TUTTI     EEEEHHHH?

YOTL     Nada.Tranqui. Se so quanzi vi schianto un minchia-mail. Grazie, the same, vi ringrazio una cifra da uno a cento.

ILARIA      Ma come parli?

YOTL      E’ che sono giovane! Non ho ancora compiuto il millennio. Allora se troviamo il festival dell'unità, ce lo vediamo lì. Eh? Ah? Erre? Ciao, ragadi. Visnu! Visnu! In bocca al peyote!

Lo Yotl esce, tutti lo salutano calorosamente. Nel frattempo notiamo che Mago, ha cambiato espressione. Sta in piedi, in disparte e guarda nel vuoto da un po’ di tempo. Improvvisamente esce correndo dalla parte opposta da cui è uscito lo Yotl.

MAGO      Vado un attimo alla mia macchina. Torno subito.

LASTEFY     Dai, andiamo anche noi al rave.

FURIO      Ma non hai sentito, non si sa neanche se c’è…

TIPO (sempre in posizione yoga)     C’è, c’è. Io lo sento.

LASTEFY     Ma sì, ha detto che si sentiva la musica. Bisogna solo trovarlo.

ILARIA     Va be’ andiamo allora.

FURIO     ANDIAMOOOO!

PALLA (col sorriso felice)     NON POSSIAMOOOO!!!

TUTTI     PERCHÈÈÈÈÈÈÈÈ????

PALLA     STIAMO ASPETTANDOOOO!!!!!

TUTTI     CHIIIIII?????

PALLA      Mago, no?

Mago rientra con un commento sonoro, tipo stacchetto televisivo.

MAGO     Eccomi!!!

Tutti applaudono e fanno casino. Mago si siede al centro. In mano ha un tostapane di forma un po’ particolare. Sopra c’è un adesivo con un fungo a pallini rossi.

LASTEFY     Va bè allora si va.

ILARIA     Io non c’ho più tanta voglia. E se non lo troviamo?

  MICHELE     Andiamo a chiedere alla cassiera.

PALLA     Il tipo ha detto che c’era;

TIPO (in posizione yoga, solenne.)      C’è, c’è. Non si vede ma c’è.

MICHELE     Come la fava del Re.

FURIO     Perché la Fava del Re non si vede?

MICHELE     Ma si sente.

MAGO     Smettetela un attimo di dire stronzate! Vi devo far vedere una cosa…

PALLA     Che bello. Ci fai quella magia?

ILARIA      Che magia?

MAGO      Non è una magia. E’ un gioco.

LASTEFY      Ci devi spiegare le regole?

MAGO     No, ma che regole... questo è un gioco senza regole. Insomma non è né una magia, né un gioco.

ILARIA     Cos'è?

MAGO     E' un...è una cosa così. Non ha un senso vero e proprio, però voglio farvela vedere.  Vi assicuro che ne varrà la pena. Vi piacerà. Dopo se volete andiamo al rave.

FURIO     Perché ti hanno detto dov’è?

Lo Yotl si sposta indietro nella scena. Un cambiamento di luci suggerisce che uno strano potere si sta posando su Mago. La parte che segue deve essere recitata in maniera giocosa e affascinante, come se il pubblico a cui è dedicata fosse un pubblico di nonne e bambini. Una valletta passa tra il pubblico e distribuisce a tutti fette di pan carrè su cui, con una formina da dolci, sono state impresse varie forme: cerchi, stelle, cuori, lune, orsetti, lettere, numeri, eccetera.

MAGO     C’era una volta…un RE!

TUTTI     Ooooohhhh!!!!

MAGO (a Michele)     E c’era anche la Fava del Re!

  TUTTI    Uuuuuhhhhh!!!!

MAGO     E il Re, che si era stancato, di averci la Fava, ma zero piccioni, disse: io ci ho la fava ma piccioni zero... buffone, vieni subito qui!

MICHELE     ECCOMI SIRE!

MAGO     Perché mai la gabbia è vuota? Perché i piccioni non mangiano la Fava?

LASTEFY (Toccando Furio lì.)     Perché te tu ce l’hai piccina.

TUTTI     Eeeeehhhhhh!!!!

MAGO      E la morale sapete qual è?

TUTTI     Noooo!!!

