Un grazioso via vai

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UN GRAZIOSO VIA VAI

UN GRAZIOSO VIA VAI

Commedia brillante in due atti

di Marco Tassara

Personaggi :

Roberto Palmieri - Giovanotto "intraprendente"

Cristina - Segretaria di Roberto

Chantal - Hostess francese, fidanzata di Roberto

Brigitte - Hostess tedesca, fidanzata di Roberto

Peggy - Hostess inglese, fidanzata di Roberto

Anacleto Spazzini - Vicino di casa "svitato"

Paola - "Fidanzata" di Anacleto

Augusto - Zio ricco di Roberto

Cesira - Vicina di casa brutta e vogliosa

Achille - Marito rozzo e geloso della Cesira

Una Guardia

ATTO PRIMO

Scena 1°

Prima di iniziare la lettura è consigliato leggere le note di regia e guardare la piantina della scena che rappresenta la casa di Roberto. Il sipario si alza mentre Roberto sta cercando di chiudere una valigia senza riuscirvi. Entra Chantal con un vestito in mano.

CHANTAL - Non l'hai ancora chiusa vero?
ROBERTO - Non c'è pericolo!
CHANTAL - Oh bene. perché mi ero dimenticata questo vestito.
ROBERTO - Senti, ma spiegami una cosa. Vieni qui all'incirca una volta al mese e ti fermi due giorni...
CHANTAL - Sì giusto.
ROBERTO - A cosa ti serve tutta questa roba?
CHANTAL - Ma è il mio necessario. Non vorrai mica che vada in giro vestita come una stracciona.
ROBERTO - No. Però dieci vestiti per tre giorni mi sembra esagerato.
CHANTAL - Insomma, quante storie. Devo essere libera di scegliere, mi capisci Roberto?
ROBERTO - (Ironico) Oh.....
CHANTAL - Vuoi una mano per chiuderla?
ROBERTO - No! Sono sicuro di farcela, ormai è una sfida personale.
CHANTAL - Come vuoi. (Esce nella camera da letto. Da dentro.) Attento a non spiegazzare il vestito, mi raccomando.
ROBERTO - Sarò più delicato possibile. (Si siede sopra e riesce a chiuderla)
CHANTAL - (Sempre da dentro la camera) Muoviti, Roberto, che alle cinque parte il volo Parigi.
ROBERTO - E non voglio assolutamente che tu lo perda.
CHANTAL - (Entrando) Certo che no! Mi licenzierebbero. Sai il nuovo stewart è un vero screanzato...!
ROBERTO - Ti ha fatto qualche proposta? Sai li conosco quei tipi; fanno la collezione di hostess.
CHANTAL - Oh non ti preoccupare amor mio. Io sono solo tua!
ROBERTO - E ricordatelo quando viaggi. Io sono una persona all'antica e ci tengo alla fedeltà in una coppia. Per me è il cardine di un rapporto.
CHANTAL - Sei proprio italiano ed è per questo che ti voglio bene. (Gli da un bacio)
ROBERTO - Beh adesso devi andare. (Prende la valigia ) Ma sei sicura che te la imbarchino, pesa un quintale!
CHANTAL - Spiritosone! (Le da un bacio in fronte) Chiamo il taxi.
ROBERTO - Già fatto. Dovrebbe essere qui a momenti. Possiamo iniziare scendere. (Suona il campanello)
CHANTAL - Chi sarà?
ROBERTO - Deve essere Cristina. È finita la pacchia anche per me, oggi si inizia di nuovo a lavorare! Vado ad aprire.

Roberto esce dall' ingresso. Intanto Chantal va verso la pianta e la sistema con amore. Dopo rientra Roberto seguito da Cristina.

CRISTINA - Buon giorno Chantal.
CHANTAL - Buon giorno Cristina. A senti amore vedi di curare come si deve la mia pianticella.
ROBERTO - Non mancherò amore.
CHANTAL - Lo so! Tesoruccio... (Stanno per baciarsi ma Cristina l'interrompe tossendo)
CRISTINA - Il Taxi, se vi interessa, è arrivato e se aspettiamo ancora un po' non sarà l'unico ad arrivare.
ROBERTO - Giusto. Non c'è tempo. Io verso il mio lavoro (Indica la scrivania con sopra la macchina da scrivere) e tu verso il tuo (Fa il gesto di un aereo che decolla) Andiamo amor mio ti accompagno! (I due si avviano)
CRISTINA - Fai presto è già atterrato.
CHANTAL - Cosa sta dicendo?
ROBERTO - Niente....... sta parlando del libro che sto scrivendo...... andiamo......
CHANTAL - Robert! Ti stai dimenticando la valigia.
ROBERTO - Ah giusto......! (A fatica la prende) Che sbadato...... beh ora siamo pronti andiamo.

Roberto e Chantal escono e Cristina sostituisce le fotografie di Chantal con quelle di Brigitte.

CRISTINA - (Si dirige verso la pianta e la guarda) Non ti preoccupare Chantal mi prendo cura personalmente della tua pianticella (Apre l'armadio e ve la butta dentro con poca cura. Poi si dirige verso il tavolino a muro e dal cassetto tira fuori degli orribili soprammobili e ve li depone sopra) Là..... Ecco fatto!

Roberto rientra di corsa.


ROBERTO - Allora. Quanto tempo abbiamo?
CRISTINA - Salvo ritardo dell'aereo..... più o meno dieci minuti!
ROBERTO - Perfetto. Hai sostituito le foto?
CRISTINA - Fatto!
ROBERTO - La pianta...?
CRISTINA - Nell'armadio. Con delicatezza. Si intende!
ROBERTO - Brava sai che Brigitte è allergica... È tutto a posto giusto?... no i souvenir?
CRISTINA - Eccoli. (Indicandoli) Belli più che mai!
ROBERTO - Mi raccomando che ci siano tutti.
CRISTINA - (Controllando) Certo che potevi scegliertene una che non avesse la mania di regalarti, ogni volta che ritorna un viaggio, uno di questi stupidissimi, classici souvenir che nessuno mai compra. Ma dico io, viaggiasse anche poco. No per di più fa la hostess!
ROBERTO - E per di più Chantal li odia e non vuole neanche vederli.
CRISTINA - (Sollevandone uno) Guarda questo è orrendo...
ROBERTO - Lascia stare. Metti giù.
CRISTINA - Oh non te lo rompo mica.
ROBERTO - Per me puoi anche distruggerlo. Il problema è che poi le distrugge me.

Roberto si dirige verso la scrivania. Prende un foglio e lo mette dentro la macchina da scrivere.

CRISTINA - Scusami, ma questa cosa qui io non l'ho mai capita!
ROBERTO - Non è difficile si mette il foglio si schiaccia qui e...
CRISTINA - Ma non questo. Dico. perché le fai credere di essere uno scrittore.
ROBERTO - Semplice fingo di essere uno scrittore perché è un mestiere che attira, la donna è attratta da l'uomo colto e soprattutto l'hostess. È scientificamente provato.
CRISTINA - Se lo dici tu. D'altronde in fatto di hostess sei una autorità!
ROBERTO - Ragiona. Cosa dovrei dire quando mi chiedono che mestiere faccio?!
CRISTINA - La verità. Il mantenuto!
ROBERTO - E magari spiegarli pure che mio zio mi mantiene solo perché crede che io sia sposato. Bella idea. Così dopo tre giorni o mi lasciano o vogliono sposarmi.
CRISTINA - Fai come credi continua pure questa farsa. Io non ho che da guadagnarci.
ROBERTO - Giusto. Perché questa farsa come la chiami tu. Cara la mia criticona. Serve anche a te.
CRISTINA - Non credo che troveresti mai un'altra disposta a farti, tra virgolette, da segretaria per gestire il tuo via vai...... e poi. Io credo che tu mi paghi soprattutto per farti da balia (Gli da un pizzico)
ROBERTO - Oh insomma. Su forza avanti dettami qualcosa.
CRISTINA - Adesso, ma non è ancora arrivata!
ROBERTO - Lo so, ma devo allenarmi!
CRISTINA - Allenarti a scrivere a macchina?!
ROBERTO - Cosa dici meglio una battitura professionale così... (Tutto ritto sulla schiena inizia a scrivere)
CRISTINA - Sembri un ragioniere...
ROBERTO - Già ci vuole qualche cosa di più artistico. Ecco! (Inizia a mimare ciò che dice) Modello scrittore giunto nel mezzo del romanzo. Ha passato intere notti insonni a pensare è provato affaticato...
CRISTINA - Drogato!
ROBERTO - No troppo eccessivo. E poi Brigitte è una salutista. Cosa ne pensi di questo? (Assume una posa modello "figo di legno")
CRISTINA - (Si mette a ridere)
ROBERTO - Cosa ridi?!
CRISTINA - Lo sai, sei proprio buffo.
ROBERTO - Sarò buffo, ma piaccio!
CRISTINA - (Continuando a ridere) Beh io vado. Non vorrei essere di troppo. Fra poco arriva la tua bella, pardon, una delle tue belle...op... volevo dire una delle tue hostess. (Si avvia divertita)
ROBERTO - Un momento. Siamo sicuri che è tutto a posto. Sono tutte gelosissime e Brigitte in particolare. Hai controllato che non siano rimaste delle tracce?
CRISTINA - Giusto! Dimenticavo! Vado a controllare il campo di battaglia (Va in camera da letto. Roberto si mette a posto, controlla i souvenir ecc...)
ROBERTO - Trovato nulla di compromettente?
CRISTINA - (Entrando con un reggiseno in mano) Nulla!
ROBERTO - Benissimo! (Si gira vede il reggiseno) Dammi qua... e ora dove lo nascondo?!
CRISTINA - Perché nasconderlo. Puoi dire che è mio!
ROBERTO - Fantastico. Una cosa del tutto normale la segretaria che semina i reggiseni per la casa...
CRISTINA - Puoi sempre dirle che di solito io mi cambio qui.
ROBERTO - Giusto così Brigitte prima uccide me e poi scaraventa te fuori dal balcone!.... Il balcone giusto! (Va in balcone, ma subito rientra col reggiseno) È qua sotto!?
CRISTINA - Dammi qua. (Lo mette in borsa)
ROBERTO - Sei un tesoro. Se vuoi puoi anche tenertelo. Te lo regalo!
CRISTINA - Ma va......

Cristina esce e Roberto si siede davanti alla macchina da scrivere e la prepara. Poi suona il campanello e Roberto esce per andare ad aprire.

Voce di ROBERTO - (Dall'ingresso) Eccomi! Oh amor mio!
Voce di BRIGITTE - (Dall'ingresso) Oh Berto !
ROBERTO - (Entrando seguito da lei) Non ti aspettavo così presto stavo lavorando.
BRIGITTE - Oh scusa. Io non volere disturbare tuo lavoro. Continua pure io intanto mettere tutto a posto. (Andando verso la camera) Sempre disordine in questa casa!
ROBERTO - Finisco subito (Solo in scena) Allora.... dunque..... (Inizia a scrivere) ... La notte era fredda, anzi freddissima, oserei dire gelida, ma lui andava avanti, imperterrito, senza paura. Ad un certo punto vicino ad un cespuglio vide....
BRIGITTE - (Rientrando) Cosa stare scrivendo ?! (Roberto si ferma) Oh scusa non volevo interromperti.
ROBERTO - Niente dunque. Dove ero rimasto. Cespuglio vide...... e lui straziato dal dolore si arruolò nella legione straniera. Punto! Fine!
BRIGITTE - Oh.... Tu avere finito il romanzo!?
ROBERTO - Sì! Ora sono tutto per te amor mio.
BRIGITTE - Potere io leggere?
ROBERTO - Cosa?
BRIGITTE - Il romanzo!
ROBERTO - Ah il romanzo?!... No!... Perché questo è l'ultimo capitolo... e purtroppo gli altri gli ho già dati all'editore e così...
BRIGITTE - Oh essere grande peccato...!
ROBERTO - Beh come trovi la casa?
BRIGITTE - Sporca, come al solito.
ROBERTO - Lo sapevo.
BRIGITTE - Ora però. Tu chiudere occhi. Io avere piccola sorpresa per te.
ROBERTO - (Eseguendo) Chissà cosa sarà!?
BRIGITTE - (Prende un piccolo souvenir osceno e glielo mostra) Ora aprire.
ROBERTO - (Apre gli occhi) Bello... insomma grazioso... originale.... Lo metto subito con gli altri.
BRIGITTE - Già tutti ricordi di miei viaggi. Così quando io non ci sono e tu essere solo in questa piccola casa. Tu potere prendere un mio oggettino in tua mano e pensare a tua Brigitte.
ROBERTO - Ora però non sei lontana. Vieni qui e dammi un bel bacione (I due stanno per baciarsi quando sono interrotti dal suono del campanello)
BRIGITTE - Chi essere?
ROBERTO - C'è solo una persona che può avere questa tempestività... Anacleto!
BRIGITTE - Che nome strano Anacleto. Lo conosco?
ROBERTO - Ma si è quel mio amico che abita al piano di sopra, dovresti ricordartelo. È grazie a lui se ci siamo incontrati.
BRIGITTE - Ah è vero noi essere usciti anche con mia amica di compagnia aerea svedese Inga..... Tanto tempo che non vedo più Inga e tu?
ROBERTO - Io! Figurati! Non mi ricordavo neppure come si chiamava. Su forza dove eravamo rimasti prima che Anacleto ci interrompesse. (Si avvicina per baciarla)
BRIGITTE - (Scostandosi) Ma tuo amico fuori che aspetta!
ROBERTO - Lasciamolo aspettare. (Si avvicina per baciarla, ma suona il campanello e lei si scosta nuovamente senza che lui riesca a baciarla)
BRIGITTE - Ora tu andare ad aprire. È un ordine! (Suona insistentemente il campanello)
ROBERTO - Arrivo, arrivo.

Roberto esce dall'ingresso e ne rientrerà dopo poco seguito da Ancleto.

ROBERTO - (Parla ancora fuori dalla scena.) Anacleto che piacere vederti. Mi hai fatto proprio una sorpresa.
ANACLETO - (Fuori scena) Non volevo disturbarti così sono venuto appena ho visto che era andata via la tua.....(Anacleto, mentre finisce di parlare entra seguito a poca distanza da Roberto e si avvede di Brigitte e si blocca) A no è ancora qua. Si vede che mi sono sbagliato.... io scendevo le scale lei prendeva l'ascensore..... boh..... non so cosa dire..... Ciao Brigitte come va?
BRIGITTE - Bene grazie e tu?
ANACLETO - ... Come va? Benissimo. Non potrebbe andare meglio.
BRIGITTE - Ne sei sicuro? Non sembra!
ANACLETO - Sì sono sicuro. Non ci crederete mai. Mi è successa una cosa fantastica e visto che ormai vi ho disturbati tanto vale dirvelo subito.
ROBERTO - Puoi anche andartene e non dircelo proprio se preferisci. Noi non ci offendiamo.
BRIGITTE - Fallo parlare Berto. Io essere molto interessata. Allora?
ANACLETO - Non provate nemmeno a indovinare?
BRIGITTE - Avere vinto grande premio alla lotteria.
ANACLETO - No.
ROBERTO - È una cosa dalla quale tutti ne trarremo vantaggio?
ANACLETO - Non saprei, ma se mi volete bene credo di sì.
ROBERTO - Ti trasferisci!
BRIGITTE - Ci sono! Esci con Inga, mia collega svedese...
ROBERTO - (Interrompendo) Basta con questa storia. Non parliamone più.
ANACLETO - No però ci sei quasi... Mi sono fidanzato!
ROBERTO - Ah sì che bello. Sono proprio felice per te. Mi racconterai tutti i dettagli un'altra volta però...
ANACLETO - Dovete sapere che dopo quattro anni..... dico quattro anni...... che insomma io non...
ROBERTO - Abbiamo capito.... e adesso noi vorremmo appunto fare quello che tu non fai da quattro anni, così se te ne vai...
ANACLETO- Va bene ho capito. quando uno è di troppo se ne rende conto.

