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Ti sei accorta Alberta ?…
Drammaturgia di
Sergio Ciulli
su materiale raccolto da Alberta Bigagli in Ospedale Psichiatrico Giudiziario
Personaggi
Giovanni del mare
Olindo del fuoco
Giuseppe della terra
Bruno dell‘aria
Una musica che lentamente si fa udire e una luce che lentamente fa vedere.
Nel centro della scena una sedia occupata da l’attrice che è Alberta.
Ha un libro in mano.
Lo apre, lo sfoglia, scrive.
Disseminati qua e là quattro appoggi da poter usare come possibili sedili
Dal buio che Alberta ha intorno si alzano voci
Voci Alberta ?…Alberta ?…Alberta ?…Alberta ?
Alberta alza la testa, guarda e saluta qualcuno con la mano
Voce Giovanni Ti sei accorta Alberta che ogni rosa ha sempre lo stesso numero di petali ?
Alberta sorride e continua a scrivere.
Voce Olindo Alberta, perché il fuoco e il fumo sono gelosi l’uno dell’altro ?
Alberta c.s.
Voce Giuseppe Alberta, se imparo a contenere con le mani la sofferenza posso anche diventare felice ?
Alberta c.s
Voce Bruno Ti piacciono gli aquiloni, Alberta ?
Alberta
(Smette di scrivere. Parla a tutti e a nessuno )
E pensare che mi avevano detto:
“guardi che sarà difficile tenerli fermi a parlare “…
Un fischio di un treno, in due riprese
Voce Giovanni Il treno, il fischio del treno !
Voce Olindo Il treno è lungo !
Voce Giuseppe E’ color perla, verde e blu !
Voce Bruno Il treno è gentile ! Ci porta Alberta…
Alberta
Viaggiare è bello …
Ma un viaggio nella mente e nel cuore fa anche soffrire…
Non sempre si possono trovare le risposte…
Bisogna rassegnarsi…
I “perché” sono i piccoli tratti del tempo
non imprigionati dall’orologio..
Non si possono eliminare…I
La luce materializza le voci mentre sfuma la musica
In scena vediamo quattro uomini isolati l’uno da l’altro intenti alle proprie occupazioni
Giocano con acqua, fuoco, terra, aria
Giovanni Perché la rosa, Alberta, è più bella degli altri fiori? …
Alberta
Non lo so, Giovanni. Guarderò sul libro…
Giuseppe Alberta, in mezzo alla vigna un giorno c’era una farfalla verde. Non era verde come una pianta, però…Perché ?
Alberta
Perché è così, Giuseppe. Come stai oggi… ?
Olindo Con le medicine stanotte ho dormito bene. Ma non ho sognato. Tu lo sai perché ?
Alberta
Io so che sognare è importante, Olindo.
Bruno …Altroché ! Io i sogni me li ricordo tutti, davvero ! Io sogno sempre di volare senza però avere le ali…E non casco giù, mai…Ci credi, Alberta ?…
Alberta
Ci credo, Bruno ….
Bruno Perché ?
Alberta
Perché me lo dici…
Bruno Da bambino ero bugiardo, però…
Olindo Io quand’ero bambino sono nato nel mese di Agosto. C’era il fuoco spento, d’ Agosto…E’ venuto a farmi nascere un Dottore col cappello alto…
Giuseppe Quando si nasce gli occhi stanno chiusi e non si può vedere niente….
Olindo …Io il Dottore l’ho visto !
Giuseppe Bugia, bugia, bugia !
Olindo L’ho visto, l’ho visto, l’ho visto !
Giovanni Alberta, io di bugie ne ho dette alla Maestra.Quando m’hanno scoperto hanno chiamato la mia mamma . Allora non le ho dette più però mi sono divertito di meno…Ero triste…
Bruno Io una volta che ero un ragazzino giocavo bene a pallone. Da grande poi ho smesso ma ho capito che la vita è una palla che va sulla linea del vento e poi…
Lancio di una palla colorata dalle mani di Alberta a Bruno…
Alberta
Ecco la palla…
Bruno La posso tenere ?…
Alberta
E’ tua.
E poi cosa altro hai capito ?
Bruno gioca con la palla, la lancia in alto
Bruno E poi ho capito che nessuno può cambiare il correre della…
Alberta
Aspetta, aspetta che scrivo…
Olindo Perché ?
Alberta
Perché così rimane.
Giuseppe E a chi serve se rimane ?
Alberta
A Bruno
Giovanni E basta ?
Alberta
No. Anche a noi.
(poi a Bruno )
Ecco, sono pronta Bruno.
Avanti, cos’è che hai capito da grande ?…
Entra una musica leggera, tenera
Bruno Ho capito che nessuno può cambiare il correre della palla se non il vento stesso che la porta ! Così, guardate…
Lancia la palla a Olindo
…Ora io sono il vento
Olindo Anch’io sono il vento !
Lancia la palla a sua volta a Giuseppe
Giuseppe Anch’ io !
Lancia la palla a sua volta a Giovanni
Giovanni Anch’ io !
Lancia la palla a sua volta a Bruno
Musica che sale sul gioco che si sviluppa per poi terminare
con il diminuire delle luci che restano soltanto su Alberta
Alberta
E’ ancora Novembre,
il Novembre di allora, tutto di pioggia.
L’erba fra i platani del viale d’arrivo è stata tagliata da poco
e c’è nell’aria un buon profumo.
Fermo le ruote della macchina su un tratto verde
per evitare il fango e prima di scendere aspetto il fischio del treno.
Lo faccio sempre.
Lo considero un buon augurio…
Un fischio di un treno, in due riprese
…Mentre mi avvio do la schiena alla strada ferrata e al paese.
Arrivo al cancello numero uno, poi al numero due…
Ora sono in giardino…Gli spazi si allargano…
Incontro carretti trainati da ospiti …
Ci sono anche tanti gatti.
I carretti sono antichi, scuri, malinconici, eppure…
Tanta storia è stata riempita di oggetti così.
Li guardo…
Mi calmano dentro.
Allora scambio il saluto con gli uomini…
Buongiorno…
Giovanni ‘ Giorno.
Alberta
Io sono Alberta.
