SOGNI DI SOGNI
di Gianni Abbate
Personaggi
Il Sognatore, il principino Francesco, Re Astolfo, Regina Amelia, due medici, l'Acchiappaincubi
Scena Prima
Il sognatore - avanza verso il palcoaccennando "la vita è bella...." come faceva quel motivo/ non riesco più ad afferrarlo/
è volato via insieme a tanti ricordi/tanti/ troppi/ tutti/ e con loro anche i miei sogni/ niente ricordi niente sogni/ niente sogni niente ricordi/
incubi sì tanti/quelli spuntano su come funghi/così non c'è più posto per i sogni/ per gli incubi sì/per loro si aprono porte portoni finestre finestrini/ scorazzano in lungo e largo indisturbati/e la sera si ficcano nel mio letto/ mi abbracciano/ e non mi fanno dormire tranquillo/Invece i sogni/ se solo li potessi ricordare/la magia dei sogni/ e no/ non ci sono più no/
strappati portati via/ i pochi rimasti se ne stanno rintanati in un vecchio baule polveroso in chissà quale soffitta/forse dovrei andare a cercarli/la vita è bella...ma come diavolo faceva questo motivo/ mah/come vorrei riascoltare ancora una volta una favola/ sì una semplice favola/anche qui/ in questo preciso momento/ perché no/sdraiarmi e ascoltare una ninna nanna/quelle di una volta/ sì/ sì/ così/
lasciarmi cullare da questa dolce ninna nanna/ addormentarmi e sognare/
dormire sognare/ sognare dormire/ricordare/ essere un sogno o non essere/una ninna nanna/ si addormenta
Scena seconda
Il sogno. La regina madre sta addormentando il principino, suo figlio, cantandogli una ninna nanna
Principino - Mamma.
Regina - Cosa c’è Francesco.
Principino - Mi racconteresti ancora la fiaba dell’acqua fatata?
Regina - Te l’ho raccontata ieri e poi devi dormire.
Principino - Dai, solo l’ultima parte quando le tre principesse tornano a casa.
Regina - E va bene, ma solo questa, poi si dorme.
Principino - Grazie mamma.
Regina - Dunque, giunte al regno del padre, le tre principesse si travestirono da pellegrine, per non essere riconosciute dalla matrigna che le credeva morte; e col volto coperto d'un velo si presentarono al palazzo.
Principino - Possibile che nessuno le riconobbe?
Regina - Nessuno.
Principino - Però il loro cane Melampo le riconobbe.
Regina - Sì, Melampo le riconobbe subito con il fiuto e andò loro incontro scodinzolando, ma le tre sorelle gli dissero di starsene buono e a cuccia per non farle riconoscere.
Principino - Ahh!
Regina - Il Re allora le ricevette nella sala del trono. Accanto a lui sedeva la matrigna vestita di stoffe preziose ed adorna d'oro e di gemme. “Sire! Siamo pellegrine reduci di Terra Santa. Abbiamo portato dai paesi del Gran Turco un'acqua deliziosa che vogliamo offrire alla Maestà Vostra”. E Giulietta trasse fuori l'ampolla, la sturò e la mise ai piedi del trono. Subito ne balzò fuori l'acqua fatata, fece un inchino e cominciò a salire i gradini del trono danzando e cantando al suono di una musica. La sua canzone narrava di tre principesse perseguitate dalla matrigna e d'un Re reso folle da un filtro malvagio, narrava tutta la triste storia delle tre giovinette. La matrigna fece per prendere e disperdere l'acqua, ma la toccò appena che restò di marmo. Il Re, come se gli fosse caduta dagli occhi una benda, riconobbe le sue figlie e corse ad abbracciarle in lacrime. E la matrigna di marmo, col volto furente e le mani protese, fu collocata su un piedistallo nell'atrio del palazzo e vi restò nei secoli come statua della malvagità. Bene adesso dormiamo.
Principino - Ancora una....
