due tempi di Dario Fo
a Franca
Elenco dei personaggi
Quattro becchini
Enea
Direttore del cimitero
Commercialista feretrofobo
Moglie del feretrofobo
Battona
Commissario
Due agenti
Due altre battone
Ladro
Guardiano
Moglie del guardiano
Due suore
Cinque pazzi
Professore pazzo
Madre superiore
Ricattato
Giudice
Eccellenza
PRIMO TEMPO
Magazzeno di un deposito bare del Comune: un ambiente tutto archetti neoromanici. Bare grezze ammucchiate un po' dappertutto; un carro funebre sgangherato, aperto sui quattro lati; un carrello per il trasbordo delle bare; un tubo di scarico che parte da una colonna e si interrompe spezzato a tre quarti dal soffitto. Da un lato entrano quattro becchini con una bara tenuta a braccia alte sopra la testa. Per passare sotto lo stipite del cancello, sono costretti a camminare piegati sulle ginocchia alla maniera dei danzatori russi. Depongono la bara sul catafalco al centro della scena, concludendo la canzone che avevano iniziata al loro apparire:
Un gran bel mazzo di crisantemi
per compleanno donato le ho;
la mia morosa un poco smorfiosa:
che fo il becchino non le dir.
Un gran bel mazzo di crisantemi
per compleanno donato le ho.
Sta disgraziata m'ha dato un pugno:
pensier gentile, gradisce no.
primo becchino Piano, che mica c' dentro un cadavere per sbatterla a sto modo!... (Chiama) Enea! (Riprendendo il tono normale) Tirate fuori la roba: intanto io vado a vedere dov'.
Estraggono dalla bara bottiglie, fondine, gavette e una tovaglia colorata che vanno a distendere sul catafalco.
secondo becchino Sentite: d'accordo che io sono nuovo dell'ambiente, ma non c'era un posto un po' pi allegro per andare a mangiare?
terzo becchino Pi allegro? Quando conoscerai Enea, mi dirai se non un posto allegro!
quarto becchino (ad alta voce) Enea!... Eccola laggi sta matta: sta dando acqua ai fiori di ferro. Valla a chiamare!
Il primo becchino esce sul fondo.
secondo becchino Ma una donna?
terzo becchino Gi, l'unica donna becchino del mondo... Una donna speciale, per: vedrai che spasso!
secondo becchino E si chiama Enea?
terzo becchino Eh si, suo padre andato gi a piedi giunti: Tutti i nomi che finiscono per "a" sono femminili , ha pensato; quindi Enea non poteva che essere un nome di donna.
secondo becchino Ah, ah, che testa! Ma come c' arrivata qua?
quarto becchino C' nata.
terzo becchino la figlia di un becchino, o meglio del guardiano del camposanto, uno che beveva come un annegato. Per riuscire a superare il fatto macabro dell'ambiente si messa a bere pure lei.
quarto becchino Dovevi vederli: ciucchi tutti e due dalla mattina alla sera.
terzo becchino Poi lui morto e lei ha preso il posto del padre; anche come bevitrice, s'intende.
quarto becchino Ma il bello che non beve solo vino, ma anche le storie, le pi grosse che le racconti...
Portano due bare all'altezza del catafalco imbandito: serviranno da panche.
terzo becchino L'abbiamo convinta di essere una grande medium, e la facciamo parlare con i morti: tu tu tutut, e lei che si mette a conversare con l'aldil, come fosse al telefono! Pronto?... Con chi parlo?... , e uno da dentro il tubo di scarico: Parli con li mortacci! , e lei tranquilla che va avanti: Scusi, mortacci, vorrei parlare eccetera, eccetera . Non ti dico, noi, piegati in due...
Tutti ridono.
secondo becchino Ah, ah! Scusi, mortacci ...
Nell'eccitazione divertita della scena, il secondo becchino urta coi polpacci una cassa, perde l'equilibrio e cade all'indietro finendo disteso nella bara vuota. I compagni, infervorati nel racconto, di nulla si avvedono. Uno di essi, anzi; lascia cadere il coperchio sulla bara appena occupata. Mentre il racconto procede, i becchini incominciano a rendersi conto con preoccupato stupore della misteriosa sparizione del loro interlocutore.
quarto becchino Ma il pi bello scherzo glielo stiamo preparando proprio in questi giorni: le abbiamo fatto credere che il Comune ha in progetto di far sgomberare il camposanto e di trasportarlo a dodici chilometri fuori citt.
secondo becchino (alzando di scatto il coperchio della bara come in una improvvisa resuscitazione) Ah, ah!... Tombe e tutto?
terzo becchino Sicuro, in quanto l'intera area verrebbe adibita a verde pubblico! Parco, laghetti, giardino zoologico. (Accenna all'ingresso) Ma stai buono, che arriva...
Entra la becchina. Indossa la stessa divisa dei compagni e il tipico berretto a visiera che le nasconde i capelli: calza degli stivaloni di gomma che la costringono a camminare come il gatto delle sette leghe. Scaraventa annaffiatoio, pala, rastrello. Butta in terra il berretto e prende a calci tutto ci che le capita a tiro. Toglie i fiori dall'annaffiatoio e li va a mettere in un secchio appeso al carro.
enea Porcaccia la miseriaccia, sti balordi faccia di palta!
terzo becchino Ehi, che ti prende?
primo becchino Stavo raccontandole del discorso che ha tenuto il sindaco a proposito dello sgombero del camposanto...
enea Potevate dirmelo che ci venivo anch'io in Comune... Glielo facevo vedere io al sindaco: gliene dicevo quattro! (Accenna ad andarsene con l'annaffiatoio).
primo becchino Brava, cos ti mettevano dentro. Stai qui buona, adesso, e calmati: beviamoci su. Oh, conosci Armando? uno dei nuovi.
enea Piacere.
secondo becchino Piacere.
enea Ma cosa li assumono a fare se poi, tanto, sbaraccano tutto quanto?! (Inclina distrattamente l'annaffiatoio: un getto d'acqua annaffia i piedi di Armando, secondo becchino).
secondo becchino (gridando) L'acqua!
enea Scusa.
terzo becchino Beh, forse proprio per sbaraccare, sai: dover buttare all'aria tutte ste tombe...
quarto becchino Io, gi, mi domando se hanno pensato al bello spettacolo che ne salter fuori.
terzo becchino Ma tu, te le vedi le migliaia di salme che attraversano la citt giorno e notte, giorno e notte, per mesi e mesi?
primo becchino Ah, per questo, hanno gi risolto: fanno un cadaverodotto.
enea Un che?
primo becchino Un cadaverodotto! (Mima con gesti appropria-ti le azioni della battuta che segue) Un gran tubo di un metro di diametro: un sistema sul tipo, in grande, di quelli per la posta pneumatica. Ti infilano la salma in una specie di siluro, il siluro viene infilato a sua volta nel tubo, che, da qui, va fino al nuovo camposanto periferico, e plaff... fuori uno!... fiiiiiitt, il tempo di un requiem, e, patatrac, a destinazione, gi dentro al suo loculo, sistemato!
enea (stravolta) Oh!
terzo becchino (smaccato) In America lo usano gi da anni.
enea In America?
terzo becchinoS!
enea (schifata) Ecco, in questi casi io capisco quelli che votano per il comunismo. Andiamo, il cadaverodotto!
primo becchino (ballista sadico) Gi, ma tu non sai la cosa pi importante: che il cadaverodotto rimarr in funzione anche dopo, per i funerali!
enea Sei sicuro?
primo becchino (rincarando senza tregua) Eh s, capirai: diciotto chilometri di strada per arrivare laggi, sarebbe un viaggio eccessivo. Cosi, invece: tutti in cadaverodotto! Nel primo siluro la salma: fuori uno! (Ruota la testa di scatto quasi ad accompagnare il passaggio rombante del siluro funebre) Gniaaoo! Nel secondo la vedova: fuori due! (Come sopra) Gniaaoo! E nel terzo il prete con i due chierichetti: fuori tre! (imita il sibilo del siluro terminando in un salmo) Ghiaaooagnus Dei qui tol-lis peccata mundi, ploch! E per finire, un siluro cumulativo con parenti... (I becchini ripetono in coro gesti e miagola del primo becchino come spettatori al passaggio di una corsa automobilistica). Amici...
i becchini (in coro) Gniaaoo!
primo becchino E le solite due beghine...
primo tempo
i becchini (in coro) Gniao, gniao!
primo becchino Che nessuno sa da dove vengano.
secondo becchino Che schifo! E noi che ci staremmo a fare, allora?
terzo becchino (demagogo) Noi ci sbatteranno fuori tutti e al nostro posto metteranno dei tecnici, con camice bianco, penna stilografica al taschino...
secondo becchino Porco qui, porco l! Hai ragione tu a sacramentare a quel modo. Bisognerebbe andare in piazza con dei cartelli...
enea Ah, no! Mi dispiace, ma io sono contro le piazzate. E ti dir che, se le autorit hanno deciso cos, vuoi dire che bene fare cosi. In fondo, lo fanno per guadagnare del verde per il pubblico, quindi...
terzo becchino Come si vede che non capisci un tubo... Come diceva quel tale: c' del marcio in Danimarca!
enea Del marcio in Danimarca?
terzo becchino (con atteggiamento da tribuno) L'affare non lo fa il pubblico, ma un gruppo di speculatori associati, che hanno comperato in blocco tutte quante le costruzioni, le case che circondano il cimitero.
quarto becchino (spalla del tribuno) Tutte case che sono ovviamente deprezzate dal fatto che, chi ci si affaccia, si trova ad ammirare un bel panorama di tombe.
primo becchino (spalla della spalla) Eh gi: quindi tutta roba venuta via per una stupidaggine, un miliardo o poco gi. E che quando, al cimitero, sar sostituito il pi bel parco della citt con alberi, laghetti...
quarto becchino (raccoglie le ultime briciole) Scimmie, leoni, ippopotami...
enea Anche l'ippopotamo?!
primo becchino S, si, anche.
enea Oh, mamma!
primo becchino Ebbene, mi sai dire a quanto salir di valore?
terzo becchino Eh, c' del marcio in Danimarca...
primo becchino Avanti, di' una cifra a caso... Avanti, esagera!
enea (buttando l) Mah, due miliardi? !
primo becchino (scuote la testa) Otto miliardi! Hai capito? Sette miliardi di guadagno. E poi dicono che il sette un numero che porta male.
enea Che marcio che c' in Danimarca!
secondo becchino (fingendo enorme indignazione ) Schifosi maledetti! chiaro che sono stati loro ad ungere qualche assessore perch presentasse il progetto di sgombero.
enea Beh, che c' di male: se uno compera una cosa, ha il diritto di cercare di valorizzarla! Siamo in un paese democratico, mi pare!
terzo becchino Ah, la chiami democrazia speculare sulle tombe dei morti, comperare quattrocento tombe in blocco, pari ad un'area di circa ventimila metri quadri, come hanno fatto quelli?
secondo becchino Ventimila? (Gli fa cenno di non esagerare).
enea Ventimila! Per farne che?
terzo becchino (chiedendo aiuto al primo becchino) Per farne che?
primo becchino (rivolto ad Enea) Ma come, non conosci la legge 143 QR sull'esproprio?
enea La legge 143 QR? (Ci pensa un po' su) Mi sfugge. Che dice la 143 QR?
primo becchino (inventando) Dice: In caso di esproprio di area privata...
quarto becchino E nel nostro caso le quattrocento tombe, sono propriet privata...
primo becchino Area da trasformare in verde pubblico, i pro-prietari dell'area stessa possono ritenersi esentati da esproprio qualora, lo spazio suddetto, venga adibito a costruzione di ospedali o cliniche in genere...
quarto becchino Hai capito? Cliniche in genere!
terzo becchino Il tutto nel bel mezzo del pi bel parco della citt!
quarto becchino Scimmie, leoni, ippopotami.
enea Beh, si, per gli ippopotami ti do ragione... Cosi grassi, sempre bagnati, fanno schifo anche a me.
terzo becchino E questa sta a pensare agli ippopotami! Quelli guadagnano miliardi, commerciano in cadaveri!
enea Commerciano in che?
terzo becchino Ma dico, dove hai gli occhi tu! Quelle tombe, nel reparto centrale laggi, sono occupate o no?
enea S, sono occupate: e allora?
terzo becchino E dal momento che sono di una societ privata, dove credi se li siano procurati i cadaveri per riempire ste tombe?
enea Dove se li sono procurati?
primo becchino Beh, se li sono comparati.
enea Comperati?! Ma dove?
terzo becchino All'estero, roba di contrabbando... Jugoslavia, per esempio, in cambio di radioline giapponesi.
Gli altri becchini fanno sforzi evidenti per non scoppiare a riderle in faccia.
enea Ma tu guarda! Allora, quella salma che c' di l in camera ardente e che capitata qui, dicevano, per dis...
primo becchino Per disguido burocratico.
enea Si, dico, invece non vero niente, una salma jugoslava!
terzo becchino Oh, brava, l'hai capita finalmente!
Le risate mal trattenute dei becchini si trasformano in strani mugolii.
enea Eh beh, non sono mica scema. Per, che razza di balordi!
primo becchino No, loro sono furbi. Balordi rimbambiti siamo noi, che stiamo qui abbioccati a guardare.
quarto becchino E ci lasciamo licenziare.
enea Beh, ma cosa vorresti fare?
terzo becchino Ah, gi, cosa vorresti fare? Sentila, lei, che parla, perch tanto casca sempre in piedi!
enea Come casco in piedi?
terzo becchino Andiamo, sei una donna... e per di pi, lasciatelo dire,...
enea Per di pi, cosa?
terzo becchino Te lo lasci dire?
enea S, s, me lo lascio...
terzo becchino Beh, se io fossi una donna come te, con il tuo temperamento, la tua carica sensuale, andrei in giro con un materasso dietro la schiena.
Il primo becchino sembra stia per soffocare: mugola come un cane al quale abbiano schiacciato la coda. Enea lo guarda senza intuirne la ragione.
quarto becchino Anch'io!
terzo becchino Farei tanti di quei soldi da riempirmici il materasso.
secondo becchino Anch'io!
enea Cos', cos' sto fatto dei soldi dietro la schiena? Cosa ci si dovrebbe fare con sto materasso?
primo becchino Sdraiarcisi.
enea Eh?
primo becchino Ma, dico, sei proprio dura, eh! Sdraiarcisi come fanno quelle che passeggiano l in fondo, dall'altra parte della piazza.
enea Dovrei fare la battona, insomma. Carini! Grazie del complimento.
primo becchino Dico, mica ti sarai offesa! un consiglio, pi che disinteressato.
terzo becchino Un consiglio che si d ad una persona amica... Di pi, ad una sorella!
enea Ah, perch, tu saresti contento di avere una sorella che batte?
terzo becchino Mio padre quando nata mia sorella si messo a gridare: Oh, finalmente una femmina! Speriamo che abbia il temperamento e che faccia fruttare ci che la natura vorrebbe fosse donato gratis, e che la buona morale fa s che venga venduto sottobanco .
Mugolio del primo becchino al quale gli altri fanno cenni affinch si calmi.
enea Oh, ma com'era originale tuo padre!
terzo becchino Originale, ma saggio. Invece quella disgraziata ha voluto studiare da maestra... (Il primo becchino sbotta in una risata acuta e singhiozzante del tutto simile al chiocciare di una gallina al suo primo uovo). Si sposata e ha avuto tre figli, tutti dal marito. Poverino, mio padre c' morto di crepacuore!
Il primo becchino continua nel suo assurdo chiocciare.
enea e terzo becchino (guardando verso il primo becchino, risentiti) Oh, che hai?
primo becchino (che ormai non riesce pi a trattenersi) Coco-coco! (Si guarda in giro, apre una cassa ed estrae una gallina viva e vispa: se ne va - mette in quinta la gallina e rientra subito con un uovo che si beve con aggiunta di sale).
enea Beh, mi dispiace, ma tuo padre era un po' matto. Voler far cadere una figlia cos in basso...
primo becchino (ormai calmato) Ecco il luogo comune dei pitocchi! No, cara: per una donna la prostituzione, come diceva Eraclito, il salire verso l'alto, il primo gradino verso l'emancipazione.
enea Oh, questa poi!
primo becchino Sentiamo un po': l'uomo non forse superiore alla donna, proprio perch la mantiene?
enea Beh, si. E allora?...
primo becchino Allora, ecco che tutte le battone mantengono il proprio uomo: l'unico caso di superiorit della donna sull'uomo.
secondo becchino Un uomo che si scelto da sola.
quarto becchino E che vive grazie a lei.
primo becchino L'unico caso di vera emancipazione, primo traguardo verso la eguaglianza sociale dei sessi.
terzo becchino Come dice giustamente la loro canzone.
enea La canzone di chi?
terzo becchino Delle battone!
enea Le battone hanno una canzone?
primo becchino Come no? un vero inno di battaglia. Non la conosci?
enea Io no.
terzo becchino Beh, vieni qui che te la cantiamo.
I quattro becchini salgono sul carro che, per l'occasione, si trasforma in teatrino da caff concerto: ognuno si mette sulla faccia una maschera carnevalesca da donna, e, sgambettando alla maniera delle ballerine da avanspettacolo, cantano:
Le prime donne che dai Crociati
in Palestina furono sbarcate
eravamo noi, noi svergognate
le prime vere femmine crociate.
Nel Nuovo Mondo fummo in quaranta
le prime donne della Spagna santa:
prima dei preti noi fummo sbarcate
ed ai cacicchi poi fummo vendute.
Noi siamo il faro di civilt,
le vere dame di carit:
vendiamo amore che non ha prezzo d
i sottobanco e a sottoprezzo.
Quando nel tempo, ormai passato,
in case chiuse si faceva peccato,
il nostro amore ci venia tassato
e circa un terzo si prendea lo Stato:
con questi soldi, han calcolato,
si son pagati 'na corazzata,
'na corazzata e un incrociatore
che ancora oggi se ne va sul mare,
tutto pagato col nostro amore
trenta per cento del nostro amore.
Se pensi poi che i marinai
la quindicina con noi l'hanno spesa,
e che noi di nuovo l'abbiamo resa
per un bel terzo al nostro regio Stato,
risulta chiaro che abbiam coperto
tutte le spese dell'ammiragliato,
e il nostro Stato per la sua fregata
manco una lira avr cos sborsata.
Noi siamo un faro di civilt,
le vere dame di carit:
la patria sempre ricordar ci dovr.
E quando passa un incrociatore
pensa che fatto col nostro amore!
Alla fine della canzone giungono dall'esterno, o meglio, dal fondo della platea, grida e spari, riprodotti con sistema stereofonico. Il frastuono sommerso da un continuo ululare di sirene. I becchini avanzano in proscenio dove si immagina esistano delle finestre.
enea Cosa sta succedendo? Chi spara?
secondo becchino La polizia!
terzo becchino Per la miseria, ci danno dentro forte!
primo becchino Ma con chi ce l'hanno?
enea Forse con dei banditi.
secondo becchino Eccoli laggi.
enea Oeuh, ma quanti! Mai visti tanti banditi in una volta sola...
terzo becchino Gi, e coi cartelli in mano...
enea Saranno banditi in sciopero...
primo becchino Guarda, stanno venendo da questa parte.
enea Dico, mica penseranno di ripararsi nel camposanto? Ma che fa quello?
terzo becchino Quale?
enea Quello: s' buttato per terra... Che incosciente, vuoi farsi prendere sotto a tutti i costi dalle camionette... (Urlando) Disgraziato! Tirati su di li! (Con tono normale) Meno male che ci sono i suoi amici che lo sbaraccano via. Ma guardalo che spiritoso: si fa trascinare come un sacco... (Gridando) Ignorante!
primo becchino Per forza, non vedi che l'han beccato in testa?
enea Chi l'ha beccato, con che cosa?
terzo becchino Con una pallottola, non senti come sparano?
Sempre dal fondo della platea, giungono grida coperte dal crepitare dei fucili.
enea Ma fa' il piacere, sparano ma son colpi a salve... tanto per spaventare...
I becchini si sono messi carponi e vanno a ripararsi dietro le bare. Enea rimane tranquillamente in piedi nel bel mezzo della scena.
terzo becchino Allora spaventano forte perch, guardane l un altro, a quello lo spavento l'ha beccato in una gamba... Poveraccio, finito lungo disteso.
enea Gi, forse non sono proprio a salve. Beh, si vede che non ne hanno in dotazione!
primo becchino (con evidente ironia) Gi, forse!
enea Ma loro la colpa, scusa: uno spara con quello che ha.
secondo becchino S, s, ad ogni modo potrebbero parare in aria.
enea E chi ti dice che non sparino in aria? Il fatto che sono fucili difettosi. Tu credi di sparare in aria e invece, trac, colpisci la testa! E quegli incoscienti che fan di tutto per provocare... Vogliono la vittima ad ogni costo, vogliono... (Salta su una bara per meglio seguire la scena) Oeuh! Cosa ho visto! !
terzo becchino Che hai visto?
enea (miniando la descrizione del fatto) Uno di quei fanatici che si messo a saltare per riuscire a prendere con la testa un proiettile che passava alto...
terzo becchino Ma non dire fesserie! Ha saltato un'aiuola per non farsi mettere sotto da una camionetta...
enea S, buona la scusa! Guardali, cosa fanno adesso! (Rivolta ai compagni)... Attenti, tirano sassi...
Si sente uno sparo: il secchio contenente i fiori, appeso al catto, si capovolge bagnando abbondantemente il secondo becchino che stava sotto.
primo becchino Cos' stato?
secondo becchino (cercando d'asciugarsi) Un proiettile.
enea Accidenti, ma come sono difettosi sti fucili!
secondo becchino Forse meglio sloggiare di qui!
I tre becchini si portano sul fondo riparandosi dietro le casse e il carro.
enea Ma io dico: chi glielo fa fare? che vogliono?
secondo becchino Guarda un po' se ce la fai a leggere quel cartello?
enea SI. C' scritto: Basta con i licenziamenti, vogliamo lavoro per tutti. Sono proprio matti: si fanno ammazzare per poter lavorare, per poi ammazzarsi di fatica quando lavorano!
secondo becchino E voi continuate a credere che questa sia un'idiota?!
enea (continuando a guardare verso la piazza) Io proprio non li capisco...
terzo becchino Per forza: cosa vuoi capire tu della lotta di classe!
enea Ah, perch, quella cagnara, secondo te, sarebbe lotta di classe? Ma cosa credi tu che non legga i giornali, io? Quelli veri, quelli indipendenti! (D'un sol fiato, come recitando una lezione) Essi sono una banda di scalmanati, che assalgono le forze dell'ordine che, loro malgrado, sono costrette a reagire per non soccombere alla furia devastatrice della peggior feccia nazionale!
primo becchino Ah, te la sei imparata a memoria?!
enea Sicuro, cos, tutte le volte che mi viene l'ansia sociale, mi ripeto qualcuna di queste filastrocche e ritorno felice e benpensante.
primo becchino Che forza!
secondo becchino Se ne stanno andando...
enea Chi, gli scalmanati? (Sale di nuovo sulla bara quasi fosse un osservatorio) Fa' vedere... Va', come scappano! Per, che brava la polizia: ha ripulito tutto quanto! tornato l'ordine! (Gridando) Bravi! Evviva la libert!
Alle spalle della ragazza entrato il direttore del camposanto.
direttore Disgraziata! Ma che stai facendo?!
enea Niente, signor direttore, inneggiavo alle forze dell'ordine.
direttore Bugiarda, ti ho sentito gridare Evviva la libert! Testimoni i tuoi colleghi!
terzo becchino S, vero... Gridava: Evviva la libert!
I becchini cercano di ritirare, senza farsi notare dal direttore, piatti, bicchieri, ecc. accumulando il tutto dentro la tovaglia. Ogni volta che il direttore si volta lasciano cadere l'intiero fagotto che rovina a terra con gran rumore. Alla fine i becchini riescono a far sparire i cocci dentro il carro funebre.
enea S, ma nel senso di libert del governo, della forza pubblica.
direttore Ma mi vuoi far passare per imbecille? E da quando in qua esiste la libert in un governo che permette alla forza pubblica di sparare sul pubblico?
enea Non esiste?
direttore Fai solo che ti abbiano sentito, e poi mi dirai se esiste o meno! Ma, certo, a voi che importa? Tanto, con chi se la prendono... Mica con una ubriacona come te... Se la prendono con i superiori. Scommetto che l'hai fatto apposta, per rovinarmi. Gi, non mi hai mai potuto soffrire, tu: come quell'altro ubriacone di tuo padre, pace all'anima sua.
I becchini hanno terminato di sparecchiare: ora ritornano sui loro passi e si siedono uno appresso all'altro sul sarcofago, nell'atteggiamento compunto di scolaretti diligenti.
enea (risentita) Direttore, per piacere, lasciamo stare i morti!
direttore (aggressivo) No, sei tu che devi lasciarli stare i morti, perch, adesso che mi viene in mente (si volta di scatto verso gli altri becchini che si alzano in piedi): chi vi ha detto di portare quel morto nella camera ardente? Chi l'ha tolto dalla camera di sotto dov'era?
enea Ah, sta parlando del cadavere iugoslavo?
direttore Jugoslavo?!
I becchini fanno cenni ad Enea supplicandola di tacere.
enea (che non capisce il senso di quei gesti) Si, quello contrabbandato in cambio di radioline giapponesi. Sa...
direttore Cos' sta storia delle radioline?!
enea Ma s, per occupare le tombe... Lo sapr, no? Lo sanno tutti... Ad ogni modo, stia tranquillo che io non dico niente.
I becchini si sbracciano in una pantomima disperata.
direttore No, no, tu dici! E se mi accorgo che mi stai prendendo in giro... (Uno dei becchini, dietro alle spalle del direttore, fa cenno ad Enea di tacere, e quando il direttore si volta im-provvisamente, finge di afferrare al volo un immaginario moscone svolazzante sopra la testa del direttore, lo scaraventa a terra per poi calpestarlo. Il direttore guarda con intenzione il becchino) Che mi state prendendo in giro...
enea Ma chi la prende in giro? Vuole che mi inventi la legge 143 QR, sull'esproprio dei cimiteri a scopo verde pubblico, per costruirci le cliniche con tanto di piscina, scimmie, leoni... e anche l'ippopotamo? Che, gi, a me fa schifo!
Il secondo becchino sta sopra una cassa dietro al direttore: anche lui fa cenni di diniego con le braccia, fino a sbilanciarsi e cadergli addosso.
direttore Ma che fai, disgraziato! (Tornando verso Enea) E tu, spiegati meglio!
enea Ma stia tranquillo, non si preoccupi. Tanto, io non parlo... Anche se ho capito benissimo che c' di mezzo tutto un gran movimento speculativo. Andiamo, direttore! (Gli d di gomito) La scusa del verde pubblico per sbaraccare il cimitero e sbatterlo a diciotto chilometri. (Ripete in modo ancor pi grottesco la pantomima imparata dal primo becchino) E i funerali... col siluro nel cadeverodot to...plac, fuori uno... gniaaooo e il prete con i chierichetti: doomine,qui tollis... viaaa friii: ploch!... Ehi, cosa crede lei?! Che venga gi con la piena, io, dalla montagna? Comunque stia tranquillo, signor direttore, che io non parlo... anche se ho un gran dolore. (Atteggia il viso in una smorfia che prelude a un pianto incontenuto).
direttore Ma che dici! Dove sono i tuoi soci? (Tutti i becchini se ne sono andati, meno il secondo che rimasto attonito, quasi imbalsamato, ad ascoltare gli sproloqui di Enea). Ehi, vieni un po' qui, tu, e spiegami che dice questa. Traducimi.
secondo becchino Volentieri, direttore. (Allungando il collo verso la porta d'accesso) Guardi per, che credo la stiano cercando...
direttore Chi?
secondo becchino Una camionetta della polizia si fermata proprio all'ingresso degli uffici. Guardi: di sicuro vorranno parlare con lei.
direttore (disperato) La polizia! L'avrei giurato... (Rivolto ad Enea) T'avranno sentito gridare: Evviva la libert! Avranno pensato che li hai voluti sfottere, e adesso se la vengono a prendere con me!
enea Oh, ma direttore, io non sapevo! Beh, dica pure che la colpa tutta mia, che ero ubriaca: ho qui le prove. (Indica la bottiglia) Anzi, quasi quasi, ci do sotto un pochettino, nel caso mi facciano l'esame del doping. (Si versa da bere) Vuoi favorire?
direttore No! Non sufficiente passare per ubriaca: tu devi passare per matta.
enea Per matta?!
direttore Sicuro. Tanto, provato che il mestiere del becchino porta alla pazzia in una percentuale dell'ottanta per cento. Figuriamoci quello di becchina!
enea Ma siccome io non sono matta, mi rifiuto.
direttore Classica reazione dei matti! (Rivolto al becchino, minacciando) Ne sei testimone tu che matta. Hai sentito i discorsi di poco fa, quindi...
secondo becchino (tentando di scantonare) Che discorsi?
direttore Ehi, dico! Testimoni o preferisci passare per matto anche tu?
secondo becchino No, grazie, preferisco passare per testimone.
direttore Bravo! Allora, d'accordo: quello di gridare Evviva la libert! uno sfogo inconscio che le fuoriesce al momento della crisi!
secondo becchino Ho capito. E siccome lei adesso in crisi, grida: Evviva la libert!
direttore Bravo! (Rivolto ad Enea) Sentiamo tu: se qualcuno; di quelli viene e ti chiede come ti chiami, tu cosa rispondi?
enea Evviva la libert!
direttore Ma no! Prima devi dire nome e cognome...
enea Ah s, che scema!
direttore Allora, come ti chiami?
enea Nome e cognome... S, voglio dire, Enea Angellari.
direttore E poi?
enea Di fu Francesco e di Maria Gallutti.
direttore No, di fu Francesco e di Evviva la libert!
enea (preoccupata) Ma, direttore, e la mia mamma?
direttore Che c'entra la tua mamma. Tu devi dire cos perch sei matta... O preferisci essere licenziata subito?
secondo becchino Enea, convinciti che sei matta.
enea E va bene: sono matta.
direttore Oh! E guai a te se cambi idea... Poi, pi tardi, mi spiegherai sta storia delle speculazioni.
enea Si, signor direttore, ma stia tranquillo: io non parlo. Faccio la matta e basta. contento?
direttore Lo spero bene. Io me ne vado. (Accenna ad uscire).
enea Evviva la libert!
direttore (dietrofront rapidissimo) E non sfottere, deficiente! (Esce attraverso la cancellata sul fondo).
enea E chi sfotte? Mi allenavo.
secondo becchino (sinceratosi che il direttore si sia veramente allontanato, aggredisce la ragazza) Disgraziata, ma davvero bevi proprio tutto, tu!
enea Come?
secondo becchino Dico: non ti sfiora manco il sospetto che ti abbiamo raccontato delle balle?
enea Ma di che cosa stai parlando?... Che balle?
secondo becchino Del trasloco del cimitero, del cadaverodot-to, e compagnia bella.
enea Come?! Allora, non vero niente del fatto del siluro?
secondo becchino Ma sicuro! Comunque io me ne vado.
enea Dove vai?
secondo becchino Taglio la corda... (Indicando al di l della porta d'accesso che rimasta socchiusa) Ci sono visite per te: un tizio vestito di scuro... deve essere un commissario... Adesso puoi continuare a fare la matta come pi ti piace.
enea Aspetta, stai qui ad aiutarmi...
secondo becchino Evviva la libert! (Esce).
enea Ignorante!
