ULISSE SATURNO
FARMACISTA NOTTURNO
2 atti di Amendola e Corbucci
Traduzione dal piemontese di Dante Michele Guitti
Personaggi:
ULISSE SATURNO, farmacista
PAOLA POCHETTINO, la giovane e bella figlia di
EMMA POCHETTINO, dottoressa, titolare della farmacia
QUINTO PRIMO, nipote di Ulisse
CARLO ALBERTO TAMAGNONE, il signore distinto
TEMISTOCLE PAUTASSO BOASSO, pensionato col torcicollo
LUIGI CASTAGNOLA, l’integerrimo vigile notturno
GIOVANNI GOFFI, il cliente smemorato
GIULIA GOFFI, sua moglie - altrettanto smemorata
SILVANA FREGONI, in arte SILVJ, entreneuse che non regge all’alcol
MARGHERITA LAVAGNA, con figlio bisognoso di mutandine
VINCENZO FERRERO, sofferente di fegato
PRIMO CLIENTE
SECONDO CLIENTE
DESCRIZIONE DEI PERSONAGGI:
ULISSE SATURNO: 45/50 anni - ancora piacente - tipo classico del farmacista - molto gentile, sempre allegro, sempre comico anche nella sua timidezza amorosa - infinitamente buono. Camice bianco - vestito comune in colore - una comica paglietta - vestaglia di fustagno lunga comica - mantella da spazzaneve per il 2° atto. Può portare occhiali - deve avere l’orologio al polso.
PAOLA POCHETTINO: La bella figlia di Emma, molto moderna - decisa, svelta, molto elegante anche nel vestito uniforme dell’Alitalia che è hostes. Poi vestita da passeggio nel 1° atto e un’altro nel 2° atto molto moderno e scollato. Borsa Alitalia, valigetta elegante, fuma. Deve avere l’orologio al polso.
EMMA POCHETTINO: Madre di Paola, dottoressa, titolare della farmacia, 45 anni ancora molto piacente, rigida ma molto buona. Camice bianco, poi vestito normale però elegante, vestaglia molto bella. Porta orologio.
QUINTO PRIMO: Nipote di Ulisse, 26 anni, un po' tonto, sempre sorridente, per lui tutto va bene. Entra in completo assetto da corridore ciclista con vistosa maglia colorata, con tascone posteriore rigonfio di cibi e bevande, ma nell’insieme ridicolo, è lento nei riflessi. Quando si cambia, ha un giubbotto sportivo, poi una giacchetta tipo ricovero quando lavora in farmacia, nel 2° atto entra con impermeabile di vecchia foggia, stretto.
CARLO ALBERTO TAMAGNONE: 55/60 anni - signore distinto, molto elegante, vestito possibilmente di scuro, a doppiopetto, con fiore all’occhiello, guanti, cappello alla lobbia nero, elegante canna. Con tutta la sua eleganza, è una macchietta, un po' timido, gentile, confidenziale.
LUIGI CASTAGNOLA: 40 anni - tipo simpatico - meridionale piemontesizzato - baffi un po' alla Gengis Kan - chiacchierone - è sempre in uniforme da vigile notturno - con cinturone e grossa rivoltella. Una sciarpa abbastanza vivace intorno al collo, il berretto sulle ventitrè, un grande mazzo di chiavi intorno al cinturone. Porta orologio.
TEMISTOCLE BOASSO: 60/65 anni - pensionato benestante - scorbutico facile all’ira ma anche al sorriso, tiene sempre la testa piegata da una parte per un terribile torcicollo. Vestito un po' da spagnolo, ancora estivo, può avere calzoni bianchi stinti, si appoggia ad un bastone, catena dell’orologio con amuleti, può avere una pipa che non accende mai oppure un sigaro.
GIOVANNI GOFFI: è un cliente smemorato, non si ricorda della medicina. Può avere dai 35 ai 45 anni - vestito normalmente da passeggio, può avere borsellino, cappello in testa. E’ svagato, distratto. Benestante.
GIULIA GOFFI: Sua moglie, anche lei smemorata, 35/45 anni, molto elegante, vestita per una festa, borsa grande. Anche lei svagata, distratta. Pasticcia un po' tutto quello che dice.
SILVANA FREGONI: in arte SILVJ - giovane donna in abito da sera scollatissimo, gonna con spaccata, vistosamente truccata, capelli molto lunghi, la gonna spaccata nel vestito mette in mostra le gambe inguainate in calze nere. Può avere anche una parrucca arricciata, un soprabito, ed un mantello sulle spalle che cade continuamente - è disperatamente ubriaca - è una entreneuse romana.
MARGHERITA LAVAGNA: giovane donna con figlio bisognoso di mutandine (6 anni) vestita normalmente da passeggio, grande borsone rigonfio, e borsetta. Si vede che ha molto da fare.
VINCENZO FERRERO: sofferente di fegato - vestito possibilmente con impermeabile, cappello.
PRIMO CLIENTE: vestito normale.
SECONDO CLIENTE: vestito normale.
PRIMO ATTO
LA SCENA RAPPRESENTA UNA GRANDE FARMACIA DI STILE ANTICO CON SCAFFALATURE IN NOCE E SPORTELLI IN VETRO DIETRO AI QUALI SI VEDONO TEORIE INFINITE DI MEDICINALI. SOPRA GLI SCAFFALI ENORMI BARATTOLI BIANCHI E AZZURRI CON DICITURE LATINE.
LA PORTA D’INGRESSO, A VETRI, E’ IN PRIMA A DESTRA, DI FRONTE A QUESTA E CIOE’ IN PRIMA A SINISTRA, UNA PORTICINA A MURO CHE DA’ SULLA SCALA CHE PORTA AL PRIMO PIANO. SUBITO DOPO QUESTA PORTICINA, IN OBLIQUO RISPETTO AL PUBBLICO, IL GRANDE BANCONE, CON BARATTOLI, VETRINETTA, ESPOSIZIONE DI CARAMELLE E OGGETTI FARMACEUTICI, PICCOLA BILANCIA E REGISTRATORE DI CASSA, DIETRO AL BANCONE UN ARCHETTO DA’ NEL RETROBOTTEGA, DEL QUALE SI INTRAVEDONO ALTRE SCAFFALATURE PIENE DI BOTTIGLIETTE, DI SCATOLE E DI FLACONI. NELL’ANGOLO DI DESTRA UNA BILANCIA PESA-PERSONE E SULLA PARETE VICINA A QUESTA IL TELEFONO A GETTONI.
C’E’ UN ALTRO TELEFONO SU UNA PICCOLA MENSOLA NELL’INTERNO DELL’ARCHETTO CHE PORTA NEL RETROBOTTEGA.
CARTELLI PUBBLICITARI DI PRODOTTI FARMACEUTICI, MANIFESTI CON FIGURE DI UOMO CON FASCIATURE TIPO “GIBAUD”, DONNE CON SENO FIORENTE IN UN REGGISENO ELASTICO, ETC.
PRESSO LA PARETE FRA IL BANCONE E LA PORTA C’E’ UN DIVANETTO DI CUOIO CON UN TAVOLINETTO BASSO E UN PAIO DI SEDIE.
IN PRIMA A SINISTRA UN GRANDE MORTAIO DI BRONZO, ANTICO COME LA FARMACIA CON L’ENORME PESTELLO APPOGGIATO NELL’INTERNO.
ALL’APRIRSI DEL SIPARIO LA SCENA E’ SEMIBUIA ESSENDO SERA TARDI; DIETRO AL BANCO C’E’ EMMA POCHETTINO, LA DOTTORESSA PROPRETARIA DELLA FARMACIA, UNA DONNA SUI QUARANTACINQUE ANNI ANCORA PIACENTE CHE INDOSSA IL CAMICE BIANCO CON IL DISTINTIVO DELL’ORDINE FARMACEUTICO. DAVANTI A LEI, DALL’ALTRO LATO DEL BANCONE, CI SONO UN PAIO DI CLIENTI, UN UOMO E UNA DONNA CHE HANNO PAGATO E LA DONNA HA IN MANO IL PACCHETTINO CON I MEDICINALI ACQUISTATI.
EMMA E si ricordi, tre volte al giorno lontano dai pasti.
DONNA (FAZZOLETTO IN TESTA, QUASI LA NASCONDE, CON IMPERMEABILE) Buonanotte.
UOMO Buonanotte.
EMMA Buonanotte. (USCITI I DUE EMMA SI METTE A FARE I CONTI QUANDO ENTRA IL VIGILE NOTTURNO LUIGI CASTAGNOLA, UN TIPO COMICO, SIMPATICO E CORDIALE, SULLA QUARANTINA. PORTA I BAFFI ED E’ IN DIVISA)
LUIGI Buonasera dottoressa, come mai non ha ancora acceso la luce?
EMMA E’ già! Stavo facendo i conti e non mi sono accorta che si era fatto buio. Pensavo fosse la mia vista ad essersi indebolita. (COSI’ DICENDO SI E’ VOLTATA A META’ E HA FATTO SCATTARE L’INTERRUTTORE DELLA LUCE CHE SI TROVA SOTTO L’ARCHETTO. LA SCENA SI ILLUMINA E DALL’ESTERNO, ATTRAVERSO LA PORTA A VETRI, ENTRA UN ALONE DI LUCE ROSSA, EVIDENTEMENTE QUELLO DELL’INSEGNA)
LUIGI Macchè indebolita, lei con tutti i suoi anni sembra una ragazzina.
EMMA Ma crede che ne abbia poi così tanti?
LUIGI (IMPACCIATO) Ah bè. Non è mica poi tanto vecchia!
EMMA Grazie del complimento.
LUIGI Mi scusi, dico sempre delle balordaggini, invece volevo proprio farle un complimento.
EMMA Ma si, certo......
LUIGI Per quanto lei ha già quello che le fa i complimenti!
EMMA E chi sarebbe?
LUIGI Il suo farmacista notturno.....
EMMA Ulisse è solo un mio impiegato anche se è un caro amico. Ma niente di più, ha capito?
LUIGI Eppure qui a Limbiate dicono tutti che voi due......
EMMA Cosa dicono?
LUIGI Bè, insomma, non c’è niente di male. Lei è vedova da tanto tempo, Ulisse è scapolo, e allora...... si sà, l’uomo non è di ferro, la donna non è d’acciaio...... e se non si lubrifica si fà la ruggine e va tutto in malora!
EMMA Signor Castagnola, in questa borgata, benchè ci si vanti di appartenere ad una grande città, la pianta della malignità e della maldicenza fiorisce più rigogliosa che mai e anche lei si dà il suo da fare per innaffiarla.
LUIGI Ma che malignità, non c’è niente di male che Ulisse abbia una cotta per lei, ma è tanto chiaro! Un sentimento puro, innocente.......
EMMA Mi fa piacere che riconosca almeno questo. Deve sapere che io sono una professionista, ogni chiacchera mi può dare del danno morale e materiale, inoltre ho una figlia di venticinque anni!
LUIGI E che tutti dicono che è anche la figlia di Ulisse.
EMMA (INDIGNATA) Signor vigile, ma è matto?
LUIGI (BRONTOLANDO) Debbo averne detta un’altra delle mie!
EMMA E lei dovrebbe sapere..... come tutti, che io non dimentico mai il mio adorato marito il “dottor Agostino Pochettino”, nome di indiscussa virtù, padre esemplare e sposo affettuoso!
LUIGI Una prece!
EMMA Non scherzi!
LUIGI Non scherzo, dico solo che se sulle lapidi si dovesse scrivere la verità si leggerebbe: Tizio era un bugiardo, Caio un ladro, l’altro un egoista, l’altro un poco di buono.....
EMMA Le proibisco di dire queste cose che non sfiorano mio marito; io ho vissuto per lui e vivrò nella sua memoria...... sempre!
LUIGI Ma se è morto da quindici anni, e in quindici anni si dimentica tutto.
EMMA Mai un uomo come il mio Agostino! Una creatura buona, onesta, insostituibile, ineguagliabile! Quante volte mi sono accorta che regalava soldi ai bisognosi.... e di nascosto, come dev’essere fatta la vera carità!
LUIGI Ah, si, si..... non dico......
EMMA E la Gabriella?
LUIGI La Gabriella Mantero, me la ricordo. Un pezzo di Marcantonia, con due occhi, due..... (GESTO DEL SENO) due fianchi..... due coscie...... (SBUFFA RIDENDO)
EMMA Si, una bella ragazza, ma ragazza madre, signor Castagnola..... E quando qui era diventata motivo di scandalo, chi pensò di darle i mezzi per andare a stabilirsi a §Milano dove, come poi ho saputo, si è sposata e vive felice? Chi? Chi pensò a lei?
LUIGI Il dottor Pochettino!
EMMA (ORGOGLIOSA) Solo lui, il mio buon Agostino.
LUIGI Era proprio un santo!
EMMA Può dirlo forte, signor Castagnola. Un santo. E io non posso tradire la sua memoria, mai, mai e poi mai!
LUIGI Però il dottor Saturno è una brava persona.
EMMA Non dico di no, ma...... (SQUILLA IL TELEFONO PUBBLICO. EMMA VA A RISPONDERE) Si, farmacia Pochettino...... No, non è il cinema Splendor. Prego. (RIATTACCA E TORNA VERSO IL BANCO)
LUIGI Il solito sbaglio, èh?
EMMA Che seccatura, sono tre giorni che abbiamo reclamato ai telefoni e ancora non si è visto nessuno.
LUIGI E’ perchè il cinema Splendor è qui vicino e ci sarà un contatto.
EMMA E c’è solo un numero di differenza. (ENTRA UN CLIENTE, IL SIGNOR TEMISTOCLE BOASSO, ANZIANOTTO E SCORBUTICO CHE HA LA TESTA TUTTA PIEGATA DA UNA PARTE, ESSENDO AFFETTO DA UN TERRIBILE TORCICOLLO, SI ARRABBIA E RIDE FACILMENTE)
TEMISTOCLE (PARLANDO CON VOCE MOLTO SOFFERENTE E STENTATA) Oh dottoressa!...... Presto mi dia qualcosa per il torcicollo, non posso girare la testa e mi fa un male!
EMMA Salve Signor Boasso, ma quando gli è capitato?
TEMISTOCLE (SI SPOSTA PERCHE’ NON PUO’ VEDERLA AVENDO LA TESTA GIRATA) Stamattina, mi sono alazato, avevo un piccolo dolorino da questa parte.... (INDICA) L’ho detto a mia moglie, mi ha guardato e poi m ha detto: non hai niente, butta il collo sotta l’acqua fredda!
EMMA E lei?
TEMISTOCLE L’ho buttato!
EMMA E dopo?
TEMISTOCLE Bloccato! Ma da non poter girare la testa! Un male!
LUIGI Ora le faccio quello che ho fatto alla mia Diana e le passerà in due secondi.
TEMISTOCLE (NON LO VEDE PERCHE’ HA LA TESTA DALL’ALTRA PARTE QUINDI SI SPOSTA) Magari!
LUIGI Stia fermo. Sentirà subito un grande dolore, poi più niente. (SI RIMBOCCA LE MANICHE, FA PER PRENDERGLI LA TESTA FRA LE DUE MANI MA TEMISTOCLE SI SCANSA)
TEMISTOCLE (SPAVENTATISSIMO) Cosa vuol farmi?
LUIGI Un colpo secco e trac, torna tutto a posto. Stia fermo, morsichi questo per sopportare il dolore. (GLI DA UN GUANTO) E lasci fare a me!
TEMISTOCLE Ma neanche per sogno, lei mi svita la testa, e mi sento svenire solo a vedere la mossa.
LUIGI La mia Diana è guarita subito.
TEMISTOCLE E chi è?
LUIGI La mia cagnetta da caccia!
TEMISTOCLE (ARRABBIATISSIMO) Ma mi faccia un po' il piacere!
EMMA (CHE NEL FRATTEMPO HA PRESO DA UNO SCAFFALE UNA SCATOLETTA CONTENENTE POMATA SI RIVOLGE A TEMISTOCLE PORGENDOGLI IL PREPARATO) Ecco signor Boasso, ci metta questo!
TEMISTOCLE Quanto le devo?
EMMA 2 euro e novantacinque!
TEMISTOCLE Costa troppo poco per farmi bene!
EMMA La spalmi sopra il punto dolorante ma senza massaggiare.
TEMISTOCLE (PORGE UN BIGLIETTO DA 10 euro) Grazie, grazie.....
EMMA (GUARDANDO NEL REGISTRATORE DI CASSA) Eh, qui adesso per il resto..... Oh, meno male ho proprio i cinque centesimi se no dovevo dargli una caramella. Tenga. (DA’ IL RESTO A TEMISTOCLE CHE SI AVVIA VERSO LA PORTA)
TEMISTOCLE Buonasera..... Vado subito a metterla!
LUIGI E se non passa, ci sono qua io! (RIDENDO)
TEMISTOCLE Io, quando vedo lei, passo da un’altra parte! (ESCE)
EMMA Oggi i clienti vengono dal farmacista come se fosse un dottore, forse lo fanno anche per risparmiare.
LUIGI Che poi voi invece non ci capite proprio niente. (SBUFFA RIDENDO)
EMMA (SOSPIRANDO) Senta signor Castagnola, perchè non va al Supermarket? (GUARDA L’OROLOGIO) Se non fa scattare il congegno del segnale d’allarme, fra cinque minuti si metteranno a urlare le sirene come è successo il mese scorso quando se ne è dimenticato.
LUIGI (GUARDA ANCHE LUI L’ORA) E’ vero, devo andare. Però quella volta è stata l’unica in dieci anni che faccio il vigile notturno!
EMMA Ecco, bravo. Vada a fare il vigile notturno. E cerchi di arrestare più ladri che può!
LUIGI (IN TONO DI SCUSA) Sa, io ero venuto per fare la schedina con Ulisse, disgraziatamente ho trovato solo lei!
EMMA E va bene! Ritorni più tardi. Tanto la farmacia è aperta tutta la notte. E rimarrà Farmacia Notturna per chissà quanti anni ancora.
LUIGI Eh si, finchè non ne metteranno un’altra..... e speriamo presto (SI AVVIA VERSO LA PORTA) E mi scusi, eh, per quello che ho detto prima a proposito di lei e di Ulisse.
EMMA Si, si, va bene.
LUIGI D’altra parte Ulisse non lo nasconde mica. Io lo so che tutte le sere le porta i fiori.
EMMA E con questo? E’ un pensiero.
LUIGI Si, il pensiero gentile una volta o due, ma tutte le sere! Una sera le rose, un’altra i garofani, poi le margherite.
EMMA E’ aggiornato lei!
LUIGI Mi piacerebbe sapere quali fiori le porterà stassera. (APRE LA PORTA PER USCIRE E SI INCROCIA CON ULISSE CHE ENTRA. IL DOTTOR SATURNO, SUI CINQUANTA, TIMIDO, GRASSOCCIO, INNAMORATISSIMO DI EMMA, E PER GUARDARLA NON FA CASO A LUIGI CHE LO SALUTA) Buonasera Ulisse, ci vediamo più tardi..... (LUIGI ESCE. ULISSE CHE HA SEMPRE TENUTO IL BRACCIO DESTRO LUNGO IL CORPO, ORA LO SOLLEVA E PORGE A EMMA UN MAZZO DI CARCIOFI)
ULISSE Buona sera Emma! Come stai?
EMMA Bene, grazie Ulisse. (ULISSE LE PORGE IL MAZZO DI CARCIOFI) Carciofi?!?
ULISSE Freschissimi, di giornata. Li ho colti nell’orto di mia mamma, sotto la serra.
EMMA Come le orchidee, ma invece sono carciof!
ULISSE (CON FOGA) Ma Emma, i carciofi sono meglio delle rose.
EMMA Tutti e due hanno le spine.
ULISSE Se i fiori ricordano la persona, il sapore di una primizia la ricorda anche di pìù.
EMMA (SORRIDENDO) Ma certo Ulisse. (PRENDE I CARCIOFI E LI DEPONE SUL BANCO; PROSEGUE TOGLIENDOSI IL CAMICE) Però basta con questi tuoi omaggi floreali e ortofrutticoli..... La gente mormora, parla troppo! Anche adesso, proprio solo un momentino fa il tuo amico, il vigile, ha fatto delle allusioni piuttosto pesanti. I carciofi, poi, sono più compromettenti dei fiori, più allusivi! (ELENCANDO) Rose rosse, amore ardente; violette, fedeltà; garofani, fidanziamoci; ma i carciofi sono.....
ULISSE Contro il logorio della vita moderna.
EMMA Intimità culinaria, roba da marito e moglie!
ULISSE E con questo? Sono trent’anni che ti amo! Certo! Sarà ora che facessimo un pinzimonio insieme. Io porterei i peperoni.... Ij pucceremo tuti e due.....
EMMA (SERIA) Ulisse, io lo so che mi ami da quanto era ancora vivo mio marito.....
ULISSE E’ vero, ti ho sempre voluto bene in silenzio, ma grazie a Dio, è morto!
EMMA Ma Ulisse!
ULISSE (RIMEDIANDO) Grazie a Dio, perchè si dice sempre così, no? E’ come quando qualcuno muore si dice che passa a miglior vita..... Chi muore riposa e chi è vivo si risposa, dunque?
EMMA Si, ma non quando c’è di mezzo una figlia di venticinque anni. Lo sai Ulisse, te l’ho già detto infinite volte che non posso mettermi a fare la sposina in luna di miele con una figlia di quella età ancora da sposare.
ULISSE (ANGOSCIATO) Allora dovrei sposarvi tutte e due?
EMMA (IN TONO ESAURIENTE) Devi aspettare Ulisse. Aspettare che si sposi prima mia figlia Paola. Poi, se son rose.....
ULISSE Ma Emma, l’amore è un fiore che deve essere coltivato.
EMMA (CON DOLCEZZA) E tu continua a coltivarlo.
ULISSE (AVVILITO) C’è il pericolo che lo troverò sfiorito!
