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                                                                       S P I E

PERSONAGGI

AGOSTINO(O MARIO)

CHRISTINE

LEONARDO

ISABELLA

ALBERT

MARIO

Nota:  destra e sinistra del palco sono intese dal punto di vista degli spettatori

                                          A  T  T  O       U  N  I   C   O

Una ragazza vestita in maniera molto attraente aspetta qualcosa o qualcuno. Posizionata sulla destra del palco. Un ragazzo, alla  guida della sua macchina (simula di guidare) entra dalla quinta della ragazza e le passa dietro, arrivando nella parte sinistra del palco. Accorgendosi di lei, rallenta. Si ferma. Scende dalla macchina. Si avvicina lentamente. I due sembrano studiarsi un po’, poi lei domanda, impaziente:

CHRISTINE          Ma sei Mario?

AGOSTINO           Io?(piccola incertezza) ehhh…sì…(facendo di sì con la testa)

CRISTINE  (guardando il pubblico)   Come?

AGOSTINO       No, scusa, ho il servizio vocale al telefonino. Vieni , ho la macchina qui accanto.

I due sono in macchina. Si muovono su tutto lo spazio del palco in maniera parallela, lui muovendo ovviamente le braccia come se guidasse.

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CHRISTINE          Insomma com’è andato poi l’esame? Sei arrivato in tempo poi?

AGOSTINO          Eh…bene grazie…mi sentivo preparato…

CHRISTINE           In che senso scusa?

AGOSTINO           Per l’esame dico, è andato bene…

CHRISTINE            Perché, che esame hai fatto?

AGOSTINO            No, no…ma scusa di che parlavi tu?

CHRISTINE       Mario…! Come sono contenta…(lo abbraccia)finalmente…ero così nervosa…

AGOSTINO             Eh, anch’io un pochino in effetti…

CHRISTINE      Finalmente so come sei fatto…con questa storia del non voler mandare nemmeno una foto…ormai in chat ce l’hanno tutti, invece tu eri così misterioso.

AGOSTINO            Eh, sai com’è…mi piace conoscere le persone per quello che hanno dentro piuttosto per l’aspetto esteriore…

CHRISTINE          Lo so, l’avevo capito…e lo apprezzo…a me invece tutti mi cercano per l’aspetto fisico…

AGOSTINO             Certo non io…(si corregge) eh, voglio dire…sei bellissima eh…

CHRISTINE         Ah, ecco…Già mi stavo offendendo.

AGOSTINO          Eh, donne…

CHRISTINE            Quello di tua sorella…mi hai detto che ieri l’accompagnavi all’esame di stato…

AGOSTINO          Oh, sì…sì..benissimo…è stata promossa, ma lei è così brava…

CHRISTINE            Già l’hanno promossa? Non ci vogliono mesi per gli avvocati?

AGOSTINO          Oh, ma sai…cuore di fratello…per me è già promossa…e poi sono uno positivo io…

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CHRISTINE           Sì, sì, lo so..me lo avevi scritto…

AGOSTINO           Beh, allora…vuoi andare a bere una cosa?

CHRISTINE           Che dici se andiamo un po’ da te?

AGOSTINO           Ehm…non so se…tu dici?

CHRISTINE             Non è un problema spero…mi hai detto che vivi da solo no?

AGOSTINO            Oh, sì,sì…certo…ma magari la prima volta ti faceva piacere fare una passeggiata…

Rallentano sulla sinistra del palco. La luce diminuisce tranne che su loro due.

CHRISTINE        Ah, come vuoi…pensavo ti andasse di stare un po’ insieme. In chat mi avevi proposto di berci una cosa da te, così, per stare tranquilli…

AGOSTINO          Ah, sì,sì, ricordo..è vero…ma sì, facciamo così…scusa soltanto un secondo che compro le gomme eh…tu vuoi nente?

CHRISTINE          No, grazie!

Lui “scende” e lei lo aspetta. Agostino fa una telefonata a un amico, Leonardo, che entra in scena sulla destra. Si accende una luce su di lui.

AGOSTINO         Leonardo?