Mago prende il tostapane e lo appoggia a terra. Con grande sorpresa ne esce un toast fumante. Lo consegna a Palla che inizia a guardarlo in controluce. Poi ne esce un altro. Man mano che escono consegna toast bruciacchiati a tutti. Ognuno tiene il suo toast, lo guarda in controluce e aspetta che si raffreddi.

Mentre avviene questa distribuzione parte una canzoncina allegra a metà strada tra musical e coro da osteria.

MAGO     C’era una volta un re /  quel re era un mago / assomigliava a me.

      Sentiva una voce che /  sembrava molto strano / ma c’era il suo perché

      Lui la sentiva dentro / credeva di impazzire

      E non aveva senso, / cosa mai volesse dire

      “Imparalo da te”,/ sentiva all’improvviso / facendosi il caffè.

      “Sono vicino a te /  ti insegnerò segreti” / “ma dici proprio a me”?

      Si sa che la follia / colpisce a tradimento

      Ma questa volta giuro /  io la sento.

Quella voce / che abbiam dentro / l’ascoltiamo / e la chiamiamo

 

      Intelligenza, luminescenza, reminescenza e poi la scienza

      Tecnologia, grande magia, architettura della paura

Dicci sciamano, cosa facciamo, quando soffrire, cosa capire

      Cosa vuol dire quest’esistenza, possiamo farne senza?

SESSO: sembra facile / ma neanche Diderot / saprebbe descrivere

      Cosa prova esattamente / un re quando infila / il favo dentro la regina

      E un gran modo per conoscersi / E’ il trionfo dell’eviscersi

      DROGHE: apritemi la finestra / ho bisogno di sbagliareee

Perché devo imparare molto / prima che mi crolli addosso il mondo

mariuana, cocaina / MDA, ellle-esse-dì… ero

Sono e sarò ancora, nell’olimpo degli dei

Dammi il numero di Dio / Gliene chiedo quattro io

TUTTI     Intelligenza, luminescenza, reminescenza, e poi la scienza

      Tecnologia, grande magia, il tostapane ci fa paura

Come funziona la nostra mente, quando l’amore suona e prende

      ci bruciacchiamo, sperimentiamo, siamo una cosa sola

PALLA      C’è una cosa… che non so!

TUTTI       Ooohhh!

PALLA     (Perché) vedo l’anima delle cose, / (perché) scivolo nel vuoto, (perché) credo nei ranocchi, / (perché) nelle vite precedenti / (perché)  fiuto gli accidenti, / (perché)  spero negli oroscopi/ (perché)  scopo senza limiti / (perché)  voglio scarpe comode / (perché) compro scale-mobili / (perché) faccio le domande / (perché) chiedo le risposte / Me lo dite voi o no? Me lo dite voi o no? Me lo dite voi o no? (rivolta allo yotl) Me lo dici tu o no?

YOTL     C’era una volta una regina

Moglie del re di prima / assomigliava a te

      Sentiva cose che /  non avevan senso / come un fuoco denso

      Ma il re non la cagava

      Pensava a suoi piccioni

MICHELE      E poco alla sua Favaaaaaaa

TUTTI     Questo è il destino di noi / noi incluso voi / noi che nasciamo brutti

      Anche se non capiamo niente / vogliamo tutto e subito / questo lo fan tutti

MAGO E YOTL     Ma il senso delle cose

      Non lo possiamo avere

TUTTI  (parlato)     Ohhhh!

YOTL     Credete solo a me?

TUTTI (cantato)      Noooooooooooooooooooo!

Lo Yotl estrae dalla tasca dei biglietti da visita triangolari, li distribuisce a tutti e lancia i restanti al pubblico. La sua espressione ora è solenne, quasi minacciosa.

YOTL     ECCO IL NUMERO DI DIO / DITE CHE VI MANDO IO!

CORO     Intelligenza, luminescenza, reminescenza, e poi la scienza

Tecnologia, grande magia, il tostapane ci fa paura

Come funziona la nostra mente, quando l’amore suona e prende

      ci bruciacchiamo, sperimentiamo, siamo una cosa sola

Intelligenza, luminescenza, reminescenza e poi la scienza

      mitologia, teologia, il tostapane ci fa paura

Dicci sciamano, cosa facciamo, quando soffrire, cosa capire

Intelligenza, luminescenza, reminescenza e poi la scienza

      Tecnologia, grande magia, architettura della paura

Dicci sciamano, cosa facciamo, quando soffrire, cosa capire

      Cosa vuol dire quest’esistenza, possiamo farne senza?

