SUPERENALOTTO LIRICO
di Rino Gobbi
(dramma lirico breve, in un atto)
Personaggi:
DIAVOLO
ALBERTO Primo messaggero
ORESTE Secondo messaggero
Scena di sinistra rispetto al pubblico:
ALCIDE Capofamiglia
DORA Moglie di Alcide
LUCA Figlio (fidanzato di Lara)
DIANA Figlia
Scena di destra rispetto al pubblico:
EGIDIO Capofamiglia
TIZIANA Moglie di Egidio
LARA Figlia
La storia vuole essere un messaggio contro il gioco del Lotto, in quanto condiziona l'individuo e lo porta a sognare più che ad agire, a vivere nella speranza di una vincita che non avverrà quasi mai, tralasciando gli obblighi quotidiani che, in quanto semplici, sono superabili e rendono la vita degna di essere vissuta.
Trama
La vicenda si svolge contemporaneamente su due scene distinte, una a destra e una a sinistra del pubblico, rappresentanti due interni di abitazione. Sui muri esterni delle case sono in evidenza il numero 18 a sinistra e il numero 16 a destra.
Sulla strada passa un ubriaco, vede staccarsi un pezzetto del numero 18, che così diventa 16 anch'esso. Lo raccoglie, fa delle considerazioni sulle sventure che questo incidente può comportare, e lo riattacca. Se ne va, ma il pezzetto cade ancora, senza che lui se ne accorga. Così il numero 18 di sinistra ridiventa 16.
Le due scene si illuminano. Entrano le rispettive famiglie, amiche da sempre.
Per la strada, arrivano di corsa Alberto e Oreste, due ragazzi mandati dall'esercente del Lotto per avvisare la famiglia del numero 16 che aveva vinto al Superenalotto.Arrivando da sinistra, vedono il primo numero 16 (ex 18), ed entrano. Avvisano la famiglia della vincita. Regnerà l'euforia, ma Emilio sarà turbato perché sa che ha vinto con i numeri che si era scambiato con l’amico Alcide, il capofamiglia dell’altra abitazione.
La famiglia di destra, sentendo le grida di esultanza, si addossa al muro divisorio per ascoltare.Da questo momento cominciano le malevolenze all'interno delle singole famiglie e tra le due famiglie. Verrà a galla la storia del fallimento di Egidio; la mania del Lotto di Dora, che pare se la faccia con l’istruttore di ginnastica e l’agente di borsa; Luca fuma spinelli; Diana è fidanzata con un marocchino, che l’ha messa incinta; Luca ha messo incinta Marianna e lascia Lara; Alcide ha l’amante, eccetera. Alla fine, Tiziana, avendo sentito che l’altra famiglia aveva vinto con i numeri suoi (che dopotutto non era vero, dato lo scambio di casa), si accanisce con un coltello sul marito, ma viene uccisa lei, la maniaca del Lotto, fautrice di tutta la storia.
ATTO I
Una strada, dove si affacciano due porte di abitazione. A sinistra quella con il numero 18 e a destra quella con il numero 16, seminascosto. Un cartello con scritto “via Mazzini”.
Entra in scena un personaggio bizzarro (il diavolo), che si rivolge al pubblico.
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DIAVOLO (al pubblico) Chi siete voi costì? Una ragion pur ci deve essere se siete qua; che volete, che aspettate? L’aspettar è un vaso vuoto, che deve essere colmato. La notizia è il contenuto, la sua bontà o il disgusto è la qualità.
Voi, assetati di notizie, capirete a vostro danno qual sia la ragion che ora vo’ a dimostrarvi.Uomini, donne, come alberi affidabili, si afflosciano al primo vento se dentro hanno un legno molle. Si abbattono sulla nuda terra, inermi, tra le braccia di chi da sempre è là che aspetta.
Il vento non deve essere giusto forte, basta portare un minimo aroma di cupidigia. E l’uomo cascherà. D’altronde ognun è così fatto: non siamo dei, perdio! Qualche bassezza e la nostra umana sorte, e nulla può far fronte a quel che è destinato. (lentamente si volge verso il numero 18, dal quale cade un segmento, che così diventa 16; ammicca al pubblico per fare intendere che da lì comincerà la storia che dimostrerà la sua tesi). Poi se ne va.
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Entrano in scena di corsa da sinistra due ragazzi. Si fermano davanti al numero 18 che ora è diventato 16, uno controlla un foglietto che ha in tasca, e si precipitano dentro la casa. A questo punto, le scene delle due abitazioni vengono illuminate).Nella scena di sinistra si vedono il marito Alcide, la moglie Dora, il figlio Luca e la figlia Diana. Sono appena tornati dalla pizzeria dov’erano andati con la famiglia di destra.
Nella scena di destra si vedono il marito Egidio, la moglie Tiziana e la figlia Lara, anche loro appena tornati dalla pizzeria.
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Scena sinistra
ALBERTO Avete vinto al Lotto, avete fatto una cinquina! (la famiglia è stupita) Davvero, avete vinto! D’ora in poi sarete ricchi! Questo ha detto il mio papà, che è il signor gestore, che voi conoscete molto bene.
Nella scena destra, sentendo le grida si accostano al muro per sentire, e ascolteranno fino ala fine.
