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Prima che si apra il sipario, l’orchestra suona una ninna nanna (arpeggiato di chitarra, organo e fischio)

 


Commedia musicale per bambini e non

                                        S.I.A.E.  n. repertorio: 803540284 del 19/12/80

Testi e musica di

  Missale Natale

                                                                                                    Cod. S.I.A.E.  n. 120452

                        (I testi musicali sono in fondo alla commediola)

Prima che si apra il sipario, l’orchestra suona una ninna nanna (arpeggiato di chitarra, organo e fischio).

Piano piano, si apre il sipario: penombra. Dei bambini allineati dormono per terra su dei materassini.

Il palcoscenico, sulla sinistra, è pieno di borse e valigie.

Due personaggi (sono Cipolla e Zampa), in punta di piedi, scrutano meticolosamente i dormenti uno a uno per tutta la durata del fischiato.

Terminato il “controllo”, rivolgendosi al pubblico, cantano:  

CIPOLLA e ZAMPA :          Tutti i bambini dormono:

un coro lieve di dolci respiri che va.

Nel sonno tutti volano

verso paesi che danno la felicità.

Chissà dove la mente va!

certo lontano dalla città,

verso campagne libere,

dove animali giocano.

Tanti bambini corrono.

Sembrano veri, ma i sogni svaniscono, sai.

Tanti balconi restano:

falsi giardini sospesi fra quelle città.

Cipolla e Zampa sono due personaggi di un sogno, quello che andranno a fare da lì a poco i bambini, i quali cominciano a sognare proprio col richiamo che i due rivolgono loro.

CIPOLLA:     Bambini tutti qua vicino a me,

sono Cipolla che vi guiderà.

Noi canteremo piante e fiori

Prati verdi, mille foglie, mille alberi.

Un mondo che ci dà l’ossigeno;

un mondo che distende l’animo;

un mondo pieno di verdure,

di frumento, un mondo pieno di lillà.

Ora sarà la volta di Zampa. I bambini si spostano verso di lui.

ZAMPA:        Bambini tutti qua vicino a me.

Io sono Zampa che vi guiderà.

Noi canteremo gli animali

più comuni, quelli strani, quelli piccoli.

Un mondo fatto di sincerità,

un mondo che ti dà felicità;

un mondo pieno di gattini,

di galline, di leoni fra l’umanità.

CIPOLLA:     Bambini tutti qua vicino a me.

ZAMPA:        Bambini tutti qua vicino a me.

CIPOLLA:     Bambini tutti qua vicino a me.

ZAMPA:        Bambini tutti qua vicino a me.

I bambini si spostano ora verso l’uno, ora verso l’altro e man mano si muovono velocemente, fino a che, stanchi, si siedono tutti a terra. Prendono fiato ed in coro, con aria di rimprovero, si rivolgono ai due con l’indice puntato (oppure con le braccia allargate in segno di “non ne posso più”).

CORO:           Uffa, che caciara!

Ma così non va.

State zitti un poco, per favore.

Non si può sognare

bene se si fa

tutto quel baccano. Uffaffà!

Voi, Cipolla e Zampa, diteci

quello che volete, ma così:

uno per volta – tà – tà

diteci la verità

sugli animali e le piante,

ma con civiltà – tà – tà – tà!

           (ripetere)

I bambini, dopo lo sfogo, passeggiano mentre Cipolla e Zampa litigano, ciascuno accusa l’altro d’aver fatto baccano. Alla fine tacciono e, in coro:

CIPOLLA e ZAMPA:           Severissimo Voi

ci rimproverate,

se gridiamo così,

mentre ci sognate.

Bando alla caciara

tutti insieme partiremo

verso luoghi sconosciuti:

le valigie sono là.

Tutti in fila così

sopra quel trenino,

che fischiando tù-tù

porterà lontano

mille e più bambini

che non vogliono restare

a giocare sui balconi

delle squallide città.

La musica si anima. Sul palcoscenico si balla festosi per tutta la durata della musica. Alla fine di essa, tutti a terra stanchi.

Intanto Cipolla e Zampa hanno composto un trenino di sedie. L’orchestra introduce un ritmo di treno, mentre i bambini prendono posto, invitati da due.

CORO:            Il trenino va,

passa fischiettando le città;

il fumo sale su.

