Un nemico del popolo

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Henrik Ibsen

Henrik Ibsen

Un nemico del popolo

PERSONAGGI

Il dottor THOMAS STOCKMANN, medico delle Terme

La signora STOCKMANN

PETRA, loro figlia, maestra

EJLIF, MORTEN, loro figli, rispettivamente di tredici e di dieci anni

PETER STOCKMANN, fratello maggiore del dottore, Borgomastro, Capo della polizia, Presidente della Società delle

Terme, ecc.

MORTEN KIIL, proprietario di concerie, padre adottivo della signora Stockmann

HOVSTAD, redattore della «Voce del Popolo»

BILLING, collaboratore del medesimo giornale

HORSTER, capitano di lungo corso

ASLAKSEN, tipografo

Partecipanti all'assemblea dei cittadini, uomini di ogni ceto sociale, alcune donne e un gruppo di scolari.

L'azione si svolge in una città costiera della Norvegia meridionale.

ATTO PRIMO

Scena prima Soggiorno di casa Stockmann, di sera. L'ambiente è semplicissimo, ma ammobiliato con buon gusto. A

destra due porte: quella posteriore conduce nell'anticamera, quella anteriore nello studio del dottor Stockmann. A

sinistra, di fronte alla porta che dà sull'anticamera, una porta che introduce alle altre stanze della casa. In mezzo la

stufa e poi più avanti, in primo piano, un sofà sormontato da uno specchio; davanti al sofà un tavolo ovale con la

tovaglia, sul quale c'è una lampada accesa, con paralume. Sullo sfondo una porta aperta, che dà sulla sala da pranzo.

Si vede la tavola, apparecchiata per la cena, illuminata da una lampada. Billing è seduto alla tavola apparecchiata,

con una salvietta al collo. La signora Stockmann, in piedi accanto alla tavola, gli porge un piatto con un bel pezzo

d'arrosto di manzo. Gli altri posti sono vuoti; i tovaglioli sono in disordine come alla fine di una cena.

SIGNORA STOCKMANN

Eh, caro signor Billing, se mi arrivate a cena un'ora dopo, dovrete accontentarvi di qualcosa di freddo.

BILLING (si è messo a mangiare)

Ottimo, ottimo, signora Stockmann! Davvero eccellente.

SIGNORA STOCKMANN

Mio marito ci tiene tanto alla puntualità, lo sapete, vero.

BILLING

Per me, non fa niente. Anzi, quasi quasi, gusto di più una cenetta così , da solo e tranquillo.

SIGNORA STOCKMANN

Beh, se Vi piace. (ascolta verso l'anticamera) Credo stia arrivando il signor Hovstad.

BILLING

Dev'essere senz'altro lui.

(Entra il borgomastro Stockmann, col pastrano, il berretto da balivo e il bastone)

BORGOMASTRO

Permesso? Buona sera, cara cognata!

SIGNORA STOCKMANN (entra nel soggiorno)

Oh, siete Voi? Buona sera. Accomodatevi. È molto carino che vi facciate vedere ogni tanto da noi.

BORGOMASTRO

Stavo passando di qua, e allora... (dà un'occhiata verso la sala da pranzo) Ma vedo che avete ospiti...

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SIGNORA STOCKMANN (imbarazzata)

Ma no, è un puro caso... (decisa) Non volete entrare e mangiare un boccone?

BORGOMASTRO

Io? No no, grazie, per carità. La sera non mangio quasi nulla, sul serio. Sapete, il mio stomaco...

SIGNORA STOCKMANN

Aah, per una volta!

BORGOMASTRO

No no, grazie, veramente. Resto al mio tè e al mio panino. Fa più bene alla salute e al portafogli.

SIGNORA STOCKMANN (sorridendo)

Non penserete che io e Thomas abbiamo le mani bucate.

BORGOMASTRO

Voi certo no, cara cognata. (indica lo studio) Non è a casa?

SIGNORA STOCKMANN

No, dopo cena è andato a fare un giretto con i ragazzi.

BORGOMASTRO

Per ragioni igieniche, certo... (tende l'orecchio) Ma dev'essere già qui.

SIGNORA STOCKMANN

No, non credo sia lui... (bussano) Avanti. (Entra Hovstad)

SIGNORA STOCKMANN

Ah, siete voi, signor Hovstad! Accomodatevi, entrate.

HOVSTAD

Dovete scusarmi, ma ho dovuto fermarmi in tipografia. Buona sera, signor Borgomastro.

BORGOMASTRO (ricambia il saluto freddamente)

Signor Redattore. Siete qui per parlare d'affari?

HOVSTAD

S...sì , anche. Si tratta di un pezzo per il giornale.

BORGOMASTRO

Me l'aspettavo. So che mio fratello è un solerte collaboratore della «Voce del popolo», una vera colonna del giornale.

HOVSTAD

Verissimo, signor Borgomastro. Quando ha qualcosa da dire ai lettori, qualche verità da smascherare o da rivelare, ha la

bontà e il coraggio di scegliere il nostro giornale.

SIGNORA STOCKMANN (a Hovstad)

Ma non volete accomodarvi? (indica la sala da pranzo)

BORGOMASTRO

Dio mio, non trovo nulla da ridire ch'egli scriva dove si aspetta di riscuotere il consenso più caloroso. Del resto io

stesso, personalmente, non ho niente contro il vostro giornale, signor Hovstad.

HOVSTAD

Lo credo bene.

BORGOMASTRO

In generale, è un grande e bel clima di tolleranza quello che regna nella nostra città... uno spirito veramente civile. E ciò

accade anche perché possiamo far gruppo tutti insieme intorno a una grande iniziativa comune, un'iniziativa che

interessa in egual misura, dirò anzi in una misura egualmente grande tutti i cittadini responsabili...

HOVSTAD

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Sì sì , le Terme.

BORGOMASTRO

Certo. La nostra grande, moderna, magnifica stazione termale. Vedrà, vedrà, mio caro redattore, le Terme diventeranno

la base, la premessa fondamentale della vita della città. Non c'è dubbio, non ci sono alternative.

SIGNORA STOCKMANN

Lo dice sempre anche Thomas.

BORGOMASTRO

Che impulso, che enorme sviluppo ha avuto la città in un paio d'anni! Circolazione di danaro, vita, movimento. E

intanto il valore degli immobili e dei terreni cresce giorno per giorno!

HOVSTAD

Non solo, ma la disoccupazione diminuisce sempre più.

BORGOMASTRO

Certo, anche e soprattutto questo. I ceti abbienti hanno visto piacevolmente alleggerirsi gli oneri sociali, e ne saranno

ulteriormente sgravati se quest'anno avremo una buona stagione turistica, un bel movimento di forestieri, un bel

mucchio di malati che rendano ancor più famose le nostre Terme.

HOVSTAD

E mi pare ci siano tutte le premesse per una così ricca stagione.

BORGOMASTRO

Sì , le cose promettono per il meglio. Ogni giorno arrivano domande di alloggi, richieste di appartamenti eccetera.

HOVSTAD

Dunque l'articolo del dottore capita proprio a puntino.

BORGOMASTRO

Come? Un altro articolo?

HOVSTAD

Per dir la verità, lo ha scritto l'altro inverno. È un pezzo in cui raccomanda e magnifica le Terme, illustrando i pregi e i

vantaggi delle nostre strutture sanitarie. Ma ho pensato di non pubblicarlo subito e di aspettare il momento giusto.

BORGOMASTRO

C'era sicuro qualcosa che non andava...

HOVSTAD

No, neanche per idea. Mi è solo venuto in mente di aspettare fino alla primavera, quando la gente comincia a prepararsi,

a pensare alle vacanze.

BORGOMASTRO

Giusto, signor redattore, giustissimo!

SIGNORA STOCKMANN

Sì , quando sono in ballo le Terme, Thomas non si risparmia.

BORGOMASTRO

Beh, in fondo è un dipendente dello stabilimento.

HOVSTAD

Non solo, ma ne è stato anche il fondatore.

BORGOMASTRO

Chi lui? Ah, è così ? Certo certo, so che in alcuni ambienti la si pensa in questo modo. E io che credevo d'aver pure

avuto anch'io una piccola parte in tutta la faccenda.

SIGNORA STOCKMANN

Infatti, è quello che dice sempre Thomas.

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HOVSTAD

Ma nessuno lo nega, signor Borgomastro! Voi avete messo in moto l'impresa, lo sanno tutti, voi l'avete realizzata.

Volevo solo dire che la prima idea l'aveva avuta il dottore.

BORGOMASTRO

Ah beh, di idee mio fratello ne ha avute di sicuro tante nella sua vita... purtroppo. Ma quando si tratta di metterle in atto,

allora occorrono uomini di un altro stampo, caro signor Hovstad. E io in verità credevo che almeno in questa casa...

SIGNORA STOCKMANN

Ma caro cognato, vi prego...

HOVSTAD

Come potete anche solo pensare, signor Borgomastro...

SIGNORA STOCKMANN

Adesso però entrate, signor Hovstad, servitevi, ve ne prego. Mio marito sarà qui a momenti.

HOVSTAD

Grazie, ben volentieri, solo un assaggio (esce, avviandosi verso la sala da pranzo)

BORGOMASTRO (con una voce alquanto smorzata)

È curioso... la mancanza di tatto di questa gentucola che proviene direttamente dalla campagna è proprio incorreggibile.

SIGNORA STOCKMANN

Ma non val la pena di farci caso! Mi pare che Voi e Thomas abbiate soltanto da dividere fraternamente il merito...

BORGOMASTRO

Credo bene anch'io che dovrebbe essere così , ma pare che non tutti siano disposti a condividere questa benemerenza...

SIGNORA STOCKMANN

Sciocchezze! Ma se voi due andate così d'accordo! (porge l'orecchio) Ma ecco, credo proprio stia arrivando. (va ad

aprire la porta dell'anticamera)

Scena seconda

STOCKMANN (lo si sente ridere rumorosamente in anticamera)

Caterina, c'è un altro ospite! Magnifico! Come? Prego, Capitano, mettete pure il soprabito sull'attaccapanni. Ah già, non

portate soprabito. Caty, l'ho pescato per strada, figurati che non voleva assolutamente venire.

HORSTER (entra e saluta la signora Stockmann)

STOCKMANN (sulla porta)

Dentro, ragazzi. Caterina, guarda che hanno di nuovo una fame da lupi! Entrate, Capitano. Dovete assaggiare un arrosto

di manzo che... (spinge Horster nella sala da pranzo, mentre entrano Ejlif e Morten)

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas, non vedi chi c'è?

STOCKMANN (ancora sulla porta, si volta)

Ah, Peter! (gli va incontro e gli stringe la mano) Che piacere!

BORGOMASTRO

Purtroppo devo scappare...

STOCKMANN

Ma va'! Proprio adesso che arriva il grog. Non ti sei mica dimenticata del grog, Caterina?

SIGNORA STOCKMANN

Figurati! L'acqua sta già bollendo (entra in sala da pranzo)

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BORGOMASTRO

Anche il grog!

STOCKMANN

Certo, e adesso siediti e vedrai che servizio.

BORGOMASTRO

Grazie, ma non partecipo mai a queste libagioni.

STOCKMANN

Ma che libagioni!

BORGOMASTRO

Mah, forse pare a me! (guarda nella sala da pranzo) È veramente un fenomeno, come possano spazzare via tutte le

provviste. Mah!

STOCKMANN (si stropiccia le mani)

Non è un piacere vedere mangiare così i ragazzi? Hanno sempre fame. Grazie a Dio! Forza, sostanza! Ecco gli uomini

che scuoteranno i fermenti del futuro!

BORGOMASTRO

Posso chiederti che cosa c'è da «scuotere» qui da noi, come dici tu?

STOCKMANN

Eh, chiedilo ai giovani. Certo allora noi non ci saremo. Ovvio. Due vecchi fanciulloni come noi due.

BORGOMASTRO

Ehi, ehi! Bel modo di esprimerti!

STOCKMANN

Peter, con me non devi guardar tanto per il sottile. Perché, vedi io sono contento, enormemente contento e soddisfatto.

Mi sento... non riesco a dirti come mi sento felice fra questa vita che germoglia, che sboccia, che cresce. È come... come

se un mondo nuovo, completamente nuovo volesse fiorire intorno a noi.

BORGOMASTRO

Davvero?

STOCKMANN

Tu non puoi sentirlo come me, per forza. Per tutta la tua vita sei stato qui, dentro, rinchiuso in quest'ambiente. E ciò

finisce per ottundere lo sguardo, la freschezza della sensibilità. Ma io, io che ho dovuto languire per tanti anni in quel

solitario buco lassù nel Nord, senza vedere quasi mai una faccia nuova, qualcuno che mi scuotesse e mi svegliasse... io

qui mi sento come se fossi stato sbalzato nel turbine di una metropoli...

BORGOMASTRO

Hm hm, metropoli...

STOCKMANN

So bene che in confronto a tanti altri luoghi le nostre condizioni sono modeste. Ma qui c'è vita... c'è una promessa di

vita, ci sono tante cose per le quali si può lottare. E, vedi, è proprio questo l'importante. (chiama) Caterina, è già passato

il postino?

SIGNORA STOCKMANN (nella sala da pranzo)

No, non è passato nessuno.

STOCKMANN

E poi il benessere, Peter! S'impara ad apprezzarlo quando non si è avuto nulla da mettere sotto i denti, come è capitato a

noi.

BORGOMASTRO

Sì , capisco, però...

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STOCKMANN

Sì , Peter, lassù era duro, credimi che c'era spesso da tirare la cinghia. E adesso, che bella vita, ricca, piena, splendida.

Guarda: oggi a mezzogiorno, anzi anche a cena, manzo arrosto... Ne vuoi un pezzo? Dai, assaggialo! No? Vieni, che

almeno te lo faccio vedere...

BORGOMASTRO

No no, davvero, ti prego.

STOCKMANN

Su, vieni. Hai visto che bella tovaglia nuova?

BORGOMASTRO

Sì , l'ho notata.

STOCKMANN

E il nuovo paralume? L'ha comprato Caterina... oh, con i suoi risparmi, sai! Rende più accogliente, più calda tutta la

stanza, non ti pare? Mettiti un momento qui... no, non così ... oh, ecco, così . Vedi che bella luce forte e intensa? Fine ed

elegante, no?

BORGOMASTRO

Caro Thomas, se puoi permetterti questi lussi...

STOCKMANN

Certo che me li posso permettere, Peter! Caterina dice, figurati, che guadagno quasi quanto ci occorre.

BORGOMASTRO

Quasi! Ah, benissimo!

STOCKMANN

Ma un uomo di scienza, Peter, deve vivere, insomma, con un certo tono. E poi, senti, io sono convinto che per esempio

un funzionario distrettuale spenda, mettiamo in un anno, ben più di me.

BORGOMASTRO

Lo spero bene! Vuoi che un funzionario, un impiegato governativo...

STOCKMANN

E un commerciante all'ingrosso, uno qualunque? Ti spende per lo meno tre o quattro volte tanto, scusa.

BORGOMASTRO

Beh, è un altro discorso, una situazione diversa.

STOCKMANN

E poi io non sono certo il tipo che butta i soldi dalla finestra, Peter. In fondo... certo, non posso e non voglio negarmi il

piacere - anzi, la gioia, Peter, la gioia - di vedere qualcuno vicino a me, di invitare ospiti, conoscenti, amici. Ne ho

bisogno, cerca di capirmi, non potrei, non posso farne a meno. Ho vissuto per tanto tempo in esilio ed ora devo - sì ,

devo - stare insieme a qualcuno, ai giovani, a giovani vivaci, allegri, intraprendenti, capaci di liberi pensieri e di azioni

generose. Come quelli lì , come tutti quelli lì che adesso stanno facendo così onore alla mia tavola. Anzi, vorrei che tu

conoscessi un po' meglio Hovstad.

BORGOMASTRO

Ah già, Hovstad, a proposito... mi ha detto che ti pubblicherà un altro articolo.

STOCKMANN

Un mio articolo?

BORGOMASTRO

Sì , un articolo sulle Terme, che avevi scritto l'altro inverno.

STOCKMANN

Ah sì , quello... ma per adesso che aspetti. Non voglio ancora pubblicarlo.

BORGOMASTRO

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E perché? Sarebbe anzi proprio il momento adatto.

STOCKMANN

Sì sì , hai ragione, normalmente dovrebbe essere così (passeggia per la stanza)

BORGOMASTRO (lo segue con lo sguardo)

Beh, e adesso che cosa ci sarebbe di anormale?

STOCKMANN (si ferma)

Peter... adesso non te lo posso dire. Non stasera almeno. Forse ci sono molte cose fuori posto, forse invece nessuna.

Magari me le sono sognate io.

BORGOMASTRO

Scusami, ma tutti questi misteri... È successo qualcosa? Qualcosa ch'io non devo sapere, proprio io che sono il

Presidente dello Stabilimento Termale...

STOCKMANN

Mentre invece proprio io, che... ma no Peter, lascia stare, non val la pena di accapigliarsi per questo.

BORGOMASTRO

Dio mio, Thomas, se permetti io non mi accapiglio mai. Non è nel mio carattere o nel mio stile. Ma ho il preciso dovere

di esigere che tutti i provvedimenti vengano presi in sede competente e tramite le autorità legalmente e specificamente

preposte. Non sono disposto a tollerare le vie traverse o i piccoli trucchi.

STOCKMANN

E mi credi un tipo da vie traverse o da trucchetti?

BORGOMASTRO

Comunque è nel tuo carattere di sceglierti vie e strade tutte tue, che in una società bene ordinata sono altrettanto

sconvenienti. L'individuo deve sapersi sottomettere, subordinare alla società nel suo complesso o meglio alle autorità

incaricate di vigilare sul bene comune.

STOCKMANN

Benissimo. Ma io che c'entro?

BORGOMASTRO

C'entri, caro Thomas, e come, purtroppo! Non hai mai voluto imparare queste regole del vivere, ma sta' attento: te ne

pentirai. Prima o dopo, ma te ne pentirai. Non dirai che non ti ho avvertito. Addio.

STOCKMANN

Ma sei impazzito? Stai prendendo una di quelle cantonate...

BORGOMASTRO

Non è la mia abitudine. E ti pregherei di non... (rivolge un saluto verso la sala da pranzo) Addio, cognata. Signori...

(esce)

SIGNORA STOCKMANN (entra nel soggiorno)

È andato via?

STOCKMANN

Sì , e furibondo.

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas, cosa gli hai combinato?

STOCKMANN

Proprio niente. Certo non può pretendere che io gli renda conto di ciò che faccio, prima che sia venuto il momento

giusto.

SIGNORA STOCKMANN

Ma si può sapere di che cosa dovresti rendergli conto?

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STOCKMANN

Ti prego, lasciami in pace. Strano che questo postino non arrivi.

(Hovstad, Billing e Horster si sono alzati da tavola e si spostano nel soggiorno. Subito dopo entrano anche Ejlif e

Morten)

BILLING (stirandosi le braccia)

Aaah! Dopo una cena così uno si sente, perdio, veramente rinascere.

HOVSTAD

Il borgomastro, mi pare, non era proprio di ottimo umore...

STOCKMANN

È tutta colpa dello stomaco. Digerisce cosi male, povero diavolo.

HOVSTAD

Siamo soprattutto noi della «Voce del Popolo» che lui non può mandar giù.

SIGNORA STOCKMANN

Mi pareva che andaste però abbastanza d'accordo.

HOVSTAD

Sì , ma è solo una specie di tregua, un piccolo armistizio.

BILLING

Proprio così , armistizio! È la parola giusta.

STOCKMANN

Non bisogna dimenticare che il povero Peter è così solo, senza una casa, senza una famiglia, senza intimità... vive

unicamente fra gli affari e per gli affari. Dio sa poi come fa a sopportare quell'intruglio nauseabondo, sì quel suo tè

blando che beve a garganella tutto il giorno... Allora ragazzi, coraggio, mettete in ordine le sedie. Caterina, è pronto

questo grog?

SIGNORA STOCKMANN (si avvia verso la stanza da pranzo)

Subito!

STOCKMANN

Capitano, prego, sedetevi. Vicino a me, sul divano. Un ospite raro e prezioso come voi... Amici, mettetevi comodi! (Gli

uomini si siedono intorno alla tavola. La signora Stockmann rientra portando un vassoio, sul quale sono posati la

teiera, i bicchieri, la caraffa eccetera)

SIGNORA STOCKMANN

Ecco. Qui c è l'Arrack, qui il Rum, e qui c'è il cognac. Ora però servitevi da soli, eh.

STOCKMANN (prendendo un bicchiere)

E come no! (mescolando il grog) E adesso i sigari. Ejlif, tu sai certamente dove sono. E tu, Morten, portami la pipa (i

ragazzi escono, avviandosi verso la stanza situata a destra) Ejlif, sono sicuro, ogni tanto mi fuma un sigaro, ma io

faccio finta di niente. (chiama) Morten, portami la papalina! Caty, mostragli dove l'ho messa. (rientrano i ragazzi con i

sigari, la pipa e la papalina) Ah, la sta già portando! Amici, ecco i sigari. Io resto alla mia pipa, che lassù nel Nord ha

affrontato con me qualche buona tempesta. (brinda, toccando il bicchiere degli altri) Prosit, Salute! Sì , il Nord... certo

starsene qui al caldo e al sicuro è un'altra cosa...

SIGNORA STOCKMANN (lavorando a maglia)

Vi imbarcate presto, Capitano?

HORSTER

Dovrei salpare, credo, la prossima settimana.

SIGNORA STOCKMANN

Per l'America?

HORSTER

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Almeno lo spero.

BILLING

Ma così non potrete votare alle prossime elezioni municipali.

HORSTER

Ci sono nuove elezioni?

BILLING

Come, non lo sapete?

HORSTER

Ah, di queste cose non m'impiccio.

BILLING

Ma non potete ignorare la cosa pubblica!

HORSTER

No, di queste faccende non ci capisco niente.

BILLING

Indifferente. Bisogna votare ugualmente, almeno votare.

HORSTER

Anche se uno non ne capisce niente?

BILLING

Capire? Cosa volete dire? La società è come una nave; tutti devono concorrere a reggere il timone.

HORSTER

Andrà bene per la terraferma, non discuto, ma a bordo questo bel principio combinerebbe un sacco di guai.

HOVSTAD

È curioso, come in generale gli uomini di mare si disinteressino del proprio paese!

BILLING

Sì , è veramente strano.

STOCKMANN

La gente di mare assomiglia agli uccelli migratori: si sente a casa propria dovunque, al Sud come al Nord. Ma appunto

per ciò noi - noi gente di terra, caro signor Hovstad - non dobbiamo starcene con le mani in mano, ma dobbiamo

lavorare ancor più intensamente. C'è qualcosa d'interessante, nella « Voce del Popolo» di domani?

HOVSTAD

No, non c'è niente di speciale nella cronaca locale. Ma dopodomani vorrei far uscire il vostro pezzo.

STOCKMANN

Aah, già, il mio articolo! No, sentite... non ancora. Aspettiamo qualche giorno.

HOVSTAD

Aspettare? E perché? Proprio adesso che abbiamo nel giornale lo spazio che ci vuole, e in un momento così favorevole

e opportuno...

STOCKMANN

D'accordo, avete ragione. Ma bisogna lo stesso aspettare, credetemi. Poi vi spiegherò.

(Entra dall'anticamera Petra, che indossa cappello e soprabito: sottobraccio ha un pacco di quaderni)

PETRA

Buona sera.

STOCKMANN

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Buona sera, Petra, finalmente!

(Scambio di saluti; Petra posa cappello, soprabito e quaderni su una sedia accanto alla porta)

PETRA

Ve la spassate, eh, mentre io sto fuori a sgobbare.

STOCKMANN

Beh, vieni allora a spassartela anche tu.

BILLING

Posso prepararvi un grog?

PETRA (avvicinandosi al tavolo)

No grazie, lo faccio io. Se no me lo fate troppo forte. Ah! Papà, ecco, dimenticavo, una lettera per te. (si avvicina alla

sedia, sulla quale entrando ha messo la sua roba)

STOCKMANN

Una lettera! Di chi?

PETRA (cercando nella tasca del soprabito)

Non so, l'ho presa dal postino proprio mentre uscivo.

STOCKMANN (si alza e si avvicina a Petra)

Ma... e me la dai appena adesso?

PETRA

Oh papà, non avevo veramente tempo di tornar su a portartela! Eccola qui.

STOCKMANN (afferra svelto la lettera)

Aspetta, fammi vedere... su... (guarda l'intestazione) Oh, finalmente!

SIGNORA STOCKMANN

È quella che aspettavi tanto, Thomas?

STOCKMANN

Sì , certo, proprio quella. Proprio quella. Un momento, adesso devo... Scusate un attimo che la leggo. Dov'è una

lampada, Caterina? Naturalmente nel mio studio non c'è. Lo sapevo, di nuovo senza lampada, si capisce. Insomma...

SIGNORA STOCKMANN

Ma dai, Thomas. È sul tuo tavolo, ben accesa.

STOCKMANN

Ah sì sì , bene. Scusate un momento... (Esce avviandosi nella camera a destra)

PETRA

Mamma, cosa sarà?

SIGNORA STOCKMANN

Non so, Petra. In questi ultimi giorni era così impaziente, non faceva che chiedere del postino...

BILLING

Ah, sarà sicuro un paziente, magari uno straniero.

PETRA

Povero papà, ha sempre tanto da fare, troppo. (si prepara il grog) Dev'essere buonissimo!

HOVSTAD

Avete fatto lezione anche stasera?

PETRA (centellinando il grog)

Sì , due ore di corso serale.

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BILLING

E stamattina quattro ore all'Istituto...

PETRA (sedendosi a tavola)

Cinque!

SIGNORA STOCKMANN

E stasera hai ancora da correggere i compiti?

PETRA

Sì , un mucchio.

HORSTER

Mi pare che il lavoro non vi manchi, no?

PETRA

Sì , ma in fondo... La stanchezza, alla fine, non mi dispiace. Ha qualcosa...

BILLING

Che cos'ha di buono, la stanchezza?

PETRA

Beh, non so, che poi si dorme così bene...

MORTEN

Petra, devi avere proprio una coscienza sporca.

PETRA

Io? E perché?

MORTEN

Sì , perché lavori tanto. Röslund, in classe, dice che il lavoro è una penitenza per i nostri peccati.

EJLIF (con un fischio)

Dio, come sei scemo a credere a queste cose.

SIGNORA STOCKMANN

Ejlif!

BILLING (ridendo)

Questo sì ch'è...

HOVSTAD

Insomma, a te Morten non piacerebbe lavorare tanto, no?

MORTEN

Si capisce che no.

HOVSTAD

Ma cosa vorresti fare, finita la scuola?

MORTEN

Se potessi, il vichingo.

EJLIF

Ma Morten, allora dovresti essere un pagano!

MORTEN

Beh, potrei farmi pagano.

BILLING

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Ah qui sono d'accordo, Morten! È quello che dico sempre anch'io. Perbacco, uno può...

SIGNORA STOCKMANN (facendogli un cenno)

Ma signor Billing, non lo dite certo sul serio.

BILLING

Sì , sul serio, che Dio mi mandi un colpo! Sono pagano, sì , e me ne vanto. Ah, vedrete, presto diventeremo tutti pagani,

sì , tutti. E allora...

MORTEN

E potremo fare quello che vorremo?

BILLING

Ecco, sì , ma vedi, Morten...

SIGNORA STOCKMANN

Adesso però, ragazzi, è tardi, eh? E poi avrete certo ancora da fare qualche compito per domani.

EJLIF

Mamma, ancora un momento...

SIGNORA STOCKMANN

No no, adesso andate a letto tutti e due. (I ragazzi danno la buonanotte ed escono, avviandosi nella camera a sinistra)

HOVSTAD

Credete che non siano discorsi per i ragazzi?

SIGNORA STOCKMANN

Non so, ma non mi piace.

PETRA

Su mamma, non essere così ansiosa! Ti sbagli in pieno, sai?

SIGNORA STOCKMANN

Sì sì , può darsi, ma almeno a casa questi discorsi non mi vanno.

PETRA

Aah, quante falsità, a casa come a scuola! A casa bisogna tacere, e a scuola si devono raccontare ai bambini un sacco di

frottole.

HORSTER

Frottole?

PETRA

Sì , frottole. Non siete convinto che noi dobbiamo declamare una sfilza di buoni principi a cui non crediamo?

BILLING

Verissimo.

PETRA

Se avessi soltanto i mezzi, metterei su una scuola completamente diversa.

BILLING

Oh, per i mezzi...

HORSTER

Se è così , signorina, vi procuro volentieri io un locale, a casa mia. L'appartamento che era di mio padre è così grande, e

così vuoto; a piano terra, per esempio, c'è un'enorme sala da pranzo.

PETRA (ridendo)

Grazie, siete molto gentile, ma purtroppo è solo un'idea... non riuscirò a combinare niente.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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HOVSTAD

La signorina Petra dovrebbe piuttosto fare la giornalista, io penso. Sì , la giornalista! A proposito, avete dato un'occhiata

a quella novella inglese che dovreste tradurre per noi?

PETRA

No, non ne ho avuto proprio il tempo. Ma ve la faccio presto, ve lo prometto.

(Stockmann rientra dalla propria camera, sventolando la lettera aperta)

STOCKMANN

Cose nuove, finalmente! Grandi novità per tutti!

BILLING

Novità?

SIGNORA STOCKMANN

Quali novità?

STOCKMANN

Una grande scoperta, Caterina, una grande scoperta!

HOVSTAD

Sul serio?

SIGNORA STOCKMANN

Una tua scoperta?

