Sopra e sotto il ponte

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SOPRA E SOTTO IL PONTE

SOPRA E SOTTO IL PONTE


due atti di 

Alberto Bassetti



Roma , settembre 1994 - gennaio 1995




PERSONAGGI :


ANDREA T. , 50 anni

ALESSANDRO T. , 17 anni , suo figlio

ROBERTA M. , 40 anni

DEBORAH M. , 16 anni , sua figlia

VALERIO M. , 18 anni 

AZIZ , 33 anni , extracomunitario

UN PASSANTE , 65 anni



SCENA


Il palcoscenico è diviso in due, senza alcuna barriera se non quella di una strada che corre, nel centro dal proscenio, verso il fondo . Larga alcuni metri o pochi centimetri .
A ciascun lato di essa vediamo due ambienti distinti ma simmetricamente identici . Due soggiorni con mobilio analogo: divani con relativi tavolini e mobiletti su cui poggiano i televisori. A sinistra c'è la casa di Andrea T., nella quale oggetti e tessuti son più preziosi ed ordinati di quella di destra, che è la casa di Roberta M. .
Tutto è dominato da un ponte, o cavalcavia, che a qualche metro si erge da un lato all'altro lato della scena . 
Tutti i monologhi di Andrea T. e Roberta M. saranno rivolti verso le porte laterali, presenti in ognuno dei due ambienti; le due porte d' ingresso dei diversi appartamenti, sono sul fondo, al centro di ciascuna parete . 



Ce n'è che diventan sergenti
o mercanti di quadri
c'è chi vende stuzzicadenti
o grandi automobili 
c'è chi rimane sempre 
sepolto come una patata
ma io , da grande ,
io farò il pirata .

Boris Vian


Casa di Andrea T. .


Andrea si rivolge, in questa come nelle successive scene in cui comparirà da solo nel proprio appartamento, al figlio che è fuori scena, oltre la porta sulla sinistra del palcoscenico. Il suo tono è tra paterno e saccente, duro ma anche ricco di un continuo, scettico sarcasmo che rende i suoi discorsi molto spesso divertenti. Talvolta, suo malgrado; ma, molto più spesso, per una sua naturale propensione a voler essere sicuro di sé anche attraverso la simpatia ed il coinvolgimento dell'ascoltatore . 


ANDREA "No, mi fa: "quello che non ho mai capito bene è l'uccello. Che cosa mi rappresenterebbe quell'uccello lì ?". E mi indica lo Spirito Santo: sì, la scultura in argento dietro il bancone. Ora tu lo sai, io sono buono e tollerante, ma nessuno deve prendermi per il culo. Invece lui continua : " Questo vostro Dio, truce e cattivo; poi Gesù, tutto bontà, e nel mezzo quest'uccello: ma chi è, cosa rappresenta? " ... Sai che non c'ho visto più? Se uno non crede: affari suoi, con la sua coscienza. Ci penserà Lui indica in alto - se davvero ci sarà, quel giorno - a giudicarci. Ma non vengano a prendermi per il culo! pausa Ho tirato fuori le palle. Gli ho mollato un bel ceffone: qui, si tocca il viso proprio qui!



Casa di Roberta M. .


Anche lei si rivolge, nei monologhi che la vedono sola in scena, a qualcuno oltre la porta (sulla destra del palcoscenico): sua figlia Deborah, con cui usa sempre un tono inquieto ed insicuro che le è congeniale, al di là dell' aspetto gradevole, prorompente, appena un po' volgare. Ha spesso una sigaretta accesa tra le labbra, o tra le dita .


ROBERTA Ho incontrato Teresa, la mamma di Selvaggia. Dice che non vi vedete quasi più, con sua figlia: perché? Vorrei sapere dove te ne vai tutto il giorno! Una volta ti vengo appresso, Deborah, attenta! ... Certo, se continui a vestirti così, non devo stare a preoccuparmi: ma i ragazzi, ti guardano? Perché non vieni a scegliere qualcosa di carino con me, un po' più... femminile?! Il diciotto c' è la comunione di tuo cugino: lì, un bel vestitino ti serve. Sfoglia queste riviste, ci sono bei modelli. pausa Ma no, no: non rimettere quei pantaloni! Fossi un ragazzo, scapperei .



Casa di Andrea T. .


ANDREA Alessandro? Che fai?... Devi proprio uscire anche stasera? No, niente in contrario ... Ogni tanto mi piacerebbe sapere dove vai. breve pausa Volevo parlarti un po' ... Però non lo riuscite proprio a capire voi oggi: eppure, avete una tal fortuna! Non spazientirti, eh? Non ti farò la solita predica: noi abbiamo fatto la guerra, la fame, il freddo, bla bla bla. Lo so che non servono certi discorsi. Annoiano. Pappa rifritta. La vera fortuna è che il genitore, oggi, vuole parlare coi figli, dialogare. Lo diceva proprio ieri una trasmissione sul primo. Avresti dovuto vederla ... Con me. Lo sai che se avessi cercato di parlare io con mio padre, all' età tua, vent'anni fa ... Povero papà, un grand'uomo, ma allora era diverso. Nessuno leggeva trattati di psicologia tipo: " Come educare i figli senza castrarli", "Problemi ed ansie della pubertà", "La masturbazione ed suoi effetti collaterali": a proposito, tu come fai? Perché guarda, anche lì, mica è vero quello che dicevano alla mia generazione: farsi qualche sega non fa male, anzi ... 
Ecco, questo è un bell' argomento: capisci com'è importante poter parlare di certe cose, certi tabù , col proprio padre? Fondamentale! Anche perché oggi, che credi? E' meglio starsene al televisore con qualche cassetta ... Dico a te, eh, io che c' entro? Tua madre è ancora una bellissima donna! Però tu, che te ne vai sempre in giro: bisogna fare attenzione. Voi giovani tendete spesso a sottovalutare i pericoli. Normale. Quasi giusto che sia così. Tu ce l' hai la ragazza, fissa? Benché, sai ... si tocca con discrezione i pantaloni all' altezza dei testicoli Devono passare dieci anni ... Oh, sempre segretissimo, tu ! Va bene, capisco, anche io ero così: ti piace sfarfallare, eh, saltabeccare qua e là. Non farti incastrare! Tira fuori le palle! Ma mi raccomando: usa il profilattico batte le mani , le sfrega un po' Si era pensato, con tua madre ... Lo so che non lo vuoi, il televisore. Ma potremmo prenderne uno col videoregistratore incorporato. In camera tua, tranquillo, tutto per te. Qualche sera te ne stai lì ... Come un pascià, eh? Nessuna risposta. Allarga le braccia Non sappiamo cosa prenderti. Tra due giorni, è il tuo compleanno!



Casa di Roberta M. .


ROBERTA Perché almeno non fai un tentativo: cosa ti costa? Non credere che quelle quattro cretine lì abbiano davvero qualcosa più di te! In televisione le truccano, le sistemano bene. La figlia di Ida è andata a fare l' audizione: dieci minuti, rideva sempre! Ogni domanda che le facevano, lei rideva. L' hanno inserita nel programma del giovedì sera, capisci? ... Guadagna bei soldi, tutti la conoscono, ed ha perfino una carta che la giustifica con la scuola per il giorno dopo. con un'alzata di spalle Per quello che conta, la scuola ... Perché non provi? Non ti costa nulla. Invece di stare in giro a perder tempo, tira fuori le palle! 



Casa di Andrea T. .


ANDREA Le palle. Ci vogliono le palle pausa . Bisogna saper tirarle fuori: le palle!



Il ponte .


Appoggiato alla rete del cavalcavia, Alessandro guarda sotto. Indossa jeans e maglione. Alle orecchie le cuffie di un piccolo riproduttore sonoro. Valerio, non visto, giunge alle sue spalle e gli dà un calcio nel sedere, senza violenza. Alessandro si gira, senza mostrare stupore. L' altro si mette in posa da combattimento, ma lui si volta e riprende la stessa posizione, la testa un po' china, a guardare giù .


VALERIO Vuoi staccarti quel cazzo di affare dalle orecchie? Hai visto: se ero un malintenzionato, magari uno del pratone, sai che ti facevo? Devi stare in campana! gli dà bonariamente un colpo sulla spalla E poi, sei uno che ha i soldi, no? Che ci vieni a fare, qui? attende risposta, irritandosi perché non arriva Perché non resti nel tuo bel quartierino, coi palazzi ripuliti e le macchine tutte in fila?! Esci coi compagni di scuola: o ti piace fare lo spostato? Facile, per te ! gli tocca una targhetta sul retro dei pantaloni Tutto di marca, firmato! gli stacca un auricolare ma l' altro subito lo rimette Oh, ma che cazzo di musica senti? Che sono, violini? gli si accosta all' orecchio, urlando Sei incazzato? Che c' hai, ti rode sempre, signorino? Non ti garba star qui, è questo che pensi? Allora perché ci vieni? Tanto lo so che di mia sorella non ti frega un cazzo!


Alessandro stacca gli auricolari e mette con fermezza una mano sul petto di Valerio. Serio, lo fissa accostando gli occhi al suo viso.


VALERIO Va bene , sempre lo stesso: non parli, poi se uno ti nomina Deborah ... l'altro rimette le cuffie riprendendo la precedente posizione. Valerio gli dà ancora una spinta sulle spalle ma, aggrappato alla rete, Alessandro neanche si sposta E poi io sono più grande, tra un mese faccio diciott' anni, mi compro la macchina. Tu stai sempre lì a guardarle passare, poi dici che non ti piacciono... Allora non vi faccio nemmeno salire una volta! l' altro si gira a guardarlo, senza espressione Sono solo venuto a dirti che oggi Deborah viene più tardi. 



Casa di Roberta M. . 