Regina - Su non facciamo storie, è ora di dormire, poi me l’hai promesso che era l’ultima per questa sera. Dopo poco
Principino - Ho sete.
Regina - Ma hai bevuto prima di andare a letto.
Principino - Ho ancora sete.
Regina - Va bene eccoti l’acqua.
Il Principino beve
Regina - Ecco. Adesso buona notte.
Dopo poco
Principino - devo fare la pipì.
Regina - Ma anche quella l’hai già fatta prima di andare a letto.
Principino - Mi scappa.
Regina - Aspetta prendo il vasino.
La regina prende il vasino e il Principino cerca di fare la pipì ma non viene
Regina - Hai fatto?
Principino - Non viene.
Regina - Per forza, l’hai fatta un quarto d’ora fa.
Principino - Ti giuro che mi scappava.
Regina - Non dire le bugie. E adesso su a dormire.
Il Principino si rimette giù ma dopo poco
Principino - Mamma.
Regina - Che altro c’è.
Principino - Non riesco a dormire. Mi canti ancora la ninna nanna.
Regina - Va bene.
La Regina canta la ninna nanna e il Principino lentamente si addormenta. La Regina va via ed inizia il sogno-incubo del Principino.
Scena Terza
Una musica sottolinea il passaggio verso il sogno-incubo....il sognatore si sveglia nel suo sogno-incubo con un grido.
Scena Quarta
Sognatore - Mammaaaaaaaaaaa!!!
Il sognatore si alza, si guarda intorno, ma la situazione incubo è scomparsa, va verso il centro della scena mentre ritorna la Regina con il Re.
Regina - rivolgendosi al sognatore Cosa succede Francesco?!
Sognatore - Oh mamma, ancora quei brutti incubi, non ne posso più, non ne posso proprio più.
Re - Figliolo calmati. Adesso calmati. Ti prometto che i tuoi incubi spariranno per sempre.
Sognatore - In che modo possono sparire? No non ci credo, non spariranno mai, mai.
Regina - Francesco, tuo padre ha chiamato i migliori medici del regno per guarirti.
Sognatore - Medici?! Io non voglio i medici!
Re - Non avere paura Francesco, si tratta di dottori veramente speciali, che ti guariranno in un battibaleno senza neanche fartene accorgere. Fra poco saranno qua.
Sognatore - Non ci credo! I medici sono sempre brutti e cattivi.
Regina - Su Francesco, fa il bravo, tuo padre ha ragione. Vedrai, andrà tutto bene.
Re - E poi ricorda,un Principino non può e non deve avere tanta paura, soprattutto dei medici.
Sognatore - Allora non voglio più essere un Principe.
Regina - Francesco.......
cambio musica che introduce l’arrivo dei medici
Re - Oh eccoli che arrivano. Alla Regina Andiamo ad accoglierli.
Sognatore - Non mi lasciate solo.
Re - Adesso basta con queste storie Francesco! Comportati da uomo. Torniamo subito.
Il Re e la Regina escono
Sognatore - Non so proprio cosa sia meglio, se tenersi gli incubi o finire nelle mani dei medici. Mah. Più o meno sono alla pari. Anche loro sono come un incubo.
Scena Quinta
Entrano due medici
Medico 1 - Dov’è, dov’è il nostro illustre paziente?
Medico 2 - Caro collega è proprio davanti al suo naso. Ha forse bisogno di un buon paio d’occhiali?
Medico 1 - Occhiali?! Vuole scherzare caro collega, io ho una vista d’aquila. Ma certo, certo che l’ho visto. La mia era una cosiddetta domanda di prammatica che serve a mettere a proprio agio il paziente. Psicologia caro collega, psicologia.
Medico 2 - Collega non ci perdiamo in chiacchiere e veniamo al dunque. Prima di tutto presentiamoci al Principino.
Medico 1 - Giusto, giustissimo, ben detto. Al medico 2 Prego, dopo di lei esimio collega.
