Storia della nascita

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STORIA DELLA NASCITA

(quando nacque il Bambinello...)

di Salvo La Spina

                             P E R S O N A G G I             VER.2

             

               S. GIUSEPPE

               MARIA SS.

               iL BAMBINELLO

               IL BANDITORE

               LA FOLLA

               GLI  ANGELI

               IL PARENTE DI S. GIUSEPPE

               SARA SUA MOGLIE

               VICINA 1^

               VICINA 2^

               IL PECCATORE

               LA PECCATRICE

               LA PUBBLICANA      

               L ' INDOVINO

               IL CIECO

               IL  PASTORE

               1° CORO DEGLI ANGELI (*)

               2° CORO MOBILE

               IL CANTASTORIE

               L' ANGELO AZARIA

               I TRE RE MAGI

               I LETTORI

               IL PASTORE CHE RACCONTA

               VARI PERSONAGGI (OSTI, AVVENTORI, VIANDANTI E I   

               PERSONAGGI COMUNEMENTE PRESENTI NELPRESEPE

(*) N.B. - GLI ANGELI NON DEVONO ASSOLUTAMENTE AVERE 

               "ADDOBBI" CHE NE RIVELINO LA NATURA ( AUREOLA,

               ALUCCE, LUSTRINI ETC.)

               DOVRANNO INVECE ESSERE SCELTI CON MOLTA CURA.

               CAMICIONI DI TELA GREZZA BIANCO PANNA, PIEDI NUDI

               OPPURE SCARPE  TELA BIANCA ( DE FONSECA)

 NOTA  - I LETTORI SARANNO VESTITI CON DOLCEVITA E PANTALONI

               NERI

               SCARPE DI TELA NERA (DE FONSECA)

               I CANTASTORIE SARANNO VESTITI CON ABITI DEI

               POPOLANI  DEL 1600/1700.-

               I RESTANTI PERSONAGGI SARANNO VESTITI CON CURA

               COME LE FIGURINE NEL PRESEPE.

               L' OPERA PRESENTE ED I CANTI SONO STATI DEPOSITATI

               ALLA  S.I.A.E.   E COSTITUISCONO UNICO

               CONTENUTO INSCINDIBILE.-

               COSI' COME DICHIARATO SU MOD.91 SIAE-CONDIZIONI

               PARTICOLARI- OGNI MODIFICA, RIDUZIONE,  ADATTAMENTO,

               TRADUZIONE  O  ESTRAPOLAZIONE,

               DOVRA' ESSERE  CONCORDATA  CON L'AUTORE  O GLI

               AVENTI  DIRITTO, CHE RILASCERANNO AUTORIZZAZIONE

               SCRITTA PREVIA PRESENTAZIONE DELLE MODIFICHE.

               L' AUTORE  O  GLI AVENTI DIRITTO SI RISERVANO LA

               RAPPRESENTAZIONE  DELL' OPERA,COME DA 4° E 6° COMMA

               ART.61 DEL REGOLAMENTO GENERALE.

--

Ove fosse impossibile trovare i canti contenuti in questo copione (i canti si riferiscono alla versione siciliana), si potranno sostituire con altri, purche’ attinenti il momento: saranno allegri e gioiosi.

Le luci saranno molto forti e colorate.

Invece di ricorrere ai soliti microfoni che faranno capire poco dei dialoghi,     installare dei microfoni “a tartaruga”; comunque e’ bene far amplificare  la scena a una ditta seria (costa relativamente poco e l’affidabilita’ e’ garantita).

Si sconsiglia di far recitare l’opera a bambini in eta’ prescolare o scolare.

Vanno meglio quelli delle medie, medie superiori, o adulti.

Preparare bene i costumi, evitare i soliti vestiti  “recuperati in casa”, ma cucire dei veri e propri e abiti (se possibile).

Abbiamo assistito, in altri spettacoli, all’ entrata in scena di ragazzi che hanno “dimenticato” di levare: occhiali, orologi, anelli, percing, o ancora con grembiuli sponsorizzati, scarpe da tennis che si vedono sotto i costumi, jeans  etc.

P R I M O    A T T O

VOCE FUORI CAMPO         Un candido giglio in terra comparve,

                                              Il suo profumo penetro’ l'universo

                                              Fu tanto forte che giunse fin lassu’ in cielo

                                              Pei cui l’  Eterno Padre l' odoro’;

                                              A suo tempo il fiore s’apri’

                                              e a  nove mesi spampino’

                                              ed invece di far  frutto fece Dio;

                                              Maria e' il giglio e Vergine rimase!

                                                       

(All'apertura del sipario si intravede  da un lato Maria che lavora

al telaio, sottofondo musicale dolce che accompagna per qualche attimo)

                             

(LEITMOTIV)

LETTORE  "E l' Angelo  Gabriele fu mandato dal  Padre Onnipotente in una

                   citta' della Galilea chiamata Nazareth.

                   La’ abitava una Vergine promessa a un uomo di nome Giuseppe.

                   Giuseppe, uomo giusto e puro, era della famiglia del Re  Davide.

                   La Vergine si chiamava Maria.

                   Quando entro’ l' Angelo Le disse: "AVE O PIENA DI GRAZIE "

                              

(   LUCE SULL'ANGELO AZARIA   )

AZARIA    In quella   stanzetta piccola dove Maria pregava e lavorava

                 si spalanco’ all’ improvviso  la porta del Paradiso.             

                  Lo Spirito Santo aspettava, trepidante, la risposta della sua Sposa

                  Tutta Bella. A  Lei  s' inginocchio’ l'Arcangelo:

                  "Ave Maria, piena di Grazie....!

                  Quante volte abbiamo inteso e ripetuto queste parole, che sono

                  ancora piu’ dolci del  miele!

                  Maria e' pallida, spaventata, s'accosta al muro piu’ vicino  che c'e',

                  si nasconde si fa piccola piccola, e l’ Angelo Gabriele, riverente e

                  umile, davanti a quella bambina di quindici anni,  ripete:"AVE !"

                  e Le annunzia che sara' madre di Gesu'.

                 Maria Gli domanda col cuore impaurito "Come puo’ essere? Io non

                 conosco uomo! Forse  L' Onnipotente non gradisce l'offerta della

                 sua serva, forse non mi vuole Vergine per amore Suo?".

                 E Gabriele splendente di gioia la rassicura: "Lo Spirito Santo, che

                 tutto puo', ti fara' madre!". E in quel preciso  momento, Maria

                 abbasso’ gli occhi fino a  terra dicendo: “Sia fatto secondo la Tua

                 parola”.

                 E l'Angelo ancora piu'  contento vide lo Spirito Santo  scendere

                 Per abbracciare la sua sposa.

                 Poi tutto fu silenzio,... pace,... mistero....

                 Era  cominciata la salvezza dell’ umanita'.

                 "AVE", quante volte l'avete pronunziata questa parola e forse

                 nessuno  si e’ accorto che e' l' esatto contrario di "EVA".

                 Anche Eva era nata pura, ma poi cadde  nell’ errore della

                 superbia, di saper fare a meno della Volonta’ Divina e di poter far

                 tutto con la propria.

