Toccata e fuga

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TOCCATA E FUGA

TOCCATA e FUGA

di DEREK BENFIELD

Personaggi:

Linda

Bruno

Ilaria, moglie di Bruno

Giorgio

Jessica, moglie di Giorgio

Scene:

L’azione si svolge in due appartamenti, visibili contemporaneamente:

quello di Giorgio e Jessica, e quello di Bruno e Ilaria.

I due appartamenti sono distanti circa tre chilometri uno dall’altro.

I atto: un venerdì sera di primavera.

II atto: il mattino seguente, e poi la stessa sera.

PRIMO ATTO

Luci

All’alzarsi del sipario le luci si accendono nell’appartamento di Giorgio e Jessica. Linda entra dalla cucina. É una ragazza molto carina sui 22 anni; ha un vaporizzatore in mano. Controlla il proprio aspetto allo specchio appeso al muro, si spruzza abbondante profumo sul collo e quindi, con rapidi piccoli passi di danza spruzza del profumo in giro per la stanza. Sorride felice, evidentemente soddisfatta dei preparativi, dà un’occhiata all’orologio da polso e poi alla porta d’ingresso. Quindi rientra in cucina. Una pausa. La porta si spalanca e Bruno, in tuta sportiva rosso vivo irrompe letteralmente nella stanza. Inciampa contro il divano e vi si lascia cadere di peso, cercando di riprendere fiato. Linda rientra con un secchiello di ghiaccio. Vede Bruno e sorride felice.

Linda - Ciao, Bruno! (Senza alzare gli occhi, Bruno solleva una mano e le fa un cenno di saluto, respirando affannosamente. Lei sogghigna, evidentemente abituata a vederlo arrivare in questo stato. Linda prepara due gintonic, sorridendo tra sé per lo stato in cui lui si trova; va verso di lui col bicchiere. Senza alzare gli occhi, Bruno automaticamente tende la mano verso di lei, un rituale evidentemente collaudato. Lei gli mette in mano il bicchiere. Lui beve d’un fiato, senza complimenti. Linda lo osserva pazientemente per un po’)

Linda - Allora? Non ti spogli?

Bruno - (per la prima volta le rivolge un’occhiata) Ti prego! Fammi riprendere fiato.

Linda - Beh, se non ti sbrighi arriverà il momento di tornartene a casa prima di aver finito di bere… per non parlare del resto.

Bruno - Non esagerare. Abbiamo tutto il tempo.

Linda - Oh, bene. Perché, ammettilo, tu hai bisogno di molto tempo. (si siede col bicchiere)

Bruno - (guardingo) Ho mai fatto cilecca? Avanti, dillo! Ho mai fatto cilecca?

Linda - (esita, prima di parlare) Ecco, qualche volta è stata una toccata e fuga.

Bruno - (la fissa, oltraggiato nella sua virilità) Come hai detto?

Linda - Può capitare a tutti. (nasconde la sua espressione dietro il bicchiere)

Bruno - Non a me! Mai!

Linda - Due volte.

Bruno - Due volte?

Linda - Di due volte sono sicura.

Bruno - Ehi, un momento. Non vorrai calcolare anche novembre?!

Linda - Hai detto mai. Non era esatto.

Bruno - Novembre è stata un’eccezione.

Linda - Appunto. É stata una toccata e fuga. A novembre.

Bruno - (si alza e va a riempirsi il bicchiere, cupo) Ricordo benissimo quelle due occasioni.

Linda - Anch’io! (ridacchia gorgogliando rumorosamente nel bicchiere, e lui si infuria)

Bruno - Non è stata poi una tale catastrofe! (aspetta una conferma di lei, che non arriva) La prima volta se ricordi bene si era bloccata la caldaia. E la seconda mi ero quasi perduto nel parco. Sapevi che quella sera dovetti farmi sei chilometri prima di riuscire ad arrivare qui, no?

Linda - (ridacchiando) Sì. Eccome!

Bruno - (esita, con la bottiglia di gin a mezz’aria) Erano le prime volte. Non ero ancora abituato alla strada. Questa bottiglia è mia o di Giorgio?

Linda - Era là...

Bruno - Allora è di Giorgio. (si serve abbondantemente)

Linda - (beve rilassata) Devo dire è molto gentile Giorgio a prestarci il suo appartamento.

Bruno - (logico) Beh, è un vecchio amico.

Linda - E servono a questo i “vecchi amici”?

Bruno - Certo. Dopotutto è solo una volta a settimana. Giorgio il mercoledì sera gioca a carte, quindi può risparmiarci la sua presenza per un paio d’ore.

Linda - Ma sua moglie?

Bruno - Jessica?

Linda - A quanto pare anche lei sparisce, il mercoledì.

Bruno - Ecco, lei fa la disegnatrice di moda.

Linda - E questo che c’entra?

Bruno - Passa molto tempo all’estero, per lavoro.

Linda - Per fortuna nostra.

Bruno - Già. La cara vecchia Jessica!

Linda - E tua moglie?

Bruno - (si strozza col suo gin. É nervoso) Prego?

Linda - Tua moglie.

Bruno - Ilaria?

Linda - Si chiama così?

Bruno - Sì.

Linda - Non sospetta niente, lei?

Bruno - Non fare la sciocca. É stata sua l’idea.

Linda - (sorpresa) Cosa?!

Bruno - “Troppe colazioni di lavoro”, dice. “Devi fare un po’ di moto”. Ed è quello che faccio.

Linda - Non credo che alludesse a questo tipo di esercizio!

Bruno - No no, il jogging! Lei alludeva al jogging. (ridacchia) Una sera sono tornato a casa e l’ho trovata sul tavolo dell’ingresso.

Linda - (perplessa) Non capisco.

Bruno - La tuta. Questa. La mattina era uscita e l’aveva comprata. (abbassa lo sguardo e guarda la propria tuta, con scarso entusiasmo) Hm... Non è proprio il mio colore, ma non importa.

Linda - E quando sei qui con me, lei crede che tu faccia jogging nel parco?

Bruno - Perché non dovrebbe? Sono sempre esausto al ritorno! Però che profumino. Hai cucinato?

Linda - Sto cucinando. Ho pensato che sarebbe stato carino cenare insieme.

Bruno - (un’occhiata all’orologio) Credi che ci sia tempo per cenare?

Linda - (delusa) Credevo che ti avrebbe fatto piacere.

Bruno - Beh, sì, mi fa piacere, tesoro. Molto. É stato un pensiero gentile. Molto. Ma non vogliamo perdere tempo, no?

Linda - Pensavo che sarebbe stato romantico.

Bruno - (la guarda per un istante, senza espressione) Romantico?

Linda - (un po’ frastornata) Non conosci questa parola?

Bruno - (in fretta) Certo che la conosco, mia cara. Sono romantico come tutti, ma…

Linda - Ma vorresti andare subito al sodo! É così?

Bruno - Beh... ecco, veramente era questa la mia intenzione. Ci vuole tempo per il romanticismo. E noi non ne abbiamo molto, non trovi?

Linda - Potresti sempre convincere Giorgio a giocare a carte più a lungo, allora! (si allontana)

Bruno - Sì. Glielo accennerò...

Linda - (improvvisamente) Pollo al vino.

Bruno - Eh?

Linda - Per cena.

Bruno - Oh.

Linda - Non ti piace...

Bruno - Oh, sì. L’adoro. Sul serio. Lo adoro.

Linda - Ma non ti va?

Bruno - Ecco, vedi, non è che non mi vada. É solo che ecco, se mangio adesso...

Linda - Perché tua moglie ti tiene in caldo qualcosa! É così?

Bruno - Ecco...

Linda - Già!

Bruno - Già...

Linda - (cupa) Capisco.

Bruno - Sarebbe strano se non lo facesse. Insomma, lei crede che io faccia jogging nel parco, no?

Linda - (lo affronta con sfida) Allora che ci stai a fare, qui! Puoi anche andartene.

Bruno - (protesta) Ma non mi sono neppure spogliato, ancora...

Linda - Non preoccuparti. Se non vuoi il mio pollo al vino, non avrai neppure me! (e si volta)

Bruno - (si alza e va, irritato, verso la cucina) Va bene, va bene! Mangerò il pollo al vino. Andiamo in cucina e mangiamoci questo pollo al vino.

Linda - Non è ancora pronto.

Bruno - Bene. Allora c’è tempo per bere ancora qualcosa. (va a riempirsi di nuovo il bicchiere brusco) Vuoi dell’altro gin di Giorgio?

Linda - (freddamente) Se ne lasci un po’... (Tende verso di lui il proprio bicchiere, brusca. Lui si avvicina con una bottiglia di acqua tonica e le riempie il bicchiere. Si scrutano guardinghi attraverso il bicchiere mentre lui glielo riempie. Poi incominciano a ridere. Lui si sporge verso di lei e la bacia. Lui si stacca dopo un momento. Il bacio li ha riavvicinati)

Bruno - (con entusiasmo) Hmmm.... (e torna al proprio bicchiere)

Linda - Ci vai a letto?

Bruno - (si arresta e si volta) Come hai detto?

Linda - Con tua moglie. Ci vai a letto?

Bruno - Dormiamo nella stessa stanza, sì. Siamo sposati da quindici anni. Non è facile interrompere un’abitudine come questa.

Linda - Immagino che non sia facile neppure interrompere altre abitudini.

Bruno - Non fare la sciocca, via.

Linda - Ecco...

Bruno - Mi faccio tre chilometri di corsa per venire qui, sto due ore con te, me ne rifaccio altri tre di corsa per tornare indietro… Non crederai che abbia la forza di fare lo straordinario! (Ridono entrambi. Lui si siede accanto a lei e le parla gentilmente e affettuosamente) Ti voglio bene, sciocca. Non lo sai?

Linda - (un po’ imbronciata) Una volta la settimana.

Bruno - Ti vedo una volta la settimana. Non smetto di volerti bene da quando indosso la tuta.

Linda - (rasserenata) Bene... (lei sorride. Lui si sporge verso di lei, pronto a baciarla. Lei lo afferra e lo attira a sé. Si baciano. Dopo un istante si separano, guardandosi, senza fiato)

Bruno - Vai a spegnere il forno...

Linda - E tu vai a spogliarti! (La musica sfuma mentre entrambi escono di corsa dalle rispettive porte: lei verso la cucina, lui verso il bagno; pregustano già il seguito)

BUIO

Le luci si accendono nell’appartamento di Bruno e Ilaria. Ilaria entra dalla camera da letto. Indossa una graziosa vestaglia ed ha in mano un vaporizzatore. Proprio come aveva fatto prima Linda, controlla il suo aspetto in uno specchio appeso al muro, si spruzza abbondante profumo sul collo e poi, con vivaci passi di danza, vaporizza profumo qua e là nella stanza. Sorride, evidentemente soddisfatta dei preparativi, guarda l’orologio e va a togliere il paletto dalla porta d’ingresso. Quindi va in cucina. La porta d’ingresso si apre lentamente e spunta la testa di Giorgio. É senza fiato. É un uomo simpatico, cordiale. Vede che il campo è libero ed entra, chiudendosi la porta alle spalle. Indossa una tuta e un berretto, cintura di sicurezza gialla e mollette gialle da ciclista. Porta una bottiglia di vino rosso e una pompa da bicicletta, che posa nell’ombrelliera. Avanza cauto nella stanza, respirando affannosamente. Posa il vino, si toglie il berretto, lo ripiega con cura e lo mette in tasca. Si siede sul divano, con un sospiro. Ilaria entra dalla cucina, agitando vivacemente i cocktails nello shaker, lo vede e sorride felice.

Ilaria - Ciao, Giorgio! (senza guardarla, Giorgio le fa un cenno con la mano, sempre senza fiato. Le porge il vino. Lei sorride, lo prende e lo posa, versa due martini e torna verso di lui) Beh? Non ti togli le mollette? (Giorgio ride e si toglie le mollette da ciclista. Le posa sul tavolo e prende il bicchiere. Ilaria si siede accanto a lui. Si guardano, contenti) Allora alla salute...!

Giorgio - Già, ne ho bisogno! (bevono, poi posano i bicchieri. Lei lo afferra improvvisamente, e lo bacia, con trasporto. Lui riemerge, senza fiato) Calma. Non agitarti. Abbiamo tutto il tempo.

Ilaria - Sei sicuro?

Giorgio - Certo. Bruno fa sempre jogging per due ore, no?

Ilaria - Sì. Lo so. Ma due ore di corsa sono lunghe. Potrebbe stancarsi e rincasare prima.

Giorgio - Impossibile. É troppo impegnato.

Ilaria - (intrigata) Eh?

Giorgio - Il jogging! Sai uno, due; uno, due; uno, due!

Ilaria - (scherzosa) Che cosa faresti se tornasse a casa prima?

Giorgio - Non l’ha mai fatto. Lo conosco. Si concentra sempre al cento per cento quando lo fa.

Ilaria - Eh?

Giorgio - Il jogging! Sai uno, due; uno, due; uno, due!

Ilaria - Ma supponi che lo faccia...

Giorgio - Che cosa?

Ilaria - Rincasare. Che cosa faresti, tu?

Giorgio - (rassicurante) Ilaria, smetti di preoccuparti. Non tornerà.

Ilaria - Beh, sembra stia per piovere.

Giorgio - A lui piace, la pioggia.

Ilaria - Conosco mio marito. Se piove molla tutto e torna a casa.

Giorgio - No, non lo farà! (ridacchia)

Ilaria - Non si sa mai.

Giorgio - Impossibile!

Ilaria - Perché?

Giorgio - Perché sì. Lo so e basta. Fidati. Te lo garantisco. Non rincaserà per almeno due ore.

Ilaria - Oh, bene...!

Giorgio - Cincin!

Ilaria - Cincin! (bevono, abbracciati teneramente, lui con il braccio intorno a lei. Sospirano felici) É stato proprio un gran giorno.

Giorgio - Oggi?

Ilaria - Quello in cui ho comprato a Bruno quella tuta.

Giorgio - Ah. Sì.

Ilaria - Rosso vivo.

Giorgio - Ah sì? Dio mio, non rischi certo di perderlo. (una risatina)

Ilaria - Passavo davanti al negozio quando l’ho vista...

Ilaria e Giorgio - (insieme) Rossa!

Ilaria - Così sono entrata e l’ho comprata. Intendiamoci, il rosso non è proprio il suo colore...

Giorgio - Ma non credo che ci si faccia caso, quando fai jogging. Meno male che sapevi la taglia.

Ilaria - Beh, siamo sposati da qualche anno, ormai.

Giorgio - Sì, lo so. C’ero anch’io.

Ilaria - Dove?

Giorgio - Al matrimonio.

Ilaria - (lo guarda inespressiva) Tu?

Giorgio - (impaziente) Ero testimone!

Ilaria - Oh. Beh, sei stato promosso, eh? (ridono) Vuoi un altro martini?

Giorgio - Ottima idea.

Ilaria - (prende i bicchieri e va a riempirli) Come ho visto quella tuta mi sono detta, “Proprio quello che ci vuole per Bruno”. Voglio dire, ha bisogno di esercizio fisico.

Giorgio - E decisamente è quello che fa.

Ilaria - Cioè?

Giorgio - Jogging! Sai uno, due; uno, due; uno, due!

Ilaria - (ritorna con i martini) Veramente non pensavo a questo quando pensavo a quello!

Giorgio - Davvero? Dio mio. Neppure dopo le serate nella mia macchina, con i vetri appannati? Così è molto più confortevole.

Ilaria - (con una risatina) Anche se non altrettanto avventuroso. (Giorgio si alza e incomincia a togliersi la giacca) Che fai?

Giorgio - Mi spoglio.

Ilaria - Hai detto che non c’era fretta.

Giorgio - Beh, ho cambiato idea. (lancia un’occhiata alla sua scollatura; ripiega con cura meticolosa la giacca e la posa delicatamente su una sedia. Ilaria l’osserva divertita, ridacchiando) Che hai da ridere?

Ilaria - Sei così romantico!

Giorgio - Cosa?

Ilaria - Romantico! Non conosci la parola?

Giorgio - Oh, sì. Certo. (ripensandoci) Io?!

Ilaria - Piegare gli abiti in quel modo.

Giorgio - Già. (osservando la giacca) Già. É piuttosto sexy, non trovi? (si toglie la cravatta)

Ilaria - E adesso che fai?

Giorgio - Mi levo la cravatta.

Ilaria - Non te la levavi mai, in macchina! (ride; lui le lancia un’occhiata e posa la cravatta sullo schienale del divano. Poi si toglie le scarpe e le posa, ignorandola di proposito)

Ilaria - E Jessica?

Giorgio - (si volta e la guarda, nervoso) Chi?

Ilaria - Tua moglie.

Giorgio - Senti, dobbiamo proprio parlare di lei?

Ilaria - Perché no? Mi è simpatica.

Giorgio - Anche a me. Ma non mi va di parlarne mentre mi spoglio.

Ilaria - Quand’è che dovrebbe tornare dall’America?

Giorgio - Non prima di domani.

Ilaria - Oh, bene! (sorseggia il suo drink soddisfatta; Giorgio fa per tirar giù la lampo dei pantaloni) Anche con Jessica fai l’amore in macchina? (lui precipitosamente si ritira su la lampo)

Giorgio - Come ti viene in mente una cosa del genere! É mia moglie, no? Non si fa l’amore in macchina con la moglie.

Ilaria - Oh. Povera Jessica... (sorseggia il suo drink)

Giorgio - (nel frattempo nota, sul tavolo, una foto incorniciata di Bruno) A proposito, visto che siamo in argomento…

Ilaria - Sì?...

Giorgio - Guarda questa! (solleva la fotografia)

Ilaria - Ebbene?

Giorgio - Beh, guardala!

Ilaria - (guardandola) É Bruno.

Giorgio - Lo so che è Bruno. É questo il punto. (la rimette giù) Non potevi metterla via?

Ilaria - Perché? É mio marito.

Giorgio - (pazientemente) Sì. Lo so che Bruno è tuo marito. Il punto è: deve proprio stare qui?

Ilaria - Dove vorresti che stesse?

Giorgio - Non la voglio da nessuna parte.

Ilaria - (contrariata) Oh... Ma Bruno vive qui.

Giorgio - Ilaria... Ilaria, lo so che Bruno vive qui. Lo so benissimo. Ma non trovi che sarebbe stato... come dire, più delicato levarla da mezzo?

Ilaria - (non capisce) Levare da mezzo la fotografia di mio marito?

Giorgio - Momentaneamente.

Ilaria - Perché?

Giorgio - Cosa?

Ilaria - Perché?

Giorgio - Ecco... (si allontana un po’ dalla fotografia) ...beh, lui... lui mi guarda.

Ilaria - Guardava l’obiettivo, per questo dà l’impressione che ti guardi.

Giorgio - Mi guarda con... con disapprovazione.

Ilaria - Come vuoi che ti guardi, mentre ti togli i pantaloni? Oh, andiamo! Non fare lo sciocco.

Giorgio - (lancia un’occhiata guardinga alla foto di Bruno, le volta le spalle e lentamente incomincia a tirar giù la lampo. Nota che Ilaria lo sta osservando, e allora cerca di voltare le spalle anche a lei. Il compito è troppo arduo. Tira su di nuovo la lampo) Inutile! Non ci riesco.

Ilaria - (ride e si alza) Va bene, vado a vedere a che punto è la cena.

Giorgio - Cena? Ilaria! (Ilaria scompare in cucina. Giorgio fa per seguirla, poi nota che “Bruno” continua a osservarlo. Prende la foto, e gli parla) Mi dispiace, Bruno. Non ce l’ho con te. (Posa la foto a faccia in giù, e corre in cucina, ansioso) Quale cena?(Le luci si dissolvono; stacco musicale. Le luci si accendono nell’appartamento di Giorgio e Jessica. La porta d’ingresso si apre, ed entra Jessica. Ha una valigetta, una borsa a mano e una busta di plastica del Duty Free Shop. Chiude la porta e posa i bagagli, soddisfatta. Nota alcune lettere, le prende e le scorre quando Linda entra dalla cucina. Indossa un grembiule (di Jessica). La musica si ferma. Linda pure si ferma a metà strada, nel vedere Jessica. Non sa chi sia)

Linda - Oh!

Jessica - (Vede Linda. Non sembra affatto sorpresa, e le sorride cordialmente) Oh, salve.

Linda - E lei, chi diavolo è?

Jessica - (è presa un po’ in contropiede dal tono di Linda) Prego?

Linda - Che cosa ci fa, lei, qui?

Jessica - Sono appena arrivata.

Linda - Come è entrata?

Jessica - Dalla porta. Quella. Non è stato difficile.

Linda - Santo cielo!... Deve averla lasciata aperta.

Jessica - No, no. Ho la chiave.

Linda - Ah, sì?

Jessica - Beh, sono maggiorenne. Cos’è quella faccia così preoccupata? É colpa mia. Sono tornata un po’ prima del previsto, vero?

