Spero di tenerla…

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GLI ATTORI:

PADRE  VASCO   il  sacerdote.  Insoddisfatto  della  propria  esistenza:

convive col rimpianto di non essere diventato un cantante rock.

FRA’ PANCRAZIO il frate sagrestano accidioso, col vizio malcelato delfumo.

MESSERE IDDIO & SATANASSO si “godono” lo spettacolo. Sicontendono le anime in una sorta di partita, bisticciando tra loro, fra speranze e disillusioni.

RAMBALDO l’architetto: in chiesa per confessare gli eccessi della seraprecedente e le manchevolezze nel suo rapporto con la convivente Milena. Pesantemente attratto dall’alcool.

RENATO il latin lover: in chiesa per confessare la sua reale debolezza: idolci di pasticceria.

ANNA la donna superficiale, innamorata di Renato: cerca rifugio ai propripatimenti fanciulleschi.

SAVERIO OLIVETTI l’imprenditore: borioso e arrogante. Emerge nellaconfessione il triste rapporto con la moglie e la figlia.

ADDOLORATA l’animatrice: lussuriosa. Confessa la propria debolezza,vera ragione per cui non ha saputo compiere l’ultimo passo verso il matrimonio.

FIORENZA la catechista, un po’ bigotta. Emergerà la sua invidia neiconfronti di Miriam, la vicina di casa.

LA SIG.RA NUNZIA la donna delle pulizie. La vicenda metterà in risaltola sua avidità.

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EMERENZIA la pazza mistica. Sprigionerà, nei suoi eccessi mistici, lasua ira folle.

IDA RAMBAO il trans: sente il bisogno di confessare le propriestravaganze.

ANGELO il messaggero, servo di Dio.

LUCA & MATTEO i chierichetti.

IL CORO DELLE SUORE

I MUSICANTI

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Apertura Sipario

Padre Vasco è inginocchiato tra i banchi. Prega

PADRE VASCO: Oh Signore, dura fare il sacerdote. Tutti i giorni lastessa solfa: la messa delle 7.00, la messa delle 9.00, la messa delle 10.00 …i vespri.

Il catechismo …gli incontri con gli adolescenti, gl i incontri con i giovani, gli incontri con gli adulti… le visite agli anziani . Ah, quante ne devo sentire, Signore…

Si alza. Gironzola per la chiesa

Mah, a volte mi chiedo: è davvero questa la mia vocazione? Come sarebbe stata la mia vita se avessi realizzato il sogno che avevo da ragazzo: diventare una rock star… Le luci, il pubbl ico, la mia chitarra, la leggerezza della vita dell’artista… Suonare come Ji mi Hendrix e magari portare il messaggio del Signore da un palcoscenico…

E poi anche il mio nome: Vasco… Non sarà mica un no me da prete, Vasco!

Dieci anni in questa Parrocchia: sempre la solita processione, i soliti altarini, le solite facce dipinte sulle pale.

Dovevo fare il musicista… Dovevo suonare la chitarr a. Mi ci vedo: Padre

Vasco e gli Arcangeli: musica della Madonna!

E invece sono chiuso qui… e per di più oggi mi tocc a pure confessare! Già lo so cosa verranno a raccontarmi: la signora Maria che ha paura di offendere il marito, di tradirlo perché si è invaghita del salumiere …sì, certo: pia donna per venire a confessarlo, non fosse che il marito è morto trentotto anni fa, Santo Cielo!

Il signor Ferrante che mi scrive tutte le bestemmie che ha detto durante la settimana …sì, me le scrive su un foglietto, me lo porge e poi mi chiede: “quante Ave Maria per riparare stavolta, Padre?”.

Oh, Signore, tramonti presto il Sole sulla dura giornata del tuo umile servo.

Segno della croce e se ne va in sacrestia

SATANASSO: E questo sarebbe un prete, Messere? E quale sarebbe lasua missione laggiù: radunare le pecorelle smarrite sul prato di Woodstock?

MESSERE IDDIO: Zitto tu, Satanasso! Padre Vasco è un egregiosacerdote: ha già assicurato al Cielo …dunque vedia mo …1428 anime da quando, giovanissimo, giunse, curato d’anime, nella Parrocchia di San Giulietto. Correva l’anno del Signore…

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SATANASSO: L’anno del Signore? Quale signore?

MESSERE IDDIO: Zitto Satanasso! O ti rispedisco a spalare il letame deidannati!

SATANASSO: Scusatemi, Messere…si diceva per ischerzo.

MESSERE IDDIO: In guardia, piuttosto! Sei pronto?

SATANASSO: Pronto, pronto! Diamo inizio alle danze …e che vi nca ilmigliore, Messere!

Entra Nunzia dalla sacrestia, con la scopa in mano, si guarda attorno con fare ambiguo. Entra Fra’ Pancrazio.

NUNZIA: Oh, salve Fra’ Pancrazio! Come va, tutto bene?

FRA’ PANCRAZIO: Sì, sì… bene. Ma lasci, faccio io! (tenta di afferrarela scopa)

NUNZIA: Ma che fa?! Lei che fa le pulizie, Fra’ Pancrazio?! Cos’è: unmiracolo? Ha forse avuto una visione, una rivelazione celeste?

FRA’ PANCRAZIO: Ma no, che dice?! Dia qui!

NUNZIA: Ne è davvero sicuro, Fra’ Pancrazio? E’ sicuro di sapere comesi usa?

FRA’ PANCRAZIO: Faccio io, le dico. Vada su, ci penso io! (prende lascopa e spinge fuori Nunzia)

NUNZIA: Ma che modi: non si tratta così una signora delle pulizie; chemaleducato!

Fra’ Pancrazio, rimasto solo, ramazza qualche secondo, si guarda intorno e accende una sigaretta spaparanzato sul banco

SATANASSO (decisamente compiaciuto): 1 a 0, Messere! 1 a 0! Fra’Pancrazio, l’accidioso… un fuoriclasse nella nostra formazione!

Smorfia di Dio. Entra Padre Vasco

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PADRE VASCO: Fra’ Pancrazio, che stai facendo lì?!

FRA’ PANCRAZIO: No, niente… controllavo che il banco fosse propri oliscio, pulito…di legno…

PADRE VASCO: E questa puzza, cos’è?! Non dirmi che hai comprato dinuovo l’incenso del discount! Quante volte te l’ho detto di non risparmiare sull’incenso: per una processione ben fastosa, di dolce essenza empirem’ la nostra chiesa. Per una funzione più parsimoniosa, che faremo Fra’ Pancrazio?

FRA’ PANCRAZIO: Nell’aria qualche petalo di rosa…

PADRE VASCO: Oh, bravo, Fra’ Pancrazio! Petali di rosa e non odore difieno bruciato!

Piuttosto, sei andato a recuperare i ragazzi della squadra di calcio? Ti ricordi, Fra’ Pancrazio, che stamane hai portato i ragazzi alla Parrocchia di Santa Margherita per la partita e che dovevi passare a riprenderli alle 15.00, oggi pomeriggio? Ci sei andato, Fra’ Pancrazio?

FRA’ PANCRAZIO: Eh no, Padre Vasco: è l’unica cosa che non ho fatto!

PADRE VASCO: L’unica cosa che… ma se dovevi fare solo quello!

FRA’ PANCRAZIO: Ma Padre Vasco, ho dovuto dar da mangiare aipesci rossi… poi mi sono anche lavato i denti…

PADRE VASCO: Oh Signore mio, perdona questo nostro fratelloPancrazio che non sa quello che fa …anzi, che non f a …per non avere il dubbio, lui risolve il problema alla radice!

MESSERE IDDIO: Vedi, vedi Satanasso: da buon pastore, Padre Vasco

chiede perdono a Dio per il peccato altrui: 1 a 1! In guardia!

Smorfia di Satana

FRA’ PANCRAZIO: E quindi?

PADRE VASCO: Quindi adesso andiamo di là, in sacrestia, ci facciamoun bel bicchierino di vin santo con due cantuccini ché tanto le mamme dei nostri ragazzi non sono in ansia perché li aspettavano a casa per le tre e mezza e sono solo le cinque…

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FRA’ PANCRAZIO: Oh sì, i cantuccini, che buoni i cantuccini! Ma sì, infondo c’è tutto il tempo…

PADRE VASCO: C’è tutto il tempo?! Vai! Sbrigati, disastro con il saio!

Muoviti o è la volta che ce li ritirano tutti dal catechismo!

FRA’PANCRAZIO: Ah, perché io avevo capito che passavamo un attimodalla sacrestia…

PADRE VASCO: Corri! E vedi di riportali indietro. Tutti!

FRA’ PANCRAZIO: Certo Padre, lo consideri già fatto!

Fra’ Pancrazio esce e Padre Vasco si inginocchia su un banco

PADRE VASCO: Prima di tutto viene la tolleranza, Padre Vasco, subitodopo è l’umiltà! Come diceva Sant’Osvaldo: la pazienza è la virtù dei forti!

MESSERE IDDIO (annuendo): Beh, non era proprio Sant’Osvaldo mabene, Padre Vasco, bene!

PADRE VASCO: Adesso prendo il breviario, dico qualche bellapreghierina e attendo serenamente l’arrivo dei fedeli. Ascolterò con gioia le loro brillanti richieste di riconciliazione con il Signore…

SATANASSO: Il vostro discepolo, Messere, sembra avere un fare un po’ironico; non sembra convinto di quello che dice. Non pare…

MESSERE IDDIO: Zitto, Satanasso! Mettiamolo alla prova, vediamo chefa!

Entra un imbarazzato Rambaldo che, dopo essersi guardato un po’ attorno decide di farsi avanti

RAMBALDO: Mi scusi Padre…

PADRE VASCO: Ah, una pecorella smarrita…e dall’aroma corposo c heemana, posso dedurre che si è smarrito dentro a una bottiglia di cognac!

RAMBALDO: Ehm…si ecco, Vossignoria, io ho passato una serat atremenda…o forse bellissima…non ricordo granché...

Io non sapevo proprio con chi parlarne ma ne sentivo il bisogno, ecco…

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PADRE VASCO: Una confessione?

RAMBALDO: Cosa?

PADRE VASCO: No dico, vuole che la confessi?

RAMBALDO: Io…non sono molto pratico…vorrei, avrei voglia dipurificarmi, ecco…

PADRE VASCO: Non si preoccupi, ne vedo tanta di gente che non èmolto pratica ma ci parlo lo stesso, sa? …ci trovia mo a meraviglia! Venga, si accomodi nel confessionale.

MESSERE IDDIO: Volontà di purificazione, pentimento, profondo anelito

di redenzione: 2-1 per noi, Satanasso!

Smorfia di Satana

Rambaldo e Padre Vasco entrano nel confessionale

RAMBALDO: Nel nome del…

PADRE VASCO: Ma che fa? Mi ruba le battute?

RAMBALDO: No Sire, non mi permetterei mai…è che pensavo di partireio…di lanciarmi...

PADRE VASCO: Lasci fare a me …lei non si preoccupi …

RAMBALDO: Va bene, Santità…

PADRE VASCO: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo…

(Padre Vasco attende che Rambaldo risponda e dopo un po’ in modo

seccato e con ampi gesti)

Amen!