EMMA E poi non so se potrei accettare un altro uomo nella mia vita. A proposito, oggi non ho neanche fatto il solito atto di raccoglimento pensando a lui. (INDICA ALLA PARETE IL RITRATTO DI AGOSTINO. A ULISSE) Un minuto di raccoglimento!
ULISSE Ma non siamo mica alla partita!
EMMA Silenzio! Alla sua memoria. (RIMANE FISSA UN ATTIMO IN MEDITAZIONE QUANDO ENTRA UNA DONNA GIOVANE ED ELEGANTE CON UNA RICETTA IN MANO, SECCATA) Lo faremo dopo!
DONNA Buonasera. (PORGE LA RICETTA AD ULISSE MENTRE EMMA E’ ANDATA NEL RETROBOTTEGA PORTANDO IL CAMICE SU UN BRACCIO)
ULISSE Buonasera. (OSSERVA LA RICETTA) In fiale o in compresse? (DAL RETROBOTTEGA TORNA EMMA COL CAMICE BIANCO DI ULISSE CHE AIUTA AD INDOSSARLO)
DONNA Fiale.
EMMA Io vado su, mangio un boccone, forse mi guarderò un po' di televisione e poi andrò a letto. Buonanotte dottor Saturno.
ULISSE Buonanotte signora. (EMMA PRENDE I CARCIOFI E SI AVVIA ALLA PORTICINA DI SINISTRA MENTRE ULISSE CERCA IL PRODOTTO PER LA CLIENTE. EMMA SI FERMA SULLA SOGLIA E DICE)
EMMA A proposito, le analisi sono nella cartella, ma ormai non verranno a ritirarle. I conti li ho chiusi. Fa attenzione che il serparo ha portato il sacchetto con le vipere e io l’ho messo al solito posto. (ESCE)
DONNA Senta, ce l’ha quelle mutandine per bambini.... sa quelle di plastica a chiusura ermetica....
ULISSE Si, quelle che bloccano tutto e non fanno uscire niente. Che misura?
DONNA Per mio figlio. Ha sei anni e mezzo.....
ULISSE Ah, e a sei anni e mezzo si serve ancora tutto indosso?
DONNA (SOSPIRANDO) E già, che cosa gli potrei dare?
ULISSE Bè, io le posso solo dire quello che mi dava mia madre.
DONNA Che cosa?
ULISSE Un paio di schiaffoni. Ecco a lei..... (LE PORGE UN PACCHETTO CHE HA FATTO DEI DUE PRODOTTI RICHIESTI) 6 euro e novanta.
DONNA Tenga.... (GLI PORGE UNA BANCONOTA DA DIECI Euro)
ULISSE Ha novanta centesimi?
DONNA (NERVOSAMENTE) E’ diventata una cosa impossibile. Dovunque si va a comprare gli chiedono un euro, cinquanta centesimi, dieci centesimi..... Adesso lei vuole addirittura novanta centesimi. Ma dove vanno a finire tutti gli spicci?
ULISSE Mah, dicono che li prendono i giapponesi per farci gli aereoplani. Con cinquecentomila euro di monetine da dieci centesimi fanno un Jumbo.
DONNA Al bar mi hanno dato di resto le caramelle, dal tabaccaio i francobolli, in cartoleria gli elastici, adesso lei cosa mi dà?
ULISSE Un cachet per il mal di testa.
DONNA E io che ci faccio con tutta questa roba?
ULISSE Apra un negozietto, si mette in commercio..... Se no mi ridia indietro i medicinali e io le ridò i dieci euro.
DONNA No, no per carità, mi dia qui che mi è già venuto il mal di testa.
ULISSE Ha visto che le serve il cachet? (LE DA IL RESTO. ENTRA QUINTO, IL NIPOTE DI ULISSE, UN GIOVANE DALL’ARIA TONTA IN COMPLETO ASSETTO DI CORRIDORE CICLISTA CON UNA VISTOSA MAGLIA COLORATA LA CUI TASCONA POSTERIORE E’ RIGONFIA DI CIBI E BOTTIGLIETTE. CON BICI DA CORSA)
DONNA Buonasera. (ESCE IN FRETTA. ULISSE GUARDA IL NIPOTE CON ARIA DI SOPPORTAZIONE)
QUINTO (ARMEGGIANDO CON LA BICICLETTA. SALUTA CON LA TESTA) Zio!
ULISSE E’ questa l’ora di arrivare?
QUINTO Ma sapevi che oggi avevo il giro delle tre colline!
ULISSE Me l’avevi detto, ma perché non ti sei ancora cambiato?
QUINTO Eh..... perché..... sono solo arrivato adesso!
ULISSE Ma fanno l’arrivo di notte?
QUINTO Ma no! Ti spiego, sono arrivato ultimo, fuori tempo massimo, e quando sono arrivato avevano già tolto le striscione del traguardo e io continuavo a girare per le tre coline!
ULISSE Tu sei nato in ritardo e non l’hai mai potuto recuperare.
QUINTO Non è mia la causa che sono arrivato in ritardo, ero quasi in gruppo.
ULISSE Non sarà mica causa mia.
QUINTO No, la causa è d ‘una mia fans....
ULISSE Una tua?!?
QUINTO Fans...... Fans sono quelle che quando arriva il suo idolo gli saltano addosso! Bene, la “Strabico” queila che dice di avere lo “Strabismo di Venere” ma invece a è strabica forte, bene, la strabica si era appostata proprio sulla salita del boschetto, una salita al 12 per cento!
ULISSE Una salita con IVA!
QUINTO (LO GUARDA E NON COMPRENDE) non s! Bene, a fare quella salita con un sole che ti bruciava il cervello, un caldo che ti faceva scoppiare, la strabica si era nascosta dietro un capanno..... io arrivo, lei salta fuori, e mi butta un secchio d’acqua.
ULISSE Bene, una bella improvvisata!
QUINTO Non del tutto, perché con l’acqua mi ha buttato anche il secchio. E così son caduto.
ULISSE Allora potevi ritirarti.
QUINTO Neanche quello perchè sempre indietro dovevo turnare. “Il mio patron” Cesarino della cooperativa mi viene dietro con la vespa e non mi può caricare, però ogni corsa mi dà due gassose e una birra!
ULISSE Non so perché insisti a voler correre che arrivi sempre ultimo. Una volta mi ricordo che siamo venuti a cercarti con i poliziotti.
QUINTO (BRONTOLANDO) Perchè sono disgraziato. (CERCA FRA I BARATTOLI DEGLI OMOGENEIZZATI, POI NE PRENDERA’ UNO CHE APRE E NE MANGIA IL CONTENUTO CON UN CUCCHIAINO)
ULISSE (ARRABBIANDOSI) Il disgraziato sono io che ho un nipoe come te, mi chiedo perchè non sei stato a Curno con tua madre, mia sorella. Ti aveva trovato un bel posto da accalappiacani.
QUINTO I cani mi mordevano sempre!
ULISSE E piantala di mangiarmi tuti gli omogeneizzati, non sei mica un neonato!
QUINTO Sviluppano i muscoli delle gambe.
ULISSE Sviluppassero almeno quelli della testa!
QUINTO Mi piacciono, poi.....non so perché .... ho sempre una fame! Questi agli spinaci son proprio buoni, zio. (METTENDOSI A CERCARE TRA I BARATTOLI) Non trovo quelli alla trippa.
ULISSE No, ci sono solo quelli con gli agnolotti!
QUINTO Dove sono?
ULISSE Ma cosa credi, di essere in trattoria?
QUINTO Zio, io brucio calorie!
ULISSE Tra un po‘ io brucio te! Su, adesso vai a casa di corsa, ti cambi, e ritorni subito qua a darmi una mano almeno fina a mezzanotte. Così mi farò un pisolino !
QUINTO Ti lascerei dormire anche tutta la notte, mi piace stare al banco.
ULISSE Certo, tanto tu dormi in bicicletta!
QUINTO E dagli, se sei tu che vuoi essere svegliato…..
ULISSE Certo, il farmacista son io. (INDICANDO IL DISTINTIVO SUL CAMICE) Il Mercurio coi coturni alati ce l’ho io!
QUINTO Che cosa sono questì coturni?
ULISSE (SPIEGANDO) I coturni sono questi..... (ARRABBIANDOSI)
QUINTO Questi coturni si mangiano?
ULISSE Si bevono! Ma poi cosa ti importa cosa sono i coturni? Te l’ho già detto che quando dormo tu devi solo vendere: aspirine, olio di ricino, le perette…e basta. Per il resto devi sempre chiamarmi. Venerdì mi hai venduto i ricambi dei rossetti, come supposte purgative. (SQUILLA IL TELEFONO PUBBLICO. ULISSE FA PER ANDARE A RISPONDERE MA ECCO CHE SQUILLA ANCHE L’ALTRO TELEFONO. ULISSE TORNA INDIETRO ORDINANDO A QUINTO) Rispondi tu!
QUINTO Cosa devo rispondere?
ULISSE Come cosa? Rispondi, no?
QUINTO Ma se non mi hai domandato niente!
ULISSE Ma al telefono..... (MENTRE QUINTO RISPONDE AL TELEFONO A GETTONI ULISSE PARLA ALL’ALTRO) Pronto....... Ah, ciao mamma...... (ENTRA UNA COPPIA GIOVANE, MARITO E MOGLIE, CHE VANNO AL BANCO E PARLANO SOTTOVOCE FRA DI LORO, CERCANDO DI RICORDARE QUALCHE COSA)
QUINTO (GRIDA VERSO ULISSE) Zio, qui c’è uno che vuol sapere se c’è profumo di donna!
ULISSE (AL TELEFONO) Scusa un momento, mamma...... (A QUINTO) Ma si, profumi ce ne sono di tutti i tipi. Digli che venga qui! (ALLA COPPIA) Un attimo solo, eh?.... (AL TELEFONO) Ma si mamma, si, Quinto è qui, sta tranquilla.
QUINTO (GRIDA VERSO ULISSE) Zio, questo qui a vuole annusare una donna vera.
ULISSE Cosa vuole?
QUINTO Profumo di donna e a che ora c’è lo spettacolo!
ULISSE E’ il solito contatto col cinema Splendor. Riattacca, va! Attacca! (QUINTO RIATTACCA. ULISSE DICE ALLA COPPIA) Scusino..... (POI AL TELEFONO) Ma no mamma non è capitato niente. Quinto è arrivato ultimo come al solito, adesso te lo mando a casa, preparagli qualcosa per cena, che mì sta mangiando mezza farmacia. (RIATTACCA E DICE AL NIPOTE) Va subito a casa che nonna ti aspetta. (ULISSE SI RIVOLGE ALLA COPPIA) Prego.
MOGLIE Vorremmo una medicina, un preparato ma ce ne siamo dimenticati il nome.
MARITO Forse però lei capirà subito. E’ un prodotto che ha un nome lungo e finisce per “INA”.
MOGLIE Ne vorremmo due flaconi.
ULISSE Ma di cosa?
MOGLIE Di questa cosa che finisce in “INA”.
ULISSE Signora, ma io qui ce ne ho diciottomila di prodotti che finiscono per “INA”.
MARITO E come facciamo? La madre di mia moglie deve assolutamente prenderla domattina alle sette e non può assolutamente farne a meno.
MOGLIE Senta, dica dei nomi, dica dei nomi, se sento quello giusto me lo ricordo.
MARITO Ecco si, dica, dica, dica, provi.....
ULISSE Ma come dica, che stiamo a Reazioni a catena?
MOGLIE E’ un flaconcino di gocce di colore blu.
MARITO Mia suocera ha preso il fungo. Sa, quella malattia della pelle....... Tanti funghi, sulla spalla e sulla schiena...... Cosa possiamo fare con questi funghi?
ULISSE Il risotto!
MOGLIE Non scherzi. Sapesse come soffre mia madre con quel fungo.
MARITO Si gratta continuamente. Su avanti, ci pensi, lei dovrebbe capirlo....... finisce per “INA”. (SQUILLA IL TELEFONO PUBBLICO)
ULISSE Scusino un momento. (VA A RISPONDERE ALL’APPARECCHIO) Pronto. Come, cosa diamo domani? Quello che diamo sempre: iniezioni, sciroppi, cerotti...... (BREVE PAUSA, POI IN TONO IRONICO) Ah, diamo anche “gli angeli prendono la purga” con gli attori “camomilla” e “citrato di magnesia” con la regia di “confetto falqui”........ Ma non è vero che la voglio prendere in giro, signora...... Va bene signorina, scusi tanto....... Io per telefono come faccio a distinguere? Dicevo, che questo non è il cinema Splendor. E’ la farmacia Pochettino! E io non posso perdere certamente tempo al telefono....... (LA MOGLIE SI AVVICINA E GLI CHIEDE A BRUCIAPELO)
MOGLIE Senta...... potrebbe essere “Brancardina”?
ULISSE “Brancardina”?...... Mai sentita...... (AL TELEFONO) Scusi, lei conosce mica delle gocce blu con un nome che finisce per “INA”? (DALL’ALTRO CAPO DEBBONO AVER RIAGGANCIATO. ULISSE FA ALTRETTANTO E TORNA VERSO IL BANCO) Allora, vi siete ricordati?
MOGLIE No, purtroppo.
MARITO Sono delle gocce blu, glielo abbiamo detto. Mia suocera le mette......
ULISSE Sui funghi.
MARITO No, le mette in mezzo bicchiere d’acqua e le beve.
MOGLIE E’ un nome un po' lunghetto, come tattaratatatà-INA.
MARITO Vero..... tattarattatà.....
ULISSE Eh, tattarattatà.... “INA”, dove le vado a prendere?
Senta signora, perchè non telefona a sua madre e se lo fà dire?
MARITO Ah, si, è vero! Che stupidi a non averci pensato prima. Mi da un gettone? (ULISSE PRENDE IL GETTONE DALLA CASSA E LO PORGE AL SIGNORE CHE LO PAGA E POI SI DIRIGE AL TELEFONO PUBBLICO INSIEME ALLA MOGLIE. INTANTO E’ ENTRATA PAOLA, LA BELLA FIGLIA DI EMMA. IN UNIFORME DA HOSTESS DELL’ALITALIA. E’ UNA RAGAZZA DI VENTICINQUE ANNI, SVELTA E DECISA)
PAOLA Buonasera Ulisse. Mamma è già andata su?
ULISSE Si, saranno dieci minute. Ma tu non dovevi arrivare domattina?
PAOLA Si, ma ho sostituito una mia collega che voleva rimanere a Roma mentre io volevo venire a Milano perchè non stavo nella pelle di darvi una grande notizia. Una notizia che farà piacere a tutti e due: alla mamma ma in modo particolare a te!
ULISSE A me? E cosa può essere? Ci sono! Hai trovato una moglie per mio nipote Quinto?
PAOLA (RIDENDO) Ci sei andato vicinissimo! Ma non ho trovato una moglie per Quinto, ho trovato un marito per me! (CONFIDENZIALE E FELICE) Mi sposo!
ULISSE (ILLUMINANDOSI) Sul serio? Dobbiamo brindare, vuoi del Tamarindo..... o tintura sacra e rabarbaro? Come sono felice, e come ti sei decisa? Eri così difficile, non te ne andava bene nessuno...... Uno era bello ma non intelligente, l’altro era intelligente ma era piccolo, il terzo era bello, intelligente,alto, ma sua moglie non voleva....
PAOLA Ora ho trovato l’anima gemella.
ULISSE Chi è? Un pilota?
PAOLA Uno scrittore. Americano. Norman Curtis. Autore di libri gialli. Scrive anche per il cinema e la televisione. Mi ha accompagnata fin qui col taxi.
ULISSE Potevi farlo entrare, gli offrivo un cicchetto di camomilla, dei cioccolatini per diabetici.....
PAOLA Verrà domani mattina. Prima voglio parlarne alla mamma. Ulisse, sono felice. Ciao, buonanotte. (DA UN BACETTO A ULISSE)
ULISSE Buonanotte. (PAOLA ESCE PER LA PORTICINA DI SINISTRA)
MARITO (RIATTACCANDO IL MICROFONO ALL’APPARECCHIO) Macchè, non risponde. E’ sorda spaccata.
MOGLIE Macchè sorda, fa la finta sorda, ci sente meglio di noi. E’ sempre in giro, dev’essere andata a cena dai suoi amici, come si chiamano? Mi sfugge il nome......
MARITO E che ne so!
MOGLIE Ma si che lo sai, figurati. Hanno un cognome strano, lungo, finisce per “IA”...... (A ULISSE) Conosce qualcuno col nome che finisce per “IA”?
ULISSE Io?
MOGLIE Provi a dire dei nomi, dica, dica.....
ULISSE Ma che dica e dica! Scusate, ma voi abitate qui a Limbiate?
MARITO No.
ULISSE Ah, altrimenti eravate proprio gli smemorati di Mombello.
MARITO Abbiamo mangiato alla trattoria del Bue Rosso, qui sulla provinciale con un nostro amico che festeggiava il compleanno. Ma noi abitiamo tutto da un’altra parte.
ULISSE Sentite, ma perchè non la comprate domani questa medicina?
MOGLIE Per carità, se mia madre non prende le gocce la mattina alle sette.....
MARITO Si gratta continuamente per tutta la giornata. delle volte vuole che la grattiamo anche noi. Non potrebbe pensarci lei?
ULISSE A grattare sua suocera?
MARITO No, a trovare questo medicinale.
ULISSE (METTENDO UN LIBRONE DAVANTI ALLA COPPIA) Ecco, qui c’è l’elenco di tutti i medicinali. Guardate se vedete il prodotto che finisce per “INA”. (I DUE SI METTONO A CONSULTARE L’ENORME LIBRO, SEDUTI SUL DIVANO. ENTRA IL SIGNOR TEMISTOCLE, PIU’ DOLORANTE DI PRIMA, CON IL CAPO TUTTO PIEGATO E IL COLLO AVVOLTO IN UNA SCIARPA. SEMBRA GOBBO)
TEMISTOCLE (LAMENTANDOSI) Mamma che male, non ce la faccio più!
ULISSE Boasso, cosa le è capitato? Si è abbottonato male le bretelle? (SI AVVICINA - TEMISTOCLE GUARDA DA UN’ALTRA PARTE)
TEMISTOCLE Venga qui, altrimenti non la vedo! Ho il torcicollo con un male terribile. La dottoressa mi ha dato questa pomata, l’ho sfregata sopra e adesso mi sembra d’avere il carbone acceso. Io divento matto! (FA VEDERE A ULISSE IL TUBETTO DELLA POMATA RICEVUTO DA EMMA)
ULISSE Ma non bisogna massaggiare,, ma solo metterla e poi aspettare!
TEMISTOCLE Di aspettare non se ne parla del tutto, non ce la faccio più!
QUINTO (ENTRA VESTITO NORMALMENTE) Zio, dammi poi le pillole per nonna, quelle per dormire.
ULISSE Va bene, adesso va di là. (QUINTO PASSA NEL RETROBOTTEGA)
TEMISTOCLE Mi faccia una puntura, u n’iniezione per farmi passare il dolore,non resisto più!
ULISSE Io non ti faccio punture di alcun genere senza ricetta medica.
QUINTO (FACENDO CAPOLINO DALL’ARCHETTO) Zio, non trovo la scatola delle fette biscottate.
ULISSE Ma vuoi di nuovo mangiare, hai appena finito adesso, nonna te ne ha dato abbastanza?
QUINTO Si, ma io ho bisogno della nutrizione continua. Dopo una corsa ho il vuoto intestinale.
ULISSE Tu hai il verme solitario!
QUINTO Dovresti essere contento che io sono il migliore della Pro Limbiate.
ULISSE E gli altri cosa sono, paralitici?
QUINTO Ma non sai che volevano perfino mandarmi alle Olimpiadi giovanili?
ULISSE Ti possono solo mandarti alle Olimpiadi della pasta-asciutta!
QUINTO Prima però volevano mandarmi in ritiro.
ULISSE Avrebbero fatto bene, ma ritirato per sempre! (QUINTO TORNA NEL RETROBOTTEGA. TEMISTOCLE HA SEMPRE PASSEGGIATO LAMENTANDOSI)
TEMISTOCLE (A ULISSE - DECISO) Su, mi faccia questa iniezione. Non ne posso più! O l’iniezione o spacco tutto!
ULISSE Su si calmi, non spacchi niente e prenda questo...... (GLI DA UNA COMPRESSA CHE PRENDE DA UN GROSSO BARATTOLO E UN BICHIERE D’ACQUA) E’ un antidolorifico. Si sieda qui un momento e vedrà che le passerà. (TEMISTOCLE INGOIA LA COMPRESSA E VA A SEDERSI ACCANTO ALLA COPPIA E SI CAPISCE CHE I DUE GLI CHIEDONO QUALCOSA MA TEMISTOCLE LI ALLONTANA DA SE’ CON GESTO INSOFFERENTE. DALLA PORTICINA ENTRANO EMMA E PAOLA, ENTRAMBE DI PESSIMO UMORE. SI AVVICINANO A ULISSE E CON LUI PARLANO CONCITATAMENTE A MEZZA VOCE) Cosa succede?
EMMA Succede.... succede che Paola a vuole sposars!
ULISSE E non sei contenta? Era solo quello che aspettavo, così adesso anche noi......
PAOLA (IN TONO IRONICO) Però la mamma non la pensa così, pare che sia piena di pregiudizi fino ai capelli.
EMMA Sta zitta tu. (A ULISSE) Ma tu lo sai chi vuol sposare?
ULISSE Si, me l’ha detto, uno scrittorr, un americano, specialista in libri gialli.
EMMA E’ specialista del giallo, ma lui è nero.
ULISSE (IMPRESSIONATO) Un fascista?
PAOLA Ma che fascista! E’ di colore.
EMMA Hai capito? Un uomo di colore.
ULISSE E cosa c’entra? Anche la TV da tempo è a colori.
EMMA Non fare lo spiritoso che non è il caso. Mia figlia è impazzita.
PAOLA E mia madre è una razzista.
EMMA Sappi che tuo padre non avrebbe mai permesso un simile errore.
