Sulle tracce di Mirandolina

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SULLE TRACCE DI MIRANDOLINA

SULLE TRACCE DI MIRANDOLINA

tre atti per una locandiera di Romagna

di LUIGI ANTONIO MAZZONI

Personaggi:

MIRANDA

INGEGNER CASTELLI

LUIGI

SERVADEI

CASAMENTI

MIRELLA

MARISA

AMILCARE SPORTELLI

UN FATTORINO

COLOMBINA

I SERVO

II SERVO

L'azione si svolge in un alberghetto di provincia in Romagna. Ritengo utile, visto che sono previsti anche cambi di scena lungo gli atti, dare alcune note di scenografia e regia. La scena è costituita da un tavolo, quattro sedili cubici e un mobile che a seconda delle situazioni diventerà banco di reception, letto, armadio o bancone da cucina. I cambi di scena vengono fatti a vista dai due servi e da Colombina che a loro volta, coi soli gesti senza proferire parola, rappresenteranno una commedia nella commedia. Per i cambi si userà un colore di luce diverso da quello usato per tutta la commedia.

ATTO PRIMO

INGRESSO

I due servi stanno dormendo seduti davanti al bancone. Casamenti e Servadei seduti al tavolo e Miranda in piedi dietro il bancone immobili e coperti ciascuno da un telo bianco. Entra Colombina, vede il pubblico: come mai la commedia non è ancora cominciata? Ah, stanno dormendo! Colombina, non senza malizia, sveglia i servi e assieme scoprono i personaggi e piegano i teli. I servi si accordano per acciuffare con il telo Colombina, si avvicinano a lei con il telo alzato per coprirla; Colombina si accorge del tranello, li sbeffeggia e fugge inseguita dai due.

Cambio di luce. Servadei e Casamenti giocano a carte. Miranda esce subito.

CASAMENTI   Avanti, giocate!

SERVADEI   Mi manca l'ispirazione...

CASAMENTI   E’ lo stomaco che vi tormenta. Stasera non avete cenato.

SERVADEI   Non avevo fame!

CASAMENTI   Neanche a pranzo?

SERVADEI   Ho mangiato fuori.

CASAMENTI   Mangiate spesso fuori.

SERVADEI   Sono affari miei! (pausa)

CASAMENTI   Volete che vi paghi un panino?

SERVADEI   Voi? Mai!

CASAMENTI   Allora giocate.

SERVADEI   Mi manca l'ispirazione.

CASAMENTI   Dite la verità. Non sapete cosa giocare. Vi ho incastrato!

SERVADEI   A me, non mi ha mai incastrato nessuno.

CASAMENTI   Tranne Miranda.

SERVADEI   Basta Casamenti! Non voglio che ficchiate continuamente il naso nei miei affari. E non datemi troppa confidenza. Voi siete troppo ignorante. Io amo quella donna di un amore azzurro come il cielo!

CASAMENTI   E verde come le vostre tasche.

SERVADEI   L'amore non ha niente a che vedere con il denaro!

CASAMENTI   Già, per voi che siete sempre in bolletta. Come pagate il conto dell'albergo?

SERVADEI   E vo... sono affari che non vi riguardano. Anche se campate di rendita, non avete il diritto di essere così invadente!

CASAMENTI   Scopa! (Servadei abbandona il gioco con stizza) Rassegnatevi Servadei, prima o poi Miranda dovrà cedermi!

Entra un fattorino con un mazzo di fiori e uno scatolone.

CASAMENTI                             Ah! Era ora! Cameriere?

Casamenti posa i fiori sul tavolo e intanto che parla con Luigi, Servadei sostituisce il biglietto dei fiori con uno che scrive sul momento

LUIGI            Desiderate signor Casamenti?

CASAMENTI   Dite a Miranda che ho bisogno di parlare con lei.

LUIGI            Miranda è occupata in cucina.

CASAMENTI   E voi chiamatela.

LUIGI            Non vuole essere disturbata.

CASAMENTI   Per me farà una eccezione.

LUIGI            Non credo.

CASAMENTI   Volete andarglielo a dire, intanto?

LUIGI            Se posso esservi utile io!

CASAMENTI   No! Non mi siete utile in nessun modo. Andate a chiamarla, per favore!

Luigi va. Casamenti estrae un biglietto da diecimila e lo passa a Servadei.

CASAMENTI                             Amico mio, volete dare la mancia al fattorino?

SERVADEI   Con vero piacere! (sostituisce non visto da Casamenti le diecimila con una moneta da cento lire) A voi giovanotto!

FATTORINO (che ha visto tutto) Ma...

SERVADEI   (spingendolo via) E’ troppo, lo so. Ma il signor Casamenti può spendere. Andate e ricordatevene per il futuro! (il fattorino esce). E ora vi lascio!

CASAMENTI   Restate! Ho una bella idea! Vi vestite da Babbo Natale e le date questi regali per me. Vi pagherò bene. Che ne dite?

SERVADEI   I regali mi hanno sempre nauseato. E ancora di più i fessi che li fanno!

CASAMENTI   Vi faccio rabbia eh? Ditelo. Ditelo. Datemi almeno una volta questa soddisfazione!

SERVADEI   Mi fate pena. Con tutti i vostri soldi, non avete un briciolo di cultura, di finezza!

CASAMENTI   Che volete! Quando voi studiavate all'università io piantavo frutteti e quando studiavate al conservatorio, vigneti. Adesso io sono impiantato e voi spiantato!

SERVADEI   Me ne vado! Non posso più tollerare il vostro zotico sarcasmo. Vado a cena!

CASAMENTI   Dove? Nei bidoni della spazzatura?

SERVADEI   Anche questa è come la vostra cultura. Viaggia a quindici centimetri da terra!

CASAMENTI   Attento a non inciampare allora!

Servadei esce inciampando ed imprecando. Entra Miranda, seguita da Luigi. Casamenti le va incontro con il mazzo dei fiori.

CASAMENTI                             Per voi!

MIRANDA    Dei fiori... per me?

CASAMENTI   Sì.

MIRANDA    Oh! che pensiero gentile.

CASAMENTI   Un piccolo omaggio alla vostra bellezza!

MIRANDA    Mi confondete! (a Luigi) Avete visto che belli? (stacca il biglietto e lo legge) «Misera indegna meschina cosa sono questi fiori a confronto dei miei cocenti ardori. L'amore non si compra. Servadei servo suo » (ride)

CASAMENTI   (stracciando il biglietto) Mascalzone farabutto! Ma come ha fatto? Ah, ma questa me la paga. Me la paga!

MIRANDA    Non vorrete litigare per colpa mia. Il professore è un'anima sensibile. Si sarà sentito minacciato dalla vostra irruenza!

CASAMENTI   Brava! Difendetelo anche.

MIRANDA    Posso parlare male di lui? E’ pieno di attenzioni nei miei riguardi... Sono bellissimi questi fiori!

CASAMENTI   E non avete ancora visto il resto! (all'orecchio di Miranda indicando Luigi) Mandatelo via.

MIRANDA    Luigi, mettete questi fiori in sala da pranzo.

LUIGI            In sala da pranzo ci sono già!

MIRANDA    E allora metteteli qui, nell'ingresso.

LUIGI            Il vaso dell'ingresso si è rotto ieri!

MIRANDA    Prendete un altro vaso!

LUIGI            Non abbiamo altri vasi per fiori!

MIRANDA    Allora portateli in camera mia e metteteli sul mio letto!

LUIGI            In sala da pranzo andranno benissimo! Butterò via i vecchi!

MIRANDA    Bene! (Luigi si avvia) Serviteci qualcosa da bere.

LUIGI            Anche?

MIRANDA    Anche! (a Casamenti) Cosa prendete?

CASAMENTI   Una grappa!

MIRANDA    Per me un wisky. Doppio!

Luigi esce. Casamenti dà il pacco a Miranda.

CASAMENTI   Apritelo.

MIRANDA    (lo apre. Il pacco contiene una pelliccia) Ohh! Che bellezza!

CASAMENTI   Vi piace? E’ vostra. Ve la regalo.

MIRANDA    No, no. Non posso accettare.

CASAMENTI   (le mette la pelliccia sulle spalle) Dovete accettarla. Per rendermi felice e per far scoppiare di rabbia quel pidocchio del professore.

MIRANDA    Ancora!? Ma ce l'avete proprio con lui! Eppure mostra sentimenti così puliti!

CASAMENTI   Come il suo portafogli. Ditemi la verità: vi paga il conto dell'albergo?

MIRANDA    Sono un'albergatrice e non una dama di carità!

CASAMENTI   Cacciatelo! Non darete mica corda ad uno spiantato come lui. Sapete cosa si aspetta? Che lo sposiate, così potrà fare il mantenuto, magari facendo il commento musicale quando lavorate!

MIRANDA    Potrebbe essere una cosa piacevole!

CASAMENTI   Andiamo, via! Non siate sciocca.. Che avvenire avreste con uno come lui al fianco? Mentre, affidandovi a me, potrei aprirvi un Grand Hotel in una grande città, che so? a Bologna, a Milano. Avreste personale vero, in divisa. Non dovreste più occuparvi di tutto: dalla cucina alle camere. Fareste la direttrice e basta! Non vi piacerebbe? (entra Luigi)

MIRANDA    Se mi piacerebbe? Moltissimo!

LUIGI            (intromettendosi) Ecco serviti!

MIRANDA    Grazie. (Luigi resta) Andate pure. (Luigi finge di andare, ma resta ancora) Luigi!

LUIGI            Sì, vado. Vi ricordo però che ci sono ancora due camere da fare!

MIRANDA    Ecco, bravo. Fatele!

LUIGI            Debbo lavorare in cucina.

MIRANDA    Fate entrambe le cose.

LUIGI            Se sto in cucina non posso fare le camere!

MIRANDA    Allora fate così! Prima finite in cucina e poi mettete in ordine le camere! (Luigi esce mugugnando)

CASAMENTI   Che ve ne fate di quel cameriere? Licenziatelo!

MIRANDA    Luigi? E perché?

CASAMENTI   Perché è insolente con voi e prepotente con me!

MIRANDA    Se vi ha mancato di rispetto, vi chiedo scusa per lui!

CASAMENTI   Non basta! Licenziatelo!

MIRANDA    D'accordo. Lo licenzierò quando apriremo il Grand Hotel!

CASAMENTI   Voi scherzate, ma io potrei aiutarvi veramente, potrei farvi credito quasi senza interessi, solo che voi vi dimostraste un po' più comprensiva nei miei riguardi! Non è una proposta allettante?

MIRANDA    Come proposta è sicuramente degna d'attenzione. Resta solo un particolare: non mi riesce di ca­pire bene cosa comprenda l'essere comprensiva!

CASAMENTI   Andiamo, via! Non siete una bambina. Non sta bene parlare più direttamente di certe cose.

MIRANDA    Ho capito! Vorreste entrare sotto le mie lenzuola!

CASAMENTI   Sotto le vostre lenzuola ci sono già. Bisognerebbe che in quel letto ci foste anche voi!

MIRANDA    (ridendo) Adesso capisco in che senso la vostra proposta è allettante!

CASAMENTI   Ironica! Sottilmente ironica. Allora?

MIRANDA    (alzandosi) Eh! Ho paura che non ne faremo niente. Mi chiedete di essere troppo comprensiva. Cercate altrove, di donne meno care e più comprensi­ve di me è pieno il mondo! (si toglie la pelliccia)

CASAMENTI   Questa la dovete tenere!

MIRANDA    Vi ho risposto di no!

CASAMENTI   Ve la regalo. Accettatela!

MIRANDA    Non posso...

CASAMENTI   Allora mi offendo! Vi piace.

MIRANDA    Voi me la regalate per un secondo fine.

CASAMENTI   Nessun secondo fine!

MIRANDA    Davvero?

CASAMENTI   Lo dico e lo confermo!

MIRANDA    (prende la pelliccia dalle mani di Casamenti) Allora me la tengo! Grazie e arrivederci! (esce)

Casamenti se ne va, fregandosi le mani e incrociando Luigi che entra con alcuni lenzuoli da piegare. Rientra Miranda; ripone la pelliccia nella scatola e l'aiuta.

LUIGI            Perché l'hai accettata?

MIRANDA    Cosa?

LUIGI            La camicia da notte!

MIRANDA    Sei invidioso?

LUIGI            Bada, quello è sposato.

MIRANDA    E allora? Volevi la regalasse a te?

LUIGI            Spiritosa! (imitandola) « Avete visto che bei fiori? » E faccio la figura dell'allocco! Mi strapazzi come ti pare e ti lasci corteggiare anche in mia presenza!

MIRANDA    Primo: tu non puoi fare la figura dell'allocco, perché nessuno conosce il nostro rapporto. Secondo: non è vero che ti strapazzo, sei tu che mi fai innervosire con la tua stupida gelosia!

LUIGI            Tu te ne approfitti! Perché con i clienti ci diamo del « voi ». Comandi.

MIRANDA    Comando. Sei sempre stato d'accordo che questo rapporto formale in presenza dei clienti serve a dar tono a tutto l'albergo.

LUIGI            Si trattasse solo di dar tono. E invece devo portarti i biglietti dei tuoi spasimanti, mettere al fresco i loro fiori e stare lì a sorbirmi le loro stomachevoli attenzioni nei tuoi riguardi.

MIRANDA    Chi ti dice di stare lì. Vattene via.

LUIGI            Magari con un lampioncino attaccato alle corna!

MIRANDA    Non essere volgare e banale!

LUIGI            (dopo una pausa) Scusami.

MIRANDA    Scusato. Mi lascio corteggiare da tutti. Cerco solo di essere cortese, perché non se ne vadano via. Il signor Casamenti in modo particolare. Abbiamo bisogno di clienti ricchi e spendaccioni come lui. Che colpa ne ho io se si è messo in testa di essersi innamorato di me.

LUIGI            Perché allora accetti i suoi regali?

MIRANDA    Perché me li fa.