Anacleto si avvia ed esce.

ROBERTO - Finalmente!

Fa per baciarla quando Anacleto rientra e li blocca.

ANACLETO - Non volete sapere neanche come si chiama la mia dolce metà.
ROBERTO - No!
BRIGITTE - Non fare lo scontroso Berto.
ROBERTO - E va bene come si chiama?
ANACLETO - Paola !
ROBERTO - Bel nome e dove l'hai conosciuta? (Tra se) Ma no che faccio ora mi metto pure a fargli io le domande.
ANACLETO - Veramente io non l'ho ancora vista.
ROBERTO e BRIGITTE - Cosa!
ANACLETO - Almeno personalmente. Dovete saper che ci siamo conosciuti navigando su internet..... Pensa poi che caso lei di mestiere fa l'hostess proprio come te e io l'ho conosciuta navigando (Ride da solo) Eh volare... navigare.... eh è buffo non credete? (Non fanno una piega)
BRIGITTE - Scusa, ma l'hai mai vista?
ROBERTO - E soprattutto, lei ha mai visto te?
ANACLETO - Ci siamo scambiati le fotografie...
ROBERTO - (Ironico) Fantastico. Non vi manca che sposarvi.
ANACLETO - Oh non c'è fretta. Per ora siamo solo fidanzati, ma non appena ci conosceremo personalmente le farò la grande proposta.
ROBERTO - Cosa!
BRIGITTE- E quando avvenire questo incontro?
ANACLETO - Tra due giorni tre ore e quattordici minuti. Salvo ritardi si intende!
ROBERTO - Beh io non correrei così tanto... Però pensandoci bene prima che ne trovi un'altra...
ANACLETO - Ora però dovete scusarmi, ma devo lasciare la vostra piacevole compagnia. Ho un appuntamento telematico con il mio amore!
ROBERTO - Te ne vai! Non ci speravo più!
ANACLETO - È stato un piacere rivederti Brigitte.
BRIGITTE - Aufidersen. (Anacleto e Roberto si avviano all'uscita, ma si fermano)
ANACLETO - (Piano a Roberto) Ah un ultima cosa!
ROBERTO - Dimmi.
ANACLETO - Parla piano.
ROBERTO - Che c'è?!
ANACLETO- No è che insomma...
ROBERTO - Muoviti.
ANACLETO - Ho paura che ci senta!
BRIGITTE - Problemi?
ROBERTO - Nessuno amore... Perché non mi aspetti in camera. Mi sbarazzo una volta per tutte di Anacleto e sono tutto tuo.
BRIGITTE - Va bene. Intanto io vedere se è tutto in ordine.

Brigitte va in camera.

ROBERTO - Forza. Vuota il rospo e levati dai piedi!
ANACLETO - O.k. Sarò breve. Visto e considerato il tuo fascino con le hostess..... e visto che la mia fidanzata è una hostess...
ROBERTO - Sbrigati!
ANACLETO - ...Beh io a lei... a Paola no... ho mandato la tua foto!
ROBERTO - Cosa hai fatto!
ANACLETO - Mi è servito per attaccare, per non essere subito rifiutato..... (Roberto si siede) Ma sono sicuro che quando sarà qui... io riuscirò a...
ROBERTO - Vai!
ANACLETO - Cosa?
ROBERTO - Sparisci. Spero solo per te che anche la tua, fidanzata non abbia fatto la stessa cosa con la foto di una sua amica.
ANACLETO - Dici...
ROBERTO - Ne parliamo un'altra volta.
ANACLETO - Giusto. Sono in ritardo. Ma non ti preoccupare sistemerò tutto io. (Esce)
ROBERTO - Hostess.... però.. non ora. Brigitte?! Amore?! Siamo rimasti soli. Cosa stai facendo di bello?
Voce di BRIGITTE - Io stare mettendo a posto tua camera. come al solito esserci tanto disordine.
ROBERTO - Ya. Tanto disordine. Ora io venire ad aiutare te a mettere più in disordine ya.

Anche Roberto va salterellando in camera da Brigitte. Buio.

Scena 2°

In scena Brigitte è in partenza. La valigia è aperta sul divano. Brigitte con un foglietto in mano legge mentre Roberto controlla che in valigia vi sia tutto.

BRIGITTE - Tre camicette bianche.
ROBERTO - Ci sono.
BRIGITTE - Beauty da bagno.
ROBERTO - Eccolo.
BRIGITTE - Accappatoio...
ROBERTO - Blu?
BRIGITTE - Sì.
ROBERTO - O.K.
BRIGITTE - Bene dovrebbe esserci tutto. Io essere pronta per partire. Ora puoi chiudere la valigia... (Roberto sta per eseguire) Ma attento a non spiegazzare i vestiti, ya! (Chiude la valigia) Che peccato io andare via proprio adesso...
ROBERTO - Cosa vuoi fare il lavoro è lavoro.
BRIGITTE - Però, Oggi è il tuo compleanno e avrei voluto tanto festeggiarlo con te in un bellissimo ristorante...
ROBERTO - Giusto. Magari in uno di quei posticini romantici. Pensa... (L'abbraccia) Io e te... la luna... caviale champagne...
BRIGITTE - (Staccandosi) Ma a me non piacere.
ROBERTO - Ah... È vero che sbadato... (Tra se) mi confondevo... (A lei) Volevo dire un ristorante...
BRIGITTE - Macrobiotico!
ROBERTO - Ecco macro.... Insomma quella roba lì. Che peccato non andarci vero?!
BRIGITTE - Ya. Essere vero peccato. (Guarda l'orologio) Ora però non ho più tempo... Povero piccolo.. (Allarga le braccia) Vieni qua a salutare questa cattivona che ti lascia tutto solo...
ROBERTO - (Abbracciandolo) Solo giusto! Cattiva!
BRIGITTE - Io pero voglio farmi perdonare.
ROBERTO - Sì... e come...?
BRIGITTE - Prossima volta io venire. Io portare te grande e bello souvenir.
ROBERTO - Ah che bellezza!
BRIGITTE - Contento?
ROBERTO - Contentissimo. ma non ti preoccupare cara. Tu mi hai già fatto un regalo bellissimo...
BRIGITTE- Ya, lo so. Mini aspirapolvere senza filo multi funzione essere veramente ideale per te che trascuri sempre le pulizie di casa.
ROBERTO - Ne farò grande uso. Grazie ancora. Ma ora vieni ti accompagno. Non vogliamo mica che l'aereo parta senza di te!?
BRIGITTE - Sarebbe un vero disastro!
ROBERTO - Giustissimo. Andiamo!

I due escono e dopo poco rientra Roberto da solo. Prende l'aspirapolvere in mano

ROBERTO - Ma a che serve questo affare bo...! (Lo prova sul divano e poi guarda la superficie sulla quale lo ha usato) a me sembra uguale a prima mah...! (Suona il campanello e Roberto guarda l'orologio) Puntuale come al solito (Esce)
Voce di CRISTINA - (Dall'ingresso) Buon Compleanno.
ROBERTO - (Entrando seguito da Cristina) Grazie. Non dovevi disturbarti!
CRISTINA - Su forza aprilo!
ROBERTO - (Aprendo il pacchetto) E pensare che io, l'ultima volta, mi sono pure dimenticato di farti gli auguri...
CRISTINA - Non importa...
ROBERTO - Carina! Una sveglia.... Ma perché proprio una sveglia?!
CRISTINA - Forse un giorno capirai!
ROBERTO - Sei sempre la solita! Grazie..... (Le da un bacio sulla guancia)
CRISTINA - Aspetta a ringraziarmi. Indovina un po' chi sta arrivando?
ROBERTO - Peggy!
CRISTINA - La stupida. Indovinato!
ROBERTO - Ma non mi ha avvertito.
CRISTINA- Molto probabilmente vuole farti una sorpresa. Io lo sospettavo e così ieri sono andata in aeroporto e ho controllato gli arrivi... A quanto pare ho fatto bene.
ROBERTO - Per fortuna che Brigitte è appena andata via.
CRISTINA - Lo so. Ho aspettato che lei uscisse per venire ad avvertirti.
ROBERTO - Sei grandissima! Non so come farei senza di te!
CRISTINA - Basta che non ti trovi anche la quarta.
ROBERTO - Non c'è pericolo. Tre è il numero perfetto.
CRISTINA - O.K. Basta parlare. (Iniziano a sostituire i vari oggetti)
ROBERTO - Quanto tempo abbiamo?
CRISTINA - Poco più di cinque minuti... La pianta la tolgo dall'armadio altrimenti ci schiatta!
ROBERTO - Va bene tanto Peggy non è allergica.
CRISTINA - Non sarà allergica, ma è completamente idiota.
ROBERTO - Beh per essere un inglese non è poi così stupida...
(Suona il campanello) Ma non avevi detto cinque minuti. (Ad alta voce) Chi è?
Voce della CESIRA - Sono la Cesira..... del piano di sotto.
ROBERTO - È la vicina.
CRISTINA - Intrattienila. Intanto io controllo il resto della casa.
ROBERTO - Brava. Entri pure signora è aperto.

Entra la Cesira con una scatola di pasticcini in mano.

CESIRA - È permesso. Oh buon compleanno signor Palmieri. Le ho portato questi pasticcini per il suo compleanno.
ROBERTO - Oh grazie. È stata molto gentile. Ringrazi anche suo marito.
CESIRA - Oh mio marito non c'entra. Li ho fatti io, con le mie mani.
ROBERTO - Veramente. (Apre la scatola) Sono bellissimi e... (Assaggiandoli) Un po' troppo burro, ma ottimi.
CESIRA - Sono contento che le piacciano.
ROBERTO - Sì però....
CESIRA - Mio marito è un vero bruto. Lei invece è una persona così fine, così elegante.
ROBERTO - Trova anche lei vero.
CESIRA - Non so, ma sento che potrei fare una pazzia. (Si avvicina a Roberto)
ROBERTO - (Scostandosi) Ecco, non la faccia. Non mi sembra il caso.
CESIRA - Perché?
ROBERTO - Primo, perché aspetto una persona particolarmente gelosa. Secondo, suo marito, come ha detto lei, è un vero bruto. Terzo e ultimo, lei mia graziosa signora di mestiere non fa la hostess!
CESIRA - E questo cosa c'entra?
ROBERTO - C'entra e come... è fondamentale.
CESIRA - Ma... È veramente un tipo strano lei. Ancora auguri.

Esce la Cesira e, subito dopo, rientra dalla camera Cristina.

CRISTINA - Se è tutto a posto io vado. Buon divertimento...
ROBERTO - Mi dispiace Cristina. Avrei voluto festeggiare con te e Anacleto a cena ma...
CRISTINA - Non ti preoccupare. Anzi, visto che la francese e la tedesca non c'è pericolo che arrivino e tu sei in dolce compagnia dell'inglesina io parto per un paio di giorni. Va bene!?
ROBERTO - Come vuoi. Dove vai di bello?
CRISTINA - (Sorridendo) Non lo so e non te lo dico.
ROBERTO - Che stupida. Allora?
CRISTINA - Ho detto di no. Non sono mica una delle tue fidanzatine. Ciao ci vediamo. (Si avvia)
ROBERTO - Aspetta.
CRISTINA - Cosa vuoi ancora?
ROBERTO - Senti visto che Peggy sarà qui a minuti. Potresti andare di sopra da Anacleto a dirgli che di questa sera non se ne fa nulla.
CRISTINA - Va bene. (Si avvia)
ROBERTO - E un ultima cosa!
CRISTINA - Dimmi.
ROBERTO - Vedi di scoprire che cavolo ha combinato. Pare si sia fidanzato tramite internet e... insomma ha combinato su un casino... ha mandato una mia foto....
CRISTINA - Ho capito. Rischio di non partire più. (Esce)
ROBERTO - Dunque..... (Si guarda un po' in giro e si aggiusta un po' la camicia. Si siede alla scrivania squilla il campanello) Avanti. la porta è aperta.

Roberto, seduto alla scrivania, da le spalle a Peggy che entrando lo vede, si dirige piano verso di lui e infine, da dietro, gli copre gli occhi con e mani.

PEGGY - Indovina chi sono?!
ROBERTO - (Girandosi e alzandosi) Amore!!
PEGGY - Buon compleanno Bobby!
ROBERTO - Oh che sorpresa. Non puoi immaginare che gioia. Ero qui da solo e stavo proprio pensando al mio passerottino inglese.
PEGGY - È vero?
ROBERTO - Ma certo, cosa credi.
PEGGY - Oh Bobby. (Le da un bacio) Ora però devi chiudere i tuo occhioni e aspettare un secondino. Va bene! (Esce)
ROBERTO - Chissà cosa mi ha portato la mia Peggy.

Rientra Peggy con una borsa porta mazze da golf in mano.

