Un giardino di aranci fatto in casa

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di Neil Simon

titolo originale

"TOUGHT TO BE IN PICTURES"

PERSONAGGI

LIBBY TUCKER

STEFFY BLONDELL

HERB TUCKER

COMPENDIO DELLE SCENE ATTO PRIMO

SCENA 1 :     Un modesto bungalow nella zona ovest di Hollywood.

SCENA 2:      Il bungalow; più tardi, di sera.

ATTO SECONDO

SCENA 1:      Il bungalow, due settimane dopo.

SCENA 2:      Il bungalow, a mezzanotte.

SCENA 3:      Il bungalow, un po' dopo le tre di notte

SCENA 4:      Il bungalow, pochi giorni dopo, di Sabato, la mattina, alle 11.


ATTO PRIMO

SCENA PRIMA

Il luogo, una piccola casa ad un piano - un bungalow - nella zona ovest di Hollywood. L'ambiente è alquanto impersonale, incolore, con mobili di poco prezzo, scadenti. Sul soggiorno che vediamo si affacciano un cucinotto, una cameretta da letto e un solo minuscolo bagno. Il soggiorno ha una piccola nicchia o alcova con un sommier.

La porta d'ingresso comunica con l'esterno. Un'altra porta da su un cortiletto retrostante, dove spiccano le sagome di tre alberi.

Quando si alza il sipario, sono circa le nove del mattino, è una splendente mattinata californiana carica di sole. La radio trasmette musica. Una ragazza molto giovane - circa vent'anni - non molto alta, è arrivata fuori della porta d'ingresso. Porta dei jeans sfilacciati, calzarotti di maglia, scarpe da escursione, una giacca militare, un berretto. Porta con se una valigia e dietro le spalle un sacco. Il suo nome è LIBBY TUCKER. La sua energia e la sua vitalità ben presto faranno la loro comparsa

STEFFY BLONDELL, una donna ancora seducente, vicina alla quarantina, è in bagno e si sta pettinando.

LIBBY suona il campanello d'ingresso, STEFFY chiude la radio, va alla porta e la apre.

STEFFY                     Sì ?

LIBBY                       Salve.

STEFFY                     Dica pure.

LIBBY                       Salve.

STEFFY                     Salve…..le posso essere utile in qualche cosa ?

LIBBY                       (Lancia un'occhiata dentro la stanza) Non so. Non sono certa che il posto è questo.

STEFFY                     Lei chi vuole ?

LIBBY                       Abita qui Herbert Tucker ?

STEFFY                     Sì. Abita qui.

LIBBY                       Ma... di quale Herbert Tucker si tratta?

STEFFY                     Non sapevo davvero che ce ne fossero più di uno. Lei quale cerca ? (intanto prende su il giornale dal giardino)

LIBBY                       Questo che è qui, è l'Herbert Tucker che è nel mondo dello spettacolo ?

STEFFY                     Già.

LIBBY                       Sceneggiatore ?

STEFFY                     Sì sì. Cosa desidera ? (Fa il gesto di rientrare)

LIBBY                       Volevo parlargli. C'è adesso ?

STEFFY                     Adesso dorme. Senta ho un po' da fare. Potrebbe dire a me forse?…

LIBBY                       E' una cosa moltissimo personale……lei è sua moglie ?

STEFFY                     No, io no…..E lei è una sua amica ?

LIBBY                       No, sono sua figlia.

(C'è un silenzio. STEFFY spalanca gli occhi piena di sorpresa)

STEFFY                     Forse non ho capito bene. Certe volte, quando ascolto, sono distratta.

LIBBY                       Sua figlia.

STEFFY                     Sua figlia ????

LIBBY                       Libby. Libby Tucker. Vengo da New York. Città.

STEFFY                     Ah. Capisco.

LIBBY                       Vedo che l'ho intronata.

STEFFY                     No no. Per niente.

LIBBY                       Magari un po'…. sconvolta, intronata.

STEFFY                     Beh, un po' …..Ma venga dentro prego si sieda.

            (Libby entra e posa la valigia)

Lui non mi ha per niente accennato del suo arrivo.

LIBBY                       Semplicemente perché non lo sapeva. Questo che cos'è, il suo ufficio… o roba del genere

STEFFY                     Diciamo che è tutte e due le cose, lavora qui e ci dorme pure.

LIBBY                       Non è in grande.

STEFFY                     Non è come se l'immaginava ?

LIBBY                        Non so. Certe volte ti ficchi un'idea di Hollywood in testa ! A livelli  così ci vivo anch'io a Brooklyn.

STEFFY                      Beh. Lui paga una donna che viene due volte alla settimana a fare le pulizie.

LIBBY                        Questa settimana se ne sarà dimenticata no?

STEFFY                      Chissà. Qua non ci vengo poi tanto spesso.

LIBBY                        Perché? Non vive qui lei?

STEFFY                      No. (stendendole la mano) Mi chiamo Steffy Blondell.

LIBBY                        Felice di conoscerla, Steffy. (si stringono la mano)

STEFFY                      E' venuta a fargli una visita ?

LIBBY                        (guardandosi in giro) No. Direi piuttosto per affari, lavoro.

STEFFY                      Ah ecco. Gradisce qualcosa ?

LIBBY                        Un bicchiere d'acqua. Sarebbe meraviglioso. Finora credo di essermi bevuta tutta l'acqua degli stati che ho attraversato.

STEFFY                      (andando al lavandino) Ma perché non si leva quella cosa di dosso ?

LIBBY                        Quale cosa ?

STEFFY                      Quel sacco che ha di dietro (scherza) Non sono abituata a parlare con i dromedari.

LIBBY                        Ma guarda. Mi ero dimenticata di avercelo ancora. (se lo toglie) Ha proprio ragione. Dopo che te lo scarrozzi per tre settimane sul groppone, è come se avessi una gibbosità, voglio dire, una gobba che ti appartiene.

STEFFY                      Lui si dovrebbe alzare tra pochi minuti. Detesto svegliarlo. Non ha dormito troppo bene ultimamente. (le dà il bicchiere) Ha un sonno leggero come una ragnatela !

LIBBY                        Davvero ? Qualcosa non va ?

STEFFY                      No. Tutto a posto. E' solo un po' depresso.

LIBBY                        Sarà a causa di tutti quei suoi numerosi e vari progetti cinematografici,suppongo. (beve)

STEFFY                      Certo. E' indaffarato fino al collo. Per questo è esaurito.

LIBBY                        (ha un sussulto) Ma che razza di acqua è ? Si potrebbe mangiare con ilcucchiaio. Come le minestre

STEFFY                      Forse ha un sapore strano rispetto all'acqua di New York. Lui è disorganizzato. Non ci pensa mai a comprare un filtro.

LIBBY                        E magari una canna da pesca.

STEFFY                      E' una frase che anche lui direbbe. Ma lo sa che parla parecchio come lui.

LIBBY                        Abbiamo lo stesso accento ?

STEFFY                      Ma no. E' la maniera con cui lei dice le cose. E mi sa anche che lei deve avere il suo stesso senso dell'umorismo.

LIBBY                        Sì, forse. Più o meno…. Sarà tutto quello che mi ha lasciato in eredità. (si guarda attorno)

STEFFY                      Allora lei non va più a scuola immagino.

LIBBY                        Intende dire all'università, no?

STEFFY                      Perché suo padre, un po' di settimane fa, tiro fuori che lei avrebbe potuto essere all'università a quest'ora.

LIBBY                        Lui non è in grado di essere preciso sulle mie attività attuali, come potrebbe?…..Macché, ho propri evitato di entrare ad Harvard in mezzo a quella folla di bambocci…. Io sono un'attrice.

STEFFY                      Davvero ?

LIBBY                        Sì. Giuro.

STEFFY                      Vuol dire come professione?

LIBBY                        Certo. Quasi come professione. Intendo dire che non sono una star. Se fossi una star lei avrebbe esclamato "ma si, la riconosco", quando ho detto Libby Tucker.

STEFFY                      E cosa fa, avrà un sacco di lavoro ?

LIBBY                        No, un sacco di provini.

STEFFY                      Ma avrà fatto dei corsi…..

LIBBY                        Intende scuola di recitazione? Mai. Non ho mai avuto ne tempo ne denaro purtroppo. Dovevo lavorare metà della giornata, capisce? Però per un pelo stavo per essere ammessa all'Actor's Studio.

STEFFY                      E poi che è successo?

LIBBY                        Niente. Proprio per poco non sono stata accettata.

STEFFY                      Peccato. E dunque ha preso questa ben precisa decisione di venire. Però dico non gli ha neppure scritto…..non si è messa in comunicazione.

LIBBY                   Si che gli ho scritto. Quando avevo nove anni….. E lui mi ha risposto quando ne avevo dodici. (guardando in giro) C'è una sola camera da letto qua?

STEFFY                      Una sola….. Stavo proprio per uscire, a comprare qualcosa da mangiare. Suo padre non è molto bravo a tenere il frigorifero rifornito.

LIBBY                     Non vada a fare la spesa perché sono arrivata io. Guardi, quel bicchiere d'acqua è come se fosse un pasto completo.

STEFFY                      Se non lo faccio io lui non lo fa di sicuro. Vado un attimo qui sul cantone della strada.

LIBBY                        Lo conosce molto?

STEFFY                      Più o meno da due anni. Ma ci siamo visti solo a pezzi e bocconi.

LIBBY                        Già, due anni e continua a vederlo solo a "corrente alternata"?

STEFFY                      Ma io lavoro e ho due bambini da andare avanti. Situazione difficile.

LIBBY                        Ah sì, conosco conosco. Mia madre ha gli stessi problemi. (Steffy ci passa sopra) Ma lui, com'è, all'incirca?

STEFFY                      Vuol dire che non ne ha la più pallida idea?

LIBBY                        No.

STEFFY                      Mi dispiace.

LIBBY                        Non è poi un gran guaio. Adesso sto bene. Ho assimilato l'assenza. Veramente stavo per diventare matta, per omissione di padre, ma ne sono venuta fuori.

STEFFY                      Evviva ! L'ha tirata su la mamma!

LIBBY                        (si mette la mano all'altezza del fianco) Fino a quando ero così. Da allora me la sono cavata da sola. La mamma era al lavoro tutto il giorno e poi aveva mio fratello Robby a cui badare. A dire la verità è stata la nonna a farmi da padre e da madre. La nonna mi ha dato il senso dell'orientamento. Mi ha insegnato ad avere sicurezza in me stessa. Sono certa che è una sicurezza che lei avrà notato. E' la sola cosa di me che non può esserle sfuggita.

STEFFY                      L'ho notata sì, fino dal primo attimo, dal modo in cui ha detto "Salve"… un modo un po' alla John Wayne. Mi racconti com'è arrivata qua.

LIBBY                     Ho preso l'autobus per Denver, poi ho proseguito con l'autostop. Se non seiuna ragazza favolosa, durano più ore gli stop che non i passaggi in auto. Ma badi, non è stato un male. Ho potuto vedere l'America e gli Americani hanno visto me. Ci siamo scambiati una buona impressione a vicenda.

STEFFY                      Magari andrei a svegliarlo, non crede. Così gli dico che lei è qui.

LIBBY                        No, va bene così. Ho stabilito di avere già tutto pianificato nella mia mente, quello che sto per dirgli. Tengo sotto controllo la cosa.

STEFFY          Ero solo un po' preoccupata di come lui potrebbe prenderla. Così all'improvviso.

LIBBY                        Pensa che avrà uno shock? Non soffre di cuore per caso?

STEFFY                      No. Cuore perfetto.

LIBBY                        Forse prima potrei ficcargli un bigliettino sotto la porta.

STEFFY                      Senta, con lui andrà tutto bene. Probabilmente sono io che mi sto preoccupando troppo per lui. Ma è un po' il mio carattere, mi dicono che sono un'altruista naturale.

LIBBY                        Non so neppure com'è. Non ho mai visto una sua fotografia. Non so nemmeno come chiamarlo.

STEFFY                      Non sa nemmeno come chiamarlo?

LIBBY                        Già, lui per me non può chiamarsi propriamente "papà", e credo che un "signor Tucker" non lo convincerà molto.

STEFFY                      Beh, se per lei è un problema, glielo dica tranquillamente. Lui capirà. E' davvero un uomo incantevole, sa.

LIBBY                        Veramente? Ma che cos'ha di incantevole?

STEFFY                      Ma perché non aspetta, se ne farà un'idea da sola.

LIBBY                        E' quello che mi ha detto di fare a nonna, l'altra settimana, al cimitero.

STEFFY                      Chi le è morto?

LIBBY                        Appunto. La nonna. Circa sei anni fa. Ma ogni po' di settimane vado là a parlare con lei.

STEFFY                      Forse non ho capito bene. Certe volte, quando ascolto, sono distratta.

LIBBY                     Lo so. Sembra una cosa soprannaturale. Quando ho detto a mamma che la nonna ancora mi parlava, ha cercato di darmi dei lassativi…. E' dura spiegarlo alla maggior parte della gente. Ma il fatto è che io, si può dire sempre, sono stata una "nonna dipendente". E quando ho assolutamente necessità di lei, in un modo o nell'altro lei si mette in comunicazione con me. (Steffy la guarda fisso) Mi sta guardando strano. Posso assicurare che non sono una di quelle persone che crede ai miracoli. Qua non si tratta di Bernadette o roba del genere.

STEFFY                      Per carità, credo di afferrare quello che sta dicendo.

LIBBY                        Mi consiglia se mangio troppo o se non dormo abbastanza. La settimana scorsa non mi ha dedicato troppe parole perché se l'era presa col nonno. Il nonno è sepolto nella tomba accanto a lei.

STEFFY                      E comunica pure col nonno? Ci conversa?

LIBBY                    Per niente. Lui non ci parla con la nonna. Perché dovrebbe parlare con me?

STEFFY                      Dico la verità, anche a me…..è una cosa che ho sempre desiderato di fare, che mi succedesse. Esattamente questo, andare al cimitero e parlare con mia madre, raccontarle come mi sta andando la vita. Ma poi, ogni volta, mi sono tanto sentita stupida e non l'ho fatto. Ho rimandato. (va al telefono e forma un numero)

LIBBY                        Non so. Può darsi che sia pazzesco. Una volta che una mia amica dormiva con me, verso le tre di notte ho cominciato questa conversazione con la nonna. Beh, la mia amica è letteralmente fuggita, non è rimasta nemmeno per la prima colazione.

STEFFY                      (al telefono) Tre-sette-sette. Gli studi? Nessuno ha chiamato per me?

LIBBY                        Anche lei è nello stesso lavoro?

STEFFY                      A un dipresso. Faccio la truccatrice. Mestiere da imbianchini. Sgobbo alla Columbia.

LIBBY                        Alla Columbia Pictures? Negli studi cinematografici? Mi sono quasi venute la palpitazioni al cuore.

STEFFY                      (al telefono) Se mi cercano può dire che ci sarò alle dieci e mezza. Grazie, (abbassa il ricevitore)

LIBBY                        Chi trucca? Attori importanti? I principali?

STEFFY                      Naturalmente.

LIBBY                        Naturalmente. Per lei è naturale. Come per me parlare ogni giorno con la nonna. Mi faccia il nome di una di queste star. Una grande. Chi è la più grande.

STEFFY                      Non so… .Per esempio, Jane Fonda.

LIBBY                        Jane Fonda? Lei ha toccato la faccia di Jane Fonda? Mi spiego, Jane Fonda è la sola attrice al mondo nella quale mi identifico. Io ho plasmato tutta la mia vita su di lei. Sento di avere tante e poi tante delle sue qualità. Anche se per il momento non sono ancora esplose.

STEFFY                      Bene, un giorno che non ha da fare, può venire allo studio e io glielo farò visitare.

(Steffy prende la borsa e fa per uscire)

LIBBY                        (andando dietro a Steffy) Cosa vuol dire se non ho da fare? Ha visto quante telefonate ho ricevuto da quando sono qui? Deduca, deduca.

STEFFY                      Non c'è problema. Ci penserò io a scegliere il momento opportuno.

LIBBY                        Quant'è vero iddio. La sua faccia mi è piaciuta dall'attimo in cui l'ho vista sulla porta. Quasi quasi mollerei il mio vecchio e mi stabilirei da lei.

STEFFY                      Come, come? Perché il suo progetto sarebbe di stabilirsi qui da lui?

LIBBY                     Non so ancora. Bisogna prima vedere se mi viene concessa almeno una stretta di mano.

(Steffy resta in sospeso oltre la soglia riflettendo sulle ultime considerazioni di Libby. Mentre Libby chiude la porta e rientra in casa. Steffy se ne va. Libby si guarda attorno per la stanza e poi si siede. Suona il telefono. Libby scruta verso la camera da letto, poi si precipita a rispondere per evitare di svegliare suo padre. Al telefono) Pronto …. Chi? Oh…..eh….. No, sono, diciamo così, sua figlia… Sì sì. Certo che sono brava a prendere un messaggio. (afferra una penna) Aspetti un minuto che trovo un pezzo di carta. (Si ferma a guardare nel disordine della scrivania. Finalmente trova la carta nel cassetto superiore. Risponde di nuovo al telefono) Ci sto. Vada avanti…. "Ha telefonato Stan Marx. La tua proposta è stata respinta dalla NBC. Vuoi provare di nuovo con la CBS?" E' tutto?…. Si, ho appuntato…. Oh. Molti cari saluti. Buongiorno. (Libby abbassa il ricevitore. La porta della stanza da letto si apre. Ne viene fuori HERB TUCKER, con gli occhi assonnati, indossa la parte sotto del pigiama e una vecchia maglietta a colori. Va diretto a farsi un caffè. Lei si volta e si avvede di lui.) Ah! Aaaah!

HERB                         Non ti ho sentita alzarti.

LIBBY                        E' perché non ho dormito qui.

HERB                         (adesso la guarda) Credevo che fosse Steffy. (chiama forte) Steffy!

LIBBY                        E' andata a fare la spesa.

HERB                         Chi? Steffy?

LIBBY                        Sì sì.

HERB                         E tu chi sei?

LIBBY                        Libby.

HERB                         Sei venuta tu oggi a fare le pulizie?

LIBBY                        No, sono proprio Libby.

