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di Clive Exton

 


Roy

Juno, sua moglie

Molly, sua mamma

Laslie, il suo socio

Erica, la sua segretaria

Cyril, suo marito

Atto primo

Soggiorno di un cottage in campagna. Un abbondanza di travi a vista. Comode poltrone ricoperte di chintz. Finimenti di cavalli e armi antiche alle pareti. La porta d'ingresso della casa è in fondo a destra: Di fianco a questa, una scala porta ad un lungo pianerottolo su cui si affacciano le porte di tre camere da letto. A sinistra il pianerottolo continua, e su quel lato si affaccia la porta di un bagno. A sinistra della scala c'è una piccola finestra, e poi, ancor più a sinistra, una porta che conduce in cucina. A sinistra verso il proscenio c'è un ampio focolare con camino, mentre a destra verso il proscenio ci sono delle ampie portefinestre che danno sul giardino. È primo pomeriggio, si sta facendo scuro, e piove forte. Al levarsi del sipario sentiamo il rumore di una macchina che si avvicina alla casa e si ferma davanti alla porta, e dopo un attimo sentiamo il rumore di una chiave nella serratura. La porta di ingresso di apre, ed entra ROY LEWIS. ROY è un uomo sui trentacinque anni. Indossa un impermeabile su un completo da uomo d'affari. Porta una grande torta confezionata nel cartone in cima alla valigetta, e la tiene ferma col mento. Chiude la porta alle sue spalle con un calcio, va a un tavolo, e vi depone con cura la scatola della torta. Guarda la scatola con aria soddisfatta, poi si volta, e si dirige di nuovo verso l'ingresso. Esce, lasciando la porta aperta. Mentre lui fa questa azione, la porta della prima stanza da letto (quella più vicina alle scale) sì apre. Sulla soglia compare una giovane donna graziosa. ERICA FAZACKERLEYha 27 anni ed indossa un negligèe trasparente, con babbucce dal tacco alto. Ha un sorriso invitante sul volto mentre si dirige con andatura provocante alla balaustra del pianerottolo e vi si appoggia. ROY rientra in casa portando una valigia per la notte e due borse per la spesa rigonfie. Chiude la porta, appoggia le borse per terra e va di nuovo al tavolo su cui si trova la torta. Non riesce a resistere alla tentazione di aprire un po' la scatola e darvi un'occhiata. Poi richiude, e da un'occhiata all'orologio. Mentre lui fa queste azioni, ERICA, fuori dal campo visivo di ROY, a meno che lui non si volti e guardi in alto, ha reagito dapprima con sorpresa e poi con orrore nel vedere che chi è entrato è ROY. Non è lui la persona che lei si aspettava. ROY va al telefono, fa un numero ed aspetta che suoni.. ERICA indietreggia con cautela verso la parete del corridoio.

ROY # Juno...? Ciao, tesoro, sono io... Sì, tutto bene. Sono appena arrivato a Glasgow. Vado direttamente sul luogo a vedere come procedono le cose... No, non malissimo... (ERICA scompare in camera da letto e richiude la porta.) Ho preso un tè sul treno... Sì... I bambini stanno bene...? Sì, penso di sì... No, non credo che starò mai molto in albergo... No... Ci vediamo domenica sera... Va bene… Ciao, Juno. (Rimette a posto il ricevitore e si sfrega le mani con aria soddisfatta. Va verso il camino, prende dalla mensola dei fiammiferi ed accende il fuoco. Rimette a posto i fiammiferi ed aspetta per sincerarsi che il fuoco prenda. Soddisfatto, si toglie l'impermeabile e lo appende con cura alla spalliera di una sedia. Poi prende la scatola della torta e si dirige in cucina. Non appena se n'è andato, la porta della stanza da letto si riapre lo spazio di una fessura, ed ERICA fa capolino. Vedendo che il campo è sgombro, esce dalla stanza. Adesso è perfettamente vestita, indossa anche un cappotto alla moda, ed ha in mano una valigetta. ROY rientra dalla cucina e ERICA ritorna nella stanza. ROY prende le borse della spesa e le porta in cucina. ERICA fa di nuovo capolino, vede che ROY non è nella stanza, ed esce di nuovo. ROY rientra nella stanza, ed ERICA si immobilizza. ROY prende la sua ventiquattro ore, ma così facendo gli capita di lanciare uno sguardo verso il camino. Il fuoco non ha preso bene. Contrariato, rimette giù la valigia e va al camino. Sì inginocchia per accenderlo meglio. Si raddrizza di nuovo e viene colto da un crampo dietro la coscia. Si afferra la gamba e pesta a terra con violenza. Mentre fa questo, un colpo dì vento richiude di colpo la porta della stanza da letto, il rumore della porta, coincide esattamente col movimento di ROY. ROY si fissa il piede. Non può credere che abbia fatto tanto rumore. Pesta di nuovo a terra, ma ERICA si è resa conto dell'accaduto. Mentre il piede di Roy tocca di nuovo il pavimento, lei richiude di colpo la porta. ROY fissa il pavimento. Quasi con timore, si piega, solleva un angolo del tappeto ed esamina il parquet. Vede che lì non c'è nulla che non vada. Batte piano col piede le assi del pavimento. ERICA risbatte la porta di nuovo, con tanta forza che il rumore fa sobbalzare ROY. ROY solleva di nuovo il piede e pesta di nuovo per terra, a gran velocità, per sei volte. ERICA tenta di tenere il ritmo con la porta, ma questa è troppo poco maneggevole. Ad ogni modo, le! insiste, così che è ancora alla terza sbattuta di porta che ROY ha già finito le sue sei pestate di piede. ROY si volta lentamente, avendo infine localizzato da dove viene il rumore. Lui ed ERICA si fissano in silenzio per un lungo attimo.

ERICA # Questa porta...! Si inceppa. Lo sapeva? Non voglio dire che sta chiusa. Si inceppa e non si chiude. Insomma, non resta chiusa bene...

ROY # Erica!

ERICA # Penso si sia imbarcata. Lo fanno a volte. Le porte. Si imbarcano. E' l'umidità.

ROY # Erica?

ERICA # Salve, signor Lewis.

ROY # Che ci fai tu qui?

ERICA # A dire la verità, me ne stavo andando. (Comincia a scendere le scale. E’ una buffa parola, no? - Imbarcata. Imbarcata. (Ride) Imbarcata, imbarcata.

ROY # Smettila di ripeterlo.

ERICA # Va bene. Beh... ci vediamo lunedì, signor Lewis. (Si dirige verso la porta.)

ROY # Aspetta un attimo! Ferma un po'! Come hai fatto a entrare?

ERICA # La chiave sotto il vaso, davanti alla porta. Senta - mi spiace, signor Lewis. Non avevo nessun altro posto dove andare. Non l'avrei fatto se non fossi stata disperata. E non pensavo che l'avrei trovata qui, vistò che c'è già stato la settimana scorsa. Voglio dire, di solito lei ci viene una volta al mese, no?

ROY # Non sono affari che ti riguardino. Non sapevo neanche che tu lo conoscessi, questo posto.

ERICA # Preparo gli assegni per tutte le rate, signor Lewis. E per il gas..

ROY # Quale gas?

ERICA Per il riscaldamento! Ogni sei mesi faccio in modo che il serbatoio venga riempito, regolare come un orologio. Sembrava uno spreco, questo posto così vuoto, una settimana dietro l'altra.

ROY # Non è una buona scusa!

ERICA # Oh, lo so. E’ il mio Cyril, capisce...

ROY # E chi sarebbe, questo Cyril?

ERICA # Conosce Cyril. Mio marito.

ROY # Non lo conosco.

ERICA # Me l'avrà sentito nominare chissà quante volte.

ROY # Ah sì?

ERICA # Certo che si! In ufficio. Dico "Cyril qui, Cyril là." Io lo adoro quell'uomo, signor Lewis.

ROY # Stammi a sentire...

ERICA # Ma è il destino del vero amore, sa...

ROY # Che vuoi dire?

ERICA # Beh, con lui che sta fuori tutte le notti, quasi, con il suo canottaggio.

ROY # Che ha a che vedere tutto questo col fatto che tu sfrontatamente hai invaso una proprietà privata?

ERICA # Sono una donna, Signor Lewis!

ROY # Si. Appunto. Ma...

ERICA # Ed ho i bisogni e i desideri di una normale donna inglese!

ROY # (Ritraendosi nervosamente) Io sono un uomo sposato, Erica, come tu ben sai.

ERICA # Ma no, no, no. Bambini. Gin and tonic. Monopoli. Ma il suo canottaggio crea dei contrasti, può ben capirlo.

ROY # Beh, ma non potrebbe...

ERICA # lo me ne sto a casa davanti al televisore con una scatoletta di sardine, e lei lo chiama un matrimonio?

ROY # Beh... Sardine?

ERICA # Oh, io adoro le sardine, signor Lewis! Potrei vivere di sardine. Se mi chiedessero cosa porterei con me su un'isola deserta, io risponderei: sardine!

ROY # Loro chiedono quali dischi ti porteresti. A meno che per tutti questi anni io non abbia capito male.

ERICA # No, erano proprio dischi, ne sono certa. Musica.

ROY # Ma...

ERICA # Beh - abbiamo avuto una discussione. Sarò sincera con lei, signor Lewis. Abbiamo litigato.

ROY # Oh mamma mia.

ERICA # Esatto. E lei poi sa com'è Cyril.

ROY # lo non l'ho mai visto.

ERICA # E’ un tipo focoso, signor Lewis. Addirittura violento. Sua madre era belga. Se non fossi una donna sposata, le mostrerei i lividi.

ROY # Beh, mi spiace, Erica, ma non saresti mai dovuta venire qui. Capisco le tue difficoltà, ma questa è casa mia e io sto aspettando qualcuno. Una persona molto importante, in effetti.

ERICA # Chi?

ROY # Come?

ERICA # Chi è questa persona così importante?

ROY # Non vedo come la cosa ti riguardi.

ERICA # No.

ROY # Senti, Erica, mi spiace, ma non puoi restare qui. Tornatene dal tuo Cecil e...

ERICA # Cyril.

ROY # Cyril. Fate la pace. Sono certo che è un tipo ragionevole.

ERICA # No che non lo è.

ROY # (Con irritazione) Beh, che lo sia o no, tu non puoi restare qui. Ti porto la valigia in macchina.

ERICA # Oh, non deve darmi un passaggio, signor Lewis...

ROY # lo parlavo della tua macchina.

ERICA # lo non ce l'ho, una macchina. Sono venuta in taxi dalla stazione.

ROY # Non è tua, quella macchina parcheggiata nel viale?

ERICA # lo non ce l'ho una... Oh mio Dio!

ROY # (Allarmato) Cosa? Che c'è?

ERICA # Che macchina è?

ROY # Non lo so. Non ho notato.

ERICA # Non è mica una Sierra grigia, per caso?

ROY # Non lo so. Mentre parcheggiavo qui davanti l'ho appena…

ERICA # Targa ACL327E?

ROY # Buon Dio - come faccio a saperlo! Perché?

ERICA # E' la macchina del mio Cyril.

ROY # Bene. Allora può darti un passaggio lui.

ERICA # Noi Deve avermi seguitai Vorrà fare un macello, signor Lewis.

ROY # Ma perché?

ERICA # Pensa che io abbia una relazione con lei.

ROY # Una relazione? In che senso, una relazione?

ERICA # Beh - quando due si amano - o a volte anche quando non si amano - allora...

ROY # Lo conosco, il senso della parola! Non sono un ritardato mentale! Dico che lui non ha nessuna ragione per...

ERICA # Ma lui non è un uomo ragionevole, signor Lewis. Quando è geloso, diventa una bestia. Una bestia irragionevole e spietata. E poi glie l'ho detto io che noi avevamo una relazione. (ROY si volta a fissare ERICA.) Non pensavo che le sarebbe dispiaciuto. Beh - per essere più precisa, non pensavo che lei l'avrebbe scoperto.

ROY # Tu gli hai detto che avevi una relazione con me?

ERICA # E' stato nella foga del momento, signor Lewis.

ROY # Come hai osato!

ERICA # Stavamo discutendo. E lui era ostinato come un mulo.

ROY # Non m'importa come era ostinato!

ERICA # lo tentavo di spiegargli quanto fosse noiosa la mia vita. Con le sardine e tutto il resto. Dissi che mi annoiavo talmente tanto che per fare qualcosa sarei persino andata a letto con il mio capo.

ROY # Ma che bene!

ERICA # E lui si è messo a ridere.

ROY # Ancora meglio!

ERICA # Allora a quel punto mi arrabbiai sul serio e gli dissi che in effetti io già ce l'avevo una relazione con lei e lui cosa pensava di poter fare. Gli ho detto che lei era meraviglioso.

ROY # Beh, grazie. E così adesso Cyril è là fuori nella sua Sierra in attesa di fare un macello.

ERICA # Lei non può dire che è colpa mia, signor Lewis. Non me lo sarei mai sognata che avrebbe fatto qualcosa di sciocco. Vada fuori a vedere se è proprio lui.

ROY # Tu avevi detto che era lui.

ERICA # Beh, ma non è che lo sappiamo per certo, no? Lei non ha neanche notato che macchina fosse.

ROY # Non c'è ragione perché qualcun altro parcheggi qui. Siamo l'unica casa nel giro di un chilometro.

ERICA # Potrebbe trattarsi semplicemente di un guardone, o un maniaco del genere.

ROY # E perché dovrei andare io? Vacci tu.

ERICA # Piove.

ROY # Ah, e se mi bagno io, pazienza!

ERICA # E' con lei che ce l'ha.

ROY # (Sospira rabbioso e si guarda l'orologio. Poi:) Com'è la targa?

ERICA # ACL327E. (ROY sospira di nuovo, apre la porta di ingresso ed esce sotto la pioggia. Non appena se n'è andato, ERICA si precipita al telefono. Compone frettolosamente un numero a nove cifre ed aspetta con impazienza che qualcuno le risponda.) Pronto? La Lewis e Tarrant? Potrei parlare con il signor Tarrant, per favore? Pronto, Pam, sono Erica. Sì. Leslie è ancora lì vero? Oh, noi E da quanto? Oddio! Senti... se dovesse telefonare, o insomma, se ti capita di sentirlo, digli di non venire. E’ andato tutto storto. Lewis è qui. Sì! Roy Lewis! E penso anche che Cyril ci stia facendo la posta qui fuori. Si! (Non visto da ERICA, ROY rientra in casa.) Lo dici a me! Lo so bene! Fammi gli auguri! (Riattacca il ricevitore.)

ROY # Con chi parlavi?

ERICA # (Si volta di scatto, sorpresa) Ohi È lei! Salve, signor Lewis.