RAMBALDO: Ah sì, ok!

PADRE VASCO: No, senta…lei deve dire Amen!

RAMBALDO: Io? Ah, oh…sì, sì mi scusi Eccellenza, mi scusi. Sa com’è,non sono molto pratico.

PADRE VASCO: Non importa…ricominciamo. Nel nome del...

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RAMBALDO: Amen!

PADRE VASCO: Deve farmi finire!

RAMBALDO: Ah mi scusi…

PADRE VASCO: Allora io recito la formula e lei poi dice…

RAMBALDO: Amen!

PADRE VASCO: Bravissimo, e poi faremo la nostra chiacchierata e, semi è concesso, le perdonerò i suoi peccati.

RAMBALDO: Sul serio, lei lo può fare, Maestà?

PADRE VASCO: Sì certo …ma lei non è mai stato in Chiesa?

RAMBALDO: Ecco…alle elementari qualche volta, però, insomma…nonentro in una chiesa da…ecco, ad occhio e croce, sar anno trentasei, trentasette anni…

PADRE VASCO: Ah bene, bene! Quindi sarà una riconciliazionedecisamente corposa… non si preoccupi che abbiamo tempo, dottore!

RAMBALDO: Architetto! Mi chiamo Rambaldo, Eminenza, e sonoarchitetto…ma andiamo avanti perché mi sembra una scena già vista, questa…

PADRE VASCO: Allora, nel nome del Padre, del Figliuolo e dello SpiritoSanto…

RAMBALDO: Amen!

PADRE VASCO: Bene fratello, mi parli dei suoi peccati!

RAMBALDO: Ecco Sire, vede, io ho un rapporto burrascoso con la miaconvivente, Milena. Noi stiamo assieme da 17 anni ed ho scoperto che lei mi tradisce…

PADRE VASCO: Suvvia, come fa ad esserne certo?

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RAMBALDO: Una sera, mentre dormivamo, l’ho sentita che faceval’amore con lui.

PADRE VASCO: Ma figliuolo, è sicuro di non sbagliarsi? Sua mogliecopula con i suoi amanti con lei a letto che sta dormendo?

RAMBALDO: Sì Padre…io credo che la cosa vada avanti da un p aio diannetti. Ma temo che lei, ultimamente, abbia deciso di farmi capire qualcosa…

PADRE VASCO: Ma ne è certo?

RAMBALDO: Sì, ne sono sicuro, Santità!

Poi ieri sera sono andato al bar qua dietro…“da Mar io” e ho alzato un po’ il gomito…un po’ troppo.

Sa, ho ricordi confusi. Non vorrei avere peccato, ecco…

C’erano delle ragazze con i capelli strani che mi ammonivano dicendo che dovevo pentirmi. Poi, dopo, mi sono ritrovato nella fontana in fondo alla strada: facevo il bagno svestito con un…con un transessuale e altri tipi strani: uno parlava sempre, un altro ripeteva quello che diceva il primo e il terzo parlava di coccinelle e di cose verdi…

Èforse una cosa obbrobriosa, aberrante, brutta? Ecco, Vostro Onore, io non voglio che accada mai più!

PADRE VASCO: Ma no, non si preoccupi. Qualche birra, magari un po’

di vin santo: ci si può lasciar andare ogni tanto, via…

RAMBALDO: No Santità, non se poi ci si trova a nuotare nudi incinquanta centimetri d’acqua con un…kinder sorpresa … Mi perdoni Padre, mi perdoni, non ero in me…e quella cosa…non ho mai visto una cosa come quella…

PADRE VASCO: Si contenga per favore!

RAMBALDO: Sì, sì…mi perdoni. Ecco, l’alcool. Io volevo smet tere manon ce la facevo proprio. La musica, la gente e le risate che accompagnavano un bicchiere dopo l’altro…

PADRE VASCO: Ritiene dunque di avere un problema con il bere?

RAMBALDO: Sì, Cavaliere: bevo copiosamente! Sa, ho sempre unasete brutta bestia…

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PADRE VASCO: Ah, ecco… altri peccati figliuolo?

RAMBALDO: No Maestà, io lavoro sempre…insomma, quando nonsono al bar…

PADRE VASCO: Dunque nient’altro da confessare?

RAMBALDO: No, non credo.

PADRE VASCO: Alla messa, la domenica, lei ci va sempre?

RAMBALDO: Beh, non esattamente…

PADRE VASCO: Peccato! Pronuncia il nome di Dio invano?

RAMBALDO: Beh, solo se necessario…

PADRE VASCO: Peccato. Onora, lei, il padre e la madre?

RAMBALDO:  Sì,  sì:  li  onoro,  però,  ora che ci penso,  non li vedo

da…dunque…tre anni: sa, stanno all’ospizio.

PADRE VASCO: Peccato. Ha mai rubato?

RAMBALDO: Beh, la domanda è piuttosto vaga…

PADRE VASCO: Peccato. Doppio peccato! Non si mente ad un Pastoredi Dio! Commette atti impuri?

RAMBALDO: Beh, cosa sono…

PADRE VASCO: Desidera la donna d’altri?

RAMBALDO: In che senso?

PADRE VASCO: Ahh… e la roba?

RAMBALDO: Beh, questo sì! Hehe!

PADRE VASCO: E’ un peccato anche questo!

Le viene in mente altro? Che ne so…ha ucciso qualcu no, torturato degli animali, organizzato degli olocausti?

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RAMBALDO: No, no: sono una persona perbene, io!

PADRE VASCO: Beh, se dovessi fare il conto della penitenza dovreifarle dire un dodicimila rosari!

Facciamo così, Rambaldo: ventisette Ave Maria e diciotto Padre Nostro.

E accenda anche dodici o tredici candele che non le farà male.

E poi, quando avrà finito, fuori dalla chiesa, in parte al portone, c’è l’immondizia da buttare. Va bene?

RAMBALDO: Si può contrattare?

PADRE VASCO: No!

RAMBALDO: Allora va bene.

Entra il coro delle suore

PADRE VASCO: Sicché io ti assolvo da ogni peccato, quelli che qui haiconfessato e tutti quelli che, Dio sa perché, in questo momento non ricordi.

Nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo...

RAMBALDO: Amen!

PADRE VASCO: Ben fatto figliuolo, ora puoi andare.

Rambaldo esce dal confessionale e si dirige verso i banchi, si inginocchia Padre Vasco si dirige in sacrestia e saluta le suore

CANZONE: RAMBALDO ALL’ALBA

Entra Fiorenza che si siede accanto a Rambaldo Silenzio ed imbarazzo finché Rambaldo…

RAMBALDO: Salve!

FIORENZA: Buongiorno.

Rambaldo prende il Vangelo e comincia a sfogliarlo con fare stupito

RAMBALDO: Ma…non è male ‘sto libro!

FIORENZA: Sì, direi…

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RAMBALDO: Ha letto qui cosa c’è scritto? Date a Cesare quel che è diCesare. Ma chi è ’sto Cesare?

Smorfia di Fiorenza

Ma lei lo ha letto tutto?

FIORENZA: Ma sì, certo! Che domande! Sono catechista, io!

RAMBALDO: Ah, catechista. Anche Cesare era un catechista?

FIORENZA: Ma insomma, che dice: Cesare, Kaiser, Kzar! L’imperatore!Pagate all’imperatore le sue tasse, ma quello che è di Dio, datelo a Dio: il vostro cuore, la vostra anima, intende dire la Scrittura…

RAMBALDO: Ah ecco, ecco…piacere sono Rambaldo, sono in citt à per

un convegno: faccio l’architetto!

FIORENZA: Io sono Fiorenza, casalinga!

RAMBALDO: Convivente, alla frutta!

FIORENZA: Sposata; felicemente!

RAMBALDO: Mi piace andare al bar!

FIORENZA: Sono catechista.

RAMBALDO: Non ho figli: solo il cagnolino della mia compagna,Milena…si chiama Sandro.

FIORENZA: Io ho tre bambini, splendidi!

RAMBALDO: Famiglia meravigliosa eh, Fiorenza?

FIORENZA: Certo: la mia è una famiglia modello. Ci vogliamo bene, cidividiamo i compiti, ognuno fa serenamente la sua parte.

RAMBALDO: Ehm…suo marito…li porta i sacchetti dello sporco nelcassonetto?

FIORENZA: A dire la verità no, ma è molto ordinato, fa molte altre cose.

RAMBALDO: Si stira forse le camicie?

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FIORENZA: Ma no, che dice, non è un lavoro da uomini quello!

RAMBALDO: Io me le stiro…

Vantandosi della sua camicia, per la verità stropic ciatissima

FIORENZA: Sul serio? Anche il marito della mia vicina di casa, lasignora Miriam, ogni tanto stira…

RAMBALDO: E mi dica, suo marito lo passa l’aspirapolvere?

FIORENZA: Ma non che dice: non sono cose da uomini…

RAMBALDO: E il marito della signora Miriam, lui, lo passal’aspirapolvere?

FIORENZA: Lei dice di sì…ma io stento a crederci!

RAMBALDO: E magari le dice anche che i figli si lavano i denti senzafarselo ripetere e poi filano dritti a letto; che il gatto la fa sempre nella sua cassettina e che i suoceri sono persone simpaticissime e mai invadenti…

FIORENZA: Sì, mi dice anche questo…

RAMBALDO: Non le dirà anche che loro decidono insieme dove andarein vacanza, senza litigare, e che il sesso è ancora una faccenda formidabile dopo 20 anni di matrimonio?

Fiorenza strappa la cinghia della borsetta

FIORENZA: Sì, mi dice anche questo.

RAMBALDO: Beh, ma lei non è invidiosa perché ha una famigliafantastica, no? Collaborate, vi volete bene…

Torna Padre Vasco dalla sacrestia

FIORENZA: Padre Vasco, Padre Vasco! Devo parlarle della prossimalezione del catechismo. Avevo pensato di impostare il discorso su…

PADRE VASCO: Lasci stare, Fiorenza. La sua collega dell’altra classe,la signora Miriam, ha già preparato la lezione in maniera divina; prenda

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spunto da lei, la consulti, creda a me, quella donna ha grandi, grandi talenti!

Padre Vasco torna nel confessionale

RAMBALDO: Donna davvero speciale questa Miriam!

FIORENZA: Grandi, grandi talenti?! …Lei?!

SATANASSO: Ho come l’impressione che qui stia germogliando il semedell’invidia, Messere…non so cosa ne pensiate voi m a a me pare di avere conquistato un buon punticino. Eheh: 2 a 2, in guardia!

Smorfia di Dio. Entra Emerenzia, la pazza

EMERENZIA: Padre Vasco! Padre Vasco! Padre Vasco!

FIORENZA: Padre Vasco ora non c’è: ha altro a cui pensare, PadreVasco! Cosa la tormenta, stavolta, signora Emerenzia?

EMERENZIA: Ho visto l’Arcangelo Gabriele! L’Arcangelo Gabrielecapisce?! Ho visto l’Arcangelo Gabriele! Era bellissimo: alto, alto, alto, biondo con dei bellissimi capelli ricci, aveva le ali, due! La gonnellina e il petto scolpito che mi sembrava il Riciard Ghir. E poi aveva una spada in mano che bruciava tutta!

