UN ALLEGRO FURFANTE
DI MINO DOLETTI
PERSONAGGI:
IL LADRO,
L'ALTRO INDIVIDUO
IL CAMERIERE.
Anticamera elegantissima. Mattina. Su una « dormeuse » sono appoggiati un frak, una camicia inamidata e i polsi. Per terra sono le scarpe lucide..
La stanza si apre su un balcone che dà nel giardino. A destra una porta comunica con l'appartamento; a sinistra, la porta d'ingresso, in fondo una tenda.
Quando si apre il sipario, la scena è vuota e tale rimane per alcuni istanti.
Il ladro - (compare dal balcone prima solo la testa. Guarda dentro con curiosità e un poco con sospetto; poi allunga un braccio e si afferra alla balaustra. Sempre con circospezione, passa l'altra mano nell'interno, poi spicca un salto e rimane in ginocchio sul davanzale. Un'ultima occhiata circospetta, e balza dentro. E' un giovanotto di aspetto simpatico. Veste un abito che, ormai per il lungo uso, è in brandelli. Da una tasca fa capolino il manico di uh pugnale. Osserva con curiosità l'ambiente e s'avvicina alla « dormeuse »). - Tò: un frak... (prende delicatamente l'indumento e lo rigira fra le mani. Legge, dentro, l'etichetta del sarto), ce Arnoldi, Corso Cavour, 4... ». Non mi è nuovo questo nome (pensieroso). Dove diavolo ho incontrato l'individuo?... Arnoldi... Arnoldo.. Forse è anche il mio sarto... (si toglie con gravità la giacca. lacera e rattoppata e cerca nell'interno l'etichetta). No, non è questo: io mi servo in un'altra sartoria... Eppure, Arnoldi, diavolo, devo averlo conosciuto in qualche posto... Ah, ecco: mi ha fornito il pastrano col bavero di astrakan... Me lo ricordo perchè io tengo a mente il nome dei miei fornitori... Così, se il vestiario fa buona riuscita, ritorno lì; se no, cambio... Quando si paga, si hanno anche tutti i diritti di essere serviti bene... (appoggia di nuovo il frak sul letto e si avvicina a un armadio, tentando di aprirlo). Chiuso... Accidenti! (va alla scrivania). Anche questa... Capperi, che non ci sia niente da portar via, qui? (i suoi occhi, cercando per la stanza, si appoggiano di nuovo sul frak. Avvicinandosi alla « dormeuse »). Bè, in mancanza d'altro... Tanto, il sarto è veramente di fiducia... Anche il pastrano l'ho portato quattordici anni e ne sono rimasto soddisfatissimo... Ma sì: accontentiamoci di questo... (cerca di farne un fagotto, ma vede che riesce troppo grosso. Allora, dopo un momento di esitazione, si decide ad indossarlo. Va dietro al paravento). Sembra fatto apposta per me!... Quell'Arnoldi è veramente geniale! (esce dal paravento completamente vestito. Si annoda in fretta la cravatta e si pavoneggia un momento davanti allo specchio dell'attaccapanni. Poi va alla finestra, appoggia le mani sul davanzale e fa per spiccare il salto).
L’altro individuo - (è uscito pian piano da dietro la tenda durante gli ùltimi passi del ladro; vede la scena; pian piano raggiunge il ladro e lo afferra per le spalle al momento in cui sta per spiccare il salto) Canaglia!
Il ladro - (senza volgere il capo, con calma) Parla con me?
L'altro - Canaglia!
Il ladro - (dignitoso, ma sempre senza voltarsi) Signore!
L'altro - Pezzo di gaglioffo, cosa fai?
Il ladro - Me ne vado...
L'altro - Con il mio frak?!
Il ladro - Ah?! E' il suo? (si volge per tre quarti). Abbiamo la medesima statura (con aria confidenziale). E quanto a complessione, siamo lì...
L'altro - Va all'inferno!
Il ladro - Subito! (si volge di nuovo verso il balcone).
L’altro - (afferrandolo) Dove vai?
Il ladro - All'inferno!
