Sul rogo tuto esaurito

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TEATRO DI STRADA

“Sul rogo tutto esaurito”

di Walter Meschiati.

(attore e regista teatrale)

waltermeschiati@virgilio.it

Ecco la storia

La bella e casta Carmilla sta per sposarsi con Leandro che in realtà è un impenitente donnaiolo. Nonostante le promesse fatte all’amata, non perde occasione per provarci con altre donne, Carmilla però lo sorprende in atteggiamento equivoco con la bella Eusebia, lo affronta, ma lui le dice che non vuole rinunciare alla propria libertà, l’accusa di non essere passionale e l’abbandona.

Carmilla, in preda alla disperazione, è soccorsa da Lilith e Ardelia, adepte del demonio, che la convincono a partecipare a un sabba per invocare il demonio stesso. Carmilla accetta e accoglie il demonio in se. Da quel momento inizia la sua vendetta. Lancia malefici sulla città e soprattutto su coloro che l’hanno umiliata rovinandole la vita. Ben presto però giunge in città il grande inquisitore. Le streghe vengono arrestate, processate e condannate al rogo, grazie anche alla falsa testimonianza della prostituta Eusebia che vuole così vendicarsi del maleficio di cui è stato vittima il suo amante e protettore Ildebrando il Ricciolone. Giunge in soccorso delle streghe il ridicolo Argigulfo Coredoro, matto come un cavallo e convinto di essere un cavaliere errante difensore di donzelle che lui scambia puntualmente per principesse insidiate da briganti e draghi. Cerca di salvarle affrontando le guardie. Ma è un perfetto incapace, perciò ha la peggio. Finisce così legato sul rogo con Carmilla e Lilith. Arriva anche Leandro che subisce la stessa sorte. La fine sembra giunta ma fortunatamente interviene frate Guglielmo che con un esorcismo scaccia il demonio dal corpo delle streghe.  Vengono così tutti liberati e gli incantesimi cessano. Leandro chiede perdono a Carmilla e finalmente coronano il loro sogno d’amore (Intanto però Leandro, che ha appena giurato fedeltà e eterno amore a Carmilla, fa gli occhi dolci e ammicca alla volta delle donne del pubblico).

 I preparativi per le nozze.

Carmilla sta cucendo il proprio abito da sposa, coroncina di fiori sul capo, aria dolce ed angelica, interagisce con il frate dicendogli che ha finito di lavare i fazzoletti per i poveretti o altre cose del genere da improvvisare al momento. E’ di una bontà persin nauseante. Dice al frate del matrimonio imminente ed è raggiante di felicità. Giunge Leandro che tenta di baciarla, ma lei…(scena tipo “Frankestain Junior” alla stazione) solo dopo il matrimonio e secondo i dettami della chiesa. Leandro le promette eterno amore ma appena si allontana inizia a provarci con tutte quelle che incontra. Carmilla lo vede mentre bacia o comunque s’ intrattiene con Eusebia. Lo affronta e lui la lascia.

 Il sabba

La strega Lilith soccorre Carmilla e la convince a diventare adepta del demonio. Il demonio viene invocato e possiede Carmilla che diviene così una strega (la trasformazione avviene con l’ausilio di un mantello e deve essere da brivido).

Come prima cosa Carmilla cerca coloro che le hanno fatto del male per vendicarsi. Trasforma Ildebrando in una specie di Zombie. Cerca di uccidere Leandro, ma un sussulto d’amore le impedisce di farlo.

 Il grande inquisitore.

Giunge il grande inquisitore con le proprie guardie, inizia la caccia alla strega. Lilith viene torturata e costretta a rivelare il nascondiglio di Carmilla che viene arrestata. Intanto Frate Guglielmo esorcizza Lilith, che racconta tutta la verità a Leandro. Carmilla viene processata con un processo sommario e condannata al rogo. Leandro interviene per salvarlo col risultato di finire legato sul rogo con Carmilla.

E’la fine! Ma per fortuna frate Guglielmo convince il grande inquisitore a lasciargli tentare l’esorcismo. Il demonio è scacciato e finalmente i due innamorati  possono coronare il proprio sogno d’amore.

