Suocera e nora, gatta e cagna

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Soggira e nora, gatta e cagnola

                            

Suocera e nuora, gatta e cagna

Commedia brillante  in tre atti


(di Calogero Maurici e Rosanna Maurici) 

Titolo originale in dialetto siciliano

Soggirae nora….gatta e cagnola

                 

Personaggi

Angelica                 (la nuora)

    

Pina                     (la suocera)

Mimmo                (il suocero)

Gianni                 (il marito di Angelica)

Annicchia             (la vicina di casa)

Carmelo               (il marito di Annicchia)

Cuncetta             (la sorella di Pina)

Sara                    (la mamma di Angelica)

Pippinu               (il marito di Sara)

Santina               (la sorella di Angelica)

La sig. Ficuzza    (Commerciante di polli)

                                                                                                         (elaborata da Rosanna Maurici)

                                                                        

                                                                                   ( a coloro i quali amano e comprendono il vero valore del teatro)                                                                                                                                

                                                                                            

                                                                            (Tel. 090/638009)  3393359882

 titolo originale in dialetto
SOGGIRA E NORA, GATTA E CAGNOLA!

Commedia brillante in tre atti

(di Calogero Maurici)

                                                                   (elaborata da Rosanna Maurici)

(Sò benissimo che il termini gagnola non si addice, ma mi sono permesso di prendermi una licenza

di autore , poiche il titolo in siciliano Gagnola (Cagna ) è un termine che si usa.)

Stare attenti alla Siae di comunicare il titolo giusto e chi vuole tradurla nel loro vernacolo mettere sempre il titolo giusto con il sottotitolo del proprio dialetto.

              

Il rapporto fra una suocera ed una nuora fino al giorno del matrimonio può essere meraviglioso; ma fin dal primo giorno dal ritorno del viaggio di nozze può diventare noioso, intuendo entrambi dopo le prime incomprensioni di quanto sia difficile abitare nella stessa casa. La scena rappresenta una poltrona,sedie,un tavolo ect.  e si  svolge in un piccolo paese della Sicilia.

Questa commedia è stata rappresentata ad Oliveri dalla compagnia Cafè House per la regia di Salvatore Merlino con buon successo, successivamente rappresentata dal gruppo i “Spassusi” di S. Margherita e dal gruppo “U passatempu” di S.Stefano Briga, con la regia dello stesso autore con grande successo ovunque  veniva rappresentata. A Siracusa per la regia di Tatiana Alescio; al teatro Loreto di Reggio Calabria per la regia dello stesso autore;  

a Favara, dall’Associazione Giò San Vito vincendo la rassegna teatrale.
A T T O  I°

                                            

                                               (Scena I°)

(Pina, Mimmu, Carmelo, Annicchia)

Pin.    (contenta perché oggi arriva il figlio dal viaggio di nozze, sposato da circa

             un   mese con Angelica una ragazza a parer di tutti molto affettuosa

            considerata da Pina non un nuora ma una figlia) MIMMO non vedo l’ora

            che arrivano, ancora manco ci  credo che Gianni è sposato!…Il posto

            ce l’ha, le amicizie ce l’ha, la moglie sistimatata ce l’ha, a sua madre che

            sono io ce l’ha, tu… ci sei pure!

Mim.     (seduto mentre legge il giornale) Come iu ci sono pure…che dovevo

              essere morto?!

Pin.       Certo ci manca una cosa sola a questo mio figlio!

Mim.    Che  ci manca!

Pin.      Che ci manca, tu tutto  ti scordi!

Mim.   Di quante chiacchere che fai, il mio cervello mi sta divintando vuoto!

       .

Pin.      Ma quando mai ce l’hai avuto pieno  Baccalà!…

Mim.    Appena mi dici un’altra volta baccalà ti rispondo per come si deve.

Pin.      Ma vero non sai chi ci manca?

Mim.    Non mi viene in mente…

Pin.      Baccalà…

Mim.   Quello vecchio di tua mà!…

Pin.      Sempre a mia madre ci metti nel mezzo…comunque tua nuora Angelica

             Lo sà che deve stare quà con noi!

Mim.    Speriamo ca al più presto ci possiamo fare una casa.

Pin.      Si , al più presto…di quanti soldi che abbiamo speso per questo matrimonio!
             Lo sai quanto  ci è costato e i compari che hanno fatto? Niente….Menomale
             che Angelica è una  chi si merita altrimenti le spese a metà…

Mim.   Non nominari sti cosi,u sai ca a picciuttedda non avi bucca pi parlari…iu

            picchissu sono stato cosi generoso…

Pin.     Certo piu stanno quà, meglio è per noi: prima perchè abbiamo a Gianni

            sempre sotto occhio, poi noi ci stiamo facendo grandetti  figlie

            femmine non ne abbiamo e Angelica una buona mano d’aiuto ce la può dare.

            Baciamo in terra  a dovìè più sporco, grazie Signore per questa bella nuora

            affettuosa che  ci hai portatoi…

           (Pina comincia a baciare per terra ripetutamente, poi Mimmo la blocca)

Mim.   Non baciare assai, non si puo’ mai sapere, possiamo re stare fregati…

           (bussano, entrano Carmelo con la moglie Annicchia una vicina pettegola)

Ann.    Salutiamo Pina…Mimmo che fate…

Car.    (ingenuo e vittima della moglie) Auguri, oggi vengono gli sposini!

Mim.   E tu come lo sai?    

Car.    Mia moglie me l’ha detto…

Ann.   Io l’ho sentito dire mentre stendevo le mutande di mio marito…

Mim.  Tu tutto senti dire vero? (con ironia)

Pin.    Siediti Carmelo (la moglie si ere già seduta da un po’)

Car.   Veramente se ancora non mi dicevi niente mi sembrava male sedermi…

Mim.   Non ci hai preso niente di tua moglie!

Ann.    (inizia a sapere) Allora che mi raccontatei…che mi raccontate…che dicono

             gli sposini, in qiele città sono andati, si sono divertiti? E novità di pancia

             ce n’è?

Mim.   (verso il pubblico) Peggio di un commissario di polizia è!

Car.     Che dici il giornale Mimmo, notizie buone? Io una volta al mese lo compro.

           

Mim.   E tu hai bisogno di comprare il giornale  per sapire notizie? La mattina

            hai il gazzettino, il pomeriggio hai il telegiornale e la sera le notizie delle

            ventiquattro ore! (con molta ironia)

Pin.     (cerca di non far capire niente) Annicchia che ti offro…

Ann.    Niente, siamo venuti un poco di quanto mi ha pregato mio marito, si voleva

            una partita alle carte (il marito fa cenno che non è vero)               

Pin.      (prende le carte) Tenete giocate…

Ann.    Allora che mi racconti…

Pin.     Tuttu vecchio, non vedo l’ora che arrivano cosi si sistemano.

Ann.   Ma stanno quà con voi vero?!..

Mim.   Carmelo l’hai pregata molto a tua moglie per venire vero?

Ann.    Mi ha fatto la testa tanta, gli ho detto…domani ormai perchè aspettano gli

            sposini…

Mim.   Sono sicuro che è stato cosi…

Pin.     Gioca piuttosto.

Ann.    Hai trovato una nuora santa, non si lamenta mai di niente vero?!

Pin.    Non posso diri male, dal primo momento mi ha chiamato mamma !.. 

Car.     A te pure papà ti ha chiamato Mimmo!

Mim.   (alzandosi) No, mi ha chiamato nonno!…Gioca va!

Ann.    Quante nuore ci sono viziose, svergognate che pensano sempre per i suoi

             parenti, spero tanto che oggi e domani nella mia casa entri una nuora come la

             tua.

Car.     Ma come!? Se figli non ne abbiamo!…

Ann.    Ma zitto cretinione, non puo essere che in seguito possono venire?!

Car.     Ma se non facciamo mai niente!…(verso il pubblico)

Ann.    Pina hai sentito quello che gli è successo a Vita piede lungo?

Mim.   Gi hanno accorciato il piede?!…

Ann.    Litigi con sua nuora…

Car.     (ridendo) Suocera e nuora sono diventate: Gatta e cagnola…

Ann.   Spero tanto  che non succeda mai quà dentro (Mimmo alzandosi fa gli

           scongiuri) voi non lo meritate, tuttu quello che le avete fatto non lo faceva

           nessuno… ma a proposito la stanza da letto gli e l’avete fatta voi?

Pin.     Noi!…

Ann.   Il vestito da sposa…

Mim.   Pure noi!...

Ann.    (sta per aprire bocca per fare un’altra domanda ma Mimmo la blocca)

Mim.   Pure noi!…

Ann.   (stessa scena di prima)

Mim.  Pure noi…basta non fate più domande perché sono finiti i soldi.

Ann.   Certo che l’affitto costa assai…

Mim.  Perchè ti stai arrabbiando Mimmo, perchè perdi? (ride)

           Ma dove si sono trovati tutti e due. (al pubblico)

Ann.    Pina che il Signore e tutti gli Angeli del Paradiso vi ppossono fare godere

           questa nuora…

Mim.   Basta va, perchè con tutto questo Paradiso i Santi e gli Angeli che giriano io

            perdo  sempre con te. (sottovoce a Carmelo) Di a tua moglieche aspettiamo

            persone poi venite.

Car.     (alzandosi) Annicchia, Mimmo aspetta persone poi veniamo…

Ann.   (si gira verso il marito con prepotenza) Siediti, te lo dico io quando dobbiamo

           andare!…

Mim.   Carmelo dai non ti fare comandare…

Car.     (si rialza) Annicchia…

Ann.   (che intanto curtigghiava sottovoce con la comare, si rigira più adirata)

            Ti ho detto siediti ancora un po’…

Mim.   Carmelo non sai fare ninte, tu porti i pantaloni…dai…

Car.    (si rialza) Annicchia…

Ann.   Ti ho detto siediti…

Car.    (si siede e si rialza subito seccato) Ora basta mi rompendo le scatole…

Pin.    Annicchia vieni più tardi che parliamo meglio…

Ann.   Va bene, ho capito che tuo marito si secca, però appena arrivano gli sposini

           chiamatemi subito perchè poi mi pare male venirea salutarli dopo tanto

           tempo che arrivano.

Mim.   Tantu tu li vedi quando arrivano!

Ann.   Puo’ capitare che non sono affacciata in quel momento…

Mim.   Casomai lasci tuo marito alla finestra affacciato…

Ann.   Lui ha tante altre cose da fare. (escono salutando)

S C E N A II°

                                     (Mimmu, Pina, Concetta, Gianni, Angela)

Mim.   Mi stava facendo partire il cervello e tu ancora che allungavi il brodo

Pin.     Lo sai come è lei, è da una vita che ci conosciamo…

Mim.   Infatti è da una vita che le mie scatole s’intrecciano, si gonfiano, si

            sgonfiano…

Pin.     E finiscila…pittosto ancora non hanno telefonato, non sappiamo a che ora

            arrivano (brevissima pausa…poi contenta) Ci pensi Mimmo, tuo figlio

            Gianni che stà con noi, sua moglie che mi aiuta a lavare i piatti, a

            cucinare, a pulire, il nipotino che  ci cammina casa casa… (Mim. si

            guarda intorno)  Ma che stai guardando?

