Tutto Shakespeare in una notte

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Presentatore: Signore e signori buonasera

Personaggi, Personen:




Presentatore

Valletta
Professor Romea
Frau Professor Sturm

1.Akt

Romeo e Giulietta:

Benvolio

Sansone

Principe

Romeo

Giulietta

Tibaldo

Balia

Fra Lorenzo

Titus Andronicus:

Titus Andronicus
Lavinia
Schänder

Othello:

Othello

Komödien:

Sprecher1
Sprecher 2
Sprecher 3

Macbeth;

Witch
Macbeth
Macduff

Julius Caesar,
Caesar

Antonius und Cleopatra:
Marc’Antonius
Cleopatra

Königsdramen:

Reporter
Schiedsrichter
Richard II
Heinrich VI
King John
King Lear
Heinrich IV
Prinz Heinz
Richard III

2.Akt:

Hamlet:
Hamlet
Horatio
Bernardo
Geist
Polonius
Ophelia

Claudius
Gertrud
Laertes






(Vorhang ist offen, Fernsehstudio ist aufgebaut, Techniker richten noch die letzten Dinge vor der Sendung, Presentatore sitzt noch in der Maske, wenn er fertig ist, Auftritt, Licht im Saal aus)

Presentatore:  Signore e signori buonasera! Benvenuti al Teatro DSM per la prima edizione di “Tutto Shakespeare in una notte”. Assisteremo a uno spettacolo indimenticabile, unico nel suo genere!
Ma prima di passare alle presentazioni devo darvi alcune informazioni riguardo alla vostra sicurezza. La direzione del teatro vi ricorda che non è permesso fare uso di flash e registrare questo spettacolo. Inoltre si prega di non mangiare, bere e fumare durante la rappresentazione. Se nonostante ciò doveste avere un bisogno impellente Vi informiamo che i bagni si trovano in fondo al corridoio sulla destra.

Ora assicuratevi di essere seduti e di avere lo schienale in posizione eretta. Controllate le uscite di sicurezza più vicine al vostro posto e in caso di emergenza mantenete la calma! Vi ringraziamo per aver scelto questo spettacolo e Vi auguriamo una buona visione.

(Eintritt Sicherheitsbeauftragte, der Presentatore auf deutsches Publikum aufmerksam macht)
Presentatore: Va bene, va bene ... (räuspert sich und wiederholt alles auf deutsch)

Sehr geehrte Damen und Herren! Willkommen im Theater der DSM für die erstmalige Vorstellung „Ganz Shakespeare in einer Nacht“.
Ich bitte Sie um Aufmerksamkeit für einige Hinweise auf die Sicherheitsvorschriften!
Es ist verboten mit Blitzlicht zu fotografieren, sowie diese Vorstellung auf Ton- oder Bildträger aufzunehmen. Ferner ist es nicht gestattet zu Essen, Trinken und zu Rauchen. Sollten Sie dennoch ein dringendes Bedürfnis verspüren, so finden Sie die Toiletten im hinteren Gang rechts.

Achten Sie nun darauf gerade zu sitzen und die Rückenlehne hochgerichtet zu haben. Bitte richten Sie nun Ihre Aufmerksamkeit auf die Notausgänge, die Ihrem Platz am Nächsten liegen und bewahren Sie die Ruhe bei Notfällen! Wir danken Ihnen diese Vorstellung gewählt zu haben und wünschen Ihnen alles Gute!
(Musik, Licht auf Fernsehstudio)

Presentatore: Signore e signori questa sera assisterete ad un opera unica, senza precedenti nella storia del teatro, nessuno ha mai osato tanto, ma noi della Theatergruppe DSM ci siamo riusciti! Vedrete la magia, la genialità, la magnificenza delle opere complete di Shakespeare ridotte ad un’unica rappresentazione! Certo non è stato facile, ma la notte è giovane (schautnachhinten)….Mi fanno cenno dalla regia di tagliare…. D’accordo, introduciamo subito uno dei massimi esperti mondiali di Shakespeare, un vero luminare, master in comunicazione scespiriana: il Professor Giulietto Romea di Verona. Un applauso! (Valletta accompagna il professore)
Professore: (un po’ timido) Buonasera! Buonasera a tutti!
Presentatore: Si accomodi prego, (guarda sulla cartella) ci racconti un po’ di Shakespeare.

Prof: (con fare accademico): William Shakespeare: drammaturgo, poeta, attore, filosofo. Questo genio in letteratura e creatività ha influenzato la cultura e la presa di coscienza del mondo intero. Ma nonostante ciò: noi, popolo del nuovo millennio, fino a che punto conosciamo veramente l’opera intera di Shakespeare?  Troppo poco, secondo il mio modesto avviso.

Presentatore: Meine Damen und Herren, signore e signori, es handelt sich hier um eine internationale Vorstellung! Shakespeare ist ja weltweit berühmt, oder? Wir werden eine kurze Umfrage bei Ihnen, wertes Publikum, veranschaulichen!
Signore e signori  faremo ora una breve inchiesta! Chiedo un po’ di luce in sala!
Gentile pubblico,  la Vostra formazione letteraria e culturale è sicuramente superiore alla media – ma Vi chiedo lo stesso di collaborare con un piccolo gesto!  Alzi la mano chi ha già letto o visto un pezzo di Shakespeare.
Ich bitte diejenigen, die schon einmal ein Stück von Shakespeare gelesen oder gesehen haben, sich zu melden! (die meisten heben die Hand, Valletta zählt und teilt Ergebnis mit)
Valletta: Centocinquanta!
Presentatore: (zu Valletta) Però, mica male! Ma forse è meglio stringere il cerchio! … Ich glaube wir müssen stärker einengen! (Zum Publikum) Wir versuchen mal die Sache ein bisschen einzuengen, ja? Nun ... Wer hat schon mal sagen wir  „Othello“ Gelesen oder gesehen? Chi di voi ha già letto o visto l’Otello? (Immernoch die meisten)

Valletta: Novantotto!
Presentatore: Troppi, troppi! Viel zu viele! Schauen wir mal wo die wahren Champions im Shakespeare-Quiz sitzen! Wer von Ihnen hat schon mal „König Johann“ gelesen oder gesehen? „King John“ irgendjemand? Chi di voi ha mai letto o visto „King John“? Nessuno?
Valletta: (schaut im Saal umher und entdeckt ganz hinten eine Frau) Laggiù in fondo c’è qualcuno con la mano alzata! Evviva la vincitrice!

Presentatore: Prego, si accomodi, venga avanti!
(Frau steht auf und nähert sich, Presentatore geht ihr mit einem Mikrophon entgegen)

Signora, ci vuole dire il suo nome per favore!

Sturm: (mit starkem deutschen Akzent) Mi scusi, ma io parlare italiano solo poco, poco!

Presentatore: Aber das ist doch in unserem Studio gar kein Problem! Sie stehen hier vor dem Polyglott-Factotum-Allround-Moderator! Bitte stellen Sie sich vor, sie haben das Shakespeare-Quiz gewonnen!... Ecco la vincitrice del nostro gioco a premi su Shakespeare!

Sturm: Mein Name ist Frau Professor Doktor Henriette Sturm, mehrfacher Doktor in Shakespeareliteratur, Autorin einiger der berühmtesten Veröffentlichungen über Shakespeare. Ich darf offen und ehrlich sagen, dass ich zu den Weltexperten der Shakespearewissenschaften gehöre. Ich bin Gründerin eines Forschunginstitutes in Castrup-Rauxel,...

Presentatore: (unterbricht den Redeschwall) Ja dann, willkommen in unserem Studio!

(Valletta begleitet sie auf einen freien Platz neben dem Professore, die beiden begrüßen sich anständig, schauen sich aber etwas misstrauisch an)

Sturm: (mit den gesammelten Werken Shakespeares unter dem Arm, dozierend)
William Shakespeare: Dramatiker, Dichter, Schauspieler, Philosoph. Ein Genie der Literatur und der Kreativität, welcher das Bewusstsein und die Kultur der ganzen Welt beeinflusst hat. Aber dennoch: wir, Volk des neuen Jahrtausends, wie viel kennen wir wirklich von den gesamten Werken Shakespeares? Viel zu wenig, meine ich!

Presentatore: Schön, dann informieren Sie uns doch etwas über Shakespeares Leben!

Sturm: (sehr eintönig, dozierend) William Shakespeare, geboren in Stratford upon Avon am 26. April 1564, Sohn eines Handschuhmachers, heiratete 1582 die Landwirtstochter Anne Hathaway, von welcher er drei Kinder bekam: Susan, geboren 1583, und die Zwillinge Hamnet und Judith, geboren 1585. Ein paar Jahre darauf verlässt er seine Familie und zieht nach London, wo er spätestens ab 1594 als Schauspieler, Stückeschreiber und Teilhaber einer Theatergruppe angehört.
Professore: (gähnt auffällig während der Aufzählung seiner Kollegin) Mi scusi, se interrompo, ma per quanto riesca a capire la lingua tedesca, non penso che tutte queste date possano interessare il qui presente pubblico. Non sarebbe meglio analizzare a fondo il pensiero scespeariano che analizza la complessità umana e morale dei suoi personaggi! Prendiamo ad esempio la tragedia romantica di Romeo e Giulietta ….
(Prof. Sturm unterbricht)

Sturm: Ja, die Liebestragödie aller Liebestragödien, erschienen 1597. Diese Tragödie, die das Wirken poetischer Fantasie selbst zum Thema hat. (seufzt kümmerlich)
Wer kennt denn nicht den Liebeskummer der beiden Jugendlichen, die zum Opfer der Liebe werden!

Presentatore: Romeo und Julia! Vielleicht Shakespeares berühmteste Stück. Wir hätten keinen besseren Einstieg in unseren Abend haben können! Hiermit eröffne ich unsere Vorstellung und präsentiere Ihnen Romeo und Julia! Signore e signori, ecco a voi „Romeo e Giulietta“ interpretati dalle giovani promesse della scena internazionale: i ragazzi della DSM!
(Lichter aus, Chor tritt ein)

Coro:
Two Households, both alike in dignity,
In fair Verona where we lay our scene,
From ancient grudge break to new mutiny

Where civil blood makes civil hands unclean.