ALBERTO Sapeste, quando ha acceso la tv quasi non ci stava nella pelle, e ha voluto al banco ritornare. Avevate messo la brutta copia nel cestino, vero? E i numeri eran quelli! Eravate usciti per la pizza, vero? E ora siete ritornati, e lui mi ha mandato: avete vinto, avete vinto una cinquina! Non è un solo terno, e neanche una quaterna. La fortuna vi ha sputato proprio in faccia!
ALCIDE Che dite? Noi abbiamo vinto? Non par vero. È il gestore vi manda qua?
ALBERTO Il gestore sì, mio padre, dove lei è andato ier mattina. (estrae il foglietto) Siete proprio voi: In via Mazzini, dove il numero spicca chiaro.
Scena destra
TIZIANA Nooo!Non mi par vero. Io ho ascoltato i morti, la cabala, e altre cose. La nonna, che mi disse di guardar bene per la strada: un incidente…
LARA Hai visto mamma, ti sarai pur convinta…
TIZIANA Un incidente: era con la moto, e la targa mi è apparsa bene, i numeri eran là, bastava solo decifrarli. Ah, povera me: quanti soldi spesi male!
Scena sinistra
ORESTE Sapeste che corsa abbiamo fatto per portarvi la novella.
ALCIDE (rendendosi conto) Dora, Luca, Diana, ho vinto un sacco di milioni! Ho vinto! Ho vinto!... Ma come avrà fatto il gestore a ricordarsi…
ORESTE Non era poi così difficile, (rivolgendosi ad Alberto) dal come ha detto suo papà.
ALCIDE (sorpreso) Eppure eran più facili gli altri.
Scena destra
TIZIANA (a Egidio), I miei numeri, tu li hai puntati, vero? (Egidio si rattrista).
LARA Mamma, se hanno vinto loro, non può essere che abbiamo vinto anche noi.
TIZIANA Io, dovevo pur vincere!
Scena sinistra
DORA Su, marito, son felice, non soffriremo più.
LUCA Ogni esigenza non sarà insoddisfatta.
DIANA È vero, mi sembra proprio un sogno.
Scena destra
LARA Papà, ti vedo addolorato:se qualcosa ti va male, tu certo non hai colpa.
TIZIANA Certo che ne ha di colpa: è sempre stato un perdente, un altruista, un bonaccione.
LARA Basta, mamma! Papà non ha colpa se non hai vinto tu.
TIZIANA Non sarei costretta a rincorrere la fortuna se tuo padre non avesse firmato quella volta.
LARA Ancora prima di quella volta, tu giocavi ancora tanto.
TIZIANA Comunque è sempre un papà fallito.
Scena sinistra
ALCIDE Date, date qualcosa ai due ragazzi. (ai ragazzi) Che volete? Una bibita? Un panino?
ALBERTO Bè, non so… non ho sete e manco fame.
ORESTE Qualcosa di più congruo, in linea con il Lotto.
ALCIDE Numeri non ve ne posso dare.
ALBERTO Ma i soldi sì!
DORA Ah, birbantelli; andate dunque al sodo. Va bene non ci costa assai fatica (apre un cassetto ed estrae dei soldi). Ecco qua, con questi siete già pagati.
ALBERTO e ORESTE Grazie signora, grazie davvero; con tutti quei milioni buon pro vi faccia. Grazie signora, grazie davvero (escono).
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Scena destra
EGIDIO Vorrei dirvi una cosa… La colpa... la colpa…
LARA Su, papà, non biasimarti adesso.
TIZIANA Tu, perché sei la fidanzata, e diventata ricca…
LARA Certo, ma sto pensando pure a voi, non dovete farne una mania.
EGIDIO La colpa, la colpa…
TIZIANA Tu sei sempre in colpa.
EGIDIO Questa volta sì, avevi tu ragione: non hai perso tempo stando su la notte.
Scena sinistra
DORA (al marito) Non sei andato con Egidio?… Poveretto, il trastullo di Tiziana. I numeri saranno stati suoi, della moglie, lei che ascolta i morti, sa cos’è la cabala, e persin l’astrologia.
DIANA È vero, perde notti intere a guardare la tv, tutto quel che c’è del Lotto. Povera Tiziana, la mania l’ha fatta andar via di testa.
Scena destra
TIZIANA (rivolta all’altra stanza), Voi badate ai fatti vostri!
Scena di sinistra
DORA Sol perché una volta un poco ha vinto.
DIANA Sì, coi numeri della nonna… no, bisnonna, che lei neanche ha conosciuto. Per me è una deficiente.
LUCA Calma col parlar, sarà di me la suocera futura. Compatitela se potete, perché lei è rimasta a secco.
ALCIDE Devo dirvi una cosa…
Scena destra
EGIDIO (preoccupato) Devo dirvi una cosa?…
Scena sinistra
LUCA Lo so, che sei felice.
DIANA Che hai sollevato la famiglia, che non sei superstizioso e hai fatto centro.
ALCIDE No, è che…
Scena destra
EGIDIO (tra sé) Adesso è fatta: so quel che dirà.
TIZIANA Taci se vuoi sentire, e che sentiamo anche noi.
Scena sinistra
DORA Su, marito, non è tempo di pensare, bisogna sol gioire.