Mim.   Faccio finta che c’è il nipotino…

Pin.    Sempre il solito scemo sei… Mimmo sono sicura che già è incinta…

          che brava nuora che abbiamo capitato! (Squilla il telefono)

Mim.  Pronto, Peppino…dimmi tutto: hanno telefonato (Pina accanto per sentire ora

           da una parte e poi da un’altra) ma noi dentro siamo stati…hanno preso un

           taxi…va beni  ciao…(Pina si era allontanata seccata ed invidiosa perché

           hanno chiamato i  consuoceri)

Pin.     Come mai hanno chiamato a casa di sua madre e non quà!...

Mim.   Come mai, pure loro sono genitori, basta che hanno telefonato, e poi hanno

            provato e dice che non rispondeva nessuno…

Pin.     Ma se noi siamo stati sempre a casa!…

Mim.   Non cpminciare ora a dire perchè e per come fino a che arrivano…podarsi che

             non pprendevano linea…(bussano entra la sorella di  Pina)        

Con.    Ciao sorella ancora non sono arrivati gli sposini?

Pin.      Fra un po’arrivano…

Mim.    (verso il pubblico) Questa è peggio di Annicchia, ha una lingua lunga

             comu  un maiale… (al pubblico) ora ve ne accorgete!…

Con.     Mi raccomando sorella, non cercare di strafare perchè poi ti stanchi, tu lo
             sai che sei sofferente, dato che lei è una brava ragazza fatti aiutare in
             tutte lle cose, in fin dei conti per esserci la pace doveteandare d’accordo, mio
             nipote Gianni deve essere di polso…

Mim.    Oggi vengono tutti per dare consigli!..

Con.    Che hai tu di mugugnare…volevo vedere se trovavi una nuora di quelle

            con una lingua lunga se eri cosi tranquillo, lo sai quante ce ne sono con la

            lingua lunga…

Mim.   (verso il pubblico) Come quella del maiale…

Con.    Hai avuto tutte le fotune del mondo…

Mim.   Mio figlio lo sapeva che se sbagliava era fritto.

Pin.      Che matrimonio sorella…che matrimonio…quante persone affacciate per

             vedere l’abito da sposa… l’avvocato Cardile mai da nessuno era

             andato…da noi è venuto, alla facciadi tutti…

Con.     E’ venuto per la nostra famiglia sorella, non per la famiglia di Angelica!..

             Sono conntenta che mio nipote si è sistemato, io ho avuto sempre un debole

             particolare per mio nipote Gianni!

Mim.    Certu è figlio unico!…(ridendo)

Con.     Che c’entra questo, Gianni è troppo bravo e non vedo l’ora che arrivano.

Pin.      Rossella che dice, i bambini stanno bene!?..

Con.     Bene stanno, crescono a vista d’occhio, Rosanna ha dieci deci anni e Maria

             nove… Maria ha una lingua!…

Mim.   (verso il pubblico) Da chi poteva prendere!...

Con.    Neppure è nata e già mi dici che vuole regalata una casa!

Mim.   Comincia ad accumulare fin d’ora, tanto tu sei capace di arrivarci

            (toccandosi il gomito)

Con.    Come sei spiritoso…hai una lingua peggio di quella del mailae…

Mim.     A voglia di salsiccia che possiamo fare…

Pin.        Lascialo stare sorella, lo sai com è lui…

Mim.     Come sono…come sono…(atteggiandosi) Io sono preciso, u  n  i c o!

Pin.        Infatti come te tu solo ci sei…aiutami sorella a sistimare il letto dei

               Sposini   (entrano nell’altra stanza)

Mim.     (rimasto solo,legge per un attimo il giornale) Speriamo che questa nuora

               prima o poi non vola o diventa pignola; quando due si sposano vogliono

               stare da soli, a casa sua…quando dentro una casa ci sono più familiari

               piano piano si comincia a litgare…(in quel momento entrano

               gli sposini, con una o dua valigie e qualcos’altro)

Gia.       Papà…

Ang.      Papà come stai… (festosi)

Mim.     (abbracciandoli) Belli, bene vi vedo…

Ang.      La mamma dov’è…

Mim.    Lasciala stare la mamma quando non c’è siamo nella pace.

Pin.      (entra con la sorella) Qua sono bella (si abbracciano tenendo la scena

              in allegria)

Gia.     Zia Concetta…

Cun.    Bello mio dolce (lo guarda fisso) mamma mia ti vedo sciupato!…

Pin.     (lascia di colpo Angelica) Quanto vedo io…vero è !.. (si avvicina

            alla  nuora) ma che gli ha fatto a mio figlio birbantella, bene lo hai strapazzato

            ora mamma ti fa un uovo sbattuto.

Con.    Unu al giorno sorella, cosi si ripigliano subito…(poi ad Angelica) tu

             non hai di bisogno di unu al giorno, noi donne siamo più resistenti.

Gia.     Ma veramenti io…

Pin.     (interrompendolo) Zitta, che io so quello che fare.

           (alla nuora) E tu che mi racconti (toccandole la pancia) ci sono novità? Mi

            pare  un poco più grossetta…

Ang.    Certo dopo un mese di mangiari sempre ristoranti ristoranti…

Con.    E quando vi coricavate non penso che mangiavate nnel letto?!

Mim.   Ma finitila, manco sono arrivati e gli sate togliendo la vita.

Con.   Non è che avete speso tutti i soldi!?

Ang.   No, dobbiamo risparmiare per cercare al più presto una casa!

          (Tutti uno appresso all’altro) Come una casa!

Gia.    E come una  casa…una casa…

Ang.   Si, una casa!

Pin.    Perchè questa è una stalla?

Ang.  Oggi e domani che la famiglia diventa più grande…

Pin.    Ah! Ho capito (toccandole la pancia) per ora siete quà e non ci pensiamo.

Mim.   Andate a sistemarvi ora.

Pin.     Fate…c’è pure il letto pronto (vanno portandosi le valigie)

Con.    Ma che questo fatto che si vogliono trovare una casa, ma non sapeva Angelica

            che doveva stare quà?

                

Mim.   Tu allora pure cosi ha detto a tua figlia, però tuo genero si è affiittata

            subito una casa.    

Con.    Mio genero guadagna per tre volte di Gianni, e la mia casa è più piccola

            di questa, pare che a tuo figlio non lo vuoi con te…

Pin.     Ma che dici, lui stravede per sua nuora…(in quel momento

           si sentono rumori e sospiri dall’altra stanza)   

          

Ang.   (sempre dall’altra stanza) Piano Gianni…mannaggia mi fa male ancora!

Gia.    Non ti preoccupare…

Ang.   Ahi! (si era fatta male sbattendo la testa)  Mi fa male ancora…

Cun.   (origliava vicino alla porta) Sorella ancora non sono sazi!...

Pin.    Ma cosi si deperisce troppo, un pocu di riposu ci viole. Mimmo tu che sei

          Uomo  (tirandolo per un braccio) faglielo capiri tu, vai…

Mim.  Ma dove (svincolandosi) hai sbattuto la testa e ti se fatta male?!..Quelli

           podarsi  che non stanno facendo niente e voi pensate…

Con.   Ma non hai sentito che Angelica diceva: piano…piano Gianni, mi fa male

          ancora…dopu un mese ancora non si è abituata.

           

Pin.    Allora prima che si abitua, mio figlio diventa un grissino!…

Con.   Ormai la gioventù di oggi è troppo delicata…e speriamo sorella che in questi

            nove mesi non ti fa uscire pazza…io a me figlia per tutti i nove mesi

            manco me lo sentita, infatti cucinava, spazzava, facevo tutto…

Mim.   Allora meglio che si affittano una casa.

Pin.    Non lu dire più, con questi affitti cari che ci sono.(entrano gli sposini)

Ang.   Mamma è troppu bello! Non ci credevo…

Pin.    Lo sò…lo sò, ci sono passata prima di te!

Con.   E io prima ancora…

Ang.  Ma di cosa? (Pina e Cuncetta) Eh! Che cosa…che cosa…

Gia.   Mamma, Angelica parlava del viaggio di nozze.

Ang.  (si tocca la testa) Mi fa male ancora.

Con.  Non ti preoccupare che ti passa…

Pin.    Voi non esagerate.

Ang.   Ma io parlo della testa che ho sbattuto. Mamma mi fai vergognare, avevi

           capito altre cose…  (Si vergogna ).

Pin.    Ora raccontatemi tutto, tu Gianni se ti vergogni parlare con me, parlacon
           tuo  padre…e tu figlia mia confidati sempre con me, non ti vergognare mai
           di niente, devono morire tutti d’invidia perché una suocera e una nuora
           comu noi non si trovano in nessun posto!…

Mim.  (chiama la moglie in disparte) Ma tuo figliu di cosa deve parlare con me..

Pin.     Lo sai che ancora è ingenuo, insegnagli un po’ di cosette…

Ang.    Gianni avevo detto ai mei che appena arrivavamo li avvisavo, quanto ci

            telefono. (la suocera e la sorella mostrano insofferenza)

Pin.     Manco è arrivata e già pensa per la mammina. (sottovoce)

Con.   Vedi che il telefono corre sorella!…

Mim.   Che vi cascasse la lingua… (Angelica mentre fa il numero entrano i suoi)

S C E N A  III°

                      (Mimmu,Pina,Concetta,Angelica,Gianni,Sara,Pippinu)

Sar.    Quà siamo a mamma… (si salutano tutti ravvivando la scena)

          Vi siete divertiti? (Sara tiene una borsetta tremandole le mani ogni tanto)

Gia.   Certo mamma, siamo stanchi ma ci siamo divertiti.

Sar.   (guarda fissa la figlia) Ma sei più sciupata figli mia! Birbantello (al

          genero) che le hai fatto per portalla cosi sciupata…  

Ang.  Mamma… (si vergogna un poco)

Pin.    Ma veramente Gianni è più sciupato di Angelica.

Sar.   Ma che state dicendo!..guardiamoli bene tutti e due assieme…

Mim.  (al compare Pippino) Hanno cominciato già…

Sar.    Facciamo decidere tua sorella Concetta…(gli sposini dopo aver detto di no,

           svincolandosi per un po’ si mettono allineati)

Con.  (li guarda bene ma più a lungo il nipote) Veramente mio nipote Gianni si

          vede a vista d’occhio che è più sciupatello.     

 

Sar.    I tuoi occhi no vedono bene!...

Ang.   Basta, mi fate vergognare, per favore mamma.

Gia.   Finitila, abbiamo girato un mese certu che siamo sciupati.

Sar.    Pina quando fai l’uovu sbattutto a Gianni, fallo pure  a mia figlia.

          (mentre gli sposini si coccolano)

Con.  Ma quanto sono dolci, sembrano due colombe…

Mim.  Ora li chiudiamo dentro una gabbia

Pip.    E gli mettiamo pure il mangiare…(ridono entrambi, gli altri tutti assieme

          dicono:)  E finitila pulcini…

Con.   Sono contenta Sara, che stanno con mia sorella, almeno ha una compagnia, un

            po’ d’aiuto.       

Sar.    Avete ragione, mia figlia è troppo giovane ancora…

Cun.   Ma io parlu per mia sorella, con tutti sti malanni che ha:attrosi, l’attrite, la

                cervicale, le veni varicose, l’allergia alle mani, non puo toccare acqua assai…

Pin.   Non mi posso metteri neppure i guanti per lavari i piatti…

Sar.   Pure mia figlia non puo fare troppe cose!

Ang.  Mamma mia sorellla Santina che dice.

