Turandot

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TURANDOT

ATTO I

Scena prima

Città Imperiale folla - musica- Barach fra la folla

Mandarino: Popolo di Pechino, la legge è questa:

La Principessa Turandot sposa sarà

A chi spieghi i tre enigmi che ella proporrà:

Ma chi affronta la sfida e vinto resta,

porga alla scure la superba testa.

 

Lattaio: Latte, latte fresco appena munto. Venite a comperare il mio latte.

Calzolaio: Venite, venite! Accomodo calzature di tutte le misure:

Che sia da uomo, che sia da donna, importanza non ha: Accomodo tutte le calzature.

 

Fruttivendolo: Frutta, verdura appena colta! Il mio orto produce delizie!

Venite a comperare le mie primizie!

 

Entra Calaf, smarrito e si guarda intorno

Calaf: Fate la carità! Aiutatemi.

(disturba un uomo grosso e nerboruto) Mi faccia la carità, la prego, ho fame.

 

Uomo: Vattene via, pezzente!

Calaf: La prego, ho fame.

Uomo: Ho detto, sparisci dalla mia vista, pezzente! (lo picchia)

Barach: (soccorre Calaf ) Lasciatelo stare! (guarda Calaf stupito) Che vedo? gli si avvicina) Principe, voi qui?

Calaf: (sorpreso) Barach ! Come mai sei a Pechino?

Barach: E' una lunga storia ... Dopo la sconfitta subita dall'esercito tartaro di vostro padre ad opera del sultano di Carizmo, vi cercai ovunque, ma mi fu detto che voi e vostro padre eravate morti in battaglia per difendere il regno.

Disperato vagai per mesi, finché giunsi a Pechino. ora qui vivo una nuova vita con una nuova sposa.

Ma ditemi principe Calaf ,che cosa vi ha portato a Pechino, in questo giorno per me felicissimo, poiché vi ho ritrovato ancora in vita.

 

Calaf: Dopo il terribile combattimento, salvatomi a stento con i miei genitori, vagai a lungo per la Persia, sopportando miserie e patimenti . Mi nascondevo per sfuggire al crudele sultano di Carizmo, che, non pago di aver usurpato il trono di Timur, mio padre, voleva anche le nostre vite. 

Barach: Dunque anche i vostri genitori sono ancora in vita?

 

Calaf: Si, entrambi, ma molto provati dalla sventura.

Barach: Ne sono lieto. Continuate, principe.

Calaf: Sotto falso nome trovammo ospitalità alla corte del re di Tabriz. Per sostenere i miei genitori mi adattai ad umili servizi. Solo la figlia del re, Adelma, provò pietà nei miei confronti, quasi capisse che ero di nascita nobile. Ma dopo qualche tempo, l' ambizioso re di Tabriz mosse guerra a Altoun che è Gran Can di Pechino. Fu una decisione stolta, perché in breve fu vinto e tutta la sua stirpe fu estinta, compresa Adelma, che dicono morta in un fiume .Fummo così costretti a fuggire di nuovo e, giunti in Cina, decisi di presentarmi al Gran Can per essere assunto sotto falso nome come soldato.

 

Barach: Dove alloggiate, signore?

Calaf: Da una donna pietosa che ha una locanda vicino alle mura.

Barach: Signore, quella è mia moglie. Avrò quindi l'occasione, come ai bei tempi alla corte di Tinur, di servirvi come consigliere.

Rullare di tamburi -riesce la folla- esce un Mandarino più 2 guardie che legge la sentenza su un rotolo

Mandarino: Popolo di Pechino, la legge è questa, la principessa Turandot sposa sarà a chi spieghi i tre enigmi che ella proporrà. Ma chi affronta la sfida e vinto resta, porga alla scure la superba testa. ( esce Mandarino e soldati)

Uomo della folla: Muoia il Principe di Persia!

Folla: Muoi! Muoia!

Calaf: Quale terribile sentenza! Che cosa ha mai fatto il principe di Persia?

Barach: Ahimè, signore. Non sapete dunque nulla ancora della crudele principessa Turandot? La sua bellezza è indescrivibile, di pari acutezza è il suo ingegno, ma quanta crudeltà c’è nel suo cuore!

Calaf: Pensavo fosse una favola. Già sentii qualcosa a Tabriz.

Barach: Purtroppo è realtà. Il Gran Can Altoum cercò più volte di dare in sposa sua figlia Turandot ad un principe di sangue, perché è la sua unica erede e teme che alla sua morte il regno possa essere frantumato. Ma Turandot è estremamente superba e ha sempre rifiutato qualsiasi pretendente. Per far tacere le richieste paterne, ha escogitato un terribile stratagemma, sposerà il principe che riuscirà a risolvere tre enigmi da lei proposti. In caso contrario, ha riservato ai malcapitati la terribile sorte di essere decapitati.

Calaf: Certamente nessun principe sarà stato così stolto da presentarsi!

Barach: Ma che dite! Guardate le mura della città. Su di esse fanno mostra i numerosi teschi dei giovani principi che vennero a tentare la sorte.

Calaf: Ma come può un uomo rischiare la vita per una giovane così crudele?

Barach: Non dite così, chiunque osservi il suo volto, sente un’attrazione tale verso di lei, che corre ciecamente alla morte. L’ultimo che tentò la sorte è il principe di Persia, che sarà or ora decapitato.

Calaf: Ma come è possibile che la bellezza si accompagni a tale crudeltà? Saranno voci di palazzo per screditare la principessa.