Giovanni Si.
Alberta
Cerco dove devo andare per fare…
Giovanni … Io vado al mare per vederlo tutto.
Alberta
Vengo con te.
Tu parli e io lo scrivo.
La luce abbandona Alberta e la sua sedia e la musica sfuma
Resta su Giovanni che gioca con l’acqua.
Ballata del voler bene e degli elementi
Giovanni Dove vivevo,.la mattina quando mi alzavo salutavo il mare. Mi sedevo sulla riva e lo scrutavo……Noi ci capivamo…Gli confidavo i miei sentimenti…Anche lui mi chiedeva qualcosa… Io gli davo amore... E lui alzava le onde, mi copriva…Era una festa…
Bruno L’altro ieri ci hanno portato al mare…
Giovanni Il mare è grande grande…
Giuseppe Abbiamo fatto il bagno…
Giovanni Giravo la testa a mezzaluna per vederlo tutto il mare…
Olindo … Panini e bibite…E poi un pisolino in pineta….Si stava bene.
Giovanni …Poi una notte ho avuto un segnale che anche lui mi voleva bene …Ho sognato che il mare aveva invaso tutti i paesi fin sotto il monte…C’era l’uragano…Io ero seduto sopra a una roccia…vedevo le onde altissime che spazzavano tutto via…Pensavo: ora tocca a me…Invece io sono rimasto illeso…Ho detto: grazie mare e mi sono svegliato contento. Me lo sai dire perché, Alberta ?
Torna la luce su Alberta e se ne va dagli altri
Alberta
Giovanni del Mare mi fissa e aspetta…
Aspetta una risposta ? o vuole soltanto la mia attenzione ?
Qui essere visti è importante quanto l’ essere ascoltati…lo so.
Forse l’unica cosa che rimane per pensare
che ancora sei vivo, che ancora ci sei, è
uno sguardo ricambiato.
Anche se è quello di un animale…
Giuseppe della terra lo sa bene…
La luce abbandona Alberta
e va su Giuseppe che gioca con un animale di pezza e elementi naturali.
Intanto Olindo gioca con un accendino e una torcia e Bruno con palla e palloncini da gonfiare
Giuseppe Io quando stavo in montagna con le capre il mare l’avevo a sette chilometri…Dormivo nel capanno e la mattina verso le cinque m’alzavo perché dovevo mungerle…Io le chiamavo con dei nomi strani inventati là per là e loro mi capivano. Dicevo “ vieni Bionda “ e lei, solo lei, si avvicinava… Avevo anche un cane…Una bastardina marrone allegra allegra… Mi faceva compagnia, abbaiava, mi parlava, sentivo che mi parlava così…Nella montagna c’è silenzio… Si sente tutto…Una volta ho fatto un urlo grande e ho finto di essere morto…lei è corsa da lontano, si è messa a tirarmi il pantalone coi denti…Piangeva e mi leccava il viso…Mi voleva bene…
Bruno …Io non è che ne ho avuto tanto di amore ! Ma mi basta un gesto per perdere il cuore... Quando il cuore va via bisogna riuscire a ritrovarlo.
Olindo Io una volta mi sono innamorato e il cuore non mi era andato via….Almeno mi pare… Lo sentivo bene ed ero contento di stare con lei tutti i momenti…
Giovanni I momenti dipendono dagli stati d’animo, Olindo…Si,si. E c’è differenza quando succedono i momenti !
Olindo Io ho la differenza che per la mia vita è importante l’amore.Non quello fisico ma quello che non si fa ma c’è… Allora mi innamoro perché con le donne a me piace essere amico. Il cuore lo fermo, divento amico e innamorato tutto insieme…
Bruno A me non riesce di fermare il cuore. Quando il cuore va via non lo posso fermare…Una mattina d’inverno che ancora non ero qui mi sveglio e vedo che pioveva a dirotto …Allora sento dentro d’essere attratto da una forza irreale…In quel momento mi avevano portato via il cuore !
Giovanni Tempo fa anche a me capitarono dei fatti strani…Camminavo per strada quando mi…
Bruno Mi avevano portato via il cuore ! L’ho capito subito…Sono
uscito di casa e gira gira gira…Entravo nei bar, mi fermavo alle vetrine…Mi sentivo proprio come se mi mancasse qualcosa…Insomma, s’è fatta sera, ero bagnato fradicio e sono entrato in una sala da ballo…
Entra una musica da ballo liscio.
Bruno balla con Giovanni
Olindo con Giuseppe
…C’era poca gente ma si stava caldi. Io volevo solo guardare ma poi ho visto una bella ragazza sola…Fumava parecchio e sorrideva dalla mia parte. Ho pensato: l’invito così le racconto del cuore…L’ho fatto e lei viene e balla il lento con me…davvero ! Le ho detto dei miei sentimenti e cosa m’era capitato nella mattinata…Dopo lei mi ha stretto forte e mi ha detto “ mio caro “ …A questo punto ho sentito che il cuore me lo aveva ridato lei…
La musica si alza e poi torna ad abbassarsi
Olindo …Al mio paese non c’erano feste. Solo qualche ballo con l’organetto all’aperto…Si beveva e si bruciava la legna per avere la luce…Il fuoco è importante, è fatto di luce…Invece in città le sale sono buie…Con me le donne ballano volentieri perché sono amico e si possono confidare…Anche con Gesuina, quella volta che mi sono proprio innamorato si andava a ballare…Una Aranciata, una birra e si parlava di tutto…Si mangiavano panini imbottiti…Erano momenti leggeri…Gesuina, fra l’altro, era anche bella…
La musica si alza e poi torna ad abbassarsi
Giovanni …A ballare io ci sono andato poco. Tanto non mi facevano ballare quasi mai…Delle belle passeggiate, quelle si…Ma anche quelle dovetti smettere perché mi capitarono dei fatti strani…Per strada tutte le persone che incontravo…ma tutte eh…mi dicevano qualcosa di cattivo…Loro parlavano e io ascoltavo ma senza rispondere…E loro continuavano, continuavano…Finché un giorno la presentatrice della televisione mi parla anche lei e mi dice cose brutte…Ho preso un martello e ho sfondato il televisore…
La musica si alza e poi torna ad abbassarsi
Giuseppe … Quando c’è silenzio gli animali si parlano… Ci vuole il silenzio per sentire gli animali …Lassù c’era tanto silenzio e li potevi sentire……Lassù la notte le volpi facevano un verso che mi piaceva, un verso simpatico…In città ci sono i gatti che miagolano ma non è lo stessa cosa. Anche qui ci sono…Io gli do da mangiare…Uno ha preso confidenza: la notte entra per dormire sui miei piedi…A me fa piacere e non lo mando via…
Sfuma la musica e il ballo si interrompe
La luce abbandona i quattro e torna su Alberta
Alberta
“ Quando c’è silenzio gli animali si parlano “,
ha detto Giuseppe, e mi ha guardato da sotto in su,
carezzando un animale di pelousche…
Ho provato un senso di vertigine,
come quando ci si sporge troppo per guardare in un pozzo…
Sono nel pozzo ora, sono nell’abisso.
