Un cappello di paglia di Firenze

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PERSONAGGI

Eugene Labiche e Marc-Michel

Un cappello di paglia di Firenze

Traduzione di

Francesco Savio


PERSONAGGI

FADINARD

NONANCOURT

BEAUPERTHUIS

VÉZINET

TARDIVEAU

BOBIN

ÉMILE TAVERNIER

FÉLIX

ACHILLE DE ROSALBA

HÉLÈNE

ANAÏS

LA BARONESSA DE CHAMPIGNY

CLARA

VIRGINIE

CLOTILDE

UN CAPORALE

UN DOMESTICO

Possidente

produttore di sementi

sordo

contabile

nipote di Nonancourt

luogotenente

cameriere di Fadinard

giovane Lion

figlia di Nonancourt

moglie di Beauperthuis

modista

fantesca in casa Beauperthuis

cameriera della Baronessa

della Baronessa

Membri del corteo nuziale

Invitati d'ambo i sessi

Guardie Nazionali

La commedia si svolge in Parigi


ATTO PRIMO – SCENA PRIMA

Casa di Fadinard.

Sala ottagonale. In fondo, porta a doppio battente che si apre sulla scena. Due porte laterali in primo piano, due altre porte in secondo. A sinistra, a ridosso della parete, ta­vola con tappetino; sul tappetino, vassoio con caraffa, bicchiere, zucche­riera. Sedie.

VIRGINIE, FÉLIX

VIRGINIE

a Félix che tenta di ab­bracciarla

No, lasciatemi, monsieur Félix!... non ho tempo per simili scherzi.

FÉLIX

Un bacio solo!

VIRGINIE

No!...

FÉLIX

Pensa che sono del tuo paese!... sono di Rambouillet...

VIRGINIE

Caspita! se dovessi la­sciarmi abbracciare da tutta Rambouillet...

FÉLIX

Non fa che quattromila abi­tanti.

VIRGINIE

E poi, cosa c'entra?... Il vostro principale, monsieur Fadinard, si ammoglia oggi... voi mi avete invi­tata per vedere la corbeille... vediamo la corbeille!...

FÉLIX

Ma abbiamo tutto il tempo... Il mio padrone è uscito di casa ieri sera, per recarsi dal suocero a firmare. il contratto... non tornerà che alle un­dici, con il corteo, e andrà subito dopo in municipio.

VIRGINIE

Carina, la sposa?

FÉLIX

Puah... Per me ha l'aria tonta; ma è di buona famiglia... è la figlia d'un cq1tivatore di semenzai... Papà Nonancourt, Charentonneau...

VIRGINIE

A proposito, monsieur Fé­lix... se sentite dire che c'è bisogno di una cameriera... pensate a me.

FÉLIX

Lo vuoi proprio lasciare il tuopadrone, monsieur Beauperthuis?

VIRGINIE

Non mi parlate di lui... Falso, bisbetico, maleducato, geloso... e sua moglie!... si sa, mica ci provo gustoa dire male dei padroni...

FÉLIX

Oh! Macché!...

VIRGINIE

Una strega! una pettegola qualsiasi!

FÉLIX

Però!

VIRGINIE

Appena il signore esce... tac! esce anche lei... e dove va?... non ha mai voluto dirmelo... mai!...

FÉLIX

Ah, certo, certo: non puoi restare in una casa simile.

VIRGINIE

abbassando gli occhi

E poi, mi farebbe talmente piacere d'essere a servizio con qualcuno di Rambouillet...

FÉLIX

abbracciandola

… diparti­mento della Seine-et-Oise!


ATTO PRIMO – SCENA SECONDA

VIRGINIE, FÉLIX, VÉZINET

VÉZINET

entrando dal fondo con uno scatolone da cappelli per signo­ra

Non vi disturbate... sono io, lo zio Vézinet... È già arrivato il cor­teo?

FÉLIX

amabilmente

Non ancora, simpatico rottame!...

VIRGINIE

Sottovoce

Ma cosa vi prende?

FÉLIX

È sordo come un macigno... stai a vedere...

A Vézinet

Andiamo a nozze, bel zerbinotto?... Andiamo a far quattro salti?... Dico io se non è un caso pietoso!...

Gli offre una seggiola

A nanna, a nanna.

VÉZINET

Grazie, amico, grazie!... Dapprincipio ho creduto che l'appuntamento fosse al Municipio; poi ho saputo che era qui; perciò, sono ve­nuto qui.

FÉLIX

Già: «Monsieur de la Pa­lisse est mort... est mort de maladie...».

VÉZINET

Non a piedi, no; in car­rozza.

Dando lo scatolone a Virgi­nie

Tieni, porta nella camera della sposa... il mio regalo di nozze... E fai attenzione... è fragile...

VIRGINIE

a parte

Ne approfitto per vedere la corbeille!…

Salutando Vézinet

Addio, amore d'un sordo.

Via con lo scatolone, dalla seconda porta di sinistra

VÉZINET

Graziosa, la piccola... Eh eh! un bel musi no fa sempre pia­cere!...

FÉLIX

offrendogli una sedia

Guarda un po'!... alla tua età!... Ma sono gli ultimi sprazzi... vecchio gi­gione, gli ultimi sprazzi!...

VÉZINET

sedendo

Grazie L..

A parte

Questo giovine è compitissimo.


ATTO PRIMO – SCENA TERZA

VÉZINET, FADINARD, FÉLIX

FADINARD

di dentro

Staccate il calessino!...

In scena

Ah! questa sì è un'avventura!... Mi costa venti fran­chi, ma non li rimpiango... Félix!

FÉLIX

Signore!...

FADINARD

Figurati...

FÉLIX

Il signore è solo?... e il cor­teo del signore?

FADINARD

Sta per salpare da Cha­rentonneau... otto carrozze... Io ho voluto precederle per assicurarmi che tutto sia pronto nel nido coniugale... I tappezzieri hanno finito?... La cor­beille, i regali di nozze san già qui?

FÉLIX

indicando la seconda porta di sinistra

Sissignore... tutto è di là, nella camera...

FADINARD

Figurati che, mossomi questa mattina alle otto da Charen­tonneau...

VÉZINET

tra sé

Mio nipote si fa aspettare...

FADINARD

scorgendo Vézinet

Lo zio Vézinet!...

A Félix

 Vattene, che ho di meglio!...

Félix si ritira sul fondo

Figuratevi che, mossomi...

VÉZINET

Caro nipote, permettimi di felicitarmi con te...

Tenta di abbracciare Fadinard

FADINARD

Eh?... come come?... ah! sì...

Si abbracciano; a parte

Ci si abbraccia smoderatamente nella fami­glia di mia moglie!...

Forte, ripi­gliando il racconto

Mossomi questa mattina alle otto da Charentonneau...

VÉZINET

E la sposa ?...

FADINARD

Sì... Mi segue di lonta­no... su otto carrozze.

Ricominciando daccapo

Mossomi questa mattina alle otto da Charentonneau...

VÉZINET

Ti ho portato il regalo di nozze.

FADINARD

Molto gentile da parte vostra...

Andando avanti nel rac­conto

Ero sul mio calessino... traver­savo il bosco di Vincennes... mi accorgo d'improvviso di aver lasciato cadere la frusta...

VÉZINET

Nipote mio, questi sentimenti ti onorano.

FADINARD

Quali sentimenti?.. Ah! diavolo! dimentico sempre che è sor­do!... pazienza...

Seguitando

Per il fatto che ha il manico d'argento, fer­mo il cavallo e scendo... Cento passi più in là, vedo la frusta in mezzo alle ortiche... mi pungo le dita.

VÉZINET

Ne sono lietissimo.

FADINARD

Grazie!... Torno indie­tro... niente più calessino!... il mio calessino era sparito!...

FÉLIX

venendo avanti

Il signore ha perduto il calessino?...  

FADINARD

a Félix

Monsieur Fé­lix! io converso con lo zio, che non mi sente; e ti prego di non immi­schiarti nelle nostre espansioni di fa­miglia.

VÉZINET

Dirò di più: i buoni ma­riti fanno le buone mogli.

FADINARD

Sì... patapapà... zum zum... Il mio calessino era sparito... Domando, .interrogo... Mi dicono che ce n'è uno fermo all'angolo del bo­sco... Corro; e che cosa vedo?.. Il mio cavallo intento a masticare una specie di turacciolo di paglia ornato di pa­paveri... M'avvicino... quando una vo­ce di donna risuona dal viale conti­guo: è un grido: «Oh Dio!... il mio cappello!...». Il turacciolo di paglia era un cappello!... Colei lo aveva la­sciato appeso a un albero, mentre parlava con un militare...

FÉLIX

a parte

Ah! ah! Mica male!

FADINARD

a Vézinet

Fra noi, credo che fosse una mondana...

VÉZINET

No, io sono di Chaillot... io ci abito, a Chaillot.

FADINARD

Parapapà!... zum zum!...

VÉZINET

Presso la pompa anti­incendio.

FADINARD

Sì, d'accordo!... Stavo porgendo le mie scuse a quella dama e offrendo il risarcimento del danno, ma ecco, il militare si interpone... una specie di negro rabbioso... Tanto per cominciare, mi definisce: piccolo ver­me!... diavolo!... mi salta la mosca al naso... e, a mia volta, lo apostrofo: Beni-zug-zug!... Lui si getta su di me... io dò un balzo... mi trovo sul mio calessino... la scossa fa partire il cavallo... ed eccomi qui!... Ebbi ap­pena il tempo di lanciargli una mo­neta da venti franchi... o da venti Soldi... non ne sono molto sicuro... Lo verrò a sapere questa sera, facendo i conti di cassa.

Tira fuori di tasca un brindello di cappello di paglia, or­nato di papaveri

Quanto rimane del­la mia avventura.

VÉZINET

Prendendo il brindello ed esaminandolo

La paglia è buona!...

FÉLIX

Sì, ma un po' troppo cara!...

VÉZINET

Ci vogliono lunghe ricer­che per trovare un cappello simile a questo... Io ne so qualche cosa.

FÉLIX

che si è fatto avanti e che ha preso il brindello di paglia dalle mani di Vézinet

Vediamo...

FADINARD

Monsieur Félix, ti prego di non immischiarti nelle nostre espansioni di famiglia.

FÉLIX

Ma signore...

FADINARD

Silenzio, briccone!... come si diceva nel vecchio teatro.

VÉZINET

Félix risale

A che ora si andrà in municipio?

FADINARD

Alle undici... undici!...

Si aiuta con le dita

VÉZINET

Vuol dire che si pranzerà tardi... Ho il tempo di scendere a prendere un po' di riso col latte... permetti?        

Fa per uscire

FADINARD

Come no?.. mi farete felice...

VÉZINET

tornando verso di lui per abbracciarlo

Arrivederci, nipote mio...

FADINARD

Arrivederci, zio mio...

A Vézinet, che tenta abbracciarlo

Eh? cosa? Ah, sì... è un vizio di fa­miglia.

Si lascia abbracciare e ba­ciare

Fatto!

A parte

Quando sarò sposato, non disporrai più di me... ah, no!

VÉZINET

E l'altra guancia?

FADINARD

Proprio quello che mi stavo domandando: «E l'altra guan­cia»?

Vézinet lo bacia sull'altra gota

Fatto!

Duetto.

Sul motivo di «Quand nous sommes si fatigués», da Représentants en va­ cances, atto I

Baciai; non ti dissi di no;

la tua indecorosa mania

neutralizzare saprò

allorché Hélène sarà mia!

VÉZINET

Addio, Fadinard, tornerò per onorar l'imeneo ed abbracciarti un bel po' davanti a tutto il corteo!

Vézinet via dal fondo. Félix esce dalla seconda porta di sinistra, con il brindello di paglia.


ATTO PRIMO – SCENA QUARTA

FADINARD solo

FADINARD

Finalmente... tra un'ora, sarò ammogliato... non sentirò più mio suocero gridarmi ogni momento: «Genero mio, tutto è rotto!...». Vi siete mai trovati a contatto con un porcospino? Tale è mio suocero!... Ho fatto la sua conoscenza in omnibus... La sua prima manifestazione fu una pedata... Stavo per rispondergli con un pugno, quando un'occhiata di sua figlia mi fece aprire la mano... cosa che permise al conducente di prendermi sei soldi... Dopo avermi reso un tal servizio, si affrettò a pre­sentarsi: papà Nonancourt, coltivatore di semenzai, Charentonneau. - Guar­date come amore aguzza l'intelletto... Gli domandai: «Monsieur, vendete semi di carota?». Rispose: «No, ma ho dei bellissimi gerani». Questa risposta mi illuminò. «A quanto il vaso? - Quattro franchi. - In mar­cia!». Giunti a casa sua, scelgo quat­tro vasi (era appunto la festa del mio portinaio) e gli domando la mano del­la figlia. - «Chi siete? - Ho ven­tidue franchi di rendita... - Uscite! - ... Al giorno! - Perché non se­dete?». - Ammirate la grettezza del di lui carattere! - Da quel preciso momento, fui ammesso a dividere la sua zuppa di cavoli con il cugino Bobin uno zuccone che ha la mania di abbracciar tutti... e soprattutti mia moglie... Alle mie obiezioni si ri­sponde: «Beh sono cresciuti insie­me!». - Ma non è una ragione... Aspetta che io sia ammogliato, e...Ammogliato!

Al pubblico

Siete an­che voi come me? Questa parola mi mette una formica per capello... Non c'è niente da dire... fra, un'ora, io sarò...

vivamente

ammogliato avrò una mogliettina tutta per me!... la po­trò abbracciare senza che il famoso porcospino mi gridi: «Monsieur, non si calpestano le aiuole!». Povera mo­gliettina!...

Al pubblico

Ebbene! credo che le sarò fedele... parola d'onore... No?... Sì, invece!... È talmente bellina, la mia Hélène... con la sua ghirlanda nuziale...

Aria.

« Serment »

La conosceste in Barcellona, in Barcellona

un'Andalusa dal rio cipiglio, dal nero ciglio?...

Bene! quel tipo di pantera, quel tipo d'amazzone fiera,

dall'occhio ardito, troppo scaltnto...

è il tipo opposto dell’amor mio, sì, grazie a Dio!

in nome della pace di marito.

Una rosa... con una ghirlanda di fiori d'arancio... tale l'oleografia della mia Hélène!... E io le ho preparato un nido delizioso... Mica male neanche qui...

Indicando la porta di sinistra

Ma è di là, è di là che è delizioso... un paradiso in palissandro... tendine cremisi... Dispendioso, ma bello; arredamento da luna di miele! come vorrei che fosse mezzanotte e un quarto!... Salgono!... E lei... col corteo... con le formiche!...   


ATTO PRIMO – SCENA QUINTA

ANAÏS, FADINARD, ÉMILE in divisa da ufficiale

La porta di fondo si apre lasciando vedere una signora senza cappello con un ufficiale

1.ANAÏS

A Émile

No, monsieur Émile… vi scongiuro…

ÉMILE

Entri, madame; entri senza timore.

Anaïs e Émile entrano

FADINARD

A parte

La signora del cappello col negro… accidenti!

ANAÏS

Turbata

Émile, Niente scandali!

ÉMILE

Stia tranquilla!... la proteggo io...

A Fadinard

Non pensavate di rivederci così presto, eh, monsieur?

6.FADINARD

con un sorriso forzato

Ma certo... la vostra visita mi lusinga molto... sebbene in questo momento...

A parte

Che cosa vogliono da me?...

ÉMILE

rude

Offrite una sedia a madame.

FADINARD

Spingendo avanti una poltroncina

Ah! Pardon!... Madame desidera sedersi?... non lo sapevo...

A parte

E io che aspetto il corteo...

Anïas siede

ÉMILE

sedendo a destra

Avete un cavallo veloce, monsieur.                                                   .

FADINARD

Non c'è male... Siete troppo buono... L'avete forse seguito a piedi?

ÉMILE

No, monsieur: ho fatto sa­lire il mio attendente sul didietro del vostro calesse...

FADINARD

Oh!... be', se l'avessi saputo...

A parte

Ah! Potevo usare la frusta.   

ÉMILE

brusco

Se l'aveste saputo?...

FADINARD

L'avrei pregato di acco­modarsi vicino a me...

A parte

Uf­fa... comincia a seccarmi, il negro!

ANAÏS

Il tempo passa... Affrettiamoci, Émile!

FADINARD

Sono del parere dame... affrettiamoci...

A parte

Aspetto il corteo.

ÉMILE

Monsieur voi avreste un gran bisogno di qualche lezione, di savoir-vivre.

FADINARD

offeso

Luogotenente!

Èmile si alza. Più calmo

Ho fatto i miei studi...

ÉMILE

Ci avete piantati in asso nel bosco di Vincennes con molta malagrazia.

FADINARD

Tutta colpa della fretta!...

ÉMILE

E avete lasciato cadere, per sbaglio naturalmente... questa monetina...

FADINARD

Prendendola

Venti sol­di!... Già erano venti soldi!... Mi pa­reva…

Frugandosi in tasca

Appun­to, uno sbaglio... Come mi dispiace che vi siate presi il disturbo!...

Offren­dogli una moneta d'oro

Ecco qua!

ÉMILE

senza prenderla

Che cosa?!

FADINARD

Venti franchi, per il cappello...

ÉMILE

in collera

Monsieur!

ANAÏS

alzandosi

Émile!

ÉMILE

Giusto! ho promesso a ma­dame di non perder la calma...

