Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

Stampa questo copione

Banco di aringhe a sinistra

STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTO CHE

LE INSEGNO A VOLARE

di

Luis Seplveda

Libera riduzione teatrale di Bruno Alvino

(le musiche originali sono in possesso dell' Autore delle riduzioni

ma tutelate e quindi disponibili solo col permesso dei compositori)

PERSONAGGI:

Coro ( composto da circa dieci attori che fungono a turno anche da voci soliste)

I^

II^

III^

IV^

V^

VI^

VII^

VIII^

IX^

X^


1 Narratore - Kengah

2 - Sopravvento

3

4

5

6

7

Zorba

Fortunata Gabbianella

Segretario

Colonnello

Diderot

Poeta

ATTO UNICO

Allapertura del sipario la scena si presenta vuota, solo alcuni elementi (cubi di legno e altre cose simili) appariranno sullo spazio teatrale chiuso tra panorama e quinte neri.

Una musica annuncia linizio dellazione , (lintero spettacolo sar accompagnato da musica) mentre una luce azzurra lentamente cancella il buio precedente fino a rischiarare la scena di una luce leggera e suggestiva. Il coro entra in scena e si dispone secondo le indicazioni della regia.

Tutti gli attori saranno rigorosamente vestiti con t-shirt bianche e jeans, tranne quelli che interpreteranno i personaggi (Zorba etc.) che indosseranno invece delle t-shirt colorate (vedi regia).

PARTE IL BRANO 1 E LENTAMENTE SALE IL COLORE DI FONDO BLU

I^ Banco di aringhe a sinistra!

Coro ..annunci il gabbiano di vedetta, e lo stormo del Faro della Sabbia Rossa accolse la notizia con strida di sollievo. Da sei ore volavano senza interruzione, e anche se i gabbiani pilota li avevano guidati lungo correnti di aria calda che rendevano piacevole planare sopra 1' oceano, sentivano il bisogno di rimettersi in forze, e cosa c'era di meglio per questo di una buona scorpacciata di aringhe?.. (movimento)

II^ Volavano sopra la foce del fiume Elba, nel mare del Nord. Dall'alto vedevano le navi in fila indiana, come pazienti e disciplinati animali acquatici, in attesa del loro turno per uscire in mare aperto e poi far rotta per tutti i porti della Terra.!

III^ A Kengah, una gabbiana dalle piume color argento, piaceva particolarmente osservare le bandiere delle navi, perch sapeva che ognuna rappresentava un modo di parlare, di chiamare le stesse cose con parole diverse.

IV ^ Com' difficile per gli umani. Noi gabbiani, invece, stridiamo nello stesso modo in tutto il mondo ..

Coro .comment una volta Kengah con un compagno di volo.

V ^ Proprio cos. E la cosa pi straordinaria che ogni tanto riescono anche a capirsi.. stridette 1' altro. (Movimento)

Coro Al di l della linea costiera il paesaggio diventava di un verde intenso. Era un enorme prato nel quale spiccavano le greggi di pecore che pascolavano al riparo delle dighe, e i pigri bracci dei mulini a vento.

VI^ Seguendo le istruzioni dei gabbiani pilota, lo stormo del Faro della Sabbia Rossa imbocc una corrente d'aria fredda e si lanci in picchiata sul banco di aringhe. Centoventi corpi bucarono 1' acqua come frecce e, quando risalirono a galla, ogni gabbiano stringeva un pesce nel becco. STOP MUSICA

Coro Kengah infil la testa sott'acqua per acchiappare la quarta aringa, e cos non sent il grido d'allarme che fece tremare 1' aria

VII^ Pericolo a dritta! Decollo d'emergenza!

Coro Quando Kengah tir di nuovo fuori la testa, si ritrov sola nell'immensit dell'oceano, apr le ali per spiccare il volo, ma l'onda densa fu pi rapida e la sommerse completamente. Quando torn a galla la luce del giorno era scomparsa, e dopo aver scosso il capo con energia cap che la maledizione dei mari le stava oscurando la vista.

Kengah, la gabbiana dalle piume d'argento, tuff varie volte la testa sott'acqua, sinch qualche filo di luce non raggiunse le sue pupille coperte di petrolio. PARTE BRANO 2

Disperata all'idea di una fine lenta si agit, e con stupore si accorse che il petrolio non le aveva incollato le ali al corpo. Aveva le piume impregnate di quella sostanza densa, ma almeno poteva spiegarle..

VIII^ batt energicamente le ali, ritir le zampe, si innalz di un paio di palmi, e ricadde sulle onde. Prima di tentare ancora si immerse e agit le ali sott'acqua. Questa volta sal di un metro prima di cadere..

IX^ A1 quinto tentativo Kengah riusc a spiccare il volo.Batteva le ali con disperazione perch il peso della cappa di petrolio non le permetteva di planare. Un solo attimo di riposo e sarebbe precipitata. BRANO 3 (METTI A CUE)

Coro Kengah cap che le forze non le sarebbero durate ancora a lungo e, cercando un posto per scendere, vol verso l'entroterra, seguendo la serpeggiante linea verde dell'Elba.

Il movimento delle sue ali si fece sempre pi lento e pesante. Perdeva vigore. Adesso non volava pi cos in alto.

In un disperato tentativo di riprendere quota chiuse gli occhi e batt le ali con le ultime energie. Non sapeva per quanto tempo era rimasta a occhi chiusi, ma quando li riapr stava sorvolando un'alta torre ornata da una banderuola d'oro.

San Michele! stridette riconoscendo il campanile della chiesa di Amburgo.

Le sue ali si rifiutarono di continuare a volare.

X ^ Con le ali immobilizzate, incollate ai corpi, i gabbiani erano facile preda dei grandi pesci, o morivano lentamente , asfissiati dal petrolio che penerando fra le piume tappava loro tutti i pori (STOP MUSICA) Era questa la morte che la aspettava, e desider scomparire presto tra le fauci di un grosso pesce. ( Movimento,il coro esce ) Buio - Cambio luci Sul buio lattore che interpreta Zorba si dispone in scena. (SPEGNI FONDO, CAMBIA GELATINA CON GIALLO E RIACCENDI FONDO, INTANTO MANTIENI LUCE IN SCENA)

PARTE BRANO 4

1 Narratore (entra e rivolto al pubblico) Il gatto nero grande e grosso prendeva il sole sul balcone, facendo le fusa e meditando su come si stava bene l, a pancia all'aria sotto quei raggi tiepidi, con tutte e quattro le zampe ben ritratte e la coda distesa.