Medico 2 - Grazie, grazie caro collega si schiarisce la voce Professor Dottor Efrasio de Cubertellis, laureato in medicina interna nonché esterna con specializzazione in gastroempatologia ricurva a destra.
Medico 1 - Permette? Io sono il Professor Emidio Terrosi, specialista in vibroterapia vasculante con e senza iperbarisofronici indotti.
Medico 2 - Io, se mi consente ho studiato anche in Cina e precisamente il metodo win-pon-sun-tan, la cui efficacia è famosa in tutto il mondo e forse anche oltre.
Medico 1 - Io, invece, caro collega, senza levarvi alcun merito, devo dire che ho fatto anche la scuola naturopatica nonché cristalrisonante e fioriforme. e sono onoratissimo di questo incarico.
Medico 2 - Lo sono anch'io caro professor Terrosi. Il Principino, sarà trattato secondo il giusto metodo e a regola d’arte.
Medico 1 - Accomodatevi illustrissimo Principino che iniziamo la visita.
Medico 2 - Su, non abbiate timore Principino, prendete posto.
Appena seduto i medici, a turno, incominciano a tastarlo
Sognatore - ride Ma cosa fate? Mi fate il solletico.
Medico 1 - Mangiate sempre di buon appetito Principino?
Sognatore - Quasi sempre e bevo anche molto sciroppo.
Medico 1- Male! Malissimo! Lo sciroppo non si beve mai durante i pasti.
Medico 2 - Dormite bene?
Sognatore - Quasi mai, ed è proprio per questo che siete stati chiamati.
Medico 2 - Male! Malissimo! I bambini devono dormire almeno 12 ore per notte!
Medico 1 - E....sognate?
Sognatore - Altro che sogni. Incubi.
Medico 2 - Incubi di che tipo?
Sognatore - Incubi... di tutti i tipi. Ma che razza di visita è mai questa?
Medico 1 - E la fate la cacca? Quante volte al giorno fate la cacca?
Sognatore - Non capisco proprio perché mi fate queste assurde domande. Dov’è la mia mamma?!
Medico 2 - Non abbiate timore principino. Adesso parleremo in maniera comune, molto semplicemente, per essere più chiari.
Sognatore - Ma io non voglio proprio sentirvi, voglio solo la mamma.
Medico 1 - Carissimo collega, è chiaro che ci troviamo di fronte a un caso grave, anzi gravissimo e bisognerà intervenire con estrema tempestività.
Medico 2 - Quando non si riescono a trovare i segni prognostici né quelli diagnostici, voi mi permetterete illustrissimo collega, il male di cui ci dovremmo interessare va intercettato con metodi decisionali nonché rivoluzionari.
Medico 1 - Esclamo, con vostro permesso, che il nostro paziente è purtroppo quasi sicuramente tormentato da una sorta di pazzia atavica dell'emisfero destro, che richiede un rimedio drastico.
Sognatore - Ma cosa state dicendo?!? Mamma!
Medico 2 - Calma Principino, stia calmo ed ascolti. Il grande dott. De Porcellinis afferma che tale pazzia atavica può portare a una crisi totale del cervello.
Medico 1 - Giustissimo! Tale pazzia avanza probabilmente dal fegato, la cui infiammazione porta al cervello del nostro malato parecchio muco verdastro, nonché puzzolente, il cui vapore annebbia le facoltà intellettive del qui presente, riducendolo in uno stato davvero disgustoso.
Sognatore - Continuate pure a parlare fra di voi, ma per favore fatemi andare.......
I medici lo bloccano
Medico 2 - Diagnosi precoce ma perfetta, carissimo collega; d’altra parte il suo aspetto così pauroso, gli occhi rossi, l’odore nauseabondo che emana, sono particolari inequivocabili che ci rivelano che è completamente preso dalla suddetta malattia.
Sognatore - Ma io veramente vorrei.........
