Ti sei accorta Alberta?…

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Ti sei accorta Alberta

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Ti sei accorta Alberta ?…

Drammaturgia di

Sergio Ciulli

su materiale raccolto da Alberta Bigagli in Ospedale Psichiatrico Giudiziario

Personaggi

Giovanni del mare

Olindo del fuoco

Giuseppe della terra

Bruno dell‘aria

Una musica che lentamente si fa udire e una luce che lentamente fa vedere.

Nel centro della scena una sedia occupata da l’attrice che è Alberta.

Ha un libro in mano.

Lo apre, lo sfoglia, scrive.

Disseminati qua e là quattro appoggi da poter usare come possibili sedili

Dal buio che Alberta ha intorno si alzano voci

Voci                           Alberta ?…Alberta ?…Alberta ?…Alberta ?

Alberta alza la testa, guarda e saluta qualcuno con la mano

Voce Giovanni        Ti sei accorta Alberta che ogni rosa ha sempre lo stesso numero di petali ?

Alberta sorride e continua a scrivere.

Voce Olindo            Alberta, perché il fuoco e il fumo sono gelosi l’uno dell’altro ?

Alberta c.s.

Voce Giuseppe       Alberta, se imparo a contenere con le mani la sofferenza posso anche diventare felice ?

Alberta c.s

Voce Bruno             Ti piacciono gli aquiloni, Alberta ?

Alberta

 (Smette di scrivere. Parla  a tutti e a nessuno )

E pensare che mi avevano detto:

“guardi che sarà difficile tenerli fermi a parlare “…

Un fischio di un treno, in due riprese

Voce Giovanni        Il treno, il fischio del treno !

Voce Olindo            Il treno è lungo !

Voce Giuseppe       E’ color perla, verde e blu !

Voce Bruno             Il treno è gentile ! Ci porta Alberta…

Alberta

Viaggiare è bello …

Ma un viaggio nella mente e nel cuore fa anche soffrire…

Non sempre si possono trovare le risposte…

Bisogna rassegnarsi…

I “perché” sono i piccoli tratti del tempo

 non imprigionati dall’orologio..

Non si possono eliminare…I

La luce materializza le voci mentre sfuma la musica

In scena vediamo quattro uomini isolati l’uno da l’altro intenti alle proprie occupazioni

Giocano con acqua, fuoco, terra, aria

Giovanni                   Perché la rosa, Alberta, è più bella degli altri fiori? …

Alberta

Non lo so, Giovanni. Guarderò sul libro…

Giuseppe                 Alberta, in mezzo alla vigna un giorno c’era una farfalla verde. Non era verde come una pianta, però…Perché ?

Alberta

Perché è così, Giuseppe. Come stai oggi… ?

Olindo                       Con le medicine stanotte ho dormito bene. Ma non ho sognato. Tu lo sai perché ?

Alberta

Io so che sognare è importante, Olindo.

Bruno                        …Altroché ! Io i sogni me li ricordo tutti, davvero ! Io sogno sempre di volare senza però avere le ali…E non casco giù, mai…Ci credi, Alberta ?…

Alberta

 Ci credo, Bruno ….

Bruno                        Perché ?

Alberta

Perché me lo dici…

Bruno                        Da bambino ero bugiardo, però…

Olindo                       Io quand’ero bambino sono nato nel mese di Agosto. C’era il fuoco spento, d’ Agosto…E’ venuto a farmi nascere un Dottore col cappello alto…

Giuseppe                 Quando si nasce gli occhi stanno chiusi e non si può vedere niente….

Olindo                       …Io il Dottore l’ho visto !

Giuseppe                 Bugia, bugia, bugia !

Olindo                       L’ho visto, l’ho visto, l’ho visto !

Giovanni                   Alberta, io di bugie ne ho dette alla Maestra.Quando  m’hanno scoperto  hanno chiamato la mia mamma .  Allora non le ho dette più però mi sono divertito di meno…Ero triste…

Bruno                        Io una volta che ero un ragazzino giocavo bene a pallone. Da grande poi ho smesso ma ho capito che la vita è una palla che va sulla linea del vento e poi…

Lancio di una palla colorata dalle mani di Alberta a Bruno…

Alberta

Ecco la palla…

Bruno                        La posso tenere ?…

Alberta

E’  tua.

E poi cosa altro hai capito ?

Bruno gioca con la palla, la lancia in alto

Bruno                        E poi ho capito che nessuno può cambiare il correre della…

Alberta

Aspetta, aspetta che scrivo…

Olindo                       Perché ?

Alberta

Perché così rimane.

Giuseppe                 E a chi serve se rimane ?

Alberta

A Bruno

Giovanni                   E basta ?

Alberta

No. Anche a noi.

(poi a Bruno )

Ecco, sono pronta Bruno.

Avanti,  cos’è che hai capito da grande ?…

Entra una musica leggera, tenera

Bruno                        Ho capito che  nessuno può cambiare il correre della palla se non il vento stesso che la porta ! Così, guardate…

Lancia la palla a Olindo

…Ora  io sono il vento

Olindo                       Anch’io sono il vento !

Lancia la palla a sua volta a Giuseppe

Giuseppe                 Anch’ io !

Lancia la palla a sua volta a Giovanni

Giovanni                   Anch’ io !

                                               Lancia la palla a sua volta a Bruno

Musica che sale sul gioco che si sviluppa per poi terminare

 con il diminuire delle luci che restano soltanto su Alberta

Alberta

E’  ancora Novembre,

il Novembre di allora, tutto di pioggia.

 L’erba fra i platani del viale d’arrivo è stata tagliata da poco

e c’è nell’aria un buon profumo. 

Fermo le ruote della macchina su un tratto verde

per evitare il fango e prima di scendere aspetto il fischio del treno.

Lo faccio sempre.

Lo considero un buon augurio…

Un fischio di un treno, in due riprese

…Mentre mi avvio do la schiena alla strada ferrata e al paese.

Arrivo al cancello numero uno, poi al numero due…

Ora sono in giardino…Gli spazi si allargano…

Incontro carretti trainati da ospiti …

Ci sono anche tanti gatti.

I carretti sono antichi, scuri, malinconici, eppure…

Tanta storia è stata riempita di oggetti così.

Li guardo…

Mi calmano dentro.

Allora scambio il saluto con gli uomini…

Buongiorno…

Giovanni                   ‘ Giorno.

Alberta

Io sono Alberta.

Giovanni                   Si.

