Talk radio

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TALK RADIO

di Eric Bogosian

traduzione di Carlo Emilio Lerici

Personaggi:

BARRY CHAMPLAIN, Conduttore di “Voci nella notte”

STU NOONAN, Assistente di Barry

LINDA MACARTHUR, Collaboratrice per “Voci nella notte”

DAN WOODRUFF, Produttore esecutivo

KENT, Ospite

SPIKE, Tecnico del suono

SID GREENBERG, Conduttore, esperto di economia e finanza

BERNIE, Assistente di Sid

DR. SUSAN FLEMING, Conduttrice

ASSISTENTE del Dr. Fleming

VOCI AL TELEFONO

Scena:

La scena rappresenta uno studio radiofonico arredato in maniera essenziale. WTLK è infatti una talk-radio che opera fuori Cleveland. Due tavoli occupano la parte centrale del palcoscenico: uno sul lato destro è frontale al pubblico ed è equipaggiato da un monitor, un telefono con vari bottoni per le diverse linee esterne, e un microfono su un’asta. Aldilà del tavolo ci sono due sedie. Questa è la postazione del conduttore del talk-show. L’altro tavolo è sulla sinistra, ed è visto da dietro. Anch’esso è equipaggiato con monitor e tastiera, un telefono più grande e una cuffia. Questa è la postazione dell’assistente di studio. Dietro questo tavolo ci sono tre gradini che conducono a una porta che dà sulla cabina di regia, che è separata dallo studio da una grande vetrata. In questo modo il tecnico del suono può osservare tutti e due i tavoli. Sul fondo a sinistra c’è una macchina del caffè e sul tavolino ci sono tazze, zucchero, etc. e lì accanto un’altra sedia dove siede l’assistente di produzione. Dietro questa sedia, un appendiabiti.

ATTO UNICO

All’ingresso del pubblico in sala la scena è nella semioscurità. Musica in sottofondo dall’impianto di scena. Il volume della musica aumenta mentre le luci di scena e di sala vanno al buio. La musica inizia a cambiare rapidamente come se qualcuno cambiasse stazione, poi finalmente trova WTLK. Nel buio si sente la voce dell’annunciatrice.

ANNUNCIATRICE - Tra pochi minuti avrà inizio “Voci nella notte” con Barry Champlain, subito dopo il notiziario e le previsioni del tempo… e adesso la linea torna a “Voi e le vostre tasse” con Sidney Greenberg. (Nel buio si sente la voce nasale, rauca di Sidney)

SID - Allora, Richard, sei ancora in linea? (Si accendono le luci sul palco e rivelano Sidney Greenberg seduto al tavolo, incurvato sopra il microfono, che fuma un sigaro. Il tavolo è pieno di confezioni di cibi take-away e tazze di caffè. All’altro tavolo c’è Bernie, assistente di Sidney e in regia Spike, il tecnico del suono. Sidney parla con grande veemenza, lasciando poco spazio al suo interlocutore) Ok, allora, con i contanti che hai avuto dalla seconda ipoteca sulla prima proprietà, la proprietà sul lago… puoi scegliere se tenerteli oppure rifinanziare completamente la proprietà. Ma tu hai i contanti in mano, adesso. E che cosa ci vuoi fare con questi soldi?

RICHARD - (Al telefono) Ma è per questo che io…

SID - Facciamo conto che la proprietà in quella zona vale adesso circa 200.000, con il prestito di 175.000 dollari puoi cancellare l’ipoteca esistente di 10.000 dollari. La semplice aritmetica ti lascia in mano 165.000 dollari… che tu potresti tranquillamente mettere in tasca, ma con questo sistema non andrai da nessuna parte. Perché così tu non usi quei soldi! E l’ultima cosa che avevi in mente di fare era vendere, perché vendere significa tasse sugli utili che significa che presto dovrai staccare un assegno per… sì, hai già capito, per quel nostro Zio grasso di Washington… Ma tu non vuoi staccare nessun assegno, vero? Ecco perché devi tenerti quella proprietà! Adesso… Richard, ci sei ancora?

RICHARD - Si…

SID - Hai carta e penna, Richard?… Bene, perché adesso stiamo per produrre un po’ di dollari! Quello di cui tu hai bisogno è evitare le tasse e aumentare le entrate, così prendi quei 165.000 dollari e voli in Florida, lì ti cerchi un palazzo che stia sui 2 milioni di dollari. Metti insieme i 165.000, quei 50.000 che ti ha lasciato tuo zio e i 100.000 che hai ricavato dalla seconda ipoteca sulla tua casa e lasci un anticipo di 315.000 dollari per l’acquisto di quel palazzo, diciamo a… Cocoa Beach.

RICHARD - Florida?

SID - Con le entrate che ricavi dagli affitti degli uffici paghi il mutuo sul palazzo e investi ogni mese le eccedenze su buoni del tesoro e titoli…

RICHARD - Come le Ginnie Mae?

SID - Ginni Mae, Fanny Mae, Willy Mays, con i titoli non ci rimetti mai… Ti costruisci una rendita annuale che farà in modo che ai tuoi ragazzi non manchi nulla quando avranno finito il college, e tu te ne starai tranquillo in Florida, senza tasse, con due proprietà dove andare in vacanza e… senti questa Richard… un patrimonio di oltre 2 milioni di dollari… Incredibile, ma credimi, Richard, usando il mio metodo, diventerai miliardario! Che ne dici? (Mentre Sid ha pronunciato le ultime parole, Stu Noonan, assistente di Barry Champlain, è entrato e si è seduto sulla ringhiera della scala, in attesa che Bernie gli lasci il posto)

RICHARD - Ma come…?

SID - (Riattacca) Benissimo, il grande orologio sul muro mi dice che anche per questa sera è arrivato il momento di chiudere “Voi e le vostre tasse”, restate in ascolto, tra poco il notiziario e le previsioni del tempo, al termine “Voci nella notte”, conversazioni con il maestro Barry Champlain… Sidney Greenberg vi saluta, e ricordate: “Non è quanto prendi, ma quanto porti a casa…” (Sidney si alza, si mette un sigaro in bocca) E anche stasera abbiamo finito… allora… Ce ne andiamo? (Bernie ha preso cappotto e cappello dall’attaccapanni e dà a Sidney i suoi. Stu entra, si versa un caffè e va al suo tavolo. Entra Linda Mac Arthur, l’assistente di produzione, supera Sidney e Bernie e va a sistemare il tavolo di Barry)

BERNIE - Certo, perché no?

SID - Bene, bene, bene…

BERNIE - Lo sai, Sid, ci sarà la pista bagnata…

SID - Ovvio che ci sia la pista bagnata, è tutto il giorno che piove, come pensi possano asciugarla? Con il phon? È difficile…

BERNIE - Chi ti piace nella terza corsa?

SID - Se continuiamo a parlare non saremo lì prima della quinta… Hai visto la mia macchina quando sei arrivato?

BERNIE - No.

SID - Stavo uscendo da Pick & Pay e c’era un ragazzo sdraiato sul cofano della macchina. E segnava con dei cerchi le macchie di ruggine.

BERNIE - Era fuori di testa? (Escono)

SID - (Fuori campo) No, era negro. Mi ha detto che per 95 dollari poteva togliermi tutte le macchie nere e tutte quelle di ruggine. Incredibile… (Notiziario e meteo si sentono in sottofondo mentre Linda e Stu si preparano per la trasmissione. Lavorano rapidi e in silenzio. Linda ripulisce il tavolo di Barry, prova il microfono e la cuffia, sistema carta e matite e una tazza di caffè. Il lavoro di Linda durante la trasmissione consiste nel fare in modo che Barry abbia tutto ciò di cui ha bisogno. Segnalare quando gli spot sono in onda e più in generale essere sicura che la trasmissione fili via tranquilla. Non è un caso che Linda sia una bionda piuttosto sexy. Stu ripulisce il suo tavolo buttando via i rifiuti in un cestino vicino al tavolo di Barry. Il lavoro di Stu è rispondere al telefono, filtrare le chiamate e passarle a Barry. Inoltre, segnala a Barry la pubblicità. Il suo lavoro è simile a quello di un controllore di volo. Stu controlla il tavolo di Barry. La sedia è vuota. Accende una sigaretta. Guarda l’orologio. Fa un respiro profondo)

STU - 2 minuti…

LINDA - (Versando del caffè a Stu) Ho chiamato mia madre nel New Jersey, stamattina. Le ho detto che la trasmissione da domani sera va in nazionale… Voleva sapere se questo vuol dire che va in TV! Non è pazzesco? (Entra Barry Champlain. È una figura sottile. Si muove un po’ troppo rapidamente. È molto sicuro di sé, forse. Lo segue Spike, il fonico)

BARRY - Come va, Spike? Stu! (Batte le mani con Stu, quindi inizia a raccontare) Ehi, sentite questa. L’altra notte ho chiamato un ristorante cinese che fa servizio a domicilio. Ho giurato, questa è l’ultima volta che ordino la cena a domicilio. Ho sbagliato numero, mi ha risposto una sala scommesse cinese. Stavo parlando a questo allibratore cinese… Ragazzi, non prendeva puntate sulle partite o sulle corse, prendeva puntate sui combattimenti fra animali… Cani, pit-bull, chihuahua, barboncini! Galli, scimmie, rane, anche le rane, Stu! Non ho resistito e ho puntato qualcosa, e… Ho vinto 100 dollari su una rana chiamata “hung far low”. (A Linda) Linda, cominciamo. Stiamo perdendo tempo.

LINDA - (Aspettava con dei ritagli di giornale in mano) Vuoi sentire questi?

BARRY - Sono pronto… Sono pronto?

STU - 60 secondi, Barry. (Stu guarda l’orologio. Preme dei bottoni. Sorseggia il caffè. Si prepara. Linda mette di fronte a Barry i ritagli e legge i titoli dalla sua lavagnetta. Barry ascolta, commentando con dei versi ogni titolo, poi sfoglia i ritagli)

LINDA - L’Associazione nordamericana dei boy scouts ha un articolo sullo Shaker Heights… Hanno trovato una donna con 67 gatti in casa, li stava allevando per farne pellicce… Un uomo è stato arrestato stamattina. Aveva incatenato 3 donne in cantina. Ha detto che era il suo harem.

STU - 30 secondi.

LINDA - 3 persone su 4 affermano che preferiscono guardare…

BARRY - (Provando il microfono) Irradiami, baby, irradiami e diffondimi…

LINDA - Mi stai ascoltando?

BARRY - (Condiscendente) Ti ascolto, ti ascolto. Allora? (Controlla i ritagli sulla scrivania)

LINDA - 3 persone su 4 affermano di preferire la televisione al fare sesso con la propria compagna… un uomo di San Jose vuole diventare madre, dice che può farlo… rapporto sull’AIDS…

BARRY - Non voglio parlare di AIDS…

STU - 15 secondi…

LINDA - Ok… Dei senza casa hanno occupato una vecchia fabbrica di carne in scatola a Villard, alcuni di loro ci lavoravano prima che chiudesse…

BARRY - Dov’è Villard?

LINDA - Stu, sai dov’è Villlard?

STU - 5 secondi… Mancano 5 secondi.

LINDA - Ha chiamato Dan, si sta precipitando qui, ha detto che è a pezzi…

BARRY - (Interessato) Perché?

LINDA - Suppongo sia nervoso. (Esce)

BARRY - Io lo farò diventare nervoso… (Come finisce la frase, attacca “Bad to the bone” di G. Thorogood. La voce fuori campo annuncia:)

ANNUNCIATRICE -  E ora, dal cuore dei grandi laghi, è il momento della diretta più famosa e controversa di Cleveland: “Voci nella notte” con Barry Champlain! E adesso, signore e signori, ecco a voi Barry! (Barry ha bevuto l’ultimo sorso di caffè, si avvicina al microfono, Stu gli dà il segnale e Barry, a tempo sulla musica, attacca)

BARRY - La notte scorsa una ottantenne è stata accoltellata a morte in Euclide Avenue, 20 persone hanno assistito alla scena e nessuna ha mosso un dito. Un gruppo di ragazzi che andavano in giro in cerca di soldi per comprarsi il crack gli hanno piantato un coltello nella gola. In Shaker Heights i nostri bravi concittadini… il vostro medico, il vostro avvocato, il vostro dentista… hanno formato un piccolo club, dove fanno sesso con i bambini… E sul West Side, 15 chiese sono state chiuse perché, tenetevi forte, erano bische clandestine… E tutto ciò proprio qui a Cleveland! Questo paese, dove cultura significa pornografia e film violenti, dove etica significa tangenti, corruzione e aggiotaggio, dove il cosiddetto cittadino integerrimo mente, va a puttane e si ubriaca… Questo paese è nel caos, questo paese è marcio fino al midollo ed è ora che qualcuno faccia qualcosa per questo! Domani sera questo programma, “Voci nella notte”, va in nazionale, voglio dire che qualche furbo alla Metroscan ha deciso di metterci a beneficio dei popoli di tutta l’America. 257 stazioni tra Stati Uniti e Canada. Vi rendete conto? Vi rendete conto? Mi hanno chiesto se in nazionale andrò con la mano più leggera. Impossibile. Non posso farlo. Se mi costringono, tanto meglio chiudere. Questo paese in decadenza ha bisogno di una voce forte, di qualcuno che lo scuota, e quell’uomo sono io! Ho una missione da compiere, e la porterò a termine… Ma per farlo ho bisogno del vostro aiuto… Ecco cosa dovete fare… Mi state ascoltando? Dovete fare una cosa molto semplice. C’è una cosa in casa vostra chiamata telefono. Io voglio che alziate la cornetta, portatevela all’orecchio, e… Andiamo con quella mano! Componete 5-5-5 t-a-l-k- aprite la bocca e ditemi cosa intendete fare per rimediare ai mali di questo paese! Questa trasmissione va in nazionale domani notte, questo significa che tutta la nazione sarà in ascolto. Sarà meglio che abbiate qualcosa da dire, io ce l’ho e la dirò! (si mette la cuffia) Qui è Barry Champlain che vi parla dalle vostre radio… Andiamo con la prima telefonata. Francine?

FRANCINE - Si, Barry.

BARRY - Come ti va, stanotte?

FRANCINE - Ho un piccolo problema, di cui vorrei parlare…

BARRY - Spara!

FRANCINE - Sono un travestito.

BARRY - Uh - uh

FRANCINE - E sto cercando di mettere via i soldi per l’operazione…

BARRY - Francine?

FRANCINE - Si?

BARRY - Non è interessante…

FRANCINE - Lasciami finire il discorso!

BARRY - Francine… Nelle tue fantasie più sfrenate… Le tue avventure personali in sala operatoria quale possibile interesse pensi che potrebbero avere per i miei ascoltatori?

FRANCINE - Non mi interessano i tuoi ascoltatori, è questo di cui sento il bisogno di parlare…

BARRY - Io no! (Riattacca) “Voci nella notte”… Josh?

JOSH - Grazie, Barry. Ehi, Barry, non pensi che la politica della Banca Mondiale persegue solo la distruzione delle economie dei paesi del terzo mondo a beneficio delle banche americane?