HERB                         Per caso una nipote di Steffy?

LIBBY                        No.

HERB                         Su, bambina. Così di prima mattina, non mi vanno tanto gli scherzi. Quale Libby?

LIBBY                        Libby Tucker.

HERB                         (senza reazione) Libby Tucker?

LIBBY                        Libby Gladice Tucker….. La figlia di Blanche, eh? Non ti ricorda niente?

HERB                         Ma che mi stai dicendo?

LIBBY                        Sto dicendo che sono tua figlia. Avrei voluto non insinuarmi così, adesso a te, in questo modo fulminante…. Devi aver provato uno spaventevole shock, no?

HERB                         Sì sì. Un poco un poco….

LIBBY                        Non ti sei riavuto?

HERB                         ...Potresti aspettare un attimo? Lasciami buttare giù un po' di caffè. (si versa il caffè e lo centellina un po')

LIBBY                        Mi sa che prima avrei dovuto telefonare, ma mi pareva più arduo dire così per telefono che di persona … ora stai bene?

HERB                         Sto bene sto bene. Vorrei solo buttare giù ancora un po' di caffè. (ne beve ancora un po').

LIBBY                        Sono venuta ieri, così ho pensato di passare di qua e di farti una visita.

HERB                         Di farmi una visita, eh?

LIBBY                        Ho trovato il tuo indirizzo sull'elenco del telefono.

HERB                         Ah. Hai guardato sulla guida?

LIBBY                        Certo certo…. .La cosa ti prende un po' a precipizio non è così?

HERB                         Sì, un po'. Però è davvero straordinario. Ma dov'è….. come si chiama?

LIBBY                        Steffy?

HERB                         Steffy. Dov'è andata?

LIBBY                       A fare la spesa. A prendere qualcosa da mangiare. Tornerà subito.

HERB                         E' un gran peccato. Volevo presentartela.

LIBBY                       Ci siamo già presentate.

HERB                         Dov'è che hai conosciuto Steffy?

LIBBY                       Attraverso il vano della porta. Nel momento in cui lei ha aperto ed io sono entrata.

HERB                         Capisco. Allora, ora.

LIBBY                       Appena ho chiesto di te, subito.

HERB                         Bene. Ho capito, ho capito. Ma guarda cosa mi capita…. Che improvvisata, accidenti. Provi per caso anche tu la stessa sorpresa?

LIBBY                       No. Io sapevo che venivo da te.

HERB                        E quand'è che hai preso questa decisione?

LIBBY                       Più o meno due anni fa. E' stata lunga per raggranellare i soldi per venire.

HERB                        E' davvero incredibile. Stavo giusto parlando di te l'altro giorno a…. come si chiama?

LIBBY                       Steffy?

HERB                        A Steffy. Improvvisamente non riesco a ricordarmi il nome di qualcuno. Scusa. Ma sono un po' confuso. Ho preso un sonnifero circa un'ora fa.

LIBBY                       Un'ora fa?

HERB                         Cerco di resistere fino all'ultimo momento, nell'eventualità di addormentarmi da solo. Scusa, puoi aspettare un secondo? (va al lavandino e si sciacqua la faccia con l'acqua) Senti puoi tirare giù quella tendina? La luce mi da un gran fastidio.

LIBBY                       Non ti piace il sole?

HERB                        Non ogni giorno per sedici anni di seguito.

LIBBY                       Io adoro questo tipo di tempo. Per quanto ho sentito dire che anche qua piove un sacco. (intanto tira giù la tenda).

HERB                         Quasi un metro di pioggia in due ore. Il resto dell'anno è tutto sole.

LIBBY                       Pensavo di trovarti completamente abbronzato.

HERB                         Detesto il sole. Cerca di puntarmi addirittura dalle fessure della porta. Debbo stare nascosto.

LIBBY                       Però è una sensazione straordinaria dopo tutti quegli inverni di New York!

HERB                         Comunque qua è provvisorio. Mi sposto. Ho preso una casa deliziosa che ho beccato sulle colline di Hollywood, cercherò di traslocare tra poche settimane. Devo solo aspettare per un paio di cose da sistemare.

LIBBY                       Che genere di cose?

HERB                         Beh, cose. Affari. Ho un grosso progetto sul fuoco proprio adesso. Non potresti capire.

LIBBY                      (prende su il messaggio) A proposito. Hanno lasciato un messaggio per te. Ha telefonato Stan Marx. Ha detto che la tua proposta è stata respinta dalla NBC. E che se vuoi provare di nuovo con la CBS…

HERB                        Ah! (dà una guardata al messaggio) Bene bene, non era molto importante…. Questa non era la cosa di cui ti stavo parlando…. Hai una bellissima calligrafia, vedo. Fai la W come la faccio io.

LIBBY                       (orgogliosa) Veramente? Immagino che l'avrò ereditata da te, no?

HERB                        Accidenti, non riesco a farmi capace che sei diventata così grande. Girati.Fammi guardare come sei.

LIBBY                       Questo è tutto. Non riesco a diventare più alta.

HERB                         Non è necessario, sei perfetta.

LIBBY                       Sono un gamberetto. Anzi un gamberotto.

HERB                         Sei piccolotta.

LIBBY                       Una mistilinea…...

HERB                        Ma io non ti vorrei davvero più grande di così. D'altronde, hai un bel po' di tempo per crescere ancora…..Quanti anni hai?

LIBBY                       Diciannove anni compiuti.

HERB                         Diciannove? Già? Possibile?

LIBBY                       Possibile.

HERB                         Sei nata in Dicembre, non è così? Il tredici o il quattordici Dicembre…..

LIBBY                       Il cinque Luglio.

HERB                         Il cinque Luglio. Come no. Ricordo quel giorno. Ero a una partita di baseball. Arrivai a casa appena in tempo. Era la partita Yankees contro Red Sox. Gli Yankees vinsero cinque a tre proprio alla fine. Fu Hank Bauer a battere… con Berra… (esegue meccanicamente i gesti di due colpi di baseball).

LIBBY                       Bene bene, come li ricordi bene i compleanni.

HERB                         E adesso tu sei qui, questa signorina veramente bella.

LIBBY                       Beh, non poi così bella.

HERB                         Invece lo sei, di sicuro. Chi ha detto che non lo sei?

LIBBY                       A dire la verità nessuno mi ha detto che sono bella.

HERB                         Che significa, l'ho detto io ora.

LIBBY                       D'accordo, ma questo non conta. Tu sei mio padre.

HERB                         Già. Ma è roba di molto tempo fa.

LIBBY                       Comunque grazie. Sono felice che tu pensi che sono bella.

HERB                         Sì. Tanto carina. E di aspetto florido, come dire…..

LIBBY                       Ho capito. Grassa.

HERB                         Non sei grassa. Sei…..solida.

LIBBY                       Fa lo stesso. Solida vuol dire grassa compatta.

HERB                         Beh, senti, tu pensala come vuoi. Secondo me sei bella. E poi, accidenti, guardami qua, come me ne sto seduto in uno sporco pigiama. Voglio dire, il momento è importante. Dovrei mettermi un blazer o qualcosa del genere. (si mette una vecchia giacca).

LIBBY                       Adesso mi sento un po' in imbarazzo.

HERB                         In imbarazzo? Perché?

LIBBY                       Perché non so come devo chiamarti.

HERB                        Non sai come chiamare tuo padre? Dico tuo padre? …. Chiamami Herb, ecco come si chiama tuo padre.

LIBBY                       Herb?

HERB                        A meno che non vuoi chiamarmi papi o papuccio, va bene lo stesso. Anche se ancora non mi posso rendere conto come ti ci ritrovi con questi appellativi. C'è stato un così lungo tempo di mezzo….. Ma Herb va benissimo.

LIBBY                       D'accordo. Herb. Non è arrivato il momento di darsi una stretta di mano o qualcosa di simile? Cioè. Dato che ci chiamiamo per nome. Tu cosa ne pensi?

HERB                        Ma che dici una stretta di mano. Ma ti do un bacio, accidenti! (Libby fa un passo avanti, con ansia. Lui la prende per le spalle e le dà un bacio in fronte. Lei è delusa. Si allontana) Tua madre come sta?

LIBBY                       Sta bene.

HERB                         Si è risposata o roba del genere?

LIBBY                       No. Per un paio di anni è stata con Slotkin, il macellaio del supermercato. Era un tipo cortese. Portava in regalo cosciotti d'agnello, cotolette di vitella, altre cose come queste.

HERB                        E che cosa è successo poi? Niente di serio?

LIBBY                       No. Quando ha cominciato ad arrivare solo con ali di pollo, ci siamo resi conto che la storia sentimentale era agli sgoccioli.

HERB                         E Carl come sta?

LIBBY                       Chi?

HERB                         Carl. Tuo fratello.

LIBBY                       Vuoi dire Robby?

HERB                         Perché Robby? Il suo nome è Carl.

LIBBY                       Mai sentito.

HERB                                    E' proprio così. L'ho chiamato così da Carl Hubbel, il più grande e spericolato lanciatore di baseball degli annali della Lega Nazionale.

LIBBY                       Me l'avrebbe detto. Lui crede di chiamarsi Robert.

HERB                         Tua madre gli ha cambiato nome? Un nome bello come Carl?

LIBBY                       D'altra parte, tu non l'hai mai visto. Lui non ha niente di quel Carl. E' un bambino grasso e tondo. Ha tutto del Robert.

HERB                        E lo sai perché lo ha fatto? Perché lei odiava il baseball. Mi prendeva a rimproveri tutte le volte che andavo ad una partita. Mentre, che c'è di più straordinario che andare a una partita di baseball? E' lo sport più bello creato dall'uomo.

LIBBY                       Il nome Libby ti piace?

HERB                         Certo che mi piace Libby. L'ho sempre amato il nome Libby.

LIBBY                       Sono stata chiamata così per qualche giocatore di baseball?

HERB                         Si chiamava così la mia mamma. Tu non l'hai vista. E' morta prima che tu nascessi… Dunque, Robby cosa fa? Va a scuola?

LIBBY                       Naturale.

HERB                         E' fanatico dello sport, immagino. Gioca bene a pallone?

LIBBY                       No, suona il pianoforte.

HERB                         Il pianoforte. E' un po' diverso dal fare sport.

LIBBY                       Non vuole farsi male alle dita.

HERB                         Potrebbe almeno fare il softball.

LIBBY                       Di quando in quando gioca a ping-pong.

HERB                         Davvero? Ed è abbastanza bravo?

LIBBY                       Una volta ha stracciato la nonna.

HERB                         Il ping-pong non è precisamente il più crudele degli sport. (Libby intanto sgranocchia dei crackers) Ehi! Perché mangi crackers? Ho della frutta fresca qua. Coltivo i miei aranci. Ho il mio albero di aranci dietro nel cortile (prende un'arancia da un cestello, gliela lancia) Arriva! (lei la afferra) Ehilà, bella parata! Forse sei tu il giocatore della famiglia… Forza, assaggiala. (Libby la morde) Succoso, no?

LIBBY                       Per succhiarlo bisogna mettersi in costume da bagno.

HERB                         Perché non vieni qui, ti faccio vedere l'albero. (escono fuori nel piccolo cortile) Vedi quello la? Quello è il mio albero di aranci. L'ho fatto crescere io. L'ho piantato. L'ho nutrito. L'ho coltivato. Quello è il mio albero, una pianta di mia creazione.

LIBBY                       Pensavo che solo Dio potesse creare un albero.

HERB                         … Dalle parti di New York; ma qua, ognuno può farlo… e quell'altro è il mio albero di limoni. Non avrei mai creduto che sarei potuto riuscire in cose del genere. Io che sono cresciuto sull'asfalto di New York. Giocavo a baseball e adesso coltivo limoni e aranci. E' il mio nuovo hobby.

LIBBY                       E quell'altro albero cos'è?

HERB                        Ah, quello è una pena. Butta fuori noccioli senza frutti. Ma non l'ho piantato io, era incorporato nella casa. Gli alberi sono come le persone. Se si accorgono che non gli vuoi bene, ti lasciano con un palmo di naso.

LIBBY                       Sì… Conosco anche io un sacco di gente così.

                                    (lui la scruta un attimo, afferra una parvenza d'ironia)

HERB                         (squillante) E tu che fai? Sei in ferie? Una vacanza o giù di li? Ma siediti. Dove alloggi?

LIBBY                       Stanotte mi sono fermata in un motel. Il Valentino. Tovaglioli di carta invece degli asciugamani.

HERB                         Beh, ma è pazzesco. Qua c'è una camera. Voglio dire un sommier. Perché non stai qui per il tempo che resti?

LIBBY                       Non posso.

HERB                         Non voglio sentire che mi dici di no.

LIBBY                       Ti ripeto "no", è impossibile.

HERB                         Ormai è stabilito.

LIBBY                       E sta bene grazie.

HERB                         Quanto tempo pensi di restare qui?

LIBBY                       Per sempre.

HERB                         (la guarda, sorride) Cioè?

LIBBY                       Beh, dipende anche da come mi va la carriera.

HERB                         Perché? Che carriera è?

LIBBY                       Cinema. Film. Non scarto la televisione ma la mia vera aspirazione sono le pellicole, la celluloide.

HERB                         Capisco….. ah, i film. Di sicuro hai indovinato la carriera più dura.

LIBBY                       Tu pure, però sembra che ti sia andata al meglio. (si guarda intorno realizzando la cosa sbagliata che ha detto).

HERB                        E che ti piacerebbe fare?

LIBBY                       Recitare!

HERB                         Recitare? Tu vuoi fare l'attrice? Nel cinema? Ma per questo ci vuole unapiccola cosa chiamata talento, non è così?

LIBBY                       Ma io il talento lo possiedo, sono carica di talento. C'è qualcuno che mi considera una specie di Dustin Hoffman al femminile.

HERB                         Chi?

LIBBY                       Robby e la nonna.

HERB                         Hai recitato mai in qualche posto?

LIBBY                       …Vari posti

HERB                         Che posti?

LIBBY                       Al liceo Erasmus. Abbiamo dato la commedia "Il fiore degli anni di miss Jean Brodie".

HERB                         Davvero? E tu che parte facevi?

LIBBY                       Nessuna parte. Ero sostituta.

HERB                         Della protagonista?

LIBBY                       No. Di una delle alunne della sua classe. Sandy.

HERB                         Sandy? Capisco…..E l'hai mai sostituita?

LIBBY                       No. abbiamo fatto solo due recite. Io dovevo occuparmi delle luci.

HERB                         Perbacco. Eri l'addetta alle luci?

LIBBY                       "Assistente" datrice di luci.

HERB                         Perfetto: tu eri assistente alle luci che era poi eventuale sostituta del personaggio Sandy, per le due recite della scuola.

LIBBY                       Sì. Rappresentazioni estive. E all'aperto. Ma poi ha anche piovuto.

HERB                        Non la chiamerei una grossa esperienza.

LIBBY                       Non lo è. Potresti chiamarlo un "umile principio". Tutto ciò di cui sono certa è che credo in me stessa.

HERB                         Questo è stupendo. E' molto importante. Disgraziatamente in questo lavoro anche tutti gli altri credono in se stessi. Che farai quando ti richiederanno un curriculum?

LIBBY                       Un che cosa?

HERB                        Un curriculum, un elenco dei tuoi meriti, dei tuoi precedenti. Le cose già fatte insomma. Non penso sia sufficiente metterli al corrente del fatto che ti sei occupata delle luci alla recita della scuola.

LIBBY                       Posso leggere qualcosa no? Ho questo libro di atti unici, che recito a voce alta ogni giorno nella mia camera. E sono anche brava. Sono veramente brava.  Certe volte addirittura da piangere. Ho talento. Ho solo bisogno di venire fuori.

HERB                        E per venire fuori hai scelto proprio il cinema?

LIBBY                       Sì. Perché se c'è una cosa che ho è determinazione e fiducia. Perché ho questa piccolissima fiamma che brucia nel profondo del mio io, e bisogna che qualcuno giri la chiavetta per farla avvampare.

HERB                         Hai immaginato che qualcuno lo farebbe?

LIBBY                       Forse. Qualcuno di qui. Nel giro dello spettacolo. Qualcuno come un regista o uno scrittore. Qualcuno disposto a dare un'occasione propizia a una ragazza sconosciuta venuta da Brooklyn.

HERB                         (con un cenno del capo) Dev'essere uno nelle vicinanze?

LIBBY                       Non mi riferivo a te.

HERB                         Chiedevo soltanto.

LIBBY                       Ma se tu per caso volessi fare una telefonata di raccomandazione a mio favore, però non per una forma di obbligo o di parentela o per un complesso di colpa, ma perché riconosci in me qualcosa di potenziale, io lo apprezzerei….

HERB                         Chi ti ha insegnato a parlare in questo modo?

LIBBY                       In che modo?

HERB                        Aggirare gli angoli per arrivare in cima, dallo scantinato attraverso le condutture. Se hai qualcosa da dirmi dimmelo chiaro e tondo.

LIBBY                       Beh. Normalmente crollerei morta prima di chiedere un favore, ma si da il caso che tu sei in debito con me.

HERB                         Per che cosa?

LIBBY                       Sì, in debito. Mi devi un sacco. E la nonna mi ha detto: "Va in California ed accertati che lui ti paghi, ti restituisca cioè quanto ti doveva nella vita".

HERB                        Ah, davvero? La nonna ti ha detto questo?

LIBBY                       Tre settimane or sono, al cimitero di Mont Hebron.

HERB                         Perché eri andata la?

LIBBY                       E' la dove vive. Voglio dire, è morta. Ma è la che è sepolta. Accanto al nonno.

HERB                        E' morta, non lo sapevo. Ne sono addolorato. Quando è successo?

LIBBY                       Sei anni fa. Il quattordici Giugno

HERB                         Ma allora quand'è che le hai parlato?

LIBBY                       La settimana scorsa.

HERB                         La settimana scorsa?

LIBBY                       E anche il mese scorso. E anche stanotte. E stamattina. Lo so che è alquanto complicato.

HERB                        Lo immagino anch'io

LIBBY                       Ma adesso dimentica la nonna. Te lo spiegherò in un'altra occasione. Questa che è davanti a te è Libby, la figlia che non hai mai visto in sedici anni, che ti chiede un semplice favore. Ti interessa o no aiutarmi a lanciarmi nel cinema? Questo è un discorso abbastanza diretto per te?