Entra un signore vestito di scuro: si guarda intorno con scatti rapidi di chi ha fretta.
signore Buongiorno. (Enea lo guarda senza rispondere. Risentito) Ho detto buongiorno... enea (timidamente) Evviva la libert...
signore Come, scusi?
enea Evviva la libert!...
signore (attonito) Senz'altro, evviva!... (Riprendendosi) Suo marito, non c'?
enea Mio marito?
signore S, immagino lei sia la moglie del guardiano.
enea No, io sono la figlia.
signore Bene: dov' suo padre?
enea (indica al di l della cancellata) Sesta tomba, fila numero dodici, contando da destra.
signore Sta seppellendo?
enea No, seppellito.
signore Morto?
enea S. Evviva la libert!
signore (sempre pi attonito ) Beh, non mi sembra gentile verso la memoria del povero padre... (Nervoso, contenuto) Ma chi il responsabile di questo magazzeno?
enea Sono io... Per non so niente, non ho visto niente.
signore Di che sta parlando ?
enea Della carica della polizia... Cio, della carica degli scioperanti... Sono stati loro a sparare, ho visto benissimo...
signore Li ho visti anch'io: ho dovuto ripararmi dentro un vespasiano, pardon... Ma non mi pare che gli operai avessero armi. Tiravano sassi, questo s.
enea Sicuro, sassi contro la forza pubblica disarmata.
signore Disarmata? Ma, allora, i botti che si sentivano?
enea Erano gli scioperanti con la bocca... Oeuh, sono bravissimi a fare il botto con la bocca,... con la bocca, e con i sacchetti di carta gonfiati. (Fa il gesto) Pam!
signore (con tono esasperato) E i morti?
enea Tutti finti!
signore (come sopra) Finti?
enea Sissignore, finti, per impressionare l'opinione pubblica. Ah, sono dei furbacchioni, quelli!
signore (teso, spiccicando le parole) Scusi se mi permetto, ma lei mi sembra un po' matta...
enea (aggressiva) Sissignore, sono matta... Oeuh, come sono matta! per questo che grido: viva la libert! (Di colpo cambia registro andando sul lacrimevole singhiozzato) La colpa tutta mia, il signor direttore non ne sa niente, n della libert, n del morto jugoslavo, n del trasloco del cimitero a scopo speculativo. (Il signore, terrorizzato, preso da uno strano tic agli arti inferiori: con camminata da danzatore negro di blues cerca di andarsene, ma Enea se ne accorge e lo richiama a piena voce) Signore! Forse sa una qualche cosarina sull'ippopotamo...
signore Sull'ippopotamo!?
enea Per me la sa. Ma, la prego, non lo faccia arrestare.
signore Arrestare l'ippopotamo?!
enea No, il mio direttore! La prego, commissario...
signore (quasi risentito) Ma io non sono affatto commissario.
enea Non commissario? E chi allora?
signore (imbarazzato, dopo una breve pausa durante la quale un lento brivido gli fa attorcigliare le gambe) Sono un commer-cialista.
enea (delusa) Un commercialista? (Seccata) E cosa vuole da me?
signore (sempre con imbarazzo) Un favore... Ma sento gi che lei non mi vorr aiutare.
enea Che genere di favore?
signore Non so come cominciare. (Prende fiato come dovesse gettarsi sott'acqua) Potrebbe affittarmi una cassa da morto?
enea (che spera di aver capito male) Una cassa da morto?!
signore S, in affitto.
enea Ma chi le ha dato ad intendere che le casse da morto si affittino?
signore Lo so, lo so che non si affittano... (Accorato) Ed proprio per questo che mi rivolgo a lei... sperando nella sua comprensione... nel suo buon cuore.
enea Ma che buon cuore?! Vede, caro commercialista, se fosse per me io le darei tutte le casse che vuole. (Con tono impiegatizio-burocratico) Il fatto che tutta roba del Comune, casse per i funerali di povert... qualcuna in mogano per assessori, autorit... ma tutta roba registrata, che, se ne sparisce mezza, se ne accorgono subito.
signore Ma io non ho nessuna intenzione di fargliela sparire... Voglio dire che' non voglio affatto portargliela via.
enea La consuma qui?
signore Appunto. Vorrei noleggiarne una, al solo scopo di adagiarmicivisi.
enea Adagiarvicivisi?
signore S!
enea Eh no!
signore Come, eh no?
enea Dico che adesso lei che fa il matto.
signore E che c' di strano. (Con calma da loico razionale) Forse che quando uno va in un albergo e affitta un letto, poi costretto a portarselo a casa?
enea (facendogli il verso) A parte che questo non ancora un albergo; ma poi dico: perch vuoi dormire in una cassa da morto? Non mi dir che lo fa per i dolori reumatici!
signore Beh, c' andata vicino. Non proprio per i dolori reumatici, ma pur sempre per guarire da una malattia di forma nervosa a tipo ossessivo: la feretrofobia!
enea La feretro, che?
signore Fobia... feretrofobia.
enea E che sarebbe?
signore Lei sa cos' la claustrofobia, vero?
enea Come no? (Con l'aria della scolara ben preparata) quella specie di groppo che gli prende a quelli che non sopportano di stare chiusi in un luogo chiuso.
signore Brava! La feretrofobia invece la malattia di quegli individui che non sopportano l'idea di restar chiusi dentro una cassa da morto.
enea (minimizzando) Ce l'ho anch'io quella malattia l!
signore (fortemente interessato) S ? E come la cura?
enea Con questo! (Indica la bottiglia del vino) Mi prendo di quelle ciucche, che posso andare a dormire dentro una cassa con il morto, e non me ne accorgo neanche.
signore No, no. Ho provato anch'io con l'alcool, ma peggio. Mi assalgono certi incubi... Anche lei soffre di incubi?
enea Che incubi?
signore (mimando con drammaticit) Si sveglia di soprassalto la notte, con l'idea di trovarsi in una bara? Convinta di sentirsi le pareti della cassa che premono contro le braccia? (Angosciato) Veder calare il coperchio sul viso?
enea (partecipe, addolorata) Perch, lei soffre di questa roba?
signore (da prima sommesso, poi crescendo via via fino a sembrare preso da una crisi epilettica) S, e mi creda, terribile. Sembra di soffocare ogni volta, la cassa mi va sempre stretta di spalle!... Grido, e non mi esce la voce: rimango come paralizzato. Questa la feretrofobia. Guardi, anche adesso: mi bastato pensarci, e guardi cosa mi succede! (Le gambe e le braccia si agitano disarticolate, alludendo ad una danza y-y).
enea Si calmi, signore, si calmi. (A sua volta contagiata, si muove freneticamente) Signore, l'attacca anche a me! (Si blocca afferrando una gamba impazzita con ambo le mani: perde l'equilibrio e si lascia andare di botto a sedere sul catafalco) Mamma, che brutta malattia che ha! (Riprende fiato, anche il feretrofobo s' calmato) Ma non ho capito a cosa le servirebbe (s'impa-pocchia) adagiarcivisivisivisi.
signore (la corregge) Civisi.
enea (ripete rinfrancata) Civisi... e in una cassa presa in affitto, poi.
signore (a tratti, progressivamente, riprende a contorcersi come una marionetta) Vede, a detta dello psichiatra che mi cura, questo sarebbe l'unico sistema per neutralizzare l'ossessione. Allenandomi per gradi a rimanere sdraiato dentro una bara, subentrerebbe in me l'assuefazione e lentamente il feretro perde-rebbe quel senso macabro che oggi mi sgomenta, finirebbe per acquistare, nel mio sistema psichico, lo stesso valore che ha una comune cassa d'imballaggio.
enea Ho capito. Ma perch allora, non prende una comune cassa d'imballaggio e non fa credere al suo sistema psichico che una comune cassa del Comune? (Contagiata di nuovo, si trova a saltellare per la scena) Che brutta malattia! !
signore (lasciandosi andare affranto su di una bara) inutile, mi occorre proprio una cassa vera.
enea Beh, allora vada a comprarsene una dall'impresa di pompe funebri qui di fronte.
signore C' un'impresa?
enea Come no! la pi importante della citt, e lei fortunato perch proprio in questi giorni c' una grande liquidazione.
signore No?!
enea S, cosa vuole, dopo le feste svendono, svendono! Lei va li, ne prende una. Ne hanno anche di seconda mano molto ben tenute, che fanno ancora il loro servizio. Se la tiene in casa, magari sotto il letto, e appena le viene l'ossessione, plffete, ci salta dentro, e lo psichico fregato.
signore Eh no, eh no: in casa perderebbe tutto il senso di macabro che invece possiede qui nel cimitero. E poi, sa com', quando c' una moglie in casa... (Mima grottescamente i gesti della donna di casa eccentrica) Incomincerebbe a metterci sopra un centrino, un vasetto di fiori, qualche soprammobile, un bel candelabro, un arazzo di dietro per far colore, ed eccoti la bara trasformata in un comune, anzi grazioso ed originale mo-biletto da far vedere alle amiche. Si immagina le risate che si farebbe il mio sistema psichico!
enea (con odio) E lei lo prenda a scarpate nelle gengive, quando ride, sto psichico di palta!
signore (senza speranza) Gi, se mi fosse davvero possibile... (Supplichevole) Adesso si rende conto che lei l'unica persona in grado di aiutarmi?... La prego, mi faccia sdraiare in qualcuna di queste bare! Guardi, le do diecimila lire per seduta.
enea Per seduta o per sdraiata?
signore lo stesso, no?
enea Eh no, che non lo stesso: perch, se entra qualcuno e la vede seduto, posso sempre dire che non c'erano sedie e s' dovuto arrangiare; ma se sdraiato, mica posso dire che perch mancano i letti!
signore (fruga nelle tasche, estrae alcuni biglietti di banca) Vanno bene quindicimila? (Enea li afferra rapidissima e fa un gesto di assenso). In quale bara posso stendermi?
enea Questa. (Indica una cassa posata su un carrello) Ma cinque minuti, non di pi perch il mio direttore molto nervoso. (Trascina il carrello con relativa cassa nel centro del palcoscenico).
signore (osserva la cassa come fosse un abito da acquistare) Senta, non mi andr un po' stretta di spalle?
enea (risentita) Ma dico, scherza? un trentotto abbondante!! Vuol venire qui ad insegnare il mestiere a me? Prima di parlare la provi, no?... La provi, vedr che le calza che un guanto. (Il feretrofobo solleva una gamba, indeciso). Veramente, bisognerebbe togliersi le scarpe...
signore (quasi gli avesse chiesto di mettersi nudo) La prego!
enea (accomodante) Beh, fa niente, vada pure dentro: Tanto, non piove... (Il feretrofobo si accinge ad entrare nella cassa, comportandosi per come se stesse entrando in una vasca da bagno: tocca l'acqua immaginaria con una mano, la ritrae velocemente, poi introduce un piede e non sa trattenersi dall'e-mettere gridolini alla maniera dei bagnanti domenicali al primo approccio con l'acqua diaccia. Finalmente, dopo una vistosa serie di smorfie e sospiri, entra, si pone in ginocchio, fa per stendersi faccia in gi. Enea lo blocca quasi scandalizzata). Signore! Signore!
signore (spaventato) Che c'?!
enea Signore, scusi, meglio che si giri perch, se no, si trova con la faccia... (Fa cenno con la mano, comprimendosela al viso).
signore (impacciato e mortificato) Oh, la prima volta! (Si gira mettendosi nella giusta posizione. Fa per sedersi, ma si tira su, velocemente, arcuando la schiena dopo essersi appoggiato mani e piedi ai bordi della cassa) No, no! non ce la faccio... pi forte di me.
enea (da infermiera comprensiva che deve convincere il paziente) Ma quante storie! Si lasci andare! Faccia finta di essere in barca!
signore In barca? (Raggiante) Ha ragione!... Per caso, non a-vrebbe un paio di remi: mi aiuterebbero nell'autosuggestione.
enea (dopo un attimo di riflessione) No, remi niente: avrei due ceri. (Li prende dal carro) Se possono...
signore Ottimi: dia un po' qua! (li afferra, li pone nella posizione degli scalmi e comincia a vogare con stile: la bara carrellata scivola lungo il palcoscenico con andamento ladino) Eh gi, pare proprio di essere in barca... Oop... Oop... (Dopo aver percorso un bel tratto della scena) Scusi, le spiacerebbe riportarmi laggi e poi dare una bella spintarella al carrello: cos avrei quasi l'impressione di beccheggiare sull'acqua.
enea (trattenendosi con fatica dall'eseguire un massacro) Sa cosa faccio, io, per lei?... M' venuta un'idea molto bella: do una spintarella al carrello, poi con la bocca le faccio lo sciacquio: patralch, patralch, e ogni tanto le soffio sulle orecchie per darle l'illusione del vento. Le va?
signore (sciogliendosi dal piacere) Ma lei mi vizia!
enea (sferra una gran pedata alla bara: per il contraccolpo il feretrofobo si ritrova lungo disteso nella cassa) Ma, dico, venuto qui per allenarsi al canottaggio, o per che cosa?
signore (piagnone) Perch ha voluto rovinare tutto quanto?!
enea (guardando verso la porta) Ssst, silenzio! Accidenti, presto salti fuori di l!
signore (ancora stordito per la botta) Che succede?
enea C' una donna che vuole entrare.
signore Una donna vestita di nero?
enea S, ha la faccia nascosta da un velo... Deve essere una vedova.
signore (minimizzando) No, mia moglie: venuta ad allenarsi anche lei.
enea (scandalizzata) Volete stare in due in una stessa cassa? Inventiamo la bara matrimoniale, adesso ?
signore (come parlasse del pi e del meno) Ma no, lei si deve allenare a fare la vedova. Poverina, ossessionata dall'idea di vedermi un giorno o l'altro in una bara... un incubo che la perseguita ogni notte.
enea (leggermente nauseata) Anche lei con l'incubo? signore (didattico) S, affetta da feretrofobia riflessa, detta anche pi volgarmente fobia della vedova. Anche per lei, l'unica cura veramente efficace, quella di allenare il subconscio, per gradi, a vedermi sdraiato in una bara. enea (un po' pi nauseata) Ma lo sapete che fra tutti e due avete un subconscio che fa schifo!
signore (di nuovo accorato, con trasporto) Ha ragione, ma la scongiuro: non la faccia pi aspettare, poverina, chiss come emozionata... Anzi, la pregherei, una volta entrata, di lasciarci soli... Deve capire: il nostro primo incontro funebre, e ci sentiremmo senz'altro impacciati.
enea (angosciata) Ma, dico, proprio a me dovevate venire ad incastrare? (Scaraventando i ceri con rabbia dentro il carro) E va bene, la far entrare. Cinque minuti, per. (Va verso la porta, la apre: entra la donna velata, fa qualche passo e si blocca). Prego, signora, si accomodi, suo marito gi nella bara. (La donna si muove come un automa. Enea la dirige con ordini secchi, militareschi) Sinist! Sinist! Arrivata! (Giunta all'altezza della bara carrellata, la donna emette un gemito). Ehi, mi raccomando: niente grida strazianti, gemiti e ululati... (Toglie dal secchio il mazzo di crisantemi, si avvicina alla bara e posa i fiori sul petto del finto morto, s'abbassa dando le spalle alla vedova che sviene adagiandosi mollemente sulla sua schiena. Seccata per tanta confidenza) Signora! Signora! (Breve pausa). Signora, si ferma molto? (Camminando con la donna sempre appoggiata alla schiena, va ad adagiarla sul catafalco) Guardi, signora: lei pu fare come vuole, ma, se sta cos, mica si allena, e i cinque minuti passano. (Si rende conto che la donna non d segni di vita) Ehi, ma svenuta sul serio!
signore (solleva la testa sporgendosi appena fuori dalla bara) Svenuta? Per la miseria, invece di star l a chiacchierare si dia da fare, cerchi di rianimarla... Finora non mi ha dato che una sola occhiata: come si allena?!
enea (dopo averle tastato il polso ) E le bastata, perch morta.
signore Morta?! Impossibile! (Si solleva a sedere, senza uscire dalla bara).
enea Come: impossibile? Senta il polso: non batte pi!
signore (scoppia in una sghignazzata irrefrenabile: scaraventa le lunghe gambe fuori della bara, sempre restandovi a sedere, e le agita imitando le danzatrici del can-can) Aha, aha! Questa poi... La sapevo debole di cuore, ma al punto di rimanerci secca al primo incontro, proprio non me l'aspettavo. (Ride convulso).
enea (frastornata) Sapeva che era debole di cuore?
signore (accende una sigaretta per calmare l'eccesso d'euforia) Sicuro. Il medico di casa ci aveva avvertiti che una forte emozione le sarebbe stata fatale. (Gli brillano gli occhi dalla felicit) Infatti, lei le evitava con cura: non andava pi n al cinema n al circo n a qualsiasi altro spettacolo. Ma non ha potuto evitare d'intervenire al mio di spettacolo: spettacolo di prim'ordine! Ah, ah! La poverina ci cascata. Adesso il vedovo sono io, aha, aha! (Sghignazza tenorile) Non ho mai riso tanto in un cimitero; bisogna che ci torni... (breve pausa) con degli amici.
enea (sempre pi frastornata) Ma... ma allora... il fatto della feretrofobia era tutta una balla per ammazzare la moglie? !
signore (giocherella col fumo della sigaretta) Sicuro, e grazie alla sua preziosa collaborazione, signorina, ci siamo riusciti.
enea (risvegliandosi dall'imbesuimento) Che collaborazione?! Ehi, io non c'entro! (Mette i crisantemi sul petto della donna morta) Dico: non creder d'incastrarmi?! Adesso telefono subito alla polizia e vedremo.
signore (sempre fumacchiando, staccato) Faccia, faccia pure... E vedremo davvero, se la polizia creder alla sua storia del feretrofobo! Aha, aha! Ma se non mai esistita una malattia del genere!
enea (bloccata, nel momento stesso in cui sta per afferrare il telefono) Un'altra balla?
signore Sicuro. Sa cosa le dico? Che se arriva la polizia, lei si becca come minimo l'ergastolo! Aha, aha...
enea (esterrefatta) L'ergastolo?! (Esasperata) E ride, quel depravato l! Ride!
signore (accomodante, sornione) Mi perdoni, ho esagerato. Su, su, vedr che adesso metteremo tutto a posto. Dunque: per prima cosa, pensiamo come sistemare la cara estinta. Con tutte le tombe che avete, non le sar difficile farla sparire.
Enea prende quattro stivaloni di gomma da sotto al carro e ne dispone uno ad ogni angolo del catafalco dove stesa la vedova, poi afferra quattro ceri, sempre dal carro funebre, e li infila uno per uno negli stivaloni trasformati in candelabri, improvvisando cos una camera ardente.
enea No, difficile non . (Con logica di chi dice cose risapute) Potremmo farla passare per jugoslava...
signore (con tono di testa) Eh?!
enea (sempre pi logica) Ci sarebbe perfino da guadagnarci un paio di radioline...
signore Ma che dice, di che radioline parla: mi sta a prendere in giro?!
enea (fulminata da un dubbio) Maledizione: un'altra balla?!
signore Che sta farfugliando?
enea (quasi fra s e s, precipitando nel ritmo) Niente, niente... Non c' niente da fare: sono tutte tombe private. Le uniche disponibili son quelle di povert... Dovrei metterla insieme a qualcun altro.
signore (ottimista, sarcastico) Oh, non si preoccupi. Mia moglie sempre stata una donna democratica: bruttina, ma democratica. Si adatter.
enea (alza il velo che ricopre la faccia della vedova) Beh, bruttina, mica tanto: bella pelle, bei capelli... Sono rossi naturali?
signore (distratto) Che cosa?
enea I capelli di sua moglie come sono?
signore (annoiato) Sono neri.
enea No, questa ce li ha rossi... E, adesso che guardo meglio, devono essere naturali per forza perch ha le lentiggini, classiche delle rosse.
signore (ha un vistoso sussulto) Lentiggini? Non sar la mia Angela?
enea Perch, chi sarebbe questa Angela? Ad ogni modo, ci dia una occhiata...
signore (vorrebbe voltarsi, ma si irrigidisce faccia al pubblico) Non ne ho il coraggio... Guardi lei: ha un neo molto grande sulla fronte?
enea (con malcelato piacere demistificatorio femminile) Beh, un po' troppo delicato chiamarlo neo. Per me, un bel porro pitturato di nero.
signore (preso dai suoi strani tic agli arti inferiori) Angela! lei la mia Angela! (Sgambetta un po', poi crolla lungo disteso nella bara. Un braccio per sporge completamente al di fuori, verticale: fra le dita della mano, fuma la sigaretta ancora accesa).
enea (va verso la bara, preoccupata e anche un po' scocciata) Oh, sta male anche lui!
Alle sue spalle, la morta risorge di scatto, mettendosi a sedere e sghignazzando a sua volta.
moglie Aha, aha!
enea (con un vero e proprio zompo, terrorizzata) Oh, mamma!
moglie (indicando divertita il marito orizzontale) Ci sei cascato tu, sta volta... (Ride).
enea (riprendendosi a fatica dallo spavento) Per la miseria, cos' sto fatto del resurgit!
moglie (continuando a discorrere col marito, senza badare minimamente alla becchina) Ma davvero mi credevi tanto oca da abboccare?! Prima mi dici che devo venire al servizio funebre d'un tuo amico, che scopro non mai esistito, ah, ah; poi mi chiedi di vestirmi a lutto con tanto di velo nero sulla faccia... (Si toglie il velo affrancato dalle forcine) Ah, ah, ah! Ma, andiamo: non era poi tanto difficile capire che il velo serviva a far si che nessuno mi riconoscesse e, quindi, poter pi facilmente far perdere le mie tracce, una volta fatta fuori... Ah, ah, ah! (Toglie la sigaretta dalle dita del marito e se la fuma beata).
enea Ma, insomma, si pu sapere chi lei? La moglie o l'altra?
moglie Sono la moglie truccata da amante. Mi sono messa una parrucca rossa (se la toglie con gesto da prestigiatore, rapidissima), un po' di efelidi in faccia con la matita marrone, un pez-zetto di cheewin-gum ha sostituito il neo vistoso (stacca dalla fronte il finto neo e lo getta in aria), e opl: il controscherzo fatto. Ah, ah!
enea (sbalordita) Ma il polso che io ho toccato e non batteva pi?
moglie Macch polso: lei ha toccato sto braccio di gomma! (Estrae un braccio da manichino con relativa mano coperta da un guanto nero).
enea (starebbe quasi per applaudirla: si rende conto dell'enormit e reagisce seccata) La miseria, che drittata! Beh, adesso che vi siete divertiti, fatemi il favore di sgomberare il campo, che ne ho abbastanza. (La afferra per le spalle e la scaraventa brutalmente verso l'uscita. Poi s'avvicina alla bara carrellata) Forza, esca di l che i cinque minuti sono passati da un pezzo. (Tira verso di s la mano dell'uomo invitandolo ad uscire dalla bara: la mano rimane rigida con le dita spalancate. Enea cerca di riavvicinarle: ci riesce, ma dopo un secondo le dita si rispalancano. Enea si ritira di un passo, quindi diagnostica) Questo morto sul serio.
moglie (con voce strozzata) Morto? Ma ne sicura? enea Come no?! stecchito: guardi qua. (Abbassa ed alza il braccio del feretrofobo. Quasi mettesse in moto un ingranaggio, la bara si sposta lungo l'arco scenico con scatti sempre pi rapidi in sincronia perfetta col gioco di leve che Enea produce). Guardi qui... (La signora lancia un grido acutissimo). Coraggio, signora, coraggio... (Il grido disperato si trasforma in una gran risata). Ah beh, allora...
moglie Aha, aha, fantastico! E dire che aveva organizzato tutto per me! Non ci contavo proprio: pensavo che, dopo la prima impressione, osservandomi meglio, si sarebbe accorto. E invece morto sulla parola. Aha, aha, come sono felice! (Si abbandona sul catafalco sgambettando impazzita).
enea Vi volevate bene, eh?
moglie (Si rimette in piedi e porge alcuni biglietti di banca alla ragazza) Tenga, tenga, e grazie per il disturbo.
enea Che disturbo?
moglie Il disturbo di doverlo seppellire.
enea (riconsegna il denaro) Ah, ma allora proprio un vizio di famiglia! Senta, vuole un consiglio? Si porti via il bene anato, che meglio per lei.
moglie (perduta) Ma come faccio?
enea Dico: mica sar arrivata qui in tram?!
moglie No, con la macchina... E proprio li sotto.
enea (sbrigativa) Benissimo, allora approfittiamone... Siamo giusto al piano terra: glielo passo dalla finestra, se lo carica in macchina e va a farsi un giretto fuori porta.
moglie E una volta arrivata fuori porta, che faccio?
enea (come stesse dettando una ricetta per l'ossobuco) Sceglie un bel paracarro e ci va a sbattere contro... Poi va a chiamare aiuto: Ho avuto un incidente, mio marito ha sbattuto la testa ed svenuto . E quando le dicono che invece morto...
moglie (entusiasta, la previene nel seguito) Trac! Io casco lunga distesa, come ho fatto poco fa...
enea E il gioco fatto... (Si avvicina alla bara dalla quale esce ancora il braccio teso del feretrofobo e lo spinge in gi: automaticamente si alza l'altro braccio. Enea spinge in gi anche quello: scatta una gamba al di fuori della bara. Il gioco si ripete in una sequenza assurda). Nervoso, eh? ! (Esasperata, sferra una gran pedata alla bara: come per incanto, braccia e gambe rientrano nella loro posizione naturale).
moglie Brava. S, s, far senz'altro cos! (Sinceramente ammirata) Accidenti, lei deve essere una maestra nell'inventar storie.
enea (afferra la stanga del carrello) Macch maestra, vado ancora all'asilo... Ma bisogna che impari presto anch'io, se no, qui, mi mettete sotto tutti quanti! Forza, mi aiuti a portare il caro estinto nella camera ardente. L c' una finestra che d sul piazzale in un punto nascosto dagli alberi: non ci vedr nessuno... (Portano la bara fuori scena). Ecco, basta cos: adesso mi sbrigo da sola. (Rientrano in scena). Intanto lei vada a mettere la macchina sotto la finestra, poi torni su che mi deve aiutare a toglierlo dalla cassa per scaricarlo.
moglie D'accordo. (Va verso l'uscita sull'altro lato).
enea Dobbiamo sbrigarci, perch se passa troppo tempo, diventa freddo e non possiamo pi spostarlo. Sa com', s'irrigidisce, e poi ci vuole il martello, ed un peccato, perch si rompe tutto. (La vedova sta per aprire la porta di destra). No, esca di qui che fa pi in fretta.
Indica una porta nella parete opposta all'ingresso normale, ed escono. Dall'altro lato entra una donna vestita in modo sgargiante. Un abito stampato con grandi fiori: una battona.
battona (si guarda intorno intimorita dall'ambiente) Si pu? Ehi, c' nessuno? Scusi, signor becchino...
enea (dal di fuori) Chi ?
battona Sono io... Sa, la porta era aperta...
enea (entrando) Ma, porcogiuda: e perch la porta aperta, si entra senza chiedere manco permesso! Mi faccia il piacere di uscire.
battona Oeuh, ma che maniere!
enea (l'afferra per un braccio) Ho detto di uscire, se no...
battona (divincolandosi, risentita) Se no che cosa?! Ma sentitelo, sto becchino con la voce da donna!
enea (aggressiva) Beh, perch? Cosa avresti da dire sulla mia voce da donna?
battona (con cattiveria) Dico che mi pari uno di quelli che gli piacciono gli uomini: ecco cosa dico.
enea (le fa il verso imitandone i gesti caricati da battona) Sicuro che mi piacciono gli uomini... Oh bella, sono una donna! (Dopo breve pausa, sconsolata) II guaio che non ne trovo!
battona Una donna becchina? (Ride sgangheratamente).
enea (seccata) Cos'hai da ridere, cos'hai, ignorante a fiori!
battona (ridimensionata, senza atteggiamenti) Niente, niente... Ognuno ha i suoi gusti... Per carit, c' chi fa la becchina e chi la battona, e io sono proprio l'ultima a poter discutere il mestiere degli altri.
enea Ah, perch lei... (Premurosa le indica il catafalco facendole cenno di sedersi) S'accomodi. (Molto interessata) Perch lei fa la battona?
battona (con naturalezza, sedendosi mollemente) S, qui davanti.
enea (dopo un sospiro) Beata lei!
battona (la guarda incredula) Cosa?
enea (altro sospiro; poi, declamando) L'unico caso di superiorit della donna sull'uomo!
battona (rimbambita) Ma chi?
enea (epico-didattica) Il suo: l'unico mestiere che emancipa, eleva, fa sentire qualcuno. (Le afferra una mano e gliela stringe commossa) Brava!
battona (scattando, scocciata) Uehi, ma la vuoi piantare di sfottere! Perch, ad ogni modo, sempre meglio far la battona che la beccamorto come fai tu!
enea (calma) Ma chi sfotte?! (Monumentale) Lo sai che tu hai fatto le crociate?
battona (allocchita) Cosa!!
enea (esaltata, la interroga puntandole addosso la grossa candela che ha tolto da uno degli stivali) E chi ha scoperto l'America ?
battona Colombo.
enea (s'accinge a togliere le altre candele dai relativi stivali) S, ma con una nave carica di battone dell'epoca, che poi ha venduto ai selvaggi in cambio di specchietti rotti, di bottoni e radioline giapponesi.
battona (sempre pi allocchita) Oeuh!
enea (sfila, con gesto retorico, la terza candela) E chi ha pagato l'incrociatore?
battona L'incrociatore?
enea (brandisce le candele e le solleva come labari) S, e anche una corazzata che pel mar sen va?
battona (con il tono di chi sospetta di trovarsi davanti ad una
pazza) Chi l'ha pagata?
enea (quasi cantando, va a riporre le candele nel carro) Tu l'hai pagata... tu e le tue amiche. Per non parlare dello stipendio ai marinai.
battona (con un gesto scocciato) Ma che stipendio d'Egitto?
