Ti sposerei ma sono un pollo

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Teatro Comico Italiano

TI SPOSEREI MA SONO UN POLLO

COMMEDIA IN 2 ATTI

(Tratta da “Ti sposerei ma mi costi troppo” e “Ci son cascato come un pollo”)

Autore

CAMILLO VITTICI

Iscrizione S.I.A.E. N. 118123

Fusione dei testi e scrittura di nuove parti a cura di
SERGIO MALLUCCI

PERSONAGGI e INTERPRETI

Nando  (Ospite della Casa di Riposo)

Tommaso  (Ospite della Casa di Riposo)

Filippa  (Moglie di Nando)

Gesuina  (Moglie di Tommaso)

Clodoveo  (Ospite della Casa di Riposo)

Ceschino  (Ospite della Casa di Riposo)

Palmira  (Ospite della Casa di Riposo)

Veronica  (Infermiera)

Gelsomina  (La nuova infermiera)

Alessandro  (Giardiniere)

Galina Sbatilova  (Ragazza russa)

La storia si svolge in una Casa di Riposo per Anziani

La storia

In una Casa di Riposo una ragazza russa, amica della moglie del giardiniere, chiede se c’è  un vecchietto disposto a sposarla per ottenere il permesso di residenza italiana. Si presta, inconscio dell'imbroglio, felicemente il Clodoveo, eterno zitello. Al termine del matrimonio la ragazza russa scappa lasciando Clodoveo solo e sconsolato.

I dispettosi vecchietti cercheranno di aiutare, senza successo, il loro compagno cercando di combinare un nuovo matrimonio con la nuova infermiera ignari che da anni la vecchia infermiera spasima per lo sfortunato vecchietto.

ATTO PRIMO

(La scena è quella della sala del ricovero con sette vecchietti. Cinque vecchi stanno giocando a tombola, Ceschino sta seduto in disparte e legge e Palmira è in piedi e gira per la stanza. Filippa estrae dal sacchetto le palline)

FILIPPA:  Settantasette

TUTTI:   (Declamando assieme) Gambe delle donne

FILIPPA:  Uno

TUTTI:   Il bastone

FILIPPA:  Trentatre

TUTTI:  Gi anni del signore

FILIPPA: Novantanove

TUTTI:   Novantanove?

GESUINA:   Non lo trovo...

TOMMASO:  E provare a girarla dall’altra parte?

FILIPPA:    Ah, sessantasei

TOMMASO:  Così va meglio…

FILIPPA:    Quante storie; è stato un lapis…

TOMMASO:  Un lapsus, Filippa, un lapsus. E’ latino…

FILIPPA:    Beh, io sono arrivata fino alla terza e ho studiato solo le tabelline fino al cinque

CLODOVEO:            Allora sentiamo, quanto fa cinque per sei?

FILIPPA:    Facile! Cinque per sei fa trenta!

CLODOVEO:            E sei per cinque?

FILIPPA:    Trentacinque!

CLODOVEO:   Mi meraviglio di come non ti abbiano dato la laurea in matematica…

NANDO:        Cinquina!

GESUINA:    Cinquina? Non ci credo. Controlla Filippa.

FILIPPA:   46, 76, 1, 33, 66. Insomma… è tutto giusto

GESUINA:    Io di quello non mi fido mica tanto...

FILIPPA:    Certo, Nando, che le hai tutte tu le fortune. Non so proprio perché non ti abbiano chiamato Fortunello.

NANDO:   La mia unica fortuna è stata quella di aver sposato te, Filippa. O Dio, se ogni tanto tenessi la lingua un po’ più attaccata alla dentiera sarebbe meglio…

FILIPPA:    Nando,  posso sapere cos’ha la mia lingua che non va?

NANDO:   Che si potrebbe ogni tanto fermare, mi facesse riposare le orecchie e non facesse troppi danni

FILIPPA:    E quand’è, per esempio, che la mia lingua avrebbe combinato tutti questi danni?

CLODOVEO:   Filippa,  Filippa… E’ possibile che tu non ricordi cos’hai combinato a Montecarlo?

GESUINA:   E pensare che, con tutti i soldi che il Nando aveva ereditato quand’eravamo qui al ricovero, stavamo così bene sulla riviera lugubre…

TOMMASO:   Ligure, Gesuina, ligure.

GESUINA:   Un giorno ci hai chiesto di andare tutti quattro a giocare a Montetarlo

TOMMASO:   Montecarlo,  Gesuina, Montecarlo

GESUINA:   Insomma, per tutto il santo giorno hai continuato a ripeterci: “Stasera andiamo a giocare alla rulòt…”

TOMMASO:   Roulette, Gesuina, roulette

GESUINA:   Insomma, “Si va a giocare dove girano le palle…”

NANDO:   Brava, Gesuina, La Filippa insisteva a giocare il rosso e usciva il nero…

TOMMASO:   Diceva di giocare sul nero…

NANDO:   E usciva il rosso. E nel giro di mezz’ora siamo usciti puliti puliti e con le tasche talmente vuote che senza nemmeno dire né uno né due, ci siamo di nuovo ritrovati qui al ricovero

FILIPPA:    Io, però, Gesuina te l’avevo detto di recitare un’Ave Maria prima di ogni giocata…

GESUINA:   Ma guarda che io la recitavo tutte le volte, e con devozione…

FILIPPA:    Allora vuol dire che non eri concentrata

GESUINA:   Guarda che ero più concentrata io che un dado per fare la minestra…

CLODOVEO:   Ascoltate donne; state zitte che ormai è fatta. Non pensiamoci più! Ormai ci dobbiamo solo accontentare di giocare a tombola qui al casinò del ricovero. Va’ avanti con le palle Filippa. E mischiale bene

PALMIRA:  Mi scappa la pipì! (cammina per la stanza e saltella)

TUTTI:  Vai Palmira, non lasciarcela qui come al tuo solito! (Indicano tutti la porta, Palmira esce)

FILIPPA:       Otto

TUTTI:           Gli occhiali

FILIPPA:       Quarantasette

TUTTI:           Morto che parla

FILIPPA:       Quattro

TOMMASO:  La sedia

FILIPPA:       Zero sei

TUTTI:   Zero sei?

TOMMASO:  Cos'è? Il prefisso di Roma? E provare a girarla?

FILIPPA:       Ah, novanta!

TUTTI:           La paura.

TOMMASO:  Tombola!

NANDO:   Allora sei tu il Fortunello

TOMMASO:   Se la tua fortuna è stata sposare la Filippa la mia è stata sposarmi con la Gesuina. Certo, però, che se se tenesse frenata un po’ di più la sua fede andrebbe decisamente meglio…

GESUINA:   Perchè Tommaso?

TOMMASO:   Perchè? Ma se non sono ancora riuscito a toccarti le gambe… Pensa Nando che ha paura di rimanere incinta…

NANDO:   E tu falle prendere la pillola

TOMMASO:   A dire la verità gliel’ho fatta prendere, non solo una volta, ma tutti i giorni. Ma lei… niente! Nemmeno con quella

GESUINA:   Lo sai Tommaso che l’aspirina mi fa venire i bruciori allo stomaco…

NANDO:   Ma le davi… Le davi l’aspirina?

FILIPPA:    Per forza, gliel’ho consigliata io. Io ne prendo una tutte le sere e ti assicuro che col Nando non mi è mai successo niente. Neanche la minima gravidanza…

CLODOVEO:   Sentite donne …

CESCHINO:   Donne, suore e morose, sono tutte disgrazie schifose. (Cantando) Bandiera rossa la trionferà...

CLODOVEO: ... donne! Io, al posto della pillola, a voi due darei un paio di grani di sale, ma da mettere nella zucca. Allora, diamo il premio al vincitore della tombolata. Tirate fuori la posta in gioco

GESUINA:    Pronti, qui ci sono le mie quattro maù e due golia.

FILIPPA:       E io la medaglietta di Santa Teresa del Bambin Gesù e l’immaginetta di Padre Pio.

