Un giorno come gli altri

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“UN GIORNO COME GLI ALTRI”

COMMEDIA ESISTENZIALISTA

IN DUE ATTI

di Stefania De Ruvo

COD SIAE N. 93 25 55A

Una donna comune scopre di non essere la protagonista della sua vita e che questa è guidata dalla volontà di uno scrittore. Come fareste voi se foste il protagonisti di una storia grottesca e che dovrete affrontare “una serie di sfortunati eventi” solo per rallegrare un ipotetico lettore?

Commedia esistenzialista che coniuga situazioni spassose al confine con la commedia nera, momenti romantici e riflessioni profonde.

Personaggi:            5 personaggi 2D1U+ 2U o D (da 2D 3U a 4D 1U)

MARIA ROSSI          donna 30 - 40 anni (Impiegata in una finanziaria, single, modesta, abitudinaria)

FRANCA                    donna 20 - 30 anni (Receptionist della finanziaria, studentessain letteratura, amica)

CLAUDIO                             uomo 25 - 35 anni (Garzone del supermercato, aspirante pasticcere, bel ragazzo possibilmente con un bel fisico)

DARIA-O / VOCE     uomo o donna30 - 50 anni (Scrittrice-ore di successo in pieno blocco dello scrittore)

ALDO/A                    uomo o donna 30 - 50 anni (Assistente della scrittrice-ore)

(INT.                          Intervistatore: Voce registrata)

Nel testo Scrittrice e Assistente sono scritte al femminile, è possibile farlo interpretare da uomini, inviate una mail a deruvostefania@gmail.com per ricevere le variazioni necessarie

N.B. Quando è indicato VOCE si intende sempre una voce fuori campo. Il testo di VOCE deve essere letto al momento dall’attrice che interpreta DARIA. Solo il monologo finale e l’intervista alla radio devono essere registrati.

Scenografia:

Primo atto

Salotto di Maria Rossi con (essenziale) un divano, un tavolino, una sedia, una radioantica.

Secondo atto

Soggiorno della scrittrice con tavolo, sedia da ufficio, portatile e telefono

PRIMO ATTO

SCENA 1

Maria, Voce

Sipario chiuso. Entra in scena Maria, indossa pantaloni ed una camicia,ha una tazza con manico da cui beve sorseggiando. Cammina assonnato.

VOCE            Questa è la storia di una donna di nome Maria Rossi. (si ferma un attimo poi avanza per il centro del proscenio mentre la voce parlaed inizia a spazzolarsi i denti molto lentamente) Maria Rossi è una donna semplice ed abitudinaria.Tutta la sua vita è stata segnata da numeri e gesti ripetuti. Ogni giorno feriale per dodici anni Maria Rossi si alzava alle ore 6:45, beveva una tazza di latte con il caffèe si preparava per andare in ufficio.Rimaneva in ufficio fino alle 17:15 prendendosi una pausa pranzo di 45 minuti ed pausa caffè di 4 minuti. In una giornata media di lavoro esaminava 7,3 pratiche di prestiti e mutui. Del suo lavoro a Maria Rossi piacevano i numeri ed i calcoli, leggeva attentamente le pratiche ma non dava mai un giudizio sul perché la gente chiedesse i soldi. Basandosi solo su numeri e calcoli, Maria Rossi decideva dei sogni e dei desideri di 7,3 persone al giorno nella sua posizione di responsabile fidi e prestiti della finanziaria dove lavorava da dodici anni. Se glielo avessero chiesto Maria Rossi avrebbe detto che quel mercoledì era un mercoledì perfettamente uguale a tutti gli altri ed infatti iniziò allo stesso … (Maria si ferma qualche secondo poi ricomincia) … ed infatti iniziò allo stesso modo di sempre … (Maria si ferma di nuovo, ascolta in giro, ascolta latazza)

MARIA          Si? (non sente risposta e si rimette a bere)

VOCE             … ed infatti iniziò allo stesso modo di sempre.

MARIA          C’è nessuno?

VOCE             Una qualunque altra persona, …

Maria si gira di scatto verso il sipario, la voce tace e riprende quando lui si rigira davanti.

VOCE            Una qualunque altra persona starebbe pensando ai vari impegni della giornata, Maria Rossi no, lei contava i sorsi per finire la sua tazza di latte e caffè.

MARIA          Chi ha detto che conto i sorsi? E come fa a sapere che li conto? Allora?

Silenzio, Maria si volta. Il sipario si apre, facendo vedere il soggiorno di Maria Rossi illuminato (sulla sedia una giacca). Maria si avvia verso il divano dove è appoggiata una borsa.

VOCE            Era impensabile che,proprio quel giorno … (Maria si gira di scatto verso il pubblico con le orecchie tese, poi si rigira e fa altri passi) era impensabile che, proprio quel giorno, i ripetitivi gesti di una vita sarebbero … (Maria Rossi si giraverso il pubblico, poi si rigira) diventati l’inizio di una vita completamente nuova. Come ogni giorno Maria Rossi, prese la sua giacca marrone, (Maria prende la giacca e se la infila)che aveva lasciato sulla sedia la sera prima. (Maria si ferma imbambolato ad ascoltare la voce) A completare la sua dotazione da ufficio, la fidata borsa di pelle marrone, regalo del diploma risalente a tredici anni prima. (Maria si desta dal torpore e prende la borsa)

MARIA          Ah, è vero! La borsa!(timoroso verso il cielo)Grazie?(apre la borsa e controlla il contenuto)

VOCE            La sua vita non brillava di eccitazione, Maria Rossi non la cercava, pensava che questa fosse sopravvalutata. A Maria Rossi piaceva la tranquillità, la routine e la sicurezza dei numeri. Senza timore di smentita Maria Rossi potrebbe essere considerata la classica donna qualunque, mediocre ed un po’ sfigata.

MARIA          Cosa? Ma …

Mariamette giù la borsa, prende il telefono e compone un numero.

MARIA          Pronto? Salve sono Maria Rossi, non credo di sentirmi molto bene…

VOCE            Per la prima volta da dodici anni Maria Rossi quella mattina chiamò in ufficio e si diede malata.

Maria si ferma ad ascoltare.

MARIA          No, sto decisamente male, oggi non potrò venire in ufficio. Le mie pratiche? Beh si, le ho qui con me… va bene, mandate qualcuno a ritirarle. A presto, spero.

Maria si siede sul divano, tira fuori dalla borsa delle cartelle e le poggia sul tavolino. Buio per pochi secondi o in alternativa musica mentre Maria scrive sulle cartelle interrompendosi a tratti.

SCENA 2

Maria, Voce, Franca

In scena Maria e la voce fuori campo.

Maria è al tavolo con una penna in mano ed un foglio senza scrivere nulla, di fianco una pila di pratiche. Entra Franca, la receptionist della finanziaria.

FRANCA       Ciao Maria, sono venuto a prendere delle pratiche. Quali sono?

Maria non risponde.

FRANCA       Maria?Come stai?

MARIA          Non molto bene. Oggi non vado in ufficio, anzi non credo di poter proprio uscire di casa.

FRANCA       Lo vedo. Ma che cos’hai? E’ la prima volta che mandi malattia da quando ti conosco. In ufficio è successo un pandemonio, volevano mandarti un’ambulanza. “Se Maria non è in ufficio gli sarà successo qualcosa”, lo abbiamo pensato tutti.

MARIA          Perché? Potevo essere in ferie!

FRANCA       Tu? Quando mai! Tocca chiudere a chiave l’ufficio per farti stare a casa!Ammettilo, tu vivi per il lavoro, ed a proposito di quello, quali sono le pratiche che devo ritirare?

VOCE            Maria non riusciva proprio a concentrarsi, la sua mente era altrove, quando la receptionist della finanziaria dove lavorava le chiese le pratiche da ritirare, lei fece scena muta.

Maria            (scocciato al cielo)Non riesco a pensare mentre parli!

FRANCA       Come? Io non ho detto niente! Maria va tutto bene?

MARIA          (sussurrando) C’è qualcuno che mi segue.

FRANCA       Come fa a seguirti se non sei uscita di casa?

MARIA          Sono seguita da una voce, da una voce di donna(o di uomo se lo scrittore è uomo).

FRANCA       E che ti dice?

MARIA          Sta raccontando quello che sto facendo.

FRANCA       Se non stai facendo niente!Cosa sta raccontando?

MARIA          Stavo compilando delle pratiche, ho dovuto smettere di scrivere. Senti. (riprende a scrivere)

VOCE            Il fruscio della penna sulla carta faceva lo stesso rumore della sabbia che scorre dentro una clessidra e quando Maria ci fece caso, si rese conto che in tutti questi anni aveva sentito così tanta sabbia scorrere da riempire un spiaggia.

MARIA          Hai sentito?

FRANCA       Cosa? Il silenzio?

MARIA          No, la voce.

FRANCA       Che voce?

VOCE            Sebbene quello fosse un giorno straordinario, che le avrebbe cambiato la vita, per Maria Rossi quello era un mercoledì come un altro.

MARIA          (irritata) Non hai sentito! La voce che ha detto: “per Maria Rossi quello era un mercoledì come un altro”.

FRANCA       (preoccupata, cercando di calmarla) Sta tranquillaMaria, ti ho sentita. Hai ragione oggi è mercoledì, un mercoledì come un altro.

MARIA          (esasperata)No, non me, ascolta la voce!

FRANCA       TI vedo un pochettino fuori fase.

MARIA          (si siede quasi in trance) Non sto bene.

VOCE            Perché Maria parlasse con la receptionist non era chiaro, non avevano niente in comune ed era una strana persona, secondo i canoni di Maria Rossi.

FRANCA       Maria?