Linda - Può ben dirlo! (ci ripensa) Tornata da dove?

Jessica - Dall’America, naturalmente.

Linda - (realizza chi è) Oh, Dio mio, è lei! (Lancia un’occhiata preoccupata verso il bagno)

Jessica - Se non avessi preso il volo precedente, avrebbe avuto tutto il tempo di finire e tornarsene a casa prima del mio arrivo.

Linda - Sì, infatti quella era l’intenzione.

Jessica - Le manca molto, ancora?

Linda - Beh, un po’, sì...

Jessica - (si guarda attorno) Non si direbbe. Mi sembra tutto pulito e in ordine. Niente in giro...

Linda - Ma di che cosa sta parlando?

Jessica - Beh, mi aveva detto che avrebbe fatto venire qualcuno ogni tanto, per qualche ora, durante la mia assenza.

Linda - (è stupita) Le ha parlato di me?

Jessica - Non di lei in particolare. Non credo che in quel momento conoscesse la persona. Naturalmente dipendeva da chi sarebbe stato disponibile.

Linda - Disponibile?!

Jessica - A proposito, a volte è un po’ distratto. Spero che si sia ricordato di pagarla.

Linda - (offesa) Lui non mi paga!

Jessica - Ah, no?

Linda - Ma per chi mi prende? Non accetterei mai del denaro da lui.

Jessica - Oh, capisco. É un’amica e lo fa gratis? Beh, lei è molto gentile, ma devo insistere perché la paghi. Quante volte è venuta?

Linda - Ecco... una volta la settimana.

Jessica - Per quanto tempo?

Linda - Oh... un paio d’ore. Tranne quando lui si perde nel parco, e allora dobbiamo fare un po’ in fretta.

Jessica - (perplessa) Come ha detto?

Linda - Naturalmente, se l’impianto non funziona, non facciamo niente comunque! (ridacchia)

Jessica - (evidentemente non capisce) Credo che berrò qualcosa. (va a versarsi un gintonic) Che profumino delizioso. Gli prepara anche da mangiare?

Linda - É la prima volta. Avevamo intenzione di mangiare insieme, dopo.

Jessica - (ritorna con il bicchiere pieno) Oh, che carina! Come ha detto che si chiama?

Linda - Linda.

Jessica - Piacere, Linda. (stringe la mano di una Linda, sempre più frastornata) A che ora dovrebbe rientrare?

Linda - É già rientrato: è qui.

Jessica - Qui? Davvero? Oh, bene! Non lo avevo avvertito del volo anticipato, quindi ho pensato che fosse fuori. Allora dov’è?

Linda - In bagno.

Jessica - E che ci fa, in bagno?

Linda - Si sta spogliando, naturalmente.

Jessica - (un po’ sorpresa) Non è da lui spogliarsi mentre la donna delle pulizie è qui in casa...

Linda - La donna delle pulizie?!

Jessica - Non è qui per questo? Per pulire l’appartamento?

Linda - Ehm… no. Non proprio.

Jessica - E allora che diavolo ci fa, qui, vestita così, mentre mio marito è di là a spogliarsi?

Linda - Suo marito?

Jessica - Sì! Giorgio! (su questa battuta Bruno esce dal bagno. Si è tolto la tuta da jogging e indossa una vistosa vestaglia e calzini rossi. Non vede Jessica)

Bruno - Bene, eccomi qua! (fa una piroetta per farsi ammirare da Linda) Che te ne pare?

Jessica - Oh, davvero sexy. (Bruno vede Jessica. Si congela, e la fissa, non sapendo cosa dire. Jessica ricambia lo sguardo. Il suo sorriso è così tagliente che potrebbe affettare il prosciutto)

Jessica - Ciao, Bruno. Che bella sorpresa...!

Bruno - Jessica!

Jessica - In persona.

Bruno - (con una risatina nervosa) Io... ti chiederai che cosa ci faccio, qui.

Jessica - Beh... sì. Ammetto che me lo sono chiesto.

Bruno - (un’occhiata a Linda) Immagino che vi siate già presentate...

Jessica - Certo, ci siamo presentate subito! E abbiamo avuto una conversazione molto cordiale.

Linda - (a Jessica) Dev’essere una sorpresa per lei vedere lui qui.

Jessica - Sì, infatti!

Linda - Lei forse pensava che stesse correndo nel parco.

Jessica - (senza espressione, poi guarda Bruno) Non vestito in quel modo, spero?

Bruno - (debolmente) La tuta è in bagno.

Jessica - Perché diavolo te la sei levata?

Bruno - Ah sì, ecco, c’era un buon motivo.

Jessica - (freddamente) Già. Lo credo bene!

Bruno - (si volta verso Linda, imbarazzato) Ti dispiace andare a rimettere sul gas il pollo al vino?

Jessica - Pollo al vino? É la vostra cena?

Bruno - É stata una sua idea.

Jessica - La cosa non mi sorprende.

Linda - (molto imbarazzata, si volta verso Bruno) Senti, non credo…

Bruno - (irritato) Riaccendi il gas, ti dico! (la spinge fuori in cucina e torna da Jessica. Jessica lo guarda con severità. Lui non sa cosa dire) Le cose... ehm... le cose non stanno come sembra.

Jessica - Oh, Bruno, mi fa molto piacere. Perché, siamo giusti, la situazione non mi sembra molto chiara, o no?

Bruno - Voglio dire che c’è una spiegazione semplicissima.

Jessica - Oh, ne sono più che certa. (si sforza di riflettere) Dunque, vediamo un po’ stavi correndo intorno al parco nella tua tuta blu quando…

Bruno - (la corregge, nervosamente) Rossa.

Jessica - Eh?

Bruno - Rossa. La tuta è rossa.

Jessica - (lo guarda, pensosa) Non avrei mai pensato che il rosso fosse il tuo colore, Bruno.

Bruno - No, no, infatti! Hai perfettamente ragione! Non lo è.

Jessica - Mi sembra di vederti sfrecciare tra gli alberi vestito di rosso. Devi sembrare un’autobotte.

Bruno - Sì. Io l’avrei preferita blu.

Jessica - Perché non l’hai presa blu, allora?

Bruno - É stata Ilaria. L’ha comprata lei.

Jessica - (pensandoci su con impegno) Mi chiedo perché abbia scelto il rosso... Ah! Forse pensava che se ti fossi perso nel parco sarebbe stato più facile ritrovarti, vestito di rosso?

Bruno - (debolmente) Credi che a Giorgio dispiacerebbe se mi versassi un altro gin?

Jessica - Serviti pure.

Bruno - Grazie. (va a versarsi un abbondante gin)

Jessica - Allora, Bruno? Avevi detto che c’era una spiegazione molto semplice. Quale sarebbe?

Bruno - Quale, eh? Già. (ritorna con il bicchiere pieno, sforzandosi di pensare) Ehm ecco sai, Ilaria mi ha comprato la tuta perché...

Jessica - Quella rossa?

Bruno - Già. Perché secondo lei mi avrebbe fatto bene fare jogging. Sai cos’è il jogging?

Jessica - Sì, Bruno. Lo so. É solo che non l’ho mai visto fare al chiuso.

Bruno - Comunque, è quello che ho fatto. Ho preso a fare jogging. E stasera sono stato proprio là, nel parco, a fare jogging. (manda giù un sorso di gin come se avesse esaurito la sua spiegazione)

Jessica - (dopo avere aspettato pazientemente) Bruno, questo non spiega come mai ti trovi qui, con la vestaglia di mio marito addosso, in compagnia di una bella ragazza sexy con un debole per il pollo al vino.

Bruno - Già. No. Beh, ci sto arrivando.

Jessica - Bene.

Bruno - Dunque, stavo appunto facendo jogging. Andavo pure veloce, veramente: filavo a circa cinque miglia l’ora, direi. Improvvisamente, girato un angolo, mi sono trovato vicino ad un grosso albero. Credo fosse una quercia. Sì, proprio una quercia! Perché aveva le ghiande. Dunque doveva essere una quercia. Ed è stato là che è successo tutto.

Jessica - Successo cosa e dove?

Bruno - Che sono caduto.

Jessica - Caduto?

Bruno - Sì.

Jessica - Caduto sulla quercia?

Bruno - Non sulla quercia. Sotto la quercia. Devo avere inciampato.

Jessica - Sulle ghiande.

Bruno - Sì, può darsi. Comunque, mi sono trovato con la testa nell’acqua.

Jessica - (perplessa) Cosa c’entra adesso l’acqua?

Bruno - Ah, beh, sì, c’era dell’acqua.

Jessica - Che tipo di acqua?

Bruno - Acqua bagnata.

Jessica - (paziente) D’accordo. Ma era corrente o stagnante?

Bruno - Oh, stagnante. Finché non ci sono finito dentro, perché allora si è mossa.

Jessica - Capisco! Uno stagno?

Bruno - Esatto! E ci sono finito dentro nello stagno. E mi sono anche fatto piuttosto male. Ero tutto nero e blu.

Jessica - Nero e rosso.

Bruno - Cosa?

Jessica - Beh, la tuta era rossa.

Bruno - Non più. Era tutta infangata. Ero in uno stato spaventoso.

Jessica - Lo credo bene. E poi, cos’è successo?

Bruno - Beh, una cosa straordinaria. Me ne stavo lì, bagnato fradicio, quando all’improvviso non ci crederai all’improvviso... è passata Linda.

Jessica - Linda? Questa Linda?

Bruno - Sì.

Jessica - Come diavolo ha fatto a trovarti? Avevi legato un nastro giallo intorno alla quercia?

Bruno - Passeggiava nel parco.

Jessica - Una bella fortuna!

Bruno - Già, è quello che ho pensato anche io. Sbatti contro un albero nel parco e un minuto dopo arriva la Croce Rossa.

Jessica - (riflette un momento) La Croce Rossa?

Bruno - Sì. Linda. É un’infermiera della Croce Rossa.

Jessica - Ma certo! Che sciocca! Avrei dovuto capirlo. Porta la nuova uniforme.

Bruno - Insomma, è capitata a proposito. Per fortuna. Sicché la prima cosa da fare era togliermi di dosso quella tuta il più presto possibile.

Jessica - Sotto la quercia.

Bruno - No, no, no! Non potevo mica togliermela in mezzo al parco, no? E allora all’improvviso mi sono ricordato che tu e Giorgio abitavate qui! Proprio vicino allo stagno.

Jessica - Una vera fortuna. E così Florence Nightingale ti ha riportato qui?

Bruno - Beh, ho creduto che fosse la cosa migliore, date le circostanze.

Jessica - Mi rendo conto. Peccato che Giorgio non fosse in casa.

Bruno - Ah beh, era la serata del tiro a segno, no?

Jessica - Non sapevo che Giorgio giocasse al tiro a segno.

Bruno - (la guarda incredulo) Davvero? Giorgio è nella prima squadra del Circolo della Caccia!

Jessica - E come hai fatto ad entrare? (Bruno la guarda senza espressione) In casa. Quando hai visto che Giorgio era fuori.

Bruno - Con la chiave, naturalmente. Quella fuori. Giorgio lascia sempre una chiave di riserva sotto i gerani vicino alla porta d'ingresso. In caso di emergenza. Non dirmi che non lo sapevi?!

Jessica - No. Ma lo sapevi tu. Questo è l'importante. Dunque siete entrati e vi siete spogliati...

Bruno - Sì.

Jessica - E il pollo al vino com’è arrivato fin qui? Con i pattini a rotelle?

Linda - (rientra dalla cucina) Bene, è tutto pronto! Bruno, servi tu? (Jessica ride. Bruno le lancia un’occhiata diffidente. Rivolta a Jessica) Non si preoccupi. Ce n’è anche per lei.

Jessica - (si alza e prende su la borsa) No, no. Non posso disturbarvi oltre.

Bruno - Non vorrai andartene?!

Jessica - (un po’ freddamente) Oh, sì, Bruno. Credo di sì.

Bruno - Ma abiti qui! Sei appena arrivata!

Jessica - Ecco, io non sono dell’umore adatto per il pollo al vino. Credo che andrò a cercare Giorgio. É stato un piacere conoscerla, Linda. Non credo che la troverò ancora qui, al mio ritorno. So che voi infermiere siete molto occupate. (Linda non capisce; poi, rivolta a Bruno) Il Circolo della Caccia, hai detto?

Bruno - Eh? Ah, sì, il tiro a segno.

Jessica - Vado là a fare una sorpresa a Giorgio.

Bruno - Attenta a non fargli spostare la mira (ridacchia).

Jessica - (avviandosi) Ricordati di rimettere la chiave dove l’hai trovata.

Bruno - Ci puoi contare!

Jessica - Spero che la tuta si asciughi presto. (Linda non capisce e guarda Bruno, che evita il suo sguardo) E quanto ai lividi credo di poterti affidare tranquillamente alle cure della Croce Rossa. (Sorride carinamente a Linda ed esce, chiudendosi la porta alle spalle)

Linda - Ma di che parla?

Bruno - Lascia perdere. É una lunga storia. (si avvia verso la cucina)

Linda - Dove vai? La camera da letto è di là.

Bruno - Sì, ma il pollo al vino è di qua. Hai detto che era pronto.

Linda - Può aspettare. Ho messo il gas al minimo. (sorride) Saziamo prima un altro appetito...

Bruno - No! No! (a disagio) Non credo che potrei farcela. Non ora... (scompare in cucina)

Linda - (lo segue, avvilita) Non dirmi che l’impianto si è bloccato di nuovo? (Le luci si dissolvono mentre lei esce, e si accendono nell’altro appartamento. Giorgio sta trascinando Ilaria fuori della cucina)

Giorgio - Andiamo! Non perdiamo altro tempo. Stasera sono un po’ più in ritardo del solito.

Ilaria - É vero. Come mai?

Giorgio - Ho bucato una gomma.

Ilaria - Non capisco come mai devi venire qui in bicicletta.

Giorgio - Non posso mica lasciare la macchina qua sotto, no? Qualcuno potrebbe vederla.

Ilaria - Perché, la bicicletta non la vede nessuno?

Giorgio - Crederanno che tu ti dia da fare con il lavavetri. (ridono)

Ilaria - D’accordo. Tanto vale farlo subito.

Giorgio - (con entusiasmo) É quello che pensavo anch’io. (Lei si prepara ad andare. Lui ricomincia a tirarsi giù la lampo dei pantaloni. Lei si ferma e lo guarda, con un sorriso)

Ilaria - Giorgio!

Giorgio - Che c’è?

Ilaria - La cena. (lui la guarda, non capisce) Meglio cenare, prima.

Giorgio - Di solito non ceniamo.

Ilaria - Questa è un’occasione speciale.

Giorgio - Ah, sì? Non lo sapevo. Beh, allora è diverso. Quale occasione speciale?

Ilaria - Sono tre mesi che lo facciamo ogni mercoledì.

Giorgio - (colpito) Ah, sì? Però! Dobbiamo averci preso la mano, ormai.

Ilaria - E così ho preparato una cenetta...

Giorgio - Un pensierino gentile.

Ilaria - Pollo al vino.

Giorgio - Come hai detto?

Ilaria - La cena.

Giorgio - Pollo al vino?

Ilaria - Non ti piace...

Giorgio - Al contrario. Ne vado matto. Sul serio. Mi piace.

Ilaria - Bene.

Giorgio - Ma sei sicura che abbiamo tempo per tutto?

Ilaria - Tutto cosa?

Giorgio - Beh... la cena e il resto.

Ilaria - Oh, sì! Terrò d’occhio l’orologio.

Giorgio - Davvero? Oh...

Ilaria - (con una smorfia) Non per tutto il tempo, sciocco.

Giorgio - Oh, bene.

Ilaria - Ne ho cucinato un bel po’.

Giorgio - (un po’ perplesso) Davvero? Povero me! A dir la verità non ho molto appetito.

Ilaria - Non preoccuparti. Ne lascerò un po’ per Bruno. Torna affamato, dopo tutto quel jogging.

Giorgio - (riflette) Già. É probabile.

Ilaria - Ora porto in tavola. Non dobbiamo perdere altro tempo, vero? Preparati.

Giorgio - Bene. (Lei lo bacia lievemente e affettuosamente, e va in cucina. Giorgio vuota rapidamente il suo bicchiere e si accinge a tirar giù di nuovo la lampo. Si assicura che “Bruno” non lo guardi, volge le spalle alla foto capovolta, e si toglie i pantaloni. Li piega con cura e li posa sopra la giacca. Una scampanellata. Giorgio si immobilizza inorridito. Altra scampanellata. Ilaria entra dalla cucina. Giorgio si aggrappa a lei, allarmato)

Giorgio - La porta! É arrivato qualcuno.

Ilaria - Oh, no!

Giorgio - Oh, sì! É lui!

Ilaria - Lui chi?

Giorgio - Bruno, naturalmente! Tuo marito!

Ilaria - Non essere sciocco. Non può essere Bruno. Ha la chiave, lui. (Nuova scampanellata)

Giorgio - Beh, chiunque sia, fa in modo che se ne vada! Non deve vedermi in queste condizioni!

Ilaria - Bene, nasconditi in camera da letto!

Giorgio - Mio Dio!... (Lei lo spinge fuori, in camera da letto, esita incerta per un momento, e poi va ad aprire la porta. É Jessica)

Ilaria - Jessica!

Jessica - (sorride) In persona. (dalla camera da letto arriva un rumore sordo: è Giorgio che reagisce nel sentire che si tratta di Jessica. Jessica entra, lanciando un’occhiata verso la camera da letto) Che diavolo era?

Ilaria - Che diavolo era cosa?

Jessica - Ho sentito un rumore in camera da letto.

Ilaria - (chiude la porta e corre accanto a Jessica, mentre riflette rapidamente) Ah, sì. Sono i vicini. Stanno… stanno provando.

Jessica - (non capisce) Provando?

Ilaria - Sì. Sabato danno uno spettacolo in piazza. (Jessica non afferra) Danze folcloristiche inglesi! Non hai mai visto le danze folcloristiche inglesi, Jessica? Sono meravigliose. Una volta o l’altra dovresti vederle. (senza rendersi conto di quello che fa, Ilaria prende la cravatta di Giorgio dallo schienale del divano e lo sventola nel patetico tentativo di imitare una danza folcloristica inglese. Jessica la guarda, stupita. Ilaria improvvisamente si rende conto di avere in mano la cravatta di Giorgio, e la sua danza perde ogni mordente e si spegne, e senza farsi vedere da Jessica arrotola la cravatta e se la nasconde in petto)

Jessica - Spero che non ti secchi che sia venuta così all’improvviso.

Ilaria - Oh, no. Ci mancherebbe. (Lancia un’occhiata nervosa verso la camera da letto)

Jessica - Non eri mica impegnata, per caso?

Ilaria - Oh, no! É solo che sono un po’ sorpresa. Ti credevo in America.

Jessica - Infatti. Sarei dovuta rientrare domani.

Ilaria - É quello che credevo anch'io!

Jessica - E invece sono rientrata oggi.

Ilaria - Capisco. (si rivolge, con forzata noncuranza, verso la camera da letto) Certo che fai una vita molto eccitante, Jessica. (insiste sul nome, ogni volta, a beneficio di Giorgio) Deve essere meraviglioso fare la disegnatrice di moda, Jessica. Saltare da un posto all’altro... Jessica! E Giorgio sapeva che saresti ritornata oggi?

Jessica - No. Sarà una sorpresa, per lui.

Ilaria - Lo credo bene...!

Jessica - Eh?

Ilaria - Ti andrebbe un martini? (va in cucina)

Jessica - Santo cielo. Che lusso! (mentre Ilaria ritorna con un bicchiere) Non ti disturbare. Qualunque cosa va bene.

Ilaria - Ho preparato un cocktail.

Jessica - (sorpresa) Un martini?

Ilaria - Sì. Guarda! (solleva il mixer, nota la fotografia di Bruno capovolta, e in fretta la raddrizza e agita il martini, rumorosamente)

Jessica - Bene! Che sciccheria. Noi il martini secco lo beviamo solo in occasioni speciali.

Ilaria - Questa è un’occasione speciale.

Jessica - Oh! Festeggiate qualcosa? (Un rumore proviene dalla camera da letto quando Giorgio urta contro qualcosa, nervoso. Ilaria inventa una scusa, precipitosamente)

Ilaria - Ci risiamo! Sicuramente sabato saranno in gran forma. Intendo dire i danzatori folcloristici. (si abbandona a qualche passo di danza)

Jessica - Ah. Sì, certo. (è un po’ sconcertata dallo strano comportamento di Ilaria, che nel frattempo versa un martini e lo porge a Jessica) Grazie. Ma non mi hai detto che cosa festeggiate.

Ilaria - Ah. No, infatti. Beh, il tuo ritorno, no?

Jessica - (sorride, un po’ perplessa) Vuoi dire che hai preparato i martini oggi per domani?