Sar.    Bene, da quanto ha cambiato casaè ringiovanita, ha messo tre chili in più, stava

          divintando un legno secco…è rimasta tre mesi con sua suocera e dalla mattina

          alla sera lavava, stirava, preparava, e sua suocera bella seduta, erano divintate

          Gatta e Cagnola!.. (guarda male Pina)

Con.  Certo quando i suoceri sono cosi!

Pip.   (Per cambiare discorso) Che avete portato dal viaggio di nozze.

Pin.   Niente…meglio che  risparmiamo…

Ang.  Giusto dice la mamma, oggi e domani dobbiamo combrare casa!...

Pin.   Per ora non ci pensate, siete quà…

Mim.  (verso il pubblico) E quà li fa restare!

Gia.   Papà, vedi che ti devo parlare…

Pin.   Birbantellocosa vuoi dire a papuccio!…bravo, confidati con papà, che

         Angelica si confida sempre con me.

Ang.   Ma veramente…

Pin.   Zitta … poi parliamo…(prende la nuora ed il figlio sotto braccia,si mette al

         centro, li guarda per due tre volte ora lui ora lei, poi ridendo dice):

         Mamma mia che sono contanta!...

Sar.   Figlia mia noi ce ne andiamo…

Pip.   Cosi  presto?!

Gia.   Restate ancora.

Sar.    No perchè ora viene Santina con suo marito e dobbiamo andare dal dottore…

Ang.   Mamma ormai per oggi non posso venire, però domani vengo, e quando

           Non posso venire ti telefono… 

Con.   (sottovoce) Sorella stai attenta che il telefono corre…

Pip.    Allora non possiamo mangiare, vale per un’altra volta…(escono salutandosi)

S C E N A  IV°

                           (Mimmu, Pina, Concetta, Angela, Gianni, Carmelo)

Pin.    Ora prepariamo qualcosa da mangiare, magari prendiamo i piatti di carta
           cosi  evitiamo di lavare per oggi…

Con.   Di quanto femmine che ci siamo quà dentro prendii i piatti di carta? Che ci

           vuole a lavare sorella! (facendo segnale verso Angelica senza farsi

           accorgere)

Mim.   Perchè tu resti qu a mangiare?!…

Con.    Che sei spiritoso!…

Pin.     Forza finiamola, cominciamo a fare ognuno qualcosa cosi facciamo

          subitu.

Ang.    (che era seduta, si alza con indifferenza) Io nel frattempo che voi

           preparate qualcosa mi vado a sistemare le mie cosei…Gianni vieni pure tu.

Gia.     Si gioia, cosi ci diamo una rinfrescata (vanno)

            (Cuncetta e Pina si guardano incredule)

Con.    Ma come, doveva aiutare noi e se ne va? Bene sta cominciando sorella,

            lavoro non ne mangia…

Mim.    Concetta fatti i fatti tuoi.

Pin.      Forse è stanca, perché è incinta…certo che di muoversi si deve muovere

             Perché io sono malata e non posso fare niente.(sedendosi sopra il divano

             piena di stanchezza)

Mim.    (adirato) Ma che ti sei messa in testa che deve fare la serva?

Pin.       Non gridare che ti puo’ sentire…

Con.      Mimmo vedi che ci sono femmine incinte che lavorano come i pazzi.

Mim.     Tu vorrresti la lingua tagliata, anzi pure la testa perchè mi spavento che

               senza lingua parleresti lo stesso.

Con.       (lascia quello che stava preparando ) Sorella, io cerco di metterei la buona

                parola e questo cosa mi tratta come unacon la lingua lunga, io me ne vado

               Qualche altro giorno ci vediamo.  (esce senza salutare il cognato)

                       

Pin.        Sempre tu sei, ne combini una al giorno, che ha detto mia sorella per ora di

                male.

Mim.      Che ha detto di male?! (gridando) A me questo sparlare non mi piace, se tua

               nuora vuole fare qualcosa, la deve fare di sponatanea volontà.

Pin.        E non gridare che ti puo’ sentire.

Mim.      Se sente questi discorsi si infelicità la vita.

Pin.        Mio figlio lo sapeva che sua madre ha bisogno d’aiuto; risparmiano l’affitto,

               il mangiare…

Mim.      Combattendo con te, quà dentro manco un mese durano…

Gia.        Eccomi qua…(entra con qualcosa di cambiato)

Pin.        Gia pronto sei! Angelica dov’è…

Gia.        Sta arrivando, la zia Cuncetta dov’è…

Mim.      E’ andata a comparere un po’ di lingua di maiale.

Gia.        Lingua di maiale a me non piace!

Mim.      A tua madre gli pace …gli piace!

Pin.      Lascialo stare a tuo padre.

Gia.     Mamma Angelica si sente stanca, non si senti tanto bene.

Pin.     Non ti preoccupare, i primi momenti questi sonose nasce maschio

           Tuo padre è contento (Gianni ride)          

Ang.    (Entra subito dopo) Ho sentito odore di pollo allo spiedo dalla finestra…

Pin.     Vero a mamma? Mimmo corri, vai a prenderlo, vai pure tu Gianni,

            ogni desiderio per ora va fatto, correte…ccorrete…

Mim.    (prima di uscire) Purre le patatine?

Pin.      Certo, ora che le hai nominate prendele una porzione, anzi due…(escono)

Ang.     Mamma non c’era di bisogno…

Pin.      Io non voglio rimorsi, con tutti questi stampi e segnali che ci escono ai

            bambini…allora belle, raccontami, sfogati, non ti vergognare…

Ang.     Mi sento cosi strana, stanca…confusa.

Pin.      Non ti preoccupare, questi sono i primi sintomi, i primi mesi sono cosi.

Ang.    Già i primi giorni dopo il matrimonio sono cosi…è da 34 giorni che già…

 

Pin.     Non ti preoccupare, ora facciamo gli esami d’urina per sicurezza…

Ang.    L’esame d’urina? E perchè!…

Pin.     Come perchè!..    (poi verso il pubblico) Mamma mia che ingenua! enuva!…

Ang.    Ah! Forse Gianni ti ha detto che non mi sono sentita bene…

Pin.     Questo perche’ si va formando e ti senti cosi.

Ang.    (ridendo) Mamma!

Pin.    Perchè ridi!…

Ang.    (continuando a ridere)  Ora ho capito, ma che ti pare che sono incinta?

Pin.     (delusa le lascia la mano che le accarezzava) Mi pare?! No…non…ci sei?!

Ang.     No, veramente noi prendiamo precauzione fino a che non siamo sicuri

            di avere una casa… Per essere più liberi, quindi pi ora non ci pensiamo…

Pin.      (verso il pubblico) Se sapevo gli facevo risparmiare questo pollo e le patatine

            a mio marito…Ma Gianni è d’accordo? Ma non sei contenta di stari quà?

            Risparmiati un sacco di soldi al mesei…tu lo sapvi Angelica, lo sapevi…

            e non ti faccio uscire facilmenti da questa casa. (sempre più adirata)

 

Ang.     Mamma non capisco perchè ti stai arrabbiando…

Pin.     (più adirata di prima) Non mi stò arrabbiando, pensavo che fra nove mesi

            Vivevo un nipotino e inveci mi ritrovu con un baccalà di figlio che già si fa

            comandare a bacchetta e si è fatto mettere la gonna.

Ang.    (risentita) Neppure sono arrivata e già ci sono storie, non pensavo che l’arrivo

            doveva essere cosi…poi se devo rimanere incinta, deve essere d’inverno,

            in primavera, o in autunno…

Pin.      (verso il pubblico) Perchè d’estate ci fa ribrezzo! Senti cerca di

            apparecchiare perchè io mi sento stanca…

            (in quel momento entrano Gianni ed Mimmo)

Gia.      (con la borsa dei polli) Eccocci qua…(guarda ora la moglie poi la madre)

              Menumale che la signora Ficuzza mi ha detto: per chi sono per Angelica?

             mamma nne abbiamo preso due polli ( contento alzando la borsa)

 

Pin.       (che era girata, si gira in un baleno) E un altro sei tu e sieti tre…io non mi

             sento di mangiare, mi sento gonfia, mangia chi pancia non ne ha…(esce)

Gia.       (lanciandosi occhiate col padre) Ma che è successo.

Mim.      Ho capito tutto!

Ang.      E noi dovremmo restare sereni e felici in questa casa…(piagnucolando)

             (in quel momento bussano, entra Carmelo)

Car.       Oh! Gianni, Angelica siete arrivati mia moglie mi ha detto di stare affacciato

               affacciato alla finestra e appena li vedi passare mi avvisi subito; sono

                mancato un minutu per andare in bagno e voi siete passati in quel

                momento…Lei è da sua madre, aspetta la mia telefonata, ora s’incazza che

                non l’ho avvisata in tempo!..

Mim.     Senti Carmelo, vai da tua moglie a dirle di venire domani, perchè ora

             Sono stanchi e si devono sistemare.

Car.     Ora mia moglie pure me sistema, per le feste!(mentre esce) Ciao…Ciao!…

             ( saluta  sempre con quel ciao in modo buffo)

Mim.   (avvicinandosi alla nuora) Angelica, io non sò di preciso quello che è

           Successo con tua suocera, ma qualsiasi cosa è successo, ci passa subitu o gli

            lo faccio passare io!

 

 Gia.  Tesoro, non fare  cosi, sai che mamma ti vuole bene, in tutte le famiglie

          succedono certe discussioni…

Mim.   Andate Gianni, falla riposare che è tardi (escono per l’altra stanza)

            Santo cielo, spero tanto che  non diventi un inferno quà dintro, (gridando)

           IO NON LO PERMETTO! (in quel momento entra la moglie)

Pin.     Che cosa non permetti tu sentiamo…

Mim.   (Con voce forte) Ma che successo, che le hai detto…

Pin.     Non alzare la voce con me…

Mim.   (si rannicchia ed a bassa voce ripete:) Ma che è successo, che le ha detto!

Pin.     Io niente ho detto, lei mi ha detto che non è incinta e prendono precauzioni

           Mimmo, a tuo figlio deve dire che queele cose di plastica fanno male e se è    

            lei che piglia pillole fanno più male ancora… 

 

Mim.   Io non dico dicu niente, se ancora figli non ne vogliono noi non ci possiamo

           dire niente, vuole dire che vogliono ancora tempo.

Pin.     Ancore tempo?! E noi quando diventiamo nonni…già siamo grandi, e non sai

            chi mi ha detto pure…dice che vercano una casetta e vogliono stare da soli.(si

           sente bussare, entra Annicchia)

Ann.    Comare dove sono gli sposini, quel cretino, carciofo di mio marito, non lo

             posso lasciare un momento solo, scusate se sono venuta in ritardo ma

             dove sono …dove…dove…

Mim.   Sono andati a letto…sono stanchi!

Ann.    Stanchi!?.. Certo dopo tante nottate passate senza dormire e strapazzi,          

            certu che sono stanchi…( ridendo e facendo scena) Pina che hai!

Pin.     Niente, sono emozionata!.. 

Ann.    Vedi che poi voglio sapere se  è femmina o maschio. Il ginecologo ha

           cambiato studio, si è affittata la casa del sindaco che è più grande…quella

           dove era prima i padroni l’anno affittata a sposini che cercavano casa…

           Fortunata ca truvasti nna nora ca sta volentieri cu vautri…

                   

Mim.   (seccato) Senti Annicchia, non hai niente da fare? Siamo stanchi…

Ann.   Ah! Pure voi?… (facendo il gesto)

Mim.   Annicchia!...