From forth the fatal loins of these two foes

A pair of star-crossed lovers take their life;

Whose misadventured piteous overthrows

Do, with their death, bury their parents’ strife.
(Inchino, lasciano la scena)
Valletta: Atto uno, scena uno: nella via si incontrano due uomini alti e di bell’aspetto,
uno, Benvolio (Benvolio entra in scena) e l’altro di nome Sansone (Sansone entra in scena)

Per antichi rancori prorompono in nuove battibecchi,

uno servo dei Capuleti, l’altro discendente dei Montecchi

Benvolio: (cantando) Fiori rosa, fiori di pesco, c’eri tu, fiori rosa stasera esco, ho anno di più …
Sansone: (cantando contemporaneamente) Alla fiera dell’est, per 2 soldi un topolino mio padre comprò, alla fiera dell’est per due soldi un topolino mio padre comprò, …
(si vedono contemporaneamente)

Benvolio: (parlando tra sé e sé) Oh, ancora quello! Non lo sopporto proprio! Giuro che un giorno o l’altro lo ammazzerò!
Sansone: (parlando tra sé e sé) Oh, ancora quello! Non sopporto né lui, né tutta la sua famiglia, neppure il loro cane!

(Si incontrano, sorridono e si inchinano vicendevolmente, quando sono di spalle Sansone si gira  fa il verso a Benvolio)
Benvolio: L’avete con me a mordervi il pollice, signore?
Sansone: Nossignore, mi mordo il pollice!

Benvolio: L’avete con me a mordervi il pollice, signore?
Sansone: Nossignore, non ce l’ho con Voi a mordermi il pollice, signore, ma mi mordo il pollice, signore! Ma Ve la state prendendo?
Benvolio: Prendermela io? Nossignore!
Sansone: Se così fosse, signore, siamo qua, signore. Il mio padrone è un signore come Voi!
Benvolio: Non può essere migliore di me!
Sansone: Oh sì, migliore!
Benvolio: Bugiardo!

(Si affrontano, inizia un pesante combattimento, Benvolio manda Sansone fuori dalla scena, in scena appare un fantoccio di Sansone. Benvolio lo attacca, gli gira le braccia, ci salta sopra ecc.. Entra il principe)
Principe:
Sudditi ribelli, nemici della pace!
Profanatori delle vostre spade nel fratricidio!
Tu, Capuleti, vieni con me! (rivolto a Sansone)
Benvolio, tu comparirai questo pomeriggio davanti a noi per conoscere i provvedimenti sul presente caso. (Il principe esce con il fantoccio)
Benvolio: Oh, dov’è Romeo? L’avete oggi incontrato?
Come sono felice che alla rissa non abbia partecipato!

Ma vedete, sta arrivando!
(Entrata di Romeo in grande stile. Tiene una rosa in mano che annusa con malinconia)
                                             Romeo rattristato!
Ne scoprirò la causa o sarò dannato!

Buon mattino, citrullo!
Romeo: E’ ancora così giovane il giorno?
Benvolio: Sono le nove, appena suonate!
Romeo: Ah! Sembrano lunghe le ore tristi!
Benvolio: E quale sofferenza allunga le Vostre ore?
Romeo: Il non avere ciò che le farebbe corte!
Benvolio: Innamorato?

Romeo: Non …
Benvolio: Non innamorato?
Romeo: Non delle grazie della donna che amo.

Benvolio: Ah, questo amore così gentile alla vista che debba poi essere così rozzo e tiranno alla prova!

Romeo: Ah, questo amore dagli occhi bendati, che debba scoprire senza occhi la via che vuol battere!

Benvolio e Romeo: Ah!

Benvolio: Vai alla festa dei Capuleti. A questa cena tradizionale converrà, insieme a tutte le altre celebrate bellezze di Verona la bella Rosalina che tanto ami. Confronta la sua faccia con qualcun’altra che ti mostrerò: e vedrai se il tuo cigno non ti sembrerà una cornacchia! (Ab)

Romeo: Ci verrò, ma non per conoscere quella che dici, ma per godermi in pieno lo splendore della mia. (Ab)
Coro:
And so much for Scene One and Two.
So now to the feast of Capulet
Where Romeo is doomed to meet his Juliet
And where, in a scene of timeless romance
He’ll try to get into Juliet’s pants.

Valletta: Atto uno, scena quinta. In casa Capuleti l’incontro tra Romeo e Giulietta.
(Eintritt Giulietta, sie tanzt. Romeo tritt ein, erblickt sie, und schon hat es ihn erwischt!)

Romeo: Oh, ella insegna alle torce a splendere più vive.
Prima d’ora, ha mai amato il mio cuore?
Mai prima di questa notte non conobbi, al vero, la Bellezza.
(Prende la mano di Giulietta)
Se con mano del tutto indegna
ho profanato questa sacra reliquia,
le mie labbra – pellegrini coperti di rossore -
sono qui pronte a raddolcire il ruvido contatto con un tenero bacio.

Giulietta: Buon pellegrino, voi trattate con troppo rigore la vostra mano
che seguì un rituale di devozione:
perché anche i santi hanno due mani e i pellegrini possono toccarle,
e palma a palma è il bacio dei palmieri  (nota: palmieri = pellegrini che si salutano accostando palma a palma)

Romeo: Non hanno labbra i santi e neanche i pellegrini?

Giulietta: Sì, labbra destinate alla preghiera!

Romeo: E allora, cara santa, facciano le labbra quello che fanno le mani. (Küssen, aber Giulietta hat keine Lust von Romeo geküsst zu werden und entweicht)

Giulietta: Non si muovono i santi, anche se accettano le preghiere.

Romeo: E allora non ti muovere, finché io abbia colto il frutto della mia.
Così dalle mie labbra, con le tue labbra, hai tolto il mio peccato. (Küssen, G. wehrt sich)

Giulietta: Ma ora, se te l’ho tolto, è sulle mie.

Romeo: Il peccato che hai tolto dalle mie labbra? O colpa squisitamente biasimata! Rendimelo! (Küsst sie nochmal)

Giulietta: Non ho voglia di baciarti!

Romeo: Ma così è scritto nel testo!

Giulietta: E tu baci solamente secondo il testo? (geht eingeschnappt davon)

Romeo: E’ una Capuleti? Dura caparra! Ho venduto la mia vita a una nemica!
(sieht Giulietta auf der Fensterbank)
E’ adesso cosa stai facendo?

Giulietta: La scena del balcone!

Romeo: (räuspert sich, blättert im Buch und bereitet sich zur Balkonszene vor) Piano! Che luce rompe da quella finestra lassù?  E’ la mia donna, oh!

Giulietta: O Romeo, Romeo, perché sei Romeo? Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o, se vuoi, legati a me anche solo d’un giuramento, e io non sarò più una Capuleti!

Romeo: Ti prendo in parola. Chiamami soltanto amore; e così ribattezzato d’ora innanzi non sarò più Romeo.

Giulietta: Mi ami? So bene che risponderai “sì” – e ti credo sulla parola!

Romeo: Bambina, per quella sacra luna lassù, ti giuro …

Giulietta: Non giurare sulla luna così incostante!

Romeo: Su cosa devo giurare?

Giulietta: Non giurare sei tutta la mia gioia! Eppure non mi dà gioia questo incontro di stanotte, avventato, inatteso e subitaneo, troppo simile al lampo, già svanito prima che uno possa dire “lampeggia”. Buonanotte! Buonanotte! La dolce pace serena che è già scesa in me, scenda anche nel tuo cuore. Buonanotte.

Romeo: Oh, e mi lascerai così scontento?

Giulietta: Buonanotte … Buonanotte. Salutarti è così dolce pena che vorrei dirti buonanotte fino a domattina.

Romeo: Scenda il sonno sui tuoi occhi e la pace nel tuo cuore (blättert) … Ah. Fossi io il sonno e la pace per un così dolce riposo! (Ab)
Coro:

Lo, Romeo did swoon with love,

By cupid he’d been crippl’t;
But Juliet had a loathsome coz
whose loathsome name was Tybalt

(Tibaldo tritt ein)

Valletta: Atto terzo, scena uno. Tibaldo offende Romeo e Romeo risponde.

Tibaldo: Romeo, pel bene che ti voglio, il meno che ti posso dire è “vigliacco”!

Romeo: Tibaldo, la ragione che ho di amarti supera anche la violenza di questo saluto. Un vigliacco non sono. E dunque addio. Vedo che mi conosci male!

Tibaldo: Agli ordini!(Tybalt wirft Romeo ein Florett zu. Romeo schliesst die Augen und spießt den sich nähernden Tybalt sauber auf!)

Tibaldo: O, sono morto! (verbeugt sich und ab)

Romeo: (blättert in seinem Buch eifrig, wendet sich an den Professore) E ora che faccio? Ho saltato tutta questa parte!

Professore:  Beh, andiamo avanti  pure da qui! (legge) Da questo punto…, dove dice:
Tibaldo morto e Romeo bandito. Romeo ha ucciso Tibaldo, e perciò è bandito!

Valletta: Atto terzo scena due. Giulietta e i suoi cavalli!
(Giulietta tritt ein, reitend)

Giulietta:Galoppate veloci, cavalli dai piedi di fuoco e riportate qui la fosca notte. Così volerà il mio Romeo tra queste braccia. Vieni o notte, vieni Romeo. Vieni notte gentile, vieni notte amorosa, portami il mio Romeo. Vieni o notte, vieni Romeo. Vieni o notte, vieni Romeo (zum Publikum) Ma chi ha scritto questo testo?

(entra la balia) Oh, ecco la balia con le notizie per me.

Balia: Ahi! Ahimè! E’ morto, è morto! L’hanno ucciso, è morto!
Giulietta: Può essere così maligno il cielo?

Balia: Il Cielo no, ma Romeo! Oh Romeo!, Romeo!

Giulietta: Che demonio sei tu,  che mi tormenti così? Che ha fatto Romeo? Si è ucciso?

Balia: Io l’ho vista la ferita! Dio l’abbia in gloria! Lì sul suo petto robusto! Un cadavere, poverino!

Giulietta: Rompiti, o mio cuore! Povero fallito, scoppia finalmente!

Balia: Tibaldo, o Tibaldo! Non fossi io tanto vissuta da vederti morto!
Giulietta: Che tempesta di venti contrari è questa? Romeo assassinato e Tibaldo morto? Il mio caro cugino e il mio carissimo signore?E allora tromba terribile, chiama al giudizio universale! Perché chi è più vivo, se sono morti quei due?

Balia: Tibaldo morto e Romeo bandito. Romeo ha ucciso Tibaldo, e perciò è bandito!

Giulietta: Oh Dio! E fu la mano di Romeo a spargere il sangue di Tibaldo!

