Un cortile come tanti

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TITOLO

UN CORTILE COME TANTI

di Claudio Salomoni

UN CORTILE COME TANTI:

Commedia in 2 atti per 7 uomini e 3 donne.

"In un classico cortile dell'interland milanese, due vecchietti assistono all'arrivo in un investigatore privato che segue una splendida signora della Milano bene.

Sono testimoni di un presunto omicidio ed hanno un cadavere ingombrante da far sparire. Un frate logorroico, un ispettore troppo pignolo e varia umanità movimentano la vita dei due pensionati ... "

PERSONAGGI:                  7          Uomini e       3          Donne  

Ottavio                                  Il vecchietto con gli occhiali

Salvatore                              Il vecchietto con la coppola 

Luisa                                     La signora avvenente del primo piano

Giancarlo                              Il pellicciaio (si finge omosessuale per poter circuire la sua ricca clientela fatta per la maggior parte da sue amanti che, grazie alla sua evidente –finta- omosessualità, frequenta impunemente )

Marisa                                   La ricca signora, cliente di Giancarlo

Paolo                                     Il finto frate francescano con molti venerdì mancanti

Lucio                                     L’investigatore privato (ha il braccio destro finto, ed è coperto da un guanto, lo muove a scatti con movimenti meccanici)

Shamir                                  il ragazzo indiano, con tanto di turbante

Anna                                     La splendida fidanzata di Shamir, una donna che fa girare la testa a tutti

Tazzio                                   L’ispettore di polizia, marito della signora Luisa      


Sipario

La scenografia è un interno di cortile, tipico del milanese, con vari appartamenti nella parte del terrazzo ballatoio ed alcuni retro bottega di negozi di vario genere nella parte al pianterreno ….

Un panchina all’angolo, messa  a tre quarti sulla scena .

Da destra entra un vecchietto, si appoggia stancamente al suo bastone, strascica i passi, curvato dal tempo e dall’età.

Al centro della scena si ferma, si raddrizza, cerca di raccogliere le forze, la sua meta è la panchina.

È una dura battaglia arrivare in quella posizione, ci arriva con calma e poi, piano, quasi dolorante si siede.

Dalla parte opposta entra un altro vecchietto, ha gli occhiali molto spessi, cammina insicuro, provato dal tempo e dall’età anche lui.

Arriva vicino alla panchina alle spalle dell’altro.

OTTAVIO                                        Sei arrivato presto oggi … Come …(nel parlare trascina le “e” in modo innaturale e quindi pronuncia la parola : comeeeeeeeeee  ) … come mai?

SALVATORE                                   Sono arrivato al solito orario, come tutti i giorni (ed estrae un orologio da taschino controllando l’ora)

OTTAVIO                                        Si, si, hai ragione ….

                                                           Ma … Come (come prima) … come mai … così presto?

SALVATORE                                  …ma che ore sono ? (ricontrolla l’ora)

OTTAVIO                                        sono le 10 passate …

SALVATORE                                  non è possibile, non è ancora uscita la signora Luisa …

OTTAVIO                                        Sei sicuro?  Come (idem) …come mai ?

SALVATORE                                  NON LO SO!

Quanto tempo è che non fai più la TAC?

Dal balcone dietro a loro si apre una porta ed esce una signora molto avvenente.

SALVATORE                                  riesci a sentire?

OTTAVIO                                        si, sì … le solite cinque mandate ….

INSIEME                                          la signora Luisa ….

Ottavio sistema l’orologio ….

OTTAVIO                                        Ero avanti …. Chissà…

SALVATORE                                   come…come mai … (imitando il modo di parlare dell’altro ed anticipandolo, lasciando Ottavio solo con l’intenzione di dire la frase)

 La donna fa tutto il balcone, imbocca la scala e poco dopo arriva in fianco alla panchina.

LUISA                                               Come va oggi ragazzi?

OTTAVIO                                        Bene … ma se vieni qua … tra noi

Fa segno con la mano per farla sedere sulla panchina

                                                           Può anche migliorare ….

SALVATORE                                  non lo ascolti … questo vecchio porco ….

OTTAVIO                                        Non mi offendere sai ?!?!

Io non sono poi tanto vecchio ….

LUISA                                               siete sempre i soliti, avete sempre voglia di scherzare, ci potessi arrivare io alla vostra età e con il vostro spirito ….

Fa un cenno con la mano, e se ne va …

OTTAVIO                                        … e chi stava scherzando?

Salvatore prende dalla tasca un quotidiano e si gira spalle all’amico ….

Si apre una porta al pian terreno ed esce un uomo, ha strane movenze ed un annaffiatoio in mano, comincia ad innaffiare i gerani che ha vicino alla sua finestra

SALVATORE                                  Dieci e cinque in punto

OTTAVIO                                        I gerani del nostro “GIANCA” …

INSIEME                                          ‘giorno signor Giancarlo

GIANCARLO                                  Buongiorno signori

Giancarlo è chiaramente effeminato ed in più parla sostituendo la “R” con una sonora e “scivolosa”  “V”, di mestiere fa il pellicciaio ed ha una passione smodata per i suoi gerani  …

GIANCARLO                                  Tutto bene? Avete visto che giornata magnifica?

OTTAVIO                                        Davvero bella, quest’aria fresca è l’ideale per i suoi gerani

GIANCARLO                                  Sì non è troppo caldo né troppo freddo …. Ideale …

SALVATORE                                   (verso Ottavio)Ideale anche per i finocchi …

Ridono …

Dal portone principale entra una splendida donna, elegantissima (sig.Marisa)

MARISA                                           Scusi se passo dal retro, caro Giancarlo

GIANCARLO                                  Per lei non ci sono problemi cara signora Marisa …

OTTAVIO                                        No, nessun problema

SALVATORE                                   per la signora la verdura  è innocua ….

Il pellicciaio e la signora entrano nel negozio e chiudono la porta

SALVATORE                                   Scusa Otto, mi sto arrendendo all’Alzheimer oppure quella bella signora viene un giorno sì ed un giorno no dal nostro cocco ?

OTTAVIO                                         …mi sa che hai ragione ….

SALVATORE                                   sì … sì …

OTTAVIO                                         l’Alzheimer ti sta debilitando troppo ….

SALVATORE                                   Seriamente ….

OTTAVIO                                         Sono serio ..

E ride …

OTTAVIO                                         comunque … hai ragione …. Il lunedì, il mercoledì ed il venerdì … sempre alla stessa ora, le dieci e cinque.

SALVATORE                                   e …. Scusa se insisto … ma non è lo stesso orario e gli stessi giorni che il nostro amico ha per innaffiare i suoi fiorellini?

OTTAVIO                                         sì … sì … ma …. Il poveretto non è nocivo per quel tipo di donna ….

SALVATORE                                   tu non saresti geloso ? ….

OTTAVIO                                         Di una checca ?

SALVATORE                                   certo …..si …. Hai ragione …

Entrambi tirano fuori il quotidiano e si mettono a leggere …

Torna la signora Luisa con in mano un grosso sacchetto di pane.

Va a casa seguita con lo sguardo dai due anziani.

Quando la donna rientra in casa i due uomini si guardano, annuiscono e sorridono.

Poi riprendono la lettura.

SALVATORE                                   da quando mi hanno messo la dentiera ho ripreso il piacere di una bella risata

OTTAVIO                                        Beh, hai ragione, questa volta sono proprio d’accordo con te, con una bella dentiera sei come nuovo

SALVATORE                                   l’unica cosa nuova sono i denti, caro mio … Sono solo i denti …

OTTAVIO                                        va beh, questo è normale …

SALVATORE                                   si, sì … ma chi pensava di arrivare a 80 anni così ?