A questo punto…..si festeggia.

Personaggi :

1.Carmilla Strettavia, prima vergine fanciulla, e poi strega.

2.Eusebia, prostituta.

3.Leandro Beltocco, innamorato di Carmilla e donnaiolo.

4.Frate Guglielmo, abile esorcista e ottimo bevitore.

5.Argigulfo Coredoro, ridicolo cavaliere matto come un cavallo.

6.Ildebrando, bieco e viscido individuo, protettore di Eusebia.

7.Lilith, strega.

8.Ardelia, strega.

9.Dagoberto Spadalunga, capitano delle guardie.

10.Gualtiero Boiafaus, grande inquisitore.

11.I Soldato

12.II Soldato

13.III Soldato

14.IV Soldato

15.Boia

Scena I

ARGIGULFO- O mia passione, debbo andare, ma non temere, alquanto prima tornerò da te, tesoro, pietra preziosa incastonata nel core mio, unica ragion di vita, puro fiore mai sfiorato dal peccato, immacol….

EUSEBIA-  Si, si, amore, li tui complimenti mi fanno divenir rossa !Vai pure ora, mio paladino, ma non ti dimenticar mai di quanto t’amo!

ARGIGULFO- E come potrei, io, Argigulfo Coredoro, che solo a te penso, giorno e notte, como li fraticelli alle lodi, alla prima de la matina, a terza, a la sesta, a nona, a lo vespro e a la compieta, semper io a te penso, semper t’aio ne lo mio core o fulgida promessa  verginea sposa….

EUSEBIA- (Spingendolo via) Si, si, ma ora vai, che t’attendono i tuoi uffizi! A parte

ARGIGULFO-  Vado a sconfigger lo barbaro nemico et torno immantinente!  Exit, Eusebia si apparta.

RICCIOLONE – Costui è veramente matto come un cavallo! Convinto di essere un invincibile cavaliere, pensa tu sia una principessa e ti vuole sposare…ah! Ah! Che idiota.

EUSEBIA – Perché non potrei essere una principessa…se la fortuna non fosse stata si crudele e avara con me? Dovrei andar via con lui, non importa se matto, sempre meglio che questa vita.

RICCIOLONE – Stai zitta, cagna, senza di me non saresti nulla, nulla, hai capito? Sono io che ti ho dato un tetto, da mangiare, e un posto fisso dove lavorare! Non scordarlo mai! E ora al lavoro, sta giungendo un cliente! Sbrigati!

Scena II

La prostituta Eusebia si intrattiene con il capitano Dagoberto Spadalunga, mercanteggiando sul prezzo. A rovinare tutto arriva Argigulfo Coredoro che  affronta il capitano. Interviene però Ildebrando Ricciolone che lo bastona sonoramente.

EUSEBIA- Oh, bel soldato….

CAPITANO- Capitano! Spadalunga, Dagoberto Spadalunga , capitano della guardia di sua eccellenza il cardinale Gualtiero Boiafaus!

EUSEBIA- Capitano, quale onore. Non veggio l’ora di appurar se lo vostro cognome vi rende merito!

CAPITANO- Pur’anco io non bramo che dimostrar la consistenza dello mio blasone.

EUSEBIA- Si mio nobile capitano, ma…diciamo…siete omo di mondo e penso di non dover aggiunger altre inutili parole….la vita è sempre più cara…

CAPITANO- Non temere….avrai la tua giusta mercede…diciamo…10 testoni?

EUSEBIA- Così mi avvilite alquanto….50 e… non ve ne pentirete!

CAPITANO- Son periodi di grave crisi….lo colonnello Monti ha tassato le nostre già misere paghe….è in atto un assedio….20 testoni!

EUSEBIA- Oh capitano, sono una povera fanciulla che non ha altro che le sue grazie…

INSIEME- 25. (si avviano e dopo qualche istante ritornano)

EUSEBIA- Capitano, tornate quando volete….son sempre qui.

CAPITANO- Penso che lo farò molto presto….e perdonate la troppa foga….ma lo mestiere di soldato dello cardinale non mi da modo di placar sovente lo mio spirito irrequieto!

