Tanti maschi, nessun uomo

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TANTI MASCHI,NESSUN UOMO

TANTI MASCHI,

NESSUN UOMO

Di Claudio Salomoni

2 atti 6 U (commedia)

Un editore di una rivista gay che ha creato una sua piccola isola felice riceve la telefonate del fratello prete che non vede da dieci anni.

L'arrivo del parroco in casa e le confessioni di quest'ultimo mettono in subbuglio tutte le certezze su cui era fondata la vita del protagonista. Commedia tutta al maschile con un tocco rosa ….

PERSONAGGI (6 Uomini):

GIGI                                      Il padrone di casa, omosessuale convinto, fondatore e direttore della rivista per soli uomini “WILD MAN”

DON MARIO                       Fratello di GIGI, un parroco di provincia. L’esatto contrario del fratello in tutto e per tutto

PIER UGO                           Compagno di Gigi da sempre, sono una coppia dichiarata. Lui è troppo peloso, troppo grezzo, troppo “schifosamente maschio” per essere gay.

LELLO                                 Aristide Bartolomeo De Lolli detto più semplicemente Lello. Artista di cabaret, teatro e cantante. Star internazionale ed amico dei padroni di casa.

ROCCO                                Il fotografo della rivista, un bel ragazzo atletico con i capelli biondo cenere ed un’abbronzatura eccessiva.

MATTEO                             Un ragazzo di vent’anni circa, la ciliegina sulla torta …

 


PRIMO ATTO

Salotto di un appartamento.

L’arredamento è elegante ma troppo appariscente, quasi una rincorsa barocca del gusto.

Ci sono statue di uomini nudi (tra cui una rappresentazione del David di Michelangelo in bella vista proprio di fianco al divano) e, sull’attaccapanni oltre a svariati cappelli variopinti c’è un boa di struzzo color fucsia.

Una delle statue - sempre di un uomo nudo tipo il David o una cosa simile - è girata di schiena ed è proprio vicino all’entrata, di fianco all’attaccapanni.

Suona il telefono (bianco modello anni 40).

Entra in scena Gigi, un uomo sui quarant’anni.

Veste con una tenuta da ginnasta americano (short cortissimi, calzettoni e scarpe da ginnastica coordinate, canottiera con la scritta “U.C.L.A.”), ha un asciugamano sul collo, lo squillo del telefono ha interrotto la sua ginnastica.

È in forma splendida, un vero atleta.

All’apparenza un vero “macho”.

Altro squillo del telefono.

GIGI                                      Eccomi, sono qui (con voce cinguettante)

                                               Il tempo di prendere fiato …

Monella selvaggia! (è il suo intercalare)

Appoggia l’asciugamano sul David

Altro squillo

GIGI                                      Pronto (pronuncia la “o” finale di ogni parola cerchiando la bocca in modo esagerato e tenendo il suono molto a lungo)

Dalla postura che assume per parlare al telefono è chiarissimo che Gigi è un omosessuale.

GIGI                                      Si, sono io, chi parla?

Pausa, Gigi cambia espressione del viso

GIGI                                      Ciao Mario, non mi aspettavo di sentirti … sai, è passato così tanto tempo …

Pausa

GIGI                                      no, ho cambiato indirizzo …adesso abito in centro …

Pausa 

GIGI                                      sì … se ti va … perché no …. (è titubante)

Pausa

GIGI                                      Ok, scrivi … Via Venti Settembre al 43 …

                                               Hai scritto? ….

                                               Bene!

                                               Sul citofono ci sono due “G” … come per indicare il mio nome: Gigì

Pausa

GIGI                                      certo, lo so che mi chiamo Luigi! Monella selvaggia!

ma sai … tutti mi hanno sempre chiamato Gigi ed io ho solo europeizzato il mio soprannome accentando la “i” finale

Pausa 

GIGI                                      va beh! Ne parliamo a voce … sì …

                                               Certo, certo! … mi fa molto piacere rivederti …

Si fa serio

GIGI                                      è passato tanto tempo …

Pausa 

GIGI                                      ok! A più tardi, ciao ….

Riattacca.

Prende l’asciugamano che era appoggiato sulla statua del David, si siede sul divano, pensieroso.

Dopo pochi secondi spalanca gli occhi, come se solo in quell’ istante realizzasse la cosa, si alza di scatto e – con un tono di voce acutissimo – chiama il suo compagno

GIGI                                      PIER UGO! (sempre facendo con la bocca il cerchio su ogni “o”)

Pausa, nessuna risposta

GIGI                                      PIER UGO! (aumentando il tono, sempre più forte)

Pausa, nessuna risposta

GIGI                                      PIER UGO! (istericamente, battendo i piedi come una bimba arrabbiata)

PIER UGO                             (f.s.) Arrivo! Arrivo!

Entra in scena Pier Ugo, travestito da donna, con un vestito di lamè grigio ed una parrucca bionda platino, la peggior imitazione di Marylin Monroe della storia …

Gigi, quando lo vede entrare fa un passo indietro, come inorridito da quella visione.

GIGI                                      Ma come ti sei conciato?

PIER UGO                            Mi sono vestito da Marylin

GIGI                                      La farai rigirare nella tomba la poveretta, monella selvaggia, ma perché questa pagliacciata?

PIER UGO                            Pagliacciata? … (si rattristisce)

Io l’ho fatto per te, volevo giocare un po’ a: ”happy birth day Mr. President” (canticchiando sulle note di “tanti auguri”) …        tu fai il presidente ed io … il regalo ….(seguendo con il dito le curve del suo corpo con fare malizioso)

GIGI                                      Scusami tesoro se sono stato brusco, ma mi ha appena telefonato mio fratello

PIER UGO                            Mario?

GIGI                                      Si

PIER UGO                            Mario, quel Mario? ….  il prete?

GIGI                                      Siiii ! ( indispettito)

PIER UGO                            Oh! Mamma … cos’è successo? Erano almeno dieci anni che non vi sentivate

GIGI                                      Si, dal giorno della nostra rivelazione

PIER UGO                            poverino, mi ricordo bene …

                                               Gli hai detto: <<Mario vorresti essere tu a sposarmi?>>

                                               E lui felicissimo: <<certo, chi è la fortunata?>>

                                               E tu, bastardo: <<il giornalista, Pier Ugo>>

GIGI                                      credevo che morisse in quel momento, gli si deve essere fermato il cuore

PIER UGO                            forse era meglio che prima gli dicevi: << caro fratello, sono gay>>

… e la storia del matrimonio lasciarla da parte

GIGI                                      non c’era cattiveria, per me è così naturale amarti …

PIER UGO                            Dolce (sbatte le palpebre) … ma che cosa voleva … il prete?

GIGI                                      Sta venendo qui!

PIER UGO                            Adesso?

GIGI                                      Si

Pier Ugo fa un urlo, poi corre davanti ad uno specchio, si guarda, sistema la parrucca

PIER UGO                            sono tutta in disordine, che orrore

GIGI                                      non vorrai rimanere così, vero?

Pier Ugo si guarda, fa uscire una gamba (troppo pelosa) dallo spacco dell’abito, guarda le scarpe in lacca rossa

PIER UGO                            no, forse è meglio che mi cambi d’abito

GIGI                                      Si, ma un abito da uomo, però!

PIER UGO                            Conformista …

GIGI                                      io cercherò di sistemare un po’ casa intanto

… E tu, dai, sbrigati

Pier Ugo esce cantando “I wanna be” di M.Monroe

Gigi si affanna per cercare di cancellare – alla meglio – il gusto estremamente femminile dell’arredamento.

Guarda verso l’attaccapanni, dove ci sono vari cappelli ed un boa di struzzo di color fucsia.

Va a prendere tutti i cappelli e li spinge a forza nell’armadio vicino all’entrata.

Cade una frusta, la prende e schioccandola fa un espressione lussuriosa, poi la rimette via velocemente.

Prende poi il boa di struzzo, lo indossa.

GIGI                                      (con eccessiva enfasi)

Mi sta così bene che è un vero peccato non indossarlo …  

(fa tre passi come in una passerella di moda)

peccato che Mario non apprezzerebbe queste cose …

via, via anche questo …

porta anche il boa nell’armadio di prima, lottando con il contenuto che cerca di cadere ogni qual volta si apre l’anta.

Si avvicina alla statua vicino all’attaccapanni, quella girata di schiena.

La guarda da dietro, ci pensa su. Ci gira intorno, poi arrivando sul davanti sgrana gli occhi

GIGI                                      Questa devo farla sparire assolutamente …

indicando con l’indice il basso ventre della statua  (che chiaramente il pubblico non vede (n.d.a.))

GIGI                                      Come potrei spiegare questo?

Torna vicino al divano, si sofferma davanti alla statua del David, guarda da vicino il pene nell’opera rappresentato da Michelangelo

GIGI                                      è arte, non c’è che dire … anche se il particolare magari darà fastidio al mio fratellone …

Mette l’asciugamano sui fianchi della statua, come un pareo, in modo troppo sfacciatamente femminile. Ottenendo così l’effetto contrario, invece di correggere il tiro trasforma il David in un’opera gay

Toglie una foto incorniciata che era sul mobile che rappresentava lui e Pier Ugo che si baciavano con alle spalle la torre Eiffel

GIGI                                      questa la metto nel cassetto … (alza gli occhi al cielo trasognato)

Ah! … (sospira) ….Parigi, Parigi …che peccato dover nascondere ad un fratello bigotto la nostra felicità …

Sul divano ci sono dei cuscini di vari colori ed un peluche di tigre, Gigi li guarda pensieroso, poi decide che devono sparire.