                 Per questo ci voleva un’ altra donna  per schiacciare la testa  del

                 serpente infernale.

                 Ci voleva una donna che rispondesse  a Dio con il contrario della

                 superbia: “L’ Umilta'”.

(LUCE SUL CORO ED I CANTASTORIE)

MUSICA

CANTO

                        Quanto sei pura Vergine Maria,

                        Quanto sei bella e degna di lodare,

                        nella sua camera, chiusa, Lei leggeva,

                        E l' Angelo la venne a visitare.

                 

                        Madre d' Amore Piena, le dicea,

                        che  Frutto bello che dovete fare:

                        Il Verbo Eterno ha adombrato a Voi,

                        perche’ il mondo vuole illuminare.

 

LA MUSICA CONTINUA E FINISCE CON I CONTROCANTI.

DOPO IL CANTO  LE LUCI SI ATTENUANO.LUCE LUNARE E SPOT  SUL LETTORE

(IL LEITMOTIV INIZIA SUBITO)

I^ LETTORE     Per Maria chi ha rispetto,

                         di Giuseppe chi fa conto,      

                         se ha un cuore dentro il petto,       

                         senta, senta questo racconto;

                         il viaggio doloroso,              

                         di Maria con il suo Sposo.                                Via la musica.

Dalla parte opposta si anima la "piazza" di Nazareth, Maria in penombra

Giuseppe e' in mezzo alla gente, che parlotta.

2^ LETTORE    San Giuseppe stava un giorno           

                         nella piazza a  Nazareth,

                         passeggiando per i suoi fatti.

                         Sente un suono di trombette;

                         sente leggere un  editto,

                         che il cuore assai gli ha afflitto.

1^ LETTORE     Quest’ editto, recitava           

                          che ogni uomo, d' ogni eta’,         

                          iscriver si  dovea

                          alla propria citta’                  

                          e in tributo poi pagare                

                          qualche somma in denari.

SALE SUL PALCO

(si ode un rullo di tamburo, entra dalla sala il banditore)

BANDITORE    (cantilenando lento) Correte, correte, correte!

(rullare lungo del tamburo)

                         Correte, correte tutti,

                         maschi e femmine, grandi e bambini -

                                         (altro rullare di tamburo)

                         A nome dell’  Imperatore re,

(tre colpi di tamburo)

                         Uomo potente e di grandi imprese!

(un colpo di tamb.)

                         Vuol sapere, questo signore quant ’e’

                         tutta la gente del paese!

                         Percio' ognuno, insieme a la famiglia,

                         alla sua citta’  andare deve entro il mese.

(a soggetto mormorio degli astanti)

                         Ai trasgressori, ben che si sa',

                         dieci denari e carcerato va'!

(mormorio di disapprovazione, poi la calca si dirada, il banditore

accompagnato dal tamburo, sempre lentamente, esce dalla sala)

                                                                  

                                                                   

MUSICA

CORO A QUATTRO VOCI DISPARI-PLETTRI-FLAUTO CELTICO

E PIVA O ZAMPOGNA

CANTO

                    Pubblicato avea il re quell’ editto rigoroso,

                    San Giuseppe l'ascoltava nella piazza rispettoso.

.                   Poveretto era confuso, come faccio con Maria

                    che se sente questo editto vuol venire  con me’.

                    E Maria gli rispose  "Facciamo la Volonta di Dio,

                    Come Dio ha disposto  vengo  dove andate Voi".

                    A quattr' ore della la notte,  San Giuseppe le dicea:

                    "Ho  fatto quanto ho potuto, di piu’ non posso Sposa Mia!”

(via canto)

S.GIUSEPPE  Cose da pazzi......Maria, or ora in piazza  hanno letto un

                        editto, perche’ l’ Imperatore, entro questo mese, vuol sapere

                        quant’ e’ la gente del territorio…………

                       Ma io dico, come  ci vado  a Bethlemme ?......

                       Siamo senza soldi e quel po’ di lavoro che ho, lo devo lasciare

                       per andare la’!

                       E a te? Come  lascio a te in queste condizioni....

                       …ormai mancano pochi giorni.......mi sento frastornato e

                       cunfuso.

                       Ma intanto devo andare,  perche’ a chi non va a registrarsi

                       e paga il tributo, gli fanno una multa e poi va’ in carcere.

(Maria seduta al telaio si alza lentamente, e' in stato

avanzato di gravidanza, si avvicina dolcemente allo sposo....

Maria carezza il volto di Giuseppe e cerca le mani strigendole)

MARIA SS.  Giuseppe non t'affliggere,  vengo io con te., cosi’ ti faccio

                    Un po di compagnia …. (sorride)          

                    Andiamo  tutt'e due,  Dio avra' cura di noialtri poveretti!

(Piu' decisa e convincente)

                    Se il  nostro  Imperatore  vuole che  andiamo a iscriverci, 

                    noialtri, ubbidienti,  andiamo e gli  paghiamo il tributo!

                    I soldi ce li fara’ trovare l’ Onnipotente.....

                    Cuore allegro,  Sposo mio, non ti frastornare.

(il volto di Giuseppe si rischiara....)

S. GIUSEPPE      Maria tu mi consoli!....Grazie.....

                            Ma, se dobbiamo partire  bisogna che  compri  qualcosa

                            per il viaggio,......vediamo, ora esco , vediamo cosa mi fara’

                            trovare la Divina Provvidenza!

(Giuseppe esce di scena, Maria ritorna al telaio )

(Luce sopra i cantastorie, Maria in penombra)

 

 MUSICA

 CORO A QUATTRO VOCI DISPARI E ORCHESTRA D'ARCHI

CANTO

                          Benedetto  Giuseppe!

                          Della Madre di Dio,

                          Santo puro e pio,

                          Tu sei caro sposo.

                          Padre dolce e amoroso,

                          di Cristo Signore,

                          foste Serafino

                          del  Divino Amore.

                          Pregate il Signore,

                          Pregatelo per me,

                          Voi che di Verginita’

                          siete vero giglio.

                          Pregate per noi il Figlio,

                          per tutti i nostri errori,

                          piangendo di dolore

                          e vero pentimento

                          Dateci la grazia

                          d'amare il vostro Figlio;

                          dateci il vostro  aiuto,

                          Voi di purezza Giglio.

                          Dacci la buona sorte

                          d' avervi a lato,

                          quando all’estremo stato

                          saremo all' agonia.

 

(Luci cantastorie sotto reostato, salgono su Giuseppe

che e' rientrato e su Maria al telaio)

S.GIUSEPPE     Maria, guarda ho comprato quest' asinello per tu potere

                          viaggiare!

                          (mostra l'asino attraverso la porta) Non conviene andare a

                          piedi nel tuo stato.

                          Ho incontrato quel  tizio al quale feci il tavolo e le sedie e che

                          mi doveva tutti quei soldi…. ti ricordi Maria?....

                          Ebbene me li ha dati e ho comprato questi quattro pesci e il

                          pane.