BARRY - Cosa? Paesi del terzo mondo? Paesi del terzo mondo! Dove hai imparato questa frase? All’università? O l’hai sentita in qualche speciale televisivo?

JOSH - È un termine usato comunemente…

BARRY - Uh-uh. L’ho sentito spesso. Mi piace molto. Tu sai cosa significa?

JOSH - Certo.

BARRY - Allora diccelo, per favore.

JOSH - Beh, paesi in via di sviluppo… Paesi piccoli e poveri.

BARRY - Paesi piccoli… Così l’India non fa parte del terzo mondo?

JOSH - Beh, l’India è…

BARRY - Allora intendevi i paesi comunisti… La Cina per esempio?

JOSH - No, non i paesi comunisti… Stiamo andando fuori strada… Quello che stavo cercando di…

BARRY - Non siamo andati fuori strada, Josh, ci siamo proprio sopra. Il fatto è che tu non sai di che cavolo stai parlando. Mi chiami e cominci a declamare un mucchio di sciocchezze su un argomento di cui non sai niente! La Jugoslavia è comunista, ed è un paese del terzo mondo, e così il Nicaragua, così Cuba. Josh, torna a scuola e quando ti sarai diplomato fammi un fischio… (Riattacca) “Voci nella notte”… Sei in onda…

JUNIOR - Barry! Ehi, ascolta, come li vedi gli Indians quest’anno?

BARRY - Non li vedo proprio.

JUNIOR - Ehi, non sono affatto d’accordo, Barry! Vinceranno il campionato. Niekro batterà almeno 20 fuori campo.

BARRY - Sei matto? Niekro ha 50 anni.

JUNIOR - Ah si? Allora ascoltami, fottuto signor grandi sparate, Niekro sa battere meglio di chiunque altro.

BARRY - Si, si, si. (Riattacca) Gli Indians guarderanno le finali nella scatola degli errori. Toronto prenderà il titolo e gli Astros il campionato. Dopo queste profonde considerazioni, interrompiamo per la pubblicità. “Voci nella notte”. (Si leva la cuffia mentre Stu segnala a Spike di mandare uno spot)

STU - 60 secondi, Barry.

BARRY - Stu, vacci piano con le telefonate sul baseball, ok? Com’è la situazione?

STU - Buona, si sta riscaldando, ho 5 chiamate in attesa… 2 sembrano buone… (Linda entra con una bottiglia di Jack Daniels e un bicchiere vuoto. È seguita da Dan Woodruff, produttore della trasmissione. Dan è un giovane manager, molto elegante)

DAN - Barry! (Barry osserva Linda versargli un doppio whisky) Sono passato solo per un saluto. (Fa un cenno a Stu) Abbiamo vinto, Barry!

BARRY - Che significa “abbiamo”, Dan? Tu hai vinto. Non io.

DAN - Ma non capisci, Barry? Nessuno può dire di no agli indici d’ascolto. È questa la chiave. Fai quello che ti pare ma tieni alti gli indici d’ascolto… Nessuno può dirti di no… Diventi una forza irresistibile…

BARRY - Ok, Dan. Sono in trasmissione, adesso, ci vediamo…

STU - 30 secondi, Barry

DAN - Vado, vado… Genio al lavoro. Lo so… Vi lascio soli, ragazzi… (Uscendo) Scalda l’atmosfera, Barry!

BARRY - Io la scaldo sempre, Dan.

DAN - Si, ma stanotte… Extra caldo… Non voglio che ci freghino proprio adesso. Abbiamo un contratto di 6 mesi, ma io lo voglio di 6 anni!

BARRY - (Amichevole) 60 anni! 600 anni! 6000 anni! (Fa il saluto nazista)

STU - 6 secondi.

DAN - (Ridendo) Mi piace! Mi piace!… Oh, Barry, se hai bisogno di qualcosa sono di sopra. (Come Dan esce, Barry si sistema al tavolo in attesa del segnale. Dan uscendo lancia uno sguardo d’intesa a Linda. Barry si accende una sigaretta, da un’occhiata al monitor. Stu gli dà il segnale)

BARRY - Ruth, sei in onda.

RUTH - Tu sei una persona tanto buona.

BARRY - Pronto?

RUTH - Tu sei così buono. Ti preoccupi di tutto.

BARRY - Pronto?… Sei Ruth?

RUTH - Si, sono Ruth, ti stavo ascoltando, Barry. Hai ragione! Non c’è più amore, Barry, non c’è più speranza!

BARRY - Beh, non è esattamente quello che stavo dicendo. Quello che volevo dire è che…

RUTH - No. No. Tu hai ragione Barry… Guarda il mondo di oggi. Centinaia di migliaia di persone che muoiono di fame in Africa… E nessuno si preoccupa… Moriranno… E nessuno potrà impedirlo, Barry. (Barry si è rassegnato a lasciar andare la telefonata, trova il pacchetto di sigarette vuoto. Lo mostra a Linda, perché gliene procuri un altro. Lei arriva subito, butta il pacchetto vuoto e esce a prenderne lascia uno nuovo) Chi può impedire la diffusione dei rifiuti tossici, il terrorismo, la crescita nucleare, la fame… gli assassini? Hanno provato ad uccidere il papa, Barry, ti rendi conto? Hanno ucciso John Kennedy!

BARRY - Si, mi pare d’aver letto qualcosa da qualche parte… Ascolta Ruth… Non puoi farti carico dei problemi del mondo…

RUTH - No, Barry, non negare. Non fare l’ingenuo per amor nostro. Tu conosci la verità perché sei una persona educata e saggia. E sei anche coraggioso. Sono felice che la tua trasmissione sarà finalmente ascoltata in tutta l’America. È ora che la gente cominci ad ascoltare qualcuno con la testa a posto.

BARRY - Specialmente persone come te… Ruth?

RUTH - L’inquinamento sta uccidendo gli alberi, le specie animali si stanno estinguendo. Niente più elefanti, aquile, balene. Per non parlare di rinoceronti, condor, grizzlie, panda. Niente più panda, capisci!… Ma che senso ha tutto questo, qualcuno me lo vuole spiegare? (Linda è entrata con un nuovo pacchetto di sigarette. Le dà a Barry)

BARRY - Ruth, fatti coraggio! In qualche modo il mondo si abituerà a vivere senza i panda. Chissà, forse non tutti i mali vengono per nuocere…

RUTH - Mi fa piacere sentirti parlare così, Barry. Ma so che non ci credi veramente. Tu lo dici per farci sentire meglio. Perché sei buono e gentile. Ma, Barry, noi non ne siamo degni. Noi non siamo degni del tuo amore… È solo colpa nostra… È tutta colpa nostra…

BARRY - Vedi, Ruth, il punto è che io sento…

RUTH - Grazie, Barry. Sei una brava persona. Sei uno spillo piantato nelle coscienze di questo paese… Se non era per te non so cosa avrei fatto. Abbi cura di te. E buona fortuna per la trasmissione. Ne abbiamo bisogno tutti, ora più che mai.

BARRY - Ruth, stavo dicendo che il punto è… (Si sente un click. Lei ha riattaccato) Suppongo che abbiamo perso Ruth… Niente più panda… Niente più Ruth! L’abbiamo perduta. Ehi, Stu, mi ha chiamato “spillo”?

STU - Si, Barry, ti ha chiamato spillo.

BARRY - Mi ha chiamato spillo… È una cosa che fa pensare… Voi che ne dite? Chiamatemi, mi interessa saperlo… “Voci nella notte”, ciao Glenn, sei in onda…

GLENN - Ciao, Barry?

BARRY - Beccato.

GLENN - Oh. Pfiuu. Non ho mai chiamato prima. Sono un po’ nervoso…

BARRY - È normale. Rilassati… Prendi fiato…

GLENN - La tua trasmissione è grande. Tu sei grande. Ti ascolto da tantissimo tempo… Ti ricordi quando eri ad Akron?

BARRY - Ah, parli dei miei “hippy days”?…

GLENN - Si! Ah! Ah!… Eri grande allora…uh.

BARRY - Si. Ok. Grazie, Glenn. Allora, che ti passa per la testa, stanotte?

GLENN - Beh, a proposito di quello che diceva prima quella donna, sulle balene…

BARRY - Allora?

GLENN - Beh, sono in via di estinzione, e sai, i piccoli di foca, e tutto il resto…

BARRY - Uh-hu. Ecologia, eh?

GLENN - Si… Beh, si, ma quello che volevo dire era qualcosa sugli animali più in generale. Dovremmo essere più attenti. Dovremmo avere più rispetto. Io ho una gatta, Muffin… E qualche volta… Io vivo solo, e… Qualche volta, quando torno dal lavoro, noi… Beh, io preparo la cena, e noi… Ceniamo insieme, capisci?

BARRY - Tu ceni col tuo gatto? A tavola, cenate? Con tovaglia, candele e tutto il resto, una cenetta romantica?

GLENN - Beh, no, eh! Eh! Certo che no…

BARRY - Ah…

GLENN - Lei ha il suo piatto, sul pavimento…

BARRY - Oh, Dio!

GLENN - Ma noi mangiamo le stesse cose, se mangio braciola, lei mangia braciola… Se mangio vitello, lei mangia vitello… E così noi ce la spassiamo insieme… e delle volte penso che…beh, ci sono così tanti pazzi, così tanta gente chiassosa nel mondo, e poi c’è Muffin. Tranquilla. Non dà fastidio a nessuno. Pulita. Perché la gente non riesce ad essere così?

BARRY - Glenn, tu e Muffin suona molto intimo.

GLENN - Eh?… Si… Ehi, non mi piacciono queste allusioni!

BARRY - C’è una parola per definire quelli che preferiscono gli animali agli esseri umani, Glenn… voglio dire…

GLENN - Non hai capito cosa volevo dire! Io non credo che…

BARRY - Tu non credi? Tu non credi? Vorresti che fossimo tutti tranquilli come dei gattini, Glenn?

GLENN - No!

BARRY - Per quale ragione vivi, Glenn? Noi non siamo gatti domestici, Glenn. Devi deciderti, inizia a vivere! Ti do un consiglio: smetti di perdere tempo con il gatto e trovati qualcuno! Voci nella notte! Betty…

BETTY - Tu ti credi tanto furbo, eh?

BARRY - Pronto?

BETTY - Ti credi tanto furbo, non è così? Riattacchi sempre a tutti. Perché sai tutto tu, non è così?

BARRY - Non tutto, Betty. Nessuno può sapere tutto. Dunque io non posso sapere tutto!

BETTY - Come hai fatto a diventare il passatempo di questa città? Come mai parli sempre di drogati, negri ed ebrei? Non hai nient’altro di cui parlare?

BARRY - Sai cosa non sopporto, Betty? Non sopporto la gente che mi chiama e mi dice quello di cui non vuole sentir parlare… Se tu non vuoi parlare di AIDS e di neri, perché li nomini per primi? Eh? Mi viene da pensare che ti piaccia parlarne… Se poi non vuoi parlarne, dimmi di cosa vuoi parlare o metti giù la cornetta!

BETTY - Potresti cominciare a dire la verità?

BARRY - A proposito di che, Betty?

BETTY - Sai benissimo di cosa sto parlando… Quelli che stanno dietro alla tua trasmissione… Quelli che mettono i soldi!

BARRY - Fammi indovinare. Stai parlando del mio sponsor, adesso?

BETTY - Non fare il finto tonto. Che razza di nome è Champlain? Non è un nome vero. Te lo sei cambiato, non è così? E perché? Forse perché suonava un po’ troppo ebreo? Ti sei cambiato il nome… La solita storia. Credi che la gente sia stupida? Che nessuno sia furbo come te… Pensi che nessuno saprà smascherare la propaganda che tu e i tuoi capi e lo stato d’Israele state perpetrando in America…

BARRY - Aspetta un momento… Andiamo! Stato di Israele? Stato di Israele?

BETTY - Ci sono due specie di ebrei…

BARRY - Ah si?

BETTY - I tipi tranquilli e quelli con la bocca grande, e tu sei uno di questi… Riattacca, so che stai per farlo, dai!

BARRY - Non voglio riattaccare, Betty. Sei troppo interessante per farlo… Quello che stavi dicendo mi ricorda una vecchia storia… (Pausa. Scuote il bicchiere) Due anni fa sono stato in Germania, non c’ero mai stato, prima. Volevo dare un’occhiata al paese di Hitler. Conosci Adolph Hitler, Betty?

BETTY - Certo che conosco Hitler.

BARRY - Bene… Allora, sebbene io non sia ebreo, ho voluto visitare ciò che è rimasto di un campo di concentramento nei dintorni di Monaco. Dachau. È una gita organizzata, ci si va in autobus. Al cancello d’ingresso l’autobus si ferma. Fa piuttosto freddo… Un cartello sopra il cancello dice “arbeit macht frei”, che significa “il lavoro rende liberi”, una cosa che i nazisti dicevano ai loro prigionieri, la maggior parte dei quali, ovviamente, non usci mai più da lì… Sei sempre in ascolto, Betty?

BETTY - Sto ascoltando tutte le tue menzogne…

BARRY - Bene, voglio essere sicuro che non ti sfugga nulla… Dunque, mentre camminavo lungo il vialetto di ghiaia che conduceva da quello che restava delle baracche, dove dormivano i prigionieri alle camere a gas, dove morivano, ho visto qualcosa luccicare in mezzo alla ghiaia. Mi sono chinato per vedere cos’era… era una piccolissima stella di David. Molto vecchia. Chissà, forse l’aveva perduta uno dei prigionieri del campo, forse un ragazzino strappato ai suoi genitori mentre venivano portati alle camere a gas… Ho preso quella stella di David… So che non avrei dovuto, ma l’ho fatto. La porto sempre con me, da allora. Mi piace toccarla ogni tanto. (rotea il bicchiere, studiandolo) Infatti… Beh, l’ho fra le dita anche adesso… La tengo per darmi coraggio… Forse un po’ del coraggio di quel ragazzino che si trovava di fronte a una indicibile tragedia può entrare in me quando mi trovo ad affrontare gli ostacoli della mia vita… Quando mi trovo di fronte gente meschina e piccola… Spiacevoli e bigotti individui che si nascondono dietro telefonate anonime piene di odio e rabbia velenosa… Gente che non ha fegato, che non ha spina dorsale, e se la prende con gli indifesi. Gente grottescamente ignorante, come te, che mi fai vomitare… Gente che non ha nient’altro da fare se non profanare la storia, o forse… ripeterla. Ci sei ancora, Betty? (Pausa) Betty!

BETTY - Continua così, ebreo. La vita è breve… (Riattacca)

BARRY - Uh-hu, Stu, ricordati che dobbiamo mandare un forno a microonde a Betty… “Voci nella notte”, Debby, sei in onda…

DEBBY - Ciao, Barry! Non posso crederci, sono in onda!

BARRY - Sei in onda. A cosa pensi stanotte, Debby?

DEBBY - Al mio ragazzo.

BARRY - Quanti anni hai, Debby?

DEBBY - Quasi 16, Barry, e…

BARRY - Vai a scuola?

DEBBY - Si, mmmh…

BARRY - E il tuo ragazzo va a scuola con te?