Rientra la vedova.
moglie Ecco, io sono pronta. La macchina a posto. (Si blocca, vedendo la battona).
enea Brava, arrivo subito.
moglie (si avvicina alla becchina) Ma chi quella?
enea Una mia amica... Stia tranquilla, donna emancipata... non parla.
moglie Beh, speriamo. Se lo dice lei... (Fa alcuni passi verso la porta che d nella camera ardente).
enea(alla battona) Puoi aspettarmi un attimo?
battona Beh, veramente io avrei un po' di fretta...
enea Cosa devi fare?
battona Vorrei fare una telefonata: una cosa urgente. Sai, bar, qui intorno, non ce ne sono. E siccome un mio amico mi ha detto che qui c' un telefono...
moglie (con impazienza, cercando di non farsi sentire dalla battona) Mi perdoni se la interrompo, ma meglio che andiamo di l, sa. Se diventa freddo, dopo... (Si interrompe accorgendosi che la battona sta ascoltando).
battona Oh, scusate, stavate mangiando?
enea (dopo una breve pausa) Se vuoi favorire?
battona (fruga nella borsetta alla ricerca di un notes) No, grazie. Faccio la telefonata e me ne vado subito.
enea (afferra il telefono e lo posa sul catafalco) Faccio il prefisso, cos prendo la linea... Ecco, la linea c'; se mi dai il numero...
battona Grazie. (Sempre alla ricerca del notes) Dove l'ho cacciato? Un attimo di pazienza... Sono sicura d'averlo messo dentro la borsetta.
moglie (stanca di aspettare) Scusi, ma la sua amica pu fare da sola, no? Se non ci sbrighiamo, qui viene notte.
battona (sempre alla ricerca del notes, estrae dalla borsetta un sacco di roba: calze, una corona da rosario, un paio di reggiseni, un vestito di quelli leggeri di seta e persino un paio di sandali coi tacchi alti) Ma dove si sar cacciato sto libretto...
enea Beh, visto che stai mettendo gi il banchetto al mercato, fai da te. (Si allontana di qualche passo, ma alla vista dell'abito di seta torna indietro estasiata, afferra l'abito e lo osserva controluce) Che bello! Che cos'? Vai in giro con la sottoveste in borsetta?
battona (tutta presa ad inventariare le proprie cianfrusaglie) No, no. un vestito... Sai, con tutto quello che ti pu succedere sempre meglio averci un cambio.
moglie (insofferente, scocciata morta) Allora, vogliamo muoverci!
enea (la blocca con un tono che non permette repliche) Vogliamo star calme? (La moglie esce sbattendo la porta. Enea torna a rivolgersi alla battona, terribilmente interessata) Perch, che cosa ti pu succedere?
battona Di tutto... Dal tipo matto che ti chiede un pezzo di vestiario in ricordo d'amore, a quello che gli piace l'amore focoso e ti straccia su tutta...
enea (si porta una mano al viso per nascondere il violento rossore) Oooooh...
battona Previo risarcimento, s'intende. Senza parlare dei polveroni...
moglie (si affaccia, fuori di s ) Insomma !
enea Vengo! Vengo! (La vedova scompare). Manco avesse il morto in casa! (Di nuovo alla battona) Allora, cosa sono i polveroni?
battona Il polverone si fa quando arriva la pula... la polizia, a far retate... L bisogna sgambare, buttarsi in mezzo ai prati, saltar muretti, filo spinato...
enea (ammirata, sospirosa) Che mestiere sportivo!
battona Gi... Allora, addio scarpe, calze e vestiti... (Sventolando un notes) Oh, ecco, l'ho trovato finalmente! (Lo sfoglia rapidamente).
moglie (rientra sconvolta) Non c' pi!!
enea Chi, non c' pi?
moglie (con voce strozzata) Mio marito sparito! (Rientra nella camera ardente).
enea (la segue indispettita) Vorrei sapere perch della gente cosi la lasciano andare in giro da sola! (Alla battona) Aspettami che ti devo parlare. (Esce e dal di fuori la si sente parlare con tono aggressivo) Signora, la vogliamo piantare con sti scherzi? Quello chi ?
moglie (fuori scena) Oh, bella! Eppure mi era parso che la cassa fosse vuota...
enea (fuori scena) S, le era parso... Buona la scusa! Tutto per farmi piantar l di parlare con la mia amica... Su, chiuda la porta che facciamo sto trasbordo.
La porta viene chiusa: la battona, che rimasta per un attimo a sbirciare, se ne va al telefono.
battona (dopo aver formato il numero) Occupato! (Abbassa il ricevitore) E adesso caduta pure la linea... (Si mette a gridare alla volta d Enea) Ehi, tu, il prefisso? Qual il prefisso? (Va ad aprire la porta che da nella camera ardente e subito si ritrae sgomenta).
enea (dal di dentro) Ecco, forza: cerchiamo di metterlo a sedere sul davanzale...
moglie una parola... talmente pesante!
enea Su, che ce la facciamo... Opl!... Lasci, lasciamolo pure, tanto sta su da solo; adesso scenda e lo tiri gi per i piedi che io gliel'accompagno.
moglie D'accordo, adesso dovrebbe essere meno faticoso.
enea La fortuna che ha la macchina scoperta, se no a voglia la fatica! (Rientra in scena).
battona ( come paralizzata, articolando le parole con fatica) Scusa, sai, ma per caso ho visto che mettevate a sedere sul davanzale quel...
enea Ah, s... (Senza scomporsi) Facevamo prendere un po' d'aria al morto.
battona Dai, non scherzare...
enea Ma non scherzo affatto. (Suono di clacson da fuori scena). Ma vengo! ! (Alla battona) Aspettami che ti devo parlare. (Esce lasciando la porta aperta) Attenzione che arriva... No, no, lei lo tiri solo per i piedi: bisogna farlo cascare seduto al suo posto, non su quello di sedile, perch, mi dia retta, signora, meglio che guidi lei, sa... Opp, perfetto!
moglie Grazie e addio.
Rumore di motore che si avvia: la macchina si allontana.
enea Addio. (Rientra in scena. La battona, per meglio assistere alla scena, si arrampicata su una pila di casse). Ehi, che fai l in cima?
battona Beh... Per caso ero qui, e ho visto... involontariamente.
enea Involontariamente?
battona Beh, insomma, si fa per dire. (Torna al telefono) Qual il prefisso?...
enea Zero due.
battona Senti... Ad ogni modo, perch quella si caricata il morto?
enea La vedova?
battona S.
enea (buttando l, con tono il pi ovvio possibile) Niente, andata a fare un giretto col cadavere del marito.
battona (allocchita) Un giretto col cadavere?!
enea (come sopra) Beh, si, se la spassa un po'.
battona Se la spassa in macchina con un morto?
enea (con smaccata indifferenza) S, ma guida lei, per... Poi fra un'oretta me lo riporta!
battona (sempre pi allocchita) Fra un'oretta? !
enea (parte sganciata per la gran frottola) Cosa vuoi farci... Avrei dovuto dirle di no, ma come fai... Vengono qui, ste povere vedove, tutte piangiulente: prima ti chiedono di rivederlo per un attimo, poi di abbracciarlo, poi alla fine, prima di seppellirlo del tutto, di farci un giretto romantico... (Fra s e s, compiaciuta) Ho imparato anch'io a cacciar balle! Come sono brava!!
battona Ma il direttore, dico, lo sa?
enea (ormai professionista della frottola) Certo che lo sa, ma chiude un occhio. D'altronde, sa anche che io son fatta cos: o prendere o lasciare. inutile: non son capace di dire di no...
battona (dopo un profondo sospiro) A chi lo dici!
enea Anche tu non sei capace di dire di no ?
battona (con sincera amarezza) Eh, no... Per di pi a me mi pagano per dire di s. Come si fa!
enea E ti lamenti? (Riprende il tono retorico di primi) Andiamo, quando una ha per le mani un mestiere come il tuo, che non un mestiere, ma una missione... Ah, se avessi un po' pi di coraggio! (Esaltata) Dovrei andarmene in giro con un bel materasso dietro alla schiena! Ma sai i quattrini che farei! Perch, guarda, me lo dicono tutti che ho addosso un temperamento sensuale che non finisce... (Compie una piccola giravolta) Di' tu se non si vede?!
battona (senza ironia) Beh, forse imbragata in quel modo non si vede tanto...
enea (stupita) Cosa? Il sensuale non si vede? (Tra s e s) Invidiosa! (Con tono normale) Certo, se avessi un abito come il tuo!
battona (che ha rifatto il numero al telefono, ripone la cornetta) Macch, qui non risponde nessuno.
enea (facendo frusciare il vestito tra le dita) Me lo vendi?
battona Che cosa?
enea Questo vestito. (Supplichevole) Fammi un piacere, vendimelo. Ti do... ventimila lire.
battona (in un impeto di onest, continuando imperterrita a formare numeri all'apparecchio) Ventimila? Ma sei matta? L'ho pagato io un deca da nuovo, l'ho messo e rimesso un sacco di volte... persino un po' scolorito.
enea Non importa. A me piace cos. Ti do ventimila lire.
battona Beh, se proprio ti piace tanto, dal momento che venuto via a me per un deca, dammi quindicimila lire e prenditelo.
enea (commossa senza ombra di sfott) Che brava ragazza! L'ha pagato dieci, me lo d a quindici. Mi fa lo sconto di cinque! (Le d i soldi) Grazie!
battona (ripone il denaro nella borsetta) Figurati. (Riattacca la cornetta) Niente da fare, non risponde nessuno... Bisogner che prenda un tass. (Fin troppo impacciata) Dico, non hai per caso un mille lire di moneta?
enea (estrae dalla tasca dello spolverino le mille lire senza staccare gli occhi dal vestito che tiene con amore sulle ginocchio) S, tieni...
battona Brava. (Estrae dalla borsetta una calza di seta e gliela offre) Tie', ti regalo ste calze: roba fine, fum. Ti fa una gamba!...
Enea estasiata infila la calza sul braccio. La battona le d l'altra calza.
enea (sgranando gli occhi) Tutte e due?
battona (senza raccogliere) Tie'. Ti regalo anche sti sandali: tanto, sono vecchi.
enea (se ne prova uno sopra gli stivali) Oh, che sandali! Oh, mamma, che sandali!!
battona (alla maniera degli ambulanti quando arrivano al mi voglio rovinare ) E prendi anche sto bottiglino. Ce n' dentro ancora un dito: profumo Notte di peccato . Qualche goccia e ti vengono dietro anche i gatti!
enea (pazza di gioia) Pensa: io, con su il tuo vestito, le calze fum! Piena di gatti, oooh... (Vede la parrucca rossa dimenticata dalla vedova) Questa la parrucca di quella scema di prima: me la tengo io, me la metto su, poi vado a spasso per il cimitero! Voglio vedere cosa mi dicono...
battona (commossa) Senti: mi sei simpatica! Ci vediamo, eh? (Va verso l'uscita).
enea (eccitata) S, dai, vediamoci che ti devo parlare... Beh, adesso io non posso pi star qua: devo andare, ho premura. Vado a mettermi su quelle cose qua, sai. (Gran sospiro). Ci ho addosso una roba! Mi sento... ( commossa sino alle lagrime) Mi sento come... Che roba che ci ho addosso! (Fa per correre via, si blocca, si volta) Guarda, tu non sei una battona, sei una fata. (Sospiro). S: la fata battona! (Esce).
battona Ciao!
direttore (entra e si trova faccia a faccia con la battona) Cosa fa, lei, qui dentro?
battona (molto imbarazzata) Niente, passavo di qui e...
direttore (con ottuso sergentismo) Questo non un luogo di transito, cara signorina...
battona Ah, no? Beh, scusi. (Fa per svignarsela).
direttore (la ferma, sempre pi sergente) Niente scuse. Ora lei mi dice che cosa ci stava a fare in questo magazzino, o io...
battona (sullo stesso tono, nella speranza di demolirlo) O io, cosa? Ma chi lei, il padreterno?
direttore (tronfio) C' andata vicino: sono il direttore del camposanto.
battona (cambiando tecnica) Il direttore? Ma guarda che combinazione...
direttore (riprendendo il tono sergentizio) Allora, mi vuol dire o preferisce che chiami qualcuno della polizia?
battona (accomodante, alla ricerca di un pretesto convivente) Per carit! Cercavo proprio di lei per... per via di mio marito.
direttore (bloccato dal contropiede) Suo marito?
battona (insiste sulla chiave andando verso il lacrimevole) S, il mio povero marito...
direttore Ah, lei vedova?
battona (finge dolore contenuto) S, da tre giorni.
direttore (ironico) Non si direbbe!
battona Come?
direttore (alludendo all'abito tutt'altro che vedovile) No, dico: vedo che osserva un lutto molto stretto!
battona (se ne rende conto, s'arrabatta per rattoppare lo sbrego) Ah, s, ha ragione; ma, vede, il fatto che sono dovuta uscire di casa cos di fretta... Per, ha visto i capelli: li ho tinti di nero.
direttore (tutt'altro che convinto) Apprezzo la delicatezza. Dunque, diceva: suo marito nostro ospite?
battona ( vedova sconsolata) S, me lo hanno seppellito ieri l'altro.
direttore Bene, e allora?
battona Vorrei che me lo facesse disseppellire.
direttore (piuttosto stupito) Per far che?
battona (tutta sull'ovvio) Per farci un giretto...
direttore (sussultando) Un giretto?
battona (sempre sull'ovvio risaputo) S, un giretto romantico in macchina: un'oretta, e poi glielo riporto indietro. (Rassicu-rante) Guido io!
direttore (stordito) Guida lei? Senta, sign...
battona (con disappunto) No, ha ragione... Guidare non posso perch non ho la macchina.
direttore (cerca di interromperla senza riuscirci) Guardi che...
battona (felice di aver trovato una soluzione) Ma potremmo prendere un tass!
direttore Non le sembra di esagerare?
battona Beh, con mille lire me la cavo: si spendono tanti soldi in stupidaggini.
direttore Senta, forse sarebbe meglio se lei...
battona (scatenata) Alt. No, no, scusi... Ma ho gi capito dove vuole arrivare... (Lo costringe a sederglisi accanto) La prima cosa che venuta in mente anche a me: la bicicletta! Ho indovinato, no? Lui sulla canna e io che pedalo. Si, sar romantico, ma, andiamo, lei mi vede su una bicicletta da uomo: scalmanata, con le sottane fin qui... Guardi, non mi mai piaciuto, neanche da fidanzata... inutile: la donna deve fare la donna, se no...
direttore (gridando esasperato) Basta, per la miseria! !
battona (scatta in piedi, si porta una mano a comprimersi il petto) Ehi, m'ha spaventata!
direttore (la sospinge verso l'uscita) Esca, per favore!
battona Oeuh, ma che maniere: gi le mani, eh!
direttore (altro spintone) Fuori, o perdo la pazienza!
battona (si sgancia e gli si fa sotto minacciosa) Ah, perde la pazienza?! Per, per quell'altra che ha il tipo fino della vedova con veletta, si chiude un occhio... il giretto glielo si lascia fare... perch ha la macchina scoperta... Questa una ingiustizia sociale, caro lei.
direttore (temendo quasi di venir morsicato) Ma cosa straparla! Chi ha la macchina sociale? Se ne vada, che meglio.
battona Gi, meglio. (Eroica) E noi che abbiamo fatto le crociate!
direttore (di testa) Le crociate? !
battona (come si trovasse in cima alle barricate) Ah, ma io vado in Comune e faccio un quarantotto; anzi, faccio intervenire la marina... Dico, l'avremo pur pagato per qualche cosa sto incrociatore! (Esce cantando) Marinar, marinar...
direttore Fuori! ! (Sbatte la porta) Ma, dico io, sta matta! (Gridando) Enea! ! Enea! ! Ma, dico, si lasciano entrare pure le mondane pazze, adesso?... Enea!... Ma dove si sar cacciata. (Esce alla ricerca di Enea. Dal fondo entra Enea: indossa l'abito e i sandali della battona. vistosamente truccata e ha in testa la parrucca rossa. Muove con molta difficolt i suoi primi passi sui tacchi altissimi: traballando attraversala scena. Il direttore rientra, la vede e non la riconosce) Un'altra?! Ma che c', mercato qua dentro?
enea Oh, mi scusi, direttore. (Sta per perdere l'equilibrio: mulinella le braccia, si aggrappa ad uno stipite) Un attimo di pazienza e mi spoglio subito.
direttore (estrae un fazzoletto e si asciuga la fronte) Si spoglia?!
enea S, mi spoglio, mi spoglio...
direttore Senta, signorina, non mi sembra questo il posto pi adatto per certe cose. Mi dica piuttosto che cosa sta succedendo. (Chiamando) Enea! Enea!...
enea (cerca di rimettersi in moto) Dica, direttore...
direttore Enea!!
enea (oscilla paurosamente sui tacchi) Dica, direttore: mica sono sorda.
direttore (voltandosi di scatto, stordito) Oh, porco cane! Non mi dirai...
enea Che cosa non devo dirle?
direttore (incredulo) Sei Enea?
enea (civettuola) Non mi aveva riconosciuta? (Si siede molle-mente, tenta di accavallare le gambe, ma la gamba che sormonta slitta via con gran tonfo del calcagno sul pavimento).
direttore Eh, no, no di sicuro. (Le prende una mano e la costringe ad alzarsi in piedi) Fatti un po' vedere...
enea (esegue una mezza gira volta) per via della parrucca ?
direttore No, non solo... Ma dove la tenevi tutta sta...
enea (si guarda la scollatura e, a sua volta sbalordita da tanta profondit, cerca di coprirsi con le mani) Oh, mamma! !
direttore (inclina il capo e socchiude gli occhi da intenditore) Insomma, sei molto diversa, ecco... Complimenti!
enea (Caracolla veloce verso il fondo: si tiene una mano sui seni, l'altra sul pube, quasi fosse nuda) Se ha un attimo di tempo, vado a rimettermi i pantaloni.
direttore (la trattiene per un braccio: ha i modi e i toni del ganimede infoiato) Non ce n' bisogno; anzi, siediti un po' qui vicino a me...
enea (lusingata, gioca alla signora) Mi spiace che non ci siano sedie.
direttore (seduttore democratico) Oh, basta anche una cassa qualsiasi. (Fa per sedersi sul catafalco).
enea No, il catafalco no. (Lo prende per mano e lo fa sedere su di una bara riccamente scolpita) Si segga su questa cassa speciale, per autorit.
direttore (senza mollare la presa) Grazie. Accomodati anche tu.
enea (da gatta riottosa) No, su quella speciale non mi permetterei...
direttore (flautato) Ti prego...
enea Se proprio insiste. (Si va a sedere, pudica).
direttore Accidenti, sei proprio carina. Cos, come dire...
enea Emancipata?! (Tenta di accavallare la gamba, ma anche questa volta non le riesce. Caparbia ritenta: afferra il tacco del sandalo cosi che la gamba ribelle non pu pi sfuggirle).
direttore Ecco, s... Oh, dimmi un po' di quel fatto del trasloco del camposanto a scopo speculativo, di cui mi parlavi...
enea Ah, tutto uno scherzo.
direttore Come, uno scherzo?! Uno scherzo di chi?
enea Si dice il peccato, ma non il peccatore: ad ogni modo, se le dico che tutto uno scherzo, pu stare tranquillo.
direttore Non sono affatto tranquillo. Su, sii carina, dimmi la verit.
enea Ma la verit. (Entrano i quattro becchini con una scala a pioli). Oh, ecco, lo chieda a lui. (Indica il primo becchino) Di' un po' al direttore se non uno scherzo... (Rivolta agli altri che lo seguono) E anche voi, diteglielo anche voi!
secondo becchino Buongiorno, direttore. (Osserva Enea: quindi, dopo un attimo di perplessit) Ma, oh, Enea, non ti avevo neanche riconosciuta!
primo becchino Neanch'io.
terzo becchino Accidenti!
primo becchino Accidenti proprio! (Per meglio ammirare la ragazza, s'arrampica sulla scala a pioli, tenuta in posizione verticale dai tre compari).
enea (lusingatissima) S, sono io. Allora, volete dirgli sto fatto della balla?
direttore Ah, perch, ne sono al corrente anche loro?
enea (alzandosi e sfilando come su di una passerella) Si, tutti ne sono al corrente... Anche di pi.
terzo becchino Di che, se permettete?
enea Come di che? Del fatto: truffa, area camposanto, trasloco, eccetera. Cosa credete, che non lo sappia? Ma avanti, diglielo!
secondo becchino (rapidissimo, tappabuchi) S, signor direttore, uno scherzo. Sa: una frottola inventata cos... (Non sa come continuare).
quarto becchino (al soccorso) Senza intenzione.
direttore (incalzante) Inventata da chi ?
terzo becchino (con un colpo di genio) Enea, possiamo dirlo?
enea (tutta presa dal suo nuovo personaggio) Ah, per me... Contenti voi...
terzo becchino Da lei... stata Enea.
quarto becchino (facendogli da spalla) S, lei.
direttore (stupito) Enea?
enea (ancora pi stupita) Io?
primo becchino (compagnone) Si, andiamo, non negare: ci fai sempre gli scherzi!
Le fanno gesti perch collabori.
enea (lusingata per il ruolo assegnatole) Ah, si, vero: io scherzo molto... Gli racconto certe frottole, direttore! E loro, sti tarlocchi: gi che bevono tutto!
direttore (sta per abboccare, ma subito cambia registro) Insomma, basta! inutile che cerchiate di scantonare! Enea non ha raccontato una frottola, ma una verit. E io voglio sapere da chi e dove ha raccolto certe informazioni.
I becchini si guardano l'un l'altro attoniti.
terzo becchino Ma, direttore, di che verit sta parlando?
enea (con un sorriso d compatimento) Direttore, non creder anche lei alla storia dei cadaveri traslocati, come han fatto sti tarlocconi?
direttore (seccato, estrae un giornale dalla tasca) E allora date un po' un'occhiata qua sopra! (Mostra il giornale).
primo becchino (scorrendo rapidamente la pagina) Dove?
direttore L, sotto il titolo. (Legge) Speculatori edili manovrano per convincere il Comune a far traslocare il camposanto monumentale: domani l'incontro frontale fra gli assessori...
terzo becchino (con voce di testa) Roba dell'altro mondo! (Leggendo) Ma ormai si prevede che gli speculatori avranno partita vinta...
primo becchino (molla un pugno sullo stipite della porta) Per la miseria, non si pu avere un'idea bislacca che subito te la fregano!
secondo becchino Basta che sia sporca, naturalmente, oltre che bislacca.
enea (andando verso il secondo becchino) Ma, allora, perch tu mi sei venuto a dire...
direttore Enea! (Si guarda intorno: la ragazza impallata dai due becchini). Dove sei? (Enea s'affaccia alla spalla del primo becchino). Dico: invece di andare intorno a consultarti, vuoi venire qui e dirmi com' che l'hai saputo e da chi?
terzo becchino (s'intromette per evitare che Enea smarroni) Se mi permette, direttore, credo sia stato un caso... Cio, la fantasia stata superata dalla realt.
enea (che s guarda bene dal mollare il nuovo ruolo di primadonna) S, s, io non l'ho saputo da nessuno: mi venuto cos... Mi sono immaginata, e poi... Ah, mi succede tante volte che si avverino cose che io avevo appena pensate. Non dico, sar un dono... come profetico, dal momento che io sono gi una medium...
becchini (in coro, entusiasti) Appunto!
direttore (aggressivo) Senti, medium, o tu mi racconti da chi l'hai saputo, o io...
enea (da regina offesa, girando appena il collo) Non crede che io faccia la medium? Diteglielo voi se non vero che io parlo ai morti come se fossi al telefono.
terzo becchino (preoccupato per l'andamento un po' pericoloso del tutto) Beh, s, vero.
quarto becchino (blocca l'indecisione dei compari) Come al telefono!
direttore (isterico, frastornato) Ma volete piantarla!
secondo becchino (spaventato, molla la scala, che stava reggendo al pi vicino dei becchini) Scusate, ma adesso tocca a voi sbrigarvela. (Non visto dal direttore, se la batte).
quarto becchino Sto vigliacco!
primo becchino (deciso a giocare il tutto per tutto) Direttore, se lei non si arrabbia le dico io come stanno veramente le cose: lei non vuoi credere al fatto che Enea sia una medium, ma fa male, perch la verit viene fuori proprio da l.
direttore Come sarebbe? Viene fuori da dove?
primo becchino Dal fatto che, parlando con i morti, certe volte riesce a sapere cose dell'altro mondo, cose che devono ancora avvenire.
enea (felice di trovarsi di nuovo al centro del discorso) S, s, mi dicono di quelle cose... Oh!
direttore E cos i morti vi avrebbero detto del camposanto?!
enea (ubriacata dal successo, s butta a ruota libera) Ah s, i morti! Erano fuori dalla grazia di Dio! Arrabbiati morti, i morti! Mi hanno detto: Di' al direttore, che guai se fa una cosa del genere: se permette che ci caccino via dalle nostre tombe, un puzzone!
direttore (con voce strozzata) Ehi, dico!
enea (indicando per aria) L'han detto i morti...
quarto becchino (facciatosta) S, s, i morti!
direttore (tentennante) Ma che morti e morti! Tu sei una medium come io sono un rinoceronte!
enea (puntandogli il dito vicinissimo alla faccia) Direttore, non insista, eh! (Perentoria, ai compari) Fate tutut, voglio dimostrargli che realmente un rinoceronte!
primo becchino (prevedendo il disastro, cerca di buttare tutto a monte) Ma no, lascia correre... Se il signor direttore non se la sente...
enea Neanche per idea, fate tutut.
Enea prende uno sgabello, lo mette sopra la bara centrale e ci si siede, mentre i tre becchini e il direttore si dispongono intorno a lei.
terzo becchino (preoccupato) Gli far impressione...
quarto becchino (come sopra) Son cose che turbano...
direttore (che ha intuito lo stato d'animo dei becchini, divertito, sadico) Ma chi si turba?! Avanti, assistiamo a questa bella pagliacciata!
enea (sbruffona incosciente) Se ne accorger, lei! Pagliacciata! Via col tutut!
becchini (di malavoglia in coro) Tutut-tutut...
direttore (guarda i becchini con commiserazione) Sentite, io ho preso parte a decine di sedute medianiche, ma non mi mai capitato di dover fare tutut.
enea (alla maniera di un capocantiere alle prese con un operaio senza contratto) E invece, con me, si deve fare tutut! E anche titit, se voglio: altrimenti se lo chiama lei il suo morto! Va bene?
direttore (sconfitto, ironico) Per carit...
enea (capocantiere alla ripresa dei lavori) Allora... Pronti?... Via con il tutut: tut-tut-tut-tut-tut-tut-tu-tu-tut-titititit.
Tutti si uniscono in coro vergognandosi l'un l'altro per l'idiozia cui sono costretti. Il direttore si trova a voltare le spalle al gruppo dei becchini. Uno di loro ne approfitta per salire sulla scala tenuta dal primo becchino, sino ad arrivare all'altezza del tubo di scarico appeso al soffitto. Ci parla dentro: ne esce un suono distorto ed amplificato.
terzo becchino (in cima alla scala) Fohtooohtoo!
enea (solleva le mani come un ofidante) Zitti, ci siamo... Avete sentito anche voi, vero?
primo becchino (scende di qualche gradino) S, s. Accidenti che impressione!
terzo becchino (finge terrore) Sembrava proprio una voce d'oltretomba...
direttore (dopo un attimo di smarrimento) E invece, molto probabilmente, era d'oltretubo. (Indica il tubo di scarico).
terzo becchino (fa l'allocco) Come?
direttore Niente, niente... (Al becchino che sta sulla scala) Ma tu, fammi il favore di scendere da quella scala, portala laggi e siediti di fronte a me.
Il becchino, mortificato, esegue.
enea (scocciata) Allora, possiamo continuare?
primo becchino (accenna ad andarsene) Sentite, io preferisco smettere: sono cose che m'impressionano.
terzo becchino (come sopra) Anch'io... Dopo, sto male tutto il giorno.
direttore (costringendoli ai loro posti) Invece, siccome io incomincio a divertirmi, mi fate il favore di restare dove siete.
enea Oh, bravo direttore!... Via col tutut!
tutti (rassegnati) Tututut tu tu tutut...
Di colpo si ode un biascicare che si tramuta in una specie di grammelot: cio in una serie di suoni senza senso apparente ma talmente onomatopeici e allusivi nelle cadenze e nelle inflessioni da lasciar intuire il senso del discorso.
enea Zitti, ci risiamo...
primo becchino (scattando con la testa verso l'alto) Per la miseria!
terzo becchino (buttandosi all'indietro sulla schiena) Oddio... Ma che ?
enea (calma, rassicurante, logica) Come, chi ? un morto che risponde, no? Manco fosse la prima volta... (Indispettita) Ecco, e intanto avete interrotto la comunicazione!
direttore (che rimasto ammutolito, asciugandosi la fronte con il fazzoletto) Dico la verit, io non credevo...
enea (indifferente) Male. Riprendiamo col tutut.
Un attimo di pausa: poi tutti riprendono sommessi sbirciando verso l'alto, quasi temessero di veder crollare il soffitto.
tutti Tutututut tut.
Ritorna il grammelot pieno d'echi: tutti gridano spaventati.
enea Zitti! Pronto, pronto! (I quattro si acquattano come schiacciati dalla tremenda voce che viene dall'alto). Pronto? Parlo con l'aldil? (Breve risposta in senso affermativo, poi in tono interlocutorio) Si, io sono di qua... Con che morto parlo?
La voce dell'aldil inizia un vero e proprio sbrodolamento di suoni senza pause.
terzo becchino (ingoiato) Orco cane! Ma da dove viene sta voce... Mi fa andare il sangue in saccoccia.
primo becchino Tu e la tua mania di fare gli scherzi! Vedi, adesso? Ti avevo detto di lasciare stare i morti!
enea (appioppa una gran scalcagnata al primo becchino) Oh! Non mi fate capire un ostrega! (Riprende il dialogo con l'aldil) Con che morto parlo? (La voce risponde in tono solenne. Enea rimane interdetta: guarda gli amici, poi di nuovo verso l'alto, allibita. Si guarda mortificata la scollatura, afferra i bordi del dcollet e s tira l'abito fino all'altezza del collo. Rivolta agli amici con voce impostata tutta sul plesso) un angelo!
Gran silenzio. L'angelo continua a discorrere sommesso.
direttore Che strano modo di parlare! Non ci capisco niente...
primo becchino Deve essere la lingua dell'aldil.
direttore E com' che lo capisce? (Indica la ragazza che ascolta la voce, in estasi).
terzo becchino Che discorsi: lei una medium...
direttore Ah, gi!
enea (risvegliandosi cattiva verso i disturbatori) Ma la volete piantare? Almeno quando uno parla con l'aldil! Un po' di rispetto!
(Grammelot in tono seccato).
S, s... Ha ragione, angelo.
(Grammelot sullo stesso tono).
S, ma c'erano dei disturbatori qui... S.
(L'angelo esprime disappunto in tono bonario).
S, senta, io vorrei, se possibile...
(Continua senza pause, di nuovo interlocutorio).
S, sono una medium, s.
(Il grammelot ora si fa sostenuto).
Caro angelo...
(Enea cerca d'interrompere il lungo monologo dell'angelo, che ricorda certi a solo delle signore al telefono).
(Grammelot).
Caro angelo...
(Grammelot).
Ah, ma che chiacchierone quell'angelo l!
(L'angelo si interrompe).
Ecco, s, vorrei parlare, se fosse possibile, con un detenuto...
(voce secca, risentita)
con un defunto!
(Breve grammelot in tono burocratico: attimo di pausa).
(Ai becchini) Ha detto che mi passa l'incaricato...
(Sempre dall'alto giunge adesso un grammelot in voce femminile).
Pronto... signorina...
(Risposta con lieve birignao).
Non signorina?
