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TERESA

Atto unico

di

Matteo Tibiletti

PERSONAGGI

INTERPRETI

TERESA

ENRICO

LUCILLA

LUCIA /MARYLIN MONROE

GIORGIO

GIULIA

WHITNEY HOUSTON

MARTA

CHIARA

Titolo | Teresa

Autore | Matteo Tibiletti

Numero Siae| 213623

Email address | tibilettimatteo@gmail.com

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Scena 1

Una cucina disadorna. Piatti sporchi nel lavello. Disordine generale. Una donna, Teresa, è seduta al tavolo. Di fronte a sé, una bottiglia di vino e un bicchiere. Ha bevuto, ma sembra lucida. Si ode un rumore. Lei muove appena gli occhi. Deglutisce. Butta giù l'utimo sorso di liquido presente nel bicchiere. Aspetta in silenzio. Dalla destra vediamo entrare Enrico, più giovane di lei, in abito da sera. Forse sperava di non farsi sentire. Vede Teresa. Si blocca, poi, cercando di non farsi vedere, prova a oltrepassare la cucina, dirigendosi verso la quinta opposta. Teresa non si gira neppure, ma lo gela.

TERESA-Dove sei stato?

ENRICO-Che?

TERESA-Ti ho chiesto: "dove sei stato"?

ENRICO-Perché sei ancora sveglia?

TERESA-Sai bene che non dormo, quando sono agitata!

ENRICO-E perché mai dovresti essere agitata, tesoro mio?

TERESA-Non cominciare con il "tesoro mio" che tanto ti ho capito!

Enrico le si avvicina e si siede. Si guarda attorno, nota il disordine.

ENRICO –Va tutto bene?

TERESA-S'è licenziata!

ENRICO-Chi?

TERESA-Lucilla, la cameriera. S'è licenziata.

ENRICO-E perché?

TERESA-Perché non la sopportavo più!

ENRICO-Non la sopportavi...e s'è licenziata lei?

TERESA-Le ho tirato addosso un piatto di pasta.

ENRICO-Un piatto di pasta?!

TERESA-Sì, faceva schifo. Lei e la pasta. Non mi sono mai fidata di quella lì. Non mi è maipiaciuta! Se ne è andata piangendo. Mi ha detto qualcosa in merito al suo fidanzato. Dice che

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viene da non so dove e che…boh, ce la farà pagare. Dice che non finisce qui eccetera, eccetera...

ENRICO-Be'...non mi sembra una buona notizia.

TERESA-Non ho mai detto di avere buone notizie.

Silenzio

TERESA-Hai visto, piuttosto, che ore sono?

ENRICO-S-sì...ho visto...la cena si è protratta più del dovuto...lo dico sempre a Carlo di nonfare il bis di caffè e liquori, ma lui non ne vuol sapere. Sai com'è fatto, no? Lui invita, invita...

poi ci si trova a tavola con dodici, tredici persone, la maggior parte delle quali non mi sono nemmeno familiari…son passati tanti anni, ormai e... insomma cominciano ad arrivare i primi, i secondi... i bis di secondi! Poi si dà il via alla fiera del “ricordo liceale”: ha tirato fuori degli aneddoti sui nostri trascorsi! Non ti dico! Avrei voluto sprofondare! Meno male che non hai accettato di partecipare...una cosa assurda, pazzesca!

TERESA-Io non ho mai detto di non voler venire alle vostre feste.

ENRICO-Ah no? Be', fidati...non ti sei mai persa nulla!

Silenzio

TERESA-Ho chiamato Carlo.

Silenzio

ENRICO-Cosa?

TERESA-Questa sera, dopo aver litigato con la cameriera, non vedendoti rientrare hochiamato Carlo. Volevo avvisarti di tornare il prima possibile per discutere la faccenda.

ENRICO-Tu..hai chiamato Carlo? Tu non hai il numero di telefono...come...

TERESA-Ho chiesto a mio fratello.

ENRICO-Certo, e lui...

TERESA-Gli ho detto che era un'emergenza.

Silenzio

TERESA-Carlo non sapeva nulla della cena di stasera.

ENRICO-Ah no?

TERESA-No

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ENRICO-Avrà voluto prenderti in giro! Ma certo! Ad un certo punto abbiamo giocato a"prendi per il culo tua moglie!". Sai quello scherzo di cui già ti ho parlato una volta (lei fa cenno di no con la testa)..ah, non te l’ho detto? Be’,io ho detto a sua moglie che Carlo avrebbe chiesto al divorzio di lì a poco e lui, quando hai chiamato, ha certamente voluto rendermi il servizio! Che sagoma, Carlo!

TERESA-A dire il vero Carlo mi ha riferito di essere parecchio offeso. Due settimane fa lamoglie è morta e tu non gli hai nemmeno fatto le tue condoglianze. Non ti dico quando ha saputo che avevi organizzato una festa senza nemmeno avvisarlo.

Silenzio.

ENRICO-Io...

TERESA-Io vado a letto. Lava i piatti e sistema la cucina, poi prendi la tua coperta di lana edormi in cantina. Domattina ne parleremo ancora. Non finisce qui, questa storia.

Silenzio. Teresa esce dalla quinta a sinistra. Enrico rimane solo. Si alza e comincia a sistemare la cucina. Buio.

Scena2

Seduti al tavolo della cucina ci sono Enrico e Giorgio. Giorgio, fratello di Teresa, ha press'appoco l'età di Enrico ma ha l'aria del viveur. Pantalone bianco, camicia aperta, qualche collana di troppo e uno sguardo "vissuto".

GIORGIO-Sei un dilettante. Lo hai sempre saputo che mia sorella non è tipo da farsiprendere per i fondelli!

ENRICO-Ma il problema è proprio questo, non l'ho presa in giro!

GIORGIO-Senti Enrico, tu con me puoi parlare in tutta sincertià! Sai bene che sono unuomo di mondo e che di cose ne ho fatte...ben peggiori di queste! Con chi te la fai? Con una più giovane? Con una studentessa? Con una straniera? Con chi?