                                                                                 

Alberta

Cerco dove devo andare per fare…

Giovanni                   … Io vado al mare per vederlo tutto.

Alberta

Vengo con te.

Tu parli e io lo scrivo.

La luce abbandona Alberta e la sua sedia e la musica sfuma

Resta su Giovanni che gioca con l’acqua.

Ballata del voler bene e degli elementi

Giovanni                   Dove vivevo,.la mattina quando mi alzavo salutavo il mare. Mi sedevo sulla riva e lo scrutavo……Noi ci capivamo…Gli confidavo i miei sentimenti…Anche lui mi chiedeva qualcosa… Io gli davo amore... E lui alzava le onde, mi copriva…Era una festa…

Bruno                        L’altro ieri ci hanno portato al mare…

Giovanni                   Il mare è grande grande…

Giuseppe                 Abbiamo fatto il bagno…

Giovanni                  Giravo la testa a mezzaluna per vederlo tutto il mare…

Olindo                       … Panini e bibite…E poi un pisolino in pineta….Si stava bene.

Giovanni                   …Poi una notte ho avuto un segnale  che anche lui mi voleva bene …Ho sognato che il mare aveva invaso tutti i paesi fin sotto il monte…C’era l’uragano…Io ero seduto sopra a una roccia…vedevo le onde altissime che spazzavano tutto via…Pensavo: ora tocca a me…Invece io sono rimasto illeso…Ho detto: grazie mare e mi sono svegliato contento. Me lo sai dire perché, Alberta ?

Torna la luce su Alberta e se ne va dagli altri

Alberta

Giovanni del Mare mi fissa e aspetta…

  Aspetta una risposta ? o vuole soltanto la mia attenzione ?

 Qui essere visti è importante quanto l’ essere ascoltati…lo so.

 Forse l’unica cosa che rimane per pensare

che ancora sei vivo, che ancora ci sei, è

uno sguardo ricambiato.

Anche se è quello di un animale…

Giuseppe della terra lo sa bene…

La luce abbandona Alberta

 e va su Giuseppe che gioca con un animale di pezza e elementi naturali.

Intanto Olindo gioca con un accendino e una torcia e Bruno con palla e palloncini da gonfiare

Giuseppe                 Io quando stavo in montagna con le capre il mare l’avevo a sette chilometri…Dormivo nel capanno e la mattina verso le cinque m’alzavo perché dovevo mungerle…Io le chiamavo con dei nomi strani inventati là per là e loro mi capivano. Dicevo “ vieni Bionda “ e lei, solo lei, si avvicinava… Avevo anche un cane…Una bastardina marrone allegra allegra… Mi faceva compagnia, abbaiava, mi parlava, sentivo che mi parlava così…Nella montagna c’è silenzio… Si sente tutto…Una volta ho fatto un urlo grande e ho finto di essere morto…lei è corsa da lontano,  si è messa a tirarmi il pantalone coi denti…Piangeva e mi leccava il viso…Mi voleva bene…

Bruno                        …Io non è che ne ho avuto tanto di amore ! Ma mi basta un gesto per perdere il cuore... Quando il cuore va via bisogna riuscire a ritrovarlo.

Olindo                       Io una volta mi sono innamorato e il cuore non mi era andato via….Almeno mi pare… Lo sentivo bene  ed ero contento di stare  con lei tutti i momenti…

Giovanni                   I momenti dipendono dagli stati d’animo, Olindo…Si,si. E c’è differenza  quando succedono i momenti !

Olindo                       Io ho la differenza che per la mia vita è importante l’amore.Non quello fisico ma quello che non si fa ma c’è… Allora mi innamoro perché con le donne a me piace essere amico. Il cuore lo fermo, divento amico e innamorato tutto insieme…

Bruno                        A me non riesce di fermare il cuore. Quando il cuore va via non lo posso fermare…Una mattina d’inverno che ancora non ero qui  mi sveglio e vedo che pioveva a dirotto …Allora sento dentro d’essere attratto da una forza irreale…In quel momento mi avevano portato via il cuore !

Giovanni                   Tempo fa anche a me capitarono dei fatti strani…Camminavo per strada quando mi…

Bruno                        Mi avevano portato via il cuore ! L’ho capito subito…Sono

uscito di casa e gira gira gira…Entravo nei bar, mi fermavo alle vetrine…Mi sentivo proprio come se mi mancasse qualcosa…Insomma, s’è fatta sera, ero bagnato fradicio e sono entrato in una sala da ballo…

Entra una musica da ballo liscio.

Bruno balla con Giovanni

Olindo con Giuseppe

C’era poca gente ma si stava caldi. Io volevo solo guardare ma poi ho visto una bella ragazza sola…Fumava parecchio e  sorrideva dalla mia parte. Ho pensato: l’invito così le racconto del cuore…L’ho fatto e lei viene e balla il lento con me…davvero ! Le ho detto dei miei sentimenti e cosa m’era capitato nella mattinata…Dopo lei  mi ha stretto forte e mi ha detto “ mio caro “ …A questo punto ho sentito che il cuore me lo aveva ridato lei…

La musica si alza e poi torna ad abbassarsi

Olindo                       …Al mio paese non c’erano feste. Solo qualche ballo con l’organetto all’aperto…Si beveva e si bruciava la legna per avere la luce…Il fuoco è importante, è fatto di luce…Invece in città le sale sono buie…Con me le donne ballano volentieri perché sono amico e si possono confidare…Anche con Gesuina, quella volta che mi sono proprio innamorato si andava a ballare…Una Aranciata, una birra e si parlava di tutto…Si mangiavano panini imbottiti…Erano momenti leggeri…Gesuina, fra l’altro, era anche bella…

                                   

La musica si alza e poi torna ad abbassarsi

Giovanni                   …A ballare io ci sono andato poco. Tanto non mi facevano ballare quasi mai…Delle belle passeggiate, quelle si…Ma anche quelle dovetti smettere perché mi capitarono dei fatti strani…Per strada tutte le persone che incontravo…ma tutte eh…mi dicevano qualcosa di cattivo…Loro parlavano e io ascoltavo ma senza rispondere…E loro continuavano, continuavano…Finché un giorno la presentatrice della televisione mi parla anche lei e mi dice cose brutte…Ho preso un martello e ho sfondato il televisore…

La musica si alza e poi torna ad abbassarsi

Giuseppe                 … Quando c’è silenzio gli animali si parlano… Ci vuole il silenzio per sentire gli animali …Lassù c’era tanto silenzio e li potevi sentire……Lassù la notte le volpi facevano un verso che mi piaceva, un verso simpatico…In città ci sono i gatti che miagolano ma non è lo stessa cosa. Anche qui ci sono…Io gli do da mangiare…Uno ha preso confidenza: la notte entra per dormire sui miei piedi…A me fa piacere e non lo mando via…

Sfuma la musica e il ballo si interrompe

La luce abbandona i quattro e torna su Alberta

Alberta

“ Quando c’è silenzio gli animali si parlano “,

 ha detto Giuseppe, e mi ha guardato da sotto in su,

carezzando un animale di pelousche…

Ho provato un senso di vertigine,

come quando ci si sporge troppo per guardare in un pozzo…

Sono nel pozzo ora, sono nell’abisso.