FADINARD

frugandosi di nuovo in tasca

Credevo che bastasse... Altri tre franchi?... Io non me ne intendo...

ÉMILE

Non si tratta di questo,          monsieur... Non siamo venuti qui a esigere denaro...

FADINARD

al colmo dello stupore

No?... Ah!... Ma allora... che cosa?

ÉMILE

Delle scuse, prima di tutto... Delle scuse a madame.

FADINARD

Delle scuse, io?..

ANAÏS

Inutile, ve ne dispenso...

ÉMILE

No, madame: io devo pro­teggerla.

FADINARD

Oh, madame avrà le sue scuse... benché, per essere esatti, non sia stato io personalmente a mangiare il cappello... E inoltre, madame... sie­te proprio sicura che il cavallo non esercitasse un suo diritto, rosicchiando quell'articolo di moda?

ÉMILE

Dicevate?...

FADINARD

Un momento!... Perché madame appende i cappelli sugli alberi?... Un albero non è un attacca­panni!... Perché si aggira nelle foreste con dei militari?.. Cose non chiare, madame...

ANAÏS

Monsieur!

ÉMILE

in collera

Dicevate?...

ANAÏS

Sappiate che Monsieur Tavernier...

FADINARD

Chi, Tavernier?

ÉMILE

ringhiando

Io!

ANAÏS

Che monsieur Tavernier... è... mio cugino... Siamo cresciuti insieme...

FADINARD

a parte

Solita musica... è il suo Bobin.

ANAÏS

E se mi sono risolta a ac­cettare il suo braccio... fu per par­largli del suo avvenire... della sua promozione... fu soltanto per fargli la morale...           

FADINARD

Senza cappello?...

ÉMILE

brandendo una seggiola e pestandola sul pavimento

Per Dio!

ANAÏS

Émile !... niente chiasso!...

ÉMILE

Pardon, madame...

FADINARD

Non rompetemi le seggiole!...

A parte

Io lo scaravento giù dalle scale... No... potrebbe cadermi sul corteo.

ÉMILE

Affrettiamoci, monsieur.

FADINARD

Stavo per dirlo... mi avete tolto la parola di bocca, stavo per dirlo!

ÉMILE

Volete, sì o no, fare le vo­stre scuse a madame?

FADINARD

Come no?... tanto volen­tieri... Madame... accettate, vi prego, l'assicurazione della mia stima... con la quale... insomma, prenderò a ba­stonate il cavallo.

ÉMILE

Non basta.

FADINARD

No?... Gli infliggerò la galera perpetua.

ÉMILE

con una scarica di pugni su  una sedia

Monsieur!

FADINARD

E voi, non rompetemi le sedie!

ÉMILE

Questo non è tutto!...

VOCE DI NONNANCOURT

dall' esterno.

Aspettateci... scendiamo subito...

ANAÏS

sconvolta

Ah! mio Dio!... qualcuno!..

FADINARD

a parte

Accidenti! il suocero!... Se trova una donna qui... tutto è rotto!...

ANAÏS

a parte

Sorpresa in casa di uno sconosciuto!... che fare?

scor­gendo la porta di destra

Ah!...

ne esce.

FADINARD

correndo verso di lei

Madame, abbia pazienza...

Correndo verso Émile

Monsieur...

ÉMILE

uscendo dalla prima porta di sinistra

Allontanate costoro... ri­prenderemo il nostro colloquio.

FADINARD

chiudendo la porta alle spalle di Émile e scorgendo Nonan­court che entra dal fondo

Giusto in tempo!!!


ATTO PRIMO – SCENA SESTA

FADINARD, NONANCOURT, HÉLÈNE, BOBIN

Sono tutti in abito da cerimonia. Hélène con la ghirlanda di fiori d'arancio e il bouquet da sposa.

1.NONANCOURT

Genero mio, tutto è rotto!... ti comporti da screanzato!…­

HÉLÈNE

Ma, papà...

NONANCOURT

Silenzio, figlia mia!

FADINARD

Ma cosa ho fatto di male?

NONANCOURT

Il corteo è dabbasso... Otto carrozze...

BOBIN

Un colpo d'occhio meravi­glioso!

FADINARD

E con ciò?

NONANCOURT

Dovevi trovarti sul portone per riceverci.

BOBIN

Per abbracciarci.

NONANCOURT

Fai le tue scuse a mia figlia.

HÉLÈNE

Ma, papà...

NONANCOURT

Silenzio, figlia mia!...

A Fadinard

Andiamo, le scuse!

FADINARD

a parte

Sono in un la­birinto.

forte, a Hélène

Mademoi­selle, accettate, vi prego, l'assicurazio­ne della mia stima...

NONANCOURT

interrompendolo

Al­tra cosa! Perché stamattina hai lasciato Charentonneau senza salu­tarci?

BOBIN

Senza abbracciare nessuno!

NONANCOURT

Silenzio, Bobin!

A Fadinard

Discolpati!     

FADINARD

Ma se stavate dormendo!

BOBIN

Mica vero! io ero là che mi pulivo le scarpe.

NONANCOURT

Dato che siamo gen­te di campagna... villici...

BOBIN

piangendo

Produttori di sementi...

NONANCOURT

Sarebbero abbracci sprecati!

FADINARD

a parte

Il porcospino in azione!

NONANCOURT

Tu spregi la tua nuova famiglia!

FADINARD

Suocero, perché non vi purgate?... vi assicuro che vi farà bene!

NONANCOURT

Ma il matrimonio non è ancora celebrato... si può romperlo...

BOBIN

Rompete, zio, rompete!

NONANCOURT

Io non mi lascerò camminare sui piedi!

Scrollando un piede

Ahi!

FADINARD

Che avete?

NONANCOURT

Ho... ho delle scarpe di vernice; ciò mi offende, mi oltraggia... mi sbeffeggia...

Scrollan­do un piede

Ahi!

HÉLÈNE

Starai meglio camminandoci, papà.

Volta le spalle

FADINARD

osservandola, a parte

E ora? che le prende?

NONANCOURT

Hanno portato un mir­to per me?

FADINARD

Un mirto!... perché farne?

NONANCOURT

È un simbolo, mon­sieur...

FADINARD

Ah!

NONANCOURT

Tu ridi! ti burli di noi!... dato che siamo gente di cam­pagna... villici...

BOBIN

piangendo

Produttori di sementi!

FADINARD

Ma via, ma via!

NONANCOURT

Ebbene, non importa... Voglio mettere il mirto nella camera da letto di mia figlia, acciocché...

Scrollando un piede

Ahi!

HÉLÈNE

al padre

Ah! papà, come sei buono!

Volta le spalle

FADINARD

a parte

Di nuovo!... ma questo è un tic... non lo avevo mai notato...

HÉLÈNE

Papà.

NONANCOURT

Cosa?

HÉLÈNE

Ho uno spillo nella schie­na... mi punge.

FADINARD

Volevo dire...

BOBIN

eccitato, rimboccandosi le maniche

Aspettate, cugina...

FADINARD

fermandolo

Monsieur, non si entra in casa d'altri.

NONANCOURT

Be'! sono cresciuti insieme...

BOBIN

È mia cugina.

FADINARD

E con questo?... Vietato calpestare le aiuole!

NONANCOURT

alla figlia, indicando la porta da cui è uscito Émile

Fai una cosa, entra là dentro.

FADINARD

a parte

Con l'africa­no... tante grazie!...

Sbarrandole il passo

 No!... non di qua...

NONANCOURT

Perché?

FADINARD

È pieno di magnani.

NONANCOURT

alla figlia

Muoviti, allora... scuotiti... vedrai che lo spil­lo cadrà.

Scrollando il piede

Ahi! non resisto più... vado a mettermi scarpe di panno.

Si dirige verso la porta da mi è uscita Anaïs

FADINARD

sbarrandogli il passo

No!... non di qua!

NONANCOURT

Perché?

FADINARD

Vi dirò... è pieno di fu­misti.

NONANCOURT

Ma tu alloggi tutte le corporazioni operaie!... Ebbene, in marcia!... non facciamoci aspettare... Bobin, dà il braccio a tua cugina... Genero mio, al municipio!...

Scrol­lando un piede

Ahi!

FADINARD

a parte

E gli altri due, là dentro!

Forte

Vi seguo... il tem­po di prendere i guanti; il cappello...

Duetto.

Sul motivo di « Cloches, sonnez»

dalla Mariée de Poissy.

NONANCOURT

Genero mio, alle carrozze!

Otto carrozze ci aspettan giù!

Tante carrozze di nozze,

quante a Parigi non si vedran più!

HÉLÈNE

e

      BOBIN

Presto, monsieur, alle carrozze!

Otto carrozze ci aspettan giù!

Tante carrozze di nozze,

quante a Parigi non si vedran più!

FADINARD

Dopo di voi, alle carrozze! Suocero mio, non vi lascio più. Al corteo accorro di nozze, vengo volando, aspettatemi giù.

ecc.

Nonancourt, Hélène e Bobin escono dal fondo


ATTO PRIMO – SCENA SETTIMA

FADINARD, ANAÏS, ÈMILE, poi VIRGINIE

FADINARD

Precipitandosi verso la porta della stanza ov'è Anaïs

Ve­nite fuori, madame... non potete re­stare in casa mia...

Correndo alla porta di sinistra

Presto, monsieur, sloggiamo!...

VIRGINIE

Virginie entra ridendo dalla seconda porta di sinistra. Ha in mano il fram­mento di paglia datole da Félix, e non si accorge della presenza di Fa­dinard. Nello stesso tempo Fadinard risale, per accertarsi che Nonancourt sia lontano, e non si accorge della presenza di Virginie. Tra sé

Ah! ah! ah! muoio dal ridere!

ÈMILE

socchiudendo la porta

Cie­lo! Virginie!...

ANAÏS

socchiudendo la porta

La mia cameriera!... Siamo perduti!...

Si pone in ascolta colI’ansietà; lo stesso fa Émile

VIRGINIE

tra sé

Una signora che va a farsi mangiare il cappello nel bosco di Vincennes... con un mili­tare!...

FADINARD

tornando avanti e scor­gendola, a parte

Quella di dove esce?

VIRGINIE

tra sé

Assomiglia al cappello di madame... Sarebbe il colmo!...

ÈMILE

piano a Fadinard

Allon­tanate quella ragazza, o vi uccido!...

VIRGINIE

Bisogna che io faccia in modo di sapere...

FADINARD

sobbalzando

Per tutti i diavoli!

Strappa il frammento di paglia dalle mani di Virginie

Vat­tene!

VIRGINIE

sorpresa e atterrita

Monsieur! Monsieur ...

FADINARD

spingendola verso la porta di fondo

Vattene, o ti uc­cido!

VIRGINIE

gridando

Ah!

Scompare

ATTO PRIMO – SCENA OTTAVA

ÈMILE,, ANAÏS, FADINARD

FADINARD

tornando avanti

Chi è quella creatura?... che cosa mai significa?

Sostenendo Anaïs che entra vacillante

Ecco! benone! ora si sente male!

La fa sedere a destra

ÉMILE

correndo verso di lei

Anaïs!...

FADINARD

Sbrigatevi, madame!... ho fretta! .

VOCE DI

NONANCOURT

dal fondo delle scale

Genero mio! Genero mio!

FADINARD

Ecco! ecco!

ÉMILE

Un bicchier d'acqua e zuc­chero, monsieur... un bicchier d'acqua e zucchero!

FADINARD

Perdendo la testa

Ec­co! Ecco!.... diavolo! che fortuna!

Trova l'occorrente sul tavo­lino; si mette a mescolare

ÉMILE

Cara Anaïs!...

A Fadinard, minaccioso

Sangue di... Ci sbri­ghiamo?

FADINARD

Mescolando

Non si scioglie!

A Anaïs

Madame... non per mandarvi via... ma credo che, se ritornaste a casa vostra...

ÉMILE

Eh! monsieur! ciò non è più possibile, ora!

FADINARD

sbigottito

Come, non è più possibile?

ANAÏS

con voce alterata

Quella ragazza...

FADINARD

Bene, madame?

ANAÏS

Quella ragazza è la mia ca­meriera... ha riconosciuto il cappello... racconterà tutto a mio marito...

FADINARD

Un marito?... oh! Per Dio! c'è anche un marito!...

ÉMILE

Geloso, manesco.

ANAÏS

Se torno a casa senza quel maledetto cappello... lui che vede tut­to nero... si immaginerebbe cose...

FADINARD

a parte

Gialle!

ANAÏS

affranta

Sono perduta... compromessa!... ah! ne farò una ma­lattia.

FADINARD

subito

Non qui ma­dame, non qui!... l'appartamento è talmente insalubre.

VOCE DI NONNANCOURT

dal fondo delle scale

Genero mio! Genero mio!

FADINARD

Ecco! Ecco!...

[Beve. Ri­volto a Emile

Cosa si decide?

ÉMILE

a Anaïs

Bisogna, tassati­vamente, procurarsi un cappello iden­tico... e madame sarà salva!

FADINARD

radioso

Ah... ma, per­dinci!... il negro ha ragione!...

Por­gendole il frammento di paglia

Pre­go, madame... Ecco il campione... fa­cendo il giro dei negozi...

ANAÏS

Io, signore?... ma io sono morente!

ÉMILE

Non vedete che madame è morente?... Oh insomma!... questo bicchiere d'acqua?...

FADINARD

porgendole il bicchiere

Subito...

Vedendo che è vuoto

Toh!... è stato bevuto...

Porgendo a Emile il frammento di paglia

Ma voi, monsieur... voi che non siete morente?

ÉMILE

Io, io lasciare madame in uno stato simile?...

VOCE DI NONNANCOURT

Genero mio! genero mio!

FADINARD

Ecco!...

Deponendo il bicchiere sulla tavola

Ma, santo cie­lo, monsieur!... questo cappello non verrà mica a posarsi da solo sulla testa di madame!...

ÉMILE

Eh, no. Correte, monsieur! correte!

FADINARD

Io?..

ANAÏS

alzandosi in preda all' or­gasmo

In nome di Dio, monsieur, non perdete un minuto!

FADINARD

urlando

Correte... non perdete un minuto... ma io sto per sposarmi, madame!... ho l'onore di mettervi al corrente di questa notizia incresciosa... il corteo nuziale è giù abbasso che mi aspetta...

ÉMILE

sgarbatamente

M'importa assai del vostro matrimonio!...

FADINARD

Luogotenente!

ANAÏS

E per carità, monsieur, che la paglia sia conforme... mio marito conosceva il mio cappello.

FADINARD

Ma, madame...

ÉMILE

Con papaveri.

FADINARD

Abbiate pazienza...

ÉMILE

Noi? Vi aspetteremo qui quindici giorni... un mese, se neces­sario...

FADINARD

Di modo che io dovrei correre dietro un cappello... col ri­schio di farmi arrestare per vagabondaggio con tutto il corteo... ah! bella prospettiva!

ÉMILE

brandendo una seggiola

E allora, monsieur, vi muovete?

FADINARD

esasperato, strappando­gli la seggiola di mano

Sì, mi muo­vo, mi muovo... lasciate in pace le sedie... non toccate nulla! per Dio!

Fra sé

Sai cosa faccio? Entro dalla prima modista... Ma dove le metto le otto carrozze?... E il sindaco che ci aspetta!

Siede macchinalmente sulla seggiola carpita a Émile

VOCE DI NONNANCOURT

Genero mio! genero mio!

FADINARD

alzandosi e muovendo verso il fondo

Io dico ogni cosa a mio suocero!

ANAÏS

Patatrac!

ÉMILE

Non una parola... se vi è cara la pelle!

FADINARD

Benissimo!... oh! Troppo affabile!...

VOCE DI NONNANCOURT

Genero mio! genero mio!

Bussa con violenza alla porta di fondo

ANAÏS

E ÉMILE

Precipitandosi su Fadinard

Non aprite!

Si pongono ai due lati della porta, la quale si spalanca lasciandoli nascosti dietro i battenti.


ATTO PRIMO – SCENA NONA

FADINARD, ÈMILE e ANAÏS nascosti, NONANTCOURT dal fondo, poi FÉLIX

NONANCOURT

apparendo nel vano della porta con una pianta di mirto

Genero mio, tutto è rotto!

Vuole entrare

FADINARD

sbarrando gli il passo

Sì... in marcia!

NONANCOURT

cercando di entrare

Lascia prima che io deponga il mirto.

FADINARD

costringendolo a rinculare

Più tardi!... più tardi!

NONANCOURT

Perché?

FADINARD

Qui è pieno di tappez­zieri!... In marcia!... in marcia!

Scompaiono dal fondo. La porta si richiude

ANAÏS

scossa dai singhiozzi, get­tandosi nelle braccia di Émile

Ah! Émile!      .

ÉMILE

come sopra, all' unisono

Ah! Anaïs!

FÉLIX

entrando e vedendoli

Que­sta poi!


ATTO SECONDO – SCENA PRIMA

Atelier di Clara.

La scena rappresenta il salone di una modista. A sinistra una scrivania, di­rimpetto alla parete di destra. In alto, su una mensola, una di quelle teste di cartapesta di cui si servono le mo­diste. Vi è appoggiato sopra uno scialle da donna. Sulla scrivania, un grande registro, calamaio, penne, ecc. Porta a sinistra, in secondo piano. Due porte a destra. Porta principale sulla parete di fondo, con ai lati due panche. Sedie. Eccezion fatta per la testa di cartapesta, non un articolo di modisteria. Al laboratorio vero e proprio si accede dalla seconda porta a destra. La porta in fondo dà sull'ingresso.

