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SUPER

di Brillanti Fabrizia

(posizione SIAE n. 217287)

Personaggi

Narratore1

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Narratore2

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Vigor

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Pubblicitario

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Regista

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Fotografo

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Speaker

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Libera

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Mino

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Elfo

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Albero

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Fata

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Re

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Principessa

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Dotto

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Vecchio

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Uomo

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Donna

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Tea

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Ragazza

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ATTO UNICO

Scena: sulla destra ci sono due scrivanie: una per la segretaria con due telefoni ed una per il contabile. Il resto della scena è vuoto.

In alcune scene il narratore1 entrerà per commentare la scena e uscirà immediatamente dopo. In una anche il narratore2.

Scena1

Vigor, pubblicitario, fotografo, regista, speaker1e2

[il pubblicitario trascina Vigor al centro della scena e lo piazza lì]

Pubbl.             Su, muoviti che prima ci sono le foto per i cartelloni, poi lo spot pubblicitario.

Vigor              Sì, ma io… (il supereroe avrebbe necessità di andare in bagno, quindi tenta di intervenire più volte, ma resta inascoltato.)

Pubbl.             basta che non c’è tempo!

Vigor              (tentando di obiettare) ma veramente…

Pubbl.             Taci!

[Vigor alza le spalle rassegnato]

Pubbl.             Via con le foto! Foto!

[Entra il fotografo per fare le foto! Vigor assume le pose da body building sollecitato dal pubblicitario e dal fotografo]

Pubbl.             Dai, un po’ più figo però! Lo sguardo un po’ più fiero! I muscoli più in mostra!!!

Fotografo       Più macho! Ora fai la faccia come per dire: “Ti salvo io!”. Ora come per dire: “Sono il più forte del mondo!”. Ora come per dire (tutto d’un fiato) “non temere fanciulla che ti prendo io mentre caschi dal venticinquesimo piano e rischi di sfracellarti e rovinarti quel bel visetto!”

Vigor              Tutto questo con una faccia?

Pubbl.             Zitto e fallo!

[il fotografo finisce di scattare]

Pubbl.             Complimenti! Complimenti vivissimi!

Fotografo       Grazie!

Vigor              (si avvicina) Senti, io…

Pubbl.             Sì, bravo pure tu!

[Il fotografo spinge via Vigor ed esce.]

Pubbl.             Ok! Adesso pronto eh! Andiamo con lo spot!

Vigor              Ma veramente…(tentando di obiettare)

[Entra il regista che, senza neanche ascoltarlo, lo trascina per un braccio, spostandolo per vedere l’angolazione come se sapesse quello che fa, ma alla fine lo riporta praticamente al punto di partenza].

Regista           Lo dicevo io che qui andava benissimo! Bene, cominciamo! Mostra i muscoli, sorridi e sguardo fiero come a dire: (tutto d’un fiato) “gente guardatemi e ragazzette care innamoratevi di me perché uno più figo dove lo trovate che poi se vi guardate bene non siete neanche un granché!”

Vigor              con uno sguardo? Sei parente del fotografo?!? E comunque se potessi un attimino…

Pubbl.             Basta chiacchiere!(al regista) Lo scusi maestro!

Regista           (col ciak in mano) Il supereroe più figo di tutti, prima!

[Vigor, mentre gli speaker parlano, mima gesta da vero eroe e mostra i muscoli]

Speaker1        Ciao gente indifesa e debole di tutto il pianeta! Tranquilli! C’è Vigor con voi

Speaker2        Lui sì che è forte!

Speaker1        Sa sollevare le montagne…

Regista           (arrabbiato) Stooop! Allora: se questo per te è essere forte!!! Devi fare una faccia che esprima più forza, una faccia contrita, e i muscoli più gonfi… ecco: dovresti far gonfiare la vena del collo! Se no, non si capisce che sei forte! Quella non è la faccia di chi sa sollevare le montagne!

Vigor              Va be’, ma io le montagne le so sollevare davvero!

Regista           E chi se ne frega! Lo deve capire il pubblico! Dai, riprendiamo. (prende il ciak in mano) Il supereroe più figo di tutti, seconda!

Speaker1        Ciao gente indifesa e debole di tutto il pianeta! Tranquilli! C’è Vigor con voi!

Speaker2        Lui sì che è forte!

Speaker1        Sa sollevare le montagne,

Speaker2        sostenere un palazzo di 30 piani che sta cadendo,

Speaker1        sa caricarvi sulle spalle e portarvi a lavoro se la vostra macchina non parte, ma anche se parte e semplicemente non volete affrontare il caro-benzina!

Speaker2        Sa risolvere ogni problema perché lui è forte! Lui è Vigor!!!

Speaker1        Per ogni problema chiama Vigor al numero in sovraimpressione!

[ Il regista e il pubblicitario si compiacciono dello spot]

Regista           Va bene, va bene! La ritoccheremo un po’ se no mi fai spazientire!

Pubbl.             Maestro, uno spot eccelso! Lo perdoni, non è alla sua altezza! E’ davvero il migliore lei!

Regista           Ma si figuri! E’ solo il mio lavoro

Pubbl.             No, no, davvero complimenti!

Vigor              (tentando di inserirsi nella discussione) Scusate!

Pubbl.             Sì, che vuoi? Bravo pure tu!

Vigor              No, è che dovrei fare pipì… dov’è la toilette?