LUIGI            Certo. Vuole qualcos'altro in cambio. (entra Amilcare)

MIRANDA    Questo è tutto da dimostrare. E non mi fare la morale sai!

AMILCARE  Permette una richiesta?

MIRANDA    Dica.

AMILCARE  L'ingegner Castelli chiede di cenare.

MIRANDA    Mi spiace, è tardi, la cucina è chiusa.

AMILCARE  L'ingegnere insiste. Deve completare una relazione per l'apertura della Fiera, domani, e non vorrebbe perdere tempo uscendo a cena.

MIRANDA    Dica all'ingegnere che, se si contenta, possiamo preparargli una cena fredda.

AMILCARE  Penso andrà bene. Servite pure in camera.

MIRANDA    Non facciamo servizio in camera.

AMILCARE  E allora?

MIRANDA    L'ingegnere dovrà scendere in sala da pranzo.

AMILCARE  Conseguente. E perché mai non fate servizio in camera?

MIRANDA    Lo vuole sapere lei o l'ingegnere?

AMILCARE  L'ingegnere, naturalmente!

MIRANDA    (alterata) Allora dica all'ingegnere che purtroppo, per me e per lui, questo è un albergo di terza categoria, come si era già accorto entrando, e non il Grand Hotel!

AMILCARE  Ho capito! Grazie! (Amilcare esce indispettito. Luigi ride)

MIRANDA    Se c'è una cosa che non sopporto è quando uno si nasconde dietro agli altri.

LUIGI            Nasconde?

MIRANDA    Sì, nasconde! Arriva e non ti degna di uno sguardo. Sale in camera sua senza una parola. E poi gli apprezzamenti li fa tramite quel... pinguino del suo segretario! « L'ingegnere dice che la camera non ha una bella vista... »

LUIGI            ... si vedono i sacchi del pattume!

MIRANDA    ... l'ingegnere vuole un video registratore per ripassare alcuni nastri...

LUIGI            ... e noi non l'abbiamo!

MIRANDA    L'ingegnere qua, l'ingegnere là! Ma chi si crede di essere! Arriva inatteso, pretende due camere senza prenotazione, si dà un sacco di arie...

LUIGI            Un sacco di arie? Se hai detto che non ha aperto bocca?

MIRANDA    E la Maserati?

LUIGI            Beato lui che ce l'ha!

MIRANDA    E la prenotazione al Grand Hotel?

LUIGI            Saremo poi andati meglio noi se ha voluto fermarsi qui.

MIRANDA    E invece no! Chiamava un taxí e si faceva portare al Grand Hotel!

LUIGI            (prende i lenzuoli in braccio) Io non ti capisco. Poco fa hai detto che abbiamo bisogno di clienti ric­chi... E poi abbiamo l'albergo vuoto! (esce)

MIRANDA    (prende lo scatolone con la pelliccia) Oh! Nel mio albergo prendo solo chi mi pare! (esce)

Entrano Marisa e Mirella. Marisa ha con se una piccola borsa da viaggio mentre Mirella è carica di valigie

MARISA        Io non capisco perché da Rimini, per andare in fiera a Bologna, ci siamo fermate qui!

MIRELLA      Siamo solo a quaranta chilometri dal luogo del delitto.

MARISA        E ti sembra poco? Potevamo restare a Rímini.

MIRELLA      E’ l'unico albergo che ho trovato libero e a buon mercato.

MARISA        A buon mercato. Se calcoli il biglietto del treno tutte le mattine per andare in fiera.

MIRELLA      Uffa, quante storie! Potevi prenotarlo tu l'albergo.

MARISA        Hai ragione. La colpa è tutta mia che ti ho lasciato fare.

MIRELLA      In fondo ogni albergo va bene. E’ il lavoro che non abbiamo più!

MARISA        Cosa?

MIRELLA      Mi hanno telefonato l'altro giorno per chiedermi se sapevo l'arabo. lo ho risposto di no!

MARISA        Perché?

MIRELLA      Perché non lo so!

MARISA        E tu dovevi dire che lo sapevi!

MIRELLA      Già e che figura ci facevo? Allora una voce gentilissima mi ha detto: « Ci spiace, ma in questo caso non abbiamo più bisogno di voi! » Click!

MARISA        Mi hai fatto venire qui e non abbiamo il lavoro!

MIRELLA      La prenotazione era già fatta...

MARISA        E allora?

MIRELLA      L'anticipo già pagato...

MARISA        E perché non mi hai detto niente?

MIRELLA      Avevo paura che ti saresti arrabbiata.

MARISA        Cretina! In questo schifo di albergo!

MIRELLA      Ma che colpa ne ho io se l'albergo non ti piace!

MARISA        Ma a me chi me lo fa fare ad andare in giro con una scema come te! Eh?! Chi me lo fa fare?!

MIRELLA      Ti sei arrabbiata?

MARISA        (urlando e agitandosi) Oh no, sono calma, calmissima!

MIRELLA      Non ti arrabbiare. Domani andiamo all'apertura, facciamo una indagine e lo troviamo subito.

MARISA        Certo. Il lavoro è là che aspetta noi!

MIRELLA      Se non lo troviamo, faremo quattro giorni di vacanza.

MARISA        E l'albergo chi lo paga?

MIRELLA      Oh insomma, come sei noiosa! Ci penseremo. (si guarda attorno) Ma non c'è nessuno in questo albergo? Sono stanca morta!

MARISA        Per forza. Ti tiri sempre dietro tutto il guardaroba.

MIRELLA      Come devo viaggiare, nuda? Avrei voluto vedere te al mio posto!

LUIGI            (entra) Buona sera.

MARISA        Buona sera. Abbiamo prenotato una camera. Sono la dottoressa Marisa Solieri e questa è la mia segretaria. La signorina Mirella Paoletti!

MIRELLA      (la tira in disparte, seccata) Eh no! Stavolta toccava a me fare la parte della dottoressa!

MARISA        La prossima volta.

MIRELLA      Sempre la prossima volta; e tutte le volte debbo fare la parte della segretaria! lo mi sono stancata!

LUIGI            Bene. Se vogliono firmare il registro, intanto. (le due firmano) Ecco a lei dottoressa! (consegna la chiave).

MARISA        Grazie a lei! (estrae un biglietto da visita) La mia agenzia è in grado di mettere a sua disposizione una serie di potenziali interessati alla sua attività. Anche lei può diventare nostro cliente!

LUIGI            Grazie. Lo terrò a mente. (fa per uscire)

MIRELLA      Ehi! E le valigie?

LUIGI            Può portarle in camera, certo! (esce)

MIRELLA      (costernata a Marisa) Marisa, mi aiuti a portare le valigie?

MARISA        No. Così impari per la prossima volta. L'aspetto in camera signorina Paoletti!

Marisa esce. Mirella è preoccupata da tutte le valigie. Entra Amilcare.

AMILCARE  Permette? Amilcare Sportelli.

MIRELLA      Piacere Mirella Paoletti. Dottoressa Mirella Paoletti (estrae un biglietto da visita) La mia agenzia è in grado di mettere a sua disposizione una serie di potenziali interessati alla sua attività. Anche lei può diventare nostro cliente!

AMILCARE  Grazie. Posso chiederle una informazione?

MIRELLA      Dica pure.

AMILCARE  Ha visto il cameriere?

MIRELLA      Sì.

AMILCARE  Da molto?

MIRELLA      Da poco. Sono arrivata cinque minuti fa.

AMILCARE  Logico. E dove pensa sia andato?

MIRELLA      Forse è in cucina.

AMILCARE  Geniale intuizione. (si avvia, ma poi ci ripensa)

MIRELLA      Grazie.

AMILCARE  Posso chiederle un'altra informazione?

MIRELLA      Certo.

AMILCARE  Lo sa dov'è la cucina?

MIRELLA      (si guarda attorno) Laggiù. Dietro quella porta.

AMILCARE  E’ sicura?

MIRELLA      Certo. Sopra c'è scritto: « cucina ».

AMILCARE  (si mette gli occhiali) Elementare!

MIRELLA      A meno che il cameriere non abbia appeso apposta il cartello cucina per depistare le indagini, là c'è la cucina!

AMILCARE  Ma lo sa che la sua logica è ferrea?

MIRELLA      Guardo tutti i telefilms gialli!

AMILCARE  Davvero? Allora questa sera non si lascerà scappare...

MIRELLA      Fossi matta! Ci guardo tutte le sere. Perché anche lei?

AMILCARE  Tutte le sere. lo credo che siano la più bella invenzione dopo la stampa a caratteri mobili.

MIRELLA      Sono d'accordo con lei!

AMILCARE  E le piacciono più quelli polizieschi o quelli psicologici?

MIRELLA      Quelli psicologici.

AMILCARE  Anche a me.

MIRELLA      Peccato ne facciano così pochi!

AMILCARE  Sì. Si vedono sempre quelli con quegli agenti che sparano, sparano...

MIRELLA      Sono d'accordo con lei, troppa violenza!

AMILCARE  Permette? L'aiuto a portar su le valigie.

MIRELLA      Grazie. Ma se vuole, prima andiamo a cercare il cameriere.

AMILCARE  Non importa.

MIRELLA      Com'è gentile! (lo carica di tutte le valigie)

AMILCARE  Anche lei mi è simpatica, abbiamo gli stessi gusti. Ma venga, venga, voglio parlare a lungo con lei, più che altro guardare la TV. L'unica a colori l'ho fatta mettere nella mia camera.

MIRELLA      Ah sì?

AMILCARE  Non invito mai donne in camera mia! Ma lei, se vuole, può venirci questa sera...

MIRELLA      Dice sul serio?

AMILCARE  Certo.

MIRELLA      Lei è gentilissimo!

AMILCARE  Andiamo, ci divertiremo moltissimo!

SALA DA PRANZO

I servi spostano i mobili per la sala da pranzo. Uno dei due, poi, tenta di toccare il sedere di Colombina che sta apparecchiando la tavola. L'altro lo ferma e tra i due inizia una disputa che li porta a giocarsi Colombina ad una partita di morra. Colombina se ne avvede, si avvicina, li prende ciascuno per un orecchio e li trascina via tra le loro proteste.

Entra Castelli e si sistema a tavola. Cambio di luce. Entra Servadei è affamatissimo.

SERVADEI   Buon appetito, ingegnere.

CASTELLI     Grazie.

SERVADEI   Mi scusi...

CASTELLI     Si?

SERVADEI   Non è un po' tardi per cenare?

CASTELLI     Dipende. Se uno non ha ancora cenato...

SERVADEI   Già. Ha ragione.

CASTELLI     Lei, ad esempio, avrà già cenato.

SERVADEI   Oh sì! E poi la sera non prendo mai niente. Come potrei, con l'inibizione dei bassi istinti, senza il tormento della carne, sublimare le mie idee!

CASTELLI     Lei è un poeta?

SERVADEI   Poeta, musicista, compositore e concertista.

CASTELLI     Ah! Ed è qui per un concerto?

SERVADEI   No, sono qui per amore.

CASTELLI     Per amore?

SERVADEI   Per amore di Miranda.

CASTELLI     (ride) L'albergatrice? Cioè, la locandiera!

SERVADEI   Lo so che a un uomo come lei, abituato a vivere nell'alta società, sembrerà futile che ci si possa innamorare di una donna e abbandonare tutto per lei, per starle vicino! Ma per me... (Castelli scosta da sé il piatto) Non lo finisce?

CASTELLI     Questo pollo freddo non è dei migliori.

SERVADEI   (addenta il pollo) ... per me quella donna è come una dea; per me rappresenta... l'ideale! Il (riferendosi al pollo) sublime... (poi si riprende) il sublime dono fatto da Dio all'uomo.

CASTELLI     Capisco. (entra Luigi)

LUIGI            Le serve altro?

CASTELLI     Sì (a Servadei), le va un'altra porzione di pollo freddo?

SERVADEI   Come le ho detto, non voglio appesantirmi troppo. (a Luigi) Portatemi solo un altro mezzo pol­lo, un contorno, il dolce, la frutta e il caffè!

CASTELLI     A me un digestivo.

SERVADEI   Due! (e mentre Luigi esce) E pane in abbondanza! (a Castelli) Ma lo sa che lei è sportivo?

CASTELLI     Per la cena?

SERVADEI   Al suo arrivo, l'avevo giudicata diversamente. Con quel suo segretario!

CASTELLI     E’ un po' pedante ma efficientissimo. Quando posso liberarmene però, lo faccio volentieri. E poi in questo alberghetto, in questa locanda, si respira un'aria così diversa... voglio dire: abituato al Grand Hotel... un'aria che ti fa venire la voglia di scherzare.

Entra Casamenti e si dirige subito al tavolo, arrabbiatissimo.

CASAMENTI   Ah! Siete qua! Debbo proprio dirvi alcune cosette.

SERVADEI   Vi prego di moderare la vostra irruenza! Ho un ospite a tavola!

CASAMENTI   Voi un ospite a tavola? Non fatemi ridere! Mi scusi, ingegnere, ma devo dire due paroline a questo serpente!

SERVADEI   Intanto che mi portano il resto della cena, posso anche ascoltarvi. Avanti, parlate.

CASAMENTI   Siete vigliacco! Fate le cose dietro le spalle della gente!

SERVADEI   Ah! E’ per il biglietto nel mazzo di fiori?

CASAMENTI   Sì. Voi non rispettate le regole del gioco!

SERVADEI   Quali regole?! Nella conquista non esistono regole. L'unica regola è anche lo scopo: riuscire a conquistare!

CASAMENTI   Non mi imbrogliate. Parolaio dei miei stivali!

SERVADEI   Avete rabbia perché ho dimostrato la vostra stupidità. Andate, buon uomo, andate a lamentarvi da un'altra parte!

CASAMENTI   (prende Servadei per il petto) Io non mi lamento. Vi riempio la faccia di pugni! (Castelli divertito ride)

SERVADEI   E’ l'unica cosa che sapete fare. Lo so che avete un legame diretto con la preistoria, con l'uomo di Neanderthal!