DEBBY - Beh, no, lui non va più a scuola, Barry…

BARRY - Non va a scuola. E dov’è che lavora?

DEBBY - Non ci vediamo spesso, così non so realmente…

BARRY - Tu non sai se il tuo ragazzo lavora? Interessante.

DEBBY - Beh, vedi, il motivo per cui non lo so è che lui lascia spesso la città e che gli piace vivere nel suo furgone. Sai quelli tutti rielaborati, pieni di cromature… Lui ha la targa che dice STAN 3 e tutto il resto e… Hmmm… Mi dice che mi ama, Barry, e io lo amo…

BARRY - Uh-hu… L’amore è una cosa difficile da definire. 15enne, eh? Dimmi una cosa, Debby, è carino?

DEBBY - Si.

BARRY - Beh, sei una ragazza fortunata ad avere un ragazzo carino e con un furgone, e innamorato di te. E allora qual è il problema?

DEBBY - Beh, vedi…io… (Silenzio)

BARRY - Debby?… Ci sei ancora?

DEBBY - Si… (Piange)

BARRY - Debby?

DEBBY - (Scoppiando) Aspetto un bambino, Barry… e Stan adesso non c’è… e io tra poco dovrò dirlo ai miei genitori… (Piagnucola)

BARRY - Dai, dai, stai su, Debby. Non c’è niente di male. Sei incinta. Lo so che si dice “essere nei guai”. Ma è sbagliato, non è certo la cosa peggiore che ti può capitare.

DEBBY - I miei genitori mi uccideranno, capisci!

BARRY - Guardala da questo punto di vista: la gente fa figli continuamente. E non è la fine del mondo, è l’inizio! Un bimbo sta arrivando! Un bimbo tutto rosa! Ci sono cose peggiori, molto peggiori. Potresti essere malata, o morente. Stan potrebbe avere uno scontro frontale ed essere sbalzato fuori e morire!

DEBBY - Barry, io voglio morire!

BARRY - No, tu non vuoi, signorina.

DEBBY - Si, io voglio morire!

BARRY - No! Signorina, adesso stiamo cominciando a prenderci un po’ troppo sul serio… Ti sei procurata un piccolo guaio, hai lasciato che i tuoi istinti ti prendessero un po’ la mano e… adesso il violinista vuole essere pagato, giusto?

DEBBY - Ma, Barry… Lui mi ha detto che…

BARRY - Giusto? Dico bene o dico male? Senti, Debby, se vuoi dare la colpa al mondo per quello che tu hai fatto, non aspettarti da me una spalla per piangere. Ascolta, ragazzina, perché non c’hai pensato quand’eri nel pieno della passione? Ti piaceva il sesso? Ti piaceva sentirti innamorata? Ti piacerà anche essere incinta! (Debby piange) Ehi, adesso non piangere. Le lacrime non ti servono a niente. Stai solo sconvolgendo il bambino. Debby… Debby… Prova ad ascoltarti adesso… Ti sta dando i calci?

DEBBY - Ma no, non è possibile, l’ho saputo soltanto adesso…

BARRY - Come?

DEBBY - L’ho appena saputo!

BARRY - (Ridendo) Beh, oh Dio, dal modo in cui parlavi sembrava fossi già nel travaglio! Andiamo! Debby, posso farti una domanda seria?

DEBBY - Quale?

BARRY - Ti rendi conto di cosa ti è successo?

DEBBY - Io non voglio essere incinta, voglio andare a scuola!

BARRY - Debby, non sei dispiaciuta per quello che hai fatto? Debby?

DEBBY - Uh?

BARRY - Non sei sinceramente dispiaciuta per quello che hai fatto a Stan?

DEBBY - A Stan? Ma è Stan che l’ha fatto a me!

BARRY - Ma Debby… Tu non mi ascolti… Ascoltami bene, Debby!

DEBBY - Che c’è?

BARRY - Il tango si balla in due! Tu hai sedotto il povero vecchio Stan con il tuo seducente corpo di giovane 15enne e adesso vuoi che tutti si sentano dispiaciuti per te! Tu lo hai fatto soltanto perché Stan restasse intrappolato nelle tue vicinanze. Vero? Non ti andava che il ragazzo si trovasse lavoro altrove.

DEBBY - Uh?

BARRY - Io penso che sia andata così. E tu?

DEBBY - Non so… io suppongo…

BARRY - E adesso hai a che fare con le conseguenze…

DEBBY - (Pausa) Così… Uh… Cosa dovrei fare?

BARRY - Tu sai dov’è Stan?

DEBBY - No! (Piangendo di nuovo) Non so dove sia!

BARRY - Va bene, va bene, non ricominciare a piangere, risparmiami le lacrime… Ok, Debby, ascolta. Adesso ti spiego cosa stiamo per fare, io e te. Andiamo a trovare Stan… C’è qualcuno là fuori che sa dov’è Stan, e io voglio che mi chiami qui alla radio… Tu lasci il tuo numero a Stu, e noi ti chiamiamo non appena salta fuori qualcosa. E lo faremo, non preoccuparti. E lasciami dire a quelli che sono in ascolto che sanno dov’è Stan: ehi, se avete visto quel ragazzo che vive nel furgone pieno di cromature con quella buffa targa, STAN 3, non chiamate la polizia… Datemi un colpo al 216-555 TALK perché qui da noi c’è una ragazzina che sta cercando il papà… Ok, Debby?

DEBBY - Uh… Si… penso di si…

BARRY - Non farai pazzie?

DEBBY - No…

BARRY - Bene. Mettiti al caldo, beviti un po’ di latte e stai lontana da quella roba che tua madre tiene sotto al lavandino. Ci risentiamo fra un po’… Eh, si, una signorina con un problema, ma qui a “Voci nella notte”, ogni problema ha una soluzione, ecco perché siamo qui. Ed ora linea alla pubblicità. Torniamo fra poco con un’altra telefonata… “Voci nella notte”… (Durante la pubblicità Barry spinge la sua sedia lontano dal tavolo, si strofina la faccia. Linda si alza e si avvicina)

LINDA - Hai fame? (Lui le volta le spalle, lei lo massaggia)

STU - (Ha girato la sedia di fronte a Barry) Ehi, Barry, quell’uomo che parlava dei tempi passati ad Akron… Mi ha fatto ricordare di quella notte che quel camionista ci chiamò perché era rimasto bloccato nella vasca da bagno…

BARRY - Ah, si! (Ridendo. Barry mette i piedi sul tavolo quando Stu si alza per andare a prendere un dolce alla macchina del caffè. Stu racconta la storia per far divertire Barry)

STU - Linda, quell’uomo avrà pesato 400 libbre… Bloccato nella vasca. E cosa fa Barry? Quell’uomo non vuole una squadra di recupero, e così Barry chiama un centro massaggi. Gli hanno mandato 3 massaggiatori e un fabbro. E così mentre quei tre ragazzi spalmavano l’uomo di gelatina, il fabbro cercava di tirarlo fuori con un piede di porco!!! (Barry ride) Grandi effetti sonori: l’uomo ha fatto il botto quando è uscito fuori!

BARRY - Come un tappo di Champagne! Linda dovevi esserci…

LINDA - Vado a prenderti un panino…

BARRY - 400 libbre? Nessuno può pesare così tanto!

STU - Quell’uomo si… 5 secondi… (Linda è uscita, Barry e Stu tornano in sella)

BARRY - Ma era ad Akron?

STU - Primavera dell’81.

BARRY - Vecchie storie di Akron… Questa è Cleveland.

STU - Sei in onda.

BARRY - Siamo tornati. Sono Barry Champlain e siete all’ascolto di Voci nella notte. Stiamo facendo una trasmissione a ruota libera stasera. Potete chiamarci e noi ne parliamo. Gli stati della mente, gli stati dell’unione, qualunque dichiarazione volete fare, noi siamo in ascolto. Ciao, Cathleen, sei a “Voci nella notte”…

CATHLEEN - Si, sono in onda?

BARRY - Sei in onda!

CATHLEEN - Barry, oh, Barry, ci sono molti buoni argomenti di cui parlare stasera…

BARRY - Che succede, Cathleen…

CATHLEEN - Mi è piaciuto quello che hai detto a proposito della tua trasmissione che andava in nazionale e tutto il resto. È importante dire queste cose.

BARRY - Qualcuno deve pur farlo, Cathleen…

CATHLEEN - Lo so, lo so. Sai, io non ne perdo una delle tue trasmissioni, perché tu dici le cose come stanno, Barry. Dio ti benedica! Dio ti benedica! La mia migliore amica, Judy, odia questo programma e non capisce perché invece io l’ascolto… Ma a ciascuno il suo, questo è quello che penso, tu dici le cose come stanno e hai fegato…

BARRY - Sono felice che la pensi così.

CATHLEEN - Io ho le mie convinzioni e non le nascondo. Judy pensa che questo programma è per stupidi e psicotici, ma io non sono assolutamente d’accordo. Tu dici un mucchio di cose sensate…

BARRY - Si, Cathleen, credo che dovresti fare più attenzione nello sceglierti le amiche.

CATHLEEN - Si, lei non mi piace molto…

BARRY - Non sembra un tipo molto piacevole…

CATHLEEN - L’unico problema è che è la sola vera amica che ho…

BARRY - Ah si? Non penso possa essere un’amica una che considera le cose che ti piacciono e in cui credi stupide e da psicotici… Tu lo trovi qui, un vero amico, Cathleen…

CATHLEEN - Mi prendi in giro…

BARRY - Io non scherzo mai quando parlo di cose serie come l’amicizia. Come tuo amico, puoi star sicura che ti do un buon consiglio quando ti dico di stare lontano da Judy… È una persona ostile, cinica, pessimista…

CATHLEEN - Forse hai ragione.

BARRY - Certo che ho ragione. Grazie per la telefonata… (Riattacca) E adesso abbiamo Kent in onda… Ciao Kent.

KENT - Uh… Ho bisogno d’aiuto.

BARRY - Spara.

KENT - Cosa?

BARRY - Spara. Spara. Dimmi qual è il problema…

KENT - Beh… Uh… Sai, mi piace fare qualche orgetta… Sai, con la mia ragazza…

BARRY - Quanti anni hai, Kent?

KENT - 18…

BARRY - E la tua ragazza?

KENT - 16…

BARRY - Ok. Vai avanti.

KENT - Così, a noi, uh… Ci piace. Uh. Fare le orgette, capisci?

BARRY - Kent, quando fate le orgette, dove sono i tuoi genitori?

KENT - Sono via. In vacanza.

BARRY - E dove sono adesso?

KENT - Non lo so.

BARRY - Non lo sai?

KENT - Sono in vacanza… Aspetta un momento, adesso mi ricordo… Uh… Figi… È possibile?… C’è un posto che si chiama Figi?

BARRY - Kent, i tuoi genitori sono in vacanza in un posto chiamato Figi. Così tu che fai? Ti fai un’orgetta!

KENT - Si… tranne… beh, quello che volevo chiederti è… Uh… Noi ce la stiamo spassando da un paio di giorni…

BARRY - Un paio di giorni? E cosa intendi dire quando dici ce la stiamo spassando?

KENT - Sai, fare sesso… andare in giro, mangiare, guardare la TV, sconvolgersi, sentire musica…

BARRY - Aspetta. Ridillo un po’. Sconvolgersi? Fumare erba per esempio?

KENT - Beh, si, anche…

BARRY - E che altro?

KENT - Crack…

BARRY - Lo trovo un po’ squallido… Vi fate di crack da un paio di giorni… Tu e la tua ragazza… E cos’altro fate?

KENT - Beviamo. Ne ho bisogno. Ho bevuto un po’ di Wild Turkey ieri perché stavo andando in paranoia… Jill si era fatta un acido, credo, ma non sono sicuro. Forse l’ha corretto al valium.

BARRY - Tu non hai bisogno di chiamare me, Kent, tu hai bisogno di chiamare un dottore e farti fare una lavanda gastrica! Ti do un numero da chiamare…

KENT - Si, ma… Vedi… È per questo che chiamo te, Barry!

BARRY - Perché?

KENT - Jill… Lei… Uh… Lei si è addormentata e… Uh…

BARRY - (Rapido) No. No. No.

KENT - Lei si è addormentata e… Non riesco più a svegliarla, capisci?

BARRY - Non farmi perdere tempo con queste stupidaggini…

KENT - Ehi, lei non vuole svegliarsi… È diventata tutta blu…

BARRY - Ah… È diventata blu… Dai il tuo indirizzo a Stu e noi ti mandiamo subito…

KENT - Ehi, no, tu devi aiutare la mia ragazza!

BARRY - Dì a Stu dove…

KENT - No… Io… Non posso… Non posso… (riattacca)

BARRY - Pronto? (Barry lancia un’occhiata a Stu. Stu fa un segno di gola tagliata, per dire che ha riattaccato) La confusione regna su Cleveland, stasera… Ancora uno stacco pubblicitario… Torniamo subito con “Voci nella notte”. (Stu fa un segno a Spike, parte lo short dell’emittente) Che problemi ci sono stasera, Stu? Mi stai lanciando un mucchio di palle curve, ragazzo. (Stu lo guarda)

STU - Qualche problema con le palle curve?

BARRY - Controllo, Stu, controllo! Non ho bisogno di merda come quel ragazzo, stasera! Qualcosa non va, stasera? Problemi a casa, forse?

STU - No, Barry, nessun problema, a casa.

BARRY - Allora stai in campana, d’accordo? Dammi carne, non veleno…

STU - (Stu ignora l’ira di Barry e si gira sul suo tavolo) L’avrai.