Scena 2

Narratore1, Narratore2, Libera, Mino, Vigor

[i narratori entrano uno da destra ed uno da sinistra e iniziano a raccontare la storia]

Narratore1     Quello che avete visto alla ricerca della toilette è il nostro protagonista.

Narratore2     E quella che stiamo per raccontarvi è la sua storia.

Narratore1     Dunque: c’era una volta un supereroe. Egli era bello, simpatico, intelligente, ma soprattutto era forte. Chiunque lo incontrasse, per prima cosa, notava questo: egli era forte.

Narratore2     Nessuno si era mai chiesto da dove venisse tanta forza, quale magia gli avesse donato tale potenza. E lui non si ricordava di un qualche incantesimo che lo avesse reso così forzuto, né di un momento della sua vita in cui forte non lo era stato.

Narratore1     La sua memoria non era certamente pari alla sua forza, ma se la sarebbe ricordata una pozione magica o un rito o una di quelle paroline magiche così divertenti!

Narratore2     Comunque, dicevamo: nessuno gli aveva mai chiesto, né si era chiesto, da dove venisse tanta forza.

Narratore1     In fondo non importava a nessuno del perché. Alle persone importava solo che lui ci fosse, con tutta la sua forza.

Narratore2     Gente astuta e opportunista, poi, aveva capito il suo potenziale e gli aveva costruito intorno tutto un business.

Narratore1     Gente come quella che avete visto e vedrete…

[Si illumina una scrivania, c’è la segretaria. Suona il telefono e lei risponde]

Libera            Buonasera, risponde la segretaria di Vigor, sono Libera in cosa posso esserle utile? Un problema enorme dice? Sì signora, è inutile urlare. Allora: per favore, risponda alle mie domande che devo stabilire un ordine di priorità per l’intervento del nostro supereroe. No signora, non è sufficiente che ci sia un problema! Ognuno ha i suoi problemi! Mi dica il suo così le assegno un codice… (scocciata) come che codice? Rosso, giallo o verde… a che piano abita? E il gatto guarda giù minacciando di gettarsi o con sguardo impaurito più come a dire “salvami”? Allora: codice giallo… Ah! Mi dice che  sta proprio cadendo perché è rimasto attaccato solo con una zampetta… Allora: codice rosso… (pausa) Ops! Troppo tardi! (cancella il caso perché ormai il gatto è caduto) A risentirci signora, speriamo di poterle essere più utili in futuro!

[Mino guarda Libera interrogativo]

Libera            Che c’è? Che vuoi?

Mino               Il telefono? Chi era?

Libera            (passando da indispettita ad isterica) Una missione svanita: la gente non sa nemmeno chiedere aiuto! Ma io mi dico: ma si può perdere tempo così? Intanto non mi ha detto neanche un buonasera…Si può telefonare a qualcuno e non salutare? Poi, non si è presentata...Cioè, uno almeno dice: “Salve, sono Pinca Pallina….” Questa niente! Maleducata come pochi! Le ho detto di rispondere alle domande e lei niente, si faceva prendere dal panico… e chi se ne frega del gatto! Qui noi potevamo mettere in cantiere la novantasettesima missione, mica pizza e fichi!!!

Mino               Ah! (Torna ai suoi conti)

Libera            (borbotta indispettita) certa gente non sa proprio fare... che ci voleva a dirmi che il gatto stava per cadere di sotto e mancava poco! (a Mino) Inutile che le riconti! Sempre 96 sono le missioni compiute… ancora 4 e si vince il premio!

Mino               Sì, vinco il premio, vinco il premio!!! Dovrò fare un discorso? Non si raggiungono mica tutti i giorni le 100 missioni!

Libera            Guarda come ti si scioglie la lingua quando si parla del premio. (vanitosa) Comunque, è vero: siamo proprio bravi! Non si è mai saputo di qualcuno che sia arrivato vicino alle 100 missioni!

[suona il telefono]

Libera            (al telefono) Buonasera, risponde la segretaria di Vigor, sono Libera, in cosa posso esserle utile? Ah ah! Ah ah! Un elfo mi dice? (tutta presa dalla voce suadente dell’interlocutore) Ma che bella voce! Ma com’è galante! Oh! Non mi dica!!! Minaccia di sostituire le querce secolari con ficus Benjamin nani a causa del suo complesso di inferiorità? Certo, è una cosa gravissima! Manderemo subito il nostro supereroe… (vantandosi) Lo sa che noi siamo i migliori, sì? Ha fatto bene a chiamarci! (Svenevole e svampita) Certo che lei ha proprio una bella voce!

[arriva Vigor trafelato e si appoggia alla scrivania di Libera]

Libera            (Attaccandogli un post-it in fronte) Qui c’è la missione, corri! (lo spinge fuori dalla scena) Ah! Scusa, sono pessima! Hai fatto lo spot? Come è andato?

[Vigor annuisce convinto che Libera sia veramente interessata]

Libera            E il pubblicitario quando ci porta l’assegno?

Vigor              Domani!

[Narratore1 entra]

Libera            Ok! Va’ pure! (lo spinge di nuovo fuori)

Narratore1     Povero Vigor!(esce)

Libera            (al telefono sempre svenevole) Sì, certo che arriva subito Vigor, ci mancherebbe per un uomo fantastico come lei, questo e altro! (scocciata e disgustata) Ah! Come non è un uomo? E’ cosa: un troll? (riattacca, poi borbotta) Dove saranno quei bei giovanotti di una volta?!?