ROY # Chi era al telefono?

ERICA # Stavo solo tentando di chiamare un taxi.

ROY # Hai detto, “Fammi gli auguri”

ERICA # Di trovare un taxi. Al parcheggio non ce n'è nessuno cosi ho detto che avrei tentato da qualche altra parte. "Fammi gli auguri", ho detto. (Rafforza ciò che dice con gesti ariosi.) È la macchina di Cyril, quella là fuori?

ROY # Sì.

ERICA # E...?

ROY # E niente. Lui non c'è. Non c'è nessuno, in quella macchina.

ERICA # Ma è sicuro che sia quella di Cyril?

ROY # Una Sierra grigia targata ACL 327D, "Abbiamo Visto i Leoni a Longleat" sul lunotto posteriore?

ERICA # Ama tutto ciò che è selvaggio, il mio Cyril.

ROY # Ma non dev'essere molto lontano, però. Ha lasciato la radio accesa.

ERICA # Come lo sa?

ROY # La sentivo. Era la trasmissione degli Archers.

ERICA # Il mio Cyril non se la fa mai scappare.

ROY # Devi andartene da qui.

ERICA # lo da qui non mi schiodo. Non con il mio Cyril là fuori assetato di sangue.

ROY # Ma non c'è. Tè l'ho appena detto.

ERICA # Peggio mi sento. Così non sappiamo neanche dove si trova. (Si avvicina a ROY, guardandosi attorno con apprensione.)

ROY # Non c'è ragione di perdere il controllo, Erica. Sono certo che lui non farebbe mai niente di avventato. O no?

ERICA # Gliel'ho detto che è un impulsivo. "Mi farei impiccare per tè", ha detto.

ROY # Oh mio Dio!

ERICA # Potremmo tagliare la corda tutti e due, signor Lewis. Insieme.

ROY # lo non me ne posso andare. Mia... C'è una persona che devo incontrare.

ERICA # Ah sì?

ROY # Cosa vorresti dire?

ERICA # Una "persona"?

ROY # Sì.

ERICA # Che persona?

ROY # Ti ho già detto che non sono affari tuoi.

ERICA # Scommetto cento a uno che è una persona di cui la signora Lewis non sa niente, signor Lewis.

ROY # Come osi! Come osi fare una simile insinuazione!

ERICA # E allora perché tanta segretezza? Riguardo il cottage?

ROY # Non c'è nessuna segretezza. Proprio nessuna.

ERICA # Lei ha detto a sua moglie che era a Glasgow.

ROY # Non puoi star qui! Lei sta per... Non puoi. (Guarda di nuovo l'ora.) Oh mio Dio!

ERICA # Lei?

ROY # Signorina Fazackereley, per favore, se ne vuole andare? lo le rimborserò qualsiasi spesa lei dovesse sostenere...

ERICA # Non le serve, tentare di corrompermi, signor Lewis. Qui non è una questione di soldi.

ROY # lo non sto tentando...

ERICA # lo non esco là fuori con Cyril in agguato. Se non c'è nulla di segreto riguardo questo cottage, non vedo perché dovrebbe spiacerle che io rimanga qui.

ROY # (Gridando) Non c'è nessun segreto riguardo questo cottage! Il che non vuol dire che voglio che tutti sappiano che tu stai qui! Sii logica, per l'amor di Dio!

ERICA # (Sprezzante) Oh – logica!

ROY # (Fa un grosso respiro per tentare dì calmarsi) Erica. Ti prego. Vattene.

ERICA # Non posso, signor Lewis. Se ne renda conto.

ROY # Tuo marito non ti farà niente, Erica. Ti ama. Sono certo che qualsiasi piccola incomprensione tra voi può venire risolta...

ERICA # lo non voglio fare la difficile, signor Lewis. Ma il mio Cyril è un uomo molto geloso, altroché. E pensa che lei mi stia scopando alla grande.

ROY # Erica - ti prego! (Comincia a camminare per la stanza Immerso nei suoi pensieri.) Erica. Mi appello al tuo buon cuore.

ERICA # (Tutta contenta) Mamma mia.

ROY # Sai mantenere un segreto?

ERICA # Oh. Mi viene la pelle d'oca!

ROY # Di che stai parlando?

ERICA # E' come l'inizio di qualcosa alla tivù, no?

ROY # Ma no, per niente.

ERICA # "Sa mantenere un segreto, signorina Fazackerley?" E poi comincia la musica.

ROY # Posso continuare?

ERICA     La prego.

ROY # Non hai ancora risposto alla mia domanda.

ERICA # Oh. Beh, la mia amica Pamela dice che non c'è nessuno a cui lei non racconterebbe un segreto meglio che a me.

ROY # (Un po' sconcertato per la doppia negazione) Forse tu non sei una persona particolarmente reticente, Erica. Nel complesso, anch'io non sono un tipo da segreti. Ma uno viene intrappolato in una linea d'azione da cui poi sembra impossibile riuscire a districarsi.

ERICA # Adoro la sua voce, quando parla cosi.

ROY # Cos" come?

ERICA # Tutto pomposo.

ROY # lo non sono per niente pomposo!

ERICA # Ma sì che lo è! Non la prenda per villania. Ma quando dice "uno", così come ha detto lei. Voglio dire, la gente normale non parla dicendo "uno", no?

ROY # Per favore, fammi andare avanti! Per me è molto difficile, sai.

ERICA # Chiedo scusa.

ROY # (Guarda dì nuovo l'orologio) Sarà qui fra dieci minuti!

ERICA # Chi?

ROY # E’ quello che sto tentando di dirti!

ERICA # E allora lo dica!

ROY # Non è così semplice. Com'è che diceva Rabbie Burns?

ERICA # "Piccole lustre bestiole timorose e codarde..."

ROY # No, no, no.

ERICA # Sì invece. Diceva così!

ROY # Non mi riferivo a quello. "Oh che ragnatele ingarbugliate tessiamo..."

ERICA # Non era Burns.

ROY #Certo che era Bumsl

ERICA # Era Sir Walter Scott, signor Lewis. In "Marmion".

ROY # Mail Era... Sto impazzendo? (Guarda di nuovo l'ora.) Oddio! E se il suo treno è, in anticipo! Stammi a sentire. Oddio! E' stato molto tempo fa. Ero giovane. Ero impetuoso... Ero socio del Club del Tennis. Ero molto bravo a tennis, all'epoca. Ad ogni modo, incontrai questa ragazza stupenda. Era così elegante, tutta vestita di bianco... (Si riprende, e va a sbirciare dalla finestra se arriva qualcuno.) Lei mi sorrise, lo ero li con un'altra. Non ricordo il nome - capelli rossi. Ad ogni modo - per farla corta: ci siamo sposati.

ERICA # Chi?

ROY # lo!

ERICA # Con quella coi capelli rossi?

ROY # No! Con Juno!

ERICA # Quell'altra.

ROY # Sì. Il problema era, mia madre.

ROY # Perché?

ROY # Senti - tè lo dirò un'altra volta.

ERICA # Me lo dica ora.

ROY # Oh...l Tu sei una donna molto dura, Erica.

ERICA # Lei me lo dica.

ROY # Mia madre è sensibile. Temperamento artistico. Lo si vede. Lei è quella. (Indica un ritratto sulla parete, continuando a guardar fuori dalla finestra. Parla sempre più in fretta.) Mio padre mori che io avevo dodici anni. Le ero rimasto solo io.

ERICA # E di cosa è morto, suo padre?

ROY # Avvelenamento del sangue. Una scatola di sardine. Mai controllata. Mai più toccato sardine da allora.

ERICA # Suo padre?

ROY # No! In ogni modo, lei era sola al mondo, lo ero tutto per lei. Era una donna molto affettuosa. Non le piaceva che io uscissi con delle ragazze. Diceva che volevano una cosa sola.

ERICA # Che cosa?

ROY # Non ne sono sicuro. Voglio dire, quando le dissi che mi vedevo con la ragazzina dai capelli rossi, lei si prese le pillole.

ERICA # Pillole?

ROY # Sonniferi. Ne prese quattordici. Disse che non voleva essere di peso a me e a Fiona - ecco come si chiamava! - Fiona - quella con i capelli rossi. Disse che per noi era meglio se lei ci si "toglieva dai piedi.

ERICA # Magari aveva ragione.

ROY # Erica! E allora che potevo fare?

ERICA # Non lo so. Non so neanche di che stiamo parlando.

ROY # Quando ho incontrato Juno non ho potuto dirglielo! Mi sentivo sleale. Poi ci fidanzammo, e io non le dissi neanche questo. Poi fu troppo tardi. Quando ci sposammo fu ancora peggio. Proprio non potevo dirglielo! Ed ecco a che punto siamo.

ERICA # A quale punto?

ROY # Lei non sa che sono sposato!

ERICA # Cosa?

ROY # Mia madre non sa...

ERICA # (Lo guarda, esterrefatta) Ma lei è sposato da quindici anni e passa! (Rumore di una macchina che si ferma all'esterno.)

ROY # Oh, mio Dio! E' lei!

ERUCA # Ed ha tre figli!

ROY # Esci dal giardino! (La afferra per un braccio e comincia a tirarla verso la porta finestra. Lei resiste.)

ERICA # No! Noi C'è Cyril...

ROY # E va bene. O mio Dio! Nella stanza degli ospiti. Svelta. (La trascina verso le scale.)

ERICA # Ed è per questo che lei ha questo cottage?

ROY # Certo.

ERICA # Così che sua madre pensi che lei vive qui da solo?

ROY # Sì!

ERICA # E sua moglie non sa che lei ha il cottage?

ROY # Certo che no!

ERICA # Cazzo! (S'avvia verso le scale, poi si ferma.) La mia borsa! (ROY la prende e glie la tira.)

ROY # Più tardi, stanotte, ti faccio uscire, quando lei dorme. (Suona i! campanello.)

ERICA # Aspetti un attimo! Ma sua moglie Io sa che lei ha una madre?

ROY # Certo che no!

ERICA # Mamma mia...!

ROY # Va' nella stanza! Non uscire. Qualunque cosa accada, non uscirei Dove vai? (ERICA è diretta a sinistra, verso il bagno.)

ROY # Devo andare al gabinetto!

ROY # Falla nella borsa.

ERICA # (Lamentosa) Oh, signor Lewis! (Si volta e apre la prima porta.)

ROY # No! Non quella stanza...! (Ma ERICA è scomparsa. ROY fa un gesto dì disperazione e si precipita verso fa porta d'ingresso. Il campanello suona di nuovo. Con tono allegro) Arrivo, mamma! (Apre la porta e resta a braccia aperte per salutare, MOLLY LEWIS.) Mamma! (La sua settantenne madre gli passa a fianco, ignorandolo.

MOLLY # Quel tassista!

ROY # Come stai, mamma?

MOLLY # Glie l'avrò detto almeno venti volte di andare più piano.

ROY # Chi era - di nuovo il vecchio Vincent?

MOLLY # Oh - io i nomi non li conosco.

ROY # (Chiude la porta) E' un personaggio, il vecchio Vincent.

MOLLY # Personaggio! Era sbronzo!

ROY # Hai l'aria di star bene.

MOLLY # Mi hai vista appena la settimana scorsa.

ROY # Soltanto? Mi sembrava di più.

MOLLY # Non lasciare la mia valigia fuori all'ingresso, tesoro.

ROY # Oh - che sciocco che sono! Ora la prendo, mamma. (Apre la porta ed esce a prendere la valigia della madre. MOLLY si guarda intorno con aria critica.)

MOLLY # Chi era quella donna con cui ti ho sentito parlare? (ROY rientra con la valigia di MOLLY.)

ROY # Che dicevi, mamma?

MOLLY # Non capisco perché devo ripetere tutto due volte.

ROY # Mi spiace. Ero...

MOLLY # Ho detto chi era quella donna con cui ti, ho sentito parlare?

ROY # Una donna?

MOLLY # Oh, Roy!

ROY # No. No. Ero solo sorpreso, mamma. Una donna? No - ti dico io che cos'era - era la televisione.

MOLLY # (Si guarda attorno con aria esplicita) Televisione? E da quando avresti la televisione?

ROY # Radio, volevo dire. Non la televisione. La radio. L'Ora della Casalinga.

MOLLY # Pensavo fosse finita da più di vent'anni.

ROY # E infatti. In effetti si tratta dell'anniversario. Stanno facendo questa serie speciale: "Il Meglio dell'Ora della Casalinga".

MOLLY # Alle sei e mezzo del pomeriggio?

ROY # Tutti i venerdì. Questa settimana era "Gli Anni di George Elrick".

MOLLY # Non mi fai accomodare?

ROY # Oh, cavolo, mamma - non è che te lo devo chiedere, no?

MOLLY # lo non do mai nulla per scontato, questo lo sai.

ROY # Oh, ma via, mamma! Domani è il tuo compleanno! (La personalità di ROY ha subito un impercettibile cambiamento ora che è con la madre. Sembra più giovane, un po' meno mascolino.)

MOLLY # Ah sì?

ROY # Sì, e lo sai benissimo! Ti ho preso un regalo!

MOLLY # Non ti dovevi disturbare. Santo Cielo...!

ROY # E’ una torta. Così adesso siediti e dammi tutte le ultime notizie.

MOLLY # Prima mi toglierei cappello e cappotto, se per tè va bene.

ROY # Lascia. Ti aiuto. (La aiuta a togliersi cappello e cappotto}

MOLLY # Stavo per dire, tu sei sempre stato contrario.

ROY # A che?

MOLLY # Alla televisione. "Fatta da deficienti per deficienti". Mamma mia. "La Lanterna dell' Idiota". A me piacciono i notiziari. E alcuni di quei programmi sugli animali. Tanto - non dobbiamo mica vivere insieme, no? - grazie a Dio.

ROY # Vorresti una tazza di tè?

MOLLY # Oh, no. No grazie, caro.

ROY # Sei sicura?

MOLLY # Sicurissima, grazie. (ROY siede in poltrona davanti a lei e si rilassa.) Non vorrei crearti fastidi.

ROY # (Rialzandosi di scatto) No - nessun fastidio. Metto su l'acqua. (Va verso la cucina.) Vuoi dei biscotti?

MOLLY # Oh,no. (ROY scompare in cucina.) Beh, magari appena uno.

ROY # (Da fuori) Come?

MOLLY # Non dire come, caro.

ROY # (Facendo capolino dalla porta) Scusa - non ti avevo sentita.

MOLLY # Ho detto, non dire come. Di pardon.

ROY # Oh.

MOLLY # E' un forno qui dentro.

ROY # Abbasso il riscaldamento.