ALCIDE I numeri che aveva Egidio…
Scena destra
EGIDIO (tra sé) Adesso è proprio fatta!
TIZIANA Ma dico, stai dando via di matto? Cos’è che ti tormenta? Pensa al mio vestire: avrei avuto qualcosa di decente, se solo avessi vinto. Ma avrei potuto vestire bene anche se tu non ti fossi sacrificato, per tuo fratello intendo.
EGIDIO Parla, parla mogliettina, così non senti niente.
TIZIANA Quel che loro han da festeggiare? Non mi sembra così appagante.
Scena sinistra
DORA Eran quelli di sua moglie, è così lampante che i morti a poco servono. Avrà speso una fortuna, e adesso la farà finita con la superstizione. Lei che batte sempre sul marito, che ha preso in pugno ogni cosa.
Scena destra
EGIDIO Lo sanno anche loro,dicon ben la verità.
TIZIANA Non è vero (fa per picchiarlo), sei un fallito, qualcuno dovrà pure la famiglia mantenere.
LARA Su, non litigate ancora, pensate anche a me: non sarò più una preoccupazione. Lo scooter c’è già chi me lo pagherà, non dovrete sborsare i soldi vostri.
Scena sinistra
LUCA Dico bene: suo marito ha fatto fallimento: è un uomo tanto buono, chissà chi l’ha spronato.
DIANA La moglie, certamente: non vedete il gran salasso quando gioca al Lotto? La miseria non la frena, è invidiosa delle amiche, vuole essere come quelle.
DORA È uno strazio vederla passeggiare, si veste proprio male, sembra sempre carnevale.
LUCA Ma se soldi non ne hanno, cosa vuoi si metta addosso?
DORA Li ha spesi per il Lotto, Ha fatto una mania con i numeri dei morti.
DORA Che non lascia mai in pace.
DIANA Papà, volevi dire?… Ti vedo non tanto entusiasta.
Scena destra
EGIDIO (tra sé) Ancora? Per carità, Alcide, non parlare!
LARA Papà, ti vedo alquanto strano, c’è qualcosa che ti turba?
EGIDIO Questo lo vedrai (Tiziana è discosta), ma non dire niente alla mamma.
LARA Cosa dovrei dirle, secondo te?
Scena sinistra
ALCIDE Niente, siamo tutti ormai contenti. Luca, dimmi, qual è il tuo sogno? Ora siamo ricchi, non ci sarà più alcun problema.
Scena destra
LARA Su, papà, di’ quel che devi dire.
EGIDIO Niente, cara figlia, il peggio è ormai passato.
LARA Poco ci capisco, comunque cerca di calmarti.
Scena sinistra
LUCA Non farò più il cameriere. Dopo aver studiato, la notte è meglio riposare.
ALCIDE Giusta, saggia decisione; e i soldi che hai guadagnato? Saran per il vostro matrimonio?
LUCA Qualcosa c’è da dire, penso capirete: i soldi non li ho più.
DIANA Dove li hai buttati? Quelli non erano proprio pochi.
DORA Dove li hai buttati?
ALCIDE Dove?
Scena destra
TIZIANA Ascoltate, ne sentiremo delle belle.
LARA Mamma, non ti credevo così curiosa, quelli son problemi suoi.
TIZIANA Ti comprendo ragazzina, tu difendi troppo i futuri tuoi parenti.
LARA E tu trascuri con i vizi tuoi.
TIZIANA Attenta ragazzina, sono sempre la tua madre.
LARA E io sono ancora la tua figlia, te ne sei dimenticata.
EGIDIO Basta! Siete donne, occorre poco a voi per litigare; e tu Tiziana metti il cuore in pace e…
TIZIANA E?…tu stasera sei davvero strano.
Scena sinistra
LUCA Ve lo dico adesso, so che capirete, visto che ora di soldi ce ne sono tanti: ho pagato l’auto a Floriano. Una sola ammaccatura, ben s’intende, ho speso più di mille euro.
ALCIDE Più di mille euro?Che hai pagato tu? Non ti credevo cosìaltruista.
LUCA La colpa è stata mia, ero io al volante, e avevo… un po’ bevuto.
Scena destra
TIZIANA Ah, il ragazzo beve.
Scena sinistra
DORA Potevi farti male, ne andava della vita.
LUCA È acqua ormai passata, ora siamo ricchi.
Scena destra
TIZIANA Beati loro, noi di soldi ne abbiam ancor bisogno. Tu, marito, potevi almeno terminar la casa: un fallito lo saresti stato ugualmente. Potevi farti furbo, nella vita sei un cretino.
LARA Basta mamma, te lo dico ancora, non è stata colpa sua se non hai vinto tu; e smettila con questa tua mania: il Lotto è un gioco, non è una scienza, quel che è successo ne è la prova.
EGIDIO Dovrei dire che la mamma non ha tutti i torti… se non è stato ora può darsi sia un’altra volta.
LARA Allora non capisci proprio niente: lei ha perso e hanno vinto loro!
EGIDIO No… sì, è tal così.
TIZIANA Tu hai accusato il colpo più di noi. Potevi pensare prima a come tirare su la famiglia, e non firmare la cambiale a tuo fratello.
EGIDIO È proprio vero, moglie mia.
Scena sinistra
ALCIDE Hai ragione: è acqua ormai passata. Tu, Diana, penso non ti occorra niente: hai l’auto bella e nuova.