NANDO:        Prendi; questo è il mio Toscanello di moro di seconda. Sei contento Tommaso?

TOMMASO:  Veramente io di immaginette e di medagliette non so proprio cosa farne. Li vuoi tu Gesuina?

GESUINA: No; io tengo solo l’immaginetta della Madonna di Lourdes che ho comperato nel trentasei proprio lì dove è apparsa

TOMMASO:  Anch’io ci sono stato tanti anni fa’ per le mie gambe...

NANDO:        Probabilmente devi aver trovato chiuso perché non ti è successo niente…

FILIPPA:       Basta la fede!

TOMMASO:  Veramente basterebbe un paio di gambe che funzionino; magari male, ma che funzionino perdio, e poter muovermi da solo, senza essere spinto come una carretta

CLODOVEO:  Ti ricordi Tommaso il Giovanni delle Prugne, anche lui, come te, inchiodato sulla carrozzella? Pensa che i suoi amici hanno fatto una colletta per portarlo a Lourdes. Insomma, volevano a tutti i costi che la Madonna gli facesse il miracolo di fornirgli due gambe nuove. Quando sono arrivati davanti alla piscina della fonte, nella fretta di fargli fare il bagno, non gettano dentro lui e con lui anche la sua carrozzella? Povero Giovanni… C’è mancato poco che non annegasse. Sono riusciti a tirarlo fuori per un pelo... Però le sue gambe sono rimaste come prima.

TOMMASO:  Allora il miracolo non c’è stato nemmeno per lui…

CLODOVEO:  E invece no! Il miracolo c’è stato, eccome!. Quando hanno levato dall’acqua la carrozzella tutti hanno gridato al miracolo

TOMMASO:  Perchè?

CLODOVEO:  La carrozzella aveva quattro ruote tutte nuove!

PALMIRA:  (rientrando in sala) L’ho fatta tutta, volete vederla?

TOMMASO:  No grazie Palmira, ci basta la nostra! (Rivolto agli altri) E adesso che facciamo che la giornata è ancora lunga?

GESUINA:   Recitiamo il rosario?

CESCHINO:  (In un angolo, con colbacco e, dietro, bandiera rossa con ritratto di Lenin) Rosari, glorie e Padreterno, tutti i preti giù all'inferno! (Cantando) Bandiera rossa la trionferà...

NANDO:   Ma non potremmo saltare almeno un giorno?

GESUINA:   «Panem nostrum quotidianum da nobis odie»

 (Entra Veronica, la caposala)

VERONICA:   Che bravi; state ancora pregando?

TOMMASO:   Fra mezzora finiamo le litanie.

VERONICA:   Questo è davvero il modo migliore per guadagnare il paradiso. Là vi troverete di sicuro ancora tutti assieme. (guardando Clodoveo e con tono più languido) Ciao Clodoveo!!

TOMMASO:   Allora in paradiso io non voglio proprio andarci. Se arrivano su anche queste due è la volta che cambiano il cartello e ci scrivono "Inferno". Come le vede san Pietro si licenzia immediatamente senza preavviso!!

VERONICA:   Basta così Tommaso. Che ne direste di tornare nelle vostre camere per un bel riposino? Una buona dormita è il miglior ricostituente per il corpo e per l'anima. Su, andate. E  tu Ceschino, hai preso le tue gocce?

CESCHINO: Gocce, chiese, e sacrestani, sono tutti peggio dei tafani. (Cantando) Bandiera rossa la trionferà...

(Gesuina spinge la carrozzella di Tommaso e Filippa sostiene Nando. Escono tutti)

VERONICA:   (guardando  Clodoveo che esce) Ahhhh (sospira) … che omone!!!

(Suona il campanello. Veronica va ad aprire)

ALESSANDRO:   Permesso? Buon giorno signorina Veronica.

VERONICA:   Buongiorno Alessandro. Che buon vento ti porta?

ALESSANDRO:   Più che un vento è un'aria piena zeppa di problemi.

VERONICA:   Non ti trovi bene qui da noi? Ti piaceva tanto questo posto di giardiniere...

ALESSANDRO:   No, no, per quello sono contentissimo. La paga è buona, il posto è tranquillo come un cimitero, i vecchietti del Ricovero non mi danno alcun fastidio. Io, però, dovrei parlarle un momentino…

VERONICA:   Racconta allora, sono tutta orecchi.

ALESSANDRO:   Davvero ha un po' di tempo per l'Alessandro? Il Signore le renderà merito. Però si tratta di una cosa un po'… delicata.

VERONICA:   Parla come se parlassi a tua sorella, Alessandro.

ALESSANDRO:   Veramente di sorelle io non ne ho mai avute...

VERONICA:   Parla come ad una tua amica allora.

ALESSANDRO:   Così va già meglio. Lei sa benissimo che io ho sposato la Maruska, una bella ragazza che è arrivata dalla Russia. E' scappata perché là morivano tutti di fame. Al di là di pomodori e di zucchine non c'era nient'altro. Per me è stata una gran fortuna perché non sono mai riuscito a fare uno straccio di morosa da queste parti. Mi si è attaccata addosso come una sanguisuga e in quattro e quattr'otto mi sono trovato davanti al sindaco. Ad ogni modo non è di questo che le volevo parlare, ma della sua amica Galina Sbatilova.

VERONICA:   E anche questa è scappata dalla Russia.

ALESSANDRO:   E' proprio così, sono scappate assieme.

VERONICA:   Però non capisco perché tu venga a contarle a me queste cose...

ALESSANDRO:   Perché anche lei si è messa in testa di sposarsi.

VERONICA:   E io cosa c'entro?

ALESSANDRO:   Lei, che è tanto buona, le potrebbe dare una mano..

VERONICA:   Non vedo come.

ALESSANDRO:   Adesso le spiego tutto. Deve sapere che, per stare qui senza che la fermino i carabinieri e con tanto di permesso di soggiorno, avrebbe bisogno di avere un passaporto italiano. Se si sposasse… sarebbe apposto.

VERONICA:   Io, però, continuo a non capire...

ALESSANDRO:   Insomma, per dirla chiara e fuori dai denti, mi ha chiesto se lei potesse trovarle un vecchietto del Ricovero che fosse disposto a sposarla. Lei gli darebbe un bel po' di biglietti da cento per ricompensarlo e poi non si farebbe più vedere e, così, sarebbe tutto apposto sia per il passaporto che per i carabinieri.

VERONICA:   Ma si può sapere dove vai a trovarli tutti quei bigliettoni da cento euro? Non penso che col tuo lavoro tu riesca a tirarli assieme.

ALESSANDRO:   Ma questo non è un problema. Deve sapere, signorina Veronica, che Galina ha il suo lavoro e guadagna anche bene.

VERONICA:   Cosa fa?

ALESSANDRO:   Ha un bel posto in un'impresa di pulizie. E ne fa di ore! Siccome di notte la pagano il doppio, esce di casa alle undici di sera e ritorna alle cinque del mattino. Tutti i giorni, anche la domenica. Una vera lavoratrice e il suo lavoro le rende proprio bene. Pensi che una settimana torna a casa con una pelliccia, la settimana successiva con una macchina, l'altra settimana ancora con un vestito di seta con i lustrini che brillano come un lampadario…

VERONICA:   E tutto col suo lavoro nell'impresa di pulizie...

ALESSANDRO:   Certo, signorina Veronica, tutto col suo lavoro nell'impresa di pulizie. Sembra tagliata apposta per quel lavoro. Lava, strofina, scopa...

VERONICA:   Questo l'avevo capito…

ALESSANDRO:   Con le sue manine d'oro è un artista a sollevare le cose..., coma si chiamano?..., ah, gli oggetti che cadono a terra e che si spandono sui pavimenti. E poi dovrebbe sapere come è brava a risparmiare. Risparmia perfino la stoffa dei vestiti. Pensi che, per non consumarne troppa, si fa le gonne talmente corte che le si vedono le mutande. Anzi, per non spendere, a volte non indossa nemmeno quelle. E non è finita; d’inverno, quando fa freddo e c'è la brina, invece di accendere i caloriferi sul lavoro, per non consumare il gasolio, lei e le sue amiche si scaldano con i copertoni dei camion.