Mino               (sarcastico) saranno invecchiati come te!

[Libera lo guarda scocciata. Buio]

Scena 3

Vigor, Elfo, Albero (v.f.c), Libera, Mino

[L’elfo è al centro del palco con un’accetta in mano e l’aria minacciosa. Vigor entra in scena di corsa e, appena fermatosi, ha il fiato corto]

Vigor              (fiero, ancora con un pochino di fiatone) Eccomi, sono Vigor il supereroe, sono venuto per far trionfare la giustizia e per aiutare chiunque ne abbia bisogno! Tu devi essere il malvagio elfo che minaccia la foresta!

Elfo                 (sarcastico) Ma no, cosa te lo fa pensare: il fatto che abbia un’accetta in mano o che sia l’unico elfo nei paraggi?

Vigor              (rilassandosi) Sì, lo so che è troppo pomposa come entrata, ma non me le lasciano scrivere da solo le battute!  Io avrei preferito un “che succede amico?”

Elfo                 Dai, allora rifalla!

Vigor              (entusiasta) Che succede amico?

Elfo                 (già vicino alle lacrime) Molto meglio! Così è proprio carina!

Vigor              adesso che ti succede?

Elfo                 Mi sei simpatico e nessuno mi è mai simpatico!

Vigor              Dai, anche a me sei simpatico, ma perché adesso ti metti a piangere? (quasi sul punto di piangere anche lui)

Elfo                 E tu?

Vigor              Boh!

Elfo                 Non te lo puoi immaginare tu che vitaccia che faccio: vivo solo nella foresta perché con i tagli del personale c’hanno lasciato solo me qui, gli alberi mi prendono in giro perché, nonostante sia più vecchio di alcuni di loro, sono il più basso…

Vigor              Povero elfo, mi dispiace! Però tu puoi muoverti e loro no!

Elfo                 Lo so, infatti, quando giocavamo a “nascondino” o “un, due, tre stella” vincevo sempre io. Poi non c’hanno più voluto giocare… ormai si gioca solo alle belle statuine e indovina un po’ chi vince… (scoraggiato) io a un certo punto mi stufo! Beato te che sei così forte! A te, sicuramente, non ti prende in giro nessuno!

Vigor              No, infatti! (fiero, ma a fine battuta si rattrista perché gli balena un pensiero, ma l’elfo non ci fa caso)

Albero            (v.f.c.) Eleonoro Lavinio Flavio Ortenzio, vieni a giocare a indovina chi? Eleonoro Lavinio Flavio Ortenzio, vieni?

Elfo                 (a Vigor) che ti guardi? Eleonoro Lavinio Flavio Ortenzio! E’ il mio nome! Per cosa pensavi che stesse Elfo per Ero Lieto Fino Oggi? O per Ero Lento Forse Ozioso? O ancora…

Vigor              Non fa niente! Va bene se ti chiamo Elfo?

Elfo                 Sì, va bene!

Albero            Allora vieni?

Elfo                 Ciao cocco! (all’albero, fuori scena) Vengo, però a “Indovina chi” non ci gioco! E quando indovino? Ha le foglie verdi? Sì! Ha il tronco marrone? Sì! Poi, arrivate voi, chiedete: ha le gambe, ha le orecchie, ha gli occhi e chissà quanto ci vuole a capire che sono io!?! (esce di scena)

[si accendono le luci sulle scrivanie, Libera è impegnata al telefono e, nell’altro telefono, compone un numero al telefono e squilla il cellulare di Vigor]

Vigor              Pronto!

Libera            Hai fatto?

Vigor              Sì.

Libera            (a Mino) Segna la novantasettesima!

Mino               Mmmh! (Facendo un cenno di assenso con la testa)

Libera            (al telefono) Allora, dunque: c’è una povera fata che s’è persa la bacchetta, devi correre ad aiutarla a ritrovarla!

Vigor              Cercare una bacchetta? Non ci sono problemi più urgenti…

Libera            Assolutamente no! (guarda il pubblico come per smentirsi, poi, all’altro telefono) Però, poi, riavuta la bacchetta, me lo trovi un principe da sposare? Sì, va bene anche un celeste chiaro! (a Vigor) Allora: adesso, attraversa il bosco, guada il fiume, scala tre montagne. Non la prima, non la seconda, ma sulla terza trovi un sentiero… occhio che è un po’ ripido! Dopo il secondo strapiombo sulla destra e c’è una casetta. Sta lì la fatina! Sbrigati! Sbrigati!

[Vigor esce di scena di corsa]

Scena 4

Vigor, Fata

[La fata si sta mettendo lo smalto alle unghie. Vigor entra di corsa, ha un gran fiatone, inciampa sul tappetino e cade. Nel rialzarsi vede a terra la bacchetta e si arrabbia, ma subito riprende la calma]

Vigor              (trattenendo la rabbia a stento) E’ per caso questa la bacchetta che hai perso?

Fata                (ridacchiando tranquilla) Uh! Eccola! Chissà dove ho la testa?

Vigor              non potevi cercartela prima di chiamarmi?

Fata                (noncurante) mamma mia quante storie! Non c’avevo fatto caso… mi era sfuggito! Con tutto quello che ho da fare!

Vigor              (trattenendosi ancor più a fatica) e che cosa hai da fare, di grazia?

