TIORBA
Conto alla rovescia, una mattina di settembre
PERSONAGGI:
Visti e sentiti sulla scena:
Jeanne.
Carmela.
Sentiti sulla scena:
Greg.
La madre di Jeanne.
Martin.
Fabbro.
2 voci fuori-campo.
NB: questi 4 ruoli (Greg, la madre di Jeanne, Martin, il fabbro) possono apparire sulla scena nell’ipotesi di una distribuzione a 6 attori.
Qualche punto di riferimento:
New York, l’11 settembre 2001.
7H03: Greg esce di casa.
7H59: Il Boeing 767 dell’American Airlines, volo AAL11, Boston-San Francisco, decolla dall’aeroporto di Boston.
8H45: il Boeing dell’American Airlines si schianta contro la Torre Nord del World Trade Center.
Buio.
Si sente una porta che sbatte.
Poi, il rumore di una chiave che chiude la serratura.
UNA VOCE (OFF)
Un’ora quarantadue minuti.
SEQUENZA 1: PROLOGO
Luce.
L’interno di un appartamento.
Jeanne è sola.
Ha una Tiorba fra le braccia.
JEANNE
Questa tiorba è unica.
Èstata costruita nel mille settecento sessantuno.
.../...
scène suite...
JEANNE (suite)
Non è così vecchia da non poter essere più suonata.
L’ho avuta da mio nonno paterno che era liutaio.
Lui a sua volta l’aveva ereditata da suo padre.
Come sia arrivata a noi, non lo so più.
Sono cresciuta vicino a lei.
Mi ricordo di quando era più grande di me.
Avevo il divieto assoluto di toccorla.
Guardatela.
Èun pezzo straordinario.
Èstata costruita in due esemplari.
L’altro è bruciato a Dresda durante la Guerra.
Guardatela.
La sua cassa è composta da costole di legno d’ebano e di legno di serpente.
I due manici sono paralleli e della stessa lunghezza, il che è aberrante.
Questi due manici sono incavi per contenere i due giochi di corde accordati “alla Malto”: le sei corde semplici in budello del Gioco Piccolo, che sono attaccate a dei bischeri collocati a mezza altezza del primo manico; e le otto corde semplici del Gioco Grande, per i suoni gravi, che sono attaccate a dei bischeri sistemati all’estremità del secondo manico. Il nonno diceva: “non capisco questo suono”.
Per tutta la sua vita, ha cercato di riprodurlo.
L’ha cercato.
Costruendo decine di prototipi che accatastava nel suo laboratorio.
Non c’è mai riuscito.
Posava le mani su questa tiorba con una delicatezza e un rispetto impressionanti.
Che non ha mai manifestato per nessuno.
Gli hanno offerto fortune.
Ha sempre rifiutato.
Mi diceva: “Ascolta questo suono, piccola. Ascolta. Non è mai esistito. Si direbbe che sia umano”. E io ascoltavo.
Ascoltavo.
Con tutte le mie forze.
Questo suono che non assomigliava a nessun altro.
Ancora oggi mi fa tremare.
L’ho voluto, questo suono.
Non ero la più dotata, ma ho lavorato.
Ho lavorato.
Quando ho vinto il mio primo premio, il nonno mi ha detto:
“Questa Tiorba sarà tua”.
Fu prima di Greg.
.../...
scène suite... (2)
JEANNE (suite)
Prima di New York.
Buio.
UNA VOCE (OFF)
New York.
11 settembre 2001.
le 7 e 3 minuti.
La mattina.
SEQUENZA 2
Jeanne e sua madre.
UNA VOCE (OFF)
Un’ora sedici minuti.
Luce.
Jeanne si prepara.
Sembra nervosa.
È vestita. Truccata.
JEANNE
Va bene.
Va stranamente bene.
Squilla il telefono.
JEANNE
Ovviamente.
Pronto mamma?
Sì, l’ho indovinato.
Oh, molto facile, una specie d’intuizione.
Sì, ho avuto la stessa ieri, e avanti ieri, e più o meno tutti i giorni prima.
Ah sì, buongiorno mamma.
Sì, sono in piedi.
No, non ho una vocina.
No, non ho litigato con Greg.
Sì, molto bello.
L’audizione è alle dieci.
No, non sono ancora uscita.
Alle nove meno un quarto.
E allora?
Cosa, in ritardo?
Sì, è meno un quarto, ma delle otto.
.../...
scène suite...
JEANNE (suite)
Delle otto del mattino, ora di New York.
A New York, sono le otto.
Mamma, basta togliere sei ore. Da te che ore sono?
(Domanda: con l’orario estivo, lo scarto è veramente di sei ore?) N.d.T: Riportato neltesto.
JEANNE
Le due meno venti? Sei indietro, ma non importa. Prova piuttosto con le tredici e quaranta. Sì, è la stessa cosa!
No, non ti sto prendendo in giro.
Bene, le tredici e quaranta. E allora, togline sei. Cosa fa?
Ho detto togliere.
No, riprova un’altra volta. Sono sicura che puoi farcela. Ma insomma, le tredici e quaranta, tredici meno sei, quanto fa?
Ma no, non sono arrogante. Le sette e quaranta. Le otto
meno venti.
Bene.
Ma sì, del mattino! Pensaci un attimo!
Ma no, non sono antipatica.
Ascolta, mamma. Sono le sette e quaranta qui a New York. Del mattino, sì. Tra due ore e venti all’incirca, cioè alle dieci, orario di Soho, saranno le sedici a Montluçon, le quattro del pomeriggio, four o’clock p.m., vuoi che ti dica con precisione il meridiano? E starò passando la mia audizione davanti a Ostrovitch. Ma certo che è importante, è Ostrovitch!
Sono mesi che lotto per ottenerla.
Ostrovitch!
Ne hai sentito parlare? Sì? Meno male!
Sì, sono ben preparata.
È una tiorba.
Non un liuto, una tiorba. Dovresti saperlo da tempo!
Dici così per provocarmi.
Effettivamente. I posti per suonatori di tiorba dal sedicesimo secolo sono diventati abbastanza rari, il che riduce la concorrenza, ma senza eliminarla completamente. Ma sì mamma, ci sono delle persone a cui interessa!!
Lo so, avresti preferito il pianoforte. Il pianoforte a Montluçon è meglio della tiorba a Soho, sì mamma. No, va bene. Ce la caviamo. Anzi, piuttosto bene anche.
Non mandare niente.
No.
.../...
scène suite... (2)
JEANNE (suite)
No, mamma.
Ti ho detto niente, Greg guadagna molto bene.
Non mi mantiene affatto, ho i concerti e i miei corsi.
Ho detto che ho i miei corsi.
Sì, i miei corsi.
Cosa è che ti fa ridere?
Bene.
Di liuto, sì. Non ricominceremo a parlare di questo?
Èovvio che non uso la tiorba del nonno per insegnare. Ma la mia tiorba da lavoro o il mio vecchio liuto, non sono mica matta!
Ma tanta gente. A New York ci sono moltissime persone che vogliono imparare a suonare il liuto. La tiorba soprattutto. Qui, suonano la tiorba ad ogni angolo di strada, lo sai benissimo. È New York.
No, mamma, non ho detto che suono la tiorba per strada per guadagnarmi da vivere.
Nemmeno nella metropolitana.
Se ne frega, mi ama per il mio corpo. Lo so, non ti fa ridere.
Della tiorba anche, se ne frega, sì. Avete almeno questo punto in comune.
No, non mi ha chiesto di sposarlo. Non dalla tua ultima telefonata, cioè da ieri.
No, non glielo chiederò. No, mamma.
No.
Ma che cos’è normale? Mamma, sei esasperante. No, non sono incinta! Mamma!
Senti, non è proprio la giornata. Mamma, non oggi!
Cosa?
Che ti passi Martin?
Devi parlargli assolutamente?
Mamma, sono le otto del mattino, è in vacanza, non vado a svegliarlo.
No, non so a che ora è andato a dormire. Non ti arrabbiare.
Sono uscita con Greg. Quando siamo rientrati, Martin era già a letto.
Ti ho detto che non sapevo a che ora. No. Non te lo passo. Lo lascio dormire.
Sentimi bene mamma, ha ventidue anni, è a New York, l’Università ricomincia solo fra due settimane, se vuole
.../...
scène suite... (3)
JEANNE (suite)
uscire una sera, non sarò io a impedirgli di farlo. Ti chiamerà più tardi. Gli lascio un messaggio. Mamma.
Senti...
Mamma?
Sen...
Mam...
Sì.
Sì.
Bene, posso dire una cosa?
Ho trentasei anni e parlo come voglio.
Mamma, ho bisogno di concentrarmi.
Solo concentrarmi.
Ho l’audizione fra due ore insomma!
Mamma!
Sì, è importante.
Sì. Sì. Bene.
Sì, lo so.
Per il mio bene, sì. Sì, anch’io ti voglio bene.
Sì, fiduciosa.
Senti, sono tutta nuda. Devo ancora vestirmi.
Ma che differenza fa, come mi vesto?
Dai, devo lasciarti.
No, non dimenticherò la mia tiorba.
Sì, prendo un taxi.
Come?
Merda? Ah, merda.
Sì. Sì prendo. Prendo.
Grazie.
Ti richiamo.
Riattacca il telefono.
JEANNE
Sì, mamma, merda anche a te.
E viva l’atlantico e la deriva dei continenti.
UNA VOCE (OFF)
Un’ora, otto minuti trenta secondi.
SEQUENZA 3
Jeanne e Martin, suo fratello più piccolo.
Squilla il telefono.
scène suite...
JEANNE
Pronto.
Martin?
Sei tu, Martin?
Già in piedi?
Ah, non sei ancora andato a letto?
Però, non si può dire che ti rompi le scatole.
Caschi al momento giusto, mamma ha appena chiamato.
No, come sempre.
Èpreoccupata, non le hai dato tue notizie da almeno sei ore. Ah! Ah! Ah!
Da quando sei arrivato non l’hai ancora chiamata?
Èpazzo!!
Èa New York da cinque giorni e non ha ancora chiamato sua madre!
Sei completamente incosciente, Martin! Finirà per sospettare qualcosa.
Non si può farti affidamento. No, non la chiami domani. Non domani, oggi.
Subito.
Ho detto subito.
Allora ascoltami bene, sono stata al tuo gioco perché accettasse di farti venire.
Ah, è certo che dai tuoi amici, non avrebbe mai voluto. Ciò non toglie che senza di me, in questo momento, al massimo saresti ad abbronzarti il sedere alla piscina comunale di Montluçon. Come l’anno scorso.
Senti. Le abbiamo fatto credere che venivi da me. E visto che non è vero, quando chiama ho qualche difficoltà a passarti la comunicazione.
Ti rendi conto in quale posizione mi metti?
Tutti i giorni! Chiama tutti i giorni! Cosa sto dicendo? Ogni ora! E ogni ora le dico bugie! Ogni ora devo mentire a mia madre per colpa tua, mentre tu te la spassi in tutti i luoghi di depravazione newyorkesi. Insomma, immagino. Allora la chiami.
Capisco che tu ne approfitti, ma niente vieta di fare una telefonatina a sua madre! Se lo scopre, mi disereda. Come, tanto sono già diseredata?
Beh, spero che almeno ti diverti molto, pulcino. Così raccogli su tutti i fronti.
.../...
scène suite... (2)
JEANNE (suite)
Sì adesso.