PEGGY - Sorpresa!
ROBERTO - Oh non dovevi è bellissimo.... Ma cos'è?
PEGGY - Come cos'è! È una borsa porta mazze da golf!
ROBERTO - Ah allora non mi sbagliavo è proprio una borsa porta mazze da golf.
PEGGY - Già.. non ti piace?!
ROBERTO - Sì mi piace moltissimo. È veramente fantastica.... e senti come è resistente.. Però, vedi amore....
PEGGY - Ecco vedi. (Piangendo) Una persona si impegna per farti dei bei regali e tu...
ROBERTO - Io non gioco a golf, non ho mai giocato a golf... dunque...
PEGGY - Puoi sempre imparare? Vorrà dire che a natale di regalerò le mazze.
ROBERTO - Non offenderti amore, ma io odio giocare a golf.
PEGGY - Lo sapevo. (Piangendo) Ora sei arrabbiato con me perché ti faccio sempre dei regali che non ti piacciono...
ROBERTO - Ma cosa dici, non è vero. L'anno scorso mi hai regalato una bellissima rastrelliera per fucili. Non ti ho detto, mi è piaciuta tantissimo.
PEGGY - (Riprendendosi) Veramente ti è piaciuta.
ROBERTO - Certo.
PEGGY - E allora perché non l'hai ancora appesa da nessuna parte.
ROBERTO - Perché non posseggo nessun fucile e una rastrelliera vuota insomma...
PEGGY - Ecco anche quel regalo non ti è piaciuto. Uffa sei arrabbiato con me!
ROBERTO - Non sono arrabbiato.
PEGGY - E invece sì che lo sei.
ROBERTO - Non lo sono.
PEGGY - Lo sei.
ROBERTO - No che non lo sono.
PEGGY - E invece sì.
ROBERTO - (Esasperato) Va bene basta. Se continui così lo sono... O.k... Sono arrabbiato con te.
PEGGY - (Piangendo) Ecco! (Pausa. Si riprende) Beh dove hai messo la mia rastrelliera per fucili?
ROBERTO - È in sgabuzzino perché?
PEGGY - Beh vai a prenderla ho deciso di appenderla qua!
ROBERTO - Non vorrai mica appenderla in questa stanza.
PEGGY - Un regalo è un regalo e poi tu stesso hai detto che ti piace.
ROBERTO - Beh veramente...
PEGGY - (Piangendo) Ecco!
ROBERTO - No di nuovo mi urta i nervi. (Abbracciandola) No, non fare così.
PEGGY - Bene se non vuoi appenderla oggi, non fa nulla. L'importante è che ci sia quando tornerò la prossima volta.
ROBERTO - (Tra se) Se tornerai.
PEGGY - E mi raccomando che sia piena di bei fucili.
ROBERTO - Stanne pur certa...
PEGGY - Oh bene pensiamo a questa sera. Cosa facciamo per festeggiare?
ROBERTO - (Ironico) Che ne dici di una partita a golf.
PEGGY - Dicevo a cena. Non ti preoccupare amore, andremo domani a giocare a golf.
ROBERTO - Allegria.
PEGGY - Che ne dici di una bella cenetta romantica a casa. Cucino io.
ROBERTO - Doppia allegria.
PEGGY - Non vuoi fare cena romantica.
ROBERTO - Sì. però che ne dici di un bel ristorantino!
PEGGY - Io capito. Tu vuoi andare al ristorante perché non ti piace la mia cucina.
ROBERTO - No io adoro la tua cucina. La tua pasta al mastice, il tuo porridge che sa di shampoo...
PEGGY - Tu odi la mia cucina.
ROBERTO - No è che...
PEGGY - E invece sì.
ROBERTO - E invece no.
PEGGY - E invece sì.
ROBERTO - E va bene sì!! Odio come cucini. Mi fa schifo. Per non parlare dei tuoi inutilissimi regali. Ma la cosa che più mi infastidisce.... sei tu, il tuo modo di fare... Mi dispiace Peggy, ma credo che tra di noi sia tutto finito. Stare con te anche pochi giorni mette a dura prova il mio sistema nervoso quindi addio!!!
PEGGY - Sai Bobby. Credo che tra di noi ci sia qualche problema. Non piangere, ma ho intenzione di lasciarti.
ROBERTO - Ma...
PEGGY - Lo so Bobby. Sarà dura per te non vedermi, non sentirmi. Non ti preoccupare se sarai forte ne uscirai.
ROBERTO - La porta è aperta.
PEGGY - È inutile che mi implori di rimanere. Oramai ho deciso. Me ne vado.

Entra Cristina.

CRISTINA - È permesso?
ROBERTO - Bye, bye.
PEGGY - È la vita Bobby. Non fare così. Forse, e dico forse, un giorno ti perdonerò, ma non ora. Addio! (Fa per andare ma poi si gira) Per dimostrarti che non porto rancore nei tuoi confronti ti lascio tutti i miei regali, so quanto ti piacciono. Good bye Bobby.

Peggy esce con fare altezzoso.

CRISTINA - Vedo con piacere che hai chiuso il capitolo Inghilterra.
ROBERTO - A te cosa sembra. (Va a sedersi)
CRISTINA - Io non ci voglio entrare. Per me significa solo meno lavoro...
ROBERTO - E qui ti sbagli. Perché devi subito trovarmene un'altra!
CRISTINA - Cosa!
ROBERTO - Hai capito benissimo.
CRISTINA - Non ci penso nemmeno. Se due non ti bastano rivolgiti alla Cesira che è sempre in caccia.
ROBERTO - Dovresti conoscermi ormai. Io ho una vera e propria passione solo per le hostess. Quindi muoviti. Vai in aeroporto, sonda un po' il terreno e se trovi qualche bel bocconcino...
CRISTINA - Stai scherzando, spero!
ROBERTO - Assolutamente..... e mi raccomando; questa volta la voglio bionda e rigorosamente non inglese.... Ecco diciamo nordica.
CRISTINA - Che tipo che sei.
ROBERTO - Bene. Vedi di fissarmi un appuntamento diciamo entro... vediamo... il quindici del mese. Sì perché il quindici arriva Chantal e devo avere il campo libero.
CRISTINA - Non so se chiederti un aumento o mandarti a quel paese. Ma avrò tempo una settimana per pensarci...
ROBERTO - Una settimana?!
CRISTINA - Certo. Ti sei già dimenticato che sono in partenza. Quindi per adesso la tua nordica bionda puoi anche scordartela. Ne riparliamo quando torno, con calma. Ah dimenticavo in portineria mi hanno dato questo telegramma per te.
ROBERTO - Ah già il telegramma...
CRISTINA - Già. È arrivato da tre giorni, ma tu eri troppo occupato...
ROBERTO - Grazie mi ero dimenticato.
CRISTINA - Beh ora devo proprio andare. Beh ciao.
ROBERTO - Come parti subito. E il mio compleanno...
CRISTINA - Non dovevi festeggiarlo con una delle tue hostess...
ROBERTO - Sì però...
CRISTINA - Ci vediamo tra una settimana. Ti saluto!

Cristina esce e Roberto, solo in scena, si accinge ad aprire il telegramma.

ROBERTO - Che caratteraccio. Beh vediamo un po' di cosa si tratta. (Lo apre e lo guarda) È dello zio. Avrà deciso di aumentarmi la rendita, che caro. Ho fatto bene a scrivergli che mia moglie aspetta un bambino. (Inizia a leggere) Caro Roberto. Mi congratulo con te e con tua moglie per il lieto evento. Lo sapevo lo zio è un sensibilone. Ansioso di vederti e di conoscere finalmente tua moglie. Vengo a trovarti Giovedì 26.... Oggi!!! Un salutone tuo zio Augusto. Un salutone un corno. Altro che sensibile. E ora come faccio.... (Suona il campanello) È lui. È la fine. Scoprirà che sono scapolo e allora niente più soldi, niente più dolce vita e soprattutto niente più hostess (Risuona il campanello) È anche insistente. Oh no! Devo inventare qualche cosa... È malata! Già, scusami zio mia moglie è malata... sei giunto in un brutto periodo... i medici le hanno vietato qualsiasi visita.... No, non la berrà mai. (Risuona il campanello) Al diavolo. Confesserò tutto. (Ad alta voce uscendo dall'ingresso) Perdonami zio non volevo è colpa delle hostess...
Voce di Roberto - (Dall'ingresso) Ah ma sei tu. Che gioia vederti. (Rientra seguito da Anacleto)
ANACLETO - Ti senti bene?
ROBERTO - Sono rovinato.
ANACLETO- Cos'è successo ti hanno mollato in tre contemporaneamente
ROBERTO - Peggio sta arrivando mio zio.
ANACLETO - Bene così finalmente lo conoscerò...
ROBERTO - Purtroppo lui non viene per conoscere te, ma mia moglie...
ANACLETO - Non sapevo ti fossi sposato. Complimenti.
ROBERTO - Ma che dici io non sono sposato... mia moglie non c'è, non esiste... Addio rendita... sono rovinato, dovrò andare a lavorare... è la fine.
ANACLETO - Beh non puoi prendere qualcuna e presentarla a tuo zio come tua moglie!
ROBERTO - Un genio, sei un genio... Oh no! Ho appena lasciato Peggy e le altre due non so quando torneranno, è Cristina che si occupa di tenere sott'occhio gli arrivi aerei.
ANACLETO - Puoi sempre far passare Cristina per tua moglie.
ROBERTO - Grandissimo. Non ti credevo così intelligente.
ANACLETO - Hai visto eh!
ROBERTO - E invece no. Sei un fesso.
ANACLETO - Io!
ROBERTO - E sì tu. Cristina non c'è, è partita...
ANACLETO - Ma cosa c'entro io se...
ROBERTO - Cavolo. Ho tre fidanzate, insomma due, possibile che non trovi nessuno per...
ANACLETO - Be ora devo andare. Volevo farti gli auguri e dirti che mi dispiace ma questa sera non posso festeggiare con te. Tanto tu sei impegnato con tuo zio...
ROBERTO - Vattene, non fai altro che crearmi confusione.
ANACLETO - Non mi chiedi nemmeno cosa faccio di bello questa sera.
ROBERTO - No...
ANACLETO - Esco con la mia fidanzata.
ROBERTO - Quale fidanzata?
ANACLETO - Quella che ho conosciuta tramite internet.
ROBERTO - Ah... Quella che non hai mai visto?!
ANACLETO - Indovinato.... questa sera ci vedremo per la prima volta. Sono così emozionato.
ROBERTO - Mi fa piacere per te.
ANACLETO - Grazie.
ROBERTO - E sì.... vecchia volpe.... ma dimmi è quella a cui hai mandato la mia foto vero?!
ANACLETO - Proprio lei.
ROBERTO - E che fa la hostess?!
ANACLETO - Sì perché?
ROBERTO - No niente. Sta arrivando qui adesso?!
ANACLETO - Già.
ROBERTO - Vai, vai pure a divertirti mentre io rimarrò qui..... che triste compleanno.... nessun amico... rimarrò solo...
ANACLETO - E va bene Ti procurerò una donna, d'altronde che ci vuole, io per procurane una a me ci ho messo solo quattro anni... no è impossibile...
ROBERTO - Ci sono, la Cesira.
ANACLETO - È vero.
ROBERTO - Però tu devi darmi una mano.
ANACLETO - Ma...
ROBERTO - Niente ma. Devi solo portarle un po' di fiori con questo biglietto. Ecco, ora te lo preparo (Va alla scrivania ed esegue)
ANACLETO - Scusa ma non puoi andarci direttamente tu?
ROBERTO - Ragiona Anacleto. E se il marito mi becca?!
ANACLETO - Ah è vero.
ROBERTO - Vedi.
ANACLETO - Ma se il marito becca me?
ROBERTO - Anacleto. scusa se mi permetto, ma tu non sei tipo da far ingelosire i mariti.
ANACLETO - Sarà, ma io non ho proprio tempo.
ROBERTO - Come vuoi. Vai pure e mi raccomando divertiti anche per me.
ANACLETO - E va bene andrò dalla Cesira.
ROBERTO - Ti ringrazio. Ecco il biglietto, se riesci a comprare anche un mazzetto di fiori è meglio. (Intanto lo spinge fuori) Sei un amico. (Anacleto è uscito) Sei un fesso! E ora speriamo che arrivi prima la sua fidanzata. Come faccio a riconoscerla io non ho la sua foto. Beh non saranno tante le ragazze che arriveranno nel palazzo. (Fa per uscire poi si ferma) E se è brutta... o insomma.

Roberto esce.

Voce di ROBERTO - (Dall'ingresso) Eccola deve essere lei, come si chiamava? Ah già! (Chiamando) Ciao Paola! Sono qua!

Roberto rientra seguito da Paola.

PAOLA - Non mi avevi detto che abitavi al quarto piano?
ROBERTO - Quarto, terzo sono un po' sbadato coi numeri.... beh accomodati pure.
PAOLA - Ma non mi dici nulla.
ROBERTO - E cosa dovrei dirti..?
PAOLA - Oh insomma come mi trovi voglio dire dal vivo?
ROBERTO - Bene. Sicuramente meglio che in foto. Hai detto che fai la hostess vero?
PAOLA - Ma dovresti ben saperlo.
ROBERTO - Già che stupido... beh parliamo un po' di noi. Su raccontami...
PAOLA - Ma Anacleto è sei mesi che non facciamo altro che raccontarci la nostra vita. Poi arrivo qui e non ti ricordi nemmeno che faccio la hostess.
ROBERTO - Non ti arrabbiare... (Titubante) Cara?!
PAOLA - È che sembri un'altra persona.
ROBERTO - E' l'emozione di conoscerti... fisicamente intendo.
PAOLA - (Maliziosa) E sei contento di conoscermi... fisicamente?
ROBERTO - Abbastanza. Cosa ne dici se ci conoscessimo più fisicamente. (I due stanno per baciarsi quando squilla il campanello) Mio Zio..... (Roberto, agitato, prima si guarda un po' in giro poi) Senti amore, posso chiamarti amore vero?
PAOLA - Ma Anacleto, mi meraviglio ti sei dimenticato...
ROBERTO - Dunque amore vuoi sposarmi?
PAOLA - Come?! Mi prendi un po' all'improvviso... io non saprei così su due piedi... dovrei pensarci...
ROBERTO - Non c'è tempo. Vuoi sposarmi ora, subito, adesso?
PAOLA - Insomma io.... (Risuona il campanello)
ROBERTO - Allora?
PAOLA - Beh ne avevamo già parlato e dunque perché aspettare.
ROBERTO - Non aspettiamo neanche un secondo. Anzi direi che siamo già sposati o.k?
PAOLA - Come ?
ROBERTO - Sì insomma ti spiegherò poi. L'importante è che noi siamo felicemente sposati, almeno per mio zio. (Risuona il campanello)
PAOLA - Cosa c'entra tuo zio?
ROBERTO - (Andando ad aprire) Ti spiegherò tutto dopo. Arrivo!

Roberto esce.

Voce di ROBERTO - (Dall'ingresso) Zio Carissimo!
Voce di AUGUSTO - (Dall'ingresso) Figliolo come va?

Entrano Roberto e lo zio Augusto.

AUGUSTO - È un po' che non ci vediamo?
ROBERTO - Già e proprio oggi che è il mio compleanno. Mi hai fatto una bella sorpresa...
AUGUSTO - Beh, non mi presenti finalmente la tua mogliettina.
ROBERTO - Subito zio. (Tra se) Speriamo in bene. Dunque...
AUGUSTO - Augusto Palmieri.
PAOLA - Molto lieta io sono Paola.
AUGUSTO - Deliziosa. Ma vieni qui fatti abbracciare. (Esegue) Con quello che mi costi ogni mese.
PAOLA - Costo?!
ROBERTO - Perché non ci sediamo.
AUGUSTO - Fatevi vedere sembrate proprio una bella coppia. E pensare che oramai sono.... Quanti anni sono che vi siete sposati?
PAOLA - Anni?!
ROBERTO - Anni, giorni, momenti cosa importa quando c'è l'amore.
AUGUSTO - Beata gioventù. Eccolo qui il mio nipote preferito! Beh figliola ti devo un grosso ringraziamento lo sai?
PAOLA - Ringraziarmi e perché.
ROBERTO - Oh no!
AUGUSTO - Devi sapere cara che Roberto è sempre stato uno scavezzacollo.
PAOLA - Ma senti. E pensare che mi diceva sempre che lui non ha mai avuto un gran feeling con le donne.
AUGUSTO - ma quando mi disse: Zio mi sposo. Mi ha fatto l'uomo più felice del mondo. Vederti finalmente con la testa a posto.
ROBERTO - Non esageriamo zio.
AUGUSTO - Non esagero affatto. E ti assicuro che ogni mese l'assegno te lo faccio sempre con piacere.
PAOLA - Quale assegno?
ROBERTO - Qualche cosa da bere zio?
AUGUSTO - Un goccio si grazie.
ROBERTO - Martini dry?
AUGUSTO - Perfetto.
ROBERTO - Tu amore?
PAOLA - Uffa non ti ricordi che sono astemia.
ROBERTO - Ah giusto che sbadato.
AUGUSTO - Ti capisco. Lo sarei anche io nel tuo caso.
PAOLA - Quale caso?
ROBERTO - Oh mio Dio!
AUGUSTO - Beh non capita tutti i giorni.... futuro papà!! (Roberto rovescia i bicchieri che ha in mano e interrompe il discorso)
ROBERTO - Oh scusate. Beh oggi è il mio compleanno perché non usciamo tutti e tre a festeggiare?
AUGUSTO - Già avremo tempo per parlare di noi, ora il vostro zio Augusto vi offrirà una bella cenetta.
ROBERTO - Grazie zio.
PAOLA - Senta zio potrebbe darci cinque minuti devo dire due cose ad Anacleto.
AUGUSTO - Chi è Anacleto?
ROBERTO - Chi è?..... sono io..... cioè voglio dire... lei in intimità mi chiama così Anacleto. Anacletuccio!
AUGUSTO - Va bene, vado prendere l'auto. Vi aspetto qua sotto, ma sbrigatevi perché ho una certa fame.
PAOLA - Non tarderemo.