Ci sono arrivata con un lungo camminare,

un passare e ripassare da cancelli,

da grandi porte sbarrate.

Mi faccio un angolo e aspetto…

Da altri angoli altri aspettano con me…

C’è silenzio.

Quando c’è silenzio gli animali si parlano,

ha detto Giuseppe…

Comincio io.

Torna la musica .

La luce va anche su gli altri.

Parlano tutti senza relazionarsi fisicamente,

intenti alle proprie azioni

( acqua – fuoco – aria – terra )

ma si cercano con le parole…

Alberta

Mi ricordo una estate.

Piena, luminosa, calda…

E  ricordo la mia casa…

Era il mio posto da cui guardavo il mondo

 Avevo una finestra stretta,

la sola che dava sulla strada…

un viuzzo, una strada piccola, …

Eppure faccio fatica a non pensarla grande

anche se ora so più di quanto sa un bambino…

E anche la casa la penso grande…

Ho voglia di rivederla.

Se comincio a parlare forse ci torno …

Chi viene con me nella casa ?

Olindo                       Io ho la mia…

Alberta

Allora vengo io nella tua…

Bruno                        Lui non può andare nella sua…

Olindo                       Neanche tu nella tua ! …E poi da me il fuoco in casa è troppo spento…Fa freddo…

Alberta

Allora andrò da Giovanni…

Giovanni                   Non si può…In casa l’acqua non arriva…Per lavarsi c’è il mare…

Alberta

Allora non mi vuole nessuno ?…        

Bruno                        … Io ti vorrei ma in casa mia c’è una farfalla che vola accanto alla mamma…E’ bella, devo farla uscire prima che muoia anche lei come la mamma…Senti Giuseppe…

Alberta

Giuseppe, tu che dici ?

Giuseppe                 …Sfolgorava il sole d’oro e ferveva il gran lavoro…Raccattava con fatica i granelli la formica…Io imparo la poesia e guardo la vigna dalla finestra piccola…Sembra più grande…La notte tutto sembra più grande…Tutto si vede meglio…da rinchiusi non si vede niente e non si sa dove andare…Invece prima di dormire è come fossi di nuovo a casa mia…Io faccio così, Alberta…Chiudo gli occhi e succede…

Cambia la luce. Il tempo si riavvolge, torna bambino.  E la musica sale

Alberta

…Chiudo gli occhi e ascolto il silenzio.

Non c’è nessuno in casa.

                                                  Sono sola, mancano tutti…

Sono sola

 in una stanza con i travi al soffitto

Sono sola

nella casa che mi ha tenuto troppo a lungo…

Sono sola

e mi bagno le mani nel bucato delle bambole…

Sono sola

e parlo sottovoce

 accompagnandomi a lunghe ore brevi…

Sono l’io bambino che parla da solo

e guarda il cielo sugli orti

e innaffia le piante sul terrazzino…

Giuseppe                 …le piante le annaffio io perché i grandi hanno da fare i lavori…Sono solo, mangio la merenda e mi sembra di stare in mezzo al bosco…

Giovanni                   …  dove crescono la piante la terra è umida di suo…Gioco a scavare perché sono solo…Scavo e scavo con le mani finché non viene fuori l’acqua…Quella buona buona…

Olindo                       … ho sete e bevo…Sono solo col sole che entra in casa …Ma non c’è soltanto il sole in casa. C’ è anche il fumo…Il fumo è geloso del fuoco…Non lo vuole far vedere…I grandi mi hanno detto di accendere perché senza fuoco non si può vivere…

Bruno                          …a casa mia c’è una macchia sul muro…Quando sono solo e la guardo mi sembra il diavolo !…Solo io lo vedo…Non ho detto nulla alla mamma…

Giuseppe                 Nel bosco io vedo sempre una donna a cavallo, specialmente se nevica…Ma non lo dico a nessuno, nemmeno a tavola…

Bruno                        Ma al diavolo ci credi ?

Giuseppe                 A tavola no.  Dopo, quando sto per addormentarmi…

Giovanni                   Per forza !…A letto vengono le fantasie. Io sento che rubano, che girano i ladri intorno…Chiudo gli occhi ma li sento…

Giuseppe                 Io sento solo i cavalli  !

Olindo                       Anch’io !

Giuseppe                 Nel bosco ?

Olindo                       No, in casa…Uno è saltato accanto al vaso del miele e gli ha dato una zoccolata…Pum !

Bruno                        S’è rotto ?

Olindo                       Non me lo ricordo ! Però il miele si è rovesciato…Allora l’ho dovuto leccare tutto…

Ridono tutti

Giovanni                   A te vengono belle le fantasie, a me no perché sono caduto dal letto appena nato…

Giuseppe                 Chi te l’ha detto ?

Giovanni                   Me l’hanno raccontato…

Bruno                        E’ stato il Dottore, vero ?

Giovanni                   Si. La mia mamma se l’è trovato in casa e allora …

Olindo                       E’ uno alto ?

Giovanni                   Si…

Giuseppe                 Parla poco ?

Bruno                        Si, si, parla poco…

Olindo                       E’ lui, quello dell’olio di merluzzo ! Bisognerà bruciarlo…

Giuseppe                 Dove ?

Olindo                       Vicino alla miniera.

Giuseppe                 Ci sono gli asparagi selvatici…

Bruno                        Buoni !…

Giovanni                   Quando si brucia il Dottore ?

Olindo                       Appena Giuseppe rivede il cavallo…

Giuseppe                 Perché il cavallo ?