ROBERTA Deborah, vieni a vedere che roba! Perché non segui questi programmi?! indica il video Eccolo, vedi come gli sta addosso! Dio, gli entra proprio dentro, così gli sfonda la pancia: che potenza! E anche dietro .. Che uccello schifoso! Fffffhhh, coprendosi gli occhi gliela apre proprio, e se la mangia! Che impressione, gl'intestini! Cominciano sempre con quelli, lo sai? Pensare che io non li ho mai voluti assaggiare. Su, vieni, questi documentari devi vederli, sono fatti troppo bene! Eh, ero sicura: di nuovo indica il video eccoli, uccellacci maledetti... Hai sentito? Dice che è utile, necessario: come uno spazzino. Prima le iene, poi loro: e che, tutti spazzini? Allora non è come da noi, che lo spazzino non vuole farlo più nessuno! Lo vedi, poi dice che non è vero... sottolinea le parole col gesto perentorio della mano Proprio vero: le bestie, son meglio delle persone! 



Casa di Andrea T. . 


ANDREA Stavolta basta, basta sul serio. Lo dico sempre, poi ci ricasco! Tua madre va a prendere i biglietti, insiste ... Una cazzata unica: la storia di questo giornalista, e i mass-media, e lo strapotere dell' informazione... Io dico che dopo quel bellissimo film di Orson Welles, beh, grazie ma basta. Oggi invece è di moda avercela con la televisione: se non ne dici male, non sei alla moda. Poi, Sanremo, ti fa venticinque milioni di telespettatori ... Credimi, Alessandro: son tutti falsi problemi, menate che mandano avanti per creare altri dibattiti, riempire pagine di giornale e progarammi televisivi... Qual è il problema: troppa televisione? Ma perché, non c'è in ogni televisore il pulsante di accensione? Che l' hanno messo lì a fare?! Basta non spingerlo, e quel coso lì resta zitto, immobile, buono buono lentamente . E non fa del male a nessuno. pausa Ma tu esageri: se non la guardi, visto che sei il solo, poi ti senti escluso. Cogli altri, non sai di cosa parlare. Dai retta a me. Una cosa, ogni cosa, è cattiva o buona secondo l'uso che tu ne fai. Prendi me: passo ore a rincoglionirmi davanti a quel coso? Macché! Torno da negozio stanco morto, eppure metto la tuta e, a cinquant' anni, mi faccio ancora i miei bei tre quarti d'ora di corsa nel parco. La televisione la accendo quando decido che va accesa, che c'è qualcosa di valido, elevato, formativo. Al limite, per distrarmi silenzio. Non sei d' accordo? Sì, non rispondere che ti cade la lingua.


Andrea sbircia l' orologio. Si guarda attorno meditabondo, sollevandosi un paio di volte sui talloni. Lo sguardo gli cade sul televisore. Aggrotta le sopracciglia, estrae dalla tasca il telecomando, accende .



Il ponte.


Alessandro legge un libro appoggiato alla ringhiera. Giunge Deborah .


DEBORAH Ciao , Alessandro lui alza lo sguardo, le sorride, torna cogli occhi sul libro . Che fai? lui col capo accenna al libro senza smettere di leggere Non ti rompi le palle? Sempre con un libro in mano! si piega in avanti a leggerne la copertina "Le grandi religioni". Ho capito: te l'ha regalato tuo padre? lui assente col capo Proprio fissato! Certo, uno che commercia in articoli religiosi ...Ti ha pure rifatto il discorso che se uno crede o no non importa, noi europei dobbiamo sentirci tutti uniti nella religione, che è la nostra unica identità comune, sennò vengono i musulmani o i buddhisti e ci spaccano il culo? Che palle: te l'ha detto, eh? Mi fai così ridere quando mi racconti di tuo padre. Vabbeh che i padri sono un po' tutti uguali: lui, però, c'ha proprio la fissa .


Alessandro alza gli occhi incontrando lo sguardo di lei .


DEBORAH e ALESSANDRO all' unisono Che palle !


I due si sorridono e lui la abbraccia . 


ALESSANDRO Due frasi mi hanno colpito, qui dentro accenna al libro, aprendolo . Una è di Gesù: "Non sono venuto a portare la pace, ma la spada. Infatti sono venuto a separare suo figlio da suo padre". L' altra è del Buddha. Dice che se lo incontri, devi ucciderlo Alessandro si stacca dall' abbraccio, chiudendo il volume . La prima volta, che mi regala un libro. 



Casa di Andrea T. .


ANDREA Tua zia, sì: tua zia Irene. 'Faccia di gallina'. Con tutte le sue rughe attorno agli occhi ... Legge troppo, ha sempre letto troppo. Rompipalle, fin da ragazza. Se ne esce con questo 'consiglio'. Che poi: sono affari suoi? pausa Una volta che rispondessi! Una volta potessi sentire la tua voce! Ma allora ha ragione lei? Tu davvero 'fatichi a comunicare'? Dovrei proprio dire di sì: tu, fatichi a comunicare! Hai problemi, ti maceri? Magari dovrei davvero mandarti da uno di quei coglioni ... Strizzacervelli, li chiamo io. Sì, lo so che tua zia l'ha solo chiamato: 'aiuto terapeutico'. Tranquillo: sai cosa pensa, tuo padre? breve pausa Cazzate, pure cazzate. Lo so come si chiama il tuo malessere: adolescenza, l'abbiamo avuto tutti! 



Il ponte . 


Valerio ed Alessandro seduti sul marciapiede . 


VALERIO Facciamoceli prestare, che ci vuole? Qui è pieno di gente che presta i soldi. Mettiamo dieci milioni per uno e cominciamo l' attività.

ALESSANDRO Quale ?


Pausa . 


VALERIO con un' alzata di spalle L' importante è avere i soldi per cominciare. 


Pausa .


VALERIO Cazzo! Ma perché proprio non c'è giustizia, a questo mondo?... Io è una vita che gioco la schedina: avessi vinto mai, dico, una volta! Una volta mi avessero detto: "Toh, ecco un bel miliardo!" scuote il capo Tu studi, certo, per te è diverso. Però dillo che non te ne frega un cazzo della scuola! Io dico sul serio: andare avanti così, per me, non è possibile. I miei non mi danno più una lira. Devo svoltare! Diciott' anni li ho compiuti, e non ho un rottame di macchina. Perché? Non voglio esser meno di nessun altro, io. Nemmeno voglio finir dentro per una di quelle cazzate che faccio qualche volta ... Rischiare, per pagarsi la discoteca o un po' di fumo: cazzate! O lavoro, oppure faccio il salto. Quello grosso, un colpo e via.



Casa di Roberta M. .


Andrea T. sta rivestendosi . 


ANDREA Hai figli? Roberta assente col capo Quanti? Roberta accenna 'due' con le dita Due! Eh, chissà cosa è meglio, coi figli sta per dire qualcosa, forse aprirsi. Ma si riprende . Io ho un maschio: gran bel ragazzo. C'è dialogo, tra noi. Nessun problema. Parliamo di tutto, ma proprio tutto, davvero! E' tutto suo padre: ma proprio tutto, identico, sputato a me!


Si rende conto di essersi lasciato andare troppo. Prende dei soldi dal portafogli, li lascia sul divano. Fa un cenno di saluto col capo, esce dalla porta di casa.
Roberta siede prendendo in mano le banconote. Afferra il telecomando, accende il televisore. Il campanello suona. Si alza e va ad aprire.


ROBERTA Sei tu ?


Apre, resta interdetta. Ha di fronte Aziz, malvestito e non troppo lavato. Richiude la porta imtimorita, sebbene lui non si sia neanche mosso. Guarda dallo spioncino .


ROBERTA attraverso la porta Aspetti!


Va al divano, riflette, prende una delle banconote, poi alza le spalle e riapre la porta. Mette i soldi in mano all' uomo. Richiude. 



Appartamento di Andrea T. .


Il salotto è vuoto, le luci spente. Si apre la porta d' ingresso e c'è Alessandro in controluce che entra di soppiatto, seguito da Valerio. 


VALERIO guardandosi attorno, pur potendo vedere pochissimo Bello qui!


Alessandro gli fa cenno di stare zitto, e va nella propria stanza . 
Valerio resta in piedi, ancora guardandosi attorno. Sbircia verso la stanza di Alessandro, poi afferra una bottiglia dal mobiletto e beve dal collo della stessa. Mette a posto, prende in mano un cavallino d'argento che è sullo stesso mobile assieme ad altri piccoli oggetti, e lo infila in tasca. Attende. Beve da un'altra bottiglia.
Rientra Alessandro.


ALESSANDRO sottovoce Andiamo. Ho preso tutto così vicino a Valerio ne sente il fiato . Hai bevuto ? guarda le bottiglie Cazzo, poi mio padre se ne accorge!

VALERIO Non puoi neanche bere un goccio, a casa tua? 


Alessandro lo guarda, afferra una bottiglia e beve, passandola poi al compagno. Prima che sia vuota, Alessandro la mette a posto prendendone un' altra. Tra colpi di tosse e risa soffocate bevono altre sorsate, finché Alessandro non butta lo sguardo sui piccoli soprammobili. 


ALESSANDRO Il cavallino, dov'è? guarda Valerio cogliendo il suo imbarazzo Rimettilo subito a posto, stronzo! l' altro fa per eseguire ma lui gli ferma la mano Tienilo .. Un regalo di mio padre! La mia collezione di cavalli: di legno, d'argento, avorio, piombo, o plastica ... Mi piacevano i cavalli, da bambino. Me li riportava dai posti ... si interrompe Sospinge Valerio verso la porta Su, andiamo ! 



Casa di Andrea T. .


Andrea ha in mano una bottiglia di champagne .


ANDREA Senti che domanda! Mi fa: "Ora come farai a conciliare? Il negozio di articoli religiosi , e l' armeria?" ... "Perché," gli rispondo: "quando a fine mese faccio i conti, i soldi dell'una o dell'altra azienda, hanno un valore diverso? O il colore, il peso, l'odore, che cosa, dimmelo tu!" ... "Non ti scaldare," fa lui, “era solo una domanda. " ... "Cazzo di domanda! "gli dico. Poi la butto sullo scherzo, sennò ci resta male: "Pensa se eravamo ancora al tempo delle crociate: diventavo fornitore totale, altroché!". 