Medico 1 - Attenzione, caro collega, facciamo molta attenzione che la suddetta malattia potrebbe degenerare in morbillo, orecchioni e persino in peste bubbonica.
Sognatore - Ma è forse tutto un incubo?
Medico 2 - No, caro Principino, no. La realtà, pura realtà
Sognatore - E allora voglio la mamma, solo la mia mamma!
Medico 1 - Presto collega bisogna subito operare!
I medici incominciano a operare sul Sognatore
Medici in coro - taglia qui taglia là che l’arte nostra vincerà
il paziente qui presente guariremo certamente
Aprirem la vena aorta tutta quanta in una volta
il malanno se ne andrà con il sangue in quantità
Poi passiamo lesti lesti a pulire i pochi resti
userem prodotti buoni sodagel & maccaroni
Ipertropici calliperi e rubizzi tricottoni
stralunozzi intartufati con casurdi arrotolati
Ecco che siam pronti al taglio non faremo un solo sbaglio
Sognatore - Lasciatemi! Lasciatemi! Ma siete impazziti?! Corre via
Medico 1 - E’ un caso disperato. Io direi di sopprimerlo.
Medico 2 - Ben detto, giustissimo. Procuriamoci una sega circolare, facciamolo a pezzettini e diamolo in pasto ai cani.
Medico 1 - Come abbiamo fatto con l'arciduca di Montespertoli?
Medico 2 - Si proprio così. Andiamo.
I medici escono.
Sognatore - Ma sentiteli. Roba da matti. Gridando Siete voi da sopprimere. Ho deciso: meglio tenersi gli incubi. Cose da pazzi. E se questi sarebbero i migliori dottori del regno, figuriamoci gli altri. Guai a stare male sul serio, ad aver bisogno di un dottore, fosse anche per una semplice influenza o raffreddore, questi ti spediscono per direttissima all’altro mondo. No no. Bisogna sempre dire che si sta bene, anzi, benissimo.
Scena Sesta
Rientrano il Re e la Regina.
Regina - Cosa succede?! Cosa succede figlio mio?! Com’è possibile, sei veramente così grave?! Possibile mai che ci sia bisogno di un ricovero immediato?! Figlio mio non ci posso credere, non ci posso credere.
Re - Calmati Amelia, calmati.
Sognatore - Ha ragione papà. Calmati mamma, non devi credere niente di quello che hanno detto quegli stupidi dottori. Perché sono tutte sciocchezze, solo sciocchezze. Quei medici non valgono due soldi. E vi prego, non ne chiamate di altri, piuttosto mi tengo gli incubi.
Regina - Ma come, hanno detto che hai una malattia gravissima, di cui però non ho capito bene il nome, e che va subito curata, altrimenti ci saranno delle conseguenze irreparabili.
Sognatore - A dire il vero anche io non ho capito una sola parola di quello che dicevano quella sottospecie di dottori, ma una cosa è sicura, meglio non starli a sentire e starne alla larga il più lontano possibile.
Regina - Sì forse hai anche ragione, Francesco, ma qui bisogna risolvere il problema dei tuoi incubi, non si può continuare ad andare avanti così. La notte devi dormire, riposare e se continuerai ad essere terrorizzato dagli incubi, finirà che ti ammali sul serio. Perciò qualcosa bisogna pur fare.
Re - Ci penserò io.
Regina - Tu!?
Sognatore - Tu, papà!?
Re - Sì, ci penserò io.
Regina - Ma in che modo!? Non hai studiato medicina, non sei un medico, non sapresti proprio da dove cominciare.
Re - Non sarò io a guarirlo.
Regina - E allora chi?!
Sognatore - Chi papà!?