ENRICO-Ti giuro su quel che di più caro ho al mondo che non me la sto facendo connessuno!

GIORGIO-Tutto quello che hai di più caro?!Facile così! Tu non hai niente! E' tutto diproprietà di Teresa! Mamma, riposi in pace, non si è mai fidata di me…chissà perché… e Lucia, be’... Lucia è troppo presa con il lavoro, non è mai a casa e quando c’è…insomma, non è una che è intenzionata a mettere radici. Lei non ha bisogno di niente. So che ha passato tre mesi in Nepal dentro ad una capanna…e dice che è stata la fase migliore della sua esistenza. Chissà le altre! Ad ogni modo, caro Enrico, tu non hai proprio niente: neanche una capanna in Nepal. A dire il vero non so nemmeno se le mutande che indossi siano tue oppure no!

Silenzio

GIORGIO-Sono tue?

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ENRICO-Me le ha regalate al compleanno... GIORGIO -Vedi? A me non sfugge nulla! ENRICO -Resta il fatto che non l'ho mai tradita!Silenzio

ENRICO-Magari l'avessi fatto! Oh, ecco! L'ho detto! Non me ne dà mai il tempo! Distruggetutto prima che qualcosa possa avvenire!

GIORGIO-La cosa si fa interessante. Davvero non l'hai tradita?

ENRICO-No!

GIORGIO-E allora cosa?

ENRICO-Sto frequentando un corso di infermieristica...serale!

GIORGIO-E torni a casa alle tre del mattino?

ENRICO-Ma no! E' che dopo la lezione siamo voluti uscire per una birra...

GIORGIO-Tu e chi?

ENRICO-Io e... e la classe...

GIORGIO-E che tipo è?

ENRICO-Che tipo è, chi?!

GIORGIO-La classe? E' bionda? Mora? Rossa?

ENRICO-Lasciamo perdere, con te non si può mai parlare sul serio una sola volta!

GIORGIO-Scherzi? Io sono l'unico amico che ti è rimasto! Chi meglio di me conoscequell'uragano di mia sorella?! E' insopportabile, lo so! Cosa credi?! Ma proprio per questo dovresti parlarne con me! Io che ne ho viste di cotte e di crude! Ho avuto più donne io di un qualsiasi sceicco arabo!

ENRICO-Ti prego, risparmiami la solita storia...

GIORGIO-Quale solita storia?! Dico, io ho girato il mondo! Hotel di lusso, però! Noncapanne o tende da campo! Hilton, Sheraton! La vita che ho fatto io, tu te la sogni! Ho conosciuto donne meravigliose...

ENRICO-Sì, lo so, me lo racconti ogni volta!

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GIORGIO-L'ultima l'ho vista ieri sera... bella, mora, carnagione olivastra. Due gambe lunghee affusolate, un nasino morbido e occhi come due grandi braceri neri...

ENRICO-Sì, vabbè...

GIORGIO-L'ho portata a mangiare al ristorante..

ENRICO-La trattoria di Maria la sudicia?

GIORGIO-Lì. Che vuoi? Maria è un’ottima cuoca! E poi abbiamo parlato a lungo del nostrofuturo e del nostro passato.

ENRICO-Eccitante.

GIORGIO-E' brasiliana, sai?

ENRICO-Mmmh...

GIORGIO-Juliana Esperanza Luz Maria De La Suerte Mendoza

ENRICO-Chissà cosa fa di codice fiscale...

GIORGIO-Ottantatre anni portati benissimo.

ENRICO-Quanti?!

GIORGIO-Classe 1934.

ENRICO-Mi vien voglia di vomitare.

GIORGIO-Perché non comprendi l'arte di amare di una donna che può al contempo esserti

madre e moglie...

ENRICO-Sì...e nonna!

Entra Lucilla, la cameriera.

LUCILLA-Buongiorno signor Enrico. Sono venuta a rassegnare anche a lei le mie dimissionie a chiedere la liquidazione dell'ultimo mese.

GIORGIO-Carina, la cameriera...

Enrico fa cenno di tacere.

ENRICO-Senta Lucilla... io vorrei cercare di dissuaderla da questa sua decisione: mia moglieè un'impulsiva ma certamente non voleva fare quel che ha fatto.

LUCILLA-Non voleva dare della mucca a mia madre e dell'eunuco a mio padre?Ovviamente non si è espressa in modo altrettanto elegante! Non voleva forse lanciarmi addosso

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un piatto di pasta in brodo causandomi delle ustioni di primo grado sulle braccia? Non voleva insinuare frasi ingiuriose sul mio conto?! Guardi, forse non voleva... ma in quel caso le consiglio di farla ricoverare al più presto! Quanto a me, non intendo tornare sui miei passi. La prego, mi dia quel che mi spetta e me ne andrò.

ENRICO-Eh, ho capito..ma di quanto si tratta?

LUCILLA-Considerando che qui non sono assunta in regola, direi che la paga di un mese,più un cinquanta per cento per non farmi aprire bocca in merito all'accaduto...potrebbe bastare.

ENRICO-Tradotto?

LUCILLA-Duemila euro e tolgo il disturbo.

Enrico è in imbarazzo, guarda nel portafogli. Tira fuori due biglietti da dieci. Guarda allora in direzione di Giorgio che fa cenno di no con la testa.

GIORGIO-Ho speso tutto al ristorante.

ENRICO–Senta Lucilla, non se ne abbia a male...le farò avere quanto necessario…ma devedarmi tempo qualche giorno. Torni sabato, nel pomeriggio e provvederò a prelevare quanto necessario. Nel frattempo lei avrà anche il tempo per riflettere ancora su questa cosa. Magari, chessò, ripensarci...eh? Eh? Eh?!

LUCILLA-Niente affatto! Tornerò sabato con il mio fidanzato...

ENRICO-Ah... non sapevo che…

LUCILLA-Ucraino...

ENRICO-Ecco...

LUCILLA-Body builder

ENRICO-Bello...

LUCILLA –Albino, vendicativo e violento. Ci siamo spiegati?

ENRICO –Avrei preferito un disegnino...

Lucilla esce sulla destra.