VOCE            Era una persona con la testa tra le nuvole e amava parlare con le piante.

MARIA          Si?Scusa. Non sapevo che ti piacessero le piante.

FRANCA       E questo cosa centra?

MARIA          Così, per dire.

FRANCA       Che ti succede? Hai bisogno di una vacanza?Da quanto tempo non ti prendi delle ferie?

VOCE            Se solo Mariaavesse saputo che quello era solo l’inizio di una serie di sfortunati eventi che l’avrebbe condotta …

FRANCA       Maria mi stai ad ascoltare?

MARIA          Eh? cosa? Che sfortunati eventi? E dove mi devono condurre? Non ho sentito puoi ripetere?

Maria si ferma in ascolto e blocca anche Franca, poi sbotta spazientita.

MARIA          E va bene, dove sei?”Mariabeveva la sua tazza di latte e caffè”… allora parla! Sfortunati eventi, ti ho sentito! (va in giro per la stanza a fare danni e a parlare al posto della voce raccontando le sue azioni)Dai parla!Maria Rossi era una furia, se la prese con un cuscino del divano. Buttò le pratiche per terra (sta per buttarle ma si ferma), poggiò le pratiche per terra(esegue). Su forza, dì qualcosa, dì qualcosa!! Maria è sconvolta, si sdraia sul divano (si sdraia sul divano, guarda i piedi)senza togliersi le scarpe.

Franca prende una sedia e si siede alla testa del divano, prende un block-notes ed una penna ed incrocia le gambe come fosse una psicologa.

FRANCA       Maria, tu senti le voci?

MARIA          Una voce, una soltanto.

FRANCA       Credo che tu sia schizofrenica.

MARIA          No, non sono schizofrenica, è solo una voce nella mia testa.

FRANCA       Appunto.

MARIA          No!La voce non mi dice di fare qualcosa, mi racconta quello che ho già fatto, con precisione, ed un vocabolario migliore del mio.

FRANCA       Hai una voce che parla con te.

MARIA          Non con me. Parla di me.

FRANCA       Cambia qualcosa?

MARIA          Certo che cambia! Io non so come, ma sono dentro una specie di storia dove sono la protagonista. Come se fossi un personaggio della mia vita.

FRANCA       Se la vita è tua, dovresti esserne laprotagonista, non un semplice personaggio.

MARIA          Va bene, sono la protagonista della storia della mia vita.

FRANCA       Per tutti è così.

MARIA          Lo so, ma a te nessuno te la racconta, a me sì.

FRANCA       Scusa se insisto, ma questa è schizofrenia.

MARIA          Non si tratta di schizofrenia.

FRANCA       Va bene, ma non ti agitare.

MARIA          Prova a credermi per un momento. Se quel che dico fosse vero, se io facessi parte di una storia, tu cosa mi suggeriresti?

FRANCA       Di prendere dei farmaci, forti.

MARIA          E oltre a questo?

FRANCA       Non lo so, ti manderei da un esperto di letteratura.

MARIA          Già, sarebbe una buona idea, (si mette a sedere sul divano) se non passassi il rischio di finire internato.

FRANCA       Allora ti posso aiutare io!

MARIA          Tu? E come?

FRANCA       Credi davvero che la mia massima aspirazione sia quella di fare la receptionistper una finanziaria?

MARIA          Ah no?

FRANCA       Certo che no! Io sono iscritta alla facoltà di lettere, la mia aspirazione è quella di diventare una scrittrice. No, in verità io sono già una scrittrice, la mia speranza è di mantenermi scrivendo.

MARIA          Non lo sapevo?

FRANCA       Non me lo hai mai chiesto!

MARIA          Io credevo fossimo amiche.

FRANCA       Come puoi crederlo? Non sai niente di me come io non so niente di te. Ci incontriamo a mala pena in ufficio.

MARIA          Mi saluti sempre.

FRANCA       Perché sono una persona educata, ma l’amicizia è un’altra cosa.

MARIA          Capisco.

FRANCA       Mi dispiaceMaria, non credevo ti importasse avere degli amici. Sembri più interessato ai numeri che alle persone.

SCENA 3

Maria, Franca, Voce, Claudio

In scena Maria, Franca e la voce fuori campo. Entra Claudio sovra pensiero, (es. ascoltando della musica con le cuffiette), crede di essere solo.

CLAUDIO     (sorpreso) Oh!

MARIA          Chi è lei? E come fa ad avere le chiavi di casa mia?

CLAUDIO     Sono Claudio, sono venuto a consegnare la spesa.

MARIA          Il garzone del supermercato si chiama Gino, si è sempre chiamatoGino.

CLAUDIO     E si chiama ancora Gino ma è malato e mi ha chiesto di sostituirlo.

MARIA          Ma io non lo sapevo.

CLAUDIO     E non doveva saperlo, a quest’ora lei è sempre al lavoro.

MARIA          Come lo sa?

CLAUDIO     Sono un paio di settimane che vengo io e poi da quello che mi ha raccontato Gino, lei è abbastanza prevedibile.

FRANCA       Ci si può regolare l’orologio. Piacere Franca.

CLAUDIO     Piacere Claudio.

MARIA          Io sono abituato a Gino, lui sa cosa deve portare.

CLAUDIO     Lo so anche io.

MARIA          Ma io non la conosco.

CLAUDIO     Se è per questo non conosce neanche Gino. Non vi incontrate mai, comunicate solo con i bigliettini.

MARIA          Ginogli ha detto quello che deve portarmi?

CLAUDIO     Si, stia tranquilla.

MARIA          E’ sicuro?

CLAUDIO     (scocciato)Mi ha dato tutti i suoi bigliettini! (tira fuori dei foglietti e inizia a leggerli) Ogni mercoledì portare due etti di fettine di pollo, due panini del tipo michette e tre pomodori verdi da insalata, se non disponibili, vanno bene anche quelli rossi, mai i ciliegino.

MARIA          Non mi piacciono i pomodori ciliegino.

FRANCA       Sono davvero tuoi?

MARIA          Eh? Cosa? Si, sono i miei.

CLAUDIO     Ne ho altri, per il tipo di latte da portarle, per l’acqua minerale mediamente frizzante, per il pesce del venerdì e la scorta mensile di detersivi. Venti in totale.

FRANCA       Sono tutti tuoi?

MARIA          Sono vent’uno.Si, sono miei.

CLAUDIO     Perfetto allora lascio la spesa e vado.

MARIA          La lascia qui?

CLAUDIO     Certo che no. (tira fuori un bigliettino) Come sistemare la spesa. (Srotola il bigliettino lunghissimo). Inizio dalle cose da mettere in frigo se permette(esce di scenadall’altra quinta)

FRANCA       Sapevo che eri una precisina, ma così sei quasi una maniaca.

MARIA          Maniaca? Perché?

FRANCA       Ti fai sempre portare la spesa a casa? Perché non ci vai tu?

MARIA          Così è più efficiente, torno a casa e trovo tutto quello che mi serve e non devo perdere tempo.

FRANCA       Ma così non parli con nessuno.

MARIA          Appunto.

FRANCA       E come fai a scegliere quello che vuoi?

MARIA          So già quello che voglio, sono anni che lo so.

FRANCA       Sono anni che prendi sempre le stesse cose? Questo è decisamente da maniaca.

Entra Claudiosulla parola “maniaca” con la busta della spesa. Maria la fissa.

VOCE            Maria aveva difficoltà a vedere Claudio come un semplice ragazzo delle consegne.

MARIA          No, non adesso! (alla voce)

CLAUDIO     Non vuole che sistemi la spesa?

MARIA          Non dicevo a lei. (Maria rimane imbambolata a fissarlo mentre Claudiotira fuori la spesa sul tavolo. Franca assiste alla scena senza dire niente)

VOCE            Le sue braccia forti erano sprecate per tirare fuori dalle buste piccoli pacchetti. I muscoli definiti, gli addominali che facevano capolino da sotto la maglietta e soprattutto il suo sorriso gentile attiravano l’attenzione di Maria. (oppure altri elementi che possono caratterizzare l’attore che impersona Claudio e che possono attrarre una donna ad es. “lo sguardo di Claudio si poggiava su Maria con interesse, indugiava sulle sue forme per poi sostenere lo sguardo di lei. Quasi sapendo l’effetto che questo provocasse nella donna, un sorriso a sottolineare quella intimità rubata”). Maria non era tipo da fantasie erotiche ma con lui non riusciva a frenarsi, non poteva fare a meno di immaginarsi Claudio che l’accarezzava su una guancia, immersa nella schiuma della vasca da bagno e naturalmente nudi nel suo letto solitario.

CLAUDIO     Signora Rossi, lei mi sta fissando.

MARIA          (imbarazzata) Oh, non credo proprio, non potrei mai.

FRANCA       Beh, un po’ lo fissavi! Davanti e di dietro.

Claudio sorride e riprende il suo lavoro al tavolo (deve lasciare il cellulare).

MARIA          (verso Franca) Non dovevi tornare in ufficio?

FRANCA       Si.

MARIA          Ed allora vai!!

FRANCA       Vado! Fammi prendere i fascicoli! Non stai molto bene e non è un’influenza. Io fossi in te mi farei vedere da uno bravo.(prende i fascicoli perdendo tempo per ascoltare quel che succede)

CLAUDIO     Io ho finito con la spesa, torno al supermercato se non ha bisogno di me.

MARIA          (imbarazzata) No, vada pure. Ma Gino quando torna?

CLAUDIO     Presto, starà sicuramente meglio, verrà lui se io non le vado bene.

MARIA          (imbarazzata) No, cioè si, lei va benissimo ma Gino…

CLAUDIO     Non si preoccupi, non mi offendo.