PAOLA Ma se me lo ricordo appena mio padre. E poi se era quel sant’uomo che mi hai sempre detto, avrebbe avuto a cuore, prima di tutto, la mia felicità, senza badare se la trovavo con un uomo bianco, verde o turchino.
EMMA (A ULISSE) Ma quando te ne ha parlato, tu hai trovato la cosa normale?
ULISSE Non so .....mi ha solo detto che voleva sposarsi.
EMMA (ANGOSCIATA) Un negro!
PAOLA (CON VOCE TAGLIENTE) Mamma ti prego, non chiamarlo negro. A te piacerebbe essere chiamata viso pallido? (A ULISSE) E a te?
ULISSE Io preferisco Toro Seduto.
EMMA (ALLA FIGLIA) Comunque tu non hai più bisogno del mio consenso. Sei maggiorenne e puoi fare quello che vuoi, se lo vuoi sposalo, ma non ti attendere nulla.
PAOLA Questo lo sapevo anche prima.
EMMA Allora non abbiamo altro da dirci. Quando lo crederai opportuno, prendi la tua roba e portala via di casa.
PAOLA (SBALORDITA) Ma mamma! Non avrei mai immaginato..... che saresti arrivata fino a questo punto. (SQUILLA IL TELEFONO PUBBLICO)
ULISSE Emma, che importanza ha il colore della pelle? E’ il colore del cuore che conta, della coscienza, dell’anima..... siamo tutti creature umane e dobbiamo essere bravi, comprensivi.... dolci..... (GRIDA VERSO IL RETROBOTTEGA) Deficiente, va a rispondere al telefono, non senti che suona! (QUINTO, MASTICANDO, ESCE DAL RETROBOTTEGA E VA AL TELEFONO PUBBLICO)
EMMA (IMBARAZZATA E RABBIOSA) Si, si, ma una madre non può sentirsi dire così all’improvviso dalla sua unica figlia che vuol sposare un uomo di un’altra razza.
QUINTO (DAL TELEFONO) Vogliono sapere se “Indovina chi viene a cena” è bello.
PAOLA (CON AMAREZZA) No, è brutto. Bruttissimo.
QUINTO (AL TELEFONO) E’ brutto.
ULISSE (GRIDANDO AL NIPOTE) Riattacca, è il solito contatto, non l’hai capito?
QUINTO (RIATTACCA E TORNA NEL RETROBOTTEGA BRONTOLANDO) Sta tranquilo zio, non prendertela.
EMMA (CALMANDOSI) Va bene Paola, forse le mie parole sono andate al di là del mio pensiero. Parliamone domani con più calma?
PAOLA D’accordo mamma, buonanotte.
ULISSE (TREPIDANTE) Ciao, Emma, buonanotte. (EMMA SENZA RISPONDERE ESCE DALLA PORTICINA. ULISSE DICE SCORAGGIATO) Io speravo già! Eroa tutto contento, non puoi immaginare cosa sia portare nel cuore un affetto da tanti anni e quando speravi di realizzarlo, tutto sparisce..... Vediamo un po', questo tuo..... come si chiama?
PAOLA Norman Curtis.
ULISSE Ma è proprio così nero? Non potevi dìre che era solo un po scuro, abbronzato....?
PAOLA Senti Ulisse..... (E’ INTERROTTA DALLA COPPIA CHE SI ALZA. IL MARITO RICHIUDE IL LIBRONE E LO DEPONE SUL BANCO DICENDO)
MARITO Dottore, noi qui non abbiamo trovato niente. (PAOLA INTANTO SI ACCENDE UNA SIGARETTA)
ULISSE Non sarà la Dermosgarbina?
MARITO No, no.... E’ un nome più corto.
MOGLIE Somiglia al nome di una cantante.
ULISSE Mina.
MARITO No, no...... troppo corto.
MOGLIE Dica dei nomi di cantanti, son sicura che se sento quello giusto.....
ULISSE Ma non lo so, non li conosco i cantanti io.....
MOGLIE (A PAOLA) Lei signorina li conoscerà sicuramente.....
PAOLA (FUMANDO DISTRATTAMENTE) Rosanna Fratello, Gigliola Cinquetti, Ornella Vanoni......
MARITO (IN CANTILENA) Deve finire per “INA”.
ULISSE Telefonate a “Sorrisi e Canzoni”, loro lo sanno.
MOGLIE (CON UN PICCOLO GRIDO) Ah, ecco!...... Ha la scatolina verde.
ULISSE Che cosa?
MOGLIE Quella medicina che finisce per “INA”.
ULISSE Eh, adesso siamo a posto. Qui ce ne sono quindicimila di scatole verdi.
PAOLA Mi pare di essere a Scotland Yard quando ricostruiscono un delitto. Ma a che serve questa medicina?
ULISSE Per i funghi.
QUINTO (CHE E’ APPOGGIATO ALLA PORTA DEL RETROBOTTEGA) Hanno un ristorante?
ULISSE Lui pensa solo a mangiare!
PAOLA Ma quale funghi?
ULISSE La madre della signora ci ha una coltivazione di funghi sulla schiena.
MARITO Capirete ha ottantadue anni..... Le abbiamo messo anche tante pomate.....
MOGLIE La sera io la spalmo bene, da tutte le parti poi la mettevo.....
ULISSE Al forno con contorno di funghi.
MOGLIE No, la mettevo su un grande foglio di guttaperga preparata sul letto, poi la fasciavo bene tutta quanta.....
ULISSE Ma cosa era? Una mummia?
PAOLA Ma insomma il vostro dottore, il dermatologo vi deve pur aver detto il nome della malattia. Un professore mica dice “Senta, lei ci ha i funghi”..... Avrà fatto una diagnosi, enunciando il nome del male......
MARITO (INDICANDO ULISSE) E dovrebbe saperlo il farmacista, è un laureato no?
ULISSE Per carità non ne parliamo. Cinque anni di liceo, quattro di università che sono serviti a niente. Il farmacista oggi lo può fare chiunque. Sono tutti mutuati. Il mio lavoro consiste nello staccare i tagliandini e appiccicarli alle ricette. Si vendono soltanto specialità. I dosaggi, la ricettazione, tutta roba sparita. A forza di tran-tran, sic-sac, stacca e attacca io mi sono dimenticato tutto. E’ come fare la raccolta della belle figurine!
MOGLIE (CERCANDO NELLA MEMORIA) Il nome della malattia, il dottore si ce lo disse...... Era un nome che finiva in “ANO” (IMPROVVISAMENTE TEMISTOCLE LANCIA UN URLO SELVAGGIO CHE SPAVENTA TUTTI)
TEMISTOCLE Aaaaah, che dolore, come mi muovo fitte......
PAOLA E lei non si muova.....
TEMISTOCLE Ma mi dà dei dolori più forti di quelli del parto!
QUINTO E lei prenda la pillola! (SEMPRE SULLA PORTA)
ULISSE Stai zitto, sciocco!
PAOLA (SORRIDENDO) Signor Boasso, non credo che abbia provato i dolori del parto.....
TEMISTOCLE (A ULISSE) Glielo chiedo in ginocchio, mi faccia l’iniezione. Non ne posso più....
ULISSE (A PAOLA) E va bene, su Paola, fagliela tu, sii gentile...... Una fiala di Tebasolo e una Spalmalgina .... Altrimenti il signor Boasso ci partorisce due gemelli qui.
TEMISTOCLE (IMPLORANTE) Per favore signorina Paola.
PAOLA Va bene, venga signor Boasso, ci penserò io. (PAOLA E TEMISTOCLE ENTRANO NEL RETROBOTTEGA)
MARITO (A ULISSE) Provi a dire il nome di qualche malattia che finisce per “ANO”.
ULISSE (SBUFFANDO) Ma ci siamo di nuovo?
MOGLIE Se mia madre era in casa lei poteva venire a vedere i funghi....
ULISSE No, no. E’ meglio così. (PENSANDO INTENSAMENTE) Aspettate un momento. Così a occhio e croce il male di sua madre potrebbe essere una forma di “parassiterina”. (I DUE SOBBALZANO SODDISFATTI)
MOGLIE Proprio quella!
MARITO La parassiterina!
ULISSE E allora il rimedio per la parassiterina sono le gocce di Minteletano.
MOGLIE Proprio quelle! Gliel’avevo detto che il nome somigliava a quello di un cantante! Se lei invece di dirci tutte quelle cose inutili ci nominava Mino Reitano me lo sarei ricordato subito.
ULISSE (ARRABBIANDOSI) Ma voi avevate detto che si trattava di un medicinale col nome che finiva per “INA”!
MARITO Invece era la malattia che finiva per “INA”, il medicinale finiva per “ANO”.
ULISSE E qui fra “INA”, “ANO”, “IA”, diventavamo scemi io, voi e la farmacia. (ULISSE SI GIRA PER CERCARE IL PRODOTTO DA DARE ALLA COPPIA SULLO SCAFFALE, MA SI VOLTA, E CON LUI TUTTI, VERSO LA PORTA DALLA QUALE ENTRA IL VIGILE NOTTURNO)
LUIGI Ciao Ulisse.
ULISSE Oh, finito il primo giro?
LUIGI Si, e la schedina quando la facciamo? A mezzanotte chiude il bar.
ULISSE Vengo subito, dò solo il Minteletano a questi signori e......
LUIGI (GUARDA LA SIGNORA) Oh, come somiglia alla Nerina! (POI A ULISSE) Dai, la battona che stà vicino al ponte.
ULISSE Ma stai zitto, il mio amico quando parla è un disastro.
LUIGI (ALLA COPPIA) Io faccio il vigile notturno e conosco tutti quelli che lavorano di notte.... E questa signora somiglia come una goccia d’acqua....
ULISSE (CON VOCE MARCATA) Luigi, guarda che i signori sono marito e moglie.
LUIGI E bè, che c’è di male? Anche la Nerina è sposata. Non ho mica detto..... le somiglianze sono somiglianze.... (ALLA COPPIA) Non si sono mica offesi?
MARITO Ma no, certo, che c’entra?
LUIGI (A ULISSE) Senti, non avresti un veleno per i topi più forte di quello che mi hai dato l’ultima volta? Perchè quello serviva da ricostituente; Ci ho ancora la cantina piena.
ULISSE Allora fa l’allevamento e vendi pelliccette.
MARITO Li avevamo anche noi i topi. Ma mio fratello ci portò da Lugano un prodotto nuovo, un veleno potentissimo.
LUIGI (INTERESSATO) Ah si? Come si chiama?
MARITO Il.... il..... (ALLA MOGLIE) Giulia, ti ricordi come si chiamava quel veleno per i topi?
MOGLIE Aveva un nome che finiva per “SOM”.
ULISSE Per carità signora, non ricominciamo. (A LUIGI) Ti dò un nuovo veleno giapponese, ha ucciso i topi che avevano persino resistito alla bomba atomica..... (CERCA SOTTO IL BANCO; TORNANO DAL RETROBOTTEGA PAOLA CON TEMISTOCLE, QUEST’ULTIMO SEMBRA GUARITO, TIENE IL COLLO ERETTO ED E’ NETTAMENTE SOTTO L’EFFETTO DI UN FORTE STUPEFACENTE)
TEMISTOCLE (CANTICCHIANDO) E la violetta..... e mia sorella, donna pudica, mentre la.....
ULISSE (GLI TAPPA LA BOCCA) Ma Boasso, è diventato matto?
PAOLA E’ un tipo sensibilissimo. Oltre tutto gli ho fatto la morfina.....
ULISSE La morfina? Ti avevo detto.....
PAOLA Si, ma non c’era altro lì .......
TEMISTOCLE (ALLA SIGNORA) Ehi, vogliamo andare sull’erba? (TENTA DI ABBRACCIARLA. LUIGI E IL MARITO LI DIVIDONO)
ULISSE Cosa fa? L’ha presa per la Nerina!
MARITO E’ impazzito!
ULISSE (ALLA COPPIA) vi chiedo scusa, il signor Boasso è una persona seria, ma aveva un terribile torcicollo.... (A PAOLA) Quella morfina era doppia dose.
TEMISTOCLE (ACCAREZZANDO ULISSE) Andiamo sull’erba?
ULISSE No, no che c’è la rugiada, vada a casa Boasso. (A LUIGI) Senti Luigi, accompagnalo tu, altrimenti porta sull’erba anche la pompa della benzina.
TEMISTOCLE (CANTICCHIANDO) Pompa, pompa, pompa, parapapompa, pompa po'.....
LUIGI (A ULISSE) Ma come, tu fai la morfina così, come se niente fosse? Ma non lo sai che io come tutore della legge ti dovrei denunciare?
PAOLA Ma andiamo, signor Castagnola, durante i viaggi in aereo mi succede di dover fare delle iniezioni di morfina..... (SI SENTE UN GRIDO DI QUINTO E SUBITO DOPO IL NIPOTE DI ULISSE SCHIZZA FUORI DAL RETROBOTTEGA SPAVENTATISSIMO)
ULISSE Quinto! Cosa ti capita?
QUINTO\ Un serpente nero è scappato dal un sacchetto! (SI SIEDE E SI ASCIUGA IL SUDORE)
ULISSE (TERRORIZZATO) Le vipere! (SI PRECIPITA NEL RETROBOTTEGA)
PAOLA Hai fatto scappare una vipera? (GLI ALTRI SONO TUTTI SPAVENTATISSIMI TRANNE TEMISTOCLE CHE SIEDE SUL DIVANO E SI ASSOPISCE)
LUIGI E voi tenete le vipere dentro un sacchetto?
PAOLA Ma si, un serparo le porta qui una volta alla settimana e ogni Lunedì mattina le viene a ritirare un incaricato dell’Istituto Sieroterapico. (RITORNA ULISSE, PALLIDO, STRAVOLTO, TENENDO IN MANO UN SACCHETTO DI SOLIDISSIMA TELA DI JUTA CON UN CORDONCINO LEGATO INTORNO ALLA CHIUSURA. GUARDA IL NIPOTE E GLI DICE CON VOCE CUPA)
ULISSE Ma cosa ti è preso di andare a curiosare dentro al sacchetto?
QUINTO Ma io veramente credevo che ci fosse qualche cosa da mangiare!
ULISSE Hai almeno visto dove è andata?
QUINTO Macchè. E’ saltata fuori come un razzo, mi sono spaventato, ho fatto un salto e non l’ho più vista.
ULISSE (MINACCIA UNO SCAPPELLOTTO) Non so chi mi tenga......
QUINTO Ma non prendertela, stai tranquillo.
ULISSE (FURIBONDO) Uhmm.......... e se morde qualcuno si che son fresco!
PAOLA Siamo sicuri che non sono scappate anche le altre?
ULISSE No, una sola. Sul cartellino c’è scritto che erano sei, ho guardato ora ce ne sono solo cinque. C’è una vipera in giro..... (TUTTI, TRANNE TEMISTOCLE CHE DORME, GRIDANO E NON SANNO BENE COSA FARE. PAOLA GRIDA)
PAOLA Fermi, non vi muovete! La vipera può schizzare fuori da un momento all’altro, da qualunque posto! (TUTTI S’IMMOBILIZZANO COME STATUE. ULISSE CHIUDE IL SACCHETTO DENTRO ALL’ARMADIO AL QUALE SI TROVA PIU’ VICINO DI QUELLI POSTI SOTTO LE SCAFFALATURE. IL VIGILE NOTTURNO IMPUGNA LA PISTOLA E GUARDA IN GIRO SENZA MUOVERSI)
LUIGI Se la vedo la fulmino! (QUINTO, CHE SI TROVA ALLE SPALLE DI ULISSE GLI BATTE UNA MANO SULLA SCHIENA)
ULISSE (FA UN SALTO URLANDO) Aaah! La vipera!
LUIGI Dov’è?
ULISSE (INDICA IL POSTO) Qui!
QUINTO Ma no, sono io che ti ho toccato!
ULISSE Ma perchè mi tocchi..... ma cosa tocchi?
QUINTO Volevo dirti se devo andare a portare la pillola a nonna?
ULISSE No, perchè potresti anche averla addosso!
QUINTO Credo di no, perchè la sentirei, non è unna formica!
LUIGI No, no, no. Nessuno deve entrare e nessuno deve uscire. Bisogna chiudere la porta. (COSI’ DICENDO METTE IL CATENACCIO ALLA PORTA) Il rettile potrebbe scappare fuori e mordere un innocente.
ULISSE Ma perchè, noi siamo colpevoli?
MARITO Ma allora che facciamo! (DALLA PORTICINA ENTRA EMMA CHE INDOSSA UNA VESTE DA CAMERA)
EMMA Ma che succede? Chi è che ha gridato?
PAOLA E’ scappata una vipera dal sacchetto.
MOGLIE Io voglio andarmene, ho paura. (SI PRECIPITA VERSO LA PORTA TRATTENUTA DAL VIGILE E DAL MARITO)
EMMA Calma, calma signori...... Le vipere non fanno del male se qualcuno non le disturba.....
PAOLA Ma dov’è? Dov’è? Dove può essersi cacciata? (GUARDA CAUTAMENTE IN GIRO)
EMMA Dottor Saturno, questa è incuria gravissima! Non sa che potrebbero anche denunciarci? Ma come ha fatto a farla uscire dal sacchetto?
ULISSE (PIU’ MORTO CHE VIVO) Ma non sono stato io...... E’ successa una disgrazia.....
EMMA (SOTTOVOCE) E se è una femmina è anche più pericolosa!..... Era maschio o femmina?
ULISSE (CHIEDE SOTTOVOCE A QUINTO) Quinto hai visto se era maschio o femmina?
QUINTO Mi veramente non l’ho guardata bene! (CON OCCHIO ATTENTO SI CURVA, TIENE LA MANO DESTRA TESA IN BASSO, COME PER CHIAMARE UN GATTINO, SOFFREGANDO IL POLLICE CONTRO L’INDICE E FA CON LA BOCCA IL RICHIAMO AFFETTUOSO CHE SI USA RIVOLGERE APPUNTO AI MICETTI) Mbcc..... mbcc..... mbcc.....
ULISSE Ma non è un gatto, è una vipera! (UN ATTIMO DI SILENZIO INTERROTTO DAL TRILLO DEL TELEFONO PRIVATO CHE FA SOBBALZARE TUTTI. EMMA, CHE SI TROVA PIU’VICINO, RISPONDE)
EMMA Pronto, farmacia Pochettino...... Ma chi parla? Cosa fa Quinto? Le pillole per dormire? (ULISSE SI PRECIPITA A STRAPPARE IL RICEVITORE DALLA MANO DI EMMA)
ULISSE Pronto mamma..... per il momento non posso, stiamo cercando una vipera che quel campione di tuo nipote ha fatto scappare...... Ma si, lo sai che sono pericolose.....
MARITO (CORRENDO VERSO IL TELEFONO PUBBLICO COL GETTONE IN MANO) Telefoniamo al 113..... (MA NON FA IN TEMPO PERCHE’ SQUILLA PROPRIO QUEL TELEFONO ED EGLI STACCA IL RICEVITORE PER RISPODERE) Pronto?..... (ULISSE RIATTACCA ED EMMA DICE A TUTTI GLI ALTRI)
EMMA Non perdete la testa per favore, quel rettile si sarà infilato in qualche buco e non ci pensa di venir fuori.
MARITO (DAL TELEFONO) Qui vogliono sapere a che ora finisce lo spettacolo.
ULISSE (ANDANDO AL TELEFONO PUBBLICO) Quando ritroviamo la vipera. (PRENDE IL RICEVITORE DALLE MANI DELL’UOMO E PARLA CONCITATO AL TELEFONO) Volete smetterla di sbagliarvi? Questa non è la farmacia Splendor, è il cinema Pochettino..... Cioè, è un Pochettino Splendor... (FARFUGLIA CONTINUANDO A IMPAPERARE E ALLA FINE ESCLAMA) Andate all’inferno! Cosa?..... Corn.... sarà lei..... io non sono sposato! (ATTACCA, IL MARITO FORMA IL CENTOTREDICI)
QUINTO Se dessimo fuoco alla farmacia, brucerebbe anche la vipera.
EMMA Ma stai zitto, cretino!
PAOLA Intanto sarebbe bene preparare il siero. Così se la vipera morde qualcuno, si è subito pronti per l’iniezione.
MARITO (AL TELEFONO PUBBLICO) Il 113 è sempre occupato.
PAOLA Dottor Saturno chiami il 113 dall’altro telefono.
ULISSE Si, si, subito..... (VA AL TELEFONO SOTTO L’ARCHETTO MA PRIMA DI FORMARE IL NUMERO) Ma è meglio prima telefonare all’Osteria dell’Amicizia di Mariano Comense.
LUIGI E perchè a quell’osteria?
ULISSE (RISPONDE FORMANDO IL NUMERO) Lì c’è il serparo, quello che porta le vipere.... lo facciamo venire qui, lui lo sa come si pigliano. (AL TELEFONO) Pronto? Osteria dell’Amicizia? Di Mariano Comense? Guardi se li da lei c’è un viperaro. M hanno detto che viene sempre a giocare le carte lì perché state aperti fino a tardi....
PAOLA (DOPO UNA BREVE PAUSA) E allora?
ULISSE Dice che li sono tutti viperari.... (AL TELEFONO) Il nome ora non me lo ricordo..... (A EMMA) Emma, cioè dottoressa, come si chiama il viperaro?
EMMA Il nome non lo so, ma il cognome finisce per..... “UCCI”.
ULISSE Ma che “UCCI” e “UCCI”...... (AL TELEFONO) Il nome non me lo ricordo, ma è ‘n tipo tutto sporco, mal vestìto, è sempre ubriaco..... (DOPO UN ATTIMO AGLI ALTRI) Dice che lì sono tutti ubriachi..... (AL TELEFONO) Senta un po', io una volta gli ho fatto una iniezione e ho visto che ci ha una voglia di fragola su un gluteo.... Come che cos’è un gluteo?.... Il gluteo è il ...... oddio ma come si fa?..... Quella cosa con cui uno si mette seduto, no.... Ma quale sedia? Che faccio le iniezioni alle sedie?.... Il gluteo..... ecco si, il cu..... dove finisce la schiena, ha capito? Senta, quello che cerco io ha una voglia di fragola su una chiappa, me lo cerca? (BREVE PAUSA POI AGLI ALTRI) Dice che non può guardare le chiappe a tutti. (AL TELEFONO) Ma si, gli è scappata una vipera. (BREVE PAUSA) Abbia pazienza. (RIATTACCA E AGLI ALTRI) Ha riattaccato.
