Tutti gli uomini di Annalisa

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Due tempi

di Luigi Lunari

Personaggi

IL COMMENDATORE

IL PROFESSORE

IL MARESCIALLO

IL MALNATO

ANNALISA

Annalisa è figlia del Commendatore, moglie del Professore, nipote

del Maresciallo, ex-compagna di scuola del Malnato.

L'azione si svolge nella casa del Professore, in un'epoca un po' demodé

rispetto al presente, ma non troppo lontana nel tempo.

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PRIMO TEMPO

I.

Tre uomini sono schierati al proscenio, faccia al pubblico. Sono tutti vestiti a lutto: il Commendatore, il Professore, il Maresciallo. L'atteggiamento è di circostanza: stanno evidentemente assistendo all'interramento di un defunto: la fossa, altrettanto evidentemente, è in direzione del pubblico. Tutti e tre tengono le mani intrecciate, all'altezza della patta. Il Commendatore è un uomo sui sessant’anni, dall'aspetto di solido industriale di provincia; il Professore è sui quarant'anni, ha l'aria azzimata e pulitina del politico rampante; il Maresciallo, in divisa d'ordinanza e guanti neri, è sui cinquant'anni, e ha l'aria un po' ottusa di chi non ha molti dubbi al mondo.

La cerimonia è giunta al suo momento conclusivo: si sente da fuori la voce salmodiante di un sacerdote che recita una prece in latino. Alla fine, anche i tre si uniscono all'amen. Poi, il Commendatore si china, prende una manciata di immaginaria terra, la lascia cadere sulla bara. Commendatore e Professore fanno il segno della croce, il Maresciallo porta la mano alla visiera. I tre fanno visibili sforzi per trattenere il pianto e mantenere la commozione nell'ambito di una dignitosa e raccolta mestizia. Un lungo istante di immobilità, mentre si sentono i rumori delle badilate che coprono di terra la bara...

Ma durante questo lungo istante, si apre il sipario, o si illumina comunque la scena retrostante...

II.

... che rappresenta un soggiorno borghese, banalmente moderno, ma senza fantasia, con un che di serioso e quasi di austero. Una donna sta preparando quanto occorre per un tè e aggiustando dei fiori in un vaso. È d'aspetto giovanile, sui trenta o trentacinque anni. Si chiama Annalisa. Veste con eleganza seria e un po' compunta. Al rumore della terra e dei sassi che cadevano sulla bara si è prima accompagnato e poi sostituito un rumore di batteria: la radio è infatti accesa, trasmette un ballabile dall'agile ritmo, che la donna segue con un agile ed elegante muover dei fianchi, ogni tanto accompagnando la melodia con la voce. Ogni tanto - ancora - si alza sulle punte dei piedi e allunga il collo a guardare fuori, in direzione della cerimonia. La cerimonia intanto ha termine, e i tre girano, voltando le spalle al pubblico, e come avviandosi verso casa.

La donna cambia immediatamente atteggiamento: spegne la radio, forse abbassa una tapparella in modo da creare un ambiente più discreto, si rassetta i capelli, si aggiusta la gonna e la camicetta, intreccia le mani all'altezza della cintura, in atteggiamento di compunzione...

I tre entrano nella stanza. Il primo è il Professore, evidentemente il padrone di casa, che fa strada agli altri. Lo seguono, piano, entrando quasi con rispetto, sussurrando un "Permesso?... ", il Commendatore e il Maresciallo.

Il Professore si avvicina alla donna - il cui nome è Annalisa - che a sua volta gli si fa incontro.)

ANNALISA                    Vittorio Emanuele...

IL PROFESSORE                 Annalisa!...

(Si abbracciano: un momento di intensa commozione, cui il Professore sta quasi per cedere. Lei, più forte, evidentemente meno coinvolta, sembra confortarlo: è l'edera che regge la quercia... Termina l'abbraccio tra Annalisa e il Professore.)

ANNALISA                     Papà...

IL COMMENDATORE       Figlia mia!...

(La donna abbraccia il Commendatore, che paternamente la accoglie. Termina anche l'abbraccio tra padre e figlia.)

ANNALISA                    (al terzo venuto)

Buongiorno, zio!...

IL MARESCIALLO         (con un amarissimo sorriso, scotendo la testa)

"Buon" giorno, in un giorno come questo?

(L'amara sottolineatura getta tutti in un lungo attimo di commozione, che lascia i tre uomini senza parole. Ciascuno volge il capo dall'altra parte, distoglie lo sguardo, come a mascherare agli altri il proprio intimo pianto... È evidente che un lutto tremendo si è abbattuto sui tre uomini... Il silenzio è interrotto dalla donna, timidamente...)

ANNALISA                    Finalmente siete tornati!..

IL PROFESSORE                 (ad Annalisa, distrattamente, dal profondo del suo dolore)

Fido e Lassie?...

ANNALISA                    (al Professore)

Li ho mandati da tua sorella.... Ho pensato che in un giorno come questo... il loro istintivo abbaiare di gioia al tuo ritorno...

IL PROFESSORE                 Hai fatto bene, cara. Grazie. Sì, un pensiero degno di te...

IL COMMENDATORE       Tutta sua madre!..

IL MARESCIALLO             Ecco: questo manca tra i carabinieri: la dolcezza, la sensibilità della donna... (Pausa)

ANNALISA                     Come... è andata?

IL COMMENDATORE       Ah, se è per questo, un bellissimo funerale. Una cerimonia commovente.

IL PROFESSORE                 C'erano proprio tutti.

ANNALISA                    Io ho preferito non venire: credo, papà, non avrei retto.

IL COMMENDATORE       Lo so, Annalisa. Nessuno ne ha dubitato.

ANNALISA                    Ho preparato il tè …

IL PROFESSORE                 (emergendo dal dolore)

A me con poco latte.

ANNALISA                    (con un dolce sorriso)

Lo so, caro!..

IL PROFESSORE                 (sorridendo tristemente alla propria dabbenaggine)

Scusami, tesoro. Lo so che lo sai.

ANNALISA                    (dolce, confortante)

Lo so, lo so che lo sai che lo so!… Anche tu, papà?

IL COMMENDATORE       (incapace di parlare, si soffia il naso, fa cenno di sì con la testa.)

ANNALISA                    Zio?

IL MARESCIALLO         Purché non sia al gelsomino!...

(Annalisa esce.)

IL COMMENDATORE       Mi ricordo che a lui... piaceva tanto... l'Earl Grey!..

(Un nuovo rigurgito di commozione. Si muovono a disagio per la stanza, come chi non sa ritornare alla vita.)

IL MARESCIALLO         (raccontando, a Annalisa, fuori scena)

La commemorazione l'ha fatta l'onorevole Uboldi.

IL PROFESSORE                 Non è stato, per la verità, un grande discorso.

IL MARESCIALLO         No. Del resto, non si potevano soffrire..

IL COMMENDATORE       È emersa tutta la differenza di statura tra il nostro povero amico scomparso e quel rozzo politicante... Un discorso generico: parole vuote, buone per tutte le occasioni!...

IL MARESCIALLO        Io a un certo punto ho avuto addirittura il sospetto che avesse sbagliato discorso... Sbagliato, dico, a tirar fuori il foglio di tasca: magari un'ora dopo aveva un altro funerale... o un'inaugurazione, o che so io...

IL COMMENDATORE  Tutto è possibile...

(Con rabbia improvvisa, come ribellandosi al destino)

E pensare che proprio qui... in questa stanza... venti anni or sono...

ANNALISA                    (è rientrata)

Papà!...

(Il Commendatore scoppia a piangere. La figlia lo abbraccia -lungo istante di commozione...)

IL PROFESSORE            (si sente in dovere di un breve speech)

Ehm, ehm!.. Io credo, che prima di ritornare alle incombenze che tutti ci attendono... io all'insegnamento e alla vita politica... tu alla tua industria... tu, maresciallo, alla tua presenza in Questura, al servizio della pace e dell'ordine sociale... credo sia giusto ricordare qui, lontani dai clamori della folla, e con parole più intime e sentite di quelle dei discorsi ufficiali... l'amico che ci ha lasciato per sempre!..

IL MARESCIALLO         Giusto!

IL COMMENDATORE       Ssst!

(La donna sta intanto facendo passare il vassoio dei biscotti.)

IL PROFESSORE                 Vorrei ricordare non solo i tanti trionfi conseguiti assieme... - il Piccolo Nobel... il premio Epson... il World Trophy... il Cino Del Duca... - ma anche e in particolare certe sue imprese che, credo, rimarranno per sempre scolpite nella nostra memoria... e alle quali non è escluso io possa un giorno dedicare un libro.

IL COMMENDATORE       Sarebbe davvero un degno ricordo!

IL MARESCIALLO         Se poi si potesse unire anche una videocassetta...!

IL PROFESSORE                 Un solo gesto, preciso, indimenticabile... La finale della Bermuda Cup... permettetemi di rievocarlo: quella mano risolutiva: quel "sei fiori contrati e surcontrati", in cui lui, anzi Egli, privo di ogni rientro al morto per effettuare una seconda volta il sorpasso al re, potendo scegliere tra il limitare il danno con un banale "one down" e rischiare il tutto per tutto, dopo un quarto d'ora di riflessione intensa, di tormento indicibile, decise di battere l'asso, trovando a destra il re secondo, e portando a casa un contratto al quindici per cento delle probabilità!

IL COMMENDATORE   (commosso e ammirato al ricordo)

Un coraggio da leone!

IL MARESCIALLO        E senza offesa, un colpo di fortuna mai visto. Anzi, diciamo pure un colpo di culo incredibile.

IL PROFESSORE            Fortuna audaces iuvat! Nel bridge, come nella vita, capita a volte di doversi affidare al caso. La ragione non soccorre più, la realtà non offre elementi d'analisi. Occorre... indovinare! Ma - qui sta il punto - in quelle occasioni, un giocatore comune quasi sempre sbaglia, un vero campione non sbaglia quasi mai! Sotto questo profilo l'amico scomparso era - diciamolo pure - il migliore di tutti noi.

IL COMMENDATORE   È vero.

IL MARESCIALLO         (meno convinto)

Beh, queste sono le cose che si dicono quando uno muore...

IL PROFESSORE            (con sottile rimprovero)

Uno come lui, non lo troveremo mai più.

IL MARESCIALLO         (cedendo)

Questo è vero.

(Poi, non senza difficoltà)

Ma questo cosa significa? Che chiudiamo baracca?... Qualcuno bisognerà pur trovare...

IL COMMENDATORE       In che senso?

IL MARESCIALLO             Nel senso che... la vita continua. La squadra deve andare avanti! Una volta si diceva "Il re è morto... viva il re!"

IL COMMENDATORE  Ma come è possibile, in questo momento... con le sue ceneri, per così dire, ancora calde... pensare ad un altro viso, lì, al tavolo...

IL PROFESSORE                 Eppure, caro suocero, lo zio ha ragione. Dico questo... sì, forse prematuramente, con la morte nel cuore... Ma che la vita continui oltre la morte, è una legge della vita stessa. Se l'uomo cedesse di fronte alla morte... anche della persona più cara... la specie umana si sarebbe estinta chissà quanti milioni d'anni fa!

IL MARESCIALLO        Del resto, senza andar tanto lontano, dice il proverbio: chi muore giace, chi vive si dà pace! Onore ai caduti... e avanti verso la vittoria!

IL COMMENDATORE  Avanti?.. Voi dite bene. Ma chi ha il coraggio, in un momento come questo, di pensare che si possa andare avanti...?

IL MARESCIALLO        Io!

(Pausa)

Sissignori, io questo coraggio - anzi - l'ho già avuto! Ho pensato che spettasse a me, uomo d'armi, uomo d'azione, compiere il primo passo... Mi sono mosso. Mi sono guardato in giro. Ho preso informazioni.

IL COMMENDATORE   Cioè, cioè? Fammi capire.

IL MARESCIALLO         Insomma, sì: mi sono messo a cercare il quarto.

IL COMMENDATORE   Ma da quando?

IL MARESCIALLO        Beh, se devo essere sincero... da quando i medici hanno detto chiaramente che per il nostro povero amico non c'era più niente da fare.

IL COMMENDATORE  Ah, ma è inaudito! Ma come! Lui là nel suo letto di dolore, magari agonizzante... e tu a cercare...

IL MARESCIALLO             La vita è una guerra: e in guerra il caduto...

IL COMMENDATORE   Sì, sì, ma prima ancora che cada!...

IL PROFESSORE            Papà, ti prego... dura lex, sed lex...

(Al Maresciallo) E... hai trovato?

IL MARESCIALLONo.

IL COMMENDATORE       (sbottando)

Ma certo... è ovvio, andiamo! Come se fosse facile trovare un giocatore di bridge alla sua altezza... e - diciamolo pure - anche alla nostra!...

IL MARESCIALLO        Ci sarebbe, a stretto rigor di termini, la possibile candidatura di mia moglie, ma....

IL COMMENDATORE  (quasi disgustato)

Una donna!?

IL MARESCIALLO        (riparando)

... ma è una donna, appunto.

IL PROFESSORE            Oddio, non si può dire che giochi male!

IL COMMENDATORE   No, no, anzi...

IL MARESCIALLO             Gioca bene...

IL COMMENDATORE   Gioca benissimo!... Come noi!

IL PROFESSORE            Anche meglio di noi.

IL MARESCIALLO             Ma è una donna.

IL COMMENDATORE   Una signora.

IL PROFESSORE                 Una donna!

(Pausa di sconforto)

ANNALISA                     Vittorio Emanuele, papà, zio... Io... Scusatemi se intervengo... in un momento come questo... Vorrei dire una cosa...

IL PROFESSORE                 (stupito dall'audacia)

Annalisa!

IL COMMENDATORE       (dall'alto, come per compiacere l'ingenua richiesta di un bambino)

Di' pure, figliola...

IL MARESCIALLO         (burbero e bonario)

Sentiamo! Sentiamo la mia nipotina!...

ANNALISA                    Vorrei dire anch'io... che la vita continua: e che - come ha detto Vittorio Emanuele - questa è una legge della vita stessa. Voi non dovete lasciarvi abbattere. Siete una grande squadra: tutti molto bravi, non meno di lui, molto affiatati... Dovete andare avanti! Anche in suo nome, papà! Anche nel suo ricordo! Anche per lui! Del resto l'hai detto anche tu: nessuno è insostituibile...

IL MARESCIALLO        È quel che dico anch'io!... Morto un papa se ne fa un altro.

IL PROFESSORE            Questo è vero, mia cara, tuttavia... tra il dire e il fare havvi di mezzo il mare. E quanto ai papi... sai: uno vale l'altro. E poi c'è lo Spirito Santo che vigila, che garantisce... Qui... (Gesto come a dire: qui è ben più dura!)

IL COMMENDATORE       Bambina mia, ti ringrazio: vedo la bontà della tua intenzione, ma - credimi - non è facile!

IL MARESCIALLO         Come hai sentito... io ho anche cercato.

IL PROFESSORE            E io, pur senza cercare, ho passato in rassegna le varie ipotesi...

IL COMMENDATORE I giocatori in zona li conosciamo: li abbiamo avuti compagni o avversari mille volte. Sappiamo che cosa possiamo trarre da ciascuno: e sappiamo benissimo che nessuno di loro potrà mai essere all'altezza... E tuttavia, figliola, ti assicuro che anch'io, passato appunto questo momento, farò mente locale... Domani...

ANNALISA                    Ma perché domani? Subito, papà, subito...

IL COMMENDATORE   (indignato)

Subito?!

ANNALISA                    Io...

(Si tormenta le mani: si vede che ha qualcosa da dire, ma che fatica ad osare.)

IL PROFESSORE                 Che cosa, cara?