HERB                        Ehi. Frena un po', frena un po' per favore. Troppe cose da digerire tutte insieme. Ho scoperto in questo minuto che mio figlio Carl invece lo chiamano Robby, che la mia ex moglie aveva degli incontri con uno che le portava in dono ali di pollo, e che mia figlia conversa con la sua nonna defunta. Lasciami mettere in pari con tutte queste notizie.

LIBBY                      Bada, se non desideri che io resti qui, dimmelo subito. Non sono mica venuta per raccogliere elemosine.

HERB                        Ma tu sei veramente un tipo particolare, accidenti ! Parlare con te è come faticare con due ore di ginnastica. Perché adesso non ti dai una calmata, non ti togli qualcosa di dosso, non ti sbottoni, e ti siedi un po'? (Libby lo folgora con lo sguardo) Vuoi sederti per piacere! (lei si siede) Allora, possiamo riepilogare, tutta intera la mattinata, cominciando da capo? Da quando sei entrata dalla porta? Possiamo cominciare col salutarci, dirci "salve" come qualsiasi americano medio?… Salve.

LIBBY                       (ancora molto tesa) Salve.

HERB                         Grazie. Gradisci qualcosa da bere?

LIBBY                       No grazie. Ho appena mangiato un bicchiere d'acqua.

HERB                         Guarda, a proposito di questo problema del cinema….. possiamo discuterne unpo' più tardi? Non mi piace per niente essere pressato. Non mi va il pressing. Capisci?

LIBBY                       D'accordo. Mi dispiace se ho avuto delle pretese. Non lo rifarei. Può capitare giusto ogni sedici anni.

HERB                         (la fulmina con lo sguardo) Non rassomigli a tua madre ma di sicuro parli come lei.

LIBBY                       Quello che hai detto è proprio mefitico. Lascia mamma fuori dal discorso, ti prego, non è stata certo lei ad abbandonare il letto coniugale.

HERB                         Hai ragione. Scusa. Sono contrito.

LIBBY                       Senti, penso davvero che sia meglio che me ne vada fuori di qui. La cosa non sta girando per niente come l'avevo immaginata con la fantasia. Tu non sei come mi aspettavo, sai cosa intendo dire.

HERB                        No. Non capisco. Ma mi dispiace se sono per te una grande delusione. Forse avevi già un immagine in testa, secondo cui un padre dovrebbe apparire e parlare in un certo modo; ma io sono solo il vecchio e normale Herb Tucker, non qualcosa da sceneggiato, da romanzo televisivo.

LIBBY                       Non intendevo questo. Mi attendevo soltanto che tu fossi un po' benevolo. Con un po' più di sostegno.

HERB                         Perché non mi dai una possibilità? Perché non tentiamo di conoscerci a vicenda: invece di scaraventarti qui all'improvviso e di dirmi che ti devo fare entrare nel cinema.

LIBBY                       Tu non mi devi fare entrare da nessuna parte. Non mi è ancora riuscito di farmi dare un miserevole bacio da te, figuriamoci se conto su una telefonata ai tuoi amici del cinema. Anzi, a giudicare da questo posto, non è detto che tu ne abbia di questi amici….. E nemmeno devo conoscerti, dato che so assolutamente tutto di te. Mamma non ha fatto che parlarmene da quando avevo tre anni. Ma non sono minimamente interessata. Sono problemi tra te e lei. Finora me la sono cavata senza di te. E posso continuare a farcela da me sola anche adesso. Non mi vuoi aiutare? Benone. Capita che alla Columbia Pictures io abbia qualche conoscenza.

HERB                         Come chi?

LIBBY                       Come Steffy Blondell….. E tu puoi tenerti i tuoi aranci fatti in casa, a me piacciono quelli che arrivano da noi dalla Florida.

HERB                         Sei una ragazza sfacciatissima, ti rendi conto?

LIBBY                       E tu allora? Metti in ridicolo tua figlia perché conversa con sua nonna morta. Sarò pure una svitata, ma non sono una che ha un albero che produce noccioli.

HERB                         Bada, non mi riguarda come ti esprimi a casa tua, ma cambia con me questo tono di voce. Non mi va che mi si parli in questa maniera.

LIBBY                       Parlerò con te come mi pare e piace.

HERB                         Sono tuo padre non puoi farlo.

LIBBY                       Mio padre? Tu sei l'ultima persona al mondo che si possa far chiamare mio padre. La nonna è stata mio padre. Sedici anni di sogni buttati al cesso, accidenti!

                                    (Steffy entra e si blocca ascoltando)

HERB                         Chi ti ha chiesto di venire qui? Che cos'è la vendetta di tua madre? Domani comparirà anche Robby con il suo piano?

LIBBY                       Nonna aveva ragione un'altra volta. avrei voluto darle ascolto. Mi ha detto: "       Chi nasce spregevole, spregevole resta".

HERB                        E' così che ti parla la tua nonna?

LIBBY                       Il linguaggio è mio, il buon senso è suo….. Devo essere stata pazza. Tremila miglia per ottenere un bicchiere di acqua melmosa.

STEFFY                     Mi dispiace interrompere. Ma le vostre voci arrivano fino al supermercato.

LIBBY                       (al padre) Aspetta, ti voglio dire ancora una cosa, signor Herbert Tucker. Chi non ha sfondato nel cinema non sono io, sei tu. Io ascendo, e tu sei in discesa, col rapido. Può darsi, può essere benissimo che io un giorno salga sul podio per ricevere un oscar o qualche altro importantissimo premio di quelli che danno qui. E che dica, sorridente, al mondo intero: " Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato a vincere questo premio. Mia nonna, mia madre, mio fratello Robby, i miei amici, e tutti gli altri, eccetto quell'uomo spregevole di mio padre. Sull'argomento non aggiungo altro"… Mi scusi, Steffy, per il mio modo di parlare. E' stato piacevole incontrarla. Mi dispiace di non poter dire altrettanto per l'altra persona che è in questa casa.

                                    (va verso la porta. Herb la afferra)

HERB                         (infuriato) Aspetta un minuto ! Stammi a sentire ancora per un minuto. Non mi sono mai figurato che dal passato mi sarebbe arrivato qualcosa. Io ho rinunciato a te, è stata una perdita mia. Ho lasciato quella casa perché se fossi rimasto sarebbe diventata una zona di guerra e non ci sarebbe stato nessun superstite. A te ti va di parlare di colpe, di rimorsi, di rimpianti. Io ne ho abbastanza da riempirci il mio garage. Ma sono affari miei e me li manovrerò sempre a modo mio. Non mi sono mai aspettato niente ne da te ne da tuo fratello. Fuori da questa casa tu puoi insultarmi come maledettamente vuoi. Ma sotto questo tetto io sono il padrone, e se mi parli, devi mostrarmi qualche rispetto. (le volta le spalle. Libby prende il suo bagaglio. Va fuori dalla porta, e una volta fuori grida: )

LIBBY                       (strilla) Adesso sono fuori. E tu sei sempre più spregevole. Addio, signor Tucker! (e parte per andarsene)

STEFFY                     Libby, aspetta, aspetta per favore! (viene fuori verso di lei)

HERB                         Che razza di modo di parlare, dove l'ha imparato? (si dirige in camera da letto) Pazza! Era tutta una famiglia di pazzi, lo so da quando ci sono cascato dentro. (entra in camera e sbatacchia la porta)

STEFFY                     (afferra Libby) Libby, non te ne andare. Almeno non così. Per favore. Torna indietro.

LIBBY                      (sull'orlo delle lacrime) Non mi ha neppure ascoltato. Lui pensa soltanto che sono venuta qui per chiedergli qualcosa. Ma poi che cos'ha da darmi, lui, che io possa volere? Niente.

STEFFY                     Non puoi aspettarti che tutto succeda in dieci minuti. Dagli un po' di tempo.

LIBBY                       E poi fa delle battute su mia madre. Io, le battute su mia madre non le posso sentire….. Quanto al mondo dello spettacolo, lui non ne sa niente, è a zero. Mi dice che dovrei avere un curriculum. Bene, il mio curriculum è un sacco meglio dei messaggi che lui riceve al telefono. Sono lieta che lei lo consideri uno che vale, ma forse è perché non le capita di essere la figlia che lui ha abbandonato. (Libby corre via. Steffy la guarda sparire, poi si volta e torna dentro casa. Si muove verso la cucina quando Herb viene fuori dalla stanza da letto. Si è messo i pantaloni e una camicia. Si guardano in silenzio. Steffy si mette a spacchettare la merce che ha comprato al supermercato)

HERB                         Che razza di modo di essere svegliato !

STEFFY                     Volevo dirti che era arrivata. Ma lei voleva farti una sorpresa. Aveva già tutto in mente quello che voleva dirti.

HERB                         Vuoi dire che si era preparata il discorso?

STEFFY                     Herb, ma che è successo?

HERB                         (dopo una pausa) Come cosa principale mi ha detto che non sono come lei si aspettava….. E lei allora? Una ragazza completamente estranea mi piomba in casa in equipaggiamento da ascensione in montagna, parla come Marlon Brando, mi dice che è stata mandata qui da sua nonna morta a Brooklyn, e mi dice anche che io non sono quello che lei si aspettava !

STEFFY                     Ma non ti sei reso conto di quanto fosse nervosa? Dopo tanti anni, vedere suo padre per la prima volta. Probabilmente non sapeva cosa dire.

HERB                         Tu cosa dici? Bene. Ha cominciato subito con la parola spregevole, ripetendomela poi tre volte in tutta tranquillità.

STEFFY                     Che cosa ti aspettavi da lei? Non credi che la ragazza si sia come intasata dentro una gran quantità di ostilità?

HERB                         D'accordo, se provava questo, perché non mi ha scritto una lettera, un paio di lettere di insolenze invece di venire fin qua?

STEFFY                     E' deliziosa. Non pensi che è un amore di ragazza?

HERB                        Gliel'ho detto. Giuro su Dio. E lei mi fa: " Non mi dai neanche un bacio". Leho dato il bacio . Mi sembrava strano però metterle le braccia attorno. Non sapevo come l'avrebbe presa.

STEFFY                     Sono cose che si capiscono.

HERB                        Capita di colpo qui dopo sedici anni. Non mi spiego nemmeno come abbia trovato l'indirizzo. Ci anno messo vent'anni per trovare Eichmann.

STEFFY                     Cosa farai adesso?

HERB                        Che ti aspetti che faccia? Le avevo detto che poteva dormire qui. E lei se ne è andata. Ma perché non mi ha scritto prima? Non m'ha telefonato? Per dirmi che stava per venire.

STEFFY                     Forse aveva paura che tu dicessi di no.

HERB                        Esatto. Forse le avrei risposto di no. Dopo tanti anni passati, probabilmente avrei preferito lasciare le cose come stavano.

STEFFY                     Lei vuole sapere chi sei. Vuol sapere come hai lasciato che crescesse senza di te. Le consideri delle domande ingiuste, Herb?

HERB                        Io la interesso per una ragione sola, questo è sicuro. Vuole che la faccia entrare nel mondo del cinema. Nel cinema, figurati. sulle prime credevo che volesse soltanto un passi per visitare gli studi.

STEFFY                     Forse dicendo: " Fammi entrare nel cinema", era solo un altro modo di dire:" Lasciami entrare dentro la tua vita".

HERB                        Ma che stai dicendo?

STEFFY                     Mah. Non so. Non sono una psicanalista. Forse desidera soltanto qualcosa chela rassicuri che non hai mai finito di volerle bene.

HERB                        Introdurla nel cinema, per esempio?

STEFFY                     Sì. Chiedere una cosa impossibile certe volte è più facile. Se magari chiedi una cosa troppo terra terra, c'è di più, sempre, il rischio di una risposta negativa.

HERB                        Da quand'è che sei così acuta? Hai fatto un corso di psicologia durante gli intervalli per il pranzo?

STEFFY                     Ho fatto il trucco per anni a persone instabili. Dopo un po', diventi brava a vedere quel che c'è dietro quelle facce.

HERB                        Non è proprio il momento per occuparsi di lei.

STEFFY                     Perché no?

HERB                        E' un brutto momento per me. Sto faticando a finire questa sceneggiatura. Le trovate non vengono, le idee non ci sono. Mi ci vuole un mese per mettere giù tre parole sulla carta. Non ho tempo per buttarmi ad allevare una figlia.

STEFFY                     Mi sembra già allevata abbastanza. Credo che Libby desideri soltanto scoprire chi è suo padre.

HERB                        Lo sa chi è. E' sua nonna.

STEFFY                     Chiedile di stare qui per un paio di giorni. Non sono proprio affari miei, Herb, ma questo poco tu glielo devi. Lei forse è ancora qua sull'angolo, in attesa dell'autobus.

HERB                         Prima avevi ragione. Non sono affari che ti riguardano.

STEFFY                     (si è fermata abbattuta) Allora scusa.

HERB                         Steffy, perché ti disturbi tanto a venire con me? Io con te non sono quasi mai gentile. Faccio l'amore con te tutta la notte, e la mattina non ti dico mai due parole cortesi. Tu sei ancora una donna…. attraente. Straordinariamente attraente.

STEFFY                     I tuoi complimenti hanno un colore particolare. Sono così rari ma sono così strappati quasi per forza, come se non volessi e al tempo stesso non potessi fare a meno di farli. E' quello che mi piace di te. Rubarti qualche frase buona tra i denti, le dici come se ti sfuggissero. Le tue frasi dolci sono proprio più forti di te.

HERB                        Allora i miei complimenti sono migliori di quelli degli altri? Grazie.

STEFFY                     Io sono abituata a riceverne tutto il giorno. Un set cinematografico è pieno di gente che passa la vita a baciare sulla bocca le truccatrici. Ma è solo un'abitudine, non c'è niente di genuino. Tu invece… .

                                   (Herb la bacia sulle labbra)

HERB                        Ti va?

STEFFY                     Sempre. Lo sai.

HERB                         (dà un'occhiata all'orologio) Sono le nove e venti. Corri allo studio, vai,scommetto che troverai la, invece, qualcuno che ti potrebbe apprezzare davvero.

STEFFY                     Ho pensato di darti altri dieci minuti.

HERB                         Se ancora puoi dire questa frase dopo due anni, vuol dire che sei davvero unas ignora molto paziente.

STEFFY                     Già. Oppure stupida.

HERB                        Mi vedo con altre donne, sai?

STEFFY                     Lo so. Ma non devi certamente dirmelo.

HERB                         Beh, in un certo senso ti sono fedele. A loro non ho mai detto niente di te.

STEFFY                     Io non mi vedo con altri uomini, se la cosa ti interessa.

HERB                         E' una cosa che apprezzo.

STEFFY                                 Non è che non li guardi. Ma non vado pazza abbastanza per quelli che mi vengono a tiro.

HERB                                    Lo so. Sono così speciale allora?

STEFFY                     In realtà non mi chiedo mai che razza di attrazione provo per te. La verità potrebbe terrorizzarmi.

HERB                         Io invece so perché tu mi attrai…..

STEFFY                     Anche troppo, anche troppo….. no?

HERB                         No, Non è mai troppo.

STEFFY                      Secondo me ti succede perché non sono il tipo che cerca marito.

HERB                        Noooo…. Beh, magari questa è solo una parte. Tu mi attrai perché non hai mai delle pretese. Tu non mi fai pressioni. Certe volte mi chiedo che cosa diresti se io veramente ti domandassi di sposarmi.

STEFFY                     Non lo so. Domandamelo.

HERB                         (ride) Sei furba. Adoro le signore furbe. (le dà un bacio) Dovresti fare lo scrittore.

STEFFY                     (pungente) Anche tu dovresti farlo. (lui volta le spalle) Voglio dire. Certe volte mi rendi così furibonda. Tu possiedi più talento del novanta per cento degli scribacchini di Hollywood, e sei o troppo pigro o troppo spaventato per metterlo su carta. Perché non vuoi?

HERB                        Perché l'altro dieci per cento si accaparra tutto il lavoro.

STEFFY                     Sai di che hai bisogno? Di prenderti una bella notte di lavoro, continuamente da sveglio, e di cominciare a riempire il foglio bianco.

HERB                        E' difficile, complicato. Sarebbe una notte complicata.

STEFFY                     Complicata come?

HERB                        Ti faccio un esempio. Come quando, per te, ti chiedo di fare qualcosa di strano a letto, di eroticamente curioso, e tu ti irriti.

STEFFY                     Vado a lavorare. (prende su la sua borsa)

HERB                        Avanti. Mi fai un piccolo sorriso?

STEFFY                     Non è possibile avere una discussione seria con te.

HERB                        Invece sono serissimo. Vorrei ancora baciarti dappertutto, borsetta compresa.

STEFFY                     Credo che andrò a fare quel film nelle Hawaii. Tre mesi lontana da Hollywood, può farci parecchio bene.

HERB                        Mi stai prendendo in giro? Non potresti stare tre mesi senza di me? Non è possibile.

STEFFY                     Accidenti, Herb. Oggi non mi piaci proprio.

HERB                         Andiamo, sei pazza di me.

STEFFY                     Lo so, ma oggi non mi piaci lo stesso. (dalla porta) E non telefonarmi se prima non hai buttato giù cinque pagine scritte. Non importa se sono schifose. Non mi importa neppure se sono copiate da George Bernard Shaw, ma devono essere cinque pagine. E non provare a telefonare perché farò dire che non ci sono.

HERB                         Steffy ! Ti telefonerò. Ti telefonerò tutto oggi.

STEFFY                     Perché lo desideri o perché è un altro alibi per non mandare avanti il tuo lavoro?

HERB                        Forse un po' tutte e due le cose.

STEFFY                     Sai dov'è lei?

HERB                         Sì, so dov'è andata.

STEFFY                     Bene, non tardare ancora. Non vorrai che una ragazza come lei vada in giro da sola per le strade. Tu sai quel che può accadere a una ragazza in questa città.

HERB                         (muovendosi verso di lei, sorridendole) Stanotte è stato bellissimo, no? Ti ho dato cinque stelle - classifica "eccezionale" - nel mio diario.