VERONICA:   Proprio una professionista.

ALESSANDRO: Proprio una professionista!

VERONICA: E' stata davvero fortunata a trovare un posto simile.

ALESSANDRO: Il suo padrone le vuole un bene dell'anima, tant'è vero che ogni notte la riporta a casa lui in persona con una macchina lunga fino in fondo al corridoio. Poverina, certo, quando torna a casa è stanca morta.

VERONICA:   Ma questa Galina, non potrebbe trovarsi un bravo giovane come, d’altronde, la Maruska ha fatto con te?

ALESSANDRO:  Vede, signorina Veronica, con il lavoro che fa ... non ha tempo e il passaporto è urgente! Ad ogni modo, se riuscisse a combinare l'affare, avrebbe anche lei la sua convenienza, perché un bel po' di bigliettoni ci sarebbero anche per lei.

VERONICA:   Ma quanti anni ha questa Galina?

ALESSANDRO:   Allora, facciamo due conti; la mia Maruska ha ventitre anni e sono coetanee…

VERONICA:   Sono pochi i conti da fare Alessandro. Se  è coetanea avrà anche lei ventitre anni.

ALESSANDRO:   Se lo dice lei, non può essere che così.

VERONICA:   Insomma, non faccio per dire, ma non sarebbe una cosa tanto onesta, ma, un po' per fare un favore ad Alessandro che è così bravo a tenere in ordine il giardino, un po' per solidarietà ad una povera ragazza e per di più straniera e… se poi c'è anche una mancetta di mezzo, proprio per fare un'opera di carità cristiana, non vedo proprio come farei a dirti di no.

ALESSANDRO:   Lei è una santa, signorina Veronica; mi scusi, ma mi scappa di baciarle la mano.

VERONICA:   Non esageriamo Alessandro, non esageriamo... (gli porge la mano)  Certo però che fra il dire e il fare…

ALESSANDRO:   Ma lei è brava anche a togliere di mezzo il mare.

VERONICA:   Adesso vai Alessandro, che al resto penso io. Ma, a proposito, quella mancetta che mi hai promesso è almeno una mancetta……

ALESSANDRO:   Cinquecento euro tondi tondi, tutti in carte da cento…

VERONICA:   Era solo per curiosità, sia ben chiaro. Lo sanno tutti che i soldi non mi sono mai interessati…

ALESSANDRO:   La saluto signorina Veronica. Lei sì che è una donna di cuore, una personcina tanto per bene, una donna di chiesa, un'anima piena di carità, una santa, ecco, una santa… una santa…

(Esce Alessandro)

VERONICA:   Qui bisogna che faccia davvero tutto in fretta prima che la direttrice del Ricovero ritorni dalle ferie. Vediamo un po'… Ora devo concentrarmi e scegliere chi può stare al gioco.

Dopo tutto una buona mancia potrebbe far piacere a tutti. Allora; scartiamo subito tutti quelli sposati., …poi … il Giorgio no: quello è solo lui e giaculatorie, penso che una donna non l'abbia mai toccata in tutta la sua vita, anzi temo proprio che gli facciano schifo. Forse il Ceschino… no, nemmeno lui va bene; quello ha l'arteriosclerosi nel cervello e all'ultimo minuto sarebbe capace di cantare Bandiera Rossa come fa sempre. Il Gino, forse il Gino. No, quello è un tipo troppo originale; se si mette in testa di dire di no il matrimonio va a carte quarantotto. Del Bortolo non c'è da fidarsi; con la prostata che si ritrova è bell'e buono di scappare al cesso ogni tre minuti e addio cerimonia. E allora chi rimane? Che stupida! Che stupida! Ma perché non ci ho pensato prima… Il Clodoveo, cazziga, il Clodoveo! Lui non si tirerà in dietro così almeno, per una volta, potrà dire di essersi sposato.

Clodoveo, il mio Clodoveo no. Non posso perderlo! Il mio piccolo passerotto canuto!

Ma lui non mi vede nemmeno … ahhhh (sospira) se il mio amore servirà a farlo felice … così sia!

(Rientrano i 6 vecchietti)

VERONICA:  Avete riposato?

GESUINA:   Mica tanto, Veronica. Il Nando ha tenuto accesa la televisione a tutto volume per via che le sue orecchie sono un po' suonate e il Tommaso, quando russa, sembra il trombone della banda.

NANDO:    Io sarò duro d'orecchi, ma si da il fatto che, nonostante questo, riesco ugualmente a sentire le vostre chiacchiere al di là del muro della camera.

TOMMASO:   Pensa Nando che, se un giorno una di queste due dovesse morire, quella che rimane dovrebbe imparare a parlare con la radio da tanto che è abituata a tenere la lingua in movimento.

FILIPPA:   Intanto io penso che ti farebbe davvero bene a sentire la radio. Dovresti sentire che belle trasmissioni fanno a Radio Maria. Pensa che perfino il Papa dice il rosario tre volte al giorno.

TOMMASO:   Di sicuro sarà più svelto di voi.

PALMIRA:   E poi dovresti sentire quando la gente racconta le sue disgrazie…

FILIPPA:   Una più grossa dell'altra. Sono talmente belle che a volte sembrano perfino inventate.

TOMMASO:   Allora posso telefonare anch'io…

FILIPPA:   Perché Tommaso? Hai anche tu qualche disgrazia?

TOMMASO:   Sì, ne ho due, e grosse per di più. Una è la Filippa e l'altra è la Gesuina.

VERONICA:   Ma la volete smettere una buona volta di darvi addosso, pentole di fagioli che non siete altro? Adesso vado a prepararvi il thè. State buoni un paio di minuti.

(Esce Veronica)

PALMIRA :   Ceschino, lo vuoi anche tu il thè?

CESCHINO:      Thè, processioni e funerali, sono tutti guai, sono tutti mali. (Cantando) Bandiera rossa la trionferà...

PALMIRA:   Per me è meglio del caffè. Quello mi agita e mi fa fare la pipì.

FILIPPA:   Non ti ha dato le gocce per calmarti il dottore?

PALMIRA:   Sì, ma non mi fanno tanto.

FILIPPA:   Quante ne prendi?

PALMIRA:   Una ventina.

TOMMASO:   Non hai provato a bere il flacone tutto intero? Sono sicuro che ti farebbe ancora più bene.

PALMIRA:   Io non voglio dare troppa confidenza alle medicine.

CLODOVEO:   Su questo devo proprio darti ragione, anche se mi dispiace un po'. Avevo un amico che un giorno è andato dal dottore perché aveva il mal di pancia. Quando era in ambulatorio pensava: ho fatto bene a venire dal dottore perché è giusto che campi anche lui. Poi è andato in Farmacia a prendere le medicine e intanto pensava: è giusto che sia venuto dal farmacista perché è giusto che campi anche lui. Nel tornare a casa si è fermato davanti ad un tombino e, senza pensarci un attimo, ci ha buttato tutte le medicine. e intanto pensava: è giusto che campi pure io!

FILIPPA:   Non aveva poi tutti i torti. Ma si vede che non aveva niente di grave. Pensate che la Pina, la mia nipote, il mese scorso è andata all'ospedale per partorire. Poveretta. le hanno trovato l'infiammazione alle awai e le hanno fatto nascere il figlio con il taglio diocesano. E pensare che, per non rimanere incinta, tutte le sere prendeva la pillola anticongestionale. Saltava solo la domenica perché è il giorno del Signore e non voleva far peccato. E poi aveva il polistirolo nel sangue.

GESUINA:   Da piccola io ho fatto solo la vaccinella e, verso i quaranta, m'è venuta una piovra alle corde vocali.

FILIPPA:   Una piovra? Vorrai dire un polipo!

GESUINA:   Sì, insomma, una di quelle cose lì; mi sono andati giù con la fiamma ossidrica e mi usciva il fumo addirittura dalle orecchie.