MOLLY # Oh, non lo fare per me. Lo so che piace una temperatura da serra.

ROY # E' un po' troppo caldo. (Torna in cucina.)

MOLLY # Forse un biscottino lo prendo. Se ne hai di quelli piccoli-piccoli. (ROY fa di nuovo capolino.)

ROY # Scusa?

MOLLY # Parlavo di biscottini. Voglio dire, se non è un fastidio...

ROY # Nessun fastidio. Li ho i biscotti.

MOLLY # Quelli piccoli.

ROY # Formato biscotto.

MOLLY # Oh, allora non so. Non mi voglio rovinare la cena...

ROY # Io te li porto, tu li misuri, e poi decidi. (Va di nuovo in cucina. La porta della prima stanza da letto si apre lo spazio di una fessura. MOLLY da le spalle al pianerottolo e non se ne accorge. La porta si apre ancora di più, e ERICA esce in punta di piedi.)

MOLLY # Non c'è verso di mandarli via, i peli di gatto.

ROY # Non ho mai avuto un gatto!

MOLLY # Sei molto polemico, oggi, Roy.

ROY # Prendo la teiera. (ROY va in cucina. Si riapre piano la porta della prima camera da letto, ed ERICA fa capolino. Vede che MOLLY è di nuovo seduta con le spalle alla balaustra, ed esce del tutto dalla stanza. Ostentatamente in punta di piedi, va verso il bagno, apre plano la porta e vi entra. Richiude la porta del bagno mentre ROY torna con la teiera.)

ROY # La tazza che rallegra!

MOLLY # E' molto gradevole qui.

ROY # C'è un bei fuoco allegro. (Siede di fronte a lei, con il vassoio del tè nel mezzo.)

MOLLY # Sarebbe carino se tu avessi qualcuno che tè lo rende carino.

ROY # Oh, a me piace così com'è.

MOLLY # Figurarsi se non era così.

ROY # Mi piace vivere da solo. Che c'è, mamma?

MOLLY # Viene un caldo da questo camino!

ROY # Scambiamoci di posto. A me piace il fuoco. (Scambiano posto, così che adesso MOLLY può vedere il pianerottolo del primo plano, mentre ROY da le spalle alla balaustra.)

MOLLY # Oh, così va meglio. Mi si stava infuocando la faccia. (Comincia a versare il tè.) No - anch'io non potrei vivere assieme a qualcun altro. Non dopo tuo padre.

ROY # Ti saresti potuta risposare...

MOLLY # Royl

ROY # Oh, mamma...!

MOLLY # Le donne che si risposano non sono altro che delle mignotte, e questo è quanto. Insomma.

ROY # Sei rimasta un po' troppo all'antica.

MOLLY # Qualcuno deve pur esserlo. Ma invece tu hai certamente bisogno di qualcuno che si curi di tè, qui. Questa casa ha un'aria persino poco vissuta.

ROY # Lo so. Beh, io...

MOLLY # E a quanto pare, non vedi mai nessuno. In tutti gli anni che vengo qui non ho mai incontrato un'anima. Perché i tuoi vicini non li vediamo mai?

ROY # Non li vediamo?

MOLLY # lo non ne ho mai incontrato uno. (Porge una tazza di tè a ROY, e sta per sorseggiare il suo, quando ERICA esce, sempre in punta di piedi, dal bagno. La ragazza non guarda in basso fino a che non è a metà del pianerottolo. Allora abbassa lo sguardo e vede MOLLY che la sta fissando. Lei si immobilizza. MOLLY è già raggelata. Si fissano a lungo.)

ROY # Non ci si incontra tanto, da queste parti. A meno che non si vada in chiesa

o si allevino furetti per la caccia - cose del genere. (ERICA non riesce a pensare a nulla per rimediare la situazione. Fa un sorrisino timido e un piccolo cenno di saluto a MOLLY e scivola in stanza da letto, richiudendo la porta alle sue spalle.)

ROY # Vendite di beneficenza, feste del raccolto...

MOLLY # Oh, Roy. Oh, Roy. (Appoggia sul vassoio la tazza e gira la testa come a non voler guardare il figlio.)

ROY # Mamma?

MOLLY # Oh, Roy.

ROY # Non ti senti bene, mamma?

MOLLY # Non mi parlare per un attimo, caro. Fra un attimo starò bene.

ROY # Che vuoi dire?

MOLLY # Una madre deve imparare ad accettare l'inganno e la delusione.

ROY # Sono certo che non...

MOLLY # Quando penso ai sacrifici che ho fatto!

ROY # Ma di che stiamo parlando?

MOLLY # Ti ricordi quel costume che ti avevo fatto?

ROY # Un costume?

MOLLY # Lo vedi? Tè ne sei già dimenticatoi Le ore che ho impiegato a farlo!

ROY # lo non so di che stai parlando!

MOLLY # Per la recita natalizia dei Lupetti!

ROY # Sono passati più di trent'anni!

MOLLY # E con questo?

ROY # Va bene, ma...

MOLLY # No che non va bene. Lo sai a che ora sono andata a letto, quella notte?

ROY # Beh, so che era...

MOLLY # All'una! All'una del mattino. E solo perché mi era venuto un crampo alle gambe a furia di usare il pedale.

ROY # Di che stai parlando, mamma?

MOLLY # Quella macchina da cucire non fu mai più la stessa dopo di allora. Era calda. Svegliai tuo padre, per farglielo sentire. Non ci voleva credere. Impallidì. Disse, "Molly", disse, "non ho mai sentito una macchina così calda in tutta la mia vita!" Era stupefatto. E dopo di allora non funzionò mai più bene. Aveva sempre qualcosa che non andava.

ROY # Ti ho comprato una macchina da cucire l'anno scorso.

MOLLY # Se allora avessi pensato che da grande saresti stato un depravato.

ROY # Depravato?

MOLLY # Se avessi saputo che saresti cresciuto totalmente privo di fibra morale, mi sarei tagliata la gola da orecchio a orecchio lì, subito.

ROY # Non so di che stai parlando!

MOLLY # Hai una donna, di sopra.

ROY # Cosa? •

MOLLY # (Con rabbia) Ohi

ROY # Una donna?

MOLLY # Una donna. (MOLLY scoppia in lagrime. ROY si alza e va alle sue spalle, senza sapere cosa fare.)

ROY # Sei sicura?

MOLLY # Beh, qualunque cosa fosse, ha una gonna, calze di nylon e tacchi alti!

ROY # Oh.

MOLLY # E' uscita dal bagno e adesso è in... Oh, Roy!

ROY # Forse ha fatto una capatina per... Qui in campagna siamo molto più aperti, meno convenzionali. Dentro e fuori dalle case di tutti... Non come voi cittadini. C'è una specie di fiducia, suppongo. Vivendo a contatto con la terra, come fanno...

MOLLY # Oh, Roy, perché mi menti? Tu mi riempi di bugie e bugie e bugie! Mi dici bugie da quando eri un frugoletto piccolo così. Sei proprio come tuo padre. Dal giorno in cui lo sposai sino a quando lo seppellii a riposare in pace a Sant'Eustace non fece mai neanche un respiro che non fosse una bugia. Se non erano donne era il bere. Se non era il bere erano i giornali.)

ROY # Per favore, non rivanghiamo i giornali.

MOLLY # Oh, tu hai sempre preso le sue parti.

ROY # Io non ho sempre preso le sue parti. Gli piaceva leggere i giornali, ecco tutto. Non mi pare un crimine.

MOLLY # Lo è, se al riguardo mi mentiva. Avevamo un ottimo quotidiano che ci veniva recapitato a casa ogni giorno. Non aveva alcuna ragione di sgattaiolare fuori casa per comprarsene un altro. Due giornali, proprio!

ROY # Gli piaceva tenersi al corrente.

MOLLY # Non crescono mica sugli alberi, i giornali, sai. Quando ripulii il capanno, dopo la sua morte, ebbi lo shock della mia vita. Una fortuna, doveva aver speso! Mi rovinò il suo funerale, guarda, devo proprio dirlo.

ROY # Sì, avevi un'aria sconvolta.

MOLLY # Mi aveva disobbedita, Roy. La sua mano si era protesa al di là della tomba per dimostrarmi che mi aveva disobbedita.

ROY # Ma era un buon uomo, papa, per il resto.

MOLLY # Cosa vuoi dire "per il resto"? Mi aveva mentito.

ROY # Mamma - è il tuo compleanno. Vediamo di passare una bella serata, io e tè...

MOLLY # Proprio come tu adesso mi stai mentendo. Riguardo a quella donna che hai al piano disopra.

ROY # lo...

MOLLY # Proprio come tuo padre, vedi? Lui coi suoi giornali, e tu con le tue donne.

ROY # Va bene, mamma.

MOLLY # E che vuoi dire, con va bene, mamma?

ROY # Ti dirò la verità.

MOLLY # Figuriamoci.

ROY # Che vuoi dire?

MOLLY # Proprio come lui. Stava lì, "Dove vai?", chiedevo io. "L'Unione Cattolica", rispondeva lui. "Ma se sono le undici di sera.", dicevo. E lui stava lì. Aveva questo suo modo di guardarti negli occhi, con quest'espressione triste sul volto, proprio come tè, e allora diceva - "Ti dirò la verità, Molly", diceva. "Si tratta dell'organo", diceva. "E' una vendita di beneficenza di mezzanotte". "Vengo con tè", dicevo io. "Non puoi", diceva lui. "E' riservata agli uomini"

ROY # No - avrei dovuto dirtelo prima. Mi spiace.

MOLLY # E allora, chi è questa donna?
ROY # La mia fidanzata. (MOLLY lo fissa. Fa qualche zoppicante passo all’indietro e si rimette pesantemente a sedere in poltrona.)

MOLLY # Oh,Roy. Oh,Roy.

ROY # Lo so. Lo so. Avrei dovuto dirtelo prima, ma...

MOLLY # Oh, Roy. Da quanto tempo va avanti questa storia?

ROY # Oh, non da molto. Voglio dire, può anche finire in un nulle di fatto. Non sempre queste cose... In un certo senso, quasi ci spero. Voglio dire, come ben sai. non sono mai stato così propenso al matrimonio. In un certo senso mi ci sono trovato incastrato.

MOLLY # Incastrato?

ROY # Sì. Come modo di-dire. E' una ragazza molto carina e tutto il resto, ma...

MOLLY # Vuoi dire che è incinta?

ROY # Beh... In un certo senso. Penso di sì. Non ne sono ancora sicuro, però.

MOLLY # Oh, Roy! Che vuoi dire che ti devi sposare?

ROY # Come?

MOLLY # Tutte queste chiacchiere che andrà a finire in un nulla di fatto...

ROY # Beh, non lo sappiamo, no?

MOLLY # Mi sarà concesso di incontrarla?

ROY # Chi? Oh. Non so. Non questa sera, questa sera penso di no. E' molto stanca. E’ per questo che sta in camera da letto. (MOLLY fa un suono di derisione.) Suppongo sia la gravidanza.

MOLLY # Non può ciondolarsene per casa solo perché è appena un po' incinta.

ROY # E" quello che le dico sempre.

MOLLY # Valla a prendere e portala giù.

ROY # Come?

MOLLY # Roy!

ROY # Prendiamo prima il tè. Poi preparo la cena. Ho pensato ad una deliziosa cena di compleanno per tè. Ho una bella anatra da mettere in forno. Delle belle palatine novelle e dei bei lamponi per dopo con della bella panna.

MOLLY # Cosa pensi che mi importi del cibo? Ho appena subito un duro colpo, Roy. Anche se c'è almeno una cosa di cui poter rendere grazie al cielo – che probabilmente si tratta del colpo definitivo.

ROY # Oh, mamma...!

MOLLY # No - lo spirito umano sopporta solo fino a un certo limite. Stavo leggendo in questo libro come avviene che quando la gente muore non è a causa di ragioni fisiche, ma perché non hanno più nulla per cui vivere a causa dei propri parenti. L'avrai sentita l'espressione la fine dei tormenti, penso?

ROY # Sì.

MOLLY # Ecco, quella. Dove l'hai conosciuta?

ROY # A un ballo.

MOLLY # Un ballo? (MOLLY si limita a guardarlo.) Bene. (ROY comincia a salire le scale: Quando è in cima si volta e fa un sorriso straziante.) Come si chiama?

ROY # Come?

MOLLY # Come si chiama. Avrà pur un nome!

ROY # Erica.

MOLLY # Oh, molto grazioso. Non così ordinario.

ROY # Ordinario? Perché dovrebbe essere ordinario?

MOLLY # Beh, considerando che è una ragazza di fabbrica e tutto il resto.

ROY # Che vuoi dire, ragazza di fabbrica?

MOLLY # Oh, mi spiace. Mi sembrava tu avessi detto che lavorava in fabbrica.

ROY # lo lavoro in fabbrica.

MOLLY # Sì, ma è tua. Non puoi essere ordinario, se possiedi delle cose. Guarda se è sveglia. (Con fare svogliato, ROY va a bussare alla seconda porta.) Non è lì.

ROY # Oh.No? (Va verso la terza porta.)

MOLLY # Quell'altra ancora. Non sai neanche in che stanza sta? Potresti anche ricordartelo, visto che si tratta della mia stanza.

ROY # Ma certo che me lo ricordo, mamma. Questa volta ti ho cambiato stanza. Perché questa è più fresca. (Va svogliatamente verso la prima porta. La tocca a malapena con le nocche, per quanto bussa piano.

MOLLY # Non può sentirti. (ROY bussa di nuovo, un po' più forte.)

ROY # No. Starà dormendo. (Si dirige verso le scale.)

MOLLY # Affacciati alla porta.

ROY # Non voglio svegliarla, se dorme.

MOLLY # Avrà tutto il tempo di dormire quando sarà morta. Se la lasci dormire adesso, non dormirà più stanotte. (ROY sospira e apre la porta. Chiama piano.)

ROY # Erica! Erica? (Si inoltra nella stanza. E' davvero sorpreso di non trovarla) Erica? Mi sembra che non... (ROY viene interrotto da un urlo lancinante dì sua madre, che ha visto un paio di gambe, quelle di ERICA, spenzolanti e scalcianti inquadrate dalla finestra in fondo alla scena, a sinistra. ROY si precipita immediatamente giù dalle scale.)

ROY # Che c'è? Che succede, mamma? (MOLLY si accascia in poltrona e indica con mano tremante)

MOLLY # La finestra! La finestra! (ROY guarda. LE gambe di ERICA stanno ancora scalciando, poi la ragazza lascia andare la presa e dalla finestra la si vede cadere al suolo. Adesso è lei ad emettere un urlo.)