CASAMENTI   E voi fra poco avrete un legame diretto con il reparto craniolesi dell'ospedale!

SERVADEI   Avanti, picchiatemi. Così Miranda potrà finalmente vedere che razza di uomo siete!

CASAMENTI   (lo rigetta a sedere) E toglietevi dai piedi!

SERVADEI   Voi non riuscirete mai a sedurre Miranda!

CASTELLI     (che non ha potuto trattenere una sonora risata) Chiedo scusa. Pensate valga la pena riscaldarsi tanto per una donna?

CASAMENTI   E a lei cosa interessa? Scusi!

CASTELLI     Ha ragione, sono invadente. Vi giuro che non mi è mai capitato di intromettermi così nei fatti degli altri. Non è nel mio stile. Ma la situazione di stasera è per me così imprevista... come dicevo anche prima al professore... così diversa, nuova, strana che non ho potuto fare a meno d'intervenire. Specialmente poi perché l'oggetto delle vostre dispute è una donna. La locandiera.

CASAMENTI   Questo cesto sfondo ha già spifferato tutto!

CASTELLI     Questo porta direttamente al secondo motivo per cui non ho potuto fare a meno d'intervenire. Una locandiera... due contendenti... al quadro manca solo il Cavaliere di Ripafratta e poi, ancora una volta, la sconfitta dell'uomo è decretata!

CASAMENTI   E chi è questo Cavaliere di Ripafratta? Un cavaliere del lavoro?

SERVADEI   Ignorante! Leggetevi la Locandiera di Goldoni. (a Castelli) Adesso però non vi capisco.

CASTELLI     E’ semplice: è la stessa situazione della Locandiera di Goldoni, e come in quella commedia, miei signori, Miranda si prende gioco di voi!

A DUE           (indicando l'uno l'altro) Di lui!

CASTELLI     (ride) Scommetto che è sempre sul punto di promettere qualcosa ad entrambi e non ha concesso nulla a nessuno dei due!

SERVADEI   Non mi ha concesso nulla, perché lui la con­fonde con i suoi regali...

CASAMENTI   E voi con le vostre chiacchiere!

CASTELLI     Vi prende in giro!

CASAMENTI   E se anche fosse vero? A lei cosa interessa?

CASTELLI     A me? Moltissimo. Prima di tutto è una questione di solidarietà Trovo difficile tollerare che due uomini si facciano prendere in giro da una donna. E poi è una questione di superiorità!

SERVADEI   Lei è modesto!

CASTELLI     Per niente! La modestia è la scusa di un fallito che ha perduto la sua battaglia per il successo! Io mi ritengo un vincente!

CASAMENTI   Bravo! Dopo queste parole, comincia a piacermi di più!

SERVADEI   Ma con tutto questo discorso, dove vuole andare a parare?

CASTELLI     E’ semplice. E’ la situazione della Locandiera. Manca il Cavaliere di Ripafratta. Io farò la parte del Cavaliere, ma con una piccola variante. Anziché innamorarmi di Miranda, farò innamorare Miranda di me!

ADUE            Cosa vorrebbe fare?

CASTELLI     Quello che ho detto. Farò innamorare Miranda di me e così dimostrerò anche a voi che non vale la pena perdere tempo per una donna.

SERVADEI   Ora mi sembra che stiamo esagerando. Sono due mesi che la corteggio io!

CASAMENTI   Rischia troppo! E’ un mese che io...

CASTELLI     Io ho meno tempo. Ma sono pronto a scommettere con voi che lei si innamorerà di me... in due giorni!

CASAMENTI   Accetto la scommessa! Quanto?

CASTELLI     Faccia lei.

CASAMENTI   Un milione.

CASTELLI     Accettato! (si stringono la mano)

SERVADEI   No no, io non ci sto! Miranda parte svantaggiata. Non sa nulla delle vostre intenzioni.

CASTELLI     Era forse al corrente Ripafratta delle intenzioni di Mirandolina?

SERVADEI   No. E’ immorale. E...

CASTELLI     E perché immorale?

CASAMENTI   Lo lasci perdere. Glielo dico io perché non vuole! Non ha il becco di un quattrino per rischiare!

SERVADEI   Se fosse solo per questo, non mi darei pensiero. Sono sicuro di vincere. Miranda è parte di me!

CASTELLI     E allora accettate. A me non interessano i soldi. Se vinco da lei non voglio nulla e se perdo le darò ugualmente il milione. D'accordo?

SERVADEI   Beh... se è così!

CASTELLI     D'accordo. Però non dovrete ostacolarmi e non dovrete dirle nulla.

SERVADEI   E voi non dovrete farle regali!

CASTELLI     D'accordo. Non le farò regali. E adesso: mossa numero uno! attrarre l'attenzione di Miranda! (ai due) Sparite! Diamo inizio alla rappresentazione! (chiamando) Signorina Miranda!

Servadei e Casamenti si nascondono e guardano la scena non visti.

MIRANDA    (entra) Cosa c'è?

CASTELLI     Vorrà dire « cosa non c'è? »

MIRANDA    Il signore è scontento del servizio?

CASTELLI     Signora mia, scontento non è la parola esatta. Sono disgustato!

MIRANDA    E perché?

CASTELLI     Le lenzuola sono... di pessima qualità e la cena faceva schifo!

MIRANDA    (trattenendosi a stento) Schifo!?

CASTELLI     Come Presidente dell'Unione Agenzie di Viaggio farò immediatamente depennare il suo albergo dagli elenchi di ogni agenzia, se entro un quarto d'ora non avrà provveduto ‑ personalmente ‑ a sostituire le lenzuola!

MIRANDA    (subito preoccupata) Non era nelle nostre intenzioni... ci sarà stato un disguido...

CASTELLI     Con me le sue armi non attaccano, io sono refrattario ad ogni sorriso femminile.

MIRANDA    E’ un prete?

CASTELLI     No. Ma sono un uomo sufficientemente saggio da tenere le donne nella loro giusta considerazione. Semplici strumenti per la continuazione della specie! L'aspetto su! (esce in fretta)

MIRANDA    Semplici strumenti per la continuazione della specie! Brutto presuntuoso, ipocrita, bigotto, deficiente di un uomo! E’ un maschietto lui! Un essere superiore! Non lo sbatto fuori dall'albergo perché sarebbe una soluzione troppo comoda per lui! Semplici strumenti per la continuazione della specie... Uhhh! Questa passa il segno! (esce arrabbiatissima, mentre Casamenti e Servadei escono divertiti dal loro nascondiglio)

CASAMENTI   Avete visto come si è arrabbiata?

SERVADEI   Altro che amore. Povero ingegnere, saranno dolori. Mi sento già il milione in tasca (entra Marisa)

MARISA        (passa cercando Mirella) Ma dove si sarà cacciata... (si accorge dei due) Oh! Buona sera!

A DUE           Buona sera! (Marisa esce. Subito Casamenti la segue)

MARISA            Scusate. Stavo cercando la mia segretaria. E’ improvvisamente scomparsa...

CASAMENTI     Forse è nell’ingresso. Permette l’accompagno. Sono pratico.

SERVADEI        Ehi, un momento?

CASAMENTI     (a Mirella) Scusi. (a Servadei) Cosa c’è?

SERVADEI        L’ho vista prima io!

CASAMENTI     Certo! Però al night viene con me.

SERVADEI        E io?

CASAMENTI     Voi? (gli mette in mano un mazzo di carte) Fatevi un solitario. (i due escono a braccetto)

CAMERA DA LETTO

 I servi spostano i mobili per la camera da letto. Colombina fa il letto. Il secondo servo esce a prendere il Martini. Il primo servo, a gesti, invita Colombina a coricarsi con lui a letto e si becca un sonoro ceffone. Entra il secondo servo. Colombina arrabbiatissima lo scaccia in malo modo ed esce.

Entra Castelli e siede al tavolo. Cambio di luce. Miranda bussa alla porta.

MIRANDA    Posso entrare?

CASTELLI     Avanti.

MIRANDA    (senza dire una parola, comincia a disfare e rifare il letto. Poi improvvisamente) Sono venuta a rifarle il letto.

CASTELLI     Vedo.

MIRANDA    Le vanno bene queste lenzuola?

CASTELLI     Se non ha altro.

MIRANDA    Sono le più fini che abbiamo. Le avevo messe via per il mio corr... Mi scuso ancora per l'involontario malinteso.

CASTELLI     Io non lo chiamerei malinteso. La chiamerei deliberata offesa. In ogni modo ha fatto bene a venire personalmente invece di mandare il cameriere.

MIRANDA    Me lo ha chiesto... e poi non volevo vi fossero altre deliberate offese!

CASTELLI     A me o a lei?

MIRANDA    Mi sono accorta che lei disprezza le donne. Purtroppo non posso darle torto. Sono in troppe a voler scimmiottare gli uomini.

CASTELLI     Mentre lei, invece...

MIRANDA    lo so stare al mio posto!

CASTELLI     Anche quando dirige l'albergo? Anche quando deve dare ordini?

MIRANDA    Conosco il mio mestiere meglio di molti uomini.

CASTELLI     Vede? Anche lei ama il potere. Fa la sottomessa, ma, quando abbassiamo la guardia, cerca di approfittarsene per diventare padrona, per comandare.

MIRANDA    Io sono costretta a farlo. Avrà visto da che razza di uomini sono attorniata. Una donna deve poter scegliere a quale uomo sottomettersi. Ma quale se non ne esiste uno, se non vi è più nulla di certo. Se gli uomini come mio padre non esistono più. Uomini che sanno essere forti e teneri, inflessibili e dolci, uomini come... (si gira verso Castelli)

CASTELLI     Lei sta forse cercando di adularmi?

MIRANDA    Adulare lei? E come? Ogni mio tentativo sarebbe vano.

CASTELLI     Lo credo bene. Vede, le donne sono le più belle cose che siano state create. Le più belle cose! Con un solo, piccolo difetto, Quando ho voglia... lei mi capisce... prendo il portafoglio, il libretto degli assegni e comincio a mettere una cifra con diversi zeri. (Esegue e mette un assegno sotto gli occhi di Miranda che resta interdetta) Se qualcuna è indecisa, si tratta solo di aggiungere uno zero in più (esegue e le rimette l'assegno davanti gli occhi e Miranda lo prende in mano) ... e ottengo tutto quello che voglio. Anche l'amore. Tutto l'amore è rinchiuso in uno zero. E’ uno zero. E basta solo che quella che mi ha giurato eterno amore trovi chi aggiunga uno zero in più, che mi lascia. Per uno zero!

MIRANDA    (restituisce l'assegno) Non credo che tutte le donne si comportino così.

CASTELLI     Lei è ingenua se crede questo. (aggiunge un altro zero) E lei non è ingenua.

MIRANDA    (Strappa l'assegno) Ci credo veramente. Forse un certo tipo di donne si comporta come dice lei. Ma non dà il suo amore, vende solo il suo corpo... e allora... il letto è pronto.

CASTELLI     Allora lei non è di quel certo tipo.

MIRANDA    No. Però...

CASTELLI     Però?

MIRANDA    Volevo chiederle un favore...

CASTELLI     Dica.

MIRANDA    Ecco... per quello che mi ha detto prima... io non so cosa fare se quelle poche agenzie che mi mandano i clienti mi piantano in asso.

CASTELLI     Mi dispiace. Sono costretto a fare la denuncia.

MIRANDA    Non può proprio farne a meno?... Mi vergogno... ma ho bisogno di lavorare... se perdo anche quel po' di credito che ho...

CASTELLI     Capisco la sua situazione. Non posso farci niente. Ho dato ordine al mio segretario di prendere no­ta di quello che è accaduto. Ha già telefonato alla direzione generale per fare una segnalazione. Domattina manderà una conferma scritta... Mi dispiace... ma cosa fa? Che cosa succede?

MIRANDA    (si stropiccia gli occhi) Niente niente. Mi è andato qualcosa... forse nel fare il letto.. un granello di polvere... non mi riesce di levarlo... mi scusi.

CASTELLI     Per questo forse la posso aiutare... faccia vedere.

MIRANDA    No... no...

CASTELLI     Perché?

MIRANDA    Mi vergogno.

CASTELLI     Si vergogna? E perché?

MIRANDA    Mi vergogno e basta.

CASTELLI     Su, si sieda e si faccia vedere. (Miranda si siede. i due si guardano negli occhi) Glielo dico io perché lei si vergogna.

MIRANDA    Sì?

CASTELLI     Lei sta mentendo!

MIRANDA    No. Io non sto mentendo!

CASTELLI     Lei è bugiarda.

MIRANDA    Perché?

CASTELLI     Non esiste nessun granello di polvere, lei sta piangendo!

MIRANDA    (si alza di scatto) No... non è vero! Badi che non è vero quello che pensa lei!

CASTELLI     Su, avanti. Non sono poi quel mostro che devo esserle sembrato questa sera. Si risieda un momento. Lei ha bisogno di calmarsi. (Le serve da bere) Ecco. beva.

MIRANDA    (Beve e tossisce) Cosa mi ha dato?

CASTELLI     Un Martini.

MIRANDA    Ma è alcoolico!

CASTELLI     Non mi dica che non lo beve.

MIRANDA    E’ matto? Certo che no. E’ una regola che mio padre mi ha insegnato fin da bambina. Mai bere alcool!

CASTELLI     Suo padre deve essere stato molto importante per lei.

MIRANDA    Importantissimo. Dopo di lui, il vuoto. Non esiste nessun uomo sulla terra che sia come lui. Ecco prendiamo la nostra situazione di stasera. Anche mio padre si sarebbe comportato come lei. Non avrebbe ceduto di un millimetro! Eppure lui era di una dolcezza unica. Ti sapeva consolare, coccolare... e nello stesso tempo rifiutava ogni compromesso. E’ lui che ha costruito questo albergo.

CASTELLI     E alla sua morte lei è rimasta sola.

MIRANDA    Sola. Sola e senza una guida. Sapesse come sento la mancanza di un uomo. Mi sento sicura solo in questo albergo. Fuori ho paura...