Barach: Purtroppo è vero. Mia figlia serve la principessa a corte. Ella sostiene che Turandot è crudele come una tigre, ma che i suoi vizi sono la peggiori superbia e l’ambizione.

 

Rullo di tamburi Entrano Ping, Pong, Pang

Ping: Ungi, arrota ! Che la lama guizzi, sprizzi fuoco e sangue! Il lavoro mai non langue dove regna Turandot!

Pang: Bianca al pari della giada fredda come una spada è la bella Turandot!

Folla: La luna è sorta! La luna è sorta!

 

Canto corale Là sui monti dell’Est

la cicogna cantò!

Ma l'april non rifiorì,

ma la neve non sgelò.

Dal deserto al mar - non odi tu

mille voci sospirar,

Tutto fiorirà, tutto splenderà! Ah!

 

Gong 

Pong: Quando risuona il gong, gongola il boia!

 Vano è l’amor se non c’è fortuna!

 Gli enigmi sono tre, la morte è una!

Tamburi 

Uomo nella folla: E’ morto il Principe di Persia !

Folla E' morto!

 Ismaele, precettore del principe, si avvicina a Barach

Ismaele: Ahimè, è morto il mio principe! (tre volte)

Barach: Ma perché, amico, non l’hai trattenuto?

Ismaele: Non rimproverarmi. Da quando vide questo maledetto ritratto (estrae dalla veste un ritratto) non ebbe più pace. Come potrò presentarmi al mio re? No, la Persia non mi rivedrà più! (Getta a terra il ritratto, lo calpesta e esce piangendo).

Calaf: Sono commosso per la fine del giovane principe. Ma come può un ritratto avere tanta forza? (Si china a raccoglierlo. Barach lo anticipa e lo afferra per primo) 

Barach: Signore, che fate?

Calaf: Voglio vedere questa formidabile bellezza.

Barach: Sarebbe meglio per voi fissare Medusa. Vi prego, non guardate il ritratto.

Calaf: Sei pazzo! In tutta la mia vita non ci fu mai una donna che mi attirasse per un solo istante. (gli strappa il ritratto dalle mani) Via, ho già troppi pensieri per potermi innamorare.

Barach: Per pietà, chiudete gli occhi! (lo afferra di nuovo)

Calaf: Sciocco, mi offendi. (Riprende il ritratto, lo guarda, lo riguarda, non riesce a distogliere gli occhi) O divina bellezza! Sogno! Barach, tu hai mentito. Una tale bellezza non può ospitare un cuore crudele.

Barach: Signore, gettate via il ritratto di quella tigre affamata di sangue!

Calaf: Non cercare di spaventarmi (stringendo il ritratto). Ho finalmente capito il mio destino. (paus; rivolto al pubblico) Risolverò gli enigmi, conquisterò Turandot e un potente impero. Se non riuscirò nell’impresa, morirò guardando Turandot. (si avvia verso la reggia)

 Si afferrano le mani dandosi le spalle e racchiudono Calaf all'interno; pronunciano le battute ruotando verso destra, quando sono ognuno di fronte al pubblico

Ping: Fermo, che fai!

Pang: Che vuoi? Va via!

Pong: Pazzo! La porta è quella della macelleria!

Calaf: Lasciatemi passare!

Pong: Qui tutti i cimiteri sono occupati!

Pang: Qui bastano i pazzi indigeni, non vogliamo più pazzi forestieri! (ruotano verso sinistra)

Ping: O scappi, o il tuo funerale si avvicina!

Calaf: Lasciatemi passare! (Calaf si libera. Pang lo prende e lo porta in avanti)

Pang: Peuh! Che cos’è Turandot? Una femmina con la corona in testa, ma pur sempre solo una femmina!

Ping: Puoi avere cento mogli, sciocco. La più sublime Turandot del mondo ha una faccia, due braccia, due gambe, sì, belle, imperiali, ma sempre quelle!

Pong: (mima con le rispettive parti del corpo)

Calaf: Andate via, stolti! (due volte) 

Ping, Pang, Pong: (insieme) Abbiamo capito! (tre volte) (escono e rientrano) Ma cos'è Turandot?

 Calaf si allontana. Uscendo incontra Schirina, moglie di Barach.

Schirina: Ecco il mio ospite! (vede il ritratto) Chi vi ha dato questa immagine malefica? Essa vi condurrà in braccio alla morte!

Calaf: Pietosa donna, questa bellezza mi attira verso il mio destino. Se avrò cattiva sorte, fate offerte agli dei in mia memoria. Prendete questa borsa di denaro. Addio! (esce) 

Barach : (tenta di fermarlo) Signore! Signore!

Schirina: Dimmi, Barach, chi è quel giovane generoso e sfortunato che si vota alla morte?

Barach: Non essere curiosa. Se supererà la prova lo saprai. Nutro per lui qualche speranza, perché ha grande ingegno

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ATTO 2

Scena prima

Buio, entra Ping, Pong, Pang, con lanterne colorate

Ping:

 Olà Pong! Olà Pang!

 

Pang, Pong:

 Olà!

Ping:

 Oggi ci sarà la prova del principe straniero e siamo pronti a tutto: se lo straniero vince, prepareremo le nozze, se perde, prepareremo il funerale.

Pong:

 Io preparo le nozze.

Pang:

 Io il funerale

Pong:

 Le lanterne rosse per la festa

Pang:

 Le lanterne bianche di lutto

Insieme

Pong\Pang

 Gli incensi e le offerte……….

Pong:

 Se vi saranno nozze si preparerà la portantina scarlatta.