Re - Figliolo, partiremo io e te insieme. Gireremo tanto, tutto il regno, forse anche tutto il mondo, alla ricerca di qualcuno che conosca il rimedio per i tuoi incubi. Sì, gireremo forse anche tutto il mondo, ma ti prometto che ritorneremo solo quando avremo trovato il rimedio per i tuoi incubi. Ti prometto che ritornerai con il sorriso sul tuo viso e che da quel giorno, per te, andare a letto, sarà sempre una gioia, perché ci saranno solo sogni piacevoli e divertenti e mai più incubi.
Sognatore - Evviva! Si parte! Questa sì che è una bella notizia!
Regina - Calma, calma. Bisogna prepararsi bene per un viaggio come questo, pieno di imprevisti, incognite, di cui si sa la partenza, ma non si conosce né la meta precisa né quando si rientrerà. Un viaggio che può diventare lungo e rischioso, molto rischioso. No no no. Io ci penserei veramente su, se non è il caso di rimandarlo, se non addirittura escluderlo, anzi sì, direi decisamente di escluderlo.
Sognatore - Ma mamma, adesso che incominciavo a divertirmi un po’, poi papà non è mica nato ieri!?
Regina - No no, non se ne parla proprio.
Sognatore - Il mio papà è forte e coraggioso! Sono sicuro che saprà cavarsela in qualsiasi brutta situazione. E poi pensa, sicuramente troveremo il rimedio per i miei incubi.
Re - Su Amelia, non avere timore. Francesco ha ragione, questo non è il primo viaggio lungo che affronto e so come cavarmela in qualsivoglia situazione. Ricordi quando ti raccontai di quella volta con i lupi siberiani?
Sognatore - Papà questa dei lupi non me l’hai mai raccontata. Avanti, raccontamela.
Re - E’ una storia lunga figliolo. Ti dirò solo che anni fa, quando tu non eri ancora nato, andai in missione a S. Pietroburgo. Da lì, volendo visitare terre mai esplorate, mi avventurai con un gruppo di guide esperte, verso la Siberia. Ma ben presto fummo sorpresi da una tormenta che ci disperse, ed io mi ritrovai da solo. L’unica era accendere un fuoco. Quella fu la mia salvezza, perché dopo poco arrivò un branco di lupi affamati, ma il fuoco li teneva a distanza. Quando cominciò a calare, uno dei lupi fece un balzo e mi piombò sulle spalle. Dopo una lotta furibonda, lo afferrai per la gola e riuscii a scaraventarlo per terra, emettendo un grido così forte ma così forte, che perfino il lupo si spaventò e corse via portandosi dietro anche gli altri.
Sognatore - Che forza papà!
Regina - Sì sì, ma ne è passato di tempo.
Sognatore - Il mio papà è ancora il più forte.
Regina - Macché è diventato un rammollito. Ma non lo vedi come si è appesantito? Ha messo su pancia, oramai non muove più un solo passo e poi è diventato cecato come una talpa....Niente da fare, da qui non ti muovi, si resta a casa.
Mentre la regina parla Il re e il sognatore si guardano con fare complice afferrano la regina-madre, la imbavagliano e la buttano nella borsa dei burattini. Reazioni a soggetto.
Sognatore - Evviva, finalmente partiamo. Ciao mamma, ciao casa, ciao regno grigio e noioso, ciao scuola pallosa...sono felice, papà sono troppo felice....
Scena settima
Cambio luci, mentre la scena lentamente si trasforma in una landa desolata, il re e il sognatore scendono in platea per il viaggio. Il sognatore porta una borsa con dentro dei cappelli
Sognatore - Papà, ma da che parte si va?
Re - Figliolo andremo velocemente verso oriente, Africa, e precisamente nella terra degli stregoni Valalli..
Sognatore - Valalli?!
Re - Sì, gli stregoni Valalli cureranno i tuoi malanni.
Sognatore - Ne sei proprio sicuro papà?!
Re - Beh proprio sicuro sicuro no, però...oh eccoci arrivati.
Il sognatore mette in testa a un bambino un cappello da stregone
Re - Questo deve essere il capo degli stregoni Valalli. indica il bambino
Sognatore - Sì, ha proprio la faccia da stregone.