Nel preciso istante in cui si girava pigramente per farsi scaldare la schiena dal sole, (STROBO) sent il sibilo provocato da un oggetto volante che non seppe identificare e che si avvicinava a grande velocit. Vigile, balz in piedi sulle zampe e fece appena in tempo a scansarsi per schivare la gabbiana che cadde sul balcone. (Riprendendo) Era un uccello molto sporco. Aveva tutto il corpo impregnato di una sostanza scura e puzzolente.

Zorba si avvicin e la gabbiana tent di alzarsi trascinando le ali. STOP MUSICA .( Buio ) Cambio luci, sul buio il 1 narratore si dispone in scena per interpretare Kengah.

Zorba Non stato un atterraggio molto elegante

Kengah Mi dispiace. Non ho potuto evitarlo

Zorba Senti, sembri ridotta malissimo. Cos' quella roba che hai addosso? E come puzzi!

Kengah Sono stata raggiunta da un'onda nera. Dalla peste nera. La maledizione dei mari. Morir

Zorba Morire? Non dire cos. Sei solo stanca e sporca. Tutto qua. Perch non voli fino allo zoo? Non lontano e l hanno veterinari che potranno aiutarti

Kengah Non ce la faccio. Questo stato il mio ultimo volo (rialzandosi e tornando 1 narratore) stridette la gabbiana con voce quasi impercettibile e chiuse gli occhi. (esce)

Zorba (come se Kengah fosse ancora l davanti) Non morire! Riposati un po' e vedrai che ti riprendi. Hai fame? Ti porter un po' del mio cibo, ma non morire

2 Narratore (entra) Vincendo la ripugnanza, il gatto le lecc la testa. La sostanza di cui era coperta aveva anche un sapore orribile. Mentre le passava la lingua sul collo not che la respirazione dell'uccello si faceva sempre pi debole.

Zorba Senti, amica, io voglio aiutarti, ma non so come. Cerca di riposare mentre vado a chiedere cosa si fa con un gabbiano ammalato Si stava allontanando in direzione dell'ippocastano quando sent che la gabbiana lo chiamava.

Vuoi che ti lasci un po' del mio cibo?

Kengah Voglio deporre un uovo. Con le ultime forze che mi restano voglio deporre un uovo. Amico gatto, si vede che sei un animale buono e di nobili sentimenti. Per questo ti chiedo di farmi tre promesse. Mi accontenterai?

Zorba Ti prometto tutto quello che vuoi. Ma ora riposa

Kengah Non ho tempo di riposare. Promettimi che non ti mangerai 1' uovo

Zorba Prometto che non mi manger l'uovo

Kengah Promettimi che ne avrai cura finch non sar nato il piccolo

Zorba Prometto che avr cura dell'uovo finch non sar nato il piccolo.

Kengah E promettimi che gli insegnerai a volare

2 Narratore Allora Zorba si rese conto che quella sfortunata gabbiana non solo delirava, ma era completamente pazza.

Zorba Prometto che gli insegner a volare. E ora riposa, io vado in cerca di aiuto

PARTE BRANO 5

2 Narratore Kengah guard il cielo, ringrazi tutti i buoni venti che 1' avevano accompagnata e, proprio mentre esalava l'ultimo respiro, un ovetto bianco con delle macchioline azzurre rotol accanto al suo corpo impregnato di petrolio. (Buio)

Gli attori escono al buio

Di nuovo luce

Segretario (entrando seguito da Zorba) Ci dispiace molto, ma se non ha prenotato non potremo servirla. Siamo al completo

Zorba Ho bisogno di miagolare con Colonnello. urgente.

Segretario Urgente! Sempre con urgenze all'ultimo minuto! Vedr cosa posso fare, ma solo perch si tratta di un'urgenza (esce, mentre Zorba resta in attesa; dopo un attimo Segretario ritorna)

Segretario Colonnello ti ricever, ma in via del tutto eccezionale

3 Narratore (entra) Colonnello era un gatto dall'et indefinibile. Alcuni dicevano che aveva tanti anni quanti il ristorante che gli dava alloggio, mentre altri sostenevano che era ancora pi vecchio. Ma la sua et non importava, perch Colonnello possedeva uno strano talento per dar consigli a chi si trovava in difficolt, e per quanto non risolvesse mai alcun problema, i suoi consigli per lo meno davano un po' di conforto. Grazie alla sua vecchiaia e alla sua grande dote, Colonnello era una vera autorit fra i gatti del porto. ( Movimento di Zorba e Segretario)

Zorba lo segu. Passando sotto i tavoli e le sedie della sala da pranzo arrivarono alla porta della cantina. Scesero a balzi i gradini di una scala stretta, e di sotto trovarono Colonnello, con la coda ben ritta, che controllava i tappi di alcune bottiglie di champagne.

Colonnello Mannaggia! I topi hanno rosicchiato i tappi del migliore champagne della casa, . Zorba, caro guaglione!

Zorba Scusa se ti disturbo nel bel mezzo del lavoro, ma ho un problema grave e mi occorre un consiglio

Colonnello Sono al tuo servizio, caro guaglione. Segretario! Servi al mio amico un poco di quegli spaghetti con la pummarola 'n coppa che ci hanno dato stamattina

Segretario Ma se li ha mangiati tutti lei! Non mi ha lasciato nemmeno sentire l'odore! .

PARTE BRANO 6

3 Narratore Zorba ringrazi spiegando che non aveva fame e rifer rapidamente il movimentato arrivo della gabbiana, le sue penose condizioni, e le promesse che si era visto costretto a farle. Il vecchio gatto ascolt in silenzio, poi medit accarezzandosi i lunghi baffi, e alla fine miagol risoluto:

Colonnello Mannaggia! Bisogna aiutare quella povera gabbiana a riprendere il volo.

Zorba S, ma come?

Segretario La cosa migliore consultare Diderot

Colonnello esattamente ci che stavo per suggerire. Ma perch questo mi toglie i miagolii di bocca?

Zorba S. una buona idea. Andr da Diderot

Colonnello Andremo assieme. I problemi di un gatto del porto sono problemi di tutti i gatti del porto ( esce insieme a Zorba e Diderot) PARTE BRANO 7

3 Narratore I tre gatti uscirono dalla cantina e, attraversando il labirinto di cortili interni delle case lungo il porto, corsero verso il tempio di Diderot.