Pang:

 Se ci sarà il funerale si preparerà una bella bara grande.

Insieme

 C’è chi piange C’è chi ride. 

Insieme

(i tre)

 Tutto andava secondo

l'antichissima regola del mondo.

Poi nacque Turandot.

 

Ping:

 E sono anni che le nostre feste

si riducono a gioie come queste:

tre battute di gong, tre indovinelli,

e giù teste…..

 

I Tre:

 E giù teste! (prendono i rotoli calendario)

Pang:

 L' anno del topo furono sei!

Pong:

 L’ anno del cane otto!

Ping:

 Quest’anno sono già tredici.

Pang:

 Che lavoro!

Pong:

 Che noia!

Ping:

 A cosa siamo ridotti?

Tre:

 A ministri del boia!

Pong:

 O mondo, mondo pieno di

pazzi innamorati!

 

Ping:

 Ne abbiamo visti arrivare degli aspiranti!

Pong:

 Quanti!

Pang:

 Quanti!

a tre:

 Quanti!

Ping:

 Non ricordate il principe

regal di Samarcanda?

Diede la sua risposta

e lei , con quale gioia,

gli mandò il boia!

 

Pang:

 E l’ indiano gemmato?

Amore chiese e fu decapitato!

 

Ping :

 Uccisi!

 

Pong:

 Uccisi!

E decapita, estingui,

ammazza…

 

A tre :

 Addio amore! Addio razza!

 

Tamburo……

 

Ping:

 Udite ! Il tamburo del Tempio Verde.

 

Pong:

 Altro che amore! Altro che pace.

 

Pang:

 Ha inizio la cerimonia.

 

Ping:

 Andiamo a goderci lo spettacolo.

 

 

Scena seconda

Entra la folla, Calaf, guardie, mandarini, per ultimo il Gran Can, tutti si gettano con la fronte in terra. Calaf si fa avanti e si inginocchia.

Altoum:

 Alzati, incauto giovane. Da dove vieni? Chi sei?

 

Calaf:

 Signore, concedetemi la grazia di non rivelare il mio nome.

 

Altoum:

 Come osi chiedere la mano di mia figlia senza dirmi la tua origine?

 

Calaf:

 Sono principe. Dirò il mio nome dopo aver sostenuto la prova, sia che la superi, sia che sia condannato. Ma per ora mi sia permesso tacere.

 

Altoum:

 Te lo concedo.

 

Calaf:

 Vi ringrazio per la vostra generosità. Ma non cambierò idea, non cambierò idea, non sopporterei di vivere senza Turandot.

 

Altoum:

 Un terribile giuramento mi costringe a rispettare la volontà di mia figlia: ella ha promesso che sposerà solo colui che risolverà i tre enigmi da lei proposti. Ma sono stanco di vedere giovani vite spezzate. Basta sangue!

 

Calaf:

 Figlio del cielo, io chiedo di affrontare la prova!

 

Altoum:

 Si compia il tuo destino!

 

 

Scena terza

(Al suono dell'Inno Imperiale, preceduta da 2 schiave : Adelma e Zelima, escono Turandot

e il seguito. Tutti si gettano con la faccia a terra e Altoum si alza in piedi.)

Turandot:

 Chi è costui che osa presentarsi con tanta audacia per risolvere gli enigmi e desidera affrontare la morte?

 

Altoum:

 Figlia. Eccolo!

 

Turandot:

 ( dopo aver osservato Calaf, tra sé) E voi padre, osate presentare al mio cospetto un simile rifiuto?

 

Adelma:

 (Ha osservato Calaf attentamente, a Lao-Ching)Cosa vedo?! Ma lo conosco.

 

Lao-Ching:

 Che dici? Chi è? .

 

Adelma:

 Questo giovane è stato servo alla corte di mio padre, re di Tabriz.

 

Turandot:

 Principe, rinunciate a questa impresa. Siete ancora in tempo per sfuggire alla morte.

 

Calaf: Che dolce voce! Che struggimento! Meglio morire che rinunciare alla speranza di conquistarla.

Adelma: Quanta dolcezza. Potesse essere mio. Sono certa ormai della sua nobile origine.

Altoum: Principe, sei dunque ancora convinto di affrontare la prova?

Calaf: Si.

Altoum: Si inizi la prova!

Mandarino: Popolo di Pechino, la legge è questa: la principessa Turandot sposa sarà a chi spieghi i tre enigmi che ella proporrà.

Ma chi affronta la sfida e vinto resta, porga alla scure la superba testa.

 

Altoum: Figlia, per l’ultima volta ti prego, poni fine a questa crudeltà.

Turandot: Padre, non è crudeltà che mi spinge a tanta freddezza. In me rivive lo spirito della mia antenata principessa Lou-ling, che fu rapita da un re straniero e deportata come schiava e, infine, uccisa. Vivido è nel mio cuore l'orrore di chi la uccise.

Lao-Ching: Da secoli ella dorme nella sua tomba. 

Turandot: Sui principi stranieri io vendico la sua purezza e la sua morte. Mai nessuno mi avrà!

 Straniero ( a Calaf) , non tentare la fortuna! Gli enigmi sono tre, la morte è una!

Calaf. No, principessa, no! Gli enigmi sono tre, una è la vita!

Turandot (in piedi) Impudente! Dimmi straniero: Chi è la creatura che è in ogni luogo, città, castello, terra e mare ed è sempre al di sopra sia dei vincitori che dei vinti?

 La sua figura è nota a tutti ed è amica di tutti.