Fata                (quasi stizzita) stasera c’è “miss fata” e mi devo ancora truccare, vestire… e pensa che ancora lo smalto non è asciutto!

[Narratore1 entra]

Vigor              (sbottando) e chi se ne frega dello smalto! Ho scalato le montagne, guadato il fiume, superato lo strapiombo, solo per cercare una bacchetta che stava sotto il tuo naso…

Fata                (noncurante) chi te l’ha fatto fare? La seggiovia arriva proprio qua dietro!

Narratore1     Povero Vigor!(esce)

[Vigor grida per la rabbia]

Scena 5

Libera, Re, Mino, Vigor

[Si illuminano le scrivanie]

 Libera           (al re al telefono) certo, come le ho già detto, sta tornando, poi sarà subito da lei… come no? Per lei questo ed altro…glielo troviamo un marito a sua figlia, così, sistemata la figliola, anche lei, sire, potrà pensare alla sua vita, come dire, sentimentale… (tentando di essere seducente) sa, il mondo è pieno di splendide donne pronte a dividere la vita con un uomo così affascinante e, me lo lasci dire, sexy…

Re                   ma come fa a dirlo?

Libera            siamo in videochiamata

Re                   non mi ero accorto, ah ah! (guarda il telefono e la voce si gela) ah! Aspetto il supereroe allora, eh! Buona serata! (chiude frettolosamente)

Libera            Ma cosa sarà successo?

Mino               (lapidario) t’ha vista!

[Libera ci resta male. Vigor entra nella stanza visibilmente arrabbiato e affaticato]

Vigor              (tentando una rimostranza) mi hai fatto arrivare fino a lassù e quella la bacchetta ce l’aveva sotto il naso…

Libera            (disinteressata della rabbia di Vigor) la possiamo considerare comunque missione compiuta! ( a Mino) E siamo a 98! L’hai scritto? (A Vigor, attaccandogli distrattamente il post-it in fronte e spingendolo fuori) Via con la 99!

[Libera torna seduta alla sua scrivania, Mino è immerso nei suoi conti e Vigor, amareggiato se ne va]

Scena 6

Re, principessa, Vigor

[La principessa ha delle forbici in mano e uno sguardo minaccioso]

Re                   Non farlo, ti prego figlia mia!

Principessa     Sì

Re                   (preoccupato) no!

Principessa     (decisa) Sì!

Re                   (molto preoccupato) no!

Principessa     (decisissima ed eccitata) Sì!

Re                   (terrorizzato)   No!

Principessa     (riprendendo un tono calmo e fermo) Senti papà, i capelli me li taglio e basta!

Re                   Ma poi ti si vede la faccia, figlia mia!

Principessa     (ironica) capisco il dramma, ma ho deciso e basta!

Re                   Se sei sicura di voler far questo al tuo papà che ti vuole tanto bene… (piagnucola)

Principessa     (in tono di rimprovero al papà melodrammatico) Papà! Hai finito?

Re                   (ritorna in sé) Sì.

Vigor              (entrando tutto affannato) Eccomi qui, dov’è la dolce fanciulla in pericolo?

Re                   Giusto in tempo! Stava per… tagliarsi i capelli!

Vigor              E quindi? Ci doveva essere un drago a minacciarla… o così mi aveva detto quell’impostora della mia segretaria e invece… (guarda bene il re) e invece lei è un buon partito, pure caruccio, e Libera vuole trovar marito! Uff! Mi sono fatto pure una corsa!

Re                   A proposito di trovar marito, noi avremmo chiamato per quello… Lei, signor supereroe è single?

Principessa    Papà, è un po’ troppo muscoloso, a me piace il tipo intellettuale!

Re                   (alla figlia) Sta zitta, io non farei troppo la difficile e poi, magari, è pure intellettuale! (a Vigor) La prego, si accomodi! Gradisce qualcosa?

Vigor              (sedendosi) magari un bicchier d’acqua per riprendermi un po’…

[il re versa un bicchiere d’acqua a Vigor]

Re                   Ma mi dica: cosa fa nella vita oltre al supereroe?

Vigor              Niente! Sono un supereroe a tempo pieno! C’è sempre qualcuno in difficoltà e come dirgli di no?

Re                   Mmmmhhh!

Vigor              (quasi intimorito ) Non mi guardi così! Non sarei un buon marito per sua figlia, non ci sarei mai in casa…

Re                   Una ragione in più! Non si accorgerebbe delle sue, come dire, imperfezioni… difettucci!

Vigor              Ma io non mi sono accorto di niente!

Re                   (entusiasta) perfetto, è deciso!

Vigor              Ma che deciso e deciso, mi scusi, ma vado!

[scappa via di corsa, inciampa e resta a terra]

Scena 7

Libera, Mino, Vigor, Dotto, Narratore1

[sono illuminate le scrivanie]

Libera            (a Mino) Novantanove! Novantanove!!! Proprio dopo la novantanovesima missione si doveva far venire un coccolone…ma insomma! Non è educazione fare così! E adesso? Noi come facciamo? Non pensa che noi c’avevamo fatto la bocca alla centesima missione?!? (Mino emette dei monosillabi) Che egoista! E il premio? Già mi ero comprata un vestito nuovo! Veda di rimettersi presto perché, tempo un mese e non è più stagione per metterlo quel vestito!

[Si spengono le luci sulle scrivanie e si illumina l’altra parte del palco dove c’è la scrivania del dottor Dotto (anziano luminare piuttosto flemmatico), da un lato della scrivania il dottore e dall’altro Vigor preoccupato]

Vigor              Dunque dottore; cos’ho?

