Ti ucciderò fino a farti morire

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Valerio Di Piramo

TI UCCIDERO’ FINO A FARTI MORIRE

commedia brillante in due atti

Descrizione

Campagna romana. All’aprirsi del sipario c’è un uomo sul fondo, immobile, spalle al pubblico; è Arnulfo, ed è in ginocchio davanti ad un grande camino, vero “elemento portante” della scena, che rappresenta un grande salone arredato in stile coloniale, rispettando soprattutto i colori pastello dell’epoca. Appunto, l’epoca rappresentata è il millenovecentotrenta, a cavallo tra le due guerre; quindi tutti vestiti di conseguenza. Vista pubblico c’è un tavolo a destra con un paio di sedie, a sinistra un piccolo tavolo, minuto, e sopra un telefono bianco. Sempre lì c’è un dormeuse con una sedia dietro, tipo studio di uno psichiatra; sulla sedia è seduta Marta con un taccuino in mano e man mano che si svolge la scena prenderà appunti. Due le uscite: destra per le altre stanze della casa, sinistra uscita della casa.

PERSONAGGI

Clelia Morganti, padrona di casa;

Arnulfo Palmieri, suo marito;

Adolfo, fratello di Clelia;

Fernando, fac-totum;

Marta, Psichiatra;

Geltrude, attrice;

Dorotea, attrice.

                                                                                 

ATTO PRIMO

SCENA I

Marta-Clelia-Adolfo-Arnulfo-Fernando

Clelia              Entra da destra, completamente vestita di bianco, tira fuori una pistola e spara tre               colpi verso l’uomo, che senza un grido si accascia a terra; poi, con aria tragica, si                punta la pistola alla tempia, ma si ode un grido a destra. E’ il maggiordomo, un                     uomo sulla quarantina, e si dirige verso di lei.

Adolfo                        Non lo faccia, signora Clelia!

Clelia              ARNULFO! FERMO O MI UCCIDO! NON FARE UN SOLO PASSO IN AVANTI!

Adolfo                        Cammina lateralmenteSignora, come vede non sto camminando in avanti.   

Clelia              ARNULFO! TI PROIBISCO DI PRENDERMI IN GIRO!

Adolfo                        Mi scusi signora, non la sto prendendo in giro.

Clelia              ARNULFO! HO APPENA UCCISO UN UOMO!

Adolfo                        Un uomo? Allora non è una cosa grave.

Clelia              COME SAREBBE A DIRE CHE NON E’ UNA COSA GRAVE?A ME SEMBRA LA                          COSA PIU’ GRAVE DEL MONDO!

Adolfo                        No signora Clelia, non lo è.

Clelia              No?

Adolfo                        No.

Clelia              E perché?

Adolfo                        Sarebbe stata una cosa grave se lei avesse ammazzato una donna…lasciare i                                  bambini, un vedovo che non saprebbe nemmeno friggersi un uovo, un gatto che               senza di lei morirebbe di fame…ma un uomo…a chi vuole che interessi se ha                     ucciso un uomo? Il mondo va avanti lo stesso. Anzi, forse va un po’ più forte.

Clelia              A questo non avevo pensato. Però…il rimorso…come farò a dormire la notte?

Adolfo                        Le preparo subito una camomilla.

Clelia              Macchè camomilla! Arnulfo, forse non hai capito…guarda indicandovedi lì?                         Proprio davanti a quel grande  camino acceso? LI’ C’E’ IL CADAVERE ANCORA                  CALDO DI ADOLFO!

Adolfo                        Credo che quello non sia il cadavere di Adolfo.

Clelia              ARNULFO, MA ALLORA SEI SCEMO! PERCHE’ QUELLO NON DOVREBBE ESSERE                IL CADAVERE DI ADOLFO?

Adolfo                        Perché Adolfo sono io. Sbaglia sempre i nomi.

Clelia              Ah sì? Pausa, si guarda intorno, smarritaE allora chi ho ammazzato?

Adolfo                        Bella domanda. Se vuole vado a vedere.

Clelia              NO! E SE POI E’ QUALCUNO CHE CONOSCO? NON LO SOPPORTEREI!

Adolfo                        Allora ha sparato così, a caso, e chi s’è preso s’è preso?

Clelia              Si dice “chi s’è visto s’è visto”.

Adolfo                        In questo caso no. Ci ha visto benissimo, l’ha ammazzato!

Clelia              CREDEVO FOSSE ADOLFO!

Adolfo                        Signora, Adolfo sono io! Mi voleva ammazzare? Forse non le è piaciuta la cena di             ieri sera?

Clelia              No, no, che cena…io volevo ammazzare quell’altro.

Adolfo                        Quell’altro chi?

Clelia              Quell’altro Adolfo che però era Arnulfo ma io credevo che fosse Adolfo…uffa…

Adolfo                        Mi permetta signora, sta entrando in un ginepraio.

Clelia              Forse sì…sono confusa…deve essere il caldo…

Adolfo                        Non è eccessivamente caldo, signora…siamo ai primi di Aprile.

Clelia              E allora da dove viene questa confusione nella mia testa?

Adolfo                        Se la signora mi permette, oserei dire che l’avanzamento dell’età non aiuta.

Clelia              NON LO PERMETTO!

Adolfo                        Allora non lo dico.

Clelia               E POI QUALE AVANZAMENTO DELL’ETA’? NON HO ANCORA CINQUANT’ANNI!

Adolfo                        Appunto signora. Ha già iniziato la parabola discendente da circa vent’anni.

Clelia              NON SOPPORTO DI INVECCHIARE!

Adolfo                        Lei permette una parola, signora?

Clelia              Dimmi Adolfo.

Adolfo                        Non potrebbe parlare senza strillare come un’anatra?

Clelia              Molto forte NON STO STRILLANDOOO!!!!!!

Adolfo                        Ecco, vede? Lo sta facendo ancora.

Clelia              E poi le anatre non strillano. Le oche strillano.

Adolfo                        Scusi, ho sbagliato pennuto… senza strillare come un’oca?

Clelia              MI HAI DATO DELL’OCA?!?!

Adolfo                        Le posso fare una domanda?

Clelia              Che cos’è, una mattinata a quiz?

Adolfo                        Signora, è una cosa seria. Riguarda l’omicidio.

Clelia              Allora dimmi pure.

Adolfo                        Perché mi voleva ammazzare?

Clelia              Non volevo ammazzare te. Volevo ammazzare Adolfo.

Adolfo                        Capisco. E perché voleva ammazzare Adolfo?

Clelia              Non lo so. Mi sono svegliata così.

Adolfo                        Così come?

Clelia              Assassina.

Adolfo                        Ho capito, signora.

Clelia              Ma insomma, se Adolfo sei tu, chi è quello che ho ammazzato?

Adolfo                        Può darsi che sia suo marito Arnulfo.

Clelia              E perché proprio Arnulfo?

Adolfo                        Non lo so. Ho tirato a indovinare.Forse perché i nomi Arnulfo e Adolfo si                            assomigliano.O forse perché è suo marito.O forse perché è la quattordicesima                   volta in quattordici giorni che tenta di ucciderlo.

Clelia              E ci sono mai riuscita?

Adolfo.           Le altre volte no.

Clelia              Peccato. Speriamo questa volta sia la volta buona.

Adolfo                        Glielo auguro, signora Clelia.

Clelia              Sai che succederà ora? Eh? LO SAI CHE SUCCEDERA’?

Adolfo                        Sì signora Clelia. Arriverà un ispettore di polizia e la porterà via perché ha                         inopportunamente ucciso un uomo.

Clelia              Ma senti. E tu come lo sai che è stata una cosa inopportuna?

Adolfo                        Da quello che mi è parso di capire lei non ha un movente. O forse lo shock le ha                provocato una temporanea amnesia e non lo ricorda. Quindi è inopportuno che                abbia ucciso un uomo.

Clelia              Va bene, va bene... come al solito hai ragione tu. Non ricordo…

Adolfo                        Mi permetta un appunto pratico, signora Clelia: credo che dovremmo far sparire             il cadavere prima dell’arrivo del commissario.

Clelia              NON LO CHIAMARE COSI’!

Adolfo                        Commissario?

Clelia              No, cadavere! Non lo chiamare cadavere, mi fa effetto.

Adolfo                        Avrebbe dovuto pensarci prima. Adesso è un cadavere a tutti gli effetti…

Clelia              Sì, lo so, ma ci sarà pure un altro nome!

Adolfo                        Morto?

Clelia              Peggio!

Adolfo                        Salma?

Clelia              Macchè!

Adolfo                        Non-respirante?

Clelia              Ma no! Che ne dici di “Diversamente vivo?”

Adolfo                        Credo che non sia esattamente la definizione appropriata. Ma resta comunque il               fatto che dovremmo far sparire il cadav…mi scusi, il diversamente vivo.

Clelia              E come facciamo?

Adolfo                        Di solito si avvolge il cadav…mi scusi, il diversamente vivo in un tappeto.

Clelia              Lo sai che non voglio tappeti in casa mia. Non è igienico, sono pieni di polvere.

Adolfo                        Sarebbe bastato sbatterli una volta la settimana. In questo particolare momento                un tappeto avrebbe fatto parecchio comodo.

Clelia              Aiutami!

Adolfo                        Sto tentando, signora Clelia. Sarebbe tutto più semplice se si sforzasse di                            ricordare il movente dell’omicidio.

Clelia              Ti ho già detto che non lo ricordo…pensi che il commissario mi arresterà?

Adolfo                        Ci sono forti probabilità, signora Clelia.

Clelia              Però sono convinta che molto dipenderà dalla lettura della situazione.

Adolfo                        Lettura della situazione?

Clelia              Certo! Intanto devono dimostrare che sono stata io…

Adolfo                        Mi permetta signora…lei ha ancora la pistola in mano.

Clelia              Porgendogliela Me la reggeresti un secondo?

Adolfo                        Non posso signora. Ho i guanti bianchi, finirebbero inevitabilmente per                               sporcarsi di polvere da sparo. E con l’esame della paraffina potrebbero                              facilmente dimostrare che l’assassino sono io.

Clelia              Ma non l’hai ammazzato tu! L’ho ammazzato io!

Adolfo                        Già. Ma sarebbe difficile dimostrarlo.

Clelia              Giusto…suonano alla portava ad aprire per favore. Deve essere il commissario.

                        Adolfo va ad aprire.

Fernando       Entra da sinistra, con le mani in tasca in un impermeabile beige; ha anche un                                    cappello alla Humphrey BogartCHI DI VOI DUE E’ CLELIA MORGANTI?

Adolfo                        Signore, le faccio notare che io sono un uomo.

Fernando       Questo si vedrà.

Adolfo                        Perché, non le sembro un uomo?

Fernando       Mettiamo subito in chiaro una cosa: le domande le faccio io.

Clelia              E lei chi sarebbe?

Fernando       Siete sordi, per caso? Vi ho detto che le domande le faccio io! Pausa Comunque                 sono l’ispettore capo Matteus, della omicidi. Fa vedere un tesserino Siamo sulle                 tracce di un pericoloso Killer…quant’è che siete qui?

Clelia              Matteus? Lo sa, vero, signore, che ha il nome di un aperitivo?

Adolfo                        Mi permetta, signora, non è un aperitivo, è un vino liquoroso.