RAMBALDO: E questa da dove salta fuori? È una catechista?

FIORENZA:    Ma   no,   è   la   signora   Emerenzia,  la   visionaria    della

Parrocchia (battendosi  il  dito  sulla  fronte  come  per  dire:  la  toccata).

Signora Emerenzia, si calmi adesso, non può avere visto l’Arcangelo!

EMERENZIA: No,no,no,no,no,no! Era proprio lui, ti dico! Stupida scioccainvidiosa che non sei altro! Mi è apparso tra le nubi di vapore del minestrone mentre cucinavo. Mamma mia, quanto era bello! Si è fatto avanti tra gli aromi di carota e cipollotti e mi ha detto:

Saltando da destra a sinistra, con voce più virile per le battute dell’Arcangelo

”Emerenzia”

Ero io! Capite? Chiamava me! E io: “Comandi!”

“Emerenzia! Dammi del minestrone o partorirai con grande dolore!”

”Non è ancora pronto ci vogliono venti minuti! Vuole magari, nel frattempo, un analcolico oppure un po’ di tonno con dei grissini?”

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“No, donna! Dammi solo del minestrone!”

“Ma Gabri, prenda della soppressata calabrese: la vuole un po’ di soppressata calabrese, signor Arcangelo?”

(Rivolgendosi a Rambaldo e Fiorenza): Non potevo mica lasciarlo lì a tavola senza niente da mangiare… Ma lui mi ha rispo sto un po’ seccato: ”Renzy…t’ho detto di no!”

Ah, ma quanto era bello…Mi sembrava il Massimo Ciav arro…che bello…

“Il minestrone andrà più che bene”

“Ma…Senta Gabri, a cosa devo la sua gradita visita? Non sarà per le cose che ho detto la settimana scorsa su San Gennaro o per la battutina sulle donne di Chiavari? Io non volevo…”

“No, donna, tu devi andare subito in Chiesa e dire che il tempo è venuto,

la profezia si sta realizzando, e tutti dovranno pagare per quello cui sono

mancati. La fede! La preghiera! Avete disobbedito agli ordini e io tornerò

con le mie schiere di cinque o sei angeli per portarvi tutti al cospetto

dell’Altissimo!  La  profezia  celeste  è  pronta  ad  avverarsi  e  nessun

chirurgo estetico potrà rifare il viso della Ventura, scoppieranno i seni ed

il sedere della Marini…Boom!!

Ahahah!

Lui verrà per dare una ramazzata, portando con sé i virtuosi. L’ascesa del demonio arderà chi sarà rimasto quaggiù!

Maurizio Costanzo friggerà nel suo grasso in un soffritto d’aglio e….”

PADRE VASCO: Emerenzia! La smetta, è un luogo sacro!

EMERENZIA: Padre Vasco, Padre Vasco! Proprio lei. Ho vistol’Arcangelo Gabriele. (mentre Padre Vasco la accompagna al portone) Gabri che bello che sei. Senta Padre, non è che lei ha, per caso, il suo numero…magari fra religiosi vi sentite…

Sulla porta si trattengono per un attimo Padre Vasco ed Emerenzia. Il primo la convince infine ad andarsene. Fiorenza e Rambaldo guardano la scena. Intanto…

SATANASSO: Ahahaha, gli uomini: mi fanno bruciare dalle risate! Folli,dissennati, ridicoli! L’avete sentita, Messere, la donna? Blatera e sragiona e un’ira cieca guida le sue visioni. Mi permetterete di dire che questo è un bel punto per la nostra squadra.

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MESSERE IDDIO: No, la donna è obnubilata. I fumi della pazziaannebbiano la sua vista. Ella non vuole il male, Satanasso. Ella non scorge l’errore: vaga sperduta nelle tenebre!

SATANASSO: Ma Messere, quella donna è una ciarlatana! Mente; portaagli altri fedeli falsa testimonianza: lo sappiamo bene, Noi, che l’Arcangelo Gabriele non è più in servizio!

MESSERE IDDIO: Perdindirindina, Satanasso! Non farmi perdere lapazienza o, quant’è vero Iddio, ti rispedisco ad arrostire nelle viscere della terra! La donna è folle. Non vuole il male: non lo conosce, non lo distingue: per questo lo compie!

SATANASSO: Quindi niente punticino…

MESSERE  IDDIO: Giammai, non lo concedo! Si rimane sul 2 a 2,

Satanasso: in guardia!

Emerenzia esce

PADRE VASCO: Ma Signore, tutte a me devono capitare…

Fiorenza si avvicina a Padre Vasco ma entra Anna piangendo disperata e Fiorenza torna vicina a Rambaldo

ANNA: Oh, povera me, ero certa che mi amasse ed invece… Tutto, tuttome lo faceva pensare: mi ha fatto regali splendidi: guardate qui che belle scarpine! Mi ha portato al cinema, al ristorante vietnamita, alla fiera del bovino…persino la palla della verità lo diceva: Ren ato vive per te, Renato è follemente innamorato di te! Seee…Quell’uomo è solo un porco! Ed io a credere a tutto quello che mi diceva, povera sciocca. Piccola bambolina indifesa nelle mani di quel mostro! Si è preso gioco di me e mi ha tolto la dignità, sporcaccione!

PADRE VASCO: Figliola, che sono questi strilli, che c’è? Questo non èuno stadio, non stiamo assistendo ad una partita.

SATANASSO: Ah no? Messere, li sentite gli uomini, laggiù? Non sirendono nemmeno conto che prendono parte alla nostra partitina… Siete proprio sicuro, Messere, di averli fatti a Vostra immagine e somiglianza? No, perché paiono così burberi, così ignoranti…così …scemotti!

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MESSERE IDDIO: Zitto Satanasso! E’ una questione di libero arbitrio!Devono poter pensare ciò che vogliono…decidere, ritenere ciò che credono!

ANNA: Mi scusi Padre ma sa, sono davvero disperata…

PADRE VASCO: Hai perso la fede, figliola?

ANNA: Oh no, non mi ero ancora sposata, grazie a Dio!

PADRE VASCO: E allora che c’è, cara? Perché vieni alla casa delSignore?

ANNA: Ma veramente io pensavo che questa fosse una Chiesa…

PADRE VASCO: Sì figliola, sì…desideri forse trovare conforto ne lsacramento della riconciliazione?

ANNA: No Padre, veramente sono qui per confessarmi!

PADRE VASCO: Sì va bene, ho capito figlia mia: seguimi.

Padre Vasco ed Anna entrano nel confessionale

RAMBALDO: Senta, signora Fiorenza: l’Onorevole mi ha raccomandatodi dire alcune preghiere… ecco, il Padre Nostro…com ’è che comincia? Lei si ricorda?

FIORENZA: Ma come? Non conosce nemmeno le preghiere basilari delnostro Credo?

Entra Saverio Olivetti borbottando qualcosa di incomprensibile. Vede poi Rambaldo

SAVERIO OLIVETTI: Weh, ma io ti ho già visto a te…

RAMBALDO: Non credo proprio: non vivo qui, sono in città per lavoro…

SAVERIO OLIVETTI: Ah, per lavoro, e cosa fai? Il rappresentante dicandele, vendi altari? Io a te ti ho visto ieri sera da Mario, ora ricordo: Rambaldo, il dottor Rambaldo!

RAMBALDO: Architetto…

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SAVERIO OLIVETTI: Piuttosto, io dovrei fare una confessione lampo

perché mia moglie Bice dice che sono pieno di peccato: dov’è il prete?

FIORENZA: Padre Vasco in questo momento sta confessando unapovera anima. Dovrà aspettare il suo turno, signore!

SAVERIO OLIVETTI: Aspettare il mio turno? Non ci ho mica tempo haperdere io, ci ho un’azienda da mandare avanti, io! E per di più ho promesso a mia figlia di andare a recuperarla al centro sociale: voglio farmi una bella doccia di acqua santa prima di avvicinarmi a certi ambienti, sa…

Ramby, spiega alla tua signora che razza di uomo d’affari sono!

RAMBALDO (a bassa voce): Uno che va a trans!

Ma no Saverio, questa non è la mia signora. Fiorenza è solo una catechista e per di più cert’uni insinuano che sia molto meno brava della signora Miriam, hehe!

SAVERIO OLIVETTI: Ma su dai, Fiore! Come puoi tu, nella vita, esserela numero uno? Se non sei stata la più brava fino a desso vuol dire che sei negata, su! Io sì che sono un tipo realizzato: “Cantine Olivetti, il vino che non ti aspetti!”. Io vendo vino in tutto il mondo…vedi: ci ho 4 cellulari, io! Ascolta un consiglio dal migliore: lascia perdere!

FIORENZA: Ma come si permette…

SAVERIO OLIVETTI: Piuttosto: dimmi quando torna il prete che non homica tempo da perdere, io! Non come voi due qua…

FIORENZA: Signor Saverio, lei è quantomeno impertinente…

SAVERIO OLIVETTI: Ma dai che scherzo, Fiore! C’è un bar qui? Unospaccio aziendale? Dov’è che si può comprare una birra? Ce l’avete un sandwich da regalarmi?

Entra Fra’ Pancrazio con una birra e un sacchetto di patatine in mano

SAVERIO OLIVETTI: Senti, suorino! Cosa fai con una birra in chiesa,dove l’hai presa? E per me? Chi sono io? Il figlio del prete? Dammi qui su, offrimene almeno un sorso!

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Spero di tenerla…

Briciole d’anime sghembe… di N. & P. Salvinelli


Fra’ Pancrazio dà la bottiglia a Saverio che se la scola e non la rende

SAVERIO OLIVETTI: Senti un po’: ma tu mi puoi fare una confessionelampo?

Fra’ Pancrazio accenna possibilista

FIORENZA: No! Non può confessare! È solo il sacrestano e gli voglionorevocare i voti perché…

SAVERIO OLIVETTI: Brava Fiore! Tu riesci sempre a rovinare tutto, eh?

Al tuo maritino le balle gliele hai già tagliate o incidi poco per sera?

FRA’ PANCRAZIO: Uuuuuuuuuuuuuuuuuuu!

RAMBALDO: Uuuuuuuuuuuuuuuuuuu!

FIORENZA (molto irosa): Signor Saverio! Io non taglio niente a nessunoe se vuole un’opinione spensierata lei è un grandissimo maleducato! E se proprio, proprio devo dirglielo lei è anche un po’…stronzo, ecco!

PADRE VASCO (mette la testa fuori dal confessionale): Ma signoraFiorenza! Le sembra il caso? Cos’è questo fracasso?

Fra’ Pancrazio va in sacrestia

FIORENZA: Ma io…anche i signori hanno alzato la voce…

PADRE VASCO: Da lei proprio non me l’aspettavo! Un po’ di silenzio:

questo è un luogo sacro…e quelle parole così volgari, suvvia!

SAVERIO OLIVETTI: L’ha combinata grossa, Fiorenza…

Fiorenza sta per esplodere di rabbia

SAVERIO OLIVETTI: Io vado a farmi un giretto fuori che qui tira aria diburrasca. Sei stato tu Rambaldo? Dai che scherzo! Lo sappiamo che è stata Fiore! Certi venti fa, la Fiorenza…sporcaccio na!

