Ufficio reclami

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Ufficio Reclami

di

Gennaro Castaldo

(posizione SIAE 98720)

Personaggi:

Martino Gionta : un signore che si ritrova per caso in un ambiente

                                che non conosce. E' vestito con un camicione

                                bianco e sandali ai piedi. (oppure casual ma

                                sempre tutto di bianco)

                               Ha in mano un fascicolo con dei documenti.

Pietro de Clavis : Un ministro, un alto funzionario. Anch'egli vestito

di bianco. Seppure  il nome è maschile ma il

personaggio è una donna.

Scena : un’ufficio scarno. Al centro, una semplice scrivania con una poltroncina dal lato del titolare dello studio ed una sedia vecchia e scomoda dal lato del cliente. Poca roba sul ripiano. Qualche documento e lo schermo di un computer. Una targhetta col nome del titolare rivolta verso la sedia scomoda. Dopo qualche secondo si sente bussare ad una porta. Un vero e proprio toc-toc, senza campanello. Nessuno risponde. Ancora toc-toc… altro secondo di silenzio… poi un rumore di maniglia e un cigolio fanno capire che qualcuno si è deciso ad aprire quella porta.

Dalla destra del palco entra Martino Gionta. Timoroso. Si guarda intorno. Non vede nessuno. Torna indietro e si risente il toc-toc di prima. Più forte stavolta.  Rientra in scena sperando che quel rumore abbia sortito un qualche effetto. Invece niente. Si incammina per la stanza guardandosi intorno.

Martino : E non è possibile! O ssapevo!!! Non c’è nessuno! Hanno detto: “non si

preoccupi troverà un funzionario, un addetto” mi pare di stare in un

ufficio del ministero….pòstu camicione… vuòvedè che so stato

ricoverato e manco mo' ricorde? Me parevano tanta scieme… ridevano

                   e facevano : ”andate...jate, jate” secondo me mi pigliavano pe scemo, e

manco 'e pozze da tuorto , accussìcumbinato… (si guarda il camicione

                  che ha addosso e si rimira allo specchio) niente niente mi hanno

                  ricoverato e non mi hanno avvisato?

(Si interrompe perché incuriosito dalla targhetta che presumibilmente 

                  reca il nome del responsabile di quell’ufficio. Lo legge ad alta voce.)

                  Pietro de Clavis-Ministro degli Interni. Uah!  Che esagerazione! 'O

dicevo che erano scieme . Po’ vonnesapè che 'e cose nun funzionano e

ce credo!  Vuoi vedè che so' raccomandato e non lo so? Mò sto dott. De

Clavisaddò sta?! E sti carte che m’hanno dato che saranno?

bah …mannaggia!Ci dev’essere un errore,

 (mentre  sta per sedersi, dal fascicolo che portava gli cadono

                  alcuni fogli. Vanno a finire proprio sotto la scrivania. Lui si

                  china per recuperarli e per farlo in pratica si nasconde  senza volerlo.

                  In quel momento entra Pietro de Clavis. Sta parlando ad un cellulare.)

Pietro : Sì… si… lo so…  e quella è sempre la stessa storia... siamo alle solite... già

eccellenza , mi rendo perfettamente conto, certo si e che ci volete fare…

Eh si….vogliono venire tutti qua e… si...si... mica stanno a preoccuparsi di

quello che hanno lasciato alle spalle. Pretendono solo...si,

              si... lo so.... che noi non possiamo accoglierli tutti… lo so… lo so…

è un problema cheriguarda anche l’altra nazione. Lì prima li accolgono e

              poi cercano di mandarcene qualcuno qua.... sotto copertura....

E quello il presidente dell'altro stato, lei lo sa n’è vero?! è  un diavolaccio,

fa lo gnorri…  e cerca sempre di infiltrare qualcuno dei suoi.Va bene… va

bene… Certo le farò sapere… si, con tutti i dati aggiornati al millennio… I

miei ossequi!

               (Termina la chiamata e si siede. In quel preciso istante riemerge Martino

con una sonora testata da sotto la scrivania.)

E lei chi è?  E Come è entrato? E Chi l’ha fatto passare?E Da dove viene?

E Cosa vuole? Stava spiando per caso? E' uno dell'altra parte che si vuole

              infiltrare tra noi? E' così?

Martino : (massaggiandosi la testa cerca di rispondere ad ogni singola domanda

mentre viene posta ma non ci riesce perché subito seguita da un’altra

domanda.) Aeje!!! E dateme o tiempo e che miseria!!!! Nu mumento…

datemi il tempo di spiegare…Potete ripetere? E già che vi trovate 'na

cosa a vota e più lentamente,  pe piacere….

Pietro : (molto titubante. Con lentezza) Ma lei… chi è?

Martino : Martino Gionta piacere.(fa per avvicinarsi e stringergli la mano ma

                  Piero si ritrae ancora timoroso)

Pietro : (più rinfrancato) E come… è… entrato?

Martino : Ho bussato…  e non rispondeva nessuno…poi…ah! Si….  ho aperto la

porta…  scusate ma mica so scemo che mi parlate così?

Pietro : (più deciso adesso) Chi l’ha fatta passare?

Martino : Certa ggente che non vi dico , dujescieme…

Pietro : Da dove viene?

Martino : Aeje…. Questa domanda è difficile…cioè diciamo che il fatto è che… nun

m’’o ricordo… è tutto confuso….mi so' trovato direttamente qua! (altra

interruzione)

Pietro : Cosa vuole? (adesso si siede e riprende un atteggiamento austero)

Martino : (senza chiedere il permessosi siede) Grazie… vede io cercavo il

ministro…

Pietro : In piedi! Chi le ha dato il permesso di sedersi? Scommetto proprio che lei

                è una spia, è vero?

Martino : Ahahahahhaja  e che schifezza 'e spia se vestesseaccussì?

Pietro : E ' tutta una tecnica per infiltrarsi.... per manipolare... ah, ma a me non la

              si fa! Adesso chiamo i Custodi e vediamo....

Martino : Ah, quelli erano i custodi?!  Quelle  specie di statue che stanno qua

fuori? Chillelloro m’hanno fatto passà…

Pietro : (si alza) Basta con questa pagliacciata! Voglio proprio vedere... mi

sentiranno. Ah, altro che se mi sentiranno....

             (esce da dove è entrato Martino che nel  frattempo si risiede. Dopo un po'

             Pietro rientra sempre con fare sospettoso. Lo guarda diffidente e va

              sedersi dietro la scrivania) Allora... posto che esiste il beneficio del

             dubbio... sentiamo cosa ha da dire... ma stia attento che a me non sfugge

            nulla! E se per caso mi accorgo che lei è un infiltrato io chiamo i custodi e...

            Eh... i custodi... e ch' 'e chiammo 'a fa'! Comunque... chiamo chi devo

            chiamare. Ci siamo capiti?

Martino : Lei per me può chiamare i custodi, i carabinieri, la finanza

la polizia, la forestale....

Pietro : Faccia poco lo spiritoso.... e venga al dunque.

Martino : Devo parlare col ministro.... co' 'sto Pietro de Clavis

Pietro: Dica pure, sono io.

Martino: Lei? Ma scusi qua c'è scritto Pietro...

Pietro: E allora?

Martino: Ma lei è una donna, no?

Pietro: Qua non esistono distinzioni di sesso... è lei che mi vede donna.

Martino: Io la vedo donna? Uh... chiedo scusa... non pensavo che a capo di un

                  ministero mettessero un... un... (non riesce a proseguire)

Pietro: Un che?

Martino: Uno... come lei insomma.

Pietro : Uno come me in che senso scusi?

Martino : E ja'... non faccia finta di non capire... uno che sembra una donna ma

                 non lo è....

Pietro: (disgustato) Ho capito... ho capito... lei pensa che io sia un trans è

               vero?

Martino:  L'ha detto lei eh! Io non c'entro...

Pietro: Ma come siete messi male sulla Terra... ancora con questi pregiudizi...

              uomini... donne... non uomini... non donne... lei mi vede donna perché

              qualcosa tra i suoi neuroni fa sì che una presenza femminile sia più

              adatta a farle superare questa fase di confusione.

Martino: Come sarebbe a dire 'sulla Terra'? Perché qua dove... Va beh... lei può

essere chi e cosa vuole... Comunque Io ho unproblema…

Pietro: Ma no?! Veramente? Ma tu guarda…

Martino: Questi li vedete?  Sti documenti dicono che io all’età di 60 dovrei

affrontare la mia prematura quiescenza…  Che cos'è 'sta quiescenza poi

                io non l'ho capito.  Ora… a parte il fatto che ionon ho… (viene

interrotto)

Pietro : Un momento…  mi ripeta il suo nome… (il tutto mentre armeggia

col computer)

Martino : Si!(scocciato per l’interruzione)Martino Gionta.

Pietro : (digitando alla tastiera) Martino Giunta…

Martino :  Nooooo ma che Giunta! GiontaGionta!!

Pietro : Ah, si… certo. Gionta… dunque… dunque… (sta scorrendo una lista)

Ecco qua. (detto come una specie di intercalare)  Martino Gionta nato a

Salerno nel1736…

Martino : Uah Però! … m’è porte buono eh??

Pietro: Che significa , scusi?

Martino: E secondo voi io so' nato nel diciottesimo secolo?! Ja…

      (dice   indicandosi) Io sono nato nel mille e novecen…

Pietro : (incurante delle osservazioni di Martino) Ecco qua. Martino Gionta… 

Napoli,  1899...