Ci sono arrivata con un lungo camminare,
un passare e ripassare da cancelli,
da grandi porte sbarrate.
Mi faccio un angolo e aspetto…
Da altri angoli altri aspettano con me…
C’è silenzio.
Quando c’è silenzio gli animali si parlano,
ha detto Giuseppe…
Comincio io.
Torna la musica .
La luce va anche su gli altri.
Parlano tutti senza relazionarsi fisicamente,
intenti alle proprie azioni
( acqua – fuoco – aria – terra )
ma si cercano con le parole…
Alberta
Mi ricordo una estate.
Piena, luminosa, calda…
E ricordo la mia casa…
Era il mio posto da cui guardavo il mondo
Avevo una finestra stretta,
la sola che dava sulla strada…
un viuzzo, una strada piccola, …
Eppure faccio fatica a non pensarla grande
anche se ora so più di quanto sa un bambino…
E anche la casa la penso grande…
Ho voglia di rivederla.
Se comincio a parlare forse ci torno …
Chi viene con me nella casa ?
Olindo Io ho la mia…
Alberta
Allora vengo io nella tua…
Bruno Lui non può andare nella sua…
Olindo Neanche tu nella tua ! …E poi da me il fuoco in casa è troppo spento…Fa freddo…
Alberta
Allora andrò da Giovanni…
Giovanni Non si può…In casa l’acqua non arriva…Per lavarsi c’è il mare…
Alberta
Allora non mi vuole nessuno ?…
Bruno … Io ti vorrei ma in casa mia c’è una farfalla che vola accanto alla mamma…E’ bella, devo farla uscire prima che muoia anche lei come la mamma…Senti Giuseppe…
Alberta
Giuseppe, tu che dici ?
Giuseppe …Sfolgorava il sole d’oro e ferveva il gran lavoro…Raccattava con fatica i granelli la formica…Io imparo la poesia e guardo la vigna dalla finestra piccola…Sembra più grande…La notte tutto sembra più grande……Tutto si vede meglio…da rinchiusi non si vede niente e non si sa dove andare…Invece prima di dormire è come fossi di nuovo a casa mia…Io faccio così, Alberta…Chiudo gli occhi e succede…
Cambia la luce. Il tempo si riavvolge, torna bambino. E la musica sale
Alberta
…Chiudo gli occhi e ascolto il silenzio.
Non c’è nessuno in casa.
Sono sola, mancano tutti…
Sono sola
in una stanza con i travi al soffitto
Sono sola
nella casa che mi ha tenuto troppo a lungo…
Sono sola
e mi bagno le mani nel bucato delle bambole…
Sono sola
e parlo sottovoce
accompagnandomi a lunghe ore brevi…
Sono l’io bambino che parla da solo
e guarda il cielo sugli orti
e innaffia le piante sul terrazzino…
Giuseppe …le piante le annaffio io perché i grandi hanno da fare i lavori…Sono solo, mangio la merenda e mi sembra di stare in mezzo al bosco…
Giovanni … dove crescono la piante la terra è umida di suo…Gioco a scavare perché sono solo…Scavo e scavo con le mani finché non viene fuori l’acqua…Quella buona buona…
Olindo … ho sete e bevo…Sono solo col sole che entra in casa …Ma non c’è soltanto il sole in casa. C’ è anche il fumo…Il fumo è geloso del fuoco…Non lo vuole far vedere…I grandi mi hanno detto di accendere perché senza fuoco non si può vivere…
Bruno …a casa mia c’è una macchia sul muro…Quando sono solo e la guardo mi sembra il diavolo !…Solo io lo vedo…Non ho detto nulla alla mamma…
Giuseppe Nel bosco io vedo sempre una donna a cavallo, specialmente se nevica…Ma non lo dico a nessuno, nemmeno a tavola…
Bruno Ma al diavolo ci credi ?
Giuseppe A tavola no. Dopo, quando sto per addormentarmi…
Giovanni Per forza !…A letto vengono le fantasie. Io sento che rubano, che girano i ladri intorno…Chiudo gli occhi ma li sento…
Giuseppe Io sento solo i cavalli !
Olindo Anch’io !
Giuseppe Nel bosco ?
Olindo No, in casa…Uno è saltato accanto al vaso del miele e gli ha dato una zoccolata…Pum !
Bruno S’è rotto ?
Olindo Non me lo ricordo ! Però il miele si è rovesciato…Allora l’ho dovuto leccare tutto…
Ridono tutti
Giovanni A te vengono belle le fantasie, a me no perché sono caduto dal letto appena nato…
Giuseppe Chi te l’ha detto ?
Giovanni Me l’hanno raccontato…
Bruno E’ stato il Dottore, vero ?
Giovanni Si. La mia mamma se l’è trovato in casa e allora …
Olindo E’ uno alto ?
Giovanni Si…
Giuseppe Parla poco ?
Bruno Si, si, parla poco…
Olindo E’ lui, quello dell’olio di merluzzo ! Bisognerà bruciarlo…
Giuseppe Dove ?
Olindo Vicino alla miniera.
Giuseppe Ci sono gli asparagi selvatici…
Bruno Buoni !…
Giovanni Quando si brucia il Dottore ?
