luglio 2015
Farsa insolita in due atti,
dal sapore frizzante, ma con un punto d’amaro
di Mario Pozzoli
1ª rappresentazione: Buccinasco, 19 marzo 2016
Auditorium della Fagnana – via Tiziano
Questa commedia è tutelata dalla SIAE (codice SIAE: 920080 A)
P E R S O N A G G I
(in ordine di apparizione)
01) COLETTE
02) IVAN
03) PAPÁ (di Colette)
04) CESARE CHLESTAKOV
05) LUIGI (fratello di Ivan)
06) BARBARA (moglie di Luigi)
E L E N C O S C E N E
ATTO PRIMO
Antefatto - In riva al fiume
(E’ circa mezzanotte) Colette Ivan
Scena 1 (E’ circa mezzanotte) Colette Ivan Papà Cesare Luigi Barbara
Scena 2 (La mattina seguente) Colette Ivan Luigi Barbara
Scena 3 (Una settimana dopo) Colette Ivan Luigi Barbara
Scena 4 Colette Ivan Cesare Luigi
Scena 5 Colette Ivan Cesare Luigi
Scena 6 (Alcuni giorni dopo) Colette
Scena 7 Colette Ivan Luigi Barbara
ATTO SECONDO
Scena 8 (Alcuni mesi dopo-
Prima di cena) Colette Ivan Luigi Barbara
Scena 9 Colette Ivan Papà
Scena 10 Colette Ivan Luigi Barbara
Scena 11 Colette Ivan Luigi Barbara
Scena 12 (La mattino seguente) Colette Ivan Luigi Barbara
Scena 13 Colette Papà
Scena 14 Colette Ivan
Scena 15 Luigi Barbara
Finale - In riva al fiume
(E’ circa mezzanotte) Colette Ivan Papà
ATTO PRIMO
NOTE: Il 1° atto si svolge in un soggiorno molto disordinato, nulla è al suo posto.
Sul fondo a dx: l’entrata della casa.
Sul fondo a sx: verso le altre stanze.
L’Antefatto si svolge su un ponte o su una strada in riva ad un fiume.
Esso dovrebbe essere allestito anteriormente alla scenografia del 1° atto senza la separazione del sipario.
Avanti a dx l’entrata dell’antefatto..
Antefatto - In riva al fiume
(E’ circa mezzanotte)
NOTE: Gli interpreti, in questo Antefatto, devono dimostrare una età di circa vent’anni la donna e alcuni anni in più l’uomo.
-Rumore torrente
-Rumore di auto che si ferma e non riparte
Dopo pochi istanti entra Colette da dx, sconsolata.
L’auto le si è fermata in mezzo alla strada, di notte, da sola.
COLETTE Non è possibile... non è possibile! A mezzanotte... da sola!
(si avvicina alla ringhiera e guarda il fiume)
-Rumore di auto che si ferma
COLETTE C’è qualcuno! (fingendo indifferenza, si gira verso il fiume e si appoggia alla ringhiera)
COLETTE Ma quanta acqua passa in un fiume?
IVAN (entrando da dx) Tanta. E passa tutto il giorno, per tutti i giorni dell’anno! E quando non guardiamo il fiume, l’acqua non si ferma.
Colette è sollevata: qualcuno la può aiutare. Già, ma che tipo sarà? Ci si può fidare?
COLETTE Banalmente ovvio.
I due si guardano per qualche istante. In entrambi è “scattato” qualcosa.
IVAN Potrebbe anche non essere “banalmente ovvio”.
COLETTE Una cosa del genere non l’ho proprio mai pensata.
IVAN Cioè?
COLETTE Che quando si è a letto a dormire, l’acqua si ferma.
IVAN No?
COLETTE No.
IVAN Però come si fa a controllare?
COLETTE Ci si fida.
IVAN Giusto. (la guarda un istante) Ha bisogno?
COLETTE Sì.
IVAN Sono contento.
COLETTE Io un po’ meno. Mi si è fermata la macchina.
IVAN Con me può essere sincera: lei sì è fermata CON la macchina e ha sepolto un cadavere.
COLETTE Come ha fatto a capirlo?
IVAN Il suo aspetto è poco rassicurante.
COLETTE (si guarda) Davvero?
IVAN Pensi che quando l’ho vista, non sapevo se fermarmi o no.
COLETTE E ha rischiato!
IVAN Nella vita ogni tanto bisogna farlo.
COLETTE Voglio dirle tutta la verità: non è vero che avevo un cadavere nel bagagliaio. Mi sono fermata perché mi scappava la pipì.
IVAN Accidenti! Arrivo sempre tardi!
COLETTE Non è che adesso mi chiede il punto preciso in cui l’ho fatta?
IVAN Ero tentato...
COLETTE La mia auto non va più. La batteria credo.
IVAN E’ sfortunata: io di motori non ci capisco un tubo.
COLETTE Come sono felice!
IVAN Anch’io, perché così posso darle un passaggio fino a casa.
COLETTE Lo sapevo!
IVAN Non è una buona offerta?
COLETTE L’offerta è buona, ma... (lo guarda un istante) non è che cercherà di stuprarmi?
IVAN No, basta! Ne ho già violentate troppe!
COLETTE Ti pareva!
IVAN Da questa sera voglio cambiar vita: cerco collaborazione.
Si guardano un istante.
COLETTE E’ bello sapere che ha messo la testa a posto!
IVAN E domani mattina posso cercare dei cavi per la batteria.
COLETTE Data la sua competenza in materia, sarà meglio chiamare l’elettrauto.
IVAN E’ un’ottima idea!
COLETTE Me l’avevano detto che la batteria era da cambiare.
IVAN E ogni tanto si devono controllare anche acqua e olio.
COLETTE Non è che poi mi chiederà delle pastiglie dei freni e delle candele?
IVAN Sa cosa sono?
COLETTE Deve farsene una ragione: non ci sono più le donne di una volta!
IVAN Poco, ma sicuro.
Si guardano un istante.
IVAN Avrei una proposta.
COLETTE A quest’ora sarà senz’altro pericolosa.
IVAN Dove abita?
COLETTE A Porto nuovo.
IVAN Bene. A un chilometro prima del bivio abito io. Ci si ferma, un bicchiere di vino, due chiacchiere davanti al camino.
COLETTE (alza lo sguardo verso il cielo) Questa sera c’è la luna piena.
IVAN Non era una proposta simpatica?
COLETTE Sì, molto. Però l’avverto che quando c’è la luna piena mi sento sempre un po’ strana.
IVAN Ahia! E le crescono lunghi peli neri sulle orecchie.
COLETTE Se è per quello anche sulle gambe.
IVAN E i bambini che sapore hanno?
COLETTE Deliziosi!
IVAN E’ un rischio, ma posso correrlo. E quando si sente così strana, c’è qualcosa che non mangia?
COLETTE Gli uomini.
IVAN Peccato!
COLETTE A volte sono indigesti e poi faccio i brutti sogni.
IVAN Beh, se dovesse cambiare idea sugli uomini, le potrò sempre mostrare la mia collezione di farfalle.
COLETTE L’ubicazione precisa?
IVAN In camera mia.
COLETTE Posizione strategica!
IVAN Ciò che si immagina è sempre peggio della realtà.
COLETTE Può darsi, ma l’avverto: mai al primo invito.
IVAN Se è per questo anch’io “mai al primo invito”. Cosa crede? Sono un ragazzo serio.
COLETTE Se passa vicino a quel lampione, stia attento alla distanza che tiene, potrebbe sbatterci contro il naso.
IVAN (toccandoselo) Mi è cresciuto molto?
COLETTE Eh, un po’ sì. (si guardano) Però! Dopo solo tre minuti, di notte, approfittando di un’auto in panne... Non immaginavo che un animale di sesso maschile potesse arrivare a tanto.
IVAN Cosa?
COLETTE La proposta del vino e delle farfalle.
IVAN Rispetto all’altro sesso siamo sempre pieni di pregiudizi. Anch’io per anni ho pensato che le donne non avessero un’anima.
COLETTE Guardi che aveva ragione.
IVAN I maschi hanno SEMPRE ragione!
COLETTE Parente di Casanova? (si appoggia alla ringhiera guardandolo)
IVAN Solo un amico...
Si guardano un istante.
IVAN Faccia due passi verso di me.
COLETTE Perché?
IVAN Poi glielo dico.
COLETTE Spero ci sia un buon motivo, sono un po’ stanca. (è vero)
IVAN Alla sua età?
COLETTE Ho qualche problema di cuore...
Colette si stacca dalla ringhiera e gli si avvicina.
Anche Ivan accenna un passo o due, mentre entrambi si guardano molto intensamente.
Ivan le prende il viso tra le mani.
Colette non accenna ad una reazione, lo lascia fare.
Ivan la bacia un solo istante, sulla bocca. Poi lentamente le lascia il viso.
COLETTE E mi ha fatto fare tutta questa strada solo per questo?
IVAN Se l’aperitivo è troppo sostanzioso, poi passa l’appetito.