ANNALISA                    Io un'idea ce l'avrei...

IL PROFESSORE                 Tu?!

ANNALISA                    Io, sì...

IL PROFESSORE                 Fammi capire, Annalisa...

ANNALISA                    Anch'io ho cercato... E forse... ho trovato...

IL PROFESSORE                 E dove, scusa: al mercato?... In parrocchia?... Alla San Vicenzo?...

(I tre uomini ridacchiano)

ANNALISA                    ... all'osteria...

IL COMMENDATORE       Non ho capito.

ANNALISA                    All'osteria, papà.

(Pausa.)

IL PROFESSORE                 Annalisa... da quando in qua tu frequenti le osterie?

ANNALISA                    È accaduto, Vittorio Emanuele! Un giorno - ero uscita per far la spesa con due signore nostre vicine: faceva molto caldo e avevamo sete: una signora ha proposto di andare a bere qualcosa al Bar del Centro, ma poiché io so che tu - giustamente, sia chiaro! - giudichi disdicevole che una signora frequenti i bar e i caffè... così siamo entrate nell'osteria vicina al mercato...

IL MARESCIALLO         L'Osteria del Porcello d'Oro?!...

ANNALISA                     Quella! Alcuni uomini giocavano a carte. Distrattamente, mentre sorseggiavo un'anisetta, li osservai: ed improvvisamente, ecco, di uno di loro mi colpì la sicurezza, la rapidità, la strafottenza nel gioco... e soprattutto la considerazione - sia pur nel volgare linguaggio del popolo - di cui lo circondavano gli altri. Ero con le due amiche, e non indagai più che tanto. Ma poi, con pretesti vari, tornai in altre occasioni, spesso trovando quell'uomo al tavolo da gioco. Un giorno mi avvicinai a quel tavolo: l'uomo era impegnato in una partita - non certo di bridge - ma di tressette...

IL PROFESSORE            Il parente povero del bridge!

ANNALISA                    Appunto. Lo osservai lungamente. Presi anche nota di alcune cose..... Papà! Non ti sarei figlia, e non sarei tua moglie, Vittorio Emanuele, ne tua nipote, zio, se anche nelle mie vene non scorresse la passione per le carte: per quanto il vostro esempio mi abbia sempre scoraggiato dal cimentarmi, io so osservare, e conosco il gioco. Spero mi riconosciate una minima capacità di giudizio!... Ebbene: papà!...Vittorio Emanuele!... zio!... quell'uomo, quel semplice popolano, ineducato e rozzo, fermo al tressette per la bassezza stessa della sua condizione sociale ed umana... quell'uomo gioca la carta come neanche Gesù Cristo in Cielo!

(Pausa.)

IL COMMENDATORE       Dal tressette al bridge?...

IL PROFESSORE                 In teoria, perché no? Dall'ago al milione!...

IL MARESCIALLO         Dagli Appennini alle Ande!…

(Pausa.)

IL COMMENDATORE       Calma. Non siamo ridicoli! Un popolano, frequentatore d'osterie, vincitore di coppe di tressette, in gare da paese, che si concludono con vino e salame e panbiscotto... chiamato ai nostri tornei, ai nostri duplicati, nei nostri circoli... che licita in dialetto...

ANNALISA                    Papà, il gioco della carta è lo stesso...

IL COMMENDATORE       (irritato)

Lo so! Ho giocato anch'io a tressette: ma era il sessantotto! Altri tempi: sciocchezze di gioventù!

IL PROFESSORE            Annalisa, cara, ti rendi conto? Dall'Osteria del Porcello d'Oro al Circolo Industriali?

IL MARESCIALLO             Magari è uno di sinistra, magari è un comunista...

ANNALISA                    Ma che v'importa?...

TUTTI E TRE                   Beh, beh...

ANNALISA                     Ma almeno vedetelo! Vi prego! Vi supplico! Lo faccio per voi!...

IL MARESCIALLO         (come per calmarla, con condiscendenza)

Va bene, va bene, cara. Lo vedremo. Potrei io, un giorno, con calma, passare di lì... dare un'occhiata... Per farti contenta...Dimmi solo come lo trovo: chi è? Come si chiama?

ANNALISA                    Lo chiamano... Ninetto...

IL MARESCIALLO         (improvviso)

Ninetto Eccebombo?!

IL PROFESSORE                 Quello che dicono il Malnato?!

IL COMMENDATORE  Il Morto di fame?!

ANNALISA                    (tace)

IL COMMENDATORE       Figlia mia, tu sei pazza!...

IL MARESCIALLO        Annalisa, non passa mese che non mi arrivi al commissariato... tra i fermati di una qualche retata... Piccoli reati: una rissa, uno scippo, contrabbandi vari, cose di donne... ma recentemente anche droga...

IL PROFESSORE            All'assessorato all'istruzione è un caso all'ordine del giorno: violazione dell'obbligo scolastico: due dei suoi figli hanno smesso di frequentare dopo la terza elementare. È stato chiamato, non si è nemmeno presentato...

IL COMMENDATORE       È stato mio operaio qualche anno fa: dopo un mese ho dovuto licenziarlo. Mi aveva contagiato tutto lo stabilimento con le scommesse sui cavalli... E poi mi ha rubato un motorino... Si chiama Giovanni Colombo, per l'anagrafe. Abita alle cave... È vissuto lungo tempo more uxorio...

ANNALISA                    Il bridge potrebbe riscattarlo, redimerlo...

IL PROFESSORE                 Dicono anche... ma lasciamo perdere...

ANNALISA                    Papà, ti supplico! Per il vostro bene! Gioca la carta come neanche...

IL MARESCIALLO             Annalisa cara, tanto varrebbe allora prendere la zia!...

ANNALISA                    (ergendosi, eroica e olocausto)

Ebbene, papà... Vittorio Emanuele... zio... Io sono tanto sicura di quel che dico...tanto sicura, dico, che dovete almeno vederlo, che non potete non prenderlo in considerazione... che mi sono permessa... sì!... di organizzare un incontro!

IL COMMENDATORE  Un incontro?! Un incontro tra chi: tra noi e lui?

IL PROFESSORE                 Noi al Porcello d'Oro?!

ANNALISA                    No. Lui... qui.

IL MARESCIALLO        Qui?!

ANNALISA                    Sì. Papà, perdonami! Vi chiedo di perdonarmi: zio, VittorioEmanuele... Gli ho fissato un appuntamento: qui: oggi...

IL COMMENDATORE  Oggi?! Tu hai osato, proprio in questo giorno di dolore e di lutto...

ANNALISA                    Proprio per questo, papà! Perché proprio nel momento più buio si accenda la luce della speranza...

IL COMMENDATORE       Ma quale speranza! È inaudito...

IL PROFESSORE                 Ninetto Eccebombo!

IL COMMENDATORE       Il Morto di fame!

IL PROFESSORE                 Il Malnato!

(Pausa.

I due uomini sono indignati, Annalisa è sconvolta.)

IL MARESCIALLO        (più pragmatico)

E... a che ora glielo avresti dato, questo... appuntamento?...

ANNALISA                    Alle cinque.....

IL COMMENDATORE       E che ore sono?

IL PROFESSORE                 (guarda l'orologio)

Le cinque in punto.

(Trilla il campanello.)

IL MARESCIALLO        Beh, per essere preciso, è preciso!

(Annalisa lancia un grido drammatico, esce scarmigliata e sconvolta fuggendo verso la cucina. Silenzio. I tre uomini restano immoti. La porta di fondo si apre, accompagnata da adeguato e suggestivo mutamento di luci.)

III.

Sulla soglia si è stagliata la figura del Malnato. Un attimo di sospensione, a dare solennità e magia all'ingresso del protagonista, poi le luci ritornano normali. Il Malnato si guarda intorno, incuriosito e divertito.

IL MALNATO                Ehi!... Ci sono proprio tutti! Le autorità al completo! Come ai funerali dei carabinieri, vittime del dovere... (Al Maresciallo:) Chiedo scusa, non volevo alludere.

(Saluta)

Commendatore..... Signor professore... Maresciallo...

(Porge la mano, che nessuno stringe.)

IL COMMENDATORE       Comodo, comodo!...

IL MALNATO                Sono in ritardo? Non credo. La signora mi aveva detto per le cinque, e le cinque sono. Io, sa, faccio presto a esser puntuale. Non c'ho impegni, non faccio niente tutto il giorno...

IL COMMENDATORE       Si accomodi, Colombo.

IL MALNATO                "Ninetto" per lei, dottore. Molto gentile.....

IL PROFESSORE                 Stia attento alle sedie, per piacere. Le fodere sono nuove.

IL MALNATO                ... ma preferisco stare in piedi. I miei figli... adesso vanno a scuola, sa?

IL PROFESSORE                 Mi fa piacere. È comunque suo dovere.

IL MALNATO                Certo.

IL MARESCIALLO        Anche noi ci conosciamo, se non erro: vero?

IL MALNATO                Bontà sua, maresciallo: con tutti i grandi farabutti che frequenta, ricordarsi di un povero diavolo come me!...

IL COMMENDATORE       E noi non abbiamo bisogno di presentazioni: il motorino funziona

ancora?...

(Gesto vago del Ninetto)

Va bene: bando ai convenevoli, veniamo al sodo. Lei, Colombo, sa perché è qui?

IL MALNATO                Perché mi hanno chiamato. La signora...

IL COMMENDATORE  Lo so: è stata la signora. Noi, devo essere sincero, non so se lo avremmo fatto.

IL MALNATO                Posso togliere il disturbo. Ho un sacco di cose da fare...

IL PROFESSORE                 Giacché è qui, tanto vale.

IL COMMENDATORE       Comunque... lei sa perché è stato chiamato?

IL MALNATO                La signora mi ha accennato vagamente a una partita a tressette. Io sono molto onorato...

IL COMMENDATORE       Lasci perdere. Noi non giochiamo a tressette. Naturalmente lo conosciamo, ma...

IL MALNATO                Allora non capisco. Perché?

IL PROFESSORE                 Abbiamo sentito dire che a tressette lei gioca... abbastanza bene. Ci interessa vederla giocare, farle un piccolo esame.

IL MALNATO                Perché?

IL PROFESSORE                 Il perché - se sarà il caso - glielo diremo dopo.

IL MALNATO                Allora mi pagate.

IL MARESCIALLO             E perché?

IL MALNATO                Beh, o l'uno o l'altro: o il perché, o i soldi.

IL COMMENDATORE       Soldi. Cosa vuole?

IL MALNATO                Per quanto tempo?

IL COMMENDATORE       Un'ora, due ore... non so.

IL PROFESSORE                 Potrebbero bastare anche dieci minuti.

IL MARESCIALLO         (ride)

Certo! Se vediamo subito che non è all'altezza!

IL COMMENDATORE       O che comunque - cosa più probabile - non è proprio il caso!...

IL MALNATO                Il tempo non ha importanza: possiamo fare a cottimo.

IL COMMENDATORE       E quanto vuole?.

IL MALNATO                Cinquantamila.

IL PROFESSORE                 Però! Più di una lezione privata.

IL MALNATO                Un recital...

IL PROFESSORE                 Lei dà molto valore al suo tempo: non ha detto che non ha niente da fare? Noi! siamo pieni di impegni, e stiamo qui a perdere il nostro tempo con lei...

IL MALNATO                E allora cosa dovrei: pagarvi io?

IL COMMENDATORE       Cinquantamila, va bene. Va bene! Io direi anzi..... eccole cinquantamila lire, se ne vada pure!... A me non m'interessa!

(Agli altri)

Andiamo, signori! Vi sembra mai possibile?

IL MARESCIALLO         Sì, però... dal momento che è qui...

IL PROFESSORE            A priori, per la verità, non si può mai escludere nulla!

IL COMMENDATORE   Basta vederlo, sentirlo... annusarlo! Puzza!

IL MARESCIALLO        Ma per quel che costa!...

IL COMMENDATORE   Se è per quello, è già costato!

IL PROFESSORE            Motivo di più: dal momento che è già costato!... Se non altro, ormai, per pura e semplice curiosità... Io, francamente, vorrei vedere anche fino a che punto Annalisa...

IL COMMENDATORE  Oh, Annalisa! Poi penserò io a dirgliene quattro... Guarda in che razza di situazione...

(I tre sono finiti in conciliabolo appartato.)

IL MALNATO                Ehm!... Disturbo? Io posso anche andare.

IL PROFESSORE                 No, no. Un momento ancora.     Noi... ecco: vorremmo sottoporle qualche problemino con le carte, in modo - per così dire - da vederla in azione. Una semplice curiosità, Colombo: non si monti la testa. E potrei anche dirle le ragioni di questa nostra curiosità...

IL MALNATO                Suppongo... di saperle.

IL PROFESSORE                 Come?

IL MALNATO                Beh, è semplice: vi è morto il quarto e ne cercate un altro.

IL COMMENDATORE       Ah, lo sa: avete sentito? E aveva negato di saperlo, per farsi dare le cinquantamila!... Anche scorretto, signori! Anche scorretto!

IL MALNATO                Signor commendatore... se non approfitto un poco di quando gli altri hanno bisogno di me...

IL MARESCIALLO        Noi non abbiamo "bisogno di lei"! Ohei, Malnàa, non farti venire in testa idee strane! Cosa credi?

IL MALNATO                Io non credo niente: ma se tre signori per bene come voi, ricevono un malnato come me in salotto... invece che al commissariato come di solito... eh beh...

IL MARESCIALLO        Sta attento, Ninetto Eccebombo, Malnato, Mortodifame! Io - se voglio - posso mettertelo in quel posto, e senza spendere una lira in vaselina, va bene? Ti pianto due dei miei alle costole, ti frugo dentro e fuori, ti becco un passo sì e un passo no, e non ti faccio più vivere. Chiaro il discorso?

IL MALNATO                Il discorso è sempre stato chiaro, maresciallo.

IL MARESCIALLO         Oh là!

IL MALNATO                 Solo che stavolta siete voi ad aver bisogno di me. E io posso sbattermene i coglioni! Chiaro anche questo, come discorso? Signori!...

(Fa per andarsene)

IL PROFESSORE            Un momento, un momento... Non mi sembra il caso di metterla su questo tono. Signor Colombo, noi non promettiamo niente, e -sinceramente - non crediamo che da questo incontro, diciamo, possa venir fuori qualcosa di utile. Sì, è come dice lei: cerchiamo un quarto per la nostra squadra di bridge... e mia moglie, forse perché donna e più facile alle illusioni, ha pensato che lei potesse... in virtù di non so quale bravura al tressette, sostituire... Non so come lei giochi la carta: lo vedremo. Giocherà... benino. Giocherà…   . bene. Nessun motivo di dubitarne. Ma il bridge, vede, non è solo gioco della carta.

IL MARESCIALLO         C'è anche la licitazione.

IL PROFESSORE                 Ma no, ma no, la licitazione si impara in quindici giorni! È che il bridge... sì, insomma...

IL MALNATO                È riservato ai ricchi.

IL COMMENDATORE       (secco, tranchant)

Voilà!

IL PROFESSORE                 Sì... in un certo senso. Di fatto. Non in teoria. Gioca a bridge... chi appartiene a un certo ceto, chi frequenta certi ambienti, chi parla in un certo modo... Al tavolo di bridge si dice "I pass", "Asking bid", "Redouble"... I più vecchi, quelli che hanno imparato il bridge in francese, dicono... "valet de carreaux", "mariage", "atout"... Non si fanno segni, non si alza la spalla e non si strizza l'occhio, non si fa così con la carta per dire "non ne ho più", non si batte il pugno per dire "qui sono padrone"! L'atmosfera è ovattata, non si urla, non ci si insulta. Capisce, caro Colombo? Questi sono coloro che giocano a bridge. Gli altri...