Olindo Appena Giuseppe rivede il cavallo…
Giuseppe Perché il cavallo ?
Olindo Perché si dice ai grandi che a bruciare il Dottore è stato il cavallo , Ha fregato lo zoccolo sulla pietra e le scintille sono volate…In quel momento è successo che il sole è uscito da una nube e si è visto che era ammalato…E’ arrivato il Dottore con l’olio di merluzzo e ha preso fuoco !
Giuseppe Bello !
Giovanni Abbasso il Dottore !
Bruno Evviva Olindo che brucia il Dottore…Ti si fa papa !
Giuseppe Si dice che eri Papa, va bene ?
Giovanni Evviva Olindo Papa !
Olindo Io Papa ? meglio Zorro…
Giuseppe No, no, Papa Papa…Lo vuoi fare si o no ?
Olindo Devo dire “ Sia lodato e sempre sia lodato “ per fare il Papa ?
Bruno No, quello lo dicono i preti. Il Papa benedice e comanda. Ti riesce ?
Giovanni Guarda, si fa così: ( benedicendo ) Uno…due …e tre! In ginocchio davanti a me…E poi quando siamo in ginocchio parli difficile… Fatto tutto !
Olindo Fallo te allora…
Giovanni No, io di difficile so dire solo amen.
Olindo Anch’io ma in chiesa me ne dimentico sempre…E la mamma si arrabbia e mi tormenta con l’Inferno…
Bruno Se fai il Papa all’inferno non ci vai. Dai, fallo,ti si chiama Olindo Nono…
Olindo Mi piace…Allora sono il Papa ! Pronti ?…Uno..due…e tre…
Giuseppe Aspetta…Tu che comandi quando vedi il mio cavallo e c’è la donna sopra gli dici: vai giù che non è tuo. E’ di Giuseppe…Eh?
Olindo Cosa mi dai in cambio ?
Giuseppe Una sigaretta…
Olindo Intera ?
Giuseppe Intera.
Olindo Giura.
Giuseppe ( incrocia le dita ) Giuro.
Olindo Va bene. Io sono Olindo Nono, il papa …Uno, due e tre… Tutti in ginocchio davanti a me !
Bruno
Giovanni
Giuseppe ( in ginocchio ) Amen !
Olindo E ora cosa faccio ?
Giovanni Canti la messa!
Olindo Io ?!
Giovanni Sei il Papa…
Bruno E preghi per tutti. Fa vedere…
Giuseppe Si, facci vedere.
Olindo No, pregare no…quello no…
Giovanni
Bruno
Giuseppe Si, si, facci vedere…prega, prega per tutti noi …prega per tutti noi peccatori ! Olindo è papa e prega per tutti noi peccatori Amen !
Ridono e ripetono come in un gioco a dispetto mescolando
Olindo E allora io non gioco più !
Bruno
Giovanni
Giuseppe E’ vietato…E’ vietato…E’ vietato non giocare…
Olindo Io non gioco più e vado a casa…Mi ci porti Alberta ?
La musica cessa di colpo.
La luce cambia
Il tempo torna ad essere ora
Alberta
Non si può, Olindo.
Non si può andare a casa..
Io volevo andarci ma
la casa non c’è più.
Forse non c’è mai stata…
Forse non c’è mai stato altro che
questa stanza dai finestroni a sbarre
dove siamo solo per guardarsi in viso
e dire di un passato che è
il solo presente concesso…
A volte è doloroso come doversi masticare la coda
o fare un cerchio all’indietro…
A volte diventa difficile anche star bene…
Olindo Basta, basta parlare !…Ho la testa stanca, Alberta…
Alberta
Anch’io, Olindo…
Nella mia c’è una pompa che aspira.
Ha il volto di mia madre…
Olindo Ti fa male ?
Alberta
Mi occupa e aumenta il mio debito…
Olindo E basta ?
Alberta
E basta.
Olindo Allora scrivilo…Mi piace.
Alberta
L’ho già scritto, tanto tempo fa…
“E sono e resto rapace belva
con nostalgie d’agnello “
scrissi anche…
Olindo Io ho scritto una cosa di te.…( mostra un foglietto ripiegato )
Alberta
Una cosa per me ?
Olindo No “ per “ te “: “ di “ te…Leggila. ( porge il foglietto )
Alberta
( legge )“ Lei l’Alberta
che sia in treno in aereo
o sulla nave
è sempre a casa sua “
E basta ?
Olindo E basta !
Alberta
Mi piace.
La posso tenere ?
Olindo No…Se la tieni diventa “ per “ te. Io non te la do così resta “ di “ te ma rimane mia…E se la vuoi leggere torni anche domani. Va bene ?
Alberta
Va bene…
Olindo Ora rivai via ?
Alberta
Sono appena arrivata, Olindo.
Ho passato cento porte…
Ho attraversato cento cancelli…
Ho camminato cento e cento passi
E pietra e ghiaia e sassi
e sole e pioggia e vento nei capelli…
Olindo E’ una canzone ?
Alberta
Se la canti si...
Olindo Io non so cantare.
Alberta
Peccato.
Che si fa ? Mi racconti di…
0lindo M’erano venute delle idee ma ora non ho più voglia… E’ che a ricordare si dura fatica…
Alberta
A volte si.
Olindo E viene voglia di fumare. Ce l’hai una sigaretta ?
Alberta
Io non fumo.
Olindo Allora se me la chiedi te la do io…Me la chiedi ?
Alberta
Mi dai una sigaretta ?
Olindo Si, però devi acchiapparla bene sennò vola via…Una volta un’infermiera mi ha chiesto una sigaretta…Mentre gliela davo la sigaretta è volata via e quando è stata in alto,lassù, ha preso fuoco…Davvero…Il fuoco fa così...Io l’ho provato…Da bambino mi hanno dato fuoco e lanciato in aria…Perché non lo so ma mi sono ritrovato lontano lontano…Il fuoco si era spento e io non avevo più capelli…Ora mi sono tornati però io sono ancora lontano lontano…Da noi non è come qui…No…
Alberta
Com’è ?
Olindo Nevica . ..Senza fuoco non si può vivere. Qui invece…
Alberta
Invece ?