COLETTE Forse per chi ce l’ha scarso.
IVAN Lei che tipo di donna è?
COLETTE Non saprei. Il suo tipo?
IVAN Direi proprio di sì. Ogni sua frase mi provoca un brivido lungo la schiena. Credo di avere tutti i sintomi di un malessere che si chiama “attrazione irresistibile”.
COLETTE Mi dispiace, ma per questa malattia non ho rimedi.
IVAN Il rimedio è lei.
COLETTE Sono diventata una medicina!
IVAN Già, ma quale tipo di medicina? Fredda, timida, moderata, libertina, depravata...
COLETTE Non riesco a scegliere.
IVAN Male! Così non posso sapere se faccio bene ad insistere o no; se saltarle addosso o tenermi a distanza...
COLETTE (un tempo) C‘è qualcuno nella sua vita?
IVAN In questo momento c’è lei.
All’improvviso Colette porta una mano al petto, poi allo stomaco e al braccio. Sta male, un infarto.
IVAN Cos’ha?
COLETTE (sta male, inizia a parlare con voce non più chiara, rallentando)
Ho paura che sia qualcosa che assomiglia a... a un infarto.
IVAN Come?!
COLETTE Lo sapevo che prima o poi...
IVAN Infarto? No, scusi... Come fa a dirlo?
COLETTE Forse se mi siedo... Ah... (si adagia al suolo)
IVAN Non avrà digerito! Alla sua età! Un infarto...
COLETTE I dottori l’avevano... previsto... Una probabilità molto alta... Ah...
IVAN (si inginocchia) Oh cavolo! Venga, la porto al pronto soccorso.
COLETTE Mi abbracci.
IVAN Come?
COLETTE Mi abbracci.
Ivan si inginocchia e la prende tra le braccia.
IVAN Come sta?
COLETTE Così sto meglio. (guarda il fiume) Quant’acqua... E pensare che per dissetarmi ne basterebbe un bicchiere...
IVAN Ha sete?
COLETTE Tanta.
IVAN Cerchi di rialzarsi...
COLETTE No, mi lasci tranquilla... Non manca molto...
Ivan fa alzare Colette, ma ora l’ Antefatto è finito e stiamo entrando nella prossima scena.
Quindi molto teatralmente, senza più sorreggerla, la prende per mano e l’accompagna fino al limite del soggiorno, dove la lascia.
Ivan esce a dx, da dove era entrato all’inizio.
scena 1
(E’ circa mezzanotte)
Colette raccoglie in scena, nel disordine del soggiorno, dei vestiti, qua e là, quelli che le servono per cambiarsi.
Poi, dietro al paravento, o in scena, a piacere, si cambia e si trucca.
La sua età passa dai venti ai trent’anni circa, così come quella di Ivan.
PAPÁ (entra da sx. Indossa pantaloncini corti colorati, calzettoni bianchi, sandali da mare, canottiera bianca.)
Anche se è quasi mezzanotte, fa ancora caldo. Mi sono messo leggero.
Papà va al proscenio e sposta o toglie la scenografia dell’antefatto.
Papà è un uomo intelligente, allegro, ma un po’ “partito”.
Vive solo, ma ogni tanto viene a sistemare la casa dove la figlia Colette convive con Ivan, per aiutarla. Ma poiché è come la figlia, finisce per spostare gli oggetti da una parte all’altra della casa, facendo ancora più disordine.
Questi movimenti li farà sempre, insieme a quelli che saranno indicati, anche mentre parla con qualcuno.
Ora, quando parlerà con Colette, non la guarderà mai, anche se Colette è all’esterno del paravento, come se fossero in due stanze diverse.
Il fatto è reciproco e allora la voce dei due sarà un po’ “sopra le righe”.
COLETTE Più tardi verrà qualcuno.
PAPÁ Mi aiuteranno a togliere la tappezzeria. Si sta scrostando tutta.
COLETTE Papà, guarda se lo spumante è in frigo. Però stai attento ai vassoi con le tartine.
PAPÁ Si poteva fare una spaghettata...
COLETTE Questa sera è la prima della nuova commedia di Ivan. Se è andata bene ci saranno parecchie repliche.
PAPÁ E incasserà un po’ di soldi.
COLETTE Speriamo.
PAPÁ Quindi, parlavi di attori. Verranno qui degli attori, dici? Allora sarà meglio nascondere l’argenteria e mettere il lucchetto al frigo. I nostri portafogli li sotterro nei vasi.
COLETTE Verranno solo un paio di persone. Infilati una camicia.
-Campanello
PAPÁ Allora rimango ad aiutarti. Chissà se a casa ho spento il gas?
COLETTE Speriamo!
PAPÁ Solo attori o anche creditori?
COLETTE A quest’ora mi auguro di no.
PAPÁ Hanno suonato alla porta. Vado io. (ma esce a sx)
-Campanello
PAPÁ (rientra subito) Hanno suonato alla porta. Vado io. (ma non va)
In questa casa vengono solo due categorie di persone: quelli che devono avere dei soldi da Ivan e quelli a cui Ivan li deve...
COLETTE Ivan ha le mani bucate, purtroppo. Adesso ha messo un sacco di soldi in quest’ultima commedia. Non so neanche dove li ha presi. E io tremo...
PAPÁ Finirà male. E tu con lui.
COLETTE E’ per questo che sono sempre in ansia.
PAPÁ Però a me sta simpatico.
COLETTE E io lo amo, papà.
PAPÁ Io invece amo mia figlia.
-Campanello
PAPÁ Amo questa bella signorina da più di trent’anni. Nel bene e nel male.
Né la pioggia, né la grandine, né il gelo, né uragani, possono fermare il mio amore.
COLETTE (dovunque sia, si affaccia o si ferma dal fare e guarda papà commossa)
Papà...
PAPÁ Ho tutte le mani screpolate, devo stare attento quando stringo la mano a qualcuno.
COLETTE Papà, quello che hai detto è bellissimo! Sai, la stessa cosa io la provo per Ivan, oltre che per te, naturalmente.
PAPÁ Lo so.
-Campanello
PAPÁ Hanno suonato alla porta. Vado io. (ma non va) Colette, un consiglio su questa gente di teatro: non prestargli mai niente, soprattutto i vestiti.
-Campanello
PAPÁ Il campanello continua a suonare. Ma quanta gente sta arrivando! Non avevi detto: solo un paio di persone?
COLETTE Prova ad aprire la porta, papà! Io vado un attimo in camera. (esce a sx)
PAPÁ Fai pure. Alla porta vado io. (ci pensa) E’ aperto!
Da destra entra Cesare.
PAPÁ Accomodati e dimentica i tuoi problemi. Ma dimmi chi sei.
CESARE Cesare Chlestakov.
PAPÁ Attore.
CESARE Autore. Come Ivan. A volte lavoriamo in coppia.
PAPÁ In più Ivan recita.
CESARE E io in più gli faccio da factotum.
PAPÁ Quindi tu sei Cesare Chlestakov.
CESARE Esatto.
PAPÁ Bel nome Chlestakov. Chlestakov... Chlestakov, c’è uno spazzolino nuovo da denti, in bagno.
CESARE Terrò presente.
PAPÁ Sarebbe il mio. Ma la coabitazione non mi spaventa. Quindi tu mi confermi che non devi avere dei soldi da Ivan.
CESARE Devo avere, devo avere... Come tutti!
PAPÁ Colette! C’è un creditore! Guardi che Colette è molto felice con lui, lo ama. E’ un bel tipo Ivan. Sempre allegro, spensierato...
CESARE Fin troppo!
PAPÁ Chi non ha denari, non ha pensieri.
COLETTE (entra da sx) Hai conosciuto Cesare? Ciao, Cesare.
CESARE Ciao, Colette.
PAPÁ (mentre esce da sx) Io e Cesare Chlestakov condividiamo il nuovo spazzolino da denti.
COLETTE (guarda papà con tenerezza) Ivan?
CESARE Dovrebbe arrivare.
COLETTE E’ andata bene?
CESARE Per essere una prima, egregiamente. Se la sono cavata molto bene, soprattutto quando Ivan è uscito dalla finestra. La porta non si apriva più. «Prendo la scala antincendio» ha detto. Una bella presenza di spirito.
COLETTE Le porte si incastrano, il telefono non suona, o suona anche quando hai già alzato il ricevitore. Chi deve entrare da destra, entra da sinistra, o non entra affatto. La pistola che serve all’omicida, tra le quinte non si trova più. E’ il teatro!
PAPÁ (entra da sx con vassoio di tartine) Chlestakov, se ne metti in bocca una prima che arrivino tutti gli invitati, sarò costretto a tagliarti una mano.
(e ne mangia una)
COLETTE Papà! Scusa un attimo, Cesare. (esce a sx)
PAPÁ Anche lei nel suo studio ha dei poster di ragazze in topless che bevono sulla spiaggia?
CESARE No, non proprio, sa, io...
PAPÁ (lo interrompe) Ho capito, è gay.