CLARA, poi TARDIVEAU

CLARA

sulla porta di sinistra, alle lavoranti  

Sbrigatevi, mesdemoiselles!... è un'ordinazione, di premura!... Viene avanti

E Monsieur Tardiveau che non si decide a arrivare... Mai visto un contabile così poltrone... è troppo vecchio... ne assumerò uno giovane.

TARDIVEAU

entrando dal fondo

Auff!... eccomi... son tutto un bagno...

Cava un fazzoletto dal cappello, si asciuga la fronte

CLARA

Complimenti, monsieur Tar­diveau... mi venite a buon'ora!

TARDIVEAU

Mademoiselle... non è colpa mia... mi sono alzato alle sei...

A parte

Dio che caldo!...

Forte

Ho acceso il fuoco, mi sono fatta la barba, ho preparato la minestra, l'ho mangiata...

CLARA

La minestra!... Cosa volete che me ne importi?

TARDIVEAU

Non posso prendere il caffellatte... non lo digerisco... e, dato che ero di guardia...

CLARA

Voi?

TARDIVEAU

Mi son prima levata l'uniforme... giacché, da una modi­sta... l'uniforme...

CLARA

Ma via, papà Tardiveau, a cinquantacinque anni suonati...

TARDIVEAU

Ne ho sessantadue... per servirvi.     

CLARA

a parte

Per servirmi!

TARDIVEAU

Ma ho ottenuto dal Governo il favore di non esser congedato...

CLARA

Che abnegazione!

TARDIVEAU

No! oh, no!... è per via di Trouillebert.

CLARA

Di chi?

TARDIVEAU

Trouillebert... un pro­fessore di clarinetto... così, ci faccia­mo mettere di guardia insieme, e pas­siamo la notte a giuocarci certi bic­chieroni d'acqua e zucchero... È la mia sola debolezza... la birra non la digerisco.

Va a prender posto dietro la scrivania. parte

CLARA

a parte

Vecchio stravagante!

TARDIVEAU

a parte

Dio! che cal­do!... la mia camicia è mézza.

CLARA

Monsieur Tardiveau, ho una commissione per voi, dovete correre...

TARDIVEAU

Chiedo scusa... ho qui la mia biancheria... vorrei tanto cam­biar camicia...

CLARA

Sì, al ritorno... dovete cor­ rere in via Rambuteau, dal merciaio...

TARDIVEAU

Vorrei tanto...

CLARA

Portatemi una sciarpa tricolore...

TARDIVEAU

Una sciarpa tricolore?...

CLARA

Per quel sindaco di provincia...

TARDIVEAU

alzandosi

Il fatto è che ho la camicia mézza.

CLARA

Volete muovervi?... siete ancora qui?

TARDIVEAU

Subito!

A parte

Dio! che caldo!... mi cambierò al ritorno...

Esce dal fondo


ATTO SECONDO – SCENA SECONDA

CLARA, poi FADINARD

CLARA

sola

Le mie lavoranti sono all'opera... tutto va a gonfie vele... Buon'idea, mettermi a fare la modi­sta... Dopo solo quattro mesi, le ordi­nazioni fioccano... E che io non sono una modista come le altre... io ho la testa sulle spalle, non ho amanti... per il momento.

Udendo rumor di carrozze

Che avviene?

FADINARD

irrompendo

Madame, mi serve un cappello di paglia, ora, immediatamente, fate presto!

CLARA

Un cappello di?...

Ricono­scendo Fadinard

Ah! mio Dio!

FADINARD

a parte

Acc...! Clara!... vecchia conoscenza!... con il corteo là fuori!

Forte, riguadagnando la por­ta d'uscita

Non ne avete?... tanto meglio... ripasserò...

CLARA

fermando lo.

Ah! Giusto te!... di dove arrivi?

FADINARD

Scsc !... zitta!.. ti spieghe­rò... arrivo da Saumur.

CLARA

Dopo sei mesi?

FADINARD

Sì... ho perduto la dili­genza...

A parte

Che sfortunato in­contro! .

CLARA

Galante! è così che ti com­porti con le donne?

FADINARD

Scsc... zitta!... ho un po­chino di torto, ne convengo...

CLARA

Come, un pochino di torto?.. Il signore mi dice: «Voglio condurti al Chateau des Fleurs.»... Ci incam­miniamo... Per strada, siamo sorpresi dalla pioggia... ed invece di offrirmi una carrozza, tu mi offri... che cosa?... un sottoportico!

FADINARD

a parte

E vero... fu un'azione da teppista.

CLARA

Una volta al riparo, mi dici: «Aspetta, vado a cercarti un ombrello». Io aspettò... e tu ritorni... dopo sei mesi... senza ombrello!

FADINARD

Oh, Clara!... esageri... non si tratta che di cinque mesi e mezzo... Quanto all'ombrello, è una dimenticanza... corro a prenderlo. Tenta di uscire

CLARA

No, no... voglio una spie­gazione!

FADINARD

a parte

Diavolo! e il mio corteo che scalpita... otto carroz­ze...

Forte

Clara, mia piccola Cla­ra... sai quanto ti amo!

CLARA

Se penso che questo indi­viduo aveva promesso di sposarmi...

FADINARD

a parte

Che coinciden­za!

Forte

Ma io insisto nella pro­messa...

CLARA

Se tu ne sposassi un'altra... farei uno scandalo.        

FADINARD

Oh; oh! questa è gros­sa!... io, sposare un'altra donna!... la prova è, che mi servo al tuo negozio...

Altro tono

Ho bisogno di un cap­pello di paglia di Firenze... subito... con papaveri!

CLARA

Già... per un'altra donna!

FADINARD

Oh! oh! questa è gros­sa! un cappello di paglia per... no, è per un capitano dei dragoni... che vuol usare una cortesia al suo colonnello. .

CLARA

Hum! è poco plausibile... ma ti perdono... a un patto!

FADINARD

Acconsento... sbrighia­moci! .

CLARA

Che noi pranziamo insieme.

FADINARD

Diamine!

CLARA

E che stasera andiamo al­l'Ambigu.

FADINARD

Ah! ottima idea!... pro­prio un' ottima idea!... Ho per l'ap­punto la serata libera... Mi stavo do­mandando: «Come passerò la mia serata?»... Vediamo i cappelli!

CLARA

Non ne ho di. qua... Vieni in laboratorio... ma non fare l'occhiet­to alle ragazze!...

Esce da destra. Fadinard fa per seguir/a. Entra Nonancourt


ATTO SECONDO – SCENA TERZA

FADINARD, NONANCOURT, poi HÉLÈ­NE, BOBIN, VÉZINET, uomini e donne del corteo nuziale

NONANCOURT

entrando col vaso di mirto

Genero mio... tutto è rotto!

FADINARD

a parte

Accidenti! Mio suocero!

NONANCOURT

Dov'è il signor sin­daco?

FADINARD

Subito... vado a cercar­lo... aspettami...

Esce veloce da destra, H élène, Bobin, Vézinet e quelli del corteo entrano  in fila indiana.

Coro.

Sull' aria di «Ne tardons pas », dalla Mariée de Poissy.

Quale principio

di sì lieto dì

il municipio

a festa ci riunì.

E proprio qui

che due giovani cuor

diranno «sì» con tutta la dolcezza dell'amor.

NONANCOURT

Finalmente, eccoci in Municipio!... Figli miei, comportate­vi bene... tengano i guanti, quelli che li hanno... Io...

scrollando un piede.  A parte

Ahi! Seccante, questo mir­to!... l'avessi saputo, l'avrei lasciato in carrozza!

Forte

Mi sento molto commosso... e tu, figlia mia?

HÉLÈNE

Papà, continua a pungenti!…

NONANCOURT

Muoviti... Cadrà.

Hélène esegue

BOBIN

Papà Nonancourt, posate il mirto.

NONANCOURT

Mai! Non me ne se­parerò che per darlo a mia figlia.

A Hélène, con le lacrime agli  oc­chi

Hélène!...

Aria.

da «L'Amandier».

Il giorno stesso che tu sei nata

ho messa in vaso questa piantina,

sulla finestra l'ho situata

per innaffiarla sera e mattina.

E se la balia che ti allevò

con il suo seno ti ristorò,

io sulla pianta, con grande amor,

versavo l'acqua dal bagnafior.

Feci da balia alla piantina

col bagnafiore, sera e mattina...

S'interrompe; scrollando un piede

Ahi!

Passando il mirto a Bobin

Tieni!... un crampo!

VÉZINET

Molto bello, qui!...

Indi­cando la scrivania

Ecco il pretorio...

Indicando il registro

Il registro del­lo stato civile... ci faranno firmare qua sopra.

BOBIN

E chi non è capace?

NONANCOURT

Ci metterà una croce.

Scorgendo la testa di cartapesta

Oh! Oh! una testa di donna!... Hum... ma non è somigliante!

BOBIN

No... Quella di Charenton­neau è più bella.

HÉLÈNE

Papà, che cosa mi faranno?

NONANCOURT

Niente, figlia mia... non dovrai dire altro che «sì», ab­bassando gli occhi... e tutto sarà fi­nito.

BOBIN

Tutto sarà finito... oh!...

Passando il mirto a Vézinet

Te­nete, mi viene da piangere...

VÉZINET

che era sul punto di sof­fiarsi il naso

Volentieri...

A parte

Diavolo! a me veniva da soffiarmi il naso.

Restituendo il mirto a Nonan­court

Tenete, papà Nonancourt.

NONANCOURT

Grazie!

A parte

L'avessi saputo, l'avrei lasciato in car­rozza.


ATTO SECONDO – SCENA QUARTA

Gli stessi, TARDIVEAU

TARDIVEAU

rientrando tutto accal­dato e prendendo posto dietro la .rcri­vaniaDio! che caldo!

Depone sul­la scrivania la sciarpa tricolore

La mia camicia è mézza.

NONANCOURT

vedendo T ardiveau e la sciarpa].

Hem hem! ecco il signor sindaco con la sua sciarpa... tenete i guanti.

BOBIN

piano

Zio, ne ho perso uno...

NONANCOURT

Metti la mano in tasca.

Bobin mette in tasca la mano guan­tata

Non quella, imbecille.

Bobin le mette in tasca tutt'e due. Tardiveau cava fuori una camicia di fla­nella da sotto la scrivania

TARDIVEAU

a parte

Finalmente mi posso cambiare!

NONANCOURT

Pigliando Hélène per la mano e presentandola a TardiveauMonsieur, ecco la sposa...

Piano

Saluta!

Hélène fa una serie di inchini

TARDIVEAU

nascondendo in fretta la camicia di flanella, e ti parte

Cos'è?

NONANCOURT

È mia figlia.

BOBIN

È mia cugina...

NONANCOURT

Io sono il padre.

BOBIN

Io sono il cugino.

NONANCOURT

Ed ecco il parentado.

Agli altri

Salutate!

Quelli del corteo eseguono

TARDIVEAU

restituendo i saluti a destra e a sinistra

Sono molto compiti... ma m'impediscono di cambiarmi.

NONANCOURT

Volete cominciare col prendere i nomi?

Posa il mirto sulla scrivania

TARDIVEAU

Sicuro.

Apre il registro; a parte

Nozze campagnole... vengono a fare spese...

NONANCOURT

Pronto?

Dettando

Antoine Petit-Pierre...

TARDIVEAU

I nomi di battesimo non servono.

NONANCOURT

Oh!

Ai parenti

A Charentonneau li chiedono.

TARDIVEAU

Presto, monsieur... molto caldo.

NONANCOURT

Già.

Dettando

Antoine Petit-Pierre Nonancourt.

Interrompendosi

Ahi!… mi perdoni… l’emozione… una scarpa che mi stringe… Attirando Hélène fra le sue braccia

Ah! figlia mia…

21.HÉLÈNE

Ah! papà, continua a pungermi.

TARDIVEAU

Monsieur, non divaghiamo.

A parte

Da giurarci che mi prendo una pleurite. Il vostro indirizzo?

NONANCOURT

Maggiorente.

TARDIVEAU

Dico, dove abitate?

NONANCOURT

Coltivatore di semenzai.

BOBIN

Membro dell’Associazione dei Coltivatori di Semenzai, Italia, Siracusa.

TARDIVEAU

Ma non serve!

NONANCOURT

Nato a Grosbois il 7 dicembre 1798.

TARDIVEAU

Basta! io non faccio il biografo!

NONANCOURT

Ho finito...

A parte

È mordace questo sindaco.

A Vézinet

Tocca a voi.

Vézinet non si muove

BOBIN

dandogli uno spintone

A voi!

VÉZINET

muovendo a passi solenni  verso la scrivania

Monsieur; prima di prendere sopra di me la missione di testimonio...

TARDIVEAU

Un momento...

VÉZINET

seguitando

Ho voluto rendermi conscio dei miei doveri...

NONANCOURT

Dov'è andato a ficcar­si mio genero?

VÉZINET

E mi è sembrato di con­cludere che a un testimonio si richiedano tre qualità... .

TARDIVEAU

Ma monsleur... Ho

VÉZINET

La prima...

BOBIN

aprendo la porta di destra

Ah! zio! Venite a vedere!!!

 

NONANCOURT

Che c’è?...

Guardando e cacciando uno strillo

Per tutti i semi! Mio genero abbraccia una donna!...

TUTTI

Oh!

Commenti

BOBIN

Il libertino!

43.HÉLÈNE

Il mostro!

NONANCOURT

Il giorno delle nozze!

VÉZINET

Che non ha sentito niente, a Tardiveau

La seconda, d’essere francese… o almeno naturalizzato.

NONANCOURT

A Tardiveau

Sospenda la cerimonia!... Io rompo tutto… Cancelli, signor sindaco, cancelli!

Tardiveau esegue

Mi riprendo mia figlia… Bobin, la do a te.

BOBIN

Raggiante  

Ah ! zio!


ATTO SECONDO – SCENA QUINTA

Gli stessi, FADINARD

TUTTI

vedendo entrare Fadinard

Ah! eccolo!

Coro

Sull’aria di «C’est vraiment une horreur», da Tentations d’Antoinette, finale dell’atto terzo.

Tutti, meno Fadinard

È proprio scandaloso,

è un atto indecoroso,

è odioso,

schifoso, sì, è disgustoso!

FADINARD

Qual nembo minaccioso!

Che ho fatto di mostruoso, d’odioso,

schifoso, di disgustoso?

Ma insomma, che c'è? Perché, avete lasciato le carrozze?

NONANCOURT

Genero mio, tutto è rotto!

FADINARD

D'accordo.

NONANCOURT

Tu miricordi le orge della Reggenza! Puah, monsieur... puah!

BOBIN INVITATI

Puah! puah!

FADINARD

Ma cosa ho fatto di nuovo?

TUTTI

Oh!

NONANCOURT

E me lo chiedi?... Sul serio!... me lo chiedi?... Dopo che ti ho sorpreso con quella ragazza... Marionetta!

FADINARD

a parte

Perdinci! mi ha visto!

Forte

Ebbene, non ne­gherò.

TUTTI

Oh!

HÉLÈNE

Piangendo

Confessa!

BOBIN

Mia povera cugina!

Ab­bracciando Hélène

Puah, monsieur... puah!

FADINARD

Ehi voi, un po' di cal­ma.

Respingendo Bobin

Mica si calpestano le aiuole.

BOBIN

È mia cugina!

NONANCOURT

È lecito!

FADINARD

Ah! è lecito?... Ma al­lora, la signora che stavo abbraccian­do, è mia cugina anche lei.

TUTTI

Oh!

NONANCOURT

Presentatemela... la inviterò al banchetto.

FADINARD

A parte

Ci mancherebbe altro!

Forte

Inutile... non accetterebbe... è in lutto.

NONANCOURT

Con un vestito rosa?

FADINARD

Sì, era del marito.

NONANCOURT

Ah!

A Tardiveau

Monsieur, riprendiamo. Bobin, te la ritolgo.

BOBIN

Affranto, a parte

Vecchio incostante!

NONANCOURT

Procediamo…

Agli altri

Accomodatevi.

Quelli del corteo siedono a destra

FADINARD

All’estrema sinistra di proscenio, a parte

Che diavolo fanno?

TARDIVEAU

Alzandosi e tirando fuori la camicia di flanella

Eh, no!… non posso restare così…

NONANCOURT

Agli altri

E ora ? se ne va?… Forse non è qui che ci si sposa.

TARDIVEAU

Lasciando la scrivania con in mano la camicia di flanella

Devo cambiarmi! Assolutamente!

NONANCOURT

Agli altri

Seguiamo il signor sindaco!

Prende il mirto da sopra la scrivania e si mette alle costole di Tardiveau. Tutto il corteo si dispone in fila indiana dietro Nonancourt. Bobin col registro, Vézinet con la sciarpa, gli altri col calamaio, la penna ecc.. Hélène dà il braccio a Nonancourt. Nel vedersi così tallonati, Tardiveau, che non ci si raccapezza, esce precipitosamente dalla prima porta a destra

Coro.

Sull' aria di « Vite! que 1'on se rende», da Tentations d'Antoinette.

Se questo funzionario

La via ci vuol mostrar,

seguiam il dignitario,

non lo facciam scappar!


ATTO SECONDO – SCENA SESTA

FADINARD, poi CLARA

FADINARD

Solo

Ma cosa fanno?... ma dove vanno?…

CLARA

Entrando dalla seconda porta a destra

Fadinard!

FADINARD

Oh! Clara!

CLARA

Riprenditi il campione… Non ho nulla di simile.