GIORGIO-Fossi in te, espatrierei.

Silenzio.

GIORGIO-Ucraino...tu non capisci nemmeno l'inglese...come fai a chiedere pietà?!

Silenzio.

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GIORGIO-Mi domando solo perché abbia specificato che fosse albino… .non è un fattore diterrore…anzi, se così fosse potresti abbatterlo facilmente con un colpo di sole!

Ride. Enrico no e lo guarda malissimo.

Buio.

Scena 3

Al riaccendersi delle luci, in scena ci sono Teresa e sua sorella Lucia intente a pulire il pavimento e sistemare la cucina. Lucia è più giovane di Teresa.

TERESA–Sai Lucia, mi fa piacere che tu sia tornata a trovarmi…anche se per così poco. Non

èfacile tirare avanti la casa da sola. Quando c’era mamma, le cose erano più semplici. Ora come ora posso solo consolarmi con la musica di Whitney Houston. Quando sono da sola in casa, mi metto seduta in salotto e canto…canto da sola. Sono i soli istanti di tranquillità. Ora che Whitney Houston non c’è più dovrò andare avanti senza di lei…

LUCIA-Io proprio non capisco…ma Enrico è uscito?

TERESA-Guarda lasciamo perdere, se lo trovo, lo asfalto! Ieri sera è tornato alle tre di notte!

Mi ha raccontato un sacco di palle e pretendeva pure che gli credessi!

LUCIA-Teresa, ma perché lo tratti sempre così male?

TERESA-Lo tratto male? Io?!

LUCIA-Sì! Ogni volta hai da ridire su tutto quello che fa! Se esce, perché esce; se non esce,perché sta in casa; se parla, non va bene quel che dice; se ti fa un regalo, sbaglia regalo; se non te lo fa, è uno stronzo! Insomma, parliamoci chiaro...cosa te lo sei sposato a fare, mi chiedo?

Silenzio. A Teresa si dipinge un sorriso innocente sul volto.

TERESA-Beh...perché...è biondo.

LUCIA-E con questo? Se è per questo è pure riccioluto: tu hai sempre detto che i ricci tidanno un'idea di sporcizia!

TERESA-Non l'ho mai detto, questo!

LUCIA-Sì che lo hai detto!

TERESA-E comunque i suoi ricci non mi fanno questo effetto. E' sempre profumato.

LUCIA-Lo sono anche le escort, non per questo sono affidabili!

TERESA-Stai dicendo che mio marito è un gigolò?!

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LUCIA-Ma chi, Enrico?! Magari! Almeno avrebbe entrate economiche fisse! Teresa, io stodicendo che forse lui non è la persona adatta a te, se te ne lamenti sempre. E’ troppo giovane e tu sei una persona…

TERESA–Una persona….?

LUCIA-Sei una persona troppo…matura! (si corregge) No, non ti sto dando della vecchia!Sto solo dicendo che forse lui non è ancora adatto ad una vita di routine come quella che gli proponi tu. Parliamoci chiaro: Enrico è un coglione! Non lo sposerei neanche se sulla terra fossimo rimasti io, lui e Donald Trump. Voglio dire, almeno Trump è ricco.

TERESA-E invece ti dico che c'è qualcosa, in lui...

LUCIA-Sarà... ma secondo me dovresti stare attenta. Non mi va di vederti soffrire.

TERESA-Da quando in qua sei così protettiva nei miei riguardi?

Lucia si siede accanto alla sorella.

LUCIA-Perché sei cambiata tanto, da quando hai sposato Enrico. Sei sempre stata una granrompipalle, è vero...ma ora sei sempre tesa, irritabile...anzi, a dire la verità è la prima volta che ti vedo parlare con il sorriso da un bel po' di tempo. Quando eravamo piccole giocavamo sempre! E al liceo eri la più divertente del gruppo! Non sai quante volte ho invidiato quel tuo modo di fare così…così impulsivo!

TERESA-Mi hai invidiato, tu?

LUCIA-Oh, non fraintendermi! Nel senso buono! Ammiravo la tua capacità di legare con lepersone. Io non sono mai stata così! In questo, sei molto più simile a Giorgio…che però è scemo.

TERESA-... Non so cosa dire: io credo di essere semplicemente molto innamorata...quandopenso a lui va tutto bene, sento le campane, vedo piovere fiori dal cielo e tutte quelle cose melense che a te danno tanto fastidio! Poi…lo vedo...be’, quando lo vedo, mi sale il sangue alla testa. E' sempre stato molto riservato sulla sua vita e invece io vorrei che parlasse con me. Non solo dei risultati della partita di Hokey...

LUCIA-Vanno così male, le cose? Siete già arrivati alle partite di Hokey?

Silenzio. Teresa si irrigidisce.

TERESA-Ma va! Cosa vuoi che ci sia che non va?! In realtà stiamo solo attraversando unafase…ma sento che si sta già risolvendo. Forza, sei venuta per darmi una mano, no? E allora diamoci da fare! Tra un'ora ho i colloqui.

Entrambe si alzano e riprendono a sistemare.

LUCIA-Li fai qui?

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TERESA-Sì, perché?

LUCIA-Tu intendi portare qui altre donne?

TERESA-E' colpa mia se la donna di servizio mi ha piantato?

LUCIA-Sei sicura che lei abbia piantato proprio te?!

TERESA-Non ricominciare! A Enrico non è mai fregato niente di Lucilla...

LUCIA-Senti, Teresa: io sono venuta a darti una mano. Lo faccio volentieri, ma con il miolavoro…

TERESA-  Lo so.

LUCIA-– Domani parto e starò via due mesi…insomma…non vorrei che andasse tutto arotoli e che non ci fosse nessuno a darti una mano, un sostegno morale…

TERESA-  Non preoccuparti, me lo creo da sola, il sostegno morale.

Silenzio

LUCIA—Sì, con Whitney Houston. Fammi questo favore: prendi le chiavi di casa mia. Perqualunque esigenza…se avessi bisogno di star da sola per un po’…insomma… da quando mamma non c’è più…se non ci aiutiamo tra noi… non vorrai certo dar retta a Giorgio…quello è come tuo marito. Non cambieranno mai.