Li prende tutti tra le braccia, va verso il solito armadio ma, si rende conto che li dentro non ci sta più nulla, allora va verso la stanza da letto (dove è andato Pier Ugo).

Apre la porta

GIGI                                      Fai sparire questa roba

E butta dentro i cuscini ed il peluche.

PIER UGO                            (f.s.) assassino …

GIGI                                      Ti ho colpito?

PIER UGO                            No, ma lo spostamento d’aria mi ha spettinata tutta …

Gigi chiude la porta indispettito dall’atteggiamento del suo compagno.

GIGI                                      e meno male che non si è rotto un’unghia se no … chi lo sentiva …

Gigi guarda il suo appartamento, valuta il lavoro svolto per migliorare l’apparenza

GIGI                                      Monella selvaggia! Non è il massimo, ma almeno può confondere le idee a Mario

DRIN ! (Campanello)

GIGI                                      Non è possibile che sia già arrivato … (è terrorizzato)

                                               Non ho avuto nemmeno il tempo di cambiarmi

DRIN! DRIN! DRIN! (suonano insistentemente)

GIGI                                      Arrivo, arrivo

va verso la porta d’entrata e mentre la apre ripete il suo tipico intercalare

GIGI                                      Monella selvaggia!

Sulla porta c’è Aristide Bartolomeo De Lolli detto più semplicemente Lello, un famoso artista internazionale che si divide tra il teatro ed i concerti.

Lello è vestito con un completo gessato ed una cravatta rosa. Scarpe bianche, orecchini vistosi ed anelli vari alle dita, borsalino bianco con fascia rosa  e borsetta di pelle bianca.

LELLO                                  Si! (fa un urletto e saltella felice) è il mio ultimo soprannome, monella selvaggia … come fai a saperlo Gigì?

GIGI                                       è un mio vizio, un intercalare che metto a sproposito quando sono nervoso

Si danno i soliti tre “finti” bacetti sulla guancia e gli fa segno di entrare

Nell’entrare Lello aggancia il cappello alla nudità della statua vicino all’entrata. Così che sia finalmente chiaro che cos’è che spaventava Gigi e che voleva far sparire prima dell’arrivo del fratello

GIGI                                      ma che ci fai tu qui?

LELLO                                  Come che ci faccio? Ti sei dimenticato che mi devi intervistare? Sarò la copertina di questo mese, sul tuo giornaletto: Wild Man.

Finalmente una copertina con un artista e non il solito macho         muscoloso … (riflettendo) …. Anche se …. Insieme a me…magari…

GIGI                                      Già! … l’intervista … me ne stavo dimenticando Lello, scusami

LELLO                                  ti stavi dimenticando di me? Io corro qui da Los Angeles per concedermi (ride) – quanto mi piace questo verbo – a quel tuo giornale di provincia e tu … ti dimentichi del conte Aristide Bartolomeo De Lolli detto più semplicemente Lello?

Si siede sul divano con le braccia conserte

GIGI                                      Ma no, ma no! Monella selvaggia!

LELLO                                  si?

GIGI                                      no! Non tu … dicevo …

Non mi sono dimenticato di te, solo che ho ricevuto una telefonata che mi ha scombussolato tutto. Ho le ovaia sotto sopra …

LELLO                                  e chi ti ha chiamato, Brad Pit?

GIGI                                      (sottovoce per non farsi sentire da Pier Ugo) … magari …

PIER UGO                            (f.s.) ti ho sentito! Porco!

GIGI                                      (alzando il tono di voce e parlando in direzione della stanza da letto) Scherzavo, lo sai …

LELLO                                  Quindi?

GIGI                                      Mi ha chiamato mio fratello Mario

LELLO                                  Quel Mario?

PIER UGO                            (rientrando in scena) sì quel Mario, il prete!

Lello si alza e bacia Pier Ugo con il solito sistema dei tre baci finti sulla guancia

LELLO                                  Per tutte le piume dei Village People, che sorpresa … come mai?

GIGI                                      ha detto che mi deve parlare, mi sembrava anche una questione seria, dal tono di voce … poi … per venirne a parlare proprio a me …

PIER UGO                            Sei pur sempre suo fratello, checca o no …

Gigi guarda il suo compagno, vestito con un paio di jeans e un T-shirt rosa aperta a “V” sul davanti, da cui spuntano ciuffi ribelli di peli e le scarpe rosse laccate del vestito di Marylin …

GIGI                                      Hai il gusto dell’orrendo più sviluppato della storia …

Gli tocca la maglia

GIGI                                      Via questa, la sostituisci con la camicia azzurra che ti ho regalato a natale

Indicando le scarpe

GIGI                                      Via anche queste, un paio di mocassini neri andranno bene

PIER UGO                            Vuoi appiattirmi?

GIGI                                      Solo per oggi …fallo per me …

PIER UGO                            Se mi dici così sono in difficoltà, non riesco a negarti niente, lo farò, ma solo per te …

GIGI                                      Grazie

Pier Ugo esce di scena per andarsi a cambiare

GIGI                                      non sa proprio vestirsi quell’uomo, Monella selvaggia!

LELLO                                  Si?

GIGI                                      Senti, chiariamoci, non sto chiamando te, quando dico monella selvaggia (Lello sta per dire qualcosa ma Gigi gli mette il dito indice sulla bocca per zittirlo) non mi riferisco a te, chiaro?

LELLO                                  Ok! Ok! Ok! Chiarissimo

Lello si alza e si versa da bere del liquore

LELLO                                  Certo che per venire proprio da te …

GIGI                                      Sì, e per di più dopo dieci anni di silenzio totale

LELLO                                  Come avrà fatto ad avere il numero di telefono?

GIGI                                      questo non è difficile, magari l’avrà chiesto a mia zia Pierina, oppure a quella deficiente della centralinista al mio giornale. Gli avrà detto:

 << sono il fratello, è una questione importante>> e lei … ZAC!

Gli ha spiattellato il mio telefono di casa

LELLO                                  quella donna è poco affidabile…

GIGI                                      ne conosci una affidabile?

Ridono

LELLO                                  Come mai hai assunto una donna? Se non ricordo male è l’unica di tutto il giornale, vero?

GIGI                                      Si, verissimo, ma … me l’avevano spacciata per lesbica e disperata …

LELLO                                  Ti ha commosso perché lesbica, perché disperata o qualche bel fusto ti ha promesso qualcosa?

GIGI                                       Me l’aveva raccomandata uno dei miei maggiori sponsor …

LELLO                                  Quindi ti ha commosso il portafoglio

GIGI                                      Sempre qualcosa di vicino al sedere …

Ridono

DRIN! (campanello)

GIGI                                      Sono agitatissimo, monella selvaggia (e si gira a guardare bruscamente Lello che è stato tentato di rispondere) ogni volta che suona il campanello mi salgono le pulsazioni, ho le caldane, colpi di caldo e di freddo a distanza di un secondo l’uno dall’altro

LELLO                                  Sei già in menopausa?

PIER UGO                            (rientrando in scena) Andropausa, per gli uomini si chiama andropausa

LELLO                                  Appunto, per gli uomini

Ridono

DRIN!

PIER UGO                            Se non vai ad aprire mi collassi …

GIGI                                      Ok! Coraggio, affrontiamo il paladino della fede

Gigi apre la porta ed entra Rocco, il fotografo della rivista.

Ha i capelli cortissimi di color giallo cenere, abbronzato, con una T-shirt attillata e Jeans tagliati a short come negli anni 60 (per le donne), al collo due macchine fotografiche

GIGI                                      è cos’è oggi … il raduno nazionale delle checche?

ROCCO                                 Ciao capo! (entra, soliti baci finti a tutti i presenti)

anch’io sono contento di vederti, grazie per essere venuto qui fuori dal tuo orario di lavoro …

GIGI                                      Monella selvaggia, scusami Rocco, è solo che …

PIER UGO e LELLO                       Gli ha telefonato il fratello prete

ROCCO                                 Hai un fratello prete?

GIGI                                      Sì, non lo sento da dieci anni …

ROCCO                                 e ti ha sconvolto l’utero solo questo?

GIGI                                      Sta venendo qui …

ROCCO                                 Bene, bene, questa scena non me la voglio proprio perdere … potremo fare anche qualche foto ricordo dell’evento

GIGI                                      Stai attento a quello che dici, se vuoi mantenerti il lavoro

Pier Ugo prende Rocco sotto braccio e lo porta in un angolo della stanza

PIER UGO                            Rocco, non scherzare su quest’argomento, Gigì è troppo suscettibile, è stato un duro colpo per lui essere rifiutato dal fratello, gli ha sempre voluto un bene dell’anima e questa separazione l’ha ferito più di quanto non dia a vedere

ROCCO                                 Ok! Il messaggio è chiaro, sarò buono e pacifico

PIER UGO                            Bravo

ROCCO                                 Come un chierichetto!

Ridono

LELLO                                  Dammi il tempo per un piccolo ritocco poi, puoi cominciare a scattare

Dalla borsetta tira fuori la cipria e, specchietto alla mano, si ritocca il trucco

ROCCO                                 Spero che Gigì non ti voglia intervistare vestito da teen ager americano, anche se è il capo più sexy del mondo …

GIGI                                      Adulatore

PIER UGO                            Ha ragione, datti una regolata, metti un paio di pantaloni e torna tra noi più uomo che puoi

GIGI                                      Torno subito (va in stanza da letto per cambiarsi)

LELLO                                  Se cerca di tornare uomo, allora, non lo vedremo mai più

Tutti ridono

GIGI                                      (f.s.) ti ho sentita, monella selvaggia!