FADINARD

Cosa?

CLARA

Paglia finissima… roba fuori commercio… Non la troverai da nessuna parte.

Gli restituisce il frammento

FADINARD

A parte

Benone! Eccomi a posto!

CLARA

Se puoi attendere quindici giorni, ne ordino uno a Firenze.

FADINARD

Quindici giorni!… Bazzecole!

CLARA

Uno identico a Parigi ci sarebbe…

FADINARD

Subito

Lo compro!

CLARA

Sì, ma non è in vendita… L’ho confezionato io otto giorni fa per la baronessa di Champigny.

Clara va a riordinare la scrivania

FADINARD

A parte, camminando nervosamente

Una baronessa!… non posso presentarmi e domandarle: «Quanto il cappello, madame?…». Oh, tanto peggio per quella signora e per il negro!… Prima mi sposo, e poi…


ATTO SECONDO – SCENA SETTIMA

 Gli stessi, TARDIVEAU, il corteo nuziale

TARDIVEAU

entrando ansimante dal fondo, con la camicia in mano

Dio, che caldo!

Il corteo nuziale irrompe dal fondo al completo: Nonancoutr col mirto, Bobin col registro, Vézinet con la sciarpa, ecc. Tardiveau riprende la fuga, uscendo dalla porta di sinistra

Coro.

Se questo funzionario

La via ci vuol mostrar,

seguiam il dignitario,

non lo facciam scappar!

CLARA

Stupefatta

O questi?

Via da sinistra

FADINARD

Ma cosa fanno?… ma dove vanno?… papà Nonancourt!

Fa per inseguire gli inseguitori, quando si imbatte in Félix che entra a precipizio dal fondo


ATTO SECONDO – SCENA OTTAVA

FADINARD, FÈLIX , poi CLARA

FÉLIX

Signore, vengo da casa...

FADINARD

subito

Ebbene? Questo militare?

FÉLIX

Impreca... Ringhia... Rompe le sedie...

FADINARD

Diavolo!

FÉLIX

Dice che si è seccato... che dovevate tornare entro dieci minuti... ma che, quando voi rientrerete, vi sistemerà lui, presto o tardi...

FADINARD

Félix, tu sei il mio do­mestico, ti ordino di buttarlo dalla finestra.

FÉLIX

Non si presterà.

FADINARD

vivamente

E madame? e madame?

FÉLIX

Crisi di nervi... torcimenti... lagrime...

FADINARD

Si asciugherà.

FÉLIX

Ad ogni modo, è stato chiesto un medico, che l'ha fatta mettere a letto e non la lascia più.

FADINARD

A letto? dove, a letto?.. in che letto?

FÉLIX

Nel vostro, signore.

FADINARD

con impeto

Profanazio­ne!... il letto della mia Hélène... che ionon osavo sfiorare nemmeno con lo sguardo!... e una signora va a sfogarci i nervi!... Va', corri... falla alzare... cambia le lenzuola...

FÉLIX

Ma signore...

FADINARD

Di' loro che ho trovato la cosa... che sono sulla buona pista...

FÉLIX

Quale cosa?

FADINARD

Ma sbrigati, animale!

Lo spinge fuori dal fondo; tra sé

Non c'è più da esitare... Una malata in casa mia, un medico!... devo tro­vare questo cappello ad ogni costo!... a costo di andarlo a prendere su una testa coronata... O in cima a un obe­lisco!... Sì, ma... cosa ne faccio del corteo?...

A Clara che rientra sba­lordita da sinistra

Clara! presto! do­ve abita?

CLARA

Chi?

FADINARD

La tua baronessa!

CLARA

Quale baronessa?

FADINARD

La baronessa del cappel­lo, idiota!

CLARA

insorgendo

Uh! come...?

FADINARD

subito

No!... angelo ca­ro!... volevo dire: angelo caro... Dammi il suo indirizzo.

CLARA

Tardiveau ti ci condurrà... eccolo... Mi sposerai?

FADINARD

Diamine!


ATTO SECONDO – SCENA NONA

FADINARD, CLARA, TARDIVEAU, poi, il corteo nuziale

TARDIVEAU

entrando da sinistra, sempre Più ansimante

Ma chi sono? Perché mi inseguono?... perché non mi fanno cambiare?..

CLARA

Presto, conducete monsieur Fadinard dalla baronessa di Champigny.

TARDIVEAU

Ma, madame...

FADINARD

In fretta... Ho un'urgen­za del diavolo... Ci sono otto carroz­ze... Prendete la prima.

Escono dal fondo. Il corteo entra da sinistra e si lancia all'inseguimento di Tardiveau e Fadinard


ATTO TERZO – SCENA PRIMA

Casa della Baronessa.

LA BARONESSA DE CHAMPIGNY, ACHILLE DE ROSALBA

La scena rappresenta un ricco salotto. Tre porte in fondo, aperte sulla sala da pranzo. A sinistra una porta, che conduce al resto dell'appartamento. Sul davanti un divanetto. A destra, la porta d'ingresso; Più indietro, un'altra porta. Sul davanti, contro la parete, un Pianoforte; arredamento sontuoso. Allo schiudersi del siPario, le tre porte in fondo sono aperte e lascia no vedere una tavola riccamente imbandita.

­

ACHILLE

entrando da destra

Affa­scinante! Mirabolante!... così di gu­sto!...

Guardando verso il fondo

E laggiù... una tavola imbandita!…

BARONESSA

entrando da sini­stra

Curiosaccio!

ACHILLE

Ah! la mia cara cugina... tu ci inviti a un pomeriggio musicale, ed io scorgo gl'indizi di una cena... Che cosa devo pensare?

BARONESSA

Devi pensare, caro il mio visconte, che ho l'intenzione di trattenere i miei invitati il più a lungo possibile... Dopo il concerto, la cena, e, dopo la cena, le danze... Tale il programma.

ACHILLE

Mi ci adatterò... Molti can­tanti?

BARONESSA

Sì; perché?

ACHILLE

Avrei voluto pregarti di serbarmi un posticino... ho composto una romanza...

BARONESSA

a parte

Ahi!

ACHILLE

Il titolo è incantevole: «Brise du soir!».

BARONESSA

Originale, bravo.

ACHILLE

Quanto al tema... trabocca di freschezza... Falciano il fieno... il pastorello è a sedere sulla prateria...

BARONESSA

Come no?... è garba­tissimo... in famiglia... durante il whist... Ma oggi, cugino mio... posto agli artisti!... Avremo qui i massimi talenti e, in primo luogo, il cantante alla moda, l'astro di Bologna: Ni­snardì.

ACHILLE

Nisnardì?.. Sarebbe?

BARONESSA

Un tenore... arrivato a Parigi da ottogiorni e già celebre... conteso....

ACHILLE

Mai sentito nominare.

BARONESSA

Neanch'io... ma ci tenevo ad averlo... Gli ho fatto offri­re tremila franchi per cantare due pezzi...

ACHILLE

Accetta «Brise du soir...» gratis!

BARONESSA

sorridendo

Trop­po caro... Stamani ho ricevuto la ri­sposta del signor Nisnardì… eccola!...

ACHILLE

Oh! un autografo... ve­diamo!...

BARONESSA

leggendo

«Mada­me, voi mi chiedete due pezzi, io ne canterò tre... Voi mi offrite mille scudi, non bastano...».

ACHILLE

Però!

BARONESSA

continuando

 «Io non accetterò da voi che un fiore del vostro bouquet.

ACHILLE

Oh! è delizioso... è... via, ne farò una romanza!...

BARONESSA

Un uomo squisito!... Giovedì scorso ha cantato dalla con­tessa de Bray... che ha due piedini sai?…

ACHILLE

So... Ebbene?...

BARONESSA

Indovina che cosa le ha chiesto?

ACHILLE

Mah... un vaso di vio­lette?

BARONESSA

No... un suo scar­pino da ballo!

ACHILLE

Uno scarpino!... Be'... ah! originale!

BARONESSA

È pieno di desideri bizzarri.

ACHILLE

Dopo tutto... finché non vanno oltre la caviglia...

BARONESSA

Visconte!

ACHILLE

Che sarà mai! Un tenore!

Rumore di molte carrozze

34.BARONESSA

Oh! mio Dio! Già qui i miei invitati?... Cugino mio, fai gli onori di casa, io sarò pronta fra poco.

Esce da sinistra


ATTO TERZO – SCENA SECONDA

ACHILLE, poi un DOMESTICO

ACHILLE

dietro alla Baronessa

Stai tranquilla, bella cugina. Puoi con­tare su di me.

DOMESTICO

entrando da de­stra

C'è un signore che chiede di parlare alla signora baronessa.

ACHILLE

Il suo nome?

DOMESTICO

Non vuole dirlo. Dice che stamani ha avuto l'onore di scrivere alla signora baronessa.

ACHILLE

a parte].

Ah! ci sono... il cantante, l'uomo dello scarpino, ho curiosità di vederlo... Diavolo!... è puntuale... Ma già, uno straniero... Non importa: chi rifiuta tremila fran­chi va trattato con riguardo...

AI do­mestico

Fa' entrare...

A parte

E poi è un musicista, un collega...


ATTO TERZO – SCENA TERZA

FADINARD, ACHILLE

FADINARD

affacciandosi da destra, con grande timidezza

Pardon, mon­sieur!

Il domestico esce

ACHILLE

Avanti, caro, avanti!

FADINARD

inoltrandosi confuso e profondendosi in inchini

Grazie... stavo bene anche di là...

Si mette il cappello; se lo toglie con mossa ful­minea

Ah!

A parte

Non so più quello che faccio... i domestici... gli ori del salone... Indicando la destra

quei grandi ritratti di famiglia che avevano l'aria di dirmi: «Vuoi an­dartene? Noi non vendiamo cappel­li!». Io sono sugli aculei...

ACHILLE

squadrandolo, a parte

Ha proprio il tipo dell'italiano... Che razza di panciotto!...

Ride, osservan­dolo con l' occhialino

Eh eh eh!

FADINARD

moltiplicando gl’inchini.

Monsieur... ho l'onore... di rive­rirla...

A parte

È un maggior­domo!...

ACHILLE

Perché non sedete?..

FADINARD

No, grazie... sono trop­po stanco... voglio dire... sono venuto in carrozza...

ACHILLE

ridendo

In carrozza?... Benissimo!

FADINARD

È più duro che benis­simo.

ACHILLE

Ma parliamo di voi!... Caro lo stravagante! Insomma, non vi spiacciono i piedini?...

FADINARD

No!... Cioè... sì...

ACHILLE

Oh! bellissima!... La sto­ria dello scarpino è enorme... enorme!

FADINARD

a parte

Ma che cosa mi racconta?...

Forte

Pardon... se non sono indiscreto... vorrei vedere la signora baronessa...

ACHILLE

Prodigioso!... non avete il menomo accento...

FADINARD

Oh... lei mi adula...

ACHILLE

Parola d'onore! Potreste essere di Nanterre...

FADINARD

a parte

Ma che cosa mi racconta?..

Forte

Pardon... se non sono indiscreto vorrei vedere...

ACHILLE

La signora baronessa?.. Sarà qui a momenti... e io ho l'inca­rico di sostituirla, io, suo cugino, il visconte Achille de Rosalba.

FADINARD

a parte

Un visconte!...

Facendogli una serie di inchini, a parte

Non oserò mai comprare un cappello di paglia da tipi simili!

ACHILLE

chiamandolo a sé

Di­temi...

FADINARD

accorrendo

Signor vi­sconte?

ACHILLE

Che cosa pensereste di una romanza intitolata: «Brise du soir?».

FADINARD

Io?.. Ma... e lei?

ACHILLE

Trabocca di freschezza... Falciano il fieno... un pastorello...

FADINARD

ritirando la spalla da sotto il braccio di Achille

Pardon... se non sono indiscreto... vorrei vedere la...

ACHILLE

Giusto!... Corro a avvertirla... Lietissimo, mio caro, d'aver fatto la vostra conoscenza...

FADINARD

Oh! signor visconte! sono io... sono io che...

ACHILLE

uscendo da sinistra

Non ha il menomo accento... Il menomo!...


ATTO TERZO – SCENA QUARTA

FADINARD, solo

FADINARD

Finalmente, eccomi dalla baronessa!... la baronessa aspetta la mia visita; uscendo da Clara, la mo­dista, le ho scritto un biglietto per chiederle udienza... L'ho messa al cor­rente di tutto e ho terminato con que­sta frase, che mi par commovente: «Madame, due teste sono attaccate al vostro cappello... ricordate che la fedeltà è la più. bella acconciatura di una donna!». Credo che farà effetto. E ho firmato: conte di Fadinard. Anche questa farà effetto... su una baronessa... Diavolo! ce ne mette del tempo a vestirsi!... e quel maledetto corteo, giù alla porta... Niente da fa­re, non mi mollano... da stamani io sono nella condizione di chi abbia qua sullo stomaco... un intero posteggio di carrozze!... È molto spiacevole!... Sen­za contare il suocero... il porcospino... con il naso sempre allo sportello: «Genero mio, come va?.. Genero mio, che monumento è questo?... Ge­nero mio, dove siamo diretti?». Per farla finita, ho risposto: Al «Vitello che succhia!»... e ora si credono tutti davanti a quella locanda; ma ho rac­comandato ai cocchieri di non lasciar salire nessuno. Non sento il bisogno di presentare i miei alla baronessa... Diavolo! ce ne mette del tempo a vestirsi!... se sapesse che ho in casa due idrofobi che mi fracassano i mo­bili... e che stasera, forse... non avrò nemmeno una sedia da offrire a mia moglie... perché vi posi il capo... Sì, a mia moglie! Non ve l'avevo detto?... un'inezia... mi sono sposato... Tutto fatto!... Che volete?... Il padre sbuffava... la figlia piangeva, e Bobin mi abbracciava... Profitto di un ingor­go di vetture, entro nel Municipio e, di là, in una chiesa... Povera Hélè­ne!... l'aveste vista, con quella sua aria di colomba...

Altro tono

Dia­volo! ce ne mette del tempo a ve­stirsi!... Oh! eccola...


ATTO TERZO – SCENA QUINTA

FADINARD, LA BARONESSA

BARONESSA

entrando da sinistra in abito da ballo e con un bouquet

Mille, mille scuse, caro signore, di avervi fatto aspettare...

FADINARD

Sono io, madame, che mi sento confuso...

Mettendosi il cap­pello e levandoselo con mossa fulmi­nea

Ahimè! io tremo tutto...

BARONESSA

Vi sono grata per la puntualità... avremo agio di parlare un po'... Dico, sentite freddo?

FADINARD

asciugandosi la fronte

Troppo buona... Sono venuto in car­rozza...

BARONESSA

Oh! c'è una cosa che io non posso offrirvi... il cielo d'Italia.

FADINARD

Oh! Madame!... prima di tutto non l'accetterei... mi darebbe soggezione... e poi, non è quello che sono venuto a cercare...

BARONESSA

Lo credo bene... Ma­gnifico paese l'Italia!

FADINARD

Ah! sì!...

A parte

Che cosa c'entra !'Italia?

BARONESSA

Sull’aria di «La Fée aux roses».

Il ricordo dipinge all'anima, desiosa i suoi palazzi, i monti, i ricchi... suoi castelli...           

FADINARD

come per scopo della visita

E i suoi cappelli!

BARONESSA

I suoi boschi d'aranci, ove la brezza sposa i canti dell'amore ai canti degli augelli; i golfi, i menestrelli canori sui vascelli; Firenze e le sue valli...

FADINARD

c. s.

Là dove si fabbrican cappelli mangiati dai cavalli!

BARONESSA

stupita

Che cosa?

FADINARD

sulle spine

La signora baronessa avrà ricevuto il biglietto che io le ho fatto l'onore... no! che mi sono fatto l'onore... cioè che ho avuto l'onore di scriverle...

BARONESSA

Naturalmente... una délicatesse.. .

Siede sul divanetto e invita Fa­dinard a prendere una seggiola

FADINARD

Mi avrete trovato indi­screto. ..

BARONESSA

Tutt'altro.

FADINARD

sedendo

Chiederò alla signora baronessa il permesso di ri­cordarle... che la fedeltà è la più bel­la acconciatura di una donna.

BARONESSA

cadendo dalle nuvo­le

In altri termini?

FADINARD

Voglio dire... la fedeltà è la più bella acconciatura di una donna,

BARONESSA

Senza dubbio.

A parte

In che senso?

FADINARD

a parte

Ha mangiato la foglia... mi darà il cappello...

BARONESSA

Bisogna convenire che la musica è una gran bella cosa!

FADINARD

Eh?

BARONESSA

Che linguaggio! che fuoco, che passione.

FADINARD

montandosi a freddo

Oh! non me ne parlate! la musica!... la musica!!.. la musica!!!

A parte

Mi darà il cappello.

BARONESSA

Perché non chiedete a Rossini di lavorare per voi?

FADINARD

Io?

A parte

Ha una conversazione molto sconnessa, questa donna! Ricorderò alla signo­ra baronessa che ho avuto l'onore di scriverle un biglietto...

BARONESSA

Un biglietto incante­vole... che io conserverò sempre... credetemi... sempre... sempre!

FADINARD

a parte

Tutto qui?

BARONESSA

Sentiamo. Cosa dite della Alboni?

FADINARD

Io? Niente... Ma farò os­servare alla signora baronessa che nel mio biglietto le chiedevo...

BARONESSA

Oh! distratta che non sono altro!