Olindo Invece qui…qui…Basta, basta, non mi piace…E poi ho la testa stanca, tanto…Non gioco più. Vado a casa…Vado a casa…Ciao…
Alberta
Ciao…
Olindo compie i gesti di chi si prepara un letto.
Anche gli altri.
La luce cambia, si fa lentamente notturna, escludendo Alberta
Bruno Vengo con te. Tanto qui gli aquiloni che faccio non volano… A casa invece…
Giovanni E’ colpa del cielo…Qui non è buono…
Giuseppe Andrebbe cambiato…
Olindo Non si può. E’ vietato.
Bruno Come le visite fuori orario…
Giovanni A me non mi viene a trovare nessuno da tanto…Allora dormo fino a tardi.
Giuseppe Io prima di dormire penso tre pensieri …Il primo è…
Bruno . …Ora non valgono. Quando torna Alberta si.
Giuseppe Ma io me li ricordo ora...
Olindo E’ vietato. Ora si deve avere sonno…
Giovanni …E senza medicine ! Con le medicine non si sogna.
Bruno Io tanto sogno di giorno…Oggi ho sognato che uscivo ed entravo in un bar.
Giuseppe Ecco, è questo, questo il primo pensiero : uscire quando voglio !
Olindo E’ vietato.
Giovanni E il secondo ?
Olindo Anche .
Giuseppe Allora il terzo non lo dico…Tanto non me lo ricordo nemmeno…
Bruno Di ad Alberta che lo scriva…Così poi ce l’hai sempre.
Giovanni Io ho scritto una cosa che ho chiamato “ la lampada magica “…
Giuseppe Fa la luce ?
Giovanni Nei momenti bui , quelli difficili, si accende ed è bella in modo straordinario…
Bruno Dove si compra? …Io quando sono a letto e sto male vedo intorno tutto nero…E torna la macchia sul muro…Se c’è la lampada il nero sparisce…E la macchia anche…La compro io la lampada…
Giovanni Non si compra…La regala la mamma ai figli buoni di cuore…
Bruno La mamma io non ce l’ho più…
Olindo Neanche una donna ? E’ uguale…
Bruno Molti anni fa mi veniva a trovare a casa una zia…
Olindo La zia non vale…
Giovanni Se gli ha fatto da mamma, si !
Olindo No.
Giovanni Si, invece. La poesia l’ho scritta io…Vale. ( a Bruno ) Faceva da mamma la zia, Bruno ?
Bruno Lavorava con i ferri a maglia…
Giuseppe Le mamme lo fanno…
Olindo Anche le zie.
Giovanni E poi ?
Bruno Io stavo lì accanto e la guardavo…Poi un giorno provai anch’io. Successe che feci un pezzo di maglia…
Giuseppe E la mamma ?
Olindo La zia !
Giovanni Psst ! fatelo parlare…
Bruno Mi disse bravo !
Giuseppe Le mamme dicono bravo…
Olindo Anche Alberta lo dice e non è la mamma…
Giovanni Però nemmeno la zia , eh !…
Olindo L’Alberta è una signora e basta !
Giovanni Va bene. Ma la zia di Bruno …
Bruno … M’ha regalato i ferri, ce li ho ancora. Qui no perché è vietato..Quando torno a casa mia il maglione lo finisco…
Lo faccio leggero leggero cielo, quando esco fuori…E anche uno blu mare per Giovanni ne faccio…Lo vuoi, Giovanni ?
Giovanni Si, si…però con le onde scure…
Giuseppe E a me come lo fai ?
Bruno A te Giuseppe ci metto la lana di tutti i colori…Così hai gli alberi, i monti, le bestie…Come c’è fuori…Per te Olindo, rosso. Il fuoco è rosso… Appena esco , appena esco fuori per sempre…Fuori si possono vedere e toccare tante cose…Anche fare !…Quando ero fuori mi piaceva cucinare… Facevo il sugo come si fa dalle parti mie: pancetta e odori…
Giovanni E il pesce pescato lo sai fare ? Io so pescare…
Bruno Lo so fare ma ci vuole la padella.
Olindo E il fuoco…Io ce l’ho.
Giovanni E io c’ho il mare…
Giuseppe Io la padella non ce l’ho. Mi dispiace…
Bruno Senza padella non si può.
Olindo E’ vietato ?
Bruno No, ma…
Olindo E allora basta il fuoco per mangiare…
Giovanni Si fa il pesce pescato, vero ?
Giuseppe Per me va bene, io mangio di tutto. Tanto non ingrasso…Per fare il cameriere è meglio se non sei grasso…Ho fatto il cameriere perfino a Milano, io lo so…E ho visto che le donne mangiano più degli uomini e non ingrassano …Si, si, vedere per credere ! Una volta una…
Bruno Le donne sono diverse…( leggero sbadiglio )
Olindo ( ridacchia ) Tanto…
Bruno Davvero…( ridacchia, poi sbadiglia ancora ) Ora però io dormo…
Si comincia a preparare la notte.
la luce è sempre più flebile .
Le lenzuola bianche sono macchie luminose
Olindo Ora si dorme tutti perché spengono la luce.
Giuseppe … Una volta c’erano trecento donne a tavola e noi s ‘era pochi a servirle e così…
Giovanni Ora dormo anch’io…E’ meglio.
Bruno Io vorrei dormire ma ho paura del buio…
Giovanni Sta zitto ! Non mi piace che lo dici…
Bruno …Dentro il buio è tutto fermo…E’ brutto …
Giuseppe …Un’altra volta ero cameriere ad una festa in un locale bene…C’era gente importante a tavoli, sai Bruno …Vedessi che…
Olindo E’ vietato parlare ora !
Giovanni Allora state zitti !…Faccio fatica ad addormentarmi da quando mi hanno portato via il televisore…
Bruno Qui rubano tutto… Ci vorrebbe la luce accesa.
Olindo Dormire ! Ora accendo la torcia…( Mostra una torcia a pile )
Bruno Buonanotte…
Giuseppe Buonanotte…Ora dormo anch’io ma prima finisco …
Giovanni Uffa, Giuseppe, ancora ?!
Giuseppe Ora, mi ricordo ora ! Se mi addormento sparisce tutto…
Olindo Scrivilo
Giuseppe Io ? Ma è Alberta che…
Olindo C’è, Alberta ?