Sguardo torvo di Fiorenza, pugni chiusi. Saverio esce

SATANASSO: Questo mascalzone trabocca letteralmente di superbia,

Messere! E’ fantastico: le sue parole sono musica per le mie orecchie!

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Non è vizio che questi non possa coltivare: un vero demonio! Qui il punto

non mi pare in discussione: 3 a 2 per noi, Messere!

Smorfia di Dio. Fiorenza china il capo tra le mani e piange disperata. Sbiascica le parole… Rambaldo prova a rincuorarla c on pacchette sulla spalla. Entra il coro delle suore

FIORENZA: Io non capisco perché…mi dice sempre che…non èpossibile che solo io…

CANZONE: BRICIOLE SGHEMBE D’ANIME

Padre Vasco ed Anna escono dal confessionale e lui l’accompagna al banco. Anna rincuorata, si rivolge a tutti con tono sollevato

ANNA: Rieccomi qui, pulita come una Rosellina. Mi sento rinata;profumata come un tulipano, delicata come una margheritina…

RAMBALDO: Hanno un bel tronco, i fiori, qui da voi…

Smorfia di Fiorenza a Rambaldo

ANNA: Oh, ma quale tronco: io mi sento leggera come un petalo,candida e frizzante come la rugiada, meravigliosa e morbida come…

FIORENZA: Sì, Anna: riconciliata! Ti senti riconciliata con il Padre…

ANNA: Ecco, sì! Scusatemi, non mi veniva la parola: riconciliata! Misento riconciliata…come una violetta di campo!

Finalmente ho ritrovato la serenità e Renato - (con voce molto virile e truce) quel lurido porco! – è solo un ricordo lontano. Lontano einoffensivo!

Oh grazie, grazie Padre, non so come sdebitarmi: posso permettermi di prepararle una torta? O magari preferisce le lasagne? Oppure potrei…

PADRE VASCO: No, davvero: non è necessario…

ANNA: Adesso, quando mi sentirò giù, saprò sempre dove andare. Ah,che bello! Riconciliata…come una violetta di campo! Ahh…

Anna fa una giravolta leggiadra e se ne va

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MESSERE IDDIO: Questa donna ha un’anima semplice e pura. Nonvedo in lei colpa alcuna se non un’adorabile ingenuità! 3 pari Satanasso, in guardia!

FIORENZA: Padre Vasco! Io ho assoluto bisogno di parlarle, io…

Entra Saverio, spumeggiante

SAVERIO OLIVETTI: Toh, và che si è liberato il prete!

Afferra per il braccio Padre Vasco e lo trascina nel confessionale

SAVERIO OLIVETTI: Andiamo, andiamo su! Che non ci ho tempo daperdere io!

Mentre i due entrano nel confessionale Fiorenza prorompe di nuovo in un pianto e viene consolata da Rambaldo

PADRE VASCO: Quanta fretta figliolo…Nel nome del…

SAVERIO OLIVETTI: …Del Padre, del Figlio, dello Spirito…sì,sì…amen. Allora, prete, il discorso è questo: mia moglie sostiene che io sia un grandissimo peccatore semplicemente perché mi rifiuto di pagarle gli alimenti. Sì, la principessa vuole gli alimenti. Pretende che io dia retta a quell’oligofrenico del giudice che le ha riconosciuto un assegno da 40.000 euro al mese! E che ci compra con 40.000 euro al mese?! Una portaerei di bistecche?!

Gli alimenti…e come se non bastasse quella buona a nulla di mia figlia Annunziata mi ritiene un mostro perché non le permetto di occupare le mie tenute per i raduni che organizza con i suoi amichetti del centro sociale…ma dico io! …Mi rincuori almeno lei, prete, mi confermi su, lei che mi conosce, che io ho sempre agito spinto da altissima moralità!

PADRE VASCO: Io, veramente, in chiesa non l’ho mai vista e poibisognerebbe…

SAVERIO OLIVETTI: Quella cretina non si accontenta di avermisucchiato tutti i soldi quando eravamo ancora assieme! No, lei adesso vuole l’assegno mensile perché deve mantenere la figliuola…certo: la figliuola e quell’esercito di debosciati, accattoni che si porta dietro! Prete, io non so più come faccia a trattenermi. Io, uomo m origerato e comprensivo: mi stanno facendo perdere la pazienza quelle due; mi stanno, come dire, facendo girare le palle!

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PADRE VASCO: Ma signore, se il giudice…

SAVERIO OLIVETTI: Il giudice è un lurido corrotto! Quel mentecattofrequentava l’università con mia moglie…non mi sorp renderei di scoprire che abbiano pure fornicato quei due, qualche volta… sa, mia moglie, in quanto a larghezza di vedute…ad apertura mentale…

PADRE VASCO: Ma che dice?! Sta parlando della sua signora…

SAVERIO OLIVETTI: E basta con questa signora! Mia moglie è unagrandissima zoccola e mia figlia ha preso tutto da sua madre! Dovrebbe vederla quando arriva con i suoi amichetti fricchettoni, senza tetto…lavativi! Ah, ma un giorno do loro una lavata di capo che non se la scordano! Li cospargo di benzina, i loro furgoncini hippy, e do fuoco a tutto! Pulizia totale!

PADRE VASCO: Ma non le sembra di esagerare…

SAVERIO OLIVETTI: Sarò ricordato come un benefattore! Santo subito!Tutti brinderanno alla mia beatificazione con un bel calicino di Olivetti Rosè!

PADRE VASCO: Ma che dice?! …ma lei…questa è blasfemia,corbezzoli!

SAVERIO OLIVETTI: Come? Lei dovrebbe vergognarsi! Lei non sa chisono io! Non sono mica qui per farmi giudicare da lei, io! Sono qui per confessarmi! Avanti, dunque, mi assolva!

PADRE VASCO: Lei non è pentito: io non posso!

SAVERIO OLIVETTI: Ah certo, ora ho capito: tutti uguali voi funzionaripubblici! Quanto?

PADRE VASCO: Ma che fa?! Metta via! Non lo sa che il danaro è losterco del demonio?!

SAVERIO OLIVETTI: Ah, i soldini adesso sono diventati cacchina?!Incontentabili, voi politicanti! E allora cosa devo regalarle per avere una assoluzione? Cosa vuole: un orologino, una pelliccia, una fuoriserie? O magari le basta una nottata di follia con Samantha, la escort che t’incanta? ..la conosco, sa? …se vuole posso…

PADRE VASCO: Lei ora esagera! Lei è completamente pazzo: se nevada!

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SAVERIO OLIVETTI: Cosa? Ma come si permette, villano! Lei non puòcacciarmi. Qui non siamo nei miei vigneti; lei non è me! Ma che diavolo! Un buon cristiano viene in chiesa con tutte le buone intenzioni, poi trova…cafone! Vada a farsi benedire! Per trenta den ari mi tradisce, dunque, malfattore! Io me ne vado: tanti saluti!

Saverio esce, esce anche Padre Vasco, scandalizzato

FIORENZA: Oh Padre, finalmente…credevo che non si liberasse più!

PADRE VASCO: Ma sì, ma sì…guardi che io, ogni tanto, devo fare

anche il prete, Fiorenza. Mi dica, dunque: che c’è, cosa la tormenta?

FIORENZA: Ecco, volevo chiederle una spiegazione…

Entra dalla sacrestia Fra’ Pancrazio

FIORENZA: Prima, lei…

PADRE VASCO: Un attimo solo, mi scusi. Fra Pancrazio! Fra Pancrazio!

Padre Vasco lo raggiunge e lo trascina di nuovo in sacrestia, ed entra Emerenzia

EMERENZIA: Giocano con noi! Sempre, sempre! Giocano con le nostreanime e ridono e si divertono alle nostre spalle. Ci guardano, come se fossimo uno spettacolo alla televisione e non fanno niente per aiutarci!

RAMBALDO (che nel frattempo ha indossato il tricorno si avvicina aEmerenzia): cosa la tormenta sorella?

FIORENZA: Rambaldo! Ma che fa?!

RAMBALDO: Ma si, Fiorenza, è una nuova terapia; sa, una volta eropsichiatra…

FIORENZA: Sappia che non condivido...è intollerabile che lei …

EMERENZIA: Scusi, ma lei è un nuovo sacerdote?

RAMBALDO: Eh, no: non sono un nuovo sacerdote. Sono il nuovosacerdote! Pensi, sono anche per un quarto vescovo.

FIORENZA: Ma che dice?!

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RAMBALDO: Mio nonno paterno era vescovo, e quindi un quarto delmio sangue è…di vescovo!

EMERENZIA: Ah Padre, è un dono del cielo! In questo momento èproprio la cosa migliore. Sa, stanno confabulando. Guardano, osservano e scrutano sempre tutto: quello che facciamo, tocchiamo, guardiamo. E ci giudicano!

MESSERE IDDIO: Satanasso! Ma le hai detto qualcosa tu?

SATANASSO: Io? No, nulla, Messere…credete che ci abbiano sco perti?

MESSERE IDDIO: Non saprei…stiamo a vedere…

RAMBALDO: Addirittura? E chi ci starebbe spiando?

EMERENZIA: la C.I.A.! Gli americani! Vogliono prendersi il mio gattoCarlos!

Sospiro di sollievo di Dio e Satana

RAMBALDO: Sa che lo immaginavo?

EMERENZIA: Finalmente una persona che mi crede! Ma non lo avranno.Mai!

RAMBALDO: Certo che le credo. Deve sapere che grazie ai miei poteridi prete (e di vescovo per un quarto) ho il dono della preveggenza! Lei deve essere la signora Emerenzia, o erro?

EMERENZIA (saltando a destra e a sinistra, con voce virile per le battutedell’agente C.I.A.)

“Sì, signore, sono io!”

“Ecco, signora, lei possiede un gatto, vero? Deve sapere che in alcuni paesi è considerato nemico del popolo”

“Il mio Carlos?! Non è possibile!”

“Possibilissimo. Quando l’ha preso con sé?”

“Cinque anni fa, agente!”

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“Il documento che stiamo esaminando dice che proprio sei anni or sono stava per essere giustiziato nella piazza delle erbe di san Cristobal, in Colombia! Riuscì a fuggire per miracolo e a rifugiarsi nella sua cucina”

“Ma è un gatto così buono…”

“Già: è quello che pensano i vicentini…lo nasconda, non lo faccia uscire e, soprattutto, lo castri! E non dica a nessuno che ha parlato con me!”

“Signorsì, signore! È quello che farò…vado subito!”

Emerenzia esce

RAMBALDO: Ahah. Che adorabile mattacchiona!

FIORENZA: Lei così asseconda la sua pazzia: non dovrebbe trattarecosì le persone in difficoltà!

RAMBALDO: Ma su, Fiorenza. Non sarà peccato pure questo!

FIORENZA: Temo proprio di sì, Rambaldo! Questa è mancanza disensibilità verso il prossimo!

RAMBALDO: No dico, sta scherzando? Quindi è peccato prendere ingiro le minoranze e i malati? Io credevo fosse un modo per sdrammatizzare. Ho scritto anche un libro: “Sfotti le minoranze e ridi dei malati, loro te ne saranno grati!”, me lo pubblicano tra tre settimane!