BARRY - (salta in piedi e va da Stu) Stu, fammi vedere la lista. Andiamo, tirala fuori! Chi è questo Henry del nucleare, non me l’hai passato! E questa Denise, non mi hai passato nemmeno questa… e questo professore…

STU - Barry, il professore è fasullo, tutta questa gente è fasulla. Se vuoi questa roba, l’avrai…

BARRY - (Interrompendolo) Stu… Stu… Stu… Stu… Stu… Sai benissimo cosa voglio. (Gridando) Che lingua parlo, Stu? Leggimi le labbra… Per continuare il programma dammi materiale con cui possa lavorare (Strillando sopra a Stu) Hai difficoltà a capirmi, stasera? (Torna al suo tavolo)

STU - No, Barry, non ho nessuna difficoltà. Ti ho sentito forte e chiaro…

BARRY - Bene! (Barry crolla sulla sedia, si gira di spalle al pubblico. Luci su Stu)

STU - Ho incontrato Barry Champlain nel ‘72. Io facevo il DJ per una stazione di Rock Progressive ad Akron, e un bel giorno quest’uomo salta fuori da Cambridge, Massachusetts… Almeno da lì mi disse di arrivare… Eravamo tutti e due degli hippy incazzati… Eravamo in una stazione sovversiva… Eravamo convinti che da quello studio saremmo riusciti a cambiare il mondo, soltanto perché stavamo trasmettendo Lou Reed… E Frank Zappa o David Bowie… Barry Champlain voleva… andare oltre il tollerabile. Una volta mandò “Let it bleed” 25 volte di fila, così, solo per vedere che effetto faceva… Oppure gli piaceva trovare un disco che saltava in un punto particolarmente carino per lasciarlo andare così per un po’… E tutti e due a buttar giù tequila, succhiando lime, guardando questo disco girare, girare mentre il direttore della radio bussava come un pazzo alla porta… Una volta dovette buttarla giù perché Barry togliesse il disco. Non lo licenziò, gli diede l’aumento. (Ride) E più guardavo Barry più mi domandavo perché mai facessi il DJ… Dicevo cose come: ecco l’ultima dei Cream, s’intitola Wheels of fire ed è veramente tosta… Molto imbarazzante. Poi Barry iniziò a costruire il suo show… Una volta cominciò a parlare della sua passione segreta per le tette di Jane Fonda, un’altra si mise a dare tutti i numeri di telefono degli agenti dell’FBI dello stato. Poi cominciarono le telefonate in diretta. Era la prima volta che succedeva ad Akron. Io restavo incantato nel vedere ogni giorno tutta quella energia venir fuori da Barry. E le telefonate aumentavano perché Barry diceva cose come: “chiamami e dimmi qualcosa sul tuo orgasmo più intenso” e la gente lo faceva. Diceva: “Chiamami e raccontami la tua peggior esperienza con un poliziotto…” e quelli si precipitavano per il resto della trasmissione… Poi diceva: “Chiamami e dimmi l’unica cosa che non hai mai detto a nessuno prima”, un uomo… Un uomo chiamò Barry e gli disse che aveva ammazzato il suo luogotenente a Kheshan. Lo confessò in trasmissione. E stava piangendo… Non riusciva a fermare il pianto. In quell’epoca Barry trasferì la trasmissione qui a Cleveland. Io pensai: all’inferno il DJ, e così sono saltato sulla barca e sono partito con lui. Ascolto Barry Champlain decollare nell’etere tutte le sere, poi finiamo e ce ne andiamo a casa. Voglio dire, io vado a casa da Cheril e da mio figlio. Barry… Non so cosa diavolo faccia Barry Champlain. Non è più come ai vecchi tempi, quando caricavamo un paio di ragazze e un po’ di whisky e affittavamo una stanza all’Holiday Inn… Adesso lui se ne va per i fatti suoi, dice che deve lavorare per la trasmissione… Me lo immagino, seduto a casa, a bere caffè, fumando una sigaretta dietro l’altra, leggendo fottute enciclopedie… O peggio… Forse se ne sta seduto e aspetta di tornare in studio… Una volta perse la voce, nell’83… Era sconvolto… All’inizio si arrampicava sui muri… Poi cadde in depressione… Vera depressione… E sai perché? Aveva perso il suono della sua voce… Vedi… Per Barry Champlain, parlare è come pensare ad alta voce… È per questo che ama la radio. È la sua vita. Lui non fa nient’altro che parlare e tutta quella gente là fuori diventa parte di lui, parte della sue mente. Anch’io ne faccio parte, credo… (Le luci tornano sul tavolo di Barry, Stu torna alla console)

BARRY - John, chiama da Lorain.

JOHN - Ciao, Barry. Mi piacerebbe commentare, se posso, quello che stava dicendo quella donna poco fa… Quella che ti ha dato dell’ebreo.

BARRY - Si.

JOHN - Beh, io sono nero…

BARRY - Buon per te. Vuoi una medaglia?

JOHN - Ah! Ah! No… Io no. Non scherzare con me come fai con gli altri. Volevo solo che tu sapessi che mi piace la tua trasmissione e che ho molti amici ebrei…

BARRY - Quanti?

JOHN - Beh… 3 o 4…

BARRY - Non direi molti…

JOHN - Sono persone molto gentili ed educate.

BARRY - Si, John, e allora?

JOHN - Mi piacciono gli ebrei e penso che…

BARRY - Non so come farti cambiare idea, John, ma quelli non ti lasceranno mai diventare rabbino… Capisci, non ci diventerai mai!

JOHN - Ah! Ah!… Non è quello che io…

BARRY - Ehi, John… Tu sei nero… Lo sai cosa pensano gli ebrei dei neri? Vi odiano. Tu conosci quella zona dell’East Side dove i topi fanno colazione mangiandosi i bambini? È di proprietà degli ebrei… Che significa “mi piacciono gli ebrei”? Chi sei tu? Una specie di Zio Tom?…

JOHN - Che ne sai tu di Zio Tom? Mi pare che hai confuso un po’ le cose…

BARRY - Non me ne frega niente di quello che pensi! Non gliene frega niente a nessuno!… E sai perché? Perché tu stai cercando di leccare il culo ai tuoi padroni, ecco perché! Telefoni qui e cerchi di arruffianarti pure me… Mi dici che ami gli ebrei e in realtà stai mentendo. Tu li odi…

JOHN - Io non lecco il culo a nessuno…

BARRY - E invece si! Tu stai leccando il culo anche a me, e lo stai facendo anche adesso, se non fosse così avresti già riattaccato!

JOHN - Stavo solo cercando di dire… Io non voglio riattaccare!

BARRY - Allora ti faccio un favore… (Riattacca) “Voci nella notte”… Henry, sei in onda…

HENRY - Ciao, Barry?…

BARRY - Agli ordini!

HENRY - Chiamo da Wheeling.

BARRY - Ma è lontanissimo! E com’è il tempo?

HENRY - Bello. Bello. Uhm… Vorrei dire qualcosa della centrale nucleare sul fiume…

BARRY - La fabbrica di energia pulita.

HENRY - Si.

BARRY - Mi pare una buona idea. Dimezzeremo il costo delle nostre bollette della luce. È un problema per te?

HENRY - (Si schiarisce la voce, poi monotono, come se leggesse) Gli stabilimenti di energia nucleare sono un danno per la salute ed il benessere di tutta la gente che vive in un raggio di 500 miglia dal reattore centrale. Noi, membri dell’Alleanza per la vita e la libertà, protestiamo contro la costruzione, la vendita, la manifattura di…

BARRY - Aspetta un momento, un momento, stai zitto un momento, Henry.

HENRY - …nucleare e materiali derivati, per qualsiasi uso, sia per armamento che per i cosiddetti usi pacifici…

BARRY - Ehi! Stai zitto un attimo! Tu stai leggendo? Stu, questo legge?

HENRY - …usi che mettono in pericolo la vita di milioni di persone in tutta la valle del fiume Ohio…

BARRY - Ehi, vuoi star zitto? Tu… stai… leggendo?

HENRY - Questo è il nostro manifesto…

BARRY - Non m’importa se è la Magna Charta, tu non leggi niente in diretta nella mia trasmissione… Adesso, se hai qualcosa da dire dilla oppure riattacca…

HENRY - L’uso dell’energia nucleare è irresponsabile, come fare una guerra nucleare. Noi crediamo…

BARRY - Ah, adesso la guerra nucleare! Un momento fa era una centrale. E che ne dici, allora, dei rifiuti tossici, ti da fastidio parlarne? E dei piccoli di foca? E dei panda?

HENRY - Non ha niente a che vedere con la nostra protesta…

BARRY - Uh-hu…

HENRY - Noi stiamo parlando di veleno. Siamo tutti condannati da questi macchinari da giudizio nucleare. I nostri figli… (Parlano l’uno sull’altro. Barry emerge)

BARRY - Dacci un taglio, Henry! Va bene? Stai dicendo che rischiamo di morire? Ho una notizia per te, amico, prima o poi moriremo tutti. Una guerra nucleare sarà, probabilmente, la cosa migliore che ci potrà capitare. Almeno un po’ di gente comincerà a darsi una svegliata.

HENRY - Non so come tu riesca a scherzare sulla guerra nucleare… Questo è…

BARRY - Chi ti dice che sto scherzando, amico? Ehi, io ho fatto tutte le marce di protesta, negli anni ‘60. Ci sono già passato, amico. Era divertentissimo. Scommetto che è divertente anche adesso. A te non importa niente degli altri, cerchi solo un modo per divertirti! Perché non la smetti con tutti questi lamenti e inizi a fare qualcosa di più costruttivo con il tuo tempo?…

HENRY - È esattamente quello che sto facendo! Che è più…

BARRY - Aspetta, non ho finito. Hai già detto la tua, lascia parlare me, adesso. Tu sei solo un bambino viziato e senza coglioni. Tu vai a piangere dalla mamma perché il mondo è cattivo, poi ci fumi sopra, e passa tutto. Metti via gli spinelli, amico, e guarda in faccia la realtà. Si, la guerra nucleare è una cosa possibilissima. Si, Henry, è allarmante, e… Si, Henry, non ci piace per niente l’idea…Ma non t’illudere, Henry, tutti quei piagnoni pseudo intellettuali non cambieranno le cose… (pausa)

HENRY - Il tuo modo di pensare è immorale.

BARRY - Ho ferito i tuoi sentimenti, Henry? Raccontalo al tuo analista!

HENRY - Quando quella centrale esploderà e ucciderà qualche migliaio di persone sarà anche colpa tua! (Barry durante le urla di Henry, ammicca a presa in giro, finalmente riattacca)

BARRY - Peccato non riesca a tenere una conversazione intelligente e con un tono di voce normale… Bob… come te la passi?

BOB - Barry, amico mio.

BARRY - Bob, che sollievo, come stai?

BOB - Una favola. Molto bene, grazie. E tu?

BARRY - Abbastanza bene. Abbastanza bene.

BOB - Congratulazioni.

BARRY - Grazie.

BOB - Spero tu non sia diventato troppo importante per rispondere alle mie telefonate.

BARRY - Bob, nessuna trasmissione è completa senza la tua telefonata.

BOB - Eh! Eh!

BARRY - Come stanno le gambe?

BOB - Oh, stanno bene. Un po’ di dolore ogni tanto, ma non proprio male. Sai come la vedo io: se hai solo limoni, fatti una limonata.

BARRY - È inutile piangere sul latte versato…

BOB - Piangi e piangi solo.

BARRY - Perché non si può perdere quello che non hai mai avuto.

BOB - Perché non sai cos’hai sino a che non l’hai perduto.

BARRY - Così non perdere la speranza, anche questa passerà.

BOB - Perché oggi è il primo giorno del resto della tua vita.

BARRY - Si, ed è sempre scuro prima dell’alba. Bob, posso…?

BOB - Perché domani non arriva mai…

BARRY - Si, e se tu giochi col fuoco ti brucerai… Bob, posso dire una cosa, ti prego?

BOB - Certo, Barry.

BARRY - Grazie. Sai, a noi dà una grande forza il tuo coraggio. Tu sei un brav’uomo e un esempio per tutti noi. Sai come si dice, Bob, l’eroe e il vigliacco hanno tutti e due paura. La differenza è che il vigliacco scappa. Tu non scappi. E noi ti ringraziamo per questo.

BOB - Beh, grazie, Barry. Ma sai, la gente pensa che la vita su una sedia a rotelle dev’essere la cosa peggiore che ti può capitare. Ma non è così che la vedo io. Io sono convinto che ci sono cose molto peggiori: l’ingratitudine per tutte le cose buone che ci arrivano ogni giorno: il sorriso dei bambini, un fiore che sboccia, il cinguettare degli uccellini, appollaiati sui rami pieni di germogli in un luminoso giorno di primavera… Diavolo! Il sole che sorge ogni giorno è già un miracolo!

BARRY - Sono completamente d’accordo con te, Bob. Soprattutto a proposito del sole… Sai, io credo che siamo così impantanati nei problemi di tutti i giorni che finiamo per dimenticarci delle cose semplici.

BOB - Ah! Dimenticavo un’altra cosa di cui dobbiamo essere grati.

BARRY - Cosa?

BOB - La trasmissione di Barry Champlain…

BARRY - (Pausa) Grazie, Bob… significa molto per me.

BOB - Dico davvero.

BARRY - So che è così… Beh, dobbiamo andare avanti, stammi bene.

BOB - Oh no!

BARRY - Scusa, dobbiamo correre…So che tu non puoi, ma noi dobbiamo.

BOB - Ok, allora… E buona fortuna con quel ragazzo…

BARRY - Chi?

BOB - Quello drogato. Spero che richiami.

BARRY - Anch’io… Vedi, Bob: non mettere tutte le uova nello stesso cestino!

BOB - E un uccello in mano…

BARRY - ‘Notte, Bob. (Riattacca) E adesso abbiamo in linea Denise. Ciao, Denise…

DENISE - Ho paura, Barry…

BARRY - E di cosa?

DENISE - Niente di preciso, ma… Sai, è come se dovunque io vada…

BARRY - Si?

DENISE - Beh, è come se… Barry… Sai, è come se… Noi abbiamo un trita-immondizia sotto al lavello in cucina, voglio dire nella cucina di mia madre…

BARRY - Hmmm-mmmmh

DENISE - E qualche volta un cucchiaino ci cade dentro… (Mentre Denise continua a parlare, Barry si volta verso Stu con un gesto del tipo “chi diavolo è questa?” Stu chiede una sigaretta, Barry con sguardo acido gli lancia il pacchetto. Stu si rimette di spalle. Barry mette la mano sul microfono e, senza farsi sentire, chiede a Stu se si ricorda cosa gli ha chiesto cinque minuti prima. Stu replica che lo ha accontentato. Barry continua ad ascoltare la telefonata, ma più inquieto) Si… Sai com’è… Sai come ci si sente quando si deve allungare una mano nel trita-immondizia per cercare il cucchiaino. Non vorresti, ma devi. Chissà cosa c’è la dentro? Potrebbe esserci solo immondizia, o un pezzo di chissà cosa, ci sono un mucchio di cose che finiscono la dentro…Cose che non puoi vedere… Germi… Tu non li puoi vedere… Ma se sono dovunque, saranno anche nella pattumiera… E ci crescono bene, lì… E poi risalgono dai tubi. Salmonelle, funghi, cancro, anche il raffreddore, chissà? Ma, Barry, anche se tutto questo non ci fosse, cosa succederebbe se, e sto dicendo proprio “cosa succederebbe se”, perché probabilmente non succederà mai, se il trita-immondizia si mettesse in moto mentre la tua mano si trova la dentro?

BARRY - (Scherzando) Addio cucchiaino!

DENISE - Sono così spaventata da questo pensiero che normalmente lascio il cucchiaino là dentro. Non provo nemmeno a tirarlo fuori. Ma poi ho paura che mia madre mi faccia una scenata se se ne accorge. Così metto in moto il trita-immondizia cercando di far sparire tutto. Ma così facendo riesco solo a fare un gran baccano. E allora io rimango lì, in mezzo alla cucina, e il cucchiaino che gira nel trita-immondizia fa un rumore spaventoso. E io sono come paralizzata, capisci? Un rumore spaventoso, incredibile. Ma, Barry, quasi mi piace quel rumore, perché so che il cucchiaino è stato distrutto, annientato. È questo è un bene, perché io odio quel cucchiaino, perché mi terrorizza…

BARRY - Denise, Denise, Denise, Denise!…Chiariamo le cose, tu sei spaventata dal trita-immondizia della cucina di tua madre?