[Il dottore consulta le carte molto lentamente, facendo lunghi sospiri. Vigor cerca di sbirciare le carte; Dotto se ne accorge e le tira indietro]

Vigor              Non mi faccia stare in ansia, dottor Dotto, la prego: cos’ho?

Dotto              Caro signor Vigor, cosa vuole che le dica? Qui le carte parlano chiaro: lei ha spesso il fiatone, l’affanno, le fanno male le gambe…

Vigor              Eh sì, dottore! Quindi?

Dotto              Eh!

Vigor              Eh?

Dotto              Eh!

Vigor              Eh? Me lo dice o no?

Dotto              (serio, quasi solenne) Signor Vigor, non so davvero come dirglielo… lei… lei… lei è (scandendo bene) stanco!

[Vigor ha un’aria terrorizzata, si alza visibilmente agitato e inizia a girare per la stanza]

Vigor              No! Non ci posso credere! Stanco, sono stanco! Suona così male! Deve essere una cosa terribile! Io, il più forte del mondo! Come è possibile?

Dotto              Dovrebbe essere una cosa temporanea! Basterà un po’ di riposo!

Vigor              E intanto, il mondo come farà senza di me?

Dotto              Capisco la sua preoccupazione, ma il mondo dovrà fare a meno di lei! Certo, un supereroe come lei deve sentirsi una grande responsabilità sulle spalle! Di cosa si è occupato recentemente?

[Narratore1 entra]

Vigor              Recentemente… Beh! (quasi imbarazzato) veramente, le ultime missioni sono state… un elfo annoiato, una fata frivola e una principessa zitella… effettivamente non è un granché! Ma nella mia vita, ho fatto di meglio!

Narratore1     Povero Vigor! (esce)

Scena 8

Libera, Mino, Vigor

[suona il telefono]

Libera            (preoccupata, a Mino) Chi sarà? Che gli dico? (al telefono, tentennante) Buonasera, risponde la segretaria di Vigor, sono Libera in cosa posso esserle utile? Purtroppo il nostro supereroe è in ferie, ma se ha bisogno di qualcosa può parlare con me… (svenevole) sa che ha proprio una bella voce? (riagganciano) Pronto? Pronto? (riagganciando, a Mino) Hanno chiuso!

[Mino alza le spalle e si rimette tristemente a fare i conti]

Mino               novantasette, novantotto, novantanove… sono sempre novantanove!!!

[Libera lo guarda compassionevole. Entra Vigor; Libera e Mino gli si buttano addosso, quasi travolgendolo]

Libera            (parla a ruota senza che Vigor possa rispondere) Come stai caro? Il medico ti ha dato sicuramente delle medicine efficaci e tu ti senti meglio, non è vero? Eh?(supplichevole) E’ così vero? (tendente all’isterismo) Vero? Vero? Vero? Non parli? Perché non parli? Fammi vedere la carta del dottore! (gliela strappa di mano e legge) Nooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Non è possibile! Non può essere così grave! Qui dice che sei stanco! E che quindi ti devi riposare! E a noi non ci pensi? Come facciamo? E il mondo come farà senza di te?

Mino               (piagnucolante) e il premio?

Vigor              (mortificato) l’ha detto il dottore!

Libera            Allora tu adesso ti siedi, ti riposi e ricominciamo al più presto, ok? (lo fa sedere) Hai bisogno di qualcosa? Allora tu adesso ti devi riposare, eh! Riposati!

[suona il telefono e Libera corre a rispondere]

Libera            (al telefono, col fiatone) Buonasera, risponde la segretaria di Vigor, sono Libera in cosa posso esserle utile? (speranzosa, a Vigor) Ti sei riposato? [lui fa cenno di no con la testa] (delusa) Mi dispiace, ma il supereroe è in ferie; gli lascio un appunto. (arrabbiata) No, non è vero che è stanco, è una calunnia! Guardi è inutile che mi fa questa bella voce vellutata (svenevole) e sensuale… (riattacca)

[suona il telefono]

Libera            (al telefono) Buonasera, risponde la segretaria di Vigor, sono Libera in cosa posso esserle utile? (ancora speranzosa, a Vigor) Ti sei riposato? [lui fa cenno di no con la testa, scocciato] (delusa) Mi dispiace, ma il supereroe è in ferie; gli lascio un appunto. (riagganciando, a Vigor) Senti, io capisco che ti devi riposare, ma svelto perché io non ce la faccio più! Sono due giorni che chiama gente disperata veramente, che ha problemi seri come, ad esempio, poveri uomini, con voci suadenti, con problemi enormi che tu neanche te li puoi immaginare: uno ha la figlia… con i baffi; un altro…

Mino               E chi se ne frega della figlia dell’amico tuo con i baffi… basta una missione qualsiasi! La centesima! Vigor mio! Non ti stuzzica?

Vigor              Sono stanco, lasciatemi stare! Il dottor Dotto ha detto..

Mino               Ma lascia stare quel dottore… lui che ne sa? (Vigor inizialmente li ascolta)

Libera            Ci sono questioni importanti! Lui che ne sa quanta gente chiama per te ogni giorno! Quanto bisogno hanno gli altri!