Fa saltare il tappo dello champagne. 



Il ponte .


Alessandro di spalle, aggrappato alla rete, guarda giù. Deborah siede sul motorino. Giunge da sinistra Valerio, osserva la scena, si rivolge alla sorella indicando Alessandro.


VALERIO Certo vi divertite proprio voi due assieme, eh? lei alza le spalle No, io ogni tanto penso che se avessi la ragazza ... Poi vedo voi e dico: ma che gusto c'è? Ma lo fate quando sapete che arrivo io, e ve ne state ognuno per cazzi suoi, o è sempre così? No, perché anche se sono tuo fratello, mica mi dispiace se vi date un bacio. Eh, Alex, amico: daglielo pure un bacetto ogni tanto a questa scimmietta, tanto mica morde! 

DEBORAH Guarda le auto che passano. Gli piace, dice. A me non pare che lo rendano così allegro. 

VALERIO Infatti, l'uomo tuo è prorpio una palla. Mi dispiace perché è mio cognato.

ALESSANDRO si gira, sorride ai due Ma tu, Valerio, davvero non ti chiedi mai dove vadano realmente tutte queste macchine?


Valerio guarda Deborah con aria sarcastica.


VALERIO Oh, che avete appena fumato una canna ?

DEBORAH No, ironica lo sai che è un vero pensatore.


Alessandro torna a guardare sotto. 


VALERIO Embeh? Tutti pensiamo. Tutti gli esseri umani pensano. Perfino gli animali. Ecco, forse giusto l'aragosta non pensa. Per quanto, non ci giurerei. si accosta ad Alessandro mettendogli una mano sulla spalla. Indica sotto Bello, eh, guarda come sfrecciano gli accarezza la testa, con fare da bonaria presa in giro. Sei contento? Poi quando compi gli anni papà te ne compera una anche a te: come la vuoi? Rossa, verde, blu ... si gira verso Deborah Gli è presa brutta, oggi? 

DEBORAH Non hai sentito? Vuole sapere dove vanno tutte quelle macchine.

VALERIO Ah, certo: allora, guarda. Quella lì ... muove il dito verso vari punti Ecco, la 'spider' rossa va dritta a Montecarlo, a giocare al casinò con qualche tipa ... Quella sta andando di corsa a un funerale. Niente di grave, gli è morta una lontana cugina. Quella blu, lì, lì c' è qualcuno importante, mi sa che va a qualche riunione di lavoro. Forse è un politico. Forse scappa. Quella bianca no, se continua a correre così va proprio al cimitero: non a trovare qualcuno, ci va proprio chi ci sta sopra, e ci rimane. Quello giallo, invece, è un taxi. Accompagna una mignotta a battere sul raccordo. Quella ... Vedi quella come fila! C'ha troppa fretta, deve arrivare subito a casa, sennò comincia la partita ... guarda l'orologio Oh, che è ora veramente? solleva le braccia al cielo, felice Uaaauuhhh, hai sentito che ha detto ieri il 'mister', al telegiornale? Gli rompiamo il culo, a quei bastardi! Li roviniamo!! Li frantumiamo!!!



Casa di Andrea T. .


Roba dell'altro mondo mondo: io, che in certi posti non ci vado mai. Io!!! ... Entro lì giusto per bermi una cosa, rinfrescarmi un po'. L'insegna, nemmeno l' ho guardata. E poi non c'è, lì, l'insegna! So solo che era tutto buio. Per una volta che sto in giro da solo, di notte! Bevo, poi scendo le scale cercando il cesso. Buio, tutto buio. Comincio a cercare l'interruttore. Sento qualche rumore, sì, ma cosa ci vai a capire? E invece dell' interruttore mi ritrovo in mano... Sì, sì che hai capito: proprio un coso, lì, un bel 'coso' grosso grosso! Penso sia proprio il bagno, e qualcuno stia facendo le porcherie di nascosto. Sferro subito un bel pugno, sto per tirare fuori la mia, di pistola: la trentotto, quella vera! sfiora con la mano il lato sinistro della propria giacca Arrivano due energumeni, grazie a Dio vestiti, e mi tirano fuori ... pausa Un casino! Ma loro non volevano scandali, e figurati io ... Hai capito cos' era? 'Dark room', la chiamano: 'stanza buia'. Si mettono tutti nudi, lì, al buio, o anche vestiti . Il bello è che puoi fare quello che vuoi, senza sapere con chi, con quanti ... Dicono sia il ritorno al primitivo, la liberazione: un mondo fatto di corpi, odori, tattilità ... Belle scuse! Brutti froci !!! Non volevano crederci, che io non ne sapessi niente! Per fortuna - è proprio vero che al dunque il buon Dio manda sempre qualcuno a dare una mano a chi se la merita - a un certo punto non ti vedo entrare il dottor Salemi?! Sì, il direttore della filiale ... Beh, all'inizio voleva far finta di essere lì per caso ... Conosceva tutti, ha garantito per me. Da non crederci: padre di quattro bambini! pausa No, te lo racconto solo per metterti in guardia ... Attento quando giri, la sera ... Dio: sai qual è la cosa peggiore che può capitare ad un padre? Un figlio finocchio! 



Il ponte.


Deborah sul motorino. Alessandro osserva le auto.


DEBORAH Ho sedici anni, lo vuoi capire? Tutte le mie amiche lo hanno fatto. Ed anche tu , l'hai fatto. Perché non con me, allora!? ... Non ti piaccio? Se è così, che vieni a fare? pausa Forse ha ragione mia madre: vesto poco femminile ... La vuoi vedere, la sorpresa? 


Deborah si alza, lo accarezza da dietro, poi si scosta e con unico gesto si sbottona il vestito, che si apre totalmente sul davanti. Indossa una combinazione reggiseno, mutande, reggicalze e calze, tutto in rosso .
Alessandro la osserva, le sorride .


ALESSANDRO Stai molto bene. Davvero: sei bella.


Deborah si appoggia anche lei alla rete del cavalcavia, il vestito tenuto aperto con ambedue le mani. 


DEBORAH Ecco, sarà un bello spettacolo: almeno per le auto che passano!



Casa di Roberta .


Andrea si sta rivestendo. Lei siede nel divano.


ANDREA Sicuro! La cosa che più mi farebbe schifo, te lo giuro, non sarebbe neanche quella di andare con un uomo: io attivo, naturalmente! Quello che proprio non sopporterei sarebbe andare con una che, anche dieci anni prima, non m' interessa: si è fatta toccare, baciare, fottere da un negro! Non so, ho come l' impressione che invisibili scaglie, pulviscoli di quella loro schifosa pelle nera, che non riesci mai a capire se sia sporca o no, ti si attaccasse addosso.


Ha terminato di rivestirsi, estrae delle banconote dal portafoglio, le poggia sul divano.


ANDREA Eppure, ci credi che le loro donne son diverse? A me le negre, con tutto quel senso di ... repulsione, quasi ... Beh, mi tirano da morire!



Casa di Andrea T. .


Deborah in piedi dietro il divano.


DEBORAH verso la porta di destra Perché non ci possiamo fermare qui?

ALESSANDRO voce dalla stanza Ho fatto.


Alessandro appare mostrando un libro.


ALESSANDRO Eccolo: l'avevo lasciato qui.

DEBORAH Non potevi aspettare, a leggerlo?

ALESSANDRO No.

DEBORAH E perché?

ALESSANDRO Mi andava. 

DEBORAH Porti a casa la tua ragazza, non c' è nessuno, e tu vuoi solo leggere?

ALESSANDRO No, io voglio uscire: questa casa è una gabbia.

DEBORAH A me sembra molto bella.

ALESSANDRO Infatti, la mia era solo ... Una metafora! Andiamo?


Lei non si muove. Lo fissa.


DEBORAH Senti ...

ALESSANDRO Cosa ?

DEBORAH Devo chiederti ...

ALESSANDRO Dimmi.

DEBORAH Metafora ... Io questa parola non l'ho mai capita bene. Tu lo sai, veramente, cosa vuol dire?

ALESSANDRO Ah. sorride, forse rassicurato dal tipo di richiesta Sì, ma a spiegare non sono bravo ... riflette E' una figura retorica ... s'illumina Ecco l' esempio più semplice: "Sei un fulmine!" Per dire che sei veloce.

DEBORAH Ho capito. gli si avvicina , lo abbraccia Lo vedi che sei bravo, a spiegare. E' bello sapere le cose. Voglio studiare anch'io di più, e leggere! Non ho mai letto un libro. pausa. Ha un' idea Allora, quando uno dice: "Quella lì è una troia", è una metafora!



Casa di Roberta M. .


ROBERTA Quando succede, non riesci a crederci. Hai sulle palle una persona: così, senza motivo, magari perché non ti saluta, non ti ha riconosciuto. O forse per la faccia, per come veste ... Le ho sempre mandato tanti di quegli accidenti! Quando passava, nella sua bella auto: scendeva, con certe pellicce ... Ci credi che ieri a rivederla così, in quel negozio: smagrita, pochi capelli, la pelle scolorita. pausa Ti viene addosso, il male, improvviso ed impietoso: ingiustificato ... E ti chiedi perché proprio a lei, o un' altra ... O a te ... E se tu stai bene, quasi ti senti in colpa ... Mi sono sentita colpevole. Sì, colpevole, io. Sì e no ci avrò scambiato dieci parole, negli ultimi anni. Le ho solo mandato gli accidenti: ma, quelli, non contano! pausa Eppure: mi sono sentita colpevole.



Casa di Andrea T. .


Lui è in piedi. Suono del campanello. Andrea sta per aprire, guarda prima attraverso lo spioncino. Estrae la pistola dalla fondina ascellare, apre . Fuori c' è Aziz, immobile. 


ANDREA Allora , amico: desideri qualcosa? ... No? ... Ecco, vedi di girare al largo.


Chiude la porta, rimette dentro la pistola. 