     

Finita la canzone tutti si dispongono a semicerchio tenendo in mano la propria fetta di pane bruciacchiato e ognuno cerca di guardare in controluce che cosa può esserci scritto. Da questo momento in poi lo Yotl sta sempre alle spalle di Mago e si allontana lentamente verso il fondo della scena, imitandone i gesti senza enfasi.

MAGO     Allora, avete capito il trucco?

TUTTI     Noooooo!

MAGO     Neanch’io. Andiamo al rave. Via si va. Non abbiamo più nessuno da aspettare, no?

ILARIA     Ehi, un attimo. Sul mio toast c’è una figura.

MAGO       Una scritta o una figura?

ILARIA      Una figura.

PALLA     Da’ qua. Sembra un cuore rovesciato.

ILARIA     No, che brutto. Porta sfiga.

MAGO     Basta girarlo, no?

FURIO      Io c’ho una specie di omino.

LASTEFY     Anch’io. Fa vedere è uguale al mio. Tu Palla?

PALLA     Boh; Sembra una bici, o una moto, non si capisce...

MICHELE     Io c’ho una foglia di Maria.

LASTEFY      Ma vai via.

MICHELE     No, giuro guarda.

LASTEFY      Minchia, precisa! Una foglia di cannabis femminuccia! E te?

Tutti guardano Tipo, che non ha nessun toast in mano.

TIPO     Io...? Ehm.. l’ho mangiato.

FURIO    Come l’hai mangiato?

TIPO     Eh! C’avevo fame. Con tutte quelle canne.

MAGO (Bisbiglia, girato verso lo Yotl alle sue spalle)      Cosa gli succederà?

YOTL     Niente, un po’ di diarrea.

ILARIA     Secondo me è una specie di trovata pubblicitaria. Mettono qualcosa nell’impasto del pane per far venire fuori queste figure, quando lo scaldi. Tutti lì a chiedersi cosa vogliono dire queste figure, e magari non vogliono dire niente. Poi uno ci pensa tutta notte, sta lì a scervellarsi…

MICHELE     Ti amo.

ILARIA     Perché ho detto scervellarsi?

MICHELE     No, perché ho avuto una proiezione di noi due a Miami Beach che camminiamo sulla spiaggia alle cinque del mattino. Tu hai in mano quell’arpione che si usa per cavare i cannolicchi fuori dalla sabbia, hai presente no? Io ho un secchiello pieno di vongole veraci. Il sole sta sorgendo e uno stormo di gabbiani giocano a ce-l’hai sul bagnasciuga, però uno di loro è molto grasso e tutti lo prendono in giro e lo beccano, quando all’improvviso arriva un bulldozer e schiaccia il gabbiano grasso. Allora noi torniamo a casa e ci facciamo un piatto di linguine allo scoglio…

ILARIA     Ah. E’ una cosa romantica?

MICHELE     Non lo so, ma mi è venuta un po’ fame.

TIPO     Infatti perché non lasciamo perdere ‘sto rave che tanto non c’è neanche?

PALLA     Ma sì, dai. Andiamo a mangiare.

FURIO     Io ci sto.

LASTEFY     Niente rave allora?

FURIO     Ma che reiv and feiv, dai, che ti frega? Stiamo tutti assieme.

ILARIA      Amore cosmico.

MAGO     Ok, proposta. Io ho un appartamento di undici metri quadri. Noi siamo sette, dovremmo starci. Vi faccio provare i miei famosi toast con burro e nutella.

MICHELE     Ce l'hai la senape?

MAGO     Allora, quante macchine siamo?

ILARIA     Posso venire con te?

MICHELE     Sono in Ciao…

TIPO     Ehi, Ciao! Sono in Ciao!

ILARIA     Ce l’hai l’autoradio almeno?

MICHELE     Ti colpirò con effetti speciali. Ce l’ho veramente.

MAGO     E’ vero. Posso confermare.

ILARIA     Questa non me la perdo. Andiamo.

TIPO     Ah, sei in Ciao? Sì, e tu? In Sì…va bè allora Ciao…

LASTEFY     Oh ma questo no si riposa mai?