Augusto esce. Paola e Roberto rimangono soli in scena. Pausa.

PAOLA - Bene ora dimmi tutto. Perché a me non risulta affatto che tu sia nato oggi. Insomma sei o non sei Anacleto Spazzini?
ROBERTO - No!
PAOLA - Chi è Anacleto? (Suona il campanello)
ROBERTO - Lui..! Io sono solo il suo vicino di casa o meglio il proprietario della foto che Anacleto ti ha spedito.
PAOLA - Ora capisco perché non sapevi nulla di me.
ROBERTO - Non sapevo nulla, ma ora so quanto mi basta. Sei una hostess no!?
PAOLA - Ma cosa c'entra.
ROBERTO - Ascoltami. Io fra due secondi aprirò la porta ed entrerà Anacleto. A questo punto puoi decidere se sparire completamente dalla mia vita ed entrare in quella di Anacleto oppure venire a cena con me e mio zio.
PAOLA - Ma che domanda stupida. Non crederai mica che lasci perdere una persona che conosco benissimo come Anacleto, anche se non l'ho mai vista, per una persona che non conosco affatto e che ho visto una sola volta come te..... (Durante la battuta lui esce e rientra seguito da Anacleto. Lei vedendo Anacleto) Dove si va a cena!?
ANACLETO - Ma lei è.... tu sei.....
PAOLA - Forza Andiamo. Non facciamo aspettare lo zio.
ANACLETO - Ma...
ROBERTO - Hai sentito. Non possiamo far aspettare lo zio.
ANACLETO - Ma io ero andato.... insomma... la Cesira...
ROBERTO - Grazie Anacleto, ma adesso non serve più. Ti saluto (Roberto e Paola escono)
ANACLETO - (Solo in scena) Come, ma quella era Paola. Ma cosa ci faceva con Roberto.... Oh No!! No!! A cena ha detto no!! ma perché...

Anacleto si siede ed entra di soppiatto la Cesira.

CESIRA - Eccomi qua amor mio, ma...
ANACLETO - Grazie ma oramai non c'è più bisogno.
CESIRA - Dove è Roberto?
ANACLETO - È uscito con... Oh no!!
CESIRA - Beh non importa.
ANACLETO - A lei non importa, ma a me sì, e anche parecchio.
CESIRA - Insomma oramai ho deciso di tradire mio marito e così farò.
ANACLETO - Ah bene e con chi...?
CESIRA - Con te.
ANACLETO - Con me! No ecco...
CESIRA - Infondo sei stato tu a portarmi i fiori...
ANACLETO - Io ma...
CESIRA - Vieni qui.
ANACLETO - Ci pensi signora.
CESIRA - Già fatto.
ANACLETO - Ci ripensi... e poi perché vuole tradire suo marito?
CESIRA - Perché è gelosissimo.
ANACLETO - Non mi sembra affatto una buona ragione.
CESIRA - E poi è un vero bruto.
ANACLETO - Pessima ragione.
CESIRA - Insomma quante storie vieni qua.
ANACLETO - Veramente io avrei un impegno
CESIRA - Non sfuggirmi oramai ho deciso.
ANACLETO - (Fuggendo) E poi io non credo signora che la sua sia una buona scelta sa io è da quattro anni... insomma... non ho una grande esperienza...
CESIRA - Il dado è tratto.
ANACLETO - E va beh....tiriamo sto dado.

Anacleto e Cesira si abbracciano quando entra Achille.

ACHILLE - Cesira! (I due si staccano subito)
CESIRA - Oh no!!
ANACLETO - È la fine.
ACHILLE - Ma che cosa stavi facendo?
ANACLETO - Le posso assicurare che c'è una spiegazione razionale... vede.... insomma lo zio.... ci voleva una moglie e poi... la mia ragazza... Oh no!!
CESIRA - Achille non fargli del male. È stato audace sì...
ANACLETO - Audace. Chi?!
ACHILLE - (Minaccioso) A sì. Vediamo ora quanto sarai audace.
ANACLETO - Ma no. Io odio la violenza, soprattutto se su di me.
CESIRA - Perdonalo. È colpa mia.
ANACLETO - Achille dia retta alla sua signora.
CESIRA - Scusami caro, ma sono una donna e stavo per cedere. Era così insistente.
ANACLETO - Insistente!!
ACHILLE - Beh, ora insisterò un po' io a suon di cazzotti. (Si avvicina per colpirlo)
ANACLETO - Credo di non sentirmi troppo bene. (Sviene)
ACHILLE - Ma che ha, non l'ho nemmeno toccato. Beh andiamo a casa Cesira per questa volta lo risparmio.
CESIRA - Sei un tenerone (Lo abbraccia)
ACHILLE - Ma la prossima volta che lo vedo ronzarti attorno, parola di Achille, lo smonto!! (Esce)
CESIRA - (Prima di uscire) Non ti preoccupare amore ci vediamo un'altra volta.
ANACLETO - Oh No !!

Buio

Scena 3°

È passato qualche giorno. Si alza il sipario e in scena stanno parlando felicemente lo zio Augusto, Roberto e Paola. Sulla parete e sul tavolino non vi è alcun quadro o fotografia.

AUGUSTO - ...E ti ricordi quella volta che ti portai con me in vacanza a Stoccolma.
ROBERTO - Basta zio credo che tu le abbia raccontato tutto di me.
PAOLA - Lascialo continuare, Roberto, è così divertente.
AUGUSTO - Pensa aveva solo nove anni ed era la prima volta che prendeva un aereo. Ad un certo punto l'ho perso di vista. Ho pensato, sarà andato a vedere la cabina di pilotaggio.
PAOLA - E già, tutti i bambini vogliono vederla.
AUGUSTO - E invece no. In soli dieci minuti aveva già conosciuto tutte le hostess e le aveva pure invitate fuori a cena.
ROBERTO - Cosa volete. (Suona il campanello) Scusate, torno subito. (Esce)
PAOLA - Allora si sta divertendo in nostra compagnia.
AUGUSTO - Moltissimo, siete una coppia deliziosa, ma dammi del tu, non sono poi così vecchio.
PAOLA - Scusami zio se sono indiscreta, ma non hai mai parlato di una zia...
AUGUSTO - Oh per l'amor di Dio. Sia mai, le donne, senza offese s'intende. Io sono uno scapolone il pensiero di avere una donna per casa mia mi fa accapponare la pelle.

Rientra Roberto seguito da Cristina.

CRISTINA - Buon giorno.
AUGUSTO - Buon giorno signorina.
ROBERTO - Lei è la mia segret...
CRISTINA - Sono Cristina, una cara amica di Roberto.
PAOLA - Una cara amica!?
ROBERTO - Sì è venuta perché doveva parlarmi di una certa faccenda.
AUGUSTO - Beh allora noi non vogliamo essere indiscreti. Cara è da quando sono arrivato che vorrei dare un'occhiata alla splendida terrazza di mio nipote, mi accompagni?
PAOLA - Come desideri zio.

Facendosi precedere dallo zio Augusto che esce in terrazza.

PAOLA - Come sto andando?
ROBERTO - Benissimo.
PAOLA - Ma chi è quella?
ROBERTO - Niente ti spiegherò.
PAOLA - Sono tante le cose che mi devi spiegare. Ho trovato delle strane foto in giro per la casa.
ROBERTO - Non ti preoccupare quando partirà lo zio ti spiegherò tutto.
PAOLA - Va bene. Sai sono sicura di stare simpatica allo zio.
ROBERTO - Fantastico. Vedrai che mi aumenterà la rendita. Oh scusa volevo dire ci aumenterà.

Paola raggiunge lo zio in terrazza

CRISTINA - E così lei sarebbe la finta moglie. giusto? È odiosa.
ROBERTO - Cosa vuoi, tu non c'eri, le tre hostess nemmeno. Mi sono arrangiato.
CRISTINA - Ho sentito che ha intenzioni di trattenersi a lungo.
ROBERTO - Questo lo vedremo quando il pericolo zio sarà scongiurato.
CRISTINA - Così passerò dal pericolo zio al pericolo matrimonio.
ROBERTO - Non crederai mica che...
CRISTINA - Spero proprio di no. Altrimenti dovrei cercarmi un nuovo lavoro.
ROBERTO - Non ti preoccupare non ho nessuna intenzione di licenziarti. Anche se un domani mi dovessi sposare... (Rientra Paola)
PAOLA - Disturbo.
CRISTINA - Beh se dicessi di sì.
PAOLA - Ma che scortese. Signorina forse lei si dimentica che questa è casa mia.
CRISTINA - Signorina. Vorrei farle gentilmente notare che io so tutto a riguardo della vostra messa in scena. Inoltre, per ora, qui sono più padrona di casa io di lei.
PAOLA - Beh tolgo il disturbo. Caro chiamami quando questa villana se ne sarà andata. Che noi due dobbiamo parlare dei nostri progetti. (Va in cucina)
CRISTINA - Bene siamo già ai progetti di matrimonio...
ROBERTO - Ti ripeto che non ci sarebbe alcun problema perché le altre le terrei come amanti e il tuo lavoro rimarrebbe quasi invariato.
CRISTINA - Senti bello dare una mano a un ragazzo un po' eccentrico è una cosa, ma fare da complice a un marito depravato puoi anche scordartelo. E poi la tua Paola mi sta antipatica, è un fatto di pelle, se vuoi sposartela bene, una cosa è certa io mi deciderò a cercare un lavoro più serio anche se più noioso.
ROBERTO - Per ora il matrimonio è solo finto, per ingannare lo zio, poi si vedrà.
CRISTINA - Si vedrà. Intanto da quando sono tornata tu non mi hai più chiesto notizie sulle tue altre due hostess.
ROBERTO - Sono stato molto impegnato.
CRISTINA - Sì a preparare la lista nozze.
ROBERTO - Non raccolgo. Dimmi, ci sono novità?
CRISTINA - Certo che ci sono. Altrimenti non sarei mai venuta a turbare la quiete familiare. Ecco questo telegramma è per te. Ho provato a portartelo ieri ma...
ROBERTO - Ero in gita con Paola e lo zio... Da qua fammi leggere. Mon Amour Arriverò domani chez toi eccetera, eccetera.... Chantal. E ora come faccio... Se lo zio viene a scoprire addio soldi e anche Paola....
CRISTINA - Per non parlare delle mazzate in testa che ti rifilerà Chantal quando scoprirà la tua tresca.
ROBERTO - Mi aiuti, per favore?
CRISTINA - Certo che ti aiuterò, tonto, altrimenti non sarei neppure venuta.
ROBERTO - Ti ringrazio non so come ringraziarti.
CRISTINA - Semplice lascia che sia io a scegliere come quando e chi ti sposerai!

Dalla terrazza rientra lo zio Augusto.

AUGUSTO - Che freddo che fa fuori...(Vedendo i visi preoccupati) Qualche cosa non va?
CRISTINA - Beh io ora scappo vado a prendere informazioni per quella faccenda. È stato un vero piacere conoscerla.

Cristina esce.

ROBERTO - Allora zio come ti sei trovato qui da me.
AUGUSTO - Beh hai già intenzione di cacciarmi.
ROBERTO - Ma che dici. Pensavo che..... insomma il tuo lavoro non ti permettesse di assentarti molto.
AUGUSTO - Hai ragione.
ROBERTO - Bene.
AUGUSTO - Purtroppo fra tre o quattro giorni al massimo dovrò andarmene.
ROBERTO - Tre o quattro (Tra se) Chantal arriva domani.(Squilla il telefono)
ROBERTO - Ho un brutto presentimento.
AUGUSTO - È il telefono non rispondi. (Squilla il telefono)
ROBERTO - Sicuramente non è importante.
AUGUSTO - Non fare lo sciocco. Rispondo io. Pronto... Sì è qui... chi lo desidera? È per te una certa Brigitte.
ROBERTO - È la fine.
AUGUSTO - Ma chi è?
ROBERTO - Ma niente una pazza che mi perseguita al telefono.
AUGUSTO - Le dico che non ci sei?
ROBERTO - Beh no passamela... Pronto... Ciao come va... (Allo zio) Cosa vuoi bisogna assecondarla. (All'apparecchio) Sì dimmi tutto (Piano) Amore... sì cosa (Urlando) Domani!!! (Rimane pietrificato con la cornetta in mano)
AUGUSTO - Qualche cosa non va? (Riaggancia la cornetta)
ROBERTO - Tutte e due domani eh.... lo zio.... eh (Sviene)

SIPARIO__

_PRIVATE__ATTO SECONDO

La mattina seguente e in scena ci sono Cristina e Roberto. La scena è la stessa del primo atto.

ROBERTO - Quanto tempo abbiamo.
CRISTINA - Poco, pochissimo.
ROBERTO - Quanto poco?
CRISTINA - Dunque il primo arriva alle quattro e un quarto...
ROBERTO - Ma sono le quattro. Sarà già atterrato.
CRISTINA - Complimenti. Ma non è finita l'altro atterrerà tra dieci minuti.
ROBERTO - Mi sento mancare.
CRISTINA - Calmo. Si necessita di un piano.
ROBERTO - Giusto, e soprattutto bisogna rimanere freddi. Non so come farei senza di te.
CRISTINA - Forse avresti una sola ragazza come tutti.
ROBERTO - Già che disgrazia sarebbe....!
CRISTINA - Innanzitutto devi andare all'aeroporto. Cerca di intercettarle e di rispedirle in patria con una scusa. E speriamo che gli aerei siano in ritardo. Anzi conviene chiamare l'aeroporto prima di andare là.
ROBERTO - Giustissimo (Va al telefono) Ho sempre odiato la nebbia, ma stavolta... Pronto.... Aeroporto... Buon giorno... volevo saper come è il tempo..... signorina non sto scherzando vorrei sapere se c'è nebbia.... grazie.... come limpido.... ma non c'è neanche una nube... no, non riattacchi.... (Cercando di guardare un foglietto) vorrei sapere se sono già arrivati i voli... si attendo.