Diderot viveva in un posto abbastanza difficile da descrivere, perch a prima vista poteva sembrare un disordinato negozio di oggetti strani, un museo di bizzarrie, un deposito di macchine inservibili, la biblioteca pi caotica del mondo, o il laboratorio di qualche dotto inventore di aggeggi impossibili da definire. Ma non era niente di tutto questo, o meglio, era molto di pi. (esce)

4 Narratore (entra) Il posto si chiamava `Harry s .. Bazar del porto, e il proprietario, Harry, era un vecchio lupo di mare che nei suoi cinquant'anni di navigazione per i sette mari si era dedicato a raccogliere oggetti di ogni tipo nelle centinaia di porti che aveva visitato.

Quando la vecchiaia gli era entrata nelle ossa, Harry aveva deciso di cambiare la sua vita di navigante con quella di marinaio a terra, e aveva aperto il bazar con tutti gli oggetti raccolti. Aveva affittato una casa a tre piani nella strada lungo il porto, ma gli mancava lo spazio necessario per esporre le sue insolite collezioni, perci aveva preso la casa accanto, a due piani, ma anche cos lo spazio non era bastato. Alla fine, dopo aver affittato una terza casa, era riuscito a sistemare tutti i suoi oggetti disponendoli ‑ questo va detto ‑secondo il suo particolarissimo concetto dell'ordine.

Per visitare il bazar di Harry bisognava pagare il biglietto e, una volta dentro, era necessario un gran senso dell'orientamento per non perdersi nel labirinto di stanze senza finestre, di stretti corridoi e di scale anguste.

Harry aveva due mascotte: la prima era uno scimpanz di nome Mattia che si occupava dei biglietti e della sorveglianza, giocava molto male ‑a dama con il vecchio marinaio, beveva birra e cercava sempre di dare un resto inferiore. L' altra mascotte era Diderot, un gatto grigio, piccolo e magro, che dedicava la maggior parte del suo tempo allo studio delle migliaia di libri l raccolti.

Colonnello, Segretario e Zorba entrarono nel bazar con le code ben ritte.(entrano i personaggi nominati) Si rammaricarono di non vedere Harry dietro il bancone, perch il vecchio marinaio aveva sempre delle parole affettuose e qualche salsiccia per loro.

Un momento, sacchi di pulci! Avete dimenticato di pagare il biglietto strill Mattia.(esce)

Segretario Da quando in qua i gatti pagano?

Colonnello esattamente ci che stavo per dire. Ancora una volta mi toglie i miagolii di bocca

Diderot (entrando) Terribile! Terribile! successa una cosa terribile!

Segretario Cos' successo?.

Colonnello esattamente quello che stavo per domandare. A quanto pare togliermi i miagolii di bocca un'ossessione

Zorba Su. Non sar poi cos grave

Diderot Come non cos grave? terribile! Terribile! Quei dannati topi si sono mangiati un'intera pagina dell'atlante. La cartina del Madagascar scomparsa. terribile!

Colonnello Segretario, mi ricordi che devo organizzare una battuta contro questi divoratori di Masacar... Masgacar... insomma, lei sa a cosa mi riferisco

Segretario Madagascar

Colonnello Continui. Continui pure a togliermi i miagolii di bocca. Mannaggia!

Zorba Ti daremo una mano, Diderot, ma ora siamo qui perch abbiamo un grosso problema e, visto che tu sai cos tante cose, forse puoi aiutarci

PARTE BRANO 8

5 Narratore (entra) Diderot ascolt con attenzione. Assentiva con cenni del capo e quando la coda, attraverso nervosi movimenti, esprimeva con troppa eloquenza i sentimenti che risvegliavano in lui i miagolii di Zorba, cercava di schiacciarla

a terra con le zampe posteriori.(stop musica),

Zorba ... e cos l'ho lasciata, molto malridotta, poco fa...

Diderot Che storia terribile! Terribile! Vediamo, fatemi pensare: gabbiano... petrolio... petrolio... gabbiano... gabbiano ammalato... Ci sono! Dobbiamo consultare 1' enciclopedia!

Zorba La cosa?!

Diderot La en‑ci‑clo‑pe‑dia. Il libro del sapere. Dobbiamo cercare nei volumi sette e sedici, corrispondenti alle lettere G e P

Colonnello E allora vediamo questa emplico... empico... hem hem!

Segretario.En‑ci‑clo‑pe‑dia

Colonnello ci che stavo per dire. Vedo che ancora una volta non pu resistere alla tentazione di togliermi i miagolii di bocca (cambio luci)

PARTE BRANO 9 (TOGLI A CUE)

5Narratore Diderot si arrampic su un enorme mobile sul quale erano allineati grossi volumi d'aspetto importante, e dopo aver cercato sui dorsi le lettere G e P, fece cadere i tomi. Poi scese gi e, con un artiglio molto corto e logoro a forza di esaminare libri, cominci a sfogliare le pagine. I tre gatti mantennero un rispettoso silenzio mentre lo sentivano bisbigliare miagolii quasi impercettibili.

Ma ci che l'enciclopedia diceva dei gabbiani non fu di grande aiuto. Scoprirono solo che la gabbiana oggetto delle loro preoccupazioni apparteneva alla specie argentata, cos detta per il colore argenteo delle sue piume.

E anche quello che trovarono sul petrolio non li port a scoprire come aiutare la gabbiana, ma solo a sorbirsi una lunga dissertazione di Diderot, che non la finiva pi di parlare di una certa guerra del petrolio scoppiata negli anni Settanta.

.

Nella pagina dedicata alla parola `smacchiatore' trovarono, oltre a come togliere le macchie di marmellata, inchiostro di china, sangue e sciroppo di lamponi, la soluzione per eliminare le macchie di petrolio. La benzina! Decisero di provare con la benzina.(esce insieme ai gatti).

Coro Diderot decise di accompagnarli, e tutti e quattro i gatti corsero all'uscita del bazar di Harry. Quando li vide passare, lo scimpanz, che aveva appena finito di bere una birra, dedic loro un sonoro rutto.

(PARTE BRANO 10)I quattro gatti tornarono sul balcone e capirono immediatamente di essere arrivati troppo tardi. Colonnello, Diderot e Zorba osservarono con rispetto il corpo senza vita della gabbiana, mentre Segretario agitava la coda al vento per farle perdere 1' odore di benzina.