Giuseppe No…
Olindo Allora devi scrivere tu.
Giuseppe Ma io per me non so scrivere…
Olindo Scrivi per Alberta. Gli scrivi una lettera e le racconti .
Giuseppe E lei poi mi risponde ?
Olindo Se glielo dico io lo fa…Scrivi.
Giuseppe Ma non c’è più la luce…
Olindo ( gli porge la torcia ) Tieni …Buonanotte.
Giuseppe Buonanotte…
Rimane un attimo perplesso.
Prova ad accendere la torcia per vederci meglio
Poi si sistema per scrivere
Una musica
Giuseppe All’Alberta…Qui …Senti Alberta, la sera scende e la pillola l’ho presa. Tra poco attiverà le sue funzioni neurologiche e io avrò sonno…Ti scrivo prima che mi si addormenti anche il cuore…Oggi mi sono ricordato di quando facevo il cameriere, ma ricordato bene bene…E’ successo di fare il cameriere quando smisi di stare con le capre perché il padrone l’aveva vendute…Però non è successo subito…Dopo che ho fatto il manovale è successo…Due anni, poi hanno venduto anche le case…Deve essere il mio destino che mi vendono tutto…Allora ho fatto il cameriere per parecchio ma ho finito anche quello…Poi deve essere successo qualcosa…Mì ricordo che ho camminato molto… Ancora non bevevo…Andavo a cercare la campagna, gli alberi le bestie…E il silenzio…Che è un altro silenzio, non come questo che batte, rintocca sempre uguale…Qui è troppo, Alberta…Allora viene da dormire, perché diventi triste…( sbadiglia )…Anche quando bevevo era che sentivo un silenzio come questo, era così…La notte ero triste, la mattina, stanco…la sera ubriaco e mi si addormentava il cuore ( sta per dormire ) …Anche qui s’addormenta…Si, si, è un destino…un destino…
Si addormenta
La musica risale e porta la luce su Alberta che ha in mano la lettera di Giuseppe
Alberta
“Si, si, è un destino…un destino…”
ripete Giuseppe.
…Certi rintocchi terribili io li conosco,
li ascolto,li sento in me.
Avevo tre anni quando la moto non mi uccise.
Destino ?
E la nascita difficile,
il latte di mia madre non avuto,
l’antica amarezza di mio padre…
Sempre il destino ?
Forse…
Cosa ci faccio io qui ?…
Ci sono venuta…
Destino anche questo?
Si, ma l’ho voluto io…
Se io non volessi non sarei qui…
Si rivolge a qualcuno che vede solo lei
Tu non saresti qui…
Io e te abbiamo bisogno di loro, vero?.
Vieni, vieni con me ,accompagnami…
Accompagnami
malgrado i timori,
malgrado le paure che rintoccano dentro:
“ Non mi aspettano,
non mi vogliono,
non mi amano… “
Ho paura ma voglio stare con loro.
Con loro sto bene,
sono me stessa e il mio destino,
Alberta…
La luce lascia Alberta
e va su gli altri insieme alla musica mentre
torna la situazione dei quattro
intenti alle loro occupazioni
Fischio del treno e ballata del fischio
Giovanni Il treno, il fischio del treno !
Olindo Il treno è lungo !
Giuseppe E’ color perla, verde e blu !
Bruno E’ sempre quello perla, verde e blu !
Giovanni E sempre fischia…
Olindo E sempre passa nel suo binario…
Giuseppe Passa come il pensiero nella testa…
Bruno Passa e saluta quelli che restano…
Giovanni Noi siamo quelli che restano…
Olindo Da quanto ci saluta ?
Giuseppe Da tanto …
Bruno Da sei anni e nove mesi…
Giovanni Di più…di più…
Olindo Tanto di più…
Giuseppe Non lo so più quanto…
Bruno Io invece lo so: sei anni, nove mesi e ora…
Giovanni Io non lo so e non lo voglio sapere…
Olindo Quando arriva il fine pena lo sai…
Giuseppe Oggi non è.
Bruno Oggi che giorno è ?…
Giovanni Uno…
Olindo No, uno !…E’ Il giorno di Alberta…Ho fatto la doccia…
Giuseppe Io ho la barba lunga.. .
Bruno Io ho finito il sapone …
Giovanni Io ho perso il pettine…
Olindo Io mi sono cambiato…
Giuseppe Io ho una macchia nei pantaloni. Si vede ?…
La musica sfuma
Bruno Io la vedo…Anche a casa c’era…C’era anche se raschiavo il muro…Un giorno ho raschiato tutta la cucina…La mamma si è arrabbiata e mi ha detto: a te qualche giorno ti porta via il diavolo…
Olindo ( ride ) A te qualche giorno ti porta via il diavolo…uh uh !…
Bruno Non lo dire !…
Olindo Dammi una sigaretta, se no lo dico.
Bruno E io dico ad Alberta che hai fatto la doccia !
Olindo No, no…No !…Questo no !…Non la voglio la sigaretta…Non fumo io !…
Giovanni Alberta fuma ? Non me lo ricordo…
Giuseppe Alberta fa i libri…E’ un poeta.
Giovanni ( fa un gesto in verticale )…Se si scrive per giù si diventa poeti…Anche il mare va per giù…Giù, giù, giù…E’ profondo il mare…
Giuseppe Anche quello che scrive Alberta per se è profondo…
Olindo Parecchio…parecchio…
Bruno Io una volta ho sbirciato nel libro di Alberta…Secondo me si ispira a cose esoteriche…
Giovanni Che vuol dire ?
Bruno Vuol dire che …che…Non lo so spiegare ma lo so…
Giuseppe Come i misteri…
Olindo E gli spiriti !…
Bruno Così…Così !…Chissà se vede le macchie anche lei…Spero di no…Quando le vedevo io ero anche un po’ malato…Mi hanno curato…Ora io sono in salute ed è un pezzo che non le vedo…Sono in salute ma mi manca la libertà…Ho paura che col tempo questo mi faccia ammalare nella mente…Devo essere attivo…Camminare, guardare la televisione, consumare il pranzo…
Giuseppe Quanto manca a mangiare ?