Guardando il bou­quet

Ci tenete dunque tanto?

FADINARD

alzandosi in preda alla febbre

Come l'Arabo al suo cor­siero!

BARONESSA

alzandosi

Che foga meridionale!

Va verso il pianoforte per strappare un fiore dal bouquet

 Sarebbe crudeltà farvi attendere oltre...

FADINARD

al proscenio, tra sé

Fi­nalmente ti avrò, dannato copricapo! e potrò rientrare in casa mia...

Ti­rando fuori il borsellino

Ora biso­gna... Tirare sul prezzo?.. Ma no! una baronessa!... Non siamo spilorci!

BARONESSA

porgendogli un fiore con grazia

Ecco, monsieur, io pago in contanti. 

FADINARD

Prendendo il fiore, e al colmo della sorpresa

Che cosa?... Un garofano!... Ma non ha ricevuto il biglietto?... io... io farò causa al fattorino!


ATTO TERZO – SCENA SESTA

FADINARD, LA BARONESSA, invitati d’ambo i sessi da destra

INVITATI

Duetto e Coro.

Sull' aria di «Nargeot ».

Che delir

il venir

dall' amica

nostra antica!

Lieto dì

bello sì

da sperar di tòrnar qui!

BARONESSA

Pel desir di venir,

che l'amica

« Grazie!» dica,

lieto dì

bello sì

che vorrete tornar qui!

Vi promisi ancor

celebre un tenor:

applaudite, oh sì,

il gran Nisnardì!

FADINARD

a parte

Chi, ioNisnardì?

Diavolo, un cantor!

BARONESSA

Il rivale di Rubinì!

FADINARD

Ma no... quale error!

BARONESSA

sorridendo

Come no, signor?

A Bologna in cor

vi s'applaudì!

FADINARD

a parte

Per restare qui

sarò Nisnardì

e non più Fadinardì.

Ebbene, signori miei, per­ché negarlo?... io sono Nisnardì! il grande Nisnardì!...

A parte

Altri­menti mi mettono alla porta.

TUTTI

Salutandolo

 Signore!

BARONESSA

In attesa di applaudire l’usignolo di Bologna… se queste signore gradissero un giro nel parco…

INVITATI

Che delir

il venir

dall' amica

nostra antica!

Lieto dì

bello sì

da sperar di tòrnar qui!

BARONESSA

Pel desir di venir,

che l'amica

« Grazie!» dica,

lieto dì

bello sì

che vorrete tornar qui!

Vi promisi ancor

celebre un tenor:

applaudite, oh sì,

il gran Nisnardì!

FADINARD

Che martir

l'inseguir

un cappello

fino a qui!

Proprio il dì

che il mio cuor disponevasi all'amor!

a parte

Infine, ogni mezzo è buono!

Andando a raggiun­gere la baronessa che stava per uscire da sinistra con i suoi invitati

Mi per­doni, signora baronessa... avrei una preghierina da rivolgerle... ma non oso...


ATTO TERZO – SCENA SETTIMA

FADINARD, LA BARONESSA, poi CLOTILDE

BARONESSA

Dite pure! sapete be­ne che non posso rifiutare nulla al si­gnor Nisnardì.

FADINARD

Gli è che... la mia richie­sta... vi sembrerà fantastica... pazze­sca...

BARONESSA

a parte

Buon Dio! Credo che stia guardando i miei scar­pini!…

FADINARD

Fra noi, io sono un tipo originale... Lo sapete... Gli artisti! Mille fantasie... mille capricci...

BARONESSA

Lo so...

FADINARD

Tanto meglio!... e quando mi si rifiuta qualcosa... ne soffro del volto mi dia la cornice... qua... alla gola... mi metto a parlare

A parte

così...

Simula un' improvvisa raucedine

Oh che romanza sconnessa! Impossibile cantare!...

BARONESSA

a parte

Oh! cielo! e il mio concerto?

Forte

Parlate pure, monsieur, ditemi cosa vi serve, cosa desiderate!

FADINARD

Be'! ecco!... è difficile a chiedersi...

BARONESSA

a parte

Mi fa paura... non guarda più gli scarpini.

FADINARD

Se non mi incoraggiate un pochino… è talmente fuori dall'ordinario...

BARONESSA

subito

Forse l’intero bouquet?

FADINARD

No, non quello... è infinitamente più eccentrico...

BARONESSA

con inquietudine, a parte

Come mi guarda!

FADINARD

Avete proprio. dei gran bei capelli!

BARONESSA

retrocedendo con orrore, e a parte

I capelli!... Scotennata! ah, è troppo!

FADINARD

Mi ricordano un delizioso cappello che portavate ieri...

BARONESSA

A Chantilly?...

FADINARD

Precisamente!... ah, che cappello delizioso! che gloria di cappello!

BARONESSA

Ma come, monsieur? Si tratta di...?

FADINARD

Aria

Sul motivo di «Quand les oiseaux ».

Sì, non 1'osavo domandar

ma la parola mi sfuggì!

Mi san ridotto a sospirar

quel suo cappello tutto il dì!

Non il cappello ammirai

ma il volto di lei, baronessa,

e mi san detto: «Se mai

dovessi far senza di essa,

del volto mi dia la cornice…

A parte

Oh che romanza sconnessa!

Forte

… e mi farai felice

come la gioia stessa!»

BARONESSA

Morendo dal ridere

Ah! ah! ah!

FADINARD

Ridendo con lei

Ah! ah! ah!

A parte, serio

Lo avrò.

BARONESSA

Capisco... è per fare pendant con lo scarpino?...

FADINARD

Quale scarpino?

BARONESSA

Ridendo fino alle lacrime

Ah! ah! ah!

FADINARD

ridendo

Ah! ah! ah!

A parte, serio

Quale scarpino?

BARONESSA

sempre ridendo                                                                                   

State tranquillo, monsieur... Quel cap­pello...

FADINARD

Sì?

BARONESSA

Ve lo farò avere... domani...

FADINARD

No, subito... subito!

BARONESSA

Eppure...

FADINARD

tonandoa simulare la raucedine

Vedete ?.. sentite?... la mia voce… la mia voce... giù... all'altezza del cal­cagni!... Hem! hem!

 

BARONESSA

tirando disperata il cordone di un campanello

Ah! buon Dio! Clotilde! Clotilde!...

Una ca­meriera appare da destra; la baronessa le dice qualcosa all'orecchia; la cameriera esce

Fra cinque minuti sarete accontentato...

Ridendo

Domando permesso... Ah! ah!... Ma un cappel­lo!... è così originale... Ah! ah! ah!

Esce ridendo da sinistra


ATTO TERZO – SCENA OTTAVA

FADINARD, poi un DOMESTICO, poi NONANCOURT

FADINARD

solo

Tra cinque minu­ti me la svignerò con il cappello... lascerò il mio borsellino in pagamento.

Ridendo

Ah! ah!... mi figuro papà Nonancourt... giù in carrozza... fu­rioso!

NONANCOURT

Apparendo sulla pota della sala da pranzo con una salvietta all'occhiello e con nastri multicolori pendenti dai risvoti della giacca

Do­ve diavolo è andato a ficcarsi?...

FADINARD

Mio suocero!

NONANCOURT

un po' alticcio

Ge­nero mio, tutto è rotto!

FADINARD

Voi... voi... che cosa state facendo?!

NONANCOURT

Noi? Stiamo man­giando...

FADINARD

Dove?

NONANCOURT

Di là.

FADINARD

a parte

Gran Dio! La cena della baronessa!

NONANCOURT

Macché Vitello che succhia?... è un albergo di prim'ordi­ne... ci tornerò!

FADINARD

Suocero!

NONANCOURT

Ma questo non cam­bia nulla... La tua condotta... è ripro­vevole!

FADINARD

Suocero!

NONANCOURT

Abbandonare la mo­glie il giorno delle nozze... proprio durante il banchetto...

FADINARD

E gli altri?

NONANCOURT

Divorano!

FADINARD

Oh!... Sudo freddo !...

Strappa il tovagliolo a Nonancourt e si asciuga la fronte.

NONANCOURT

Non so cos'ho... Mi sento troppo pieno...

FADINARD

Benissimo!... E gli altri?

NONANCOURT

Come me... Bobin s'è buttato per terra in cerca di una giar­rettiera... Abbiamo riso tanto!…

Scrollando un piede

Ahi!

FADINARD

a parte, mettendo  in ta­sca la salvietta

Cosa dirà' la baro­nessa?... E questo cappello che non viene !... L'avessi in mano, taglierei la corda. Grida

dalla sala da pranzo

Viva la sposa! viva la sposa!       

correndo verso il fon­do

Volete tacere? volete tacere?

NONANCOURT

sedendo sul divanet­to

Non so più cosa ho fatto del mir­to... Fadinard?       .

FADINARD

correndo verso Nonan­court

Vo.i... tornate di là... e subito!

Tenta di farlo alzare

NONANCOURT

facendo resistenza

No!... l'ho messo in vaso il giorno di sua nascita...

FADINARD

Via... lo ritroverete... è giù in carrozza...

Un domestico, entrato da sinistra, attraversa la scena con un candelabro spen­to; apre una porta di fondo e getta un grido alla vista degli sconosciuti riuniti a banchetto

DOMESTICO

Oh!

FADINARD

Tutto è perduto!

Lascia Nanancaurt, che ricade pesantemen­te sul divanetto; piomba sul domesti­co, lo prende per la collottola e gli strappa di mano il candelabro

Silen­zio! Mosca!

La spinge fuori dalla seconda porta a destra, e chiude a chia­ve

 Se chiami aiuto, vengo io a defe­nestrarti.

La baronessa rientra da sinistra


ATTO TERZO – SCENA NONA

FADINARD, NONANCOURT, LA BARONESSA

FADINARD

con in mano il candela­bro

La baronessa!

BARONESSA

a Fadinard

Che fa­te con quel candelabro?

FADINARD

lo?... io... cerco il fazzo­letto.

Si volta dall' altra parte, come per cercare; la salvietta gli penzola fuori dalla tasca

BARONESSA

ridendo

Ma... lo avete in tasca.

FADINARD

Già... esattamente... L'ho in tasca.

BARONESSA

Ebbene, monsieur!... vi è stato dato ciò che avete chiesto?

FADINARD

mettendosi davanti a No­nancourt per nasconderlo

Non anco­ra, madame non ancora!... e... ho fretta!...

NONANCOURT

tra sé, alzandosi

Non so cos'ho... Mi sento troppo pieno...

BARONESSA

indicando Nonan­court

Chi è questo signore?

FADINARD

È mio... Il signore mi ac­compagna...

Gli dà macchinal­mente il candelabro. Nonan­court se lo stringe al petto come fosse il vaso di mirto

BARONESSA

a Nonancourt

Com­plimenti! L'arte dell'accompagnatore esige molta abilità...

FADINARD

a parte

Lo piglia per un pianista!

NONANCOURT

I miei rispetti, a ma­dame e all'inclita...

A parte

Bella donna!

Piano, a Fadinard

Fa parte del corteo?

FADINARD

a parte

Se apre bocca mio suocero, addio!... E questo cappel­lo che non viene!

BARONESSA

a Nonancourt

Il signore è italiano?

NONANCOURT

Sono di Charenton­neau...

FADINARD

Sì... un piccolo villaggio... presso Albano.

NONANCOURT

S'immagini, madame, che ho perduto il mio mirto...

BARONESSA

Che mirto?

NONANCOURT

Una romanza... «Il Mirto»... graziosissima!

BARONESSA

a Nonancourt

Se il signore desidera pròvare il piano...

NONANCOURT

Cosa?

FADINARD

No... ci fidiamo...

BARONESSA

notando i nastri sul vestito di Nonancourt

Ma... questi nastri?

FADINARD

Già... una decorazione!

NONANCOURT

La vede una giarret­tiera?

FADINARD

Naturalmente... l'ordine della giarrettiera di... Santo-Campo, Pietro-Nero...

A parte

Dio! che caldo!

BARONESSA

Ah, interessante… Mi auguro, signori, che ci farete l'onore di cenare con noi...

NONANCOURT

E come no, madame?... domani!... per oggi basta... mi sento pieno...

BARONESSA

ridendo

Pazienza!...

A Fadinard

Vado a radunare gli in­vitati... Muoiono dall'impazienza di ascoltarvi...

FADINARD

Troppo buoni!

NONANCOURT

a parte

Altri invitati ancora!... Che matrimonione!

BARONESSA

a Nonancourt

Il vostro braccio, monsieur?

FADINARD

a parte

Rabbrividisco!

NONANCOURT

passandosi a sinistra il candelabro e offrendo il braccio alla baronessa

S'immagini, madame, che ho perduto il mio mirto...

La baronessa e Nonan­court escono da sinistra


ATTO TERZO – SCENA DECIMA

FADINAR, poi CLOTILDE con un cappello da signora incartato; poi BOBIN

FADINARD

lasciandosi cadere su una poltrona

Sì, sì! Qui finisce che ci buttano dalla finestra!...

CLOTILDE

Monsieur, ecco il cappello!

FADINARD

balzando in piedi

Il cappello! il cappello!

Prende il cap­pello e bacia la cameriera

To'! Prendi!

CLOTILDE

a parte

Ma che ha?

FADINARD

scartando il cappello

Ti tengo, finalmente!

È un cappello nero

Un cappello nero! in crépe de chine!

Lo butta in terra e lo calpesta; poi afferra Clotilde

Stai qui, piccola idiota!... L'altro? l'al­tro?... Rispondi!

CLOTILDE

spaurita

Non fatemi male, monsieur!

FADINARD

Il cappello di paglia di Firenze! dov'è? Lo voglio!

CLOTILDE

Madame lo ha regalato al­la figlioccia, madame Beauperthuis.

FADINARD

Per mille fulmini! Siamo da capo!... Dove abita costei?

CLOTILDE

Rue de Ménars, dodici.

FADINARD

Bene... ora vattene... mi dài sui nervi...

Clotilde esegue, dopo avere raccolto il cappello e la carta

Non mi resta di meglio che filare... Mio suocero e il corteo se la vedranno con la baronessa.

fa per uscire da destra

BOBIN

affacciando la testa dalla sala da pranzo

Cugino! cugino!

FADINARD

Eh?

BOBIN

Non si balla?

FADINARD

Altro che... Non si aspet­ta che i pifferi...

Bobin si ritira

E ora, rue de Ménars, dodici!...

Esce precipitosamente

ATTO TERZO – SCENA UNDICESIMA

LA BARONESSA, NONANCOURT.

Invita­ti d'ambo i sessi, poi FADINARD e ACHILLE, poi il corteo nuziale. Nonancourt dà ilbraccio alla barones­sa e reca il candelabro; gli invitati li seguono al completo.

CORO

Sull'aria de «la Valse de Satan ».

Che piacere venire a ascoltar

questo grande, divino tenor!

Con la voce egli sa carezzar

dolcemente l'orecchio ed il cuor!

BARONESSA

agli invitati

Acco­modatevi... ha inizio il concerto...

Gli invitati eseguono. A Nonancourt

Dov' è il signor Nisnardì?

NONANCOURT

Non lo so.

Gridan­do

Si cerchi il signor Nisnardì!

TUTTI

Eccolo! eccolo!

ACHILLE

spingendo dentro Fadi­nard

Ma come? Una diserzione?

NONANCOURT

a parte

Lui, Nisnardì?

FADINARD

a Achille

Non me ne andavo mica... Vi assicuro che non me ne andavo!...

TUTTI

Bravo! bene!

Applaudono freneticamente

FADINARD

inchinandosi a destra e a sinistra

Messieurs... mesdames...

A parte

Acciuffato sul predellino della carrozza!

BARONESSA

a Nonancourt

Met­tetevi al piano [Siede sul divanetto.

NONANCOURT

Volete che io mi met­ta al piano? e io mi metto al piano.

Posa il candelabro e siede al pianoforte. Tutti gli invi­tati sono disposti sulla sinistra, di maniera che la porta di fondo rimane scoperta

BARONESSA

Signor Nisnardì, noi siamo qui per applaudirvi...

FADINARD

Naturalmente, madame... troppo buona.

QUALCUNO

Silenzio! silenzio!

FADINARD

accanto al piano, estre­ma destra

Che imbroglio... lo canto come la carmcola di un pozzo...

For­te, tossendo

Bem! hem!

TUTTI

Scsc!. scsc!

FADINARD

a parte

Che cosa possocantare?

Porte tossendo

Bem! hem!

NONANCOURT

Bisogna pestare? E io pesto!

Infierisce sui tasti del pianoforte, senza cavarne melodia veruna.

FADINARD

a voce spiegata

Toi qui connais les hussards de la garde...

Grida dal fondo

Viva la sposa!

Sbigottimento degl'invitati. Il corteo nuziale intona dietro scena  il galop viennese. Le tre porte di fondo si apro­no. Il corteo fa irruzione nel salone, gridando e vociando

Pronti per la contraddanza!

NONANCOURT

Al diavolo la musica! viva il corteo!

A Fadinard

Tu, fai ballare tua moglie!

FADINARD

Levatevi di torno!

A parte

Si salvi chi può!

Gli uomini del corteo afferrano le ami­che della baronessa e le costringono a ballare. Grida tumulto, sipario


ATTO QUARTO – SCENA PRIMA

Camera di Beauperthuis. In fondo, let­to con cortine. In primo piano a sini­stra un paravento aperto. Porta d'in­gresso a destra dell'alcova; altra porta a sinistra; due porte laterali. Tavolino a destra, contro la parete.