FIORENZA: Ma lei è…un mostro! E si tolga quel cappello da prete!

RAMBALDO: Sto scherzando, Fiorenza, sto scherzando, via…comunque sento come il bisogno di riconfessarmi. E cco mi sono venute in mente delle cose…

Entrano Padre Vasco e Fra Pancrazio. Fiorenza li vede, fa per alzarsi per raggiungere Padre Vasco ma lui le fa segno di fermarsi e che parlerà con lei più tardi

FRA’ PANCRAZIO: Sì, poi siamo andati al Mc Donald’s. I ragazzivolevano un gelato. Dopo la vittoria ci vuole un premio, Padre Vasco. Erano così contenti, avrebbe dovuto vederli. Hanno cantato tutto il viaggio; abbiamo fatto una festa…però, ecco, ai ragazzi non sono piaciute le nuove casacche. Sa, c’è stampato santo Romualdo: difensore dei numeri civici e delle porte da calcio!

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PADRE VASCO: Sì, sì, Fra Pancrazio: ma i ragazzi, ora, sono tutti acasa?

Fra’ Pancrazio, smorfie e gesti

PADRE VASCO: Dimmi, per favore, che non sono a zonzo senza che lemadri sappiano nulla!

Faccia colpevole di Fra’ Pancrazio

PADRE VASCO: Ma tu sei veramente un…Signore perdonami perquello che ho pensato.

MESSERE IDDIO: Perdonato!

FRA PANCRAZIO: Allora, quindi, adesso vado a riprenderli dove li holasciati e li riporto a casa. Uno ad uno! E poi quando torno facciamo i conti!

PADRE VASCO: Ecco, vedo che hai capito tutto. Bravo!

Fra’ Pancrazio esce e Padre Vasco fa ancora cenno a Fiorenza, la quale si stava riavvicinando, che parlerà dopo con lei. P adre Vasco torna nel confessionale. Rambaldo beve

RAMBALDO (a Fiorenza): Goccetto?

FIORENZA: Ma che dice, non sia mai!

Fiorenza è furibonda poi ci ripensa

FIORENZA: Dia qui!

E beve. Entra Renato. Si avvicina ai personaggi in scena

RENATO: Buongiorno signori. Ma io l’ho già vista…il dottor e di ieri seraal bar! (con fare complice) Anche lei sente il bisogno di confessarsi, eh? Ah, io ho deciso di ripartire, di ricominciare. Voglio dare un taglio netto col passato: lavare tutte le mie colpe ed incamminarmi, di nuovo lindo e pulito, sulla via della redenzione! Ma dov’è il sacerdote, fratelli? La mia anima è zozza e non posso più aspettare per mondarla!

Cerca saltellando il confessionale

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MESSERE IDDIO: Oh, guarda qui Satanasso! Così si fa! Un’altrapecorella giunge e, sinceramente contrita, chiede perdono al Padre. 4 a 3 per no’altri, Satanasso! In guardia!

Smorfia di Satana. Renato entra nel confessionale. Segno di croce…

FIORENZA (evidentemente affascinata): Oh, finalmente una persona perbene…

RAMBALDO: Ma chi, Renato, il dongiovanni profumato? Mi creda:quell’uomo è un donnaiolo insensibile e non cambierà mai! Lei non ha idea di quanti cuori ha spezzato quello sciupafemmine, e senza il minimo rimorso! La biondina di poco fa, ecco, lei è una delle sue vittime!

PADRE VASCO: Allora Renato, qual buon vento ti riporta nel frescodella mia chiesa?

RENATO: Catarsi Padre, catarsi… Mi sento profondamente sp orcodentro! Sporco in un modo che lei non può nemmeno mmaginare, Padre! Se lei potesse vedere la mia anima e poi andare a Napoli, la troverebbe una città piuttosto pulita!

PADRE VASCO: O Santo Cielo!

RENATO: Sono notti che non ci dormo e finalmente ho trovato ilcoraggio di venire in chiesa per purificare la mia coscienza. Ecco vede, Padre, c’è una cosa alla quale non riesco proprio a resistere e per cui non trovo rimedio. E’ il mio tallone d’Achille: ogni volta che ne vedo una io…ecco, è come se impazzissi. Devo seguirla, scrutarla, annusarla, e poi, infine, afferrarla con la forza e consumarla subito…lì!

PADRE VASCO: Già…ho sentito voci…in paese se ne parla, figliuo lo…Dovresti cercare di contenerti, di avere un po’ più di rispetto nei loro confronti…

RENATO: Ha ragione Padre…o Signore quanto sono debole! Io ci provocon tutte le mie forze ma non riesco a calmare il mostro che è in me! Non ce la faccio, Padre! Io devo prenderle, devo fissarle fino a quando ho la schiuma alla bocca. Pensi che a volte riesco persino a parlare con loro…ma poi si fa largo l’animale che è in me e allora le prendo e le sbrano! Ne divoro una dietro l’altra, senza tregua! O Signore, sono una bestia! Padre la prego, mi aiuti a liberarmi dal mio peccato!

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PADRE VASCO: Sì, certo…ma devi essere sinceramente contrito,capisci? Dimmi un po’: dopo averle prese, ti senti almeno in colpa, stai almeno un po’ male, figliuolo?

RENATO: Oh sì, Padre! Dopo sto malissimo! A volte, poi, vomitotutto…è orribile! Sono così pieno del mio peccato da dover passare ore sul water per sentirmi di nuovo libero… Ma è come una droga, sa? Il giorno dopo è di nuovo così: l’animale si risveglia: entro nella prima caffetteria o nel primo supermercato che trovo sulla strada, guardo le commesse negli occhi e gnam! Due, tre, quattro…me n e faccio una dietro l’altra, senza ritegno…

PADRE VASCO: Ma in mezzo a tutti? Renato, tu hai dei problemi moltoseri!

RENATO: In mezzo a tutti, ovunque, ad ogni ora! È più for te di me,Padre! Sono stato anche in clinica per disintossicarmi, ma non è servito a nulla. Mi aiuti lei, la prego, io voglio liberarmi dal mio peccato! Io sono schiavo della gola!

PADRE VASCO: Beh, magari fosse solo una questione di gola, fratello!Vedi, tu sei servo della lussuria. Ma io non sono un sessuologo e non so fino a che punto possa aiutarti…

RENATO: Ma Padre, che dice? Il mio problema non sono le donne: conquelle è solo una questione di sesso e poi tutto finisce, senza problemi! Io sto parlando della mia più grande debolezza, Pad re: le paste, capisce, i dolci di pasticceria! Ah, quando vedo una sfoglia, una meringa…quando sento il profumo dei bignè…dei babà….ahh, è lì che il demone mi prende…il mostro si sveglia…arrhh…

PADRE VASCO: Come?!

RENATO (riprendendosi): Oh, non mi guardi così, la prego! Lo so, sonoun mostro!

PADRE VASCO: No, no figliuolo! Il tuo peccato è perdonabile…devi solopromettere che farai tutto quanto ti è possibile per resistere alla tentazione!

RENATO: Davvero?! Allora non sono una bestia ripugnante! Oh, sìPadre! Io lo prometto! Lei mi tolga il peccato ed io non mi macchierò più!

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PADRE VASCO: Sì…e che mi dici degli altri peccati, c’è altro daconfessare? Non so, atti impuri ne commetti?

RENATO: Oh, no Padre, assolutamente no! Io sono sempre molto pulito,gliel’assicuro!

PADRE VASCO: Va bene, fratello: allora io ti assolvo dai tuoi peccati.Vai in pace e prega, prega molto ogni volta che il demone ti prende, mi raccomando!

RENATO: Ci conti, Padre; grazie, grazie tante…mi sento ri nato!

Renato si inginocchia al banco. Entra il coro delle suore

SATANASSO: Ma quest’uomo è tutto colmo di lussuria e non se nerende nemmeno conto. Contesto il punto, Messere! E’ contrito per aver mangiato le brioches e si porta a letto donne sposate tutti i santi giorni!

MESSERE IDDIO: Non nominarli nemmeno i Santi Giorni, tu, Satanasso!

SATANASSO: Messere, l’uomo fa il male, è evidente: è intriso dipeccato: ne è colmo! Dalle dita dei piedi fino alla punta dei capelli! E non oso immaginare quanto sia pieno di peccato lì, nella regione del basso ventre!

MESSERE IDDIO: E come può, secondo te, quest’uomo fare il male senon ne è conscio, Satanasso?! Come può peccare se manca lui, completamente, la volontà di farlo?!

SATANASSO: Ne deduco che nemmeno questa volta avrò il miopunticino, Messere…

MESSERE IDDIO: Giammai, non lo concedo! Si rimane sul 4 a 3: inguardia!

SATANASSO: Buono, giusto e misericordioso…intanto però decide tuttoLui…

MESSERE IDDIO: Che hai detto, Satanasso?!

SATANASSO: O no, niente, parlavo da solo…come gli uomini…

CANZONE: HISTORIA DEMENTIAE ARCANA

Renato si rialza dalla preghiera

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FIORENZA: O signor Renato, ha dunque trovato conforto nellaconfessione?

RENATO (prendendole le mani): Certo che sì, cara signora: ora nonsono più il mostro vorace che ero! Sono un uomo nuo vo!

FIORENZA (a Rambaldo): Ha sentito? E’ rinato! (smorfia di Rambaldo)

RENATO: Il demone che mi tratteneva nel vizio è vinto ed io, pentito, misono redento! Ed ora sono Renato, il buon uomo purificato…

Vede, cara signora: lo spirito deve starsene incrollabile, sempre eretto, con lo sguardo fisso verso la meta: il Paradiso. Dobbiamo riuscire a capire gli errori che commettiamo e imparare da essi! E non importa se nel cammino intervengono forze oscure che ci indirizzano in un cul-de-sac. La redenzione, dolce signora, la redenzione! Questa è la chiave dell’umana speranza. Mi vede? Ora sono libero, pulito. Mi sento bene, mi sento forte mi sento…bello! Entrai da quella porta col drappo della vergogna ed ora esco ed il mio cuore è colmo di…tutto!

Signora mia, non so se mi può capire…

FIORENZA: Beh, in effetti…

RENATO: E allora, se come me ha veduto la luce, dobbiamoassolutamente trasmettere il messaggio della Redenzione al mondo! Dobbiamo far capire a tutti quelli che perseverano nell’errore che esiste una via! Esiste un modo! Esiste…sì ecco, esiste!

FIORENZA: Ma io…

RENATO: Dobbiamo agire; dobbiamo muoverci, subito!

FIORENZA: Ora?

RENATO: Stasera, Fiorenza cara! Passo a prenderla stasera alle 21:00.Si faccia trovare qui fuori sul sagrato della chiesa. Ora devo lasciarla, devo mondare molte altre anime oltre alla sua, mi creda!

FIORENZA: Oh, com’è sensibile, Renato… Sì, certo: ci sarò!

Renato si dirige verso la porta, Rambaldo lo insegue e lo ferma sulla porta

RAMBALDO: E per fortuna che si sente puro…

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RENATO: Ah Rambaldo, ha visto che tecnica? Le catechiste devicolpirle sulla passione! E per fortuna che l’ho trovata: la ragazza con cui dovevo uscire stasera è rimasta incastrata in una fossa biologica…

RAMBALDO: In una fossa biologica?