Martino :(imitandolo) Ecco qua. Sbagliato! Se nun me state a sentì? Quello è

mio nonno! Il padre di mio padre…

Pietro : Ancora! Di questi tempi, ancora  mettere ai figli il nome dei genitori…

Voi non avete idea di quanta confusione ci create quassù… Per non

parlare dei guai che combinate all’albero laggiù poi… Non si capisce più

nulla…

Martino : Laggiù… quassù… i guai… l’albero….ma che state dicenne…

Pietro : Sono cose troppo lunghe da spiegare ora non ho tempo…o meglio  voi

non avete tempo… Per non parlare  poi del fatto che quando la progenie

è numerosa, in presenza di più figli maschi ognuno di questi al primo

figlio che gli nasce mette il nome del padre… ci sono casi di tre, quattro…

anche cinque cugini con lo stesso nome e cognome…e quelli che  non

prendono il nome poi ? Vabbè che glielo dico a fare….e allora quelli so'

figli di nessuno eh?! E per forza... 'o nonno vo' 'a supponta. Una... ddoje...

quinnecesupponte!

Martino :Ah! Origini partenopee eh?!  O forse s’è fatta una capatina nostre parti?

Pietro: A Napoli? Eh... qualche annetto fa.... ci passai e nominai i primi patroni

             della città... comunque non tergiversiamo. Quello che fate con i nomi è

             un'idiozia! Una vera aberrazione!Non si fa! Combinate  dei pasticci che

manco vi rendete conto e ci vogliono delle generazioni per  rimediare. Nù

poco 'e cuscienza!

Martino: Io …veramente… cioè effettivamente… anche nella mia famiglia siamo

tre cugini Martino Gionta.  Per distinguerci ci chiamano Martino

grande, Martino medio e Martino  piccolo… io sarei il piccolo… ma non

èquestione di supponta è che i nostri genitori volevano...

Pietro : Ecco, vede?  Problemi su problemi. E poi noi dobbiamo sbrogliare la

                matassa.

Martino : E come la fate pesante! Matassa mò e che sarà?! Noi tre siamo,  mica

quindici?!

Pietro: (continua a guardare lo schermo) Ecco qua. Martino Gionta 1950?

Martino : Ecco qua....n’ata vota…sbagliato! Quello è il grande.

Pietro : Ecco qua. Martino Gionta 1952?

Martino : Ecco qua. No… quello è il medio… tutti e due sono morti tre anni fa in

un disastro  aereo e…

Pietro : Ma non ci sono altri Martino Gionta in lista qua! Lei è sicuro di chiamarsi

               così?

Martino : (comincia ad arrabbiarsi) Qua si esagera e che eh?! E nun capisco

perché mi trovo cà! E va bene ja diciamo che ce po’ sta'… e

non soperché mi hanno sbattutoannanze e arrete e passammece

‘ngoppee non ho capito una virgola dell’albero e delle generazioni e

dei figli di nessuno e ce po’ stà! Mamò addirittura nunsacciocomme

me chiamme?!...Qui si soprusa…

Pietro : Si calmi… si calmi… qua non la 'soprusa' nessuno a volte qualche errore

può accadere e… ma aspetti un momento… (gli occhi sempre fissi al

computer) ah, ecco perché! Lei era ancora in fase di transizione...

adesso sta comparendo il suo nome. Ecco qua.

Martino Gionta nato a Napoli nel 1956.

Martino : (palesemente rinfrancato) Ohhhh,ecco qua! Avete visto? 'O dicevo io!

Mo' vuòvedè ch’ero scumparso a coppa a faccia da terra…e cheste che

d’e?!

Pietro : (sempre incurante delle parole del suo interlocutore) Si… si…

proprio così. Dalla faccia della terra. Benvenuto!Complimenti!Lei è un

              morto fresco, fresco....

Martino : Ma cheste over fa?! Signorì? Ma che state dicenne? Che morto e morto

e complimenti e benvenuto…(prova a fare qualche gesto di scongiuro)

Pietro: Ma che sta facendo? Si tocca... lì?

Martino: E ce mancasse pure…per forza... lei dice che so' morto! E... comme fosse

succieso? Jafaciteme sentì…

Pietro: Non come 'sarebbe'... come è morto! Lei è morto a causa di  un incidente

stradale proprio ieri e…

Martino: Ma nunpazziamme proprio!  Io? Mai avuto un incidente stradale

                  in vita mia!!! Mai!!! M’o ricordasse se no… no?

Pietro: C'è sempre una prima volta....

Martino: Ma nun è cheste, facitevellodicere…e poi la colpa di chi sarebbe ?

Sentiamo ja... di chi è stata la colpa? Scommetto che l'altro se n'è 

purescappato... magari teneva  l'assicurazione falsa.

Pietro: Ma cosa gliene frega di chi è stata la colpa, dell'assicurazione... tanto lei è

qua oramai!

Martino : Eh no, caro il mio ministro...mettiamo  pure che io creda a questa

                 messinscena devo sapere se sono morto per colpa mia oppure perché....

Pietro : Lei è neofita!

Martino: N’accuminciamme a  offendere!

Pietro: No…volevo dire che lei sta avendo la tipica reazione del neofita…  di chi si

               trova in una situazione nuova e non riesce ancora a comportarsi di  

               conseguenza.

Martino: Ah... già... neofita... lo so cosa significa neofita...

Pietro: Si abituerà… si abituerà si fidi, mi creda. Vede…in condizioni normali

la mente umana non accett… ma che succede stamattina? (altro

   intoppo al computer) Il suo nome è sparito! Ma che scherzi sono? Ah, ma

mi sentiranno… ah se mi sentiranno. Adesso vediamo! (prende il

cellulare si sente A-lle-lu-jacol suono dei tasti, a questo segue il suono

            di chiamata e poi una musichetta di attesa, l'alleluja di Haendel)

Pietro : Pronto? Ufficio ammissioni? Si, sono io… Pietro de Clavis… ma avete per

              caso intenzione di farmi impazzire? Nomi che vengono inseriti… che

              vengono tolti… ho qui davanti a me un certo Martino Gionta… Gionta!  

              Non Giunta. Si si... me lo avete inviato proprio voi... esatto....

              risultato morto per incidente stradale… poi all’improvviso il suo nome…

              (ascolta al telefono) Ah… capisco… proprio in questo momento è

              accaduto che… si… capisco… e che ci volete fare…pare che  laggiù lo

facciano apposta a trovare sempre nuovi rimedi all’ultimo momento…

Ah! E quindi dobbiamo rimandarlo indietro? Va bene… grazie e

              scusate se mi sono alterato un po’ ma… si, si… la famiglia tutto bene… e a

             voi come vanno le cose? Addirittura le ali? Ma complimenti…

Martino : (nel sentire che la conversazione prende una via confidenziale, si alza e

                  fa capire a chiari segni che lui vorrebbe capirci qualcosa… sorride come

                   un demente alle parole di Pietro pur non capendo nulla)

Pietro : Salutatemi Arcangelo… si, ditegli che appena possibile vengo a trovarlo e

                beviamo insieme un bicchiere di vino…no… no… per carità… quello di

               Cana no! E quello è annacquato… (Tuono!!!!)

(Pietro si morde le dita. Poi sottovoce aggiunge) No, porterò io un

Lacryma Christidel Vesuvio… va bene? Arrivederci.

Posato il cellulare Pietro è palesemente titubante. Martino si è riseduto ed attende con ansia una risposta alle sue domande. Finalmente il funzionario solleva lo sguardo e guarda negli occhi il suo interlocutore.

Pietro : Allora… signor Gionta… io non so come scusarmi…sa, a volte i giovani

              sono un po’ zelanti… un collega che non ha nemmeno seicento anni di

             anzianità è stato trasferito da poco all’ufficio ammissioni… quella è una

             mansione  molto delicata… ci vuole gente d’esperienza…  quando si ha a

che fare con casi come il suo... con i morti.... i transiti... servirebbero

almeno mille, milleduecento anni di anzianità di servizio…

Martino : Ancora? Ma allora nun ce capimme?Mille anni di anzianità…? Comme

faccio a essere morto se mi posso toccare... se sto parlando con voi…

Guarda qua...guarda (fa alcune profonde inspirazioni ed espirazioni)

                  respiro a pieni polmoni. Anzi... adesso che ci penso respiro pure

meglio…

Pietro : Giovanotto si calmi! Mi rendo conto che la cosa può risultare un

tantinello ostica… ma noi qui…

Martino : Un tantinello?! Chellenun se capisce niente e jatetruvanne un tanti

nello? Voi prima mi agitate e po’ me vulitecalmà?! Dite che so' morto,

criticate il giovane collega di seicento anni d’anzianità...  ma perché,

vuje quant’annetenite?! Ma è sicuro che siete  ministro?

Pietro : Come sarebbe a dire? Certo che sono il ministro. Faccio il ministro da

                quasi duemila anni…

Martino : Uà… avete vinto tutte le elezioni?

Pietro : Non dica idiozie… qua non si fanno elezioni.

Martino : E come venite scelti, scusate?

Pietro : Veniamo nominati dalla Verità Suprema.

Martino : Cioè… c’è qualcuno che decide chi deve fare cosa etc…?

Pietro : Esatto. E nessun altro può opporsi.

Martino : Uhfff… meno male! Per un attimo pensavo di non essere più in Italia.

                  Pure qua  c’è uno che comanda… che non è stato eletto e 

                  che decide chi mettere in determinati posti e chi no. (Tuono!!!!!)

Pietro : (impaurito e a bassa voce) Zitto... zitto... Non faccia paragoni blasfemi…

e non mi faccia alterare. Anzi non 'LO' faccia alterare (volge l'indice 

                 verso  l'alto)

Martino : (anche lui sotto voce) Ma a chi non dovrei far alterare? (guarda verso

                  l'alto) Il capo? No… no… ci mancherebbe… E non si  alteri neanche

                   lei …. Stia sereno!

Pietro : (Quasi urlando ) E non dica ‘stia sereno’ che porta male! (prende un

               corno dalla tasca e lo manipola. Tuono!!!.)

Martino : Aha! O dicevo io… pure qua c’è qualcosa che non funziona….

Pietro: (calmandosi) Di nuovo… lei non sa che sta quasi bestemmiando.