Corri treno tu,

noi corriamo tutti insieme a te.

Portaci vai.

Verso prati verdi,

dove crescono le fragole,

dove tutti i bimbi

della terra si conoscono;

dove gli animali

sono liberi di vivere.

Dove tutto il mondo

forma un girotondo

grande. Tu, corri

presto, corri, vai!

Vai trenino, vai,

passa fischiettando le città,

il fumo manda su.

Corri treno tu

noi corriamo tutti insieme a te.

Portaci, vai!

I bambini sono in treno e si fanno via via meno vivaci. La sera comincia a scendere: hanno sonno. Il ritmo del treno va scemando, fino a diventare un “andante”.

CORO:           Mentre la notte già stà

piano piano posandosi,

cala sul treno che va

la stanchezza su chi dorme già.

Luna che posi su noi

della notte la musica,

rimani ferma se puoi,

sentirai questa musica qua.

Le ferrovia è romantica,

è forse un pò superata, antiquata, si sa.

Ma com’è bella quell’armonica

voce di ruote che dà sensazioni a metà.

…….

La sera ad alcuni fa uno strano effetto: Zampa diventa un pò triste e malinconico; si porta in disparte e canta:

ZAMPA:        Tutte queste cose qua

Mi mettono un po’ giù:

sono un personaggio che

nei sogni devo stare.

Voglio recitare un po’

con quei bambini là,

con un  pigiamino

con un orsacchiotto in mano   (ripetere)

Cipolla che era rimasto ad ascoltare l’amico, s’avvicina a Zampa per consolarlo (gesticola indicando cose e persone…) dopo di che invitato da un ritmo di chà-chà-chà canta:

CIPOLLA:     Se qualche volta ti senti un po’ giù,

prova a regalarti un chà-chà-chà.

Basta cantarlo sotto voce e, più su

tutto quanto intorno salirà.

Chi triste era, fischierà;

chi disperava, canterà;

tutto il mondo allegro riderà,

se tu ti regali un chà-chà-chà.

Zampa, vedrà mille colori se sa

dare la tristezza a un chà-chà-chà.

Zampa, darà mille colori, se da

a chi vede nero un chà-chà-chà.

Ridere, che allegri!

correre per la via!

che pazzia, mondo vai!

Butta coriandoli chi stava a pensar               (cadono coriandoli)

E chi brontolava salta già.

E chi rideva, ride adesso di più;

e la danza la conduci tu.

Tutti i bambini gridano,

anche i vecchietti guarda un po’.

Bande improvvisate marciano;

mille palloncini in cielo volano.                     (volano palloncini)

FINE PRIMA PARTE

I nostri amici hanno trascorso la notte in treno. In mattinata sono arrivati a destinazione: in un paese fantastico ricco di piante e animali (addobbare il palcoscenico ad hoc).

Si apre il sipario su tale paese. E’ l’alba. I bambini entrano uno per volta meravigliati (molto lentamente). Suona una musica dolce …

Ci si sofferma a guardare piante ed animali per tutta la durata di questa musica.

Ad un certo punto (finita tale musichetta), le luci si posano su un cartello “ANIMALI FEROCI”. La musica cambia. I bambini, per tutto il modo minore di tale brano musicale, sono timorosi, ma non appena il pezzo passa in maggiore, prendono confidenza con le bestie feroci, fino a familiarizzare. Alla fine di tale parentesi:

CORO:           Quante volte avrò sognato

tutti gli animali liberi così!

Quante volte ho immaginato

tante belle piante tutte insieme lì!

Quante volte avrò sognato

Con i piedi nudi di giocare qui!

Quante volte ho disegnato

tanti bei colori come questi qui!

Io rimango qua, fra gli alberi.

Io mi fermo qua: non più città.

I bambini giocano con animali e piante, facendo salti di gioia. Intanto Cipolla e Zampa chiamano, accavallando le loro voci, tutti i piccoli per spiegare loro le cose meravigliose di quel paese. Si crea nuovamente una gran confusione, che fa seccare tutti…..

CORO:                       Uffa! …….

                        …………...

Ma intanto la giornata passa: siamo al tramonto (cambiare le luci). I due invitano i piccoli a far cerchio intorno a loro, perché racconteranno una fiaba.


