Ulisse 2000

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Ulisse 2000

Ulisse 2000

ATTO I

Scena 1^

NARRATORE:         (Entra facendo un po' di baccano e prende familiarità con il pubblico) Salve a tutti, salve a loro, salve al mondo intiero!!!!

NARRATORE: questa sera siete qua in nostra compagnia per assistere allo spettacolo più esilarante dell'anno, ad un evento eccezionale, in terza visione teatrale: ULISSE DEL SEMI2000, ma andiamo ad incominciare!...

(piano piano si avvicina al suo tavolino recitando la parte a memoria)

C'era una volta... nooo, questa storia non può iniziare in questo modo, mmmmmm, come potremmo incominciare? Ah si, ecco... Tanto, tanto, tanto, tanto, ma tanto tempo fa nell'isola di Ogigia topo gigia viveva una famiglia che un giorno dovette trasferirsi in un'altra città per poter cambiare aria e per poter raggiungere nuovi orizzonti. Il capo famiglia, nonchè nostro eroe Ulisse, dovette rimanere sull'isola per sbrigare le solite faccende che la burocrazia richiede...

PENELOPE: Ulisse, mio adorato Ulisse...

ULISSE: Penelope, o mia dolce Penelope... e tu, Telemacaco... ehm... Telemaco cresci forte e aiuta la mamma...

ULISSE: (mentre la nave si allontana) Addio miei cari, ci rivedremo presto, Addio...

 (prende una valigia e si avvia verso un banchetto situato dall'altra parte del palcoscenico e rivolto alla padrona) Sono venuto a pagare l'ultima rata dell'affitto (e gli mette un sacchetto pieno di monete sul tavolino)

PADRONA C: Oh, mio caro Ulisse, come mai sei in anticipo con il pagamento?

ULISSE: Ah, sapesse! Stiamo traslocando!

PADRONA C:          Questa è nuova! Come mai tu, o valoroso e sensuale (lo dice con un tono a sua volta sensuale) Ulisse te ne devi andare? Qual è il motivo di questa decisione?

ULISSE: Eh, sa, abbiamo bisogno di cambiare aria, e poi quest'isola ci sta stretta!

PADRONA C:          ah capisco, Penelope non gradiva più il posto? E' così piena di pretese e poi è talmente viziata! Ma tu puoi rimanere, penserò io a te, ci coccoleremo a vicenda...

ULISSE: No, grazie, devo andare!!!

PADRONA C: Se non è per Penelope allora sarà per Telemaco, hai un figlioletto così delicato...

ULISSE: (Un po' irritato) Neanche per lui, ma ora devo proprio andare!!!

PADRONA C: No! Tu devi rimanere con me, non ti sei mai accorto quanto io ti amo?

ULISSE: Mi dispiace per lei, ma io amo solo Penelope, e non la tradirò mai

PADRONA C:          Ah, se è così... (Prende da sotto il banchetto una catena, e la gira attorno ad Ulisse finchè non lo blocca)

(piano piano le luci si spengono con nella scena la padrona che fa le avance a Ulisse)


Scena 2^

MINERVA: Oh sommo Giove! Oh dio fra gli dèi dei déi dei me pie...

GIOVE: Si, mia cara Minerva, cosa desideri?

MINERVA: mi stavo chiedendo, se veramente tu riesci a vedere tutto da quassù, ti sarai sicuramente accorto delle pene che deve patire il mio prediletto Ulisse, io pensavo di aiutarlo, hai qualche idea?

GIOVE:          Mah, sai, era da un po' di tempo che ci pensavo, e credo che la cosa migliore da fare sia mandare un messaggero a liberare Ulisse... ma come certamente saprai, c'è un prezzo da pagare, che però verrà ricompensato con dei premi.

MINERVA:   Si può fare, si può fare... (Canzone: Si può fare) Penso che quello che dici sia giusto, chi possiamo mandare, dunque, per trasmettere a Ulisse questo messaggio?

GIOVE:          Credo che la persona giusta per questo incarico sia Mercurio, nostro messaggero nonché intimo amico... (urlando) Mercurio, Mercurio...

MERCURIO: mi hai chiamato, o padre e padrone?

GIOVE: sì!

MERCURIO: eccomi pronto al tuo servizio!

GIOVE: vedi, tu dovrai... (si sente bisbigliare)

MERCURIO: sarò lieto di compiere il tuo volere o mio signore!