OTTAVIO                                        non vorrai lamentarti adesso, sei solo un po’ arricciato … stropicciato, ma sei sempre lo stesso uomo …

SALVATORE                                   beh … beh … da quasi 20 anni non sono proprio più lo stesso uomo

Ridono ….

Esce nuovamente la signora Luisa e si affaccia dalla ringhiera del balcone

LUISA                                               scusi signor Ottavio, ha per caso affittato il suo appartamento?

OTTAVIO                                        no, purtroppo no …

                                                           …E mi tocca vivere della sola pensione ….

SALVATORE                                   e della rendita degli altri otto appartamenti …

                                                           … e la sola pensione ….

Ottavio fa un segno al vicino per zittirlo

OTTAVIO                                        ma, perché questa domanda?

LUISA                                               Non c’è più il cartello in strada e, pensavo ….

OTTAVIO                                        Il cartello ? … Quello con la MARCA DA BOLLO?

LUISA                                               esatto, proprio quello …. Puff! …. Sparito ….

Ottavio si alza e, cercando di affrettare il passo va a vedere in strada (destra del palco – fuori) … poco dopo torna …. Con un pezzettino di spago in mano …. È abbattuto, distrutto

OTTAVIO                                        mi hanno fregato il mio cartello …

SALVATORE                                   e la marca da bollo ….

OTTAVIO                                        esatto !

Ottavio si siede sulla panchina sfinito

SALVATORE                                   La stessa marca da bollo che hai staccato con il vapore per mille e mille volte ….

OTTAVIO                                        si, proprio quella …

LUISA                                               farà la stessa operazione al vapore anche chi l’ha rubata

SALVATORE                                   C’eri affezionato!

OTTAVIO                                        30 mila lire di marca da bollo, stai scherzando? ci tenevo come ad un figlio

SALVATORE                                   30 mila lire ? … era ancora con la lira ?

                                                           No … dai … non ci posso credere

LUISA                                               probabilmente era già da collezione e valeva di più … una specie di reperto storico ….

OTTAVIO                                        Smettetela, non fate fermare il mio cuore ballerino … sapete quanto sono delicato …

SALVATORE                                   Cardionico

OTTAVIO                                        CARDIOPATICO

SALVATORE                                   si, ma cronico … quindi …

Ottavio tira fuori dalla tasca una specie di confezione di pastiglie e ne prende due.

SALVATORE                                   sono per il cuore?

OTTAVIO                                        no, per l’alito … mentine!(può dire anche TIC TAC n.d.a.)

LUISA                                               Va beh, vado a farmi una bella doccia

Saluta ed entra in casa

SALVATORE                                   quanto mi piaceva il cinema degli anni 80, quelle belle storie … quelle risate così ingenue e poi, nel momento topico della storia

INSIEME                                           LA DOCCIA

OTTAVIO                                        dove la bonazza di turno s’insaponava per bene ….

SALVATORE                                   gran bei momenti … davvero momenti indimenticabili .

OTTAVIO                                        Il tempo passa e se ne va ….

SALVATORE                                   sì … sì … c’è chi viene e c’è chi va ….

OTTAVIO                                        chi viene?

SALVATORE                                   l’Alzheimer … ma non per tutti …

A questo punto un frate francescano entra nel cortile correndo, arriva fino in fondo, si ferma, guarda a desta ed a sinistra, è trafelato.

Corre fin dai due vecchietti seduti sulla panchina che lo guardano stupiti.

Si ferma, cerca d’articolare qualche parola ma non ci riesce.

Corre ancora fino al centro del palco, guarda a destra ed a sinistra ma non riesce proprio a parlare, troppo affannato.

Torna verso la panchina e, faticosamente si siede tra i due vecchietti.

SALVATORE                                  fratello Paolo, che ti succede?

PAOLO                                             la vita ci da certi elementi che, matematicamente, scivolano sull’asfalto dei sentimenti

Ottavio e Salvatore si lanciano uno sguardo eloquente, non hanno capito una parola di quello che Paolo ha detto.

Paolo usa l’intercalare “matematicamente” in modo esagerato.

Si crede un gran filosofo ed un poeta.

OTTAVIO                                        chiaro, ma … come mai sei finito qui?

PAOLO                                             una serie di strane coincidenze, di strade divine che, matematicamente, mi ha spinto a chiedere asilo per le mie stanche terga …

Ed indica la panchina

PAOLO                                             Avete visto la signora Luisa?

OTTAVIO                                        è andata proprio adesso a farsi una doccia …

PAOLO                                             dovevo confessarla, aspetterò che finisca, così dopo che avrà pulito il corpo, pulirà l’anima ….

Alza le mani al cielo

SALVATORE                                   bene, sarà colpa delle pastiglie o dell’età, ma io a quest’ora devo andare in bagno. Scusatemi signori, torno appena finisco la telefonata …

Si allontana verso l’uscita

PAOLO                                             ecco cos’era quello strano aroma nell’aria … era solo …. Unicamente …   aria petomane che, matematicamente, sfocia in piccoli lasciti

Ottavio vorrebbe ribattere ma rimane senza parole e con la mano alzata come se qualcuno avesse fatto un fermo immagine

Dal piano di sopra si affaccia la signora Luisa in accappatoio

LUISA                                               Fratello Paolo, era ora che arrivasse, la stavo aspettando

OTTAVIO                                        IN ACCAPPATOIO ?!?!?!

PAOLO                                             bene ora me ne devo proprio andare, ho un gregge io che, matematicamente, aspetta il suo pastore e nessuna pecorella è lasciata indietro

Se ne va verso l’appartamento della signora Luisa, salutando in modo plateale (tipo benedizione divina) il povero Ottavio

OTTAVIO                                        già ! … ogni lasciata è persa!

Dal fondo entra uno strano individuo, una via di mezzo tra Bogart in Casablanca e Fantozzi.

È un investigatore privato di nome Lucio.

Si muove con circospezione esagerata, rasenta i muri, si abbassa davanti alle finestre e salta le porte con un balzo. Ottavio lo guarda tra lo stupito ed il divertito.

Lucio lo vede, lo guarda molto male, poi gli fa segno di stare zitto utilizzando il braccio sinistro, perché quello destro è una protesi

LUCIO                                              lei non mi ha visto! … non sono mai stato qui

OTTAVIO                                        ma in psichiatria si, ne sono sicuro!

Lucio fa un “OK” accentuando il movimento in modo esagerato.

Si avvicina al retro bottega di Giancarlo ed appoggia l’orecchio sulla porta.

Di colpo si raddrizza e corre lontano, a nascondersi tra una porta ed una pianta.

Dalla bottega esce la signora Marisa, si sistema i capelli e saluta il pellicciaio.

Lucio sistema con cura la macchina fotografica sull’arto finto e fotografa il tutto.

La signora Marisa se ne va ancheggiando.

 A questo punto rientra Salvatore.

SALVATORE                                   mamma mia che battaglia …

Si va a sedere sulla panchina

OTTAVIO                                        è stata dura?

SALVATORE                                   non ti voglio esporre i particolari …

OTTAVIO                                        e di questo ringrazio il cielo

SALVATORE                                   ma, credimi, avevo le lacrime agli occhi

OTTAVIO                                        che bei momenti, sono commosso, uno viene qui sulla panchina per cercare di far passare la mattinata e cosa si ritrova? Uno che gli descrive persino come e quando va in bagno …

SALVATORE                                   permaloso …

OTTAVIO                                        ma no … ma no … però se permetti l’argomento non scalda i miei pensieri …

Salvatore si accorge del tizio seminascosto che sta sistemando la macchina fotografica

SALVATORE                                   chi è quello?