Entra Augusto.

AUGUSTO - Con chi parli?
ROBERTO - Con l'aeroporto.
AUGUSTO - Perché con l'aeroporto?!
ROBERTO - Ho detto aeroporto..... No volevo dire che.... chi ha telefonato voleva parlare con l'aeroporto (Al telefono) Mi dispiace qui non è l'aeroporto. Ha sbagliato numero... No non sono pazzo. Buon giorno.... tante cose a lei e i suoi famigliari. (Riattacca) Il mondo è pieno di folli.
AUGUSTO - Qualche cosa non va?
ROBERTO - Niente zio. Piuttosto mi dispiace, ma non posso venire con te e con Paola a vedere Brera.

Entra Paola.

PAOLA - Beh si fa tardi andiamo... Oh buon giorno signorina vedo che non ha ancora perso l'abitudine di disturbare la gente.
CRISTINA - Simpatica. (Ironica) Lei signora Palmieri è una padrona di casa veramente squisita.
ROBERTO - Mi dispiace cara, ma non posso proprio venire...
PAOLA - A sì. Scommetto che in tutto questo c'entra la signorina...
ROBERTO - No è che...
PAOLA - Non ho ancora capito cosa ci faccia quella smorfiosa per casa.
CRISTINA - Non tutti hanno un ruolo preciso nella farsa.
AUGUSTO - Beh quante storie. Se è un problema possiamo anche rimanere.
ROBERTO - No..!
PAOLA - Già, perché rovinarci il pomeriggio. Zio se lei desidera posso accompagnarla io.
AUGUSTO - Sarà un piacere. Beh Roberto ci vediamo più tardi. Dopo di te figliola.
PAOLA - Grazie.

Augusto e Paola escono. Pausa nella quale Cristina si assicura che i due siano ormai fuori.

CRISTINA - Forza muoviti, vai all'aeroporto e speriamo bene.
ROBERTO - OK. Tu intanto rimarrai qui nella disgraziata evenienza che Chantal o Brigitte mi precedano.
CRISTINA - Speriamo di no.
ROBERTO - Nel caso ti toccherà intrattenerle. Inventa qualche cosa. L'importante è che nessuna delle due veda l'altra qua dentro. Ora mi dispiace ma devo correre.

Roberto esce.

CRISTINA – E ora come faccio. (Guarda l'orologio) E' tardissimo non riuscirà mai a trovarle. Arriveranno qui. Ci vorrebbe un aiuto...

Entra Anacleto.

ANACLETO - Permesso. Ciao Cristina ti sei dimenticata la porta aperta.
CRISTINA - Non è proprio il massimo, ma meglio che niente. Ciao Anacleto avevo giusto bisogno di te
ANACLETO - Di me? Strano!
CRISTINA - Siediti..! Dunque la situazione è semplice. Stanno per arrivare Brigitte e Chantal contemporaneamente e noi dobbiamo essere pronti ad intrattenerle senza che esse si vedano perché sono entrambe gelosissime.
ANACLETO - Io me ne vado.
CRISTINA - Non puoi farlo Roberto è tuo amico
ANACLETO - Amico un corno. È uno sfruttatore e tu dovresti saperlo meglio di qualunque altro.
CRISTINA - Lo so. Però è colpa tua se siamo in questo guaio.
ANACLETO - Mia!?
CRISTINA - Certo sei stato tu a fargli conoscere la prima hostess. Poi a lui è venuta la mania.
ANACLETO - Se proprio vuoi saperlo. Io quella sera avevo organizzato con due hostess una svedese, Inga e una tedesca, Brigitte appunto. Avevo bisogno di un quarto e così...
CRISTINA - Quando mai...
ANACLETO - Indovina un po' come finì?
CRISTINA - Non oso.
ANACLETO - Lui se le fece tutte e due. Non contemporaneamente, prima una e poi l'altra e io nisba. Allora dimmi dovrei fare un favore a quel ruba galline come quello. E non tocchiamo l'argomento Paola... e no!
CRISTINA - In quanto a quella lì non ti sei perso nulla.
ANACLETO - No, no. Io me ne impippo. Ha voluto la bicicletta e ora pedala. Anzi ha voluto tre biciclette. Vediamo se riesce a pedalarle tutte e tre assieme. (fa per andare)
CRISTINA - Va beh. Hai ragione. Ti ringrazio comunque Anacleto.
ANACLETO - (Si ferma sull'uscio e si gira) E va bene. Che devo fare?
CRISTINA - Grazie. Non perdiamo tempo. Ci sono grosse possibilità che Roberto non riesca a intercettare nessuna delle due in aeroporto. Noi dobbiamo quindi essere pronti. Tu conosci Brigitte e Chantal?
ANACLETO - Non benissimo.
CRISTINA - Allora. Prima di tutto devi essere istruito. La vedi questa pianta. È un regalo di Chantal. Lei adora piante e fiori e vorrebbe riempire la casa.
ANACLETO - nessun problema.
CRISTINA - E invece sì perché Brigitte non solo non sopporta le piante perché sporcano, ma è pure allergica. Dunque se arriva lei la pianta finisce dolcemente qua dentro. Poi ci sono tutti questi orrendi souvenir...
ANACLETO - Regalo di Brigitte che Chantal non vuole neanche vedere.
CRISTINA - Bravo. Finiscono nel cassetto, semplice.
ANACLETO - Altro?
CRISTINA - Sì foto e quadretti. (Esegue un cambio) La cosa è molto meccanica e professionale. tre quadretti qui. Tre foto qua e le tre cornici qui. O.K?
ANACLETO - Speriamo che non arrivino.
CRISTINA - Già però se arriva. Chi arriverà? Dobbiamo avere il tempo di mettere tutto a posto... Il balcone... da proprio sull'ingresso. Anacleto sei pronto.
ANACLETO - Insomma.
CRISTINA - Allora. ascoltami, io vado in balcone appena vedo una delle due ti faccio un segno e tu sistemi la casa. D'accordo.
ANACLETO - Credo.
CRISTINA - Già manca il segnale... l'inno... se arriva Chantal mi metto a cantare l'inno francese. Se arriva Brigitte quello tedesco.
ANACLETO - Va bene. Aspetta un momento, sei intonata?
CRISTINA - Ma che c'entra.

Cristina esce in balcone e Anacleto rimane solo in scena.

ANACLETO - Calmo devo stare calmo. Anzi mettiamo la giacca di qua (In ingresso ) e ora calmo. (Si sente il rumore del campanello) È arrivata, ma chi è arrivata. Io non ho sentito nulla (Apre il balcone) Cristina hanno suonato.
Voce di CRISTINA - (dal balcone) Io non ho visto nessuna. Magari stava salendo le scale quando sono uscita.
ANACLETO - E ora!!
CRISTINA - (Entrando quel tanto per farsi vedere) Io rimango fuori si sa mai arrivi anche l'altra. (Chiudendosi di nuovo in balcone)
ANACLETO - E quale sarà ora!? (Prende le due foto) Non sono mai stato fortunato. (Inizia a fare la conta e suona il campanello) Un momento. Dove ero rimasto (Riprende la conta poi) Al diavolo vada per la francese. Arrivo!!

Anacleto esce ne rientra seguito dalla cesira

CESIRA - Eccomi qui amor mio!
ANACLETO - Ma che parla con me.
CESIRA - Sì hai avuto un'idea magnifica.
ANACLETO - Idea, quale idea?
CESIRA - Hai aspettato che tutti uscissero per venire qua...
ANACLETO - Beh veramente non siamo soli...
CESIRA - Fantastico. Sei un vero genio. Mio marito non sospetterebbe mai di trovarci ancora qui a casa di Roberto.
ANACLETO - Ho capito signora. Lei si riferisce a quel sgradevole equivoco.
CESIRA - Vieni qui dammi un bacio.
ANACLETO - (Scostandosi) Non vorrei essere scortese ma...
CESIRA - Nessuno prima di te mi aveva regalato dei fiori.
ANACLETO - Ma è stato Roberto io non...
CESIRA - Mio marito non l'aveva mai fatto. È un uomo così rude...
ANACLETO - L'ho notato. E credo che se ci trovasse ancora in atteggiamento compromettente non sarebbe certo felice...
CESIRA - Hai ragione. Stai certo che ti ucciderebbe.
ANACLETO - Allegria!
CESIRA - Non preoccuparti sono sgattaiolata fuori mentre lui russava sulla poltrona. È un vero animale!
ANACLETO - Non c'è bisogno che me lo ricordi. Perché non ci vediamo un'altra volta, magari tra un centinaio di anni eh...
CESIRA - Spiritosone, ma lasciati baciare.
ANACLETO - E se suo marito si sveglia.
CESIRA - Stai sicuro che non vedendomi verrà subito a cercarmi e indovina dove andrà?
ANACLETO - Qui!
CESIRA - No.
ANACLETO - Bene.
CESIRA - A casa tua.
ANACLETO - Meno bene.
CESIRA - Suonerà alla porta e dato che nessuno gli risponderà, butterà giù la porta.
ANACLETO - Male!
CESIRA Ma non è finita. Poi verrà qui...
ANACLETO - Malissimo. No! (Cesira intanto si avvicina minacciosa e lo abbraccia) Mi dispiace, gentile signora ma ora deve andarsene, purtroppo non può rimanere. (Si senta la voce di Cristina che canta l'inno tedesco) Oh no! La tedesca.
CESIRA - Quale tedesca. Mi tradisci già?
ANACLETO - Ma Che ti sembro il tipo che ha un'amante. Non ho neanche una fidanzata. Vieni forza devi sparire di qua.
CESIRA - Ho dimenticato lo scialle.
ANACLETO - Presto (Escono dall'ingresso e rientrano subito) È già qui. Se ti vede sono guai è gelosa come una tigre.
CESIRA - Ma allora è la tua amante.
ANACLETO - Lascia stare. Non c'è tempo. Nell'armadio.
CESIRA - Nell'armadio!!
ANACLETO - Non discutere.
CESIRA - Ma...

Anacleto spinge a forza una spaesata Cesira nell'armadio. Subito dopo suona il campanello.

ANACLETO - Arrivo. (Si avvia, ma si accorge che le foto sono sbagliate) Oh no le foto... (Mentre mette a posto, compresi i souvenir) Un momento sono in bagno. Eccomi. Arrivo.

Anacleto esce e rientra subito seguito da Brigitte

BRIGITTE - Ciao Anacleto. Dove è Roberto?
ANACLETO - È uscito un secondo. Mi ha appunto incaricato di intrattenerti finché non torna.
BRIGITTE - Ah bene. Io ho portato piccolo souvenir da Londra... (Sta per tirare fuori il souvenir quando starnutisce)
ANACLETO - (Tra se) La pianta!! (Mentre lei starnutisce lui prende la pianta, apre l'armadio, da la pianta a Cesira che si lamenta e richiude l'armadio)
BRIGITTE - C'è qualche pianta o fiori...
ANACLETO - Nessuno!!
BRIGITTE - Ma.. (Si toglie la giacca e si dirige verso di lui che è appoggiato all'armadio) Ti senti bene?!
ANACLETO - Benissimo perché.
BRIGITTE - Visto che ti senti bene, non hai bisogno di stare appoggiato all'armadio...
ANACLETO - Quale armadio.
BRIGITTE - Quello dietro di te. Quello nel quale vorrei mettere la mia giacca.
ANACLETO - Ah la giacca. La metto io non ti preoccupare. (Galantemente la prende)
BRIGITTE - Grazie. (Lui rimane fermo con la giacca in mano. Brigitte dopo un paio di secondi) Beh che aspetti. (Guardandolo fisso)
ANACLETO - E dunque... no è che..... ho visto che là in fondo c'è un cumulo di polvere
BRIGITTE - Dove essere. Io subito pulire. la casa deve essere sempre splendente. Io dico sempre a Roberto che sua casa è sempre molto sporca; però io ho regalato lui piccolo super aspirapolvere. Eccolo là (prende il mini aspirapolvere e lo usa permettendo ad Anacleto di aprire l'armadio, depositare la giacca sopra la Cesira e infine richiudere il tutto dentro)
ANACLETO - Fatto.
BRIGITTE - Fatto. (Anacleto rimane davanti all'armadio e le sorride) Ora se non ti dispiace vado a mettere me in libertà. E non preoccuparti io lasci te armadio, visto che ci sei molto affezionato.
ANACLETO - Già.
BRIGITTE - Miei vestiti sono di là. Non ho bisogno di quell'armadio.
ANACLETO - Già.
BRIGITTE - (Avviandosi verso la camera da letto) Anacleto, hai poi sposato tua fidanzata.
ANACLETO - (Bruscamente) No!! Almeno io no!!
BRIGITTE - Che strano ragazzo.

Brigitte va in camera da letto. Cristina rientra dal balcone.

CRISTINA - Allora, fuori fa un freddo.
ANACLETO - È andata in camera a cambiarsi. Senti io non ce la faccio. Non riesco a fare queste cose.
CRISTINA - Non ti preoccupare, adesso rimango anch'io qui. Facciamo finta che sia appena arrivata tanto Brigitte di me non è gelosa.
ANACLETO - Ma se arriva anche Chantal che si fa?
CRISTINA - Non ti preoccupare. Vedrai. Roberto l'ha incontrata all'aeroporto e l'ha rimessa su l'aereo. (Si sente bussare) Chi è?
ANACLETO - Chantal è la fine...
CRISTINA - Calmo inventiamo qualche cosa. (Si sente bussare di nuovo)
ANACLETO - Aspetta è l'armadio. Cesira!

Mentre Anacleto apre l'armadio e ne esce la Cesira visibilmente confusa.

CRISTINA - Ma cosa ci fa qui la Cesira.
CESIRA - Beh io...
CRISTINA - Non dirmi che è la tua amante Anacleto.
ANACLETO - Amante, ma...
CESIRA - Ebbene e se anche fosse. Ci sono problemi?
CRISTINA - Nessuno per quanto mi riguarda, ma ci sono troppe donne che girano intorno a questo appartamento.
CESIRA - Come troppe donne. Anacleto che altre amanti mi nascondi. Forza parla! Traditore! Basta tornerò dal mio Achille. (Fa per andarsene dalla porta quando suonano al campanello)
CRISTINA - Chantal!!
CESIRA - Chi!?
CRISTINA - Non c'è tempo. Anacleto sistema le foto e fai sparire quegli orrendi souvenir.....
ANACLETO - Va bene. (Esegue le indicazioni di Cristina)
CESIRA - Ma che fate?
CRISTINA - Cesira!!
CESIRA - Sì.
CRISTINA - Presto nell'armadio.
CESIRA - No nell'armadio no.
CRISTINA - Allora in balcone.
CESIRA - Come in balcone.
CRISTINA - Niente storie altrimenti qui succede un quarantotto. Arrivo

Cristina esce per andare ad aprire la porta. Intanto Anacleto fa accomodare Cesira in balcone.

Voce di CRISTINA - (Da dentro) Oh buon giorno Chantal. No purtroppo Roberto non è in casa se vuole ripassare più tardi.
Voce di CHANTAL - (d.d.) Non fa nulla lo aspetterò qui.
CRISTINA - Come vuoi. (Mettendo la testa in scena. Ad Anacleto sottovoce ) La pianta!