La chiami adesso.
E senza scherzi, eh?
Si può sperare di vederti ugualmente una sera? Ci presenterai i tuoi amichetti.
Una pausa.
JEANNE
Pronto? Martin? È caduta la linea? Sei sempre là?
Martin?
Perché non rispondi?
Martin?
Non dici niente?
Guarda, eh! Ho altri problemi.
Mi fa venire i nervi. Rispondi!
Se non hai voglia di vedermi, non c’è bisogno di sforzarsi!
Sì, sì, come no!
Domani?
Ma domani non va bene a me.
Èla tua sola possibilità in tutta la settimana? Oh, scusa.
Cosa?
Bene. Va bene.
D’accordo, ma stai esagerando. Allora facciamo domani sera. Sì con Greg.
Cercherò di non svergognarti troppo. Ah! Ah! Ah! Ah, sarai solo?
Va bene.
Allora a domani. La corvé domani. Sì.
Stai attento e dormi anche un po’. Sei dolce.
Sì, anch’io. Mi richiami?
Certo, come no. Ciao pulcino mio. E chiama tua madre, eh!
No, subito.
Riattacca il telefono.
JEANNE
(dolcemente)
Stronzetto.
.../...
scène suite... (3)
JEANNE (suite)
Bene.
Quanto tempo mi rimane?
Poco più di un’ora?
Chiamo Anne.
Èun po’ presto, no? Sì?
No?
Sì?
No?
No!
Compone un numero.
UNA VOCE (OFF)
Un’ora un minuto.
SEQUENZA 4
Jeanne e Anne.
JEANNE
Pronto, Anne?
Scusami, è presto. Ti sveglio?
E sì, anch’io, già in piedi.
La mia famiglia mi assilla al telefono, non c’è rischio che me
ne dimentichi.
Indovina...
Giusto!
E mio fratellino, Martin. Ma lui mi fa piacere.
Avevo voglia di fare due chiacchiere per rilassarmi. Hai
cinque minuti?
Sei gentile.
In gran forma.
Tra due ore.
Si vedrà.
Greg? Non parlarmi di Greg. Ieri sera abbiamo litigato.
E sono riuscita a farlo imbestialire. È la prima volta.
Dici che è un buon segno?
Non ci siamo ancora rivolti la parola.
Ha dormito sul divano.
Èuscito mentre io ero in bagno. Non mi ha nemmeno detto in bocca al lupo.
Ti rendi conto? Molto arrabbiato.
No, non troppo. Ieri mi ha trascinata a una cena di lavoro. Gli avevo detto, non tardi, non dimenticare l’audizione. Ha
.../...
scène suite...
JEANNE (suite)
risposto, non c’è pericolo. Come un’idiota, io l’ho seguito. No, non conoscevo nessuno. E tutta la sera, l’ho guardato farsi palpeggiare da una delle sue colleghe.
Oh, aveva l’aria di apprezzarlo abbastanza. Sai come sono. Una di quelle bionde spugnose il cui sorriso rivela un’assenza cronica di mutande.
Parecchio. La cena non finiva mai. Ho dato il segnale di partenza. Lui ha fatto il muso.
Sono scoppiata in macchina. Gli ho detto tutto. Mi ha fatto un bene pazzesco.
Oh, della sua mancanza di interesse per la mia carriera. Del poco rispetto che aveva per me. Del fatto che avevo trentasei anni. Che volevo un bambino. Che era tempo che si decidesse. Che immobilità faceva rima con disonestà. Ha risposto che invece tiorba non faceva rima con niente. Là è degenerata.
È geloso del mio strumento che è più grosso del suo.
Ma non gli chiedo nemmeno la mano! Solo la metà del suo patrimonio genetico!
Parli di una questione, dopo quattro anni di vita in comune.
È ripugnante chiedere troppo?
Mi dirai, posso sempre procurarmeli in scioltezza, i suoi ventitre maledetti cromosomi e metterlo davanti al fatto compiuto, è quello che mi consiglia mia madre, ma mi da fastidio.
Molto. Ieri, la sua flemma leggendaria, posso dirti che l’ha
lasciata nel taxi. Era così arrabbiato che arrivando davanti
alla porta non trovava nemmeno più le sue chiavi. Ho
dovuto passargli le mie. Credevo che non riuscisse ad aprire
il divano. Il duello impari dell’uomo nudo contro il divano
letto. Le sue belle chiappe da nuotatore erano tutte sudate.
Questo comunque, un po’ mi ha eccitata. Ridevo tutta sola
nel letto.
Amaro, certo.
Sì, è uno spreco.
Credi che abbia esagerato?
Ma lo so bene che mi ama.
Adesso non prenderai mica le sue difese, no?
E lui?
Sì, metto pressione. Lo fa riflettere. Che si abitui all’idea.
He, sì, le cose cambiano, cocca.
Insomma, vedremo.
Sì, adesso, ci sono cose più importanti.
La fifa? No. Credi?
Il “Preludio in C terza minore per Tiorba di Robert de Visée.”
.../...
scène suite... (2)
JEANNE (suite)
Ci riuscirò, Ostrovitch.
Tra due ore, lo crocifiggo vivo, Ostrovitch. Ascolta, sente, si emoziona, mi assume, e stasera si festeggia.
Nello slancio, sbronzo Greg a champagne.
Mi metterà incinta la notte stessa.
Carriera e vita familiare lanciate in qualche ora.
Il grande slam.
Bingo!
Cosa dici?
Sai cosa ti risponde Perette?
Sì.
Sì, subito.
Bene, via.
Sì.
Un bacio.
Pensa a me verso le dieci.
Ti chiamo dopo l’audizione.
Sì. Grazie.
Bye.
Riattacca il telefono.
UNA VOCE (OFF)
Cinquantasette minuti.
SEQUENZA 5
Jeanne e le chiavi.
Si infila una giacca leggera.
Cerca le sue chiavi.
JEANNE
Le mie chiavi?
Cerca. All’inizio, con calma, poi sempre più freneticamente. Esce dalla stanza. Ritorna.
Esce di nuovo. Ritorna. Fruga nelle tasche dei suoi vestiti. Rivolta i cuscini, ecc...
Improvvisamente, si blocca guardando la porta d’ingresso dell’appartamento.
Una pausa.
Si dirige verso la porta. Prova ad aprirla. Invano.
La porta è chiusa a chiave.
JEANNE
Oh, lo stronzo!
scène suite...
Pensa un attimo.
JEANNE
Ma cosa indossava ieri?
Questo no!
Questo no!
Questo!
Fruga nelle tasche di un giubbotto da uomo. Di qualche giacca. Invano.
Si precipita sul telefono.
Compone freneticamente un numero.
JEANNE
Rispondi!
Rispondi!
Rispondi!
Segreteria!
Una pausa
JEANNE
Greg!!
Non ho nessuna voglia di parlarti.
Mi hai chiusa nell’appartamento!
E sei uscito con il mio mazzo di chiavi.
Non lo trovo!
Hai preso le mie chiavi, Greg!
Sono chiusa nell’appartamento e non ho le chiavi.
Ma sì, il mazzo di scorta!
Ti richiamo.
Quando sta per riagganciare, ci ripensa.
JEANNE
Forse.
Riaggancia bruscamente.
Va a prendere una scatola.
Sparge il contenuto sul tavolo.
Non trova niente.
JEANNE
Oh, no!
scène suite... (2)
Riprende il telefono.
Fa il numero.
JEANNE
Segreteria.
A cosa serve, un cellulare spento?
Una pausa.
JEANNE
Dunque, la situazione: ho l’audizione stamattina.
Hai portato via le mie chiavi.
Il mazzo di scorta non è più nella scatola.
Dov’è questo mazzo?
Che cosa ne hai fatto di questo mazzo?
Chi non ce l’ha restituito?
E io sono sempre chiusa nell’appartamento!
Quando ricevi il messaggio, mi richiami, scendi dalla tua dannata torre e vieni ad aprire questa porta! E in fretta!
Riaggancia brutalmente.
JEANNE
Merda.
Ma dov’è questo mazzo?
Calma.
Calma.
Cerca.
UNA VOCE (OFF)
Cinquantadue minuti.
SEQUENZA 6
Jeanne e Nancy.
JEANNE
Pronto?
Sì. Buongiorno. Mi scusi se chiamo così presto.
Avrei bisogno di parlare con Greg.
Non è arrivato?
Sì, temo anch’io.
Senta, devo raggiungerlo al più presto. È importantissimo.
.../...
scène suite...
JEANNE (suite)
Ho già lasciato due messaggi sul suo cellulare.
Potrebbe ricordargli di richiamare sua moglie con urgenza.
Sì, lo so che non è sposato.
Allora gli dica di richiamare la donna che si scopa abitualmente e che paga una parte del suo affitto, nel caso avesse qualche dubbio.
Èurgente.
Grazie.
Chiude il telefono.
JEANNE
Stronza!
Una pausa, poi come un’illuminazione.
JEANNE
Martedì!
Carmela!
UNA VOCE (OFF)
Cinquantun minuti.
SEQUENZA 7
Jeanne e Carmela.
Jeanne prende un taccuino, lo sfoglia rapidamente alla ricerca di un numero.
JEANNE
Carmela. Carmela. Carmela.
In teoria, arriva alle otto.
Che cosa ne ho fatto di questo numero!
Cioè tra due minuti.
Ma, abbastanza spesso è in ritardo.
Spesso.
Molto spesso.
Sempre.
Quando viene.
Quanto ritarderà oggi?
Oh Signore, non più di un’ora, devo essere fuori per le nove!
Meno un quarto!
Ma dov’è questo numero?
Non l’ho segnato alla C?
Forse alla D come “Donna delle pulizie”.
.../...
scène suite...
JEANNE (suite)
Vediamo. D. D. D.
Nemmeno?
Dove l’ho messo??
Ah, sì!
Alla Z.
Eccolo.
Merda, non è il cellulare.
Beh, pazienza.
Compone il numero.
JEANNE
Pronto.
Pronto.
Buongiorno.
Mi scusi. È molto presto.
Vorrei parlare con Carmela.
Lavora da me il martedì mattina.
No, niente di grave.
Ègià uscita?
Èsulla strada? Bene, bene.
Da quanto tempo è uscita?
Sì, capisco. È difficile da dire. Ma da molto? Sì.
No.
Va bene.
Ha un cellulare?
Sì? Fantastico. Mi può dare il numero? No?
Ah, ha dei problemi di memoria? Non gliel’ha scritto?
Sì, ma non sa più dove? Vedo.
Sì.
Sì.
Capisco.
Andiamo, non è così vecchio. No, certamente.
No.
Sì.
Sì.
Bene. Mi scusi. Sì.
No.
.../...
scène suite... (2)
JEANNE (suite)
Sì, è così.
Sì.
No.
Non è possibile?
Io...
Sì.
Allora, arrivederci.
Ah?
Senta.
No?
Èincredibile.
Sì.
Senta, sono un po’ di fretta.
Ècosì.
Esì. E no.
No, non ho ulcere varicose. Insomma, non ancora. Beh.
Sì, immagino che sia assai doloroso. Molto?
Sì, volevo dire...
Sì.
Oh?
Io.
Allora.
Sì.
No?
Devo lasciarla. È così.
È così. Sì.
Sì terribile. Sì.
Sì.
Sì, è veramente triste. Sì.
Bene. È così. Arrivederci. Io.