Olindo                       Perché si dice ai grandi che a bruciare il Dottore è stato il cavallo , Ha fregato lo zoccolo sulla pietra e le scintille sono volate…In quel momento è successo che il sole è uscito da una nube e si è visto che era ammalato…E’ arrivato il Dottore con l’olio di merluzzo e ha preso fuoco !

Giuseppe                 Bello !

Giovanni                   Abbasso il Dottore !

Bruno                        Evviva Olindo che brucia il Dottore…Ti si fa papa !

Giuseppe                 Si dice che eri Papa, va bene ?

Giovanni                   Evviva Olindo Papa !

Olindo                       Io Papa ? meglio Zorro…

Giuseppe                 No, no, Papa Papa…Lo vuoi fare si o no ?

Olindo                       Devo dire “ Sia lodato e sempre sia lodato “ per fare il Papa ?

Bruno                        No, quello lo dicono i preti. Il Papa benedice e comanda. Ti riesce ?

Giovanni                   Guarda, si fa così: ( benedicendo ) Uno…due …e tre!  In ginocchio davanti a me…E poi quando siamo in ginocchio parli difficile… Fatto tutto !

Olindo                       Fallo te allora…

Giovanni                   No, io di difficile so dire solo amen.    

Olindo                       Anch’io ma in chiesa me ne dimentico sempre…E la mamma si arrabbia e mi tormenta con l’Inferno…

Bruno                        Se fai il Papa all’inferno non ci vai. Dai, fallo,ti si chiama Olindo Nono…

Olindo                       Mi piace…Allora sono il Papa ! Pronti ?…Uno..due…e tre…

Giuseppe                 Aspetta…Tu che comandi quando vedi il mio cavallo e c’è la donna sopra gli dici: vai giù che non è tuo. E’ di GiuseppeEh?

Olindo                       Cosa mi dai in cambio ?

Giuseppe                 Una sigaretta…

Olindo                       Intera ?

Giuseppe                 Intera.

Olindo                       Giura.

Giuseppe                 ( incrocia le dita ) Giuro.

Olindo                       Va bene.  Io sono Olindo Nono, il papa …Uno, due e tre… Tutti in ginocchio davanti a me !

Bruno

Giovanni

Giuseppe                 ( in ginocchio ) Amen !

Olindo                       E ora cosa faccio ?

Giovanni                   Canti la messa!

Olindo                       Io ?!

Giovanni                   Sei il Papa…

Bruno                                   E preghi per tutti. Fa vedere…

Giuseppe                 Si, facci vedere.

Olindo                       No, pregare no…quello no…

Giovanni

Bruno

Giuseppe                 Si, si, facci vedere…prega, prega per tutti noi …prega per tutti noi peccatori ! Olindo è papa e prega per tutti noi peccatori Amen !

Ridono e ripetono come in un gioco a dispetto mescolando

Olindo                       E allora io non gioco più !

Bruno

Giovanni

Giuseppe                 E’ vietato…E’ vietato…E’ vietato non giocare…

Olindo                      Io non gioco più e vado a casa…Mi ci porti Alberta ?

La musica cessa di colpo.

La luce cambia

Il tempo torna ad essere ora

Alberta

Non si può, Olindo.

Non si può andare a casa..

Io volevo andarci ma

la casa non c’è più.

Forse non c’è mai stata…

Forse non c’è mai stato altro che

questa stanza dai finestroni a sbarre

dove siamo solo per guardarsi in viso

e dire di un passato che è

il solo presente concesso…

A volte è doloroso come doversi masticare la coda

o fare un cerchio all’indietro…

A volte diventa difficile anche star bene…   

Olindo                       Basta, basta parlare !…Ho la testa stanca, Alberta…

Alberta

Anch’io, Olindo…

Nella  mia c’è una pompa che aspira.

Ha il volto di mia madre…

Olindo                       Ti fa male ?

Alberta

Mi occupa e aumenta il mio debito…

Olindo                       E basta ?

Alberta

E basta.

Olindo                       Allora scrivilo…Mi piace.

Alberta

L’ho già scritto, tanto tempo fa…

“E sono e resto rapace belva

con nostalgie d’agnello “

scrissi anche…

Olindo                       Io ho scritto una cosa di te.…( mostra un foglietto ripiegato )

Alberta

Una cosa per me ?

Olindo                       No “ per “ te “: “ di “ te…Leggila. ( porge il foglietto )

Alberta

( legge )“ Lei l’Alberta

che sia in treno in aereo

o sulla nave

è sempre a casa sua “

E basta ?

Olindo                       E basta !

Alberta

Mi piace.

La posso tenere ?

Olindo                       No…Se la tieni diventa “ per “ te. Io non te la do così resta “ di “ te  ma rimane mia…E se la vuoi leggere torni anche domani. Va bene ?

Alberta

Va bene…

Olindo                       Ora rivai via ?

Alberta

Sono appena arrivata, Olindo.

 Ho passato cento porte…

Ho attraversato cento cancelli…

Ho camminato cento e cento passi

E pietra e ghiaia e sassi

e sole e pioggia e vento nei capelli…

Olindo                       E’ una canzone ?

Alberta

Se la canti si...

Olindo                       Io non so cantare.

Alberta

Peccato.

Che si fa ? Mi racconti di…

0lindo                        M’erano venute delle idee ma ora non ho più voglia… E’ che a ricordare si dura fatica…                    

Alberta

A volte si.

Olindo                       E viene voglia di fumare. Ce l’hai una sigaretta ?

Alberta

Io non fumo.

Olindo                       Allora se me la chiedi te la do io…Me la chiedi ?

Alberta

Mi dai una sigaretta ?

Olindo                       Si, però devi acchiapparla bene sennò vola via…Una volta un’infermiera mi ha chiesto una sigaretta…Mentre gliela davo la sigaretta è volata via e quando è stata in alto,lassù, ha preso fuoco…Davvero…Il fuoco fa così...Io l’ho provato…Da bambino mi hanno dato fuoco e lanciato in aria…Perché non lo so ma mi sono ritrovato lontano lontano…Il fuoco si era spento e io non avevo più capelli…Ora mi sono tornati però io sono ancora lontano lontano…Da noi non è come qui…No…

Alberta

Com’è ?

Olindo                       Nevica . ..Senza fuoco non si può vivere. Qui invece…

Alberta

Invece ?

Olindo                       Invece qui…qui…Basta, basta, non mi piace…E poi ho la testa stanca, tanto…Non gioco più. Vado a casa…Vado a casa…Ciao…

Alberta

Ciao…

Olindo compie i gesti di chi si prepara un letto.