                                 

                                   (Steffy esce dalla porta, Herb si precipita verso di lei, la chiama dalla porta).

HERB                        Hey, Steffy! Sei sicura che devo fare quella sgobbata di pagine ?!

BUIO

SCENA SECONDA

                                    E' più tardi, la sera dello stesso giorno. La casa è al buio. Herb apre la porta da fuori. Libby è dietro di lui. Col suo sacco e con la sua valigia.

HERB                         Quindici anni fa, da queste parti, non si sarebbe potuto mangiare della carne affettata come quella di stasera. O del vero manzo. Lo dovevano far venire in aereo da New York. Migliaia di ebrei affamati si mettevano in coda in attesa all'aereoporto. (lui entra in casa. Lei resta fuori. Lui cerca l'interruttore della luce) Le focaccine inglesi ci sono arrivate qui solo due anni fa. Questa è ancora una landa desolata, il deserto. (Accende la luce. Si guarda attorno) Ma dove sta? (Va alla porta e la vede fuori) Cosa stai a fare li fuori?

LIBBY                       Sei proprio sicuro che devo entrare?

HERB                         Venti dollari per il pranzo e un dollaro e mezzo per il parcheggio. Pensi che stia facendo il pagliaccio?

LIBBY                       In effetti tu non mi hai invitato formalmente.

HERB                         "Formalmente"? Vuoi che svegli un tipografo nel cuore della notte e faccia stampare un biglietto d'invito?

LIBBY                       Tutto quello che mi hai detto è stato: "Prendi le tue cose e andiamo". Così ho sentito parlare solo la "polizia".

HERB                        Ma accidenti! Tu fai storie sia per uscire che per entrare in una casa. D'accordo. Ti sto invitando. Sei invitata nella mia umile dimora nella quale ti darò il benvenuto con vitto e alloggio, e con la promessa che ogni tua più piccola voglia e desiderio verrà accontentato nel modo più rapido e delizioso possibile.

LIBBY                       Ecco, così mi piace. E' elegante.

HERB                         Lo dico sul serio, Libby. Sono sinceramente felice che tu sia qui.

LIBBY                       Grazie (entrando) Potrò stare solo un paio di giorni.

HERB                         T'ho fatto qualche altra cosa adesso?

LIBBY                       Non volevo proprio che ti venisse l'idea che tu dovessi restare incollato a me per l'eternità.

HERB                         In California? Non preoccuparti. Gli scienziati non danno sei settimane di vita all'intero paese.

LIBBY                      (Guarda fuori dalla finestra) Ma perché non si vede mai nessuno passare per le strade qua fuori? Dove si ficcano?

HERB                         Dentro le automobili.

LIBBY                       E allora dove s'incontra la gente? Per salutarsi, fare la conoscenza?

HERB                        Li incontri ai semafori rossi. Alle stazioni di rifornimento. Dove si prendono le macchine in affitto, incontri gente formidabile.

LIBBY                       C'è troppo silenzio. Non senti la mancanza della confusione?

HERB                         Il frigo si mette a vibrare nel bel mezzo della notte. Non è un gran rumore ma è tutto quello che mi arriva. (Indicando il lettino nella nicchia) Libby, ecco dove dormirai.

LIBBY                       Accidenti! La mia propria personalissima alcova, la adoro….. E' di tua proprietà la casa?

HERB                        Mia? Sei impazzita? Le proprietarie sono sei termiti che l'hanno affittata a quattro topi che l'hanno subaffittata a me.

                                    (Lei lo aiuta a fare il letto)

LIBBY                       Perché questo posto potrebbe essere sistemato con un aspetto moltogradevole. Devo essere sincera con te: stamattina lo odiavo.

HERB                        Era chiaro.

LIBBY                       Ma è un appartamento che ha delle possibilità. C'è bisogno di pochi di ritocchi un po' qui un po' là. E non costerebbe quasi niente. Riesco a fare l'imbianchino. So mettere su la carta da parati. Sistemare i mattoni. E intonacare.

HERB                        E dove hai imparato tutte queste belle cose?

LIBBY                       A casa a Brooklyn. Stavano per espropriare l'intero isolato. Per dichiararlo inabitabile. Ma gli inquilini si sono riuniti tutti insieme e lo hanno restaurato. Lo abbiamo dipinto, pulito, non lo riconosceresti. Tutti i topi, uscendo dalle fogne, hanno creduto di trovarsi nei quartieri residenziali, e se ne sono andati via cercandoci.

HERB                         Spero che non gli hai lasciato questo indirizzo.

LIBBY                       Dovresti vederlo il nostro appartamento. La mia camera da letto ha tutta l'aria di una notte in Marocco. Il mio soffitto è blu mezzanotte con delle piccole stelle che sfavillano sul mio letto e una luna quasi piena sospesa sul mio cassettone. A Robby invece piace Londra, e allora gli ho dipinto sul soffitto nuvole scure e nebbia dappertutto sulle pareti. Ti piacerebbe qualcosa di simile?

HERB                                    No, grazie. Nonostante tutto sono molto contento del tempo che c'è qui.

LIBBY                       La tua macchina dovrebbe essere messa a punto, sai. Non ho mai sentito colpi di tosse al motore come quelli, roba da epidemia d'influenza. Tu hai gli attrezzi per aggiustare? Posso pensarci io stasera.

HERB                        Tu sai aggiustare un'automobile?

LIBBY                       Potrei fabbricarne una se avessi i pezzi.

HERB                        Eccezionale. Prendi i pezzi della macchina e facci una Mercedes.

LIBBY                       (Prendendo delle bustine di tè) Faccio un po' di tè. Un minuto è pronto.

HERB                        Non per me grazie. Credo che andrò a letto.

LIBBY                       Te ne stai andando a letto? Ma non ci siamo parlati ancora per niente.

HERB                        E a tavola allora, non abbiamo parlato?

LIBBY                       "Vuoi un altro gelato"? Questo non è esattamente parlarsi. Non ci siamo più visti da quando avevo tre anni. Abbiamo un sacco di lacune da colmare.

HERB                                    Stanotte? Desideri riempire tutti interi sedici anni stanotte?

LIBBY                                   Hai ragione, la faremmo troppo lunga. Potremmo fare due ore a notte per una settimana, come nelle trasmissioni a puntate.

HERB                        E va bene. D'accordo. Ma partiremo da domani sera.

LIBBY                       (Volta la faccia) Sì. Certo. Voglio dire, che non desideri di parlare di queste cose lo capisco. Se io fossi nei tuoi panni, anche a me forse non piacerebbe ancora parlarne.

HERB                        Stammi a sentire, ti voglio fare una proposta.

LIBBY                                   E quale?

HERB                        Se tu rinunci a non finirla più di farmi sentire colpevole, io rinuncerò a pretendere di non avere nulla di cui sentirmi colpevole.

LIBBY                      Io non volevo….

HERB                        E no! Volevi, volevi, accidenti!

LIBBY                      Appena un poco.

HERB                        Bene, dacci un taglio.

LIBBY                       Tu vuoi dire che non posso mai più accennare al fatto che tu hai abbandonato casa nostra? (gli serve il tè)

HERB                        Non c'è un altro modo di esprimersi per dirlo?

LIBBY                       E quale? Che ti sei "allontanato discretamente"?

HERB                        Ma lo sai che se sapessi scrivere come parli tu, possederei una casa a Beverly Hills. Arrivederci a domattina (Andando verso la camera da letto)

LIBBY                       Non penso che ci vedremo. Voglio uscire verso le sette.

HERB                        Perché? Dove vai?

LIBBY                       Pensavo, di buon mattino, di dare una mossa alla mia carriera. Trovare un agente.

HERB                        E ti pare che esistono agenti che vanno in giro per le strade alle sette di mattina?… Tu sei davvero risoluta e decisa su questo lavoro, lo sei veramente? Perché mai, Libby? Perché proprio lo spettacolo, il cinema, insomma?

LIBBY                       Perché no?

HERB                        Perché così puoi sprecare la tua vita.

LIBBY                       Ma è la mia vita.

HERB                        Ti piacciono le delusioni? Ti piace essere scartata?

LIBBY                                   Avrei voluto essere alta. E non lo sono. Sognavo di essere ricca. E non lo sono. Mi sarebbe piaciuto essere bella. E non lo sono. Quando prendi l'avvio così nella vita, che cosa ancora può deluderti?

HERB                        (La guarda e sorride) Vieni qua. (Libby viene verso di lui ma si ferma ad una certa distanza) Più vicino. (Lei gli si accosta) Mi dispiace per stamattina. Mi dispiace che abbiamo cominciato col piede sbagliato. E sono dispiaciuto se non ti ho dato un bacio vero. Mi piacerebbe dartelo adesso se va bene anche a te.

LIBBY                       Benissimo.

                                   (Lui si protende, la prende fra le sue braccia, la abbraccia e la bacia sulla guancia. Lei lo guarda turbata)

HERB                        Cos'è che non va?

LIBBY                       Niente. E' solo un momento molto intenso per me, e sto cercando di affrontarlo.

HERB                        Senti. Capisco quello che provi. Tu probabilmente sei trascinata da una serie di emozioni contrarie mescolate tra loro. E' del tutto naturale che tu continui ad avere un bel po' di ostilità verso di me…  Non è così? Hai una grande quantità di ostilità verso di me?

LIBBY                       Non poi tanta. Un po'.

HERB                        E' per questo che sei venuta? Per sfogarti?

LIBBY                       No….. anzi. Per liberarmene.

HERB                        Grazie. Lo apprezzo…   . Senti, allora domattina mi svegli alle sei e mezzo e ti preparo la colazione. Ti piacciono le fette biscottate?

LIBBY                       Tu mi fai le fette biscottate? Quali?

HERB                        Non so. Io le arrostisco solo nel tostapane. Buonanotte Libby. (Va nella sua camera e chiude la porta)

LIBBY                       Vuoi per caso vedere una foto di Robby?

HERB                        (Dalle quinte) Chi?

LIBBY                       Robby! Carl! Tuo figlio. Desideri vedere che aspetto ha?

HERB                        Beh, si, certo. Non sapevo che avessi una sua foto.

                                   (Viene fuori di nuovo)

LIBBY                       Bene, siediti. Allunga le gambe. Mettiti le pantofole. (Lui si siede su una sedia vicino ad una lampada) Possiedi una pipa? Ho sempre immaginato che tu fumassi la pipa. Con pezze di cuoio ai gomiti, e accanto due alani. E attorno una grande libreria con dei vecchi libri inglesi.

HERB                        Chi pensavi che fossi? David Niven?

LIBBY                       Naturalmente….. Una specie. (Lui inforca gli occhiali) Comunque questo è Robby… o Carl… o come lo si voglia chiamare. (Lei gli da la foto. Lui la guarda).

HERB                        Ah. Ha un'aria da bravo ragazzo. Una faccia simpatica.

LIBBY                       Secondo me ti somiglia.

HERB                        Davvero? Tu credi? (Guardando di nuovo) Ma si, c'è una certa rassomiglianza. Forse avrà un successo fulminante con le ragazze.

LIBBY                       E questa è la mamma. La riconosci ancora?

HERB                        E come potrei averla dimenticata? Non è poi cambiata molto….. Ma che ha, i capelli biondi, adesso?

LIBBY                       E' passata per tutti i colori. Ogni quindici giorni ne cambia uno. I ragazzi a scuola mia mi sfottevano che avevo una quantità di madri differenti.

HERB                        Beh, è giusto. capita a tutti di voler restare giovani. Suppongo.

LIBBY                       E questa è la nonna. Ho dovuto sedermi in braccio a lei, perché non voleva

sorridere.

HERB                        E' molto dimagrita, come mai?

LIBBY                       Questa era quando era ammalata. Tre settimane prima che morisse. Stanotte lei mi farà un inferno. Mi dirà che invece dovevo mostrarti la sua foto a Miami Beach con l'abbronzatura.

HERB                        Stai per parlarle stanotte?

LIBBY                       Si. Molto probabilmente. Mi spiego, è che sono successi oggi moltissimi eventi importanti. Se non le parlassi stanotte, lei mi butterebbe i guanciali fuori dal letto.

HERB                        Non è che si aggira per casa? Ho il sonno molto leggero.

LIBBY                      Steffy me l'ha detto. No. Si aggira solo nella mia testa. (Lei va in bagno)

HERB                        Comunque chiudo la porta a chiave. A ogni buon conto. Buonanotte Lib.

LIBBY                      Buonanotte Herb.

                                   (Egli lancia ancora un'occhiata nella direzione di lei, poi va in camera da letto e chiude la porta. La porta si riapre. Lui esce fuori di nuovo)

HERB                        Questo "Herb" non mi va per niente. Perché non provi a chiamarmi papà?

                                   (Lei viene fuori dal bagno con un maglione da football, fino alle ginocchia, di una misura esagerata)

LIBBY                       Ma certo. Ti chiamerò come dici tu.

HERB                        Cos'è quella roba? (Punta il dito sul maglione)

LIBBY                       La mia camicia da notte. (Torna indietro nel bagno)

HERB                        Ho fatto un figlio che suona il piano e una figlia che dorme con un maglione da calciatore. Ben mi sta. (Va in camera e chiude la porta. Libby rientra, prende dalla valigia un libro edizione economica, lo apre a una pagina segnata, e stando in piedi al centro della stanza comincia a leggere a voce alta da una commedia)

LIBBY                       (Legge francamente ma non bene, usando un foglio da macchina da scrivere per sventolarsi) "Non c'è dubbio che sarò la bella di Amerst quando compirò diciassette anni. Non c'è dubbio che a quell'età avrò una gran ressa di ammiratori. Poi, ai balli, farli aspettare il loro turno sarà per me una delizia. E con che gioia mi godrò la loro ansietà mentre io prendo la mia decisione finale".

                                   (La porta di Herb si apre. Lui la guarda)

HERB                        Stavi parlando con la nonna?

LIBBY                       No. Stavo esercitandomi su una parte. Ma non lo farò più se ti tiene sveglio.

HERB                        No no. Va benissimo. Non mi disturba….. La commedia, è lunga?

LIBBY                       Non recito la commedia intera. Studio solo le parti che mi piacciono. Posso farlo sottovoce.

HERB                        No! Bisbigliare mai! Non prendere delle brutte abitudini. Se vuoi fare l'attrice, impara a proiettare la voce.

LIBBY                       Sì. Bene.

HERB                        Buonanotte, Lib.

LIBBY                       Buonanotte papi. (La guarda di nuovo, e va verso la camera. Lei gira la pagina e comincia a leggere un'altra parte della commedia, raddoppiando il tono della voce) " Il frutteto è pieno di ghiandaie. Vederle seguire il tubo da innaffiare in cerca di una goccia d'acqua è una vista che commuove. Dalla mia mano non vogliono bere. Volano via stridendo come se qualcuno le volesse ammazzare. La loro gioia è rubare l'acqua! (Lei guarda verso di lui) La proietto, la porgo troppo, La voce?

HERB                        Non ce la faccio ad andare a dormire, se prima non mi tolgo qualcosa dalla testa.

LIBBY                       Adesso, dici?

HERB                        Si, adesso.

LIBBY                       D'accordo. E di che si tratta?

                                   (Herb si prende una birra dal frigo)

HERB                        Pensavo: tu vuoi sapere perché è successo che ho lasciato tua madre.

LIBBY                       No. Per niente. Voglio dire, non sono questioni mie….. Beh, si, mi piacerebbe moltissimo saperlo. (si siede e lo guarda)

HERB                        La verità è questa, non le volevo troppo bene….. Bada, era una brava donna. Sgobbava a più non posso e non si lamentava mai quando ci trovavamo senza soldi….. L'impiccio, la seccatura era che non era per niente allegra, spassosa. Non aveva un'unghia di umorismo. Non sono mai riuscito a farla ridere. E' quel che mi urtava più di tutto. Se andavamo ad un party, giuro, mi bastavano un paio di bicchieri di Whisky in un'ora per farli rotolare tutti dal ridere. Io guardavo allora verso di lei, alzando gli occhi, e c'era lei che mi guardava fisso. Uno sguardo vuoto era stampato sulla sua faccia. Non arrabbiata, non stravolta, semplicemente come se non capisse. Come se assistesse a un film straniero senza sottotitoli o senza doppiaggio. Era una donna che non era in grado di godersi la vita.. Oh, sapevo bene da dove proveniva tutto questo. Nasci povera, cresci durante la Depressione, la vita non niente altro che lotta, fatica, responsabilità. Ma io avevo le stesse origini, però noi a casa mia ridevamo sempre. Di carne non se ne vedeva troppo spesso, però in compenso eravamo contenti. Suo padre non era andato mai al cinema, a teatro. Aveva ballato una sola volta in tutta la sua vita, al suo matrimonio, e non lo fece per la gioia, per felicità, ma solo per tradizione, per usanza. Se gli davo un libro da leggere, se si accorgeva a un certo punto che era divertente, lo lasciava perdere. Istruzione, va bene. Ma divertimento, mai…. .Insomma un giorno -eravamo sposati da circa quattro anni - me ne stavo seduto a mangiare la sua minestra di funghi e orzo, che, vedi il caso, era deliziosa, io decido di non volerne più. Non della minestra, della mia vita. Sono andato in camera ed ho preparato il mio bagaglio. "Blanche, le ho detto, me ne vado. E credo che non tornerò mai più". …. E ti giuro, Libby, che se lei si fosse messa a ridere, io mi sarei fermato. Se lei avesse notato la pazzia e l'assurdità di quello che stavo facendo, io avrei disfatto il bagaglio e finito la minestra. Ma lei mi ha guardato fredda come il ghiaccio, e ha detto: "Se ti va di farlo, chi ti trattiene?" Così mi sono messo in testa il cappello, le ho lasciato un po' di contanti che avevo in tasca, sono sceso per le scale e non sono più tornato. Ecco come è stato. Non potrebbe essere più semplice.

LIBBY                       Ah, vedo. Semplicissimo. Ma come te la sei sentita di lasciare Robby?

HERB                        Vi volevo molto bene. sapevo che mi sareste mancati, però, se io fossi rimasto, sareste cresciuti in una casa dove io e tua madre non ci si amava. Una settimana dopo sono venuto in California. Mi sarebbe piaciuto scriverti, ma tu avevi solo tre anni. Come avrei potuto scriverti, disegnando delle figure coi pastelli per spiegarti perché il papà se ne era andato?

