“TUTTI MATTI…
PER IL TALENT”
DI
ANGELA LONARDO
Citare codice iscrizione SIAE n. 239310
PERSONAGGI
1 MILLY (Organizzatrice del “Talent”)
2 DON MAURO (Il sacerdote che addestra i ragazzi)
3 TANINO (Il sagrestano)
4 ANDREA (Il padre di Antonio)
I RAGAZZI DEL TALENT
5 SYMON (Paolo Fox) (Uno di famiglia)
6 DAVIDE (Il presentatore)
7 ILARIA (Dottoressa) (Soubrette)
8 ENRICO (Il bullo) (Il malato)
9 SABRINA (Una di famiglia)
10 GAIA (Prima velina) (Una di famiglia) (Soubrette)
11 SIMONE (Il bullo)
12 GIUSEPPE (Ragazzo saggio)
13 NICOLA (Bastian contrario)
14 COSIMO (Crapulone)
15 ALESSIA (Cuoca)
16 ANJA (Seconda velina) (Collaboratrice cuoca)
OGGETTI DI SCENA Una sedia – Un fiasco per il vino - Un ripiano per poggiare degli oggetti - Vecchia radio – Telefono a disco - Trottola – Orologio da taschino – Una cartelletta per il presentatore - Ciotola e mestolo – Cappello da cuoco - Cartellone con la scritta “ENRI’, SI’ SCEMO” - Cartellone con la scritta “ENRICO E SIMONE, SIETE GRANDI” - Tablet – Lente di ingrandimento – Cappellino stile Sherlock Holmes – Cannocchiale – Cassetta di legno - Banconote – Uno zainetto - Una pistola di cioccolato
Siamo su un palcoscenico. Un gruppo di ragazzi, convocati per un talent show, organizzato da una signora e finanziato dal parroco, entrano ballando, poi sostano sullo sfondo, l’altro gruppo è di fronte alla platea. Mentre attendono istruzioni, i ragazzi sono tutti concentrati sul proprio cellulare. Don Mauro, che siede sotto il palco, nella sua postazione da regista, ha accettato di seguirli perché lo spettacolo serve a raccogliere fondi a favore di un ragazzo il cui papà è stato licenziato. Entra Milly, l’organizzatrice, che è molto in ansia mentre si rivolge a don Mauro.
MILLY(agitata, dal palco, cerca con lo sguardo il prete) Don Mauro, don Mauro, vi devo parlare con urgenza. È successa una cosa incredibile... Non so, adesso, come faremo.
(Don Mauro dalla sua postazione di regista, ai piedi del palco e con un palmare tra le mani, dà istruzioni ai ragazzi)
DON MAURO Signora Milly, abbiate pazienza, ho i ragazzi che devono provare lo spettacolo. Vi invito a tornare tra una mezz’oretta, per cortesia.
MILLY(tra sé) Per la verità, sarebbe urgente... (rivolta a don Mauro) E va be’! Torno dopo. Intanto, chiamo la TV, così cominciamo a prendere accordi per le riprese. Karma…, ci vuole Karma! Oṃ! Oṃ! Oṃ!
(La signora, con aria preoccupata, va via recitando un mantra, mentre il prete si rivolge ai ragazzi)
DON MAURO Ragazzi, tutti pronti per le prove dello show?
TUTTI I RAGAZZI(entusiasti, in coro, con l’esclusione di Enrico, Simone e Nicola, che sono in un angolo del palco) Sì!
DON MAURO Bene! Ci ho messo un anno per mettere da parte i soldi necessari ad allestire lo spettacolo, ma la riuscita è affidata completamente a voi. Io sono qui soltanto per farvi da direttore artistico. Sapete, la mia parentela con il grande regista Federico Scellini…
TUTTI I RAGAZZI Nientemeno?
DON MAURO Certo…! Mi aiuterà a guidarvi come si deve.
(Molti abbandonano il cellulare, altri continuano, imperterriti, a farne uso)
SYMON Guidarci? E che fate, il pilota della Ferrari? Guardateci bene: mica abbiamo lo sterzo... o le ruote?
DON MAURO No! E, da quel che vedo, tu in particolare, non hai nemmeno il freno... per la lingua! (Mostra, scherzosamente, il microfono proteso verso Symon)
DAVIDE Ragazzi, sono emozionato! Ci pensate? Uno spettacolo tutto fatto da noi, ma la cosa più bella è che è stato organizzato per aiutare il papà di Antonio, che ha perso il lavoro.
ALESSIA Che tristezza!
GAIA Poverino! E adesso come farà?
ILARIA È vero, è una catastrofe! Noi, comunque, diamoci da fare, anche perché la signora Milly ci ha promesso che andremo in TV.
ANJA Wow! Non ci posso credere!
SABRINA Davvero?! Che figata! (Molti dei ragazzi esultano)
NICOLA (Ha le braccia incrociate e batte, con forza, un piede sul pavimento mentre esclama deciso) Io, il talent, non lo voglio fare!
ENRICO Neanche a me interessa fare questo show! Chi se ne frega di Antonio, di suo padre. Il mio, un lavoro ce l’ha, perciò...
ILARIA Sei solo un cinico!
ENRICO Cinico? Perché, ho la faccia gialla? (con superbia) Io sono italiano al cento per cento.
ANJA Un italiano con la testa d’asino. Cinico, non cinese. Ilaria vuole solo farti capire che sei insensibile.
ENRICO Insentibile? Ma se ho l’udito perfetto!
ILARIA (Parla tra sé) Va be’! Con questo è inutile insistere: cinico, insensibile... (abbassa la voce rivolgendosi al pubblico) e pure scemo.
ENRICO Hai detto qualcosa?
ILARIA Io? No! Perché? Voi, per caso, avete sentito qualcosa?
DON MAURO & GLI ALTRI RAGAZZI(insieme, decisi) Assolutamente niente!
NICOLA Io ho sentito benissimo… (Viene subito interrotto)
DON MAURO Zitto, tu! Qui dobbiamo mettere a frutto i fondi raccolti per allestire lo show. Su, Davide, sali sul palco e presenta Symon. Devi fingere che sia Paolo Fox.
ILARIA Ma chi, quello della carta igienica?
DON MAURO (tra sé, desolato, alzando le mani al cielo) Gesù, aiutami tu! Io non ce la posso fare! (rivolto ai ragazzi) Paolo Fox, lo conoscono tutti, è quello che fa gli oroscopi in TV. Symon, siedi su quella sedia e chiedi a tutti il segno zodiacale, dopo che Davide ha finito la presentazione. Ora, però, bando alle chiacchiere e cominciamo le prove, se no qua non la finiamo più. (Tira fuori una vecchia “cipolla” da taschino per guardare l’ora)
DAVIDE Signore e signori, ecco a voi Paolo Fox e il suo oroscopo. (Una musichetta accompagna l’applauso)
SYMON(Siede sulla sedia che è in scena, prende una cartelletta e si rivolge ad una ragazza) Salve a tutti. Oggi, siamo qui per parlare di segni zodiacali. Chiamiamo, dunque, la signorina…?
SABRINA,,,,, Sabrina!
SYMON Carissima Sabrina, di’ a tutti di che segno sei.
SABRINA (altezzosa) Sono del Leone!
SYMON Ascendente?
ENRICO Capra!
SIMONE (Ridendo) è vero, guarda che capelli! E, se la osservi da vicino, puoi notare persino la barbetta.
ENRICO Capra! Capra! Capra! (Ride)
SABRINA (controbatte) Ah, ah, ah! Detto da uno scimmione, la cosa non mi offende.
NICOLA Vorrei capire cosa c’entro io in tutto questo. Ma dove sono capitato?
DON MAURO Taci!
SYMON(Rivolto ad un’altra ragazza) E tu, presentati e dimmi di che segno sei.
GAIA Mi chiamo Gaia e sono dell’Ariete.
SYMON Ascendente?
SIMONE (arrogante) Scarrafone (Rivolto a Enrico) Ma non vedi quanto è brutta?
GAIA Brutta io? Ma ti sei guardato nello specchio, prima di parlare?
SYMON(Rivolto a Cosimo) E tu, come ti chiami, di che segno sei?
COSIMO Mi chiamo Cosimo e sono nato sotto il segno del Sagittario.
SYMON Bene, signori! Come vedete, siamo di fronte a tre segni di fuoco!