Anacleto tira fuori la pianta dall'armadio e la mette al suo posto. Subito dopo Entra Cristina seguita da Chantal.

CRISTINA - (A Chantal) Prego!
ANACLETO - Buon giorno.
CHANTAL - Buon giorno. Lei deve essere Anacleto il vicino di Robert.
ANACLETO - Sono io. Onoratissimo (Fa per baciarle la mano, ma lei la togli velocemente e lui bacia il nulla)
CHANTAL - Come mai tanta gente in casa di Roberto e dov'è Roberto?
ANACLETO - Già dov'è Roberto? Bo dove sarà il nostro Roberto? Eh chi lo sa?!
CHANTAL - Come bo!!
CRISTINA - È dovuto andare alla casa editrice per il nuovo libro, già, ma sarà qui a momenti. Giusto Anacleto.
ANACLETO - Sì mi sembra, cioè è proprio così. Ho bisogno di un bicchiere d'acqua. (Si avvia verso la cucina)
CHANTAL - Io invece ho bisogno di cambiarmi. Se non vi dispiace con permesso. (Anacleto si blocca e si guarda con Cristina)
CRISTINA - E deve per forza andare in camera?
CHANTAL - Non vorrai mica che mi cambi qui.
ANACLETO - Per me non ci sono problemi. Faccia pure come se non ci fossi.(Chantal fa per andare quando si sente dalla camera)
Voce di BRIGITTE - (dalla camera da letto) Cosa è successo in stanza essere tutta in disordine.
CHANTAL - Chi c'è di là?
CRISTINA - La cameriera!
ANACLETO - È una cameriera tedesca. Una vecchia cameriera tedesca.
Voce di BRIGITTE - (dalla camera) Io mettermi in libertà.
CHANTAL - Eh...
CRISTINA - È molto efficiente. Però non bisogna assolutamente disturbarla.
CHANTAL - Va bene mi cambierò dopo.
ANACLETO - Fiuu...
Voce di BRIGITTE - (dalla camera) Già che ci sono mi faccio una doccia.
CHANTAL - Come!! Ha detto che si fa una doccia.
CRISTINA - No, voleva dire, già che ci sono faccio la doccia nel senso di pulisco la doccia.
ANACLETO - È tedesca...
CRISTINA - (Piano a lui) Taci non complicare la cosa.
CHANTAL - Insomma basta . Voglio vedere cosa succede di là. (Fa per andare in camera da letto quando squilla il telefono e si blocca)
CRISTINA - Il telefono.
ANACLETO - Chi sarà?
CHANTAL - Basta rispondere. (Si avvia per rispondere, ma Cristina la precede)
CRISTINA - Rispondo io !! Pronto...... Ah sei tu.
CHANTAL - Robert?
CRISTINA - (Fa segno di sì con la testa).... Sì entrambe..... entrambe le pratiche sono ancora qui...... per ora no, ma la cosa si complica sempre di più..... Senti perché non vedi di raggiungere la pratica che è andata a Brera con lo zio e le impedisci di tornare..... Tre assieme sarebbero troppe..... Va bene, e fai del tuo meglio che noi faremo del nostro....
CHANTAL - Potrei parlare a Robert.
CRISTINA - Sì è qui. Il tuo amoruccio, Chantal, voleva andare in camera, ma c'è la cameriera.... tedesca .... Sì te la passo..... Ti saluto a Roberto prima arrivi e meglio è. Ciao. (Da il telefono a Chantal)
CHANTAL - Oh mon amour. Ai ricevuto il mio telegramma..... Sì ho trovato anche quel tuo amico buffo...
ANACLETO - Come buffo.
CHANTAL - (Durante la telefonata Chantal da le spalle al balcone e al resto della scena. Anacleto apre il balcone e fa uscire Cesira mentre Cristina rimane vicina a Chantal per ostruirle la visuale. Quando Cesira è in scena e sta per uscire suona la porta e Anacleto spinge Cesira in Cucina. Infine Cristina esce per andare ad aprire ) Tu quando torni?..... Va bene.... Lo sai che mi sei mancato tanto e io..... Sei il solito birichino.... Non lo so se c'è dello champagne in cucina, posso controllare...... Come vuoi ti preparò anche un po' di tartine di caviale.... Tu però cerca di arrivare presto io ci metterò un attimo... a dopo mon amour.

Entra l'Achille con aria minacciosa seguito da Cristina che invano cerca di fermarlo.

CRISTINA - Le ripeto che non ho visto sua moglie.
ACHILLE - E invece le dico che è qua.
CRISTINA - Come vede non c'è.
CHANTAL - Buon giorno.
ACHILLE - E chi è questa.
CHANTAL - Ma...Sono la fidanzata di Roberto Palmieri. Chi è lei piuttosto?
ACHILLE - Io sono l'Achille del primo piano, il marito della Cesira.
CHANTAL - (A Cristina) Ma chi è questo villico?!
ACHILLE - (Ad Anacleto) Ma il palmieri non si era sposato...
ANACLETO - (Interrompendolo) Beh ne parliamo un'altra volta. (Lo prende per un braccio e fa per accompagnarlo fuori)
ACHILLE - Toccami un'altra volta e ti spezzo le braccia.
ANACLETO - Come desidera.
ACHILLE - E ti avverto. Se ti becco un'altra volta a fare lo stupido con la Cesira ti passo sopra con la ruspa.
ANACLETO - Non si preoccupi signor capomastro.
ACHILLE - Che hai detto?!
ANACLETO - Io?! Niente.
ACHILLE - Beh siamo intesi. (A Chantal) È stato un piacere signorina.
ANACLETO - (Mentre Achille sta uscendo) Grazie per la visita!

Achille lo guarda male ed esce seguito da Cristina. In scena sono rimasti Anacleto e Cristina, mentre la Cesira è in cucina e Brigitte in camera da letto.

CHANTAL - Ma chi è quel energumeno ?! Beh fa niente adesso ho da fare.
ANACLETO - Dove stai andando?
CHANTAL - In Cucina!
ANACLETO - Ah in cucina. Come in cucina!?
CHANTAL - Non ci sarà un'altra cameriera in cucina.
ANACLETO - No però.... E' rotta. Sì la cucina è rotta e c'è una tale baraonda.
CHANTAL - Ma Robert non mi ha detto nulla. (Si avvia quando Anacleto urla)
CHANTAL - Cosa c'è?
ANACLETO - Non respiro. Un attacco.
CHANTAL - (Verso di lui) Stai calmo.
ANACLETO - Aiuto. Ah!

Rientra velocemente Cristina.

CRISTINA - Cos'è successo?
CHANTAL - Ma non so.
ANACLETO - La Crisi..... la cucina.... la tedesca....
CHANTAL - Ma che dice. La tedesca!?
CRISTINA - (Chinandosi su di lui) Sta delirando.
ANACLETO - (Piano a Cristina) Vuole andare in cucina
CRISTINA - ... Le pillole. Ha bisogno delle sue pillole. Presto Chantal sono nella sua giacca in ingresso.
CHANTAL - Vado

Chantal esce dall'ingresso per prendere le pillole nella giacca di Anacleto. Intanto l'affaticato Anacleto va a prendere in cucina la Cesira ed insieme entrano in scena. Una volta dentro Anacleto e Cristina cercano di chiudere la Cesira in balcone, ma lei oppone resistenza.

Voce di CHANTAL - (Dall'ingresso) Non le trovo.
CRISTINA - (Sempre intenta con Anacleto a spingere la Cesira in Balcone) Nella tasca interna.
ANACLETO - (Come sopra, ma ad alta voce) Ah, come sto male.
CESIRA - (Divincolandosi) Ma insomma.
ANACLETO - Non facciamo discussioni.
CESIRA - Mi piaci quando fai il rude.

La Cesira di sua spontanea volontà va in blcone lanciando un bacio verso Anacleto. Subito dopo entra Brigitte. Anacleto e Cristina rimangono immobili mentre lei li guarda e va in cucina. A questo punto entra Chantal e trova in scena Cristina ed Anacleto ancora immbili, pietrificati.

CHANTAL - Non ho trovato nessuna... (Vedendo Anacleto in piedi) Oh vedo che ti sei ripreso (Cristina e Anacleto non hanno mosso ciglio dall'entrata di Brigitte. Chantal nota che non si muovono e si avvicina ad Anacleto) Beh non del tutto... (Si avvicina a Cristina, sempre immobile) Deve essere contagioso... Beh, meglio che mi sbrighi a preparare le tartine. (Anacleto e Cristina si guardano, ma non riescono a muoversi quando squilla il telefono. Chantal va rispondere e i due guardandosi accennano un sorriso, rimanendo sempre immobili) Pronto, Casa di Roberto Palmieri, chi desidera ?....... Sì sono io..... Come...... Devo ripartire subito.... (I due aumentano il loro sorriso) Ma non posso prendere il volo dopo, quello per Barcellona..... Ah è impossibile, va bene.... Non si preoccupi sarò lì fra venti trenta minuti al massimo.... (Cristina e Anacleto esultano visibilmente) Salve a dopo. (Mette giù il telefono, si gira verso i due che prima non vedeva e i due ritornano in posa come prima della telefonata) Ma.... Beh comunque io devo andare.... ditelo voi a Robert. (Mentre si avvia) Sarà meglio che gli telefoni dopo aeroporto. (da un'ultima occhiata ai due) Chiamerò anche un dottore. (Esce)
ANACLETO - Sì!!
CRISTINA - Fuori una!
ANACLETO - Quella telefonata è stata un vero colpo di fortuna.
CRISTINA - Presto liberiamo la Cesira e poi concentriamoci sull'altra. (Cristina mette la pianta nell'armadio. Anacleto apre il balcone)
CESIRA - (Mettendo appena un piede in scena)Era ora....!
Voce di ACHILLE - (Chiamando da fuori) Cesira !

Anacleto richiude subito la finestra in faccia alla povera Cesira che rimane ancora chiusa in balcone. Nel medesimo istante irrompe l'Achille.

ACHILLE - Questa volta sono sicuro che è qua.
CRISTINA - Buon giorno di nuovo....
ACHILLE - Non ho dubbi mia moglie si trova qui. Ho sentito la sua voce dal pianerottolo.
ANACLETO - Guardi che si sbaglia....
ACHILLE - (Minaccioso) Zitto tu!!
ANACLETO - Come non detto.
ACHILLE - Dove si trova?
CRISTINA - Ma le ho già detto prima che...
ACHILLE - Non facciamo i santerelli. Io non so cosa sta succedendo qui. Ma se pensate di rendere partecipe la Cesira dei vostri giochetti vi sbagliate. Appena la trovo la prendo e la chiudo in casa per un paio di settimane.
CRISTINA - Scusi se mi permetto, ma lei mi sembra un tantino troppo geloso.
ACHILLE - Io non sono affatto. Se la Cesira non salta fuori entro cinque secondi spacco le ossa a questo merluzzo.
ANACLETO - Merluzzo io!
ACHILLE - Sì merluzzo. perché hai qualche cosa da obbiettare.
ANACLETO - No è che...
ACHILLE - Parla. Di qualche cosa se hai coraggio.
ANACLETO - Credo che Merluzzo vada benissimo. E poi io adoro il merluzzo con le patate lesse.
ACHILLE - A volevo ben dire. (Chiamando) Cesira ! Vieni fuori tanto prima o poi ti trovo. (Si sentono dei rumori di piatti in cucina) E così ti nascondi in cucina eh...! (Avviandosi verso la cucina) Ora ti si sistemo io. Cosi impari a fare la depravata...!

Achllie va in cucina. Si sentono rumori di botte e cocci che si rompono. Rientra Achille con il braccio dietro la schiena tenuto saldamente da Brigitte.

ACHILLE - (Lamentandosi) Ahi.. Mi dispiace signorina.... Mi sta facendo male... ah...! Le ripeto che è stato un equivoco...
BRIGITTE - Tu grande screanzato ! Io punire te!
ACHILLE - No Ah... Mi scusi ma credevo che lei fosse...
BRIGITTE - Io sono Brigitte, fidanzata di Roberto.
ACHILLE - Ma la fidanzata non era francese... Ah mi spezza il braccio.
BRIGITTE - Brutto maleducato. ti insegno io come si trattano le povere ragazze indifese.
ACHILLE - Veramente io...
BRIGITTE - Nessuno può permettersi di insultare Brigitte. (Lasciandolo libero) E che questo ti serva di lezione.
ACHILLE - (Toccandosi il braccio dolente) È stato un vero piacere conoscerla però ora devo proprio scappare. Con permesso.
BRIGITTE - E non farti più vedere in questa casa.

Escono sia Achille che Brigitte.

CRISTINA - Presto le foto....

Cristina va a tirare fuori i souvenir. Nel momento in cui Anacleto, una volta sostituiti i quadri, si appresta a sostituire anche le foto sul tavolino, vede Brigitte che sta entrando e allora si butta a pesce per sostituire le suddette foto. Vi riesce e in quel momento entra Brigitte.

BRIGITTE - Ecco fatto. Ma che cosa fai per terra.
ANACLETO - Cosa faccio per terra!? Non me lo ricordo.
CRISTINA - Ha mal di schiena. Un attacco improvviso di mal di schiena.
ANACLETO - Ah sì ne soffro fin da quando ero piccolo.
BRIGITTE - Oh poverino, ma se tu vuoi io posso aiutarti. Essere esperta di massaggi terapeutici. ANACLETO - Ma non credo sia il caso. Mi sento già meglio...
CRISTINA - Se Brigitte è così gentile da farti un massaggio rilassante.
ANACLETO - Ma...
BRIGITTE - Niente storie. Io rimetto subito te a nuovo, vedrai!
CRISTINA - Forza Anacleto non fare storie (Indica il balcone dove è ancora chiusa la Cesira)
BRIGITTE - Ora distenditi sul divano. (Lui esegue) Dove senti male?
ANACLETO - Dove! Cristina dov'è che sento male? Dovunque!
BRIGITTE - Mettiti comodo così. Ora io applico leggere pressioni. Questo è un massaggio rilassante terapeutico di mia invenzione. (Inizia il massaggio e Anacleto inizia a lamentarsi)
ANACLETO - Ah.. meno male che doveva essere rilassante... Ah...

Durante il massaggio Cristina, non vista da Brigitte, impegnata nel massaggio, finisce di mettere a posto e poi fa uscire Cesira dal balcone.

BRIGITTE - Oh quante storie per un po' dolore.
ANACLETO - Ma che un po'. Questa è una tortura... Ah...
BRIGITTE - Bisogna soffrire un po' per guarire.
ANACLETO - È che la schiena mi serve.

Suona la porta. Cristina cerca di convincere Cesira a ritornare in balcone, ma lei si rifiuta. La scena chiaramente è mimata dietro il massaggio. Risuona il campanello.


BRIGITTE - Hanno suonato...!
ANACLETO - Vado io...!
BRIGITTE - No...! Io devo finire il tuo massaggio. Cristina! (Voltandoli sempre le spalle) Puoi aprire la porta.
CRISTINA - (Chiudendo di nuovo la Cesira in balcone) Vado subito. Un momento.