RENATO: Si occupa di spurghi… Lo sa, io non sono uno con la puzzasotto al naso. Beh, a presto…e si redima, mi raccom ando!

Renato esce cantando “I’m walking on sunshine”. Rambaldo torna al banco. Entra Addolorata. Padre Vasco esce dal confessionale. Smorfia di Rambaldo che riconosce l’ennesimo avventore della sera prima

ADDOLORATA: Padre!

PADRE VASCO: Solo un attimo, figliuola…devo andare in canonica afare…una preghiera urgente!

Padre Vasco esce di scena con la camminata di uno che se la sta facendo sotto. Addolorata si avvicina a Fiorenza e Rambaldo

ADDOLORATA: Ma, cos’aveva Padre Vasco?

RAMBALDO: Si chiama “sfintere pigro”! Non si apre quando vorrebbe enon si chiude quando dovrebbe!

ADDOLORATA: Ah…Ma lei è il signore di ieri sera, al bar. Dunque lei èmedico?

RAMBALDO: In un certo senso…

ADDOLORATA (gli accarezza la spalla) L’avevo capito, sa? Io ho unsesto senso per queste cose…

Addolorata si siede fra Rambaldo e Fiorenza facendosi posto ad ancate e dopo qualche attimo di silenzio imbarazzato

ADDOLORATA: Devo confessarmi!

FIORENZA: Beh, mi sembra ovvio, Addolorata! Allora, come vanno ipreparativi del matrimonio?

ADDOLORATA: Mah, ecco vedi…io non mi sposo più!

FIORENZA: Come non ti sposi più!? Non è già tutto fissato per sabato?

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ADDOLORATA: Tutto saltato! Non mi sento ancora pronta ad unireinscindibilmente il mio spirito e la mia carne nel vincolo eterno e supremo ch’è proprio del delirio…ehm…dell’idillio dell’amor e!

Ma non mi va di raccontarvi tutta la storia. E’ troppo lunga!

E poi non è nemmeno molto interessante!

Silenzio di Rambaldo e Fiorenza come a dire “ma chi vuole starti a sentire?”

ADDOLORATA: Va bene, se proprio volete saperla… (Smorfie diRambaldo e Fiorenza)

Sabato avrei dovuto sposarmi ma ho avuto un piccolo problema. Io e Massenzio stavamo insieme da dieci anni, credevamo d’amarci e abbiamo deciso di convolare… Io sono sempre stata c on lui, capite? Prima di lui ero illibata, un fiorellino casto e puro!

Certo, all’inizio Massenzio fu una piacevole scoperta…un po’ timoroso, forse, però in gamba, ecco… Insieme siamo diventati, lui un ometto ed io una signorina, capite?

E all’inizio tutto era così bello, così pieno di significato…lui mi portava anche al cinema, qualche volta, sapete?

Smorfia di Rambaldo e Fiorenza

Ma poi la nostra vita amorosa si è lentamente, come dire…ammosciata, fino a che, qualche mese fa, ho avuto un’illuminazione!

FIORENZA: Stupendo, una benedizione! E come è successo,Addolorata?!

ADDOLORATA: Raul. L’illuminazione si chiamava Raul. 24 anni,cubano…Raul mi ha aperto…la mente. Mi sono sentita di nuovo realizzata, desiderata, capite? Ho sentito di nuovo il calore del corpo di un uomo sulla mia pelle di donna e…

FIORENZA: E?!

ADDOLORATA: E in me è scattata una scintilla, ha iniziato ad ardere unfuoco nel mio petto…qui, proprio dove c’è il cuore (stringendosi i seni)! Io ho dovuto placare questa fiamma, capite? Ho dovuto dare libero sfogo all’ispirazione, all’irrefrenabile calore che mi avvolgeva tutta e…

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Spero di tenerla…

Briciole d’anime sghembe… di N. & P. Salvinelli


FIORENZA: E?!

ADDOLORATA: E allora ho sentito il bisogno di condividere, di farenuove esperienze, di donare tutta me stessa e…

FIORENZA: E?!

ADDOLORATA: E ho dato, Fiorenza! Da quel momento, ho dato moltoamore in giro per tutta la città! Ho abbracciato, ho rialzato, ho toccato, ho sentito, ho accolto…tantissimo!

FIORENZA: Beh, ma io non capisco cosa tu abbia da rimproverarti,allora! Hai incontrato un povero ragazzo che veniva da lontano. Hai aiutato lui e tanti suoi amici! L’accoglienza è una cosa meravigliosa, che ci nobilita agli occhi di…

ADDOLORATA: Fiorenza, dopo Raul ho accolto tutta la squadra dicalcio, quella di pallanuoto, 4 giocatori di frisbee, il maestro di chitarra, 2 idraulici, 6 vigili del fuoco, 3 commercialisti (i più deludenti!), 2 braccianti agricoli (ah, quella volta nel fienile, ragazzi!), il preside delle medie, il panettiere e la mia parrucchiera!

RAMBALDO: La parrucchiera?!

ADDOLORATA: Sì, ho avuto voglia di sperimentare tutto, capite? Nesentivo l’irrefrenabile bisogno: bruciavo di passione: dovevo donarmi il più possibile; accogliere, accogliere e ancora acco gliere!

FIORENZA: Oh poverina, quanto da fare ti sei data! Ma tutta quellagente in casa, Addolorata, dove la mettevi? E tutte quelle povere bocche da sfamare: ma come hai fatto?

ADDOLORATA: Ci sono stati, Fiorenza, ci sono stati! E li ho sfamatitutti, te l’assicuro! A volte è stata dura…soprattutto con la squadra di calcio: sai, c’erano anche tutte le riserve…

E intanto il mio rapporto con Massenzio andava sgretolandosi, si afflosciava, perdeva vigore, capite?

FIORENZA: Ma no, Addolorata, io non capisco: perché Massenzio non tiha assecondato nelle tue opere pie? L’hai forse deluso, in qualche modo?

RAMBALDO: Mi perdoni, Fiorenza, ma andare a letto con 57 sconosciutie con la propria parrucchiera non è esattamente un’opera pia!

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Spero di tenerla…

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FIORENZA: Ma Rambaldo, che dice?

Ma, Addolorata, è come dice lui? (faccia colpevole di Addolorata) Dunque tu li hai accolti con voluttà, in senso biblico?

RAMBALDO: Bingo!

FIORENZA: Oh mio Dio, Addolorata, oh Santo Cielo!

ADDOLORATA: Sì, ma non erano tutti sconosciuti. E poi erano 61!

RAMBALDO: Ah certo, le riserve…dimenticavo le riserve…

FIORENZA: Come hai potuto fare all’amore con tutti quegli uomini?! Maalmeno ti proteggi?!

ADDOLORATA: Certo! Ho sempre con me lo spray al peperoncino, manon l’ho ancora usato. Dici che dovrei spruzzarne un po’ di tanto in tanto?

FIORENZA: Senti Addolorata, ci sono dei corsi in quinta elementare cheforse faresti bene a seguire…Oh mio Dio, è una cosa terribile…

ADDOLORATA: Beh, per dirla tutta, non è stato poi così terribile…comunque ormai sono cambiata, credetemi! Ieri, alla festa del mio addio al nubilato, ho conosciuto Tonio, un ragazzo gentilissimo che è stato tanto carino con me e mi ha pure regalato una rosellina. L’incontro con lui mi ha fatto pensare così tanto, ma così tanto che non ho più parlato per 5 minuti! E’ così sensibile, così dolce, così tenero, così…tutto!

RAMBALDO: L’ennesimo flirt: e dove sarebbe il cambiamento?

ADDOLORATA: Ma no, con lui è tutto diverso! Ci siamo conosciuti ierisera e lui non mi ha ancora portato a letto, ci credete?! Oh, è così profondo…

Vuole portarmi via per il weekend. Ha chiesto a me di scegliere la destinazione perché, per lui, è lo stesso: basta che ci sia io, dello champagne, delle corde e l’idromassaggio…oh, che ro mantico il mio Tonio!

E allora, adesso, ho bisogno di parlare con Dio per chiedergli cos’è meglio che faccia…fine settimana di shopping a Trep alle o visita alla fiera del cappone di Fizzonasco? Ma, a quanto pare, è rotta la radio…

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FIORENZA: Come? Quale radio?

ADDOLORATA: La radio per parlare con Dio! Non lo sapete? E’ in quelcoso lì!

RAMBALDO: Nel confessionale?

ADDOLORATA: Certo! Come nel Grande Fratello…però invece diesserci la Marcuzzi, dall’altra parte c’è Dio!

FIORENZA: Signore aiutaci! Senti, Addolorata, ma sei almeno pentitaper tutto quello che hai combinato fino a ieri?

ADDOLORATA: Oh, perbacco, certo che sono pentita! Voglio chiuderecon il passato e dedicarmi solo a Tonio. Voglio vivere con lui, stare sempre con lui, dormire, preparare torte per lui; voglio legarmi solo ed esclusivamente a lui (estrae un paio di manette ed ammicca verso il pubblico).

In quanto a Massenzio, se la caverà benissimo. Ma sì, lui ha sempre il calcio, la Formula 1, il biliardo, la pesca con la mosca…e poi potrà fare un sacco di volontariato! Certo, non dovendo più de dicare il suo tempo a me, potrà usarlo per fare del bene agli altri, ci pensate?

Ecco, vedete quanto sono buona con lui? Gli restituisco tutto il suo tempo, così da poterlo donare agli altri…ah, devo g ià essere una santa…e con il mio buon gesto, do una possibilità d i redimersi anche a lui, che ha sbagliato così tanto, povero peccatore!

Quanto sono pia…ripensandoci, in effetti, non ho pr oprio niente da confessare. Vi saluto, mi sento molto meglio e ho deciso…penso proprio che andrò alla fiera del cappone! Ciao!

Addolorata esce

SATANASSO: Scusate Messere, ma quando dovevate farle il cervellostavate forse pensando a quale guaio vi combinava il Figliolo o a chi stava facendo la corte lo Spirito Santo?

MESSERE IDDIO: Non bestemmiare, Satanasso! E poi sono sempre io,ignorante! Non ricordi che sono uno e trino? Comunque quel giorno ero, in effetti, un po’ distratto. C’era la finale di twirling...

SATANASSO: Twirling, Messere?

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MESSERE IDDIO: Certo, twirling! Sono un grandissimo appassionato equella sera c’era la finale del mondo!

SATANASSO: Beh, tralasciando pure la scarsissima propensione alragionamento, la donna arde di pulsioni incontenibili, è accesa da una lussuria cieca: credo proprio che quest’anima appartenga a me, Messere! Punto per noi: 4 a 4; in guardia!

Smorfia di Dio. Entra Emerenzia, stralunata

EMERENZIA (furiosa verso il pubblico): All’Esselunga c’è il prendi 3paghi 2! Grandi offerte su Telemicio, in regalo una lettiera ai primi tre che chiamano. Vuoi dimagrire in dieci giorni? Giorno & Notte, dormi e dimagrisci! Compagnia Assicurativa Ladroni: di noi puoi fidarti! (indica una signora in prima fila) Lei! Che aspetta: Compri la casa a suo nipote!Ottima posizione, a solo sei ore di auto dalla città! Compra! Compra! Compra! Co!