LEONARDO         Ah, ciao Agostino, come stai…

AGOSTINO      Ciao, senti ho un favore da chiederti…mi serve casa tua…ho conosciuto una ragazza e…da me ci sono i miei…

LEONARDO        Ma quando?

AGOSTINO          Stasera…

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LEONARDO             Ma non si può…così su due piedi…

AGOSTINO           Racconto a tua moglie della commessa di Madrid? Quellla a cui hai giurato di sposarla? Com’è che si chiama…Clio? Ti scrive ancora? Che splendide vacanze quell’anno eh?

LEONARDO (rassegnato)  Quando sei qua sotto squilla così esco e lascio le chiavi sotto lo zerbino.

AGOSTINO           Tu sei lo zerbino…eheh

LEONARDO      Simpatico! Sono le mie doppie. Puoi riportarmele domani…e comunque non è che puoi usare sempre sta storia eh…

AGOSTINO          Giusto, potevo usare quella della tedesca a Riccione.

LEONARDO         Vabè,vabè….ma a mezzanotte devi essere fuori perché isabella rientra dal brige. E io arriverò per le 11,30, non m’interessa se ci siete voi…

AGOSTINO      D’accordo, d’accordo…grazie Leo…

Agostino (alias Mario ) rientra in macchina e “guida” Christina a casa di Leonardo.

AGOSTINO         Eccoci, prego…

CHRISTINE (visiando la casa)  Ah, molto carino qui..è un open space praticamente. Tutto in una stanza.

AGOSTINO     Grazie…sì, l’ho scelta apposta…

CHRISTINE        E questo?(prende un basco di colere fucsia) Come mai hai questo cappellino?

AGOSTINO         Oh…eh…sì, ecco…sì..l’avevo preso per te! Ecco spero che ti piaccia..

CHRISTINE          Ma grazie…non dovevi…sì, è molto bello..che gentile…(cammina per la casa e lo indossa) oh, ma guarda quante belle riproduzioni. Non mi avevi detto che ami gli espressionisti…

AGOSTINO          Ah, no? Strano…

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CHRISTINE         Eh, infatti…in tante sere di piacevole conversazione…

AGOSTINO         Volevo riservarti la sorpresa…

CHRISTINE          Io sono laureata in storia dell’arte sai…

AGOSTINO (piacione)    Non ci credo…allora sei dottoressa di te stessa…

CHRISTINE         Ahah..che galante…

AGOSTINO         Ecco, questo è il letto dove dormo…

CHRISTINE         Già, questo è il letto…lo vedo(ammaliante)sembra molto comodo.

AGOSTINO           Sì, in effetti è molto comodo…

CHRISTINE (avvicinandosi)  Anche tu sei così comodo!

Suona il cellulare di Christine

CHRISTINE        Scusami un secondo, eh..(tira fuori il telefono) uh, ma c’è un bel terrazzo..posso? (esce)

Christine si allontana sulla sinistra del palco aprendo una portafinestra immaginaria e risponde. Parla con Albert (che appare sulla destra del palco, sul bordo davanti al pubblico)

ALBERT             Allora?

CHRISTINE       Ah, salve Albert…

ALBERT              Beh? Non ha ancora fatto?

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CHRISTINE        Non ancora!

ALBERT             Ma dove si trova?

CHRISTINE         A casa sua…

ALBERT                Ecco, vi sto localizzando, non pensavo abitasse in periferia. C’è qualcun altro con voi?

CHRISTINE          No, vive solo…

ALBERT               Insomma…quanto ci vuole, dico, quanto? (lui ripete spesso questo “dico”)

CHRISTINE       Non so…vede…non so se ce la faccio…

ALBERT            Ma che significa?

CHRISTINE       Eh, deve capire…non avevo mai conosciuto la vittima prima, e poi in chat…in un modo così genuino…e con una tale empatia…!

ALBERT          Ma cosa dice Christine, lei lo deve uccidere, e anche alla svelta! E poi cos’è l’empatia?