Ann.    Va bene… mi ne vado, perché quel salame di mio marito sarà

            ancora affacciato alla finestra…domani ci vediamo (esce)

Mim.   Siamo combinati belli, o tua sorella o Annicchia…Pina fai finta che non è

           successo niente con Angelica, domani mostrati dolce, altrimenti quà dentro

           Suocera e nuora diventate Gatta e Cagnola!..

A T T O  II°

S C E N A  VI°

(Mimmo, Pina, Gianni, Angelica)

Mim.   (seduto sul divano ascolta musica classica gesticolando con le mani come

            se dirigesse un’orchestra, entrando Gianni lo chiama un paio di volte ma

            non sente quindi gli spegne la radio)

Gia.     Ma chi razza di musica senti papà…

Mim.   Ma che capisci tu di musica…Hai dormito bene!

Gia.     Mi sembrava che mi trovava ancora in albergo.              

 Pin.     (entra Pina con il vassoio per il caffè) Ciao piccolo, bello era in albergo

            serviti, reveriti, spero tanto che non ci vuole assai per abituarvi quaò

Mim.   Hai cominciato?

Gian.   Mamma senti, iu mi voglio fare ancora questi altri due giorni di ferie in pace,

            tu continua a volerla sempre bene  ad Angelica, stanotte nonha dormito niente

            per ieri serai…Mamma sai puru tu di quanto ti viole bene…

Pin.    Dov’è per ora, come mai non è scesa con te…

Gia.    Era coricata, ti ho detto che non ha dormito.

Pin.    Sono le nove e mezza.

Mim.  Piuttosto vai a portarle il caffè…

Pin.    Manco se ti rompi l’osso del collo…

Gia.   Veramente lo dovrei portare io, ma se gli e lo porti tu è più bello ancora

           per stamattina…     

Pin.    (ci pensa un attimo) Va beni, ma per stamaitina altrimenti si prende iul vizio.

           Bello mio dimmi che non cercate più casa!

Gia.   Mamma vi siete capite male, Angelica voleva dire che quando abbiamo due tre,

          figli, per  forza ci vuole una casa e poi la cerchiamo vicinu a te…

Pin.    Per ora pensate a farne unu, poi si vedi…

Mim.  Certo  che deve essere vicinu a noi, lo sai che mammina diventa stupidina!

Pin.    Stupidino ti ci sei gia fin d’ora… io non voglio che ti fai mettere la gonnella

          come fannu certi mariti, sai quanti ce ne sono che diventano femminuccie?! Io

          e tuo padre collaboriamo ma l’ultimo a decidere è sempre lui.

          (Mimmo fa scena  facendo capire che non è vero)

Gia.   Ora esco devo andare in farmacia…

Pin.   In farmacia? A comprare quelle cose di plastica? Fanno male!…

Gia.   Ma quali cose di plastica, e di carta…

Pin.   Pure di carta li hanno inventati adesso? Mimmo dillo tu che sei uomo, uomo!...

         Insomma…. Uomo và… che fanno male…

Mim.  (imbarazzato) Eh!…niente Gianni, disse tutti cosi tuo madre.

Gia.   Mamma devo comprare le pillole per il dolore di testa… (esce)

Mim.   Mi fai vergognare, ma che dice…

Pin.     Mi sembrava che dovevo comprare quelle cose…(gesticola e schiaccia  l’occhio)

Mim.   Vai e portaci il caffè..

Pin.      Dormi non hai sentito? Mi pare brutto svegliarla.(in quel momento entra

             in vestaglia sbadigliando)

Ang.     Sveglia sono…(bacia il suocero,  il quale la invita a salutare la   suocera che ha fatto

                 finta di non aver sentito,e che in quel momento si trovava girata)

Mim.    Dai vai…(Angelica si avvicina lentamente e con una mano le sfiora la spalla)       

Pin.     Mamma mia che muscugliuni!…(sarebbe una vespa..o un’ape)

Ang.    (le posa la mano sulla spalla) Mamma io sono.

Pin.     Ciao bella… come ti senti!

Ang.    Ho un po’ di mal di testa…

Pin.     (verso il pubblico) Allora mio figlio vero le pillole è andato a comprare!

Pin.    Chi voi biscotti o briosch?

Ang.    Biscotti…(mentre  Pina prende la biscottiera) Mamma scusa pi ieri!

Pin.     (esplode di gioia, da la biscottiera al marito e la bacia ripetutamente)

            Che mi hai fatto felice, bella non ci pensiamo più mettiamoci una pietra,

           che voi mangiare che io e tuo suocero usciamo per la spesa…

Ang.    Ci sono i polli di ieri, ci mangiamo quelli…

Pin.     Li compriamo freschi… (si prepara per uscire mettendosi una giacca  )

Mim.   (la guarda stupito) Ma non è presto ancora per i polli?

Pin.     Ma non sai che prima dobbiamo passare dal dottpre? Poi si fa tardi,     

            ciao a mamma (toccandole la pancia) e non perdete troppo tempo!..Ah!

            Angelica li levi tu questi quattro cosette sopra la tavola? (vassoio e tazzine)

Ang.    Si, non ti preoccupare…(mentre Angelica beve il caffè, Pina fa segnale

            al marito di non far rumore perchè gira il telefono al contrario per

            capire se al rientro ha fatto qualche telefonata e poi escono)

S C E N A  VI°

                     (Angelica, Santina, Annicchia,Gianni,Carmelo)

Ang.    (rimasta sola pensa di telefonare alla mamma) Sono usciti finalmente…   

        Quando telefono a mmama (spostando il telefono) Mamma…io sono…

            Bbe stò, mia sorella Santina che dice…sta venendo qua…? Vieni pure tu

            più tardi? Io non vengo perché ho mal di testa…Ma quali lavori di casa, che

            sono pazza…niente lavo, niente preparo, niente cucino, non ti preoccupare

            che non mi affanno, va bene ciao.(chiude,  accende la radio acoltando una canzone

               d’amore a piacere, poi si siede sul divano leggendo qualcosa, trenta,quaranta secondi, poi

               bussano)

Ang.   (sentento si alza spegne la radio ed apre) Ciao sorella…

 

San.    Bella (abbracciandosi) ti sei divertita? Girati… (ravvivando la scena)

           che mi racconti, quessta luna di miele…

Ang.   E’ stata meravigliosa, siediamoci e  parliamo…(si siedono sul divano)

           Mia nipota Tania che dice, e Alfonso…

San.    Bene stanno,Tania mi dici sempre: mamma  zia che mi porta dalla Francia…

            Alfonso al solito lavora…

Ang.    Solo a Tania abbiamo portato qualcosa, una bambola barbie, poi te la dò…

San.    Novità sorella…

Ang.    Pure tu!

San.    Perchè pure io…(ride) ho capito tutto, le suocere sono tutte uguali…fai

            di testa tua e non ti fare convincere da nessuno!

Ang.    Me suocera è rimasta male, secondo lei dovevo ritornare già incinta, ieri sera

            gia abbiamo litigato.

San.    Stai attenta chiarisci  subito altrimenti sei fritta…tua suocera è una che non ti

            fa mancare niente, però a volte si vengono a creare certe situazioni che

            suocera e nuora, diventano gatta e Cagnola! Iu te lo dico per esperienza,

            a mme come  è finita?! Per sette mesi sono rimasta con mia suocera e quello

           che ho passto manco la mamma lo sà di preciso, non gli e lo auguro a

            nessuno.

Ang.    Però me suocera è diversa di tua suocera non saà quello che darmi prima…

San.    (si alza)Veru è, però quando cominciano a capire che le cose non vanno

            come vogliono loro, cominciano a cambiare e raccontano a tutti che le nuore

            sono cattive…iu da quando mi sono affittata la casa dove abito,  ho

            riacquistato dici anni di salute. Me marito prima non si rendeva conto,

            che vuoi è sua madrei…ma un giorno gli ho detto: Alfonso tu sei sposato con

            me non con tua madre…Angelica voleva vincire sempre lei, quello che

            dovevo mangiare, (la imita) non ti truccare, non ti mettere troppo rossetto,

            dopu un anno ancora figli niente? Ma quandi ci pensi, spicciati che poi ti fai

            vecchia…una vota mi ha fatto divintare rossa come una paparina, mi ha fatto

             vergognare…

Ang.    Perchè!

San.     Perchè? Senti, una notte dice che non ha dormito niente perchè sentiva troppo

            rumore che veniva dalla mia stanza da letto (comincia ad imitarla) almeno

            speriamo che questo mese sia la volta buona dopu l’nferno di stanotte;

            vicino a mio suocero addiritturai…non ci ho visto più da gli occhi, gli e ne

            ho dette di tutti i colori, tutto quellou che non ho potuto dirgle in sette

            mesi…il tempo di trovare casa e sono sparita e il resto lo sai…(si siede

            rilassata) Ora mi sento libera, leggera, felice, sono rimasta tre mesi senza

            parlarci, poi ho tolto l’occasione…     

 Ang.   A me sembra male per quel poverino di mio suocero…

San.    Lo so, ma io ti metto in guardia, tu sei più calma, più basata di me,

           ti pare male risponderei, ma quando ci vogliono ci vogliono…

Ang.   Ma tu chi pensi che io sbaglio che per ora nonmi sento di avire figli, di

           affrontare una gravidanza…

San.   Queste sono cose delicate che solo tu e Gianni potete decidere…è giusto

           che  se per ora non ti senti aspetti, poi risolvi pure il fatto della casa

           Ma per ora dove sono…

Ang.   A prendere un pollo per mea…(busssano entra Annicchia)

Ann.   Angelica (abbracciandola e facendo la ruffiana) come stai, bene ti vedo,

           però quardandotii meglio sembri un poè sciupata…

San.    Signora Annicchia la luna di miele in Francia…

Ann.   (non capisce) Ah! Si, in Francia non ci sono mele buone come quà,

           ma ci sarannu arance, pere…

San.   Signora Annicchia, no mele…miele…(insofferente anche Angelica)

Ann.   Ah! Scusa, miele…certo che in Sicilia abbiamo tutto e il miele nostro

           non ha niente a che vedere con quello francese... Santina che mi racconti, tua

           suocera che dice…senti da allora non avete più litigato? (Santina non

           riesce a parlare) Meglio cosi, quando c’è pace c’è tutto…e tu Angelica

           tutto a posto? Mia comare dov’è…

Ang.   A fare un po’ di spesa.

Ann.   Ma io per caso hoi sentito diri che sono usciti per comparere un pollo per te,

           ma ci sono novità?(Ang. non riesce a rispondere) Stai attenta di tutto

           quello che il tuo cuore desidera, perchè la figlia della signora Mangiapane per

           il desiderio di fragole, il nipotino gli è nato con una voglia qua… (indica un

            posto)

Ang.   (seccata si alza mettendosi di spalle ad Annicchia) No c’è questo pericolo

            non sono incinta…    

Ann.    Ma sei sicura? Lo sai quante volte non si sa e poi…(entra Gianni)

Gia.     (con una busta piccola dove ci sono le pillole) Che fila  in farmacia.