IL MALNATO                Giocano a tressette.

IL PROFESSORE                 Sì. Ma è una questione di pura superficie, capisce? Gli uomini – per carità! - sono tutti eguali! Se lei fosse nato al mio posto sarebbe qui lei, se io fossi nato al suo posto sarei lì io... Le ragioni è inutile indagarle: pura ingiustizia, caso, imperscrutabile volere di Dio, ognuno risponde come vuole. Ma di fatto, la situazione è questa... Lei, ahimè, appartiene al mondo del tressette. Quando il suo compagno sbaglia a giocare, lei che cosa gli dice?

IL MALNATO                Anche di tutti i colori! Gli dico, per esempio...

IL COMMENDATORE       Va bene, va bene, ce lo immaginiamo.

IL PROFESSORE                 (si sente molto spiritoso)

Ecco: in un club inglese si solleva un sopracciglio e si dice "ohibò, amico mio, temo che la sua giocata non sia stata tra le migliori!" Ma questo può equivalere a un gravissimo insulto, potrebbe dar adito a una sfida a duello. Capisce? Ah, beati voi! Beati i semplici! Beati i poveri di spirito!...

IL MALNATO                Beati quelli che giocano a tressette!

IL PROFESSORE                 Siete in fondo più sani, più puliti di noi! Noi... corrotti, falsi, sepolcri imbiancati... Ah!...

IL MALNATO                Come parla bene, lei, professore! Come sa mettere bene le cose! Eh, si vede proprio che il suo mestiere è la politica! Mi avete convinto. Tenga, commendatore... (Trae di tasca il biglietto da cinquantamila.) ... non voglio niente.

(Il Commendatore rifiuta con una smorfia infastidita, il Maresciallo fa per allungare la mano, ma il professore interviene... "No, no... " e il Malnato reintasca di buon grado.)

Se volete mettermi alla prova, sono qui a vostra disposizione. Anche se non servirà a niente, purtroppo!... Io... sono così... come mi vedete. Parlo come mi sentite.  Puzzo!... Mai riuscirei a non strizzare l'occhio al mio compagno, quando deve prendere e tornare... o a non dare dello stronzo anche a lei, maresciallo, - scusi il doppio senso - se mi sbaglia uno scarto!...

IL PROFESSORE                 Eppure in lei c'è un fondo buono, Colombo! Io lo so. Anche se capisco il suo problema: è più difficile cambiare il galateo che il fondo dell'animo.

IL MALNATO                Non ho capito ma le credo, professore. Mi dica solo quel che devo fare.

IL PROFESSORE            Faremo una partitina a tressette e a scopone, poi, se del caso, le porremo qualche problemino a carte scoperte.

IL MALNATO                (di buon grado)

Agli ordini.

(Il Maresciallo ha predisposto il tavolo. Il Commendatore ha preso le carte.)

IL COMMENDATORE       Va be', facciamo anche questa.

IL MARESCIALLO         Ci sediamo così, come capita capita.

IL MALNATO                Chi è che è che fa le carte?

IL PROFESSORE                 (bonario, gentile)

Ecco, vede? Al bridge si dice     "Chi è il dealer". O anche "Who deals?"

(Gli porge il mazzo)

Prego: a lei.

(Il Malnato comincia a mescolare: mescola le carte più da prestigiatore che da bridgista. Il Professore e il Maresciallo lo osservano con critico scetticismo: il Commendatore ha un ultimo singulto di commozione.

Buio.)

IV.

Un paio d'ore dopo. I quattro sono ancora al tavolo da gioco, dove una mano si è appena conclusa, il Malnato sta raccattando le carte. Il Malnato appare freschissimo,tranquillo e divertito. Gli altri appaiono letteralmente distrutti: si sono tolti le giacche, rimboccate le maniche, allentate le cravatte e slacciati i colletti delle camicie; qualcuno si sta asciugando il sudore.

IL MALNATO                (al Professore)

Adesso ha capito dove ha sbagliato?... Alla terz'ultima mano, tutto doveva fare meno che sparigliare!

IL PROFESSORE                 (timidamente)

Sssì...

IL MALNATO                Il ragionamento è semplice; se uno dei 7 è alla sua destra, al più tardi alla quinta mano un 7 dovrebbe essere stato calato: perché cinquantadue carte, diviso cinque, uguale dieci con il resto di due, e il calcolo delle probabilità non lascia dubbi. Ma anche se il sette fosse stato alla sua sinistra - probabilità all'8 per cento - i casi sono due: o c'è in giro anche un 6, e allora mai io avrei giocato il 3; o il 6 non è ancora saltato fuori, e allora bisogna aspettarsi quattro 6 nei giri successivi, e nessuno a quel punto rischia di trovarsi con tre carte in mano sotto il 4. A meno che - si capisce - non sia un perfetto pirla. Ha capito?

IL PROFESSORE            Ss... sissignore...

IL MALNATO                (cordiale, di buon grado)

E lei non è certo un perfetto pirla.

IL PROFESSORE                 (timido, sottovoce)

Lo spero.

IL MALNATO                Anche perché non c'è niente di perfetto su questa terra.

IL MARESCIALLO         Come ha detto Gesù Cristo,... "nessuno è perfetto".

IL MALNATO                (subito al Maresciallo)

Lei però, maresciallo, ci è andato vicino. Voglio dire... come tipo di perfezione. Alla quarta mano: calare il fante di danari per chiamare il due è un suicidio. Che cosa se ne fa del due, a quel punto? Di fronte al rischio che il re che è ancora in giro, scenda -magari la mano dopo - a farsi il due, che è rimasto sul tavolo, più un asso e un sette. Io il due ce l'avevo, ma non so se ha visto la faccia che ho fatto.

IL MARESCIALLO         Ho visto, ho visto!

IL MALNATO                Comunque io il due gliel'ho dato, perché io rispetto sempre il gioco del mio compagno, anche quando batte il record mondiale delle cazzate. Però... vuol sapere - senza offesa - cos'ho pensato?

IL MARESCIALLO         Nnn… no, grazie.

IL MALNATO                Magari più avanti, quando saremo più in confidenza...

(Abbandona il Maresciallo e si rivolge al Commendatore.) Lei, poi, dottore - e scusi se l'ho lasciato per ultimo…

IL COMMENDATORE  (secco, interrompe la discussione)

Va bene, va bene. Non occorre. (Si asciuga il sudore.) Scusi un momento.

(Con un gesto secco, richiama gli altri due in disparte, in un angolo della stanza, al proscenio, per un breve conciliabolo. Vediamo i loro gesti, vediamo i movimenti delle labbra, ma evidentemente parlano a voce troppo bassa per poter essere intesi dal pubblico. È del resto uno scambio di battute molto breve, che si conclude con una decisione tanto ferma quanto rassegnata.

Alla fine, il Commendatore si rivolge al Malnato. Tono deciso, professionale, matter of fact:)

E va bene! È... è assunto.

Mio genero la metterà al corrente del nostro sistema licitativo... Il maresciallo si occuperà del suo guardaroba... Io vedrò di insegnarle un po' di savoir faire.

(Il Malnato si alza, sorride compostamente, ha un breve inchino.)

IL MALNATO                Onoratissimo!

(Sulla soglia si è affacciata Annalisa, che guarda sorridendo il concludersi della vicenda, appoggiata allo stipite, l'angolo di un fazzoletto sollevato ad asciugare una piccola lacrima di commossa felicità. E tira su col naso.)

V.

La stessa scena. Qualche tempo dopo. È sera. In scena, la sola Annalisa. Al proscenio, davanti ad uno specchio immaginario. Si sta riassettando i capelli. Indossa una camicetta, che ad un certo punto abbassa sulle spalle come a creare un décolleté, e si ammira sorridendo compiaciuta. Una radio trasmette una qualche canzonetta frivola e leggera, il cui ritmo essa accompagna con appropriato movimento dei fianchi.

Qualche istante, poi, da fuori, il rumore di una macchina che arriva e si ferma. Annalisa guarda verso l'esterno, affacciandosi ad una finestra o allungando il collo verso la platea. Poi si ricompone, rimette a posto la camicetta, spegne la radio, si passa le mani sulla gonna come a sistemarla. Corre ad aprire la porta.

Entrano infila il Professore, il Maresciallo, il Commendatore, seguiti con un poco di distacco dal Malnato. Tutti - Malnato compreso - sono in pompa magna: abito scuro, cravatta argentea, forse addirittura in smoking, completato da un elegante tabarro stile "bal tabarin".

IL PROFESSORE            (quasi incapace di parlare, alla moglie)

... Vittoria! Primi assoluti!

ANNALISA                    (felice)

Oh! Lo sapevo, caro! Un bacio!... Papà... zio.… posso dirvi una cosa?: non ne ho mai dubitato!

IL MARESCIALLO        Eh, nipotina cara, tu fai presto a dire "non ne ho mai dubitato"! È stata dura.

IL COMMENDATORE       Una vittoria tutt'altro che scontata! I romani, i polacchi, gli svizzeri... tutti fortissimi.

IL PROFESSORE                 I romani - pensa! - hanno schierato Omar Sharif. Era a Roma per un film e l'han subito catturato.

IL COMMENDATORE   In grande forma!

IL MARESCIALLO         Un po' ingrassato...

IL COMMENDATORE  Ingrassato, invecchiato, tutto quel che volete! Ma pur sempre pericolosissimo! Insidioso e pericolosissimo!

IL MARESCIALLO             La volpe del deserto!... No, quello era Rommel.

(Nel frattempo si vanno liberando dei mantelli e rilassando.)

IL PROFESSORE                 Una bella giornata! Proprio una bella giornata! Tutto liscio, non un incidente!... Una giornata... "fatata", come direbbe il Foscolo!

IL COMMENDATORE       Secondo me... la chiave di volta del torneo è stato il match contro i veneziani. Quella surlevée sul quattro picche, nell'ultima mano, giocata …. sì, dal... nostro amico... è stata letteralmente de-ter-mi-nan-te. Vorrei anzi sapere come diavolo ha fatto a indovinare quella folle distribuzione dei resti... Ma per questo c'è tempo! Comunque... da quel momento, non ho avuto più dubbi!

IL PROFESSORE            Neanch'io. Contro milanesi e svizzeri ho giocato in discesa. E all'ultimo incontro - francamente - in tutta scioltezza, neanche fosse il torneo sociale del nostro circolo.

(Divertimento degli altri due.)

IL COMMENDATORE   Annalisa, non ci offri una tazza di tè?

ANNALISA                    Veramente... avevo messo in frigo una bottiglia di champagne!

IL PROFESSORE            (fingendo rimprovero)

Eh, eh, eh! Questo non si dovrebbe mai fare! Per scaramanzia!

ANNALISA                    Te l'ho detto, Vittorio Emanuele: io non ho "mai" avuto dubbi.

IL PROFESSORE                 Birichina birichina!

IL COMMENDATORE       L'istinto femminile!

IL MARESCIALLO        È questo che manca tra i militari, purtroppo: una presenza femminile. Anche se adesso, ormai, anche le donne… .

ANNALISA                    Ho preparato anche delle tartine, al salmone e al caviale!

IL MARESCIALLO         Che cosa vi dicevo?

IL PROFESSORE                 Annalisa cara, tu mi leggi nel pensiero!

IL COMMENDATORE  A me le emozioni mi mettono appetito! Salmone e caviale tornano giusto a proposito.

IL MARESCIALLO        Se però ci fosse anche un po' di salame...

ANNALISA                    Ma certo, zio!

IL MARESCIALLO        Vuol dire che stasera, alla cena di gala per la premiazione, starò un po' leggero!…

(Annalisa è sparita verso la cucina.

I tre si rilassano.

Nel frattempo il Malnato - da sempre ignorato da tutti - è venuto al proscenio, a sedersi in poltrona, faccia al pubblico, pressoché immobile, pressoché impassibile.)

IL COMMENDATORE  …e per la prima volta…  mi è capitata una cosa che mai avrei pensato potesse accadermi. Per la prima volta mi è accaduto -durante il gioco - di non pensare al nostro carissimo estinto...

IL MARESCIALLO         Idem!

IL COMMENDATORE  …di non vedermelo davanti a me: calmo, sicuro di sé: una roccia, un faro!…

IL MARESCIALLO         Idem con patate! Neanch'io, devo dire, ne ho sentito la mancanza.

IL PROFESSORE            Bisogna dire che l'abbiamo sostituito molto bene!

IL MARESCIALLO         Siamo stati bravissimi!

IL COMMENDATORE   Credo che ben pochi, al nostro posto, avrebbero saputo reagire con tanta prontezza, con tanta efficacia! Non ci siamo lasciati abbattere, abbiamo reagito, stretto i denti... e avanti! Da veri uomini!

IL MARESCIALLO         Da veri soldati!

IL PROFESSORE            Dio lo vuole, come alle crociate!

IL MARESCIALLO         Gott mit uns!

IL PROFESSORE            Del resto, è nelle avversità che si rivela il carattere di ciascuno. Che cosa sarebbe stato Churchill senza la seconda guerra mondiale? Un modesto uomo politico imbrigliato nel tran tran dell'ordinaria amministrazione! Pressato dagli eventi, eccolo invece afferrare il destino per la chioma e condurre l'Inghilterra alla vittoria! Così noi! Quando penso alle ironie dei nostri concorrenti, allorché siamo rimasti orfani del Nostro, e tutti si aspettavano di vederci crollare, umiliati, nella polvere!... Invece... "il terzo giorno resuscitò da morte!"

IL COMMENDATORE   Anzi: quel giorno stesso!

IL MARESCIALLO         Chi?...

IL PROFESSORE            Noi, noi! Possiamo davvero congratularci l'un l'altro!

(Si stringono la mano.

Entra Annalisa, con un vassoio, o spingendo un carrello su cui si trovano bottiglia e tartine.)

IL COMMENDATORE   Senza dimenticare quel che dobbiamo ad Annalisa! Perché in fondo l'idea è stata sua! E senza il suo coraggio, diciamo pure senza la sua audacia... anche se sulle prime riprovevole...

ANNALISA                    Oh, papà!…

IL MARESCIALLO        Papà ha ragione, Annalisa! Andare così, al Porcello d'Oro... Una signora perbene in quel postaccio!... Eh, eh!

IL PROFESSORE            Ma tutto è bene quel che finisce bene! E davvero qualche volta il fine giustifica i mezzi. Se Annalisa non fosse andata al Porcello d'Oro... è certo che adesso non saremmo qui! Anche Giuditta, del resto….

IL MARESCIALLO        Chi?...

IL PROFESSORE            … si abbandonò tra le braccia di Oloferne, ma perché? Per il bene del suo popolo! E così Annalisa...

ANNALISA                    Oh, Vittorio Emanuele!…

IL COMMENDATORE       E pensare che le abbiamo tenuto il broncio!

ANNALISA                    Oh, papà!

IL MARESCIALLO             Ma sì, ma sì! Incidente chiuso! Posso abbracciarti, Annalisa?

ANNALISA                    Oh, zio!

IL MARESCIALLO             La nostra eroina! La nostra salvatrice!

(Il Malnato si alza in piedi. Sempre rivolto alla quarta parete, di spalle agli altri, arcua leggermente le gambe, e lascia partire un clamoroso, dantesco, osceno rumore. L'atmosfera di baci, abbracci e brindisi ne risulta distrutta. Tutti si voltano verso di lui, guardandolo, stupiti fino all'incredulità…L'episodio è troppo clamoroso per essere sorvolabile, ed i tre uomini hanno qualche reazione di disgusto, qualche "ma!..."  che potrebbe preludere a una rude spiegazione.)