Fernando       INSOMMA, PORCO MONDO! Quant’è che siete qui?

Adolfo                        Saranno una decina di minuti. Perché lo vuol sapere?

Fernando       ANCORA? UN’ALTRA DOMANDA? LE FACCIO IO LE DOMANDE!

Clelia              Va bene, va bene…ora mi arresterà?

Fernando       No. Sto cercando un uomo. E da quel che posso dedurre guardandola e                              confrontandola con questo strano tipo lei è una donna. E poi c’è qualche buona                ragione per cui dovrei arrestarla?

Clelia              Ho ucciso un uomo.

Fernando       Ah sì? E leiguarda Adolfoè la vittima?

Adolfo                        No signore. Io sono vivo.

Fernando       Questo si vedrà.

Adolfo                        Come sarebbe a dire si vedrà?

Fernando       Non mi interrompa che perdo il filo. Allora lei è un testimone?

Adolfo                        Sì. Cioè no. Insomma, quasi.

Fernando       Quasi? Che vuol dire quasi? Porco mondo, non esistono testimoni “quasi!”

Adolfo                        Lo dice lei.

Fernando       Certo che lo dico io! Sono un tutore della legge! Lo saprò?

Clelia              Insomma, mi arresta o no?

Fernando       Dov’è il cadavere?

Clelia              E’ quello lì, davanti al camino.

Fernando       Vediamo Si avvicina al cadavere e lo tocca sul colloAccidenti! E’ ancora caldo. Adolfo                      Certo, è davanti al camino.

Fernando       Lei è scemo così di suo o fa una cura particolare?

Adolfo                        Signore, mi sta offendendo.

Fernando       Si qualifichi.

Adolfo                        Sono il maggiordomo di casa Palmieri.

Fernando       Il maggiordomo? Allora sono sicuro che lei è l’assassino.

Adolfo                        No signore, si sbaglia. Io sono il testimone oculare.

Fernando       E allora sentiamo, che cosa avrebbe ha visto?

Adolfo                        Difficile dirlo.

Fernando       E perché?

Adolfo                        Perché non c’ero.

Fernando       MA INSOMMA, LA SMETTE DI FARMI PERDERE TEMPO? PORCO MONDO, LO SA                CHE LA POTREI FAR ARRESTARE?

Adolfo                        Arrestare? E perché?

Fernando       PER PALESE E CONTINUATA IMBECILLITA’!

Adolfo                        Da quel poco che mi ricordo del codice penale, non è un reato essere imbecilli.                  Altrimenti le carceri sarebbero piene.

Clelia              Ispettore?

Fernando       Dica signora.

Clelia              Io avrei da fare, quindi si decida: o mi arresta o me ne vado.

Fernando       Lei che mi consiglia?

Clelia              Boh, e che ne so…è lei quello che fa l’ispettore.

Fernando       Quella pistola che ha in mano è sua?

Clelia              Sì.

Fernando       E l’ha mai usata?

Clelia              Dieci minuti fa.

Fernando       Per fare cosa?

Clelia              Per uccidere Adolfo.

Adolfo                        Signora, mi permetta. Adolfo sono io.

Fernando       Quindi lei è morto?

Adolfo                        Commissario, permette una domanda?

Fernando       Dica pure.

Adolfo                        Lei beve?

Fernando       PORCO MONDO! SI CONTENGA, SA? SI CONTENGA!E SI RICORDI CHI HA                             DAVANTI!

Adolfo                        Sì…un vino liquoroso. Suona il telefono; tutti si guardano; suona ancora; almeno                 tre o quattro volte.

Arnulfo          Alza la testaForza, qualcuno vada a rispondere!

Fernando       Lei taccia e faccia il cadavere.

Arnulfo          Taccio e faccio?

Fernando       Sì.

Arnulfo          Bene. Ma qualcuno dovrà pur rispondere a quel maledetto telefono!

Adolfo                        Lei permette, signora?

Clelia              Vai pure Adolfo. Il telefono smette di suonare.Troppo tardi.

Fernando       A Clelia Questa è casa sua?

Clelia              Credevo che lo avesse dedotto. Che razza di ispettore è lei? Scusi un attimo, devo             sistemare una faccenda…Punta la pistola e spara due colpi ad Arnulfo, che cade                    per terra.

Adolfo                        Santo cielo, signora Clelia, perché lo ha fatto?

Clelia              Fatto cosa?

Adolfo                        Ha appena ucciso suo marito!

Clelia              Non sopporto i lavori a metà. E poi era già morto.

Fernando       Lo sa vero, che ora la devo arrestare?

Clelia              Certamente. Sono a sua completa disposizione.

Adolfo                        Ispettore, se vuole posso testimoniare. Ho visto tutto.

Fernando       Bene. La chiamerò in centrale in mattinata. Non lasci la città.

Adolfo                        E dove dovrei andare?

Fernando       Non lo so. Ma è una cosa che noi ispettori diciamo sempre.

Clelia              Insomma, mi arresta o no?

Fernando       Per forza, ha ucciso un uomo…non mi lascia altra scelta.

Adolfo                        C’è sempre un’altra scelta.

Fernando       Non questa volta…e poi pensi agli affari suoi. Mi sembra di non averla                                 interpellata. Forza, signora, mi dia la pistola…la prende con un            fazzoletto e se la                    infila in tascaCome si chiama?

Clelia              Chi?

Fernando       Porco mondo, ma come chi! Lei! Mi dica il suo nome!

Clelia              Ma se appena è arrivato ha detto che mi cercava!

Fernando       Ah, quindi è lei Clelia Morganti!

Clelia              Mi tolga una curiosità: perché sono ricercata?

Fernando       Lei non è ricercata.

Clelia              No? Ma come no! E allora come sapeva il mio nome?

Fernando       C’è scritto sul campanello qui fuori: Clelia Morganti e Arnulfo Palmieri.Forza                      signora, mi dia i polsi…le mette le manette

Clelia              Ispettore, le manette sono necessarie?

Fernando       Certo. E se poi fugge?

Clelia              Fuggo? E dove dovrei andare?

Fernando       Non lo so.  Quando uno fugge, fugge.  Andiamo.

Clelia              ARNULFO! TI PREGO, NON MI FAR PORTARE VIA!

Adolfo                        Signora, le ricordo che Arnulfo l’ha appena ucciso. Io sono Adolfo. Vada                             tranquilla, le porterò tutto il necessario in carcere…la vestaglia preferisce                          quella a fiori rosa?

Clelia              No, no, meglio quella di pizzo nero…adieu!

SCENA II

Marta-Clelia-Arnulfo

                        Giù le luci; Adolfo esce da destra; mentre è buio Arnulfo si alza, si siede                                                comodamente sul divano e comincia a leggere il giornale; ha la pipa spenta in                                     bocca; rientra dal fondo Clelia, che nel frattempo si è messa la vestaglia con i fiori                 rosa, e va a sdraiarsi sul dormeuse, davanti a Marta; proiettore dedicato.

Clelia              Ecco. Questo è tutto.

Marta             Ed è una cosa ricorrente?

Clelia              Sì. Tutti i giorni.

Marta             Da quanto tempo?

Clelia              Esattamente quattordici giorni.

Marta             Indipendentemente dalla cena?

Clelia              Che vuol dire?

Marta             Voglio dire che a volte quando la cena è stata un po’ pesante…

Clelia              Ah, quello! No no, la cena non c’entra nulla.

Marta             E mi dica, quando l’ispettore la ammanetta dove la porta?

Clelia              Non lo so. Appena varcata la soglia non ricordo più nulla.

Marta             Interessante…e quando torna in sè cosa prova?

Clelia              Come un senso di nausea…il solo pensiero di aver ucciso un uomo mi fa stare                   male…una volta ho anche vomitato.

Marta             Lei però deve convincersi che è solo la sua fantasia che sta lavorando, e che                                  quando riapre gli occhi suo            marito è vivo e vegeto…vede? In questo momento è                 là seduto che legge il giornale…e il suo maggiordomo dov’è?

Clelia              Adolfo? Quando in cucina, quando in salotto…dopo il fatto non ha una                                 collocazione ben precisa…invece mio marito lo trovo sempre lì, col giornale in                   mano e la pipa spenta in bocca; ma d’altra parte come potrebbe essere                                     diversamente? Metà della sua vita la passa su quella poltrona…

Marta             E l’ispettore?

Clelia              Sparisce. Così, semplicemente. Come se non fosse mai esistito.

Marta             Le confesso, signora Clelia, che è la prima volta che mi trovo davanti ad un caso                così complicato…anche i vocaboli che usa durante queste visioni sono                             inusuali…termini come diversamente vivo non si sentono tutti i giorni.

Clelia              Infatti, è una cosa che da sveglia non direi mai.

Marta             Bene, il quadro generale si sta delineando.

Clelia              Ah sì? Di già?

Marta             Certamente. Altrimenti per cosa mi avrebbe chiamata?

Clelia              E allora? Che cos’ho? Sono matta?

Marta             Ma no! E poi si ricordi che i matti non esistono. Esistono i diversi, quelli che non                agiscono secondo i nostri ormai collaudati canoni di sopravvivenza e di                              sopportazione reciproca. “Matto”, “pazzo”, sono ormai parole in disuso tra noi                  psichiatri. Tendiamo a cancellarle completamente. Casomai “alienato”, che è il              vocabolo che più si avvicina alla condizione della maggior parte dei nostri                                   pazienti.

Clelia              Appunto, dicevo, io sono alienata?

Marta             E’ ancora presto per dirlo. Non abbiamo elementi sufficienti per finire di                            sistemare questo mosaico. Però alcune cose mi sono già molto evidenti.

Clelia              Ah sì? Quindi lei sta per capire ciò che io cerco di capire da quattordici giorni?

Marta             Senza ombra di dubbio.

Clelia              E perché lei ci riesce e io no?

Marta             Punta un dito verso il naso di Clelia Come lo vede il suo naso?

Clelia              Gira gli occhi e si sforza Completamente sfocato…

Marta             Io invece lo vedo nitidissimo. Perchè sono qui davanti a lei, perché posso                            mettere a fuoco il suo naso come e quando voglio. Cosa che lei non può fare. Ed è                        questa la differenza tra noi due. Io non mi faccio coinvolgere dalle emozioni, mi                limito ad esaminare i fatti.Dal mio punto di vista  il suo naso non è sfocato.

Clelia              E allora? A che conclusione è arrivata?

Arnulfo          Cara? Sai per caso dov’è Adolfo?

Clelia              Ma, credo che sia in cucina a preparare per il pranzo.

Arnulfo          Ah, bene.Guarda l’ora E’ già l’una. Speriamo che si sbrighi, non vorrei far tardi a                quella conferenza…

Clelia              Ah, già, la conferenza! A che ora è?

Arnulfo          Alle quattordici e trenta. Si rimette a leggere il giornale.

Marta             Sarà meglio che vada…

Clelia              Ma neanche per sogno! Se ne vuole andare proprio ora che sta per dirmi                           qualcosa di interessante?

Marta             Stia tranquilla, tornerò nel pomeriggio, così le porterò una piccola relazione, e                  saprò essere più precisa… alle quindici va bene?

Clelia              Perfetto! Non ci sarà neppure mio marito, così staremo più                                                   tranquille…arrivederci Marta.