QUINTO Provo io a chiamare il 113, conosco uno dei telefoni.....
ULISSE Va bene..... e io proverei dall’altro apparecchio. Speriamo che rispondano almeno da uno dei due.... (MENTRE QUINTO COMPONE IL 113 AL TELEFONO PRIVATO, ULISSE CORRE ALL’ALTRO TELEFONO, SOSTITUENDOSI AL MARITO CHE TORNA PRESSO LA MOGLIE)
EMMA (INDICANDO TEMISTOCLE ASSOPITO SUL DIVANO) Che gli è successo al signor Boasso?
PAOLA Niente, gli ho fatto un’iniezione tranquillante.
MOGLIE (A LUIGI) Signor vigile, ci faccia andar via...... Lei magari si mette accanto alla porta e sta bene attento. Non ci vuole più di un minuto secondo per uscire.
LUIGI E se proprio in quel minuto secondo salta fuori la vipera?
MARITO Calmati, calmati Giulia.....
ULISSE (A MEZZA VOCE) Oh, è libero..... (MANDA GIU’ IL GETTONE ED ESCLAMA) Pronto, pronto.... 113.....
QUINTO (PARLANDO ALL’APPARECCHIO PRIVATO) Si.
ULISSE Qui siamo in pericolo.
QUINTO Eh, anche noi..... E’ scappata una vipera!
ULISSE Anche qui è scappata una vipera! E che è, la notte dei serpenti?
QUINTO Ma cos’è che dice?
ULISSE Lei che dice!
QUINTO Io dico che c’è una vipera in giro. Ma lei chi è?
ULISSE Farmacia delle vipere.... cioè, farmacia Pochettino....
QUINTO Ma mi faccia il piacere, ci sono io alla farmacia Pochettino.
ULISSE Che c’è un’altra farmacia Pochettino?
PAOLA Ulisse..... Quinto...... Ma non vi siete accorti che state parlando fra di voi? (ULISSE E QUINTO SI GUARDANO E MENTRE QUINTO RIATTACCA MORTIFICATO, ULISSE DICE FACENDO LO STESSO)
ULISSE Sto telefono è un disastro..... Fa sempre contatto.....
QUINTO Avrai messo male il gettone!
ULISSE (PERDE IL LUME DEGLI OCCHI E FA PER ASSALIRE IL NIPOTE) Mi ti cancello dalla terra!
QUINTO Ma non prendertela! (IMPROVVISAMENTE LA MOGLIE LANCIA UN URLO INDICANDO IL DIVANO, PROPRIO DIETRO LA SCHIENA DI TEMISTOCLE ADDORMENTATO)
MOGLIE Eccola! E’ lì! E’ lì! (CONFUSIONE, PAURA, TUTTI SI ALLONTANANO DAL PUNTO INDICATO CON PICCOLI GRIDI E BATTUTE)
PAOLA Fermi, non vi muovete....... Non vi agitate.....
EMMA Ma dov’è?
MARITO Si, eccola...... E’ vero, è lì......
ULISSE Sta per mordere il signor Boasso. Bisogna prenderla!
QUINTO La prendo io per la coda!
ULISSE (ARRABBIANDOSI) Ma prewnditi la tua coda!
LUIGI Nessuno si muova! La colpirò in testa al primo colpo. Ho il diploma di tiratore scelto!
ULISSE Non uccidermi Boasso.
LUIGI Nessun pericolo! Ho fatto dodici centri su venti!
ULISSE Mi sembra un po' poco. Ne hai sbagliati otto.
LUIGI Zitti....... Fatemi concentrare....... (SI CURVA IN AVANTI STRINGENDO LA PISTOLA CON DUE MANI ALLA MANIERA DEI POLIZIOTTI AMERICANI. PRENDE ATTENTAMENTE LA MIRA MENTRE TEMISTOCLE CONTINUA A DORMIRE PACIFICAMENTE, A BOCCA APERTA. FINALMENTE LUIGI PREME IL GRILLETTO E SPARA. SI SENTE UNA TERRIFICANTE DETONAZIONE E SUBITO DOPO TEMISTOCLE SOBBALZA COME UN PAZZO E METTENDOSI A CORRERE PER LA SCENA URLANDO)
TEMISTOCLE Aaaah! Ahaaa! (CI RENDIAMO CONTO CHE TEMISTOCLE HA UNO STRACCALE NERO CHE GLI PENDE DA SOTTO LA GIACCA. TUTTI GRIDANO AFFASTELLANDOSI)
LUIGI L’ho presa! Son sicuro d’averla presa!
QUINTO (GUARDANDO PER TERRA) Ma dov’è? Qui non c’è niente....
TEMISTOCLE Aiuto! Vogliono ammazzarmi, assassini! Delinquenti!
PAOLA (FERMANDOLO INSIEME ALLA MOGLIE ED AL MARITO) No, stia calmo..... Era soltanto per la vipera......
TEMISTOCLE Una vipera? Che vipera?
ULISSE (PRENDENDO IN MANO LO STRACCALE E MOSTRANDOLO) Ehi Ringo, guarda un po' a che cosa hai sparato. (TUTTI GUARDANO LA BRETELLA CHE TIENE IN MANO ULISSE)
PAOLA E’ la bretella del signor Boasso. Si vede che dopo l’iniezione non se l’è agganciata bene. (TUTTI HANNO UNA REAZIONE NERVOSA. EMMA SI E’ ACCASCIATA SUL DIVANO E SEMBRA IN PROCINTO DI SVENIRE)
EMMA Non avevo mai sentito sparare così vicino, mi sento svenire.......
ULISSE (PREMUROSO LE VA ACCANTO A SOSTENERLA) Coraggio, coraggio Emma..... Amore mio, non è niente.....
TEMISTOCLE Amore mio? Ma cosa vuol dire questo?
PAOLA (CONTENTA) Ulisse?..........
ULISSE E bene si...... io voglio bene a questa vipera....... voglio sposarla!
EMMA Ti prego, non è il momento!
LUIGI Sentito, non è questo il momento di fare dichiarazioni di matrimonio. Prima bisogna catturare la vipera!
TEMISTOCLE Ma di che vipera si tratta?
QUINTO Sono stato io, avevo fame, ho visto un sacchetto, credevo foss roba da mangiare e invece erano vipere e me ne è scappata una.
ULISSE Va di la, disgrazia! E prendimi una bottiglietta di ammoniaca e portala qui, muoviti, di corsa. (QUINTO ENTRA NEL RETROBOTTEGA E PAOLA COMPLETA LA SPIEGAZIONE PER IL SIGNOR TEMISTOCLE)
PAOLA E il suo collo, come va?
TEMISTOCLE Ma, per adesso abbastanza bene.
LUIGI (FOLGORATO DA UN’IDEA) Ecco cosa ci vuole, il latte! Le vipere, come tutti i serpenti, sono golosissime di latte e noi mettiamo una scodella piena di latte qua, sul bancone. La vipera, attirata dall’odore del latte uscirà allo scoperto e io le brucio le cervella.
ULISSE Senti, non fare l’ispettore Scorpio, è meglio che cerchiamo di catturarla buttandogli addosso una coperta.
PAOLA Mettiamo il veleno nel latte, così è più sicuro!
ULISSE Capirai, il veleno a una vipera, è come darle un ricostituente.
MOGLIE (AL MARITO) Perchè non insisti col 113?
MARITO Hai ragione. (VA AL TELEFONO PUBBLICO DICENDO A ULISSE) Mi dà un gettone? (ULISSE VA ALLA CASSA A PRENDERE UN GETTONE E LO PORGE AL MARITO)
LUIGI Allora, il latte, chi ha del latte? Dottoressa non ne ha un po' in casa?
EMMA Si, sopra..... Paola vuoi andare tu per favore?
LUIGI Una bella tazza piena, mi raccomando Paola..... (PAOLA ESCE IN FRETTA PER LA PORTICINA DI SINISTRA)
MARITO (TENTANDO INUTILMENTE DI TELEFONARE) Qui l’apparecchio si è bloccato. (DAL RETROBOTTEGA TORNA QUINTO CON LA BOCCETTA CHE PORGE A ULISSE IL QUALE LA FA ANNUSARE AD EMMA)
MOGLIE (CORRE ALL’ALTRO APPARECCHIO) Anche questo...... è isolato.....
TEMISTOCLE (SI LAMENTA E PIEGA DI NUOVO IL CAPO TUTTO DA UNA PARTE) Sta arrivando!
ULISSE Chi?
TEMISTOCLE Il torcicollo! Ormai è passato l’effetto della puntura!
EMMA Grazie Ulisse, basta......
ULISSE (CONSEGNA LA BOCCETTA A QUINTO CHE RIENTRA NEL RETROBOTTEGA. NELLO STESSO TEMPO PAOLA RIENTRA IN SCENA DALLA PORTICINA DI SINISTRA PORTANDO UNA TAZZA BIANCA PIENA DI LATTE)
PAOLA Ecco il latte, tutto quello che avevo!
LUIGI Mettiamolo qui, a mezza altezza sul bancone. E noi allontaniamoci e non facciamo rumore. (PAOLA DEPONE LA TAZZA AL CENTRO DEL BANCONE E VA A SEDERSI ACCANTO AL DIVANO ACCENDENDOSI UNA SIGARETTA. ULISSE ED EMMA PARLANO SOTTOVOCE FRA DI LORO. TEMISTOCLE, TORMENTATO DAL DOLORE TIENE GLI OCCHI CHIUSI E SE NE STA RINCANTUCCIATO IN UN ANGOLO PRESSO LA PORTA. LA COPPIA SI TIENE ABBRACCIATA PRESSO IL GRANDE MORTAIO. LUIGI, CON PISTOLA IN MANO; GUARDA UN PO’ IN GIRO SCRUTANDO NEGLI ANGOLI. NESSUNO FA CASO A QUINTO CHE RIENTRA DAL RETROBOTTEGA E SI APPOGGIA COI GOMITI SUL BANCONE. VEDE LA TAZZA COL LATTE, NE BEVE TUTTO IL CONTENUTO E LA RIMETTE A POSTO. NESSUNO SI E’ ACCORTO DI NIENTE. LUIGI VA AD APPOSTARSI DA UN LATO DEL BANCONE E DICE A QUINTO)
LUIGI Quinto scostati..... che la vipera potrebbe arrivare da un momento all’altro..... (SI PREPARA CON LA PISTOLA PUNTATA. SQUILLA IL TELEFONO PRIVATO. RISPONDE QUINTO CHE E’ IL PIU’ VICINO)
QUINTO Pronto...... Oh, ciao nonna, come la va?
MARITO Ma non avevi detto che era isolato quel telefono?
MOGLIE Si vede che può ricevere ma non può chiamare.
ULISSE (E’ ANDATO A TOGLIERE IL RICEVITORE DI MANO AL NIPOTE) Cosa c’è mamma..... ma si, stiamo cercando, cosa vuoi, quello stupidone di Quinto voleva mangiarsi una vipera cruda...... Stai tranquilla, ciao...... (RIATTACCA E SUBITO DOPO SI DA’ UNA MANATA SULLA FRONTE) Stupido! Potevo dirgli di chiamare il 113..... (A QUINTO) Tutta causa tua; potevi ancora girare per le tre colline!
QUINTO Ma come potevo sapere che mettete le vipere nei sacchetti !
LUIGI Su, state zitti! Altrimenti la vipera non esce!
ULISSE La vipera viene lo stesso all’odore del latte. Anche se noi parliamo non ...... (LO SGUARDO GLI CADE SULLA CIOTOLA VUOTA) Ma il latte dov’è?
LUIGI Come dov’è? E’ li dentro.....
ULISSE Qui non c’è niente, la tazza è vuota..
PAOLA Come niente, se l’ho portato io.....
ULISSE Ma siamo tuti matti? Che fine ha fatto questo latte?
QUINTO Ma a cosa a serviva quel latte lì?
PAOLA Era per attirare la vipera.
QUINTO Io non lo sapevo e l’ho bevuto! (ULISSE SI SLANCIA DIETRO A QUINTO CHE SCAPPA PER LA SCENA)
ULISSE Disgraziato! Cretino! Vieni qui che le prendi!......
QUINTO Ma zio! Preferisci dare il latte a una vipera anzichè a tuo nipote? (ULISSE PRENDE L’ENORME PESTELLO DAL MORTAIO E LO VUOLE SBATTERE SULLA TESTA A QUINTO. LUIGI, IL MARITO E PAOLA BLOCCANO ULISSE)
PAOLA Ulisse, avanti........ calmati......
ULISSE Io ti spacco la testa.
QUINTO Ma non prendertela!
ULISSE Ma finiscila con questo non prendertela, non prendertela….. (FA DUE PASSI POI SI FERMA) Se io ti......
QUINTO Non farmi male che Domenica ho la Canelli-San Damiano a cronometro.
MOGLIE (A LUIGI) Insomma, non possiamo mica stare qui tutta la notte!
EMMA Ulisse, per favore, ci ho lo stomaco in subbuglio, avevo appena cenato...... quel colpo di pistola e tutta questa confusione mi hanno completamente frastornato..... Per favore dammi un po' di bicarbonato.
ULISSE Si, cara, Subito...... Paola, un po' d’acqua per favore...... (PAOLA RIEMPIE A META’ UN BICCHIERE D’ACQUA DAL RUBINETTO DEL BANCONE MENTRE ULISSE AFFERRA UN GROSSO BARATTOLO CHE E’ SULLO SCAFFALE DIETRO DI LUI. INTANTO SUONA IL CAMPANELLO DELLA PORTA)
MARITO C’è qualcuno che vuole entrare.
LUIGI Non si può, non si può..... Nessuno può entrare, emergenza, stato di allarme.
PAOLA Va bene emergenza, ma intanto potremmo dirgli di chiamare qualcuno, di telefonare al 113, ai pompieri....
ULISSE (PARLA CONCITATAMENTE SENZA GUARDARE CIO’ CHE FA: INFILA LA MANO DENTRO AL BARATTOLO PER PRENDERE UN PO’ DI BICARBONATO CON UN LUNGO CUCCHIAIO CHE GIA’ SI TROVAVA NELL’INTERNO DEL CONTENITORE) A questo punto mi sembra che stai esagerando, Luigi. Lascia uscire chi vuole, prendo io ogni responsabilità. Poi mi chiudo dentro e voglio un po vedere se non la trovo, in fondo a non sarà mica un leone, ma un serpente lungo cinquanta centimetri e, come la vedo, una botta in testa e...... (A QUESTO PUNTO HA TIRATO FUORI LA MANO DAL BARATTOLO CON IL CUCCHIAIO E, APPESA AL CUCCHIAIO C’E’ LA VIPERA. ULISSE NON RIESCE AD ANDARE AVANTI PER IL TERRORE E TARTAGLIA TREMANDO VISIBILMENTE, SEMPRE CON LA VIPERA APPESA DAVANTI AGLI OCCHI) Ecco la vi-vi..... la vipe.... pepe...pepe.... (TUTTI SI SONO ACCORTI DEL FATTO E LO GUARDANO ANNICHILITI. LUIGI IMPUGNA LA PISTOLA A DUE MANI COME HA FATTO PRIMA E MIRA ALLA VIPERA, MA COSI’ FACENDO, MIRA ANCHE ALLA TESTA DI ULISSE CHE PER L’ANGOSCIA CONTINUA A NON POTER SPICCICARE UNA PAROLA. ULISSE SI MUOVE CERCANDO DI SFUGGIRE ALLA PALLOTTOLA METTENDOSI DI PROFILO; MA ANCHE LUIGI SIMUOVE TENENDO SEMPRE LA TESTA DEL FARMACISTA SOTTO MIRA. NEL FRATTEMPO PAOLA SI E’ PRECIPITATA NEL RETROBOTTEGA E ADESSO NE ESCE TENENDO CON LE DITA DELLE DUE MANI IL CAMICE BIANCO DELLA MADRE. CON MOSSA FULMINEA INCAPPUCCIA LA MANO DI ULISSE COMPRESA LA VIPERA E SUBITO DOPO NE FA UN FAGOTTINO STRETTISSIMO DAL QUALE SOLTANTO CON MOLTI SFORZI ULISSE RIESCE A TIRAR VIA LA MANO.)
PAOLA Eccola qua! Adesso non scappa più.
EMMA Brava Paola!
LUIGI Bravissima! Fenomenale!
MOGLIE Finalmente! Stavo per svenire.....
MARITO Che incubo!
QUINTO (SQUOTENDO ULISSE CHE E’ SEMPRE IMMOBILE IN PREDA ALLO SCHOCK) Zio..... la vipera l’ha presa Paola, allora non c’è più..... (A LUIGI) Allora le piaceva il bicarbonato, non il latte..... (PAOLA VA NEL RETROBOTTEGA COL FAGOTTINO CONTENENTE LA VIPERA)
ULISSE (RIPRENDENDO FIATO) Ohi, ohiohi...... tremo tutto!
EMMA (AVVICINANDOSI A ULISSE) Su, su Ulisse, tutto è bene quello che finisce bene..... (PAOLA RIENTRA TENENDO IN MANO UNA GROSSA CHIAVE ANTICA DI TIPO FEMMINA)
PAOLA Ecco fatto. L’ho chiusa con tutto il camice di mamma nel primo cassetto dello scaffale grande. E questa è la chiave!
QUINTO (FA PER PRENDERE LA CHIAVE) La tengo io! (ULISSE GLI TIRA UNO SCAPACCIONE TREMENDO CHE QUINTO SCHIVA PER UN PELO. PRENDE LUI LA CHIAVE DICENDO)
ULISSE Grazie Paola...... Mi hai salvto la vita!
PAOLA Non esagerare...... Forse non ti avrebbe neanche morso, era mezza addormentata.
ULISSE No, mi hai salvato la vita da quel pazzo che mi stava sparando proprio in mezzo alla fronte , qui! (INDICA LUIGI)
MARITO (A ULISSE) Bè, adesso vuol darci la medicina per mia suocera che poi ce ne andiamo?
ULISSE (ANCORA MOLTO SCOSSO E CON LE MANI CHE GLI TREMANO) Ah si, chiedo scusa...... Ma una cosa simile non mi era mai capitata...... (FA UN PACCHETTO DEL PRODOTTO, UNA SCATOLA VERDE CHE AVEVA MESSO SUL BANCO FIN DA PRIMA)
EMMA Ah, ma adesso basta con le vipere, se le vogliono deve procurarsele direttamente l’Istituto Sieroterapico.
PAOLA Ma com’è che c’è ancora quest’abitudine così pericolosa?
EMMA E’ stato un accordo preso da tuo padre tanti anni fa e io non mi sarei mai sognata di cambiare una cosa stabilita da Agostino.
MARITO (A ULISSE) Quant’è?
ULISSE 15 euro. (IL MARITO PAGA E SI AVVIA PER USCIRE CON LA MOGLIE CHE METTE IL PACCHETTO NELLA BORSETTA)
MARITO Buonasera a tutti.
MOGLIE Che avventura avremo da raccontare!
TUTTI Buonasera...... (LA COPPIA ESCE)
TEMISTOCLE (SI LAMENTA ED HA DI NUOVO LA TESTA PIEGATA DA UN LATO) Ahi.... Oddio.... che male... che male.... (IL VIGILE, IN PUNTA DI PIEDI, GLI VA ALLE SPALLE E FA PER AFFERRARGLI LA TESTA ALL’’IMPROVVISO. TEMISTOCLE PERO’ SE NE ACCORGE IN TEMPO E GLI SFUGGE CON UN GRIDO)
LUIGI Ma stia fermo.... un colpo solo, così, e crac! Faccio io.....
TEMISTOCLE No, no, aiuto! Mi ammazzano!
PAOLA (A LUIGI) Lo lasci, lo lasci signor Castagnola.... Guardi che il torcicollo è terribile.
ULISSE Sa cosa ci vuole? Un termoforo! Un bel termoforo elettrico...... Eccolo! (PRENDE DA SOTTO IL BANCONE UNA GROSSA SCATOLA PIATTA E RETTANGOLARE CHE CONSEGNA A TEMISTOCLE) Quando va a letto , si metta ‘l termoforo dove gli fa male, vedrà che starà meglio. Si ricordi di metterlo sul due, se no il suo colloa diventa un roastbeef.
TEMISTOCLE Va bene, va bene, grazie..... Quanto fa?
ULISSE (TUTT’ORA SOTTO SHOCK) Non so..... Quinto guarda un po' ‘il prezzo, tu che ci vedi.....
QUINTO Uno, X, 1...... 1...... X......
ULISSE Ma no, quella è la data di fabbricazione in numeri romani.....
QUINTO Credevo fosse il totocalcio.
ULISSE Il prezzo è dopo.....
QUINTO (LEGGENDO SU UN ANGOLINO DELLO SCATOLONE) Due milioni trecento ottantamila settecento ventitre....
TEMISTOCLE Ma è matto?
EMMA Ma no, quello è il numero di serie..... Paola guarda tu......
PAOLA (PRENDE LO SCATOLONE E LEGGE IL PREZZO) 35 euro. Vuole che glielo incarti, signor Boasso?
TEMISTOCLE (PAGANDO) No, no, lo prendo così.... tanto vado subito a coricarmi e metterlo, salve a tutti. (ESCE LAMENTANDOSI)
ULISSE (FA PER TELEFONARE DALL’APPARECCHIO PRIVATO) Oh, menomale che è tornata la linea. (COMPONE UN NUMERO)
QUINTO (BRONTOLANDO) A me tutto questo chiasso mi ha fatto venire fame
EMMA Quinto, ma tu devi avere il verme solitario!
PAOLA Ne ha sicuramente due!
QUINTO E’ perché si facciano buona compagnia!