BEAUPERTHUIS, solo

Allo schiudersi del sipario, Beau­perthuis è seduto davanti al paravento. Sta facendo un pediluvio. Un asciuga­mano gli copre le gambe. Le sue scar­pe sono a lato della seggiola. Lampada sul tavolino. Le cortine del letto sono aperte.

1.BEAUPERTHUIS

È curioso... è curiosis­simo... Mia moglie mi dice stamani, alle nove meno sette minuti: «Beau­perthuis, io esco, vado a comprarmi dei guanti di filo di Scozia...». E non è ancora rientrata alle nove e tre quar­ti di sera. Non mi farà mai credere che l'acquisto di guanti di filo di Sco­zia prenda dodici ore e cinquantadue minuti... a meno che non si vada a comperarli nel loro paese d'origine!... A forza di chiedermi dove può stare mia moglie, m'è venuto un atroce mal di capo... Allora, ho messo i piedi nel­l'acqua e ho spedito la cameriera da tutti i nostri parenti, amici, conoscen­ti... Nessuno l'ha vista... Ah! dimenti­cavo la zia Grosminet!... Forse Anaïs è da lei...

[Suona un campanello; chia­ma]

Virginie! Virginie!


ATTO QUARTO – SCENA SECONDA

BEAUPERTHUIS, VIRGINIE

1.VIRGINIE

con un bricco

Ecco l'acqua calda, monsieur!

BEAUPERTHUIS

Benissimo!... posa­la!... Ascoltami...

VIRGINIE

eseguendo

Attenzione, che scotta...

BEAUPERTHUIS

Ricordi che vestito si è messo mia moglie stamattina per uscire?

VIRGINIE

Il vestito nuovo coi volanti… e il cappello di paglia di Firenze.

BEAUPERTHUIS

tra sé].

Sì... un re­galo della baronessa sua madrina... Un cappello da cinquecento franchi alme­no... per andare a comprare dei guanti di filo di Scozia!...

Versando acqua calda nella vasca

Curiosissimo!

VIRGINIE

Non è vero?

BEAUPERTHUIS

Certo, mia moglie è in visita...

VIRGINIE

a parte

Nel bosco di Vincennes.

BEAUPERTHUIS

Vai da madame Gros­minet, sono sicuro che è là.

VIRGINIE

storditamente

Oh, mon­sieur! Io sono sicura che no...

BEAUPERTHUIS

Eh?.. tu sai qualcosa?

VIRGINIE

Subito

Io, monsieur?... lo non so niente... Ho detto: «non credo»... Sono due ore che mi fate correre... Non ne posso più... Mada­me Grosminet... non sta mica a due passi...

BEAUPERTHUIS

E va bene! Prendi una vettura...

Dandole il denaro

Ec­co tre franchi... ma sbrigati... corri...

VIRGINIE

Sì, monsieur...

A parte

Andrò a prendere il tè dalla fiorista del numero cinque.

BEAUPERTHUIS

E allora?

VIRGINIE

Ecco, monsieur!... Mi pre­cipito!...

A parte

Se non avessi vi­sto il cappello di paglia coi miei oc­chi... Be'! ci sarà da divertirsi!

Esce


ATTO QUARTO – SCENA TERZA

BEAUPERTHUIS, poi FADINARD

BEAUPERTHUIS

solo

La testa mi scoppia!... avrei dovuto far senza mo­starda...

Con una rabbia sorda

Oh Anaïs! se io credessi... Non c'è ven­detta... non c'è supplizio che...

Suo­nano. Raggiante

Finalmente!... ec­cola!... Rientra!

Nuova scampanel­lata

Ho i piedi nell'acqua... Non c'è che da girare la maniglia... Entra, mia cara!

FADINARD

entra; è smarrito, malcon­cio, trafelato

Monsieur Beauperthuis, prego?

BEAUPERTHUIS

Un ignoto? Quale ignoto?... Io non ci sono.

FADINARD

Ottimamente! Siete voi!

Tra sé

Non ne posso più... Ci han malmenato dalla baronessa!... io... pa­zienza... ma Nonancourt è furioso. Vuol pubblicare sui Débats un articolo contro «Il vitello che succhia». È un'idea fissa!

Gli manca il fiato

Uff!…

BEAUPERTHUIS

Via di qua, mon­sieur... via di qua!

FADINARD

Prendendo una seggiola

Grazie, monsieur... voi abitate in ci­ma... la vostra scala è ripida... Va a sedersi accanto a Beauperthuis

BEAUPERTHUIS

rassettandosi l'asciu­gamano sulle gambe

Non si entra così in casa d'altri!... Vi ripeto...

FADINARD

guardando sotto l'asciu­gamano

State facendo un pediluvio? Continuate pure... mi sbrigo in due parole.

Prende il bricco

BEAUPERTHUIS

Non ricevo... non so­no in grado di ascoltarvi... ho mal di capo, sudo freddo...

FADINARD

versando acqua bollente nella vasca

Freddo?

BEAUPERTHUIS

urlando

Ahi!

Gli strappa il bricco, lo depone in terra

Lasciatelo stare! Che cosa volete? Chi siete?

FADINARD

Léonidas Fadinard, venti­cinque anni, possidente... oggi sposo... le mie otto carrozze sono giù al vostro portone.

BEAUPERTHUIS

Me ne infischio, mon­sieur! io non vi conosco…

FADINARD

Neanch'io... e non desi­dero fare la vostra conoscenza... Esigo di parlare con la vostra signora moglie.

BEAUPERTHUIS

Mia moglie!... La co­nascete?

FADINARD

Niente affatto!... ma ho ragione di non dubitare che ella sia in possesso di un capo di toilette del qua­le ho il più urgente bisogno!... Bi­sogno!

BEAUPERTHUIS

Eh?

FADINARD

Aria.

Sul motivo di «Ces bacquets de lauriers».

Ne ho bisogno, monsieur...

Le mie esi­genze affermerò

con massima energia.

Io l'otterrò, qualunque il mezzo sia,

tal prodotto che viene da Firenze!

Me lo vendete? Ebbene, io pagherò

in contanti, e una mancia in sovrappiù.

Lo rifiutate a me? Lo ruberò.

Ne ho bisogno, monsieur: bisogno blu.

Per averlo, un delitto farò;

nel delitto mi avvoltolerò.

BEAUPERTHUIS

a parte.

È un volga­rissimo ladro.

Fadinard risiede e ver­sa dell' acqua bollente. Urlando

Ahi!... Ancora una volta, monsieur, via di qua!

FADINARD

Non senza aver parlato con madame.

BEAUPERTHUIS

È fuori.

FADINARD

Alle dieci di sera?.. In­verosimile!

BEAUPERTHUIS

E io vi ripeto che non c'è.

FADINARD

in collera

E voi lasciate che vostra moglie stia fuori ad ore si­mili?... sarebbe il colmo, monsieur! il colmo!

Versa una quantità d'acqua bollente

BEAUPERTHUIS

Ahi! Accidenti!... So­no tutto una piaga!

Strappa con disperazione il bricco a Fadinard e lo depone alla propria destra

FADINARD

alzandosi e passando con la seggiola alla destra di Beauper­thuis

La verità è... che madame è a letto... poco male... le mie intenzioni sono oneste... chiuderò gli occhi... e tratteremo l'affare alla cieca...

BEAUPERTHUIS

alzandosi in piedi nella vasca e agitando il bricco, soffo­cato dall'ira

Monsieur!!!

FADINARD

Dov'è la sua camera, prego?

BEAUPERTHUIS

Io vi brucio le cer­vella!

Scaglia il bricco; Fadinard sventa il bolide chiudendo il paravento. Le scarpe di Beau­perthuis ne rimangono fuori

FADINARD

Ho parlato chiaro, mon­sieur... avanti, fino al delitto!

Entra nella camera a destra


ATTO QUARTO – SCENA QUARTA

BEAUPERTHUIS, dietro il paravento ; poi NONANCOURT

BEAUPERTHUIS

coperto al pubblico dal paravento

Aspettami, brigan­te!... aspetta, delinquente!

Lo si sente rivestirsi

NONANCOURT

entrando zoppicante col mirto

Chi ha messo sulla mia strada un farabutto di tale specie?... Sale in casa propria e ci pianta sul por­tone!... Ma eccomi finalmente nell'abi­tazione di mio genero! Avrò da cam­biarmi di scarpe!...

BEAUPERTHUIS

affrettandosi

Aspet­tami, aspetta!   

NONANCOURT

To'! è là dietro che si spoglia...

Scorgendo le scarpe

Scar­pe! che fortuna!...

Le prende, si leva le sue e le mette al posto di quelle di Beauperthuis. Con un sospiro di sollievo

Ah!... Ora va meglio!... que­sto mirto che mi sento crescere fra le braccia... lo deporrò nel santuario co­niugale...

BEAUPERTHUIS

allungando le braccia da dietro il paravento e prendendo le scarpe che Nonancourt si è tolto

Le scarpe...

NONANCOURT

rivolto al paravento

Vuoi dirmi dov' è la camera?

BEAUPERTHUIS

da dietro il paraven­to

La camera! Sì!... un po' di pa­zienza! sono pronto...

NONANCOURT

Diamine! la troverò...

Esce dalla porta di fondo, al­la sinistra del letto. – Nello stesso momento Vézinet entra dalla porta d'ingresso


ATTO QUARTO – SCENA QUINTA

BEAUPERTHUIS, poi VÉZINET

BEAUPERTHUIS

Ah! Mi si sono an­che gonfiati i piedi... pazienza...

Esce dal paravento zoppicando e si scontra con Vézinet prendendolo per Fadi­nard gli salta alla gola

A noi due, mascalzone!

2.VÉZINET

ridendo

No! ho ballato abbastanza... sono stanco...

BEAUPERTHUIS

[stupefatto

Non è quello... è un altro... Tutta una ban­da!... Dov' è il capo?... Furfante, dov'è il capo?

VÉZINET

con grande amabilità

Grazie!... ho sonno. non prendo altro... ho

Rumore di un mobile che cade nella camera ov'è entrato Fadinard.

BEAUPERTHUIS

E di là!

Si lancia nella camera a destra


ATTO QUARTO – SCENA SESTA

VÉZINET, NONANCOURT, HÉLÈNE, BONIN, le donne del corteo

VÉZINET

Ancora un invitato che non conosco... È in vestaglia... Sem­bra che si stia per andare a letto... Non mi dispiace proprio!...

Si guarda intorno, va a curiosare sotto il letto

NONANCOURT

rientrando col mirto

La camera nuziale è da quella parte... Ma ci ho ripensato... Ho ancora biso­gno del mirto per il discorso solen­ne!...

Posa il mirto sul tavolino. Ri­volto al paravento

Rivestiti, genero mio!... Faccio salire la sposa...

VÉZINET

che ha frugato sotto il let­to],

Neanche un paio di pantofole!

Bobin, Hélène e le altre donne del corteo compaiono sulla porta d'ingresso

4.BOBIN

e

LE DONNE

Coro

Sull'aria del «Werther ».

Oh, l'amor

che hai dentro il cuor qui ti chiama,

bella dama.

Fugge il dì

che n'impedì

l'ora fatal

degli sponsal.

5.HÉLÈNE

esitando a entrare

No... non voglio... non oso...

BOBIN

Ebbene, cugina mia... tor­niamo giù.

NONANCOURT

Silenzio, Bobin!... La tua parte d'amico di fiducia ha termi­ne su questa soglia!

BOBIN

sospirando

Ahimè!

NONANCOURT

Entra, figlia mia... sen­za timori puerili... nel nido coniu­gale...

HÉLÈNE

agitatissima

Mio marito... è già...?

NONANCOURT

È dietro il paravento... indossa gli indumenti per la notte.

HÉLÈNE

atterrita

Oh! io me ne vado...

BOBIN

Torniamo giù, cugina mia...

NONANCOURT

Silenzio, Bobin!

HÉLÈNE

c. s.

Papà, io tremo tutta.

NONANCOURT

Lo so... era in pro­gramma... Figli miei..: ecco il momen­to, io credo, di dirvi qualche parola sentita... - Andiamo, genero mio, mettiti la vestaglia e piazzati qui, alla mia 'destra...

HÉLÈNE

subito

Oh, no, papà!

NONANCOURT

E Va bene! resta die­tro il paravento... e prestami un'atten­zione religiosa. - Bobin, il mirto.

Fa sedere Hélène

BOBIN

Prendendo il mirto dal tavolino e dandolo a Nonancourt fra i singhiozzi

Ecco!

NONANCOURT

col mirto in mano, molto commosso

Figli miei!...

Ha un attimo di esitazione; si soffia il naso rumorosamente; ripigliando il discorso

Figli miei...

VÉZINET

a Nonancourt, dalla de­stra

Sapete dove siano le pantofole?

NONANCOURT

furibondo

 In di­spensa... Andate a farvi impiccare!

VÉZINET

Grazie.

Continua le ricerche

NONANCOURT

Non so più dov'ero...

BOBIN

Eravate «in dispensa... An­date a farvi impiccare!».

NONANCOURT

Figli miei!... Dolcissi­mo momento per un padre quello della separazione dall'amata sua figlia, spe­ranz dei vecchi suoi giorni, bastone dei capelli suoi bianchi...

Rivolto al paravento

Questo tenero fiore ti ap­partiene, genero mio!. Amalo, vezzeggialo, coccolalo...

A parte, indi­gnato

Mica mi risponde, il Savoiar­do!...

A Hélène

Tu, figlia mia... tu vedi questo arboscello... messo in vaso il giorno di tua nascita... che sia il tuo simbolo!...

Con commozione crescen­te

Che i suoi ramoscelli sempre verdi ti ricordino sempre... che hai un pa­dre! un marito!... dei figli!... che i slloi ramoscelli... sempre verdi...

Cambiando tono, a parte

Vai a spasso!... ho dimenticato il resto!

Durante il, discorso che pre­cede, Bobin e le donne hanno dato mano ai fazzoletti e sin­ghiozzato rumorosamente

HÉLÈNE

buttandosi fra le braccia di Nonancourt

Ah! papà!

BOBIN

Piangendo

Scioccone che siete, zio mio!

NONANCOURT

a Hélène, dopo essersi soffiato il naso

Provavo il bisogno di dirti qualche parola sentita... E ora, andiamo a letto.

HÉLÈNE

tremante

Papà, non la­sciatemi sola!

BOBIN

Non lasciamola sola!

NONANCOURT

Placati, angelo mio... In previsione del tuo smarrimento... ho affittato quattordici brande per i parenti prossimi. Quanto ai parenti lontani, dormiranno in carrozza...

BOBIN

Ci dormono già.

VÉZINET

con una pantofola, a Nonancourt

Sentite... ne ho trovata una...

NONANCOURT

Scsc!... - Va', figlia mia!

[Con un sospro

Beu heu!

BOBIN

sosprando

Heu!...

Aria.

Sul motivo di «Zampa ».

Ecco suonò 1'ora misteriosa

che dell'amar le gioie svelerà...

Felice possa essere la sposa

come felice fu col suo papà!...

Le donne conducono la sposa nella camera a sinistra in fon­do. - Bobin vuole andare con loro; Nonancourt lo agguanta, gli dà il mirto e lo fa entrare nella camera di destra. - Vé­zinet scompare dietro le cor­tine del letto


ATTO QUARTO – SCENA SETTIMA

NONANCOURT, poi FADINARD

NONANCOURT

fissando il paravento, con sdegno

Ah,-ma... quel mostro... non si sarà mica addormentato laddietro... durante il discorso...

Apre il paravento con uno strattone

Nessu­no!

Vedendo entrare Fadinard dalla prima porta di sinistra, che era na­scosta dal paravento

Ahah!

FADINARD

entrando e attraversando la scena, fra sé

Non c'è... ho rovi­stato tutta la casa... essa non c'è, non c’è.

NONANCOURT

 Genero mio... che si­gnifica...?

FADINARD

Ancora voi!. ma voi non siete suocero... siete un pezzo di colla!

NONANCOURT

In quest'ora solenne, genero mio...

FADINARD

... lasciatemi in pace!

NONANCOURT

Credo dover biasimare l'anacronismo della tua temperatura... tu sei tiepido, genero mio...

FADINARD

esasperato

Andate a dormire.

NONANCOURT

Sissignore, ci vado... ma domani, all'alba... riprenderemo il discorso.

Esce da destra, stessa porta di Bobin


ATTO QUARTO – SCENA OTTAVA

FADINARD, poi BEAUPERTHUIS, poi VIRGINIE

FADINARD

Passeggiando nervosa­mente

Non c'è!... ho frugato dap­pertutto! ho messo tutto sottosopra... Mi sono imbattuto in una collezione di cappelli di ogni colore.:. blu, gialli, verdi, grigi... 1'arcobaleno... ma non un fuscello di paglia!

BEAUPERTHUIS

entrando dalla stessa porta di Fadinard

Eccolo! ha fatto il giro dell'appartamento... là... ti tengo!

Lo prende per il collo

FADINARD

Lasciatemi!

BEAUPERTHUIS

spingendolo verso le scale

Non cercare di opporti... ho una pistola in ogni tasca.

FADINARD

Possibile?...

Mentre Beauperthuis gli serra il collo in una morsa, Fadi­nard caccia le mani nelle ta­sche di Beauperthuis, ne estrae le Pistole e gliele spiana contro

BEAUPERTHUIS

lasciando la presa e indietreggiando atterrito

All'assass...

FADINARD

gridando

Non grida­te... o io finisco in cronaca nera.