Ah, basta!! Vecchia cernia!
Chiude il telefono.
scène suite... (3)
UNA VOCE (OFF)
Quarantanove minuti.
SEQUENZA 8
Jeanne e i fabbri.
JEANNE
Dunque.
Va a prendere una guida del telefono.
JEANNE
Un fabbro.
Un fabbro.
Sfoglia le pagine della guida del telefono.
JEANNE
Fabbro.
Fabbro.
Fabbro.
Ah, ecco.
AAAprotezione, Key for two-key for you, SOS-lock...
Non troppo lontano se possibile.
Afferra il telefono e fa il numero.
JEANNE
Pronto?
Segreteria telefonica.
Un altro.
Chiude e compone un altro numero.
JEANNE
Pronto?
Sì, buongiorno signore. È per un’emergenza. Sono chiusa a casa mia...
No, non ho la chiave.
No signore, se avessi questa chiave, sarei fuori all’istante.
Le ho appena detto che sono chiusa dentro.
Uscire, sì.
No.
No.
.../...
scène suite...
JEANNE (suite)
Sì.
Non ne so molto.
Una grossa tonda, sì.
No, non triangolare piatta.
Sì, sicura.
Senta, signore, mi scusi, ma ho molta fretta. Pensa di poter
aprire questa porta?
Sì? Fantastico!
E quando?
Nel primo pomeriggio?
Allora porti con lei un medico legale per i primi accertamenti. Sarà troppo tardi.
Senta, singnore, sarò molto diretta, può venire ad aprirmi la porta entro i prossimi quaranta minuti? Soho.
Beh, chiamerò altrove.
Preferisco. È troppo urgente.
Sì, capisco.
La polizia o i pompieri? Spero di non arrivare a questo
punto.
Sì, grazie.
Sì.
Arrivederci.
Allora un altro.
Fa un altro numero.
JEANNE
Pronto? Pronto?
Sì. Buongiorno, signora. Ascolti, sarò molto precisa. Sono chiusa in casa. Non ho la chiave. Devo uscire entro un quarto d’ora...
Sì, qualcuno mi ha chiusa.
Il mio fidanzato.
Mi ha chiusa, sì.
No, senza motivo.
Sì, ha la mia chiave.
Non credo che l’abbia rubata.
No.
Sì, sono fedele.
Ma insomma...
No, non voglio fuggire con un altro uomo.
No, non è romantico!
Dovrei chiamare un fabbro?
Ma lei è fabbro?
No?
.../...
scène suite... (2)
JEANNE (suite)
Un numero sbagliato?
Non è possibile?!
Chiude il telefono. Controlla sulla guida. Compone il numero.
JEANNE
Pronto?
Sono chiusa in casa. Può venire urgentemente ad aprire la porta? Pagherò il necessario. Parlo veloce. Mi scusi. Sono molto nervosa. Sono appena cascata su una specie di matta. Ah, era lei?
Ma signora, che cosa ci fa ancora in linea?
Sono molto maleducata? Posso darle il numero di telefono di mia madre che abita in Francia e che sarà felice di parlare con lei.
Probabilmente, avreste molte cose da dirvi.
Sì sempre.
Le giuro che non è affatto romantico!
Venirmi ad aprire lei stessa? Senza chiave, mi sembra un
po’ difficile.
Con una forcina?
Anche una molletta per lo zucchero? Fantastico!
L’ha visto fare alla televisione?
Èun incubo. No.
Le assicuro di no. Mi arrangerò. No. Assolutamente no. No.
Ad ogni modo, non ha il mio indirizzo, quindi, ah, ah, ah. Soprattutto non se ne faccia.
La prego. Grazie. Grazie.
Chiude.
JEANNE
Sono calma.
Sono calma.
Consulta la guida. Fa un altro numero.
JEANNE
Pronto?
.../...
scène suite... (3)
JEANNE (suite)
Buongiorno, sto cercando un fabbro.
Suo marito, sì.
Ed è proprio un fabbro, no?
Sì?
Fabbro, è così?
Sì?
Fabbro. È esattamente quello che ha capito?
Posso parlare con lui?
Èappena uscito? Certo.
Su Soho?
Fantastico, io sono a Soho.
Senta, signora, le spiego velocemente la situazione. Sono chiusa in casa. Non ho le chiavi e ho un appuntamento importantissimo tra un’ora. Sono sicura che possa passare ad aprirmi. Che non gli ci vorrebbe molto tempo. Ha modo di rintracciarlo?
Il suo cellulare.
Èmolto importante.
Èapparso sul suo telefono? Otto. Sì, è giusto. Benissimo.
Benissimo.
Ma gli dica soprattutto di chiamarmi. Me lo promette, non è vero?
Me lo promette? Velocemente, sì. Grazie.
Oh, grazie.
Èmolto gentile.
Chiude.
UNA VOCE (OFF)
Quarantatre minuti.
SEQUENZA 9
Jeanne e suo fratello.
scène suite...
Una suoneria.
JEANNE
Già?
Pronto?
Oh, Martin, non è il momento.
Cosa?
Cosa c’è ancora?
Non riesci a raggiungere Mamma? Mi meraviglia!
È sempre occupato?
No, Martin, non vai a dormire senza averle parlato.
Fai uno sforzo, insomma!
Ho un’audizione stamattina e sono chiusa
nell’appartamento!
Sì, a chiave!
No, è Greg che le ha!
Ma nel suo ufficio!
L’audizione è alle dieci. Devo essere fuori fra tre quarti d’ora!
Senti, devo chiudere, non voglio tenere la linea occupata.
Aspetto la chiamata di un fabbro.
Sì, è così.
Chiude.
UNA VOCE (OFF)
Quarantadue minuti.
SEQUENZA 10
Jeanne e sua madre.
Jeanne gira in tondo.
Il telefono suona.
JEANNE
Sì!
Pronto?
Oh, no.
Cosa, Mamma? Non rinunci mai?
È sempre occupato perché sono al telefono.
Mamma, chiamami sul cellulare, aspetto la chiamata di un fabbro.
scène suite...
Chiude.
Passa un istante.
Il cellulare suona.
Risponde.
JEANNE
Beh. Che cosa vuoi ancora?
Come sarebbe?
Non in pantaloni?
Tutte le carte?
Mamma, è Ostrovitch, e forse non gli piacciono le donne.
O le ginocchia.
Ci andrò come voglio.
Il tuo Martin, dorme!
Non vuoi che vada a vedere se respira ancora, no?
No, non lo sveglio.
Mamma!
Mamma, ho altri problemi!!
Lascia perdere.
Quale fabbro?
Io non ho parlato di fabbri!
No?
Quando?
Un attimo prima di chiuderti molto maleducatamente il
telefono in faccia?
No niente.
Niente.
Ti ho detto, niente.
Sono chiusa nell’appartamento!
Ma Greg!
Sì!
No!
Sì!
Ah, questo, questo ti fa ridere. Ma perché te l’ho detto?
Perché?
Quali chiavi di Martin?
No, Martin non ha chiavi.
Certo che gli ho dato un mazzo.
Non ce l’ha più.
Ma non lo so perché.
L’ha perso, ecco.
Ma ieri, non mi ricordo più.
Oh, e poi basta. Se tu non chiamassi in continuazione, probabilmente il tuo Martin sarebbe già riuscito a raggiungerti.
.../...
scène suite... (2)
JEANNE (suite)
Sì.
No.
Oh, arrangiati con lui.
Allora, sentimi bene mamma, oggi non chiamarmi più.
Ad ogni modo, non provarci nemmeno, sul cellulare filtrerò.
E non chiami neanche sul fisso!!
Chiude.
UNA VOCE (OFF)
Trentanoveminuti.
SEQUENZA 11
Jeanne e il fabbro.
JEANNE
Pronto?
Sì, ribuongiorno, signora. Ho chiamato poco fa.
Sì, la signora rinchiusa.
Non ho sentito suo marito.
Èriuscita a raggiungerlo? Sì?
Mi chiamerà. Quando? Forse adesso? Si, chiudo. Grazie. Grazie.
UNA VOCE (OFF)
Trentotto minuti.
JEANNE
Non è possibile.
SEQUENZA 12
Jeanne e Nancy.
Prende il telefono fisso, ci ripensa, prende il cellulare e compone un numero.
JEANNE
Pronto?
Vorrei parlare con Greg, per favore.
Sì, sono io che ho chiamato prima.
.../...
scène suite...
JEANNE (suite)
Ma insomma, com’è possibile che non sia ancora arrivato?
Come più calma?
Un po’ secca?
Perfino sgradevole?
Sono io che sono stata sgradevole?
Posso chiederle come si chiama?
Nancy?
Bene, Nancy, glielo chiedo molto cortesemente, questa volta. Non appena arriva. Un nanosecondo dopo che avrà varcato la porta del suo ufficio, gli dica di richiamarmi. È più che urgente! Mi ha sentito, Nancy? Sì, al mio numero.
Sì, lo so. Riferirà. Certo che riferirà. Non serve che a far questo, riferire. È la sola cosa che lei sappia fare, riferire. Allora lo faccia! Riferisca! E appena arriva!
No, non mi arrabbio, Nancy. Sono calma, Nancy.
Sono calmissima!!
Nancy.
Proprio così.
All’istante.
Arrivederci.
Chiude.
JEANNE
Razza di piccola lurida spifferatrice!
UNA VOCE (OFF)
Trentasette minuti.
SEQUENZA 13
Jeanne, sua madre e il telefono-segreteria.
JEANNE
E questo fabbro che non richiama!
Non è possibile. Non è possibile.
C’è una soluzione.
C’è sempre una soluzione.
Va ad aprire una finestra.
Si sporge pericolosamente.
Si tira sù.
Ha i capelli dritti sulla testa.
scène suite...
JEANNE
Un’altra soluzione.
Il suicidio è per quando l’audizione sarà definitivamente mancata, ah, ah.
(come un’invocazione)
Chiamami, fabbro!
Il telefono suona.
JEANNE
Grazie!!
Si precipita. Prende la cornetta.
JEANNE
Mamma?
Ti avevo detto di non chiamarmi più.
Non prendi ordini da me?
Mamma...
Ma no, non ti nascondo niente!
Perché sono io che ho trascinato Martin a New York!
Parli a vanvera.
E poi ritorna fra dieci giorni, il tuo Martin.
No, non te lo passo.
Se è qua. Dorme. Lascialo in pace!
Che cosa posso rispondere a una simile malafede?
Ascolta, ho l’audizione.
No, mamma, se la fallisco, non torno a Montluçon.
Sì, anche per fare il punto.
Mamma, la situazione non è ridicola, è tragica!
E mi dici questo con freddezza?
Smettila di ridere, Mamma.
No, Greg non l’ha fatto apposta!
Quale amante più giovane?
Piantata alla menopausa?
Una vecchia ragazza appassita e nevrastenica?
Degli organi inutili presto rinsecchiti?
E chi si annoia?
Edipo si è sbagliato. È suo padre che avrebbe dovuto sposare.
E non chiamarmi la tua bambina!
No, non sono acida.
Smettila, mamma!
Smettila!
Ma smettila!
.../...
scène suite... (2)
JEANNE (suite)
Le mie ovaie e il mio utero pensano la stessa cosa di te, merda!!
Jeanne chude il telefono violentemente, e sbatte l’apparecchio contro il muro.
Lo prende a calci, come se stesse finendo una bestia.