Ilaria - Veramente… ecco, ho pensato di fare una piccola prova stasera.

Jessica - Una prova?

Ilaria - Per domani! Voglio dire, dopo tutto sei stata in America. (con accento americano) E laggiù sicuramente li sanno fare bene, i martini, non ti pare, amica?

Jessica - (la guarda stupita. Poi leva il bicchiere) Alla salute!

Ilaria - Alla salute! (alza la mano per brindare, ma si rende conto che non ha un bicchiere, e grida con voce stridula, nervosa) Aah… e dove diavolo ho messo il mio bicchiere?

Jessica - Là ce ne sono due.

Ilaria - (allarmata) Cosa?! (va a prendere i bicchieri di prima. Jessica la osserva)

Jessica - Hai già avuto visite?

Ilaria - (ride, nervosa) Sì, certo… avevo dimenticato. Loro… sono passati a bere un goccetto.

Jessica - Loro chi?

Ilaria - Loro… i vicini.

Jessica - (beve un sorso e studia il suo martini) Hm. Delizioso. Molto forte.

Ilaria - Bene. Sono contenta che ti piaccia.

Jessica - Non mi meraviglio che i tuoi vicini si siano lanciati nelle danze folcloristiche in salotto. (ridono. Ilaria va verso i due bicchieri, ne riempie uno per sé e, senza farsi vedere da Jessica, ne versa il contenuto e se ne versa un altro. Jessica posa il bicchiere e fa per sedersi sulla poltrona, sul cui schienale ci sono i vestiti di Giorgio. Li prende, senza riconoscerli) Questi dove li metto? (Ilaria si volta e vede Jessica con i vestiti di Giorgio in mano. Posa il bicchiere, corre da Jessica, glieli toglie di mano e in fretta li nasconde nella cassapanca)

Ilaria - Bruno è talmente distratto! Aveva detto che avrebbe portato i vestiti in lavanderia, stamani. Strano che li abbia lasciati in un posto così. Così disordinato. Che cosa avranno pensato i vicini? É proprio terribile.

Jessica - Evidentemente Bruno è proprio come Giorgio.

Ilaria - Tu dici?

Jessica - Eccome. Anche Giorgio ripiega sempre i suoi abiti con molta cura, proprio così. Appena se li toglie. (Jessica nota le scarpe di Giorgio sul pavimento, e le osserva con attenzione)

Ilaria - Non mi dire! Santo cielo...

Jessica - (solleva le scarpe) Doveva portare in lavanderia anche le scarpe?

Ilaria - (confusa) Scarpe? (vede le scarpe) Le scarpe! (corre verso Jessica) Questa è stata colpa mia! Avevo promesso di portarle a riparare. (strappa di mano a Jessica le scarpe, le nasconde imbarazzata dietro di sé, e retrocede verso la cassapanca, l’apre senza guardare e vi lascia scivolare le scarpe, dopo di che richiude il coperchio, sollevata. Jessica osserva la manovra con un certo stupore. Ilaria ritorna, cercando di apparire disinvolta) Ma tu... non sei andata direttamente a casa? Tornando dall’aeroporto, voglio dire.

Jessica - Oh, sì.

Ilaria - (allarmata) Cosa?

Jessica - Sì.

Ilaria - Sei andata direttamente a casa?

Jessica - Sì. Ma Giorgio non c’era. (pensierosa) Ho parlato con una donna delle pulizie e un’infermiera della Croce Rossa, ma non ci ho capito niente...

Ilaria - (confusa) Non capisco.

Jessica - Scusami. Risento un po’ del fuso orario...

Ilaria - Vuoi un altro martini… (speranzosa) o devi andare a casa?

Jessica - Credo che prenderò un altro martini.

Ilaria - (delusa) Oh. (con tono superficiale) Bene! (va a riempire entrambi i bicchieri)

Jessica - E così sono andata a cercare Giorgio al “Circolo della Caccia”.

Ilaria - Il “Circolo della Caccia”?

Jessica - Pare che giochi al tiro a segno.

Ilaria - (innocentemente) E... non c’era?

Jessica - No. E così, siccome ero da queste parti, ho pensato di passare qui per pregarti di farmi fare una telefonata per vedere se il campo è libero.

Ilaria - Cosa?

Jessica - (si riprende rapidamente) Per vedere se Giorgio è rientrato!

Ilaria - Beh, io gli darei un po’ di tempo, se fossi in te...! (un’occhiata apprensiva verso il nascondiglio di Giorgio) Non hai mangiato niente?

Jessica - No. Non ne ho avuto ancora il tempo.

Ilaria - (intravede una scappatoia) Allora mangia qualcosa qui!

Jessica - Oh, no, non potrei...

Ilaria - Insisto. Sarai affamata. Perciò mangerai qui. (a voce alta, a beneficio di Giorgio) Vieni a darmi una mano in cucina! Nel frattempo Giorgio tornerà a casa!

Jessica - (un po’ sconcertata dal suo comportamento) Eh?

Ilaria - Dovunque si trovi!

Jessica - Non voglio che ti disturbi...

Ilaria - Nessun disturbo. É già tutto pronto. (sorride compiaciuta) Pollo al vino.

Jessica - (la guarda) Cosa?

Ilaria - É quello che ho cucinato.

Jessica - Pollo al vino?

Ilaria - Non ti piace...

Jessica - Oh, sì che mi piace. Ne vado matta. Sul serio. L’adoro. (sorride tra sé) É solo una coincidenza, tutto qui.

Ilaria - Quale coincidenza?

Jessica - Niente! Niente! Martini e pollo al vino, eh? Vi trattate bene, voi.

Ilaria - Sai, Bruno è fuori a fare jogging. Gira e rigira intorno al parco. Un, due; un, due; un, due!

Jessica - Sì. Lo so... E tu lo fai mangiare quando torna a casa?

Ilaria - Naturalmente. Gli viene sempre un tale appetito quando lo fa...

Jessica - Già, lo credo bene!

Ilaria - É molto energetico, il jogging.

Jessica - Sì. Lo so.

Ilaria - Lo affatica molto.

Jessica - E Bruno lo sa che stasera mangerete pollo al vino?

Ilaria - No. Sarà una piacevole sorpresa per lui. Devi assaggiarlo anche tu.

Jessica - Ma lasciane abbastanza per Bruno!

Ilaria - Oh, non preoccuparti. Ce n’è abbastanza per tre.

Jessica - Santo cielo, manco avessi saputo che avresti avuto ospiti.

Ilaria - (sottovoce) Infatti... Coraggio! Vieni a darmi una mano in cucina...

Jessica - D’accordo. (si alza) Allora devo assolutamente chiamare Giorgio. (si avviano)

Ilaria - Per favore, Jessica, ti dispiace prendere la bottiglia...

Jessica - Certo. (prende il vino e si dirige verso la cucina, osservando la bottiglia strada facendo) Oh, è delizioso! É il nostro preferito. (Jessica entra in cucina. Ilaria va rapidamente alla porta della camera da letto e l’apre. Giorgio esce. Ora indossa la vestaglia di Bruno, ornata con un motivo di pelle di leopardo)

Ilaria - (sussurra, agitata) É Jessica!

Giorgio - (sussurrando anche lui) Sì, lo so!

Ilaria - Adesso è in cucina. Devi andartene al più presto.

Giorgio - (un po’ risentito) Perché le dai la mia parte di pollo al vino?

Ilaria - Tu non puoi mica mangiarlo adesso, no?

Giorgio - E non è la sola cosa cui debbo rinunciare!

Ilaria - Vai, presto! Non posso tenerla fuori di qui per molto tempo.

Giorgio - Giusto.

Ilaria - Giorgio…

Giorgio - Sì? (Lei gli dà un rapido bacio) Oh. Grazie. (Ilaria fa una smorfia e va in cucina. Giorgio va per prendere i suoi abiti dove li aveva lasciati, ma si blocca nel vedere che non sono più lì. Guarda dietro, intorno e sotto il divano, con crescente agitazione, incapace di scovarli. Non capisce che fine possano aver fatto. Dalla cucina giungono le voci di Jessica e Ilaria.)

Jessica - (da fuori) Vado a prendere i bicchieri sporchi.

Ilaria - No! Lascia perdere! Non c’è fretta! (Giorgio è preso dal panico. Riflette incerto per un momento, poi nota la pelle di leopardo appesa al muro. Vi si precipita e se ne drappeggia appiattendosi contro di essa assumendo una posa felina, convinto che il motivo di pelle di leopardo sulla vestaglia di Bruno lo rende del tutto invisibile. Il che non è vero. Jessica esce dalla cucina e va a prendere i bicchieri usati, e non nota Giorgio contro la pelle di leopardo. Vedendo che Jessica gli volta le spalle, Giorgio abbandona il suo tentativo di camuffarsi, e in punta di piedi va alla porta di ingresso, prende la pompa della bicicletta e se la fila alla svelta, chiudendosi la porta alle spalle. Jessica sente la porta chiudersi, e si volta. Sorride, insospettita)

Ilaria - (entra dalla cucina, con i guanti da forno) Jessica! Vieni a mangiare il tuo pollo! (É sollevata nel vedere che non c’è traccia di Giorgio)

Jessica - (andando verso di lei) Sei davvero gentile. Sei sicura che non ti dispiaccia?

Ilaria - Ma per carità. É un piacere. Coraggio! (fa per andare)

Jessica - Ilaria...

Ilaria - (esita) Sì?

Jessica - Lo sapevi che hai una cravatta da uomo che ti esce dalla scollatura? (Ilaria si guarda la scollatura inorridita, grida, si porta le mani al seno e corre di nuovo in cucina, seguita da una Jessica quanto mai sorpresa, mentre le luci si abbassano e si accendono nell’altro appartamento, dove Linda sta spingendo con fermezza e decisione Bruno fuori della cucina. Bruno, virilmente, resiste)

Linda - Oh, Bruno, andiamo!

Bruno - Dove?

Linda - Beh, il pollo al vino l’hai mangiato, è ora di passare al “dopo”.

Bruno - Oh, no!

Linda - Non fare il guastafeste. Siamo venuti qui per questo...

Bruno - Lo so! Ma non c’è più tempo. Jessica potrebbe ritornare.

Linda - Puoi sempre mettere il paletto, no? Così dovrà suonare il campanello.

Bruno - (il suggerimento lo spaventa) Non potrei.

Linda - Perché no?

Bruno - Non potrei concentrarmi.

Linda - Ma da qui a mercoledì è lunga!

Bruno - (infelice) Sì, lo so, non mi ci far pensare…

Linda - Che cosa aspetti, allora!

Bruno - No! Ormai è tardi. Non sono dell’umore adatto.

Linda - D’accordo, allora facciamo domani alla stessa ora!

Bruno - (allarmato) Eh?

Linda - Ti farai prestare di nuovo l’appartamento domani, è ovvio.

Bruno - Non posso!

Linda - (scherzosa) Beh, io domani mi presento qui, perciò è meglio che ti organizzi.

Bruno - Ma non posso farlo! Che cosa direbbe Giorgio?

Linda - Digli quello che è successo. Lui capirà. Oppure non è tipo da fare certe cose?

Bruno - Giorgio? Per carità! Giorgio è tutto tiro a segno e calcio. Dio mio! É tardi. Dovrei già essere sulla strada di casa.

Linda - (con un sorriso) D’accordo. A domani, allora.

Bruno - (spaventato) Non vorrai farmi una cosa simile?

Linda - Eccome! (gli va accanto) Dai! Cinque minuti. Dopo correrai a casa a doppia velocità.

Bruno - Dopo cinque minuti non sarei in grado di correre affatto! Inutile. Devo andare. Tutti e due dobbiamo andare. Tu rimetti a posto la cucina, mentre io mi rimetto la tuta. Dovrei essere fuori a fare jogging già da cinque minuti.

Linda - (si rassegna all’inevitabile e sorride) D’accordo. (va in cucina)

Bruno - (guarda l’orologio. É più tardi di quanto pensasse) Oh, mio Dio...! (ed entra rapido in camera da letto. La porta di ingresso si apre ed entra Giorgio. É ancora in camicia e calzini, e indossa la vestaglia di Bruno. Si appoggia contro la porta, si sente al sicuro ora nella sua casa, e si rinfresca il viso con la pompa della bicicletta)

Linda - (esce dalla cucina con un vassoio in mano e vede una strana persona in calzini e vestaglia) Dio mio! Cos’è, un altro cliente?

Giorgio - Eh?

Linda - Se è qui per incontrare una ragazza, ci ripenserei. La moglie di Giorgio è ritornata.

Giorgio - Sì, lo so! (posa la pompa della bicicletta)

Linda - Allora me la filerei, se fossi in lei. (mette via i guanti da cucina)

Giorgio - (con irritazione) Credevo che ve ne foste andati, ormai.

Linda - Stavo proprio andando via! E lei dovrebbe pensarci due volte prima di rimanere. Sua moglie potrebbe rientrare da un momento all’altro!

Giorgio - Ma io ci abito, qui! Sono Giorgio!

Linda - Povera me, mi dispiace. É che non ci eravamo mai incontrati prima. Voglio dire… lei non si è mai trovato qui quando ci sono io, vero?

Giorgio - No. Come le viene in mente una cosa simile?

Linda - Bene, non ci vorrà molto. Stavo giusto riordinando. Tra un secondo ce ne andremo.

Giorgio - “Andremo”? Vuol dire che Bruno è ancora qui, anche lui?

Linda - Sì. É in bagno. (Giorgio abbassa gli occhi inorridito e guarda la vestaglia che ha indosso e se la toglie in tutta fretta. Linda si avvia verso la cucina con il vassoio dei bicchieri, ma sulla porta esita) Senta, lei gioca sempre al tiro a segno in veste da camera? (Ed entra in cucina. Giorgio arrotola la vestaglia fino a farne una palla e si guarda attorno, incerto su dove nasconderla. Bruno esce dal bagno indossando la tuta. Giorgio nasconde la vestaglia sotto la camicia, dando l’impressione di avere uno stomaco enorme. Bruno vede Giorgio)

Bruno - Giorgio!

Giorgio - Ah! (si guardano per un po’. Giorgio è chiaramente a disagio. Bruno è incuriosito dall’abbigliamento di Giorgio. Infine) Dio mio, ma è rossa, vero?

Bruno - (si guarda la tuta) Già. Purtroppo non è esattamente il mio colore.

Giorgio - No. (dopo una pausa) Blu sarebbe stata più adatta.

Bruno - (dopo un’altra pausa, sempre affascinato dall’aspetto di Giorgio) Io... Io spero di non averti trattenuto fuori del bagno.

Giorgio - (senza alcuna espressione) Come hai detto?

Bruno - Ecco... voglio dire... (indica le gambe nude di Giorgio)

Giorgio - Oh, no. No.

Bruno - Credevo che... per la fretta...

Giorgio - No... Sono… sono semplicemente appena arrivato, a dire il vero.

Bruno - (naturalmente è un po’ sorpreso) Non sei mica arrivato così combinato?

Giorgio - Sì.

Bruno - Oh...

Giorgio - In bicicletta.

Bruno - In bicicletta, vestito così?

Giorgio - Sì.

Bruno - E hai pedalato per le strade conciato in quel modo?

Giorgio - Più o meno, sì.

Bruno - E nessuno... ha detto niente?

Giorgio - Qualcuno mi osservava. Hanno riso un po’.

Bruno - Non mi sorprende. Dove diavolo sono finiti i tuoi vestiti? Credevo che giocassi al tiro a segno, non a strip poker. (Bruno volge per un attimo le spalle a Giorgio, che ne approfitta per togliersi il fagotto della vestaglia da sotto la camicia e nasconderlo sotto il divano. Bruno torna a guardare Giorgio) Come hai fatto a perdere i vestiti? (Giorgio lo guarda senza espressione) Voglio dire, sarai pure uscito di casa vestito, no? Non puoi essere uscito in quello stato!

Giorgio - No, è ovvio! Per chi mi prendi?

Bruno - E allora, che fine hanno fatto?

Giorgio - (con apprensione) Vuoi proprio saperlo?

Bruno - Sì!

Giorgio - Ecco, io... sono caduto dalla bicicletta.

Bruno - E cadendo hai perso i pantaloni?

Giorgio - Sì. Le ruote non giravano più, capisci?

Bruno - No.

Giorgio - Sulla bicicletta. Non... (e mima il movimento di una ruota che gira)

Bruno - Non... (e ripete la mimica)

Giorgio - No.

Bruno - E come mai?

Giorgio - I pantaloni erano rimasti impigliati nella catena.

Bruno - (ride) Dio santo! Guarda che cosa terribile ti doveva capitare! Fortuna che sei riuscito a fermarti. Avresti potuto farti male sul serio. E così ti sei buttato a terra?

Giorgio - Non avevo altra scelta.

Bruno - E ti sei tolto i pantaloni?

Giorgio - Per forza! Non potevo mica arrivare a casa con una bicicletta legata a me, no?

Bruno - E le scarpe? Hai dovuto mollare anche quelle?

Giorgio - Per forza! Altrimenti come facevo a togliermi i pantaloni?

Bruno - Ma la giacca… che bisogno avevi di levartela?

Giorgio - Sì, invece! Ero terribilmente accaldato!

Bruno - Se Jessica ti vede in questo stato sentirai ancora più caldo. (si siede sul divano, e improvvisamente ricorda) Oh, mio Dio! Tu non sai niente!

Giorgio - Di che?

Bruno - Tua moglie è ritornata in anticipo.

Giorgio - Sì, lo so...!

Bruno - Ah, allora ti ha trovato?

Giorgio - C’è mancato poco! Beh, non proprio...

Bruno - Non ti ha trovato al pub?

Giorgio - No.

Bruno - E allora come sapevi che era tornata?

Giorgio - (annaspando) Ecco, io... (vede la valigia di Jessica e la indica, sollevato) Ho visto la sua valigia là. (va verso Bruno, ansioso) Non vi ha mica sorpresi mentre...?

Bruno - No, non proprio “mentre”…

Giorgio - Ma ha visto te e… (indica la cucina)

Bruno - Linda. Sì.

Giorgio - Oh, mio Dio!

Bruno - Jessica non sapeva niente del nostro accordo del mercoledì, vero?

Giorgio - Lo credo bene! Non penserai che glielo avrei detto, no? Sai come sono le donne. Non sanno tenere un segreto. Non per cattiveria, ma non ne sono proprio capaci.

Bruno - (preoccupato) Ah, no? Vuoi dire che lo dirà... a qualcun altro di me e di…? (indica di là)

Giorgio - Linda. Beh, credo di sì.

Bruno - Dio mio! Pensi che potrebbe dirlo a mia...?

Giorgio - E chi lo sa! Magari senza volere. Cioè, lei non farebbe niente che possa addolorare Ilaria. Lei e Ilaria sono amiche. (sorride, soddisfatto) Dunque, questo è già un fatto positivo, no?

Bruno - Tu credi? Beh, se lo dici tu... (si rasserena un po’)

Giorgio - (dopo una pausa) Solo che… Sai com’è… a volte, quando stanno insieme e parlano… Beh, la cosa può saltar fuori...

Bruno - Allora dobbiamo fare in modo che non si incontrino.

Giorgio - Ottima idea!

Bruno - Senti, non credi mica che Jessica adesso sia a casa mia a parlare?

Giorgio - (improvvisamente ricorda) Oh, mio Dio! Jessica! Meglio che mi rivesta subito.

Linda - (esce dalla cucina, pronta) Bruno! Credevo che avessi fretta di tornare a casa...

Bruno - Stavo parlando con Giorgio!

Linda - (a Giorgio) Oh, spero che sua moglie non abbia mandato all’aria il suo giochino.

Giorgio - (con aria colpevole) Quale giochino?

Linda - Il tiro a segno!

Giorgio - Ah, il tiro a segno. No no, non mi ha trovato.

Linda - Non vedo come avrebbe potuto sfuggirle… Che fine hanno fatto i suoi abiti?

Bruno - É caduto dalla bicicletta.

Linda - Eh?!

Bruno - Lascia stare. É una storia lunga. (Squilla il telefono. Bruno e Giorgio si immobilizzano, mentre continua a squillare. Linda vede che nessuno dei due va a rispondere e ci va lei)

Linda - Va bene, rispondo io. (Le luci si accendono nell’altro appartamento. Ilaria entra in scena con un telefono portatile)

Giorgio e Bruno - (insieme, in preda al panico) No!! (si precipitano verso Linda, ma lei raggiunge il telefono per prima. Solleva il ricevitore e lo porge a Giorgio, con un ampio sorriso)

Linda - Tenga...!

Giorgio - (lo passa a Bruno, sorridendo) Tieni...!

Bruno - (lo ripassa a Giorgio, sorridendo) Tieni...!

Giorgio - (prende il telefono, nervosamente, ed assume una voce rauca) Pronto...?

Ilaria - Sei tu, Giorgio?

Giorgio - Sì...