Vincendo la ripugnanza che provocava in loro quell'essere impregnato di petrolio, le unirono le ali al corpo e, mentre la muovevano, scoprirono 1' uovo bianco a macchioline azzurre.

Zorba rimase sul balcone, .accanto all'uovo e alla gabbiana morta. Con grande attenzione si sdrai e si avvicin 1' uovo alla pancia. Si sentiva ridicolo.

Ma una promessa una promessa, e cos, al tepore dei raggi del sole, si addorment con 1' uovo bianco a macchioline azzurre ben stretto contro il suo ventre nero.

STOP MUSICA(escono: buio. Al centro della scena, dietro al coro che recita, si sar disposto Zorba con davanti un grosso uovo finto. Alle sue spalle, rannicchiata ,nascosta il pi possibile agli occhi del pubblico Fortunata La gabbianella-, che da questo momento in poi chiameremo solo Fortunata.)

(Di nuovo luce, il coro disposto in scena)

PARTE BRANO 11

6 Narratore (Sussurrando) Per molti giorni il gatto nero grande e grosso rimase sdraiato accanto all'uovo, proteggendolo e riavvicinandolo con tutta la delicatezza delle sue zampe pelose ogni volta che con un movimento involontario del corpo lo allontanava di un paio di centimetri. Furono giorni lunghi e pieni di disagi, che ogni tanto gli parevano completamente inutili perch gli sembrava di prendersi cura di un oggetto senza vita, una specie di fragile sasso, anche se bianco a macchioline azzurre.

Una volta, tormentato dai crampi per la mancanza di movimento, visto che seguendo gli ordini di Colonnello abbandonava l'uovo solo per mangiare e per far visita alla cassetta dei bisogni, prov la tentazione di controllare se dentro quella capsula di calcio cresceva effettivamente un piccolo gabbiano.

Allora avvicin un orecchio al guscio, poi 1' altro, ma non riusc a sentire niente. Non ebbe fortuna nemmeno quando tent di guardare all'interno dell'uovo mettendolo controluce. Il guscio bianco a macchioline azzurre era spesso e non lasciava trasparire assolutamente nulla. (esce)

7 Narratore Ogni sera gli facevano visita Colonnello, Segretario e Diderot, che esaminavano l'uovo per scoprire se si realizzavano quelli che Colonnello chiamava gli `attesi progressi', ma dopo aver visto che era ancora uguale al primo giorno, cambiavano argomento.

Diderot non mancava di deplorare il fatto che sulla sua enciclopedia non venisse riportata la durata esatta dell'incubazione: il dato pi preciso che era riuscito a trovare sui suoi libroni diceva che questa poteva durare dai diciassette ai trenta giorni, a seconda delle caratteristiche della specie a cui apparteneva la gabbiana madre.

La sera del ventesimo giorno Zorba stava dormicchiando, e perci non si accorse che l'uovo si muoveva, lentamente, ma si muoveva, come se volesse mettersi a rotolare per 1' appartamento.STOP MUSICA

PARTE BRANO 12 (metti A CUE) (cambio luci)

Lo svegli un solletichio alla pancia. Apr gli occhi e non pot evitare un sussulto quando si accorse che, da una crepa nel guscio, appariva e scompariva una puntina gialla.

Zorba prese l'uovo fra le zampe anteriori e cos vide che il pulcino beccava fino ad aprirsi un varco attraverso il quale fece capolino la sua minuscola testa umida e bianca.

Mamma! stridette il piccolo gabbiano.

Zorba non seppe cosa rispondere. Sapeva che la sua pelliccia era nera, ma pens che 1' emozione e il rossore dovevano averlo trasformato in un gatto viola.

Fortunata (movendosi dalla sua posizione e apparendo al pubblico)Mamma! Mamma!.Ho fame Mamma! Ho fame! >(cambio luci)

Zorba tent di fargli beccare una patata, qualche croccantino ‑ con la famiglia in vacanza non c'era molto da scegliere! ‑, rimpiangendo di aver vuotato la sua ciotola di cibo prima della nascita del piccolo. Fu tutto inutile. Il piccolo becco era molto morbido e si piegava al contatto con la patata. Allora, in preda alla disperazione, ricord che il pulcino era un uccello e che gli uccelli mangiano gli insetti.

Usc sul balcone e aspett pazientemente che una mosca arrivasse a tiro delle sue grinfie. Non tard a catturarne una e la consegn all'affamato Il piccolo prese la mosca nel becco, strinse, e chiudendo gli occhi la ingoi.

Fortunata Buona pappa! Ancora, mamma, ancora!>

Zorba saltava da una parte all'altra del balcone. Aveva preso cinque mosche e un ragno.

Il pulcino divor tutte e cinque le mosche, ma si rifiut di assaggiare il ragno. Soddisfatto, fece un ruttino, e si rannicchi stretto stretto al ventre di Zorba.(esce) STOP MUSICA (cambio luci)

Fortunata Ho sonno, mamma

Zorba Senti, mi dispiace, ma io non sono la tua mamma miagol Zorba.

Fortunata Certo che sei la mia mamma. E sei una mamma molto buona> (Si accovaccia per dormire sulle gambe di Zorba

Diderot (entrando insieme a Colonnello e Segretario) Congratulazioni! un bellissimo pulcino. Quanto pesava quando nato?

Zorba Che razza di domanda ? Non sono mica sua madre!>.

Colonnello quello che si chiede in questi casi. Non la prendere male. Si tratta davvero di un bellissimo pulcino

Diderot Terribile! Terribile!

Colonnello Potresti dirci cosa cos terribile?>

Diderot Il piccolo non ha nulla da mangiare. terribile! Terribile!

Zorba Hai ragione. Ho dovuto dargli delle mosche e credo che ben presto vorr mangiare di nuovo>

Colonnello Segretario, cosa aspetta?

Segretario Mi perdoni, signore, ma non la seguo

Colonnello Corra al ristorante e torni con una sardina>

Segretario E perch proprio io, eh? Perch devo essere sempre io il gatto delle commissioni, eh? Va' a bagnarti la coda nella benzina, va' a cercare una sardina. Perch sempre io, eh?

Colonnello Perch stasera, caro signore, avremo per cena dei calamari alla romana. Non le sembra una buona ragione?>

Segretario E la coda mi puzza ancora di benzina... ha detto calamari alla romana...?> (esce) .