Improvvisamente una voce rimbomba nell’appartamento.
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne!
Rispondi?
Ma insomma, cosa stai facendo?
JEANNE
Mamma!
Sei tu mamma?
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne!
JEANNE
Sento la tua voce, mamma?
Sto diventando pazza!
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne! Cosa stai facendo? So che ci sei. Ti sento. Non fare la bambina.
Jeanne si precipita sul telefono e afferra la cornetta.
JEANNE
Mamma?
LA MADRE DI JEANNE
Non si chiude il telefono in faccia alla mamma, mia cara.
JEANNE
Mamma! Oh, mi hai fatto paura.
LA MADRE DI JEANNE
E non le si dice neanche merda.
JEANNE
Non capisco. Non ho sentito né la suoneria, né la segreteria.
Effettivamente, da questo momento, le voci degli interlocutori di Jeanne si faranno sentire nella sala senza preavviso. Come se fossero sulla scena.
scène suite... (3)
O come se le loro voci arrivassero dal cielo.
Ogni volta, Jeanne si precipita sul telefono per rispondere loro. O no.
LA MADRE DI JEANNE
Ma che cosa dici?
JEANNE
Non ho sentito niente.
(ridendo nervosamente)
Ho rotto il telefono segreteria di Greg!
LA MADRE DI JEANNE
Non ti colpevolizzare, lui ha rovinato la tua vita ben bene.
JEANNE
Smettila di dire così, mamma!
LA MADRE DI JEANNE
Come sei nervosa. Non sono sicura che sia un bene per la tua audizione.
JEANNE
State facendo di tutto per farmela mancare, la mia audizione! Tutti! Greg! Tu! E tutti i fabbri di New York!
LA MADRE DI JEANNE Bambina mia, non sei in uno stato normale. Hai le mestruazioni?
JEANNE
No.
LA MADRE DI JEANNE
Immagino che ciò non significhi che sei incinta.
JEANNE
Ciao, mamma.
Chiude.
Un silenzio.
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne?
JEANNE
(fre sé)
.../...
scène suite... (4)
JEANNE (suite)
Non sento più la suoneria.
Non sento più l’annuncio in segreteria.
Sento solo la voce.
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne?
JEANNE
Ma che cosa vuole ancora!
LA MADRE DI JEANNE
Chi? Cosa c’è ancora? È così che parli a tua madre?!
JEANNE
Mamma, mi senti? Ma che cos’ha questa segreteria?
LA MADRE DI JEANNE
Cosa dici?
Jeanne prende l’apparecchio.
JEANNE
(a sua madre)
Non sento più la suoneria.
Non sento più l’annuncio in segreteria.
Sento solo la voce.
E parte da sola.
LA MADRE DI JEANNE
Senti delle voci?
Sapevo che non avrei mai dovuto chiamarti Jeanne.
JEANNE
Ciao mamma.
Chiude.
Un silenzio.
LA MADRE DI JEANNE
Allora, non si può più scherzare sul tuo nome?
Sei completamente isterica, mio povero tesoro.
JEANNE
Ma perché non suona più?
scène suite... (5)
LA MADRE DI JEANNE
Che cosa non suona più?
JEANNE
Mi senti adesso?
LA MADRE DI JEANNE
Oh sì.
Che cosa non suona più?
JEANNE
Il telefono.
LA MADRE DI JEANNE
Ma sì, ha suonato due volte.
JEANNE
Non ha suonato, mamma. Non si sentono le suonerie.
LA MADRE DI JEANNE
Allora come fai a sapere che bisogna rispondere?
JEANNE
Non c’è bisogno. Parte da solo.
LA MADRE DI JEANNE
Non capisco niente.
JEANNE
Chiami. Risponde. Parli. La tua voce rimbomba in tutto l’appartamento.
LA MADRE DI JEANNE
Vuoi dire che non sei tu che rispondi.
JEANNE
No, risponde da solo.
LA MADRE DI JEANNE
Senza annuncio?
JEANNE
Senza annuncio.
scène suite... (6)
LA MADRE DI JEANNE
E quando parlo, mi senti?
JEANNE
Sì!
LA MADRE DI JEANNE
La mia voce risuona così, improvvisamente?
JEANNE
Sì. Così. Improvvisamente.
LA MADRE DI JEANNE
Senza avvisare?
JEANNE
Senza avvisare, è così!
LA MADRE DI JEANNE
In tutto l’appartamento?
JEANNE
Sì!!!
LA MADRE DI JEANNE
Deve essere spaventoso!
JEANNE
Èsoprattutto assolutamente deprimente. Si direbbe la voce di Dio che piomba dal cielo.
LA MADRE DI JEANNE
Non sono Dio, sono tua madre.
JEANNE
L’hai notato?
LA MADRE DI JEANNE
Non essere sarcastica!
Allora, se ho capito bene, qualunque cosa tu faccia,
risponde e tu mi senti.
Non hai scelta.
JEANNE
Ti ho appena detto di sì.
scène suite... (7)
LA MADRE DI JEANNE
Ma forte? Mi senti forte?
JEANNE
Sì, forte.
LA MADRE DI JEANNE
Anche lontano dall’apparecchio?
JEANNE
Sì mamma.
LA MADRE DI JEANNE
E sei chiusa nell’appartamento?
JEANNE
Che cosa stai macchinando?
LA MADRE DI JEANNE
Ciò significa che non hai alcun modo di sfuggire da ciò che ho da dirti.
JEANNE
Posso sempre riattaccare, questo sembra ancora funzionare.
LA MADRE DI JEANNE
E io posso sempre richiamarti subito.
JEANNE
E io staccherò questo telefono.
LA MADRE DI JEANNE
Ma Jeanne, e il tuo fabbro? Hai pensato al fabbro?
Deve chiamarti su questa linea, no?
Nessuna coerenza!
JEANNE
Mamma, sta forse cercando di chiamarmi.
Forse ha già chiamato.
Forse è già troppo tardi.
LA MADRE DI JEANNE
Se è troppo tardi, avrai cinque minuti per ascoltarmi.
scène suite... (8)
JEANNE
Mamma, sei un incubo.
Chiude.
Un silenzio.
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne, c’è qualcosa che non ha funzionato nell’educazione che ti ho dato.
Jeanne chiude.
Un silenzio.
LA MADRE DI JEANNE
Allora, sempre rinchiusa? Jeanne, mi sto dicendo che ciò
che ti manca di più oggi, è una buona preparazione da
fabbro. Te lo pago io un corso serale, mio piccolo tesoro.
Non è mai troppo tardi, sai?
Non mi ringraziare.
Ascoltami bene, le serrature avranno sempre molto più avvenire del liuto.
JEANNE
(afferrando l’apparecchio)
La tiorba, mamma, la tiorba!
LA MADRE DI JEANNE
Ah, sì, la tiorba! Ah! Ah! Ah! Insomma.
JEANNE
Ma è il mio mestiere!!
LA MADRE DI JEANNE
Se lo dici tu.
Jeanne riattacca.
Un silenzio.
LA MADRE DI JEANNE
(canticchiando)
Jeanne, è la mamma.
Jeanne riattacca.
Un silenzio.
scène suite... (9)
LA MADRE DI JEANNE
(ridendo)
Ma quanto è divertente!
Jeanne riattacca.
Un silenzio.
LA MADRE DI JEANNE
Mio piccolo tesoro, possiamo giocare a lungo a questo giochino. Non c’è niente alla televisione il martedì pomeriggio.
Jeanne riattacca.
Un silenzio.
LA MADRE DI JEANNE
Sai, figlia mia, con il tasto “ripeti” del telefono, non ho
nemmono bisogno di rifare questa serie inverosimile di
numeri per raggiungerti. È straordinaria la vita moderna.
JEANNE
Mamma, occupi la linea!
Aspetto la chiamata del fabbro.
Se vuoi veremente che parliamo, richiamami sul cellulare.
O stasera tranquillamente.
Sii gentile!
LA MADRE DI JEANNE
Sul cellulare, filtri la chiamata!
JEANNE
(à part)
La uccido.
LA MADRE DI JEANNE
Ho sentito, pulcino.
Da quando hai rotto l’apparecchio di Greg, la
comunicazione è molto migliore.
Allora, torni a Montluçon in Europa per uccidermi? Che bella notizia! Ti preparo la camera.
JEANNE
Mamma, ti vieto di richiamarmi!
scène suite... (10)
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne, vuoi cambiar tono?
JEANNE
Ho il tono che voglio!
LA MADRE DI JEANNE
Mia piccola Jeanne, una che ha fatto la pipì a letto fino a sei anni e mezzo, non può davvero impressionarmi.
JEANNE
Mamma, smettila!!!
LA MADRE DI JEANNE
Non gridare così forte, e passami Martin. Con tutto il rumore che fai, deve essere sveglio.
JEANNE
Ma insomma mamma, la vuoi smettere?
LA MADRE DI JEANNE
Così mi spiegherà come fa a vivere da voi senza chiavi.
JEANNE
Ti ho detto che le ha perse.
LA MADRE DI JEANNE
Allora resta chiuso in casa tutto il giorno?
JEANNE
Mamma, non è il momento!
LA MADRE DI JEANNE
Quanto si deve rompere!
JEANNE
Finiscila, per favore.
LA MADRE DI JEANNE
Da una parte mi rassicura.
JEANNE
Riattacco un’altra volta.
scène suite... (11)
LA MADRE DI JEANNE
Ha perso le vostre chiavi.
È un ragazzo a cui decisamente non si può dare fiducia.
JEANNE
Questo è assolutamente vero.
LA MADRE DI JEANNE
Vedi!
JEANNE
Bene.
Che cosa vuoi farmi capire?
LA MADRE DI JEANNE
Non ho molta fortuna con i miei figli.
JEANNE
Come sei amara.
LA MADRE DI JEANNE
Non sono amara, sono tua madre!
JEANNE
Non mi fai ridere.
LA MADRE DI JEANNE
Non immaginare neanche per un secondo che non veda che mi prendete in giro, tu e tuo fratello. D’altro canto, mi sentirà quello là, quando torna.
JEANNE
Ma che cosa stai dicendo?
LA MADRE DI JEANNE
Sai cosa fa a New York?
Con i soldi che gli do io!
Sta facendo delle scemenze, Jeanne. Lo so.
Non ti dico le riviste che ho trovato in camera sua.
Perché ho frugato in camera sua, figurati!
Sì
Tre giorni fa.
Da allora non ci dormo.
Mi avevano parlato di queste cose, ma ero lontana dall’immaginarlo.
.../...
scène suite... (12)
LA MADRE DI JEANNE (suite)
Ah non sono pronta ad averne, di nipotini!
JEANNE
Senti, non cominciamo questa discussione adesso.
LA MADRE DI JEANNE
Ma sì, ne discutiamo, di Martin.
JEANNE
Oh, no. Se hai delle cose da dire, lo chiami.
LA MADRE DI JEANNE
Dove?
Non so dove trovarlo!
Gli ho lasciato un sacco di messaggi sul telefonino.
Non richiama.
Dov’è tuo fratello?
Non da te, in ogni caso!
JEANNE
È così.
Ne riparliamo stasera, va bene?
Io ho la mia audizione!
LA MADRE DI JEANNE
Lasciami finire quello che ho da dire.
JEANNE
Stasera, mamma.
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne, non riattaccare.
JEANNE
Stasera.