LELLO                                  Monella selvaggia, mi piace tanto, mi ricorda Tony

PIER UGO e ROCCO          TONY?

LELLO                                  si, la mia ultima fiamma … si chiama Antonio Pusitano, ma siccome gli ho comprato un monolocale a Los Angeles, si fa chiamare Tony Pussy …

ROCCO                                 Ma è scemo?

LELLO                                  Ho cercato di spiegargli cosa significa Pussy in inglese, ma non capisce, poi … credetemi … è tanto stupido quanto bello, un vero adone … perfetto

PIER UGO                            ma senza cervello …

LELLO                                  Ha tutto quello che serve … se bisogna pensare … lo faccio io anche per lui …

ROCCO                                 Bravo!

Lello ha finito di truccarsi, si da un’ultima occhiata, poi alzandosi chiede

                                                                                                         

LELLO                                  Allora? Come sto?

ROCCO                                 Divina

PIER UGO                            Splendido, come sempre

LELLO                                  Che bello avere degli amici che sanno mentire

Ridono

Rientra Gigi

GIGI                                      ed io come sto?

Ha un paio di pantaloni classici, mocassini chiari e camicia - giallo pastello- aperta sul torace abbronzato, una grossa catena d’oro al collo

LELLO                                  Perfetto!

PIER UGO                            Bellissimo!

ROCCO                                 sembra proprio un vero maschio …

LELLO                                  Sì, sembra un maschio…ma uno di quelli a cui piacciono tanto i maschietti

Ridono

DRIN! (Campanello)

Tutti si guardano, terrorizzati, nessuno ha il coraggio di parlare

DRIN! DRIN! (Campanello)

PIER UGO                            Ho capito, vado io …

Gigi non sa come mettersi, è teso, agitato

Pier Ugo apre la porta e sull’uscio c’è Don Mario, nel suo abito talare di taglio moderno (con i pantaloni) ed una ventiquattrore in mano

DON MARIO                                   Buongiorno cercavo il signor Corbetta Luigi

Poi guarda meglio il suo interlocutore, e imbarazzato cerca di riprendersi dalla gaffe

DON MARIO                        scusa, Pier Ugo, non ti avevo riconosciuto …(gli tende la mano)… come stai?

Pier Ugo ricambia il saluto ed invita il prete ad entrare

PIER UGO                            Bene grazie, accomodati … tu come stai?

DON MARIO                                   Al solito, né bene né male …(vede il fratello e gli si fa incontro)

GIGI                                      Mario

DON MARIO                        Luigi (lo guarda dalla testa ai piedi, ammirato) ti trovo bene, sei in gran forma

GIGI                                      Anche tu, a parte qualche capello bianco qua e la …(gli tocca i capelli con fare leggiadro)

Sono in una situazione di stallo, non sanno cosa fare, se stringersi la mano o cosa, sono l’uno davanti all’altro, fermi ed indecisi.

Rompe gli indugi Don Mario che, spalancando le braccia, abbraccia il fratello che si lascia andare in quell’abbraccio atteso da dieci anni.

GIGI                                      Vieni, ti presento ai miei amici

Tutti si alzano composti come soldati in attesa della rassegna

GIGI                                      Mario, ti presento un artista internazionale, che mi lusinga della sua amicizia: il Conte Aristide Bartolomeo De Lolli che noi tutti chiamiamo più semplicemente Lello

Mario gli tende la mano

DON MARIO                                   Piacere

Lello fa un inchino e da la mano al parroco come se si aspettasse che l’uomo gliela baciasse

LELLO                                  Eminenza

DON MARIO                                   ma no, ma no …

LELLO                                  (imbarazzato) Vostro onore

DON MARIO                                   Ma no, solo Mario, niente di più, al massimo Don Mario

LELLO                                  Ah! (illuminato dalla spiegazione)

come in quel film con Marlon Brando …

(imitando l’accento siciliano) <<gli farò un’offerta che non potrà rifiutare >>

GIGI                                      Lascialo perdere Mario (cerca di superare l’imbarazzo del fratello), Lello ama scherzare su tutto

PIER UGO                            Non riesce mai a prendere nulla seriamente

LELLO                                  No, no! Qualcosa lo prendo … seriamente

Pier Ugo, Lello e Rocco ridono. Gigi non sa più che pesci pigliare

GIGI                                      Questo invece è Rocco (cercando di riportare la discussione nel binario della serietà), il fotografo della mia rivista, un vero artista nel suo campo

DON MARIO                                   piacere

ROCCO                                 piacere mio, padre …

Si stringono la mano, Rocco tiene quella del prete un po’ più a lungo del necessario mettendo in imbarazzo Don Mario

DON MARIO                        Sapevo che avevi fondato una rivista, ma non ne ho mai saputo nulla di più, nemmeno la zia Pierina mi ha mai parlato del tuo lavoro, come mai?

GIGI                                      (per rompere gli indugi) La mia rivista …ecco… come tu ben sai io sono sempre stato convinto della mia omosessualità

DON MARIO                                   Si … (è imbarazzato dalla franchezza del fratello, si siede sul divano)

GIGI                                      quindi, ho radunato intorno a me le migliori firme, ed ho fondato un mensile per soli uomini.

DON MARIO                                   ah …. (si è pentito della domanda)

GIGI                                      Non pensare ad un giornale pornografico (si siede accanto al fratello), ma ad uno di costume, di moda e d’attualità vista dal punto di vista – scusa il gioco di parole – della società gay, che è molto più vasta di quello che si possa credere

DON MARIO                                   chiaro …

GIGI                                      Il nostro amico Lello, per esempio, è richiesto da tutti i settimanali, i mensili e quotidiani d’Europa, ma lui – che è un mio caro amico – concede l’intervista in esclusiva a “WILD MAN” …

DON MARIO                                   … uomo selvaggio …(strabuzza gli occhi)

PIER UGO                            Il nome è una mia idea …

GIGI                                      Dicevo, concede l’intervista al mio giornale perché sa che da noi avrà lo spazio che si merita come artista e non come “artista gay” e questo, come puoi ben capire, è fondamentale

DON MARIO                        Purtroppo le persone non sono ancora pronte ad accettare questa realtà sbandierata alla luce del sole.

Io ne sono l’esempio.

Ci ho messo dieci anni, non ho mai voluto farmene una ragione. Nonostante tutto il bene che ti ho sempre voluto, tendevo a scindere Gigi - mio fratello - da quello che baciava un uomo nei giardini della stazione ….

PIER UGO                            Un uomo, un uomo … che parolona … eravamo solo dei ragazzini …

DON MARIO                                   Per me era davvero difficile accettare tutto questo …

GIGI                                      Perché ne parli al passato?

DON MARIO                                   Il fatto che io sia qui adesso non ti dimostra nulla?

GIGI                                      Scusa, ma egoisticamente ho pensato solo che avevi bisogno di me …

DON MARIO                        Questo è anche vero, ma … avrei potuto confidarmi con chiunque, però ho preferito farlo con te, perché sei mio fratello, perché ti voglio bene e, perché … perché  …

LELLO                                  Perché?

DON MARIO                        Forse aspettavo solo un pretesto per poterti riabbracciare … ho sempre sperato che fossi tu a chiamarmi … ma non l’hai mai fatto …

GIGI                                      Credevo non mi volessi più vedere

DON MARIO                                   Sono stato troppo duro con te …

ROCCO                                 E BASTA! (urla mettendosi le mani sui fianchi con fare autoritario)

Che noia questi riavvicinamenti … mancava solo il muro magico, le lacrime e la sigla ed avremmo fatto il 40 per cento di share

DON MARIO                                   Si, scusatemi … non ho il diritto di rovinarvi la giornata …

GIGI                                      ma cosa dici? … non ascoltare Rocco, se non si parla di creme anti-rughe lui si annoia sempre … è fatto così … non ci possiamo fare niente

LELLO                                  io mi stavo quasi commovendo

PIER UGO                            Una cosa è certa, questi due uomini hanno bisogno di stare un po’ da soli, per recuperare il tempo perso … quindi noi tre, ce ne andiamo a fare un giro …

GIGI                                      Bravo Pier Ugo, sei grande …

DON MARIO                                   Non vorrei disturbarvi …

PIER UGO                            Dobbiamo fare un servizio fotografico e, troviamo immediatamente un’altra location

ROCCO                                 Andiamo sull’argine, così facciamo un servizio tra le margherite dei prati …

LELLO                                  Si, che bello… così che io mi potrò stendere ad aspettare che qualcuno mi sfogli petalo per petalo ….

GIGI                                      Monella selvaggia!

LELLO                                  Si?

GIGI                                      Pier Ugo, portali via, te ne prego …

Lello e Rocco, si accingono ad uscire da casa, sospinti da Pier Ugo.

Lello nell’uscire prende il suo cappello, togliendolo dall’”appendino” della statua vicino all’ingresso

Salutano e se ne vanno.

I due fratelli sono finalmente soli, Gigi si siede, ma non sa cosa dire, Don Mario è ammutolito.

Gigi fa uno sforzo per rompere il ghiaccio

GIGI                                      Posso offrirti qualcosa da bere?