Emerenzia si blocca, Rambaldo e Fiorenza si guardano allibiti

EMERENZIA: Padre Vasco! Padre Vasco! È successo di nuovo, dinuovo!

FIORENZA: Padre Vasco è impegnato, Emerenzia, cosa le è successo?

EMERENZIA (furiosa): Capto onde negative: è la frequenza…dunquevediamo (girando l’orecchio a mo’ di sintonizzatore)… 97.13, una radio locale. Era passato, non sarebbe mai più capitato! Così diceva il dottore, ma adesso che succede di nuovo non so più che fare! Sto ad ascoltare? Le offerte sembrano buone, sì, ma non mi convince la voce della pubblicità! Ho paura, non doveva succedere! Non ora, non qui, non adesso, non adesso, non a!

Emerenzia si blocca

RAMBALDO: Ma questa va in standby come il computer?

Smorfia di Fiorenza. Emerenzia si rivolge ai due

EMERENZIA (pacata): Buongiorno. Sono nuova e non conosco la zona:

che chiesa è questa?

FIORENZA: San Giulietto, signora!

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EMERENZIA (pacata): Oh che sbadata, non mi sono presentata. SonoMonique, giovane poetessa della Ville Lumière. Viaggio spesso ed oggi sono capitata in questo luogo: nei sobborghi…strano . Con tutti questi banchi, e i vostri vestiti e i miei bauli di fogli scritti, vago…in cerca dell’ispirazione. Sapete, non sono abituata a parlare con la plebe…capite la mia lingua, bifolchi?

FIORENZA: Crediamo di potervi intendere, Signora…

Smorfia di Rambaldo

EMERENZIA (pacata): Ero alla ricerca di un soggetto per il mio libro edho deciso di viaggiare un po’. Una scodella di assenzio ed eccomi qui! Ah, a volte le storie ti piombano addosso quando meno te lo aspetti. Ecco, voi sembrate i personaggi di una pièce scritta da due mentecatti. Con questi abiti sciatti e quei capelli… Lei, signo ra, soffre?

FIORENZA: Beh, mi capita qualche volta di stare poco bene…

EMERENZIA (pacata): Ecco: si vede che è frustrata, ma questo non ledà il diritto di non pettinarsi! E lei, signore…lei ha un’aria strana. Ma quello strano che… wi wi, capite?

RAMBALDO: Wi wi?

EMERENZIA (furiosa): Dovete sapere che non sono sempre stata così!Una volta ero bionda! Ho subito un trauma, da piccina. Stavo con mio padre nei giardini delle Tuileries e giocavo col mio coniglietto di pezza rosa a pois! Orecchie lunghe, coda a batuffolo…morb ida! (tono drammatico) Ad un tratto sono spuntati i cani. Ci correvano incontro e noitutti si fuggiva. Scappavo, correvo; correvo, scappavo e loro dietro: le mie gambette di bambina non ce la facevano più! E g ridavo, ansimavo; mi fermavo e ripartivo. (sfumando) Gridavo, ansimavo; mi fermavo e ripartivo. Gridavo, ansimavo; mi fermavo e ripartivo…

RAMBALDO: No, non è in stanby: ho l’impressione che abbia staccatocompletamente la spina al cervello…

FIORENZA: Sshh, silenzio…

EMERENZIA: Avete visto Padre Vasco?

RAMBALDO: No, Padre Vasco è molto impegna…

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EMERENZIA: E’ impegnato! Ma noi non vogliamo Padre Vasco perchélui odia il mio cucciolo…

Emerenzia accarezza un cagnolino immaginario che tiene in braccio

Vi piace il mio cucciolo?

(furiosa) Si chiama Marcello! Mi fa tanta compagnia! (pacata) È un tale birbone. L’altro giorno mi ha nascosto le mutande e ci ho messo 3 giorni per trovarle. Indovinate dov’erano? Nello stanzino della caldaia! E poi mi ha nascosto il reggiseno. Indovinate dov’era? Nello stanzino della caldaia! E ieri mi ha nascosto le calze! Indovinate dov’erano?

RAMBALDO: Nello stanzino della caldaia!

EMERENZIA (caustica): No, in bagno! (pacata) Adesso, Marcello,andiamo a fare un po’ di pupù! E’ un tesoro questo piccolino ma, sapete, quando fa la pupù, non la trovo mai. La fa in giro e quando devo raccoglierla…mah, discolo di un cagnolino!

RAMBALDO: Ha controllato nello stanzino della caldaia?

EMERENZIA (lucidissima): Ahahah: deficiente! Saluta il signoreidiota…fai ciao con la zampina: “Ciao signore idiot a!” (mentre esce) “Ciao deficiente!”

Entra Anna con in mano un cestino porta vivande

ANNA: Ciao Fiorenza. Hai, per caso, visto Padre Vasco?

FIORENZA: Ha avuto un contrattempo, Anna: dovrebbe tornare a breve.

ANNA: Ah sì, bene, bene. Allora mi siedo qui e aspetto un attimo.

Entra Padre Vasco

PADRE VASCO: Mah, signorina Anna, cosa ci fa qui?

ANNA: Ah, Padre Vasco! Ero così felice del fatto che mi sono…com’èquella parola? Ehm…ri…ri…

FIORENZA: Riconciliata, Anna, riconciliata!

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ANNA: Ah, sì. Ero così felice del fatto che mi sono riconciliata che misono ripromessa di portarle in dono un bel cotechino e dei casoncelli di Grotta Barbarona: senta, senta che profumo...

PADRE VASCO: Ma, Anna, non doveva…

ANNA: E invece sì! Mi hanno insegnato da piccina che quando qualcunofa qualcosa di bello per te devi ricompensarlo. Ricordo ancora la mia nonnina che me lo ripeteva sempre… Ah, i ricordi…lo sapete che io vengo dalla campagna? Ho dovuto trasferirmi in città perché io ero troppo fragile per la vita nei campi…

RAMBALDO: Braccia rubate all’agricoltura…

ANNA: Mi sembra quasi di rivedermi: avevo cinque o sei anni, e il ventocaldo dei campi mi passava tra i capelli mentre piano piano cominciava a spuntarmi il primo accenno di seno ed il nonno mi diceva di levarmi da sopra lo scarico del trattore. L’aria tra campi non è così pulita come si pensa.

La gente impazziva per le canzoni irriverenti di Pupo!

I bambini giocavano al pallone in mezzo alla strada ed ogni tanto uno spariva e lo trovavano attaccato al radiatore di un camion che era passato di lì. Noi signorine portavamo la gonna. Come stavamo bene con la nostra gonnellina. La mia era rossa e bianca con dei nastrini gialli…sembravo un ovetto di zucchero!

Le mie migliori amiche erano le mie bambole e uno strano animaletto peloso con gli occhi rossi che mi veniva a trovare nel cuore della notte. Stavamo bene assieme ma tutte le cose sono destinate a finire e, per sbaglio, una notte mi sedetti sull’animaletto …pove ro topino indifeso…

Ricordo ancora la mia partenza e quello che mi disse il mio papino prima che il bus mi portasse via dalla piazzetta del mio paese: “Anna, Ti chiamiamo noi!”

Non fu facile ambientarsi qui…le estati sono così a fose! Ho sofferto molto ma alla fine sono riuscita a dare una svolta alla mia vita e ho comprato anche il condizionatore!

Mi sono costruita un mio mondo con delle amiche vere e, anche in amore, sento che posso rinascere! Sento che posso dimenticare la mia

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triste storia con Renato! Oh sì: il profumo di questo fiore attirerà ancora api!

RAMBALDO: Beh, si dice che le bionde abbiano una marcia in più.

ANNA: La sesta? (sistemandosi il seno)

RAMBALDO: No, la retro…

ANNA: Comunque, Padre Vasco, la ringrazio ancora. Ecco, questi sono imiei doni. Posso barciarla?

PADRE VASCO: Eh, no. I miei voti me lo vietano.

ANNA: Oh, che peccato: vabbé, sarà per la prossima volta. Arrivederci,allora, Padre!

Signori, mi accompagnereste al centro commerciale? Devo prendere la lavatrice nuova ma non me ne intendo affatto e temo che il commesso possa approfittare della mia ingenuità per vendermi la lavatrice peggiore…

FIORENZA: A dire il vero, io devo ancora parlare con Padre Vasco…

RAMBALDO: Ma sì, via! Andiamo tutti insieme al centro commerciale acomprare una bella lavatrice nuova per la nostra Anna!

RAMBALDO (in tono confidenziale al sacerdote): Questa penitenza mipurificherà di tutti i peccati, eh?

Rambaldo spinge Anna e Fiorenza fuori. Padre Vasco si passa una mano sulla fronte e tornando in sacrestia

PADRE VASCO: Ah, che giornata interminabile…

Entra Nunzia e, mentre ramazza

NUNZIA: Per fortuna doveva pensarci lui… guarda qui, che disastro!

Ah, questi preti! Se non avessero qualcuno che dà loro una mano, celebrerebbero la messa in mezzo alla polvere! Pasticcioni: per fortuna ci siamo noi, brava gente di provincia, trapiantata qui, nella periferia cittadina, a redimere le anime perdute!

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(raccoglie  il  sacchetto  delle  patatine) Quel frate è un buono a nulla!

Padre Vasco dovrebbe cacciarlo via, quel lavativo!

E guarda qui! (passando il dito a togliere la polvere dal banco) Ma questa chiesa è impresentabile! Sciagurato di un frate, io ti faccio rispedire in convento! (si dirige, guardandosi intorno, verso la cassetta delle offerte) Ti prendo a calci quel brutto sedere flaccido che ti ritrovi, ioti…

Entra Fra’ Pancrazio con due chierichetti. Nunzia saluta imbarazzata con un mezzo sorriso e si dirige in sacrestia

FRA’ PANCRAZIO: Padre Vasco!?

PADRE VASCO: (tornando dalla sacrestia) Allora?

FRA’ PANCRAZIO: Tutto fatto, Padre Vasco: ho recuperato i ragazzi, liho riportati dalle loro mamme e, per farmi perdonare, ho anche trovato due nuovi chierichetti: eccoli qui!

PADRE VASCO: Ma…quanti anni avete, bambini?

LUCA: Otto!

MATTEO: Dieci e mezzo!

PADRE VASCO: Ah ok, perfetto…

FRA’ PANCRAZIO: Su dai, andate a cambiarvi: tra mezz’ora c’è da dir

messa: su, su!

LUCA: E la stecca di sigarette, Fra’ Pancrazio?! Che ci faccio con la

stecca di sigarette: la rivuoi subito indietro?

FRA’ PANCRAZIO: Sshh, zitto… Ah, l’infante, che discolo: scherzasempre!

MATTEO: Ti ricordi della promessa, vero? Quand’è che ci dai lefigurine?

FRA’ PANCRAZIO: Quali figurine? Che dici? Sshh…

MATTEO: Ma tu prima hai detto che se avessimo servito la messa, ciavresti regala… ( calcio di Fra’ Pancrazio, Matteo vola in sacrestia)

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PADRE VASCO: Passi il ricatto delle figurine; le vie del Signore sonoinfinite…ma le sigarette? Dimmi un po’, Fra’ Pancrazio, ma tu non hai forse fatto voto di povertà?