GIOVE: Bene, parti dunque e compi la tua missione!

(Le luci si spengono piano piano e la scena cambia)

Scena 3^

(Siamo sempre nell'isola di Ogigia con Ulisse incatenato e la padrona che gli fa le avance, si sente la musica dello squalo e entra da un lato Mercurio vestito da termometro, la padrona, che era girata dall'altra parte lancia un urlo di paura e scappa)

ULISSE: Finalmente qualcuno ha pensato bene di venire a liberarmi!! Ma... chi sei?

MERCURIO: Sono mercurio, il messaggero degli dei!

(E dicendo questo si pavoneggia e si atteggia da eroe)

ULISSE: Oh, quale onore! Ma... Ehm... non potrebbe liberarmi?

MERCURIO: Ah sì, giusto... (Gli scioglie le catene) Vedi, gli dei dell'Olimpo mi hanno inviato per poterti liberare (pausa), ma!... come tu ben sai niente si fa per niente e quindi...

ULISSE: (rivolto al pubblico) Non c’erano dubbi, qui a pagare sono sempre io, in qualsiasi caso!

MERCURIO: Taci e ascolta: dovrai intraprendere un'avventura per la salvezza dell'universo intero (e lo dice con un po' di fierezza che aumenta ogni volta), per la salvaguardia della foca monaca, per la salvezza dell'orso Bruno, Paolo, Giovanni, Francesco, e anche per noi mitici ed impeccabili dèi!

ULISSE: (Entusiasmato) Bene, e… che cosa devo fare?

MERCURIO: tornatene a casa! (piccola pausa) Ma...

ULISSE: cosa c'è adesso?

MERCURIO: vedi, l'impresa non sarà facile come puoi pensare, durante il cammino irto di pericoli, conoscerai il vero significato: della purezza, della serenità, e della gioia

MERCURIO: Alla fine delle tue avventure, ricomponendo il puzzle che di volta in volta ti sarà dato scoprirai i veri valori per una vita piena di felicità.

ULISSE: Se devo essere sincero, a me sembra facile come bere un bicchier d'acqua!!

MERCURIO: Eh, vedrai che ciò che sembra non è e ciò che è, in realtà non sembra (rivolge al pubblico una smorfia), comunque, tieni (gli da il biglietto per la nave) e buon viaggio

(esce di scena)

ULISSE:         (Guarda il biglietto) Cosa!?! (5° sinfonia di Beethoven:"Allegro con brio") io devo viaggiare in terza classe? (prende la valigia e uscendo) Ma guarda un po’ cosa si deve fare per la famiglia!

·Digressione su Penelope e sui proci

Ambientazione: casa di Penelope con i proci

(Le luci sono spente, tranne quella del narratore)

NARRATORE: rieccoci qua, la domanda a questo punto, nasce spontanea: che fine hanno fatto Penelope &Telemaco? Per noi, lo sapete, e anche se non lo sapete è lo stesso, ogni domanda è risposta, e quindi ora vi illumino (e gira la lampada con la quale legge verso il pubblico) va bene così? (poi la ritrae) allora... la famiglia di Ulisse, dopo essere arrivata a Lìtacà, viene assediata dai Proci, persone avide e maligne che volevano sposare Penelope approfittando della mancanza di Ulisse.

PROCI: (Fanno la parte degli ubriachi) Vieni Penelope, fatti questo bel ballo con noi!

(Prima che finisca la danza, i Proci si staccano dal balletto e ricominciano a mangiare mentre Penelope si avvia dietro un telo bianco illuminato da dietro con un faro bianco: lei taglia l'ulivo, con delle cesoie)

NARRATORE: Come potete vedere, Penelope non voleva tradire Ulisse, ma siccome non poteva battersi contro i Proci allora diede a loro un ultimatum, che potete vedere nel tabellone animato, in pratica, quando l'ulivo sarebbe cresciuto lei avrebbe sposato uno di loro. Ma la nostra astuta Penelope, quando nessuno la vedeva tagliava i rami in modo che l'alberello crescesse più lentamente...

Scena 4^

(La scena è buia, ad un certo punto cominciano tuoni, lampi e temporale… si accende lo stroboscopio, ogni tanto ci sono dei flash sulla scena, Ulisse è avvolto in una sagoma di barca e viene spinto di qua e di là dalle onde, ovvero tre o quattro attori che muovono dei sacchi neri dopo un po' cessano i lampi e la scena si fa buia con Ulisse che naufraga e cade dietro ad un cespuglio).