Balia: La sua, sì!
(Giulietta und Balia umarmen sich und schluchzen verzweifelt)
Giulietta: (si rivolge al pubblico) Romeo il mio sposo vive e Tibaldo voleva ucciderlo! Bè, mica male!
E Tibaldo è morto, che voleva uccidermi lo sposo! Niente male anche questo!
E allora, perché mi sento così svuotata, giù, senza forza?
(Frate Lorenzo tritt ein)
Ah, Fra Lorenzo! Romeo è bandito e Tibaldo è morto e io mi sento giù!
Fra Lorenzo: (Wie bei einem Werbespot)
Ti senti giù, ti manca l’energia, sei spossata, la tua giornata è nera? Allora, segui il consiglio dei frati:
Bevi l’amaro dei Frati! Un solo bicchiere e sentirai il gelo scorrere nelle tue vene!
Giulietta: (prende la bottiglia e beve) Ah, sento già gelarmi il sangue nelle vene!
Fra Lorenzo: Vi sentite giù? Allora fate come Giulietta! Bevete l’amaro dei frati, ed il gelo tornerà a sorridervi! (ab)

Giulietta; Wow! Che sensazione! Ehi raga, che trip…! (fängt an zu zucken, husten, brechen, fällt zu Boden, liegt im Sterben, schaut wieder auf und hat eine Offenbarung) Che visione! ...

(Muore, poi entra Romeo, sempre con il libro in mano)

Romeo:  O no!
O mio amore, o mia sposa! La morte che ha succhiato il miele del tuo respiro, nulla ha potuto ancora contro la tua bellezza! Ah, Giulietta cara, perché sei ancora così bella?

Giulietta: (TypWerbespot) Tutto merito dell’amaro dei Frati. Per essere belli fuori, bisogna curarsi dentro!

Romeo: (trinkt aus Giuliettas Flasche)
Oh! Qui voglio porre il mio eterno riposo, scotendomi il castigo delle stelle infauste da questa carne stracca del mondo. Oh concedetemi un ultimo sguardo, occhi miei! A te amor mio! Così in un bacio muoio! (stirbt)
(Eintritt Chor)
Chor:  A glooming peace this morning with it brings;
The sun for sorrow will not show its head;
Go forth and have more talk of these sad things;
Some shall be pardon’d, and some punished;
For never was a story of more woe
Than this of Juliet and her Romeo
(alle singen, wie bei einem Rockkonzert)
And Romeo and Juliet are dead!

Thank you, Milano! And good night!
(Ab, Applaus, Chor verbeugt sich und beim Verlassen der Bühne tragen sie Romeo und Giulietta ab)

Presentatore: Meine Damen und Herren, signore e signori, bei der Vorbereitung dieses einmaligen Happenings, sind wir auf ein Problem gestoßen: wie soll man einem modernen Publikum diese 400 Jahre alten Stücke zugänglich machen? Ganz beliebt ist es Shakespeare’s Stücke in moderne Schauplätze zu versetzen. Dafür gibt es genug Beispiele, so spielen manche auf dem Mond, einige im Konzentrationslager, ja sogar in Mailand!

Sturm: Aber das ist ja gar nicht im Sinne des Elisabethianischen (hier betont englische Aussprache) Theaters! Ich bin entsetzt über die Oberflächigkeit, mit der man hier ein so ernstes und kulturelles Thema angeht.

Professore: Mi scusi la domanda, ho forse perso la parte saliente della serata? Qual è il problema?
I pezzi di Shakespeare possono essere trasposti ovunque!  Il simbolismo di Shakespeare, nel contesto di una società post-moderna, nell’era tecnologica, attraverso la totalità di relazioni circolari, in contrasto con un anticonformismo nelle cosmologie metafisiche, nell’e-business, nel customer service, resta comunque radicato nel subconscio della società contadina!

Sturm: Was redet der hier denn schon die ganze Zeit? (keiner beachtet sie)

Presentatore:E noi ci abbiamo pensato, appunto! E abbiamo ambientato la prima tragedia di Shakespeare in uno studio di cucina. Ecco a Voi il “Tito Andronico”, ovvero  le ricette genuine nell’era dei cibi geneticamente modificati!
(Eintritt Titus Andronicus mit Schürze und Fleischmesser)
Titus Andronicus: Guten Abend meine sehr vereehrten Damen und Herren. Die sie genau wie ich gerne Blut essen und trinken, guten Abend liebe Bein-Schmecker, und herzlich willkommen bei unseren „römischen Mahlzeiten“. Ich darf mich als ihr Gastgeber vorstellen, Titus Andronicus.
Also, wenn Sie einen harten Tag hinter sich haben – man hat Ihnen die Hand abgehackt, die Söhne ermordet, die Tochter geschändet und ihr die Zunge herausgeschnitten und beide Hände abgehackt – tja, dann ist Kochen wohl das letzte, wonach Ihnen der sinn steht. Es sei denn, Sie kochen den Schänder und servieren ihn seiner Mutter zu einem stilvollen Abendessen! Meine Tochter Lavinia und ich werden Ihnen das jetzt mal vorführen!
(Eintritt Lavinia, sie hält mit den beiden Stümpfen eine Rührschüssel und stößt den Schänder vor sich her) Guten Abend Lavinia!

Lavinia: Ei gegüh, Vahi!

Titus: Wie geht es dir heute?

Lavinia: Mich o gu, Vahi, meie Chunge ich rauchechiche.

Titus: Ich weiß. Dummer Schänder! Aber wir nehmen hübsch Rache, nicht wahr?
“Herzloser Bub! Dein Gebein reib’ ich zu Staub
Und knet’ es ein zu Teig mit deinem Blut;
und aus dem Teige bild’ ich eine Rinde
drin einzubacken dieses Schurkenhaupt.
Lavinia, komm, o fang auf den Strahl“
Wir beginnen mit einem schönen sauberen Schnitt von der Halsschlagader zur Jugularvene (schneidet dem Schänder die Kehle durch) Sehen Sie, so!

Schänder: Aaaaaargh!

Lavinia: Chaaa. Cher guh, Vahi.

Titus: Achten Sie unbedingt darauf, dass Sie eine Schüssel von hinreichender Größe verwenden, denn der menschliche Körper enthält mindestens 5 Liter Blut! Wer hätte das gedacht.
“Und wenn ich ihn entseelt,“ und das müsste ...
(Schänder bricht zusammen, Lavinia ab)
jetzt gerade auf den Punkt soweit sein!
“Zerstampf ich sein Gebein in feinen Staub
und feucht es an mit dem verhassten Blut,
das Haupt ihm einzubacken in den Teig....“
Elektroherd 220 Grad. Und schon 40 Minuten später ist sie fertig, unser Schänder im Schlafrock.
(Lavinia tritt ein mit dem gebackenen Schänderkopf, Titus löst eine abgetrennte Hand vom Gericht)
mit Überraschung vom Küchenchef! Kinderfinger als Dessert. (zum Publikum) Na, wer von Ihnen möchte dies köstliche Gericht als erster probieren?
(Titus und Lavinia bieten einem Paar im Publikum das Gericht)
Willkommen Herr! Willkommen Kaiserin! Wie, esst ihr nicht? Nehmt Hoheit, wenn’s beliebt! Die Finger leckt man sich nach dieser Köstlichkeit!
Oh, wir haben unsere Sendezeit schon wieder überzogen. Danke, dass Sie dabeigeblieben sind und lassen Sie sich nächste Woche keinesfalls unsren Gastkoch Timon von Athen entgehen: er wir uns zeigen, wie man Ratatouille macht, und zwar aus unsren Ehrengästen, den lustigen Weibern von Windsor! Bis dahin .... Bluten Appetit!
(Titus und Lavinia verbeugen sich, ab)

Presentatore: Mi auguro che il pubblico in sala e i qui presenti non siano rimasti troppo impressionati da questa scena.

Professore: Be’, Shakespeare ha passato nei suoi primi anni una fase del “teatro dell’orrore”.

Presentatore: Certo, se fosse in vita oggi, risiederebbe a Hollywood e avrebbe già scritto la sceneggiatura di “Tito Andronico IX – la vendetta della mucca pazza”. Ma ora analizzeremo il genio di Shakespeare nelle sue opere più mature! (zu Sturm) Jetzt werden wir Shakespeares reifere Werke erforschen. Wir zeigen Ihnen seine düstere und grüblerische Tragödie, „Othello, der Mohr von Venedig“. Original nach Shakespeare!

(Eintritt Othello, eine Schlaufe um den Hals und viele kleine Plastikboote)

Othello:Speak of me, as I am; let nothing extenuate
of one who loved not wisely, but too well.”
For never was there a story of more woe,
Than this of Othello and his Desdemono
(ersticht sich mit einem Plastikboot)
Oh, Desi! (stirbt)

Presentatore: Luce, per favore. (geht auf Othello zu)
Mi scusi, deve esserci un equivoco! Stiamo parlando del “Moro di Venezia”, the “Moor of Venice”!

Othello: Yes, sure, look at my dictionary! (apre il dizionario e legge sotto Moor)
Moor: place, where to make boats or ships secure.

Sturm: Ich verstehe jetzt gar nichts mehr! Othello, der Mohr von Venedig! Mohr: das ist eine dunkelhäutige Person.

Othello: (mit englischem Akzent) Oh, was fühle ich mich dumm!

Sturm: (zu presentatore) Das gibt ein Problem. Wie können Sie uns jetzt Othello vorstellen, wenn sie keinen Schwarzen zur Verfügung haben!

Othello: I don’t really have the physical characteristics necessary to portray Othello (ab)

Presentatore:  Bene a questo punto siamo costretti, a causa di problemi fisici, a non presentarvi  Otello, il moro di Venezia, passeremo ora a …
(Entra Otello in versione rap e interrompe)

Othello:  Hey you guys, come on, we can do it! (Ruft Anwesende im Fernsehstudio zu sich)
Just because we are white doesn’t mean, we can’t do Othello. I got an idea, just try to follow me …

(Beginnt mit den Fingern zu schnipsen, in Raptempo)
Here’s the story of a brother by the name of Othello
He liked white women and he liked green Jello
And a punk named Jago who made hisself a menace
’Cos he didn’t like Othello, the Moor of Venice
(die Anderen versuchen im Rhythmus zu bleiben und mitzumachen, dem Professore fällt etwas dazu ein und er spricht im  Raptempo mit, danach auch die anderen)

Professore: Now Othello got married to Desdemona

Sturm: But he took off for the wars and he left her alone-a

Othello: It was a moan-a
a groan –a

Professore + Sturm: He left her alone-a

Presentatore: He didn’t write a letter and he didn’t telephone –a
(alle zusammen jetzt)
Alle: Desdemona she was faithful, she was chastity-tight
She was daughter of a duke

She was totally white
But Iago had a plan that was clever and slick

Valletta: He was crafty

Sturm: He was sly,
he was a sort of a dick

Othello:  He said “I’m gonna shaft the Moor”
His tragic flaw is, that he is

Alle: too damn jealous!   Too damn jealous! Too damn jealous!