ANNALISA                    (dopo qualche istante, è la prima a rendersi conto della situazione)

Oh, ma certo!... Mi scusi, signor Colombo: ma certo che c'è anche lei! Venga, brindi con noi! Prenda una tartina... (Agli altri)

Eh, sì! Scusate. Siete stati per lo meno indelicati! Chi è lui: il figlio della serva? L'appestato? Fa parte della squadra, ha contribuito alla vittoria, e voi?... Come se neanche esistesse! Vi siete autocongratulati, baciati, abbracciati….

IL PROFESSORE                 (stupito da tanta audacia)

Annalisa!…

ANNALISA                    Sì, Vittorio Emanuele! Dico a voi quello che direi ai miei bambini dell'asilo se si comportassero così verso un loro compagno, sfortunato! A sentirvi, sembra che sia più merito vostro l'averlo accettato che merito suo per giocare come gioca!...

IL MARESCIALLO         Beh, se è per questo...

IL COMMENDATORE   Sotto un certo profilo...

25

IL PROFESSORE            Il fatto è che noi…

IL MALNATO                (richiama l'attenzione su di sé tossicchiando. E fa notare che stavolta…) Ho tossicchiato!

Signora Annalisa... Grazie! Ma io lo so quel che intendono i signori. Gli audaci sono stati loro, il coraggio sono loro che l'hanno avuto: a prendere in squadra uno come me! Sono loro che hanno rischiato… e vinto! Io…. che cosa vuole!… che cosa rischiavo io? Niente! Per me è tutto grasso che cola: mi pagano, mi hanno rivestito dalla testa ai piedi, mi portano in giro, mi chiamano - in presenza degli altri - "signor Colombo", o "caro amico"!… Viaggio in taxi, mangio a tavola con la tovaglia, dormo in alberghi puliti... Non i grandi alberghi dove dormono loro, qualcosa di un po' meno, ma comunque molto di più di come sono abituato.

Lei è molto buona, signora Annalisa, ma non deve credere che io mi senta umiliato se mi vedo - ecco, sì... - un po' messo da parte, un po'…   . bah, sì: come ha detto lei. Io so stare al mio posto.

(Una pausa)

IL PROFESSORE                 Il signor Colombo ha più giudizio e più buon senso di te, cara Annalisa.

IL COMMENDATORE       Annalisa, non immischiarti di cose che non ti riguardano.

IL MARESCIALLO        Questi sono i limiti delle donne! Troppo sensibili, si lasciano intenerire!... Non capiscono che la vita...

IL MALNATO                La signora Annalisa parla per bontà d'animo, signor maresciallo. Ma io sono perfettamente d'accordo con voi.

IL COMMENDATORE       Grazie, Colombo. Ma non ce n'è bisogno. Come dice il proverbio, "Patti chiari, amicizia lunga:"

IL MARESCIALLO        Amicizia... coi dovuti riguardi.

IL MALNATO                Questo rientra nei patti.

IL PROFESSORE                 Esatto! E se vogliamo anzi approfittare di questa occasione per fare il punto della situazione… .

IL MARESCIALLO             Adesso?! Ma tra poco dobbiamo uscire... c'è la cena di gala...

IL PROFESSORE            Cinque minuti. Il tempo di una piccola verifica, in modo da aggiornare anche Annalisa su quella che è la realtà della situazione: lei che si erge a difensore degli oppressi, neanche fosse la statua della libertà!

Cara Annalisa, caro... Colombo: i patti erano e restano molto chiari. Quando l'abbiamo accolto tra di noi... diciamo pure quando l'abbiamo assunto, pagandola - me lo consenta - profumatamente...

IL MARESCIALLO        (con forte valore di approvazione)

Cazzo!

IL PROFESSORE                 Noi non abbiamo messo limiti alla Provvidenza! Viviamo in un mondo libero, di pari opportunità per tutti, in cui a ciascuno si aprono strade e modi infiniti di promozione economica e sociale, dall'ago al milione, si diceva un tempo, ove un'idea giusta, una mossa azzeccata, un'abilità naturale - foss'anche solo il "dare del tu" a un pallone da calcio - può fare di un paria un leader, un divo, un miliardario. Ora...

IL COMMENDATORE       Sì, ma adesso non mi sembra il caso di sfoderare...

IL MALNATO                Oh, no, la prego! A me piace tanto sentir parlare il professore! Parla così bene, ed è così convincente, che come il primo giorno m'aveva quasi spinto a restituire i soldi, così sempre - quando lo ascolto - mi sento quasi un ingrato, un indegno...

IL PROFESSORE                 Grazie, Colombo, ma... non occorre.

(Agli altri)

Solo un minuto: abbiamo tutto il tempo.

(Riesumando:)

Ora - stavo dicendo - noi non abbiamo posto alcun limite alla sua... diciamo... integrazione. Così come la nostra società, fondata sulla libertà, sulla libera iniziativa, sul libero pensiero (vede quante volte torna il concetto di "libertà"?), fa posto a tutti, nessuno escluso, e nessuno esclude dal raggiungimento di qualsiasi pensabile fortuna, così noi con lei. Certo: integrazione, successo, fortune, dipendono anche dal singolo individuo: dalla sua buona volontà, dalle sue capacità, dalla modestia anche - mi consenta -con cui affronta la concorrenza di chi magari è arrivato prima di lui. Ma - ripeto - soddisfatte queste elementari esigenze, nulla gli è precluso.

IL COMMENDATORE   Questa l'abbiamo capita: andiamo avanti.

IL MARESCIALLO        Io non ho capito molto, comunque sono d'accordo: andiamo avanti e... vediamo di stringere.

IL PROFESSORE            Tornando al nostro caso, credo che noi la nostra parte l'abbiamo fatta. Lei, da noi, è stato rivestito, ripulito, educato, foraggiato... posto insomma su un gradino più alto, dal quale - per accedere ad un gradino superiore - Lei deve in qualche modo mostrarsene degno. Prima, quando Lei ha fatto notare en passant che nelle nostre trasferte le assegniamo un albergo diverso dal nostro, ho creduto di sentire un filo di polemico sarcasmo al riguardo.

IL MALNATO                (quasi tra sé)

"Polemico sarcasmo"! Dio, come parla bene!

IL PROFESSORE                 Ma, siamo ragionevoli, Colombo. Noi quattro, insieme, traversiamo la hall o la dining room di un grand hotel: incrociamo una bella signora, e Lei…

IL MALNATO                Ho capito: io mi volto e le misuro il culo.

IL COMMENDATORE       (irritato)

E una volta ha anche fischiato, Colombo: diciamocela tutta!

IL MALNATO                Un fischio d'ammirazione, dottore: che in America vale come un applauso. E l'America è appunto la patria di tutte quelle libertà che il professore…

IL PROFESSORE                 Lasci perdere, Colombo: non faccia finta di non capire. Stiamo al nocciolo della questione. Negli alberghi nei quali la alloggiamo Lei è solo, non coinvolge nessuno, fischi o applauda non ci interessa, "che cosa" fischi o applausi, ancora meno. Con noi, però no! Migliori, si corregga, e ne riparliamo!

ANNALISA                    (timidamente)

Sì, ma se è solo questo io sono sicura...

IL PROFESSORE                 (con forza, con tono di rimprovero)

Non è solo questo, Annalisa: vuoi stare zitta?

IL COMMENDATORE       Tu non sei stata con noi a Montecarlo!

IL MARESCIALLO             A Montecarlo! Uh! Presente il Principe!

ANNALISA                    Che cosa è successo, a Montecarlo?

IL PROFESSORE            Lasciamo perdere, va là!

ANNALISA                    Se devo giudicare, devo pur sapere!

IL PROFESSORE                 Nessuno t'ha chiesto il tuo parere, Annalisa.

IL COMMENDATORE       E poi: "giudicare"! Questa è bella!

IL MARESCIALLO             Un'altra che non sa stare al proprio posto!

ANNALISA                    E quale sarebbe il mio posto?

IL COMMENDATORE       All'asilo, all'asilo!

IL PROFESSORE                 (cercando di volgere allo scherzo)

Ofelia, va in convento!

IL MARESCIALLO         (non afferra)

Ofelia?!…

ANNALISA                    Insomma...

IL MALNATO                 Glielo dirò io quel che è successo... se posso.

IL PROFESSORE                 Preferisco farlo io, grazie. Dunque: Coppa Principato di Monaco, duecentocinquanta tavoli, rappresentanti di tutti i paesi. Vinciamo a man bassa, ci spetta la coppa e un cospicuo premio in danaro. Il principe ci consegna la coppa, poi la madrina del torneo - la principessa Guendalina - dà a ciascuno di noi una bella busta con lo stemma del principato in rilievo, e dentro un assegno. Naturalmente - secondo tradizione - i premiati ringraziano, e poi -con gesto immediato - restituiscono la busta, senza neppure aprirla, onde l'assegno sia devoluto all'iniziativa filantropica designata di anno in anno. Ebbene: per vie traverse, e non senza una qualche sdegnata insinuazione, abbiamo saputo che delle quattro buste che "noi" abbiamo restituito…   . sissignora: una era vuota!

IL MARESCIALLO         E io ancora mi chiedo come cazzo abbia fatto!

IL PROFESSORE            Una questione di un attimo. Prende la busta, ringrazia, si inchina, Sua Altezza gli dice "Naturalmente anche Lei vorrà devolvere... ", lui restituisce la busta... Svuotata.

IL COMMENDATORE       Del resto …. basta vedere come mescola le carte. Sembra... un prestigiatore!

ANNALISA                    (al Malnato)

È vero?

IL MALNATO                A rigore potrei negare. Chi può provare che quella busta era la mia?

GLI ALTRI                     Ah, ma senti! Questa poi! Ma si vergogni!

IL MALNATO                (frenando con un gesto l'indignazione del trio)

Ma comunque…. è vero. Sono stato io! L'assegno mi faceva comodo…

IL COMMENDATORE  Bastava parlasse! Avremmo certo preferito anticipargli qualcosa... piuttosto che esporci...

IL MALNATO                E poi... quando ho saputo che si stavano raccogliendo soldi per l'assistenza agli ex-carcerati… .   Beh, non sono un ex-carcerato, io? Plurimo, e recidivo. Tanto valeva provvedere io direttamente: e saltare un passaggio.

IL MARESCIALLO         (guarda l'orologio)

Signori, la cena di gala ci attende. Qui stiamo soltanto perdendo tempo.

IL COMMENDATORE       Certo!

(Con severità)

Diremo noi, se mai ci verran fatte domande, che si è sentito male e che si scusa per la sua assenza. Dagli pure qualcosa da mangiare, Annalisa. Ci vediamo più tardi. E... non occorre che Lei ci aspetti, Colombo.

ANNALISA                    Sì, papà!

(Lo bacia, poi bacia il Maresciallo) Ciao, zio. (E il marito) Copriti bene, mi raccomando.

IL PROFESSORE                 E che ti serva di lezione, cara Annalisa! L'uomo non sempre è quel che appare... - ricordatelo! - – … ma qualche volta sì.

(I tre stanno per uscire. Il Commendatore ha una resipiscenza)

IL COMMENDATORE       A proposito! Tra le cose che certamente ci chiederanno – perché già l'ho sentito nell'aria - è su quale base Lei ha capito, in quella famosa mano della surlevée, che i resti delle quadri erano divise in quel modo assurdo?

IL MALNATO                Beh, a naso!

IL COMMENDATORE       A naso?

IL MALNATO                Solo per non dire culo, commendatore. Diciamo... intuizione!...

IL COMMENDATORE  Una probabilità del tre per cento, e Lei intuisce che è quella che si verifica?!…

IL MALNATO                Ho fatto male?

IL COMMENDATORE  Non faccia il furbo, Colombo! E ci spieghi qual è il ragionamento e che cosa dobbiamo rispondere a chi ce ne chiederà ragione.

IL MALNATO                (piano)

Gli ho visto le carte.

IL PROFESSORE                 Che cosa?!

IL MALNATO                Gli ho… visto le carte.

IL PROFESSORE                 Lei guarda le carte dei suoi avversari?!

IL MALNATO                 Solo quando posso... Solo quando ci riesco.

IL COMMENDATORE       Ma è inaudito!

IL MALNATO                Al Porcello d'oro...

IL PROFESSORE                 Eh già, al Porcello d'Oro capita questo ed altro, suppongo. Lei ha imparato il bridge, Colombo, ma nel fondo del suo cuore è rimasto al tressette.

IL MARESCIALLO        Se non sono indiscreto, si può sapere come fa? Ai nostri tavoli si sta piuttosto attenti...

IL MALNATO                Ecco, se loro permettono, potrei spiegare, a mia giustificazione...

IL COMMENDATORE       Pft! Come se questo obbrobrio si possa giustificare!

IL MARESCIALLO         Sentiamo, sentiamo!

IL PROFESSORE                 Annalisa, lasciaci soli, ti prego! Certe cose... è meglio che tu neanche le senta.

ANNALISA                     Ma…

IL PROFESSORE                 (con severità) Annalisa?!

ANNALISA                    Sì, Vittorio Emanuele.

(Esce)

IL MARESCIALLO         Dunque?...

IL MALNATO                Il merito è anche suo, signor maresciallo. Lei certo non se lo ricorda, perché lei chissà quante ne ha viste. Ma a me è rimasto impresso: una volta che ho rubato un motorino... e sono finito dai carabinieri, lei... inavvertitamente, con un gesto della mano, mi ha toccato qui: tra lo zigomo e il naso, vede?: dove c'è l'occhio. Non certo per farmi male: e poi... ero io, che le avevo dato una rispostaccia, e lei, giustamente...

IL COMMENDATORE       Non vedo questo che cosa c'entri, adesso...

IL MALNATO                Il fatto è che l'occhio ne ha risentito. E io, da allora, sono diventato strabico.

IL PROFESSORE                 Cosa?

IL MALNATO                Strabico. Vuol dire uno che sembra che guardi da una parte e invece…

IL PROFESSORE                 Lo so cosa vuol dire strabico! Quel che non capisco...

IL MALNATO                 È uno strabismo intermittente. Che va e viene a volontà. Posso fare così... e guardare dritto. Oppure così …. Lo vede l'occhio a sinistra? Maresciallo, lei si sta scaccolando. (Il Maresciallo, naturalmente a destra, si ricompone.) E così mi capita di vedere le carte del mio avversario, fingendo di guardare un soffitto o - chiedo scusa - un culo di passaggio.

IL PROFESSORE                 Inaudito, semplicemente inaudito. Signori, abbiamo per compagno un baro.

IL COMMENDATORE  Ma è chiaro che qualcosa doveva esserci di marcio. Com'era possibile che dal Porcello d'Oro...

31

IL MARESCIALLO             Signori, insisto! Per una bazzecola come questa rischiamo d'arrivar tardi alla cena.

IL PROFESSORE                 Comunque, ne parleremo!

IL COMMENDATORE       Discuteremo di tutto.

IL MARESCIALLO             Sì, ma intanto andiamo. O vogliamo dire: No, signori, ecco qui la coppa, l'abbiamo vinta barando?

IL COMMENDATORE   Non voglio dir questo, però...

IL PROFESSORE                 (chiamando)

Annalisa. Noi usciamo.

(Annalisa ricompare)

Dagli qualcosa da mangiare. E dì che si cambi e lasci qui i vestiti.

(I tre escono.)

VI.

(I tre sono usciti.)

IL MALNATO                Annalisa…

ANNALISA                    Ninetto…

IL MALNATO                Finalmente soli!

(Buio)

Fine del primo tempo.


SECONDO TEMPO

I.

Un paio d'ore dopo. Il Malnato e Annalisa hanno finito un lauto pasto. Vediamo la tavola imbandita, ingombra di qualche bottiglia, e un po' in disordine, come dopo un convivio di allegra brigata. I due commensali appaiono un po' accaldati e alticci: Annalisa ha perso il suo aplomb perbene, è leggermente scarmigliata e accesa; il Malnato si è tolta la giacca, ha allentato la cravatta ed è in maniche di camicia.