TOMMASO:   Ma molto, però, t'è rimasto nella testa e non sono più riusciti a fartelo uscire.

FILIPPA: Anch'io, allora, ho avuto i miei dispiaceri; dopo i settanta mi sono venuti un sacco di dolori romantici. Ho preso un mucchio di medicine: le favole di fuca, l’aspirina fosforescente.

Ho fatto perfino le cure terminali a Tabiano e così mi sono presa la febbre. Pensate che era così alta che il termometro è scoppiato come una bomba atomica. Il dottore mi ha ascoltato la schiena, mi ha provato la pressione al braccio con quella cosa… come si chiama?, ah, lo sfigometro e mi ha detto che avevo una tosse schizzinosa.  Fatto sta che, alla fin della fiera, mi hanno portato all'ospedale, mi hanno fatto la puntura lombarda e mi hanno trovato l'ernia del discolo.

PALMIRA:  Tutto sto parlare di medicine mi ha fatto scappare la pipì! (cammina per la stanza e saltella)

TUTTI:  Vai Palmira, falla tutta! (Indicano tutti la porta, Palmira esce)

(Entra Veronica)

VERONICA:   E' pronto il thè. lo volete col limone o con il latte?

TOMMASO:   A me con la grappa.

VERONICA:   Lo sai che al ricovero sono proibiti gli alcolici.

TOMMASO:   Mi sembra proprio di stare in collegio.

VERONICA:   A proposito Clodoveo (avvicinandosi e mettendogli le mani sulle spalle), già che sei qui, dovrei dirti una cosa.

CLODOVEO:   Già che sono qua? Ma se non mi muovo mai di qua!

VERONICA:   Insomma, dovrei parlarti a quattr'occhi.

CLODOVEO:   Ascolta Veronica, quel che mi devi dire lo puoi dire anche se ci sono anche gli altri.

VERONICA:   Meglio di no. Perché non andate in giardino a prendere un po' di sole. Chissà che non vi faccia maturare un po' la zucca.

TOMMASO:   Alla Filippa e alla Gesuina non servirebbe a niente.

GESUINA:   Perchè?

TOMMASO:   Perché, per maturarla, la testa dovrebbero averla.

NANDO:   Dai che andiamo. Su donne.

 (Escono tutti)

VERONICA:   Adesso mettiti lì quieto che ti devo dire una cosa importante.

CLODOVEO:   Ho già capito, non sono mica scemo, le analisi sono brutte! Che ha detto il dottore? Quanto tempo mi …

VERONICA:   E invece non hai capito un bel niente (spaventata)! Cosa credi? Ho da dirti una cosa molto bella. Ascoltami, zitto e attento.

CLODOVEO:   Pronti, ai suoi ordini. Ogni suo ordine è un mio desiderio! Faccia di me quello che vuole.

VERONICA:   Lo saprei io cosa ti farei. (sospirando)

CLODOVEO:   Cosa?

VERONICA:   Niente niente. Allora ... Devi sapere che c'è una signorina che, passando e ripassando davanti alla cancellata, ha messo gli occhi su di te.

CLODOVEO:   Su di me?

VERONICA:   Sì, su di te. Fin dalla prima volta è rimasta fulminata dal tuo sguardo.

CLODOVEO:   Ma se non l'ho mai vista!

VERONICA:   Ma lei ha visto te.

CLODOVEO:   Veronica!!. Ma vuoi proprio prendermi per i fondelli? D’accordo che basta guardarmi per capire subito che razza di uomo sono; alto, slanciato, portamento signorile... ma fin’ora nessuna donna se n’è mai accorta!!! E chi sarebbe questa mia fans?

VERONICA:   La conosco… siccome sa che lavoro qui nel Ricovero, ha iniziato a farmi un sacco di domande e tra poco sarà qui per parlarti di persona e conoscerti meglio!

CLODOVEO:   Ehhh? Qui?? Ora?? Ma … ma … ma … che le dico? E poi non sono presentabile!

VERONICA:   Ma vai benissimo!! - (tra sé e sé) sei magnifico! - Devi sapere che è una straniera. Viene da molto lontano; insomma, viene dalla Russia.

CLODOVEO:   Ulla madonna! Una straniera! Addirittura una russa! (pensieroso) seee… ma appena mi vede se ne torna in Russia!

(Suonano il campanello)

VERONICA: Eccola (va ad aprire)

GALINA: Ciao, io essere una galina!

CLODOVEO: Ecco! Appunto!!

VERONICA:   Ciao, entra pure, accomodati. (Indicando Clodoveo) Ti presento Clodoveo!! Mettetevi comodi e parlate tranquillamente così vi conoscerete meglio!

GALINA:   Grazie. (prendendo sotto braccio Clodoveo) Vieni Clodoveo, mio principe canuto, sediamoci. Tu raccontare me tutto di te!

VERONICA:   Brutta Galina spelacchiata! Mi ruba anche i diminutivi!

(Esce Veronica)

GALINA:   Tu avere proprio corpo d'atleta! Tu forte come un campione, ti escono energie da tutti i buchi... Tu avere fatto militare?

CLODOVEO:   Beh si! Il militare in Albania, in Grecia, in Abissinia, in Russia...(comincia a guardarla interessato)

GALINA:   Avere preso medaglie?

CLODOVEO:  Nemmeno una. Dopo tutto la medaglia della prima Comunione devo ancora averla in qualche posto. E lei che fa Galina! E’ molto elegante con questo vestito di Valentino...

E che mestiere fa?

GALINA:   Lavoro in … un'impresa di pulizie dove siamo impiegate cento, no, duecento, no, mille operaie. Ma dammi del tu … cucciolotto!!

CLODOVEO:  E lavori molto?

GALINA:   Lavo, strofino, scopo ... Io fare molte ore! Siccome di notte pagano doppio, io uscire di casa alle undici di sera e tornare alle cinque del mattino. Tutti i giorni, anche la domenica. Una essere vera lavoratrice, ma letto vuoto senza uomo e io visto te e innamorata subito!

CLODOVEO:  Ma così non stiamo mai insieme!

GALINA: No preoccupa te, dolce batuffolo grigio! Noi avere tutto il giorno! Allora? Tu sposa me??

CLODOVEO:   Mi sbarbellano già le gambe per l'emozione. Si, si, certo che si!!!

GALINA:   Bene, io ora andare! Già pensato tutto io per matrimonio per domani mattina!!

CLODOVEO:  Che?? Domani?? O santa madonna!!!! Ma il Sindaco, gli inviatati, il pranzo, il viaggio di nozze?

GALINA:  Tu no preoccupa, pensare tutto io, pagare tutto io! Ora me andare. A domani mio rinco benefattore.

CLODOVEO:  Rinco benefattore?? Ma si! Ricco benefattore, non parla bene l’italiano!

(Esce Galina, entrano gli altri)

TUTTI: Mater purissima - ora pro nobis- mater - Mater castissima - ora pro nobis - Mater inviolata

PALMIRA:   Sei ancora qui lazzarone? Pur di non dire il rosario con noi prende tutte le scuse del mondo.

FILIPPA:  Cosa avevate da contarvi tu e la Veronica di così importante e segreto? Senz'altro qualcosa di grosso, perché sei lì tutto rosso e infuocato come un peperone.

CLODOVEO:   Nulla di così importante che possa interessare a tutti voi.

PALMIRA:   Ma dai, balla, ti sta tremando anche il colletto della camicia...

CLODOVEO:   Non so se faccio bene, ma tanto, prima o poi, lo verreste a sapere anche voi. Sedetevi tutti poiché vi devo fare un annuncio che vi farà saltar per aria.

FILIPPA:   Hai visto la Madonna?

CLODOVEO: Di più, di più…

FILIPPA:   Raccontala allora, o vuoi farmi prendere l'infarto?

NANDO:   Non dirle un bel niente, Clodoveo, che magari è la volta buona! (ridendo)

PALMIRA:   Dai  Nando!! Va avanti Clodoveo!

CLODOVEO:   Attaccatevi forte alle sedie perché vi devo fare un annuncio storico!