OTTAVIO                                        Perry Mason

SALVATORE                                   Cavoli! … è dimagrito di parecchio…

OTTAVIO                                        ho visto che faceva delle foto dalla finestra alla bella signora che è stata dal nostro Gianca

SALVATORE                                   chissà in quale puntata lo trasmetteranno quest’episodio

Ottavio prende per le spalle l’amico e lo scuote

OTTAVIO                                        Tedesco malefico, esci da li! Libera questo corpo, lascialo alle cure degli amici, vattene maledetto tedesco …

SALVATORE                                   ma che stai facendo?

OTTAVIO                                        Oramai contro l’Alzheimer non c’è più speranza

SALVATORE                                   cosa centra l’Alzheimer?

OTTAVIO                                        ma ti sembra PERRY MASON?

SALVATORE                                   no, ma tu n’eri convinto e quindi, non ho voluto disturbare i sogni che l’Arterio sclerosi ti da …

OTTAVIO                                        quando sei giovane e fai le battute, sei un comico nato, un tipo divertente, quando le fai da vecchio o hai l’Alzheimer o l’Arterio Sclerosi…

SALVATORE                                   non c’è religione …

Lucio esce dal suo nascondiglio e ripercorre i passi della signora Marisa, quando arriva quasi all’uscita, una borsettata lo colpisce in piena fronte (da fuori scena si vede solo la borsetta ed il braccio della signora Marisa) stendendolo.

MARISA                                           (rientrando in scena) Bastardo! Così la smetterai di seguirmi e di farmi le tue insulse fotografie …

Lucio è a terra, forse svenuto o forse peggio

MARISA                                           tanto mio marito non capirà mai, quando vedrà che sono stata da Giancarlo non potrà mai sospettare che io …

( accorgendosi che i due vecchietti la stanno guardando si blocca e li guarda)

OTTAVIO                                        signora … (saluta portandosi la mano sulla fronte come un saluto militare) ha fatto solo bene, non mi stava nemmeno simpatico

SALVATORE                                   si, qui la gente entra ed esce senza ritegno, una manganellata è quello che ci voleva

MARISA                                           l’ ho colpito con la mia borsetta, solo per legittima difesa

SALVATORE                                   si, non lo metto in dubbio, lui la molestava andando per la sua strada e lei si è – giustamente - difesa

OTTAVIO                                        non ci faccia caso signora, è l’età, non capisce quando deve tacere …

SALVATORE                                   (fregandosene dell’amico) non sarà mica morto il nostro segugio vero? Se no sono problemi seri …

MARISA                                           Morto ? (spaventata, come se si rendesse conto solo adesso dell’uomo steso al suolo)

OTTAVIO                                        Ma come fa ad essere morto, lo ha colpito solo con una borsetta, non ha mica usato un martello

MARISA                                           il problema è che (apre la borsa e tira fuori un gigantesco lucchetto) avevo dentro questo … (con lo sguardo fisso) lo avevo comprato per chiudere il portone della ditta di mio marito, poi me lo sono dimenticato nella borsa (soppesa l’oggetto) sarà oltre il chilo di peso …

OTTAVIO e SALVATORE            Oh mamma mia!

GIANCARLO                                  (uscendo dalla porta) che succede? (corre verso la scena) tesoro che cosa hai combinato?

MARISA                                           Nulla, niente, non ho idea …

SALVATORE                                   l’ha solo ammazzato

GIANCARLO                                  che cosa hai fatto? (urlando come una checca isterica)

OTTAVIO                                        ma no! Ma no! (cerca di sdrammatizzare) l’ha messo in prognosi riservata

GIANCARLO                                  ah! (sospira) ma chi è questo tizio?

MARISA                                           L’investigatore privato che mi ha messo alle costole mio marito

GIANCARLO                                  (con voce normale) vuoi dire che ha capito? (poi ravvedendosi della presenza dei due anziani riprende a parlare da checca) come potrebbe mai essere geloso di me, dai … tesoro …

Ottavio si avvicina a Lucio, gli tasta il polso (quello dell’arto artificiale), tutti lo guardano apprensivi … si alza sconsolato, scuote la testa

OTTAVIO                                        si, è morto! … è già addirittura rigido …

MARISA                                           sono rovinata

GIANCARLO                                  oh mamma mia!

SALVATORE                                   Arriverà la polizia, indagini, interrogatori (fingendosi ispettore e cambiando il tono di voce) “CHE NESSUNO ESCA DALL’EDIFICIO, PRIMA DEVO INTERROGARVI AD UNO AD UNO … “ (ride) sarà eccitantissimo

OTTAVIO                                        Sarà un vero disastro …

MARISA                                           Amore mio (verso Giancarlo) dammi una mano, ti prego

OTTAVIO e SALVATORE            Amore mio? (si guardano stupiti)

GIANCARLO                                  (per salvare le apparenze) si, tra noi ragazze ci chiamiamo così …

MARISA                                           non l’ho fatto apposta, è stata una disgrazia, non voglio finire in galera

GIANCARLO                                  ma, amore mio, come possiamo uscire da questa situazione?

OTTAVIO e SALVATORE            Amore mio di qui, amore mio di la …

Marisa è disperata, si avvicina ai due vecchietti e quasi inginocchiandosi davanti a loro

MARISA                                           voi due non direte nulla, vero? Non lascerete che la polizia mi porti in galera, VERO?

OTTAVIO                                        signora … sinceramente … non saprei ….

SALVATORE                                   io, sicuramente, voglio arrivare a cent’anni e quindi NON HO VISTO Ne’ SENTITO NIENTE!

OTTAVIO                                        Se non vede lui, insomma, come potrei aver visto io?

MARISA                                           siete dei veri angeli, come potrò mai sdebitarmi?

SALVATORE                                   io un’idea ce l’avrei  …

Ottavio che conosce l’amico lo prende sotto braccio e l’allontana di qualche passo

OTTAVIO                                        ma sei scemo? … signora, lasci stare, non stia ad ascoltare questo vecchio rincitrullito …

SALVATORE                                   non volevo mica essere scortese … solo un pochino sfacciato … ma niente di più …

MARISA                                           dobbiamo trovare una soluzione velocemente …

GIANCARLO                                  facciamo sparire il corpo

I due vecchietti si avvicinano al pellicciaio

OTTAVIO                                        lo sotterriamo qui?

GIANCARLO                                  ma no, troviamo un sistema per farlo sparire

SALVATORE                                   ho un’idea …

Dalla tasca dei pantaloni tira fuori un coltello a scatto, lo apre, fa un passo in avanti

SALVATORE                                   lo tagliamo pezzo per pezzo, tritiamo il tutto e ne facciamo delle salsicce, poi … con l’aiuto dei cani e dei gatti …

Gli altri lo guardano, non si capacitano del cambiamento dell’uomo, sembra che gli sia spuntata una nuova personalità, apparsa per incanto con il coltello.

MARISA                                           (cambiando tono di voce ed avanzando di un passo anche lei e praticamente affiancando Salvatore) lo buttiamo tra i maiali, ho visto in un documentario che fanno sparire tutto, mangiano anche le ossa (ha gli occhi sbarrati, sognanti, sembra in trance)

GIANCARLO                                  io ho un amico che potrebbe aiutarci, ha un allevamento di maiali appena fuori città (anche lui fa un passo avanti e si affianca agli altri due, parla in modo meccanico, con gli occhi spalancati come gli altri)

OTTAVIO                                        (guardando i tre come se fossero diventati scemi di colpo) ma siete tutti impazziti? Non è mica un film questo, quando finiscono i pop-corn, la vita continua, non puoi vedere il secondo spettacolo …

SALVATORE                                   ti è partito un embolo?

OTTAVIO                                        perché?