Ilaria - Oh, bene. Allora sei tornato?

Giorgio - Sì...

Ilaria - Volevo solo esserne sicura.

Giorgio - Sì...

Ilaria - Sei solo?

Giorgio - (dopo una pausa) Sì...

Ilaria - É tutto a posto?

Giorgio - Sì...

Ilaria - Ho trattenuto Jessica il più a lungo possibile, per darti il tempo di arrivare a casa.

Giorgio - Sì...

Ilaria - É andata via da circa cinque minuti.

Giorgio - (allarmato) Cosa!?

Bruno - Chi è?

Giorgio - (a Bruno) Jessica!

Bruno - (allarmato) Jessica!

Ilaria - (sorpresa) Eh?

Giorgio - (al telefono) Jessica! Non sapevo che fossi tornata dall’America.

Ilaria - (frastornata) Giorgio...?

Giorgio - Stai chiamando da una cabina telefonica?

Ilaria - Ma che ti viene in mente? Sono a casa.

Giorgio - E tornerai presto a casa?

Ilaria - No, Giorgio. Sono già a casa.

Giorgio - Sei già per la strada?

Ilaria - Giorgio, non sei mica caduto dalla bicicletta, vero?

Giorgio - Che bella sorpresa! Non ti aspettavo fino a domani.

Ilaria - Domani?

Giorgio - (spazientito) Ma sì! Hai già dimenticato? Era tutto organizzato per domani sera qui!

Ilaria - (sorpresa e felice) A casa tua? Dici sul serio?

Giorgio - (allarmato) Ma che hai capito?

Ilaria - Sei proprio sicuro di essere solo?

Giorgio - Sì, ma sta arrivando qualcuno. Devo andare.

Ilaria - Va bene, tesoro. A domani. Alla solita ora. Lì. (chiude il telefonino, prende la caraffa del martini e va in cucina sorridendo soddisfatta. Le luci si spengono nel suo appartamento)

Giorgio - Eh? (realizza che lei ha messo giù, e rimette a posto la cornetta)

Linda - Chi era?

Bruno e Giorgio - (in coro) Jessica!

Giorgio - Chiamava da una cabina!

Linda - Allora sta per tornare?

Giorgio - Sì. Sarà qui da un minuto all’altro!

Linda - Andiamo via, Bruno! Filiamocela prima che arrivi.

Bruno - Giusto! (mentre si avviano, rapidi) Grazie per l’appartamento, Giorgio.

Giorgio - É stato un piacere.

Bruno - (a Giorgio) Stessa ora, la settimana prossima?

Giorgio - Contaci! (Bruno e Linda escono svelti dalla porta di ingresso, chiudendosi la porta alle spalle. Giorgio si rende conto che deve fare qualcosa per il suo aspetto, prima del ritorno di Jessica, e si precipita in camera da letto. Ritorna con i pantaloni del pigiama e la veste da camera (quella che aveva indosso prima Bruno). Si infila i pantaloni con rapidità, e indossa la veste da camera. Afferra una mela, inforca gli occhiali, si precipita al divano e vi si lascia cadere assumendo un’aria rilassata, addentando la mela e leggendo un libro. La porta si apre ed entra Jessica. Lei lo vede e sorride, felice)

Jessica - Giorgio...!

Giorgio - (simulando sorpresa) Tesoro! Che bella sorpresa!

Jessica - (chiude la porta e va da lui) Ti ho cercato dappertutto, ma non sono riuscita a trovarti.

Giorgio - Oh, bene.

Jessica - (lo bacia) Al pub non c’eri.

Giorgio - Sì. Solo ci sono stato prima.

Jessica - Ah. Prima del mio arrivo?

Giorgio - Evidentemente.

Jessica - (si allontana, togliendosi il cappotto) Non sapevo che fossi così bravo al tiro a segno.

Giorgio - Neppure io...!

Jessica - Devi esserti esercitato parecchio.

Giorgio - (modestamente) Beh, sì, un po’.

Jessica - (posa il cappotto, mentre lui la osserva guardingo) Allora ho fatto un salto da Ilaria. Mi ha offerto due martini e del pollo al vino. (l’espressione di lui si fa triste) Era delizioso. Un peccato che non ci fossi anche tu.

Giorgio - C’è mancato poco! Stavo… stavo per andarci. Dopo il torneo.

Jessica - Oh, allora ti avrei visto.

Giorgio - Già. Stavo per andarci. Sai, per far due chiacchiere con Bruno!

Jessica - Bruno non c’era.

Giorgio - (con esagerata sorpresa) Ah, no? Come mai?

Jessica - Era fuori a fare jogging.

Giorgio - Ah, sì. Jogging. Ogni tanto lo fa.

Jessica - (freddamente) E non è tutto quello che fa, ogni tanto!

Giorgio - (sussulta nervosamente: non sa quanto Jessica sappia di Bruno) Bevi qualcosa?

Jessica - Temo di aver bevuto già abbastanza. Abbiamo bevuto anche del vino.

Giorgio - (oltraggiato) Vino? Hai bevuto del vino?

Jessica - Sì. Era quel delizioso Borgogna che prendiamo anche noi dal droghiere qui vicino.

Giorgio - Sì. Lo conosco. (poi, rapidamente) Lo si trova dappertutto!

Jessica - Comunque, magari un bicchierino prima di andare a letto...

Giorgio - Whisky?

Jessica - Bene. (lui si alza per prendere i due whisky) Ma non voglio tenerti alzato fino a tardi.

Giorgio - Eh?

Jessica - (sorride) Vedo che hai fretta di andare a letto.

Giorgio - (con un’occhiata al proprio abbigliamento) Ah, questo? Sì. Sai, mi ero cambiato. É un po’ tardi, dopo tutto. E fra l’altro sono anche un po’ stanco. (arriva con i due whisky e ne porge uno a lei, che gli sorride e gli trattiene la mano)

Jessica - Non devi scusarti. Dopo tutto sei un uomo, e io sono stata via due settimane.

Giorgio - (incerto) Già. Cincin...

Jessica - Cincin! (bevono. Lui fa per allontanarsi, ma lei lo trattiene e lo attira a sé) Dove vai?

Giorgio - Oh, niente, era solo per fare due passi.

Jessica - Vieni, siediti.

Giorgio - D’accordo. (con una certa riluttanza lui si siede, facendo bene attenzione a lasciare uno spazio tra di loro. Lei sorride e gli si avvicina. Lui tradisce una certa apprensione)

Jessica - Sei contento di rivedermi, vero?

Giorgio - Sì tesoro, naturalmente sono contento.

Jessica - Sono tornata con un giorno di anticipo...

Giorgio - Sì. Lo so. Ho visto le tue valigie. Ti aiuto a disfarle. (tenta di alzarsi, ma lei lo trattiene)

Jessica - Non c’è fretta. Possiamo farlo domattina. Dopo tutto, per stanotte non ho bisogno dei vestiti. (lo guarda con un sorriso accattivante. Giorgio la guarda, apprensivo. Le luci si dissolvono mentre si accendono nell’altro appartamento. La porta di ingresso si spalanca e Bruno irrompe, senza fiato. Vacillando va al divano e vi si lascia andare di peso, cercando di riprendere fiato. Ilaria esce dalla cucina con un bicchiere di vino. Vede lo stato di lui)

Ilaria - Sai caro, credo che tu stia esagerando.

Bruno - (la guarda, senza espressione) Come hai detto?

Ilaria - Torni sempre a casa esausto. Sei sicuro che tutto questo jogging ti faccia bene?

Bruno - Oh, sì. Mi sento sempre molto meglio, dopo.

Ilaria - Voglio dire che sarebbe terribile se arrivato a metà strada ti prendesse un infarto.

Bruno - (riflette su questa possibilità) Sì, certo, sarebbe terribile.

Ilaria - (sorseggiando il suo vino) Se fossi rientrato prima, avresti incontrato Jessica.

Bruno - Jessica? Qui?

Ilaria - Sì.

Bruno - (con apprensione) Jessica di Giorgio?

Ilaria - Sì.

Bruno - Credevo che fosse in America.

Ilaria - Non ci dicono sempre tutto.

Bruno - Mi pareva che Giorgio l’aspettasse per domani.

Ilaria - Infatti.

Bruno - Avrebbe dovuto avvertirlo, così lui sarebbe rimasto a casa. Voglio dire, il mercoledì è il giorno del tiro a segno.

Ilaria - (con aria innocente) Ah, sì? Non sapevo che Giorgio giocasse al tiro a segno.

Bruno - Oh, sì. Tutti i mercoledì. (riflettendoci su) Strano. Non aveva mai giocato, sai. Ma da qualche mese non fa altro. Ormai deve essere diventato piuttosto bravo.

Ilaria - (senza pensarci) Oh, sì, ci puoi contare! (ride, poi si riprende rapidamente) Sì, insomma, ne sono sicura.

Bruno - Comunque, a quest’ora sarà a casa.

Ilaria - Ma certo che è a casa. Almeno, credo! Insomma, uno non gioca mica al tiro a segno tutta la sera, no? (pensosa) Spero che abbia mandato giù qualcosa...

Bruno - Chi? Giorgio?

Ilaria - Sì. Il tiro a segno deve far venire appetito, e lui non ha cenato.

Bruno - Che ne sai, tu? Potrebbe aver mangiato qualcosa. Magari al pub.

Ilaria - Sì. Può darsi. Comunque, tu sei più molto più fortunato. (vezzosamente) Ho preparato un piatto che non aspetta che te.

Bruno - (sussulta) Davvero? Un piatto?

Ilaria - Certo. L’ho fatto apposta. Devi essere affamato, dopo aver corso tanto.

Bruno - (il suo stomaco si contrae alla idea di mangiare ancora) Ecco veramente, beh no. Non… non ho molto appetito.

Ilaria - Non fare lo sciocco. Devi morir di fame. Ed è squisito. Non potrai resistere.

Bruno - Che cosa è?

Ilaria - Pollo al vino.

Bruno - (dopo un silenzio penoso) Come hai detto?

Ilaria - La cena.

Bruno - (contrariato) Pollo al vino?

Ilaria - Non ti piace!

Bruno - Certo che mi piace! Lo adoro. Sul serio. Ne vado matto.

Ilaria - Oh, bene! Vado a prendertene una bella porzione! (va in cucina; Bruno ha l’espressione afflitta. Le luci si accendono nell’altro appartamento. Giorgio e Jessica sono seduti sul divano)

Jessica - Tesoro...?

Giorgio - Hm?

Jessica - Sai, non credo che dovresti lasciare la chiave di riserva sotto i gerani.

Giorgio - (esita, incerto) Come hai detto?

Jessica - Fuori della porta di casa. Voglio dire, chiunque potrebbe trovarla.

Giorgio - La chiave di riserva?

Jessica - Sì. Potrebbero entrare e fare... quello che vogliono.

Giorgio - Rubare l’argenteria?

Jessica - Fra le altre cose. Potrebbero entrare. Cucinare. Usare la casa per asciugarsi gli abiti bagnati e via di seguito.

Giorgio - A chi vuoi che venga in mente di fare certe cose?

Giorgio - Non si sa mai. Intrattenersi con delle infermiere... Qualsiasi cosa.

Giorgio - Dio mio... (è perplesso, non sa come faccia Jessica a sapere della chiave. Nell’altro appartamento Ilaria ritorna con un vassoio contenente un piatto con il pollo al vino, coltello e forchetta. Presenta il tutto a Bruno)

Ilaria - Ecco qua! Ti sentirai molto meglio, dopo.

Bruno - Tu credi?

Ilaria - (Gli pone sulle ginocchia il vassoio e gli annoda un tovagliolo intorno al collo) Ecco qua! Non ha un aspetto delizioso?

Bruno - (lo osserva senza entusiasmo) Sì, delizioso... (Nell’altro appartamento Jessica finisce di bere e si alza)

Jessica - Bene, sbrigati, manda giù!

Giorgio - Eh?

Jessica - Tesoro, è ora di andare a letto. Credevo avessi fretta di andare a letto.

Giorgio - Beh sì, in un certo senso…

Jessica - In un certo senso? Tesoro, sono stata via due settimane!

Giorgio - Sì, lo so, e mi sei mancata moltissimo. Ma ho un po’ di appetito.

Jessica - (molto offesa) Appetito?! (Nell’altro appartamento)

Ilaria - Credo che me ne andrò a letto.

Bruno - Ah?

Ilaria - Non ti dispiace, vero, tesoro? Non voglio che rinunci alla cena. E poi sono un po’ stanca.

Bruno - Oh. D’accordo. (Nell’altro appartamento)

Jessica - (risentita) Appetito? Allora non hai mangiato niente?

Giorgio - No, niente! Era troppo tardi...

Jessica - Beh, non puoi mica morire di fame, vero? (sbalza e, gelida, va a prendere la valigia. Nell’altro appartamento)

Ilaria - Buonanotte, tesoro. (Dà a Bruno un rapido bacio e si avvia)

Bruno - Non ci metterò molto

Ilaria - Oh, non c’è fretta, tesoro. Devi mangiare il pollo al vino. (nell’altro appartamento Jessica si avvia con la valigia)

Giorgio - Dove vai?

Jessica - (esplode) Me ne vado a letto! Buona notte, Giorgio. Troverai del pollo al vino in cucina! (Nell’altro appartamento)

Ilaria - (agitando il dito davanti a Bruno, scherzosa) E non venire a letto finché non hai vuotato tutto il piatto. (Bruno guarda tristemente il suo pollo al vino. Le due mogli si avviano per andare, poi entrambe contemporaneamente si voltano a guardare i rispettivi mariti: Jessica lancia un’occhiata feroce a Giorgio, Ilaria sorride a Bruno)

Jessica e Ilaria - (in coro) Buon appetito! (Le due mogli escono verso le rispettive camere da letto. Una pausa. I due uomini sono seduti, in silenzio. Poi all’unisono si alzano e si dirigono verso le rispettive cucine, Bruno col vassoio del pollo al vino. Scompaiono. Una breve pausa. Poi ritornano entrambi. Bruno non ha più il vassoio; Giorgio ora ha un vassoio contenente un piatto di pollo al vino. Entrambi appaiono piuttosto compiaciuti. Giorgio si siede con la sua cena, spiega il tovagliolo, distribuisce pepe e sale, mentre Bruno va al divano, vede il bicchiere di vino di Ilaria e lo svuota. Sta per andare a letto quando nota qualcosa. Torna indietro, scrutando quello che ha visto. Si siede sul divano e dal tavolo prende le mollette da ciclista di Giorgio. Ne tiene una per mano, e le guarda a turno con crescente sospetto. Nell’altro appartamento, Giorgio osserva con soddisfazione il suo cibo)

Bruno - (pensieroso) E adesso che diavolo è questo...?

Giorgio - (felice) Pollo al vino!

BUIO

FINE PRIMO ATTO


SECONDO ATTO

L’appartamento di Bruno e Ilaria. Il mattino seguente. Bruno è vestito per andare al lavoro. Si prepara per andare, radunando le carte nella cartella. Ilaria entra dalla camera da letto. Indossa una graziosa vestaglia, ed è un po’ assonnata.

Ilaria - Buongiorno, tesoro...

Bruno - (con un grugnito) ...’giorno.

Ilaria - Come mai così scontroso?

Bruno - (scontrosamente) Niente.

Ilaria - Ho passato una notte fantastica.

Bruno - Davvero?

Ilaria - Sì. Mi sono addormentata presto prima che venissi a letto tu. (si versa del caffè) Ti è piaciuto il pollo al vino?

Bruno - (sussulta, colpevole) Ehm, sì. Delizioso. Davvero squisito.

Ilaria - L’hai finito tutto come ti avevo detto?

Bruno - Ehm, quasi tutto, sì.

Ilaria - Bene. (con tono superficiale) Vai in ufficio, tesoro?

Bruno - (la guarda, irritato) Di solito il giovedì lavoro. É il sabato e la domenica che sto a casa.

Ilaria - Siamo solo a giovedì?

Bruno - Beh, ieri era mercoledì.

Ilaria - (sognante) Dio mio...!

Bruno - Ti senti bene?

Ilaria - Sì, tesoro. Meravigliosamente bene. Vai a fare jogging anche stasera?

Bruno - Il mercoledì è il giorno del jogging.

Ilaria - Potresti farlo di nuovo.

Bruno - Due sere di fila?

Ilaria - Perché no?

Bruno - Non credo che ce la farei, due sere di fila.

Ilaria - Volevo dire, non devi rimanere in casa solo per me. (va a sedersi con il caffè)

Bruno - (la guarda sospettoso) Come mai tanta voglia di liberarti di me?

Ilaria - Niente. Pensavo che desiderassi farlo anche stasera, e che restassi in casa solo per me.

Bruno - Oh, no.

Ilaria - D’accordo, allora. Perché così io… io posso uscire per un po’.

Bruno - Jogging?

Ilaria - (ridendo) No!

Bruno - Dove?

Ilaria - (vagamente) Esco per un paio d’ore. Devo vedere un’amica.

Bruno - (freddamente) Capisco. La conosco?

Ilaria - Nno... Non credo che vi siate mai incontrati.

Bruno - (va verso di lei, grave) Non ha niente a che vedere con le mollette da ciclista, vero?

Ilaria - (alza gli occhi dal suo caffè, senza espressione) Come hai detto?

Bruno - Per caso, non è che di nascosto ti dai al ciclismo, vero?

Ilaria - Tesoro, ma di che cosa stai parlando?

Bruno - Hai cominciato ad andare in bicicletta?

Ilaria - (seccata) No. E se anche fosse, non porterei le mollette da ciclista. Non con la gonna.

Bruno - (grave) É quello che ho pensato anch’io. (con importanza tira fuori dalla tasca le mollette da ciclista di Giorgio) Ecco! Che te ne pare di queste?

Ilaria - (le guarda, impassibile) Niente male! Come mollette da ciclista possono andare. Ma il mio parere conta poco. Non mi intendo molto di mollette da ciclista. Dove le hai prese?

Bruno - (esplodendo) Le ho trovate! Qua! Sul tavolo! Ecco!

Ilaria - (rimane come folgorata per un momento, guardando le mollette da ciclista, poi pensa ad una scusa) Ah! Allora è lì che erano finite? Le ho cercate dappertutto.

Bruno - Paura che potessi vederle, eh?

Ilaria - Perché avrei dovuto aver paura che tu potessi vederle?

Bruno - Beh, siamo onesti… (allusivo) sono mollette da ciclista maschili, sì o no?

Ilaria - C’è qualche differenza? Credevo che le mollette da ciclista fossero senza sesso.

Bruno - (cupo) Io credo di conoscere la risposta...!

Ilaria - Sul sesso delle mollette?

Bruno - Puoi anche dirmelo! Di chi sono?

Ilaria - (dopo una pausa carica di tensione serenamente) Beh, del lavavetri, naturalmente.

Bruno - (la guarda impietrito per un momento) Il lavavetri?

Ilaria - Sì… É entrato con il secchio a prendere un po’ d’acqua.

Bruno - Con le mollette da ciclista?

Ilaria - Sai com’è, una macchina costa.

Bruno - Strano, con i prezzi che fa! E come mai se le è tolte?

Ilaria - Non lo so, tesoro.. Non gliel’ho chiesto. Non sono domande da farsi a un lavavetri con un secchio pieno d’acqua in mano. Forse erano troppo strette. Gli fermavano la circolazione.

Bruno - Vuoi dire… è entrato col secchio e si è tolto le mollette? Senza chiederti il permesso?

Ilaria - Sì, forse avrebbe dovuto...

Bruno - Non poteva mettersele in tasca?

Ilaria - Forse pensava che gli avrebbero dato fastidio arrampicandosi sulla scala.

Bruno - E perché non gliele hai date quando se n’è andato?

Ilaria - (comincia ad irritarsi) Perché finché non se n’è andato non sapevo che le avesse lasciate! Quante domande mi fai! Sono del lavavetri. Va bene?

Bruno - (è soddisfatto, suo malgrado. Prende la cartella e l’ombrello, pronto ad andare) Va bene, va bene. D’accordo.

Ilaria - Di chi diavolo credevi che fossero?

Bruno - (mortificato) Beh... non ci crederai... ma ho pensato (con una risatina) ho pensato che ti fossi fatta un amante.

Ilaria - Un amante con le mollette da ciclista?

Bruno - (ridendo) Sì, lo so! É ridicolo, vero?

Ilaria - Perché? Perché è ridicolo che io possa avere un amante?

Bruno - Beh... tu non sei il tipo.

Ilaria - Perché no? Perché non sarei il tipo?

Bruno - Perché… perché tu non faresti mai una cosa simile. Non a me.

Ilaria - Perché no? Perché non farei una cosa simile?

Bruno - (agitandosi) Perché sono tuo marito!