LUIGI (A EMMA) Dottoressa, potrei telefonare al giornale e dire tutto quello che è successo qui stassera? Conosco un cronista del Giorno.....
EMMA No, per favore, nessuno deve sapere, lasci stare.
ULISSE (AL TELEFONO) Pronto mamma? Mamma, tutto fatto, ma si, l’abbiamo presa..... Adesso ti mando Quinto con le pillole per dormire. Ciao mamma, buonanotte. (RIATTACCA E PRENDE DAL CASSETTO DEL BANCONE UN TUBETTO CHE CONSEGNA A QUINTO) Tè, porta questo a nonna, e non mangiarle per la strada!
QUINTO Zio, le vipere a son poi specie d’anguille, no?
ULISSE Ma......
QUINTO Non sarebbero buone marinate? (ULISSE MINACCIA - QUINTO ESCE)
LUIGI Ulisse, il mio veleno per i topi?
ULISSE Te l’avevo già preparato...... (INCARTA UNA SCATOLETTA VERDE CHE AVEVA GIA’ MESSO SUL BANCONE)
LUIGI Te la pagherò domani..... a topo morto.... Ciao, buonanotte.....
LUIGI Quando passo per il secondo giro, se hai gente vengo a darti un altro salutino, come sempre..... (ALLE DUE DONNE) Buonanotte.......
LE DUE Buonanotte.
PAOLA Finalmente se ne sono andati tutti.
EMMA (CON UN SOSPIRONE) Ma anche il sonno se n’è andato.
PAOLA Faccio il caffè?
ULISSE Magari! Sai Paola, più ci penso e più mi convinco che hai avuto un grosso coraggio? Io non so come hai fatto.
PAOLA Presenza di spirito, scelta dei tempi. Tutto qui. Io so scegliere il momento giusto..... magari non so scegliere l’uomo giusto.... vero mamma?....
EMMA Senti Paola, parliamone seriamente. E senza preconcetti.
PAOLA Ecco, così mi piace. Senza preconcetti. E Ulisse farà da arbitro.
EMMA E no! Senza preconcetti ma anche senza arbitraggi interessati. Ulisse è chiaramente dalla tua parte, perchè lui pensa, se Paola si sposa, io sposo la madre ed è tutto sistemato!
ULISSE Non è vero! Io sono per la giustizia, l’onestà prima di tutto! Quando mi guardo allo specchio, voglio potermi dìre: bravo Ulisse! Ti ricordi quella notte di vent’anni fa: tuo marito era andato in Francia, noi eravamo soli a Saint Vincent, bloccati dal temporale nell’albergo, tu avevi paura del tuono e sei venuta nella mia stanza. Eravamo soli, senza rischio, ebbene, niente.... (LE DUE DONNE LO GUARDANO CON AMMIRAZIONE) Ebbene, alla mattina quando mi sono guardato allo specchio mi sono detto: bravo Ulisse, che gran cretino che sei!
PAOLA (SBOTTA A RIDERE POI) Dunque, mamma, Norman è un ragazzo serio, educato, gentile e soprattutto giusto e onesto, come Ulisse. Anche lui ogni sera può guardarsi allo specchio senza doversene vergognare. Mi vuol bene e io gliene voglio. Che si vuole di più? (EMMA FA PER PARLARE MA PAOLA NON GLIENE LASCIA IL TEMPO) Ah, si..... dimenticavo..... c’è il colore della pelle. (EMMA FA ANCORA PER PARLARE E ANCORA PAOLA LA PRECEDE) Ma a me di questo non importa assolutamente niente. Un uomo è un uomo e in quanto a colori mi può interessare soltanto quello della cravatta, se è o no intonata al vestito che indossa. (ANCORA UNA VOLTA EMMA FA PER PARLARE E DI NUOVO PAOLA LA PRECEDE) E non venirmi a dire..... (ULISSE FISCHIA NELLA CHIAVE CHE GLI HA DATO PAOLA COME UN ARBITRO E DICE)
ULISSE Fallo di ostruzione, devi far parlare anche tua madre. (A EMMA) Prego, batti la punizione.
EMMA Vedi Paola, contrariamente a quello che puoi pensare, io non ho assolutamente nulla contro i ne.... (ULISSE LA INTERROMPE COL FISCHIO. EMMA SI RIPRENDE SUBITO)..... Contro la gente di colore. Vedi, possiamo ospitarli, essergli amici, apprezzarli, volerle bene, ma quando si tratta di dare la propria figlia..... vedi, sono di razza diversa dalla nostra. Così, come noi siamo di un’altra razza nei loro confronti.
PAOLA E con questo? Va bene, è giusto.
ULISSE Zero a zero!
EMMA Se Iddio ha creato i bianchi, i gialli, i rossi, i ne.... bè, i neri, si i neri, avrà avuto i suoi buoni motivi.
PAOLA Su questo siamo d’accordo. Il punto in cui non ci intendiamo è su quello dell’insieme, del matrimonio fra individui di razze diverse.
ULISSE (FISCHIA E DICE A EMMA) Questo è gol, uno a zero.
EMMA Macché gol e gol!
ULISSE (A EMMA) Ha sbattuto sulla traversa.
EMMA (A PAOLA INFERVORANDOSI) Se le razza sono diverse è per una precisa ragione! E ogni razza, ogni popolo, deve vivere, progredire, svilupparsi per proprio conto, con i suoi problemi, la sua religione, le sue arti e industrie e tutto quel che segue. I bianchi devono stare con i bianchi, i rossi con i rossi e così via. Per ragioni di cultura, di abitudini, di sensibilità, di.... di.... razza, insomma. I cavalli devono stare con i cavalli, i gatti con i gatti, i canarini con i canarini..... Non si può far unire una pernice con una cornacchia......
ULISSE Eh si, altrimenti viene fuori una pernacchia.
PAOLA (LE DUE NON FANNO ASSOLUTAMENTE CASO A ULISSE) Mamma solo esseri umani con esseri umani! Un uomo con una donna, così, e Norman non è un cane barbone e io uno scoiattolo.....
ULISSE No, no, per carità che verrebbe fuori un barattolo.
EMMA Ma la nostra razza ha dato alla storia un Leonardo, uno Shakespeare, un Pasteur.... Quelli di..... colore.... Campioni del mondo di boxe!
ULISSE (FISCHIA - POI) Fallo di rigore.
EMMA (CON RABBIA A ULISSE) E smettila tu, con quella chiave.
PAOLA Non è vero! E poi questo è razzismo, il più puro dei razzismi mamma!
EMMA E sia pure! Ma vuoi capirla che qui da noi è diverso? Non siamo negli Stati Uniti dove quelli di colore sono tanti.... Qui da noi, se passa un nero per la strada, lo guardano tutti.....
ULISSE Che cosa c’entra, anche se un bianco va in mezzo ai neri lo guardano tutti! E’ la curiosità, si capisce, ma non c’è niente di male, di offensivo. Qualcuno vede un tipo che non è abituato a incontrare tutti i giorni e lo guarda.... Io, per esempio, quando sono andato a Tripoli, due anni fa, tutti mi guardavano e ridevano. La gente per strada proprio si fermava. Poi, ho scoperto che avevo i calzoni strappati dietro e si vedevano le mutande.
EMMA Rimandiamo la discussione a domani?
PAOLA Come vuoi. Io però non ho nessuna intenzione di discutere. (EMMA E PAOLA SI AVVIANO VERSO LA PORTICINA DI SINISTRA. NON ESCONO PERO’, SI FERMANO SULLA SOGLIA PERCHE’ ENTRA LUIGI, CON UNA SCATOLETTA VERDE IN MANO.)
LUIGI Ulisse, ma cosa mi hai dato?
ULISSE Perchè?
LUIGI Ti avevo chiesto il veleno per i topi, e tu mi hai dato il.... (LEGGE SULLA SCATOLA)..... Minteletano.... che sono gocce per curare eczemi, pruriti, tutte le malattie della pelle..... I miei topi non si grattano mica!
ULISSE Ah, si, scusa, mi sono sbagliato col..... (PAUSA. LENTAMENTE ULISSE REALIZZA QUELLO CHE E’ SUCCESSO. SBARRA GLI OCCHI TERRORIZZATO E SI APPOGGIA AL BANCONE PER NON CADERE) Oimè, mamma mia..... Ohimè, ohimè..... Ma allora ho dato il..... l’Esarattol..... a loro.... a quei due.... (EMMA E PAOLA, IMPRESSIONATE, TORNANO PRESSO ULISSE. ANCHE LUIGI LO GUARDA MOLTO SCOSSO)
PAOLA Che dici?
EMMA A quali due?
LUIGI A quella coppia che stava qua?
ULISSE (PIU’ MORTO CHE VIVO) Si.... si.... a quei due all’ano.....
EMMA Che c’entra l’ano....
ULISSE ANO e INA..... non si ricordavano niente ..... (PRENDE SOTTO IL BANCONE UNA SCATOLETTA VERDE SOMIGLIANTE A QUELLA CHE GLI HA RESTITUITO LUIGI) Sono quasi identiche..... Eccolo qui..... (METTE LE DUE SCATOLE UNA ACCANTO ALL’ALTRA) Questo è il Minteletano e questo è l’Esarattol, un veleno potentissimo..... se quella povera vecchia domattina alle sette se lo prende muore stecchita dopo dieci minuti.
PAOLA Non li conosci quei due? (ULISSE FA SEGNO DI NO)
EMMA Nemmeno io li ho mai visti.
LUIGI Non sono di queste parti.
ULISSE (DISPERATO) Ohimè pover’uomo, ohimè pover’uomo.... E adesso che faccio?..... Che si può fare?
LUIGI Coraggio Ulisse, coraggio..... Andrai in galera dritto, dritto..... (SQUILLA IL TELEFONO. C’E’ UNA STRANA REAZIONE DI ASSURDA SPERANZA NEI QUATTRO)
PAOLA Il telefono! Può darsi che siano loro! Rispondi Ulisse!
EMMA Si, forse si sono accorti dello sbaglio.....
LUIGI Rispondo io.
ULISSE (CORRENDO, INCIAMPANDO, SCANSA LUIGI E RAGGIUNGE IL TELEFONO PRIMA DI LUI. STACCA IL RICEVITORE E RISPONDE CONVULSAMENTE) (UNA BREVE PAUSA, POI ULISSE SI ACCASCIA DICENDO) ..... L’assassino ha le ore contate...... (SI CHIUDE IL SIPARIO)
FINE DEL PRIMO ATTO
SECONDO ATTO
LA SCENA E’ LA STESSA, LA STESSA SERA, UN PAIO DI ORE DOPO LA FINE DEL PRIMO ATTO. LA FARMACIA E’ VUOTA, ENTRA UN SIGNORE DI MEZZA ETA’, DISTINTO, CHE DOPO AVER SBIRCIATO VERSO IL RETROBOTTEGA, ESCLAMA:
SIGNORE C’è nessuno? (DAL RETROBOTTEGA VIENE EMMA, CHE SI E’ VESTITA NORMALMENTE ED APPARE ASSAI PROVATA E NERVOSA)
EMMA Dica pure.
SIGNORE (IMBARAZZATO) Non c’è il dottore?
EMMA Il farmacista? No, torna subito. Dica pure a me.
SIGNORE (C.S.) Veramente preferirei......
EMMA Le ripeto di dire a me, di qualsiasi cosa si tratti.
SIGNORE Vede signora, ci sono cose che un uomo dice più liberamente ad un altro uomo..... non si offenda.....
EMMA Senta, sono la dottoressa Pochettino e sono anche la titolare della farmacia, quindi può chiedermi tutto quello che desidera senza arrossire e senza timore di farmi arrossire. E’ chiaro?
SIGNORE Si, si..... E’ chiarissimo, però io preferirei parlare col dottore.
EMMA (SECCATA) Senta, stassera abbiamo avuto un incidente e siamo tutti un po' sottosopra. La pregherei di sbrigarsi. Allora?
SIGNORE (AVVILITO, SOSPIRANDO) Mi dia un Alka-Seltzer. (SBUFFANDO EMMA GLI METTE DAVANTI UNA BUSTINA)
EMMA 50 centesimi.
SIGNORE (PAGANDO) Ma più tardi ci sarà il dottore?
EMMA Si, si, più tardi ci sarà.
SIGNORE (SI AVVIA PER USCIRE, CI RIPENSA E SI FERMA) Farmacia Pochettino..... Ma allora siete voi quelli del messaggio per radio.
EMMA Dell’appello radio? Si, e lo ha sentito?
SIGNORE Pochi minuti fa, in macchina. Hanno persino interrotto il notturno dall’Italia per trasmetterlo. Ma come è successo?
EMMA Come succedono tutte le disgrazie, senza motivo, preavviso e preparazione.
SIGNORE Ma quelli che hanno preso il veleno si sono già fatti vivi?
EMMA Non ancora.
SIGNORE Bè, mi dispiace molto..... Buonanotte. (SI AVVIA PER USCIRE)
EMMA Signore, il suo Alka-Seltzer.
SIGNORE Ah, si, grazie.... (TORNA INDIETRO, PRENDE LA BUSTINA ED ESCE, SQUILLA IL TELEFONO PRIVATO ED EMMA RISPONDE)
EMMA Pronto?..... No, signora, suo figlio Ulisse non c’è, è andato alla trattoria del Bue Rosso..... No, no, non per cenare signora. E’ andato a parlare con il padrone..... gli hanno prestato il motorino...... Non stia in pensiero.... stia tranquilla, che appena abbiamo notizie gliele comunicheremo, sarà Ulisse stesso, suo figlio a...... (ENTRA LUIGI CHE SI FERMA IN MEZZO ALLA SCENA IN ATTESA CHE EMMA FINISCA LA TELEFONATA) Dia retta a me, signora, vada a letto.... Buonanotte. (RIATTACCA E SI RIVOLGE AL VIGILE CHE LE CHIEDE SUBITO)
LUIGI Novità?
EMMA Nessuna.
LUIGI Ulisse non è tornato?
EMMA Non ancora, Paola è di là che sta scorrendo l’elenco telefonico per trovare quegli amici dai quali la madre era andata a cena e che hanno il cognome che finisce in “INA”.
LUIGI E’ un impresa assurda, impossibile! Ma il 113 che ha detto?
EMMA Hanno fatto fare l’appello radio. E adesso stanno cercando fra tutti i medici dermatologi se trovano quello che ha curato i funghi della signora.
LUIGI Però questo ritardo di Ulisse non promette nulla di buono, di qui al Bue Rosso ci saranno solo quattro chilometri, doveva essere tornato da un pezzo.... Non vorrei l’avessero investito in pieno e trascinato sull’asfalto per cento, duecento metri..... Come mi spiacerebbe, il motoscooter che gli ho prestato è pure nuovo....
EMMA Stia tranquillo, in caso di disgrazia glielo ripagherò il suo motorino, anche se il povero Ulisse si sarà rotto le ossa!
LUIGI (CONFUSO) Ah, ma io non volevo mica..... Forse ho detto un’altra delle mie. (DAL RETROBOTTEGA VIENE PAOLA, SFINITA)
PAOLA Cose da pazzi. Solo alla lettera ELLE ci sono centinaia di cognomi che finiscono in “IA”. A telefonare a tutti ci vorrebbero due giorni. E quella povera donna, domattina alle sette..... fra..... (GUARDA L’OROLOGIO) Sei ore e mezza.....
EMMA Non dire più nulla Paola, per piacere! Ah, se fosse stato vivo il mio Agostino.... questo non sarebbe accaduto!
LUIGI Ma Ulisse ha detto che si tratta solo di una vecchia di 82 anni.... Poco male, dopo tutto non è grave!
EMMA Ma non dica sciocchezze!
LUIGI Non l’ammazzerebbe mica la balia!
EMMA Signor Castagnola, ma cosa dice? E’ pazzo? Secondo lei gli ottantaduenni si possono ammazzare come se niente fosse?
LUIGI No, no.... io volevo dire.... che ha già vissuto fin troppo!
EMMA Ma la smetta! (ENTRA QUINTO CON LA BICICLETTA, STANCO E COL FIATONE)
PAOLA Quinto, hai trovato niente?
QUINTO Macchè.... ho girato dappertutto, sono arrivato fino a Milano, venti chilometri di volata e sono stanco morto. Meno male che ho fatto il ritorno a ruota libera perchè mi sono attaccato ad un pullman.
LUIGI Ma come era possibile raggiungere quei due in bicicletta che sono andati via in macchina? (QUINTO SI IMPADRONISCE DI UN BARATTOLO DI OMOGENEIZZATI E INCOMINCIA A SGRANOCCHIARE IL CONTENUTO)
EMMA Si, si, ma è per non lasciare nulla di intentato.
PAOLA Quinto li aveva visti. Se avessero avuto un inconveniente con la macchina, una gomma bucata, non so....
QUINTO (MANGIANDO) Si potrebbe telefonare alla Voce Amica.
EMMA Che c’entra la Voce Amica? Quelli ti possono consolare e basta.
QUINTO Una volta un mio amico ha gli ha telefonato perchè era disperato perchè al suo gatto si era fermata una spina di pesce per traverso, ebbene, loro gli hanno mandato il veterinario.
LUIGI A proposito di gatti, io ho un amico con un cane poliziotto. E’ della squadra antidroga. Se gli telefono quello ci aiuta. Ha ritrovato più persone quel cane..... Basta fargli annusare un oggetto o un indumento appartenente alla persona che si vuole trovare
PAOLA E che cosa gli facciamo annusare, noi, di quei due?
LUIGI (PERPLESSO) E già...... (ILLUMINANDOSI) I soldi! I soldi con i quali hanno pagato il veleno.
EMMA E dove li troviamo più i loro soldi in mezzo a tutti gli altri?...... (ENTRA ULISSE CHE HA INDOSSATO UN IMPERMEABILE SCURO E UN CAPPUCCIO DI PLASTICA CON DUE BUCHI PER GLI OCCHI E BEN FERMATO INTORNO AL COLLO PER MEZZO DI UNA PICCOLA SCIARPA. IL CAPPUCCIO E’ STATO OTTENUTO DA UNA COMUNE BUSTA DI PLASTICA, DI QUELLE IN USO NEI NEGOZI PER LA SPESA DEI CLIENTI. LUIGI E LE DUE DONNE VOLTANO LE SPALLE ALLA PORTA D’INGRESSO MENTRE QUINTO, VICINO AL BANCO, E’ DI FRONTE E VEDE SUBITO ULISSE MA NON LO RICONOSCE)
QUINTO (URLA) Attenti, un rapinatore! (I TRE SI GIRANO E SI SPAVENTANO. QUINTO SI NASCONDE DIETRO IL BANCONE)
PAOLA Ci mancava anche una rapina!
LUIGI (ESTRAE LA PISTOLA CORAGGIOSAMENTE E ORDINA ALLE DUE DONNE) A terra! Buttatevi a terra! (ULISSE INTANTO SI E’ TOLTO LA BUSTA DI PLASTICA DALLA TESTA)
ULISSE Ma che rapina! Sono io! (A LUIGI) E metti via il tuo cannone, tu vuoi spararmi a tutti i costi! (EMMA E PAOLA RESPIRANO RINFRANCATE E QUINTO VIENE FUORI DAL NASCONDIGLIO)
LUIGI (RIMETTENDO L’ARMA NELLA FONDINA) Eh, ma anche tu! Con quel cappuccio in testa....
EMMA Di questi tempi, poi, che le rapine sono all’ordine del giorno.....
QUINTO E anche della notte!
ULISSE In motoretta avevo freddo; io soffro di sinusite e ho cercato di ripararmi un poco.
PAOLA Hai parlato col padrone del Bue Rosso? Hai saputo qualche cosa?
ULISSE (CADE A SEDERE SUL DIVANO E DICE, TORMENTANDOSI) Macchè, niente!..... Potete immaginare.... di Sabato...... pieno così! (FA SEGNO CON LA MANO) Non si ricordava..... gli ho descritto la coppia, niente! Poi non li ha serviti lui, i camerieri erano già andati via, e io sono andato a cercarli a casa. Uno abita alla Comasina, l’altro a Quarto Oggiaro. A casa del primo, un siciliano mi ha scambiato per un corteggiatore della moglie e con un coltello voleva tirarmi fuori le budella e mettermele al collo.....
EMMA Addirittura!
PAOLA (CON DISGUSTO) Le budella intorno al collo? (C’E’ UNA PAUSA DURANTE LA QUALE ULISSE, ACCASCIATO, FA CENNO DI SI)
QUINTO (A VOCE ALTA, SORRIDENTE) In Polinesia, intorno al collo delle donne mettono i fiori.
ULISSE (LO GUARDA MALE) Già..... Comunque non si ricordavano..... Poi per completare le disgrazie la motoretta ha il fanalino che non funziona.... così non ho visto una transenna dei lavori in corso, e sono andato a finire in un buco pieno d’acqua.
LUIGI (PREOCCUPATO) E la mia motoretta?
ULISSE Non si è fatta niente.....Si è solo bagnata tutta, ma mi son poi trovato una rana nella camicia.... (TRILLA IL TELEFONO PUBBLICO. PAOLA, LA PIU’ VICINA, RISPONDE)
PAOLA Pronto?...... L’incasso? (ALLA MADRE) Vogliono sapere quanto abbiamo incassato.
LUIGI E’ la tributaria.
EMMA Ma mi faccia il piacere, la tributaria! A quest’ora......
LUIGI Con le farmacie notturne agiscono di notte.
ULISSE (IN UN EFFETTO DI RABBIA SI ALZA E VA A STRAPPARE IL RICEVITORE A PAOLA E LO USA LUI GRIDANDO) Non abbiamo incassato niente! Vengono tutti con la mutua! Ma andate in m...... santa pace voi e le tasse!
PAOLA (RIPRENDENDOGLI IL RICEVITORE) Su, calmati Ulisse, hanno riattaccato, era l’Unione Esercenti che aveva sbagliato col cinema Splendor.... (ULISSE BARCOLLANDO TORNA A SEDERSI)
EMMA (A ULISSE) Coraggio, coraggio.....