NARRATORE:    Dopo tante disavventure il nostro eroe viene catapultato nell'isola dei Feaci nella quale...

(Si accendono le luci sulla scena, e precisamente su Nausicaa e le ancelle, che giocano a bocce, messe, nel palcoscenico, all'opposto del cespuglio di Ulisse)

NAUSICAA: (rivolta alle ancelle) Vardè sta bala fin dove che la riva! (lancia la palla in direzione del cespuglio)

“BONK”

NAUSICAA: messagero! (Entra il messaggero che fa la parte del muscoloso e si gasa) va a vardare quanto che la dista la bala da de chi!

(Il messaggero alza la gonnella e corre per misurare i passi)

MESS.: 1, 2, 3…

 (Si spengono un secondo le luci e il messaggero tace, poi si riaccendono e)

MESS.: 52, 53, 54, 55, o, per tutti gli dei dell’Olimpo!

(Poco dopo rientra il messaggero che regge Ulisse, e Nausicaa li scorge da lontano)

NAUSICAA: Ancele, Ancele, corì che ghe xè 'sto omo che el gà da esere portà via, ma fasì vojaltre che non go voia de rovinarme le ongie, e tì (rivolta a Ulisse) te porto da me opà!

(Avviene un semi cambio di scena alla quale vengono aggiunti: un triclinio, delle sedie e un lettino da psichiatra)

-.-

(Alcinoo è disteso in un triclinio e sta mangiando un grappolo d'uva, mentre ascolta una musica rap, il classico pigrone)

(Le ancelle portano in scena Ulisse e lo fanno sedere attorno alla tavola)

ALCINOO: Oibò, cos'è successo?

ANCELLA: L'abbiamo... ehm... colpito con una palla giocando a bocce!

ALCINOO: Beh, comunque vedo che sta abbastanza bene, quindi (si rivolge a Ul) benvenuto, straniero, nella nostra isola pacifica e tranquilla, siediti tra noi e saziati!

NAUSICAA: Dame a mi prima el polastro che gò na fame boia, porcasso can!

ALCINOO: (Fa gesto a Nau. di tacere) cosa fai qui? vedo nei tuoi occhi... (tira fuori una di quelle pile piccole tipo dottore) tu, mio caro, sei molto stressato, ti consiglio di prendere un moment (ed entra la donna della pubblicità, ovvero un maschio vestito di una lunga veste rossa, portando un vassoio con i moment)

ULISSE: E mi dica, mi prescrive una speciale cura antistress?

ALCINOO: Più che una cura..., parliamone un po'! Dimmi, come     ti chiami?

ULISSE: Ulisse

ALCINO: raccontami la tua storia solo quando te lo dirò io, quando te lo dirò io, guardami negli occhi solo quando te lo dirò io!!

(Si spengono le luci lentamente mentre Ulisse dice: Due settimane fa... e va sfumando, il sipario si chiude, ma dopo il narratore esce e...)

NARRATORE: Se volete ascoltare il seguito di: ULISSE DEL SEMI2000 non perdete la prossima puntata, che sarà tra circa 5 minuti!

FINE I ATTO


II ATTO

Scena 1^

(Il sipario si apre e la scena è buia, l'unica luce è quella del narratore)

NARRATORE: Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare, sapete cosa vuol dire? (Rivolto al pubblico, si aspetta il no, ma se questo non c'è dice: ohh? signori, sto dicendo a voi ! quindi adesso avrà risposta) Beh, siamo in due! Ma, dove eravamo rimasti ? ... Ah sì: Ulisse, ospitato da Alcinoo, comincia a raccontare le sue disavventure. Egli si trovava a Troia dentro il cavallo che faceva baldoria...

(Si accendono le luci sulla scena, dove c'è un cavallo e nessun personaggio)

TUTTI DIETRO LE QUINTE: TDLQ

TDLQ: Vuoi un goccio? -- - Passa il pollo! -- - Ho una fame! -- - Il sale dov'è? (e frasi del genere, sovrapponendo le voci)

ULISSE: (Esce dal cavallo e canta una canzone da ubriaco)

TROIANA

1.Ma che strano sogno,

di un cavallo e una città,

gente che ballava qui, davanti a me,

suonavano le arpe

una musichetta jazz,

l'acqua ribolliva da ponente ad est

un incendio e poi... aio! Brucia!

una scottatura atomica,

tra le arpe jazz... dolci, dolci

l'acqua andava giù

Rit.: Mentre la città bruciava

mentre la città urlava:

"Questo uomo ha dato fuoco alla città"

2.Bruciava nel mio sogno

la città di Troia

tanta tanta gente era fuori di sé

le fiamme incandescenti

bruciavan sempre più

mentre tutti quanti stavan lì a guardar

e io stavo lì... dimmi, dimmi

mi sentivo un po' colpevole

e io stavo lì... dimmi, dimmi

era tutto un sogno...