Tutti e due, all'alzarsi del sipario, stanno ridendo a piena gola, Il Malnato addirittura asciugandosi gli occhi con un tovagliolo, quasi incapace di trattenersi.

IL MALNATO                Te pensa cosa avrebbero detto! Te pensa cosa avrebbero detto se solo uno fosse tornato indietro, e avesse sentito... "Annalisa!"

ANNALISA                    "Ninetto!"

IL MALNATO                  "Finalmente soli!" Chissà cosa avrebbero pensato!

ANNALISA                    Che siamo amanti! Come minimo!

(E giù a ridere)

IL MALNATO                Oddio, si potrebbe anche accontentarli!

ANNALISA                    Ehi, Malnato!, cosa ti credi? Io sono una signora perbene!

IL MALNATO                Eh sì, questo è il tuo guaio!

ANNALISA                    (con allegria)

E tu sei un mascalzone!

IL MALNATO                E questo è il "mio" guaio!

ANNALISA                    Però con te sto bene! E stavo bene anche quando andavamo a scuola... Poi ci siamo un po' persi di vista...

IL MALNATO                Diciamo che abbiamo preso strade diverse. Io... non ti ho mai perso di vista! Anche se un po' a distanza!...

ANNALISA                    Anch'io… un po', ti ho seguito...

IL MALNATO                E avrai pensato... "guarda il Ninetto, come va a finir male!…"

ANNALISA                    No, questo non l'ho mai pensato.

IL MALNATO                Non sono finito male, Annalisa. È solo che sono fatto così! Io non so... incanalarmi, non so stare alle regole, non so dire di sì...

ANNALISA                    Lo so. Tu sei un uomo libero.

IL MALNATO                Bah, chi lo sa? Forse no: in un mondo come questo, forse non basta non avere niente, non essere nessuno... come me. Certo non ho niente da perdere! Ma è una brutta libertà, quella di chi è libero perché non ha niente da perdere! Forse bisogna avere dei soldi. Ma neanche: perché quando c'hai i soldi, sei schiavo dei soldi. Il potere, ecco! Forse il potere. Sai come dicono in Sicilia? Comandare è meglio che fottere!

ANNALISA                    Oh, Ninetto! Ma che modo di parlare!

IL MALNATO                Ma neanche il potere dà la libertà. O la dà per poco! Un attimo: il tempo di un'illusione!

ANNALISA                    Oh, ma non facciamo discorsi troppo seri, stasera! Stasera no! Parliamo di noi!

IL MALNATO                Di noi?! Come sarebbe a dire, parliamo di noi? Possiamo parlare di te, possiamo parlare di me... Ma "di noi"?! Cosa abbiamo in comune, io e te, per cui si possa dire "noi"?

ANNALISA                    Beh... Non ti ricordi niente, tu, Ninetto?

IL MALNATO                (allusivo)

Dici…

ANNALISA                    (approvando)

Eh! Eravamo a scuola. Tu in quinta... io in terza... Tu mi accompagnavi, mi portavi la cartella...

IL MALNATO                … e qualche volta a scuola non ci andavamo!

ANNALISA                          Andavamo invece lungo la ferrovia, dove i cespugli erano più alti... E giocavamo al dottore!

IL MALNATO                È vero.

ANNALISA                    Oh, Ninetto, se tu sapessi...

IL MALNATO                 Che cosa?

ANNALISA                    Non posso dirtelo, non ho coraggio...

IL MALNATO                Perché?...

ANNALISA                    Mi vergogno...

IL MALNATO                Oh, Annalisa! Tra noi?

(Le porge un bicchiere di vino)

Te', bevi... per darti coraggio.

ANNALISA                    (beve, ridacchia)

Ecco... a me piaceva tanto quando giocavamo al dottore!

IL MALNATO                Beh, lo so… Lo sapevo.

ANNALISA                    Ero bambina, non sapevo niente... O meglio: sapevo che stavo facendo qualcosa di male, qualcosa che non bisognava fare, e che guai se mi avessero scoperta... ma... ma era proprio questo che mi piaceva. Mi sentivo il cuore che batteva forte, che sembrava volesse scoppiare... E il sangue che mi saliva alla testa, che mi offuscava la vista, come se avessi un velo rosso davanti agli occhi… Tu mi toccavi, mi chiedevi cosa sentivo qui, cosa sentivo là, e io rispondevo ma senza neanche sapere quello che dicevo... La testa mi girava, mi si piegavano le ginocchia... Tu allora mi dicevi... "si sdrai, signora", "allunghi le mani sopra la testa", "respiri forte"… Mi slacciavi la camicetta... e con un filo d'erba mi accarezzavi qui, sulle punte dei seni... Io ti chiedevo "È grave, dottore?"… E tu…

IL MALNATO                 "No, però… è meglio che si metta in cura... "

ANNALISA                    "Devo tornare, dottore? E quando?…"

IL MALNATO                 "Dopodomani, va bene?"

ANNALISA                          "Dopodomani? Così in là? Non sarà pericoloso, dottore?... Domani?"

IL MALNATO                "Domani, va bene."

(Ride) Ti ricordi proprio tutto!

ANNALISA                    Oh, Ninetto! Lo sai che anche adesso, a ripensarci, provo tutto quel che provavo allora? La testa che gira, la nebbia rossa davanti agli occhi …. e tutto caldo, qui... e qui...

IL MALNATO                Oh, Annalisa, tu? Una signora come te: tutta dio, patria e famiglia! Figlia e sposa esemplare!

ANNALISA                    (esasperata all'idea)

Oh cazzo, Ninetto!

IL MALNATO                  (scandalizzato. Scandalizzato?)

Annalisa!…

ANNALISA                    Un altro bicchiere!

(Il Malnato obbedisce, Annalisa beve.)

Ninetto, io non mi sono più mossa di là!

36

IL MALNATO                Cioè?

ANNALISA                    Che quello, per me... è stato il massimo.

IL MALNATO                Cosa vuoi dire?

ANNALISA                    Che io... non ho mai più sentito niente! Capisci quel che voglio dire? Io non sento più niente, Ninetto. Più niente! Per me… amore, sesso…

(Gesto della mano sotto il mento: un po' alticcio, se non avvinazzato)

IL MALNATO                Ma... sei sposata, hai un marito. È anche un bell'uomo, giovane, simpatico... Non dovrebbe mancarti niente, neanche per quel che riguarda…

ANNALISA                     E invece mi manca tutto, Ninetto! E mi è sempre mancato! E lo sai perché? Per colpa tua! Perché quei brividi... là, nascosti, in mezzo ai cespugli, con la paura di essere visti, e il cuore impazzito, e le ginocchia di burro... come potevo io ritrovarli, viverli ancora con un marito perbene, tra le lenzuola di bucato, sotto il ritratto della Vergine Maria?...

Che gusto c'è, Ninetto? Che gusto ci può essere quando... quando... quando tutto quello che fai è sacrosanto, benedetto, e non solo non proibito, ma obbligatorio? (Beve)

Ero vestita di bianco. Il giorno prima ero andata dal parrucchiere e c'ero stata tre ore. A vestirmi c'era la sarta. Non potevo neanche muovere le braccia per non spostare questo o non sciupare quello. Poi in chiesa, con una macchina grande come una cattedrale e lunga come una bara. Scendo; mio padre - vestito come un pinguino - mi dà il braccio, mi mettono tra le mani un bouquet bianco e rosa; percorro la navata a passo di marcia nuziale, tra due ali di parenti e di amici mai visti che mi accompagnano col loro sorriso benedicente. Ai piedi dell'altare c'è lui, vestito come mio padre. Con lui salgo i gradini, e ci sediamo su due tronetti, così che tutti possano vederci. Il prete prende la parola: tiene le mani giunte, le dita intrecciate, ma ad intervalli regolari apre un poco le braccia, sorride, e dice tutto quello che faremo sarà per far piacere a Dio! A Dio, capisci? A Dio, all'angelo custode, alla Madonna, vergine prima durante e dopo, anche se io no, ma va bene lo stesso, perché lo scopo è quello: di moltiplicarci. Però, se un giorno moltiplicarsi non si può, per via del ciclo, allora nisba! Niente di niente! Poi la "santa" comunione, poi gli anelli, previa benedizione anche loro... e poi via! Un'altra sarta per spogliarmi e infilarmi in un tailleur da signora perbene, anche lui sacrosanto e benedetto! Arriviamo al finalmente soli, io in camicia da notte, lui in pigiama... Mi dice... mi dice... "scusa, cara!" E poi…  sempre sotto gli occhi della Vergine Maria, che vedeva tutto e non poteva fregargliene di meno... tutto quello che al corso di preparazione in parrocchia avevano descritto, con parole che solo loro conoscono, tutte pulitine e perbene, come in una favola per bambini, dove la paperina incontra il pisellino, dove Cappuccetto Rosso è il preservativo, che se lo usi incontri il Lupo Cattivo e fai piangere la Nonna e poi devi andare a confessarti dal Cacciatore... Oh Ninetto, come potevo io ritrovare la febbre del cuore, il velo rosso davanti agli occhi, con tutto quel bianco del vestito, dei fiori in chiesa, del bouquet, delle lenzuola! Come potevo sentirmi eccitata in un letto che era tutto un'acquasantiera? Neanche un brivido, Ninetto! Lui che ogni volta, prima di cosare, mi chiedeva se ne avevo voglia e se mi era passato il mal di testa! E io, "sì, caro", e lui zuc zuc!, e io "oh, oh!" al momento giusto, ma solo per farlo star zitto e perché non cominciasse con le domande! E così la prima volta, e così dopo, per sempre! Che noia, Ninetto! Che palle!

(Breve pausa.

Altro tono, determinato: tra l'imperativo e il supplichevole:)

Ninetto!

IL MALNATO                … ? …

ANNALISA                    Giochiamo al dottore!…

IL MALNATO                Eh?... Ma siamo grandi, Annalisa.

ANNALISA                    Ninetto: ne ho una voglia!...

IL MALNATO                Ma Annalisa... Qui... adesso?...

ANNALISA                          Mi sento tutta rimestata...

IL MALNATO                E se quelli vengono?

ANNALISA                    (determinata, ormai tutta presa dal progetto)

Ninetto! Giochiamo al dottore!

(Pausa.)

IL MALNATO                (ormai nella parte)

Si spogli, signora...

ANNALISA                    Sì, sì, ti prego!

IL MALNATO                Si tolga la camicetta... e mi dica: dov'è che le fa male?

ANNALISA                    Oh, dottore... dottore….

IL MALNATO                Qui?... Qui?…

ANNALISA                    Sì, sì… dottore...

(Buio)

II.

Qualche tempo dopo. Questione non di giorni, però, ma di quarti d'ora. Annalisa e il Malnato sono in atteggiamento un poco scomposto: lei semisdraiata sul divano, lui inginocchiato per terra, seduto sui talloni. Lei in particolare appare stanca, seppure eccitata. Ha la camicetta sbottonata a metà, ed è alquanto spettinata. Nessun particolare indizio, peraltro, che abbiano superato certi limiti. L'atmosfera è pigra, rilassata, soddisfatta. Le canticchia:

ANNALISA -                  Stamattina mi sono alzata

bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao!

- Stamattina mi sono alzata e ho trovato l'invasor."

(Una manata affettuosa all'invasore, che risponde:)

IL MALNATO                Fratelli d'Italia

l'Italia s'è desta, dell'elmo di Scipio...

ANNALISA                    (improvvisamente)

Ninetto... andiamo via!

IL MALNATO                Via dove?

ANNALISA                    Via, via di qui! Portami via! Voglio stare con te! Sono stufa di questa vita! Voglio vivere, respirare, impazzire!… Voglio fuggire con te!

IL MALNATO                (ride)

Ma queste sono cose che non si fanno! Dove credi di essere? A teatro?

ANNALISA                    Voglio una rivincita! Voglio riprendermi il tempo perso a fare la figlia e la moglie! Sono stufa di recitare, con un grembiulino di cotone quando sono in casa e il visone quando esco alla sera! Voglio essere me stessa come non sono mai stata!

IL MALNATO                E allora?

ANNALISA                    Via con te! E andare!

IL MALNATO                E non te lo immagini lo scandalo?

ANNALISA                          Non m'importa! Anzi: è quello che voglio! Non ne posso più di stare rintanata in un cono d'ombra, umile e rispettosa come lo Zio Tom! Voglio i riflettori su di me! Voglio che domani in città non si parli d'altro! Uno scandalo clamoroso, con i titoli sul giornale, e il prete alla domenica che durante la predica allude, e mette in guardia: in guardia le donne dai malnati, gli uomini dalle donne... Oh, Ninetto! Sta scritto in cielo: quando l'amore bussa alla tua porta, e ti dice "seguimi"… tu alzati e cammina!

IL MALNATO                Stai facendo un po' di confusione, Annalisa. E poi: dov'è l'amore?

ANNALISA                    Oh, Ninetto: e me lo domandi?

IL MALNATO                Abbiamo giocato al dottore, Annalisa! E potremo farlo ancora, naturalmente, ... tra un torneo e l'altro. Ma l'amore è un'altra cosa!

ANNALISA                    Che cos'è?

IL MALNATO                Oh, cazzo, non lo so! Ma ti pare che sian domande da farsi? "Che cos'è l'amore"! Non lo so! So che tu hai una bella casa, fai una bella vita …. Io... sarò bravo a giocare al dottore, oltre che a bridge, ma tu... sei lì tutta accaldata, hai bevuto, abbiamo fatto quel che abbiamo fatto, tutto ti è andato alla testa... Stasera - lo so - hai tirato fuori le unghie... e le ali... potresti stracciare il mondo e volare fino al sole!... Ma domani? Quando ti svegli, e ritorni - o ricadi - su questa terra? Più in alto sali, più dura è la botta. E basta un niente, Annalisa, per mandare in nebbia il più lucente dei sogni! Come pungere un palloncino con uno spillo... Accontentiamoci. Lasciami stare così, con la testa sulle tue ginocchia...

(Ma improvvisamente lei si fa immobile, con un'espressione di allarme, e lo zittisce.)

ANNALISA                    Ssst!

(Poi, dopo un attimo in ascolto:)

Cielo, mio marito!

(Fa per ricomporsi, ma è troppo tardi. Entra il Professore. Appare agitato e insicuro di sé, per una qualche ragione di cui presto saremo informati. Più che quello che oggettivamente vede, è l'imbarazzo di lei a insospettirlo e lasciarlo attonito, e quasi senza parole.)

IL PROFESSORE                 Ma... che cosa succede?...

IL MALNATO                (con calma, dopo un attimo d'imbarazzo)

Lei non ci crederà... ma stavamo giocando.

IL PROFESSORE                 Io... io...

ANNALISA                    (nel noto ruolo di donna perbene, ma)

Vittorio Emanuele, ti prego, ascoltami... Non pensare male!... Posso spiegare tutto...

IL PROFESSORE                 Mi pare ci sia poco da spiegare!

(Agitazione e insicurezza in crescendo)

Un momento.

(Esce in fretta, verso le altre stanze. Annalisa appare sgomenta e sinceramente impaurita.)

ANNALISA                    Oddio, Ninetto, e adesso cosa facciamo?

IL MALNATO                (perplesso)

Ma... dove è andato?...

ANNALISA                          È andato in bagno. Avrà preso un colpo di freddo... Gli capita spesso…

IL MALNATO                Ma avete armi in casa?

ANNALISA                    Una rivoltella di mio zio, ma non è in gabinetto. Oddio, Ninetto. E adesso? Io avevo la camicetta slacciata... E tu qui, in maniche di camicia...