               Comunque,stavo dicendo… se mi fa parlare le spiego tutto… noi qui

               gestiamo gli arrivi dal basso e…

Martino : Eh dalle!!!! Io non sarò ministro… ma voi non vi dovete permettere!

Dal basso! Che vuol dire dal basso? Non sarà mica leghista lei, eh?

 Dal basso... ma che maniere so'? Po’ sta cosa s’avessarivedè proprio…

Pietro : Ma cosa dice? Ah… ma allora siamo all’ABC?! Basso… basso… cioè da

laggiù… dalla terra.

Martino : Ah!   E quindi… io, non sarei più sulla Terra…

Pietro : Sì… e no.

Martino : E questa me la chiamate  spiegazione?

Pietro : Mi fa parlare? Allora… lei si trova fisicamente sulla terra. O meglio, il suo

              corpo è là e là resterà. La sua anima invece si è distaccata per avere la

              destinazione finale.

Martino : Quindi se ho capito bene…. io sono un’anima che s’ha pigliato nu poco

d’aria e  parla?

Pietro : Non è esattamente giusto ma sorvoliamo.

Martino: No, no che sorvoliamo e sorvoliamo… io voglio capì, aggia capì!.

Pietro: Ecco qua. Allora... Lei è sempre stato un’anima che parla solo che ora ha

perso il corpo o meglio non ancora del tutto…

Martino: Mamma do' Carmine ! E chi ci capisce niente!

Pietro : Attenzione a chi nomina....

Martino: Allora io non so’ né carne né pesce?!

Pietro: Esattamente!

Martino: E lei è ministro?!

Pietro: Esattamente!

Martino: E’ chiaro! Tutto torna ! E’ Il palo… non c’è niente da fare è il

palo... il palo.

Pietro : Il palo? Quale palo?

Martino: Il palo... siano, la pala... di Siani... insomma quella cosa che è scontata,

semplice...

Pietro: Ah! Lapalissiano voleva dire...

Martino : Appunto! Sto capendo tutte cose ok , jateannanze…

Pietro: Oh! Lei è in una fase di transizione. Tra poco la faremo ricongiungere

               col corpo perché, a quanto pare, laggiù sono riusciti a riportarla in vita.

              Non è ancora perfettamente cosciente per questo stiamo ancora qua a

              parlare.

Martino : Praticamente come se niente fosse io me ne vado e…arrivederci e

grazie?

Pietro : Praticamente si.

Martino : E di tutto questo che ne facciamo?V’aggia da''na mano a mettere tutte

cose  a posto?!(agita un dito ad indicare tutto l'ambiente)

 Cos'è... un set cinematografico? Si smontano le impalcature

                   e tutto sparisce? Come si chiama la fiction? Allucinazioni in Paradiso?

Pietro: Ma come si permette? Mo' sta' a vedere che ci troviamo a Hollywood!  Lei

              ancora non si rende conto di dove si trova e al cospetto di chi si trova e

forse è meglio così…

Martino:  O... è nu suonno?! Illusione? Ubriacatura?! Comme a vulimme

chiammà? Addòl’amma mettere? 'Sta cosadove la vogliamo infilare?

Pietro : Ma che vuole infilare.... quale storia? Siete fissati col mettere tutto al

proprio posto. C’avete la fissa dell’ordine… Questo che sta vivendo non è

               qualcosa da infilare o meno da qualche parte. O se preferisce, se la cosa

               la fa star meglio, tutto questo può metterlo dove vuole...  se lo può

             infilare....

Martino: Eh!Non trascendiamo... non scendiamo oltre…. che modi! Quello poi fa

partire il tuono.E a quanto ho capito Tuono uguale No-Buono...po’ va

afernì che a forza 'e tuoni esce 'a squalifica

Pietro: Ma come le vengono in mente certe idiozie? Dicevo che può decidere lei

              cosa farne di tutto questo… ci sono tre opzioni. Di solito diamo

tre possibili versioni da imprimere in memoria. La prima è ‘non ricordo

niente’. La seconda è ‘ho visto tutta la vita scorrermi davanti’, nel qual

               caso le forniamo una serie di immagini della sua infanzia, adolescenza e

               così via… La terza, quella più gettonata, è ‘ho visto una luce in fondo al

              tunnel’, in questo caso può scegliere la lunghezza del tunnel e la tonalità

               della luce… di solito si sceglie il bianco. Quale preferisce?

Martino : Ma so cose e pazze! 'Over'e' allora? C’è sempre un fondo di verità nelle

                   cose, ovvio….nunputeva essere un'illusione della mente... sulamente

'na conseguenza chimica

Pietro: E io sarei , secondo lei, una conseguenza chimica?

Martino: Scusate ma se io  nun so' né carne né pesce …vuje  putite pure essere

una conseguenza chimica…

Pietro: Ma chi me l’ha mandato a questo qui  oggi …

Martino: E ve l’ho detto… l’inesperto. Non è che state stanco?Quelli

duemila anni di anzianità sempe'na cosa so'…

Pietro: Non sono stanco affatto! E non mi pesano i duemila anni... che poi quassù

              sono solo un battito di ciglia... queste cose non ci appartengono! Ma che 

              glielo spiego a fare  a lei….tanto manco capirebbe…

Martino : Ma perché scusate non posso dire di aver visto voi ? ah! Vi state

preoccupando  che esce il fatto  che non bevete il vino di Cana perché è

annacquato?

Pietro : Zitto.... Non dica idiozie… il vino di Cana è ottimo!  (lo dice ad alta voce

come se qualcuno potesse sentirlo) (poi abbassa il volume) Ma mi vuol

mettere   nei guai?

Martino : (prendendolo in giro, risponde come un banditore d'asta) Lo puoi bere

                   liscio, gassato o... diluito

Pietro:   (abbassando il volume) Zitto... zitto! Lei ha deciso di farmi arrabbiare , è

               vero?

Martino: E che è? C'è il grande Fratello in ascolto?

Pietro : (ridendo in modo isterico e fingendo complicità nella battuta. oi a denti

              stretti) Ma quale fratello e sorella.... Lei crede che se al suo risveglio dice

              quello che ha visto realmente qualcuno possa darle credito?

                Comincerebbero a pensare ha qualche problemino….(si tocca la tempia

               con un dito)

Martino: Uah pe''na cosa 'e chesta?! Nooonun ve preoccupate….

Pietro: Comunque non è possibile, non si può fare come dice lei…

Martino: Ah no?! Allora è 'na trappola….se sente ‘a puzza!

Pietro: Ma che puzza…niente trappola lei la sente perché voi credete sempre di

dover chiedere il permesso per qualunque cosa è questo il guaio.

Martino : Perché voi no?!

Pietro : E certo! Io sono il ministro e non chiedo il permesso a nessuno

              perché... (Tuono!!!) Dicevo... a nessuno tranne che al capo,

ovviamente.

Martino: (osserva i fogli che ha tra le mani come pensando)

Pietro:  Quelli può darli a me. Non servono più (prende i fogli dalle

            mani di Martino.  Li consulta superficialmente. Poi si blocca.) Un

            momento. Ma qui è chiaramente scritto che lei deve morire a 60 anni.

            Codice Destino 456/2,comma 7, particella 5498!  E quindi….? (torna a

            consultare il computer ).

Martino : Allora, se po’ sapè…sono morto o no?

Pietro : Un momento… un momento… ah, ecco! C’era un’altra omonimia! Un altro

                Martino Gionta… ma quanti ne siete?

Martino : (si alza per guardare lo schermo del pc. È alle spalle di Pietro che è

                     sempre intento a capirci qualcosa) Ah… già! Quello è Martino… il

figlio di zio Ferdinando…

Pietro : (si discosta dallo schermo per ascoltarlo) Un altro Martino Gionta!

Martino: Eh…si! Siamo nati nello stesso giorno dello stesso anno…

lo avevo rimosso… ma, a proposito…non è che …? Tanto uno vale

l’altro, no? Martino Giontasono io, Martino Gionta è lui… che differenza

fa?Prendetevi a lui… Vi assicuro che è nu tipo  antipatico! Na schifezza!

Ah….è violento! E bestemmia!Po’…picchia la moglie… e pure i figli!

Pietro : (con un mezzo sorriso) Niente più? Scommetto pure che tortura gli

                 animali e magari fa parte di qualche setta satanica, no?

Martino : Esatto! Ecomme'o sapite? Ah, … lo tenete scritto là è vero?

Pietro : No… non possiamo averlo scritto qua… il tipo che lei ha così

               mirabilmente descritto si troverebbe nell’elenco dell’altro ministero.

               Non questo.

Martino : Quale altro ministero…? (poi comprendendo) Ah quello… con

                   fuochi e fiamme….

Pietro : Giusto… se ne faccia una ragione. Dopo tutto le è andata bene, no? È stato  

               assegnato qui. E non continui a denigrare suo cugino se no sarà lei a

correre il rischio di passare di là.  E le assicuro che dall'altra parte non

sono così tolleranti come noi. Su... su... adesso le dico io dove recarsi per

formalizzare la pratica, così si mette l'anima in pace e...

Martino : Eh si …mò liquidiamo la questione così, ma nunpazziamme proprio….

Pietro: Ma dove crede di stare lei scusi?

Martino: Non lo so ma comunque non è questo il problema …'sta pratica nun se

po’ risolvere accussìcomme nu volo d’aucielloo na sbattuta d’uocchi…

Pietro: Ma quali ali e ciglia... lei dice di no? E come la vuole risolvere?

Martino: Mica vi posso dire tutte cose io? E poi se non lo sapete mica mi potete

mandare avanti e indietro? So' cose che si fanno con calma quello può

succedere nu guaio che ne sapimme….

Pietro: Ma che sta dicendo?!

Martino: Che non è possibile!

Pietro: Che cosa non è possibile?!

Martino: Che io finisca di rifiatare a 60 anni!

Pietro: Eh ma quella carta canta!