Rit.:  Mentre la città bruciava

mentre la città urlava:

"Questo uomo ha dato fuoco alla città"

(Mentre canta la canzone, gira la città cercando di socializzare con gli abitanti, ma nessuno gli dà retta [e nemmeno obliqua C.d.a], poi alla fine della canzone un tizio dà retta a Ulisse e lui butta per terra una cicca)

TIZIO: Dai, vieni con me che ti porto in un bel posticino a farci un goccetto

ULISSE: Oh, finalmente qualcuno mi ascolta!!!

TIZIO: (Cammina con Ulisse nella direzione opposta alla sigaretta) Sento una puzza come (si gira verso la sigaretta e vede l'incendio) Ah-ah! T'ho beccato, lo sai cosa dovrei fare io adesso? eh? lo sai eh?

TDLQ: Maledetto - Incendiatore di Roma... ehm... Troia -- - Assassino - impicchiamolo – Uccidiamolo - Torturiamolo!!!

(Si spengono le luci nel palcoscenico, tranne quelle del fuoco, e rimane accesa solo quella del narratore)

NARRATORE: No, scusate, com'è possibile che ce l'abbiano in questo modo con Ulisse, è uno scandalo, (ora, come se fosse in confidenza con il pubblico) e intanto il fuoco dilaga, chissà che questa sera non ci tocchi rimanere qui a pulire dallo sporco!!!

ULISSE: (Dietro il narratore) Muoviti o qua facciamo notte!

NARRATORE: Eeeeeh, calmi, ho finito, beh, andiamo avanti!!!

(Si riaccendono le luci e si torna alla scena di prima)

(Voci dietro le quinte... e d'un tratto si accende la luce di Minerva)

MINERVA: Fermi tutti! (e tutti tacciono)  Ulisse ha intrapreso una missione in nome degli dèi, non ammetto che venga ucciso, altrimenti le mie fatiche saranno state vane!

(Si spegne la luce e dall'alto cade un pezzo di puzzle, si sente l'effetto musicale come quando una fata tocca qualcosa con la bacchetta)

ULISSE: Scusate, non è che possiamo darci da fare a spegnere il fuoco?

TIZIO: Hai ragione o prode [prende un secchio e fa finta di spegnere il fuoco (si sente l'effetto dell'acqua che si spegne) ed effettivamente il fuoco si placa] e scusaci per gli insulti che ti abbiamo fatto prima, se ci dai il tuo consenso... facciamo la pace??? (come supplica)

ULISSE: (Rivolto al pubblico) Secondo me, Minerva deve avergli fatto il lavaggio del cervello, voi cosa dite?

(Ulisse e il Tizio, adesso con la bandana del sindaco, si stringono le mani e in quel momento entrano tre o quattro fotografi con i flash che fotografano la scena)

TDLQ: Che scoop eccezionale -- - Bravi!!!

VOCE FUORI CAMPO: Pace in terra agli uomini di buona volontà...

(Quasi subito i fotografi si dileguano e tutti tacciono, a questo punto, dopo aver preso il pezzo di puzzle Ulisse prende la sua valigia messa in scena da un fotografo e se ne va salutando il sindaco, e mentre esce di scena le luci  si spengono)

NARRATORE: Allora, ricapitolando, Ulisse ha già conquistato il primo pezzo di messaggio che gli dèi vogliono dare all'umanità, e quindi... siamo a quota uno, sarò intelligente no?

(Si spegne la luce sul narratore)


Scena 2^

NARRATORE: Ulisse riuscì ad imbarcarsi in tempo. Navigò per diversi giorni per mari sconosciuti continuando a pensare se il sindaco di Troia l'avesse indirizzato nella giusta strada, finché un giorno...

(Tutta la scena è buia e si mette la musica che conosciamo, poi, alla fine di questa si accendono le luci sulla scena dove c'è solo Ulisse)

ULISSE: Chissà dove sono capitato ?!?