1° FIABA:

CIPOLLA o ZAMPA:          Al canile comunale

Si festeggia carnevale.

Come è preparata

La serata mascherata.

Cane Pluto poverino

è un meticcio piccolino

portator di cento mali

e per giunta con gli occhiali.

La festa è incominciata,

ma per il cane Pluto

la solita serata

d’un povero occhialuto.

Ma ecco che la luna

al cane triste manda

una cagnetta bruna

venuta dall’Olanda.

Una cagnetta bruna con gli occhiali.

E quindi l’uno con l’altro solidali.

Andarono alla festa

vestiti d’avvocati

con la parrucca in testa

e i cuori rinfrancati.

Passarono la notte

Con vino e salsicce,

ma poi con  l’ossa cotte

tornarono alle cucce.

Al canile spopolato

Non si sente più un latrato.

Tutti dormono beati

mezzo ancora mascherati.

Cane Pluto e la compagna

con la mano nella mano,

vanno giù per la campagna

alla cuccia piano piano.

Segue un valzerino che accompagnerà i due cani alla cuccia, ma la scena sarà mimata dai bambini che, a coppia, prima cammineranno a passo di musica, quindi balleranno il valzer arrestandosi alle pause….

Dopo di che, felici per la bella favola, battono le mani e chiedono che gliene venga raccontata un’altra.

2° FIABA:

CIPOLLA o ZAMPA:          C’era una volta una foglia

che mentre leggera cadeva,

pensava a quei giorni di sole

che in alto lassù respirava;

pensava al calore che aveva;

al vento che a volte soffiava;

all’acqua che spesso cadeva;

e, intanto, leggera scendeva.

Pensava agli uccelli, alle foglie

sorelle che stavano lì;

le lunghe serate d’estate

e poi tutto quanto finì.

Pensava al passato,

che aveva vissuto,

e intanto leggera cadeva.

Ma ecco la terra vicina:

“la vita giù in basso finisce

 - gridò disperata la foglia –

ed ancora di vivere ho voglia”.

Finiva una foglia del bosco,

ma un bosco di foglie era lì.

E mentre la foglia cadeva,

la cima più in alto salì.

E mentre la cima

più in alto saliva,

ancora una foglia cadeva.

Altri applausi e gioia generale. Altra sera.

Siamo al giorno dopo. E’ mattino ……

CIPOLLA e ZAMPA:           Bambini presto le valigie qua.

Bisogna andare verso la città.

Raccoglieremo qualche fiore

qualche piccolo animale da portar via.

Col cuore triste per una metà,

l’altra metà piena di verità;

abbiamo visto gli animali

più comuni, quelli strani,

quelli piccoli.

…….

Bambini tutti qua,

con la valigia – già:

metti un poco di lillà,

un pochino di bambù;

una foglia di caucciù;

un pizzico di rose gialle e blu.

Bambini tutti qua,

con la valigia – già:

“metti quei leoni e poi

quel canguro se lo vuoi,

quel pinguino e quei due buoi;

quel pappagallo che ripete noi.

……..

Si forma il treno e l’orchestra, suonando “il treno” della prima parte, accompagna i bambini….

Si torna a casa…..

Si arriva…..

IL SOGNO E’ FINITO. CIASCUNO TORNA A LETTO, POSANDO IL PROPRIO CESTINO ACCANTO AL GIACIGLIO.

IMPROVVISAMENTE (per far capire che il sogno è finito) I CESTINI PIENI DI PIANTE ED ANIMALI VENGONO TIRATI SU DA SPAGO O ALTRO.

E’ MATTINO, LA MAMMA DI OGNI BAMBINO DA’ LA SVEGLIA: E’ ORA DI ANDARE A SCUOLA…

I BAMBINI VOGLIONO POLTRIRE ANCORA (la musica ripete motivi passati) …. SPUNTANO I PAPA’ CHE, AVENDO FRETTA, COMINCIANO A LITIGARE CON LE MOGLI CHE STANNO FACENDO SVEGLIARE I BAMBINI.

BACCANO E BISTICCI CONIUGALI…

I PICCOLI SI ALZANO E TUTTI IN CORO:      Uffà che caciara, ma così non va!

State zitti un poco per favore!

Ci si sveglia molto male se si fa

tutto quel baccano, UFFAFFA!

FINE