(Birignao bamboleggiante).
un cherubino!
(Riprende il grammelot col tono di e lei gi sposata? )
No, io sono ancora signorina... Vorrei parlare, se fosse possibile, con mio padre... (grammelot anagrafico comunale)
nato a San Giano...
(breve grammelot come sopra)
Francesco Angellari...
(Il grammelot del cherubino si snocciola in un lungo discorso mitragliato: poi silenzio. I becchini guardano Enea con aria interrogativa).
M' sfuggita l'ultima parola!
(Dall'aldil, come un boato, giunge un grammelot cantato sull'aria d'un motivo d'osteria).
(Commossa fino alle lacrime)
Oh, mamma, il mio pap: ha bevuto anche oggi! Pap, pap!
(Grammelot etilico). Come stai?
(Grammelot burbero interlocutorio).
Sono io, Enea...
(Grammelot in tono per un attimo commosso, poi di nuovo burbero).
No, io niente: era il direttore che non ci credeva...
direttore (terrorizzato, minimizzante) Beh, non che non credessi...
enea (senza piet: pubblico-ministeriale) No, no, lei non ci credeva!
(Grammelot da motore con marmitta sfondata).
S, glielo dico... Il mio pap mi ha detto di dirle che lei un bel puzzone. (Il direttore sobbalza. Enea si scansa indicando verso l'alto) Scusi, sa...
(Il padre di Enea continua con la serie di invettive).
E che ...
(Fine dell'elenco).
No, questo non glielo posso dire... Diglielo tu.
(Grugnito di assenso).
(Si rivolge al direttore) Il mio pap le vuole parlare.
direttore (tremante) A me?!
Il grammelot si trasforma pian piano in lingua corrente.
voce di uomo Direttore, mi sente?
direttore (alzandosi in piedi) S, Francesco, la sento.
voce di uomo Lei una faccia di...
(Interruzione di una voce femminile che parla sempre in grammelot).
Cherubino, lasciami parlare... (Voce risentita del cherubino).
Lei, direttore, un ladro fottuto: fa la cresta sui contributi che trattiene dai nostri stipendi, si fa ungere con fior di percentuali dai marmorini, da quelli che vendono le corone, dai fabbricatori di bare, dai trasporti funebri... Neghi un po' se ne capace.
direttore (disperato) No, no, vero... Non ne sono capace: sono un ladro, vero! (Si siede affranto su di una cassa)
voce di uomo E adesso di' ai signori del perch ti preoccupa tanto sapere chi li ha informati dell'intrallazzo del trasloco del camposanto!... Avanti, dillo!
direttore S, s: per via che l'impresa...
voce di uomo In piedi!
direttore (spaventato si alza di scatto) S, per via che l'impresa mi ha dato una certa somma perch io dessi un parere favorevole al trasloco del camposanto.
voce di uomo E poi?
direttore (singhiozzando) E poi perch, perch, perch... (Si risiede) Anch'io sono entrato nella societ.
voce di uomo In piedi!
direttore (altro sobbalzo) Mia l'idea di comperare un certo numero di tombe...
voce di uomo Bravo balordaccio!
direttore S, s, sono un balordaccio... (Scoppia a piangere).
voce di uomo In ginocchio!
direttore (cade in ginocchio) Perdono!
voce di uomo Perdono un bel corno di bastardaccio! Tu adesso devi sbattere tutto al cesso. (Voce del cherubino in tono risentito).
Cherubino, togliti di mezzo...
(Grammelot altercante del cherubino).
Non interrompermi sempre.
(Voce del cherubino).
S, sto ancora parlando... Dove ero rimasto?
direttore (di testa, piagnone) Al cesso...
voce di uomo Ah, s. (Di nuovo spietato) Devi denunciare tutta la baracca... tutto quanto: hai capito? Altrimenti mandiamo gi un migliaio di defunti che ti fanno venire i vermi anche nel naso.
direttore S, s, lo giuro: vado subito... Mi denuncio, denuncio tutti!
voce di uomo Denunci e ti sputtani...
(Sempre in grammelot, il cherubino lo rimprovera duramente per la parolaccia).
M' scappata, cherubino...
(Il cherubino non accetta scuse e, nel suo strano linguaggio, fa intendere che non gli concede nemmeno le attenuanti generi-che: Passi la prima espressione - sembra dire - ma adesso al "cesso", hai aggiunto "sputtani". troppo! )
Beh, non lo dico pi.
(Riprendendo ad aggredire il direttore)
Devi raccontarlo a tutti quanti, altrimenti vengo gi subito io; anzi mando...
enea (preoccupata a sua volta) Chi mandi?
voce di uomo So io chi mando a sfrugugliare sto bastardaccio... che specula sui morti.
direttore Perdono! Perdono! (Piange prostrato).
enea (in tono pietistico caritatevole) Basta, pap, perch guarda che il bastardaccio sta male...
primo becchino (distrutto) Qui stiamo male tutti!
Il cherubino, sempre in grammelot, sembra chiederete la comunicazione durer ancora molto.
voce di uomo S, s, ho finito... Ti saluto, Enea. E lei, direttore, si ricordi, perch fra poco le arriva gi un incaricato! Si sbrighi!
enea Pap, aspetta... Senti, ti devo dire una cosa di famiglia. Dov' che hai messo il libretto della cassa di risparmio? Sono due anni che... Pronto? Pronto? andato via senza dirmelo!
voce di cherubino Ha parlato?
enea S, s, ho parlato.
Di colpo ritorna il silenzio.
direttore (si copre il viso con le mani) Oh, mio Dio, Dio mio, che cosa terribile!... Quelle voci...
terzo becchino (si leva in piedi intontito) Ragazzi, io sono qui che tremo tutto...
quarto becchino (andando quasi carponi verso il carro) Fatemi prendere un goccio d'acqua!
direttore (si mette a camminare su e gi senza senso) Bisogna che vada subito in questura da un giudice e poi alla sede di un giornale.
Presi come sono dallo sbigottimento non si sono resi conto del fatto che Enea ancora li sul suo sgabello, come impietrita.
primo becchino Enea! Guardate cosa le sta succedendo: ancora in trance ... Bisogner svegliarla! (La scuote).
terzo becchino (lo trattiene) No, non cos: come entrata, cos bisogna farla uscire... Fate, tut tut tut tut.
tutti (in coro) Tu tut tut...
enea (solleva lentamente le braccia, articolando con fatica le parole) Qualcuno... Sento che arriva qualcuno...
terzo becchino Forza, che si sta riprendendo. (Dirigendo il co-ro) Tu tut tut.
enea (ansimando) Arriva... Ecco che arriva...
direttore (acuto sopratono) Chi?
enea (il ritmo del respiro le si fa sempre pi serrato) L'incaricato... Il morto incaricato... (Urlando) Eccolo!
Dal fondo, camminando come un automa completamente disarticolato, entra il signore feretrofobo: ha gli abiti inzaccherati, a brandelli.
becchini (fuggono in tutte le direzioni come galline spaventate) Aiuto! !
direttore (bloccato) Chi ?... Cammina, guardate!...
enea (con voce ispirata) Chi sei? (Lo guarda, quindi in tono normale) Ah, lei... Hanno mandato gi lei?
direttore (andando a ripararsi dietro le spalle di Enea) Lo conosci?
enea Oeuh! un mio amico! Mi morto quasi in braccio, due ore fa... Morto stecchito.
terzo becchino (si butta in ginocchio) Dio, misericordia!
Gli altri si appiattiscono alle pareti.
enea (capo-safri alle prese coi soliti dilettanti) State calmi, non agitatevi: altrimenti diventano cattivi!
signore (con cadenza stentata e profonda) Scusate se sono entrato senza preavviso, senza bussare...
direttore (rinculando, paralitico) Perdono, perdono: vado subito... Stavo giusto andando... Domandi se non vero.
signore (senza raccogliere, muove le gambe svirgolandole dissociato) Mi permettete di sedere?
enea Prego, prego. (Il feretrofobo sbatte le palpebre come accecato dalla troppa luce). E lei, direttore, la pianti di lagnare... Si segga qui e faccia silenzio.
signore (esegue qualche movimento da pre salto mortale) Oh, le mie gambe! Ho fatto un viaggio infernale. (Piega le ginocchio, accavalla le gambe e si siede nel vuoto).
enea Immagino... Si segga vicino a me.
signore (si volta di scatto, sorride, le si avvicina) Signorina, mi accorgo soltanto adesso che lei...
enea (lusingata, salottiera) S, sono io...
signore (si siede accanto ad Enea sempre con movenze al rallentatore) Sta benissimo con quel vestito... I capelli rossi... tutta cosi pimpante...
enea (si schernisce, tutta uno squittio) Mi fa ridere, pimpante... Proprio lei me lo viene a dire... che arriva fresco fresco di lass... con gli angeli, che chiss che splendore...
signore (minimizzante, salottiero a sua volta) S, non nego, son belli... ma talmente immacolati, cos staccati!... Direi perfin freddi... A dir la verit lass tutto un po' freddo... come dire, asessuato... (I becchini, se pur con cautela, si fanno appresso). A meno che non si capiti fra gli arabi... Allora tutto un altro discorso: morettone tutte ondeggiamenti, strizzate d'occhio che pare di essere al parco... (L'interesse per quello che sta dicendo tale che tutti si sciolgono dall'iniziale timore).
enea Fra gli arabi dove?
signore Fra gli arabi in paradiso.
direttore (rinfrancato ma sempre a rispettosa distanza dal redivivo) Perch, esiste anche un paradiso musulmano?
signore (cordiale) Sicuro, e non solo musulmano: c' quello ind, buddista, bramamita... Ce n' per tutti i gusti e tutte le razze.
terzo becchino (attonito) Ma come mai? Non ci han sempre raccontato che c' un solo paradiso: il nostro?
signore (docente, ma democratico) Gi, infatti da principio c'ra solo il nostro, il biblico, come si dice: prendere o lasciare il biblico. Ma poi, cosa volete, il padreterno talmente buono, ha un cuore, il padreterno, che uno manco s'immagina... Insom-ma, proprio un gran brav'uomo.
enea Ce l'ha la barba?
primo becchino (assistente alla docenza) Ma cosa importa se ha la barba!
enea Come non importa?! Se non ha la barba per me non pu essere un buon padreterno, vero?
signore (senza convinzione) Verissimo. (Riprende il tono didattico illustrativo) E voi potete pensare che un padreterno cosi buono, con tanto cuore (con enfasi), tanto giusto, accetti, permetta che un suo figlio, qualsiasi figlio suo... Facciamo conto, che so, un ind. Ecco, immaginiamo: un ind arriva in paradiso e chiede: Scusi, scusino, per favore, dove il mio paradiso? , e si sente rispondere (sghignazza perfido, carogna): Ah, ah, ind, t'han fregato! Il paradiso tuo non c'! (Breve pausa, riprende mesto) Ve la immaginate la faccia di quel povero diavolo, e la disperazione? (Tono da sconvolto a disperato) Ma come non c', ma come? Io ho condotto tutta una vita morigerata, onorata, sono rimasto per trenta giorni con il braccio alzato, che mi s' persino anchilosato da far schifo... Mi sono messo a pregare accucciato con le gambe incrociate, accavallate, come prescritto dalle scritture di quel disgraziato che le ha scritte, cosi che mi venuta l'ernia del disco, la sciatica (pausa) e l'artrite reumatica... Ho sempre rispettato, ve lo giuro, ho sempre rispettato la vacca sacra (d'un sol fiato) che veniva a mangiarmi la roba appena piantata nell'orto... (pausa, poi sotto-tono) e i gerani nei vasi... (riprende con rabbia andando in crescendo acuto) e manco l'ho presa a calcioni sta mucca in quel didietro a mandolino rachitico che si ritrova! (Prostrato, lacrimando) Insomma ho fatto tutto, tutto quanto come si conviene a un buon ind, e adesso vengo a sapere che il nirvana (prende fiato, sale di tono) il paradiso haig (urlato ritmico, violento) tutta una imbrogliata con pernacchio a chi vuoi tu! ? (Sospensione, poi bonario, dimesso) Beh, non te la prendere - gli dicono - c' sempre il limbo . (Scattando fuori di s) Ma chi se ne frega del limbo! Andateci voi nel limbo, porcaccia di una miseriaccia bastardaccia! (Continua a muovere la bocca quasi che la disperazione gli avesse tolto la voce, quindi disegna nell'aria un grande cerchio a riunire tutti i beati del paradiso in un unico girone, alla base del cerchio finge di attaccare una miccia, sfrega sui pantaloni un altrettanto immaginario fiammifero e da fuoco alla miccia) Buum! (Breve pausa, un grosso sospiro, poi riprende disteso) A questo punto, ditemi voi, che pu fare quel gran buon uomo del padreterno!... Si gratta un po' il barbaroz-zo, mette una sua manona sul crapino dell'ind e gli dice: Su, su, ind, non te la prendere tanto, che adesso vediamo di rimediare... Calma! Vuoi il paradiso tuo? Ed eccotelo: trac! . (Gesto da prestigiatore). Fa una mossa enorme verso una nube grandissima che passa di sopra, la nube si spalanca e, scscsc, incomincia a piovere... (solleva il bavero della giacca, si atteggia ad infreddolito, bagnato fradicio) e quello il paradiso degli ind. Poi arriva un arabo: stessa solfa. Ma come, a quell'altro glielo ha dato: perch lui si e io no?..., e il padreterno, comprensivo, generoso, giusto: troc (altro gesto da prestigiatore), un bel paradiso pieno di donne nude per i musulmani sensuali. E cos via per tutti gli altri che pretendono giustamente...
direttore (interrompendolo interessato) E a lei, in che paradiso l'han messo?
signore (con profonda malinconia) Oh, io sono ancora in aspettativa allo smistamento... Ho fatto domanda per quello arabo, ma so gi che me la respingeranno: c' una tale ressa, una folla: uno sopra all'altro. (Mima la calca dei beati che si danno spintoni come all'ingresso di uno stadio) Per non parlare del bagarinaggio! Non ci arriver mai in quel paradiso, a meno che non mi riesca di portare a termine come si deve questa missione...
enea Ah, perch, qui in missione?
signore S.
direttore (terrorizzato) Che missione?
signore Missione punitiva. (Muove le gambe verso il direttore, quasi sciabolando) Proprio contro lei, direttore. Se, tempo tre ore, non avr tenuto fede al suo impegno, dovr portarla via con me, vivo o morto.
direttore (indietreggia schiacciandosi contro il muro) Portarmi via? No, no, per carit! Vado, vado subito. (Attraversa correndo il proscenio) Un tass, presto, un tass. Chiamatemi un tassi... (Torna indietro saltando sulle casse) No, forse faccio pi presto ad attraversare la piazza:li ne trovo di sicuro... (Esce a razzo).
signore Beh, speriamo se la sbrighi. (Si guarda le mani) Senta, signorina, mi fa dare una sciacquata, una ripulita? (Sfregandosi con la manica della giacca) Guardi qua che vestito mi sono conciato!
enea Accidenti, davvero. Oeuh, ma sti pantaloni sono proprio da sbatter via. (Lo precede sul lato sinistro) Venga di l, forse ne ho ancora un paio di mio padre che le dovrebbero andar bene. (Esce).
signore (fa qualche passo dietro Enea: effettua una giravolta repentina che fa sobbalzare i becchini) Compermesso. (Altra giravolta e scompare).
terzo becchino Prego. (Pausa. Verifica che il feretrofobo si sia definitivamente allontanato) Ragazzi, io sono tutto un sudore... E quell'incosciente di Enea, come niente fosse: un morto che ritorna, roba di tutti i giorni!
secondo becchino (entra in scena dalla porta, la stessa per la quale appena uscito il direttore. Parla e ride tenendo lo sguardo rivolto verso l'esterno) Ah, ah, guarda come corre, povero direttore!
primo becchino S, tu ridi, ma non sai cosa successo!
secondo becchino (tremendamente divertito) Come, non lo so! E di chi credevate fosse la voce che veniva dall'aldil, anzi dal-l'aldis?!
terzo becchino L'hai sentita anche tu?
quarto becchino E di chi era?
secondo becchino (tronfio, caricaturale) Era la mia.
tutti (sorpresi, imbestialiti) Tua ?!
secondo becchino (come sopra) E dovete ringraziare il tempismo e la presenza di spirito della signorina dell'ufficio tombe private: era lei che faceva il cherubino.
primo becchino Lei ? Ma da dove parlavate?
secondo becchino Dal tubo di aerazione lass. (Salta in piedi sul catafalco) Vi abbiamo sentiti in difficolt, e allora (gesticola) soluzione di emergenza: via con la sceneggiata del paradiso...
terzo becchino Ma tu guarda. (Lo afferra con violenza per la giacca) Ci ha fatto prendere un colpo, sto disgraziato! (Lo tira gi dal catafalco).
secondo becchino Ah, ah, siamo stati bravi, no?
primo becchino Ah, s, s, bravissimi!
terzo becchino (va a sedersi su di una cassa) Ci siamo cascati peggio che dei cocomeri. (Si rialza come preso da una scossa) Ma, dico, e il morto venuto in missione punitiva?
quarto becchino (sullo stesso tono) Gi, e il morto?
secondo becchino (gli da una pacca rassicurante) Macch morto! uno che abbiamo incocciato all'ingresso. Stava cercando dell'Enea: l'abbiamo imbeccato un poco e ve l'abbiamo man-
dato dentro per il gran finale... A dir la verit era conciato che pareva un morto davvero.
primo becchino Ma tu guarda sto deficiente come ci ha presi in giro! Roba da farci venire l'itterizia! (Gli sferra un gran calcio).
quarto becchino (altra pedata) Roba da prenderti a calci in faccia!
secondo becchino Ehi, sei matto? Piantala!
terzo becchino Ti faccio vedere io chi deve piantarla... (altra pedata).
secondo becchino Ehi! Ma solo a te deve essere permesso di fare gli scherzi? E dire che vi ho salvati dal licenziamento... (Esce di scena rincorso dai compagni che scalciano imbestialiti colpendosi l'un l'altro).
signore (entra con Enea. Si messo dei pantaloni puliti) Allora, l'ho recitata bene la parte del defunto in missione?
enea S, ma come ha fatto a fingersi cadavere cosi bene da sembrare addirittura stecchito?
signore Oh, semplicissimo: io riesco a diventare secco a comando. Guardi. (Si irrigidisce, occhi sbarrati, bocca semiaperta, mani in atteggiamento burattinesco) Op! (Stende le braccia, si ricompone) No, ho preso male la rincorsa. (Ritenta con pi slancio) Op! Ecco, provi a toccare se non sembro davvero stecchito... Presto, presto! (Enea lo tocca sullo stomaco). No, mi fa il solletico... Il braccio, la mano deve toccare. (Enea gli tasta il braccio). Di legno, sente? Di legno!
enea Accidenti, che mago! (Lo costringe a voltarsi di spalle) Ehi, ma qui dietro cosa ha fatto? Ha la giacca bruciacchiala.
signore Per forza! Mia moglie, come lei le aveva consigliato, andata a sbattere contro un paracarro piuttosto sostenuto, poi ha piantato li la macchina con me dentro e se ne andata in un cascinale vicino a chiedere aiuto... Io penso: Qui il momento giusto per far sparire il cadavere...
enea Quale cadavere?
signore Il mio.
enea Ah, gi.
signore Apro il serbatoio della benzina, caccio dentro un fiammifero acceso... Non faccio in tempo a voltare la schiena, bum! Una esplosione che a momenti mi fa davvero arrivare al creatore, in macchina.
enea (felice d'aver intuito il seguito) E adesso sua moglie penser che lei, cio il suo cadavere, sia andato a fuoco con la macchina!
signore (buttando via, tutto preso nell'ammirarla) E non soltanto mia moglie, ma tutti quanti lo penseranno, gli amici, la polizia, i giornali. (Breve pausa). Ma sa che sono proprio belli quei capelli!
enea Vero? Ma guardi che non sono i miei.
signore Lo so, sono quelli che aveva mia moglie. Sta stupida stata tanto presuntuosa da volersi far passare per la mia ragazza...
enea Ah, non c'era cascato, allora?
signore Ma dico, scherziamo? ! La mia Angela, io, la riconoscerei anche dai piedi.
enea (gelosa) Oeuh, perch, che piedi avr mai, questa Angela? !
signore (orgoglioso) Belli, splendidi! Ecco, guardi, un po' come i suoi.
enea Perch? Ho i piedi belli, io?
signore (intenditore) Sicuro! Slanciati, magri di collo, con l'alluce lungo...
enea Toh, nessuno mi aveva mai detto che ho dei bei piedi. (Li considera ammirata come se li scoprisse in quel momento per la prima volta) Va', va' che belli che sono! Oh, che piedi! Sembran delle mani!
signore Nessuno glielo avr mai detto perch, mi permetta la presunzione, lei avr sempre incontrato degli uomini superficiali. (Sentenziando) Il piede in una donna tutto!
enea tutto?
signore Beh, gi molto! E si sa che, purtroppo, ad apprezzarli siamo rimasti in pochi. Non dico che lei non abbia altri pregi: la disinvoltura quasi sfacciata con cui si muove in quel vestito, quasi dicesse: Eccomi qua, chi mi vuole, sono in vendita...
enea (piena di speranza) In vendita, come una svergognata?
signore Oh, scusi, non volevo offenderla... Non si offende, vero?
enea Oh, no, no di certo. (Risentita) E chi si offende? Cosa crede, lei! (Cerca di rifare i toni e i modi dell'amico becchino) Lo sa che mio padre, quando nata mia sorella... (S'interrompe) No, io non ho sorelle... (Riprende di slancio) Quando sono nata io, ha detto (quasi come un a parte) aspetta, com'era?... Ha detto, oh ecco... ha detto... Che ha detto? Insomma, era contento!
signore Immagino.
enea No, lei non immagina perch fosse contento.
signore Perch?
enea (scocciata di dover constatare tanta durezza di comprendonio) Perch, perch! Perch ero una femmina, e pensava di farmi fare la vita.
signore (con mezzo sussulto) La vita?!
enea Sissignore, la vita! Invece io, disgraziata, sciagurata, incosciente, non sono andata a far la maestra?!
signore (si siede) Ha studiato da maestra, lei?
enea Beh, qualche mese del primo anno. Per, intanto, lui, poverino, morto di crepacuore... che se gli davo retta chiss dove sarei...
signore E dove sarebbe?
enea (con tono ovvio) Sarei, sarei... (Cambia intonazione all'istante) Sa che mi stava insegnando?
signore Cosa le stava insegnando?
enea Tutto: come si tiene la borsetta... (mima il tutto da imbragata) la camminata sciolta... come si sorride al cliente... come lo si ferma... Tutta tecnica per, pratica niente.
signore Spero bene.
enea L, sono a zero. E se una non prova sul vero, inutile! (Come folgorata da un'idea) Signore, signore, per piacere, mi emancipa lei?
signore (si leva in piedi e si risiede stordito) Come?
enea S, s, io vorrei diventare una prostituta di quelle vere, di quelle col foglio di via, e con lei ce la farei di sicuro a rompere il ghiaccio. Sa, col fatto che l'ho gi vista da morto, c' gi una certa confidenza. E anche lei sarebbe aiutato dal fatto che io ho i capelli di sua moglie e il piede dell'Angela... M'aiuta?
signore (disteso, come si parla ad una squilibrata) Senti, non diciamo sciocchezze! Guarda, forse posso venirti incontro: se tu accetti... (S'interrompe, ha un moto di disappunto, mortificato) la giornata delle gaffe: le ho dato del tu.
enea No, no, non fa niente, mi dia pure del tu.
signore (secco) Vuoi entrare in societ con me?
enea (speranzosa) Mi vuoi fare da pappone?
signore Beh, non proprio. Io ti finanzio. Ti procuro i soldi per diventare una signora: baster che tu te li vada a prendere nel mio ufficio. Sono nella cassaforte. (Estrae di tasca un mazzo di chiavi) Guarda, qui c' la chiave della porta, del portone e perfino dell'ascensore.
enea E se mi pescano?
signore Non c' nessun pericolo. Baster che tu ti vesta da suora.
enea E perch da suora?
signore Perch l'ufficio si trova in un vecchio fabbricato, un ex convento, dove per sono rimaste delle suore che mandano a-vanti una specie di istituto per menomati psichici.
enea Chi sono?
signore Dei matti, insomma.
enea Va bene, e allora?
signore (in fretta, con pause molto brevi) E allora... Prima di tutto, anche entrando in pieno giorno, il portiere non ti dice niente. L le suore vanno e vengono. Se per caso ti pescano nel mio ufficio, puoi sempre dire che hai sbagliato piano, porta, o che so io, e ritornartene via bella come il sole.
enea No, no, io non ci sto: non un lavoro per me. E poi, dove lo trovo un vestito da suora ?
signore Ma quello il meno. Ci sono negozi di arredi sacri a non finire, dove trovi di tutto: vestiti da suora, da prete, da frate...
enea E allora perch non prendiamo un bel vestito da frate e ci va lei nel suo ufficio?
signore (amaro) Manco truccato da cavallo, con un carro dietro, mi farebbero passare!
enea Perch?
signore (con rabbia) Perch ho in ballo un fallimento di quelli che non finiscono pi: ho tutto sotto sequestro, mi sono fatto incastrare per salvare quei balordi dei miei soci, dei miei clienti, e adesso se mi pescano mi sbattono in galera per almeno dieci anni senza neanche il processo.
enea (dopo breve silenzio) E ce ne sono tanti di soldi, in quella cassaforte?
signore No, non molti. ( Esaltato ) Ma sono i documenti che contano: con quelli facciamo venir l'itterizia a mezza Italia!
enea Va beh, ma con l'itterizia mica si fanno i soldi.
signore (commiserandola) Lo dici tu ! Tacito diceva (lapidario) : L'itterizia ha l'oro in bocca. (In tono di sfida) Prova un po' a fare una fotocopia di uno di quei documenti e a spedirla a chi so io con una breve postilla: Se entro una settimana non ci invierete numero tot bigliettoni, la presente fotocopia far il giro di tutti i giornali nazionali ed esteri, questura compresa !
enea un ricatto, insomma! Ma perch non l'ha combinato prima?
signore Perch prima, avrebbero fatto presto a capire da dove veniva la mazzolata. Sono io l'unico ad essere in possesso di quei documenti: quei balordi li avevano affidati a me, loro andavano tranquilli, erano certi che mi sarei fatto accoppare pur di non tradirli. Imbroglione si, ma leale! Leale fin che ero vivo; ma dal momento che ora sono morto per tutti quanti (ironico cattivo) ho pure il diritto di vivere anch'io come loro!
Dal di fuori arriva l'ululato di una sirena.
enea ( va verso il proscenio) Ci risiamo! Un altro scontro con gli scioperanti!
signore (guarda in platea come se in quella direzione ci fosse la piazza) No. Questa volta danno la caccia alle ragazze. Guarda, poveracce, come scappano!
enea Ah, una retata. (Bussano alla porta). Chi ?
battona (dal di fuori) Sono io, quella di prima... quella del vestito... Apri!
enea (la fa entrare e richiude col catenaccio) Ah, s, entra... Speriamo non se la prendano con me, dopo.
battona Macch, mica mi hanno vista entrare qui. Stai tranquilla. (La guarda ammirata) Ammazzalo come stai bene! (Enea si pavoneggia). Guardali (additando verso la platea), sti disgraziati! Manco pi al cimitero ci lasciano in pace, adesso... Oh, porca di una miseria, stanno venendo in qua... Dove mi nascondo?!
enea Entra l, nel carro. Tira gi la tenda!
battona Giusto! Non dite niente, per carit! (Esegue).
agente (bussando violentemente alla porta) Aprite!
signore E io, dove mi nascondo se quelli arrivano? Se mi riconoscono...
enea (gli fa cenno di uscire verso la camera ardente) S'infili in una bara. Tanto, ormai ha imparato come si fa a fare il morto.
Il commercialista entra nella camera suddetta, Enea lo segue.
agente (dal di fuori) Aprite!
terzo becchino (entrando dal fondo, ad Enea che si sfacciata dalla camera ardente) Cosa aspetti ad aprire: non senti che chiamano?
enea (entrando) E apri tu, apri!
agente (sempre dal d fuori) E allora?
terzo becchino Eccomi! Chi ?
commissario Dai, non fare il furbo! Apri.
Entra un poliziotto seguito da un commissario e da un altro agente: sono in borghese. Spingono avanti due ragazze.
primo agente (additando Enea) Eccola! Che le dicevo, commissario: l'avevo vista entrare, io!
enea (all'agente che l'ha afferrata per un braccio) Ehi, piano! Che vi prende?! Io...
prima prostituta E da dove salta fuori quella?
commissario (al becchino) Bravo! E tu dai ospitalit alle pollastre, eh?
terzo becchino No, signor commissario, qui c' un equivoco: la signorina...
primo agente (sospingendolo da un lato) La signorina, cosa?
seconda prostituta (sghignazza) La signorina! Sentilo il becchino pappone!
terzo becchino A chi pappone? Io sono...
commissario Stai zitto, altrimenti finisci anche tu al fresco per favoreggiamento e compagnia bella.
enea Perch? Mi portate al fresco?
primo agente Sentila, l'angioletto che non sa... Ti becchi uno di quei fogli di via, tu...
enea Il foglio di via! (felice) Grazie! (Rivolgendosi al becchino) Mi danno il foglio di via, mi fanno professionista... come loro. (Prende una delle ragazze per un braccio) Andiamo al fresco!
commissario Ma dico, insomma! Ti metti anche a sfottere, adesso ?
enea Ma chi sfotte! Son qui che non so cosa non ti farei dalla contentezza... Che mi sei simpatico: bello, il mio commissario... (In preda ad una gran crisi di simpatia cerca di fargli il solletico, come si fa con i bambini).
commissario Ehi, matta!
enea (esce sul fondo gridando felice) Al fresco, mi portano al fresco!
commissario (agli agenti esterrefatti) Dai, cosa fate l impalati, voi! Portiamola fuori, sta matta!
primo agente Subito, commissario. (Esce inseguendo Enea).
secondo agente (andando a guardare nel carro funebre, e trovando la ragazza) Commissario, c' un'altra pollastrella...
commissario Fuori, portala fuori! (Alle prostitute) E voi, venite con me!
Escono.
enea (rientra provenendo dalla camera ardente) Aspettatemi! Aspettatemi! (Esce seguendo gli altri).
primo agente (che aveva seguito Enea, rientra tenendo per le zampe la gallina che abbiamo gi visto all'inizio della scena) Commissario, c' un'altra pollastrella, c' un'altra pollastrella! (Esce).
terzo becchino (lo rincorre disperato) Quella no! Quella no!
Sipario.