ENRICO Fuoco?! Aeh, mo’ s’appiccia tutte cose!
SYMON Sicuramente sei un creativo, un viaggiatore ma, dimmi, che ascendente hai?
SIMONE (volgare) Ascendente puorco! Guagliu’, voi non potete immaginare, ieri sera, quando è venuto a casa mia, che cosa ha avuto il coraggio di mangiarsi!
ENRICO Perché, che s’è mangiato?
SIMONE Girando continuamente intorno al tavolo del buffet, al primo giro, s’è scofanato due pizze, al secondo giro, sei crocché, al terzo giro ha inghiottito cinque palle di riso in un sol boccone...
NICOLA (Conta sulle dita)Già! E hai dimenticato che, al quarto giro… ha finito mezzo chilo di pop corn, al quinto una busta gigante di patatine fritte, e al sesto ha tracannato quattro frittelle col baccalà…
ANJA …e i panzerotti? Al settimo giro, cinque panzerotti, uno dopo l’altro, ha divorato… Girava e riempiva il piatto, un altro giro e il piatto era vuoto… quella poveretta della mamma di Simone…
SIMONE …eh, sì, mia madre non faceva in tempo a mettere sul tavolo altro cibo, che già era sparito tutto. Cosimo, dopo aver bevuto una coca cola maxi, le ha detto (parla come se stesse masticando): «Signora, adesso non posso mangiare più niente, se no a casa non ceno.» (Ridono tutti)
ENRICO Ma dove mette tutta quella roba? È così magro!
SIMONE Secondo me, tiene il verme solitario.
ENRICO Solitario!? Quello tiene un esercito di vermi, un’armata rossa al gran completo. È proprio per questo che non mette neanche un grammo di grasso addosso.
SYMON(Approfitta per arricchire il programma con qualche imprevisto) Caro Cosimo, qui c’è qualcuno che è curioso di scoprire cosa fai per mantenerti così in forma.
COSIMO Beh! Il segreto c’è: frequento la palestra…
LE RAGAZZE Oh!
COSIMO gioco a basket…
LE RAGAZZE Oh!
COSIMO nuoto tantissimo…
LE RAGAZZE Oh!
COSIMO corro…
ANJA Ah!
COSIMO …e, durante il fine settimana, pratico anche il tennis!
ENRICO E niente più?
NICOLA Come no!... fa parecchi giri intorno ai tavoli da buffet…
SIMONE Si capisce! Girando girando,trova pure ‘o tiempo ‘e mangia’!
ENRICO Un vero fenomeno!
SIMONE Sì, da baraccone!
GIUSEPPE (altezzoso) Che sciocchi! È, semplicemente, un ragazzo intelligente, di buon appetito, certo, ma che sa come curarsi.
ENRICO Perché, fa pure il medico?
DON MAURO E basta! È ora di finirla con queste malignità. Dio ha mandato Gesù su questa Terra apposta per farci capire che siamo tutti uguali. Ognuno può avere delle manie, delle piccole fissazioni, delle caratteristiche diverse da noi ma, alla fine, siamo tutti figli di Dio.
ENRICO Don Mauro, ma che dite? Dio è morto, Gesù è morto e, ... per la verità, (barcolla) stamattina… nemmeno io mi sento tanto bene.
ANJA Che scemo!
SIMONE Piuttosto, mi dite come ha fatto Dio a fare tutti ‘sti figli? Allora, mio padre non è veramente mio padre, mi ha raccontato sempre bugie. Ho capito, domani andrò all’Ufficio Anagrafe e, invece che figlio di Ferdinando, dirò la verità: che sono figlio di Dio.
ENRICO Così risulterai orfano.
SIMONE Orfano? E perché?
ENRICO Allora non l’hai capito che Dio è morto?
SIMONE (Riflette, poi esclama rassegnato) E così, anche il Papa è disoccupato!
ENRICO E vuol dire che organizzeremo uno spettacolo di beneficenza pure per lui.
GIUSEPPE (altero) Quante sciocchezze! Come si fa ad affermare che Dio è morto? Dio è presente e vivo dovunque si rivolga lo sguardo.
ALESSIA Dio vive nella bellezza del Creato, nelle stelle, nel profondo degli oceani sconfinati...
ANJA Dio è dentro ognuno di noi.
DAVIDE Dio è presente tra le piante.
ILARIA Dio abita in tutti gli animali, grandi e piccoli.
SABRINA Dio vive perfino tra i malvagi... che egli spera sempre di rendere migliori.
SYMON Dio vive… (ci pensa un po’)
SABRINA Nell’oroscopo?
SYMON(rivolto a Sabrina) Ma quale oroscopo? (rivolto al pubblico) Non fateci caso, è una capra…! (di nuovo rivolto a Sabrina) Dio vive nella musica.
DON MAURO Di questo argomento parleremo all’oratorio! Devo dire che, comunque, sono felice che voi abbiate queste idee ma, a proposito di musica, ora facciamo un quiz, così, per scoprire se avete talento per quest’arte e metterlo in mostra nel corso dello spettacolo. (La “Marcia Turca di Mozart” interrompe il dialogo. Tutti i ragazzi cominciano a muoversi e ballare come se fossero rapper) Ascoltate questo brano. Bello, vero? Chi di voi sa dirmi di chi si tratta?
SYMON Jovinotti! Lo riconosco, è lui!
DON MAURO(Scuote la testa) No! Sbagliato. Qualcun altro vuol rispondere?
ENRICO Ma quale Jovinotti, questo è Fedez!
DON MAURO Fedez?! Non è possibile! Ancora non ci siamo. Su, qualcuno mi sa dare la risposta esatta?
DAVIDE Io lo so, io lo so, è Caparezza!
DON MAURO La capo, dint’ ‘a rezza, ve la metto io. Vi tiro il collo, come le galline. Possibile che nessuno di voi conosce il grande… immenso Mozart?
ANJA Grande…? Immenso…? Ma quant’è chiatto ‘sto Mozart?
DAVIDE Io, in televisione, non l’ho mai visto.
ENRICO Io? … Non l’ho neanche sentito nominare.
SYMON Mica è quello coi capelli bianchi e neri che fa il giudice ad “Amici”?
DON MAURO Non stiamo parlando di Morgan ma di Mozart. E meno male che questa è una scuola ad indirizzo musicale! Bravi! Bravi!
DAVIDE E che volete fare? Si vede che l’indirizzo era sbagliato, il postino non è arrivato... e noi, a Mozart, non l’abbiamo potuto conoscere.
TUTTI INSIEME Eh sì, è vero, è proprio così!
(Entra in scena il sagrestano di don Mauro, un personaggio ubriacone e maldestro. Ha un fiasco di vino nella mano destra e barcolla mentre canta)
TANINO IL SAGRESTANO Fra’ Martino campanaro, dormi tu? Dormi tu? Suona le campane…suona le campane, din – don – dan…
TUTTI I RAGAZZI Din – don – dan
TANINO IL SAGRESTANO (Si avvicina ad una persona del pubblico, scambiandolo per il prete) Don Mauro, vi devo parlare con urgenza.
DON MAURO (Rivolto al pubblico) Beve sempre… beve sempre! (Rivolto a Tanino) Che ci fai tu qua? Ti avevo detto di lucidare i candelabri e di cambiare la tovaglia sull’altare... non di bere dalle ampolle. (Rivolto al pubblico, con tono confidenziale) Voi non potete immaginare che cosa è successo, durante l’ultima elevazione, domenica mattina. Gesù si è manifestato e mi ha sussurrato nell’orecchio: “Stamattina, mi sento un po’ anemico!”… E per forza! Dentro al calice avevo dovuto mettere solo acqua… pecché ’o vino… se l’era scolato tutto quanto Tanino!
TANINO IL SAGRESTANO Candelabri…? Altare…? Io vi devo parlare... ma dove vi siete nascosto?
DON MAUROE sì, mo’ giochiamo a nascondino! Sto qua, non vedi che sto qua?
TANINO IL SAGRESTANO Qua dove?
DON MAURO (alza il braccio) Sono qua. Si può sapere che cosa è successo? (Si rivolge al pubblico) Stamattina, hanno tutti urgenza di parlarmi, ma che cos’è tutta questa impazienza? (sospira) Ah, la fretta dell’umanità! (poi di nuovo al sagrestano che è in evidente stato confusionale) Tanino, fammi il piacere, passa più tardi, che adesso non ho tempo.