CASTELLI     Paura. Che parola grossa!

MIRANDA    Sì sì, paura. Forse sarà il retaggio del mio essere donna. Se le raccontassi della mia infanzia... (riprendendosi) Mi scusi. Le devo sembrare ben stupida. Lei neanche mi conosce e vengo a raccontarle i miei guai, come se fosse un confessore.

CASTELLI     Perché? Se le fa bene parlarne, ne parli. lo mi siedo e l'ascolto.

MIRANDA    No no. E’ tardi. Devo ancora finire i lavori. Grazie. Lei è stato veramente gentile. Buona notte.

CASTELLI     Aspetti...

MIRANDA    A domattina!

ATTO SECONDO

CUCINA

Cucina già preparata. Quando si apre il sipario i . due servi stanno mettendo appositamente in mezzo un cubo-sedile. Entra Colombina, se ne avvede e si piega per sistemarlo. I due cercano di prenderla alle spalle, lei li scopre, i due fingono indifferenza e danzando insieme escono seguiti da Colombina.

Entrano Miranda e Luigi. Cambio di luce. Miranda e Luigi preparano i vassoi per la colazione della mattina.

MIRANDA    Passami le tartine.

LUIGI            (seccato) Ecco.

MIRANDA    Dammi un po' di zucchero...

LUIGI            E’ nel barattolo!

MIRANDA    Cosa c'è stamattina? Ti sei alzato male?

LUIGI            Lo sai perfettamente. Non far l'ingenua!

MIRANDA    Invece non lo so e voglio che tu me lo dica.

LUIGI            Se uno ha mal di denti e continuamente glieli stuzzicano, pensi che il male gli passi?

MIRANDA    Ho capito. Mi pareva avessimo chiarito tutto ieri sera.

LUIGI            Certo. Solo che tu continui a fare la civetta. Anche con l'ingegnere... Colazione in camera!

MIRANDA    Sì, mi corteggia. Va bene? Stai diventando insopportabile...

LUIGI            Lo so...

MIRANDA    E noioso!

LUIGI            E a te piacciono le novità. Ti piace cambiare! Lui sicuramente ti dirà cose nuove, interessantissime...

MIRANDA    Indovinato. E poi è un bell'uomo. Affascinante!

LUIGI            Un principe azzurro!

MIRANDA    Sei tu che vorresti essere il mio principe azzurro!

LUIGI            Per me è diverso. Io ti voglio sposare.

MIRANDA    Eccolo di nuovo. Voi uomini dicendo ad una donna: « Ti voglio sposare! » pensate che lei non debba avere dubbi sulle vostre reali intenzioni. E poi succede che parecchie di quelle che ci credono, una volta sposate si sentono tradite.

LUIGI            Per questo capita spesso anche agli uomini.

MIRANDA    Sicuro. Non nel senso che intendo io, però. Dietro a una proposta di matrimonio, spesso, anzi quasi sempre, si nasconde ancora una volta solo la ri­cerca del vostro comodo.

LUIGI            Quale comodo?!

MIRANDA    I calzini e le mutande lavate, la tavola apparecchiata, la moglie sempre pronta a... disponibile per dovere coniugale.

LUIGI            Fammi ridere! I calzini me li sono sempre lavati da solo!

MIRANDA    E’ per questo che hai un buon vantaggio sugli altri. O sei stanco e ti vuoi sposare, perché te li lavi io! E smettila di tenermi il muso. Eri più allegro una volta.

LUIGI            Che motivo ho di essere allegro? E’ un anno che mi tieni sospeso... uno si stanca.

MIRANDA    Stiamo insieme tutto il giorno. Parliamo dei nostri affari, ci vogliamo bene come due fratelli, siamo quasi come marito e moglie.

LUIGI            Quasi!

MIRANDA    Cosa vorresti dire con questo: quasi!

LUIGI            Che manca qualcosa.

MIRANDA    Ho capito. Se ci sposassimo...

LUIGI            Eh!...

MIRANDA    Dovrei... cioè, potremmo anche...

LUIGI            Già.

MIRANDA    Praticamente mi sposeresti solo per quello.

LUIGI            No.

MIRANDA    Perché no? Tutto il resto ce l'hai, i calzini continueresti a lavarteli da solo.

LUIGI            E allora è solo per quello! Va bene?! Sei contenta?!

MIRANDA    Dai, non arrabbiarti. Scherzavo. Ascoltami, invece di far fantasie. Gli uomini so tenerli a bada da sola e non ti ho mai tradito. Ma il momento lo scelgo io. Allora, solo allora, se sarai ancora disposto ci sposeremo, ci faremo una famiglia, dei figli e tutto il resto. E qualche volta, allora, ti laverò anche i calzini. (lo bacia rapidamente) Porta la colazione in sala. (esce col vassoio. Luigi resta sorpreso piacevolmente)

Entra Servadei che cerca di scroccare una colazione

LUIGI            Cosa c'è, professore?

SERVADEI   Miranda?

LUIGI            E’ salita dall'ingegner Castelli.

SERVADEI   A fare cosa?

LUIGI            Perché non lo chiede a lei?

SERVADEI   Senta, Luigi, è da un po' di tempo che desideravo parlare con lei.

LUIGI            A che scopo?

SERVADEI   Lei mi è nemico.

LUIGI            Non credo proprio. Ma se mai le avessi dato quella impressione, le chiedo scusa.

SERVADEI   Scusato scusato.

LUIGI            (Vedendo che Servadei non se ne va) Se vuole accomodarsi in sala da pranzo. Sto preparando la colazione.

SERVADEI   Io non faccio colazione. La mattina non mangio mai nulla! Al massimo bevo un bicchier d'acqua. Come mi lavo la faccia così mi lavo lo stomaco. (si siede)

LUIGI            Mi scusi ancora, ma in cucina è vietato sostare.

SERVADEI   E perché?

LUIGI            Perché... E’ una questione di, igiene.

SERVADEI   lo sono pulitissimo.

LUIGI            Non ne dubito. Ma lei ce l'ha il tesserino sanitario?

SERVADEI   No. Sono sano come un pesce.

LUIGI            Non lo metto in dubbio.

SERVADEI   E allora non ho bisogno del tesserino sanitario.

LUIGI            Però per entrare nelle cucine ci vuole, quindi la prego...

SERVADEI   (alzandosi) Ecco trovato un sistema per impedire il controllo del cliente sui cibi che gli si danno. Io ho il diritto di sapere cosa usate per confezionare i cibi che mangio nel vostro albergo!

LUIGI            Vorrei farle osservare che lei, da quando è qui, non ha mai mangiato in albergo. Se escludiamo ieri sera.

SERVADEI   Appunto perché non ho mai potuto controllare di persona! Lei vorrebbe che io mangiassi ad occhi chiusi tutto ciò che mi viene propinato?

LUIGI            Io?

SERVADEI   Con il pericolo di sofisticazione, adulterazione, contraffazione che c'è oggi?

LUIGI            Mi faccia il piacere...

SERVADEI   Risponda. Usate olio di oliva o olio di semi?

LUIGI            A seconda delle pietanze, se cotte o crude...

SERVADEI   E quali coloranti usate?

LUIGI            Ma che coloranti?

SERVADEI   E i nitriti?

LUIGI            Dei cavalli non ne abbiamo mai avuti!

SERVADEI   Di cavalli no! Ma scommetto che questo è latte in polvere, quello che si dà ai vitelli!

LUIGI            Questo lo dice lei!

SERVADEI   Ah no? Sentiamo! (beve il latte da una tazza)

LUIGI            Fermo!

SERVADEI   Ha ragione. Non è latte in polvere. Però è latte parzialmente scremato e voi, scommetto, non lo dite ai vostri clienti che lo pagano come latte intero. E questi biscotti? Si vede da lontano un miglio che sono vecchi!

LUIGI            Non dica sciocchezze e se ne vada, per favore!

SERVADEI   Scommettiamo? (mangia un biscotto)

LUIGI            (sarcastico) Allora sono vecchi?

SERVADEI   Non ho sentito bene! Ne assaggio ancora qualcuno!

LUIGI            (spazientito) Se ne vada dalla cucina! Se ne vada! (lo caccia fuori in malo modo)

SERVADEI   (rientrando subito) Eh! Che modi! Uno viene a mettere in guardia contro i pericoli della sofisticazione e lei... lo farò presente a Miranda (esce prendendo ancora altri biscotti).

CAMERA DA LETTO

I servi spostano i mobili per la camera da letto. Entra Colombina per fare il letto. Il primo servo chiama in disparte il secondo e gli dice che su quel letto, con Colombina, ha fatto cose turche. Il secondo servo si avvicina a Colombina la invita a sua volta a coricarsi nel netto con lui e si becca un sonoro ceffone. Il primo servo ride, il secondo arrabbiato lo insegue. Colombina esce.

Entra Castelli e si stende sul letto. Cambio di luce. Miranda bussa alla porta.

MIRANDA    Posso entrare? (Ha il vassoio con la colazione)

CASTELLI     Un momento. (Si riassetta) Avanti, avanti.

MIRANDA    Buon giorno. Ha dormito bene, ingegnere?

CASTELLI     E lei è riuscita a togliersi quel bruscolo dall'occhio?

MIRANDA    Se ne approfitta, perché sa di avere il coltello dalla parte del manico.

CASTELLI     Come mai mi ha portato la colazione in camera? Non è un servizio che non fate?

MIRANDA    (rimette la roba sul vassoio e la per andarsene)

CASTELLI     Dove va?

MIRANDA    Se non mi può soffrire, può dirlo apertamente! Senza punzecchiarmi così!

CASTELLI     Ha capito male. Era solo uno scherzo il mio.

MIRANDA    Uno scherzo cattivo nei miei confronti. Lei si diverte a burlarsi di me perché ieri sera mi sono piegata a chiederle un favore. E ora mi tratta come un barboncino al quale si lancia un pezzo di legno, perché lui corra a raccoglierlo e a riportarlo.

CASTELLI     Adesso è lei che mi fa torto. Io ho solo cerca­to di essere spiritoso e cortese.

MIRANDA    A che pro? Tanto mi ha già rovinato.

CASTELLI     Questo lo dice lei. Il nostro colloquio di ieri sera mi ha fatto molto riflettere. Non mi era mai capitato di incontrare una donna come lei... insomma ho capito di essere stato precipitoso e stamattina ho dato ordine al mio segretario di smentire con un telegramma la telefonata fatta ieri sera.

MIRANDA    Non lo dice per prendersi gioco di me? Non sta mentendo?

CASTELLI     No, non sto mentendo!

MIRANDA    Veramente?!

CASTELLI     Veramente!

MIRANDA    (gli si lancia al collo e lo bacia esaltata) Grazie, grazie. Io lo sapevo che lei era diverso. Io lo sapevo. Tutta la notte, tutta la notte ho pensato a lei... no... a questa situazione... e non ero capace di convincermi che lei, con quell'aspetto, con quel suo modo di fare... non poteva e non doveva essere capace di farmi sul serio una simile carognata! E ho avuto ragione!

CASTELLI     Ehi, calma, calma!

MIRANDA    Ma non posso essere calma! E’ come se fossi ritornata a vivere improvvisamente! Ah! Se non avessi capito, allora sì, sarei stata persa!

CASTELLI     E lei ha capito tutto da come le apparivo?

MIRANDA    Sì!

CASTELLI     Mi permette di dubitare?

MIRANDA    Eh no, scusi! Non vorrà mica capirne più di una donna! C'è un mondo dove noi donne conserviamo da sempre il predominio. E’ il mondo delle apparenze. Fin da bambine sappiamo scoprirne ogni più recondito angolo. Perché, naturalmente sappiamo giocare con le illusioni! Sappiamo vedere dentro uno specchio, sappiamo entrarne ed uscirne. Siamo padrone di un regno dove non contano cultura e potere. E nessun uomo è in grado di misurarsi con noi, su questo terreno!

CASTELLI     E perché?

MIRANDA    Perché inesorabilmente sarebbe sconfitto!

CASTELLI     Ne è sicura?

MIRANDA    Come sono sicura che dovremmo rifiutarci di misurarci con l'uomo solo sul terreno della realtà! E’ un errore!

CASTELLI     Errore?

MIRANDA    Sì. Perché la realtà è nostra nemica. La realtà è un assegno con uno zero in più!

CASTELLI     Quindi lei condanna tutte quelle donne che gareggiano con l'uomo, che gli contendono posti di comando in politica, nell'industria... le donne ministro, le donne manager...

MIRANDA    No. Io non condanno nessuno. Io, in un certo modo, sono un esempio di donna manager. Ma ciò non toglie che mi senta prima di tutto donna! Io non condanno nessuno, registro solo la stupidità di certe posizioni.

CASTELLI     Lo sa che lei è una donna intelligente?

MIRANDA    Adesso mi adula. Lo sono o le appaio?

CASTELLI     Dico sul serio. Lei è diversa. Ha il dono di non annoiarmi.

MIRANDA    Mi fa arrossire.

CASTELLI     Non vedo rossore sulle sue gote.

MIRANDA    Forse mi sta guardando troppo da lontano.

CASTELLI     (si avvicina) Lei crede?

MIRANDA    Adesso è troppo vicino... (i due stanno per baciarsi quando entra Amilcare)

AMILCARE  Mi scusi, ingegnere.

MIRANDA    (riprendendosi e facendo per uscire) No no. Stavo per andarmene.

CASTELLI     Amilcare, vattene. (A Miranda) Resti, la prego.

MIRANDA    Non posso. Devo scendere a preparare per il pranzo.

CASTELLI     A dopo allora?

MIRANDA    A dopo. (Miranda esce)

AMILCARE  Chiedo ancora perdono.

CASTELLI     Questa è una gaffe imperdonabile.

AMILCARE  Certo ingegnere.

CASTELLI     Allora cosa vuoi?!

AMILCARE  Volevo ricordarle solo gli impegni di oggi. (Legge su una agenda) Alle nove l'apertura della Fiera. Alle nove e trenta, incontro con la delegazione araba per la consulenza alla costruzione del colorificio Assam; alle ore dieci incontro con il sottosegretario agli esteri... (vede Castelli assorto nei suoi pensieri) Ingegnere!