Ilaria - Già, capisco. Beh, io non ci metterei la mano sul fuoco. Per quello che ne sai tu, quando tu ansimi e sbuffi nel parco, io potrei ansimare e sbuffare qui. (gli rivolge un sorriso enigmatico)

Bruno - (non sa se lei stia scherzando o no. Ottimisticamente, decide per il no, e le fa una smorfia) Aha! Mi prendi in giro, eh?

Ilaria - Forse. Ma comunque non ne sarai mai sicuro, no?

Bruno - Naturalmente, ne sono sicuro.

Ilaria - (serenamente) Mi fa piacere. Perciò falla finita con le mollette da ciclista e i lavavetri. Sicuramente ti sono altrettanto fedele quanto tu lo sei a me.

Bruno - (reagisce alla dichiarazione con un certo imbarazzo) Ah, sì. Ne sono convinto! Bene. (guarda l’ora) Santo cielo! Meglio che vada, o farò tardi. Ciao, tesoro. Ci… ci vediamo stasera.

Ilaria - (nasconde un sorriso nella tazza di caffè) Cercherò di non fare troppo tardi.

Bruno - Eh? Oh, sì. D’accordo. (esce all’indietro, nervoso, inciampando quasi contro la cartella strada facendo, e si chiude la porta alle spalle. Ilaria lo guarda mentre se ne va, sorridendo tra sé del disagio di lui. Ma appena se n’è andato, salta su, prende le mollette da ciclista e corre al telefono. Forma un numero. Le luci si accendono nell’appartamento di Giorgio e Jessica. Squilla il telefono. Jessica scende dalle scala e solleva la cornetta. Indossa un grembiule, quello che indossava prima Linda)

Jessica - Pronto...

Ilaria - (Esita: non vuole parlare con Jessica) Ah... ehm...

Jessica - Chi parla?

Ilaria - Ehm... hm...

Jessica - Pronto? Ma chi è?

Ilaria - Aaaaa...! (riaggancia, presa dal panico ed esce mentre le luci si spengono nel suo appartamento. Jessica riaggancia, perplessa. Giorgio esce dalla cucina con una tazza di caffè in mano. Indossa una pesante giacca sportiva, pantaloni e scarpe pesanti, da golf)

Giorgio - Chi era?

Jessica - Un idiota che faceva strani sospiri.

Giorgio - A quest’ora?

Jessica - L’hai finito il pollo al vino, ieri sera?

Giorgio - Sì, quasi! Io… ecco, mi dispiace per... beh, insomma, mi hai capito.

Jessica - Non devi scusarti. Non è una colpa aver fame. Ma ricordo i bei tempi, quando sostenevi che far l’amore era più interessante della bistecca. (nota l’abbigliamento di lui) Non andrai mica in ufficio vestito in quel modo, vero?

Giorgio - (si guarda la giacca) Cosa c’è che non va?

Jessica - Di solito metti l’abito blu per l’ufficio.

Giorgio - Sì, ma non lo trovo.

Jessica - Non lo trovi?

Giorgio - No. Devo averlo mandato in tintoria.

Jessica - (si china a guardare le scarpe di lui, senza entusiasmo) Anche quelle scarpe... Non mi sembrano adatte per l’ufficio. Più adatte per il golf.

Giorgio - Golf?

Jessica - Campi di golf.

Giorgio - Il ciabattino... Le ho mandate dal ciabattino. A riparare.

Jessica - Santo cielo! Sto via due settimane e il tuo guardaroba diventa un’area disastrata!

Giorgio - (un po’ seccato) Eppure questa giacca era piuttosto bella. Principe di Galles.

Jessica - Direi più Joe Coral. (Decide di affrontare l’argomento di Bruno e Linda e va verso di lui, con passo deciso. Lui la guarda, preoccupato) Giorgio...

Giorgio - Sì?

Jessica - C’è una cosa che credo tu debba sapere. Qualcosa che ho scoperto ieri sera.

Giorgio - (sussulta nervoso e manda giù in fretta il suo caffè) Veramente non ho molto tempo…

Jessica - (decisa) Ne hai a sufficienza per quello che devo dirti. Non vorrai andare troppo presto in ufficio. Non con quelle scarpe.

Giorgio - D’accordo.

Jessica - Al tuo posto, mi siederei.

Giorgio - É così grave, quello che hai da dirmi?

Jessica - Probabilmente. Potresti rimanere scioccato.

Giorgio - Ah. Allora mi siedo. (si siede e accavalla le gambe, ma realizza che la posizione rende le sue scarpe ancora più visibili, e in fretta le tira giù e cerca di nasconderle dietro le gambe)

Jessica - Si tratta dei gerani.

Giorgio - (ricordando) Ah! Ieri sera hai accennato ai gerani...

Jessica - Appunto. E quando mi sono svegliata, stamattina, ho avuto il tempo di rifletterci su. Non volevo parlartene, ma penso che tu debba esserne informato e regolarti di conseguenza.

Giorgio - A proposito dei gerani?

Jessica - A proposito di quello che c’è sotto i gerani.

Giorgio - (ci pensa su un istante, poi ricorda) Ah!

Jessica - Appunto.

Giorgio - La chiave di riserva?

Jessica - Già. Ieri sera sono tornata a casa e indovina un po’ che cosa ho trovato?

Giorgio - Sotto i gerani?

Jessica - Dentro casa!

Giorgio - (cerca una via di scampo.  Balbettando) Ecco, io veramente dovrei andare in ufficio...!

Jessica - (lo spinge facendolo sedere di nuovo) Allora! Dove credi che fosse Bruno ieri sera?

Giorgio - Ah, vediamo un po’... Ieri era mercoledì, dunque sport. Jogging nel parco.

Jessica - Forse ha cominciato col fare jogging nel parco, ma è finito quassù.  Ha usato la chiave sotto i gerani per entrare in casa con una ragazza!

Giorgio - (esagerata incredulità davanti a questa idea) Bruno? Con una ragazza? Non ci credo!

Jessica - Ha detto che era un’infermiera. Della Croce Rossa.

Giorgio - (non sono certo le ispirazioni che gli mancano!) Oh quella!

Jessica - (Lo guarda, presa un po’ in contropiede) Eh?

Giorgio - Beh, non sapevo che alludessi a quella ragazza.

Jessica - (sorpresa) Vuoi dire che sai di lei?

Giorgio - Certo. Posso assicurarti che è una giovane molto scrupolosa.

Jessica - (freddamente) Oh, davvero?

Giorgio - Sì. Vedi… come spiegarti? Insomma, Bruno ha raggiunto un’età, alla quale arriveremo tutti, prima o poi, in cui il jogging o qualsiasi altro tipo di esercizio fisico non può essere preso troppo alla leggera. Capisci? Forse tradisco un segreto, ma la salute di Bruno non è quella che sembra. (si tocca il petto) Ha il cuore un po’ malandato. E così Bruno, che malgrado tutto è un uomo pienamente consapevole delle sue responsabilità di marito e di uomo, si rende conto che quando fa jogging deve sempre essere assistito da un’infermiera ben preparata.

Jessica - (lo fissa, stupita) Vuoi dire che lei fa jogging con lui?

Giorgio - Ecco... non per tutto il tempo. Però è sempre a portata di voce.

Jessica - Sì, immagino!

Giorgio - Povero Bruno. Doveva essere molto imbarazzato quando sei entrata e l’hai trovato.

Jessica - Sì, infatti.

Giorgio - Chissà cosa avrà creduto lui che pensassi tu. Lo immagino.

Jessica - In effetti, sì.

Giorgio - Beh, adesso sai come stanno le cose.

Jessica - Forse dovrebbe smettere di fare jogging.

Giorgio - Ci ha pensato, certo. Più di una volta. Ma Bruno non è tipo da rinunciare a certe cose tanto facilmente. E va avanti. Malgrado tutto, malgrado il rischio. Va avanti. Forse ieri sera si è sentito poco bene mentre lo faceva, il jogging, e aveva bisogno di assistenza immediata.

Jessica - Ha inciampato sotto una quercia ed è caduto in uno stagno!

Giorgio - Ah, ti ha detto così. Perché non voleva che sapessi della sua malattia. Per orgoglio.

Jessica - Sicché lei... lei è proprio un’infermiera?

Giorgio - Oh, sì. Bassina?

Jessica - Sì.

Giorgio - Biondina?

Jessica - Sì.

Giorgio - Occhi azzurri?

Jessica - Sì.

Giorgio - E... (mima un seno prosperoso) Eh?

Jessica - Sì!

Giorgio - É lei!

Jessica - Ma non veste da infermiera.

Giorgio - Beh, no, naturalmente. Addio gioco, altrimenti, no? (guarda l’orologio) Dio mio! Com’è tardi... devo proprio andare!

Jessica - (piena di rimorso) Adesso mi vergogno. Non avevo idea...

Giorgio - E non ne avresti ancora, se non fossi tornata a casa prima e non li avessi pescati. (correggendosi rapidamente) ...trovati, volevo dire!

Jessica - Non ti dispiace che te ne abbia parlato, vero?

Giorgio - (generosamente) No, certo, tesoro.

Jessica - Semplicemente ho creduto giusto informarti.

Giorgio - E adesso sai perché lascio quello che lascio sotto i gerani.

Jessica - In caso di emergenza.

Giorgio - Appunto. Ciao, tesoro. (Lui la bacia rapidamente) A stasera.

Jessica - Bene.

Giorgio - (un’occhiata grata al cielo e si dirige verso la porta. Esita un istante) Oh, tesoro.

Jessica - Sì?

Giorgio - Non dirai niente a Ilaria di tutto questo, vero? Bruno non vuole che sappia che lui ha bisogno di cure. (sorride con tono affaticato ed esce. Jessica rimane pensierosa, poi prende la tazzina del caffè e va in cucina, mentre le luci si dissolvono. Stacco musicale mentre le luci si accendono nell’altro appartamento. Ilaria esce dalla camera da letto con un mucchio di asciugamani tra le braccia. Va alla cassapanca sotto la finestra. Posa gli asciugamani e apre il coperchio per metterli nella cassapanca. Sussulta inorridita nel vedere quel che c’è dentro. Solleva gli abiti e le scarpe di Giorgio e li osserva, rendendosi conto che lui deve essere tornato a casa senza vestiti. Corre in cucina, e ritorna con una busta di plastica, nella quale ripone gli abiti, mettendo poi gli asciugamani nella cassapanca, e ne chiude. Prende il sacchetto con gli abiti di Giorgio e si avvia verso la camera da letto. Le luci si spengono nel suo appartamento e si riaccendono nell’altro. La musica si spegne. Squilla il campanello. Jessica entra e va ad aprire. Sulla porta c’è Bruno con cartella e ombrello. Jessica è sorpresa)

Jessica - Oh, sei tu!

Bruno - Giorgio è andato in ufficio?

Jessica - Sì.

Bruno - Oh, bene. (entra nella stanza)

Jessica - (lo segue) Anche se, vestito com’era, non avresti mai detto che andava in ufficio.

Bruno - Lui, se non altro, lo era!

Jessica - Cosa?

Bruno - Niente, niente. (posa l’ombrello e la cartella)

Jessica - Sembrava quasi un allibratore. Volevi parlargli?

Bruno - No. Volevo parlare con te.

Jessica - Oh, sono lusingata. (va verso di lui, con ansia) Bruno, mi sembri un po’ affaticato. Non vuoi sederti? Metterti comodo? (Lui la guarda senza capire) Riposarti un po’?

Bruno - (non capisce di che cosa stia parlando) Mi sono alzato da poco più di un’ora e mezza. Di solito fino all’ora del tè non mi sento stanco.

Jessica - Bene! Allora, lo prendi un caffè? O la caffeina ti fa male?

Bruno - (perplesso) No, la tollero bene. Perché no?

Jessica - Bene. Zucchero?

Bruno - No, grazie.

Jessica - Bravo. (va in cucina. Lui è frastornato dal suo comportamento. Lei ritorna con il caffè, e glielo porge) Ecco fatto!

Bruno - Grazie. (si siede e sorseggia il caffè. Poi la guarda, un po’ incerto) Tu... forse immagini il motivo della mia visita.

Jessica - Ehm… no, non credo.

Bruno - (imbarazzato) Ecco, è… è per... per ieri sera.

Jessica - Ieri sera?

Bruno - Sì. Quando sei tornata e... e mi hai trovato con…

Jessica - Linda?

Bruno - Sì.

Jessica - Beh, certo è stata una sorpresa, non lo nego, Bruno. Sai, io non ne sapevo niente.

Bruno - Come potevi? Giorgio non te lo avrebbe mai detto. É un amico. Lui sa come tenere un segreto. E se tu non fossi tornata a casa presto, non ci avresti trovato.

Jessica - (generosamente) Non preoccuparti.

Bruno - Oh, bene! Voglio dire… la storia che ti ho raccontato ieri sera, la quercia, lo stagno e tutto il resto… beh, non mi aspettavo che la bevessi, sai?

Jessica - (sorride) Sì, in effetti era poco verosimile. Ma, sinceramente, non devi preoccuparti.

Bruno - Davvero?

Jessica - Sai, a dire il vero, so come stanno le cose.

Bruno - (la guarda sconcertato) Da… da… davvero?

Jessica - Sì. Giorgio mi ha detto tutto.

Bruno - (allarmato) Giorgio te l’ha detto?

Jessica - Sì.

Bruno - Maledetto demonio!

Jessica - No, no, non volergliene. Ha fatto la cosa giusta, lui. Tanto, prima o poi l’avrei scoperto. (tono triste) Voglio dire che tutti, prima o poi...

Bruno - No, se posso evitarlo!

Jessica - Devo dire che sei molto coraggioso, Bruno. Molto. Ma trovo che fai male a tenerti dentro una cosa simile. É molto meglio parlarne. Levarsi il pensiero.

Bruno - (confuso) Strano, non avevo considerato la situazione da questo punto di vista. E proprio per questo sono passato, andando in ufficio. Sai, io… ecco, io sinceramente non voglio che Ilaria lo sappia. Perciò ti sarei grato se insomma, se tenessi la bocca chiusa. Sai com’è, Ilaria potrebbe fraintendere la situazione. Oh, mi vergogno di chiedere una cosa simile a te, che sei sua amica. Ma siamo obiettivi, sono cose che succedono e… insomma, sei un essere umano anche tu, Jessica, sai bene anche tu che certe cose non sono poi così importanti tra un uomo e una donna, e non vorrei che Ilaria ne soffrisse.

Jessica - (con crescente ammirazione) Ti capisco, Bruno. E lo trovo molto generoso da parte tua.

Bruno - (sorpreso) Dici… dici sul serio?

Jessica - Certo. E davvero, onestamente, non vuoi che Ilaria lo sappia?

Bruno - Beh... no. Credo sia meglio di no.

Jessica - (gli pone una mano sul braccio) Caro Bruno, devo dire che ti ammiro.

Bruno - (decisamente, Bruno non capisce perché!) Davvero? Dici sul serio? Dio mio...

Jessica - E se non vuoi che Jessica lo sappia, (gli dà una pacca sul braccio) puoi contare su di me per tenere il segreto. Non mi sognerei mai di dirglielo.

Bruno - (con gratitudine) Grazie, Jessica. Ero certo di poter contare sulla tua discrezione. (posa la tazzina, sollevato) Beh, è stato più facile di quanto mi aspettassi. Ti assicuro che ero molto agitato quando sono arrivato!

Jessica - Povero Bruno... Ti capisco. (improvvisamente) Ascolta, ho un’idea! Stasera non fai di nuovo jogging, vero?

Bruno - No. (ammiccando, con tono di complicità) Il “jogging” lo faccio solo il mercoledì! (ride)

Jessica - (un po’ perplessa per le parole di lui, lascia comunque correre) Sì, certo, lo trovo molto saggio. Sarebbe troppo stressante se lo facessi più di una volta a settimana.

Bruno - (ride sonoramente all’osservazione di lei, e poi finge di essere meravigliato) Oh, Jessica, sei davvero straordinaria! Immagino che certe cose siano frequenti in America e in Olanda e in tutti gli altri posti dove vai, vero?

Jessica - (naturalmente piuttosto frastornata dall’allegria di lui) Beh, sì, abbastanza. Ma devo dire che di solito loro ne parlano con le mogli.

Bruno - (stupito) Con le mogli?!

Jessica - Certo. In modo che siano preparate in caso di infarto.

Bruno - Santo cielo!... É un atteggiamento molto moderno. Posso capire gli olandesi, ma gli americani… Beh! Mi sorprende!

Jessica - Comunque, se stasera non fai niente…

Bruno e Jessica - (in coro) Jogging! (Bruno ride)

Jessica - Pensavo, visto che sono appena tornata dall’America, tu e Ilaria potreste venire a cena.

Bruno - (riflette) Non ti sembra un po’ imbarazzante? Adesso che sai di me.

Jessica - No, perché! Non siamo mica cambiati, no?

Bruno - (impressionato) Mio Dio, Jessica, ti rispetto. Davvero ti rispetto. (con una risatina maliziosa) Sai che sei proprio un porcellino maschilista? (ride di nuovo, sonoramente)

Jessica - (continua, malgrado il suo stupore) Dunque... dunque verrete stasera?

Bruno - Con gran piacere!

Jessica - Bene. Allora siamo d’accordo. (si piega su di lui, confidenzialmente) E non preoccuparti. Ho studiato da infermiera per due anni.

Bruno - Infermiera?

Jessica - (fa un gesto per dirgli che è un segreto) Come non detto!

Bruno - (pensieroso) Sì, certo... (prende la cartella e l’ombrello e si avvia) Devo andare, altrimenti faccio tardi in ufficio. (si ferma, improvvisamente ricorda) Santo cielo! Adesso che ci penso! Ilaria ha detto che stasera sarebbe uscita.

Jessica - Ah. Peccato. Ma tu verrai lo stesso, sì?

Bruno - Sì, certo.

Jessica - Bene. Alle sette e mezza?

Bruno - In punto. (si avvia di nuovo)

Jessica - Sai che ti dico, se Ilaria non può venire, perché non porti Linda?

Bruno - (molla cartella e ombrello: non crede alle sue orecchie) Portare Linda?

Jessica - Perché no?

Bruno - Portare Linda qui a cena con te e Giorgio?

Jessica - Beh, hai detto che Ilaria ha un impegno.

Bruno - Sì, lo so, ma…

Jessica - Allora porta Linda.

Bruno - (con un sorriso nervoso) Io... ecco, mi sentirei un po’ in imbarazzo.

Jessica - Non è proprio il caso. Voglio dire, sappiamo tutti e tre il motivo per cui Linda era qui.

Bruno - Appunto! Proprio per questo! Mi sentirei imbarazzato.

Jessica - Non capisco che cosa ci sia di così imbarazzante. Dopo tutto, date le circostanze, Linda dovrebbe esserci, nel caso sentissi il bisogno improvviso di distenderti un po’.

Bruno - (la fissa, trova strana tanta tolleranza) Vedi, Jessica, non saprei... Sei una donna straordinariamente comprensiva. Sul serio. Ma non credo che Giorgio approverebbe.

Jessica - Non ricordi che è stato proprio il tuo amico Giorgio a mettere la chiave sotto i gerani? Lascia che me la veda io con Giorgio. Approverà. (Bruno fa per piegarsi a raccogliere la cartella e l’ombrello, ma Jessica considerando i suoi problemi cardiaci lo ferma e li raccoglie per lui) Porta Linda.

Bruno - No… no, non posso, sul serio. Sei molto cara, ma non posso. Davvero.

Jessica - Beh, trovo che ti fai troppi problemi senza motivo.

Bruno - Sì, lo so, e non capisco...!

Jessica - D’accordo. Come vuoi. Ma se cambi idea, Linda sarà la benvenuta.

Bruno - Grazie. A stasera, allora.

Jessica - Ti aspettiamo.

Bruno - E grazie di nuovo, Jessica. (le fa un cenno di complicità) Sei un amico! (Esce, euforico ma sconvolto. Jessica sospira, compiaciuta per la propria filantropia, e va in cucina. Le luci si spengono nel suo appartamento e si riaccendono nell’altro appartamento. Una scampanellata. Ilaria esce dalla camera da letto e va ad aprire. É Giorgio, con la sua vistosa giacca)

Ilaria - Santo cielo! Vai alle corse!

Giorgio - (avanza e cerca di essere paziente) Non sto andando alle corse.

Ilaria - (felice) Ah! Ti sei preso un giorno di ferie e sei tornato per recuperare la nostra seratina?

Giorgio - No, no! Non potrei mandar giù il pollo al vino a quest’ora.

Ilaria - Non alludevo al pollo al vino. Però, questa sì che è una bella sorpresa! Meno male che non mi ero ancora vestita. (lo prende per mano e lo guida verso la camera da letto. Lui resiste)

Giorgio - Dove andiamo?

Ilaria - Non essere sciocco, tesoro. Lo sai dov’è la camera da letto.

Giorgio - Non sono venuto qui per quello!

Ilaria - E allora perché sei venuto?