Othello: And he find a guy by the name of Cassio

Professore:  And he plants on him Desdemona’s handkerchief

Othello: So Othello gets to wonderin just maybe if…
While he been out fightin, commanding an army

Alle: Are Desi and Cass playin hide the salami?
Sa-sa-sa-salam! Salaaaammmiii!

Sturm: So he come back home an stick a pillow in her face

Professore: Kills her, and soliloquizes ‘bout his disgrace

Valletta:  But there’s Emilia on the door

Presentatore: who we met in act four

Valletta: who say: “You big dummy, she was pure (zu Othello)

Sturm: she was clean

Professore: she was virginal, too (alle zu Othello)

Alle (außer Othello): Now what you gonna do?

Othello: Yo, this is pretty scary

Alle (außer Othello): So he pulled out his blade and committed hari-kari (wiederholt)
(Othello stirbt, steht nach einer Weile wieder auf, verbeugt sich und ab.
Alle richten sich wieder her und nehmen im Studio ihre Plätze ein)
Valletta:
Che tragedia!

Presentatore: Già, perchè non ci fermiamo un attimo con le tragedie e passiamo alle commedie!

Alle: (noch im Rap-Rausch) Commedie, commedie, yeah! (werden wieder ernst)

Presentatore: Also, was die Komödien angeht, da war Shakespeare ein Genie im Entlehnen und Adaptieren von Handlungselementen aus unterschiedlichen Theatertraditionen.

Sturm: Genau, zu diesen Einflüssen gehören die römischen Stücke von Plautus und Terenz, Ovids „Metamorphosen“, die irrsinnig komisch sind! Nicht? Ganz so wie die reiche italienische Tradition der Commedia dell’Arte.

Presentatore: Ja. Im Grunde hat Shakespeare alles, was er je geschrieben hat geklaut!

Sturm: „Geklaut“ ist ein bisschen hart, sagen wir „herausdestilliert“.

Presentatore: Na, dann hat er die drei oder vier komischsten Gags seiner Zeit „destilliert“, und daraus sechzehn Komödien geschaffen!

Professore: Certo, in qualità di autore Shakespeare ha lavorato seguendo le indicazioni della solita ricetta, e quando trovava un elemento valido, che funzionava, lo riutilizzava di continuo…

Presentatore: E quindi, signor Shakespeare, avremmo da porle una domanda: Perché ha scritto sedici commedie? Ne bastava una!
Infatti noi ci siamo permessi di riadattare le sedici commedie di Shakespeare ad una sola dal titolo: “La commedia di due gentiluomini e delle loro pene d’amor per le allegre comari di Venezia, perdute durante la dodicesima notte di una tempesta di mezza estate.”

Sturm: Wie bitte?

Presentatore: Ja, wir haben die sechzehn Komödien von Shakespeare zu einem einzigen Stück kondensiert! Der Titel lautet: Cymbeline zähmt Pericles den Kaufmann im Sturm der Liebe was euch alles gut gefällt. Meine Damen und Herren, die Shakespeare-Komödie!
(Eintritt Theatergruppe, Verbeugungen)

Sprecher 1: Komödie?

Sprecher 2: Komödie.

Sprecher 3: Komödie!

Zusammen: Much ado about big brother in Verona!

(Ein Sprecher liest jeweils seinen Text vor, während die anderen beiden mimen)

Sprecher 1: Erster Akt: Ein spanischer Herzog legt einen Keuschheitseid ab und übergibt die Herrschaft über sein Reich seinem sadistischen und tyrannischem Zwillingsbruder. Er erlernt ein paar phantastische Zauberkunststücke und schifft sich ein, um mit seinen Töchtern, drei schönen und jungfräulichen Zwillingspaaren, das goldene Zeitalter der griechischen Antike zu suchen. Während sie den Sporn am italienischen Stiefel umrunden, gerät das Schiff des Herzogs in einen furchtbaren Sturm, der in seinem Wüten den Herzog auf ein verlassenes Eiland wirft, zusammen mit der schönsten und jungfräulichsten seiner Töchter. Dies unschuldige Bild der Lieblichkeit stolpert in eine dunkle Höhle, wo sie von einem schuppigen schleimigen Monster belästigt wird, das entweder ein Mensch, oder ein Fisch oder beides ist.

Sprecher 2:  Zweiter Akt: Die lange verschollenen Kinder von des Herzogs Bruder, zufällig auch drei identische Zwillingspaare, sind gerade in Italien angekommen. Obwohl noch immer von innerem Adel beseelt, sind sie nur noch zerlumpte, edle mittellose, verlauste Schatten der Männer, die sie einstmals waren, und sehen sich in größter Not gezwungen, Geld von einem alten Juden zu leihen, der sie überredet ihr Gehirn als Pfand einzusetzen. Unterdessen verlieben sich die sechs Brüder in sechs italienische Schwestern, von denen drei streitlustige, giftige, keifende Weibsbilder sind, und die anderen drei unterwürfige, oberflächliche, kichernde Gänse sind.

Sprecher 3: Dritter Akt: Die schiffbrüchigen, gleichaussehenden Töchter des Herzogs werden an Italiens Gestaden ans Land gespült, verkleiden sich als Männer und verdingen sich als Pagen bei den keifenden Weibsbildern und als Kuppler bei den Söhnen von des Herzogs Bruder. Sie locken sämtliche Liebende in einer Mittsommernacht  in einen nahegelegenen Wald, wo eine Gruppe neidischer Feen den aphrodisierenden Saft einer Zwitterblüte in die Augen der keifenden Weibsbilder träufelt, daraufhin verlieben sich diese in ihre eigenen Pagen, welche sich ihrerseits in die Söhne des Herzogs Bruder verliebt haben, während die „Königin der Feen“ einen Esel verführt und alle erleben eine wunderbare Liebesnacht.

Zusammen: Vierter Akt!

Sprecher 1: Die altehrwürdigen Väter der italienischen Schwestern, entdecken die Abwesenheit ihrer Töchter  und senden Botschaften an die Pagen, des Inhalts, dass sie jeden Mann im Umkreis töten sollen.

Sprecher 2: Da sie jedoch im Wald keine Männer finden können, händigen die treuen Boten einander, in einem letzten, fehlgeleiteten Akt der Treue, die Botschaften gegenseitig aus und bringen sich um.

Sprecher 3: Unterdessen erreichen das schleimige Monster und der Herzog, als Russen verkleidet, den Wald und führen ohne erkennbaren Grund eine Zwei-Personen, Unterwasser Version von „Onkel Vanja“ auf.

Zusammen: Fünfter Akt:

Sprecher 1: Der Herzog befielt den Feen ihre Fehler wiedergutzumachen.

Sprecher 2: Die Pagen und die kichernden Gänse beginnen eine große Schlammschlacht mit allen Mitteln..

Sprecher 3: Dabei werden den Pagen die Kleider heruntergerissen und zum Vorschein kommen weibliche Äußerlichkeiten!

Sprecher 1: Da erkennt der Herzog seine Töchter!

Sprecher 2: Des Herzogs Bruders Söhne erkennen ihren Onkel!

Sprecher 3: Eine der kichernden Gänse wächst und entwickelt sich zu einem Showgirl.

Sprecher 1: Und alle heiraten und gehen schick essen!

Sprecher 2: Bis auf eine kleine Nebenrolle im zweiten Akt, welche von einem Bären gefressen wird und bis auf die Söhne des Herzogs Bruder, die einander, wegen Zahlungsunfähigkeit gegenüber dem alten Juden gegenseitig das Gehirn ausnehmen.

Zusammen: Und wenn sie nicht gestorben sind, dann leben sie noch heute!
(Verbeugen sich und ab)

Presentatore:  Bravi, bravi! …
Ma torniamo alle restanti tragedie di Shakespeare, perché fondamentalmente troviamo che le commedie non siano così divertenti come le tragedie! Prendiamo per esempio il dramma scozzese “Mac-…

Valletta: … Donald’s! Bene, facciamo una breve pausa ed andiamo tutti insieme da McDonald’s!

Professore: Signorina! Cosa c’entrano gli hamburger?

Sturm: (furchtbar entsetzt, zeigt auf Valletta) Wie kann man bloß so jemandem im Fernsehen auftreten lassen! Kein Wunder, dass die Jugendlichen nichts von Kultur verstehen, wenn ihnen hier so was vermittelt wird!

Presentatore: Calma, calma! Volevo solo introdurre “Macbeth” in versione originale scozzese!
Signore e signori, ecco a voi la versione ridotta del dramma scozzese per eccellenza: “Macbeth”!
 (Eintritt Witch)

Witch:Double, double, toil and trouble.
(Eintritt Macbeth mit einem Schwert, schottischer Akzent)

Macbeth:Stay, ye imperrrfect macspeaker. Mactell me macmore.

Witch: Macbeth, Macbeth, beware Macduff.
None of woman born shall harm Macbeth
Till Birnam Wood come to Dunsinan, don’t ye know.
(Witch ab, Macduff tritt ein, hinter einem Zweig versteckt)

Macbeth:O, that’s dead great. Then macwhat macneed macI macfear of Macduff?
(Macduff wirft seine Tarnung weg, schwingt sein Schwert )

Macduff: See you Jimmy, and know
That I was from my mothers womb un timely ripped!”
What d’ye think about that?

Macbeth: It’s bloody disgusting. Lay on, ye great haggis-face.
(sie fechten)

Macduff: Ah,Macbeth. Ye killed my wife, ye murdered my babies, ye shat in my stew.

Macbeth: Och! I didnae!

Macduff: O, ay ye did! I had t’throw half of it away!
(Macduff jagt Macbeth von der Bühne, Backstage: Macbeths Schrei bricht abrupt ab. Macduff erscheint mit einem abgetrennten Haupt)

Macduff: And know, that never was there a story of blood and death, than this, O’ Mr. And Mrs. Macbeth. Thankee. (Verbeugung, ab)

Professore: Cesare a confronto fu un tiranno molto amato!

( Eintritt Caesar mit Lorbeerkranz)

Caesar: (zum Publikum) Ave romani!

Professore: Fu messo in guardia da una veggente.

Veggente:  (aus dem Publikum) Cesare!

Caesar: (mit römischem Akzent) Chi mi chiama con questa voce di tra la folla! L’ho sentita, più acuta delle trombe, grida’: “Cesare”. Parla, Cesare è proclive a da’ udienza!

Veggente: Guardati dagli idi di marzo!

Caesar: E che so’ gl’ idi di marzo?

Veggente: Il quindici di marzo.