Marta             Arrivederci, e stia serena. Sa, in casi come questi lo stato d’animo conta più di                    mille medicine.Esce da sinistra; contemporaneamente esce anche Clelia da                           destra.           

SCENA III

Adolfo-Geltrude-Dorotea-Clelia

                        Suona il campanello di casa; da destra entra sulla scena un impeccabile Adolfo                       che si dirige ad aprire la porta; appena Adolfo è transitato davantiadArnulfo                                    quest’ultimo si alza e esce da destra.

Adolfo                        Buonasera…prego, accomodatevi…

Geltrude         Entra seguita da Dorotea; vestite bene, si vede che appartengono al ceto medio-                     alto Salve signor Adolfo… lei non è qui?

Adolfo                        Ancora no.

Geltrude         Meno male…

Adolfo                        Credo si sia preparando per la seconda parte, quella dei tradimenti.

Dorotea         Speriamo di far presto… come si fa ad andare in giro vestite così?

Adolfo                        SIGNORE! Vi ricordo lo scopo per cui siete qui. Siete pagate profumatamente,                    quindi limitatevi a fare il vostro lavoro senza ulteriori commenti.

Geltrude         Va bene, va bene…abbiamo capito…ma se lei non c’è…

Adolfo            Potrebbe arrivare da un momento all’altro.Attenetevi al piano stabilito. E                            cercate di lavorare parecchio con la fantasia…

Dorotea         Via, allora cominciamo…Cambia tono di voceBuonasera Battista…la signora                                     Clelia è in casa?

Adolfo                        Certo, signora Dorotea… ma le faccio notare che il mio nome è Adolfo, e non                                  Battista. Mi scambiano sempre per qualcun altro.

                        Entra Clelia da destra ma resta sulla porta non vista, solo ad ascoltare;                                   è completamente vestita di nero, ed è in ombra.

Dorotea         Adolfo, Battista…che differenza fa? E’ comunque il nome di un maggiordomo…                  anzi, trovo molto più appropriato Battista…non capisco perchénon lo abbiano                chiamato così…

Adolfo                        Forse perché quando mi battezzarono a nessuno venne in mente che avrei fatto               il maggiordomo.

Dorotea         Noto una punta di sarcasmo nella sua voce…mi sta forse prendendo in giro?

Adolfo                        Mi creda, signora, non era nelle mie intenzioni…volevo dire che i miei mi                             chiamarono Adolfo perché era il nome di mio nonno paterno.

Dorotea         Già. Deve essere andata sicuramente così.

Adolfo                        Comunque signora se lo desidera può continuare a chiamarmi Battista…

                        intanto se vi volete accomodare sul divano…avverto subito la signora della                                    vostra             presenza…gradite un te? Qualche pasticcino?

Geltrude         Dorotea, che ne dici, prendiamo un te e qualche pasticcino?

Dorotea         No, no, casomai non appena arriva Clelia…

Geltrude         No Battista, grazie, non vogliamo nulla…

Adolfo                        Con permesso…Esce da destra, passando davanti a Clelia e facendo finta di non                     vederla; le due donne si siedono sul divano di sinistra.

Geltrude         Povera Clelia…certo che il destino a volte…

Dorotea         Eh sì…è davvero crudele…

Geltrude         Certo però che anche suo marito…lasciarla sola, così, in balia del mondo…

Dorotea         Geltrude! Ma è morto!

Geltrude         Sì, lo so, lo so…ciò non toglie che l’abbia lasciata sola…povera Clelia! Non può                    neanche piangere sulla spalla di suo marito…eh già…è morto…

Dorotea         E pensare che era così una bella coppia…e come si amavano…

Geltrude         Oh, se si amavano! Mi torna in mente a quella fiera di beneficenza, una                                quindicina di giorni fa…

Dorotea         Dove io vinsi quel delizioso ventaglio spagnolo?

Geltrude         Proprio quella, sì…

Dorotea         E che c’entra la fiera con Clelia?

Geltrude         Ma come, non ti rammenti? Fu il giorno che Clelia trovò suo marito in cucina con              quella             giovane cuoca…come si chiamava?

Dorotea         Aspetta, quale dici? Quella bionda con gli occhi verdi, con quelle due cose                           davanti che sembrava avesse una ciambella di salvataggio intorno?

Geltrude         No, quella era Antonietta, la serva milanese…

Dorotea         Hai ragione! Dunque, ricapitoliamo…allora, il fatto di Antonietta successe un                      paio di mesi fa…mi pare sempre in cucina…

Geltrude         No, no, nel fienile ! Fu il fattore che sentì dei rumori strani ed andò a vedere…                   vide muovere sotto la paglia e….ZAC! Col forcone…disse che credeva fosse un                grosso topo…

Dorotea         Povero Arnulfo! Quattro punti di sutura gli misero…e ricordo che stette almeno                dieci giorni senza potersi sedere…

Dorotea         E’ vero! Ora ricordo anch’io! Nel fienile, quella costruzione di mattoni rossi                                    vicino al pozzo!Ma il fattore fu licenziato?

Geltrude         Si capisce! Clelia lo mandò via la sera stessa…figuriamoci…piantare un forcone                  nel didietro di suo marito…

Dorotea         Ah, queste manovalanze! Mi chiedo di questo passo dove si andrà a finire…

Geltrude         Eppure il fattore lo sapeva che il fienile era uno dei posti preferiti del padrone…               già il mese prima lo aveva trovato con quelle due gemelle di Trento…quelle con             le trecce bionde…aspetta, come si chiamavano…ah sì, Pia e Lia.

Dorotea         Accidenti, Geltrude, come fai ad avere questa memoria?

Geltrude         Mangio tanto pesce.

Dorotea         Ma allora quella della cucina come si chiamava?

Geltrude         Aspetta, fammi pensare…mi pare che fosse quella veneta…aspetta…

Dorotea         E’ difficile ricordare…in un anno Clelia avrà cambiato almeno otto serve…

Geltrude         Povera Clelia! Come lo amava! Gli ha sempre perdonate le sue piccole                                 scappatelle…comunque la veneta si chiamava Marisa.

Dorotea         Giusto, Marisa, ora ricordo anch’io. Però bisogna dire che anche lui a Clelia non                le faceva mancare niente…la coccolava, la riempiva di attenzioni…una volta                            ricordo che la baciò in pubblico…insomma, la amava alla follia.

Geltrude         Che l’amava così tanto si capisce dal fatto che mai una volta, dico mai una                           volta,  le ha fatto pesare il fatto che era ricca sfondata, e che lui non era altro che             un povero garzone quando lo conobbe…

Dorotea         Che grande amore! Chissà come soffre la povera Clelia…

Clelia              Irrompe nella stanzaFINALMENTE E’ MORTO QUEL VECCHIO MAIALE!

Geltrude         CLELIA!

Clelia              Ciao Geltrude.

Dorotea         CLELIA!

Clelia              Ciao Dorotea.

Geltrude         Ma come vecchio maiale?

Clelia              Perché, voi avreste un appellativo migliore per classificare mio marito Adolfo?

Dorotea         Adolfo?!? Ma Adolfo non è Battista il maggiordomo?

Clelia              Scusate, volevo dire Arnulfo…sbaglio sempre i nomi…Battista? Chi è Battista?

Geltrude         Un nomignolo che Dorotea ha dato al maggiordomo…

Dorotea         D’altro canto si chiamano tutti così i maggiordomi…

Clelia              Battista?  E’ vero, non ci avevo mai pensato.

Geltrude         Ma insomma, dicci di tuo marito…

Clelia              Morto. Defunto. Freddo come una lastra di marmo col ghiaccio sopra. Bianco                    come un cadavere morto che non respira più.

Dorotea         Va beh, tutti i cadaveri sono morti e non respirano più.

Clelia              Eh no, non è detto…bisogna fare attenzione…vedere, controllare…fare la prova                 dello specchio…

Geltrude         Quello che gli si mette vicino alla bocca e se respira ancora si appanna?

Clelia              No. Quello che si stacca da sopra il comò e gli si spacca direttamente sulla testa,                 così, se per caso fosse ancora vivo, il problema è risolto una volta per tutte.

Dorotea         CLELIA! MI MERAVIGLI! Ma il vostro grande amore?

Clelia              IstericaGrande amore? GRANDE AMORE? HAI DETTO GRANDE AMORE?!?!

Geltrude         Per l’amor di Dio, Clelia, calmati…

Clelia              Sono calmissima. Però spiegatemi come si fa ad amare un uomo che ogni due                    giorni ti tradisce con qualcuno…prima la cuoca, poi la serva, dopo la sguattera,                 le gemelle, il giardiniere…

Dorotea         IL GIARDINIERE?

Geltrude         Clelia, ma che stai dicendo?

Clelia              La verità. Io dico sempre la verità.

Dorotea         Ma dai, figurati! Col giardiniere! Saranno dicerie…

Clelia              Dicerie? L’ho sorpresi io, nel fienile! Lui e Sebastian!

Dorotea         Chi è Sebastian?

Clelia              Il giardiniere.

Geltrude         Accidenti, nel fienile anche lui?

Clelia              Già. Quel fienile era diventato una casa di tolleranza.

Dorotea         Doveva essere davvero tollerante se sopportava anche due uomini…perché il                    giardiniere è un uomo, vero?

Clelia              Certo che è un uomo!

Geltrude         Ma magari non è proprio uomo-uomo…

Clelia              Geltrude! Se ti dico che Sebastian è un uomovuol dire che è un uomo. E che                                   uomo! Fidati!

Dorotea         Vorresti dire che tu…

Clelia              IO, SI’! C’E’ QUALCOSA DI STRANO? Avrò avuto o no il diritto di rendere pan per               focaccia dopo tutti questi tradimenti?

Geltrude         TU SEI ANDATA A LETTO COL GIARDINIERE?

Dorotea         CON SEBASTIAN?

Clelia              Ma no, non a letto! Nel fienile.

Dorotea         E dagli! Anche tu?

Clelia              Li ho sorpresi proprio per questo. Il giardiniere mi aveva dato l’appuntamento                 alle tre del pomeriggio…ma si era sbagliato, e l’aveva dato anche a Adolfo…

Dorotea         Arnulfo.

Clelia              Arnulfo. Naturalmente vi chiedo di mantenere il silenzio più assoluto su quello                  che vi ho detto.

Geltrude         CLELIA! CI CONOSCI!

Clelia              Appunto.

Dorotea         Non preoccuparti, nessuno saprà della relazione di tuo marito col giardiniere.

Clelia              E magari tacete anche sulla mia…sapete, ora che mio marito è morto, sono di                     nuovo sul mercato…non vorrei che le cattive voci…voi mi capite…

Geltrude         Saremo mute come due pesci…ma dimmi…il giardiniere è quel giovane con gli                   occhi scuri, alto, moro?

Clelia              Moro. Certo che è moro, è nero!

Geltrude         Un nero? E lo parla l’italiano?

Clelia              Certo che parla italiano.

Dorotea         Spero che abbiate avuto almeno il garbo di pagargli gli straordinari.

Clelia              Non lo so. A pagare gli stipendi ha sempre provveduto il maiale.

Dorotea         E poi che ne hai fatto? Lo hai licenziato?