ROY # E' Erica! (Si precipita fuori dalla porta di cucina. MOLLY va alla finestra e la apre. Noi non possiamo vedere ERICA, ma evidentemente MOLLY la vede per terra, sotto il davanzale della finestra.)

MOLLY # Come sta? lo sono la signora Lewis - la mamma di Roy. Si è fatta male alla caviglia? Roy, penso si sia fatta male alla caviglia. Ed è anche tutta bagnata. Riportala in casa. (Richiude la finestra e va a sbirciare alla porta di cucina.) Cosa state a parlare, là fuori? Piccioncini! Che c'è di così importante che dobbiate starvene a rischiare un malanno sotto la pioggia? (Va al camino e smuove un po' i ciocchi. ROY rientra barcollando e grondando acqua. Sostiene ERICA che non solo gronda acqua, ma è anche tutta infangata.)

ERICA # Mi sono fatta male, signora Lewis.

MOLLY # Ne ero certa, cara. E' stata una brutta caduta. Ma cosa ti è saltato in mente?

ERICA # Stavo tentando di cogliere un fiorellino che ho visto in mezzo all'edera, signora Lewis.

MOLLY # Non stavi tentando di liberartene, vero?

ERICA # Liberarmene? io stavo tentando di coglierlo. (ROY non ha avuto il tempo di spiegarle di aver raccontato alla madre anche che lei è incinta.)

ROY # Penso che mia madre si riferisca al bambino, tesoro. La gravidanza.

ERICA # Quale gravidanza?

ROY # La tua, tesoro. Quella che hai in questo momento.

ERICA # Ah si! Mi era quasi passato di mente, il piccolo mascalzone,

MOLLY # Sistemala vicino al fuoco, Roy.

ERICA # E’ un grande onore incontrarla, signora Lewis, essendo fidanzata con suo figlio eccetera, come sono. E incinta. Non vedevo l'ora di incontrarla

MOLLY # E allora perché ti nascondevi in camera da letto?

ERICA # E' un uomo meraviglioso, signora Lewis. Almeno, come fidanzato. Immagino che sia anche meraviglioso come figlio.

MOLLY # Niente di cui vantarsi.

ROY # Stava disfacendo le valige.

MOLLY # Diamo un'occhiata a quella caviglia. Se vi dicessi quante volte mi è tornato utile il mio corso di Crocerossina!

ERICA # Mi fa male.

MOLLY # Tu salti giù dalle finestre.

ERICA # E' stato per il fiore, signora Lewis. Io non posso vivere senza la bellezza. Ahi!

MOLLY # Si. Corri in cucina, Roy, e portami un pezzo di stoffa.

ROY # Che tipo di stoffa?

MOLLY # Un canovaccio andrà bene. Voglio dargli un po' di sostegno.

ROY # Vuoi dire un canovaccio pulito?

MOLLY # No - uno bello sporco.

ROY # Non penso di averne, di sporchi.

MOLLY # Oh, sbrigati. (ROY va in cucina. MOLLY afferra il braccio di ERICA) Sei sicura di quello che fai, cara?

ERICA # No.

MOLLY # Come ha fatto a sedurti?

ERICA # Il signor Lewis è un uomo meraviglioso, signora Lewis.

MOLLY # Non ricominciare con questa solfa! Non è un gran partito. Perché pensi che non si sia mai sposato?

ERICA # Ma lo ha fatto!

MOLLY # Che vuoi dire, l'ha fatto?

ERICA # Beh, non volevo dire che si è sposato. Volevo dire, ha pensato di sposarsi.

MOLLY # Beh, e allora perché non l'ha fatto?

ERICA # Lei non era alla sua altezza.

MOLLY # Chi?

ERICA # Questa donna che aveva pensato di sposare.

MOLLY # Sì, ma dico, chi era? Io non ne ho mai saputo niente.

ERICA # Era ricca e bella e tutto, ma non era all'altezza del signor Lewis.

MOLLY # Perché continui a chiamarlo signor Lewis?

ERICA # Oh. E' un gioco. A volte anche lui mi chiama signorina Fazackerley.

MOLLY # Perché?

ERICA # Mi chiamo cosi. "Salve, signorina Fazackerley", mi fa. (ROY torna dalla cucina con un canovaccio.)

ROY # Va bene questo? (MOLLY gli si avvicina, in modo che ERICA non possa sentirla.)

MOLLY # Mi pare non ci stia tanto con la testa.

ROY # Sì. Anch'io lo pensavo. (ERICA si protende per sentire cosa dicono, ma senza riuscirci.)

MOLLY # Beh, non è carino da parte tua! Non prendi le sue difese?

ROY # A dirti la verità, stavo pensando di liberarmi di lei comunque. Tu che ne pensi? Voglio dire, non ne ero sicuro. Volevo vedere cosa ne pensavi tu. E' per questo che l'ho portata qui, questo week-end. Per sentire un'altra opinione. Posso sempre portarla alla stazione, metterla sul treno...

MOLLY # E' incinta di tuo figlio!

ROY # Per ora pagano un solo biglietto, no?

MOLLY # E' solo questo che ti viene in mente?

ROY # Beh, ad ogni modo non è che siamo ancora sicuri. Potrebbe trattarsi di un falso allarme...E' una ragazza così emotiva…

MOLLY # Non ti puoi scrollare di dosso le tue responsabilità in questo modo! (Gli strappa dalle mani II canovaccio.) Vado a prendere del ghiaccio. (Va in cucina. ROY va da ERICA.)

ROY # Che diavolo pensavi di fare, andandotene dalla finestra?

ERICA # La macchina di Cyril non c'era più. Ho pensato di andarmene mentre potevo.

ROY # Adesso dovremo aspettare che lei dorma.

ERICA # Cosa - io me ne dovrei andare e basta?

ROY # Sì.

ERICA # E che cosa le dirà?

ROY # Oh. Beh - le dirò che hai rotto il fidanzamento.

ERICA # Mentre dormivo?

ROY # Ah, non lo sol-Mi verrà in mente qualcosa. (MOLLY rientra dalla cucina con del ghiaccio nel canovaccio.)

MOLLY # Questo dovrebbe andar bene.

ROY # Buona vecchia mamma!

MOLLY # Avvicinami quella sedia, Roy, per favore. (ROY avvicina una sedia a quella di ERICA. MOLLY siede.) Tira su la gamba, cara. (Aiutandosi con le mani. ERICA tira su la gamba dolorante ed appoggia il piede sul grembo di MOLLY. MOLLY fissa le mani di ERICA.) E quella cos'è?

ERICA # Cosa, signora Lewis?

MOLLY # Perché porti la fede?

ROY # Cosa?

ERICA # Oh, io sono già stata sposata, signora Lewis.

MOLLY # Già stata sposata? (Orripilata, MOLLY spinge via il piede di ERICA, che emette un urletto di dolore.) Roy?

ROY # (Con fare cordiale) Mamma mia, mamma mia, mamma mia! Beh, la verità è venuta proprio a galla! Hai visto, Erica - tè l'avevo detto che non saremo mai riusciti a mantenere un segreto con la mamma.

MOLLY # Mantenere quale segreto? II fatto che è già stata sposata prima d'ora?

ROY # No, no, no, no.

MOLLY # Sai come la penso, su questo argomento.

ROY # No, no, no, no, no; Quello che Erica voleva dire prima che tu le saltassi alla gola, mamma, se così posso dire, quello che lei stava per dire è che...

MOLLY # Sì?
ROY # Ci siamo sposati prima che tu arrivassi.

MOLLY # Vi siete sposati?

ROY # Sì!

MOLLY # Prima che io arrivassi?

ERICA # Sì! E’ questo che stavo per dire!

MOLLY # Ma tu hai detto, "sono già stata sposata..."

ERICA # Sì. Infatti! E' per questo che ho la fede!

MOLLY # Non hai detto, "siamo già sposati..."

ROY # E' il suo modo di parlare, mamma. Non è vero, Erica?

ERICA # Come noi lo dico tutto ciò che mi passa per la mente, io. Qualsiasi cosa! Scuba-duba! Se ti va di dirlo, dillo, ecco quello che dico! Bibidi-bobidi-bù! (Si mette a ridere istericamente. MOLLY la guarda preoccupata.

MOLLY # Si sente bene? E falle qualcosa!

ROY # (Secco) Erica! (ROY vorrebbe schiaffeggiarla, ma lei è talmente piegata in due per il gran ridere, che gli mostra soltanto la cima della testa.) Non ci arrivo. Dovrei prenderla a schiaffi. Se riuscissi a farla star seduta dritta. Puoi raddrizzarti, tesoro?

ERICA # No - sto bene.

ROY # Ha avuto una giornata faticosa. II matrimonio e tutto il resto. Dovrebbe andarsene a letto. (ERICA si raddrizza, asciugandosi gli occhi.)

ERICA # Oh, è stato magnifico, signora Lewis! Attraversare la navata, con la banda che suonava...

MOLLY # La banda?

ROY # Vuoi dire l'organo.

MOLLY # E così tu mi stai dicendo che tu e questa donna vi siete sposati stamattina?

ROY # Sì.

MOLLY # E che non hai nemmeno invitato tua madre. (C'è un lungo silenzio. ROY guarda prima MOLLY e poi ERICA e poi di nuovo MOLLY.)

ROY # Ah. Beh, no.

ERICA # No.

ROY # Questo è stato un po' un peccato.

MOLLY # Davvero un peccato. E tutti i tuoi amici della crème sono stati invitati, suppongo?

ROY # C'è una ragione per questo.

MOLLY # Tutti quelli del Circolo del Tennis.

ROY # Mamma! E' più di dieci anni che non sono iscritto a un circolo del tennis!

ERICA # Io avevo uno zio che una volta vinse tre sterline e ottanta su un cane e che ebbe un collasso e morì.

MOLLY # Il cane?

ERICA # No, lo zio. Zio Edwin.

MOLLY # Ma di che stai parlando?

ERICA # Stavo tentando di dimostrarle che noi siamo una famiglia molto eccitabile, signora Lewis. Non volevamo che lei si sovreccitasse per il matrimonio.

MOLLY # E che c'entra tuo zio? lo non faccio mica parte della tua famiglia.

ERICA # Oh, no - così non funziona,-eh?

ROY # Senti - mamma - non è stata poi questa gran cerimonia. Abbiamo fatto un salto in Comune. Sai come si fa. "Vuoi tu questa donna?" "La voglio". "Fanno quindici sterline, prego".

MOLLY # Perché?

ROY # Scusa, mamma?

MOLLY # Perché vi siete limitati a fare un salto in Comune?

ROY # Beh, il fatto è questo, mamma. Non volevamo fare questa gran cosa, a causa della famiglia di Erica.

MOLLY # Oh, e suppongo che la nostra famiglia non conti nulla?

ROY # Ma certo che conta, mamma.

MOLLY # Tua cugina Deirdre ne sarà mortalmente offesa.

ROY # Beh...

MOLLY # E lo zio Bernard.

ROY # Lo so. Noi...

MOLLY # Dolly e Ollie.

ROY # D'accordo, mamma! D'accordo! Non mi devi citare tutto l'albero di famiglia.

MOLLY # Beh, e perché tu ti devi preoccupare invece tanto dei meravigliosi Fazackerleys?

ROY # Di chi?

MOLLY # La sua famiglia. E' così che si chiamano, no?

ROY # Beh, ci sono delle circostanze particolari.

MOLLY # Quali?

ROY # Quali circostanze particolari?

MOLLY # Si.

ROY # Vuoi dirgliele tu, Erica?

ERICA # No.

ROY # Si tratta della famiglia di Erica. Non potevamo fare un matrimonio in grande - non dopo la tragedia.

MOLLY # Tragedia?

ROY # Suo padre è stato ucciso.

MOLLY # Ragione di più perché la madre dovesse volere un bei matrimonio.

ROY # E anche sua madre.

MOLLY # Oh mio Dio. E i...

ROY # Tutti.

MOLLY # Tutta la famiglia?

ROY # Un cavallone anomalo.

MOLLY # Un cavallone anomalo?

ROY # La marea, sai? Una cosa terribile. L'avrai letto sui giornali.

MOLLY # Un cavallone anomalo, dove?

ROY # In Giappone. Erano in vacanza.

MOLLY # Fammi tentare di capire. Tu non mi potevi invitare al tuo matrimonio perché l'intera famiglia di Erica è stata spazzata via da un cavallone anomalo in Giappone...

ROY # Tsunami, li chiamano.

MOLLY # ... e così vi siete dovuti sposare in comune per il timore di sconvolgerli.

ROY # Beh, quando ho parlato di tutta la famiglia E' rimasta una coppia di cugini.

ERICA # Che ne sarebbero stati sconvolti.

MOLLY # Qualche fratello e sorella.

ERICA # Che ne sarebbero stati sconvolti.

MOLLY # Perché ne sarebbero stati sconvolti?

ROY # Beh, così presto dopo lo tsunami.

MOLLY # Perché? Quand'è che c'è stato, questo cavallone anomalo?

ROY # Oh - non tanto tempo fa.

ERICA # La settimana scorsa.

ROI # (Ridendo) Non la settimana scorsa, tesoro!

MOLLY # Certo Erica saprà quando i suoi parenti più stretti sono stati spazzati via a morte da un cavallone anomalo.

ROY # E’ ancora sotto choc.

MOLLY # Non mi sorprende. E non è lei la sola, Roy. lo vengo qui, in perfetta buona fede a passare un bei week-end. Prima scopro che hai una donna nascosta in camera da letto. Poi mi dici che sei fidanzato, poi che stai per diventare padre, poi solo mezz'ora più tardi mi dici che ti sei sposato con questa povera anima che è stata resa orfana da questo cataclisma orientale.

ROY # Stavamo tentando di proteggerti, mamma.

ERICA # Volevamo darle la notizia con delicatezza.

MOLLY # Avete delle strane idea sulla delicatezza! Saltar giù dalle finestre!

ROY # (A ERICA) Come va adesso la gamba, Juno?

MOLLY # Chi?

ROY # Cosa?

MOLLY # L'hai chiamata Juno.

ROY # E' un nome con cui a volte la chiamo. Una specie di soprannome.

MOLLY # Juno? Un soprannome?

ROY # Da quando aspetta un bambino. Come la poesia. La sai - (Recita) Juno... - Giunone carica di frutti... (A ERICA) Farai meglio a andare a letto.

MOLLY # Non ha ancora cenato. Sarà anche la vostra prima notte di nozze, ma avrà pur bisogno di mangiare.

ERICA # Oh, non è che in quel campo me la senta poi tanto, signora Lewis. Non con questa caviglia.

ROY # Ecco -vedi? (Prende ERICA con decisione per un braccio e comincia a guidarla verso le scale.)