QUINTO (PER CONSOLARE LO ZIO) Ma fatti coraggio, non prendertela! Tanto la vita è un passaggio e dopo aprile viene maggio.....
ULISSE (CERCANDO DI PRENDERE LA PISTOLA DALLA FONDINA DI LUIGI) Damme il pistolone che la finisco per sempre con questo qui.
QUINTO Ma non prendertela! Io scherzavo.....
ULISSE E’ proprio il momento di scherzare!
PAOLA Allora, nessun indizio....
ULISSE Si..... uno dei camerieri si ricordava che a un tavolo erano in quattro e festeggiavano un compleanno con le candeline sopra una torta dove c’era scritto: “Auguri a Nicola”.
PAOLA Bè, è già qualcosa!
ULISSE (SFIDUCIATO) Quale cosa? Vuoi che ci mettiamo a cercare tutti i Nicola di Milano e dintorni?
PAOLA No, solo uno che ha compìuto gli anni.
QUINTO Zio, c’è il cavalier Ferrero che ha compiuto gli anni proprio ieri. Suo figlio ha fatto la corsa con me! (TUTTI ENTRANO IN AGITAZIONE)
LUIGI E dove abita?
EMMA Vallo a chiamare!
PAOLA Può essere lui!
ULISSE E perchè non l’hai detto subito?
QUINTO Perchè si chiama Bartolomeo. (ULISSE FA PER STROZZARLO MA LUIGI GLIELO LEVA DALLE MANI)
PAOLA Calma, calma, sù.....
EMMA Che ore sono?
ULISSE (GUARDA L’OROLOGIO E CEGLIA SEMISVENUTO MORMORANDO) E’ troppo tardi..... (TUTTI GLI SI FANNO INTORNO) Ormai è morta.....
PAOLA Come, morta?
ULISSE Sono le sette e mezza. (BREVE PAUSA) E’ già fredda da venti minuti.
EMMA Ma che dici. Se fosse le sette e mezza sarebbe già giorno!
LUIGI (GUARDANDO L’OROLOGIO) Io faccio soltanto l’una.
PAOLA (GUARDA ANCHE LEI L’OROLOGIO) L’una e due minuti.....
ULISSE (GUARDA MEGLIO IL PROPRIO OROLOGIO) Ah, si.... l’una.... Dopo che son caduto in acqua ho messo l’orologio al contrario.....
EMMA Abbiamo ancora tempo! Cerchiamo quindi di sfruttarlo. Il mio caro Agostino diceva sempre: “Per arrivare nel mondo, sfruttare ogni secondo”.
QUINTO Era un poeta!
LUIGI I poeti sono stati creati per rompere le scatole agli altri.
PAOLA Ma non dica stupidaggini! Comunque gli elementi che abbiamo sono: un Nicola e una torta con le candeline....
QUINTO Quante candele c’erano sulla torta?
ULISSE Ma stai zitto, cosa ti importa di sapere il numero delle candele!
PAOLA Forse stavolta Quinto non ha detto una sciocchezza. Col numero delle candeline possiamo sapere se è un Nicola giovane o un Nicola vecchio.
ULISSE E quando l’abbiamo saputo? Oddio, mi sento male!
EMMA Su, non ti abbattere. Il mio Agostino avrebbe reagito con più forza d’animo!
ULISSE Lui era Sant’Agostino, e io solo il povero Ulisse.....
LUIGI Non ti accasciare in questo modo.... In fondo potresti essere accusato solo di omicidio colposo. Da sei mesi a un anno e con la condizionale non fai neanche un giorno di prigione.
ULISSE (SPERANZOSO) Davvero?
LUIGI Se permetti, io il Codice lo conosco. C’è, si, purtroppo la circostanza che tu sei il farmacista, cioè professionalmente qualificato ed è un aggravante, quindi io più che omicidio colposo lo qualificherei come omicidio preterintenzionale che porta la pena sino a otto, dieci anni.
ULISSE (SI ACCASCIA DI NUOVO) Meno male che questo qui mi fa coraggio!
PAOLA (SQUILLA IL TELEFONO PRIVATO, PAOLA RISPONDE) Pronto....... si, eccolo.... (AD ULISSE) E’ tua madre.
ULISSE (RISPONDE DANDO ALLA SUA VOCE UN TONO DI TRANQUILLA SICUREZZA) Pronto, ciao mamma..... E’ tutto a posto, l’abbiamo trovati, dormi tranquilla..... Vuoi parlare a Quinto? (LO CHIAMA) Quinto! (QUINTO SI AVVICINA)..... E’ caduta la linea!
QUINTO Si è fatta male?
ULISSE Ma la linea del telefono, scemol! (RISUONA IL TELEFONO) Ma si mamma..... è tutto a posto! Ci vediamo domani mattina.....
LUIGI Se non sei in galera!
ULISSE Ciao! (RIAGGANCIA E RINCORRE QUINTO CHE FUGGE)
EMMA Ma perchè le hai detto così?
ULISSE Povera mamma. Perchè farla soffrire, si già in pena noi..... Ad avere la notizia fatale farà sempre in tempo....
LUIGI (IN TONO DECISO) Vado all’anagrafe. A costo di svegliare anche il Sindaco! Trovo il Nicola, l’interrogo, mi faccio dire nome e indirizzo di quei due e salvo la situazione!
EMMA Bravo signor Castagnola! (IL VIGILE ESCE)
ULISSE Aspetta...... dove avrò messo la chiave del motorino…… (ESCE CORRENDO E FRUGANDOSI NELLE TASCHE)
PAOLA (COLPITA DA UN’IDEA ESCLAMA) Senti mamma se il peggio dovesse verificarsi, a Ulisse serve un buon avvocato, e io ne ho conosciuto uno sulla Roma-Palermo che è proprio quello che ci vorrà.... Cioè.... speriamo di no..... Ho il numero sul mio taccuino, faccio un salto su. (ESCE PER LA PORTICINA DI SINISTRA, CONTEMPORANEAMENTE SQUILLA IL TELEFONO PRIVATO ED EMMA CORRE A RISPONDERE)
EMMA Pronto..... No, sono la mamma. E lei chi è?.... (CON UNA CERTA AFFETTAZIONE) Ah, il signor Curtis..... Si, mia figlia mi ha detto che vi siete fidanzati e che intendete sposarvi al più presto. E’ vero? (QUINTO SENTE E SI RATTRISTA).... Eh, si, oggigiorno i figli non si consultano più con i genitori e Paola di genitori ne ha soltanto uno, io sua madre, dato che mio marito, il dottor Agostino Pochettino, ci ha lasciati....... No, ma cosa dice? Ma non è scappato con un’altra donna, non mi avrebbe mai lasciata in quel modo, è andato in cielo. Era una perla, uno di quegli uomini di cui si è perso lo stampo.... Come dice? Ah, ha sentito il nostro appello radio? .... Eh, si, stiamo vivendo ore terribili..... Si, c’è ma è andata al piano di sopra. Bè, se ha fretta vado a chiamarla...... E allora va bene, le faccio telefonare subito in albergo..... (RIATTACCA E SI DIRIGE IN FRETTA VERSO LA PORTICINA. QUINTO LE CHIEDE)
QUINTO Ma ho sentito bene? La Paola si è fidanzata? Si sposa con un fidanzato che prende marito?
EMMA Già, e con un negro! (ESCE MENTRE QUINTO RIMANE A BOCCA APERTA. DALLA COMUNE ENTRA TEMISTOCLE, PIU’ DOLORANTE CHE MAI CON LO SCATOLONE DEL TERMOFORO SOTTO IL BRACCIO)
TEMISTOCLE (CON VOCE STAZIANTE E TENENDO IL COLLO PIEGATO) Ecco, riprendetevelo..... (BUTTA LO SCATOLONE SUL BANCO)
QUINTO Cos’è?
TEMISTOCLE L’ho comperato qi!
QUINTO Cosa sono, supposte?
TEMISTOCLE Ma cosa dici..... non ci sono supposte così grosse!
QUINTO Bè, le supposte da elefante, noi non le vendiamo!.... (RIENTRA ULISSE CHE VA VERSO IL BANCO TOGLIENDOSI L’IMPERMEABILE E RIMANENDO COL CAMICE BIANCO CHE AVEVA PRIMA)
ULISSE Ah, signor Boasso..... lei non si chiama Nicola? Eh no,.... l’avrei riconosciuto!
TEMISTOCLE Gli ho portato indietro il termoforo, perchè questo non funziona! Deve cambiarmelo!
ULISSE Mi dispiace, ma questo era proprio l’ultimo.
TEMISTOCLE Ma allora me lo aggiusti!
ULISSE Ma io non sono un elettricista.
TEMISTOCLE Con quello che l’ho pagato non posso tenermi un termoforo guasto e inoltre con questo torcicollo che mi fa vedere le stelle.
ULISSE Vediamo un po'..... (APRE LO SCATOLONE E NE ESTRAE IL TERMOFORO) E’ sicuro d’averlo attaccato bene?
TEMISTOCLE (ARRABBIATISSIMO) Che mi prende per un cretino?
ULISSE No, ma potrei anche sbagliarmi! (CON LA SPINA IN MANO LA INNESTA NELLA PRESA CHE SI TROVA A UN LATO DEL BANCONE) Macchè, non scalda, forse ha proprio ragione lei, questi termofori sono una fregatura!
TEMISTOCLE E proprio a me doveva venderlo?
ULISSE (CHIAMA) Quinto..... (FORTE) Quintooo!....
QUINTO (USCENDO) Ma non prendertela!
ULISSE (LO GUARDA SCUOTENDO IL CAPO) Ma se non sai neanche di cosa si tratta! Non prendertela..... Senti, vai di là e guarda un po se ci fosse un filo staccato, hai anche fatto il garzone da elettricista......
QUINTO Io veramente, stavo per farmi n po' d’insalata che ha trovato sulla tavola.
ULISSE L’insalata è da dare alla tartaruga.
QUINTO E tu vuoi più bene alla tartaruga che a tuo nipote?
ULISSE Per adesso guarda questo! E in fretta! (CONSEGNA IL TERMOFORO. QUINTO LO PRENDE E VA NEL RETROBOTTEGA. TEMISTOCLE VA A SEDERSI SUL DIVANO E ASPETTA CON GLI OCCHI CHIUSI E DONDOLANDOSI LEGGERMENTE PER IL DOLORE. DALLA PORTICINA DI SINISTRA TORNA EMMA CHE VA ACCANTO A ULISSE)
EMMA (ASCIUTTA) Ha telefonato.
ULISSE Chi, Nicola?
EMMA No, il signor Norman Curtis, il “colored”. Ha voluto che Paola lo chiamasse subito in albergo e ora sta ancora parlando con lui!
ULISSE Che ore sono? (GUARDA L’OROLOGIO E SUSSULTA. POI SI RICORDA, SE LO TOGLIE E LO RIMETTE NEL SENSO GIUSTO. DAL RETROBOTTEGA SI SENTE UNA DETONAZIONE TERRIBILE. TEMISTOCLE SOBBALZA E I DUE GUARDANO VERSO L’ARCHETTO DAL QUALE ARRIVA QUINTO CON IN MANO IL TERMOFORO SCOPPIATO E PEZZI DI FILO ELETTRICO PENDENTI. HA LA FACCIA COMPLETAMENTE ANNERITA PER L’ESPLOSIONE)
ULISSE E’ arrivato il fidanzato di Paola!
EMMA Ma no, è Quinto!
ULISSE Ma cosa mi hai combinato?
QUINTO Non so, come l’ho attaccato mi è scoppiato in faccia, con una nuvola di fumo nero, era fatto con polvere nera!
ULISSE Ma cosa è, un termoforo Molotoff?
TEMISTOCLE Dico io cosa è! ‘Una bella baracca! E se scoppiava addosso a me e mi portava via un orecchio?
QUINTO Non se la prenda, tanto ne ha due!
TEMISTOCLE (A ULISSE) Sa cosa le dico? Io farei chiudere questa faramacia. Siete un pericolo pubblico! Date il veleno ai clienti, mettete le bombe nei termofori, io vi denuncio, Oddio il mio collo! Siete assassini, Ci vediamo in Tribunale! (ESCE CONTINUANDO A SBRAITARE)
ULISSE (SPINGENDO QUINTO NEL RETROBOTTEGA) Vatti a lavare disgraziato che non sei altro.....
EMMA Mi rincresce dirtelo, ma tuo nipote non è tanto a posto!
ULISSE Diciamo che è tutto scemo! Cosa vuoi, è anche il figlio di mia sorella! Piuttosto se per mi ’è finita perchè la vecchia muore avvelenata, Boasso mi denuncia, uccido anche Quinto, così faccio un conto solo! (SQUILLA IL TELEFONO PUBBLICO E I DUE HANNO UN SUSSULTO. POI EMMA VA A RISPONDERE)
EMMA Pronto, farmacia Pochettino....... Ah si, glielo passo subito..... (PORGE IL RICEVITORE AD ULISSE DICENDOGLI) E’ per te, è il commissariato. (ULISSE SI PIEGA SULLE GINOCCHIA, POI SI FA FORZA E VA A PRENDERE IL RICEVITORE)
ULISSE Pronto. Si, sono io. Va bene, vengo subito. (RIATTACCA E DICE CON VOCE SEPOLCRALE) Ci siamo... mi arrestano!
EMMA Ma no, ma perchè a dovrebbero arrestarti? Non è ancora capitato niente.
ULISSE Vorranno assicurarsi che non scappi in Libano.
EMMA Ulisse, sii uomo! Poi se il commissario voleva arrestarti non ti telefonava , ma ti mandava due guardie.
ULISSE Si, va bene, ma c’è la faccenda del pretenzio.... del preren..... il preterintenzionale...... Io non ce la faccio più !
EMMA (severamente e in tono ispirato) ricordati quando il mio adorato Agostino si gettò nelle vorticose acque del Naviglio per salvare quell’uomo che stava annegando, fulgido esempio di coraggio e sprezzo del pericolo!
ULISSE (PRENDENDO CORAGGIO) E’ vero..... Allora ci vado.
EMMA E io t’accompagno!
ULISSE No, meglio che arrestino solo me!
EMMA La titolare della farmacia sono io, quindi andiamo, tanto il commissariato è a due passi. (ULISSE SI INFILA NUOVAMENTE L’IMPERMEABILE SUL CAMICE BIANCO E VA SULLA SOGLIA DEL RETROBOTTEGA)
ULISSE (CHIAMANDO) Quinto! (IL GIOVANOTTO ARRIVA TERMINANDO DI PULIRSI LA BOCCA CON UNO STRACCIO) Noi andiamo un momento alla polizia perchè mi hanno telefonato!
QUINTO E quando tornate?
ULISSE La signora Emma subito..... io...... (IN TONO TRAGICO) non so.... forse fra dieci anni, forse mai più!
QUINTO (COME SE NULLA FOSSE) Allora non ti aspetto!
ULISSE (GESTO COME PER DARGLI UNO SCHIAFFO)
EMMA (TRASCINANDO ULISSE) Su vieni..... vieni..... (ESCONO)
QUINTO (ENTRA NEL RETROBOTTEGA. SQUILLA IL TELEFONO PRIVATO E QUINTO TORNA PER RISPONDERE, SI STA INFILANDO UN CAMICE DA FARMACISTA CHE E’ MOLTO LARGO PER LUI) Pronto..... Oh, ciao nonna, come va? Tutto bene..... Ma perchè gridi così?...... Il messaggio della radio? Per forza, non sai che abbiamo dato il veleno dei topi a una che domani mattina lo fa bere a sua madre?....... Lo zio ti ha detto che era tutto sistemato perchè a aveva trovato quei due? Niente del tutto, è un bugiardo, figurati che a l’hanno arrestato proprio adesso...... nonna, rispondi.... nonna...... ma non so, se turna t’faccio subito telefonare...... Nonna....... non sai cosa fare? Preparami qualcosa da mangiare! Ciao nonna. (RIATTACCA E SI PAVONEGGIA NEL CAMICE BIANCO. RITONA IL SIGNORE DISTINTO CHE ABBIAMO GIA’ VISTO PARLARE CON EMMA)
SIGNORE Oh, buonasera dottore...... (QUINTO MOLTO LUSINGATO ACCENNA UN INCHINO) ...... Ero già venuto prima, ma c’era una signora......
QUINTO E’ la mia assistente.
SIGNORE (GUARDA CON UN ATTIMO DI CIRCOSPEZIONE. VIENE AVANTI DA UNA PARTE NELLA SCENA E CHIAMA CON LA MANO QUINTO. NON CAPISCE MA POI SI AVVICINA UN PO’ DIFFIDENTE. IL SIGNORE BISBIGLIA, MOLTO SOTTOVOCE, PAROLE INCOMPRENSIBILI CHE QUINTO NON CAPISCE) Capito?
QUINTO No!
SIGNORE Dottore....... Noi siamo ben soli?
QUINTO Soli.
SIGNORE Soli, soli, soli?
QUINTO Si, ma allora?
SIGNORE (ALZANDO LA VOCE) E allora fra uomini si può parlare...... (GLI SORRIDE E GLI TOCCA UN GOMITO) Capito?
QUINTO No!
SIGNORE (SEMPRE SORRIDENDO E TOCCANDOLO COL GOMITO) Simpatico!.... Sa, dottore, io non sono più un giovincello, ma sono ancora forte, robusto, piacente, ho ancora dei muscoli..... faccia il piacere, tocchi, tocchi........ (FA IL MUSCOLO DEL BRACCIO) Tocchi! (QUINTO TOCCA CON UN DITO - DIFFIDENTE) E avrei bisogno che lei.....
QUINTO ........no, io sono di un’altra parrocchia!
SIGNORE Ma non ha capito....... vede, io ho sempre avuto un debole per il sesso debole......
QUINTO Per le donne?
SIGNORE Si, mi piacciono tanto, le adoro, le amo, le desidero, le voglio!
QUINTO (TOCCANDOGLI LA MANO) Ma allora siamo della medesima parrocchia!
SIGNORE Eh, com’è bello l’amore!
QUINTO Ma le ragazzine sono più belle!
SIGNORE Però le ho volute un po' troppo..... forte.... e si, sono andato troppo forte...... e così si perde i colpi, si batte in testa.....
QUINTO (CON SUSSIEGO) Vuole un’aspirina?
SIGNORE No, no..... Le spiego..... io sono andato, stasera, a cena fuori con una signora che era ...... è qui fuori in macchina..... abbiamo ben mangiato e ben bevuto......
QUINTO Le diamo del bicarbonato?
SIGNORE Mi faccia finire. Io, con questa signora....... adesso mi reco in un appartamentino e...... andiamo a letto insieme....... spegniamo la luce e...... lei dovrebbe darmi.....
QUINTO La buonanotte!
SIGNORE Ma no! Allora non ha capito la mia situazione..... che potrebbe diventare delicata, incresciosa..... Lei dovrebbe darmi un prodotto, un preparato insomma, che non faccia perdere i colpi......
QUINTO Le dò una peretta, è infallibile.
SIGNORE Una peretta? Io credo che lei non abbia capito. Io desidero qualche cosa che non faccia fare una brutta figura..... Ha capito? Una brutta figura!
QUINTO (CHE NATURALMENTE NON HA CAPITO NIENTE) Ma c’è di mezzo la politica? (ENTRA PAOLA CHE SI AFFRETTA A RAGGIUNGERE IL BANCONE)
PAOLA (AL SIGNORE) Vuol dire a me, prego? Questo giovanotto non è abilitato alla vendita dei farmaci.
SIGNORE (ARRABBIANDOSI) Ah no?
QUINTO (IN TONO RISENTITO) Aspirina, olio di ricino, bicarbonato e perette, bicarbonato per la bocca e perette per il.......
SIGNORE Ma non me lo poteva dire, scusi! E’ la seconda volta che vengo!
PAOLA Ci scusi e mi dica cosa vuole.
SIGNORE Ma il farmacista, l’uomo, c’è o non c’è?
PAOLA Certo. Deve essersi assentato per pochi minuti, ma posso fare io.
SIGNORE Non importa...... Ripasserò più tardi...... (SI DIRIGE VERSO LA PORTA DICENDO TRA SE) E adesso dove la porto questa? (ESCE)
PAOLA Dove sono andati Ulisse e la mamma?
QUINTO (GUARDANDOLA FISSAMENTE) Non cambiare discorso.
PAOLA Io cambio discorso? Ma Quinto, che cosa stai dicendo?
QUINTO (ESPRIMENDOSI CON DIFFICOLTA’) Non fare finta di non capìre. E’ da tempo che ormai era fatta! Io ti guardavo, tu sorridevi e mi strizzavi l’occhio, come per dire che..... che, io sono qui, tu sei li...... E quando ti dicevo buonanotte tu mi rispondevi: buonanotte, eh? E anche all’arrivo della gara in salita Meda-Cantù tu eri li al traguardo.... mi aspettavi.....
PAOLA Si, e che arrivassi in bicicletta e invece ti portarono in barella.
QUINTO Quella volta lì sono arrivato quasi prima..... E la mia poesia che ti ho scritto dedicandola a te l’anno scorso a primavera, quasi a Ferragosto? “T’amo mia Paola, e mite un sentimento - di amore e di pace al cuor m’infondi - mentre tu bella come un monumento.....”
PAOLA Quinto, io non sapevo..... Sicchè tu saresti innamorato di me?
QUINTO Si capisce! Adesso invece ho saputo che ti sei messa con un nero...... uno scuro..... che poi di notte non sai mai dove è e per vederlo devi accendere un fiammifero....
PAOLA Caro Quinto, purtroppo devi proprio fare a meno di me!
QUINTO Pazienza, mi resta sempre la bicicletta! Quella non tradisce mai!
PAOLA Oh Quinto, togliti questo camice che non devi portarlo, su..... (MENTRE QUINTO, BRONTOLANDO, SI TOGLIE IL CAMICE, ARRIVANO ULISSE ED EMMA ABBASTANZA RINFRANCATI. PAOLA CHIEDE LORO) Bè, dove eravate?
EMMA Al commissariato.