SALVATORE                                   non si capisce assolutamente nulla di quello che stai dicendo … pop-corn … secondo spettacolo …

MARISA                                           fatto sta che qui il morto va fatto sparire, troviamo subito il modo per farlo …

GIANCARLO                                  datemi una mano

E con l’aiuto dei due anziani prende Lucio per le ascelle e lo solleva, stanno iniziando a spostarlo quando dal primo piano si sente la serratura scattare e dall’appartamento di Luisa esce Fra Paolo, guarda giù con indifferenza e saluta la donna

PAOLO                                             sorella, tornerò quanto prima, in modo che, matematicamente, la mia benedizione rimanga nella casa e trasudi dalle pareti del peccato … a presto!

Inizia a discendere per arrivare nel cortile.

Giancarlo ed i due anziani sono presi dal panico, ma con un intuito geniale decidono di appoggiare Lucio tra loro sulla panchina.

In pratica c’è Giancarlo, al centro Lucio e dall’altra parte Salvatore, Ottavio che è restato in piedi alle spalle dei due, per confondere la situazione si avvicina a Marisa.

Arriva Fra Paolo

PAOLO                                             Fratelli, amici, una tazza di brodo per un vecchio viandante? (parla sempre con un tono particolare, credendosi un gran filosofo è anche convinto di dispensare sapienza ai poveri …)

OTTAVIO                                        tazza di che?

MARISA                                           Fratello, non avrà esagerato con il vino santo?

PAOLO                                             ah! (sospira) sapessi, cara la mia pecorina smarrita

OTTAVIO                                        Pecorella, fratello, pecorella …

PAOLO                                             è pur sempre un diminutivo…

Ottavio allarga le braccia rassegnato

PAOLO                                             dicevo, cara la mia pecorella smarrita, se tu sapessi quante sono le vie che – matematicamente – ogni mattina ti si presentano sulla strada lastricata dell’io, lasciandoti poi dietro le spalle le bucce di banana dell’oggi sulle quali (annuisce in modo esagerato) … matematicamente … scivolerà il nemico di domani …

MARISA                                           chiaro …

Paolo si avvicina al terzetto sulla panchina, continuando a gesticolare e ad enunciare il suo personalissimo verbo

Marisa fa segno ad Ottavio che lei non ha capito una parola di quello che il frate ha detto, e l’anziano gli conferma che nemmeno lui ha colto il significato

PAOLO                                             fortunatamente io sono un uomo che aspetta sulla riva del fiume, sempre un po’ più a valle – matematicamente - rispetto gli episodi del quotidiano, lasciando che l’onda non straripi a bagnarmi il saio …

Si accorge che Lucio ha gli occhi chiusi

PAOLO                                             il vostro amico dorme?

GIANCARLO                                  è reduce da una notte brava

SALVATORE                                   si, è ubriaco ancora adesso

PAOLO                                             spero che la notte brava non sia stata con te, amico sfintero-leso (verso Giancarlo), se no – matematicamente - al risveglio avrà altri dolori di cui preoccuparsi

GIANCARLO                                  ma no, ma no, torna da un addio al celibato (seccato ed esagerando con l’atteggiamento da checca)

SALVATORE                                   non sopporta molto l’alcool, quindi, lo abbiamo tenuto qui a riposare per un pochino, fino a che non si riprende dalla botta …

PAOLO                                             bene, anche oggi la vita mi ha portato in questo piccolo cortile, domani chissà quali viali – matematicamente - percorrerà quest’anima persa … quante altre anime dovrà mondare dal peccato confessando a destra ed a manca …

GIANCARLO                                  va già via, fratello?

PAOLO                                             caro amico, amante della ciambella, poiché fornita di un buco di dubbia utilità - matematicamente - ho tante altre pecorelle da accudire …

OTTAVIO                                        Fratello Paolo non lascia nemmeno una pecorella indietro, sono tutte nel suo gregge

PAOLO                                             parole sante, parole sante …

MARISA                                           servizio a domicilio, come la pizza …

PAOLO                                             La mia benedizione, basta per una settimana e quindi, matematicamente, sono molto richiesto …

GIANCARLO                                  anche il mio servizio è molto apprezzato …

SALVATORE                                   si, ma dalle persone sbagliate …

PAOLO                                             sono tutte pecore dello stesso gregge …

OTTAVIO                                        pecore, pecorelle … pecorine …

Paolo saluta, benedice in modo plateale e se ne va

Appena si rendono conto di essere nuovamente da soli

GIANCARLO                                  forza, cerchiamo velocemente una soluzione

SALVATORE                                   portiamolo nel tuo negozio

GIANCARLO                                  ma sei impazzito? Dove lo metto … in vetrina forse?

OTTAVIO                                        ci vuole un’idea migliore …

MARISA                                           un palazzo in costruzione, una gittata di cemento armato e via …

SALVATORE                                   lei guarda troppa televisione cara la mia signora …

OTTAVIO                                        (avvicinandosi a Giancarlo) quell’armadietto di fianco al tuo negozio cosa contiene?

GIANCARLO                                  un rastrello, una scopa, qualche cianfrusaglia che uso per i miei gerani …

OTTAVIO                                        potremo vuotarlo ed infilarci il corpo del tizio

MARISA                                           si!

SALVATORE                                   Ottimo!

GIANCARLO                                  ma siete tutti pazzi? Poi appena comincerà a puzzare cosa faremo? Come potremo giustificare un cadavere nel MIO armadietto da giardino?

OTTAVIO                                        no, la mia idea è di mettere lì il corpo solo provvisoriamente, fino a che non troviamo una soluzione migliore per sbarazzarcene, per non tenerlo qui sulla panchina con il rischio che arrivi qualcuno e ci scoprano … sarebbe un disastro …

GIANCARLO                                  certo, non è una pessima idea …

SALVATORE                                   all’opera, diamoci da fare

Si avvicinano tutti all’armadio da giardino di Giancarlo, lasciando il povero Lucio sulla panchina. Lucio lentamente scivola di lato, poi cade dalla panchina.

Ottavio accorgendosi della caduta di Lucio interviene

OTTAVIO                                        c’è scappato il cadavere

SALVATORE                                   Il morto mobile qual piuma al vento (canta sulle note della “Donna è mobile”)

OTTAVIO                                        Dammi una mano invece di fare il cretino

I due vecchietti rialzano Lucio e lo rimettono sulla panchina

Intanto Giancarlo e Marisa stanno vuotando l’armadio e spostano il contenuto (un rastrello, una scopa, una paletta con il manico, varie scatole di semenze, un paio di borse della spesa) sistemandolo di lato.

GIANCARLO                                  Ok, è libero

OTTAVIO                                        vieni ad aiutarci, non è mica leggero il “corpo del reato”

MARISA                                           Facciamo presto … (preoccupata)

I tre uomini alzano Lucio dalla panchina e faticosamente lo spostano fin davanti all’armadio, poi cominciano a girarsi piano per mettere il corpo all’interno.

Dal piano superiore si apre la porta ed esce la signorina Luisa, chiude con i soliti cinque scatti la serratura, poi comincia a scendere

MARISA                                           veloci, veloci

OTTAVIO                                        dai, girati … spingi …

La signorina Luisa sta per apparire nel cortile quando finalmente il corpo di Lucio finisce nell’armadio. La donna entra ed il gruppetto chiude la porta di colpo

LUISA                                               ‘giorno signori

SALVATORE                                  di nuovo buona giornata a lei, signorina Luisa

LUISA                                               lei è sempre galante, chissà quante donne ha fatto impazzire nella sua vita …

OTTAVIO                                        abbastanza da ridurlo così …

Salvatore gli lancia un’occhiataccia

LUISA                                               cosa state facendo tutti qui intorno?