DIANA Papà, hai ragione, ora abbiamo soldi per davvero: posso fare un’ammissione?
DORA Di’, pure mia bambina, siamo qui ad ascoltarti.
DIANA Posso? Non è che poi voi mi sgridiate. Guardate che è una cosa grave.
ALCIDE Suvvia, cos’hai fatto? Un figlio che poi hai abbandonato?
DIANA Non sia mai che io abbandoni il figlio mio.
LUCA Allora sentiamo questa novità.
DIANA Sapete, l’incidente… Nessuna auto ho fracassato.
ALCIDE Ma se era accartocciata, e per miracolo sei rimasta illesa.
DIANA Non ero io che la guidavo.
ALCIDE Chi era? Si può sapere?
LUCA Su, dimmelo, chi era?
DORA Avanti, con coraggio figlia mia. Su, non temere: è il tuo nuovo fidanzato?
LUCA Diana non ha il fidanzato.
DIANA È stato un marocchino.
TUTTI Un marocchino?…
Scena destra
TIZIANA (a Lara) Tua “cognata”, che presta l’auto a un marocchino?… Che famiglia strana. Sarà sicuramente il suo fidanzato.
LARA Già lo sapevo. Cos’hai tu contro quelli neri?
TIZIANA Che Dora farà un grande sbaglio, d’altronde l’ho sempre reputata una ingenua.
LARA Mamma, non andare oltre; ti dico piuttosto ancora: pensa ai vizi tuoi.
TIZIANA Adesso non fare la saccente, sei ancora una bambina, e anche un tantino stupidella a quanto pare.
EGIDIO Basta, donne! Cosa cova nel vostro animo?
TIZIANA C’è questa stupidina che ormai si sente ricca e vuole giudicare.
Scena sinistra
ALCIDE In questa casa si presta sempre, meriteresti che fossi tu a pagarla, altro che coi soldi miei! Dimmi, come mai l’hai prestata?
DIANA È il mio fidanzato.
TUTTI Il tuo fidanzato?… Un marocchino!
Scena destra
TIZIANA Cosa avevo detto io? Io non sbaglio mai.
LARA Certo che coi numeri non è che hai proprio indovinato.
Scena sinistra
ALCIDE Che storia è questa? Sei per caso impazzita?
DIANA No papà, in amor c’è libertà.
ALCIDE Sarà così, ma la macchina la paghi tu: tu hai soldi della paga, quelli sono affari tuoi.
LUCA Giusto, bisogna essere incoscienti…
DORA Per andar con uno nero.
Scena destra
TIZIANA Vedete che qualcuno mi dà ragione.
LARA Mamma, sei noiosa, non ti sopporto più; tu papà, non dici niente? Già è da tanto che non dici niente.
EGIDIO Ho le mie grane, dovete lasciarmi in pace.
Scena sinistra
DIANA D’accordo, pagherò io.
ALCIDE Dora, tocca a te: quanto hai messo in banca con tutti i soldi che ti ho dato?
DORA Eran pochi euro, non sono poi così tanti.
ALCIDE No, no, sono invece tanti, in banca ci sarà un grosso conto. Dimmi, dimmi qual è il desiderio? Tanto a te basta stare in forma frequentando la palestra.
DORA Tu, piuttosto, caro ragioniere, avrai qualcosa in mente?
ALCIDE Di sicuro non andrò a lavorare. Sarà una vita così beata, godrò e andrò lontano.
Scena destra
EGIDIO Beato lui.
Scena sinistra
DORA Tutti e quattroandrem lontano.
ALCIDE No, siamo in troppi.
DORA Ho capito, io e te soli.
LUCA …Non andrò più a scuola.
DORA Cosa dici, tu ci andrai. Il danaro non sopperisce all’istruzione.
LUCA Non ci capisco poi tanto alla lezione, sono un po’ stressato.
DORA Sarà un momento, poi ti passerà.
DIANA Finché fuma…
LUCA Tu taci, non dovevi dirlo.
DIANA Mi è scappato.
Scena destra
EGIDIO Luca fuma? Non l’avrei mai creduto.
TIZIANA Luca fuma? Cosa fuma? Lara, non è che sia stato preso anche lui dalla droga?
LARA Qualche sigaretta, per quanto io ne sappia.
TIZIANA Tacete, tacete, sentiamo cosa fuma.
Scena sinistra
ALCIDE Mio figlio fuma? Spero solo sigarette? Diana, cos’è che fuma tuo fratello?
DIANA (a Luca) devo proprio dirlo, lo capisci anche tu. (aAlcide) L’ho visto fumare, e quello era uno spinello.
Scena destra
TIZIANA Quello è proprio un deficiente! (a Lara), davvero tu non lo sapevi? Ho dei dubbi che tu possa continuare…
EGIDIO Cosa vuoi che sia, è poco più di una sigaretta, sono cose da ragazzi.
TIZIANA Ragazzi di famiglia bene; tu, Lara, non andrai con un così: ti condurrà alla rovina.
LARA Questi sono fatti miei!
EGIDIO (a Tiziana), non vorrai ostacolare ora, dopo che loro hanno vinto.
TIZIANA Tua figlia si rovinerà.