Ann.   Ah! Ora ho capito perché sei si sicura, usate quelle porcherie di

           plastica!…(Angelica si vergogna e se ne va nell’altra stanza)

San.     Signora Annicchia per favore finitila…

Gia.     (gurdandola male) Vado da lei!… (và)

Ann.   (comincia a girare a destra e a sinistra) Matri chi dissi cosa offensiva?

            Io parlo perchè siamo vicini di casa e tra vicini di casa deve esserci

       rispetto.(in quel momento la chiama il marito da fuori, poi entra)

Car.    Annicchia ha telefonato tua sorella, spicciati che deve dirti una cosa

          importante.

Ann.   Quanto vado..( sottovoce) tu stai qua e poi mi racconti tutto…

Car.    No posso stare perchè mentre squillava il telefono ero in bagno e rsono rimasto

           a metà… 

Ann.    E quando mai hai finito di fare una cosa tutta intera! Quante volte resto io a

            metà!..

           

Car.     (prima di uscire saluta al solito modo) Ciao…ciao…

S C E NA  VII°

               (Gianni,Angelica,Sara,Pippinu,Mimmo,Santina,)

Gian.    (entra abbracciando la moglie) Menomale che se ne sono andati, vada a

              prendere il regalo della bambina (entra nell’altra stanza)

San.     Ma come la supporti a questa! Vicinu casa mia, pure una aveva cominciato a

            entrare ed uscire, un giorno gli ne ho dette quattro e da allora buongiorno e

            buonasera…

     

Ang.   Mia suocera la abituata cosi…

San.    Per questo sorella quando una si sposa deve stare da sola, perchè o volere

            o volare le discussioni ci sono sempre.(si sente bussare, è Sara la mamma)

Ang.   (và ad aprire) Mamma!

Sar.    (sempre con la borsetta nelle mani tremando) Siete tutti due quaà, meglio

           Cosi,  con una fava prendo due piccioni!

Ang.   Papà dov’è (mentre Santina la fa sedere)

Sar.    Stava riposando, da quanto è in pensione non si dice una parola, più tardi

           viene…non stò vedendo i tupoi suocerini, dove sono!

           (sempre con quella borsa tra le mani con quel tic di tremolio)

 

Ang.   Usciti a fare spesa.

Sar.    Non vede l’ora che rimani incita vero? (poi si alza) E’ delusa che non sei

           tornata  grossa con la pancia… 

Ang.   Voi una tazza di caffè mamma, (si sta per alzare e si ricorda che doveva

           togliere da sopra il tavolo quel vassoio con le tazze)

Ang.   Mamma mia ancora qua sono queste cose, avevo detto a mia suocra che ci

           pensavo io a toglierle…(lo sta per fare, ma la madre la prende per un braccio)

Sar.    Non fare niente a mamma, fai lo stretto  necessaio per te e tuo marito…

San.    Gli e l’ho fatto io un po’ di catechismo!

Ang.    Basta cche sta arrivando Gianni e non è giusto…(in quel momento entra)

Gia.    Mamma quà sei, quando sei arrivata…papà dormirà di sicuro (Sar. annuisce)

Gia.    (consegna il regalo a Santina) Dallo a tua figlia, mamma tu aspetta che

           mangiamo assieme i mei sono andati a prendere i polli…

Sar.    Mi raccomado cerca di darle la coscia a tua moglie!

Gia.    (accarezzando la moglie) Certo, lei è quella più delicata…

San.    (alzandosi) Senti Gianni io mi permetto di dirtelo per esperienza…

Ang.    (interrompendola) Santina poi parlo io con Gianni…

Gia.    Che c’è!…

Ang.    Poi parliamo…

Sar.    Mi raccomando Gianni, voletevi sempre bene che non resta niente dalla vita

Gia.    Mamma ma dici cose… che già sappiamo, non ti preoccupare!

           (entra Pina con la borsa dei polli, vedendo Sara comincia a sbuffare)

Pin.    Buongiorno…buongiorno…(Sara e Santina rispondono al saluto nello stesso

           momento girandosi la faccia dal lato opposto)

Pin.    Che c’è riunione di famiglia!…

Gia.    Mamma papà l’ha lasciato per strada?

Pin.   Sta arrivando, parla con Carmelo…Sara comu mai questa visita?

         (Angelica si tocca la testa) Angelica che hai, ti senti male?

Ang.  Un po’ di mal di testa, ma mi sta passando…

Sar.  Vai e ti riposi a mammina, che io me ne vado, ho lasciato tuo padresolo, più

         tardi veniamo assieme o magari vuoi venire tu?

Pin.    Non vi preoccupate comare!…ci penso io per  Angelica!

Sar.    Io quando posso scappare scappo peri mia figlia…

Ang.    Non c’è bisogno mamma, quando posso scappare scappo io…

San.    Mi dispiace che io abito lontano e non posso scappare spesso…

Pin.    (verso il pubblico) Quà a forza di scappare a questa nuora poco e niente me la

           trovo…

Gia.    (per sdrammatizzare) Avanti ora siediamoci e mangiamo  assieme.

Pin.    Sedetevi, che ci arrangiamo a quello che c’è…

Sar.    Io sempre mi arrangio, quante volte mangiavamo polli e la coscia la davo

           sempre ai meifigli, una mamma per i figli!

Gia.    (continua a sdrammatizzare) Ne pollo vogliono tutti a coscia!

Pin.    Ma perchè io forse vi ho dato il pettou? (seccata inizia a sistemare

           la spesa) Signure…Signure, la riunione di famiglia hanno fatto…

Gia.    Mamma che c’è per ora calmati…

San.    Lo vedi sorella!

Sar.    Andiamo per favore! (trema ancor di più con la borsa)

San.    (mentre stanno per uscire) Ricordati quello che ti ho detto…

Pin.    (arrabbiata) Sentite, venite per portare scompiglio? Io per mio figlio e per

           questa nuora, i sacrifici che faccio manco fra ventanni li potete fare…     

Sar.    Che c’entra questa discussione, Gianni ma perchè si sta arrabbiandocosi…

           Forse ti sei seccata che sono venuta a vedere mia figlia?(Sant. rincuora la

                  sorella)

                   

Gia.    (adirato) Finitila perchèse mi arrabbio io …(Pina gli si avvicina)

Pin.    Tu zitto che ti sei mess la gonnella già…(si siede sul divano spaventato)

Ang.    Basta…basta…per favore…

Sar.    Non fare cosi a mamma, (poi arrabbiata a Pina) ma che hai in testa…

           Angelica trovatevi unana casa e state da soli…soli…soli…

           (Angelica scappa nell’altra stanza e Santina la va a confortare)

           Gianni se vuoi bene mia figlia tfate come vi ho detto…

Pin.    (sempre adirata) Mio figlio di quà dentro non si muove perchè soldi da

           Buttare non ne ha, e quando io non sono dentro non dovete venire…anzi non

           Venite mai che è meglioi!…

Sar.    Va bene viene mia figlia (battendosi il petto con una mano il petto) Che è il

           sangue mio…(ancor più di prima la tremarella con la borsa) Che vergogna

           manco siete arrivati dal viaggio  e già…(in quel momento entra Mimmo)

Mim.    Ma che c’è, che è successo, stanno ridendo tutti…(entra Sant. in scena)

Sar.    Mimmo, vostra moglie è un capitano…

Pin.    E voi siete un maggiore

Sar.    E voi unlonnello…

Pin.    E voi generale…

Sar.    Santina andiamo….(escono)

Mim. (verso il pubblico) Capitani,colonnelli, generali e io chi cacchio sono…

Gia.    (va verso la madre) Questo che hai fatto no te lo perdono (e và dalla moglie)

Mim.    (arrabbiato) Ma dico io che successo…che successo…

Pin.    (al solito) Ti  ho detto non alzare la voce con me!…

Mim.   (al solito si rannicchia e piano ripete): Ma che è successo…che è successo…

Pin.    Guarda, è da quando siamo usciti che le tazze sono qua, non lava niente,

           non spolvera, non si degna manco di sistimare le sue cose, seduta come

           una signora che discuteva con la madre e sorella, quando noi non ci siamo

           la topina balla (và a gurdare il telefono) Il telefono è messo viceversa, significa

           che ha telefonato a sua madre, prima di uscire ti ricordi l’avevo messo cosi...

           ora è  messo al contrario!…

Mim.  Calmati…calmati…(in quel momento bussano) Chi è!...

Ann.   (da dietro la porta) Mimmo io sono Annicchia, sento voci, si senti male

            mia comare?

 

Mim.   No…no!..

Ann.    Fatemi entrare, vogliu capiri che è successo…

Mim.   Niente…mia nuora…mia nuora…si è bruciata con  l’acqua calda…

Ann.    Vado a chiamare sua madre?

Mim.   No…no, ora ci pensiamo noi, ora vattene che sono in mutandine

            più tardi ti chiamiamo noi…

Ann.    Va bene aspetto alla finestra affacciata non perdete troppo tempo…

Mim.    Come mai non ci lasci a tuo marito…

Ann.    E’ affacciato dall’altra finestra…spicciatevi

Mim.   Stiamo divintando gli zimbelli di questo paese…

Pin.      Le nuore sono tutte parole,(battendosi il petto) quanto bene…quanto bene

             e se le scordato appena si sono sposati.

Mim.    Ma mi vuoi spiegare di preciso cosa è successo?

Pin.      Quella bella di sua madre (la imita come se avesse una borsa tra le mani)

             La coscia de pollo dalla a mia figlia… (con il tremolio)

Mim.   La tremarella bene la fai, (le prende la borsa) tieni, falla precisa…

Pin.     La coscia del pollo dalla a mia figlia… (poi butta la borsa)

Mim.   Quanto danno che stanno facendo questi polli!

Pin.    Ma quando mai io mi mangio la coscia! Sempre la parte più dura mi prendo e

           mi rimane quà..  (fa il gesto) e tu no mi dire domani portaci il caffè e fai finta

           che non è successo niente, quello che vogliono fare fanno, mi dispiace per

           mio figlio…(entra in quel momento)

Gia.    Non ti dispiacere, che da domani cerchiamo casa, è meglio stare soli…

Pin.    (diventa quasi isterica e si siede sul divano) Mamma mia stò morendo, si è

            Messo la gonnella… la gonnella…Mimmo il…il…il…

Mim.  Il…il…che…

Pin.    Il  ventaglio piglialo e mi sventoli…

Mim.   Senti caldo…(prende il ventaglio e la sventola pochi secondi, poi

            si sventola lui, Pina non se ne accorge e continua a dirgli):

Pin.    Ancora Mimmo…ancora…

Mim.   Ti stò sventolando(invece si sventola ancora lui)

Pin.    Disgraziati, la gonnella…stò morendo…(entra Angelica,decisa e adirata)

Ang.   Ho sentito tutto, certo io quà dentro dovrei lavare, spolverare, dovrei

          figliare…(Gianni la trattiene) Gianni andiamo dda questa casa, stiamo soli…

Pin.    (Diventa più isterica di prima) Mi sento male….stò mmorendo…

Mim.   Basta…basta…(in quel momento bussano, è di nuovo Annicchia)

Ann.    Comare chi si è bruciato stavolta (sempre da dietro la porta)

Mim.  (arrabbiatissimo) Mi sono bruciato le palle io e non li potete vedere perchè

            Ce l’ho tutte scaldate… e me li stò pure sventolando…

Ang.    Gianni andiamo!…

Pin.     Che mi doveva capitare!…

Gia.     Calma…ora ce ne andiamoni nniemu!