Martino: E si vede che la carta ha sbagliato canzone.  Ci sta un errore

         sicuramente. Nooooo... non è proprio possibile

Pietro: Non dica idiozie. Mo' la carta sbaglia canzone....

Martino: Adda essere pe fforzaaccussì!Eh già  mo' che stavo per andare in

                   pensione…  che potevo cominciare a dedicarmi a quello che più

                   mi piaceva… i figli sistemati… finisco di rifiatare?Nooooo, non se ne

parla proprio, nunpazziamme proprio…

Pietro: E' lei che sta scherzando e qui non si diverte nessuno finiamola su…

Martino:  Io non voglio morire e basta!

Pietro: Dicono tutti così lo sa ?!

Martino : Ah, sì?

Pietro : Eh già...

Martino: Eh ma qualcuno avrà pure ragione no?

Pietro : Tutti pensano di avere ragione, lo sa?

Martino : Ah, sì?

Pietro: Eh, già.

Martino : Come quelli che si dichiarano innocenti eh?

Pietro: Sono tutti innocenti qui, lo sa?

Martino : Ah, sì?

Pietro: Eh, già.

Martino : Va bene…Allora diciamo che tra questi ci sta qualcuno che dice la

verità e che  lei si trova di  fronte ad uno di questi casi adesso. Che vuol

fare?!

Pietro: Questo lo dice lei... io al posto suo.... 

Martino: Volete fare cambio?

Pietro: Non faccia il cretino!

Martino: Ah vi siete messa paura eh? Eh ma io non vi tratterei così…. qua

    si parla  di vita e morte mica di pizza e fichi?!

Pietro: Qui c’è tutto nero su bianco e non ci sono errori

Martino: Eh ma tra il bianco e nero ci sono le sfumature... le sfumature

di grigio...

Pietro : (a denti stretti) Zitto! Zitto! ma che cosa va a nominare in questo luogo?

               Certi libri non dovrebbero essere nemmeno pensati, figurarsi scriverli

               poi...

Martino : Dottorè  e che cos’è… tenete la coda di paglia? Io parlavo del grigio in

                  generale... ma chi ha mai pensato alle cinquanta sfumature di gri... ah,

                  ah! Ma allora lo avete letto… hai capito la dottoressa?!

Pietro : (alzando la voce come prima come rivolgendosi a qualcuno che potrebbe

               essere in ascolto) Ma quando mai... quando mai... io leggo solo i Vangeli...

Martino : Eh che palle! Sempre lo stesso libro da duemila anni....

Pietro: (come in estasi) Baby, andiamo nella sala dei giochi.... (poi

               riprendendosi) Ma che mi fa dire...

Martino: E jammodint' 'a stanza de' pazzjelle, ja....

Pietro : (a denti stretti e voce bassa) Ma insomma... voi mi volete far cacciare via?

Martino : (anche lui a voce bassa) Ammettetelo ja l’avete letto…me lo potete dire

confidatevi con me… confessate…

Pietro: Eh, mo' ci manca pure la confessione! E poi? Mi date la penitenza?

Martino : Dottorè il fatto è questo… Noi le sfumature non le vediamo nemmeno

e nun ce capimme niente cchiù! Ma poi scusate…. voi   non

avete  detto che i medici mi avevano preso per i capelli, no? E

facitelefà ‘o miracolo no? Che ve n’importa…

Pietro : Ma cosa sta dicendo? Ma si rende conto di quello a cui vorrebbe

               rinunciare? Ma si guardi intorno... quanti vorrebbero stare al suo posto.

E poi non si può… c’è il Codice Destino 456/2 comma…

Martino : No…cioè si pe carità io so' onorato e ci mancherebbe…..una cosa del

genere…comme se fa a non accettare 'na cosa e chesta?! Ma quella mica

è 'na cosa che scade?! Sta là e chi sa piglia? E' mia pe carità… ma no mò,

Posporliamo.Dottorèposporliamo!!!!

Pietro: Posporliamo? E che significa?Ah...Posponiamo!! Ritardiamo...

Martino: Appunto Posporliamo... ritardiamo... facciamolo succedere più in là.

Pietro:Si, e certo... mo' facciamo accadere le cose a piacimento suo! E le

conseguenze? Ah, e certo a quelle non pensa, tanto a lei cosa importa.

            Poi tocca a noi sciogliere tutti i nodi e rimettere il filo a posto...

Martino: E vi servesse nu  pettine! Si 'o sapevo vo'purtave io….

Pietro: Ma che pettine e pettine !!!  Qui il pettine non serve lo sa?

Martino: Ah sì?

Pietro: Eh già.

Martino: Perché qua i nodi si sciolgono da soli?

Pietro: E' proprio così, lo sa?

Martino : Ah, sì?

Pietro .  Eh già!

Martino: Ese fa un po' più  caldo i nodi si sciolgono pure meglio?!

Pietro: E questa vorrebbe essere una battuta?

Martino : Eh sì!

Pietro : E già.

Martino: Comunque nun è cosa!

Pietro: Beata ignoranza!!!

Martino: Eh certo! Facite'e cose 'e presse e presse, se sape Beata Ignoranza!

Dateci più tempo e po’ ve facimmevedènuje …Beata ignoranza…

Pietro: Ma lei non si rende conto di quello che dice... delle conseguenze che

              potrebbero esserci se lei non muore.

Martino: Mamma do' Carmine mio… eh che esagerazione! Mò se ne cade 'o

Munno!

Pietro : Esatto. Lei lo ha mai visto il film 'La vita è meravigliosa'? Quello con

               James Stewart... con la regia di Frank Capra...

Martino : Capra… si quello che dice sempre Capra CapraCapra!!!!

Pietro : Ma no...  il film dove il protagonista la vuole fare finita e dal cielo gli

                mandano un angelo che gli fa vedere come sarebbe stata la vita degli

                altri se lui non fosse mai nato...

Martino : Eh... chello ca' me serveva ... un angelo!

Pietro: Va beh, lasciamo perdere....  come posso farle capire ? Ah,  lei la sa la

storia della farfalla?

Martino: No conosco quella delle api e del fiore ma non credo che c’azzecchi

qui…

Pietro : Non ci azzecca e lei lo sa.

Martino : Ah, sì?

Pietro: E già.

Martino: Ah … non ci azzecca?!

Pietro: No, e… si, insomma basta! Qua si perde solo tempo… non è possibile che

               lei si opponga. Lei a 60 anni deve morire. E’ la  storia che  è stata scritta

per lei… da questa ne dipendono centinaia di altre… 60  anni è il suo

limite temporale sulla terra.

Martino : Ah, e chesta fosse 'a  storia da' farfalla?  E Che schifezza e farfalla!

Pietro: Più o meno…il battito d’ali e l’uragano…la conosce?

Martino: Si… 'o fatto da' farfallaca ce prode 'a capa e fa succedere nu guaio a

chell’ata parte do'munno….

Pietro: Esattamente, quello che sta cercando di fare qui con me è un prurito del

cervello.

Martino : E nun ve truvate !!! Si ce penzatenun ve truvate….

Pietro : E perchè?

Martino : Perché è comme si dicessimo che è pe' sfizio….

Pietro : E quindi?

Martino : Scusate...ma secondo voi a farfalle  sbatte le ali per sfizio?! 'A farfalla

se nun sbatte le alimuore! E pure io!!!!  Carissima dottoressa aggià

campà… facitemecampà!!

Pietro : Oh insomma... non ce la faccio più. Basta. Le cose stanno così. Stop!

Martino:Ah! Allora nun ce sta niente a fa? Che ne so... un cavillo,una clausola …

niente?

Pietro : No. 60 anni le spettavano e 60 anni lei ha vissuto. Stop.

Martino : Ah si?!

Pietro: Eh già!

Martino: Proprio così?

Pietro: Si! Proprio così!

Martino:  Va bene e… ma  allora me lo  dovete dimostrare! Ci vuole la prova cara

la mia dottoressa! Dimostratemi che ho vissuto davvero  60 anni!

Ja… facitemevedè

Pietro : Cos'è un'altra associazione con la farfalla?

Martino : Non tergiversate….dimostrate ja….

Pietro: E' la prima volte nella mia carriera che mi capita un personaggio come

                lei.

Martino: So cose che capitano…  C'è sempre una prima volta! L’avete detto voi…

Pietro: Oggi lei ha davvero deciso di farmi perdere tempo si?

Martino : Mille anni in più... mille anni in meno... che ve n’importa …quello il

tempo è relativo...

Pietro : Ma che spiritoso... e allora io voglio assecondarla, va bene? Voglio

               proprio vedere come riesce a contestare i fatti nudi e crudi. Dunque… Lei

è nato nel 1956?

Martino : Si! Giusto!

Pietro : Siamo nel 2016?

Martino : Ancora giusto.

Pietro : E allora lei ha 60 anni. Punto!

Martino : Eh si!  E voi  questa me la chiamate dimostrazione?! Voi avete detto che

io ho vissuto 60 anni.

Pietro: Si, si… e allora?

Martino: Eh!  Eh! Ma... facimmeaccussì …. mò v’’o spiego io….

Pietro: Certo lei che spiega a me è davvero bellina… proceda.

 Martino: Cose 'e pazzi… so' cose che possono succedere. Uno di sessant'anni

                   che spiega le cosa a una che ne ha duemila... Allora... esistere mica

significa vivere?

Pietro : Che cosa? Questa non l’ho capita…

Martino : Ah dottoressa… dottorè….ma voi  in questi duemila e passa anni avete

vissuto o siete semplicemente esistita?

Pietro : Non tiri in ballo me... stavamo parlando di lei. Si spieghi!

Martino : Oh! 'Na cosa è vivere e n’ata cosa è esistere,dottorè e non mi venite

meno su certe cose ja…

Pietro : Sta giocando con la semantica?

Martino : Con che?

Pietro : Lasci perdere… è meglio. Sta giocando con le parole?

Martino : Per niente. Ogni parola può avere  significati diversi. A seconda del

                   contesto, di chi la pronuncia, di come la si pronuncia…

Quando non sapete cosa rispondere sviate eh?