CASTELLI     Sì? Ah, vai avanti.

AMILCARE  Alle ore dieci incontro con il sottosegretario agli esteri per definire la questione delle esportazioni verso l’Indonesia... Ah, dimenticavo. Ieri sera ha telefonato Hartley da New York, oggi pomeriggio è in fiera. Ha telefonato anche la sua fidanzata ... le ho detto che lei era impegnato con la relazione ... ha ritelefonato poco fa, le ho detto che lei era già in Fiera.

CASTELLI     Hai fatto bene.

AMILCARE  Alle ore 13, pranzo con il sottosegretario agli esteri. Poi alle ore quindici la sua relazione alla Conferenza sulle prospettive dello sviluppo industriale ceramico nel terzo mondo. Alle 19 incontro al Grand Hotel...

CASTELLI     No.

AMILCARE  Come no? scusi.

CASTELLI     Disdici subito l'appartamento al Grand Hotel e anche l'appuntamento per la cena di stasera.

AMILCARE  Come? ingegnere?

CASTELLI     Stasera ceno qui.

AMILCARE  Mi permetto di farle osservare che non è molto decoroso nella sua posizione restare ancora un'ora di più in questo alberguccio di provincia. Ne va della sua reputazione.

CASTELLI     Non ti preoccupare della mia reputazione e ascolta. Prenoterai le due camere che abbiamo per tutto il periodo della Fiera. Poi chiederai alla signorina Miranda di cenare, qui, con me, stasera.

AMILCARE  Mi sembra che lei dia troppa confidenza ad una provincialotta, che non è nemmeno un pallido barlume delle sue peggiori conquiste! Questo non giova alla sua immagine.

CASTELLI     Adesso hai veramente superato il limite!

AMILCARE  La prego di non inquietarsi. Chiedo scusa ma parlo nel suo interesse. La sua immagine pubblica...

CASTELLI     Smettila di farmi la predica e fa' quello che ti ho ordinato di fare!

AMILCARE  (riluttante) Va bene, ingegnere.

CASTELLI     Il guasto alla macchina è stato riparato?

AMILCARE  Dimenticavo. Sì!

CASTELLI     Meno male. Vai pure.

AMILCARE  Mi scusi. Volevo chiederle una cosa.

CASTELLI     Cos'hai stamattina. Hai dormito male stanotte?

AMILCARE  Benissimo, ingegnere.

CASTELLI     Il telefilm giallo non è stato di tuo gradimento?

AMILCARE  Bellissimi tutti.

CASTELLI     E allora?

AMILCARE  Ho trovato due nuove standiste.

CASTELLI     Non le avevi già assunte?

AMILCARE  Ieri sera ho fatto un incontro. La dottoressa Mirella Paoletti è rimasta con me tutta la notte...

CASTELLI     In camera tua?

AMILCARE  Pensi! Ha una segretaria che conosce sette lingue: anche l'arabo!

CASTELLI     Rispondi a me. Hai portato una donna in camera tua?

AMILCARE  No, non è quello che pensa lei, ingegnere. E’ una appassionata di telefilms gialli.

CASTELLI     Ah, capisco. Un'anima gemella!

AMILCARE  Insomma, abbiamo parlato e lei ha acconsentito, in via del tutto eccezionale, a stare in Stand! Era un'occasione da non lasciarsi scappare...

CASTELLI     E allora cosa vuoi da me?

AMILCARE  Il suo permesso, ingegnere.

CASTELLI     Hai già fatto tutto da solo.

AMILCARE  Mi scusi, è d'accordo?

CASTELLI     Ma sì, purché tu non mi rompa più le scatole con la mia immagine!

SALA DA PRANZO

I servi preparano la sala da pranzo. Sono irritati con Colombina che ha picchiato entrambi. Siedono davanti l'armadio senza badarle. Lei, finito di apparecchiare la tavola, si avvicina, carezza la nuca prima all'uno e poi all'altro; i due si precipitano credendo che lei sia nascosta dietro l'armadio: gran zuccata... e tenendosi la fronte i due escono ancora più impermalositi, seguiti da Colombina che fa loro il verso.

Cambio di luce.Entra Miranda ha delle carte in mano. Siede.

SERVADEI   Psst

MIRANDA    Ah! Cosa c’è, professore?

SERVADEI   Siete sola?

MIRANDA    Sì

SERVADEI   E Luigi non c’è?

MIRANDA    No. Ma cos’è quest’aria di mistero?

SERVADEI   (le dà una grossa scatola) Ecco. Per voi.

MIRANDA    Cos’è?

SERVADEI   Un dono che viene del cuore.

MIRANDA    (apre la scatola) Un’agendina?

SERVADEI   Rilegata, con la copertina in pelle e iscrizioni in oro.

MIRANDA    Com’è carino. Mi voleva proprio un’ agenda per l’anno nuovo, siamo a novembre... (la sfoglia) Ma è di quest’anno!

SERVADEI   Sì, è vero: è di quest’anno. Ma i giorni in un anno sono sempre 365. Basterà cambiare il nome del giorno. Anzi, è un vantaggio perché tante volte uno non si ricorda... dice: “Che giorno è oggi?”  ed è magari costretto a fare una telefonata per saperlo... così invece, dovendolo scrivere, se lo tiene  mente pere tutto il giorno.

MIRANDA    Debbo ammettere che il ragionamento fila.

SERVADEI   Vi piace?

MIRANDA    Come pensiero è veramente originale. Grazie.

SERVADEI   (si mette in ginocchio) Miranda io vi amo. Non date più confidenza a Casamenti. Lui non vi ama. Vorrebbe solo... mi capite?

MIRANDA    Perché voi no?

SERVADEI   Cosa c’entra. Io vi amo!

MIRANDA    Ah, è vero Me n’ero dimenticata! (via seguita da Servadei)

Mirella e Marisa entrano e siedono per fare colazione.

MARISA        Sei sicura che quello di ieri sera...

MIRELLA      Amilcare!

MARISA        Amilcare, va bene. Sei sicura che non ti abbia preso in giro? Non l'avrà fatto per portarti in came­ra sua?

MIRELLA      No, perché c'ero già andata.

MARISA        C'eri già andata?

MIRELLA      Sì.

MARISA        Complimenti, non hai perso tempo.

MIRELLA      Infatti. Abbiamo guardato telefilms polizieschi fino alle due di notte.

MARISA        E poi?

MIRELLA      E poi lui non ce l'ha fatta più e si è addormentato!

MARISA        E tu?

MIRELLA      Mi sono addormentata anch'io.

MARISA        Nella sua camera?

MIRELLA      Beh! E cosa c'è di male?

MARISA        Niente niente. Così per tutta la notte...

MIRELLA      Ho dormito.

MARISA        Solo?

MIRELLA      Solo! Ecco come sei, pensi subito al sesso. No, niente sesso, sei contenta?

MARISA        E stamattina?

MIRELLA      Mi sono svegliata.

MARISA        Oh! Scoperta!

MIRELLA      No no. Mi aveva coperto con un plaid perché non prendessi freddo. E tu dove sei stata?

MARISA        A ballare.

MIRELLA      Ce l'hai un alibi? (entra Miranda)

MIRANDA    Ha passato una buona notte, dottoressa? (Mirella sbuffa)

MARISA        Sì, grazie.

MIRANDA    Serve ancora qualcosa, dottoressa?

MARISA        No, grazie. A posto così.

MIRANDA    Pranzano in albergo?

MARISA        No, io e la mia segretaria pranzeremo in Fiera.

MIRANDA    E la cena?

MARISA        Non sono ancora in grado di dirglielo. L'ing. Castelli è già sceso?

MIRANDA    Non ancora. Lei e la sua segretaria sono espositrici?

MARISA        No. Ho una agenzia di relazioni industriali e la mia segretaria...

MIRELLA      (scoppiando) Ooooh! Basta con questa segretaria! Te non sei dottoressa e io non sono segretaria. Siamo due standiste e abbiamo trovato il lavoro proprio ieri sera e l'ho trovato io, altrimenti non sapevamo nemmeno come pagare il conto.

MARISA        Stupida!

MIRELLA      Oh senti, mi sono stancata. La parte della segretaria la fai sempre fare a me. Te l'avevo detto ieri sera che non ci sarei più stata.

MARISA        E che bisogno avevi proprio adesso di dire che siamo due... due...

MIRANDA    (intervenendo divertita) Disoccupate!

MARISA        Grazie! Che figura ci facciamo?!

MIRELLA      Intanto con Amilcare ho detto che io ho tre lauree!

MARISA        Sei proprio scema!

MIRELLA      E che tu sei la mia segretaria e conosci sette lingue! Anche l'arabo!

MARISA        Cosa ti è saltato in mente?

MIRELLA      Ho messo in pratica il tuo consiglio di ieri sera. Ho fatto solo una piccola sostituzione di vittima. Da me a te!

MARISA        Di vittima, eh? Ti piacciono i gialli, vero?

MIRELLA      Sì, lo sai, perché?

MARISA        Perché se oggi qualcosa va storto, domattina, troverai il tuo cadavere nella tua stanza da letto.

MIRELLA      Ti sei arrabbiata, vero?

MARISA        Sicuro che sono arrabbiata! Me lo vuoi dire come faccio?

MIRELLA      Lo sai meglio di me. Sei tu che hai lanciato l'idea!

MARISA        Se conosco a malapena l'italiano.

MIRELLA      Oh senti! Arrangiati! Io le mie tre lauree non le devo mica esibire!

MARISA        Uuuuh! Io mi sforzo di dare un'immagine alla nostra coppia e lei me la boicotta in continuazione!

MIRANDA    Non vorrei intromettermi nel vostro litigio. Per me non è molto importante che voi non siate quello che volete apparire. Anzi la cosa mi diverte. E’ l'ingegner Castelli che vi ha dato il lavoro?

MIRELLA      Sì, nel suo stand.

MIRANDA    Quello dell'unione agenzie di viaggio?

MIRELLA      No. Lui è Presidente di stabilimenti di cera­mica.

MIRANDA    Ceramica?

A DUE           Ceramica!

MIRANDA    (ride ma poi ripensa a tutto il suo rapporto con Castelli)

MIRELLA      Perché? Ho fatto un altro sbaglio?

,MIRANDA   No no. Grazie. Stabilimenti di ceramica eh? Per il resto non preoccupatevi. Smetteremo di andare d'accordo e non sosterrò il vostro gioco solo se non mi pagherete il conto.

CASAMENTI   (entrando) Dottoressa, buon giorno.

MARISA        Ciao. La mia segretaria!

MIRELLA      Ancora?

CASAMENTI   (Le dà la mano) Lieto.

MIRANDA    Caro signor Casamenti, vedo che ha già conosciuto la dottoressa!

CASAMENTI   Sì, proprio ieri sera. Al night! Abbiamo discusso a lungo circa una fornitura di servizi che la sua azienda potrebbe dare alla mia!

MIRANDA    (a Casamenti) Quale azienda?

MIRELLA      (a Marisa) Quale azienda?

CASAMENTI   (strizza l'occhio a Miranda) La mia azienda nel campo ceramico!

MARISA        (strizza l'occhio a Mirella) Cara, la nostra azienda nel ramo dei servizi di cui tu hai una partecipazione del 5%!

MIRELLA      Il 5 % è troppo poco.

MARISA        L'azienda l'ho inventata io dal nulla e mi spetta la maggioranza!

CASAMENTI   La dottoressa ha ragione. Se l'ha inventata lei l'azienda! Ma vedremo di far fruttare anche il suo5%.

MIRELLA      (a Marisa) Ah no!

MIRANDA    E mi dica, signor Casamenti, non aveva intenzione di acquistare un grande albergo a Bologna o a Milano? Ha già cambiato idea?

CASAMENTI   No, non ho cambiato idea. Aspetto solo che si decida il mio futuro socio. Però lei capirà. Non posso tralasciare altri affari, prima di concludere quello dell'albergo!

MIRANDA    Sono contenta che la pensi così. Se fossi il suo socio nell'affare dell'albergo mi sentirei sollevato da una grande responsabilità! (Miranda sparecchia il tavolo)

CASAMENTI   Allora, vogliamo andare?

MARISA        Dove?

CASAMENTI   In fiera!

MIRELLA      Mi spiace, ma siamo nello stand dell'ingegner Castelli come...

MARISA        Invitate! Per tutto il giorno. Se vuole possiamo rivederci stasera.

AMILCARE  (entra e parla con Miranda) L'ingegnere intende prenotare le camere per tutto il resto della Fiera!

MIRANDA    Mi fa piacere!

AMILCARE  Mi ha detto inoltre di chiederle se vuole cenare su da lui stasera!

MIRANDA    Ah sì? Dica all'ingegnere che accetto!

AMILCARE  Riferirò!

MIRELLA      Buon giorno, Amilcare!

AMILCARE  Buon giorno. (sottovoce a Mirella) Poi mi devi dire chi era l'assassino dell'ultimo giallo.

MIRELLA      Certo. Ti presento Marisa.

AMILCARE  Ah! Good morning... guten tag... buenas dias... bonjour... e chiedo scusa se non sono in grado di dirle buon giorno in tutte le lingue che lei conosce!

MARISA        Non fa niente!

AMILCARE  Mirella mi ha parlato molto bene di lei!

MARISA        Lo so, dovevo strozzarla prima.

AMILCARE  Come dice?

MIRELLA      Niente niente! (a Marisa) Vuoi smetterla?

AMILCARE  Il suo contributo sarà molto utile al nostro stand. Abbiamo molte visite anche dai paesi arabi!

MARISA        Benissimo!

AMILCARE  Le farà piacere poter sfoggiare anche la sua conoscenza dell'arabo!

CASAMENTI   Perché lei conosce l'arabo?

MARISA        Una conoscenza scolastica!

MIRELLA      E’, vero, è vero! Conosce meglio il giapponese!