EGIDIO Lei sarà al sicuro, avrà almeno tanti soldi; sei invidiosa tu di lei, ammettilo se ciò è vero.
TIZIANA Non mi va più la famiglia: pensavo fosse onesta.
EGIDIO Non ce n’è una che ne scampi.
LARA Basta litigare, io vorrei sentire.
Scena sinistra
DORA Ah, figlio mio; in che strada ti sei avviato? Sei infingardo, uno sprovveduto!
ALCIDE A niente ti son servite le lezioni? Da me tu non avrai proprio niente!
DIANA (a Luca) Papà ha ragione, da qui si parte col piccolo peccato.
LUCA Il tuo è mortale se sei insieme a un marocchino. Devo dire anche il resto?
DIANA No, ti prego, non so se loro capiranno.
DORA Capire che?
LUCA Diana non ha più soldi.
ALCIDE Ha già saldato il conto della macchina? Ne resterebbero tanti altri.
LUCA Ha comprato un appartamento.
Scena destra
LARA Questo non lo sapevo…
TIZIANA Tu sai solo quello che lor ti dicono, diffida!
Scena sinistra
ALCIDE Bene, è un buon investimento.
LUCA Per lei e… (rivolgendosi a Diana) il marocchino.
DIANA (sottovoce), Sì, per me e il marocchino.
DORA Figlia, come hai potuto farci questo? Allora è una cosa seria? Dimmi, come ha potuto pagare il marocchino?
DIANA Il mio fidanzato?... Non può sostener le spese.
DORA Allora hai pagato tutto tu. Potrai sempre venderlo, se ne capita l’occasione.
DIANA No, mamma, è intestato a tutti e due.
ALCIDE Cosa?… Deficiente!
LUCA Deficiente sì, la mia sorella.
Scena destra
EGIDIO Come si può, come si può! Lara, capisci che gente sono?
LARA Voglio bene a Luca, questo è tutto!
EGIDIO Tiziana, non metterti più di mezzo.
Scena sinistra
ALCIDE Come si può, come si può? E noi che risparmiavamo un po’ su tutto.
DIANA È colpa mia se tu prendi così poco? Dopo tanti anni, un aumento ci stava bene.
ALCIDE Io, l’aumento l’ho più volte chiesto.
DIANA Allora spiega perché non te l’han concesso.
ALCIDE (impacciato) Bè… è perché… c’è chi ce la su con me.
DIANA Lo so bene, la gente parla, non è che tu al lavoro sia una cima.
Scena destra
TIZIANA Sentite cos’altro dobbiamo ancor sentire.
LARA Mamma, scostati da quel muro: sei una malfidente.
Scena sinistra
ALCIDE Adesso Diana non ti agitare, bisogna rispettare il genitore.
DORA Però, finora siam vissuti male.
ALCIDE Non me ne sono accorto: ti trovavi sempre là in palestra, col tuo istruttore.
Scena destra
TIZIANA Adesso viene il bello; venite, venite ad ascoltare.
Scena sinistra
DORA Volevo farmi bella sol per te.
ALCIDE O per il tuo istruttore.
DORA Non parlare a vanvera, che io non penso a queste cose, ingrato che non sei altro!
ALCIDE Come mai la sera facevi tardi? Certe cose è bene evidenziarle.
DORA Ma allora sei cretino, t’ho detto che non è vero.
ALCIDE Magari fosse vero.
DORA Cosa hai detto? Sei proprio diventato matto, dimmi cosa intendi.
ALCIDE Niente intendo, cosa vuoi che sia: pensavo ai fatti miei.
DIANA Qui qualcosa non mi quadra, papà, dì quel che devi dire.
ALCIDE Cosa vuoi che dica, è stata una parola strappata dal pensiero.
Scena destra
LARA Adesso mi interesso anch’io, qui c’è aria di mistero.
EGIDIO Sarà l’emozione: non capita spesso di vincere tanti soldi.
TIZIANA Tacete, aspettiamo che si spieghi.
Scena sinistra
DIANA Sì, ma qual pensiero? La mamma ha ragione, lei vuol sapere.
LUCA Se c’è qualcosa sotto, la colpa è della madre: vien sempre a casa tardi, chissà davvero cosa fa con l’istruttore.
DIANA Luca, non si parla così di lei, anche se poi sbaglia nessuno può tirare il primo sasso.
LUCA Qua mi sembra che qualcun altro ne sia immischiato, non sarà che nasconda tu qualcosa? Vivi insiem col marocchino?
DIANA No, di certo; ma presto lo sarà, vedrai, appena avrà le carte…
DORA Allora è un clandestino, sei veramente matta.
Scena destra
TIZIANA Io l’ho pensato: è un delinquente.
EGIDIO È un clandestino, e basta.
TIZIANA Non ha lavoro, è un delinquente.
Scena sinistra
DIANA (arrabbiata) Matti siete voi: è un uomo come noi, è bello, è alto, ed è tanto buon con me e… me lo ha pure dimostrato.
ALCIDE Ma… ma, vuoi dire che sei incinta? La mia bambina diventa mamma, col marocchino? Povero me, poveri noi, povera la famiglia nostra.
Scena destra
TIZIANA Logico, no, così dovea finire.
Scena sinistra
DORA È bello, alto… ha un buon lavoro?