Pietro : Signor Gionta la questione ‘tempo’ non cambia. Lei ha vissuto 60 anni. Il

tempo che ha trascorso sulla Terra è quello e la cosa non è contestabile.

Martino : E invece io la contesto… tu guarda….. Voglio fare un esposto… una

petizione… una protesta… (comincia ad agitarsi a dare di matto)

Mentre Pietro sta per replicare arriva una telefonata.(Je Sto vicino a te Pino Danielecome suoneria)

Martino: Però, che bella suoneria.... e perché proprio questo pezzo?

Pietro: Perché è il Capo... e lui è sempre vicino a noi (poi risponde al telefono)

Si…capo! Certo capo! No... nulla di cui preoccuparsi.... (mette la mano

              sulla cornetta e sussurra)Quasi quasi mi conviene lasciarlo sbraitare…

(Tuono!!! Pietro alza gli occhi al cielo echiede scusa chinando il capo

Martino: Che è stato?

Pietro :  Niente… Cioè lei si sta agitando troppo e qui certe cose non succedono

                praticamente mai... noi siamo responsabili del rapporto con...

Martino: Hai capito?! Ah… ma allora il tuono era per lei?! Qua qualcuno rischia il

posto! Hai capito dopo duemila anni…. che figura e m...

Pietro: Ehm!!!?! Si moderi !!! Allora, lei vuole presentare un reclamo, eh?

Martino : E certo si capisce ovvio! Si! Io voglio fare un reclamo. Fatemi scrivere...

                  datemi  carta e penna che…

Pietro : Ma che scrivere e carta e penna…continuiamo a sprecare! E a fare

scartoffie inutili Che carta e che penna! Lei deve rivolgersi al funzionario

dell’ufficio reclami.

Martino : (alzandosi) Ah e che ci voleva!!!! Dove si trova? Ci vado subito da che

parte devo andare? (Esce e Pietro lo insegue)

Pietro : Ma dove va? Dove sta andando? Dove s’avvia…

Martino : Uh mamma mia l’avete detto voi ….all’ufficio reclami….

 Pietro : Aspetti un momento... (Si volge di spalle, va allo specchio e si scioglie i

               capelli poi tornando alla scrivania capovolge la targhetta con la scritta

‘Ministro etc…’ e compare un’altra  dicitura)

Martino : (ha visto queigesto, si avvicina e legge ad alta voce) Pietro de Clavis –

                     Funzionario Capo Ufficio Reclami. (lo guarda perplesso)Pure? Ma

                    come? E’ sempre lei?Mmhhhhmmmm...

Pietro: Che c’è cosa vuol dire quell’Mhmmm...

Martino: 'O dicevo io che c’era la puzza…

Pietro: Ancora con la puzza? Ma che puzza! Non è possibile! Qui c’è solo puro

               spirito!

Martino: E sarà puzza e spirito…. e significa che qualcuno si sta per far male...

Pietro: Ma che dice?

Martino: E lei dovrebbe occuparsi del mio reclamo? Io mò a lei dovrei spiegare

perché  sto qui? Accuminciammedo' capo? Po’ fosse io ca ve  faccio

perdere tiempo?!

Pietro : Eh sì… che cosa vuole … carenza di personale… e mi tocca fare gli

straordinari.

Martino: Mò si capiscono tante cose… amministratore delegato qua, capo

                  azienda là.... presidente di un'associazione qui... politico... libero

professionista... cinquanta cariche e cinquanta stipendi...

Pietro: Cosa intende dire?

Martino: Niente, niente lassamme sta… mo' capisco perché sulla terra le cose

funzionano così.

Pietro: Ho la vaga impressione che stia insinuando qualcosa.... 

Martino: Io? Naaaaa.  Scusate…ma mò io con chi starei parlando?

Col Ministro degli Interni  o col funzionario dell’ufficio reclami?

Pietro : Scusi, non ha appena letto la targa?

Martino : Ah già! Ma quanto so’ fesso… e quello c’è un abisso tra il ministro e il

                  funzionario… due persone completamente diverse…

Pietro : Ma lo sa che lei avrebbe potuto fare il comico?Che battuta pungente!

              Non perdiamo tempo… mi dica perché vorrebbe fare reclamo.

Martino : Ah, allora funziona così? Va bene. Mica devo riprendere il discorso

dall’inizio…o forse si ?! Il ministro vi ha informata?

Pietro: Altra battuta epica! Faccia poco lo spiritoso. Proceda.

Martino: Mo' o  spiritoso fosse io?!  Prima parlavo col suo superiore… lo sa?

Pietro: Ah si?

Martino: Eh già. (Prima indica la targa sulla scrivania ma poi rendendosi conto

                 che la De Clavis  si riferiva al Signore, volge il dito verso l'alto.

Pietro: Lei ha parlato col mio superiore? Si? E che le ha detto, che le ha detto?  Di

             me dico… Cose buone si?

Martino: (capisce che Pietro non ha capito e approfitta) Eh e mica tanto?

Insomma….non so se v' 'o pozze dicere…

Pietro: Ma si certo che può dica dica …

Martino: Veramente…queste so cose riservate…

Pietro: Addirittura?!

Martino: E certo! So cose dette…come vi posso dire… in confidenza, va...

Pietro: Ah sì?

Martino: Eh già!

Pietro: Perché... voi siete in confidenza?!

Martino: Ah… ma perché voi no?! E io che pensavo…

Pietro: Certo che siamo in confidenza ma non sapevo che anche voi lo foste…

Martino: Uanema … noi stiamo così (unisce le dita )

Pietro: Addirittura?!

Martino: Dottorè... posso chiamavi De Clavis?

Pietro: Certo. Dica... dica...

Martino: De Clavisstateme a sentì voi dovete stare molto attenta…vedete non è

che mò perché avete un ruolo di prestigio ve putite assettà…

Pietro: Ah, sì?

Martino: Eh, già.

Pietro: Ah! Questo le ha detto?!

Martino: Chellonun ce vò niente e uno se trove ‘nterra,  comme se niente

fosse…  V’ata sta' accorte!

Pietro: Certo... certo...

Martino: Ok. Possiamo andare avanti adesso? Oh… allora… i 60 anni che

calcolate voi non so' esatti! Si vuje sbagliate e nummere pure 'a somma

                è sbagliata no? Semplifichiamolavà…

Pietro : Noi non semplifichiamo proprio niente, queste cose vanno fatte per

bene. Un reclamo va dettagliato, sezionato minuziosamente, bisogna

vedere tutti gli aspetti gli angoli. Eh si, facciamo la semplificazione del

reclamo e combiniamo un bel guaio. Combiniamo ora….lei lo combina e

a me resta sbrogliare

Martino: Si… si, il filo e i nodi che non si sciolgono…. 'o sapimme!

Pietro: Ma cosa dice? Si sta arrampicando sugli specchi… su, su… faccia il bravo

 vada nell’ufficio ammissioni. Lì le assegneranno il posto da cui

               ammirare Nostro Signore per l’eternità.... guardi che potrei mettere una

              buona parola con l'arcangelo addetto alle postazioni. C'è un posto libero

               in quarantunomilionesima fila...  un affare!

Martino : Ma nunse ne parla proprio!  Sto qui all’ufficio reclami perché mi ci ha

mandato il Ministro capisce? Io la faccio rimuovere ! Vuje m’ata

sentì…se no c’’o dico 'o ministro e vo'chiagnitevuje…

Pietro : Avanti…ascoltiamo ‘sto reclamo…

Martino :  Allora… accuminciamme….un terzo della nostra vita lopassiamo a

dormire… è tiempojettatoe vuje m’a vulissevechiammà vita? E che è

vita quella? Allora se io tengo  60 anni  i primi venti s’annajettà!

Pietro : Ma non dica idiozie! In primis il sonno è fondamentale per la vita… per il

               recupero delle funzioni cerebrali…e per una miriade di altre cose che

hanno a che fare con ciò che qui si considera proprio vita e che a

quanto vedo lei non comprenderebbe neanche se le regalassimo

cinquant’anni !

Martino : Obiezione! Non è dimostrato! Chille manco e scienziate so' sicure e 'sta

cosa...

Pietro : E i sogni? A parte il discorso del riposo, intendo, i sogni dove li

     mettiamo?  Lei lo sa che servono si?

Martino : Ah sì?

Pietro: Eh già!

Martino: E certo che lo so … ma  io non sogno, cara la mia dottoressa quindi sta

cosa a me nun me serve…

Pietro: Ah sì?

Martino: Eh già!

Pietro: Ahahahaha lei non sogna…beata ignoranza!

Martino:Vuòvedè che mo' io non so se sogno oppure no?!

Pietro: No, no... per carità... è che lei non ricorda.

Martino: No. No io m’'o rricordetroppo buono…

Pietro: Allora sogna?

Martino: No che non sogno.  M’'o rricorde …io non sogno!

Pietro: Ahahaha... ma allora lei davvero fa?!

Martino: Eh certo!

Pietro: Martino Gionta lei sogna ma non ricorda i sogni !

Martino: Dottorè si nun m’arricordo vuol dire che a me sti sogni non mi

                  servono nun ve pare? Nun me facite perdere tiempoja ...

Pietro: Ahahaha... le servono invece perciò li dimentica…quasi quasi sa ha

              ragione lei…le servirebbe davvero altro tempo ma tantissimo altro

tempo...

Martino: E certo che ho ragione …vo' stongodicenne'a tre ore…

Pietro : (incrocia le mani sull’addome) Voglio proprio vedere dove è capace di

                arrivare.

Martino : Allora…sapete quanto tempo ho perso davanti a un televisore? O al

computer… ?

Pietro: Ma stiamo dando i numeri? Ma chi vuole pendere in giro?