MOLLY # Non stava parlando del cibo.

ERICA # Mi vorrei togliere questi vestiti bagnati.

ROY # E' quello che farai, tesoro.

ERICA # A dire il vero ho un gran freddo. C'è una borsa dell'acqua calda?

ROY # Adesso vedremo. (Apre una stanza da letto e la spinge dentro.)

ERICA # Buona notte, signora Lewis. (Entrano nella stanza richiudendosi la porta alle spalle. Dopo tre secondi la porta si riapre e ROY comincia a scendere le scale. Ha ancora un'aria agitata.)

ROY # Preparo la cena.

MOLLY # E' troppo tardi. (ROY guarda l'ora.)

ROY # Sì, si sta facendo tardi. (Sbadiglia esageratamente.)

MOLLY # Pensi che potrei mangiare, dopo tutto quello che ho passato?

ROY si accascia su una sedia.

ROY # Non voglio ricominciare tutto daccapo, mamma.

MOLLY # Oh, ne sono convinta.

ROY # Scommetto che è bellissimo al mare stasera.

MOLLY # Al mare?

ROY # C'è una locanda in un'insenatura rocciosa e si arriva dopo tutto un giorno passato in barca e si mette il pescato sul bancone e ci si va a mettere a mollo in un bagno caldo mentre la figlia del proprietario tè lo cucina per cena.

MOLLY # Non credo proprio che gli faccia piacere che uno gli metta del pesce puzzolente sul bancone del bar.

ROY # No, penso di no.

MOLLY # E’ antigienico. E in questi posti non hanno mai bagni decenti.

ROY # Grazie, mamma.

MOLLY # Ammesso che abbiano delle camere per gli ospiti, che non mi pare probabile.

ROY # Grazie.

MOLLY # E ad ogni modo, a tè viene sempre il mal di mare.

ROY # Si. (MOLLY si alza in piedi.)

MOLLY # Penso che adesso me ne andrò a letto.

ROY # Va bene, mamma. Ti porto su la valigia. (Prende la valigia e la segue su per le scale.)

MOLLY # E tu non tè ne vai a letto?

ROY # Fra un attimo. A dire la verità, non sono stanco. (Lei si ferma e lo guarda.)

MOLLY # Mi chiedo se sei pronto per il matrimonio, Roy.

ROY # Che vuoi dire?

MOLLY # Lascia perdere. (Sono davanti alla seconda porta.) lo sto qui?

ROY # Buona notte, mamma. (La bacia su una guancia e le da la valigia.)

MOLLY # Non vedi l'ora di liberarti di me, vedo!

ROY # Liberarmi di tè? Noi Buon Dio, mamma! Voglio dire, se ti va di stare alzata a fare due chiacchiere...

MOLLY # Per oggi ne ho avute abbastanza di chiacchiere, grazie tante. Buona notte.

ROY # Buona notte, mamma. Dormi bene. (Chiude la porta, alle spalle della madre, si guarda l'orologio e va piano alla prima porta. Sta per bussare quando cambia idea. Forse dovrà dare alla madre qualche minuto per addormentarsi. Scende di nuovo le scale e spegno le luci centrali, lasciando accesa solo un piccolo lume. Si guarda attorno cercando qualcosa da fare. Non c'è niente. Riguarda l'orologio. Comincia a camminare per la stanza, immerso in un'infinità di pensieri. Dopo un attimo riguarda l'orologio, e corre silenzioso su per le scale. Sta di nuovo per bussare alla porta di ERICA, quando di nuovo cambia idea. In punta di piedi va alla porta dì MOLLY e vi appoggia contro un orecchio. Non sente nulla. Soddisfatto, torna, sempre in punta di piedi, alla porta di ERICA e bussa piano. ERICA apre la porta.)

ROY # (Mormora) Andiamo.

ERICA # Come, ora?

ROY # Ora. Dammi la tua valigia. (ERICA va a prenderla e glie la da. Comincia a Infilarsi il cappotto.) Ti porto alla stazione.

ERICA # E se non ci fossero più treni?

ROY # Puoi aspettare. (Adesso sono in cima alle scale. Non vedono i fari di una macchina che è venuta su per il viale e si è fermata davanti al cottage. Mentre cominciano a scendere sentono la portiera della macchina che sbatte. Si immobilizzano.)

ERICA # E' una macchina, signor Lewis.

ROY # Lo so che è una macchina! (Suona il campanello della porta. Oh, mio Dio! Torna in camera!

ERICA # Non risponda!

ROY # Devo! Sveglierà mia madre. Potrebbe essere il tuo caro Cedric.

ERICA # Cyril. (Di nuovo il campanello della porta.)

ROY # Va' nella stanza! (La spinge dentro, mettendole la valigia in mano e richiude la porta. Guarda nervosamente verso la stanza di sua madre e sta per precipitarsi giù per le scale quando la porta di ERICA si riapre e ERICA spunta fuori con la testa.)

ERICA # Signor Lewis?

ROY # (Fermandosi) Cosa vuoi?

ERICA # C'è qualcosa che penso di doverle dire.

ROY # Non ora, Erica!

ERICA # Dev'essere ora per forza, signor Lewis. Prima che lei apra la porta.

ROY # Come? Perché?

ERICA # Potrebbe trattarsi di Leslie, capisce.

ROY # Leslie? Leslie? E chi è Leslie?

ERICA # II suo partner - il signor Tarrant. Sa: Lewis e Tarrant.

ROY # Lewis e Tarrant, certo che lo sol Non sono un deficiente! E perché mai Leslie Tarrant dovrebbe essere alla porta? E' impossibile. Lui non sa neanche che esiste, questo cottage. (Il campanello suona di nuovo, questa volta con più insistenza.)

ERICA # Invece lo sa, signor Lewis. Dovevamo incontrarci qui.

ROY # Incontrarvi qui?

ERICA # Siamo amici.

ROY # Amici?

ERICA # Il signor Tarrant ed io. Siamo - buoni amici.

ROY # (Cominciando a capire) Oh mio Dio!

ERICA # Così alla porta potrebbe essere lui. (Riscompare rapida nella stanza e richiude la porta. Il campanello suona di nuovo. ROY adesso è furibondo.)

ROY # La faccia tosta! Dio mio! La faccia tosta! E va bene. (Scende gli ultimi scalini, va a passo deciso alla porta, e la spalanca con fare aggressivo.) Si? (Sulla soglia c'è JUNO LEWIS, una bella donna sulla trentina. Passa di fianco al marito ed entra nella stanza. ROY non riesce a credere ai suoi occhi.)

ROY # Juno?

JUNO # Buona sera, Roy. (ROY la fissa in silenzio per un lungo attimo, poi)

ROY # (Con voce fievole) Sorpresa sorpresa!

Fine primo atto

Atto Secondo

Stessa scena. Dieci minuti più tardi. JUNO si è tolta il cappotto ed è rannicchiata davanti al fuoco mentre si scalda le mani. ROY fa capolino dalla cucina.

JUNO # Oh, Roy! Sono così felice. (Corre da lui, lo stringe a sé e lo  bacia appassionatamente. Quando lei lo lascia andare, lui non può fare a meno di lanciare un'occhiata verso il ballatoio per sincerarsi che le altre due donne siano nelle proprie stanze.) Avevo dei sospetti così sciocchi. Mi hai fatto davvero vergognare di me stessa.

ROY # Sono contento che ti piaccia. Juno Misericordia? Juno Pronuba, Juno Moneta - come dice il poeta latino. (Riscompare in cucina. JUNO va in centro allaa stanza e si guarda attorno, sospirando di contentezza. Si asciuga una lagrima. Ricompare la testa di ROY.) Ancora tutto bene?

JUNO # Ma certo, tesoro. Perché non dovrebbe?

ROY # Oh - nessuna ragione.

JUNO # Hai perso la voce?

ROY # No. Beh - un pochino.

JUNO # Fa un po' freddo, qui.

ROY # Aumenterò il riscaldamento. L'avevo abbassato prima perché... Beh... (Con un'altra occhiata verso l'alto, scompare di nuovo. JUNO va a prendere un fazzolettino dalla tasca del suo cappotto. Si asciuga di nuovo gli occhi. ROY torna in fretta nella stanca, con una tazza di tsè) Ecco qua, tesoro! La tazza che rincuora, eh? (Porta la tazza verso il fondo, in una zona sotto il ballatoio) Ecco qui il tuo te, cara. Sediamoci a berlo qui.

JUNO # Voglio stare vicino al fuoco. Sono ancora gelata.

ROY # Questo è il posto più caldo della casa…

JUNO # Là sott?

ROY # Sì, è sorprendente, i! calore come viene dal fuoco gira l’angolo e sfreccia dritto qua sotto. Questi vecchi costrut-iori^ ne sapevano di
trucchi. (Le porge la tazza con fare invitante) Vieni. Qui sotto. Ecco qui. (JUNO lo raggiunge. Durante la sua azione, la stanza da letto di MOLLY al piano di sopra si apre e ne esce MOLLY, che adesso indossa una vestaglia floreale sopra una camicia da notte, ed ha in mano un asciugamano e la sua borsa da toletta. Si dirige verso il bagno, e vi entra.) Ecco fatto. Non è intimo?

JUNO # Che c'è?

ROY # Io non ho sentito niente.

JUNO # Sembrava una porta che si chiudesse.

ROY # No, no. Ci sono di questi rumori nelle case vecchie. Finito?

JUNO # Non ne ho ancora bevuto un sorso.

ROY # Il fatto è che dovremmo già essere per strada.

JUNO # Per andare dove?

ROY # A casa.

JUNO # Ma se sono appena arrivata.

ROY # Ma tu non dovevi venire qui per niente. Non fino a! nostro anniversario. Non fino a quando non sarà finita.

JUNO # In che senso, finita?

ROY # Coi muratori. Voglio togliere tutta questa roba. Tutte queste travi.

JUNO # Ma se sono bellissime!

ROY # No, no, no. Accumulano polvere e basta. Vanno tirate via tutte. Sopra ci mettiamo un bel centro soffitto in intonaco. Di che colore lo vuoi?

JUNO # Ma lo rovinerai! E poi il nostro anniversario è fra tre settimane.

ROY # Lavorano molto in fretta.

JUNO # Ti comporti in una maniera così strana, Roy.

ROY # Ma no, per niente.

JUNO # Sì invece. Tutta questa faccenda è molto strana. Quell’uomo che mi telefona. Tu che dici di essere a Glasgow.. Comprare una casa in campagna senza dirlo a nessuno. Non è da tè.

ROY # Ma sì, invece. Sì! E' proprio da me!

JUNO # Tu non fai mai niente di sorprendente. E ciò che amo di più in tè. Con tè mi sono sempre sentita a! sicuro. E che voleva dire quell'uomo al telefono, dicendomi che tu stavi qui con una donna?

ROY # Oh - un piantagrane.

JUNO # Ha detto: "Suo marito è con la mia Erica".

ROY # Allora sarà stato l’impiegato del vivaio!

JUNO # Non essere sciocco. A quest'ora della notte?

ROY # No, solo che ho ordinato dell'erica. Per il giardino. C'è un suolo molto acido, qui.

JUNO # Lui ha detto che Erica era sua moglie. Poi mi ha dato questo indirizzo e ha detto che lei era qui con tè.

ROY # Decisamente uno di quelli che si divertono a creare casini. La gente di qui è così. Ce l'hanno con quelli di fuori che comprano queste proprietà.

JUNO # Questa non l'ho mai sentila. Non qui nel Lettordshire.

ROY # Ma sì. Il Fronte di Liberazione del Letto. Bombe nelle cassette delle lettere, robe morte inchiodate alla porta d'ingresso... Mi avevano avvertito.

JUNO # Ma davvero?

ROY # Oh sì. Sai come fanno.

JUNO # No. Che ti hanno detto?

ROY # Oh – Beh – non è tanto quello che dicono. E’ il tipo di occhiate che ti lanciano. Forse dovremmo rivendere la casa. Liberarcene. Si, dobbiamo fare così. Una rottura netta. E’ stato proprio uno sbaglio. All'epoca avevo creduto che...

JUNO # (Con fermezza) Sciocchezze.

ROY # Ma no, invece.

JUNO # Ti dico che sono tutte sciocchezze, e non ho intenzione di sentire una parola di più sull'argomento. Stanotte restiamo qui.

ROY # No!

JUNO # Sì!

ROY # Sei sicura?

JUNO # Sarà meraviglioso, lo e te soli. Mi dispiace di aver perso la testa e di essermi fiondata qui. Quella telefonata anonima mi aveva davvero sconvolta.

ROY # Piantagrane

JUNO # No, non è vero che mi spiace. Se lui non avesse telefonato, io non sarei qui. Non staremmo per passare insieme una notte stupenda. O no?

ROY # No. Vuoi dare un'occhiata al giardino?

JUNO # I! giardino? A notte fonda?

ROY # E' lì che lo vedi al meglio.

JUNO # Possiamo dargli un'occhiata domattina.

ROY # No, no - deve essere stanotte.

JUNO # Perché?

ROY # C'è la luna piena.

JUNO # No che non c'è.

ROY # Beh, quasi. Ha un'aria splendida, sotto la luna.

JUNO # Ma non c’è per niente luna. E' buio fondo là fuori.

ROY # Prendo una pila. (Si precipita in cucina. JUNO scuote affettuosamente la testa e si dirige di nuovo verso il centro della stanza. Va alla portafinestra e guarda fuori nell’oscurità. Quando poi si distoglie dalla finestra e si gira verso l’interno della stanza, MOLLY esce dal bagno e torna in camera sua, senza guardare verso il basso. JUNO rimane impietrita a guardarla. Mentre MOLLY scompare nella sua stanza chiudendosi la porta alle spalle, ROY rientra dalla cucina con in mano una pila.) Eccoci qui. Guidaci luce gentile.

JUNO # Chi era quella donna? (ROY automaticamente alza di occhi verso le stanze da letto)

ROY # Una donna?

JUNO # E' appena uscita da quella porta.

ROY # Quale, quella? Oh, quello è il bagno.

JUNO # Non ha importanza che stanza sia.

ROY # No. Penso di no. Beh - dipende dalie circostanze, suppongo. Sa tu volessi un paio di costolette d'abbacchio a scottadito, sarebbe davvero difficile farle...

JUNO # La smetti di dire sciocchezze, Roy? Chi è quella donna?

ROY # Beh... Che aspetto aveva?

JUNO # Perché? Ne hai più di una qua in giro?

ROY # No, no. Più di una. (Ride) Se ne. ho più di una qua in giro! Sai, Juno, hai davvero uno stupendo senso dell'umorismo. Tu proprio...

JUNO # Chi è? Aveva un aspetto terribile.