Clelia              Licenziato? Non sono mica scema! In questo momento sta innestando una

                        nuova talea…

Geltrude         Mi chiedevo…non potrebbe venire ad innestare una talea anche a me?

Clelia              Geltrude! Tu sai cos’è una talea?

Geltrude         No, ma imparo in fretta.

Dorotea         Magari potrebbe fare un viaggio solo, ed innestarla anche a me…

Clelia              DOROTEA! GELTRUDE! Sia chiaro, il mio giardiniere è mio. E basta.

Adolfo                        Entra da destra Mi permetta signora, è successo un fatto piuttosto increscioso.

Clelia              ARNULFO!

Adolfo                        Adolfo!

Dorotea         Battista!

Clelia              Insomma, che c’è?

Adolfo                        E’ sparita la salma, signora Clelia.

Clelia              Che cosa…COSA E’ SUCCESSO?

Adolfo                        La salma del padrone. Non è più sul letto. Sono andato a controllare i ceri, e                                   quelli ci sono e stanno regolarmente bruciando. Ma manca il morto.

Dorotea         Ma un morto non sparisce così, da un momento all’altro!

Geltrude         Avranno rapito la salma per chiedere un riscatto?

Adolfo                        C’è un’altra cosa, signora…

Clelia              Accidenti, ma tutte oggi succedono? Che c’è ancora?

Adolfo                        Deve essere caduto il grande specchio del comò…è in terra, in mille pezzi                           sbriciolati intorno al letto dove era il padrone…

Geltrude         O mamma mia sette anni di disgrazie!

Adolfo                        Col suo permesso andrei a pulire…

Clelia              NO! Prima devi trovare la salma del maiale!

Adolfo                        Maiale, signora?!?

Clelia              Sì, insomma, del padrone!

Adolfo                        Capisco signora.

Dorotea         Mamma mia Clelia come ti scaldi! Dove sarà mai!

Geltrude         Già, non può essere andato lontano…

Clelia              Accidenti! Proprio ora che stiamo aspettando il medico legale che ne deve                          accertare la morte…suona il campanello Eccolo qui! Puntuale come una                               cambiale…Presto, Adolfo, devi trovare la salma! Vai a controllare tutta l’ala est!                 Prima, però apri la porta…cercherò di trattenere il dottore…Adolfo va ad aprire;              entra il medico legale, che è il solito attore che interpretava l’Ispettore Matteus,                       cioè Fernando; giacca e cravatta, ha con sé anche la classica borsa da medico.

SCENA IV

Adolfo-Geltrude-Dorotea-Clelia-Fernando

Fernando       Buona sera…sono il medico legale, Mario Campari…

Dorotea         Lo sa, vero, che ha il nome di un aperitivo?

Clelia              Buona sera signor Campari, io sono la moglie della salma…Clelia Morganti.

Adolfo                        Col suo permesso, signora, vado a sbrigare quella faccenda…

Clelia              Certo…appena hai fatto torna subito qua.

Adolfo            Non dubiti signora Clelia. Esce da destra

Clelia              Allora, dottore, che si dice?

Fernando       Come sarebbe a dire “che si dice”?

Clelia              No, sa, era così, per rompere il ghiaccio…

Fernando       Ghiaccio? Che ghiaccio?

Clelia              Ma no, è solo un modo di dire…

Fernando       Signora, dov’è la salma? Ho quasi finito il mio turno, e vorrei tornare a casa                                   prima che venga buio.

Clelia              Certo, certo…lasci però che le presenti due mie carissime amiche, Dorotea e                                  Geltrude…sa, ci conosciamo fin da bambine…

Fernando       Piacere. Dov’è la salma?

Clelia              Praticamente noi tre siamo cresciute insieme…

Fernando       Bene. Dov’è il morto?

Dorotea         Ma quanta fretta!

Geltrude         Deve essere un uomo molto impegnato, lei…

Dorotea         Sempre di corsa…

Geltrude         Di qua, di là…

Dorotea         E magari così facendo trascura la famiglia…

Geltrude         Chissà com’è arrabbiata sua moglie quando torna a casa…

Fernando       Porco mondo! Non ho moglie! Insomma, dov’è il cadavere?

Dorotea         MA COME NON HA MOGLIE!

Geltrude         Un bell’uomo come lei!

Clelia              Che peccato, però…lei è ancora nel fior fiore degli anni, e chissà quante donne le              fanno il filo…

Fernando       Che cosa mi fanno?             

Clelia              Il filo…sì, insomma, le corrono dietro…

Fernando       Inalberato Per sua informazione a me non mi corre dietro nessuno. Ho sempre                 pagati tutti i debiti fino all’ultimo centesimo, io.

Dorotea         Ma no! Che ha capito! E’ un altro modo di dire!

Geltrude         Com’è simpatico questo medico!

Fernando       Porco mondo! Insomma, sentite, o mi fate vedere il morto o me ne vado.

Geltrude         Eh! Non scappa mica, sa?

Dorotea         Beh, a volte può succedere…

Fernando       Ma cosa state dicendo?

Clelia              Nulla, nulla…non le ascolti…stanno scherzando…

Fernando       Bene, sappiate che io non scherzo mai. Il mio lavoro non contempla risate                          senza senso e quant’altro.

Clelia              Ma certo, ma certo! Capiamo benissimo. Lei è un uomo tutto d’un pezzo.

Dorotea         Inossidabile.

Geltrude         Di granito.

Fernando       Ecco, signora, proprio così. Mi conduca dalla salma.

Clelia              Subito. Non appena il mio maggiordomo rientra finisce l’incarico che gli ho                                    assegnato e torna, la faccio accompagnare subito da mio marito.

Fernando       E non mi può accompagnare lei?

Clelia              Ma no, non sarebbe indicato…è compito di Arnulfo…

Geltrude         Adolfo.

Dorotea         Battista.

Fernando       Porco mondo! Ma quanti maggiordomi avete?

Clelia              E’ sempre lo stesso, ma ha tanti nomi…

Dorotea         Allora noi andiamo…

Geltrude         Sì, dobbiamo passare anche dalla sarta…

Dorotea         Torniamo dopo. Si avviano verso sinistraArrivederci dottore.

Geltrude         Ah, Clelia, senti…

Clelia              Dimmi Geltrude.

Geltrude         Se ti avanzasse un po’ di quel giardiniere moro ricordati di noi…

Dorotea         Per te facciamo questo e altro…arrivederci dottore…

Fernando       Arrivederci. Le due escono da sinistraIntanto possiamo sbrigare le formalità                        burocratiche.

Clelia              Sbrighiamole.

Fernando       Prendendo appuntiNome del morto?

Clelia              Adolfo…no, scusi, Arnulfo Palmieri.

Fernando       Anni?

Clelia              Quarantasei…ma li portava bene, sa? Bianco e rosso come una rosa…prima…ora              è un po’ bianchiccio…

Fernando       Causa presunta della morte?

Clelia              Non saprei…stava fumando la pipa e facendo un solitario con le carte, come fa                  sempre ogni pomeriggio…ad un tratto ha alzata la testa, ha sussurrato “Clelia,                   mi sento poco bene”… ed è caduto a terra.

Fernando       Collasso?

Clelia              Non ho guardato le carte. Non so se aveva l’asso.

Fernando       Ma cosa ha capito, porco mondo! Dicevo, è stato un collasso? Un infarto?

Clelia              Ah, quello! Mah, penso di sì…è lei il medico, no?

Arnulfo          Entra da destra, barcollando; completamente vestito di nero, si lascia cadere sul                     divano a gambe aperte, tenendosi un fazzoletto sulla fronte, dove ha un grosso                      bernoccolo Clelia, la pipa! Hai visto la mia pipa? Devo fumare!

Clelia              ADOLFO! VOGLIO DIRE, ARNULFO! CHE E’ SUCCESSO?

Fernando       E questo chi è?

Clelia              Mio marito.

Fernando       Il morto?

Clelia              Sì.

Fernando       MA QUESTO SIGNORE NON E’ MORTO!

Clelia              Come fa a dirlo se non l’ha ancora visitato?

Fernando       Signora! Mette in dubbio la mia professionalità? Si vede a occhio nudo che è                                  ancora vivo, porco mondo!

Clelia              Questo lo dice lei. Come stai caro?

Arnulfo          Male. Malissimo.

Clelia              Ecco, vededottore? Se non è morto poco ci manca.

Arnulfo          Mi sono svegliato sul letto con quattro ceri accesi intorno, e un mal di testa…ma                un mal di testa…come se qualcuno mi avesse bastonato…guarda, guarda che               bernoccolo ho sulla fronte…cosa può essere successo?

Clelia              E che vuoi che ne sappia? Sarai caduto…

Fernando       Allora io vado.

Arnulfo          E questo chi è?

Clelia              Il dottore.

Arnulfo          Meno male! Venga, dottore, mi visiti!

Fernando       Non posso. Il mio compito è quello di accertare la causa della sua morte. Visto                   che lei è ancora vivo non ho più niente da fare qui. Arrivederci. Esce da sinistra.

Clelia              Arrivederci dottor Campari…

Arnulfo          Campari? Che cos’è, un aperitivo? Ma che razza di dottore hai chiamato? E                         perché non mi ha voluto visitare?

Clelia              Perché sei ancora vivo.

Arnulfo          Clelia, io vado a sdraiarmi sul letto, ho un mal di testa incredibile….ah, senti,                                   dov’è Adolfo? Voglio far portare via quegli orribili quattro ceri intorno al                           letto…ma perché li ha accesi? Era andata via la luce?

Clelia              Sì, era andata via la luce…vai, vai…Arnulfo esce da destra; immediatamente da                      sinistra entra Marta, sempre col notes in mano, e si siede sulla solita sedia della                      volta precedente, mentre Clelia si va a sdraiare sul dormeuse; rientra Arnulfo che               si siede sul divano con la pipa in bocca e comincia a leggere il giornale. Marta                               inizia a prendere appunti; si chiude il sipario.

FINE PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

SCENA V

Arnulfo-Adolfo-Marta

                        Stessa scena del primo atto; all’aprirsi del sipario c’è Adolfo con un cellulare                            ultima generazione in mano che sta facendo un numero; ha una lettera in mano.

Arnulfo          Pronto? Mobilificio Arrigoni? Sì, sono Arnulfo Palmieri…le telefono per via della                nota di credito che mi ha spedito…senta, ci deve essere un errore. Qui vedo                                scritto “due sedie in stile anni trenta”…sì, appunto…non sono due, è una                             sola…ah, mi rimanda la nota? Benissimo, appena arriva provvederò a pagarla.                       Arrivederci. Spegne il cellulare e prima che se lo rimetta in tasca entra Adolfo.

Adolfo                        Accidenti! Ma sei matto? Metti subito via quel dannato cellulare! Ma non pensi                   alle conseguenze se lo dovesse vedere Clelia?

Arnulfo          Mettendo via il telefono Stai tranquillo, tua sorella sta ancora dormendo…lo sai,                 sono quindici giorni che la mattina Clelia apre gli occhi esattamente alla                            sette e trenta, come se avesse un timer incorporato.

Adolfo                        Malgrado ciò bisogna fare attenzione. La psichiatra ha detto che basta un                           elemento fuori posto a scatenare una reazione irreversibile…e chissà con quali                 conseguenze…a proposito, non è ancora arrivata stamattina? Perché tarda? Non              le sarà mica successo qualcosa?