LIBBY                       Avresti potuto scrivermi una lettera. Così avrei potuto conservarla. Sarebbe stato un ricordo da conservare. Non ho mai visto una tua fotografia. La mamma le ha stracciate tutte.

HERB                        Ha fatto bene. Me ne sono andato per non tornare mai più. Che bisogno c'era di una fotografia?

LIBBY                       Non hai mai desiderato di averne una nostra?

HERB                        L'ho chiesta a tua madre, ma non ha voluto mandarmela. Per un po' le ho telefonato, ma si rifiutava di parlarmi. Ha detto solo che se le scriverò, avrebbe stracciato le lettere. Con lei non era possibile ragionare. Era infuriata, vendicativa…. D'altra parte aveva ragione lei. Dopo un certo periodo ho preso la decisione che non avevo figli, così i miei sentimenti non erano più offesi troppo. Poi, a furia di prendere questo così bene, alla fine ci ho creduto. Sono passati i primi sei, sette anni. Lavoravo a qualche sceneggiatura, sono venuto a New York un paio di volte…. ma quanto a telefonarvi…. ho pensato che non fosse delicato. Lei era stata tutto il tempo con voi, voi eravate i suoi figli. Non avevo il diritto di comparire all'improvviso con le braccia cariche di regali, darvi un abbraccio e un bacio, e poi squagliarmela con il volo successivo per la California.

LIBBY                       Che tipo di regali? Non si rifiutano mai i regali…...

HERB                        Libby. Voglio essere molto franco con te. Non mi sono mai pentito di averla lasciata. Non sono per niente adatto al matrimonio…. Lo so perché mi sono sposato altre due volte dopo di allora. Prima una soubrette di rivista; e poi ancora, con una modella per la TV, che appariva in video su un materasso "adatto alla posizione". Si chiamava Patty.

LIBBY                       E lei, era allegra, spassosa?

HERB                        Sì, sempre. Pazzamente allegra. Patty rideva per ogni cosa che dicevo. Patty rideva in bagno, e al supermercato. Avrebbe riso pure se la casa fosse stata portata via da un cataclisma. Patty ottenne il divorzio, la metà dei miei soldi, e se ne andò con un altro tizio con cui rideva a tutte le cose che diceva.

LIBBY                       Raccontami di quell'altra.

HERB                        Veronica, la soubrette. Un corpo mozzafiato. Il primo anno che eravamo sposati, riuscì a spendere settantunmila dollari di vestiti e gioielli. Considerato che quell'anno ne avevo guadagnati solo cinquantottomila, mi resi conto che avevamo dei problemi domestici. Sei mesi dopo se ne andò con un'altra metà dei miei soldi, e quando Patty lo seppe, rise anche troppo, anche di questo … .Eccotela dunque. La storia della vita di Herb Tucker, condensata e adattata per la TV.

LIBBY                       Non era necessario che mi dicessi tutto questo, però sono contenta che tu l'abbia fatto. Pare che la confessione faccia bene all'anima.

HERB                        Perché la chiami confessione? Io ho solo lasciato, non ho mica assassinato la famiglia.

LIBBY                       Sai quello che voglio dire.

HERB                        Va bene, ho capito quel che vuoi dire. E allora spero che mi darai la maniera di fare qualcosa di un po' meglio per te nei prossimi sedici anni. Ti va, Libby? Mi darai il modo, Libby?

LIBBY                       Non devi fare niente. Voglio solo ascoltarti a parlare. Mi piace il suono della tua voce.

HERB                        Bene, a domani mattina. E parleremo molto della recitazione e di tutto il resto. D'accordo?

LIBBY                       Per me va bene tutto quello che dici.

HERB                        Senti, dato che sono alzato. E credo che non riuscirò più a prendere sonno stanotte. Perché non mi leggi qualcosa? Da una di queste tue commedie?

LIBBY                       Intendi un provino? Con mio padre? Mi verrebbe un infarto.

HERB                        Macché provino. Non è il mio mestiere. Mi piacerebbe solo ascoltare qualcosa di quel che leggi.

LIBBY                       (prende il libro) Ah. Allora è tutto diverso. Purché non si tratti di un esame…. E' dalla "Bella di Amperst". Sono lettere trascritte dalla vita di Emily Dickinson. Julie Harris l'ha recitata sul palcoscenico….. L'avrò letta mille volte. Sei pronto?

HERB                        Sono pronto.

LIBBY                       (Legge) "Mi sogno mio padre ogni notte, è sempre un sogno diverso, sparisce quello che ho fatto durante le ore del giorno, mi chiedo dove lui possa essere… Il suo cuore era puro e straordinario, non credo che ne esista un altro come il suo. (Si guardano) Sono felice che ci sia l'immortalità, ma avrei voluto saggiarla prima che vi entrasse lui…. Il focolare non è più il focolare, da quando mio padre è morto."

SIPARIO


ATTO SECONDO

SCENA PRIMA

Due settimane dopo, le sette circa del pomeriggio. Il bungalow è stato del tutto trasformato. E' lindo, risplendente e vivace. Alcune riproduzioni, di poco prezzo, sono state fissate con dei chiodi alle pareti. Sono copie di artisti moderni, un Picasso, un Braque, e così via.

Tutte le cianfrusaglie, le vecchie carte e riviste sono sparite dall'ambiente. I mobili sono stati scambiati di posto, e, in qualche modo, aggiustati. Pure la cucina appare ridipinta, di un diverso e vibrante colore. Sulla porta del bagno spicca un paesaggio con una marina.

La scrivania di Herb è stata ripulita dalle cose superflue, e tutto quel che resta è la macchina da scrivere, una risma di carta intatta, e un barattolo del caffè pieno di penne e matite.

Libby è in accappatoio, siede a questa scrivania. I suoi capelli hanno ancora i bigodini. Sta battendo i tasti lentamente e con molta attenzione.

Herb entra dalla porta d'ingresso. La luce del sole sta calando. Herb indossa una giacca dalla cui tasca di fianco spicca un programma pieghevole delle corse.

LIBBY                       (Senza alzare gli occhi dalla macchina da scrivere) Ciao. Com'è andata la riunione di oggi?

HERB                        Ah. Eccellente. Un caffè formidabile, e anche delle buone brioches. (Guarda la posta)

LIBBY                       Sta attento in bagno. La tinta delle pareti non è ancora asciutta.

HERB                        Non mi avrai pitturato anche il mio spazzolino da denti, eh? Il suo vecchiocolore mi stava benissimo.

LIBBY                       No. Ma ho cambiato la tenda della doccia. La vecchia sembrava quella dell'uccisione di Janet Leigh in "Psycho". La taglierò a pezzi e ci farò delle cuffie da bagno.

HERB                        Proprio quello di cui ho bisogno. Sette dozzine di nuove cuffie da bagno. (Lui lascia giù la posta, si gira verso la cucina) Dov'è finita la cucina? Non riconosco più questo posto da quando l'hai trasformato nel museo di arte moderna.

LIBBY                       Non mi puoi dire che la casa ora non è più allegra. Era così oppressiva prima. Adesso appare come una casa felice.

HERB                        (Prendendo una birra dal frigo) Vedo vedo. E' una casa che senti a ridere daprima di entrare nell'ingresso. (Va alla finestra e guarda fuori) Ehi, ma guarda come sono belli i miei alberi. Ho l'impressione che questo sarà il mio migliore anno quanto a frutta.

LIBBY                       L'adopererò per il pranzo. "Pollo all'arancio", "insalata al limone", puoi prendere qualche altra frutta fuori che possa usare per dessert?

HERB                        "Budino ai noccioli per esempio"?

LIBBY                       La tua macchina adesso come cammina?

HERB                        Perfetto. Quest'anno posso partecipare ad Indianapolis. Cinquecento di cilindrata.

LIBBY                       Volevo controllare le gomme ma non ne ho avuto il tempo.

HERB                        Come mai ho tanta fortuna in un solo colpo? Improvvisamente mi ritrovo un pittore, un meccanico, una dattilografa, una cuoca. Ho più personale che in una commedia sofisticata. A chi stai scrivendo?

LIBBY                       Una lettera a mamma e una a Robby. Ho raccontato loro che ieri ho visto Marlon Brando in un supermercato. Mamma ci morirà.

HERB                        Hai visto Marlon Brando al supermercato? L'hai visto davvero?

LIBBY                       Diciamo, uno che gli somigliava moltissimo. Vuoi mandargli i saluti a Robby?

HERB                        Certamente.

LIBBY                                   Come devo dire?

HERB                        Beh, scrivi saluti a Robby.

LIBBY                       Da Herb?

HERB                        Da Herb.

LIBBY                       E alla mamma?

HERB                        Alla mamma, cosa?

LIBBY                       Sarebbe una specie di insulto mandare i saluti a Robby e non a lei.

HERB                        Già…. bene, dille che spero che stia bene.

LIBBY                       Così. Non si va più in là?

HERB                        Che altro? "Spiacente per il fraintendimento di sedici anni fa?" Ma te le vuoi scrivere da te le tue lettere, per favore?

LIBBY                       Era solo una domanda.

HERB                        Forse gli potresti pure dire, che secondo me, lei ha fatto un gran buon lavorotirando su sua figlia.

LIBBY                       Ah. Questo è gentile. Le piacerà. Vorresti firmarla, cosi lei non pensa che io ho inventato?

HERB                        Ma vuoi battere le tue lettere e lasciarmi stare! E Steffy, a che ore verrà?

LIBBY                       Verso le sette, sette e mezzo. (Finisce di battere a macchina la sua lettera) Allora, dimmi cosa è accaduto alla tua riunione. A quelli la è piaciuta la tua proposta?

HERB                        Come no. sono impazziti. Impressionatissimi. Pensano che c'è solo bisogno di un piccolo ritocco, ma quale proposta non ne ha?

LIBBY                       Ma hai un impegno? Un contratto?….. Ti pagheranno?

HERB                        Non è questo il loro sistema. Prima devono approvare il progetto. Ci vanno piano, ci vanno molto cauti. Ma questo non mi preoccupa. L'incontro è andato bene.

LIBBY                       Invece qualcosa è andata storta. Magari la proposta non gli è piaciuta. Tu mi  stai nascondendo qualcosa. Me ne rendo conto dalla tua voce.

HERB                        Tu hai sentito la mia voce solo da due settimane, non puoi indovinare nulla.

LIBBY                       Perché non sei sincero con me? Io con te sono sincera. Ti dico tutto.

HERB                        In che cosa non ti ho detto la verità?

LIBBY                       Ti hanno bocciato l'idea e tu hai paura a dirmelo.

HERB                        Non è vero, non l'hanno bocciata.

LIBBY                       Lo giuri davanti a Dio?

HERB                        Lo giuro davanti a Dio. Non l'hanno bocciata…. perché non sono andato alla riunione.

LIBBY                       Non sei andato alla riunione?

HERB                        Ho finito di dirtelo adesso, no? Ho telefonato ed ho annullato l'appuntamento. Avevo una cosa più importante da fare.

LIBBY                       Che cosa?

HERB                        Sono andato alle corse a Hollywood Park.

LIBBY                       Alle corse? Sei andato alle corse?

HERB                        Ma cos'è? La scuola d'inglese? Tu non devi ripetere tutto quello che ti dico. Sono andato alle corse ed ho azzeccato tre cavalli vincenti. Trecentoquarantasei dollari di vincita. E quindi trecentoquarantasei dollari di più che se fossi andato alla riunione oggi, perché non avrei potuto dare loro niente. Sarei andato col vuoto più totale sulla carta e nel cervello. Capisci?

LIBBY                       Dunque, non sei andato per niente alla riunione di lavoro?

HERB                        E dai. Mi fai l'eco? Non ero disposto ad andare a sedermi la, di fronte a tre funzionari adolescenti di canali televisivi, e presentarmi davanti a loro con quarantasei fogli in bianco. E allora me la sono filata, va bene?

LIBBY                       Che cosa significa quarantasei pagine vuote? Ti ho visto lavorare ogni giorno per due settimane. E la notte, ho sentito ancora la macchina da scrivere. Ero in ansia che le tue dita, oggi, potessero sanguinare dal troppo scrivere.

HERB                        Non ero al meglio, Libby. non ho scritto quarantasei pagine. Ho scritto la prima pagina quarantasei volte.

LIBBY                       Però tu hai detto che era una buona idea. Perché non ci sei andato? Sei un parlatore straordinario. L'idea avresti potuto raccontargliela.

HERB                        Si, sette o otto anni fa poteva succedere. Oggi non più. Parlo in modo arido,divento nervoso. Non so più che diavolo sto dicendo, in questi casi. Entri la, in una sala, e ti trovi seduti davanti cinque ragazzotti splendidamente stupiti, vestiti da Pierre Cardin e con un taglio di capelli da ottanta dollari: tengono le mani dietro la nuca, e ti sfidano a intrattenerli. Io guadagnavo duemila dollari alla settimana, quando loro erano ancora fattorini alla NBC. Vadano a farsi fottere tutti, io posso fare una vita magnifica, giocando ai cavalli. Vado a lavarmi.

LIBBY                       Sai cos'è che proprio mi fa diventare pazza? Ti piacerebbe saperlo?

HERB                        No.

LIBBY                       Te lo dico lo stesso. Quello che mi fa diventare pazza è quando uno finisce di

credere in se stesso. Tu non ti dovresti mai dare una fermata. La nonna me lo ripete sempre: "Non ti possono piacere gli altri finche non piaci a te stessa."

HERB                        Veramente? Per essere una donna defunta, ha certamente un numero straordinario di cose da dire. Senti, Libby, mi sento molto irrequieto. Mi piacerebbe uscire, stasera. Non avresti niente in contrario se non cenassimo a casa? Usciamo e festeggiamo. Tu, io e Steffy.

LIBBY                       Per festeggiare cosa?

HERB                        La grande giornata che ho avuto oggi. Può darsi non nel senso del lavoro, ma sempre una grande giornata…..

LIBBY                       Va bene per te e Steffy. Io non ci sarei in ogni modo. Stasera ho da fare.

HERB                        Di nuovo? In questa settimana sono già tre sere che esci. A casa non ci stai quasi più.

LIBBY                       Sono contenta che tu l'abbia notato.

HERB                        Ascolta, a me sta bene. Il mio desiderio è che tu trascorra bene il tempo…Dove vai stasera?

LIBBY                       Ah. E' lavoro.

HERB                        Che genere di lavoro? Genere….spettacolo?

LIBBY                       Non è un argomento che discuto con te.

HERB                        Tu discuti i miei affari di spettacolo, perché io non posso discutere i tuoi? Dove vai tutte le sere?

LIBBY                       A prendere contatti. Anzi, posso usare la tua macchina?

HERB                        Perché no? L'hai ricostruita. Stammi a sentire Libby, Los Angeles di notte è un posto molto strano. Se non sei pratica della città, puoi andarti a cacciare in un sacco di fastidi. Perché non puoi dirmi dove stai andando?

LIBBY                       Perché è importante che io me la risolva da sola. Però apprezzo lo stessomolto che tu mi faccia stare qui come alloggio. Se io avessi mai pensato che tu mi dovevi qualche cosa, tu mi hai più che ripagato. Ho avuto una lunga conversazione con la nonna questo Week-end, e abbiamo stabilito che, se devo lanciarmi in questo lavoro, devo farlo con le mie forze.

HERB                        La nonna è ancora qui? Credevo che fosse ripartita. Mi avevi detto che sentiva nostalgia di New York.

LIBBY                       Si, è così. Ma l'altro giorno è andata al cimitero di Hillside vicino all'aeroporto, e ha incontrato delle donne della sua età che aveva conosciuto a New York. Erano venute qui appresso ai figli e poi erano morte. E cosi ora la nonna le tiene informate su quel che è successo nella loro vecchia città nel frattempo. Ma adesso devo andarmene. Se non te la cavi da solo, forse la nonna può aiutarti a preparare la cena. (Libby sparisce dalla porta d'ingresso)

HERB                        (Alzando gli occhi al cielo, "alla nonna"…   ) Io farò la cucina, e tu laverai i piatti.

BUIO


SCENA SECONDA

                                   Mezzanotte circa. Si ente il rumore di un auto che passa. Herb esce dalla sua stanza, in vestaglia e pantofole. Ha un'espressione contrariata. Va alla porta d'ingresso e guarda fuori. Steffy indossa una corta vestaglietta stile giapponese che probabilmente tiene qui per queste occasioni. Sta in piedi sulla porta che da sul giardino e guarda verso Herb, notando il suo malumore.

STEFFY                     Bene. Afferro quello che stai provando.

HERB                        L'hai capito?

STEFFY                     E' stata anche per me una giornata schifosa. La superdiva è arrivata con un'ora e mezza di ritardo, e tutti abbiamo dovuto lavorare fuori orario. Mi dispiace di averti rovinato la cena.

HERB                        Non mi hai rovinato niente.

STEFFY                     Ma si. Sono arrivata tardi, e il pollo era tutto rinsecchito. Mi dispiace.

HERB                        Il time del forno era per le otto. Voglio dire che la bambina a messo su il pollo, le patate ad arrostire, cipolle, e la mousse di cioccolata, avresti almeno potuto telefonare.

STEFFY                     C'erano una ventina di persone che non mollavano, a cercare di telefonare. E allora ho pensato che avrei fatto più presto a prendere l'autostrada.

HERB                        (Mostrandole un cartoncino scritto a mano) Ha persino scritto il suo piccolo bel menù. "Patate germaine. Piselli alla Libby…   ." E' un lavoretto artistico tutto fatto da lei. Ha disegnato il berretto del cuoco. E ha colorato a acquerello pure gli orli dei pasticcini.

STEFFY                     Bello. Non saprei cos' altro dire.

HERB                        Potresti scriverle una piccola frase. Perché non le dici che la cena era fantastica?

STEFFY                     Glielo dirò stasera, quando torna a casa? (Si siede)

HERB                        Non ne ho idea. Questa settimana è stata fuori tre o quattro sere. E io non so  dove sta, ne che cosa sta facendo. Che ore sono adesso, mezzanotte e mezzo? Non ti pare che è parecchio tardi?