Re - rivolgendosi al bambino Buongiorno egregio signor stregone, avrei bisogno di un rimedio per gli incubi di mio figlio.
Sognatore - Sì signor stregone, non riesco più a chiudere occhio per il terrore di questi brutti incubi.
Re - Avete una formula magica, un unguento miracoloso, un qualcosa.....
Sognatore - Papà, a me sembra che questo capo stregone Valalla, non sappia proprio niente.
Re - Hai ragione Francesco, forse è meglio proseguire, arrivederci signor capo stregone, comunque se le viene in mente un rimedio me lo faccia sapere.
Sognatore - Arrivederci, anzi, a mai più rivederci. Mette via il cappello dello stregone
Penso che dovremo viaggiare molto per trovare una soluzione ai miei incubi. Adesso dove si va papà?!
Re - Figliolo adesso faremo un salto in India. Qui, mi hanno raccontato dei pellegrini, ci deve essere in un piccolo villaggio il famosissimo guru Ajunscrìa che ogni malattia scaccia via. I pellegrini mi hanno riferito che è un vero portento e....
Sognatore - dopo aver messo un turbante in testa ad un bambino Papà, papà mi sembra che questo tipo qui abbia proprio la faccia di quel guru che dici tu. Guardalo un po’.
Re - Sì, sì, effettivamente è proprio come me l’hanno descritto i pellegrini. Buongiorno signor guru Ajunscrìa, sono molto onorato di fare la sua conoscenza. Ecco, io avrei bisogno di un’erba, o una tisana, insomma qualcosa per far passare gli incubi a mio figlio Francesco. Mi hanno detto che lei è un portentoso guaritore e allora pensavo......
Sognatore - Papà, papà anche questo mi sembra che non abbia molta voglia di parlare. Ma hanno perso tutti la lingua? Prende il turbante Andiamo papà, è meglio non perdere altro tempo...però prima non pensi che dovremmo scrivere alla mamma, in fondo l'abbiamo trattata un po' male.....
Re - Sì, hai ragione Francesco, scriviamo alla mamma. Prendi carta e penna.
Sognatore - Subito papà. Prende dalla borsa un foglio e una penna
Re - Allora, per non farla preoccupare scrivi che tutto procede bene e che contiamo in tempo ragionevole di trovare il rimedio giusto e di ritornare a casa quanto prima.
Sognatore - scrivendo Trovare il rimedio giusto e di ritornare a casa quanto prima. Dopo una pausa Sì ma così non abbiamo detto niente.
Re - Non ti preoccupare Francesco, non ti preoccupare, va bene così. Adesso scrivi, questo è importante, ti pensiamo sempre con tanta nostalgia e non vediamo l’ora di riabbracciarti tuo figlio Francesco e tuo marito Astolfo. Bene adesso possiamo spedirla.
Sognatore - Come papà?!
Re - Via aerea naturalmente, via aerea.
Sognatore - Ah via aerea. D’accordo papà, d’accordo. Piega il foglio ad aeroplanino e poi lo lancia Via via va veloce dalla mamma mia.
Re - Adesso possiamo riprendere il nostro viaggio. Si incamminano La prossima tappa sarà la Cina, anzi, il Tibet. Devi sapere che lì in un monastero c’è un monaco che ha scoperto un the miracoloso che ha guarito di tutto, è riuscito persino a ridare la vista a un cieco e far camminare un paralitico...vediamo se con te riuscirà...
Sognatore - dopo aver messo sulla testa di un altro bimbo un cappellino da monaco Papà, papà, mi sembra che ci siamo. Ecco il monaco tibetano.
Re - Oh sì, sì, è proprio lui, il monaco Lao Tzetze che guarisce con il the. Buongiorno signor monaco Lao Tzetze, ho sentito parlare tanto bene di lei. Guarigioni istantanee, formidabili, miracolose, ecco, noi abbiamo un piccolo problema.