LA MADRE DI JEANNE
Ti vieto di riattacare questa volta.
JEANNE
Vedremo tutto stasera.
Riattacco.
E se richiami, non risponderò, mi hai sentito?
Parlerai da sola nel vuoto.
scène suite... (13)
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne!
Jeanne riattacca.
UNA VOCE (OFF)
Venticinque minuti.
SEQUENZA 14
Jeanne e Greg.
JEANNE
(gridando da sola)
Ma c’è qualcuno che può sentirmi che non sia mia madre?
Jeanne infila il telefono sotto i cuscini.
GREG
(soffocato sotto i cuscini)
Sono io!
Non ci sei?
Non ci sei?
Sei riuscita ad uscire?
Jeanne si precipita.
Fruga sotto i cuscini.
JEANNE
Greg!
Sì, ci sono!
Certo che ci sono!
(da dire molto velocemente, d’un fiato)
Mi hai chiusa dentro. Sei uscito con le chiavi. Mia madre mi perseguita! Non ne posso più. Ha capito che Martin non era a casa. Faccio un favore. Mi faccio trattare come un cane. Non so cosa lei mi sta preparando. Le sbatto il telefono in faccia. E sono rinchiusa. E ho l’audizione. E le sbatto il telefono in faccia. Richiamerà. Che cosa le racconto? Questa Martin, me la paghi. Sono affari suoi, merda! Ma non può chiamarla, questo stronzetto? Mi sentirà! Ma non adesso. Ho l’audizione. Non è il momento. Stasera. È così. Stasera. Io, ho la mia audizione. Ci ho parlato prima, ha detto che l’avrebbe chiamata. Mi ha preso per il culo, questo finocchietto. Ogni cosa a suo tempo.
.../...
scène suite...
JEANNE (suite)
Prima di tutto la mia audizione. Greg, fammi uscire di qui!
GREG
Che cos’ha Martin?
JEANNE
La mia audizione è alle dieci!
Suonare Robert de Visée in uno stato di totale isteria. Sarà contento Ostrovitch!
GREG
Calmati.
JEANNE
Sono calmissima!!!
Greg. Lasci il tuo ufficio sterilizzato. Esci dalla tua maledetta torre. Salti su un taxi e torni ad aprirmi.
GREG
Che cos’ha Martin?
JEANNE
Lascia perdere Martin!
Vieni ad aprirmi!
UNA VOCE (OFF)
Ventitre minuti.
GREG
Non posso.
JEANNE
Oh, certo che puoi. E lo fai subito.
GREG
Non posso, Jeanne.
JEANNE
Ripetilo?
GREG
Non posso.
JEANNE
Perché?
scène suite... (2)
GREG
Mi dispiace.
JEANNE
Il signore è dispiaciuto?
Ah no, è troppo facile.
GREG
Ho una riunione importante fra mezz’ora.
JEANNE
Spostala.
GREG
E se spostassi tu?
JEANNE
Stai scherzando?
GREG
Chiama il teatro.
Spiega loro...
Avvisali che forse sarai in ritardo.
JEANNE
Ascoltami bene, Greg. Parlo tranquillamente. Non discutere. Prendi le chiavi. Salti su un taxi. Vieni ad aprire questo cazzo di porta e fra mezz’ora, sarai di ritorno nel tuo ufficio. Una mezz’ora d’orologio.
Abbiamo preso questo appartamento carissimo perché era vicino al tuo lavoro e lontano dal mio! Tu mi hai chiuso dentro!
Quindi vieni ad aprirmi!
UNA VOCE (OFF)
Ventidue minuti.
JEANNE
Al massimo sarai un po’ in ritardo.
Dovrai solo spiegare.
Non è complicato.
GREG
Non ho il tempo di andare e tornare.
scène suite... (3)
JEANNE
Ma merda, allora trova un’altra cosa!
GREG
Ma cosa?
JEANNE
Arrangiati!
Sei tu che mi hai chiuso, insomma!
GREG
Hai chiamato un fabbro?
JEANNE
Ho chiamato la metà dei fabbri di New York. Nessuno richiama.
GREG
Carmela non deve venire stamattina?
JEANNE
Sì.
GREG
Allora ti apre lei.
JEANNE
Quando? È in ritardo. È sempre in ritardo. Doveva essere qua alle otto! Sono le otto e venti passate! Ne ho abbastanza! Ah, ah, la tua donna di servizio! Carmela! I suoi orari variabili! I suoi ritardi sistematici! E le vene varicose di sua nonna!
GREG
Le vene varicose di sua nonna?
JEANNE
Fra l’altro, a sua nonna ho chiuso il telefono in faccia!
GREG
Ascoltami.
JEANNE
Trattandola da vecchia cernia, ah, ah!
scène suite... (4)
GREG
Sei sicura di star bene?
JEANNE
Non è una donna di servizio, la tua Carmela. È una rivale a otto dollari l’ora. La presidente del tuo fan club. Sono sicura che ha il tuo nome tatuato sulle tette. È un giudice, Carmela! Un giudice arrogante, mi hai sentito? Che posa uno sguardo glaciale, settimanale sulla mia mediocrità domestica! E i suoi sospiri di degnazione.
E i suoi sguardi verso il cielo davanti alle tue camice quando sono io che ho osato stirarle. Prima di ristirarle.
Sono stufa di Carmela. Sì. Adesso. Di colpo. Senza avviso. Così. All’improvviso. Sono stufa. Stufa delle sue ciabatte. Stufa delle sue scarpe che sistema ordinatamente davanti all’ingresso. Calza il trenta, la tua Carmela. Sulla mia agenda è alla N di “Nana” che avrei dovuto metterla!
Ah, quelle due scarpette ben messe! Ogni volta ho l’impressione che sia la vigilia di Natale! E tu sai benissimo quanto mi renda malinconica!
Sono stufa. Stufa delle tue calze piegate e delle mie ammucchiate. Stufa di questo ostracismo casalingo. Stufa del suo modo di staccare la segreteria per attaccare l’aspirapolvere. La tua segreteria fa schifo, del resto l’ho scassata. Ogni volta cancella tutti i miei messaggi. Hop! Stacca la segreteria! E hop! Finiti i messaggi! Persi i messaggi! E mi ritrovo in un deserto sociale e affettivo di cui tu sei la sola uscita! E ti va bene! Sì, a New York! Anche a New York! Soprattutto a New York! Questa città ormai è troppo piccola per lei e me.
Carmela! L’asso della ristirata! Le farò la pelle! Pagherà per tutti gli altri! Suonerà il campanello per avvisare, e poi aprire come al solito, e a quel punto la licenzio, mi hai sentito? La licenzio!!
GREG
Suona prima di entrare?
JEANNE
Sempre, dal giorno in cui mi ha sorpresa mentre ballavo tutta nuda nel salone.
GREG
Dovrei rientrare più spesso all’improvviso.
scène suite... (5)
JEANNE
Non cambiare discorso!
Quando arriva, la licenzio!
GREG
Non licenzi nessuno.
JEANNE
Prova allora ad impedirmelo.
GREG
Non voglio che mandi via Carmela.
JEANNE
Allora vieni ad aprirmi.
UNA VOCE (OFF)
Diciannove minuti e trenta secondi.
GREG
Tosoro, sii ragionevole.
JEANNE
Ragionevole?
GREG
Sono dispiaciuto per ieri sera.
JEANNE
Ma chi ti parla di ieri sera?
Me ne frego di ieri sera.
Vieni ad aprirmi, ti supplico.
Sto diventando matta.
GREG
Calmati.
Troveremo una soluzione.
JEANNE
Ma in fretta!
GREG
Si, in fretta.
scène suite... (6)
UNA VOCE (OFF)
Diaciannove minuti.
JEANNE
Ascoltami bene, Greg. Se non sono uscita entro mezz’ora, perdo la mia audizione. Ostrovitch non mi aspetterà.
Èil tipo che prende ogni cinque minuti di ritardo per un affronto personale.
Ho un’ora di strada minimo. Se non sono uscita prima delle nove, sono fottuta, capisci! Fottuta!
GREG
Senti...
JEANNE
Non sento niente. Tu mi hai chiuso! Tu vieni ad aprirmi!!!
GREG
Smettila di aggredirmi. È così da ieri sera.
JEANNE
È colpa tua!
GREG
Certo.
Intanto respira. Troveremo una soluzione.
JEANNE
Non c’è nessuna soluzione! Tu vieni ad aprirmi!
Aspetterà la tua riunione.
Spostala.
GREG
Certo, come no! Sposto una riunione che preparo da settimane. Cerca di capire. Non sono io che decido! Comincia fra qualche minuto. Sono bloccato qui, Jeanne.
JEANNE
Ne hai per mezz’ora!
Ma cosa posso fare per convincerti?
Vieni! Farò quello che vuoi.
Un silenzio.
scène suite... (7)
GREG
Tutto?
JEANNE
Cosa?
GREG
Ha detto tutto?
JEANNE
Oh no, non vorrai ricominciare!
GREG
Tutto? Sei proprio sicura?
JEANNE
Merda, Greg, non è il momento di scherzare.
GREG
Posso forse arrangiarmi...
JEANNE
Sei disgustoso.
GREG
Hai detto tutto.
JEANNE
Me la fai pagare per ieri sera, è così?
GREG
Oh, ti assicuro di no.
JEANNE
Mi prendi in giro.
GREG
Non scherzo mai con queste cose, Jeanne.
JEANNE
Ne abbiamo già parlato, è no.
GREG
Avanti!!
scène suite... (8)
JEANNE
Non approfittare della situazione, Greg.
GREG
Solo una volta.
JEANNE
Greg, ti giuro, quando uno di noi due morirà, cambierò la moquette.
GREG
Dici sì e io vengo.
JEANNE
Greg, finiscila!
GREG
Ma tu hai detto tutto.
JEANNE
È un ricatto squallido.
GREG
L’ora passa.
JEANNE
Greg!!!
GREG
Tic. Tac. Tic. Tac.
JEANNE
E va bene! Va bene!
GREG
Va bene per cosa?
JEANNE
Stronzo.
GREG
Per cosa?
JEANNE
Per la biancheria!
scène suite... (9)
GREG
Mi lascerai scegliere i modelli?
JEANNE
Sì!
GREG
Anche i più ridicoli?
JEANNE
Sì!
GREG
I più microscopici?
JEANNE
Sì!
GREG
Neri e rossi?
JEANNE
Sì!
GREG
Se sono io a pagare, potremo prendere due taglie sotto?
JEANNE
Mi stringe e rimangono i segni.
GREG
È questo che mi eccita.
JEANNE
Ti giuro che ti costerà una fortuna.
GREG
E mi porterai nelle cabine di prova?
JEANNE
Sì, ti porterò nelle cabine di prova! E sì, le indosserò!!! Tre taglie sotto se vuoi! Tu mi curerai la flebite! Allora adesso, smettila e salta su un taxi!
scène suite... (10)
GREG
Oh, Jeanne, hai capito così bene il mio lato sentimentale.
JEANNE
Non vuoi che ti faccia anche un pompino?
Una rapida fellazione davanti a una porta aperta, non appena esci dal taxi, ti interessa?
GREG
Durante la giornata, è Nancy che se ne incarica.
JEANNE
Ti garantisco, Greg. Mi do al primo che apre questa porta!
E pazienza se non sei tu!
GREG
Farai tardi per l’audizione.