Mim.    (prende la borsa dove ci sono i polli) A momenti vengo…

Gia.    Dove vai papà!

Mim.   Ci vado a dare questi polli ai cani, perchè quà dentro quando ci sono polli

            non si mangia mai e sempre litigi ci sono!…  (sipario)

A T T O  III°
S C E N A  VIII°

                                    (Pina, Mimmo, Pippinu, Annicchia)

Ann.    E chi lo doveva dire, sembrava cosi premurosa, ti chiamava mamma, quanto

            bene che le hia fatto, non te la meriti…

Mim.   (entra con un gesto di sofferenza  si tocca la testa ed i capelli)

Pin.     Che hai ti fa mala la testa?

Mim.   No, è la forfora! …

Pin.     Notizie  nuove?             

Mim.   Niente di nuovo… Gianni si è fatto vedere?

Pin.     A nessuno ho visto, da quanto sono a casa affittata una volta

            sola è  venuto… 

Ann.   Mizzica dopu quasi sedici mesi…

Mim.   Mizzica sedici mesi sono passati già!

Ann.   Sedici mesi, quattro giorni, fu di martedi verso le sette e mezza e piveva!..

           

Mim.  (incredulo, verso il pubblico) Questa, tutti i cacchi sà e si ricorda…

Pin.     Ma i medici che dicono, dolori ne ha? Quando puo’ nascere…

Mim.   Senti è inutile che mi fai tutte queste domande, leva occasioni visto che c’è di

            mezzo un nipotino e ci vai.  

Pin.     Perchè già si sà? E’ maschio?

Mim.   Tanto per dire, nipotino…nipotina (Annicchia si sente chiamare al marito)

Ann.   Quantu vado, mi chiama sempre quando non mi deve chiamare (esce)

Mim.   Pina, se vuoi ti accompagno e levate occasione, fra un po’ è Natale

            e il Signore non vuole queste cose…

Pin.      Non ci posso pensare, in sedici mesi che sini in affitto…

Mim.    Ah! Ti sei sbagliata: sedici mesi, quattro giorni fu di martedi verso le

             sette e mezza e piveva!

Pin.     Non ha mai domandato, mai cercato, quando si è ricoverata la prima

            volta e dopo due mesi ha perso la bambina a chi ha telefonato! A sua madre,

            a sua sorella, ai suo zii… erano tutti là e io non sono stata calcolata…

Mim.   Ma se tu non c’eri come fai a saperlo?

Pin.     Mia comare Annicchia me l’ha detto.

Mim.   Si Annicchia fosse mia moglie la chiderei dentro una nicchia…

            Vai  a vestirti ce andiamo a fagli visita.

Pin.     (ostinata) Io non vado in nessuna parte, se vogliono veniri poi vengono loro

            se mio figlio si mette i pantoloni…fino a che erano in questa casa non

            volevano sapere niente di bambini, tuo figliu entrava e usciva dalla farmacia

            con la scusa delle pillole del mal di testa inveci comprava (espressione di

           viso) quelle cose…se ne sono andati di quà e lei entrava e usciva da sua madre

           e ogni giorno lavava, stirava, cucinava e qua dentro era sempre stamìnca, mal

            di testa…(si sente chiamare da Annicchia)

Pin.    Quanto vado a vedere che vuole (esce)

Mim.  Non c’è cosa più brutta di quando ci sono discussioni, scompiglio con

           i familiari, specie con i figli…mia moglie è testarda…magari non è

           tutta colpa sua ma se non è una madre a togliere l’occasione…Gianni piange,

           mia nuora piange, comarei Sara lo punge, Annicchia  rompe…(bussano)

Mim.  (entra Pippinu sempre con l’ombrello in mano) Peppino, che piacere…

           Ma dimmi una cosa: come mai estate e inverno hai sempre l’ombrello.

Pip.    Caro Mimmo, io sono un tipo previdente, pure d’estate puo’scoppiare

           mal tempo e poi con questo mal tempo chche c’è nelle nostre case!.. Io è quasi

          un anno che non vengo quà dentro, per essere sincero ho tentato qualche volta

          ma poi pensando che non ti trovavo dentro e potevo trovare tua moglie

           arrivavo a metà strada e poi giravo! Un giorno mi ero deciso deciso

           tua moglie era davanti la porta che parlava con Annicchia, appena mi ha visto

           è entrata sbattendo la porta…

Mim.   Peppino per dire la verità mi è capitata la stessa cosa con tua moglie…

          A me sembra malei, ormai esco ppoco e niente, qualcuno che mi

          domanda non sò come rispondere…

 

Pip.     Lò sò, le persone si riempiono la pancia…

Mim.   Ma ora come mai sei venuto cosi deciso!

Pip.     Ho visto tua moglie che è entrata da Annicchia, però appena mi trova qua

           non mi interessa; Mimmo dobbiamo ritornare la famiglia unita di prima!..

           Che ti pare che mia moglie è meglio di tua moglie?! Ma se non siamo

            noi… Mimmo senti, ma tu pensi che noi mariti contiamo a casa?

Mim.   Contiamo…contiamo…

Pip.     Pure io penso, ma contiamo quando loro non ci sono ( cominciano

           ridere mentre si seggono entra Pina, non appena i due si accorgono che

            vengono osservati  smettono di ridere) Cara Pina ciao…

Pin.    (al marito) Quando io esco ti metti a parlari con gli estranei?

Pip.    Cara Pina ciao…

Mim.  Pina finiscila…

Pip.    Pina io vi  ho salutato due volte e tu non rispondi.

Pin.    (adirata) Perchè vi meritate di esserisalutatu? Pure voi avete sbagliato…

Pip.    Ma veramente…

Pin.    Me figlio a casa vostra è rimasto tanto e l’avete visto sempre, gli avete fatto

          Il lavaggio del cervello, io meritavo questo? (squilla il telefono)

Mim.   Prendi il telefono cosi ti calmi… (Pina và a prenderlo)

Pin.    Pronto ( è Santina) cerca il signor Peppino?! Aspittassi ( poi al marito) 

           c’è una che cerca un certo Peppino che è!...(Pippinu và a rispondere)  

Pip.    Dimmi Santina…

Mim.  (sottovove) Ma come, è sua figlia e non l’hai conosciuta?

Pin.    Io non conosco a nessuno più di questa famiglia…

Pip.    Va beni Santina, al ritorno prendo due polli…

Mim.  (ridendo) Peppino non comprare sti polli, portano rogna e sfortuna.

Pin.    E’ inutile che ridi, a queste cose credicci…(poi a Pippinu) a voi vi ha mandato

          qua, vostra moglie o vostra figlia…

Pip.    Non sà nessuno che venivo ccà…

Pin.    E tua figlia Santina come lo sà…che pure maga!

Pip.    L’ha saputo da Annicchia. Comare, io sono venuta per vedere se possiamo

          aggiustari questa baracca, se non siamo…

Pin.   (interrompendolo) Che vorresti diri che questa baracca l’ho sfasciata io? Sta

         baracca l’aggiusta chi l’ha sfascita non vi mettete tante cose in testa che non

         ci riuscite..qua dentro vostra figlia voleva  fare la signora manco è arrivata

         dal viaggio di nozze e con  una gamba sopra l’altra mentre io uscivo er la spesa

          discuteva con tua moglie con l’altra bella di tua figlia e ua cosa di mezzo non

           la levava mai. (gli fa cadere il cappello, Peppinu prende il  pettine che tiene in

           tasca  si pettina poi si rimette il cappello)

Pip.   Comarei è inutile che discutiamo di cosi passate, ormai quello che fù… fù…

Pin.   Quando perse il bambino io l’ho saputo dopo mezza giornata e addirittura

          Mi ha avvisata quel pezzo di salame di me figlio…sono arrivata là e ho fatto la  

          figura di una suocera cattiva, infatti ad uan ricoverata le ho sentito dire: guarda,   

          la suocera è arrivata dopu mezza giornata…che razza di suocera, forse sono

          Gatta e Cagnola…(Mim. la calma) e vostra moglie che l’accarezzava, tua figlia

          Santina che ci dava coraggio, quel cetriolo di mio figlio che ci teneva la mano e

          io che tenevo la candela, sembravo una estranea, tuo figlia gli ha messo la

          gonnella (gli fa cadere di nuovo il cappello,cerca di pettinarsi ma Pina per la

          rabbia gli tiene il braccio)

Pip.   (adirato) Comare lasciatemi questo braccio, mi fate fare questi quattro fila di

         capelli… (si sente bussare, entra Annicchia)

Ann.   Bongiorno…(Mimmo e Pippinu si seccano) Peppinu che dice Angelica,

          ancora dolori non ne ha?! Spero tanto che appena gli vengono a mia

          comare stavolta l’avvisate in tempo…

Mim.  Sicuramente lo saprai prima tu che noia nautri!

Pip.     Vero è!

Ann.    Che siete spiritosi…Che hai Pina.

Mim.    Io e Peppino arriviamo all’ospedale, tu pensa bene quello chevuoi fare.

Pin.     Io non penso e non vaido in nessun posto.

Pip.     Si tratta della felicità dei ragazzi, non possiamo fare ridere le persone.

Ann.   Veramente le persone è da un po’ che non ridono più, altrimenti io l’avrei

           saputo subito…  

        

Mim.  Questo è vero! Peppino andiamo và…(mentre escono)

Pip.    Sà tutti i cacchi! Oh! Annicchia, sei davvero un’annicchia (escono)

          

S C E N A  IX°

        (Pina, Annicchia, Gianni, Francesco, figlio della Signora Ficuzza)

Ann.   Ma che il fatto comare!     

Pin.    Annicchia è venuto perchè scudo lui dobbiamo aggiustari sta baracca…

Ann.   La baracca? Si sono affittati una baracca e  vogliono pure i soldi da voi per

          aggiustarla…ma come non si vergognano, hanno la faccia di pala…

        

Pin.   Certe volte tu sei nell’aria, quessta  s i t u a z i o n e  che si è venuta a creare.

          Menumale che tu mi sei testimone, altrimenti potevano pensare tutti che la

          cattiva sono io… Angelica che vuoi mangiare…(imitandola) “pasta col

          pomodoro”

        

Ann.  E tu scappavi  e la preparavi.

Pin.   Angelica stasera che voi fatto  “un Po’ di latte”

Ann.   E tu scappavi lo so…

Pin.    Angelica li togli queste tazze di mezzu?  “Va bene mamma”

Ann.   E tu li lavavi e stancavi perchè lei… non li levava mai nente, io vedevo tutto…

Pin.   Angelica che facciamo domani… “vorrei un pollo mamma”

Ann.   E tu scappavi e lo compravi…

Pin.    Ma dentro la mia casa polli non ne entrano più.

Ann.  Comare a proposito di polli, da quanto vi hanno portato sfurtuna a voi,

         la signora Ficuzza vende poco e niente, e il bambino Francesco è più

          scaltro delle madre certuni dicono che per mangiare gli dà cose fatte di maghi

          per farli ingrassare meglio!...

Pin.    Per questo portano sfortuna! Dannata lei i suo polli le sue galline e tutti…

Ann.   Io a tutti l’ho raccontato quello che è succcesso a te e nessuno ci va più!

          (bussano, è Francesco Ficuzza, commerciante di polli, molto arrabbiata)

Pin.    Chi è!