CESARE Ma no, io...
PAPÁ Non si preoccupi. Fa bene, sa, alle donne piace andare in giro a spezzare i cuori.
-Campanello
PAPÁ Hanno suonato alla porta. Vado io. (ma non va. Ci pensa) E’ aperto!
Entra Ivan.
PAPÁ Entrate, entrate tutti! Ecco le stars!
IVAN Papà. Ciao, Cesare.
CESARE Ivan.
PAPÁ Siate gentili con Chlestakov, è nuovo di qui. (uscendo a sx) Ed è anche gay.
IVAN Da quando?
CESARE (sorridendo) Lascia perdere! E’ andata bene, mi pare.
IVAN Sì, per essere la prima.
PAPÁ (rientra da sx con un altro vassoio di tartine) Oggi è venuto un tizio, Bertoni.
IVAN Oddio!
PAPÁ Ha un brutto carattere. Mi ha sventolato sotto il naso un assegno a vuoto. Ha parlato di San Vittore. Sia chiaro che le tartine non si toccano fin che non sono tutti qui. (ne mangia una ed esce a sx)
IVAN Bertoni mi ha anticipato i soldi da investire in questa commedia. Sono nei guai con quell’assegno.
CESARE Quando non sei nei guai?
IVAN Quell’assegno ha una girata di mio fratello Luigi...
CESARE Allora ci penserà tuo fratello Luigi. Quello di soldi ne ha.
IVAN Una girata falsa.
CESARE Cosa!?
IVAN L’ho fatta io. Quel Bertoni, un assegno firmato solo da me, non lo voleva.
CESARE Concordo con il tizio in questione.
COLETTE (entra da sx) Ivan!
IVAN Colette, mia Colette...
Si abbracciano con trasporto e Ivan la bacia su una tempia, con molta tenerezza.
CESARE E’ da dieci anni che siete insieme, ma c’è qualcosa nel vostro rapporto che è sempre uguale.
COLETTE Un amore sconfinato, Cesare, altrimenti l’avrei già mollato.
IVAN Colette, mia piccola Colette, ascoltami bene: amami, soprattutto quando lo merito meno, perché sarà quando ne avrò più bisogno.
COLETTE Fino ad ora ce l’ho fatta, vedremo in futuro. Magari mi cerco qualcosa di più riposante di un ipocrita traditore come te o di un assegno con girata falsa. Ma sei pazzo?
CESARE Direi di sì.
COLETTE Liquidi?
IVAN (guarda Cesare) Liquidi?
Cesare lo guarda come dire: «Ma quando mai?»
IVAN (a Colette) Non ne abbiamo.
COLETTE Imploralo.
IVAN (mostra un foglio) Già fatto. Questa è la risposta.
COLETTE (legge) “Non ti dò un soldo. Dovresti solo vergognarti della vita vergognosa che conduci...”
IVAN Il mondo dello spettacolo per lui è degradazione, sesso e promiscuità.
PAPÁ (entrando da sx) Ha ragione. (depone due ciotoline con stuzzichini ed esce a sx)
COLETTE (legge) “Non sei che un fannullone...”
IVAN Gli scrittori per lui non lavorano.
COLETTE (legge) “Libertino, scialacquatore...” Ragionissima su entrambi gli aggettivi! (legge) “E concubino...”
CESARE (a Colette) Qui parla di te.
-Campanello
PAPÁ (entrando da sx e uscendo a dx) Hanno suonato alla porta. Vado io.
COLETTE Ivan, ascolta, domani mattina vai da tuo fratello e strisci per terra...
PAPÁ (rientrando) Non ce n’è bisogno, è qui!
IVAN Chi?
PAPÁ Tuo fratello. (esce a sx)
CESARE Si è commosso.
IVAN (spingendo fuori Colette a sx) Se trova una donna qui, sono rovinato. E poi questa roba...! (copre con una coperta o vestiti la tavola allestita)
LUIGI (entra da dx. E’ molto sulle sue. Secco) Ciao.
IVAN Luigi! Che bella sorpresa!
CESARE Buongiorno.
LUIGI (secco) Buongiorno. Ci lasci soli.
Cesare esce a sx, guardando Ivan.
IVAN Caro il mio Luigino, come sono contento di vederti!
LUIGI Lascia perdere. Cos’è questa storia della rovina di una intera famiglia? Io cosa c’entro? Anche se, purtroppo, sono tuo fratello...
IVAN Sono nei guai.
LUIGI Tu sei sempre nei guai.
IVAN (si mette in ginocchio) Mi devi aiutare.
LUIGI Certo, ti dò un bell’impiego nella mia ditta. C’è libero un posto di pulizie...
IVAN Ma sono tuo fratello!
LUIGI Tu per me, più che un fratello, sei sempre stato come un figlio: egoista, viziato, fannullone.
IVAN La situazione è seria.
LUIGI L’unica situazione seria che conosci è il dover restituire dei soldi a qualcuno.
PAPÁ (entra da sx e guardando i muri) La tappezzeria sta venendo giù.
IVAN Luigi, questa volta non è molto...
LUIGI Neanche poco! Basta, non ti aiuto più!
PAPÁ Dove sarà finito quel signore gay? (esce a sx)
LUIGI Convivi con un gay! Adesso anche dell’altra sponda!
IVAN Ma no, Luigi...
LUIGI Io che ho sempre condotto una vita onesta, di lavoro e di risparmio; io che sono l’uomo di una donna sola, mia moglie; io che ho avuto solo un sogno: avere dei figli...
IVAN Senti, ognuno vive come vuole.
LUIGI Sì, ma poi non va a chiedere aiuto agli altri. Certo se tu avessi una famiglia, regolare, una moglie, un figlio, visto che io non ne ho, allora la cosa sarebbe diversa...
Ivan rimane a bocca aperta, folgorato.
LUIGI Cos’hai adesso?
IVAN E tu che ne sai?
LUIGI Cosa?
IVAN Che io non abbia... una figlia.
LUIGI Tu? Ma se non sei sposato!
IVAN Luigi, nostro padre non ti ha mai parlato di come nascono i bambini?
LUIGI (sorpreso, ma anche addolcito) Hai una figlia...?
IVAN Ebbene: sì! (tra sé) Non la beve.
LUIGI Una bimba...
IVAN Beh, non proprio, è già grandicella. (tra sé) Possibile che la beva?
LUIGI Ma non mi hai mai detto niente. La madre?
IVAN Una ballerina.
LUIGI Lo sapevo!
IVAN Morta. (tra sé) Così non se ne parla più. (forte) Una sera mi ferma...
LUIGI La morta?
IVAN La ragazza! E mi dice: «Sono tua figlia».
LUIGI E chi gliel’aveva detto?
IVAN Sua madre.
LUIGI Ma se è morta!
IVAN Dalla tomba.
LUIGI Dalla tomba?!
IVAN Luigi! Prima di morire, no? (tra sé) La sta bevendo?
LUIGI Ma tu perché mi hai detto: «La rovina di una intera famiglia»? Questa è una bella notizia.
IVAN (tra sé) Forse la beve. (forte) E perché... perché frequenta delle compagnie che non mi piacciono. Sai, sesso, droga...
LUIGI Oh, Signore! La riporteremo sulla retta via. Ma perché non chiedermi aiuto?
IVAN (tra sé) L’ha bevuta! (forte) E’ quello che sto facendo, no? Si è messa in un pasticcio. Soldi. Racket della droga. Deve dare cinquantamila...
LUIGI (lo interrompe) Voglio vederla!
IVAN Chi?
LUIGI Tua figlia.
IVAN E dove la pesco? Cioè, volevo dire: a quest’ora dove la pesco? Chissà dov’è...
LUIGI Trovala e portala a casa. Io torno domani mattina per conoscerla. Dobbiamo aiutarla e farle vivere una vita onesta. Vado. Ciao. (esce a dx)
IVAN Oh, cavolo! Sì, l’ha bevuta alla grande, ma io dove la trovo per domani una figlia?
PAPÁ (entra da sx con lo spumante seguito da Cesare) S’è commosso?
IVAN Anche troppo!
CESARE E sgancia?
IVAN Mi sa che alla fine mi sgancerà qualche pedata. Ho inventato di avere una figlia.
CESARE Ottimo! Bella trovata.
IVAN Un corno! Vuole vederla. Che casino! Dove la trovo una che...
PAPÁ Voglio iscriverti a un seminario anti stress.
COLETTE (entrando da sx. In ansia) Allora?
IVAN (la guarda un istante) Eccola!
CESARE Chi?
PAPÁ Chi?
COLETTE Chi?
IVAN Mia figlia! Colette, per spillare i soldi a Luigi, mi sono inventato una figlia. Lui la vuole vedere. Sei tu! Domani ti vede, si commuove, sgancia e siamo a posto!
COLETTE (buttando le braccia al collo di Ivan. Con trasporto) Papà!
- BUIO
Escono tutti tranne Ivan che siede sul divano, girato di spalle.