DENISE - Beh, non solo da quello… C’è tutto il resto. Gli insetti! Termiti, calabroni, ragni, formiche, millepiedi, moscerini. Si, i moscerini! Non puoi vederli perché sono piccolissimi come i germi. Microscopici! A me piacciono solo le cose pulite, chiare. Capisci? I posacenere sporchi mi danno fastidio… (Barry è stufo. Lancia uno sguardo a Stu e si accorge che Dan è in piedi vicino a Spike in regia, che lo guarda. Dan gli fa segno che gli vuole parlare. Barry torna al microfono mentre Stu torna al suo tavolo) Proprio come gli sconosciuti! Come le case sulla nostra strada. Una volta conoscevamo tutti quelli che vivevano in quelle case. Ma questo succedeva molti anni fa. Oggi in quelle case vivono persone di tutti i tipi… Anche stranieri… Si sente dall’accento. Cosa ci fanno qui? E come vivono? E poi saranno puliti? Conosceranno l’igiene?

BARRY - Perché non glielo chiedi?

DENISE - Oh, certo, mi pare proprio un’idea fantastica andare a bussare alla porta di una di quelle case. Cosa succederebbe se ci vivesse un serial killer? Ted Bundy? Cosa succederebbe se Ted Bundy o lo strangolatore di Boston fossero seduti la dentro a guardare la TV mangiando patatine e io bussassi alla porta? “Ma che sorpresa! Vieni dentro!”

BARRY - Aspetta un momento. Ted Bundy vive nel tuo quartiere? È questo che stai dicendo?

DENISE - Io non vado a bussare a casa degli sconosciuti. Io mi chiudo sempre a chiave. Ho anche smesso di guidare… Ma non basta… Non possiamo fermare l’aereo che precipita sulla tua casa… Mi capisci, adesso?

BARRY - No. (Dan è entrato. Fa un segno come per dire “Un minuto soltanto”)

DENISE - Il postino mi porta lettere che io non voglio ricevere e i francobolli sono stati leccati da qualcuno con l’AIDS. Capisci? Anche mia madre è una minaccia per la mia vita, perché continua ad andare là fuori!

BARRY - Fuori dove? Dove va tua madre?

DENISE - Hai sentito parlare di quella tempesta di sabbia in California che trasporta quei piccoli funghi? Te l’hanno detto che quei piccoli funghi ti entrano nei polmoni e ti vanno in circolazione nel sangue… Te l’hanno detto che poi ti crescono dentro e ti uccidono? Aria infetta… Aria infetta… Tu devi… Oh! È arrivata mia madre. Sento la chiave nella porta. Mi ammazza se scopre che uso il telefono. (Riattacca)

BARRY - Aria infetta… Ecco cosa abbiamo a vostra disposizione stasera… Ma mi pare di vedere il mio produttore Dan Woodruff nascosto in un angolo che mi avverte che se non incastro una parola per gli sponsor farà sicuramente qualcosa di indegno, come togliersi il parrucchino. Non voglio che succeda… Allora lasciate che vi consigli dove andare a mangiare… (Barry fa un segno a Stu e parte uno spot che resta sotto la scena seguente)

DAN - Barry…

BARRY - Linda! Un caffè, per favore!

DAN - Barry, ho bisogno della tua opinione su una cosa…

BARRY - (Ignorando Dan) Stu, controlla il livello sulla tre, si sente un ronzio…

DAN - Barry, ho bisogno di dieci secondi del tuo tempo…

BARRY - Che cosa, Dan? Che cosa?! Sono nel mezzo del programma. Non ho tempo, adesso!

STU - 30 secondi…

DAN - (È sceso. In piedi vicino Barry) Barry, quel ragazzo che ha chiamato, quello drogato, con la ragazza…

BARRY - Kent, si?

DAN - Kent… È un problema. Abbiamo gli sponsor in ascolto stasera, sponsor nazionali. Hanno chiamato e sono preoccupati per Kent. Hanno detto che devi fare qualcosa, dire qualcosa.

BARRY - Cosa vogliono farmi dire, Dan? È uno scherzo. Non c’è nessuna ragazza. Ho ricevuto un mucchio di telefonate come quella…

DAN - Loro non lo sanno.

BARRY - Chi non lo sa?

DAN - (Gentile) Gli sponsor, Barry. Quella gente che sta per metterti in diretta da costa a costa domani sera…

BARRY - (Salta in piedi) Va bene, Dan! Va bene! (Va verso Stu) Stu, è possibile che questo Kent chiami di nuovo. Se chiama passamelo, gli parlo in privato… Sei contento, Dan? (Barry torna al suo tavolo. Annoiato)

DAN - Grazie, Barry. So che tu sai benissimo cosa fare… Ma… Che succederebbe se non fosse uno scherzo? Che succede se la ragazza è morta?

BARRY - Le mandiamo una corona… (Dan esce)

STU - Ristorante Harry… Dura parecchio… (Barry è seduto al tavolo. Si sente lo spot, che è realizzato come se Barry stesse parlando dal vivo: “E con il menu speciale puoi scegliere tra patate fritte, bollite o stufate. 2 verdure a scelta. Caffè o te, bevanda, e dessert… Un mucchio di cose buone da scegliere. Puoi trovare di meglio per meno di $5.95? Non credo… Se vuoi un buon pasto vai da Harry… Vi troverete così bene che lascerete pure la mancia… Per la cameriera… Andate anche voi da Harry… Io so sempre quello che faccio. Appena posso ci vado… È davvero ottimo… E, mi raccomando, ditegli che vi manda Barry”)

BARRY - Aspetta un momento prima di passarmi le telefonate, devo dire una cosa… Ehi, questo spot non vi pare il più nauseante che abbiate mai sentito? Ristorante da Harry? Cucina casalinga? Se provate ad entrare nella cucina di quel posto, vi sembrerà di essere finiti in una taco-stand di Tijuana! Quello che avete sentito era uno spot registrato, sono gli sponsor che mi costringono a farlo. Sono contenti se io sembro candido e familiare. Mi fanno vomitare. Cosa che faccio regolarmente quando vado a mangiare da Harry… “Voci nella notte”, Joe…

JOE - Barry?

BARRY - Agli ordini!

JOE - Sono quindici anni che guido un taxi… La settimana scorsa ho preso su una signora all’aeroporto, una ricca baldracca, capisci cosa voglio dire? Voleva sapere se accettavo gli assegni. Le ho risposto: “signora, io lavoro… accetto solo contanti”. Mi ha detto che non ne aveva, ho detto: “bene, allora lasciami quel grazioso orologio e quando torni con la grana, te lo restituisco”. È scappata fuori dal taxi.

BARRY - L’hai offesa!

JOE - Vai al diavolo, mi ha detto. Ma quella è scema. Come quegli idioti che ti telefonano. Ma che diavolo gli è andato storto a quel ragazzo che t’ha chiamato prima? Quello con la ragazza addormentata?… Ha dei problemi?… Quello ha solo bisogno di un bel paio di sberle…

BARRY - Vuoi dire Kent, quello a cui piacciono le orge?

JOE - Si, si. Ragazzi come lui hanno bisogno solo di un po’ di disciplina…

BARRY - Credi che funzionerebbe, eh, Joe?

JOE - Lascia che ti dica una cosa, Barry, io ho due figli che mi danno un mucchio di problemi, ma appena vedono che mi tolgo la cinta dei pantaloni…

BARRY - Quanti hanno i tuoi figli, Joe?

JOE - La bimba cinque e il ragazzo tre e mezzo…

BARRY - E tu li picchi con la cinta?

JOE - Con la scopa, con la cinta, col giornale. Con qualsiasi cosa. La madre pensa che sono troppo duro con loro. Ehi… O fanno come dico io o se ne vanno. (Barry si sta arrabbiando. Guarda con ira Stu che gli ha passato la telefonata) Il mondo è un posto strano, pieno di matti… Il più piccolo errore lo paghi per tutta la vita…

BARRY - Dimmi una cosa, Joe, qual è stato il tuo errore?

JOE - Essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.

BARRY - E lasciami indovinare, t’hanno preso con le mani nel sacco?

JOE - In poche parole…

BARRY - E lasciami indovinare, sei stato dentro?

JOE - Dieci anni

BARRY - Dieci anni! Era molto sbagliato!

JOE - Furto d’armi…

BARRY - E dimmi una cosa, come ti è sembrato il carcere?

JOE - Una perdita di tempo…

BARRY - Avevi cose migliori da fare?

JOE - Il meglio che tu possa immaginare.

BARRY - Come picchiare i tuoi figli con scope o cinte…

JOE - Eh?

BARRY - Sei tu il pazzo, Joe. Tu sei un fanatico torturatore di bambini.

JOE - Ah, si? E tu cosa sei? Un finocchio?

BARRY - Dimenticavo che sei anche un cazzone!

JOE - Che ne dici se vengo giù alla radio, amico, a romperti quella faccia da finocchio?

BARRY - (Ride) E da chi ti fai aiutare? Da tuo fratello?

JOE - Non parlare di mio fratello!

BARRY - Tuo fratello è un idiota microcefalo come te. Tua moglie va a letto con lui?

JOE - Mia moglie non scopa in giro. Non farmi incazzare!

BARRY - Con cosa picchi tua moglie, Joe? Con la mazza da baseball?

JOE - Adesso vengo là!

BARRY - Ti prego… Ti siamo aspettando. Vuoi che ti chiamo un taxi? Oh, dimenticavo, ne guidi uno!

JOE - Io conosco la tua faccia e so dove trovarti. Sei morto. (Pausa. Barry sta fumando)

BARRY - “Voci nella notte”, June…

JUNE - Pronto?

BARRY - Pronto.

JUNE - Pronto, sono in onda?

BARRY - Si.

JUNE - Oh. Barry, volevo parlare di quelle persone che non raccolgono i bisogni del loro cane quando sono per strada. Il mio Button è un piccolo barboncino, così tutto quello che devo fare durante la passeggiata è portarmi dietro una palettina. Ci sono delle persone che però dovrebbero portarsi dietro un badile.

BARRY - Si, è veramente disgustoso, June.

JUNE - È disgustoso… È veramente… Ma Barry… Quel ragazzo che era in overdose… Stava morendo? Eh?

BARRY - Tutti dobbiamo morire un giorno, June…

JUNE - Io… Ah… Non l’avevo mai vista da questo punto di vista, prima… Tu ce l’hai un cane, Barry?

BARRY - Non ho nessun animale domestico.

JUNE - Cosa?

BARRY - Non ho un cane, un gatto, un topo, un pesce rosso o un gerbil. Non ho animali domestici…

JUNE - Oh, ma tu devi averne, uno! Come puoi vivere senza, Barry?

BARRY - Beh, ti dirò, June, quando ero bambino mio padre mi regalò un labrador per il mio decimo compleanno. Un cane bellissimo… E buonissimo… Tutti noi ragazzi lo adoravamo…

JUNE - Oh, si, sono dei cani fantastici… Fantastici…

BARRY - Noi andavamo a passeggio nei boschi… Goldie, era il suo nome, Goldie…

JUNE - Come Goldie Hawn… Che bel nome!

BARRY - Si, beh, un giorno stavamo camminando nei boschi, una splendida giornata d’autunno. Le foglie degli alberi stavano cambiando colore. Sbucammo sulla strada. Goldie vide un maschio di pastore tedesco sull’altro lato, non mi accorsi di dove stava andando… Fu travolta da un bus turistico della Greyhound che andava a più di novanta miglia all’ora…

JUNE - È morta?

BARRY - Certo che è morta, June. Fu trascinata per cinquecento metri…

JUNE - Ohhhh…

BARRY - Non avrei mai potuto prendere un altro cane dopo tutto questo… Nessuno sa cosa può succedere… Al tuo cane… Specialmente a quelli piccoli, come i barboncini come il tuo… Potresti chiudergli la testa sbattendo la portiera della macchina… O potrebbe infilarsi nel trita-immondizia… Oppure mentre sei al telefono potrebbe mettere il naso nel sacco di plastica della tintoria, e tu non puoi sentire i suoi lamenti mentre sta soffocando… Capisci cosa voglio dire, June? (Silenzio) June? June? June?… Immagino sia andata a portare a spasso il suo cane… (Furioso) Sentite questa… (Barry dà a Stu il segnale e ruota sulla sedia rimanendo di spalle. Le luci si abbassano per il monologo di Linda. Si sente lo spot mandato da Spike, una voce femminile: “5-5-5-t-a-l-k- e sarai in diretta con Barry Champlain”, al termine Linda si gira verso il pubblico)

LINDA - Una notte, dopo la trasmissione, lo incontrai al bar, avevo sete e stavo andando a prendere una Coca alla macchinetta. Barry era lì. Seduto ad un tavolo sporco, sotto una fredda luce al neon. Io non lo conoscevo. Lavoravo qui da due mesi e lui mi aveva detto non più di tre parole in quel periodo. Stava lì seduto guardando fisso il posacenere pieno di cicche. Seduto. Gli ho chiesto se c’era qualcosa che non andava… Mi guardò come se non mi avesse mai vista prima. Come se non sapesse nemmeno dov’era. Mi disse “ho finito le sigarette”. Gli risposi “c’è un distributore giù all’ingresso, vado a prendertene un pacchetto”… lo so, poteva pure andarsele a prendere da solo, ma mi era sembrato che in quel momento non potesse farlo… Mi guardò di nuovo e mi disse “Linda… Posso venire a casa tua stanotte? Posso dormire con te?” Beh, ho avuto uomini che si sono presentati nei modi più diversi, e io non mi aspettavo da questo Barry un approccio tranquillo, ma questo era inaspettatamente unico. Non dissi di si. Non dissi di no. Andammo a cena. Lui aveva fame. Lo guardavo mangiare un cheeseburger. Mi parlava di qualcosa… Che cosa? Eutanasia. Me lo ricordo perché pensavo: quest’uomo sa come parlare ad una donna. E tutto il tempo fumava, si guardava attorno, batteva le dita… Beh, certo, siamo finiti a casa mia. Mentre preparavo da bere, mi sono detta: “Linda, tu sai che stai per andare a letto con quest’uomo, quindi rilassati”. Anche lui era nervoso, come se volesse saltar fuori dalla pelle, così iniziai a massaggiargli le spalle. Subito dopo, stavamo per terra, e lui mi baciava come se fosse nel mezzo dell’oceano cercando di salire su una zattera! Lo trascinai a letto… E andai un momento in bagno per sistemarmi, quando sono tornata a letto lui dormiva, arrotolato come una palla. Tutta la notte, mentre dormiva, scalciava, tossendo e rigirandosi, digrignando i denti, stringendo i pugni. Mi faceva paura. La mattina dopo si alzò prima di me. Uscì dalla doccia ed era un altro uomo. Disse che non aveva mai dormito così bene. Tornò a letto e… facemmo l’amore. Da allora abbiamo passato almeno una dozzina di notti assieme… Mettiamola così: Barry Champlain è un posto carino da visitare, ma non da viverci. (Le luci si accendono su Barry al telefono)

BARRY - E adesso una telefonata che tutti speravamo di sentire… Da… Da dove sta chiamando, signore?

STAN - Chiamo da Fort Wayne.

BARRY - Hai guidato un bel po’ con il tuo furgone!

STAN - Si, puoi dirlo…

BARRY - Allora, Stan, dicci una cosa: che intendi fare con la tua ragazza di Cleveland? Lei ci ha detto che stai per diventare papà.