Fortunata Mamma, chi sono questi?>

Diderot Mamma! Ti ha chiamato mamma! Ma terribilmente tenero!.

Colonnello Bene, caro guaglione, hai tenuto fede alla prima promessa e stai mantenendo la seconda, ti resta solo la terza.

Zorba La pi facile: insegnargli a volare

Diderot Ci riusciremo. Sto consultando 1' enciclopedia, ma il sapere richiede il suo tempo

Fortunata Mamma! Ho fame! (buio, escono gli attori)

PARTE BRANO 13 (Cambio luci)

Coro (entra e poi luce)Le complicazioni cominciarono il secondo giorno di vita del pulcino. Zorba dovette intervenire drasticamente per evitare che 1' amico di famiglia lo scoprisse. Appena lo sent aprire la porta, rovesci un vaso da fiori vuoto sul piccolo e ci si sedette sopra. Per fortuna 1' umano non usc sul balcone, e dalla cucina non poteva sentire le strida di protesta..

1^Pazzo di un gatto'. Lo aveva chiamato cos. `Pazzo di un gatto'. Forse aveva ragione, perch la cosa pi pratica sarebbe stata lasciargli vedere il piccolo.

2^ L'amico allora avrebbe pensato che aveva intenzione di mangiarlo, e se lo sarebbe portato via per prendersene cura finch non fosse cresciuto. Ma lui lo aveva nascosto sotto un vaso. Era pazzo?

3^No. Niente affatto. Zorba seguiva rigorosamente il codice d'onore dei gatti del porto. Aveva promesso all'agonizzante gabbiana che avrebbe insegnato a volare al pulcino, e lo avrebbe fatto. Non sapeva come, ma lo avrebbe fatto.

4^Zorba stava ricoprendo con cura i suoi escrementi quando le strida allarmate del piccolo lo richiamarono sul balcone.

Quello che vide gli fece gelare il sangue nelle vene.

5^I due gatti poco di buono erano sdraiati davanti al pulcino, muovevano eccitati le code, e uno di loro lo teneva fermo con le grinfie sopra la coda. Per fortuna gli voltavano le spalle e non lo videro arrivare. Zorba tese tutti i muscoli del corpo.

6^Zorba salt. Mentre era in aria sfoder tutti e dieci gli artigli delle zampe anteriori e, quando atterr in mezzo ai due furfanti, sbatt loro le teste per terra.

7^Cercarono di rialzarsi, ma non ci riuscirono perch entrambi avevano un orecchio trapassato da un artiglio.

8^Mamma! Mi volevano mangiare!> stridette il piccolo.

9^Mangiarci suo figlio? Nossignora. Niente affatto> miagol uno con la testa schiacciata per terra.

10^Siamo vegetariani, signora. Vegetariani stretti> assicur 1' altro.

Coro Zorba decise di farla finita con quella farsa, ma quei due cretini si sarebbero portati via un ricordo delle sue grinfie. Con un movimento energico ritrasse le zampe anteriori e i suoi artigli lacerarono le orecchie dei due vigliacchi. Scapparono di corsa miagolando dal dolore.

Ho una mamma molto coraggiosa!> stridette il piccolo.

Zorba cap che il balcone non era un posto sicuro, e non poteva farlo entrare nell'appartamento perch il pulcino avrebbe sporcato tutto e sarebbe stato scoperto dall'amico di famiglia. Doveva trovargli un posto sicuro.

Vieni, andiamo a fare una passeggiata> miagol Zorba prima di prenderlo delicatamente fra i denti.(buio,escono. Zorba, Diderot, Colonnello e Segretario si dispongono in scena) STOP MUSICA

PERTE BRANO14( Cambio luci)

1 Narratore(entra e luce) Riuniti nel bazar di Harry, i gatti decisero che il piccolo non poteva restare nell'appartamento di Zorba. L correva troppi rischi, il maggiore dei quali non era tanto la minacciosa presenza dei due gatti poco di buono, quanto quella dell'amico di famiglia.

Colonnello Disgraziatamente gli umani sono imprevedibili. Spesso con le migliori intenzioni causano i danni peggiori

Diderot Proprio cos. Pensiamo per esempio a Harry, che un brav'uomo dal cuore d'oro, ma che siccome prova un grande affetto per lo scimpanz e sa che gli piace la birra, ogni volta che ha sete gliene d bottiglie su bottiglie. Il povero Mattia ormai alcolizzato, ha perso ogni ritegno, e tutte le volte che si ubriaca si mette a strillare canzoni terribili. Terribili!>

Segretario E che dire dei danni che fanno consapevolmente? Pensiamo alla povera gabbiana che morta per quella dannata mania di avvelenare il mare con la loro spazzatura>.

1 Narratore Dopo una breve consultazione decisero che Zorba e il pulcino avrebbero vissuto nel bazar finch quest'ultimo non avesse imparato a volare. Zorba sarebbe andato nel suo appartamento tutte le mattine in modo che 1' umano non si allarmasse, e poi sarebbe tornato indietro a prendersi cura del piccolo.

Segretario Non sarebbe male che 1' uccellino avesse un nome>

Colonnello< esattamente ci che stavo per proporre. Temo che questo vizio di togliermi i miagolii di bocca sia pi forte di lei>

Zorba Sono d'accordo. Deve avere un nome, ma prima dobbiamo scoprire se maschio o femmina>

1 Narratore Non fece in tempo a chiudere la bocca che Diderot aveva gi tirato gi dallo scaffale un tomo dell'enciclopedia. Il diciannovesimo volume, corrispondente alla lettera S, e sfogliava le pagine cercando la parola `sesso'.

Disgraziatamente 1' enciclopedia non diceva nulla su come distinguere il sesso di un piccolo gabbiano.

Zorba < Bisogna riconoscere che la tua enciclopedia non ci servita a molto>

Diderot Non ammetto dubbi sull'efficacia della mia enciclopedia! In questi libri c' tutto il sapere>

Segretario Gabbiano. Uccello marino. Sopravento! L'unico che pu aiutarci a scoprire se un pulcino o una pulcina Sopravento>

Colonnello esattamente quello che stavo per miagolare. Le proibisco di continuare a togliermi i miagolii di bocca! (Buio) STOP MUSICA

PARTE BRANO 15 (Cambio luci: fondo rosso)

2 Narratore (entra con torcia) Passarono tre giorni prima che potessero vedere Sopravento, che era un gatto di mare, un autentico gatto di mare.