Fra.    (da dietro la porta) Sono Francesco Ficuzza, (o la signora Ficuzza sarebbe

            meglio) vorrei parlare un poco…

Ann.  (accanto a Pina) Mamma mia parlavamo del diavolou e spuntano le corna,

          speriamo che non ha il forchettone!…

Pin.    Speriamo che non ha polli!..  che vuoi Francesco sono in bagno..

Fra.    Si asciughi e mi apra…

Pin.   Ma è urgente?

Fra.   Urgentissimo…

Ann.   Mi pare strana questa visita…(Pina  apre)

Pin.    Prego…prego…

Fra.    Io non prego mai invece….

Ann.   (verso il pubblico) Certo i maghi non pregano mai!

Pin.   Che vuoi, che desideri…

Fra.    Io sono venuto per farmi pagare i danni…

Pin.    Danni?!…

Fra.    Si i danni, e sono assai… vedete che la bocca per mangiare e per mettere

            Dicerie in giro, l’abbiamo tutti allo stesso modo…

Ann.   Parla…spicciati…

Fra.    Fate silenzio voi, altrimenti pagate metà di danni…

Ann.   Io non c’entro!

Pin.    Ma insomma che volete perchè ho tante cose fare (adirata)

Fra.   Quà se c’è uuno che deve gridare sono io, perchè è da quando avete litigato con  

          vostra nuora non veni quasi nessuno, a me il litigio non m’interessa, i polli non

           hanno colpa, i polli mangiano sempre cosi buone, più buone di vostra nuora,

           siamo nel duemila e devo sentire certe cose…chissà cosa ddte da mangiare a

  vostra nuora!

Pin.   Mia nuora ha mangiato sempre bene quà dentro.

Fra.   A me mi pare che ha ragione sua nuora, ma ho capito che siete una vipera

          e una mala suocera (incavolata nera)

Ann.  Calmati Franco, sempri un pettegolo!

Fra.   (le và incontro piano piano e Ann. indietreggia fino a sedersi sul divano)                    

          Ma voi che mi rappresentate chi siete tutte le forme avete tranne quella di una  

          femmina ( Annicchia si rannicchia spaventata) A me dovete pagare i danni

          questo fatto dei polli è uscito dalla vostra bocca…

Pin.    Da noii? Ma che statei dicendo, ora finiscila (entra Gianni)

Gia.   Ma chi succede…

Ann.  Forse devo comprare polli per sei mesi…

Fra.    Tu sei un ragazzo d’oro, però mi devi scusare, avevo una cosa quà e

            Me la dovevo togliere…

Gia.   Francesco di a tua madre, che poi passso personalmente e rimediamo…

Fra.   Certo, perchè i danni sono assai…(prima di uscire) Ah! Gianni portala   

         a  Lourdes a tua madre e falla benedire cosi non dice più dicerie! (esce)

S C E N A  X°

                    (Gianni, Pina, Annicchia, Carmelo, Santina)

Pin.    Tutta colpa tua e di tua moglie…

Ann.  Che c’entra lui, solo quella svergognata di sua moglie!

Pin.    Da quanto ve ne siete andati, mi stannu svergognando tutti.

Gia.   Mamma calmati, non fare cosi, Angelicanon ce l’ha con te.

Ann.   Vero! Allora pensi che vuole venire di nuovo quà?

Pin.    Ma chi lo doveve dire che doveva capitarmi questa sciagura, suocera come  

           me ce ne sono poche e niente.

Ann.   Anzi  suocera come te non  ne esistono…

Gia.    Mamma per favore, non fare l’isterica, vestiti e vieni con me in ospedale.

Pin.     Ospedale? Annicchia hab sentito?..

Ann.    Ho sentito…sentito… (le fa cenno di non andare)

Pin.     Io di quà dentro non mi muovo e non vengo manco quando nasce.

Ann.   Se ti avvisanu in tempo!

Gia.    Per favore signora Annicchia (bussano, Gianni  và ad  aprire, è Carmelo)

Car.   Annicchia è da mezzora che sono affacciato…la signora Concettina è passata

           però stavolta era da sola…

Ann.   E poi chi è passato…

Car.   La signora Piccolo, poi il dottore che pè entrato dalla signora

          Maniscalco…

Ann.   (pensierosa) Dalla  signora Maniscalco, chissà che è malato, forse sua figlia...

Car.   Ma non puoi venire tu, io mi sono stancato.

Ann.   Per ora non posso, perchè abbiamo discussioni importanti, vai e stai

          affacciato fino a che non vengo io…e non ti fare scappare niente.

Car.   Vai spicciati…non me lo dici stavolta? (ride)

Ann.   Vai, spicciati…(Carmelo prima di uscire saluta sempre con quel:ciao)

           Quando lo lascio affacciato gli scappa sempre qualche cosa…

Gia.    Mamma, senti, io capiscio che ci possono essere incomprensioni, nascono

          fra moglie e marito certi discussioni e non vuoi che succedono fra suocera e

            nuora?

Pin.    Io non ero una suocera…

Ann.   Una mamma…una mamma…

Gia.    Se si sbaglia si deve cercare di non sbagliare più.

Ann.   Gianni a me non m’interessa ma tua suocera e tua cognata hanno sbagliato.

          (si sente bussare, è di nuovo Carmelo)

Car.   Annicchia tua sorella al telefonu, ti vuole subito…

Ann.  Quanto vado, Pina poi vengo e mi racconti tuttoi…Gianni a me non

          m’interessa, ma stai attento…(esce col marito)  

Gia.   (abbracciandola) Mamma, perché no togliamo l’occasione…

Pin.   Non mi convinci né tu e né tuo padre, manco se nascesse quà dentro e la

         chiamate Pina mi calo..

Ang.  Peccato, Angelica aveva detto che se  nasce  femmina il nome è Pina.

Gia.   (stringendola forte) Mamma proviamoci, fallo per me…ti prego…

Pin.   (si commuove) Piccolo mio, lo sai quanto ti voglio bene…

Gia.   Basta che questo parto fila liscio, vveniamo a stare quà, me l’ha detto Angelica.

Pin.   (Si riprende) Bravo a mamma, cosi risparmiate l’affitto, lo sai che il bambino

          anzi la bambina…ha tanto bisogno, e le spese sono tante (bussano, entra

           Santina)

San.   Ciao Gianni…Signora (fredda verso Pina) stò venendo dall’ospedale,

          I medici si sono sbagliati, ancora ci vogliono dieci giorni e forse più

          prima che nasce, Angelica vuole uscire non si sente di stare ancora là.

Gia.    Chi c’è per ora là…

San.   (dando una frecciata Pina) Tutti…tutti là sono, non manca nessuno!

Pin.    (verso il pubblico) Solo io manco!

San.    Io stò andando là, se vuoi la porto io e puo stare un paio di giorni a casa mia.

Gia.   No, Angelica aveva detto che vuole stare quà dentro.

San.   Qu!..Sicuro?

Pin.    Sicuro…sicuro…(Santina esce)

Gia.   Mamma allora possiamo venire…

Pin.   Vai a prenderla prima che le fanno cambiare idea…

Gia.   Mamma ti voglio bene (abbracciandola forte) vado…

S C E N A  XI°

                         (Gianni, Pina, Pippinu, Concetta, Mimmu)

Pin.  Vai, vai, però dentro la mia casa quando non ci sono io tua suocera e tua

         cognata  non devono venire altrimenti la riempino sempre di cose cattive…

Gia.   Non ti preoccupare, ciao (sta per uscire e ritorna) Mamma quà dentro

         possimo essere cento, ma quando c’è il buon senso litigi non ce ne sono e

         stai bella sorridente. (esce)

Pin.    Quando c’è  buon senso, ma quando ci sono polli sempre litigi ci sono.

          Per i figli si fanno tanti sacrifici, quello che è stato è statoù, speriamo che

          risolviamo, poi pensiamo al fatto dei polli, quando penso che vuole pagati i

          danni!… a mia comare Sara non la sopporto (facendole il tremolio)

          speriamo che nasce femmina a la faccia di tutti (entrano Pipp. e Mim.)

        

Pip.    Auguri…auguri…

Mim.  Sei fortunata…

Pin.    Allora… (Mim. e Pip. ripetono: fimmina…fimmina..fimmina)

Pip.    Mia  figlia ha detto: basta che questo parto è a posto le mettiamo Giuseppina…

Pin.    E la chiamiamo Pina (saltellando)

Mim.   Abbiamo incontrato Gianni, a momenti arrivavano.

Pin.    Vostra moglie che ha detto.

Pip.    E’ in macchina, fuori che aspetta, le sembra male entrarei, ora io vado

         a fare un po’ di spesa e appena veniamo con mia moglie vi vogliamo vedere

          abbraccaiti forte forte…

          

Mim.   Come due innamorati (ridendo)

Pip.    Ora vaiu asinò poi si fa tardi. (esce)

Pin.    (saltella) A la facciazza di tutti!

Mim.   Sei contenta ora? Basta che c’è la pace.

Pin.     Mimmo ma ha deciso lei di venire quà?

Mim.    Lei…lei, e ti chiamava mamma…

Pin.     (contenta) Ancora mamma mi chiama?

Mim.   E ti deve chiamare papà?

Pin.     Che le possiamo fare per regalo? Che dici una culla?

Mim.   Veramente comare Sara ha detto che la vuole fare lei.

Pin.    La culla tocca a noi, da parte del mashio…perciò la culla! Poi qualche

         altra cosetta e speriamo che  restano per sempre quà…( poi triste e stanca) Sai

         noi ci stiamo facendo vvecchietti, figle femmine non ne abbiamo, almeno

         abbiamo una nuora e la nipote chi ci possono aiutare…

Mim.  Ma aiutare di che?..

Pin.    Come di che!.. Di pulire, di lavare, preparare, ci sono tante cose de fare...

        

Mim.   Si ma non parlare di queste cose per ora…(bussano, entra Cuncetta) 

 

Con.   (come un capitano) Perciò ci sono state discussioni e io non sò niente…

Mim.   (verso il pubblico) Pure le ci voleva…

Con.    Guarda come sei combinata in faccia, non ti prendere di collera che muori

            prima di tuo marito… (Mimmo si tocca… o fa il gesto delle corna)

Pin.     Anzi per ora oru sugnu a soru O  r  o !..

Mim.   Prima era argento!

Pin.     Stò aspettando Angelica…

Con.   Un’ altra volta?!

Mim.   Ma tu come lo sai che ci sono state discussioni.

Con.    Se non era per Annicchia non sapevo niente…sorella tu ormai sei grande, non

           puoi pensare di lavare, stirare, pulire per gli altri…se vuole stare quà parlaci

            chiaro e falla muovere, lavorare che il movimento non  fatto morire mai

            nessuno.(entra Carmelo)

S C E N A  XII°

               (Mimmo, Carmelo, Concetta, Pina, Gianni, Angelica)

Car.   Mimmo mia moglie è qua?..

Mim.   Mi pare strano che non c’è!