Intanto Colette, dietro al paravento, “ringiovanisce”...
scena 2
(La mattina seguente)
- LUCE
PAPÁ (entra da dx) Ciao, Ivan.
IVAN (pensoso) Buongiorno, papà. Come andiamo?
PAPÁ Andiamo. Non so dove, ma andiamo. (lo guarda) Non ti disperare, in ogni party c’è sempre una persona che fa da tappezzeria. (urla) Ciao, Colette!
COLETTE (da fuori) Ciao, papà.
PAPÁ Dov’è la mia piccola?
IVAN Sta ringiovanendo. Deve fare mia figlia. Colette, sbrigati, mio fratello sarà qui da un momento all’altro!
COLETTE Sto facendo più presto che posso.
PAPÁ Sono venuto a darvi una mano a sistemare un po’ qui... (e da ora porterà via dalla scena tutto il rinfresco della sera prima)
COLETTE (si mostra, ringiovanita) Allora?
IVAN Caspita!
Si abbracciano.
PAPÁ (a Ivan) Guarda che ti ama.
IVAN Chi?
PAPÁ Colette.
IVAN Lo so.
PAPÁ E tu?
IVAN Anch’io.
CESARE (entrando da dx) Ciao, ragazzi.
PAPÁ Era aperto!
CESARE Sì, ma forse disturbo...
PAPÁ Si amano. Mentre Chlestakov ama un uomo.
COLETTE Un giorno, se ti lascerò, sappi che non per questo ti amerò di meno.
CESARE Guardate che mi sto dannando per cercare un aiuto nel caso tuo fratello non sganci.
COLETTE Oh, Cesare... (gli dà un bacio)
In quel momento entra da dx Luigi, seguito dalla moglie Barbara.
LUIGI Ivan, volevo dirti... Lo sapevo! La decenza non abita in questa casa. Barbara, non guardare!
BARBARA No, Luigi.
IVAN Luigi... Ecco mia figlia Colette!
COLETTE Zio! (gli butta le braccia al collo)
LUIGI Barbara, non guardare!
BARBARA No, Luigi.
LUIGI Fatti guardare. (ne è subito attratto) Però, è una bella figliola...!
IVAN Non c’è male.
LUIGI Bene, bene. Cia, un altro bacio! (la bacia un po’ più...)
BARBARA Luigi, non esagerare. Ivan, come stai?
Da sempre Barbara è annoiata per la vita monotona e senza nessun slancio emotivo, vissuta finora insieme a Luigi.
Ivan l’attrae con la sua spregiudicatezza, con la sua allegria, e diciamolo pure, con la sua vita dissoluta.
Bacia Ivan, ma l’avvicinamento e il bacio non avvengono come tra due amici o parenti, c’è qualcosa di più, almeno da parte di Barbara.
Mentre lo bacia, sottovoce:
BARBARA Tradisci sempre Colette?
IVAN Io?
BARBARA Dai, dai, che a me non la racconti...
LUIGI (prendendo Ivan in disparte) Ma scusa, come mai in tua presenza si sbaciucchiava quel giovane?
IVAN Te l’avevo detto che è una ragazza di facili costumi.
LUIGI Sì, ma in casa tua come puoi tollerare?
IVAN No, ma è perché lui... lui è il suo fidanzato!
PAPÁ Ma se è gay!
LUIGI (un po’ deluso) Ah... Un fidanzato...
Luigi e Ivan guardano Cesare.
CESARE (a Papà) Perché mi guardano in quel modo?
PAPÁ Non saranno d’accordo sulla tua particolare “inclinazione”.
LUIGI Proprio una bella ragazza, e come ti assomiglia!
IVAN Sì... un po’...
LUIGI (a Cesare, burbero) E lei come si chiama?
CESARE Cesare, Cesare Chlestakov. Ma ora è meglio che vada, non vorrei disturbare.
LUIGI No, resti pure. Dopo quel che mi ha detto Ivan, lei è quasi di famiglia...
CESARE (interdetto) Oh... troppo buono... (a Papà) Che cavolo gli avrà detto?
PAPÁ Gli avrà parlato della tua “tendenza”.
LUIGI Piuttosto mi stringa la mano. E veda di farla felice.
CESARE Io?... Chi?
Ivan gli dà una gomitata.
LUIGI Inutile fare misteri. Ivan mi ha detto tutto.
CESARE Ma cosa?
IVAN (sottovoce a Cesare) Taci! Dopo ti dico.
BARBARA Su, parlami un po' di te, nipotina!
COLETTE Ah, zia, la mia infanzia è stata triste... Ero sola al mondo...
BARBARA E tua madre?
COLETTE La povera mamma, senza un padre, si logorava con lavori faticosi per mantenermi. E intanto io crescevo... crescevo... crescevo....
«Mammina dov'è il papà?». «È partito per un viaggio tanto lungo... ».
BARBARA Oh, cara, che commozione!
COLETTE Poi, un bel giorno, in una procellosa notte di carnevale, mia madre, ahimè, mia madre morì!
CESARE (sottovoce a Ivan) Questa frase l’ho già sentita.
PAPÁ Mia moglie non è morta durante il Carnevale!
BARABARA (lacrime agli occhi) Rimasta sola! Che storia triste! E poi cos’hai fatto?
COLETTE Cosa potevo fare? Crescevo... Crescevo... Crescevo... (ha una idea)
“La mia infanzia è sbocciata nel fango e la mia giovinezza si è trascinata così, pallido fior della strada, senza un sorriso di madre, senza un sorriso di padre...”
CESARE (sottovoce a Ivan) Ma questa è la tua commedia!
IVAN Meno male che serve a qualcosa!
LUIGI Ma ora tutto ciò finirà. Ci penso io, tuo zio!
COLETTE Zietto...
IVAN (a Cesare) Arrivano i soldi!
BARBARA (guardando Ivan intensamente) Tuo padre è un tipo speciale e fa una vita che mi piace... cioè: che non mi piace...
LUIGI Ivan, hai fatto bene a non nascondermi niente, ora so qual è il mio dovere.
IVAN Certo. Quella somma che ti avevo detto, anche con un assegno...
LUIGI Vedremo come fare, vedremo come fare.
BARBARA La terremo lontana (ma non ci crede) dagli influssi negativi di suo padre. Le troveremo un impiego e faremo tutta una famiglia!
PAPÁ Le belle famiglie italiane!
LUIGI Allora andiamo. (a Cesare) S'intende che lei potrà venire a trovare Colette quando vorrà.
CESARE Troppo gentile. Grazie
Luigi e Barbara escono da dx, dopo che entrambi hanno baciato a lungo Colette e Ivan.
Intanto, come sottolineando quanto avviene in scena in fatto di baci, che dovrebbero essere più casti...
PAPÁ Il problema dell’amore è tutto qui: se al mio posto ci fosse un altro, per te sarebbe la stessa cosa, oppure no?
Sono veramente insostituibile, oppure la persona insostituibile non c’è?
CESARE (usciti Luigi e Barbara, a Ivan) Ma si può sapere cosa gli hai detto?
IVAN Che Colette è la tua fidanzata.
CESARE Io fidanzato? Con Colette?! Ma cosa ti è saltato in mente?
PAPÁ Un gay non si fidanza con una donna.
CESARE Io ho moglie e tre figli!
PAPÁ Come? Chlestakov, figliolo mio, noi due dobbiamo fare quattro chiacchiere!
- BUIO
scena 3
(Una settimana dopo)
- LUCE
Colette è seduta al tavolo insieme a Luigi e guardano un album di foto.
Ivan è seduto sul divano e regge una matassa di lana.
Barbara sta facendo un gomitolo di lana, seduta di fronte ad Ivan.
BARBARA Un po’ più alte la mani, caro.
IVAN (annoiato) Sì, scusa.
BARBARA Io ti scuserei sempre, tesoro. Sai, esistono persone amate da tutti, alle quali tutti riservano un sorriso caloroso. Ecco, tu sei una di quelle.
LUIGI E questo è tuo nonno.
COLETTE (sfinita) Che barba! ... Sì, dico: che bella barba! Un bell’uomo!
LUIGI E questa è la tua povera zia Teresina.
BARBARA (a Ivan) Mi sembra di essere come in quella commedia “Quattro personaggi in cerca d’autore”.
IVAN Sei, personaggi.
BARBARA Hai ragione, sei personaggi. Goldoni.
IVAN Pirandello.
BARBARA Ah, giusto, Pirandello, quello dell’Amleto. “Essere o non essere”.
Luigi me ne parlato proprio l’altro giorno. (più sottovoce) Colto, ma noioso e pedante. E poi non mi lascia mai parlare.
LUIGI (a Colette, sottovoce) Certo che tu e Ivan, più che padre e figlia, sembrate quasi coetanei.
COLETTE Eh, sì... papà era giovanissimo quando mi ha avuta...
BARBARA Ivan, ti parlo col cuore in mano: non sei più giovane.
IVAN Beh, neanche vecchio.
BARBARA E tutte queste scorrazzate occasionali sono poco dignitose.