TANINO IL SAGRESTANO(Il sagrestano va via perplesso e barcollante.) Più tardi. Sì... ma che cosa gli dovevo dire? Non me lo ricordo più. (cercando di connettere) Altare…? Candelabri...? Vino! Sì, un goccetto di vino… tanto per bagnare la gola.
(Nel retropalco, uno dei ragazzi nota una vecchia radio poggiata su di un ripiano. La osserva cercando di capire di cosa si tratta.)
ENRICO Che ci farà mai questo fornetto dietro le quinte?
GAIA Sai che mi ricorda il primo forno a microonde che papà ha regalato alla mamma.
ENRICO Non riesco, però, a capire dov’è lo sportello per far entrare il cibo da scaldare.
GAIA Non saprei. Di sicuro, queste sono le manopole per la regolazione del calore e del tempo di cottura. (Mostra ad Enrico i pomelli che regolano il volume e la scelta delle stazioni)
DON MAURO Ma che state combinando con quella vecchia radio?
ENRICO&GAIA (Insieme, sbalorditi) Una vecchia radio!
GAIA Ma… non era un forno a microonde?
DON MAURO State scherzando, vero? Questa è una Telefunken risalente all’era fascista.
SIMONE Era (qui diventa voce del verbo essere) fascista. Adesso, sarà diventata leghista!
ALESSIA Ma... è una radio, un telefono... o è un fungo...?
ENRICO No! Forse ho capito: questa è la famosa “Radio Patana”.
ILARIA Lo dicevo io che questo è scemo!
ENRICO Hai detto qualcosa?
ILARIA Io? No! Perché? Voi, per caso, avete sentito qualcosa?
DON MAURO E GLI ALTRI RAGAZZI(insieme, decisi) Assolutamente niente!
NICOLA Me ne voglio andare! Me ne voglio andare! Mi dite che ci faccio in mezzo a questi zotici bugiardi?
DON MAURO Che cosa farfugli, tu? Zitto! Ragazzi, riprendiamo, presto, che abbiamo poco tempo per continuare le prove!
MILLY Don Mauro, ascoltate, lo so che siete impegnato ma io devo proprio parlarvi. Vi prego, è urgentissimo!
DON MAURO Ma voi siete una zecca cavallina, figlia mia!Capisco, ma non adesso, per carità. Mi occorre ancora un po’ di tempo. (Rivolto ai ragazzi) Ricominciamo, via! Facciamo così, passiamo alla sfilata delle future “veline”.
MILLY (Guarda dritto davanti a sé) Karma… karma e sangue freddo. Karma! E va bene, tornerò dopo.
(Mentre Milly va via, si sente una musica, che introduce due ragazze Gaia e Anja, che sfilano, ancheggiando, e si fermano al centro della scena.)
GAIA (smorfiosa) Don Mauro, quanto siete bello!
DON MAURO Grazie, ma dovevi vedermi venti anni fa, prima che diventassi prete. Avevo tanti capelli, portavo occhiali scuri, giubbotto nero di pelle, guanti neri e… sfilavo...
ANJA (leziosa) Come modello?
DON MAURO No, no! Sfilavo le borsette alle vecchiette...
TUTTI I RAGAZZI(ridono) Ah, ah, ah!
DON MAURO E non ridete! Una volta, ho tentato persino una rapina a mano armata, dentro una gioielleria.
MOLTI DEI RAGAZZI Oh! Davvero?
DON MAURO Già! Mi sono fatto centoventicinque giorni di galera e, mentre ero chiuso tra quelle sbarre... sì, è stato proprio allora che mi è venuta la vocazione!
GAIA A fare il ladro di professione?
DON MAURO Ma che dici? A farmi prete. Sono stato folgorato, come Paolo sulla via di Damasco.
SIMONE (Osserva, da lontano, Don Mauro con attenzione) C’era qualche filo scoperto sulla via di Damasco? Comunque, io non vedo scottature.
ANJA Ve la siete cavata bene!
SIMONE E Paolo, come sta? Si è ustionato o è riuscito ad arrivare a Damasco?
ENRICO A proposito, don Mauro, toglietemi una curiosità (sembra riflettere) maDamasco... che provincia fa?
(Sigla di “Superquark”)
GIUSEPPE Damasco è la capitale della Siria. Parliamo di Asia, zoticoni che non siete altro, e don Mauro si riferiva alla conversione di San Paolo.
DON MAURO Meno male che c’è Giuseppe che conosce geografia e religione. Bravo, Giuseppe! Con voi due, non si può parlare di nulla. Ignoranti! (Spazientito) Comunque, per farla breve, ho sentito la chiamata e mi sono fatto prete. Ah!
GAIA La chiamata? E chi vi ha chiamato?
DON MAURO Dio! È stato Dio in persona!
ANJA (Tra sé) E certo! Dio l’avrà chiamato prima di morire!
GAIA Telefono o WhatsApp?
DON MAURO (Distratto) Messenger... (ritorna alla realtà) ma che mi fate dire!
GAIA E sta bene! Avevate conoscenze altolocate! Ora capisco perché avete deciso di fare il prete invece di fare, che so... l’attore, il modello.
DON MAURO Sì, ora sono un prete! Chiuso il discorso e non ne voglio più parlare!
ENRICO D’accordo, ma mi dovete spiegare solo una cosa. Ora che siete un prete, che cosa rubate?
DON MAURO Non ce la posso fare... non ce la posso fare! Questi mi fanno uscire pazzo. Basta! Da questo momento in poi, vi farò rigare dritto come soldati, e guai a chi dice una parola di troppo. Delinquenti, ho a che fare con dei delinquenti!
ENRICO Da quale “purpo” scende ‘sta predica!
GAIA E sì, mo’ ci facciamo pure un giretto al mercato del pesce! Questa, per me, è la conferma: Enrico è completamente scemo!
ENRICO (Rivolto a Gaia) Hai detto qualcosa?
GAIA Io? No! Perché? Voi, per caso, avete sentito qualcosa?
DON MAURO E GLI ALTRI RAGAZZI(insieme, decisi) Assolutamente niente!
NICOLA Che bugiardi! Va bene i ragazzi, ma ‘sto prete…!
DON MAURO Ho capito, interrompiamo le prove. È importante che io vi spieghi alcune cose.
(I ragazzi si rilassano rumoreggiando ma vengono, comunque, catturati dalle parole di don Mauro)
GAIA (Smorfiosa) Siamo tutt’orecchi!
DON MAURO Volevo spiegarvi, per prima cosa, come mai ho deciso di rinunciare alla disonestà.
ANJA Come mai? Diteci, siamo molto curiosi.
ALCUNI TRA I RAGAZZI Come mai? Ma perché?
DON MAURO Quando si fa del male agli altri, come è capitato a me, sopraggiunge, dentro di noi, una vocina che ci tormenta, una vocina che non ci fa riposare, che martella sulla coscienza, giorno e notte. Quando facevo il ladro, ero sempre nervoso, preoccupato, non uscivo di giorno per la paura di essere scoperto.
ENRICO Però è successo… (sornione e beffardo) e vi siete fatto pure la galera!
DON MAURO Certo! Ho pagato, come è giusto che sia, ma ho fatto tesoro di questa esperienza e, adesso, sono più che deciso a rigare dritto. Fare del male, fidatevi, non conviene! Fare del male ci fa sentire inferiori, come dire...? ci inasprisce, ci rende spregevoli.
NICOLA Dire le bugie, però, conviene… vero?
DON MAURO(Rivolto a Nicola) Dovrei far finta di non aver sentito… ma ti dico solo che le bugie, a volte, servono per non creare problemi… bugie a fin di bene… ma solo quando è davvero necessario. (Rivolto a tutti) Tuttavia, è solo la verità a renderci davvero liberi.
DAVIDE Ma che state dicendo?! Quello mio zio, ha rubato una macchina e non veniva mai preso fino a quando diceva che non era stato lui. Nel momento in cui ha detto la verità… l’hanno sbattuto in galera e sta ancora là dentro. La verità fa andare in carcere, altro che rendere liberi!
DON MAUROCome al solito, non riuscite ad afferrare il senso di ciò che dico. La verità rende libera la mente, ci solleva dal peso di dover mantenere un segreto che è come un macigno sulla coscienza. Anche in galera si può essere liberi.
DAVIDE Come no! Andate a raccontarlo a mio zio!