Nessuno la può eguagliare. Anche tu la conosci. (si siede)

 

Calaf: (guarda il cielo e pensa) Principessa,...quella creatura è il sole.

Ping:  Ha azzeccato la risposta!

Pang: E uno! 

Pong: E' il sole! E' il sole!

Folla: Ha risposto giusto! E' il sole! E' il sole! 

Turandot: Silenzio!

Altoum: Figlio, voglia il cielo che tu possa risolvere i nuovi enigmi.

Turandot (tra sè): Non sarà vero che costui vinca. Folle, ascolta di nuovo e spiega. (in piedi) Qual è l'albero in cui si perde la vita di ogni mortale? Può essere vecchissimo e giovane, ha foglie da una parte verdi , dall'altra nere.

Calaf: (dopo un attimo) Questa pianta nuova e insieme antica è l'anno, con i suoi giorni chiari e le notti scure.

Pong: Sento già aria di nozze!

Pang: E due!

Ping:  E' l'anno! E' l'anno!

Folla E' l'anno, è l'anno!

Turandot: Dico silenzio! ( si volta lentamente verso la folla) Prima di sottoporti all'ultimo enigma, ti voglio ancora dare una possibilità. Rinuncia e salvati!

Altoum: Evita, figlia mia, l'ultimo enigma. Costui merita già di essere tuo sposo.

Turandot: (in collera) Mio sposo! Gli enigmi sono tre!

Calaf. Signore, sono pronto all'ultima prova!

Ping: Coraggio, scioglitore di enigmi! Coraggio e vincerai la principessa!

Turandot: Ascolta e rispondi. Cosa è che, pur freddo come il gelo, ti può scaldare come il fuoco? E' trasparente e tenebrosa. Se libero tu sei, ne diventi schiavo. Se sei suo servo ti fa re! (vedendo Calaf immobile e assorto) Su, straniero! Sei in preda alla paura? Ti senti Perduto?

Calaf: (improvvisamente raggiante di gioia) Ah! Io non sono vinto, so la risposta…

Folla: Sa la risposta!

Calaf: Il gelo che riscalda come il fuoco… è…Turandot!

Ping, Pong, Pang: Turandot! Turandot!

Pang: Gloria, o vincitore, gloria.

Pong: Ti sorride la vita. Ti sorride l’amore!

Turandot: Non è possibile!

Zelina (a Turandot): Principessa, ha vinto.

Folla: (sottovoce) Turandot è vinta! Sarà sposa!

Turandot (al padre): Figlio del cielo! Padre!

Non gettare tua figlia tra le braccia di uno straniero.

 

Altoum: Il giuramento è sacro!

Folla E’ sacro,! Sacro.

Pong: Si vada al tempio!

Ping: Si preparino le nozze!

Turandot (aCalaf): Dunque vuoi tu una sposa che ti odia, che ti aborrisce? Vuoi una preda? Vuoi che io venga trascinata alle nozze con la forza?

Altoum: Basta, figlia! Si vada al tempio.

Sono stanco delle tue stravaganze!

 

Calaf: No, Figlio del Cielo. No, Principessa altera.

Voglio che Turandot mi si conceda in sposa con animo lieto, non pieno d’odio.

 

Adelma (a Lao-ching) Mi si apre il cuore e nuova speranza.

Lao-Ching Che ti dicevo? Turandot non accetterà mai un marito.

Calaf (a Turandot): Sei dunque ingorda della mia morte? Signora, te la concedo. Tu mi hai proposto tre enigmi, io te ne proporrò uno solo:

tu non sai il mio nome, domani, se lo indovinerai, andrò lieto al patibolo.

 

Pang: Audace!

Ping: Coraggioso!

Pong: Pazzo!

Turandot: Straniero, accetto il patto.

Altoum: Imprudente. Non sai che ingegno ha costei.

Se è ciò che desideri, te lo concedo.

 

 

 Inno imperiale (tutti in piedi)

 Ai tuoi piedi ci prostriam,

 Luce, re di tutto il mondo!

 Per la tua saggezza,

 per la tua bontà,

 Ci doniamo a te,

 Lieti, in umiltà.

 A te salga il nostro amor!

 Diecimila anni al nostro imperatore!

 A te, erede di Hiem wang,

 Noi gridiam:

 Diecimila anni al grande imperatore! Alte, alte le bandiere!

 Gloria a te! Gloria a te! Gloria a te! Gloria a te!

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ATTO 3

Scena I

Entrano Adelma e Lao-Ching

Adelma: Sento crescere in me un forte sentimento per l’ignoto principe.

Lao-Ching: E’ bello e coraggioso. Ti auguro di poterlo conquistare.

Adelma: Ho tanto sofferto .Da cinque anni, da quando sono schiava in questa reggia, ingoio veleno; devo dimostrare fedeltà e devozione verso questa donna ambiziosa e superba. Nelle mie vene scorre sangue reale. Turandot non mi è superiore, questa condizione di schiava mi umilia ingiustamente.

Lao-Ching: Hai ragione, amica mia. Turandot non merita felicità.Sai bene di quante sofferenze è stata la causa. Mio fratello venne dalla Mongolia come suo pretendente e ha pagato con la vita il desiderio di possederla.

Adelma: Sono pronta ad usare qualsiasi , mezzo per fuggire da questa schiavitù (escono)

(entrano Turandot e Zelima)

 

Turandot: Zelima, pensando al giovane straniero, sento l’animo struggersi, cosa può essere?