FRA’ PANCRAZIO: Ehm…sì…

PADRE VASCO: Hai dunque promesso di rinunciare al superfluo?

FRA’ PANCRAZIO: Sì, ma mi permetta di spiegare. I ragazzi hannotrovato la stecca di sigarette in un prato, dove stavano giocando, abbandonata…

PADRE VASCO: Abbandonata…

FRA’ PANCRAZIO: Sì, sì: abbandonata lì, tutta sola, in attesa chequalcuno la raccogliesse e le desse un senso…e quin di ho interpretato questo ritrovamento come un dono divino. Un premio alla mia vita di stenti e privatizzazioni.

PADRE VASCO: Privatizzazioni…

FRA’ PANCRAZIO: Certo! Io fatico tutto il giorno tra queste sacre murae il Signore ha voluto premiarmi degli sforzi...

PADRE VASCO: Dunque non avrai nulla in contrario se faccio unatelefonata alla tabaccheria della Franca…

FRA’ PANCRAZIO: Perché dovrebbe farlo? Non penserà mica che…no!Lei pensa forse che io abbia mandato i due pargoli dalla Franca per prendermi le sigarette e che poi li abbia corrotti con delle figurine per servire la messa?

PADRE VASCO: Ah, e così ci hai mandato i pargoli?!

Fra’ Pancrazio si dà una botta in fronte come a dir e “fregato”. Poi si getta ai piedi del superiore piangiucchiando come un poppante

FRA’ PANCRAZIO: La prego Padre, la prego! La carne è debole e ibisogni sono da soddisfare. Come posso fare senza qualche fumatina qua e là? Come posso sopravvivere senza dare un piccolo sfogo al mio spirito ribelle? Non posso avere donne, non mi è dato possedere beni, non posso ubriacarmi con gli amici, partecipare alle risse al bar, non posso fare il giro dell’isolato per sbirciare le peripatetiche… Non posso fare niente! La prego Padre, mi lasci almeno fumare, lasci che almeno in questo possa essere un po’…macho!

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PADRE VASCO: Fra’ Pancrazio, è contro le regole…

FRA’ PANCRAZIO: Lo so: l’accidia mi invade, non faccio mai niente,sono un poltrone! Ma posso cambiare, Padre!

Posso diventare migliore, posso rinunciare alle patatine e alla birra e anche alle signorine Cin Cin di Umberto Smaila, alla televisione…ma la prego, la scongiuro: non mi lasci senza quella stecca! Ne ho bisogno, non me la tolga…

Fra’ Pancrazio frigna come un poppante

FRA’ PANCRAZIO: Farò i lavori più umilianti: pulirò i bagni dell’oratorio,sistemerò la fossa biologica, taglierò il prato duevolte la settimana e, se non basta, pulirò la statua di San Giulietto dal guano dei piccioni! Mi lasci le sigarette…

Entra Ida Rambao

PADRE VASCO: Ricomponiti, uomo di poca fede e vergognati!Piuttosto, vai a preparare i due che hai adescato prima ché tra un po’ si dice messa, su! E dai loro quello che hai promesso! Almeno non passerai come bugiardo!

Fra’ Pancrazio si alza, si pulisce il moccio ed annuisce

PADRE VASCO (a Ida Rambao): Figliuola, cosa ti porta nella casa delSignore?

IDA RAMBAO: Ola, Padre: non ci siamo mai visti perché io sono diun’altra Parrocchia (ammicca al pubblico). Sono due settimane che non mi confesso e andare alla messa senza prendere l’Eucarestia mi disturba troppo!

MESSERE IDDIO: Oh, così si fa! 5 a 4 per noi, Satanasso!

PADRE VASCO: Dunque tu pratichi, figliuola?

IDA RAMBAO: Certo Padre pratico moltissimo (ammicca al pubblico)…Ma mi chiami pure figliuolo.

PADRE VASCO: Come?

IDA RAMBAO: No niente. E’ una storia tanto lunga. Possoraccontargliela da principio?

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PADRE VASCO: Ma certo cara, vieni, accomodati e dimmi tutto…

IDA RAMBAO: Bene, prima di tutto deve sapere che io in realtà…

Padre Vasco e Ida Rambao entrano nel confessionale

Torna Nunzia, spazzando il pavimento. Si avvicina alla cassetta delle offerte, la manomette con un cacciavite che tiene nella blusa

NUNZIA: Ah, pezzenti! I centesimi ci infilano nella cassetta delle offerte:

dovrebbero vergognarsi: spilorci!

Si dirige, in maniera furtiva, verso la seconda cassetta per le offerte

SATANASSO:   Messere,  ma   l’avete   vista?  La   donna  ruba!    Ruba

l’elemosina per i poveri nel tempio del Signore! Ah, geniale: una ladra senza scrupolo alcuno! Io adoro i ladri: sono così subdoli, così adorabilmente materialisti! Questo è uno splendido punto per noi, Messere! Ahaha: siamo di nuovo pari: nessuno riesce a fare il punto decisivo, a quanto sembra!

MESSERE IDDIO: Ma è una cosa disdicevole, maledizione! Come sichiama la malandrina, Satanasso?!

SATANASSO: Nunzia, Messere! Nunzia la scassinatrice…adorabil e!

MESSERE IDDIO: Fermati Nunzia!

Nunzia si guarda intorno con aria interrogativa. Guarda nella cassetta come se da lì provenisse la voce. Arraffa denaro

MESSERE IDDIO: Dannata arraffona, fermati ti dico, disgraziata!

Nunzia intimorita fa cadere le monete. Padre Vasco esce dal confessionale e la guarda inorridito. Dopo qualche secondo di silenzio, esce Ida

PADRE VASCO: Nunzia…

NUNZIA: Oh. Padre Vasco, non è come pensa: io stavo solo…

IDA RAMBAO: Stavi solo rubando le offerte per i poveri dellaParrocchia!

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NUNZIA: Ma no, signor…signora, che dice? Io stavo solo ce rcando dicalcolare quanto…

IDA RAMBAO: Quanto avresti ricavato con il furto! Orsù dunque, sorella:

confessa il tuo peccato!

Nunzia si inginocchia davanti ai due

NUNZIA: Oh sì, è vero: ho rubato! Ho molto peccato! Pesco gli spiccidalla cassetta delle offerte da mesi, forse anni! Ah, sono un disastro di donna delle pulizie: perdono, perdono!

IDA RAMBAO: E che ci fai con tutte quelle monete?

NUNZIA: Me li gioco alle slot machines…tutti! E, per giun ta, non vincomai un centesimo!

Oh Padre, mi assolva dai miei peccati: lo prometto, non lo farò mai più:

sono pentita!

PADRE VASCO: Sì sorella, ma dobbiamo… (indicando il confessionale)

NUNZIA: (inginocchiandosi) Mi perdoni, Padre: io non avrei mai voluto,ma quelle macchinette, con tutte quelle lucine… e q uei suoni così armonici: mi ricordano tanto la messa di Natale, sa?

PADRE VASCO: Ma che dice…

NUNZIA: (alzandosi) Oh, lo so: la tentazione è subdola! Ma non voglio

più cedervi, Padre, lo giuro! Io voglio riparare: c he devo fare, dunque?

PADRE VASCO: Bisogna che ti confessi, figliuola, dobbiamo…(indicando il confessionale)

NUNZIA: Oh Padre, che devo fare, mi dica: come posso chiedereperdono a Dio per il male che ho commesso? Mi dica lei: come posso riparare…

IDA RAMBAO: Restituirai tutti i soldi che hai rubato ai poverelli, Nunzia!

PADRE VASCO: Sì, ma prima… (indicando il confessionale, sospira)

IDA RAMBAO: Te li guadagnerai con il lavoro onesto: faticando estrofinando in ginocchio sui pavimenti delle case dei ricchi: proprio come ho fatto io fino ad ora! …anche se nel modo sbaglia to!

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NUNZIA: Lavora per un’impresa di pulizie?

IDA RAMBAO: Beh, non esattamente. Vieni sorella, andiamo aredimerci!

NUNZIA: Oh sì, certo: va bene! Allora io vado. Vado a redimermi persaldare il mio debito! Ho ritrovato la fede, Padre! Brancolavo nel buio e ora ho ritrovato la fede! Eccomi, sono la vostra serva!

PADRE VASCO: Nunzia, le monete!

NUNZIA: Ah sì, certo: dimenticavo!

Nunzia, fatte cadere a terra le restanti monete, e Ida se ne vanno a braccetto. Padre Vasco, esausto, si reca nel confessionale. Entra il coro delle suore

CANZONE: SLOT MACHINES A FIZZONASCO

Giunge Angelo, il messaggero di Dio

ANGELO: Messere, Messere, Satanasso: avete visto? La vostra partita

èdunque terminata in parità! Tutte le anime, laggiù, sembrano avere dei vizi. Ma non si può certo negare che tutte abbiano, al contempo, delle virtù!

A volte, chi sembra fare il male, nella realtà dei fatti non lo sta compiendo oppure non se ne rende affatto conto. Invece chi è convinto di fare il bene poi, in effetti, sbaglia e si pente e vorrebbe riparare…

O Messere, dev’essere tanto difficile giudicare rettamente…( Dio annuisce)

E anche per voi, Satanasso…devo darvi atto ch’è duro anche il vostro compito. Ardua faccenda, talvolta, riuscire a peggiorare ancora questi uomini….( Satana annuisce)

In conclusione, il vostro umile servo vorrebbe formularvi un quesito…

MESSERE IDDIO: Chiedi pure, Angelo, dimmi…

ANGELO: Messere, giungerà infine per tutti la salvaz…la s alvaz…lasalvaz…

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SATANASSO: La salvazione, Angelo, la salvazione! …Saranno du nquetutte salvate infine le anime, Messere?

Prorompe Padre Vasco interrompendo il dialogo

PADRE VASCO: Certo, tutti ritrovano la fede… Ma cos’è, esattamente,la fede?

Giungono, uno ad uno, i personaggi

MESSERE IDDIO: E’ un cammino, un sentiero. La fede è in divenire, sinutre e cresce giorno dopo giorno…

FRA’ PANCRAZIO: A volte si stanca. Bisogna darle una sferzata,rinvigorirla…

ANGELO: E’ un rifugio, è ristoro, è consolazione…

SAVERIO OLIVETTI: Può far male, è cieca, non sente ragione…

FIORENZA: E’ speranza, è fiducia.

EMERENZIA: E’ trovare un significato all’esistenza…

RAMBALDO: Può starsene ferma là, per anni, prima di trovare la giustadirezione…

ANNA: O magari trovarla subito e percorrerla senza sbandare mai.

IDA RAMBAO: Può sbocciare in ogni momento, ad ogni età…

ADDOLORATA: O anche rifiorire dopo che s’era perduta…

RENATO: Cade, si fa forza, si rialza. Brucia, come una fiamma…

SATANASSO: Come una fiamma trema, si spegne, muore…

PADRE VASCO: E’ un dono che ci è dato: dacché sono venuto almondo è dentro di me e con me, per sempre, spero di tenerla…

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