ANDREA Siamo arrivati a questo. si batte sul lato della giacca dov' è la pistola Dobbiamo tenercela stretta perfino dentro casa. cambia tono, più forte Lo sai che adesso i negri non si accontentano più di semafori, spiagge e mercatini? Vengono pure a suonarci il campanello! Era proprio un negro, sì . E da come era vestito, avrebbe potuto essere amico tuo!


Sorride , scuotendo il capo.



Il ponte . 


Alessandro ascolta Aziz parlare una lingua assolutamente incomprensibile. E' evidentemente la conclusione di un più lungo discorso. Solo quando l'altro ha finito di parlare, Alessandro prende la parola .


ALESSANDRO lentamente Aziz, io non comprendere tua lingua. Tu dovere imparare italiano.



Casa di Roberta M. .


ROBERTA Domani, al cenone, fai come dico io! Ti vesti come si deve e parli, anche: come si deve!



Casa di Andrea T. .


ANDREA Bona Aedificatio
Tres Habet Conditiones : 
Comoditatem
Firmitatem
Et Dilectationem .



Il ponte .


Alessandro siede vicino a Valerio.


VALERIO Vuoi saperlo davvero? Vuoi sapere quanto avrei adesso, disponibile, per partire? controlla scherzosamente le proprie tasche Beh, quasi ventimila lire. l' altro sorride Poi ci sono tutti gli spicci, eh? li fa tintinnare nel taschino ... Su, te l'ho detto: facciamo i buffi! Oggi cominciano tutti così. Un mio amico ha comperato un furgone usato, a rate, niente anticipo. Ora fa un trasporto al giorno: tre, quattro ore. Guadagna un sacco di soldi.


Pausa .


VALERIO Sai che palle! Si comincia, si dice ‘per un po'‘, poi dura tutta una vita. osserva l' altro Ma, a te, cosa ti piacerebbe fare?



Casa di Andrea T. .


ANDREA Oggi un tizio, lì, probabilmente un coglione ...Voleva fare il furbo. Non erano neanche le nove. Passo, e te lo vedo, la gente tutt' intorno, ma un po' a distanza ... Si era cosparso di benzina, incatenato ad un palo. L'avevano licenziato! Urlava, diceva di non avvicinarsi, che voleva darsi fuoco. Ma figurati! Se uno vuol davvero uccidersi, ed ha le palle, perché non lo fa a casa sua? ... Ian Palach l'ha fatto davvero. Per immolarsi, in piazza. Lo sai, almeno, chi era? Macché, cosa ne sapete voi? ... Era un ragazzo di Praga, e da loro c'erano i carri armati sovietici: sai almeno chi fossero i sovietici? I comunisti, sì, sempre loro: quei gran bastardi che adesso hanno cambiato nome! Si è dato fuoco, e la sua immagine ha fatto il giro del mondo: un eroe! Invece questo figlio di puttana, oggi , voleva un lavoro. Stavo per farmi avanti io ed offrirglielo, un lavoro! Non che debba assumere qualcuno, figurarsi, con la crisi che c'è ... Ma conosco il tipo: non avrebbe mai accettato! Uno che fa così il pagliaccio, vuole solo far casino per essere mantenuto dallo stato: cioè, da me! E la polizia, che pago io, ci ha dovuto perdere due ore. Capisco sia il loro dovere, ma anche i pompieri, pronti coll'estintore ... E anch'io, sì, anch'io ho perduto due ore! Per guardare, e alla fine: niente , tutto a posto, tutto come prima, neanche - che so - una piccola ustioncina di primo grado ... Bel furbo ... Che c'entra: meglio così , poveraccio! pausa Certo, per una volta che puoi vedere una tragedia vera, dal vivo , esserci realmente dentro ... Se vuoi vedere cose forti, davvero: devi proprio accendere la TV!!!


Prende il telecomando ed accende il televisore.



Casa di Roberta M. .


Alessandro e Deborah sul divano. Lui legge un libro, lei guarda la televisione finché non la spegne, col telecomando. 


DEBORAH Almeno qui ... Qui, non puoi guardare le auto che passano... Parliamo?


Lui chiude il libro, la guarda.


DEBORAH Niente ... Di particolare. Vorrei parlare, ma lo so ... Ogni parola dovrebbe avere un prezzo, simbolico: quanto dicevi? Cento lire? Così tutti le peseremmo di più ... Questo però può valere coi tuoi, coi professori ... Me, me mi hai scelto, no?


Lui accenna un sì col capo, ma non parla.


DEBORAH Se leggessi anch'io? ... Se tu guardassi i programmi che guardo io?


Si apre la camicetta e gli afferra una mano ponendosela sul petto.



Casa di Andrea T. .


ANDREA Adesso voglio dirti la verità. Che tanto, qui, giochiamo sempre tutti a fare i progressisti, gli intellettuali, i buoni ... Sono proprio questi cazzo di negri che creano casino! E con loro i polacchi, e gli albanesi, e gl'indiani ... Cazzo, signori politici: facciamo entrare pure gli eschimesi! Fa freddo lassù: vengano qui che c'è un bel clima, negozi pieni di roba, e belle donne, sì, mettiamoci anche loro! A me importa poco, la mia parte l'ho fatta. Ma fra qualche anno sai quanta delle nostre donne correranno appresso a loro? Non agli eschimesi, ché a quelli col freddo gli si ritira; ai neri: perché là sotto, si sa, son messi bene. Perché sono più animali. Hanno energia da vendere, secoli di lavoro duro sulle spalle: son più allenati! ... Almeno, così dicono ...Io però dico che il cervello l'hanno sempre usato poco. Sennò, facevano gli schiavi? E le loro donne le sbattono sulle strade! pausa. Prende a giocherellare cogli oggettini dietro il divano Il settanta per cento dei beni artistici mondiali è qui da noi, lo sai? Tu dirai che loro se ne fregano di chiese, palazzi, statue ... Invece, hanno fiuto, lo sentono ... Sentono che qui c'era il dominio del mondo: l'impero! La 'pax romana ' esportata in tutto il mondo. "Con le armi", mi hai risposto, lo so. Ma le armi non le hanno inventate i romani: hanno solo saputo usarle meglio degli altri. Per difendersi. Per vivere in pace. E convincere gli altri a vivere in pace. Quello che dovremmo fare anche noi ... Figli di puttana: finiranno per prendersi ... s' interrompe cambiando tono, in allarme Oh, dov'è finito quel cavallino d'argento? 



Il ponte . Vuoto.


Entra da destra un uomo di circa sessantacinque anni. Cammina molto lentamente, a passettini brevi ed accorti, come una persona molto più anziana. Forse sta in qualche modo giocherellando con l'asfalto, coi piedi, chissà. Giunto al centro esatto del ponte, guarda di sotto, dal suo lato destro. Poi si gira e raggiunge l'altro bordo, verso la platea. Prende a dondolarsi sui piedi, lentamente, avanti ed indietro. Si sporge il più possibile in avanti, quasi nel vuoto. Socchiude le labbra facendone uscire un po' di saliva, che poi aumenta fino a colare il più lentamente possibile, finché essa non cada sotto, al centro del palcoscenico, sulla 'strada' . Guarda giù, appare soddisfatto. Riprende a camminare, nello stesso modo di prima, uscendo da sinistra.


Scende lentamente il buio sull'intera scena.



Improvviso un cono di luce ad illuminare Alessandro sulla destra del ponte. Tutto il resto è al buio.


ALESSANDRO Cristo santo, Deborah: non so
Come spiegartelo.
Un discorso ... Parole
Che da tanto vorrei dirti ma
Ogni volta che ci provo restano qui
In gola . O più giù, alla bocca 
Dello stomaco, perché sono parole
Che vorrei vomitare.
Entrate contro
la mia 
Volontà
E vorrei riespellere. Una volta per tutte.
Come un cibo avariato: ingurgiti
Senza chiedere valutare osservare. Poi
Ti accorgi che tutto è bacato tutto
Pieno di vermi: le
Parole che sento; quelle che 
Talvolta
Leggo sui giornali . Le frasi 
Degli insegnanti che ripetono, 
anno dopo anno: termini 
Stanchi di cui han perduto ogni significato
Ulteriore. Dov' è la gente 
Vera? Perdio c'è
Un posto dove parlare 
Per 
Essere ascoltati, non dico 
Capiti: semplicemente
Ascoltati, senza essere 
Giudicati
Derisi
Contraddetti. 
Alla ricerca di parole
Nuove - nuove anche se già dette -
Parole create 
Parole sensate ma 
Parole libere, senza tornaconto,
Contraddittorie ma tutte 
Vere
Personali autentiche schizzate
Dal cuore
Come fiotti di sperma.
...
Anche qui, Deborah, son venuto 
A cercare un mondo
Diverso, non impregnato dal mastice del
Denaro 
Successo
Esteriorità
Che assurgono a valore. Credevo,
Sciocco ed illuso,
Di trovarlo appena uscito
Dai vuoti palazzi di una borghesia indecente
Ed incolta,
Ingiustamente improvvisamente eccessivamente
Arricchita che sa
Parlare solo attraverso il marchio di 
Una macchina un vestito un orologio,
Dove comunicare è divenuto la stressante
Evanescente esibizione euforico evasiva
Di un prepotente talismano codificato
Completo di antenna e batteria.
...
Antenne che inglobano immagini
Decodificate in quadri evanescenti
Così reali da distruggere il reale.
Foreste di cellulosa
Appesantite dal piombo divengono
Illeggibili fogli di parole
Annientatori di alberi. Mentre
Fabbriche dell'inutile scaricano
Tonnellate di aria tumorale. Tra
Sfoggio di monili ricavati da
Quintali di carne animale lasciata a marcire.
Pelli di bestie scuoiate per 
Ricoprire la pelle di altre bestie.
Terre scavate e violate per 
Trovarvi la luce di quelle pietre che
Orneranno le dita,
Di una sposa o di una troia,
Smaltati come cofani di fuoriserie o fuoristrada che
In barba al loro nome 
Percorrono strade metropolitane trafitte da
Sirene rombi vapori
Spostamenti soventemente superflui
Di gente allo sbando senza sapere di esserlo
Che insegue certificazioni comprovanti
Il nulla che siamo.
Il nulla.
...
Qui, Deborah, speravo di trovar gente 
Diversa, chissà perché.
Ingenuo e sciocco: lo so! 
Il mondo è' una grande 
Omologazione. 
Temo solo il giorno in cui
Potrò andarmene e
Girare come vorrei,
Lontano: perché so che allora mi sarà tolta
Ogni illusione, perché
Avrò conferma che il mondo non è
Oramai
Che clonazione di se stesso. Chissà,
Spero di sbagliare, pronto a ricredermi:
Con gioia assoluta!
Forse il mondo è diverso
Altrove. Si può
Ancora sentire il profumo di un fiore
Ancora seguire il volo di un falco
Ancora ascoltare scorrere un ruscello
Ed attraversare una strada senza paura
Di essere travolti. Non so.
Vorrei solo potere vedere. Perché spero 
Sinceramente
D' essere io a sbagliare:
e che questo sia il mondo migliore che potessimo crearci!!! Altrimenti
Sarò costretto 
A pensare che i nostri
Padri
Nonni
Avi 
E così via per mille e mille generazioni
E ancora: hanno tutto sbagliato. 
...
Cerco qualcosa ma non so 
Dove: cerco e non so 
Cosa cercare.
Vorrei solo che in fondo a sbagliare fossi davvero io,
Deborah.
Deborah.
Oh , Deborah ...
Finalmente ci son riuscito: ti ho parlato.
Davvero.
Grazie.