IVAN Scorrazzate! Ma di cosa stai parlando?
BARBARA Dai, che mi capisci! Non è da un punto di vista moralistico che dico questo. E’ per la tua dignità, la tua posizione e, ribadisco, per l’età.
IVAN Ti piacerebbe che io vivessi su una poltrona a rotelle?
BARBARA No certo, ma essere un po’ meno scapestrato. (si riferisce a lei stessa) Guardarti intorno e capire per chi veramente sei importante.
LUIGI (sempre mostrando l’album) Ecco e questa è la cugina della sorella...
COLETTE (scocciata) Zietto, è da una settimana che mi propini... (non finisce la frase)
LUIGI Cosa ti propino, mia cara?
IVAN Abbi pazienza, Luigi, forse Colette non si diverte troppo con quelle foto.
LUIGI Pensavo le potesse piacere conoscere i membri della sua famiglia.
COLETTE Ma se sono tutti morti! (a Barbara) E tu zietta, cosa fai con quella lana?
BARBARA Faccio dei golfini per i miei piccoli rachitici.
LUIGI Tua zia è patronessa dell’Opera Pro Infanzia Rachitica e anche presidentessa dell’Ospizio dei Piccoli Sordo Muti...
COLETTE Ma che brava!
BARBARA Almeno mi distraggo un po’... (a Ivan, sottovoce) Certo, se non mi fossi sposata con tuo fratello... (a voce più alta) Le mani, caro. Come sono felice di fare tutta una famiglia. Si sta più allegri, no?
IVAN Allegri? Euh... Ah, sì, molto!
COLETTE Vado in bagno. (uscirà da sx)
LUIGI Quando hai finito, ti faccio vedere un regalo che ti ho preso. (esce da sx)
IVAN Luigi continua a farle regali, ma...
BARBARA Ha trovato una figlia, una nipote... Forse è anche un po’ troppo attratto da questa nipote...
IVAN Lo penso anch’io.
BARBARA Non dobbiamo assolutamente preoccuparci, con Luigi non corre nessun pericolo!
IVAN Butta via i soldi in regali e non capisce che Colette deve saldare le famose cinquantamila. E quella è gentaglia, senza scrupoli.
BARBARA Te le darò io!
IVAN Cosa?
BARBARA I soldi.
IVAN Tu?
BARBARA Io. Visto che tuo fratello tergiversa... (alzandosi per compilare l’assegno) Ho giusto quattro soldini sul conto... Ti faccio un assegno.
IVAN Barbara, ti ringrazio, ma non so se posso accettare.
BARBARA Accetta! Accetta.
IVAN Hai ragione, per il bene di mia figlia... Sei veramente carina.
BARBARA Solo carina, Pussi?
IVAN Pussi chi?
BARBARA Da oggi, quando saremo soli, ti chiamerò Pussi.
IVAN L’ho sempre sognato!
BARBARA E’ il nome dell’essere più caro che io abbia mai avuto nella mia vita.
IVAN (sorridendo) Tuo marito!
BARBARA No! Il mio cane.
IVAN Ah!
BARBARA Non offenderti. I cani sono umanissimi, creature perfette. Per me Pussi era tutto.
IVAN Morto?
BARBARA Di cimurro. Vennero quelli della Protezione Animali e lo uccisero.
IVAN Bel modo di proteggere gli animali!
BARBARA (gli dà l’assegno) Ecco. E cerca di non fare più debiti.
IVAN Io? Ma guarda che sono per Colette...
BARBARA E tu guarda che io non sono tonta come mio marito. Chissà quando Luigi capirà che è tutta una messinscena per spillargli dei soldi?
IVAN Ma come? Tu sai...?
BARBARA Io so, ma non parlo. E magari Luigi di soldi te ne dà degli altri.
IVAN Vorrei finanziare un progetto teatrale in Francia...
BARBARA Sto zitta soprattutto perché così possiamo stare insieme. Sai, sono felice in un modo addirittura ridicolo.
IVAN Sono tanto contento...
BARBARA Anche tu?
IVAN (guardando l’assegno) Beh... Sì, certo...
BARBARA Ivan, devo confessarti una cosa.
IVAN Confessati.
BARBARA Da ormai molto tempo è scoccata una scintilla. Una fiamma è divampata nel mio cuore. E una felicità meravigliosa mi ha afferrato. Ivan, io...
IVAN No! Fermati!
BARBARA Io ti amo!
IVAN L’hai detto!
BARBARA L’ho detto.
IVAN Barbara, ascoltami, tu non sei innamorata di me, del mio vero io. Tu ami l’illusione di quando mi vedi sul palcoscenico, l’illusione della vita spensierata che ti sembra che io conduca, completamente opposta a quella di Luigi. Ma non sei l’unica.
Tutti mi applaudono e mi credono quello che io non sono. Ecco la vera ragione per cui a volte sono tanto solo, disperatamente solo!
BARBARA Io ti aiuterò!
IVAN Se fosse possibile... Ma è troppo tardi!
BARBARA (aggrappandosi a lui) Come fai a dire che sono innamorata solo di un’illusione?
IVAN Perché è vero. Io recito sempre e mi osservo continuamente, mentre mangio, mentre bevo, mentre amo, mentre soffro… A volte mi sembra d’impazzire!
BARBARA Oh, caro...
IVAN No, non amarmi, Barbara! Saresti solo infelice. Nulla di buono può venire dall’amare uno come me. Non lo merito, davvero non lo merito. Colette ne sa qualcosa.
BARBARA Già, Colette... E la tua amante, vero? Chissà cosa pagherei perché non esistesse.
IVAN Potrei ucciderla...
BARBARA Saresti capace di farlo? Pensa che prova d’amore: uccidere una donna per un’altra donna.
IVAN (sorridendo) Bambina pazzerella!
BARBARA Non sono una bambina!
IVAN Ah, se fossi più giovane…
BARBARA Non sei poi così tanto vecchio.
IVAN (risentito) Non ho detto di essere un vecchio! Ho detto soltanto che ormai non sono più un ragazzo!
BARBARA Certo. Ma che importa l’età quando ci si ama?
IVAN Guardami, Barbara, sinceramente, onestamente. Queste rughe…
I capelli... Fra poco sarò calvo, e allora...
BARBARA E allora sarò felicissima. Quando avrai un bel parrucchino in testa, ci saranno meno ragazze di buona famiglia disposte a perdere la loro purezza con te.
IVAN (pensieroso) Parrucchino? No, non porterò mai un parrucchino! Mai! Anche se diventerò completamente calvo. Forse, se necessario, sulla scena, ma nella vita mai! Voglio invecchiare con distinzione.
BARBARA Ivan, ma tu non mi ami almeno un poco?
IVAN (guardando l’assegno) Ascolta, non è che io non ti ami, ma la mia vita non mi appartiene. Non sono libero, c’è Colette.
BARBARA Colette non è un ostacolo!
IVAN E poi io appartengo al pubblico, al mio lavoro, la sola cosa a cui debbo essere fedele.
BARBARA Tu parli e la tua voce mi penetra nelle vene e scorre col mio sangue. Entrambi sappiamo che quando l’istinto ci spinge con tutte le sue forze in una direzione, è insensato e doloroso correre verso un’altra.
IVAN Ma... Luigi?
BARBARA Non importa quel che ne seguirà, quali circostanze combatteranno contro di noi, quali lacrime saranno versate! Questa è una magia, il più piacevole incanto che io abbia mai conosciuto!
IVAN Oh, Signore!
BARBARA Mi ami? Dimmelo!
Ivan guarda ancora l’assegno.
BARBARA Ivan!
IVAN (accondiscendente) Ma sì, un po’ sì...
BARBARA Ti ho sempre desiderato. Ho sempre sentito istintivamente che eravamo fatti l’uno per l’altra. Ora il momento giusto è arrivato.
(comincia a trascinarlo verso l’uscita di sx)
Io ho bisogno di te. E tu hai bisogno di me.
La gente che hai intorno non ti basta più. Colette non ti basta più!
Tu sei pane per i miei denti e io per i tuoi! (lo trascina fuori da sx)
IVAN (da fuori) Ma Barbara... Barbara!
-Campanello
Ivan rientra da sx e va a dx per aprire
BARBARA (da fuori) Ivan, non aprire!
IVAN Aspettami, arrivo subito!
(da fuori a dx) Ah, sei tu. (e rientra seguito da Cesare)
scena 4
CESARE (ha in mano diverse lettere) Come va?
IVAN Come quando bevi un caffè che sa di catrame.
CESARE Poetico.
IVAN Barbara mi ama.
CESARE E’ un male?
IVAN Non lo so. Sembra sia piena di soldi.
CESARE Ottimo!
IVAN Tutti mi adorano. E’ una cosa nauseante.
CESARE Barbara ti ama. E tu?
IVAN Io? Barbara? Beh... Cos’è quella lettera colorata?
CESARE E’ di Silvia, la costumista. Dice che ha bisogno di vederti prima che parta.