STOCKMANN

Sì , mia. Proprio mia. (passeggia su e giù) Che vengano adesso, sì , che vengano a dire come al solito che si tratta di grilli

e di fantasie di una testa matta. Haha! Voglio vedere! Se ne guarderanno bene, se ne guarderanno!

PETRA

Ma insomma, papà, cosa c'è?

STOCKMANN

Calma, calma, lasciatemi respirare e vi dirò tutto! Peccato che Peter sia andato via. Ecco una prova lampante di come

noi uomini siamo ciechi, ciechi come talpe, ciechi nel nostro agire, nei nostri affanni, nei nostri giudizi.

HOVSTAD

Dottore, spiegatevi.

STOCKMANN (si ferma, vicino alla tavola)

È vero o no che tutti pensano che la nostra città sia un posto salubre, sano?

HOVSTAD

Certo che è vero.

STOCKMANN

Una località sanissima, particolarmente sana, mai abbastanza raccomandata ai malati e a chi gode buona salute e vuol

conservarla?

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas, non capisco...

STOCKMANN

E noi l'abbiamo raccomandata, l'abbiamo decantata! Io stesso ne ho scritto e riscritto, nella «Voce del Popolo» e in

molti opuscoli.

HOVSTAD

E allora?

STOCKMANN

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Allora queste Terme, che sono state definite l'arteria pulsante della città, il nervo vitale e Dio sa cos'altro...

BILLING

Io mi sono permesso una volta, in occasione di una ricorrenza solenne, di chiamarle «il battito del cuore della città».

STOCKMANN

Sì , anche il battito del cuore. Ma sapete che cos'è veramente questo grandioso, magnifico, esaltato Stabilimento

Termale, che è costato tanti quattrini, no dico, sapete cos'è?

HOVSTAD

Cos'è?

SIGNORA STOCKMANN

Thomas, spiegati !

STOCKMANN

Le Terme, tutte le Terme, sono un covo di infezioni, di bacilli.

PETRA

Le Terme!?

SIGNORA STOCKMANN (contemporaneamente)

Le nostre Terme!

HOVSTAD (contemporaneamente)

Dottore, non...

BILLING

Ma no!

STOCKMANN

L'intero complesso balneare è una tomba velenosa, un sepolcro imbiancato, ve lo dico io. Pericoloso, pericolosissimo

per la salute! Tutti i rifiuti della Valle dei mulini, là in alto, con quel loro fetore nauseante, finiscono nelle condutture

che fanno affluire l'acqua alla fontana termale, e la inquinano e la infettano, si capisce. E questa maledetta porcheria

avvelenata continua a colare giù, fino alla spiaggia.

HORSTER

Dove ci sono i bagni?

STOCKMANN

Esatto, proprio lì .

HOVSTAD

Come potete esserne così sicuro, dottore?

STOCKMANN

Ah, ho studiato e analizzato la situazione con un'attenzione e con uno scrupolo che non potete neanche immaginare. Era

da tanto tempo che avevo qualche sospetto. L'anno scorso c'erano stati parecchi casi di malattie alquanto sorprendenti

fra gli ospiti delle Terme: casi di tifo, di febbri gastriche.

SIGNORA STOCKMANN

È vero, sì .

STOCKMANN

In un primo momento avevamo creduto che fossero stati i forestieri a portare il contagio, ma più tardi, durante l'inverno,

ho continuato a pensarci su e mi sono deciso ad analizzare l'acqua.

SIGNORA STOCKMANN

Era questo dunque che ti dava tanto da fare?

STOCKMANN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

16

Ah Caterina, puoi proprio dire che mi ha dato da fare. Ma qui mi mancavano le apparecchiature necessarie per l'analisi,

e così ho spedito dei campioni d'acqua potabile e d'acqua marina all'Università, per avere una completa analisi chimica,

fatta in laboratorio.

HOVSTAD

E i risultati di quest'analisi, li avete ricevuti?

STOCKMANN (mostrando la lettera)

Eccoli! Nell'acqua è stata accertata la presenza di materia organica in decomposizione... milioni di batteri! Quest'acqua

è assolutamente perniciosa, sia quella potabile sia quella dei bagni.

SIGNORA STOCKMANN

È una vera fortuna, che tu te ne sia accorto in tempo.

STOCKMANN

Ah, indubbiamente.

HOVSTAD

E adesso, dottore?

STOCKMANN

Adesso? Cercherò naturalmente di... di fare qualcosa, di rimediare a questa situazione.

HOVSTAD

Credete sia possibile?

STOCKMANN

Deve esserlo, per forza. Se no le Terme saranno inutilizzabili. Sarebbe la rovina. Ma non c'è pericolo, non abbiate

timore. So bene io quel che si deve fare, e lo farò.

SIGNORA STOCKMANN

Ma, caro, perché non hai mai detto niente?

STOCKMANN

Sì , brava, dovevo correre a gridarlo per tutta la città, magari prima di esserne certo. Non sono così stupido e so essere

cauto, quando occorre.

PETRA

Ma almeno in casa, con noi, avresti potuto parlarne.

STOCKMANN

No, a nessuno. Ma domani puoi andare tu stessa dal vecchio ghiro.

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas!

STOCKMANN

Sì , va bene, dal nonno. Che faccia farà il vecchio! Anche lui crede che io sia un mattoide; ci sono anche tanti altri, lo so,

che sono di quest'opinione... Ma adesso li voglio vedere, i signori... se ne accorgeranno, perdio se se ne accorgeranno!

(cammina su e giù stropicciandosi le mani) Vedrai che sconquasso in città, Caterina! Non ne hai idea. La conduttura

dell'acqua deve essere rifatta completamente.

HOVSTAD (alzandosi)

Cosa? Rifatta... completamente?

STOCKMANN

Ovvio. Il bacino, in cui viene raccolta l'acqua, è situato troppo in basso. Bisogna spostarlo più in alto, molto più in alto.

PETRA

Allora avevi proprio ragione.

STOCKMANN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

17

Si capisce. Ricordi che ero contrario, nettamente contrario ai criteri con i quali hanno costruito quest'impianto? Ah, mi

ero opposto, fin da principio. Se penso anzi a quei miei articoli... Ma già allora nessuno mi stava a sentire. Forse per i

nostri notabili dovevo indorare un po' meglio la pillola, eh... Ma adesso, ci penso io. Basta che mi si ascolti, e le cose

andranno a posto. Ho preparato, già la scorsa settimana, un memoriale per la Direzione dello Stabilimento, aspettavo

soltanto questa qui (mostra la lettera) e ora, via! Lo spedisco subito. (entra nella sua camera e ritorna con un plico)

Ecco la relazione. Quattro pagine, dalla prima all'ultima riga. Ah sì , e poi la lettera, con i risultati dell'analisi. Caterina,

per favore, hai un giornale o un foglio, insomma qualcosa per fare un pacco? Ah, ecco, grazie, co-o-sì . Su, chiama...

(pesta il piede con impazienza) come si chiama, accidenti? Insomma la ragazza, la cameriera, dalle il plico e dille di

portarlo subito al borgomastro. (la signora Stockmann esce, attraversando la sala da pranzo)

PETRA

E lo zio Peter, papà? Come credi la prenderà?

STOCKMANN

E come vuoi che la prenda? Sarà ben lieto, voglio sperare, di questa scoperta fondamentale.

HOVSTAD

Posso accennarne, magari brevemente, nella «Voce del Popolo»?

STOCKMANN

Certo, anzi.

HOVSTAD

Il pubblico deve venir sempre informato di tutto, e subito.

STOCKMANN

Sì sì , certo.

SIGNORA STOCKMANN (rientrando)

La ragazza è già per strada.

BILLING

Dottore, Voi sarete presto - che Dio mi mandi un colpo - voi sarete presto l'uomo più... l'uomo più importante della

città!

STOCKMANN (passeggia soddisfatto per la stanza)

Aah! Figuriamoci! In fondo non ho fatto che il mio dovere. Ho avuto soltanto la fortuna, diciamo così , di trovare il

tesoro. Nient'altro. Però...

BILLING

Hovstad, non pensate che la città dovrebbe fare qualcosa per il dottore? Non so, un corteo, una fiaccolata...

HOVSTAD

Certamente, io anzi me ne farò subito patrocinatore.

BILLING

Benissimo, io ne parlerò con Aslaksen.

STOCKMANN

Ma no, amici, grazie, lasciamo stare, io almeno non voglio saperne nulla. E se per caso, Caterina, se per caso alla

Direzione venisse in mente di aumentarmi lo stipendio, beh guarda che non accetterei.

SIGNORA STOCKMANN

Fai bene, Thomas.

PETRA (alzando il bicchiere)

Salute, papà! Skôl!

HOVSTAD

e BILLING

Salute, Cin cin.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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HORSTER (toccando col suo bicchiere quello di Thomas)

Vi auguro ogni soddisfazione, dottore!

STOCKMANN

Grazie, grazie di cuore, amici! Sono così contento, così felice! È magnifico poter dire di aver fatto qualcosa per la

propria città, per i propri concittadini. Evviva, Caterina, evviva! (intreccia le braccia intorno al collo della moglie e

comincia a ballare in cerchio con lei. La signora Stockmann grida e cerca di ritrarsi. Risate, battimani ed evviva. I

ragazzi aprono la porta e sporgono incuriositi la testa)

ATTO SECONDO

La stessa stanza, il mattino dopo. La porta che dà nella sala da pranzo è chiusa.

SIGNORA STOCKMANN (entra, venendo dalla sala da pranzo; tiene in mano una busta sigillata e si dirige verso

destra, schiudendo la prima porta e dando un'occhiata nella stanza)

Sei tu, Thomas?

STOCKMANN (dentro la stanza)

Sì , sono appena arrivato. (entra) Cosa c'è?

SIGNORA STOCKMANN

Una lettera di Peter. (gliela porge)

STOCKMANN

Ah, aspetta, dammela. (l'apre e comincia a leggere) Ti restituisco l'accluso manoscritto... (continua a leggere fra sé,

borbottando) Boh...

SIGNORA STOCKMANN

Allora, cosa dice?

STOCKMANN (infilandosi il plico in tasca)

Che verrà qui a mezzogiorno. Mah!...

SIGNORA STOCKMANN

Cerca di essere a casa, allora, non dimenticartene.

STOCKMANN

Non aver paura, a mezzogiorno avrò certo finito il mio giro di visite.

SIGNORA STOCKMANN

Sono curiosissima di vedere la sua reazione.

STOCKMANN

Te la dico io: sarà seccato, sotto sotto, che la scoperta l'abbia fatta io... già, io e non lui.

SIGNORA STOCKMANN

Sul serio pensi che...

STOCKMANN

Mah, può darsi che gli faccia anche piacere, chissà. Certo che ha una paura matta che ci possa essere anche qualche

altro benemerito della città, oltre a lui.

SIGNORA STOCKMANN

Sai cosa, Thomas, forse faresti bene a mostrarti gentile e a dividere con lui il merito e l'onore della scoperta. Non so,

potresti dire che è stato lui a darti la prima idea.

STOCKMANN

Per conto mio! A me interessa solo mettere le cose a posto, e poi...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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MORTEN KIIL (sporge la testa dalla porta dell'anticamera, si guarda intorno con aria indagatrice, ridacchiando fra

sé, e domanda con tono beffardo) Ma no! Allora è vero! Guarda guarda...

SIGNORA STOCKMANN (andandogli incontro)

Papà!

STOCKMANN

Chi si vede! Caro suocero, buongiorno!

SIGNORA STOCKMANN

Ma entra, su, papà.

KIIL

Entro, ma solo se mi giurate che è vero.

STOCKMANN

Vero che cosa?

KIIL

Quella faccenda dell'impianto delle Terme e della conduttura dell'acqua. Allora... è vero?

STOCKMANN

Verissimo. Ma come l'avete saputo?

KIIL

Me l'ha detto Petra. Ha fatto un salto da me, prima d'andare a scuola.

STOCKMANN

Petra?

KIIL

Sì sì , mi ha raccontato tutto. Prima pensavo volesse prendermi in giro, anche se in lei mi pareva strano.

STOCKMANN

Credo bene! Come potevate neanche immaginare...

KIIL

Ah io non mi fido di nessuno. Conosco i miei polli. Prima che uno se l'aspetti, si trova già menato per il naso. Allora... è

proprio vero?

STOCKMANN

Ma sì , ve l'ho detto. Ma accomodatevi! (lo fa sedere sul divano) Non è forse una bella notizia per la città?

KIIL (soffocando le risa)

Una bella notizia?

STOCKMANN

Sì , che io abbia scoperto in tempo l'inquinamento e tutto il resto.

KIIL (come sopra)

Sì sì , in tempo, sicuro! Una bella notizia, davvero! Certo che non mi ero mai accorto che voi foste un tipo da simili

colpi bassi. E a vostro fratello, poi!

STOCKMANN

Io colpi bassi?

SIGNORA STOCKMANN

Ma papà...

KIIL (appoggia le mani e il mento sul bastone e strizza l'occhio a Stockmann con aria d'intesa)

Allora, com'e la faccenda? Non sono stati trovati degli animaletti nelle condutture delle Terme?

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

20

STOCKMANN

Come no. Batteri.

KIIL

Ba...batteri, hm. E sarebbero tanti, no? Una quantità enorme, mi ha detto Petra.

STOCKMANN

Certo, centinaia di migliaia.

KIIL

Ma, dico... uno mica li vede, no?

STOCKMANN

A occhio nudo? No, naturalmente.

KIIL (ride piano, a singhiozzo)

Perdio, questa è la più bella che io abbia sentito. E proprio da voi!

STOCKMANN

Non capisco...

KIIL

Una storia così non gliela darete a bere mai più al Borgomastro, ve lo dico io.

STOCKMANN

Bah, lo vedremo, caro suocero.

KIIL

Ma lo credete proprio così scemo?

STOCKMANN

Allora mi auguro, caro suocero, che tutta la città sia così scema.

KIIL

Sì , tutta la città! Può darsi. Ma per quella gente farebbe lo stesso. Anzi, per loro sarebbe ancora meglio... La città! Tutti

che credono di essere più furbi dei vecchi, di noialtri vecchi. Mi hanno sbattuto fuori a pedate dal Consiglio Municipale,

sì , a pedate, come un cane rognoso! Proprio quelli là, sì ,... la gente della città! E adesso se lo pigliano, e gli sta bene.

Caro Stockmann, mi raccomando, fate bene le vostre trappole.

STOCKMANN

Ma io...

KIIL

Trappole, ma fatte bene, ho detto. (si alza) Sentite: se riuscite a mettere nei pasticci il Borgomastro e la sua ganga, io vi

sborserò seduta stante cento corone, per i poveri. Parola mia.

STOCKMANN

Molto gentile, però...

KIIL

Mi conoscete: non ho le mani bucate né soldi da buttar via, ma se riuscite a sistemare quella banda, vi assicuro che per

Natale vi darò... cinquanta corone, per i poveri.

(Hovstad entra, passando per l'anticamera)

HOVSTAD

Buongiorno! (fermandosi) Chiedo scusa, non...

STOCKMANN

Entrate, vi prego, entrate!

KIIL (ridacchiando di nuovo a singhiozzo)

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

21

C'è di mezzo anche lui?

HOVSTAD

Non capisco. Se volete essere così cortese da...

STOCKMANN

Certo che c è anche lui.

KIIL

Già, si capisce, dovevo immaginarlo. Ci vogliono i giornali... Stockmann, sapete cosa vi dico? Mi piacete. Mi

raccomando, attenzione, ricordatevi... Ma ora vi lascio.

STOCKMANN

Ah, suocero, vi prego, ancora un momento.

KIIL

No no, ora vi lascio. E vi ripeto: occhio a sistemarli per le feste. Perdio, ne avrete anche voi il vostro tornaconto, ve lo

garantisce il vecchio Kiil. (esce, accompagnato dalla signora Stockmann)

STOCKMANN (ridendo)

Figuratevi! il vecchio è convinto che la faccenda dell'impianto termale sia tutta una fandonia.

HOVSTAD

Ah, era questo che voleva dire...

STOCKMANN

Sì , immaginatevi un po' voi! Del resto penso che siate qui anche voi per le Terme.

HOVSTAD

Sì , proprio per questo. Avete un minuto? Vorrei parlarvi un momento.

STOCKMANN

Sono a vostra disposizione, amico mio.

HOVSTAD

Avete notizie del Borgomastro?

STOCKMANN

No, ma verrà più tardi.

HOVSTAD

Ecco... io ho ripensato un po' a tutta la questione. A dire il vero ci ho riflettuto parecchio, da ieri. Vedete...

STOCKMANN

Sì ?

HOVSTAD

Beh, voi siete un medico, un uomo di scienza: per voi, si capisce, questo caso, sì insomma questo delicato affare delle

Terme e dell'impianto difettoso è qualcosa di particolare, di importante, importantissimo. E per voi, come dire?... si

tratta di un caso isolato a sé stante, che voi - è naturale - non considerate nei suoi rapporti con tutto un mucchio, con

tutta una serie di cose magari diverse, d'altro genere, ma che pure vi sono strettamente collegate.

STOCKMANN

Io veramente... ma... cosa... Sediamoci, carissimo. No, non qui, sul divano. (Hovstad si siede sul divano, il dottore su

una poltrona collocata all'altro lato della tavola) Allora, dicevate...

HOVSTAD

Ieri, mi pare, avete affermato che l'inquinamento è causato dalle sostanze in putrefazione che si trovano nel terreno,

vero?

STOCKMANN

Ah senza dubbio. La fonte dell'inquinamento è senz'altro quella palude marcia e stagnante lassù nella Valle dei Mulini.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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HOVSTAD

Chiedo scusa, dottore, ma io credo - perdonate - che il vero pantano, quello che ci inquina tutti, sia un altro.

STOCKMANN

Un altro? E quale?

HOVSTAD

Quello in cui si dibatte e si corrompe tutta la marcia baracca del nostro Comune.

STOCKMANN

Ma insomma, signor Hovstad, non capisco un accidente. Volete per favore spiegarmi...

HOVSTAD

Vi sarete accorto, spero, che tutti gli affari pubblici sono finiti, pian pianino, in mano a una consorteria di funzionari.

STOCKMANN

Beh, non soltanto di funzionari.

HOVSTAD

Appunto. Ma quelli che non sono funzionari sono loro amici o almeno loro uomini di fiducia. Insomma sono sempre gli

stessi, i ricchi della città, le vecchie famiglie benestanti ed illustri: sono sempre loro che tengono in pugno il nostro

destino e che fanno l'alto e il basso, come gli comoda.

STOCKMANN

Vero, ma si tratta anche di persone esperte...

HOVSTAD

E dov'era quest'esperienza, questa capacità, quando hanno sistemato in un così bel modo l'impianto termale?

STOCKMANN

È vero, quella è stata una tale prova di stupidità... Ma adesso sistemeremo tutto.

HOVSTAD

E credete sarà così semplice?

STOCKMANN

Semplice o no, sarà comunque necessario. E quindi la cosa andrà in porto, vedrete.

HOVSTAD

Certo, con l'intervento e l'appoggio della stampa sarebbe più facile.

STOCKMANN

Non ce ne sarà bisogno, amico mio. Mio fratello, ne sono sicuro...

HOVSTAD

Chiedo scusa, dottore, ma desidero dirvi che vorrei proprio occuparmi di questa vicenda.

STOCKMANN

Nel giornale?

HOVSTAD

Sissignore, nel giornale. Quando ho accettato di dirigere la «Voce del Popolo», il mio primo obiettivo era proprio quello

di spezzare questa catena, questa prepotenza di quattro vecchi e testardi notabili, che vogliono aver sempre ragione e

che spadroneggiano dappertutto.

STOCKMANN

Lo so, lo so, ma se voi stesso m'avete raccontato che andando avanti ancora un poco con quella campagna finivate per

mandare in fallimento il giornale...

HOVSTAD

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

23

Ammetto che quella volta abbiamo dovuto rinfoderare la spada. Se quei signori perdevano le loro poltrone, si correva il

rischio di non poter costruire lo Stabilimento. Ma adesso le Terme ci sono, e quei signori possiamo mandarli a spasso.

STOCKMANN

Ma in fondo dobbiamo anche esser loro grati, perché senza...

HOVSTAD

Grati lo siamo, e lo saremo sempre, com'è giusto. La riconoscenza resta, e non si tocca. Ma un giornalista, un giornalista

d'ispirazione popolare come me, non può lasciarsi scappare un'occasione come questa. È ora di finirla col mito della

infallibilità dei governanti e della classe dirigente. È una leggenda, una superstizione che dev'essere smascherata, come

tutte le superstizioni.

STOCKMANN

Giusto, giustissimo, caro Hovstad! Figuratevi se non sono d'accordo! Con le superstizioni piazza pulita.

HOVSTAD

Il Borgomastro, a dir il vero, preferirei non toccarlo troppo da vicino, in quanto è vostro fratello, ma voi certo sarete

d'accordo con me nel ritenere che la verità debba avere la precedenza su ogni riguardo.

STOCKMANN

È fuori discussione. (nervosamente) Sì , ma...

HOVSTAD

Non dovete pensare troppo male di me. Sono un uomo qualunque, non più egoista o ambizioso di un altro.

STOCKMANN

Amico mio! Cosa vi viene in mente!

HOVSTAD

Vengo da una famiglia modesta, come sapete, e so bene, per mia esperienza, quali siano le esigenze delle classi

inferiori, le prime vere necessità dei poveri. Ebbene, dottore, la premessa indispensabile più urgente è la partecipazione

dei ceti popolari alla guida, al governo della cosa pubblica. Soltanto in questo modo si sviluppano le capacità, la cultura,

la coscienza della propria dignità.

STOCKMANN

Giusto, giustissimo.

HOVSTAD

Ecco dunque perché un giornalista, secondo me, si prende una grossa responsabilità se non sfrutta sino in fondo

un'occasione propizia per l'emancipazione delle masse, dei deboli, degli oppressi. So bene che nei salotti dei padroni si

dirà che noi vogliamo sobillare, soffiare sul fuoco, giocare alla rivoluzione... per conto mio, che chiacchierino e

spettegolino pure. Quando sono in pace con la mia coscienza, io...

STOCKMANN

Bravo, signor Hovstad, proprio così ! Però... (bussano) Accidenti, chi mai... Avanti, avanti.

(Appare, nella porta dell'anticamera, Aslaksen. È vestito modestamente, ma con decoro; porta un abito nero, una

cravatta bianca un po' spiegazzata; in mano tiene i guanti e il cappello di feltro)

ASLAKSEN (inchinandosi)

Chiedo venia, dottore, se mi permetto di...

STOCKMANN (alzandosi) Oh, Aslaksen!

ASLAKSEN

Sì , proprio io, dottore.

HOVSTAD (si alza)

Avete bisogno di me, Aslaksen?

ASLAKSEN

No, no, non immaginavo neanche di trovarvi qui. Cercavo proprio il dottore...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

24

STOCKMANN

Eccomi, Aslaksen. Che c'è? Se posso...

ASLAKSEN

Dottore, è vero quello che ho sentito dal signor Billing? Dice che volete costruire un nuovo impianto termale, uno

migliore.

STOCKMANN

Sì , è vero. E allora?...

ASLAKSEN

Benissimo, benissimo. Ecco, mi sono permesso di venire per dirvi che vi aiuterò con tutte le mie forze, le mie modeste

forze.

HOVSTAD (al dottore)

Cosa vi avevo detto?

STOCKMANN

Grazie, Aslaksen, vi sono molto grato, ma non vedo...

ASLAKSEN

Vedete, dottore, chissà, per voi potrebbe essere molto utile poter contare sul nostro sostegno, già, sui piccoli borghesi...

Qui, in città, noi, per le cose che ci stanno a cuore - come dire - siamo un gruppo, una maggioranza solida e compatta. E

avere dalla propria parte la maggioranza non guasta mai, dottore...

STOCKMANN

Non lo metto in dubbio, ma non capisco perché in questo caso ci debba essere bisogno di queste precauzioni e di tutte

queste cautele preventive. Una questione così semplice, così chiara, mi pare non...

ASLAKSEN

Credetemi, dottore, non si sbaglia mai a prevedere, a prevenire. Conosco un pochino le autorità locali e... vedete, chi ha

il potere, non vede di buon occhio le proposte fatte da altri. E appunto per questo, penso che non sarebbe male pensare

già adesso a qual che piccola dimostrazione in appoggio al vostro piano.

HOVSTAD

Avete ragione, Aslaksen.

STOCKMANN

Una dimostrazione? E come, quale?

ASLAKSEN

Ah, contenuta entro i dovuti limiti, dottore, naturalmente. Io sono un moderato, dottore! La moderazione, almeno per

me, è il primo dovere e la prima virtù di ogni cittadino.

STOCKMANN

È una virtù che tutti vi riconoscono, Aslaksen.

ASLAKSEN

Ah, sì , posso ben dirlo. Per gente modesta come noi questo problema delle Terme è di un'importanza oserei dire

enorme. Le Terme promettono di diventare una piccola miniera d'oro per la nostra città e noi, specialmente noialtri

piccoli proprietari di immobili, vogliamo trarne il nostro guadagno, magari non gran che, ma sicuro. E dunque siamo

qui per appoggiare l'impresa con tutte le nostre forze. Io poi, nella mia qualità di presidente dell'Unione dei proprietari

d'immobili...

STOCKMANN

Ah, non lo sapevo!

ASLAKSEN

Sì sì ... e poi ho anche una piccola carica nella Lega della temperanza... sapete, dottore, io mi sono sempre dato da fare

per la temperanza, per la moderazione.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

25

STOCKMANN

Lo so bene, Aslaksen.

ASLAKSEN

E allora, tra una cosa e l'altra, finisce che io, modestamente, ho molti contatti con la gente più diversa. E inoltre sono

noto, come avete avuto la bontà di ricordare voi stesso, per la mia rispettosa e deferente lealtà di uomo e di cittadino,

sicché vengo ad avere in certo modo un qualche peso, una piccola, eh, autorità, vorrei quasi dire che ho anch'io il mio

piccolo potere.

STOCKMANN

Potete ben dirlo, Aslaksen.

ASLAKSEN

Dunque, per esempio... se la cosa dovesse andare storta, per me sarebbe una cosa da nulla buttare giù una petizione.

STOCKMANN

Una petizione?

ASLAKSEN

Sì , una specie di ringraziamento dei cittadini, una lettera che vi esprima la nostra riconoscenza per aver fatto luce su

questa faccenda d'interesse comune. Naturalmente il testo dovrebbe essere ben ponderato e bisognerebbe trovare quel

tono di giusta moderazione che non desti scandalo o irritazione fra le autorità e neanche fra i cittadini più influenti. Ma

se stiamo ben attenti e scegliamo le parole con questo criterio misurato, sono sicuro che nessuno potrà sentirsi toccato o

restar male.

HOVSTAD

E quand'anche il tono non andasse a genio a quei signori, be'...

ASLAKSEN

No, no, no, signor Hovstad! Non urtiamo le autorità, in nessun modo. Non ha senso opporsi a persone che possono

pestarci i piedi quando vogliono. Anch'io conosco questa musica, e so che non se ne ricava niente. Invece le aperte e

ragionevoli opinioni di un libero cittadino non possono offendere nessuno.

STOCKMANN (gli stringe la mano)

Caro Aslaksen, sono felice, veramente felice di trovare tanta solidarietà fra i miei concittadini. Vorrei esprimervi tutta la

mia gratitudine, potervi dire quanto... Ah, sono proprio felice. Posso offrirvi uno sherry?

ASLAKSEN

No, grazie, non bevo mai alcoolici.

STOCKMANN

Ma almeno una birra! Allora?

ASLAKSEN

Grazie, veramente no, dottore. Di mattina presto non prendo mai niente. Ora però devo andare: voglio parlare con

alcuni proprietari e preparare un po' l'atmosfera.

STOCKMANN

È tanto gentile da parte vostra, Aslaksen, ma lo stesso non riesco a credere alla necessità di tutte queste manovre. Le

cose, penso, dovrebbero risolversi, da sé.

ASLAKSEN

Le autorità, dottore, procedono con una certa lentezza. Per carità, non lo dico per criticare, ma...

HOVSTAD

Domani il giornale le sveglierà, caro Aslaksen, vedrete!

ASLAKSEN

Ma senza violenza, mi raccomando, signor Hovstad! La moderazione innanzitutto! Altrimenti non riuscirete a smuovere

la gente di un solo passo. Datemi retta, è l'esperienza della vita che mi ha insegnato questa cautela. Ora però devo

proprio salutarvi, dottore. State tranquillo, alle vostre spalle ci siamo noi, piccoli borghesi, solidi e uniti come una

muraglia. La maggioranza salda e compatta è con voi, dottore.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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STOCKMANN (dandogli la mano)

Grazie, Aslaksen, grazie. A presto!

ASLAKSEN

Venite anche voi in tipografia, signor Hovstad?

HOVSTAD

Più tardi; adesso ho ancora un paio di cose da sbrigare.

ASLAKSEN

Benissimo. Complimenti! (saluta ed esce; Stockmann lo accompagna nell'anticamera)

HOVSTAD (mentre Stockmann rientra)

Allora, dottore? Non credete che sarebbe ora di spalancare le finestre per far entrare un po' d'aria fresca in questa muffa

e spazzar via questi torpori, queste titubanze e queste vigliaccherie?

STOCKMANN

State parlando di Aslaksen?

HOVSTAD

Certo. Un brav'uomo, ma anche lui impantanato fino al collo. E quasi tutti sono così : si barcamenano e oscillano fra un

partito e l'altro e non hanno mai coraggio, con tutti quei loro scrupoli e riguardi, di fare un passo decisivo.