EUSEBIA- al pubblico Volesse il cielo che li Gonzaga assaltassero le mura  solamente con la furia di costui….potremmo star tranquilli. Al capitano Oh! E’stato così… intenso…A presto!

CAPITANO- Adieu! (ritorna Argigulfo che nel frattempo ha continuato a girare in tondo parlando da solo e combattendo contro immaginari nemici)

ARGIGULFO : O mia diletta principessa, finalmente, dopo tanto vagare ti ho ritrovata ivi raggiante su codesto reale dorato scalone, pregna di virginale bellezza. Orbene, vieni seco me allo santo altare ove impalmarti io debbo come regale e sublime sposa!

CAPITANO : Ma chi è questo pezzo d’asino vestito da buffone?

ARGIGULFO : Come osi, vil can rognoso, rivolgerti in codesto barbaro modo alla mia insigne e inclita persona? Preparati ad assaggiar la durezza dello mio ferro!Non temere mia amata, presto ci uniremo carnalmente, ma non prima d’aver cucinato costui come un cappone!

RICCIOLONE : Che succede qui! Chi sei tu, buffone! Lascia in pace i clienti e togliti dai piedi, oppure tira fuori i soldi se vuoi la merce!

ARGI : Cane di un pirata, ecco rivelata la tua natura maligna, abilmente nascosta dalla tua folta barba e dalla tua bianca chioma! Chiedi un riscatto per la mia vergine amata? Preparati ad essere squartato! E attento a non ferirmi, poiché dalle gocce del mio guerresco sangue sortirebbero altrettanti feroci guerrieri che farebbero strage di te e di tutti gli abitanti di questo loco peccaminoso!

CAPITANO : Ma questo è scemo!

ARGI : Yaa, Yoooohahh! Ulla, la, la ahhhhhh!!!!

RICCIO : Si, è proprio scemo!

ARGI : Preparati a morire per mano di colui che con uno starnuto ha sconfitto il minotauro, che un giorno, per un fiato del suo nobile sedere, ha causato un’onda alta come una montagna che ha distrutto la flotta saracena….colui che…( Riccio lo prende a sberle e calci facendolo fuggire decisamente malconcio).

Scena III

(Carmilla si sta preparando,è di una bontà persin nauseante)) improvvisazione con il frate.

FRATE : O Carmilla, che stai cucendo con le tue dolci e candide mani?

CARMILLA- O frate Guglielmo, li fazzoletti per i poveretti. Ho appena dato da mangiare a li soavi uccellini dono del signore che con lo loro canto allietano le nostre ore.  Sono così felice! Tra non molto mi unirò con il mio promesso sposo, Leandro.

FRATE- Sono felice per te, figliuola. Ti ho visto crescere da quando eri bambina ed ora ti vedo donna che s’appresta allo santo altare per lo sacramento del matrimonio. Ti auguro ogni bene! E ti benedico.

Scena IV Carmilla e Leandro

CARMILLA- Leandro, mio amore, finalmente ci uniremo benedetti dal Signore!

LEANDRO- Carmilla, mio tesoro, unica ragione di vita, luce dei miei occhi, fiore fresco come rugiada di primavera, specchio di virtù, gioia del mio cuore…baciami ti prego, lascia che stringa il tuo corpo voluttuoso…

CARMILLA- No, amore mio, sarò tua, ma solo dopo il matrimonio…e come previsto dai dettami della chiesa.

LEANDRO- Ma io non resisto più…ardo di passione…

CARMILLA- Placa li tuoi ardori…ti prego…dopo il matrimonio…ora vai, lasciami alle mie preghiere. Leandro se ne va e si avvicina a frate Guglielmo

Scena V Leandro e frate Guglielmo

FRATE- Che hai figliuolo, ti vedo turbato…

LEANDRO- Padre…non resisto più, lo mio corpo arde di passione e Carmilla non mi concede neppure un bacio. Vi prego, parlateci voi.

FRATE- Va bene, ti capisco e vedrò che posso fare.

Scena VI  Frate e Carmilla.