Pausa.


La luce si accende sull'intera scena e vediamo che solo in questo momento giunge Deborah.


DEBORAH Ciao, Ale.


Lui le sorride, e si gira a guardare di sotto.





BUIO

FINE DEL PRIMO ATTO.
















SECONDO ATTO



Il ponte.


Entra da destra Deborah. Gira su se stessa, facendo roteare la gonna. Appare dietro di lei Alessandro.


DEBORAH Allora, sto bene così? va ad abbracciarlo Mi sa che mia madre lo ha capito ... E' la prima volta che indosso una gonna così ... Corta! Che mi curo di certe cose ...Le ho chiesto di insegnarmi a truccarsi ... gli prende il volto tra le mani Ti piaccio di più, così? ... Uffa, sei proprio un musone! Ma oggi non ci riesci a buttarmi giù: sto troppo bene, benone, benissimo. si gira, appoggiandosi con la schiena contro di lui E' stato bello, sai? Bello bellone bellissimo. Adesso dobbiamo fare tante cose: per te, per me. Per noi. Cambiare.



Casa di Andrea T. .


ANDREA fa un giro su se stesso esibendo la giacca che indossa Giusta per andare alla partita, ma anche ad una cena informale, ad una inaugurazione, un cocktail, una riunione alla ‘Confcommercio’ ... Te ne prendo, una così?



Il ponte . 


Valerio è solo. Parla, come riflettendo tra sé.


VALERIO Ipotesi: cammino per strada, m'incontra un 'mister' - sì, l'allenatore di una grandissima squadra di calcio. Mi dice: "Vieni a giocare con noi, ti ho visto ieri al campetto, sei uno con le palle. Domenica giochi!" La domenica entro in campo, subito segno un goal, magari per fortuna: mi sbatte addosso il pallone, rimbalza sulla mia schiena, comunque ... E' goal! Contratto da due miliardi ... Oppure, variante: cammino, sempre quella stessa strada, m'incontra un 'director' - sì, un grande regista di Hollywood, o molto al limite anche Cinecittà, se ancora esiste, non so... Cambia tono. Si porta una mano al mento, pensieroso Devo informarmi! 


Cammina meditabondo uscendo da sinistra.



Casa di Andrea T. .


ANDREA Dovresti trovarti una molla. Ecco, una molla che ti faccia scattare: su, in alto! Pensa a Lucio Battisti: un ragazzetto nato in un paesino di una zona abbastanza depressa - c'è nato mio nonno, tra l'altro, lì, lo sapevi? - . Poteva restare tutta la vita in quel paesino, magari a zappare la terra, invece: ha preso la chitarra ... Senza conservatorio, senza avere una gran voce ... Ha scritto musiche eccezionali, ed ha inventato un modo per interpretarle, supplendo alle sue carenze! Capisci? pausa La molla, la molla! O, se preferisci: le palle!



Il ponte . 


Alessandro siede vicino ad Aziz. 


ALESSANDRO scandendo bene le parole Per favore, mi dia del tonno.

AZIZ Favore, tu dare tunno.

ALESSANDRO No, no: per favore lei - lei - mi dia del tonno.

AZIZ No no, favore lei - lei - mi dare tunno.


Aziz sorride soddisfatto .


ALESSANDRO Tonno . Ton - no . Ton - no.

AZIZ Tu - no . Tu - no.

ALESSANDRO Ton - no. Una 'o' , due 'n' . Ton - no!



Casa di Andrea T. . 


ANDREA Metti che c'è un incidente stradale. Di notte. Ti vedo questo tipo qui: sfracellato. Freno, accosto, scendo dalla mia auto, lo soccorro, m' imbratto le mani - ed il vestito, magari ho un cachemere - di sangue. E speriamo non sia sangue infetto! ... Arrivo all'ospedale, dicono che ho sbagliato, non dovevo muoverlo. Poi arriva la polizia e mi tiene lì tutta la notte, magari pensa pure che sia stato io a causare l'incidente ... Conclusione: ho forse fatto una buona azione? Oppure, più realisticamente: sono stato un coglione a non tirar diritto?



Il ponte .


Alessandro ascolta Aziz cantare una nenia del suo paese. Parole, suoni forse improvvisati, o comunque aiutati da un po' di alcool che ogni tanto sorseggia da una bottiglia il cui collo fuoriesce da un sacchetto di carta. 
Dopo un po' giunge Valerio da sinistra. Vedendolo, Aziz si alza e si allontana, uscendo. 
Valerio osserva Alessandro per qualche istante.


VALERIO Te la fai coi negri , adesso? Sei un bel tipo: quello ti attacca le pulci! Ma lo sai dove dorme la notte quello? ... Una volta l'ho salvato io: volevano dargli fuoco, i miei amici. Lui scappa, bella gratitudine! pausa Vuoi saperlo? Mi scoccia un po' ammetterlo ma ... Fanno un po' pena anche a me questi negri qui: mica c'hanno tutto quello che abbiamo noi, loro! Poveri sorci disgraziati e neri! Per questo l'ho salvato, altro che paura della polizia ... Visto che stavamo proprio sotto casa mia, e me già mi tengono d' occhio ... Certo, qualche scappellotto, ogni tanto, qualche calcio bisogna darglielo: sennò si allargano, si sa come sono fatti. Poi vengono a insediarci le nostre donne!


Pausa. Fissa Alessandro, poi sorride.


VALERIO Quali donne? Qua non si batte un chiodo. Tu, c'hai mia sorella: sei fortunato. Peccato che è un po' stronza, vero? ... Niente, eh ... Mai che ti va di parlare. Col negro, però ... Senti: non è che sei frocio? Ti piacciono i negri? piano E' vero che ce l'hanno così grosso? 


Valerio fa un gesto volgare con le braccia. 



Casa di Andrea T. .


ANDREA Cos'è, eh, cos'è questa? Allora, dico: mi sto allevando una serpe in casa? Ah, scusa se ho nominato 'la serpe': magari è di qualche specie protetta, potrei averti ferito ... Insomma, dico, porca puttana: lo sai che tuo padre vende fucili da caccia, e altra robina del genere: lo sai, no? E allora, cos'è questa?! esibisce un tesserino Cristo santo, anche la tessera del WWF, adesso?!?



Il ponte 


Deborah sola sul motorino. Si morde le labbra, nervosa. Entra Roberta, trafelata. L'altra, vedendola, abbassa il capo, rabbuiata.


ROBERTA E' tutto il giorno che ti cerco. Ma che ci fai, qui?


Le va vicino, ma Deborah gira la testa dal lato opposto. Anche lei si volta e le parla dandole le spalle, con grande difficoltà.


ROBERTA Va bene, lo hai scoperto: e allora? ... Mi dispiace, dispiace dispiace dispiace! Solo tu, non lo sapevi ... Sì, anche tuo padre ... A volte è comodo far finta di nulla, ma quei soldi che mi guadagno fanno comodo a tutti ... Siamo in cinque, no? E lui ancora mantiene l' ex moglie, e il figlio ... Tua nonna, poi, non è un peso da poco! pausa. Cambia tono, parla decisa Io non ho proprio nulla di cui giustificarmi! Tutte le amiche se la spassano: almeno un amante, ce l'hanno tutte. Ieri ho saputo anche di una, che tu conosci, che se la fa con un'altra amica! Io invece voglio troppo bene a tuo padre. E se passo un paio di pomeriggi la settimana con qualcun altro ... Gente sempre diversa, persone sicure, perbene, che hanno solo il problema del tempo: cercano una cosa pulita,veloce, sicura. In tutti i sensi. Niente baci, niente carezze, e profilattico, sempre! Loro son contenti: non s'impegnano, e nemmeno io. Pagano, tutto finito. Pausa. Prende sommessamente a piangere Sì, tutto finito. Tra poco lo sarà, davvero. Finirà, perché nessuno mi vorrà più. Nessuno pagherà più, per avermi. Ma ancora no: piaccio, sono viva, ricercata ... E nessuno, nessuno di loro ... Mi ha. Non devo neanche fingere. Ed è molto meglio che farsi sbattere dal capufficio. 


Si gira verso Deborah, che compie analogo movimento. Roberta scoppia in pianto.



Casa di Andrea T..


Andrea è sdraiato sul divano, al buio. Alessandro apre la porta di casa, con circospezione. Attraversa il salone dirigendosi verso la propria stanza. 


ANDREA senza cambiare posizione Bentornato!


Alessandro s'immobilizza, restando di spalle al padre.


ANDREA No, dico: buongiorno! guarda l'orologio Non è proprio il caso di dirsi buonanotte, a quest' ora. Adesso che farai, dormirai? 