Mino               Quanto bisogno abbiamo noi! Un piccolo aiuto, dai Vigor. UNO solo! UNA missione sola... piccola! (Vigor smette di ascoltarli)

Libera            Infatti, una sola non può farti male!

Vigor              Vado al parco! Il dottor Dotto mi ha detto di passare lì molto tempo perché dice che è un posto rilassante. (esce)

[Libera è indispettita e Mino depresso, tornano alle loro scrivanie]

Scena 9

Vigor, Vecchio, Uomo, Donna, Tea, Voce

[Vigor arriva al parco. Sullo sfondo ci sono degli alberi e due statue: un uomo e una donna che si guardano e si tengono le mani. Al centro una panchina su cui è seduto un uomo anziano. Vigor si guarda intorno, poi, si avvicina al vecchio]

Vigor              Salve! (ingenuo) Io non ci sono mai venuto al parco!

Vecchio          E allora?

Vigor              Che si fa quando si viene qui?

Vecchio          Ti siedi

Vigor              E poi?

[il vecchio, per risposta, alza le spalle. Non è molto interessato al discorso di Vigor]

Vigor              Sono venuto al parco perché me lo ha prescritto il dottore, sa. Mi devo riposare - ha detto - perché sono stanco. Lei adesso mi vede così, senza mantello, perché sono stanco, appunto, e mi devo riposare, ma io sono un supereroe. Sono Vigor. L’ha vista la mia pubblicità in televisione? C’è un cartellone con la mia foto qua dietro con scritto “so sollevare le montagne!” Peccato che mi devo riposare ora, se no, le facevo vedere… L’ha detto il dottore che mi devo riposare… Dicono che sia bravo quel Dotto!

Vecchio          Ah!

Vigor              Non parla molto lei, eh? Assomiglia molto al mio contabile. Si chiama Mino. Parla poco, più che altro a monosillabi. Solo quando parla del premio per le 100 missioni portate a termine, formula frasi di senso compiuto: soggetto, verbo e pure due complementi, quando va bene tre. La mia segretaria parla a raffica invece! Non riesco mai a parlare io, con lei.

Vecchio          Stento a crederlo!

Vigor              E’ single lei e cerca sempre un fidanzato… si chiama Libera infatti! L’ha capita la battuta?

[il vecchio si alza e ne se va]

Vigor              (rattristato) Non era così brutta come battuta! Va be’!

[Vigor si guarda intorno, accavalla le gambe da una parte, poi dall’altra, cerca un’altra posizione. Si guarda di nuovo intorno, si alza, fa un giretto e poi si risiede. Fa un lungo sospiro]

Vigor              Non so se a stare al parco mi ci abituerò… così senza far niente… io sono pur sempre un supereroe…

[Si avvicina la statua di uomo che si siede alla sinistra di Vigor]

Uomo              A chi lo dici! Ci si stanca così tanto a stare fermi… io e lei stiamo sempre fermi…

[Si avvicina la statua di donna che si siede alla destra di Vigor]

Donna            Chi ci ha scolpiti era un romanticone e fortunatamente ci ha messi molto vicini, almeno se parliamo sottovoce non ci sente nessuno...

Vigor              Vi sussurrate parole d’amore?

Uomo              Parole d’amore? No, veramente, scherziamo su quelli che passano di qua.

Vigor              Ah! Quindi non siete innamorati?

Donna            Sì, ma che c’entra? Tu mi sa che vedi troppe soap opera. Come quelli ci sappiamo fare pure noi, ma poi ci viene a noia. Qui ce ne passano tanti che si comportano come quelli delle soap opera. Si fingono innamorati. Forse ci credono pure.

Vigor              Perché? Come sono quelli delle soap opera?

Donna            (da una spiegazione scientifica, tipo Quark) Il protagonista di soap opera ha una fisionomia e un funzionamento simile all’uomo. Le caratteristiche che da questo lo distinguono sono: la respirazione affannosa che accompagna ogni parola e gesto, lo sguardo languido e il desiderio profondo di parlare pure se non deve dire niente…

Uomo              (interrompendola) Raccontiamogli di quelli che… (dice qualcosa in un orecchio alla donna)

Donna            (ride) Sì, sì, levati un attimo (fa togliere Vigor dalla panchina)

[L’uomo e la donna si siedono ed interpretano due attori da soap opera molto enfatici]

Uomo              Oh! Cara, sei davvero bella, bellissima, estremamente bella!

Donna            Oh! Caro, anche tu sei veramente bello, bellissimo!

Uomo              Dici davvero?

Donna            (uscendo dalla parte) No! ops! Scusa! (ritorna nella parte) Certo che dico davvero! E tu dici sul serio?

Uomo              Certo perché io ti amo così tanto che, ogni volta che ti guardo, annego nel mare dei tuoi occhi perché ce li hai belli, blu e profondi…

Donna            Ma io ce li ho marroni…

Uomo              E allora mi sembra di annegare nel…

Donna            (interrompendolo) Non occorre specificare! (a Vigor) Insomma: ieri c’erano questi due così romanticoni che annegavano l’uno negli occhi dell’altro e si dicevano un sacco di paroline zuccherose, tipo: amorino, tesoruccio, ciccino…

Uomo              …Coniglietto, leprottino, orsacchiottinuccio… Bleh!