Esce Claudio.

SCENA 4

Maria, Voce, Franca

In scena Maria, Franca e la voce fuori campo.

VOCE            Tutto d’un tratto Maria si ritrovò da sola, sconvolta ed esasperata…

MARIA          (verso il cielo) Falla finita anche tu!

Franca spaventata si tira indietro.

VOCE             … a maledire il cielo inutilmente.

MARIA          No, ti sbagli, io non maledico il cielo, maledico te, stupidissima voce! Sta zitta e lasciami in pace! (si butta sul divano) Ho decisamente bisogno di aiuto.

FRANCA       Mi sa che hai ragione. (si siede nella sedia accanto al divano come nella scena 2) Va bene, iniziamo.

MARIA          Iniziamo cosa?

FRANCA       Volevi una consulenza da un esperto di letteratura? Eccomi.

MARIA          Cosa devo fare?

FRANCA       Sdraiati e raccontami tutto. La voce, questo narratore che dici di sentire…

MARIA          Lo sento davvero.

FRANCA       Certo.Dicevo, questo narratore, ti racconta la tua vita?

MARIA          Si.

FRANCA       E com’è?

MARIA          Com’è cosa?

FRANCA       La tua vita, è una bella vita o no?

MARIA          Non saprei, non la racconta tutta, solo man mano che la vivo.

FRANCA       Ti avrà anticipato qualcosa?

MARIA          Una volta mi ha detto che inizieranno con oggi una serie di sfortunati eventi.

FRANCA       Sei pazza? Pensi o sai di essere pazza o qualcosa del genere?Sai per caso se ci sono dei precedenti in famiglia di malattie mentali? Un lontano cugino, uno zio disperso… Si può fare questa domanda a chi èpazzo?

MARIA          Non lo so a tutte le domande.

FRANCA       Allora com’è la tua vita?

MARIA          Non mi ha detto molto, ed è quello che voglio scoprire.

FRANCA       Va bene, ma fino ad adesso, com’è la tua vita? 

MARIA          Lavoro in una finanziaria.

FRANCA       Questo lo so. E’ l’unica cosa che so di te. Sei sposata?

MARIA          No, avevo un ragazzo, quasi ragazzo, ma mi ha lasciata per una commessa.

FRANCA       Hai delle passioni?

MARIA          Mi piace contare.

FRANCA       A parte questo?

MARIA          No, nessuna.

FRANCA       Animali?

MARIA          No.

FRANCA       Amici?

MARIA          Si, insomma tu. (ci pensa)No, nessuno.

FRANCA       Aspirazioni, ambizioni, sogni, desideri.

Maria alza le spalle.

FRANCA       Non mi pare ci sia molto da narrare.

MARIA          Perché? Da cosa lo ha deciso?

FRANCA       Una veloce analisi preliminare. Ed il narratore che tipo di uomo è?

MARIA          E’ una donna.

FRANCA       La conosci? Hai riconosciuto la sua voce?

MARIA          No.

FRANCA       Sei sicura?

MARIA          Certo, la riconoscerei immediatamente se la sentissi altrove.

FRANCA       Allora questa voce di donna ti ha detto che sta per iniziare …

MARIA          Una serie di sfortunati eventi.

FRANCA       Ti ha detto quali?

MARIA          Non ha aggiunto altro o non lo ha detto a me. Lei non sa che la sto ad ascoltare, almeno io credo sia così, perché ho provato a chiamarla ma non risponde.

FRANCA       Ed ha aggiunto altro?

MARIA          Che mi cambierà per sempre la vita.

FRANCA       Il che non è negativo, da quel che ho capito.

MARIA          A me piace la mia vita, non completamente, ma come si dice: si sa quel che si lascia e non si sa quel che si trova.

FRANCA       Non sei quel tipo di persona che ama rischiare vero?

MARIA          Non proprio.

FRANCA       E sei convinta che questa voce sia vera?

MARIA          Ha indovinato parecchie cose.

FRANCA       Del tipo?

MARIA          Cosa penso del mio lavoro.

FRANCA       Cioè che non ti piace, non del tutto almeno.

MARIA          Esatto!

FRANCA       Beh, non è che sia una grande scoperta! La prima cosa che la gente odia è il proprio lavoro, la seconda il traffico e la terza i calzini spaiati. Mi dispiace Marianon credo di poterti aiutare.

MARIA          Perché?

FRANCA       Non sono un esperto di … voci. Sto studiando teoria letteraria e fino ad ora non trovo niente di letterario in te. Non dubito che senti una voce ma non credo sia di un narratore perché non c’è molto da narrare. Secondo me dovresti tenere un diario, scriveretutto quello che dice la vocee riferirlo ad un dottore, uno bravo.

MARIA          Non ce la faccio a ricordare tutto. Io ricordo a mala pena “Se solo avesse saputo che …”

FRANCA       Come?

MARIA          Se solo avesse saputo.

FRANCA       Ha detto “se solo avesse saputo”?

MARIA          Si.

FRANCA       Accidenti, il “se solo avesse saputo” apre ad una infinità di scenari. Forse il romanzo della sua vita sta cominciando adesso.

MARIA          Adesso? Io sono trent’anni che vivo.

FRANCA       Non ne sarei così sicuro. Senti, non so se ti servirò a qualcosa ma voglio essere tenuta al corrente.

MARIA          Al corrente? Vuoi che ti racconti cosa dice il narratore? Ma io ho bisogno di capire cosa ha intenzione di raccontare prima che lo racconti!

FRANCA       Ma io non lo so. Come potrei saperlo.

MARIA          (agitata) Io lo devo sapere!Lei, la voce, vuole stravolgere la mia vita.  “Serie di sfortunati eventi” ricordi?“una vita completamente nuova” e se fosse peggio di quella che ho adesso?

FRANCA       Io studio letteratura, non faccio previsioni.Leggo libri, non tarocchi.

MARIA          Con i numeri si possono fare delle previsioni. Vedi come va l’andamento passato ed estrapoli l’andamento futuro. Non si può fare lo stesso con la narrativa?

FRANCA       Non saprei, ci possiamo provare. Per prima cosa dobbiamo capire se ti troviin una tragediao in una commedia.

MARIA          Tragedia o commedia?

FRANCA       Per farla semplice: in una tragedia, muori; in una commedia, ti sposi.

MARIA          Preferisco la commedia! Ma come faccio a capirlo?

FRANCA       La maggior parte dei protagonisti di una commedia,si innamora di una persona che incontra per caso; all’inizio lei loodia poi se ne innamora.

MARIA          Quindi devo vedere se ho incontrato un uomo che mi odia?

FRANCA       Oddio, non so se sia più improbabile che tu incontri un uomo o che qualcuno ti possa odiare!

MARIA          Non mi sottovalutare! Io autorizzo o nego finanziamenti, mezzo mondo mi odia.

FRANCA       Bene! Hai conosciuto di recente qualcuno che ti odia?

MARIA          C’è un ragazzo, l’ho conosciuto a casa mia.

FRANCA       Incontri i clienti a casa sua?

MARIA          No, è il garzone del supermercato.

FRANCA       Gino?

MARIA          No, Claudio, il suo sostituto.

FRANCA       Il ragazzo che è appena uscito!

MARIA          Si, lui.

FRANCA       Ed è stato il tuo incontro più significativo con un uomo?

MARIA          E’ stato il mio unico incontro con un uomo da … da un po’.

FRANCA       Beh, se non abbiamo niente di meglio! Ma perché dovrebbe odiarti? Non mi dire che gli hai negato un finanziamento?

MARIA          No, ma non gli ho fatto una buona impressione.

FRANCA       In effetti.

MARIA          Credo di aver fatto la figura del maniaca e non solo dell’ordine.

FRANCA       Beh, direi che questa è una commedia, continua così.

MARIA          Così come?

FRANCA       E che ne so io!

MARIA          Sei tu l’esperta di letteratura.

FRANCA       Ma solo di quella scritta e non di quella raccontata, nella mente di qualcuno, che solo lei sente …

MARIA          Ho capito, ho capito.

FRANCA       E’ un’esperienza nuova per me.

MARIA          Invece per me è normale!

Franca fa spallucce

MARIA          No, non è normale.

Squilla il telefono di Maria. Maria risponde.

MARIA          Pronto? Si sono io, Maria Rossi. Desidera? La polizia? Ma che … si ho capito ma io non c’ entro. Io l’ho lasciata qui sotto parcheggiata … no oggi non l’ho presa, non mi sento molto bene e sono rimasta a casa. Devo venirla a prendere? Devo pagare le multe? Io?

Mette giù il telefono.

FRANCA       Cosa voleva la polizia da te?

MARIA          Sembra che mi abbiano rubato la macchina questa mattina ed hanno accumulato 350 euro di multe in due ore prima di lasciarla vicino alla discarica.

FRANCA       Tecnicamente non te l’hanno rubata, ma solo presa in prestito.

MARIA          Li dovrei ringraziare secondo te? 350 euro di multe!

FRANCA       Perché le devi pagare tu?

MARIA          Perché non posso provare che c’era qualcun altro alla guida. Mi hanno consigliato di conciliare.

FRANCA       In effetti, una bella sfiga!

MARIA          Non ci posso credere, allora la voce aveva ragione! “Una serie di sfortunati eventi”!

FRANCA       Certo è una scocciatura, ma da qui a dire che è iniziata la predizione della voce! Maria, è solo una coincidenza.

MARIA          Dici? Io non credo alle coincidenze, preferisco le statistiche.  

FRANCA       Ed un evento sfortunato non diventa certo serie da solo.

MARIA          Hai ragione, tutta questa storia non mi fa più pensare lucidamente.