STEFFY                     (Ride) No. Ma c'è una cosa che mi pare meravigliosa. Benvenuto, Herb mio, nel mondo dei genitori angosciati. Di la verità, come ti senti?

HERB                        E' una cosa che non mi va.

STEFFY                     Essere padre o essere angosciato?

HERB                        Posso scegliere la risposta?

STEFFY                     No! Affatto! E' tutto un assieme! Amare qualcuno significa stare in ansia ogni minuto della tua vita.

HERB                        In due anni che stiamo assieme è la prima volta che ho fatto l'amore preoccupato. E' molto difficile avere stimoli quando hai l'orecchio puntato, per vedere se un'automobile si ferma qua davanti.

STEFFY                     Per tua informazione, questa è stata una delle sere più deliziose che ho passato con te.

HERB                        Allora sei un tipo strano. A me il sesso piace senza pensieri su altre cose… Vorrei telefonarle da qualche parte, ma non so assolutamente dove.

STEFFY                     Molto interessante, con quanta esagerazione te la stai pigliando per una perfetta sconosciuta.

HERB                        La chiami sconosciuta?! Ma se è mia figlia, no?

STEFFY                     E' stata tua figlia per sedici anni: ma tu non te ne saresti accorto neanche con l'aiuto di un telescopio.

HERB                        Non sapevo che era così. Per me non era un essere reale. Pensavo che mi odiasse. Mai avrei pensato che desiderava vedermi. Ho vissuto tutti questi anni senza conoscere un accidenti della sua vita.

STEFFY                     Come mai hai solo due alberi?

HERB                        Che vuoi dire?

STEFFY                     Hai un albero di limoni ed un albero di aranci. Avresti posto in giardino per un po' di altre piante. Ce n'è un'altra ma sta morendo, e tu non gli presti nessuna attenzione…Mi sono sempre meravigliata di questo fatto, che avessi solo due piante.

HERB                        Non so a che diavolo alludi. Ah. Caspita! Non dirmelo. Aspetta che lo indovino. Ho rinunciato a due figli, quindi faccio crescere due alberi. Vorrebbe dire che se avessi abbandonato sedici figli, avrei qua dietro il giardino botanico, è così? Senti, Steffy, è meglio che non ci vediamo più. Non sono sicuro che sia salutare per me fare del sesso con la mia psicanalista.

STEFFY                     Non scrutarmi. Ho sollevato una domanda. Gli alberi stanno la, non li ho mica piantati io.

HERB                        Allora quale sarebbe il tuo punto di vista? Che Libby sarebbe il mio arancio e Carl il mio limone? E la loro madre sarebbe la pianta rinsecchita con i suoi noccioli, è così?

STEFFY                     Non vorrei essere presa così alla lettera. Non so proprio perché mi sia venuto in mente. Ma mi è venuto in mente.

HERB                        E tu? Dove sei? Che qua in giro non ti vedo crescere, fiorire.

STEFFY                     (Con un po' di rassegnazione) Già, vedo che io qui non cresco proprio.

HERB                        (Stufo) E che ti piacerebbe essere? Una rosa? Un tulipano? Un rododendro? Domani prendo un vaso e ti pianto.

STEFFY                     No. Voglio essere Steffy. E desidero vederti di più di qualche volta che ti viene il ghiribizzo. Desidero migliorare la nostra relazione, Herb.

HERB                        (Guarda dalla finestra) Se si fosse perduta per strada, telefonerebbe, non credi?

STEFFY                     Che cosa ti preoccupa di più? Libby o rispondere alla mia domanda?

HERB                        Che c'è di sbagliato nel nostro rapporto? Finora io e te abbiamo avuto un percorso filato di due anni. Per me è un bel record.

STEFFY                     T'ho detto una bugia, forse due settimane fa. T'ho detto che non frequentavo altri uomini. Ne ho visti invece. Sono stata a cena due volte con Monte Walsh, è l'operatore del nostro film. A cena, ma niente più. Eppure ho scoperto, con mia sorpresa, che provavo piacere a stare con lui. Che provavo piacere a parlare con lui. Che provavo piacere a provare piacere.

HERB                        E io ne sono felice. Cosa avete avuto per cena?

STEFFY                     Conversazione.

HERB                        Ah. Allora dovete essere andati a mangiare da Angelo. La conversazione è la loro specialità.

STEFFY                     La c'è la macchina da scrivere. E li c'è la carta. Tutto quel che devi fare, è buttare giù sulla pagina dei dialoghi brillanti; e forse un giorno, anche tu potrai permetterti di portarmi da Angelo. Mi vado a vestire. (Va in camera da letto)

HERB                        Due settimane fa tutto era pieno di pace qui, accidenti! Adesso, di colpo, c'è un viavai, neanche dirigessi l'hotel Hilton.

STEFFY                     (Viene fuori, infilandosi la blusa) Una sola figlia e una sola amante, siamo appena nella convenzione. Speravo che avresti saputo controllare la situazione molto meglio.

HERB                        Sì, ma perché adesso? Perché solo adesso, dopo due anni, anche tu arrivi qua e mi sbatti tutta questa pressione in faccia? Credevo che tu fossi felice. Pensavo che la nostra intesa, il nostro accomodamento fosse perfetto. Pensavo che ti piacesse essere una donna "diventata libera".

STEFFY                     Sto per avere quarant'anni, a Giugno. Come scelta la "liberazione" è una cosa splendida. Ma è come prospettiva futura che fa un po' spavento.

HERB                        Non ci tengo a sposarmi di nuovo.

STEFFY                     Non ho bisogno che tu mi salvi. Ma ho bisogno che tu abbia bisogno di me.

HERB                        Rinuncerò a vedere altre donne. Per sempre. Comunque, l'ho solo fatto una volta, nel frattempo. E' quello che desideri, no?

STEFFY                     Ma io non ti ho mica chiesto di passare dal carnevale alla quaresima! Vogliosolo qualcosa di più stabile, Herb. Non il matrimonio, ma un impegno. Ho una casa il doppio di questa. Ho tenuto una stanza tutta per te, dove puoi lavorare. Vieni a vivere da me. E niente obblighi finanziari, io guadagno comunque molto più di te. Tu mi manchi proprio la mattina. E sono infuriata perché vedo che un meraviglioso talento come il tuo accumula polvere sulla macchina da scrivere: perché tu sei un genere di uomo a cui occorre essere pungolato, spinto, ma con delicatezza. Io ci tengo a te ma sono in ansia per te. Non ho bisogno di essere tua moglie, ma credo che sarei per te un fantastico pungolo.

HERB                        Come mai, le cose come sono non ti piacciono più?

STEFFY                     Le cose non restano mai come sono. Tutto cambia. Tutto si trasforma, e non c'è nessun dannato modo per farci qualcosa, né tu né io.

HERB                        (Guarda fuori, con un'aria tranquilla) Rimpiango l'anno 1948. Giocavo a baseball per strada dalle sette di mattina alle sei di sera. Un'estate che mi è rimasta dentro per sempre…..

STEFFY                     E io ho nostalgia del 1956. Avevo un vestitino prima misura e non avevo mai bisogno di trucco. Ma questo fatto che sono sinceramente cambiata non fermerà Monte Walsh dal telefonarmi domani sera. Cosa debbo fare, Herb?

HERB                        Ti conviene farti cambiare numero.

STEFFY                     Mi dispiace, Herb. Non puoi avere sempre quello che vuoi. Non per l'eternità. Quando tu avrai ottantatre anni ed io settantasette, nessuno di noi due si preoccuperà delle mie visite qui il Martedì sera. Io metto ogni mattina i miei bambini sull'autobus della scuola e quando arrivano a casa il pomeriggio, sono già diventati degli adulti. Non domandarmi quindi di accettare quello che tu hai stabilito di accettare. Io per me voglio di più. Anzi, lo voglio per tutti e due. Ma io non intendo aspettare oltre le decisioni che tu sei disposto a darmi.

HERB                        Accidenti, se c'è una cosa che detesto, è che mi si chieda di essere corretto, leale….. Forse c'è un altro modo. Forse potremmo risolvere con qualche altra via d'uscita.

STEFFY                     Mai visto un uomo come te che cerca così disperatamente delle vie d'uscita. (Va in camera da letto e ricompare con sottana e scarpe)

HERB                        Ho una bambina che si è perduta per strada. Possiamo parlarne domani?

STEFFY                     Non si è perduta. E' solo fuori …. Va bene, ne riparleremo domani. (Si infila  la sottana)

HERB                        Lo so che questa casa è una stamberga. Lo so che dovrei andarmene fuori da qui. Ma non è poi tanto facile. Io qui mi sento a mio agio.

STEFFY                     E' la tua casa portafortuna?

HERB                        Forse è quel che penso di meritarmi: la casa del rimorso.

STEFFY                     Senti, potremmo portare gli alberi con noi. Conosco un tale che trapianta benissimo le piante. Io ho delle piante di mele, di pere. Con i tuoi aranci e i tuoi limoni, avremo una gran bella macedonia di frutta.

                                   (Herb la guarda riscaldandosi)

HERB                        Monte Walsh, eh?

STEFFY                     Mi dispiace…. Come mai provi gelosia per lui?

HERB                        E' il tipo competitivo. Arrabbiato. Diffidente. L'ho visto in giro. Porta in testa un cappello da cow-boy, e guarda sempre come se si fosse nel Far-West. Che acqua di colonia usa? Quella "dell'uomo che non deve chiedere mai"?

STEFFY                     Lui mi fa sorridere, ma non riesce mai a farmi ridere.

HERB                        Ah, davvero!? Beh, quel figlio di buona donna comincia a farmi saltare i nervi.

STEFFY                     E' un sentimento che conosco. E' quello che mi succede con Libby.

HERB                        Con Libby?

STEFFY                     (Finisce di sistemarsi la sottana, si ferma per mettersi le scarpe, se le infila) E' dura per una donna che è stata con te due anni, di competere con una figlia che non hai visto mai per sedici.

HERB                        Sei impazzita? Cosa ha a che fare Libby con noi due?

STEFFY                     Non chiedermelo. La natura non sono stata io ad inventarla.

HERB                        Non ti capisco. Non capisco le donne. A dirti la verità, capisco solo chi frequenta il campo di baseball e agguanta una palla al volo.

STEFFY                     Tu mi conosci. dico quello che penso. Lei ha qualcosa che vorrei avere io.

HERB                        Che cosa?

STEFFY                     Tu ti sei mai preoccupato di dove sono a mezzanotte e mezzo?

HERB                        Io so dove sei. Nel mio soggiorno a vestirti invece di essere nella tua camera da letto a spogliarti. Non darmi nessun termine ultimo, Steffy. Non mi dire che devo prendere una decisione magari entro una settimana. Vuoi uscire a cena con Monte Walsh, escici pure a cena. Vuoi andare a caccia di bufali con lui? Divertiti pure. Vedilo quanto ti pare. Io mi trovo una sceneggiatura non solo da finire, ma addirittura da incominciare. Mi trovo una figlia che vuole entrare nel mondo del cinema prima di domani mattina, e mi trovo una nonna morta a Brooklyn che vigila ogni passo che faccio. Ecco tutto quello che mi sta addosso in questo momento. Tu cerchi un lieto fine, te lo dovrai trovare da sola.

STEFFY                     Non sono così idiota da badare alle "conclusioni liete". Mi accontenterei di sistemarmi in una promettente via di mezzo.

HERB                        Sono spiacente, Steffy, la mia riserva di promesse l'ho esaurita, per questa settimana.

STEFFY                     (China il capo sapendo che è inutile insistere) D'accordo, dimentica quello che t'ho detto. Ho solo pensato di farne così, un cenno casuale. (Va in camera da letto e prende la sua borsetta)

HERB                        (Guarda fuori dalla finestra) Fuori sembra che faccia freddo. Chissà se si sarà abbastanza coperta.

STEFFY                     E' un tipo capace di scalare le montagne rocciose in shorts, potrà pure attraversare le strade di Los Angeles col suo giubbotto di lana.

HERB                        Quanto le sono in debito, io?

STEFFY                     Per che cosa?

HERB                        Per aver ritardato sedici anni prima di preoccuparmi se è abbastanza vestita calda.

STEFFY                     Non so proprio. Tu, appena credi di essere in debito con qualcuno, ti precipiti a pagare, per dei motivi sbagliati. Lascia perdere quei sedici anni, tanto non te li puoi riguadagnare. E in un certo senso sei fortunato. Se non l'avessi piantata, tua figlia avrebbe comunque diciannove anni, e risentirebbe lo stesso di averti come genitore. Io non ho mai mancato di fare colazione con i miei piccoli, ma alla fine finirò esattamente come te.

HERB                        Vuoi saperla una cosa? Sei una delle donne più in gamba che conosco.

STEFFY                     Allora come mai, a mezzanotte e mezzo, me ne torno a casa da sola?

HERB                        Perché quando si tratta di sceglierti gli uomini sei proprio un'idiota.

                                   (Si fermano e si fissano, come se entrambi si sentissero un po' indifesi. Le luci svaniscono)

BUIO


SCENA TERZA

                                   Le tre del mattino. Una lampada è accesa. I fari di una automobile investono la casa mentre si ferma. I fari spariscono; sentiamo uno sbattere di sportello. Libby entra in casa e chiude la porta con molta cautela. Comincia a camminare in punta di piedi verso la camera da letto. Herb è seduto sul canapè osservandola.

HERB                        Che ragione c'è di andare in punta di piedi? La fermata della macchina si è sentita fino a New York.

LIBBY                       (Sottovoce) Non volevo svegliarti.

HERB                        Prima di svegliarmi, dovrei essermi addormentato.

LIBBY                       (Sottovoce) Perché non hai preso il tuo sonnifero?

HERB                        Ho preso una pillola. Ma la pillola era più preoccupata di te che di me.

LIBBY                       (Sottovoce) Scusa tanto. Pensavo che avessi altro a cui pensare.

HERB                        Certo. Avevo altre cose da fare, a cui pensare. Perché bisbigli?

LIBBY                       Non voglio svegliare Steffy.

HERB                                    Stanotte non può avere il sonno leggero. E' andata a casa sua due ore fa. (Accende le luci)

LIBBY                       Come mai? Non resta a dormire secondo il suo solito?

HERB                        (Coi nervi a fior di pelle) Invece, secondo il solito, non è rimasta a dormire.

LIBBY                       Cos'è che non va? E' successo qualcosa tra voi due?

HERB                        Non importa Steffy. Vuoi spiegarmi piuttosto dove sei stata fino alle tre del mattino?

LIBBY                       Sono stata fuori.

HERB                        Cosa significa "fuori"? Per tre notti in una settimana sei tornata alle due, alle due e mezza, e alle tre di notte. Io desidero sapere dove sei stata.

LIBBY                       Va tutto bene, sto bene. Ma perché ti stai così impermalendo?

HERB                        Impermalendo? Esci, non mi dici dove stai andando, non telefoni, a Los Angeles non conosci anima viva, vai in giro fino alle tre del mattino, e per di più presumi che non dovrei avere ragione di impermalirmi.

LIBBY                       (Si stringe nelle spalle) Vuoi essere impermalito, fallo pure.

HERB                        Non mi mettere alla prova! E non fare la furba ! Se credi che io procedo, a pagare sull'unghia, per i sedici anni che ti devo, ti sta per arrivare un'altra bella notizia. Io sono un pessimo debitore. Dimentica il mio debito. Non lo riscuoterai mai.

LIBBY                       Tutto quello che ti ho chiesto è una schifosa raccomandazione per uno dei tuoi amici pezzi grossi. E non l'ho avuta perché tu di pezzi grossi non ne conosci.

HERB                        E invece mi stai dietro, chiedendomi liquidazioni morali, da quando sei qui, con quell'aria da orfanella stampata in faccia. "Sei in debito con me, e tu mi devi rifondere". Ecco, non hai fatto altro che dirmi questo. (Guarda verso il cielo) "Non è giusto nonna? Non è la verità? Per caso sto inventando? Tu sei la mia testimone, nonna".

LIBBY                       Ragazzo mio, è successo qualcosa stanotte.

HERB                        Sono in spasmodica attesa, dimmi.

LIBBY                       Fuori ho incontrato gente.

HERB                        Quale gente?

LIBBY                       Gente importante…. nel lavoro. (A caso, mangia intanto una zampa di pollo, spiluccandola in ogni parte)

HERB                        Nel lavoro dello spettacolo?

LIBBY                       Esatto.

HERB                        Quale gente importante, dello spettacolo, hai conosciuto stanotte?

LIBBY                       Produttori, direttori, attori….

HERB                        Davvero? Magari qualcuno che conosco?

LIBBY                       Se li conosci non lo so, di sicuro hai sentito parlare di loro.

HERB                        Come chi?

LIBBY                       Come Jack Nicholson.

HERB                                    Jack Nicholson?….. Come no, ne ho sentito parlare. E tu lo hai incontrato stanotte?

LIBBY                       Sì. Proprio.

HERB                        Bene. E chi altro hai incontrato?

LIBBY                       Di cinema o di televisione?

HERB                        L'una o l'altra…

LIBBY                       James Caan.

HERB                        Ohi! Hai conosciuto Jimmy? Com'è?

LIBBY                       M'è sembrato eccezionale.

HERB                        Non ne dubito. E qualcun altro di cui posso aver sentito parlare?

LIBBY                                   Lasciami pensare…...Candice Bergen, Suzanne Pleschette….. un tale che è vicepresidente della Columbia Pictures, poi il regista del film "La morsa" .. un sacco di altre persone, non mi riesce di ricordare i loro nomi.

HERB                        Però, devi avere avuto un bel po' da fare. E hai parlato con loro?

LIBBY                       Sicuro, voglio dire che non sono state delle grandi conversazioni, ma ci ho parlato.

HERB                        (La fissa) Vuoi dire, nella maniera come parli con la nonna.

LIBBY                       No. La nonna è morta. Questa era gente tutta in abito da sera. So distinguere, sai.

HERB                        Ho solo fatto una domanda. E dove li hai incontrati, Jack, Jimmy e Candy?

LIBBY                       A un party a Beverly Hills, Benedict Canyon, al numero 11704.

HERB                        Chi ti ha invitata?

LIBBY                       Gordon Zaharias.