DON MARIO                        Se hai qualcosa di analcolico … volentieri, mi si è seccata la gola dall’emozione

Gigi va all’angolo bar e dal frigo tira fuori una caraffa di spremuta d’arancia

GIGI                                      ho della spremuta freschissima

DON MARIO                                   Ottimo, adoro la spremuta

Gigi prepara due bicchieri, versa la spremuta in entrambi poi guarnisce i bicchieri con una fetta di Lime

GIGI                                      Ti ci ho messo una fetta di Lime che fa un contrasto fantastico con l’arancia

DON MARIO                                   Va bene, l’importante che sia fresca

GIGI                                      Freschissima

Gigi si gira, prende del GIN e lo versa abbondantemente nel proprio bicchiere

GIGI                                      io ci ho messo una lacrima di Gin, toglie l’aspro …

DON MARIO                                   Quante cose che sai …

Gigi torna a sedersi e porgendo il bicchiere al fratello, propone un brindisi

GIGI                                      al nostro ricongiungimento

DON MARIO                                   mi sento un po’ figliol prodigo, ma … salute Gigi ..

Brindano, poi sorseggiano la bibita

GIGI                                      Cos’era quella cosa tanto grave che ti ha spinto qui da me?

DON MARIO                                   Non crederai alle tue orecchie …

GIGI                                      Provaci, spero solo di poterti aiutare

Don Mario apre la ventiquattrore ed estrae una foto, la guarda, la porge a Gigi

GIGI                                      Carino, davvero un bel ragazzo, chi è?

DON MARIO                                   Mio figlio

GIGI                                      (alzandosi di scatto) TUO FIGLIO?

DON MARIO                                   Sì! Capisco che per te sia uno choc, ma questa è la nuda verità

GIGI                                      Monella selvaggia! Non mi aspettavo di essere zio … fa così demodé

DON MARIO                        Pensa come mi sono sentito io, prete, nello scoprire di essere padre di un ragazzo di vent’anni

GIGI                                      Ora sono curioso di ascoltare la tua storia, dai, comincia

 Don Mario si alza e comincia a camminare nervosamente avanti ed indietro per la stanza

DON MARIO                        Avevo appena preso i voti, assegnato come curato alla mia prima parrocchia

GIGI                                      Ricordo bene quel periodo, ero orgoglioso di te

DON MARIO                        tra i tanti compiti di un giovane prete c’è anche quello delle confessioni ed io, lo svolgevo con scrupolo

Ogni tanto si ferma, come se perdesse la strada o il filo del discorso, poi riprende a camminare

DON MARIO                        Un giorno mi si presenta una ragazza, bellissima … mi confessa di desiderare pazzamente il marito … di fare e commettere atti impuri da sola …

GIGI                                      Ma il marito non la degna di uno sguardo…

DON MARIO                                   Esatto …

GIGI                                      Che copione logoro …

DON MARIO                                   Si, un classico!

GIGI                                      Comunque …

DON MARIO                                   Io, invece delle solite penitenze gli do dei consigli, da amico, nulla più

GIGI                                      Ma che cosa ne sapevi tu di donne?

DON MARIO                                   Niente, assolutamente niente, ma la sua bellezza mi ha folgorato e …

GIGI                                      Dai, prosegui

DON MARIO                        Lei veniva spesso, non solo a confessarsi, a volte anche solo per parlare con me, si confidava, mi raccontava cose che a me mettevano in agitazione e trasferiva i suoi pensieri impuri su di me …

GIGI                                      Sei fatto di carne anche tu, è umano …

DON MARIO                                   Poi, un giorno, mi ha baciato …

Si ferma, alza gli occhi al cielo estasiato

DON MARIO                                   è stato bellissimo … una sensazione incredibile

GIGI                                      Non avevi mai baciato una ragazza?

DON MARIO                                   non così …

GIGI                                      e quindi …

Don Mario riprende a camminare

DON MARIO                        a quel bacio ne sono seguiti altri, sempre più intensi, sempre più appassionati, poi un giorno, a casa sua …

GIGI                                      a casa sua?

DON MARIO                                   si, ogni tanto andavo anche a casa sua …

GIGI                                      Avete fatto l’amore

DON MARIO                                   (sedendosi sul divano, spossato) sì, l’abbiamo fatto

GIGI                                      e poi?

DON MARIO                        Poi … (si mette le mani sul viso), avrei voluto lasciare la chiesa, lasciare la mia vocazione per lei

GIGI                                      è comprensibile

DON MARIO                                   Sono stati tre mesi intensi, di grande passione

GIGI                                      (alzandosi di scatto) TRE MESI?

DON MARIO                        (alzandosi e fronteggiando il fratello) Non mi vorrai fare la morale tu, adesso, vero?

GIGI                                      Certo, chi sono io per giudicare proprio te

E si risiede

DON MARIO                                   Scusa Gigi sono stato duro, non volevo essere offensivo

Gigi fa un gesto con la mano come a significare “non fa nulla” e invita il prete a sedersi.

Don Mario è troppo nervoso e, invece di raccogliere l’invito, ricomincia a passeggiare avanti ed indietro

DON MARIO                        Mi struggevo giorno e notte per cercare di capire cosa volessi in realtà dalla mia vita, sentivo per lei una forte attrazione, non so se si potesse chiamare amore

GIGI                                      Fatto sta, che sei ancora un prete, questo ci fa capire la decisione che hai preso

DON MARIO                                   No, questo ti confonde solo le idee …

GIGI                                      in che senso?

DON MARIO                        io sono andato a confessarmi dal mio vescovo, quando ha saputo la storia ha cominciato con frasi tipo “la carne è debole” e “siamo tutti uomini” …

GIGI                                      Un vescovo moderno

DON MARIO                        a parole, ma nei fatti mi ha sospeso e mi ha dato trenta giorni di tempo per decidere, o lasciavo quella donna o l’abito talare

GIGI                                      Guardandoti ho capito che cosa hai scelto …

DON MARIO                        No, ti sbagli ancora … la scelta l’ha fatta Maria – si chiamava così – non io

GIGI                                      come? Spiegami …

DON MARIO                        Ci siamo visti alcuni giorni dopo la mia confessione al vescovo e lei, mi ha confessato …

GIGI                                      Ancora?

DON MARIO                        (fingendo di non aver sentito l’interruzione del fratello) .. di aver spiegato tutti i suoi problemi al marito e lui l’ha presa tra le braccia e baciata come mai aveva fatto prima

GIGI                                      doveva ricordargli di avere una moglie?

DON MARIO                        Forse solo fargli capire che anche dopo sposata aveva bisogno delle stesse attenzioni – se non maggiori – di quelle che gli regalava da fidanzati

GIGI                                       è l’errore di molti …

DON MARIO                        Così lei, ha scelto la strada della certezza, si è trasferita con lui in un'altra città ed io, sono tornato ad essere il ministro di Dio

GIGI                                      Lo sei sempre stato

DON MARIO                                   Forse avrei lasciato tutto per lei …

GIGI                                      Secondo me ti saresti pentito, magari non subito, ma poi con il tempo

DON MARIO                                   (sedendosi) questo è quanto …

GIGI                                      E, in tutto questo (indicando la foto) il ragazzo che cosa c’entra?

DON MARIO                                   (prendendo la foto tra le mani) Matteo

GIGI                                      si, Matteo – tuo figlio – che cosa ha a che fare con te?

DON MARIO                                   Mi ha scritto, allegandomi questa foto

GIGI                                      In parrocchia?

DON MARIO                        no, questo è uno degli aspetti strani, mi ha scritto al vecchio indirizzo di casa, la casa dei nostri genitori …

GIGI                                      Va beh! È poco importante, ma che cosa ti ha scritto, monella selvaggia?

Don Mario lo guarda con fare interrogativo …

GIGI                                      Monella selvaggia? …. Ah! Si, scusami … è un mio intercalare nei momenti di nervosismo …

DON MARIO                                   (estraendo una lettera dalla ventiquattrore) te la leggo

                                               << Egregio sig. Corbetta …

GIGI                                      quindi non ti chiama Don Mario Corbetta, ma signor ….

DON MARIO                                   Esatto …

GIGI                                      Continua

DON MARIO                        << … le scrivo perché l’estate scorsa mia madre è stata portata via da un tumore maligno e, in punto di morte, mi ha rivelato il suo segreto più grande: quello che io credevo mio padre naturale non lo è, ma colui che mi ha dato la vita è un tale sig. Mario Corbetta …

GIGI                                      è morta giovanissima …

DON MARIO                                   poveretta …

GIGI                                       Quindi gli ha detto il tuo nome ma non la professione ….

DON MARIO                                   magari credeva che avessi lasciato i voti ugualmente …

GIGI                                      C’era una possibilità?

DON MARIO                                   … concreta …

GIGI                                      Secondo me il ragazzo non sa che sei un prete, cos’altro dice la lettera?

DON MARIO                        Non lo sa e non lo deve sapere, comunque prosegue così: << … ora ho vent’anni e – come vede dalla foto – sono un uomo fatto e finito, vorrei poterla conoscere….

GIGI                                      era da immaginare …

DON MARIO                        ascolta …  << …per sapere qualcosa di più di lei e di mia madre. Non so nulla di quel periodo e, naturalmente non ne voglio parlare con mio padre. Come può capire è un uomo distrutto dalla perdita della moglie e non voglio aggiungere un altro dramma alla sua vita …

GIGI                                      Che ragazzo di cuore … tutto lo zio ….

DON MARIO                        Smettila! … Poi mi fa una serie infinita di domande del tipo: che lavoro fa, ha altri figli, come mai la storia con mia madre è finita, sapeva della mia esistenza …

GIGI                                      Monella selvaggia!

DON MARIO                        … e conclude lasciandomi un numero di cellulare …<< ti prego, papà, voglio conoscerti!>> … e conclude scrivendo, chiamami presto …

GIGI                                      …e tu?