TERESA-Tutti cambiano, Lucia. Basta prendere una bastonata memorabile. Spero nonaccada mai…se dovessi ricevere la mia…

Agita le chiavi

TERESA-  Farò tesoro di questo tuo regalino!

Silenzio. Sorridono e poi riprendono a sistemare.

Scena 4

Enrico è al telefono.

ENRICO-La devi piantare! Smettila di fare così! Lo capisci che in questo modo capirà tutto?!

No! Non posso! Già ieri mi ha aspettato sveglia!

Entra Teresa. Enrico non si accorge di lei.

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ENRICO-Che? Ma no! Era lì, seduta, con lo sguardo da cernia surgelata! Hai presente lascena finale di Shining? Eh, Jack Nicholson con i ghiaccioli sulle sopracciglia! Non ti dico che colpo!

Enrico si gira e si accorge di Teresa. Ha un sobbalzo.

ENRICO-Ah! Sì! No! Cioè, volevo dire! Mi sarei guardato volentieri Shining…e invece ero lì,al freddo! Un freddo...brrr! Hai capito? A volte, il freddo... Eh...esatto! Proprio così! Quindi...già...sì....ci sentiamo. A presto!

Ride. Attacca il ricevitore.

TERESA-Era il notaio, immagino?

ENRICO-No. Commercialista.

TERESA-Capisco.

Silenzio.

ENRICO-Mi stava chiedendo che tempo facesse da queste parti...

TERESA-Certo.

ENRICO-In effetti fa un freddo cane, non trovi?

TERESA-Certo... e lui che vive in fondo alla via, ti avrà detto che invece dalle sue parti c'è uncaldo afoso da far rimpiangere il nostro inverno.

Silenzio d'imbarazzo.

ENRICO-Eh...già...io...ecco, io andrei a farmi una doccia.

TERESA-Per prima cosa sistemi il letto. Poi tiri a lucido il tuo studio: sembra un porcile! Michiedo ancora perché ci ostiniamo a chiamarlo “il tuo studio” se non ti ho mai visto studiare niente, ma vabbè! Finito questo, vai a comprare il pane che è finito. E il latte.

ENRICO-La doccia la faccio tra qualche giorno, allora?

TERESA-Non ti conviene fare tanto lo spiritoso: io ho sistemato la cucina, questa mattina!Ricordi che avresti dovuto farlo tu?! O il ghiaccio sulle sopracciglia ha rimosso anche questo?

ENRICO-Ah, già...ok, ok...la doccia magari me la faccio dopo!

Enrico esce. Teresa raggiunge il tavolo, si siede. Prende il telefono, preme il tasto per richiamare l'ultimo numero chiamato. Silenzio. Riaggancia il ricevitore. Buio.

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Scena 5

Teresa introduce Giulia, una ragazza di circa venticinque anni, semplice e timida.

TERESA-Prego, si accomodi.

Teresa le indica la sedia. Giulia non si siede. Teresa insiste.

TERESA-Si sieda. Prego.

Giulia si siede. Teresa prende una sedia e le siede di fronte.

TERESA-Dunque...Giulia...è la tua prima esperienza, questa?

GIULIA-In realtà no. Ho lavorato come baby sitter da un'amico di mia madre.

TERESA-Ma non hai mai mandato avanti una casa, dico bene?

GIULIA-In che senso "mandato avanti"?

TERESA-Appunto... intendo dire che non ti sei mai occupata delle cose di tutti i giorni.

GIULIA-Beh, ma tutti hanno esigenze di tutti i giorni!

TERESA-Vedi bambini, qui?

GIULIA-No.

TERESA-Questo a cosa ti fa pensare?

GIULIA-Che lei non ne può avere?

TERESA-Ma come cavolo ti permetti?!

GIULIA-Ops, mi scusi...ho toccato un argomento un po'...

TERESA-No, ragazzina! Non è "un argomento un po'..." ! Non è argomento e basta! Io nonho bambini perché non voglio rompipalle a quattro zampe! Siano essi bambini, cani o gatti!

GIULIA-Oh, be' mi dispiace comunque per lei, ma questo non...

TERESA-Ma santo cielo! Qui nessuno ti sta chiedendo comprensione! Io ho bisogno di unadonna delle pulizie! Una governante...qualcuno che mandi avanti questo posto quando io sono fuori per lavoro, è chiaro?

GIULIA-Be'...

TERESA-Ma quando hai letto l'articolo, esattamente cosa hai capito?

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GIULIA-Io...

TERESA-

C'era scritto "cercasi donna a ore, tuttofare, con esperienza"!

GIULIA- Ma infatti!

TERESA-

Infatti cosa?! Tu quale esperienza avresti?!

GIULIA- Ma gliel'ho detto! Io mi sono occupata...

TERESA-

Del figlio dell'amico di tua madre!

GIULIA -

No!

TERESA-

Come sarebbe a dire, no?!

GIULIA -

Io mi sono occupata dell'amico di mia madre.

TERESA-

E perché hai parlato di baby sitter?

GIULIA -

Be', perché l'amico di mia madre ha quasi novant'anni...

TERESA-

Quanti?!

GIULIA -

Novanta! Li compie a Novembre. Ma è un tipo molto arzillo! Pensi che quando...

TERESA-

Non mi interessa!

GIULIA -

E' un peccato...è molto interessante.

TERESA-

Lo immagino, ma in ogni caso non è ciò che ho richiesto con il mio annuncio!

GIULIA -

Ma mi scusi, il fatto che io mi sia occupata ventiquattr'ore al giorno di un

novantenne, non fa di me una donna capace di occuparsi delle faccende di casa?!

TERESA-

E cosa posso sapere io di quel che facevi a quel povero vecchio?!

GIULIA -

Non gli facevo mancare nulla!

TERESA-

Certo, lo immagino.

GIULIA -

Da quando non c'è più sento un grande vuoto.

TERESA-

Non voglio sapere dove!

Silenzio

TERESA-

Un momento  non c'è più? E' morto?...