FRANCA       Mi dispiace Maria ma io devo proprio tornare in ufficio. Se non porto queste pratiche mi licenziano.

MARIA          Si, certo. Devi andare. Io starò bene. E’ stata solo una coincidenza.

FRANCA       Solo una coincidenza.

Francaprende le sue cose ed esce di scena.

Buio di pochi secondi o musica.

SCENA 5

Maria, Voce, Claudio

In scena Maria, nervoso, seduto sul divano che tamburella con le dita.

VOCE            Maria era immersa nei suoi pensieri, ma per una volta non rincorrevano i solitinumeri che avevano caratterizzato tutta la sua vita. In questo momento i suoi pensierierano rivolti a Claudio, come ad anticipare il suo ritorno inaspettato.

MARIA          (scatta in piedi)Cosa? Sta arrivando? Qui?(si precipita alla quinta e si scontra con Claudio)

CLAUDIO     Ah! Ma è un’abitudine.

MARIA          Claudio! Che ci fa qui?

CLAUDIO     Ho dimenticato il mio cellulare.

MARIA          Come sta?

CLAUDIO     Stanco, ho lavorato dalle cinque di questa mattina. Mi fa entrare?

MARIA          Certo, scusi e le chiedo scusa anche per prima, avevo dimenticato le buone maniere.

CLAUDIO     Scuse accettate, prendo il mio telefono e vado.(Claudio entra, va al tavolo, prende il cellulare, mentre Maria si pone davanti alla porta/quinta, quando Claudio torna indietro trova l’uscita sbarrata)

MARIA          Non posso lasciarla andare così.

CLAUDIO     Cosa?

MARIA          Le devo aver dato l’impressione del maniaca.

CLAUDIO     Beh, bloccarmi l’uscita non aiuta.

VOCE            Maria cercava nervosamente di fare conversazione. Provo inizialmente con …

MARIA          Ha i denti molto simmetrici.

VOCE            … maldestri complimenti …

CLAUDIO     (divertito) Grazie.

VOCE            … ma fallì miseramente. Maria calcolòallora la probabilità di peggiorare la figura dell’idiota in funzione deltempo che rimaneva a chiacchierare e decise di troncare la conversazione.

MARIA          (al cielo) Ma io…

VOCE             …(decisa) sul nascere.

MARIA          (sconfitta) Devo tornare a lavoro.(va verso il divano lasciando la porta libera)

CLAUDIO     (sulla porta/quinta) Ma non si era presa un giorno di malattia?

MARIA          Mi sono portato delle pratiche a casa.

CLAUDIO     Dovrebbe riposare o almeno distrarsi.

MARIA          In genere non sono così. Sono una brava persona, tranquilla, forse troppo. Non so cosa mi è preso oggi.Lo so in verità, ma è difficile da spiegare. Ho avuto una brutta giornata ed è solo l’inizio.

CLAUDIO     (prende dalla borsa una bustina con dei biscotti)Tenga. Ne prenda uno. Questo è quello che faccio alle cinque di mattina, lavoro in un forno prima che apra il supermercato.

MARIA          Biscotti?

CLAUDIO     Pasticceria in genere. Ha avuto una brutta giornata ed io gliel’ho peggiorata, li assaggi. Quando ho una brutta giornata un buon biscotto me la migliora.

MARIA          (accetta il sacchetto, prende un biscotto e gli dà un morso) Veramente buono.

CLAUDIO     Ho imparato a fare i dolci a scuola.

MARIA          Alberghiero?

CLAUDIO     Medicina, ci riunivamo spesso per studiare. Si dormiva poco e si andava avanti con i caffè e con il caffèci vuole un dolcetto. Così prima di ogni incontro io infornavo sempre qualcosa di buono ed alla fine del primo anno mi sono trovato con zero esami ed un blocco pieno di ricette.

MARIA          E’ strano per un ragazzo, fare i biscotti.

CLAUDIO     E’ quello che mi hanno detto anche i miei genitori, è per questo che ho fatto medicina. Ma non faccio solo biscotti, dovrebbe provare i miei Macaron, le tartetatin, e gli éclair, adesso mi sto specializzando in croquembouche. La pasticceria francese è la migliore.

MARIA          E medicina?

CLAUDIO     L’ho lasciata, perché fare una cosa che non ti piace? La vita è una sola per sprecarla. Ho deciso che se volevo aiutare le persone lo avrei fatto con i miei dolci.

MARIA          E come è finito fare il garzone delle consegne?

CLAUDIO     Mi servono i sodi per aprire una mia pasticceria. Come sono?

MARIA          Buoni.

CLAUDIO     Sono contento. Tenga anche gli altri, li mangia domani nel latte.

MARIA          La ringrazio. Quanto le devo?

CLAUDIO     Niente, è un regalo.

MARIA          Ha bisogno di soldi per la pasticceria.

CLAUDIO     Me li guadagno i soldi, non ho bisogno dell’elemosina.

MARIA          Non è elemosina, la voglio pagare per i biscotti.

CLAUDIO     Sono un regalo, per fare una gentilezza.

MARIA          Io posso aiutarla, se ha bisogno di soldi io concedo i finanziamenti, è una bella coincidenza che proprio noi ci siamo incontrati.

CLAUDIO     Vorrebbe alludere che l’ho fatto apposta? Che avessi dei piani segreti?

MARIA          No, no, è che sembra proprio una commedia.

CLAUDIO     Cosa?(perplesso)

MARIA          (eccitata prende un foglio ed una penna)Il suo lavoro per il supermercato è a tempo indeterminato? Nel forno lavora in proprio?Con un contratto o fa solo esperienza? Quanto prende all’ora?

CLAUDIO     Cosa le interessa?

MARIA          E’ per sapere se è affidabile finanziariamente. Per ottenere un prestito.

CLAUDIO     La smetta, io non voglio un finanziamento, non da lei. Io volevo solo darle dei biscotti.

Silenzio, Maria poggia foglio e penna.

MARIA          Scusi, ho incasinato tutto. Le sembrerà strano ma questa è una tragedia.

CLAUDIO     Sì, è strano. Ho preso il cellulare, devo andare adesso. La prossima volta verrà Gino a portarle la spesa. (esce di scena)

MARIA          Claudio …

Squilla il telefono.Maria risponde di corsa.

MARIA          Pronto? La polizia? Si lo so, devo pagare le multe … Come non sapete niente delle multe! Sono 350 euro! … Non siete la polizia urbana ma quella postale!(ride) Non ho pagato il francobollo? … Va bene non si arrabbi non faccio lo spiritosa, è una cosa seria. La ascolto. Mi devo sedere?(si siede).… Cosa intende per furto di identità?

Rimane imbambolata qualche secondo con la cornetta in mano poi mette giù il telefono.

MARIA          (sconsolata, ripete come fosse un mantra)E’ solo una coincidenza. E’ solo una coincidenza.(silenzio)Sono solo due coincidenze.Sono solo due coincidenze. (Prende il telefono, compone un numero al telefono)Franca! Questa è una tragedia! E sono due le coincidenze!

Buio o musica.

SCENA 6

Maria, Voce, Franca

Maria è seduta sul divano. Entra Franca con una borsa.

FRANCA       Maria, che succede? Al telefono sembravi stana, come stai?

MARIA          Sto bene.Ma che ci fai qui?

FRANCA       In verità stavo gironzolando qui intorno quando mi hai chiamata. Sono preoccupata per la storia del narratore, ci ho pensato molto.

MARIA          Sono contenta che sei qui. Ti devo parlare.

FRANCA       Si, anche io. (senza ascoltarla, prende una sedia, la mette vicina al divano e si siede)Ho pensato a come scoprire chi è il tuo narratore e soprattutto cosa ha in mente per te. Prima di tutto dobbiamo capire se sei un personaggio nuovo o è qualcosa di già pubblicato. Potresti essere anche un “liberamente tratto” o “ispirato a”, la ricerca si allargherebbe molto. Sdraiati, mettiti comoda.

Maria si sdraia, si ripropone la posizione vista nella scena 2.

MARIA          Franca, devo dirti una cosa.

FRANCA       Si, anche io. (senza ascoltarla, prende un block-notes ed una penna dalla sua borsa)Dimmi: hai mai una voglia irrefrenabile di mordere qualcuno alla gola o uno strano appetito di … un esempio … cervelli umani?

MARIA          Cosa? No, mai!

FRANCA       Bene, allora eliminiamo tutta la narrativa su vampiri, licantropi e mostri similari. (tira delle linee sul block-notes)Guarda che abbiamo scartato un terzo della letteratura degli ultimi dieci anni!

MARIA          Ne sono sollevata.

FRANCA       Anche io, lo ammetto. Essere tuo amica sarebbe stato problematico. Andiamo avanti: nei tuoi approcci con l’altro sesso…

MARIA          Eh?

FRANCA       Insomma nei tuoi rapporti sessuali … lascia perdere. Cancelliamo anche la letteratura erotica, soft, hard, di qualunque genere. Stiamo andando bene!(tira delle linee sul block-notes)

MARIA          Credi?

FRANCA       Assolutamente.

MARIA          Assolutamente sì o assolutamente no?

FRANCA       Ti piacciono gli omicidi? Risolverli, farli … esserne in qualche modo implicata?

MARIA          No, a volte vedo i telefilm.

FRANCA       Quello non conta. Hai un buon rapporto con tuo padre?

MARIA          Si, ma tutte queste domande cosa servono?

FRANCA       A determinare in quale storia ti trovi ed in quale non ti trovi. Non sembra, ma ho appena escluso tutta la letteratura fantastica, erotica, i gialli,e buona parte diquella classica. Volevi dirmi qualcosa?