GIANCARLO                                  (con spirito d’iniziativa) si parlava di giardinaggio, i miei gerani sono l’invidia di tutti … così stavo raccontando qualche piccolo segreto

LUISA                                               io lo so che lei, Gianca, tiene tutti i suoi segreti in quell’armadio …

OTTAVIO e SALVATORE            già … tutti quanti …

LUISA                                               vado a fare un salto in panetteria …quando sono andata a fare la spesa, mi sa che ho lasciato il portafogli, con tutti i documenti dentro …

SALVATORE                                  aveva fretta di tornare a casa

LUISA                                               Ma no, Fratello Paolo mi avrebbe aspettato in ogni caso, sono solo distratta in questo periodo, non ci sto proprio con la testa … colpa di mio marito …

SALVATORE                                   marito?

LUISA                                               certo, mio marito! è un tale rompiscatole!

Un pignolo tale che non lo sopporto proprio, da quando lo hanno promosso poi, è incontenibile …

MARISA                                           Come la capisco, cara signora …

OTTAVIO                                        non sapevo nemmeno che fosse sposata la nostra Luisa

LUISA                                               quanto sposi un poliziotto, sei quasi sempre sola a casa, poi ora che mio marito è anche ispettore capo della sezione omicidi … è come essere una vedova bianca, esce prestissimo e torna ad orari impossibili …

MARISA                                           un poliziotto …

SALVATORE                                  ispettore capo …

GIANCARLO                                  della sezione …

OTTAVIO                                        (battendo una mano sul portello dell’armadio) omicidi …

LUISA                                               Bene, ci vediamo più tardi …

Esce dalla scena seguita con lo sguardo da tutti

MARISA                                           Un poliziotto …

SALVATORE                                  ispettore capo …

Mentre Giancarlo sta per parlare, ripetendo la frase come poco prima interviene Ottavio

OTTAVIO                                        Basta! Per il momento non abbiamo il problema del corpo, ma dobbiamo sempre trovare la soluzione per disfarcene.

Si allontanano tutti dall’armadio, la porta lentamente si apre ed il corpo di Lucio sta per cadere, se ne accorge Salvatore che è il più vicino e blocca la porta con il suo corpo

SALVATORE                                   Cavoli, se non stiamo attenti questo ci scappa

MARISA                                           ho paura …

Ed abbraccia Giancarlo

SALVATORE                                   stiamo calmi e vedrà che una soluzione si trova

Dal fondo entra un ragazzo con in mano il cartello “affittasi” di Ottavio, è chiaramente straniero, ha un turbante arancione in testa e strani vestiti

SHAMIR                                           Scusate signori, ho visto questo cartello con scritto “AFFITTASI” e mi chiedevo se per caso sapete chi è il proprietario … non c’è il telefono, ma uno strano messaggio “Entra e chiama Otto” …

OTTAVIO                                        Ottavio, detto Otto …

SHAMIR                                           un nome quindi, che strano nome …

OTTAVIO                                        Sono io! Sono Ottavio e l’appartamento è il mio

E gli strappa di mano il cartello affittasi, controlla che sia tutto regolare, soprattutto la marca da bollo.

SALVATORE                                  Grande festa, hai ritrovato il tuo tesoro smarrito …

E parlando si dimentica del corpo dentro all’armadio, si sta per allontanare, la porta si sta per riaprire nuovamente. Marisa si accorge della situazione, ferma Salvatore che ravvedendosi torna sui suoi passi e rimane appoggiato all’armadio

SHAMIR                                           mi scusi signor Ottavio, non sono pratico di questi strani nomi italiani …

Ottavio lo guarda come se vedesse solo adesso com’è vestito

OTTAVIO                                        perché, ragazzo, da dove vieni?

SHAMIR                                           dall’India

OTTAVIO                                        ah! Dalle lontane Indie … peccato per l’appartamento, sai, l’ho affittato proprio stamattina …

SHAMIR                                           Accidenti, ci contavo proprio … ma non sarà perché sono straniero, vero? Perché posso pagare ed i miei soldi hanno lo stesso colore ed odore di tutti gli altri …

OTTAVIO                                        ma no, cosa stai dicendo – ragazzo – sei stato solo anticipato, solo sfortuna, niente di più

SHAMIR                                           grazie lo stesso, arrivederci

Si allontana, mentre sta uscendo Ottavio sottolinea sottovoce

OTTAVIO                                        ciao, ciao … vai, vai … e non tornare …

Ottavio si allontana verso l’uscita, con il suo passo lento

SALVATORE                                  ma dove stai andando?

E si ripete la scena dell’armadio, con Salvatore che parlando si allontana e l’anta dell’armadio che si apre lentamente sotto il peso “morto” di Lucio

OTTAVIO                                        vado a riattaccare il cartello

SALVATORE                                  ma hai appena detto che l’avevi affittato l’appartamento

OTTAVIO                                        non voglio quella gente in casa mia … chiaro?

GIANCARLO                                  Quella gente, come la chiama lei, per la maggior parte è molto ma molto meglio di tutti noi …

OTTAVIO                                        zitto verdurina, nessuno ti ha interpellato …

GIANCARLO                                  Vecchiaccio cattivo (accentua il suo atteggiamento da omosessuale)

SALVATORE                                   Non te la prendere, Gianca … il nostro vecchio Otto è sempre stato un po’ estremista …

MARISA                                           rimane comunque il punto che li dentro (ferma Salvatore e lo riporta vicino alla porta dell’armadio) c’è un cadavere e che ce ne dobbiamo liberare velocemente …

SALVATORE                                   ma non sta fermo un attimo questo qui, cavoli … quando fanno così li ammazzerei …

FINE DEL PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

Stessa scenografia.

In scena c’è solo Salvatore, seduto davanti all’anta dell’armadio, con la schiena appoggiata in modo da tenere ferma la porta.

Si è addormentato.

Sta vacillando nel sonno, un po’ a destra ed un po’ a sinistra.Canticchia un motivetto incomprensibile.

Ad un certo punto si lascia scivolare di lato e trova una posizione sul terreno che gli permette di dormire tranquillo.

Si apre l’anta dell’armadio, ma questa volta Lucio non cade, è vivo e sta uscendo con le sue gambe.

LUCIO                                              Ahi! Che ma di testa … ma dove mi trovo?

È chiaramente stordito, non riesce a capire la situazione

LUCIO                                              probabilmente mi sono nascosto in quest’armadio per sfuggire da qualcuno, ma da chi? E poi, perché ho un enorme bernoccolo in testa?

Si massaggia il capo

Salvatore steso a terra sta dormendo e nel sonno canticchia “parlami di te bella signora …”

LUCIO                                              e questo che ci fa coricato per terra?

                                                           Ahi, ahi … non ci capisco proprio nulla

Da fuori scena si sente cantare (everibody need somebody dei Blues Brothers) ed entra frate Paolo con un Walkman che canta la canzone ballando in modo poco consono al vestito che indossa.

Lucio nel vederlo arrivare si rifugia nell’armadio e si richiude dentro.

Il frate balla e canta fino quasi ad urtare Salvatore, si accorge del vecchio, spegne il walkman e si toglie le cuffiette.

Si avvicina circospetto, gli tasta il polso e proprio in quel momento il vecchio riprende a cantare (piccola Ketty dei Pooh) facendo sobbalzare il frate.

PAOLO                                             Io lo credevo morto, ed invece – matematicamente – mi fa da juke-box del mondo dei sogni

Si guarda in giro per assicurarsi d’essere solo

PAOLO                                             l’avrà ritirata la pensione il nonnetto?

Comincia a frugargli nelle tasche

Dalla parte opposta entra Tazzio, il marito della signora Luisa, il poliziotto.