Donna            (racconta enfatica) poi, desolato, lui dice di dover andare via. Lei è affranta! Si allontana mogia mogia come se le avessero dato un sacco di bastonate. Lui pure si allontana apparentemente addolorato… e torna dopo 20 minuti con un’altra con cui fa la stessa tiritera…

Uomo              C’è da dire però che il loro è un grande amore, dato che l’altro giorno sto giochino l’aveva fatto la ragazza…

Vigor              (spiazzato) Ah! Quindi non si amavano veramente?

Uomo              Eh no!

Vigor              Ma perché se lo sono detti allora?

Uomo              Tu saprai sollevare le montagne, ma di queste cose capisci poco!

Vigor              (entusiasta) Ah! Avete sentito che so sollevare le montagne? E’ vero, eh! Volete che vi faccio vedere? Non dovrei farlo, ma per voi...

Donna            No, no, non occorre! (all’uomo) Ti ricordi di quel tipo tutto muscoli che per mesi è venuto a correre tutti i giorni qui al parco? (a Vigor) Si fingeva un spuereroe…con quella tutina gialla faceva proprio ridere! Si sentiva un figo, ma non avrebbe sollevato neanche una collinetta piccola piccola. Faceva 30 giri, poi, si metteva a fare streatching per mettere in mostra tutti i suoi muscoli, ma mica si metteva in un angolo del parco. No, proprio là in cima!

Uomo              E ti ricordi quel giorno dei pesi? Era un giorno in cui probabilmente si sentiva più figo del solito e si era messo a fare sollevamento pesi. Ad un certo punto, gli è caduto un peso che è finito in acqua… Galleggiava! Era vuoto! Che figura!

Vigor              (ingenuo) Ma non è troppo facile fare sollevamento pesi con i pesi vuoti? Perché lo faceva?

Donna            Per farsi vedere!

Vigor              Ahhhhhh!  No, non è vero, non ho capito!

Donna            Allora: quello voleva far finta di essere forte per sembrare figo, ma siccome forte non lo era, usava i pesi finti così non faceva alcuna fatica a sollevarli.

Vigor              (poco convinto) E quindi? Lo credevano forte, ma non lo era. E allora? Ah! Voleva vincere un premio, anche lui, come Mino?

Uomo              Chi quello delle cento missioni che dicevi prima?

Vigor              Sì.

Donna            No, gli uomini pensano di piacere alle donne se sono fighi…

Uomo              E le donne pensano che si debbono far piacere quelli fighi…

Vigor              E perché?

Donna            Esattamente non si sa, ma dai discorsi che sentiamo qui, se uno non è forte non ti può piacere.

Vigor              Ah! Ma è una legge? Non lo sapevo! Fortuna che me l’avete detta perché io sono a riposo! Non è che sono più tanto figo!

Donna            Non è proprio una legge, è più una moda!

Vigor              Ah! Come quando i supereroi portavo i mantelli tutti leopardati?

Uomo              Eh! Bravo!

Vigor              Ah! Non mi piaceva!

Donna            Beh! E’ durata poco!

Vigor              Ma è importante essere figo?

Donna            Pare! Raccontiamogli di quelle due fatine che… (dice qualcosa all’uomo sottovoce)

Uomo              Sì, sì!

[le statue mimano due fatine frivole che parlano]

Uomo              Che hai fatto ieri?

Donna            Sono uscita con un maghetto, amico di Harry Potter!

Uomo              Figo!

Donna            Non male, ma…

Uomo              Ma? E’ bruttino? C’ha i brufoli o gli hanno fatto qualche incantesimo strano?

Donna            Niente di tutto ciò! E’ un po’ imbarazzante…

Uomo              E dai, dimmelo!

Donna            E va bene, te lo dico! Ecco: ha solo 300 amici su facebook e non ci pubblica mai le foto!

Uomo              Come mi dispiace!

Donna            (a Vigor) Hai capito ora?

Vigor              Penso di sì! Ma com’è fatto uno figo?

Uomo              Mah! Solitamente ha una faccia piuttosto stupida, tipo così (e la mima)

Vigor              Perché?

Donna            Perché a uno con la faccia intelligente, i muscoli chi glieli guarda?

Vigor              Ah! E’ vero!

[si sentono dei rumori da fuori]

Uomo              (ironica) Torniamo a posto scoiattolina!

Donna            (ironica) Sì, topolino mio!

Don e Uomo   (a Vigor) Ciao!

Vigor              Ciao!

Uomo              tesorino!

Donna            Amoruccio!

Uomo              (abbassando la voce) Cicci cicci!

Donna            (abbassando la voce) Pussi pussi!

[le statue tornano a posto]

Ragazza         Sì, è Vigor, il supereroe, quasi non lo riconoscevo senza mantello!

Tea                 (affascinata) E’ così carino!

Ragazza         Dici? Vestito da supereroe faceva tutto un altro effetto!

Tea                 (affascinata) No! Per niente!

[Tea entra e si avvicina a Vigor]

Tea                 Ciao!

Vigor              Ciao!

[Narratore1 e Narratore2 entrano]

Tea                 Mi posso sedere?

Vigor              Sì

Tea                 Che fai?

Vigor              Niente, sono a riposo!

Tea                 Che bello! Posso stare un po’ con te, allora? Quando salvavi il mondo non sono mai riuscita ad avvicinarmi a te… eri sempre così impegnato!

Narratore1     Povero Vigor!

Narratore2     Perchè?

[Narratore 1 alza le spalle come per dire “Boh!”. Vigor sorride]

Scena 10

Vigor, Dotto

[Entrano Dotto e Vigor]

Dotto              Prego, si accomodi!