MARIA          Franca,ho rovinato tutto con la storia commedia o tragedia ed adesso gli piaccio ancora di meno di prima.

FRANCA       Stai parlando di Claudio vero?

MARIA          L’unico uomo che mi interessa.

FRANCA       Già, dimenticavo. Credo sia perfetto.

MARIA          Come può essere perfetto? Ho rovinato tutto!

FRANCA       E’ una buona notizia, hai dimostrato che la voceè condizionata da quello che fai.Può darsi che sei tu che fai procedere la storia.

MARIA          Dici? Ed è una buona notizia?

FRANCA       Certo. Sarebbe abbastanza ovvio per chiunque altro ma nel tuo caso…

MARIA          Ovvio?

FRANCA       Che ognuno sia l’agente che fa andare avanti la propria storia. Dai Maria! Sono le scelte che facciamo a determinare il resto della nostra vita.

MARIA          Ma nel mio caso?

FRANCA       Ammettilo, non sei mai stato una tipa molto decisionista, più correntista.

MARIA          Correntista?

FRANCA       Nuova parola, coniata per l’occasione. Perfetta per descrivere chi segue la corrente, poi hai notato il doppio senso finanziario!

MARIA          Franca! E adesso che faccio?

FRANCA       Visto che comandi tu, io ti suggerirei di fare qualcos’altro.

MARIA          Per esempio?

FRANCA       Niente.

MARIA          Niente?

FRANCA       Si, niente.

MARIA          Neanche conClaudio?

FRANCA       Scordatelo.

MARIA          Devo dimenticarmelo?

FRANCA       Esatto. Non fare niente domani, anzi incomincia adesso a non fare niente.

MARIA          E come faccio a non fare niente?         

FRANCA       Decidi di non fare niente. Non vedrai più Claudio, non ti relazionerai con altre persone …

MARIA          Che persone?

FRANCA       Già. (ci pensa)

MARIA          Allora torno alla vita di prima?

FRANCA       No, a meno della vita di prima. Non andare in ufficio. Non dareassolutamente niente da raccontare al narratore, vediamo come se la sbroglia con la trama, insomma, vediamo chi comanda.

MARIA          Va bene, se è quello che serve, mi fido.

Marco si mette a sedere. Francava a sedersi accanto a lui. Entrambi immobili in silenzio.

FRANCA       Dispiace se accendo la radio? Così sento un po’ di musica mentre non facciamo niente. (accende la radio, che trasmette una musica di sottofondo)

Silenzio, possibile mimica es. Maria batte il piede con nervosismo e Franca la ferma, Maria si gratta la testa e Franca la guarda spazientita.

VOCE            In quel giorno la vita di Maria Rossi sembrava avere avuto una svolta, l’incontro con Claudio e le emozioni che lui risvegliava in lei avevano acceso una piccola nota di colore nella monocromatica routine vissuta fino al giorno prima. Troppo per Maria Rossi, spaventata dal cambiamento, quelle piccole fiammelle di emozioni avevano avuto l’effetto opposto facendo piombare Maria Rossi in una apatia quasi assoluta.

MARIA          La voce!

FRANCA       Silenzio!Nulla, non devi fare nulla.

VOCE            Maria Rossi non era in grado di cambiare la sua vita, di dargli un senso. Forse il destino era stato troppo clemente con Maria, lasciandola galleggiare nella sua indolenza. Forse per Maria sarebbe servito uno scossone maggiore per destabilizzarlo nelle sue certe certezze.

MARIA          No, è la voce!

FRANCA       Hai sentito la voce, allora chi comanda?

MARIA          Non lo so, ma vuole destabilizzarmi.

FRANCA       Destabilizzarti?

MARIA          Non te la prendere con me. Te lo avevo detto che ha un vocabolario migliore del mio.

FRANCA       Cosa vuole da te?

MARIA          Dice che sono indolente.

FRANCA       In effetti.

MARIA          E vuole darmi uno scossone. Uno ancora più forte. Franca, ho paura.

Squilla il telefono e Maria salta nervoso, guardando il telefono con sospetto.

MARIA          Ahh!!

FRANCA       E’ solo il telefono!

MARIA          No, è il mezzo della voce per destabilizzarmi.

Il telefono continua a squillare

FRANCA       Non vuoi rispondere?

MARIA          No, se non è strettamente necessario! Smetterà.

Il telefono continua a squillare

FRANCA       Non sembra averne l’intenzione.

MARIA          Smetterà prima o poi. Basta aspettare.

FRANCA       Vuoi fare l’indolente? Ma se è quello che ti ha messo nei guai!

Il telefono continua a squillare

FRANCA       Mi stai facendo impazzire. (prende il telefono) Pronto? (lo allunga a Maria) è per te.

MARIA          No, non ci sono!

FRANCA       Maria!

MARIA          No.

FRANCA       (al telefono) In questo momento la Signora Rossi non è in casa, si è fuori, ma fuori completamente! Può dire a me? Ah, ok, si, ah ah(ascolta al telefono e fa cenni di assenso con la testa poi mette giù) Riferirò, grazie.

MARIA          Che succede questa volta?

FRANCA       Oh niente di grave, la finanza vuole controllare la tua dichiarazione dei redditi.

MARIA          Ah beh!(rincuorata)

FRANCA       Degli ultimi dieci anni.

MARIA          Cosa? Questa non è una coincidenza, è lei, la voce che mi vuole rovinare la vita!

FRANCA       Mi dispiace amica mio, ma sembra proprio che non sei tu a controllare il tuo fato. E’ Il tuo narratore a gestire tutto. Ti suggerisco di dimenticare tutta questa storia ed andare a vivere.

MARIA          Di andare a vivere? Io la mia vita la vivo.

FRANCA       Allora vivila di più, più intensamente, datti da sola uno scossonese hai paura di quello che vuole farti la narratrice. Potrestipartire per un’avventura!Sconvolgi le tue abitudini, che ne so… cambia il look, ti vedrei bene con i capelli biondi ed un paio di tatuaggi da motociclista sulle spalle. 

MARIA          Non scherzare!

FRANCA       Stavo facendo delle riflessioni.

MARIA          Questa non èfilosofia o una teoria letteraria,questa è la mia vita!

FRANCA       Hai ragione, scusa.Volevo dirti solo questo: Vivila tua vita come hai sempre voluto viverla. Meglio di come l’hai vissuta.

Parte un’intervista registrata tra un intervistatore e la scrittrice.Maria riconosce la voce. L’intervista registrata prosegue mentre Maria e Franca parlano, fino a quando Francaspegne la radio.Non è importante capire cosa dice l’intervista.

INT.               (voce registrata)Riprendiamo l’intervista alla scrittrice Daria Mazzante. Benvenuta.Come e quando si è accorta di essere una scrittrice?

VOCE            (voce registrata) Fin da piccola.Mia nonna ricopiava i miei temi su un quaderno molto elegante e li leggeva alle sue amiche, ma siccome mi era facile scrivere non pensavo fosse qualcosa con un grande valore.

INT.               (voce registrata)Mi ha colpito molto il realismo limpido con cui ha scritto il suo primo romanzo. Ha seguito un modello letterario? S’ispira a qualche autore in particolare?

VOCE            (voce registrata)Non ho avuto dei modelli concreti. Però c’è sempre un autore che leggi più di altri; io ho sempre letto tanto e ho tante storie che si sono fermate nella testa. Siamo un mix di tutte le letture che abbiamo fatto nella nostra vita.

INT.               (voce registrata)Ha un luogo o una stanza dove preferisce scrivere?

VOCE            (voce registrata)Sì, nel mio soggiorno, sul mio pc.

MARIA          Oh no, adesso sono due!

FRANCA       Cosa sono due?

MARIA          Le voci! Non c’è solo la mia narratrice ma c’è anche un’altra voce ma… non sta raccontando della mia vita o meglio si, parla del racconto della mia vita, ma la sta presentando all’altra voce.

FRANCA       E’ un’intervista.

MARIA          Si, esatto, cosa vorrà dire?

FRANCA       O che sono pazza anche io o che questa volta la voce, o meglio le voci, non sono solo nella tua testa. Le sento anche io.

MARIA          E’ schizofrenia?

FRANCA       No, è la radio. (tocca la manipola della radio sul tavolino ed alza il volume)

L’intervista prosegue, Maria e Franca stanno ad ascoltare.

INT.               (voce registrata)Ha rituali “propiziatori” che segue?

VOCE            (voce registrata)No… ma ho bisogno di sentire quello che scrivo, così scrivo ad alta voce; mentre scrivo, leggo contemporaneamente.

INT.               (voce registrata)Prepara una scaletta prima di scrivere un romanzo o va dove la porta la storia?

VOCE            (voce registrata)Fino ad ora ho completato sei romanzi, per tutti avevo già la storia, e si è trattato solo di scegliere cosa narrare e cosa omettere. Il romanzo che sto scrivendo ora invece è nato da un’ispirazione veloce, che mi sta portando dove vuole lei. Ho solo qualche vaga idea di quello che finirà per fare la protagonista.

INT.               (voce registrata)Quando e com’è nata l’idea per il nuovo romanzo?

VOCE            (voce registrata)L’idea di base mi è giunta un giorno quasi per caso. La mia storia si concentra sulla vita di una donna qualunque, in un giorno come gli altri che finisce per cambiargli la vita.

INT.               (voce registrata)E come gliela cambia la vita?

VOCE            (voce registrata)Non lo so ancora, vedrò mentre scrivo.

INT.               (voce registrata)Non ci ha detto come si intitolerà.

VOCE            (voce registrata)Il titolo sarà appunto “Un giorno come gli altri”.

INT.               (voce registrata)Ringraziamo ancora una volta Daria Mazzante ed a noi non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà a … come si chiama lasua nuova protagonista?