Con.   Dalla signora Sara stava andando…

Pin.    In quella specie della mia cuonsuocerai? (Concetta annuisce)

Mim.   Vuole sentiri quello che le dice lei e poi viene quà a riferire…

Car.   Sicuru là e? Perchè a me che veniva quà…

Mim.   Appena arriva mia e nuora spunta quà…

Car.    Me nne vado alla finestra, altrimenti poi se non le racconto tutto s’incazza e

           quando s’incazza  me la faccio addosso (esce con il solito ciao)

Con.   Stanotte ho fatto nottata, mi volevo riposare ora, ma appena ho saputo questo

           fattu mi  è venuta una cosa quà dentro…

Mim.   Hai mangiato pesante…

Con.   Ma quale pesante, un pollo ho mangiato…

Pin.    (salta dal divano anche Mimmo rimane stupito)

Mim.   (verso il pubblico)  Sti polli fanno vero danno!…

Con.   Pina ora vado a fare la spesa, cosi quando vengono mangiamo  tutti assieme,

           mi pare male venire con le mani vuote, mio nipote Gianni si merita questo e

           altro.

Mim.   Sta mettendo sentimenti…ma ti sei invitata da sola?

Con.   Sei proprio un broccolone…più tardi vengo. (esce)

Pin.    Mimmo ma siamo sicuri che è stata di sua spontanea volontà a venire?

Mim.   Ancora!  Mi  ha dettoi: papà voglio stare un po’ con la mamma…

Pin.     Un po’? Forse vuole cominciare con un po’, una volta che è qua la faccio

           restare…con tutti questi lavori che ci sono in questa casa!

Mim.   Basta ca ti comporti leggera ti faccio vederei che fila tutto liscio.

           (si sentono rumori da fuori)

Pin.     Zitto stanno arrivando (entrano Angelica col pancione mentre

           Gianni tiene il porta enfant, poi l’appoggia sul tavolo)

Ang.    Ciao mamma… e scusa…

Pin.     Figlia bellissima (si abbracciano)

Ang.   Io non penso di avere fatto cose gravi…

Pin.    E tu per questo sbagli, perchè non pensi, pensa di più che sbagli di meno.

Mim.   Basta con le chiaccherei…ora ti coirchi sopra…

Gia.    No papà, si riposa quà nel divano.

Ang.   Si, mi metto nel divano (si distente aiutata un po’ da tutti)

Pin.    (vedendo il porta enfant si rallegra) Mamma mia che senso mi fa, non vedo

          l’ora che nasce questa nipotina… (mentre Angelica si lementa per i dolori)

Pin.    (premurosa scappa) Che c’è Angelica! (tutti e tre abbassati verso di lei)

Ang.    Mi ha dato una pedata…  (poi tutti e tre contemporaneamente si alzano

           ed esclamano: ah!…vedi tu…

Pin.     Mamma mia sarà birbantella…

Gia.     Come sua nonna… (Mim. in quel momento guarda dentroqualcosa)

Mim.   Pina ma ciliegie ce ne sono?

Pin.    Che ti cascassero tutti i capelli, esci e vai  a trovarli subito che a mia nipote

          la voglio senza difetti…

 Gia.   A queste cose non ci fa caso Angelica, in questi mesi ha sentito nominare tante

            Di quelle cose...sono tutte fesserie.  (Angelica annuisce )   

Pin.    Mamma mia tante cosi ha sentito? Speriamo che non nasce piena di stampe…

          Mimmo ma tu ancora quà ssi, corri vai a trovarli…

Gia.    Aspetta papà, vengo pure io facciamo la spisa e mangiamo tutti assieme

          oggi grande festa…

Pin.    Dai spicciativi ( prendendoli per le spalle li accompagna alla porta,quando

          Angelica si lamenta, tutti e tre girano di corsa e abbasati  dicono insieme):

Tutti.  Che c’è…

Ang.    Mi ha dato un’altra pedata. (tutti e tre alzandosi rispondono:) Un’altra volta!

                (escono)

S C E N A XIII°

                          (Angelica, Pina, Gianni, Mimmu)

Pin.    Hai ancora dolori?

Ang.   In questo momento no.

Pin.    Mi raccomando, non ti buttare a peso morto, perchè è peggio, devi muoverti…

Ang.   Ma il ginecologo mmi ha dettoi che no posso fare strapazzi…

Pin.    Uh!.. sono esagerati, io in tutti i novi mesi spolverava, stirava, uscivo per la

          spesa, il movimento ci vuole…

 

Ang.   (per sviare) Mamma abbiamo po’ di debiti, Gianni non volva dire niente.

Pin.    Ve lo dicevo io, l’affitto rompe le gambei, voi avete fatto di testa vostra…

          comunque non ci pensare basta che restatei quà, risolviamo tutto…

 

Ang.   Forse ora vengono mia madre e mia sorella…

Pin.    Va bene, mangiamo tutti assieme, quando siamo tante donne, una fa una

            cosa, l’altra fa un’altra cosa e ci  spicciamo. Ora mentre vado sopra a

          a sistimare qualcosa, ti alzi e sistemi queste cose che hai portato dall’ospedale

           (Pina và)

Ang.   (prova ad alzarsi facendo scena per un poco) Mamma mia comu mi gira a

           testa, non c’è la faccio, è inutile non mi sento, quello che vuole pensare pensa

          mia suocera, io non mi sento, ( si distende di nuovo, poi entra Pina seccata)

Pin.    Angelica ancora coricata sei? Io ti ho preparato il letto, ora vengono tuoi e ti

 ti vedono cosi…con tutte queste cose in mezzo ai piedi…

 

Ang.   Mi gira  a testa…

Pin.    Ma se non ti muovi è peggio…

Ang.  Non m’interessa, mi giranu tutte cose…

Pin.   (verso il pubblico) Pure a me cominciano a girari tutti cose! Va bene

          ho capito questa volta li sistemo io (prende tutto mentre sta per andarsene

          Angelica si lamenta per i dolori)

Pin.   (si ferma, seccata) E non ti lamentare che un figlio stai facendo non un asino.

Ang.   (rimasta sola) A me pare che siamo punto e daccapo…(si lamenta per

          i dolori e in quel momento entrano la madre e la sorella con dei polli)

Sar.    Bella mia…

Ang.   Ciao, ma come avete aperto…

Sar.     Abbiamo incontrato Gianni e ci ha dato le chiavi.

 San.    Manco sei arrivata e già sei sola!

Ang.    Mia suocera è sopra…la birbantella mi dà pedate…Santina aiutami

           che mi alzo un poco…(si mette a metà letto)

San.    Vedi che abbiamo portato i polli cosi nessuno puo dire che siamo venuti a

            mani vuote.

       

Ang.   Mi sento troppo stanca…

Sar.    Non fari nenti a mamma…

San.    Ma tua suocera non capisce che fra una decina di giorni devi partoriri?

          (entra Pina)

Pin.    Bongiorno!…(fredda)

          (Sara e Santina rispondono contemporeanamente fredde e girandosi)

Pin.    Mi fa piacere che già ti sei alzata a metà, vuol diri che stai meglio!

San.    Veramente il dottore le ha detto di non fare niente, anzi lei la deve aiutare…

Sar.    Non puo’ fare strapazzi…

Pin.     Ma perchè iole faccio fare lavori furzati?...

Sar.    Manco i minimi sforzi…

Pin.    Io ammiro che mia nuora è venuta di spontanea volontà, io lo faccio per il suo

          bene!

Ang.   Veramente io sono venuta di quante volte me l’ha detto Gianni…

Pin.    (incredula) Ah! Mio figlio è stato? Un’altra volta in giro mi avete preso…senti

           bella, io la cameriera non la posso fare a nessuno…

Sar.   Pina non c’è bisogno di fare cosi. (forte litigio)

San.   Sorella soli…soli dovete stare…

Pin.    Quando venite voi, portate sempre litigi…

          ( Sar. e Sant. assieme) Noi?…

Pin.    Si voi…

          (Sant. e Sar. di nuovo) Noi!?…

Sar.    Ha i sentitoi tua suocera Angelica.

Ang.   Ma veramente mia madre non ha detto niente di male (si alza per prendere

          l’acqua alla madre)

San.   Non ti strapazzare Angelica…

Ang.   Basta ora…basta…ora appena viene Gianni ce ne andiamo.

Pin.    Non c’è bisogno che aspetti a quello stronzo, te ne puoi andare ora…

Sar.   Cammina a mamma, Santina lascia questi polli che abbiamo portato…

Pin.    I polli ve li portate che sono più indiavolati di voi…

Ang.    Mamma ora hai esagerato, andiamo che non neposso più.

          (escono)

S C E N A  XIV°

     (Pina,Concetta,Annicchia, Gianni, Mimmo, Pippinu e Carmelo)   

Pin.  (isterica) Non ci credevo stavolta, non ci credevo (prende i polli e li butta

            fuori, in quel momento entra Annicchia e Concetta)

Ann.   Che successo Pina…

Pin.    Disonesta, disonesta se ne andata  un’altra volta…

Con.   L’ho vista salire in macchina di sua sorella e che era arzilla…

Pin.    Arzilla… e quando è quà è sempre stanca, poi venngono suoi e comincia

          a muoversi, pure l’acqua a sua madre ha presoi…ma per chi sti sacrifici…

          (entrano Gianni, Mimmo e Peppino  con  una borsa ciascuno di polli )

Gia.    Che succeso, che si senti mali Angelica…dov’è

Pin.    Angelica sta meglio di me…

Ann.   Che vergogna, fare disperare coso a mia comare…

Con.   Fatti rispittare caro nipote…

Pip.    Ma che successo…

Mim.   Dovevamo mangiari tutti assieme invece mi pare che restiamo morti di

            Fame. Le nuore… le nuore più si rispettano più calci danno…

Gia.   Papà tieni questa borsa, vado a vedere per Angelica (esce)

Pip.   Gianni vengo con te…Compare, suocera e nuora dentro una casa a lungo

        non possono stare…

 

Mim.   A lungo?  Quà dentro manco mezzora possono stare…

Pin.     Tu che hai in queste borse…

Mim.   Polli!..

Pin.    (si muove da esaurita) Polli? Dalli ai cani e finiamola con i polli qua

            dentro.  (in quel momento entra Carmelo)

Car.   Annicchia, ha telefonato tua sorella, mi ha detto di dirti che la signora

            Caterina ha litigato con sua nuora e ora cerca casa…

Mim.   (verso il pubblico) E’ proprio vero! Suocera e Nuora dentro la stessa casa

           diventano: Gatta e  Cagnola!…                 (1996)   

                                                           (elaborata da Pietro Maurici e dallo stesso autore)

Tel. autore ( ab. 090/638009)   cell. 3393359882

 ( Rappresentata a Briga Superiore al centro sociale, a Giampilieri Marina dallo stesso gruppo.  Rappresentata dal gruppo Cafè House di Tripi  a Oliveri ed a Tripi. Rappresentata anche  dal gruppo “’U PASSATEMPU” di S. Stefano Briga con la regia dello stesso autore con  grande successo; ripresa sempre con la regia dello stesso autore con il gruppo “I SPASSUSI”  di S. Margherita, facendo alcuni spettacoli come volontariato in  vari luoghi. Rappresentata  al teatro Loreto di Reggio Calabria con la regia dello stesso autore con altrettanto successo;  rappresentata a Siracusa dall’autrice e regista Tatiana Alescio al  teatro Salamandra, con  successo di critica e di  pubblico; a Favara (Ag) dal gruppo Giò 90 San Vito  con grande successo di critica e di pubblico; e da altre compagnie. (Per ogni rappresentazione è necessaria  l’autorizzazione dell’autore e dell’elaboratore)   (Per la sigla inziale e per qualche scena particolare si consiglia di mettere: “A Soggira ca Nora”del cantante calabrese Tripodi)