DIANA Mamma?… Non ha le carte, non può trovar lavoro. Ha una gamba rotta, ed è sotto osservazione.
Scena destra
TIZIANA Povera la mia Dora, in che pasticcio ti sei trovata. Hai ogni mia comprensione.
Scena sinistra
ALCIDE Una gamba rotta, com’è stato?
DIANA Con la mia macchina, te ne sei dimenticato? E non può pagar il dottore, poverino, mi fa tanta pena.
DORA Allora, sei tu che tiri fuori i soldi?
DIANA Sì, mamma, sono io. Ma ora tutto è a posto: di soldi ce ne sono tanti.
LUCA I soldi sono di papà, dubito che acconsentirà al tuo progetto.
DIANA Se acconsente al tuo con quella che è di là, anch’io sarò soddisfatta.
LUCA Va là, con un marocchino… Io voglio la mia parte.
Scena destra
LARA Bravo Luca, pensa anche a me. Vedete, lui mi vuole bene.
EGIDIO Almeno tu sei fortunata. Lo sbaglio mio non è stato poi così totale.
LARA Cosa c’entra adesso Luca col tuo sbaglio? Sei fallito, cosa vai cianciando?
TIZIANA È la giusta pena per chi non è capace.
EGIDIO Sì, è vero, l’ammetto: hai ragione tu.
Scena sinistra
ALCIDE La tua parte, la tua parte, vuoi già sposarti con quella là?
LUCA Cosa ti passa per la testa?
ALCIDE Così, dicevo…
LUCA Infatti lo pensavo, ora che qualcosa è cambiato penso di cambiare anch’io.
ALCIDE E di?…
LUCA Innamorarmi ancora, per niente ho già qualcuna in mente.
Scena destra
LARA Ah vigliacco, cosa stai dicendo? Mamma, papà… non mi pare vero.
EGIDIO Neanche a noi:non si può cambiare in così poco tempo.
TIZIANA Davvero, è un gesto indecoroso.
LARA No Luca, non lasciarmi. Ah, i soldi cosa fanno!
Scena sinistra
ALCIDE Tu non cambi niente, pena che tu non riceva il patrimonio.
Scena destra
EGIDIO Taci figlia mia, una speranza ancora c’è, qualcuno è ancora in senno.
Scena sinistra
LUCA (ad Alcide) Ma a te cosa importa?
DORA (ad Alcide) Dovresti lasciarlo fare, ormai è maggiorenne.
DIANA Per me Lara è una gran cretina.
Scena destra
LARA Diana, cosa dici? E tu Luca, non lasciarmi, pensa ai bei momenti, pensa… pensa a quello che abbiamo fatto.
TIZIANA Cosa avete fatto?
EGIDIO Dimmi figlia, cosa avete fatto? Non avrai?…
LARA Sì papà, ormai lo fanno tutti, è una cosa tanto naturale. E ora… ora lui mi lascia.
TIZIANA Lara, guardami, non è che sei…
LARA Sì mamma, è successo già due mesi fa.
TIZIANA Io, che ti credevo ancor bambina.
EGIDIO Non ti conosco più, sei già una donna dunque.
TIZIANA Una donna, la mia bambina, una donna!
Scena sinistra
LUCA Brava Diana, l’hai capito anche tu, finalmente.
ALCIDE Non si può, ne va della reputazione.
DORA La tua è ormai come acqua già passata.
DIANA Ammettilo papà, sei un incapace.
ALCIDE Così la pensi? Anche tu Dora la pensi allo stesso modo? Di Luca è meglio non parlare.
DORA Pensando bene, non è che tu sia sì scaltro.
ALCIDE Allora dimmi, tu che sentenzi in questo modo, perché vieni a casa sempre tardi?
Scena destra
EGIDIO Bravo Alcide, insisti, vedrai che qualcosa scoprirai.
TIZIANA Sembra che tu ce l’abbia con le donne.
EGIDIO Le donne sono false.
TIZIANA E voi siete più che deboli.
Scena sinistra
DORA Ancora?… Ebbene, se proprio vuoi saperlo, visto che ormai i patti sono chiari, vado dal mio agente.
LUCA e DIANA Dal tuo agente?…
DORA Di borsa; non certo a fare chissà che, vado a giocare per poi vincere.
ALCIDE O perdere, perché di soldi in casa non ne ho visti.
DIANA Giocavi davvero, mamma?
DORA Cosa mai ti salta in mente? Giocavo e, sì, perdevo. Almeno io tentavo.
ALCIDE Proprio era questo il solo scopo?
DORA Cos’è questa, un’inquisizione? È un complotto contro vostra madre? Ditelo, ditelo che almeno anch’io lo sappia.
LUCA La verità mamma, la verità.
DIANA La sera hai sempre fatto tardi, e il mattino ci lasciavi soli mentre tu dormivi; la verità!
ALCIDE Di? se andavi a letto col tuo agente.
Scena destra
EGIDIO Sentiamo, sentiamo, questa è una domanda seria.
TIZIANA Sono anch’io curiosa.
LARA E io lo stesso.
Scena sinistra
DIANA Una volta, una volta sola; e adesso basta.
ALCIDE Allora è vero, finalmente hai confessato… Anch’io avrei un po’ da dire…
LUCA No, parlo prima io, è meglio che si sappia qual è il mio peccato: ho parlatodei soldi spesi, non eran solo per la macchina,eran per Marianna, che ho lasciato incinta.