STOCKMANN

È vero, ma Aslaksen mi pare un uomo onesto, posato.

HOVSTAD

Esistono anche altre qualità, dottore, qualità ben superiori, secondo me; per esempio un atteggiamento indipendente,

sicuro, virile.

STOCKMANN

D'accordo, d'accordo.

HOVSTAD

Capite adesso perché non voglio lasciarmi sfuggire quest'occasione? Voglio vedere se riesco una buona volta a scuotere

i nostri uomini migliori. È ora di finirla col letargo autoritario. Tutti i cittadini, tutti gli elettori devono prendersi a cuore

questa vergogna, questa irresponsabile cantonata dell'impianto termale e di come è stato costruito.

STOCKMANN

Va bene, va bene. Se credete utile, d'accordo. Ma, per favore, non prima che io abbia sentito mio fratello.

HOVSTAD

Intanto io scrivo in ogni caso l'articolo di fondo. Se poi il Borgomastro fosse di altro avviso...

STOCKMANN

Ma come potete immaginare che mio fratello...

HOVSTAD

Me lo immagino fin troppo bene. E allora, se il Borgomastro fosse contrario?

STOCKMANN

In questo caso vi prometto - sì , sentitemi bene - vi do la mia parola che potrete stampare la mia relazione, completa. Ah

sì , in tal caso, vi assicuro, la voglio vedere tutta sul giornale, ve ne autorizzo io!

HOVSTAD

Sul serio? Ho la vostra parola?

STOCKMANN (dandogli il manoscritto)

Ecco la mia relazione, prendetevela, leggetela pure. Me la restituirete più tardi.

HOVSTAD

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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Certo, certo, benissimo. Arrivederci, dottore, a presto.

STOCKMANN

Arrivederci. Ma vedrete che tutto filerà liscio, signor Hovstad, tutto!

HOVSTAD

Mah, vedremo (saluta ed esce attraverso l'anticamera)

STOCKMANN (si avvicina alla porta della sala da pranzo e vi dà un'occhiata)

Caterina, ah, sei già qui, Petra?

PETRA (entrando)

Sono tornata da scuola in questo momento.

SIGNORA STOCKMANN (entrando)

È già arrivato?

STOCKMANN

Chi, Peter? Non ancora. Sai, ho parlato con Hovstad. La mia scoperta lo ha entusiasmato. Io stesso sto appena

cominciando a rendermi conto della sua importanza, della sua portata, Ah, è ben di più di quanto non credessi. Poi

Hovstad mi ha detto che, se ce ne sarà bisogno, mi metterà a disposizione il suo giornale.

SIGNORA STOCKMANN

E credi che ce ne sarà proprio bisogno?

STOCKMANN

Neanche per idea. In ogni caso, è ben lusinghiero avere dalla propria la stampa democratica, indipendente. Ah già,

pensa un po' che è anche venuto a trovarmi il presidente dell'Unione dei proprietari di immobili.

SIGNORA STOCKMANN

E perché?

STOCKMANN

Per offrirmi, anche lui, il suo appoggio. Vogliono tutti appoggiarmi e sostenermi, se le cose dovessero mettersi per

traverso. Sì , sono proprio a posto. Dietro a me... sai chi c'è dietro a me, Caterina, eh?

SIGNORA STOCKMANN

Dietro a te? E chi?

STOCKMANN

La maggioranza, salda e compatta!

SIGNORA STOCKMANN

Aah... Ed è un bene, no?

STOCKMANN

Si capisce! (si stropiccia le mani, camminando su e giù per la stanza) Dio, che sensazione si prova a sentirsi così uniti,

così fraternamente uniti ai propri concittadini!

PETRA

E a poter lavorare per il loro bene e per il loro vantaggio, papà!

STOCKMANN

Sì , per la propria città!

SIGNORA STOCKMANN

Senti, suonano alla porta.

STOCKMANN

È lui, certamente. (bussano) Avanti!

BORGOMASTRO (attraverso l'anticamera)

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

28

Buongiorno.

STOCKMANN

Benvenuto, Peter. Entra.

SIGNORA STOCKMANN

Buongiorno, caro cognato. Come va?

BORGOMASTRO

Grazie, insomma. (a Stockmann) Ho avuto la tua lettera ieri sera, dopo l'ufficio. Sì dico, la tua... lettera, quella relazione

sulle Terme.

STOCKMANN

Cosa ti sembra? L'hai letta?

BORGOMASTRO

Sì sì , l'ho letta.

STOCKMANN

E allora, dimmi, cosa ne pensi?

BORGOMASTRO (dà un occhiata agli altri)

Ehm, io...

SIGNORA STOCKMANN

Petra, andiamo. (escono, verso la camera a sinistra)

BORGOMASTRO (dopo una pausa)

Analisi, ricerche, perizie... e tutto alle mie spalle, no? Bene, bene. Se ti pareva necessario...

STOCKMANN

Ah sì , non volevo parlartene prima di esserne assolutamente certo.

BORGOMASTRO

Perché, adesso lo sei?

STOCKMANN

L'hai visto anche tu, no?

BORGOMASTRO

Sicché ora, se ho capito bene, questo tuo esposto chiedi di poterlo presentare alla Direzione delle Terme così in forma

ufficiale.

STOCKMANN

Logico. Non c'è tempo da perdere.

BORGOMASTRO

Intanto, scusami, hai sempre la manì a dei termini forti, delle parolone di effetto. Guarda, anche qui, nella relazione: dici

per esempio che alle nostre Terme i bagnanti possono soltanto avvelenarsi. Sì , scusa, hai scritto proprio così : un

continuo e progressivo avvelenamento.

STOCKMANN

E come vorresti chiamarlo, Peter? Ma pensa un momento: l'acqua è infetta, inquinata, sì , tutte e due, quella delle

fontane e quella dei bagni. E noi la rifiliamo a questi poveracci che vengono qui pieni di fiducia, e spendono un sacco di

soldi, guarda un po', proprio per la salute, per riacquistare la salute!

BORGOMASTRO

Sì sì , per cui tu ne deduci che dovremmo costruire un canale di scarico per tutta quella porcherì a della valle dei mulini e

insomma rifare praticamente l'impianto delle condutture.

STOCKMANN

Per me, se tu hai qualche altra idea... Io non vedo altri rimedi.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

29

BORGOMASTRO

Sai, stamattina presto, sono andato dall'ingegnere capo del Municipio. Oh così , facendo finta di niente, come per caso. E

lì , chiacchierando e scherzando, ho vagamente accennato all'eventualità di poter forse pensare, in un domani, a questi

lavori, sì insomma a queste nuove tubature eccetera...

STOCKMANN

Come sarebbe a dire, in un domani? Non...

BORGOMASTRO

Non mi ha neanche preso sul serio, e si è messo a ridere come se avessi voluto fare lo spiritoso. Ma Thomas, ti sei

degnato di calcolare le spese? Ah già, tu non ti preoccupi non ti occupi di queste piccolezze, di queste miserie. Ma sai,

che, fatti i conti, vengono fuori centinaia di migliaia di corone?

STOCKMANN

Ah, però.

BORGOMASTRO

Sì carissimo, centinaia di migliaia. Eh, è facile... Ma non è tutto: i lavori durerebbero almeno due anni, capisci?

STOCKMANN

Due anni, dici? Due anni interi? Ma...

BORGOMASTRO

Sì caro, due anni... almeno. E intanto mi vuoi dire che cosa facciamo con le Terme eh? Le chiudiamo? Si capisce,

dovremmo chiuderle. O magari credi che avremo ancora dei clienti, quando tutti sapranno che le nostre acque sono

inquinate, nocive? Ma fammi il piacere!

STOCKMANN

Ma Peter, le acque sono veramente...

BORGOMASTRO

E proprio adesso, giusto quando si cominciava ad avere un bel lancio. Caro mio, anche i nostri vicini, sì , le città qui

intorno, volendo, possono tirar fuori dei luoghi di cura, delle stazioni termali. Non ci avevi pensato, eh? Già già, tu non

ci badi, lo so, per te... E credi che quelli là non ce la metterebbero tutta per portarci via i turisti? Si capisce che lo

farebbero, e avrebbero ragione. E noi qui, come salami, a disfare tutta questa impresa che ci è già costata dei milioni.

Ah bene, bene, se vuoi rovinare la tua città, fai pure.

STOCKMANN

Io? Ma senti, Peter...

BORGOMASTRO

Se la città ha un futuro, Thomas, questo futuro è soltanto lo stabilimento. Non ho bisogno di spiegartelo, no?

STOCKMANN

E allora che cosa pensi di fare?

BORGOMASTRO

Caro Thomas, anche la tua relazione, del resto, non è poi così catastrofica. Io almeno, leggendola, non ne ho tratto

un'impressione così grave. Anzi proprio leggendo il tuo esposto, mi sono convinto che la situazione dell'impianto non è

così disastrosa come tu dici.

STOCKMANN

Peggio, Peter, è molto peggio! Semmai io ho minimizzato il pericolo. Vedrai in estate, con la caldana...

BORGOMASTRO

Su Thomas, adesso non esagerare. Un bravo medico saprà bene prendere le sue misure, premunirsi, prevenire i pericoli

più gravi o, Dio santo, combatterli là dove dovessero proprio presentarsi in modo preoccupante.

STOCKMANN

Sì sì , tutto giusto, e poi? E allora?

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

30

BORGOMASTRO

Il rifornimento idrico delle Terme, così com'è, è ormai un fatto acquisito. Punto e basta. Certo la Direzione, quando sarà

il momento, non sarà contraria, in linea di principio, e in via precauzionale, a vagliare la possibilità - soprattutto

finanziaria - di qualche miglioramento, per esempio di qualche ammodernamento dell'impianto o qualcosa del genere.

STOCKMANN

E tu credi che una truffa del genere io...

BORGOMASTRO

Truffa?

STOCKMANN

Sì , una truffa, una porcheria, una pastetta, una menzogna, un vero delitto verso il pubblico e verso tutta la società! È

inutile che...

BORGOMASTRO

Scusami ma, come mi pare di averti già detto, quella tua relazione non mi ha affatto convinto che il pericolo sia poi così

immediato.

STOCKMANN

Ah Peter, basta con le fandonie. Sì che ti ho convinto, e come! Su, non negarlo, lo sai benissimo. La mia relazione è

allarmante, ma è esatta... e lo sai anche tu, ma non vuoi ammetterlo. Sei stato tu, quella volta a far costruire in quel

punto lo stabilimento e le condutture ed è proprio questo che adesso non vuoi riconoscere, quella tua maledetta

stupidaggine. Poh! Mi credi così scemo da non capirlo?

BORGOMASTRO

E quand'anche? Può darsi che io mi preoccupi un po' troppo della mia reputazione, del resto mi conosci, sai che sono

sempre così ansioso. Ma lo faccio sempre nell'interesse della città, Thomas! Sì , e non fare quella faccia, proprio così !

Senza il mio prestigio, senza la mia autorità morale non potrei certo dirigere la cosa pubblica, come cerco di fare nel

modo migliore e per il bene di tutti. Perciò, e per diversi motivi di altro genere che non sto qui a spiegarti, bisogna

assolutamente, categoricamente evitare che quel tuo esposto arrivi sul tavolo della Direzione. Perciò ti prego,

nell'interesse di tutta la, città, per il momento tientela per te. Più avanti, vedrai, farò in modo che si discuta della cosa.

certo con le dovute cautele, e l'amministrazione, ti assicuro, farà del suo meglio, senza scandali e senza pubblicità... ma

per adesso, per amor del cielo, non una parola con nessuno.

STOCKMANN

Caro Peter, non sarà facile.

BORGOMASTRO

Facile o no, non una parola, hai capito? Assolutamente.

STOCKMANN

Troppo tardi, Peter. Sono già in troppi a saperlo.

BORGOMASTRO

Troppi? E chi? Dio mio, spero non quei signori della «Voce del Popolo»...

STOCKMANN

E invece proprio loro, caro Peter. Ci penserà la stampa, la stampa democratica e indipendente, a mettervi a posto e a

farvi fare il vostro dovere.

BORGOMASTRO (dopo una breve pausa)

Sei proprio senza testa, Thomas. Hai pensato, per esempio, a tutte le conseguenze... per te, per i tuoi...

STOCKMANN

Conseguenze? Quali conseguenze?

BORGOMASTRO

Sì caro, per te e per tutti voi.

STOCKMANN

Ma che cosa...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

31

BORGOMASTRO

Credo di essere sempre stato un buon fratello per te, no? Non per dire, ma quando s'è trattato di aiutarti o di...

STOCKMANN

Certo Peter, e lo sai quanto ti sono grato.

BORGOMASTRO

Thomas, via, tra fratelli! E poi, in parte, l'ho fatto un po' anche per me. Con quel modesto aiuto economico pensavo,

speravo di poterti tenere a freno di moderare in qualche modo il tuo temperamento che non per dire...

STOCKMANN

Ah, allora l'hai fatto solo per te!

BORGOMASTRO

Anche per me, ho detto. Capirai che per un funzionario è imbarazzante vedere continuamente nei pasticci i suoi parenti

più stretti.

STOCKMANN

Io, nei pasticci?

BORGOMASTRO

Sì , caro Thomas, e, quel che è peggio, senza accorgertene. È il tuo carattere, sempre irrequieto, litigioso, ribelle. E poi

quella tua benedetta manì a di scrivere, di mischiarti pubblicamente in tutte le questioni immaginabili. Non c'è faccenda

che tu... Ti viene un'idea e tac, subito un articolo sul giornale o addirittura un opuscolo. Eeh, Thomas...

STOCKMANN

Appunto. Ma se è proprio questo il dovere di ogni cittadino... Quando si ha un'idea, un'idea nuova, bisogna farne

partecipi gli altri, il pubblico... O mi sbaglio?

BORGOMASTRO

Thomas, su, non farmi... Il pubblico se ne infischia delle idee nuove. Chi vuol servire il pubblico, com'è giusto, deve

sempre propinargli quelle quattro vecchie buone idee già accettate da tutti.

STOCKMANN

Beh, se lo dici tu con tanta disinvoltura, con tanta franchezza...

BORGOMASTRO

Sì Thomas, è ora di parlar franco, una buona volta. Finora ho preferito lasciar perdere, perché ti conosco e so come sei

permaloso, ma adesso basta. Senti Thomas: tu neanche t'immagini il danno che ti fai con tutta la tua sventatezza e le tue

storditaggini. Ti lamenti delle autorità, critichi e magari denigri perfino il governo, blateri di essere stato trattato male o

addirittura perseguitato. Ma caro mio, un tipo importuno e molesto come te, cosa vuoi possa aspettarsi! Semmai...

STOCKMANN

Importuno, molesto...

BORGOMASTRO

Sì , Thomas, sul lavoro averti vicino è proprio pesante. Ho dovuto accorgermene io stesso; fin troppo bene. Comodo,

adesso, fare l'uomo superiore, senza riguardi per nessuno, ma dimentichi, scusa tanto, che sono io, io che ti ho procurato

il posto di medico alle Terme.

STOCKMANN

Ah no, scusami tu, senti, ma per quel posto non c'ero che io, io e nessun altro! La prima idea della stazione termale l'ho

avuta io, solo io, se permetti, perché allora nessuno ci credeva. E io, da solo, mi sono battuto anni e anni per le Terme, e

ho detto, e fatto, e scritto, articoli su articoli...

BORGOMASTRO

Nessuno lo nega, per carità. Ma, vedi, non era ancora il momento e da quel tuo buco lassù non potevi capirlo. Ma

appena arrivata l'occasione propizia, ammetterai che io - e anche gli altri, certo - ho preso la faccenda in mano e...

STOCKMANN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

32

E hai rovinato tutto il mio splendido programma. O adesso vedo, tutti possono vedere che razza di teste fine siete stati.

Complimenti!

BORGOMASTRO

E invece io vedo soltanto che cerchi un altro sfogo alla tua smania di litigare. È sempre il tuo chiodo di attaccar briga

con i tuoi superiori. Già già, lo so: non sopporti di obbedire a nessuna autorità, guardi storto chi occupa qualche carica e

te ne fai un nemico personale, e qualunque mezzo ti sembra buono pur di attaccarlo, di metterlo nei guai, di fare il

ribeIle, il rivoluzionario! Ma adesso, uomo avvisato... spero di averti fatto capire quali interessi sono in gioco, interessi

della città e quindi anche miei. Perciò, Thomas, ho da farti una preghiera... e bada, non tollero che tu mi dica di no.

STOCKMANN

Beh, sentiamo.

BORGOMASTRO

Grazie a tutte le tue chiacchiere, non si potrà più certo mettere a tacere la cosa. Tu, si capisce, ne hai parlato a destra e a

sinistra con ogni sorta di persone estranee e non autorizzate a ficcare il naso in questa questione, così riservata, che

riguarda soltanto la Direzione. Ma adesso si faranno chissà quali pettegolezzi, gli invidiosi gonfieranno tutta la faccenda

e avanti. È quindi necessario che tu stesso smentisca apertamente tutte queste voci e questi allarmi.

STOCKMANN

E come vuoi che proprio io... Non capisco...

BORGOMASTRO

Potresti dire, non so, per esempio che hai continuato a fare degli esperimenti e che questi nuovi accertamenti scientifici

ti hanno convinto, anzi ti hanno dimostrato che l'inquinamento non è poi così pericoloso e così grave come avevi

creduto in un primo momento, e che anzi si tratta più che altro di eventuali precauzioni per il futuro.

STOCKMANN

Ah, e tu credi che una dichiarazione simile io la potrei...

BORGOMASTRO

Aspetta! Poi dovrai manifestare pubblicamente la tua fiducia nell'Amministrazione e il tuo assoluto convincimento che

essa prenderà, con coscienza e con rigore, tutti i provvedimenti necessari per escludere ogni inconveniente.

STOCKMANN

Ma è impossibile, Peter, finché ci si limita a tappare un buco di qua o a rappezzarne uno di là! Le mezze misure non

servono, credimi! Ne sono sinceramente, assolutamente convinto!

BORGOMASTRO

Scusami, ma come impiegato dello Stabilimento non puoi avere alcuna convinzione personale.

STOCKMANN (colpito)

Come, non avrò il diritto di...

BORGOMASTRO

Come impiegato, no. Come privato cittadino, Dio mio, si capisce. Ma, ripeto, quale funzionario subalterno delle Terme

non puoi esprimere alcuna opinione che contraddica quella dei tuoi superiori.

STOCKMANN

Perdio, è troppo. Io non avrei il diritto... Ma come! Un medico, un uomo di scienza...

BORGOMASTRO

Caro Thomas, qui non si tratta soltanto di una questione scientifica. È una situazione, lo vedi anche tu, complessa... con

implicazioni tecniche, economiche... eh sì , va bene la scienza, ma...

STOCKMANN

Sì , tecnica economica commerciale, quello che vuoi! Ma perdio, io sono comunque libero di dire la mia, di avere e di

esprimere la mia opinione, di...

BORGOMASTRO

Sì , tranne che sulle Terme. Su questo punto, te l'ho già detto, non sono disposto a transigere. Te lo proibisco, anzi te lo

proibiamo.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

33

STOCKMANN (scattando)

Che transigere, che proibire! Vorrei vedere! Tu... voi... razza di...

BORGOMASTRO

Sì , io te lo proibisco, proprio io, il primo e il più alto dei tuoi superiori, capito? Io te lo proibisco e tu obbedisci, chiaro?

STOCKMANN (dominandosi)

Peter, se tu non fossi mio fratello, ti dico io che...

PETRA (spalancando la porta)

Bravo papà, non puoi tollerare che...

SIGNORA STOCKMANN (dietro a lei)

Petra, per l'amor del cielo!

BORGOMASTRO

Ah, qui si sta a spiare dietro le porte, eh? Bene, bene, benissimo.

SIGNORA STOCKMANN

Scusate, ma parlavate così forte che si sentiva tutto. Noi non volevamo certo...

PETRA

Io sì invece. Sono rimasta di là e ho proprio ascoltato tutto.

BORGOMASTRO

Beh, devo dire che mi fa piacere. Sono contento che abbiate sentito.

STOCKMANN (avvicinandosi)

Allora, come la mettiamo con la storia che io dovrei obbedire ai tuoi divieti? Se ho inteso bene...

BORGOMASTRO

Scusami, ma è colpa tua se ho dovuto usare questo tono.

STOCKMANN

Così dovrei tapparmi la bocca con quella dichiarazione di cui parlavi prima?

BORGOMASTRO

Non possiamo farne a meno, cerca di capire. Devi pubblicarla tale e quale come ti ho detto.

STOCKMANN

E se io non... diciamo, se non obbedissi? Se rifiuto?

BORGOMASTRO

Dovremo farla noi, per tranquillizzare la gente.

STOCKMANN

Fate, fate. Ma io, sappi, scriverò anch'io, la mia dichiarazione. Sì , scriverò contro di voi, contro di te! So di aver

ragione, e soprattutto so che voi avete torto, e lo dimostrerò. E poi vi voglio vedere!

BORGOMASTRO

Beh, cosa faremo non lo so. Certo non potrò oppormi al tuo licenziamento.

STOCKMANN

Cosa!?

PETRA

Papà!...

SIGNORA STOCKMANN

Licenziamento!

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

34

BORGOMASTRO

Sì , dalle Terme. Sarò costretto a proporlo seduta stante e ad esonerarti da tutti gli incarichi e le attività attinenti alle

Terme.

STOCKMANN

E tu... e voi avreste il coraggio...

BORGOMASTRO

Sei tu che vuoi giocare d'azzardo, mio caro, non io.

PETRA

Zio! A un uomo come papà! È ignobile! Si, è da farabutti, è...

SIGNORA STOCKMANN

Petra, ti prego!

BORGOMASTRO (guardando Petra)

Vedo che siamo già a buon punto. Belle parole, non c'è che dire. Ma dovevo aspettarmela. (a Caterina) Cognata, voi

siete l'unica, qui dentro, che non perde la testa. Cercate voi di spiegare, di far capire a questo benedett'uomo le

conseguenze cui si espone, cui espone la sua famiglia.

STOCKMANN

Alla mia famiglia, Peter, ci penso io.

BORGOMASTRO

... la sua famiglia, dicevo, e anche la sua città.

STOCKMANN

Sono io che mi preoccupo della città, e non tu! È per questo che voglio denunciare le magagne, tanto prima o dopo

verrebbero fuori comunque, vuoi capirlo? O si vedrà, perdio se si vedrà chi è che pensa al bene di tutti!

BORGOMASTRO

Ah, così saresti tu? E intanto, nella tua fissazione, le vorresti togliere la sua principale fonte di sostentamento. Ah, dico

io!

STOCKMANN

Ma è una fonte avvelenata, santo Dio, lo capisci o no? Stiamo campando di porcherie, di immondizie, di marciume!

Tutta questa fiorente vita della comunità, di cui non fai che parlare, si nutre di menzogne!

BORGOMASTRO

Stai dando i numeri... o peggio. Uno che vomita tali insinuazioni e tali offese contro la sua città, è un asociale, un

maligno, un tipo pericoloso. Un nemico, sì , un nemico di tutti.

STOCKMANN (fa per scagliarsi su di lui)

E sei tu, proprio tu che hai il coraggio...

SIGNORA STOCKMANN (ponendosi fra i due)

Thomas!

PETRA (tirandolo per un braccio)

Papà, non agitarti, ti prego...

BORGOMASTRO

Non ho nessuna intenzione di espormi a una rissa. Ti ho avvisato, ti ho messo in guardia, ti ho ricordato i doveri che hai

verso te stesso e verso i tuoi, e adesso pensaci tu. Addio. (esce)

STOCKMANN (passeggia su e giù per la stanza)

Lasciarmi trattare così ! In casa mia! Ma Caterina, ti rendi conto...

SIGNORA STOCKMANN

Sì , è una vergogna... ma come ha potuto...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

35

PETRA

Se mi capita sotto...

STOCKMANN

È colpa mia. Avrei dovuto metterlo a posto già ben prima, mostrargli i denti, dargli una lezione, sistemarlo come si

merita. Mi ha chiamato nemico della società, a me! Ah, ma questa perdio non la mando giù. Gli farò vedere io...

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas, lui ha l'autorità, la forza...

STOCKMANN

Sì , Caterina, ma io ho la giustizia, la ragione.

SIGNORA STOCKMANN

Giustizia, ragione... ma a che cosa ti serve la tua ragione, se non hai la forza!

PETRA

Ma mamma, cosa dici?

STOCKMANN

Allora secondo te in una società libera e unita la ragione non conta niente? Sei ingenua, Caterina. E poi io ho con me la

stampa - e la stampa democratica, indipendente - e la maggioranza, solida e compatta. Mi pare che, anche come forza,

non sia poco.

SIGNORA STOCKMANN

Ma Dio mio, Thomas, non penserai mica...

STOCKMANN

Beh! Sentiamo, a che cosa non dovrei pensare?

SIGNORA STOCKMANN

Intendevo, a metterti contro tuo fratello.

STOCKMANN

E che cos'altro dovrei fare, scusa? Non voglio certo rinunciare a battermi. Sì , per la giustizia e per la verità.

PETRA

Infatti papà, anch'io credo che non puoi far altro.

SIGNORA STOCKMANN

Ma non otterrai niente. Quando quelli lì non vogliono...

STOCKMANN

Oh, oh, Caterina, è da vedersi, te lo dico io. Vedrai! Dammi tempo e vedrai se non riuscirò.

SIGNORA STOCKMANN

Sì , magari a farti licenziare...

STOCKMANN

In ogni caso avrò fatto il mio dovere... verso il popolo e verso tutti. Sì , io, il nemico della società, come mi hanno

chiamato. Ah, per...

SIGNORA STOCKMANN

E verso di noi Thomas? Se non ci pensi, dì tu, che sarà di me, dei ragazzi? Mi pare che il tuo dovere, come dici, sia

anche...

PETRA

Su, mamma, non pensare sempre e soltanto a noi!

SIGNORA STOCKMANN

Sì , tu fai presto, tanto in caso di necessità potresti cavartela anche da sola. Ma pensa a Morten e a Ejlif, Thomas, e pensa

un po' anche a te, e a me...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

36

STOCKMANN

Ma Caterina, cosa dici? Vorresti che fossi così miserabile, così vigliacco da piegarmi davanti a Peter e alla sua

teppaglia? Ah, Caterina, non potrei più vivere, non potrei mai più essere felice.

SIGNORA STOCKMANN

Questo non lo so. Ma so immaginare quale sarebbe la nostra felicità se tu t'intestardisci a... Dio ce ne guardi, Thomas!

Ma ci pensi: di nuovo a rischiare la fame, privi di ogni sicurezza, senza sapere come arrivare alla fine del mese. Ti

ricordi, no? che anni duri... Non dimenticarlo, Thomas, non dimenticare cosa vorrebbe dire tornare a quella vita.

STOCKMANN (agitato e indeciso, torcendosi le mani)

E questi burocrati, queste anime di schiavi possono ridurre un uomo libero, un uomo onesto a una simile miseria! Oh, è

spaventoso!

SIGNORA STOCKMANN

Sì Thomas, è una vergogna. Sono stati ignobili con te. Ma Dio mio, a questo mondo ci sono tante ingiustizie, che pur

bisogna sopportare... Ecco i ragazzi, Thomas, guardali! Pensa a loro! Ah no, non avrai certo cuore di... (frattanto sono

entrati Ejlif e Morten, con i loro libri di scuola sottobraccio)

STOCKMANN

I ragazzi! (ritrovando d'un colpo fermezza e decisione) Ah no, caschi il mondo, non mi piegherò, non striscerò! (si

avvia verso la sua camera)

SIGNORA STOCKMANN (dietro a lui)

Thomas! Che cos'è che hai deciso?

STOCKMANN (sulla porta)

Di poter guardare i miei figli negli occhi, quando saranno uomini, uomini liberi. (esce)

SIGNORA STOCKMANN (scoppiando in lacrime)

Dio mio, aiutaci!

PETRA

Bravo papà, così mi piaci, non piegarti...

(I ragazzi la guardano con aria stupita e interrogativa, e Petra fa loro segno di star zitti)

ATTO TERZO

La redazione della «Voce del popolo». A sinistra, verso il fondo, la porta d'entrata; a destra, alla stessa parete, un'altra

porta a vetrata, attraverso la quale si vede la tipografia. Sulla parete di destra, una porta. In mezzo alla stanza un

grande tavolo coperto di carte, libri e giornali. Sul davanti, a sinistra, una finestra e vicino a questa uno scrittoio e una

sedia molto alta. Accanto al tavolo un paio di poltrone; alcune sedie lungo le pareti. La stanza è scura e poco

accogliente, il mobilio vecchio le poltrone sporche e malandate. Nella tipografia si vedono un paio di compositori al

lavoro, più in fondo un torchio a mano in funzione.

Hovstad è seduto alla scrivania, intento a scrivere. Subito dopo entra da destra Billing, col manoscritto di Stockmann

in mano.

BILLING

Beh, dico io, è proprio...

HOVSTAD (continuando a scrivere)

L'avete letto?

BILLING (posando il manoscritto sulla scrivania)

Come no!

HOVSTAD

Tagliente, il nostro dottore, no?

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

37

BILLING

Tagliente? Che Dio mi mandi un colpo, quello lì è proprio spietato Ogni parola viene giù poderosa, come... ecco, non

mi viene la... sì , come un colpo di mannaia. Zac!

HOVSTAD

Ah, ma a quella gente lì non basta un colpo.

BILLING

Giusto... e allora dai sotto ancora, colpo su colpo, finché verrà giù tutto il palco di quei signori. Quando me lo sono letto

in camera mia, mi pareva di sentir arrivare la rivoluzione.

HOVSTAD (voltandosi)

Sst! Che non vi senta Aslaksen.