VOCE            (voce registrata)Maria, Maria Rossi.

FRANCA        Sei tu, oh mio dio! Sei tu Maria!

MARIA          E’ lei, oh mio dio!La voce è lei, la narratrice!

Sipario

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

Sipario. Soggiorno della scrittrice, con tavolo, portatile e molta confusione. Sul tavolo una brocca d’acqua con dei bicchieri, varie cartacce e sopra tutto un faldone.

SCENA 7

Daria, Aldo, Maria

In scena Daria,nervosa, al tavolo. Entra Aldo.

ALDO            Piacere, io sono Aldoil suo nuovo assistente

DARIA           (senza guardarlo) Daria, ma questo lo sa già.Non ho chiesto nessun’assistente.

ALDO            Mi manda il suo editore.

DARIA           Che, da sciacallo della peggior specie, è preoccupato perché non ho ancora finito il nuovo libro.

ALDO            Non è tanto nuovo, ci sta lavorando da sei anni e sono due anni che non manda più neanche un capitolo.

DARIA           Sei venuto per offendere?Volete sentirmelo dire tu e lo sciacallo? E va bene ve lo dico: Ho il blocco dello scrittore, contenti? Non so come far proseguire il libro, puoi riferirlo a chi ti ha mandato ed ora puoi anche andartene.

ALDO            Io sono qui per aiutarla.

DARIA           E come? Se non ha mai scritto due righe nella sua vita! Di quale ispirazione può farmi dono?

ALDO            Io lavoro da vent’anni con gli scrittori, ne ho aiutato a decine ad uscire dal loro momento di crisi. Mi parli del libro.

DARIA           Dovresti essere il mio assistente e non hai letto quello che ho scritto?

ALDO            Certo che l’ho letto, ma voglio sentirlo raccontato da lei.

DARIA           E’ un libro che parla di una donna qualunque, che fa una vita qualunque.

ALDO            Non c’è molto da narrare, forse è per questo che si è bloccata.

DARIA           Non esistono solo gli eroi o i dannati, la maggior parte delle persone lì fuori sono persone comuni, con una vita comune ed è di questo che volevo scrivere. Voglio scrivere di ciò che rende una vita degna di essere vissuta.

ALDO            E per farlo ha scelto di raccontare una vita squallida e piatta?

DARIA           E’ facile scrivere un romanzo su di una vita straordinaria ed è altrettanto facile capire il senso di quella vita. Ma non siamo tutti così, non lo siamo quasi mai. Considera il significato delle parole, “essere il protagonista della tua vita” ormai lo trovi scritto pure sul cartone del latte, ma che vuol dire? Se la vita è tua per forza ne sei il protagonista. Ma siamo veramentei protagonisti della nostra vita o ci facciamo trascinare passivamente dagli eventi? E se questi eventi non ci portassero a niente?

ALDO            Questo è quello che vuoi fare con il tuo personaggio?

DARIA           Forse, per adesso sono stata a guardare.

ALDO            Ed è quasi interessante nella sua totale mancanza di … tutto. Ma non può continuare così.

DARIA           Lo so anche io.

ALDO            Dove vuoi arrivare?

DARIA           Non lo so.

ALDO             Serve una svolta.

DARIA           (ironica) Se non me lo dicevi tu…

ALDO             Riprendi a scrivere, fatti portare dalla narrazione, qualcosa ne uscirà.

Daria si mette a scrivere al portatile leggendo a voce alta quello che scrive.

DARIA           Maria Rossi non capiva del tutto quello che gli stava capitando, sapeva solo che quello non era e non sarebbe stato un giorno come gli altri.

ALDO            Mi stai leggendo quello che scrivi?

DARIA           Non è per te, è per me. Lo faccio sempre, mi aiuta a capire se quel che scrivo è quello che ho in testa. Ti disturba? (ironica)

ALDO            No, no fai pure.

DARIA           (ironica)Grazie. (si ferma) Ecco, non so come proseguire.

ALDO            C’è praticamente tutto, manca il finale.

DARIA           E ti sembra poco?

ALDO            Fallo morire!! Una morte è sempre una bella soluzione.

DARIA           Lo dici a me? Io uccido sempre i miei protagonisti.

ALDO            E allora? Che problema c’è? E’ quello che si aspetta il suo pubblico. Lo faccia morire, la uccida e chiudiamo il libro.

DARIA           Anche se mi piacerebbe, non posso semplicemente buttare giùMaria dal venticinquesimo piano. Mi serve un perché, una ragione che la porti alla morte, o meglio, che porti la narrazione alla sua morte. Non si può chiudere una vita inutile con una morte altrettanto inutile, non in un romanzo almeno.

ALDO            E questi fogli?(prende dei fogli dalla scrivania ed inizia a leggerli)

DARIA           (stizzita) Sono solo una traccia.

ALDO            E’ il finale!Allora l’ha già scritto il finale!

DARIA           Non è definitivo.

ALDO            E’ una possibile fine. Bene, meglio di niente. (si mette a sedere e continua a leggere)

DARIA           Si, ma non so, c’è qualcosa che non mi convince. Non è così semplice.

ALDO            Devi solo unire quello che hai scritto con questo finale ed avrai finito.

Daria si mette a scrivere al computer.          

DARIA           In una corsa forsennata contro il tempo ed un nemico misterioso Mariaprese il telefono e compose il numero con una convinzione che non credeva fosse sua.Il telefono squillò. (si sente uno squillo di telefono, la scrittrice allunga la mano verso il telefono che tace, poi torna alla tastiera e continua a scrivere) Il telefono squillò ancora (un altro squillo, la scrittrice allontana le mani dalla tastiera, spaventata, guarda il telefono poi si riavvicina e scrive un tasto per volta)squillò per la terza volta. (ring)Ahhh!!!!

ALDO            Rispondi. E metti il viva voce.

DARIA           (prende la cornetta, schiaccia dei tasti e poi la ripone)Pronto?

MARIA          (voce fuori campo) Parlo con DariaMazzante?Sono Maria Rossi e credo che lei stia scrivendo la mia storia.

DARIA           (al telefono) Cos’è uno scherzo?

MARIA          (voce fuori campo)No, mi chiamo veramente Maria Rossi e quando scrivo “Il fruscio della penna sulla carta fa lo stesso rumore della sabbia che scorre dentro una clessidra”.

DARIA           (al telefono)Come fa a sapere quello che ho scritto?Non l’ho ancora fatto leggere a nessuno, a parte … (verso Aldo) Tu o lo sciacallo avete diffuso il mio lavoro?

ALDO            Assolutamente no.

DARIA           (al telefono) Non so chi lei sia e come abbia fatto ad entrare in possesso dei miei scritti ma sappia che la posso denunciare per furto!

MARIA          (voce fuori campo)Non ho rubato niente a nessuno. E’ stata lei a leggerlo.

DARIA           Io?

MARIA          (voce fuori campo)Le posso spiegare tutto di persona, sono sotto il suo portone.

DARIA           Cosa?

Suona il campanello.

ALDO            Che faccio?

DARIA           Falla entrare.

Aldopoggia i fogli nel faldonesulla scrivania, va alla quinta e fa entrare Maria.

ALDO            Salve, sono Aldo l’assistente di Daria Mazzanti.

MARIA          Io sono Maria, la sua protagonista.

Daria si alza dalla sedia.

DARIA           Oh mio Dio, sei uguale a lei, i capelli, gli occhi, le mani,lo stesso vestito, pure le scarpe…

MARIA          Salve, io sono Maria Rossi.

DARIA           Lo so.

Maria avanza verso Daria.

DARIA           Oh, mio Dio, anche l’andatura è la stessa.

MARIA          (si ferma)La stessa di chi?

DARIA           La stessa nella mia testa!Come mi ha trovata?

MARIA          Aveva chiesto un finanziamento dieci anni fa e l’ho trovata nel nostro archivio.

DARIA           Lei lavora in una finanziaria! E’ tutto così strano…(va da lei ed inizia a toccarla in volto, prima con un solo dito poi tirando come fosse una maschera)

MARIA          E lo dice a me?

DARIA           Non ha creduto di essere pazza?

MARIA          Più o meno. Ma lei indovinava tutto quanto, tutto quello che provavo. Lei capisce che dovevo trovarla e chiederle di non rovinarmi?

DARIA           Cosa?

MARIA          L’ho sentita dire che voleva … (come se cercasse di ricordare le parole) “destabilizzarmi nelle mie certezze”, ha detto così, non sono cose belle da fare agli altri!

DARIA           Quelle erano solo riflessioni, se ne fanno spesso nei libri.

MARIA          Mica tanto solo riflessioni. Oggi mi hanno rubato, no hanno preso in prestito la mia macchina e devo pagare 350 euro di multe, poi dovrò subire un controllo della finanza degli ultimi dieci anni e se non bastasse ho scoperto che c’è una certa SignoraMaria Rossi che va in giro spacciandosi per me e dandosi alla bella vita.

DARIA           Cavolo! E’ quello che ho scritto.

ALDO            Magari sono solo delle …

MARIA          (interrompe) Non dica che sono solo coincidenze!

DARIA           Non sembrano coincidenze, ma è assurdo!Com’è possibile?

MARIA          Non lo chieda a me! Io sono solo la vittima! La sua vittima.

DARIA           Mi dispiace ma io sono solo una scrittrice.

ALDO            Ha già ricevuto una chiamata dall’ufficio catastale?

MARIA          No, non mi hanno chiamato, perché? Lo faranno? E cosa vogliono da me?

DARIA           La sua casa … come dire …

Squilla il cellulare di Maria.Maria risponde.