HERB                        Gordon Zaharias? Chi diavolo è?

LIBBY                       E' uno che mi ha trovato il lavoro.

HERB                        Quale lavoro?

LIBBY                                   Parcheggiare le macchine al party di Beverly Hills. Ci ho ricavato trentadue dollari più le mance, e incluso in più il fatto che ho incontrato Jack Nicholson.

HERB                        E' così che hai incontrato tutte quelle celebrità? Quei nomi enormi?Parcheggiando le loro macchine?

LIBBY                       Certo, dato che ero quella che chiamava le macchine. Per esempio, Gorge Segal è venuto fuori dal party e ha detto: "Numero 78, una Mercedes blu". E io dovevo precipitarmi come una pazza giù per la collina e gridare ad un altro tale, "Numero 78, Mercedes blu", e questo doveva guidarla su. Ma io invece gli ho dato dieci dollari e metà della mancia, così ho potuto io guidare la macchina su, e incontrare George Segal. E' stato molto carino. Mi ha sorriso e mi ha detto "Grazie", proprio come in Un tocco di classe. Ho fatto una serie di grandi incontri.


HERB                        George Segal che ti dice "grazie", la chiami una bella conoscenza?

LIBBY                       Beh, non è certo un danno. La cosa importante era lasciarli uno dei miei cartoncini sotto il tergicristallo.

HERB                        Che cartoncini?

LIBBY                       Dunque, dovevamo lasciare su ogni macchina questo cartoncino che dice: "Servizio di parcheggio Sunset. Nessun party è troppo grande o troppo piccolo per noi". Solo che io, dietro ad ogni cartoncino ci ho aggiunto, scritto a mano: " Libby Tucker, attrice, tirocinio a New York. Nessuna parte è troppo grande o troppo piccola". E il numero di telefono. Ne avrò lasciati una trentina. Nel caso chiamino anche solo un paio di persone, valeva i soldi che ho speso.

HERB                        (La guarda, poi guarda lontano, sforzandosi di capirla) Libby, posso farti una domanda personale seria? Pensi, onestamente, che qualcuno dello spettacolo, un regista, un produttore, un operatore, chiunque, si decida a telefonare per un provino a una persona perché ha lasciato il suo nome sul retro di un tagliando del servizio parcheggio?

LIBBY                       Non c'è grande probabilità. Ma è sempre un po' più di probabilità che se non avessi lasciato niente.

HERB                        Ma tu non hai probabilità! Non ne hai nessuna! Ci sono cinquemila agenti qualificati qui a Los Angeles, che non riescono ad ottenere un'audizione per i loro clienti, e tu immagini che telefoneranno a te perché tu hai lasciato il tuo nome sul retro di un biglietto che getteranno via dal finestrino nell'attimo in cui usciranno dal viale della villa.

LIBBY                       C'è molto pessimismo in questo atteggiamento.

HERB                        (Si sforza di controllarsi) Benissimo! Per amore di discussione, supponiamo che qualcuno legga il tuo biglietto. Qualcuno a cui serva un servizio di parcheggio del genere. Qualcuno che ha incontrato una ragazza al party e vuole scrivere il suo numero per ricordarselo. Qualcuno a cui è rimasto un rimasuglio del buffet tra i denti e prova a levarselo con il cartoncino. Ma supponiamo che ci siano. Ma presumiamo che uno ci sia. Legge: " Libby Tucker, attrice. Tirocinio a New York. Nessuna parte è troppo grande o troppo piccola". Tu immagini che lui scaraventi il piede sul freno, si metta nella corsia di sosta, e dica a sua moglie. "Questo è esattamente quello che stavo cercando. Un'attrice che ha fatto il suo tirocinio a New York, che non si preoccupa se il suo ruolo sia piccolo o grande. Proprio sotto il mio naso e nella mia macchina. Che opportunità per me. Domattina per prima cosa prenderò contatto con lei, e spero e prego che qualcun altro con un rimasuglio nei denti non la cerchi prima di me".

LIBBY                       (Scuote la testa) Con un modo di ragionare di questo genere, posso capire perché tu non ce l'hai fatta troppo nella vita.

HERB                        Scordati quello che ho detto. Mi dispiace, mi sono lasciato andare a parlare. Domani starò fuori di qui, nel caso che tu sia inondata di telefonate. (Si dirige verso la sua camera da letto)

LIBBY                       Se fossi rimasta a Brooklyn, non sarei mai venuta qui. Se non fossi venuta qui, non avrei mai conosciuta Steffy, lei non mi avrebbe parlato di una certa accademia di arte drammatica a Los Angeles. Se non fossi andata a spiare l'accademia d'arte drammatica di Los Angeles, non avrei incontrato Gordon Zaharias di Peonia, Illinois. Se non avessi incontrato Gordon Zaharias, non avrei mai ricevuto un lavoro che mi consentisse di guidare la macchina di George Segal. Se non avessi parcheggiato tutte quelle macchine di pezzi grossi, il nome e il telefono di Libby Tucker non sarebbe mai stato appiccicato sul loro parabrezza. Il tuo di numero, dove è stato mai appiccicato? Se non ti lanci da te e non fai qualcosa a questo mondo, Ti mandano sottoterra, al cimitero, e sulla lapide ci sarà scritto: "Nato nel 1906, morto nel 1973….e nell'intervallo non ha fatto nulla!"

HERB                        (Perde la pazienza) Lasciare il proprio recapito sul parabrezza, non è la maniera per diventare un'attrice.

LIBBY                       E andare all'ippodromo non è una maniera per procurarsi una sceneggiatura.

HERB                        Non dirmi che devo fare! Non ti ho domandato né il tuo consiglio né il tuo aiuto.

LIBBY                       Quanto a me, ho smesso di chiedertene. Sono una donna indipendente, che il lavoro se lo cerca da se!

HERB                        Sei una sognatrice, ecco cosa sei. Dipingi il Marocco sul tuo soffitto e così ti illudi di non vivere a Brooklyn. Immagini che tuo padre sia il re di Hollywood e ti scaraventi qui per entrare nel gran mondo e diventare la mia principessa. E invece, la vita non è fatta di fiabe. E' una fatica maledettamente difficile. (Entra in camera da letto)

LIBBY                       (Lo chiama da fuori) Scusami! (Lui ricompare) Ti chiedo scusa. Non intendevo davvero crearti turbamento. Pensavo che ti avrebbe fatto piacere che le cose per me si mettevano bene.

HERB                        Non so. Forse hai ragione tu. Probabilmente ,questa tua risolutezza, completa, a picco, è proprio quello che ti ci vuole. Vai ancora a parcheggiare macchine questa settimana?

LIBBY                       Sabato sera a Beverly Hills. C'è un grande party.

HERB                        D'accordo, e se non è di troppo disturbo, nomina anche me sui tuoi cartoncini. Ci vediamo domattina (Va in camera da letto, lei lo osserva seguendolo, poi va sulla porta di lui)

LIBBY                                   Speravo di poter discutere con te ancora di una cosa.

HERB                                    (Dalle quinte) Ho appena preso il sonnifero.

LIBBY                       Ha carattere di emergenza. E' una cosa che è venuta fuori stasera, e io non so come comportarmi.

HERB                        (Dalle quinte) Sì, ma i miei occhi stanno per chiudersi.

LIBBY                       Ah sì, certo. Bene. Non importa. Proverò a cavarmela da sola. Buonanotte.

HERB                        (Ricompare) Vuoi piantarla di fare così ? Allora di che si tratta?

LIBBY                       Sesso!

HERB                        Sesso!?

LIBBY                       Non diventare nervoso. Appena tu ti innervosisci, io pure mi innervosisco.

HERB                        Che cosa intendi per "sesso"?

LIBBY                       (Si stringe nelle spalle) Sesso! Cose che hanno a che vedere col sesso.

HERB                        E sei in qualche problema?

LIBBY                       Sì. Penso proprio di sì.

HERB                        Che razza di guaio?

LIBBY                       Non so come cavarmela in tutto ciò che è sessuale.

HERB                        Ed è questa la difficoltà in cui ti trovi?

LIBBY                                   La maggior parte degli invitati aveva lasciato il party. E Gordon e io eravamo seduti in fondo alla collina, nella macchina di Suzanne Pleschette. E lui aveva voglia di fare un po' lo stupido. Gordon non è una bellezza, però il suo fisico è sul genere grazioso. E io mi sentivo molto grata a lui, e non avevo voglia di urtare i suoi sentimenti. E poi avevo voglia anche io di fare un po' la stupida. Solo che non sapevo come comportarmi. Non volevo sembrare una di quelle ragazze che i giovanotti chiamano facili, ma non volevo nemmeno fare troppo la difficile. Allora gli ho dato solo un bacio, e sono uscita fuori dalla macchina, e ho deciso di non andare più in là con lui. Ma Sabato sera penso che andrò più in là.

HERB                                    Ed è di questo che vuoi parlare con me?

LIBBY                       Non necessariamente in questo momento. Ma Domenica mattina sarebbe troppo tardi.

HERB                                    Tu e tua madre non avete mai parlato di queste cose?

LIBBY                                   Lei non si fida troppo degli uomini. Puoi indovinare il perché.

HERB                                    Oppure con tua nonna?

LIBBY                       Diciamo che il sesso non è il suo soggetto preferito. Ho provato a parlargliene un paio di volte, ma ha fatto finta di essere morta.

HERB                        Mi stai dicendo che sul sesso non sai assolutamente niente? Non sai nemmeno le cose più elementari?

LIBBY                       No. So come si fa. Non ho nessun problema sul meccanismo. Ho visto anche cinque film rigorosamente vietati ai minori. Potrei anche sostenere un esame. Però quello che non so è cosa aspettarsi sul piano emozionale.

HERB                        Vedo. Potresti sentirti più a tuo agio parlandone con Steffy, non ti sembra?

LIBBY                       Forse, ma è più importante parlarne con te.

HERB                        Perché?

LIBBY                       Perché sei mio padre. E perché per me significa parecchio quello che pensi.

HERB                        Questa è una cosa molto carina a dirsi. E io l'apprezzo tanto.

LIBBY                                   Se tutto questo rappresenta un grosso trauma per te, non facciamone niente. Va bene, potrei sempre prendere un paio di bicchieri di vino, e alla fine "buttarmi".

HERB                        Tu non ti "butti" per niente. Mi piacerebbe prima sapere se questo Gordon, o come si chiama lui, è abbastanza importante per te per essere il primo uomo della tua vita.

LIBBY                       Una prima volta ci deve pur essere. Se non sarà lui, potrei sempre tenere in serbo le tue informazioni.

HERB                        Libby, sai cosa sei? Unica. La ragazza più unica che abbia mai incontrato. Non saprei davvero da dove incominciare questo discorso.

LIBBY                       Ti faccio io delle domande?

HERB                        Buona idea. Fammi delle domande.

LIBBY                       Per esempio quale?

HERB                        Che ne so. Sono qui per ascoltare.

LIBBY                       Bene…. Ecco. Sul piano emotivo, c'è differenza tra un uomo e una donna?

HERB                        Se è diverso?…. Ma si !

LIBBY                       Lo è veramente?

HERB                        Non so. Ho sbagliato?

LIBBY                       Non è un esame. Volevo solo la risposta. Quanti anni avevi quando ti è successo la prima volta?

HERB                                    Quindici.

LIBBY                                   Quindici?

HERB                                    Sono cresciuto in mezzo ad un vicinato brutale. Un quindicenne vergine era considerato gay.

LIBBY                       E la ragazza chi era?

HERB                        Non sono riuscito a vederla in faccia. Era molto buio ed io avevo molta voglia di spicciarmi, di superare quel momento.

LIBBY                       E con la mamma, come andava?…. E' una domanda troppo personale, no?

HERB                        Oh, finora lei è in cima alla lista….. .Lei era completamente diversa da tutte le donne che avevo incontrato prima. Era così per bene. Era la cosa che mi piaceva di lei. La sua famiglia aveva sul tavolo la rivista Time; e questo a me sembrava la cultura.

LIBBY                                   E lo avete fatto prima o dopo il matrimonio?

HERB                                    Ah. Non immaginavo che mi facessi una domanda ancora più ardita di quella di poco fa. Lei te lo ha detto?

LIBBY                       Ha detto dopo.

HERB                        Ti ha detto così?…. Sì, sì dopo sposati.

LIBBY                       Non è vero, sapevo che lei mi diceva una bugia. E poi lei non se la sentiva proprio di parlarmi di questa roba. Ed è per questo che ne sto parlando con te. Volevo sentire quello che aveva provato. Se aveva provato paura o eccitazione.. Era divertente? Era doloroso? Non credevo che la domanda fosse irragionevole. Voglio dire, se la mamma mi insegna a camminare, perché non potrebbe insegnarmi a fare l'amore?

HERB                        Non so proprio.

LIBBY                                   Allora cosa le piaceva? Le piaceva fare l'amore?

HERB                                    Libby, è un po' troppo perché io possa rispondere.

LIBBY                       Dato che era così arrabbiata quando l'hai lasciata. Così carica di amarezza. Non credo che sia andata a letto con un altro uomo finche c'eri tu.

HERB                        Non si può mai dire. E' abbastanza attraente.

LIBBY                       Quando te ne sei andato, è come se l'avessi presa con te. E' per questo che anch'io ero così incollerita con te. Già era un male che te ne eri andato tu, almeno potevi lasciare mia madre, là, per me.

HERB                        Ma lei è rimasta la con te. Bada, che se non ha frequentato altri uomini, è stato solo per una sua scelta. Forse eravate voi due, tu e Robby, gli altri uomini della sua vita.

LIBBY                       Magari fosse stato così. Nessuna meraviglia che io sia venuta su come se io fossi il suo dolce, la sua torta.

HERB                        Che vuoi dire?

LIBBY                       Tante volte, aveva l'abitudine di abbracciarmi talmente forte. Come se cercasse di strizzare da me tutto quell'amore che non era riuscita ad ottenere in altro modo. Quindi invece di crescere come Libby, come me stessa, venivo su come un surrogato…..

HERB                        Tu non sei un surrogato. Tu sei in testa in ordine d'importanza. Mai vista una ragazza della tua età così sicura di se. Accidenti, se avessi metà della tua sicurezza, forse avresti parcheggiato la mia macchina al party stanotte.

LIBBY                       Sicurezza?….. Ma se ho una paura matta dal primo attimo in cui mi sveglio  la mattina.

HERB                        Paura di che?

LIBBY                       Di ogni cosa. Mi alzo un'ora prima di te per rassicurarmi che tu sia ancoraqui…. La nonna è morta. So che con tutta probabilità non mi può sentire. Ma io le parlo comunque ogni giorno perché non sono per nulla certa che ci sia qualcun altro che mi ascolta. Se devo andare ad un incontro, il mio cuore pulsa talmente forte che lo puoi vedere uscire attraverso la blusa. E la trovata di scrivere il mio nome dietro i cartoncini? Non è stata una mia idea, ma di Gordon. Lui ha scritto sul primo, e io l'ho copiato…. E se vuoi sapere la santa verità, io non desidero per niente fare l'attrice. Non so un bel nulla della recitazione. Non so che cosa voglio essere… (Cominciando a crollare) Ho solo desiderato venire qui a vederti. Volevo solo vedere come eri. Volevo sapere perché ero tanto atterrita tutte le volte che a un ragazzo veniva la voglia di allungare la mano e di toccarmi…. E volevo che qualcuno di famiglia mi abbracciasse perché sono io, Libby, e non in vece di qualcuno che era più in là.

                                   (Si mette a singhiozzare. Lui la raggiunge, con rapidità, e la stringe tra le braccia)

HERB                        Sono qua io, piccola, sono qua. Va tutto bene. Non piangere. Ti tengo stretta io, piccola. Ti tengo stretta io.

                                   (Lui la culla tra le braccia e lei piange in silenzio)

LIBBY                       Non andartene più…. per favore.

HERB                        Puoi restare tra le mie braccia tutto il tempo che vuoi. Puoi installarti tra lemie braccia. Tutti i tuoi vestiti li appendi nelle mie tasche.

LIBBY                       Adoro troppo la mamma. Non ho voluto dire niente contro di lei.

HERB                        Questo lo so.

LIBBY                       Però lei non mi lascia entrare nel suo animo. Quando mi abbraccia, io sento solo le sue braccia… ma non sento mai quello che lei ha dentro.

HERB                        Capisco.

LIBBY                       (Adesso piangendo francamente; si volta dall'altra parte) Accidenti…. Mi si è aperto completamente il mio vecchio impianto idrico. Non mi aspettavo per niente che mi succedesse questo. Spero che tu sia assicurato contro le inondazioni.

HERB                        Libby, può anche essere una cosa meravigliosa.

LIBBY                       Quale?

HERB                        Dare se stessi a qualcuno…. amarsi, darsi piacere, fare felice…. e farsi felice. E' quello che succede tra me e Steffy. Ogni volta. Senza troppi rimpianti.

LIBBY                       Davvero?

HERB                        Non ti direi mai una bugia.

LIBBY                       Perché allora gli chiedi di venire soltanto una volta alla settimana?

HERB                        Tu non sei la sola ad avere una sicurezza malferma.

                                   (Si abbracciano mentre le luci si abbassano)

BUIO


SCENA QUARTA

                                   La domenica mattina, due giorni più tardi, verso le undici.

                                  

HERB                         (Uscendo dalla camera da letto e chiamando verso la stanza da bagno) Libby? Sei già alzata? Sbrigati. Nat e Al ci aspettano per colazione. Voglio ordinare frittata ai funghi e cipolla, qualcosa di cacciagione, formaggio e una tazzona di caffè bollente. E poi andiamo alla partita: "Dodgers" contro "Filadelfia" (Guarda dalle parti del cortile) Che giornata stupenda. Gradevole e nuvolosa. Sai cosa sto pensando? Forse potresti fabbricare una capote per l'automobile? Voglio dire che quella vecchia sta per crollare comunque, non dovrebbe essere un lavoro troppo difficile. Che ne pensi, eh? (Libby vien fuori, vestita con l'equipaggiamento del suo primo arrivo) Vieni vestita così? Non stiamo mica andando in escursione, allo stadio dei Dodgers…. Non ti vedo tanto contenta. Non hai voglia di vedere la partita? Per me è ok. Non sei obbligata a venirci. Avevo solo pensato che ti facesse piacere.