CHRISTINE       Questa volta non posso…non ce la faccio…mi dispiace…

ALBERT              Faccia il suo mestiere! E dico mestiere! E poi mi raccomando lo lasci sul terrazzo così si sentirà meno la puzza e ci metteranno ancora di più a trovarlo…

CHRISTINE         Le ho detto che rinuncio all’incarico! Ecc o, ho buttato la dose di veleno dal terrazzo!!

ALBERT              Il veleno? Ma perché non ha la pistola?

CHRISTINE         Solo gli esaltati e i bambini la usano quando la circostanza non la richiede necessariamente. Non ho mica vent’anni. Io sono una professionista sa, cosa crede!

ALBERT             Chritine, appunto! Un killer della sua esperienza, mi meraviglio…rimprovererò l’ambasciatore di avermi consigliato così maldestramente! E poi lei sa chi è il mandante diamine! Non la preoccupa?

CHRISTINE       Io non ce la faccio, va bene? Venga lei, se vuole!

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ALBERT          E’ ridicolo! E dico ridicolo! 

CHRISTINE     Mi ha parlato anche della fidanzatina che ha dovuto lasciare per seguire i genitori a Dubai…una storia così triste!!

ALBERT            Se Dubai è triste…

CHRISTINE         E poi mi ha anche regalato un magnifico basco fucsia…

ALBERT            Va bene, senta, vada via con una scusa, e poi ci penso io! Ma lei non la passerà liscia!

CHRISTINE           Ok, ma non gli faccia troppo male, eh?

ALBERT                 No, non si preoccupi…lo ammazzo soltanto.

Christine torna da quello che lei crede essere Mario, ovvero Agostino.

Christine             Mario perdonami…vedi…sono un po’ confusa…tu mi piaci molto sai…ma preferirei andare…ci vediamo un’altra volta.

AGOSTINO        Ah, d’accordo…ma stai bene?

CHRISTINE         Oh sì,sì…e ti assicuro che sto bene anche con te, e domani ci sentiamo…ma oggi…ecco per oggi può andare, no? Facciamo le cose un po’ alla volta, che ne dici?

AGOSTINO       Ma certo…prendo le chiavi e ti accompagno allora…

CHRISTINE       No, no..per favore…preferisco tornare a piedi..(toglie il basco e glielo ridà)

AGOSTINO         Ma non se ne parla…

CHRISTINE          Mario, guarda, se vuoi piacermi, devi lasciarmi decidere…mi piace essere indipendente sai…quindi ti prego.

AGOSTINO           Come vuoi…

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Christine gli dà un bacio su una guancia ed esce di scena. Agostino è perplesso. Comincia a camminare avanti e indietro, finché non gli resta altro da fare che andarsene, lasciando il basco fucsia su un tavolino. Rientra Leonardo. Battute di Leonardo che parla tra sé rientrando in casa. Fa una telefonata ad Agostino.

LEONARDO        Agostino? Dove sei? Beh, come è andata? Ah mi dispiace…fatica sprecata…porca miseria…avevo pure nascosto una tele camerina per riprendere tutto…! E tu mi vai in bianco!! Ahah, sai che spasso…ma sì, dai non arrabbiarti…una burla…anzi senti…perché non vieni qui un’oretta e porti un paio di birre’ sì, dai passa..ok, bene…a tra poco..

Improvvisamente irrompe Albert, che fredda Leonardo con due colpi.

ALBERT        E’ giunta la tua ora finalmente Mario Guzman! (prende di peso Leonardo e lo porta in terrazzo)

Albert porta Leonardo fuori dalla quinta. Entra in scena una donna.

ISABELLA      Tesoro? Scusa se non sono passata per cena, eh! Ma dove sei? Ecco..(al tavolino) altre lettere da Madrid…e perché ogni volta le manda a me al lavoro, questo Clio…proprio non capisco…dovresti dirglielo al tuo amico! (vede il baschetto) uh, ma questo è il mio cappellino alla parigina! Che ci fa qui…(se lo mette e fa per specchiarsi verso una parete) devo dire che con questo nuovo foulard sta benissimo

Albert torna dal terrazzo. In quel momento Isabella si volta e lo vede

ALBERT        Ah, che tempismo1 proprio te cercavo, incompetente!!