TOMMASO:   E' finalmente morta quella befana della Direttrice?

CLODOVEO:   Di più, di più… Il Clodoveo… Il Clodoveo… Il Clodoveo si… sposa!

TUTTI:    Il Clodoveo si sposa?

CLODOVEO:  Il Clodoveo si sposa!

TOMMASO:   Fate passare il calendario e guardate se oggi è il primo aprile.

GESUINA:   Cosa dici Tommaso, siamo in settembre… (ovviamente si dirà il mese in corso)

NANDO:   Allora è proprio diventato matto. E' l'unica spiegazione.

CLODOVEO:   Sarete voi i matti. Domani anche il Clodoveo entrerà a far parte del club degli ammogliati!

PALMIRA:   Ceschino, il Clodoveo si sposa.

CESCHINO:   Sposa, morosa e scudo crociato, fanno d'un uomo un disgraziato. (Cantando) Bandiera rossa la trionferà...

FINE PRIMO ATTO


ATTO SECONDO

(La scena è quella della sala del ricovero, nel pomeriggio del giorno del matrimonio)

PALIMRA: Che emozione, che favola! Stamattina il Clodoveo si è sposato ed è andato a vivere con la sua dolce mogliettina russa! Chissà come sarà felice! (comincia a saltellare) Uuhh…no…l’emozione mi a fatto venire giù …

TUTTI: … la pipì! Vai Palmira, vai!

FILIPPA:  Però ci mancherà!

NANDO: Chi? La Palmira?

TOMMASO:  (rivolto a Nando) Ma no, Clodoveo! Ha promesso che ci verrà a trovare spesso!

(Entra Veronica con Clodoveo)

VERONICA:   Guardate chi vi ho portato… (tutta felice)

TUTTI:  Clodoveooo!!!!

GESUINA:   Mah, cos’è successo Clodoveo?

CLODOVEO:   E’ una storia, triste e dolorosa. Sapete tutti benissimo che stamattina ho sposato la Galina, quel gran tocco di russa di ventitre anni. Ieri mi aveva detto che le piacevo, che ero un fustaccio e invece finita la cerimonia se ne è andata lasciandomi solo con il Sindaco che non ha potuto far altro che riaccompagnarmi qui!

GESUINA: Senza dirti niente?

CLODOVEO:  No, mi ha detto: “Grazie tante muso di mummia imbalsamata”.  Ma ditemelo voi che mi conoscete bene e da tanti anni;  ho davvero il muso di mummia imbalsamata?

GESUINA:   Per me hai il profilo del Gregorio Becco…

TOMMASO:   Gregory Pek,  Gesuina,  Gregory Pek

NANDO:   Per me hai lo sguardo del Lionardo delle Capre

TOMMASO:   Leonardo di Caprio, Nando, Leonardo di Caprio.

CLODOVEO:   Allora dimmelo tu Tommaso a chi assomiglio

TOMMASO:   Per me tu assomigli ad un incrocio venuto male fra un cane bouldog e un tartaruga Ningia… Ma non ti sei mai guardato allo specchio Sandro?

CLODOVEO:   Io,  però, alla Galina sono piaciuto…

TOMMASO:   Sì, appena per sposarti e per il passaporto italiano…

CLODOVEO:   Dici che sia proprio per quello? E pensare che aveva un bel lavoro all’impresa di pulizie… Faceva le polveri, scopava tutti i giorni…

TOMMASO:   Veramente tutte le notti…

CLODOVEO:   Guadagnava bene…

TOMMASO:   Cinquanta euro al colpo…

CLODOVEO:   Cosa farò io senza la mia Galina?

NANDO:  Prova col pollo!! (Ridendo)

GESUINA:   Nando!! Sta quieto Clodoveo,  sta quieto… Ci siamo qui noi adesso con te. Pensa a quanti rosari potremo recitare assieme…

CLODOVEO:   Ma cosa me ne frega dei vostri rosari! Certo che come consolazione è il massimo…

FILIPPA:    E le partite a tombola allora?

SANDRO:   Anche quello è il massimo del divertimento… Giochi d’azzardo al ricovero San Teodoro!

GESUINA:  Sarà come stare in Paradiso!

CESCHINO:     Paradiso, preti e orazioni, mi stanno tutti sui…

FILIPPA:  Ceschino!!!

CESCHINO:  (Cantando) Bandiera rossa la trionferà...

VERONICA:   Passerà Clodoveo, passerà (standogli vicino e con fare dolce), ci sono qui io ora (sospira). Ma io non ho finito con le noviTà… Punto secondo: siccome qui al ricovero siete diventati davvero tanti, io sono stata destinata ad un altro reparto e da voi verrà una nuova infermiera. Anzi, appena vado di là, ve la mando subito così farete la sua conoscenza. (Esce)

NANDO:   Per me sarà un’altra zitellaccia come la Veronica.

FILIPPA:    Per me avrà il muso rincagnato come quello della befana.

TOMMASO:   Per me deve essere una vecchia bacucca inacidita

SANDRO:   Per me può essere bella o brutta che non m’importa per niente. Non sarà mai come la mia Galina.

(Entra Palmira)

TOMMASO:  Ma quest’infermiera mi par di conoscerla! Però … me l’immaginavo diversa!!! (ride)

PALMIRA:  Clodoveo? (sorpresa) … che ci fai qui?

TOMMASO:   E’ tornato a trovarci! (ridendo) … e credo che si fermerà per un bel pezzo!!

(Palmira guarda Tommaso e poi Clodoveo senza capire e con la bocca spalancata poi si mette in un angolo a fare la maglia)

(Entra Gelsomina, una ragazza giovane, bella e vivace)

GELSOMINA:   Oeh! Ciao ragazzi e ragazze! Sono la Gelsomina. Eccomi qua! Sono il vostro nuovo angelo custode. (Gli uomini sgranano gli occhi per la meraviglia. Si avvicina al Nando) Ciao giuggiolone. Ah, che uomo fascinoso!

FILIPPA:    Tu, angioletta,  giù le mani dal banco. Guarda che il Nando è felicemente sposato con me, con la signora Filippa che sarei io

GELSOMINA:   Per la miseria, guarda che non te lo mangio, neh. E poi, a guardarlo bene, mi sembra un cestino di ossa…

FILIPPA:    Però ci penso io a succhiarne il midollo e ti assicuro che sono saporite! Guarda che ai suoi tempi ha fatto la guerra della Prussia…

NANDO:   Della Russia,  Filippa,  della Russia

FILIPPA:    Dell’Abissinia e della Livia.

NANDO:   Della Libia, Filippa, della Libia…

FILIPPA:    E ha combattuto contro i tedeschi e gli istrici…

NANDO:   Austriaci,  Filippa, austriaci.

GELSOMINA:   (Si avvicina al Tommaso) E tu chi sei giuggiolone amoroso? Cosa c’è che non funziona sotto quella coperta?

GESUINA:   Guarda, Barbi, che sotto quella coperta c’è solo un paio di gambe che non funzionano, ma ti assicuro che il… resto non ha certo bisogno della carrozzella per muoversi, anzi, ogni tanto ha bisogno del freno a mano…

GELSOMINA:   Ma questo è tutto eccitante…

GESUINA:   Eccitante o eccipoche regolati che il Tommaso è P.P.

FILIPPA: Ponzio Pilato?

NANDO: Padre padrone?

PALMIRA: Porca paletta!

GELSOMINA:   P... P.?

GESUINA:   Sì, P.P., proprietà privata! Proprietà privata della Gesuina che sono io. Sono io il suo amore spampanato.

GELSOMINA:   (Si avvicina a Clodoveo) E tu, chi sei bambolotto canuto, tutto abbandonato?

CLODOVEO:   Ah… mi ha chiamato come la mia Galina (sospirando)

GELSOMINA:  Non ti ho detto che sei una gallina!

CLODOVEO:  No, niente, lascia! Hai proprio, l’hai detta giusta, sedotto e abbandonato!