POLIFEMO: (Nascosto) Ehi tu!

ULISSE: chi, io?

POLIFEMO: Si proprio tu (ed entra in scena in ginocchio, tipo nano, però è talmente piccolo che Ulisse non lo vede e guarda dentro la grotta)

ULISSE: chi sei? se vuoi affrontarmi esci dallo scoperto!!

POLIFEMO: uhè, porca la città della scena prima, abbassa lo sguardo! Ehi tu, faccia da peri, sono qua sotto!!!

ULISSE: oh, guarda un po', e tu chi sei nanetto, e come ti permetti di offendermi? Non lo sai chi sono io? Anzi, tu chi sei!!

POLIFEMO: come, chi sono! Sono il famoso, il grande, il magnifico, il mastodontico, l'unico al mondo POLIFEMO (Musica trionfale)

ULISSE: mai sentito nominare!

POLIFEMO: cosa?! Impossibile. Tutti sanno della mia esistenza! Comunque, ora devi tacere, poiché sei mio prigioniero! Ma per essere più sicuro che tu non mi sfugga ti legherò, anzi no, ti incatenerò!

ULISSE: eh no eh! Questa è la seconda volta!!!

POLIFEMO: Ed ora stai fermo qui, che io vado a rifornirmi di cibo!!!

(Polifemo esce e si spengono le luci)

ULISSE: (Rimasto solo) Ed ora cosa faccio, se riuscissi a spezzare le catene, (si sforza) niente da fare, ma tu, Minerva, che fine hai fatto; dove sei quando ho bisogno di te?

(Le luci si riaccendono e Polifemo rientra con una sporta della spesa con la scritta del supermercato Riviera)

POLIFEMO: supermercato Riviera, a due passi da qui per tutto quello che ti serve. E tu, cosa cercavi di fare, non ci riuscirai mai, sono di tungsteno rinforzato al molibdeno. Mah, visto che sei qua, e visto che non ricevo mai visite, parliamo di quello che vuoi, anzi, di quello che voglio io, ti racconto le barzellette migliori che so...

ULISSE: visto il tipo, chissà che ridere!

POLIFEMO: ma taci un po'. Allora, sai cosa dice un muscolo a una muscola? Non lo sai vero? dice: "Andiamo a crampi?" Un'altra: Tema: " Passa il treno " Svolgimento: " Io mi scanso "

(Lentamente si spengono le luci mentre Polifemo continua)

POLIFEMO: (sfumando) E la sai quella di Pierino che...

(Le luci sono spente tranne quella del narratore)

NARRATORE: Povero Ulisse, quante altre disavventure dovrà passare perché la sua missione abbia fine? Mentre Polifemo lo stressa con le sue... chiamiamole barzellette, noi facciamo un gioco...

TDLQ: Ma cosa dici? Hai sbagliato copione. E anche pubblico!

NARRATORE: (rivolto alle quinte) Beh, non occorre mica dirlo a tutti eh!

(Si riaccendono le luci)

POLIFEMO: ah e quella dei poeti? Allora, Tema: "Parla dei poeti del XVII sec" Svolgimento: " I poeti del XVII secolo sono tutti morti ", Ah Ah Ah bella questa vero?

ULISSE: si veramente bellissima (sbadiglio) Ma smettila di raccontare queste cavolaie, non fanno ridere neanche i bambini!

POLIFEMO: come ti permetti, ora ti aggiusto io, maledetto, infimo e viscido eroe dei miei stivali!

ULISSE: (Musica tipo Indiana Jones e si libera, prende una trave tipo forca che è per terra e gliela conficca negli occhi) Perché osservi la pagliuzza che è nel mio occhio, quando non ti sei accorto della trave che è nei tuoi!!!

POLIFEMO: maledetto, non ti lascerò uscire vivo da qua!!

ULISSE: ma se sei orbo come una talpa! Va a nasconderti va’!!!

POLIFEMO: non ti è bastato di avermi accecato, continui anche a sfottermi... Voio la mamma (e si mette a piangere)

(Musica furtiva tipo pantera rosa e Ulisse scappa)

ULISSE: sveglia, non ti sei accorto che sono scappato?

POLIFEMO: Assassino di occhi indifesi, torna qui se hai il coraggio!!!