Martino: Allora….facciamo circa12 ore a settimana… dunque diventano 24 ore

in 2 settimane…. cioè un giorno ogni 14… e quindi 2 giorni ogni 28…

                   facciamo 2 giorni al mese.

Pietro : Adesso vorrebbe addebitare ad altri le colpe soltanto sue del tempo

                perso davanti a tv o computer?

Martino : Colpa?!Ma qua' colpa e colpa!!! Responsabilità! Eh cara la mia

dottoressa voi avete detto   che il sonno fa parte della vita, è giusto?

Pietro : E che c’entra il sonno col tempo trascorso al computer o davanti alla tv?

Martino : C’entra eccome se c’entra! Noi siamo animali sociali, facciamo vita

sociale e… dobbiamo stare aggiornati ci dobbiamo informare… e

quindi so' obbligato a sapere, a informarmi. Non è questione di colpa

ma di responsabilità! E io sono una persona responsabile… Dottorè

non credo chequi queste cose s’hannapigliàaccussìcommevenene …o

volete che vado dal Superiore?  Vado dal Superiore? Io poi  gli dico che

lei….

Pietro : E basta co' sta manfrina del superiore .... Uhmfff… e quindi secondo

questo suo calcolo a quanto staremmo?

Martino : Allora… togliamo i primi 25 anni… perché  a quell’epoca noi

vedevamo poco il televisore e il pc ancora non era così diffuso… diciamo

che… i 2 giorni al mese calcolati prima sono 24 giorni all’anno,

moltiplicati per 35 anni fanno…

Pietro : 840.

Martino : E brava! Che velocità! Quindi …dividiamo per 365che sono i

                  giornidell’anno…

Pietro : 2,301369 anni.

Martino : Bene… togliamo decimali… facciamo solo 2 anni.  Cominciamo

                con 2 anni che non ho vissuto. E quindi da 60  scendiamo a 58!

Ve faccio 'o  sconto...

Pietro: Ma crede di stare al supermercato? Sta vendendo pasta... olio... acqua?

Martino: Si, olio e acqua santa (Tuono). E comm'è permaloso.... era una

battuta!

Pietro: Non ha il sense of humour (Tuono) Continui... che è meglio.

Martino: Allora abbiamo detto che stammo a 58… poi….

Pietro : Poi? Perché, c’è altro?

Martino  : C’è altro? Hai voglia mòammaaccuminciato… Sapete voi  quanto

tempo si perde per fare la fila al supermercato, alla posta, in banca…

manco a farlo apposta  proprio prima di morire... morire mo'... (rifà il

                    gesto di toccarsi i testicoli)

Pietro: Un'altra volta con gesti del genere?

Martino: Dottorè... io so' napulitano e in quanto tale scaramantico...  comunque,

                 torniamo a noi... prima di... venire qua, ho letto una statistica che diceva

che   passiamo 5 anni della nostra vita media... ben cinque anni,accussì

…perdenne ‘o tiempo. E tu m’a vulissechiammà vita quella? Oh, scusi…

le ho dato del tu.

Pietro: Non c’ho neanche fatto caso non si preoccupi

Martino: Ah allora stavate distratta? Nun me sentite ?

Pietro: No…volevo dire che  con tutto il tempo che mi sta facendo perdere tra un

               po’ diventiamo parenti…

Martino: Comunque… considerato che la vita media è 80 anni e io ne ho avuti

solo 60 …dei 5 togliamone  almeno 3, no?E’ 'na cosa equa…

Pietro :  Non so se sono qui adesso ad ascoltarla o sto sognando tutto…

Martino : Voi? E c’aggiadicere io allora…Cara Dottoressa bisogna adattarsi... la

vita è adattamento!

Pietro: Eterno a quanto pare….

Martino: Esattamente! Quindi…dicevamo… 58… Meno 3 fa 55…

Pietro : Io non le rispondo nemmeno… comunque guardi, proprio perché voglio

               venirle incontro…. facciamo così, le accordo questi 5 anni in meno… anzi

               in più da vivere. Lei adesso torna indietro e senza far storie riprend….

Martino : Eh già….scusate voi non avete detto ….  'Un reclamo va

dettagliato, sezionato minuziosamente, bisogna vedere tutti gli aspetti

               gli angoli. Eh...mò facciamo la semplificazione del reclamo e

combinammo nu belluguajo.... '

Pietro: Però, che memoria!

Martino: Eh…mò facciamo ilforfait! Non ho  finito…e poi se voi mi date questi  5

anni ….significa che sta cosa nun è proprio campata in aria o no?

Pietro : E se invece lo stessi facendo per me? Non c’ha pensato?

Martino: Per voi?

Pietro: Si per me, per dilatare nel tempo la sua definitiva venuta qui!

Martino: Embè ?! E perché vi volete fermare allora?! Dottorè non lo sapete che

essere generosi con se stessi è il primo passo per esserlo con gli altri?

Pietro: Ma questo è il colmo… è inammissibile che… io… è la prima volta che mi

               succede una cosa del genere!

Martino : Allora…jammeannanze…

Pietro : (resta muto)

Martino : Allora…  Sapete voi quanto tempo se perde mmieze'a via into o

traffico…per andare a faticà?

Piero : Qualcosa mi dice che lei ha già la risposta, eh? Ma nienteniente s’è

             preparato tutta ‘sta manfrina perché sapeva di dover venire qua?

Martino : E vi pare che io potevoprevede''na cosa 'e chesta?! Dottorè a me me

piace 'e leggere… informarmi…'O fatto da' responsabilità , vi ricordate?

Pietro: E forse non me la ricordo perché deve averne parlato col ministro e

invece io so’ il dirigente…. sì?

Martino: Ah già ….

Pietro : Allora sentiamo… quanto tempo avrebbe perso nel traffico?

Martino : Più o meno 75 minuti al giorno…Statistiche alla mano…. E arriviamo a

15 giorni all’anno…Più di due settimane all'anno a guardare una

macchina davanti al parabrezza e un'altra nello specchietto

retrovisore. E questa me la chiamate vita?

Pietro : Ha mai pensato lei buon uomo di poter utilizzare quei deliziosi aggeggi

che si chiamano mezzi pubblici, no?

Martino : Dottorè voi non sapete di che parlate fatevelo dire , senza offesa….ma

quanto tempo è che non vi fate una capatina dalle nostre parti eh?

Pietro : Che c’entra… e poi noi non  abbiamo bisogno di scendere vediamo tutto

                 da quassù.

Martino: E si dev’essere scassato qualcosa…(poi soffermandosi) Ma qui avete

Sky?

Pietro: No... preferiamo Infinity!! Ma la vuole smettere?

Martino: Comunque dovete fare qualcosa... chiamate un tecnico dottorèvoi

dovete aggiornare il database!!

Pietro : Stia attento a quello che dice. Non è questione di database …lei non

potrebbe capire è questione di equilibrio universale, coscienza, Volontà

Suprema. Roba complicata che glielo spiego a fare a lei..

Martino : E chi 'o vo'sapè ?! Quelli so' fatti vostri per carità. Io non contesto la

validità della vostra Volontà Suprema,  dico solo che…. (Tuono)

Pietro : (esterrefatto) Vostra? Come sarebbe a dire ‘Vostra’? Perché lei non crede

che sia anche sua?

Martino : Ve la  posso dire la verità? Io veramente… non lo so… tutti quei discorsi

sulla fede, sulla presenza o meno di Dio…

Pietro: Ah, sì?

Martino: Eh già!

Pietro : E il Superiore allora?

Martino: (si morde un labbro ma subito si riprende) Che c’entra… quella è

un’altra cosa…. e poi Lui lo sa.

Pietro: Ah sì?

Martino: Lo sa..

Pietro: Eh no... qua dovevate dire 'eh già'... ah, accidenti ma che mi fate dire?

              Fatemi capire... il Superiore lo sa? E non ha detto niente?

Martino: Questi non so' fatti vostri ma che ne volete sape'? Ma Il superiore lo sa

che vi piacciono i pettegolezzi?

Pietro: Ma cosa dice? Come si permette? Pettegolo io?

Martino:Mi pareva… comunque diciamo che non nego e non confermo…

semplicemente non lo so.(Tuono) E... non ci posso fare

niente... lassù potete tuonare quanto    volete...

Pietro : E lei così me lo dice? Lei è un agnostico!( gli dice con fare schifato)E

pensare che mi stava diventando pure simpatico…Senta non cominciamo

a toccar certi tasti che la mando dritto dritto all’ufficio ammissioni e chi

s’è visto s’è visto

Martino: Come volete, tanto poi io vado dal Superiore subito subito, e vi

conviene? Faciteveddujecunte...

Pietro: Ancora?  Lasciamo perdere, và… continuiamo con quel suo conteggio

              surreale che è meglio.

Martino : Allora… abbiamo detto…

Pietro : Lei aveva detto!

Martino : E va beh! È un modo di dire… allora ho  detto 15 giorni all’anno di

                    tempo perso in macchina per andare e tornare dal lavoro.

Ho cominciato a lavorare a 30 anni…

Pietro : Così tardi? Certo che ne ha perso di tempo per…(Si morde le labbra

               perché si rende conto di aver servito un assist a Martino)

Martino : E' vero, eh?  A questo non ci avevo pensato....E che ci volete fare…..

tempo perso in concorsi, colloqui, master, stage...

Magari ne parliamo dopo, eh? Comunque… 15 giorni

all’anno per 30  anni fanno…

Pietro : 450 giorni.

Martino : Esatto. E pure stavolta vi voglio farle lo sconto… facciamo soltanto un

                 anno, va bene?

Pietro : Ancora? Lo sconto? A me? Ma le sta dando di volta il cervello? Ancora sta

vendendo qualcosa?

Martino : Sì. E certo che sto vendendo qualcosa…. Io vendo, lei compra e con

quello che ricavo campo di più.

Pietro : Uhmfff….. se faccio bene i calcoli allora dobbiamo togliere un altro anno,

             giusto?

Martino : Con lo sconto, sì. Siamo a 54 effettivi.