IVAN Non mi vedrà.
CESARE Questa è di Peschini. Colazione venerdì o pranzo martedì.
IVAN Con quello scocciatore, ne l’uno ne l’altro.
CESARE (porgendogli una lettera) Questa è di quel giovanotto che hai costretto ad andare all’Accademia delle Belle Arti. È molto infelice.
IVAN Non l’ho affatto costretto. Mi ha chiesto un consiglio e glielo ho dato.
CESARE Ha telefonato Tony. Vuol sapere la tua opinione sulla prima della sua commedia di ieri sera!
IVAN Si sarebbe capita un po’ meglio se avesse accluso un riassunto al programma.
CESARE C’è questa che dice...
IVAN Basta!
CESARE Ne sono rimaste solo due. Un invito di Gertrude che dà un ballo per sua figlia, sai quella piena di foruncoli...
IVAN Rifiutare cortesemente, grazie.
CESARE E poi una lettera di non so che giovani esploratori. Pare che tu sia il “patrono” del loro circolo filodrammatico. Danno una rappresentazione. Vorrebbero due righe da leggere prima dello spettacolo.
IVAN Mandagliele.
CESARE Io? E cosa devo dire?
IVAN Non mi dire che sei giunto alla tua età senza saper scrivere due righe di circostanza. E ora vado da quell’insulsa persona.
CESARE Chi?
IVAN Barbara.
CESARE Ah! Aspetta. Ho una splendida brutta notizia da darti.
IVAN Sentiamo.
CESARE Non sei più un ragazzo brioso e irresponsabile. Sei un uomo che, pur in modo riluttante, va verso la mezz’età.
IVAN Che Dio ti perdoni!
CESARE Tutti noi conosciamo il tuo fascino irresistibile. Lo vediamo operare monotonamente da vent’anni.
IVAN Non sono assolutamente un tipo monotono!
CESARE Scusa il predicozzo, ma è da tempo che volevo parlarti.
IVAN Non scuso!
CESARE Secondo il mio modesto parere, tutte queste scorrazzate occasionali sono poco dignitose.
IVAN Questa è la mattinata più irritante della mia vita!
CESARE Credo che sia giunto per te il momento di riflettere e vedere quanto ti giovi questo folleggiare.
IVAN Se le donne mi stanno tutte addosso, cosa ci posso fare?
CESARE Prova per un po’ di tempo a non essere così affascinante. Pensa come può essere divertente rendersi antipatico per un minuto o due. Secondo me ci riusciresti a meraviglia!
IVAN (melodrammatico) Oh, mio Dio, mio Dio! Sei la seconda persona nel giro di pochi minuti che mi fa la predica. Aspetto la terza.
CESARE Ecco che reciti di nuovo!
IVAN Io non sto recitando!
CESARE Tu reciti sempre. È questo il problema. Sei talmente abituato che neppure te ne accorgi!
IVAN Ho recitato con troppa enfasi?
CESARE Sì, ma succede spesso. Invecchiando, reciti con troppa enfasi anche quando sei sul palco.
IVAN Vorresti dire che sto diventando un attore mediocre?
CESARE Più o meno.
IVAN Benissimo! Tutti contro di me! Nessuno ha un briciolo d’affetto. Io sono soltanto quello che guadagna il pane.
CESARE Non sempre. E quando lo guadagni, lo butti via. E ora dimmi: hai intenzione di lasciare Colette?
IVAN Le voglio bene. Ma certo i soldi di Barbara mi farebbero piacere.
CESARE Sei tremendamente immorale.
IVAN Verissimo!
CESARE E’ da più di dieci anni che ti approfitti di Colette. Lei ti ama, ti sostiene, sempre. E quando hai bisogno, ti è sempre vicina.
LUIGI (entrando da sx) Oh, ecco qui il fidanzato di Colette!
CESARE Non sono il suo fidanzato!
IVAN (dandogli un calcio) Ma cosa dici?
LUIGI Noo?
CESARE No!
LUIGI Ma allora cosa mi avete raccontato?
COLETTE (entrando da sx) Un sacco di balle!
IVAN E’ una congiura!
COLETTE Ivan, scusami, ma non ne posso più! Soffoco. Io divento idrofoba! Vado a fare un giro. Sbrigatevela tra di voi. (uscendo da dx) Ah, Luigi, guarda che io non sono sua figlia (indicando Ivan). Sono la sua... cosa sono?
CESARE Compagna? Amichetta? Fidanzata? Morosa?
COLETTE Sono la sua amante!
IVAN Ultimamente: zero!
COLETTE Eh, ci credo! Quando per tutta la giornata si chiama un uomo «Papà, papà!», alla fine si resta un tantino suggestionati! (esce a dx)
IVAN Lo sapevo!
CESARE Ivan, non ci badare. Dio è lassù e il mondo va a gonfie vele!
- BUIO
scena 5
- LUCE
Ivan è seduto sul divano. Luigi in piedi, gli gira intorno.
Cesare li guarda.
LUIGI Avrei dovuto aspettarmelo da uno come te! Comunque sappi che non ti darò un soldo. Ma soprattutto ti impediremo di continuare nelle tue stravaganze e nelle tue spese folli.
CESARE Sono appena riuscito ad impedirgli di finanziare “Casa di bambola”.
IVAN Ibsen mi ha detto che hai sbagliato!
CESARE Sì, dalla tomba!
IVAN Lui vuole che io lo metta in scena ad ogni costo.
LUIGI Non con i miei quattrini, però!
IVAN Me ne infischio dei tuoi quattrini! Credi che abbia bisogno del tuo denaro per metter su una commedia? Ci sono decine di impresari che sarebbero ben contenti di appoggiarmi in qualsiasi cosa decidessi di fare.
CESARE Decine...
LUIGI E poi, Dio mio, non sei più un ragazzo brioso e irresponsabile. Sei un uomo che, pur in modo riluttante, va verso la mezz’età.
IVAN Ecco, Cesare, la terza predica è arrivata! E ho il tragico presentimento che non sia l’ultima
LUIGI Tutte queste scorrazzate occasionali sono poco dignitose. E’ da più di dieci anni che prendi in giro Colette.
IVAN Ma vi siete passati un copione? Dite tutti le stesse parole. Però mi sembra che tu, Luigi, sia il meno aderente al testo. Beh, ragazzi, sono stufo di predicozzi. Ci vediamo. (esce da dx)
CESARE Va bene, vado anch’io. (esce da dx)
LUIGI (estrae un biglietto e lo legge come per prepararsi a un discorso) «Colette, entrambi sappiamo che quando l’istinto ci spinge con tutte le sue forze in una direzione...».
COLETTE (entrando da dx) Cosa sta combinando Dio?
LUIGI (imbarazzato) E uscito.
COLETTE Dovrò fargli una predica. In fin dei conti ha passato (a soggetto) la quarantina. Sarebbe tempo ormai di mettersi tranquillo.
LUIGI Colette, io devo dirti una cosa... importante.
COLETTE Zitto! Cerca d’essere leale.
LUIGI Come Ivan?
COLETTE Lascia perdere!
LUIGI Perché ho sposato Barbara? Non lo so. Forse per farmi una famiglia, una casa, ma l’amore non c’era. Anche se ora le voglio più bene di quanto lei ne voglia a me. Barbara è un tesoro; andiamo perfettamente d’accordo. Ma da quando i nostri destini si sono incrociati, tu sei la donna che amo veramente.
COLETTE Luigi, taci!
LUIGI Sei la donna più affascinante, più intrigante, più appassionatamente attraente che io abbia mai conosciuto in vita mia.
COLETTE Ti ringrazio...
LUIGI Devi staccarti da Ivan. Finirà con l’ucciderti. Il tuo cuore non reggerà a lungo. Con me avrai una vita serena e, perché no?, anche la tranquillità economica. (si gira di spalle a Colette, estrae il biglietto e lo legge)
«Colette, entrambi sappiamo che quando l’istinto ci spinge con tutte le sue forze in una direzione, è insensato e doloroso correre verso un’altra.
E la cosa più insensata che si possa fare è colmarsi di rimpianti. Colette, sii sincera: a chi potremmo fare del male, io e te, amandoci un poco? A Ivan, che ti fa soffrire? A Barbara, che non mi vuole più?».
COLETTE Sì, Ivan mi è stato leggermente infedele. Solo in questi ultimi tre anni, undici volte di cui ne sia certa, più quelle che non conosco.
Probabilmente anche in questo momento si sta spupazzando qualcuna.
LUIGI Ma come fai...?
COLETTE Gli voglio bene.
LUIGI Anche l’amore ha un limite!
COLETTE Hai ragione, anche l’amore ha un limite.
- BUIO
scena 6
(Alcuni giorni dopo)
- LUCE
Colette entra da sx. Ha in mano una camicia o una maglietta. Si porta al proscenio, rivolta verso il pubblico, e parla come se avesse di fronte Ivan.