Giovanni Mangi troppo, Giuseppe…E non bevi !
Giuseppe Tanto non ingrasso. Io posso mangiare di tutto…Anche un granchio ho mangiato una volta…L’ho acchiappato sulla sabbia e l’ho mangiato.
Bruno Crudo ?
Giuseppe Si,…Era buono…Tra poco si mangia, no ?…
Olindo E’ vietato ! Prima c’è Alberta…
Giovanni Ancora non c’è…
Fischio del Treno
Olindo Ora arriva. Arriva sempre quando il treno fischia…
Luce su Alberta
Alberta adesso interagisce fisicamente con gli altri
ne condivide le occupazioni, si muove con loro…
Olindo Eccola…
Alberta
Ciao a tutti…
Bruno
Giovanni
Giuseppe Ciao…
Alberta
( un piccolo sospiro di affaticamento )
Quanti passi per arrivare…
Bruno Non ce l’hai la bicicletta ? …Con la bicicletta si fa meno fatica…
Alberta
No, no non ce l’ho…
Giovanni Neanche un ciclomotore ?…
Olindo Alberta ha la macchina…Vero ?
Alberta
Si…
Giuseppe Grande ?
Olindo Grande…grande…
Bruno Ma la bicicletta non ce l’hai ?
Alberta
Ce l’ho avuta…
Bruno Anch’io…
Giovanni Io ho avuto il ciclomotore…Era vecchio…
Bruno La mia bicicletta era nuova…Me la comprò la mamma…
Giuseppe Anche le macchine devono essere sempre nuove …E avere i tappetini rossi e blu…l( ad Alberta ) La tua ce l’ha ?…
Alberta
E’ vecchia e scolorita, Giuseppe…
Giuseppe Ma ci si sta in due ?
Olindo Anche in quattro…(
Giovanni Noi ci stiamo ?
Alberta
Un po’ stretti ma ci state
Giuseppe A me la macchina piace di grandi dimensioni…Scusa sai, Alberta…E molto veloce…Con i tappetini rossi e blu e di fuori di colore chiaro…
Giovanni Il mio ciclomotore era blu con le manopole chiare…
Bruno Anche la mia bicicletta era blu…Ci seppi subito andare…
Olindo E’ facile andare in bicicletta…Guidare la macchina però !…
Bruno Alberta, a te ti piace di più la macchina o la bicicletta ?
Alberta
Forse la bicicletta…
Olindo Anche a me !…Io sono arrivato presto a questa età perché ho corso troppo in bicicletta…
Alberta
Quanti anni hai oggi Olindo ?
Olindo Centotre …
Alberta
Centotre ?!…Come sei vecchio…
Olindo Ma mi sento ancora giovane…
Alberta
Giovane e bambino…
Olindo Quand’ero bambino mi fece male una volta l’olio di merluzzo perché l’avevo preso per…
Alberta
Questo l’abbiamo già scritto…
Olindo Ah !…Allora…
Giuseppe Anche della cagnolina bastarda che mi voleva bene?
Alberta
Anche…
Bruno E di quando mi avevano portato via il cuore ?
Alberta
Scritto pure questo…
Giovanni Che io volevo essere pittore l’hai scritto ?…
Alberta
Questo no…
Giovanni Perché me ne sono ricordato ora…me lo scrivi ?
Alberta
Si…
Giovanni Ma lo scrivi per giù ?
Alberta
A te non riesce ?
Giovanni Si ma io…io scrivo male…Te lo dico per giù, eh ?
Alberta
D’accordo …
Giovanni Dunque…Io avrei voluto essere pittore …scritto tutto così ( traccia una linea orizzontale , seguiterà per ogni frase detta a tracciare linee orizzontali o verticali …Dipingere il mare…Come se parlasse e fosse…Con me in sintonia…Ecco. Va bene ?
Alberta
Va benissimo…(mostra quello che ha scritto ) …Vedi ?
Giovanni Mi riesce…Grazie, Alberta.
Olindo Lo so fare anch’io…
Alberta
Certo…E anche Giuseppe, e Bruno lo sanno fare…
Giuseppe Ce lo hai imparato tu…
Bruno Si…E a te chi te lo ha imparato ?
Alberta
( sorride mentre torna la musica che si riavvolge )
Mah…
In tanti…
La balia forse…
Quella buona…
Giuseppe Avevi la balia ?
Alberta
Due.
Bruno Una era cattiva ?
Alberta
È stata cattiva una volta…
Giovanni Perché ?…
Alberta
Perché succede se si sta male…
Giuseppe Era malata ?
Alberta
Un poco…
Olindo Stava qui ?
Alberta
No, no…
Bruno Dove ?
Alberta
Lontano…
Giovanni Al mare ?
Alberta
Più lontano…
Giuseppe Quanto ?
Alberta
Tanti anni…
Olindo Anche quella buona ?…
Alberta
Lei ancora di più…
Bruno Come si chiamava ?…
Alberta
Bianca…
Ma aveva i capelli rossi.
E ruvida tutta, dalle mani al viso…
Giovanni Era malata anche lei ?
Alberta
No..
Soltanto i pidocchi…
Ma mi voleva bene…
Giuseppe E poi ?
Alberta
Poi sono cresciuta e il babbo
mi ha portato dopocena nell’orto
a scrivere versi con lui…
Olindo E poi ?
Alberta
“ Lilla “
mi ha detto rincasando a notte fonda
“ sogna tanti farfallini d’oro e raccontali… “
Bruno E poi ?…
Alberta
Ho sognato…
Dopo, da grande, ho imparato a scriverli
Bruno Hai avuto fortuna a sognare la farfalla…Vola.