STAN - Ho sentito… Io non lo sapevo… Come potevo saperlo? Mi ero appena fermato qui da Al, stavo mettendo il gas e bevendo un paio di birre… E… Uh… Lui mi ha chiesto se avevo una ragazza a Cleveland.

BARRY - Beh, il problema è che a Cleveland avrai presto una moglie.

STAN - Si, immagino sia questo il problema.

BARRY - Tu sai cosa ne penso io?

STAN - Cosa?

BARRY - Io penso che dovresti portare subito il tuo culo su a Cleveland.

STAN - Ehi, mai io sono qui, ho guidato tutta la notte! Non posso tornare indietro!

BARRY - Io te lo consiglio. Ho la marca del furgone, il modello e la targa…

STAN - No, ehi…

BARRY - Ehi lo dico io, amico! Tu sai quello che hai fatto. Stiamo parlando di una ragazza di 15 anni!

STAN - Io non sapevo che avesse 15 anni! E poi non sono affari tuoi, amico!

BARRY - Beh, questo non è bello, lo sai, Stan? Lo sai che non ti lasceranno usare il furgone per andare in galera. Ho sentito dire che da quelle parti hanno una vera passione per i violentatori. Ti conviene procurarti subito un bel barattolone di vaselina…

STAN - Io non finirò in galera… È una follia…

BARRY - Stu, abbiamo ancora il numero della polizia dell’Indiana?

STAN - No, ehi! Ma che diavolo fai?

BARRY - Ti dico cosa devi fare tu, Stan! Adesso chiami Debby, salti sul furgone, riempi il serbatoio e ti metti in strada. Ti do cinque ore.

STAN - Merda! (Riattacca)

BARRY - Abbiamo Rose in onda. Ciao Rose.

ROSE - Sono così emozionata, è la prima volta!

BARRY - Sarò dolcissimo…

ROSE - (Ride) Sono così contenta del tuo programma, Barry, e ti ho chiamato proprio perché volevo congratularmi con te per l’ottimo lavoro!

BARRY - Beh, grazie, Rose. E come ti vanno le cose?

ROSE - Beh, non so cosa farei senza la tua trasmissione, la ascolto tutte le sere… Sai, sono madre di cinque figli: Mike Jr, Cindy, Charlie, Robert e Nancy, la piccolina, compie 4 anni il prossimo mese. E naturalmente Skippy, il nostro cagnolino.

BARRY - Che belle notizie, Rose. E dimmi una cosa, sono tutti bravi i tuoi ragazzi?

ROSE - Sono meravigliosi, Barry. Mike ha appena finito il college. Robert è stato eletto capo classe e Cindy vuole diventare psichiatra o sposare Bon Jovi.

BARRY - Ah! Ah! Fantastico!

ROSE - Barry, posso dire una cosa?

BARRY - Certo Rose. Fai presto.

ROSE - Mio marito. Mike Sr. è morto quattro anni fa, ha avuto un incidente con il tagliaerba e…

BARRY - Mi spiace…

ROSE - Beh, si… così le cose sono state un po’ dure per noi… ma i ragazzi sono stati incredibili.

BARRY - È terribile… È terribile… (Barry è ovviamente annoiato dalla telefonata. È pronto a riattaccare)

ROSE - Sono stati davvero incredibili e io credo di aver fatto il meglio per loro… ma adesso sono stanca… il lavoro mi stanca tantissimo e alla fine della giornata, quando arrivo a casa, accendo la radio per la tua trasmissione e… Devo dire… Mi sento subito molto meglio…

BARRY - Beh, grazie, Rose… Vuol dire molto per me… Grazie per la telefonata…

ROSE - Barry!

BARRY - Si?

ROSE - Alle volte mi ricordi il mio ultimo marito, era molto gentile ed amabile, era veramente un buon uomo…

BARRY - Sono sicuro che lo fosse…

ROSE - Barry… Mike morì qualche giorno prima del suo compleanno… Così i suoi regali non sono mai stati scartati… So che questo può sembrare… Mi sento sciocca a dirlo… Ma, qual è la tua taglia, Barry?

BARRY - Oh, beh… Ah! Ah!…

ROSE - Tutti usano le camicie. Sono di marca, sai. Sono troppo belle per mandarle all’esercito della salvezza. Sono di seta…

BARRY - Rose, la stazione non permette i regali… Vorrei poterle accettare, ma non me lo permettono. Non posso accettare nessun regalo…

ROSE - Posso mandartele a casa. I gemelli d’oro…

BARRY - Si… Ehi, Rose, posso farti una domanda?

ROSE - Qualsiasi cosa.

BARRY - Beh, tu sai che io siedo qui da solo nello studio tutte le sere a chiacchierare allegramente con la gente e non ho idea… Voglio dire, posso immaginare dalla tua voce che devi essere una donna molto, molto attraente… E io mi stavo domandando se tu… Capisci… (Si lascia andare sulla sedia, mette i piedi sul tavolo e riprende a parlare) Io posso vederti proprio adesso, a casa, seduta in cucina… Tu hai la radio vicino a te e forse anche una tazza di caffè, e stiamo parlando al telefono… Io ho la mia tazza di caffè, tu hai la tua. Due anime gemelle sedute con le loro tazze di caffè nel mezzo della notte. Entrambi soli… E io mi stavo domandando… che cosa hai indosso?

ROSE - Indosso?

BARRY - Indossi qualcosa?

ROSE - Beh, si… Sono in vestaglia, adesso.

BARRY - Uh-hu, certo… Sei appena tornata dal lavoro e hai messo la vestaglia. Che tipo di vestaglia, Rose?

ROSE - Beh, è di cotone è ha un decoro blu stampato sopra…

BARRY - (Diventa passionale e sussurra) Uuh-huuu… Uh-huuuu… E hai anche le pantofole?

ROSE - Si.

BARRY - Quelle tutte di pelo…

ROSE - Si.

BARRY - Calze?

ROSE - No.

BARRY - Collant?

ROSE - (Dopo una pausa)… No.

BARRY - Sei sola adesso, Rose? (La voce di Rose diventa esitante, Barry la incita con dei rassicuranti “hu-uh” e “si”)

ROSE - Sono sola adesso, Barry… È un bel po’… Uh… Che non ho appuntamenti… Uh… Da quando Mike è morto… Uh… E così è davvero piacevole sentire la tua voce… Al telefono… Adesso… È piacevole aver qualcuno veramente speciale a cui parlare… (Si sente dal fondo la voce dei figli: “mamma! mamma!”) Shh! Per favore! Sono al telefono, adesso!

BARRY - Gesù, Rose! Mi hai detto che eri sola! Mi hai proprio detto che eri sola, Rose!

ROSE - Scusami, Barry… Uh… Vuoi che ti mandi le camicie?

BARRY - Beh… Quando ne avrai il tempo, sembri molto occupata lì… Ascolta, Rose, ecco cosa devi fare: non dare quelle camicie a nessun altro, conservale per me, lo farai per favore?

ROSE - Certo!

BARRY - Promettimi che richiamerai. (Stu ha scarabocchiato velocemente una nota e l’ha passata a Barry. Durante lo scambio e mentre legge la nota Barry continua a parlare a Rose)

ROSE - Ti chiamo presto!

BARRY - Bene. Ascolta, devo passare uno spot molto importante… Devo chiudere, ma… Rose, voglio ringraziarti moltissimo per la telefonata…

ROSE - Grazie, Barry, io credo… (lui riattacca)

BARRY - Che donna! Che donna sei, Rose!… E io? Io sono Barry Champlain… E voi? Voi state ascoltando il più famoso talk show di Cleveland, “Voci nella notte”, facciamo una piccola pausa, solo uno spot, ma torniamo subito… Con altre… “Voci nella notte”! (Si gira verso Stu) Cosa ne pensi?

STU - Che sta mentendo.

BARRY - Passamelo.

STU - Vai…

BARRY - E adesso abbiamo un’altra volta Kent, con noi… Kent…

KENT - Non volevo ritelefonare…

BARRY - Ma lo hai fatto…

KENT - Si… io…

BARRY - Ascolta, Kent… La tua è una montatura. Tu stai scherzando. Mi chiami e racconti tutte quelle balle su come tu e la tua ragazza vi drogate e lei che sta morendo e i tuoi genitori ad Acapulco…

KENT - Figi…

BARRY - Come?… Figi… Un dettaglio importante… Tu sei solo un ragazzino in stato confusionale che non sa che cavolo fare la sera…

KENT - È vero…

BARRY - Io non ti credo.

KENT - Beh, non c’è modo per provartelo…

BARRY - Certo che c’è, dai a Stu il tuo indirizzo e noi ti mandiamo qualcuno…

KENT - No… Uh… Non c’è modo!

BARRY - Kent… Che cosa stai cercando di dirmi, che la tua ragazza… Come si chiama?

KENT - Uh… Jill.

BARRY - Ok, Jill. Che cos’ha Jill… È morta?

KENT - Non lo so… Non riesco a svegliarla…

BARRY - Si. Si. Ok. L’abbiamo già sentito, stavate fumando crack e lei adesso non si sveglia più. Ma credi che io sia nato ieri? Ok, ok, andiamo avanti… Solo per divertimento… Chiaro?… Solo per divertimento… Lei respira?

KENT - Vado a controllare…

BARRY - Oh, non posso crederci… Stu, riesci a credere a questo? Ma perché ci sto parlando? Devo avere una specie di curiosità morbosa. Qualche forza oscura mi costringe ad ascoltare questa immondizia. (Dan Woodruff è entrato nello studio)

KENT - Si, respira… Credo… È difficile da dire… C’è qualcosa… Come… Schiuma… Che esce dalla bocca…

BARRY - Cosa?!

KENT - C’è della schiuma che le esce dalla bocca!

BARRY - Va bene, va bene… Ne ho abbastanza di queste balle. Noi due sappiamo che stai mentendo, io ti metto fuori… Fuori dalla trasmissione!

KENT - No, aspetta!

BARRY - Basta!

KENT - Ascolta! I miei genitori sono alle Figi… Ma… Uh… Le cose sulla mia ragazza…

BARRY - Cosa?

KENT - Lei…

BARRY - Andiamo, Kent, sputa fuori!

KENT - Tu riattaccherai!

BARRY - Non voglio riattaccare.

KENT - Prometti?

BARRY - Prometto che non voglio riattaccare, Kent…

KENT - (Inizia a ridere) Ho inventato tutto!

BARRY - (Lancia un’occhiata a Dan) Kent?

KENT - Che c’è?

BARRY - Ho mentito anch’io, riattacco, ho perso già troppo tempo per te stasera.

KENT - No! No! Ti prego!

BARRY - Credevi di poterti prendere gioco di me, ma io lo so da quando ho sentito la tua voce che stavi mentendo. Sayonara, arrivederci.

KENT - Ti prego! Per favore! Non sto mentendo adesso! Io ti devo parlare… Ti prego!

BARRY - Ah si? E cosa vuoi dirmi adesso? Che tua madre si è tagliata le vene e sta morendo dissanguata? E tuo padre? Si è sparato un colpo in bocca? Si è fatto saltare il cervello? Chi altro è morto, Kent?

KENT - Non è morto nessuno.

BARRY - Andiamo, Kent, chi è morto? Chi è morto, Kent? Chi è morto?

KENT - Non è morto nessuno. Mi stai innervosendo! Io voglio solo parlare!

BARRY - Noi stiamo parlando, ti do due secondi, parla!

KENT - Io ti ascolto sempre. Io credo a quello che dici. Tu sei uno che va forte. E… Io… Uh… Voglio incontrarti.

BARRY - Adesso non fare lo sciocco. Attacca… Vuoi incontrarmi? Tu puoi incontrarmi in qualunque momento. Io sono qui allo studio.

KENT - Allo studio?

BARRY - Io non sono il Presidente, per grazia di Dio, io sono qui negli studi alla Terminal Tower.

KENT - Posso venire?

BARRY - Puoi…

KENT - Adesso?

BARRY - Adesso.

KENT - Proprio adesso?

BARRY - Che significa proprio adesso?

KENT - Ora… Vengo lì… Per incontrarti?

BARRY - Sono in onda, Kent…

KENT - Ti prego!!! (Barry guarda Dan. Dan scuote la testa “no” e sottolinea con un gesto. Barry dopo una pausa riprende)

BARRY - Ma certo, Kent, perché no? Vieni qui, sarò felice di incontrarti…

KENT - Dici davvero? Proprio davvero? Fantastico!

BARRY - Fai in fretta, siamo già a metà della trasmissione.

KENT - Aspettami. Aspettami. Sto arrivando… (Riattacca. Musica di sottofondo)

BARRY - E così siamo arrivati al termine della prima parte della trasmissione. Dopo un’ora di conversazioni eccitanti e profonde. Non andate via… Abbiamo il notiziario e il meteo e poi staremo ancora insieme per ascoltare altre… “Voci nella notte”! (Le sue parole sono seguite da una raffica di musica e spot. Cinque minuti di notizie che scorrono sotto il dialogo seguente)

DAN - Barry… (Barry si alza, supera Dan per andare alla macchina del caffè. Stu controlla i livelli. Quando inizia il notiziario esce per andare al bar. Entra Linda)

BARRY - Dan? Oh, ma sei sempre qui! Linda, vai giù alla Sicurezza e avvisa che sta arrivando quel ragazzo… Dan, ti serve qualcosa? Caffè, tè, insulina, crack? Abbiamo di tutto qui. (Linda sta per uscire, Dan le fa segno di restare. Barry si versa dell’acqua, poi si volta verso Dan)

DAN - Barry, tu devi chiedermelo se vuoi avere ospiti in trasmissione.

BARRY - Perché?

DAN - Sono io il capo, ecco perché!

BARRY - Dan, tu mi hai chiesto di parlargli e io l’ho fatto.

DAN - Bene, ma quello non viene in trasmissione. Ho deciso io. C’è troppa improvvisazione in quello che succede stasera.

BARRY - Cosa sta succedendo stasera, Dan?

DAN - Te l’ho detto, gli sponsor sono in ascolto, stasera. Ralston Purina, quelli del cibo per cani.

BARRY - Dan, questa è la mia trasmissione. Gli sponsor comprano la mia trasmissione. Se io voglio quel ragazzo in trasmissione, avrò quel ragazzo in trasmissione. Io porto chi voglio in trasmissione. Se voglio Charlie Manson, ce lo porto. Se voglio Ted Bundy o John Wayne Gacy… O Shiran Shiran… Ce li porto! Che ne dici, Dan? O preferisci David Berkowitz, Bernard Goetz e John Hinkley, così facciamo uno speciale sul “Gun Control”! Aspetta, ho trovato, possiamo portare un po’ di quei signori che vanno in giro nei centri commerciali armati con pistole automatiche, M16… (si gira verso Linda) Come si chiamava quello del McDonald di San Diego?

LINDA - Huberty?