Zelima: Altezza, scusate la mia impertinenza, ma vorrei che mi diceste cosa avete provato nell'attimo stesso in cui lo straniero ha risolto il primo enigma.

Turandot: L'ho ammirato: Sì, Zelima, per la prima volta in vita mia ho sentito uno strano piacevole calore che non ho saputo riconoscere e che mi ha spaventato.

Zelima: Altezza, tale sentimento possiede un solo nome….

Turandot: Un nome? E quale?

Zelima Amore!

Turandot: Che dici, Zelima….amore….è un sentimento che ho rinunciato a conoscere da anni.

Zelima Forse è giunto il momento di riabbracciarlo.

Turandot: Zelima, mi offendi. L'amore è destinato a portare sofferenze.

Zelima: Altezza, l'amore è destinato a portare gioia e serenità.

Turandot: Bugiarda, io non voglio più stare ad ascoltarti. Il mio compito è di vendicare la morte della mia antenata Lou-Ling uccisa dallo stesso sentimento che tu chiami amore. Fonti attendibili mi sapranno rivelare il nome del giovane straniero e all'alba morirà come tutti gli altri.

Zelima Altezza, anche se parlare scatenerà la vostra ira, io devo dirvi che è grande l'errore che state per commettere. Se il giovane muore, il vostro cuore morirà con lui.

Turandot Basta, Zelima! Basta! Tu mi tormenti: Io non posso amare..ed ora ritirati. Va via! (Zelima esce) Giovane straniero, grande è la tua audacia. Ma come amare, come amarti!

Scena II 

 

Calaf :

(a Barach)

 Non mi rimproverare. Ho cercato di addolcirla. Forse così nutrirà un po’ di gratitudine verso di me.

 (entrano Ping, Pong, Pang)

Ping: Perdonateci, signore(a Calaf)

Voi siete un giovane con la testa sulle spalle , non è vero?

 

Pong: Come avete potuto fare quella balordaggine?

Pang: La vostra vita è nelle mani di Turandot.

Calaf: Che volete voi da me?

Ping: Cercate l’amore? Venite con me, vi porterò nel palazzo reale dove mille schiave vi aspettano.

Pang: Tutte belle!

Pong: Tutte giovani e gentili, non gelide come Turandot!

Calaf: Lasciatemi in pace, non ascolto le vostre chiacchiere.

Pang: Volete la gloria? Volete ricchezze? 

Ping: Vi faremo fuggire con le tasche piene di tesori.

Pong: Ecco smeraldi e rubini, prendete e allontanatevi da Pechino.

Calaf: No, nessuna ricchezza, voglio Turandot.

 Buio, cambio scena.

Scena III 

 (entrano Barach e Timur separatamente)

Timur: Calaf! Figlio mio dove sei? Calaf!

Barach: (lo guarda) Chi sei tu? Da dove vieni? Come sai il nome di quel giovane?

Timur: O, Barach? Tu qui a Pechino!

Barach: Con sorpresa voi siete Timur? Il mio sovrano! Vi credevo morto! Vi prego che nessuno oda il vostro nome e quello di vostro figlio qui in Pechino.

Timur: Che mistero è mai questo?

Barach: Domani vi sarà rivelato tutto. Per ora che non esca nessun nome dalle vostre labbra. 

Timur: Barach, avete notizie di mio figlio?

Barach: Venite signore a riposarvi in casa mia e vi racconterò cos'è accaduto al principe.

 (entra Schirina)

Schirina: Torno ora da palazzo dove ho festeggiato il trionfo del giovane principe in compagnia di Zelima.

Barach: Femmina pettegola! Ti avevo cercato per impedirtelo. Che discorsi hai fatto con nostra figlia? Mi sembra di sentirti "Il principe ignoto è nostro ospite….mio marito lo conosce benissimo…." Non è forse vero? 

Schirina: Beh! Cosa ci sarebbe di male. 

Barach: Sciocca, sei stata imprudente.

Schirina: Non pensavo fosse una cosa grave. La principessa voleva sapere il suo nome, marito mio, e le ho promesso di farglielo sapere. 

Barach: Siamo perduti! (alla moglie)! Ingrata, pazza, ormai per noi è la fine. Fuggi e nascondi questo povero vecchio! io vi raggiungerò più tardi. 

Timur: Barach, spiegami, ti prego.

Barach: Vi spiegherò più tardi! E mi raccomando che non vi sfugga il vostro nome ne quello di vostro figlio. 

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ATTO IV

Scena I

 Turandot, Barach, Timur, guardie, Schirina, Zelima, Ping, Pang, Pong, Barach e Timur imprigionati, soldati.

Uomo 2 (a Turandot) Altezza, sono riusciti a catturare i fuggitivi.

Turandot: Bene! (ai prigionieri) C’è ancora tempo per salvarvi. Ditemi il nome del principe straniero e del suo casato…. Se non lo farete sarete flagellati dai miei servi.

Barach: (alla moglie) Sarai ora contenta Schirina del risultato delle tue chiacchiere.

Principessa so il nome del principe e quello di suo padre, ma mai ve lo rivelerò.

Flagellatemi pure, ma salvate questo povero vecchio, la cui unica colpa è quella di essere mio amico.

 

Timur: Non ti curar di me.

Sappi tiranno (a Turandot) che il nome del principe , se proprio lo vuoi sapere, è…

 

Barach: No, per pietà. Non rivelate quel nome.

Turandot: (sorpresa) Allora tu, vecchio, lo sai?.

Barach: Se non volete la morte di quel giovane, il suo nome deve rimanere segreto.