GELSOMINA:   Ma ci sono io tesoro a consolarti, a porgerti il buon giorno al mattino, a offrirti il tè delle cinque, a rimboccarti le coperte la sera…

TOMMASO:   A portarti al gabinetto a fare la pipì…

NANDO:   A metterti il pannolone sul culetto…

FILIPPA:    A farti il bagnetto con l’ammorbidente…

PALMIRA:   A tagliarti i capelli con le forbicine…

GELSOMINA:   Guardate che io mi sto sforzando di essere gentile con voi. Avete capito sì o no? Vecchi bacucchi! Me l’aveva detto la Veronica che in questo reparto c’erano solo vecchi bavosi, brontoloni, antipatici e rompipalle!

(Esce Gelsomina)

TOMMASO: Bavosi, brontoloni, antipatici e rompipalle a noi? Te lo faremo vedere noi,  angelo custode,  con chi hai a che fare!

CLODOVEO:  A me,  però,  Gelsomina non dispiace proprio per niente... Che bel visino che ha…

FILIPPA:    Clodoveo, non è che ti è venuta la trombonite nella testa o un cactus cerebratico? Non è che ti siano venute delle strane e stupide idee sotto il cranio?

CLODOVEO:   Perchè? Per voi, per esempio, non è scoppiato l’amore solo l’anno scorso?

NANDO:   Sì,  ma noi abbiamo sposato due vecchiette della nostra età, on po’ incartapecorite, un po’ sgangherate, un po' lunatiche, un po'…

GESUINA:   Tu, bello, non mi hai mai detto queste cose quando mi hai fatto la tua dichiarazione d’amore e hai chiesto il mio braccio…

TOMMASO:    La mano, Gesuina, la mano

FILIPPA:    Allora eravamo graziose, eroiche…

TOMMASO:   Erotiche, Filippa, erotiche.

GESUINA:   Eravamo fanali…

TOMMASO:   Fatali, Gesuina, fatali.

FILIPPA:    E poi ci dicevate che eravamo sessuali…

TOMMASO:   Sensuali, Filippa, sensuali.

CLODOVEO:   Perchè,  cos’avrebbe di meno di noi la Gelsomina?

NANDO:   Di meno? Di più vorrai dire, (mostrando il seno) ma tanto, tanto di più…

CLODOVEO:   Perchè,  ti fa schifo quello?

NANDO:   A me no di certo. Io,  quando alla televisione vedo quelle cose lì, sento la testa che si informica tutta

GESUINA:   Guarda che deve essere l'arterioclerosi Nando...

NANDO:   No, no, a l'è l'ardore degli anni verdi…

TOMMASO:   Sì,  verde pisello… come i piselli andati in malora

FILIPPA:    Dai Nando,  non vorrai farmi credere che hai ancora tutti i tuoi mormoni che funzionano…

TOMMASO:   Ormoni, Filippa, ormoni.

FILIPPA:    Sì, quelle cose lì insomma. Pensate che in bocca ha la prostata che gli balla tutta…

TOMMASO:   Protesi, Filippa, protesi.

FILIPPA:    Il dentista gli ha strappato tutti i denti perché erano cariatidi…

TOMMASO:   Cariati, Filippa, cariati.

FILIPPA:    E gli ha fatto la dentiera col titanic

TOMMASO:   Titanio, Filippa, titanio.

FILIPPA:    E da una parte della pancia ha l’ernia inquinata

TOMMASO:   Inguinale,  Filippa,  inguinale.

FILIPPA:    E per trovargliela gli hanno dovuto fare il cataclisma opaco e tutto il tubo dirigibile (Il Nando allarga sconsolato le braccia) e così hanno trovato che nello stomaco aveva l’elicottero

TOMMASO:   Helicobacter, Filippa, helicobacter.

FILIPPA:    E da allora, un giorno sì e l’altro sì, ha la diarrea e, quando gli viene, arriva anche la febbre che io gli provo regolarmente col termometro nel rettile

GESUINA:   Non hai mai provato Nando ad usare il limone per la diarrea?

NANDO:   Ho provato anche quello, ma quando lo tolgo… è peggio

GESUINA:   Tu che te ne intendi Filippa, dici che si può fare il bagno con la diarrea?

FILIPPA:    Beh, se è tanta puoi farci anche i tuffi!

NANDO:   La pianti di contare queste stronzate Filippa? E poi, la vuoi smettere di riferire tutte le mie cose personali agli altri? E la prìvaci (letterale) dove la metti? Se vai avanti così devi solo buttarmi nella discarica e ciao Nando.

PALMIRA:   Se ti può consolare guarda che anche il Ceschino,  povero cristo anche lui, ha le sue  rogne… Vero Ceschino??

CESCHINO: Ceschino, Stalino e Cremlino, sono tutte cose da fargli l'inchino. (Cantando). Bandiera rossa la trionferà...

TOMMASO:   Chissà perché le nostre donne si divertono così tanto a raccontare le nostre rogne. Racconta invece tu Gesuina cosa ti ha trovato il ginecologo…

GESUINA:   Cosa c’è di strano? Un polipo all’utero. Pensate che ci ha trovato dentro un polipo, ma io non sono mai stata al mare…

FILIPPA:    Il Nando invece non  vuole che io vada dal ginecologo perchè dice che i dottori sono tutti degli sporcaccioni. Pensate che tutte le volte che devo andare all’ambulatorio mi fa sempre stare almeno mezz’ora con le gambe aperte sul terrazzo

GESUINA:   Perchè Filippa?

FILIPPA:    Perchè dice che dove entra il sole non entra il medico!

CLODOVEO:   Ascoltate ragazzi…

TOMMASO:   Grazie per i ragazzi…

CLODOVEO:   Ascoltate ragazzi… vi ringrazio per lo sforzo di tirarmi su di morale ma non c’è speranza, sono destinato a star da solo! Mi sembrava troppo bello il matrimonio e infatti… Certo la Gelsomina … ma no, sarebbe un altro fallimento. Vado a riposare!

(Esce molto sconsolato)

NANDO:   Povero Clodoveo! Dobbiamo aiutarlo!

FILIPPA:    Combiniamogli un altro matrimonio con Gelsomina! Del resto, l’amore è cieco…

TOMMASO:   Ma se l’amore è cieco tu sei orba! Ma non vedi che avrà poco più di vent’anni?

GESUINA:   Ma anche la Galina aveva poco più di vent’anni!

NANDO:   Appunto… da una galina … che t’aspettavi?

FILIPPA:    Dobbiamo dargli una mano per conquistare Gelsomina

GESUINA:   Noi di mani ne abbiamo solo due ciascuna, ma non ne occorreranno solo quattro, ma quaranta, quattrocento, quattromila…

FILIPPA:    Gesuina, il vangelo dice: "Chiedi e ti sarà dato" e noi diamogliela una mano

PALMIRA:   Ma cosa dovremmo fare?

NANDO:  Mentre voi donne cercate una soluzione allo spinoso problema, noi uomini andiamo da Clodoveo a provare di consolarlo! Vieni Ceschino (Escono gli uomini).

FILIPPA:    Guarda che le donne ne sanno una più del diavolo…

GESUINA:   Si può sapere cos’hai in mente di fare?

FILIPPA:    Insomma, se quella ragazza gli piace, vediamo di aiutarlo nella sua impresa. Dopo tutto sono cose che succedono anche nel Beatifùl.

GESUINA:  Anche nel Dinàsti allora. Ma dubito che possano accadere in un ricovero per anziani…

FILIPPA:    Mi vuoi ascoltare sì o no? Ha cinque o sei palazzi in centro e una villa a San Remo, una villa grande, molto grande…

PALMIRA:   Una villanaccia allora! Dov’è San Remo Filippa?

FILIPPA:    Dove fanno il Festival della canzone

PALMIRA:   Madonna mia che bello! Ti ricordi il Little Tonio? Il Domenico Mugugno?  Il Peppino di Caprio? (Cantando e stonando) Grazieee dei fiooor, mi han fatto male eppur li ho digeritiii…

FILIPPA:    Allora, Clodoveo è proprietario anche di una macchina… Come si chiamano quelle macchine lunghe che si vedono in Sentieri?