                          Dovrebbero bastare anche per pagare il tributo e per tutto il

                          viaggio fino a quei luoghi lontani;   ma anche se non

                          dovessero bastare, troveremo sicura ospitalita’ nei miei

                          parenti che ho la’:  una mano d’aiuto ce la daranno!

(  Giuseppe e Maria prendono  da alcune gerle i panni e i poveri effetti personali, preparandosi alla partenza)

MUSICA DI SOTTOFONDO-(LEITMOTIV)

in scena entrano due angeli in vesti semplici che porgono a Maria

in un simbolico passa-mano i panni.

ALLA FINE DEL PASSAMANO

MARIA SS.        Giuseppe, marito mio, prima di metterci in viaggio fatemi una

                          grazia: beneditemi!

(Giuseppe poggia una mano sul volto di Maria e la aiuta ad alzarsi)

S.GIUSEPPE      Maria ....io devo benedire Te? Tu che sei la custode del

                            Figlio dell’ Eterno Padre?

                            Io ti  devo fare una grazia, a te che di Grazie sei il mare,....?

                            Si! Ti benedico Maria……(la benedice) Tu sei la mia

                            felicita’ e la luce dell’anima mia………..

                            Ora pero' partiamo che la strada e’ lunga da fare e ci

                            saranno  grandi   affanni,  ma arrivando a Bethlemme tutto

                            passera'. Li ho tanti parenti  ........e stai sicura che quando

                            ci vedono arrivare, ci tratteranno bene e ci faranno buon

                            viso, ci ristoreranno e ci faranno riposare (lo dice

                            dubbioso).

                    

MARIA SS.         Sposo mio, non ci dobbiamo preoccupare,  si fara’ la Divina

                           Volonta’!     Quanto Dio vuole e dispone, sara’ la nostra

                           gioia!    Non mettiamoci in afflizione, allegria nel   nostro

                           cammino e confidenza nel Divin Volere e nella

                           Provvidenza Divina! E anche se ci dovessero rifiutare,

                           diremo  sempre :” Ti ringrazio o mio Signore!”

S.GIUSEPPE     L'ora e’ tarda, che facciamo? Sposa cara partiamo, via.

                                           

LETTORE 1^     Maria Vergine, ubbidendo, si mise a cavallo di quel povero

                          animale e offriva il Suo cuore e i Suoi pensieri all'Eterno

                           Dio.  San Giuseppe camminava e teneva le redini, mentre

                           diecimila serafini accompagnavano i viandanti Santi nel

                           viaggio tanto duro.

                  

(Ai due angeli presenti sulla scena, che nel frattempo rimangono muti, se ne aggiungono altri oltre che i cantori con gli strumenti.

Accompagnano Maria e Giuseppe fuori )

                

   MUSICA 

PER SOLO, CORO  A QUATTRO VOCI, PLETTRI E PIVA

CANTO            

VIAGGIO DELLA SACRA FAMIGLIA

                   San Giuseppe il  falegname,

                   Maria porta sull’asinello.

                   Per le strade storte e brutte,

                   Le sue cose dentro un sacco

                      

                       Leru Leru Leru!

                       Leru Leru Leru!

                       Leru Leru Ohila!

                   Camminarono  tre giorni,

                   Per quelle strade, forestieri,

                   Vanno avanti per quei luoghi,

                   Gli angioletti per compagnia.

 

(Rientrano Maria e Giuseppe sulla scena, si guardano intorno, posano

qualche masserizia, bevono un sorso dalla borraccia.Quasi notte)

MARIA SS.     Giuseppe, quanta strada  abbiamo fatto.....Sono stanca ed ho

                tanto sonno.

S.GIUSEPPE  Si Maria, riposiamoci, siediti qui’!

(La fa sedere su un gradino. Si guarda in giro)

                   Mi pare questa la casa di quel parente di cui ti  parlavo....Aspet-

                   tami qui’, provo a bussare,.....speriamo che abbiano un posto per

                   dormire…..(bussa)

                   C’ e’ nessuno in casa?......(guarda verso Maria)

PARENTE    (felice di vederlo)

                    Giuseppe! (si abbracciano)  Giuseppe!.........Sono

                    contento di viderti!....Cosa ti  porta da queste parti?

S.GIUSEPPE  Ho preso moglie, ed e' qui’ con me...

                 

(fa cenno verso Maria e le si avvicinano)

                    E’ Maria, e' figlia di Anna e Gioacchino, ed anche Lei e'

                   discendente da David

MARIA SS.        (abbassa un poco la testa)

                    La pace del Signore sia sopra di te.

PARENTE   Con te c’e’ gia’ Maria!

S.GIUSEPPE  Vengo da Nazareth per ubbidire all' editto dell’ imperatore di

                    Roma,  e non abbiamo trovato alloggio in nessun posto

                    Non ci potresti alloggiare qualche giorno da te?

                    Sicuramente, appena passa questa confusione, qualche casa

                    trovo.

                    (in confidenza)

                    Ho intenzione di stabilirmi qui’ per sempre, perche' c'e' piu'

                    Lavoro qui’ che  a Nazareth.

             

PARENTE   Ah,  fosse per me sarei contento Giuseppie ma e’ giusto '

                    pero',  sapere cosa ne pensa mia moglie!.

(si avvicina verso la casa e chiama)

                   Sara!......Sara!....Affacciati Sara!............

               

(dopo un po si affaccia Sara)

              

               Sara, ci sono i nostri parenti di Nazareth, ti ricordi?

              Te ne ho parlato tante volte? Sono venuti per il censimento e

               Vorrebbero essere ospitati per qualche giorno…..

S.GIUSEPPE   Se  non vi diamo troppo disturbo,...sapete, non  vorremmo

                         stonarvi la testa,.....ma e’ che non abbiamo trovato alloggio

                         In nessun posto e mia moglie,  Maria, aspetta........

SARA      (Con falsa cortesia ) Ma amico mio,  non vi possiamo dare

                aiuto........Dove vi ospito?

( rivolta al marito )

               Non glielo hai detto tu che non abbiamo posto dove alloggiarli?

               

PARENTE    Ma Sara, non hanno dove andare,....non  vedi che non hanno

                    dove andare?.......E quella poveretta di Maria e' stanca, e’ notte,

                    fa freddo!....

SARA       Hai ragione ma che possiamo farci? Posto non ne abbiamo 

                 purtroppo,... arrangiatevi in qualche altro posto.....

S.GIUSEPPE   Ma’.....

              

SARA         (Inviperita) Allora avete anche la faccia tosta?

                  Non l' vete capito che con questa confusione e questo  va’ e vieni

                  di gente siete d’impiccio?.....

                  Non abbiamo cosa farvi, Dio vi accompagni.

(al marito  )

                 Entra dentro tu! Buona notte!

              

( entra in casa tirandosi il marito e chiudendo con violenza la porta )

( Giuseppe e Maria si allontanano silenziosamente )

VICINA 1   ( bussando alla porta di Sara )           

                  Sara chi erano quei due? Cosa volevano a quest’ora?

SARA       (ben disposta a conversare)

                Giusto qui’ dovevano capitare, ……..mi hanno fatto litigare con mio

                marito……….......erano suoi parenti e volevano essere  alloggiati.