Caesar: Ammazza..,ma, è oggi!
(Von hinten erstechen ihn zwei Römer, er fällt, ein Römer ab, der andere bleibt)

Caesar: Chè, se’ tu Bruto? Allora mori, Cesare! (stirbt, der Römer verwandelt sich in Marc Anton)

Marc’Antonio: Friends, Romans, countrymen, lend me your ears!
I come to bury Caesar, not to praise him.
The evil, that men do lives after them,
The good is oft interred with their bones;
So let it be Caesar. The noble Brutus
Has told you Caesar was ambitious;
If it were so, it was grievous fault,
And grievously hath Caesar answered it.
Here, under leave of Brutus and the rest, -
For Brutus is a honourable man;
So are they all, all honourable men, -
Come I to speak in Caesars funeral.
He was my friend. Faithful and just to me:
But Brutus says he was ambitious;
and Brutus is a honourable man.
He hath brought my captives home to Rome,
Whose ransoms did the general coffers fill:
Did this in Caesar seem ambitious?
When that the poor have cried, Caesar hath wept;
Ambition should be made of sterner stuff:
Yet Brutus says he was ambitious;
and Brutus is a honourable man.

(schaut auf die Uhr und bricht seinen Monolog ab)
Amici, Romani, cittadini! Ascoltateme!
So’ qua per sotterrà Cesare! Quindi moveteve, così possiamo passà al  mio pezzo: Antonio e …
(Cleopatra tritt ein mit einer Gummischlange)

Cleopatra: ..Cleopatra! (hält die Gummischlange an die Brust und spricht zu ihr) Tieni, strumento di morte; e col tuo dente acuto sciogli alla fine questo intricato nodo di vita! (Übergibt sich und stirbt mit einem fürchterlichen Theater)

Sturm:Oh Gott, nicht schon wieder! Es scheint hier, dass Shakespeares Heldinnen alle ganz übel sterben! Dabei ist Antonius und Cleopatra ein Romantic-Thriller über den geopolitischen Machtkampfzwischen Rom und Ägypten.

Presentatore: Klar, Shakespeares geopolitische Werke finde ich besonders interessant! Das Zeug, was er vor 400 Jahren schrieb ist immer noch aktuell! Wie war das noch mit dem Stück, wo es über Nuklearenergie in der Sowjetunion ging?

Sturm: (entrüstet) Ich bitte Sie, Shakespeare hat niemals etwas über die Sowjetunion geschrieben!

Presentatore: Aber ja doch! Das ist doch „Chernobyl Kinsmen“!

Sturm: Wovon reden Sie eigentlich?

Professore: Già, di cosa state parlando?

Valletta: (al pubblico) Ma di cosa parleranno mai?

Sturm: Shakespeare schrieb “Two noble Kinsmen”!

Presentatore: Oh! Worum geht’s da?

Sturm: Es geht um ein Mädchen, das wahnsinnig wird, weil sie fürchtet, dass ihr Geliebter von Wölfen gefressen und ihr Vater gehängt wird.

Presentatore: Und kommt Boris Eltsin darin vor?

Sturm: Aber nein!

Presentatore: Also, von dem Stück habe ich noch nie was gehört. (wendet sich an Professore) E lei, conosce questo „two noble Kinsmen”?

Professore: Ovvio! Anche se fa parte di quella categoria di pezzi scespiriani, che a scuola vengono semplicemente chiamati “apocrifi” o in altri circoli “i pezzi oscuri” oppure “i pezzi minori” o semplicemente “i pezzi peggiori”. Pensiamo per esempio a “Troilo e Cressida”.

Sturm: Gut! Troilus und Cressida, geschrieben 1603, veröffentlicht 1604, gekürzt 1645,...

Presentatore: Schon gut, schon gut! Wir sind ja hier nicht in der Schule!
Verehrtes Publikum, wir wollen jetzt mal zu etwas Heiterem übergehen, oder haben Sie etwa ihre Eintrittskarte für einen langweiligen Shakespeareabend gezahlt?! ... Non avete certo pagato il biglietto per assistere ad una noiosa serata. Anche se devo ammettere che anch’io ho assistito ad alcune noiosissime rappresentazioni delle opere di Shakespeare. Ma interpelliamo il nostro esperto. (si rivolge al professor Romea) Professor Romea, lei cosa ne pensa?
Professore: Bè, cioè, allora, nella misura in cui …, le opere di Shakespeare, per così dire,  nel loro valore intrinseco e dialettico, in virtù della straordinaria innovazione, partendo dal presupposto che i drammi, le tragedie e le commedie di un poeta di tale caratura e di profonda conoscenza della natura umana …
Presentatore: (nachdem er versucht hat sein Gähnen zu unterdrücken, unterbricht sofort diese langweilige Rede )

Appunto la natura umana! Mi ricordo, ai tempi della scuola, mentre eravamo seduti in classe, intenti a studiare Shakespeare, io guardavo i bambini giocare a pallone in cortile e pensavo: Ma perché queste cose di Shakespeare non sono come lo sport?
Professore + Sturm: (arrogant und überheblich) Sport?
Presentatore: Certo, lo sport è una cosa viscerale, é emozione vera! Come la storia. Prendiamo per esempio la storia di tutti quei re e quelle regine, che si ammazzano a vicenda, si passano le corone di generazione in generazione, non Vi sembra una partita di calcio?
Valletta: (annuncia) Signore e signori, ecco a Voi il tanto atteso incontro di calcio del campionato inglese, valido per la conquista della coppa del Re!

Im Saal wird es dunkel, Eurovision-Musik, Licht an und auf dem Spielfeld stehen sich Richard II und Heinrich V im Fußballdress gegenüber, die anderen Könige sind im Spielfeld verteilt, in der Mitte der Schiedrichter, pfeift und das Spiel beginnt.


Reporter: Und die Krone landet bei Richard II, der umdrippelt Heinrich V und flankt, flankt ... was für eine wunderbare Flanke in den Strafraum von Richard II. Abstoß!  Nun erobert Richard II  wieder die Krone, der köpft, köpft, köpft, ... nein wird geköpft! Foul, oh, oh, oh, schwerstes Foul von King John!
(King John schlägt Richard II nieder)
Richard II: My gross flesh sinks downward!
Reporter: Die Krone fliegt durch das Feld und Heinrich VI schnappt sie sich, meine Damen und Herren, welch aufregendes Spiel! Der Bomber der Nation steht allein vorm Tor und schießt ... TOOOR! Tor! Tor! Heinrich ist Meister!
Heinrich VI: Victory is mine!
Reporter:  Aber nein,  King John, der leider so selten zur Aufführung kommende Spieler aus dem 12. Jahrhundert, schleicht sich von hinten an Heinrich VI heran.

(King John fängt an, den gestürzten Heinrich VI mehrmals zu erstechen)
Oooh, der macht ihn ja völlig fertig! Das könnte das Ende für die Rosenkriege bedeuten!

(King John spitzelt dem jetzt toten Heinrich VI die Krone weg und stürmt davon)
Reporter: King John legt sich den Ball vor ...
King John: My soul hath elbow room!
Reporter: … und dribbelt sich im Alleingang durch das Haus Lancaster. 25 Meter, 20 Meter, und wird im 11 Meter Raum vergiftet! (Schiedsrichter pfeift, Sanitäter stürzen ins Feld und tragen King John ab) Sieht so aus, als wäre er endgültig aus dem Spiel! Jetzt wird kritisch, aber nein! Am Spielfeldrand läuft sich die Nummer 33 warm, es darf nicht wahr sein! Der alte King Lear, ein wahnsinniger Comeback!

King Lear: „Divide we our kingdom in three.” Cordelia, you go long …
(Schiedsrichter pfeift, zückt eine Karte)
Reporter: Und der Schiedsrichter zückt die gelbe, .. nein die rote Karte!
(Schiedsrichter läuft auf King Lear zu und zeigt ihm die Karte)
Erfundene Figur auf dem Spielfeld! Lear erhält Platzverweis, er ist nicht besonders glücklich darüber.
(King Lear schimpft auf den Schiedsrichter)
Aber jetzt greift das berühmte Vater-Sohn Team ins Spiel ein: Heinrich IV und Prinz Heinz. Heinrich IV täuscht und legt Prinz Heinz mit einem raffinierten Hackentrick die Krone vor – jetzt wunderschöner Doppelpass zwischen Vater und Sohn und – schade, schade Heinrich bleibt am Hinkebein von Richard III hängen!

Richard III: „A horse, a horse! My kingdom for a horse!”

(Die Spieler gehen aufeinander los und fallen übereinander)
Reporter: Oh. Jetzt gehen sie aufeinander los! Das Spiel droht Herrn Shakespeare zu entgleiten.
ELFMETER!!! Wer wird ausführen? Es ist ... Heinrich VIII. Er legt sich die Krone zurecht, nimmt Anlauf, nein! Er stoppt, er köpft seine Frau! Totenstille im Stadion! Aber jetzt läuft er weiter, er schießt und TOOOR! Das ist der Sieg für das Haus York. Sieht ganz so aus, als wär das der Beginn der Tudor-Dynastie!
Meine Damen und Herren, welch aufregendes Sportereignis! Ich bin stolz bei dieser Life-Übertragung dabei gewesen zu sein!  Ich hoffe, dass Sie es genauso genossen haben, wie ich und wünsche Ihnen noch einen angenehmen Abend!
(Licht aus, Eurovision-Musik, Licht an und Talkshow-Studio wieder beleuchtet)
Valletta: Ci scusiamo per il mancato commento in lingua italiana, dovuto ad un improvviso sciopero dei giornalisti televisivi!

Presentatore: Che partita emozionante! Signore e signori, caro pubblico, credo che siamo già a buon punto della serata. (schaut auf die Uhr) Forse potremmo chiudere un po’ in anticipo questa sera, visto che il nostro esperto ci deve lasciare fra poco! Facciamo il punto della situazione. Professor Romea, direi che non ci mancano molte opere di Shakespeare.
Professore: In effetti, abbiamo appena assistito a tutti i drammi storici.
Valletta: E le commedie, ci sono state rappresentate tutte quante! E le tragedie! Abbiamo visto il Tito Andronico, la drammatica storia di Romeo e Giulietta, …
Presentatore: Esatto! E “Giulio Cesare” e “Trailo e Cressida”, abbiamo visto un Othello-Rap e Re Lear ha partecipato alla partita di calcio. Macbeth è stato presentato in versione originale scozzese. Ma abbiamo già visto Antonio e Cleopatra?
Professore: Certo, poi abbiamo visto Timon di Atene, ma Coriolano?

Presentatore: (imbarazzato) Non possiamo presentarlo!
Valletta: Perché?