MAGO     Dai, andiamo.

PALLA      Dai andiamo.

FURIO     Cos’è che si mangia?

LASTEFY     I suoi famosi toast con la senape, ma forse ho capito male…

MICHELE      Ehi, dov'è finita la mia maschera? Oh, no! L'ho persa.

TIPO     Te ne regalo un altra, se non la perdi di nuovo.

MICHELE     Non importa. Tanto mi faceva schifo.

MAGO     Oooohhh!?!

Tutti si avviano verso la quinta di sinistra. Lentamente, prendendosi tutto il tempo, confabulando ancora un po’ tra di loro. La conversazione deve sembrare molto naturale, l’impressione deve essere quella che non sono più i personaggi che hanno impersonato, ma gli attori, le persone, come si comporterebbero fuori dalla scena.

Tipo è il primo a uscire. Michele e Ilaria si mettono a parlare con una certa intimità, si toccano le mani. Furio e LaStefy, stanno un po’ litigando per qualcosa, Palla e Mago si guardano in continuazione. Mago non riesce proprio a capire se Palla vede ancora lo Yotl, oppure no. Lui stesso avverte che la sua presenza è molto minore, anche se non può accorgersi che ha lasciato le sue spalle e si è portato dalla parte opposta della scena, vicino alla  prostituta.

Mentre i personaggi si attardano, lo Yotl estrae il telecomando, e rallentandone i movimenti per qualche secondo, parla senza uscire dalla penombra.

YOTL  Questo tipo, si chiama Gianni. Farà il rappresentante tutta la vita, poi a 70 anni si metterà improvvisamente a cantare carosello, e nessuno riuscirà più a fermarlo.

      Ilaria e Michele si sposeranno l’anno prossimo. Ilaria aprirà un centro estetico e Michele imparerà a fare profumi in casa. Una sua essenza, che chiamerà Juanesse avrà un discreto successo commerciale.

Furio e LaStefy, andranno avanti così, convivendo e litigando, ma avranno un bellissimo bambino. Litigheranno anche per il nome. Furio lo vorrè chiamare Jim mentre LaStefy si ostinerà per tutta la vita a chiamarlo, il Jim... (tenero) Il suo Jim.

Palla non rimarrà sempre con Mago, perché avrà un incidente guidando la moto dei suoi sogni. Una Harley rossa fiammante, regalo di Mago. Ma questo le accadrà a 56 anni. Mago verrà lanciato come artista concettuale e avrà un discreto successo. Una sua opera dal titolo TOAST TO TOAST, sarà esposta al Guggenheim di Lisbona, dove potrete vederla, prima che un fanatico religioso se la mangi.

Lo Yotl prende sottobraccio la prostituta, che non si accorge di nulla. Dalla borsetta le estrae un toast bruciacchiato e mettendole in controluce lo legge.

YOTL (contando le parole con le dita)     "UN FUNGO NON FUNGE: FUNGA!”

Lo Yotl si sofferma su quell’ultima frase poi getta il toast al centro della scena.

YOTL     Vi è tutto chiaro adesso?

     

Di colpo la scena si oscura. Parte una luce strobo. Gli attori ormai vicini alla quinta di sinistra si mettono a ballare convulsamente, quasi sul posto, e così facendo escono di scena. Lo Yotl li guarda andarsene felici, poi si capisce che ha ricevuto una telefonata e mima una conversazione con Dio, a cui sta evidentemente spiegando che è successo un po’ di confusione ma che ora è tutto a posto, fa inchini, guarda l’orologio, cose così. Infine esce lo Yotl esce  da destra con la prostituta. Mentre la musica si abbassa di intensità, Ilaria rientra correndo per recuperare il suo maglione rimasto a terra. Vede il toast, lo raccatta e lo guarda incuriosita da tutti e due i lati. Fa una faccia come di illuminazione. Quindi estrae uno dei biglietti da visita triangolari ricevuti da Mago. Tira fuori il cellulare e compone un numero. Mentre aspetta la linea si guarda intorno impaziente e balla nervosamente sul posto. Si sente una voce registrata.

VOCE REGISTRATA     INFORMAZIONE GRATUITA. L'ENTITA’ DA LEI DESIDERATA NON E' AL MOMENTO DISPONIBILE. RIPROVI PIU’ TARDI. NEL FRATTEMPO, SE VOLETE POTETE LASCIARE UN MESSAGGIO.