BILLING (a bassa voce)

Aslaksen è un vigliaccone, un coniglio senza... Ma stavolta farà come volete, no? L'articolo del dottore esce domani,

vero?

HOVSTAD

Dipende da come la prenderà il Borgomastro.

BILLING

Ah, Sarebbe una vera rogna.

HOVSTAD

Beh, in un modo o nell'altro, noi potremo sempre sfruttare l'occasione, comunque. Se il Borgomastro non vorrà saperne

della proposta del dottore, dovrà vedersela con tutta la piccola borghesia, con l'Unione dei proprietari di immobili e tutti

gli altri; se la accetta, si metterà contro la maggioranza dei grossi azionisti delle Terme, che fino ad oggi sono stati i suoi

alleati più solidi. Dunque...

BILLING

E già, quelli là, all'idea di tirar fuori il portafoglio...

HOVSTAD

Eh, ci potete mettere la mano sul fuoco. E così , fatto saltare finalmente l'anello della catena, ci daremo dentro giorno per

giorno, e dimostreremo ai lettori che il Borgomastro è un inetto, e che tutti i posti d'alta responsabilità, anzi l'intera

amministrazione comunale deve essere affidata ai democratici.

BILLING

Che Dio mi mandi un colpo, è vero! Ah, lo sento, siamo alla vigilia di una rivoluzione! (bussano)

HOVSTAD

Sst! (forte) Avanti!

(Entra, dalla porta in fondo a sinistra, il dottor Stockmann)

HOVSTAD (andandogli incontro)

Oh, dottore! Allora?

STOCKMANN

Signor Hovstad, via libera! Il mio articolo, se credete, pubblicatelo pure. In macchina! È solo l'inizio!

HOVSTAD

Allora ci siamo?

BILLING

Hurrah!

STOCKMANN

Stampatelo, stampatelo. Qualcosa ne salterà fuori di sicuro. Beh, l'avranno voluto loro. Guerra, signor Billing, guerra in

città!

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

38

BILLING

All'ultimo sangue, spero! Senza quartiere, dottore! Lotta a coltello!

STOCKMANN

La mia relazione è solo l'inizio, come vi ho detto. Sto già abbozzando altri quattro... quattro o cinque articoli. Ma dov'è

Aslaksen?

BILLING (gridando, rivolto alla tipografia)

Aslaksen, potete venire qui un momento?

HOVSTAD

Quattro o cinque articoli, avete detto? E sempre sullo stesso argomento?

STOCKMANN

Neanche per idea, mio caro. No, su argomenti totalmente diversi. Ma il punto di partenza è sempre l'impianto termale,

le condutture, la cloaca eccetera. Vedete, una cosa tira l'altra, come quando si vuol buttar giù un vecchio edificio. Sì ,

proprio così .

BILLING

Ah, così ... che Dio mi mandi un colpo! Finché non si è smantellata tutta la baracca, non si può dire d'aver finito.

ASLAKSEN (uscendo dalla tipografia)

Smantellare? Spero non penserete allo Stabilimento.

HOVSTAD

Ma no, non abbiate paura!

STOCKMANN

Si tratta di tutt'altra cosa, caro Aslaksen, tranquillizzatevi. Allora, signor Hovstad, cosa vi pare del mio articolo?

HOVSTAD

Ah, magistrale, secondo me, veramente magistrale.

STOCKMANN

Vero? Sono proprio lieto, sì proprio lieto.

HOVSTAD

Così chiaro, così nitido! Non occorre essere uno specialista per afferrare subito il filo. Se posso azzardare una

previsione, avrete al vostro fianco tutti gli spiriti illuminati, uno per uno, vedrete.

ASLAKSEN

E anche i moderati, spero...

BILLING

Certo, moderati e non moderati, dico io. Tutti, insomma. O Dio, quasi tutti...

ASLAKSEN

Bene, bene. Allora credo che la relazione, vero, la possiamo proprio...

STOCKMANN

Cosa, pubblicare? Lo spero bene.

HOVSTAD

Esce domani. Domattina, dottore.

STOCKMANN

Ah sì perdio, domattina presto, subito! Non c'è tempo da perdere. Anche un giorno, un giorno solo può essere prezioso

per la nostra lotta. Ah sì , Aslaksen, ecco, volevo pregarvi di occuparvi personalmente dell'articolo. La composizione, le

bozze...

ASLAKSEN

State tranquillo, dottore, son qua per questo.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

39

STOCKMANN

Mi raccomando: ve lo affido. Trattatelo con i guanti! È il mio tesoro, il mio... ah, Aslaksen, caro, per fortuna ci siete

voi. Abbiatene cura come se... Niente errori di stampa, eh? Ogni parola, ogni parola dico ha il suo peso, il suo

significato preciso e guai se... Magari tornerò anch'io più tardi, a dare un'occhiata alle bozze. Se sapeste, non vedo l'ora

di vedere l'articolo stampato, pubblicato... sì , lanciato per la sua strada!

BILLING

Che Dio... lanciato come una saetta, dico io. Un fulmine, un...

STOCKMANN

e presentato ai miei concittadini... si capisce, a quelli di un certo livello... a tutta la città, perché lo giudichino, perché

vedano, sappiano! Se vi raccontassi quello che ho dovuto sopportare, le minacce, le prepotenze, le angherie... figuratevi,

avrei dovuto rinunciare ai miei diritti, ai più elementari i-na-lie-na-bi-li diritti di un essere umano. Se penso...

BILLING

Ma no! Voi, rinunciare? Ai vostri diritti? Ai diritti i-na-... Che Dio...

STOCKMANN

Sì , amico mio, volevano umiliarmi, piegarmi, come un miserabile! E io, secondo loro, dovevo anteporre il mio interesse

personale, privato, capite? La mia piccola modesta persona alle mie idee, alle mie convinzioni, alla mia fede - sì , fede! -

più sincera, Billing, più sacra.

BILLING

Ah questo è poi troppo, che Dio mi...

HOVSTAD

Ah io non mi meraviglio, dottore, non mi meraviglio affatto. Da quella gente mi aspetto di tutto.

STOCKMANN

Ah, ma stavolta li sistemo io. Glielo sbatterò in faccia, a chiare lettere. Qua, nero su bianco! Adesso mi piazzo qui ogni

giorno alla «Voce del popolo» e li bombarderò con un articolo dopo l'altro.

ASLAKSEN

Ma, scusate...

BILLING

Hurrah! Guerra! È la volta buona, che...

STOCKMANN

Li stenderò, vedrete, li schiaccerò come vermi, li distruggerò sotto gli occhi di tutti gli onesti, li...

ASLAKSEN

Ma sempre con moderazione, dottore! sempre con mo...

BILLING

Che moderazione d'Egitto, dinamite ci vuole, dinamite!

STOCKMANN (prosegue per conto suo)

E non è più in ballo soltanto l'impianto termale o la cloaca, no cari signori! È l'intera comunità, è tutta la città che

dobbiamo ripulire, disinfettare, depurare...

BILLING

Sacrosanto!

STOCKMANN

E spazzeremo via tutti i vecchi barbogi e i parrucconi, da tutte le loro poltrone! Vedo un orizzonte nuovo, più vasto...

forse ancora confuso, ma presto sarà chiaro, lo so. Ma ora bisogna muoversi, amici, trovare dei giovani per le nostre

bandiere, delle sentinelle, dei capitani per le nostre battaglie.

BILLING

Fantastico!

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

40

STOCKMANN

E se restiamo uniti, vinceremo, sì vinceremo. Oh, li butteremo giù con un soffio. La rivoluzione sarà come una nave da

mettere in mare, e noi saremo pronti per il varo! Non vi pare, signor Hovstad?

HOVSTAD

Ah, io sono ormai sicuro che niente ci fermerà. Affideremo l'amministrazione municipale ai più degni, cambieremo...

ASLAKSEN

E poi, facendo le cose con moderazione, non ci dovrebbero essere pericoli, no?

STOCKMANN

Al diavolo i pericoli! Io combatto per la verità, per la mia coscienza, cosa volete che m'importi se sia pericoloso o no!

Semmai...

HOVSTAD

Se c'è un uomo che merita di essere appoggiato e sostenuto, siete voi, dottore.

ASLAKSEN

Ah certo, il dottore è un vero amico di tutti i cittadini, della società. Sì , anzi l'amico della società.

BILLING

Ben detto, Aslaksen! Il dottor Stockmann, che Dio mi mandi un colpo, È un amico del popolo!

ASLAKSEN

Sì , e spero che tutta l'Unione dei proprietari di immobili lo chiamerà così : amico del popolo.

STOCKMANN (stringe loro, commosso, le mani)

Grazie, grazie, amici miei. Ah, cosa vuol dire avere degli amici fedeli! Amico del popolo, amico del popolo... che bella

parola! Se sapeste che gioia, che conforto è per me... Se penso a come mi ha chiamato il mio signor fratello... Ah, me la

pagherà perdio, se me la pagherà! Ora però devo andare, ho una visita, da un povero diavolo... Ma torno presto, eh.

L'articolo, Aslaksen, l'articolo! E mi raccomando, per carità non togliete le virgolette, assolutamente. Piuttosto

mettetene un paio in più! Bah, allora arrivederci, a presto. (si salutano, mentre Stockmann si avvia alla porta, poi esce)

HOVSTAD

Ecco un uomo che ci sarà utilissimo.

ASLAKSEN

Sì , purché si limiti a questa storia delle Terme. Se no, sarebbe meglio andare cauti.

HOVSTAD

Beh, bisognerà vedere...

BILLING

Dio, Aslaksen, ma siete un ansioso!

ASLAKSEN

Io? Beh, se ci sono di mezzo le autorità locali, francamente sì , signor Billing. Ah, non crediate, ho dovuto impararlo a

mie spese. Ma quando si tratta di alta politica, magari di opposizione contro il governo, allora caro mio dovete vedermi.

Altro che ansioso!

BILLING

Ah lo so. Ma non vi pare una contraddizione che...

ASLAKSEN

Io sono un uomo coscienzioso, ecco tutto. Quando si attacca il governo, beh, almeno non si danneggia la società, tanto il

governo, lasciatemelo dire, non va a perdersi in queste cose e sa che nessuno lo tocca veramente e men che meno lo

butta giù. Ma le autorità locali, signor Billing, quelle sì che corrono il rischio di venir rovesciate e allora, si capisce,

ecco che gli ignoranti vogliono mettersi loro a guidare la barca ed ecco i danni, e che danni signor Billing!... per tutti,

per i proprietari di immobili, e per tutti.

HOVSTAD

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

41

E l'educazione del cittadino, Aslaksen, e l'autogoverno?

ASLAKSEN

Beh, ognuno fa quel che può, signor Hovstad. Non si può mica pensare a tutto... Io non dico, ma... io ho raggiunto,

modestamente, una piccola posizione, e, si capisce, cerco di darmi da fare per conservarla. L'autogoverno, certo, è una

bella cosa, ma...

HOVSTAD

Se è così , sono ben contento di non avere nessuna posizione da conservare, Aslaksen!

BILLING

Giusto, giustissimo!

ASLAKSEN (sorridendo)

Beh, beh, (indica lo scrittoio) su quella poltrona, prima di voi, c'era per esempio il signor Stensgaard.

BILLING (sputa in terra)

Poh! Un disertore, un rinnegato, un voltagabbana!

HOVSTAD

Scusatemi Aslaksen, ma io non sono e non sarò mai una banderuola.

ASLAKSEN

Un uomo politico deve andar piano coi giuramenti, signor Hovstad! E anche voi, signor Billing, dovreste un po',

scusate, un po' calar le ali, proprio adesso che vi date tanto da fare per quel posto di segretario al Consiglio

Municipale...

BILLING

Io?

HOVSTAD

Sul serio, Billing?

BILLING

Uff, al diavolo! Ma sì , è vero. Ma cosa credete, lo faccio soltanto per far rabbia a quei sapientoni. Non penserete che...

ASLAKSEN

Io non penso niente, perché non c'entro. Volevo solo dire che quando mi si accusa di viltà o di contraddizione, io posso

replicare che il passato politico del tipografo Aslaksen è come un libro aperto, chiaro e netto. Le mie idee sono rimaste

sempre le stesse, tutt'al più si sono un po' moderate. Ma è la scuola della vita, l'esperienza... Il mio cuore è dalla parte

del popolo, come sempre! Oh Dio, non nego che, con la ragione, qualche volta propendo un po' per le autorità,

beninteso sempre e soltanto autorità locali. (esce, avviandosi in tipografia)

BILLING

Ma non possiamo proprio mandarlo a spasso, Hovstad?

HOVSTAD

Se trovate un altro che ci anticipi le spese della carta, della composizione e della stampa.

BILLING

Sì , ci mancano sempre quei maledetti fondi.

HOVSTAD (sedendosi alla scrivania)

Eh già, se li avessimo...

BILLING

E se li chiedessimo al dottor Stockmann?

HOVSTAD (sfogliando le carte)

A lui? Figuriamoci, non ha un soldo.

BILLING

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

42

D'accordo, ma ha le spalle ben coperte... dico il vecchio Morten Kiil, sì , il ghiro, come lo chiamano.

HOVSTAD (scrivendo)

E siete sicuro che lui ne abbia?

BILLING

Sicuro e come, che Dio mi mandi un colpo! E una parte dovrà pur andare alla famiglia Stockmann. Non so, dovrà

pensare a qualcosa; almeno una dote per i nipoti.

HOVSTAD (voltandosi a metà)

E voi ci fate conto, no? Eh, la signorina Petra...

BILLING

Io? Io non faccio nessun conto su niente.

HOVSTAD

E fate bene. Credetemi, potete cavarvi dalla testa anche quel posto al Consiglio Municipale. Tanto non lo avrete.

BILLING

E credete che non lo sappia? Beh, e sono anche contento che non me lo diano. Ci vuole un torto come questo per

infiammarmi, per incitarmi alla lotta! È come una razione di bile, bile fresca, e se ne ha bisogno in un buco come

questo, dove non succede mai niente di stimolante.

HOVSTAD (scrivendo)

Ah... sì sì .

BILLING

E vi dico io che sentirete parlare di Billing, che Dio... Ma adesso vado a scrivere il proclama per l'Unione dei proprietari

(esce, nella camera a destra)

HOVSTAD (seduto allo scrittoio, masticando la penna, con voce lenta)

Hm, allora è così ... (bussano) Avanti!

(Petra entra dalla porta in fondo a sinistra)

HOVSTAD (alzandosi)

Ah, siete voi? Entrate, signorina.

PETRA

Dovete scusarmi se...

HOVSTAD (avvicinandole una poltrona)

V i prego, accomodatevi.

PETRA

No, grazie, devo andare via subito.

HOVSTAD

È vostro padre che...

PETRA

No, no, sono qui per conto mio. (estrae dalla tasca del soprabito un libro) Ecco quella novella inglese.

HOVSTAD

E perché me la restituite?

PETRA

Perché non voglio tradurla.

HOVSTAD

Ma se mi avevate promesso...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

43

PETRA

Sì , prima di leggerla. Neanche voi l'avete letta, vero?

HOVSTAD

Eh no, purtroppo non conosco l'inglese, però...

PETRA

Beh, bisogna cercare qualche altro racconto (posando il libro sul tavolo) Questo non è assolutamente adatto per la

«Voce del Popolo».

HOVSTAD

Non è adatto? E perché?

PETRA

Perché contrasta completamente con i vostri principi, con le vostre idee.

HOVSTAD

Beh, per questo, non...

PETRA

Non mi sono spiegata. Insomma è una novella in cui si parla di una forza ultraterrena che proteggerebbe e alla fine

premierebbe sempre i buoni e punirebbe i malvagi. Oh, insomma...

HOVSTAD

Ma invece è un bel tema, proprio di quelli che piacciono ai lettori...

PETRA

E voi, proprio voi vorreste offrire questa roba al vostro pubblico? Ma se voi stesso sapete che son tutte fandonie, su!

Come se nella vita le cose andassero così .

HOVSTAD

Lo so, lo so, cara signorina, ma io faccio il redattore e, vedete, bisogna qualche volta andare un po' incontro ai gusti

della gente, specialmente poi in questioni da poco, come questa novelletta. Ciò che conta veramente, anzi

fondamentalmente è la politica, almeno per un giornale, e noi, se vogliamo fare della politica sul serio dobbiamo attirare

il pubblico, guidarlo verso le idee di libertà e di progresso, portarlo pian piano con noi. Già, se ci mettiamo a

spaventarlo, a intimidirlo, a dargli docce fredde, sfido che gli passa la voglia! E invece, se gli facciamo trovare una bella

storia edificante nel supplemento del giornale, comincia a interessarsi, e ad essere ben disposto anche verso il resto,

verso i veri articoli. Si sente, come dire? più sicuro.

PETRA

Ma signor Hovstad! Simili trucchi subdoli, una ragnatela di... Ah, non avrei mai creduto che proprio voi...

HOVSTAD (sorridendo)

Vi sono grato per l'opinione che avete su di me. A dire il vero, sono idee di Billing.

PETRA

Di Billing? Ma non è possibile.

HOVSTAD

Sì sì , proprio di Billing. Me ne parlava proprio poco fa. È lui che non vede l'ora di pubblicare la novella. Io, come

sapete, non l'ho letta.

PETRA

Ma come fa Billing, con le sue idee radicali...

HOVSTAD

Oh, Billing è... versatile. Per esempio adesso sta brigando per il posto di segretario al Consiglio Municipale.

PETRA

Ah no, signor Hovstad, non posso crederlo. Come potrebbe adattarsi a...

HOVSTAD

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

44

Ah, chiedetelo a lui.

PETRA

Ah, di Billing non lo avrei mai creduto.

HOVSTAD (la fissa intensamente)

No? Siete davvero così sorpresa?

PETRA

Sì ... o forse veramente no. Non lo so... in fondo...

HOVSTAD

Da noi giornalisti non c'è da aspettarsi gran che, signorina...

PETRA

State scherzando, o...

HOVSTAD

No no, qualche volta lo credo sul serio.

PETRA

Sì , capisco, magari nelle piccole mischie d'ogni giorno uno può pensare che in fin dei conti... Ma adesso, adesso che

siete anche voi in mezzo a questa grande battaglia, adesso che dipende anche da voi...

HOVSTAD

Intendete la battaglia di vostro padre?

PETRA

Certo. Adesso sì che vi sentirete qualcuno, che sentirete l'importanza, la parte che proprio voi, come giornalista, ben più

degli altri potete...

HOVSTAD

Sì , oggi... oggi quasi lo sento.

PETRA

Avete visto? Cosa vi dicevo? Ah, il vostro sì che è un lavoro, signor Hovstad, più che un lavoro! Pensate! Spianare la

strada alle verità misconosciute, alle idee nuove, coraggiose... farsi avanti senza paura, difendere con la forza delle

vostre parole i perseguitati...

HOVSTAD

Soprattutto poi quando questi perseguitati sono, ehm, come dire...

PETRA

Volete dire quando sono così onesti, così puri...

HOVSTAD (a voce bassa)

Volevo dire soprattutto quando sono come vostro padre, anzi quando si tratta di vostro padre.

PETRA (improvvisamente colpita)

Ah, è per questo. Ma allora...

HOVSTAD

Sì Petra..., signorina Petra.

PETRA

Ma allora è questo che vi spinge, non la causa, non la verità, non i grandi sentimenti di mio padre!

HOVSTAD

Ma sì , certo, anche questo, si capisce.

PETRA

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

45

No, vi prego signor Hovstad, tacete. Ormai ho capito. Ah, non avrei mai creduto. Come posso fidarmi di voi, ditemi,

se...

HOVSTAD

Ma signorina, soltanto perché io, soprattutto per voi...

PETRA

No, non per questo, signor Hovstad, ma perché non siete stato sincero con mio padre. Gli avete lasciato credere che vi

stessero a cuore soprattutto la verità, il bene di tutti... No signor Hovstad, voi ci avete ingannati, sì tutti e due, mio padre

e me. Non siete l'uomo che pretendete di essere. E io che credevo... Ah! Non ve lo perdonerò mai. Mai!

HOVSTAD

Non mi pare il momento di essere così aspra, signorina. No, non mi pare proprio il momento.

PETRA

E perché? Cosa c'entra...

HOVSTAD

Beh, direi che proprio in questo momento, in cui vostro padre ha bisogno di tutto il mio appoggio...

PETRA (guardandolo dall'alto in basso)

Ah, anche questo? Mi fate schifo, signor Hovstad, mi...

HOVSTAD

No, no, vi prego! Vi sbagliate, ve lo giuro. Io non sono mica... Non so da dove mi siano saltate fuori quelle parole, io

non volevo... Non dovete credere che...

PETRA

So io a che cosa devo credere. Arrivederci, signor Hovstad.

ASLAKSEN (uscendo in fretta e con aria di mistero dalla tipografia)

Accidenti, signor Hovstad, sentite. (vede Petra) Sacramento!

PETRA

Ecco il libro, datelo a qualcun altro. (s'avvia verso la porta d'uscita)

HOVSTAD (seguendola)

Signorina, vi prego...

PETRA

Addio, signor Hovstad. (esce)

ASLAKSEN

Signor Hovstad, ascoltatemi!

HOVSTAD

Sì , che c è?

ASLAKSEN

C'è il Borgomastro, lì fuori, in tipografia, che aspetta.

HOVSTAD

Il Borgomastro? E che cosa...

ASLAKSEN

Vuole parlarvi. È entrato dall'altra parte. Insomma, non vuole che lo vedano, capite?

HOVSTAD

Cosa mai... No, Aslaksen, vado io. (va alla porta della tipografia, l'apre, saluta e invita il Borgomastro ad entrare)

Aslaksen, per favore, che nessuno...

ASLAKSEN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

46

Ho capito, ho capito. (rientra in tipografia)

BORGOMASTRO

Penso sarete stupito di vedermi, signor Hovstad.

HOVSTAD

Francamente sì .

BORGOMASTRO (guardandosi intorno)

È una bella sede, signor Hovstad, accogliente, piacevole...

HOVSTAD

Oh, per carità...

BORGOMASTRO

E se avete da fare, non vorrei...

HOVSTAD

Ma neanche per idea, signor Borgomastro, se posso esservi utile. Permettete? (depone il cappello e il bastone del

Borgomastro su una sedia) Non volete accomodarvi?

BORGOMASTRO (sedendosi vicino al tavolo)

Grazie, molto gentile. (anche Hovstad si siede vicino al tavolo)

BORGOMASTRO

Se sapeste, signor Hovstad... oggi ho avuto una bella... sì , proprio una bella seccatura, sgradevole, molto sgradevole.

HOVSTAD

Ah? Eh, con tutti i vostri impegni...

BORGOMASTRO

Ah, non c'entra. La grana di oggi me l'ha piantata il medico delle Terme.

HOVSTAD

Ah? Il dottore?

BORGOMASTRO

Ma sì , ha scritto una specie di esposto per la Direzione delle Terme che riguarda una serie di presunte carenze dello

stabilimento.

HOVSTAD

Ah sì ?

BORGOMASTRO

Ma come, non ve ne ha parlato? Mi pareva m'avesse detto che vi...

HOVSTAD

Ah già, adesso ricordo, mi ha fatto qualche accenno, ma...

ASLAKSEN (dalla tipografia)

Dov'è l'articolo?

HOVSTAD (irritato)

Ehm... è sulla scrivania, non vedete?

ASLAKSEN (l'ha trovato)

Ah, eccolo.

BORGOMASTRO

Ma scusate, non è appunto la relazione...

ASLAKSEN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

47

Sì , signor Borgomastro, è l'articolo del dottore.

HOVSTAD

Ah, intendevate quello...

BORGOMASTRO

Sì , proprio quello. Che ne pensate?

HOVSTAD

Ma... non sono uno specialista... e poi gli ho dato appena un'occhiata,..

BORGOMASTRO

Però lo pubblicate?

HOVSTAD

Non posso mica rifiutarmi... quando si tratta di una firma nota.

ASLAKSEN

Ah, io, signor Borgomastro, con gli affari del giornale non c'entro.

BORGOMASTRO

È ovvio, Aslaksen.

ASLAKSEN

Io non faccio altro che stampare quello che mi danno.

BORGOMASTRO

Ma si capisce, è il vostro mestiere.

ASLAKSEN

E perciò adesso devo... (si avvia verso la tipografia)

BORGOMASTRO

No no, per favore, restate un attimo, Aslaksen. Se il signor Hovstad permette...

HOVSTAD

Prego, prego signor Borgomastro.

BORGOMASTRO

Voi siete un uomo molto equilibrato, Aslaksen, un uomo di buon senso.

ASLAKSEN

Sono lusingatissimo, signor Borgomastro, lusingatissimo.

BORGOMASTRO

E poi siete un uomo che gode molto credito, che ha molta influenza presso la più ampia cerchia di persone.

ASLAKSEN

Oh, di persone modeste, signor Borgomastro.

BORGOMASTRO

Beh, anche qui i piccoli contribuenti sono la maggioranza.

ASLAKSEN

Ah, questo sì , signor Borgomastro.

BORGOMASTRO

E io sono convinto che voi conosciate bene anche i loro umori, il loro stato d'animo, verò Aslaksen?

ASLAKSEN

Ah sì , penso proprio si possa dirlo, signor Borgomastro. Modestamente, io...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

48

BORGOMASTRO

Beh, se i cittadini meno abbienti sono disposti a tanti lodevoli sacrifici, con tanta abnegazione e con tanto disinteresse,

non posso che rallegrarmene.

ASLAKSEN

Come come? Sacrifici?

HOVSTAD

Disinteresse? Abnegazione?

BORGOMASTRO

Sì , è proprio un buon segno, la prova di uno straordinario spirito di solidarietà. Devo dire che quasi quasi non me lo

sarei aspettato. Ma voi sapete molto meglio di me quale sia il loro stato d'animo.

ASLAKSEN

Ma signor Borgomastro, io non...

BORGOMASTRO

Perché non sarà un sacrificio da poco per la città.

HOVSTAD

Per la città?

ASLAKSEN

Ma non riesco a... si tratta infine dello stabilimento, e non...

BORGOMASTRO

Secondo i primi calcoli i lavori e i restauri auspicati, anzi pretesi dal medico delle Terme dovrebbero costare qualcosa

come duecentomila corone, poco più poco meno.

ASLAKSEN

È una grossa cifra, ma non vedo...

BORGOMASTRO

È chiaro che ci sarà bisogno di un prestito comunale.

HOVSTAD (alzandosi)

Non penserete che debba essere la città a...

ASLAKSEN

Come? A spese della città? Vorreste che fosse la gente modesta, i piccoli borghesi a sborsare...

BORGOMASTRO

E chi se no, egregio signor Aslaksen?

ASLAKSEN

I grossi proprietari, gli azionisti delle Terme.

BORGOMASTRO

Mi dispiace, ma la Società non è in grado di sopportare ulteriori spese.

ASLAKSEN

Ma è proprio deciso, signor Borgomastro?

BORGOMASTRO

Ho preso le mie informazioni, e con molta esattezza. Se proprio si fanno tutti questi lavori per esteso dovrà pagarseli la

città.

ASLAKSEN

Ma sacramento!... oh, chiedo scusa, signor Borgomastro!... Ma allora è un'altra storia, signor Hovstad!

HOVSTAD

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

49

Eh già, proprio un'altra.

BORGOMASTRO

Ma il guaio peggiore è un altro: ed è che dovremo chiudere le Terme per un paio d'anni.

HOVSTAD

Chiuderle? Del tutto?

ASLAKSEN

Due anni?

BORGOMASTRO

Almeno due anni. Finché i lavori non saranno finiti.

ASLAKSEN

Ma diavolo, signor Borgomastro, non ce la faremo! Ditemi voi di che cosa vivremo per tutto questo tempo, noialtri

proprietari di case.

BORGOMASTRO

Ah, è una domanda difficile, Aslaksen, molto difficile. Ma che cosa pretendete da noi, scusate? Credete che quando

avremo riempito la testa alla gente con tutte queste storie dell'acqua inquinata, del terreno marcio e avanti, sì dico,

credete che alle Terme vedremo più un solo forestiero?

ASLAKSEN

Allora tutta la storia è soltanto una fantasticheria?

BORGOMASTRO

Con tutta la più buona volontà, sinceramente, non sono riuscito a convincermi che ci sia qualcosa di vero.

ASLAKSEN

Ma allora il dottor Stockmann è un vero irresponsabile, un... oh, vi chiedo scusa, signor Borgomastro, non intendevo...

Ma...

BORGOMASTRO

È la verità, Aslaksen. Purtroppo. Una triste verità. Mio fratello, mi spiace dirlo, è sempre stato uno scriteriato.

ASLAKSEN

E voi, in un affare così , volevate ancora appoggiarlo, signor Hovstad!

HOVSTAD

Ma chi poteva immaginare, scusate...

BORGOMASTRO

Ho buttato giù un breve quadro della situazione, da un punto di vista spassionato, obiettivo, anche con qualche

indicazione circa i mezzi e i modi con i quali si potrebbero riparare o rimediare eventuali carenze o difetti dello

stabilimento, entro i limiti delle possibilità finanziarie della Società delle Terme.

HOVSTAD

Non avete mica per caso qui l'articolo, signor Borgomastro?

BORGOMASTRO (cercando nelle tasche)

Sì , l'avevo portato con me, caso mai voi...

ASLAKSEN (in fretta)

Accidenti, sta venendo...

BORGOMASTRO

Chi, mio fratello?

HOVSTAD

Lui? Dove?

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

50

ASLAKSEN

Dalla tipografia.

BORGOMASTRO

Diavolo! Mi secca incontrarlo qui, e poi volevo parlare ancora con voi, per via di certe cose...

HOVSTAD (indicandogli la porta a destra)

Restate un momento di là.

BORGOMASTRO

Ma se poi...

HOVSTAD

No no, c'è solo Billing.

ASLAKSEN

Presto, signor Borgomastro, presto... Sta arrivando.

BORGOMASTRO

Sì sì , va bene, ma cercate di sbrigarvi, di liberarvene. (esce dalla porta di destra, che Aslaksen gli apre e richiude alle

sue spalle)

HOVSTAD

Su, Aslaksen, mettetevi a far qualcosa, dai. (si siede e comincia a scrivere, mentre Aslaksen fruga in un mucchio di

giornali posati su una sedia, a destra)

STOCKMANN (arriva dalla tipografia)

Eccomi. (depone cappello e bastone)

HOVSTAD (continuando a scrivere)

Ah, dottore. Allora, Aslaksen, a che punto siamo? Se si potessero un po' accelerare i tempi.

STOCKMANN (ad Aslaksen)

Per le bozze c'è ancora da aspettare, no?

ASLAKSEN (senza voltarsi)

Per forza. Come potete pretendere che...

STOCKMANN

Ma certo, Aslaksen, lo so bene. Ma anche voi dovete capire che non vedo l'ora di vederlo stampato. Fino a quel

momento non...

HOVSTAD

Beh; ci vuole un po' di tempo, fra una cosa e l'altra... Non è cosa che si sbrighi in cinque minuti, vero Aslaksen?

ASLAKSEN

Temo proprio di no, signor Hovstad.

STOCKMANN

Va bene, amico, va bene. Vuol dire che ripasserò. Anche più di una volta, se sarà necessario. Dio buono, dinanzi a una

cosa simile, che dico? al bene di tutta la città, non è certo il caso di prendersela comoda. (fa per andarsene, poi si ferma

e torna indietro) Ah, c'è ancora una piccola cosa. Volevo appunto dirvi che, se...

HOVSTAD

Scusate, dottore, in questo momento... devo... magari ne parliamo più tardi, quando...

STOCKMANN

Ah, solo due parole, signor Hovstad. Vedete, ecco... non vorrei che la gente, leggendo domani che io per tutto l'inverno

ho lavorato e penato, da solo, in silenzio, per il bene della città...

HOVSTAD

Certo, dottore, ma non...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

51

STOCKMANN

Caro signor Hovstad, so anch'io che non ho fatto altro che il mio dovere, sì , il mio elementare dovere di cittadino. Sì , il

mio porco dovere, perdio, e nient'altro! Ma vedete, non vorrei che i miei cittadini, sì insomma, con tutto il bene che mi

vogliono e con tutta la stima che hanno per me...

ASLAKSEN

Ah, una grande stima, dottore. Fino ad oggi tutti i cittadini vi hanno sempre...

STOCKMANN

Appunto, ed è per questo che non vorrei... la gente, specialmente i poveri, penserà... che io li inviti, che io voglia

ammonirli e incitarli a prendere in mano i problemi della città, a essere loro, in futuro, a decidere, a governare.

HOVSTAD (alzandosi)

Dottore, in tutta franchezza, non vi nascondo che appunto...

STOCKMANN

Ah, dunque è proprio così . L'avevo indovinato. Ma, per favore, che non se ne faccia assolutamente nulla. Anzi, se

qualcuno dovesse o volesse prendere l'iniziativa, vi prego d'avvertirmi e di...

HOVSTAD

Che iniziativa?

STOCKMANN

Ma non so, una qualunque, una fiaccolata, un corteo, o un banchetto d'onore, o una sottoscrizione per un omaggio, o...

sul serio, promettetemi veramente d'impedirlo. Assolutamente. Anche voi Aslaksen, d'accordo?

HOVSTAD

Dottore, scusate, ma... a questo punto è meglio che vi parli apertamente. Vedete, voi...

(Entra, dalla porta a sinistra sullo sfondo, la signora Stockmann. Indossa soprabito e cappello)

SIGNORA STOCKMANN (vedendo il dottore)

L'avrei giurato! Thomas...

HOVSTAD (andandole incontro)

Oh, signora Stockmann! Che piacere...

STOCKMANN

Si può sapere cosa fai qui, Caterina?

SIGNORA STOCKMANN

Proprio non lo sai? Su, con un po' di sforzo riesci forse a indovinarlo.

HOVSTAD

Ma perché non vi accomodate? O preferite...

SIGNORA STOCKMANN

Grazie, non disturbatevi, signor Hovstad. E anzi scusatemi se vengo qui per via di mio marito, ma cercate di

comprendermi, una madre, una madre di tre figli non può...

STOCKMANN

Caterina, ti prego! Non c'è proprio bisogno che adesso tu...

SIGNORA STOCKMANN

Infatti, non ce ne dovrebbe essere bisogno. Ma pare invece che sia tu a non pensare alla tua famiglia, visto che sei

pronto a gettarla sul lastrico.

STOCKMANN

Ma Caterina, cosa dici? Così , secondo te, solo per avere moglie e figli, un uomo non avrebbe più il diritto di dire la

verità, di essere un utile e operoso cittadino, di servire la sua città, di...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

52

SIGNORA STOCKMANN

Sì , Thomas, ma c'è modo e modo.

ASLAKSEN

Ecco, lo dico sempre anch'io: misura, ci vuole, moderazione, in tutte le cose.

SIGNORA STOCKMANN

E anche voi, signor Hovstad, dovreste vergognarvi di portar via mio marito alla sua famiglia, di istigarlo a mettersi in

tutta questa storia.

HOVSTAD

Permettetemi, signora Stockmann. Io non credo di aver istigato nessuno, né di...

STOCKMANN

E tu, Caterina, credi che io mi lascerei...

SIGNORA STOCKMANN

Certo che ti lasci metter su, e come. Sì , lo so, sei l'uomo più intelligente della città, ma non basta, Thomas! Ti lasci

suggestionare, manovrare così facilmente, sì , proprio tu, con la tua intelligenza. (a Hovstad) Vi prego, pensate solo a

questo: se stamperete il suo articolo, verrà licenziato. Sì , dalle Terme.

ASLAKSEN

Come? Ma no!

HOVSTAD

Dottore, dovreste capire anche voi che, a questo punto...

STOCKMANN (con una risata)

Ah, voglio proprio vedere! Se soltanto si azzardano... ah, ma se ne guarderanno bene. Ma lo sai che la maggioranza è

con me, compatta?

SIGNORA STOCKMANN

Sì , lo so, ci mancava anche questa disgrazia.

STOCKMANN

Caterina, adesso basta con queste chiacchiere a vanvera, va' a casa, alle tue faccende, e lascia che io mi occupi di quelle

di tutti, della città. Ma non vedi come sono contento e sicuro? E allora, abbi fiducia e non preoccuparti. (cammina su e

giù, fregandosi le mani) Non dubitare, Caterina! La vittoria sarà del popolo, della verità! Oh! Mi par già di vederlo

questo libero e democratico ceto borghese, che si raccoglie, che si stringe unito come un esercito, a combattere, a

vincere per la libertà! (si ferma, d'improvviso, davanti a una sedia) Ma cosa diavolo...

ASLAKSEN (guardando dalla stessa parte)

Accidenti!

HOVSTAD (guardando dalla stessa parte)

Ehm...

STOCKMANN

Ma questo è proprio il vertice del potere, dell'autorità. (prende delicatamente in mano il berretto del borgomastro,

tenendolo sollevato con la punta delle dita)

SIGNORA STOCKMANN

Ma è di Peter! È il berretto da Borgomastro!

STOCKMANN

E questo è il suo bastone di comando. Ma perdio, come...

HOVSTAD

Ecco, dottore, il...

STOCKMANN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

53

Ho capito, ho capito. È venuto qui sperando di abbindolarvi con le sue chiacchiere. Ah ah, ha proprio trovato l'uomo

giusto! E poi, quando mi ha visto arrivare dalla tipografia... (scoppiando a ridere) e poi ha tagliato la corda, vero

Aslaksen?

ASLAKSEN (velocemente)

Proprio così , dottore, se n'è andato.

STOCKMANN

Ha tagliato la corda, lasciando qui bastone e... Storie! Peter non è il tipo. Ma si può sapere dove l'avete nascosto? Ah! Lì

dentro, già. Preparati, Caterina, adesso vedrai. Se vuoi ridere...

SIGNORA STOCKMANN

Thomas, ti prego, smettila!

ASLAKSEN

Dottore, state attento, non...

STOCKMANN (si è messo in testa il berretto del Borgomastro e ha preso il bastone; va alla porta, l'apre e saluta

portandosi la mano al berretto. Entra, rosso d'ira, il Borgomastro, seguito da Billing)

BORGOMASTRO

Cosa sono queste pagliacciate?

STOCKMANN

Col dovuto rispetto, Peter, col dovuto rispetto! Non vedi? Non riconosci le insegne dell'autorità? (passeggia su e giù)

SIGNORA STOCKMANN (quasi piangendo)

Thomas, no, ti prego..

BORGOMASTRO (seguendo Stockmann)

Basta buffonate! Ridammi il bastone e il berretto!

STOCKMANN (continuando a passeggiare)

Se tu sei il Borgomastro della città, io ne sono il capo, la guida, non te ne accorgi?

BORGOMASTRO

Vuoi toglierti il berretto? Bada, è il berretto di un'uniforme ufficiale!

STOCKMANN

Boh. E tu speri d'intimorire col berretto di una divisa il popolo che sta risvegliandosi come un leone? Guarda, la

rivoluzione è alle porte, sarà pronta domani. Tu mi hai minacciato di licenziarmi, ma sono io che ti licenzio, che ti

depongo da tutte le tue cariche, che ti scaccio. Non ci credi, vero? Ti pare impossibile. Eppure è così , Peter, proprio

così . Le forze vive, vere, vittoriose della città sono con me. Hovstad e Billing tuoneranno dalle colonne della «Voce del

Popolo» e Aslaksen si metterà in marcia, alla testa di tutta l'Unione dei proprietari d'immobili.

ASLAKSEN

No, dottore, io non mi metterò né in marcia né alla testa...

STOCKMANN

Lo farete, Aslaksen, dovete farlo!

BORGOMASTRO

Ah, dunque il signor Hovstad ha infine deciso di mettersi con gli agitatori, eh!

HOVSTAD

No, signor Borgomastro, nient'affatto.

ASLAKSEN

Si capisce. Il signor Hovstad ha abbastanza comprendonio per non mandare in malora se stesso e il giornale, e tutto solo

per qualche grillo.

STOCKMANN (guardandosi intorno)

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

54

Ma non... che volete dire?

HOVSTAD

Ebbene sì , dottore, sarò franco. Voi... insomma, voi avete messo le cose in una luce falsa e io, in coscienza, non posso

appoggiarvi.

BILLING

Spero bene che no, dopo tutto quello che il signor Borgomastro ha avuto la bontà di spiegarmi, mentre eravamo nascosti

là dentro.

STOCKMANN

Luce falsa? Io, avrei messo le cose in... Lasciate che mi preoccupi io, di come ho messo le cose. Voi pensate soltanto a

pubblicare il mio articolo e a difendermi ci penserò io.

HOVSTAD

Mi dispiace, ma non lo pubblico. Non posso e non intendo pubblicarlo.

STOCKMANN

Non potete? Ma che sciocchezze state dicendo? Siete bene il redattore, no? E il giornale, se non mi sbaglio, lo fa la

redazione.

ASLAKSEN

No, dottore, lo fanno gli abbonati.

BORGOMASTRO

Grazie al cielo.

ASLAKSEN

Sì , dottore, l'opinione pubblica, i lettori colti, i proprietari, e tutti gli altri: ecco chi fa il giornale.

STOCKMANN (calmo)

E tutte queste forze, tutte queste leve del potere sarebbero allora contro di me?

ASLAKSEN

Proprio così , dottore. Per la cittadinanza sarebbe la rovina, se pubblicassimo il vostro articolo.

STOCKMANN

Ma guarda!

BORGOMASTRO

Il mio berretto e il mio bastone, per favore. (Stockmann si leva il berretto e lo depone, insieme col bastone, sul tavolo)

BORGOMASTRO (prendendolo)

Così eri il capo della città, eh? Mi pare che il tuo potere sia finito presto.

STOCKMANN

Finito? Non siamo ancora alla fine, caro Peter. (a Hovstad) Dunque non potete proprio pubblicare il mio articolo?

HOVSTAD

No, dottore, proprio non posso. Del resto, anche pensando alla vostra famiglia...

SIGNORA STOCKMANN

Ah, lasciate stare la famiglia, signor Hovstad, ve ne prego.

BORGOMASTRO (tirando fuori dalla tasca un foglio)

Per orientare e informare il pubblico sarà più che sufficiente questo mio articoletto, una semplice e chiara spiegazione.

Se vi interessa, signor Hovstad...

HOVSTAD (prendendo il foglio)

Certo, certo, lo pubblicheremo senz'altro, con piacere.

STOCKMANN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

55

E il mio invece no, eh? Ah... Ma se v'immaginate di costringermi al silenzio, di obbligarmi a tacere la verità, perdio,

non sarà così facile. Aslaksen, prendete il mio manoscritto e stampatemene subito, a mie spese, quattrocento copie, sì ,

come opuscolo. No aspettate... cinquecento... anzi, seicento. Voglio seicento copie.

ASLAKSEN

Neanche a peso d'oro, dottore. Mi dispiace, ma se si sapesse che io ho messo a disposizione la mia tipografia... E non

troverete del resto nessuno che ve lo stampi, qui in città.

STOCKMANN

Allora ridatemelo.

ASLAKSEN (porgendogli il manoscritto)

Prego.

STOCKMANN (prendendo cappello e bastone)

Ma lo diffonderò, vedrete, parola mia, lo farò conoscere a tutti! Magari: sì , lo leggerò in un'assemblea, in una grande

riunione popolare, e i miei concittadini ascolteranno, sentiranno la voce della verità! Sì , vedrete...

BORGOMASTRO

Caro Thomas, non troverai in tutta la città nessun circolo, nessuna associazione che ti fornisca un locale, per questa tua

grande assemblea.

ASLAKSEN

Ah certo, nessuno, lo credo bene. E se non debbo saperlo io...

BILLING

Che Dio mi mandi un colpo, se ne trovate una! Voglio proprio vedere! Voglio...

SIGNORA STOCKMANN

Ma è una vergogna, un'indecenza! Thomas! Ma perché tutti contro di te?

STOCKMANN (adirato)

Perché? Te lo dico io, se vuoi proprio saperlo. Perché qui, in questa nostra cara città, tutti gli uomini sono delle

donnette, come te, che pensano soltanto alla famiglia e non pensano alla società, agli altri, alla giustizia...

SIGNORA STOCKMANN (prendendolo per un braccio)

E allora proprio una donnetta come me mostrerà loro come si fa ad essere uomini. Sì , Thomas, sono con te!

STOCKMANN

Oh, Caterina, ecco le parole che volevo sentire da te... brava, grazie! Vedrai! La diffonderemo insieme, la verità, sì ,

dappertutto, lo giuro! Se non riesco a trovare un locale, prenderò un tamburo, e attraverserò tutta la città, e leggerò il

mio articolo a tutti gli angoli delle strade, lo griderò...

BORGOMASTRO

Spero non vorrai essere pazzo fino a questo punto.

STOCKMANN

Sì , Peter, fino a questo punto, e di più se occorrerà!

ASLAKSEN

In tutta la città, dottore, non troverete nessuno disposto a venire con voi, credetemi.

BILLING

No, non lo troverete, che Dio mi...

SIGNORA STOCKMANN

Non importa, Thomas. Verranno con te i ragazzi.

STOCKMANN

Sì , i ragazzi! Magnifico!

SIGNORA STOCKMANN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

56

Morten ne sarà entusiasta ed Ejlif; vedrai che verrà anche lui.

STOCKMANN

Sì , anche lui! E anche Petra, e anche tu. Tutti, con me!

SIGNORA STOCKMANN

No, io no... Sai? io starò alla finestra e ti vedrò passare. Sì , alla finestra, per te.

STOCKMANN (abbracciandola e baciandola)

Grazie, Caterina, sì ! E ora vedremo, signori, adesso che incroceremo il ferro... Sì , vedremo se la bassezza avrà la forza

d'imbavagliare un cittadino, un patriota che vuol purificare, salvare la nostra società. (esce, con la moglie, dalla porta a

sinistra sullo sfondo)

BORGOMASTRO (scuotendo perplesso la testa)

Mah, è riuscito a far perdere la testa anche a lei.

ATTO QUARTO

Una grande sala, piuttosto antiquata, in casa di Horster. Sullo sfondo, una porta a due battenti conduce in

un'anticamera. Sulla parete di sinistra tre finestre, nel mezzo della parete di fronte un podio, sul quale è collocato un

tavolino con due candele, una caraffa d'acqua, un bicchiere e una campana. Il resto della sala è illuminato da

candelabri a bracci situati tra le finestre. A sinistra, sullo sfondo, c'è un tavolo con dei lumi davanti ad esso una sedia.

A destra, sul davanti, una porta; accanto alcune sedie.

Una folla di gente di tutte le classi sociali; fra essi si scorgono anche alcune donne e degli scolari. Dal fondo

continuano ad affluire persone, finché la sala è piena.

UN BORGHESE (rivolto ad un altro che sta venendogli incontro)

Ah, sei venuto anche tu, Lamstad?

UN SECONDO BORGHESE

Si capisce. Vado sempre a tutte le assemblee.

UN TERZO BORGHESE

Allora un fischietto l'avrete portato, no?

IL SECONDO BORGHESE

Eh! E voi no?

IL TERZO BORGHESE

E come! Sapete, il capitano Evensen viene addirittura con un bel corno, ma uno potente, ve lo dico io!

IL SECONDO BORGHESE

Persona come si deve, quell'Evensen! (risate nel gruppo)

UN QUARTO BORGHESE (avvicinandosi)

Ma stasera, cosa c'è veramente?

IL SECONDO BORGHESE

Ma da dove venite? C'è il discorso del dottor Stockmann contro il Borgomastro.

IL QUARTO BORGHESE

Ma se è suo fratello...

IL PRIMO BORGHESE

Ah, se è per questo! Quel dottor Stockmann non ha mica riguardo per nessuno.

IL TERZO BORGHESE

Ma ha torto, no? Almeno cosi diceva la «Voce del Popolo».

IL SECONDO BORGHESE

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

57

Eh si, deve aver proprio torto, se non è riuscito a farsi dare un locale né dall'Unione dei proprietari di immobili né dal

circolo cittadino.

IL PRIMO BORGHESE

Nemmeno il salone delle Terme non ha potuto avere.

IL SECONDO BORGHESE

Beh, questo magari si sapeva.

UN UOMO (in un altro gruppo)

Ehi, ma per chi conviene tenere in tutta questa storia?

UN SECONDO UOMO (nello stesso gruppo)

Ah, io mi regolo su Aslaksen. Sapete, il tipografo, no? Fate come lui e andrete sul sicuro.

BILLING (con una cartella sotto il braccio, facendosi strada tra la folla)

Permesso, signori, permesso... sono il cronista della «Voce del Popolo»... permesso... grazie... permesso... (si siede al

tavolo, a sinistra)

UN OPERAIO

Chi è quello là?

UN SECONDO OPERAIO

Chi, Billing? Non lo conosci? È uno che lavora nel giornale di Aslaksen.

(Horster guida la signora Stockmann e Petra, attraverso la porta di destra, verso il davanti della sala. Li seguono Ejlif

e Morten)

HORSTER

Ecco, mi pare che per voi sia il posto migliore. Caso mai succedesse qualcosa, si fa presto ad uscire.

SIGNORA STOCKMANN

Credete ci sarà qualche incidente?

HORSTER

Mah, non si sa mai, con tanta gente. Ma intanto accomodatevi e state tranquilli.

SIGNORA STOCKMANN (sedendosi)

Non so come ringraziarvi. Siete stato così gentile a concedere questa sala a mio marito. Senza di voi...

HORSTER

Beh, visto che non c'era nessun altro disposto, ho pensato...

PETRA (che si è seduta anche lei)

Si, siete gentile... e anche coraggioso, capitano.

HORSTER

Su, non mi pare ci volesse poi un gran coraggio.

(Hovstad e Aslaksen arrivano contemporaneamente, ma ognuno per conto suo, e attraversano la folla)

ASLAKSEN (avvicinandosi a Horster)

E il dottore, non c'è ancora?

HORSTER

Ma sì , è nella stanza di là che aspetta.

(Movimento di gente intorno alla porta in fondo)

HOVSTAD (a Billing)

Ecco il Borgomastro!

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

58

BILLING

Sì , che Dio mi mandi un colpo, è lui, sta arrivando!

(Il Borgomastro Stockmann si fa cautamente largo tra la folla, salutando gentilmente, e si mette verso la parete a

sinistra. Subito dopo, dalla porta a destra verso la porta anteriore della sala, entra il dottor Stockmann, in abito nero

con cravatta bianca. Qualche timido applauso, cui replicano alcuni fischi soffocati, poi silenzio)

STOCKMANN (a mezza voce)

Caterina, come va?

SIGNORA STOCKMANN

Oh, Thomas, bene, grazie. (piano) Non agitarti, ti prego, cerca di restare calmo.

STOCKMANN

Oh, son ben capace di dominarmi, io. (guarda l'orologio, sale sul podio e accenna un inchino verso il pubblico)

Dunque, è già passato più di un quarto d'ora e penso di poter cominciare. (Tira fuori il suo manoscritto)

ASLAKSEN

Un momento, manca un presidente. Bisogna prima eleggere un presidente.

STOCKMANN

Ma neanche per idea, perché dovrebbe occorrere un presidente!

ALCUNI DEL PUBBLICO (gridando)

Sì , un presidente!

BORGOMASTRO

Lo penso anch'io. Mi pareva anzi ovvio.

STOCKMANN

Ma Peter, io ho convocato quest'assemblea soltanto per leggere la mia relazione.

BORGOMASTRO

Non c'entra. La relazione potrebbe suscitare un dibattito, dar luogo a discussioni, far emergere opinioni divergenti, e

tanto più dunque mi sembra necessario...

NUMEROSE VOCI (dalla folla)

Sì , un presidente! Un presidente dell'assemblea!

HOVSTAD

La volontà popolare sembra richiedere che si nomini un presidente.

STOCKMANN (dominandosi)

Per me... che il popolo voglia quello che vuole... se proprio...

ASLAKSEN

E io propongo di scegliere il signor Borgomastro. Se non vi dispiace, noi tutti vorremmo...

BORGOMASTRO

Vi ringrazio, ma per molti e molto comprensibili motivi non posso accettare. Ma per fortuna abbiamo fra noi un uomo

che gode la fiducia di tutti, e che io vorrei pregare di assumersi quest'incarico. Intendo il presidente dell'Unione dei

proprietari di immobili, il tipografo Aslaksen.

MOLTE VOCI

Giusto! Aslaksen! Viva Aslaksen! Aslaksen presidente!

STOCKMANN (prende il suo manoscritto e scende dal podio)

ASLAKSEN

Dinanzi a quest'attestazione di fiducia dei miei concittadini, non posso certo tirarmi indietro. (applausi, battimani.

Aslaksen sale sul podio)

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

59

BILLING (scrive)

Dunque... «il tipografo Aslaksen eletto per acclamazione».

ASLAKSEN

E ora, se permettete, da questo posto e da questa responsabilità ai quali avete voluto chiamarmi, vorrei dirvi solo due

parole. Io sono un cittadino che ama la pace e la serenità e vorrei richiamarvi soprattutto a una ragionevole moderazione

e a ragionamenti moderati. Tutti quelli che mi conoscono sanno, credo, che...

MOLTE VOCI

Giustissimo, Aslaksen! Bravo! Viva Aslaksen!

ASLAKSEN

È alla scuola della vita e dell'esperienza che io ho imparato come la moderazione sia la prima virtù, il più bell'abito di

ogni cittadino responsabile.

BORGOMASTRO

Queste sì che son parole, Aslaksen.

ASLAKSEN

E ho imparato anche, permettetemi di dirlo, che moderazione ed equilibrio giovano anche e soprattutto alla società. Io

mi permetto perciò di raccomandare al nostro stimato concittadino che ha voluto convocare quest'assemblea di non

oltrepassare mai, in nessun caso, i confini di questa preziosa moderazione, di...

UN UOMO (vicino alla porta)

Cin cin alla Lega della Temperanza!

UNA VOCE

Va all'inferno, idiota!

MOLTI

Sst! Zitti! Basta!

ASLAKSEN

Per favore, signori, niente interruzioni! Se qualcuno chiede la parola...

BORGOMASTRO

Io, signor presidente, col vostro permesso.

ASLAKSEN

La parola al Borgomastro Stockmann.

BORGOMASTRO

In considerazione degli stretti legami di parentela che notoriamente sussistono fra me e il medico dello stabilimento

termale attualmente in carica, nulla mi sarebbe stato più gradito che il potermi astenere dal prendere oggi, qui, la parola.

Ma il rapporto ufficiale che io intrattengo, data la mia carica, con la Direzione delle Terme e la preoccupazione per i

fondamentali, primari interessi della città mi inducono, anzi mi costringono a fare una proposta. Credo di poter e di

dover presupporre che i cittadini qui presenti, tutti senza eccezione, sarebbero decisamente contrari a veder divulgate,

ampiamente divulgate notizie esagerate e insicure concernenti le condizioni igieniche delle Terme e della città intera.

MOLTE VOCI

Giusto! Sì ! No, non lo vogliamo! Ha ragione il Borgomastro! È uno scandalo!

BORGOMASTRO

Perciò io propongo che l'assemblea non consenta al medico dello stabilimento di leggere o di esporre la sua relazione.

STOCKMANN (scoppiando)

Come... non consenta?... Ma io...

CATERINA (tossisce)

STOCKMANN (dominandosi)

Ah, che l'assemblea non consenta, è così ?

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

60

BORGOMASTRO

Nel mio esposto pubblicato sulla «Voce del Popolo» ho fornito ai lettori tutti i dati essenziali, affinché tutti i cittadini

non prevenuti possano facilmente formarsi un loro giudizio sulla situazione. A chi legge quell'articolo risulterà chiaro,

spero, che il progetto del medico dello stabilimento punta sostanzialmente - a parte la richiesta di un voto di sfiducia nei

confronti dell'amministrazione comunale - ad accollare ai contribuenti un'inutile spesa supplementare di almeno

centomila corone. (voci, grida di dissenso, fischi)

ASLAKSEN (scuotendo la campana)

Silentium! Signori! Io mi permetto e mi onoro di sostenere la proposta del signor Borgomastro. Che l'agitazione

provocata dal dottor Stockmann celi qualche fine recondito, lo penso in verità anch'io. Si, egli parla delle Terme, ma è a

una rivoluzione che egli mira, Signori! Ah, ho capito il suo gioco: egli vuole che il potere, l'autorità passino in altre

mani, proprio questo! Oh, intendiamoci: nessuno diffida della rettitudine del dottore e dell'onestà delle sue intenzioni,

Dio ce ne guardi. A questo proposito, sia chiaro, non ammetto alcun dubbio. Per il resto, sono anch'io un fautore

dell'autogoverno comunale, purché non costi troppo ai contribuenti. Ma questo, ecco, è proprio il nostro caso... e perciò,

che il diavolo mi... chiedo scusa, sono anch'io troppo impulsivo, perciò, dicevo, stavolta non posso proprio essere

d'accordo col dottor Stockmann. Nemmeno l'oro, se volete la mia opinione, dev'essere pagato a un prezzo troppo caro.

(vivaci assensi da tutte le parti)

HOVSTAD

Anch'io sento il dovere di chiarire la mia presa di posizione. All'inizio, per un momento, pareva che l'azione del dottor

Stockmann dovesse avere un grande seguito e io l'ho appoggiata, non lo nego, con spirito d'imparzialità e con tutte le

mie forze. Ma quando abbiamo scoperto che ci eravamo fatti sviare da una falsa esposizione dei fatti, noi...

STOCKMANN

Cosa? Falsa... ma... Io...

HOVSTAD

Forse non falsa, ma imprecisa. Del resto ce l'ha dimostrato la relazione del signor Borgomastro. Spero che qui, in questa

sala, tutti conoscano bene le mie idee democratiche: la posizione della «Voce del Popolo» nelle grandi questioni

politiche è troppo nota perché io debba stare qui a spiegarla. Ma è proprio da alcuni grandi uomini che mi sono stati

maestri, da uomini d'esperienza e di buon senso che io ho imparato - e ne ho fatto tesoro - che un giornale, nelle

questioni schiettamente locali, deve procedere con coraggio ma anche con prudenza.

ASLAKSEN

Concordo con l'oratore, pienamente.

HOVSTAD

Senza contare, poi, che in questo caso il dottor Stockmann, mi pare sia chiaro a tutti, si è posto contro, sì

deliberatamente contro l'opinione pubblica, contro le idee e i sentimenti della cittadinanza. E qual è, signori, il primo e

più alto dovere di un giornalista? Non è forse quello, voi m'insegnate, di svolgere il suo lavoro in concordia ed in

armonia con i suoi lettori? Sì , signori, lasciatemelo dire, indegnamente! Un giornalista, un giornalista onesto e

indipendente, deve rendersi conto che il suo non è un mestiere qualunque, deve sapere che i suoi lettori gli affidano -

sempre, signori! a qualunque giornalista, sì , a ciascuno di noi - un mandato, un tacito ma severo mandato, quello di

battersi con fermezza e senza timori per il bene, per l'interesse dei suoi compagni di fede! Se sbaglio, correggetemi,

amici, ed io sarò ben lieto.

MOLTE VOCI

No, no, giusto! Bravo Hovstad! Hovstad ha ragione! Hovstad!

HOVSTAD

Devo poi aggiungere, signori, se me lo consentite, una penosa confessione di carattere strettamente personale. Non è

senza un senso di profonda amarezza, non è senza un tormentato travaglio interiore che io ho rotto i ponti, che ho

dovuto rompere i ponti con un uomo, signori, che mi aveva accolto con fraterna ospitalità nella sua casa, con un uomo -

devo dirlo - di cui mi onoravo di essere amico, un uomo che fino ad oggi ha goduto con pieno diritto della stima e della

considerazione di tutti i suoi concittadini... un uomo, signori, la cui unica colpa, o almeno la cui colpa maggiore è forse

quella di ascoltare la voce generosa del suo cuore piuttosto che i pacati consigli della ragione.

VOCI (qua e là)

Ben detto! È vero! Viva il dottor Stockmann!

HOVSTAD

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

61

Ma i miei doveri verso la società tutta mi hanno costretto - sì signori, costretto, e non senza fatica - a troncare con

quest'uomo. E poi c'è un'altra ragione una ragione di profondo riguardo umano, che mi ha spinto ad oppormi al dottor

Stockmann per cercare di distoglierlo, se possibile, dalla strada fatale che ha imboccato: ed è il riguardo, la

preoccupazione per la sua stessa famiglia...

STOCKMANN

Hovstad, per piacere, restate alle vostre condutture e alle vostre cloache!

HOVSTAD

Per la sua stessa famiglia, dicevo, per sua moglie, per i suoi figli esposti alla...

MORTEN

Chi, mamma, noi?

SIGNORA STOCKMANN

Zitto, Morten!

ASLAKSEN

Metto ai voti la proposta del signor Borgomastro.

STOCKMANN

Non ne vale la pena, Aslaksen. Tanto, adesso non ho più intenzione di parlare del marciume delle nostre Terme. No, è

qualcosa d'altro, di ben altro che voglio farvi ascoltare.

BORGOMASTRO (a mezza voce)

Beh, e adesso cosa vuol tirar fuori?

UN UBRIACO (vicino alla porta)

Chi ha il diritto di pagare le tasse ha anche il dovere di votare... Cioè, chi ha il dovere di pagare le tasse... Insomma, io

le pago e ho il diritto di dire la mia. Ebbene, io sono fermamente, saldamente, incomprensibil... irrepren... pri... sì , sono

assolutamente convinto che...

NUMEROSE VOCI

Silenzio, là in fondo!

ALTRE

Ma sbattetelo fuori! Non vedete che è ubriaco? (l'ubriaco viene buttato fuori)

STOCKMANN

Chiedo la parola.

ASLAKSEN (scuotendo la campana)

La parola al dottor Stockmann.

STOCKMANN

Fino a qualche giorno fa, se qualcuno avesse osato, se avesse soltanto provato a tapparmi la bocca, come adesso, oh... vi

avrei mostrato come sono capace di difendere i miei diritti, i miei sacri, inviolabili diritti di uomo e di cittadino. Oh, li

avrei difesi come un leone, e vi garantisco che... Ma oggi non m'importa perché sono altre, altre le cose che voglio dirvi.

(la folla si stringe più fitta intorno a lui. Fra i più vicini si scorge Morten Kiil)

STOCKMANN (proseguendo)

In questi giorni ho riflettuto, ho pensato, mi sono tormentato e scervellato, tanto che a volte mi pareva che la testa mi

scoppiasse...

BORGOMASTRO (tossisce ironicamente)

STOCKMANN

Ed ecco, d'un tratto ho visto chiaro, ho capito qual era il nesso, come stavano le cose, chi le teneva insieme. Sì , ho

capito, ed è per questo che vi parlo. Voglio rivelarvi delle grandi scoperte, cari concittadini, ben più grandi, più vaste,

più importanti dell'inquinamento delle nostre Terme o delle fogne dei nostri Bagni.

MOLTE VOCI (urlando)

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

62

Basta coi Bagni! Piantala, con le Terme! Taglia! Chiuso!

STOCKMANN

Sì , basta, non temete. Ho già detto che voglio parlare soltanto della mia grande scoperta di questi giorni. È una grande

scoperta, ma si riassume in due parole: io ho finalmente capito, signori, che tutta la nostra vita spirituale è inquinata e

marcia alla base. Non soltanto le Terme, no, è tutta la nostra bella società borghese che è costruita su una cloaca, su un

pantano, sulla menzogna!

VOCI INTERDETTE (a basso tono)

Ma che cosa dice? Come si...

BORGOMASTRO

È un'insinuazione intollerabile...

ASLAKSEN (pronto a suonare la campana)

Come presidente, prego l'oratore di controllarsi.

STOCKMANN

Dio sa che ho amato questa città, la mia città natale, con quell'amore che ogni uomo può avere soltanto per la patria

della sua giovinezza. Ero ancora giovane quando ho dovuto lasciarla e la lontananza, la nostalgia e i ricordi me la

rendevano più bella e radiosa, circonfusa nello splendore del desiderio e della memoria, che avvolgevano ai miei occhi

ogni pietra ogni luogo, ogni abitante. (qualche applauso isolato, qua e là grida di consenso)

STOCKMANN

E poi per lunghi anni sono vissuto lassù, nel Nord, in un borgo tetro e sperduto. Quando incontravo qualcuno, qualcuno

di quella povera gente che vive isolata in quella terra dura e aspra, beh, pensavo, per loro sarebbe meglio avere un

veterinario che uno come me. (mormorii)

BILLING (posando la penna)

Una cosa simile, che Dio mi mandi un colpo, non l'ho davvero mai...

HOVSTAD

È intollerabile! Offendere, insultare così dei lavoratori...

STOCKMANN

Un po' di pazienza, vi prego, un po' di pazienza. Nessuno, credo, potrà venirmi a dire che io, lassù, abbia dimenticato la

mia città natale. Me ne stavo a rimuginare e a pensare e a riflettere... mi pareva di essere come un eider, come l'uccello

del settentrione che cova gelosamente le sue uova... e il frutto di questa mia covata, ecco, è stato il progetto, l'idea delle

Terme. (applausi, proteste) E quando finalmente, dopo giorni e giorni - che dico? dopo anni - che io contavo giorno per

giorno, senza dimenticarmi mai,... quando finalmente, per un destino fortunato e felice, ho potuto ritornare... ah, il

ritorno, se poteste sapere... in quel momento, cari concittadini, mi pareva di non aver altro da chiedere alla vita, di non

aver altro da desiderare. Sì , una cosa sola desideravo ancora: di poter operare con slancio, con ardore, con una dedizione

instancabile per il bene della mia città, per il nostro bene comune.

BORGOMASTRO (guardando in aria)

Uno strano modo di pensare al bene della città!

STOCKMANN

E così mi abbandonavo alla felicità, vivevo nella felicità perché ero cieco, illuso, abbagliato. Finché ieri mattina, anzi

l'altro ieri sera ho aperto gli occhi; e la prima cosa che ho visto è stata l'eccelsa, incredibile imbecillità di chi ci governa.

(schiamazzi, grida e risate La signora Stockmann tossisce senza sosta)

BORGOMASTRO

Signor Presidente!

ASLAKSEN

In virtù dei poteri conferitimi da quest'assemblea...

STOCKMANN

E meschino star qui a discutere su una parola, Aslaksen. Volevo solo dire che ho scoperto gli altarini delle nostre

autorità e ho visto le incredibili porcherie combinate da chi sta ai vertici dell'amministrazione delle Terme. Già, ai

vertici. Dio, come le odio e le disprezzo, queste persone, e quante ho dovuto sempre averne fra i piedi. Si comportano

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

63

come le capre fra i giovani germogli, rovinano e guastano tutto, trovano sempre modo di ostacolare gli uomini liberi in

tutte le loro speranze, in tutti i loro sforzi generosi... ah, poterli distruggere, estirpare come erbe nocive, perniciose!

(tumulti in sala)

BORGOMASTRO

Signor Presidente, desidero chiedervi se espressioni come queste possono essere ammesse.

ASLAKSEN (con la mano sulla campana)

Dottore, vi prego...

STOCKMANN

L'unica cosa che mi stupisce è di aver aperto gli occhi così tardi. E sì che avevo ogni santo giorno sotto il naso un

campione magnifico, un esemplare di razza di questa genì a... sì , mio fratello Peter, con la sua ottusità, con i suoi

pregiudizi. (risate, clamori e fischi. La signora Stockmann continua a tossire, mentre Aslaksen suona vigorosamente la

campana)

L'UBRIACO (che è rientrato)

Che, dice a me? Io mi chiamo Petterson, ma gli mostro io che, sacramento...

VOCI INCOLLERITE

Ma buttatelo fuori! Fuori dalla porta, via! Fuori! (l'uomo viene cacciato)

BORGOMASTRO

Ma chi era?

UNO VICINO A LUI

Non lo so, signor Borgomastro, non lo conosciamo.

UN SECONDO

Ah, non è uno di qui.

UN TERZO

Dev'essere uno che vende legna, uno di... (il resto rimane incomprensibile)

ASLAKSEN

Dev'essersi preso una di quelle sbornie di birra che... Proseguite, dottore, ma, per cortesia, cercate di moderarvi. Vi

esorto a restare nei limiti.

STOCKMANN

Dunque, cari concittadini, non mi lascerò più andare contro i nostri «vertici», ve lo prometto. Voglio anzi dire che se

qualcuno, da ciò che ho detto, pensa che sia questa la gente che io oggi voglio smascherare e denunciare, bé, si sbaglia,

e come. Mi basta infatti il conforto di sapere che questi invecchiati e superati codini, questi parrucconi attaccati a idee

antiquate e agonizzanti pensano da soli, e nel modo migliore, ad affrettare la propria fine. È gente che non ha bisogno

del medico per andare all'altro mondo il più presto possibile. E poi non sono neppure loro il pericolo maggiore per la

società, non sono loro quelli che appestano di più le sorgenti e le fondamenta della nostra vita civile! No, nella nostra

società non sono loro i peggiori, i più pericolosi nemici della verità e della libertà.

VOCI DA TUTTE LE PARTI

E chi allora? I nomi! I nomi!

STOCKMANN

Niente paura, li farò subito, i nomi. Perché è proprio questa la mia scoperta, la mia grande scoperta di ieri. (con un tono

di voce più alto) Il più pericoloso nemico della verità e della libertà, fra noi, è, se proprio volete saperlo, sì , è la

maggioranza, la solida e compatta maggioranza, la maledetta maggioranza democratica. Sì proprio lei, nessun altro che

lei! Sappiatelo!

(Enorme tumulto nella sala. La maggior parte della gente parla, pesta i piedi, fischia. Alcuni uomini anziani si

scambiano occhiate d'intesa e di soddisfazione. La signora Stockmann si alza, allarmata; Ejlif e Morten avanzano con

aria minacciosa verso gli studenti che fanno chiasso. Aslaksen agita la sua campana e invita alla calma. Hovstad parla

con Billing, ma non si distinguono le loro parole. Alla fine torna la calma)

ASLAKSEN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

64

Il presidente si aspetta che l'oratore ritiri le sue espressioni sconsiderate, che gli sono certo sfuggite aldilà delle sue

intenzioni.

STOCKMANN

Non me lo sogno neanche, Aslaksen. È la maggioranza, la potente e prepotente maggioranza che vuol togliermi la

libertà e impedirmi di parlare.

HOVSTAD

La maggioranza ne ha il diritto, perché la maggioranza ha sempre ragione!

BILLING

Certo che ce l'ha, che Dio mi...

STOCKMANN

La maggioranza non ha mai ragione, mai! Ecco una di quelle menzogne sociali contro le quali un uomo libero - libero

nei suoi pensieri, nel suo agire, in tutta la sua persona - deve ribellarsi. Ma ditemi, chi è che forma in un paese la

maggioranza, gli intelligenti o gli imbecilli? Penso sarete tutti d'accordo con me se dico che in tutto il nostro bel pianeta,

di imbecilli se ne trova una maggioranza schiacciante. Ma perdio, mai e poi mai sarà giusto che gli imbecilli comandino

agli intelligenti! (grida e schiamazzi) Sì , sì , bene, benissimo. Potete sopraffarmi con i vostri urli, ma vi sfido a

contraddirmi, se ne siete capaci! La maggioranza ha la forza, sì , per nostra sciagura, ma non ha la ragione. No! La

ragione l'abbiamo io e pochi altri. È la minoranza, sono i pochi che hanno ragione! (di nuovo gran tumulto)

HOVSTAD

Ah, non sapevo che in questi due giorni il dottor Stockmann fosse diventato un aristocratico.

STOCKMANN

Ho già detto che non sprecherei una sola parola per quella banda di sopravvissuti, marmaglia di asmatici dal fiato corto

che la vita, la vita vera, pulsante, ha già scartato come roba vecchia. Ma il mio pensiero va invece a quella esigua e

isolata schiera di uomini che pure ci sono, fra noi, e che hanno riconosciuto e fatto propri i giovani, i nuovi germogli

della verità. Sì , io penso a queste sentinelle, a questi avamposti della libertà, che si sono già spinti così oltre, così

lontano, che la maggior parte degli altri non è riuscita ancora a seguirli, e che lottano, sì , che si battono per verità nuove,

ancora sconosciute, verità che gli altri, la maggioranza, non possono ancora scorgere, non possono ancora distinguere.

HOVSTAD

Ah, mi sbagliavo, il dottore è diventato invece un rivoluzionario.

STOCKMANN

Sì , rivoluzionario, signor Hovstad, sì perdio! E anche adesso, qui, non sto facendo altro che una rivoluzione, sì , contro

la falsità, contro quella colossale menzogna che proclama che la maggioranza è in possesso della verità. Ma quale

sarebbe, questa verità della maggioranza? Oh, è una verità così avanzata negli anni, da essere quasi decrepita. Ma

quando una verità è così vecchia, signori, vuol dire ch'essa sta ormai trasformandosi in una menzogna. (sghignazzate e

applausi di scherno) Lo so, lo so che non mi credete, ma vi piaccia o no, è così , signori! Le verità, sappiatelo, non sono

così dure a morire come Matusalemme. Una verità comunemente accettata vive, diciamo, suppergiù diciassette o

diciotto anni, al massimo venti, soltanto in casi eccezionali di più. Ma quelle verità cariche di anni sono ossute come

scheletri, da far paura. Eppure i più, la maggioranza, le accettano e le raccomandano a tutta la società, perché se ne

nutra, appena e soltanto quando le verità si sono così spaventosamente scarnificate. Ma in questo cibo, perdio, vi è ben

poco nutrimento, sul mio onore di medico. Queste verità di maggioranza sono come la carne affumicata dell'altr'anno,

sì , altrettanto rancide e putrefatte. Ed ecco dove nasce tutto questo scorbuto spirituale, che dilaga e si diffonde in tutte le

classi sociali.

ASLAKSEN

Mi sembra, se posso esprimere un'opinione, che il nostro egregio oratore stia esorbitando dal suo argomento.

BORGOMASTRO

Concordo in pieno col presidente. Non è...

STOCKMANN

Ma Peter, sei diventato scemo o fai finta di non capire? Non vedi come sto proprio restando al tema, strettamente al

tema? Perché è proprio questo, sì , proprio questo il mio tema, l'avvelenamento e la costruzione di tutta la nostra vita, di

tutta la nostra realtà ad opera di questa massa, di questa maledetta e compatta maggioranza!

HOVSTAD

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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E tutto questo, secondo voi, soltanto perché la grande e democratica maggioranza è così sensata da accogliere le verità

sicure e riconosciute?

STOCKMANN

Ah mio caro signor Hovstad, non sproloquiate di verità sicure e indiscusse. Le verità riconosciute dalla massa e dalla

plebe sono quelle per cui si battevano, ai tempi dei nostri nonni, i pionieri e gli uomini liberi di allora. Ma noi, noi che

vogliamo essere i pionieri di oggi, del nostro presente, non le riconosciamo più, non le accettiamo più, quelle verità. Io

sono profondamente, assolutamente sicuro che di verità permanenti e sicure ce n'è una sola: e cioè che nessuna società

può vivere, vivere veramente, basandosi su vecchie verità morte e rinsecchite.

HOVSTAD

Invece di parlare a vanvera, dottore, sarebbe più carino se voleste finalmente dirci quali sono queste verità morte e

rinsecchite di cui, secondo voi, viviamo. (cenni di assenso da numerose parti)

STOCKMANN

Ah, potrei citarvene un mucchio, di simili miserie, signor Hovstad, ma mi limiterò ad una sola, a una volgare menzogna

di cui pure si rimpinzano un certo signor Hovstad, la «Voce del Popolo» e tutti i suoi lettori.

HOVSTAD

E sarebbe?

STOCKMANN

Sarebbe il bel principio che avete tranquillamente ereditato dai vostri padri e che continuate tranquillamente a

strombazzare al mondo intero... il principio secondo il quale le classi subalterne, povere, la massa, la folla, la plebe

costituirebbero il nucleo, il cuore del popolo, anzi sarebbero esse e soltanto esse il popolo; il principio che assegna

all'uomo della strada, agli ignoranti, agli immaturi e ai pochi veri spiriti superiori lo stesso, pensate! lo stesso identico

diritto di condannare, di premiare, di governare, di decidere.

BILLING

Che Dio mi mandi un colpo, questa poi non l'avevo mai...

HOVSTAD (contemporaneamente a Billing, gridando)

Cittadini, avete sentito? Ma avete sentito?

VOCI (in collera)

Allora noi non siamo il popolo, eh? E chi deve governare? I ricchi? I nobili?

UN OPERAIO

Ma buttatelo fuori, basta! Non possiamo tollerare che quello là venga a parlarci in questo tono! Fuori!

ALTRI

Sì , fuori! Fuori della porta! Fuori!

UN BORGHESE (gridando)

Dai col corno, Evensen!

(Tonanti rimbombi e squilli di corno, fischi ed enorme baccano)

STOCKMANN (appena lo schiamazzo è un po' diminuito)

Ma cercate di avere un briciolo, almeno un briciolo di buon senso! Non volete sentire neanche una volta, una volta sola,

la voce della verità? Non pretendo certo che tutti dobbiate subito darmi ragione. Certo pensavo che almeno il signor

Hovstad, che si vanta di essere un libero pensatore...

VOCI (sorprese, a basso tono)

Come ha detto? Libero pensatore? Cosa, Hovstad è un libero pensatore?

HOVSTAD (gridando)

Le prove, dottor Stockmann, le prove! Eh, è facile dirlo, così , ma occorre dimostrarlo! Ditemi dove e quando mai io ho

scritto...

STOCKMANN (dopo un attimo di riflessione)

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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No, Signor Hovstad, non l'avete mai scritto, è vero. Libero sì , ma non al punto di avere il coraggio di scriverlo... Ma poi

io non voglio mettervi nei guai, signor Hovstad. Dunque, diciamo pure che il libero pensatore sono io. Ed ora, miei cari

concittadini, vi dimostrerò, appellandomi unicamente alla scienza naturale, che la «Voce del Popolo» vi mena

sfacciatamente per il naso quando viene a raccontarvi che voi, che il popolo, la massa, la plebe costituite il nerbo, la

spina dorsale del paese. È una balla inventata dai giornali capite? La massa non è che la materia bruta dalla quale e con

la quale si forma il vero popolo, quello attivo, che decide dei propri destini. (mormorii, risate, tumulti) Protestate, eh, vi

ribellate... Ma perché, in fondo? Non vedete che succede lo stesso fra tutte le creature viventi, in ogni settore della vita?

Non avete mai pensato alla differenza che c'è, per esempio, fra gli animali allevati con ogni cura e quelli abbandonati a

se stessi? Prendete un qualunque pollo o gallina di campagna: cosa volete che valga la carne di una simile bestiola

rattrappita e malnutrita? Ah, ben poco, in verità, ben poco! E quali uova potrà dare, eh, me lo dite? Non molto migliori

di quelle che sa fare anche un'onesta cornacchia. E adesso provate invece un po' a prendere un pollo spagnolo o

giapponese, un pollo d'allevamento, oppure un superbo fagiano, o una tacchina... beh, vedrete voi stessi la differenza. E

pensate ai cani: sì , ai cani, ai nostri stretti e fedeli parenti. Prendete un qualunque bastardo, uno di quei botoli sgraziati e

arruffati che sanno soltanto correre per le strade e sporcare le case, e confrontatelo con un bel barbone, abituato da

generazioni alle case dei signori, a ricevere il suo cibo pregiato e magari alla dolcezza di voci armoniose, di musiche

suonate in stanze signorili... Non siete convinti che anche il cervello, l'intelligenza del barbone si siano sviluppati ben

diversamente da quelli del povero botolo? Oh, potete credermi, ve l'assicuro! Ed è a questi barboncini ben curati e bene

addomesticati che i giocolieri e i ciarlatani insegnano tutti quei mirabolanti esercizi e giochi, che un povero bastardo di

campagna non riuscirebbe mai ad imparare, neanche se lo si facesse andare a testa in giù. (chiasso e urla di scherno)

UN BORGHESE (gridando)

E così , allora ci considerate dei cani?

UN SECONDO

Non siamo bestie, dottore!

STOCKMANN

E invece sì , caro amico, siamo proprio tutti bestie, tutti, senza eccezione! E delle brave bestie, bisogna dire. Certo, di

animali particolarmente pregiati da noi non ce ne sono molti, questo no. Oh, ma anche fra gli uomini-barboncini e gli

uomini-botoli c'è una gran differenza, eccome! Il buffo è che, finché si parla dei quadrupedi, il signor Hovstad mi dà

senz'altro ragione.

HOVSTAD

Beh, sin qui sono anche disposto a lasciar correre.

STOCKMANN

Ah, lo so. Ma quando io estendo questa legge naturale, badate - ai bipedi, ecco che tutt'a un tratto il signor Hovstad non

ci sta più. E perché? Perché non ha il coraggio di essere coerente con le sue idee sino in fondo, e allora si tira indietro,

cambia le carte in tavola e proclama, sulla «Voce del Popolo» che il pollo di campagna e il bastardo randagio sono i due

esemplari più superbi di tutto il serraglio. Ma è sempre così , quando uno non riesce a liberarsi spiritualmente,

interiormente dalla volgarità della sua origine, da quell'impronta plebea che gli resta appiccicata addosso, come un

marchio, sì , che gli resta nel sangue e gl'impedisce di inalzarsi, di elevarsi, di sollevarsi a quella nobiltà che...

HOVSTAD

Ma quale nobiltà? Io non aspiro certo - e ci tengo a dichiararlo apertamente, qui, davanti a tutti - a nessuna nobiltà. Non

mi vergogno, no, di discendere da semplici contadini, anzi me ne vanto, sì , mi vanto di appartenere al popolo, a queste

classi popolari che qui vengono insultate e derise.

MOLTI OPERAI

Ben detto, Hovstad! Oh, finalmente! Viva Hovstad! Bravo!

STOCKMANN

Quando parlo di plebe, non intendo certo tanto o soltanto le classi popolari, ma penso invece a quella plebaglia che

striscia e brulica e dilaga dovunque, sino ai vertici della società, anzi soprattutto ai vertici. Ma non avete mai guardato

bene il Borgomastro, il vostro distinto, probo e rispettabile Borgomastro? Anche mio fratello Peter, è un plebeo, un

plebeo dalla testa ai piedi. (risate, urla di far silenzio)

BORGOMASTRO

Signor presidente, io protesto! Questi attacchi personali...

STOCKMANN (imperturbabile)

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

67

Sì , è un plebeo, e non certo per le sue origini. Anche se noi due, se la nostra famiglia discende, com'è noto, da un

vecchio e sordido pirata della Pomerania o di lì intorno...

BORGOMASTRO

Ma va! Adesso tiri fuori quella stupida e falsa leggenda, una balla di cattivo gusto che...

STOCKMANN

Non è certo per questo, dicevo, che mio fratello è un plebeo, un plebeo nell'animo. La sua volgarità è nella sua testa,

nella sua vigliaccheria, nelle sue idee che sono poi sempre quelle dei suoi superiori. Ecco la vera plebe spirituale,

guardatevela, godetevela! Ma sì , guardate il nostro Borgomastro, così rozzo, così poco signore e perciò sì , proprio per

questo così sordo alla libertà, così poco democratico!

BORGOMASTRO

Signor presidente! Io...

HOVSTAD

Dunque, se ho ben capito, per il dottor Stockmann i veri democratici, qui da noi, sarebbero i signori? Ah, non c'è che

dire, è una bella scoperta.

STOCKMANN

Sì , Hovstad, la mia scoperta! Ma non basta: l'unica moralità, piaccia o no, consiste nell'indipendenza di giudizio, nel

libero pensiero. Ecco perché la «Voce del Popolo» è irresponsabile quando propina ogni giorno i suoi principi pomposi

e bugiardi, quando proclama a grancassa la moralità e lo spirito democratico della massa, della teppa, della maggioranza

solida e compatta. Sì , secondo la «Voce del Popolo» soltanto la plebaglia ignorante sarebbe aperta di mente e schietta di

cuore, mentre i vizi, la corruzione e tutto il sudiciume morale non sarebbero altro che i germi putridi venuti fuori della

cultura e da chi la possiede, proprio come il marcio vien fuori dalle concerie nella Valle dei Mulini e cola giù fino alle

Terme. (clamori, interruzioni)

STOCKMANN (senza turbarsi, anzi quasi ridendo nel suo fervore e nella sua animazione)

E poi questa stessa «Voce del Popolo» ha la faccia tosta di venire a predicare che la massa del popolo dev'essere

istruita, educata, elevata, portata a diverse e più alte condizioni di vita! Ma perdio, non vedete che vi prendono in giro

con una sfacciataggine che... Se quei principi strombazzati dal giornale hanno una qualche consistenza, be', allora

elevare il popolo vorrebbe dire traviarlo, rovinarlo, guastarlo in quattro e quattr'otto. Ma per fortuna questa storia della

cultura che corrompe e inquina è solo una di quelle vecchie menzogne tramandate e sbandierate dalla superstizione

popolare. No, non è la cultura, è l'ignoranza, l'abbrutimento, la povertà, la miseria quotidiana, ecco ciò che guasta e

corrompe gli uomini! In una casa dove non si spalancano le finestre e non si lava per terra - Caterina, mia moglie,

sostiene addirittura che bisogna sciacquare il pavimento con acqua e sapone, ma su questo punto la discussione è ancora

aperta - in una simile casa, dicevo, un uomo fa presto a perdere la sua dignità morale, la sua capacità di pensare, di

agire. Senza ossigeno, la coscienza deperisce e in molte, in troppe case della nostra bella città, di ossigeno ce n'è ben

poco, visto che la maggioranza, tutta insieme, bella compatta, ha così poca coscienza da fondare tranquillamente il

futuro della città su un lurido pantano di menzogne e d'inganni.

ASLAKSEN

Una cittadinanza non può lasciarsi offendere in questo modo. Mi permetto di...

UN SIGNORE

Basta! Chiedo al presidente di togliere la parola all'oratore!

VOCI ECCITATE

Sì , giusto! Toglietegli la parola!

STOCKMANN (senza più dominarsi)

E io griderò la verità per la strada, dappertutto, la scriverò sui giornali di altre città, la farò sapere a tutto il paese! Sì , a

tutti!

HOVSTAD

Sembra quasi che il dottore non si proponga proprio altro scopo se non quello di mandare in rovina la sua città.

STOCKMANN

Sì , e me ne vanto, perché l'amo troppo e preferirei distruggerla piuttosto che vederla prosperare grazie alla menzogna.

ASLAKSEN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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Dottore, questo passa ogni limite!

(Grida, confusione, fischi. La signora Stockmann continua a tossire ma invano, perché il dottore non le bada più)

HOVSTAD (grida, nel rumore)

Chi desidera la rovina di tutta la società è un nemico, un nemico dei suoi concittadini!

STOCKMANN (con una passionalità sempre crescente)

Non ha alcuna importanza che una società fondata sull'inganno vada in rovina o no. Anzi, io dico che bisogna

distruggerla, abbatterla dalle fondamenta! Sì , ed eliminare come insetti nocivi tutti coloro che in questi inganni vivono e

prosperano! Siete voi, voi che avvelenate tutto il paese, sì è per colpa vostra ch'esso alla fine meriterà di essere distrutto!

E se si arriverà a quel punto, ebbene, allora io dirò con tutto il cuore, con tutto me stesso: che questo paese vada in

rovina, che la sua popolazione sia distrutta e dispersa per sempre!

UN UOMO (nella folla)

Basta! Chi parla così è un nemico del popolo!

BILLING

Sì , sì , è così ! Ecco, finalmente la voce del popolo! E vox populi, vox Dei, che Dio mi mandi...

L'ASSEMBLEA (con un muggito)

Sì , è un nemico del popolo! Uno che odia il suo paese, maledetto, che sputa sulla sua gente! Un nemico del popolo!

ASLAKSEN

Sono profondamente scosso e turbato, sia come uomo sia come cittadino, da ciò che ho sentito, che ho dovuto sentire.

Non vi nascondo, cittadini, il mio disagio. Il dottor Stockmann ha gettato la maschera e ha mostrato un volto che mai,

cari cittadini, mai io avrei sospettato, che nessuno di noi avrebbe mai sospettato! Non è senza un profondo rammarico

ch'io mi vedo costretto ad associarmi al giudizio, al severo ma giusto giudizio che è stato espresso su di lui da molti

autorevoli cittadini. Anzi, prescindendo dai miei sentimenti personali io ritengo, nella mia veste di presidente; che

l'assemblea deve esprimere, formulare questo giudizio in un'esplicita mozione. Propongo perciò di mettere ai voti la

seguente mozione: «L'assemblea dichiara il dottor Stockmann, medico dello stabilimento termale, un nemico del

popolo.»

(Travolgenti applausi e hurrah. Un gran numero di gente si stringe intorno al dottor Stockmann, beffeggiandolo e

fischiandolo. La signora Stockmann e Petra si sono alzate, Ejlif e Morten si accapigliano con gli altri ragazzi della

scuola che fischiano. Alcuni adulti li separano)

STOCKMANN (rivolto a coloro che fischiano)

Stolti! Ma se vi dico...

ASLAKSEN (suonando la campana)

Basta! Dottore, scusate, ma vi faccio presente che non avete più la parola. Non è più il momento di fare bei discorsi,

adesso bisogna votare, secondo tutte le regole. Propongo quindi formalmente di procedere alla votazione e suggerisco,

per un doveroso riguardo ai sentimenti personali di ciascuno, specialmente in una circostanza così delicata, che il voto

sia segreto: si voterà quindi per iscritto e naturalmente senza firma. Signor Billing, avete dei fogli di carta,

possibilmente bianca?

BILLING

Pronto! Ecco qui, ne ho due pacchi: fogli bianchi e fogli azzurri. Caspita, mi son detto, è meglio tenersi pronti.

ASLAKSEN (scendendo dal podio)

Benissimo, ancor meglio! Così ci sbrighiamo prima. Magari tagliateli in quattro, così , benissimo, ecco, proprio i

foglietti che ci volevano. (all'assemblea) La scheda azzurra vuol dire no, quella bianca sì . D'accordo? Io stesso passerò

a raccoglierli e poi farò lo spoglio.

(Il Borgomastro abbandona la sala. Aslaksen e qualche altro vanno in giro per l'assemblea, con i bigliettini nel

cappello)

UN SIGNORE (a Hovstad)

Ma, sentite... che cosa gli è preso, al dottore? Io proprio non riesco a capire come...

HOVSTAD

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

69

Mah, non lo so proprio, è così impulsivo... certo che oggi..

UN ALTRO SIGNORE (a Billing)

Voi lo conoscete bene, no? Siete stato a casa sua, insomma avrete avuto modo di vedere, di capire... che sia il bere?

BILLING

Boh! Che Dio mi mandi un colpo, non so neanch'io. Certo che, Dio mio, il grog sulla sua tavola non manca. Maledetta

la volta che, andando a fargli visita...

UN TERZO SIGNORE

No, per me non è il bere, il bere è un'altra cosa, non... non ha le rotelle a posto, ecco cos'è, ve lo dico io.

IL PRIMO

Sul serio? Magari un vero ramo di pazzia, di pazzia ereditaria.

BILLING

Ah, non è da escludere.

UN QUARTO

Macché pazzia, troppo comodo! Un farabutto e nient'altro, credete a me, pura malignità e basta. Li conosco! Gente così

vive solo per piantare grane, per dar fastidio. Secondo me, poi, quello lì vuole vendicarsi. Di che cosa, non so, ma vuole

vendicarsi... È tipico.

BILLING

Eh, certo, adesso che ci penso, proprio di recente parlava e straparlava di aumenti di stipendio, e poi ha finito per non

vederne neanche l'ombra.

TUTTI (insieme)

Ah, ma è chiaro! Adesso sì che si capisce.

L'UBRIACO (tra la folla)

Uno blu! Voglio un foglietto blu! E poi anche uno bianco! Ho diritto e non mi lascio...

GRIDA

È di nuovo qui? Fuori, sbattetelo fuori!

KIIL (avvicinandosi al dottore)

E allora, Stockmann, siete contento della vostra bella pensata? Ah, come risultato non c'è male. Un bel successo,

Stockmann, mi congratulo, un bel successo.

STOCKMANN

Non mi riguarda, affari loro. Io so soltanto che ho fatto il mio dovere, e basta.

KIIL

Ma che cosa avete detto, esattamente, delle concerie della Valle dei Mulini?

STOCKMANN

Quello che avete sentito, no? Che tutta l'acqua fetida viene da lì .

KIIL

Dalle concerie... anche dalle mie, allora?

STOCKMANN

Purtroppo sì , mi dispiace. Non so cosa farci, ma la vostra è anzi una delle peggiori, delle più inquinate. Non è colpa

mia.

KIIL

E tutto questo pensate di pubblicarlo sui giornali?

STOCKMANN

Non mi resta altro. E non ho certo intenzione di nascondere nulla, ve l'assicuro.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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KIIL

Mah, come volete. Ma state attento, Stockmann, state attento... (esce)

UN SIGNORE GRASSO (si avvicina a Horster, senza salutare le signore)

Sono sorpreso, capitano, ve lo confesso, sorpreso. Che proprio voi, a casa vostra, teniate banco a certa gente, a veri

nemici del popolo...

HORSTER

Sarò ben padrone, signor Vik, a casa mia.

IL SIGNORE GRASSO

Beh, tanto meglio. Allora capirete che anch'io sono padrone a casa mia.

HORSTER

E con questo?

IL SIGNORE GRASSO

Ve lo spiegherò domani (gli volta le spalle ed esce)

PETRA

Ma non era il vostro armatore?

HORSTER

Sì sì , lui, Vik. Il signor Vik, commerciante all'ingrosso.

ASLAKSEN (sale sul podio tenendo in mano le schede della votazione e suona la campana)

Dunque, signori, quest'assemblea di cittadini si è espressa unanime - tranne un voto, il voto d'un ubriacone, signori!, per

il sì , e ha dunque dichiarato il dottor Thomas Stockmann, medico dello stabilimento termale, nemico del popolo! (grida,

applausi) Evviva la nostra antica e onorata città, evviva la nostra stimata e illuminata borghesia democratica! (rinnovate

grida d'approvazione) Viva il nostro solerte e infaticabile Borgomastro, che ha saputo dominare con tanta lealtà e

correttezza la voce del sangue! (grida, applausi) Signori, la seduta è tolta.

BILLING

Viva il presidente!

TUTTA L'ASSEMBLEA

Sì , viva il presidente! Viva Aslaksen!

STOCKMANN

Petra, il mio cappello e il soprabito. Capitano Horster, c'è ancora posto sulla vostra nave, sulla rotta per il Nuovo

Mondo?

HORSTER

Per voi e per i vostri, sempre, dottore.

STOCKMANN (mentre Petra lo aiuta ad infilarsi. il soprabito)

Bene. Caterina, ragazzi, andiamo! (prende la moglie sotto braccio)

SIGNORA STOCKMANN (a bassa voce)

Caro, forse è meglio se usciamo dall'altra porta, di dietro...

STOCKMANN

No, Caterina, né porte di dietro né vie traverse. (alzando la voce) Perdio, sentirete parlare ancora del vostro nemico del

popolo, ve lo giuro, prima ch'egli scuota la polvere di questa città dai suoi calzari! No, io non ho la divina bontà di quel

tale che diceva: «Perdona loro perché non sanno quello che fanno.». Ah, no, io non...

ASLAKSEN

Adesso anche le bestemmie, dottore!

BILLING

Vergognatevi, Dio... (si ferma appena in tempo) Che persone a posto debbano sentire simili porcherie.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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UNA VOCE VOLGARE

Cosa, anche minacce adesso? Ma che provi, che...

VOCI ECCITATE

Ma buttatelo fuori! Fuori dalla finestra! In acqua! Buttatelo in mare, che così impara!

UN UOMO (nella folla)

Il corno, Evensen. Dai, a tutta forza!

(Squilli di corno, fischi, urla selvagge. Il dottor Stockmann e la sua famiglia si avviano verso l'uscita. Horster fa loro

largo)

L'INTERA ASSEMBLEA (gridando loro dietro)

Nemico del popolo! Nemico del popolo! Nemico del popolo!

BILLING (mettendo in ordine i suoi fogli)

Il suo grog, che stasera se lo beva da solo, il dottor Stockmann, e che Dio glielo mandi per traverso, che Dio mi mandi

un colpo!

(Tutti fanno ressa verso l'uscita e il fracasso si propaga all'esterno. Si sente, dalla strada, il grido: Nemico del popolo!

Nemico del popolo!)

ATTO QUINTO

Lo studio del dottor Stockmann. Lungo le pareti scaffali di libri e cassettoni con svariati oggetti e strumenti. Sullo

sfondo l'uscita, che dà nell'anticamera; a sinistra, la porta che introduce nel soggiorno. A destra, lungo la parete, due

finestre con le lastre fracassate. In mezzo alla stanza la scrivania di Stockmann, coperta di libri e di carte. La camera è

in disordine. È mattina.

Il dottor Stockmann - in vestaglia e pantofole, e con la papalina in testa - si china in avanti e cerca di pescare con un

ombrello qualcosa che è finito sotto un armadio, e alla fine tira fuori un sasso.

STOCKMANN (rivolto alla porta del soggiorno, che è aperta)

Un altro, Caterina.

SIGNORA STOCKMANN (nel soggiorno)

Ah, ne troverai un mucchio, sta' tranquillo.

STOCKMANN (mettendo il sasso sulla scrivania, vicino a molti altri)

Ecco, qui. Queste pietre, Caterina, le conserverò e le custodirò come un santuario, capisci? Il mio santuario! Voglio che

Ejlif e Morten le abbiano sotto gli occhi ogni giorno e quando saranno uomini, sì , queste pietre le regalerò a loro,

saranno la mia eredità, il mio testamento... (fruga con l'ombrello sotto uno scaffale) Ma insomma, non è ancora andata...

sì , lei... come si chiama quella benedetta ragazza?... dal vetraio, dico, cosa aspetta ad andare dal vetraio?

SIGNORA STOCKMANN (entrando)

Ma sì , caro, è andata ed è anche tornata, ma il vetraio ha risposto che forse oggi non poteva venire.

STOCKMANN

Vedrai che finirà per non venire. Tra la paura, una cosa e l'altra...

SIGNORA STOCKMANN

Ah, credo anch'io. Randina dice che è per via dei vicini che lui non avrà coraggio di venire. (rivolta verso il soggiorno)

Che c'è, Randina? Ah sì , grazie (esce e ritorna subito con una lettera in mano) È per te, Thomas.

STOCKMANN

Sì , dammela. (l'apre e la legge) Ah, ci siamo. Me l'aspettavo.

SIGNORA STOCKMANN

Chi è?

STOCKMANN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

72

Il padrone di casa. Ci dà la disdetta dell'affitto. Sì ci manda via. Logico.

SIGNORA STOCKMANN

Ma no! Non è possibile! Proprio lui, così a posto, per bene...

STOCKMANN (scorre la lettera)

Mah, dice che gli dispiace, ma che proprio è costretto... per gli altri; per l'opinione pubblica eccetera... che proprio gli

dispiace, ma che anche lui dipende dagli altri e che non può prenderli di petto e che insomma non può fare

diversamente.

SIGNORA STOCKMANN

Adesso, Thomas, vedi anche tu...

STOCKMANN

Sì sì , vedo, vedo che qui sono tutti dei vigliacconi, uno più dell'altro, e che nessuno ha coraggio di fare un passo... oh, si

capisce, sempre per via di questo famoso rispetto per gli altri, lo so! (scaraventa la lettera sul tavolo) Ma tanto a noi

ormai... adesso partiremo per il Nuovo Mondo, e...

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas... sei sicuro di averci pensato bene? Partire, sì , capisco, ma...

STOCKMANN

E cosa, vorresti che restassi qui, dove mi hanno messo alla gogna, dove mi hanno bollato come un nemico del popolo,

dove mi hanno aggredito a casa mia... Ma Caterina! Non vedi le finestre rotte a sassate? E ti pare che... oh, guarda,

perfino i calzoni mi hanno strappato.

SIGNORA STOCKMANN

Dio mio! Quelli del vestito bello!

STOCKMANN

Beh, così imparerò a non mettere i calzoni migliori quando andrò a combattere per la libertà e per la verità. Pazienza,

Caterina, non è per i calzoni che mi fa rabbia, tanto me li puoi ricucire e mettere a posto. Ma che la plebe, la teppa abbia

osato mettermi le mani addosso, come se fossi uno di loro, ah, questo Caterina perdio non lo tollero, non lo sopporto,

non intendo...

SIGNORA STOCKMANN

Certo, Thomas, è stata un'infamia. Se penso... oh! E con te, proprio con te sono stati così vili, così ... Ma non per questo,

penso, dobbiamo andar via, dico, lasciar proprio il nostro paese. Se anche loro sono così , noi...

STOCKMANN

Perché, credi che nelle altre città i plebei siano meno sfacciati? Ma fammi il piacere, è sempre la stessa genì a, identica.

Lasciamo stare, ti prego, è meglio. Che i botoli ringhiosi e bastardi abbaino, pazienza, non è questo il peggio. Il peggio

è che in tutto il nostro paese, gli uomini, tutti, sì , uno per uno, sono schiavi dei partiti, di un partito o dell'altro. Oh! È la

schiavitù peggiore, Caterina, la più volgare, la più spietata! Non che io creda che nel libero occidente si stia meglio,

intendiamoci: anche lì imperversano e infieriscono la maggioranza, l'opinione pubblica democratica e tutto il resto. Ma

vedi, almeno lì si fanno le cose in grande: magari si può mandare uno all'altro mondo, ma non lo si tortura lentamente,

non lo si mette alla ruota, come da noi. Nonostante tutto, per un uomo libero è un'altra cosa, Caterina. E se proprio è

necessario, lì c'è abbastanza spazio per tirarsi in parte e scansare le noie. (passeggia per la camera) Se solo trovassi un

posto ignoto, una foresta vergine o un'isola nei mari del Sud da comprare a buon prezzo...

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas! E i ragazzi?

STOCKMANN (fermandosi)

Ma come, Caterina. Appunto per i ragazzi! Vorresti piuttosto che crescessero in una società come questa? Sei stata

proprio tu, ieri sera, a dire che metà della popolazione ha perso la testa, e se l'altra metà non l'ha ancora persa è solo

perché quei pecoroni non hanno neanche una testa da perdere, Caterina!

SIGNORA STOCKMANN

Sì , Thomas, hai ragione, ma anche tu, scusa, qualche volta sei un po' imprudente, nei tuoi discorsi, un po' troppo

impulsivo.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

73

STOCKMANN

Perché, forse che quello che dico non è vero? Non è vero che ragionano alla rovescia? Che mescolano il diritto con

l'ingiustizia, che scambiano la verità per menzogna? Ma la cosa più folle è che qui vedi fior di galantuomini, oh, di veri

democratici, sicuro, correre in giro a convincersi l'un l'altro della bontà, della giustizia, dell'illuminata apertura delle

loro idee! Ma ti pare che una roba simile...

SIGNORA STOCKMANN

Sì , certo, è incredibile, ma...

(Entra Petra dal soggiorno)

SIGNORA STOCKMANN

Petra! Già a quest'ora? Come mai,

PETRA

Licenziata, mamma. Sì , mi hanno licenziata.

SIGNORA STOCKMANN

Cosa?!

STOCKMANN

Anche a te...

PETRA

Quando la signora Busch me l'ha detto, ho preferito andarmene subito.

STOCKMANN

E hai fatto bene, Petra. Sì , così si fa.

SIGNORA STOCKMANN

Ma chi avrebbe immaginato che anche la signora Busch...

PETRA

Ah, mamma, non è mica lei. La Busch non l'ha fatto apposta, anzi, si vedeva benissimo che le dispiaceva. Ma ha detto

che proprio non poteva fare altro e che doveva licenziarmi...

STOCKMANN (si frega le mani, ridendo)

Non poteva, doveva... Anche lei! Fantastico!

SIGNORA STOCKMANN

Certo che dopo quell'orribile spettacolo di ieri sera...

PETRA

No, non è solo per quello. Papà, vuoi sentirne una?

STOCKMANN

Beh?

PETRA

La Busch mi ha mostrato ben tre lettere, che aveva ricevuto già stamattina.

STOCKMANN

Naturalmente anonime, no?

PETRA

Sì sì , anonime.

STOCKMANN

Vedi Caterina, che vigliacchi? Il nome, il loro nome non hanno il coraggio di metterlo! Ah! Se...

PETRA

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

74

E in due di quelle lettere, papà, c'era scritto che qualcuno, qualcuno che ci conosce bene, che frequenta la nostra casa

aveva raccontato ieri sera, al circolo, che io su molte questioni ho delle vedute troppo libere e spregiudicate.

STOCKMANN

Spero che non le avrai dato la soddisfazione di negarlo, no?

PETRA

Figurati se mi sogno di negarlo! Mai più! Del resto, finché siamo tra di noi, anche la signora Busch professa idee

tutt'altro che codine. Ma adesso che le mie opinioni sono diventate un pettegolezzo pubblico, non se l'è più sentita di

tenermi a scuola.

SIGNORA STOCKMANN

E così a spifferare queste malignità, a far la spia sarebbe stato un nostro amico, uno che ci frequenta... beh, Thomas,

adesso vedi che bel grazie per la tua ospitalità, per la tua mania di aver gente, di invitare...

STOCKMANN

Basta! In un simile porcile non vivo più neanche un minuto! Caterina, fa' le valigie, i bauli, i bagagli, preparati, ma

presto, più presto che puoi. Via, via! Non vedo l'ora di andarmene!

SIGNORA STOCKMANN

Mi pare ci sia qualcuno nel corridoio. Petra, per favore, vai a vedere.

PETRA (apre la porta)

Ah, capitano, entrate!

HORSTER (entra dall'anticamera)

Buon giorno. Come state? Ero impaziente di avere vostre notizie.

STOCKMANN (stringendogli la mano)

Grazie, capitano, grazie. Vi sono tanto grato, per tutto.

SIGNORA STOCKMANN

Ah sì , capitano, grazie. E grazie ancora per ieri sera, per averci aiutato e accompagnato fuori dalla sala.

PETRA

E come siete poi rientrato? Spero che non vi abbiano dato fastidio.

HORSTER

Fastidio? Per carità. Se quei fanfaroni vedono che uno ha solo un po' di muscoli...

STOCKMANN

Sì , e così capitano. Dio, che vigliaccheria incredibile! Guardate, vi prego, venite un po' qua, guardate: sono i sassi che ci

hanno tirato in casa, dalla strada; Ma guardateli, questi sassi. In tutto il mucchio ce ne saranno al massimo un paio di

veri e bei sassi grandi e grossi come Dio comanda; per il resto sono ciottoli, sassolini, roba da niente. E dire che tutti

erano lì in strada a sbraitare, a urlare, a giurare che mi avrebbero fatto la festa eccetera: ma quando si tratta di agire, di

agire sul serio, di passare dalle parole ai fatti, beh, allora come non detto.

HORSTER

Meglio così , stavolta... almeno per voi, vero dottore?

STOCKMANN

Ah per questo sì . Eppure, vedete, mi fa lo stesso una rabbia che... non vi pare miserabile? Ed anche penoso, umiliante...

se si dovesse venire al dunque, ma sul serio, per qualcosa di importante, di grave, sapere che questa bella maggioranza,

compatta e democratica, è pronta solo a tagliar la corda, come un branco di maiali per il bosco... ecco, è un pensiero che

mi fa male, proprio male. Ma in fondo no, è una cretinaggine. Se mi hanno dichiarato un nemico del popolo, perdio,

meglio che io lo sia davvero e che li mandi...

SIGNORA STOCKMANN

Non ne sarai mai capace, Thomas.

STOCKMANN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

75

Ah, non è detto, Caterina, non è detto. Una parola velenosa è come uno spillo conficcato nel polmone e io non riesco a

liberarmi di questa maledetta parola, non riesco a scacciarla, a dimenticarla, mi si è piantata qua dentro e mi rode come

una bile acida, che nessuna medicina...

PETRA

Ah, papà, dovresti infischiartene e ridere, sì ridere di quei poveri pecoroni.

HORSTER

Basta un po' di pazienza. La gente fa presto a cambiare idea e vedrete che prima o poi...

SIGNORA STOCKMANN

Ma certo, Thomas, lo credo anch'io, vedrai...

STOCKMANN

Sì , può darsi, ma troppo tardi. Ma peggio per loro, anzi, se lo meritano! Continueranno a sguazzare nel loro marcio

sudiciume e in più avranno il rimorso di aver mandato in esilio un uomo libero, un patriota che si preoccupava del suo

paese. Quando si parte, capitano?

HORSTER

Ah, giusto, volevo appunto parlarvi...

STOCKMANN

Perché, è successo qualcosa alla nave?

HORSTER

No no, alla nave no. Ma sarò io invece che non partirò, almeno così sembra.

PETRA

Non sarete mica... non vi avranno mica licenziato?

HORSTER (sorridendo)

Infatti, proprio così .

PETRA

Anche voi!

SIGNORA STOCKMANN

Thomas, cosa ti dicevo? Vedi adesso...

STOCKMANN

E tutto per la verità, per amore della verità! Ah, se ci penso, io... sì , avrei dovuto immaginarlo, avrei dovuto.

HORSTER

Non prendetela così sul tragico, dottore. Un posto, presso un altro armatore, magari in un'altra città, lo trovo di sicuro.

STOCKMANN

Vik, si chiama, vero? Se penso che un uomo come lui, ricco, che non dipende da nessuno... Dio, che schifo!

HORSTER

Mah, io non ce l'ho con lui. È un buon diavolo, un uomo onesto e anzi mi ha detto che mi avrebbe tenuto ben volentieri,

se avesse potuto.

STOCKMANN

Ma non poteva, no? Eh già, si capisce.

HORSTER

Quando uno è in un partito, mi ha detto, non è così facile, non può mica agire sempre come crede.

STOCKMANN

Bravo il mio signor Vik, ecco finalmente la verità, la parola giusta! Proprio d'uomo d'onore, mi congratulo! Un partito,

qualsiasi partito è come una di quelle macchine che tengono i macellai per macinare la carne: schiaccia e trita e fa

polpette di tutte le teste, le pesta e le sminuzza in un'unica pappa, e trasforma tutti in pecoroni e in zucche vuote.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

76

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas, ti prego...

PETRA (a Horster)

Era meglio se non ci accompagnavate a casa, l'altra sera. Così almeno non avreste adesso tutte queste...

HORSTER

Non me ne pento affatto, signorina, anzi.

PETRA (dandogli la mano)

Grazie! Se sapeste quanto...

HORSTER (al dottore)

Ancora una cosa: se proprio avete deciso di partire, c'è un'altra possibilità...

STOCKMANN

Bene, bene, purché si parta, e subito.

SIGNORA STOCKMANN

Un momento. Non hanno bussato?

PETRA

È lo zio, scommetto.

STOCKMANN

Ah, bene! (a voce alta) Avanti!

SIGNORA STOCKMANN

Thomas, mi devi però assolutamente promettere...

(Entra il Borgomastro, dall'anticamera)

BORGOMASTRO (sulla porta)

Oh, chiedo scusa, non sapevo tu fossi occupato. Magari torno più tardi.

STOCKMANN

Ma no, no, entra.

BORGOMASTRO

Beh, è una questione delicata e forse sarebbe meglio se...

SIGNORA STOCKMANN

Ma sì certo, noi ci mettiamo di là. Petra...

HORSTER

Io allora ripasso dopo.

STOCKMANN

No, vi prego, capitano, aspettate anche voi. Dobbiamo ancora parlare, devo ancora chiedervi... se potete attendere un

momento di là...

HORSTER

D'accordo, allora aspetto. (entra, con Petra e con la Signora Stockmann, nel soggiorno)

BORGOMASTRO (tace, gettando di soppiatto delle occhiate verso le finestre)

STOCKMANN

Se senti giro d'aria, mettiti pure il berretto. Oggi, come vedi, abbiamo deciso di arieggiare un po' la casa...

BORGOMASTRO

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

77

Grazie, col tuo permesso. (si mette il berretto) Ieri devo essermi preso un raffreddore, o un colpo d'aria, non so... faceva

così freddo, in quella sala.

STOCKMANN

Freddo? A me pareva invece di scoppiare dal caldo.

BORGOMASTRO

Mi dispiace, mi dispiace molto di non esser riuscito ad impedire i deplorevoli eccessi di stanotte. Credimi, non...

STOCKMANN

E sei venuto qui solo per dirmi questo, e in gran segreto?

BORGOMASTRO (tirando fuori una grossa busta)

No. Sono venuto per consegnarti questo documento, da parte della Direzione dello stabilimento.

STOCKMANN

È la lettera di licenziamento, no?

BORGOMASTRO

Sì , Thomas. Ti prego di controllare la data. Decorre da oggi, come vedi. (posando la lettera sul tavolo) Ci dispiace,

Thomas, ma, detto con tutta schiettezza, non abbiamo potuto fare diversamente. Capirai anche tu, l'opinione pubblica...

STOCKMANN (sorridendo)

Non avete potuto, eh? È una parola che da un po' di tempo, sento spesso.

BORGOMASTRO

Credo tu non ti renda conto della situazione. Qui in città, in pratica, non potrai più esercitare, perché non troveresti

clienti. Sarebbe ora che tu cercassi di capire.

STOCKMANN

Me ne infischio della professione, dei clienti e anche della medicina! A parte poi che non capisco come fai ad essere

così sicuro che non troverei proprio nessun...

BORGOMASTRO

Come faccio? Ah, già, tu ignori queste cose, tu non sai, tu non ti degni... Ma sai che l'Unione dei proprietari d'immobili

sta facendo circolare di casa in casa una lista, una raccolta di firme che invita i cittadini a non prenderti come medico,

insomma a non farsi visitare o curare da te? E vedrai che nessun padre di famiglia avrà il coraggio di non firmare. Non

si può, capisci? Non si può far altro, ecco tutto.

STOCKMANN

Non ne dubito, Peter, non ne dubito. So anch'io che firmeranno tutti. Ma se non hai altro da dirmi...

BORGOMASTRO

Sì , ma non so se... ecco, se posso darti un consiglio, ti suggerirei di andartene via per un po', non so, qualche mese...

STOCKMANN

Certo che me ne vado, ho già deciso.

BORGOMASTRO

Oh, bene. E se poi, fra un po' di tempo, non so, diciamo sei mesi, tu potessi deciderti, dopo aver riflettuto e ponderato i

vari aspetti della questione, se tu potessi allora deciderti a riconoscere... così , magari per iscritto, eh, due righe, non di

più, a riconoscere, dicevo, di aver sbagliato e ad esprimere il tuo rammarico, ecco, in tal caso io credo che...

STOCKMANN

Credi che potrei riavere il posto, no?

BORGOMASTRO

Oh Dio, forse, lo spero. Dicevo che non sarebbe escluso, se tu, appunto...

STOCKMANN

E l'opinione pubblica? dove la metti? E tutto il riguardo, il rispetto verso di essa, eh?

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

78

BORGOMASTRO

L'opinione pubblica è assai variabile, Thomas. È mutevole, incostante... ah, non preoccuparti dell'opinione pubblica.

L'importante, per noi, è che tu faccia, in qualche modo, una ritrattazione e allora...

STOCKMANN

Ah, credo bene che vi piacerebbe! Ma perdio, sai bene cosa penso di tutti questi trucchetti, di tutti questi piccoli sporchi

giochetti. Te l'ho detto, no, quello che penso? O devo ripetertelo?

BORGOMASTRO

No no, ricordo bene, fin troppo bene quello che hai detto, parola per parola... però, quella volta, quando hai fatto la tua

bella tirata, la tua posizione era, almeno ti pareva, ben più favorevole: supponevi di avere alle tue spalle tutta la città e...

STOCKMANN

Sì , e adesso ce l'ho alla gola. (scoppiando) Ma neanche se avessi alla gola il demonio in persona, con tutta la sua

masnada, no, mille volte no, mai! Hai capito? Mai!

BORGOMASTRO

Un padre di famiglia non deve, non può comportarsi così . Non ne hai il diritto, Thomas.

STOCKMANN

Cosa? Io non avrei diritto... C'è un solo diritto al mondo che un uomo libero non ha, e vuoi che ti dica io qual è, eh, vuoi

che te lo dica?

BORGOMASTRO

Coraggio, sentiamo.

STOCKMANN

Tu non lo sai, naturale, non puoi saperlo. Ma te lo dirò io: un uomo libero non ha il diritto di contaminarsi, di sporcarsi,

di infangarsi come un pezzente, di comportarsi in modo da doversi sputare in faccia da solo! Ecco il diritto, l'unico

diritto che non ha!

BORGOMASTRO

Su questo, sono d'accordo. Ma non dirmi che non ci sono altri motivi, motivi ben concreti, dietro la tua ostinazione,

perché tanto sappiamo benissimo, e lo sanno tutti in giro...

STOCKMANN

Motivi? E quali? Non...

BORGOMASTRO

Su Thomas, lo sai meglio di me, andiamo. Ma se mi consenti un'opinione, come fratello e come uomo di buon senso, e

se permetti anche come uomo di una certa esperienza, ti consiglierei di non far troppo affidamento su speranze, su

miraggi che potrebbero facilmente far fiasco...

STOCKMANN

Ma insomma, vuoi spiegarti, sì o no?

BORGOMASTRO

Oh senti, adesso non vorrai mica farmi credere che non sai niente delle disposizioni testamentarie del vecchio Kiil? Su,

Thomas.

STOCKMANN

Ma non capisco... so soltanto che quei quattro soldi che ha messo da parte andranno a un fondo per artigiani bisognosi.

Ma non vedo che cosa c'entro io in...

BORGOMASTRO

Tanto per cominciare, non si tratta di quattro soldi, ma di un bel patrimonio, e poi...

STOCKMANN

Ma! Io non ne sapevo niente.