ROY # Anziana?

JUNO # Antica. Con un'orribile roba a fiori addosso.

ROY # Ah; quella è Molly.

JUNO # Molly? E chi è Molly?

ROY # La donna delle pulizie

JUNO # Perché è fissa?

ROY # Non proprio. Qualche volta. Il figlio la dovrebbe passare a prendere per portarla a casa ma qualche volta non gli va di farlo. La gente del posto è così!

JUNO # Non gli va di farlo?

ROY # Non è un tipo molto affidabile, il vecchio Vincent, mi spiace dirlo. E’ il tassinaro del luogo.

JUNO # E che ci faceva nel bagno?

ROY # L'avrà pulito. Probabilmente.

JUNO # Nel bel mezzo della notte?

ROY # E' una donna molto coscienziosa. Vive per i! suo lavoro. Per lei il bagno è un tempio.

JUNO # Queste storie io non le mando giù. E' pazza? (Fa scorrere le dita sulla mensola del camino e poi se le guarda.) Guarda un po' qua. E tu dici che è coscienziosa, lo questo non lo chiamerei essere coscienziosi. Dovremo sbarazzarcene.

ROY # Sì, sì, forse hai ragione. Voglio dire, è inutile. Glielo avrò detto non so quante volte...

JUNO # Cosa?

ROY # Che è inutile, potrebbe essere una spia.

JUNO # Che vuoi dire?

ROY # Quella gente che va a inchiodare roba alle porte, io l'ho vista con un martello.

JUNO # Non puoi telefonare al figlio e dirgli di venirsela a prendere?

ROY # Non ha il telefono.

JUNO # E' il tassinaro del luogo e non ha il telefono?

ROY # E poi a quest'ora sarà ubriaco fradicio.

JUNO # Questo è un posto molto bizzarro. Roy.

ROY # Altroché. Dai un’occhiata al giardino.

JUNO # No, non mi va.

ROY # Sì che ti va. Avanti. Te ne innamorerai. (La prende per un braccio e la trascina verso la portafinestra).

JUNO # Tutto a un tratto sei molto risoluto. L'aria di campagna ti fa bene.

ROY # Guarda bene dappertutto, mi raccomando. (Ha aperto la portafinestra. Ora le mette la pila in mano e la spinge fuori di forza.)

JUNO # Ma, Roy...

ROY # Adesso va' fuori. (E con un'orribile smorfia richiede la portafinestra. Aspetta un momento, saluta con la mano, poi si volta e .va in fretta verso le scale. Quando è a metà strada ha un ripensamento, torna alla portafinestra e la chiude a chiave. Poi sì precipita su per le scale fino alla porta della stanza di ERICA e bussa. ERICA apre la porta.)

ERICA # Era i! mio Cyrii?

ROY # Come? No - è mia moglie. Avanti, svelta. Devi andartene.

ERICA # Ma prima devo proprio andare al bagno, signor Lewis.

ROY # Cosa? Di nuovo?

ERICA # Ho questo problema, signor Lewis. Il dottore dice che è colpa delle sardine.

ROY # Adesso non abbiamo tempo da perdere in queste sciocchezze! Prendi la valigia.

ERICA # E’ tardi! (Nonostante ciò, prende la valigia e ROY comincia a trascinarla fuori dalla stanza. Si apre la porta della stanza di MOLLY.)

MOLLY # Roy? (ROY spinge ERICA di nuovo nella stanza.)

ROY # Torna dentro. Torna dentro!

MOLLY # Che stai facendo a quella povera ragazza?

ROY # Tutto a posto, mamma. (ERICA fa un cenno a MOLLY dalla porta.)

ERICA # Salve, signora Lewis!

ROY # Va bene, Erica, va bene. (La spinge dentro la stanza e richiude la porta.) Deve imparare ad obbedire.

MOLLY # C'è qualcuno che gira per i! giardino con una pila.

ROY # Tutto a posto, mamma. Conosco chi è.

MOLLY # Che vuol dire: conosco chi è?

ROY # E’ la mia segretaria.

MOLLY # E che ci fa in giardino, in piena notte, con una pila?

ROY # Ho fasciato qualcosa là fuori. (Si sente bussare alla portafinestra.) Adesso tornatene a letto, mamma.

MOLLY # Ancora non ci sono andata per niente, a letto.

ROY # Beh - ancora meglio. (Con gentile fermezza, comincia a chiudere la porta. Si sente di nuovo bussare alla portafinestra, questa volta più forte.)

MOLLY # Non è che sia tanto paziente; per essere una segretaria, no?

ROY # Va' dentro, mamma.

MOLLY # E in ogni caso, che ci fa qui?

ROY # Buona notte, mamma. (Chiude la porta.) Dormi bene. (Si precipita giù per le scale mentre il bussare è diventato una granugola di colpi) Va bene, va bene! (Corre alla portafinestra e la apre. JUNO entra)

JUNO # Mi hai chiusa fuori!
ROY # No,no.

YUNO # Che vuoi dire con no, no?

ROY # E' solo una misura di sicurezza. Da queste parti viene automatico farlo, fra le bombe incendiarie e la roba inchiodata sulle porte e tutto il resto.

JUNO # Queste cose le faranno dall'esterno, penso? E ad ogni modo, tu che stavi facendo?

ROY # Niente. Proprio niente. Stavo solo in cucina.

JUNO # No che non stavi in cucina. Ti ho visto scendere le scale.

ROY # Ho detto cucina? Volevo dire bagno. Me li confondo sempre. Stavo cercando un guanto di crine.

JUNO # E' quella !a donna! (ROY sobbalza terrorizzato.)

ROY # Cosa? (MA JUNO indica la foto della madre di ROY sulla parete. Si avvicina per guardarlo meglio.)

JUNO # E' lei. La donna che ho visto uscire dal bagno. La donna delle pulizie.

ROY # L'avrà lasciato il proprietario precedente.

IUNO # E perché il proprietario precedente avrebbe dovuto avere una foto della donna delle pulizie appesa alla parete?

ROY # Beh, a dire il vero, avevano un rapporto un po' particolare.

JUNO # In che modo, particolare?

ROY # In che modo? Ehm... Non penso che ne dovrei parlare.

JUNO # Adesso devi.

ROY # Beh, a Molly piaceva fingere di essere la madre di questo tizio. Solo per scherzo.

JUNO # Scherzo? E me lo chiami scherzo?

ROY # Beh, a lei piaceva. Le piace ancora, a dire il vero.

JUNO # Vuoi dire che finge anche con te di essere tua madre?

ROY # Appena appena. Qualche volta.

JUNO # E tu stai al gioco?

ROY # Non c'è niente di male. E'-una vecchia.

JUNO # E non le basta il tassinaro ubriacone?

ROY # Quale tassinaro ubriacone?

JUNO # Suo figlio! Vincent! Quello di cui mi hai parlato!

ROY # Ahi, sì – Vincent. iL vecchio Vincent. Sai che una volta, lui...

Juno # Roy - non voglio sentire altro su questa donna e la sua famiglia. Ha chiaramente bisogno di aiuto. Domattina dovrò dirle due paroline.

ROY # Oh no. No - non tè lo consiglierei.

JUNO # Bisogna fare ciò che si può per questa gente, Roy. Non sai quante volte questi casi vanno a finire in tribunale.

ROY # Lo so, lo so. E' solo che non...

JUNO # Andiamo a letto, ora.

ROY # Oh, io pensavo di rimanere ancora un po' qui,

JUNO # (Con un sorriso affettuoso) Tu verrai a letto con me, Roy Lewis, e ti piacerà moltissimo. Facciamoci una borsa dell'acqua calda, che ne dici?

ROY # Non ne abbiamo.

JUNO # Sì, invece. Ne ho vista una appesa in cucina.

ROY # Ne hai davvero bisogno?

JUNO # Vai - non ci vorrà più di un minuto. (Con passi riluttanti, ROY si dirige in cucina.)

ROY # Perché non mi aspetti li sotto? C'è un bei calduccio. (Indica la zona sotto il ballatoio).

JUNO # Oh, sbrigati. (JUNO va di nuovo alla fotografia e la fissa, con aria incuriosita. ROY sbuca con la testa dalla porta della cucina)

ROY # L'acqua è sul fuoco, tesoro.

JUNO # Bene.

ROY # Ti posso lasciare da sola un minuto, vero?

JUNO # Vedrò di cavarmela. (ROY lancia uno sguardo verso il ballatoio, poi torna in cucina. Non appena è scomparso di scena, MOLLY esce dalla sua stanza. Si dirige verso !e scale.)

MOLLY # Non dovrebbe andare tanto in giro, di notte. (Sorpresa, JUNO si volta a fissare MOLLY.) Dovrebbe limitarsi a prendere appunti.

JUNO # Chiedo scusa?

MOLLY # Dov'è Roy?

JUNO # Ah, lei io chiama Roy?

MOLLY # Si chiama così! (JUNO passa le dita sulla mensola del camino e le alza, mostrandole a MOLLY. MOLLY non  raccoglie minimamente.)

JUNO # Non mi pare molto pulito, Molly, lei non trova?

MOLLY # Signora Lewis, per te, cara.

JUNO # (impaziente) Sì, sì. Lo so che le cose in questo momento per lei sono piuttosto difficili, ma temo che se-non si da una regolata, dovremo mandarla via.

MOLLY # Via? Via dove? (La testa di ROY riappare dalla porta dalla cucina)

ROY # L'acqua quasi bolle. (Scompare di nuovo.)

MOLLY # E perché mai farà bollire dell'acqua a quest'ora di notte?

JUNO # Lasci perdere. Le avrei parlato domattina, ma visto che è qui…

MOLLY # A me qualche volta mi sembra fuori di testa, per come si comporta. (ROY ha assimilato ciò che ha visto. Lentamente sbuca di nuovo con la testa dalla porta della cucina, temendo il peggio.)

JUNO # Lo so che ha un problema con suo figlio - il fatto che beve, e così via. (I peggiori timori di ROY sono confermati. Cautamente si ritira in cucina.)

MOLLY # Io del bere non ne sapevo niente. Ma lei lo sa che ha preso e s'è sposato?

JUNO # Stiamo parlando di Vincent?

MOLLY # Vincent? E chi è Vincent?

JUNO # Capisco. Allora è Roy quello di cui parliamo?

MOLLY # Ma certo che è Roy.

JUNO # E a lei da fastidio che sia sposato. E' così?

MOLLY # Non me l’ha neanche detto! E io sono sua madre!

JUNO # Ne vogliamo parlare?

MOLLY # Non particolarmente.

JUNO # Con me può parlare, sa.

MOLLY # Ma se non so neanche chi è lei. Lei chi è?

JUNO # Non può continuare questa continua negazione della realtà, Molly...

MOLLY # Signora Lewis.

JUNO # Ah sì?

MOLLY # Che vuol dire ah sì? Mi chiamo così.

JUNO # Ma certo. Molto bene, allora... signora Lewis.. Davvero non riesce ad ammettere io chi sono?

MOLLY # Ammettere? Ma io lo so, lei… (Prima che possa andare avanti, ROY entra, con quanta più rumorosa cordialità gli è possibile)

ROY # Bene, bene, bene – voi due ragazze state cominciando a conoscervi, eh?

JUNO # Stavamo proprio...

ROY # Bene bene bene - un po' troppo tardi per questo. Rimandiamo tutto a domattina. Una bella chiacchierata, eh?, domani. Adesso è ora di andare a nanna.

MOLLY # lo non ci riesco a dormire in questa stanza. E' coma un forno.

ROY # Rimediamo subito. Vengo su io e spengo i! radiatore. Presto fatto. (Guida MOLLY verso le scale. A JUNO) Di là c'è l'acqua bollente, se vuoi...

JUNO # Va bene, tesoro. (MOLLY gira la testa di scatto. Ma JUNO si sta già dirigendo in cucina.)

MOLLY # Quella...

ROY # Andiamo a vedere questo benedetto radiatore, che ne dici? (Incita la madre a salire gli ultimi scalini fino alla porta.

MOLLY # Spero che tu non incoraggi questo modo di rivolgertisi, Roy.

ROY # Vediamo solo... (ROY apre la porta.) Vedi, è un caso piuttosto penoso, davvero, mamma. Lei... (La porta si chiude alle loro spalle, tagliando qui la spiegazione di ROY. Al piano di sotto, ne! frattempo, c'è il rumore di una chiave nella serratura della porta d'ingresso. La porta si apre, ed entra LESLIE TARRANT. LESLIE è un libertino d'antico stampo: baffetti curati, abito di gran sartoria, cravatta con i colori di un’importante club. Ha una piccola ventiquattro ore ed ha anche un'aria particolarmente compiaciuta di sé. Lascia cadere la valigetta per terra, e si guarda attorno. Sente provenire un rumore dalla cucina, fa un sorrisetto sciocco, e si dirige verso la cucina in punta di piedi. Entra. Dopo tré secondi c'è un breve, acuto urlo di JUNO, che rientra nella stanza dalla cucina, con in mano la borsa dell'acqua calda vuota.

JUNO # Come osi! Come osi seguirmi qui? (Uno stupefatto LESLIE esce dalla cucina.,

LESLIE # Ma…

JUNO # Pensavo di essere stata perfettamente chiara quando ho detto che fra noi tutto era finito.

LESLIE # Sì, lo so. Ma...

JUNO # E adesso immagino tu sia venuto qui a strisciare per chiedermi perdono?

LESLIE # Beh, non esattamente...

JUNO # Ti rendi conto che Roy è qui?

LESLIE # Roy? No. Oh, mio Dio!

JUNO # E ad ogni modo, sei arrivato troppo tardi, Leslie Tarrant. Sei riuscito ad uccidere qualsiasi sentimento io abbia mai potuto provare per tè. Sono arrivata a comprendere che come uomo Roy vale due volte tè. Roy non mi ingannerebbe mai. Roy non mi mentirebbe mai come tu hai fatto. Non c'è da meravigliarsi, se poi le donne prendono di amaro! Ehi, Roy. Guarda chi c'è (Questo mentre ROY esce dalla stanza di MOLLY. Si ferma di botto alla vista di LESLIE.

ROY # Che ci fai tu qui? (Dicendo questo, si rende conto di essere davanti alla porta dela stanza di ERICA.) Ah, già. (Comincia a scendere le scale) Perché parlavate di birra?

JUNO # Birra?

ROY # Dicevate qualcosa circa le donne che prendono un amaro.

LESLIE # Sì, beh, è quello che va di moda al giorno d’oggi, nò?

JUNO # Lesile è venuto a parlare di lavoro. Non è così, Lesile?

LESLIE # Oh, sì. proprio cosi.