LIBBY                       (Titubante) Mi piacerebbe. Mi piacerebbe venire con te.

HERB                        E allora perché quel viso lungo?

LIBBY                       Non è mica un viso lungo…. E' un viso di addio. Torno a casa. (Comincia ad allacciarsi le scarpe da escursione)

HERB                        Cosa intendi dire?

LIBBY                       Intendo dire, sto per tornare a casa, a New York.

HERB                        Quando?

LIBBY                       Oggi. Adesso. Aspettavo che ti alzassi. Ho chiamato Steffy per dirle addio. Ha detto che avrebbe cercato di essere qui prima che me ne andassi.

HERB                                    Te ne vai per molto?

LIBBY                       Spero di no. Spero che tu mi inviterai a venire di nuovo qualche volta…. Spero che tu venga a trovarmi a New York, perché spero di avere una casetta tutta per me un giorno. Forse potrai dormire nella mia alcova per gli ospiti.

HERB                        Quando hai deciso questo?

LIBBY                       Stanotte. Non mi riusciva di dormire. Stavo distesa sul letto e improvvisamente ho udito una voce: "Libby, è tempo di tornare a casa. Hai ottenuto quello per cui sei venuta". Ma ho immediatamente realizzato che non era la voce della nonna. Così, stamane mi sono alzata e ho fatto i bagagli.

HERB                        Che cosa vuoi dire, che hai ottenuto quello per cui sei venuta? Cosa hai ottenuto? Un lavoro di parcheggiatrice di auto? Tutto questo viaggio solo per questo?

LIBBY                       No. Per ottenere una cosa da te. Pensavo che fosse l'entrata in un mondo, o magari solo dirti che secondo me tu eri un essere spregevole. Ma l'altra notte, quando mi hai tenuta tra le braccia e mi hai detto che potevo restarci quanto mi facesse piacere, ho potuto sentire il tuo cuore che palpitava, ho potuto sentire quello che avevi dentro di te, e allora ho pensato che, mentre tu mi stavi abbracciando, io avevo ottenuto quello per cui ero venuta.

HERB                        Ma allora, perché vuoi andartene? Perché adesso? Ci sono voluti sedici anni per arrivare a questo punto. Non mi sembra giusto tornare indietro al punto in cui eravamo.

LIBBY                       Noi non torniamo al punto in cui eravamo. Torno solo a New York. Adesso, fra noi c'è un rapporto. Io so chi sei; tu sai chi sono. Per noi è una situazione nuova.

HERB                        Cos'è New York per te? Cosa ci vai a fare?

LIBBY                       A cominciare a pensare, su quello che vorrei fare della mia vita, invece di sciupare il mio tempo a disperarmi su quello che non mi riusciva di fare.

HERB                        Ma sei appena venuta qui. Un paio di miserabili settimane, che cosa sono mai? Restaci un mese, ancora due settimane. Vieni alla partita dei Dodgers, Libby. Non partire, non andartene a casa oggi. Ti prego… Mannaggia. Come sentirò dannatamente la tua mancanza!

LIBBY                       Possiamo telefonarci, a vicenda. Possiamo scriverci. Ho sempre immaginato che tu mi scrivessi le lettere più meravigliose, data la tua professione e il resto. Le conserverò e ne farò un libro, come le lettere di Groucho Marx a suo figlio.

HERB                        "Le cartoline postali di Herbert Tucker".

LIBBY                       Non è un titolo malvagio.

HERB                        Avrai bisogno del denaro per l'aeroplano.

LIBBY                       L'ho tenuto da parte. Ho fatto un bel gruzzolo questa settimana. Fino a Chicago prendo il pullman e poi l'autostop fino a New York.

HERB                        Non devi fare l'autostop. (Prendendo il portafoglio) Ecco i soldi.

LIBBY                       No, papà. Non voglio. Per favore.

HERB                        Ne valeva la pena solo per sentirsi chiamare papà. Accidenti, credo che starei meglio se tu non fossi venuta.

LIBBY                       Non dirlo.

HERB                        Ma io sono impazzito, accidenti. Sono stufo di come ti stai comportando. Avresti almeno potuto darmi qualche preavviso. Se avessi saputo che tu dovevi stare solo due settimane, io non avrei…..

LIBBY                       Che cosa?

HERB                        Niente. Non importa.

LIBBY                       Tu non avresti mai che cosa?…. Non ti saresti attaccato così a me?

HERB                        Non ho detto questo.

LIBBY                       Ma stavi per dirlo…. Perché non avresti potuto dirlo? Cosa c'è nell’attaccarsi a qualcuno che ti fa tanto spavento?

HERB                        I distacchi.

LIBBY                       Ascolta. Vuoi andare alla partita, vengo con te alla partita. Posso partiredomani.

HERB                        No. A che serve? Darò i biglietti ai due figli di Steffy. (Si siede e si tiene lo stomaco con una smorfia)

LIBBY                       Ti fa male qualche cosa? Non stai bene?

HERB                        Ho solo un gran vuoto qua allo stomaco. Forse è fame.

LIBBY                       Non vorrai di nuovo incominciare a non mangiare, no eh? A non avere cura di te? A costo di spedirti per posta ogni giorno dei bei tramezzini da New York.

HERB                        Spediscili la mattina per espresso. Così l'affettato arriva fresco.

LIBBY                       Sono state le due più belle settimane della mia vita. Non le scambierei con nessuna cosa al mondo.

                                   (Steffy appare sulla porta d'ingresso)

STEFFY                     Sono rimasta senza benzina a due isolati da qui. Avevo paura di non riuscire a salutarti. Oddìo, sono distrutta.

LIBBY                       A me sembri in piena forma. Non ti sembra, papà?

                                   (Herb si alza e va in giardino)

STEFFY                     Come l'ha presa la tua partenza?


LIBBY                       Tremendamente male. Non è meraviglioso?

STEFFY                     E tu sei molto cambiata dal primo giorno che sei comparsa qui. Sei più grande. E' vero che sei più grande?

LIBBY                       Si. Dentro. Sono anche diventata bella, ma questo non è venuto ancora fuori.

STEFFY                     Sarebbe il caso di dire proprio il contrario. Ah. Questo è per te. (Le porge una grande busta di carta grezza)

LIBBY                       Che cos'è?

STEFFY                     Un regalo. Aprilo.

                                   (Libby apre la busta e tira fuori una grande fotografia di Jane Fonda)

LIBBY                       "A Libby…. A quel che sento, la mia anima gemella. I migliori auguri, Jane Fonda". Bene, ecco fatto. Questo paragone ha proprio distrutto una ragazza grande e bella di Brooklyn. In due settimane tutto quello che avevo desiderato è diventato realtà. E' un posto da vivere. (Libby va vicino al suo zaino che è sul tavolino da caffè e ci mette dentro la fotografia)

STEFFY                     Ero riuscita quasi ad avere anche quella di Candice Bergen.

LIBBY                       Va bene lo stesso. Candice la conosco. Ci siamo già incontrate.

                                   (Herb rientra dal cortile con tre aranci in mano. Va in cucina e li mette in un sacchetto)
HERB Ci sono degli aranci. Dovresti portare qualche arancio da mangiare in viaggio.

LIBBY                       Oooh! Ho scordato di avvertire la mamma che sto tornando a casa. Papà? Posso chiamare fuori Los Angeles? Interurbana? Te la pagherò. (Libby corre al telefono e forma il numero)

STEFFY                     Devo aspettare fuori?

LIBBY                       No. Va bene così. Resta. (Al telefono) Pronto, mamma?…. Ehi, mamma, sono io, Libby… No, è tutto formidabile… Tu come stai?… I piedi ti danno fastidio?… Allora non stare troppo in piedi….(La mano sul telefono, rivolta a Steffy) Sta dicendo: "Su cosa vuoi che sia?" (Di nuovo al telefono) Mamma? Senti. Volevo solo dirti che sto tornando a casa…. Sto partendo oggi… No, no, no. Le cose qui sono stupende. Ti racconterò tutto, riguardo a qui, quando sarò li….. Anch'io ho sentito molto la tua mancanza…. Penso a te tutto il tempo…. C'è molto di cui desidero parlarti, si, sulle cose di ora…. Mi si sono schiarite molte idee in California…. Mi sono illuminata…. illuminata … Lascia perdere, te lo spiegherò a voce, mercoledi…. Senti, mamma, puoi restare un secondo al telefono, non mettere giù. (Mette una mano sul ricevitore. A Herb) Non sei obbligato a dirmi di sì. Lo so che è una imposizione da parte mia. Ma sarebbe di una straordinaria importanza per me… Non vorresti farle un saluto?

HERB                        Libby!

LIBBY                       Non dev'essere una conversazione. Ma un semplice saluto. Sta attraversando un periodo di depressione. L'ho sentita dalla sua voce. Sarebbe un gesto gentile…. col "giorno della mamma che arriva tra tre settimane".

HERB                        Che cosa diavolo ti salta in mente, Libby? Non ho mai parlato con quella donna per sedici anni. Non puoi, così, alzare il telefono e dirle "ciao".

LIBBY                       Solo i primi due secondi sono difficili.

HERB                        Non farmi fare questo, Libby. E non farlo fare a tua madre. L'imbarazzo sarebbe di entrambi.

LIBBY                       Non sto mica cercando di combinare un matrimonio. Ma pensavo proprio che fosse stato bello, non sciupare il resto delle vostre vite, a stare aggrappati a quel qualcosa che è successo sedici anni fa.

HERB                        Steffy, per favore, puoi spiegarglielo tu…..

LIBBY                       Lasciami chiedere a mamma. Se dice che va bene, va bene anche per te?

HERB                                    Non dirà che va bene. Perché dovrebbe dirlo?

LIBBY                       Potrebbe sorprenderti. Allora glielo chiedo?

HERB                        Fallo pure. Chiediglielo. Ma io la conosco.

LIBBY                       (Al telefono) C'è qualcuno qui che vorrebbe farti un saluto… Già. E' qui accanto a me, proprio qui vicino… Ti senti in grado?… Uuh…. Uuuu…. Bene, aspetta un secondo. (La mano sul telefono, si muove verso Herb) Ha detto che se vuoi salutarla, lei non te lo impedirà.

HERB                        Vedi ! Che cosa ti avevo detto?

LIBBY                       Questo per lei è come dire un sì! Ha detto sì.

HERB                                    E' il peggiore sì che io abbia mai sentito.

LIBBY                       Lei sta aspettando al telefono. Se non le dici ciao adesso, faresti proprio un'azione schifosa.

HERB                        (La fulmina) Libby, ma sei una cosa, sei una cosa unica! Ancora due settimane con te e mi troverei a fare l'autostop per tornare a New York. (Va verso di lei) Dammi quel telefono!

LIBBY                       (Al telefono) Mamma?…. Ecco: c'è lui. (Gli porge il telefono. Lui lo prende e si guarda attorno con una espressione disperata).

STEFFY                     Mi vado a lavare le mani. (Va in bagno)

LIBBY                       Devo farti il letto.

                                   (Libby va nella stanza di lui e chiude la porta. Herb è solo. Guarda l'apparecchio, fa un profondo sospiro, e si butta)

HERB                        Pronto… Blanche? ….. Sono Herb… Sì… sì, è una sorpresa anche per me... Come va?… Oh?… Ah si, certo, anche a me a volte danno fastidio i piedi… Libby mi ha mostrato una tua foto. Stai benone. Quella in cui sei vestita con un vestito blu e un golf arancione… No, non mi sei sembrata per nulla ingrassata…. A me, sembri sempre la stessa di sempre… La cosa che volevo dirti era… Ecco, penso che Libby sia una ragazza straordinaria…. Un po' schietta, però…. Tu hai fatto un meraviglioso capolavoro con lei, Blanche; dovresti essere molto orgogliosa… orgogliosissima di lei… Sì. Anche a me ha fatto piacere parlarti… E riguardati, Blanche… Chi?… Certo. Ma certo, se è lì, passamelo… (Aspetta, fa un altro profondo respiro) Pronto? Pronto, Robby, come te la passi?… Beh, anche a me fa piacere conoscere la tua voce… Ho sentito che suoni il piano…. Ti piace?…. Piace anche a me. Come no… E' un bello strumento… Che stai dicendo?… Sì, certo, sto lavorando a una sceneggiatura proprio adesso, effettivamente… Ne hai visto uno? Ma quello di quasi tre anni fa…. Sono contento che ti è piaciuto… Non sapevo che l'avevi visto… Dici sul serio? Veramente? Bene, se dici sul serio devi assolutamente venirmi a trovare…. Tua sorella ha l'indirizzo… Ok, anch'io devo interrompere… E' stato bello parlarti… Saluta la mamma… Ciao Robby. (Per un momento piange; poi) Potete rientrare tutt'e due.

                                   (Libby e Steffy rientrano contemporaneamente)

LIBBY                       Ti ringrazio. E' stato molto bello quello che hai detto di me. Che cosa ne pensi di Robby?

HERB                        Non aveva il timbro di un Carl. La sua voce era molto acuta, molto fina, non è così?

LIBBY                       Gli diventa in questo modo quando è nervoso. Non aver paura…. Non è proprio quello che stai pensando.

HERB                        Chi ha detto niente? Può darsi che venga qui l'estate prossima. Forse andrà a scuola qui. Ha detto che gli fa piacere venire a vedermi.

LIBBY                                   Vedi! Vedi! E adesso non sei felice di avere salutato?!

HERB                                    Presumo che questo significhi che tua madre verrà appresso a Robby quest'estate.

LIBBY                       No. Tu non riuscirai mai a fare uscire la mamma dal suo guscio. Lei vivrà a Brooklyn fino al giorno della sua morte, e poi la seppelliranno accanto alla nonna.

HERB                                    E allora avrà inizio una conversazione a tre. Dovrai installare un'altra linea.

STEFFY                                 Adesso me ne devo proprio andare. Posso darti un passaggio dove vuoi.

LIBBY                                   No, grazie. Preferisco andarmene come sono venuta. Da sola. Una ragazza di questi giorni dev'essere indipendente. Ho preso tutto?

HERB                                    La frutta. Non dimenticare la frutta.

LIBBY                                   (La guarda) Grazie. Hai coltivato degli aranci e dei limoni bellissimi.

STEFFY                     Sono proprio felice che tu abbia trovato il vero Herb Tucker che stavi cercando quella mattina.

LIBBY                       Senti, se dovessi lavorare in un film a New York, noi abbiamo per te una camera a disposizione. E' quella dove dormiva la nonna. L'ho ridipinta con la Costa Azzurra.

STEFFY                     Io amo la Costa Azzurra. Vado a lavarmi di nuovo le mani. (Va in bagno)

LIBBY                       E così…. eccoci qua. Un altro addio.

HERB                        (Si guarda in giro) Sento che dovrei darti qualcosa in più da portare con te.

LIBBY                       Lo so io.

HERB                                    Dimmi. Cosa?

LIBBY                       La tua fotografia.

HERB                                    La mia foto? (Si guarda in giro) Mah! Non so proprio se ne ho una buona. (Apre dei cassetti) Ne avevo scattate, per la pubblicità, ma sono vecchie di circa sei anni fa. Avevo i baffi. E non mi somigliano affatto.

                                   (Libby tira fuori una Kodak Instamatic dal sacco)

LIBBY                       Sono venuta attrezzata. Tutto quello che devi fare è restare fermo li.

HERB                        Oh Dio. Io odio essere fotografato.

LIBBY                                   Non fare così. Sto facendo la foto. Devi solo metterti in posa.

                                   (Mette a fuoco la macchina, ma lui posa male) Non puoi fare qualcosa? Sembri uno che sta andando in prigione.

HERB                        Cosa vuoi che faccia? Vuoi che balli sul soffitto?

LIBBY                       No, basta farmi un sorriso. Su dai... sforzati… Quello sarebbe un sorriso? Quello sembra un sorriso di chi guarda verso il cimitero del monte Hebron. Fai un grande sorriso per Libby ok? (lui sorride e lei scatta) Stai lì! Una ancora per Robby. (lui sorride e lei scatta). E una per la mamma.

HERB                        Dai sbrigati.

LIBBY                       Per la festa della mamma. Fai il divertito. (lui sorride e lei scatta). Grazie. Le rimanenti le userò per l'America. Bene, ora devo sbrigarmi perché devo andare a prendere le radici di una pianta di mele da coltivare a New York. Ciao papà ti voglio molto bene.

                                   (Libby esce dalla porta. Il bagno si apre ed esce Steffy)

STEFFY                     Bene, devo andarmene anch'io ora. Ti fa niente se prendo la tua macchina inprestito per qualche minuto? Devo andare a prendere una tanica di carburante. Poi tornerò indietro.

HERB                        Certamente.

STEFFY                                 Vorrei andare a prendere la foto con i bambini e poi a prenotare una cena cinese. Ti interessa?

HERB                                    Non saprei. Pensavo di buttare giù qualche pagina oggi.

STEFFY                                 Di Domenica?

HERB                        La macchina da scrivere non lo sa. Potrebbe essere Mercoledì per lei…..

STEFFY                     Ah, certo. D'accordo. Sarà per un'altra volta.

HERB                        Naturalmente.

STEFFY                     Hai in mente un'idea sulla quale lavorare?

HERB                        Sì. Credo di sì.

STEFFY                     Sono contenta di sentirlo… E' un soggetto nuovo?

HERB                        No. E' un vecchio soggetto. In realtà mi è venuto in mente sedici anni fa.

STEFFY                                 Mi piace già.

                                   (Steffy si gira, ed esce, andando verso la macchina. Herb va allasua scrivania e si siede. Steffy ritorna)

                                   Dimenticavo le chiavi… Vedo che ti sei dato alla pubblicità.

HERB                        Perché?

                                   (Steffy gli mostra un piccolo cartoncino rosso)

STEFFY                     L'ho trovato sul tuo volante (Porge il cartoncino a Herb. Lui lo legge e sorride, poi lo ridà a Steffy che legge ad alta voce) "Herbert Tucker, sceneggiatore. Tirocinio a New York. Niente sceneggiature troppo lunghe o troppo corte".

SIPARIO