IL MALNATO                (organizzando la difesa)

Bah... Faceva caldo... e io mi sono tolto la giacca.

ANNALISA                    E io?…

IL MALNATO                Indignati! Fa l'offesa. Non sai recitare? "Ma come, Giovanni Sebastiano…"

ANNALISA                    Vittorio Emanuele.

IL MALNATO                (c.s.)

"Ma come, Vittorio Emanuele, tu davvero puoi pensare che io… "."

ANNALISA                    Gli preparo le sue pillole. Dammi un goccio d'acqua.

(Da un qualche cassetto Annalisa tira fuori un scatola di medicinali, da cui prende una capsula. Il Malnato prepara un mezzo bicchier d'acqua.)

ANNALISA                    Mi pende la sottoveste?

IL MALNATO                Ma no, no, vai benissimo. Rimettiti a posto i capelli.

ANNALISA                    E tu infilati la giacca! O forse è meglio che tu te ne vada. Ninetto, vattene, non farti trovar qui.

IL MALNATO                Se è per questo, mi ha già trovato! Ma tu: lo affronti così, da sola?

ANNALISA                    Meglio sola...

IL MALNATO                ... che male accompagnata. Ho capito.

                                         

(Da fuori, rumore di uno sciacquone)

ANNALISA                    Troppo tardi.

(Entra il Professore. Annalisa gli va incontro)

Il tuo Imodium, caro.

IL PROFESSORE                 (prende, ingoia, beve, restituisce il bicchiere)

Grazie.

ANNALISA                    Come stai?

IL PROFESSORE                 (una smorfia poco convinta)

Un po' meglio. Ma… (Esita.) Chiedo scusa.

(Esce di nuovo. Annalisa e il Malnato ne approfittano.)

IL MALNATO                Se me ne vado... è come confessare. No, no: dobbiamo darci un contegno. Stavamo giocando a bridge!...

(Tira fuori un mazzo di carte e le sparpaglia un poco sul tavolo)

ANNALISA                    In due?

IL MALNATO                 A carte scoperte...

ANNALISA                    Tutta sera? E prima?

IL MALNATO                E prima... abbiamo cenato. Non l'han detto loro di darmi qualcosa da mangiare?

ANNALISA                    (un'idea!)

Mi hai raccontato la tua vita e io ho cercato di convertirti!

IL MALNATO                Eh?

ANNALISA                    Ci siamo messi a parlare di te, della tua vita, e io stavo cercando di redimerti!

IL MALNATO                Perfetto!

(In fretta, raccatta le carte e le rimette in tasca.)

Ma… è credibile?

ANNALISA                    Sono una dama di San Vincenzo, Ninetto!

IL MALNATO                Mi pare una bella soluzione! L'idea di fuggire insieme... suppongo sia andata a monte!

ANNALISA                    (non senza irritazione)

Oh, Ninetto! Ti pare il momento! Mio marito con la diarrea, e io scappo di casa?

IL MALNATO                Hai visto? C'era un palloncino... è arrivato uno spillo...

ANNALISA                    Vorrei essere libera come te, Ninetto. Ma non ce la faccio. Mi hanno ingabbiata, e questa gabbia fa parte ormai di me stessa. Come faccio a uscire? È come una droga, come una stampella...

IL MALNATO                Non saremmo andati lontano, Annalisa! Non preoccuparti. Anch'io, ormai, vivo di bridge! Come farei a dargli un calcio?

ANNALISA                    Aiutami, Ninetto! Aiutami!

IL MALNATO                A far che cosa?

ANNALISA                    Non lo so! A trovare la forza...

IL MALNATO                Per che cosa?

ANNALISA                     Non lo so, non lo so! Oh, accidenti alla sua diarrea! Proprio stasera!...

(Da fuori, il rumore dello sciacquone.)

IL MALNATO                È il gong!… Secondo round!

(Rientra il Professore.)

Grande slam?

IL PROFESSORE                 Non sono stupido come lei forse pensa. Colombo. Esigo una spiegazione.

IL MALNATO                Una spiegazione?

ANNALISA                    Vittorio Emanuele...

IL PROFESSORE                 Zitta tu!

(Al Malnato:)

E allora? Prima che la prenda a schiaffi: che cosa significa "Lei non ci crederà, ma stavamo giocando"?

IL MALNATO                Una citazione, professore. Una battuta! Anche un po' scema, sevogliamo: tanto per togliermi, se così posso dire, da una situazione all'apparenza imbarazzante.

IL PROFESSORE            All'apparenza?! Lei qui, con mia moglie, a quest'ora, in maniche di camicia…

IL MALNATO                Quello che volevo dire io! Ero per l'appunto qui, con la sua gentile signora, quando da due ore almeno avrei dovuto non esserci, dopo aver avuto qualcosa da mangiare e ripreso i miei vestiti... E invece sono qui, senza giacca, la cravatta slacciata... Lei deve ammettere che la situazione può essere imbarazzante: questo non può negarlo! Io, con la coscienza peraltro tranquilla, cerco... un comportamento. In un lampo - come dicono che succede sempre nei momenti cruciali della vita - passo in rassegna qualche ipotesi, diciamo. Mi viene in mente, per esempio, un romanzo che ho letto una volta, quando ho fatto - per quindici giorni - il correttore di bozze. Un uomo è lì con l'amante, e arriva il marito di lei. L'uomo è un conte,la donna è una duchessa, lo scandalo sarebbe enorme, l'onore - di lei - irrimediabilmente infangato!… Come salvarla? L'uomo ha un'idea: tira fuori un revolver e le spara: dritto al cuore. E al marito che sopraggiunge dice: "Ella mi resisteva, ed io l'ho uccisa!"

IL PROFESSORE                 Come?...

IL MALNATO                "Ella mi resisteva, ed io l'ho uccisa." Cioè: "io ci stavo provando, ma lei - onestissima! - mi ha respinto. E io..."

IL PROFESSORE                 Ho capito, ho capito: non c'è bisogno che lei mi traduca...

IL MALNATO                 Sempre in quel lampo, ho scartato subito questa ipotesi. Per un sacco di ragioni: intanto, perché son cose che non si fanno senza almeno il consenso dell'interessato! Secondo: non ho un revolver. E poi - ripeto - non era assolutamente il caso! Io non avevo assolutamente nulla da nascondere, malgrado - ripeto ancora -l'apparenza. Allora mi è venuto in mente...

IL PROFESSORE                 (lo interrompe)

Scusi…

(Con improvviso disagio:)

Scusi un momento.

(Si avvia per uscire…)

ANNALIS A                         Vittorio Emanuele...

IL PROFESSORE                 Tu sta zitta!

(…ed esce. Pausa, con qualche perplessità)

IL MALNATO                Ma... gli dura molto?

ANNALISA                    Anche un paio di giorni. Perché?

IL MALNATO                Beh, è un po' difficile discutere con uno che ogni mezzo minuto sieclissa, e ti pianta lì come un allocco...

ANNALISA                    Ninetto... cambiati almeno il vestito. Avevano detto di lasciarlo qui e di riprenderti la tua roba.

IL MALNATO                Dov'è?

ANNALISA                    Avevo messo tutto lì, sulla sedia... Ecco qua.

IL MALNATO                Va bene.

(In fretta, si toglie giacca e camicia, e indossa il maglione che Annalisa gli porge.)

ANNALISA                    Sai... gli è successo anche durante il viaggio di nozze.

IL MALNATO                Dove eravate?

ANNALISA                    In Marocco.

IL MALNATO                 E in Marocco… un colpo di freddo?

ANNALISA                    No. L'emozione, credo.

(Il Malnato si è tolto i calzoni dell'abito nero, e sta per indossare quelli di fustagno - i suoi - che Annalisa gli porge.

IL MALNATO                Certo che se torna adesso è ancora peggio.

(Da fuori, il rumore dello sciacquone.)

 Accidenti!

(Il Malnato accelera l'operazione, ma non riesce a concluderla in tempo debito. Il Professore rientra, nel momento in cui il Malnato si sta sistemando i pantaloni.)

IL PROFESSORE                 (interdetto, allargando le braccia)

Ma insomma…

(Il Malnato conclude in fretta l'operazione calzoni, e completa poi il cambio di mise anche per quello che riguarda scarpe, calze...)

IL MALNATO                Come le stavo dicendo, in quel sacco di cose che mi sono passate per la mente in quel momento, c'è stata anche una vecchia barzelletta... (non so se la conosce) …. dove, anche lì, come nel nostro caso, le apparenze erano tutt'altra cosa rispetto alla realtà.

C'era una signora che aveva un armadio, in camera da letto, che sempre, al passaggio del tram nella via lì davanti, si apriva, cigolando: "skriiiiik!", giorno o notte che fosse. La signora chiama un mobiliere, il mobiliere arriva, guarda l'armadio, non trova niente di strano. Probabilmente - dice - c'è qualcosa "dentro" che non funziona; e - per vedere che cos'è - entra nell'armadio, e chiude le antine: vediamo un po' cos'è che succede quando passa il tram. Arriva il marito - della signora - entra in camera da letto, puntualmente apre l'armadio e trova il mobiliere. "Lei, che cosa fa qui?" Gli dice, già un po' agitato. E il mobiliere, calmissimo: "Guardi: lei non ci crederà, ma sto aspettando il tram!"

IL PROFESSORE            Cosa?...

IL MALNATO                 "Guardi: lei non ci crederà, ma sto aspettando il tram!" Capisce? Tranquillo, con la coscienza a posto, come il sottoscritto quando è arrivato lei; ma anche lui rendendosi conto che la situazione poteva... sì, insomma: essere male interpretata. (La battuta termina esattamente quando lui finisce di vestirsi.) Ecco: questo è lo smoking. Glielo lascio qui, come d'accordo, e la ringrazio.

E ora, se non ci sono altre domande...

(Il Professore ha ascoltato, indignato e fremente.)

IL PROFESSORE                 (sibilando)

Lei è un ridicolo buffone! Se ne vada!

ANNALISA                    Vittorio Emanuele...

IL PROFESSORE            Tu sta zitta!

(Suona il campanello della porta d'ingresso.)

Va ad aprire, piuttosto! Sarà tuo padre.

(Annalisa esce.)

(Il Professore si rivolge nuovamente al Malnato)

Inutile dire che il nostro rapporto, naturalmente, si conclude qui.

IL MALNATO                Crede sia sufficiente?

IL PROFESSORE            Trovo lei con mia moglie e non è sufficiente?!

IL MALNATO                 Noo, non dico il motivo: dico la sua opinione. In fondo ci sono anche gli altri due. E da un punto di vista democratico, se per ipotesi non fossero d'accordo... Ah, eccoli.

 

(Entrano il Commendatore e il Maresciallo. Rientra Annalisa)

IL COMMENDATORE       (al Professore)

Ho visto la luce accesa, e siamo venuti a vedere come stai. Come stai?

IL PROFESSORE                 Così così .…. Scusate un momento.

(Esce di fretta.)

IL MARESCIALLO             Ma che cos'è successo?

ANNALISA                    Il suo solito attacco di enterocolite...

IL MARESCIALLO             No, dico a te; hai l'aria sconvolta.

IL COMMENDATORE       (nota ora la presenza del Malnato)

Lei! Ancora qui?

IL MALNATO                Ero giusto in procinto di togliere il disturbo... Ma non so se il professore abbia ancora qualcosa da dirmi.

IL COMMENDATORE       A che proposito?

IL MALNATO                Ecco… c'è stato un piccolo equivoco...

(Rientra il Professore.)

IL PROFESSORE            (ad Annalisa, che gli si fa incontro preoccupata)

Un falso allarme.

(Agli altri)

Il "piccolo equivoco" consiste nel fatto che, arrivato qui certamente inatteso, ho trovato questo signore in maniche di camicia, in atteggiamento - questo sì - molto equivoco. E mia moglie alterata, con almeno tre bottoni slacciati...

IL COMMENDATORE       Possibile?

IL PROFESSORE                 Insomma: l'ho sorpreso con lei! Va bene?

IL COMMENDATORE       La mia bambina!…

IL MARESCIALLO             La mia nipotina!…

ANNALISA                    Papà!…

IL COMMENDATORE       Zitta tu!...

IL MARESCIALLO             (al Malnato)

Dunque lei ha osato insidiare...

ANNALISA                    Zio caro…

IL MARESCIALLO             Tu stai zitta, che non c'entri. Questa è una questione tra uomini!... Anzi: meglio ancora se te ne vai in camera tua!...

ANNALISA                    Ma io…

IL COMMENDATORE       Lo zio ha ragione, Annalisa!

ANNALISA                    Vittorio Emanuele...

IL PROFESSORE                 Obbedisci!

ANNALISA                    Ma io…

IL PROFESSORE                 Insomma, quante volte te lo si deve dire?

(Annalisa ha un attimo d'esitazione, forse è sul punto di dire qualcosa, ma dice soltanto…)

ANNALISA                    (…quasi come una richiesta di aiuto)

Ninetto…

IL MARESCIALLO         (incredulo)

Ninetto?!

(Tutti si volgono stupiti verso il Malnato; ma questi risponde ad Annalisa allargando le braccia, rassegnato e impotente, ma con un'espressione di ironia.

Annalisa sembra cogliere in quell'espressione un qualche messaggio. Ed esce, con fare deciso, come per far altro che semplicemente "obbedire".)

IL MARESCIALLO             Ninetto!? Ma avete sentito?

IL COMMENDATORE       Ed ora a noi! Chi parla? Chi dice a questo essere ripugnante tutto quel che si merita?

IL PROFESSORE                 Io!

(Esitazione improvvisa.)

No, scusate un momento. Cominciate pure. Io... torno subito.

(Esce di fretta.)

IL MALNATO                Comincerò io, allora.

IL COMMENDATORE  Se ne vada, invece! E ringrazi dio! Sa che potrei farla sbattere in galera?

IL MALNATO                Perché tutti lo sappiano e tutto il mondo ne parli?

IL COMMENDATORE       Ah, dunque ammette!

IL MALNATO                Che cosa?

IL COMMENDATORE  Non lo so. Quello che... quello che tutti verrebbero a sapere. A che cosa allude?

IL MALNATO                Io non alludo a niente. Seguo solo il suo ragionamento. Secondo il professore, io stavo scopando sua moglie.Scusate l'espressione, ma mi pare inutile girarci attorno. Volevo soltanto dire che questo non è assolutamente vero!

IL MARESCIALLO             (quasi tra sé)

Come no! Dicono tutti così!

IL COMMENDATORE   E le maniche di camicia?

IL MALNATO                La camicia era la mia. E comunque la signora è del tutto incolpevole.

IL MARESCIALLO         (stile caserma)

Buona questa! Sarebbe a dire che scopava da solo?

IL MALNATO                La signora Annalisa...

IL COMMENDATORE       Lasci stare mia figlia! Lei non è degno neppure di nominarla!

IL MALNATO                Dunque è d'accordo. Benissimo! Allora, diciamo che io ci ho provato e la signora mi ha detto di no. Va bene così?

IL COMMENDATORE       Povera bambina indifesa, in balia di questo pervertito!

IL MALNATO                Signori, è tardi. Mi aspettano al Porcello d'Oro.

(Rientra il Professore.)

IL PROFESSORE                 E allora?...

IL MALNATO                 Tutto risolto. Non credo che nessuno di noi abbia altro da aggiungere. Avanzo qualche soldo, che potrete mandarmi a casa con vostro comodo, ma non ho altre pretese. Mi ritengo licenziato - sia pure ingiustamente - per giusta causa. I miei omaggi alla signora. Non disturbatevi ad accompagnarmi: conosco la strada.

(Esce.

Il Professore, fremente, fa per seguirlo.)

IL PROFESSORE                 Vigliacco!