Pietro : (digita al computer) Ecco qua. E con questo abbiamo finito, si?

Martino : Eh, già!  Ecco qua... abbiamo finito! Che finito e finito...Non vi

abbattete però, siamo a buon punto.

Pietro: Non si preoccupi per me, sono abituato ai tempi lunghi… vada avanti .

Non è che magari avrà intenzione di mettere nel conto anche il periodo di

gestazione di sua madre?

Martino: No… quella là è vita 'overamente ….Vita piena…. Non come……(quasi si

vergogna a dirlo) come perdere tempo a fare shopping con mia

                moglie(dicetutto d’un fiato)

Pietro :EH? E questo è troppo… è inammissibile! Stiamo cadendo nel ridicolo

Martino : Nunsapite che d’’è eh? Po’ vulitesapè che non ci vuole

l’aggiornamento….

Pietro: So benissimo di cosa parla ma è inammissibile lo stesso!

Martino:  Ma perché voi avete avuto una moglie?

Pietro: Scusi e questo mi dice cosa c’entra?

Martino: Non sapete di che parlate faciteve'o dicere….non avete avuto una

moglie e quindi nun putite capì fatevelo dire….a me, solo  per aver

preso moglie,m’avisseve dà 'a vita eterna…Sulla terra s’intende...

Pietro: AH! Lei a questo vuole arrivare?

Martino: Ma io lo dicevo….nun po’ essere... quella la dott.ssa è una persona che

capisce….

Pietro: Ma s’è rincretinito del tutto o lo è sempre stato?

Martino : Dottorèfacimmeaccussì voi non sapete cosa sono i negozi  da

saccheggiare…alla vostra epoca nun ce stevanonun è colpa vosta…

Pietro : Ancora con quest’epoca? Non c’entra… avevamo comunque  il fornaio, il

              pescivendolo, il contadino… andavamo a comprare quello che ci serviva…

Martino : Eh! E quello me lo chiamate shopping? Vedete che non lo sapete?

Facitevespiegà… che magari domani che ne sapete viene

qualcuno…non facite'na figura 'e niente…

Pietro: Avanti sentiamo…

Martino : Allora diciamo che voi siete il comprare quello che serve e io so' lo

shopping…ce sta na bella differenza no? Come stare qua e stare

laggiù…o come si a ccàmettesseme il grande Fratello e a chest’ata

parte mettessemo'o Teatro….

Pietro: Caspita!

Martino: Eh avete capito mò?  Oh... dicevamo, lei… la signora moglie... compagna,

quello che è, compra quello che le vene pe' capa  … quello che le dice

l’amica….quello che la tv ordina…

Pietro : E quindi?

Martino : Oh, allora non avete capito niente! Facite si ma non avete capito….

Allora Lei va dentro il negozio e  io sto fuori ad  aspettare  ore e ore… se

mi va bene!

Pietro: Io vado nel negozio e lei mi aspetta fuori ma che sta dicendo?

Martino: Lei va nel negozio! Lei, la signora, la compagna, la moglie mica voi De

Clavis e jamme….

Pietro: Bene la signora va nel negozio e lei che sarebbe il marito sta fuori ad

aspettare va bene e allora?

Martino: Aspetto fuori ….quando mi va bene …perché se no sono costretto a

entrare anch’io…. e dare consigli su questo e quello e scarpe e borse….

Una volta ha fatto venire una crisi dinervi a una commessa... dopo

aver provato cinquanta sfumature di … (Tuono) di scarpe... di

scarpe! Ma che avete capito lassù? E comme sta appizzato!!

Pietro: Stia attento a quello che dice....

Martino: E va beh... ma si potrebbe pure seguire il discorso, no? Mica stavo

                  parlando del libro e del film...

Pietro : Comunque, non vedo quale sia il problema … è naturale che in una

coppia si vada a fare shopping insieme, chesi chieda consiglio al partner,

no?

Martino : Naturale? No che non è naturale perché non funziona come pensate

voi.Lei…. la signora, chiede consiglio pe'passatiempo … e po’ fa

                   tutt''o cuntrario ….Ma mo', dico io… se tu già  hai  deciso cosa

comprare, perché nunme faje sta quieto e te pigli chelle che vuò? 

tanto 'o stesso 'o ffaje … No…e intanto io perdo o tiempo….  e quanto

tiempoaggio perzoDottorè!!!

Pietro : Guardi… sono stanca, davvero…quantifichi quest’altra richiesta e la

faccia finita.

Martino : Veramente volevo raggrupparne alcune…

Pietro : Altre? Ancora?

Martino: Sì... piccole cose…ma che messe insieme ...

Pietro: E sentiamo queste piccole questioni...

Martino : Il tempo perso a dire ai testimoni di Geova che

                  sono totalmente agnostico e… (si aspetta il tuono ma questo non

                  arriva) Beh, e comm’è non dice niente? S’è distratto?

Pietro : Non si fa sentire perché  ha capito che lei alla fine di questa storia non

              sarà più agnostico.

Martino: Bah... e chi lo sa? Io sono sempre stato agnostico e...

Pietro : Ancora con ‘sto agnostico? Ma dove pensa di trovarsi adesso, in un resort

a cinque stelle? Chi crede ci sia dietro tutto questo?

Martino : E non v’agitate sempre   che poi tenete un’età ve po’ fa male…non

volevo mancare di rispetto… e poi io tutte e cinque le stelle non le

vedo… E se poi tutto questo non fosse altro che un sogno? Se io sono in

coma e sto vivendo una realtà immaginaria, eh?

Pietro : Ecco, bene… perfetto.  È proprio una realtà immaginaria… finiamola qui.

              Il suo reclamo verrà preso in considerazione e le faremo sapere se potrà

 tornare alla sua vita reale…. o no. Su, firmi qua e smettiamola con questa

pagliacciata. Ha eventualmente già risparmiato 6 anni, non le bastano?

Martino : Si ha ragione però…

Pietro: Ancora? Ma che cosa, cosa però…

Martino: Dottorè vi scordate  che io i sogni me li dimentico, non avete detto che

                 li faccio e li dimentico?

Pietro: Lei… se li dimentica, ma se questo è un sogno veramente e io devo aver

             mangiato peperoni ieri perché sto facendo un incubo e domani mi ricordo

             tutto e potrei rimpiangere di non aver avuto una reazione diciamo poco

               urbana....

Martino: No volevo dire… e se poi non è un sogno e invece va a finire che

veramente, veramente…

Pietro: Lo vede che le sue convinzioni stanno cambiando? Magari vuol dire che

              ha perso tempo... un sacco di tempo a essere agnostico. Ecco perché il

              tuono prima non lo ha sentito.

Martino: A questo non c’avevo pensato e quanti anni saranno? Uah! E qua

bisogna considerarla 'sta cosa...

Pietro: E poi che facciamo se invece ha ragione lei, che tutto questo non esiste?

               Improvvisamente lei sparisce dall’esistenza e puff… non c’è più nulla.

Martino: Ma scusate  non avete detto che posso decidere di non ricordare? E

quasi quasi ci faccio un pensierino…

Pietro: Martino Gionta!

Martino: Dottoressa! Dite…

Pietro: Non si può fare. Lei deve decidere.

Martino:  Un momento devo prima  aggiungere altre cose e poi magari nel

frattempo che ne sapite magari decido pure se rimanere o …

Pietro: O cosa?

Martino: Cambiare idea...quella la vita è cambiamento e se po’ sempecagnà da

agnostico a credente… parlanneparlanne…

Pietro : Allora… questa nostra discussione è una cosa reale o non lo è? Ci crede o

               non ci crede?

Martino : Se non scendo che ne so?

Pietro :Le voglio dire una cosa e lei forse si renderà conto che nel

comunicargliela vado contro i miei interessi

Martino: Dite...

Pietro: Per sua stessa ammissione gran parte della vita che fate laggiù non è

               ‘vissuta’ giusto? In vita non fate altro che lamentarvi continuamente

della vita, qui invece nessuno mai s’è lamentato…ma le conviene

campare così tanto a lungo laggiù? Ma chi glielo fa fare…preoccupazioni

beghe,contrasti, le scarpe di sua moglie... e tutto quello che lei sa

benissimo.

Martino: Eh ma io tengo che ffà, devo fare un sacco di cose… voglio viaggiare,

                 dedicarmi ai miei hobby…

Pietro: E che importanza ha? Tanto sempre qua deve venire…

Martino: Oh ma allora v’aggiaspiegà tutte cose? E Jamme …

Pietro: Sentiamo…

Martino: Diciamo che io  forse so  con chi sto parlando , va bene? Diciamo pure

che cambio idea e mi faccio credente….

Pietro: E diciamolo…

Martino: Se voi….per un incidente ve truvaveveccà senza aver fatto tutto quello

che dovevate fare...comme ve fossevesentute?l

Pietro: Capito…

Martino: Ah! Embè e secondo voi mò a quest’ora facevate il dirigente ja?

Pietro: Al massimo un usciere sicuramente….

Martino: Oh! Allora o vedete c’aggio raggione io? Ve pare giusto a vujeche per un

incidente che non è manco colpa mia … l’usciere l’aggia fa io?

Pietro:  Sentiamo queste altre richieste…

Martino : Oh, allora addòsteveme? Ah, sì, lo shopping e i testimoni di Geova,

    dunque… ah dobbiamo aggiungere le chiamate dei call center che

                 vogliono per forza farti cambiare operatore… piano tariffario…

Pietro : (lo guarda silenzioso. Incrocia le braccia e cerca di capire dove vuole

                 andare a parare)

Martino : Senza contare lo stress…. ma lo stress ha un suo controvalore in

                 termini di tempo? Io penso di si… ah, a proposito di stress… voi non

sapete lo stress per parlare con gli insegnanti di tuo figlio!

Pietro : (con fare stanco) E basta… non esageriamo… adesso pure il colloquio

               con gli insegnanti è una perdita di tempo?