DON MARIO                        L’ho chiamato subito dopo aver chiamato te, c’era la segreteria telefonica …mi sono lasciato prendere dal panico e, gli ho dato l’indirizzo di casa tua “citofonare Gigi” …

GIGI                                      Accidenti! MONELLA SELVAGGIA! Casa Mia?

Si alza in piedi e comincia a camminare avanti ed indietro imitando involontariamente il fratello

DON MARIO                        è stata una reazione istintiva, sai la lettera, la rivelazione della paternità, mi ha scombussolato … E soprattutto non voglio assolutamente fargli sapere che suo padre è un sacerdote, avevo bisogno di una copertura sicura … chi meglio di te …

GIGI                                      già, chi meglio di me … e … quando ti è arrivata questa lettera?

Mentre pronuncia queste parole rientrano gli amici di prima

DON MARIO                                   ieri

PIER UGO                            Quale lettera?

GIGI                                      ieri? (si risiede sul divano)

Don Mario si affretta a mettere via la lettera ma la foto gli scivola di mano ed è raccolta da Lello, che è stato il più veloce di tutti ad acciuffarla

Si difende dagli attacchi degli altri e poi, guardando la foto

LELLO                                  Carino, un vero schianto … chi è?

GIGI                                      (con le mani tra i capelli) non ti riguarda, sono cose private

PIER UGO                            (avvicinandosi a Lello) vediamo, vediamo … si, davvero carino e, giovane ….

Si avvicina a Gigi, è geloso

PIER UGO                            Chi è il bellimbusto?

GIGI                                      (non sa che cosa dire, è imbarazzato … cerca una scusa) un nuovo modello, era chierichetto di Mario poi si è dato alla moda …

PIER UGO                            e perché sarebbe una questione privata?

GIGI                                      non vuole far sapere in giro che poserà per noi …

ROCCO                                 (guadando la foto da dietro Lello) Come? C’è una nuova checca così bella sul mercato ed io non lo so?

DON MARIO                                   (alzandosi in piedi, arrabbiato) Mio figlio non è una checca!

TUTTI                                    TUO FIGLIO?

GIGI                                      Monella selvaggia! (disperato)

DON MARIO                                   Si, mio figlio

GIGI                                      Mio nipote, Matteo

PIER UGO                            Abbiamo un nipote? Sono diventata zia?

DON MARIO                                   e sta venendo qua

GIGI                                      Sta venendo qua? Come lo sai?

DON MARIO                                   Un SMS, “ci vediamo alle sedici a casa tua”

PIER UGO                            Casa tua (ed indica Mario)

GIGI                                      No, gli ha dato quest’indirizzo, sta venendo proprio qui

Tutti guardano l’orologio

LELLO                                  tra meno di un’ora …

TUTTI                                    MONELLA SELVAGGIA!

FINE PRIMO ATTO

 

SECONDO ATTO

In scena ci sono soltanto Gigi e Pier Ugo, seduti sul divano, con un bicchiere d’aranciata a testa e, ai loro piedi, una bottiglia di Gin.

Si guardano, toccano i bicchieri e dicono “salute” contemporaneamente.

PIER UGO                            Questa storia non mi convince, sono nervosissimo

GIGI                                      Monella selvaggia, a chi lo dici … ma cos’è che non ti convince?

PIER UGO                            Tutto

GIGI                                      Lo sbaglio di Mario è stato quello di farlo venire qua, oramai la frittata è fatta, quindi, cerchiamo di giocare con le carte che abbiamo

PIER UGO                            sei sicuro di quello che fai?

GIGI                                      Monella selvaggia!… per niente!

Dalla stanza da letto esce Rocco

ROCCO                                 Gigì, dove tieni i cerotti?

GIGI                                      Cerotti? Che cos’è successo?

ROCCO                                 No, no, niente, stai tranquillo … solo che stasera voglio andare in discoteca …

PIER UGO                            e cosa centrano i cerotti?

ROCCO                                 non lo sai? È la nuova moda … mi metto un paio di cerottini qui sulle nocche delle mani, (indica dove mette il cerottino) uno sul sopraciglio ed uno qui sul naso.

Sembrerò uno che è appena tornato da una rissa …

GIGI                                      e quindi?

ROCCO                                 Scatta l’animo coccolone, lo spirito protettivo da mamma e cucchi come un forsennato, le discoteche sono piene di checche incerottate …

PIER UGO                            le studiate proprio tutte ….e come va, con il nostro Mario?

ROCCO                                 è un lungo lavoro, soprattutto psicologico, ma chi meglio di Lello può farlo?

GIGI                                      Monella selvaggia!

PIER UGO                            Meglio di Lello, credo proprio nessuno …

Gigi aggiunge Gin all’aranciata, Pier Ugo lo vede ed avvicina il bicchiere per farsi aggiungere il liquore anche nella sua bibita.

ROCCO                                 Bene, vedo che volete affogare i pensieri nell’aranciata … io torno di la vado a vedere come prosegue il lavoro di Lello

Gigi sorseggia la sua bibita, poi si lascia andare sul divano, affranto

GIGI                                      non ce la faremo mai, non potrà mai essere credibile

PIER UGO                            non essere pessimista, magari si scopre un nuovo talento

Gigi guarda l’orologio

GIGI                                      sono quasi le quattro, cosa aspettano ad uscire?

PIER UGO                            Questa tensione mi uccide

Si tocca i capelli

PIER UGO                            Guarda, è il quarto che perdo da un’ora a questa parte

GIGI                                      Li hai contati?

PIER UGO                            Ma si, mi si attaccano sulla camicia …

GIGI                                      e quelli che non vedi come fai a sapere quanti ne hai persi?

PIER UGO                            Oh! Mamma! non ci avevo pensato …(si guarda intorno preoccupato)

GIGI                                      Stavo scherzando! SCHERZETTO!

PIER UGO                            Perfida …

LELLO                                  (f.s.) arriviamo ….

Entra Rocco, seguito da Lello. I due si mettono ai lati della porta della stanza da letto

LELLO                                  Signore e signore ….(ride mettendosi la mano sulla bocca con fare civettuolo) … ecco a voi la mia miglior composizione artistica: Mario

Entra Don Mario.

Lello lo ha completamente trasformato in un’appariscente checca.

Il prete veste con pantaloni bianchi, stivaletti azzurri con tacco sottile, cintura in tinta con le scarpe con fibbia a forma di cuore di brillanti, camicia in raso color azzurro cobalto chiaro, aperta sul davanti. Colpi di sole sui capelli a nascondere i pochi bianchi di don Mario e, un evidente “filo di trucco” sulle guance e sul contorno occhi.

Tutti rimangono ammutoliti nell’”ammirare” la trasformazione.

GIGI                                      Incredibile

PIER UGO                            fantastico, Lello sei il miglior produttore di checche del mondo …

Ride con Rocco e Lello.

Don Mario che è imbarazzatissimo, prova a fare qualche passo, ma rischia di cadere.

Non riesce a camminare sui tacchi e, tanto meno a fingere un andatura gay con i giusti movimenti d’anca.

GIGI                                      Monella selvaggia

LELLO                                  Si?

GIGI                                      no, non tu! (sta per perdere la pazienza)

LELLO                                  scusa, scusa, scusa … colpa mia, colpa mia …

GIGI                                      al primo passo che fa si vede subito che è finto

DON MARIO                                   non l’ho mai fatto prima

GIGI                                      lo so, lo so (comprensivo)

ROCCO                                 potrei dire la mia – modesta – opinione?

 

LELLO                                  parla, se hai un’opinione … dilla! Se non ce l’hai … dallo … come dico sempre io al mio Tony …

ROCCO                                 Secondo me, starebbe bene anche a piedi nudi, è tanto di moda che, guardandolo penserei ad uno davvero giusto, un vero cavalcatore dell’onda

PIER UGO                            Che onda?

GIGI e LELLO                     LA MODA!

DON MARIO                                   potrebbe essere un’idea, almeno non rischio l’osso del collo

GIGI                                      dai, proviamo

Don Mario si siede sul divano e si toglie gli stivali, le calze sono rosa confetto.

Gigi guarda stupito Lello

LELLO                                  Un tocco di classe …

Don Mario si è tolto le scarpe e le calze. Ora è a piedi nudi e prova a fare qualche passo.

ROCCO                                 ancheggia di più, stellina

Titubante ci riprova

LELLO                                  Muovi con grazia quel culetto

Don Mario sta prendendo confidenza con la sua andatura costruita

GIGI                                      Bene, bravo

Fa qualche altro passo, poi va verso la porta d’entrata, ancheggiando in modo leggiadro, arriva vicino alla statua (quella girata di spalle), si gira con una piroetta degna di una sfilata di moda. Si ferma in posa e, per accentare la sua postura appoggia la mano sulla statua al suo fianco: PROPRIO IN QUEL PUNTO LI!

Rimane fermo per qualche secondo, poi realizza, la situazione, guarda bene dove ha appoggiato la mano e fa un sobbalzo

DON MARIO                                   Ma cos’è quella statua li? Siete tutti matti?

ROCCO                                 Ma no! Sciocco … è li per dare il benvenuto a chi entra in casa …

LELLO                                  Come un soldatino sugli attenti

Tutti ridono (anche Don Mario si lascia andare ad un inizio di risata, ma poi cerca di contenersi)

DRIN! (Campanello)

Panico generale. Don Mario cerca di scappare in stanza da letto ma è trattenuto da Lello e Rocco che lo riportano sul divano.

Pier Ugo, che è l’unico ad aver mantenuto una calma apparente, va ad aprire la porta.