ROY # (Sarcastico) Oh, davvero? Quale lavoro?

LESLIE # Beh... lavoro.

JUNO # Qualcosa a che fare col sistema delle consegne, mi avevi detto?

LESLIE # Proprio. Il vecchio sistema delle consegne. Ho avuto un paio di idee su come modernizzarlo,

ROY # Ma no? Davvero? Hai riempito la borsa dell'acqua calda, tesoro?

JUNO # No. Stavo appunto per...

ROY # Ecco, va' a riempirla, eh, amore? Non vedo l'ora di sentire le idee di Leslie riguardo il sistema delle consegne.

JUNO # Sì, ma che mi dici di Leslie?

ROY # Che ti dico cosa?

JUNO # Dove lo facciamo dormire?

ROY # Dove dorme di solito. A casa sua.

LESLIE # Non ci posso tornare, vecchio mio.

ROY # E perché no?

LESLIE # Mi si è rotto il motore. Ho dovuto chiamare l'ACI per farmi portare qui. Il Servizio Ritorno a Casa.

JUNO # Vedi? (Va a riempire la borsa dell'acqua calda.)

ROY # Porco! Portatela via da qui!

LESLIE # Chi?

ROY # Erica, naturalmente!

LESLIE # E come faccio, senza un mezzo di trasporto?

ROY # Potete benissimo andarvene a piedi tutti e due!

LESLIE # Senti, vecchio mio. in tutti questi anni non ho mai detto niente di questo cottage...

ROY # Ma come hai fatto a scoprirlo?

LESLIE # Da!la tua ultima segretaria.

ROY # Adelaide?

LESLIE # (Ricordando con affetto) La sempre-con-amore-tua Adeiaide.

ROY # Tu non sei... Non anche lei? (LELSLIE annuisce.) Non, avrei mai pensato che lei... Una ragazza così carina. Ma perché non ti limiti a fartela con le tue, di segretarie?

Lesile # E' considerato poco chic.

ROY # Ma Adelaide? Viveva con !a sua vecchia madre artritica!

LESLIE # E anche sorda. Grazie a Dio.

ROY # Davvero mi disgusti, Tarrant.

LESLIE # Non si tratta un po' del bue che da del cornuto all'asino?

ROY # Certamente no! Che vuoi dire?

LESLIE # Così vuoi dirmi che non ti importa se vado a dire a Juno che negli ultimi cinque o sei anni sei venuto qui di tanto in tanto senza che lei ne sapesse niente?

ROY # Questa e tutt'un'altra faccenda.

LESLIE # Ah sì? Ma lei chi è?

ROY # Chi?

LESLIE # La donna con cui vieni qui..

ROY # Come osi! io non vengo qui con nessuna donna! Beh... Non in quanto tale.

LESLIE # E così non ti importa se io...

ROY # Non avrei mai pensato che ti saresti abbassato al punto da fare dei ricatti, Tarrant.

LESLIE # Abbassato?

ROY # Senti – va bene – mi è venuta un’idea.Lascia fare a me. Ah. Juno, tesoro (Juno è ricomparsa tenendosi al petto la borsa dell'acqua calda.) La situazione è perfettamente sotto controllo. Leslie dormirà nel mio letto. (JUNO e LESLIE si voltano insieme a guardarlo, increduli.)

JUNO # Ma che cavolo dici?

ROY # lo me ne resto qui di sotto. Voglio tenere d'occhio questi indigeni. Che inchiodano roba. Sai com'è.

JUNO # E io dove dovrei dormire? Non avrai intenzione di farmi dividere la stanza con questo... essere, spero bene?

ROY # E', il buon vecchio Lesiie!

JUNO # So benissimo cui è, grazie tante!

ROY # Voglio dire, è una stanza a due letti.

LESLIE # Oh, beh, bene.

JUNO # lo non ho intenzione di dividere la mia stanza da letto con Lesiie Tarrant.

ROY # Senti - io lo so quello che faccio.

LESLIE # Lui sa quello che fa, Juno.

JUNO # Non t’immischiare, tu!

LESLIE # Scusa. Tentavo solo di aiutare.

JUNO # Lo so io quello che stai tentando di fare.

ROY # Sentite - basta con le discussioni... Perché tutti non fanno che discutere in continuazione?

JUNO # Non mi parlare in questo modo.

ROY # Sto tentando di organizzare le cose, qui. Voglio solo farmi una nottata di sonno, per l’amor del cielo!

JUNO # E va bene. (Si avvia  per le scale. ROY fa l'occhiolino a LESLIE e ridacchia.)

ROY # (A JUNO) E’ la terza porta. (Prende LESL1E per il braccio e lo dirige dove JUNO non può sentirli.) Adesso si che le cose sono in moto.

LESLIE # Altroché.

ROY # Quando c'è il via libera, ti avverto.

LESLIE # Senza precipitare. Meglio la cautela del rimpianto.

ROY # Giusto. Senti, puoi riportare Erica a Londra con la mia macchina. Metto le chiavi nel quadro, poi ti vengo a bussare alla porta per tre volte.

LESLIE # Tre volte. Bene

ROY # Esatto. Cosi. (Dimostra come. JUNO, nel frattempo, è arrivata in cima alle scale, ha raggiunto la prima porta - quella della stanza di ERICA -, l'ha aperta ed è entrata. Ne riesce lentamente, rigida in volto.)

JUNO # C'è una donna, qui dentro. (ROY e LESL1E si voltano di scatto.)

ROY # Perché sei entrata lì?

JUNO # Hai detto la terza porta. Una, due, tre!

ROY # Stai contando da destra a sinistra!

JUNO # E questo che c'entra? Chi è questa donna? (ERICA compare sulla porta.)

ERICA # Sono io.

ROY # Ecco, lo vedi? E' lei. (JUNO scende un paio di scalini.)

JUNO # E lei chi sarebbe?

ROY # Ah. Bene...

LESLIE # E’ la proprietaria precedente.

ROY # Esattamente. La proprietaria precedente.

LESLIE # La signora MacGregor.

ERICA # Ochaye!

JUNO # (A LESLIE) E tu come fai a sapere chi è?

LESLIE # Ho avuto... a che fare con lei.

JUNO # A che fare?

ROY # Sì, tesoro - quando stavo tentando di mantenere il segreto. Non potevo sempre venire fin qui a firmare contratti, o... (Cerca con io sguardo l'aiuto di LESLIE.)

LESLIE # Cose del genere.
ROY # Esatto. Cose de! genere.

JUNO # Cose del genere?

ERICA # Cose del genere.

JUNO # Ma perché è qui? Che ci fa in camera da letto?

ROY # Bella domanda, eh, Leslie?

LESLIE # Oh, sì. Bella domanda.

ERICA # Mi sono fatta male alla gambola.

ROY # Eh già! Eh già. Si è fatta male alla gambola. Cioè alla gamba. Ben detto, signora MacGregor. .

ERICA # Ochaye, signor Lewis.

JUNO # Ma perché non fai che dire "Ochaye"?

ROY # Perché è scozzese, capisci.

LESLIE # Scozzese puro sangue.

ROY # Orgogliosa delle sue radici.

LESL1E # Si nutre solo di nova alla scozzese e vhiskey scozzese.

ROY # Giusto, Bene, questa l’abbiamo chiarita. (A JUNO e LESLIE) Voi due adesso potete andarvene a letto. (ERICA reagisce male alla notizia.)

ERICA # Ehi!

ROY # Tutto a posto, signora MacGregor. (A JUNO) Bene - ora vai. Cosi va bene.

JUNO # Io ancora non capisco perché...

ROY # Buona notte, tesoro. (JUNO e LESLIE vanno nella terza stanza da letto, mentre ROY...) Adesso, signora MacGregor, ci sono alcuni dettagli riguardo la casa che vorrei discutere... (La porta si richiude alle spalle di LESLIE e JUNO. ROY emette un sospiro di sollievo)

ERICA # Che sta succedendo, signor Lewis?

ROY # Non me lo chiedere.

ERICA # Quella signora è sua moglie?

ROY # Sì, Adesso stammi a sentire, Erica - tu sei pronta ad andare, vero?

ERICA # Oh, sì! Sono andata anche prima, ma ora mi riscappa.

ROY # Mo, no, no. Ad andartene da qui. il signor Tarrant ti riporterà a Londra in macchina.

ERICA # E il mio Cyril appostato là fuori?

ROY # Non sono più in vena di preoccuparmi de! tuo prezioso Cyril là fuori. Dovrai rischiare di incontrario. (Con cattiveria) E anche il signor Tarrant, dovrà rischiare.

ERICA # Oh, sono stufa di tutta questa situazione, signor Lewis.

ROY # No, beh; avresti dovuto pensarci prima di ritrovarti coinvolta in una relazione col mio socio.

ERICA # Già, ma se lei non mi guardava mai!

ROY  Io? Non ti guardavo?

ERICA # Non come fa Lesile.

ROY # Lui io fa per hobby. E poi, perché avrei dovuto?

ERICA # E io che me ne stavo in quell’ufficietto vicino al suo, e sognavo di lei, signor Lewis.

ROY # Di me? lo sono un rispettabile uomo sposato. E tu sei una... Insomma, anche tu sei sposata.

ERICA # Cyril non ci tiene a me. Solo come a una sua proprietà. Nessuno ha mai tenuto a me sul serio. (ROY allunga una mano o la tocca gentilmente su!!a spalla.)

ROY # Oh, Heather.

ERICA # Ecco! Adesso ha avuto un tono quasi umano,

ROY # lo? Umano? Ma certo che sono... Ma davvero? E cosa sognavi di me?

ERICA # Oh, è sciocco.

ROY # No. Dimmelo. (Si apre la porta della stanza di MOLLY, che esce sul ballatoio. ROY spinge ERICA di nuovo dentro la stanza.)

MOLLY # Non riesco a dormire con tutto questo chiasso.

ROY # Quale chiasso?

MOLLY # Tutto quei ridere che fanno lì. (Indica la stanza dove sono LESLIE e JUNO.)

ROY # Ridere?

MOLLY # Chi c'è là dentro?

ROY # Solo - la mia segretaria.

MOLLY # C'è un uomo con lei.

ROY # No, no. Ha una voce molto profonda.

MOLLY # Sta ridendo fino a schiattare. Non capisco che abbia la gente da ridere nel bel mezzo della notte.

ROY # Ci penso io, ehm... (Ha difficoltà a ricordare per che debba far passare Molly) Mamma. (ROY si dirige verso la terza porta)

ROY # Un po' di silenzio, là dentro, insomma!

MOLLY # Bussa alla porta. (ROY alza la mano, poi si ricorda la situazione.)

ROY # No. Basta una voce.

MOLLY # Stanno ancora ridendo. Li sento da qui!. Va' dentro e diglielo.

ROY # Beh... Va bene. (Mette la mano sulla maniglia, la gira, spinge. La porta non si apre.)

ROY # E’ chiuso. (Chiama attraverso la porta.) Perché è chiuso a chiave?

MOLLY # Ci rifanno. Ridono. Là dentro c'è un uomo.

ROY # Oh, sì - forse è suo marito. Aveva detto che magari avrebbe fatto una capatina qui.

MOLLY # Capatina? E' mezzanotte!

ROY # Ma no? Davvero? Allora è ora che tu vada a nanna.

MOLLY # A questo punto voglio una tazza di cioccolata.

ROY # Ti fa male, mamma. A letto. (Comincia a richiuderle la porta alle spalle.)

MOLLY # Invece no. No! Mi fa bene. A questo punto sono perfettamente sveglia. Voglio una cioccolata calda!

ROY # Sciocchezze. Torna in camera tua e va' a letto.

MOLLY # Io non so che ti succede, oggi, Roy. Dìla verità, è colpa di quella donna?

ROY # Quale donna?

MOLLY # Quale donna!

ROY # Vuoi dire Erica? Ma figurati.

MOLLY # Non eri così prima di sposarti. Io speravo tanto che crescendo tu diventassi uno di quegli omosessuali così carini.

ROY # Oh. Beh, mi spiace averti deluso, mamma.

MOLLY # Non è colpa tua. Ha a che fare con i geni, si dice così, no? Tuo padre era tale e quale. Non ci si può fare niente.

ROY # Mamma – ne parliamo con più calma domattina. Adesso torna a letto. (ROY richiude finalmente la porta. Guarda l’orologio, poi torna quatto alla porta di Juno e bussa tre volte. Comincia a scendere le scale, tirando fuori dalla tasca le chiavi della macchina. Quando raggiunge il fondo delle scale, si dirige alla porta d’ingresso ed esce. Non appena lui se n’è andato, la porta di Molly si riapre e Molly compare. La donna scende le scale e si dirige in cucina.Nel frattempo, ERICA apre di scatto la sua portaò e si precipita in bagno. Molly la vede, si ferma, e scuote la testa. Va in cucina. LESLIE esce cautamente dalla terza stanza. Va cautamente verso la stanza di ERICA e vi entra. ERICA esce dal bagno. Sta per tornare in camera sua, quando JUNO esce- dalil sua stanza al!a ricerca di LESLIE. ERICA si precipita nuovamente in bagno.)

JUNO # Laslie? (Arriva ib cima alle scale) Lesile? Roy? (Comincia ascende le scale) Dove sono fini tutti? (Lesile esce dalla stanza di ERICA)

JUNO # Che ci fai lì?

LESLIE # Volevo solo vedere come andava la gamba della signora MacGregor.

JUNO # Vieni qui.

LESLIE # (Dubbioso) Ehm... (Comincia ascendere le scale)

JUNO # Perché sei sgattaiolato via in questo modo?

LESLIE # Vedi, io…

JUNO # Non vuoi vedere come sta la mia, di gamba?

LESLIE # Beh, adesso che me ne parli... (Ha raggiunto il fondo della scala e sta avvicinandosi, sorridendo, a JUNO, quando la porta d’ingresso si apre ed entra ROY)

ROY # Beh, lamacchina è a posto. Volevo solo dirti, Tarrant, che la prossima volta che ti vedo andare in giro a fottere tutto ciò che si muove...

JUNO # Come osi! Come osi dire queste cose a Leslie? Non ha fatto niente.

ROY # Ah no,eh?

JUNO # Non ha potato farne a meno.

LESLIE # Proprio. Non ho potuto farne a meno, vecchio mio.

JUNO # Se ti ha fatto dei torti - è stato solo perché è un uomo appassionato e sensibile, Roy.

ROY # Sensibile un par di palle!

JUNO # Ma Roy?

ROY # E'un vecchio porco, ecco cos'è!