L'altro - Ma prima levati il frak!
Il ladro - (a malincuore, comincia a sciogliersi la cravatta) Peccato, però! Mi stava proprio a pennello! Un mago, quell'Arnoldi...
L'altro - Come? Arnoldi? Cosa c'entra?
Il ladro - (con aria d'importanza) E' il mio sarto... Corso Cavour, 54, primo piano, interno 11, seconda porta a destra...
L’altro - (che non ha capito, lo guarda).
Il ladro - (sospirando come se seguisse il corso dei suoi pensieri) C'è sempre quella lavorante bionda, con gli occhi celesti, così gentile con tutti i clienti?
L'altro - Dove?
Il ladro - Ma nella sartoria Arnoldi, che diamine!
L'altro - Ah! (dopo un momento di esitazione). Sicuro che c'è...
Il ladro - (risoluto) Bisogna che ci ritorni... In questi ultimi tempi l'ho un poco trascurato Arnoldi, poveretto... Chissà, forse, se n'è avuto a male... Lei, signore, che ne pensa?
L'altro - Di che?
Il ladro - Se ne sarà avuto a male? Lui ci tiene tanto ad clienti...
L'altro - Ma tu chi diavolo sei?
Il ladro - (sospirando) Lei dovrebbe saperlo... Appartengo a quella categoria di lavoratori che la buona società chiama ladri...
L'altro - Sbrigati a svestirti, gaglioffo...
Il ladro - (comincia a sfilarsi il frak con studiata lentezza) Ma sono uh ladro per bene. Un amatore, direi quasi... Per esempio, qui avrei potuto portar via tutto... Ne conviene, signore? (con un moto brusco si volta e lo afferra per il colletto). Ecco, se volessi, potrei prenderle il portafoglio... E' ben fornito?
L’altro - (respirando a fatica) Diecimila...
Il ladro - (con disprezzo) E invece, glielo lascio... Io, ripeto, sono un amatore. Mi sono innamorato di questo frak per una ragione ideale e lo porto via. Ma creda pure, signore, che io non ho alcun disprezzo per lei... Di solito i ladri nutrono un profondo disprezzo per le loro vittime. Ma io no... Come rimanere insensibile, difatti, al particolare della identità delle nostre corporature? Lei, signore, creda pure che ha tutto il mio rispetto.
L’altro - (ironico) Obbligatissimo...
Il ladro - (senza lasciare la stretta) Non c'è di che... « Il ni à pas de quoi... », come dicono i francesi... (al moto di stupore dell'altro). Crede che io sia un ignorante qualunque? Conosco benissimo varie lingue... Tra un 'operazione e l'altra, mi diletto di linguistica... Lei no, vero? Ah! Questa non dovrei perdonargliela... Il fatto che ha la mia medesima corporatura, le dà anche dei doveri...
L'altro - Allenta un pochino, per piacere...
Il ladro - (allentando) Ecco fatto...
L’altro - (ironico) Se no, rischi di rimanere tu solo ,al mondo con quella corporatura...
Il ladro - Tò! Il signore fa dello spirito...
L'altro - Anche tu fai dello spirito... E siccome il padrone di casa sono io...
Il ladro - Errore... Anzitutto, non faccio dello spirito... Parlo sul serio... Quando dico che sono un ladro per bene, è la verità... Del resto, che sono educato, lo vede da per lei... Ecco: mentre potrei benissimo darle del tu o anche del voi, le do del lei... E' una sfumatura, d'accordo, ma che la sua importanza... In secondo luogo, invece di essere morto è ancora vivo... Guardi (estrae il pugnale). Un colpettino qui... (lo appoggia sulla pancia dell'altro) E addio...
L’altro - (con un gemito) Per carità...
Il ladro - Niente paura (rimette in tasca il pugnale). Lei ha avuto la fortuna di incontrare un ladro come si deve...
L’altro - (sospirando) Lei è proprio un galantuomo!
Il ladro - (lo guarda sorpreso) Per piacere, ripeta...
L'altro - Cioè, volevo dire...
Il ladro - (stringe) La prego, ripeta!