                Ora io ricevevo in casa due persone che non conoscevo

                Solo perche’  parenti di mio marito!

                Io  metto la casa sottosopra per loro......

                .......per due straccioni....

              

VICINA 1   Ma non potevano alloggiare nella locanda?

                  Li c’e’ posto per tutti!......

SARA       Ci sono stati, ma certamente con tutta questa gente che arriva da

                 tutto il mondo, non si trova posto….specialmente a quest’ora…..

VICINA 2   Che avete donna Sara che sbraitate con questo buio? Cosa e’

                 successo?

VICINA 1   Sono arrivati di lontano i parenti di Sara e lei no li ha voluti

                  ricevere.

                        

VICINA 2  Ah! .......Ma Lei m’e’ sembrata incinta?

SARA       Si .....proprio,......mi voleva venire a partorire in casa questa

                sventurata.......Me ne mancano di guai a me!?

                Mancava solo Lei, per chiudere l’ opera!.....

              

VICINA 2   Ma erano parenti vostri, m’e sembrato di sentire?

              

SARA       Ma quali parenti miei! Di mio marito!.........e poi a voi cosa 

                 interessa?.......Ora in tutta Bethlemme c’e solo mio marito parente

                 loro? Questa gente crede che perche’ sono discendenti di Re

                 Davide possono disturbare tranquillamente!

                 Poi chi sono questi discendenti?........

                 Mio marito, questo falegname che t’ arriva nella notte con

                 una moglie…incinta, ….i discendenti di Davide!

                 Pidocchiosi, mendicanti e cenciosi tutti quanti !.....

VICINA 2   Ma vostro marito,  voleva riceverli?

              

SARA       Certo, tanto lui cosa ci mette di suo?

                Si fa bello con la gente e a me come una scema tocca

                lavorare il doppio, e lavare, e pulire, e cucinare, e fare da levatrice

                e balia, ........sempre io!.......Ma fatemi il favore........!

( rientra sbattendo la porta )

              

VICINA 1   (rientrando anche lei)          

               Certo pero'........ che femmina senza cuore e senza pieta'!

               Non si muove a compassione neanche dei suoi figli.

   

VICINA 2   (ritirandosi pure lei)

               Sventura sul pollaio dove a cantare e’ la gallina!

               Quando a comandare c’e’ una femmina come lei non c’e’timor

               di Dio!

               Dovrebbe vergognarsi davanti a tutti per quello che ha fatto!.....

               Commare vi saluto.

              

VICINA 1   Avete ragione. Vi saluto anch’io.

( entrano e chiudono gli usci )

SARA       ( spalancando la porta e gridando inviperita alle vicine )

               Ma a voi cosa interessa?.....Male lingue, sapete solo sparlare,

               sapete.

               Siete buone solo per allargarvi la bocca!…  S' e' vero che avete

               tutta questa pieta', perche' non ve li  ricevete a casa vostra??

               Perche’ non li andate a cercare?....Perche' non  lo fate ora!?.......

               Perche' non lo fate!? ..........Voi che siete tutte "Casa e

               Chiesa"?..........Razza di vipere, ecco cosa siete!...........

( in casa mentre rientrano Giuseppe e Maria con loro il coro )

(leitmotiv o motivo appropriato)

SOLO     Cavaliere e buon signore,

               voi dite che amate  Dio;

               alloggiate  questi stranieri,

               perche’ il freddo e’ troppo rio.

              

CORO     Alloggiate questi stranieri

                perche il freddo e’ troppo rio.

              

SOLO     O staffiere non sentite,

               Mandar via questi   villani

               e di chiudergli  la porta,

               aizzandogli i cani.

              

CORO    E di chiudergli  la porta,

               aizzandogli i cani.

              

TUTTI      O staffiere......

                           

(leitmotiv)

                                                                        

2^ LETTORE       San Giuseppe e Maria furono sempre allontanati e

                            disprezzati da tutti, solo il Padre Onnipotente li volle bene e

                            gli Angeli li protessero.

LETTORE           Modesta e rispettosa, viaggia la Madre.

                           Ogni cuore innamorava, di chi guardava a caso, con un solo

                           sguardo.

                           Il Suo candore rifletteva il grande amore di Gesu’ che

                           portava  dentro, ma quante lacrime d’affetto Le scapparono

                           dagli occhi, scoprendo che ancora doveva nascere e Suo     

                           Figlio gia’ pativa!

2^ LETTORE      Per la strada  s’ incontro’ con diversi peccatori e con uno

                           sguardo che dava loro li convertiva, quei cuori di pietra.l

( fine leitmotiv si avvicinano a loro man mano: )

PECCATORE       "Per pieta’ Maria guardate,

                              questo cuore converitite”.

PECCATRICE      O Maria di pieta', Madre d’Amore.

                             E' sdegnato il Padre e non sopporta

                             Piu’ il peso dei nostri errori,

           

PECCATORE        Solo Tu, o Madonna, puoi riparare

                              l' ira gia' soprastate ed il furore,

                              Tu sola puoi, che di Grazie hai il mare,

                              Madre pietosa di noi peccatori.

       

1^ LETTORE        Agli afflitti che vedeva,

                             con pieta’ li consolava,

                             per gli infermi che scopriva

                             con piu’ affetto Dio pregava.

(  ai primi che si sono inginocchiati si aggiunge  )

LEBBROSO     "Sono povero, o Maria,

                         deh! Pieta’  dell’ alma mia.    !”

                        

 PUBBLICANA      Mondo birbante t’ho conosciuto, sei malvagio e

                             Cattivo.

                             Chi ti pratica e ti serve ha in cambio

                             dolori, pene e poi dannato.

                             Da oggi ti sconosco mondo sbandato,

                             e , per quello che mi riguarda,

                             ti lascio al tuo destino.     

                             Faccio il voto che ti devo allontanare

                             e mi butto ai piedi di Maria.

                        

CIECO                Stella meravigliosa che state ad Oriente,

                           dolcezza che il mondo non conoscea,

                           Madre siete la luna risplendente,

                           Date, Vi prego, date conforto e luce all’ anima mia.

                        

LA PUBBLICANA   Ho praticato e visto mille genti, non trova piu’

                               pace l’anima mia, Voi siete la Regina piu’

                               potente che ci sia, incatenate, o Madre, l’ anima mia.

                        

UN PASTORE   Per questo cuore e’ venuta la fine. La sentenza

                          ha dato il Signore; dove mi rivolgo trovo spine, nessuno ha

                          pieta’ d’un peccatore.

                          Ma Voi siete, o Madre, l’ Avvocata

                          e siete, nel patire, conforto.

                        

   TUTTI       Voi siete la Gran Madre di Dio Amata, noi Vi preghiamo

                    per questo Bel Figlio che portate in Seno!