Presentatore: Per una questione di correttezza morale! La desinenza –ano, non è di buon gusto!
Professore: Giusto, si può tralasciare una tragedia che finisce in ano.

Presentatore: Perfetto, allora direi che abbiamo terminato. (freut sich, möchte gerne schließen) Vero Professore?
Professore: (schüttelt den Kopf) Assolutamente no! Avete tralasciato l’Amleto!

Sturm; Genau, was ist mit Hamlet?
Presentatore + Valletta:  Oh no! 
Presentatore: Come abbiamo fatto a dimenticarlo?
Valletta: Ma siamo sicuri che l’Amleto è di Shakespeare?
Professore: (entzürnt) Cara signorina, mi stupisco del suo basso livello culturale…

Valletta: Ma non era un film con Mel Gibson?

Professore: Dopo aver messo in scena trentasei opere di William Shakespeare, non si può e non si deve tralasciare l’Amleto, forse la maggiore delle sue opere, di inenarrabile profilo poetico e filosofico,…
Presentatore: Appunto! Se non ricordo male, l’Amleto è un opera veramente pesante! Non so se il nostro pubblico possa reggere ad ulteriori emozioni, dopo quella partita di calcio! (zum Publikum) Vero?
Professore: Sarebbe un grave torto a Shakespeare e a tutti gli spettatori. Non stiamo forse assistendo allo spettacolo: “Tutto Shakespeare in una notte”? Suvvia, posso rimandare il mio impegno e fermarmi con voi fino alla fine della trasmissione.
Presentatore: Benissimo! (Lächelt dem Publikum peinlich zu) Un attimo prego, mi chiamano dalla regia. (flüstert) E dove andiamo a prendere l’Amleto adesso? Non era previsto dalla scaletta! Quel professore di ….(lächelt wieder zum Publikum) Signore e signori del pubblico, che ne dite di un piccolo break? Ci vediamo qui in sala tra 15 minuti circa per una magnifica esecuzione dell’Amleto. Almeno spero!  (Licht aus)


2. AKT
Licht im Saal aus, leere Bühne wird beleuchtet, nach einiger Zeit tritt Presentatore  auf, Sturm und Professore nehmen Platz

Presentatore: (zum Publikum, nervös) Salve! (wartet auf Antwort) E’ stato un piacevole intervallo? Che avete fatto di bello? (wartet auf Antwort, es kommt keine) C’era fila ai servizi delle donne? ... Io detesto quando c’è la fila ai servizi! … Stiamo aspettando la nostra valletta. Dovrebbe essere ai servizi! … Nel frattempo possiamo occuparci dei sonetti. Shakespeare ne ha scritti 154 e io li ho ridotti al formato A9, così ci stanno su queste schede (holt Karteikarten hervor) e ho pensato che potremmo farle passare attraverso il pubblico. Funzionerebbe circa così,… potremmo cominciare da lei (zeigt auf jemandem im Publikum), allora, lei prende questa scheda, la legge,  se ne rallegra e la passa al suo vicino, e così via per tutta la fila, poi l’ultimo della fila (zeigt auf den Entsprechenden) la passa indietro, e così via, poi di nuovo in avanti, e indietro e avanti e indietro e avanti, fino a che raggiunge il signore la in fondo all’ultima fila, a quel punto la nostra valletta dovrebbe essere tornata. Bene, Egidio (wendet sich an die Lichttechniker), ci dai un po’ di luce in sala! (reicht dem ersten Zuschauer das Kärtchen) Così, deve semplicemente leggere e passare la scheda al prossimo.
(Valletta tritt ein mit einem Mann, Hamlet, der sich weigert mitzugehen)
Signore e signori, finalmente ...

Valletta: Scusate il ritardo, ci ho messo tanto, perchè c’era una coda ai servizi!

Hamlet: Ich will das nicht spielen! Das ist so ein Mordsding, das hat so viele Wörter ....

Valletta: Tu puoi farlo, bello! Conosci l’Amleto a memoria avanti e indietro!
(Amleto fängt an zu keuchen und zu husten)
Muoviti, ti do una mano a cambiarti, gli altri attori stanno già aspettando! (geht mit Hamnlet hinter die Bühne, Hamlet schluchzt immer noch)

Professore: Forse era meglio se prendevo quell’aereo!

Sturm:Unmöglich, wie man hier mit dem großartigsten Stück von Shakespeare umgeht!

Presentatore: Egidio, direi di creare la luce giusta per cominciare! Stiamo presentando il pezzo più famoso e più grandioso di Shakespeare: “Amleto … la tragedia …. del principe … di Danimarca.” Luogo dell’azione: Danimarca. Periodo dell’azione: dodicesimo secolo, forse anche il tredicesimo o giù di lì. Sulle terrazze del castello di Helsigor, verso mezzanotte appaiono in scena 2 guardie.”

Hamlet: (aus dem Off) Nein. Ich will nicht!

Presentatore: Nun komm schon,du hast gesagt, du machst das! Wir haben ein Abkommen!
(Zögern, dann Eintritt Bernardo und Horatio, die zwei Wachen, im Dunkeln von entgegengesetzten Seiten kommend)

Bernardo: Wer da?

Horatio:Nein, mir antwortet: steht und gebt euch kund!

Bernardo: Lang lebe der König!

Horatio: Bernardo?

Bernardo: Er selbst. Es schlug schon zwölf, mach dich zu Bett, Horatio.

Horatio: Dank für die Ablösung!

Bernardo: Nun gute Nacht

Horatio: O still! Halt ein, sieh wie´s da kommt!
(Auftritt Geist von Hamlets Vater, mit fürchterlichen geisterhaften, stöhnenden Geräuschen)

Bernardo: Schau’s an Horatio. Es möchte angeredet sein.

Horatio: Wer bist du? Ich beschwöre dich.
Beim Himmel, sprich!
( Ein Hahn kräht und Geist verschwindet)
Fort ist’s.

Bernardo: Es war am Reden, als der Hahn just krähte.

Horatio: Lasst uns die Wache abbrechen, und ich rate, vertraun wir an, was wir diese Nacht gesehn, dem ...

Beide: Hamlet, Prinz von Dänemark.
(Zusammen ab, Eintritt Hamlet im klassischen Kostüm)

Hamlet: O schmölze doch dies allzu feste Fleisch,
Zerging’ und löst’ in einen Tau sich auf.
Dazu musst’ es kommen, zwei Mond’ erst tot.
So meine Mutter liebend. Schwachheit, dein Nam’ ist Weib!
(Zeigt auf eine Frau im Publikum) Ja, Sie mein ich!
Meinem Ohm vermählt, dem Bruder meines Vaters.
Das Gebackne
Vom Leichenschmaus gab kalte Hochzeitschüsseln.
(Kniet und beginnnt fürchrlich zu schluchzen, Horatio und Bernardo treten von hinten ein, Bernardo bedeutet Horatio mit Kopfnicken, er solle zu ihm gehen, Bernardo verschwindet)

Horatio: Mein Prinz!

Hamlet:Horatio! (begrüßen sich) Mich dünkt, ich sehe meinen Vater.

Horatio: Wo, mein Prinz?

Hamlet: In meines Geistes Aug’, Horatio.

Horatio: Mein Prinz, ich denk’, ich sah ihn vor’ge Nacht.

Hamlet: Sah? Wen?

Horatio: Den König, euren Vater.

Hamlet: Den König meinen Vater? Wo ging dies aber vor?

Horatio: Auf der Terrasse, wo wir Wache hielten.

Hamlet: Sehr sonderbar. Ich will heut wachen.
Vielleicht wird’s wiederkommen. Es taugt nicht alles. Wär die Nacht erst da.
(Bühnenbeleuchtung wechselt plötzlich zu Nachtbeleuchtung)

Hamlet: Die Luft geht scharf. Es ist entsezlich kalt.

Horatio:O seht, mein Prinz, es kommt!

Hamlet: Engel und Boten Gottes, steht uns bei! Etwas ist faul im Staate Dänemarks.
(Eintritt Geist)

Geist: Hör an!

Hamlet:Sprich. Mir ist’s Pflicht zu hören.

Geist: Zu rächen auch, sobald du hören wirst.
Wenn je du deinen teuren Vater liebtest
Räch’ seinen schnöden, unerhörten Mord.

Hamlet: Mord!

Horatio; Mord!

Geist: Die Schlang, die deines Vaters Leben stach, trägt seine Krone jetzt.

Hamlet: Mein Oheim.

Horatio: Eu’r Oheim!

Geist: Lass Dänmarks königliches Bett kein Lager für Blutschand’ werden.

Hamlet: Blutschand’!

Horatio: Kein Lager!

Geist: Ade Hamlet, gedenke mein. (Ab)

Hamlet: Es gibt mehr Ding’ im Himmel und auf Erden,
Als Eure Schulweisheit sich träumt Horatio. Drum ...
(schlägt nach ihm) Zisch ab!
(Horatio ab)

Hamlet: Mir scheint’s in Zukunft dienlich ein wunderliches Wesen anzulegen.
Die Zeit ist aus den Fugen. Schmach und Gram.
Dass, um rechts abzugehen zur Welt ich kam.
(Hamlet versucht „rechts abzugehen“, aber er kracht gegen das Bühnenbild, fällt hin und steht wieder auf. Er geht ab, man hört ein Krachen hinter den Kulissen und ein Skateboard kommt auf die Bühne gerollt – Eintritt Polonius. Er sieht zu, wie das Skateboard über die Bühne rollt. Polonius ist ein alter tattriger Mann, er nimmt sich Zeit, tapst langsam nach vorn, zur Bühnenmitte, rückt sein Gebiss zurecht, räuspert sich ausgiebig und ...)

Polonius: Kein Borger sei und auch Verleiher nicht.
(Er ist ungeheur zufrieden mit sich selbst, dreht sich um und watschelt nach hinten rechts, wo ihn eine kreischende Ophelia umrempelt)

Ophelia: Als ich in meinem Zimmer näht, auf einmal
Prinz Hamlet – mit ganz aufgeriss’nem Wams,
Kein Hut auf seinem Kopf, bleich wie sein Hemde,
Schlotternd mit den Knien, mit einem Blick
Von Jammer so erfüllt, als wär’ er aus der Hölle losgelassen,
Um Greuel kundzutun – so tritt er vor mich

Polonius: Verrückt aus Liebe?

Ophelia: Ich weiß nicht.