Andrea si risolleva, restando seduto sul divano. 


ANDREA Farai come sempre? ... Neanche mi risponderai? Attento! pausa Ma cosa vuoi? Ma perché ... Non voglio farti nessuna predica, anzi: vorrei sapere, proprio così, come tra amici ... Cos'hai fatto, fino a quest' ora? Ho dovuto dire a tua madre che eri nel tuo letto, tre ore fa ... 


Sta per spazientirsi. Stringe i pugni, fa un sospiro, si calma. Si alza in piedi col sorriso sulle labbra. Raggiunge Alessandro, che non si gira, mettendogli da dietro le mani sulle spalle. 


ANDREA Ma sì, sì, sì che lo so cos'hai fatto! Cos'altro può fare un bel ragazzone come te, di notte: te la sei spassata, no ? Qualche bella gallinella? E chi è, la fortunata? Giovane, o stagionata? A volte è anche meglio, sai? Specie alla tua età. E' alla mia, di età, che comincia la voglia di ... pausa . Si rabbuia Cazzo: io le tento tutte! Vuoi rispondermi, una buona volta?

ALESSANDRO ancora dandogli le spalle Ho scopato, sì: scopato, scopato, scopato! Cinque volte, di seguito! Gliel'ho leccata, gliel'ho aperta, sfondata, spaccata, riempita. Poi l'ho presa dietro, e in bocca. Ha detto che sono il maschio più maschio che mai l'abbia fottuta. E che ho le palle, sì: due palle grandi così. Le palle! 


Alex finalmente si gira, gli occhi bagnati. Andrea gli dà un forte schiaffo. Poi abbassa il capo, si gira portandosi una mano tra i capelli.



Il ponte . 


Deborah è seduta, il viso poggiato sui pugni. Fissa l'asfalto. Alessandro guarda la strada. Valerio è in piedi.


VALERIO Bel clima, eh? Più vi vedo assieme, più penso quanto è bello essere fidanzati, avere qualcuno con cui stare... Dio, quanto vi divertite, come v'invidio! nessuno replica Allora ciao: e non spassatevela troppo!


Lei non si gira ma alza il dito medio della mano sinistra verso di lui. Lui scrolla le spalle ed esce. Alessandro si volta a guardarla, indeciso. Sta per andarle vicino, ci ripensa, poi le si accuccia accanto. Si risolleva di scatto, girandole le spalle.


ALESSANDRO E va bene: scusa! Scusa scusa scusa. si gira a guardarla Non succederà mai più: te lo prometto.


Cerca di prenderle le mani, ma lei con uno scatto si libera tempestandolo di colpi sulle spalle e sul viso. Alessandro tenta di schivare, cadendo all' indietro. Lei gli è addosso bloccandogli le braccia a terra. Si fissano.


DEBORAH Stronzo. Non farlo più, capito? Mai più! Se ti riprovi a mettermi le mani addosso ... Ringrazia Dio che era solo mio fratello, che è uno stronzo peggio di te. Se succedeva di fronte a qualcun altro, era finita, capito? Fi - ni - ta!



Casa di Roberta M. .


Roberta legge una rivista, seduta sul divano.


ROBERTA Incredibile: guardali qui. Bei ragazzi. Sembrano normali, lo sai? Tiravano sassi da un cavalcavia, così, per gioco. Dicono. Per vedere cosa succedeva. "E se ci arrestano, diventeremo famosi." Sono dei pazzi! Senti cos'hanno il coraggio di dire! "Finiremo su tutti i giornali!" pausa Questo, però, è vero ... 


Poggia il giornale e si accende una sigaretta. 


ROBERTA Quella donna c' è rimasta secca. Dio. Puoi solo immaginare cosa vuol dire? Non come notizia sul giornale: ma la cosa reale, così, vera: quando sei lì, seduta, tranquilla nella tua auto come questa coppia, il fidanzato guida, magari sentite una musica, una canzone d'amore ... Forse, vi tenete per mano ... Per un istante, un impercettibile istante che solo il cervello può registrare, troppo veloce per i tuoi occhi. Neanche il tempo di un gesto: il vetro s'infrange. In pezzi ... Un millesimo di secondo, ed anche il tuo cranio è ridotto così ... Come quel vetro!



Il ponte.


Alessandro è solo sotto un cono di luce, al centro, in piedi schiena alla platea. Ascolta ad alto volume il concerto di Ludwig Van Beethoven denominato: "L'empereur", mimando con grande vigore i gesti di un direttore d'orchestra nel momento più movimentato e roboante dell' esecuzione. Ascoltiamo infatti il 'rondò' fino a quando, accompagnando il gesto ad un perentorio colpo di bacchetta, spegne il riproduttore sonoro. Si gira di scatto, come su un palcoscenico, e parla velocemente ritmando ogni frase, alla maniera degli esecutori di musica 'rap'.


ALESSANDRO Eureeeeeee - ka !
Eureeeeeee - ka !!
Eureeeeeee - ka !!!
...
Task force - cum iudicio -
garantire - la par condicio .
Big stage - su floppy disc
formattare - with no risk .
Molto right - poco left -
in un loft è very soft .
Bis dat - qui cito dat -
all the best è nel jet set .
Air bag - very strong -
Liberté est in Hong Kong .
...
Talk show, quiz show:
verba volant , tiremm' innanz.
Sine die, noblesse oblige
video tape con una miss.
Tecnocity, le royalties
nel week end c'è l' ecstasy, 
Una spider per fare crash 
alla luce di mille flash
Gli altri giorni ci son le news:
schiacci il tasto ed esce il pus. 
All is businnes purché sia cash 
riciclandosi a tutto dash
Importante è vestire Hermes 
mala tempora ... o morès!
Maxi faxi digitale 
vae victis: all' ospedale 
ipse dixit "niente male" 
credit card e percentuale.
Supersexy è un big share
ma il clou è la leader group.
Gli hot pants son un po' blasé ,
exclusive for habitué.
Contumace a volte è meglio
prepariamo un trompe l' oeil:
L' immettiamo nell' hard disc
ascoltandoci un compact disc.
Hic manebimus optime
gutta cavat - uh uh - lapidem !
EUREEEEEEEE - KA !


Alessandro abbandona il cono di luce, uscendo da sinistra.
Entra da destra Andrea, in tuta da 'jogging', correndo. Si ferma nel medesimo cono di luce, proseguendo sul posto il suo quotidiano allenamento. Si sente la registrazione di una voce televisiva, come un pensiero che non lo abbandona.


VOCE "La scelta-suicidio guadagna terreno tra i teen-ager americani: circa il trenta per cento dice di averla presa in considerazione, il quindici per cento di averci pensato seriamente, ed il sei per cento di averci provato davvero. In trent'anni il numero dei suicidi è triplicato, diventando la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. E' lo scenario tracciato da un sondaggio della 'Gallup' su millecentocinquantadue ragazzi fra i tredici ed i diciannove anni di ambo i sessi. Tra i motivi i problemi familiari sono al primo posto - quarantasette per cento - , seguiti dalla depressione - ventitre per cento - e dalle incomprensioni con gli amici - ventidue -. Il tasso di suicidi nell'età fra i quindici ed i diciannove anni è di dieci casi ogni centomila persone."


Andrea, proseguendo il suo movimento di corsa sul posto, allarga le braccia. Parla con foga, come una replica che volesse porre una soluzione all'argomento.


ANDREA Uno su diecimila, ecco cos'è! Solamente un coglione, contro novemilanovecentonovantanove con più palle di lui!


Buio .



Casa di Roberta M..


Roberta siede nel divano. Parla a Valerio che è dietro di lei.


ROBERTA Se non hai voglia di far niente, è colpa nostra? ... Abbiamo cercato di darti tutto. Non possiamo farci nulla se dallo studio non hai cavato un buco. Trovati un lavoro! La macchina è l'ultima cosa che potremmo comperarti adesso.


Roberta si alza e va di là. Valerio va a sedere nel divano, allargando comodamente le braccia sullo schienale.


VALERIO Me ne vado. Sì . E stavolta non torno. i suoi occhi inumidiscono, la voce fatica ad uscire. Poi parla in modo sofferto e rabbioso Papà non ha le palle! E tu, sei ...


Valerio si alza e raggiunge la porta. La apre, si gira per un istante.


VALERIO Una troia! Una stronzissima troia!!!


Esce sbattendo la porta. Roberta rientra.



Il ponte .


Alessandro, in piedi, parla senza guardare Deborah, seduta sul motorino.


ALESSANDRO Invece ce l'ho, e ve lo dimostrerò! A te, mio padre, i professori ... Darò un calcio in culo a questo cazzo di mondo: ce la farò, io!

DEBORAH Sì, ce la farai ... pausa A fare cosa?


Silenzio.


ALESSANDRO Non lo so ... So che ce la farò, sfonderò. si gira a guardarla, come a cercar conforto Perché ho le palle, io! 


Lei gli tende le mani. Lui le afferra.


DEBORAH Certo che ce l'hai: Arriverai in alto, tu.

ALESSANDRO stacca bruscamente le mani Cosa ne sai?!

DEBORAH offesa, vuol essere tagliente Perché hai già i soldi, tu. 


Lui si rabbuia, lei scende dal motorino e lo abbraccia da dietro.


DEBORAH E tu, quando sarai 'arrivato', penserai ancora a me?

ALESSANDRO si gira le dà un lieve bacio Dai ...

DEBORAH Mi lascerai. Già ora ti vergogni di me. 

ALESSANDRO Che dici?

DEBORAH Mi hai mai invitato da te? Se i tuoi c'incontrassero, te la faresti sotto!

ALESSANDRO Smettila! piano, come tra sé Non siamo Montecchi e Capuleti.

DEBORAH Chi sarebbero? un po' sarcastica Amici di papà? 

ALESSANDRO La osserva per qualche istante, poi sorride Macché: son due stilisti, tipo ''Dolce & Gabbana', li conosci?