Anche gli altri.

La luce cambia, si fa lentamente notturna, escludendo Alberta

Bruno                        Vengo con te. Tanto qui gli aquiloni che faccio non volano… A casa invece…

Giovanni                  E’ colpa del cielo…Qui non è buono…

Giuseppe                 Andrebbe cambiato…

Olindo                       Non si può. E’ vietato.

Bruno                        Come le visite fuori orario…

Giovanni                   A me non mi viene a trovare nessuno da tanto…Allora dormo fino a tardi.

Giuseppe                 Io prima di dormire penso tre pensieri …Il primo è…

Bruno                        . …Ora non valgono. Quando torna Alberta si.

Giuseppe                 Ma io me li ricordo ora...

Olindo                       E’ vietato. Ora si deve avere sonno…

Giovanni                   …E senza medicine ! Con le medicine non si sogna. 

Bruno                        Io tanto sogno di giorno…Oggi ho sognato che uscivo ed entravo in un bar.

Giuseppe                 Ecco, è questo, questo il primo pensiero : uscire quando voglio !

                                   

Olindo                       E’ vietato.

Giovanni                   E il secondo ?

Olindo                       Anche .

Giuseppe                 Allora il terzo non lo dico…Tanto non me lo ricordo nemmeno…

Bruno                        Di ad Alberta che lo scriva…Così poi ce l’hai sempre.

Giovanni                   Io ho scritto una cosa che ho chiamato “ la lampada magica “…

Giuseppe                 Fa la luce ?

Giovanni                   Nei momenti bui , quelli difficili, si accende ed è bella in modo straordinario…

Bruno                        Dove si compra? …Io quando sono a letto e sto male vedo intorno tutto nero…E torna la macchia sul muro…Se c’è la lampada il nero sparisce…E la macchia anche…La compro io la lampada…

Giovanni                   Non si compra…La regala la mamma ai figli buoni di cuore…

Bruno                        La mamma io non ce l’ho più…

Olindo                       Neanche una donna ? E’ uguale…

Bruno                        Molti anni fa mi veniva a trovare a casa una zia…

Olindo                       La zia non vale…

Giovanni                  Se gli ha fatto da mamma, si !

Olindo                       No.

Giovanni                   Si, invece. La poesia l’ho scritta io…Vale. ( a Bruno ) Faceva da mamma la zia, Bruno ?

Bruno                        Lavorava con i ferri a maglia…

Giuseppe                 Le mamme lo fanno…

Olindo                       Anche le zie.

Giovanni                   E poi ?

Bruno                        Io stavo lì accanto e la guardavo…Poi un giorno provai anch’io. Successe che feci un pezzo di maglia…

Giuseppe                 E la mamma ?

Olindo                       La zia !

Giovanni                   Psst ! fatelo parlare…

Bruno                        Mi disse bravo !

Giuseppe                 Le mamme dicono bravo…

Olindo                       Anche Alberta lo dice e non è la mamma…

Giovanni                   Però nemmeno la zia , eh !…

Olindo                       L’Alberta è una signora e basta !

Giovanni                   Va bene. Ma la zia di Bruno …

Bruno                        … M’ha regalato i ferri, ce li ho ancora. Qui no perché è vietato..Quando torno a casa mia il maglione lo finisco…

                                    Lo faccio leggero leggero cielo, quando esco fuori…E anche uno blu mare per Giovanni ne faccio…Lo vuoi, Giovanni ?

Giovanni                   Si, si…però con le onde scure…

Giuseppe                 E a me come lo fai ?

Bruno                        A te Giuseppe ci metto la lana di tutti i colori…Così hai gli alberi, i monti, le bestie…Come c’è fuori…Per te Olindo, rosso. Il fuoco è rosso… Appena esco , appena esco fuori per sempre…Fuori si possono vedere e toccare tante cose…Anche fare !…Quando ero fuori mi piaceva cucinare… Facevo il sugo come si fa dalle parti mie: pancetta e odori…

Giovanni                   E il pesce pescato lo sai fare ? Io so pescare…

Bruno                                   Lo so fare ma ci vuole la padella.

Olindo                       E il fuoco…Io ce l’ho.

Giovanni                  E io c’ho il mare…

Giuseppe                 Io la padella non ce l’ho.  Mi dispiace…

Bruno                                   Senza padella non si può.

Olindo                       E’ vietato ?

Bruno                                   No, ma…

Olindo                       E allora basta il fuoco per mangiare…

Giovanni                  Si fa il pesce pescato, vero ?

Giuseppe                 Per me va bene, io mangio di tutto. Tanto non ingrasso…Per fare il cameriere è meglio se non sei grasso…Ho fatto il cameriere perfino a Milano, io lo so…E ho visto che le donne mangiano più degli uomini e non ingrassano …Si, si, vedere per credere ! Una volta una…

Bruno                        Le donne sono diverse…( leggero sbadiglio )

Olindo                       ( ridacchia )  Tanto…

Bruno                        Davvero…( ridacchia, poi sbadiglia ancora ) Ora però io dormo…

Si comincia a preparare la notte.

la luce è sempre più flebile .

Le lenzuola bianche sono macchie luminose

Olindo                       Ora si dorme tutti perché spengono la luce.

Giuseppe                 … Una volta c’erano trecento donne a tavola e noi s ‘era pochi a servirle e così…

Giovanni                   Ora dormo anch’io…E’ meglio.

Bruno                        Io vorrei dormire ma ho paura del buio…

Giovanni                   Sta zitto ! Non mi piace che lo dici…

Bruno                        …Dentro il buio è tutto fermo…E’ brutto …

Giuseppe                 …Un’altra volta ero cameriere ad una festa in un locale bene…C’era gente importante a  tavoli, sai Bruno …Vedessi che…

Olindo                       E’ vietato parlare ora ! 

Giovanni                   Allora state zitti !…Faccio fatica ad addormentarmi da quando mi hanno portato via il televisore…

Bruno                        Qui rubano tutto… Ci vorrebbe la luce accesa.

Olindo                       Dormire ! Ora accendo la torcia…( Mostra una torcia a pile )

Bruno                        Buonanotte…

Giuseppe                 Buonanotte…Ora dormo anch’io ma prima finisco …

Giovanni                   Uffa, Giuseppe, ancora ?! 

Giuseppe                 Ora, mi ricordo ora ! Se mi addormento sparisce tutto…

Olindo                       Scrivilo

Giuseppe                 Io ? Ma è Alberta che…

Olindo                       C’è, Alberta  ?