L'altro - Lei... lei... è un gentiluomo...
Il ladro - (scoppiando in una risata) Mi dà del lei?! Questa è buffa! Senta, mi faccia il riverito piacere di smetterla...
L'altro - Ma creda pure che...
Il ladro - Ho detto che deve smetterla... Se continua a darmi del lei, io avrò l'impressione di essere un appartenente alla buona società...
L'altro - Ma difatti... io credo...
Il ladro - E certe offese non le tollero...
L’altro - (rassegnato) Come... come vuoi tu...
Il ladro - Ecco, benissimo... Mi sembra di rivivere... Torno nel mio elemento... Creda pure, signore, è una bella soddisfazione... (pausa). Senta, mi faccia mi altro piacere...
L'altro - Dica pure...
Il ladro - (lo guarda severamente).
L'altro - (correggendosi) Dì pure, ragazzomio
Il ladro - Ecco: così va bene... Dunque, un piacere... Mi dica gaglioffo...
L'altro - Veramente...
Il ladro - Poche chiacchiere, ho detto!
L’altro - (rassegnato) Gaglioffo!
Il ladro - (prendendoci gusto) ... canaglia...
L'altro - Sì...
Il ladro - Sì, un corno! Mi dica canaglia...
L'altro - Canaglia!
Il ladro - (soddisfatto) Come suona bene! Grazie tante, sa? (rimane pensieroso un momento). Basta: non voglio ubriacarmi di gioia... Potrei costringerla a dirmi canaglia diecimila volte, ma ci rinuncio... Io sono misurato anche nella felicità... Quando ho davanti una buona pietanza, non me ne sazio mai... Creda pure, signore, è l'unico modo per non disgustarsene. Glielo assicuro. Almeno rimane il desiderio e si può gustare ancora quella gioia... Se no, si distruggono così tutte le gioie che offre la vita e cosa rimane oltre il suicidio?... Ma stia tranquillo: non commetterò nessun folle gesto... Così, quando domani o posdomani la pregherò di chiamarmi ancora gaglioffo, assaporerò questa gioia deliziosa...
L'altro - Dunque... lei... tu... vuoi ritornare?
Il ladro - Si sa: se mi prende la nostalgia, ritorno...
L'altro - Ah! Benissimo...
Il ladro - Come? Penserebbe di cambiar subito casa?
L'altro - Anzi! Tu sei un tipo così interessante!
Il ladro - Adulatore!
L'altro - E scusami: entrerai sempre di là?
Il ladro - Dipende...
L'altro - Allora lascierò aperto...
Il ladro - Per questo non si preoccupi... Ci penserò io... (deciso) Bè: intanto me ne vado...
L'altro - Scusa, vai via con il mio frak?!
Il ladro - Sì: su questo punto non transigo... Io sono un amatore...
L’altro - (pensieroso) Va bene, ma è un contrattempo gravissimo... Io adesso... (cerca l'orologio). Scusa: che ore sono ?
Il ladro - (che ha ancora il gilet del frak) Dove lo tieni?
L'altro - Taschino di di destra...
Il ladro - (trova l'orologio e lo consulta) Sono le undici e un quarto... Abbiamo ailche fatto relativamente presto: non le pare?
L'altro - Già: ma io fra poco ho un impegno.
Il ladro - Perbacco! Allora vado via subito... (ammiccando). Un impegno... sentimentale?
L'altro - Piuttosto...
Il ladro - Oh! Perchè non me lo ha detto prima? Dunque, a ben vederla, signore. E mi dica un'altra volta canaglia...
L'altro - Canaglia!
Il ladro - Grazie... Adesso me ne vado. Mi promette di non fare sciocchezze? Di non chiamare nessuno? In caso contrario, sono costretto a legarla ben bene... E ciò mi dispiacerebbe perchè sono un aristocratico...
L’altro - (ironico) Me ne sono accorto, infatti... Ma sta tranquillo: sono solo in casa... Però, la faccenda del frak non si può aggiustare in nessun .modo? Sono in grave impiccio. Fra mezz'ora mi devo sposare...