Giorgio - Ho dimenticato qualcosa.

Ilaria - Ah sì, lo so. Ho telefonato stamattina, ma ha risposto Jessica.

Giorgio - Ah, eri tu? I sospiri e il resto. Perché diavolo non hai detto qualcosa?

Ilaria - Non potevo mica dire a Jessica che avevi dimenticato qui le mollette da ciclista, no?

Giorgio - Le mollette?

Ilaria - (mostra le mollette) Bruno le ha trovate là sul tavolo. (Giorgio è allarmato) Non preoccuparti. Gli ho detto che erano del lavavetri.

Giorgio - Non ha mica trovato anche i vestiti, spero?

Ilaria - Per fortuna, no. Perché diavolo non ti sei preso vestiti e scarpe quando te ne sei andato?

Giorgio - Perché non li ho trovati! Li avevo lasciati là sopra. Piegati. Dove diavolo li hai cacciati?

Ilaria - Nella cassapanca, naturalmente.

Giorgio - Non era il momento di giocare alla caccia al tesoro!

Ilaria - C’era tua moglie, qui, e avrebbe potuto chiedersi che cosa ci facevano i tuoi vestiti in casa mia.

Giorgio - Ah, sì, certo. (Ilaria va in camera da letto. Giorgio va verso la cassapanca e l’apre per recuperare i vestiti. Sussulta nel trovarla vuota e gira su se stesso, agitato) Non ci sono! Sono spariti! Li ha trovati! Dio mio, li ha trovati. Ha trovato scarpe e vestiti. E se uno trova un vestito e delle scarpe da uomo, che diavolo vuoi che pensi? Credo di sapere dov’è andato, adesso! Sarà andato a comperare una pistola. In centro le vendono. Magari ne sta scegliendo una, in questo stesso momento! La sceglie con cura. Una pistola. E anche le pallottole! E poi aspetterà che torni a casa stasera e poi mio Dio, mi sparerà! (Nel fare dietrofront si trova faccia a faccia con la sacca che Ilaria ha portato dalla camera da letto. Lui la osserva) Che cos’è?

Ilaria - (sorride tranquilla) Scarpe e vestiti, naturalmente.

Giorgio - Ma avevi detto che erano nella... (indica la cassapanca)

Ilaria - Ci stavano. Ma li ho messi nella sacca.

Giorgio - Nella sacca? Che cosa volevi farne? Volevi forse portarmeli a casa?

Ilaria - Qui non potevo certo lasciarli!

Giorgio - Oh, fantastico! Sarebbe stato davvero fantastico. Suoni il campanello, li dai a Jessica e dici “Questi sono i vestiti di tuo marito. Se li è tolti a casa mia e li ha dimenticati!” Ma dico!...

Ilaria - Non essere sciocco. Non avrei certo fatto una cosa del genere. (una pausa) Pensavo di portarli alla Caritas.

Giorgio - (la guarda preoccupato) Alla Caritas? Regalare il mio abito migliore al Terzo Mondo?

Ilaria - Ho pensato che fosse la soluzione migliore. Non potevo mica lasciarli qui. Dovevo prendere una decisione immediata.

Giorgio - Bella decisione! Questo è un vestito buono. L’avrebbero messo in vetrina.

Ilaria - (compiaciuta) Sarebbe stato magnifico.

Giorgio - Già. Così Jessica, passando magari davanti al negozio sarebbe entrata e l’avrebbe ricomprato per quattro soldi!

Ilaria - Se non altro lo avresti recuperato!

Giorgio - (riflette) Non mi ero reso conto che l’adulterio richiedesse dei nervi così saldi.

Ilaria - (Sorride compiaciuta mentre lui si sfila i pantaloni) Bene! Vedo che hai cambiato idea. (si precipita verso la foto di Bruno e la mette a faccia in giù. Giorgio vede la manovra e a sua volta corre a rimetterla a posto)

Giorgio - Non essere ridicola! Devo cambiarmi e andare in ufficio.

Ilaria - Che peccato!... (Giorgio ripiega con cura i pantaloni, rimanendo in giacca e camicia, mentre Ilaria è assorta nei suoi pensieri) Giorgio...?

Giorgio - (è impegnato nell’operazione pantaloni) Sì?

Ilaria - Se ieri sera hai lasciato qui i vestiti, come sei tornato a casa?

Giorgio - In bicicletta, naturalmente.

Ilaria - In camicia e calzini e senza mollette da ciclista?

Giorgio - Non avevo altra scelta! La cosa ha creato un certo scalpore, te lo assicuro.

Ilaria - (ridendo) Sì. Lo credo bene! (Giorgio incomincia a togliersi la giacca) Avrei voluto proprio vederti, pedalare in camicia e mutande!

Giorgio - Non fare la sciocca. Avevo una vestaglia, addosso. (e si immobilizza, al pensiero, con la giacca mezza sfilata)

Ilaria - Che ti prende?

Giorgio - Avevo una vestaglia...!

Ilaria - Oh, bene.

Giorgio - Bene un corno! Era la vestaglia di Bruno! (si scambiano un’occhiata, inorriditi)

Ilaria - Oh, mio Dio! E dov’è, adesso?

Giorgio - A casa mia, sotto il divano! (Una scampanellata. Giorgio rimane fermo, avvilito, in camicia e calzini) Oh, Dio ci risiamo...! (fissa le mollette da ciclista sui polpacci nudi e con passo pesante va in camera da letto, mentre Ilaria in fretta raduna i vestiti che Giorgio si era tolto)

Bruno - (da fuori) Ilaria! Sei in casa?

Ilaria - (a voce alta) Arrivo, tesoro! Un momento! (apre un armadio, ci sbatte dentro i vestiti e chiude lo sportello. Quindi va ad aprire la porta)

Bruno - (entra rapido) Ho lasciato a casa le chiavi. Mi sono ricordato che dovevi uscire, stasera, e così sono tornato a prenderle. (nota che è ancora in déshabillé) Santo cielo, ti sei rimessa a letto.

Ilaria - No. Non ne aveva voglia. (riprendendosi, rapida) Non ne avevo voglia! Avevo dormito abbastanza. Fin troppo.

Bruno - Pare anche a me. Ma non vorrai stare in quell’arnese tutto il giorno, spero. (ride, scherzoso) O aspetti di nuovo la visita del lavavetri?

Ilaria - É già venuto.

Bruno - Ah, sì? Malandrino! (ride, guardandosi attorno e cercando le chiavi)

Ilaria - É tornato a riprendersi le mollette da ciclista.

Bruno - Raccontalo a qualcun altro! Devo averle lasciate in cucina, le chiavi. Non c’è mica il caffè già fatto? Potrei prenderne un sorso, mentre ci sono.

Ilaria - Sì. (a voce alta, a beneficio di Giorgio) Andiamo in cucina e te lo rifaccio fresco. (Prende la caffettiera e sospinge Bruno in cucina. Giorgio esce dalla camera da letto e in punta di piedi va dove aveva lasciato i vestiti. Sussulta allarmato quando vede che sono scomparsi; poi sorride, ricordandosi della cassapanca. Va alla cassapanca, sicuro, e solleva il coperchio. Non riesce a spiegarsi come mai i suoi vestiti non ci siano)

Bruno - (da fuori) Qua non ci sono. Vado a dare un’altra occhiata in salotto. (Giorgio si guarda attorno, in preda al panico. Poi si ricorda della pelle di leopardo appesa al muro. Va di corsa a drappeggiarsi di nuovo con quella, come aveva fatto prima. Bruno esce dalla cucina e si guarda attorno cercando le chiavi, e non vede Giorgio. Giorgio improvvisamente si rende conto che questa volta non ha indosso la vestaglia assortita con la pelle di leopardo che lo mimetizzi. Svelto va alla porta d’ingresso, l’apre e, per la seconda volta in ventiquattro ore, se ne va in camicia e calzini. Bruno, nel sentire la porta, rimane perplesso e va alla porta, l’apre e guarda fuori)

Bruno - Ilaria...?

Ilaria - (si affaccia dalla cucina) Bruno! (esibisce il portachiavi di lui, con un largo sorriso. Perplesso, Bruno la segue di nuovo in cucina.

BUIO

Stacco musicale mentre le luci si accendono definitivamente per la scena finale.


ULTIMO QUADRO

É la sera dello stesso giorno. Jessica entra dalla cucina con un vassoio sul quale sono diversi piattini con noccioline, pistacchi ecc. Indossa un grazioso abito da sera. Si aggira per la stanza disponendo piattini in vari posti, poi torna in cucina. Giorgio entra quasi di nascosto dalla porta di ingresso. Indossa un indescrivibile, malfatto vestito marrone, fin troppo stretto e corto di gamba. Sollevato nel vedere che Jessica non c’è, va rapido al divano e si inginocchia a guardare sotto lo stesso. Jessica ritorna. La musica si dissolve. É sorpresa nel vederlo carponi davanti al divano)

Jessica - Giorgio! (Lui sbatte per terra. Lei va da lui, sorpresa) Che diavolo ci fai lì per terra?

Giorgio - (alza lo sguardo su di lei) Eh?

Jessica - Che ci fai a quattro zampe davanti al divano?

Giorgio - Ah. Sì... Stavo… stavo cercando uno dei gemelli da polso. Un gemello. Sai cosa sono i gemelli, no? Beh, ne stavo cercando uno. Perché mi è scivolato via, capisci? Per terra. E così lo stavo cercando.

Jessica - (osservandolo da vicino) Non mi pare che te ne manchi uno. (lui la guarda interrogativamente) Perché ne porti solo una coppia alla volta, no?

Giorgio - (si guarda i polsi e simula sorpresa) Dio santo! Erano tutti e due qui! Uno per polso. Vedi? Uno, due. Bene, bene! Eppure avrei giurato di sentir cadere qualcosa.

Jessica - (maliziosamente) Evidentemente non era un gemello.

Giorgio - No... (si alza e le dà un rapido ma caloroso bacio) Ciao, tesoro!

Jessica - (un po’ sorpresa dall’esuberanza di lui) Com’è andata la giornata?

Giorgio - Oh, un po’ fiacca…

Jessica - Non pensarci. In compenso avremo una bella serata.

Giorgio - Davvero? Oh, bene. (Jessica lo osserva, un po’ perplessa. Lui nota la sua espressione e si muove a disagio nel suo vestito malfatto, cercando di tirar giù la giacca più che può, ecc.) Che cos’hai da guardarmi tanto?

Jessica - Hai qualcosa di diverso.

Giorgio - Non mi sembra di essere cresciuto tanto da stamattina.

Jessica - Non ricordo che fossi vestito così quando sei andato in ufficio. (di colpo ricorda) Ah! Lo so! Portavi quell’orribile giacca. E quelle scarpe spaventose. Ecco cos’era. Che ne hai fatto?

Giorgio - Ah, sì, ecco… Me le sono tolte.

Jessica - (sorpresa) Tolte? E dove?

Giorgio - (dopo una pausa, inespressivo) Eh?

Jessica - Dove te le sei tolte?

Giorgio - Che importanza ha? A te non piacevano. L’hai detto tu. Hai detto che non avrei dovuto andare in ufficio vestito in quel modo. Così me le sono levate.

Jessica - E che ne hai fatto?

Giorgio - (la guarda di nuovo, inespressivo) Che cosa? Le ho portate alla Caritas. Aiuto volentieri il Terzo Mondo, e così ho fatto uno scambio con la Caritas. La commessa era molto contenta. Io le ho dato la giacca e i pantaloni e lei mi ha dato questo vestito. (fa un giro per mettersi in mostra) Non è mica male, vero?

Jessica - (confusa) Ecco, non... non è male. Però, di solito tu non compri i vestiti alla Caritas.

Giorgio - É vero. Ma non potevo tornare a casa, perché c’eri tu. (Jessica accenna a una reazione; lui, rapidamente...) A dormire! Ho pensato che forse stavi dormendo. Sai, il solito fuso orario... E così non ho voluto disturbarti.

Jessica - Che gentile!

Giorgio - (modesto) Già. E così la Caritas era la soluzione migliore.

Jessica - (perplessa) Ma Giorgio, se avevi intenzione di cambiarti, perché non l’hai fatto prima di uscire di casa?

Giorgio - Non fare la sciocca, tesoro. Ero già in ritardo.

Jessica - (insiste) Giorgio!

Giorgio - (cambia in fretta argomento) Mio Dio! Non mi dispiacerebbe un goccetto. (Si precipita verso il mobile bar) Ti porto qualcosa?

Jessica - Magari uno sherry.

Giorgio - Agli ordini! (nota i piattini con i salatini, mentre va al mobile bar) Stasera mangeremo salatini? Ne vedo dappertutto.

Jessica - Beh, di solito, quando abbiamo ospiti ci sono anche i salatini.

Giorgio - É vero. E anche quei croccantini che sanno di pesce...Dunque si tratta di questo? Abbiamo ospiti a cena?

Jessica - Già. Ho pensato che sarebbe stato piacevole, visto che sono stata via due settimane.

Giorgio - Ottima idea. Si tratta di qualcuno che conosco?

Jessica - Bruno.

Giorgio - Ah, sì: lo conosco. Tanto per cambiare.

Jessica - Lui è uno dei nostri più cari amici, no?

Giorgio - (arriva con lo sherry per Jessica e un gintonic per sé) Giusto. Ecco, tieni.

Jessica - Grazie. Ma devo dirti una cosa interessante. (con importanza) Ilaria non può venire.

Giorgio - No?

Jessica - No. E sai perché?

Giorgio - Non ne ho la più pallida idea.

Jessica - Perché (con tono allusivo) ha preso altri impegni.

Giorgio - Ah, sì? Mi fa piacere per Ilaria. Quali altri impegni?

Jessica - Io non lo so davvero.

Giorgio - Strano. Sei sempre bene informata.

Jessica - (furbastra) Ma mi sono fatta una mia idea!

Giorgio - Lo sapevo! Cincin, tesoro.

Jessica - Cincin.

Giorgio - (porge il piattino dei salatini) Qualche nocciolina?

Jessica - Adesso?

Giorgio - Un assaggino.

Jessica - (entrambi prendono le noccioline e masticano, soddisfatti) Giorgio...

Giorgio - Sì?

Jessica - Fino a che punto conosci Ilaria? (A Giorgio va di traverso una nocciolina. Fa un cenno disperato indicando il bicchiere. Jessica glielo porge e lui beve, sollevato) Ti senti bene, tesoro?

Giorgio - Sì. Credo di sì. (tossisce, riprendendosi poco a poco) Povero me! Di solito mi vanno giù meglio. Bene. Credo che sopravviverò.

Jessica - (continuando a seguire il filo dei suoi pensieri) Ti dirò perché ti chiedo di Ilaria.

Giorgio - Ah, sì.

Jessica - Perché ieri sera sono passata da lei, e si comportava in modo strano. Quasi... furtivo.

Giorgio - É strano. Ilaria non mi è mai sembrata una persona furtiva.

Jessica - Appunto. É sembrato strano anche a me. Ballava!

Giorgio - Come hai detto?

Jessica - Un esempio di danza folcloristica inglese.

Giorgio - (incredulo) Ilaria?!

Jessica - Sì.

Giorgio - Santo cielo!...

Jessica - Avevo la strana sensazione che nascondesse qualcosa.

Giorgio - Ma figurati! Che cosa vuoi che nascondesse?

Jessica - Beh, io credo che si trattasse di un uomo.

Giorgio - (nuovo accesso di tosse, indica il bicchiere. Jessica glielo porge e lui beve, grato. Lei aspetta che si riprenda) Devo proprio smetterla con queste noccioline. D’ora in poi solo salatini.

Jessica - Sono sicura che c’era un uomo.

Giorgio - Magari un ballerino folk! Non essere sciocca, tesoro. Ilaria non è proprio il tipo…

Jessica - Perché no? É molto carina.

Giorgio - (sognante) Oh, sì, eccome... (si riprende in fretta, si inginocchia sul divano e si sporge oltre il suo schienale, cercando la vestaglia)

Jessica - E magari Bruno la trascura. I tipi atletici come lui spesso trascurano la moglie, sai.

Giorgio - Tu dici? Non lo sapevo.

Jessica - E ti dirò un’altra cosa che mi ha insospettita. (si volta e vede Giorgio col sedere in aria) Giorgio! Mi stai a sentire?

Giorgio - (torna a sedersi e ostenta una nocciolina che ha trovato per terra dietro il divano, e la mangia, imbarazzato) Sì, certo.

Jessica - Ilaria beveva... martini secco.

Giorgio - Ma no! Santo cielo...

Jessica - E mentre uscivo dalla cucina avrei giurato di aver sentito chiudere la porta di casa.

Giorgio - E con questo?

Jessica - Scommetto che era lui! Che se la filava! Peccato non essere capitata un istante prima. L’avrei beccato!

Giorgio - Meno male che non l’hai fatto! (rovescia tutte le noccioline nel bicchiere e lo agita) Sarebbe stato imbarazzante. Per Ilaria! (fa per bere ma trova il bicchiere pieno di noccioline) Vado a prendere da bere. (si allontana per riempirsi di nuovo il bicchiere)

Jessica - (ridacchia al pensiero della situazione che per un soffio le è sfuggita) Oh, quanto avrei voluto vederlo! Mi piacerebbe proprio sapere con quale tipo d’uomo si potrebbe mettere Ilaria. (riflette) Secondo me si tratta di uno più robusto, più massiccio, più maturo, più vecchio...

Giorgio - (esplode) Questo no!

Jessica - (sorpresa) Eh?

Giorgio - Questo non hai il diritto di dirlo! Non puoi. Chiunque sia, probabilmente non ha superato i quaranta! Perfettamente sano di mente e di corpo!

Jessica - (lo guarda, stupita dalla foga di lui) Cos’hai da agitarti tanto?

Giorgio - (va su e giù, arrabbiato, col bicchiere in mano) Beh, trovo molto poco carino immaginare che la povera Ilaria debba compromettersi con qualche vecchio decrepito geriatrico! É una donna molto attraente, e se vuole farsi un amante non ha bisogno di andare molto lontano! Non ha che da guardarsi attorno! (Si ferma, fiero e arrabbiato)

Jessica - (lo guarda, sorpresa) Giorgio che ti prende? Hai bevuto tutto il giorno?

Giorgio - No! (svuota il bicchiere con un sorso)

Jessica - Beh, mi sembri troppo coinvolto.

Giorgio - (andando a prendere un altro drink) Meno male che Ilaria non viene a cena stasera. Non faresti che fissarla, ridacchiare e prenderti gioco di lei.

Jessica - Ma Giorgio, che bisogno hai tu di scaldarti tanto?

Giorgio - (si calma un poco, rendendosi conto di avere forse esagerato) Semplicemente trovo indelicato che tu ti intrometta nelle faccende degli altri...

Jessica - Io ho detto solo che mi sembrava nascondesse qualcosa...

Giorgio - E che segretamente beveva e si abbandonava alle danze folcloristiche!

Jessica - E che l’appartamento era pieno di indumenti maschili...

Giorgio - (allarmato) Cosa?

Jessica - Già. Non ci crederesti, ma… (si interrompe) No. Non devo dirtelo. Ti arrabbieresti. (ma non resiste alla tentazione) Ma sì, devo dirtelo! Mentre Ilaria ed io ci accingevamo a mangiare il pollo al vino, ho notato una cosa decisamente straordinaria. Ilaria... aveva una cravatta da uomo che le pendeva dalla scollatura! (Giorgio vorrebbe essere mille miglia lontano) Che cosa ne pensi? Che tipo d’uomo può essere uno che si leva la cravatta e l’appende nella scollatura di una donna? Non lo trovi eccentrico? Magari è un maniaco sessuale! (Una scampanellata) Ah, deve essere Bruno.

Giorgio - A proposito di maniaci sessuali... (Jessica va ad aprire. Giorgio rapidamente si china a guardare sotto il divano. Non trova la vestaglia, ma non può continuare a cercarla per via della presenza di Jessica. Jessica apre la porta: É Linda, che appare sorpresa nel vedere Jessica)

Linda - Oh... Mi scusi, credevo...

Jessica - Salve, Linda! Si accomodi.

Linda - (nervosamente) Non importa. Me ne vado e…

Jessica - Non faccia la sciocca. Venga avanti! (Linda entra, nervosa. Vede Giorgio. Lui la fissa, spaventato. Jessica chiude la porta e va verso Linda) Mi fa piacere che abbia deciso di venire.

Linda - (frastornata) Allora mi aspettavate?

Jessica - Certo.

Giorgio - No!

Jessica - Giorgio! Ma certo che l’aspettavamo. (a Linda) Non eravamo sicuri che venisse, ma ci tenevamo molto. Giorgio, ricomponiti e offri da bere a Linda.

Giorgio - (violentemente) Non vuole bere! (a Linda) Vero? Ecco, hai visto? Non vuole bere!