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GIULIA-Sì, infarto. Nel cuore della notte mi ha lasciata per sempre.

Teresa si mette le mani sul viso, disperata.

TERESA-Prego, quella è la porta.

GIULIA-Questo vuol dire che non mi assumerà?

TERESA-No, vuol dire che hai vinto un tostapane!

GIULIA-Fantastico! Quando avrò la possibilità di ritirarlo?

Teresa la spinge verso l'uscita

TERESA-Fuori!!

Teresa rimane da sola. Torna verso il tavolo. Si mette a sedere. Da sotto il tavolo estrae una bottiglia di vino, la stappa e ne beve un lungo sorso. Improvvisamente, dalla quinta di sinistra appare Whitney Houston.

WHITNEY-E così pensi di risolvere tutto?

TERESA-E tu, chi saresti?!

WHITNEY-Io? Come sarebbe (canticchia)...indovinato?

TERESA-Whitney Houston ?!Nella mia cucina?

WHITNEY-Avremmo dovuto incontrarci in bagno, secondo te?

TERESA-No, solo...non mi aspettavo...

WHITNEY-L'alcool non aiuta, fidati. Nemmeno la droga.

TERESA-Io non mi sono mai drogata! E non sono alcolizzata...sto solo bevendo un goccio!

WHITNEY-Quella bottiglia è a metà. Era sotto il tavolo. Tuo marito è fuori da tutto ilgiorno. Chi dovrebbe averla bevuta, il tuo canarino?! Ah, per inciso, parlavo di droga per esperienza personale.

TERESA-Comunque io non ho uccelli, qui!

Silenzio imbarazzante.

TERESA-Voglio dire che non ho canarini!

WHITNEY-Teresa, io ti aiuterò ad uscirne fuori.

TERESA-Ma da cosa?!

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WHITNEY-Dal baratro nel quale sei precipitata! TERESA-Sarà, ma tra me e te quella sottoterra, sei tu! WHITNEY -Cominciamo male...Buio.

Scena 6

Marta entra in casa di soppiatto, dalla destra.

MARTA-(sottovoce)Enrico!

Nessuna risposta

MARTA-(sottovoce)Enrico!

Enrico arriva di corsa dalla sinistra. E' terrorizzato dalla presenza di Marta.

ENRICO-Ma si può sapere che cosa ci fai qui, tu?!

MARTA-Sono tre ore che ti aspetto!

ENRICO-Ma dove?! Dove mi stavi aspettando?!

MARTA-Avevamo detto alle tre, al solito posto!

ENRICO-Ma avevamo detto mercoledi, giusto?!

MARTA-E oggi che giorno è, cretino?!

ENRICO-Oggi è martedì!

MARTA-Cosa?!

ENRICO-Oh, santo cielo!

MARTA-Oh, Enrico scusami! E io che ho chiesto anche il permesso in clinica per riuscire adessere puntuale! Ho dovuto chiedere il cambio turno in corsia! Non sarei mai entrata a casa tua in questo modo se non avessi pensato che ti fosse successo qualcosa di grave!

ENRICO-Ma come sarebbe a dire?! Viviamo nel ventunesimo secolo! Esistono i cellulari!

Perché non mi hai chiamato?!

MARTA-Eh, questo è un altro problema! Il cellulare mi è finito nel water! Sai quella miacattiva abitudine di messaggiare stando seduta? Bene, ero in pausa pranzo…stavo consultando una nuova ricetta... tra l'altro, era una ricetta fantastica! Alla prima occasione te la preparo! Si chiama Mozzarella in salsa di banane! E' facile da preparare...si prendono due kg di banane e...

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ENRICO-Chissene frega delle banane! Mi stai dicendo che il tuo cellulare è fuori uso?!

MARTA-Eh...stavo guardando la ricetta, volevo prendere appunti ma mi è scivolato...plop!

nell'acqua!

ENRICO-Ti prego, non dirmi se e come lo hai recuperato. Non mi interessa! Ora l'unicacosa che devi fare è uscire di qui prima che torni mia moglie Teresa, altrimenti sospetterà!

In quel momento rientra Teresa. Silenzio imbarazzante.

ENRICO-Amore mio, ben tornata!

MARTA-Salve.

TERESA-Salve. La signorina chi è?

MARTA-Io sono...

ENRICO-Lei è...

TERESA-Sì?

ENRICO-E' la nuova donna a ore.

Silenzio. Marta lancia un'occhiataccia a Enrico che cerca di ammiccare.

TERESA-Ma davvero?

ENRICO-Sì, vero signorina Marta?

MARTA-Vero, certo. Sono la nuova donna a ore.

TERESA-Mi perdoni, non vorrei sembrarle sorpresa ma mio marito non mi aveva detto cheavrebbe sostenuto dei colloqui senza di me.

ENRICO-Ma in effetti ...ho voluto accollarmi io, parte di questa responsabilità che gravava sudi te. Sei talmente presa, nell'ultimo periodo: ho cercato di alleggerirti in qualche modo, anche per farmi perdonare...

Alle spalle di Teresa, entra Whitney Houston che per tutto il dialogo seguente risulterà essere visibile e udibile solo da Teresa.

WHITNEY-Che faccia di merda!

ENRICO-La signorina Marta ha risposto all'annuncio, telefonando in un momento in cui tu

non eri a casa...io ho risposto e quindi...

WHITNEY-Digli che è assunta.

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TERESA-Ma certo, caro! Signorina Marta, se ha passato l'esame di mio marito, lei è assunta:

non mi occorre sapere altro. Comincerà domani mattina...

WHITNEY-No, falla dormire qui...

TERESA-O se preferisce, può fermarsi direttamente qui a dormire, domani mattina potràcominciare subito con le pulizie straordinarie

WHITNEY-Altro che! Dille che sono pulizie speciali!

TERESA-Sa, noi in questo periodo consideriamo necessario un periodo di ....

WHITNEY-Purificazione...

TERESA-Purificazione della casa...

WHITNEY-Fuga delle piastrelle, vetri...

TERESA-Fuga delle piastrelle, vetri...