PAOLA E perchè?
ULISSE (TOGLINDOSI L’IMPERMEABILE) Il vice commissario voleva solo sapere se il Minteletano e l’Esarattal sono simili. E gli ho detto di si, son grosse e bleu tute e due. (SQUILLA IL TELEFONO PRIVATO, RISPONDE PAOLA)
PAOLA Si signora, glielo passo subito..... (PORGE IL RICEVITORE A ULISSE) E’ tua madre.
ULISSE (SI PRECIPITA A PRENDERE IL RICEVITORE E PARLA IN TONO NORMALE) Ciao mamma, cosa c’è? (ALLARMANDOSI) Ma se l’avevo detto.... ma neanche per sogno, nessuno mi ha arrestato, ma chi a l’è quel cretino che ti ha dite quello? (SENZA LASCIARE IL RICEVITORE ALLUNGA UN TREMENDO SCAPACCIONE A QUINTO CHE SCAPPA NEL RETROBOTTEGA, RIPRENDE A PARLARE) Allora va bene, ti dirò la verità...... Si, siamo ancora un po’ agitato ,non si riusciva a trovare sta coppia ma siamo già sullaa stra..... Ma no mamma, in questo momento non posso pregare, il Pater Noster doppio a Sant’Antonio per il momento dillo te. Io lo dirò dopo...... Si, appena saprò qualcosa. Ti chiamerò subito. Ciao mamma. (RIATTACCA IL RICEVITORE E RIMANE ACCASCIATO ACCANTO AL TELEFONO)
PAOLA Ma andiamo, vedrai che nella peggiore delle ipotesi, e cioè che nessuno riesca a rintracciarli, domattina alle sette quella vecchia non se ne accorgerà?
EMMA Ma sicuramente se ne accorgerà.
ULISSE E se non se ne accorge? Quella ha ottantadue anni, è mezza rimbambita.....
QUINTO (AFFACCIANDOSI) Se è mezza rimbambita non è poi una gran perdita!
ULISSE Va via! (QUINTO SCOMPARE) Che ora a l’è?
EMMA Su calmati, è l’una e mezza!
ULISSE (RICORDANDO) Un momento.... Un altro indizio! Mi ricordo che la donna si chiamava Giulia. Perlomeno, suo uomo, la chiamava così.
PAOLA (INCORAGGIANTE) Ecco un’altra traccia.....
ULISSE (SPERANZOSO) Una donna Giulia, un amico Nicola, la mare con i funghi, una famiglia con un nome che finisce per “IA”..... (AVVILITO) Non li troveremo mai, mai, nemmeno se viene il tenente Sheridan.....
PAOLA Intanto se ne sta occupando anche Norman, il mio fidanzato.
ULISSE Ma cosa vuoi che ne sappia!
PAOLA Non lo sottovalutare, Ulisse. Norman ha una laurea ed è uno scrittore anche di libri gialli!
EMMA (FA SCHIOCCARE LE DITA) Mi viene un’idea. Quella signora aveva sicuramente un abito della “Cherie Mode”
PAOLA E’ vero! Ci ho fatto caso anch’io. E’ un modello che è stato in vetrina per un po' di tempo, sotto i portici di via Montenapoleone.
EMMA Infatti. Adesso telefono alla “Cherie Mode”
ULISSE (AFFRANTO) Ma a quest’ora non troverai nessuno. Il signor Cherie Mode starà dormendo.... sono quasi le due....
EMMA Può darsi che risponda il guardiano. Mi farò dare il numero della direttrice, le telefonerò e le chiederò se ha una cliente a nome Giulia, gliela descriverò......
ULISSE Dille che la madre di questa Giulia ci ha anche una fungaia sulla spalla....
EMMA Non bisogna lasciare nulla di intentato. Vieni Paola, andiamo a telefonare da su, il commissario mi ha raccomandato di non tenere occupati i telefoni della farmacia..... (ESCONO PER LA PORTICINA DI SINISTRA. ULISSE, CON PASSO STRASCICATO, VA DIETRO IL BANCONE. ENTRA UNA GIOVANE DONNA IN ABITO DA SERA MOLTO SCOLLATO, VISTOSAMENTE TRUCCATA, CON UNO SPACCO NEL VESTITO CHE METTE IN MOSTRA LE GAMBE INGUAINATE IN CALZE NERE. HA UNA PARRUCCA ARRICCIATA, UN SOPRABITO SULLE SPALLE - CHE CADE QUASI SUBITO - ED E’ DISPERATAMENTE UBRIACA, SI TRATTA DI SILVANA, UNA ENTRENEUSE ROMANA)
SILVANA (PARLA CON VOCE IMPASTATA E TONO PIAGNUCOLOSO) A dotto’... Dotto’, me sento male.
ULISSE Che cos’ha signorina? (RACCATTA IL SOPRABITO E CERCA DI RIMETTERGLIELO SULLE SPALLE. L’INDUMENTO PERO’ RICADE SUBITO E, ANCORA, ULISSE CERCA DI RIMETTERGLIELO ADDOSSO, QUESTA AZIONE DURERA’ SINO A QUANDO LA DONNA USCIRA’ DI SCENA)
SILVANA Ci ho lo stomaco che me s’è intorcinato come ‘no straccio de cucina..... Sto male dotto’......
ULISSE Eh, lei ha alzato un po' troppo il gomito......
SILVANA Vor dì che sò ‘mbriaca? E te credo, io vado a tappi...... Stassera n’ho fatte ventotto, ho battuto er record..... Ventotto bottije...... sò la mejo tapparela della Lombardia.
ULISSE Se fa tante tappe così è meglio di Gimondi, ma mi dica cosa desidera.
SILVANA Perchè io lavoro ar night, ar Criff-Craff..... Faccio l’entreneuse...... lei lo sa com’è er mestiere nostro, più si beve e più si guadagna.
ULISSE Si, lo so.
SILVANA Oddio, me gira tutto...... Fermete dotto’, te stai a girà, che giri?
ULISSE Io non giro signorina, è lei che barcolla.
SILVANA (TENERAMENTE) Come sei bello dotto’...... Ci hai la faccia bona, paciosa, come quella di mi’ padre.... ci hai le guanciotte dorci, proprio come lui..... (GLI PIZZICA UNA GUANCIA E ULISSE CERCA DI SCANSARSI)
ULISSE Ma signorina....
SILVANA Belle guanciotte sordide..... (GLI DA’ UN GRAN BACIO SU UNA GUANCIA LASCIANDOVI UNA MACCHIA DI ROSSETTO) Mi padre era tanto bono..... un fregnone, sa?...... Proprio come lei, dotto’, lei pure ci ha la faccia da fregnone..... Mi madre je menava sempre..... (PIANGE IMBRATTANDOSI TUTTO IL VISO FRA IL RIMMEL E IL ROSSETTO)
ULISSE Va bene signorina, ma mi dica cosa vuole.
SILVANA Vojo...... rimette!
ULISSE Ma diavolo, come..... qui..... in farmacia?
SILVANA (AVVICINANDOSI AL MORTAIO) Posso rimette qui dentro?
ULISSE Ma neanche per sogno!
SILVANA Dopo sto bene.
ULISSE Venga di là, nel retrobottega, che c’è il gabinetto.
SILVANA Ma io da sola non posso....... ce deve sta qualcuno che me regge la testa..... Poro papà mio, quant’era dorce..... E je volevo tanto bene, era bello, co’ quelle guanciotte tenere come er culetto de ‘na creatura.... come le sue dotto’.... Ie vojo bene pure a lei...... (LO BACIA SULL’ALTRA GUANCIA LASCIANDOGLI L’IMPRONTA DEL ROSSETTO. ULISSE TENTA INUTILMENTE DI SCROLLARSELA DI DOSSO E METTERGLI IL SOPRABITO SULLE SPALLE)
ULISSE Insomma, vuole stare ferma! Ma quanto deve aver bevuto.
SILVANA Tanto dotto’, ma proprio tanto..... Quello però mica è champagne bono, è robaccia fatta co’ le cartine..... Oddio, me scappa.....
ULISSE Ma lei doveva capitare proprio qui, stasera?
SILVANA Perchè, non è ‘na farmacia questa? Uno che se sente male dove deve andà, a moriammazzato? (IMPROVVISAMENTE GLI SI CATAPULTA ADDOSSO) Belle guanciotte mie dorci e tenerelle come quelle del mio papà...... Dotto’, me dia quarche cosa se no je rimetto addosso......
ULISSE Ma è matta! Con tutti i guai che sto passando ci mancava anche questa! Ma come è arrivata fin qui?
SILVANA Cor taxi. Me doveva portà a casa, poi me sò intesa male e j’ho detto de portarme a ‘na farmacia notturna......
ULISSE E il taxi dov’è? Qui fuori che l’aspetta?
SILVANA No, l’ho mannato via..... Er tassinaro era brutto, dottò.... ma proprio brutto.... invece tu sei bello .... (LO BACIA)
ULISSE Signorina la prego, non faccia così...... (ENTRA EMMA DALLA PORTICINA E, VEDENDOLI, ESCLAMA)
EMMA Ah, dottor Saturno, vedo che se la stà spassando bene malgrado la situazione angosciosa in cui si trova! Buon divertimento!
ULISSE Ma che spassando, Emma!
EMMA Dottoressa Pochettino, prego!
SILVANA (INDICANDO EMMA) Che è, tu moje? Che, pure lei te sona come faceva mi madre cò poro papà?.. (A EMMA) Non je meni, signò, guardi che belle guanciotte dorci che ci ha..... (TENTA DI PRENDERGLI LE GUANCE FRA LE DITA)
ULISSE (CON RABBIA) Ma mi lasci stare le guanciotte! (A EMMA) Emma è ubriaca, non vedi? (LA TRASCINA NEL RETROBOTTEGA E CHIAMA) Quinto, vieni a darmi una mano..... (VIENE QUINTO CHE SI METTE AD AIUTARE LO ZIO)
QUINTO Da dove esce questa qui?
ULISSE Falla stendere sulla brandina, fagli annusare l’ammoniaca e mettigli un impacco d’acqua fresca sulla fronte.
SILVANA (AGGRAPPANDOSI AD ULISSE) A dottò, nun me lassà..... io sto male, dottò.....
QUINTO Sta brava!
SILVANA E chi è stu fregnone! Er gatto mammone? (I DUE ENTRANO NEL RETROBOTTEGA)
EMMA Pulisciti il viso. Non ti vergogni, sei pieno di rossetto.
ULISSE (PASSANDOSI IL FAZZOLETTO SUL VOLTO) Ma non sarai mica gelosa?
EMMA E perchè no? Ogni donna, se è veramente una donna, è gelosa.
ULISSE (RIPRENDENDO SPERANZA, CON ARDORE) Ma allora cosa aspettiamo? Lascia che Paola si sposi e poi ci sposiamo anche noi. Emma, pensa che ogni giorno che passa non torna più.
EMMA (TURBATA) E’ vero, poi devo dirti che mi sei piaciuto fin dalla prima volta che ci siamo incontrati, tanti ani fa.....
ULISSE (NOSTALGICAMENTE) Vestivamo alla marinara.
EMMA (LASCIANDOSI TRASPORTARE DAL RICORDO) Tu eri simpatico, Ulisse..... un pacioccone ma mi piaci così..... con quella faccia sincera e gioviale, quelle tue belle guance paffute.....
ULISSE Non cominciare anche tu con le guanciotte.
EMMA (SCUOTENDOSI) Poi è arrivato Agostino.
ULISSE Si...... Agostino il grande!
EMMA E’ stato lui che ha chiuso gli occhi a mio papà, che poco prima si’è fatto promette che l’avrei sposato.
ULISSE Sai tutto...... ma ormai è passato. Agostino, non c’è più, se ne è andato!
PAOLA (ENTRA DA SINISTRA) Macchè, la direttrice di “Cherie Mode” ha lasciato la segreteria telefonica col messaggio di chiamare dopo le otto e mezza.
ULISSE (DISPERANDOSI) Otto e mezza! Quella povera veccha dei funghi l’avranno già seppellita!
EMMA (A PAOLA) Andiamo a svegliarla a casa. Dove abita?
PAOLA Il custode non l’ha detto..... Ci ha dato soltanto il numero di telefono..... (FACENDO PER USCIRE DA SINISTRA)
EMMA Allora telefoniamo alla TIM, dal numero di telefono ci daranno l’indirizzo.
PAOLA Si, è vero, andiamo.
ULISSE (GUARDANDO L’OROLOGIO) Le due e un quarto e ventun secondi...... le due, un quarto e ventidue secondi..... le due, un quarto, e ventitrè secondi......
QUINTO (CHE SI ERA AFFACCIATO) C’è ‘un lancio sulla luna?
ULISSE (FA IL GESTO DI ANDARGLI INCONTRO. QUINTO SCOMPARE)
EMMA (SULLA SOGLIA DELLA PORTICINA) E non fare così! Non guardarlo più quell’orologio! (ESCE INSIEME A PAOLA. ULISSE AGITATISSIMO, VA SULLA PORTA DEL RETROBOTTEGA)
ULISSE Quinto! Come sta l’ubriaca?
QUINTO (VIENE SULLA SOGLIA) Dorme come un ghiro!
ULISSE (ALLARMATO) Non le avrai dato dei sonniferi?
QUINTO Per forza!
ULISSE Ma sei matto? Cosa ne sai tu dei sonniferi? E poi perchè glie lo hai dato?
QUINTO Voleva rimettermi addosso, allora le ho dato an pugno sulla testa, Non si è più mossa: dorme che a sembra inbalzamata!
ULISSE Ma..... (FA PER ENTRARE NEL RETROBOTTEGA MA DESISTE PERCHE’ DALLA COMUNE ARRIVA LUIGI COME UN BOLIDE)
LUIGI (SI ACCASCIA ANSIMANDO SU UNA SEDIA) Ci siamo, Ulisse! L’ho trovato!
ULISSE Sei stato da loro? (INTANTO QUINTO RIENTRA NEL RETROBOTTEGA)
LUIGI No, ho trovato il Nicola! Ed è lui! Quello che cerchiamo!
ULISSE Gli hai telefonato?
LUIGI Si, mi ha risposto suo padre, che è vecchio, ed era ancora alzato. Un tipo simpatico, ex giocatore della Juve, mi ha raccontato che giocava con Combi, Rosetta, Calligaris......
ULISSE Che m’importa della Juve e di Calligaris! Hai parlato con Nicola?
LUIGI Non c’era. Il padre lo stava aspettando. Mi ha detto che dovevano rientrare, Nicola e la moglie, fra mezz’ora. Sono stati fuori a cena con amici per il compleanno.
ULISSE E’ proprio lui allora!
LUIGI Già che è lui! Poi hanno avuto un incidente di macchina, una cosa da poco ma che gli ha fatto perdere un po' di tempo. Avevano già telefonato al padre per non farlo stare in pensiero. (GUARDA L’OROLOGIO) Non sono ancora arrivati, ci vorranno altri dieci minuti.
ULISSE Gli hai lasciato il numero della farmacia?
LUIGI Come no! 364113......
ULISSE No! No! 364112!
LUIGI Porca vacca...... ho sbagliato......
ULISSE Telefoniamo noi, presto. Dammi il numero. Sbrigati!
LUIGI Calma, tanto la vecchia muore alle sette!...... (CERCA IN TASCA)
ULISSE (ANGOSCIATO) Come sarebbe a dire “muore alle sette”? E allora? Questo numero!
LUIGI (CONTINUANDO A CERCARE) L’avevo scritto su un pezzetto di carta..... Non lo trovo più.....
ULISSE (FREMENDO) Luigi..... Luigi..... io ti metto la testa nel mortaio e te la pesto..... Dimmi almeno come si chiama questo Nicola, il cognome.
LUIGI Ah, si, Nicola...... (NON RICORDA) non me lo ricordo, è un cognome che finisce per “TATO”. (ULISSE FA PER SALTARGLI ADDOSSO MA PROPRIO IN QUESTO MOMENTO IL VIGILE TROVA IL BIGLIETTO CHE STAVA CERCANDO. LO TIRA FUORI SVENTOLANDOLO) Eccolo!
ULISSE Dammi qua. (ENTRA IL SIGNORE DISTINTO. ALLORA ULISSE DICE A LUIGI) Telefona tu, subito. (AL SIGNORE) Desidera? (LUIGI, CON UN GETTONE CHE HA IN TASCA, TELEFONA DALL’APPARECCHIO PUBBLICO)
SIGNORE Buonasera..... lei è il farmacista?
ULISSE Si!
SIGNORE L’autentico, il vero?
ULISSE Certo, perchè?
SIGNORE Sa, perchè sono già venuto due volte e .....
ULISSE (IMPAZIENTE A LUIGI) E’ venuto? C’è? (LUIGI GLI FA CENNO DI ASPETTARE. ULISSE SI RIVOLGE AL SIGNORE) Dica pure.
SIGNORE Ecco, io sono venuto con una signora che è qui fuori, in macchina...... Vorrei qualche cosa.... un prodotto che rinforzi la.... il...... lei dovrebbe consigliarmi......
LUIGI (AL TELEFONO) Pronto!
ULISSE (A LUIGI) E’lui? Nicola? (LUIGI GLI RIPETE IL GESTO DI ATTESA MENTRE IL SIGNORE E’ UN PO’ SECCATO)
SIGNORE Io vorrei..... Ci dev’essere un prodotto che agisca sui centri, diciamo, sessuali. Mi ha capito? (ULISSE, INVECE, NON CAPISCE PERCHE’ NON LO ASCOLTA, INTENTO COM’E’ A CAPTARE OGNI REAZIONE DI LUIGI AL TELEFONO)
ULISSE Certo. Cosa desidera?
SIGNORE (SBUFFA POI RISPONDE) Vede dottore, io sono con una signora, è una persona per bene..... abbiamo mangiato e bevuto..... è la prima volta che..... insomma, detto tra noi, temo che non risponda.....
ULISSE Chi, la signora?
SIGNORE Ma no!...... (LUIGI RIATTACCA E VIENE VERSO IL BANCONE)
ULISSE (A LUIGI) Insomma, è tornato si o no? Gli hai parlato?
LUIGI No, non sono ancora rincasati, ma fra cinque minuti, massimo dieci, arriveranno.
ULISSE E che cosa sei stato a fare tutto questo tempo al telefono?
LUIGI Eh, il vecchio mi stava raccontando del famoso incontro Juventus-Torino del 1924, quando Rosetta rimase senza mutande e giocò così.....
ULISSE Ma che cosa me ne importa se una donna è restata senza mutande!
LUIGI Rosetta era un uomo, un terzino.
ULISSE E allora me ne importa ancora meno!
LUIGI Ma sai, io gli davo spago al vecchio perchè è meglio tenerselo buono, no? Adesso gli ho dato il numero giusto, così appena rientra Nicola ci chiama subito.
SIGNORE (SECCATO) Senta, mi dà retta un momento? Io ho una signora in macchina, e non sò più cosa dirle!
ULISSE Vuole che le parli io.....
SIGNORE Ma no, è dalle 10 che la porto in giro.....
ULISSE (GENTILMENTE) Si sente male la signora?
SIGNORE No, la signora sta benissimo...... solo è un po' seccata, arrabbiata per via..... che..... lei dottore mi sta facendo perdere un sacco di tempo senza ascoltarmi. E’ già la terza volta che vengo!
ULISSE Ah si, si...... Ma se sapesse quello che sto passando stasera...... Mi dica, che cosa vuole? Sono ai suoi ordini.
SIGNORE Dunque...... (E’ IMBARAZZATO PER LA VICINANZA DI LUIGI AL QUALE DICE) Permette?
LUIGI Oh, scusi...... (SI ALLONTANA ED ENTRA NEL RETROBOTTEGA)
SIGNORE (A ULISSE) Vede dottore, io ho un appartamentino qui vicino..... a Pinzano.....
ULISSE Ah, grazie, ma sa, io vivo con mia madre...... la casa è nostra..... sono 3 camere e cucina.....
SIGNORE Ma io non voglio affittarlo!
ULISSE E nemmeno lo compro, con queste tasse.....
SIGNORE Ma no, ho un piccolo appartamento e devo condurre la signora, che è una della buona società..... è da tre anni che le faccio la corte e stasera, finalmente,..... però ho paura di fare brutta figura. Lei dovrebbe darmi un prodotto, io credo che ci sia..... per bocca o per iniezioni magari, mi avevano parlato di una specialità americana, il Vigor..... (ULISSE STA PER RISPONDERE MA NON PUO’ PERCHE’ SQUILLA IL TELEFONO PUBBLICO E SI PRECIPITA A RISPONDERE)
ULISSE Pronto, farmacia Pochettino, chi parla?
SIGNORE Parlo io, ma che maniera di trattare i clienti è questa? Sono le due e mezza, ma guardate un po' se una farmacia notturna dev’essere diventata un centralino telefonico!
ULISSE (CHIUDENDO IL RICEVITORE CON UNA MANO DICE IN TONO PERENTORIO AL SIGNORE) Senta, ho capito quello che vuole lei, ma quel prodotto io non ce l’ho. Provi se lo trova da un’altra parte. E’ infallibile. Io le posso dire soltanto il nome.
SIGNORE E me lo dica allora, come si chiama?
ULISSE “Vent’anni di meno”.
SIGNORE Accidenti agli spiritosi, accidenti! (ESCE PIAGNUCOLANDO) E adesso che ne faccio di quella lì.....
ULISSE (AL TELEFONO) Pronto, mi scusi tanto...... Parlo col signor Nicola?..... Oh, meno male..... Eh si, è una cosa grave, più che grave, roba di vita o di morte...... Le dico subito, ma prima è lei che deve dirmi se oggi ha compiuto gli anni e se è stato a cena fuori con una coppia di amici, al Bue Rosso..... (ATTENDE TIRANDO L’ANIMA COI DENTI. POI CON ESPRESSIONE TERRIBILMENTE DELUSA) Non al Bue Rosso...... Ha cenato al Cavallo Grigio.... Erano in dieci?..... Ma è sicuro? Cioè non c’era una coppia giovane...... la signora si chiama Giulia? ..... Nessuna Giulia? Sa la madre coi funghi...... Non le piacciono i funghi..... Ma la torta? Una torta col suo nome sopra..... Niente torta? Ha il diabete..... Mi scusi...... (CON VOCE ANGOSCIATA)..... e tanti auguri...... (RIATTACCA. DA SINISTRA ENTRANO EMMA E PAOLA ANCH’ESSE MOLTO DELUSE)
EMMA Macchè, niente da fare!