MARIA          Pronto il catasto? Come lo sapevo? E’ una storia lunga. Mi lasci indovinare riguarda la mia casa. No, non me lo ha detto nessuno. E’ solo una coincidenza! Ma mi dica …(cambia faccia, è sconvolto) E’ fino a quanto posso restare?

Mette giù il telefono.

DARIA           A mia parziale discolpa, i referti trovati sono una eccezionale scoperta archeologica, la più grande degli ultimi cinquant’anni.

MARIA          Hanno espropriato la mia casa! Sono per strada! Certo che ne ha di fantasia!Manca qualcosa? Deve succedermi ancora qualcos’altro?

DARIA           Beh! In effetti!

MARIA          (ironica) Non me lo dica, adoro le soprese.

DARIA           Per la verità, lei le odia le sorprese. Io l’ho scritta così.

ALDO            Daria ragiona, tu hai scritto solo un romanzo!

MARIA          Che mi sta rovinando la vita!

ALDO            Per fortuna che hai deciso di non ucciderla!

MARIA          Cosa? Uccidermi perché?!?

DARIA           Era solo una possibile fine!

ALDO            In genere lei li conclude tutti così i suoi romanzi!

MARIA          No! Non è giusto!

ALDO            Ma non è questo il caso, stia tranquilla!

MARIA          Ed io che pensavo dovessi preoccuparmi solo della serie “di sfortunati eventi”! (simula uno svenimento)

Aldo la fa sedere, le dà una busta per respirare dentro.

ALDO            Respiri, così brava.

MARIA          Allora?Non ha ancora scritto la fine? Insomma, ora che ci siamo conosciute e vede che io esisto, non intende rovinarmi vero? Non più di così! E neanche uccidermi?

DARIA           No, non uccido nessuno, non questa volta almeno!

MARIA          L’ha già scritto?

DARIA           Eh?

MARIA          Il finale, lo ha già scritto?

DARIA           No,si, soltanto una traccia.

MARIA          Soltanto una traccia.

DARIA           Si, più o meno.

MARIA          Più o meno? E che mi succede?

ALDO            Faglielo leggere Daria, faglielo leggere.

DARIA           E’ quello lì, lo prenda.

MARIA          No, non ce la posso fare! Leggere il mio futuro è troppo per me. Ho bisogno di aiuto! (prende il telefono) Pronto Franca? Sono Maria, non sono coincidenze, è una serie di eventi, decisamente una serie di eventi ed io non ce la faccio da sola. (mette giù il telefono)

Aldo sventola Maria, gli fa bere dell’acqua, Daria ogni tanto lo tocca a provare che è vero. Maria giace imbambolata.

SCENA 8

Maria, Franca, Daria, Aldo

Maria è seduta con la testa dentro un sacchetto di carta per respirare, Alda lo sta sventolando. Daria è alla scrivania. Entra Franca.

FRANCA       Scusate se sono entrata ma era aperto, sto cercando una …

MARIA          Sono qui Franca.

FRANCA       Appena mi hai chiamato sono corsa.

MARIA          Grazie. Ma come fai ad arrivare così in fretta!

FRANCA       Non ero molto lontana. Mi sono presa una giornata di ferie, quando mi ricapita una storia del genere!

MARIA          Non ho fatto in tempo neanche a dirti l’indirizzo!

ALDO            Già, come l’ha trovata senza l’indirizzo?

FRANCA       Ehm! Ti stavo pedinando. Sapevo che volevi trovare la Signora Mazzante ed io volevo tanto conoscerla. (verso Daria) E’ un onore per me! Ho letto tutti i suoi libri: “Morte e nebbia”, “la ballata della morte”, “io, te e la morte” sono i miei preferiti!

MARIA          Allora è vero che li uccide tutti! (e rimette la testa nel sacchetto per respirare)

ALDO            (verso Franca) Non credo sia il caso di continuare l’elenco! Desidera qualcosa?

FRANCA       Oh no, niente!Sto benissimo così. Una cosa mi piacerebbe, potrei avere un autografo? Lo sa che ho fatto una tesina all’università su di lei?

DARIA           Addirittura! Che spreco di energie!

FRANCA       Non lo dica neanche, è stato un onore poter studiare i suoi romanzi.

MARIA          Scusate, ci sono anche io!

FRANCA       Certo, scusa Maria! Come stai?

MARIA          Sconvolta grazie. Se vuoi leggere c’è quello. (indica il faldone)

FRANCA       Cos’è?

MARIA          E’ la mia vita.

ALDO            E’ l’ultimo romanzo di Daria, quello non ancora pubblicato.

FRANCA       “Un giorno come gli altri”?

DARIA           “Un giorno come gli altri”

FRANCA       Posso?

DARIA           Prego.

Franca prende il faldone come fosse una reliquia.

FRANCA       Posso leggerlo tutto?

MARIA          L’inizio lo conosci già, leggi il finale.

DARIA           Vi lasciamo comodi, se permettete ho bisogno di un po’ d’aria. Vieni Aldo, lasciamoli alla lettura.

Aldo e Daria escono di scena. Musica. Franca sfoglia lentamente alcune pagine mentre Maria, si serve da bere, si asciuga la fronte, ecc…

MARIA          Allora? L’ha finito?

FRANCA       Si.

MARIA          E com’è?

FRANO         Tu non lo hai letto?E’ il racconto della tua vita.

MARIA          Ho tentato, ma non ci sono riuscita. Ho preferito che lo leggessi tu. Allora?

FRANCA       E’ un capolavoro. È il più bel romanzo degli ultimi anni, anzi decenni.

MARIA          Franca, cosa devo fare?Posso scamparla?Ho una speranza?

FRANCA       Maria mi dispiace. Te ne succederanno di tutti i colori!!

MARIA          Cosa? Ma non si può fare niente per evitarlo?

FRANCA       Ascoltami Maria. Fino ad adesso la tua presenza in questomondo non ha lasciato segni, non ha cambiato vite.Se non seguigli eventi di questo libro,te ne andrai come hai vissuto, senza lasciare traccia né memoria di te.

MARIA          Ma io posso cambiare da sola! Sono già cambiata. Ho intenzione di lasciare illavoro!Posso andare via, posso diventare qualcun’altra.Franca, io mi sono innamorata!

FRANCA       Sono contenta per te.

MARIA          Posso cambiare io la mia vita, renderla speciale, degna di essere vissuta. Non ho bisogno di una serie indicibile di sfortunati eventi per rendermi conto di cosa ho sprecato fino ad adesso. L’ho già capito.

FRANCA       Devifidarti. Hai sempre cercato la tranquillità, in verità ti sei sempre fatta trasportare dalla corrente. Se lasci fare alla Sig.ra Mazzantela tua vita sarà sconvolta ma sarà epica! E poi come protagonista di questo romanzo rimarrai nella storia una volta morta!

MARIA          Morta? Perché?Devo morire? C’è scritto che devo morire?

FRANCA       No, lo giuro, non muori alla fine del romanzo!Sarà dura ma alla fine sopravvivi!

MARIA          Cosa? Sopravvivere! (si risiede e riprende la busta per respirare dentro)

FRANCA       Nessuno vuole morire ma sfortunatamente tutti moriamo. L’importante è come si è vissuto. Fino ad adesso non hai fatto una gran lavoro ma se segui questo romanzo, ti garantisco che non potrai mai avere una vita né poetica, né rilevante come quella scrittaqui.

Franca porge il faldone a Maria.

FRANCA        Lo vuoi leggere?

MARIA          E sapere quello che mi si prospetta nel futuro?

FRANCA       Era quello che volevi, quello che mi hai chiesto fin dall’inizio di questa storia!

MARIA          Lo so, ma adesso non mi sembra molto corretto.

FRANCA        Prendilo, in fondo è tuo. Se cambiassi idea…

Sipario.

SCENA 9

Maria, Claudio

Luce sul sipario chiuso. Maria entra in scenadavanti al sipario da una quinta e passeggia con le mani in tasca fino al centro e poi guarda fisso in platea con aria felice. E’ vestita casual.

VOCE            Maria, da quel mercoledì,si promise di fare cose nuove, cose che le erano sfuggite per tanti e tanti anni. Andrà al cinema, si fermerà a chiacchierare con le persone, andrà a passeggiare senza meta nei parchi della sua città. (si avvia verso l’altra quinta)Mariaaveva iniziato avivere la sua vitachesarebbe stata piena di momenti banali ma anche di momenti significativi, come quello, quando arrivò al supermercato dove lavoravaClaudio.

MARIA          (respirando a pieni polmoni per farsi forza) Ormai ci sei Maria!

Maria esce di scena.

MARIA          (fuori scena) Salve Claudio, sono Maria, sono passata a trovarla. Se ha finito di lavorare e non ha niente da fare, le andrebbe di bere qualcosa insieme?

Rientra Maria seguita poco dopo daClaudio, con una bustina di biscotti.

CLAUDIO     Ho altri biscotti, mi era sembrato che ti fossero piaciuti l’altra volta.

MARIA          Li ho adorati. Mi hanno cambiato la vita.

CLAUDIO     Addirittura!Questi sono al cioccolato con le mandorle ed una punta di peperoncino.

MARIA          Ho una bella notizia per lei. Ho trovato i soldi per la sua pasticceria.

CLAUDIO     Le ho già detto che non voglio avere niente a che fare con la finanziaria dove lavora, anzi non capisco come fa ancora a lavorare li, sono degli strozzini che approfittano delle debolezze della gente, mentre leimi sembra una brava persona.

MARIA          Non le sembro più un maniaca?

CLAUDIO     No. Non più di tanto. Ma non roviniamoci la serata parlando di soldi. Non è un problema suo. Le va un aperitivo?

MARIA          Si volentieri.