Turandot: (sdegnata) Sono stanca di tanta ostinazione! Guardie!

(le guardie si muovono lentamente verso i due)

 

Schirina: Marito mio, imploro perdono!

Turandot: Muoiano entrambi!

Barach: (a Timur) Vedete di quanta crudeltà è capace questa donna? 

Timur: Mio figlio vivrà. Voi, al contrario, morirete sepolta dal vostro stesso odio! 

Turandot: (alle guardie) Ferme! (a Timur) Figlio?! Tu allora sei suo padre? Sei un re?

Timur: Sì, io sono re.

Barach: (a Timur) per pietà, state zitto! Turandot, rispettate questo vecchio. Sfogate su di me la vostra crudeltà. Sarà inutile comunque. Non saprete mai quel nome!

Turandot: Risparmierò l’anziano genitore, la mia ira è tutta contro di te. Tu pagherai per lui.

(fa cenno alle guardie di flagellarlo)

 

Schirina: Misera me! Marito mio…

Turandot: Uccidetelo!

 

 

Scena II 

 

Zelima: No! No! Fermatevi, signora, perdonate la mia impertinenza. Rinchiudete questi due inetti nelle carceri.

Turandot: Non capisco, Zelima.

Zelima: (rivolta a Turandot) Ho corrotto le guardie che li custodiranno; riuscirò a sapere il nome del principe se Schirina seguirà i miei consigli.

Turandot: Amica mia, mi fido di te. 

Barach: Moglie, figlia, non mi tradite. Non obbedite a questa spietata donna. 

Turandot: Siano chiusi nelle carceri.!

 (le guardie conducono via Timur e Barach)

Buio.

 

Scena III 

 (Calaf in camera. Entrano Ping, Pang, Pong,)

 

Ping: Altezza, nel caso non ve ne siate accorto, è notte.

Pang: Che ne dite di riposare un po’?

Pong: Dormite, dunque. Dormite, dunque.

Calaf: Perché mi avete condotto qui? Chi vi ha dato questi ordini? L’imperatore?

Pang: Siamo qui per ordine di Turandot. Nessuno deve entrare, pena la vita.

Ping: Sapete, l’imperatore è l’imperatore, ma Turandot comanda Pechino.

Pong: E noi, poveri ministri, dobbiamo obbedire. 

Ping: Lo facciamo anche per voi. 

Pang: Siete più sicuro qui.

Calaf: Pensate che la mia vita sia in pericolo?

A tre:  Noooooo!

Pang: Non diciamo questo, ma se entrasse qualche folletto…….

Ping: ………..Qualche fantasma, qualche fata tentatrice………..

Pong: ………..Comportatevi con prudenza………….

Calaf: (tra sé) Mi ha fatto venire dei dubbi. Chi mai può giungere qui? Saprò difendermi.

 (si allontanano)

 (Si sentono dei passi, Zelima si avvia e si ferma dietro a Calaf ponendogli le mani sugli occhi)

Calaf: Chi è?

Zelima: Ssss.Principe, sono una schiava di Turandot. Vi reco nuove notizie.

Calaf: Parla. 

Zelima: Vi voglio dire che la principessa finge la freddezza che vi mostra, in realtà il suo cuore è preso da voi. Io la conosco bene. La vedo patire pene d’amore in privato. 

Calaf: Vorrei credere alle tue parole. 

Zelima: E' amore quello che prova per voi, signore, non dubitate. Ma state in guardia, non rivelate il vostro nome, neanche alle persone più fidate. 

Calaf: Perché mi dici ciò?

Zelima: Perché voglio vedere la mia regina finalmente felice. Buona fortuna!

Calaf:ç Grazie. ….Non tutto è perso.

 Zelima esce. Arriva Schirina

Schirina: Signore ……Signore……

Ping, Pang, Pong: Siate prudente, siate prudente.

Calaf: Chi sei? Che vuoi da me?

Schirina: Signore, sono Schirina, moglie di Barach. Sono qui per informarvi che mio marito è stato rinchiuso da Turandot perché non ha voluto dire il vostro nome. 

Calaf: Fedele servitore!

Schirina: Inoltre vi devo dire che vostro padre è in carcere con Barach.

Calaf: Mio padre?! Mio padre Pechino? Lo pensavo morto. 

Schirina: Vostro padre vive. Potete aiutarlo, io so come. 

Calaf: Ditemelo!

Schirina: Inviategli un foglio firmato da voi e sarà felice.

Calaf: Datemelo!……Ma che faccio? Solo domani si saprà il mio nome. Per ora tranquillizzalo tu e digli da parte mia che presto lo rivedrò. Vai, buona donna, vai. (La spinge fuori. Si siede di nuovo)

 (entrano Ping,Pong, Pang)

Ping: Questa notte nessuno riesce a dormire a Pechino.

Pang: Sono in giro tanti fantasmi. (entra il coro)

Pong: Nessuno dorme!

Coro Nessuno dorma! Nessun dorma ! Nessun dorma! Nessun dorma1…….

.tu pure, o principessa,

Nella tua fredda stanza

Guardi le stelle

Che tremano d’amore e di speranza.

Ma il mio mistero è chiuso in me,

il nome mio nessuno saprà!

No, no sulla tua bocca lo dirò,

Quando la luce splenderà!

 

 Il nome suo nessun saprà…..

E noi dovrem ahimè morir, morir…

 

 Dilegua, o notte!…..Tramontate o stelle!

Tramontate stelle!

All’alba vincerò!

Vincerò! Vincerò!)