DON MAURO Tuo zio ha fatto bene a dire la verità. Piuttosto, sarebbe stato meglio se non avesse commesso reati. Vedete che a delinquere ci si rimette sempre? Anche ammesso che non ti prendono, la coscienza, comunque, non ti fa stare tranquillo. Io ho sperimentato questa sensazione. Quei mesi di carcere, invece di farmi sentire prigioniero, mi hanno aperto la mente ed eccomi qua, intenzionato più che mai a fare solo del bene.
GAIA Sarà per questo che siete diventato un bravo prete. Non sembrate proprio un ex galeotto.
DON MAURO Credi? Ti ringrazio! Lo prendo come un complimento, però...
TUTTI I RAGAZZI IN CORO Però?!
DON MAURO Però, posso diventare pazzo, trasformarmi in un maniaco, diventare un assassino, (tutti indietreggiano, spaventati) perché vi faccio sparire tutti se non fate in modo che questo spettacolo riesca. Forza, su, ricominciamo con le prove e chiudete, una volta per tutte, quei maledetti telefonini. (Tra sé) Sempre con quegli arnesi in mano! Sempre a smanettare!
NICOLA (Battendo un piede a terra) Non ci penso nemmeno. No, no e poi no!
ANJA Ma io devo farmi un selfie!
GAIA Io stavo chattando con una mia amica.
ENRICO Io devo prima finire questo gioco.
MILLY E io devo assolutamente parlarvi.
DON MAURO(tra sé) Sta n’ata vota qua? (rivolto a Milly) Non ora! Ascoltatemi tutti, anche voi, signora Milly. Non voglio arrabbiarmi con nessuno ma desidero dirvi un’altra piccola cosa.
GAIA Che cosa desiderate dirci?
DON MAURO Invece di guardare imbambolati lo schermo del cellulare, guardatevi tutti negli occhi. È così che vi conoscerete davvero e potrete fare l’operazione più bella e difficile che esista.
NICOLA Lo sapevo io che era un trabocchetto!
ENRICO Ecco qua, adesso cominciamo con la matematica. Uffa, però. Che barba!
DON MAURO Ma no, non avete capito! Non è un’operazione di matematica, né di aritmetica ma è un’operazione d’amore: uno più uno, più uno uguale...
COSIMO Uguale tre!
DON MAURO No… uguale noi. Su, guardatevi tutti dentro gli occhi, ascoltate la vocina che viene dal cuore di chi vi sta vicino. Solo così potrete essere amici davvero. Voi, Milly, tornate più tardi.
MILLY Milly, respira, e mantieniti karma. Oṃ! Oṃ! Oṃ!
(Fa dei profondi respiri allargando le braccia verso l’alto, mentrei ragazzi abbandonano del tutto i cellulari e cominciano a guardarsi negli occhi e ad abbracciarsi. Solo i due bulli e Nicola restano esclusi, allontanandosi dal gruppo)
(I ragazzi ballano al suono di un’allegra canzone che parla di amicizia)
DON MAURO Come vi sentite adesso?
ALESSIA Molto meglio!
SABRINA Io mi sento, non so come dire, piena d’amore per tutti i miei amici.
NICOLA (Ha le braccia conserte) Che stupidaggine! Amici! Gli amici non esistono.
SIMONE Io non sento proprio niente. Tutto è come prima. Degli amici non me ne po’frega’ de meno.
SABRINA Sei solo un povero bulletto da quattro soldi!
SIMONE Sono un bullo, certo, e me ne vanto!
GAIA Casomai, fai anche uso di droga!
SIMONE (Sbigottito) Droga!? Ahó! Sarò bullo... ma mica sono un deficiente!
GAIA E allora, certamente bevi… o fumi.
SIMONE Bere?! Fumare?! Ma per chi mi hai preso? Essere bulli non vuol dire che ti devi sballare. Che senso avrebbe? Mica sono un povero demente? Io, alla salute, ci tengo.
GAIA Però! Ti facevo più stupido. Invece, devo riconoscere che un po’ di sale in zucca ce l‘hai... ma rimani, comunque, un ridicolo bulletto.
ILARIA E se ne vanta pure! Secondo me, fa pena!
SIMONE Che volete da me? Io sono migliore di tutti! Bello, bullo e non me ne frega un bel niente.
SABRINA Sai che ti dico? C’è una poesia che sembra scritta apposta per voi. Si intitola proprio “Bullo”.
ALESSIA Chi è il bullo?
GAIA Chi è il bullo?
ANJA Chi è il bullo?
SYMON Il bullo offende,
usa la violenza,
la forza…
ILARIA Approfitta dei più deboli
e dei più piccoli.
Perché lo fa?
GIUSEPPE Pensa di essere il migliore?
Pensa di essere il più forte?
SABRINA Non è così...
è un debole.
è un inferiore.
TUTTI I RAGAZZI (A voce alta)IL BULLO RIMARRA' SOLO! (A voce ancora più alta)SOLO!
DON MAUROGiusto, sono d’accordo... però, ragazzi miei, qui ci stiamo perdendo in chiacchiere. Dai, che dobbiamo passare alla prova di recitazione. Chi deve partecipare? Venite da questa parte, veloci! I due presentatori al centro della scena!
(Mentre i cinque ragazzi che devono provare si preparano ad entrare in scena e si sistemano nella postazione a loro assegnata, Symon porta una sedia al centro della scena e due ragazzi presentano il siparietto)
ALESSIA Signore e signori, tra poco assisterete al primo reality ambientato in un day hospital.
GIUSEPPE Sicuro! Nel famoso Ospedale “Che Dio ce ne liberi”.
ALESSIA Un ospedale in cui si curano tutti i mali ma da cui... (lugubre) difficilmente si esce vivi!
GIUSEPPE Certo! L’Ospedale è, infatti, gemellato con l’impresa “Stendi i piedi e vai”, impresa che ha fatto affari d’oro con gli ex pazienti, sempre numerosissimi.
ALESSIA Cose dell’altro mondo!
GIUSEPPE Più che altro, pazienti... all’altro mondo!
ALESSIA Ora, però, entriamo nel vivo... si fa per dire... delle attività ospedaliere.
(Enrico siede su una sedia. È reduce da un intervento chirurgico e si lamenta per il dolore)
ENRICO (Con espressione molto sofferente, si lamenta piagnucolando) Ah! Eh! Ih! Oh! Uh!
ILARIA (La dottoressa) Come va il mio paziente?
ENRICO Mi state perdendo! Sento che è la fine!
ILARIA Allegro, su! Deve essere contento. Oggi è il primo giorno che lascia il letto dopo la difficile operazione che le ho fatto allo stomaco. Sei ore è durata! Sei ore che passeranno alla storia della chirurgia!
ENRICO (borbotta) O delle pompe funebri!
ILARIA Non siate così ottimista... cioè... pessimista! Intanto, ci sono visite per lei. Tre parenti dalla campagna che le faranno tanto, tanto coraggio! (Accogliendo i tre personaggi) Prego, venite pure avanti. (Entrano Symon, Gaia e Sabrina) Bene! Ora esco per un caso urgente. Per qualsiasi problema, fatemi chiamare. Torno subito.Torno subito.Torno subito. (Esce di scena)
SYMON (Abbraccia Enrico) Caro Enricuccio mio, commo te sienti?
ENRICO (boccheggiando) Bene... bene!
GAIA (Abbraccia goffamente Enrico) Cumpa’, tieni doje belle scocche rosse, benedico!
SABRINA (Anche Sabrina abbraccia Enrico) è ‘o vero, tieni proprio ‘na bella cera!
ENRICO Sì, ma se continuate ad abbracciarmi così, di cera… avrò quattro candele accese intorno. (Tra sé) Questi non vengono dalla campagna… questi vengono dalle palafitte!
SYMONForse, era meglio ca nun veniemmo!
GAIA Ma che dici, nun ce sta preoccupazione. ‘A dottoressa ha ditto che torna subito.
SYMON Pure lu miereco nuosto lassavo scritto ‘ncoppa la porta “TORNO SUBITO”… e ‘o parente de nu malato aspettavo… aspettavo… e po’… mettivo n’ato biglietto, co’ scritto ‘ncoppa: “TROPPO TARDI…, è MUORTO”.
ENRICO (tra sé) Altro che palafitte, questi vengono dalle caverne! (Rivolto ai parenti) Speriamo di no. A me è andata bene!