Cristina richiude la Cesira in balcone, ma rimane con il corpo appoggiato alla porta per impedire alla Cesira di entrare..

BRIGITTE - Oh quante storie (Si alza e vede Cristina, affannata, che cerca di tenere chiusa col corpo la porta-finestra del balcone) Ma.... (Suona di nuovo il campanello) Arrivo!!

Brigitte esce. Cesira riesce a spostare Cristina e a entrare in scena.

CESIRA - Fuori fa un freddo boia.
Voce di BRIGITTE - (Dall'ingresso) Buon giorno desidera qualcuno?
Voce di AUGUSTO - (Dall'ingresso) Buon giorno a lei signorina e mi scusi devo aver sbagliato appartamento.

Anacleto convince la Cesira ed esce in balcone con lei. Rientra Brigitte.

BRIGITTE - Che strani questi italiani.
CRISTINA - Chi era?
BRIGITTE - Un tale insieme ad una ragazza. avevano sbagliato appartamento. Ma.. si può sbagliare numero di telefono, ma sbagliare appartamento...
CRISTINA - Lo zio e Paola.
BRIGITTE - Conosci?
CRISTINA - No? (Risuona la porta) Non devo farmi trovare. (Rientra Anacleto dal balcone)
ANACLETO - Avevo bisogno di un po' d'aria fresca, (Riscaldandosi con le mani) molto fresca.
CRISTINA - (Cercando di parlare ad Anacleto senza farsi sentire da Brigitte) Lo zio.... è fuori... (Dirigendosi verso la stanza si ferma vicino ad a Anacleto) Io sparisco pensaci tu.
ANACLETO - (Piano a Cristina) Come io.
CRISTINA - (Piano ad Anacleto) Fallo andare via, tanto non ti ha mai visto. (Il campanello suona nuovamente) Eccolo, volo (Va in camera da letto)
BRIGITTE - Devono essere ancora quei due.
Voce di AUGUSTO - (Sempre dall'ingresso Suonando il cmpanello) Aprite. Fatemi entrare.
BRIGITTE - Per me quello essere un po' picchiatello.
ANACLETO - Picchiatello?!
BRIGITTE - Pazzo!
ANACLETO - Se è così sarà meglio non aprire.
PAOLA - (Sempre dall'ingresso Suonando il cmpanello) Dove ti nascondi porco?!
BRIGITTE - Forse è meglio chiamare la polizia.
ANACLETO - No! sono sicuro che si stancheranno, speriamo.
AUGUSTO - (Sempre dall'ingresso. Bussando con forza) Aprite o butto giù la porta.
BRIGITTE - Vai tu e cacciali via.
ANACLETO - Io!?
BRIGITTE - Sì tu! Sei o non sei tu l'uomo.
ANACLETO - Veramente...
BRIGITTE - Niente ma. Forza. Avanti marsh!!
ANACLETO - Obbedisco.

Anacleto esce e subito si precipitano dentro Augusto e Paola seguiti lentamente da Anacleto che a quanto pare è stato travolto dai due.

PAOLA - Chi è lei?
AUGUSTO - Cosa ci fa qui?
ANACLETO - Credo signori che abbiate sbagliato appartamento.
AUGUSTO - Io non ho sbagliato affatto. Chi è lei? Cosa ci fate in casa di mio nipote....?
BRIGITTE - Cosa ci fate voi qui?
AUGUSTO - Io sono lo zio di.....
ANACLETO - Anche se fosse Napoleone. Questa non è casa sua e non si permetta mai più di disturbare me e la mia fidanzata.
BRIGITTE - Tua fidanzata?
ANACLETO - Lascia stare. (Ad Augusto) Ha capito. se non se ne va subito mi vedrò costretto a chiamare la polizia.
AUGUSTO - Sono io che chiamerò la polizia. Lei si è installato in un appartamento altrui. (Si avvia verso il telefono)
BRIGITTE - Anacleto reagisci, fa qualcosa!!
ANACLETO - A sì ! Sa cosa le dico. Che se lei chiama la polizia io chiamerò la guardia medica... perché la ricoverino!!
BRIGITTE - Bravo. Ben detto!!
AUGUSTO - Lei sta oltrepassando ogni limite.
ANACLETO - Lei il limite l'ha superato da tempo (Insinuando a gesti che Augusto abbia bevuto troppo)
PAOLA - Lascia stare Augusto sono due squilibrati.
BRIGITTE - Cosa vuol dire squilibrati.
PAOLA - Pazzi! Lei è pazza. È chiaro il concetto carina!!
BRIGITTE - Io non permetto a nessuno di offendermi. Io ora insegnarti buona educazione! (Si tira su le maniche della camicia, pronta per fare a cazzotti)
PAOLA - (Preparandosi anche lei per fare a pugni) Su forza voglio proprio vedere cosa sai fare panzer dei miei stivali!

Paola e Brighitte fanno per picchiarsi quando Anacleto e Augusto le bloccano e cercano di tenerle ferme.

AUGUSTO - Queste sono cose dell'altro mondo. Calmati. Andiamo via!
ANACLETO - A scappate. Codardi!
PAOLA - Ma non finisce qui.
ANACLETO - (Tenendo sempre Brigitte ferma) Guarda che la lascio, sai eh. (Brigitte fa per colpire Paola ma prende Anacleto) Ah...
AUGUSTO - Andrò alla polizia e allora vedremo!
ANACLETO - Ma ritorna da dove sei venuto.... dal bar dove ti sei sbronzato... ubriacone, alcolizzato violatore di case altri!
BRIGITTE - Vi aspettiamo. Voglio proprio vedere cosa saprete fare.

Mentre Brigitte finisce di parlare Paola e lo zio escono. Intanto Anacleto, rimasto solo in scena con Brigitte va a sedersi.

BRIGITTE - Lo vedremo eh!!
ANACLETO - E sì lo vedremo proprio. Oh Dio l'ho combinata grossa. Quando Roberto arriverà mi strozzerà.
BRIGITTE - Tu sei stato fantastico. Io ringrazio te.

Entra Cristina.

CRISTINA - (Ad Anacleto) Ma cosa hai combinato?
BRIGITTE - Lui è stato molto bravo!
CRISTINA - Se quello va alla polizia qui succede un casino. (Suona il campanello) Saranno di nuovo loro. Devo rimediare. Intanto bisogna scusarsi.
BRIGITTE - Mai chiedere scusa. Noi avere ragione!
ANACLETO - Beh forse abbiamo esagerato un tantino, non trovi?!
BRIGITTE - Nein! Ora tu vai e dai grande calcio in fondo schiena a quei due antipatici.
ANACLETO - Devo proprio?
BRIGITTE - Battaglione avanti marsh. Un due...
ANACLETO - Cristina di qualcosa?
CRISTINA - Non so più cosa dire.
BRIGITTE - Allora!
ANACLETO - Vado.
CRISTINA - Non oso guardare. (Si siede)
ANACLETO - (Ad alta voce mentre) Tu avere proprio rotto. Io venire e prendere te a calci.

Anacleto esce. Da fuori non si sente nessuna voce. Pausa.

BRIGITTE - Cosa sarà successo?
CRISTINA - Non voglio saperlo.

Entra Roberto seguito poi da Anacleto.

ROBERTO – Amore!
BRIGITTE – Oh Berto (Si abbracciano)
ANACLETO - Ti devo dire ancora una cosa...
ROBERTO - Non ora.
ANACLETO - Come vuoi. Io ho già fatto fin troppo. Che giornata, vado a farmi una bella tisana rilassante. Vi saluto.

Anacleto esce frettolosamente.

ROBERTO - Beh hai fatto buon viaggio?
BRIGITTE - Ottimo e ti ho portato un bellissimo souvenir.
ROBERTO - Hai fatto bene. Quando riparti?
BRIGITTE - Come?
ROBERTO - Dicevo così per dire. Come sono contento di vederti.
CRISTINA - Iuh uh. Non vuoi un resoconto della situazione?
ROBERTO - Non ora.
CRISTINA - Ti assicuro che è molto interessante.
ROBERTO - Dopo Cristina.
CRISTINA - Riguarda tuo zio.
ROBERTO - Mio zio?!
CRISTINA - Ah ah.
ROBERTO - Scusami amore. Ma ho una piccola faccenda da sbrigare.
BRIGITTE - Sei appena arrivato e già hai da fare.
ROBERTO - Ci metterò un secondo tesoro.
BRIGITTE - E va bene. Ti aspetterò di là in camera, ma se tardi Berto mi arrabbio sul serio.

Brigitte va in camera da letto. In scena rimangono Cristina e Roberto, mentre la Cesira è sempre chiusa in balcone.

CRISTINA - Tuo zio è stato qui.
ROBERTO - E cosa ha scoperto?
CRISTINA - Non è questo il problema.
ROBERTO - Cosa ha combinato Anacleto?
CRISTINA - Lo ha cacciato urlando come un forsennato, dicendoli che questa non era casa tua.
ROBERTO - Conoscendo mio zio è capacissimo di andare alla polizia. Ma tu non hai fatto nulla?
CRISTINA - E cosa potevo fare urlavano tutti, quasi scoppiava una rissa.
ROBERTO - Potevi inventare qualche cosa per distrarli.
CRISTINA - Non sapevo che fare.
ROBERTO - Che inetta. Non sapeva che fare, ma dico io se è possibile.
CRISTINA - Tu non sai il via vai di persone che c'è stato in questo appartamento. E prendi una dall'armadio e falla andare in balcone. E sostituisce le fotografie. Metti dentro la pianta, tira fuori la pianta. Io non ce la facevo più.
ROBERTO - Vorrà dire che ti pagherò gli straordinari per oggi. Va bene!?
CRISTINA - (Alzando la voce) A già è vero. Bisogna ricordarsi sempre che il signorino mi paga per fare questo.
ROBERTO - Abbassa la voce.
CRISTINA - (Iniziando ad arrabbiarsi) Ma tu lo sai perché mi paghi o vuoi che te lo ripeta!?
ROBERTO - Dai....
CRISTINA - Io sono pagata per reggere i tuoi altarini, per far funzionare i tuoi giochetti con le donne, pardon le hostess. È sì perché il dongiovanni della Malpensa ha la passione per le hostess.
ROBERTO - Calmati ti prego.
CRISTINA - Altro che uomo. Sei un bambino. Un bambino viziato che vuole la casa sempre piena di giocattoli, ma dopo poco si stufa e allora io che sono la sua balia; sì hai capito benissimo la tua balia, devo fare sì che i giocattoli non si rompano, così quando al bebè tornerà voglia potrà di nuovo giocarci. Come vorrei prenderti a pedate dove dico io, ma no! Tu mi paghi.
ROBERTO - Scusa non volevo darti dell'inetta.
CRISTINA - No hai ragione sono proprio un'inetta. Ma tu... Quando capirai che vivi intorno a delle persone in carne ed ossa. Che non siamo tutte bambolette di pezza che puoi muovere e comandare come vuoi. Stupida che sono. Pensa che assurdità... Io credevo che i burattini fossero le altre e io... ero l'aiutante del burattinaio, l'amica del burattinaio. E invece no. Io per te sono uguale a loro anch'io sono un tuo burattino con la sola differenza che noi due non andiamo a letto assieme!!! (Esce)
ROBERTO - Aspetta

Roberto esce anche lui nel tentativo di inseguirla.

Voce di ROBERTO - (Dall'ingresso) E tu cosa ci fai qui?

Entra Peggy seguita da Roberto.

PEGGY - Oh amor mio sono stata molto crudele con te!
ROBERTO - Ma..
PEGGY - Sì non avrei dovuto trattarti così. Poverino chissà le notti insonni che hai passato pensando alla tua Peggy.
ROBERTO - (Ironico) Non sai quante.
PEGGY - Beh ora non piangere più. Ho deciso di perdonarti.
ROBERTO - Ma non sei tu che devi...
PEGGY - E ho deciso di farti un bellissimo regalo.
ROBERTO - No le mazze da golf no!
PEGGY - Non preoccuparti quelle lascerò che sia tu a comprarle. Ecco il Mio regalo (Stende le braccia per abbracciarlo)
ROBERTO - E cosa vuol dire.
PEGGY - Sono io il tuo regalo. Torno con te. Sei contento?
ROBERTO - Una cifra, ma dimentichi che...
PEGGY - Io non dimentico nulla. Abbiamo avuto dei bisticci, ma ora è tutto passato.
ROBERTO - Ci mancava solo questa!

Entra Anacleto piuttosto agitato.

ANACLETO - La porta era aperta. senti Roberto mi sono dimenticato una cosa. Abbiamo lasciato chiusa in balcone... (Si avvede di Peggy) Ah ciao Peggy.
ROBERTO - Chi c'è in balcone?
ANACLETO - Nessuno... (Fa per andare. Si ferma) Anzi sì la mia pianta.... Cesira.
PEGGY - Anche tu dai il nome alle piante.
ROBERTO - (Capendo) Senti pasticcino....
PEGGY - Sì.
ROBERTO - Mi è venuta fame. Non è che potresti...
PEGGY - Ma certo. So che adori il mio modo di cucinare.

Peggy esce in cucina e subito dopo entra Brigitte.

BRIGITTE - Ho sentito delle voci. A se ancora qui tu.
ANACLETO - Salve.
BRIGITTE - Berto, Berto! Tu non dedichi mai tempo a tua piccola Brigitte.
ROBERTO - Devi scusarmi amore.
BRIGITTE - Vedremo questa notte se ti scuserò.

Brigitte ritorna in camera. Anacleto e Roberto si precipitano in balcone e rientrano trasportando la Cesira rigida, mezza congelata.

CESIRA - (A stento riesce a parlare) Brrr... Assassini...... Assassini.
ANACLETO - Deve essere leggermente assiderata. Che si fa?
ROBERTO - Lasciamola sul pianerottolo.(Si dirigono verso l'uscita)
Voce di ACHILLE - (Dall'ingresso) Ora basta Cesira. Ti ho cercato ovunque (Anacleto e Roberto si bloccano e pensano dove poter depositare la Cesira).
ROBERTO - ...Mettiamo nell'armadio.
ANACLETO - Ancora. Va beh. Sbrighiamoci che se l'Achille la trova qui ci rovina. (Si sente un tonfo)
ROBERTO - Che cosa è successo?
ANACLETO - Niente ha buttato giù la porta.
ROBERTO - Cosa!!

Anacleto e Roberto infilano la Cesira nell'armadio e subito dopo irrompe l'Achille.