Arnulfo          Su Adolfo, stai tranquillo…mancano ancora cinque minuti alle sette…

Adolfo                        Va bene, va bene…ma tutti i giorni con quest’ansia…non si sa mai come andrà a                 finire…sempre qualcosa di nuovo…

Arnulfo          Vedrai che tutto si risolverà per il meglio.

Adolfo                        Speriamo…con chi stavi parlando prima al telefono?

Arnulfo          Col mobiliere. Ha sbagliato a mandarci la nota di pagamento, ha messo due sedie             invece che una. Ecco, guarda…gli porge la lettera

Adolfo                        Leggendo Eh sì…due sedie anni trenta…ACCIDENTI! UNDICIMILA                                        TRECENTOCINQUANTA EURO?

Arnulfo          Più iva.

Adolfo                        Come mai tanto così?

Arnulfo          Dice che sono mobili difficilmente reperibili, e che è tutta roba d’epoca,                               originale, proprio come abbiamo chiesto…io credo che abbia fatto un buon                                    lavoro…insomma, guardati intorno…sembra di essere proprio negli anni trenta,                invece che nel 2016.

Adolfo                        Questa faccenda ci comincia a costare un po’ troppo…finiremo in rovina.

Arnulfo          Adolfo! Lo sai che c’è in gioco la salute di mia moglie!

Adolfo                        Certo, certo…ma se penso alle stranezze di questa storia mi prende lo                                 sconforto…e di tutte le stranezze questa forse è quella più insolita…che cos’ha a               che vedere Clelia con gli anni trenta? E perché crede che questo sia una grande             casa colonica con tanto di servitù, e cioè io?

Arnulfo          Ci ho pensato molto. E forse ho capito almeno questa parte di mistero.

Adolfo                        Davvero?

Arnulfo          Sì, ieri sera ero davanti alla libreria, quando mi è caduto l’occhio su un romanzo               che si intitola “Il buio oltre la siepe”. Mi è venuto subito in mente che era il libro               che stava leggendo Clelia prima che si ammalasse. Ho passato la nottata a                                   leggerlo…e indovina? Si svolge in una grande casa colonica, negli anni trenta!

Adolfo                        Ma dai!

Arnulfo          Sì…e c’è anche un’altra cosa…parla di negri!

Adolfo                        E questo che c’entra?

Arnulfo          Ma come che c’entra!  Sveglia! Il nostro giardiniere è nero!

Adolfo                        Caspita! E’ vero! Queste cose bisogna dirle a Marta!

Arnulfo          Certamente. Sono informazioni preziose. L’importante ora è stare tranquilli e                    assecondarla.

Adolfo                        Accidenti, Arnulfo, più assecondata di così…sono quindici giorni che a mia                          sorella regaliamo tutti i giorni una vita nuova…che la assecondiamo in tutto e                    per tutto…che mettiamo in pratica tutto quello che il suo cervello malato le                               suggerisce…suona il campanelloquesta deve essere Marta con le istruzioni per                   oggi… va ad aprire, entra Marta Buongiorno Marta…ha con se le istruzioni?

Marta             Certamente, solo un attimo…apre la ventiquattr’ore che ha con se e tira fuori un                 foglio Ecco qua i miei appunti di ieri sera.

Adolfo                        E ora si ricomincia la sceneggiata…mi sembra di essere in un teatro dove tutti i                  giorni va in scena uno spettacolo diverso nella forma ma sempre uguale nei                                  contenuti.

Marta             E’ necessario. Ve l’ho già detto, è l’unica maniera per cercare di farla guarire da                quel suo benedetto bipolarismo…

Adolfo                        Benedetto? Casomai maledetto!

Marta             La cosa strana, dal punto di vista psichiatrico, è che tutte le sere Clelia mi dica                    per filo e per segno tutto quello che dovrà accadere il giorno dopo, come se                             volesse essere lei a comandare la propria vita: insomma, è come volersi                            sostituire al destino…

Arnulfo          No, la cosa veramente strana è che mi vuole uccidere tutti i giorni, nei modi più                 strani e imprevedibili…ma che le ho fatto?

Marta             In psichiatria non tutto è riconducibile alla logica. Non vi sembra strano che                                   quando è finita la sceneggiata venga a parlare con me come una normale                           paziente? E che dopo due ore non sappia neppure della mia esistenza?

Adolfo                        Ormai la logica non abita più tra queste mura.

Arnulfo          Bene…dia a me…prende il foglio e comincia a leggere oggi ci sono richieste                           particolari?

Marta             Ho paura di sì…

Arnulfo          Sì? E cioè?

Marta             Il maggiordomo…

Adolfo                        E cioè io…il maggiordomo cosa?

Marta             Deve…insomma, deve essere…

Adolfo                        Deve essere cosa?

Marta             Una maggiordoma.

Adolfo                        UNA….COSA?

Marta             Una maggiordoma, una donna.

Arnulfo          E come si fa?

Marta             Di colore.

Ado-Arn         DI COLORE?

Marta             Negra.

Ado-Arn         NEGRA?

Marta             Negra. E’ tutto scritto lì.

Adolfo                        E dove si trova a quest’ora una maggiordoma negra?

Marta             Non lo so, non lo so…

Arnulfo          Santo cielo, Marta, perché non ci ha avvertito ieri sera?

Marta             Ho provato a chiamarvi sui cellulari, ma erano tutti e due spenti.

Adolfo                        E’ vero: stranissimo, perché io lo lascio sempre acceso…

Arnulfo          Ma guarda! Era spento anche il mio…Però vedi Adolfo che avevo                                          ragione? Il giardiniere nero, la Mami nera…insomma, Il buio oltre la siepe!

Marta             Il buio oltre la siepe? Che state dicendo?

Adolfo                        Sì, il romanzo…il buio oltre la siepe.

Arnulfo          Ma ora non c’è tempo per le spiegazioni…forza, Adolfo, non c’è un attimo da                                  perdere…vai a vestirti da negra.

Adolfo                        Arnulfo! Ma sei scemo?

Marta             Buona idea!

Adolfo                        Buona idea che sia scemo?

Marta             Buona idea vestirsi da negra!

Adolfo                        Ma siete scemi?

Marta             Ho paura che sia l’unica soluzione…

Adolfo                        Scusate, perché non prendiamo il giardiniere? Basterà vestirlo da donna, è già                   nero!

Arnulfo          Non c’è, è il suo giorno libero.

Adolfo                        Ma come faccio?

Arnulfo          Adolfo! Ti sei già dimenticato che lo scorso carnevale eri vestito da donna                          extra large?

Adolfo                        Che c’entra!

Arnulfo          Basta che tu ti tinga di nero. Usa un sughero bruciato, da’ degli ottimi risultati.

Adolfo                        E poi? Che devo fare dopo che avrò massacrato la mia credibilità?

Arnulfo          Vediamo le altre indicazioni…leggendo allora stamani l’omicidio avverrà col                                    veleno nel caffè…la Mami negra dovrà servire la colazione ed io dovrò morire                   tra atroci spasmi e cadere per terra mentre prendo il caffè…alla colazione                               parteciperanno anche Dorotea e Geltrude…e dopo arriverà l’ispettore Matteus…                  quindi ci sarà da pagare i soliti tre attori…edil finale è affidato a Marta, come                      sempre…tremo al pensiero            di sapere il suo onorario, Marta…

Marta             Non si preoccupi, al momento opportuno lo saprà; faremo un conto unico.

Adolfo                        Vado in camera a mandare i messaggi agli interessati e preparo la bustina                          di finto veleno da mettere nel tuo caffè.Arnulfo, dammi gli appunti…prende il                      foglio di carta di mano a Arnulfo.

Arnulfo          Non ci mettere tanto zucchero, altrimenti il diabete mi va alle stelle…certo che                   qualche volta Clelia mi ammazza davvero…

Adolfo                        Ma no, stai tranquillo! Visto con la pistola? L’avevo caricata a salve…e ti ricordi il             coltello con la lama retraibile? E quel capolavoro di specchio che sembrava                                   vero usato per effetti cinematografici? Trecento euro, mi è costato! Quando ieri             te lo ha spaccato sulla testa ho avuto come una fitta al cuore…

Arnulfo          Io l’ho preso nella testa e tu hai avuto una fitta al cuore? Interessante!

Marta             Comunque sto vedendo dei segni di progressi inequivocabili…Clelia sta                               decisamente avviandosi verso la guarigione…è più aperta, disponibile…

Adolfo                        Guarita! Figuriamoci! Ora vuole anche la Mami negra!

Arnulfo          Com’è strana la vita…così, di punto in bianco ti ritrovi una moglie con due                          personalità…

Adolfo                        Dillo a me! Mia sorella è sempre stata moderata in tutto, pacata, tranquilla…ma                 che le sarà successo quindici giorni fa?   

Marta             Ve lo già detto. Se si sapesse avremmo risolto il problema…probabilmente un                    forte shock…un fattore esterno che l’ha turbata enormemente…si sa solamente              che ormai ha doppia personalità…e la sua vera natura è stata completamente                     annientata da quella nuova, che le fa fare tutto ciò che vuole…ah, signor                                   Adolfo…mi raccomando una cosa…

Adolfo                        Che c’è ancora?

Marta             La parlata. L’accento. Deve essere credibile. Per esempio risponda “Sì Badrona”.               Mi raccomando, conto su di lei.

Adolfo                        Ecco. mancava solo l’accento. Va bene, vado. Avverto gli altri e mi vesto da Mami               nera. Speriamo bene, ma stavolta la vedo davvero dura. Esce da destra

SCENA VI

Arnulfo-Marta

Arnulfo          Vado in cucina a preparare per la colazione…

Marta             Aspetta Arnulfo, ti devo chiedere una cosa.

Arnulfo          Dimmi Marta. Ma non diamoci del tu in casa…potrebbe arrivare qualcuno…

Marta             Nessuno. Non arriva nessuno. Adolfo è appena andato via, e mancano venti                                   minuti alla sveglia di tua moglie.

Arnulfo          Venti minuti? Bisogna andare ad aiutare Adolfo…poveretto…da Mami negra!

Marta             Attento a te Arnulfo. Sei in piedi sul filo di un rasoio…se scivoli e caschi a gambe                aperte qualcosa ti tagli di sicuro…

Arnulfo          Mamma mia come siamo tragici! E va bene, Marta, che c’è?

Marta             C’è che voglio capire che intenzioni hai. Semplice. Voglio sapere se in questi                                   quindici giorni io sono stata solo un’avventura per te. Basta dirlo, poi non ti                                   rompo più le scatole. Ma non puoi far finta di niente!

Arnulfo          Che c’entra! Non faccio finta di niente! Solo che sono confuso, vedo tutto                            come attraverso un vetro affumicato, la realtà mi sfugge…

Marta             Quale realtà? Quella scomoda di tua moglie che è improvvisamente impazzita o                 quella comoda di un amante trovata ed usata quattro volte in appena                                 quindicigiorni di conoscenza?

Arnulfo          A me sembra una buona media…

Marta             ARNULFO!

Arnulfo          Ma dai, scherzavo! Sai benissimo che non è così!