WHITNEY-Panni arretrati da stirare

TERESA-Panni arretrati da stirare...

WHITNEY–Decine di calzini spaiati da sistemare...

TERESA-Decine di calzini spaiati da sistemare... e...e... camicie da rammendare!

WHITNEY-Brava! Infierisci!

Marta è senza parole.

TERESA-Ovviamente la paga è al minimo, ma lei capirà: lavorando solo io, mio marito non

può contribuire attivamente al bilancio familiare. Come si suol dire è una ...

WHITNEY-Una merda...

TERESA-Una bocca da sfamare ma io...

WHITNEY-Lo manderei ai lavori forzati

TERESA-Gli voglio un gran bene e so quanto lui sia...

WHITNEY-Stronzo...

TERESA-...in possesso di grandi qualità: come uomo e come lavoratore. Presto o tardi

arriverà anche per lui il momento di trovare...

WHITNEY-La morte...

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TERESA-Un lavoro stabile e soddisfacente.

MARTA-Certo, capisco....

TERESA-Venga, l'accompagno nella sua stanza. Spero le andrà bene un mio pigiama...

WHITNEY-Magari dorme nuda!

ENRICO-Amore, mio...forse...

TERESA-(uscendo)Me lo dici dopo, tesoro...accompagno la signorina Marta nella stanzadegli ospiti.

Escono, lasciando Enrico e Whitney da soli, nella stanza.

ENRICO-Oh, mio dio...

WHITNEY –Caro mio, non prevedo nulla di buono!

Buio.

Scena 7

Entrano in scena Giorgio con la sua compagna, un'anziana donna seduta su una sedia a rotelle.

GIORGIO-Vieni, tesoro mio. Voglio proprio presentarti a mia sorella e mio cognato.

Entra Enrico.

ENRICO –Oh madonna! L'hai presa all'orfanatrofio, questa?

CHIARA-Giorgio, tesoro, chi è questo simpatico giovanotto?

GIORGIO-(sottovoce a Enrico)Lei è Chiara, mia futura moglie.(a Chiara)Tesoro, lui èEnrico, mio genero!

CHIARA-Non sapevo che avessi un figlio! Che bel ragazzo!

GIORGIO-No, amore mio bello! Lui è mio genero, non mio figlio!

CHIARA-Vai già a scuola?

ENRICO-Niente, è andata...ma il tagliando l'ha fatto?

CHIARA-Eh, però non risponde: è un po' maleducato il tuo bambino!

GIORGIO-Chiara, tesoro: lui è mio genero, non mio figlio! Porca di quella...

CHIARA-Ahiahiahi! Non dire parolacce o ti dò un sacco di legnate,va bene?

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GIORGIO-(sottovoce tra sè) Quando vuole, però, ci sente! ENRICO -(sottovoce a Giorgio)Spiegami una cosa: è ricca?

GIORGIO-(sottovoce a Enrico)Da far schifo. Ha anche due bypass. E' questione di minuti!

CHIARA-Lo sai, giovanotto? Mia madre è vissuta fino a centodue anni! io ne ho solonovantaquattro!

ENRICO-Portati benissimo!(sottovoce a Giorgio)Questione di minuti, eh? GIORGIO –Minuti, ore che differenza fa?!

Entra Teresa, seguita da Marta che porta con sè un grosso catino colmo di panni da stirare.

TERESA-Presto, da questa parte...

Teresa si accorge di Giorgio e di Chiara

TERESA-Zia Chiara!

ENRICO-Zia?!

GIORGIO-Zia?!

CHIARA-Ma chi è questa signora? Fammi vedere bene da vicino...

Chiara si avvicina a Teresa, la guarda negli occhi, poi scoppia in un urlo di sorpresa. CHIARA -Ohhhhhh! La mia Teresa! La mia dolcissima, tenerissima Teresa! GIORGIO -Terry, ma questa è nostra zia?

TERESA-Ma certo, non ti ricordi? La sorellastra di mamma... quella che è vissuta sempreall'estero!

ENRICO-Brasiliana anche questa?

GIORGIO-Shhht!

TERESA-Ma quale Brasile?! Zia Chiara ha sempre vissuto in Cina. Vero zia che hai semprevissuto in Cina?

CHIARA –Sì cara, ti sono molto vicina… ENRICO-So di ripetermi ma questa non c’è con la testa!

CHIARA-Sai tesoro, a volte non ricordo bene le cose…la memoria va e viene…ma il tuo belvisino me lo son ricordato subito! Come eri bella, da giovane…

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TERESA-Da giovane…

CHIARA-E tuo fratello? Dov’è tuo fratello? E’ morto?

ENRICO –Psicologicamente, sì, direi!

TERESA –Ma no, zia!

GIORGIO –Comincio a sentirmi poco bene!

TERESA –Ma si può sapere come mai stai portando a spasso la zia?!

MARTA –(sottovoce a Enrico) Ma che ci fa qui, questa vecchia in carriola?!

ENRICO –(sottovoce a Marta) Taci! Non ne ho idea, ma è un buon modo per distrarrel’attenzione di Teresa

CHIARA-Non sarà morto come il mio povero marito Urrico. Te lo ricordi, zio Urrico? E’caduto durante una scalata sul monte Bianco. Come gli piaceva scalare, scalava qualunque cosa! Una volta l’ho scoperto mentre scalava un palazzo di quattro piani. Cercava di entrare nell’appartamento della mia carissima amica Barbara. (silenzio). Meno male che è morto (silenzio) Quel farabutto! Maledetto farabutto!

Chiara non sta bene. Cerca di alzarsi dalla carrozzella. Perde l'equilibrio e si accascia. Teresa, Enrico e Marta la soccorrono.

TERESA-Giorgio, si può sapere che fai?! Dacci una mano!

GIORGIO –Mio dio…ho le vertigini!

ENRICO-Hai corso molto?

TERESA-Ma che dici?! Non fa attività fisica da quando è nato! Forza, Marta, spingiamo lavecchia sul divano!

MARTA-Questo però me lo paga a parte!

TERESA-Taci e lavora che è meglio!