 

Scena IV 

 (entrano Adelma e Lao-Ching velate)

Adelma: (a Lao-ching) Schirina ha fallito, io cercherò di allontanarlo da Pechino 

Lao-Ching: Perché amica mia vuoi correre questo rischio?

Adelma: In questo modo riuscirò a liberarmi dalla schiavitù di Turandot e chissà che il principe non ricambi il mio amore. Ma ora vai via. Devo essere sola. Ti racconterò al mio ritorno.(si avvicina a Calaf)

Principe..

 

Calaf: (si alza spaventato) Chi mi chiama? Voi cosa volete?

Adelma: Di che cosa avete paura? Di una donna infelice? Non preoccupatevi. Non sono venuta per sapere il vostro nome.

Calaf: Donna allora che vuoi da me? Io ti avverto, cerchi forse di tradirmi?

Adelma: Proprio io tradirvi!

Dite straniero: è venuta Schirina con dei pretesti per sapere il vostro nome?

 

Calaf: Sì, ma invano; è ripartita senza sapere nulla da me, anche voi potete andarvene. 

Adelma: Sospettate inutilmente di me. Ascoltatemi. Guardatemi, non mi riconoscete?

Calaf: (si siede e la guarda)Vi ho visto tra le schiave di Turandot……

Adelma: Io vi conosco; cinque anni fa eravate in uno stato di povertà indegna del vostro rango e, impietosita, quando potevo, cercavo di esservi d’aiuto. Già allora vi amavo. So chi siete, ma non ho rivelato il vostro nome a Turandot. (si toglie il velo). Guardatemi, non riconoscete il mio volto? 

Calaf: (sorpreso) Chi vedo! Adelma, principessa di Tabriz?! Vi credevo morta, annegata in un fiume…..

Adelma: Sì, sono io la figlia del re di Tabriz fatta schiava dopo che il Gran Kan di Pechino, Altoum, sconfisse mio padre. (piange) Scoprendomi il volto vi ho fatto sapere chi sono, voi ora mi conoscete, sapete le mie origini e vedete in che condizioni mi trovo. Vorrei che essere figlia di re mi facesse meritare la vostra fiducia e il vostro amore. 

Calaf: Ditemi, Adelma, vi ascolto. 

Adelma: Ma voi penserete che sono qui anch’io per tradirvi come le altre(piange) 

Calaf: Non tenetemi ancora sulla spine Adelma, voglio sapere.

Adelma: Signore, la crudele Turandot ha dato ordini di trucidarvi all’alba 

Calaf: (sorpreso e furioso) Di trucidarmi?!

Adelma: Sì, quando domani voi uscirete da queste stanze venti e più spade vi colpiranno, cadrete a terra in un lago di sangue.

Calaf: (precipitoso) Avvertirò le guardie….(sta per uscire)

Adelma: (trattenendolo) No, che fate! Inutile sperare di salvarvi, non sapete come tutti siano stati corrotti da lei, nulla potete contro i suoi tradimenti, i suoi raggiri, contro il suo potere.

Calaf: (disperato) Oh me misero! Sventurato …(addolorato , con le mani alla fronte)

 Ora più nulla mi resta, dopo tante sconfitte: una misera morte. Sarà capace di tanta cattiveria Turandot?……..Come può avere un cuore così malvagio ed un volto così bello? (rivolto ad Adelma) Adelma, voi mi ingannate. 

 Entra Turandot e assiste alla scena non vista

Adelma: Non mi offendo per la vostra incredulità. Sappiate però che Turandot è furente, a lei è impossibile sapere il vostro nome, come una pazza passeggia nervosamente nella reggia, grida e ha uno sguardo tenebroso. Se voi la vedreste ora, non vi sembrerebbe più quella di prima, io ho cercato di calmarla, ho fatto tutto ciò che potevo per convincerla a prendervi in sposo, ma ogni sforzo è stato vano. Vi ho già avvisato, lei ha dato ordine a delle guardie fidate di uccidervi a tradimento e voi ricompensate con amore questa donna tanto malvagia che minaccia di uccidervi?……. 

Calaf: Allora invano posso sfuggire ad un destino tanto doloroso. 

Adelma: Io sono qui per offrirvi una via di salvezza sono stata indotta a corrompere le Io voglio allontanare voi dalla morte e me dalla schiavitù. Nel mio regno, in un luogo segreto, è nascosto un immenso tesoro. Ho trovato tra le guardie alcune pronte a tradire Turandot; dei cavalieri sono a mia disposizione per allontanarci da queste mura. Se riuscirò a riscattare il mio regno con l’aiuto di alcuni fedeli, vi proclamerò sovrano di Tabriz. Io sarò la vostra regina. Vi supplico, scegliete la vita… presto sarà giorno … straniero fuggiamo… 

Calaf: Adelma generosa! Oh quale dolore provo per non potervi accompagnare fuori da Pechino!

Cosa penserebbe di me Altoum se fuggo? A ragione mi giudicherebbe un traditore e il mio amore per Turandot è troppo forte. io non son più padrone del mio cuore. Morirò secondo la volontà della principessa che adoro. Voi potete fuggire, io sono disposto a morire per lei! Che senso ha vivere senza Turandot?

 

Adelma: Siete cieco d'amore!

Calaf: Io sono capace sia di morire che di amare!

Adelma: Vi prego, principe, fuggite con me e salverete la vostra vita!

Calaf : Io preferisco morire piuttosto che fuggire. 