SECONDO TEMPO
Un ufficio ricavato in una costruzione tutta archi e volte cinque-seicentesche. Mobili d'ufficio non proprio moderni. Quadri alle pareti. Qualche statua dentro le nicchie. Di lato, una grande stufa in ferro e ghisa con la canna fumaria che sale fino al soffitto, si piega ed esce sulla destra. All'apertura del sipario vediamo in scena un individuo che si d da fare attorno ai cassetti: parecchi cassetti sono gi per terra. Stacca un quadro. Si sente armeggiare alla porta. Il tipo si ferma, poi si va a piazzare dietro la porta stessa ed estrae di tasca una pistola impugnandola per la canna, pronto a colpire. Entra Enea vestita da suora.
enea Ah! Avevo voglia di girare la chiave: era gi aperta! (Fa qualche passo. Vede un'altra porta attigua) E questa porta dove d? (Esce. Il ladro fa capolino dal nascondiglio e la segue. Enea rientra dalla prima porta chiudendosela alle spalle) Oh, tu guarda, un ufficio gemello!
Il ladro apre la porta spingendo Enea fra il muro e la grande stufa. Entra in scena e non vede Enea che, scorgendo il ladro armato di pistola, manda un grido.
ladro (spaventato a sua volta) Oh, mamma!
enea Oh, pap!
ladro Scusi, sorella, l'avevo presa per un ladro! Sa, col fatto che qualcuno ci ha gi provato... Vede, la serratura tutta divelta. (Indica la porta).
enea Ah, ecco perch non girava la chiave!
ladro Lei ha le chiavi dell'ufficio? Come mai?
enea (rigirando le chiavi fra le dita) Gi, come mai? Oh, tu guarda che stupida! Mi devo essere sbagliata di porta... Eh gi, questo non il convento: infatti non c' neanche una suora... (Guarda sotto al tavolo) Non ce n'... Mi scusi.
ladro Per carit!
enea (si accorge dei cassetti per terra) Che disastro! Sono stati i ladri?
ladro (raccatta un cassetto) S, ma per fortuna non hanno trovato niente di quello che cercavano.
enea Meno male!
ladro Sto appunto facendo l'inventario.
enea della polizia, lei?
ladro No, sono il capo cassiere.
enea Ah, il capo cassiere: ecco perch ha la pistola... Eh gi, l'ho visto anche in un film, uno che faceva il cassiere con la pistola: Vieni a dormire con me, bambola! Sa, roba sexy. Baci, baci... (Si rende conto di quello che sta dicendo e si interrompe terribilmente imbarazzata).
ladro Un film, come?
enea (finge di non capire) Prego?
ladro Ma, mi sembrava parlasse d'un film...
enea (indignata) Cosa ha capito, lei. (Pausa). Demonio! (Di colpo servizievole) Vuole che le dia una mano a riordinare?
ladro Oh, no, grazie, sorella. (Riprende a raccogliere le scartoffie) Purtroppo devo fare da solo: se mi sbaglia un cassetto, sa, un documento fuori posto...
enea Ah, s, capisco. Beh, allora, tolgo il disturbo. (Fa per uscire, poi ci ripensa) Scusi, adesso che mi viene in mente, posso fare una telefonata? (Senza attendere il consenso inizia a formare i numeri all'apparecchio) per avvisare le mie sorelle gi al convento che non stiano in pensiero, che arrivo subito.
ladro (con ironia) Per carit, sorella, s'accomodi. Sta gi telefonando!
enea Posso fare anche i numeri che mi mancano?
ladro Continui, continui pure.
enea Grazie... Pronto, camposanto? (Al ladro meravigliato) il nome del guardiano del convento. Che strano nome, vero? (Al telefono) Mi passa l'interno dodici... S, dove c' l'Enea... Grazie. Pronto? suor Enea che parla...
Su carrelli, proveniente dalla quinta di sinistra, entra una bara dentro la quale seduto il feretrofobo intento a ricevere la telefonata.
signore Oh, finalmente! Da dove parli?
enea lei, superiora? Sono qui in un ufficio... Ho sbagliato porta, sa, succede...
signore Oh, brava ce l'hai fatta!
enea Per fortuna c'era gi dentro il capo cassiere, che a momenti mi d una mazzata in testa con una pistola.
signore Il capo cassiere?!
enea Si, madre. Pensi che mi aveva presa per un ladro...
signore Chiedigli un po' come si chiama?
enea Come si chiama il ladro?
ladro (preoccupato) Come?
signore Macch ladro! Come si chiama lui!
enea Ah, s. (Al ladro) La mia madre superiora vuol sapere come si chiama lei.
ladro Perch, scusi?
enea (parlando al telefono) Perch, madre?
signore Ma inventa qualcosa! Digli che... Insomma, raccontagli una frottola.
enea Ah, s, gliela racconto. (Al ladro) La madre dice che siccome lei stato tanto gentile con me, vorrebbe regalarle una medaglia ricordo con sopra le sue iniziali.
ladro Grazie. Mi chiamo Armando Pieruzzi.
enea (parlando al telefono) Si chiama Armando Pieruzzi.
signore Pieruzzi? Mai avuto un cassiere con quel nome, io. Che tipo ?
enea (al ladro) Che tipo ?
ladro Che tipo , chi?
enea Lei. S, voglio dire... La superiora, qui, vuol sapere... (Coprendo il microfono) Sa, una curiosona: bisogna scusarla. Vuol sapere se lei un tipo fine o un tipo comune, se ha i baffi o non li ha. (Lo scruta per un attimo; quindi, all'apparecchio) No, non ha baffi.
signore Guarda se per caso ha dei denti d'oro: gli incisivi superiori.
enea (al ladro ) Scusi, signore, le spiace farmi aaaaaa. (Dopo avergli guardato in bocca) No, denti d'oro non ne ha, per ha le tonsille rosse!
ladro Ma, cosa le interessa sapere tutte queste cose? Mi deve fare il passaporto?
enea No, per la medaglietta.
signore Lascia perdere la medaglietta. Chiedigli un po' da quando e da chi stato assunto. enea Eh no, basta! Io non gli chiedo pi niente. Glielo chieda lei, madre. (Mette la cornetta all'orecchio del ladro).
ladro (restituisce la cornetta) Scusi, sorella, io, come vede, ho un po' da fare. La ringrazio per la medaglietta; ma adesso, se mi facesse il favore di...
enea Senz'altro... tutti i favori... Ma prima, se non le spiace, la mia superiora le vorrebbe chiedere una cosa.
ladro (disarmato) Pure la superiora ! (Afferra la cornetta) E vabb... Pronto? Buongiorno, madre...
signore Buongiorno, caro...
ladro (tappa con la mano il ricevitore) Ma ha la voce da uomo!
enea S, da uomo... Ma molto religiosa.
signore Senta, signor Armando, io conosco molto bene il dottor Sandrini, sa, il suo direttore.
ladro Ah, si, il dottor Sandrini...
signore Bene, me lo saluti tanto, quando torner in ufficio domani.
ladro Senz'altro, lasci fare, non mancher.
signore Grazie. Era tutto. A risentirla, e tanto piacere... Mi ripassa un attimo la sorella?
ladro Subito. Arrivederla. (Offre la cornetta ad Enea) Vuole lei. Ma che voce! Mi fa impressione...
enea Pronto, madre...
signore Senti, quello non un impiegato, n mio, n dei miei . soci: gli ho fatto il saltafosso del dottor Sandrini... Non mai esistito un dottor Sandrini. Per me, o un ladro o uno della polizia.
enea (spaventata) Polizia?
ladro (sobbalza) Che?
enea (con un sorriso il pi mesto e tranquillizzante possibile) La madre mi dice di aiutarla a fare un po' di pulizia.
ladro (con un gran sospiro) No grazie...
enea (abbassa la cornetta) Beh, levo il disturbo. Devo andare in convento, perch ho molto da fare. (Corre verso l'uscita).
ladro (la trattiene per una manica) Un momento, sorella, mica son tanto suonato come crede: cos' sto fatto della polizia? Chi quell'uomo col quale mi ha fatto parlare?
enea Gliel'ho detto, la mia superiora.
ladro La sua superiora un uomo?
enea Beh, s, nel nostro ordine quasi tutte le superiore sono uomini...
ladro Ma tu guarda!
enea La nostra poi, un ex gerarca. Si nascosto da noi nel '45. Si trovato bene, ed rimasto l. Ad ogni modo, se non ci crede peggio per lei... Io devo andare perch sono in ritardo e devo suonare le campane. (Ritenta ancora d'andarsene).
ladro (le taglia la strada) No, lei se esce di qui non va in convento: lei va diritto alla polizia, a raccontare che qui c' un ladro.
enea Un ladro?
ladro Sorella, la smetta di fare la manfrina; tanto, ha capito benissimo che io sono un ladro: e vuole andare a denunciarmi.
enea Ma neanche per idea, io...
ladro Lei sta qui con me, finch non avr trovato quello che cerco... Poi, sar tanto gentile da accompagnarmi fuori passando dall'ingresso principale. In sua compagnia, a nessuno verr in mente di fermarmi: le pare, sorella? (Punta la pistola).
enea S, s, mi pare, fratello...
ladro Brava, e adesso si metta l seduta buona buona, che io devo lavorare. E non facciamo scherzi, che sono nervoso.
enea S, s, io sto buona... Quando uno nervoso, io sto seduta. (Il ladro incomincia a guardare sotto ai quadri, poi sale su di uno sgabello e picchietta con le nocche su un pilastro. Enea, restando immobile, lo sguardo nel vuoto) Acqua, acqua...
ladro (minaccioso) Ehi, dico, mi sta a sfottere?
enea Io? Ma neanche per sogno, volevo solo aiutarla!
ladro Aiutarmi?
enea S, a trovare la cassaforte. Non quella, che sta cercando?
ladro S, cerco la cassaforte; ma lei la deve piantare! A parte che dovrebbe dimostrare un po' pi di comprensione: una suora come lei, andiamo, le pare bello? (Angosciato) Cosa crede, che mi diverta a fare il ladro? Se sono arrivato a questo punto perch sono disperato... in una bolletta che fa schifo... con una famiglia sulle spalle... E vorrei che lei vedesse la faccia di mia moglie e dei miei bambini, quando torner a casa senza un soldo, a mani vuote!
enea Ma appunto, che io voglio aiutarla! Ma se va avanti a cercare in quella maniera, domani siamo ancora qui.
ladro Ma che ne sa lei?
enea Lo so, lo so: io ho il sesto senso. Quando in convento perdono qualche cosa chiamano sempre me. Io faccio: acqua, fuoco, fuoco, e loro la trovano subito. Sono una rabdo... rabdo...
ladro Rabdomante?
enea Si, rabdomante.
ladro Beh, vediamo, provi un po' anche con me. (Torna a puntarle la pistola) Ma se scopro che uno scherzo...
enea Stia tranquillo che non lo scoprir! Allora via. (Il ladro retrocede preso dal gioco). Acqua... acqua... (il ladro sta per inciampare in una sedia) sedia... acqua... acqua tiepida... (altro inciampo) risedia... fuocherello... fuochino... fuoco... (7/ ladro adesso si trova davanti alla stufa). Fuocone! Fuochissimo! Oh, come brucia, brucia, brucia... Ahiaia!
ladro (indica la stufa) qui?
enea S.
ladro Ma se tutta a sportelli, come fa ad esserci dentro una cassaforte?
enea Prima regola: non farsi mai fregare...
ladro Come?
enea Non farsi mai... (pausa, poi riprende) dalle apparenze.
ladro (tira a s una lesena della stufa ed ecco che tutta la parete degli sportelli s apre a mo' di porta: appare la cassaforte. Stordito) Ma tu guarda!
enea Ha visto, crapone di un crapone... Non ci credeva, lui!
ladro S, devo ammettere che, senza il suo aiuto, non l'avrei mai trovata... Piuttosto, lei come ha fatto?
enea Rabdomante.
ladro Accidenti, che forza! (Esamina il congegno della cassa) Eh, ma qui, adesso, ti voglio! Per la miseria, una Stranger.
enea Chi?
ladro Dico, il congegno di sicurezza quello di una Stranger, a doppio scatto.
enea E allora?
ladro E allora, se non si conosce la combinazione, un disastro. Vien via solo a farla saltare: e ci vuole un chilo di tritolo. Ma che scalogna! Proprio un sacripante del genere! (Si blocca, poi imbarazzato) Oh, scusi, sorella.
enea Di che?
ladro M' scappata una mezza bestemmia.
enea Ah, niente, niente. Scappano anche a me, ogni tanto...
ladro Possibile?!
enea (cerca nella propria borsa, ne estrae un notes: si avvicina alla cassaforte e punta il dito sul quadrante cifrato) Ah, ecco dove sono i numeri.
ladro (sale su una sedia e apre lo sportello della canna fumaria, ci guarda dentro) Per la miseria! Comunica, s, con l'interno, ma ci hanno messo una grata, e qui il tubo saldato: dovrei segarlo...
enea Non ce n' bisogno: forse conosco io un sistema pi spiccio.
ladro Davvero?
enea Ma guardi che lo faccio solo per i suoi bambini.
ladro Oh, grazie.
enea Facciamo a mezzo, per.
ladro Come?
enea Eh s, per i miei bambini...
ladro Ah, quelli dell'orfanotrofio ? (Scende dallo sgabello) E va bene, d'accordo: dividiamo a mezzo. Ma si sbrighi.
enea E un'altra cosa: le carte che ci sono dentro sono roba mia.
ladro Come fa a sapere che ci sono delle carte?
enea Rabdomante.
ladro Eh gi, rabdomante! Bene, bene. (Si frega le mani) Vediamo come se la cava.
enea Vediamo un bel corno! Lei mi fa il favore di non guardare. Si metta davanti a quel santo (indica la statua del santo dentro la nicchia, sul fondo, a sinistra) e dica un bel requiemeternam.
ladro Un requiemeternam?
enea S, perch ci aiuti. In ginocchio! (Il ladro s'inginocchia non molto convinto e sbircia di sottecchi). Pregare, e con convinzione, altrimenti non riesce!
ladro Ma io non me lo ricordo il requiemeternam.
enea Se lo inventi! Dica qualunque cosa le viene in mente... l'intenzione che conta.
ladro E va bene: proviamo con l'intenzione. (Biascica qualche cosa d'incomprensibile).
enea (fra s e s) Dunque, primo scatto... (Consulta il notes).
Mentre Enea armeggia con la cassaforte, il ladro continua a biascicare strane preghiere.
ladro Requiemeterna, mea culpa, mea culpa...
enea Tre, sei; quattro. (Esegue sulla cassaforte: si sente una mitragliata come di molla che si scarica, poi un trac secco). Evviva, scattata! La prima serratura scattata.
ladro Faccia un po' vedere. Ma tu guarda!
enea (intransigente) Al posto! In ginocchio e pregare, se no, niente secondo scatto!
ladro S, s, al posto, in ginocchio e pregare. (Torna a biascicare con gran fervore).
enea Uno, nove, sette.
Gran fracasso, un breve sferragliare di molle e d'ingranaggi, poi un cu-cu, cu-cu da orologio tirolese, quindi silenzio.
ladro Mea culpa, mea maxima culpa... Deus ex machina.
enea Porco Giuda, si inceppata!
ladro Inceppata? Eh no, non vale. (Pregando con slancio da catecumeno) O santo bello, santo simpatico, che neanche ti conosco, fai scattare la serratura! Un altro colpetto, cosa ti costa? O santo bello, che manco ti conosco!...
enea (ha preso la rincorsa e molla un pedatone alla cassaforte che emette una specie di gemito e poi cigolando si spalanca) Si aperta, si aperta!
ladro Grazie, santo simpatico... Ti! (Gli molla un bacio in fronte, poi corre verso la cassaforte).
enea (lo ferma a gamba tesa) Altol! Ricordiamoci i patti.
ladro S, s, facciamo a mezzo.
enea Appunto, ma le parti le faccio io. (Estrae dalla cassa un
pacco di documenti e un mazzo di biglietti da diecimila).
ladro Beh, non son neanche poi molti!
enea Ma neanche pochi. (Va verso un tavolo in proscenio e inizia la spartizione) Uno a me, uno a te...
ladro Ma tu guarda! Chi l'avrebbe mai detto: una suora scas-sinatrice! (Va a prendersi una sedia) Che fenomeno! Ecco, una donna cos dovevo trovare! (Approfittando della distrazione del ladro, Enea mette un gran numero di biglietti da diecimila nel proprio mucchio) Mica quella trampen buona a niente della mia Luisa! Scusi, lei li ha gi presi i voti? enea I voti? Cosa interessa a lei dei voti miei?
ladro Cos, facevo per dire...
enea Ecco, adesso m'ha fatto andar via la testa: non mi ricordo pi se era uno a me e uno a te, o viceversa... Beh, facciamo met per uno. (Strappa in due la banconota).
ladro (ha un gesto di stizza subito represso) Certo che se lei potesse piantare l tutto e venir via con me, ci mettiamo in societ. T'immagini che pacchia? Io che prego il santo, e lei che fa scattare le combinazioni: in un mese svuotiamo tutte le casse-forti d'Italia!
enea Cosa? No guardi, mi dispiace, ma se lo levi dalla testa. Una pu lasciarsi andare una volta... il bisogno, i bambini che aspettano... si sa, siamo tutti peccatori... ma che diventi un vizio... (Ripete il giochetto della divisione a proprio vantaggio).
ladro Ma un bel vizio, sa: che rende! Sorella, facciamo societ! Guardi, sono pronto anche a sposarla, se vuole. Lei butta i veli... (Melodrammatico, accorato) Non ci creder, ma io sento gi di volerle bene. (Le prende una mano, se la porta al petto) Ascolti come mi batte il cuore: sono innamorato!
enea Ma dico, matto?! (Si libera dalla stretta) Innamorato! E poi, lei, non gi sposato?
ladro (ridanciano) Macch sposato! Sto con una amica, cos; ma se lei ci sta la pianto subito.
enea Bravo, e i bambini che aspettano?
ladro (come sopra) Ma non ho mai avuto bambini, io.
enea (lo guarda con disprezzo, gli d un gran spintone: il ladro piomba a sedere con violenza sulla sedia) Sto balordo faccia di palta che non altro! E viene qui a fare lo strappacuore con me! I bambini, la moglie... Gli sputerei in un occhio... Anzi, gli sputo: toh! (Sputa).
ladro Ehi, sorella, calma! (Afferra il malloppo) D'accordo, resti pure a fare la santa come le piace, ma allora il malloppo me lo tengo io: niente a mezzo.
enea Disgraziato, li avevo divisi cosi bene! D'accordo, tienti pure i soldi: tanto a me basta sta roba. (Afferra i documenti).
ladro Che roba? Ah, le carte... E che se ne fa?
enea Sono affari miei.
ladro Eh no, sono affari anche miei, se non le spiace. Faccia un po' vedere!
enea Neanche per idea.
ladro Dia qua, o va a finir male! (Punta la pistola: Enea lancia i documenti con tutta la sua forza addosso al ladro).
enea E prenditeli, allora.
Parte un colpo: Enea cade riversa al suolo. Il ladro s'appoggia al tavolo sconvolto.
ladro Per la miseria, l'ho accoppata! Disgraziato, che ho fatto?!
Si sentono delle voci arrivare dall'esterno.
voce di donna Chi ha sparato? Hai sentito anche tu, no?
voce di uomo Non sono mica sordo! Mi pare che il botto venisse dagli uffici del primo piano.
voce di donna Vai su un po' a vedere!
voce di uomo E che vado a vedere? Non ci pu essere nessuno l dentro: chiuso sprangato.
voce di donna Beh, vacci lo stesso: da qualche parte deve essere pur venuto questo sparo.
voce di uomo Vieni su anche tu, allora.
voce di donna Ah, ma potevi dirlo subito che perch hai fifa!
Intanto il ladro ha cercato d'infilarsi nella cassaforte con il malloppo e tutto, ma cos carico non riesce a chiudere: o lui o il pacco. Vorrebbe infilarlo in un cassetto, ci ripensa, il suo sguardo cade sulla statua del santo dentro la nicchia: solleva la statua e infila il tutto nell'interno vuoto. Poi si va a nascondere nella stufa.
voce di uomo Macch fifa! che se qualcuno spara un'altra volta, mi fai da scudo.
Il ladro chiude dietro di s la finta porta della stufa: si sente scattare il congegno a rovescio, compreso il cu-cu e il resto dello sferragliamento. Entrano il guardiano e la moglie.
guardiano (si ferma a qualche passo dal corpo esanime di Enea) Una suora?!
moglie del guardiano Poverina, sar morta?
guardiano (vede sul tavolo la pistola dimenticata dal ladro) Guarda l, una pistola...
moglie del guardiano Lasciala stare dov', non toccarla... Se morta, poi la polizia arriva e trova le tue impronte.
guardiano (s'inginocchia a tastarle la gola) No, non morta, respira ancora... Forse solo svenuta.
moglie del guardiano Meno male!
guardiano (la solleva per le ascelle e la posa sulla poltrona) Ferite e perdite di sangue non ne vedo. Vai gi a chiamare qualcuna delle sue sorelle. Fai presto!
moglie del guardiano Chiss come arrivata quass. Deve essere una novizia.
guardiano Vai a chiamare ste suore, ti ho detto!
moglie del guardiano S, s, ma chi avr sparato? Che abbia tentato di suicidarsi?
guardiano Muoviti, se no ti sparo io!
moglie del guardiano Vado, vado. Ma come sei nervoso! (Esce).
guardiano Porta su dell'aceto... qualche cosa... (Si guarda intorno) Ma quelle, non sono bottiglie di cognac?
In uno dei mobiletti scassinati dal ladro ci sono infatti alcune bottiglie: il guardiano si alza e va a prenderne una. Versa un goccio di cognac in un bicchiere e lo porta alla bocca di Enea.
enea (con una smorfia di disgusto ) Mhuummm...
guardiano Come va, sorella?
enea Fa schifo!
guardiano Cosa, sorella?
enea Il cognac, dico: ce n' l una bottiglia di quello originale autentico francese, e lei mi va a dare sta porcata fatta in casa...
guardiano Oh, s, scusi! Ma, sa, nella fretta... Rimedio subito. (Ritorna presso il mobiletto: afferra un'altra bottiglia).
enea Ohio, devo aver sbattuto la testa... Che botta!
guardiano Ma chi le ha sparato ?
enea Un ladro. (Al guardiano che sta versandole da bere con eccessiva cautela) Gi, gi! Ma che una medicina che me la versa col contagocce?
guardiano Ha ragione. (Riempie il bicchiere) Un ladro? Le ha sparato un ladro?
enea S, sono entrata, lui era l (beve) e, appena mi ha vista, si spaventato e mi ha sparato... (ribeve) Ho sentito passarmi la pallottola a due dita. Guardi l il buco nel muro. (Scola il bicchiere) Oh, mamma, mi sento male un'altra volta... Me ne versi un altro po', presto! (Il guardiano afferra dal tavolo una delle due bottiglie a caso. La ragazza senza guardare, con voce preagonica, lo blocca) L'altra!
guardiano (rendendosi conto di aver preso la bottiglia di cognac nazionale) Ah, gi! (Prende l'altra bottiglia, ne riempie il bicchiere e lo offre ad Enea).
enea Che spavento ho avuto! (Beve degustando) Uhm, proprio speciale! Che marca ? (Da un'occhiata alla bottiglia) Eh, fine champagne... Lo dicevo, io!
guardiano (dandosi una pacca in fronte) Per la miseria! Adesso ricordo, e io stupido me lo sono lasciato scappare.
enea Chi?
guardiano Il ladro. M' passato davanti, proprio qui, sul pianerottolo: fingeva di scendere dal piano di sopra, e io mi sono lasciato fregare...
enea Era uno magro con le tonsille rosse?
guardiano Mah!
enea Aveva un pacco, sotto al braccio?
guardiano Niente, nessun pacco. Di quello sono sicuro: aveva le mani in tasca... tanto vero che fischiettava.
enea (si alza ciondolando) Allora ha lasciato qua tutto. Chiss dove li ha nascosti!
guardiano Che cosa ha nascosto ?
enea (pausa: il tempo di trovare la rimediata) I suoi ferri: sa, grimaldelli, chiavi...
guardiano Ah gi! Adesso che ci penso: bisogna avvisare subito la polizia.
enea La polizia?
guardiano Eh s, per fare la denuncia.
enea Ma non il caso... A parte che non ha fatto in tempo a portare via niente, dopo tutto.
guardiano Non una buona ragione. E poi, dico, c' di mezzo un tentato omicidio. Dice niente? (Prende la rubrica telefonica e cerca il numero).
enea Macch omicidio! Cosa fa? Non stia l a leggere che si stanca. (Richiude la rubrica) Lasciamo perdere. (Evangelica) Perdoniamo... A tutti pu capitare di sbagliare... (Sbrigativa) Perdoniamo e non parliamone pi. (Si versa da bere).
guardiano (ammirato, commosso) Lei troppo buona, suora! Per la miseria, che cuore ha... Ah, se tutti i preti fossero come lei!
enea I preti?
guardiano Beh, s, insomma... proprio una santa donna! Dovrebbe imparare mia moglie, che invece mi salta addosso ogni due minuti... Ma perch non ho incontrato una donna cosi, io!
Si sente ciabattare all'esterno.
moglie del guardiano (dal di dentro) Ecco, da questa parte, sorelle. Una rampa e ci siamo.
enea Chi ?
guardiano (va verso la porta, sul fondo) Mia moglie, che andata a chiamare le sue consorelle gi al convento.
enea (si lascia andare sulla poltrona) Le consorelle? Oh, le consorelle?! (Scola il bicchiere e risviene).
moglie del guardiano (entrando seguita da due suore) Ecco, qua.
guardiano (facendo strada alle due suore) Si accomodino, sorelle. Non niente! Sa, solo un po' di spavento...
prima suora (solleva la testa di Enea) Oh, madre, come si sente?... Madre?
seconda suora (prende una bottiglia dal tavolo) Ma non ancora rinvenuta?
guardiano S, s, abbiamo parlato fino adesso. Si vede che l'emozione di sentire loro che salivano...
prima suora (la schiaffeggia con delicatezza) Madre, risponda...
seconda suora Mi passi quel bicchiere. (Versa dalla bottiglia e accosta il bicchiere alle labbra di Enea) Beva, madre, le far bene!
guardiano Madre?... Ah, una superiora. Ma com' che non l'ho mai vista, io?
prima suora Ah, neanche noi l'avevamo mai vista.
seconda suora la nostra nuova madre: l'aspettavamo... non cos presto, per.
prima suora Pensi che viene dalle Indie!
moglie del guardiano Fin dalle Indie ?
prima suora S. Chiss che viaggio! E, poverina, proprio adesso doveva capitarle una cosa del genere...
seconda suora Ma chi stato a sparare?
guardiano Un ladro. A momenti l'ammazza. E lei, sta santa donna, non ha neanche voluto che telefonassi alla polizia... Perdoniamo, perdoniamo , diceva... Tutti gli uomini possono sbagliare... (Alla moglie, aggressivo) Dovresti imparare tu, tu che mi rccoli sempre! Hai capito che gli uomini possono sbagliare?
prima suora (sollevandole il velo) Ha un viso molto dolce!
moglie del guardiano Siete proprio fortunate ad avere una madre cos! Perch, quell'altra che avevate prima, con tutto il rispetto...
seconda suora Era solo un po' severa. Certo che se, come dite, madre Antonia cosi buona, il Signore ci ha proprio prese in grande simpatia.
guardiano Madre Antonia? Si chiama cosi?
prima suora S, cos ci hanno scritto. Doveva arrivare fra un mese, via mare...
seconda suora Avr preso l'aereo.
Enea muove leggermente il capo.
prima suora Ecco, zitti che sta rinvenendo!
enea (con tono da sonnambula) Gli ind, dove sono i miei ind?!
prima suora Ind? Che dice, madre?
seconda suora Poverina, crede di essere ancora in India.
Il guardiano accende un sigaro.
enea (agita le braccia, sempre ad occhi chiusi) Cacciate, cacciate la mucca sacra che sta mangiando tutti i gerani nel vaso... con quel mandolino rachitico che si ritrova... (Pausa, poi: un singhiozzo vistoso) Ipp!
prima suora Madre, cerchi di svegliarsi... Madre...
enea Ipp!
seconda suora Poverina, ha il singhiozzo.
guardiano Per forza: avr bevuto mezzo litro di cognac!
seconda suora E chi gliel'ha fatto bere?
moglie del guardiano (petulante, al marito) Sto deficiente! Ma cosa credi, che siano tutti ubriaconi come te? Non sai che le suore sono tutte astemie?
guardiano (con mezzo sorriso ironico) Beh, lei non mi pare lo fosse molto... Se ne intendeva, e come!
moglie del guardiano Ma sta' zitto, blasfemo! L'hai fatta ubriacare, poverina... (Lo spinge lontano) E spegni quel sigaro puzzolente, per favore! (Il guardiano fa per spegnere il sigaro in un portacenere). No, non l, che me lo sporchi! Buttalo nella stufa. (Il guardiano getta il sigaro nel pertugio della canna fumaria della finta stufa. La donna fa un passo verso le suore) Bisogna farle un caff, adesso. (Al marito) Vieni gi che gliene preparo subito uno, bello ristretto... Muoviti! Dico io, dove hai la testa? Te la spaccherei! (Esce).
guardiano Eccolo, il suo senso del perdono! Giuro, la prossima volta che nasco, sposo una suora! (Va verso l'uscita, e picchia violentemente la testa contro lo spigolo della porta) Porca...
suore (scandalizzate, prevenendo la parolaccia: all'unisono) Eh?!
guardiano Parlavo di mia moglie. (Esce).