Anche se è in borghese, tutto, dall’atteggiamento al modo autoritario, fa capire che è un poliziotto.

TAZZIO                                            fermo! Ti ho beccato sul fatto, frate truffaldino

PAOLO                                             (sobbalza, ma poi ritrova la calma) fratello, ma cosa vai a pensare, stavo solo cercando le medicine del vecchietto, è evidente che si è - matematicamente –sentito male e poi – fondamentalmente – non vedi che sono un frate?

TAZZIO                                            Frate o no, io ti porto in galera

SALVATORE                                   (risvegliandosi di colpo e mettendosi a sedere) IN GALERA? Io sono innocente, era già morto, lo volevamo solo occultare …

TAZZIO                                            Chi è morto? Chi volevate occultare?

PAOLO                                             Vede ispettore, c’è del lavoro per lei …

TAZZIO                                            sì …

SALVATORE                                   ispettore?

TAZZIO                                            Già!

Frate indovino, come ha fatto a sapere che sono un ispettore?

PAOLO                                             sa … (non sa come uscire da una situazione che si è troppo ingarbugliata anche per lui) … sono passato, per benedire la casa della signora Luisa e, matematicamente, ho visto la sua foto sul comò della stanza da letto

SALVATORE                                   La stanza più benedetta della casa …

TAZZIO                                            è venuto a benedire la mia casa? Mentre io ero al lavoro? Ma non è una cosa che di solito fanno i preti con due chierichetti al seguito? Non certo un frate … (si gratta il mento dubbioso) … a meno che … (c’è qualcosa che gli sfugge)

PAOLO                                             (nel tentativo estremo di salvarsi) ma di che morto stavamo parlando? Quale occultamento?

TAZZIO                                            Giusto! Torniamo al punto! Parli signore, di quale morto stava parlando?

Paolo fa un gesto come per tergersi il sudore sulla fronte per lo scampato pericolo.

Salvatore si alza e si sposta lentamente fino ad appoggiarsi con la schiena sull’anta dell’armadio.

SALVATORE                                   sa, ispettore, io sono anziano …

TAZZIO                                            poche balle …

Paolo, alla chetichella, cerca di allontanarsi dalla scena, cercando di guadagnare l’uscita alla destra del palco.

SALVATORE                                   … prendo dei forti medicinali …

TAZZIO                                            devo farla arrestare per reticenza?

Paolo è quasi in salvo quando rientrano da destra, Ottavio con Giancarlo sotto braccio seguiti dalla signora Marisa, mandando in fumo il piano di fuga del frate.

OTTAVIO                                        ciao Alzheimer, tutto bene?

SALVATORE                                   vede? Che le dicevo? Lo sanno tutti che sono malato …

OTTAVIO                                        e lei, fra’ trombetta?

Non ha già benedetto abbastanza la porcellona?

Non vorrà ripetere la benedizione … è una gran bella donna ma non è mica fatta di ferro …

PAOLO                                             ma cosa dici, fratello, guarda che – matematicamente – l’opera pastorale è una cosa seria ….

GIANCARLO                                  La conta delle pecorine del signore …

MARISA                                           Pecorelle, si chiamano pecorelle …

OTTAVIO                                        (avvicinandosi a Salvatore) Lo sai che il mio amico, il Gianca (e lo abbraccia più stretto) mi ha insegnato un trucco fantastico? … ho fatto la fotocopia a colori dell’annuncio per l’affitto, così ho potuto recuperare l’originale (lo sventola orgoglioso) e tenermi la mia cara, vecchia, marca da bollo

SALVATORE                                   senza rischiare più che te la freghi un indiano o un cow-boy …

TAZZIO                                            chi sono questi signori?

OTTAVIO                                        ma chi è lei, piuttosto …

PAOLO                                             il marito della signora Luisa

GIANCARLO                                  il co … (stava per fare il segno delle corna ma si ferma giusto in tempo)

OTTAVIO                                        il co … (cerca un modo per salvare l’amico) … co … commissario

TAZZIO                                            Ispettore, prego

                                                           E vorrei chiarire tutta questa situazione, visto che questo signore (Salvatore) mi ha appena parlato di un morto e di occultare un cadavere

OTTAVIO                                        Ancora con questa vecchia storia?

TAZZIO                                            Vecchia storia?

OTTAVIO                                        ma sì (prende sotto braccio l’ispettore e lo porta a passeggio per il palco) da quando il nostro nonnetto ha l’Alzheimer, un giorno sì ed uno no s’inventa qualcosa.

Sa, è una dura condizione, ma per fortuna che ci siamo noi, gli amici di sempre … quelli che sanno dove comincia il tedesco e dove finisce Salvatore

TAZZIO                                            il tedesco?

OTTAVIO                                        ma sì, l’Alzheimer!

TAZZIO                                            qui la situazione non mi è molto chiara. C’è una sola cosa certa, quel frate (ed indica Paolo che se ne stava andando) non mi convince, sono sicuro di averlo visto da qualche altra parte …

Si avvicina e tira fuori un paio di manette che mette ai polsi di Paolo

PAOLO                                             Fratello – matematicamente – stai pestando una merda

TAZZIO                                            Primo non sono tuo fratello, secondo non so nemmeno le tabelline, terzo (guardandosi la suola delle scarpe) non ho pestato proprio nulla, questo odore viene dal vecchietto con l’Alzheimer …

SALVATORE                                   è il tedesco che scoreggia non io! …

Tazzio esce portando Paolo ammanettato con lui, rientra quasi istantaneamente e minaccioso, rivolto ai presenti

TAZZIO                                            non crediate di farmi fesso, torno in un batter d’occhio e poi cerchiamo di capire di cosa stava parlando il petomane …

Ed esce …

SALVATORE                                   lo conosco da cinque minuti e mi sta già antipatico …

Entra Anna, una ragazza stupenda che lascia tutti a bocca aperta.

Ha in mano il cartello con scritto su “AFFITTASI” del signor Ottavio.

ANNA                                              Scusate, cercavo il signor Otto od Ottavio …

OTTAVIO                                        (baldanzoso) sono io, come posso fare tutto quello che mi chiederà da adesso e per sempre?

ANNA                                               sono una studentessa di legge, volevo affittare il suo appartamento…

OTTAVIO                                        bene, benissimo

ANNA                                               è ammobiliato?

OTTAVIO                                        Certo, perfetto, non manca niente, solo una bell’inquilina

ANNA                                               con il suo fidanzato …

OTTAVIO                                        Ah! (Deluso) ci abiterà con il fidanzato?

ANNA                                               Si, sta per laurearsi anche lui e vogliamo cominciare a vivere insieme … abbiamo le idee chiare per il nostro futuro, entrambi avvocati, marito e moglie …

OTTAVIO                                        allora avete proprio intenzioni serie ….

ANNA                                               Certamente … posso vedere l’appartamento?

OTTAVIO                                        certo, certo …. (si fruga in tasca e gli consegna un mazzo di chiavi), quarta porta a sinistra

ANNA                                               grazie, signor Ottavio …

Prende le chiavi e va ad aprire la porta dell’appartamento (che da sempre sul cortile). Tutti restano fermi … passano pochi istanti e la ragazza è di nuovo fuori, vicino ad Ottavio

ANNA                                               Bellissimo, proprio quello che cercavo

OTTAVIO                                        sono contento che le piaccia, sono 300 di caparra e 150 al mese con tre mesi di pagamento anticipato, poi quando vuole, la casa è sua

Anna apre la borsetta e consegna 750 euro (contandoli) all’anziano

ANNA                                               grazie mille

OTTAVIO                                        quando si trasferirà qui da noi?

ANNA                                               subito!