MARISA        (ha una reazione violenta nei confronti di mirella) Il giapponese poi no!

MIRELLA      Marisa! La mia segretaria è molto modesta!

CASAMENTI   Come segretaria?

MARISA        (tirando in disparte Casamenti) Ogni tanto concedo alla mia segretaria di invertire i ruoli. Le fa bene psicologicamente! Ti prego sostieni il gioco!

CASAMENTI   Ma le lingue, l'arabo, il giapponese...

MARISA        Le conosce lei!

CASAMENTI   E Amilcare?

MARISA        L'ingegnere Castelli sa tutto e anche Amilcare!

CASAMENTI   Ah, sì? Però è bravo a fingere!

AMILCARE  Allora ci avviamo. L'ingegnere ci raggiungerà più tardi.

MARISA        (ad Amilcare) Non so se vi conosciate. Le presento il signor Casamenti: anche lui è del ramo.

AMILCARE  Ah, sì? Piacere. Amilcare Sportelli.

CASAMENTI   Piacere. (si danno la mano) Se permettete vi offro un passaggio fino in fiera.

MARISA        Accetto volentieri.

AMILCARE  Mi spiace, ho già ordinato un taxi.

CASAMENTI   Lo disdica.

AMILCARE  Non posso.

MIRELLA      Sentite, facciamo così. Voi due andate avanti e noi vi raggiungiamo con il taxi.

CASAMENTI   Mi sembra un'ottima idea. Andiamo! (i quattro escono. Entra Luigi e toglie la tovaglia. Arriva Castelli)

CASTELLI     Cameriere?

LUIGI            Sì?

CASTELLI     Posso chiederle un favore a titolo personale?

LUIGI            Chieda.

CASTELLI     Lei vive a stretto contatto con la signorina Miranda.

LUIGI            Questo è indubbio.

CASTELLI     Devo riconoscere che ieri sera mi sono sbagliato sul suo conto. E’ una donna meravigliosa. Mi sento molto in colpa e vorrei riparare.

CASTELLI     Va bene. Le porterò le sue scuse.

CASTELLI     No. Non è questo favore che intendo chiederle.

LUIGI            Ah, no?

CASTELLI     No, con Miranda mi sono già scusato direttamente.

LUIGI            E allora?

CASTELLI     Lei vivendo a così stretto contatto di gomito con Miranda conoscerà i suoi gusti, i suoi desideri, le sue preferenze... Io intendo farle un omaggio e lei mi deve suggerire cosa regalarle!

LUIGI            Io?

CASTELLI     Sì, perché lo trova strano?

LUIGI            Temo che lei si sia rivolto alla persona sbagliata.

CASTELLI     Non mi dica di no. Saprò ricompensare il suo disturbo. Però mi raccomando, non le dica niente. Deve essere una sorpresa!

LUIGI            Stia tranquillo.

CASTELLI     Bene. Non voglio regalarle il solito dozzinale mazzo di fiori. E’, stupido!

LUIGI            Già è stupido! Miranda merita di più!

CASTELLI     Sono contento che lei la pensi come me. Lo sa che lei è fortunato a vivere a fianco di una donna si­mile. Io non so come abbia fatto a non innamorarsene!

LUIGI            E’ quello che mi chiedo tutti i giorni! (i due ridono)

Entra Servadei e si nasconde in ascolto.

CASTELLI     Allora cosa mi consiglia?

LUIGI            L'ultimo corteggiatore le ha regalato una pelliccia.

CASTELLI     Una pelliccia?

LUIGI            Sì e ha speso mi pare... tre milioni!

CASTELLI     Ho capito. Grazie! (estrae il portafoglio)

LUIGI            No. Non voglio niente. Mi basta solo di avere avuto la possibilità di far felice Miranda. (Luigi esce visibilmente alterato lasciando Castelli di stucco)

Servadei affronta l'ingegnere.

SERVADEI   Ingegnere, a che gioco stiamo giocando?

CASTELLI     Come, scusi?

SERVADEI   Non faccia finta di non capire. Perché vuole farle un regalo?

CASTELLI     Perché... perché mi sono accorto di averla maltrattata troppo ieri sera.

SERVADEI   A me non interessa. Lei non deve regalarle niente!

CASTELLI     Non le sembra di esagerare con questo suo atteggiamento? Si faccia gli affari suoi e mi lasci in pace.

SERVADEI   Eh no! Caro il mio signor ingegnere! Non crederà di licenziarmi così? Se quell'imbecille di Casamenti è contento di questa situazione a me non va assolutamente bene. Io amo quella donna e non posso permettere questo vile gioco alle sue spalle! Le dirò tutto!

CASTELLI     Lei non rispetta i patti che avevamo stipulato!

SERVADEI   IL lei che non li rispetta. E poi in ogni caso avevo accettato costretto, spinto da voi, ma poi, questa notte la coscienza mi ha tormentato incessantemente. Non ho potuto chiudere occhio sapendo quello che sarebbe successo quando Miranda si fosse accorta che anch'io sapevo del vostro scellerato inganno. Mi avrebbe cacciato immediatamente dall'albergo. Non mi avrebbe più concesso credito. Tanto più che sono indietro con il pagamento della camera di due settimane!

CASTELLI     Capisco; il suo più che altro è un problema di sopravvivenza.

SERVADEI   Ho deciso: le dirò tutto!

CASTELLI     Allora vada.

SERVADEI   Lei mi sfida? Vado.

CASTELLI     Aspetti. Quanto le occorre perché la sua coscienza non la tormenti più?

SERVADEI   E’ disposto a pagarmi?

CASTELLI     Quanto vuole?

SERVADEI   Se è disposto a pagarmi, significa che ci tiene molto a Miranda. Che non vuole sedurla così tanto per gioco. Magari si è innamorato di lei!

CASTELLI     Adesso non esageri. Ho fatto solo una scom­messa e voglio vincerla. Quanto vuole?

SERVADEI   Pensa di comprarmi? Mai. lo non mi vendo!

CASTELLI     Come vuole lei.

SERVADEI   Però... se mi volesse pagare gli arretrati dell'albergo.

CASTELLI     Capisco.

SERVADEI   La cosa sarebbe diversa. Non potrei oppormi!

CASTELLI     Va bene, le pagherò gli arretrati!

SERVADEI   Adesso, con un assegno!

CASTELLI     Adesso!

SERVADEI   E due settimane anticipate.

CASTELLI     Pagherò anche le due settimane anticipate.

SERVADEI   Allora non posso oppormi a che lei faccia un regalo a Miranda.

CASTELLI     Ho capito, quant'è?

SERVADEI   Cinquantamila per ventotto fa un milione quattrocentomila. Un milione e mezzo per fare conto pari!

CASTELLI     (Verga l'assegno) Ecco. Ancora un favore. Scompaia dalla mia vista! (Castelli via rapido)

ATTO TERZO

INGRESSO 

Ingresso già pronto. Colombina sta sistemando il registro sul bancone. I servi con un telo bianco finalmente la incappucciano e la portano via di peso.

Miranda entra. Cambio luce. Castelli entra di sorpresa alle spalle di Miranda.

MIRANDA    Ah!

CASTELLI     L'ho spaventata?

MIRANDA    Non l'aspettavo tanto presto. La cena non è ancora pronta. Vado subito.

CASTELLI     No. Resti e non crei questa distanza.

MIRANDA    Ma noi siamo distanti.

CANTELLI    Questa mattina non mi era parso.

MIRANDA    Questa mattina mi sono comportata male. Chiedo scusa.

CASTELLI     Si è comportata male?

MIRANDA    Sì, malissimo. Ho dimenticato qual' è il mio posto. Mi sono lasciata trascinare ho dimenticato la sua posizione sociale sono stata stupida.

CASTELLI     Non stupida: stupenda!

MIRANDA    Perché mi dice questo?

CASTELLI     Perché mi sono accorto che non le sono indifferente.

MIRANDA    Cosa glielo fa pensare?

FASTELLI     Il suo atteggiamento di questa mattina quando ha lasciato la mia camera, noi stavamo...

MIRANDA    Le ho già chiesto scusa!

CASTELLI     Com'è scontrosa! Se le sono così antipatico allora perché ha accettato di cenare con me?

MIRANDA    Per cortesia e poi per chiarire una certa faccenda!

CASTELLI     (sospettoso) Quale faccenda?

MIRANDA    Lo saprà stasera!

CASTELLI     A proposito di ieri sera?

MIRANDA    (non risponde)

CASTELLI     Lo so sono stato villano e non si forzi di costruire una barriera tra di noi quando non esiste più! Non bari con se stessa. Non cerchi di sfuggire si fermi un attimo. Mi ascolti. Per favore.

MIRANDA    Ecco l'accontento (siede) Dica pure.

CASTELLI     Anche lei non mi è indifferente!

MIRANDA    Riprende a burlarsi di me?

CASTELLI     Nemmeno per sogno. Dopo l'incontro di questa mattina ho pensato a lei tutto il giorno. Non vedevo l'ora di rivederla. Subito non sapevo spiegarmi perché la sua immagine ricorresse sempre più frequentemente nei miei pensieri. Fina a quando essa non ha invaso la mia amen te, occupando tutta la mia attenzione. Allora ho capito e mi sono deciso.

MIRANDA    A fare cosa?

CASTELLI     Volevo dirglielo a cena stasera, ma tanto vale che glielo dica adesso. Mi sono deciso a fare quello che non mi aveva mai nemmeno sfiorato sinora. (Le prende le mani. Miranda si alza) Miranda, mi vuole sposare?

MIRANDA    Cosa?

CASTELLI     Mi vuole sposare?

MIRANDA    Io sposare lei?

CASTELLI     Si! Perché lo trova strano?

MIRANDA    No no. Non è strano. E' coerente! Anche...

CASTELLI     Anche?

MIRANDA    Anche se non saprei proprio immaginarla

CASTELLI     Immaginarmi come?

MIRANDA    Immaginare lei qui, in questo albergo.

CASTELLI     Non deve immaginare questo, perché lei verrà con me. Non avrà più di questi problemi. Invece di servire sarà servita. Vivrà con me. Ci sposteremo in continuazione, viaggeremo molto..

MIRANDA    Come in una bella fiaba?

CASTELLI     Si, se l'accostamento serve a farle capire come vivrà.

MIRANDA    No. L'accostamento serve per ricordare a me che questo al­bergo è la mia reggia e che l'eroe, chiunque esso sia, spo­sando me dovrà ereditare questo regno che era di mio padre!

CASTELLI     Lei non può pensare sul serio questo.

MIRANDA    Adesso sono serissima, Per la mia fiaba non è possibile altro lieto fine! (fa per andare)

CASTELLI     No. Aspetti. Non se ne vada ancora.(le mette un bracciale d'oro) Per sdebitarmi della mia scortesia di ieri sera!

MIRANDA    Cosa fa?

CASTELLI     Le piace? E' suo!

MIRANDA    No. Non voglio. Non posso accettarlo.

CASTELLI     E invece lo deve accettare. E pensi alla mia proposta. Ci pensi! Mi darà una risposta stasera a cena!

MIRANDA    Certo. Stasera a cena!

Marisa rientra dalla Fiera. E’ nervosa si accende una sigaretta.

MIRELLA      (entrando) Come stai? Ti senti meglio?

MARISA        Perché, come dovrei sentirmi?

MIRELLA      Ciò, non lo so. Sei stata tutt'oggi chiusa nel gabinetto. Non arrivavi a tornare in stand che te ne ripartivi di corsa!

MARISA        Anche questa la metto sul tuo conto.

MIRELLA      Ma se sei stata male tutto il giorno cosa c'entro io?

MARISA        Si, stata male! E che figura ci facevo a stare in stand con clienti arabi, giapponesi, inglesi e tedeschi senza saper spiccicare una sola parola nella loro lingua e dopo che tu mi avevi fatto quella pubblicità devastante? Eh! Che figura ci facevo?

MIRELLA      Allora al gabinetto ci andavi apposta perché... (ride)

MARISA        Ah ridi anche?

MIRELLA      Si si è bellissimo!

MARISA        Ma guarda che scema!

MIRELLA      E cosa ci facevi al gabinetto tutto quel tempo?

MARISA        Ho studiato il sistema di eliminarti senza destare sospetti.

MIRELLA      Dai, cosa ci facevi?

MARISA        Stavo seduta a leggere. Avrò riletto gli stessi articoli una decina di volte. Con le donnine del gabinetto che face­vano due occhi coi ogni volata che mi vedevano passare. Tanto che per non destare sospetti, ogni volta prendevo la carta igienica e gli allungavo delle carte da mille lire!... Ed ecco il risultato! (estrae dalla borsa numerosi rotoli di carta igienica)

MIRELLA      Non potevi lasciarla là?

MARISA        Con quello che mi è costata?

MIRELLA      Però non hai fantasia. Potevi uscire a fare due passi.

MARISA        Certo. Cosi magari incontravo qualcuno dei clienti dai quali ero fuggita o l'ingegnere con le delegazioni straniere o ancora peggio quella... lontra di Amilcare, antipatico fino alla radice dei capelli!

MIRELLA      Smettila di parlare male di Amilcare! E' stato casi gentile con noi!

MARISA        Te lo raccomando quel finocchio!

MIRELLA      Marisa?!

MARISA        Io non ce la faccio a sostenere altri tre giorni così. Me ne ritorno a casa.

MIRELLA      Come a casa. Avresti il coraggio di abbandonarmi?

MARISA        Si!

MIRELLA      E l'ingegnere cosa dirà?

MARISA        Arrangiati.

MIRELLA      Ma il lavoro...?

MARISA        Cara dottoressa, si cerchi un'altra segretaria esperta in lingue, io me ne vado! O se no si prenda come segretario quell'ornitorinco di Amilcare, così avrai anche il contorno di verdura! Ohhh! Io non so chi mi tenga!

MIRELLA      Non ti arrabbiare. Te la faccio fare a te la parte della dottoressa!