SYMON Non dicere accussì, porta scalogna. ‘O zio fu operato a ‘nu braccio pe’ ‘nu niervo ‘nturcinato. Cos’ ‘e niente… cos’ ‘e niente…
GAIA E invece… (fa il segno della croce) fuje salvato pe’ miracolo.
SABRINA (Si genuflette e fa il segno della croce. Ha un tono drammatico) Pe’ miracolo, fuje salvato.
ENRICO (tra sé) Questi, in cortile, non hanno le galline, hanno i dinosauri! (Rivolto ai parenti) Davvero?! E come mai?
SYMON L’avettero raprì lu braccio. ‘O sai che ‘nce truvarono dinto?
ENRICO Una clava! (Preoccupatissimo, rivolge la domanda ai parenti) Ehm! Cosa trovarono nel braccio dello zio?
SYMON L’aniello della dottoressa.
ENRICO No!
GAIA Sì!
SABRINA (conclude) L’aveva perduto la dottoressa, mente ca lo cuseva.
SYMON Enri’, fatte curaggio. A te vace tutto buono! ‘O cugino Pasquale, invece…
ENRICO (Preoccupatissimo) Cosa gli è successo?
GAIA L’anno passato, dinto a ‘sto ‘spitale, l’avettero arapri’ la ferita de l’operazione.
SYMON Dinto, li trovarono le lenti de la dottoressa.
ENRICO La mia?
GAIA Sì! Chella ca torna subito. Ma tu, Enri’, fatte curaggio!
SYMON A te nun te succede comm’ a fratemo Giacumino.
ENRICO Che cosa è successo a Giacomino?
GAIA L’avevano operato dinto a ‘stu stesso ‘spitale, po’ nun steva buono…
SABRINA Mureva nu poco tutti li juorni…, ha’ capito?
ENRICO Ho capito, eccome se ho capito…! Povero me!
SYMON L’avettero arapri’ ‘a ferita.
ENRICO (Terrorizzato) E cosa gli trovarono dentro?
GAIA ‘A sveglia de la dottoressa, quella ca torna subito.
SYMON Però, tu fatte curaggio. Enri’, tu schiatti ‘e salute!
ENRICO Anello, occhiali, sveglia… (tra sé) Ma che dottoressa! Questa è una macellaia per mammut.
ILARIA (rientra) Scusate il disturbo!
ENRICO (Tra sé) Aiuto! La giurassica è tornata. (impressionato) Che cosa vuole, dottoressa?
ILARIA (guardandosi intorno in cerca di qualcosa) Strano, non riesco più a trovarlo.
ENRICO (allarmato) Cosa?
ILARIA Il mio ombrellino cinese.
(Enrico balza in piedi, comprimendosi lo stomaco. Lancia un urlo mentre ricade sulla sedia)
ENRICO Noooooo!
(I tre parenti della campagna fanno un’inquietante risata)
SYMON – GAIA - SABRINA Ah, ah, ah, ah, ah…! He, he, he, he, he…! Hi, hi, hi, hi, hi! Ho, ho, ho, ho, ho!(Si immobilizzano. Hanno lo sguardo fisso)
ENRICO Hu, hu, hu, hu, hu!
(Tutti fanno un inchino come se fossero burattini. Escono di scena, rientrando, subito dopo, per il seguito)
DON MAURO Va bene, va bene, si può sempre migliorare. Ora passiamo, però, alla prova di cucina. Una cuoca ai fornelli e gli altri ragazzi passeranno gli ingredienti, di mano in mano. Proviamo, forza.
GIUSEPPE Potrei fare io il cuoco? Mia madre dice che in cucina ci so fare.
DON MAURO M’ero scordato che teniemmo ‘o figlio ‘e Cracco...! No! Ai fornelli, ti vedo meglio insieme a una ragazza. Alessia, farai anche tu la cuoca. Tu, Giuseppe, le porgerai gli ingredienti per le ricette.
SYMON Io, che sono Paolo Fox, non posso fare il cuoco. Non si può mica passare dagli oroscopi alla cucina!
NICOLA È inutile che guardiate me, io non voglio cucinare. (riflette tra sé, contrariato) Questo talent mi dà proprio ai nervi!
DAVIDE Ora, cari signori del pubblico, i nostri ragazzi prepareranno una torta di farro con crema frangipane. Inoltre, assisteremo alla preparazione di forme di cioccolato fuso che i nostri amici faranno raffreddare per poterle gustare dopo lo spettacolo. Presto, ragazzi, portate gli ingredienti che, di volta in volta, vi chiederà la nostra cuoca, la simpaticissima Alessia. (Applauso)
ALESSIA (impettita, ha l’atteggiamento di una persona competente) Prepariamo, per prima cosa, la pastafrolla.
ENRICO (seccato) E prepariamo ‘sta pappamolla!
ALESSIA Portatemi, cortesemente, un uovo, il farro e zucchero di canna.
GIUSEPPE Sarà fatto.
ENRICO Simo’, devi portare un uomo, il carro e lo zucchero in canna!
SIMONE Lo zucchero in canna? Ma così m’affogo.
ALESSIA Ora, per favore, burro, buccia di limone e sale.
ENRICO Corro nella cuccia di Simone... (sbigottito) e sale? Ma dove deve salire?
SIMONE (Tra sé) Mi ha preso per un cane.
ALESSIA E per finire, prepariamo la crema frangipane.
ENRICO Prepariamo pure la crema trancia cane?
SIMONE Sarà meglio andare via! Qua, per i cani, le cose si mettono male.
DON MAURO Caproni ignoranti, questo siete! No, no, no! Con voi non andiamo da nessuna parte.
ENRICO Perché, dove ci volete portare?
DON MAURO Mi togli una curiosità? Ma sei sordo o non capisci?
ENRICO (Tira fuori qualcosa dalle orecchie) Uh, mamma mia! M’ero scordato gli auricolari nelle orecchie!
ILARIA (Tra sé) Ecco perché non sentiva e non capiva! (Rivolta ad Enrico) Enrico, adesso ci senti bene?
ENRICO Perfettamente!
(Ilaria tira fuori un cartello con la scritta “ENRI’, SI’ SCEMO”. Lo mostra al pubblico, tenendo Enrico alle spalle e attraversando tutto il palco)
ENRICO (curioso) Che cosa c’è scritto su quel cartello?
ILARIA (sorniona) Su questo cartello? Niente! (Si rivolge al pubblico) Perché, voi, per caso, leggete qualcosa?
IL PUBBLICO (Il pubblico dovrebbe partecipare con il solito tormentone) Assolutamente niente!
DON MAURO Gesù, dammi la forza!
TANINO IL SAGRESTANO(ride e canta barcollando) Fra’ Martino campanaro… din, don, dan…
I RAGAZZI Din, don, dan…
TANINO IL SAGRESTANO Don Mauro, don Mauro, mi sono ricordato quello che vi dovevo dire!
DON MAURO Miracolo! Ma se devi parlare, cerca di fare presto che qua... tenimm’ che fa’!
TANINO IL SAGRESTANO(si guarda intorno e va verso il pubblico) Don Mauro, don Mauro, dove vi siete nascosto?
DON MAURO Sono sempre qua, non mi vedi?
TANINO IL SAGRESTANO(Non riesce ad individuare la postazione di don Mauro e si rivolge ad un’altra persona del pubblico) Eccovi qua... ma... che cosa vi dovevo dire...? (va via senza replicare) non me lo ricordo più...? Candelabro...? Altare…? Vino! Un goccio di vino, ecco cosa ci vuole per farmi tornare la memoria.
DON MAURO (Rivolgendo gli occhi al cielo, stizzito, ragiona tra sé) Sono stato un ladro, ho fatto la galera ma, mi dovete credere, certe volte mi prudono le mani… ed è solo perché Dio onnipotente ci mette la sua mano santa che io non divento un assassino! Ma tu guarda che cosa mi doveva capitare. Era meglio stare dietro le sbarre che avere a che fare con queste teste di zucca!
ANJA Dobbiamo prendere anche la zucca?
SIMONE E che ci dobbiamo fare co’ ‘sta zucca?
ALESSIA Mia madre ci farebbe un risotto.
DON MAURO (sadico) Io, invece, la marmellata ci farei! (Al pubblico) Che vi dicevo?! (Fa un respiro profondo, si riprende e ricomincia a coordinare i ragazzi) Alessia, fai una cosa, comincia a sciogliere il cioccolato fondente da mettere nelle formine, così avrà il tempo di consolidarsi e potrete mangiarne tutti alla fine delle prove… ammesso che ci arriviamo.