Il ladro - Eh ?
L'altro - Già: e adesso non ho il tempo di procurarmi un altro indumento... Dovrei rimandare il matrimonio... (pensa un poco). Del resto, forse questa è una soluzione...
Il ladro - Quale soluzione?
L'altro - - Niente, niente: è una faccenda lunghissima...
Il ladro - (disponendosi ad ascoltare) Signore, la prego, mi interessano tanto le barzellette...
L'altro - Ma non è una barzelletta...
Il ladro - Meglio; sarà più interessante... Racconti: io sono un amatore...
L’altro - (perplesso) Ma è una faccenda personale...
Il ladro - Ragione di più... Io mi interesso specialmente alle cose degli altri, (accenna al frak). Dovrebbe averlo capito...
L'altro - Ecco: fra mezz'ora, dicevo, io prendo moglie...
Il ladro - Ed è bella?
L'latro - Chi?
Il ladro - La fidanzata.
L'altro - Non lo so.
Il ladro - Come? Ah, già: per uno spiegabile pudore, forse non vuole pronunciare il suo giudizio in proposito... E' ricca, è ricca?
L'altro - Mah!?
Il ladro - Giovane?
L'altro - E chi ne sa niente?
Il ladro - (guardandolo sorpreso) Ma allora?
L'altro - Allora niente: non ne so nulla; se è bella; se è brutta; se è giovane. Niente, ti dico: niente...
Il ladro - Tò, questa è buona! E' una cosa interessantissima...
L’altro - (sospirando) Fino ad un certo punto.
Il ladro - E come l'ha conosciuta?
L'altro - Ma se ho detto che non la conosco!
Il ladro - Sembra fino incredibile!
L'altro - Eppure è così... Devi sapere che io sono un originale... Odio tutto quello che sa di passatismo... di tradizionalismo, di vecchio, di stantio...
Il ladro - (approvando) Ben detto!
L’altro - (ironico) Grazie per la tua autorevole opinione... Dunque, io sono un modernista. Se potessi, farei a meno di mangiare pur di regolarmi diversamente dagli altri... Arrivato a una certa età, mi sono accorto che era ora di prendere moglie... Sicuro: è un passo che devono fare tutti: è fatale. Ma ho cercato di farlo in modo nuovo. I convenzionalismi che circondano questa stupida funzione nel prendere moglie, bisognava abolirli... Il matrimonio, va bene: ma senza viaggio di nozze, senza banchetti, senza discorsi. Soprattutto, niente fidanzamento. Dev'essere atroce quel senso di predestinazione che domina il futuro sposo. Incontro al matrimonio, invece, ci si va con baldanza, come verso un incidente automobilistico. Non ci si deve pensare due volte, se no si torna indietro. Anch'io, dovendo fare il tragico passo, ho voluto farlo tutta in una volta, senza possibilità di pentimenti. Ma per un matrimonio, anche modesto, bisogna essere in due. Dovevo trovare una donna che si acconciasse a sposarmi... (si interrompe). Ma siccome la storia sarà lunga, accomodati pure...
Il ladro - Lei, signore, è un perfetto gentiluomo (siede).
L'altro - Ma, per carità, non sederti sulle code del frak!... Dunque, tornando al mio matrimonio, dovendo trovare la donna che facesse al caso, ho messo un avviso sui giornali...
Il ladro - Il solito avviso di quarta pagina...
L'altro - ... che non è mai di quarta, perchè, va a finire sempre in sesta o in ottava; ma fa lo stesso... Io l'ho compilato, dunque così: ce Giovane piacente... », in certi casi la modestia è fuori di luogo... «ricco...
Il ladro - (guardandosi attorno) Però non si direbbe...
L'altro - Cosa vuoi? Tengo tutto alla banca... Bè, andiamo avanti... «... sposerebbe subito, senza perditempi di fidanzamento, una signorina qualunque... Scrivere... eccetera », In una settimana, ho ricevute quarantatre lettere... Te le farò leggere con comodo... Delle quarantatre persone che mi scrivevano, quindici èrano uomini e ho dovuto scartarli subito.