JUNO # No - questo non l'accetto, Roy! Tu non sei disposto ad ammetterlo, naturalmente, ma Leslie è uno di quegli uomini rari che sono sempre realmente in contatto con i propri sentimenti. Un po' fuori moda, forse. Più adatto ad un'epoca più spavalda, quando gli uomini non avevano paura dei propri sentimenti, non avevano paura di essere uomini ed anche poeti. Un romantico, sì, ma non solo un...

ROY # Si scopava la mia segretaria.

LESLIE # Trattenete i Cavalleggeri!

JUNO # Prego?

ROY # Sai il tipo: smozzicano le pecore? E allora scopiamo!

JUNO # Con la tua segretaria?

ROY # Esattamente (Da che stava con atteggiamento protettivo di fronte a LESLIE, JUNO si volta lentamente a fissarlo)

JUNO # Sporco libertino! Disgustoso e patetico gattaccio di strada!

LESLIE # Calma, Juno.

ROY # Che- hai da prendertela tanto? Hai appena detto... (JUNO riesce a ricomporsi.)

JUNO # Prendermela? lo non me la sono presa affatto? Perché avrei dovuto?

LESLIE # Appunto. (JUNO gli si rivolta di nuovo contro.)

JUNO # Pervertito! Vecchio caprone lascivo e incontinente! (Riesce di nuovo a ricomporsi) E' solo che i tipi così non li posso proprio soffrire. Come riescono ad approfittarsi di noi povere donne indifese. (Sotto gli sguardi dei due uomini, sale maestosamente le scale e rientra nella sua stanza, sbattendosi la porta alle spalle)

Lesile # Buon Dio! Mi chiedo cos'è che l'ha fatta esplodere.

Roy # Meglio che vada a parlarle.

Lesile # Oh, no. Fossi in te non lo farei.

ROY # Leslie - tu puoi anche considerarti un uomo di "successo" con le donne, ma la verità è che non capisci nulla di loro. Lascia fare a me.

LESLIE # Se credi. Allora io me la svigno. ("La porta del bagno si apre ed ERICA torna di corsa nella sua camera da letto, facendo un salutino con la mano a ROY e LESLIE, senza fermarsi.)

ROY # (Cominciando a salire le scalo) E portatela via con te. Fra tutti e due avete già causato abbastanza guai. lo vado a fare qualche coccola a Juno. (Va a!!a porta della stanza di JUNO e bussa. Con voce suadente) Ju-uno! Junoncina! Posso entrare?

JUNO # (F.C.) Oh, sta'zitto! (ROY è sorpreso da questa reazione. Esita un attimo, poi entra. LESLIE si precipita su per le scale e va da Erica. Bussa alla porta, e la donna gli apre.)

LESLIE # Andiamo.

ERICA # Perché tanto ritardo?

LESLIE # Lascia perdere. Dobbiamo filar via di qui. Ora.

ERICA # E il mio Cyril?

LESLIE # Che c'entra il tuo Cyri!?

ERICA # E' appostato qua fuori, signor Tallant, per scatenare !a sua vendetta. (MOLLY esce dalla cucina con la sua tazza di cacao. Si immobilizza nel sentire le voci dei due.)

LESLIE # Dobbiamo battercela in tutta fretta, prima che lui possa causare dei guai. (

MOLLY indietreggia.)

LESLIE # Andiamo. (Afferra ERICA per la mano e un po' la tira e un po' la  spinge giù per le scale.)

ERICA # ho paura, Leslie. Sarà così arrabbiato.

LESLIE # Non ho paura di lui.

ERICA # Ma è cosi forte. (Hanno raggiunto il fondo delle scale. LESLIE la prende fra le braccia)

LESLIE # Anch'io sono piuttosto forte, no?

ERICA # Oh, Leslie! (Si baciano. MOLLY è sconvolta.)

MOLLY # Ehi! (I due si separano in fretta)

MOLLY # E lei chi è?

LESLIE # Io?

MOLLY # Sì, lei!

LESLIE # Ehm – sono il signor MacGregor.

ERICA # No, no, no. (A MOLLY) Ochaye. Oh, no. Salve, signora Lewis.

LESLIE # Signora Lewis?

ERICA # E' in mamma de! signor Lawis.

LESLIE # Non sapevo che avesse una mamma. Però me lo sarei dovuto aspettare.

ERICA # E’ una persona così carina. Mi ha medicato la gamba. Vero, signora Lewis? Un tempo era nella Croce Rossa.

MOLLY # Lei la stava baciando!

LESLIE # E a lei cosa gliene importa, vecchia talpa?

MOLLY # Oh! (Chiama) Roy.

ERICA # E’ il mio ex marito, signora Lewis.

MOLLY # Ex marito?

ERICA # Venuto a reclamarmi come sua.

MOLLY # Roy! Rot!

LESLIE # Ma lei che ha a che vedere con Cyril?

ERICA # Non Cyril - si suppone che adesso io sia sposata col signor Lewis.

LESLIE # con Roy?

ERICA # Da stamattina

MOLLY # (A LESLIE) Rovina-famiglie. (Si apre la porta della stanza di Juno e ne esce ROY, con JUNO sulle spalle).

ROY # Che è tutto questo chiasso? (Di sotto vede- LESLIE, ERICA, e MOLLY, e respinge JUNO dentro la stanza.) Và dentro! Và dentro! (Sbatte la porta alle sue spalle)

MOLLY # Questo essere stava baciando tua moglie!

ROY # Mia moglie?

MOLLY # La stava baciando! Lui!

ROY # Tutto a posto, mamma. E’ suo fratello.

MOLLY # Fratello?

ERICA # No - io ho detto che è il mio ex, signor Lewis.

ROY # Sì - esatto, i! suo ex. Da queste parti è praticamente la stessa cosa. Gli accoppiamenti fra consanguinei qui sono una cosa spaventosa. (Alle sue spalle sente JUNO che riapre la porta. La respinge dentro) Va' dentro!

ERICA # E' venuto a reclamare ciò che è suo, signor Lewis.

ROY # Bene. Ben fatto.

MOLLY # Non hai intenzione di difendere i tuoi diritti?

ROY # Tanto tu non volevi comunque che io mi sposassi!

MOLLY # Glielo do io il baciare tua moglie! (Afferra la paletta del camino e la sbatte con un rumore risuonante sulla testa di LESL1E.)

LESL1E # Ouoh! (ERICA strilla. LESL1E crolla al suolo ed ERICA corre a gettarsi a terra al suo fianco.)

ERICA # Lesile! (ROY scende le scale. La porta della stanza di JUNO si apre, e JUNO esce sul ballatoio)

JUNO # Qualcuno ha strillato.

ROY # Va dentro

JUNO # Ohm stà zitto! Che ci sta facendo con la signora MacGregor?

MOLLY # E chi è la signora MacGregor?

ERICA # Lui mi ama, signora Lewis!

JUNO # Ama anche te?

MOLLY # (Ad ERICA) Non chiamarla signora Lewis. Non incoraggiarla.

JUNO # Oh, sta' zitta tu, vecchia pazza!

MOLLY # Roy! (C'è un furioso bussare alla porta d'ingresso.)

ERICA # E' Cyril!

JUNO # E chi è Cyril?
ROY # Calma, calma e sangue freddo! (Si sente di nuovo bussare. ERICA strilla.) Io non ce la faccio più! (Va alla porta d'ingresso e la spalanca.) Senti un po' tu...! (CYRIL gli da un pugno in faccia ed irrompe nella stanza. CYRIL è sui trent'anni, non alto, barbuto e corpulento. ERICA urla e fugge in direzione della cucina.

CYRIL # Erica! (La rincorre. MOLLY si slancia verso di lui con la paletta del camino, mentre lui le passa accanto, manca il colpo e perde quasi l’equilibrio.

MOLLY # Lasciala perdere, Va bene? (JUNO corre al fianco di ROY steso a terra.)

JUNO # Stai bene, tesoro?

MOLLY # Non osi chiamano tesoro! Mi ha detto tutto sul suo conto.

ROY # Voi tutti, calma e sangue freddo!

JUNO # (Carezzevole) Sì, tesoro, staremo tutti calmi.

MOLLY # Di nuovo? Quella pensa di essere sua moglie. Vive in un suo mondo fantastico.

JUNO # Ma che va dicendo? (LESLIE si rimette barcollando in piedi.)

LESLIE # Chi mi ha colpito?

MOLLY # Io! (Brandisce nuovamente la paletta con aria minacciosa)

LESLIE # Ah, sì, bene, bel colpo. Bel colpo. Lei gioca a tennis? (Si sente un urlo di ERICA che entra correndo dalla porta d'ingresso e si precipita di nuovo in cucina.)

MOLLY # Ma che diavolo le ha preso, a quella ragazza? Avrebbe anche potuto sforzarsi un po', la sua prima notte di nozze.

ROY # E' scozzese. (Aiutato da JUNO, comincia a rialzarsi in piedi. CYRIL corre alla porta d'ingresso, ancora all'inseguimento di ERICA. E' costretto ad una brusca frenata da LESLIE che gli si para davanti.)

CRIYL # Tu chi sei?

LESLIE # Ehm...

CRYL # Bastardo. (Tira un gancio alla mascella di LESLIE. MOLLY si slancia per colpire CYRIL con la paletta del camino, e questa volta ci riesce. Però sembra che il colpo non abbia alcun effetto su di lui. CYRIL afferra dalla parete una delle armi antiche e riprende la sua corsa in direzione della cucina.) Erica! (Furibondo, LESLIE si rialza.)

LESLIE # E va bene. Va bene. (Si precipita all'inseguimento di CYRIL.)

JUNO # No, Lesile, no! Ha un archibugio! (Lo insegne a sua volta. La portafinestra si spalanca di colpo ed entra ERICA che si precipita ancora una volta verso !a cucina.)

ERICA # Sembra un pazzo, signor Lewis. (E sparisce ancora una volta vero la cucina)

ERICA # Sembra un pazzo, signor Lewis. (E sparisce ancora una volta. ROY si siede sulle scale. CYRIL si precipita nella stanza, brandendo l’archibugio.

CYRIL # Da che parte? (Senza parlare, ROY indica la cucina. CYRIL corre di là)

MOLLY # Hai dei begli amici, non c'è che dire. (LESLIE, ansimante, arriva alla porta d'ingresso. Sente ERICA urlare in giardino e si precipita fuori dalla portafinestra. JUNO arriva alla porta d'ingresso.)

JUNO # (A ROY) Tutta colpa tua!

MOLLY # Non si permetta di parlare cosi a! suo principale!

JUNO # Principale?

MOLLY # E' quello che le paga i! pane e burro, ricorda?

JUNO # Il pane e burro? (ERICA arriva barcollando alla porta d'ingresso.)

ERICA # Sono così stanca, signor Lewis. (Esce. dalla porta finestra. ) Chi è quell’uomo? Perché insegue la signora MacGragor?

MOLLY # Quale signora MacGregor? Quella è la moglie di Roy.

JUNO # Ma per favore!

MOLLY # Niente “ma per favore” con me, signorina! Lei è davvero senza speranza. Me l'ha detto lui. Io sono venuta qui per passare un tranquillo week-end con Roy...

JUNO # Ma lo sa che lei è una donna molto malata? La dovremo proprio licenziare.

MOLLY # Lei non può licenziarmi – io sono sua madre! Non si possono licenziare le madri!

JUNO # Non sia ridicola! Lui non ce l’ha una madre!

ROY # (A LESLIE mentre passa) Tutto questo è colpa tua.

LESLIE # Perché mia? (Corre di nuovo fuori.)

MOLLY # Stavo parlando con lei, signorina.

JUNO # Oh, sta un po' zitta, brutta residuata di guerra! (Esce anche lei.)

MOLLY # Come osa! (Brandendo minacciosamente la paletta sulla testa, sì mette a correre dietro a JUNO.)

ROY # (Disperato) No, mamma, no! (Si nasconde la testa fra le mani. ERICA, esausta ed affannata, inciampa sulla porta d'ingresso. Crolla seduta a terra sulle scale, vicino a ROY.)

ERICA # Non ce la faccio più, signor Lewis.

ROY # E neanch'io.

ERICA # Non m'importa di cosa può succedere, non ce la faccio ad andare avanti. (CYRIL. entra correndo dalla porta d'ingresso.)

CYRIL # Heather! (Continua la sua corsa uscendo dalla porta finestra.)

ROY # Mi pare che stia acquistando velocità.

ERICA # E' così in forma. E' buffo come va la vita, no? (LESLIE entra dalla porta d'ingresso.)

LESLIE # Ti ucciderò, bastardo! (Esce.)

ERICA # lo volevo solo un po' di movimento. (JUNO entra correndo.)

JUNO # Lesile! Non rovinare tutto! (Ed esce.)

ROY # Perché non li lasciamo a continuare da soli?

ERICA # Cosa vuol dire signor Lewis?

ROY # Tu ed io. Ce ne andiamo. E basta. La macchina è fuori. Con le chiavi nel quadro.

ERICA # Ma dove potremmo andare?

ROY # Non lo so. Sidi Barrani. Samoa. Sidcup.

ERICA # Vuol dire noi? Insieme?

ROY # lo ti ho sempre ammirata, Erica.

ERICA # lo pensavo di non piacerle.

ROY # Mi sei sempre sembrata così - libera. Arrivano i guai, e tu... Hai questo sorriso meraviglioso. Allegro, sul serio.

ERICA # Ma... e il lavoro? Lei la ama quella fabbrica.

ROY # La amo? La amo? Ti sei mai annoiato tanto da pensare che ti si slogasse la mascella? Che se la pigli Juno. (Adesso entra MOLLY, a passo più lento. CYRIL compare, a soli pochi passi dietro di lei, la raggiunge, la spinge da un lato.)

CYRIL # Via dai piedi! Via dai piedi! (MOLLY si slancia per tentare di colpirlo con la paletta del camino mentre lui la sorpassa, ma manca il colpo. Lo rincorre.)

ERICA # Oh, signor Lewis, come ho fatto a sposare un simile stupido? (Si rialza in piedi con decisione.)

ERICA # Andiamo, signor Lewis. (ROY si rialza in piedi.)

ROY # Potresti chiamarmi Roy.

ERICA # Poi dopo. (Lo prende per mano e lo porta verso la porta d'ingresso. Mentre vi si stanno dirigendo, debbono scostarsi per far passare LESLIE che entra di corsa.)

ERICA0 # Addio, Leslie.

LESLIE # Ti raggiungerò! Non mi fai paura, sai! (Esce. JUNO lo insegue correndo, e spintonando ERICA e ROY nel passaggio).

ROY # Addio, Juno.

JUNO # Leslie! Ti ucciderà! (Esce anche lei correndo. ROY ed ERICA s! scambiano un'occhiata. Scrollano le spalle. Escono.)