ANJA Ti aiuto io. Hai visto che belle formine che abbiamo? C’è un vasetto, una macchinina, un orsetto, un coniglio, … una pistola?!
ALESSIA Addirittura una pistola! Certo che se ne inventano di cose strane!
ANJA Comunque, dai, andiamo a preparare queste forme di cioccolato fuso, che non vedo l’ora di mangiarle.
ALESSIA Va bene! Don Mauro, noi andiamo! (Prende una ciotola e un mestolo e rigira il cioccolato)
DON MAURO (si rivolge agli altri ragazzi) Mentre Alessia e Anja procedono, voi comincerete a fare le prove di canto e ballo. Davide, forza, presenta Gaia.
DAVIDE Signore e signori, ecco a voi la nostra interprete, Gaia. Salve, Gaia, che cosa ci proporrai?
GAIA Buona sera a tutti. Stasera, canterò e ballerò per voi “Ciao, mamma” di Lorenzo Jovanotti.
NICOLA Ma è una fissa ‘sto Jovanotti! È antico… e mi sta pure antipatico!
DON MAURO Certo, devo ammettere che neanche a me piace molto. Io vedrei meglio… che so …Claudio Villa, Gianni Morandi… musica classica, insomma!
ALCUNI TRA I RAGAZZI Boh...! Eh…? Ma di chi parla?
DAVIDE Classica?! Quella è musica adatta ai faraoni dell’antico Egitto… roba per gladiatori… musica per intrattenere i soldati che combattevano durante le guerre puniche.
DON MAURO Esagerati! State dando prova di non capire niente di musica.
NICOLA Da quel che posso notare, nemmeno voi, don Mauro, capite un granché!
DON MAURO Va be’, è inutile discutere! Rassegnamoci! Andiamo avanti con Jovanotti.
GAIA (fa finta di rivolgersi ad un professore d’orchestra) Prego, maestro.
(Gaia balla un pezzetto della sua canzone accompagnata da altri ragazzi)
SYMON (Mette le mani sulle orecchie) Poveri noi. Canzoni da Medioevo!
DON MAUROGrazie, Gaia, credo possa bastare. Passiamo a Ilaria.
DAVIDE Ed ora, assisteremo all’esibizione di Ilaria.
(Applauso... Davide e Symon mettono le mani sulle orecchie prima che Ilaria inizi a ballare)
DON MAUROE adesso perché vi tappate le orecchie?
DAVIDE & SYMON (insieme) A scopo preventivo!
SYMON Questa, come minimo, ci tira fuori Orietta Berti…
DAVIDE …o, peggio ancora, una canzone di Al Bano… speriamo di no!
ILARIA Sbagliato! Ballerò e mimerò con voi “Gioca jouer” di Claudio Cecchetto.
NICOLA (Mette anche lui le mani sulle orecchie) Cecchetto! Non si può proprio sentire!
DON MAUROBeh! Almeno è simpatico! In ogni caso, continuo a preferire Villa e Morandi. Va be’, Ilaria, vai pure con la tua esibizione.
ILARIA Salve a tutti. Prego, maestro!
(Ilaria balla un pezzetto di canzone insieme a tutti gli altri)
DON MAURO (Insoddisfatto delle scelte musicali) Credo proprio che faremo a meno delle prove individuali. Facciamo una cosa: passiamo al quiz sul bon ton!
ENRICO Bonbon! Già so’ pronti i cioccolatini?
SIMONE Mmh! Buoni! (Frega le mani) Allora si mangia!
COSIMO Dove si mangia? Vengo anch’io.
ENRICO A me, il cioccolato non piace. Andate voi.
DON MAUROMa che avete capito? Ora faremo lezioni di galateo…
NICOLA Galileo?! Adesso ci tocca studiare pure l’Astrologia!
(Nicola esce)
DON MAUROTutt’al più, Astronomia! Ciuccio! E che caspiterina! Non conoscete nemmeno la parola “galateo”? Ora vi spiego: il galateo è il complesso delle regole della buona educazione, il bon ton, appunto. Vi farò delle domande e voi dovete dirmi come vi comportereste in alcune circostanze.
SIMONE Era molto meglio assaggiare un bonbon!
DON MAURO E certo! Piensi sempe a mangia’. Poi parlate di Cosimo! Ad ogni modo, siete pronti? Prima domanda: Siete seduti sull’autobus, sale una persona anziana e non c’è nemmeno un posto, voi che fate?
ENRICO La facciamo scendere subito. Può prendere tranquillamente l’autobus successivo. (risate)
DON MAURO Ecco qua! Trogloditi! Chi mi dà la risposta giusta?
GIUSEPPE Io! Quando sale una persona anziana, le cedo il mio posto. Mi sembra il minimo.
DON MAURO Oh, meno male! Benedetto Iddio! Questa è la risposta giusta! Ma passiamo alla domanda successiva. Siete a tavola. La mamma ha scodellato la minestra nei piatti di tutti i commensali. Voi che cosa fate?
COSIMO Mangio la mia minestra e poi vado a infilare il cucchiaio nel piatto di mio fratello. Quello ci mette una vita a mangiare e, così, io gli do una mano! Ho indovinato?
DON MAURO È meglio che non ti rispondo! Giuseppe, vuoi dirci tu che cosa bisogna fare?
GIUSEPPE Certo! Bisogna aspettare che anche la mamma sieda a tavola, augurare buon pranzo a tutti, poi cominciare a mangiare, solo, però, quando mamma e papà hanno già iniziato!
DON MAURO Giuseppe, sei l’unica mia gioia in questo mondo di cavernicoli! (gli manda un bacio da lontano) Bravo, Giuseppe, bravo!
SIMONE (Ironico) Che cocco di papà! Mi viene il latte alle ginocchia!
ENRICO A me viene l’aranciata!
SIMONE L’aranciata? Ma che dici. Alle ginocchia viene il latte.
ENRICO A me no. Latte non ne bevo da che avevo due anni. Dunque... a me può venire solo aranciata… alle ginocchia.
(Musica di “Superquark”)
GIUSEPPE Stupidi ignorantoni! Il famoso modo di dire indica semplicemente che qualcuno ci annoia, perché sempre uguale a se stesso. Solo che io non sono un cocco di papà, né un ragazzo noioso. Sono soltanto una persona che ama approfondire i concetti, per fare in modo da saperne di più. Tutto qui!
ENRICO Questo sprofonda co’ Concetta! È meglio lasciarlo perdere. Sapientino!
SIMONE Certo che Giuseppe non è noioso… è… è… è proprio scocciante.
(Arriva Nicola con un telefono a disco)
NICOLA Non sapevo che, dietro le quinte, ci fosse anche la mini doccia portatile. Comoda, però. Uno cammina e si lava. Bella trovata davvero!
DON MAURO Dove hai preso quel telefono?
NICOLA e TUTTI Telefono?
NICOLA Ma… non è una doccia?
DON MAURO La doccia… scozzese… te la faccio io. Metti subito a posto quell’aggeggio! Ma chi vi autorizza a mettere le mani sulle cose che sono dietro le quinte?
NICOLA Don Mauro, calmatevi perché vi devo dire una cosa sconvolgente.
DON MAURO Che altro è successo, parla!
NICOLA (Piuttosto turbato)Sono sbarcati gli UFO! Per la precisione, si tratta di UFO in miniatura.
DON MAURO Ma stai sognando? Gli UFO! Solo questo ci mancava!
GIUSEPPE Credo che, questa volta, abbia ragione Nicola. Anche io ho visto una minuscola astronave atterrata sopra un tavolino. Precisa precisa come quelle che si vedono nei film. Ho un po’ paura! Adesso cosa succederà?
ANJA (tremante) Gli alieni ci rapiranno.
ENRICO(impaurito) Ci porteranno su pianeti sconosciuti…
COSIMO E che fa? Basta che si mangia!
ALESSIA (melodrammatica) Addio, Terra!
GIUSEPPE (tira fuori un cannocchiale e scruta verso l’alto) Voleremo verso il pianeta appena scoperto, il pianeta X… o verso Marte, alla ricerca di tracce d’acqua…
DON MAURO …o di vino!Ragazzi, ditemi che non è colpa di Tanino. Ma… vi ha offerto da bere? Che vi salta in testa? Gli UFO non esistono. Le astronavi, poi, fantascienza!