All’ingresso c’è Matteo, un bel ragazzo di circa vent’anni. È vestito con normalissimi jeans ed una felpa, scarpe da ginnastica. Sicuramente poco curato nel vestirsi.

MATTEO                               Salve, cercavo il signor Mario Corbetta

PIER UGO                            Si, abita qui, si accomodi pure …

Matteo entra e dietro di lui Pier Ugo fa segno agli altri “che è proprio un bel ragazzo”

Tutti lo guardano, ma nessuno parla. Tutti restano immobili.

Prende l’iniziativa Gigi

GIGI                                      Ciao Matteo, sono io Mario Corbetta

Don Mario e gli altri si girano di scatto a guardarlo.

Matteo si avvicina a Gigi, lo guarda per qualche momento, poi lo abbraccia

MATTEO                               Papà, sono felice di conoscerti

GIGI                                      Anch’io, davvero molto contento …

Gli fa segno di sedersi sul divano

GIGI                                      Sono sinceramente commosso, anche se, credimi, non ho mai saputo nulla di te fino a ieri, quando ho letto la tua lettera

MATTEO                               Ero sicuro che non ne sapevi nulla, se no mi avresti cercato tu molto prima, vero?

DON MARIO                                   Certo!

Si girano tutti a guardarlo

PIER UGO                            Chi non l’avrebbe fatto?

DON MARIO                                   Infatti …

LELLO                                  Gigi, insomma, villano … fai le presentazioni come si deve …

GIGI                                      Sì, hai ragione …

MATTEO                               Gigi?

GIGI                                      (imbarazzato) sì, un soprannome che mi sono guadagnato in Francia dove ho fatto dell’avanspettacolo e il nome d’arte era Gigì De Curbetten  (si pronuncia così come è scritto (n.d.a.))

LELLO                                  Grande talento regalato all’editoria …

MATTEO                               ed io come devo chiamarti allora?

GIGI                                      Chiamami Gigi o papà, se preferisci, visto che di Mario c’è anche il mio amico (gli indica Don Mario), te lo presento, Matteo questo è Mario, un grande stilista, un innovatore nel firmamento della moda

Don Mario si avvicina e stringe la mano a Matteo

MATTEO                               Piacere

DON MARIO                                   Piacere mio (esagerando con la parodia del gay)

GIGI                                      Ed ecco invece il Conte Aristide Bartolomeo De Lolli detto più semplicemente Lello appena tornato da una serie di spettacoli a Los Angeles

MATTEO                               Ma … è proprio QUEL De Lolli?

LELLO                                  L’unico ed inimitabile, stellina, ma chiamami pure Lello

MATTEO                               che emozione, è la prima persona famosa che conosco in vita mia

GIGI                                      Qui di fianco c’è Rocco, un piccolo maestro della fotografia, nonostante la giovane età

MATTEO                               onorato …

ROCCO                                 Incantato (gli tiene la mano molto a lungo come già aveva fatto prima con il prete)

GIGI                                      Ed ultimo, ma non ultimo ecco Pier Ugo, l’uomo della mia vita, il mio compagno, socio e complice da sempre

MATTEO                               Compagno?

PIER UGO                            Sono praticamente tua zia … ciccio …

E abbraccia il ragazzo che non sa cosa fare, si libera dall’abbraccio e ripete la domanda

MATTEO                               Compagno?

GIGI                                      Si, io sono gay e convivo con quel sacco di pelo che hai appena abbracciato

MATTEO                               (lasciandosi sprofondare nel divano, con gli occhi sbarrati) mio padre è un culattone

DON MARIO                        Non parlare così di tuo padre, si dice omosessuale… e poi, da un ragazzo moderno non mi aspettavo questa discriminazione

MATTEO                               no, scusa Gigi …

GIGI   E                                 ecco! Monella Selvaggia! Già non mi chiama più papà …

MATTEO                               è solo che non mi aspettavo una notizia del genere …

LELLO                                  Ma scusa, ciccio, quando sei entrato qui dentro, cos’hai pensato?

MATTEO                               ho pensato: che gente strana, con vestiti colorati … allegri …

ROCCO                                 Quindi hai avuto una reazione positiva …

MATTEO                               L’importante per me era conoscere mio padre … il resto non m’interessa

GIGI                                      Mi fa piacere Matteo, sono contento che la pensi così … e dimmi qualcosa di te, che ne so … hai la ragazza?

MATTEO                               Si, Luisa, una bellissima ragazza e ci vogliamo sposare

DON MARIO                                   Meno male! (intervenendo bruscamente)

MATTEO                               come?

PIER UGO                            Niente male, diceva Mario, niente male …

ROCCO                                 Sarà contento tuo zio

MATTEO                               Quale mio zio? (guarda Pier Ugo convinto che si stia riferendo a lui)

ROCCO                                 No, non tua zia, ma tuo zio … il prete!

Lello che è vicino a Rocco gli da una gomitata, ma oramai la frittata è fatta

MATTEO                               Ho uno zio prete?

Prima che Lello riesca a tappare la bocca Rocco lui proclama

ROCCO                                 Certo, Don Mario

MATTEO                               DON MARIO? Mi state prendendo in giro?

GIGI                                      Ma no, ma no ….

MATTEO                               Non puoi avere un fratello che si chiama Mario anche lui (si alza arrabbiato) … siete una manica di buffoni … sono sicuro che mi avete raccontato solo delle balle …

GIGI                                      Monella selvaggia!

LELLO                                  Ma cosa dici, ragazzo

MATTEO                               ZITTO TU! (urlando) Non ci assomigli nemmeno a De Lolli

LELLO                                  Ah! Questa poi …

GIGI                                      Matteo, calmati! C’è una spiegazione per tutto

MATTEO                               MI HAI ROTTO, STAI ZITTO ANCHE TU, STUPIDA CHECCA!

Don Mario che è li vicino rifila uno schiaffone a Matteo. Tutti si immobilizzano.

Gigi si siede affranto sul divano.

Don Mario si guarda la mano, Matteo si tocca la guancia.

Matteo si guarda attorno, poi prende una decisione improvvisa e, correndo esce di scena.

Don Mario si siede sul divano dal lato opposto al fratello.

Lello è il primo che cerca di reagire e, per sdrammatizzare

LELLO                                  Ok! Visto che la frittata oramai è fatta … cosa né dite di continuare con il nostro lavoro?

Nessuno gli da retta

PIER UGO                            Chi vuole qualcosa da bere?

Nessuno risponde, quindi va nell’angolo bar e si versa da bere per se stesso

ROCCO                                 Vado a comprarmi le sigarette, torno dopo

Si dirige verso la porta

LELLO                                  Ti faccio compagnia, tesoro …con tutti quei bruti che ci sono in giro da queste parti … chissà! Se siamo così fortunate da trovarne un paio tutti per noi …

Rocco sorride a Lello e lo prende sotto braccio

Pier Ugo coglie al volo l’occasione per lasciare i due fratelli da soli

PIER UGO                            Vengo con voi, ragazze, berrò qualcosa al bar, almeno mi faccio servire, è più bello bere se qualcuno ti prepara il tutto

Ed i tre uomini escono.

Gigi e Don Mario sono sul divano, seduti agli estremi, immersi nei loro pensieri.

DON MARIO                                   Davvero una persona fantastica il tuo Pier Ugo …

GIGI                                      Si, lo sostengo da quasi vent’anni

DON MARIO                                   Con questa mia idea ho combinato un vero casino

GIGI                                      Mi vuoi spiegare adesso perché non vuoi fargli sapere che sei un sacerdote?

DON MARIO                        la mia vita si basa su equilibri precisi e, un figlio, farebbe saltare tutto, probabilmente mi costringerebbe a sciogliere i voti

GIGI                                      Quello che tu non vuoi …

DON MARIO                        No! Assolutamente, la mia vocazione non si discute e, cosa importante, io voglio continuare la mia opera, voglio fare il prete, è quello che ho sempre desiderato …

GIGI                                      Comprensibile allora la tua idea … se ti crede gay, magari si allontana da te …

DON MARIO                                   Questo era il presupposto

GIGI                                      Si, ma dal tuo punto di vista … e se invece di allontanarlo lo avesse avvicinato?

DON MARIO                                   ha appena detto che ha la fidanzata

GIGI                                      Magari l’ha chiamata con un nome da donna solo per confondere le acque, magari è gay e non lo vuol far sapere

DON MARIO                                   No, no …

GIGI                                      Oppure, considera il fatto di avere un padre gay, come una cosa molto “fica” e moderna …

DON MARIO                                   no, no …

GIGI                                      Insomma, per essere onesto, non credo che il tuo piano abbia sortito qualche valido risultato, forse hai incasinato di più la cosa …

DON MARIO                                   Il mio schiaffo l’ha fatto scappare …

GIGI                                      Si, ma secondo me, tornerà …

DON MARIO                                   Speriamo

Si alza e guardando i propri vestiti

DON MARIO                                   Io vado a cambiarmi, torno nei miei normali abiti

Don Mario va in camera per cambiarsi, Gigi si versa ancora da bere

Drin (campanello)

GIGI                                      Questa casa è un porto di mare … senza marinai …

Drin (insistente)

GIGI                                      Monella selvaggia! ARRIVO!

Apre la porta ed entrano Lello e Rocco. Quest’ultimo ha un livido nero sullo zigomo

LELLO                                  Sei più lento di un bradipo in pensione …

GIGI                                      (preoccupato) ma cosa vi è successo?

I due amici entrano, Lello sta aiutando Rocco a camminare

ROCCO                                 Una rissa

GIGI                                      Dove? Con chi? … e .. DOV’E’ PIER UGO?