DEBORAH Certo che conosco 'Dolce & Gabbana', per chi mi prendi? offesa, scuote il capo Tu non arriverai da nessuna parte, perché proprio non ce l'hai le palle! E sarò io a lasciarti ... Diventerò prima ballerina!

ALESSANDRO stupito Non sapevo facessi danza: non me l'hai mai detto! 

DEBORAH in tono di ovvietà Chi ti ha detto che faccio danza?!


Pausa . 


Alessandro le accarezza il viso. Vuol fare pace, ma la sua voce non nasconde una buona dose d'ironia .


ALESSANDRO Bene ... Verrò in teatro ad applaudirti.

DEBORAH Teatro? Figurati: per farmi vedere da quei quattro gatti! Farò televisione, io!


Alessandro si gira, scuote un attimo il capo. Le va di nuovo incontro, di slancio, con una foga che disorienta Deborah. Lei si ritrae un po' allarmata ma lui la abbraccia con calore.


ALESSANDRO Perché non tentiamo? Proviamo! Una vita diversa, che nessuno ha mai vissuto ... Non voglio vivere la vita di mio padre. E di nessun altro. E tu, tu non puoi voler vivere la vita di tua madre!

DEBORAH Lascia stare mia madre: che c'entrano sempre i genitori!? pausa Poi te l'ho detto che farò: con le mie gambe, posso fare la ballerina!

ALESSANDRO si stacca un po' Certo, tesoro. la bacia Ti voglio bene. Ce la farai, ed io ti aiuterò pausa Anzi, senti: perché non provi ad iscriverti ad un corso di danza?



Casa di Roberta M. 


Andrea si riveste. Roberta siede sul divano.


ANDREA Probabilmente, è l' ultima volta che vengo qui.


Pausa. Continua a vestirsi. Roberta spegne la sigaretta, tesa.


ROBERTA Fai come vuoi.

ANDREA Certo che faccio quello che voglio: è una vita che nessuno mi dice cosa devo fare!

ROBERTA L' ho capito, che sei uno con le palle!


Pausa . Andrea la guarda, cercando di scrutarne il pensiero.


ANDREA Mi prendi in giro? Guarda che se oggi è andata così, non c'entrano le palle. E nemmeno tu! estrae i soldi e li poggia sul divano Senti ... Ti va di ascoltarmi un po'? Visto che non l'abbiamo fatto ... lei assente col capo Sono innamorato. E' già una storia, ormai. Dura da un po' ... Non è perché sia giovane. Nemmeno so se è bella ...Non so ... Non so perché ... pausa Però mi ascolta . Capisci? Mi ascolta! Io le parlo, e lei mi ascolta. Cerca di seguire il mio discorso, tenta di capirmi.


Pausa. 


ROBERTA E capita mai, il contrario?

ANDREA Cosa?

ROBERTA Tu che ascolti lei.


Pausa.


ANDREA Certo. Sempre! La ascolto, e poi le dico qual è la soluzione migliore. Non può saperla. Troppo giovane. E' come mio figlio. Lui però non ascolta. Parlo, parlo, e lui niente ... Mia moglie, invece, si affretta sempre a darmi ragione: forse per farmi tacere. Chiara no: lei mi dà ragione perché ha fiducia, in me!



Il ponte.


Valerio parla con Alessandro.


VALERIO Adesso come fai? Scusa, cosa gli racconti a tuo padre? Lui ti dà un assegno che io me lo sogno, ti regala un'auto per la maturità ... Un'utilitaria, certo, mica una Ferrari. E tu - che sei veramente maturo si dà dei colpetti col dito sulla tempia - vai in banca, riesci con un pacco di soldi, e che fai? ... Li regali a quel pezzente! pausa Avessi almeno pensato a spenderli cogli amici, toh: una misera cena in pizzeria! Ti avremmo dato tutti del tirchiaccio, va bene, ma porca puttana! ... Povera Deborah, vabbeh che anche con lei sarebbero stati soldi buttati, è così stronza: comunque l'avresti fatta contenta! Un motorino nuovo, magari: gira con quel ferrovecchio. No, Meglio così: uno nuovo glielo fregano il giorno stesso! mette un braccio sulla spalla di Alessandro Senti, Alex: che c'hai? Che ti frulla sempre nel cervello? Stai bene? Sul serio: ti senti bene? pausa Ma non è che tu veramente, col negro ... No, perché tra l'altro stai pure con quella poveretta di mia sorella!



Casa di Andrea T. .


Andrea è in piedi, col pugno sinistro alzato in pura iconografia 'compagno'. Tace per diversi secondi.


ANDREA Ecco come sei, tu. Sei così? Ho davvero allevato un comunista, io, in casa? pausa. Abbassa il pugno Dico: proprio ora che il comunismo nemmeno esiste più?! ... Ai tempi miei, va bene: sono stato comunista anch'io. Sennò me le davano, in quella università maledetta piena di ... comunisti! Ma comunisti di allora. Era anche divertente. Si voleva tutti cambiare qualcosa, e qualcosa è cambiato: che ora, grazie a Dio, i comunisti non esistono più! ... Tranne uno. alza l'indice additando verso sinistra Eccolo là, signori, mio figlio: 'L'ultimo comunista'! scrolla il capo e siede E non cercare di rabbonirmi coi valori cristiani, eh? Non provarci nemmeno! Lo so che il vero cristiano deve 'dare' ... Ma nessuno dei quattro evangeli dice che bisogna dare via l'assegno necessario a ritirare un'automobile! Cazzo, fortuna che avevo già versato l'anticipo ... Insomma: "Date a Cesare quel che è di Cesare", è scritto! Allora, se il padre dà al figlio un assegno, questi deve solo leggere, e se c'è scritto Cesare lo dà a Cesare, e se c'è scritto 'Auto Best' lo va a dare ad 'Auto Best' ... Colpa mia: mi fido troppo, e c'ho scritto il tuo nome! Che ne sapevo che davi tutto a quel ... urla Ma chi è, poi, 'sto negro del cazzo!?! pausa, si riprende Forse, ha proprio ragione tua zia Irene!



Casa di Roberta M. .


Roberta guarda la televisione, fumando una sigaretta. Sente suonare il campanello, si alza dal divano ed osserva dall' occhiello. Non apre. Nuovo trillo del campanello. Roberta apre, ed appare Aziz in completo nocciola.


ROBERTA Non ci posso credere! ... 


Aziz non si muove.


ROBERTA Beh, ora ti ho visto, allora?


Aziz estrae delle banconote dalla tasca. Roberta ride scuotendo il capo. Poi gli fa cenno di entrare.



Il ponte .


Deborah ed Alessandro.


DEBORAH Ma tu sei un bel ragazzo - bello, insomma ... Poi ti monti la testa: diciamo ' carino ' - Vabbeh , sei bello, sennò ti offendi! E c'hai i soldi: perché non cerchi di sfondare? Basta andare in televisione, fai come quello bellissimo, quello che è andato lì, ha sentito una 'proff ' leggere una poesia che faceva schifo, le ha detto in faccia che è una stronza, e il giorno dopo mia madre dice: "Non sai ieri sera cosa hai perso, in televisione!". E' diventato subito famoso, dopo che per anni si era fatto il culo a studiare, scrivere su piccole riviste, d'arte o non so cosa ... Ora lo pagano milioni solo per andare a cena a casa di gente ricca, ma ricca ricca e poi viaggia, vende libri, parla in televisione quando vuole e come vuole. Ora è ministro.


Pausa.


ALESSANDRO Piacerebbe tanto anche a me. Andare in TV, in diretta, pensarti tanto, nuda, farmelo diventare duro duro si tocca i pantaloni all'altezza del pube , e quando m'inquadrano tirarlo fuori, di colpo: 'voilà'! Finirei sui giornali, eh?



Casa di Andrea T. .


ANDREA D'ora in poi dovrai curarti di lei. Piantarla, di fare il ragazzino: può farti anche bene. D' altronde, ora sei maggiorenne. Secondo la legge. Io continuerò a starvi vicino, ma dovrò pensare anche a Chiara, è logico ... Anche lei così giovane, fragile ... Solo qualche anno più di te ... Sai cosa mi diceva l'altro giorno? "Vorrei essere una mamma, per lui." ... Ho risposto che una mamma già ce l'hai: una cara, bellissima mamma. Quello che forse ti è mancato è un fratello, una sorella." Ecco: potrai essere una sorella maggiore, per lui!" Così le ho detto ... Una sorella ... 
pausa Cerca di starle vicino. E' una donna così sensibile, la mamma ... Poi, si rifarà anche lei una vita, è giovane, in gamba. Però, i primi tempi saranno duri, lo sento. Duri per tutti! si osserva le mani: il dorso, le palme Ah, cosa darei per potermi sdoppiare!!!



Il ponte. 


Alessandro appoggiato alla rete guarda l'asfalto sotto i suoi piedi. Entra Valerio da sinistra, lo osserva per qualche istante.


VALERIO Hai saputo? ... Certo, che hai saputo ... Ma non è vero che è colpa tua. Certo, certo che non lo è! E non dar retta a quegli stronzi che dicono che se non gli compravi i vestiti, il motorino, insomma: che se non lo ripulivi ... Però è vero che dava nell'occhio, ora. Specie per chi già lo conosceva. Perché si vedono dei negri messi bene: ma sono attori, cantanti. Qualcuno fa il pugile. E poi è in televisione. O al cinema. Ma così, in mezzo a noi ... Giusto quelli delle ambasciate, o forse nel tuo quartiere ... Qui è difficile anche per noi, e non vogliamo provocazioni! E quel coglione ... si stava scaldando ma subito si riprende Scusa. Quel poveraccio se ne stava lì, su una panchina del parco, a parlare con una di noi! Non facevano niente, ancora, lo so ... Però qualcuno li aveva visti darsi un bacio ... Cristo santo. Quelle gengive, quella lingua tutta rosa che hanno! Pensa se io dovessi baciare una, e poi sapere che il giorno prima ha preso in bocca la lingua di uno di loro... O magari qualcos' altro: che schifo! E non ti offendere, che tu mica sei negro! gli mette una mano sulla spalla Scusa, lo so che è tuo amico. Io non ce l'ho coi negri. Dico solo che hanno un po' esagerato pure loro. Tutti qui, poi nel Burundi chi ci rimane? Fa un sorriso ma Alessandro non ricambia . Si fissano. Valerio improvvisamente lo abbraccia, di slancio. Gli parla con voce sincera Vedrai che se la cava. Ce la farà. Hanno la pelle dura, quelli.