(Poi si ferma)

Proprio stasera!

(Pausa. Uscito il Malnato, i tre uomini si trovano un po' spiazzati. Si aggirano per la stanza - o siedono - assorti, ciascuno rimuginando dentro di sé diagnosi e prognosi per quanto è accaduto. La pausa si protrae, con crescente imbarazzo.)

IL MARESCIALLO             Qui si fa dura! Siamo di nuovo daccapo con il quarto!

IL COMMENDATORE       Adesso... abbiamo altro a cui pensare.

IL MARESCIALLO             Cioè?

IL COMMENDATORE  Annalisa...

IL MARESCIALLO        Ah, certo, certo!…

(Si avvicina al Professore, e gli stringe la mano - con ambo le mani - a mo' di condoglianze.)

Mi dispiace... Sono momenti, per quanto diffusi, che sconcertano... Anche se...

IL PROFESSORE                 Anche se?…

IL MARESCIALLO             Beh…. come dice il proverbio: mal comune mezzo gaudio.

IL PROFESSORE                 Ma cosa dici? Non penserai davvero che Annalisa...

IL MARESCIALLO             Ma… io… sto a quello che dici tu!

IL PROFESSORE                 È ridicolo!

IL MARESCIALLO             Scusa, hai parlato tu, di camicetta slacciata! Hai detto che li hai trovati insieme!

IL PROFESSORE                 Sì, ma alludevo a lui! A quel mascalzone!

IL MARESCIALLO             Ah, beh, chiedo scusa. Ho equivocato. Pardon!

IL COMMENDATORE       La mia bambina!

IL PROFESSORE                 Annalisa... spero sia chiaro che è fuori discussione.

IL MARESCIALLO             Oddio, sai, a questo mondo...

IL PROFESSORE                 Superiore, direi, a ogni sospetto!

IL COMMENDATORE       Ingenua, certo: come è sempre stata, anche da bambina. Ingenua... e imprudente, questo sì! E imprudente proprio perché ingenua... Quindi anche facile, in perfetta buona fede, a lasciarsi ingannare, fino a trovarsi immischiata in situazioni come questa.

IL MARESCIALLO         Certo, certo. Anche se io la mano sul fuoco…

IL COMMENDATORE       Le abbiamo detto di dargli qualcosa da mangiare… e lei... generosa, come sempre, come quando dà gli avanzi ai marocchini, lo avrà poi trattato come si tratta un ospite di riguardo. Teniamo anche conto che quel Colombo, in un certo senso, l'ha sponsorizzato lei. E si sarà - come dire? - sentita sollecitata a trattarlo bene. Per cui, il "qualcosa da mangiare", invece un panino o di un piatto d'affettati è diventato una cenetta. Colpa nostra l'averglielo detto! Ecco: questa, secondo me, la verità!

IL MARESCIALLO         (scettico, pirandelliano)

La verità, la verità….

IL PROFESSORE                 Zio, a parte ogni altra considerazione, c'è anche un fatto, che taglia la testa al toro. Non è per essere indiscreto, ma Annalisa... ecco... non è assolutamente donna da subire certe tentazioni.

IL MARESCIALLO             Cioè? Non ho capito.

IL PROFESSORE                 È una cosa un po' personale, che mai avrei detto a nessuno, ma con voi posso farlo, non foss'altro che per quel che è successo. Annalisa… è fisiologicamente al riparo da comportamenti legati, come dire?, a quel che si intende solitamente per attività sessuale.

IL MARESCIALLO         (caserma)

Vuoi dire che non ce l'ha?

IL PROFESSORE                 (come risolvendosi a vuotare il sacco)- Frigida! Va bene? Annalisa è frigida! Oh!

IL COMMENDATORE       Frigida?!

(Sensazione e attonimento)

Cioè, in altre parole...?

IL PROFESSORE            (seccato)

Frigida. Cosa vuol dire "in altre parole"? Frigida, è detto tutto.

IL COMMENDATORE       Ma sei sicuro?

IL PROFESSORE                 Papà, siamo sposati da otto anni!

IL COMMENDATORE       E in otto anni…. Mai…

IL PROFESSORE           Ma no, cosa c'entra! Dico che lei... non c'è, non... non esiste! O santo cielo, devo entrare nei dettagli? Ti dico che è frigida!

(Un attimo di smarrimento)

Chiedo scusa.

(Esce, come da precedenti. I due rimasti si guardano interdetti.)

IL MARESCIALLO             Frigida! Cioè, in altre parole...?

IL COMMENDATORE       (seccato)

Frigida. Cosa vuol dire "in altre parole"? Frigida, è detto tutto. E se lo dice lui...

IL MARESCIALLO             Ma tu lo sapevi?

IL COMMENDATORE  No. Non lo sapevo! Non sono cose che un padre o una madre possano sapere. Certo: ripensandoci… Qualcosa di strano lo aveva. Mai una simpatia, mai un filarino... Con i ragazzi... un po' scostante, anche da grande. Mai stata il tipo che incoraggiasse... Educata come si deve, naturalmente: all'antica, da sua madre, dalle suore. Però mi ricordo che io l'ho anche pensato: "va bene essere serie, d'accordo: però…!"

IL MARESCIALLO         (quasi tra sé)

Frigida! Bah!…

IL COMMENDATORE       Finché è arrivato lui. Che neanche le ha fatto un po' di corte, vorrei dire. Ha sondato il terreno, tramite informazioni in banca, e credo anche il vescovo... Poi ha chiesto la mano, in via molto ufficiale... e si sono sposati.

IL MARESCIALLO             Viaggio di nozze in Marocco! Me lo ricordo. E non è servito a niente neanche il Marocco?

IL COMMENDATORE       Evidentemente no!

IL MARESCIALLO             Bah! Una coppia così... affiatata!

IL COMMENDATORE       Ci si può affiatare anche senza fuochi d'artificio!

IL MARESCIALLO             Sì, sì, però... Bah! Non capisco perché ce l'abbia raccontato.

IL COMMENDATORE       Beh, come prova che lei non ha colpe: ecco! Imprudente, questo sì! Anzi: bisognerà dirgliene quattro, e farle capire bene qual è il suo posto! Altro che in giro per il Porcello d'Oro!

IL MARESCIALLO        Casa, letto, chiesa! Letto…. beh! Diciamo casa,... e chiesa!

(Rientra il Professore.)

IL COMMENDATORE       Tu! Appena ti sarà passata, dobbiamo provvedere! Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità! Abbiamo sbagliato, diciamocelo pure: io come padre, tu come marito! Con la storia della sua ingenuità non le abbiamo insegnato la prudenza! E questi sono i risultati! Ma una volta ammesse le nostre colpe, è lei che deve imparare a rigare dritto! "Questo lo puoi fare, questo non lo devi fare! Che tu capisca, non ha importanza!"

IL MARESCIALLO        Io comincerei subito. Anche perché qui, tra una sciocchezza e l'altra, corriamo il rischio di restare di nuovo in tre!

IL PROFESSORE            Come sarebbe a dire, "corriamo il rischio"? Davvero tu pensi che sarebbe possibile, dopo quel che è successo, aver ancora a che fare con quel mascalzone?…

IL MARESCIALLO             No, no, per carità! Certo che no. Però... lui ha detto che è tutta colpa vostra: sua come padre, tua come marito... Io, a rigore, non c'entro. E poi... trovo non necessario, di fronte a un incidente, aggiungerne un altro.

IL COMMENDATORE   (interrompe il discorso, e scavalca il tema: al Professore)

Va! Va a chiamare Annalisa!

(Il Professore si avvia, ma prima che egli possa uscire entra Annalisa.)

ANNALISA                    Sono qui, papà.

IL PROFESSORE                 Ma come: non eri in camera tua? Eppure, ti era stato detto...

ANNALISA                    Ero qui, Vittorio Emanuele: e ho sentito tutto!

IL MARESCIALLO             Ah, origliavi!

ANNALISA                    Non ho "origliato", zio. Ho ascoltato.

(Un attimo di perplessità. Annalisa ripete, con intenzione:)

Ho "ascoltato".

IL COMMENDATORE       Bene. Quindi sai tutto. Tanto meglio: c'è dunque da sperare che tu abbia capito, e che quel che è successo ti serva di lezione: che a questo mondo non c'è solo la sostanza, Annalisa, ma ci sono anche le apparenze. Se hai sentito tutto, avrai anche sentito che noi riconosciamo come colpa nostra l'averti forse troppo protetta e difesa, l'averti trattata e considerata come una bambina, al riparo dalle nequizie del mondo. Ma... non si può restare bambini in eterno, e girare per i boschi a raccogliere fiorellini, ignorando che nel bosco c'è anche il lupo Mannaro. La tua imprudenza ti è perdonata, Annalisa: ma d'ora in avanti dovrai imparare la prudenza.

IL MARESCIALLO         E qual è il posto di una donna!

IL PROFESSORE            Soprattutto quando questa donna è moglie! Vedi, cara, quel che tuo padre vuole dire è che l'innocenza, la buona fede, l'infantile purità dell'animo sono virtù troppo disarmate perché chi le indossa possa affrontare impunemente il mondo. È una corazza troppo fragile, laddove invece…

IL MARESCIALLO         (quando ci vuole, ci vuole)

Mutande di latta! Questo è quel che ci vuole, al giorno d'oggi! Mutande di latta, signori! Altrimenti...!

IL PROFESSORE                 Comunque, sono d'accordo con quel che ha detto tuo padre. Metteremo una pietra sopra questo infelice episodio, e tutto tornerà come prima. Nella speranza che ora gli occhi ti si siano aperti... anch'io, Annalisa, ti perdono!

IL MARESCIALLO             E che non se ne parli più!

(Piccolo applauso in punta di dita, del Maresciallo e del Commendatore, a questa felice conclusione. Una pausa, non brevissima.)

ANNALISA                    (con fermezza)

No!

IL PROFESSORE                 (dopo un attimo di perplessità)

"No" che cosa?

ANNALISA                    "No" niente, Vittorio Emanuele. Non mi va niente di quel che avete detto adesso e di quel che ho sentito prima! Non mi va di essere "perdonata", e considerata un'irresponsabile come un gatto che rovescia un vaso! Chi sono io? Che cosa sono? Neanche degna di essere accusata? Mi hai trovata qui col malnato, Vittorio Emanuele! Nessuno mi ha raggirata, nessuno ha sorpreso la mia "innocenza", come la chiamate voi! Ho fatto quel che ho fatto sapendo perfettamente quello che facevo... anche se quel che ho fatto non lo saprete mai! Tanto, che cosa vi interessa? Qualsiasi cosa abbia fatto, sono incapace di intendere e di volere!

GLI ALTRI                     Ma…

ANNALISA                     Mi si sono aperti davvero, gli occhi! Ma non per capire che devo chinare la testa, e aver più giudizio (il vostro giudizio), e starmene buona come in una casa di bambola! Il contrario, proprio il contrario! Voglio "essere"! Voglio vivere: fare, disfare, sbagliare… ma perché scelgo io!, non perché il vento tira da questa o da quella parte!

(Il professore, suo malgrado, è nuovamente costretto ad assentarsi. Esce. Annalisa lo segue con lo sguardo.)

Quando torna, diteglielo voi: io me ne vado.

IL COMMENDATORE  (dopo un attimo d'attonimento)

Cosa vuol dire che te ne vai?

IL MARESCIALLO             E dov'è che vai?

ANNALISA                    Vado con le mie gambe. Dove voglio: e soprattutto via di qui.

IL COMMENDATORE       Bambina mia...

ANNALISA                     Niente da fare, papà!

IL MARESCIALLO        (con tono imperioso)

Anna-li-sa!

ANNALISA                    (per le rime)

Annalisa un cazzo, maresciallo!

(Esce. Gli altri due rimangono attoniti.)

IL COMMENDATORE   (dalle nuvole)

Ma tu... ci hai capito qualcosa?

IL MARESCIALLO         (da terra)

Io no.

IL COMMENDATORE   (chiamando)

Vittorio Emanuele!...

IL PROFESSORE            (da fuori)

Un momento, un momento!

(Da fuori, il rumore di un'automobile che viene messa in moto e poi si allontana. Il Commendatore e il Maresciallo si guardano, sempre attoniti, senza capire.

Entra il Professore: si sta ancora allacciando i calzoni. Si unisce all'attonimento degli altri due per un lungo istante, mentre il rumore della macchina si attenua, poi sparisce …per lasciar luogo a un lungo istante di silenzio. Buio.)

III.

(Il giorno dopo. In scena, il Professore è solo, l'aria un po' sfatta di chi ha passato una notte in bianco. Sta frugando in un cumulo di carte rovesciate da un cassetto. Sono fogli, cartoline, fotografie, appunti - evidentemente appartenuti ad Annalisa - tra i quali egli si muove nervosamente, alla ricerca di tracce o indizi che lo aiutino a capire.

Dopo qualche istante, si ode lo squillo del campanello della porta d'ingresso. Il Professore si alza, va ad aprire.

Sulla soglia compare il Maresciallo, che si fa avanti nella stanza.)

IL PROFESSORE                 E allora?

IL MARESCIALLO             Niente! Ospedali, polizia stradale... nessuno l'ha vista. La macchina è stata trovata davanti alla stazione...

IL PROFESSORE                 Allora è partita!...

IL MARESCIALLO             Non è detto. Non saprei dove possa essere andata. Subito ho pensato alla sua prozia di Basilea! Le ho telefonato facendo finta di niente… ho beccato suo figlio, che parla solo tedesco. Sono stato sulle generali…  Ma è chiaro che non ne sapevano niente. A parte il fatto che la zia era morta da dodici anni, e io me l'ero completamente dimenticato...

IL PROFESSORE                 All'asilo non è andata. Ho provato a chiedere... Comunque non si è presentata in tutto il giorno. Ma è difficile far domande senza destare sospetti. E quell'altro?

IL MARESCIALLO             Ho fatto fare una retata al Porcello d'Oro. Ho provato anche lì a testare il terreno... Niente! Sparito anche lui!

(Con un cenno del capo al cumulo di carte tra le quali il Professore stava frugando.)

Lì dentro?

IL PROFESSORE                 Niente! Ricette, cartoline di amiche, ritagli... Nessun indizio, niente!

IL MARESCIALLO        D'altra parte, che cosa potrebbe saltar fuori? Sparito lui, sparita lei... Se due più due fa ancora quattro... (Pausa. Il Professore scuote la testa.)

IL PROFESSORE            Certo che mai mi sarei aspettato... Aveva tutto! Eravamo felici: non uno screzio, non un'ombra... Mai! Eppure ancora non riesco a crederci, che possa essersene andata con quello...

IL MARESCIALLO       Chissà cosa le ha fatto! Cosa le ha dato da bere!… Mi domando per quanto tempo - se non ritorna - riusciremo a tener nascosta la cosa.

IL PROFESSORE                 All'asilo ho detto che era uscita di casa regolarmente, ma che stava poco bene... Naturalmente s'aspettavano che ne sapessi io più di loro…

(Di nuovo il campanello della porta d'ingresso, stavolta accompagnato però da un furioso e impaziente bussare. Il Professore corre ad aprire. Entra il Commendatore, alquanto agitato.)

IL COMMENDATORE       Ha telefonato!…

IL PROFESSORE                 Dov'è?

IL COMMENDATORE       No, non lei: lui! Il Malnato!

IL MARESCIALLO             ... Che cosa ha detto?

IL COMMENDATORE   Ha detto che vuole parlarci! Ha detto che stava venendo qui.

IL PROFESSORE            Qui?! Adesso?! Dunque è chiaro che c'entra anche lui! Non so chi riuscirà a trattenermi dal mettergli le mani addosso!

IL COMMENDATORE   Calma, calma! Si potrebbe arrestarlo! Tu: non puoi farlo arrestare?