Albert spara altri due colpi alla donna

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ALBERT       Eh, ma te lo sei meritato, eh! Mi dispiace! E dico meritato! Quando ce vò…(prende di peso Isabella e la porta in terrazzo)

Albeert porta Isabella fuori dalla quinta. Rientra in scena Christine.

CHRISTINE    E questo sangue…?(inginocchiandosi) No, sono arrivata troppo tardi!

ALBERT  (entra dal terrazzo) Ferma (punta la pistola) chi è lei?

CHRISTINE        Io sono Christine, e lei deve essere Albert….

ALBERT           Come sarebbe Christine? Qualcuno vuole prendermi in giro? L’ho uccisa adesso insieme a Mario Guzman…sono sul terrazzo…

CHRISTINE        Mario!! No…!!

Christine corre fuori.

ALBERT (gridando verso il terrazzo) Sai come si faceva chiamare? Leonardo Bianchini…io avrei scelto un nome più esotico…(al pubblico)

Rientra Christine.

CHRISTINE   (rientrando) Quello non è Mario…

ALBERT         Come sarebbe?

CHRISTINE       Non è lui quello che ho incontrato…

ALBERT            Non diciamo sciocchezze, e dico sciocchezze…se è per questo non so nemmeno chi sia lei…ma dovrò eliminarla comunque ormai, questa è l’unica cosa chiara!

CHRISTINE         Mi scusi eh, ma come facevo a sapere che lei è Albert, allora? E poi chi le sembra più un killer letale…io ho quella signorotta rincretinita?

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ALBERT          Mhm…quindi quello non è lui mi dici?

CHRISTINE       No

ALBERT             E’ furbo questo Guzman…e allora dov’è?

Si sente aprire la porta.

CHRISTINE         E adesso…? Chi è?

I due si nascondono dietro il divano (o un tavolino). Entra in scena Agostino.

AGOSTINO          Leo? (entrando lentamente) Non rispondi da nessuna parte…ho usato le doppie

CHRISTINE (esce fuori)    Mario!!

AGOSTINO              Oh, mio Dio!! E tu che ci fai qui?

ALBERT (esce fuori anche lui)    E’ vero allora…! Sei tosto come la fama che ti precede Guzman…ma finalmente, e dico finalmente, è finita!

Albert sta per sparare ad Agostino, ma Christine gli toglie la pistola con una mossa inaspettata.

ALBERT          Ma cosa fai?

CHRISTINE     (punta la pistola contro Albert) Albert, è meglio che se ne vada ora…

ALBERT             Christine, si è innamorata di questo assassino?!

AGOSTINO         Assassino?! Ma cosa dite, oh! C’è un equivoco!

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CHRISTINE         Sarà anche un assassino ma ha il cuore di un gentiluomo, un poeta…

ALBERT (rivolto ad Agostino) E’ inutile che neghi, ma non ti biasimo, facciamo lo stesso mestiere…

CHRISTINE (ad Agostino) Com’è che mi hai scritto l’altra sera…”quando ti vedrò per la prima volta sarà come entrare in un altro mondo…e una volta entrato…” com’è che faceva?

AGOSTINO          Ehmmm. Ci siamo scritti tante cose…

CHRISTINE            Mah! Non ricordi?? “scoprirò che è un pianeta deserto, e tu l’unica abitante…” Ahhh…quella sera ho capito…

ALBERT (a Christine)  Ma si è rincoglionita? Ma quale poeta! E’ la cosa più banale, che ho mai sentito…bleah!! E poi questo manco si ricorda, l’ha presa in giro per rimorchiarla e basta! Gli faccia la n5…

CHRISTINE           Lei è un insensibile, Albert…cosa ne sa lei! (ad Agostino) Senti ma quella cosa sulla profondità delle mie parole…la dolcezza dei miei racconti di quand’ero bambina, alla casa di mia nonna…le pensavi davvero?

AGOSTINO (guardando la pistola puntata contro Albert)  Eh, ma certo Chiristine!