Casa di Roberta M..


Roberta fuma una sigaretta, in piedi , mentre Deborah siede sul divano.


ROBERTA Vi ho dato tutta la fiducia , ed eccomi qua: Valerio non torna, è quasi un mese. Tu, te ne vai sempre chissà dove, poi arriva la polizia a chiedere casa hai fatto, chi incontravi ... Ma chi è quell'Alessandro? Perché si è messo a regalar soldi a quel povero disgraziato? Tu lo conoscevi, il negro?

DEBORAH senza guardarla Perché chiedi queste cose, a me? Come le passi, tu, le tue giornate?! E la polizia ha interrogato anche te, no? E Valerio, Valerio, sì: stava cogli altri quando lo hanno massacrato di botte, sì, lo sanno tutti che era con loro, ma io non l'ho detto.
E tu, invece, tu cosa gli hai detto?


Roberta tace, poi spegne la sigaretta e si lascia cadere sul divano, accanto a Deborah. Resta un attimo pensierosa. Accende un'altra sigaretta. Senza guardare, muove la mano libera lungo i cuscini del divano, verso Deborah. Tocca il telecomando che è poggiato lì, lo prende e lo punta verso il televisore.



Il ponte .


Alessandro e Valerio.


ALESSANDRO Io l' ho capito chi è il male.

VALERIO E chi è?

ALESSANDRO Tu.

VALERIO Io? 

ALESSANDRO Ed io.

VALERIO Tu ?

ALESSANDRO E Deborah.

VALERIO Perché Deborah? Che c'entra Deborah?


Alessandro fa per allontanarsi. Valerio lo ferma per un braccio.


VALERIO No, aspetta! Perché siamo noi, il male? Che significa? Se hai qualcosa da dirmi, dillo: da uomo, con due palle così! l'altro si stacca Dove vai? Tu non puoi dire sempre certe cose e poi startene zitto, e andartene ... 


Valerio torna a prendergli il braccio, scuotendolo. Alessandro lo fissa con sarcasmo.


ALESSANDRO Vuoi sapere i nomi, tutti i nomi, tutti i veri colpevoli? sorride Apri l'elenco del telefono. Leggilo tutto: nomi e cognomi, a voce alta. Ma non basta: ci sono i numeri riservati, quelli che non compaiono. Ed i loro famigliari. Fai così, vai all'anagrafe: tutti i nomi, colpevoli, dal primo all' ultimo.


Alessandro si libera dal contatto, e se ne va.


VALERIO gridandogli dietro Facile, cavarsela così. Tu sei matto, matto qui. Oppure sei ... Quella parola politica ... Ecco: qualunquista!!!



Casa di Roberta M. .


ROBERTA Basta, basta, non ne posso più, capisci? Capisci che non ne posso più di questa vita di merda. Sto invecchiando, invecchio ... Ieri uno mi ha detto che sono troppo vecchia, capisci? Lo vedevo da anni, due volte al mese. Poi, ieri, ero già sul letto: "Le tue cosce", mi fa . "Le mie cosce, cosa?" "Hai la cellulite.""Io non ho cellulite". "Beh, comunque hai tutte smagliature, qui. Qui, qui, e qui" . E mi tocca, indicandomi i punti. Schifoso! L'ho graffiato, gli ho sputato in faccia, l'ho ... pausa Macché! Non ho fatto niente. Proprio niente ... Ho pianto. Lui ha visto le mie lacrime ed ha detto: "Se devo pure spendere i miei soldi per vedere una donna piangere, allora guardo mia moglie". Se n'è andato. Ed io non ho più avuto nemmeno la forza di piangere. 


In quell' istante si apre la porta d' ingresso: Deborah rientra solo in quel momento.


SI SPEGNE TOTALMENTE OGNI LUCE NELLA STANZA .



Casa di Andrea T. .


Andrea in piedi, gli occhi bagnati. Ha pianto.


ANDREA Sai che ti dico? Non me ne frega più un cazzo! 


Pausa. Ha dei singulti, ma si contiene.


ANDREA ...Tu non mi parli. E non lo hai mai fatto. Tua madre ormai mi odia. Ma perché, cosa le ho tolto, quale gioia le dava avermi in casa, non ci odiavamo già? ... Forse no. Però quell'indifferenza, quel perpetuo senso di fastidio ... Non è peggio di ogni altra possibilità?!? breve pausa Non ho nulla, qui, a trattenermi. E' morta anche la zia Irene ... A che serve, tutto? E cosa vi ho fatto, di male? si sforza di recuperare il controllo Zia Irene: l' unica cui fossi veramente affezionato. A parte te, e la mamma. inspira forte e parla deciso Allora parto! Parto da questo ingovernabile paese di merda. Tanto, qui, vengono i comunisti. L'armeria l'ho venduta, prevedo giorni tristi. Vedo un mondo di gente anticaccia, antiquesto, anticristo! ... L'altro negozio è per tua madre. Voglio vedere se almeno così ti smuoverai: può farti bene, ora dovrai scegliere. Quanto a me, una volta l'anno tornerò. sorride, si è ormai ripreso Se avrò voglia, di lasciare quel paradiso. Potrai venire a trovarmi tu, ma credo che non ti andrà. Magari fra qualche anno. Crescendo, si chiariscono tante cose ... O forse s'ingarbugliano ancora di più, chissà. Ecco, comincio anch'io ad avere dei dubbi. Ma è un attimo, passerà. 


Prende dalla tasca un fazzoletto e si asciuga gli occhi. Li leva verso l' alto.


ANDREA Grazie, Dio ... Che mi ha fatto incontrare questa creatura ... Forse un angelo ... Ed io finalmente volo, volo, volo!!!


Solo in questo istante rientra Alessandro dalla porta d' ingresso.


SI SPEGNE TOTALMENTE OGNI LUCE NELLA STANZA .



Il ponte .


Alessandro e Deborah.


DEBORAH Mi dispiace per te, davvero.

ALESSANDRO Perché dovrebbe dispiacere, a te, una cosa che a me non dispiace?

DEBORAH Non è vero che a te non dispiace.

ALESSANDRO Non è vero che a me non dispiace che mio padre vada via?!

DEBORAH No, non è vero!

ALESSANDRO Non è vero?

DEBORAH Sì, non è vero.


Lunga pausa.
Deborah afferra un sasso da terra.


DEBORAH Vuoi sfogarti? ... Su, facciamolo: tanto qui non siamo mai venuti. si guarda attorno Tutto tranquillo. 

ALESSANDRO si guarda attorno anche lui Stavolta non c'è Valerio ... 

DEBORAH Dobbiamo abituarci. Resterà dentro per un bel pezzo.

ALESSANDRO Non è detto... Se Aziz ce la fa ... Se ce la fa, voglio farmi tutti i cavalcavia del mondo, con lui. Ne avrà accumulata, di rabbia in corpo! 

DEBORAH Ora siamo noi due ... 


Alessandro afferra da uno zaino ai suoi piedi una grossa pietra.


DEBORAH Dove l'hai presa?

ALESSANDRO L'ho presa. Ne ho un' altra per te. 


Alessandro estrae altre pietre. Deborah lo guarda allarmata.


DEBORAH Cosa vuoi fare? lui non risponde, fissandola Non sarà come le altre volte. Queste son troppo grosse.


ALESSANDRO No, non sarà come le altre volte. pausa Stavolta risolvo i miei problemi. In un colpo, tutti. Quasi, tutti. Nessuno sospetterà nulla.


Lunga pausa. Guarda fisso la strada. Il suo sguardo esprime dolore ma la sua voce è piatta, incolore.


ALESSANDRO Sta andando all'aeroporto. Ora sarà già in macchina, con lei. Non ci vuol niente. Passerà esattamente qui sotto. Il traffico non è veloce, oggi. Troppe macchine, sempre troppe macchine: sarà facile. Proviamo? 

DEBORAH ... Provare?

ALESSANDRO Sì, cosa cambia? Parte, in ogni caso non lo rivedrò. Si sposerà con lei, laggiù: spenderà tutto con quella lì, e lei è giovane quanto me, e ...

DEBORAH interrompendolo A te dei soldi non importa nulla.

ALESSANDRO Ora. E se un domani cambiassi idea?


Pausa.


ALESSANDRO Dicono tutti che è solo perché sono giovane, ma che poi capirò ... Il denaro, il potere ... Per una volta voglio credergli!


Silenzio.


DEBORAH Se lo facciamo, questo ci unirà ... Per sempre, vero? 

ALESSANDRO Certo. Sarà il nostro segreto.

DEBORAH Ho paura.

ALESSANDRO Anch' io. 

DEBORAH E se ci prendono? 

ALESSANDRO Non c'è mai nessuno qui attorno. Chi dovrebbe venirci quassù, su questi inutili ponti di merda mai finiti, messi su per rubare denaro pubblico?! Sento che è il posto ideale.


Lei lo fissa attentamente alcuni istanti.


DEBORAH Sicuro.

ALESSANDRO No. Ma, a noi, ci hanno mai presi? Siamo due con le palle, noi ...


Nel silenzio, Alessandro guarda sotto. Cominciano a sentirsi, forti, i rumori di una strada percorsa da molte automobili. Sempre più invadenti, fastidiosi, frastornanti. Alessandro sussulta.


ALESSANDRO Eccola! indica verso un punto della platea Eccola! Basterà lanciarla tre secondi prima ...

DEBORAH Prima, quando?

ALESSANDRO Do io il via ... No, vediamo chi vince, dai!

DEBORAH Spaventata ma anche eccitata Ale, sei sicuro? ...


Alessandro, la pietra già sporta fuori si volta a guardarla.


SIPARIO