Mentre Ilaria fa il suo monologo tutti i personaggi di scena, in ordine casuale, entrano da sinistra e attraversano tutta la scena rotolando su un fianco, lentamente, senza mai scomporsi. Quando arrivano davanti ai piedi di Ilaria questa li scavalca senza curarsene e continua a parlare.

ILARIA      Buo-buongiorno, scusi l’ora, ma s-so che lei c’è sempre...Mi chiamo Ilaria, ho ventitre anni. Chiamo da .....(dice il nome della città in cui si svolge lo spettacolo). Volevo lasciare un messaggio di speranza per tutte quelle come me che non sanno niente della vita. Io non so niente della vita. Niente. Non ci capisco niente. Mi piacciono gli uomini? Le donne? Mi piacciono gli animali? Mi piacerebbe avere un cane, questo sì ma non credo che mi ci fidanzerei. una volta ho sentito di una che scop-BIIIIP!-ava con il suo cane. Pronto? Pronto? C’è stata un interruzione. Ha capito cosa intendo, no? E’ una cosa giusta? E poi volevo sapere un’altra cosa. Quelle droghe li, no? Cioè, si diventa più intelligenti? No, vero? Ma voglio dire. Fino a che età è giusto, quando si smette? Quando ci si innamora, vero? Cioè, a un certo punto si ha voglia di fare un figlio e allora la tua droga diventa quella lì, giusto? Funziona così vero? L’amore non esiste secondo me. E’ una roba di riproduzione. (ora si rivolge al pubblico) Voglio dire, Dio esiste, diciamo che esiste. Mica era innamorato, no? Cioè, dico proprio Dio, quello con la barba, non il figlio o la colomba... Dio, mica aveva una donna, lui ci ama tutti. forse noi siamo il suo modo di riprodursi... giusto? Cioè ognuno di noi è il desiderio di amore di Dio, siamo tutti fidanzati con Dio, che è il padre. Cioé siamo tutti come le suore, spose di Dio, anche gli uomini. La mia spiegazione è questa: se un Dio ha un desiderio di maternità o si innamora come fanno gli altri dei, quelli antichi delle popolazioni antiche, no? Però il Dio cristiano, per lui questo non è possibile, perché... non lo so perché... insomma lui ci manda giù gli angeli e gli angeli si innamorano di alcuni di noi... Chissà se ci sono angeli gay? Quando ero piccola facevo catechismo e piazzavo sempre delle domande così? allora mi hanno mandato dalle suore, che infatti si innamoravano tutte di me... il problema è che sono un po’ scema, Dio questo lo sa, ma non fa niente. Non è una cosa bella. (guarda in alto) Ma io ti perdono!

La luce si spegne di colpo. Una voce elettronica registrata dice la parola Sesso. Le luci si riaccendono. Tutti rotolano abbracciati a coppie. Le luci si spengono e la voce dice Droghe. Le luci si riaccendono. Tutti rotolano abbracciando sé stessi. Le luci si spengono, la voce dice Tostapane, ma un disturbo copre la parola. Le luci si riaccendono. Tutti gli attori di tutti sono in piedi per i saluti, tenendosi per mano.  

F i n e.   

                                                               


Conclusione: intervista con l’autore.

ALBERTO: Come sto?

TANDOI: Bene grazie.

A: E a casa?

T: Cominciamo, per favore, non ho tutta la notte.

A: Ci parli della commedia.

T: Non è una commedia, è una tragedia a lieto fine, un genere tanto caro al gruppo tedesco dei Lüberkrantz.

A: Non ne ho mai sentito parlare.

T: Non mi sorprende, li ho inventati io. Vede, io volevo scrivere qualcosa che fosse impegnato dal punto di vista dei contenuti, ma allo stesso tempo non volevo che al pubblico succedesse quello che a volte è successo a me, andando a teatro.

A: Che si rompessero le scatole?

T: No, che gli rubassero in casa.

A: Può essere più serio?

T: Serio? E’ perché? Cosa c’è di serio nella vita, a parte l’esame per la patente? Nasciamo, piangiamo, ridiamo, caghiamo, lavoriamo, spendiamo, ci sposiamo, trasmigriamo. Lei lo trova serio?