ULISSE: fossi matto, poi mi mangi tutto qua e qua (tipo pubblicità)

POLIFEMO: questa me la pagherai! (Gli lancia un pezzo del puzzle mentre lui è nella nave e se ne sta andando)

ULISSE: addio furbo e sappi che io mi chiamo Ulisse, Ulisse è il mio nome.

POLIFEMO: Basta, non dico più niente, mi rifiuto!!!

(Le luci si spengono tranne quella del narratore)

NARRATORE: quale sarà la prossima avventura del nostro Ulisse? Lo scopriremo tra poco, sempre qui, su Vicenza cinque

(Luci spente)

Scena 3^

NARRATORE: nel lettino psichiatrico di Alcinoo Ulisse versa lacrime per il triste ricordo delle sue avventure... (Guarda il palco con aria sbalordita, poi, al pubblico) scusate, rettifico, a piangere non è Ulisse...

ALCINOO: (un po’ in pianto) Bene Ulisse, continua con la tua triste storia...che veramente... mi commuove... (ora, velocemente) ma... vai avanti, bando alle ciance...

ULISSE: (rivolto al pubblico) E ci voleva tanto?!?

(Pian piano le luci si spengono, la scena si libera e poi si riaccendono)

NARRATORE: Dopo essere partito dall'isola dei ciclopi, Ulisse ormai stanco ed affamato vede in lontananza una luce abbagliante...

ULISSE: Ma guarda... cosa sono quelle luci che scorgo in lontananza? non ho tempo da perdere comunque... però, ora che ci penso, a Troia gli abitanti che incontrai mi dissero di qualcosa di molto pericoloso che c'era in questo mare, spero di non imbrattarmi, cioè, imbattermi in esso...

(Entrano con un carrello le sirene vestite da: Televisione, uovo di pasqua, coniglietta tipo playboy -canzone sirenetta)

ULISSE: sono solo un sogno, semplicemente un sogno... (con aria un po' "da voglie") al quale non so resistere (avvicinandosi) mie... mie...

(Si accende d'un colpo la luce che rappresentava Minerva e)

VOCE FUORI CAMPO: Ulisse !... (pausa) Ulisse !... (aripausa) Ahò,  Ulisse, sveglia! (a questo punto si sente il classico rumore di due cazzotti e Ulisse fa finta di riceverli)

ULISSE: (come se si svegliasse) che c'è?  chi sono? dove sono? ah sì! le sirene volevano trarmi in inganno, presto, devo scappare!!!

SIRENE: (prima dolci ora incazzate, si tolgono i vestiti da... e si vestono da diavoli) Ulisse maledetto, torna qui o patirai le pene dell'inferno ! ! ! (e gli scagliano addosso un pezzo di puzzle)

ULISSE: non sono mica matto, (si mette dei tapponi giganti alle orecchie e scappa)

SIRENA1: vedrai Ulisse...

SIRENA2: ...sarai punito...

SIRENA3: ...dagli dèi.

ULISSE: ma se sono stati proprio loro a mandarmi in questa avventura, tacete che fate più bella figura!

(Lentamente si spengono le luci sulla scena tranne quella del narratore)

NARRATORE: facendo un po' di calcoli, i pezzi di puzzle conquistati (dice la parola 'conquistati' con un po' di stizza) da Ulisse sarebbero tre ma quanti ne mancheranno ancora? Questo non ve lo so dire, quindi seguite assieme a me le sue ultime avventure!

(Si spegne la luce del narratore e si cambia lo scenario)

Flash su Penelope e l'ulivo

(Le luci si spengono sull' episodio delle sirene e si accendono sulla casa

di Penelope)

PENELOPE: (seduta in un trono canticchia) oh my darlen, oh my darlen, oh my darlen (sospirando) Ulisse... ( e va avanti con il motivetto solo accennato, senza parole)

TELEMACO: mamma, sento che il papy tra un po' torna, me lo sento dentro, quindi preparati e taglia l'ulivo che è già cresciuto troppo!!! (e le fa cenno di sgridarla) Anche perché voglio fare bella figura!!!

PENELOPE: Povero il mio figlioletto, spera sempre che un giorno o l'altro suo padre ritorni, non ha fatto i conti con le avversità del percorso da Ogigia topo gigia a qui, però, se questo lo fa sentire meglio...

(Penelope furtivamente va verso l'ulivo, che intanto è cresciuto, e si sente la musichetta da rambo, tira fuori una motosega e comincia a tagliare i rami, poi, dopo averne tagliati due-tre rientra)

(Si spengono le luci)

Scena 4^

NARRATORE: finalmente, il racconto delle vicende del prode Ulisse volge al termine...