IL MARESCIALLO         Per arrestarlo... ci vuole una denuncia, un capo d'imputazione!

IL COMMENDATORE       Adulterio!… Plagio!… Non lo so! Istigazione all'abbandono del tetto coniugale!… Sottrazione di minorenne, sottrazione d'incapace…

IL MARESCIALLO        Purtroppo non è più come una volta! Oggi, per mettere in galera una persona... anche da parte del potere: ci vogliono delle ragioni!

IL PROFESSORE           Forse che io non ne avrei di ragioni?

IL MARESCIALLO             Sì, sì, ma occorrono delle prove!... E poi: siamo sicuri di voler creare un caso?

IL COMMENDATORE       Certo, ha ragione: meglio evitare lo scandalo! La cosa diventerebbe di dominio pubblico...

IL MARESCIALLO             Non solo questo. Tutto sommato... pensiamo anche al bridge! Se anche non fosse possibile salvare capra e cavoli…   . vediamo almeno di non perderle tutte e due.

IL PROFESSORE                 Ma è inaudito!

IL MARESCIALLO             Si dice anche "prendere due piccioni con una fava". È l'ideale, lo so anch'io. Ma se non altro, se così non fosse... "una fava - un piccione" potrebbe essere un buon compromesso.

IL PROFESSORE                 Io trasecolo!

IL MARESCIALLO       "Uno a uno - si suol dire - non fa male a nessuno". O anche: "chi si contenta gode". In fondo, i proverbi aiutano. I proverbi... che sono la saggezza dei popoli. Vox populi, vox dei! "Piangere sul latte versato"! A che cosa serve? A niente! Io non dico "porgere l'altra guancia", ma neanche "a bandito, bandito e mezzo"! Bisogna pensare che molto spesso "se non è zuppa è pan bagnato"!

(Il Professore, indignato, sta per esplodere. Il Commendatore interviene a scanso di peggio:)

IL COMMENDATORE       (al Maresciallo, frenandolo)

Basta, caro! Grazie! Basta così!

IL MARESCIALLO        Non so se ho reso il concetto! In fondo il bridge...

(Un momento di disagio. )

IL COMMENDATORE       Sentiremo prima di tutto quello che "lui" ha da dire!

(Di nuovo il campanello, imperioso, che ammutolisce tutti, e tutti lascia immobili per un qualche istante, fino a che è il Maresciallo a decidersi.)

IL MARESCIALLO             Vado io.

(Va ad aprire.

Sulla soglia compare il Malnato.)

IL MALNATO                È permesso?

(Entra, lentamente. Pausa.)

IL COMMENDATORE   Mia figlia?...

(Sulla soglia - presso la quale è rimasto, un po' basito, il Maresciallo, ancora tenendo aperta la porta - compare ora Annalisa. Il Maresciallo chiude la porta. La donna avanza silenziosamente verso il centro della stanza. I quattro uomini ora la circondano, come in un gioco dei quattro cantoni. Un lungo silenzio. Nessuno sa cosa dire, o osa cominciare.)

IL MALNATO                ... Ehm! Comincerò io, allora. Ho riportato la signora. O meglio: ho convinto la signora a tornare.

(Pausa)

IL COMMENDATORE       Annalisa?...

ANNALISA                    Sì, papà.

IL MARESCIALLO             Suppongo... tu ci debba delle spiegazioni.

ANNALISA                    Sì, zio.

IL PROFESSORE                 Un momento!

(Dominandosi, molto freddamente:)

Signor Colombo... Grazie... - diciamo - … nel caso sia il caso di ringraziarla. Adesso però, anche lei comprenderà che la questione non la riguarda… e che quindi... sarà meglio che lei... ci lasci. Anche perché, francamente, io non so fino a quando e fino a che punto sono in grado di rispondere delle mie azioni.

IL MARESCIALLO        Per altre questioni, caso mai, ci si potrà rivedere in altro momento … con più calma... Dico: per altre questioni...

IL COMMENDATORE   (sollecitandolo ad uscire)

Quindi… prego.

IL MALNATO                 Capisco. Certo. Tuttavia, non mi sembra corretto, da parte mia, lasciare sola la signora...

IL COMMENDATORE       Sola?! Con suo padre, con suo marito, con suo zio...

IL MALNATO                Appunto! Sola con suo padre, con suo marito, con suo zio... Vi pare ci sia proporzione?

IL PROFESSORE                 Ma questo è veramente troppo! Colombo, lei è un insolente! Ma che cosa crede: di poterci venire qui a insegnare quel che dobbiamo fare in una circostanza come questa? E poi: che cosa significa "non lasciarla sola"? Che cos'è questo ergersi... a che cosa: a difensore degli oppressi?, a baluardo dei conculcati? Chi crede di essere: don Chisciotte, Baiardo... Gesù Cristo che salva l'adultera?

IL MALNATO                Nooo, per carità! Gesù Cristo, poi!... Ma anche "adultera" è improprio, se posso permettermi una precisazione. Quel che voglio dire è che non mi sembra giusto lasciare la signora sola contro tutti, con le sue ragioni contro quelle di tutti.

IL MARESCIALLO         Come, come? Mi faccia capire.

IL MALNATO                Una donna, contro tre uomini...

IL COMMENDATORE       Le sue ragioni?! E non crede, comunque, che mia figlia sia in grado di dirle da sola?

IL PROFESSORE                 Annalisa?...

ANNALISA                    Sì, Vittorio Emanuele.

IL PROFESSORE                 Sbaglio, o le tue ragioni le hai già dette ieri, a tuo padre e a tuo zio, prima di andartene, mentre io ero... di là?, probabilmente approfittando della mia assenza!

(Bloccando un intervento di Annalisa, e forse anche del Malnato)

Le conosco, le tue ragioni. Saltate fuori così, improvvisamente, dopo anni di vita quieta e tranquilla, senza problemi! Il rifiuto del tuo ruolo, di figlia, di moglie. Il tuo ruolo di donna, nel solco della tradizione: custode del focolare, angelo della casa - sì, angelo della casa! - amata, protetta e rispettata. Ecco che improvvisamente tutto questo acquista un altro sapore, e tutto quello che era bello diventa brutto: e la donna si sente un ninnolo prezioso, una bambola, coccolata e irresponsabile (vedi che le cose le so!) e allora vuole "realizzarsi", "crescere", "essere se stessa", "uscir di tutela"… Io non so chi ti abbia messo in testa queste idee! O meglio: lo so benissimo…

IL MALNATO                (d'un tratto, con decisione)

No! Ecco, mi spiace interromperla: tanto più che lei parla così bene, professore, che per me è un piacere starla ad ascoltare... Ma stavolta no: non solo io non ho messo in testa nessuna idea alla signora, ma anzi: gliele ho tolte. E se ora la signora è qui, "pecorella smarrita che torna all'ovile" - come direbbe lei, professore - beh, certo, è per sua libera scelta; ma anche - come ho già detto - perché io l'ho convinta.

IL PROFESSORE            Convinta? Convinta di cosa?

IL MALNATO                Convinta... che non è mondo, questo, in cui si facciano cose come queste.

Sì, professore, è come ha detto lei: la signora si è sentita improvvisamente oppressa, soffocata… ha voluto liberarsi, respirare…   . E io, così diverso da voi tutti, io che - come sapete benissimo - vivo come vivo, mi volto a misurare il culo delle signore, fischio, imbroglio, guardo le carte degli avversari, sfilo gli assegni dalle buste, puzzo (o puzzavo)... beh, io le sono sembrato per un istante l'occasione buona, un punto di riferimento, un qualcosa a cui attaccarsi... E così, è venuta da me...

(Un effetto di luce ha isolato Annalisa, ora al centro di un'area illuminata che la separa dagli altri.)

Devo dire... che non è stato un incontro né facile né piacevole.

(Il Malnato si volta verso di lei, entrando anch'egli nel cono di luce che si è creato. Annalisa e il Malnato ora si affrontano. Una pausa. Poi:)

No, signora!

ANNALISA                    Signora?!…

IL MALNATO                (concedendo)

Annalisa: va bene!

Ma è no comunque, Annalisa. Stiamo con i piedi per terra. Del resto, te l'avevo detto: è facile sognare, magari dopo aver giocato al dottore. Ma poi basta un niente, per mandare in nebbia il più bello dei sogni.

ANNALISA                    (con intensità)

Io sono qui, Malnato! Ho staccato ogni spina con il mio mondo. Voglio stare con te: voglio seguirti, andare. Non è amore, no, (non sono una ragazzina!), anche se a te devo i miei brividi. È che ti invidio, Ninetto: il tuo essere come sei, invidio la tua libertà… .

IL MALNATO                Io sembro libero perché non sono nessuno, Annalisa: non illuderti.

ANNALISA                    E io voglio essere come te: tua alleata in questo, ecco: contro mio padre, mio marito, mio zio, e tutto quello che rappresentano...

IL MALNATO                Un'alleanza? L'alleanza tra un paria e una femmina? In un mondo come questo? Dove speri di andare, Annalisa? Ma questa è una follia!

ANNALISA                    Se è una follia me ne accorgerò quando sarà troppo tardi!

IL MALNATO                E io? Tornerei ad essere il disgraziato che sono sempre stato.

ANNALISA                          E io voglio essere una disgraziata!

IL MALNATO                (sorride amaramente)

Disgraziata due volte, allora. Così come la donna dello schiavo o del negro, è due volte schiava e due volte negra.

ANNALISA                     Non sarò la tua donna, Malnato. Te l'ho detto: mi basta che tu esista, ed essere come te.

IL MALNATO                E allora, se è così, arrivi tardi, Annalisa. Il tuo mondo - che a te ti soffoca, che a te ti opprime! - a me mi è cominciato a piacere, Annalisa, cazzo! Non dar retta a quel che faccio con i tuoi: faccio il pagliaccio, faccio il giullare... Lo considero un prezzo da pagare. Ma è lì che miro! Sono un uomo anch'io! Se fa freddo, non ho freddo anch'io come gli altri? Se mi si punge, non vien fuori sangue anche da me? E allora perché a me no, le cose che hanno loro? Perché sempre guardato dall'alto al basso? Basta! Voglio anch'io la mia fetta di torta!

ANNALISA                    E io?

IL MALNATO                Tu torni dov'eri, Annalisa. È presto, troppo presto per la tua rivoluzione. Tu vieni con me, e io ti riporto a casa! Sarà un titolo di merito ai loro occhi!

(Pausa.)

Non puoi far conto su di me: non posso aiutarti! Mi chiamo fuori: me ne lavo le mani! Mi dispiace! È troppo presto anche per la "mia" rivoluzione! O forse io non sono pronto! O non sono all'altezza! O… sono stanco!

ANNALISA                    (disprezzo? Sarcasmo? Amarezza?)

... preferisci venderti!

IL MALNATO                (allarga le braccia)

Siamo… uomini…

ANNALISA                    (un ultimo tentativo)

Ninetto!...

IL MALNATO                (secco, intransigente)

Cammina!...

(L'effetto di luce che aveva isolato Annalisa e il Malnato si dissolve. La scena ritorna al momento del loro ingresso.)

(Una pausa piuttosto lunga: il tempo - per gli altri tre - di giudicare dell'accaduto, e di adeguarvisi. Il primo a riemergere è il Maresciallo.)

IL MARESCIALLO             Beh... questo, direi, cambia un po' la situazione.

IL COMMENDATORE       Sarebbe a dire?

IL MARESCIALLO             Voglio dire... che il signor Colombo si è comportato bene.

IL PROFESSORE                 Il "signor" Colombo?!

IL MARESCIALLO             Certamente con più giudizio e saggezza di quanto non ne abbia dimostrati Annalisa.

IL COMMENDATORE       Questo non posso negarlo.

IL PROFESSORE                 Insomma… dovrei ringraziarlo!

IL MALNATO                Oddio, ringraziarmi! Per carità... Io ho solo cercato di rimettere ogni cosa a luogo …. Diciamo... anche per compensare lor signori di tutte le gentilezze che mi hanno usato!

IL MARESCIALLO             Certo! Questo è lo spirito!

IL MALNATO                La signora è tornata... a quello che è appunto il suo posto.

IL PROFESSORE            (severamente)

Annalisa?...

IL MARESCIALLO             Annalisa!

IL COMMENDATORE       Annalisa...

(Dopo una pausa, Annalisa si avvia, ed esce verso gli altri locali della casa.)

IL MALNATO                Quanto a me... io credo - se posso permettermi - che il tutto possa essere considerato come uno spiacevole ma superabile equivoco. La colpa è anche mia, sia pure involontaria. Io… un elemento di disturbo, che ha soprattutto disturbato - o turbato - la signora. Starò più attento per il futuro, a non offrire l'occasione di fantasie troppo accese. Insomma... sono con voi.

IL MARESCIALLO        Ma certo, certo! Non ho mai dubitato che - stringi stringi – tra uomini ci si capisce. Anzi: tra maschi! Che le donne spesso sono solo motivo di inutili attriti: Eva, Elena di Troia, Davide... No: Dalila, quella di Sansone... Del resto, cosa dice il proverbio: Chi dice donna dice danno. E i proverbi sono la saggezza dei popoli: vox populi vox dei...

IL COMMENDATORE       (frenandolo)

Grazie, caro cognato... Grazie.

IL MALNATO                Forse non è il caso di arrampicarsi tanto in alto. Credo che la signora abbia capito. E quanto a noi... qualcuno ha forse interesse a non considerare chiusa la faccenda?

IL MARESCIALLO             Per carità! Dio ce ne scampi e liberi! Ma certo, certo! "Tutto è bene quel che finisce bene." (Mezzo a sé, mezzo al Professore.) Dante, mi pare!

IL PROFESSORE            (appena accennato)

Non importa…

IL MARESCIALLO             Direi anzi che certi eventi... negativi all'apparenza; certe... difficoltà, possono cementare i rapporti: renderli più saldi, più duraturi nel tempo… Così come il freddo, la fame, temprano il soldato. Sempre che il soldato stesso non muoia di fame o di freddo! Ah, ah! Buona questa!

Chi ci dice del resto che anche per quel che riguarda i nostri affari in comune la nostra squadra non emerga più compatta, più solidale….? Parlo del bridge, certo: bridge che recentemente, se vogliamo esser sinceri, abbiamo un po' trascurato... distratti certo da cose anche importanti, ma che non possono ad un certo punto bloccare tutto quello che è... sì, insomma...

(Da qualche istante quasi in modo automatico e indifferente, ha raccolto un drappo verde, lo ha steso sul tavolo da gioco, vi ha posato sopra un mazzo di carte. La sua battuta successiva è una richiesta di approvazione e un invito al gioco, come a chiudere definitivamente l'incidente.)

Eh, che ne dite?

(Da fuori, improvvisa e secca, una detonazione. Tutti rimangono paralizzati per un qualche istante, guardandosi l'un l'altro. Poi, il Professore per primo corre fuori; lo seguono il Commendatore e il Maresciallo.

In scena rimane solo il Malnato: come se le gambe non gli reggessero siede lentamente, faccia al pubblico: composto, apparentemente indifferente.

Rientrano, sconvolti, prima il Commendatore, poi il Maresciallo. Il Commendatore si copre la faccia con le mani.

IL COMMENDATORE       Dio, dio, dio…

IL MARESCIALLO             Con la mia rivoltella! Con la rivoltella d'ordinanza...

(Entra il Professore. Corre al telefono, compone un numero, di furia…)

IL PROFESSORE                 Pronto… pronto… Polizia... Pronto soccorso… Aiuto...

(Ma non regge: riaggancia, si punta con le mani al telefono, scuote la testa)

IL MALNATO                (dopo una pausa)

Queste... però... Queste sono cose che non si fanno...

F i n e