A: Ci dica dello YOTL, Tutto sembra ruotare attorno a questo personaggio, che se non ho capito male è solo una voce.

T: Ha capito male. Innanzitutto non è vero che tutto ruota attorno allo YOTL, è MAGO il sognatore di questo sogno, è lui che fa succedere le cose. Nel testo sembra avvenire il contrario, perché è così che deve apparire, ma in realtà lo YOTL esiste solo perché MAGO lo sente. E’ come quando si crede a una cosa che per te è ovvia e per gli altri non lo è. Per te esiste, per gli altri sei un po’ svitato, specialmente se la cosa in cui credi è un omino verde vestito da folletto.

A: Non si può parlare con lei.

T: Mi segua. Le è mai capitato, quando si lava i denti e si guarda allo specchio… oppure che so? Quando guarda una stella cadente, le è mai capitato di pensare al pensiero? Il pensiero dovrebbe essere non pensabile, no? Dovrebbe annullarsi nel momento in cui lo penso, come quando si ha l’impressione di essere seguiti da qualcuno, ci si gira, e si vede che effettivamente qualcuno ti sta seguendo: ecco che l’impressione svanisce, perché diventa una certezza. Io penso al pensiero, ed ecco che mi rendo conto che qualcuno sta pensando a me stesso. E mi sdoppio. Non c’è bisogno di essere schizofrenico per farlo.

A: Vuol dire che è nella natura umana?

T: No, è nella natura del pensiero.

A: Semplifichiamo. Cos’è uno YOTL?

T: Ecco, la seconda cosa. Lo YOTL non è propriamente una voce, come è stato detto prima, e come si autodefinisce nel testo. Lo YOTL, se proprio vogliamo definirlo, è la capacità che abbiamo di pensare noi stessi, che poi è la caratteristica fondamentale del pensiero. Tutta la filosofia si basa su questo errore di fabbricazione dell’animale uomo.

MAGO è uno come tutti noi, fa cose normali, vuole cose normali. ? Nasce, piange, ride, caga, lavora, spende… Quando in un testo o in un film si vuole descrivere un personaggio, lo si fa secondo meccanismi più o meno razionali, come se, usando la ragione fosse più facile entrare nella mente di quella persona. Ma in realtà, se ci pensa, se la prendessero, adesso, e la sbattessero nella mente di un altro, lei non ci capirebbe niente, il suo metro di giudizio non varrebbe più una cicca, e probabilmente le verrebbe anche un po’ di nausea.

A: Sta cercando di dire che quello che succede a MAGO non può essere spiegato o razionalizzato?

T: Lei non ha capito una sega. Non è che non può essere spiegato. Io ho provato a farlo, ma che ne so io, che ne sa il pubblico se è veramente così? Stia zitto e mi ascolti. C’è un bambino, che si chiama Magone. Lei mi dirà, ma non esiste nessuno con un nome così sfigato. E invece le dico che esiste, ci sono dei genitori scellerati che pensano di essere indiani d’america e chiamano i figli con nomi legati a uno stato  fisico o emotivo che era presente nel momento del concepimento, o della trombata, a seconda. Se le dico che ho conosciuto una che si chiamava Otite, lei capirà cosa voglio dire. Ma insomma, questo qua nasce, e lo chiamano Magone. Lui è nella culla, a un anno e tutti gli rompono i coglioni facendo dei versi disumani. E invece lui è lì, con il suo pensiero e vorrebbe dire delle cose, ma non ha ancora il linguaggio, poverino. Può pensare, ma non può esprimere. Poi diventa un bambino, va a scuola, e un giorno a scuola questa maestra con le tette grosse lo mette in imbarazzo davanti a tutti. Magari gli ha chiesto quanto faceva tre per nove, ma per lui era una cosa assolutamente deficiente, e il suo pisellino gli diceva che la cosa più importante erano quelle tette pazzesche che non gli facevano per niente l’effetto di quelle di sua madre, tutt’altro. E allora si accorge, per la prima volta, che c’è qulcosa dentro di sé, se vogliamo chiamarla voce chiamiamola così, che è in grado di fargli fare cose che lui non sapeva di volere, e quella voce è affascinante e pericolosa insieme, ma è impossibile non ascoltarla. Anzi, non è impossibile, è disumano.