BARRY - Proprio lui! Huberty, James Huberty! Portiamo James Huberty e magari organizziamo un dibattito con quello del grattacielo del Texas, Charles Whitman, una trasmissione fantastica, Dan. Dan, pensaci tu, sei il produttore! (A Linda) Cosa è successo a Richard Speck? E le baby-sitter? Lasciamele portare in trasmissione! Wayne Williams… Lo andiamo a prendere ad Atlanta! Guarda, Dan, devo pisciare, devo proprio… (Fa per uscire, sale i gradini) Aspetta! Ho trovato! Che sarà successo al postino di Oklahoma? Ha ucciso quattordici persone, Dan. Fra cui il suo capo! Lo portiamo in trasmissione e portiamo anche te come ospite d’onore! (Esce) Questo è tutto! Questo è quello che faremo… (Linda ha trovato la cosa divertente. Guarda Dan che ha uno sguardo d’ira. Lei esce)

DAN - (Al pubblico) Mantovani… Bacharach… Mancini… I Living Strings… La Jackie Gleason Orchestra… Possiamo definirli “easy listening”… Bella musica… Gradevole… Tranquilla… Melodica… Rassicurante. Quella schifezza che si sente negli ascensori. La stessa schifezza che questa stazione ha trasmesso dal 1960 al 1980. Senz’anima, insipida, fastidiosa. Mi ingaggiarono nel 1981 perché il loro “easy listening” stava perdendo la battaglia contro Rolling Stones e Grandfunk Railroad. Gli spiegai che volevo mettere insieme qualcosa di nuovo: una stazione interamente dedicata ai talk-show. Volevo mettere le mani su tutti i più grandi talenti del genere presenti nel midwest e creare una squadra imbattibile. Questa era la mia idea, una radio tutta di talk-show. Gli dissi anche: prendere o lasciare. Accettarono e così io diventai il miglior commentatore sportivo, il miglior esperto finanziario, psicologo, specialista in tutto, persino il dolcissimo anziano signore con cui tutte le vecchie di Cleveland amavano chiacchierare. Era un mazzo completo… Ma mi mancava il jolly… Poi sentii Barry Champlain. Stava ad Akron. Era un DJ folle a cui piaceva prendere telefonate in diretta, e a cui piaceva esaltare la gente… Era molto determinato. Prendete “Champlain”, il suo vero nome era Paleologos! Andai ad Akron per incontrarlo. Pranzammo insieme. Gli dissi dei miei progetti. Guardai il suo curriculum. Era stato dislocato a Fort Dix per sei mesi nel 1969, congedato per un ernia, o qualcosa del genere. Così lo scambiai per un reduce del Vietnam. Gli chiesi se fumava erba. Mi rispose che lo aveva fatto una o due volte, così mi convinsi che era anche un hippy. Barry Champlain partecipava a tutte le marce contro la guerra… Naturalmente, dopo aver visto gli orrori della guerra del sud est asiatico. Sapeva anche guidare un aereo, aveva vissuto in tenda per un anno sul fiume Yukon, e giocato come lanciatore in una lega minore per i Toledo Mudhens… Ah si, ancora una cosa, sono particolarmente fiero di questo, aveva ottenuto la laurea in storia all’Università di Chicago presentando una tesi su Martin Luther King e la riforma. Un uomo del rinascimento, Barry, quello lì seduto a masticare il suo sandwich di tonno, che mi fissava, i meccanismi del suo cervello si stavano mettendo in moto. Poi lo colpii con lo slogan e il nome dello show “Voci nella notte con Barry Champlain”, il suo nome avrebbe fatto parte del nome della trasmissione… Smise di masticare… Avevo trovato il jolly. (Stu e Spike riprendono posto in studio) I talenti vanno e vengono. Come i treni nelle stazioni. Quando un treno è logoro prima o poi va fuori servizio, può deragliare, o schiantarsi. E più veloce corre, più duro sarà lo scontro… Barry è il mio treno. (Entra Barry, precipitandosi, sbuffa dalla sigaretta. Va direttamente al suo posto ignorando Dan) L’ho messo io in corsa, l’ho tolto io dalla strada, l’ho messo bene a punto ed ho lasciato che andasse più veloce che poteva. Il più veloce ed il migliore. (Fa per uscire) Questo è un grande lavoro. E divertente, io mi diverto tutti i giorni. Ed è una sfida… E ci fai anche i soldi… Sarebbe tutto perfetto… Ma finisci nei guai se ti dimentichi che è un lavoro, se cominci a pensare che stai facendo qualcosa di più… Ti fotte sempre. Sempre. Ma questo è il problema di Barry, non il mio. (Esce)

BARRY - (Ricominciano le telefonate) “Voci nella notte”, Vincent…

VINCENT - Sono cinque anni che ti ascoltiamo…

BARRY - Si?

VINCENT - Si. I ragazzi, qui in negozio, accendono la radio tutte le sere. Poi ci sediamo attorno e ridiamo di te, perché sei un segaiolo impotente…

BARRY - (Riattacca) “Voci nella notte”, Agnes…

AGNES - Posso farti una domanda?

BARRY - Colpisci.

AGNES - Oh, e perché? Non è mica colpa tua! Mi sai dire perché “Io e Lucy” non lo fanno più?

BARRY - Cosa?

AGNES - La serie “Io e Lucy”. È così bella, perché non fanno qualche altro episodio? Io credo di aver visto ogni episodio almeno dieci volte! È ora di farne di nuovi!

BARRY - Ma sono trasmissioni vecchie, Agnes! Lucille Ball è un’anziana signora, e il resto del cast non fa più parte del mondo dei vivi!

AGNES - Ah no! Lei non è così vecchia. L’ho vista in TV l’altra sera, sembrava una di trentacinque anni! E quel Ricki Ricardo, poi, ragazzi come suona quei bonghi…

BARRY - Ma non si può essere così stupidi! Ma dici sul serio Agnes? Ma non sai di che epoca è quella trasmissione? (Riattacca) “Voci nella notte”, Chris…

CHRIS - Buonasera, Barry.

BARRY - Si?

CHRIS - C’è gente che pensa che Dio è morto. Anche tu lo pensi, Barry?

BARRY - No, io ho sentito dire che Dio è vivo e gode buona salute e vive a Gary, Indiana. È un nero che lavora in acciaieria con sette figli e che fa il turno di notte a raccogliere le scorie.

CHRIS - Capisco, Barry, tu credi in Dio?

BARRY - Stiamo parlando sul serio, Chris?

CHRIS - Dico sul serio. Credo sia molto importante.

BARRY - Perché è così importante quello che io credo? Non puoi pensare per te?

CHRIS - Non pensi che senza credere in Dio le nostre azioni in questo mondo siano senza senso? Sarebbe tutto esclusivamente fisico e chimico, senza Dio… Solo forme e colori…

BARRY - Forme e colori? Andiamo! Chris! Stai leggendo William Blake?

CHRIS - Io penso che tu ci credi in Dio.

BARRY - Tu lo pensi.

CHRIS - Si. Tu credi in Dio.

BARRY - Davvero? E cos’è che ti fa essere così sicuro?

CHRIS - È semplice. Tu credi di essere Dio. Ma non ti vergogni? (Kent è entrato condotto da Linda. Lo si vede dietro al vetro. Linda, come vede che Barry non è in diretta, porta Kent sulla porta)

BARRY - (Da un’occhiataccia a Stu) E adesso un breve comunicato da parte dei nostri sponsor. Spero di ritrovarvi subito dopo. (A Stu, furioso) Che cosa stai facendo, Stu? Mi vuoi uccidere? Mi vuoi uccidere in diretta?… (Vede Kent. In piedi. Capelli in disordine, pantaloni strappati, maglietta con teschi, etc. È meravigliato e fiero di essere arrivato in studio) Aspetta, non dirmi niente… Posso indovinare…

LINDA - Sembra innocuo. (Conduce Kent al tavolo di Barry)

BARRY - (Lancia un’occhiata a Stu) Innocuo come un babbuino.

LINDA - Siediti qui, Kent. Questo è il microfono, parlaci dentro, tenendo la bocca ad almeno sei pollici… E ricordati le regole del gioco: niente numeri di telefono, niente nomi di marche, niente cognomi in diretta… A parte questo, comportati e parla normalmente… Questo è Mr. Champlain…

KENT - Grande! Tu sei Barry?

BARRY - Esatto.

KENT - Wow!… (Fissa Barry)

BARRY - Cos’ha che non va?

LINDA - Credo sia strafatto… (Torna al suo posto)

STU - Andiamo in onda fra 5… 4… 3…

BARRY - Andiamo, amico… Siamo in onda…

STU - Tu e il ragazzo siete in onda…

BARRY - (Rientra in trasmissione) Eccoci di nuovo qui. Accanto a me c’è, adesso, un ospite veramente speciale… Kent… Di ciao a tutti, Kent.

KENT - Wow!

BARRY - Esattamente quello che provo in questo momento. Bene, abbiamo preso a bordo Kent per dare un’occhiata dentro al futuro dell’America. Kent è un classico giovane americano: energico e pieno di risorse… Viziato, perverso e anche psicopatico… Kent, vuoi dirci se ti riconosci in questa accurata descrizione?

KENT - Si. Sicuro…

BARRY - E come chiami il tuo taglio di capelli?

KENT - Mah… Non so… Rock & roll…

BARRY - Sei fatto adesso, Kent?

KENT - Fatto?

BARRY - Ti sei drogato? O sei così cretino al naturale? Asciugati la bava dalla bocca, mi stai bagnando il tavolo.

KENT - Non ci posso credere… Io sto… Questo funziona? (Parla nel microfono)

BARRY - Questa è una radio, Kent. Sei seduto davanti a un microfono e sei in diretta. Quando parli, migliaia di persone sentono la tua voce che penetra nelle loro menti.

KENT - (Urla) Ahuuu!! Vorrei salutare Diamond Dave e Billy il bassista e tutte le ragazze al Mall.

BARRY - Kent, stavamo parlando di America, qui, stasera. Vuoi esprimerci un pensiero su questo argomento?

KENT - L’America… È un paese…

BARRY - È un buon inizio.

KENT - È dove la rivoluzione era… È la casa della democrazia, come stavi dicendo prima…

BARRY - Si, vai avanti… Uh-hu…

KENT - Che è il motivo perché noi possiamo avere… Hum… Talk-show, TV e altra roba. C’è libertà in America. Io non vorrei mai vivere in Russia, sai… Perché loro non hanno libertà. E la loro TV fa schifo. Dicono che passa solo notizie… Voglio dire, le notizie rompono anche qui. Tutto quello di cui si parla è Nicaragua e Iran. Posti noiosi abitati da gente noiosa. Ma a chi gliene importa? Tu lo sai? Come mai nessuno parla di posti tranquilli come Londra o Lauerdale o l’Antartide…

BARRY - O le Figi? Che ne dici delle Figi? Te le sei dimenticate, Kent?

KENT - Si… Si… (Con distacco)

BARRY - Oh, mi spiace, ti ho interrotto il filo del discorso, ricomincia, è esilarante…

KENT - Beh… Nessuno parla di quello che fanno i giovani. Voglio dire, non è che io non m’interesso di politica. Il Live Aid era una bella cosa, lo sai, “Hands across America”, non so. Poi mi piace Bruce. E lui è un politico.

BARRY - Bruce? Bruce Springsteen? Ho sentito dire che è un comunista.

KENT - Beh, lui viene dal New Jersey. La sua ragazza dev’essere molto carina…

BARRY - La ragazza di chi?

KENT - La ragazza di Bruce!

BARRY - Ah, la ragazza di Bruce Springsteen. Si… E che mi dici di lei?

KENT - Julianne. Faceva la modella. Tutte le rock star vanno con le modelle, Keith e Patty, Mick e Jerry. Prince, sembra che funzioni così… Le modelle stanno lì a ciondolare con i ragazzi più fighi e vogliono farlo solo con loro. Capisci? Le star.

BARRY - Ah, davvero?

KENT - Sai di cosa sto parlando, Barry. Guarda te, grande star, uomo famoso… Tu hai quella bella pupa là sopra che lavora per te. (Mostra la lingua a Linda) Modelle così, se hai un po’ di soldi, e sei figo, te le becchi subito…

BARRY - Così tu non sei per la liberazione femminile?

KENT - Si che lo sono. Sono per tutte le emancipazioni. Le donne. I sudafricani. E tutto quel tipo di gente. Ho visto una trasmissione su quella roba lì… La rivoluzione è abbastanza importante, lo sai? Ci dovrebbero essere più rivoluzioni. Quando la gente si unisce… La solidarietà, capisci? Come quella canzone dei Megadeth. (Cantando e battendo il tempo sul tavolo) “Vendi pace? Ma chi se la compra?” In più… In più ho visto una trasmissione che diceva che la gente avrà televisioni a due vie in modo da poterla vedere da una parte e dall’altra… E poi non saranno più capaci di fermare la rivoluzione.

BARRY - Chi non sarà più capace di fermarla?

KENT - Il grande fratello… Il governo… Sono tutti un mucchio di fascisti che vogliono controllare le menti di tutti. Ma la libertà è una cosa importante, Barry, come dici sempre tu… Tu dici le cose migliori, Barry, io ti ascolto sempre. Tu sei grande…

BARRY - In gamba Kent e te lo dico di cuore. Così volevi proprio chiamare stasera e rendermi la vita impossibile? Hai dato fastidio a migliaia di persone con quella storia della tua ragazza, Jill…

KENT - Si, non avrei dovuto farlo…

BARRY - È morta Jill, Kent?

KENT - No, sta ascoltando la trasmissione, adesso. E la sta registrando.

BARRY - A futura memoria, certo. Kent, sei un idiota… Spero sinceramente che il futuro di questo paese non sia nelle tue mani, perché se così fosse saremmo combinati male…

KENT - Barry… Sei forte! È per questo che adoro ascoltare il tuo programma… Tutti i ragazzi lo ascoltano… Tu sei il meglio che passa per radio…

BARRY - Kent, l’America sta aspettando te e i tuoi amici… Anche il mondo… Il futuro sembra difficile in questo paese e nel resto del mondo… Che cosa pensate di fare contro la corsa agli armamenti, contro i rifiuti tossici, contro il crimine organizzato, contro il crollo del sistema politico?… Come vi state preparando per il futuro?

KENT - Ascoltando la tua trasmissione, Barry!

BARRY - Tutto ciò è molto divertente. Anche tu sei divertente… E così io faccio parte del tuo tempo libero?

KENT - Certo.

BARRY - Kent, parliamo anche di argomenti spiacevoli in questa trasmissione. Cose tragiche, cose spaventose… Non c’è stato niente che ti ha dato fastidio?

KENT - No.

BARRY - Perché no?

KENT - È solo una trasmissione!

BARRY - È come un video musicale, eh?

KENT - Si, Barry, capisci… è la tua trasmissione!

BARRY - Si… Questa è… Questa è… La mia trasmissione. Torniamo alle telefonate in diretta.

KENT - Ottimo, Barry!

BARRY - Julia.

JULIA - Pronto, Barry, si… Io penso… Fra quelli che hanno chiamato stasera ci sono un mucchio di io-non-so-cosa! È pazzesco. E quel folle che hai in trasmissione… È terribile. Ti ascolto da cinque anni di fila, Barry, e mi piaci molto, mi piace molto anche la trasmissione. Credo sia emozionante sapere quanta gente ti sta ascoltando, proprio adesso… E spero davvero che ti rimanga il tempo per i vecchi amici…

BARRY - Io ho sempre tempo per gli amici…

JULIA - La trasmissione è fantastica, tu sei fantastico e non so che altro dire…

BARRY - Beh, dimmi una cosa, Julia, dal momento che mi ascolti sempre, cos’è che ti è piaciuto nel programma?