(Marta, avvicinandosi alla vecchia, ha un sussulto)

ENRICO-Giorgio, te lo domando ancora una volta: voglio dire...tu e nonna carla....

GIORGIO-Zia!

MARTA –(sottovoce a Enrico) Pss…guai in vista, guai in vista! Io la vecchia la conosco….!

ENRICO–(noncurante prosegue il discorso)Voglio dire...avete giocato a monopoli? Vi sietefermati a Parco della Vittoria o siete arrivati fino a Vicolo Stretto?

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GIORGIO-Bastioni Gran Sasso...

TERESA –Ma si può sapere di che cosa state parlando, voi due?!

MARTA-(sottovoce a Enrico) Enrico, hai capito quello che ti ho detto? Io conosco la vecchiae lei conosce me! E’ una delle pazienti della clinica!

TERESA –E tu taci!

ENRICO-Ahia...

TERESA-Allora?! Zia Chiara sta male, volete darci una mano?!

ENRICO-Prego, Giorgio...tu sai muoverti meglio di me, in queste situazioni!

Giorgio si avvicina al gruppo, ma in quel momento Chiara riprende conoscenza.

CHIARA-Che bello rivederti! Teresa, la mia piccola, piccola...come sei ingrassata, però!

TERESA-Ma no, zia...

CHIARA-Be', be'...una volta eri il mio piccolo scricciolino! Adesso sei cresciuta, sei diventatauna donna...un donnone...insomma mi ricordo che una volta tu eri meno...

TERESA-Basta così, zia, sennò mi pento di averti rinvenuto.

GIORGIO-Si è fatto tardi...io...

ENRICO-Eh no! Ora stai qui!

GIORGIO-Non peggiorare le cose!

TERESA-Ma si può sapere che cosa avete voi due?!

MARTA-Già, si può sapere?!

TERESA-E tu come ti permetti?!

MARTA-Ops, niente...mi scusi...

CHIARA-Chi è quest'altra ragazzina! Come sei bella, tu! Tu sì che sei tanto graziosa...ma io tiho già vista!

MARTA-Sì, io... ehm...

ENRICO-Oh oh...

TERESA-tu...?

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MARTA-Io lavoro come infermiera alla casa di riposo del Bel Gesù...

CHIARA-Ma certo, tu sei Marta, quella sgallettata che se la fa con quel giovanotto sposato!

ENRICO-Prego?

MARTA-Nonna Chiara...lei non sta bene...

GIORGIO-Come? E' pure tua nonna?!

MARTA-No, in reparto la chiamiamo così, simpaticamente...ma è tutt'altro che simpatica,questa vecchia stronza!

Entra Whitney Houston.

WHITNEY-Stai pronta, Teresa, perché la bomba sta per esplodere!

TERESA-(sottovoce)E tu come sapevi che sarebbe successo

WHITNEY-Io sono Whitney Houston. Dovrei essere sottoterra. E invece sono qui a darticonsigli! Fai due conti: o sei pazza tu, o sono io a non avere niente di meglio da fare!

TERESA-(sottovoce) Certo, chiaro.

CHIARA-Sai Teresa, questa simpatica giovane, allieta tutte noi del reparto con le sue follied'amore. E' innamorata di un uomo sposato. Dice che lui si lamenta sempre di sua moglie: una ciabatta rompicoglioni da quattro soldi. Dice che lui se potesse l'ammazzerebbe ma che è pure un gran vigliacco e..."cacasotto" mi pare lo definisca ogni volta...

TERESA-Ma dai...

MARTA-Io...Nonna Chiara, perché non torniamo in clinica?

ENRICO-Già, Giorgio, forse è meglio che riporti Bastioni Gran Sasso in Parco della

Vittoria...

TERESA-Tu taci! Poi mi dovrai spiegare!

GIORGIO-Chiara, tesoro...andiamo a casa...

CHIARA –Ma no, aspetta amore mio! Non ho ancora detto a Teresa la cosa più importante!

Questo bel giovanotto mi ha chiesta in moglie! Proprio stamattina!

TERESA-Cosa?! Hai chiesto a zia Chiara di sposarti?!

WHITNEY-Sì, Teresa…io avevo Bobby Brown, ma pure tu hai una famiglia notevole!...

GIORGIO-Io non sapevo che fosse mia zia!

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TERESA-Ho capito, ma ha novantaquattro anni!

GIORGIO-Sì, ma li porta bene!

WHITNEY –Adesso esco dalla tomba e vado a drogarmi!

TERESA-Fai schifo!

MARTA-Se permettete, io..toglierei il disturbo...

CHIARA-Enrico, si chiamava...vero, ragazzina? Il suo sgallettato...quello sposato!

ENRICO-Cristo!

GIORGIO-  Io salto dalla finestra

MARTA-Oh mio dio!

TERESA-Nessuno si muova da qui!

CHIARA-Io magari mi dimentico una faccia, ma non dimentico ciò che mi vien detto...

nonna Chiara ha una memoria di ferro!

TERESA-E devo dirlo, zia...la tua memoria è davvero prodigiosa!

WHITNEY-Ringrazia...

TERESA-Grazie...

ENRICO, GIORGIO, MARTA-Grazie a chi?

TERESA-A zia Chiara: qualcuno sincero, ogni tanto, ci vuole!

MARTA-Io...

TERESA-Tu ...era evidente sin dal principio che non fossi in grado neanche di fare il minimoindispensabile. Mi chiedo come tu possa fare l'infermiera in una casa di riposo... E ora vattene e non sperare di avere qualcosa in cambio!

CHIARA-Marta, tesoro...mi sa che devo cambiare il pannolone. Te ne occupi tu, al solito?

TERESA-Ah, ecco cos’era questo profumino...

MARTA-Signora, la riporto in clinica... penseremo a tutto lì...

CHIARA-Ehi, giovanotto! Guarda che io non dimentico la promessa! Ti aspetto per andare acomprare le nostre fedi nuziali!

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Enrico e Giorgio si mettono a sedere. Marta e Nonna Chiara escono. Teresa li guarda con un sorriso. Dietro di lei, Whiteny Houston.