Giuseppe                 No…

Olindo                       Allora devi scrivere tu.

Giuseppe                 Ma io per me non so scrivere…

Olindo                       Scrivi per Alberta.  Gli scrivi una lettera e le racconti .

Giuseppe                 E lei poi mi risponde ?

Olindo                       Se glielo dico io lo fa…Scrivi.               

Giuseppe                 Ma non c’è più la luce…

Olindo                       ( gli porge la torcia ) Tieni …Buonanotte.

Giuseppe                 Buonanotte…

Rimane un attimo perplesso.

Prova ad accendere la torcia per vederci meglio

Poi si sistema per scrivere

Una musica

Giuseppe                 All’Alberta…Qui …Senti Alberta, la sera scende e la pillola l’ho presa. Tra poco attiverà le sue funzioni neurologiche e io avrò sonno…Ti scrivo prima che mi si addormenti anche il cuore…Oggi mi sono ricordato di quando facevo il cameriere, ma ricordato bene bene…E’ successo di fare il cameriere quando smisi di stare con le capre perché il padrone l’aveva vendute…Però non è successo subito…Dopo che ho fatto il manovale è successo…Due anni, poi hanno venduto anche le case…Deve essere il mio destino che mi vendono tutto…Allora ho fatto il cameriere per parecchio ma ho finito anche quello…Poi deve essere successo qualcosa…Mì ricordo che ho camminato molto… Ancora non bevevo…Andavo a cercare la campagna, gli alberi le bestie…E il silenzio…Che è un altro silenzio, non come questo che batte, rintocca sempre uguale…Qui è troppo, Alberta…Allora viene da dormire,  perché diventi triste…( sbadiglia )…Anche quando bevevo era che sentivo un silenzio come questo, era così…La notte ero triste, la mattina, stanco…la sera ubriaco e mi si addormentava il cuore ( sta per dormire ) …Anche qui s’addormenta…Si, si, è un destino…un destino…

Si addormenta

La musica risale e porta la luce su Alberta che ha in mano la lettera di Giuseppe

Alberta

“Si, si, è un destino…un destino…”

ripete Giuseppe.

…Certi rintocchi terribili io li conosco,

 li ascolto,li sento in me.

Avevo tre anni quando la moto non mi uccise.

Destino ?

E la nascita difficile,

 il latte di mia madre non avuto,

 l’antica amarezza di mio padre…

Sempre il destino ?

Forse…

Cosa ci faccio io qui ?…

Ci sono venuta…

Destino anche questo?

Si, ma l’ho voluto io…

Se io non volessi non sarei qui…

Si rivolge a qualcuno che vede solo lei

Tu non saresti qui…

Io e te abbiamo bisogno di loro, vero?.

Vieni, vieni con me ,accompagnami…

Accompagnami

malgrado i timori,

malgrado le paure che rintoccano dentro:

“ Non mi aspettano,

non mi vogliono,

non mi amano… “

Ho paura ma voglio stare con loro.

Con loro sto bene,

sono me stessa e il mio destino,

Alberta…

La luce lascia Alberta

 e va su gli altri insieme alla musica mentre

torna la situazione dei quattro

intenti alle loro occupazioni

Fischio del treno e ballata del fischio

Giovanni                   Il treno, il fischio del treno !

Olindo                      Il treno è lungo !

Giuseppe                 E’ color perla, verde e blu !

Bruno                        E’ sempre quello perla, verde e blu !  

                                   

Giovanni                   E sempre fischia…

                                   

Olindo                       E sempre passa nel suo binario…

Giuseppe                 Passa come il pensiero nella testa…

Bruno                        Passa e saluta quelli che restano…

Giovanni                   Noi siamo quelli che restano…

Olindo                      Da quanto ci saluta ?

Giuseppe                 Da tanto …

Bruno                        Da sei anni e nove mesi…

Giovanni                   Di più…di più…

Olindo                       Tanto di più…

Giuseppe                 Non lo so più quanto…

Bruno                        Io invece lo so: sei anni, nove mesi e ora…

Giovanni                   Io non lo so e non lo voglio sapere…

Olindo                       Quando arriva il fine pena lo sai…

Giuseppe                 Oggi non è.

Bruno                                   Oggi che giorno è ?…

Giovanni                  Uno…

Olindo                       No, uno !…E’ Il giorno di Alberta…Ho fatto la doccia…

Giuseppe                 Io ho la barba lunga.. .

Bruno                                   Io ho finito il sapone …

Giovanni                  Io ho perso il pettine…

Olindo                       Io mi sono cambiato…

Giuseppe                 Io ho una macchia nei pantaloni. Si vede ?…

 La musica sfuma

Bruno                        Io la vedo…Anche a casa c’era…C’era anche se raschiavo il muro…Un giorno ho raschiato tutta la cucina…La mamma si è arrabbiata e mi ha detto: a te qualche giorno ti porta via il diavolo…

Olindo                       ( ride ) A te qualche giorno ti porta via il diavolo…uh uh !…

Bruno                        Non lo dire !…

Olindo                       Dammi una sigaretta, se no lo dico.

Bruno                        E io dico ad Alberta che hai fatto la doccia !

Olindo                       No, no…No !…Questo no !…Non la voglio la sigaretta…Non fumo io !…

Giovanni                   Alberta fuma ? Non me lo ricordo…

Giuseppe                 Alberta fa i libri…E’ un poeta.

Giovanni                   ( fa un gesto in verticale )…Se si scrive per giù si diventa poeti…Anche il mare va per giù…Giù, giù, giù…E’ profondo il mare…

Giuseppe                 Anche quello che scrive Alberta per se è profondo…

Olindo                       Parecchio…parecchio…

Bruno                        Io una volta ho sbirciato nel libro di Alberta…Secondo me si ispira a cose esoteriche…

Giovanni                   Che vuol dire ?

Bruno                        Vuol dire che …che…Non lo so spiegare ma lo so…

Giuseppe                 Come i misteri…

Olindo                       E gli spiriti !…

Bruno                        Così…Così !…Chissà se vede le macchie anche lei…Spero di no…Quando le vedevo io ero anche un po’ malato…Mi hanno curato…Ora io sono in salute ed è un pezzo che non le vedo…Sono in salute ma mi manca la libertà…Ho paura che col tempo questo mi faccia ammalare nella mente…Devo essere attivo…Camminare, guardare la televisione, consumare il pranzo…

Giuseppe                 Quanto manca a mangiare ?