Sognatore - Beh tanto piccolo non è.
Re - No non è proprio piccolo, mio figlio Francesco soffre di incubi ricorrenti che non lo lasciano dormire tranquillo.Vorremmo provare con il suo The. Che ne dice Tzetze??? Eh???
Sognatore - Papà, anche questo non parla, siamo proprio sfortunati. Io direi di ritornare a casa leva il cappellino al bambino e lo mette via
Re - Non ti scoraggiare Francesco, andiamo. Si incamminano Faremo ancora un tentativo, andiamo in Russia, precisamente nella steppa siberiana, dove vive lo sciamano Ivan Zoricar che tutti i mali può stroncar. Vedrai, sarà la volta buona. Oh ecco ci siamo, mi par di vederlo il sognatore mette un colbacco in testa a un bambino Buonasera sciamano Zoricar. Siamo veramente contenti di averti trovato. Sei la nostra ultima speranza. Ti prego sciamano usa i tuoi poteri per scacciare gli incubi di mio figlio Francesco. Te ne prego.....
Sognatore - Papà, mi sa tanto che anche questo...
dal palco, dove l’atmosfera è cambiata, provengono strani suoni
Re - Aspetta, aspetta, mi sembra che qualcosa stia succedendo...non senti anche tu, aspettami qua e non ti muovere che vado a vedere...
Sognatore - Papà non mi lasciare solo.....
Re - Figliolo fa l'uomo, coraggio, torno subito....
Scena ottava
Il re si traveste da acchiappaincubi
Acchiap. - Corpo di mille caccole scaccolate! Per tutte le buone notti del mondo andate a male. Non c’è più un solo incubo da acchiappare, son tutti scappati via, che porcheria. Questo posto non è più divertente, me n’andrò certamente.
Sognatore - Mi scusi, non vorrei disturbare, ma mi è sembrato sentire parlare d’incubi.
Acchiap. – Incubi?! Hai detto incubi?! Non pronunciare più questa parola/ che tanto mi fa gola/ o per te caro mio/ è meglio che alla vita dici addio.
Sognatore - Un momento, un momento, non si arrabbi. Se ho detto i... cioè quella parola, l’ho pronunciata solamente perché mi riguarda da vicino....
Acchiap. - Vicino vicino/ vicino quanto/ allocco allocchito/ dimmelo su mio rimbambito. Cambiando tono Oh come vorrei un incubo acchiappare/ sapessi quanto è bello con loro giocare/ sono la cosa che più adoro/ li custodisco come un tesoro/più di tremila ne avevo acchiappati/ma per disdetta son tutti scappati/su dimmi presto mio bel ciucchino/voglio saper quanto sono vicino.
Sognatore - Beh ecco, direi che proprio vicino non stanno.
Acchiap. – Avanti su parla o che ti venga un malanno.
Sognatore - Sì sì d’accordo, dunque, come lei ben saprà quando ci si addormenta spesso si fanno strani in... cioè quei cosi lì con cui lei si diverte tanto e allora...
Acchiap. - interrompendolo Va bene va bene/ ma queste son solo ciarle/ proprio non sai a chi darle?/ stringi il tuo brodo/ veniamo al sodo/ hai solo un secondo o fai il giro del mondo/ avanti pel di coniglio/ dimmi subito te lo consiglio.
Sognatore - Ebbene sì, sono io che soffro di incubi! Perché non si vede?
Acchiap. - Che mi venga una paralisi paralizzante! Per tutti i canguri scangurati! Questo si che vuol dire essere ciecati! Così tu saresti il fabbricatore d’incubi?!
Sognatore - Fabbricatore?! Non sono io che li faccio, cioè sì, ma non li fabbrico. Il fatto è che arrivano da soli in gran quantità non appena mi addormento, ma non sono il solo, sono in molti a soffrire di incubi.
Acchiap. - Questa sì che è una notizia interessante/Or lesto lesto, seduta stante/ un bell’incubo mi devi sognare/ così finalmente potrò giocare.