CARMILLA- Frate Giglielmo, sono disperata, Leandro vorrebbe da me cose peccaminose…non so che fare, consigliatemi.

FRATE- Carmilla, ascolta…Leandro è un giovine dabbene, ma come tutti li homini giovani…e anco meno giovani…ha delle esigenze dettate dalla natura. Tu, potresti chiedere consiglio a una donna d’esperienza che io ben conosco essendone lo confessore. Si chiama Eusebia…la troverai nello vicolo più avanti. Ella saprà consigliarti su come alleviare le sofferenze del tuo promesso.

CARMILLA- Grazie frate Guglielmo. Vada immantinente a parlar con ella.

Scena VII

Leandro si intrattiene in atteggiamenti amorosi, Carmilla li sorprende. Lui la lascia e si allontana.

CARMILLA- Ahh! Traditore, come hai potuto?

LEANDRO- Non potevo più resistere…cerca di capire..

CARMILLA- Maledetto, hai distrutto la mia vita, vattene e non farti mai più vedere!

LEANDRO- Come vuoi, mi hai stancato, vai al diavolo!

Scena VIII CARMILLA e le streghe.

CARMILLA- Sono così disperata, voglio morire!

LILITH-  Trasforma la disperazione in rabbia, le lacrime in brama di vendetta, il sangue in fiele. Apri il tuo cuore al Signore delle tenebre! Lui ti renderà forte e invincibile! Accoglilo in te e avrai soddisfazione su chi ti ha fatto del male.

CARMILLA – Ma io…

ARDELIA – Non indugiare oltre…pensa a coloro che  ridono impunemente di te e delle tue disgrazie, che godono del tuo dolore! Non meritano forse le peggiori sofferenze?

CARMILLA – Maledetti! Vorrei vederli tutti morti! Tutti!

LILITH e ARDELIA– E allora ripeti con noi. (Insieme, tutte e tre) Amal natrak, selac bietot, ulan bienvè. Vieni, signore delle tenebre, Saitan, re degli inferi, angelo del male, possiedi il mio corpo, prendi la mia anima e dammi il potere della buia notte. Fai di me la tua prediletta, fa di me una strega! (Lilith getta un nero mantello sopra a Carmilla che si accascia a terra, poi movimenti convulsi e infine sorge da sotto il mantello con lo sguardo assatanato da strega)

Scena IX

La vendetta.

Qui non è necessario scrivere dialoghi, in pratica Carmilla e le altre streghe compiono atti che terrorizzano la popolazione e lei da la caccia a chi le ha fatto del male, trasforma Ildebrando in una specie di Zombie, poi sta per uccidere Leandro ma non riesce a portare a termine l’intento per un sussulto dell’amore mai sopito, lancia un urlo agghiacciante e disperato al contempo, e fugge via.

Scena X

L’Inquisitore.

Entrano l’inquisitore, Il capitano Dagoberto Spadalunga e le guardie, inizia la caccia alla strega.

CAPITANO – Fate largo al grande inquisitore Gualtiero Boiafaus! Ivi venuto per sconfiggere lo demonio e riportare la pace in codesto borgo!

IN – Ascoltate..

Capitano. – Silenzio! Sua eccellenza il grande inquisitore Gualtiero Boiafaus, inviato dalla santa sede, sta per parlare!

IN – Ebbene..

CAPITANO. – Preparatevi a udire la parola della santa inquisizione!

IN. -  Io…

CAPITANO. – Che nessuno osi interrompere…

IN. – E basta! Falla finita! E parappapà! E pirippipì! Non se ne può più! Guarda che tu brucio sul rogo!

Adunque, ove si trova codesta strega? (giungono Argi, il frate e due guardie che trascinano Lilith)

CAPITANO. – Ecco, abbiamo catturato la sua complice! Lei sa dove si è nascosta! Facciamola parlare!

IN : Parla peccatrice! Dove si nasconde la sposa di….di….

CAPITANO. – Di satana.

IN. – Lo sapevo, sono o non sono il grande inquisitore? Lo sapevo! Di satana.

LILITH – Crepa carogna!

IN. – Ti ha chiamato carogna! Si, ha proprio detto carogna!