ALCINOO: oh prode Ulisse, quante disavventure hai dovuto avere durante il tuo difficile viaggio, ma non preoccuparti, dimmi dove devi andare e ti indicherò la strada...

ULISSE: mio sovrano, devo recarmi a Lìtacà, la mia futura patria, dove non sono nato, dove non sono vissuto ma dove voglio morire, ti chiedo di dirmi, se sai, quanto dista quest' isola da qui!

ALCINOO: ma perché non l'hai detto subito!

ULISSE: e tu, perché non me l'hai chiesto!

ALCINOO: l’isola che cerchi non dista molto da qua, saranno si e no un centinaio di passi...

ULISSE: ti ringrazio della tua ospitalità, ma non vedo l'ora, anche perché non ho l'orologio, di rivedere mio figlio e la mia adorata mogliettina Penelope, che saranno assai in pena per me!

NAUSICAA: parti dunque, e non ti crucciare, noi ti ricorderemo sempre, o eroe

 (intanto Ulisse cerca di scappare dalle grinfie di Nau. che lo tiene per un braccio insistentemente)

NAUSICAA: e... ricordati di noi,rimarrai sempre nella nostra memoria!

ULISSE: si, sono convinto che tu sia nel giusto, ma ora lasciami, che devo partire e tornare a casa!!!

(appena lo lascia lui sbuffa perché finalmente si libera da Nausicaa e parte, le luci si abbassano, comincia ad allontanarsi contando i passi e esce dalla scena, poi tace e si cambia la scenografia, si riaccendono pian piano le luci e...)

ULISSE: 96, 97, 98, 99 e 100, finalmente, dovrei essere arrivato!

(Si sente l'abbaiare di un cane, Ulisse si abbassa e fa il gesto di prendere

qualcosa di mooolto piccolo in mano)

ULISSE: Argo, mio fedele amico chiwawa, come sei cresciuto! ma no, cosa fai? (dice preoccupato) chi ti ha detto di morire (incazzato) no, noooo! (e unisce le mani schiacciando il "cane")

Scoppia in un piccolo pianto che però smette subito.

ULISSE: ora, se (pianto) argo è venuto da lassù, vuol dire che la mia dimora è situata in quel colle... arrivo, mia dolce Penelope!

(E corre verso la collina ma appare la solita luce viola di Minerva)

MINERVA: attento o prode Ulisse ad entrare nella tua adorata casa, perché alcuni proci sono pronti ad ucciderti e a fare polpette di te, quindi modifica il tuo aspetto e presentati sotto spogliate menti... cioè, sotto mentite spoglie...

ULISSE: o mia protettrice nonché salvatrice, ti ringrazio, se non ci fossi stata tu in quest'avventura non so che fine avrei fatto...

MINERVA: sì, va bene, tutto quello che vuoi, ma adesso spicciati...

(Ulisse si mette dietro a un parapetto e si veste da pagliaccio)

ULISSE: Bene, ora sono pronto alla vendetta... (Entra nel salone delle feste dove i proci mangiano come porci)

TELEMACO: sento che c'è nell'aria un qualcosa di nuovo, ma non so cos'è?!

TELEMACO: Oh, guarda guarda... proprio quello che ci voleva, la festa è una tale noia!!!

ULISSE: (Rivolto ai Proci) Vi farò stupire con i miei trucchi di prestigio e MORIRE con le mie barzellette ("morire" lo dice marcato")

TELEMACO: cominci, cominci pure...

(Ulisse va da Penelope, comincia a parlare senza però che si senta quello che dice, intanto) c'è un po' di musica da disco e le luci, mentre i proci ballano ad un certo punto la musica smette, Ulisse si toglie il vestito da pagliaccio, prende una clava, un po' di stroboscopio che fa apparire la scena drammatica, musica trionfale e mentre scaccia i proci si riaccendono le luci e Telemaco assieme a Penelope abbracciano Ulisse)

ULISSE: guardate cosa mi hanno fornito gli dei dell'Olimpo, alcuni pezzi di puzzle nel quale stanno scritti dei valori umanitari...

(Ricompone il puzzle e  lo mette sotto l'ulivo che intanto è cresciuto, tutto questo dietro il telo delle ombre, la scena si conclude con la famiglia abbracciata, e con Ulisse che, dietro il telo dell'ulivo bacia Penelope)

FINE