TERESA-Sono troppo arrabbiata…ma dovevo aspettarmelo.Forse me lo sono

meritato...nulla è colpa di una sola persona....

WHITNEY-Anche il porco di tuo fratello meriterebbe una bella strigliata.

TERESA-Whitney, ma di lui non posso che avere compassione: il vizio delle ultrasettantennil'ha sempre avuto.

ENRICO-Ma con chi stai parlando?

GIORGIO-Whitney?

WHITNEY-Loro non possono vedermi, Teresa...

TERESA-Lasciate stare quel che vedo io ora, mi basta quel che ho visto fino ad oggi.

Silenzio

ENRICO-Io...

TERESA-Hai sempre vissuto a spese mie. Ti ho dato anche oltre quello che avresti meritato,ma te l'ho dato perché ho sempre voluto darti un'opportunità. Quella che nessuno ha mai concesso a me. Nessuno mi ha mai concesso la fiducia che io ho concesso a te. Neanche i miei genitori. Ti sei sempre lamentato, ma lo hai sempre fatto alle mie spalle: come se fosse tutto un gioco. Ti sarebbe bastato parlarmi, anche solo una volta, con la sincerità che non hai mai dimostrato. Be', ora è tardi per recuperare. Ma non preoccuparti, avrai il tempo di capire quel che hai fatto.

Silenzio

ENRICO-Ti prego, Terry...

TERESA-Non chiamarmi così. Io mi chiamo Teresa, non Terry. Terry mi può chiamare soloquell’idiota di mio fratello! (indicando Giorgio. Pausa) Non il mio ex marito.

Silenzio. Teresa sorride amara.

TERESA-Giorgio, portami a casa di Lucia. Dormirò da lei. Tu, (a Enrico) fa' i bagagli. Tivoglio fuori di qui entro domattina, altrimenti ti faccio buttare fuori.

ENRICO-Ma dove vado, io?

TERESA-Hai sbagliato a non porti prima, questo problema. Ora è troppo tardi.

ENRICO-Io...

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TERESA-Giorgio....

Giorgio, in silenzio si alza e accompagna fuori la sorella. Enrico rimane da solo alcuni istanti.

Improvvisamente irrompe Lucilla.

LUCILLA-  Buonasera.

ENRICO-Oh...

LUCILLA-  Non vorrà forse dirmi che non è riuscito a racimolare quanto necessario?

ENRICO-Lucilla, senti...smettiamola con questa farsa, mia moglie mi ha lasciato!

Silenzio. Lucilla è stupita. Le si illuminano gli occhi.

LUCILLA-  Oh, davvero?! Quindi...

ENRICO-Quindi non ho più una moglie...

LUCILLA-  Sei finalmente libero, perciò!

ENRICO-Non nel senso che intendi tu!

Lucilla prende possesso dell'appartamento e si siede, incrociando le gambe sul tavolo.

LUCILLA-In qualunque senso tu voglia intenderlo, ora non sono più la cameriera di quellastronzetta spocchiosa!

ENRICO-Già!

LUCILLA-  Potrò essere la tua donna, però!

ENRICO-Ah sì e dove?

LUCILLA-  Qui. Fuori lei, abbiamo tutta casa tua a disposizione.

ENRICO-Questa non è casa mia...

LUCILLA-  Come?

ENRICO-Ho detto che io non ho niente: questa non è casa mia. Da stasera casa mia è lastazione.

LUCILLA-Tu non hai niente?!

ENRICO-Mai avuto nulla di proprietà, nemmeno l'abito che indosso. Era di suo padre.

LUCILLA-  Ma tu...

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ENRICO-Lo so.

Silenzio.

LUCILLA-  Allora se permette, vorrei ancora il saldo di quanto mi spetta...

ENRICO-Altrimenti? Chiami il tuo fidanzato ucraino?

LUCILLA-  Be'...io....

Silenzio. Enrico guarda con delusione Lucilla che tace, abbassando lo sguardo e togliendo i piedi dal tavolo.

ENRICO –Perché poi albino?

LUCILLA-A dire il vero non lo so…mi sembrava aggiungesse qualcosa di terrificante altutto…

ENRICO –Ti risparmio l’imbarazzo ma credo proprio che tu non sappia neanche cosa vuoldire la parola “albino”. Quando inventi qualcosa, stai sempre molto attenta … si rischia di passare per fessi…

LUCILLA –Senti chi parla…

ENRICO– Appunto, purtroppo ora parlo per esperienza.

Silenzio.

ENRICO-  Deve essere rimasto del caffè...ne vuoi una tazza, prima di andare via?

Silenzio.

LUCILLA-  Sì.

Silenzio. Dalla sinistra entra Marylin Monroe

MARYLIN –Ehi, tesorino…

ENRICO –(senza voltarsi) Dimmi…

LUCILLA –Io non ho detto niente.

Enrico si volta, vede Marylin e rimane a bocca aperta.

ENRICO –Marylin Monroe?!

LUCILLA –Che?! Ti sembro la Monroe, io?!

ENRICO –Non parlo con te!

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LUCILLA –Enrico, stai bene?!

MARYLIN –Non dire altro e ascoltami…Solo io so come tirarti fuori da questa situazione!Ho le parole magiche fatte apposta per te e tutto tornerà ad essere come lo avresti sempre desiderato. Ascolta la tua Marylin…Allora, mi stai ascoltando, tesorino?

Enrico fa cenno di sì con la testa.

LUCILLA –Ma si può sapere cosa stai guardando?!

Enrico non risponde. Lo sguardo, ebete, è perso negli occhi di Marylin.

LUCILLA –La situazione deve averti dato alla testa, Enrico. Io chiamerei il medico, fossi inte. Ah, già, ma che lo dico a fare: non hai niente, tu!…. (torna a guardare il tavolo)

ENRICO –Dimmi, Marylin…ti sto ascoltando… MARYLIN – (canticchiando) Pou Pou Ppidou!

Enrico rimane di sasso. Marylin manda un bacio e balla sulle note di “I wanna be loved by you”.

Buio.

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