CAPITANO. – Veramente diceva a voi!

IN. -  Rispondi, chi sono io?

CAPITANO. – Gualtiero Boiafaus, il grande inquisitore!

IN – E allora, vedi, diceva a te!

CAPITANO. – Ma veramente…

IN. – Zitto! E pirippipì, e pirippipù, sempre a parlare! Guarda che ti brucio sul rogo! E tu strega, confessa!

LILITH – Non sei nessuno! Non ce la puoi fare contro di me! Non sei nessuno! Sei solo chiacchiere e acqua santa, chiacchiere e acqua santa!

IN. . Capitano, fatela parlare!

LILITH – Ce l’hai con me, si, stai guardando me, perciò ce l’hai con me! Mi fai schifo! Sei solo un povero scorreggione!

CAPITANO. – Scorreggione a me, al capitano Dagoberto Spadalunga!? Mò t’arrangio io!(la tortura in modo ridicolo) dopo di che Lilith dice dove si trova Carmilla, che viene catturata insieme ad Ardelia e portata di fronte al rogo, si svolge il processo, improvvisato, che si conclude con la condanna, Carmilla  viene legata con le altre due e a quel punto interviengono nell’ordine :Argigulfo che si inciampa e sbatte contro il palo,  Leandro che combatte contro Capitano e viene sconfitto,quindi legato anch’esso con le streghe, interviene lo zombie  e subisce la stessa sorte, sul rogo non c’è più posto con conseguente ilarità)

ARGI : Cosa veggiono le mie nobili pupille? Delle miti suore timorate di Dio in balia di un feroce drago! Non temete pie donne, io vi salverò! Preparati a perire, ignobile ed immonda creatura, ti ricaccerò nell’inferno donde sei venuta!

IN : Ma questo è scemo!

ARGI : Yaaaaaaacult!!! (il suo attacco va a vuoto e sbatte contro il palo)

CAPITANO. : Si, è proprio scemo! (viene legato).

      LEANDRO – Amore mio, perdonami! Sposami e ti prometto che ti sarò sempre fedele.

(Carmilla e Leandro si baciano)

I SOLDATO- A Eusebia Vieni, ho voglia di festeggiare!

RICCIOLONE- Lasciala, porco, da questo momento lei non è più in vendita…e chi oserà toccarla….si ritroverà con la gola tagliata! Sei libera di andartene....buona fortuna.

EUSEBIA- fa per andarsene ma poi lo abbraccia piangendo No, voglio stare con te, siamo due anime sfortunate unite dal destino…in fondo ci siamo sempre amati…staremo insieme e vivremo onestamente.

RICCIOLONE- Onestamente?

FRATE- Miracolo!

Si guardano, poi lei si avvicina a uno qualsiasi in modo provocante, lui lo aggira a minacciandolo con il coltello…

RICCIOLONE- Fermo amico, non fiatare, la borsa o la vita! Fuggono insieme

FRATE- Beh! Miracolo….quasi!

N.B.

I dialoghi sono puramente indicativi, questo è un canovaccio per teatro di strada, pertanto si darà libero spazio all’improvvisazione.

Costumi :

Carmilla : Vestito da fanciulla campestre, coroncina di fiori.

Eusebia : Vestito molto provocante.

Lilith: Vestito da strega con cappuccio, se possibile. Mantello nero.

Ardelia : Vestito da strega con cappuccio, se possibile.

Guglielmo : Da frate. Dotato di crocefisso, acquasanta e fiasco di vino.

Gualtiero : Da inquisitore, tipo vescovo o cardinale.

Leandro : Da dongiovanni.

Argigulfo : Da ridicolo cavaliere.

Dagoberto : Da capitano delle guardie.

Ricciolone: Da poco di buono, con cicatrice e benda su un occhio.

Servono un paio di soldati che non parlano e il boia con cappuccio e scure.

Nella scena del processo, vengono coinvolte persone del pubblico chiamate a testimoniare contro le streghe sotto la minaccia della scure del boia.

Per info, suggerimenti e chiarimenti :

waltermeschiati@virgilio.it