Sopravento era la mascotte dello Hannes II, una potente draga incaricata di mantenere sempre pulito e libero da ostacoli il fondo dell'Elba.(Il 2 narratore si dispone a interpretare Sopravvento)

Quando arriv nella stanza dei libri, salut dalla porta i gatti l riuniti.(luce)

Sopravento.Ehi, di bordo!Buongiorno

ColonnelloFinalmente sei arrivato, capitano, non sai quanto bisogno avevamo di te! 2 Narratore Rapidamente gli miagolarono la storia della gabbiana e delle promesse di Zorba, promesse che, ripeterono, impegnavano anche tutti loro.

Sopravento ascolt scuotendo la testa con aria afflitta.

Sopravento Per l'inchiostro del calamaro! Accadono cose terribili nel mare. A volte mi chiedo se certi umani sono impazziti, perch tentano di trasformare 1' oceano in un enorme immondezzaio. Torno da dragare la foce dell'Elba e non potete immaginare la quantit di spazzatura che porta la marea. Per il guscio della testuggine! Abbiamo tirato fuori bidoni di insetticida, pneumatici e tonnellate di quelle maledette bottiglie di plastica che gli umani abbandonano sulle spiagge.

Diderot Terribile! Terribile! Se le cose vanno avanti cos, tra pochissimo tempo la parola inquinamento occuper tutto il nono volume, lettera I, dell'enciclopedia

Sopravento E cosa posso fare io per quel povero uccello?>

Colonnello < Solo tu, che conosci i segreti del mare, puoi dirci se il piccolo maschio o femmina>

2 Narratore Lo accompagnarono dal pulcino che dormiva soddisfatto dopo essersi pappato un calamaro portatogli da Segretario, a cui Colonnello aveva dato ordine di occuparsi della sua alimentazione.

Sopravento allung una delle zampe davanti, gli esamin la testa, e poi sollev le piume che iniziavano a crescergli sulla coda. Il pulcino cerc Zorba con occhi spaventati.

Sopravento Per le zampe del granchio! una bella pulcina che un giorno deporr tante uova quanti peli ho sulla coda!

2 Narratore Zorba lecc la testa della piccola gabbiana. Rimpianse di non aver chiesto alla madre come si chiamava, perch se la figlia era destinata a proseguire il suo volo interrotto dalla disgrazia, sarebbe stato bello che portasse lo stesso nome.

Colonnello Visto che la pulcina ha avuto la fortuna di cadere sotto la nostra protezione, propongo di chiamarla Fortunata.

Sopravento < Per il fegato del merluzzo! un bel nome! Mi ricorda una splendida goletta che ho visto una volta nel mar Baltico. Si chiamava cos, Fortunata, ed era tutta bianca.

Diderot Sono sicuro che un giorno far qualcosa di importante, di straordinario, e allora il suo nome verr inserito nel sesto volume, lettera F, dell'enciclopedia

Tutti Ti salutiamo, Fortunata, amica dei gatti!. Urr! Urr! Urr!> BUIO ( Escono festosi)

PARTE BRANO 16(Cambio luci)

Coro (apparendo con opportuno movimento, recita la battuta e scompare)Fortunata crebbe in fretta, circondata dall'affetto dei gatti. Dopo un mese che si era trasferita nel bazar di Harry, era una giovane e snella gabbiana dalle setose piume color argento.

Intanto Diderot sfogliava libri su libri cercando un metodo con cui Zorba potesse insegnarle a volare.STOP MUSICA (Cambio luci) (Entrano Fortunata, Diderot e Zorba)

Diderot < Il volo consiste nello spingere 1' aria indietro e in basso. Ottimo! Sappiamo gi qualcosa di importante>

Fortunata < E perch devo volare?

Zorba Perch sei una gabbiana e i gabbiani volano

Diderot <Mi sembra terribile, terribile! che tu non lo sappia>.

Fortunata Ma io non voglio volare. Non voglio nemmeno essere un gabbiano> Voglio essere un gatto e i gatti non volano.

Zorba < Ma guardati il corpo: hai due zampe, mentre i gatti ne hanno quattro. Hai le piume, mentre i gatti hanno il pelo. E la coda? Eh? Dove hai la coda?

Diderot < Sei una gabbiana.>

Zorba < Non ti abbiamo contraddetto quando ti abbiamo sentito stridere che eri un gatto, perch ci lusinga che tu voglia essere come noi, ma sei diversa e ci piace che tu sia diversa. Non abbiamo potuto aiutare tua madre, ma te s. Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall'uovo. Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu

ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso. molto facile accettare e amare chi uguale a noi, ma con qualcuno che diverso molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo. Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno pi intensi e pi belli, perch sar 1' affetto tra esseri completamente diversi>.

Fortunata < Volare mi fa paura>

Zorba Quando succeder, io sar accanto a te. 'ho promesso a tua madre>BUIO (escono)

PARTE BRANO 17 (Cambio luci)

3 Narratore Fortunata tent di spiccare il volo diciassette volte, e per diciassette volte fin a terra dopo essere riuscita a innalzarsi solo di pochi centimetri.

Diderot, pi magro del solito, si era strappato i baffi a uno a uno dopo i primi dodici fallimenti, e con tremanti miagolii cercava di scusarsi.

I gatti accettavano le sue spiegazioni, e tutta la loro attenzione si concentrava su Fortunata, che a ogni tentativo fallito diventava sempre pi triste e malinconica.

Dopo l'ultimo insuccesso, Colonnello decise di sospendere gli esperimenti, perch la sua esperienza gli diceva che la gabbianella iniziava a perdere fiducia in se stessa, e questo era molto pericoloso se davvero voleva volare.STOP MUSICA (Cambio luci)

Segretario (entrando insieme agli altri gatti)Forse non pu farcela. Forse ha vissuto troppo tempo con noi e ha perso la capacit di volare.

Diderot <Se si seguono le istruzioni tecniche e si rispettano le leggi dell'aerodinamica, volare possibile. Non dimenticate che tutto scritto nell'enciclopedia

Colonnello una gabbiana e i gabbiani volano!

Zorba.< Deve volare. L'ho promesso a sua madre e a lei. Deve volare>

Colonnello < E la tua promessa impegna anche tutti noi>

Zorba < Riconosciamo che non siamo capaci di insegnarle a volare e che dobbiamo chiedere aiuto fuori dal mondo dei gatti >

Colonnello <Miagola chiaro, caro guaglione. Dove vuoi arrivare?