Alberta
Anche la parola…( Sfuma la musica )
Bruno La mia no. Fa come l’aquilone: dopo un poco che vola casca giù….. Anche la mia palla fa così… ( lancia la palla, torna il gioco iniziale ) Tra poco uscirò e dovrò parlare con tutti…E rispondere…Ho paura che dirò qualcosa di sbagliato e mi riporteranno qui…
Giuseppe Qui si può stare zitti anche se si sta insieme…In libertà, no…Bisogna parlare sennò si rimane soli, si dorme soli …Io mi compravo il vino per ingannare la solitudine…Una volta che ero troppo ubriaco ho fatto il reato…
Giovanni Fuori ci vogliono i soldi…Bisogna avere il lavoro, sempre sempre sempre…Non è facile…Io soldi non ne ho ma qui sono in mezzo agli amici…Olindo mi offre sempre il caffè…
Olindo E anche la sigaretta dopo…Io le sigarette ce l’ho sempre…Quando fumo ho meno nostalgia… Mi metto sulla panchina a fumare e parlo perché sulle panchine c’è sempre qualcuno…Fuori, no.
Bruno Ma fuori c’è l’aria e il cielo che si vede, tutto !…E i cinema !…Anche i mercati ci sono… l’odore della frutta, i prosciutti appesi, il pesce…le donne che comprano…E’ bello, io fra poco ci torno…Me l’hanno detto…Fra poco ho il fine pena…Io vado via ma non lo so se voglio uscire…Sono confuso…( ad Alberta ) Questo non lo scrivere, eh ? ( fine giuoco )
Alberta
Oggi non scrivo, Bruno…
Oggi non mi riesce…
Olindo Perché ?
Alberta
Perché…Perché…
Giuseppe Non lo sai perché ?
Alberta
E invece lo so , Giuseppe.
Ma non lo dico…
Giovanni Si deve indovinare ?
Bruno E’ un gioco ?
Olindo Come si gioca ?
Alberta
Stando insieme…
Giuseppe Allora Bruno non può giocare…Va via…
Giovanni Si ma ora c’è…
Bruno Si, ci sono…Vado via poi…
Alberta
Anch’io devo andare via…
Olindo Dopo
Alberta
Ora…
Olindo E’ presto ora…
Alberta
E’ tardi invece…
Devo proprio andare…
Giuseppe E’ già l’ora che si deve mangiare ?
Giovanni Io non ho fame …
Bruno Ancora manca tanto Alberta…
Alberta
Si…
Ciao, Bruno…
Bruno Ciao.
Giuseppe Ciao, Alberta.
Alberta
Ciao, Giuseppe.
Giovanni Alberta, quando rivieni mi porti qualcosa?
Alberta
Si…
Ciao, Giovanni
Bruno A me i palloncini da gonfiare…
Alberta
Anche, si…Ciao…
Bruno Ciao…
..ciao,
ciao a tutti…
Sale leggera la musica
Mentre gli altri se ne vanno nel buio.
Olindo resta immobile e fissa Alberta
Alberta
E tu non mi saluti ?
Olindo No.
Alberta
Io si.
Ciao, Olindo…
Olindo No
Alberta
Non vuoi che ti saluto ?
Olindo Ora no.
Alberta
E quando ?
Olindo Quando torni.
Alberta
E se non torno ?…
Olindo non dice niente.
porge ad Alberta il suo accendino acceso.
Alberta
Per me ?
Olindo Si… ( dice si anche con la testa )
Alberta
Perché ?
Olindo Senza fuoco non si può vivere…
Alberta
Grazie…
Alberta si allontana . Dopo due passi si ferma e chiede
Ma tu come farai ?
Olindo sorride e alza verso Alberta
un nuovo accendino che accende e da cui si alza una fiamma più alta del normale
Alberta sorride a sua volta e accende il suo accendino dicendo
Alberta
Ciao, Olindo del fuoco…
mentre la musica sale e la luce di scena lentamente muore
Fine
Fatto alla Casina della Calosina
In Aprile – Maggio 2007
Note per il pubblico
“ Ti sei accorta Alberta ?… “ così inizia lo spettacolo.
Chi è Alberta ?
Alberta è il personaggio ombra di un'altra Alberta che esiste anche fuori dal palcoscenico.
Esiste, raccoglie parole di altri e le scrive per loro. Allora gli altri le scoprono come proprie e tornano a viverle…
E anche tornano a vivere…
Dove raccoglie le parole Alberta ? Dove ci sono altri che altri come noi hanno rinchiusi.Ma anche dove altri come noi che non sono rinchiusi si rinchiudono da soli…
Alberta bussa a tutte le forme di prigione e spesso riesce a farsi aprire…
Dice: Tu parli e Io scrivo…
Lo spettacolo elabora ciò che Alberta ascolta dagli altri diversi e lo mostra inventandolo in una nuova forma ma rispettandone la comunicazione.
Mostra Alberta che vive gli altri, Alberta che è accolta dagli altri, Alberta che è una degli altri
E soprattutto mostra gli altri riconoscendoli simili.
Sergio Ciulli
Note di regia
Un palcoscenico nudo con quattro uomini e una donna separati ciascuno dall’altro. La luce che va e viene li unisce oppure ancora più li separa in uno spazio-tempo che galleggia in se stesso.
Oggetti diversi per ognuno, abiti simili per gli uomini. Il fischiare lontano di un treno che passa e si perde lontano.
La donna ha nome Alberta, cerca le parole nascoste degli uomini per trovare le proprie.
Cerca le parole dove sono altri che vivono rinchiusi in un manicomio giudiziario ma che potrebbero vivere un qualunque altro luogo dove si possa nascondersi in se stessi sino a impedirsi di uscire .
I quattro uomini hanno nomi composti che evocano lo spazio perduto, la natura perduta, le sensazioni perdute. Sono privi di una vera identità, essi stessi frammenti alla deriva da ciò che furono
Sul filo di un tema musicale ricorrente che evoca il passato Alberta e gli uomini si incontrano, si confrontano, si riconoscono diversi ma simili. Insieme riscoprono che ciò che è stato non può essere dimenticato nè rinchiuso. E Alberta scopre che anche la paura contiene la vita.
In un alternarsi di situazioni tra passato e presente che compongono un giorno e una notte densi di situazioni diverse lo spettacolo mostra la tenerezza quotidianamente oltraggiata liberandone l’emozione attraverso il sorriso. Un sorriso di chi guarda incantato una farfalla che vola in una stanza senza finestre. Una stanza da cui non si può, forse, più uscire ma dove il pubblico e Alberta possono entrare per guardarsi vivere in altri .
Sergio Ciulli