Enea tenta di riprendere il bicchiere.
prima suora No, madre, basta. Non beva pi, le fa male.
enea (recitando il classico risveglio da intontita) Eh? Dove sono? Chi siete?
seconda suora arrivata a casa, madre, al convento!
prima suora O meglio: nello stesso fabbricato!
seconda suora Aveva sbagliato porta, madre.
enea Ah s? (Si alza fingendo fatica, aiutata dalle suore).
seconda suora S, ma adesso tutto finito. Io sono suor Lucia, ricorda? Le ho scritto...
prima suora Io sono suor Carmela.
enea Piacere, io sono... (Barcolla, singhiozza) Ipp!
seconda suora Lo sappiamo: lei madre Antonia Ranieri.
suore (in coro) Benvenuta a casa, madre!
enea Grazie, sorelle! Ma lasciatemi, che sto in piedi da sola. (Apre le braccia come stesse in bilico su di un filo. Trova a fatica l'equilibrio) Accomodatevi. (S'appoggia al tavolo) Beh, come va?
seconda suora Male, madre. Le cose, stavolta, non potrebbero andare peggio.
prima suora Da quando siamo rimaste senza superiora, ce ne sono capitate di tutti i colori. (Quasi in una sequenza da rosario) Il tetto e i muri, dove sono i ricoverati, stanno cedendo... Sa, la costruzione vecchia e l'amministrazione non scuce una lira per i restauri. Dice che tocca alla sovrintendenza ai monumenti.
seconda suora (come sopra) Quelli dei monumenti rispondono picche: dicono che il nostro non un monumento d'arte.
prima suora Ci mancano i letti, ne abbiamo chiesti, ci hanno mandato delle amache e delle cuccette a tre piani... I ricoverati, poverini, cascano sempre con la testa in gi... e per degli ammalati di mente, capir, madre, non la cura migliore.
enea (mentre le suore parlano, Enea, senza farsi notare, dando le spalle al pubblico, si versa da bere) Basta, sorelle, basta: mi fate piangere! (Si copre col velo e beve).
seconda suora Per di pi, madre, adesso, col fatto che da pi di un anno non paghiamo il canone d'affitto, ci vogliono sfrattare.
enea Insomma, in fin della fiera, il difetto sta tutto nel manico.
sorelle (allibite) Come?
enea (tranquillizzante) Proverbio indiano!
seconda suora Gi, ci vorrebbero un paio di milioni per tappare, se non altro, i buchi pi grossi.
enea Un paio di milioni? (Allunga il collo a cercare intorno) Porco cane, chiss dove li ha nascosti, quello... Se uscito con le mani in tasca, qui devono essere.
seconda suora Come, madre?
enea Niente, niente. (Si stacca dal tavolo e barcollando si dirige verso il centro della stanza) Pensavo che, se potessi... Insomma, qui ci sono dei soldi, ne sono sicura, lo sento. Se riuscissimo a trovarli...
prima suora Ma anche se ci fossero, non possiamo toccarli: mica sono i nostri.
enea Sono i nostri, eccome! Bisognerebbe sapere dove li ha nascosti quel disgraz... (S'interrompe impacciata: poi, convinta di aver accennato a chiss quale volgarit, scoppia in una sonora esclamazione di disappunto) Oooh... (Pausa: riprende con altro tono) Potessi parlare con i morti!
sorelle (ih coro) Con i morti?
enea (senza importanza) S, io ci parlo spesso con i morti. Ho imparato in India. (Dal tubo della finta stufa esce una nuvola di fumo) Ma ci vorrebbero i miei amici indiani a fare tu tu-tut.
prima suora A fare che?
enea Tu tutut... Cos... (Di petto) Tu-tut-tutut!
ladro (con voce soffocata da dentro la cassaforte) Aiuto, brucio! Sorella, aiuto!
suore (guardandosi intorno spaventate, senza avvedersi del fumo che esce dalla cassaforte) Oh, madre mia, chi ?
enea (per niente turbata) Avete sentito, eh?
prima suora (correndo a ripararsi alle spalle di Enea) S, una voce che chiamava aiuto.
seconda suora (come sopra) S, ha detto: Aiuto, brucio!
enea Sar una povera anima del purgatorio... Oh, ma, sorelle, non posso pi fare tutut, che mi rispondono subito!
prima suora Preghiamo, sorella!
enea Zitte! (Con voce portata) Chi sei, anima benedetta? Parla, mi senti?
ladro (ancora con voce soffocata che sembra giunga da molto lontano) S, sento, sento... Ma tiratemi fuori di qui: sto andando a fuoco.
seconda suora Poverino, nel fuoco eterno. Chiss come soffre!
enea (alle suore) Sar una povera anima del purgatorio. (Rivolta al presunto morto che parla) Faremo di tutto, tutto quanto ci sar possibile. (Alle suore) Bisogner far dire delle giaculatorie... (Al morto che parla) Come ti chiami?
ladro Armando. Sono io, Armando: tiratemi fuori che soffoco... Il fumo, il fumo. (Tossisce: dal tubo, in sincronia coi colpi di tosse escono nuvolette).
prima suora Ha parlato di fumo...
enea Sar in un girone col carbone umido. (Ancora con voce portata, voltando costantemente le spalle alla stufa-cassaforte) Armando, noi faremo tutto quello che ci sar possibile per toglierti di l, ma tu devi aiutarci. Se sai dove sono nascosti i soldi, diccelo, da bravo.
ladro (sempre pi intubato) S, s, ve lo dico. Ma non che, poi, mi tirate il bidone?!
enea Ueohoo, che anima malfidentel... (Al morto che parla) Stai tranquillo... Allora, dove sono nascosti?
ladro Sotto la statua del santo, dentro la nicchia. Son tutti l.
enea Sotto la statua? (Va a vedere) Ma qui non c' niente... (Scosta la statua, scopre il nascondiglio). Ah eccoli! Eccoli! Bravo, brava anima santa...
prima suora Oh, madre, siate benedetta!
seconda suora Madre, il cielo che vi ha mandata!
Fanno per baciarle la mano.
enea Ma, sorelle, che fate? Baciarmi la mano!! Siete impazzite?
ladro Ehi, sorelle, ricordatevi della promessa...
enea (con aria ispirata) S, stai tranquillo... Pregheremo, pregheremo tanto per te... fin da adesso. Preghiamo, sorelle: Requiem aeternam dona eis, domine, et lux perpetua ecc.
Le suore si uniscono nella preghiera ed escono di scena.
ladro (con voce straziata) Bidone!!
Buio.
Al ritorno della luce un siparietto in tela sceso all'altezza del proscenio, onde permettere, sul retro, il cambiamento di scena. Davanti al siparietto si stanno schierando alcuni degenti neuropsicopatici, vestiti col classico pigiama di tela grezza. Siamo evidentemente nel manicomio.
degenti (recitano in forma di filastrocca: fanno zompi e giravolte in sincronia)
Quasi una volta al d, ah! ah!
ci fan l'elettrochoc, ah! ah!
perch siam psicopatici, ah! ah!
fra l'altro siam neurotici, ah! ah!
Sono disposti in gran disordine. Uno da gran ceffoni ad un altro senza che questo reagisca. Due fingono di segare una panchina imitando con la bocca il rumore della inesistente sega. Altri, con espressione assente, osservano il lavoro dei due. Entra una suora.
prima suora Su, su, da bravi ragazzi. Sta arrivando la nuova superiora: fate vedere come siete disciplinati. Avanti, voi andate a prendere le vostre panche. Da bravi, su!
Quattro pazzi escono e rientrano subito portando due grosse panche.
pazzo Prego, sorella, s'accomodi, si segga qui. (Indica la panchina che fingeva di segare).
prima suora No, grazie, caro. Sei gentile, ma devo andare incontro alla nostra nuova superiora.
Entrano due pazzi rincorrendosi.
primo pazzo Suora, questo qui (indica il pazzo che lo segue) continua a strizzarmi l'occhio.
suora Beh, cosa c' di male? Capisco che tra uomini non stia tanto bene, ma non proprio il caso di prendersela, andiamo!
primo pazzo S, ma lui, l'occhio, me lo strizza con due dita, cos. (Fa il gesto) Fa male!
suora Oh, santo cielo! Su, mettetevi tutti bene in fila, ai vostri posti. E cantate tutti a tempo, senza stonare. (Si guarda intorno) Piuttosto chi vi dirige?
Entra il feretrofobo che indossa la divisa dei pazzi. Cammina tutto dinoccolato, parla con andamento beota.
signore Suora, guardi, se vuole dirigo io.
prima suora Ne sei capace? (Lo osserva meglio) Ma tu, da dove vieni che non ti ho mai visto?
Tutti ridono sgangheratamente.
Signore Non lo so nemmeno io. Neanche mezz'ora fa son salito su di un tram e, siccome non avevo i soldi per pagare la corsa, mi sono saltati addosso tutti quanti, come dei... (breve pausa) dei matti e mi hanno portato qua: fra gli... (breve pausa) omonimi.
prima suora Solo perch non avevi i soldi?
signore Avevo cinquanta lire nelle tasche: non le ho pi trovate...
prima suora Le cinquanta lire?
signore Le tasche: le avevo lasciate a casa nei pantaloni!
I pazzi ridono, sopratono.
prima suora Va bene, va bene. Adesso i pantaloni li hai: vediamo come te la cavi.
signore (solleva le braccia, li osserva cumulativamente, abbassa le braccia) Voltatevi: mi fa vergogna!
Tutti si voltano, faccia al muro, per poi girarsi di scatto ad ogni capoverso della canzone. La prima strofa viene eseguita dal feretrofobo. I pazzi effettuano le risposte a base di: Ah! ah!
Quasi una volta al di, ah! ah! ah! ah!
ci fan l'elettrochoc, ah! ah! ah! ah!
perch siam psicopatici, ah! ah! ah! ah!
fra l'altro siam neurotici, ah! ah! ah! ah!
e in quanto endocefalici, ah! ah! ah! ah!
siam fuor dalla societ, ah! ah! ah! ah!
Ma alle ultime elezioni
le suore del convento
ci fecero votare,
votar con la crocetta,
tenendoci la mano,
cantandoci una storia,
e tutto per la gloria
di questa civilt, ah! ah! ah! ah!
E grazie al noto metodo, ah! ah! ah! ah!
del condizionamento, ah! ah! ah! ah!
in uso nel convento, ah! ah! ah! ah!
or pi normali siam, ah! ah! ah! ah!
Siam sempre psicopatici,
tarati endocefalici,
ma del pensar corrente
le norme conosciam:
che saggio chi desidera
le cose come stanno,
che pazzo chi si lagna
del poco che non ha.
Ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah!
Se vuoi sfogare i nervi,
racconta barzellette
sul tal ministro piccolo,
su i preti e le donnette.
Di' pur che tutto costa,
che ci son troppe tasse,
per stai buono schiscio,
non pensar di scioperar,
perch se vuoi l'aumento, ah! ah! ah! ah!
tu fai mortai peccato, ah! ah! ah! ah!
fai piangere lo Stato, ah! ah! ah! ah! F
ai piangere il pap, ah! ah! ah! ah!
Tu fai piangere il pap,
che ci fa lavorare,
che manda i soldi in Svizzera
e tasse non ne paga,
finanzia ditte all'estero,
ma per il nostro bene,
e quindi ci conviene
non starci a lamentar.
Siam neuropsicopatici, ah! ah! ah! ah!
noi siam tarati psichici, ah! ah! ah! ah!
perci noi siam contenti, ah! ah! ah! ah!
di quel che non abbiamo, ah! ah! ah! ah!
perci vogliam rimangano, ah! ah! ah! ah!
le cose come stan.
Ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah!
signore (sospira) Ah, oh, mamma! (Esce fra le quinte quasi risucchiato).
Dal lato opposto entra Enea seguita dalle due suore, pi un professore.
enea Bravi, sono molto bravi... dico la verit, sembrano tutt'al-tro che dei menomati.
I due della panca riprendono il loro assurdo lavoro.
professore Infatti, errato chiamarli menomati o tarati: in loro c' piuttosto un ribaltamento metafisico della realt.
enea Cos'?
professore Mi spiego con un esempio pratico. Guardi quei due. (Indica la coppia di segatori) Ora stia a vedere. (A un pazzo) Ehi, tu, siediti qui, su questa panca: mettiti comodo.
pazzo Dico, mica sono scemo! Come se non avessi visto... pi di mezz'ora che la stanno segando, questa panca!
professore Qualcun altro che vuoi sedersi? (Tutti si voltano dall'altro lato sbirciandolo con degnazione). Ha visto? Sono tutti convinti che quei due abbiano davvero segato la panchina. Il fatto che avessero la lama o meno, a loro non interessa: il gesto che conta. Appunto: il classico ribaltamento paranoico dissociato della realt. (Si siede sulla panchina che si schianta in due).
I matti ridono. Il professore, piuttosto seccato e stupito, si rialza.
prima suora Si fatto male, professore?
professore Niente, niente. Non so come possa essere accaduto?!
pazzo (fa il gesto di segare) Sctcs sctsctsst.
professore A proposito del ribaltamento paranoico, madre, se lei permette, vorrei farla assistere al fondamentale fra tutti i test da me ideati. Guardi: fingo d'avere un bicchiere in mano, verso da bere da una immaginaria bottiglia, e vado ad offrire l'inesistente bevanda ad uno dei miei pazienti. (Fa un gesto ad uno dei matti che gli s'avvicina, il matto finge di prendere il bicchiere e di bere). Ora io urler al soggetto che la bevanda da lui ingerita era avvelenata. Ebbene, vedrete, egli si comporter realmente come se avesse ingerito del veleno.
enea Oh, poverino, perch farlo star male?
professore un esperimento. (Rivolto al pazzo in tono drammatico) Ma che hai fatto, disgraziato! Quel bicchiere era pieno di veleno! (Il disgraziato spruzza in faccia al professore una gran quantit d'acqua). Per la miseria, ma che sta succedendo oggi? Via, via tutti, per carit! Andate in cortile, nelle camerate, dove vi pare! Basta che vi leviate dai piedi.
Tutti i pazzi escono di corsa.
pazzo (rientrando supplichevole) Professore, possiamo andare in giardino a fare il gioco delle nazioni?
professore Fate quello che volete. Basta che non mangiate l'erba, che poi a mezzogiorno non avete pi fame e mi avanzate tutti i sassi nei piatti. Madre, compermesso. (Dietrofront, abbassa la testa ed esce a passo di carica).
enea Ma dico? Davvero gli date da mangiare dei sassi a colazione?
seconda suora Macch, se da ascolto a quello... Mica un professore vero!
enea Ah no?
seconda suora No di certo. un matto, un ricoverato come tutti gli altri. Ha, come dire, ha l'hobby di fare il professore. I medici lo lasciano fare perch in fondo utile, e per di pi si risparmia uno stipendio.
enea Ma non pericoloso?
seconda suora Beh, ogni tanto riesce a catturare qualche paranoico e di nascosto lo porta di sopra e gli fa la trapanazione del cranio, ma niente di grave.
enea Come, niente di grave?
seconda suora S, in fondo il risultato il medesimo di quando opera il primario. Nessuno si accorge di niente.
Le suore escono portandosi via i due tronconi della panchina spezzata.
Sale il siparietto, appare un chiostro con relativo colonnato. Si sentono voci che provengono dal di fuori: il tutto sovrapposto.
primo pazzo No, la Polonia l'avevo presa prima io!
secondo pazzo Chi m'ha portato via la Francia?
terzo pazzo C' libera l'Italia.
quarto pazzo Nessuno che voglia fare l'Italia?
quinto pazzo Gi le mani da Cuba!
Una suora parte decisa verso il fondo.
prima suora Buoni, per carit! Possibile che, tutte le volte che fate questo benedetto gioco delle nazioni, finiate col litigare?!
enea Ma che razza di gioco ?
prima suora Come, madre, da bambina non ha mai giocato al gioco delle nazioni?
enea Ah, s, quello in cui si fanno dei cerchi e poi ci si mette in mezzo...
prima suora Brava, proprio lo stesso. Soltanto che qui lo giocano con una tale passione, un accanimento...
Entra un degente con addosso una maschera grottesca che ricorda un leone, un gran colbacco con tutt'intorno un sacco di bandiere e bandierine e sul davanti i tre leoni dei Tudor: il tutto a somiglianza delle divinit guerriere del teatro cinese in forma clownesca, con esasperazioni tipiche della commedia dell'arte. Lo seguono, o meglio lo inseguono, scacciandolo, due altre maschere raffiguranti la Germania (elmetto col chiodo) e la Francia (uno strano connubio fra De Gaulle e Pierrot: Croce di Lorena, bandiere e corone a non finire). Avanzano saltando ritmicamente, piroettando quasi danzassero.
enea Accidenti, che belle maschere, per!
seconda suora Se le sono fatte tutte da soli... e anche gli addobbi.
pazzo inghilterra Suora, suora, la Germania e la Francia mi fanno i dispetti: non mi vogliono lasciare entrare nel loro cerchio...
pazzo germania Per forza, siamo gi in cinque, nell'Eurocerchio, se entra anche l'Inghilterra, non ci stiamo pi.
pazzo italia (sopraggiungendo con gran balzi da Arlecchino) Ben detto! (Esegue una mezza piroetta cosi da far svolazzare le bandierine poste a raggiera sulla schiena).
pazzo inghilterra E perch non mandate via l'Italia, che tanto non ci fa niente?!
pazzo italia Come, non faccio niente? Adesso voglio sapere chi stato a mettere in giro...
prima suora Su, da bravi, ricominciate.
pazzo italia Ho detto che voglio sapere...
seconda suora (alzando via via il tono della voce) Da bravi, ricominciate a formare...
pazzo italia Adesso voglio sapere...
seconda suora Incominciate a formare i blocchi...
pazzo italia (con piglio da isterico) Voglio sape...
seconda suora Che vengo io a dare il via. Avanti!
pazzo italia Adesso non lo voglio pi sapere, ecco! (Volta indispettito le spalle al pubblico).
pazzo inghilterra Se loro non mi fanno entrare nell'Eurocerchio, io non entro neanche nel blocco.
prima suora Beh, fate una cosa: lasciate decidere all'America.
pazzo america (entrando alla maniera dei battitori di base-ball) Io dico che, per me, l'Inghilterra non ha tutti i torti.
Entra a passo di samba il pazzo Cuba.
pazzo italia (piaggione) L'America ha perfettamente ragione! (Solleva le braccia e grida) Come ha ragione l'America!! (Sale con un balzo sul piccolo palco in mezzo alla scena) Anche poco fa stavo dicendo che l'America aveva ragione: prima ancora che l'America decidesse di avere ragione, appena l'ho letto sull' Osservatore romano , mi sono detto: oh, ma come ha ragione l'America!! L'Inghilterra non ha tutti i torti. (Indica il pazzo Germania e il pazzo Francia) Sono loro due che ne hanno di pi...
pazzo germania Anch'io?
pazzo italia Pardon, salvo la Germania e la Francia... il Lussemburgo, il Belgio, la Danimarca, l'Olanda... La colpa della Polonia.
pazzo america Ma che c'entra la Polonia?
pazzo italia vero la Polonia non c'entra... stata Cuba.
pazzo america (dando un calcio alla maschera che impersona Cuba) Ah, sei stato tu, eh?
pazzo cuba Suora, l'America m'ha dato un calcio!
pazzo americaIo?
pazzo italia Iiiiih, che bugiardo! Ho visto io con questi miei occhi: Cuba il calcio se l' dato da sola: cos. (Con un salto si porta a mezz'aria e ripiegando la gamba destra riesce a colpirsi su una natica) Un male si fatto!
pazzo america (ragazzino bugiardo) Io stavo parlando con la Francia...
pazzo cina (entra saltando sulle gambe divaricate) No, ho visto io... Ha dato un calcio a Cuba e anche una coltellata.
Tutti compiono giravolte in sincronia con gli zompi del nuovo venuto.
pazzo america (voce nasale clownesca) Ma chi quello?
pazzo cina Sono la Cina.
pazzo america (come sopra) La Cina?!
pazzo italia Ah, ah, la Cina!
pazzo america Ma chi ti conosce, a te?!
pazzo italia (in tono becero, sguaiato) Ma chi la conosce la Cina?! Non esiste la Cina! La Cina tutta un'invenzione dell'Albania, per far rabbia all'Unione Sovietica!
Tutti i pazzi sghignazzano, fanno gran balzi per la scena e gridano parole incomprensibili.
prima suora (sormontando la gran caciara) Adesso basta! Su, da bravi, tornate di l e incominciate a giocare senza pi litigare... Da bravi, riformate i blocchi.
Sempre saltando a mo' di marionette escono tutti quanti, meno la maschera che impersona l'Italia.
enea Senti, Italia, ubbidisci: vai di l anche tu, e piantala di fare la piaggiona. Accidenti, dai sempre ragione a tutti! Su, un po' di coraggio, Italia!
signore (togliendosi la maschera) Brava, proprio a me vieni a parlare di coraggio, che per entrare qua dentro, a momenti mi ammazzo!
enea (stupita, felice) Sei tu? Ciao. Ma come hai fatto ad arrivarefin qui?!
signore Eh, come ho fatto! Ho dovuto scavalcare un muro di quattro metri, che a momenti mi spacco un piede, e ho dovuto lasciarmi mettere addosso questo costume da paranoico, mezzo Arlecchino mezzo Pulcinella. (Di testa e su di tono) Non lo voleva nessuno. Oh!
pazzo cuba (entrando seguito dal pazzo Germania) Sorella, l'America ha eletto un senatore che vuoi buttare una bomba atomica sul Vietnam.
I due si rincorrono con passi brevi e veloci. Entrano le due suore.
prima suora Ah, ci risiamo!
pazzo germania Ma, allora, anche la Russia ne ha nascoste un mucchio nel giardino!
seconda suora No, ragazzi! Ho detto che si gioca senza bombe... Altrimenti smettiamo subito.
Le maschere escono, le due suore li seguono camminando alla maniera dei pazzi.
enea Ma come hai fatto ad indovinare che ero qui?
signore Beh, sono andato un po' a naso. Ho aspettato un giorno, due giorni, poi, visto che tardavi a tornare, mi son detto: vuoi vedere che si fatta incastrare dalle suore!
Entrano altri due pazzi: la Francia e la Cina. Piroettano, si fanno reciproci salamelecchi, si abbracciano. Escono tubando come innamorati.
enea Ma tu guarda, la Cina con la Francia...
signore (minimizza ironico) Ah, fanno la commedia! (Altro tono) Piuttosto, i soldi?
enea (dopo una pausa, abbassando gli occhi timorosa) Li ho dati alle suore.
signore (fuori di s) Alle suore?! Due milioni alle suore?
enea (donna di carit) Ma s, poverine, hanno il tetto che crolla, i pazzi che cadono dalle amache con la testa in gi...
signore (sospeso, stravolto) I documenti? Non avrai dato alle suore anche quelli?
enea (sorride placida) No, per quello ho fatto come mi hai detto tu. Ho fatto i ricatti.
signore Che ricatti?
enea (scolara diligente) Ho preso un duplicato, e ho messo una postilla: Se entro una settimana non ci invierete numero tot bigliettoni, i seguenti documenti faranno il giro di tutti i giornali, nazionali ed esteri, questura compresa .
signore (entusiasta) Ah, ah, ma hai avuto un'idea meravigliosa! Creare il centro delle operazioni qui in mezzo alle suore: nessuno sospetter mai da dove viene la mazzolata. Piuttosto, adesso bisogna pensare come incassarli, i soldi del ricatto.
suora (entra con un biglietto da visita che consegna ad Enea. Il feretrofobo si mette in disparte) Madre, c' di l un signore, un tipo strano, con in testa la bombetta. Mi ha dato questo biglietto da visita, e mi ha detto: Dica a madre Ranieri che c' del marcio in Danimarca, che qui con le uova rotte nel paniere ed venuto a farsele aggiustare, prima che nasca la gatta frettolosa . Credo sia da ricoverare.
enea Non preoccuparti. Vai di l e digli: La botte piena e i cocci sono suoi .
suora Come, madre?
enea (perentoria) Fa' come ti dico, ubbidisci... che io sono la madre. E digli che sar da lui tra qualche minuto.
suora Va bene, madre. (Esce).
signore (che ha assistito al dialogo sussultando ad ogni frase) La gatta frettolosa ha fatto le uova rotte nel paniere? Ma che razza di discorsi state facendo?
enea (agitando il biglietto da visita) Siamo a cavallo: il primo pesce ha abboccato e credo sia un bel pescione. (Gli consegna il biglietto).
signore (leggendo, sempre pi stupito) Grand'ufficiale... Lui?! venuto lui di persona!
enea S, il grand'ufficiale! Non quello che si fatto dare dallo Stato, quasi gratis, una nave seminuova da smantellare e poi, invece di smantellarla, l'ha rivenduta per nuova al Brasile?
signore Ah, ah, s lui! (Cambiando tono) Per la miseria, ma adesso hanno scoperto da dove viene la mazzolata!
enea Macch scoperto! Sono io che ho scritto di portare i soldi al convento: versare tre milioni in beneficenza. Un obolo per grazia ricevuta.
signore Un obolo di tre milioni? Ammazza l'obolo!
enea E gli ho dato anche la parola d'ordine con cui rivolgersi a madre Antonia Ranieri.
signore Che parola d'ordine?
enea Quella che hai sentito prima: La gatta frettolosa... c' del marcio in Danimarca, eccetera. Controparola: La botte piena e i cocci sono suoi .
signore (divertito) Controparola: La botte piena e i cocci sono suoi?
enea Adesso stai qui buono. Aspettami che vado di l, prendo il malloppo e te lo porto.
signore (trattenendola per un braccio) Neanche per sogno! Tu di qua non ti muovi: con quello non c' da scherzare. Mica il tipo che vien via tanto facile. Ci vado io. Non l'ho mai visto, ma dal momento che ha una bombetta in testa, non mi sar difficile riconoscerlo.
enea E che ci fai tu! Tanto, lui i soldi li d soltanto a madre Antonia Ranieri, e, fino a prova contraria, madre Antonia Ranieri sono io.
signore No! Da questo momento, per lui, madre Antonia Ranieri sar io.
enea Tu? Non capisco!
signore Lo capirai.
Durante l'ultima parte del dialogo sono entrati tutti i pazzi ancora in maschera che, sempre saltellando, hanno formato un cerchio. Alla fine della battuta di Enea eseguono la pantomima dell'esplosione di una bomba atomica. Il feretrofobo si rimessa la maschera e torna a recitare il proprio personaggio.
pazzo italia Una bomba! Hanno fatto scoppiare una bomba!
prima suora Chi stato? pazzi (in coro) Io no! Io no!
Fuggono per la scena saltando e piroettando come indemoniati. Nel bel mezzo della gran cagnara entra decisa ed autoritaria una suora che non avevamo mai visto prima d'ora.
madre superiora Beh, che cos' sta roba? Ordine, ordine! Sgomberate! Cos' sto manicomio?
enea (imperturbabile) Un manicomio.
madre superiora Ah, ma d'ora in poi le cose cambieranno! Via di qua: andate nelle vostre camerate... E voi, sorelle, venite subito nel mio ufficio. Dov' il mio ufficio?
prima suora Ehi, piano, sorella, che cosa le prende?
seconda suora Ma da dove salta fuori, quella?
madre superiora Non sono sorella, ma madre: la vostra nuova madre superiora!
prima suora Come? Ce la cambiano un'altra volta?
seconda suora Noi ce ne abbiamo gi una.
madre superioraChi ?
seconda suora Lei! (Indicano entrambe Enea) Madre Antonia Ranieri.
madre superiora Ma non diciamo sciocchezze... Madre Antonia Ranieri sono io!
seconda suora lei?
madre superiora Sicuro!
enea (sforzandosi di apparire tranquilla) Oh! Tu guarda che combinazione: due Antonie!
madre superiora Sorella, come si permessa di appropriarsi del mio posto e del mio nome, lei?
enea (impunita candida) Io? Guardi che lei si sbaglia... Io non mi sono appropriata n del nome n del posto di nessuno: me li hanno dati... Ad ogni modo, se lei li vuole, se li riprenda pure, che io vado a casa mia e buongiorno. (Fa per uscire).
prima suora (fermandola) No, madre, non deve essere cos remissiva!
enea No, io vado a casa mia: sono gi nervosa. M'ha fatto venire un nervoso, m'ha fatto venire... (La suora la sospinge dolcemente verso la madre superiora, incoraggiandola anche con lo sguardo. Enea indecisa, ma poi) Beh, facciamo met per uno e non se ne parli pi.
madre superiora Met per uno, di che?
seconda suora Non si fa met di niente! Noi non riconosciamo nessun'altra madre che lei. (Si accosta ad Enea a farle scudo).
prima suora Giusto! (Imita la sorella).
seconda suora (guardando con acredine la superiora) Per quanto ne sappiamo, questa sorella pu anche essere una millanta-trice.
prima suora E chi ci dice che non lo sia veramente?
signore Si, si, si vede benissimo che millanta. Oh, come millanta!
madre superiora (drizzando il collo, maestosa) Zitta, lei! E tanto per troncare ogni discussione, vi prego di dare un'occhiata ai miei documenti. (Porge una busta) Qui c' la lettera di presentazione della nostra madre generale, e questo il mio passaporto.
enea Vediamo, vediamo questo passaporto. (Afferra l'intero plico) Per le sorelle, qui, l'aspettavano tra un mese: com' che arrivata prima?
madre superiora Ho preso l'aereo.
enea Eh no, questa dell'aereo l'avevo detta prima io, e non vale!
Entrano due agenti e il commissario che gi conosciamo.
commissario (agli agenti) Tu blocca quell'uscita, e tu mettiti l, che non esca nessuno.
Enea riconosce il commissario e fa di tutto per passare inosservata.
madre superiora Ma chi siete, cosa volete?
commissario Sono un commissario, sorella. Stavamo portando qui il direttore del camposanto, che impazzito, per farlo ricoverare, e il guardiano ci ha detto d'un ladro che aveva sparato ad una suora. Ci ha accompagnati in un ufficio qua sopra, ed in una cassaforte truccata da stufa abbiamo trovato il ladro mezzo asfissiato il quale, appena uscito, si messo a sbraitare che i soldi e i documenti li aveva presi una di loro.
prima suora S, vero, siamo state noi, ma non si tratta di furto, stata un'anima del purgatorio che ce li ha fatti trovare, grazie all'intercessione della nostra madre superiora.
Il commissario si rende conto della presenza di Enea che se ne sta in disparte: rimane per un attimo perplesso.
madre superiora falso, commissario. La madre superiora sono io!
commissario Ah, ed lei che ha preso i soldi?
suore (in coro) No, li abbiamo presi noi, commissario.
Il commissario torna ad osservare Enea che non sa dove volgere gli occhi.
commissario (ad Enea) Ma sa, sorella, che pi la guardo, e pi mi pare di averla gi vista in qualche posto?
enea (con voce leggermente alterata, fingendo distacco) Mah! Forse in India... stato in India lei?
commissario S, ci ho fatto tre anni di prigionia.
enea (ovvia) Allora ci siamo visti l. (Andando vittoriosa verso la superiora) Ha sentito, lei, che non ci credeva: anche il commissario mi ha riconosciuta... La vera madre superiora sono io!
commissario (dopo un attimo d riflessione) No, impossibile ci si possa essere incontrati allora, madre. Io parlo di tanti anni fa: lei non poteva che essere una bambina.
enea S, io ero una suor bambina-madre!
madre superiora Ma commissario, non si rende conto delle sciocchezze che racconta quella?
suore (all'unisono, andando risolute verso la superiora) Non si dice quella ad una madre superiora!
commissario (che si trova in mezzo alle contendenti) Ma sorelle, per cortesia...
madre superiora Ho gi detto che la madre superiora sono io. una ladra, commissario, l'arresti!
suore (come sopra) No!
commissario Ma, insomma, so io quello che devo fare! (Alle
due suore e alla superiora) Si accomodino laggi, loro, per favore. (Ad Enea) E lei mi faccia un po' vedere i suoi documenti.
enea Ho il passaporto. (Consegna il documento ricevuto dalla superiora).
commissario Benissimo. (Sfogliandolo) Suor Antonia Ranieri... nata a... di e di... Beh, mi pare che tutto sia in ordine. (Breve pausa). Che strana fotografia, per: non le assomiglia per niente.
enea (suora di mondo) Vero? Per niente... Mi fa molto piacere che se ne sia accorto anche lei... Me l'hanno fatta in India... inutile, l'ho sempre detto: gli indiani saran bravi in tutto, ma a far fotografie sono negati... Anche perch insistono nel volerle scattare senza macchina fotografica... A mano le fanno, a ma-no! (Mima la ripresa di foto istantanee) Clic! Cos: clic! (Didascalica) Artigianato locale.
commissario (risvegliandosi cattivo) Ma, insomma, dico: la vuole smettere di dire sciocchezze? Questa la foto della suora laggi! E adesso che la guardo meglio mi rendo conto dove e quando l'ho vista. (Attraversa la scena) Tenga, madre, il suo passaporto.
madre superiora Oh, grazie.
commissario E scusi per lo scompiglio che abbiamo portato. (Tornando verso Enea) Due minuti: faccio quattro chiacchiere con questa mia vecchia conoscenza e poi tolgo il disturbo. (Ci ripensa, si ferma in mezzo alla stanza a bisbigliare qualcosa all'orecchio di uno degli agenti).
madre superiora Prego, commissario. Ed ora, sorelle, vi dispiace farmi strada fino al mio ufficio?
suore (ad Enea) Madre, andremo a pregare per lei. (S'incamminano all'uscita).
enea S, s, che ne ho un bisogno!
suore (in coro, come biascicando una preghiera) Tutta colpa di quella copiona che va a tornare anche lei con l'aereo.