Zorba Chiedo di essere autorizzato a infrangere il tab per la prima e ultima volta in vita mia>

Tutti < Infrangere il tab!?( e restano immobili mentre la luce cambia per nasconderli momentaneamente)

PARTE BRANO 18

3 Narratore Miagolare 1' idioma degli umani tab'. Cos recitava la legge dei gatti, e non perch loro non avessero interesse a comunicare. Il grosso rischio era nella risposta che avrebbero dato gli umani. Cosa avrebbero fatto con un gatto parlante? Sicuramente lo avrebbero rinchiuso in una gabbia per sottoporlo a ogni genere di stupidi esami, perch in genere gli umani sono incapaci di accettare che un essere diverso da loro li capisca e cerchi di farsi capire. Perci miagolare nel linguaggio degli umani era un grandissimo rischio per i gatti.

Colonnello < Tu rimani con Fortunata. Noi ci ritiriamo a discutere la tua richiesta

( escono tranne Zorba e Fortunata)

PARTE BRANO 19

4 Narratore Dur ore e ore la riunione dei gatti. Ore e ore durante le quali Zorba rimase sdraiato accanto alla gabbianella, che non nascondeva la sua tristezza per non saper volare.

Era ormai notte quando terminarono.( Rientrano i Gatti ) Zorba si avvicin per conoscere la decisione.

Colonnello Noi gatti del porto ti autorizziamo a infrangere il tab un'unica volta. Miagolerai con un solo umano, ma prima decideremo tutti assieme con quale> (Cambio luci)

4 Narratore Non fu facile decidere con quale umano avrebbe miagolato Zorba. I gatti fecero una lista di quelli che conoscevano, ma li scartarono tutti uno dopo 1' altro.

Colonnello Mannaggia! finita la lista

Zorba. No. C' un umano che non sulla lista. Quello che vive con Bubulina.

4 Narratore Bubulina era una bella gatta bianca e nera che passava lunghe ore tra i vasi di fiori di una terrazza. Tutti i gatti del porto passavano lentamente davanti a lei sfoggiando 1' elasticit dei loro corpi, la lucentezza delle loro pellicce accuratamente pulite, la lunghezza dei loro baffi, l'eleganza delle loro code erette nel tentativo di impressionarla, ma Bubulina rimaneva impassibile, e accettava solo l'affetto di un uomo che si piazzava sulla terrazza davanti a una macchina da scrivere.

Era un umano strano, che a volte rideva dopo aver letto quello che aveva appena scritto, e a volte appallottolava i fogli senza nemmeno guardarli. La sua terrazza era senpre inondata da una musica dolce e malirconica che faceva .assopire Bubulina e suscitava profondi sospiri nei gatti che passavano da l. STOP MUSICA (Cambio luci)

Colonnello.L'umano di Bubulina? Perch proprio lui?

Zorba. Non lo so. Quell'umano mi ispira fiducia. L'ho sentito leggere quello che scrive. Sono belle parole che rallegrano o rattristano, ma non mancano mai di provocare piacere e desiderio di continuare ad ascoltare.

Diderot un poeta! Si chiama poesia quello che fa. Sedicesimo volume, lettera P, dell'enciclopedia>

Zorba Forse non sa volare con ali d'uccello, ma ad ascoltarlo ho sempre pensato che voli con le parole>

Colonnello < Chi d'accordo che Zorba miagoli con l'umano di Bubulina alzi la zampa destra>

4 Narratore E fu cos che lo autorizzarono a miagolare con il poeta.

Zorba prese la via dei tetti fino alla terrazza dell'umano prescelto. (escono tutti, cambio luci)

PARTE BRANO 20

5 Narratore (entra) Dentro casa l'umano batteva sui tasti della macchina da scrivere. Si sentiva felice perch stava per finire una poesia e i versi nascevano con stupefacente facilit. All'improvviso dalla terrazza gli arrivarono i miagolii di un gatto che non era la sua Bubulina. Erano dei miagolii stonati, che per sembravano avere un certo ritmo. Un po' seccato un po' incuriosito, usc sulla terrazza, e dovette strofinarsi gli occhi per credere a quello che stava vedendo.

Bubulina si tappava le orecchie con le zampe anteriori e davanti a lei un gatto nero grande e grosso, seduto sul fondoschiena e col dorso appoggiato a un vaso, si teneva la coda con una delle zampe davanti come se fosse un contrabbasso, mentre con l'altra fingeva di suonare le corde, lanciando contemporaneamente dei miagolii snervanti.

Una volta riavutosi dalla sorpresa, non riusc a soffocare l'ilarit, e appena si pieg in due premendosi la pancia per le troppe risate, Zorba ne approfitt per intrufolarsi dentro casa. STOP MUSICA (cambio luci)

6 Narratore Quando 1' umano, continuando a ridere, si volt, vide il gatto nero grande e grosso seduto su una poltrona.

Poeta < Accidenti! Sei un seduttore molto originale, ma temo che a Bubulina non piaccia la tua musica. Che razza di concerto!

Zorba So che canto molto male. Ma nessuno perfetto>

6 Narratore L'umano apr la bocca, si tir un ceffone e appoggi la schiena alla parete.

Poeta Pa... pa... parli

Zorba Lo fai anche tu e io non mi stupisco. Per favore, calmati

Poeta U... un ga... gatto... che parla... disse l'umano lasciandosi cadere sul divano.

Zorba < Non parlo, miagolo, ma nella tua lingua. So miagolare in molte lingue

6 Narratore L'umano si port le mani alla testa e si tapp gli occhi ripetendo ` la stanchezza, la stanchezza'. Ma quando tolse le mani, il gatto nero grande e grosso era ancora sulla poltrona.

Poeta Sono allucinazioni. Vero che sei un'allucinazione?>.

Zorba No. Sono un gatto vero che miagola con te. Fra molti umani, noi gatti del porto abbiamo scelto te per confidarti un grande problema, perch tu possa aiutarci. Non sei impazzito. Io sono reale.

Poeta E dici che miagoli in molte lingue?>

Zorba Suppongo che tu ne voglia la prova. Avanti>

Poeta< Bonjour>

Zorba < tardi. meglio dire bonsoir>

Poeta Kalimra>insist l'umano.

Zorba Kalispra, te l'ho detto, tardi>

Poeta Dobar dan!