BEAUPERTHUIS

Rendetemi le mie pi­stole...

FADINARD

fuori di sé

 Datemi il cappello... o il cappello o la vita!

BEAUPERTHUIS

annichilito, disfatto

Ciò che mi capita non ha precedenti negli annali della storia... Ho i piedi nell'acqua, aspetto mia moglie... entra un tale, mi parla di cappelli e mi minaccia con le mie pistole...

FADINARD

con passione

È una tra­gedia... la mia tragedia!. Un cappello di paglia mangiato dal mio cavallo... nel bosco di Vincennes... mentre la padrona del cappello errava con un militare!

BEAUPERTHUIS

Ah sì? e che c'entro io?

FADINARD

Lo volete capire sì o no che si sono installati a casa mia?

BEAUPERTHUIS

Perché la vedovella non ritorna invece a casa propria?

FADINARD

Vedovella? Piacesse a­ Dio! C è anche un marito!

BEAUPERTHUIS

ridendo

Oh, be'! oh! oh!

FADINARD

Una canaglia! un teppi­sta! un furfante incapace di perdono...

BEAUPERTHUIS

ridendo

Già... già... adesso capisco...

FADINARD

Sì, ma la faremo in barba al marito... e grazie a voi vecchio mat­tacchione, vecchio Satira! non è vero che la faremo in barba?

BEAUPERTHUIS

ridendo

Monsieur, io non so se prestarmi...

FADINARD

Al sodo! Ecco il cam­pione...

Glielo mostra

           

BEAUPERTHUIS

a parte, osservando il frammento

Gran Dio!

FADINARD

Paglia di Firenze... papa­veri...

BEAUPERTHUIS

a parte

E il suo... proprio il suo!... E ora è da costui... altro che guanti di filo di Scozia!

FADINARD

Sicché... a quanto il cap­pello?...

BEAUPERTHUIS

a parte

Stanno ma­turando eventi atroci!...

Forte

In marcia, monsieur!

Lo prende sottobraccio

FADINARD

Per dove?

BEAUPERTHUIS

Si va a casa vostra!

FADINARD

Senza cappello?

BEAUPERTHUIS

Silenzio!

Tende l'orecchio verso la camera dove è Hélène

VIRGINIE

entrando

Monsieur... torno da madame Grosminet... nes­suno!

BEAUPERTHUIS

in ascolto

Silenzio!

FADINARD

a parte

Per Dio! la ca­meriera della donna del negro!

VIRGINIE

a parte

Chi si vede! Il padrone di Félix!

BEAUPERTHUIS

fra sé

Sento parla­re in camera di mia moglie... E rinca­sata, finalmente!... Ah, ce la vedremo!

Si precipita zoppicando nella camera dove è Hélène


ATTO QUARTO – SCENA NONA

FADINARD, VIRGINIE

FADINARD

esterrefatto

Che ci vie­ni a fare qui, piccola idiota?

VIRGINIE

Come, che vengo a far­ci?... vengo dal mio padrone, io!

FADINARD

Tua padrone?... Beauper­thuis... tuo padrone?

VIRGINIE

Sì, perché?

FADINARD

a parte, desolato

Male­dizione!... era il marito... e io gli ho detto tutto!...

VIRGINIE

Forse che madame...?

FADINARD

Vattene, bestia!... vatte­ne, o ti sgomino!...

La scaraventa fuori

E il cappello che inseguo da stamani con il corteo nuziale... fiutan­do ogni pista come un segugio... bè, quando riesco a trovarlo... era il cap­pello mangiato!


ATTO QUARTO – SCENA DECIMA

FADINARD, BEAUPERTHUIS, HÉLÈNE, NONANCOURT, BOBIN, LE DONNE del corteo

Grida dalla camera di Hélène.

FADINARD

Ora la massacra... difen­diamo quella sciagurata!

Fa per accorrere, ma la porta si apre. Ne esce Hé­lène, in camicia da notte, piangente, seguita dalle don­ne del corteo e da Beauper­thuis al colmo dello stupore

LE DONNE

in coro

Aiuto! al soc­corso! .

FADINARD

pietrificato

Hélène!

HÉLÈNE

Papà! papà!

BEAUPERTHUIS

Cos'è tutta questa fol­la... in camera di mia moglie?

NONANCOURT

e

BOBIN

Nonancourt entra dalla ca­mera di destra, in maniche di camicia, con una berretta di lana in testa e il mirto fra le braccia. Bobin lo segue semivestito

Che c'è? Che succede?

BEAUPERTHUIS

sbalordito

Altri an­cora!

FADINARD

Tutto il corteo! Gran fi­nale!

BEAUPERTHUIS

Concertato.

Sull'aria del «Neveu du mercier ».

Non ci capisco niente!

Di dov'escono? Perché

si è tutta questa gente

raccolta qui da me?

10.NONANCOURT

Non ci capisco niente!

Questo strepito cos' è?

t! tutto rotto: oh abbiente,

più non contar su me!

BOBIN

Non ci capisco niente!

Mia cugina è fuor di sé!

Contate su un parente,

contate su di me!

HÉLÈNE

Non ci capisco niente!

Di vergogna morrò, ahimè!

Chi è il bieco possidente

che volle sposar me?

LE DONNE

Non ci capisco niente!

Mi dispero inquantoché

quest'uomo intraprendente

non ha svegliato me!

FADINARD

Non ci capisco niente!

Non parliamo in ventitré!

Oggi, evidentemente,

capitan tutte a me!

BEAUPERTHUIS

Che ci facevate, in casa mia....

NONANCOURT

e

BOBIN

con un grido di stupore

Casa vostra?...

HÉLÈNE

Cielo!

NONANCOURT

con sdegno, allungan­do un ceffone a Fadinard

Casa sua?... non casa tua?.. casa sua?...

FADINARD

urlando

Suocero! Mi stufate!

NONANCOURT

con sdegno

Oh crea­tura immorale e spudorata!... ci porti a letto da uno sconosciuto... e soffri che la tua mogliettina... da uno sconosciuto... genero mio, tutto è rotto!

FADINARD

Ho detto mi seccate!...

A Beauperthuis

Monsieur, vogliate perdonarci il nostro piccolo errore...

NONANCOURT

Rivestiamoci, Bobin!

BOBIN

Sì, zio.

FADINARD

Ecco... e filiamo a casa... io vado ad aspettarvi con mia moglie... Le si fa incontro; Beauperthtlis lo trattiene

BEAUPERTHUIS

sottovoce .

Mon­sieur, la mia non è ancora rientrata!

FADINARD

c. s.

Avrà perduto l'omnibus.

BEAUPERTHUIS

c. s., togliendosi la vestaglia e infilando la giacca

E a casa vostra.

FADINARD

c. s.

Non credo... la moglie che si è accampata da me è negra... la vostra, è negra?

BEAUPERTHUIS

c. s.

Ho aria d'al­locco, monsieur?

FADINARD

c. s.

Mai visto tale uc­cello.

NONANCOURT

Bobin, la mia .giacca.

BOBIN

Eccola, zio.

BEAUPERTHUIS

Dove abitate, mon­sieur?

FADINARD

lo non abito!...

NONANCOURT

Piazza...

FADINARD

subito

Non diteglielo!

NONANCOURT

fortissimo

Piazza Baudoyer 8!... vagabondo!

FADINARD

Addio!

NONANCOURT

In marcia, figlia mia!

BOBIN

In marcia tutti!

NONANCOURT

a Fadinard, afferran­dolo per un braccio

In marcia, mon­sieur!

FADINARD

E una negra!

TUTTI

Coro e duetto.

Sull' aria finale di « Plastron ».

La sera delle nozze

sbagliarsi di magion!

Uscir dalle carrozze

e entrare in «un» porton!

BEAUPERTHUIS

Ah! se la biricchina

mi vuoI cornificar,

una carneficina

desidero di far!

FADINARD

Lo sguardo suo selvaggio

mi dà preoccupazion...

Per vendicar l'oltraggio

mi sfascia la magion!


ATTO QUARTO – SCENA UNDICESIMA

VIRGINIE, VÉZINET

VIRGINIE

entra dalla prima porta di sinistra portando un vassoio con sopra una tazza; apre le cortine del letto

Monsieur, la camomilla...

VÉZINET

levandosi a sedere

Gra­zie! non prendo altro!

VIRGINIE

cacciando un urlo e la­sciando cadere il vassoio

Ah!

VÉZINET

Ci mancava costei!

Si rimette a dormire


ATTO QUINTO – SCENA PRIMA

Piazza Baudoyer.

Una piazza. Strade a destra e a silli­stra. In primo piano, a destra, casa di Fadinard; altra casa in secondo piano. In primo piano, a sinistra, caserma della Guardia Nazionale con la ga­ritta per la sentinella. È notte. La sce­na è rischiarata da una lanterna sospesa a una corda che attraversa la scena dal primo piano di sinistra al terzo piano di destra.

TARDIVEAU, da Guardia Nazionale: UN CAPORALE; Guardie Nazionali.

Una Guardia Nazionale è di senti­nella. Suonano le undici. Numerose altre Guardie escono di caserma.

CAPORALE

Le undici!... chi monta di guardia?

GUARDIE

Tardiveau !... Tardi­veau!

TARDIVEAU

Ma, Trouillebert, oggi ho fatto tre ore di giorno per venire esentato stanotte... l'aria secca mi dà i reumatismi.

CAPORALE

ridendo

Zitto là, bel­l'umore! L'aria secca non ha mai dato i reumatismi a nessuno...

Sempre ri­dendo

Andiamo, su! Spall'arm! E noialtri, messieurs, di pattuglia.

Coro.

Sull'aria di «J'aime l'uniforme ».

Dorme la città,

conta su di noi;

la pattuglia va;

ladri, attenti a voi!

La pattuglia esce da destra


ATTO QUINTO – SCENA SECONDA

TARDIVEAU, poi NONANCOURT, HÉLÈNE, VÉZINET, BOBIN, Il corteo nuziale.

TARDIVEAU

solo, posando fucile e chepì nella garitta e mettendosi un berretto di seta nera e una sciarpa

Dio! che caldo! Ecco come si piglia­no i malanni L.. Hanno fatto un fuoco d'inferno, là dentro... Avevo un bel dire a Trouillebert: «Trouillebert, non tanta legna!». Macché. E ora son qui che sudo... Quasi quasi mi cambio la camicia...

Si slaccia due o tre bottoni dell'uniforme

Eh, no! potrebbe passare una signora...

Sten­de la mano

Ma bene... benissimo! ecco che ricomincia a piovere!

Si stringe nel mantello

 Ottimamente! ottimamente! ci mancava la pioggia!

Entra nella garitta. Il corteo sopraggiunge da sinistra, con gli ombrelli aperti. Nonan­court ha il mirto. Bobin dà il braccio a Hélène. Vézinet è senza ombrello: vorrebbe ripa­rarsi ora sotto l'uno ora sotto l'altro, ma rimane sempre allo scoperto.

NONANCOURT

entrando per il pri­mo, con il mirto

Per di qua, figli miei, per di qua!… Saltate il riga­gnolo!

Salta, imitato dagli altri

Coro.

Sull' aria di «Deux Cornuchet ».

Oh notte atroce!

Nozze? Martir!

Cantare sotto voce

invece di dormir!

Che nozze! Che nozze!

HÉLÈNE

guardandosi intorno

Oh! Papà!... E mio marito?

NONANCOURT

Di bene in meglio! Ci è sfuggito di nuovo!

HÉLÈNE

lo non ne posso più.

BOBIN

Che incubo!

UNO DEL CORTEO

Io non ho più gambe...

NONANCOURT

Io, fortunatamente, non ho più le mie scarpe.

HÉLÈNE

Insomma, papà, perché hai lasciato andare le carrozze?

NONANCOURT

Come, perché? Tre­centoeinquantacinque franchi... ti sem­bra che non bastino? Non voglio mangiarti la dote a furia di carrozze!

HÉLÈNE

Ah... è per questo... ma ora... dove siamo?

NONANCOURT

Il diavolo mi porti se lo so... Io ho seguito Bobìn.

BOBIN

Ma nient'affatto, zio, siamo noi che ti abbiamo seguito.

VÉZINET

a Nonancourt

Perché ci han fatto alzare così presto?... C è an­cora da divertirsi?

NONANCOURT

Follie, oh, follie!

Fu­rente

Canaglia d'un Fadinard!

HÉLÈNE

Ci ha detto che si andava a casa sua... Piazza Baudoyer.

BOBIN

E non siamo in una piazza?

NONANCOURT

Ma è Baudoyer? Ecco il problema!

A Vézinet che gli si è messo accanto per ripararsi

Voi che siete di Chaillot, dovreste saperlo.

Gridando

È Baudoyer?

VÉZINET

Sì, sì, tempo favorevole ai piselli.

NONANCOURT

freddamente

Parapà zum zum... Zum zum parapà!

Èpresso la garitta

TARDIVEAU

starnutendo

Etcì!

NONANCOURT

Salute!... Oh!... una sentinella... Pardon, sentinella... piaz­za Baudoyer, prego?

TARDIVEAU

Girate al largo.

NONANCOURT

Grazie!... E non un passante!

BOBIN

Sfido io! Alle undici e tre quarti!

NONANCOURT

Fermi tutti... Dobbia­mo sapere...

Bussa a un portone, in fondo a destra

HÉLÈNE

Che cosa fai, papà?

NONANCOURT

Dicono che i parigini si fanno una festa di indicare la via ai forestieri.

UN SIGNORE

in berretto e camicia da notte, alla finestra

Che cosa, vo­lete, per Dio?

NONANCOURT

Pardon, Monsieur... piazza Baudoyer, prego?

UN SIGNORE

Furfante! scellerato! ca­naglia.

Rovescia acqua giù dalla fi­nestra, e richiude. Nonancourt  non fa in tempo a tirarsi indietro;

VÉZINET

 senza ombrello, la prende tutta in testa

Per tutti i semi! attenti al­le grondaie!

NONANCOURT

Non è un parigino... è un marsigliese.

BOBIN

leggendo la tabella

Bau­doyer!... zio! piazza Baudoyer... è que­sta!

NONANCOURT

Che fortuna!... Cer­chiamo il numero 8.

TUTTI

Eccolo!... Entriamo! entria­mo!

NONANCOURT

Accidenti!... non c'è portinaio! quell'imbecille di mio ge­nero non mi ha lasciato la chiave!

HÉLÈNE

Papà, io non ne posso più... mi siedo?

NONANCOURT

In terra no, figlia mia... Non siamo ancora sul lastrico!

BOBIN

C'è luce dentro casa.

NONANCOURT

È l'appartamento di Fadinard... Sarà arrivato prima di noi... Bussa con violenza e chiama a squarciagola

Fadinard, genero mio!…

TUTTI

Fadinard!

TARDIVEAU

a Vézinet

Un po' di silenzio, monsieur!

VÉZINET

Sì, grazie. Non piove più.

NONANCOURT

gridando          

Fadi­nard!!!

BOBIN

Vostro genero se n'infischia di noi.

HÉLÈNE

Non vuole aprirci, papà!

NONANCOURT

Andiamo al commissa­riato.

TUTTI

Sì... sì... al commissariato.

Coro.

Il genero ci uccella!

Che uomo! che indecenza!

Il cuor ci si arrovella! Andiamo all'Intendenza!

Vanno verso il fondo

ATTO QUINTO – SCENA TERZA

Gli stessi, FÉLIX

FÉLIX

sopraggiungendo da destra

Però! Quanta gente!...

NONANCOURT

Il suo servitore!... Vie­ni qua, buona lana!

FÉLIX

To'! il corteo nuziale del pa­drone!... Monsieur, l'avete mica visto il principale?

NONANCOURT

E tu? hai veduto mio genero?

FÉLIX

Gli corro dietro da più di due ore.

NONANCOURT

Ignoriamolo… Tu aprici la porta.

FÉLIX

Oh, monsieur!... no!... sareb­be contro gli ordini… La signora è ancora di sopra.

TUTTI

La signora!

NONANCOURT

con un grido selvag­gio

Quale signora?

FÉLIX

Sì, monsieur... in casa no­stra... senza cappello... da stamattina... con un...

NONANCOURT

fuori di sé

Basta!...

Dà uno spintone a Félix

Un' aman­te... il giorno delle nozze...

BOBIN

Senza cappello!...                     

NONANCOURT

Un'amante che si scal­da i piedi al focolare domestico!... E intanto noi, sua moglie... noi, suoi parenti... percorriamo le città a tappe forzate coi mirti fra le braccia!...

Dando il mirto a Vézinet

Turpitu­dine! turpitudine!

HÉLÈNE

Papà... papà... Mi vien male...

NONANCOURT

subito

In terra no, figlia mia... rovineresti un vestito da cinquantatré franchi!

Agli altri

Fi­gli miei, scagliamo una maledizione sul capo di questo maiale, e tornia­mo cene a Charentonneau.

TUTTI

Sì! sì!

HÉLÈNE

Ma, papà, io non voglio la­sciargli le mie gioie, i miei regali di nozze.

NONANCOURT

Figlia mia, sei una donna assennata...

A Félix

Entra tu, scimmiotto... porta giù i doni, il cor­redo, tutto ciò che appartiene a mia figlia.

FÉLIX

esitando

Ma, monsieur...

NONANCOURT

Va'!... Se non vuoi che ti stacchi un' orecchia.

Lo scaraventa dentro


ATTO QUINTO – SCENA QUARTA

Gli stessi tranne FÉLIX, poi, FADINARD

HÉLÈNE

Papà, tu mi hai sacrificata.