Mette due dita in bocca e fa un sonoro fischio, acutissimo

ANNA                                               Shamir, vieni presto …

Entra il ragazzo indiano con il turbante, abbraccia Anna e la bacia dolcemente, mentre tutti sono esterrefatti …

ANNA                                               Ecco qui il mio futuro socio e marito …

SHAMIR                                           è rimasto stupito?

Ottavio non sa più che cosa dire …

SHAMIR                                           meglio un piccolo scherzetto che farle causa, no? …

OTTAVIO                                        Certo, certo (è imbarazzato)

SHAMIR                                           ero sicuro che non mi voleva affittare l’appartamento perché sono straniero, ma quando ha visto questa sventola della mia futura socia e moglie … allora ha ceduto, proprio come immaginavo

ANNA                                               Lo avevi previsto, tesoro, avevi previsto tutto

GIANCARLO                                  Un ottimo stratega, il nostro nuovo vicino

OTTAVIO                                        già! (seccatissimo)

ANNA                                               è un vecchietto tanto carino (e gli da un pizzicotto alla guancia come quelli che si danno ai bambini)

SHAMIR                                           Quando apriremo il nostro studio associato, saremo lieti d’averla come cliente …

SALVATORE                                   ne avrà tanto bisogno …

ANNA                                               Andiamo amore, non vedo l’ora di srotolarti il turbante

Se ne vanno in casa, chiudendo la porta alle loro spalle.

SALVATORE                                   India uno … Italia zero, palla al centro …

Rientra la signora Luisa tutta trafelata

LUISA                                               ho visto Tazzio portare via Frate Paolo in manette, ma che cosa è successo?

OTTAVIO e SALVATORE            TAZZIO?

LUISA                                               si, Tazzio, mio marito …

MARISA                                           lo ha arrestato perché era convinto di averlo già visto da qualche parte

GIANCARLO                                  siccome nel suo letto non l’ha mai beccato … forse in qualche foto segnaletica …

LUISA                                               nel mio letto? … (è stupita che il suo segreto sia chiaro a tutti) … foto segnaletiche?

OTTAVIO                                        ma lei dove l’ha conosciuto il nostro frate?

LUISA                                               al mercato, chiedeva la questua e, quando gli ho dato qualche moneta mi ha offerto di venire a benedire la mia casa e, se volevo, anche confessarmi …

SALVATORE                                   quindi è questo il sistema del nuovo millennio …

GIANCARLO                                  Viene in casa, fa la sua benedizione e poi ascolta i peccati, anche quelli più reconditi … poi …

MARISA                                           si offre di alleviare le pene della povera pecorella …

LUISA                                               esatto …

OTTAVIO                                        che approfittatore bastardo …

GIANCARLO                                  vivere sulle disgrazie della gente

MARISA                                           vestito da frate, per di più

SALVATORE                                   un grande, è un grande! Il mio nuovo idolo … Fra Paolo, un personaggio unico …

LUISA                                               … e che uomo …

Tutti si girano a guardarla … lei è in imbarazzo …

LUISA                                               beh!… si, sotto il saio c’è un vero uomo … e in ogni caso, perché mai dovrebbe arrestarlo? Mio marito vede il male dovunque … è una deformazione professionale

OTTAVIO                                        in questo caso però …

TUTTI GLI ALTRI                           matematicamente

OTTAVIO                                        mi sa che ci ha preso in pieno, quel frate non mi convinceva molto …

TAZZIO                                            (rientrando) e, in effetti, è un ladro professionista, con precedenti per rapina e sequestro di persona. Poi una pallottola lo ha ferito, durante una sparatoria con la polizia e, da allora, ha sempre sofferto di disturbi della personalità ed è sempre stato ricoverato in ospedali psichiatrici

GIANCARLO                                  da dove è scappato …

MARISA                                           Vestito da frate …

TAZZIO                                            Ora è in cella, pronto per tornare alla casa di cura da dove era riuscito ad evadere

GIANCARLO                                  Bene, tutto è bene ciò che finisce bene

TAZZIO                                            al tempo … io sono tornato per un paio di buoni motivi, primo tra tutti, voglio torchiare quel vecchietto con il cappello … venga, venga da me nonnino ….

SALVATORE                                   scusi, ma lei chi è? (fa lo svampito) … ci siamo già conosciuti per caso? …

TAZZIO                                            La smetta di fare la commedia con me, io non sono nato ieri, è difficile farla a me …

Marisa e Giancarlo ridono senza farsi notare dall’ispettore facendo il segno delle corna che il funzionario ha subito

TAZZIO                                            a questo proposito, donna (verso la moglie), vieni qui!

LUISA                                               si, tesoro mio?

TAZZIO                                            Fila a casa, poi facciamo i conti… al tuo amico frate piace cantare, anche quando dovrebbe stare zitto … MUOVITI!

Luisa spaventata e piangente corre a casa

Giancarlo e Marisa si siedono sulla panchina, Salvatore vede la possibilità di sedersi vicino a loro, ma viene anticipato da Ottavio che fa uno “scatto” proporzionato alla sua età per accaparrarsi il posto.

TAZZIO                                            La smetta di fare il buffone, adesso parli, la mia pazienza è arrivata al capolinea

SALVATORE                                  Non saprei proprio come cominciare

TAZZIO                                           Per prima cosa: c’è un cadavere?

SALVATORE                                  Si

Gli altri annuiscono gravi

TAZZIO                                           Mi saprebbe indicare l’esatta ubicazione del corpo?

SALVATORE                                  Si

Gli altri annuiscono ancora …

TAZZIO                                           Chi l’ha ucciso?

Salvatore esita …

TAZZIO                                           CHI L’HA UCCISO? (arrabbiato)

SALVATORE                                  LEI! (indicando Marisa)

Contemporaneamente Ottavio e Giancarlo, che erano seduti di fianco alla donna, si alzano e la indicano all’ispettore

TAZZIO                                           LEI?

MARISA                                           manica di bastardi, senza palle, traditori …

TAZZIO                                           Calma, calma …

GIANCARLO                                  Amore …

MARISA                                           Amore un corno! (trema di rabbia) e … e … racconterò tutto a mio marito

TAZZIO                                            Che cosa centra adesso suo marito

MARISA                                           io ho una storia d’amore con il pellicciaio qui presente: Giancarlo

OTTAVIO                                        Il Gianca?

SALVATORE                                   Ma allora non è una verdurina ….

GIANCARLO                                  ma amore mio …

MARISA                                           Smettila di chiamarmi amore, quando verrà a trovarti mio marito, porterà con lui un paio d’operai di colore, così non dovrai più fingere …

OTTAVIO                                        ti farà una bella ciambella amico mio …

GIANCARLO                                  ma sei impazzita? Non vorrai raccontare davvero tutto a quel bruto? (ancora nel personaggio della checca)

MARISA                                           Ispettore, è stata solo legittima difesa. Quell’uomo mi seguiva dappertutto, oggi mi sono stancata ed ho reagito colpendolo con la borsetta, solo che non mi ricordavo di avere dentro questo lucchetto (lo mostra all’ispettore)

TAZZIO                                            quindi è un omicidio preterintenzionale …

SALVATORE                                   Prete chi?

TAZZIO                                            lasci stare … cose tecniche … ma chi era il morto?

MARISA                                           un investigatore privato che mio marito mi ha messo alle calcagna, per cercare di capire se lo tradivo …

TAZZIO                                            chiaro

MARISA                                           solo che io lo tradivo con Giancarlo, che tutti credono gay, quindi mio marito, quando mi vedeva venire qua, pensava al massimo ad un’amicizia, ma mai ad una tresca amorosa e non riusciva a capire chi fosse il mio amante …

OTTAVIO                                        Perché che ci fosse un amante era una certezza!