Marta             Allora com’è? Forza, sto aspettando la tua versione zoppa.

Arnulfo          Zoppa? Perché zoppa?

Marta             Perché di sicuro farà acqua da tutte le parti.

Arnulfo          Allora casomai bucata!

Marta             ARNULFO!

Arnulfo          Insomma, non è la mia versione! E’ solo l’esposizione dei fatti!

Marta             E sentiamola, così vedremo se la mia e la tua coincidono…

Arnulfo          Ma dai! Ci siamo incontrati una ventina di giorni fa alla riunione annuale del                      Lions Club, abbiamo           familiarizzato, eil giorno dopo siamo andati in quel Hotel                    in fondo alla strada…aspetta, come si chiama?...

Marta             Appunto, come si chiama l’hotel?

Arnulfo          Ora così su due piedi mi sfugge…

Marta             Ah, ti sfugge, eh? Ci siamo stati quattro volte e ti sfugge, eh?              

Arnulfo          No, aspetta…mi pare…qualcosa come Lo Scarabeo Verde…

Marta             NO! Era Rosa, quello scarabeo! Lo Scarabeo Rosa!

Arnulfo          E che sarà mai! ma è possibile che voi donne siate così attente ai dettagli di poco               conto? E poi s’è mai visto uno scarabeo rosa?

Marta             Vai avanti.

Arnulfo          C’è poco da andare avanti…ci siamo ritrovati lì altre tre volte…poi l’improvvisa                  malattia di mia moglie…e quando ho cercato il numero di uno psichiatra il caso                 ha voluto che quello psichiatra fossi tu.

Marta             E già…non sapevi che di cognome faccio Abate…e che sono il primo psichiatra                   sull’elenco telefonico…

Arnulfo          Ti giuro che appena ho visto che eri tu mi sono sentito rimescolare dentro…

Marta             IronicaFammi capire… come quando prendi la citrosidina?

Arnulfo          Marta! Sto cercando di parlare seriamente! Sapessi come è difficile…

Marta             Eh, lo immagino…dover parlare quando non si ha nulla da dire è la cosa più                                  complicata che ci sia.

Arnulfo          Ma lo sai che era la prima volta in vita mia che tradivo mia moglie?

Marta             Me lo hai detto mille volte. Ma questo non giustifica il fatto che tu mi abbia                          sedotta…

Arnulfo          …sì, e abbandonata! Ti ricordo che la seduzione è stata una cosa reciproca…e                   poi, ma è possibile che tutte le volte che apri bocca mi fai sempre pesare il fatto                        che sei una psichiatra?

Marta             Io non ti faccio pesare nulla. Sei tu che sei confuso. Comunque sarebbe meglio                  che tu trovassi un’altra psichiatra per seguire tua moglie.

Arnulfo          COSA? Abbandoneresti Clelia così? Ma non puoi!

Marta             Certo che posso. Dov’è scritto che devo continuare ad essere la sua psichiatra?E               poi sono in conflitto con me stessa, e questa situazione non è tollerata                           nell’ambito della medicina.

Arnulfo          Ma come dov’è scritto! E l’etica professionale dove va a finire?                     

Marta             Nel solito posto dov'è andato a finire l’amore che dicevi avere per me fino a tre                giorni fa.

Arnulfo          Però così non vale! Mi fai passare come uno che non ha cuore, che non prova                   niente…

Marta             Ti faccio passare esattamente per quello che sei. E ora ascoltami attentamente.                  Quello che ti dirò non sarà piacevole.

Arnulfo          O mamma mia! Che succede?

Marta             Un altro uomo è entrato nella mia vita.

Arnulfo          COSA? E da quando?

Marta             Con oggi sono esattamente tre giorni.

Arnulfo          Così tanto?

Marta             Ho bisogno di affetto.

Arnulfo          Ma se appena una decina di giorni fa noi abbiamo…

Marta             Non lo dire…non lo dire!

Arnulfo          E va bene, non lo dico.

Marta             Bravo.

Arnulfo          Però l’abbiamo fatto!

Marta             E allora? Pensi che io sia una tua esclusiva? Io sono mia, e voglio vivere nel                                    mondo!

Arnulfo          SI’, MA NON TE LO PUOI RIPASSARE TUTTO!

Marta             ARNULFO!Andiamo in cucina, forza. Così ti finisco di raccontare. Emi dici                            una buona volta anche cosa c’entra Il buio oltre la siepe con tutta questa                                   faccenda.Via da destra

SCENA VII

Fernando-Clelia

                        Si sente girare un a chiave nella toppa; entra Fernando facendo attenzione che                      nella stanza non ci sia nessuno; poi tira fuori il cellulare, compone un numero e                  attende un attimo.

Fernando       Parla a bassa voce Sì…sono io…ma come dove? Sono appena entrato in casa                                  tua…come quale chiave? Quella sotto lo zerbino, al suo solito posto…no, in                         questo momento non c’è nessuno…

Clelia              Entra da destra parlando al cellulare Ma sei scemo? E se ti vede qualcuno?

Fernando       Mette via il cellulareChi vuoi che mi veda? Qui non c’è nessuno, porco mondo!

Clelia              Mette via il cellulareStanno per arrivare tutti…e se ti trovano qui…ma non ti                        hanno telefonato?

Fernando       Sì, mi ha chiamato Adolfo, cinque minuti fa. Devo interpretare ancora                                  Matteus…stavolta hai deciso di avvelenarlo, eh?

Clelia              Sulle orme di Lucrezia Borgia…

Fernando       Senti, Lucrezia Borgia…io mi sono stancato di questo giochetto!

Clelia              Questo non è un giochetto! Sai benissimo perché lo facciamo!

Fernando       Mettiamo le cose in chiaro: sei tu che stai facendo, porco mondo!

Clelia              E basta con questa imprecazione! Porco mondo, sempre porco mondo!

Fernando       E’ solo un’intercalare. Fa parte di me. Se non ti va bene me ne vado.

Clelia              Fernando! Hai promesso di aiutarmi!

Fernando       Sì, lo so, ma comincio ad essere stanco…

Clelia              TU?!? Tu sei stanco? Sono quindici giorni che faccio finta di essere matta e tu sei               stanco?

Fernando       Ma anch’io la mia parte la sto facendo…

Clelia              Figurati! Appena varcata quella porta torni alla tua vita normale! Ma io? Eh? Io                 resto in questa casa!

Fernando       E dove vuoi andare? Questa è casa tua, porco mondo!

Clelia              Certo che è casa mia! Volevo dire che devo continuare la commedia…mai un                                  momento di libertà, mai un attimo di respiro! E ora dovrei buttare via quindici                  giorni di sacrifici perché tu sei stanco?

Fernando       Ma quanto ancora andrà avanti questa farsa?

Clelia              Non è una farsa. E poi ormai i tempi sono maturi.

Fernando       Finalmente! Questa è davvero una bella notizia! Oggi?

Clelia              Forse.Prima mi voglio divertire un altro po’ di tempo. Figurati, tra le mie                             richieste di oggi figura una Mami negra…

Fernando       Una Mami negra?

Clelia              Sì. Non è un’idea geniale? Per paura che Marta avvertisse Arnulfo e Adolfo ieri                  sera spensi i loro cellulari…così l’avranno saputo solo stamani…voglio proprio              vedere dove la vanno a trovare una Mami negra alle sette del mattino.

Fernando       Sei davvero tremenda…

Clelia              Certo che sono tremenda! Sto facendo provare al maiale tutto quello che ho                                  provato io…lo voglio vedere morire tutti i giorni…piano piano…

Fernando       Poveraccio…

Clelia              Stai parlando del maiale? No, perché se stai parlando del maiale ti ricordo che                   quindici giorni fa lo vedemmo entrare dentro quell’Hotel…come si chiama?

Fernando       Lo Scarabeo Viola.

Clelia              No, non era viola…rosa, lo Scarabeo Rosa…insieme a quella donna.

Fernando       Sì, ma magari è stata una scappatella…una cosa da nulla…

Clelia              Una scappatella? Fernando, ma che stai dicendo? Io e lui siamo sposati!

Fernando       Sì, però ti ricordo che anche noi…

Clelia              Sì, certo. Ma non è la stessa cosa.

Fernando       Ah no?

Clelia              No. La nostra è stata solo una conseguenza dopo il tradimento del maiale.

Fernando       Allora io per te sarei una conseguenza?

Clelia              Certo. Magari piacevole, ma pur sempre una conseguenza.Giurai che sarei                          andata a letto col primo che passava. E passasti tu.

Fernando       Che culo!

Clelia              FERNANDO!

Fernando       Volevo dire, che fortuna trovarsi nel posto giusto al momento giusto…

Clelia              Certo è stato un peccato non aver potuto vedere          quella donna di fronte…ma di                    spalle sembrava piacevole. Buon per mio marito.

Fernando       Non mi hai mai detto quando hai cominciato a pensare a questo diabolico piano.

Clelia              Da subito. Da quando ti ho invitato a salire in camera con me. E mentre eravamo              lì, sul letto, io elaboravo il piano.

Fernando       Vuoi dire…vuoi dire che mentre io pompavo e sudavo come una                                          scimmia…

Clelia              FERNANDO!

Fernando       …tu pensavi a come farla pagare a tuo marito? PORCO MONDO!

Clelia              Sì. Penso meglio mentre faccio ginnastica. Epoi ti informo che noi donne                             riusciamo a fare più di una cosa contemporaneamente.

Fernando       Sei diabolica!

Clelia              Sì, credo che in questo caso specifico sia l’aggettivo che più mi si adatta:                              diabolica. Basti pensare a come ti ho fatto entrare in casa…travestito da                              postino…mentre andava in scena una delle  mie commedie…e subito ti hanno                    chiesto se volevi continuare…vedi? Ti ho trovato anche un lavoro!

Fernando       Non nego che qualche soldo mi fa comodo…specie ora che la fabbrica ha chiuso               e che sono disoccupato…

Clelia              E per rendere le cose ancora più complicate mi sono inventata la                                         scenografia…una casa colonica anni trenta…esattamente come nel libro Il buio                  oltre la siepe…

Fernando       Il buio oltre la siepe? Che cos’è?

Clelia              Un romanzo…un romanzo che ho letto ultimamente.

Fernando       Ecco perché dell’abbigliamento! Ti confesso che non l’avevo capito…

Clelia              Già. Ormai mio marito è tra le mie mani…e quando guarirò farà tutto quello che                voglio io…altrimenti tornerò ad essere bipolarista…facile, no?

Fernando       Diabolica…

Clelia              L’hai già detto. Ma lo sai che in un primo momento mi era venuta la voglia di                      ammazzarlo davvero? Ma poi ho pensato…è meglio ammazzarlo e festa finita, o                lasciarlo vivo a pentirsi dei     suoi peccati? Dopo ho elaborato questo piano, e                                   tutto mi è stato chiaro come il cielo sereno. Appena deciderò di guarire, farò                         capire a mio marito che la causa della mia malattia è stato lo shock provocato                 dalla scoperta che lui ha un’amante. Il rimorso lo condizionerà a tal puntoche                       sarà definitivamente tra le mie mani.

Fernando       Poveraccio…

Clelia              Forza, ora levati dai piedi, che è quasi l’ora…io mi vado a preparare per la                          colazione col maiale.