Jessica - (a Linda) Immagino che non le sia permesso, quando è in servizio. É così? Beh, non si preoccupi. Stasera non conta, e prometto che né Giorgio né io diremo nulla alla Croce Rossa.

Linda - (completamente frastornata) Potrei avere un gintonic? Abbondante.

Jessica - (nessuno si muove) Giorgio! Un gintonic abbondante per Linda.

Giorgio - Oh sì, certo. (si precipita a prenderlo, guardando con intenzione Linda)

Jessica - Sono proprio contenta che Bruno alla fin fine abbia deciso di portarla. Lui esitava, ma io gli ho assicurato che andava bene.

Linda - Ma lui sapeva già che sarei venuta.

Jessica - Ah, sì?

Linda - Sì. Gli avevo detto che sarei venuta qui. Ma non sapevo che ci sareste stati anche voi!

Jessica - (con un sorriso amabile) Noi abitiamo qui, Linda.

Linda - Sì, ma pensavo che sareste usciti.(si siede)

Jessica - (come ad una bambina) Non possiamo uscire, Linda. Abbiamo ospiti a cena. Viene Bruno. E gli ho detto che sarebbe stata una buona idea portare anche lei. Non le ha telefonato?

Linda - No.

Jessica - Povero Bruno. É così sensibile! Sa, temeva che Giorgio non avrebbe approvato l’idea.

Linda - Perché no? L’ha sempre fatto.

Giorgio - (interviene, in fretta, portando il drink) Gintonic!

Linda - Oh, grazie. (lo prende)

Jessica - É stato bene che lei sia passata, allora, vero? Non è una fortuna che sia passata? (Giorgio è scomparso dietro lo schienale del divano) Giorgio!... (Lui riemerge da dietro il divano) Stai attento. (di nuovo rivolta a Linda) É strano che Bruno non l’abbia invitata. É uno sciocco. Non importa. Sarà una piacevole sorpresa per lui trovarla qui. (Giorgio, sempre alla ricerca della sua vestaglia, è carponi all’estremità del divano, vicinissimo alle gambe di Linda) Giorgio!

Giorgio - Sì?

Jessica - Andiamo! Sono certa che Linda ha una voglia matta di noccioline.

Giorgio - (presenta un piatto di noccioline dall’estremità del divano) Noccioline!

Linda - (sussultando) Cosa?

Giorgio - O preferisce dei salatini?

Linda - No. No, grazie le noccioline vanno benissimo. (ne prende qualcuna) Grazie.

Jessica - Giorgio, non vai a cambiarti?

Giorgio - Perché?

Jessica - Non vorrai mica cenare con un abito della Caritas?!

Giorgio - Perché? É un bell’abito.

Linda - Già. É vestito meglio dell’ultima volta che l’ho visto. (ammicca a Giorgio)

Giorgio - Noccioline! (le presenta il piatto delle noccioline)

Jessica - (incuriosita) Perché, cosa indossava l’ultima volta?

Linda - Non molto! (ridacchia)

Giorgio - Noccioline! (le offre nuovamente il piatto)

Jessica - Giorgio, credo proprio che dovresti cambiarti. Quel vestito non mi piace affatto.

Giorgio - (riluttante) E va bene. Ma ci metto un attimo.

Jessica - Non preoccuparti. Sono sicura che Linda ed io troveremo molte cose di cui parlare. (Giorgio si allontana, con grande apprensione. Jessica si rivolge carinamente a Linda) Sa una cosa Linda, trovo che sia meraviglioso che Bruno abbia qualcuno come lei a cui rivolgersi di tanto in tanto. Lei dovrebbe esserne fiera. Quello che sta facendo per Bruno è straordinario. Lo approvo, davvero.

Linda - Ah, sì? La cosa mi sorprende.

Jessica - Perché? Se Bruno ha bisogno di lei, e se quello che lei fa per lui gli fa bene, beh sta bene anche a me. (Linda non crede alle proprie orecchie e manda giù un abbondante sorso del suo drink) Naturalmente ho invitato Ilaria, stasera.

Linda - Ilaria?

Jessica - La moglie di Bruno.

Linda - (costernata) Ha invitato sua moglie?

Jessica - Sì, certo, ma non poteva venire.

Linda - Meno male...! Voglio dire, che cosa direbbe se vedesse me qui?

Jessica - Oh, sono sicura che capirebbe la situazione. Dopo tutto, vuol molto bene a Bruno e so che sarebbe grata per qualsiasi cosa lei possa fare per lui.

Linda - Non ci conterei molto. (Una scampanellata)

Jessica - Ah! Questo deve essere lui! (Va ad aprire. É Bruno, con cartella e ombrello. Esibisce un mazzo di fiori sotto il naso di Jessica)

Bruno - Ti ho portato dei fiori.

Jessica - Grazie, Bruno. Un pensiero gentile. (prende i fiori e chiude la porta. Bruno entra e va a posare la cartella e l’ombrello)

Linda - Ciao, Bruno!

Bruno - (si ferma a metà strada, lentamente si volta e la vede. Non crede ai propri occhi. Ci mette qualche istante prima di riuscire a parlare) Che diavolo ci fai, qui, tu?

Jessica - (si mette tra i due e sorride compiaciuta a Linda) Visto? Gliel’avevo detto che sarebbe stata una bella sorpresa, no? (a Bruno) Sei un birbante. Ti avevo detto di invitare Linda e non l’hai fatto. Ma lei è venuta lo stesso, e ben ti sta. Volete scusarmi un momento? Devo mettere questi fiori in un vaso. Grazie, Bruno. Sono davvero belli! (scompare in cucina)

Bruno - (si precipita disperato da Linda) Non dovevi venire qui, stasera!

Linda - Perché no? Te l’avevo detto.

Bruno - Sì, ma non credevo che dicessi sul serio!

Linda - Certo che dicevo sul serio. Ho pensato che avessi già combinato con Giorgio. Pensa come ci sono rimasta, quando sono arrivata credendo di trovare te, e invece ho trovato questi altri.

Bruno - Questi altri? Ma loro abitano qui!

Linda - (un po’ seccata) Beh, avresti potuto organizzarti, come ti ho detto.

Bruno - Certe cose non si organizzano mica in cinque minuti! Sono cose che richiedono tempo.

Linda - Comunque, non ha importanza. Jessica sa tutto di noi e non le dispiace affatto.

Bruno - (perplesso) Sì, lo so, e non capisco...

Linda - Allora te ne ha parlato?

Bruno - Sì, ma non sapevo che ne avesse parlato anche con te...

Linda - (con orgoglio) Ha detto che quello che faccio per te è di prim’ordine.

Bruno - (ridendo) Infatti! Ma non so come faccia a saperlo lei.

Linda - E ha aggiunto che se quello che faccio per te ti fa bene, allora sta bene anche a lei!

Bruno - Santo cielo, è diventata proprio filantropica. Deve essere stato quel viaggio all’estero.

Linda - Allora, perché preoccuparci? Rilassiamoci e godiamoci la cena.

Bruno - (non troppo entusiasta) Ma, forse...

Linda - E poi, dopo...

Bruno - Dopo?! Non ci sarà nessun dopo!

Linda - Potresti convincerli a portare a spasso il cane.

Bruno - Non hanno cani!

Linda - (delusa) Vuoi dire che questa sarà un’altra serata con cena e basta?

Bruno - Secondo me questa della cena non è affatto una buona idea. Sarà talmente imbarazzante...

Giorgio - (esce dalla camera da letto. Indossa pantaloni, camicia e cardigan. Si avvicina vivacemente a Linda) Linda, lei deve andarsene!

Linda - Non faccia lo sciocco. Sto bevendo il gin.

Bruno - (sorride educatamente a Giorgio) Ciao, Giorgio.

Giorgio - (lo guarda appena) Ciao. (a Linda) Lo beva in fretta e se ne vada.

Linda - Ma sono stata invitata! Bruno, diglielo che sono stata invitata.

Bruno - É stata invitata.

Giorgio - Non può restare. Non in queste circostanze. I mercoledì sono un conto, ma i giovedì sono fuori discussione.

Bruno - Ma l’ha invitata Jessica.

Giorgio - (furioso) Jessica non sa niente!

Bruno - Ma sì che lo sa. Ne è felice. L’ha detto lei.

Linda - A tutti e due.

Bruno - E poi, non preoccuparti. Ilaria non può venire.

Linda - Comunque, se anche viene, che importa?

Giorgio - (sorpreso) Cosa?!

Linda - Sarebbe riconoscente per tutto quello che faccio per Bruno.

Giorgio - (incredulo) Ma è impazzita?

Linda - Beh, l’ha detto Jessica.

Giorgio - Jessica è ancora sotto l’effetto del fuso orario!

Bruno - Giorgio, devi bere qualcosa.

Giorgio - Sì, lo so!

Bruno - (a Linda) Versa da bere a Giorgio.

Giorgio - (a Linda) Versi da bere a Giorgio.

Linda - Bene.

Giorgio - Un whisky.

Bruno - (a Linda) Un whisky.

Linda - D’accordo. (va a prendere un whisky per Giorgio)

Bruno - (si avvicina a Giorgio, confidenzialmente) Senti, Giorgio, lo so che è imbarazzante per te. Lo è anche per me. Ma Jessica sa tutto di me e Linda, e davvero non sembra dispiacersene.

Giorgio - Non penserai che Jessica approverebbe quello che succede tra Linda e te il mercoledì sera, se davvero lo sapesse?

Bruno - Come sarebbe, “se davvero lo sapesse”? Sei stato tu a dirglielo. (Giorgio tace. Bruno si piega verso di lui, ansiosamente) Giorgio, gliel’hai detto, vero?

Giorgio - Beh... non esattamente.

Bruno - Che significa, “non esattamente”? Mi ha detto lei che tu glielo hai detto.

Giorgio - Sì, d’accordo, gliel’ho detto. Ma non le ho detto... quello che credi che le abbia detto.

Bruno - Insomma, che cosa le hai detto?

Linda - (arriva con un abbondante whisky per Giorgio) Whisky!

Giorgio - Grazie. (lo prende)

Bruno - Giorgio?

Giorgio - Cin cin!

Jessica - (ritorna con i fiori nel vaso) Ecco! Guardate che belli! (posa il vaso e vede Giorgio) Bravo Giorgio, così va molto meglio. (a Bruno) Giorgio è rientrato con un vestito quanto mai ridicolo, che aveva preso dalla Caritas.

Bruno - Cosa? (lancia un’occhiata a Giorgio, tra il sorpreso e il divertito)

Jessica - Linda, le dispiacerebbe venire a darmi una mano in cucina?

Linda - Sì, certo.

Jessica - (agli altri) Non ci metteremo molto. Giorgio, bada che Bruno abbia da bere. (avviandosi) E vi prego, prendete le noccioline. (Jessica e Linda vanno in cucina)

Bruno - (rivolto a Giorgio, incalzante) Allora, si può sapere che cosa le hai detto su Linda e me?

Giorgio - Che cosa potevo dirle? Le ho semplicemente confermato quello che avevi già detto tu.

Bruno - Cioè?

Giorgio - Che Linda è un’infermiera della Croce Rossa.

Bruno - Oh, mio Dio...!

Giorgio - Beh, non potevo mica raccontare a Jessica che vi avevo prestato l’appartamento per scopare, no? Le donne sono strane riguardo a certe cose.

Bruno - (pensandoci su) E io che avevo creduto che lei fosse estremamente comprensiva... Un momento... Perché Jessica credeva che io avessi bisogno di assistenza infermieristica?

Giorgio - Perché le ho detto che eri malato. Disturbi cardiaci.

Bruno - Questa, poi! Proprio bella. Adesso, ogni volta che faccio una mossa crederà che sto per collassare! Beh, avevi ragione. Io sono malato. E dopo questa esperienza probabilmente avrò bisogno di cure. Specialmente se Ilaria viene a saperlo! Ti dispiace se vado un attimo in bagno? Temo di non sentirmi bene. (Si precipita in bagno. Giorgio va rapido a guardare di nuovo sotto il divano. Non vede la vestaglia. Vede l’ombrello di Bruno e se ne serve per cercare sotto il divano. Una scampanellata. Giorgio sussulta allarmato, provocando l’apertura dell’ombrello. Veleggia con l’ombrello aperto verso la porta, e finalmente riesce a chiuderlo. Lo posa e apre la porta. É Ilaria, con un grosso pacco incartato con carta marrone. Sorride allegra al disopra del pacco. Giorgio le chiude di colpo la porta in faccia. Riflette per un momento, poi la riapre. Ilaria appare un po’ seccata)

Ilaria - Giorgio...!

Giorgio - (la fissa inorridito mentre lei entra nella stanza con il suo pacco. Chiude la porta e la segue, ansioso) Tu non dovevi venire!

Ilaria - Ormai ci sono.

Giorgio - Non stasera.

Ilaria - Sì.

Giorgio - No!

Ilaria - Non fare lo sciocco. Ci sono.

Giorgio - Sì, sei qui, ma non dovevi esserci. Dovevi essere altrove, e altrove non è qui.

Ilaria - Hai detto che era tutto a posto per stasera. A casa tua, tanto per fare qualcosa di diverso.

Giorgio - Quando te l’ho detto?

Ilaria - Al telefono. Quando ho chiamato, ieri sera. Non ricordi?

Giorgio - Ero in mutande, ieri sera. E non ricordo quello che dico quando sono in mutande.

Ilaria - Beh, io sì. E le cose stanno come ti ho detto. Perciò, eccomi qui. (si siede sul divano con il pacco sulle ginocchia)

Giorgio - (un’occhiata ansiosa verso la cucina) Non puoi presentarti e sederti con un pacco!

Ilaria - Perché no?

Giorgio - Non sta bene!

Ilaria - (lo guarda, paziente) Che ne diresti di prendere questo e offrirmi qualcosa da bere?

Giorgio - Non puoi rimanere!

Ilaria - Giorgio, tesoro, rilassati. Quando sei con me nel mio appartamento sei rilassato. Perché non puoi esserlo anche quando sto con te nel tuo appartamento? Prendi questo, che pesa.

Giorgio - Sì, certo. (riluttante va verso di lei, che si alza e gli porge il pacco. Lui rimane immobile un istante, incerto. Poi sorride nervosamente) Non c’era bisogno che mi portassi un regalo.

Ilaria - Non è un regalo. Sono semplicemente i tuoi vestiti.

Giorgio - Cosa?! (le lancia il pacco, di colpo) Non li voglio! Pensa se entra qualcuno e li vede...

Ilaria - Beh, è meglio che li trovino in casa tua piuttosto che nella mia.

Giorgio - (incomincia a sospingerla verso la porta d’ingresso) Ascolta, tu adesso te ne torni a casa! Cercherò di raggiungerti più tardi. Là staremo molto più tranquilli.

Ilaria - Qui mi sembra tranquillissimo.

Giorgio - É solo la calma che precede la tempesta! Bruno mi ha detto che stasera andavi fuori.

Ilaria - Infatti. Sono venuta qui. A trovarti. (Si libera di lui e nota i piatti di noccioline, ecc.) Ah... Hai preparato le noccioline e tutto il resto. Che carino. Lo trovo molto gentile. Sono proprio commossa. Dovrò fare la stessa cosa mercoledì prossimo, quando tu verrai da me.

Bruno - (ritorna dal bagno, parlando) Sai, Giorgio, dovremo fare qualcosa per (vede Ilaria) Oh, mio Dio! (fa dietro front e riesce di nuovo)

Ilaria - (rimane folgorata. Guarda Giorgio. Lui sorride, nervoso, e alza le spalle) Giorgio...

Giorgio - S… s… sì?

Ilaria - L’hai visto?

Giorgio - Visto cosa?

Ilaria - Che ci fa, qui, Bruno?

Giorgio - Bruno? Io non ho visto nessun Bruno.

Ilaria - Non essere ridicolo! Sapevi che Bruno sarebbe venuto?

Giorgio - Sì, ma non sapevo che ci saresti venuta anche tu!

Ilaria - (allarmata) Chissà che cosa penserà vedendomi qui, con te...

Giorgio - É l’ultimo dei suoi problemi.

Bruno - (la sua testa spunta furtiva dal bagno. Impiega un po’ di tempo per raggiungere il divano) Mi dispiace. Avevo lasciato il rubinetto aperto in bagno. Ce ne sono due. Non erano aperti entrambi. Due rubinetti. Uno blu e uno rosso. Uno a sinistra e uno a destra. E l’avevo lasciato aperto. Quello rosso. (finge di vedere solo adesso Ilaria, e va verso di lei, sorridente) Ciao, tesoro! Non ti vedo da stamattina. Non mi avevi detto che saresti uscita, stasera?

Ilaria - Sì. Infatti. Sono uscita.

Bruno - (confuso) Come?

Ilaria - Sono uscita, no?

Bruno - (senza espressione) Sì. (improvvisamente) Ehi, che pacco grande!

Ilaria - (stringe a sé il pacco e si allontana da lui, nervosamente) Non te lo do!

Bruno - Non lo voglio.

Ilaria - D’accordo. (ma continua a tenersi stretto il pacco, proteggendolo) Io... immagino che ti chiederai che cosa ci faccio, qui.

Giorgio - Niente affatto! Non ci pensa nemmeno! Vero, Bruno? Non ci hai neppure pensato, no?

Bruno - Non fare il tonto. So bene che cosa ci fa, qui.

Giorgio - (in guardia) Davvero?

Bruno - Certo. Consegna un pacco. (a Ilaria) Per chi è?

Ilaria - (immobile) Che cosa?

Bruno - Il pacco.

Ilaria - Ecco, è...

Giorgio - Abiti usati! Ecco, dalli a me. (le toglie il pacco dalle mai) É molto generoso da parte tua, Ilaria. Mi porta spesso dei vecchi abiti, sai. E io li porto alla Caritas.

Bruno - Quello dove hai preso il tuo abito?

Giorgio - Sì.

Bruno - Stai mantenendo tutto il Terzo Mondo, pare.

Giorgio - Beh, adesso me li hai dati Ilaria.

Ilaria - Che cosa?

Giorgio - (indicando il pacco) Gli abiti vecchi. Per la Caritas. Nel pacco. Me li hai dati, dunque puoi andare. Voglio dire, è inutile che tu rimanga qui, no?

Bruno - (ansioso anche lui di liberarsi di lei) Sì, probabilmente hai cose da fare a casa.

Ilaria - (ansiosa di andare) Sì. Eccome! Mucchi! Perciò vado a casa a farle. (si avvia, riconoscente, verso la porta. Gli uomini sono entrambi ansiosi di liberarsi di lei)

Jessica - (esce dalla cucina e vede Ilaria. Sono entrambe sorprese nel vedersi) Ilaria! (si volta lentamente verso Bruno. Lui evita lo sguardo di lei e si volta. Lei guarda Giorgio. Lui lentamente si nasconde dietro il pacco. Lei lancia uno sguardo verso la cucina, ricorda la promessa fatta di non fare cenno dell’infermiera della Croce Rossa a Ilaria. Infine si volta di nuovo verso Ilaria e le rivolge un sorriso radioso) Bene! Come sono contenta che alla fine abbia deciso di venire!

Ilaria - (la guarda, sconvolta. I due uomini sono immobili) Co… come?

Jessica - (si volta a guardare Giorgio, che si nasconde dietro il pacco) Giorgio...!

Giorgio - (affacciandosi nervosamente da dietro il pacco) Sì?

Jessica - Offri a Ilaria qualcosa da bere e delle noccioline.

Giorgio - Sì, certo. (ma rimane immobile col pacco)

Jessica - Giorgio ed io volevamo che venissi a cena, stasera, ma Bruno ha detto che saresti uscita.

Ilaria - Infatti. Era mia intenzione.

Jessica - Ma hai cambiato idea?

Ilaria - No, non esattamente. (lancia un’occhiata a Giorgio)

Jessica - Non importa. Adesso sei qui e siamo felici che ce l’abbia fatta. Siediti.

Ilaria - Oh. Grazie. (si siede, con un po’ di apprensione)

Jessica - Bruno, non sei contento anche tu che Ilaria si sia liberata?

Bruno - Come no! Felice... Senti, Jessica, c’è una cosa che...

Jessica - Avremo tutto il tempo di parlare durante la cena. (si rivolge a Giorgio) Giorgio, perché continui a nasconderti dietro quel pacco? Ilaria aspetta che tu le offra qualcosa a bere.

Giorgio - Sì. Giusto. (ma rimane dov’è. Ilaria lo guarda, sorridendo nervosamente)

Jessica - (parla confidenzialmente con Bruno) Lascerò a te il compito di spiegarle la presenza dell’infermiera della Croce Rossa. (Bruno è preoccupato da tale prospettiva. Jessica si rivolge agli altri) Vogliate scusarmi. C’è qualcosa da fare in cucina. (Va in cucina. Bruno riflette, cercando una scusa. Ilaria rivolge un sorriso a Giorgio)

Ilaria - Giorgio, tu e Jessica siete stati molto carini a invitarmi a cena stasera.