Giovanni                   Mangi troppo, Giuseppe…E non bevi !

Giuseppe                 Tanto non ingrasso. Io posso mangiare di tutto…Anche un granchio ho mangiato una volta…L’ho acchiappato sulla sabbia e l’ho mangiato.

Bruno                        Crudo ?

Giuseppe                 Si,…Era buono…Tra poco si mangia, no ?…

Olindo                       E’ vietato ! Prima c’è Alberta…

Giovanni                   Ancora non c’è…

Fischio del Treno

Olindo                       Ora arriva. Arriva sempre quando il treno fischia…

Luce su Alberta

Alberta adesso interagisce fisicamente con gli altri

ne condivide le occupazioni, si muove con loro…

Olindo                       Eccola…

Alberta

Ciao a tutti…

Bruno

Giovanni

Giuseppe                 Ciao…

Alberta                      

( un piccolo sospiro di affaticamento )

Quanti passi per arrivare…

Bruno                                   Non ce l’hai la bicicletta ? …Con la bicicletta si fa meno fatica…

Alberta

No, no non ce l’ho…

Giovanni                  Neanche un ciclomotore ?…

Olindo                       Alberta ha la macchina…Vero ?

Alberta

Si…

Giuseppe                 Grande ?

Olindo                       Grande…grande…

Bruno                                   Ma la bicicletta non ce l’hai ?

Alberta

Ce l’ho avuta…

Bruno                                   Anch’io…

Giovanni                  Io ho avuto il ciclomotore…Era vecchio…

Bruno                                   La mia bicicletta era nuova…Me la comprò la mamma…

Giuseppe                 Anche le macchine devono essere sempre nuove …E avere i tappetini rossi e blu…l( ad Alberta )  La tua ce l’ha ?…

Alberta

E’ vecchia e scolorita, Giuseppe…

Giuseppe                 Ma ci si sta in due ?

Olindo                       Anche in quattro…(

Giovanni                   Noi ci stiamo ?

Alberta

Un po’ stretti ma ci state

Giuseppe                 A me la macchina piace di grandi dimensioni…Scusa sai, Alberta…E molto veloce…Con i tappetini rossi e blu e di fuori di colore chiaro…

Giovanni                   Il mio ciclomotore era blu con le manopole chiare…

Bruno                        Anche la mia bicicletta era blu…Ci seppi subito andare…

Olindo                       E’ facile andare in bicicletta…Guidare la macchina però !…

Bruno                        Alberta, a te ti piace di più la macchina o la bicicletta ?

Alberta

Forse la bicicletta…

Olindo                       Anche a me !…Io sono arrivato presto a questa età perché ho corso troppo in bicicletta…

Alberta

Quanti anni hai oggi Olindo ?

Olindo                       Centotre …

Alberta

Centotre ?!…Come sei vecchio…

Olindo                       Ma mi sento ancora giovane…

Alberta

Giovane e bambino…

Olindo                       Quand’ero bambino mi fece male una volta l’olio di merluzzo perché l’avevo preso per…

Alberta

Questo l’abbiamo già scritto…

Olindo                       Ah !…Allora…

Giuseppe                 Anche della cagnolina bastarda che mi voleva bene?

Alberta

Anche…

Bruno                        E di quando mi avevano portato via il cuore ?

Alberta

Scritto pure questo…

Giovanni                   Che io volevo essere pittore l’hai scritto ?…

Alberta

Questo no…

Giovanni                   Perché me ne sono ricordato ora…me lo scrivi ?

Alberta

Si…

Giovanni                   Ma lo scrivi per giù ?

Alberta

A te non riesce ?

Giovanni                   Si ma io…io scrivo male…Te lo dico per giù, eh ?

Alberta

D’accordo …

Giovanni                   Dunque…Io avrei voluto essere pittore scritto tutto così ( traccia una linea orizzontale , seguiterà per ogni frase detta a tracciare linee orizzontali o verticali …Dipingere il mare…Come se parlasse e fosse…Con me in sintonia…Ecco. Va bene ?

Alberta

Va benissimo…(mostra quello che ha scritto ) …Vedi ?

Giovanni                   Mi riesce…Grazie, Alberta.

Olindo                       Lo so fare anch’io…

Alberta

Certo…E anche Giuseppe, e Bruno lo sanno fare…

Giuseppe                 Ce lo hai imparato tu…

Bruno                        Si…E a te chi te lo ha imparato ?

Alberta

( sorride mentre torna la musica che si riavvolge )

Mah…

In tanti…

 La balia forse…

Quella buona…

Giuseppe                 Avevi la balia ?

Alberta

Due.

Bruno                        Una era cattiva ?

Alberta

È stata cattiva una volta…

Giovanni                   Perché ?…

Alberta

Perché succede se si sta male…

Giuseppe                 Era malata ?

Alberta

Un poco…

Olindo                       Stava qui ?

Alberta

No, no…

Bruno                        Dove ?

Alberta

Lontano…

Giovanni                   Al mare ?

Alberta

Più lontano…

Giuseppe                 Quanto ?     

Alberta

 Tanti anni…

Olindo                       Anche quella buona ?…

Alberta

Lei ancora di più…

Bruno                        Come si chiamava ?…

Alberta

Bianca…

Ma aveva i capelli rossi.

E ruvida tutta, dalle mani al viso…

Giovanni                   Era malata anche lei ?

Alberta

No..

  Soltanto i pidocchi…

Ma mi voleva bene…

Giuseppe                 E poi ?

Alberta

Poi sono cresciuta e il babbo

mi ha portato dopocena nell’orto

a scrivere versi con lui…

Olindo                       E poi ?

Alberta

“ Lilla “

 mi ha detto rincasando a notte fonda

“ sogna tanti farfallini d’oro e raccontali… “

Bruno                        E poi ?…

Alberta

Ho sognato…

  Dopo, da grande, ho imparato a scriverli

Bruno                        Hai avuto fortuna a sognare la farfalla…Vola.