Vigor              (entusiasta)Grazie dottore!

Dotto              Mi diceva che è stato al parco… dunque?

Vigor              Sì dottore! Una figata: prima c’era uno scorbutico che assomigliava tanto a Mino e rispondeva a monosillabi, poi, quando se ne è andato, ho conosciuto due statue troppo forti! C’hanno una teoria tutta loro sull’amore… (quasi fosse impossibile) e si divertono! Mi hanno raccontato di tanta gente che passa di lì… gente strana ce ne passa in quel parco!

Dotto              Interessante!

Vigor              Sì, pensavo che mi sarei annoiato a riposo, invece mi diverto! E poi, ho conosciuto una ragazza!

Dotto              Bene!

Vigor              Anche lei era un supereroe! Ha detto che le piace parlare con me! Ah! (completamente ingenuo) Quando stavamo parlando mi guardava fisso negli occhi e sorrideva. Ho pensato di avere qualcosa di strano sulla faccia. Boh! Quando le ho chiesto perché mi guardava così, mi ha detto “Niente”. Poverina, era tutta rossa! Mi sa che il sole dal suo lato della panchina picchiava forte. E poi, è diventata rossa in un attimo! Questo sole è terribile! Se un giorno decido di compiere questa benedetta centesima missione, devo proprio andare a ricucire il buco nell’ozono!

Dotto              (sorride per l’ingenuità di Vigor) Bene bene! Continui così allora! Riposo, riposo, riposo!

Vigor              Grazie! Grazie! Grazie!!!

Dotto              Prego! Prego! Prego!!!

[Vigor esce]

Dotto              Che ragazzo buffo!

Scena 11

Narratore1, Narratore2, Vigor, Mino, Libera

[Vigor sta stravaccato sulla poltrona a leggere un giornale. Mino sta facendo i soliti conti e Libera è al telefono]

Narratore1     Un ragazzo buffo! Sì, un ragazzo buffo!

Narratore2     Caspita! Non aveva mai pensato di poter essere definito con una parola diversa da “forte” e invece ora era buffo!

Narratore1     Che si trattasse di un complimento non ne era sicuro…

Narratore2     Ma tutto sommato gli faceva piacere ugualmente!

Narratore1     Era bello anche cambiare!

Narratore2     Certo è che il suo cambiamento faceva rodere il fegato a qualcuno!

Mino               Novantanove! Sono solo novantanove! Va a finire che mi prende un colpo! (ha un’idea) Ma se mi viene un colpo, tu puoi salvarmi e vale come missione!

Vigor              sono a riposo!!! E comunque non riusciresti ad andare a prendere il premio!

Mino               Già, è vero!

Narratore1     E qualcun altro stava impazzendo!

[suonano i telefoni e Libera piange disperata, china sulla scrivania, sbattendo i pugni. Si interrompe solo un attimo]

Libera            (speranzosa) Ti sei riposato Vigor?

Vigor              No! Che se la cavino da soli!

[Libera ricomincia a piangere]

Narratore1     Poi le cose iniziarono a migliorare.

Narratore2     Il povero Mino trovò un hobby che gli permetteva di fa quadrare i numeri

Mino               (a Vigor) Sai che quel giornaletto di Sudoku che mi hai regalato è proprio carino! (si rimette a giocare)

Narratore1     E anche Libera trovò una soluzione ai suoi problemi…

[Suona il telefono e Libera alza la testa]

Registrazione Questa è la segreteria telefonica di Vigor. Il supereroe al momento è in vacanza quindi non può rispondere. Se volevate richiedere il suo intervento, riagganciate e arrangiatevi da soli. Se, invece, volete chiedere di uscire alla sua segretaria, premete un numero qualsiasi del tastierino numerico e lei sarà felice di ricevere i vostri inviti.

[riagganciano il telefono e Libera appoggia la testa sulla scrivania per tornare a piangre]

Narratore2     Così un problema era risolto!

Narratore1     No, Libera non si fidanzò!

Narratore2     Semplicemente la gente smise di chiamare.

Narratore1     Forse non fu tutto merito della segreteria telefonica se la gente smise di chiamare.

Vigor              (leggendo il giornale) Pare che non fossi così indispensabile!

Libera            (piagnucolosa) Tu eh?

Vigor              Senti qua! Pare che la gente abbia imparato a cavarsela da sé: “Giovane principessa baffuta scopre l’epilazione definitiva”, pare che c’abbia fatto un sacco di soldi e che ora tema che gli uomini se la sposino per interesse; “Tartaruga campionessa di skateboard”, la tartaruga, amante della velocità, non riuscendo in altro modo a realizzare il suo sogno di correre veloce, prova lo skateboard e, alla fine, diventa pure campionessa del mondo; “Risolto il mistero dell’orco: non mangia realmente i bambini”, pare che tale credenza derivasse dall’ansia un po’ troppo accentuata di una mamma a cui aveva detto: “Carino sto bambino, da mangiarselo di baci!” . Numerosi i testimoni che discolpano il povero orco che aveva l’unica colpa di essere un po’ bruttarello… ; “Drago si disintossica dalla dipendenza alle caramelle di menta”, pare che il drago avesse iniziato per avere un alito più fresco e fosse così entrato nel tunnel delle mentine, fino a che non ha accettato, come dire, la sua “focosità”, tra l’altro particolarmente apprezzata dalla draghessa.

Fine