 

( sulla musica, Maria li benedice e adagio si allontanano )

AZARIA    Uomini che ascoltate questa storia, voglio raccontarvi un mistero

                che non conoscete, voi conoscete cio’ che il Vangelo vi ha rivelato,

                Ma ci sono altre cose che non conoscete e che il Signore non vi

                ha rivelato,  L' Onnipotente, ora mi ha dato il permesso: quando

                lucifero sconvolse  l’ordine del Paradiso, avemmo gran spavento,

                fu come se in petto ci si fosse squarciato il cuore. S’era distrutta la

                Carita’ che e’ l’unica virtu’ che c’e’ La sopra. E tra di noi circolava la

                superbia e piangevamo  per il dolore che si stava dando a Dio e

                alla Divina Volonta’, capimmo  anche che potevamo cadere in

                quell’ abisso dove precipitava lucifero!

                Allora alzammo gli occhi verso l’ Onnipotente e ,quel sole che e’ il

                Suo Volto risplendente, ci torno’ la Pace rubata, il Suo pensiero ci

                fece  Vedere Maria!….Maria…..La nostra Regina! Ci fece vedere le

                Sue gioie, le Sue sofferenze, la Sua pace, la Sua umilta, la Sua

                generosita’, il Suo amore, il Suo vivere la Volonta’ Divina.

            Avevamo aspettato, soffrendo, secoli e secoli, ora si compiva

            Il Disegno dell’ Universo; Maria ed il  Figlio,… due cuori che

            battono in uno solo,…, uniti nello stesso destino, ….tutti e due nello

            stesso dolore, …..nella stessa macina che trasforma il frumento in

            farina per fare il pane e poter mangiare e sfamarci.

(calano le luci)

( Musica "leitmotiv", possibilmente il canto dell'editto, sipario)

F I N E  P R I M O  A T T O

S E C O N D O  A T T O

                            

(inizia con il leitmotiv lento dell'inizio I° atto)

LETTRICE      Cinque giorni di cammino son trascorsi, sono stanchi ed

                       Affamati.

  

1^ LETTORE    Pensa tu a Giuseppe che, stanco e sfinito,  riguardava la sua

                         sposa, poverina, in quello  stato che sospirava affannata.

       

  CORO            Poveracci li vedeano,

                         Nessun conto ne faceano

                        

 ANGELI         E viaggiava modesta,

                       ghiacciata e sfinita.

                       Cosi’ stanchi ed affannati

                       Nel freddo andavano avanti

                       senza sosta, camminando,

                       nessuno si curava di loro.

                        

  CORO             Poveracci li vedeano,

                          Nessun conto ne faceano.

                        

  ANGELI           Son costretti a riposare,

                          nelle stalle, negli angoli

                          e alloggiare nelle stamberghe,

                          queste celesti e grandi persone.

                        

  CORO             Poveracci li vedeano,

                          nessun conto ne facevano.

 ANGELI           Oh che eccesso d’umilta’

                         Chi non piange per pieta’!

                         Senza pianger, chi puo’ stare,

                         Riflettendo come Maria,

                         e' costretta ad abitare,

                         degli animali in compagnia.

                         Che vergogna Maria sente.

                         messa in mezzo a tanta gente!

(via leitmotiv)

                        

(come apparso dal nulla, gli va' incontro un vecchio che li saluta, Maria

risponde; )

usare la tecnica dell’ “apparizione”: tulle illuminato con l’illuminazione differenziata

MARIA SS. Vi saluto, buon vecchietto vi accompagni la Grazia di Dio

                  e Ti perdoni il peccato la Santita’ Infinita’.

                  Siam venuti da Nazareth senza alcuna sosta,

                  siamo stanchi, stremati, chi siete voi?

INDOVINO    Sono un povero vecchio e vivo povero e solo, 

                     vi offro la mia casa, benche’ non sia cosa per Voi.

                     Se non e’ alla Vostra altezza, compatite o mia Signora.

                     Siete stanchi poveretti, se volete stare qui’ con me’,

                     Signora, puoi scendere se vuoi!

                     E tu, buon vecchio che hai fatto tanta strada, sempre a piedi;

                     portando per trecento e rotte miglia questa poveretta!….

                

                         Se Ti piace o Gran Signora,

                         ti indovino la sorte.

                         Anna, detta, fu tua madre,

                         e Gioacchino fu il padre.

                         Ti battezzaron Signora Mia,

                         e Ti misero Maria.

                         Piccolina ti portarono,

                         e al tempio presentarono;

                         la’ mangiavi e lavoravi,

                         Poi Ti dettero uno sposo,

                         assennato e grazioso;

                         per miracolo di Dio,

                         il bastone suo fiori’.

                         Eri in camera inserrata,

                         ti portaron l’ imbasciata

                         e venendo salutata,

                         dentro fosti Tu turbata..

                         " Sei l’ancella del Signore,

                         da Te viene il Redentore",

                         e del Cielo, Alma Regina,

                         Tu di Grazie fosti piena.

                         San Giuseppe, il tuo sposo,

                         stava tutto pensieroso;

                         gravida vedendoti.

                         Il suo cuore ebbe gran pena.

                         Poi dall’ angelo avvisato,

                         resto’ tutto consolato,

                         e  la tua bella presenza,

                         a Lui porto’ piu’ riverenza.

                         Fra tre giorni, a mezzanotte,

                         un bel Giglio Voi farete.

                         Figlio dolce ed adorato,

                         che da tutti sara’ desiato.

                        Quando poi verra’ in terra,

                        sara' pace e nente guerra.

                        Tutti gli angeli a cantare,

                        e i pastori a festeggiare,

                        si diranno per la via:

                        "..sara' nato il Messia!".

                        Sara' messo, o mia Signora,

                        fra un asino ed un bue,

                        in una povera mangiatoia,

                        questa e’ la Sua  ventura..

                        Il Tuo Figlio Redentore,

                        fortunato chi lo vede.

                        Che con cuore e grand’ amore,

                        si adora e con gran fede.

                        Ce ne son pero’ di quelli

                        che adorano vitelli.

                        Ce ne son ancor piu’ matti,

                        che adoran cani e gatti.

                        E ce ne d’accosto e spasso,

                        che adoran….satanasso!

                        Ammirando questo Bambino,

                        uomo ed Essere Divino.

                        Vero uomo e vero Dio,

                        e' per Te il cuore mio.

                        Sara' Eterno Trino e Uno.

                             ( si inchina)

                        

                        Dacci  Tu, dacci perdono.

                        E Voi  Madre di Clemenza

                        Disponetevi a pazienza.

                                                   

( Scompare com'era apparso, luce avanti  al tulle,  su di lui buio,  poi anche su Maria e Giuseppe)

( Luce su Lettore e poi su detti )

LETTORE        Sono arrivati nella citta' e sono stanchi, sfiniti,

                         stremati.

S.GIUSEPPE     Ho pagato il tributo e mi sono iscritto insieme a te…

                          Maria non ho trovato nessuna casa, gli alberghi son pieni

                          di gente di ogni luogo,.......neanche se c’era una festa!

                          Ho domandato un posto e mi hanno cacciato da dove ho

                          bussato.

                          Dove andiamo stanotte? (abbraccia Maria)

                  

CORO              Poveracci li vedeano,

                         Nessun conto ne faceano.