ACHILLE - Dov'è?
ANACLETO - Salve. E' un vero piacere rivederla.
ACHILLE - Taci tu.
ANACLETO - Come non detto.
ACHILLE - Allora dive l'avete nascosta.?
ROBERTO - Nascosta. Chi?
ACHILLE - Non facciamo gli spiritosi. La mia Cesira è scomparsa. (Indicando Anacleto) L'ho cercata anche nel tuo appartamento ma non c'era.
ANACLETO - Nel mio appartamento!! Ma come ha fatto a entrare... Oh no!
ACHILLE - Quante storie per una porta e qualche armadio rotto.
ANACLETO - Perché... anche gli armadi!?
ACHILLE - Perché hai qualche cosa da dire?
ANACLETO - Tanto dovevo cambiarli.
ACHILLE - Forza fatela saltare fuori o spacco tutto anche qua; iniziando da quell'armadio.
ANACLETO - ROBERTO - No!! (Achille fa per avviarsi ad aprire l'armadio)
Voce di BRIGITTE - (Dalla camera) Berto io annoiarmi.
ACHILLE - Chi c'è di là?
ROBERTO - La mia fidanzata tedesca.
ANACLETO - Hai già fatto la sua conoscenza, ricordi ? Però se vuoi andare a controllare di persona....
ACHILLE - No mi fido.
Voce di BRIGITTE - (Dalla camera) Cosa stai facendo ancora.
ROBERTO - Scusate un secondo.
ANACLETO - (A Roberto che intanto esce) Non lasciarmi solo con questo..... (Si gira e lo vede minaccioso) simpatico signore.

Achille si avvicina al povero Anacleto con fare minaccioso, quando entra Peggy con un piatto pronto in mano.

PEGGY - Ma che succede....?
ANACLETO - Oh Peggy. Che fortuna rivederti (Andando a nascondersi dietro di lei)
PEGGY - Ma...
ANACLETO - Hai già conosciuto il signore? No bene te lo presento io. Peggy questo è Achille un mio vecchio amico. (Si stringono la mano) Achille questa è Peggy la fidanzata di Roberto.
ACHILLE - Come la fidanzata di Roberto, ma non è in camera...
ANACLETO - Ma che dici. Sai Peggy l'Achille è un vero burlone, un simpaticone.
PEGGY - Mi piacerebbe tanto scambiare un paio di barzellette con lei, ma purtroppo ho preparato uno dei miei manicaretti per Bobby ed è buono finché caldo. Piuttosto dov'è Bobby?
ACHILLE - In camera da letto con.....
ANACLETO - Con l'influenza.
PEGGY - Poverino e pensare che fino a cinque minuti fa stava benissimo.
ANACLETO - E' stato un attacco improvviso.
PEGGY - Qualche cosa di caldo gli farà bene ! Vado a portarglielo subito. (Si avvia verso la camera quando Anacleto la ferma)
ANACLETO - Che cosa hai preparato?
PEGGY - Una zuppa di carrube, bietole, rape con l'aggiunta di cetriolini e cipolline sott'aceto.
ANACLETO - Deve essere ottima!
PEGGY - Certamente è una mia invenzione.
ANACLETO - Veramente!! Tu non sai che l'Achille adora le zuppe!
ACHILLE - Attento a quello che dici.
PEGGY - Sul serio. Io sono felicissima di questo. Devi subito assaggiarne un po'.
ACHILLE - Ma in realtà....
PEGGY - Niente ma. Devi darmi un giudizio. Secondo il mio gatto Ritty faccio la zuppa più buona di tutta Londra. Forza siediti qui... Ecco il bavagliolino... il cucchiaio. Su avanti cosa aspetti.
ACHILLE - Ma ha uno strano colore.
ANACLETO - (Tra se) E sentirai il sapore.
PEGGY - Forza Che si raffredda e perde di gusto. (Achille riempie un cucchiaio e lo avvicina alla bocca, ma esita)
PEGGY - Allora...
ANACLETO - (Tra se) Speriamo la stronchi al suolo.
ACHILLE - (Mette giù il cucchiaio) Ma cosa sto facendo. Non ho la minima intenzione di assaggiare questa brodaglia puzzolente.
PEGGY - Ma....
ACHILLE - (Si alza) Sono qui per cercare la Cesira. Forza dove l'avete nascosta?
PEGGY - (Inseguendolo con il piatto in mano) Non fare così assaggene un cucchiaio.
ANACLETO - Non vorrai offendere Peggy. Un galantuomo come te.
ACHILLE - Assaggiala tu se ci tieni. (Fruga un po' da tutte le parti)
PEGGY - Ma tu sei l'esperto di zuppa!
ANACLETO - Hai sentito no! Non fare il maleducato!
ACHILLE - Appena trovo la mia Cesira te la do io l'educazione! (Si dirige verso l'armadio, lo apre) Ma Cesira?! (La tocca) Sei congelata. (Anacleto da velocemente una botta in testa ad Achille che cade per terra)
PEGGY - Ma cosa hai fatto?!
ANACLETO - Niente. Si è sentito poco bene. Aiutami a metterlo nell'armadio.
PEGGY - Ma se non si sente bene lo metti nell'armadio?
ANACLETO - Non ti preoccupare è una cura particolare.

Mentre Anacleto e Peggy sono impegnati a mettere Achille nell'armadio si sentono le voci di Roberto e Brigitte dalla camera da letto

Voce di BRIGITTE - (Dalla camera) Ho sentito dei rumori.
Voce di ROBERTO - (Dalla camera) Non è niente.
Voce di BRIGITTE - (Dalla camera) E invece ti dico di sì voce di
Voce di ROBERTO - (Dalla camera) Ma no tesoro, rimaniamo qui.
Voce di BRIGITTE - (Dalla camera) Io ti ho aspettato tanto, fino adesso. Ora tu aspetti un po' me.

In scena Anacleto e Peggy hanno appena finito di mettere Achille nell'armadio.

PEGGY - Mi pare di aver visto una donna congelata nell'armadio.
ANACLETO - Una donna congelata?! Questa sì che è bella.
Voce di BRIGITTE - (Dalla camera) Torno subito.
Voce di ROBERTO - (Dalla camera) No non andare.

Dalla camera da letto entra Brigitte e vede Peggy ed Anacleto.

BRIGITTE - Anacleto cosa fai qui con questa donna?
PEGGY - Cosa ci faceva lei in camera da letto?

Dall'ingresso entra Chantal.

CHANTAL - Cosa è successo alla porta? Ma cosa fate qui?
PEGGY - Ma no ci conosciamo. Tu sei Chantal non ti ricordi abbiamo lavorato assieme nella tratta Londra-Parigi-Milano.
BRIGITTE - Volete dire che anche voi siete delle hostess.
CHANTAL - Ma certo.
BRIGITTE - Ma cosa ci facciamo tutte e tre qui dentro? (Guardano tutte e tre Anacleto il quale durante la conversazione si nasconde sotto la scrivania )
BRIGITTE - CHANTAL - PEGGY - Berto ! - Robert ! - Bobby !

Dall'ingresso irrompe una guardia seguita da Augusto e Paola.

GUARDIA - Fermi tutti. Polizia!!
PAOLA - Ecco la tedesca che mi ha aggredito. L'arresti!
BRIGITTE - Io, ma è stata lei...
GUARDIA - Signorine manteniamo la calma.
AUGUSTO - Dove si sarà nascosto quel mascalzone? (Anacleto non lo si vede perché è sempre nascosto sotto la scrivania)
GUARDIA - Che nessuno faccia mosse false mentre io perlustro la casa.

La guardia butta un occhio in cucina e poi va in camera da letto.

PAOLA - Ma cosa succede? qui le donne si moltiplicano di volta in volta.
AUGUSTO - Hanno preso l'appartamento di mio nipote come una casa di appuntamenti.
PAOLA - Povero Roberto. Se solo sapesse.
AUGUSTO - È tutta colpa di quel tipaccio che ci ha buttati fuori di casa.
PAOLA - Aveva una faccia da delinquente!

Rientra la guardia tenendo fermo per un braccio Roberto in modo che non possa scappare.

GUARDIA - L'ho trovato. Cercava di battersela dalla finestra. Questo è proprio il tipo che occupa abusivamente gli appartamenti altrui per loschi traffici.
ROBERTO - (Svincolandosi dalla presa della guardia) Ma io sono il padrone di casa!
GUARDIA - Ma come...
AUGUSTO - Questo è mio nipote agente.
GUARDIA - Ma non è stato questo tizio a buttarvi fuori di casa?
AUGUSTO - Certo che no.
PAOLA - Ci mancherebbe questo è mio marito; Roberto Palmieri!
PEGGY - Suo marito!?
CHANTAL - Ma è impossibile!
BRIGITTE - Gli spezzo le ossa!!
GUARDIA - Ma queste tre ragazze chi sono?
ROBERTO - Beh... veramente sono le mie fidanzate.
PAOLA - Le tue fidanzate!
GUARDIA - Io non ci capisco nulla. (Le tre straniere rumoreggiano)
ROBERTO - Ragazze cercate di calmarvi vedrete sistemeremo tutto...

Una alla volta, le tre hostess, si dirigono verso Roberto, gli danno uno schiaffo e se ne vanno via visibilmente arrabbiate.

AUGUSTO - Te li sei proprio meritati.
ROBERTO - Mi scusi agente deve esserci stato un grosso inconveniente. Spero che adesso si sia tutto chiarito.
GUARDIA - Devo dire che è stata un bella scena. Complimenti per aver retto con tre fidanzate.
ANACLETO - (Sbucando fuori dal nascondiglio) Se è tutto sistemato....stavo di uno scomodo lì sotto.
AUGUSTO - È lui agente...
ROBERTO - Questo zio è Anacleto, un mio amico. Se ti ha cacciato di casa era solo per evitare che tu e Paola incontrasse una delle mie tre fidanzate.
PAOLA - Appena fidanzati e già avevo le corna. E neanche una sola ma tre.
AUGUSTO - Ho capito. E scommetto che Paola non è tua moglie.
ROBERTO - Indovinato.
PAOLA - Mi sono prestata alla farsa perché ho trovato Roberto simpatico mi dispiace Augusto.
AUGUSTO - Non fa nulla. (Paola e Augusto parlocchiano piano fra loro, isolandosi da un lato della scena)
ANACLETO - Beh mentre voi vi chiarite io vado a vedere in che stato mi ha lasciato la casa Achille. (Si avvede di un braccio che è sbucato dall'armadio) Achille!! Beh è tardi scusatemi di tutto.
GUARDIA - Che nessuno si muova!! Cos'è quello (Indica il braccio che esce dall'armadio)
ANACLETO - Se dicessi un appendi abiti.(La guardia va ad aprire e ne esce il corpo di Achille)
GUARDIA - Ma chi è questo?.... e c'è anche una donna congelata. Chi è stato?
AUGUSTO - ROBERTO - PAOLA - Lui!! (indicando tutti Anacleto)
GUARDIA - Spero che lei abbia una spiegazione per tutto questo.
ANACLETO - È un po' complessa, ma le assicuro che c'è!
GUARDIA - Avrà tempo in centrale per raccontarmela. Manderò dei colleghi e un ambulanza a portare via questi due. Andiamo signore lei è in arresto!!
ANACLETO - Però, infondo, poteva finire anche peggio.

La guardia porta fuori Anacleto che non oppone alcuna resistenza. Subito dopo, dalla soglia appare Cristina, ma nessuno si avvede di lei che rimane ferma ad osservare la convresazione seguente.

ROBERTO - Scusami zio. Come hai capito non mi sono mai sposato. Ho usato i tuoi soldi per poter mantenere questa vita un po' scanzonata.
PAOLA - Alla faccia dell'un po'. Tre fidanzate!!
AUGUSTO - Mi sembrava strano che un Palmieri come me si facesse incastrare subito. Questo però non toglie che ti sei comportato molto male. Insomma mentire a tuo zio!
ROBERTO - Mi spiace Paola di averti coinvolto in questa storia.
PAOLA - ...ma sì infondo è stata una cosa divertente. Sei un ragazzo simpatico Roberto.
AUGUSTO - E va bene. Mi avete convinto. D'altronde come non potrei perdonare una persona che riesce a sopportare tre fidanzate contemporaneamente.
ROBERTO - Ti ringrazio zio.
AUGUSTO - Beh La rendita però te la scordi. Almeno fino a quando non metterai definitivamente la testa a posto.
CRISTINA - (Intromettendosi) Bene vedo che tutto si è risolto per il meglio.
ROBERTO - (Felice. Avvedendosi della sua presenza) Cristina!
CRISTINA - Mi sono ricordata di aver dimenticato la Cesira nell'armadio.
AUGUSTO - Roberto ora puoi dirmi chi è questa ragazza.
PAOLA - Non sarà anche lei una tua fidanzata?
ROBERTO - No! (Guarda fisso Cristina) Lei è di più. Senti zio e se la testa a posto la mettessi subito?! (Si avvicina a Cristina) Tu cosa ne pensi?
CRISTINA - Io? Non ti capisco!
ROBERTO - (Romantico, ma un po' buffo) Cristina. Vuoi sposarmi.
CRISTINA - (Pausa. Divertita, sorridendo) Ma neanche per sogno. Cosa credi che tutte le donne ti caschino ai piedi. Ti conosco Roberto. Faresti di tutto pur di mantenere la rendita.
ROBERTO - Non è come credi Cristina!
CRISTINA - (Divertita) Beh se è così dimostralo voglio proprio divertirmi. Sono proprio curiosa di vedere che corte hai intenzione di farmi.
ROBERTO - Ti farò una corte spietata. Sarò perfetto! Fedele!
CRISTINA - (Uscendo) Vedremo, vedremo.
ROBERTO - (Inseguendo Cristina) Sono sicuro che accetterai.

Mentre escono si sentono ancora le loro voci e le risate di Cristina. In scena sono rimasti solo Augusto e Paola.

AUGUSTO - Vedere mio nipote all'opera, mi fa ringiovanire.
PAOLA - (Maliziosa) Beh non siete affatto...
AUGUSTO - Hai ragione. E visto che non sei la moglie di Roberto. Che ne dici di una cenetta intima io e te?
PAOLA - Perché no. (Indica l'Achille e la Cesira) E di quelli che si fa?
AUGUSTO - Hai ragione.
PAOLA - Dici che sono morti?
AUGUSTO - Aspetta un secondo (Prende un bicchiere lo versa in faccia ad Achille)
ACHILLE - (Riprendendosi) Cosa è successo? Chi sono? Dove sono? (Guarda le persone) Ma chi siete? Mi ricordo solamente che stavo cercando la mia Cesira. (Riconoscendola) Cesira! Ma come sei fredda. Su andiamo a casa, ma dove abitiamo? (Si carica la Cesira ancora rigida in braccio e, mentre escono si rivolge ad Augusto e Paola) Buona sera signori.
CESIRA - Brr... Assassini.
ACHILLE - (Uscendo) Avete la porta rotta potrebbe entrare chiunque.
PAOLA - (Pausa) Allora vogliamo andare (Porge il braccio ad Augusto)
AUGUSTO - (Ringalluzzito)Vedrai in fatto di corte alle donne il nipote in confronto allo zio è un dilettante. Andiamo!!

Augusto e Paola escono a braccetto.
Il Sipario inizia a chiudersi, quando frettolosamente entra Anacleto

ANACLETO - Un momento. E io che fine faccio. Fermate tutto!! Riaprite il sipario. (Il Sipario si blocca e lentamente si riapre) Non può certo finire così! Forza venite dentro (Una alla volta entrano Chantal, Brigitte e Peggy, vanno a dare un bacio ad Anacleto e si mettono vicino a lui ) Questo è un finale come si deve. Ah dimenticavo. Io è da quattro anni che.... insomma con le donne non ho molta esperienza, ma sono convinto di rifarmi!!! (Le abbraccia tutte e tre)

SIPARIO