Adelma : Calaf, figlio di Timur, principe di Astrakan.Ingrato! Restate pure, per vostra ostinazione anch’io rimarrò schiava, solo perché vi amo. (esce)

Calaf : In vita mia non mai trascorso notte così penosa. Mi distrugge un amore ardente, sono rifiutato dalla persona che più amo, perseguitato da tanti traditori e addolorato dalle notizie che ho di mio padre… (Gong)

E’ giunta la mia ora, sta spuntando il sole, affronterò ciò che mi aspetta.

 

Turandot: Calaf, figlio di Timur, principe di Astrakan, ora so come amarvi.

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ATTO V

Scena I

Calaf, Altaum, guardie, dottori

 

Calaf: (trascinato dalle guardie davanti ad Altoum, fra sé)

Per tutta la notte ho avuto l’immagine della morte davanti a me, ma fin ora nulla mi è accaduto! O Adelma mi ha ingannato o Turandot ha saputo il mio nome e ha sospeso l’ordine di uccidermi. (resta pensoso)

 

Altoum: (a Calaf) Giovane principe, come mai sei così turbato? Voglio vederti rasserenato, tu non devi più temere, oggi avranno fine le tue sventure.

Calaf: Grazie, signore per il vostro augurio. Il mio più grande desiderio è far felice Turandot, ma vorrei che anche lei ricambiasse il mio amore.

Altoum: ministri miei, è tempo di chiamare Turandot. Si faccia entrare tutto il popolo.

Ping: Eccola, arriva, mi pare che stia piangendo!

Pang: Questo matrimonio è tanto triste che sembra una funzione funebre.

Pong: Soltanto gli dei potranno trasformare tanta tristezza in allegria.

Scena II 

 Entrano Turandot, Zelima, Adelma, schiave

Turandot: (a Calaf) Principe, le lacrime che vedete sul mio volto forse vi rallegrano.

Calaf: Principessa, il vostro dispiacere anche la mia gioia affievolisce. Vi chiedo perdono, se deve essere perdonato chi ama…

Altoum: (rivolto a Turandot) Figlia mia, questo è amore, amore pure.Tutto è pronto per la cerimonia , vai all'altare con goia.

Turandot: (Si fa avanti, Si leva in piedi) Ognuno mi ascolti. (a Calaf) I due nomi che mi hai richiesto sono a me noti.

 Brusio di fondo. Turandot scende

Ping: E’ veramente diabolica!

Pang: Si prepari il boia!

Pong: Salta il matrimonio!

Calaf: Parla, principessa.

Turandot: Tu sei Calaf, figlio di Timur, principe di Astrakan.

Calaf: O me infelice! Tutto è perduto! (piange)

 Turandot si copre il volto, impallidisce

Zelima: Che vi succede, principessa? Come mai così pallida?

Turandot: (a Calaf) Molti principi ho visto morire per me senza provare alcuna pietà, li disprezzavo, ma alla tua vista il mio odio si è disperso nei tuoi occhi, in loro c’era la luce degli eroi.

Ho sentito crescere in me un nuovo sentimento, ne ho avuto paura e per questo ti ho temuto, ma ora tutto è cambiato, quel sentimento si è svelato ai miei occhi attraverso la tua dolcezza e sono pronta ad essere tua sposa. Le lacrima che hai visto sul mio volto sono di gioia.

 

 Brusio di fondo

Calaf: (si avvicina a Turandot) O Turandot!

Ping: Nozze! Nozze!

Pang: Le lanterne rosse delle nozze!

Pong: La portantina scarlatta!

Uomo: Evviva Calaf!

Tutti: Evviva!

Uomo: Evviva Turandot!

Tutti: Evviva!

Adelma: (furente si fa avanti e afferra il pugnale di una guardia)

Vivrai, e tu crudele principessa l’avrai come sposo. Questa notte cercai invano di fare fuggire Calaf con me. Descrissi Turandot iniqua e crudele, ma tutto è stato inutile. (a Turandot) Troppo ti ama Calaf, per mia sventura.

Ogni speranza è persa! (fa per colpirsi con il pugnale)

 

Lao-Ching: (La trattiene) Cosa vuoi fare? Fermati! sarai perdonata, perché hai tradito per amore!

Turandot: Adelma, so cosa vuol dire soffrire per amore. Amica mia, ti perdono.

Adelma: (Adelma si inginocchia ai piedi di Turandot)

Tu che di gel sei cinta,

da tanta fiamma vinta,

l’amerai anche tu! L'amerai anche tu!

Prima di quest’aurora,

io chiudo stanca gli occhi,

perché egli vinca ancora….

ei vinca ancora…

per non ….per non vederlo più!

Prima di questa aurora,

di questa aurora,

io chiudo stanca gli occhi,

per non vederlo più!

 

Turandot: Calaf, tuo padre Timur è a Pechino ed è qui pronto ad abbracciarti. (a Ping, Pang, Pong) Andatelo a chiamare!

Altoum: Grande Cina, è finalmente giunto un periodo di pace. Calaf di Astrakan, ti nomino mio erede!

Turandot: gli porge la mano e insieme avanzano) Calaf…davanti al popolo con me! Calaf, ora conosco il tuo nome…(lo guarda) Il tuo nome….è Amore!

Tutti in piedi: O sole,

vita,

eternità!

Luce del mondo è amore…

O principessa il tuo nome è luce

il tuo nome è amore

E' primavera: gloria a te!

Gloria a te!

Gloria a te!

 

Ping: Speriamo di aver chiuso la serie delle morti!

Pong: Il boia sarà disoccupato.

Pang: Poco male, ci sarà più posto nei cimiteri!

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