COLETTE (furibonda) Basta, Ivan, basta! Chi è questa volta? Chi è la zoccola con cui mi stai facendo le corna? O è forse un uomo? No, perché da te ci si può aspettare di tutto!
Di chi è questo rossetto?
E’ da dieci anni che stiamo insieme, e da dieci anni mi tradisci!
(un poco più calma) Ho sempre fatto finta di nulla, ho sempre chiuso gli occhi, perché ti amo e perché so che nel mondo dello spettacolo e facile... Te ne ho perdonate tante, ma ora basta, basta! (gli lancia addosso la camicia)
(ironica) Ah, sentitelo! Un po’ spensierato! No, mio caro, tu sei pazzo, un farabutto pazzo e bugiardo...
(si svincola come se Ivan avesse cercato di prenderla tra le braccia)
E lasciami stare! Non mi toccare! Tu non mi devi più toccare! Sono stufa! (un tempo)
(triste) No, non è vero che mi ami, le tue sono solo parole; il tuo non è amore... (piange) Non è amore... (un tempo per piangere)
(un urlo di rabbia) Aaaah... Fossi almeno ricco! Farei la mantenuta, ma tu sei capace solo di fare debiti su debiti...
Guarda, ho sempre pensato che vivere con te fosse un inferno, ma mi dicevo “E’ un inferno a cui tengo; c’è calduccio... e c’è il mio posto”.
Conoscevo solo il terrore di rimanere senza di te e allora preferivo qualsiasi umiliazione all’abbandono.
Che stupida! Stupida! Stupida...
- BUIO
scena 7
In scena, da una parte, ci sono Colette e Ivan, uno di fronte all’altro. Dalla parte opposta del palco si trovano Luigi e Barbara, sempre uno di fronte all’altro.
BARBARA Luigi, io ti voglio bene, ma non posso più stare con te.
Ogni giorno, sempre di più, sprofondo in una depressione che mi sta uccidendo.
COLETTE Ivan, io ti amo, ma non posso più stare con te.
Ogni giorno, sempre di più, l’ansia che mi procuri mi sta uccidendo.
BARBARA Con te vivo un’esistenza monotona e mi attanaglia la noia di sapere che sarai sempre uguale, oggi, domani, sempre...
I medici mi dicono che ho bisogno di distrazioni, di svago, di qualche imprevisto, di evasione...
COLETTE Con te vivo in uno stato di ansia perenne e mi attanaglia l’angoscia di non sapere cosa combinerai, anche solo fra un’ora, domani, sempre...
I medici mi dicono che ho bisogno di tranquillità, di certezze, e sì, anche un po’ di monotonia...
BARBARA Luigi, la mia psiche è molto malata, tu lo sai, e non riesco più a sopportare un uomo come te, cupo, noioso, pedante, maniacale...
COLETTE Ivan, il mio cuore è molto malato, tu lo sai, e non riesco più a sopportare un uomo come te, dissennato, imprevedibile, infedele, scriteriato...
BARBARA Insomma, mio caro, la mia salute mi chiede qualche scossa che mi rimetta in pista, lontana da te.
COLETTE Insomma, mio caro, la mia salute mi chiede un periodo di riposo che mi rimetta in pista, lontana da te.
BARBARA E allora ho deciso. Lui non lo sa ancora, ma...
COLETTE E allora ho deciso. Lui non lo sa ancora, ma...
BARBARA e COLETTE (insieme)
Sposo tuo fratello!
- BUIO
FINE DEL PRIMO ATTO
ATTO SECONDO
NOTE: Il 2° atto si svolge su una terrazza comune a due diverse suite di un hotel di lusso prospicente il mare. C’è un divisorio perpendicolare al pubblico che separa lo spazio di pertinenza delle due suite, ma non deve impedire né la vista né la possibilità di passare da destra verso sinistra e viceversa.
Tutta la scenografia e l’arredamento sono bianchi.
Sul fondo a dx: l’entrata dalla camera della coppia Ivan & Barbara.
Sul fondo a sx: l’entrata dalla camera della coppia Luigi & Colette.
Avanti a dx e a sx un tavolino con due sedie per parte.
scena 8
(Alcuni mesi dopo - Prima di cena)
-Rumore di mare
BARBARA (entra da dx, guarda verso il mare) Ivan, Ivan, vieni a vedere che spettacolo! (va alla ringhiera di dx)
-Orchestrina 1
BARBARA Oddio, che bello! (guarda il mare) Ivan, in quella rotonda sul mare c’è un’orchestrina che suona!
Ivan entra da dx. Viene alla ringhiera di dx e guarda il panorama. Barbara è accanto a lui e infila il braccio nel suo.
BARBARA Allora? Romantico, no?
IVAN Non c’è male.
BARBARA Non c’è male? E’ splendido! Guarda le luci di quel panfilo che si specchiano nell’acqua! Oh, caro, sono così felice! Io e te, qui, finalmente sposati!
IVAN Sì, dai, le cose si mettono benino.
BARBARA Non prendermi in giro! (gli si avvicina col viso) Baciami!
IVAN (esegue) Ecco.
BARBARA Hum, che entusiasmo!
IVAN E’ che sono un po’ provato dalla cerimonia di questa mattina.
BARBARA Scommetto che con Colette eri molto più focoso.
IVAN Molto!
BARBARA Antipatico! (un tempo) Era carina, Colette?
IVAN Sì.
BARBARA Più carina di me?
IVAN Molto.
BARBARA (risentita) Ivan!
IVAN Era graziosa, snella; aveva mani e gambe lunghe e sottili; e ballava come un angelo. A proposito, tu balli piuttosto maluccio.
BARBARA Lo so. Ma lei sapeva suonare il pianoforte così bene come lo suono io?
IVAN Non lo sapeva suonare affatto.
BARBARA (trionfante) Ah! E aveva il mio talento di organizzatrice?
IVAN No, non lo aveva.
BARBARA E poi io non ti farò mai infelice come ha fatto Colette.
IVAN Ci facevamo infelici a vicenda.
BARBARA E’ stata una stupida a perderti.
IVAN Ci siamo perduti a vicenda. Ma è un tema poco piacevole per la nostra prima sera di nozze, no?
BARBARA Credi che potresti amarla ancora?
IVAN Finiamola di parlare di Colette.
BARBARA Dimmi solo questo: lo potresti?
IVAN No. Ora amo te.
BARBARA Sì, ma in un modo diverso da lei, lo so.
IVAN Forse più saggiamente.
BARBARA Preferisco questa specie d’amore.
IVAN Un amore saggio potrebbe anche essere noioso.
BARBARA Con te non soffrirò mai di noia.
IVAN (guardando il mare) Domani mattina facciamo un bel bagno.
BARBARA Ci sto! Hai qualche preferenza sul costume da bagno, ne ho portati tantissimi.
IVAN Il burka va benissimo.
BARBARA Ti odio!
IVAN Lo so. Ora andiamo a cambiarci.
BARBARA Vuoi cenare in hotel o al Casinò?
IVAN Al Casinò.
BARBARA Ti piace giocare, eh?
IVAN Qualche volta.
BARBARA Mi metterò a sedere dietro di te e ti porterò fortuna.
IVAN Sarà fatale!
Escono a dx.
LUIGI (quasi subito entra da sx. Annusa l’aria, guarda il panorama) Colette!
COLETTE (dall’interno) Cosa c’è?
LUIGI Vieni fuori: il panorama è magnifico.
COLETTE Sono ancora bagnata; sono appena uscita dalla doccia.
LUIGI Non fa freddo.
COLETTE (entra da sx. Ha in mano anche un asciugamano che dimenticherà sul terrazzo) Mi prenderò una polmonite, ecco tutto!
LUIGI (guardandola) Dio!
COLETTE Che c’è?
LUIGI Sei meravigliosa!
COLETTE Grazie, tesoro.
LUIGI Come una bella pubblicità. Stento a credere che sia vero! Io e te, qui, finalmente sposati! Ti prego, baciami.
COLETTE (esegue) Certo.
LUIGI Hum, che entusiasmo!
COLETTE E’ che sono un po’ provata dalla cerimonia di questa mattina.
LUIGI Mi ami?
COLETTE Perché mai sarei qui?
LUIGI Più di quanto hai amato Ivan?
COLETTE Eh no, eh! Non ne parliamo!
LUIGI Vorrei rompergli il collo, che il diavolo se lo porti!
COLETTE (ridendo) Perché?
LUIGI Perché ti ha reso infelice.
COLETTE Ci facevamo infelici a vicenda.
LUIGI E’ stato uno stupido a perderti.
COLETTE Ci siamo perduti a vicenda. Ma è un tema poco piacevole per la nostra prima sera di nozze, no?
LUIGI Ha cominciato a tradirti fin dall’inizio, vero?
COLETTE Ancora? Non lo so. Ho sofferto molto e mi si è spezzato il cuore. Il mio povero cuore, sempre traballante.
LUIGI Credi che potresti amarlo ancora?
COLETTE Finiamola di parlare di tuo fratello!
LUIGI Dimmi solo questo: lo potresti?