Si forma una specie di processione con la superiora in testa, i due agenti e le due suore.
agenti (trasformati in oranti parrocchiali) Pazienza, sorelle. suore Gi, pazienza.
Escono. Enea si mette in coda alla processione nel tentativo di passare inosservata, ma, proprio quando si crede gi in salvo, il commissario la blocca afferrandola per un braccio.
commissario Allora, proprio una mania la tua quella di fare la trasformista?!
enea Come?
commissario Su, su, piantala di fare la commedia! Prima, da becchina, ti vuoi far passare per prostituta; adesso ti trovo anche vestita da suora.
enea (ieratica) Commissario, mi sono redenta!
Il commissario la trascina fuori scena. Rientrano i due agenti camminando compunti uno dietro l'altro, ancora nell'atteggiamento mistico di quando sono usciti in processione. Si imbattono nel grand'ufficiale ricattato proveniente dal fondo.
ricattato Scusino: madre Antonia Ranieri per favore?
agenti (in coro, indicando fuori scena) Eccola! (Chiamando) Madre?!
madre superiora (da fuori scena) Che c'?
agenti (in coro) Madre, c' un signore che cerca di lei.
Escono.
madre superiora (entrando) Dica?
ricattato Mi scusi, madre, ma non potevo pi aspettare.
madre superiora Prego, prego, ma in che cosa posso esserle utile?
ricattato (guardandosi intorno con circospezione) Sono qui con le uova da aggiustare!
madre superiora (scattando indietro con la testa) Come?
ricattato (dopo aver verificato che nessuno sia nei paraggi a spiare) C' del marcio in Danimarca!
madre superiora In Danimarca?
ricattato (perplesso) S, perch? Non era in Danimarca?
madre superiora Che coSa?
ricattato Il marcio. Dico la frase per farmi riconoscere. Me la sono imparata a memoria. (Altro sguardo intorno). La gatta frettolosa ha fatto le uova rotte nel paniere!
madre superiora (seccata ed attonita al tempo stesso) Ma cosa dice?!
ricattato (dopo breve pausa, squadrandola con sospetto) Ma lei madre Antonia Ranieri?
madre superiora S, sono io.
ricattato (risentito) E allora perch non mi ha risposto con la controparola?
madre superiora Che controparola?
ricattato La botte piena e i cocci sono suoi! (Nevrastenico trattenuto) Lei sta a far la furba con me? Io non ho tempo da perdere. (Porge un biglietto) Questo il mio biglietto da visita. (Estrae dalla borsa un pacco di banconote) E qui ci sono i tre milioni per la grazia ricevuta. Adesso mi dia il contratto della nave da demolire e quello di vendita del Brasile, e non se ne parli pi.
madre superiora (convinta di parlare con un matto, con molta dolcezza) Ah, s... la nave del Brasile... Ah, gi... Certo, certo, si accomodi. (Lo costringe a sedere sulla panca di destra) Ma lei arrivato qui da solo? (Si guarda intorno, va verso l'ingresso di sinistra e batte le mani a richiamare l'attenzione di qualche suora che sta di l).
ricattato Da solo?
madre superiora S, voglio dire, non passato per l'accetta-zione?
ricattato L'accettazione? Ma che dice, madre?!
madre superiora (alle due suore che entrano in quel momento correndo) Sorelle, ma come! Non c' nessuno in accettazione? Dov' il professore?
professore (entrando) Eccomi, sempre presente!
madre superiora (gli va incontro e gli parla sottovoce, seccata) Ma, professore, adesso mi lasciate circolare i matti da soli? (Tornando verso il ricattato con tono suadente, birignoso) Prego, s'accomodi. Le sorelle le daranno la sua nave, con i marinai, il pennone e il gran pavese, tutta illuminata.
ricattato (si alza dalla panca, si porta preoccupato nel centro della scena) Che gran pavese?! Ehi, dico, madre, non facciamo scherzi!
suore (all'unisono) Ma chi scherza?
Lo prendono dolcemente per le braccia e lo costringono in disparte.
professore (alla madre, sottovoce, esaltato) Ho paura, ma, a quello, una trapanatina bisogner fargliela subito.
madre superiora Ma, non credo...
professore (di testa) Ma s: piccola!
madre superiora Beh, semmai lo chieda al primario.
suore (trascinano il ricattato verso il professore che lo aspetta conla camicia di forza pronta all'uso) Prego, prego, s'accomodi... Su, non faccia i capricci! (Gli infilano la camicia di forza).
ricattato Ehi, ma dico... che fate?... Per la miseria... Gi lemani... Aiuto!
Viene portato via dalle suore. Il professore, per immobilizzarlo definitivamente, gli salta in groppa.
commissario (entrando di corsa) Che succede?
madre superiora (con indifferenza) Niente, un povero menomato.
commissario (scorge il pacco dei soldi nelle mani della superiora) Ah, li avete trovati? Sono i soldi che erano nella cassa-forte? (Allunga una mano per farseli consegnare: la superiora se li stringe al petto).
madre superiora No, me li ha consegnati adesso quel poveretto. Voleva che gli vendessi una nave brasiliana con i marinai, il gran pennone, il gran pavese, eccetera. Ah, a cosa porta la follia in certi casi! S' presentato parlandomi del marcio in Danimarca, di botti piene, di cocci e di gatte frettolose... (Chiamando rivolta alla quinta di destra) Suora! (Di nuovo al commissario) Oh, ma dal momento che qui lei, mi faccia il favore di restituirli ai parenti. (Gli consegna il malloppo) Cosi mi evita di andare in questura. Ecco, qui c' il suo biglietto da visita. (Gli d un'occhiata prima di consegnarglielo) Pensi, un grand'ufficiale... Chiss la famiglia! Compermesso. (Esce).
commissario Prego, madre, prego. (Si va a sedere sul praticabile nel centro della scena).
Dal fondo entra, travestito da suora, il feretrofobo, ha il pacco dei documenti sotto il braccio. In un primo momento non fa caso al commissario. Lo sorpassa, torna indietro. Il commissario si messo distrattamente in te sta la bombetta, perduta dal ricattato. Il feretrofobo gli si avvicina sfoderando un sorriso tutto mammola.
signore travestito Buongiorno!
commissario (sollevando appena gli occhi dal plico dei soldi che ha cominciato a contare) Buongiorno, sorella.
signore No, non sorella, madre: madre Antonia Ranieri... Antonia...
commissario (scattando in piedi, pi che stupito) Anche lei!
signore Perch, si chiama Antonia anche lei?
commissario No, guardi, io... (Agita involontariamente davanti al viso della finta suora il biglietto da visita).
signore (strappa il biglietto dalle mani del commissario: lo legge) Coincide tutto quanto. (Alludendo al pacco dei soldi) Scusi, sono proprio tre milioni contati?
commissario Beh, non so...
signore Non ha importanza, mi fido. (Fa per afferrare i soldi).
commissario (scansandosi) No, scusi.
signore Ho capito, non si fida lei. E ha ragione: prima le presentazioni. S'accomodi, facciamo per bene, con comodo: vuole che cominci io? Come crede. Se preferisce cominciare lei... Forse meglio che cominci io... Aspetti un attimo che ricostruisco... Ah, ecco, dunque: la gatta... no, no, aspetti... la botte piena e i cocci sono suoi... (Ride complice, soddisfatto) Perfetto, no? Adesso tocca a lei. Mi deve rispondere. (Lo fa alzare e prende il suo posto).
commissario Cosa?
signore (lo guarda ammiccando, poi convinto che quello non ricordi, per aiutarlo si mette a miagolare) Gniao...
commissarioEh?!
signore Gniaoooo, gniaoo, oo. (A poco a poco il miagolio si tramuta in un coccod festoso) Coccococcod, coccococcod, coc-cococcod! Plof ! (Fa il gesto di afferrare al volo un uovo piovuto dall'alto. Ammicca. Il commissario attonito fa il gesto d non capire). Poca memoria, eh? La gatta frettolosa ha fatto le uova rotte nel paniere.
commissario (terrorizzato) Le uova rotte?
signore (dopo breve riflessione) A dir la verit, adesso non ricordo se proprio fossero rotte o meno. (Ride mondano) Ma non mi sembra il caso di stare a sottilizzare, andiamo!
commissario Ma sottilizzare su che?
signore Abbiamo gi la fortuna d'avere una gatta che fa le uova: nossignore, lui pretende che le faccia sane! (Ride con la bocca spalancata senza emettere suoni. Finge di posare, sulla cassa-panca, l'uovo che teneva in mano) Sane, grossettine, fresche di giornata da bere, magari con il timbro d'autenticit! (Batte con violenza la mano sulla cassapanca dove aveva finto di appoggiare l'uovo. Ha un moto di disappunto, poi, come se davvero avesse combinato una frittata, agita la mano impiastricciata nel tentativo di liberare le dita imbrattate d'albume).
commissario No, no. Guardi, madre, che io non pretendo niente.
signore Vorrei vedere! A parte che, sulle frasi convenute, non si discute mai...
commissario Ma insomma, madre, cosa dice, andiamo! Di che frasi convenute va parlando?!
signore Ancora, sta a prenderla per le lunghe, tergiversa... Ma dica piuttosto, tranquillamente: guardi, io di lei non mi fido. Lo dica in faccia, preferisco. Lo accetto, sa: sono una monaca di mondo... (Su di una poltrona a rotelle, sospinto dal professore, entra il ricattato: imbavagliato, legato mani e piedi. Vorrebbe chiedere aiuto ma non gli esce che un grottesco mugolio. Attraversano la scena, escono dal lato-opposto. Il feretrofobo e il commissario li degnano appena di uno sguardo, poi riprendono il dialogo). Beh, adesso basta con le discussioni! Mi dia i tre milioni: qui c' il contratto della sua nave.
commissario (spalancando gli occhi) Un'altra nave?!
signore Sempre la stessa.
commissario Brasiliana?!
signore Brasiliana.
commissario (convinto di trovarsi davanti ad una suora impazzita) Col pennone, col gran pavese, i marinai?!
signore (ha un attimo di perplessit, poi sghignazzando) Ho capito, ci ha ripensato, e cerca di menare il can per l'aia per poi incastrarmi. (Lo prende per il bavero e lo solleva di peso) Ma se credi che io ti molli i contratti della tua nave gratis, levatelo dal crapone. (Gli molla una pacca sulla fronte).
commissario Ehi, madre, dico!
signore (lo riafferra per il bavero e lo scuote costringendolo a saltellare come una marionetta) No: dico, lo dico io! Sto balordaccio!
commissario Madre!
signore (con uno strattone lo proietta in aria e lo fa ricadere in ginocchio) Ma io t'incastro! Io ti metto in piazza tutte le porcherie che hai combinato: la truffa che hai fatto in borsa con le obbligazioni, quella delle dogane. Sono tutti qua i documenti; e, se li vuoi, molli trecento milioni. Sull'unghia, non una lira di meno. (Rientra il ricattato sulla carrozzina, sospinto dal professore: i due attraversano la scena e scompaiono sul lato opposto. Il commissario approfitta del momento per liberarsi: ne nasce una breve colluttazione). E non cercare di rivoltarti, perch ti arriva un lavadenti... (Sente dei passi provenienti da sinistra) Buono, che arriva qualcuno. (Lo afferra per la vita e lo costringe a ballare con lui).
Entra la Madre Superiora che resta per un attimo pietrificata: poi esplode in un grido scandalizzato.
madre superiora Sorella! Sorella! Ma cosa fa?!
signore (con voce in falsetto) Mi ha invitata!
madre superiora (sempre pi scandalizzata) Ma anche lei, commissario! (Va verso il fondo nascondendosi il viso fra le mani).
commissario Madre! Madre, dico... (Cerca di liberarsi).
madre superiora Ma mi faccia il piacere! (Esce indignata).
commissario Madre, aiuto! (Si liberato, ma l'altro lo riacchiappa e, con mossa da lotta libera, se lo fa roteare sulla spalla e lo manda lungo disteso sul pavimento).
enea (entrando dal fondo) Ma che succede?! Sorella, molli il commissario! (Si rende conto che la sorella altri non che il feretrofobo) Oh, mamma!
commissario Ma chi questa energumena che mi aggredisce?
signore (ad Enea) un commissario?
commissario Eh gi!
signore Oh, Dio, che gaffe! (Fa una specie di riverenza al commissario ed esce con un gran balzo).
enea Non capisco perch si sia travestito da suora? !
commissario Cos', un'altra travestita?
enea Macch travestita! un uomo!
commissario Ah, sto disgraziato! E s' permesso... Adesso glielo faccio vedere io! (Fa per rincorrere il feretrofobo).
enea (gli taglia la strada costringendolo a fermarsi) No, no, lasci perdere, un povero menomato: ha la mania dei travestimenti, ma innocuo.
commissario Macch innocuo! C' mancato poco che mi strozzasse! Avanti, adesso vieni con me in centrale. (Raccoglie i documenti, i soldi e la bombetta caduti nella colluttazione).
suore (entrando, con tono addolorato) Madre!
commissario Deve ancora dirmi il nome del socio, ammesso che sia uno solo...
enea Di che socio sta parlando?
commissario Andiamo, non vorrai darmi ad intendere d'aver combinato tutto da sola?! Chi ti ha detto che proprio in quell'ufficio c'era una cassaforte truccata da stufa? Chi ti ha insegnato come si faceva ad aprirla?
signore (entrando, sempre travestito da suora) Io, sono stato io, signor commissario.
commissario Ancora l'energumena!
signore Sono stato io a farla vestire da suora e a darle anche le chiavi.
commissario Portatemelo via, che io... (Gli si avventa contro brandendo la bombetta come fosse un'arma).
Con uno scatto imprevedibile il feretrofobo si rizza a sembrare una fiera rampante, mostrando i denti quasi lo volesse azzannare. Il commissario si ritrae spaventato. Le due suore trattengono il pazzo rampante per le braccia e con dolci sorrisi cercano di ammansirlo. Riescono nel loro intento al punto che ora, sempre stretto fra le due suore, il nostro si gongola tutto. Il commissario vorrebbe tornare all'attacco ma Enea lo dissuade.
enea No, non cos... uno psicopatico: potrebbe radere in crisi. Lasci fare a me, che ho imparato come si fa. (Al feretrofobo, a parte) Ma che ti salta in testa di metterti di mezzo?
signore Bisogner pure che ti tiri fuori dal pasticcio in cui ti ho cacciato, no?
Il commissario fa per avvicinarsi ai due. Il feretrofobo si volta di scatto ergendosi nuovamente nell'atteggiamento da pazzo rampante. Il commissario retrocede perplesso.
enea Ma a me daranno qualche mese, e via! Tu hai gi dieci anni da scontare.
commissario Adesso basta! (Fa per tornare alla carica. Il feretrofobo lo scansa con un balzo e, atteggiando la mano destra alla maniera di chi brandisce una pistola, finge di sparare doppiando il botto con la bocca. Il commissario, spaventato)
Eh, dico?!
(Il feretrofobo esegue mimando una serie di giochetti con la inesistente pistola, poi finge di riporre l'arma nella fondina appesa alla coscia. Si sente uno sparo autentico. Il feretro-fobo va zoppicando per la scena come se il proiettile, partito dalla inesistente pistola, gli avesse bucato il piede). Ne avete ancora per molto, voi due? Ehi, samaritana, lascia stare il matto e filiamo...
signore Non sono matto, sono il socio che cercavate. Ma se mi volete proprio lasciar perdere, grazie tante.
Sul fondo, passa il professore.
commissario Un momento, professore, scusi...
professore Dica, dica pure.
commissario Questo, o non un vostro ricoverato?
professore Che mi risulti, a meno che sia stato ricoverato a mia insaputa stamattina, no, non l'ho mai visto. Ad ogni modo, basta chiedere all'accettazione.
signore Dove non ne sapranno niente, perch sono arrivato qui saltando un muro di quattro metri.
commissario Vestito da suora?
signore (ironico, spavaldo) S, e a piedi giunti.
enea Ma non gli dia ascolto: un matto...
professore Potremmo verificare ancora meglio: se me lo lasciasse portare su un attimo, gli faccio una trapanatina al cranio, e vediamo subito.
commissario Una trapanatina?
professore (ingoiato) S, piccola...
commissario Incomincia a venirmi il mal di testa.
professore Vuole che ne facciamo una anche a lei? Sapesse come fa bene!
commissario No, grazie, professore.
professore Non c' di che. Ad ogni modo, se ci ripensasse, io sono di sopra, sempre al suo servizio, sempre a sua disposizione. (Esce).
commissario Ma, dico, non sar matto anche quello?
enea Ci ha indovinato.
commissario Beh, sloggiamo di qui. un posto che non mi piace tanto.
agente Portiamo via anche lui?
signore Non anche , ma solo me, dovete portar via, se proprio ci tenete. Lei non c'entra niente, non ha rubato.
suore (all'unisono quasi liberandosi da un incubo) Oh!
signore Mi ha solo fatto una commissione.
suore (come sopra, gioiose) Oh!
commissario Una commissione?! E poi dice di non essere matto...
signore Sicuro, una commissione, commissario! Perch, se non le spiace, quei soldi e quei documenti erano miei.
suore (all'unisono, sorprese) Oh!
commissario Perch, chi saresti, tu?
signore Sono il dottor commercialista Arnaldo Nascimbene.
enea Arnaldo! Ti chiami Arnaldo?! (Alle suore) Che bel nome!
suore (all'unisono, con complicit) S, s...
commissario Ah, ah, questa bella! Ma se il dottor Arnaldo Nascimbene morto la settimana scorsa, finito nel rogo della sua macchina!
suore (come sopra, con tono dispiaciuto misto ad orrore) Oh!
signore Come fa a saperlo, lei?
commissario Ma, andiamo, ne hanno parlato quasi tutti i giornali...
suore (sorprese) Ah!
enea Ti hanno messo sui giornali? Ma che importante sei!
commissario Capirai! Prima che fallisse era il procuratore unico di un sacco di societ, ed crepato proprio in tempo, perch, se lo beccavano, si faceva dentro un bel dieci anni...
signore Beh, fregatevi le mani, perch questa volta l'avete beccato. (Offre i polsi da ammanettare).
enea Arnaldo, lascia correre.
signore Non ti preoccupare: al massimo mi daranno qualche mese in pi per simulato decesso.
commissario Simulato decesso ? Hai capito, il furbacchione !
enea (mangiandoselo con gli occhi) S, s, un gran furbacchione!
commissario Bravo, e adesso, ammettendo che le cose stiano veramente cosi, cosa dovrei fare io?
signore (prendendoselo sotto braccio) Se accettate un mio consiglio, io direi di lasciar perdere tutto quanto!
enea (ammiccante) S, s, lasciamo perdere.
suore (in coro) Ma s, lasciamo perdere.
signore Le conviene, sa.
commissario Ma perch, poi, mi dovrebbe convenire?
signore Per via di questi documenti. (Gli porge la cartella dei documenti che aveva dimenticato sulla panca).
enea Li hai presi nel mio ufficio?
signore S, documenti che, necessariamente, col mio arresto, lei dovrebbe rendere pubblici, col risultato di far scoppiare un tale scandalo da rimanerci senza fiato.
suore (con tono sgomento) Oh!
signore Vedrebbe volare tanti di quei pesci grossi che, se non si scansasse pi che alla svelta, dando le dimissioni al volo, come minimo si ritroverebbe a dirigere un penitenziario alle isole Eolie.
commissario Ah! facciamo i ricatti?! Si cerca di intimidire un povero commissario!... E se le dicessi che l'essere trasferito alle isole Eolie sempre stato il sogno di tutta la mia vita?
signore Tanto di cappello, commissario: veramente coraggioso. Ad ogni modo, prima di lasciarci, vogliamo farci quattro risate? Vogliamo dare una occhiata a questi documenti? (Glieli mette fra le mani).
enea (trascinandolo verso il lato opposto della scena) Perch fai cos?! Ma come, lasci perdere tutta quella roba che vale un sacco di milioni, per il gusto di farti quattro risate? Ti faccio ridere io, se vuoi.
signore No, per il gusto di salvarci tutti e due.
enea (sorpresa, commossa) Come, tutti e due? Tutti e due, come dire anche me? Eh gi, ora che ci penso: soprattutto me, perch, chi te lo faceva fare di metterti di mezzo? Potevi svignartela con i documenti e tutto. Oh, Arnaldo! Non mi dirai che ti stai rincretinendo per me?! (Abbracciandolo) Arnaldo!
suore Oh! (Scandalizzate fuggono di scena).
commissario Eh no, eh! Eh no! Adesso basta di tubare, voi due! (Agli agenti) Avanti, mettete un paio di manette ad entrambi, e andiamo via di qui, una volta per tutte.
agenti S.
commissario Anzi, no: prima fategli togliere questi vestiti di dosso.
agenti (in coro) Subito, commissario. (Costringono il feretrofobo a togliersi il camauro e la tonaca da suora. Riappare con il pigiama di tela grezza dei matti).
ricattato (entra saltando alla maniera dei canguri, costretto com' dai lacci che gli tengono unite le caviglie)
Commissario! un commissario, lei? La prego, mi arresti! Guardi.
(Entra il professore che subito esegue un rapido dietrofront e scompare. Il ricattato afferra il commissario per i polsi e continua a saltellare per la scena costringendo l'ormai frastornato commissario a fare altrettanto).
Quello mi vuole trapanare.
commissario Ma che c' ancora!
ricattato Lo so, lo so, sono colpevole. (Saltellano ambedue a piedi giunti, sempre pi in sincrono, sempre pi cadenzati: attraversano l'intiero proscenio fino a trovarsi seduti sulla panca, alternativamente l'uno sulle ginocchia dell'altro). Ho commesso truffe ed intrallazzi a non finire, lo so: mi beccher vent'anni, ma non importa, commissario. Sono disposto a fare il nome di tutti i miei complici, ma, la prego, la prego! Guardi! (Rientra, dal lato opposto, il professore pazzo: cammina come un automa caricato a molla. Giunto all'altezza del feretrofobo, questi gli si para d'innanzi e, agitando le braccia alla maniera degli agenti del traffico, lo costringe a dirottare. Similmente si comporta l'altro agente costringendolo a ritornare fra le quinte). Quello mi vuole trapanare... Mi arresti!
commissario Eh no, eh! No, eh! Adesso basta, basta con sti matti!
signore (che l'ha riconosciuto per il grand'ufficiale) Ma questo non un matto: un intrallazzatore autentico, di quelli grossi... Non se lo lasci scappare, lo denunci.
ricattato Non mi lasci scappare, mi denunci. (Gli si risiede sulle ginocchio).
commissario Ma insomma, dico! (Scansa il grand'ufficiale, scatta in piedi e, ormai condizionato, se ne va verso il lato opposto della scena saltellando come un canguro) Ma andiamo: proprio una mania la vostra, questa delle autodenunce! (Si rende conto dei balzi e si ricompone impacciato) Ma, per la miseria! Prima il direttore del camposanto e... (Ricordandosene improvvisamente) Il direttore! Ma tu guarda che testa! Veniamo qui per farlo ricoverare, e poi te lo lasciamo nel furgone... Andate a prenderlo!
Uno degli agenti s'incammina verso il fondo.
ricattato E io, commissario?
commissario Lei? Accompagnatelo in Centrale. (L'agente che stava per uscire ritorna sui suoi passi). Fategli stendere quest'autodenuncia, se proprio ci tiene, e chiamatemi il giudice, ditegli di venire qui subito, perch da solo non ci capisco pi niente.
L'agente gli si messo al fianco, lo sostiene per un braccio e a balzi sincroni escono sulla destra. Il feretrofobo li guarda uscire piuttosto divertito, ma di colpo il sorriso gli si gela sulla bocca.
signore (gridando alla volta dei due, ormai fuori scena) I gradini! (Un tonfo giunge dall'esterno, poi una serie di tonfi uno appresso l'altro. Guardando verso, un immaginario scalone, che dovrebbe scendere al piano terreno, il feretrofobo mima le varie fasi del capitombolo) I gradini!
agente (che sta leggendo il giornale) Commissario, per ci assomiglia!
commissario Chi?
agente Qui, sul giornale, c' la foto di quel commercialista: lui sputato!
commissario (gli strappa di mano il giornale e verifica) Per la miseria, com' sto fatto! Ma, dico, non sar vera, per caso, anche la storia del simulato decesso?!
signore Oh, l'ha capita finalmente?!
enea Eh s, commissario, un bel crapone, lei! un'ora che glielo sta dicendo!
commissario Ma insomma, dico io: travestiti, pazzi, simulatori, autolesionisti, vorrei sapere, fra tutti quanti, cosa volete da me?!
signore Permette? Io per la prima volta, finalmente, ho capito quello che voglio, se non altro da me: voglio vedere saltare tutto per aria!
commi ssario Per aria?
signore (fanatico religioso) troppo bello, oh, oh! Ma lei s'immagina la meraviglia, lo spettacolo di vedere una gran massa di balordi, tutti quanti riuniti insieme, sul tipo del grand'ufficiale di poco fa, tutti quanti in ginocchio che fanno confessione pubblica, come al tempo delle prime comunit cristiane?! Che spettacolo: c' da scoppiare di gioia!
enea Ma ti stai dimenticando che ci saresti anche tu, in mezzo a quei balordacci, a gridare mea culpa?
signore (esaltato) Ma che m'importa! Anzi proprio l il godimento: essere in mezzo al gran papocchio che scoppia!
direttore del camposanto (entra con un agente: riconosce subito il feretrofobo) Il resuscitato, eccolo: voi che non mi credevate! (Si libera dagli agenti che cercano di trattenerlo e si precipita alla volta del feretrofobo) Signor morto, loro mi credono pazzo: glielo dica che l'hanno mandato gi in missione punitiva, per verificare se io andavo davvero a denunciarmi.
commissapio (disperato) Ma fatelo tacere, se no, qui, matto lo divento io!
professore (entra con la carrozzina vuota) La facciamo allora questa trapanatina?
commissario Ancora quello? Ci lasci perdere, per favore.
professore Come non detto: sono sempre sopra, al suo servizio. (Esce velocissimo).
signore I gradin... (Tonfo). I gradin... (Tonfo). I gradui.,. (Tonfo, poi un attimo di silenzio. Il feretrofobo prende gran fiato e finalmente riesce a gridare per intiero l'avvertimento) I gradirmi!
enea Commissario, posso andare a cambiarmi? (Esce).
commissario S... s... Dunque... dunque dicevamo... (S'interrompe) No, no, non si diceva niente.
signore Come no, commissario! un'ora che si sta parlando, e lei dice che non si diceva...
commissario Ah, s, ecco, vero. Ammettiamo per un istante che tu... no anzi, scusi, ammettiamo che lei...
signore Ma che lei , che voi !... Commissario, ma diamoci pure del tu... Ormai... abbiamo ballato insieme! (Gli d manate confidenziali: sghignazza divaricando le mascelle al punto che gli si blocca la mandibola).
commissario E allora, a che punto eravamo rimasti?
signore Si stava parlando del papocchio, di come far scoppiare lo scandalo, il gran papocchio!
commissario Eh gi, ma come?
signore Come, come? Basta si decida a dare un'occhiata a questi documenti e capir, no?
commissario Li ho gi visti: atti notarili, mappe. Non ci capisco niente. Sono redatti in una forma talmente astrusa, professionale, che per decifrarli bisognerebbe essere almeno dei professionisti, come lei.
signore Ha ragione, commissario: allora, se non le spiace, io glieli spiego in forma cantata.
commissario Cantata?
signore il modo migliore, infallibile, per far capire le cose alla gente. Mettetevi in fila, per favore, e fatemi da coro. Via! (Distribuisce i documenti ai presenti che cantano come leggessero musica e parole sui fogli stessi)
Qui si parla di ufficiali piuttosto compromessi:
tutta brava, tutta brava, tutta brava gente,
e qui ci saltan fuori almeno sei processi (sventolano gli incartamenti)
per miliardi, a questo Stato che cosi indigente,
qui si parla di una banca insediata in un convento,
qui c' un tal che alla Marina ha fregato un bastimento,
qui un tal altro che a fatica ha corrotto un gesuita,
assegnati quattro appalti a un'impresa inesistente,
concessioni sottobanco contro assegni dati in bianco,
truffe sui medicinali, sulle mutue e gli ospedali,
sopra i dazi, le dogane, i tabacchi e le banane.
Oh, che pacchia, che cuccagna:
bella la vita per chi la sa far!
Ma tu, miracolato del ceto medio basso,
tu devi risparmiare, accetta sto salasso:
non devi mangiar carne, devi salvar la lira
e, mentre gli altri fregano, tu fai l'austerit!
commissario Complimenti, formidabile!
enea (entrando con addosso l'abito da prostituta) S, s, bello!
commissario Quasi disgustoso! (Accenna ad andarsene).
signore Eh no, commissario, non se ne vada, non ancora finito. Qui c' da cantare fino a domani mattina. (Mostra altri incartamenti).
commissario Ma dico, non vi basta? Mi volete vedere vomitare? Scommetto che se mi metto il termometro scopro d'aver la febbre.
giudice (entra, burbero, sconvolto) Io invece non ho bisogno del termometro per sapere che ce l'ho gi.
commis sario Il signor giudice! da tanto che sta dietro a quella porta?
giudice Dieci minuti circa. E scusate se mi sono permesso di assistere allo spettacolo senza esserne invitato.
commissario Ha ascoltato la canzone?
giudice S, la canzone e il resto. Poco fa ho raccolto l'autodenuncia del grand'ufficiale, quello delle navi da smantellare. Inoltre, stamani, ho condotto una breve inchiesta sulla faccenda degli intrallazzi al camposanto...
commissario Ebbene?
giudice Risulta tutto veto!
direttore (esplodendo, diretto al commissario) Ha visto, lei, che non mi credeva!
commissario Fatelo star buono! (I due agenti afferrano il direttore e di peso lo riportano sulla panca da dove era partito). Beh, che ne dice, giudice!
giudice Dico che ci troviamo in mezzo a un campo minato: qui, come ci muoviamo, succede il finimondo.
signore (ironico, provocatorio) Ah, bene. Abbiamo paura del botto?
giudice (replica caricando il tono) Si, se devo dire la verit, la cosa mi fa proprio paura: non tanto per il botto in s, quanto per il disastro delle reazioni a catena, che si succederebbero all'infinito. Qui ogni scandalo ne tirerebbe dentro altri dieci e cosi via, senza pi fermarsi.
signore (insolente) Ho capito, siamo alle solite. (Con gesti e movenze da Pulcinella) Ma chi ce lo fa fare? Stiamo buoni, stiamo tranquilli, tiriamo a campa!
enea (sotto tono, buttando via) E il gioco dei primi cristiani gi finito!
signore (rivolto ad Enea, ma additando i presenti con violenza) Il fatto che sono tutti dei gran calabraghe, ecco!
commissario (quasi avvolto nella bandiera della dignit nazionale) Niente affatto. Per chi ci avete presi?
direttore Io no, io ce l'ho avuto il coraggio.
giudice (come sopra) E l'abbiamo anche noi! Procurateci un telefono e vi faremo vedere!
primo agente qui.