GESUINA:   Slimosina

FILIPPA:    Ecco, Clodoveo possiede anche una Slimosina…

GESUINA:   Io veramente l’ho sempre visto in bicicletta, una Graziella sgangherata. E poi… non riesco a capire... Se è padrone di tutte quelle cose, cos’è venuto a fare qui al ricovero di san Teodoro?

FILIPPA:    Solo per solitudine Gesuina. Anzi no, è venuto qui in incognito perchè… perché vuole comperare il ricovero.

PALMIRA:   E ci manda tutti nella sua villanaccia di San Remo?

FILIPPA:    A san Remo no, forse a Mont’Acuto. E poi ha… come si chiama quella barca così grande che hanno quei signori del Beatifùl?

GESUINA:   Il yùt… no, yòt.

FILIPPA:    Ecco, proprio quello, con le maniglie tutte d’oro e con l’asse del cesso con su un centrino ricamato tutto a mano

GESUINA:   Pronto per una crociata…

FILIPPA:    A me sembra che si chiami crociera… Ad ogni modo Clodoveo è così ricco che al posto della carta igienica usa solo biglietti da cento euro

PALMIRA:   Filippa, io quasi quasi mi informo dove va al gabinetto e ci passo prima di lui…

FILIPPA:    Dai allora, diamoci da fare. (Si avvicina alla porta) Gelsomina… Gelsomina…

GELSOMINA:   Eccomi!

(Entra Gelsomina)

FILIPPA:    Vieni qua, dolce musetto d’oro, e ascolta bene cosa ti deve dire la Filippa. Apri bene le orecchie perché ti sta capitando addosso una gran fortuna

GELSOMINA:   E’ arrivata la dea bendata!

FILIPPA:    Tu ce l’hai il moroso Gelsomina?

GELSOMINA:   Certo che ce l’ho. E’ il Gigi,  il figlio dell’ammazza maiali

FILIPPA:    E come sta a palanche?

GELSOMINA:   E’ magro, magro, magro…

GESUINA:   E provare a fargli qualche buona e abbondante pastasciutta?

FILIPPA:    Ma non ha un lavoro?

GELSOMINA:   No, il mestiere del Gigi è quello di fare il disoccupato e con l’assegno della disoccupazione riesce a campare discretamente. Quelle poche volte che gli è capitato di lavorare gli viene un potente mal di testa che va dai capelli fino al mento, poi gli arriva alle orecchie e scivola giù giù fino all’osso della schiena che gli impedisce di piegarlo; poverino…

FILIPPA:    Ascolta Gelsomina, forse sarebbe meglio che il Gigi tu lo lasciassi perdere perché sicuramente ti farà lavorare per tutta la vita. Devi sapere che qui al ricovero è arrivata in incognito una persona che si vuol comperare tutto il palazzo e il giardino con tutte le piante. E’ strapieno di soldi che gli escono anche dalle tasche dei calzoni e, quel che più conta, ha messo gli occhi su di te!

GELSOMINA:   Miseria! Dici davvero? Va avanti… Va avanti che la cosa mi interessa…

FILIPPA:    (Prende sotto braccio la ragazza e l'accompagna fuori. Gesuina e Palmira le seguono). Devi sapere che tanto è ricco tanto è timido e quindi, per fartelo incontrare, noi avremmo pensato che….

(Entrano Tommaso e Nando)

TOMMASO:   A me Clodoveo ha fatto davvero compassione. Poveretto anche lui. Dopo tutto un po’ lo capisco:  prima si sposa con una ragazza bella e giovane, poi quella lo pianta e di colpo ripiomba in questa dura realtà in compagnia di quattro vecchi che perdono la bauscia e anche il cervello…

NANDO:   Ti dirò che anch’io lo capisco, ma non so proprio cosa farci. Dici che se gli prestassimo la Gesuina e la Filippa…

TOMMASO:   Non contare delle stronzate Nando! Intanto hanno un casino di anni più di lui e poi, se proprio accettasse, dovremmo dargliene solo una. Io gli darei volentieri la Gesuina perchè è da un po’ di tempo che ha incominciato a rompere…

NANDO:   Non sarebbe meglio invece dargli la Filippa?

TOMMASO:   Perchè la Filippa?

NANDO:   Perchè rompe ancora di più

TOMMASO:   Ah Nando, mi sa che di quelle due lì non riusciamo più a liberarci…

(Entra Clodoveo,  elegante e con un mazzo di fiori)

NANDO e TOMMASO: Clodoveo???

CLODOVEO:   Filippa e Gesuina mi hanno combinato un appuntamento con Gelsomina che ha detto che le piaccio moltissimo ed ecco che mi sono fatto bello! Ora che sono solo ne approfitto per fare le prove. (Si inginocchia e recita ad occhi chiusi) Cara, bella signorina,  bel musettino d’oro. Il suo sguardo infuocato mi è penetrato perfino dentro nel mio cuore e l'ha infiammato che neanche i pompieri riusciranno a spegnerlo. (Frattanto entra Veronica che, stupita e curiosa, gli si pone davanti)Ora apra le sue orecchiette delicate e ascolti quello che il Clodoveo ha da dirle. Quando l'ho veduta il mio cuore si è messo a sbattere come le ali di un anatroccolo mentre gli tirano dolcemente il collo e i miei pensieri sono volati su di lei come una colomba dalle ali bianche e luccicose. Il Clodoveo vuole umilmente, teneramente, sinceramente chiederti di sposarlo…

VERONICA:   (Prendendogli dalle mani i fiori) Ma sì,  sì, sì, Clodoveo, finalmente? Accetto!

CLODOVEO:   (Riprendendosi i fiori) Ma… ma… cosa fai tu qui Veronica? Finalmente … che? Veramente tu… Tu non sei lei... Volevo dire… Lei non è te… Insomma Veronica… questi fiori non sono per te!

VERONICA:   (comincia a singhiozzare) Per chi sono allora?

CLODOVEO:   Per la…

VERONICA:   Per la?… (singhiozza sempre più)

CLODOVEO:   Per Gelsomina!

VERONICA:   Ahhhh … (piangendo) per la Gelsomina?

CLODOVEO:   Cosa fai? Ripeti quello che dico io come un pappagallo?

VERONICA:   (piange disperatamente) Mi sembrava strano che Clodoveo volesse me… Sono nata vergine e vergine morirò!

(Veronica Esce correndo)

CLODOVEO:  (guardando esterrefatto Tommaso e Nando) Mah …

(Tommaso e Nando si stringono nelle spalle)

CLODOVEO:  Mah ..  che per caso … ??

NANDO:  Boh!

TOMMASO:   Mah!

NANDO:  Andiamo a vedere cosa le è successo!

(Tommaso e Nando escono)

CLODOVEO:  Ma non sarà che Veronica… per me… prova… no … non è possibile… non ha mai dimostrato nulla in questi anni… e io che speravo di piacerle almeno un po’!!

Ma no, non è possibile per cui ora aspetto qui la mia Gelsomina! (Si siede)

(Entra Gelsomina, in camice da lavoro, sbottonato sul petto, accorciato in fretta

per scoprire le cosce,  super truccata e con qualche accessorio da donna)

GELSOMINA:   Posso entrare in questo talamo segreto, lascivo, caldo e lussurioso? Dov'è, dov’è l'affascinante uomo dei miei sogni?

CLODOVEO:   Eccomi, sono qua, sono qua gallinella mia, amore mio spampanato, facinorosa, no, fascinosa donna della mia vita.

GELSOMINA:  Oh, quale emozione, quale calore, quale ebbrezza!