Fernando       Mangi maiale a colazione?

Clelia              Uffa! ma non capisci davvero nulla!Esce da destra

Fernando       O mamma mia che storia orrenda! E io ci sono dentro fino all’osso…meglio che                 vada, perché se mi scoprono il piano va in fumo, e poi chi la sente quella, porco               mondo!Esce da sinistra

SCENA VIII

Geltrude-Dorotea-Adolfo-Arnulfo-Marta-Clelia

                        Un attimo di pausa con musica; entra da destra Adolfo, vestito da Mami negra;                      ha un vassoio con l’occorrente per la colazione; si dirige al tavolo, posa tutto sul                   tavolo; suona il campanello; va ad aprire; entrano Geltrude e Dorotea.

Geltrude         Buongiorno…siamo state convocate per la colazione…

Dorotea         Ma lei chi è?

Adolfo                        La Mami negra.

Dorotea         Sì, è evidente…prima volta che partecipa?

Adolfo                        Sì. Brima volda in assoludo.

Geltrude         A Dorotea Forse è la moglie del giardiniere tuttofare…

Adolfo                        Se le signore si vogliono accomodare…brebaro subido la colazione…la signora                  Clelia arriverà dra boco…ed anghe il signor Arnuffo.

Dorotea         Meno male tra poco si fa colazione!

Geltrude         Davvero! Per colpa di quello spettacolo ieri sera abbiamo saltato la cena…e ora                mi sembra di avere un nido di vespe nello stomaco…

Dorotea         Geltrude, non ti sembra che questa Mami abbia un non so che di familiare?

Geltrude         Ma non saprei…forse…

Arnulfo          Entra da sinistra seguito da MartaBuongiorno signore…ADOLFO! MA SEI                            TERRIBILE! Ride

Dorotea         ADOLFO?

Geltrude         Ecco spiegato il mistero!

Dorotea         Ma Clelia non lo riconoscerà?

Adolfo                        Voi mi avete riconosciuto?

Geltrude         Veramente no…

Adolfo                        Ecco fatto.

Marta              No, Clelia vede solo ciò che vuol vedere la sua mente malata…stia tranquillo                                   Adolfo…piuttosto, tutto fatto con la bustina del veleno?

Adolfo                        Certamente. E’ piena di zucchero di ottima qualità.

Marta             Vi rinnovo ancora una volta a seguire il filo dei suoi discorsi, ad assecondarla                    sempre, in ogni caso, qualunque cosa dica…e ad usare la fantasia. La sua mente                deve essere continuamente stimolata, per potersi ribellare definitivamente a                   questa situazione ed accendere la luce nel buio in cui si trova.

Dorotea         Certo signora Marta. Non dubiti.

Geltrude         Del resto sono quindici giorni che lo facciamo…

Adolfo                        E sapeste quanto ci costate…

Dorotea         Il minimo sindacale…non si dimentichi che noi siamo attrici.

Arnulfo          …disoccupate…

Geltrude         Che c’entra? Sempre attrici siamo…se preferite che ce ne andiamo…

Dorotea         …ma non prima di aver fatto colazione! Siamo state invitate per questo!

Arnulfo          Ma certo! Eh, come siamo permalose!Tranquille, tra poco farete colazione.

Geltrude         Meno male! Sapesse che fame…mangerei un cast di attori, regista e tecnici                          compresi!

Marta             Ormai posso affermare senza alcun dubbio che siamo sulla via della                                                guarigione…me ne accorgo da tanti piccoli segnali nel suo comportamento,                                    segnali che a voi sfuggono, ma che per me sono chiari come il sole…va a sedersi                 sulla solita poltrona dietro il dormeuse, apre il taccuino e prende appunti.

Arnulfo          Bene. Allora non ci resta che attendere l’arrivo di Clelia.

Clelia              Entrando da destra Qualcuno ha pronunciato il mio nome?

Arnulfo          Eccola qua! Buongiorno Clelia!

Clelia              Vedendo la Mami Che cosa…che cos’è quella?

Arnulfo          Ma come che cos’è…è la nostra adorata Mami!

Clelia              Trattenendo a stento le risa Ah, ecco…la Mami…

Adolfo                        Buongiorno Badrona Clelia. Bosso chiederle se ha ribosato bene?

Clelia              Ride cercando di nascondere Certo…puoi chiedermelo…

Adolfo                        Ha ribosado bene, badrona?

Clelia              Ride convulsamente tossendo ripetutamente per non farsene accorgere.Sì, sì…ho                   riposato benissimo…

Arnulfo          Hai la tosse cara?

Clelia              Un po’…

Adolfo                        Allora brebaro subido la colazione. Va verso il tavolo dove ha lasciato il vassoio e                 apparecchia per la colazione; Arnulfo lo segue; i due saranno vicini, poiché i                            colloqui avranno luogo separatamente tra le tre donne da una parte della stanza e                  i due uomini dall’altra, magari sottolineati da proiettori diversificati.

SCENA IX

Geltrude-Dorotea-Clelia-Adolfo-Arnulfo-Marta

Dorotea         Cara Clelia! Che programmi hai per questa splendida mattinata?

Clelia              Ancora non so…forse mi farò sellare un cavallo e andrò a fare un giro nelle                                   nebbie autunnali del mattino…

Geltrude         Ma non c’è la nebbia! C’è un sole incredibile!

Dorotea         E poi di quale autunno stai parlando? Casomai primavera, siamo appena al                                    dodici di Aprile!

Clelia              Ah sì? Accidenti, non me ne ero accorta…

Geltrude         Comunque il cavallo è proprio una bella idea…

Clelia              E’ vero, anche se provo un po’ di fastidio quando fanno i loro bisogni…ne fanno               una quantità industriale…neanche prendessero dei lassativi!

                        Continuano a mimare la conversazione mentre si accende l’altro proiettore.

Adolfo                        Hai sentito? Vuole andare a cavallo!

Arnulfo          Cavallo? Ho sentito bene? Ha detto proprio cavallo?

Adolfo                        Sì, cavallo!

Arnulfo          Ma Clelia non sa neppure come è fatto un cavallo!

Adolfo                        Da piccola aveva paura di tutti gli animali, dalle zanzare agli elefanti…

Arnulfo          E ora dove lo troviamo un cavallo?

Adolfo                        Non guardare me. Sei riuscito a farmi travestire da Mami, ma da cavallo non mi                 vestirò mai!

Clelia              Nel pomeriggio invece vorrei andare in centro…in questi giorni ho visto una                      borsetta di coccodrillo che me la sogno la notte…costa un po’ cara però…

Dorotea         L’ho vista anch’io. Non costa un po’ cara, costa quasi come un appartamento in                 centro!

Clelia              Quest’anno vanno così di moda…abbinate alle scarpe, poi, sono una meraviglia!

Geltrude         Non se ne può assolutamente fare a meno!

Dorotea         Certo che no!

Clelia              E che diamine! Avere soldi dovrà pur servire a qualcosa!

Arnulfo          Ecco, ora mancherebbe la borsetta di coccodrillo…

Adolfo                        Arnulfo, ti faccio notare che le uscite superano di gran lunga le entrate…non                                  possiamo permetterci una borsa di coccodrillo…

Arnulfo          Certo che no! Tanto lo sai, appena sono morto avvelenato questo siparietto                                   finisce…e tutto torna normale.

Adolfo                        Normale è una parola grossa…tornerà tutto normale quando Clelia guarirà!

Arnulfo          Speriamo presto…non se ne può più!

Clelia              Avete visto cos’è successo a quell’Hotel grande, dopo la stazione?

Dorotea         Quale? Quello con quel nome curioso…aspetta…Lo scarabeo e qualcosa…

Geltrude         D’oro?

Dorotea         Fucsia?

Clelia              No, rosa. Lo Scarabeo Rosa…

Dorotea         Ah sì, lo Scarabeo Rosa! Cos’è successo?

Clelia              Pare che sia bruciato. Si è sviluppato un incendio che ha completamente                             distrutto la struttura…

Geltrude         Mamma mia! Ci sono state vittime?

Clelia              Purtroppo sì…pare che sia perito nelle fiamme un cameriere di nome Adolfo…

Dorotea         Poveraccio…

Clelia              Meno male non aveva famiglia…solo una sorella che non vedeva da anni, perché               si era allontanata da lui…

Geltrude         Ah sì? E come mai?

Clelia              Perché pare che lui fosse una specie di “diverso”…dicono che dopo il lavoro si                   travestisse da donna e andasse a battere i marciapiedi più malfamati della                          città…più di una volta è stato visto sul viale proprio dietro la stazione…

Adolfo                        Hai sentito? Mi ha riconosciuto!

Arnulfo          Ma no, stai tranquillo…anzi, è proprio il contrario… La sua mente rifiuta di                         riconoscerti, e allora ti associa con personaggi fantasiosi che l’altra identità le                    suggerisce… piuttosto mi domando…ma che c’entra lo Scarabeo Rosa?

Adolfo                        Boh? E che ne so?

Arnulfo          Che sia una coincidenza?

Adolfo                        Coincidenza? Perché una coincidenza? Cosa c’entra questa storia con lo                              Scarabeo Rosa?

Arnulfo          No, nulla, nulla…siccome a volte ci siamo passati davanti…e c’è un’insegna                          grossa…e allora…ho pensato che magari quell’insegna l’avesse in qualche

                        modo condizionata…

Dorotea         E meno male c’è stata solo una vittima…

Clelia              Una? No, no, da fonti attendibili ho saputo che ci sono altre due vittime…

Geltrude         Ah sì? E si sa chi sono?

Clelia              Due amanti, che si trovavano in una camera dell’Hotel…

Dorotea         Due amanti? Ah sì? E i loro nomi si conoscono?

Clelia              La donna non si sa…quando l’hanno trovata era talmente malridotta che non è                 stato possibile identificarla…completamente sbruciacchiata…

Geltrude         E l’uomo?

Clelia              L’uomo si chiamava…aspettate, mi sfugge…ah, sì, ecco, Arnulfo!

Dorotea         Arnulfo? Proprio come tuo marito?

Clelia              Sì…singolare, vero?  Come se ce ne fossero tanti nomi così! Un nome che sembra              uno starnuto…ARNULFO! Come se il mondo intero fosse pieno di Arnulfi!

Arnulfo          PORCO MONDO! Ho paura che questo sia l’epilogo!

Adolfo                        Perché? Ti ha fatto morire almeno quindici volte, nei modi più strani…                                accoltellato, sparato, avvelenato, infartato…

Arnulfo          Sì, ma questa volta è diverso…tu non sai…

Adolfo                        ARNULFO! Mi tieni forse nascosto qualcosa che ha a che fare con questa                            faccenda?

Arnulfo          No…sì…io… si accende il piazzato

SCENA X

Geltrude-Dorotea-Clelia-Adolfo-Arnulfo-Marta-Fernando

Clelia              MA INSOMMA, E’ PRONTA LA COLAZIONE? FORZA MAMI, CHE DEVO                                              AVVELENARE MIO MARITO!

Mami              Sì badrona…se vi volede accomodare…qui è duddo brondo.

Clelia              Bene. Geltrude, Dorotea, voi avete già fatto colazione, vero?

Dorotea         Veramente…

Geltrude         Dandole una gomitata Ma certo, Clelia!