PAOLA Fino a domattina alle otto...... (DAL RETROBOTTEGA GIUNGONO GRIDA DI LUIGI, DI QUINTO E DI SILVANA INSIEME A RUMORI ABBASTANZA FORTI COMPRESI QUELLI DI VETRI INFRANTI. POI ESCE LUIGI INDIGNATO)
LUIGI Ulisse, ma chi è quella donna che sta sulla brandina?
ULISSE Non lo so, una poveretta ubriaca che si sentiva male, ho dovuto....... ma perchè?
LUIGI Perchè tuo nipote la stava palpando.
ULISSE (URLANDO) Quinto!!..... (SI PRECIPITA NEL RETROBOTTEGA)
PAOLA Chi è, chi c’è di là?
EMMA Hai sentito no? Una che aveva bevuto troppo e non capiva niente...... (RIENTRA ULISSE SOSTENENDO SILVANA SEMPRE UBRIACA E SEGUITO DA QUINTO CHE SI FERMA SULLA SOGLIA)
ULISSE Luigi, senti, fammi il piacere, portala tu questa al pronto soccorso, all’ospedale, alla guardia medica, dove ti pare..... E’ ubriaca fradicia.
LUIGI Ma chi è? Dove abita? Come si chiama?
ULISSE Non lo son non l’ho mai conosciuta. Fai conto di averla trovata per strada, addormentata su un marciapiede, lo saprai bene quello che si deve fare in questi casi, no?
LUIGI (SORREGGENDO SILVANA E TRASCINANDOLA VERSO LA PORTA) Ho sentito il telefono, era quel Nicola? Cosa ti ha detto?
ULISSE Vai, vai, poi ti racconterò. Non era quello che cercavamo.
SILVANA (CERCANDO DI RIMANERE ATTACCATA A ULISSE IL QUALE TENTA DI METTERLE SULLE SPALLE IL SOPRABITO) Quanto sei bello...... Viè pure tu..... con quelle belle guanciotte, nun me lassà sola.... Io te vojo bene..... (LUIGI RIESCE A TRASCINARLA FUORI. ULISSE INCROCIA LE BRACCIA E SI RIVOLGE A QUINTO)
ULISSE Ma sei tutto pazzo, degenerato, non credevo mai che tu arrivassi a questo punto! Porcaccione!
PAOLA (A QUINTO IN TONO STUPITO DI RIMPROVERO) Quinto! Volevi..... dopo tutto quello che mi hai detto qui, mezz’ora fa?
ULISSE Perchè, che cosa ha detto?
PAOLA Quasi una dichiarazione d’amore! Dolce, simpatica, contenuta, anche se un po' farraginosa..... (A QUINTO CHE HA ABBASSATO UN PO’ IL CAPO, MORTIFICATISSIMO) Ma come potevi fare una cosa simile, tu, un poeta!
ULISSE Un poeta? Lui? E’ un poeta della pasta e fagioli.
EMMA Su, non bisogna essere troppo severi. Evidentemente quella donnina, nel dormire, si sarà un po' scoperta, lui ha visto ed è rimasto vittima di un raptus.
PAOLA Mamma, i raptus li hanno inventati i dongiovanni da strapazzo per giustificare qualche loro impresa un po' troppo audace.
QUINTO E allora lui?..... (INDICA ULISSE) .... Che ha venduto per sbaglio il veleno per i raptus?
ULISSE Che cosa c’entra stupido? (AGLI ALTRI DUE) Questo si crede che “raptus” sia il nome dei ratti in latino.
PAOLA (A QUINTO) Ma come è successo?
QUINTO Eh, come ha detto lei.... (INDICA EMMA) Io la guardavo che dormiva..... poi si è voltata tutta da una parte e il vestito è andato su......
ULISSE E tu sei andato giù! Vai via, maniaco sessuale, vai di là che poi ti faccio una puntura di sale inglese (QUINTO RIENTRA NEL RETROBOTTEGA)
PAOLA (AD ULISSE) Ho sentito che il vigile parlava di un Nicola....
ULISSE Si, lo aveva trovato lui all’anagrafe, però non era quello che cercavamo noi.
EMMA E non c’erano altri a nome Nicola che compivano gli anni?
ULISSE Pare di no..... (ACCASCIANDOSI) Ormai tutto è perduto..... (SQUILLA IL TELEFONO PRIVATO. PAOLA RISPONDE)
PAOLA Pronto...... Oh, Norman!........ Come? (PAOLA VORREBBE LANCIARE UN GRIDO DI FELICITA’ MA SI CONTROLLA) Vuoi ripetere per favore?..... Adagio, perchè io lo ripeterò con te, qui c’è la mamma ed un’altra persona che mi è carissima.... e voglio che mi ascoltino..... (EMMA E ULISSE, PUR SENZA CAPIRE, SI FANNO ATTENTI. PAOLA PARLA STACCANDO LE PAROLE, A VOCE ALTA) Tutto sistemato. La coppia che aveva acquistato il veleno per errore è stata rintracciata; sono i coniugi Giovanni e Giulia Goffi, e in questo momento stanno venendo alla farmacia...... (ULISSE HA UN ESPLOSIONE DI GIOIA, UNA LIBERAZIONE DOPO TANTA ANSIA ED ABBRACCIA EMMA)
ULISSE Hai sentito?
EMMA Si!
ULISSE E’ finito l’incubo...... Emma!
PAOLA (AI DUE) Sssst..... zitti un momento.... (AL TELEFONO) Dimmi Norman, ti sto a sentire.....
ULISSE (PIANO A
EMMA) E’ tutto merito suo, ma come avrà fatto?
EMMA Non vedo l’ora di saperlo anch’io!
ULISSE Ma è un fenomeno! Un genio!..... Non ci sono riusciti il 113, l’anagrafe, la TIM, i pompieri, tutti noi messi insieme.....
PAOLA (AL TELEFONO) Un momento Norman, lo devo spiegare anche a loro, altrimenti impazziscono.... (AI DUE) E’ stato Norman a trovarli, in tre quarti d’ora.
EMMA E come?
ULISSE Se non sapeva nemmeno che faccia avevano!
PAOLA Ma sapeva che erano venuti in macchina. Glielo avevo detto io quando mi ha telefonato. Norman mi aveva accompagnato qui, stasera e aveva osservato che davanti alla farmacia c’erano tre macchine in sosta e tutte e tre col foglietto della contravvenzione....
ULISSE Si.... qui davanti la sosta è vietata..... c’è la curva e l’attraversamento pedonale......
PAOLA Norman, dopo aver sentito l’appello radio ed avermi telefonato, ha fatto lavorare il cervello. Ve l’ho detto che è un autore di libri gialli..... Non ha fatto altro che recarsi alla polizia stradale e chiedere i numeri di targa delle tre macchine contravvenzionate all’ora tale, in via tale, davanti alla farmacia tale. Una di quelle tre macchine doveva per forza appartenere alla coppia che stavamo cercando. Dalle targhe sono risaliti ai proprietari delle autovetture.... e tutto il resto è stato semplice.
ULISSE (IMPETUOSAMENTE STRAPPA IL RICEVITORE E PARLA CON NORMAN, QUASI PIANGENDO) Signor Norman, io la vorrei ringraziare.... macchè ringraziare..... la vorrei abbracciare, baciare, chissà che belle guanciotte nere che ci ha...... Io..... io, uno come lei lo farei presidente degli Stati Uniti...... (INTANTO PAOLA ED EMMA PARLANO TRA DI LORO SORRIDENDO) Ma no, no, lei si merita questo ed altro.... le giuro che leggerò tutti i suoi libri.... Non sono tradotti?..... No, non so l’inglese ma li leggerò lo stesso.....
PAOLA (VA A RIPRENDERE IL MICROFONO E PARLA AL TELEFONO) Pronto Norman, sei stato veramente un tesoro..... Ho parlato di noi alla mamma e ti vuole conoscere...... (SORRIDE AD EMMA CHE LE RICAMBIA IL SORRISO FACENDO CENNO COL CAPO MENTRE ULISSE MANDA UN SORRISO DI SOLLIEVO) Potresti venire a colazione da noi..... (RIDE PER QUELLO CHE STA ASCOLTANDO POI DICE AI DUE) Ha detto “molto volentieri” e di stare tranquilli che lui non mangia carne umana.......
ULISSE (CON IMPETO GENEROSO) Nel caso gli do un braccio o una coscia!
PAOLA (AL TELEFONO) Come?..... Ma...... sono quasi le tre del mattino! (CON DECISIONE) Ma si, tanto domani è Domenica e possiamo dormire, io riprendo servizio lunedì. (A EMMA) Ha detto “perchè non ci vediamo subito”?
ULISSE Viene qui?
PAOLA (AL TELEFONO) E allora forza, ti aspettiamo e ti preparo un caffè..... Perchè non ti puoi muovere? .... Ah, ecco..... (AI DUE) Non può muoversi dal Motel, aspetta una telefonata da New York dal suo editore...... Vogliamo andare noi? Il Motel è a dieci minuti da qui. (EMMA DA’ UN CENNO DI ADATTAMENTO. PAOLA RIPRENDE IL TELEFONO) Bene, allora veniamo noi, vuol dire che il caffè lo offrirai tu, ciao, a subito! (RIATTACCA) Magnifico! Vi piacerà, vedrete! Vado a tirar fuori la macchina..... (ESCE DI CORSA)
EMMA E’ meglio che vada soltanto io, qualcuno deve restare in farmacia, proprio stanotte non è il caso di chiudere.
ULISSE Certo, andate pure io aspetto, e salutamelo tanto, e dìgli che è un angelo. Un angelo negro. (CON SLANCIO) Emma hai visto come era contenta Paola. Lasciali sposare subito, così fanno subito tanti bei bambini, c’è bisogno di persone intelligenti.
EMMA (SORRIDENDO) Eh, se i bambini prendono dal padre!
ULISSE Così potremmo essere felici anche noi anche se siamo nella terza giovinezza. Tua figlia se ne andrà tu resterai sola e avrai bisogno di uno come me, che ti vuole bene, e che ti faccia buona compagnia.....
EMMA (TURBATISSIMA) Si Ulisse, anch’io sarei contenta, ma credimi non posso proprio tradìre quella santa memoria di Agostino......E’ pùi forte di me, son sicura che se ti sposassi lo stesso nel momento che pronuncerò il “si” un fulmine ci colpirà! (SI SENTONO DALL’ESTERNO ALCUNI COLPI IMPAZIENTI DI CLACSON. EMMA FA UNA CAREZZA A ULISSE) Capiscimi e perdonami! (EMMA ESCE DALLA COMUNE MENTRE SQUILLA IL TELEFONO PRIVATO. ULISSE VA A RISPONDERE MACCHINALMENTE)
ULISSE Pronto..... Oh, ciao mamma, dunque, tutto sistemato, finito, ma si, parola di lupetto, dunque sta tranquilla. Ciao mamma e allegra! (ENTRANO GIOVANNI E GIULIA, LA COPPIA CHE CONOSCIAMO, EMOZIONATI E IMPAZIENTI)
I DUE Salve!
MARITO Eccoci qua. Tutto bene! Abbiamo saputo dei brutti momenti che avete passato.....
ULISSE Non me ne parli guardi..... sono ancora tutto sudato.....
MOGLIE Non è stata colpa nostra.
ULISSE Vorrei sapere una cosa sola. Chi era quello stramaledetto Nicola che era con voi a cena e che ha compiuto gli anni.
MARITO Un nostro amico di Bari, che era qui con la moglie! Ora sono già ripartiti.
ULISSE Ah, Nicola di Bari! Ecco perchè non risultava all’anagrafe!
MARITO Siete stati anche a cercare all’anagrafe?
ULISSE Siamo stati a cercare anche nel bidone della spazzatura..... (ENTRA LUIGI) Oh, Luigi, eccoli qua. (INDICA LA COPPIA)
LUIGI (STUPITO E CONTENTO) Sono loro! E come hanno fatto a.....? Chi è stato.....?
MOGLIE Ci ha telefonato la polizia.
ULISSE Ha fatto tutto Norman, il fidanzato di Paola. Ci ha una testa quello lì che ci starebbe dentro il Duomo di Milano. Ma poi ti spiego tutto.
MARITO Bene, noi ce ne andiamo. Buonanotte, e tante scuse per l’involontario contrattempo.
ULISSE (PORGENDO LA SCATOLETTA) Ecco il Minteletano!
MOGLIE Grazie, buonanotte. (I DUE ESCONO)
LUIGI Raccontami un po.....
ULISSE (TRISTEMENTE) No Luigi, adesso non ho proprio voglia. Scusami.
LUIGI Ti vedo che sei tutto abbacchiato mentre dovresti essere contento come una Pasqua! Hai accennato al fidanzato di Paola, quello con la testa come il Duomo di Milano..... Tutto bene per te, no?
ULISSE Tutto male per me, caro Luigi, come sempre. E’ da quando sono nato che trovo il semaforo rosso.
LUIGI (DOPO UNA BREVE PAUSA) Ho capito. La vedova vuol rimanere fedele a Sant’Agostino.
ULISSE Proprio così. E io quasi quasi me ne vado nella Legione Straniera.
LUIGI La Legione Straniera non c’è più.
ULISSE Vedi come sono sfortunato?
LUIGI Ma perchè non le dici la verità su Sant’Agostino e cioè che tutto era tranne un santo? Lo sanno tutti, qui a Limbiate, che razza di farabutto era il dottor Pochettino..... C’era anche il detto: “Pochettino, Pochettino che ci freghi anche il soldino”.
ULISSE (PERENTORIO) Per favore, Luigi! Pensa ai fatti tuoi!
LUIGI E no, senti, io sono tuo amico e voglio che.....
ULISSE Basta così!
LUIGI (SOSPIRANDO) E va bene. Vado a fare il penultimo giro di questa notte. Però lascia che ti dica che non è giusto.... (GIUNTO SULLA SOGLIA SI GIRA PER DIRGLI) E comunque guarda che alla Legione Straniera quelli della tua età non li pigliano più. (ESCE)
ULISSE (ANNUSA L’ARIA E SI INSOSPETTISCE. GUIDATO DALL’ODORE, VA VERSO IL RETROBOTTEGA CHIAMANDO) Quinto! Ma che hai fatto? (ENTRA QUINTO CON UN GRANDE PANNO BIANCO LEGATO INTORNO AL COLLO A MO’ DI TOVAGLIOLO E UNA GRANDE BACINELLA SANITARIA DI SMALTO COLMA DI SPAGHETTI FUMANTI IN BIANCO, CHE STA MANGIANDO USANDO UN PAIO DI PINZE EMOSTATICHE)
QUINTO Mi sono fatto questi due spaghetti, avevo una fame e poi domani ho una corsa a cronometro.....
ULISSE Pìù stupido di te non c’è nessuno! Ma sai cosa stai mangiando? La pasta aproteica per diete asotemiche!
QUINTO Ma non è male! E’ buona!
ULISSE E come l’hai condita?
QUINTO Con l’olio di fegato di merluzzo.
ULISSE Io ti...... (FA PER PICCHIARLO, QUINTO SCAPPA INFILANDO LA PORTA CHE DA’ SULLA STRADA PORTANDO CON SE’ LA PASTASCIUTTA. ULISSE, CHE L’HA SEGUITO SIN SULLA SOGLIA, SI TROVA DI FRONTE PAOLA CHE RIENTRA)
PAOLA Ciao Ulisse. Domani lo conoscerai anche tu il mio Norman.
ULISSE Ah, mi fa piacere. E tua madre?
PAOLA Si è fermata a fare due chiacchiere col signor Castagnola. Bè io vado a letto, casco dal sonno. (METTE UNA MANO SULLA SPALLA DI ULISSE E CONTINUA CON ACCENTO TENERO) Mi dispiace Ulisse, ho parlato con la mamma adesso, tornando..... e mi ha detto tutto. Ti giuro che se avessi potuto scegliermi un padre, saresti stato tu. Perchè sei un mansueto, un buono, un onesto..... Ma perchè non cerchi di non essere anche un rinunciatario? Hai capito? Buonanotte. (ESCE PER LA PORTICINA DI SINISTRA. ENTRA EMMA E I DUE RESTANO PER QUALCHE ISTANTE IN SILENZIO A GUARDARSI)
ULISSE Ben, adesso chiudo, speriamo che non venga nessuno, me stendo sulla poltrona, avrei proprio bisogno di dormire un po! (PARLANDO E’ ANDATO A METTERE IL CATENACCIO ALLA PORTA. ORA TORNA VERSO IL BANCONE SEMPRE CONTINUANDO A PARLARE. AZIONA L’INTERRUTTORE CHE C’E’ SOTTO L’ARCHETTO E LA LUCE IN SCENA SI DIMEZZA MENTRE AUMENTA L’INTENSITA’ DEL RIFLESSO ROSSO DELL’ INSEGNA CHE ENTRA DALL’ESTERNO. A QUESTO PUNTO ULISSE SI RENDE CONTO CHE EMMA NON SI E’ MOSSA ED HA SEMPRE CONTINUATO AD ACCOMPAGNARLO CON LO SGUARDO) Bè? Emma non vai di sopra? Emma, ma sei ancora qui? Vai sopra a riposarti.
EMMA Perchè non me lo hai mai detto?
ULISSE Cosa?
EMMA Non fare finta di non capìre, tanto non sei capace! Dimmi solo perchè non mi hai mai detto la verità tutte le volte che io magnificavo le gran doti di Agostino, mai una parola contro di lu! La verità l’ho saputa adesso, solo adesso dal tuo amico. Perchè?
ULISSE (MOLTO CONFUSO) Io non so di cosa parli.... E poi Luigi è solo un chiaccherone.....
EMMA A questo ponto io devu pensare che ‘il tuo bene, il tuo affetto non è sincero.....
ULISSE Perchè? Ma cosa dici?!
EMMA E si, perchè ti sarebbe bastato niente per distruggere Agostino! La sua onestà, la sua rettitudine, cose che io ho creduto fina a poco fa.... mentre tu con quattro parole potevi distruggerlo. Dimmi: perchè non l’hai fatto?
ULISSE (OSTINATO) Ma io non so niente su Agostino.....
EMMA No, l’unica a non sapere niente ero io..... Luigi il tuo amico vigile, là fuori, in pochi minuti mi ha detto che Agostino dava sì i soldi ai bisognosi, ma al trenta per cento di usura. Che la ragazza madre mandata a Milano era stata messa da Agostino in quelle condizioni e se la manteneva a Milano.
ULISSE Non lo so.....
EMMA \ (INCALZANTE) Che vendeva droga, e che quando salvò quell’uomo dal fiume lo fece soltanto perchè proprio il giorno prima, quel tipo, aveva firmato una polizza sulla vita con la Società di Assicurazioni del dottor Pochettino! (AGGIUNGE CON IRONIA) “Che si frega anche il soldino”.
ULISSE (TENACE MA ORMAI ALLE CORDE)..... Sono calunnie......
EMMA E perfino che quando assisteva mio padre, ne affrettava la fine fingendo il contrario per farmi promettere di sposarlo e diventare padrone della farmacia!
ULISSE (SICURO) Questo non lo sapevo davvero!
EMMA Allora sapevi tutto il resto!
ULISSE (MORTIFICATO) Si, ma ti confesserò che io non volevo che mi sposassi perchè io ero meglio di lui, ma per quellon che sono, e per quello che io rappresento per te.
EMMA Caro, tu vuoi accettarmi..... tu vuoi che ci sposiamo..... proprio insieme a Paola e Norman alla fine del mese..
ULISSE (FELICE) E non avere paura del fulmine, io ti metto un parafulmine sulla testa!
EMMA (SORRIDENDO) D’accordo!
ULISSE Chiudiamo la farmacia per tre settimane.
EMMA Certo, E faremo un bel viaggetto: Palma, Canarie, Marrakesch.....
ULISSE Forse per noi sarebbe meglio: Acqui Terme, Fiuggi o Chianciano. (EMMA SBOTTA A RIDERE)
QUINTO (ENTRA CON LA BICICLETTA)
ULISSE (A QUINTO) E adesso dove vai?
QUINTO Lo sapevi che stamattina ho una cronometro impegnativa!
ULISSE Ma non hai dormìto, sei stanco, non puoi correre.....
QUINTO Però ho preso due cucchiai di sale di Canale!
ULISSE E con quello?
QUINTO Me lì hai sempre detto tu, che il sale di canale fa curar.....
ULISSE Và, và.....
QUINTO Vado, e state bravi! (VIA)
ULISSE (SCROLLA IL CAPO SORRIDENDO. PRENDE EMMA E LA FA SEDERE SUL SOFA’, SI SIEDE VICINO, LE SORRIDE MENTRE SI SENTE IL CAMPANELLO DELLA PORTA. ULISSE ACCENDE LA LUCE E VA AD APRIRE DICENDO) Era destino che la dormitina stasera..... (ENTRA UN UOMO DALL’ARIA SOFFERENTE E ULISSE ANDANDO DIETRO IL BANCONE DICE) Desidera?
CLIENTE Ho bisogno di una scatola di iniezioni contro le coliche di fegato..... ma non ricordo come si chiama il prodotto, ma è un nome che finisce per “INA”. (ULISSE COMINCIA A RIDERE, PRIMA PIANO POI SEMPRE PIU’ FORTE, COME UN PAZZO. ANCHE EMMA RIDE VOLTANDO LA TESTA DALL’ALTRA PARTE. IL CLIENTE LI GUARDA SBALORDITO TUTTI E DUE MENTRE SI CHIUDE IL SIPARIO)
FINE DELLA COMMEDIA