ROCCO                                 Sta bene, sta bene … quello ferito sono io

Gigi va verso l’angolo bar e prende un cubetto di ghiaccio porgendolo all’amico …

Rocco guarda il cubetto, guarda Gigi e poi ancora il cubetto …

ROCCO                                 Spero non si sciolga tutto, non vorrei essere di troppo peso …

GIGI                                      Scusami, ma non ho una borsa del ghiaccio … accontentati …

LELLO                                  Su, su, non litighiamo tra noi … dov’è finito il mio prete rosa?

GIGI                                      Si sta cambiando …

LELLO                                   peccato, era davvero sexy …

GIGI                                      Raccontatemi cos’è successo

ROCCO                                 abbiamo trovato Matteo, era al bar del Bepi in fondo all’angolo.

                                               Quando siamo entrati noi, qualcuno ha fatto il solito commento …

GIGI                                      Maiali …

LELLO                                  no, no .. hanno detto proprio culattoni!

GIGI                                      LO SO! DICEVO MAIALI A QUELLI LA! (esasperato)

LELLO                                  Scusa, scusa …

GIGI                                      Quindi?

ROCCO                                 Matteo si è scagliato su uno di loro e l’ha preso a pugni, con una violenza che non ti dico, Pier Ugo ha cercato di fare da paciere … io invece …

GIGI                                      Tu invece? (preoccupato)

ROCCO                                 Cavoli, una rissa vera, speravo di guadagnare un vero livido … così ho preso il primo che mi è capitato e gli ho dato un pugno …

LELLO                                  dovevi vedere la scena, sembrava un cartone animato. Quello che ha preso il pugno da Rocco non si è mosso di un millimetro, ha caricato il braccio lentamente, poi ha dato una sberla al nostro fotografo che l’ha fatto volare dall’altra parte della stanza

ROCCO                                 Ora ho il mio bel livido … ma fa male … tanto male …

GIGI                                      Così impari …ma, non tenetemi sulle spine … gli altri due dove sono?

LELLO                                  Pier Ugo ha portato Matteo al pronto soccorso

GIGI                                      Monella selvaggia!

LELLO                                  Solo per un controllo, sembra che si sia rotto il naso e forse un paio di metacarpi …

GIGI                                      oh! Mamma!

ROCCO                                 è un vero leone il tuo nipotino … menava colpi a destra ed a manca

GIGI                                      io vado all’ospedale, avvisate voi Mario … poi torno qui

LELLO                                  ok

ROCCO                                 non preoccuparti

Gigi prende un mazzo di chiavi da un tavolino ed esce di scena

Rientra Don Mario, in abito talare

DON MARIO                                   Che cos’è successo? Ho sentito che Gigi se n’è andato …

ROCCO                                 Intanto che Lello ti spiega io vado alla toilette per vedere bene questo livido …

Esce di scena per andare in bagno

DON MARIO                                   Livido? Lello, dimmi, che sta succedendo?

LELLO                                  In tre parole, abbiamo trovato Matteo, ci siamo sentiti additare come culattoni, il ragazzo ha reagito come una furia, Pier Ugo l’ha portato al Pronto Soccorso per controlli

DON MARIO                                   Ma sta male?

LELLO                                  Lui è quello che sta bene, dovresti vedere gli altri …

DON MARIO                                   Vado al pronto soccorso anch’io …

LELLO                                  No! Non è il caso, qualcuno deve pur aspettare in casa, se tornano devono trovare qui qualcuno

DON MARIO                        Che situazione che ho scatenato, che situazione (si mette le mani tra i capelli, si siede sul divano disperato)

 

Lello si avvicina, si siede anche lui, abbraccia il parroco

LELLO                                  Su, su, Mario … non fare così …

DON MARIO                                   Parli bene tu, ma il mio mondo sta scricchiolando …

LELLO                                  il tuo mondo … (riflette) ascolta …posso farti una confessione, da uomo a uomo?

DON MARIO                                   Da uomo a uomo? Baipassando il prete?

LELLO                                  no, lascia pure che ascolti anche lui …

DON MARIO                                   Dimmi …

LELLO                                  Io, in tutta sincerità …(è incerto) … ho sempre finto …

DON MARIO                                   che cosa hai finto?

LELLO                                  (titubante) … ho sempre fatto finta … di essere gay …

DON MARIO                                   COME?

LELLO                                  (parlando normale, non più come un effeminato, anche il tono di voce è più basso, da uomo) hai capito bene, io non sono gay, sono sposato ed ho tre figli …

DON MARIO                                   Ma … allora … questo?

LELLO                                  Per lavorare, il mio biglietto da visita … dopo tanta gavetta un giorno ho fatto uno spettacolo vestito da donna e, a metà rappresentazione ho tolto la parrucca per far vedere il trucco … da quel momento in poi è stato un crescendo di contatti e contratti … fingere di essere omosessuale mi ha aperto le strade per il successo …

DON MARIO                                   Poi qualche testo un po’ ambiguo ha fatto il resto …

LELLO                                  Conosci le mie canzoni?

DON MARIO                                   Quasi tutte …

LELLO                                  Questa è una sorpresa …

DON MARIO                        Non sorprenderti … in parrocchia è pieno di ragazzi, la musica di oggi la sentiamo tutta … ma, di questa situazione, mio fratello cosa sa?

LELLO                                  Assolutamente nulla! Lui è un puro, un uomo dal cuore d’oro! Ha lottato per la sua causa contro tutto e tutti …

DON MARIO                                   Anche la famiglia …

LELLO                                  Si, anche il fratello … ed io ho sposato tutte le sue idee. Anche se non sono omosessuale, combatto per i diritti dei gay, vado alle manifestazioni, faccio tutto quello che posso per essere d’aiuto

DON MARIO                                   come fai a nascondere la tua famiglia alla stampa?

LELLO                                  Abitano a Los Angeles. La mia villa è enorme e, ho architettato un sistema semplice ma funzionale …

ROCCO                                 (rientrando) Quando appaiono in pubblico, la guardia del corpo si finge il suo amante, mentre la moglie ufficialmente è la moglie del giardiniere. Poi al riparo da occhi indiscreti, tutti tornano ai propri ruoli …

LELLO                                  Tu … sapevi?

ROCCO                                 Cocchina, io annuso una checca ad un miglio di distanza

DON MARIO                                   Come mai non hai parlato?

ROCCO                                 Stavo facendo un servizio scandalistico per un famoso settimanale, mi ero appostato vicino a casa sua, sopra un albero. Ho visto e fotografato tutto, ma poi sono caduto rovinosamente.

LELLO                                  Me lo ricordo, ti ha visto la mia guardia del corpo e ti ha portato in casa …

ROCCO                                 Si, ma quello che mi ha stupito di più è che tu, il grande De Lolli – appena saputo il mio nome - mi hai riconosciuto, hai detto che conoscevi tutti i miei lavori, mi ammiravi come artista … e siamo diventati amici …

LELLO                                  Era tutto vero …

ROCCO                                 Lo so … così come la nostra amicizia …, infatti, io non ho mai detto niente a nessuno …

LELLO                                  Sei un angelo (si abbracciano)

Drin! (campanello)

ROCCO                                 Vado io!

Apre e rientrano Pier Ugo e Gigi, seguiti da Matteo che ha un vistoso cerotto sul naso, cotone nelle narici ed il braccio destro fasciato

LELLO                                  (rientrando nel ruolo del gay) Ecco i nostri eroici combattenti

DON LUIGI                          (avvicinandosi a Matteo) o povero ragazzo …

MATTEO                               non è niente, papà

TUTTI                                    Papà?

MATTEO                               Si, l’ho capito quando mi ha dato lo schiaffo … (si carezza la guancia) … solo un padre sa dare uno schiaffo come quello, doloroso ma … terapeutico …

DON LUIGI                          Ma io sono un pessimo padre …

MATTEO                               non è vero, tu sei padre per tante persone e mio padre solo per me

LELLO                                  un po’ contorto come pensiero ma … chiaro

GIGI                                      Quindi la nostra messa in scena non ti ha ingannato …

PIER UGO                            Secondo me, il ragazzo, sapeva tutto dall’inizio

MATTEO                               Si, è vero … ho sempre saputo tutto, sia di mio padre che di mio zio, mia madre non mi ha mai nascosto nulla

ROCCO                                 e ti sei fatto sentire solo adesso?

MATTEO                               Ho rispettato la volontà di mia madre, per non dare un dolore all’uomo che ho sempre chiamato papà, ho però letto quasi tutti i numeri di “wild man” …

PIER UGO                            un abbonato …

MATTEO                               ed ho mandato un amico tutte le domeniche a messa da Don Mario, interrogandolo su parole, gesti … tutto …

ROCCO                                 E la scenata che ha scatenato lo schiaffo di Don Mario?

MATTEO                               Scuola di recitazione …

GIGI                                      Monella selvaggia!

LELLO                                  Mi sto commovendo … sembra una soap opera tutta rosa

ROCCO                                 Sono confuso …

DON MARIO                                   il classico segreto di pulcinella …

MATTEO                               Io, volevo solo conoscervi personalmente, senza però violentare la vostra privacy …

PIER UGO                            adesso che sappiamo che sei nostro nipote … sarai sempre il benvenuto in casa nostra …

MATTEO                               Sei uno zio d’oro …

PIER UGO                            Chiamami zia …

Tutti ridono …

DON MARIO                                   Beh, io … come posso dirti le stesse cose?

MATTEO                               Papà … anzi … mi devo abituare a chiamarti padre, così che in pubblico non mi confonderò mai …

DON MARIO                                   Certo ….