JEANNE
Tra mezz’ora, avrò tutto il tempo necessario, poiché l’avrò mancata! E gli farò tutte le mie specialità.
GREG
Sarà contenta Carmela.
JEANNE
E merda!!
Riattacca il telefono violentemente.
Un silenzio breve.
JEANNE
Merda! Merda! Perché ho riattaccato?
Rifà il numero freneticamente.
JEANNE
Greg!
Merda, è occupato!
Riattacca.
Rifà il numero.
JEANNE
Non è possibile!
.../...
scène suite... (11)
JEANNE (suite)
Non è possibile!
Riattacca. Rifà il numero.
JEANNE
Rispondi.
Rispondi.
Occupato.
Riattacca.
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne?
Jeanne riattacca.
E rifà il numero...
GREG
Cara?
JEANNE
Sì, Greg, sì!
GREG
Va bene. Va bene.
La smetto.
Scusami, piccola.
Non ti preoccupare. Ho la soluzione. Faccio venire un corriere. Gli do le chiavi e l’indirizzo. Ti aprirà lui. Dico a Nancy di occuparsene, è molto efficace. Se non lo trova subito, verrò io stesso.
Entro quanto tempo devi uscire?
JEANNE
Non lo so.
GREG
Al massimo?
JEANNE
Una mezz’oretta.
Al massimo, massimo.
Oh, è già troppo tardi, Greg!
UNA VOCE (OFF)
Quattordici minuti.
scène suite... (12)
GREG
Che ora è?
Le otto e trentuno.
E devi essere fuori a che ora?
JEANNE
Contavo di uscire alle nove meno un quarto. Le nove esatte ultimo margine.
GREG
Contando una quindicina di minuti per percorrere la distanza tra il mio ufficio e l’appartamento, ci rimane...
Nancy! Ho bisogno di questo corriere fra meno di dieci minuti nel mio ufficio. Avanti, Nancy! È vitale! Lei è la migliore! Avanti, avanti! Me ne trovi uno rapido! Non so che cos’ha, è molto aggressiva con me oggi.
JEANNE
Non funzionerà.
GREG
Jeanne?
JEANNE
Sì?
GREG
Nella peggiore delle ipotesi, in mezz’ora sono a casa.
UNA VOCE (OFF)
Tredici minuti trenta secondi.
JEANNE
Non funzionerà. È già troppo tardi.
GREG
Funzionerà.
Ti richiamo.
Intanto, concentrati.
JEANNE
Facile da dire.
GREG
Veniamo ad aprirti.
scène suite... (13)
JEANNE
In fretta!
GREG
Sì, in fretta. La farai, la tua audizione.
Hé!
JEANNE
Cosa?
GREG
Ti amo.
JEANNE
Oh, merda.
Riattaccano.
UNA VOCE (OFF)
Tredici minuti.
SEQUENZA 15
Jeanne e sua madre.
LA MADRE DI JEANNE
Jeanne?
Jeanne?
Un silenzio.
LA MADRE DI JEANNE
Lo so che ci sei.
Allora, non vuoi rispondere?
Hai deciso.
Benissimo.
Come vuoi tu.
Potrò finalmente parlarti, senza essere interrotta.
Che pacchia.
Ascoltami bene, mio piccolo tesoro, lo so che ho il ruolo cattivo. Per forza, sono la madre. Sono solo la madre.
E sono a Montluçon.
Mio figlio è irraggiungibile e sessualmente deviato.
Mia figlia è riinchiusa tutta sola nel suo appartamento, il
.../...
scène suite...
LA MADRE DI JEANNE (suite)
giorno della sua audizione davanti a Ostrovski, rinchiusa da qualcuno che evidentemente non ha tutta questa fretta, né di aprirle, né di sposarla.
Ècosciente del fatto di sabotare la tua carriera, il tuo Greg? Quindi, puoi giudicare tua madre, piccola mia.
Puoi farlo.
Ma io, se fossi stata a New York, avrei sfondato quella maledetta porta già da molto tempo!
E anche a testate.
Ma non serve a niente innervosirsi, qui a Montluçon. Io, preferisco agire.
Ho un treno per Parigi alle 16 e 57.
Ho prenotato un volo per New York che parte da Roissy alle 7 e 30, domani mattina.
Sarò là fra qualche ora, pulcino mio, atterro alle 9 e 20, scrivi, alle 9 e 20 a Newark, è ciò che mi ha detto la signora, non so nemmeno dov’è, pare che sia vicino a New York, e del resto non so se le 9 e 20 siano del mattino e della sera, ma ti richiamerò per precisare.
Rimango qualche giorno ne approfitto per restare un po’ con te. Ovviamente starò alle calcagna di Martin. Avrò tutto il tempo necessario per parlare con lui. E poi lo riporto a Montluçon. Se vuoi rientrare con noi, sei la benvenuta.
E intendo proprio farmi una chiacchieratina con il tuo fidanzato.
E poi, se non riesci ad uscire in tempo per l’audizione, andremo a trovarlo insieme il tuo Ostrovski.
Beh, 9 e 20, Newark. L’hai annotato bene? Non ti preoccupare tesoro.
Mamma arriva!
Riattacca.
UNA VOCE (OFF)
Dieci minuti.
SEQUENZA 16
Jeanne e Greg.
GREG
Sono io.
Mi senti?
Stai filtrando?
scène suite...
JEANNE
Sì, cosa?
GREG
Cara, tutto si mette a posto. La riunione è stata spostata di un’ora.
Nancy, può annullare il corriere!
Salto su un taxi. Sono a casa fra venti minuti. Fra venti minuti, ti libero. Credi che vada bene?
UNA VOCE (OFF)
Nove minuti.
JEANNE
Sì! Andrà bene! Ti giuro che andrà bene! Oh, ti amo! Corri!
Vai, corri!
GREG
E per la mia piccola ricompensa?
JEANNE
Quale ricompensa?
GREG
Lo sai, davanti alla porta.
JEANNE
Ma vai, imbecille!
GREG
Stasera allora?
JEANNE
Greg!!
GREG
E riparleremo di quello che mi hai detto ieri sera.
JEANNE
Vuoi andare, sì o no?
GREG
Eh! Schifosa la notte sul divano.
scène suite... (2)
JEANNE
Fila!!
Riattacca.
JEANNE
Un gran coglione.
UNA VOCE (OFF)
Otto minuti.
SEQUENZA 17
Jeanne e il fabbro.
IL FABBRO
Pronto.
Pronto.
JEANNE
Ma non la finisce più?
Sì?
IL FABBRO
Pronto.
JEANNE
Chi è al telefono?
IL FABBRO
Sono il fabbro. È da mezz’ora che cerco di chiamarla. È sempre occupato.
JEANNE
Lo so, mi dispiace.
IL FABBRO
Se non riattacca, signorina mia, sarà difficile gestire le urgenze. Ho un programma io, che cerco di scombinare per lei, e se non posso raggiungerla, non farà altro che sconvolgere il piano rigoroso della mia mattinata e nuocere alla rapidità del mio intervento che per me è una questione di orgoglio professionale e per lei di gestione pratica dei
.../...
scène suite...
IL FABBRO (suite)
rischi della vita quotidiana.
JEANNE
La trovo un po’ eccessivo.
IL FABBRO
Chiaramente, mentre io perdo il mio tempo a cercare di rintracciarla, le occupa la linea provando a rivolgersi alla concorrenza, mi sbaglio?
JEANNE
No, cioè sì.
IL FABBRO
Il che in più, costituisce un segnale di diffidenza verso la mia integrità professionale, un disprezzo sicuro per i miei altri clienti e un totale menefreghismo nei riguardi delle promesse che mia moglie le ha fatto, promesse che sono state mantenute, nonostante la sua ostinazione a tenere la sua linea telefonoca occupata.
Ma grazie alla diligenza e alla prontezza di un professionista cosciente e responsabile, con il suo numero e i servizi efficaci di assistenza telefonica della nostra bella città, ho potuto procurarmi il suo indirizzo e il suo nome. Bel nome, Gregory-Albert, per una signorina. Molto femminile.
Vuole bene ai suoi genitori?
Non serba rancore.
Io sì!
JEANNE
Senta, signore. Sono molto dispiaciuta di averla disturbata, ma il problema è risolto.
IL FABBRO
Cosa?
JEANNE
E Gregory-Albert sono i nomi del mio fidanzato.
IL FABBRO
Ha ritrovato le sue chiavi.
Èsotto casa sua e in una delle mie chiamate che mi informa che i miei servizi non sono più richiesti.
Grazie per la sua considerazione, signorina.
scène suite... (2)
JEANNE
È sotto casa mia?
IL FABBRO
Allora non siamo molto attente con i propri effetti personali, cara signorina, che si finisce sempre di ritrovare in fondo alla borsetta.
JEANNE
No, aspetti!
IL FABBRO
E ancora meno con il tempo prezioso della gente che lavora con le proprie mani.
JEANNE
Signore!
IL FABBRO
Ma il lavoro, non deve conoscerlo molto, poiché a quest’ora in cui il popolo onesto s’ammassa sui trasporti pubblici, la troviamo ancora languida nel madore confortevole del suo appartamento.
JEANNE
Ma non le permetto.
IL FABBRO
Allora mi dica che cosa ci fa a casa a quest’ora tarda della mattina?
JEANNE
Sono le otto e trentotto.
UNA VOCE (OFF)
Sette minuti.
IL FABBRO
Trentotto?
È tutto ciò che ha da rispondere?
JEANNE
Aspetti!
Sono sempre chiusa!
scène suite... (3)
IL FABBRO
Ho capito benissimo che un altro fabbro, in questo momento si sta agitando davanti alla sua porta senza preoccuparsi minimamente della deontologia prefessionele. Anche se immagino che ignori il numero dei suoi confratelli da lei debitamente convocati.
Conosciamo l’urgenza di soddisfare i desideri delle signorinette oziose come lei.
Corrodono i fondamenti della nostra grande civilizzazione americana.
In quanto al suo amichetto fabbro davanti alla sua porta...
Ebbene, gli auguro degli assegni in bianco, e a lei una pessima giornata.
Le manderò, beninteso, la fattura per la trasferta.
JEANNE
No aspetti!
Non riattacchi!
Ho cambiato idea!
Ha riattaccato.
JEANNE
Troppo tardi!
Ho il suo numero?
(guarda il suo telefono)
Numero indisponibile.
Oh, no!
UNA VOCE (OFF)
Sei minuti trenta secondi.
SEQUENZA 18
Jeanne, Greg e Martin.
GREG
Jeanne?
Jeanne?
JEANNE
Sì?
GREG
Ma no, Nancy, non c’è più bisogno del corriere.
.../...
scène suite...
GREG (suite)
Jeanne, mi senti?
JEANNE
Ah, Greg? Dove sei? Nel taxi?
GREG
Nel mio ufficio.
JEANNE
Cosa?
GREG
Sono nel mio ufficio?
UNA VOCE
Sei minuti.
JEANNE
Nel tuo ufficio?? Che cosa cavolo fai ancora nel tuo ufficio?
GREG
Jeanne.
JEANNE
Non è possibile!
GREG
Jeanne, calmati.
JEANNE
Ma che cavolo fai???
GREG
Calmati, ti passo qualcuno.
MARTIN
Ribuongiorno sorellina.
JEANNE
Martin?
UNA VOCE (OFF)
Cinque minuti quarantacinque secondi.