CHIRISTINE         E le storie di Lunaca, il mio cane?

ALBERT             Ha chiamato il suo cane Lumaca?

AGOSTINO        Certo che me lo ricordo comunque, erano dolcissime…

CHRISTINE (torna seria) Ah, sì, eh?...Perché io non te ne ho mai parlato…!

ALBERT              Oh, grazie al cielo…la n5 funziona sempre…

CHRISTINE          Tu non mi hai mai ascoltata veramente, allora!

AGOSTINO           Ma Christine cara,…ora non mi ricordo bene…

ALBERT               Gli spari Christine, finiamo il lavoro…così ce ne andiamo..

CHRISTINE           Senti un po’….ma tu, tutte quelle cose che mi dicevi…le pensavi? Non provi niente di quello che mi hai scritto?

AGOSTINO            Christine, io mi sono innamorato davvero di te, sai…

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ALBERT          Christine, gli spari!!

Si sente un rumore elettronico, come di allarme, molto breve.

CHRISTINE (vede qualcosa)  Ma…che cosa c’è la dietro?

AGOSTINO        Ma niente, cosa dev’esserci…

ALBERT              Sì, come no…quella è una tele camerina!

CHRISTINE (scansando un telo) Cosa? Stava registrando! Proprio accanto al letto!

AGOSTINO          Ma non è mia! E’ del mio amco Leonardo!

CHRISTINE (sposta la pistola da Albert ad Agostino)  Come no….sei veramente un porco!! Poi voglio dire….magari uno ne parla…una cosina carina si può organizzare…con le giuste inquadrature…(compiaciuta) ma all’insaputa mia no!...

ALBERT              Gli spari!!

CHRISTINE        Quindi, tu adeschi le ragazze e fai questi giochini, eh? Per poi vendere i video! Ma io ti denuncio!

ALBERT               Lo denuncia??!! (sdegnato) Ma gli spari!

CHRISTINE          Sa che le dico Albert (puntando la pistola contro Agostino) Che per una volta…sono d’accordo con lei…1

Christine spara due colpi ad Agostino. Subito dopo la punta contro Albert.

CHRISTINE           Basta, sono stufa e molto irritata!! Chiudiamo il cerchio!

Christine spara ma la pistola è scarica.

ALBERT            Sono stati sparati già sei colpi, cara! E dico cara! Ahah (estrae un coltello) Concludiamo la spiacevole situazione che lei stessa ha causato!

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Abert si avvicina col coltello, quando viene colpito da uno sparo. Un uomo allora entra in scena

CHRISTINE            E tu? Chi sei?

MARIO                  Io sono Mario Guzman

CHRISTINE            Tu? Effettivamente tu corrispondi alla descrizione molto più di quell…

MARIO                  Agostino…si chiamava Agostino. E Mario sono io…

CHRISTINE           Mhm…comprenderai che non è facile crederti, così su due piedi.

MARIO                 All’appuntamento ti osservavo da una posizione nascosta, cercando di studiarti meglio che potevo. Non avevo ancora deciso se venire a presentarmi. Avevo già capito in chat chi eri e cosa stava succedendo, del resto come spia internazionale una certa esperienza me la porto dietro. Ma mi piacevi da morire già online, e quando ti ho vista dal vivo stavo per cedere. Poi ho visto un tale avvicinarsi, uno strano tipo…e devo dire che l’imprevisto sul momento mi ha un po’ spiazzato, ma dai radiomicrofoni che ho installato sui pali della luce sono riuscito a capire cosa stava succedendo. Così ho seguito nell’ombra l’evolversi delle cose. Niente di più semplice…

CHRISTINE  (con sospetto, gli gira intorno) E quindi Mario saresti tu…?

MARIO              Sì, ma non è il mio vero nome….

CHRISTINE  (guardando il pubblico)   Ovvio…

MARIO               Il mio vero nome è Cometa

CHRISTINE            Mah!! Il nome che usavi nella chat! (grida) Mario!! (gli corre incontro)

Mario e Christine escono abbracciati.

                                                                    F  I  N  E