Scena destra
LARA Nooo, allora è proprio vero: lui non mi voleva bene. Luca, Luca, sei un gran porco!
Scena sinistra
ALCIDE Bene, bene, tu hai fatto questo? Me ne rallegro figlio mio.
DIANA La tua non sembra tanto ironia, mi sembri più contento.
ALCIDE Tutti qua siam peccatori; ricordate però che i soldi sono miei, e forse miei resteranno.
DORA Come mai? Non siamo una famiglia? Cosa vuol fare il deficiente?
LUCA Papà, tu stai diventando matto; allora sai che ti dico, che da sempre sei stato un inetto.
DIANA Tu i soldi me li dai, bisogna che sposi il marocchino.
ALCIDE Il marocchino lo mandi al suo paese.
DIANA Tu non sai cos’è l’amore, con la mamma è stato solo convenienza. Devi darmi i soldi!
LUCA Papà, ho due donne incinta, comprendi almeno me.
DORA (ad Alcide) Dal tuo sguardo vedo che qualcosa hai in mente. Cos’è che dicevi prima? Dimmi, cos’è che ti tormenta?
ALCIDE (ironico) visto che non so cosa sia l’amore, tanto vale non parlare. Io sono inetto…
DIANA Avanti deficiente, manchi solo tu al confessionale, cominci a farmi schifo.
LUCA Su, non fare il vigliacco, tanto, più di poco non puoi dire.
DIANA Davvero papà, ti sei dimostrato inetto.
ALCIDE Ho l’amante…
TUTTI Tu, l’amante?
Scena destra
EGIDIO Meno male, lui ha l’amante.
TIZIANA E te ne rallegri?
EGIDIO A me basta, io son contento.
LARA Papà, tu mi disgusti assai.
Scena sinistra
ALCIDE Io, l’incapace, l’inetto, quello che non sa cos’è l’amore, ho l’amante. Soddisfatti?!
DORA (dopo un momento di pausa) Tu hai l’amante? Com’è possibile?
ALCIDE L’avete voluto voi che ve lo dicessi.
LUCA Papà, mi fai schifo.
ALCIDE Tu pensa alle tue donne incinta.
DIANA Non avrei mai creduto…
ALCIDE Pensa al marocchino.
DORA (accanendosi su Alcide) Vigliacco, vigliacco!
ALCIDE Ormai sono un uomo libero, e ricco… Volete sapere una cosa?
DIANA Ancora?…
Scena destra
EGIDIO (intuendo lo scambio dei numeri) Adesso non posso più scappare. Tiziana, abbi pietà di me, e tu Lara, cerca di perdonarmi.
LARA Papà, mi sembri disperato.
TIZIANA Cosa c’è? Non avrai l’amante anche tu? Ne sarei sorpresa, anzi affascinata dal come ti presenti.
EGIDIO Magari!
TIZIANA Non scherzare! Torna in te e dicci quello che ti preme.
EGIDIO Io non dico niente se prima non parla lui di là.
Scena sinistra
ALCIDE I numeri…
LUCA Sì?…
DIANA I numeri?…
ALCIDE Non erano i miei, li ho scambiati con Egidio. Ho vinto con i numeri ch’eran suoi.
Scena destra
EGIDIO Ve lo avevo detto: meglio avessi potuto sotterrarmi.
TIZIANA Tu… tu… mi hai rovinato! (esasperata) Era l’occasione della vita, saremo risorti, sarebbe stata la rivincita contro i scettici, come te, che non hai mai capito niente. (prende un coltello e si scaglia contro Egidio), sei un infame, non ti sopporto più, tu mi hai rovinata! (Egidio si scansa e Tiziana cade a terra).
LARA (grida) Mamma è impazzita! Papà, scappa, che ti vuole ammazzare. (Egidio si volge verso Lara, voltando le spalle a Tiziana).
EGIDIO È impazzita per davvero; posso ben capire la sua disperazione, ma ora mi sembra un tantino esagerata. Sai cosa ho da dirti: che sono stufo, di te e di tua madre, stufo di stare sempre sotto, stufo di sentirmi denigrare per un gesto di bontà. Maligne siete voi, e ora smettila di urlare.
LARA Papà, cerca di calmarti, mi sembri pazzo pure tu.
EGIDIO Puoi dire rinsavito, ci voleva un grosso sbaglio per capirlo.
LARA Attento, attento papà, che mamma ti viene addosso!
EGIDIO (girandosi di scatto si difende prendendo con la mano il polso di Tiziana che voleva colpirlo col coltello. Nella foga Egidio strattona il braccio verso giù e il coltello si conficca nel ventre di Tiziana). Tiziana, moglie mia, rispondi, cosa ho fatto? (guarda la ferita) No! Tiziana, rispondimi! (si stende vicino a lei).
LARA Mamma, mamma! Papà, cosa hai fatto! (si genuflette vicino a Tiziana). Triste destino è il mio: una madre morta, il padre che andrà in prigione, e io… che sono incinta di uno che non mi ama più (piange).
Scena sinistra
DORA I numeri di Tiziana? Allora aveva ragione lei: i morti a volte vincono. Povera Tiziana, che li aveva dati a Egidio.