Giorgio - (nervoso) Sì, vero?

Bruno - (ha pensato a una scappatoia e si avvicina agitato a Giorgio, che si nasconde dietro il pacco) Senti, Giorgio, non puoi passare tutta la serata in piedi con un pacco in mano. Perché non vai a posarlo da qualche parte?

Ilaria - Già. A che scopo lasciarlo in giro?

Giorgio - Non temere! Ora lo porto di sopra. Tu intanto versa qualcosa da bere a tua moglie, se non ti dispiace.

Bruno - Ma sì, certo.

Giorgio - Faccio subito. (scompare con il pacco)

Bruno - (lo segue con lo sguardo, poi assume un’aria indifferente e va al bar) Sherry, tesoro?

Ilaria - Sì, grazie.

Bruno - (un’occhiata verso la cucina e versa) Povero vecchio Giorgio... Stasera è in uno stato...

Ilaria - Davvero? Non l’avevo notato.

Bruno - (esagerato stupore) Non l’hai notato! Dio santo! Sembrava sui carboni ardenti. (arriva)

Ilaria - Grazie. (prende il bicchiere)

Bruno - (un’altra occhiata verso le scale, per assicurarsi che Giorgio non sia in arrivo, poi si siede accanto a Ilaria, con tono molto confidenziale) Beh, non mi sorprende, date le circostanze.

Ilaria - Mi passi una nocciolina?

Bruno - Come? Ah, sì. Bene. (le passa le noccioline)

Ilaria - Grazie. (mastica, soddisfatta)

Bruno - (un’altra occhiata verso le scale, poi ) Sai, tesoro... ci sono cose che tu non sai di Giorgio.

Ilaria - Ci sono anche cose che neppure tu sai di lui!

Bruno - Che cosa?

Ilaria - (con aria innocente) Beh, non si può mica sapere tutto, no?

Bruno - Bene, io so che il nostro caro Giorgio si è fatto un’amichetta!

Ilaria - (le vanno di traverso le noccioline, al pensiero che Bruno sappia di lei e Giorgio. Manda giù un po’ di sherry e poco a poco si riprende) Che… che… che cosa vuoi dire?

Bruno - Ti dico di sì. So tutto.

Ilaria - (nervosamente) Tu… tu sai...?

Bruno - Certo. Ma, qualunque cosa accada Jessica non deve sapere.

Ilaria - No! Certo!

Bruno - Dunque non le dirai niente, vero?

Ilaria - Non ci penso neppure! Ma tu, come l’hai saputo?

Bruno - (inventando, alla disperata) Beh, ecco, sai, mi ha raccontato tutto lui. Da uomo a uomo.

Ilaria - (preoccupata) Te l’ha detto Giorgio?

Bruno - Sì.

Ilaria - E a te non te ne importa?

Bruno - (non capisce) Perché dovrebbe importare qualcosa, a me?

Ilaria - (offesa) Bruno! Non sei neppure geloso! Credevo che se non altro saresti stato geloso!

Bruno - Perché dovrei essere geloso io? Non sono mica sua moglie! Comunque, il fatto è che… che l’amichetta di Giorgio è qui anche lei, stasera!

Ilaria - Sì. Lo so...

Bruno - É di là. In cucina. (si siede, convinto di avere in pugno la situazione. Ilaria è completamente confusa)

Ilaria - No, tesoro. No, è sua moglie Jessica. Jessica è la moglie di Giorgio. C’è lei, in cucina.

Bruno - Anche l’amichetta di Giorgio.

Ilaria - No, lei no! (ride)

Bruno - Ti dico che è di là in cucina! E si chiama... si chiama Linda.

Ilaria - Linda? (la confusione cede il passo a un certo sospetto riguardo a Giorgio) Stai cercando di dirmi che Giorgio si è fatto un’amichetta che si chiama Linda?

Bruno - Sì!

Ilaria - (livida) Beh, io non ne sapevo niente!

Bruno - Perché avresti dovuto? Comunque, tra qualche istante la conoscerai.

Ilaria - (è furiosa per essere stata apparentemente ingannata da Giorgio) Oh, davvero? Beh, aspetta che veda Giorgio...!

Bruno - Senti, non c’è ragione perché tu debba prendertela tanto per…

Ilaria - Oh, c’è, c’è...

Bruno - (adesso è preoccupato che Ilaria possa parlare) Senti, non devi dire niente a Giorgio!

Ilaria - Perché no?

Bruno - Beh... lo metteresti in imbarazzo.

Ilaria - Perché me l’hai detto, allora?

Bruno - Beh, ecco, ho dovuto farlo... perché avresti potuto fraintendere. Potevi chiederti chi fosse Linda. E non volevo che te lo chiedessi...

Ilaria - (di colpo) Vorrei un whisky abbondante!

Bruno - (sorpreso) Stavi bevendo sherry.

Ilaria - E adesso ho voglia di whisky!

Bruno - (rinuncia a capire la reazione di lei) Ah. Bene. D’accordo. (va a prendere un whisky abbondante e una piccola caraffa d’acqua. Giorgio scende e va verso il divano)

Ilaria - (lo guarda, gelida, mentre lui avanza) Ah! Capiti a proposito, Giorgio!

Giorgio - (sussulta, sorpreso dal tono di lei) Eh?

Ilaria - (fissandolo) Allora? Cosa aspetti a fare le presentazioni? Non vedo l’ora di conoscerla.

Giorgio - Conoscere chi?

Ilaria - Linda, naturalmente!

Giorgio - (preoccupato) L… Linda?

Ilaria - Già! L… Linda! É in cucina.

Giorgio - Ah, sì. É vero. L… Linda è in cucina con J… Jessica.

Bruno - (interviene con un grosso bicchiere di whisky) Whisky!

Giorgio - Tu non bevi whisky.

Ilaria - Adesso sì! (Bruno e Giorgio osservano stupiti Ilaria che tracanna l’abbondante whisky tutto d’un fiato. Bruno le presenta la caraffa d’acqua, timoroso) Acqua?

Ilaria - (lo ignora, Bruno alza le spalle e posa la caraffa; poi Ilaria posa il bicchiere vuoto e si alza per guardare negli occhi Giorgio) Forse è meglio che non rimanga a cena. Dopo tutto non ero attesa, e voi siete già in quattro. Vero, Giorgio?

Giorgio - Beh, in effetti, sì. Ma c’è abbastanza da mangiare per tutti.

Ilaria - Sì, certo, non ne dubito! (il whisky comincia a farsi sentire, e lei torna a sedersi)

Giorgio - (è totalmente frastornato dal mutato atteggiamento di Ilaria nei suoi confronti. Bruno non capisce perché Ilaria reagisca con tanta violenza al fatto che Giorgio abbia un’amichetta) Va... va tutto bene?

Ilaria - (scattando) Ma certo! A meraviglia!

Giorgio - Bene. Era per sapere. (cerca di capire che cosa le abbia preso)

Ilaria - Già... Sai, Bruno mi ha detto tutto di Linda. (Bruno è preoccupato, e Giorgio è stupito)

Giorgio - Ah, sì?

Bruno - Ilaria tesoro, ti avevo pregata di non dire niente!

Giorgio - (a Bruno) Oh, Signore! Non glielo hai mica detto sul serio?

Ilaria - (guarda Giorgio, presa in contropiede da quella che sembra un’ammissione di colpa) Oh, sì. Mi ha detto tutto.

Giorgio - E non te ne importa? Di Linda.

Ilaria - (alza le spalle, simulando in differenza) Perché? Che c’entro, io? (lo guarda con tono pietoso) Lo trovo divertente.

Giorgio - Divertente?

Ilaria - E anche molto patetico.

Giorgio - Ma non ti secca?

Ilaria - Neanche un po’!

Giorgio - Sul serio? Grazie al cielo. (a Bruno) Allora è tutto a posto, vero, Bruno?

Bruno - (va in fretta da Giorgio, timoroso che la conversazione vada troppo oltre) Senti lo so che è tutto molto imbarazzante. Preferirei che non se ne parlasse più, se non ti dispiace.

Ilaria - Non preoccuparti. Sono sicuro che neanche Giorgio ha voglia di parlarne. Vero, Giorgio?

Giorgio - Beh, dopo tutto, Bruno è mio amico (e gli pone un braccio intorno alle spalle. Tutto è privo di senso per Ilaria, che appare frastornata. Jessica entra dalla cucina, seguita da Linda)

Jessica - La cena è quasi pronta. Spero che nel frattempo vi siate serviti di noccioline. Bruno, forse preferisci fare tu le presentazioni! (fa un gesto vago verso Linda)

Bruno - (evasivo) Ecco, io…

Ilaria - Non sarà necessario. So tutto di Linda.

Linda - Ah, sì?

Jessica - (a Bruno) Ah, sì?

Ilaria - Piacere, Linda. (si stringono la mano) Sono la moglie di Bruno.

Linda - Oh, mio Dio! Credevo che non sarebbe venuta!

Jessica - Allora, Bruno, hai detto tutto di Linda a Ilaria?

Bruno - Ehm, sì. Credo...

Ilaria - (a Jessica, sorpresa) Vuol dire che lei pure sa tutto di lei?

Jessica - Sì, naturalmente! Fantastico, no?

Ilaria - (è frastornata dall’atteggiamento apparentemente tollerante di Jessica nei confronti del fatto che Giorgio abbia un’amante) Tu non gliel’hai detto, vero Bruno?

Jessica - No, no. É stato Giorgio a dirmi tutto.

Ilaria - (a Giorgio, con stupore) L’hai detto tu a tua moglie?

Giorgio - Beh, dovevo pur dare una spiegazione, no?

Jessica - Già. Dopo tutto, li ho trovati qua insieme.

Ilaria - E non ti dispiace di Linda? (intendendo l’amante di Giorgio)

Jessica - No. Certo. E spero che non dispiacerà neppure a te (intendendo l’infermiera di Bruno)

Ilaria - A me?

Jessica - Beh, a quanto pare è sempre a disposizione, quando lui ha bisogno di lei.

Ilaria - Ma io che c’entro? Sono affari di Giorgio.

Jessica - (sente il terreno cederle sotto i piedi, e cerca di mantenere la calma) C’è una bella differenza! Dopo tutto, lui non fa jogging, o sbaglio? Quindi questo riduce i rischi.

Linda - (alza lo sguardo, senza capire) Quali rischi?

Bruno - (un’occhiata disperata a Linda: è ansioso di mettere a tacere le cose) Linda, le presento Ilaria! Ilaria è mia moglie!

Linda - Sì, lo so.

Bruno - Rimane a cena!

Linda - Ah sì?

Bruno - Già. (con intenzione) Lei può anche andare, se vuole. Può bere qualcosa e andarsene. Subito! Se vuole.

Linda - Sì, credo di sì... (finisce rapidamente di bere)

Jessica - Ma non vogliamo assolutamente che se ne vada. Vero, Giorgio?

Ilaria - Sono certa che Giorgio ci tiene a che rimanga. (gli lancia un’occhiata gelida, che lui non si sa spiegare)

Bruno - Ma se Linda non desidera rimanere non credo che dovremmo costringerla. E tu, Giorgio?

Giorgio - No, certo!

Jessica - (irritata dai loro modi) Ma come potete essere così insensibili e maleducati? Non ci penso neppure a lasciare che Linda se ne vada. É talmente bello che al mondo esistano ancora persone come lei! Fa un lavoro meraviglioso. Porta conforto e aiuto a chi ne ha bisogno, e credo che dovremmo esserle tutti grati per ciò che fa.

Ilaria - (incomincia a sentire gli effetti del whisky in agitazione) Perché, che cavolo fa?

Jessica - (esita, sorpresa da questa esplosione, ma non vuole rivelare un segreto) Come?

Ilaria - Che cosa fa, Linda, di tanto meraviglioso?

Jessica - Ecco... io non… non credo che stia a me dirtelo. Se Bruno vuole metterti al corrente, sono affari suoi. (Bruno trema, è nervoso) Ma non ho nessuna intenzione di mancare di parola e tradire una confidenza. (sorride rassicurante a Bruno)

Bruno - Grazie, Jessica.

Ilaria - Allora, Linda! Ce lo dica lei! Cos’è che fa esattamente, di tanto meraviglioso?

Linda - (modestamente) Veramente non è poi così eccitante...

Ilaria - Sono sicura che lei lo rende eccitante. Vero, Giorgio?

Giorgio - (preoccupato) Prego?

Linda - Lavoro ai Grandi Magazzini. Faccio la cassiera.

Jessica - Non sia ridicola!

Linda - (insiste) Faccio la cassiera!

Jessica - Non è vero!

Linda - Credo di sapere quello che faccio!

Jessica - Dovrebbe, ma evidentemente non è così! Vedo che il gin le rende la memoria labile!

Linda - (alza la voce) Faccio la cassiera!

Jessica - (un’occhiata a Giorgio, che si fa piccolo piccolo, aspettandosi l’inevitabile) Giorgio...?

Giorgio - Eh?

Jessica - Hai detto che Linda era un’infermiera della Croce Rossa. Non ho visto molte infermiere alle casse dei Grandi Magazzini.

Linda - Ma siamo onesti, ho l’aspetto di un’infermiera?

Jessica - Beh, forse non è esattamente Florence Nightingale. Ma ce n’è di tutti i tipi e taglie. (rivolta a Giorgio) É tutta colpa tua!

Giorgio - Sì. Credevo che...

Bruno - (va disperatamente verso Ilaria e la prende per mano) Andiamo, Ilaria!

Ilaria - Dove?

Bruno - In bagno! Ti mostrerò il bagno di Giorgio. (Incomincia a trascinarla via, ma lei resiste)

Ilaria - Non mi interessa il bagno di Giorgio. Questa storia è molto più interessante.

Bruno - Giorgio, perché non dici qualcosa?

Giorgio - Non ricordo il Padre Nostro...

Jessica - (dopo aver riflettuto a lungo, cercando di capirci qualcosa, parla ora lentamente e attentamente) Dunque Linda, se lei non è un’infermiera... perché diavolo ha portato qui Bruno, ieri sera, quando si è sentito male durante il jogging? (Un silenzio di tomba. Jessica finalmente realizza la situazione. E anche Ilaria!) Oh!... (Una pausa) Ah. (Una pausa) Capisco... (si rende conto di aver fatto una gaffe) Santo cielo...  (tenta di riparare il malfatto e parla fin troppo vivacemente e allegramente) Bene! Tra poco si va in tavola! (Nessuna reazione da parte degli altri) Vado solo un attimo di sopra a prendere i tovaglioli! E poi mangiamo. (Retrocede, imbarazzata, verso le scale) Scommetto che siete tutti affamati. Prendete delle noccioline, intanto. (La sua effervescenza si sgonfia come un palloncino, e lei si precipita su per le scale. Per un attimo nessuno osa parlare. Rimangono tutti come pietrificati. Poi Ilaria scivola come un sacco sotto il divano. Bruno rimane in disparte, aspettando l’esplosione)

Ilaria - Bruno...?

Bruno - (nervosamente) Eh, sssì?

Ilaria - Credevo che Linda fosse l’amichetta di Giorgio.

Giorgio e Linda - (insieme) Cosa?!

Bruno - Ah. Sì, ecco...

Giorgio - La mia...? Ma come ti è saltato in mente?

Ilaria - Oh, qualcuno mi aveva accennato... (un’occhiata gelida a Bruno)

Giorgio - (adesso si spiega il comportamento strano di lei nei suoi confronti) Oh! Capisco! Dunque per questo eri così…? (si interrompe)

Bruno - “Così” come?

Giorgio - Oh, niente. Niente!

Ilaria - (prende il braccio di Bruno gentile, preoccupata) Povero tesoro. Non mi avevi detto che ti eri sentito male durante il jogging. Sei stato molto coraggioso. Non avrei mai immaginato.

Bruno - Beh, quando sono tornato a casa mi era passato, ormai.

Ilaria - Lo credo bene! (guarda Linda) E l’infermiera della Croce Rossa che dice? È andata bene anche a lei?

Linda - (infelice) No. Abbiamo mangiato pollo al vino e poi ce ne siamo andati via... (Ilaria incomincia a ridere. Gli altri la guardano, sorpresi) Non è arrabbiata?

Ilaria - A che serve arrabbiarsi?

Linda - (insiste) Non divorzierà da lui?

Bruno - Tu pensa per te!

Ilaria - Perché dovrei divorziare? Io gli voglio bene. Sa, non credevo che questo si chiamasse jogging. Il mondo è pieno di gente che corre in tuta da ginnastica. (ci pensa) Forse tutti quanti...

Linda - É meglio che me ne vada... (si avvia)

Ilaria - Non sia sciocca. La cena è pronta.

Linda - Non ho molto appetito...

Ilaria - Jessica ci rimarrà male se lei se ne va. L’ha invitata a cena, dunque resterà. Coraggio! Andiamo a controllare le verdure. (Si tira dietro Linda in cucina. Linda è completamente sopraffatta dalla tolleranza di Ilaria)

Linda - Devo dire che lei la sta prendendo in modo straordinario. Assolutamente straordinario. Non capisco proprio perché sia tanto comprensiva.

Ilaria - (sorride enigmaticamente) Se glielo dicessi, non ci crederebbe. (Una smorfia all’indirizzo di Giorgio e va in cucina con Linda)

Bruno - (si lascia cadere sul divano) Beh... è fatta! Peccato! Il nostro accordo filava così bene...

Giorgio - Eh, già... (gli si siede accanto) Ma se fossi in te non mi preoccuperei più di tanto. Tempo un paio di settimane, e potrai ricominciare.

Bruno - Cosa? Jogging e... eh?

Giorgio - Perché no? É un alibi troppo buono per sprecarlo, non trovi?

Bruno - No. Inutile. Ilaria non ci cascherebbe più.

Giorgio - (con un sorrisetto enigmatico) Chissà! Ho una strana sensazione che potrebbe anche...

Jessica - (torna coi tovaglioli, e nota l’assenza di Ilaria e Linda) Se ne sono andate tutte e due?

Bruno - Sono in cucina.

Jessica - Oh, bene! Giorgio. È capitata una cosa straordinaria. Sai quella giacca sportiva che avevi detto di aver dato alla Caritas...

Giorgio - (guardingo) Sì?

Jessica - L’ho trovata disopra. Incartata con carta azzurra insieme con l’abito blu.

Giorgio - Ah, sì. Ecco, all’improvviso ci ho ripensato. Mi mancava quella vecchia giacca. So che a te non piace, ma è una delle mie preferite. E così, così ho telefonato a Ilaria e l’ho mandata alla Caritas a ricomprarla.

Jessica - Ma il vestito non l’avevi dato alla Caritas...

Giorgio - No. Quello era in tintoria.

Jessica - E Ilaria ha ritirato anche quello?

Giorgio - Sì.

Jessica - E ha impacchettato tutto con carta azzurra e te l’ha portato qui?

Giorgio - Sì.

Jessica - Com’è servizievole quella ragazza! …Allora, venite a mangiare?

Bruno - (con scarso entusiasmo) Sì. Certo... (si avviano)

Jessica - Comunque, Bruno, dopo stasera, una cosa almeno l’ho capita.

Bruno - Ah, sì? E sarebbe?

Jessica - Adesso so come è finita qui questa. (ed esibisce la sua veste da camera, che era arrotolata e nascosta sotto i tovaglioli, e la solleva. Bruno la fissa)

Bruno - Ma quella è la mia vestaglia!

Jessica - Sì, devi averla lasciata qui ieri sera. (Giorgio rimane pietrificato, e Bruno è frastornato)

Bruno - E dove l’hai trovata?

Jessica - Dove credi...? Qui, sotto il divano. (gli molla in grembo la vestaglia e va in cucina. Una lunga pausa. Giorgio è nervoso. Bruno riflette a lungo, fissando la vestaglia. Finalmente...)

Bruno - Giorgio.

Giorgio - S… sì?

Bruno - Come c’è finita, la mia vestaglia, sotto il tuo divano? (Una pausa minacciosa; poi Bruno guarda Giorgio: incomincia a nutrire dei sospetti) Allora, Giorgio? Che mi dici?

Giorgio - “Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome...” (gira dietro il divano e va verso la cucina. Bruno reagisce e fa per seguirlo)

Bruno - Giorgio...? Giorgio! (squilla il telefono, mentre Jessica entra dalla cucina)

Jessica - Lascia. Rispondo io. (Giorgio entra in cucina, seguito da Bruno)

Bruno - Giorgio...! Aspetta un momento! Giorgio!

Jessica - (li osserva mentre escono, sorpresa, mentre solleva il ricevitore. I due scompaiono)

Jessica - Pronto?... Sì, sono tornata ieri sera... (sorride felice) Sì, certo, mercoledì pomeriggio, alla solita ora! (rimette giù il ricevitore con un sorriso e scompare svolazzando in cucina)

FINE