Polonius: Dies ist die wahre Schwärmerei der Liebe.
Ich fand, was eigentlich an Hamlet Wahnwitz schuld.
Weil Kürze denn des Witzes Seele ist, fass ich mich kurz:
Er ist toll.
(Hamlet kommt in einem Buche lesend und täuscht Wahnsinn vor)
Seht, wie der Arme kommt und liest.
Fort, ich ersuch’ euch.
(Ophelia ab)
Wie geht es meinem besten Prinzen Hamlet?

Hamlet: Gut, dem Himmel sei Dank!

Polonius: Kennt ihr mich, gnäd’ger Herr?

Hamlet: Vollkommen. Ihr seid ein Fischhändler.

Polonius: Was leset ihr, mein Prinz?

Hamlet: Worte, Worte, Worte.

Polonius: (beiseite) Ist dies schon Tollheit, hat es doch Methode.

Ophelia: ( steckt den Kopf aus den Kulissen vor) Papi, die Schauspieler sind hier und sie wollen sofort mit dir reden. Also komm besser so schnell es geht nach hinten, weil die wollen irgendetwas. Keine Ahnung, was sie wollen, aber beeil dich lieber ... (Sie verschwindet wieder, Polonius folgt ihr)

Hamlet: Ich bin nur toll bei Nordnordwest; wenn der Wind südlich ist, kann ich einen Kirchturm von einem Leuchtpfahl  unterscheiden.
Sie sollen was wie die Ermordung
Meines Vaters spielen vor meinem Oheim.
Ich will seine Blicke prüfen. Stutzt er,
Weiß ich einen Weg. Das Schauspiel sei die Schlinge,
In die den König sein Gewissen bringe!
(Hamlet kniet nieder, zieht seinen Dolch mit steigender Intensität und beginnt mit dem berühmten Monolog)
”To be or not to be? That is the question.
Wether ‘tis nobler in the mind to suffer
The slings and arrows of outrageous fortune
Or to take arms against a sea of troubles
And by opposing end them.
(Er ist sehr intensiv, vielleicht zu intensiv)
                                               To die; to sleep.”
(bricht völlig zusammen, Valletta eilt herbei)
Ich bring es nicht fertig!

Valletta: (eilt aus den Kulissen her) Ascolta, se non te la senti, non sei obbligato a finire il monologo.

Presentatore: Genau, du brauchst nicht mit dem Monolog weitermachen, wenn du nicht willst!

Hamlet: Das ist mir ja so peinlich.

Presentatore: Meine Damen und Herren, Sie müssen entschuldigen. Signore e signori, ci dovete scusare, ma questo monologo è carico di tensione, di emozioni e il qui presente signore sembra avere avuto molto stress negli ultimi tempi!
Bene, saltiamo tutta questa parte e passiamo direttamente ….

Professore: Che ne dice della scena del teatro nel teatro?

Presentatore: Giusto, facciamo un piccolo salto e nessuno se ne accorgerà! Passiamo direttamente all’omicidio. So bitte, die Schauspieler auf die Bühne!

Sturm: Augenblick mal! Und was ist mit der „Geh in ein Kloster“ – Szene?

Presentatore: Ach ja, die sollten wir aber schnell erledigen ...

Sturm: Nein, das geht nicht. Die haben nicht das richtige Kostüm an!

Professore: Giusto, deve essere fatta, se no non va avanti la trama!

Sturm: Also weiter mit Hamlet und Ophelia!

Hamlet: Ich kann nicht! Diese Figur ist ausgesprochen kompliziert und außerdem fehlt Ophelia!

Presentatore: Ma va, è una parte semplicissima. Und Ophelia haben wir sofort erledigt!

Hamlet: Ich habe trotzdem keine Lust!

Professore: Ma sì, Ophelia la può fare chiunque, anche la signora seduta lì nel pubblico!

Hamlet: Na gut, dann lass sie doch machen! Ich habe sowieso die Schnauze voll!
(Presentatore geht zu der Frau im Publikum)

Valletta: Scusate ragazzi, tutto ciò non è giusto! Non ti abbiamo obbligato a finire il tuo monologo, e ora ti tiri indietro! Ti troviamo anche la sostituta di Ophelia, non puoi mollare adesso!

Hamlet: Warum nicht?

Presentatore: (zur Zuschauerin) Okay, prima di tutto come si chiama, wie heißen Sie?
(Sie antwortet)
Bè, non le dispiace se la chiamiamo “Lori”? E’ più facile da ricordare! E poi ci diamo subito del tu, così riusciamo a lavorare meglio.
Allora, Lori, la scena è semplicissima! Das ist eine ganz einfache Szene.

Hamlet: Sie ist ausgesprochen kompliziert.

Presentatore: Amleto e  Ophelia hanno avuto questa relazione, ma dopo tutto quello che è successo con suo padre e con sua madre e con suo zio e bla, bla e bla, Amleto non riesce più ad occuparsi di Ophelia, -

Valletta: Che carogna!

Hamlet: Deswegen regt er sich furchtbar auf und sagt ihr, sie soll aus seinem Leben verschwinden. „Geh in ein Kloster,“ sagt er. Und in unsrer Fassung der Szene hat Ophelia daraufhin nichts anderes zu tun als zu schreien. Mehr nicht. Ich, Hamlet, sage: „Geh in ein Kloster,“ und Ophelia schreit.
(holt tief Luft) „Geh in ein Kloster!“
(Zuschauerin schreit)

Valletta: Niente male! Vero Amleto?

Hamlet: Es war okay!

Presentatore: Grazie Lori! Cerchiamo di procedere. Torniamo al nostro Amleto, atto terzo, scena seconda, la famosa scena del teatro nel teatro, dove Amleto ha finalmente la prova che suo zio ha ucciso suo padre.
(Hamlet tritt auf, hält inne, dann streckt er rasch die Hände vor, die er hinter dem Rücken versteckt hatte, und holt Handpuppen hervor)

Hamlet: Seid so gut und haltet die Rede, wie ich sie euch vorsagte, leicht von der Zunge weg. Passt die Gebärde dem Wort, das Wort der Gebärde an, und haltet der Natur gleichsam den Spiegel vor. (Eintritt Polonius) Will der Herr dies Stück Arbeit anhören?

Polonius: Ja, der König auch, und das sogleich.
(Eintritt Claudius, sieht nicht besinders nett aus)

Claudius: Und nun, was treibt mein Neffe Hamlet und mein Sohn?

Hamlet: Mehr als befreundet, weniger als Freund.

Claudius: Ich habe nichts mit dieser Antwort zu schaffen, Hamlet, dies sind meine Worte nicht.

Polonius: Nehmt Platz, mein Fürst.
(Claudius setzt sich im Publikum nieder, wobei er einen Zuschauer vertreibt)

Claudius: Is eben so, Sie! Sie müssen weg da. Na los, reserviert für den König von Dänemark.
(Ein Puppentheater wird auf die Bühne geschoben)

Polonius: Das königliche dänische Theater beehrt sich für Euch „Die Ermordung Gonzagas“ zu spielen. Erster Akt, mein Fürst.
(Die Puppen führen eine romantische Pantomime auf, in der der Puppenkönig und die Puppenkönigin einander begegnen, sich verlieben und ..., Polonius unterbricht)
Pause!

Hamlet: Mein Fürst, wie gefällt Euch das Stück?

Claudius: Die Dame, wie mich dünkt, bedrückt zuviel!

Polonius: Zweiter Akt, Majestät.

Claudius: Was?
(2.Akt, Puppenkönig gähnt, reckt sich und legt sich zum Schlafen nieder. Eine Haifischpuppe erscheint und fängt an den König zu fressen! Claudius steht auf, stürmt auf die Bühne und reißt Hamlet die Puppen von den Händen)

Polonius: Der König steht auf,

Claudius: Macht dem Schauspiel ein Ende! Licht! Fort!
(Ab, zusammen mit dem Puppentheater)

Hamlet: Ich wette Tausende auf das Wort des Geistes!

Polonius: Gnädiger Herr, die Königin wünscht Euch in ihrem Zimmer zu sprechen.

Hamlet: Nun so will ich zu meiner Mutter kommen. (Ab)

Polonius: Ich will mich hinter die Tapete stellen, den Vorhang anzuhören. (Versteckt sich)
(Hamlet und Gertrud treten ein)

Hamlet: Nun Mutter, sagt: was gibt’s?

Gertrud: Hamlet, dein Vater ist von dir beleidigt.

Hamlet: Mutter, mein Vater ist von Euch beleidigt.

Gertrud: Was willst du tun? Du willst mich doch nicht morden? Hülfe! Hülfe! (Ab)

Polonius: Hülfe! Hülfe!

Hamlet: (hört Polonius) Wie ? Was? Eine Ratte?
(Hamlet greift Polonius mit dem Dolch an. Er ersticht ihn im Zeitlupentempo. Polonius geht ab, während er stirbt. Hamlet steckt seinen Dolch weg und geht zum normalen Tempo über.)

Hamlet: Tot! Für `nen Dukaten, tot!
(Claudius tritt auf)

Claudius: Nun hamlet, wo ist Polonius?

Hamlet: Beim Nachtmahl.

Claudius: Beim Nachtmahl?

Hamlet: Nicht wo er speist, sondern wo er gespeist wird.
(Eintritt Laertes: jung, schneidig, kurz vorm explodieren)

Claudius und Hamlet: O nein, da kommt Laertes!

Claudius: Sohn des Polonius.

Hamlet : Opheliens Bruder !

Claudius : Und völlig durchgestylt !

Laertes: Oh, danke.
“Du schnöder König, gib mir meinen Vater.
Nur Rache will ich für des Polonius Ermordung.“
(Schrei hinter der Bühne von Ophelia)
Was gibt’s? Was für ein Lärm?
(Neuer Schrei)
Ophelia! O Maienrose! Süßes Kind!
(Eintritt Ophelia, schreiend, mit Blumen)

Ophelia: „They bore him barefaced on the bier
With a hey-nonny-nonny, hey-nonny
And in this grave rained many a tear
With a hey-nonny-nonny ha-cha-cha.
Fare you well my dove.”
Ich bin toll! (Sie wirft mit Blumen um sich) Mein niedlicher kleiner Verstand ist hinüber!
Da ist die Raute für Euch, und Vergissmeinnicht zum Andenken... (sie bietet einem Zuschauer die Blume an) und ich wollt euch Veilchen geben, aber sie welkten alle, da mein Vater starb. Sie sagen, er nahm ein gutes Ende, der Saubär. (Sie reißt die Blume wieder an sich) Langsam wird mir ein bisschen übel ...
(übergibt sich, macht ein Riesentheater, ab, Presentatore unterbricht die Szene)

Presentatore: Hamlet komm her –

Hamlet: Was?

Presentatore: Die nächste Szene mit Ophelia! La prossima scena di Ophelia.