BOBIN

Come Ifigenia, né più né meno.

NONANCOURT

Che vuoi che ti dica? era un possidente!... ecco la mia uni­ca attenuante agli occhi di tutti i pa­dri... Era un possidente, l'animale!

FADINARD

entrando di corsa da si­nistra, disfatto, ansimante

Ahi! La milza! la milza! la milza!

TUTTI

Fadinard!

FADINARD

To'! ecco il corteo!

Debolmente

Suocero, posso sedermi sul­le vostre ginocchia?

NONANCOURT

respingendolo

Noi non abbiamo più ginocchia per te!... tutto è rotto!

FADINARD

tendendo l'orecchio

Si­lenzio!

NONANCOURT

offeso

Cioè?

FADINARD

Fate silenzio, Dio Cristo!

NONANCOURT

Fa' silenzio tu, bestem­miatore!

FADINARD

rassicurato

No! m'in­gannavo... ha perso le mie tracce... e poi, ha le scarpe che gli fanno male... zoppica... come Vulcano... Non ab­biamo un minuto da perdere... per scongiurare il massacro!

HÉLÈNE

Un massacro!

NONANCOURT

Cos'è questa storia?

FADINARD

Il lupo ha il mio indi­rizzo... Mi insegue... armato fino ai denti... pugnali, pistole... Bisogna far fuggire la signora.

NONANCOURT

al colmo dello sde­gno

Ah! tu confessi, Sardanapalo!

TUTTI

Confessa!

FADINARD

Ma che cosa?


ATTO QUINTO – SCENA QUINTA

Gli stessi, FÉLIX carico di pacchi e pac­chetti e con uno scatolone da cappello per signora.

FÉLIX

Ecco i regali!

Li depone a terra

FADINARD

Eh?... ma perché?

NONANCOURT

Uomini e donne del corteo! Dividiamoci le masserizie!

FADINARD

Come?... il corredo della mia Hélène?..

NONANCOURT

Non è più tua... La riconduco con arme e bagagli nei se­menzai di Charentonneau!...

FADINARD

Portarmi via la moglie... a mezzanotte! Mi oppongo!

NONANCOURT

Eio mi oppongo alla tua opposizione!...

FADINARD

tentando di impossessarsi dello scatolone di cui si è impadro­nito Nonancourt

Non toccate il cor­redo!

NONANCOURT

facendo resistenza.

Leva le mani, bigamo!...

Cade a se­dere

Oh! Genero mio... tutto è rotto!

Il fondo dello scatolone con­tenente il cappello è rimasto nelle mani di Nonancourt, e il coperchio in quelle di Fadinard

VÉZINET

raccogliendo lo scatolo­ne

Un po' di riguardo!... Un cap­pello di paglia di Firenze.

FADINARD

con un grido

Eh?... di Firenze?

VÉZINET

esaminandolo

Il mio re­galo di nozze... Fatto venire da Firen­ze... per cinquecento franchi.

FADINARD

cavandosi di tasca il frammento

Da Firenze!...

Gli pren­de il cappello e lo confronta col fram­mento alla luce della lanterna

Date qua!... Possibile?... e io che da sta­mani... mentre qui... in casa mia...

Soffocando dalla gioia

Ma sì, pre­ciso! preciso! Preciso!... e i papave­ri!...

A squarciagola

Viva l'ltalia!...

Rimette il cappello nello scatolone

TUTTI

È pazzo!

FADINARD

salutandoli uno per uno, abbracciandoli canterellando

Viva lo zio!... viva Nonancourt!... viva mia moglie!... viva Bobin!... viva l'eser­cito!

Abbraccia T ardiveau

TARDIVEAU

imbronciato

Girate al largo... buffone.

NONANCOURT

mentre FadinarJ fa il giro del parentado

Un cappello da cinquecento franchi?... non lo avrai!

Toglie il cappello dallo scato­Ione e richiude il coperchio

FADINARD

che non si è accorto di nulla, prendendo lo scatolone, pazzo di gioia

Aspettatemi qui... le dò il cappello... e la metto alla porta!... Così, finalmente, potremo... rincasare potremo!... potremo finalmente!

Si precipita in casa


ATTO QUINTO – SCENA SESTA

Gli stessi tranne FADINARD; IL CAPORALE, Guardie Nazionali

NONANCOURT

Alienazione mentale!... annullamento di matrimonio!... Benis­simo... In marcia, amici!... cerchiamo le nostre carrozze...

Vanno verso il fondo e si imbattono nella pattuglia

CAPORALE

Alto là, messieurs!... Cosa fate con tutti quei pacchi?..

NONANCOURT

Caporale, noi stiamo traslocando...

CAPORALE

Clandestinamente!

NONANCOURT

Permettete, io...

CAPORALE

Silenzio!...

a Vézinet

Documenti!

VÉZINET

Sissignore... cinquecento franchi... senza i nastri!...

CAPORALE

Oh! oh! Avete voglia di scherzare!

NONANCOURT

No, caporale... ma questo sciagurato vegliardo...

CAPORALE

Documenti!

A un suo. cenno, due guar­die nazionali prendono per il collo Nonancourt e Bobin

NONANCOURT

Ah! ma dico!

HÉLÈNE

Monsieur... lui è papà...

CAPORALE

a Hélène

Docu­menti!

BOBIN

Non li abbiamo con noi... Si stava andando...

CAPORALE

Non avete documen­ti?... dentro! vi spiegherete con l'ufficiale. Vengono spinti verso la caserma

NONANCOURT

Io protesto in faccia all'Europa!

17.LA PATTUGLIA

Coro.

Sull' aria di « C'est assez de débats ». da Petits Moyens.

In carcere! in prigione!

per gravissime infrazion;

a) cambio di magione;

b) presunte libagion.

18.IL CORTEO

In carcere! in prigione!

oh, funesta situazion!

Crudele guarnigione

che non vuoI sentir ragion!

Vengono fatti entrare tutti in caserma. Nonancourt ha con sé lo scatolone. Félix, che si divincola, è messo dentro con gli altri. La pattuglia en­tra in caserma col corteo


ATTO QUINTO – SCENA SETTIMA

TARDIVEAU, poi FADINARD, ANAÏS, ÉMILE

TARDIVEAU

solo

La pattuglia è rientrata... ecco il momento di anda­re a prendere un bicchiere di latte...

Durante la scena che segue, Tardiveau si leva il cappotto grigio e lo appende al fucile; sulla baionetta ci mette il chepì; ne risulta una sentinella. in posizione di riposo.

FADINARD

uscendo di casa con lo scatolone, seguito da Anats ed Emile Venite, venite, madame... ho trovato il cappello... è la vostra salvezza... perché vostro marito sa tutto... ed è alle mie calcagna... mettete il cappel­lo e filate!

Fadinard tiene fra le braccia lo scatolone, che vie n aperto da Emile e Anaïs. Questi ci guardano dentro e gettano un grido

ANAÏS

Cielo!

ÉMILE

Vuoto!

FADINARD

sbigottito, con lo scato­Ione in mano

C'era! c'era!... è quel vecchio ladrone di mio suocero che l'ha fatto sparire!...

Guardandosi in­torno

Dov'è?... dov'è mia moglie?... dov' è il corteo?

TARDIVEAU

uscendo dal fondo

Tutti dentro, monsieur... Tutti in guar­dina...

FADINARD

In guardina!... il corteo!... e anche il cappello!... Che fare?

ANAÏS

affranta

Perduta!

ÉMILE

subito

 Oh! Ci vado io... ci vado io... Conosco l'ufficiale!

Entra in caserma

FADINARD

raggiante

Conosce l'ufficiale!... Lo riavremo!

Rumore di carrozza a sinistra

VOCE DI

BEAUPERTHUIS

Cocchiere, ferma qui!

ANAÏS

Oh cielo! mio marito!...

FADINARD

Ha preso una carrozza... vigliacco!

ANAÏS

Io torno su da voi.

FADINARD

No! quello viene a fru­garmi il domicilio!

ANAÏS

atterrita].

Eccolo!

FADINARD

spingendola nella garit­ta].

Entrate qua dentro!...

Tra sé

E lo chiamano il dì delle nozze!


ATTO QUINTO – SCENA OTTAVA

ANAÏS, nascosta ; FADINARD, BEAUPERTHUIS

BEAUPERTHUIS

entrando claudican­te

Ah! eccovi, monsieur!... non mi siete sfuggito!

Scrolla un piede

FADINARD

Sfuggire io? Sono anda­to a comprarmi un sigaro... Vorrei del fuoco, ne avete?

BEAUPERTHUIS

Monsieur, vi ordino di aprirmi la porta del vostro domici­lio!... monsieur, sono armato!

FADINARD

Primo piano, porta a si­nistra, girare la maniglia.

BEAUPERTHUIS

fra sé

Per Dio!... Che strano, questi piedi gonfi!

Entra nella casa di Fadinard

FADINARD

seguendolo con gli oc­chi

Attento alle corna. Ho i sof­fitti bassi.


ATTO QUINTO – SCENA NONA

FADINARD, ANAÏS, poi ÉMILE, a una finestra della caserma

ANAÏS

uscendo dalla garitta

So­no morta di paura... dove nasconder­mi?... dove fuggire?

FADINARD

Perdendo la testa

Stia tranquilla, madame, spero che in casa non la troverà.

[Si apre una finestra della ca­serma, al Piano superiore

ÉMILE

in finestra

Presto! Presto, ecco il cappello!

FADINARD

Siamo salvi!... il marito è da me... lanciate pure! lanciate!

Emile lancia il cappello, che rimane appeso alla lanterna

ANAÏS

con un grido

Oh!

FADINARD

Maledizione!

Salta e cerca di far cadere il cappello con la punta del suo parapioggia. Fragore dalle sca­le di casa Fadinard; Beauperthuis getta un grido

VOCE DI

BEAUPERTHUIS

Dannazione!

ANAÏS

atterrita

Lui!

FADINARD

Accidenti!

Butta il cap­potto di T ardiveau sulle spalle di Anais, le mette in testa il chePì e il fucile tra le mani

Disinvoltura! se si avvicina... punti la baionetta... e «Gi­rate al largo!».

ANAÏS

Ma il cappello è là sopra.... lo vedrà!


ATTO QUINTO – SCENA DECIMA

ANAÏS di sentinella; FADINARD, BEAUPERTHUIS, poi ÉMILE, poi TARDIVEAU

FADINARD

correndo incontro a Beauperthuis e riParando lo sotto l'om­brello per impedirgli di scorgere il cappello che ondeggia in cima alla lanterna.

State attento, vi bagnate tutto.

BEAUPERTHUIS

zoppicando più che mai

Il diavolo si porti le vostre sca­le buie!

FADINARD

Spengono alle undici.

ÉMILE

correndo fuori dalla caser­ma, piano a Fadinard

Intrattenete il marito!

Risale a destra, monta su un paracarro e tenta di recidere i nastri del cappello con la sciabola

BEAUPERTHUIS

Lasciatemi in pace!... non piove più... è tutto stellato.

Fa per guardare in su

FADINARD

Premendo gli l'ombrello sulla testa

E con questo? Un tipo co­me voi si bagnerebbe lo stesso.

BEAUPERTHUIS

Ma, per Dio, mon­sieur!...  O io sono un grande imbe­cille…

FADINARD

Si, monsieur.

Alza l'ombrello più che può e salta per disincagliare il cap­pello. Giacché tiene Beauper­thuis sottobraccio, lo costringe a saltare con lui

BEAUPERTHUIS

 ... o voi l'avete fatta fuggire!

FADINARD

Per chi mi prendete?

Salta

BEAUPERTHUIS

Ma cos'avete da sal­tare, monsieur?

FADINARD

Crampi... Ho lo stomaco in disordine.

BEAUPERTHUIS

Voglio interrogare la sentinella...

ANAÏS

a parte

Cielo!

FADINARD

trattenendolo selvaggia­mente

No, monsieur, è inutile...

A parte, osservando Emile

Bravo! Ha tagliato un nastro!...

Forte

Non vi risponderebbe... chi è di guardia è te­nuto al silenzio!

BEAUPERTHUIS

cercando di liberar­si

Ma lasciatemi insomma!

FADINARD

No, che vi bagnereste.

Salta

TARDIVEAU

rientrando dal fondo e meravigliato di trovare una sentinella in garitta

Una sentinella al posto mio!

ANAÏS

Girate al largo!

BEAUPERTHUIS

Gran Dio!... quella voce!

FADINARD

mettendo l'ombrello di traverso

Un coscritto!

TARDIVEAU

scorgendo il cappello

Oh! e quel coso li?

BEAUPERTHUIS

Che coso?

Scosta l'ombrello e alza gli occhi

FADINARD

Nulla!

Gli calca il cappello sugli oc­chi. Nello stesso istante Emile taglia il secondo nastro. Il cap­pello cade a terra con tutta la lanterna

BEAUPERTHUIS

Oh!

TARDIVEAU

urlando

All'armi! al­l'armi!

FADINARD

a Beauperthuis

Non ci fate caso!... lanterna più lanterna me­no.

Le guardje nazionali escono dalla caserma. Le finestre del­la piazza si illuminano; parec­chia gente si affaccia. Durante il coro che segue. Fadinard si impossessa del cappello e lo porge a Anais. Che se lo mette

CORO

Sull' aria di «Vivent les hussards d' Berchini » da Tentations d'Antoinette, atto II

Rumore! Fragore infernal!

Chi fa questo rio baccanal

si pentirà. Chiasso illegal!

Mettiamolo a verbal!

Alla fine del coro Beauper­thuis è riuscito a levarsi il cap­pello che gli tappava la vista

BEAUPERTHUIS

Un'ultima volta, monsieur...

ANAÏS

col cappello in testa, facen­dosi incontro al marito piena di sussiego

Ah! vi trovo finalmente, mon­sieur!

BEAUPERTHUIS

pietrificato

Mia moglie!

ANAÏS

Mi meraviglio di voi!

BEAUPERTHUIS

a parte

Ha il cap­pello!

ANAÏS

Vagabondare a quest'ora!...

BEAUPERTHUIS

Paglia di Firenze!

FADINARD

Papaveri...

ANAÏS

Farmi rincasare tutta sola... a mezzanotte... quando io, da stamat­tina, vi ho atteso inutilmente da mia cugina Éloa...

BEAUPERTHUIS

Un momento, mada­me, vostra cugina Éloa...

FADINARD

Ha il cappello!

BEAUPERTHUIS

Voi siete uscita per comprare dei guanti di filo di Scozia... Non ci vuole quattordici ore per un acquisto del genere!

FADINARD

Ha il cappello!

ANAÏS

a Fadinard

Monsieur, non ho il piacere...

FADINARD

inchinandosi

E nem­men'io, madame, ma voi avete il cap­pello!

[Rivolto alle guardie naziona­li

Madame ha essa il cappello?­

GUARDIE

E

CITTADINI

in finestra 

Ha il cappello! ha il cap­pello!

BEAUPERTHUIS

a Fadinard

Ma tut­tavia, monsieur, quel cavallo nel bo­sco di Vincennes…

FADINARD

Ha il cappello!

NONANCOURT

apparendo alla finestra della caserma

Benissimo, genero mio!... Tutto è accomodato!

FADINARD

a Beauperthuis

Mon­sieur, vi presento mio suocero!

NONANCOURT

Il tuo ser­vo ci ha narrato la tua storia... È bel­la... è cavalleresca... è francese!... Ti rendo Ma figlia, ti rendo la corbeille, ti affido il mirto... Levateci dai ferri!

FADINARD

rivolto al caporale

Sa­rei indiscreto, monsieur, se vi chie­dessi indietro il mio corteo?

CAPORALE

Con piacere, monsieur.

Forte

 Liberate il corteo!

Il corteo sciama fuori dalla caserma

CORO

Coro.

Sull'aria di «C'est l'amour », atto IV.

Fadinard pensa agli amici! Siam felici

ch' è così!

Or sua moglie

coi parenti

lo ringrazino contenti!!!

Durante il coro, il corteo attornia Fadinard, che viene abbracciato da tutti

VÉZINET

riconoscendo il cappello portato da Anaïs

Ma... la signora... ha il...

FADINARD

subito

Levate di torno questo minorato!

BEAUPERTHUIS

a Vézinet]

Che co­sa, monsieur?

VÉZINET

Ha il cappello!

BEAUPERTHUIS

Ma sì, ho avuto torto!... Ha il cappello!

Bacia la mano alla moglie

CORO

Coro.

Sull' aria finale di « Le Tour d'Ugolin ».

Quale giorno luminoso!

Imene assai vezzoso!

Le otto carrozze finito hanno il gir.

Or, dopo le nozze

di cui il nodo è stretto,

la coppia, scommetto,

avrà il gran diletto

d'andare a dormir.

59.VÉZINET

Sull'« aria nuova» di Hervé

Oh che bel matrimonio!

FADINARD

Davvero fu divin!

Ma i più dolci .piaceri arrivano alla fin.

Ora andiamo a dormire.

NONANCOURT

Ha sonno il porcospin.

FADINARD

Su, vieni meco, Hélène, mia dolce ispiratrice!

Tu che dell'avventura mi fosti spetta­trice,

al capo maritale tu non aggiungerai

cappello che un cavallo

non possa mangiar mai!

63.TUTTI

Al capo maritale tu non aggiungerai

cappello che un cavallo

non possa mangiar mai!

FINE DELLA COMMEDIA