CLODOVEO:   Ascolta, colomba dei miei sogni, le palle dei miei occhi sono come due uova al tegamino tremolanti quando incontrano il tuo sguardo sessuale…

GELSOMINA:  Vorrai dire sensuale, caro…

CLODOVEO:  Sì, insomma, come dici tu. E il mio cuore è pieno di polpettazioni violente e incontrollabili. Pronti, questi sono per lei, puledra dei miei sogni (Porge il mazzo di fiori)

GELSOMINA:  Oh, quale olezzo…

CLODOVEO:   (Parlando fra sè e sè) Vorrà dire che puzzano?… E sì che li ho presi ora nella cappella dell’ospizio…

GELSOMINA:   Or dunque sediamoci e diamo inizio al nostro incontro… Allora, signor Clodoveo, … che bel nome … è un nome nobile? Ma mi parli, mi dica, mi racconti dello yòt.

CLODOVEO:   Di… Di cosa?

GELSOMINA:   Del suo yòt, della barca insomma.

CLODOVEO:   Ah, la barca… Ma di quale barca parlerà poi… Dunque… (declamando) Fin che la barca va… lasciala andare, fin che la barca vien… lasciala venire.

GELSOMINA:   Sciocchino! Sciocchino e modesto. E di San Remo? Di San Remo che mi dice?

CLODOVEO:   San Remo era fratello di San Romolo. Un giorno hanno deciso di fare una squadra di pallone e hanno formato la Roma.

GELSOMINA:   Che spiritoso e modesto che è lei signor Sandro. Non le dice nulla San Remo… villa… villa a San Remo…

CLODOVEO:   Ah, adesso ci sono arrivato! Claudio Villa ha vinto tre festival di San Remo.

(Si abbassano le luci sul palco e si accende un faretto in platea vicino al palco.

Si sente singhiozzare ed esce, fino ad arrivare sotto la luce, Veronica)

VERONICA:   (piangendo)  Destino crudele e beffardo. Il mio Clodoveo sta facendo la corte a quella sciacquetta appena arrivata! E io che sono qui da sempre, che l’ho visto arrivare, che gli svuoto il pitale tutte le mattine, che mi prendo cura di lui, che gli faccio la punturina tutte le domenica su quel bel culetto bianco e molliccio …  io … io … io non sono nemmeno considerata. Mai un bacetto, nemmeno sulla guancia!

(Escono da dietro Nando, Tommaso e Ceschino e vanno vicino a Veronica)

TOMMASO:  Veronica, Veronica (con voce calma e rassicurante) noi, … noi, non sapevamo.

NANDO:  Si, Veronica, noi non potevamo immaginare che tu fossi innamorata di Clodoveo.

VERONICA:  (annuendo e singhiozzando) Si, … si!

TOMMASO:  Ma da quando?

VERONICA:  Dalla prima volta che ho visto quei bei riccioli d’argento! Ma ho perso l’ultimo treno che mi era rimasto.

CESCHINO: Treni, preti e ubriachi, bisogna schiacciarli come cachi. (Cantando) Bandiera rossa la trionferà...

NANDO:   (sgridando Ceschino) Ceschino, per favore …!!! (Rivolgendosi a Veronica) E perché non hai mai detto nulla? Perché non glielo hai fatto capire? Sai … ad una certa età … bisogna spiegare bene le cose!!

TOMMASO:  Tutta colpa di quelle tre impiccione! Se non si immischiavano, a quest’ora con Clodoveo, a conoscersi meglio, c’era Veronica!

NANDO: (urlando per chiamare Filippa, Gesuina e Palmira)  Filippa!! Gesuina!! Palmira!!

(Entrano Filippa e Gesuina)

GESUINA:  Che c’è Nando? Hai chiamato?

FILIPPA: (guardando Veronica che soffre) Che è successo?? (prega) O mamma mia, Veronica che è successo?

TOMMASO:  E’ successo che siete due impiccione e che guardate troppe operette!!

NANDO:  Sòp opera, Tommaso, sòp opera.

TOMMASO:  Beh …  sta il fatto che avete combinato l’appuntamento con l’infermiera sbagliata!

Dovevate combinare l’appuntamento con Veronica che è da sempre innamorata di Clodoveo!

FILIPPA, GESUINA e PALMIRA:  O madonna benedetta, addolorata e assunta in cielo!! Padre nostro che sei nei cieli!!  Gloria Patris, filii et spirito santo...

CESCHINO: Sicut erat in principio et nunc et semper!

TUTTI GLI ALTRI: (Lo guardano esterrefatti) AMEN!

GESUINA: E che ne sapevamo noi!! Veronica… ma anche tu potevi dirlo!! Dobbiamo fare qualcosa! (rivolta a Filippa)

FILIPPA:  Vieni Gesuina, andiamo a fermare quest’incontro peccaminoso! Seguici Veronica e dichiara il tuo amore a Clodoveo!

VARONICA:  Ma se non lui non mi vede nemmeno!

PALMIRA:  Tentar non cuoce!

TOMMASO:  Non nuoce, Palmira, non nuoce!

FILIPPA:  E poi Clodoveo non è di legno e neanche stupido! Capirà che è meglio una come te che una giovincella come Gelsomina!

(Filippa e Gesuina ritornano correndo dietro le quinte correndo. Ritorna la luce sul palco e Clodoveo e Gelsomina stanno ancora parlando come due innamorati.

Infine lasciano la platea anche Veronica sostenuta da Nando e Tommaso e Ceschino)

FILIPPA, GESUINA e PALMIRA:  (Irrompendo sul palco) Fermi, peccatori! Tenete a bada le vostre pulsioni peccaminose!

CLODOVEO: (esterrefatto) Gesuina! Filippa! Palmira! Che vi prende?

FILIPPA:  Ci prende, Clodoveo, che questa non è la donna giusta per te! Lei non ti ama!

PALMIRA: E Clodoveo non è … (saltella) … non è …  mi scappa la pipì!

GESUINA:  (rivolta a Gelsomina) E Clodoveo non è l’uomo giusto per te! Non ha un soldo! E un vecchietto dell’ospizio e quello che ti abbiamo raccontato di lui sono tutte frottole per farti innamorare!

GELSOMINA:  (offesa e indignata) Vecchie bacucche, bugiarde! Mi faccio cambiare reparto!

(Esce Gelsomina. Entra Veronica)

VERONICA:  Clodoveo, io … io …, io non so se posso dirtelo … però … beh … si … io …

CLODOVEO:  Cosa Veronica? Cosa c’è?? (Impaziente perché ha capito e non vede l’ora)

VERONICA:  Clodoveo, è dal primo momento che ti ho visto che ….

CLODOVEO:  Che … ???

VERONICA:  Ma non sono mai riuscita a dire nulla!

CLODOVEO:  Dire cosa??

VERONICA:  Che ti amo!!!

(Tutti gli altri applaudono)

CLODOVEO:  Veronica, anche io non sono mai riuscito a dirti nulla ma è da tanto che …

VERONICA:  … che??

CLODOVEO:  … dalla prima volta che mi hai cambiato il pannolone, io … ti amo anche io Veronica!

(Veronica e Clodoveo si vanno incontro e si abbracciano, Nando e Filippa si abbracciano, Tommaso e Gesuina si abbracciano, Ceschino sventola la bandiera rossa e

 canta, Palmira saltella per la pipì)

TOMMASO:   (Andando con tutti verso il proscenio e parlando al pubblico) E così anche Clodoveo e Veronica vivranno come noi la loro storia d’amore.

Storie che succedono dovunque, ma tuttavia può sembrare strano che possano accadere in un albergo per anziani.

Questo vi insegni che il cuore non ha mai età, che i sentimenti non hanno confini, che nessuno è fatto per vivere da solo.

Noi continueremo la nostra vita qui al ricovero, ma a farci passare il tempo da qui all’eternità, al di là dei rosari, della tombola e della televisione, ci saranno Filippa, Gesuina Palmira, Veronica e Ceschino. E se qualche volta anche voi vi doveste sentire soli, veniteci a trovare, anche solo per un pomeriggio; faremo una gran festa, una grande sbronza e, se reciterete il rosario con noi, i misteri saranno sempre e soltanto quelli gaudiosi, ma soprattutto ci farete compagnia, perché di quella, ve l’assicuro, da queste parti non ce n’è mai abbastanza!

FINE