NICOLA (Va dietro la tenda e ne esce con una trottola tra le mani. La mostra a don Mauro)E allora questa che cos’è?
DON MAURO (scoppia in una fragorosa risata)Vorreste farmi credere che non avete mai visto una trottola?
GIUSEPPE (Tira fuori una lente d’ingrandimento mentre indossa un cappellino stile Sherlock Holmes) Forniteci tutti i dettagli. Io sono desideroso di apprendere.
DON MAURO La trottola era uno dei giochi più usati quando io ero un bambino. Si spingeva a terra per farla ruotare su se stessa. Che ricordi!
NICOLA Che gioco stupido!
ENRICO Che paura! Pensavo anch’io che fosse una cosmonave.
DON MAURO Certo, voi ora avete i cellulari, i tablet, i videogiochi. Noi avevamo le trottole, i mattoncini per costruire casette in miniatura, la creta per modellare. Altro che stupidi! Quei giochi, nella loro semplicità, scatenavano la fantasia.
(Musica di “Superquark”)
GIUSEPPE (Tira fuori un tablet, consultandolo) Mi documenterò in merito ai giochi in uso negli anni sessanta.
DON MAURO Quando avremo un po’ di tempo, sarò io stesso a mostrarvi i vecchi giocattoli e a spiegarvi come si usano. Ora, invece, continuiamo le prove!
(Arriva Alessia gasatissima)
ALESSIA Ragazzi, è arrivata la TV!
NICOLA E dove la mettiamo, adesso? Qua non c’è spazio.
ENRICO Possiamo portarla all’oratorio, così ci guardiamo le partite.
ALESSIA Ma che avete capito? Sono arrivati i tecnici della TV.
NICOLA Ah, ho capito: devono riparare il televisore che sta in sagrestia.
ALESSIA ( parlando tra sé) Ma questi sono veramente scemi! (Spiega a tutti) Ragazzi, è arrivata la troupe televisiva per le riprese. Pare che, a nostra insaputa, hanno già registrato qualcosa, per provare. Aspettate, vado a vedere quello che succede!
ENRICO Ma che avranno ripreso? Spero non me, che facevo sberleffi a Giuseppe.
SIMONE …o me, che mi sono messo le dita nel naso…
ANJA (imbarazzata) …o me, che ho infilato le dita nella crema frangipane e poi… me le sono leccate…
SYMON Ma che riprendono, che qua abbiamo fallito tutte le prove!
DON MAURO Questo è vero, però possiamo rimediare, se solo ci mettete tutti un po’ di buona volontà.
SIMONE Ma quale volontà,qui servirebbe un miracolo col botto…
(Si sente un tonfo terribile. Arriva Alessia sconvolta)
ALESSIA Tanino è caduto addosso all’operatore e ha fatto cadere la telecamera.
ENRICO (Dà un’occhiata dietro le quinte) S’è scassata ‘a telecamera? (mostra contentezza) Meno male!
GIUSEPPE Si dice “Si è rotta”.
SIMONE O scassata o rotta, sempre ‘nterra è juta.
GIUSEPPE O è juta o è andata, i danni sempre noi li dobbiamo pagare.
DON MAURO I soldi della cassetta! Mio Dio, no! Quelli servivano per lo spettacolo.
MILLY Quale cassetta? Quella che mi avevate affidato voi?
DON MAURO Proprio quella!
MILLY Ho dimenticato di dirvelo… è sparita.
DON MAURO Sparita? E adesso?
ENRICO Io non caccio un centesimo!
DON MAURO Io mi chiedo solo chi l’ha fatta sparire.
MILLY Un attimo, solo per un attimo, l’ho lasciata incustodita… ma chi ha potuto rubarla?
ENRICO Se non fosse che siete sempre stato qui, penserei…
DON MAURO Penseresti? …Zitto tu, taci. Piuttosto, andiamo a cercarla. Da qualche parte sarà pure andata a finire.
(Mentre tutti vanno via, Tanino appare con una cassetta tra le mani)
TANINO IL SAGRESTANO Una cassetta… (l’accarezza beato) dev’essere piena di vino per la messa… Però, quanto pesa! Adesso la porto via. La conservo per quando avrò sete… tanto don Mauro è abituato a dire messa solo con l’acqua… (fa una faccia nauseata) Acqua, che schifo! (fa di nuovo una smorfia di disgusto) Acqua… l’acqua fa ‘nfraceta’ i bastimenti a mare… Vino! (fa una faccia beata) Un goccio di vino, ogni tanto, è quello che ci vuole per risvegliare i ricordi…
(Tanino va via con la cassetta e, mentre rientrano i ragazzi, si sente un rumore di qualcosa che cade)
ALESSIA (guarda dietro le quinte) Tanino ha fatto cadere una cassetta. S’è spaccata tutta.
ENRICO S’è scassata pur’ ‘a cascetta!
GIUSEPPE Quante volte devo dirti che si dice “si è rotta”?
SIMONE Giuse’, e noi quante volte ti dobbiamo dire che, o scassata o rotta, sempre ‘nterra è juta?
GIUSEPPE Altri danni da pagare!
ENRICO Altri soldi che io non caccerò dalle tasche.
(Si sente un rumore di vetri frantumati e vento che soffia forte)
ANJA (guarda dietro le quinte) Tanino è finito con la testa nella finestra. Si sono rotti tutti i vetri.
ENRICO Aeh! Qua dobbiamo rifare tutta la sagrestia! S’è scassata pure ‘a finestra! E chi paga?
(Giuseppe, con le braccia conserte e un piglio severo, guarda di traverso Enrico ma, questa volta, non dice nulla)
DON MAURO Ora che ci penso, vuoi vedere che questa cassetta è quella che conteneva i soldi per il talent? Beh, vuol dire che, almeno, recuperiamo il denaro. (Va per andare in sagrestia ma ne torna sconfortato. Ha le mani tra i capelli) Il vento ha fatto volare dalla finestra tutte le banconote. Sono rimaste a terra solo poche monete. Gesù mio, ora come faremo?
(entra in scena un uomo con un mucchio di banconote tra le mani)
ANDREA IL PAPà DI ANTONIO Don Mauro, buon giorno. Vi cercavo perché ho trovato queste banconote per strada. Volavano dalla finestra della sagrestia. Ho pensato che, sicuramente, le avete perse voi e così ho deciso di riportarvele. Controllate se ci sono tutte. Può darsi che il vento ne avrà fatto volare via qualcuna, però credo di averne recuperate abbastanza.
(Enrico e Simone si appartano in un angolo. Enrico usa il cellulare e poi lo passa a Simone)
DON MAURO (commosso) Sì, era il denaro che abbiamo raccolto per fare uno spettacolo… per aiutare… va be’ te lo dico, volevamo dare una mano a te e tuo figlio, intanto che cerchi un nuovo lavoro. Vieni, ti faccio conoscere tutti i ragazzi che hanno lavorato… hanno “cercato di lavorare” allo spettacolo. Doveva servire a raccogliere fondi per la tua famiglia…
ANDREA IL PAPà DI ANTONIO Uno spettacolo? Per noi? Ma… è una sorpresa!
DON MAURO (imbarazzato) Ascolta, prendi questi soldi, tanto lo spettacolo non si farà, è andato tutto a monte! Non siamo riusciti a combinare niente di buono. Per il momento, ti serviranno a far fronte a qualche necessità.
ANDREA IL PAPà DI ANTONIO Don Mauro, voi mi confondete… non so se posso accettare…
(Enrico e Simone tornano al centro della scena)
ENRICO Signor Andrea, aspettate. Ho parlato un minuto fa con mio padre. Gli ho detto che cercate lavoro e mi ha risposto che ha piacere di prendervi a lavorare con lui. Gli serve una persona onesta da mettere alla cassa del bar. Anche Simone ha confermato che siete una persona perbene.
SIMONE Infatti, il papà di Enrico aveva un impiegato che si “fregava” ogni giorno qualcosa e così l’ha dovuto licenziare.