Nun los Hamlet!

Hamlet: OK, ich pack das schon! Was wird eigentlich aus Ophelia?

Sturm: Sie ertrinkt!

Hamlet. Ach. Na gut. (ab)

Laertes: „Hamlet kommt her: was soll ich unternehmen,
Um mich zu zeigen meines Vaters Sohn
In Taten mehr als Worten? Ihn ..“
(Eintritt Ophelia mit einer Tasse Wasser)

Ophelia: Achtung, jetzt komme ich! (sie schüttet sich das Wasser aus der Tasse ins Gesicht) Aaaaaauuuugh! (Stirbt, verbeugt sich!)

Laertes: .... ihn in der Kirch’ erwürgen.
Will zu dem Endzweck meinen Degen salben
Mit einem tödlichen Mittel. Wenn er Blut zieht,
Kann kein erles’nes Pflaster das Geschöpf erretten.“
Na?!
(Laertes ab, Hamlet ein , singt eine Melodie. Zaubert hinter seinem Rücken einen Schädel hervor)

Hamlet: „Der Schädel hatte einmal eine Zunge und konnte singen!
“Ach armer Yorick! Ich kannte ihn
Doch still! Beiseit! Hier kommt die Königin.
(Versteckt sich im Publikum)
Lauern wir ein Weilchen und geben Acht.
(Gertrud und Laertes treten ein mit Ophelias Leiche und eine Blume)

Laertes: Legt sie in den Grund; und ihrer schönen,
Unbefleckten Hülle entsprießen Veilchen.

Gertrud: Der Süßen Süßes. Lebe wohl.

Laertes: Lasst noch die Erde weg,
bis ich sie noch mal in die Arme fasse.

Hamlet: (springt auf die Bühne) Wer ist d e r, des Gram so voll Emphase tönt?
Dies bin ich, Hamlet, der große Däne!
(wirft den Schädel weg, versucht Ophelias Leiche Laertes wegzuziehen, es entsteht ein kurzes Tauziehen um die Leiche).

Gertrud: Ihr Herren! Laertes! Hamlet!

Laertes: Dem Teufel deine Seele!
(lassen Leiche los)

Hamlet: Diese Sache fecht’ ich aus mit ihm, bis meine Augenlider sinken.
Die Katze maut, der Hund will doch nicht ruhn.
gebt uns Rapiere!

Laertes: Kommt, einen mir.“
(Gertrud tritt ein und gibt jedem ein Rapier, dann im Abgehen)
Vorsichtig, die sind scharf!

Hamlet: „Kommt Herr.

Laertes: Wohlan, mein Prinz.
(Kampf, Hamlet landet einen Treffer)

Hamlet: Eins.

Laertes: Nein!

Hamlet: Richterspruch?
(Eintritt Claudius)

Claudius: Getroffen, getroffen, offenbar getroffen!
Hamlet, hier auf dein Wohl. Nimm diesen Kelch!

Hamlet: Nein, setzt’ ihn beiseit’,“ mein Onkel.... Vater .... Mutter..., ach, egal!
(Kampf, Hamlet durchbohrt Laertes völlig)
Wiederum getroffen! Was sagt ihr?

Laertes: Berührt. Berührt, ich geb’ es zu.
(Gertrud tritt mit einem Pokal auf)

Gertrud: Die Königin trinkt auf dein Glück, mein Hamlet.

Laertes: Hoheit, trinkt nicht.

Gertrud: Ich will es Herr, ich bitt’, erlaubt es mir.

Laertes: (beiseite) Es ist der gift’ge Kelch! Es ist zu spät!
(Gertrud würgt und geht ab)

Hamlet: Laertes, kommt zum Dritten nun!
(sie kämpfen. Hamlet lässt sein Rapier auf den Boden fangen, Laertes kämpft weiter)
Laertes, hepp! Risposte, Coupe, Coup Dänemark, Café au Lait, Disarmez !
(Laertes Rapier fliegt in Hamlets Hand, Laertes hebt Hamlets Rapier auf und sie durchbohren einander)

Beide: Merde.
(Beide fallen. Gertrud tritt wieder auf)

Hamlet: Was ist Königin?

Laertes: Sie fällt in Ohnmacht, weil sie bluten sieht.

Gertrud: Nein! Der Trank! Der Trank! Ich bin vergiftet.
(Sie stirbt hochdramatisch, fSie stirbt hochdramatisch, fällt Hamlet in die Arme, der sie von der Bühne schleift)

Hamlet: O Büberei! Verrat! Sucht, wo er steckt.

Laertes: Hier Hamlet. Sieh, hier lieg’ ich, nie wieder aufzustehen.
Ich kann nicht mehr. Des Königs Schuld, des Königs.
(Claudius tritt auf)

Hamlet: Was, die Spitze auch vergiftet? So tu denn, Gift, den Werk!
Hier, mördrischer, blutschändrischer und fälschlich kostümierter König:
Folg meiner Mutter!
(Hamlet tötet Claudius)

Laertes : Vergib mir Hamlet. Mich fällt gerechterweise mein Verrat. (stirbt)

Hamlet: Der Himmel mache dich frei davon. (stirbt ebenfalls) Ich folge dir.
(zum Publikum) You that look pale, and tremble at this chance
That are but mutes, or audience to this act;
If ever thou didst hold me in thy hearts
Absent thee from felicity awhile;
And in this harsh world draw thy breath in pain
To tell my story. The rest is silence.
(er würgt, windet sich in Krämpfen und stirbt in einer wunderschönen Pose – Blackout, es wird wieder hell, alle Schauspieler stehen auf der Bühne und verbeugen sich)

Presentatore: Bene signore e signori! Questa sera possiamo….

Schauspieler: … rifarlo di nuovo! Wir machen es nochmal!
(Valletta versucht Ordnung zu schaffen)

Presentatore: Queste erano le opere complete di Shakespeare, ma siccome abbiamo ancora un po’ di tempo, e quindi vi proponiamo l’Amleto in versione accelerata.

Hamlet: “Ah, se questa mia carne troppo compatta potesse sciogliersi.

Horatio: Mio Principe, io credo di aver visto il re, vostro padre, questa notte.

Hamlet: Fosse già notte.

Geist: Ascolta!

Hamlet: C’è qualcosa di marcio nello stato di Danimarca.

Geist: Vendica la mia morte!

Laertes: Mio Principe, molto strano.

Hamlet: Essere o non essere, questo è il problema, -

Ophelia: In effetti, mio principe!

Hamlet: Va’ in convento!

Ophelia: Aaaaauuuugh!

Hamlet: Fate il discorso che Vi ho detto!

Claudius:  Cessate, cessate lo spettacolo!

Hamlet: Scommetto più di mille sulla parola dello spettro! Madre, dimmi, cosa c’è?

Gertrud: Non vorrai mica ammazzarmi? Aiuto, Aiuto!

Polonius: Aiuto, Aiuto!

Hamlet: Cosa, un topo? Morto per un ducato, morto!

Claudius: Bene Amleto, dov’è Polonio?

Amleto: A cena!

Laertes: Dove?

Hamlet: Morto.

Ophelia: Aaaaaauuuugh!

Laertes:  Dolce Ophelia!

Hamlet: Oh, povero Yorick! Zitti, arriva la regina!

Laertes: Scavatele una fossa.

Gertrud: Dolci alla dolcezza.

Laertes: Non coprite con la terra.

Hamlet: Portateci i fioretti.

Laertes: Uno a me. O! Colpito!

Gertrud: O, avvelenata.

Hamlet: Io ti seguo, il resto è silenzio.
(Alle liegen tot auf der Bühne – Licht aus, Licht an, alle verbeugen sich)

Presentatore: Grazie, grazie agli attori, passiamo ora….

Schauspieler: … alla versione ancora più veloce!
(alle renne wie verrückt über die Bühne, am ende sterben sie)

Presentatore: Grazie di nuovo, che spettacolo, bravi, bravi! (zu Hamlet) Danke Hamlet, toll gemacht!

Hamlet: Ihr ward ein tolles Publikum, deshalb  spielen wir es jetzt noch einmal rückwärts!

Presentatore: Ja, das heisst nein, eigentlich ...(verzweifelt)

Hamlet: Schweigen ist der Rest der. Dir folge ich.

Gertrud: Vergiftet bib ich o!

Laertes: Bienen im Ritz!

Hamlet: Rapiere uns gebt. Däne der Hamlet, ich bin dies.

Laertes: Weg Erde die noch lasst.

Gertrud: Süßes Süßen der.

Laertes: Grund in sie legt.

Hamlet: Königin die kommt hier. Yorick armer, ach.

Laertes: Ophelia holde!

Ophelia:ghuuuaaaaaA!

Laertes: Vater mein ist wo?

Hamlet: Tot! Dukaten für tot.

Polonius: Hülfe! Hülfe.

Gertrud: Hülfe! Morden nicht doch mich willst du. Tun du willst was.

Hamlet: Gibt’s was: sagt Mutter, nun?

Ophelia: hguuuaaaA!

Hamlet: Kloster ein in geh!

Ophelia: Prinz teurer mein.

Hamlet: Seinnicht oder sein;..

Horatio: Sonderbar sehr, Prinz mein.

Geist: huuB!

Hamlet: Dänemarks  Staate faul ist etwas.

Horatio: Nacht vor’ge Vater euren König den sah ich, Prinz mein.

Hamlet: Fleisch festes allzu dies doch schmölze o!

Alle: Dank vielen! (verbeugen)

Presentatore: Vielen Dank! Grazie mille! Arrivederci a questi fantastici attori! (jagt sie regelrecht von der Bühne – schaut auf die Uhr, denn es ist spät) Bene queste erano le opere complete di Shakespeare! Tutto Shakespeare in una notte!
Meine Damen und Herren, sie sahen soeben Shakespeares sämtliche Werke!

Valletta: Mi scusi, ma che ne è del „ratto di Lucrezia“, „Venere e Adone“, ...

Professore: Signorina! Ma non sono opere di Shakespeare! Mi dispiace, ma devo lasciarvi, altrimenti perdo anche l’ultimo aereo. (nimmt seine Sachen und stürmt von der Bühne, sichtlich erleichtert, dem Fernsehstudio zu entkommen)

Sturm: Halt, warten Sie, ich komme mit, Professore! Professore! (dem Professore hinterher)

Presentatore: Bé, grazie ancora ai nostri esperti! E ringraziamo voi gentile pubblico, per averci seguito e vi diamo appuntamento al prossimo spettacolo: “Tutto Pirandello in una notte”.
(Valletta läuft weg, auch sie will nicht mehr, Presentatore bleibt allein zurück, Licht aus)