A: La voce del pensiero.

T: Lo YOTL. Sa da dove viene il nome YOTL? E’ l’abbreviazione di Peyotl, il fungo sacro. Se mangi un Peyotl, o anche solo degli innocui funghetti magici indonesiani, la tua mente fa PUM! E ti ritrovi a Disneyland per sei ore senza nenache dover fare la fila. E allora ti vengono dei dubbi sul fatto che tutto quello che hai pensato fino a quel momento, sia: o giusto o sbagliato.

A: Sta parlando dei tre livelli di conoscenza.

T: Sesso: la conoscenza fisica, quella che percepiamo come accessibile. Tre per nove, il caffè al bar, scopare. E bello, può bastare, ad alcuni basta, dipende anche dallo stipendio e dalla macchina aziendale. Droghe: La conoscenza sciamanica, il tentativo di uscire dal sé, la pulsione verso qualcosa che il pensiero non è atrezzato per sostenere.

A: Posso dirlo io Tostapane?

T: Prego.

A: Dunque, al posto della parola Tostapane ci dovrebbe stare la parola Dio, o qualsiasi parola che descriva ciò che  potremmo trovare il pensiero non fosse rinchiuso dentro di noi. Se accettiamo il fatto che 2500 anni di filosofia non ce l’hanno fatta, possiamo stare tranquilli che è così. Quindi non posso mettere la parola Dio, ma devo metterne una che esprima il conflitto, l’impossibiltà. Vada avanti lei che mi viene il mal di testa.

T:. Il tostapane è un oggetto scelto quasi a caso, come prodotto della tecnologia, dove per tecnologia, o tecnica che è una parola più bella, intendo cio che l’uomo sa fare, o meglio ciò che l’uomo può sicuramente fare. Non ci sono dubbi che l’uomo sappia fare ponti, motoscafi e sculture e tostapane, ma cosa si può dire del capire sè stesso? Ci ahnno provato in molti. Chi aveva ragione? Socrate, Nietsche, o Toto Cutugno? Ho detto scelto quasi a caso, perché il tostapane, a parte la simpatia del nome e dell’oggetto in sé, ha questa caratteristica, di essere fatto per cucinare una sola cosa, il pane.

A: Dio?

T: Non esageriamo, lasciamola lì quella parola. Diciamo la conoscenza. Sembrerebbe tutto così semplice no? Prendo la mia bella fetta di pan carré, due, le metto nel tostapane, rispondo al telefono, torno ed ecco che si è bruciato tutto. Un attimo di distrazione e la conoscenza prende fuoco. Ma sotto, sotto il bruciato, sotto le esperienze sbagliate c’è sembre una verità. Basta conoscere il trucco, o almeno provarci. Personalmente penso che spalmare il burro su una fetta di pane sia bellissimo, ecco un momento in cui il mio pensiero si ferma e si concentra su un’unica cosa, insignificante, così insignificante, che per quello che ne sappiamo, potrebbe contenere tutto il sapere ma non ce ne eravemo mai accorti.

A: E la segreteria?

T: La segreteria telefonica è il bisogno di comunicare a tutti i costi. Quando Mago vede Palla per la prima volta, si innamora a crepapelle, la sua mente fa PUM! e il suo bisogno di comunicare si confonde, o meglio si identifica, con l’impossibilità di sapere e di esprimere. Di qui in poi tutto è possibile anche ricevere messaggi da se stessi, dall’angelo custode che è dentro di noi.

A: Perché Palla viene coinvolta così direttamente dalle visioni di Mago?

T: L’ho spiegato all’inizio, stia attento. La risposta è: questa domanda non ha senso. Noi vediamo quello che Mago vuol vedere, non è importante se è così o cosà. E lì in scena, siamo obbligati a crederci. Ma se vogliamo un senso è questo: Mago e Palla si innamorano, e così facendo si preparano a diventare una cosa sola, le due metà che si riuniscono, come dicono miti antichissimi e anche le persone romantiche. Quindi Palla, da quel momento, è anche un po’ Mago, quindi vede. Nel quarto atto Palla vede addirittura lo YOTL che è invisibile a tutti gli altri, proprio nel momento in cui Mago lo sta per abbandonare. E’ dice “E’ bellissimo!”, non perché si e fatta una canna e qualcos’altro, ma perché è come se vedesse, per un attimo dentro, l’anima di un altro e la sua contemporaneamente.