Zorba Dobar vecer, mi credi adesso?>

Poeta S. E se tutto un sogno, che importa. Mi piace e voglio continuare a sognare> Zorba Allora posso andare al sodo>

6 Narratore L'umano annu, ma gli chiese di rispettare il rituale di conversazione degli umani. Serv al gatto una scodella di latte, e poi si accomod sul divano con un bicchiere di cognac fra le mani. < Miagola, gatto disse l'umano, e Zorba gli rifer la storia della gabbiana, dell'uovo, di Fortunata, e degli infruttuosi sforzi dei gatti per insegnarle a volare.

Zorba Puoi aiutarci?

Poeta Credo di s. E questa notte stessa

Zorba Questa notte stessa? Ne sei sicuro?

Poeta Guarda fuori dalla finestra, gatto. Guarda il cielo. Cosa vedi?

Zorba Nuvole. Nuvole nere. Si avvicina un temporale e molto presto piover

Poeta Ecco perch

Zorba Non capisco. Mi dispiace, ma non capisco

Poeta Ascolta, gatto. Ti legger una cosa di un poeta che si chiama Bernardo Atxaga. Dei versi di una poesia intitolata I gabbiani:

Ma il loro piccolo cuore

‑ lo stesso degli equilibristi ‑

per nulla sospira tanto

come per quella pioggia sciocca

che quasi sempre porta il vento, che quasi sempre porta il sole.

STOP MUSICA

Zorba Capisco. Ero sicuro che potevi aiutarci

6 Narratore . Zorba salt gi dalla poltrona!. Si dettero appuntamento a mezzanotte davanti alla porta del bazar, e il gatto nero grande e grosso corse via a informare i suoi compagni. (escono) ( buio)

PARTE BRANO21 (Cambio luci TORCE)

7 Narratore Una pioggia fitta cadeva su Amburgo e dai giardini si alzava un profumo di terra umida. L' asfalto delle strade splendeva e le insegne al neon si riflettevano deformi sulla superficie bagnata. Un uomo avvolto in un impermeabile camminava in una solitaria strada del porto dirigendo i suoi passi verso il bazar di Harry.

Ma nessuno ha intenzione di farti del male. Ti abbiamo solo chiesto un favore, tutto qui miagol Zorba. Le campane della chiesa di San Michele iniziarono a suonare i dodici rintocchi della mezzanotte: L'umano si allontan in fretta dalla finestra del bazar. Sotto l'impermeabile aveva un gatto nero grande e grosso e una gabbiana dalle piume d'argento.

Il gatto nero grande e grosso e la gabbianella stavano ben comodi sotto l'impermeabile, al calduccio contro il corpo dell'umano che camminava con passi rapidi e sicuri. Sentivano i loro tre cuori battere con ritmi diversi, ma con la stessa intensit.

Zorba fece capolino. Erano davanti a un edificio alto. Sollev gli occhi e riconobbe il campanile di San Michele illuminato da vari riflettori. I fasci di luce colpivano in pieno la sua struttura slanciata rivestita di lastre di ra me che il tempo, la pioggia e i venti avevano coperto di una patina verde.

Fecero un giro e si intrufolarono da una piccola porta laterale che l'umano apr con 1' aiuto di un coltello a serramanico. Poi tir fuori di tasca una torcia e, guidati dal suo sottile fascio di luce, iniziarono a salire una scala a chiocciola che sembrava interminabile.

Zorba salt sulla balaustra che girava attorno al campanile. In basso le auto sembravano insetti dagli occhi brillanti. L'umano prese la gabbiana tra le mani.STOP MUSICA ( Buio, e poi subito dopo di nuovo luce: in scena sono Fortunata, Zorba e il poeta)

Fortunata No! Ho paura! Zorba! Zorba!

Zorba Aspetta. Posala sulla balaustra

Poeta Non avevo intenzione di buttarla gi

Zorba Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali

7 Narratore La gabbianella spieg le ali. 1 riflettori la inondavano di luce e la pioggia le copriva di perle le piume. L'umano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi.(esce)

Fortunata La pioggia. L'acqua. Mi piace!

Zorba Ora volerai

Fortunata Ti voglio bene. Sei un gatto molto buono

Zorba Ora volerai. Il cielo sar tutto tuo

Fortunata Non ti dimenticher mai. E neppure gli altri gatti

Zorba Vola!Il tuo piccolo cuore lo stesso degli equilibristi..!> ( La Gabbianella incomincia a muovere le braccia nel movimento del volo, mentre Zorba e il poeta si allontanano retrocedendo fino a scomparire dietro al coro che subentra e che recitando si andr a disporre davanti a Fortunata)

PARTE BRANO 22

Coro Fortunata scomparve alla vista, e l'umano e il gatto temettero il peggio. Era caduta gi come un sasso. Col fiato sospeso si affacciarono alla balaustra, e allora la videro che batteva le ali sorvolando il parcheggio, e poi seguirono il suo volo in alto, molto pi in alto della banderuola dorata che corona la singolare bellezza di San Michele.

Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. Si allontanava battendo le ali con energia fino a sorvolare le gru del porto, gli alberi delle barche, e subito dopo tornava indietro planando, girando pi volte attorno al campanile della chiesa.

1^Volo! Zorba! So volare!

2^<So volare, Zorba. Io volo>

3^strideva euforica dal vasto cielo grigio.

4^L'umano accarezz il dorso del gatto.

5^Bene, gatto. Ci siamo riusciti disse sospirando.

6^S, sull'orlo del baratro ha capito la cosa pi importante miagol Zorba.

7^ Ah s? E cosa ha capito? chiese l'umano.

8^Che vola solo chi osa farlo miagol Zorba.

9^Immagino che adesso tu preferisca rimanere solo.

10^Ti aspetto gi lo salut l'umano.

Coro Zorba rimase a contemplarla finch non seppe se erano gocce di pioggia o lacrime ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso, di gatto buono, di gatto nobile, di gatto del porto .PARTE BRANO 23

(I componenti del coro si sfilano la camicia mostrando la t.shirt e si girano di spalle al pubblico. La scena sar illuminata in questo momento solo dalla wood che metter in risalto la scritta formata dalle lettere stampate in fluorescenza, sul retro di ogni maglietta dei componenti del coro, in modo che il pubblico possa leggere: VOLA SOLO CHI OSA FARLO.)

FINE

    Questo copione è stato visto: