Un morto e un mezzo morto

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UNMORTO  E  UN  MEZZO  MORTO

Commediain giallo

di

Antonio  Sapienza

                                                  

Sant’Alessio, giugno 2017

Personaggi:

Carmelo Trovato ……………………………………………….Maresciallo del CC;

Luisa Puzzo……………………………………………………..Appuntato dei CC;

Angelo Tuttobene ………………………………………………Bancario;

Giorgia Tricomi……………………………………….……….Albergatrice:

Salvina Casalbore………………………………………….……Impiegata banca:

Giovanni Bianchi…….…………………………………………Salumiere;

Pinuzza Amantea…………………………………………..……Sostituto Pm

Il giornalista

Qualche comparsa

E, perla memoria:

Gesualdo Uccioli, detto Trivulu

Fano Franico, detto Malanova

Ugo Tocci, detto Scuntintizza

Trama: In un paesino della riviera siciliana, avviene un delitto, e, in seguito, un attentato contro il direttore della banca locale. Seguono le relative indagini e, tra un interrogatorio e l’altro, alla fine i sospetti vanno, forse, verso un indiziato- o no.

                                                         Atto I

Sulla scena è stato ricostruito l’ufficio del Comandantedella stazione dei carabinieri di un paesino siciliano rivierasco. In scena c’è il maresciallo Trovato.

Entra l’appuntato Puzzo.

Puzzo – Maresciallo c’è di là il dottor Tuttobene.-

Trovato- (continuando a controllare un fascicolo) Fallo passare.-

Puzzo – (affacciandosi alla porta) Direttore, si accomodi.-

Entra Angelo Tuttobene. E’ un uomo di trentacinque anni, veste in giacca e cravatta, come prescritto dal regolamento della banca, di cui è direttore di Agenzia.

Tuttobene- Ciao Carmelo.-

Trovato- Ciao, Angelo, accomodati, come stai? (si alza e si stringono la mano)-

Angelo- Carmelo, mi vuoi prendere per il culo?-

Trovato- E cosa te lo fa pensare?-

Angelo- Hai la sfacciataggine di chiedermi come sto? Dopo che mi hanno preso a pomodori in faccia, trasformando la mia Agenzia in una fabbrica di sugo di pomodoro; dopo la scenata che mi ha fatto Giorgia, dopo…-

Trovato- (facendo segno con la mano) Basta così. Tutto vero. Ma coi pomodori io non c’entro, anzi venni in tuo soccorso; poi la causa della pomodorata la devi alla tua dabbenaggine. Hai dato troppo spago alla vigilessa e ella si è sentita quasi già fidanzata con te. E, in conseguenza, Giorgia ha fatto quello che qualunque donna avrebbe fatto, quando scopre che il suo uomo corteggia un’altra…-

Angelo- Alt! Fermati qui. In primis io alla vigilessa davo spago soltanto per dovere professionale. Sai che quando sono arrivato, qui ad aprire l’Agenzia, avevo disperatamente bisogno di clienti; poi se quella mi mise nella sua testa come corteggiatore, io cosa potevo farci? Quando mi sono accorso delle sue intenzioni, ho tagliato corto. Eppoi cosa c’entrava la pomodorata delle sue amiche contro la mia persona e la mia Agenzia?-

Trovato- …quelle erano le socie del CDDN cioè:Comitato per la Difesa delle Donne Nubili. Ti basta? Ci vogliamo mettere contro? Le prenderemo di santa ragione!-

Angelo – Giusto! E non mettiamoci contro anche, per esempio- i V D G…-

Trovato – E chi sarebbero?-

Angelo- Sarebbero che i vecchi non si chiamano più vecchi, ma “Diversamente Giovani. Eppoi anche i D. A. –

Trovato-D.A.? Cos’altro mi stai “impapucchiando”?-

Angelo- I Differentemente Abili.-

Trovato- Sarebbero? –

Angelo- I gay!-

Trovato – Che spiritoso che sei diventato. Cos’è stato la fifa per l’attentato?-

Angelo- No, la fobia per certe sigle di associazioni del cavolo, tipo le CDDN.-

Trovato – Ancora? DaiAngelo, roba passata… invece ora parliamo di cose serie.-

Angelo – Già, del mio caso di bersaglio mobile, suppongo.-

Trovato –Supponi bene. Senti siamo tutti convintiche tusia stato oggetto di un attentato. Giusto?-

Angelo – Giusto:Infatti lo sparatore è fuggito e ancora lo cercate.-

Trovato -Spiritoso. Senti un po’, noi, abbiamo interrogato il tuo cliente,quello che ti propose la caccia ai funghi nel bosco di Terradura- che poi, per sopraggiunti impegni, non venne con te -  e controllato il suo alibi, ed è risultato pulito e tutto a posto. Ora, dato che sei stato tu a scoprire il cadavere di Ivan Troschenko- si va bene, eravamo insieme in barca- non vorrei che l’attentato sia collegato a quel ritrovamento, la pallottola trovata conficcata nell’albero…-

Angelo- … per mia fortuna, visto che in quel momento mi sono abbassato a controllare un fungo…-

Trovato - … certamente, fortuna. Dicevo la pallottola rinvenuta nel tronco e quella estratta dal corpo di Ivan,risultano sparate dallo stesso moschetto mod. 91 calibro 9, arma da guerra. Per cui due più due…

Angelo –…fanno un morto e un mezzo morto.-

Trovato – Ma và, sei sempre più spiritoso.-

Angelo- E cosa vuoi che faccia? Piangere e disperare…oppure sperare?-

Trovato – Per carità, ci mancava anche la consolazione degli afflitti. E allora,tanto per dirti che lavoriamo, ti faccio sapere che l’auto che si trovava nei pressi della masseria verso l’ora del delitto, come ci fu segnalata da un testimone, è di proprietà di Gesualdo Uccioli, detto Trivulu, quindiabbiamo iniziato le indagini, interrogando l’Uccioli esetacciando la predetta auto, ma la scientifica non ha trovato nulla che potesse risalire al delitto. Ah, sul corpo di Ivan, hanno trovato qualche filo di juta, la fibra con la quale si fanno i sacchi, ma che ciò, praticamente, non aggiungeva nulla di nuovo a quello che già sappiamo…

Angelo - Cioè nulla! Zero assoluto!

Trovato- In un certo qual modo. Ora, visto la dinamica di quell’attentato – una fucilata sparata dalla stessa arma e probabilmente dalla stessa persona – fa supporre che esso possa essere associato a quel delitto… e, ciò che è peggio, è che… è che, insommapotrebbe ripetersi; per cui stiamo pensando alla tua protezione-anche se, per la verità, non tutti gli investigatori la pensano così- ma come invece la penso io, caro amico. –

Angelo - E allora? –

Trovato-E allora essi credonoche io solo, per proteggerti, non basti più, quindi si andrebbe verso una tua protezione rafforzata: una scorta 24 ore su 24, oppure magari ad un allontanamento dal paese, chessoio, ritornare in città, e se fosse possibile,anche dal lavoro, e vivere riservato… sotto protezione giudiziaria.-

Angelo - Vabbè, ho capito, mi volete togliere dalle scatole.-

Trovato - Non essere così drastico: senza di te lavoreremmo con un problema in

meno. Poi, se non sbaglio, volevi lasciare il paese, no?-

Angelo - Lo volevo si, ma di mia iniziativa: così mi cacciano. E, penso che sia ciò che loro veramente vogliono.-

Trovato – (facendosi attento) Loro, chi? –

Angelo - Loro, tutti in paese.-

Trovato - Anche la Tricomi?-

Angelo- No, no, e cosa c’entra Giorgia? No, lei no. Siamo fidanzati.-

Trovato - E questo è il guaio, secondo me. -

Angelo- E perché, di grazia?-

Trovato - Forse c’è chi non desidera questo futuro matrimonio.

Angelo -Balle. Qui si tratta di affari, forse di concorrenza. Comunquesappi che

ancheGiorgia la pensa come te. Dice che chi si avvicina a lei, passa inesorabilmentedei guai.-

Trovato - Riflessione che anche noi,veramente,non trascuriamo. E sappiamo anche degli affari paesani, delle fazioni, ma non ci sono prove o testimonianze che avvalorino la corruzione e il malaffare, né, tantomeno legami con l’attentato. Poi un consiglio: non ti immischiare in ciò che succede in questo paese- e delle beghe dei paesani - che, poi, alla fin fine, non ti riguarda tanto- perchè tu sei cittadino e, diciamo, che sei pure di passaggio. Ok?e lascia fare a chi può fare più di tee…legittimamente, cioè all’Arma.Mi sono spiegato (gesto affermativo di Angelo).

Senti, ora cerca di ricordare bene: Chi c’era presente in banca quando il tuo cliente ti propose la battuta a funghi?-

Angelo - Ma te l’ho già detto, no? Io ricordo con certezza, quelli che stavano presso lo sportello: Trivulu, Malanova, Salvatore Pucci, Saro il barbiere, ma ce n’erano almeno altri quattro o cinque, seduti nelle poltroncine d’attesa. Comunque, solo costoro che ti ho nominato  basterebbero per informare tutto il paese che quel pezzo di sciocco deldirettore, domenica se ne sarebbe andato a funghi. Non sei d’accordo.-

Trovato - Certo, loro sono più efficaci dei manifesti affissi sui muri. Ora, in Procura

stanno lavorando su questa nuova pista per giungere  all’assassino: cioè, visto che la mano e l’arma sono le stesse, e che chi ha tentato d’uccidere te -  sapeva dove trovarti  da solo, t’avrà spiato, t’avrà seguito - quindi, individuato costui, troveremo l’assassino. Ecco perché insistiamo su questa pista.-

Angelo - E allora dovreste controllare tutti, l’intero paese.-

Trovato - Sicuro…se sarà necessario. Stiamo controllando, con discrezioni, e

vagliamo la più piccola traccia, l’indizio più insignificante. Stanne certo. E senti, come mai non ti ricordi anche di Scuntintizza? Quei tre vanno sempre insieme.-

Angelo - Forse c’era anche lui, tra quelli seduti, o forse si trovava fuori.E comunque, come dicevamo, bastano già quelli che ti ho nominato per diffondere la voce, non ti pare.-

Trovato - Si, certamente, bastano e avanzano. E, senti…-

Angelo – Ancora? Ma cosa ti prende?-

Trovato – Mi prende che voglio sapere cosa intendi fare?-

Angelo –Per il trasferimento?-

Trovato - Sicuro.-

Angelo – Senti carabiniere, anch’io so fare qualcosa di buono circa quest’indagine. Ascolta quello che ti dico: Tre giorni addietro, mi trovavo insieme aGiorgia, ad un rinfresco, non mi ricordo per che cosa, ad un certo punto mi si avvicinò proprio Trivulo, ossia Uccioli e mi attaccò bottone. Tra una cosa e l’altra, mi disse testuale: “Caro dottore,vossia a staribonu; sa, ho saputo di quel fatto, dei pomodori, poi dei funghi, e che? Adesso fa l’ortolano anzicchè il banchiere?” Ed io: come dovrei starmene buono, lasciandomi spaccare il cuore da un colpo di moschetto mod91? “E che c’entra” mi risposelui, impallidendo e indietreggiando impercettibilmente. C’entra, c’entra.  Gli dissi facendo il misterioso, come se sapessi chissà che, perché, insomma bleffando, l’avevo visto esitare.-

Trovato – Certo, certo. Tu hai lanciato un sasso nello stagno, così di getto, d’istinto. Lui lo ha trovato pericoloso e s’è messo sulla difensiva. Qualcosa deve sapere o deveaver fatto, questo è certo. E il suo alibi non è perfetto. Sai cosa ti dico: suggerirò al magistrato di autorizzare i colleghi ad effettuare una perquisizione anche nella sua abitazione e nel suo rustico di campagna. A me, il fatto della pisciata, non mi ha mai convinto.-

Angelo- Quale pisciata?-

Trovato – Quella che lui sostiene d’aver fatto, quella sera del delitto, fermandosi vicino alla masseria. Avanti, Angelo, adesso lasciami lavorare. Tu intanto prepara i bagagli, intesi?

Angelo- Sei un Giuda fatto carabiniere.Addio.-

Trovato- Ma dai, non fare l’offeso. Sai cosa ti dico? Che ti verrò a trovare nella nuova… sistemazione...-

Angelo- … se ti faccio entrare. Ciao.-

Trovato –Ciao testone.

Angelo esce. 

Trovato- Puzzo, controlliamo nuovamente l’alibi di Trivulu.-

Puzzo – Vado a penderli (andando nell’altra stanza , poi tornando ) Maresciallo di là c’è Giovanni Bianchi.-

Trovato- Fallo passare, quel verbale lo leggeremo dopo.-

Puzzo- Subito.(poidavanti alla porta) Giovanni, il maresciallo ti vuole.-

Entra Giovanni Bianchi. E’ un tipopiccolo, con una pancia prominente, ed è tutto tic.

Giovanni – Buon giorno maresciallo. Io sono innocente. Lo giuro! Vi supplico credetemi, parola d’onore, Dio mi fulmini…-

Trovato - Si calmisi calmi. Lei è qui perchéNadia Pope, è stata una sua dipendente,la quale era l’amante di Ivan. Siccome sappiamo che lei è stato, diciamo così, intimo amico della bella Nadia…-

Giovanni – Intimo amico? E cosa vuol dire?-

Trovato- Vuol dire che lei se la intendeva con la sua commessa, cioè con Nadia, e quando ella stanca dei lei se ne ritornò da Ivan , lei andò su tutte le furie, minacciandola di farla rimpatriare…-

Giovanni- Ma maresciallo era lo sfogo di un ex innamorato. Eppoimica la minacciai di morte o di ucciderle l’amante. Suvvia…-

Trovato – Lo sappiamo, lo sappiamo. E siccome tutte le pista devono essere batture per trovare l’omicida di Ivan, lei sarà così cortese da rispondere alle mie domande… o vuole un avvocato?-

Giovanni- Chi io? No, vossia faccia tutte le domande che vuole.-

Trovato – (rilassandosi sulla poltroncina) Prima domanda e risponda dopo aver riflettuto tutto il tempo che desidera. Sappi, in ogni caso, che lei …non è ancora indagato per omicidio, qui è solo come persona informata dei fatti.-

Giovanni - Maresciallo, omicidio? chi io? io che non so usare le armi, io che non ho fatto neppure il militare per insufficienza toracica, per cui…-

Trovato - Stia calmo, calmo. Lei si trova qui per dare anche dei chiarimenti in ordine al suo alibi. Sa, noi non trascuriamo nulla.-

Giovanni- Grazie maresciallo. Dio la benedica. Dica, dica, cosa vuol sapere?-

Trovato- Prima  domanda: dove si trovava la sera del 21 luglio tra le ore venti e le ventiquattro?-

Giovanni - Tra le venti, sarebbero le otto di sera? Alle ventiquattro, cioè amezzanotte?-

Trovato – Certamente.-

Giovanni - A quell’ora mi trovavo in casa, a guardare la TV.-

Trovato - Era solo?-

Giovanni- Beh, un gentiluomo…non potrebbe…sa la gente cosa potrebbe pensare…-

Trovato - E lei invece può, e la gente non pensa nulla, siamo noi che dobbiamo pensare: ci dica con chi era in casa?-

Giovanni - Ero con la signorina Impellizzeri Maria.-

Puzzo- Ah, la Franca Valeri…-

Giovanni – Perché Franca Valeri? La signorina si chiama Maria…-

Puzzo – …detta franca Valeri, per come parla e si atteggia.-

Giovanni- E’ una mezza continentale e una signorona, tanto per capirci.-

Trovato – (Puzzo sta per ribattere) Basta così Puzzo ( a Giovanni) E…guardavate la tv?-

Giovanni - Sissignore.-

Trovato - E che programma avete visto?-

Giovanni - Che programma? Che programma? Sa che non lo ricordo.-

Trovato - Cerchi di ricordarlo, è importante…per lei.-

Giovanni - Per me? Allora mi state accusando?-

Trovato - Nessuna accusa…per il momento. Ci dica solo il titolo del programma, per favore.-

Giovanni - Accidenti, non lo ricordo… ah, ci sono: forse dormivo.-

Trovato - Guardava la tv o dormiva?-

Giovanni - L’uno e l’altro. Forse mi sono addormentato in poltrona.-

Trovato - Capisco… Bene, (a Puzzo) Appuntato faccia venire qui la signorina Impellizzeri, per confermare ciò che asserisce Giovanni.-

Giovanni – Ma non c’è bisogno, s’impressionerebbe povera creatura. Appuntato per favore la chiami al telefono,..-

Trovato – Ma si, va bene, chiamala e fatti dire che programma vedevano.-

Puzzo- ( aGiovanni) Il numero?-

Giovanni – 3348993921. Ma mi raccomando, con delicatezza, Maria è molto sensibile e mi sta confortando in questi momenti tragici.-

Trovato – Fai il numero Puzzo, poi passamela. (Puzzo esegue)Pronto? Sono il maresciallo Trovato, buon giorno signora Impellizzeri… Signorina? Mi scusi, signorina, ma abbiamo bisogno della sua memoria, sa è per Giovanni, che si trova qui per essere interrogato in merito al delitto di Ivan…no non è incriminato, è solo per dare una piccola testimonianza. Vuole rispondere alle mie domande? …Bene, incominciamo (si appresta a prendere appunti): Allora signorina, gentilmente potrebbe dirmi dove si trovava la sera del 21 luglio, tra le venti e mezzanotte? No, non è obbligata, s’immagini, ma ci sarebbe di grande aiuto. Allora? Ah, è incensurata? E’ figlia di carabiniere? Ma è magnifico! Allora ci dica…si, come ad un fratello, stia tranquilla…in casa di Giovanni per vedere… soltanto, si prendo nota: solamente a vedere la TV- insieme perché siete fidanzati, ma vi siete comportati correttamente… lo credo… Complimenti. Allora ci dica che programma vedevate? Prima il telegiornale, bene, poi?…avete cambiato canale, e avete visto un lungometraggio naturalistico sulla vita delle otarie? E mi conferma che sieste stati tutto il tempo insieme? Si… in un certo senso… ah, lui l’ha visto dormendo… si addormentò quasi subito. E a che ora finì il programma? … a mezzanotte… ne è sicura? Ah, guardò l’orologio prima di farsi accompagnare a casa… bene, la ringrazio signorina, ci è stata d’aiuto… no, macchè dovere, è stata solo grande disponibilità da parte sua. La saluto.(chiude la comunicazione) Bene Giovanni, la signorina ha confermato il suo alibi, per adesso può andare, se avremo bisogno di lei la contatteremo.-

Giovanni- Tutto a posto, allora?-

Trovato- Ho detto: Per adesso, si. Puzzo, accompagna il signore.-

Giovanni – Grazie maresciallo e grazie anche a lei appuntato.

Puzzo esegue, poi ritorna.

Puzzo- Che ne dice, maresciallo? A me è sembrato sincero, anche se tremava per la fifa.-

Trovato- Tu ancora ne devi fare gavetta per diventare un buon investigatore. Diciamo che per adesso Giovanni lo mettiamo sotto ghiaccio. Intanto controlla i programmi e vedi se hanno detto il vero.-

Puzzo – Lo farò. E il verbale di Trivulu?-

Trovato – Si, leggiamolo.-

Puzzo – Tutto?-

Trovato – No, solo l’ultima parte… e ciò che riferì sua moglie.-

Puzzo prende gli appunti e poi si siede nel tavolo di Trovato, il quale intanto si è alzato e si e messo a passeggiare nella stanza.

Puzzo – Eccoli maresciallo.-

Trovato – Leggi.-

Puzzo – Allora, come si sa già, la Station Wagon di Uccioli, detto Trivulu, è in mano dellascientifica  che ci sta lavorando sopra: su quel catorcio, egli ci trasportava un po’ di tutto. I colleghi hanno trovato terriccio, pezzetti di legno, fogliame, tracce di calce, cemento. Insomma usa l’auto come un camioncino...-

Trovato- Puzzo, mi pare che ti abbia detto solo l’ultima parte della deposizione di Trivulo.-

Puzzo- Si, certo, scusi. Dunque…

Inizio interrogatorio:

Magistrato – Signor Uccioli, ci risultache la sua automobile era ferma vicino al luogo dell’omicidio di Ivan la sera del 21 luglio. Come mai si trovava lì?-

Uccioli - Io? Lì? La mia macchina?-

Magistrato - Già: lei lì, con la sua auto.-

Uccioli - La mia?-

Magistrato - La sua! Abbiamo testimoni, non dica bugie.-

Uccioli - Ah, si, ora ricordo: si mi trovavo nei pressi, ero stato in campagna, quando mi venne una botta alla vescica e mi fermai a pisciare.-

Trovato – Salta questa parte la conosco bene. Continua.-

Puzzo - OK…Allora: Nonzi. Andai direttamente al lido, dove lavoro al bar.-

Trovato – (con aria di rimprovero) Puzzo!-

Puzzo – Comandi…si, dunque:

Magistrato: Tra le venti e le ventiquattro del 21 luglio, si trovava al lido?-

Uccioli - Ah, a quell’ora, mi pare… sicuro. Vossia deve sapere che dalla mattina alla  sera, per quasi tutto luglio e agosto, sto al lido. E magari la sera del 21. Si, cioè no. Perché, come dissi avevo la pisciarella e poi mi venne macari a cacarella, e me ne andai a casa.…diciamo verso le dieci, le undici...-

Magistrato - Può essere più preciso?-

Uccioli - Chissacciusignor giudice, non guardai l’orologio.-

Magistrato - E ha delle persone che possono testimoniare l’ora in cui andò via? Se è si ne nomini qualcuno.-

Uccioli - Ah, c’erano il tastierista e il batterista della band che si esibiva quella sera…poi…insomma, poianche tanti clienti, chissacciu chi si ricorderà di me…-

Magistrato. Controlleremo, E a casa sua? Chi può testimoniare?-

Uccioli - A casa mia… ah, c’era mia moglie…che poi andò a vedere i catanesi.

Quelli che fanno a farsa, insomma, il tiatru.-

Magistrato - E quindi,diciamo, lei dalle dieci in poi non ha alibi.-

Uccioli - Oh bella, ca ora per stare in casa ci vogliono i testimoni…-

Magistrato - Non faccia lo spiritoso, potrei incriminarla, sa?-

Uccioli - Ma no. Vossignuria deve avere pascienza con un ignorante come a mia. Allora, io ero in casa, diciamo, verso le dieci, e mi misi a letto. Mia moglie era al tiatru, e vinni poi verso le undici, forse più tardi, e mi trovò che ronfavo; allora mi svegliò, e, sentendomi  meglio tornai al lido.-

Magistrato - Verso che ora?-

Uccioli - Forse mezzanotte, o forse più.-

Magistrato - Lo chiederemo a sua moglie. Per adesso lei resta qui, in caserma. Maresciallo mandi la gazzella a prendere la signora Uccioli.-

Uccioli - Vah, vah, vah, vedi cosa capita a un galantuomo… cosa da pazzi. Ora è a muggheri a garantiri po’ maritu.-.

Maresciallo - Trivulu, statti muto. Vado subito signor giudice. –

Puzzo – Maresciallo, continuo con l’interrogatorio della signora Uccioli?-

Trovato – Giusto l’ultima parte.-

Puzzo –Benissimo… dunque: Domanda del magistrato:

Magistrato - Signora la sera del 21 luglio, verso le dieci, ha visto suo marito?- Risposta: Si, verso le dieci… o undici…e lo trovai a letto, mi disse che s’era sentito male e aveva lasciato il lido e che, dopo la cacarella, si era messo a letto. Quando fu?fu forse il 20.-

Magistrato: signora, è sicura che quando lo ha trovato a letto fosse il giorno 20?-

Signora Uccioli: Sissignori. Ero assieme a me cummari Santina e a sosoru, ed era giorno …20…o il 21 di luglio?-

Magistrato – Signora 20 o 21.-

Signora Uccioli: E che ne so! Io non penzu a sti cosi. Pi mia, quannu c’è u tiatru ci vado sempre. 20, 21… 30, 31, chissacciu, appoi quello ronfa sempre..

Magistrato: Signora, ci pensi bene. Se non è stata la sera del 21 quando l’ha visto in casa, suo marito può passare dei guai.-

Signora Uccioli: Cui quel pezzo d’asino di mio marito? che fa sennò? Lo carcerate?-

Magistrato: Si. Anzi no, potremmo mandarglielo a casa; ma, ma, potrebbe…insomma, dovrà restare a nostra disposizione.-

Signora Uccioli: A casa? Ma non sarebbe meglio carcerarlo?-

Magistrato: Signora…non faccia dello spirito fuori luogo.–

Signora Uccioli: Bih, fuori luogo, allura non canusciti a Trivulu…-

Trovato – Puzzo, Basta così.(pausa) Senti hai parlato con gli orchestrali per l’alibi?-

Puzzo- Si, dicono che l’hanno visto, ma nessuno ha saputo dirmi l’ora.-

Trovato – E gli avventori?-

Puzzo – Ne ho rintracciato solamente due, e anch’essi, pur avendolo visto, non sapevano l’ora.-

Trovato - Che ne pensi?-

Puzzo - Che gatta ci cova.-

Trovato – Sono d’accordo. Senti, vorrei parlare con la signorina Giorgia Tricomi, ma non ufficialmente, diciamo in privato.-

Puzzo – Ho capito, provvedo. (esce)

Trovato, esamina gli appunti, li controlla con altri suoi scritti, quindi alza il telefono e compone un numero.

Trovato- Sono Trovato, signor giudice, come sta? Io bene, grazie. Signor giudice le telefono per il caso Troschenko… si Ivan Troschenko … ecco, ho interrogato il salumiere dove lavorava NadiaPope, sa quelle minacce che egli le fece quando lo lasciò… a si? E che novità?... Nadia è venuta in procura… ha presentato un alibi di ferro… ah, era a letto con … accidenti… quello ha confermato? Si? E allora, è fuori discussione? Ah, per adesso… mi dica…(prende appunti) ha parlato di Ivan come stupratore della signorina Giorgia Tricomi? Accidenti! Interessante. Devo indagare tra i suoi parenti? Certamente, mi pare giusto, siamo in un piccolo paese e la forza della parentela è notevole e strettissima… già…può essere una pista. Ci lavorerò e le faro sapere al più presto. Grazie signor giudice, è solo dovere. A dopo. Ossequi.(rilegge ciò che ha scritto e fischia d’ammirazione)

Le luci si abbassano per qualche secondo, poi si rialzano. In scena c’è sempre Trovato. Entra Puzzo.

Puzzo – ( stando sulla porta) Maresciallo, c’è la signorina Bianchi.-

Trovato- Falla accomodare.-

Puzzo- (Mettendosi da parte) S’accomodi signorina.-

Trovato- ( alzandosi e andandole incontro e stringendole la mano) Signorina Giorgia, che piacere…-

Giorgia – Buon giorno Maresciallo. Sarebbe stato più piacevole se ci fossimo incontrati nella Hall del mio albergo…ma va bene lo stesso. Mi dica il motivo di questo convocazione, prego.-

Trovato – (disorientato) E’ per la discrezione… sa in albergo tante persone… le chiacchiere…-

Giorgia – Ah, le chiacchere. E cosa pensa che non le faranno lo stesso le chiacchiere vedendomi arrivare qui?-

Trovato- Sono spiacente. Ma se non vuole collaborare, me lo dica… e amici come prima.-

Giorgia- Collaborare? E per cosa?-

Trovato- Per tante cose. Per Angelo Tuttobene, insomma, per l’attentato; e per dell’altro ancora che ho saputo da poco.-

Giorgia- Mi incuriosisce. Bene, sono forse inquisita? (Trovato fa no con la testa) ci sono, sono testimone. (Trovato idem) E allora?-

Trovato- Nulla di tutto questo, ma solo vorrei sapere una serie di sue opinioni in merito al delitto di Ivan e, in subordine, all’attentato contro il dottor Tuttobene. Il tutto in piena sua accondiscendenza e senza verbalizzare. Allora, le andrebbe una chiacchierata?-

Giorgia- (pensierosa) Perché no?-

Trovato- Allora s’accomodi, prego. Desidera qualcosa? Un caffè?-

Giorgia- Nulla, grazie. (accorgendosi di Puzzo, parlando sottovoce) Lei deve essere presente?-

Trovato- No, certamente. Puzzo, per favore, batti a macchina questi appunti…di là.-

Puzzo- (comprendendo) Certo, come comanda, vado subito. (prende gli appunti ed esce)-

Giorgia- Allora da dove si comincia?-

Trovato- Partiamo dal suo rapporto con Angelo… e se non le è troppo sgradito, ci parli di…Ivan.-

Giorgia – Ivan? Come mai?-

Trovato- La signorina Nadia Pope ha dichiarato al magistrato che fu Ivan Troschenko a… violentarla. E’ così.-

Giorgia – (attimo di smarrimento) E’ così.-

Trovato- E allora perché ha lasciato che in paese si credesse che il padre della sua bambina fosse Angelo Tuttobene?-

Giorgia – E cosa volesse che facessi? Che andassi al giornale e fare pubblicare una pagina a pagamento, per far sapere a questi balordi di miei compaesani, che mi stuprò un certo Ivan?-

Trovato- No di certo.-

Giorgia- E allora?-

Trovato- E allora, se non le dispiace, mi racconti tutta la faccenda, come se parlasse ad un amico. Ci sta?-

Giorgia- Ci sto. Da dove comincio?

Trovato- Da dove vuole lei.-

Giorgia- Bene. Il fatto avvenne tre anni fa. Era marzo, l’albergo era ancora chiuso, ma si avvicinava la stagione estiva e chiamai il giardiniere per far mettere in ordine il giardinetto annesso all’albergo. Ma Vittorio, il giardiniere, era molto impegnato e mi mandò il suo aiutante: cioè Ivan.(esitazione)…-

Trovato- Continui, prego.-

Giorgia – Si, certo, continuo, vuoto il sacco, anzi, vomito tutto lo schifo. Quel dannato lavorava di buon buzzo, faceva caldo e si mise a dorso nudo… era muscoloso, oltre che bello, e lo guardai con ammirazione, intanto che lo aiutavo a riordinare il giardino. Poi, stanca e sudata, entrai in casa e andai a fare la doccia. Uscendo dal bagno me lo trovai davanti, e, come una bestia, mi saltò addosso… io ero ancora vergine…quando quel porco finì, prese i suoi attrezzi, e, come se nulla fosse accaduto, se ne andò. Qualche giorno dopo venne all’albergo Angelo, mi disse che era il nuovo direttore della locale banca e che aveva bisogno di una stanza. Obiettai che l’albergo era ancora chiuso, ma egli insistette dicendomi che si accontentava di un buchetto e che, non appena avesse trovato un alloggio adeguato, sarebbe andato via. Insistette talmente che cedetti e gli detti una stanza, ma solo per dormire, per i pasti si doveva rivolgere altrove. Angelo accettò e dopo un mese, trovato il bilocale, lasciò l’albergo.-

Trovato- Ed ecco perché gli attribuiscono la paternità della bambina…-

Giorgia- Esatto.-

Trovato- Eppoi?

Giorgia – Eppoidiventai cliente della banca e tra una cosa e l’altra, avendo gusti simili, incominciammo a frequentarci. In seguito ci innamorammo e, insomma , ci vedevamo spesso clandestinamente… di notte… in albergo.-

Trovato- E pensate di sposarvi?-

Giorgia – Per il momento non se ne parla neppure, poi dopo l’attentato… peggio ancora. Comunque io devo badare alla mia bambina e devo rimettere in sesto l’albergo, e sarà difficile…- 

Trovato – Capisco. E dell’attentato ad Angelo, che ne pensa?-

Giorgia – Cosa vuole che ne pensi? Sono rimasta allibita e sconvolta. Una fucilata scampata per caso, non è roba da nulla…-

Trovato – E chi crede che l’abbia fatto l’attentato? (Giorgia lo guarda interrogativamente) No, non mi sono spiegato: non voglio sapere il nomedello sparatore, ma vorrei sapere se lei ha qualche motivo, legato alla diceria di cui abbiamo parlato, per temere che Angelo sarebbe un obiettivo legato alla sua persona.-

Giorgia – Quanto giro di parole per dirmi se sono la causa dell’attentato. (Trovato conferma con la testa) Ebbene, si: credo che Angelo sia in pericolo, e non per il delitto Ivan, al quale lei forse sta pensando, ma perché, come le ho già detto, ci siamo fidanzati. Ciò, evidentemente, da fastidio a qualcuno. Parente o spasimante occulto, non saprei dirlo, ma Angelo è veramente in pericolo.-

Trovato- Lo credo anch’io. Ma lei lo conosce, lui non si arrende, e per adesso non vuole sentirne di lasciare il paese. Pensiamo di rafforzare la scorta, ma non credo che sia una mossa risolutoria. Dovrà andarsene, prima o poi.-

Giorgia – Lo so, perché ci riproveranno.(fa cenno con la mani ad una pistola)-

Trovato- Sono d’accordo. Un’ultima cosa: ci sarebbe tra il suo parentado una persona in grado di fare un attentato così violento?-

Giorgia – Maresciallo, vuole che denunci qualche mio parente? Se si, vuol dire che sta decretando la mia fine. Sia come donna, che come imprenditrice. Eppoi, finora, non saprei, sinceramente, di chi sospettare.-

Trovato – Grazie tante signorina. (chiamando Puzzo) Puzzo, accompagna la signorina. Arrivederla e grazie ancora.-

Giorgia- (alzandosi, e dirigendosi verso l’uscita, accolta da Puzzo) Di nulla. Arrivederla.-

                                               AttoII

Ufficio del direttore dell’Agenzia bancaria. In scena c’è Angelo che parla al telefono.

Angelo- …grazie assai… il mio trasferimento? Va bene direttore, capisco, ma tu sai bene che io ci tengo a portare a termine il mio incarico. Ho portato l’Agenzia da quasi zero clienti a più di centocinquanta. E se mi lasci fare ancora qualche mese toccherò i duecento conti correnti con quel che ne deriva…sai che non voglio ammuffire qui… si, va bene, la solita solfa dell’attentato…ma no, non voglio far l’eroe, tu mi conosci…va bene…principale,  va bene, Vuol dire che a fine mese darò le consegne a Salvina…siete contenti tutti? Si, lo so… già,,, comunque grazie, a dopo ( chiude il telefono, entra Salvina.-

Salvina- C’è Giorgia che ti vuole parlare.-

Angelo- Perbacco! Falla passare. (si alza per andare incontro a Giorgia)-

Giorgia – (entrando invitata da Salvina, che subito esce) Ciao Angelo, hai molto lavoro ?-

Angelo – (baciando la guancia, anzicchè le labbra, perchèGiorgiasi sottrae, attimo di perplessità di Angelo)Cara, niente di eccezionale. E tu? Quale buon vento?-

Giorgia- Volevo avere notizie circa il contributo regionale che ho richiesto, se ne hai.-

Angelo- E’ arrivata la conferma proprio qualche minuto fa. Me l’ha data il mio direttore di Filiale…(imbarazzo)-

Giorgia – Cosa succedeAngelo? Ci sonocomplicazioni?-

Angelo- No, che complicazioni, no, non ce ne sono- almeno per il tuo contributo regionale per ristrutturare il “Tre stelle”, no…-

Giorgia- (sospirando di sollievo) E allora? Cosa c’è che non va?-

Angelo- Il principale mi ha sollevato dall’incarico di responsabile dell’Agenzia; A fine mese dovrò dare le consegna a Salvina, forse in attesa di un nuovo direttore. Capisci che carognata? Silurato, nel bel mezzo di lavoro veramente straordinario, fatto in questo paese di tirchi, e che volevo concludere in bellezza…mi sarebbero bastati due, tre mesi…Qua c’è di mezzo Trovato, sicuramente.-

Giorgia- Lo credo anch’io. (pausa di riflessione) E allora?-

Angelo- Allora? Che ne so. Per stare ancora insieme, potrei dire che verrai tu in città.-

Giorgia- Io? Ma sei matto? Ma che pretendi che lasci l’albergo a farsi benedire per venire a stare con te? E la bambina?-

Angelo- Ma che dici? Io intendevo per qualche mese, in attesa che sta storia dell’attentato finisca. Poi riprenderemo tutto come prima...-

Giorgia- … campa cavallo…-

Angelo- …come sarebbe?-

Giorgia – Sarebbe che le cose si stanno contorcendo e deteriorando. Insomma, io- e lo sai perché te lo dissi- non voglio complicazioni sentimentali. Il mio lavoro e l’avvenire della mia bambina,vengono prima di ogni altra cosa. (Angelo sta per intervenire e Giorgia lo ferma con la mano) Si, anche prima di te.-

Angelo- (stupefatto) Ma il nostro amore?-

Giorgia- Il nostro amore è effimero, lo è sempre stato. Come è nato, così muore. Sai, ci ho ragionato sopra da mesi: I miei guai sono incominciati da quella sfortunata giornata di marzo di tre anni fa, quando quel balordo mi fece violenza. Pensavo di eclissandomi per dare alla luce Deborah, avessi spento ogni malanimo nei miei confronti, da parte dei compaesani, e in particolare coi miei parenti. Invece no, evidentemente. Poi il nostro rapporto e, infine, tutte le dicerie su di te…

Angelo- Ti riferisci alla vigilessa?-

Giorgia- A quella non credo, ma i miei parenti ci credono. No, mi riferivo a Salvina.-

Angelo- Salvina? Ma siamo solo colleghi.-

Giorgia- Forse ora, ma prima? Quando eravate tutti e due alla Filiale… eppoi anche qui ,almeno nei primi tempi.-

Angelo- Ma quello è tutto finito, e da un pezzo!-

Giorgia- Vallo dire ai tuoi detrattori… e infine conosco Salvina dal liceo, e so di che pasta è fatta.

Comunque sia, poi c’è stato l’omicidio di Ivan e la confessione di Nadia, la sua donna- col relativo mio sputtanamento universale-che lo indicò come il mio stupratore. All’inizio è sembratotutto un caso, un accostamento senza eccessiva importanza, solo una chiarificazione, ma per gli investigatori quell’omicidio, ora è riconducibile allo stupro. Me lo hanno detto apertamente, qualche giorno fa, quando mi convocarono in Procura,per interrogarmi come conoscitrice dei fatti, ma che dopo mi formalizzarono che passavo da conoscitrice a indiziata.-

Angelo- L’ho saputo. Quel giuda di carabiniere.-

Giorgia – No, Trovato non c’entra. E’ stata Nadia, che mi ha inguaiato in Procura, per ciò che le disse su di me Ivan, per vantarsi. Ora suppongo che l’alibi che ho presentato l’abbiano considerato plausibile.E tu sei il mio alibi. Ti ricordi? eravamo insieme fino a mezzanotte.-

Angelo – Certo che mi ricordo, quella sera stavamo quasi per andare a letto…-

Giorgia – Già. Ma stanno battendo anche altre piste. E certo. non c’è da biasimarli, visto che non si cava ancora un ragno dal buco.

Ed ecco che arriva l’attentato a te. Perché l’hanno fatto? Tu non c’entri, giustamente, con questo paese; non avevi motivi di rancore per Ivan, che ancora non sapevi colpevole dello stupro… ederavamo li per li per innamorarci. Quindi? quindi, il gesto è stato compiuto dopo che ci siamo messi insieme. E ci sono ancora io in mezzo al casino. Ergo: chi mi sta vicino è in pericolo!

Angelo - Ma…

Giorgia - Ma nulla, mio caro. Questa è la mia convinzione. Ora, anche dopo quest’altra notizia del buon esito della pratica delTre stelle, per me,tu non hai più nessun motivo di restare in paese. Devi andartene per evitare altri grossi guai, a te e a me. Non restare più vicino a me. Vattene.-

Angelo- Definitivamente?-

Giorgia-Si, per il bene di tutti, mia figlia Deborah in primis.-

Angelo- Senti, l’accetto in via provvisoria, perché sono stato informato che la perquisizione del rustico di Uccioli, ha dato risultati utilissimi per l’inchiesta: E’ stato trovato un sacco di juta, buttato in un angolo, insieme a materiale vario, che era compatibile con la fibra trovata sul corpo di Ivan, e hanno fermato Trivulu, come voi lo chiamate. Adesso è in caserma per essere interrogato.-

Giorgia – Ah, Trivulu… e sarebbe lui, dunque l’assassino di Ivan?-

Angelo- Dato il tipo, non lo credono; ma che c’entri col delitto può essere un’ipotesi realistica. Per me l’hanno arrestato, anche se non c’è uno straccio di movente, perché gli investigatori vogliono controllare meglio la sua posizione, in merito all’attentato alla mia persona.-

Giorgia – Allora stiamo freschi..

Angelo- Lo credo.-

Giorgia – Beh, ciao, devo andare a prendere Deborah all’asilo.-

Angelo-Vorrei… vorrei vedere la bambina…me la fai salutare prima di… -

Giorgia - Mi fai così cattiva? Prima di partirtene, passa dall’albergo e te la faccio salutare. Ciao. (si affretta ad uscire dall’ufficio, Angelo è basito, entra Salvina)-

Salvina- Che faccia!Ti ha scaricato?-

Angelo-Così pare. E’ inverosimile. Come tutto può finire così? All’improvviso, senza preamboli, come un fulmine a ciel sereno. Non può essere…-

Salvina – E invece lo è. Io conosco Giorgia, so di che pasta è fatta. Poi quello stupro…-

Angelo- Già, forse ha compromesso il suo equilibrio mentale.-

Salvina. Macchè! Ce ne vuole.-

Angelo- Tu, per caso, sai qualcosa?-

Salvina – Io? E cosa dovrei sapere? Comunque una cosa certa la so. E riguarda il finanziamento regionale.-

Angelo- Quello appena arrivato?-

Salvina – Esatto. E non pensare che sia stato per merito tuo.-

Angelo- Ah no?-

Salvina- Mi dispiace d’essere così brusca, ma devi sapere: Il merito è di Perdicone…che ha seguito la pratica in Regione e fatto approvare.-

Angelo- Perdiccone, chi, il deputato regionale?-

Salvina- Esattamente: deputato regionale ed ex sindaco di questo lurido paese.Comunque a quel bell’imbusto gli abbiamo dato il ben servito, in tandem con Giorgia. Uno scandalo perfetto.-

Angelo- E tu cosa c’entri?-

Salvina – Io ho sedotto l’onorevole, caro, per far si che la pratica fosse portata in porto, velocemente, come effettivamente è avvenuta. Non ti basta?-

Angelo- Ecco perché Giorgiaè venuta in banca…l’hai avvisata tu?

Salvina – Già.-

Angelo – E come avete fatto con Perdicconeper…-

Salvina - …per inguaiarlo?  Lei ha messo soltanto i soldini nella busta, al resto ho pensato io: posizionamento nel bagno, soffiata alla polizia, ecc.-

Niente di particolare…d’altronde era la pregiudiziale dell’accordo tra lei e me: iltuo posto di direttore qui, praticamente mandandoti via… e un assessorato nella futura amministrazione - Tutto qui.-

Angelo - Accidenti tutto qui? Come se niente fosse, con una tale semplicità da… professionisti e politici bavosi. Chi l’avrebbe mai detto…Ma come hai fatto?-

Salvina – A sedurlo? (Angelo annuisce) Segreto professionale, amico mio. Poi Giorgia, come sai già, ha fatto la sua parte...ed ha avuto ciò che voleva.-

Angelo - Ha ottenuto proprio tutto, ma che brava!-

Salvina - Non tutto.-

Angelo- No? E a cosa ha dovuto rinunciare?-

Salvina - A te!-

Angelo - A me? Ma… se mi ha lasciato lei, forse non mi amava più.-

Salvina - Si, questo è vero, ma ti voleva a disposizione, come direttore della banca, come scalda letto e come candidato sindaco. Insomma eri perfetto: prestigio in paese, amatore più che buono, e forse anche un devoto sindaco in vece sua. Troppo non ti pare?-

Angelo - Sindaco? Ma dai, dacci un taglio con queste stupidaggini. Certo sarebbe stato veramente troppo.-

Salvina – Troppo? Forse per te, ma non per lei. Ora, sentimi bene: Non parlo per me che dovrò prendere il tuo posto, ma per te, che non potevi essere  “sacrificato” in questo paesino - per i suoi comodi - sia come persona, sia come futuro brillante funzionario in Filiale.-

Angelo- Lo devo a te questo trasferimento, e alla vostra macchinazione, quindi?-

Salvina - No, caro, alla fucilata che ti mancò per un pelo. Il resto è venuto dopo…Poi tu eri testardo - ma testardo come un mulo - e non volevi andartene. E cosa pensi che mi sarebbe piaciuto vederti in una bara? Il tuo posto si, ma da vivo, non da morto, non si sa mai… Quindi una piccola spintarella e il gioco è stato fatto.-

Angelo –Hai… sedotto anche il nostro Principale? –

Salvina- Che parolona! Gli investigatori hanno premuto su di lui per richiamarti in Filiale… ed io ne ho approfittato, insinuandomi. Mi sembra logico, no?

Angelo- Ma guarda, tutto sottobanco, senza che io ne sapessi nulla.-

Salvina - Per il tuo bene…-

Angelo - Certamente, capisco. Certo, sono testardo, non mi faccio intimidire, e tu mi conosci bene, ma, stai tranquilla che, a quel punto, me ne sarei andato lo stesso.-

Salvina - Lo so, lo so, mio carissimo amico, lo so, ma un aiutino non guasta mai-.

Angelo- Grazie tante.-

Salvina - Prego, sciupafemmine.-

Angelo - E piantala anche tu! Allora, continua, per favore.

Salvina - Vedi, adesso lei, senza rimpianti, ha ristabilito le cose: ha Schiavone, l’architetto che le ha fatto il progetto di ristrutturazione dell’albergo - che gli fa da valletto, sia nel letto che tra poco anche al Comune – e tramite lui ha tessuto l’alleanza in paese, quindi in nome del suo clan, lo candiderà come sindaco alle prossime vicine elezioni comunali. E l’avversario, uomo di Perdiccone, sarà triturato delle lingue del paese. Ergo, vincerà la lista di Giorgia, detta la buttanazza. Tutto organizzato. Avrà in mano tutto il paese. Come ambizione non c’è malaccio, non credi?-

Angelo – Sai quanto me ne importa… a questo punto vadano tutti in malora.-

Salvina – Ehi, anch’io? (fa la birichina) Sai che ho sempre avuto un debole per te…-

Angelo- Piantala, non attacca più. E adesso se non ti dispiace… (la invita a uscire)-

Salvina- Come vuoi capo… ah, a proposito dello stupro, io avrei qualche macroscopico dubbio.-

Angelo- Cioè?-

Salvina- Rifletti bene sul suo soprannome che di recente le hanno appioppato in paese: La buttanazza!-

Angelo- Salvina, vaffanculo!-

Salvina- (uscendo) Con piacere ciao capo. (esce)-

Salvina esce con un sorriso malizioso. Angelo, rimane pensieroso, poi prende il telefono.

Angelo – Pronto? Carmelo?... ciao, sono io. La sai la novità? No? te la dico io: sto per essere trasferito in Filiale, ordini dall’alto… tu non ne sai niente?... si lo so è per il mio bene…così ti sei liberato di me. Bravo… ah, ci sono novità? Dimmele… hanno trovato l’arma del delitto sotto il tavolato del lido Mare blu? Ma allora… si, capisco, si dovranno fare accertamenti più approfonditi, capisco… ma come è venuto fuori? Con la mareggiata di stanotte? Ma dai, che dici, mi prendi per il culo? E’ così? Ah, un pescatore dilettante l’ha notato sotto la veranda di legno, dopo che il mare aveva portato via la sabbia? E vi ha chiamati…le impronte digitali? Li state controllando? Avete ricominciato conTrivulu? Benissimo, ci sono molte altre cose che bollono nella mia pentola? Speriamo bene. Ciao e grazie. (poggia il telefono e resta a riflettere). -

Pochi secondi di buio, poi riprende la luce. In scena c’è la sostituto procuratore Maria Amantea e Giorgia. Stanno in piedi, l’uno di fronte all’altra. Trovato e Puzzo stanno defilati. -

Amantea – Puzzo, venga a verbalizzare. (Puzzo esegue) Dunque. signorinaTricomi ( le si rivolse  il magistrato in tono di cortesia) la prego di confermare ciò che ha fatto mettere a verbale giovedì scorso, e cioè: che riteneva possibile un nesso fra l’omicidio del giovane Ivan, con l’attentato al dottor Tuttobene, e il tutto, in relazione alla sua persona: cioè lei suppone che i due uomini che hanno avuto a che fare con lei, l’uno con la violenza, l’altro, diciamo, col sentimento, possono aver scatenato la furia omicida da parte di una persona estremamente gelosa e possessiva da ricercare nella sua cerchia parentale. Conferma?-

Giorgia - Confermo.-

Amantea–Bene, iniziamo: Signorina, ci sa dire perché, quando ha saputo dalla signora Nunzia Scimè di quel movimento strano nell’auto in panne davanti a casa sua, l’estate scorsa, non ne ha parlato con gli inquirenti?-

Giorgia - E perché avrei dovuto?-

Amantea - Perché ogni indizio è importante per noi. Allora?-

Giorgia - Certo per voi era un indizio, per me soltanto una chiacchierata senza importanza con un vecchia signora. -

Amantea - Ma quell’indizio ci ha portato all’arresto di Scuto, detto Malanova - come coautore o complice dell’omicidio, insieme a Uccioli, detto Trivulo – perché il sacco che trasportava con macchina dell’Uccioli, della qualesi trovava alla guida,era quello in cui fu messo il cadavere di Ivan. Anche se egli ha ripetutamente negato d’essere coinvolto nell’uccisione. Ed ora è in camera di sicurezza della caserma, a disposizione della magistratura,e si avvale della facoltà di non rispondere. E tutto grazie all’intuizione del maresciallo Trovato, che una sera, parlando parlando, con la signora Nunzia, detta vecchietta gli parlò anche delle umide serate dell’estate appena passata, quando, spesso, doveva “ritirarsi” presto dalla sua “postazione” a causa della forte umidità che scendeva: il famoso “risino”. E, parlando parlando, come esempio portò quello della famosa notte quando l’auto di Trivulu si guastò davanti a casa sua, del sacco che trasportava e di Malanova che fumava come un turco. E, parlando parlando, disse che anche lei, una sera, parlando con lei, aveva notato l’umidità di quella sera…-

Giorgia - E bravo il Maresciallo. Ma io non sono uno “sbirro” , in senso buono s’intende. Però, visto che non lo sono, ma che posseggo anch’io dell’intuito vi presento uno scenario che, però, per ovvi motivi, non deve figurare in verbale.-

Amantea - Appuntato non annoti nel verbale ciò che la signorina dirà da questo momento in poi. (Puzzo annuisce) -

Giorgia - Grazie signor giudice. Dunque lo scenario è questo: C’è un terzetto, famoso in paese: Trivulu, Malanova e Scuntintizza, essi stanno sempre insieme, vagano nove mesi all’anno per il paese in cerca di uno straccio di passatempo; sono tutti e tre pettegoli; d’estate lavorano sempre insieme perchè uno, cioè Scuntintizza, è il proprietario e gli altri suoi collaboratori al lido Mare blu, presso la cui spiaggia avete trovato l’arma del delitto. Ora, come ve lo spiegate che, del terzetto, soltanto Trivulu e Malanovasiano coinvolti in questa indagine?-

Trovato - E Scuntintizza è un suo parente.(Giorgia annuisce).-

Puzzo -Tombola!-

Amantea-(ai collaboratori) Portate qui Scuntintizza!  Volevo dire portate qui Tocci!–

                                                 AttoIII

In scena ci sono Amantea, Giorgia, Tuttobene, Salvina, Trovato, e una giornalista della tv, più alcune comparse che faranno altri giornalisti invitati alla conferenza stampa.

Amantea - Buon giorno, vi abbiamo qui convocato per comunicarvi che il caso dell’omicidio di Ivan Troschenko, è chiuso.

Abbiamo individuato il presunto colpevole dell’assassinio del detto Troschenko, nella persona di Ugo Tocci, detto Scuntintizza; e con l’accusa di omicidio volontario, è stato tratto in arresto e rinchiuso presso il carcere giudiziario circondariale. I presunti suoi complici: Gesualdo Uccioli, detto Trivulu e Fano Franico, detto Malanova si trovano anch’essi rinchiusi nello stesso carcere.

Possiamo ritenere, inoltre, con unaragionevolissima  certezza, che il Tocci sia anche l’autore dell’attentato al dottor Tuttobene. Se non ci sono domande, grazie e arrivederci.-

Giornalista - Una domanda ce l’avrei io.-

Amantea - Prego, dica.-

Giornalista - Come avete individuato il Tocci come autore del delitto?-

Amantea - Le indagini svolte dalla locale stazione dei carabinieri, sui possibili moventi da parte di una ristretta cerchia di sospettati, ha dato i suoi frutti.-

Giornalista -Tutta intelligence, quindi? –

Amantea - Quasi tutta. Poi ci sono stati dei riscontri, l’analisi della scientifica che hanno dato ottimi risultati, e la solita buona stella.-

Giornalista - Può dirci il nome di questa buona stella? –

Amantea–Niente nomi. Intendevo dire un pizzico di fortuna. E che diamine -

Giornalista - Alla redazione della mia testata giornalistica risulta invece che ci sia stata un soffiata da parte di una persona interessata alla sua cattura: forse un amico, o…un parente. Cosa ci dice in proposito?-

Amantea - Che sono illazioni. Certo, le informazioni sono richieste, trovate, catalogate, ma poi vengono analizzate e infine poste al confronto. E’ un lavoro faticoso, mi creda.-

Giornalista - Anche noi abbiamo le nostre fonti. E ci dicono che c’è stata la soffiata, ossia l’imput.-

Amantea - Lo escludo. Ci sono altre domande?-

Giornalista - Si sono trovate impronte sul moschetto? E se si, di chi sono?-

Amantea- (infastidita) Del presunto colpevole, naturalmente.-

Giornalista - E, scusi ancora. Come è venuto in possesso il Tocci di un’arma da guerra?-

Amantea – (dopo un ampio respiro) Residuati bellici, rinvenuti in campagna. -

Giornalista - Scusi, signor giudice.ma il movente dei due delitti, commessi dal presunto colpevole,  quale sarebbe?-

Amantea - Gelosia! Nei confronti della nipote, la signora Tricomi.-

Giornalista - Non ci sta venendo a dire che il Tocci sia innamorato della sua parente?-

Amantea - Non amore carnale, ma una specie di diritto tribale; il maschio del branco decide sulle sue femmine sottoposte.-

Angelo - Ma è assurdo! –

Amantea–Signor Tuttobene, nei piccoli paesi sembra che l’autorità parentale maschile non sia così assurda. Le ricordo che nei tempi passati, lavare l’onore delle donne del clan era compito del maschio predominante. E il Tocci questo si sentiva: maschio predominante nel suo clan e potrebbe avere tutti i moventi, sia per il delitto, che per l’attentato.-

Angelo - Assurdità inaudite. Siamo nel duemila.-

Amantea–Non per lui, a quanto pare. Se altro, vi ringrazio e arrivederci.-

Giornalista - Un’altra domanda, per favore: Come mai se l’omicidio fu commesso in campagna, il corpo fu rinvenuto nella grotta marina?-

Amantea - Buona domanda. Grazie. Maresciallo, vuole rispondere lei?-

Trovato – (al magistrato, poi al giornalista) Certamente. Semplice: L’omicidio è avvenuto nella masseria, poi il cadavere è stato portato nella grotta per essere gettato a mare, al largo; ma sia perché la barca era indisponibile sulla spiaggia, sia per alcuni pescatori dilettantiche si trovavano nei pressi, eppoiper la vicinanza dell’alba, essi sono stati costretti a rimandare tutto peril giorno dopo, al calar della notte. Tutto ciò per nascondere il crimine: niente cadavere, Ivan clandestino, niente denunce di scomparsa, uguale a delitto perfetto.

Ma come si dice: il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, perchè il cadavere è stato scoperto prima …e il resto lo sapete.-

Giornalista- Qualcosa non mi torna….-

Trovato –(rivolto a tutti)  Insomma, signori, dovete capire che questi uomini, dopotutto, non sono professionisti del crimine.-

Giornalista – (al magistrato) No? il delitto perfetto?  Non mi convince. Ma,scusi, la Nadia non poteva denunciare la scomparsa, di Ivan? non erano amanti?-

Trovato - Amanti non proprio. C’era un rapporto, come dire, di lavoro. Insomma Ivan sfruttava Nadia facendola prostituire. Ma lei non ne avrebbe mai denunciata la scomparsa, ci ha dichiarato che era abituata alle sue assenze improvvise.-

Giornalista - Posso chiederle perché il Tocci non è stato mai preso in considerazione quale autore del delitto? Infine era lui il proprietario del lido, nella cui spiaggia fu rinvenuta l’arma.-

Amantea - Giusta domanda: ma allora perché non abbiamo indagato anche lei? -

Giornalista - Anche me? Non capisco.-

Amantea - Non capisce? Le spiego, allora: non possiamo certo indagare delle persone, se nei loro confronti, non vengono fuori indizi anche lievi, dei sospetti, dei moventi, delle prove, delle denunce a loro carico. Non si indaga a tappeto, caro signore. E il Tocci faceva parte di una comunità di duemila persone…-

Giornalista - Si, ma l’arma…-

Amantea - L’arma fu attribuita al maggiore degli indiziati, cioè l’Uccioli, a causa del sacco di juta, della sua auto ecc...-

Giornalista - E le sue impronte non trovate? Non vi insospettì? -

Amantea (infastidita) Poteva indossare guanti.-

Giornalista –Ancora non mi convince…-

Amantea - Pazienza. E per cercare di farla dormire più tranquillo le confermo ciò che ho detto poco prima: che sull’arma del delitto ci sono soltanto le impronte del Tocci.

Giornalista - E meno male…(tra se) e non potevate controllare prima?-

Amantea–(che ha sentito) Certo, col senno del poi… Comunque, la pensi come crede.-

Giornalista - Tutto questo non è molto chiaro. Poi, a mio parere, non si può fare un omicidio e un tentato omicidio per la sola gelosia, come lei l’ha definita- parentale. Per me c’è qualcos’altro.-

Amantea - E cosa, secondo lei?-

Giornalista - Non lo so. Ma mi orienterei verso la mafia…-

Amantea - Va bene, si orienti pure, e ne riparleremo dopo, eh? Signori, penso che ora abbiamo veramente finito. Buon giorno a tutti.-

La PM e Trovato, insieme all’appuntato,escono in silenzio.

Giornalista – (Avvicinandosi a Giorgia) Signorina, vorrei intervistarla per conto della mia Tv, mi può concederci qualche minuto?-

Giorgia – (con un sorriso cordiale) Cara, ora no, potrebbe richiamarmi fra qualche giorno?-

Giornalista- Capisco, vuole riprendersi dallo shock. Va bene, le telefonerò. (esce)-

Giorgia – Grazie, cara.-

Giorgia e Salvina, prendono dalle sedie le loro borsette e stanno per uscire, quando Angelo prende Giorgia per un braccio e la ferma.

Angelo- A noi due. Nobildonna.-

Giorgia - Amen.(infastidita, guardando il cielo)-

Angelo - Sei spiritosa?Non credi che mi devi delle spiegazioni?-

Giorgia – Cosa vorresti sapere? Guarda che ho premura.-

Angelo – (ironico)Oh, ma certo, la donna d’affari. Tanto per scaldarci, vorresti spiegami gentilmente e per favore, chi è questa buona stella di cui parlava il giudice.-

Giorgia - E cosa ne so io?-

Angelo - Tu sai, e stai mentendo! Come sempre! Trovato mi ha detto confidenzialmente che sei stata tu ad intuire che Scuntintizza fosse il colpevole.-

Giorgia - Io non ho detto ciò: ho solo fatto notare a tutti quei Soloni che mancava il terzo uomo del terzetto più famoso del paese. Punto. Il resto l’hanno dedotto loro, gli investigatori.-

Angelo - Si, lo so. Maavrei preferito saperlo da te.-

Giorgia – Per farti fare, dopo, l’Orlando furioso?-

Angelo- Questo l’avrei dovuto decidere io- cara, l’avrei voluto saperlo prima io!-

Corradino – Per qual motivo e con che diritto…-

Angelo – Il motivo è il mio diritto di sapere tutto su chi mi sparò addosso. etu lo sai bene che mi compete. Non crederai che io sia veramente il tuo allocco?(deciso)-

Giorgia – (Squadrandolo dalla testa ai piedi con aria di sfida, ma vedendo nel viso di Angelo l’estrema determinazione)E va bene, cosa vuoi sapere?-

Angelo - Voglio sapere con chi sto veramente parlando. Ecco! Senti Giorgia, io non sono un poliziotto. Hai detto il caso è chiuso? Bene. Chiuso, forse, per gli inquirenti,ma non per me. Io pretendo da te la verità. Ci sono in mezzo io, oppure no?-

Giorgia - Ed è stato già arrestato l’autore dell’attentato.-

Angelo - No…anzi si. L’autore materiale è in carcere…ma se ci fosse stato un mandante?-

Salvina - O una mandante? ( detto con noncuranza)-

Giorgia - Ma che siete impazziti? Anche tu, Salvina, ma che vi siete coalizzati?-

Angelo - Dai, non fare scena. E dicci come stanno le cose. Su, da brava.(detto con voce suadente, sapendo che a quel tono ella non sapeva resistere)-

Giorgia - E va bene. Va bene! Però, Salvina, non t’offendere, desidero parlarne solamente a lui. Ne ha diritto.-

Salvina - Ma certamente(uscendo, poi davanti alla porta) e fate presto, ho fame.-

Angelo - Allora? Ti ascolto!-

Giorgia - Allora… quando, dopo il rinvenimento del corpo di Ivan, Nadia ritornòper essere interrogata dagli investigatori, facendo le sue rivelazione sulla violenza che mi fece Ivan - io sospirai di sollievo.

Maa quel bestione di Scuntintizza, evidentemente con la mente sconvolta, non bastava più avere ucciso Ivan il violentatore! E adesso ti dico una cosetta: devi sapere, che dopo il fattaccio, mi mandò subito a chiamare con Trivulu. Quando arrivai e scesi dall’auto, vidi il cadavere di Ivan. Accanto a lui, raggiante in viso, Ugo,che mi disse: “Eccolo là, che te ne sembra?-facendo lo spavaldo – E’ stecchito abbastanza, vero? un solo colpo al cuore con quest’affare”- e mi mostrò il fucile- “e s’è ne è andato all’altro mondo, spero all’inferno. Adesso sai cosa facciamo, gli tagliamo l’uccello e glielo ficchiamo in bocca!.” Io, in pieno shock seppi solo dire di no con la testa. Gli altri due, d’accordo con me, si unirono al mio rifiuto, ciondolando i loro capoccioni. Allora Ugo annui e disse “Va bene, niente ciuccetto, però sputagli sopra!” E io sputai.

Subito dopo salii in macchina per tornarmene a casa; ma, arrivata nei pressi della casa della za’ Nunzia, vidi che l’auto di Trivulus’era fermata, e Scuntintizza, bestemmiando, voleva scendere per strapazzare per bene l’amico. Allora mi feci piccola e sperai che la za’ Nunzia non si fosse accorta di me, quindi prosegui verso l’albergo.-

Angelo - E per accertarti di ciò che andasti da lei?-

Giorgia - Già. Quella dorme pochissimo.-

Angelo - E agli investigatori “nisba” di tutto ciò.-

Giorgia - Certamente. O lo denunciavo prima o zitta e mosca!-

Angelo - E scegliesti di stare zitta. E mi stavi facendo ammazzare. Brava! Bravissima.-

Giorgia - Ma cosa credi che qui sia facile denunziare un parente senza poi fuggirsene, per esempio, in Brasile? Oppure…oppure…Poi del tuo attentato, preventivamente, non ne sapevo nulla! Credimi: Quando ne venni a conoscenza minacciai Ugo di raccontare tutto ai carabinieri, se, per caso, ci riprovasse ancora. E, in effetti, non l’ha fatto.-

Angelo - Perché non ne ebbe l’occasione, immagino, non per le tue minacce.-

Giorgia - Pensala come vuoi.-

Angelo - E quei due balordi?-

Giorgia - Solo complici nel tentativo di occultamento del cadavere. Nulla più. Me l’hanno detto loro.-

Angelo - Ma mi prendi per imbecille? O sono loro gli imbecilli. Ma dai, piantala di beffare la mia intelligenza.-

Giorgia - Senti Angelo, non ti sto mica dicendo che quei due siano aquile d’intelligenza, mi pare.-

Angelo - Va bene, non saranno aquile, ma hanno i loro anni, hanno la loro esperienza, potevano fermarlo, no?-

Giorgia - Per conto mio, ciò che dice Ugo, per loro è legge e verità. Cosa vuoi che ti dica?.-

Angelo - E va bene, saranno gli investigatori a sbrogliare la faccenda.-

Giorgia -Mi pare giusto.-

Angelo –Ah, un altro cosa: come mai queste… animelle ti confidano le loro…gesta?-

Giorgia - Per dimostrarmi la loro lealtà.-.

Angelo – E perché mai?-

Giorgia – Oddio, sempre perché, perché e perché. Ma non ti stanchi mai?-

Angelo- No, finchè non saprò chi veramente sei?-

Giorgia – Va là, stai drammatizzando troppo. Resta coi piedi a terra, caro…Eppoi, a proposito di lealtà, lo sai che Ugo incolpò Trivulu di non essersi opposto con la forza, per impedirti di fare,supposte cattiveintenzioni libidinose, miei confronti? Ora, te lo immagini Trivulu che ti doveva affrontare...insomma per impedirti di…di...-

Angelo - …di far l’amore.-

Giorgia - Esatto. E questo la dice lunga sulla mentalità contorta di Ugo…Perchéallora, se ben ricordi, noi eravamo soltanto amici… -

Angelo - Ma che uomo leale questo Trivulu. E dimmi perché mai, mi domando.-

Giorgia–Oh basta interrogatorio.-

Angelo –Certo basta interrogatorio. Come desidera o comanda la signora. Ma, un’ultima cosa: quando mi lasciasti in tronco …quel “qualcun altro da sistemare” ,non si riferisse a Scuntintizza? O sbaglio? -

Giorgia - Non sbagli. Dopo l’assassinio, incominciavo ad avere veramente paura di lui. Con quell’uccisione e col mio silenzio, ricattandomi, sarebbe diventato il mio padrone. Poi, conoscendolo con quel il moschetto a portata di mano... Altre tutto lui mi voleva sola e senza un uomo che potesse difendermi, per incombere su di me.-

Angelo - Ma che cretino questo Scuntintizza! Si vede che non ti conosceva affatto. La povera orfanella, tutta casa e chiesa… che usa le persone come se fossero birilli da far muovere a suo piacimento. Perddio come ci sono cascato!-

Giorgia - Angelo, ora stai esagerando!-

Angelo - Che fai minacci?-

Giorgia - No. A te non servono le minacce, anzi ti danno più forza. No, ti dico che stai esagerando su di me e sulle mie possibilità.-

Angelo - E già, sto esagerando, cosicché non ti saresti impadronita del paese. Ma brava, veramente brava. Sai, a questo punto, sai, metto in dubbio anche lo stupro.-

Giorgia - Sei volgare!(tuonò e volse la schiena. Ma non andò via)-

Angelo - E tu sei…sei…

Giorgia–Una buttanazza?

Angelo – Tu l’hai detto. E i tuoi compaesani confermano.-

Giorgia – Sono solo dei linguacciuti malevoli -e tu ci stai credendo.-

Angelo- Ma davvero? (ironico)-

Giorgia – Io sono una persona perbene.-

Angelo –Tu? Non scherziamo.

Giorgia - Sono così cattiva?-

Angelo - Peggio! Sei un demonio. –

Giorgia – Addio, anima candida. (e uscì)-

Angelo restò pensieroso, Salvina, entrando, lo distolse dai suoi pensieri.

Angelo - Accidenti Salvina, mi hai spaventato.-

Salvina – Hai finito con la tua ex?- (intento riprende la sua borsetta)-

Angelo – Finito, si finito!-

Salvina – Penso che ti sia andata abbastanza bene - quest’avventura… -

Angelo- Dici?-

Salvina – Dico, dico. Insomma, in primis per l’attentato fallito, poi per la tua libertà sentimentale recuperata, e, infine, per il tuo ritorno in città, da quasi eroe. A proposito, ti volevo chiedere se sei stato già promosso.-

Angelo –Promosso? A cosa?-

Salvina – A vice direttore.-

Angelo- Solo promesse, finora.-

Salvina–Come al solito. Dimmi,il capo sta facendo il bravo direttore di Filiale coscienzioso?-

Angelo - Insomma non rompe.-

Salvina - Me l’immagino, lui... E in città, come ti sei messo?

Angelo - Sono messo proprio bene: ho un appartamentino, l’abbonamento all’Opera, quello ai concerti all’Auditorium, gli amici di sempre...-

Salvina - E a donne?-

Angelo - Ancona nulla di serio. Ma perché tutte queste domande?-

Salvina – Curiosità… non si sa mai…-

Angelo – Toglietelo dalla testa, io sono una persona seria.-

Salvina- Vedremo. Intento senti questa . (prende la borsetta e preleva un piccolo registratore che mette in funzione)-

Angelo –(sbalordito) No. Hai registrato tutto il dialogo tra me e Giorgia. Ma come hai fatto? Tu non c’eri presente nella sala.-

Salvina - Io no, ma la mia borsetta, si, e c’era il miniregistratore. Prima d’uscire dalla stanza, l’ho acceso e, naturalmenteho lasciatola borsa sul tavolo. Ed eccoci qui.-

Angelo - Come sempre: Dio le fa e poi le accoppia. E adesso? Cosa ne farai del nastro?-

Salvina - Niente. Per adesso niente. In seguito si vedrà. Sai non è che mi fidi troppo della tua ex. Poi, questo nastro potrebbe essere salutare anche per te, pollo.-

Angelo - Grazie per il pollo. Certo che quella tua socia è diabolica nel predisporre intrighi di potere. Senonchè, questa volta ci scappò il morto. E questo non era previsto.-

Salvina - Tu dici? -

Angelo - Non mi dirai…-

Salvina - Io non dico nulla. Anzi ti dico solo questo: cui protest la morte di Ivan?-

Angelo - A lei?-

Salvina - Non certamente a te.-

Angelo - Senti, l’ho frequentata sentimentalmente per più di un anno, e ne ho visto le performance con le due metamorfosi prima quasi monaca di casa, poi spregiudicata imprenditrice e amante - ma non la vedo, diciamo, come mandante del delitto. Comunque gli inquirenti, e poi i giudici, di sicuro scioglieranno la matassa… anche senza bisogno della tua registrazione.-

Salvina - Davvero? Ma guarda…(ironica)-

Angelo - E va bene, diciamo che almeno lo spero. Ma, scusa Salvina, com’è che tu sai tante cosarelle su di lei?  Io ci ho messo quasi due anni per conoscerla quale veramente è. Tu come hai fatto?-

Salvina – Potrei dirti confidenze femminili, mio caro,... osservazione dei fatti, riflessioni, valutazioni degli eventi… e orecchie sempre aperte… e liceo insieme.-

Angelo - Già confidenze femminili, osservazioni, eccetera, ma anche orecchie aperte su confidenze maschili. Ma, cara amica, la signora Tricomi, purtroppo, nonostante tutto, ancoranon ti conosceva abbastanza bene, suppongo.-

Salvina - Supponi bene.-

Angelo –Lo spero… poi chissà…

Salvina - Certo, chissà. Addio fimminaru. (gli da un veloce bacino e esce).

Buio, poi riprende la luce. In scena ci sono Angelo e Trovato. La scena potrebbe essere un ufficio della Filiale.

Angelo – Carmelo, ciao, che piacere, accomodati. (si stringono calorosamente la mano)-

Trovato – Grazie Angelo, ti trovo magnificamente bene.-

Angelo – Me la cavo. E tu cosa ci fai in città?-

Trovato -Sono in città di passaggio, sai per una capatina in Procura e ho pensato di passare in banca, per salutarti.-

Angelo – (esitante) In procura? Non… non sarà per il caso Ivan?-

Trovato – Hai fatto centro.-

Angelo – E…potrei sapere com’è andata?-

Trovato – E’ andata quasi come dicemmo alla conferenza stampa. Salvo qualche dettaglio.-

Angelo – Importante?-

Trovato – Insomma…si.-

Angelo – Maledizione, non mi tenere sulle spine, dimmi tutto!-

Trovato -(sorridendo) E per che cosa pensi che sia venuto a fare qui da te?-

Angelo- Mi ero illuso, sai pensavo alla visita di un vero amico, ma con voi sbirri carabinieri c’è d’aspettarsi tutto (finto burbero, poi curioso) Dai raccontami.-

Trovato – Allora stai a sentire: ti ricordi che la sera del delitto, presso la masseria abbandonata, si dovevano incontrare, solamente Scuntintizza e Ivan?-

Angelo – Certo, mi ricordo benissimo.-

Trovato – E sai anche la vera ragioneper cuiUgo Tocci s’era messo in testa di dare una dura lezione, a base di bastonate, all’ucraino?-

Angelo – Si, a causa dello stupro di Giorgia.-

Trovato- Esatto. Ma le cose andarono leggermente diverse da come avevamo immaginato prima.-

Angelo – Ho capito, hanno parlato. Chi ha mollato dei tre?-

Trovato – Si può dire tutti e tre. Ma il primo è stato Scuntintizza, perché, probabilmente, il suo avvocato gli ha prospettato un bell’ergastolo per quel delitto e mezzo. Quindi meglio parlare, e scrollarsi l’accusa più grave: l’omicidio di Ivan.-

Angelo – Scommetto che il secondo a cantare è stato Trivulu.-

Trovato –E ci hai azzeccato. Egli tra un pianto e l’altro, tra un singhiozzo e l’altro ha raccontato tutta quella che sembra la vera verità.-

Angelo – E Malanova?-

Trovato – Quello è manovalanza, una povera cappa in mano agli altri due. Forse l’avvocato chiederà l’infermità mentale. Vedremo.-

Angelo- Dai, continua, raccontami tutto; quindi è stato Trivulul’assassino. Dimmi, cosa ha detto di preciso?-

Trovato-Che lui e Malanova avevano sconsigliato Ugo, dall’affrontare Ivan da solo.-

Angelo - Certo, mi pare logico, già.-

Trovato –E si, “Non puoi farcela con quel tipo-gli dissero-è giovane ed è più forte di te.” No! io ho il bastone!- replicava loroUgo caparbio - a me questa soddisfazione non me lo dovete togliere.-

Angelo – Capirai…-

Trovato –Dopo questa discussione Trivulu –per il si e per il no, dice lui - verso le 20 si recò nel suo podere, riportò alla luce il vecchio moschetto mod. 91 che teneva sotterrato nel pollaio...-

Angelo- Ma il moschetto non era di Scuntintizza?-

Trovato – No-da nuovi e approfonditi accertamenti, avvalorati dalla sua confessione-eradi proprietà di Trivulu. Dicevo quindi che fu per quel motivo che la sua auto fu vista nei pressi della masseria. Poi lui e Malanova, dopo qualche ora, in apprensione per l’amico, decisero di andare a dare un’occhiata alla masseria per vedere come si mettevano le cose.Appena arrivati trovarono Ugo addossato ad un muro e Ivan, davanti a lui, che lo riempiva di sberle.-

Angelo – Madonna! Che mi dici? Il grande difensore dell’onore del clan, preso a sberle da un ragazzo? –

Trovato – Appunto. Allora, quando l’ucraino li vide, li beffeggiò, dicendogli: “ Ah bene, ci siete anche voi?ne volete?  Accomodatevi.”, e, intanto, raccoglieva da terra il bastone di Ugo,e si avvicinava a lorominaccioso. Trivulu, forse perchè impaurito, o forse per chissàche cosa -l’appurerà il processo - prese il moschetto e sparò.PoiScuntintizza, come illuminato da un lampo di genio,si volle prendere il merito dell’uccisione del violentatore, per apparire, agli occhi della sua “protetta”, come il vendicatore del suo onore.–

Angelo- Magnifico, e si è prenotò gratuitamente l’ergastolo.-

Trovato – Sicuro! Se continuava su questa linea, sicuro- anche se il suo avvocato aveva già pensato di chiedere la semi infermità mentale. 

Poi, per l’attentato contro di te di Terradura, sappi che Scuntintizza ebbe l’idea  brillante, ma brillante assai, di impartirti una delle sue “ solenni lezioni cervellotiche” delle quali andava famoso. Infatti, ci ha detto, che pensò: “Perché, intanto che è nel bosco, solo soletto, non gli tiro una schioppettata? magari<all’orbisca>, e faccio cacare addosso questo presuntuoso signor Direttore? Chissà, magari per la fifa scappa via dal paese, e va a rompersi le corna in altro posto.”E siccome non ti colpì, ne era sicuro di avertela fatta fare addosso, credette opportuno - per darti un'altra eventuale “lezione” -di riseppellire il moschetto sotto la sabbia, a portata di mano. Ma si dimenticò di cancellare dall’arma le sue impronte digitali.-

Angelo- Minchia, l’ho scampata veramente per un  pelo.-

Trovato – Te l’avevo detto, no? Ma sostenevi che non eri in pericolo…-

Angelo- Ero un pollo, diciamo bello e cotto, pronto per essere mangiato. Ma fortunatamente gli eventi mi hanno fatto aprire gli occhi.-

Trovato. Solo… gli eventi?-

Angelo- E qualche buon samaritano. (guardando Trovato)-

Trovato - … o samaritana.(facendo segno come per indicate una persona lontana)-

Angelo- Se è stata una samaritana, stai tranquillo che non era proprio di Samaria.-

Trovato – Tu dici?(mostra curiosità)-

An gelo - Già. Allora, carabiniere, il caso è chiuso?-

Trovato- Forse…forse…(pensieroso) ma se, per caso, ci fosse un mandante…magari solo per l’omicidio... sai che sono curioso e sbirro…poi ci sarà il processo (fa un gesto dubitativo)  che l’appurerà.–

Angelo- Un mandante? Il processo?  Maallora non è tutto finito?-

Trovato –Certo…è finito! Anzi chissà…magari t’arriva un nastro anonimo…tutto può darsi. Addio pollo.-

Angelo – Addio Carabiniere.-

I due si stringono la mano, poi escono l’uno a destra, l’altro a sinistra.-

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