S.GIUSEPPE    Ora che mi ricordo. Qui’ vicino c’e’ una grotta,…la usano

                          per ricovero degli animali e per metterci il fieno,…..ci

                          possiamo accomodare li stanotte e domani con un po’ di

                          calma, cerchiamo qualche altro posto.

MARIA SS.      Bene marito mio, meglio che niente, e poi se c’e’ un poco di

                        paglia, la sistemiamo per dormire ed e' ottima!

(li attorniano gli angeli)

LETTORE        Tutti gli angeli li avevano accompagnati e circondarono la

                         grotta di luce e splendore come mai se n’era visto in

                         terra.

                         San Giuseppe li vedeva e godeva contento.

 (Maria con una fascinella di sarmenti pulisce la grotta)

  MUSICA 

PER CORO A 6 VOCI BATTENTE, ORCHESTRA D'ARCHI

PLETTRI E FLAUTO CELTICO MELODICO SOPRANO.

                                         

                        Pulimogli la grotta,

                        che il Messia sta’ per venire;

                        e' contenta la sua Mammina,

                        perche’ e’ ora di partorire.

                              GLI ANGELI CANTANO

                              E STANNO A AVVERTIRE

                              CHE IL BAMBINO

                              STA'  PER VENIRE.

                        Sutto un albero di limone,  

                        c'e' Sant'Anna che cuciva;

                        che cuciva i pannicelli,

                        per fasciare nostro Signore.

                        Sotto un albero di mandarino,

                        coricarono il Bambino;

                        gli cantavan canzoncelle,

                        per quegli occhi tanto belli,

                                                            

                        Sotto un albero di gelsomino,

                        Fa la nanna il mio Bambino;

                        Fa la nanna con l’angiolelli,

                        e son d’oro i suoi capelli!

Durante il canto di prima, a soggetto, S.Giuseppe e Maria si seggono su

uno sgabello da mungitore, Maria , su una gerla Giuseppe e mentre la musica continua in sottofondo, anche sul lettore, fanno un pasto frugale. Maria sente che il Bimbo sta' per nascere e dice:

( un po affannata per il parto che si annunzia prossimo )

MARIA SS.    E’ notte fonda, Giuseppe va a dormire e riposati,

                      io mi dico le preghiere,  poi mi riposo anch’io!

(Giuseppe con dolcezza la accarezza)             

(riparte il leitmotiv)

                        

LETTORE  Si ritira S. Giuseppe, in quell’angolo di quella  povera grotta, ma

                   non dorme, no, e’ troppo grande la gioia che sale dal cuore, …

                   Gli par di vedere Gesu che e’ nato…………

                   Non dorme neanche Maria che e’ chiamata da Dio ed e’ messa

                   In orazione...........

MARIA SS.     Con il freddo  il Bambinello nascera’,

                       Come mai questo Bambino, Grande Dio di Maesta’,

                       dei re, il Re tremendo, nasce al freddo?

                       Il Signore dei Cieli come nasce nei rigori?

                       Tu Dio di Ricchezze come nasci povero?

                  Non mi basta, no, il cuore di vederTi penare.

                  Se devi nascere, perche’ non nasci nei palazzi?

                  Perche’ non vieni in grande pompa?

                  Tu Sommo e Grand’Amore, Tu vuoi nascere in dolore!

                  Ma dato che hai voluto  me per madre, il mio cuore ti sara’'

                  palazzo, ti sara’ culla d’ amore , ti sara’ ricchezza e gioia,

                  Il mio cuore ti sara’ consolazione nelle pene,      

                  fuoco nel freddo di questa notte.

                  Ma quando nasci Figlio mio? Quando darai pace a questa

                  umanita’ infelice?

                  Quando la Tua Mamma Ti potra’ stringere al petto?!

          

( Su queste parole di Maria le luci si oscurano e si sente il vaggito di un bimbo che e' nato, la musica si alza)

(Su Maria e Giuseppe che ora le e' vicino,occhio di bue. Maria e Giuseppe

restano ora fermi in una posa plastica sembrano le statuette del presepe,

 Giuseppe si appoggia al bastone, dietro di loro una luce fortissima.

Nel frattempo si illumina un'altra parte della scena dove sono

i pastori che vegliano accanto al fuoco)

PASTORE     Si racconta da tempo antico, che i primi che videro

                      Il Signore, furono i pastori.

                      Era una notte di luna piena e nelle campagne di Bethlemm

                      c' era tanto freddo, i pastori erano seduti vicino al fuoco e alle

                      pecore, i  cani che abbaiavano si sentivano piu’ in la’ e

                     sembravano confondersi con il buio degli alberi, alti e fermi…..

                      D’ improvviso  l’aria sembro’ scomparire, sembro che il mondo

                      non ci fosse piu’,  gli alberi sembravano colonne di pietra

                      immobili!

                      Il cielo si fuse con la terra!

                      Le pecore e i cani non si sentirono piu’.

                      Non  si senti piu’ niente.

                      I pastori che camminano qui’ e la, nella campagna,

                      i pastori che parlano con la luna e nuotano nel buio,

                      i pastori quella notte ebbero paura e sentirono che

                      doveva succedere qualcosa, qualcosa che non era della terra.

                      Anche la fiamma del fuoco sembro’ fermarsi.

                      Adagio adagio, in quell’aria di mistero, si sentono, lontano,

                      Un canto e una musica da non potersi raccontare, sembrava

                      uscissero dalla terra, dalle pietre, dagli alberi, dal fuoco, calare

                      dalle stelle che in cielo lucevano prepotenti e avvampanti,

                      come mai s’erano viste……

                      All’ improvviso una  luce forte, cosi’ forte che sembrava che

                      ogni cosa stralucesse come oro, cosi’ forte che sembrava ci

                      fossero cento soli forti  a far giorno.

                      Comparve un angelo e ci disse che Dio era nato in una grotta.

                      Poi l’angelo scomparve.

                      Da tanto tempo s’aspettava che Dio venisse in terra. Lo

                      aspettavano i nostri padri, i nostri nonni, i nonni dei nostri

                      nonni,.....e anche i pastori lo aspettavano….e appena lo

                     seppero andarono.

                        Cosa potevamo portare a Dio?......

                        Cosa puo’ portare un pastore a Dio?.......

                        Solo una pecorella, un po di latte...

                        Un  po di latte e una pecorella, insieme alla nostra   poverta’.

                        Insieme agli affanni e a la sofferenza.

                        Insieme alla nostra puzza di selvatico.

                        E questo gli portammo!

                        ......E Dio se lo accetto’!....

                      Se lo accetto’, perche’ anche lui  era povero e i pastori, perche’

                      era  un povero, quella notte andarono, perche’ l’ Angelo ci

                      disse che Dio era nato in una grotta,....quella notte i pastori, si

                      alzarono e vollero andarle a trovarlo.

                      Se l’angelo ci avesse detto che Dio era nato in mezzo all’oro

                      dei palazzi, i pastori rimanevano seduti accanto al fuoco e,

                      probabilmente, non sarebbero andati.

                      Se Dio nasceva nell’oro dei palazzi, forse neanche l’ angelo

                      veniva.

  MUSICA 

PER SOLO, CORO A 4 VOCI DISPARI, PLETTRI

FLAUTO DOLCE IN LEGNO.

               Il pecoraio quella notte, un regalo Gli ha portato,

               la ricotta e un agnello, per giocare il Bambinello

                   Il capretto con le corna, lo lascio’ a sua moglie,

                   lo lascio’ a sua moglie che per tutti l’ha cucinato.

              Il cacciatore in quella notte, qualche cosa Gli ha portato:

              Gli ha portato un conigliello, per giocare il Bambinello

                  Le pernici il cacciatore, le lascio’ a sua moglie,

                  Le ha lasciate alla moglie che con l’aglio le preparo’.

              Il bottegaio quella notte, qualche cosa Gli ha portato:

              Gli porto’ formaggio fresco e del vino dentro a un fiasco.

                 Il formaggio con il pepe lo lascio’ a San Giuseppe,

                 lo lascio’ a San Giuseppe che col pane se lo mangio’.

          Anche io andai alla grotta e non avevo cosa portare,

          mi portai tanta pace e nell’alma tanta luce,

              Fu Gesu’  il Bambinello che il mio cuore ha cambiato,

              che il mio cuore ha cambiato,  un’agnello e’ diventato.

              

(allegro e brioso)

LETTORE         Nato gia’ e’ il  Gran Messia,

                          Comincio’ a pianger  e singhiozzare

                          e la Vergine Maria

                          si rimise a lacrimare.

                          Lo piglio’ con sommo affetto

                          e lo strinse forte al petto

                          San Giuseppe s’e’ svegliato,

                          gia’ dall’estasi profonda

                          e con dolce meraviglia,

                          si stupisce e si confonde.

                          Corre presto e spaventato,

                          che Gesu vedette nato.

                          Oh pensate come e’ contenti,

                          che grandissima allegria,

                          si scordo’ di affanni e stenti,

                          con somma gioia.

                          E con tanto suo piacere

                          Fu’ cosi’ che prese a dire:

                       

S.GIUSEPPE   "Che fortuna fu’ la mia!

                         Oh che onore ho avuto io,

                         d' adorare, con Maria,

                         nella grotta, il Sommo Dio!

                         Madre Santa e mia Signora,

                         io Vi faccio tanti auguri!

                         Che Bel Figlio avete fatto,

                         o che bella Creatura,

                         quant'e' bello, vago, intatto.

                         Il Suo Volto mi innamora.

                         Che son belle le sue ciglia,

                         alla Madre rassomiglia.

                         O che occhi  profondi,

                         o che lingua  piccolina,

                         siete veramente bello,

                         siete tutto un gioiello.

                         Quanto sei bello Figlio mio,

                         ma  piu’ bello e’ che sei Dio."

                         

( sulle ultime parole di  Giuseppe inizia il canto seguente solo chitarra, poi si

vivacizza man mano. )

(cominciano ad arrivare i pastori)

 MUSICA

PER CORO A 6 VOCI DISPARI,CORO VOCI BIANCHE, ORCHESTRA D'ARCHI,

OBOE E CHITARRONE CONTRALTO

                                     

CANTO

 

                    Sta’ scendendo una pastorella,

                    Sta’ scendendo dalle montagne;

                    porta in testa una canestrella,

                    di nocciole e di castagne.

          

               SVEGLIA PASTORE NON DORMIRE PIU’,

               NON VEDI CH’E’ NATO IL BAMBINO GESU’.-

 x 2 volte

                    C'era un povero panettiere,

                    Niente aveva da portare;

                    Gli porto’ un panettello,

                    Per amore del Bambinello.

                    Cera un povero pecoraio,

                    Niente aveva da portare;

                    Gli porto’ dentro una cesta,

                    del formaggio e ricotta fresca.

                    Arrivarono tre regnanti,

                    tutti e tre dall’ Oriente;

                    con la stella in compagnia,

                    adorarono il Messia.

  MUSICA

 SOLO, CORO A QUATTRO VOCI DISPARI,CHITARRA

E FLAUTO DOLCE MELODICO IN LEGNO ROSA.

                                        (solo)

                     Venne al mondo il Bambinello,

                     Con un dente solo ed un capello,

                     e quel capello che  avea.

                     Come oro gli lucea.

                   

                     Balla balla Bambinello,

                     dove balli e’ tutto tuo,

                     dove poggi il tuo piedino,

                     nasce un ramo di biancospino.

                                  ./.    alza di un tono e vivacizza (SI RADD.IL TEMPO)

                      Sotto una nocciolina.

                      c'e' una culla piccolina;

                      coricarono il Bambino,

                      San Giuseppe  e San Gioacchino.

                         (coro)

                        SVAGLIA PASTORE, NON DORMIRE PIU’,

                        NON SENTI CHE E’ NATO IL BAMBINO GESU’

                    

                      Sutto un albero di limone,

                      c'e' una donna che cucia;

                      che cucia le fasciature,

                      per fasciare nostro Signore.

                      Sotto un albero di cerasa,

                      San Giuseppe fa la casa;

                      Fa la casa al Signore,

                      senza pietre ma con l'amore.

(continua la musica in sottofondo)

 PASTORE     C'era un pastore che domandava:           

                       che cos’ e’ questo segno?

                       Dato che c’e’ questo festino,

                       sara’ nato Gesu’ Bambino.

                     

PASTORELLA     Vi saluto buon vecchierello,

                            altrettanto a Voi Signora;

                            dato che avete un Figlio tanto bello,

                            auguri di cuore,

LETTORE       Ne mancavano palazzi,

                        per il Re della natura,                    SFUMA LA

                        volle nascere agli strapazzi,            MUSICA

                        di una povera mangiatoia.

                       Veramente  siamo  pazzi

                       Se  amiamo le ricchezze.

(luce sul coro )

 MUSICA 

PER GRUPPO DI PLETTRI,CORO A 4 VOCI,FLAUTO

CELTICO, E PIVA O LAUNEDDAS.

CANTO

                              

                          A' la notte di Natale

                          Quando nasce il Bambinello;

                          nato in mezzo alla paglia,        |

                          Fra  un bue e un’asinello.        |2 volte

                            LA  NINNA NANNA O FIGLIO CANTIAM,

                            LA  NINNA NANNA PER DORMIRTI UN PO’;

                            LA  NINNA NANNA O CARO BAMBINO,             | 

                            LA  NINNA NANNA PER DORMIRTI UN PO’!     |2 VOLTE

                         San Giuseppe incantato,

                         Con la Vergine Maria;

                         Lo guardava estasiato    

                         e piu’ il cuore piu’ si apria!  2 VOLTE

                         Figlio mio la tua Mamma,

                         Ti volea addormentare;

                         Dormi, dormi Figlio Bello,

                         Dolce Piccolo di mamma.  2 VOLTE

               

DONNA          E Maria Madre d’Amore,

                       A Gesu' solleva in alto,              MARIA ESEGUE

                       in mezzo a tutti i pastori,         QUANTO LA DONNA

                       se l' abbraccia e se lo  stringe.        DESCRIVE

                       " Figlio povero t’ho fatto!",

                       Gli dicea con cuor contrito;

                       ma non e' com' hanno detto,

                       che sei Re del Paradiso.

                     

MARIA SS.           Quanto e' bello il tuo viso,

                      Figlio dolce e grazioso,

                     Ti sei   preso un grosso peso,

                     caro Padre, Figlio e Sposo.

                     Nove mesi dentro  me,

                     Dentro il seno di Tua Madre;

                     Per comando rigoroso,

                     del Divino Eterno Padre.

                     Tutti gli angeli e le squadre.

                     quali hai al Tuo comando,

                     le bellezze Tue leggiadre

                     ora qui stanno adorando.

                     Quante lacrime daranno,

                     questi Tuoi occhi sereni.

                     L'uomo pecca e fa gran danno,

                     e Tu Figlio pati pene.

                     Veni qua, mio Sommo Bene,

                     Vieni qui’ dalla Tua Mamma

                     Stare al freddo non conviene

                     a questa tua tenera carne.!

                     Come Padre e Sposo eletto,

                     io v’adoro o Dio incarnato,

                     Come piccol pargoletto,

                     Figlio mio t’ho abbacciato..

                     

(alza il Bambino dalla paglia e lo porta al petto)

                  

LETTORE      In tal modo ha parlato

                      la Superna Imperatrice;

                      La sua Santa mano ha alzato

                      E i pastori benedice.

                      Vanno a casa unitamente,

                      felicissimi e contenti.

  MUSICA 

PER SOLO ( VOCE FEMMINILE ), CHITARRA E FLAUTO

DOLCE MELODICO IN LEGNO ROSA.

                       C' e' chi  e' ricco e chi e' poverello.

                       C' e' chi  e’ servo e chi padrone.

                       C' e' chi e’ bello per vendere amore.

                       Sei nato tu, e’ nato il nostro sole.

                      C' e' chi e’ re e chi e’ villano.

                      C' e' chi e’ cattivo e chi ha tanto amore.

                      Chi viene in terra per l’uomo salvare.

                      Figlio mio bello, Tu sei il nostro sole.

,

                      Figlio mio bello, quand’ e’ che sei nato,

                      nel nostro cuore la pace ci fu';

                      poco duro’ tale buona nuova,

                      nascessi ora, nessun Ti vuole piu’.

         CORO         C’ e’ chi e’ ricco......             

        

                      Chi nasce e  gode per tutta la vita.

                      Sei nato povero e solo a soffrire.

                      Sei nato povero ma ricco d’amore,

                      Sei nato Tu, e’ nato per noi il sole!

S.GIUSEPPE  Chi nasce e gode per tutta la vita, chi nasce e solo deve

                        Soffrire……….ma chi  l’ha detto?

                        Lo dici tu!

                       ( al cantastorie ) O lo dici tu?

                       O lo dici tu, uomo che hai il cuore chiuso! (al pubblico)

(se si recita in chiesa  indica il Crocifisso oppure salta i prossimi due righi)

             

                Vedete questo Figlio? Lo vedete a Cristo?

                E' qui’ per te,  ma tu non Lo senti……..

                   

(scende in mezzo al pubblico)

                 E' Natale! Ora poi tornate alle vostre case, mangiate,

                 vi saziate, ridete:

                 "Allegria, allegria, beviamo che nasce il Signore…"

                 Non avete concluso niente!

                 Non valgono niente neanche queste mie parole.

                 Si,  neanche queste mie parole, perche’ tu lo sai che non sono

                 S. Giuseppe, io  sono uno come te e qui’, stasera,

                 siamo venuti per fare una recita, con personaggi finti, sono come

                 te .....guarda.......(si accalora)

( si apre il vestito che lascia vedere abiti moderni:

jeans, maglietta di cotone, scarpe di tela, per questo

effetto usare una tunica chiusa con lo "strapp" )

  (quasi gridando, accalorandosi)

                Si! Io sono come te, ma qui dentro quanti San Giuseppe ci sono

                a patire e soffrire, quante Marie a piangere per i loro figli..…….

                perche’ sanno che presto moriranno?

                Quanta gente che tu non riesci a vedere!?

                E v' assicuro che l’anno che viene siamo tutti qui’ a cantare al

                Signore che nasce

.               E non avete concluso niente e continuate a non vedere; come non

                sentite chi soffre, come non sentite chi vuole giustizia e pieta’……

                ...... e voi  non gliela date.

                E non gliela potete dare perche’ non ce l’avete! Vi fate il segno

                della Croce, andate alla Messa che nasce il Signore e poi,… e poi

                continuate sempre la vostra vita di giusti, la vita per l’occhio della

                gente.

                E c'e'  invidia nel cuore! Avete seminata la superbia nelle vene.

                Volete la pace, essere ricchi, volete un altro mondo…..e vi fate

                la guerra!

                Pace! Pace!.....Pace  io vi dichiaro…………             

                Fino a ora avete dichiarato guerra, io vi dichiaro pace, PACE!

                Pace  a te anima mia, a te che che soffri.

                A te che muori per le nostre ingiustizie. Pace, pace a chi nasce, a

                chi vuole nuova vita, a te che vuoi rinascere, pace!

                Quella stessa pace che gli angeli cantarono e che noi non abbiamo

                Sentito mai!

( si ricompone,  risale e si rimette accanto a Maria in posa plastica)

(SALE FESTOSA LA MUSICA )

 MUSICA 

PER  SOLO, CORO A QUATTRO VOCI, PLETTRI

PERCUSSIONI, FLAUTO DOLCE CELTICO CONTRALTO.

TAMBURIATA

                     Sopra un asinello sta' Maria,

                     Giuseppe li vicino si mettea;

                     Nella nottata nera a camminare,

                     per la sua sposa una stanza  cercare...!

                            PER LA SUA SPOSA UNA STANZA CERCARE

                     Tutti in faccia ci chiudono le porte,

                     dove dobbiam dormire questa notte?

                     Fuori dalla citta’ una grotta a stalla usata,

                     ci puo’ riparare in questa nottata!

                              CI PUO’………..

                     Maria sente i giorni suoi arrivare,

                     e' giunto il momento di partorire;

                     mette il Bambino in una mangiatoia,

                     il manto suo  lo mette a covertura...!

                            IL MANTO…

                     Arrivan da lontano tre Regnanti,

                     per vedere il  Signore delle genti;

                     oro, incenso e mirra sotto i manti,

                     la stella li accompagna dall’Oriente...!

                            LA STELLA…

                     Una stella splende alta sopra le grotta,

                     i pastori la guardano da qua’ sotto;

                     si sente un’armonia di paradiso,

                     Il Signore giu’ dal cielo in terra e’ sceso.

                            IL SIGNORE….

                                 E nato, e’ nato il Bambinello,

                                 E’ nato in mezzo al bue e l’asinello;

                     e’ nato alla miseria e al dolore,

                     e’ nato il Messia il Redentore.

                            E’ NATO,  E’ NATO…..   (AD LIBITUM)

(IL SIPARIO SI CHIUDE LENTAMENTE)

                                  

F I N E