DIANA (adAlcide) Che poi ha dato a te. Son sempre stata gente sfortunata.
LUCA A te, che sei meschino, dovresti essere almen riconoscente… forse ho detto troppo.
ALCIDE Tu parli e fai sempre troppo. Comunque, per colpa di uno sfiduciato ho vinto io, e visto che soldi ne ho così tanti val la pena che lo dica: io…
DORA Tu, cosa?…
ALCIDE Io… Ma sì, sono libero, tanto vale approfittarne, io… (bussano alla porta, entra Alberto).
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ALBERTO Buongiorno, stavo giusto tornando a casa quando mi sono avvicinato per sentire le grida di gioia per la vostra vincita; è stato così che mi sono accorto vicino alla porta, di un pezzettino di metallo. Voi direte che un pezzettino di metallo significa niente rispetto a una vincita al Lotto; eppure, osservandolo bene mi sono detto…
ALCIDE La vuoi far finita con questa riflessione; di’ quel che devi dire e poi scappa via.
ALBERTO Pensavo fosse un giorno di festa. Non pensavo che il trovarsi ricco sproni all’arroganza. (si guarda attorno), e la collera.
ALCIDE Tu l’hai detto, non siamo granché pazienti.
ALBERTO Lo sarete, se prima ascolterete dove andrà a finire quel pezzettino di metallo.
DORA Su, avanti, finisci questa storia.
ALBERTO L’ho raccolto e l’ho…
ALCIDE Insomma basta! Esci da questa casa, che dobbiamo…
ALBERTO Festeggiare?… Bene, sarò breve, ma prima devo addurre le mie scusanti, non voglio che per fallo vostro o del vostro men riguardo io debba subire castighi di cui non ho colpa. Uno vede quel che vede e quel che ho visto io è la verità.
ALCIDE Basta! Fino a che punto ci vai prendendo in giro? Esci da casa mia!
ALBERTO Così, per sicurezza, vorrei sapere qual è il vostro numero di casa. Aspettate, non me lo dite, se prima non avete afferrato il concetto che nessuna colpa è da imputare a me e al mio compagno.
DORA Di che colpa vai parlando, che qui si sente ognuno in colpa. Dicci cosa è accaduto. Diciotto è il nostro numero.
ALBERTO Lo supponevo. Ripeto, non è stata colpa mia: i numeri vincenti non sono vostri. D’altronde noi abbiamo visto quello che c’era da vedere: il numero sedici era quello giusto. Voi non avete vinto niente, e non è colpa mia, non è colpa mia. Arrivederci belli miei (esce).
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ALCIDE (disperato) Allora, allora non abbiamo vinto nulla.
DIANA Nulla; e il mio marocchino?
DORA Alcide, quelli eran i numeri tuoi. Hanno vinto loro. Perché li hai cambiati?
ALCIDE Povero me, cosa ho fatto!È stato Egidio, non credeva alla moglie.
DORA Ma per te era la prima volta, lo sai, la fortuna aiuta i principianti. Sono disperata, per colpa tua non siamo ricchi, dovrò giocare ancora in borsa.
ALCIDE E andare dal tuo agente? Non sia mai: tu resti a casa a badare alla famiglia.
LUCA E io, come farò? Non ho soldi e ho messo incinta due ragazze.
ALCIDE Povero me, ora tutto tornerà come prima.
DORA Hai l’amante, te ne sei dimenticato.
ALCIDE Hai l’agente…
DORA È stato solo uno sfogo passeggero.
DIANA Basta, fedifraghi tutti e due! E tu papà, vai con la tua amante, almeno è questo che volevi dire quando ti sentivi ricco. Mamma, non mi piaci più… (si mette a piangere).
LUCA Povero me: ho due donne incinta, povero me, poveri tutti! (si dispera).
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ALBERTO (sulla strada Alberto riflette su quel che ha combinato, poi è indeciso se entrare nella casa di destra. Alla fine entra e vede la scena). Già svenuta? Qui le notizie non viaggiano, volano. Su, su, un po’ di allegria almeno qua, visto che dall’altra parte tirava aria di bufera. Avete vinto al Lotto, ora siete milionari. (Egidio e Lara lo osservano tristi e muti). Bè, se è così vado via subito, non aspetto neanche la piccola ricompensa; rendetevi però conto che avete vinto, vinto, vinto! (esce).
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DIAVOLO (entra in scena, chiude la parete anteriore delle due scene o spegne la luce, e si rivolge al pubblico). Vedete, è tutto vero quel che è successo: un buon diavolo mai non mente. E capirete: non ho proprio colpa, sono stato onesto da par mio, mai il destino ho forzato. È l’uomo, pover’uomo, che recrimina continuamente un’incessante voglia di disperazione. Quel che occorre non gli basta e insegue la chimera, che lui stesso ha fatto viva. Rincorre, brama e vince l’evento che lo ucciderà. Il nulla è il nulla da qualsiasi parte lo si guardi; solo gli occhi ingenui lo vedrà diverso, e (indicando la scena di sinistra, che qualcuno aprirà, o si illuminerà) sia che si vinca, e (indicando la scena di destra, che qualcuno aprirà, o si illuminerà) sia che si perda, sempre lo stesso sarà il risultato. Morte.