Una cena a Ca’ Giustinian
riadattato per bambini da Patrizia Ambrosini
ATTO I
SCENA I
Arlecchino è seduto sulla panchina e scrive una lettera a Colombina sua fidanzata
Arlecchino: “Cara Colombina ti scrivo perchè non ho niente da fare e tralascio subito di scriverti perché non ho niente da dirti Amami come io t’amo e se hai bisogno di qualcosa,compratela. No’so se camperò fino alla fine di questa lettera. Se non la ricevi, vuol dire che “ son MORTO DI FAME, ! Baci e baciozzi, tuo Arlecchino.”
(Una piazza dove si affaccia Ca’ Giustinian. Si incontrano Arlecchino e PUlcinella Arlecchino ha in mano la lettera da imbucare per la sua amata.)
Arlecchino Tu qui, Pulcinella
Pulcinella Tu qui, Arlecchino?
Arlecchino Come va?
Pulcinella Ah, non parlarmene, amico mio!Non mi ricordo più quando ho fatto l’ultimo pasto…
Arlecchino Davvero? che combinazione ! anche io sono digiuno da settimane.
Ormai mi nutro solo d’ amore scrivendo lettere alla mia bella , ma la mia pancia non è contenta solo di ciò.
(Passa sulla scena un gruppo di cavalieri e dame assai eleganti che vanno a Ca’ Giustinian).
Pulcinella Ehi, guarda, Arlecchino, quanti nobili!Beati loro stanno andando a Ca’ Giustinian a Chiaccherare
Arlecchino A chiaccherare? E mangiare!! non si mangia niente?
Pulcinella Ma certo, loro son gran signori Per loro le parole son bistecche, e le virgole patatine! Non badano a certe miserie come noi altri!
Arlecchino NON CI BADANO?senti mio stomaco si che ci bada a Mangiare, eccome!
Vieni, Pulcinella andiamo anche noi a Ca’Giustinaian e cerchiamo di entrare. Poi Dio vede e provvede!
(Si avviano insieme all’ingresso del palazzo,davanti al quale troneggiaun imponente portiere).
Portiere Alto là, chi siete?
Pulcinella CHI SIAMO? Pezzo di asino, ehm....cioè illustrissimo!
Arlecchino Noi siamo i più grandi esperti di cucina .
Arlecchino Io son il principe della Tavola, il Re del gran risotto ,il Duca di pancia piena e questo è il mio aiutante. Largo che le vivande ci aspettano ormai da troppo tempo
(entrano)
ATTO II
Scena II
(Il salone delle feste di Ca’ Giustinian.
Al centro un lungo tavolo apparecchiato, in fondo un caminetto acceso ed un tavolino con i vini. Da un lato un quartetto di flauti allieta la festa.
Il maggiordomo annuncia i nobili invitati al banchetto: i Principi Vattelapesca, i Duchi Vienimiapresso, i Conti Inchinatiancora, i Marchesi Ultimincoda.
Il padrone di casa li riceve andando loro incontro.
Vestiti da cameriere, arrivano anche Arlecchino e Pulcinella che…combineranno un mucchio di guai).
Arlecchino Pulcinella vai a cercare in guardaroba e mettiti una livrea da cameriere
Pulcinella Ma io...ma.io ma io …non sono capace di servire a tavola.
Arlecchino Niente paura ,non importa se non sai servire secondo le regole di questi ricchi,ricorda solo una cosa , se sbagli, io ti pesto il piede!
(Entrano Arlecchino e Pulcinella con le piatti; Pulcinella compie il primo errore nel servire. Arlecchino interviene per correggerlo gli pesta il piede, così Pulcinella inciampa e fa cadere le patatine addosso a una duchessa)
Contessa Che modi sono questi !
Arlecchino:scusatelo è un po' emozionato
Conte Che servitori!
(Escono di scena Arlecchino e Pulcinella e rientrano subito portando altri piatti)
(Pulcinella serve il piatto a destra Arlecchino gli pesta il piede)
Arlecchino “No a destra!! si serve a sinistra”
Pulcinella (inciampa di nuovo e rovescia il piatto di risotto nella scollatura della marchesa
(Gli invitati si alzano e vanno via in brutto modo)
Marchesa Ma che peccato lasciare queste prelibatezze!
P.di Casa (disperato) Aspettate amici miei, dove andate… Scusate, fermatevi…
Marchese (in piedi sollecita la dama)Andiamo! Andiamo !
P.di Casa Povero me! povero me! sono rovinato! Come potrò rimediare una figuraccia come questa? Chi accetterà più un mio invito? Chi vorrà avermi ospite? Sono rovinato, povero me! (esce di scena)
Arlecchino rivolto a Pulcinella
siamo soli soletti davanti a tutto sto ben di DIO? Forza amico che altrimenti la provvidenza si arrabbia!
(I due si siedono a tavola e mangiano tutto ciò che vi è sopra).
Arlecchino ( mentre mangia) Però come è bello chiaccherare
Pulcinella Che bela conversazione che mi son fatto!
(Con la pancia piena i due amici si sistemano,sulla panchina per dormire, Arlecchino scrive un’altra lettera a Colombina)
Arlecchino “Cara Colombina, addio,credo che non mi rivedrai più, io non capisco dicono che una buona mangiata e qualche goccio di vino danno forza; com’è che io dopo aver mangiato come un porco e bevuto due damigiane di rosso non mi reggo più in piedi? Eh, quando si nasce disgraziati! Ma se muoio tu sai che ti amerò sempre.
Tuo Arlecchino
Arlecchino e Pulcinella si addormentano russando uno sulla spalla dell'altro