MARISA        Ma sicuro! Adesso vado dall'ingegnere e poi gli dico: "Caro in­gegnere, ci spiace, ma in questa commedia ci siamo assegnati le parti sbagliate: Mirella è la mia segretaria, non io la sua! Lei conosce quattordici lingue, anzi quindici, anche il dialetto romagnolo!

MIRELLA      Tu esageri sempre!

Entra Casamenti.

CASAMENTI   Cara dottoressa, come stai?

MARISA        Caro Casamenti, tu sei l'unico che mi compren­de!

CASAMENTI   Allora stai meglio?

MARISA        Perché?

CASAMENTI    Ti ho cercato tutt'oggi, ma la tua segretaria mi diceva sempre che tu eri in bagno! Ho temuto che non mi volessi parlare.

MARISA        E’, quella stupida che ha preso fischi per fiaschi! In ogni caso ho deciso di tornare a casa stasera.

CASAMENTI   Non senza aver discusso di quella collaborazione...

MARISA        Non mi sembra il caso...

MIRELLA      E perché no?

CASAMENTI                             Vedi? La tua segretaria è più pratica. Discuteremo a cena. Ho già prenotato in un esclusivo ristorante della riviera.

MIRELLA      Molto gentile! Verremo volentieri!

MARISA        Io, andrò volentieri! Lei signorina Paoletti andrà a preparare le valigie!

MIRELLA      Ma...

MARISA        Niente ma! Se vuole lavorare ancora assieme a me, badi a farsi trovare pronta al mio rientro! (Mirella si avvia indispettita) E prenda su la sua carta igienica (Mirella esegue) e si scusi con l'ing. Castelli per la nostra partenza! (Mirella esce mentre entra Servadei, al quale molla un rotolo di carta igienica)

SERVADEI   Buonasera, dottoressa.

MARISA        Andiamo a cena in riviera. Viene con noi?

CASAMENTI   Se il professore vuole offrire, io non ho nulla in contrario!

SERVADEI   Faccia meno spirito e veda se le riesce di cambiarmi questo assegnino!

CASAMENTI   (sorpreso) Un assegno? Voi!

SERVADEI   Perché? trova la cosa strana?

CASAMENTI   Per lo meno insolita. A sua disposizione! (Servadei gli dà l'assegno) Ehhh! Mi dispiace ma non ho tanto contante con me! (vedendo la firma dell'assegno) Un momento, ma questo è...

SERVADEI   (gli toglie l'assegno di mano) Un assegno da un milione e mezzo. L'anticipo per un concerto che devo tenere tra due settimane alla Piccola Scala!

MARISA        Complimenti. (a Casamenti) Vado a darmi una rinfrescata e sono subito da te.

CASAMENTI   Fai con comodo. T'attendo e intanto scambio due chiacchiere con l'amico professore! (Marisa esce. Casamenti agguanta Servadei) Come fate ad ave­re quell'assegno?

SERVADEI   Credete forse di avere il monopolio dei quattrini?

CASAMENTI   Non fate l'ingenuo! Quell'assegno è firmato dall'ingegnere! Cosa avete pastrocchiato!

SERVADEI   Un trattato di non belligeranza!

CASAMENTI   Parlate chiaro!

SERVADEI   E’ molto semplice, caro amico. L'ingegnere si è innamorato di Miranda, mi ha riconosciuto come l'unico, maggiore, temibile rivale e ha cercato di comprarmi.

CASAMENTI   Tutte balle!

SERVADEI   Allora trovatela da solo una spiegazione. Però se fossi in voi, non andrei a cena fuori stasera. Non mi vorrei perdere la scena quando Miranda rifiuterà l'ingegnere per sposare me!

CASAMENTI   Avete proprio voglia di raccontar barzellette!

SERVADEI   Ridete, ridete adesso! Dopo non ne avrete più la forza! (Servadei esce. Casamenti resta solo)

Casamenti: Vuoi vedere che quel pidocchio ha ragione? Altrimenti l'assegno come si spiega? Vuoi vedere che l'ingegnere si è innamorato? Cameriere? (arriva Luigi)

LUIGI            Sì?

CASAMENTI   Sono ancora in tempo ad ordinare la cena per stasera?

LUIGI            Veramente è tardi. Ma vedremo di fare il possibile.

CASAMENTI   Per il menù ci pensi lei. Prepari per due persone.

LUIGI            Fra mezz'ora è in tavola.

Luigi e Casamenti escono. Entra Miranda e traffica dietro il bancone. Entra Servadei.

SERVADEI   Psst! Miranda! Miranda!

MIRANDA    Cosa c'è?

SERVADEI   Parlate sottovoce!

MIRANDA    Ancora quest'aria di congiura. cosa succede stavolta?

SERVADEI   Ssst! Ci sente nessuno? (va a vedere alle porte)

MIRANDA    Oh smettetela Servadei di venire sempre di soppiatto come le malattie. Cosa c'è!

SERVADEI   Non fidatevi di Castelli!

MIRANDA    Di Castelli?! E perché?

SERVADEI   Non posso dirvelo se no ve l'avrei già detto. Vi dico solo non vi fidate.

MIRANDA    Eh no! Voi adesso dovete dirmi perché non mi devo fidare dell'ingegnere! (trascina Servadei a sedere)

SERVADEI   Vi ho detto che non posso dirvelo. Se ve lo dicessi mancherei di parola.

MIRANDA    Di parola a chi?

SERVADEI   Insomma io sono venuto da voi per aiutarvi e voi mi fate il terzo grado.

MIRANDA    Bell'aiuto!

SERVADEI   Ma se vi dico che non posso parlare... per ora.

MIRANDA    (si mette a sedere vicino a lui, accattivante) Ma si che potete parlare. Avanti ditemelo ve ne sarò molto grata.

SERVADEI   Grata?

MIRANDA    Grata!

SERVADEI   Grata grata?

MIRANDA    Grata grata!

SERVADEI   Grata come?

MIRANDA    Che so... potrei riprendere in considerazione la vostra proposta. Su, ditemi cosa c'entra l'ingegnere Castelli... Perché non devo fidarmi di lui?

SERVADEI   (combattuto) Perché...

MIRANDA    Perche?

SERVADEI   Mamma mia, ma come faccio a dirvelo. Quelli mi picchiano!

MIRANDA    Quelli? Dunque ce ne sono altri oltre all'ingegnere?

SERVADEI   Si...

MIRANDA    E chi sono?

SERVADEI   No no no. Questo non ve lo posso proprio dire. Però uno è una persona che conoscete molto bene... Uno che vive in albergo...

MIRANDA    Casamenti?!

SERVADEI   Io non l'ho detto!

MIRANDA    Casamenti un una cosa fra me e Castelli.

SERVADEI   Non posso dirvi altro. Non insistete!

MIRANDA    (si alza) Beh, quand'è così... non insisto. Arrivederci.

SERVADEI   Come arrivederci.

MIRANDA    Arrivederci. Non insisto.

SERVADEI   E... non volete più sapere?

MIRANDA    No no. Si vede benissimo che è una cosa che voi non potete dirmi. Altrimenti me l'avreste già detta.

SERVADEI   Come, non ve la posso dire.

MIRANDA    Non insistete. Quelli vi picchiano. E non voglio che poi voi mi accusiate di avrei forzato...

SERVADEI   Ma come potete pensare questo di me!

MIRANDA    No no. E poi di avervi fatto delle promesse che non so come e quando potrò mantenere...

SERVADEI   Io non voglio niente in cambio!

MIRANDA    No. Mi dispiace. Quella cosa tenetevela per voi. Io non la voglio sapere!

SERVADEI   E invece voi la dovete sapere. Perché Casamenti e Castelli hanno scommesso che voi vi sareste innamorata di lui!

MIRANDA    Lui chi?

SERVADEI   Castelli. Sì, a rovescio di come è successo per la locandiera!

MIRANDA    La locandiera?!

SERVADEI   Sì, la locandiera di Goldoni... pensate alla situazione!

MIRANDA    Ah! Così...

SERVADEI   E' tutta una messa in scena. Castelli ha finto di essere arrabbiato per attaccare discorso... Vi ha fatto la corte solo per vincere la scommessa...

MIRANDA    Adesso capisco...

SERVADEI   (indica il polso di Miranda) Anche il regalo che avete al polso.. E’ solo per la scommessa!

MIRANDA    E voi, come l'avete scoperto?

SERVADEI   Volevano che anch'io partecipassi al gioco. Ma gliel'ho cantata sul naso! Ho detto: "Provatevi! Ve ne pentirete! Io le dirò tutto!"

MIRANDA    E siete venuto subito ad avvisarmi.

SERVADEI   Subito no. Volevo prima vedere se avevano il coraggio... Ma poi quando ho visto che voi... insomma non ho più resistito!

MIRANDA    E allora perché prima non volevate dirmi niente? Se eravate venuto apposta!

SERVADEI   Non volevo impressionarvi.

MIRANDA    Siete proprio un amico sensibile. Grazie per l'informazione.

SERVADEI   E la gratitudine?

MIRANDA    Cosa?

SERVADEI   Mi avevate promesso che mi sareste stata molto grate se... anzi grata grata!

MIRANDA    E ve ne sono. Grazie.

SERVADEI   Tutto qui? Ma io vi ho detto...

MIRANDA    Caro Servadei, io non volevo mica sapere niente! Siete stato voi che me lo avete voluto dire per forza. Non ve ne ricordate più? Su, adesso lasciatemi lavorare...

SERVADEI   (beffato) Va bene, vado. Ah! Dimenticavo una piccola formalità: il pagamento degli arretrati (estrae l’assegno)

MIRANDA    (glielo porta via di mano) Avete i soldi?

SERVADEI   Si!

MIRANDA    (sorpresa) Un assegno di Castelli?

SERVADEI   Un prestito sulla parola!

MIRANDA    Ah! Allora venite di qua che vediamo il debito!

Miranda e Servadei escono mentre entra Luigi e poi subito dopo Amilcare.

AMILCARE  Permette una parola?

LUIGI            Dica pure.

AMILCARE  Lei mi sembra una persona intelligente.

LUIGI            C'è da superare un esame perché la sua sensazione si tramuti in certezza?

AMILCARE  La prego di essere meno sarcastico.

LUIGI            Ed io la prego di essere meno pinguino.

AMILCARE  D'accordo! La signorina Miranda sta facendo una corte spietata all'ingegnere e lui sembra non essere indifferente alle sue grazie.

LUIGI            Non sono affari miei.

AMILCARE  Ma sono miei, se permette. Io devo vigilare sull'immagine dell'ingegnere e non posso permettere che si comprometta per... insomma lei mi capisce! Da quando ha messo piede in questo albergo è improvvisamente cambiato: dà confidenza aggi estranei, trascura i suoi interessi e la sua fidanzata, ha mandato all'aria affari colossali! Si comporta con una leggerezza incosciente! Sembrerebbe sia stato colpito da qualche sortilegio!

LUIGI            Pensa che questo albergo sia un covo di streghe?

AMILCARE  Non mi fraintenda e non scherzi. E' vero comunque che in questo albergo aleggia una strana aria. Per fortuna mi sono ripreso in tempo!

LUIGI            Ma io cosa c'entro in tutto questo?

AMILCARE  Lei certamente è in confidenza con la signorina Miranda. Le parli e la dissuada dal suo atteggiamento!

LUIGI            Io credo che lei dia troppa importanza alle apparenze, non credo che l'ingegnere sia interessato a Miranda.

AMILCARE  Questa sera cenano insieme in camera sua, le ha regalato un bracciale da cinque milioni e ha pagato un milione e mezzo a Servadei, certo per sbarazzarsene. Le chiama apparenze lei queste? Si vede che anche lei pende dalle labbra della signorina, come tutti qui, si veder che anche lei è succube...

LUIGI            Alt! Basta così! Mi ha già insultato a sufficienza! Si tolga dai piedi!

AMILCARE  E' un piacere togliere l'incomodo! (Amilcare esce stizzito e incrocia Miranda sorridente)

MIRANDA    Su, dobbiamo preparare per la cena. Cosa voleva il pinguino? Mi ha dato un'occhiataccia! Beh! Non rispondi? Fai ancora il bel tenebroso?

LUIGI            Il bel tenebroso è stanco di fare la parte del fesso!

MIRANDA    Hai voglia di litigare?

LUIGI            No! Io e te abbiamo finito di litigare!!! (amareggiato) Mi dispiace solo di una cosa: che ho avuto fiducia in te, nonostante tutte le apparenze, nonostante tutti i miei dubbi. Mi sbagliavo. Cosa te ne fai tu di uno come me! Tu miri in alto. Accomodati. Ti lascio libera dell'impegno che avevi con me. Me ne vado.

MIRANDA    Vuoi andartene?!

LUIGI            Sì!

MIRANDA    Via via... dall'albergo?! Così, senza una spiegazione... senza un preavviso...

LUIGI            Di preavvisi te ne ho dati anche fin troppi! Il nostro rapporto è finito!

MIRANDA    E vattene, vattene! Cosa me ne faccio di un musone come te, capace solo di irritare i clienti, che non scherza mai. Geloso di ogni mio sorriso, di ogni mio gesto. Vattene pure se ti fa piacere! Anche subito! (Luigi si toglie il grembiale e la per andare) Vieni qui! Prima però mi dici il perché! Eh! Ci sarà poi un motivo!

LUIGI            Nessun motivo e tutti!

MIRANDA    Eh no! Adesso sputi il rospo! E’ troppo comodo! Il signorino ha la luna, fa le bizze, e poi non si degna neanche di dire cos'ha!

LUIGI            Puoi fare a meno di fare tutta quella commedia. Tanto non ce la fai a farmi arrabbiare. Ormai ho deciso. Comunque, se vuoi sapere il motivo: te e l'ingegnere!

MIRANDA    Tutto qui?

LUIGI            Ah, è poco? Perdonami allora se non vi ho sorpreso a letto insieme!

MIRANDA    Sei volgare.

LUIGI            Sì. Solo a parole però!