Clelia              Allora potete andare…non è bello restare nelle case altrui all’ora dei pasti…

Dorotea         MA BRUTTA….

Clelia              Come dici, cara?

Geltrude         Altra gomitata No, diceva che abbiamo mangiato anche la frutta…

Clelia              Sono contenta per voi. Allora non avrete sicuramente appetito. Arrivederci…                     Dorotea e Geltrude escono da sinistrabene…non resta che sederci…ARNULFO!

Arnulfo          Oh mamma mia, che succede ancora?

Clelia              Visto che bella Mami che abbiamo? Quante sono le famiglie che possono vantare              al proprio servizio una Mami negra?

Arnulfo          Già, già…

Clelia              Giusto cielo, mi viene in mente ora che non sappiamo nulla di lei…sei sposata,                    cara?

Adolfo                        Do badrona.

Clelia              Do?

Arnulfo          Scusala cara, non parla molto bene l’italiano…

Clelia              Ah, capisco…e quanti anni hai, cara?

Adolfo                        Quarandasedde badrona.

Clelia              Accidenti, non sembrerebbe! E ti trovi bene qui da noi?

Adolfo                        Sì badrona.

Clelia              Ne sono felice. Mami, potrei avere per favore la mia bustina col veleno dentro?

Adolfo                        Sì badrona. Gliela porge. Ecco badrona.

Clelia              Bene…per favore Arnulfo, puoi girarti dall’altra parte mentre metto il veleno nel               tuo caffè? Lo sai che sono timida…ed anche tu Mami, per favore… i due si                                  voltano; velocemente Clelia     sostituisce la bustina con un’altra che nascondeva in                  petto, la apre e ne versa metà nel suo caffè e metà in quello di Arnulfo. Suona il               campanello.

Arnulfo          Chi sarà alle otto del mattino? Per favore Mami, va ad aprire.

Adolfo                        Subido badrone. Va ad aprire ed entra Fernando nei panni di Matteus.

Fernando       FERMI TUTTI! E’ QUI CHE C’E’ STATO UN OMICIDIO?

Clelia              No.

Fernando       No?A AdolfoE lei chi è?

Adolfo                        La Mami negra.

Fernando       Ah ecco. prima volta?

Adolfo                        In assoludo. E spero anghe uldima.

Arnulfo          Ispettore, è arrivato troppo presto.

Fernando       PORCO MONDO!Non c’è il morto?

Clelia              Ancora no.

Fernando       Allora tolgo il disturbo…tornerò dopo…

Arnulfo          No, no... ormai è qui… le conviene aspettare, tanto è questione di poco.

Fernando       Va bene, aspetterò. Ma cerchiamo di sbrigarci che ho un appuntamento.

Clelia              Ispettore, facciamo in un attimo. Forza Arnulfo, muoviti a morire.

Arnulfo          Subito cara. Arghhh…arghhh…MUOIO! Casca in terra   

Clelia              ARNULFO!!

Arnulfo          Alza la testa Sì cara?

Clelia              NON HAI BEVUTO IL CAFFE’! E allora mi chiedo…come hai fatto a morire se non              hai bevuto il veleno?

Fernando       Forse un infarto?

Adolfo                        Un gollasso.

Clelia              Eh?

Adolfo                        Un gollasso, un colpo apocaliddico!

Clelia              Come se si svegliasse da un lungo sonnoADOLFO! COSA CI FAI VESTITO DA                           NEGRA GRASSA?

            SCENA XI

Geltrude-Dorotea-Clelia-Adolfo-Arnulfo-Marta-Fernando

Marta             FERMI TUTTI! Si alza e si dirige verso di loro

Clelia              Ma che succede? E questa chi è?

Arnulfo          La tua psichiatra, cara…

Clelia              Che psichiatra? Come se vedesse Arnulfo per la prima volta AAHHHH! ARNULFO!                 NON MI TOCCARE! PORCO! MAIALE! VERME!

Arnulfo          Giornata di complimenti…

Fernando       Allora niente più morto?

Marta             No, niente più morto. Credo che tutto finisca qua. La guarigione è avvenuta.

Fernando       Finalmente, porco mondo!

Clelia              Guarigione? La guarigione di chi?

Arnulfo          Ma la tua, cara…

Clelia              AAHHHH! NON MI TOCCARE! PORCO! MAIALE! VERME!

Arnulfo          E dai!

Clelia              Insomma, si può sapere cosa sta succedendo?

Marta             Glielo spiego io, signora Clelia. Lei ha avuto un forte esaurimento, quello che                     noi medici chiamiamo uno sdoppiamento di personalità, detto anche                                          bipolarismo.

Clelia              Ma chi, io?

Marta             Proprio lei, sì…mi creda, non è stato affatto semplice curarla, anche perché il suo              caso non è molto comune, e non esistono farmaci…

Clelia              Ma ora…ora sono guarita?

Marta             Sì…le manca solo di sapere la causa scatenante di tutto questo…e poi la                               guarigione sarà completa.

Clelia              Causa scatenante?

Marta             Certo, qualcosa che l’ha turbata a tal punto da farle perdere la ragione.

Arnulfo          Su cara, sforzati di ricordare…

Clelia              AAHHHH! NON MI TOCCARE! PORCO! MAIALE! VERME!

Arnulfo          Uffa! Ma perché ce l’hai tanto con me?

Clelia              PERCHE’ E’ TUTTA COLPA TUA!MI SONO RICORDATA, SAI?

Arnulfo          Colpa mia? Cara, ma che stai dicendo?

Clelia              Ti ho visto! Ti ho visto, quindici giorni fa, con la tua amante sottobraccio,                            mentre andavi in una camera dello Scarabeo Rosa a mettermi le corna! PORCO!                MAIALE! VERME!         

Marta             O signore svengo! Sviene, ma Matteus la sorregge e la deposita  sul dormeuse, e                    resta da lei facendole vento con qualcosa

Fernando       PORCO MONDO! E’ SVENUTA LA PSICHIATRA!

Clelia              Perché è svenuta la psichiatra? C’è qualcosa che non torna…

Arnulfo          Sarà lo stress…

Clelia               ZITTO TU!PORCO! MAIALE! VERME! CHI ERA QUELLA DONNA?

Adolfo                        Io ho paura di cominciare a capire…

Clelia              Ah sì? E ALLORA PARLA!

Adolfo                        Avvicinandosi minaccioso a Arnulfo Arnulfo, dimmi che non è vero…

Clelia              Vero? Che cosa non dovrebbe essere vero?

Adolfo                        Arnulfo, perché Marta è svenuta?

Arnulfo          Sarà il caldo?

Adolfo                        ARNULFO!

Arnulfo          UFFA! E VA BENE! ERO IO, SI’! ERO IO! Ma non è come credete voi…è stata una                 scappatella…quattro volte sole…

Clelia              EH?!? QUATTRO VOLTE?

Fernando       In quanto tempo?

Arnulfo          Quattordici giorni…

Fernando       Mi sembra una buona media…

Clelia              Certo che è una buona media…con me quattro volte l’anno!

Adolfo                        ARNULFO! PERCHE’ MARTA E’ SVENUTA?

Arnulfo          Perché quella donna…quella donna…era lei, ecco!

Clelia              LA PSICHIATRA?!?! LA PSICHIATRA LA TUA AMANTE?!?

Arnulfo          Eh, che parola grossa! Per quattro colpi!

Clelia              ARNULFO!

Adolfo                        Oh mamma mia mi ci vuole un caffè! Prende la tazzina di Clelia e beve il caffè

Arnulfo          Oh mamma mia anche a me! Prende la sua tazzina e beve il caffè

Clelia              FERMI! DISGRAZIATI! COSA AVETE FATTO!

Adolfo                        Perché? Nella bustina del veleno avevo messo lo zucchero…

Clelia              L’AVEVO CAMBIATA!

Ado-Arn         NO!

Fernando       PORCO MONDO! E che c’era dentro? VELENO?

Clelia              Lassativo per cavalli!

Arnulfo          ACCIDENTI! Forse era meglio il veleno…

Adolfo                        Visto? Anche il cavallo aveva un suo perché!

Marta             Rinvenendo Cos’è successo?

Clelia              CHE E’ SUCCESSO? QUATTRO VOLTE, EH?

Marta             Mi perdoni signora Clelia. E’ stato il richiamo dei sensi…ci siamo trovati lì, quasi                 contro il nostro volere…ma ora è finita. Lascio immediatamente questa casa. E vi              prego di non divulgare ciò che è successo…ne va della mia professione…sarei                   radiata dall’albo degli psichiatri…Mi creda, con suo marito è stata solo una                            debolezza…ora ho trovato finalmente la mia anima gemella…vado da lui…addio!

Arnulfo          Marta, dimmi almeno chi è…

Marta             Ah, non te l’ho detto? E’ Sebastian, il vostro giardiniere…tutte le sere mi                              aspettava nel fienile…è lì che è nato il nostro amore…addio! esce da sinistra

Clelia              Ma come?!? Prima il marito, poi il giardiniere…e ora chi mi innesta le talee?

Adolfo                        Reggendosi la pancia AHI, AHI! CHE MALE!

Arnulfo          Reggendosi la pancia anche lui O MAMMA MIA CHE DOLORE!

Adolfo                        Andiamo, presto…

Arnulfo          Clelia, amore mio, potrai mai perdonarmi? AHI! AHI!

Clelia              Arnulfo, la vita è fatta di priorità: in questo momento la tua priorità è molto più                 importante del mio perdono…vai, vai, si parla dopo…

Arnulfo          VADO! OHI OHI!

Adolfo                        Aspettami, vengo anch’io! AHI; AHI!I due escono velocemente da destra.

Clelia              Voglio proprio vedere come faranno, in questa casa c’è un solo bagno…

Fernando       Bene, visto che ormai è tutto finito…addio Clelia…è stato bello…

Clelia              Addio? Dove credi di andare?

Fernando       Come sarebbe dove credo di andare? Ormai questa storia è finita, quindi…

Clelia              Fernando, non fare il furbo! Ci crederesti? Mi è appena venuta un’idea                                formidabile…

Fernando       Porco mondo! Un’altra!?!? AIUTO!

Clelia              Ascolta: sei disoccupato? Bene, ti assumo io come giardiniere!

Fernando       GIARDINIERE? Ma per favore! Non distinguo una rosa da un cavolo!

Clelia              E che vuol dire? Non ci sono cavoli nel mio giardino…nessuno nasce “imparato”..             Imparerai! E poi c’è anche un’altra cosa…

Fernando       E cioè?

Clelia              Ormai mio marito si è compromesso, con quella faccenda delle quattro volte in                  quindici giorni…

Fernando       E allora?

Clelia              Allora, se conosco Arnulfo, non credo che possa reggere a questo ritmo anche                  con me…che vuoi, sempre la solita minestra…

Fernando       E quindi?!?

Clelia              Quindi vorrà dire che pagherò gli straordinari al mio nuovo giardiniere…

Fernando       E quando dovrei cominciare?

Clelia              SUBITO! ANDIAMO, CHE C’È UN FIENILE CHE CI STA ASPETTANDO!

Fernando       PORCO MONDO!Clelia prende Fernando per un braccio e lo trascina a sinistra.

SIPARIO