Alberta

Anche la parola…( Sfuma la musica )

Bruno                        La mia no.  Fa come l’aquilone: dopo un poco che vola casca giù…..  Anche la mia palla fa così… ( lancia la palla, torna il gioco iniziale )   Tra poco uscirò e dovrò parlare con tutti…E rispondere…Ho paura che dirò qualcosa di sbagliato e mi riporteranno qui…

Giuseppe                 Qui si può stare zitti anche se si sta insieme…In libertà, no…Bisogna parlare sennò si rimane soli, si dorme soli …Io mi compravo il vino per ingannare la solitudine…Una volta che ero troppo ubriaco ho fatto il reato…

Giovanni                   Fuori ci vogliono i soldi…Bisogna avere il lavoro, sempre sempre sempre…Non è facile…Io soldi non ne ho ma qui sono in mezzo agli amici…Olindo mi offre sempre il caffè…

Olindo                       E anche la sigaretta dopo…Io le sigarette ce l’ho sempre…Quando fumo ho meno nostalgia… Mi metto sulla panchina a fumare e parlo perché sulle panchine c’è sempre qualcuno…Fuori, no.

Bruno                        Ma fuori c’è l’aria e il cielo che si vede, tutto !…E i cinema !…Anche i mercati ci sono… l’odore della frutta, i prosciutti appesi, il pesce…le donne che comprano…E’  bello, io fra poco ci torno…Me l’hanno detto…Fra poco ho il fine pena…Io vado via ma non lo so se voglio uscire…Sono confuso…( ad Alberta ) Questo non lo scrivere, eh ? ( fine giuoco )

Alberta

Oggi non scrivo, Bruno…

Oggi non mi riesce…

Olindo                       Perché ?

Alberta

Perché…Perché…

Giuseppe                 Non lo sai perché ?

Alberta

E invece lo so , Giuseppe.

Ma non lo dico…

Giovanni                   Si deve indovinare ?

Bruno                        E’ un gioco ?

Olindo                       Come si gioca ?

                                                                       Alberta

Stando insieme…

Giuseppe                 Allora Bruno non può giocare…Va via…

Giovanni                   Si ma ora c’è…

Bruno                        Si, ci sono…Vado via poi…

Alberta

Anch’io devo andare via…

Olindo                       Dopo

Alberta

Ora…

Olindo                       E’ presto ora…

Alberta

E’ tardi invece…

Devo proprio andare…

Giuseppe                 E’ già l’ora che si deve mangiare ?

Giovanni                   Io non ho fame …

Bruno                        Ancora manca tanto Alberta…

Alberta

Si…

Ciao, Bruno…

Bruno                        Ciao.

Giuseppe                 Ciao, Alberta.

Alberta

Ciao, Giuseppe.

Giovanni                   Alberta, quando rivieni mi porti qualcosa?

Alberta

 Si…

Ciao, Giovanni

Bruno                        A me i palloncini da gonfiare…

Alberta

Anche, si…Ciao…

Bruno                        Ciao…

..ciao,

 ciao a tutti…

Sale leggera la musica

Mentre gli altri se ne vanno nel buio.

Olindo resta immobile e fissa Alberta

Alberta

E tu non mi saluti ?

Olindo                       No.

Alberta

Io si.

Ciao, Olindo…

Olindo                       No

Alberta

Non vuoi che ti saluto ?

Olindo                       Ora no.

Alberta

E quando ?

Olindo                       Quando torni.

Alberta

E se non torno ?… 

Olindo non dice niente.

porge ad Alberta il suo accendino acceso.

Alberta

Per me ?

Olindo                       Si…   ( dice si anche con la testa )

Alberta

Perché ?

Olindo                       Senza fuoco non si può vivere…

Alberta

Grazie…

Alberta si allontana . Dopo due passi si ferma e chiede

Ma tu come farai ?

Olindo sorride e alza verso Alberta

un nuovo accendino che accende e da cui si alza una fiamma più alta del normale

Alberta sorride a sua volta e accende il suo accendino dicendo

Alberta

Ciao, Olindo del fuoco…

 mentre la musica sale e la luce di scena lentamente muore

Fine

Fatto alla Casina della Calosina

In Aprile – Maggio 2007

Note per il pubblico

“ Ti sei accorta Alberta ?… “ così inizia lo spettacolo.

Chi è Alberta ?

Alberta è il personaggio ombra di un'altra Alberta che esiste anche fuori dal palcoscenico.

Esiste, raccoglie parole di altri e le scrive per loro. Allora gli altri le scoprono come proprie e tornano a viverle…

E anche tornano a vivere…

Dove raccoglie le parole Alberta ? Dove ci sono altri che altri come noi hanno rinchiusi.Ma anche dove altri come noi che non sono rinchiusi si rinchiudono da soli…

Alberta bussa a tutte le forme di prigione e spesso riesce a farsi aprire…

Dice: Tu parli e Io scrivo…

Lo spettacolo elabora ciò che Alberta ascolta dagli altri diversi e lo mostra inventandolo in una nuova forma ma rispettandone la comunicazione.

Mostra Alberta che vive gli altri, Alberta che è accolta dagli altri, Alberta che è una degli altri

E soprattutto mostra gli altri riconoscendoli simili.

                                                                                              Sergio Ciulli

Note di regia

Un palcoscenico nudo con quattro uomini e una donna separati ciascuno dall’altro. La luce che va e viene li unisce oppure ancora più li separa in uno spazio-tempo che galleggia in se stesso.

Oggetti diversi per ognuno, abiti simili per gli uomini. Il fischiare lontano di un treno che passa e si perde lontano.

La donna ha nome Alberta, cerca le parole nascoste degli uomini per trovare le proprie.

Cerca le parole dove sono altri che vivono rinchiusi in un manicomio giudiziario ma che potrebbero vivere un qualunque altro luogo dove si possa nascondersi in se stessi sino a impedirsi di uscire .

I quattro uomini hanno nomi composti che evocano lo spazio perduto, la natura perduta, le sensazioni perdute. Sono privi di una vera identità, essi stessi frammenti alla deriva da ciò che furono

Sul filo di un tema musicale ricorrente che evoca il passato Alberta e gli uomini si incontrano, si confrontano, si riconoscono diversi ma simili. Insieme riscoprono che ciò che è stato non può essere dimenticato nè rinchiuso. E Alberta scopre che anche la paura contiene la vita.

In un alternarsi di situazioni tra passato e presente che compongono un giorno e una notte densi di situazioni diverse lo spettacolo mostra la tenerezza quotidianamente oltraggiata liberandone l’emozione attraverso il sorriso. Un sorriso di chi guarda incantato una farfalla che vola in una stanza senza finestre. Una stanza da cui non si può, forse,  più uscire ma dove il pubblico e Alberta possono entrare per guardarsi vivere in altri .

                                                                                                                        Sergio Ciulli