Martino : Voi non sapete cosa mi hanno sempre detto riguardo mio figlio a

partire dalle elementari  fino al liceo… Una cosa sulamente e sempe'a

stessa….. : suo figlio èintelligente ma non si applica! Ma comunicate!!!

Comunicate tra di voi e mannateme nu  bigliettino prestampato a me!

No, invece… perchè io aggia perdere 'o tiempo …ore e ore in fila

insieme a certa gente catenevene e figli che erano 'a reincarnazione 'e

Dante Alighieri o Einstein! Ma dico io…. tuo figlio è 'na specie e

Leonardo da Vinci…. e allora che ce vieni a fa’ a scola? Pecchè te piace

e sentì che il piccolo non solo è intelligente ma si applica pure? No…

vieni a scuola pecchèvuò fa sapèagli altri che sei il padre di Enrico

Fermi ma soprattutto pe' me fa perdere tiempo a me che devo sentire

la messa cantata…. mentre  io invece ho tirato su una specie di… di…

Trota! Che poi non lo so se qualche insegnante ha mai tenuto o

curaggio e dicere al padre del Trota ca'o figlio nunsulo non  era 

intelligente ma non si applicavanemmeno…

Pietro : E chi sarebbe adesso questo… questo Trota? No… non risponda… non mi

              dica nulla… non lo voglio sapere… abbiamo finito?

Martino:  Ah, ma a proposito…ma  Fermi, Einstein e tutti gli altri… ma stanno

tutti qua?

Pietro: Non sono affari suoi e poi lei non potrebbe capire

Martino: Vabbè, vabbè era solo una curiosità

 Pietro: Abbiamo finito?

Martino : Non ancora. C’è qualche altra cosa… ma nun v’agitate però...

Pietro : (allarmandosi) Perché? Non vorrà bestemmiare proprio qui.

Martino : Ma no…ma no…  io poi  sono agnostico micamiscredente.

Pietro : (leggermente rasserenato) E allora di cosa si tratta?

Martino: Si tratta de... della laurea triennale in catechismo.

Pietro : E che diamine è questa laurea? Non l’ho mai sentita nominare… c’è

               quella in teologia, che io sappia ma quest’altra?

Martino : Uh Gesù!

Pietro: Ah!

Martino: Emamma mia eh che eh?!  Ho detto uh Gesù! E nun me venite a dicere

cheGesù s’offende perché 'sta cosa nun se po’ sentì! Nun me facite

passàpe' scemo….

Pietro: Tanto ci riesce benissimo da solo …

Martino: Grazie! Sta cosa dell’offesa è un’offesaall’intelligenza ! Ma come Gesù

s’offende? E che stiamo parlando di un comune mortale? E per

favore!

Pietro: Non ha capito. Certo che non s’offende è che se si sente chiamato arriva

perché ogni volta che lo si chiama Lui sente e arriva e io non vorrei

scomodarlo per un semplice reclamo

Martino: Eh, ma  i suoi colleghi laggiù mica dicono questo e noi sappiamo pure il

perché… è vero dottorè?

Pietro: I miei colleghi?

Martino: Nunfaciteaccussì che avete capito benissimo …i vostri  colleghi

si….perché come li volete chiamare?

Pietro: Si, ma hanno le loro ragioni

Martino: Ah li state giustificando? E poi quando vengono qua  a loro ce facite ‘o

pure 'o sconto, no?

Pietro: Martino sono uomini, non li sto giustificando

Martino: Embè e io che so? Non so' uomo io? Vuje a me me state facennepassà

                  'stu quarto d’ora e con loro ve n’ascite   che so' uomini?!  Due pesi e

due misure… Siete di parte troppo di parte Dottorè. Faciteve'o

dicere…Non è Giusto!!!

Pietro: Sono uomini e hanno paura

Martino: E con la paura si tengono i fedeli….e bravi!!!

Pietro: Sono uomini Martino

Martino: Ancora? E io che so? Non so' uomo io no?

Pietro: Un uomo certo ma…non ha la paura che hanno loro, evidentemente…non

deve difendere un’istituzione

Martino: Va bene jaandiamo avanti ….dicevamo sta laurea in catechismo forse

voi non la sapete perché nun  danno'a pergamena,nun serve pe' fa

nu concorso…

Pietro : E allora a che serve, scusi?

Martino : Ecco, appunto! A che serve?  Serve per  perdere mezz’ora pe purtà

 a tuo figlio due volte a settimana a fare catechismo,  a

aspettàddoje ore che fernesce… perdere n’atamezz’ora per turnà a

casa…Sempe ca' nun te ferma 'o prevete e te cazzejapecchè

dummenicanun t’ha visto int''a chiesa….

Pietro : Beh… il sacerdote fa il suo mestiere, no?

Martino : Scusate…ma ce vonno3 anni per spiegà  a nu criature , che poi quelli

capiscono subito nun e facite fessi e criature… ‘Chi è Dio? Dio è

l’essere perfettissimo etc…’  ‘Dov’è Dio? Dio è in cielo, in terra e in

ogni luogo’....

Pietro : A parte il fatto che non credo si insegnino più queste cose e che noi qui

               non abbiamo responsabilità sulla gestione terrena della fede da parte dei

               nostri… delegati, ma lei comunque è in contraddizione. Prima dice di

               essere agnostico e poi porta suo figlio al catechismo per fare la prima

               comunione?

Martino : Eh! È quello che ho cercato di far capire a mia moglie… ma come voi

               non avete potere per gestire i   vostri delegati, io non ho potere

sulla gestione del catechismo. Mia moglie sentenziò ‘Tu non

                 vuoi venire in chiesa la domenica? E allora io porto il bambino a Messa

                 e tu lo porti al catechismo.’

Pietro : Organizzazione interna vostra. Poteva venire lei in chiesa la domenica e

               risparmiare tempo…

Martino : E la coerenza dove la mettiamo? Che ci vengo a fare in chiesa se sono

                  agnostico?

Pietro : Ancora con ‘sto agnostico?Ohhh… basta! Questa cosa è durata anche

               troppo. Facciamo un forfait… stavamo a 54 anni, giusto? Per tutto quello

              che mi ha detto… compreso il bonus stress… le defalco altri 4 anni, va

              bene?

Martino : Si… si… abbastanza… con  gli sconti di prima….

Pietro : Allora… ufficialmente lei ha vissuto solo 50 anni, io accetto il suo

               reclamo e…

Martino : Allora siete voi che….. tutta quella cosa….. ‘ prenderemo in

                  considerazione… le faremo sapere…’ era pe nun me fa parlà…e brava a

dottoressa….

Pietro : Facciamola finita.  Le vengono concessi ben 10 anni in più da vivere. Li

               usi nel miglior modo possibile…

Martino : E va bene… datemi 'sto modulo che firmo. Ah, si può aggiungere una

                   clausola?

Pietro : Mo' pure la clausola? Ma dove pensa di stare davanti al notaio?

Martino : Eh, 'na specie….

Pietro : E sentiamo… quale sarebbe questa clausola?

Martino : Che… si, insomma, che ogni mio compleanno segni l’effettivo

                  passaggio di un anno di vita.

Pietro : Tutto qui? Le basta che io scriva questo in calce al documento e poi è

               tutto finito?

Martino : Parola mia!!!!

Pietro : (scrivendo) Ecco fatto. Adesso firmi…

Martino : (prende la penna. Esita.) Ma Siamo sicuri che il documento poi è

                  valido?

Pietro : (offeso) Ma per chi mi ha preso? Certo che è valido. Tutto quanto

              stabilito da questo accordo verrà rigorosamente rispettato.

Martino : Non è che poi…. dopo firmato….  si  modifica… si aggiunge o

         toglie qualcosa… (Tuono) E va bene... va bene...

Pietro : Ma lei non si rende conto della bestemmia che ha detto! Qua non si è mai

               falsificato niente. Un patto è un patto!

Martino : E va bene…. (firma)

Pietro : (visibilmente stanco) Finalmente. Allora arrivederci signor Gionta… ci

               rivediamo tra 10 anni, è contento?

Martino : (alzatosi ed in procinto di andar via ) Non credo proprio….

Pietro : Come? Lei ha appena firmato!

Martino : Certo. E intendo mantenere la parola data.

Pietro : E allora? Che vuol dire quel ‘non credo proprio’?

Martino : Che voi non avete calcolato correttamente.

Pietro : Scusi, non abbiamo stabilito insieme che le venivano defalcati 10 anni?

Martino : Certo. E chi lo contesta.

Pietro : E allora dove sarebbe l’errore?

Martino : Vi ricordate la  clausola?

Pietro : Certo… eccola qui. (legge) Ogni compleanno deve segnare l’effettivo

              passaggio di un anno di vita. E allora?

Martino : Oh….allora… io sono nato il 29 febbraio del 1956. Un anno bisestile.

                   Quindi il mio compleanno cade una volta ogni 4 anni. Dei 60 anni che

   ho vissuto,   ho festeggiato solamente 15 compleanni, un quarto

             rispetto al totale… solo 15 anni effettivi trascorsi. Ne restano altri 45!

A questi ci dobbiamo aggiungere i 10 pattuiti e fanno 55. Quindi

dottorè …ci vediamo tra 55 anni!Senza contare poi che in questi 55

anni sicuramente perderò altrotempo nel traffico…. con lo shopping e

poivoi non lo sapete …quelli i testimoni di Geova crescono…

aumentano... mo' si so messi pure fissi in strada con gli infopoint  e

tuttoil resto che le ho spiegato prima…

Pietro : (allibito) Ma… ma… non è… possibile….

Martino : Mòme ne devo andarenun me facite perdere  tiempe ….Vi saluto…. è

stato un vero piacere parlare con voi….ma come sapete  io mò tengo che

ffà!!!!  I miei omaggi Ah!  … salutatemi  la Volontà Suprema! (Tuono)

Tuona tuona...mò po’ pure chiovere…

Fine