Il ladro - La volevano sposare?
L'altro - Per carità!... Mi sconsigliavano dal compiere il passo fatale...
Il ladro - Erano benpensanti, si vede...
L'altro - Certo... Altre dieci mi dicevano delle insolenze volgarissime perchè, secondo loro, il matrimonio doveva essere preso più sul serio... Insomma, fatti i conti e tirate le somme, escluse altre sei donne che volevano da me i capitali per pubblicare dei romanzi, ne ho scelta una, la quarantatresima con la quale mi sono messo subito in corrispondenza... E' orfana e così non avrò la seccatura dei suoceri... E' povera - almeno lei scrive così - e se le avverrà di comprare un colabrodo, non me lo rinfaccerà per tutta la vita... E' brutta - anche questo lo dice lei - e nessuno dei miei amici più intimi me la porterà via... Poi, ha accettate tutte le condizioni compresa quella del divorzio alla scadenza di tre mesi...
Il ladro - Come? Ancor prima di sposarsi?
L'altro - Sicuro! Bisogna bene prendere tutte le precauzioni... Io, poi, sono un tipo curiosissimo... Mi stanco subito. Dopo quindici giorni, bisogna che io cambi, se no sono un uomo morto... E starei fresco, se non mi premunissi prima! Te lo figuri, ragazzo mio, gli scandali, le denunce, l'arrivo del commissario che viene a verificare se c'è l'adulterio, le sòlite quattro parole di spiegazione fra il marito e la moglie. Lui dice: « E' vero: sono colpevole! », abbassando il capo. Lei risponde: « Vigliacco! » e poi aggiunge: « Mi ricondurrai subito dai miei genitori! Assassi-* no! Hai spezzato la mia vita! »... Ricondurre la moglie dai suoi genitori, mi dà una curiosissima impressione di bicicletta... Sicuro: quando uno non ci sa andare., si fa prestare la macchina da un amico, prova e si rompe la testa contro il primo paracarro... poi riporta la macchina al proprietario tutto contrito... E lo stesso caso di un marito che non ha saputo andare d'accordo con la moglie e la riporta al garage...
Il ladro - Mi sembra di essere a teatro... Lei, signore, è molto divertente...
L'altro - Dunque, per farla breve, io ho trovato la donna che faceva al caso mio e le ho dato appuntamento per oggi a mezzogiorno qui... Guarda un'altra volta l'orologio, fammi il piacere...
Il ladro - (esegue) Le undici e tre quarti...
L'altro - Ecco: fra pochi minuti sarà qui.., E quella donna la sposerai tu...
Il ladro - (con un salto) Eh ?!
L'altro - Sì: cosa c'è di straordinario?... Tanto, vedi? Hai già indossato il frak...
Il ladro - Piuttosto me lo levo... (comincio a togliersi la giacca).
L’altro - (fingendosi costernato) Eppure, sarebbe stata la buona soluzione... Io sono già stanco di quella donna... Te ne prego, amico mio...
Il ladro - (con voce minacciosa) Le ho permesso di chiamarmi « amico mio » una volta sola... (raddolcendo il tono). Quella che lei mi chiede è una cosa impossibile... (continua a spogliarsi). Ci mancherebbe altro! Si vesta pure e si prepari al lieto evento...
L'altro - Sono disposto a darti qualunque somma...
Il ladro - Inutile: non accetto (va dietro al paravento). Eccole il frak...
L’altro - (macchinalmente prende gli indumentie li indossa) Allora, poiché non c'è rimedio, affrontiamo la situazione... (va all'apparecchio telefonico). Pronti? 54,73... Parlo conla Questura? Benissimo... Sì: in via Milano,numero 80, primo piano... Ma subito: intantoci penso io...i
Il ladro - (un poco preoccupato) Cosa c'è?
L'altro - Niente: è il linguaggio convenzio-naie: fra pochi minuti, la mia fidanzata sarà qui... E tu, se credi, puoi andare...
Il ladro - Veramente, avrei una grande curiosità di vederla in viso, questa donna...
L'altro- - Ti confesso che ho un'identica curiosità anch'io...