MARTIN
Quando ho chiamato prima, ho visto che era il panico.
.../...
scène suite... (2)
MARTIN (suite)
E visto che ero nei paraggi, mi son detto che sarei andato a prenderle, le tue chiavi.
GREG
(dietro)
Ah, hai visto che tutto si mette a posto.
L’ho trovato con Nancy davanti alla porta del mio ufficio, pensava che fosse il corriere.
MARTIN
Mi sono un po’ perso nella torre. Alla fine ho ritrovato il piano. Allora, contenta? Sono io che te le porto le chiavi. Greg non dovrà neanche spostarsi.
GREG
Devo dire che mi fa comodo.
MARTIN
Caspita! Greg, c’è una vista incredibile da qui!
Che bello!
Ogni volta, mi colpisce.
GREG
Sì, eh?
MARTIN
Si vede tutta New York.
GREG
C’è una bella luce, stamattina.
MARTIN
Amo questa città, Greg.
JEANNE
Martin?
UNA VOCE (OFF)
Cinque minuti venti secondi.
MARTIN
Ascolta, se un giorno cerchi un assistente.
O qualcuno per uno stage.
Mi piacerebbe tanto lavorare qui.
scène suite... (3)
JEANNE
Greg?
GREG
Perché no, Martin, perché no?
UNA VOCE (OFF)
Cinque minuti dieci secondi.
MARTIN
Oh, adorerei fare il mio stage per la laurea qui.
GREG
Bisognerebbe che ne parlassimo, Martin. Se veramente ti interessa.
MARTIN
Mi interessa.
GREG
Diamoci un appuntamento, ti va?
MARTIN
Adesso?
JEANNE
Martin?
GREG
Perché no?
Hai la tua agenda?
MARTIN
Non c’è bisogno.
JEANNE
Greg!! Martin!! Mi volete sentire, insomma!!
Allora, ascoltatemi bene tutti e due, vi do cinque minuti.
UNA VOCE (OFF)
Quattro minuti cinque secondi.
JEANNE
Cinque minuti per uscire da quell’ufficio, per prendere l’ascensore, con un po’ di fortuna sarà al piano, cinque
.../...
scène suite... (4)
JEANNE (suite)
minuti per ritrovarvi in basso per strada, mi sentite!!
Fra cinque minuti sul marciapiede.
Cinque minuti!!
È possibile!
So che è possibile!
Martin, prendi le chiavi ed esci da lì!
MARTIN E GREG
Jeanne!
JEANNE
In fretta!
Ma in fretta!
MARTIN
Ma calmati.
JEANNE
Martin!!!
Esci da lì!
Veloce!
MARTIN
Ma insomma che cos’hai?
JEANNE
E tu Greg, accompagnalo!
Uscite tutti e due!
Sì, tutti e due!
In due non sarete in toppi per prendere un taxi!
(piange)
Ma andate!
Andate!!
Oh, vi supplico, tutti e due, uscite da lì!!
Uscite da lì!!
In fretta!!
Ma in fretta!!
Correte!!
Per pietà correte!!
Vi supplico!
Vi supplico!
Riattacca il telefono bruscamente.
UNA VOCE (OFF)
Quattro minuti.
scène suite... (5)
JEANNE
Ma che cosa mi sta succedendo?
Cosa mi sta succedendo?
Jeanne gira nell’appartamento.
In preda al panico più totale.
È come se il tempo accelerasse.
Le repliche che seguono vanno dette rapidamente. Sempre più rapidamente.
GREG
Questa volta, credo di aver esagerato.
MARTIN
Si direbbe che stesse piangendo.
GREG
Sì.
MARTIN
Che cosa facciamo?
GREG
Ma ci andiamo!
E di corsa!
Ti accompagno.
E al diavolo la mia riunione.
Le apriremo insieme e l’accompagneremo all’audizione!
Tu terrai il taxi mentre io salgo a prenderla!
Nancy! Sarò in ritardo alla riunione. Ho un problema
familiare!
Può avvisare?
E nessun commento!
Grazie!
Avanti, corriamo, Martin?
MARTIN
Da che parte?
GREG
Seguimi!
MARTIN
Eh! Aspettami!
scène suite... (6)
LA MADRE DI JEANNE
Martin?
È la mamma.
Ti lascio un altro messaggio.
Non rispondi.
Non rispondi mai.
Ma forse non sai consultare la segreteria di New York?
Ti credevo più sveglio.
Non sono contenta, Martin.
Non so dove sei.
Né quello che fai.
Tuttavia, so che non sei da tua sorella.
Non dovresti contare troppo su di lei per coprirti, mio caro ometto.
Non ha mai saputo mentire.
Ma non è questa la cosa più grave, io...
UNA VOCE 2 (OFF)
Il messaggio non è stato registrato.
Si prega di riprovare ulteriormente.
GREG
(a sé stesso)
Quindici minuti per andare. Facciamo venti. Dieci minuti per uscire. Una mezz’ora per accompagnarla. Una mezz’ora per tornare. Dieci minuti per risalire... Sono completamente pazzo!
(a Martin)
Corri, Martin! Forza! Corri!
MARTIN
Va bene. Ti seguo!!!
(a sé stesso)
Non voglio tornare.
Voglio rimanere qui.
Qui, mi diverto.
(a qualcuno che spinge
inavvertitamente)
Scusi!
(a sé stesso)
Qui, tutto è possibile.
Lui verrà stasera?
GREG
(a sé stesso)
.../...
scène suite... (7)
GREG (suite)
Mi dovrà detestare.
MARTIN
(a sé stesso)
Bisogna che dorma un po’.
GREG
(a sé stesso)
L’appartamento deve essere a ferro e fuoco.
LA MADRE DI JEANNE
Pronto, Martin, è la mamma.
Non so cosa succeda con la tua segreteria.
Vengo interrotta in continuazione.
Mi rimprovererai ancora di intasarla.
Allora, veniamo ai fatti...
GREG
(a sé stesso)
La lascio e ritorno. Una mezz’ora per recuperarla. Tre quarti d’ora per portarla all’audizione e tornare. Un quarto d’ora di ritardo...
MARTIN
Scusi! Scusi!
GREG
(a sé stesso)
Lei, lei sarà puntuale e io sarò in ritardo. Chiamerò Nancy dal taxi.
LA MADRE DI JEANNE
So che non sei da Jeanne.
Dobbiamo chiarire alcune cose noi due.
Mi hai mentito, Martin.
UNA VOCE 2 (OFF)
Il messaggio non è stato registrato.
Si prega di riprovare ulteriormente.
GREG
Forza, Martin, più in fretta!
Sei più veloce. Avanti.
Passa davanti e chiama l’ascensore!
scène suite... (8)
MARTIN
Non so dov’è.
GREG
Ti guido io.
Corri!
(a sé stesso)
Perché sono così affannato?
LA MADRE DI JEANNE
Martin, è la mamma.
Cade in continuazione la linea.
Provo a rintracciarti.
Non so se registra.
Martin?
GREG
(a sé stesso)
Bisogna che riprenda ad allenarmi.
UNA VOCE (OFF)
Due minuti trenta secondi.
LA MADRE DI JEANNE
Non mi dici più niente, Martin.
Ma cosa mi nascondi?
Parlami.
Ne ho visti altri.
Richia...
UNA VOCE 2 (OFF)
Il messaggio non è stato registrato.
Si prega di riprovare ulteriormente.
MARTIN
Eh, da che parte è?
GREG
A sinistra! Gira a sinistra!
(a sé stesso)
E se cambiassi lavoro?
MARTIN
Scusi, signora!
scène suite... (9)
GREG
(a sé stesso)
Non c‘è aria in queste torri.
MARTIN
Scusi.
GREG
(a sé stesso)
Il mio ossigeno è Jeanne.
LA MADRE DI JEANNE
Sei tu Martin?
Sono molto preoccupata.
MARTIN
(a sé stesso)
Ho bevuto troppo stanotte.
Lui verrà stasera?
GREG
(a sé stesso)
E se facessimo questo bambino?
MARTIN
(a sé stesso)
Me l’ha promesso.
GREG
(a sé stesso)
Forse è il momento.
UNA VOCE (OFF)
Due minuti.
MARTIN
(a sé stesso)
Purché ci sia.
LA MADRE DI JEANNE
Arrivo domani, Martin.
MARTIN
(a sé stesso)
Fa’ che ci sia.
scène suite... (10)
GREG
Se nasce fra nove mesi, quando avrà vent’anni, io avrò...
LA MADRE DI JEANNE
(a sé stessa)
Ah, me che cos’ha questo telofono?
GREG
(a sé stesso)
Quanti anni avrò?
UNA VOCE 2 (OFF)
Il messaggio non è stato registrato.
Si prega di riprovare ulteriormente.
GREG
(a sé stesso)
E se è una bambina?
MARTIN
(a sé stesso)
Non voglio partire.
(a Greg bruscamente)
Greg, voglio rimanere qui!
GREG
Come?
MARTIN
Non voglio tornare in Francia.
GREG
Perché?
MARTIN
Mi terrorizza.
Greg scoppia a ridere.
GREG
È a sinistra! Gira a sinistra! Ci siamo quasi!
MARTIN
L’ascensore! Sì, l’ascensore è qua, Greg! Ce la facciamo a prenderlo!
scène suite... (11)
GREG
(ridendo)
Corri!!
Un attimo di affanno.
UNA VOCE (OFF)
Un minuto venti secondi.
Riprendono.
GREG
Eh! Perché non rimani qui con noi?
LA MADRE DI JEANNE
Martin.
E perché non rispondi?
MARTIN
Non sento! Che cosa dici?
UNA VOCE (OFF)
Un minuto otto secondi.
LA MADRE DI JEANNE
(articolando)
Perché non rispondi!
GREG
Di’ loro di tenere la porta!
(a sé stesso)
Jeanne mi stenderà a colpi di tiorba!
Ride.
MARTIN
Che cosa ti fa ridere?
LA MADRE DI JEANNE
Non mi fa ridere, Martin! Mi fa piuttosto paura.
GREG
Non c’è ragione di avere paura. Se vuoi, puoi restare.
scène suite... (12)
MARTIN
A New York? Non basta volerlo!
LA MADRE DI JEANNE
Ancora New York! Tua sorella laggiù, non è abbastanza?
GREG
Ma sì che basta! Se tu vuoi restare, è sufficiente.
LA MADRE DI JEANNE
Io voglio che tu ritorni!
UNA VOCE 2 (OFF)
Il messaggio non è stato registrato.
GREG
L’ascensore è là!
Corri! Corri, Martin! Fermalo! Arrivo!
LA MADRE DI JEANNE
Non so verso chi stai correndo, Martin.
Lo so benissimo che resterai laggiù!
MARTIN
Lo prendiamo!
GREG
Chiamali!
MARTIN
Cosa?
LA MADRE DI JEANNE
Ho detto che rimarrai laggiù!
GREG
Di’ loro di tenere la porta!
LA MADRE DI JEANNE
Come tua sorella!
Sono totalmente contraria, ho un cattivo presentimento, ma qualunque cosa tu decida, amore mio...
MARTIN
(a sé stesso)
.../...
scène suite... (13)
MARTIN (suite)
Come si dice in inglese?
(urlando)
Wait! Please wait!
Un attimo! Per favore! Ancora un attimo!
Per favore!
Va bene, tengono la porta!
Corri, Greg, corri!
Lo prendiamo!
Ci aspettano!