MARISA                                           Esatto! Almeno nella testa di mio marito …

SALVATORE                                   quindi il Gianca faceva il gay per rimorchiare le belle signore …

MARISA                                           ed io non sono nemmeno l’unica, ne ha anche altre …

SALVATORE                                   potrebbe essere un’altra soluzione … (prova a camminare ancheggiando come una checca) … ma bisogna allenarsi …

TAZZIO                                            vediamo il morto …

Lo accompagnano davanti all’armadio dove il povero Lucio oramai sta da parecchio, si mettono tutti ai lati, lasciando l’ispettore davanti all’anta …

Tazzio apre piano la porta, Lucio è immobile con le mani incrociate sul petto come una mummia egiziana.

SALVATORE                                   che morto intraprendente …

TAZZIO                                            ma … ma … è Luciano Bordoni, detto Lucio … un famoso truffatore … e se non ricordo male è anche ricercato dall’Interpol

MARISA                                           Un truffatore?

OTTAVIO                                        l’Interpol?

TAZZIO                                            Si, si sarà spacciato per investigatore privato per poi poter ricattare o uno o l’altra …

SALVATORE                                   Quindi facciamo dare una medaglia alla signora …

OTTAVIO                                        c’è sempre da ricordare che, truffatore o no, è morto e stecchito

TAZZIO                                            non preoccupatevi, me ne occupo io … in fin dei conti avete reso un servizio alla società togliendo di mezzo questo lestofante …

Si allontanano dall’armadio lasciando Lucio da solo, si portano verso il centro del palco dando le spalle al “cadavere”

GIANCARLO                                  tutto è bene ciò che finisce bene …

Lucio apre gli occhi

MARISA                                           non ho ancora deciso se perdonarti o no ….

Lucio muove la testa prima a destra e poi a sinistra

GIANCARLO                                  potrei regalarti quello splendido collo di pelliccia che ti piace tanto …

Lucio muove un piccolo passo facendo molta attenzione a non fare rumore

MARISA                                           anche la giacca di volpe non sarebbe male …

Giancarlo tentenna …

OTTAVIO e SALVATORE            Guarda che bell’uomo “biango”, facciamogli uno scherzetto africano …

Lucio fa un altro passo

GIANCARLO                                  si, hai ragione, crepi l’avarizia … ti regalo la giacca di volpe …

MARISA                                           tesoro mio … (e lo bacia appassionatamente)

OTTAVIO                                        ispettore, mi scusi se mi permetto …

Lucio riesce ad uscire dall’armadio e, lentamente si avvia verso l’uscita

TAZZIO                                            dica, dica pure

OTTAVIO                                        Quella brava ragazza di sua moglie …

TAZZIO                                            non s’impicci …

OTTAVIO                                        io credo che se lei la perdonerà … magari … avrà maggiori soddisfazioni …

TAZZIO                                            non credo proprio …

SALVATORE                                   guardi che Ottavio è un cornuto famosissimo …

OTTAVIO                                        lo lasci perdere (mandando a quel paese l’amico) … ma una cosa è vera, le donne sono tutte uguali, se la Luisa ha tradito il suo ispettore è solo perché lui … (lo indica) lei insomma … ha sempre pensato di più alla carriera che alla moglie … quindi … (lo prende sotto braccio) è come una richiesta d’aiuto gridata da sua moglie …

TAZZIO                                            si, effettivamente …

SALVATORE                                   la perdoni, secondo me non se ne pentirà

LUISA                                               (uscendo dall’appartamento) sì amore mio, perdonami

Lucio, che a questo punto era vicino alla panchina, deve abbassarsi di colpo quando esce Luisa per evitare di essere visto dal terzetto che si gira verso la balconata.

TAZZIO                                            Si … si … amore io, ti ho sempre amata tanto e … voglio darti un’altra possibilità e, ti prometto, che cambierò atteggiamento, prima la casa e poi il lavoro …

LUISA                                               si!

TAZZIO                                            e voglio dei figli …

LUISA                                               anche io e … ti amo …

I due anziani abbracciano l’ispettore e gli fanno i complimenti.

Lucio è quasi arrivato all’uscita quando viene catturato da un poliziotto francese che entra proprio in quell’istante

POLIZIOTTO                                  questo lestofante voleva svignarsela (accentuare le ERRE come un francese un po’ macchiettistico)

TAZZIO                                            ma allora è vivo!

MARISA                                           è vivo?

Anna e Shamir escono di casa sentendo tutto questo rumore

ANNA                                               chi è vivo?

GIANCARLO                                  incredibile … (verso Ottavio) ma come ha fatto a sostenere che era morto?

SHAMIR                                           chi era morto?

OTTAVIO                                        gli ho sentito il polso … senza pulsazioni e rigido

POLIZIOTTO                                  me ouì! Me ouì! È chiaro, gli ha tastato il polso sul braccio artificiale

è chiaro che il poliziotto francese conosce Lucio che non oppone poi una gran resistenza all’arresto

SALVATORE                                   il solito imbecille …

OTTAVIO                                        come potevo saperlo …

Marisa e Giancarlo riprendono a baciarsi con passione

TAZZIO                                            Ma lei che cosa vuole qui? Non ha mica giurisdizione in Italia …

POLIZIOTTO                                  Si – mon comandant (deve essere un francese maccheronico)- ma questo malandrino è ricercato in tutta Europa, quindi, se non le dispiace, me ne occupo io … lo porterò personalmente all’ambasciata di Francia e poi da li … lo trasferiranno oltralpe per il giusto processo…

Shamir avvicinandosi a Lucio gli porge un biglietto da visita

SHAMIR                                           Se le serve un buon avvocato

Lucio mette via il biglietto

LUCIO                                              la ringrazio, ma … anche la signora (indicando Anna) è avvocato?

SHAMIR                                           non ancora, MIA MOGLIE non è ancora un avvocato

Shamir afferra Anna per un braccio cerca di riportarla a casa, anche se lei non vuole

POLIZIOTTO                                  quindi, esimio collega, lasci tutto nelle mie pratiche mani

TAZZIO                                            ma non ci penso nemmeno ….

POLIZIOTTO                                  Stimato collega, citerò il suo nome in tutti i verbali dell’INTERPOL …

TAZZIO                                            davvero? (pavoneggiandosi)

POLIZIOTTO                                  me ouì! Me ouì!

Il poliziotto afferra per un braccio Lucio e lo strattona portandolo verso l’uscita (alla destra del palco)

TAZZIO                                            wow!  … l’INTERPOL

POLIZIOTTO                                  in tutti i verbali, nessuno escluso

TAZZIO                                            tutti, tutti … (in estasi) … l’INTERPOL …

POLIZIOTTO                                  me ouì! Me ouì! Così potrà essere l’ispettore

- matematicamente –

più famoso d’Europa

Tutti si accorgono che, il poliziotto francese, è Paolo travestito e si muovono per afferrarlo, ma al grido dell’ispettore (FERMI TUTTI) si bloccano come pietrificati …

TAZZIO                                            Matematicamente? …

MATEMATICAMENTE?

FERMI TUTTI!

Paolo stava cercando di scappare, seguito da Lucio.

Ottavio e Salvatore stavano discutendo su chi dovesse correre per primo.

Giancarlo e Marisa staccano finalmente le loro bocche e si girano verso i fuggitivi.

Luisa ha le mani sulle guance con un’espressione di stupore sul viso.

Shamir e Anna sono quasi arrivati sulla soglia del loro appartamento, sempre discutendo.

Tazzio ha le mani protese verso il collo di Paolo come per volerlo strozzare.

(la scena si blocca qui come un fermo immagine da cinema)

Sipario

FINE