BORGOMASTRO

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

79

Beh, scusami, ma è un po' strano. Dunque non sai nemmeno che una parte di quel suo patrimonio, e una parte non

piccola, sta' tranquillo, dovrà andare ai tuoi figli? Dico una parte del capitale e l'usufrutto, vita natural durante, spetterà

a te e a tua moglie, si capisce. Ma possibile che lui stesso non ti abbia mai detto niente?

STOCKMANN

Ma niente, mai, te lo giuro. Se anzi non fa che bestemmiare perché lo hanno tassato, dice, per una quota troppo alta,

scandalosa, dice lui... Ma sei sicuro di non sbagliarti, Peter?

BORGOMASTRO

Sicurissimo.

STOCKMANN

Ma allora, buon Dio, Caterina e i ragazzi sono a posto, il loro avvenire è assicurato! E io che temevo... Ah, devo

dirglielo subito. (gridando) Caterina! Senti, Caterina!

BORGOMASTRO (trattenendolo)

Aspetta! Non è ancora il momento. Prima di dirglielo...

SIGNORA STOCKMANN (aprendo la porta)

Eccomi. Cosa c'è, Thomas?

STOCKMANN

Ah, niente, scusa, niente. Anzi, Caterina, ti prego, ancora un minuto, dobbiamo...

(La signora Stockmann richiude la porta)

STOCKMANN

L'avvenire assicurato, il futuro assicurato, assicurato... ma capisci cosa vuol dire, Peter? E per tutta la vita, comunque...

sono felice, felice di saperli al riparo da ogni...

BORGOMASTRO

Beh, io non mi sentirei già così sicuro. Dopotutto, quei soldi non li hai ancora in tasca e il vecchio può cambiare il

testamento quando gli pare.

STOCKMANN

Ah non lo cambierà, Peter, non lo cambierà, te lo dico io. Adesso poi! È tutto gongolante perché io vi ho messi in

subbuglio, te e tutti i tuoi amici sapientoni, e vuoi che proprio adesso...

BORGOMASTRO (lo guarda perplesso ma con aria inquisitoria)

Ah, così ... beh, almeno così tutto si spiega.

STOCKMANN

Che cosa, si spiega?

BORGOMASTRO

Ma sì , tutto quadra. Ah, una manovra ben congegnata, devo dire. Così quei tuoi attacchi violenti e scatenati alle autorità,

ai cittadini eminenti... quegli attacchi che tu sbandieravi di condurre in nome della verità...

STOCKMANN

Sì ? Avanti, che cosa quegli attacchi...

BORGOMASTRO

...non erano nient'altro che un giochetto ben combinato, per far piacere a quel vecchio vendicativo e assicurarti in

cambio la sua eredità...

STOCKMANN (parlando a stento per la collera)

Peter, sei il plebeo più volgare che io abbia mai conosciuto, il più schifoso, il più...

BORGOMASTRO

E con questo, fra noi due è finita. Ah, sta tranquillo che il tuo licenziamento è irrevocabile, definitivo. Con quest'arma,

poi, che abbiamo adesso contro di te, puoi mettertela via per sempre. (esce)

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

80

STOCKMANN

Puh! Che schifo, che vomito, che nausea, che ribrezzo! Quell'uomo è un porco, è uno sputo, è un'immondizia! Bisogna

lavare il pavimento dove ha messo i piedi... Qui, con un secchio, per... Caterina, chiamala, dai, falla venire, sì , la

ragazza, lei, come si chiama, anche lei con quell'accidente di un nome! Col secchio, ho detto! Subito! Quel porco,

quel...

SIGNORA STOCKMANN (dal soggiorno)

Ma Thomas, ti sentono tutti. Ti prego, calmati.

PETRA (sulla porta del soggiorno)

Papà, c'è il nonno, che vorrebbe parlarti un momento da solo.

STOCKMANN

Fallo entrare, Petra. (va verso la porta) Accomodatevi, suocero. (entra Morten Kiil. Il dottore richiude la porta)

STOCKMANN

Che c'è? Ma perché non vi sedete?

KIIL

No grazie, sto più volentieri in piedi. (si guarda intorno) Carino, proprio carino.

STOCKMANN

Sì , trovo anch'io.

KIIL

Sì , oggi qui è proprio carino. Buona aria fresca, ossigeno in quantità... ah sì , proprio ieri avete tanto parlato di ossigeno,

no? E adesso ne avete a piacere... E soprattutto penso che vi sentirete a posto con la coscienza, con la vostra bella

coscienza pulita.

STOCKMANN

Sì , proprio sì .

KIIL

Non ne dubito, non ne dubito. (battendosi sul petto) Ma sapete cosa c'è qui, eh?

STOCKMANN

Spero una coscienza altrettanto pulita.

KIIL

Per carità! Ho di meglio, eh, guardate un po' qui, ho senz'altro di meglio! (estrae un portafoglio rigonfio, lo apre e

mostra un fascio di carte)

STOCKMANN (guardando stupito)

Ma sono azioni della Società delle Terme...

KIIL

Eh eh. Era così facile acquistarle, oggi...

STOCKMANN

E voi... Voi le avete comprate? Tutte queste? Ma non riesco...

KIIL

E come se le ho comprate! Ho investito tutti i miei soldi, tutti, fino all'ultimo quattrino... ed eccole!

STOCKMANN

Ma caro suocero, cosa vi è saltato in mente... proprio in questo momento, con tutta la situazione disastrosa delle

Terme... Non...

KIIL

Certo, certo. Ma dipende da voi, adesso, soltanto da voi... se avrete buon senso... trac! Le quotazioni delle Terme

saliranno belle e brave in alto.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

81

STOCKMANN

Ah per me, sì ... vedete anche voi che ho fatto, che faccio del mio meglio... ma in questa città di pazzi, di imbecilli non è

facile...

KIIL

Ieri avete detto che il grosso del marciume, dell'inquinamento viene dalla mia conceria. Ma se fosse vero, vorrebbe dire

che mio padre, anzi mio nonno, mio padre e io abbiamo per anni e anni appestato e avvelenato la città come tre angeli

della morte. Oih, dico! E voi credete che io non mi toglierò di dosso questo marchio d'infamia?

STOCKMANN

Mi dispiace, ma non vedo proprio come.

KIIL

Oh, grazie per le condoglianze! No no mio caro, al mio buon nome ci tengo ancora. Mi chiamano il ghiro, eh? e io sarei

dunque una bestia sporca, eh? No signori, ve lo faccio rimangiare io. Esigo che la mia reputazione, in vita e in morte,

sia quella di un uomo onesto e pulito.

STOCKMANN

Vi ripeto, non vedo proprio come riuscirete ad ottenerlo, Kiil.

KIIL

Eh eh, sarete voi a dare una bella mano di bianco alla mia onorabilità, dottore! proprio voi.

STOCKMANN

Io? Ma cosa....

KIIL

Sì , voi. Ma sapete dove ho preso i soldi per comprare queste azioni? No, Bene, ve lo dico subito: da quel gruzzolo,

diciamo pure da quel bel gruzzoletto che avevo messo da parte per Caterina, per Petra e per i ragazzi. E adesso eccolo

qui, quel gruzzolo, in queste azioni.

STOCKMANN (furibondo)

Ah, e voi, col danaro di Caterina...

KIIL

Sissignore, l'ho investito tutto in azioni delle Terme. E adesso voglio proprio vedere se siete così pazzo, così totalmente

folle come vi piace far credere. Se adesso tirerete ancora fuori insetti o altre bestie schifose dalla mia conceria, lo farete

sulla pelle di Caterina, sì , e anche su quella di Petra e dei ragazzi. Ma nessun padre di famiglia, a meno che sia un

pazzo, ma un vero pazzo...

STOCKMANN (camminando su e giù)

Ma io lo sono, sì , lo sono due, tre volte! Ah...

KIIL

Si tratta di vostra moglie e dei vostri figli, Stockmann. Pazzo o no, un minimo di comprendonio dovete averlo.

STOCKMANN (fermandosi davanti a lui)

Ma perché non mi avete almeno parlato, prima di comprare quella roba?

KIIL

Mio caro, cosa fatta capo ha, ho pensato.

STOCKMANN (passeggia inquieto per la stanza)

Se almeno non fossi così sicuro della mia scoperta... ma purtroppo so con certezza di non sbagliarmi. No, non mi

sbaglio.

KIIL (soppesando il portafoglio in mano)

O lasciate perdere... o queste qui non varranno più niente. (ripone il portafoglio)

STOCKMANN

Ma Dio santo, la scienza dovrà pur trovare qualche rimedio, qualche protezione, qualche modo per impedire, di

prevenire...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

82

KIIL

Per distruggere quelle bestie là, volete dire?

STOCKMANN

Sì , per esempio, oppure qualche vaccino, qualche sistema di immunizzazione o disinfestazione o...

KIIL

Ah! E se provaste con un po' di veleno per i topi?

STOCKMANN

Ma su, Kiil, non dite sciocchezze! Ma la gente continua a dire che sono tutti grilli, fantasie, eh! Bene! Tanto meglio, e

che si tengano le immondizie che meritano. Quei maledetti, quei cani, quella genì a imbecille e ignorante... mi hanno

dato del nemico del popolo, no? E volevano anche picchiarmi, erano già pronti a strapparmi i vestiti...

KIIL

E tutte le finestre che hanno fracassato...

STOCKMANN

Sì , e adesso... oh Dio, di nuovo, sempre questa storia dei doveri verso la famiglia! Io non riesco, non ce la faccio più...

Ma è meglio che ne parli con Caterina, che senta cosa pensa, che mi affidi a lei...

KIIL

Oh bravo, così mi piace. Caterina è intelligente, piena di buon senso, e un suo consiglio...

STOCKMANN (quasi scagliandosi su di lui)

Ma anche voi, come avete potuto fare una simile sciocchezza... rischiare così con il danaro di Caterina, mettermi in una

situazione così penosa, così imbarazzante, così tremenda, sì , tremenda! Quando vi guardo, mi pare di vedere in quella

vostra faccia il demonio in persona...

KIIL

Beh, in questo caso forse è meglio che me ne vada. Ma, attenzione: entro le due voglio la risposta. Sì o no. Se sarà no,

regalerò oggi stesso le azioni alla fondazione per gli artigiani bisognosi.

STOCKMANN

E in questo caso Caterina...

KIIL

Non riceverebbe un soldo.

(Si apre la porta dell'anticamera e si vedono, fuori, Hovstad e Aslaksen)

KIIL

Guarda guarda chi si vede!

STOCKMANN (fissandoli)

Cosa? E avete ancora il coraggio di venire qui... in casa mia! Ma...

HOVSTAD

Ma sì , dottore, certo che ce l'abbiamo! Stavamo giusto dicendo...

ASLAKSEN

Beh, lo avrete capito, no? Dobbiamo parlarvi un momentino.

KIIL (sussurrando)

Allora, entro le due... intesi? Sì o no. (esce)

ASLAKSEN (scambiando un'occhiata con Hovstad)

Ah, ah!

STOCKMANN

Allora, che c'è? Vi sarei grato se vi spicciaste in fretta.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

83

HOVSTAD

Dottore, io capisco che il nostro contegno, l'altra sera all'assemblea, possa avervi un po' disturbato, ma...

STOCKMANN

E ancora lo chiamate contegno? Bel contegno, perdio! Io direi villanì a, prepotenza, vigliaccherì a!

È stato uno schifo!

HOVSTAD

Sì , capisco che voi la vediate così , ma vedete, non potevamo proprio...

STOCKMANN

Non potevate proprio fare diversamente, no? La conosco la storia.

HOVSTAD

Se preferite metterla così , sì , va bene. Dal vostro punto di vista avete ragione, ma...

ASLAKSEN

Ma perché non ci avete detto niente, eh? Neanche una paroletta? Bastava anche solo un cenno, al signor Hovstad o a

me...

STOCKMANN

Un cenno? Quale cenno?

ASLAKSEN

Ma sì , su tutta la manovra, dottore.

STOCKMANN

Scusate, ma proprio non vi capisco.

ASLAKSEN (con un cenno di confidenza)

Ma sì che ci capite, dottor Stockmann, andiamo!

HOVSTAD

Ora non è più il momento di far tanti misteri, dottore!

STOCKMANN (guardando ora l'uno ora l'altro)

Ma perdio, volete una buona volta parlare chiaramente?

ASLAKSEN

Posso permettermi di chiedere se è vero che vostro suocero va in giro per tutta la città a comprare azioni della Società

delle Terme?

STOCKMANN

Sì , le ha comprate proprio oggi, ma non vedo...

ASLAKSEN

Se permettete che esprima un modesto parere, era meglio mettere in mano la cosa a un altro... a uno che non fosse della

famiglia, capite? Vedete che qualche volta un consiglio...

HOVSTAD

E poi, scusate, non avreste dovuto agire direttamente, esporvi. Il vostro nome era meglio, molto meglio se restava

fuori... Nessuno aveva bisogno di sapere che l'attacco contro le terme veniva da voi. Potevate chiedermi un consiglio,

caro dottore, siamo qui per parlare...

STOCKMANN (guarda fisso davanti a sé; a un certo punto sembra intuire e grida, come cadendo dalle nuvole)

Ma no! Non posso crederlo, no! Non è possibile!

ASLAKSEN (sorridendo)

E invece è proprio possibile, dottore... eh eh, altro che se è possibile! Certo, son cose che vanno fatte, come dire? con

mano un po' più leggera.

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

84

HOVSTAD

Soprattutto non da soli. È sempre meglio tirare in ballo anche qualche altro, più d'uno, anzi. Così la responsabilità ce

l'hanno tutti e nessuno, e personalmente si è a posto.

STOCKMANN (dominandosi)

Signori, veniamo al dunque.

ASLAKSEN

Forse il signor Hovstad, che conosce così bene la situazione...

HOVSTAD

No Aslaksen, voi siete più addentro di me, e potete spiegare meglio al dottore...

ASLAKSEN

Ah, è molto semplice. Adesso che siamo in grado di giudicare a fondo tutta la faccenda, volevamo dirvi che riteniamo

di poter mettere a vostra disposizione la «Voce del Popolo».

STOCKMANN

Ah, adesso potete... già, potere, non potere... E come mai non vi preoccupate più dell'opinione pubblica? Non c'è

pericolo che si scateni contro di voi, contro di me... già, contro di noi, no?

HOVSTAD

Sapremo come frenarla, l'opinione pubblica, non temete.

ASLAKSEN

Voi però, dottore, se posso permettermi un consiglio, dovrete adesso far in modo di destreggiarvi con un po', sì , con un

po' di furberia. Il vostro attacco ha raggiunto il bersaglio, e dunque...

STOCKMANN

Ah, il bersaglio... volete dire, se ho capito bene, che mio suocero e io siamo riusciti a comprare le azioni per pochi soldi,

no? Se...

HOVSTAD

A questo punto, mi pare chiaro, voi vi sentite moralmente obbligato, per ragioni superiori d'ordine scientifico, ad

assumere la Direzione delle Terme. E nessuno potrà muovervi alcuna critica. È un vostro dovere, non potete tirarvi

indietro dinanzi a questa responsabilità, proprio nell'interesse della città, della scienza.

STOCKMANN

E già, capisco... è chiaro... e sempre nell'interesse della città e della scienza avrei tirato nell'affare anche il vecchio

ghiro... sì , tutto quadra. Adesso basterebbe sistemare un pochino le condutture, spostarle di qua e di là, magari facendo

qualche piccolo scavo sulla spiaggia, che non costi, si capisce, alla città neanche un centesimo, e poi tutto sarebbe a

posto, no? Tutto a gonfie vele...

HOVSTAD

Con l'appoggio della «Voce del Popolo» certamente.

ASLAKSEN

Voi conoscete meglio di noi, dottore, la potenza e la forza della stampa in una società libera e civile.

STOCKMANN

Ah sì sì , certo. La stampa, e poi l'opinione pubblica... magari voi pensereste a procurarmi anche l'appoggio dell'Unione

dei proprietari d'immobili, vero Aslaksen?

ASLAKSEN

Si capisce, state tranquillo, e anche la solidarietà della Lega della Temperanza. Siete a posto, dottore, ve lo dico io!

STOCKMANN

E, signori, scusate... è una domanda imbarazzante, ma... che cosa potrei, o dovrei fare io, per... per ricambiare

adeguatamente la vostra collaborazione?

HOVSTAD

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

85

Dio sa come vorremmo aiutarvi, spalleggiarvi disinteressatamente, dottore, in questa vostra, in questa nostra battaglia.

Ma voi conoscete, purtroppo, le difficoltà della «Voce del Popolo» il giornale, detto fra noi, fa acqua, lo mandiamo

avanti a fatica e io non potrei accettare di vederlo fallire proprio in questo momento, nel quale tanti scottanti problemi

d'alta politica richiedono, esigono la sua presenza e la sua voce.

STOCKMANN

Certo, certo, capisco, sarebbe un vero dolore per un amico del popolo come voi. (esplodendo) Ma io, io sono un nemico

del popolo, no? (passeggia velocemente per la stanza) Ma perdio, dove ho messo il bastone? Dove posso averlo...

HOVSTAD

Non capisco...

ASLAKSEN

Spero non...

STOCKMANN (si ferma)

E se non mollassi neanche un'azione, neanche un soldo? I ricchi, badate, tengono ben stretto il loro danaro, e non è

facile...

HOVSTAD

Beh, dottore, vedete, non bisogna dimenticare che tutta la storia delle azioni può essere spiegata come abbiamo detto, e

come certo in realtà si spiega, ma qualcuno, volendo, potrebbe spiegarla anche in un altro modo...

STOCKMANN

Lo so, e voi sapreste spiegarla benissimo in quest'altro modo, non ne dubito. Insomma, se io non do una mano alla

«Voce del Popolo» voi vedrete improvvisamente la faccenda nella sua luce peggiore e allora, via! Mi darete addosso,

mi scatenerete contro tutta la banda, mi salterete alla gola come un cane con una lepre, mi...

HOVSTAD

Beh, in questo caso, effettivamente, pur molto a malincuore... purtroppo è una legge di natura, anche gli animali cercano

anzitutto di sopravvivere, cioè di mangiare.

ASLAKSEN

E la pappa, dottore, la si prende dove la si trova.

STOCKMANN

E allora voi cercatevela nelle fogne! (su e giù per la stanza) Legge di natura? Adesso vedremo, sacramento, chi di noi

tre è l'animale più forte, Dai, su! (afferra l'ombrello e lo agita)

HOVSTAD

Le mani addosso no, dottore!

ASLAKSEN

L'ombrello, attenzione all'ombrello dottore, potreste...

STOCKMANN

Giù dalla finestra, Hovstad! Subito! Hop! Saltate giù! Uno, due...

HOVSTAD (sulla porta dell'anticamera)

Siete pazzo! Pazzo!

STOCKMANN

Anche voi, Aslaksen, giù dalla finestra! Giù, capito? Oh-op, un bel salto! E subito!

ASLAKSEN (correndo intorno alla scrivania)

Dottore, moderatevi... State calmo... moderazione, sì , dico... sono malato, vi prego, non sopporto neanche... (gridando)

Aiuto! Aiuto!

(Entrano dal soggiorno la signora Stockmann, Petra e Horster)

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas, Dio mio, cosa succede?

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

86

STOCKMANN (agitando l'ombrello)

Fuori! Fuori, nelle fogne!

HOVSTAD

Sono disarmato! Avete aggredito un uomo disarmato! Voi ne siete testimone, capitano! Una vera aggressione, contro un

inerme! (esce in fretta attraverso l'anticamera)

ASLAKSEN (disorientato)

Se almeno conoscessi la casa e sapessi da che parte... (esce furtivo, passando per il soggiorno)

SIGNORA STOCKMANN (afferrando suo marito)

Thomas, basta. Controllati!

STOCKMANN (getta via l'ombrello)

Mi sono scappati, ma se li...

SIGNORA STOCKMANN

Ma si può sapere cosa volevano?

STOCKMANN

Dopo dopo, te lo dirò dopo. Adesso devo... (si avvicina alla scrivania e scrive qualcosa su un biglietto da visita) Leggi,

Caterina, leggi. Cosa c'è scritto, eh? Su, leggi!

SIGNORA STOCKMANN

«No, no, no». Ma cosa vuol dire... e scritto così in grande... ma... Thomas, vuoi spiegarmi?

STOCKMANN

Dopo dopo, anche questo te lo dirò dopo. (dà a Petra il biglietto) Ecco, Petra. Manda... come si chiama quella là,

accidenti! Sì , la cameriera, si capisce! Beh, dalle questo biglietto e dille di portarlo dal vecchio ghiro. Ma subito!

(Petra esce, col biglietto, attraversando l'anticamera)

STOCKMANN

Pare che oggi sia giornata di visita, qui, da me, per tutti i messaggeri dell'abisso, per tutti gli inviati del Male... Ma

vengano pure. Ormai so come riceverli. Saprò affilare la mia penna come una lancia, la intingerò nel fiele e nel veleno

per rizzarla pericolosa e mortale contro di loro, e se si faranno avanti anche il mio calamaio sarà una buona e valida

arma, da scagliare sul loro miserabile cranio!

SIGNORA STOCKMANN

Sì , Thomas, certo, hai ragione, calmati. Presto partiremo e...

(Ritorna Petra)

STOCKMANN

Allora, Petra?

PETRA

È già andata.

STOCKMANN

Ah, bene! Partire, dicevi? No perdio, no che non partiremo. Restiamo, Caterina. Sì , restiamo qui.

PETRA

Restiamo? E perché?

SIGNORA STOCKMANN

Qui... qui in città? Ma...

STOCKMANN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

87

Sì , proprio qui, in città, in questa bella città, dove se no? Questo è il campo di battaglia, dove si giocherà la vera partita,

e io voglio restare qui, voglio vincere qui! Appena mi hai messo a posto i calzoni, andrò a cercare una casa, un alloggio,

un qualsiasi rifugio in cui passare l'inverno.

HORSTER

Se permettete, potete stare da me.

STOCKMANN

Sul serio?

HORSTER

Ma certo. Posto non mi manca, e poi sapete che io non sono quasi mai a casa.

SIGNORA STOCKMANN

Oh capitano! Siete così gentile, così generoso, così ... io non so davvero...

PETRA

Grazie, capitano.

STOCKMANN (stringendogli la mano)

Grazie, grazie! Dunque questo è a posto... E adesso mi metterò subito al lavoro, oggi stesso. Ah Caterina, c'è tanto da

fare, da scoprire, da spazzar via, da smascherare, da... ed è una fortuna, sì , ora lo capisco, una vera fortuna che io ora

possa disporre di tutto il mio tempo, di tanto tempo... ah già, non te l'ho ancora detto, la Direzione mi ha licenziato, ed

ora sono libero...

SIGNORA STOCKMANN (con un sospiro)

L'avrei giurato.

STOCKMANN

Sì , licenziato! E adesso vorrebbero anche portarmi via i miei pazienti, impedirmi di lavorare, di fare il medico, capisci?

Li voglio proprio vedere, li voglio! Lo so, non mi daranno tregua. Ma mi resteranno almeno i poveri... sì , i poveri, quelli

che non possono pagare, ebbene? Sono quelli che hanno più bisogno di me, sì , che hanno bisogno di me, capisci? E mi

ascolteranno, sì , almeno loro dovranno ascoltarmi e io parlerò, Caterina, parlerò loro in ogni momento, di giorno e di

notte, e spiegherò, mostrerò, farò loro capire... sarò il loro maestro, il loro predicatore.

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas caro, quello che hai ottenuto finora con le tue prediche dovrebbe...

STOCKMANN

Mi fai ridere, Caterina. Come sei ingenua! Secondo te dovrei lasciarmi mettere sotto dall'opinione pubblica, dalla

compatta maggioranza democratica e da altre porcherie del genere? Ah no, grazie, proprio no! Guarda, in fondo è

semplicissimo: io voglio soltanto far capire a questi miserabili imbecilli, ma farglielo capire veramente, ficcarglielo

bene in testa, che i democratici sono i più falsi e corrotti nemici degli uomini liberi, che i programmi dei partiti, di tutti i

partiti, soffocano ogni verità, le verità pulsanti di vita e di giovinezza, che la prudenza e il famoso senso dell'opportunità

sociale non fanno altro che pervertire la morale e la giustizia, e trasformano la nostra vita in una tortura insopportabile.

Non credete che riuscirò a farglielo finalmente capire, capitano?

HORSTER

Ma, proprio non saprei, non me ne intendo... spero di sì , che ci riuscirete.

STOCKMANN

Certo che riuscirò, vedrete! Ascoltatemi bene: sono i capi dei partiti, i notabili, i caporioni del popolo che bisogna

estirpare e sopprimere come bestie. Il capoccia di un partito, di qualsiasi partito, è come un lupo avido e vorace, sempre

affamato. Volendo, si può calcolare con esattezza quanto bestiame consuma ogni anno per ingrassarsi come si deve. Ma

guardate soltanto Hovstad o Aslaksen, guardate a quanti piccoli polli da cortile quei due non tirano il collo! Avete visto

come riducono la gente, come la distruggono, sinché alla fine non ci sono più uomini, ma soltanto proprietari

d'immobili o abbonati della «Voce del Popolo» (si siede sull'orlo del tavolo) Caterina, vieni qui! Guarda come splende

il sole, come entra splendido in casa! Non senti la forza, la freschezza di questo vento di primavera che entra dalle

nostre finestre prese a sassate!

SIGNORA STOCKMANN

Sento, sento, caro Thomas, ma non è che possiamo proprio vivere soltanto di raggi di sole e di aria di primavera...

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

88

STOCKMANN

Ah beh, certo dovrai fare molte economie, Caterina, si capisce. Anzi, mi raccomando, guarda di risparmiare ogni

centesimo. Ma con un po' di sacrificio e di saggia amministrazione, ce la caveremo, vedrai. Non è questo che mi

preoccupa, ah proprio no. Piuttosto mi cruccia di non vedere, di non conoscere nessuno, dico nessun uomo libero e

nobile che possa continuare, dopo di me, quando non ci sarò più, la mia missione, la mia battaglia.

PETRA

Ma non pensare a queste cose, papà! Hai tutto il futuro davanti a te. Io... oh, ma stanno già arrivando i ragazzi. (entrano

Ejlif e Morten, dal soggiorno)

SIGNORA STOCKMANN

Già qui? Come mai?

MORTEN

Durante l'intervallo ci siamo pestati con gli altri e...

EJLIF

Non è vero, sono gli altri che si sono pestati con noi.

MORTEN

E così , il signor Rörlund ci ha detto di restare un paio di giorni a casa.

STOCKMANN (batte nervosamente a tamburo con le dita sul tavolo, poi salta giù)

Ma sì , è così semplice! Perdio, faremo proprio così Non metterete più piede nella scuola, mai più!

I RAGAZZI

Mai più a scuola!

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas...

STOCKMANN

No, mai più, ho detto! Li educherò io, sarò io il loro maestro, la loro scuola! Mostrerò io loro cosa dovranno studiare e

imparare e perdio, non saranno quelle scemenze che vi hanno insegnato finora!

MORTEN

Magnifico!

STOCKMANN

Farò di voi degli uomini liberi, degli uomini nobili. E tu, Petra, mi aiuterai.

PETRA

Sì , papà, certo, conta su di me.

STOCKMANN

E la mia scuola, la voglio impiantare in quella sala, sì , proprio in quella sala nella quale mi hanno insultato e mi hanno

dichiarato nemico del popolo. Solo che adesso siamo troppo pochi. Per incominciare, dovrei avere almeno una decina,

una dozzina di ragazzi.

SIGNORA STOCKMANN

In città non li troverai di sicuro.

STOCKMANN

Beh, è da vedersi. Io credo invece... (ai ragazzi) Non conoscete mica dei ragazzi di strada... sì , dico, proprio dei ragazzi

vagabondi, dei bei ragazzacci sporchi e spettinati come si deve.

MORTEN

Oh sì papà, ne conosco un mucchio.

STOCKMANN

Henrik Ibsen Un nemico del popolo

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Bene, benissimo, portatemene un paio. Voglio cominciare il mio esperimento con i cani randagi... fra quei tipi lì si

trovano qualche volta delle belle teste, ve lo dico io.

MORTEN

E una volta diventati uomini liberi e nobili, cosa dovremo fare, papà?

STOCKMANN

Dovrete battervi, figli miei, dovrete combattere contro questi lupi avidi e rapaci, scacciarli via, lontano, rimandarli

laggiù in occidente, farli sparire!

(Ejliff ha un viso pensieroso, Morten salta per la stanza con grida di evviva)

SIGNORA STOCKMANN

Attento, Thomas, che non siano quei lupi a scacciare te.

STOCKMANN

Ma sei proprio ingenua, Caterina. Vuoi che scaccino me, proprio adesso che sono diventato l'uomo più potente, sì , più

forte della città?

SIGNORA STOCKMANN

Ma Thomas, ti pare che adesso, proprio adesso...

STOCKMANN

Sì , Caterina, posso davvero pronunciarla, questa grande parola... il più potente, il più forte, anzi, sai? Adesso io sono

uno degli uomini più forti del mondo, uno dei più potenti!

MORTEN

Ma no!

STOCKMANN (a voce più bassa)

Sst! Non dovete ancora parlarne in giro, ma ho fatto una scoperta, una vera grande scoperta.

SIGNORA STOCKMANN

Di nuovo, un altra scoperta?

STOCKMANN

Proprio così , certamente. (raccoglie tutti intorno a sé e dice in tono di confidenza e di segretezza) E sapete cos'ho

scoperto? Che l'uomo più potente, più forte del mondo è l'uomo solo, il più solo, il più solo...

SIGNORA STOCKMANN (sorride scuotendo la testa)

Ah Thomas tu...

PETRA (prendendogli le mani)

Papà!