Va sul fondo e riappare con un telefono che offre al giudice: tutti lo seguono, meno Enea e il feretrofobo che restano sul proscenio. Il giudice forma il numero all'apparecchio.
commissario Qui si va fino in fondo, costi quel che costi!
signore (demagogo euforico) Bravi! Dimostriamo che c' ancora gente che ha il fegato di lavare i panni sporchi in faccia al mondo! Per la miseria, siamo una nazione all'apice della produzione dei detersivi e delle lavatrici elettriche: e usiamole una buona volta!
tutti S, s, usiamole!
giudice (al telefono) Pronto? L'ufficio superiore? Mi passi l'eccellenza, per favore.
direttore Eccellenza?!
giudice (tappando con una mano il ricevitore) S, lo so che non gli spetta, ma lui ci tiene tanto.
direttore Ah s, lo conosco, un uomo molto in gamba: io ho votato per lui.
signore (con sfott evidente) Bravo, continui cos!
giudice Pronto?... Eccellenza lei?... Scusi se disturbo, ma una cosa della massima importanza...
signore (prende Enea per mano) Vieni, andiamo a sentire la telefonata.
enea (si divincola) Lasciami stare!
signore Che ti prende?
enea Mi prende, che ho voglia di mollarti una scalcagnata sul muso, da farti crollare tutti quei denti da tricheco che ti ritrovi.
signore E perch mai?
enea Mi chiede anche perch, sto drittone! E io stupida che da principio mi ero illusa che tu stessi sacrificando tutto per me.
giudice (parlando al telefono) Si, si, tutti atti notarili firmati e controfirmati. Non ci resta che dare il via agli arresti, aprire l'istruttoria...
enea Cos' sta mania che t' presa, di metterti a giocare ai primi cristiani?
signore Beh, non so come spiegarti...
giudice (sempre al telefono ) Ce n' di gente da mettere dentro... Un fulmine! Grossi? Grossissimi!... Neanche se l'immagina.
enea Ah, non sai, eh? E allora te lo dico io cosa c' sotto: tu hai in mente qualche machiavello: di fare la scena dell' ohim peccatore per farti passare per figliol prodigo, e, trac, ti piazzi in politica sopra un bel cadreghino!
signore Ma non dire sciocchezze! Fammi ascoltare, piuttosto, e stai buona.
enea Stai buona a me?
giudice (come sopra) Sottosegretari? Ma quelli sono scartine!
enea Ma chi ti credi di essere?
giudice (come sopra) C' di mezzo perfino...
enea (sempre parlando al feretrofobo) Il primo ministro?
giudice (come sopra) S, anche lui col fratello e il cognato. Aspetti che guardo... (Consulta le scartoffie).
enea Che cosa hai in mente di fare?
signore Tanto, non lo capiresti. tutto cosi strano.
giudice (come sopra) S, c' anche lo zio vescovo...
enea Che c' di strano?
signore Il fatto che ho combinato tutto quanto per solo desiderio di onest.
enea Onest, tu?
signore Sicuro: onest, io!
enea Ma la vuoi piantare? Ma credi che siamo tutti rimbambiti, qui?
giudice (come sopra) S, tutti! Siamo tutti qui, all'istituto neuropsichiatrico... Esatto... S, s... Per carit, e chi si muove? Va bene, eccellenza, aspettiamo anche lei. Arrivederla, eccellenza, a presto. (Abbassa il ricevitore. Al commissario) Viene qui lui.
commissario Accidenti! Se il capoccia si scomoda di persona, vuol dire che ha accusato la legnata!
signore (va verso il gruppo) Complimenti, ce l'avete fatta! Bravi! (Stringe la mano al giudice e al commissario).
direttore Mi associo!
giudice (si siede) E adesso, non ci resta che star qui tranquilli ad aspettare il gran botto.
commissario Gi, il gran papocchio!
giudice (si rialza, s'avvicina al commissario) Senta: non pensa che sarebbe meglio andargli incontro?
commissario Al papocchio?
giudice Al capoccia.
commissario Senz'altro.
direttore Mi associo.
commissario A cosa?
direttore Dico, disturbo se vengo anch'io?
commissario Affatto! Basta che se ne stia zitto e lasci parlare noi. (Si avvia all'uscita).
giudice (lo trattiene) Oh, una cosa importante: sar bene non dire niente, per adesso, all'eccellenza (indica il feretrofobo) del nostro amico, il defunto in missione. Non ci crederebbe e rischieremmo di fare insabbiare tutto quanto.
commissario Giusto. Diremo che i documenti ce li ha procurati la ragazza.
enea E se mi chiede chi me li ha dati?
commissario Un cliente. Te li ha dati un cliente sconosciuto.
enea (con l'aria da regina offesa) Ah, bene: mi fate passare per una battona?!
commissario Quante storie! Ti divertivi tanto una volta a darlo ad intendere, e adesso facciamo la schifiltosa.
Escono il giudice, il commissario, il direttore e gli agenti.
enea (guarda di sottecchi il feretrofobo che s' andato a sedere sul lato opposto della scena) Ehi, sei ancora arrabbiato con me?
signore Io, arrabbiato con te? Eri tu che eri arrabbiata con me.
enea Ma io credevo che tu fossi arrabbiato con me, perch io ero arrabbiata con te... (Il feretrofobo ride). Scusami, sai, che io non avevo capito il fatto del papocchio... Non sono cose facili da capire... Adesso invece ho capito e... Bravo! Hai fatto molto bene a far la lavatrice!
signore Ti ringrazio. Adesso per bisogna che vada di l: hai sentito, anche il giudice ha detto che meglio che io non ci sia quando arriver l'eccellenza.
enea (gli va vicino, lo prende per mano) Stai qui con me!
signore Si insabbierebbe tutto quanto. Stai tranquilla: io scendo gi in giardino. (Le stringe la mano, affettuoso, ed esce).
enea Non andare via, eh. Aspettami, che dopo andiamo a casa.
signore (da fuori scena) Dove? !
enea Al cimitero!
signore (sempre da fuori scena) Ah... (Gridando) I gradini!!
Gran fracasso che allude ad una serie di capitomboli per le scale. Entra l'eccellenza accompagnato dal commissario, dal giudice e dal direttore.
giudice (facendo strada) Da questa parte, prego. Ecco, eccellenza, questa la ragazza di cui le parlavamo.
eccellenza Molto carina. Piacere! (La guarda compiaciuto, vecchio satiro).
enea (morbida) Piacere.
eccellenza Proprio carina. Dove staziona di solito?
I due gli passano dei fogli che l'eccellenza sbircia appena, tutto preso com' dall'esame della ragazza.
enea Come?
commissario (con imbarazzo) T'ha chiesto in che strada ti si pu trovare...
enea Ah... Beh, un po' qui, un po' l.
giudice Ecco, questo l'allegato. (Indica un documento).
eccellenza (osserva con interesse l'ultimo foglio) Spaventoso!
direttore (compiaciuto) SI, sf, spaventoso...
commissario e giudice (lo zittiscono) Ssstt!
eccellenza (riprendendo, tutto micione, verso la ragazza) Zona del centro, immagino?!
enea Bravo, ha immaginato!
giudice Se permette, eccellenza: guardi questo. (Altro foglio).
eccellenza Straordinario! Che documentazione! (Alla ragazza) Capita mai in via Andegari?
giudice (gli passa altri fogli) Qui c' il nove, il dodici e il quattordici.
commissario E qui, il ventuno.
direttore Il ventuno...
commissario e giudice (lo zittiscono) Ssstt!
eccellenza (che sembra rendersi conto solo adesso della gran quantit di documenti che gli sono stati messi fra le mani) Fatemi prendere un po' di fiato, per favore!
giudice Ha ragione: sono cose che bloccano il respiro!
direttore S, s, bloccano...
giudice, commissario ed eccellenza (lo zittiscono) Ssstt!
eccellenza Accidenti!
giudice e commissario Accidenti!
Vengono zittiti dal Direttore.
eccellenza (si alza e passeggia nervoso per il proscenio) Fin quando te le senti raccontare in giro per i Ministeri sotto forma di barzellette...
direttore ed eccellenza (ridono all'unisono) Ah, ah!
eccellenza Ci fai quattro risate.
direttore E via! eccellenza E via!
giudice e commissario Ssstt! (Presi dal gioco non si sono accorti di aver zittito anche l'eccellenza) Oh, pardon!
eccellenza Ma vederli qui, nero su bianco!
direttore Su bianco! (Previene il giudice ed il commissario, si autozittisce) Ssstt!
eccellenza (alla ragazza) Ma sa che proprio carina!
direttore Si, s, proprio carina.
eccellenza Ssstt!
giudice Beh, adesso rideranno un po' meno, le pare? Quando si vedranno sventolare ste carte sotto il naso! (Agita il plico dei documenti).
direttore Ah, ah, le belle sventolate! (Ride divertito).
eccellenza Cosa ride, lei? (Il direttore ammutolisce impacciato. Una piccola pausa, poi l'eccellenza aggredisce il commissario e il giudice) E voi, per favore, smettetela di fare dello spirito!
giudice (costernato) Dello spirito? Su che cosa?
eccellenza (di testa) Sullo sventolio.
commissario Non si sventola?
eccellenza (alterato) No! Qui non si sventola niente a nessuno! Anzi, mi fate il favore di raccogliere tutta sta cartaccia e di farne un bel fal!
tutti Un fal?
commissario Forse, non abbiamo capito bene.
direttore S, s, non abbiamo capito.
eccellenza No, voi avete capito benissimo. (Alla ragazza) Che bella pelle! Capita mai in via Andegari? (Senza attendere risposta, ridanciano) E questi sarebbero i tutori dell'ordine e della legalit!
commissario (offeso) Perch? Non stiamo difendendo la legalit, forse?
eccellenza Ma fatemi il piacere! (Prende una mano della ragazza e gliela bacia) Belle mani, lunghe!
giudice Perch, che abbiamo fatto?
eccellenza (ad Enea, dopo averle accarezzato la mano) Me la tenga un momento. (Enea afferra la propria mano e la tiene, come fosse un prezioso oggetto da custodire). Grazie. (Agli altri) Ma possibile che non ve ne rendiate conto? Sentiamo, lei commissario: se le venissero a dire che un criminale pazzo se ne sta andando in giro per la citt, con un ordigno che, scoppiando, distruggerebbe un intiero quartiere, lei cosa farebbe?
direttore (scimmiottando il tono dell'eccellenza) Gi, cosa farebbe?
commissario(breve riflessione, poi sicuro di s) Beh, cercherei di catturarlo, o comunque di rendere innocuo, lui e il suo ordigno.
eccellenza Bravo!
enea Bravissimo!
direttore Per me il pi bravo di tutti.
Durante il discorso entrano due pazzi che portano un microfono ed un braciere, e li pongono nel centro della scena.
eccellenza (con voce tesa, possente) E cosa credete, voi, che i vostri documenti siano meno pericolosi del pazzo con ordigno di cui sopra? Dal momento che vorreste far saltare in aria addirittura una nazione! (Senza far pause, usando di colpo un tono discorsivo) E poco male se il disastro si fermasse alla caduta del governo, all'allontanamento di qualche ministro. Anzi, tutto questo sarebbe salutare, perch come dice giustamente Machiavelli (didascalico) qualche scandalo, ogni tanto, se ben dosato, rafforza la potest, e crea fiducia nel cittadino scontento . (Breve pausa, poi con scatto crescendo violentemente) Ma qui, signori miei, si esagera! Il fatto veramente grave che, dopo un simile sputtanamento generale... (S'interrompe impacciato, poi ad Enea) Scusi, signorina... (Riprende rivolto agli altri col tono di prima) Nessuno presterebbe pi fede ad una sola promessa da parte degli uomini al potere. Certi discorsi elettorali a base di faremo, qui faremo l finirebbero col lancio plurilaterale di gatti morti e di topacci vivi.
enea Oh, che spreconi!
Uno dei matti che funge da inserviente fa accomodare l'eccellenza davanti al microfono. La voce dell'eccellenza viene cos amplificata con aggiunta di rimbombo ed eco.
eccellenza E mi dite voi che succederebbe a quel sottosegretario o ministro che si arrischiasse ancora ad esibirsi nella classica posa della prima pietra? Come si potrebbe governare un paese?!...
eco (voce molto alonata) Paese paese paese paese...
eccellenza Che a questo punto non crederebbe pi n al prete che promette l'aldil...
eco L, aldil, aldil, aldil...
eccellenza N al militare che fa l'elogio del bel morire...
eco Morire, morire, morire...
eccellenza Del bel morire per la patria...
eco Patria, patria, patria...
eccellenza Come te la cavi, se la gente non si accontenta pi della promessa...
eco Promessa, promessa, promessa...
eccellenza Non ha pi fede in quel cardine cattolico che si chiama aspettazione ...
eco Aspetta, aspetta... Sta' buono, aspetta... Vedrai...
eccellenza L'attesa di una provvidenza che tutto risolve, l'attesa di un mondo migliore che sta nell'aldil...
eco Aldil, al di l... (Cantarellando) Lallalallalall.
eccellenza Per i poveri di spirito, e di qua per i furbi di tre cotte?
eco Tre cotte, anche quattro, anche cinque: dipende dal furbo...
eccellenza Se crolla tutto questo, allora meglio una bomba atomica. (Boato ad imitazione di una bomba atomica che esplode). Che ci accoppi tutti quanti!
eco Quanti, quanti... Oeuh!
no! Anzi, mi fate il favore di raccogliere tutta sta cartaccia e di farne un bel fal!
tutti Un fal?
commissario Forse, non abbiamo capito bene.
direttore S, s, non abbiamo capito.
eccellenza No, voi avete capito benissimo. (Alla ragazza) Che bella pelle! Capita mai in via Andegari? (Senza attendere risposta, ridanciano) E questi sarebbero i tutori dell'ordine e della legalit!
commissario (offeso) Perch? Non stiamo difendendo la legalit, forse?
eccellenza Ma fatemi il piacere! (Prende una mono della ragazza e gliela bacia) Belle mani, lunghe!
giudice Perch, che abbiamo fatto?
eccellenza (ad Enea, dopo averle accarezzato la mano) Me la tenga un momento. (Enea afferra la propria mano e la tiene, come fosse un prezioso oggetto da custodire). Grazie. (Agli altri) Ma possibile che non ve ne rendiate conto? Sentiamo, lei commissario: se le venissero a dire che un criminale pazzo se ne sta andando in giro per la citt, con un ordigno che, scoppiando, distruggerebbe un intiero quartiere, lei cosa farebbe?
direttore (scimmiottando il tono dell'eccellenza) Gi, cosa farebbe?
commissario(breve riflessione, poi sicuro di s) Beh, cercherei di catturarlo, o comunque di rendere innocuo, lui e il suo ordigno.
eccellenza Bravo!
enea Bravissimo!
direttore Per me il pi bravo di tutti.
Durante il discorso entrano due pazzi che portano un microfono ed un braciere, e li pongono nel centro della scena.
eccellenza (con voce tesa, possente) E cosa credete, voi, che i vostri documenti siano meno pericolosi del pazzo con ordigno di cui sopra? Dal momento che vorreste far saltare in aria addirittura una nazione! (Senza far pause, usando di colpo un tono discorsivo) E poco male se il disastro si fermasse alla caduta del governo, all'allontanamento di qualche ministro. Anzi, tutto questo sarebbe salutare, perch come dice giustamente Machiavelli (didascalico) qualche scandalo, ogni tanto, se ben dosato, rafforza la potest, e crea fiducia nel cittadino sconten-
to . (Breve pausa, poi con scatto crescendo violentemente) Ma qui, signori miei, si esagera! Il fatto veramente grave che, dopo un simile sputtanamento generale... (S'interrompe impacciato, poi ad Enea) Scusi, signorina... (Riprende rivolto agli altri col tono di prima) Nessuno presterebbe pi fede ad una sola promessa da parte degli umini al potere. Certi discorsi elettorali a base di faremo, qui faremo l finirebbero col lancio plurilaterale di gatti morti e di topacci vivi. enea Oh, che spreconi!
Uno dei matti che funge da inserviente fa accomodare l'eccellenza davanti al microfono. La voce dell'eccellenza viene cos amplificata con aggiunta di rimbombo ed eco.
eccellenza E mi dite voi che succederebbe a quel sottosegretario o ministro che si arrischiasse ancora ad esibirsi nella classica posa della prima pietra? Come si potrebbe governare un paese?!...
eco (voce molto alonata) Paese paese paese paese...
eccellenza Che a questo punto non crederebbe pi n al prete che promette l'aldil...
eco L, aldil, aldil, aldil...
eccellenza N al militare che fa l'elogio del bel morire...
eco Morire, morire, morire...
eccellenza Del bel morire per la patria...
eco Patria, patria, patria...
eccellenza Come te la cavi, se la gente non si accontenta pi della promessa...
eco Promessa, promessa, promessa...
eccellenza Non ha pi fede in quel cardine cattolico che si chiama aspettazione ...
eco Aspetta, aspetta... Sta' buono, aspetta... Vedrai...
eccellenza L'attesa di una provvidenza che tutto risolve, l'attesa di un mondo migliore che sta nell'aldil...
eco Aldil, al di l... (Cantarellando) Lallalallalall.
eccellenza Per i poveri di spirito, e di qua per i furbi di tre cotte?
eco Tre cotte, anche quattro, anche cinque: dipende dal furbo...
eccellenza Se crolla tutto questo, allora meglio una bomba atomica. (Boato ad imitazione di una bomba atomica che esplode). Che ci accoppi tutti quanti!
eco Quanti, quanti... Oeuh!
eccellenza Come diceva giustamente quel ministro di Biella. eco Biella, Biella, Biella... Ma era proprio di Biella?
eccellenzaS!
eco Ma tu guarda!
eccellenza (alla ragazza) Dico bene, carina?
giudice (furente, provocatorio) Mi spiace, eccellenza, ma io non sono d'accordo n con lei n con il ministro di Biella.
commissario (stesso tono) Giusto!
direttore (piaggione) Mi associo.
commissario Penso che sia giunto il momento di avere il coraggio di aprire le fogne, e peggio per chi le ha riempite!
giudice E peggio per chi non sa nuotare!
direttore Io so nuotare.
eccellenza Ma senti che linguaggio, che cattivo gusto! Vero, carina?... Parlate proprio come due fanatici.
direttore Non due, tre: anch'io parlo cos!
giudice Fanatici?
eccellenza (fuori dai gangheri) S, due fanatici sovversivi, irresponsabili e criminali. Un vero pericolo per la societ degli uomini civili. Quindi, pur piangendomi il cuore, come alto rappresentante dell'ordine pubblico, mio dovere sacrosanto di rendervi innocui. (Chiamando ad alta voce) Professore!
Entra il matto, finto professore, seguito da due altri pazzi.
professore Eccomi! Sempre presente!
eccellenza Prendeteli: sono vostri.
Vengono immobilizzati nelle camicie di forza.
giudice (divincolandosi senza successo) Ehi, ma che vi salta in testa?
commissario (come sopra) Dico, siete impazziti?
eccellenza - No, voi siete impazziti. E io devo salvare la patria dalla vostra follia distruttrice. Per prima cosa, ecco cosa ne faccio dei vostri scartafacci. (Incomincia a stracciarli, e butta il tutto nel braciere).
direttore Lasciatemi! Io che c'entro? Sono il direttore del cam-posanto!
eccellenza Lo so, ma purtroppo al corrente di troppe cose anche lei...
commissario Tu guarda che farabutto! Ma, fuori di qui, testimonieremo!
giudice La denunceremo!
eccellenza Fuori di qui? E quando mai a dei poveri psicopatici cronici, come voi siete, permesso di uscire?
commissario Ma ci date in mano a un matto? Questo non un vero professore!
eccellenza Lo so, lo so, so tutto. Andate tranquilli.
giudice Maledetto!
commissario Mascalzone!
direttore Aiuto!
Li portano via.
eccellenza Cosa ne dici, bella? Sono simpatico, no?
enea Oeuh, da far schifo! Ma dico, non le passa per la testa che ci possa essere qualcun altro disposto a spifferare tutto e a sbatterla l come una pelle d'anguria?
eccellenza (ironico, affettato) Non sar lei, spero, cosi carina, ad avere di queste brutte intenzioni!
enea Io no: qualcun altro, qualcuno che si fatto prendere dal vizio dell'onest.
eccellenza (ridendo) E chi?
enea Si chiama Arnaldo Nascimb...
(Entra il feretrofobo. Ha una calotta in testa e, infilato nel bel mezzo della calotta, un bastoncino con tanto di elica: classico giocattolo da fiera strapaesana).
Eccolo! Oh, Arnaldo! Ma cos' quell'affare che ti sei calcato in testa?
signore Un'elica, per andare col vento, dati i tempi...
enea Ehi, guarda che non proprio il momento di scherzare! Qui ci hanno buttato tutto all'aria. Questo signore ha bruciato i documenti e ha fatto mettere la camicia di forza al commissario e al giudice. Bisogna che tu gli dia una tappata. Avanti, digli di chi erano quei documenti, digli chi sei veramente...
signore Sono il dottor commercialista Arnaldo Nascimbene.
eccellenza Piacere. (Afferra la mano del feretrofobo e la stringe con calore).
enea (all'eccellenza) Ha sentito, lei? dottore! Ne hanno parlato anche i giornali...
eccellenza S, ho letto infatti della sua morte.
enea E invece non n morto n resuscitato. vivo! E adesso sentir che mazzata. (Lo sospinge ad affrontare l'eccellenza) Forza, Arnaldo!
eccellenza (senza scomporsi, tutto-un-sorriso) Mi fa piacere vederla in perfetta salute.
signore Grazie, eccellenza. (Altra stretta di mano) Come lei avr gi capito, ho commesso un grave reato simulando un decesso...
eccellenza Beh, grave poi...
signoreNo, io...
eccellenza Ma per carit.
signore Lei troppo comprensivo.
L'eccellenza porge tutte e due le mani al feretrofobo, che gliele prende sollevandole quasi volesse baciarle. Enea con una gran pacca lo costringe a desistere dal gesto servile.
enea Ma cosa stai a fare i convenevoli con quello l?! Dai, piazzagli sta mazzata!
signore (indispettito) Ma io non capisco che cosa si pretenda da me! Di che mazzate si stia parlando! (Voce che tende al nasale) vero, sono stato un po' imprudente, ho combinato qualche guaio: sottrazione di documenti non autorizzata. Per di pi, causa la mia dabbenaggine, dovrei scontare qualche anno...
eccellenza (accomodante) Vedremo di indire un nuovo processo..
signore Grazie. Lei davvero troppo comprensivo. (L'eccellenza gli offre una mano, con mollezza cardinalizia: il feretrofobo la considera sbatacchiando le palpebre) Che belle mani, lunghe!
enea (molla una gran pacca sul dorso della mano dell'eccellenza) Sbaglio o stai mollando le braghe?
signore (prevosto affettato) Oh, che modo scurrile, triviale d'esprimersi!... Sto solo cercando di rientrare nella societ degli uomini benpensanti.
eccellenza (approvando) Oh!
signore In quanto il benpensante... anche se non pensa... quando pensa... (Breve pausa, poi a se stesso) Che pensa?
Improvvisamente la parlata del feretrofobo si inceppa e si trasforma in uno strano groviglio di suoni. Anche i movimenti si fanno pi meccanici ed i gesti appaiono dissociati. Assomiglia in tutto ad una macchina che accusi difficolt di funzionamento. Nelle battute che seguono il feretrofobo alterna rari momenti di lucidit con altri di totale disfunzione vocale e gestuale: il che d luogo a una curiosa pantomima da robot.
enea (fortemente preoccupata) Che ti succede, Arnaldo? !
signore Contro ogni sovversivismo.
eccellenza Bendetto!
signore Il sovversivismo, di per se stesso... (Balbetta alcune parole incomprensibili),
enea Che ti succede, Arnaldo?!
professore (entrando costernato) Accidenti, s' bloccato! (D un piccolo colpo all'elica: il feretrofobo riprende a parlare).
signore Rispetto della forma... della forma e delle conseguenze... (Esegue una breve pantomima nella quale finge di suonare un violino. Sempre mimando da l'impressione che il violino ingrandisca a dismisura fino a raggiungere le dimensioni di un enorme contrabbasso).
enea Ma che cosa si bloccato?
professore Ecco, l'elica, qui... Vede, gira male... (Altro col-petto all'elica).
signore Il rispetto delle proprie idee: soprattutto quando di idee non se ne hanno...
(Riprende la pantomima: il violino si trasforma in un fucile col quale esegue alcune figurazioni militaresche: finge di sparare, finge d'essere stato colpito ad un braccio da un proiettile. Ripiega il braccio portando la mano sotto l'ascella, cosi da apparire monco di tutto l'avambraccio. Riprende a marciare. Mima esplosioni tutt'intorno. Finge di essere stato colpito ad una gamba. Ripiega la gamba all'altezza del ginocchio, quasi gliel'avessero amputata all'istante. Viene avanti saltellando marziale. Estrae rapidissimo una mappata di medaglie e, con gesto solenne, se le appunta al petto. Altri zompi in avanti sottolineati da una marcia militaresca, naturalmente eseguita di persona, a base di spernacchiamenti in chiave di fanfara. Poi, sempre impettito e mettendo in mostra le medaglie, stende la mano verso il pubblico biascicando una tiritera da accattone. Alla fine si irrigidisce in un atteggiamento da burattino inanimato ).
professore S' ribloccata... ma niente di preoccupante... Sempre, ad operazione fresca, succede cos... Poi, va liscio come un olio...
enea Operazione fresca? Ma che gli avete fatto?
professore L'abbiamo operato, no? Una piccolissima trapanazione... Un gioiello! Tre minuti di orologio, ed eccolo qui gi in piedi che va una meraviglia.
enea (urlando) Disgraziati, assassini, me lo avete rovinato!
professore (con gesti ampi, studiati) Non esageriamo! da assassini guarire un allucinato? Un anormale che tende alla disgregazione della societ?!
eccellenza Con il solito qualunquismo velleitario...
signore (torna a muoversi: sfarfallando una matto mima il beccheggiare di una nave che avanza sul mare, con l'altra un siluro che va a colpire la nave, la nave affonda) Gi, gi!
professore Dopotutto non abbiamo fatto che eliminare alcune piccole circonvoluzioni del cervello.
eccellenza Circonvoluzioni che la scienza ha scoperto essere le determinanti del sovversivismo, la molla della ragione.
professore Via quella, otteniamo un cervello del tutto normale.
eccellenza Normale al livello che noi desideriamo: rispettoso di tutto quello che proviene dalle autorit.
enea All'abbiocco, insomma?
eccellenza Esatto, signorina. E se ogni cittadino possedesse queste qualit, non ci troveremmo in un mondo ideale?
enea Ma certo, in un mondo in cui la giusta morale sarebbe: Siccome tutti rubano, beh,... ruba anche tu, magari un po' meno ... Un mondo dove una che facesse il mio mestiere, vuol dire che ha gi una certa dignit!
eccellenza Signorina, la metta come vuole: l'importante che, grazie a questo, la nostra societ non corra pi rischi.
Entrano il giudice istruttore, il commissario e il direttore del camposanto, tutti e tre conciati alla stessa maniera del commercialista: calotta, elica, camminano come marionette.
professore Oh, eccoli qua di nuovo risistemati, i nostri amici!
enea Li avete trapanati anche loro?
eccellenza Bravo, professore! Ha fatto proprio un bel lavoro! (Rivolto ai tre) Come va?
giudice, commissario e direttore del camposanto (in coro) Oh, benissimo...
commissario Non mi sono mai sentito tanto bene.
giudice Ci deve scusare se prima l'abbiamo contrariata.
eccellenza Per carit, succede a tutti un momento di nervosismo... (Entrano due pazzi: portano gli stivali, la palandrana e il cappello da becchino di Enea). Signorina, vede come sono felici? E non felice anche lei?!
enea (amara) S... s... Io, poi, sono felicissima. (S'infila la palandrana sopra l'abito da prostituta) Anzi... vi devo ringraziare perch, senza accorgervene, avete trapanato anche me, ma nel senso giusto... In un colpo solo, mi avete spalancato il cervello! (Si toglie la parrucca e la getta ad uno dei pazzi) Grazie, eccellenza. (Si leva i sandali e si infila gli stivali).
eccellenza Prego, signorina... Ma perch s' infilata quella roba?... Che fa?
enea Torno da dove sono venuta. A me non ce la farete a mettermi l'elica in testa, n gli occhiali verdi per farmi mangiare la paglia e farmi credere che sia erba!
eccellenza Ma come? Se ne va?
enea (guarda tristemente il feretrofobo e gli fa una carezza sul viso) S, me ne vado...
eccellenza Spero ci rivedremo, un giorno...
enea (lo guarda con un mezzo sorriso, avviandosi all'uscita) Volentieri, eccellenza, volentieri! (Esce).
direttore (si agita, sussulta a scatti) Agni agni agnani an...
eccellenza Che gli succede?
professore Un piccolo infortunio, purtroppo. Vede, questo non era da operare, aveva gi un cervello abbastanza ottuso, e con l'intervento, disgraziatamente, si esagerato. Sa, con queste riduzioni si va sempre ad un pelo dall'ottenere un cervello idiota. Ed per questo che la nostra risultanza psicofisica detta comunemente: complesso dell'italiota!
Il feretrofobo, il direttore, il commissario e il giudice, schierati sul proscenio, iniziano la canzone dell'italiota. Ad essi si uniscono, poi, gli altri personaggi rimasti in scena: l'eccellenza, il professore e due pazzi.
Siam felici, siam contenti del cervello che teniamo,
abbiam l'elica che ci obbliga ad andar sempre col vento.
Se ci dicon: quello ruba, quello truffa, quello frega,
noi alziamo la spalluccia e da idioti sorridiam.
Perch siamo gli italioti, razza antica indo-fenicia,
siam felici, siam contenti del cervello che teniamo.
Anche voi dovreste farlo: trapanatevi il cervello
e mettetevi anche un'elica, per andar sempre col vento.
Trapaniamoci festanti, riduciamoci il cervello
e cos sar pi bello, non avremo da pensar.
Se diranno: quello ruba, quello truffa, quello frega,
gli daremo i nostri voti, tutta quanta la fiducia
e sarem tutti italioti,
un po' ottusi di cervello.
Su, sbrigatevi, curatevi, anche voi, fate cos,
anche voi fate cos, anche voi fate cos.
Escono saltellando dalla scena mentre lentamente cala il sipario.
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