Sognatore - Ascolti signor....acchiappaincubi, il fatto è che mi dovrei prima addormentare per sognare.
Acchiap. - Ma non stiam qui sempre a parlare/ addormentati e comincia a sognare.
Sognatore – Mi è venuta un’idea, perché, signor acchiappaincubi, non viene nel nostro castello, così potrebbe giocare tutte le notti con i miei incubi mentre io dormirò tranquillo. Non le sembra un'ottima idea?
Acchiap. – Ottimo ottimo. Si fa presto a dire ottimo. E se poi gli incubi non li fabbrichi più, io cosa ci faccio laggiù? No no, queste son solo belle parole, ma un’altra soluzione ci vuole.
Sognatore – Allora se la faccia venire lei un’idea brillante.
Acchiap. – Brillante, brillante/ ne ho qui una come un diamante! Presto fatto, presto detto, ecco il rimedio per andare a letto prende da uno scrigno una pergamena e la passa al re.
Sognatore – Una pergamena? Questa sarebbe la soluzione?!
Acchiap. – Sciocco sciocchino/ leggi un pochino/ è il contenuto, quello è importante/ su forza leggi seduta stante.
Sognatore – Legge
Che quest’incubo che vuole arrivare
dall’acchiappaincubi se ne deve andare
altrimenti qui dentro sarà imprigionato
e forse anche scorticato
stelle stellatelo
venti ventilatelo
acque annacquatelo
fuochi fuocatelo
becchi beccatelo
galli ingallatelo
monti montatelo
seghe segatelo
e spazzini spazzatelo
Incubo adesso che lo sai
dall’acchiappaincubi te ne starai
e mai più da me ritornerai
Divertente la voglio rileggere.
Acchiap. – Aspetta, aspetta, non avere fretta. A casa la leggerai, o l’imparerai/ e da tutti i tuoi malanni guarirai/ Io intanto qui felice sarò/ perché con gli incubi giocherò. Adesso su dammi la mano e quest’alleanza noi insieme facciamo. I sogni a te e gli incubi a me.
Il Sognatore e l’acchiappaincubi si stringono la mano
Acchiap. – Da oggi in poi dormirai tranquillo/ ti basterà fare un solo sbadiglio/ e questo mio scritto fai tu girare/ perché tutti lo dovranno imparare. E adesso così per provare/ sdraiati e incomincia a sognare
Sognatore - No no io veramente vorrei andare subito a casa....
Acchiap. - Pistola certo che andrai /ma se un bel sogno lesto lesto farai
Sognatore – E va bene va bene, ma almeno una piccola ninna nanna me la potresti cantare.
Acchiap. – Per una volta si può fare/ ma non te ne approfittare/ con la mia ninna nanna, amico carissimo, io ti auguro un sogno bellissimo. Uscendo di scena mentre il sognatore si addormenta
La vita è bella senza tristezza/ perché son gli incubi la mia allegrezza.
il Sognatore si sveglia
Scena nona
Sognatore – Dopo una serie di sbadigli e canticchiando la vita è bella si accorge di essere in pubblico Ma allora ho sognato...e che sogno.... pensate che meraviglia, sono riuscito a fare un sogno stupendo. Un sogno come non lo facevo da quand’ero bambino. Una storia incredibile. Io ero un piccolo principe, avevo un padre eccezionale con il quale ho fatto il giro del mondo e poi c’era un tipo buffo, l’acchiappaincubi, gli piacevano tanto gli incubi, ci giocava, pensate un po’ scopre di avere una pergamena come quella del sogno E questa cos’è?! Ma, ma com’è possibile?! Questa sembra la formula magica, sì, allora non era un sogno, ma cosa importa. Bisogna credere nei propri sogni, viverli. Scende dal palo cantando La vita è bella senza tristezza perché son gli incubi la mia allegrezza. Esce
Fine