MIRANDA    (conciliante) E va bene. E’ giusto che tu lo sappia. Non sono io che lo corteggio, ma è lui che corteggia me. E lo sai perché? Per farmi innamorare!

LUIGI            In questo almeno ha avuto più fortuna di me.

MIRANDA    Ma lo fa apposta, per fare il pari con Mirandolina, la locandiera... ma come posso spiegarti... per dimostrare che lui è capace di far innamorare qualunque donna!

LUIGI            Che bella storia stai inventando!

MIRANDA    Certo non lo nego, io sono stata al suo gioco. Anche se so benissimo che lui non è innamorato di me. Pensa che poco fa si è perfino offerto di sposarmi. Per farmi cadere, per farmi innamorare. Ma è solo un gioco... solo una scommessa!

LUIGI            E per gioco stasera dovete cenare assieme!

MIRANDA    Sì!

LUIGI            Soli in camera sua!

MIRANDA    Sì!

LUIGI            E magari avresti preteso che vi servissi vini doc e spumanti italiani.

MIRANDA    Infatti te lo avrei chiesto. Fa parte del gioco. Ma poi avremmo riso assieme!

LUIGI            Sai le risate! (le prende il polso) Fa parte del gioco anche questo?

MIRANDA    Questo? Bello vero? Un oggettino di bigiotteria.

LUIGI            Bigiotteria. Sicuro, costa appena cinque milioni! Almeno laccato può darsi lo sia!

MIRANDA    (veramente sorpresa) Cinque milioni?!

LUIGI            E un milione e mezzo l'ha dato a Servadei perché la smettesse di starti attorno!

MIRANDA    Allora quell'assegno...

LUIGI            Debbo darti atto di una cosa. Le tue quotazioni sul mercato sono cresciute. Da una misera pelliccia che varrà poco più di mezzo milione, in un solo giorno sei passata a sei milioni e mezzo! Complimenti e auguri!

MIRANDA    No. Aspetta. Non è quello che pensi tu. Io non sapevo niente di... Aspetta!! (esasperata piangendo) E vattene, vattene! Ne trovo cinquecento di camerieri come te e meglio di te! E vattene! (esce di corsa piangendo, lasciando Luigi di stucco)

Entra Servadei

SERVADEI   Cameriere! Poco fa ho passato l'ordinazione per la cena alla signorina Miranda. Non le ha detto niente?

LUIGI            Se ha passato la sua ordinazione a Miranda si arrangi con lei!

SERVADEI   Che, giovanotto! Che modi sono questi!

LUIGI            Adatti a imbecilli come voi!

SERVADEI   Screanzato! Quando avrò sposato Miranda, la farò licenziare!

LUIGI            Stia comodo! Già fatto!

SERVADEI   Io non so chi mi trattenga dal darle una sonora lezione!

LUIGI            (minaccioso) La sua vigliaccheria!

Servadei fugge e si scontra con Castelli che sta entrando

CASTELLI     Avvisate Miranda che l'aspetto su!

LUIGI            No!

CASTELLI     Come?

LUIGI            Ha capito benissimo! No!

CASTELLI     Ma lo sa che lei è maleducato?

LUIGI            Non mi dispiace che lei mi trovi maleducato. Mi dispiace che non possa trovarmi anche manesco! (Luigi esce infuriato. Entra Amilcare.)

AMILCARE  La signorina Miranda ha telefonato proprio ora in camera dicendo che non può essere suo ospite a cena.

CASTELLI     E perché?

AMILCARE  Ha accusato un'emicrania! Dia retta a me ingegnere, lasci perdere !

CASTELLI     Amilcare, ti avevo già detto mi pare di non occuparti di questa questione!

AMILCARE  Non capisce che quella donna ha architettato tutto solo per spillarle dei quattrini? Anche l'assegno che lei ha fatto a Servadei...

CASTELLI     Hai guardato nel mio libretto degli assegni?!

MAILCARE  Come sempre quando metto a posto i suoi incartamenti. oggi ha disdetto due impegni, non si è minimamente preparato per la conferenza di domani! Abbandoni tutto, andiamo al Grand Hotel!

CASTELLI     Basta così Amilcare. Ti ringrazio della tua dedizione, ma ormai ho deciso e credo che questa indisposizione improvvisa abbia a che fare con un altro motivo!

Castelli esce seguito da Amilcare. Servadei Casamenti e Marisa entrano

MARISA        Avete sentito? Doveva cenare con lui e ha disdetto!

SERVADEI   Mi ama!

CASAMENTI   E come mai non è ancora venuta a dirvelo?

SERVADEI   E' solo questione di tempo. Io so aspettare!

MARISA        E adesso dove sarà andato?

CASAMENTI   Forse a cercare Miranda!

MARISA        Questa faccenda mi ha messo una curiosità addosso!

CASAMENTI   Sono curioso anch'io di vedere come va a finire. Inoltre c'è in ballo la scommessa. Andiamo a vedere.

MARISA        Andiamo. (a Servadei) Lei non viene?

SERVADEI   No. Io non ho motivo di essere curioso. Sono sicuro. Miranda verrà da me. E' tutto previsto! (Avviandosi verso la cucina) Cameriere, questa cena! Ha deciso di farmi arrabbiare sul serio?

Servadei esce mentre entra Miranda inseguita da Castelli

CASTELLI     Perché ha rifiutato il mio invito?

MIRANDA    Non mi andava più di venire.

CASTELLI     C'è stato qualcosa o qualcuno che le ha dato fastidio?

MIRANDA    Niente, niente.

CASTELLI     Le hanno forse raccontato qualcosa su di me che le ha fatto cambiare idea?

MIRANDA    No no.

CASTELLI     Avanti, su me lo dica. C'è qualcosa?

MIRANDA    Niente le dico!

CASTELLI     No, non è vero!

MIRANDA    Se le dico di no perché vuole insistere.

CASTELLI     Dice di no però si comporta come se ci fosse qualcosa.

MIRANDA    Come dovrei comportarmi?

CASTELLI     Come ieri sera, come stamattina, come prima...

MIRANDA    Prima non sapevo...

CASTELLI     Cosa?

MIRANDA    Niente niente!

CASTELLI     Su, mi guardi negli occhi! Ha gli occhi rossi. Ha pianto!

MIRANDA    Ho pelato della cipolla!

CASTELLI     Quando.

MIRANDA    Poco fa.

CASTELLI     (le prende le mani e le annusa) Non ne sento l'odore!

MIRANDA    Mi sono lavata le mani col sapone.

CASTELLI     Miranda devo dirle una cosa importantissima!

MIRANDA    Lasciamo perdere, è meglio...

CASTELLI     E invece io voglio dirle...

MIRANDA    Non dica niente!

CASTELLI     Devo dirtelo. Devi saperlo. Io ti amo!

MIRANDA    (è colpita un attimo poi si allontana da lui battendo le mani come ad una commedia) Bravo! Bravo! Ma lo sa che lei è bravo? Che attore. Sembra pro­prio innamorato di me! Bravo!

CASTELLI     (frastornato) Cosa dice!

MIRANDA    Bravo! Ma adesso basta! Ormai ho scoperto tutto!

CASTELLI     Tutto?

MIRANDA    Servadei mi ha detto della scommessa ed il suo segretario ha completato il quadro con Luigi. La rivincita di Ripafratta sulla Locandiera. Che onore! Però poteva fare a meno di acquistare un bracciale cosi costoso... di pagare Servadei...

CASTELLI     Tu sapevi?

MIRANDA    Sì, l'ho saputo poco fa. Quindi possiamo smetterla di giocare.

CASTELLI     Giocare?

MIRANDA    Sì, perché il gioco non mi interessa più! E debbo anche rimpro­verarla. Quella scommessa era veramente un brutto scherzo!

CASTELLI     Lascia perdere la scommessa. Io non sto scherzando!

MIRANDA    Non sta scherzando!?

CASTELLI     Sì, lo ammetto! Ho iniziato con questa intenzione. Sarebbe troppo lungo da raccontare... Me ne vergogno e chiedo scusa. Miranda io sono innamorato di te!

MIRANDA    (lo respinge) Un momento. Un momento. Cerchiamo di ragionare. A me giocare con te è piaciuto moltissimo. Ci sono stati dei momenti in cui finzione e realtà si sono talmente compenetrati da sembrare... da essere una cosa sola. Mi sono anche innamorata. Di quei momenti. Ma sono stati solo momenti e niente di più! Ora per quanto mi riguarda è finita!

CASTELLI     Non è finita. Comincia adesso. Vieni via con me.

MIRANDA    Venire via con te?  Io non lo so se sono innamorata di te.

CASTELLI     Non lo sai ma lo sei! Vieni!

MIRANDA    Venire via! Abbandonare tutto! Strapparmi dal mio mondo, isolarmi in un mondo che non conosco, che mi è ostile! No. Non posso venire!

CASTELLI     E allora resto con te!

MIRANDA    Qui, in questo albergo?

CASTELLI     Sì!

MIRANDA    E rinunci a tutto?

CASTELLI     Ti farò da cameriere, da aiutante...

MIRANDA    ... alla tua posizione sociale, alla tua ricchezza?

CASTELLI     Tutto, tutto quello che vuoi, pur di restare accanto a te!

MIRANDA    Sono sorpresa, stupita, lusingata... ma anche impaurita. Non credevo di potere...

CASTELLI     (abbracciandola dolce) Hai vinto tu, non sei contenta!

MIRANDA    No. Non va bene! Non è quello che voglio! Capisci! Non è quello che voglio!

CASTELLI     (alterato) Non puoi trattarmi cosi!

MIRANDA    Sei tu che prendi in giro te stesso credendo ad una finzione che tu stesso hai creato!

CASTELLI     Ma le tue lacrime, la tua gioia...

MIRANDA    Erano finte... come la tua arroganza e la tua gentilezza, L'Unione agenzia viaggi e tutto il resto. Tutte apparenze. Ti ricordi stamattina? Ti ho messo in guardia contro le apparenze. Noi siamo allenate ad usarle, ma voi no. Tu hai creato la tua il­lusione, sei rimasto imprigionato nello specchio e non sei più capace di uscirne. Mi dispiace, non posso aiutarti!

Entrano Casamenti e Marisa che hanno seguito la parte finale del dialogo.

CASAMENTI E MARISA (battono le mani) Brava, bravissima!

CASAMENTI   Ingegnere, lei mi deve un milione! Come ha potuto constatare il cobra si è ribellato all'incantatore e l'ha morsicato!

MARISA        E il morso del cobra è velenoso!

CASAMENTI   Avanti confessatelo anche a noi. Avete doppiamente perso la scommessa: Non solo Miranda non si è innamorata di voi, ma voi vi siete innamorato di lei!

CASTELLI     Ma stare zitto! Miranda... ti prego!

MIRANDA    No! (entra Servadei)

SERVADEI   Allora?

CASAMENTI   Ha perduto la scommessa!

SERVADEI   Questo lo sapevo! Debbo avere un milione!

CASTELLI     (lo aggredisce) Sporco ipocrita! Amilcare! (a Casamenti) La vincita se la faccia pagare da lui!

SERVADEI   Si sfoghi pure su di me. Ormai sono l'unico vincitore. Miranda riconoscetemi quale unico vostro uomo. Voleremo assieme sulle ali della musica e assieme...

MIRANDA    Ma state zitto! Idiota!

CASAMENTI   Hanno tagliato le ali al barbagianni!

AMILACARE  (arrivando) Eccomi ingegnere!

CASTELLI     Prepara subito le valigie e telefona immediatamente al Grand Hotel per il mio appartamento.

AMILCARE  Con vero piacere.

CASTELLI     Appena arrivo voglio cenare in camera e che mi mettano a dispo­sizione anche un videoregistratore ed un tecnico.

AMILCARE  Sarà fatto con immensa gioia! (arriva Mirella con le valigie. Castelli parte)

MIRELLA      Amilcare mi aiuti?

AMILCARE  Signorina, meno confidenza. I nostri rapporti sono cessati! E' la prima e l'ultima volta che mi fido di una donna!

MIRELLA      Ma Amilcare?! Sei diventato scemo?

AMILCARE  Scema sarà lei, comediante da strapazzo!

MIRELLA      Lontra, ornitorinco e... (gli da un pestone)  pinguino! Andiamo Marisa! Abbandoniamo il luogo del delitto! (Amilcare via)

CASAMENTI   Vi accompagno alla stazione!

MIRELLA      Grazie. Lei si che è un gentiluomo!

SERVADEI   Non sia mai che abbandoni una leggiadra pulzella nelle mani di un orco. Vengo anch'io!

Mirella, Marisa, Servadei e Casamenti escono. Ripassa Castelli seguito da Amilcare. Castelli si avvicina. Miranda si toglie il braccialetto e glielo rende. Castelli istintivamente fa per prenderlo ma lo lascia e se ne va. Nello stesso momento Amilcare prende il bracciale, paga la camera con un assegno e se ne va.

MIRANDA    (sorride e poi si rivolge al pubblico) E adesso? Scenderà Luigi con le valigie per andare via. Cosa devo fare? Devo fermarlo? Devo lasciarlo partire? Mirandolina sposava Fabrizio, il suo cameriere. E non l'amava! Forse anche Miranda sposerà Luigi. Con Castelli è stato solo un gioco o qualcosa di più. Gioco e realtà anche per me si sono fusi, confusi... Questo entrare ed uscire dallo specchio. Potrò mai vedermi come realmente sono! Castelli se n'è andato... come Ripafratta ha perso!... E ancora una volta Mirandolina ha vinto!

Miranda resta immobile. Entrano Casamenti e Servadei e siedono al tavolo con le carte in mano.

Cambio di luce. Rientrano i due servi, accigliati. Hanno ciascuno un lenzuolo in mano e un occhio nero. Lentamente ricoprono Casamenti e Servadei, poi siedono davanti al bancone e si addormentano. Entra Colombina, copre Miranda, si avvicina a due servi, li compatisce e dà a ciascuno un lieve bacio. Sui loro visi finora scuri, torna ad aleggiare un sorriso. Colombina sorridente saluta il pubblico.