Il ladro - (con rimpianto) Ma la sua sarà appagata... E la mia, no...
L’altro - (resta un momento pensieroso) Sen-ti: ti faccio una proposta... Rimani anche tu... Nasconditi dietro il paravento: Vedrai tutto e sentirai tutto... Quando sarai stanco potrai andartene tranquillamente...
Il ladro - (dopo un breve esitazione) Sicuro: facciamo così, (va dietro al paravento).
L'altro - Bravo. Adesso io vado un momento di là a fare toilette...
Il ladro - (da dietro il paravento, scherzoso) La toilette del sacrificio...
L'altro - Proprio... (va alla porta di fondo e scompare).
Il ladro - (sempre dal suo posto) Ci sarà da aspettare molto? (attende una risposta). Ehi, signore?! (brontolando). Ma dove diavolo si è ficcato? (dopo un poco, mette la testa fuori dal paravento e si guarda attorno). Non c'è nessuno... (esce). Questa è bella!... (va alla porta di destra). Chiusa! (va a quella di sinistra). Anche questa! (va alla finestra). Insomma, chi ci capisce niente? (chiama). Signore, signore!... Diavolo, dove sarà andato? (battendosi la fronte). Accidenti! Il portafoglio! Avevo messo il portafoglio nel frak... Ce l'ha lui: sono fritto... (nel girare per la stanza, solleva la tenda che è nel fondo). Tò: chi c'è qui? (un uomo strettamente imbavagliato è legato a una seggiola). Ehi, cosa fai? (l'uomo straluna gli occhi: è quasi strozzato dal bavaglio). Parla: già, così non puoi parlare... (lo slega). Dì: spiegami questa faccenda...
Cameriere - (respira rumorosamente) E' andato via, finalmente?
Il ladro - Chi?
Cameriere - Il ladro...
Il ladro - Quale ladro?
Cameriere - Quello che mi ha conciato così... Ero solo in casa perchè aspetto il padrone che arriverà a momenti... E' venuto quel furfante di sorpresa, mi ha legato, ha rubato tutto quello che poteva... e poi... io ho sentito tutto (ammiccando). Si è burlato anche di te... E' un ladro matricolato...
Il ladro - (con ammirazione) Però, ha una bella fantasia!
Cameriere - Affatto. Rubato anche questo... Rubato a quel giornale lì... Se tu fossi al corrente del movimento teatrale, te ne saresti accorto subito... (indica un giornale che è sul tavolo). Leggi un poco e vedrai... Cronache dei teatri...
Il ladro - (apre il giornale e lo scorre in fretta, molto stupito) Una commedia nuova all'è Olimpia »... Questo?
Cameriere - Sì...
Il ladro - (legge) « La vicenda della commedia rappresentata ieri sera con successo in questo teatro è gustosissima: un ladro penetrato in una casa per rubare, fa man bassa di tutta l'argenteria che trova e la mette al sicuro nella tasche di un frak che ha intenzione di portar via. Mentre però in una delle stanze vicine, sta continuando la sua visita coscienziosa, un altro ladro, entrato dal balcone, con intenzioni naturalmente ladresche, si appresta a fare man bassa anche lui di tutto ciò che trova, quando sopraggiunge il primo ladro che viene da lui scambiato perii padrone di casa... » (commentando). E' priprio il mio caso... E vediamo un po' come finisce...
Cameriere - (sorridendo) Finisce che arrivano gli agenti...
Il ladro - Ma io non li aspetterò... (si avvicina alla finestra per fuggire).
Cameriere - E' inutile: se tutto si svolge come nella commedia, la casa è già circondata...
Il ladro - (guardando fuori) Difatti, quel tipo appoggiato a un lampione mi pare di conoscerlo: ho già avuto rapporti intimissimi con lui... (esita un momento: poi si avvicina a una poltrona e si siede con calma). Ho capito...
Cameriere - Che fai?
Il ladro - (riprendendo il giornale) Non mi resta che attendere gli agenti... Gli agenti e gli applausi... C'è scritto anche qui...
FINE