MATTEO                               Padre … io verrò tutte le domeniche a messa … e cercheremo di recuperare il tempo perduto

Don Mario abbraccia il figlio

DON MARIO                        Così potrò finalmente conoscere la tua fidanzata, come hai detto che si chiama?

MATTEO                               Luisa, Icardi Luisa

Rocco sviene, trattenuto da Lello.

Don Mario si accascia sul divano come se l’avesse colpito un upper-cut al mento.

Gigi e Pier Ugo si guardano sconcertati, la reazione dei loro amici li ha lasciati senza parole

MATTEO                               Ma … che succede?

Lello sta facendo vento a Rocco per farlo rinvenire.

DON MARIO                        Figliolo … (si mette la testa tra le mani) … tu … (non riesce a proseguire) … ascolta tuo padre … tu …

MATTEO                               IO COSA? (esasperato)

DON MARIO                        (Alzandosi e fronteggiando il figlio) NON DEVI SPOSARE LUISA!

MATTEO                               Sei impazzito? E perché mai?

GIGI                                      Già, Monella selvaggia! Perché mai?

Rocco è ancora privo di sensi

DON MARIO                        Si è confessata con me …

PIER UGO                            Anche lei? … ma allora è un vizio!

Gigi trattiene Matteo che stava per reagire contro il prete

DON MARIO                        Ma no, ma no! Cosa credi … non ci sono andato a letto …

LELLO                                  Strano …

Rocco apre gli occhi, si sta riprendendo

DON MARIO                        Mi ha confessato un paio di cose che – ti assicuro – non ti farebbero piacere …

MATTEO                               Adesso mi devi dire cosa, ME LO DEVI DIRE!(arrabbiatissimo)

DON MARIO                        Ti dico solo quello che non vìola il segreto …

GIGI                                      dai, muoviti, non riesco a trattenerlo ancora per molto

DON MARIO                        Lei non ti vuole sposare …

MATTEO                               perché? PERCHE’?

DON MARIO                        Per colpa di un tatuaggio che ha sul pube …

LELLO                                  Un tatuaggio?

MATTEO                               Che tatuaggio?

DON MARIO                        c’è scritto “build for Rocco only!”

GIGI                                      Costruita solo per … ROCCO?

Tutti si girano a guardare il fotografo, che scatta in piedi e si mette sulla difensiva

ROCCO                                 Non sarò mica l’unico che si chiama così in giro, no?

PIER UGO                            Ma tu non hai sempre detto di avere un tatuaggio sul pene?

LELLO                                  si … c’è scritto “Build for you, baby!”

MATTEO                               Strana coincidenza …

ROCCO                                 e va bene! VA BENE! … eravamo fidanzati, ci siamo amati per circa (biascica le parole) cinque, sei, sette, otto mesi …

GIGI                                      Cinque, sei, sette od otto?

ROCCO                                 Un anno e mezzo!

Matteo si siede affranto sul divano

LELLO                                  Alla faccia della checca …

ROCCO                                 Eravamo fatti l’uno per l’altra, poi … un giorno mi è capitato questo lavoro …

GIGI                                      Hai finto d’essere gay?

ROCCO                                 no, anzi … appena mi avete assunto ho … provato …

PIER UGO                            Un converso …

ROCCO                                 Tecnicamente mi definirei un bisessuale …

GIGI                                      Ci hai sempre mentito …

ROCCO                                 no, solo al principio … poi sono sempre stato sincero …

LELLO                                  Mica molto!

ROCCO                                 zitto tu, almeno io non sono come te, io non FINGO d’essere checca e nascondo una moglie e tre figli!

TUTTI                                    LELLO?

LELLO                                  sei una carogna!

Esce di scena correndo, scappando da questa situazione

C’è un attimo di silenzio imbarazzato …

ROCCO                                 Che cretino! … ho buttato al vento un’amicizia per così poco …

PIER UGO                            Corri, vagli dietro e chiedigli scusa … per noi è e sempre sarà il nostro Lello, con moglie o no …

Rocco esce per rincorrere Lello

MATTEO                               Certo che non me ne va bene una …con tutti i preti del mondo, proprio a te doveva confessare?

DON MARIO                        Gli avevi parlato di me?

MATTEO                               Credo di si, non ne sono sicuro …

DON MARIO                        Allora credo che sia stata una confessione volontaria e … c’è dell’altro …

GIGI                                      Peggio di così?

DON MARIO                        La madre della ragazza, che io conosco da anni, mi ha confessato che lei non è figlia del marito … ma di un’avventura di una notte …

PIER UGO                            non è una cosa poi tanto grave …

DON MARIO                        Il problema è che, l’uomo di quella notte, era un gay dichiarato e lei l’ha sedotto per scommessa …

GIGI                                      Monella selvaggia … Che troia!

DON MARIO                        … ora, ha paura che la figlia sia malata … qualcosa d’ereditario … sai l’ignoranza della gente arriva a tutto …

MATTEO                               che sia sieropositiva?

DON MARIO                        Gli esami li ha tutti in regola

GIGI                                      Ma allora che cosa crede che possa aver ereditato? … l’omosessualità?

DON MARIO                        Sai, Gigi, la signora Vittuone non è una che brilla per intelligenza …

PIER UGO                            Vittuone? … (è sbiancato in volto) Maria Loretta Vittuone?

DON MARIO                        Sì, perché … la conosci?

PIER UGO                            Per tutte le piume dei Village People … quel gay … ero io!

GIGI                                      Monella Selvaggia!

Questa notizia ha tramortito tutti e quattro gli uomini, se ne stanno seduti … nessuno parla …

Pier Ugo cerca lo sguardo di Gigi che lo evita … poi ...

GIGI                                      Mi hai tradito con una donna … (amareggiato)

PIER UGO                            Hai sentito la confessione di quella tizia … non c’è stata volontarietà da parte mia …

MATTEO                               Certo zio, che tu sei davvero troppo “schifosamente maschio” per essere gay …

PIER UGO                            Uffa … ti ho già detto di chiamarmi zia!

GIGI                                      Pier Ugo, non preoccuparti … ti capisco … solo che oltre ad un nipote abbiamo anche una figlia adesso ….

DON MARIO                                   Che tuo nipote, mio figlio, vorrebbe sposare …

MATTEO                               Lasciamo perdere … lasciamo stare … dopo tutto quello che è successo oggi ci voglio pensare per almeno un anno … 

PIER UGO                            Decisione saggia …

GIGI                                      Bene … che facciamo adesso?

MATTEO                               Andiamo tutti in discoteca …

DON MARIO                                   … io … veramente …

Don Mario prova ad alzarsi per andarsene

GIGI                                      Dai Mario, per una volta …

PIER UGO                            Ti rimetti i vestiti di prima … e poi … via a far follie …

Il prete è titubante, ma alla fine accetta …

DON MARIO                                   Ok … ma solo per questa volta ….

GIGI                                      Vatti a cambiare che andiamo al “contro senso studio” la discoteca gay più in di tutta la città …

Don Mario va in camera per cambiarsi

MATTEO                               Ci sarà da ridere …

Pier Ugo si avvicina a Matteo e indicando i cerotti ed i lividi che ha sul viso

PIER UGO                            solo che … tu … con questi cerotti … è meglio che te li togli …

MATTEO                               Perché?

GIGI                                      sembra che sia il richiamo più gettonato tra le checche, il metodo di cuccaggio più in di tutta la città

MATTEO                               Il cerotto?

PIER UGO                            si, scatta l’effetto mammone e … ti ritrovi corteggiato da tutti …

GIGI                                      Poi se scoprono che sono lividi veri …

MATTEO                               magari potrei essere io a scoprire un mondo nuovo …

Rientrano Rocco e Lello, sono a braccetto … come buoni amici …

ROCCO                                 Ecco qui la star dei tatuaggi

Lello gli da una gomitata

LELLO                                  sei il solito maiale …

Gli si avvicinano tutti e – con il sistema dei soliti tre baci – si riconciliano

GIGI                                      Avete fatto pace?

LELLO                                  Noi si, ma tu … mi potrai mai perdonare?

GIGI                                      Non preoccuparti … sei sempre stato uno di noi … anche se non ti credo eterosessuale al cento per cento …

ROCCO                                 Lui dice, dice … ma secondo me oltre che alla carne ama anche il pesce …

Ridono

MATTEO                               Rocco, ti devo ringraziare, se non fosse stato per te …

ROCCO                                 …mi spiace molto che sia capitato proprio a noi …

Si danno la mano

MATTEO                               Amici?

ROCCO                                 amici!

PIER UGO                            Preparatevi, stiamo andando al “contro senso” a fare follie …

LELLO                                  Chi non riesce a cuccare stasera paga la cena per tutti …

Esce Don Mario, vestito da checca come prima … sembra molto più a suo agio in questi vestiti.

DON MARIO                        Sarà una serata tutta per noi, dedicata alla pura follia ed alla trasgressione …(fa un saltino di gioia) … WOW! 

Tutti guardano il prete, sorridono e cominciano a guadagnare l’uscita

ROCCO                                 Tremate … stiamo arrivando

PIER UGO                            Svelti, svelti … odio la ressa …

MATTEO                               All’arrembaggio …

LELLO                                  Voglio un mulatto, color cappuccino …

Escono tutti di scena …

Rientra Gigi …

GIGI                                      Dimenticavo di spegnere le luci …

Guarda verso il pubblico

GIGI                                      Avete visto? Gira gira, ed alla fine:

Tanti maschi e nessun uomo!

Spegna le luci, esce di scena. Sipario.

FINE