A: Nella stessa scena il personaggio che si chiama TIPO pronuncia la parola YOTL in stato di assoluta normalità e crea il corto circuito. Perché?

T: Gli indiani, che facevano uso sciamanico del Peyotl, dicevano che chi non era puro di cuore, diciamo degno, non poteva prendere il fungo della conoscenza, perché questo lo avrebbe reso pazzo all’istante. Il personaggio di TIPO è lì in scena, ma anche in tutta la commedia, a fare da controaltare a tutti gli altri. Diciamo che è l’estraneo, quello che non c’entra con il mondo di Mago. Inoltre è quello che porta una maschera, cioè che rifiuta di essere se stesso. Quando Michele, che più puro non si può, gli ruba la maschera, succede un casino, perché non vale, come spiega lo YOTL all’inizio del terzo atto. Proprio in quell’atto lo YOTL è completamente assente, e infatti MAGO si comporta in maniera diversa, il pubblico deve avere l’impressione di vedere da fuori, mentre prima vedeva da dentro. Tornando alla scena in cui tutti si bloccano dopo che TIPO ha gridato YOTL! Quello che succede in quel momento è che Mago sta per abbandonare una parte di sé, perché adesso c’è Palla nella sua vita, c’è l’amore. Non ci sarà più bisogno di risposte tra un attimo, perché non ci sarànno più domande, perché il due diventerà uno+uno.

A: Questa non l’ho capita.

T: Ma io spero che non si capisca. Il bello è non capire. Comunque nel testo della canzone che i personaggi cantano subito dopo, c’è tutto questo e anche altre cose che non ho capito neanch’io, ma ci stavano bene.

A: Per esempio?

T: Per esempio la parte cantata da Palla. Se fossi una donna non avrei scritto questa commedia perché sarei stato troppo impegnato a toccarmi le tette, ma visto che non lo sono ho dovuto provare ad esprimere il femminile di Palla, che poi è il femminile che Mago ha ma non conosce. Quindi ho provato a far dire a Palla una serie di ‘perché’ abbastanza sconclusionati che non vuol dire che le donne sono meno razionali degli uomini, solo che sicuramente sono diverse. Quindi ho messo in bocca a Palla frasi come:

Perché credo nei ranocchi, / nelle vite precedenti / perché fiuto gli accidenti, / perché spero negli oroscopi/ perché scopo senza limiti / perché voglio scarpe comode / perché compro scale-mobili… un approccio diverso e più disincantato, che poi è lo stesso tono con cui Ilaria chiude il quarto atto, quando lascia il messaggio nella segreteria telefonica di Dio.

A: Perché Ilaria, che rimane così un po’ in disparte per tutto il tempo, fa il monologo finale?

T: Ilaria viene vista in scena come un amica di Palla, una che vie con lei. In realtà è come se fosse la stessa persona,  è perfettamente complementare a Palla. Il rapporto di complementarietà è una cosa che in amore sembra non funzionare molto bene ma tra amici è normale. Un rapporto di amicizia forte non si interrompe se uno dei due si sposa e se ne va, ma sicuramente avviene una specie di abbandono, specialmente se due amici vivono assieme. Ilaria pensa di essere innamorata di Palla, se la vive così, quindi quando Palla se ne va (noi non lo veidmao succedere, ma da un certo punto di vista è così, perché Palla si ri-unisce a Mago) Ilaria si trova di colpo da sola. Ecco allora che una voce, dentro, si fa strada e dopo tutta una vita a chiedersi chi o cosa le piaccia, cosa vuol fare nella vita, parla con il Dio che è dentro di sé e dice in un colpo solo tutte le domande, e le risposte anche. Ilaria è la parte che Palla ha dovuto abbandonare, perchè non dimentichiamoci che quando ci si innamora di un uomo e di una donna si lascia qualcosa di sé per strada, giusto o sbagliato che sia.

A: Non dimentichiamocelo. Ha una penna?

T: Spiritoso. Guardi che non sono io che lo dico.

A: E chi allora?

T: Tu.

A: Un ultima cosa. Si faccia una domanda e si risponda.

T: Perché, fin ora cosa ho fatto?