DON MAURO (sorpreso) Anche se si dovrebbe dire “rubava”… va be’, non importa. Enrico e Simone, questo è il gesto più bello che voi abbiate potuto fare. Da voi non me lo sarei aspettato, però questo avvalora la mia convinzione che tutti hanno, nascosta dentro, un po’ di bontà. Basta solo tirarla fuori. Enrico, ringrazia il tuo papà e tu, Simone… (si interrompe, commosso)
(Ilaria attraversa il palco con un cartellone che ha la scritta “ENRICO E SIMONE, SIETE GRANDI”)
ANDREA IL PAPà DI ANTONIO (abbraccia Enrico, Simone e qualcuno dei ragazzi) Che cosa posso dire? Io non ho parole per ringraziare tutti… Quando Antonio saprà… sarà molto fiero di avere amici come voi. Facciamo una cosa: per festeggiare, venite tutti a mangiare un pezzo di pizza domani sera a casa mia. Mia moglie la preparerà molto volentieri.
NICOLA Allora, chiederò a mia madre di preparare una bella torta, per accompagnare la pizza. È davvero brava in cucina, vedrete.
DON MAURO (contento) Lo sapevo, lo sapevo che anche tu hai una parte dolce nascosta dentro.
SIMONE A proposito di dolci, ma Cosimo dov’è? Vuol dire che domani sera, lo facciamo cenare prima a casa sua e poi lo portiamo con noi a casa di Antonio, se no…
ENRICO Non vi preoccupate, lo terrò d’occhio io. Sorveglierò che mangi solo quello che gli tocca.
ANDREA IL PAPà DI ANTONIO Allora, vi aspetto tutti, domani sera… e grazie, grazie con tutto il cuore! (Va via felice e commosso mentre tutti cantano una canzone che parla di riconoscenza)
(rientra Milly, sempre più agitata)
MillyDon Mauro, insomma, non posso più aspettare, vi devo parlare. Ora mi dovete ascoltare.
DON MAUROE parlate. Tanto ormai lo spettacolo è andato in malora. Anche se… tutto è bene quel che finisce bene!
MillyDon Mauro, avevo comprato del cioccolato per riempire delle formine. Servivano per la gara di culinaria.
DON MAUROCerto, lo so! Embè?
Milly Il proprietario del negozio mi ha telefonato dicendomi di riportargli tutto indietro, perché sembra che, quello che ho comprato da lui… come dire…? non era solo cioccolato.
DON MAUROChe cosa significa «Non era “solo” cioccolato?»
Milly Eh, don Mauro mio, come ve lo dico adesso? Quello era... era...
DON MAUROAllora, si può sapere cos’era?
Milly Don Ma’, voi tenete presente la mucca viola?
DON MAUROVolete dire quella del cioccolato al latte, “Il lilla che invoglia”?
Milly Esattamente. Quella de “Il segreto è nel cioccolato!”
DON MAURO Certo! “Pieno di quello che ami.”
Milly Proprio quella!
DON MAURO E allora?
Milly E allora… il ragazzo che munge, ha dimenticato un secchio pieno di latte sotto una delle mucche e... immaginate voi quello che è potuto succedere!
DON MAURO Non mi dite che...
Milly Purtroppo sì! È proprio come immaginate. Perché… avete capito, non è così?
DON MAUROCerto che ho capito! Che schifo! E perché non avete parlato prima?
Milly(Guarda don Mauro perplessa e battendo a terra un piede con aria di rimprovero) Don Mauro, e, secondo voi, perché io cercavo di attirare la vostra attenzione?
DON MAURODovevate insistere, perbacco!
Milly Ora è tardi per recriminare. Piuttosto, dobbiamo riportare tutto indietro.
DON MAUROIl problema è... come ve lo dico mo’... Il problema è...
MILLYE parlate, non mi fate stare sulla corda.
DON MAUROIn poche parole, i ragazzi l’hanno già utilizzato per riempire le formine. Capite? Quelle formine che hanno usato durante la gara di cucina. Va be’, tanto nessuno ha mangiato nulla. Vuol dire che getterete via tutto e il fattaccio non avrà avuto nessuna conseguenza.
MillyMeno male! Sono stata in tensione tutto il tempo ma ora mi avete rincuorato. Vado immediatamente a gettare via tutto. Ci vediamo dopo… Oṃ! Oṃ! Oṃ! Karma, Milly, è tutto sotto controllo.
(Milly va via e Cosimo arriva con uno zainetto appoggiato ad una spalla. Si mantiene la pancia dal dolore)
DON MAUROCosimo, che ti succede?
COSIMO Ohi, ohi! Che mal di pancia. Non riesco a stare in piedi!
DON MAUROMa che c’è dentro quello zainetto?
COSIMO Niente... avevo preso qualcosa da mangiare per colmare un certo languorino...
NICOLA Un certo languorino!? Quillo tene ‘o sfunno!
COSIMO Ohi, ohi! Come mi fa male!
DON MAURO Ma cosa hai preso per colmare… questo languorino?
COSIMO Formine di cioccolato.
DON MAURO (preoccupatissimo) Formine dici? Oh, mio Dio! E adesso?
Milly (Ritorna in preda al panico) Don Mauro, le formine sono sparite. Ma dove saranno finite?
DON MAURO !!! (indica Cosimo ma non riesce a parlare, perché è sconvolto)
Milly (attratta dallo zainetto di Cosimo, si rivolge al ragazzo) Cosimo, ma che cos’hai in quello zainetto?
DON MAURO (puntualizza) Che cosa… “aveva”, in quello zainetto!
Milly (Capisce che si tratta delle formine e, disperata, mette le mani nei capelli) Le formine? Oh, no!
ENRICO (Divertito) Oh, sì! E meno male che a me non piace il cioccolato!
(Arriva Tanino, più sbronzo del solito, con una pistola in mano puntata verso i ragazzi. Milly si fa scudo con una delle ragazze, mentre urla di terrore. Don Mauro cerca di calmare Tanino)
TANINO IL SAGRESTANO (farnetica e sembra minaccioso) Non mi avete voluto ascoltare... Io dovevo parlare subito... adesso è troppo tardi… Non mi avete voluto ascoltare…? siete tutti morti… (Punta la pistola su don Mauro che cerca di mantenere la calma ma è visibilmente sconvolto)
DON MAURO (con calma, scandendo le parole) Tanino, sono qua, ti ascolto. Prima, però, getta via la pistola! Non facciamo sciocchezze!
TANINO IL SAGRESTANO (sempre più farneticante, ride) La pistola... ah, ah, ah! Non ci penso nemmeno! La pistola...(Punta di nuovo la pistola sui ragazzi che, invece di spaventarsi, ridono come matti)
DON MAURO (perplesso) Ma che avete da ridere, qua siamo tutti in pericolo. Questo ci ammazza!
TANINO IL SAGRESTANO Bella vero? Adesso vi farò vedere io cosa so fare... con questa pistola. Ah, ah, ah! Dovevo parlarvi e, invece… siete tutti morti…
DON MAURO (Fa un altro tentativo per dissuadere Tanino dal commettere una sciocchezza. Ha una voce decisa e perentoria) Tanino, smettila adesso! Dammi quella pistola e falla finita.
TANINO IL SAGRESTANO Certo che la faccio finita... (Punta la pistola verso se stesso, portandola alla bocca. Milly e don Mauro urlano, terrorizzati. I ragazzi osservano la scena con noncuranza)
MILLY & DON MAURO Noooo!
DON MAURO Dio santo, ma che fai? (sta per perdere i sensi, mentre Milly si preoccupa per lui)
MILLY Aspettate, don Mauro, corro da voi!
TANINO IL SAGRESTANO (Addenta la pistola e ne stacca un pezzetto mentre i ragazzi ridono) Cioccolato! Se c’è una cosa per cui vado pazzo è il cioccolato... però... strano... questo ha un sapore… non so… un po’ curioso. Mah…! Vuol dire che accompagnerò… questo cioccolato... (prende una bottiglia e la solleva, stappandola) con un bel goccino di champagne! Alla salute… (riempie dei bicchieri)
MILLY(si fa aria, boccheggiando) Karma…
DON MAURO Madonna d’‘o Karma! Questi mi fanno morire. (rivolto ai ragazzi) Ma voi… voialtri… sapevate.
ANJA Certo! Ho riempito io stessa il contenitore a forma di pistola con il cioccolato.
DON MAURO Ma siete fuori di testa? Mi avete fatto prendere un colpo. Siete matti…
MILLY(stravolta) Questi sono veramente… ma veramente… tutti matti…
TUTTI I RAGAZZI Sì, per il talent!
FINE