CLAUDIO     Mi piace come ci diamo del lei, è un po’ retrò ma crea un certa atmosfera.

MARIA          Come di un corteggiamento di altri tempi.

CLAUDIO     (sorridendo) Mi sta corteggiando?

MARIA          No, cioè forse un po’. (Imbarazzata) Comunque, non è più la mia finanziaria. Mi sono licenziata.

CLAUDIO     Cosa ha fatto?

MARIA          Mi sono licenziata ed è stata colpa sua.

CLAUDIO     Colpa mia?

MARIA          Non colpa, merito. E’ stato merito suo.

CLAUDIO     Io non ho fatto niente.

MARIA          Ha fatto tanto invece, mi è stato d’esempio. La vita è una sola, ricorda? Perché sprecarla? Tornando ai soldi per la pasticceria, non c’entra la finanziaria, è un anonimo finanziatore che si è trovato con una discreta somma di denaro da investire.

CLAUDIO     Davvero è così anonimo?

VOCE            Maria capì che quel momento era speciale, che lui lo aveva reso tale e capì che lei si stava innamorando di lui.

Maria e Claudio escono di scena. Si apre il sipario.

SCENA 10

Daria, Aldo, Maria

Sipario aperto. Luce. In scena Daria e Aldo.

DARIA           Quante persone ho ucciso secondo te?

ALDO            Cos’hai fatto?

DARIA           Nei miei libri, quante ne ho uccise?

ALDO            Ah! Nei libri. Non lo so.

DARIA           Otto, le ho contate, ho ucciso otto persone.

ALDO            Non sono persone,sono personaggi immaginari.

DARIA           Maria non è immaginaria, e se neanche gli altri lo erano allora ho ucciso otto persone ed erano tutte bravissime persone.

ALDO            Daria, anche se Maria fosse davvero il personaggio del tuo libro …

DARIA           E’ uguale identica a quello che ho immaginato e poi lei sente …

ALDO            Dice di sentire.

DARIA           Sente la mia voce leggere il romanzo.

ALDO            Va bene, ipotizziamo che per qualche strano motivo Maria sia il personaggio del tuo libro, lo è solo lei, intendo dire che è un caso unico.

DARIA           Sei sicuro?

ALDO            Certo, esiste la narrativa da quando l’uomo ha scoperto la scrittura e non si sono visti in girotanti Dorian Gray, Amleto oAldo Karenina.

DARIA           E se fosse una caratteristica solo mia?

ALDO            Come Maria si è presentato alla porta, lo avrebbero fatto anche uno degli altri ed invece non è successo.

DARIA           Perché sono morti, forse non hanno fatto in tempo.

ALDO            Di che ti preoccupi, Maria non la uccidi!

DARIA           Non è di consolazione, le farò passare dei gran brutti guai!

ALDO            Guai che comunque supererà e che le renderanno la vita spettacolare… hai sentito anche la ragazza “il più bel romanzo degli ultimi anni” ed io sono d’accordo.

DARIA           Sono lusingata degli apprezzamenti ma qui non si tratta di narrativa, non solo di quella. Questo romanzo sta decidendo della vita di un’altra persona.

ALDO            Se si fosse presacura della propria vita,da sola,non sarebbe stato necessario il tuo intervento.

DARIA           Questa storia non farà bene al mio blocco dello scrittore.

ALDO            Non lasciarti condizionare.E’Maria. E’ lei quella speciale.

Squilla il citofono. Va Aldo.

ALDO             (a Daria) E’ Maria.

DARIA           Si ho capito, è lei quello speciale.

ALDO             No, è Maria al citofono! Che faccio?

DARIA           Falla salire.

Entra Maria trafelata con il faldone in mano.

MARIA          Non l’ho finito, non l’ho neanche iniziato. Ma mi fido di Franca, è sicuramente un capolavoro.

DARIA           Oh grazie ma…

MARIA          Senta, io non sono un critico letterario e sapere in anticipo quello che mi succederà mi sa di sbagliato.

DARIA           Cosa vuole che faccia?

MARIA          La cosa mi pare semplice. Se Franca adora il suo libro … credo che lei lo debba finire.

DARIA           Come?

MARIA          Esattamente come lo ha scritto.

DARIA           E se questo volesse dire che lei andrebbe incontro a…

MARIA          Peggio di quello che mi è successo oggi? No, non me lo dica, non lo voglio sapere.

DARIA           Potrei buttare via tutto e lasciarla alla sua vita di sempre!

MARIA          Oggi è stato un giorno speciale, è iniziato allo stesso modo di sempre ma mi ha cambiato la vita. Non tornerei mai indietro anche se questo significasse superare tutto quello che ha scritto per me. Mi serviva che qualcuno leggesse a voce alta la mia vita per capire che la stavo sprecando.

DARIA           Mi dispiace.

MARIA          Di cosa? Non è colpa sua se ho sprecato trent’anni. Da sola non riuscivo a vederlo, vivevo la mia vita senza esserne il protagonista. Lei mi ha dato l’inizio di una vita nuova.

DARIA           Che non sarà semplice.

MARIA          Ma sarà vissuta, e poi rimarrò nella storia. Il più bel romanzo degli ultimi anni, anzi degli ultimi decenni e sono io la protagonista.  D’ora in poi Maria Rossi sarà conosciuto alla stregua di Don Chisciotte, del giovani Holden e del dottor Jekyll con il signor Hyde.

Maria lascia il faldone nelle mani di Daria ed esce di scena. Silenzio.

DARIA           Vuole continuare. Non sa quello che lo aspetta.

ALDO            Non è detto che succeda tutto tutto quello che hai scritto, il tuo è solo un libro!

DARIA           E se succedesse? E’ esattamente come nel mio libro.

ALDO            In questo caso lo ha scelto lei. Vuole lei quel finale! L’hai sentita. E se vuole il finale deve accettare anche il percorso.

DARIA           Ma proprio tutto?

ALDO            Cosa succede? Non vuoi completare il romanzo?

DARIA           Devo completarlo, in un modo o nell’altro.(silenzio, poi riprende a scrivere senza parlare)

ALDO            Se cambi il percorso, cambierai anche la fine.

DARIA           Va bene, ma non è obbligatorio che faccia tutto da sola.

Musica, Daria continua a scrivere mentre Aldo le gironzola intorno, va fuori scena e torna con un caffè, sistema la sala ecc.

DARIA           Ho finito. Vieni a leggere.

Aldo si avvicina al computer e legge nella mente.

DARIA           Allora?

ALDO            È... è ok.

DARIA           Non eccezionale.

ALDO            No, è ok, non è male. Non è il più brillante contributo alla letteratura degli ultimi anni, ma è ok.

DARIA           Sai una cosa? Mi sta bene che sia solo ok.

ALDO            Non è affatto coerente con il resto del libro ma…

DARIA           No, non ancora; devo riscrivere il resto.Sei il mio assistente, puoi andare dall’editore a chiedere una proroga?

ALDO            Certo. Ma perché?

DARIA           Perché ho bisogno di tempo per scrivere.

ALDO            No, Perché ha cambiato il capitolo finale?

DARIA           Per molte ragioni. Mi sono resa conto che non ce la facevo.

ALDO            Perché lei esiste?

DARIA           Perché era un libro che parlavadi una donna, che aveva sprecato gran parte della sua vita senza accorgersene e che si trova ad affrontare una serie di incredibili disavventure per riuscire a capire come dare un senso alla sua esistenza.

ALDO            E allora?

DARIA           Adesso è diventata la storia di una donna, che sa di aver sprecato gran parte della sua vita ed è pronta ad affrontare tutte le sfide che gli si porranno davanti, per dare un senso alla propriaesistenza. Non vorresti aiutarla almeno un po’?Non fargli affrontare tutto da sola?

ALDO            Dal punto di vista narrativo perde d’interesse. Non sarà più l’eroina solitaria.

DARIA           Non sarà il libro del secolo, pazienza. Tutto si supera meglio se non siamo soli.

Buio, sipario.

SCENA 11

Maria, Franca, Daria, Aldo, Claudio

Musica bassa di sottofondo, parte il monologo registrato.

Entra Maria con il pacchetto di biscotti, si ferma al centro e si mette a mangiare un biscotto.  Poi entrano alternati dalle due quinte gli altri attori; Claudio, Franca, Aldo ed infine Daria. Ad ognuno Maria da un biscotto che mangiano scambiandosi abbracci e strette di mano.

VOCE            (registrata)Quando Mariasi svegliò il giorno dopo e fece colazione con i biscotti che gli aveva dato Claudio ebbe l'impressione che tutto sarebbe finito per il meglio. Qualche volta, quando ci ritroviamo persi,tra routine e monotonia,fra paura e frustrazione, dobbiamo ringraziare per l'invenzione dei biscotti al cioccolato. E, anche in mancanza di biscotti, possiamo sempre fare affidamento sul tocco di una mano amica, su un gesto gentile osu un abbraccio spontaneo. Per non parlare del piacere che dà una fila che scorre,l’erba tagliata di fresco, la pioggia in un’estate torrida, la prima giornata di sole primaverile, la pasta avanzata del giorno prima condivisa con un amico. Nei momenti di difficoltà dobbiamo ricordare che tutti gli attimi, sia quelli significativi che quelli banali vanno vissuti fino in fondo insieme a chi ci è caro e così saranno loro a dare significato alla nostra vita.

Si alza la musica.

Saluti.

FINE

La messa in scena è libera, non occorre il permesso dell’autore, basta pagare la SIAE. Ma gradirei molto averne notizia.

Mandatemi la locandina via mail o messanger vi farò pubblicità sui social e terrò la locandina nel mio archivio personale.

deruvostefania@gmail.com

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