JULIA - Beh, non so… Tante cose…

BARRY - Cosa, per esempio…

JULIA - Beh, tu mi piaci, Barry…

BARRY - Si, va bene. Caffè pagato… Ma che cosa ti piace di me?

JULIA - Beh, sei molto simpatico…

BARRY - Uh-hu…

JULIA - Mi piace sentirti parlare di tutte le cose che hai sempre da dire!

BARRY - Ok, ok. Torniamo alla trasmissione… Trovi che la trasmissione abbia qualche scopo particolare per te?

JULIA - No, non voglio dire che…

BARRY - Che cosa vuoi dire?

JULIA - Beh, io non so! Io…

BARRY - Che significa, non so? Lo hai ripetuto almeno cinque volte finora! Cos’è che non sai? Ascolti questa trasmissione da cinque anni e non sai perché lo fai?

JULIA - Ho solo detto…

BARRY - Ho sentito cos’hai detto, hai detto che non sai perché mi ascolti! Vuoi che te lo dica io, perché? Tu mi ascolti per sentirti superiore a tutti gli altri disgraziati che mi chiamano!

JULIA - Barry!

BARRY - Ma quale Barry! Hai segatura fra le orecchie invece del cervello. Ascoltami bene. Se mai mi capitasse di sembrare così stupido come te, sarei troppo imbarazzato per aprire la bocca!

JULIA - Io riattacco!

BARRY - Bene! E non richiamare. (Lei riattacca. Barry tace. Pausa)

KENT - Wow!

BARRY - “Voci nella notte”, sei in onda…

VOCE - Devo soltanto chiederti una cosa, Barry…

BARRY - Colpisci.

VOCE - Sei davvero così antipatico come sembri?

BARRY - Peggio!

VOCE - Si. Immaginavo che avresti risposto così. Come al solito eviti la domanda…

BARRY - (Pausa) Quale domanda?

VOCE - Io credo che tu conosca benissimo la domanda.

BARRY - È animale, vegetale o minerale?

VOCE - La domanda è ovvia, perché una persona intelligente come te si dà tanto da fare per offendere il prossimo? Forse perché non ama se stesso?

BARRY - La gente che ama se stessa è innamorata di un idiota.

VOCE - Bel colpo, Barry. Buonanotte. (Riattacca)

BARRY - (Curvo sul microfono) “Voci nella notte”, Allan…

ALLAN - Ti piace riattaccare la linea, Champlain. Ti piace dettar legge, e sai perché? Perché tu sei un triste figlio di puttana… Sei un fallito, quell’idiota che hai accanto te l’ha messo nel culo.

BARRY - (Riattacca) “Voci nella notte”, Ralph…

RALPH - Te lo chiedono tutti, vero? Perché sei così incazzato… Loro non ti capiscono, Barry, ma io e te, Barry, siamo quel genere di persone “troppo sensibili”…

BARRY - Ehi, a che gioco vuoi giocare?

RALPH - Non sto dicendo che ho la risposta, chi potrebbe averla? Una volta pensavo di conoscerla, ma ora, chissà? Prendi per esempio il cancro. Che cos’è? Un virus? Un batterio? Che differenza fa? Ti uccide lo stesso. E in fretta. Non ho mai visto esplodere una bomba atomica, e mai la vedrò. Quelli che l’hanno vista, sono morti… Tutto quello che sappiamo ci viene dai filmati, ma gli interpreti di quei filmati, dove sono? Dicono che i bambini dell’Africa stanno morendo di fame… Io vorrei comprargli da mangiare… Ma dove? Esattamente dove? Cosa devo fare per questo? Vedi, tutto quello di cui sono sicuro, sono io… Ma io sto diventando pazzo… Barry, mi hanno detto che stanno venendo qui a prendersi la mia televisione e il mio frigorifero. Cosa vogliono farci con la mia televisione?

BARRY - Probabilmente guardarla. È quello che la gente normalmente fa con le televisioni…

RALPH - Ma quando lo faranno, cosa vedranno? Uomini uccidere altri uomini, bambini che muoiono di fame, inondazioni, e per che cosa? Per niente. Spot per la birra. O per i tampax. MTV. Una barca nell’oceano. Orecchini di diamanti. Corse di cavalli…C redo. Tutto ciò che so lo leggo nei giornali. E tutto questo non sono altro che un mucchio di parole - parole - parole - parole - parole…

BARRY - Ralph - Ralph - Ralph - Ralph - Ralph… Dimmi una cosa. Sono curioso, come hai fatto a fare il numero di telefono con la camicia di forza?

RALPH - Io voglio ascoltare. Io voglio ascoltare per il bene comune. Ma chi altro lo fa? Barry, anche tu lo fai, sei il solo… Solo tu ed io. Nessun altro. Tutti sanno che Dio è morto. Tu sai perché?

BARRY - (Sottomesso) Perché?

RALPH - Perché Lot non è riuscito ad allontanare i sodomiti dagli angeli… Loro cercavano di farlo con gli angeli… Lot ha provato a dirgli di non farlo… Ma non lo hanno voluto ascoltare. E adesso è morto. Capisci cosa sto dicendo? (Barry ne ha abbastanza, è stufo. Raccoglie le forze per portare l’assalto finale a Ralph) Non ne so molto di Dio, non sono mai stato molto religioso, ma non ti aiuta sentirsi come se qualcuno stesse sbagliando, come se nessuno fosse alla guida del treno… Il sistema. Troppa gente si ammala e il traffico è intasato e anche il tempo non è più bello ultimamente. Io non posso, Barry, io non… (Barry si gira velocemente verso il microfono, ma resta a bocca aperta. Un’altra voce sta parlando, è Kent, che urla nel microfono)

KENT - Tu non sai cosa fare? Ecco quello che devi fare: prendi un dollaro e 59 vai al drugstore ti compri un pacchetto di lamette da barba e ti tagli le tue fottute vene, microcefalo! (Kent è fiero di questo “Barryismo”. Mentre Barry è rimasto a bocca aperta, incapace di credere a quello che sta capitando nel suo programma)

BARRY - (Pausa) Un consiglio dai nostri sponsor… (Si gira velocemente verso Linda, non si è accorto che Dan è entrato durante l’intervento di Kent) Linda! Porta Kent a bere un bicchier d’acqua o quello che gli pare… (Linda si alza e va verso Kent, sottovoce) Portalo fuori di qui, subito.

LINDA - Andiamo Kent… (Lo conduce fuori)

KENT - Ehi! Barry! (Si gira velocemente. Ha qualcosa in mano. La punta verso Barry. Una pistola? No, un flash fotografico. Lo spara a pochi passi da Barry, che rimane accecato. Kent saltella fuori dallo studio, superando Stu con Linda che lo segue. Come Kent incrocia Dan gli spara un flash in faccia. Barry riprende l’equilibrio al tavolo)

STU - Trenta secondi, Barry. (Dan è in piedi al balcone, sorridendo con paziente imbarazzo)

DAN - Barry, volevo dirti… Hai sciolto tutte le mie riserve… È fantastico! Grande scelta, gran lavoro. Poco ortodosso, ma… Interessante… Ci vediamo domani, campione… Stu. (Dan si gira per uscire)

BARRY - Dan! Dove stai andando?

DAN - Non hai più bisogno di me, stasera. Ci vediamo domani.

BARRY - Dan!… (Sedendosi) Cosa succederebbe se domani sera io non dovessi venire?

DAN - Huh?… Oh, beh, penso che rispediranno la tua carcassa ad Akron, se è quello che vuoi! (Ammicca ed esce. Barry è curvo sul microfono, un sorriso obliquo sulla faccia)

STU - Dieci secondi, Barry.

BARRY - ‘Fanculo.

STU - Spike, passa uno spot, abbiamo bisogno di un altro po’ di tempo, qui. (Guarda Barry per un segnale)

BARRY - (Si rianima. Guarda Stu) Cosa stai guardando?

STU - Dico la verità, Barry. Stavo pensando che potremmo mandare Linda a prendere una bottiglia per dopo la trasmissione. Che ne dici?

BARRY - La trasmissione è un fiasco, Stu!

STU - Allora beviamoci sopra!… (Pausa) Andiamo, Barry. Non è così importante, è solo una trasmissione.

BARRY - Se non è così importante, Stu, allora perché lo faccio?

STU - Se non ti piacciono le colline, Barry, perché ti arrampichi sulle montagne?

BARRY - Vaffanculo.

STU - Vacci tu. È come dice il ragazzo, è la tua trasmissione…

BARRY - (Non può controbattere) Passami una telefonata… (Stu fa il segno di “vai” con il dito, confuso, Barry si prepara a sparare la sua rabbia) Sono qui, sono qui tutte le sere. Questo è il mio lavoro. Questo è quello che io faccio per vivere. Io vengo qui per fare il meglio che posso. Io do il meglio che posso. Non posso fare più di così. Non posso. Io sono solo un essere umano. Io non sono Dio… Uh… Molti di noi non lo sono… Io non posso essere l’uomo più popolare del mondo. Ma non è questo il punto. A me non interessa proprio quello che pensate di me. Voglio dire, chi diavolo siete voi? Voi… “Pubblico”… Voi che chiamate e provate a spiegare come sono fatto… Voi non mi conoscete. Voi non sapete niente di me. Non mi avete mai visto. Non conoscete la mia faccia. Non sapete chi sono, cosa voglio, cosa mi piace, cosa non mi piace in questo mondo. Sono solo una voce. Una voce nel deserto… E voi… Come un branco di lupi ululanti mi piombate addosso… Perché non siete capaci di stare di fronte a ciò che siete e che avete fatto. Si, il mondo è un posto terribile! Si, il cancro e l’immondizia ci sommergeranno! Si, una guerra sta per cominciare. Si, il mondo sta andando all’inferno e voi siete tutti spacciati. Tutto è sottosopra e vi sta bene così, non è vero? Siete affascinati dai dettagli pieni di sangue… Siete ipnotizzati dalla vostra stessa paura! Godete per le alluvioni e per gli incidenti d’auto e per i mali incurabili… Siete entusiasti quando gli altri soffrono! Ed è qui che arrivo io, non è così… Sono qui per prendervi per mano e guidarvi attraverso la selva oscura del vostro odio, rabbia e umiliazioni… Io fornisco un servizio pubblico! Siete tutti terrorizzati! Siete come quei ragazzi sotto le coperte. Avete paura dell’uomo nero ma non potete vivere senza. La vostra paura, la vostra tragedia è diventata il vostro spettacolo! Domani sera, milioni di persone ascolteranno questa trasmissione, e voi non avrete niente di cui parlare! Le meraviglie della tecnologia sono a nostra disposizione ma invece di usarle per salire più in alto le useremo per scendere quanto più a fondo sarà possibile… E cercare di immergerci ancora di più nel fango! Di cosa volete parlare? Risultati del baseball? Il vostro gatto o il vostro cane? Di orgasmi? Siete patetici. Io vi disprezzo tutti dal primo all’ultimo… Non avete niente. Niente. Assolutamente niente. Né spirito, né cervello, né potere, né futuro, né speranza, né Dio. Voi credete soltanto in me. Cosa fareste se io non ci fossi? Io non ho paura, vedete. Io vengo qui tutte le sere e vi dico come la penso, il mio punto di vista… Io vi dico in cosa credo. Devo farlo, non ho scelta. Voi mi fate paura! Io vengo qui tutte le sere e vi distruggo! Abuso di voi, vi insulto… E voi mi chiamate. Perché continuate a chiamare? Dov’è che sbaglio? Io non voglio ascoltarvi più, ne ho abbastanza. Basta parlare, non chiamatemi più! Andatevene! Mucchio di vigliacchi senza palle, bigotti, cacasotto, ubriachi, insonni, paranoici, disgustosi, pervertiti, guardoni, osceni che chiamate al telefono. Questo è quello che siete. Beh, andate al diavolo!… Io non ho bisogno della vostra paura e della vostra stupidità. Io non la voglio… Io sono sprecato per voi… Sono come perle ai porci… (Prende fiato) Se solo uno di voi avesse idea di cosa sto dicendo… (Improvvisamente ricomincia a prendere le telefonate) Fred, sei in onda…

FRED - Oh… Pronto… Si… Beh… Vedi… Barry… So che è deprimente che così tanta gente non capisca che stai solo scherzando…

BARRY - (Riattacca) Jackie, sei in onda!

JACKIE - Ti ascolto da diversi anni, e apprezzo molto la tua intelligenza ed il calore umano che sai esprimere…

BARRY - (Riattacca) Debby, sei in onda!

DEBBY - Stan mi ha chiamato… Ha detto che non vuole vedermi mai più!

BARRY - (Riattacca) Arnold…

ARNOLD - A proposito di quello che dicevi prima sulla solitudine, io sono ingegnere…

BARRY - (Riattacca) Lucy!

LUCY - Barry, mia madre è di Akron, e voleva sapere se per caso andavate al Liceo…

BARRY - (Riattacca) Larry!

LARRY - Perché la gente si ostina a chiamare gli omosessuali normali? Io…

BARRY - (Riattacca) Ralph!

RALPH - Sono a casa mia… Nella casa dove tu verrai. Non è lontana. Vieni se vuoi… Io ho qualcosa da mangiare… Birra… Vieni qui e potremo parlare un po’ di più… Perché tu ed io, siamo lo stesso genere di persone. So che tu sai di cosa sto parlando… C’è birra… Un bel minestrone… Io sono qui… Vieni a trovarmi più tardi… Ti aspetto… (Barry fissa il microfono. Sta per parlare ma non sa cosa dire)

STU - Barry, restano ancora quarantacinque secondi! (Barry è confuso, ancora zitto) Questo è un buco, Barry, un buco… (Barry realizza che è proprio quello che ci vuole. Fissa il microfono, sorride a se stesso, chiude gli occhi, aspetta. Lunga pausa)

BARRY - Mi pare proprio che non riusciamo a liberarci l’uno dell’altro. Qui è Barry Champlain. (Fa un segno a Stu. La musica sale. Barry si alza dal tavolo. Fa per uscire, incerto di ciò che ha fatto. Come si avvicina al tavolo di Stu, gli batte le mani, come ha fatto quando è arrivato all’inizio della trasmissione. Sulla porta) A domani, Stu…

STU - A domani, Barry… (Barry esce. Un breve notiziario seguito dal meteo. Stu raccoglie le sue cose. L’assistente di Susan Fleming prende il posto di Stu. Entra il Dr. Susan Fleming, va dritta al tavolo. Inizia la trasmissione)

SUSAN - Sono Susan Fleming… Prima di inziare con le telefonate in diretta, volevo commentare un episodio che ho visto stasera lungo la strada sopra la stazione. C’era un uomo in piedi all’angolo della strada, ovviamente mentalmente disturbato… E mi ha fatto pensare a qualcosa di cui non ci occupiamo mai abbastanza… (BUIO)

SIPARIO