Ma cos’è che ti fa ridere?
L’ho preso!!!
LA MADRE DI JEANNE
... l’hai preso!
UNA VOCE 2 (OFF)
Il messaggio non è stato registrato.
UNA VOCE (OFF)
Dieci secondi.
Greg, Martin, la madre di Jeanne, una voce: INSIEME.
GREG
(per sé stesso, ridendo)
Jeanne mi massacra.
A colpi di tiorba.
E ha ragione.
Ma quanto sono affannato.
Fra vent’anni, quanti anni avrò?
Quanti anni avrò?
Sarò in ritardo.
Credo che me ne frego.
Corri, Greg!
Corri!
Ce la fai a prenderlo questo ascensore.
Ce la fai!
Se prendi questo ascensore, le darai un bambino!
E se è una bambina?
E se prendessi il prossimo?
Venti metri!
Quindici metri!
Non ho più l’età!
Fra vent’anni avrò...
Cinque metri!
scène suite... (14)
MARTIN
(a sé stesso)
Purché ci sia.
Fa’ che ci sia.
Bisogna che dorma.
Bisogna che dorma un po’.
E che parli a Jeanne.
Lui verrà stasera?
Che stupido, lo conosco appena.
Non lo conosco.
Non tornerò mai.
Merda.
Sono innamorato.
Sono innamorato
e sono a New York.
Farò dei pregressi in inglese.
Sono felice!
Oh merda!
Sono felice!!!
LA MADRE DI JEANNE
Ma perché ho così tanta paura?
Ho mal di pancia.
Dove sei Martin?
Arrivo domani.
ANewark.
Domani.
Vieni a prendermi.
Ma cosa ne ho fatto di quel foglio? Il mio aereo atterra a...
Non riesco a leggere quello che ho scritto.
E questa segreteria che interrompe in continuazione. Non mi sento bene!
Penso che sto per vomitare. Ma cosa ho?
Dove sei, Martin? Dove sei?
Mi fai paura! Sei in pericolo, Martin!
Martin!
Martin!
UNA VOCE (OFF)
Il messaggio non è stato registrato.
.../...
scène suite... (15)
UNA VOCE (OFF) (suite)
Si prega di riprovare ulteriormente.
Il messaggio non è stato registrato.
Si prega di riprovare ulteriormente.
cinque secondi.
Il messaggio non è stato registrato.
quattro secondi.
Il messaggio non è stato registrato.
Tre secondi.
Il messaggio non è stato registrato.
Due secondi.
Il messaggio non è stato registrato.
Il messaggio...
LA MADRE DI JEANNE
(da sola, grida)
Martin!!!
Suonano alla porta.
Jeanne sobbalza.
Si sente un runore di chiavi nella serratura.
JEANNE
Sì!!
Carmela apre la porta.
Jeanne si precipita.
SEQUENZA19
Jeanne e Carmela.
JEANNE
Carmela!
È qua!
CARMELA
Eh beh sì, sono qua. È martedì.
scène suite...
JEANNE
È magnifico!
Oh, vorrei abbracciarla!
CARMELA
Caspita!
JEANNE
Non può immaginare come sono contenta di vederla!
CARMELA
Che cosa le succede?
Ha visto lo stato in cui si trova?
JEANNE
Che ore sono?
CARMELA
Il suo orologio è rotto?
JEANNE
Mi dica che ore sono.
CARMELA
Le nove meno un quarto.
JEANNE
Le nove meno un quarto?
CARMELA
Passate.
JEANNE
Io ho meno dieci!
CARMELA
È in avanti.
JEANNE
Posso prendere in prestito le sue chiavi?
CARMELA
Le mie chiavi? Perché?
scène suite... (2)
JEANNE
Ho perso le mie.
CARMELA
È incredibile com’è disordinata.
JEANNE
Senta, Carmela, ho molta fretta. Mi dia quelle chiavi. Gliele rendo la settimana prossima.
CARMELA
E come faccio io a chiudere?
JEANNE
Uscendo, tira la porta.
CARMELA
Come vuole.
Un secondo.
(fruga nella sua borsetta)
Che cosa ne ho fatto di questo mazzo.
No.
No.
Ah, eccolo!
(tira fuori un mazzo enorme)
E sì, ne fa di chiavi. L’altro giorno ho contato. Quarantatre.
Si rende conto? Per ritrovarsi...
Allora dove sono, le vostre chiavi? Non queste qua. Non queste qua. Non queste qua... Ah!
No! Non sono queste.
Èincredibile, ci ho appena aperto la porta. Ma cosa ne ho fatto?
Le vostre le confondo spesso con quelle della signora Hurley.
Anche con quelle della signora Boulet. Ma adesso...
JEANNE
Sono di fretta Carmela.
CARMELA
Sì, un secondo.
Faccio più in fretta possibile.
scène suite... (3)
JEANNE
Molto di fretta.
CARMELA
Oh. Ho capito benissimo. Eccole! Ce le ho.
JEANNE
Fantastico.
Carmela si sofferma un istante sul mazzo.
JEANNE
Che cosa c’è?
CARMELA
(provando a togliere la chiave dal
mazzo)
È incastrata.
JEANNE
Che cosa è incastrata?
CARMELA
La sua chiave. Non riesco a toglierla dall’anello.
JEANNE
Ve-lo-ce!
CARMELA
Ahi!
JEANNE
Cosa?
CARMELA
Mi sono rotta un’unghia.
JEANNE
Me lo dia, gliele tolgo io.
CARMELA
No, non importa.
Ecco. Basta non innervosirsi. Gliele do. Eccole.
Allora, la chiave del palazzo.
E la chiave dell’appartamento.
scène suite... (4)
Porge le chiavi a Jeanne.
JEANNE
Grazie.
CARMELA
Può tenerle, ne ho due doppioni a casa.
JEANNE
Cosa?
CARMELA
Sì.
Con lei bisogna prevenire.
Dovrebbe mettere il viso sotto l’acqua.
JEANNE
Non ho il tempo.
CARMELA
Le è colato il trucco.
Si direbbe un travestito ubriaco che esce da una discoteca all’alba.
Non può uscire così.
JEANNE
Non si preoccupi per me!
CARMELA
Un colpo di pettine sarebbe ugualmente il benvenuto.
JEANNE
Oh, andrà bene così.
No ma, Carmela!
CARMELA
Insomma, lo dico per lei.
JEANNE
Si occupi degli affari suoi.
CARMELA
È molto nervosa oggi, no?
scène suite... (5)
JEANNE
Ma lei è odiosa.
CARMELA
E sì, sono odiosa.
E mia nonna è una vecchia cernia!
JEANNE
Bene, vedo che sua nonna sta meglio e che ha ritrovato il suo numero di cellulare.
Non gioisca troppo in fretta, questa guarigione è probabilmente solo temporanea.
CARMELA
Sono io che l’ho chiamata.
JEANNE
Bene. Senta, ne riparleremo martedì prossimo di sua nonna.
Io devo andare.
Ah, il signor Greg passerà.
Si dirige verso la porta.
CARMELA
Il signor Greg passerà?
JEANNE
Deve essere sulla strada.
Gli dica che sono andata alla mia audizione.
Allora, ho le mie chiavi. La mia borsa...
(guarda l’orologio)
Le nove meno sette!
Precisamente in orario!
Esce.
La tiorba è rimasta sul posto, in mezzo alla scena.
Carmela è immobile e la guarda.
Un istante.
Si sentono le chiavi nella serratura.
Jeanne riappare.
JEANNE
La mia tiorba...
scène suite... (6)
Prende la tiorba ed esce, dimenticando questa volta la borsa.
Carmela la guarda uscire.
Si toglie la giacca.
Si accorge che Jeanne ha dimenticato la sua borsa sul tavolo.
CARMELA
Ha dimenticato la sua borsa, adesso. Vuol dire che ritorna
sù fra cinque minuti.
Non avrò pace stamattina.
(un attimo, poi bruscamente)
Signorina! Signorina! La sua borsa!
Esce correndo con la borsa in mano.
SEQUENZA 20
Greg.
GREG
Sono io.
Jeanne!
Non ci sei?
Non ci sei?
C’è un problema. Non so cosa succede.
C’ stata un’esplosione.
Stavo per entrare nell’ascensore e bum!
Tutto il piano è bloccato.
Ma non ti preoccupare, è ai piani inferiori.
Noi stiamo bene. Aspetteremo tranquillamente i soccorsi scolandoci una birra, eh, Martin? Continui a non rispondere? Spero che tu sia riuscita ad uscire, tesoro, perché non potrò venire ad aprirti la porta per un pezzo. E merda per la tua audizione.
Ci ricorderemo di questa giornata.
Veniamo al sodo, ti amo e ho una cosa da dirti.
Riattacca.
Carmela ritorna. Si toglie le scarpe. Mette a posto le sue scarpe con cura e indossa le sua
ciabatte. Scompare in una stanza adiacente.
Buio.
SEQUENZA 21
Greg.
scène suite...
Nell’appartamneto.
Un po’ più tardi.
Nessuno in scena.
Si sente il rumore dell’aspirapolvere provenire da una stanza vicina.
Il rumere finisce.
Il telefono-segreteria si mette in funzione.
GREG
Sono io, Jeanne!
Jeanne!
Rispondimi!
Ma rispondimi!
Oh, fuck!
C’è fumo dappertutto!
Ho perso Martin.
Non trovo più Martin!!
I am scared, Jeanne!
I am so scared!!
Shit!
I love you, Jeanne.
I lo...
(gridando)
No! Stop!! Don’t di that!!
Don’t...
La comunicazione si interrompe bruscamente.
Un silenzio.
Carmela torna trascinando l’aspiratore.
Esita un istante davanti alla presa della segreteria.
Un silenzio.
Stacca la segreteria e attacca l’aspirapolvere.
Buio.
SEQUENZA 22: EPILOGO
Jeanne e la tiorba.
JEANNE
(calma)
Oggi sono andata alla spiaggia.
Era una bellissima giornata.
Ho portato la mia tiorba.
L’ho suonata sulla spiaggia.
C’era poca gente.
Quasi nessuno.
.../...
scène suite...
JEANNE (suite)
Era strano con un tempo simile.
Ho suonato sulla spiaggia.
Nessuno ha osato disturbarmi.
Nessuno mi ha parlato.
C’era così poca gente su questa spiaggia.
Eppura faceva così bello.
Ho suonato a lungo.
Fino a quando è calato il sole.
(improvvisamente le scappa un
singhiozzo di dolore. Poi nuovamente
calma)
Ho suonato sulla spiaggia.
E poi ho sotterrato la mia tiorba fino alla base dei due manici.
Ho rovesciato della benzina.
E le ho dato fuoco.
Mi sono sdraiata sulla sabbia.
E l’ho guardata bruciare.
La mia tiorba.
Il mento sulla sabbia.
Ho guardato bruciare quei due steli di madreperla sul blu della sera.
Quelle due aste d’argento che spuntavano da terra.
Alungo. Sembravano così alte.
Il vento faceva vibrare il doppio gioco di corde. Un suono che non ho mai potuto ottenere. Come dei lamenti.
E poi le corde si sono spezzate. Una dopo l’altra.
Faceva come un grido. Ogni volta come un grido. Così breve.
Ogni volta. Ogni volta:
Due poliziotti sono venuti. Hanno spento il fuoco.
E mi hanno portata via.
Parigi, settembre 2003.