COLETTE No. Ora amo te.
LUIGI Sì, ma in modo diverso da come amavi lui.
COLETTE Forse più saggiamente. (un sorriso) Una volta gli ho persino rotto in testa quattro piatti! Ma, ti prego, non parliamone più. E poi, scusa, siamo qui, con la luna che sorge e la musica che suona, e non sai fare altro che parlarmi di Ivan!
LUIGI No, potrei fare altro. (le si avvicina e la prende tra le braccia)
COLETTE Calma, bambino mio. Abbiamo tempo.
LUIGI Ok, ok. (guardando il mare) Domani faremo un bel bagno.
COLETTE Sì, voglio abbronzarmi per benino.
LUIGI Sei bellissima anche così. (la stringe ancora a sé) Vedrai, io ti farò felice.
COLETTE Ne sono sicura. Ora andiamo a cambiarci.
LUIGI Vuoi cenare in hotel o al Casinò?
COLETTE Credo che al Casinò sia più divertente.
Mentre escono a sx. Le voci andranno morendo.
LUIGI Alla fine sei diversa da come ti pensavo.
COLETTE Come mi pensavi?
LUIGI Ma... più... sfrenata, forse.
COLETTE Più sfrenata? Lascia che mi ambienti e poi vedrai...
scena 9
PAPÁ (entra da sx voltandosi verso l’entrata, osservando i due che escono)
Nessuno al mondo sa dove finisca il volersi bene e dove cominci l’amore.
(si avvia alla ringhiera di sx. Prima guarda il mare, poi alza gli occhi al cielo) Non pensare che mi consolerò mai del tuo “abbandono”. Né che ti dimentichi, né che ti sostituisca.
Abbiamo condiviso insieme la primavera, l’estate, l’autunno della nostra vita e ora che viene l’inverno, te ne sei andata, lasciandomi solo.
COLETTE (entra da sx per prendere l’asciugamano che ha dimenticato)
Papà, cosa guardi?
PAPÁ Sto guardando il cielo per vedere dove mi posso sistemare. Qui sulla terra, dopo che tua madre è morta, mi sento un po’... a disagio...
Pensavo che col tempo... e invece...
Ma è giusto così, perché se uno si riprende, vuol dire che non ne valeva la pena; da un amore totale non ci si riprende mai più!
COLETTE (commossa) Papà...
PAPÁ La cerimonia è stata magnifica. Tu eri magnifica. Spero di esserti stato di aiuto. Torno al mio albergo. Domani prendo il treno e torno a casa.
COLETTE (baciandolo) Ok, papi, vado a finire di cambiarmi. (si avvia) Grazie di tutto. (uscendo a sx) Ti voglio bene!
PAPÁ (guardando la spiaggia) Certo che se fossi intrappolato su un’isola deserta con quella ragazza, non manderei nessun biglietto di aiuto in bottiglia! (e velocemente esce a sx mentre)
Entra Ivan da dx, con due bicchieri di aperitivi che depone sul tavolino di dx. Poi si sofferma alla ringhiera di dx a guardare il mare.
Entra Papà da sx con due ciotole di salatini, li depone sul tavolo principale, poi si accorge di Ivan e si blocca stupito. Quindi arretra di qualche passo, nascondendosi alla vista di Ivan, dietro al muro di separazione tra le due suite.
IVAN (chiamando e uscendo a dx) Barbara!
PAPÁ Ivan! Sarà meglio stare zitti. Salutare tutti e andare a fare una passeggiata sulla spiaggia. (esce a sx)
scena 10
IVAN (rientrando) Ho portato qui i cocktail. Fa presto!
BARBARA (da fuori) Ancora un attimo e arrivo.
Ivan siede al tavolino di dx girato verso il mare.
Colette entra da sx con due bicchieri di aperitivi che depone sul tavolino di sx e siede con le spalle voltate a Ivan.
-Orchestrina
Ivan, dopo un istante, senza accorgersene, comincia a canterellare il motivo che l’orchestra sta suonando.
Colette lo sente e si porta la mano alla gola come se stesse soffocando. Si gira, come alzandosi un poco sulla sedia, guarda Ivan.
Siede nuovamente, rilasciandosi con gesto quasi di disperazione. Guarda ansiosamente verso la sua camera, a sx, dove si trova ancora Luigi. Poi, con un piccolo sorriso, comincia anche lei a canterellare la melodia.
Ivan s’interrompe e rimane senza fiato; balza in piedi, si gira e la guarda.
Colette continua a cantare, fingendo di non accorgersi della sua presenza. Poi si volta lentamente alzandosi. I due ora sono uno di fronte all’altro.
COLETTE Suonano bene, vero?
IVAN (con voce soffocata) Che cosa ci fai qui?
COLETTE Sono in viaggio di nozze.
IVAN Anch’io.
COLETTE Ah! E sei felice?
IVAN Felicissimo.
COLETTE Meno male.
IVAN E tu sei felice?
COLETTE Infinitamente.
IVAN Bene. Siamo entrambi felici.
COLETTE Felici. Ciao. (esce da sx senza più voltarsi)
IVAN (con fermezza) Addio!
Ivan la segue con lo sguardo e un’espressione di orrore sui volto.
Barbara sopraggiunge gaiamente.
BARBARA Aperitivo, per favore, ho una sete! (vede il volto di Ivan) Ivan, che c’è?
IVAN Dobbiamo partire subito!
BARBARA Partire?
IVAN Immediatamente!
BARBARA Sei impazzito?
IVAN Ascoltami, tesoro, bisogna che tu sia molto dolce, paziente, comprensiva, non ti agiti e non faccia domande o altro.
Ho l’assoluta certezza che la nostra felicità futura dipenda dalla nostra partenza immediata.
BARBARA Perché?
IVAN Non te lo posso dire il perché.
BARBARA Ma se siamo appena arrivati!
IVAN Lo so.
BARBARA Che cosa è successo?
IVAN Niente.
BARBARA E allora hai perso il ben dell’intelletto!
IVAN Non l’ho perso; ma lo perderò se rimarremo qui.
BARBARA Non sei mica ubriaco, vero?
IVAN No.
BARBARA Scendiamo a cenare, vedrai che dopo ti sentirai meglio.
IVAN Parlo sul serio.
BARBARA Amore, sii ragionevole: ho già disfatto i bagagli, è la nostra prima notte di nozze; non possiamo andar via adesso.
IVAN A Parigi!
BARBARA A Parigi? Ora? E quando arriviamo?
IVAN (facendo grandi sforzi per essere calmo) Senti, Barbara, so che ti sembrerà una pazzia, un’assoluta mancanza di logica e di buon senso, ma ti assicuro che ho il presentimento di un disastro imminente.
BARBARA (con fermezza) Stupidaggini isteriche.
IVAN Pensa a quella donna che annullò il viaggio sul Titanic. Tutto per un presentimento.
BARBARA Vuoi dire che sta per accadere un terremoto o qualcosa del genere?
IVAN Possibilissimo. Ma è più probabile che sarà una violenta esplosione.
BARBARA Non capisco.
IVAN Ascoltami, Barbara...
BARBARA Ma perché ti comporti in questo modo, perché, perché, perché?! (decisa) Figurati se voglio partire stasera! Semplicemente ridicolo! Per oggi ho già viaggiato abbastanza e sono stanca.
IVAN Sei ostinata come un mulo!
BARBARA Ti dirò che mi piace essere cosi.
IVAN (violentemente) Hai piantato i tuoi piedini per terra e non intendi smuoverli di un centimetro, è così?
BARBARA Proprio così!
IVAN Se c’è una cosa che mi fa uscir dai gangheri è un’ostinazione così capricciosa. Avrei voglia di... stritolarti!
BARBARA Come ti permetti di parlarmi cosi, la prima sera della nostra luna di miele!?
IVAN Accidenti alla nostra luna di miele! Accidenti, accidenti, accidenti!
BARBARA (scoppiando in lacrime) Oh, Ivan...
IVAN Smettila di piangere. Vuoi venire con me a Parigi, sì o no?
BARBARA Non sono mai stata cosi infelice in vita mia! Sei odioso, brutale...! Tu non mi ami affatto! Vorrei essere morta!
IVAN Vuoi venire o no, a Parigi?
BARBARA No, non voglio venire!
IVAN Oh, santo Dio! (esce a dx, arrabbiato)
BARBARA (lo segue, in gemiti) Oh Ivan, Ivan...
Entra da sx Luigi a passi pesanti, seguito da Colette.
LUIGI Ti stai comportando come una pazza.
COLETTE Ti sto chiedendo solo un piccolo favore, un piccolo favore.
LUIGI Un piccolo favore?!
COLETTE Se partiamo adesso potremo essere a Parigi fra poche ore.
LUIGI Se attraversassimo la Siberia in treno, saremmo in Cina fra due settimane, ma non vedo la ragione di farlo.
COLETTE Oh, Luigi, caro... ti prego, ti prego... Mostrati ragionevole, per amor mio!
LUIGI Ragionevole!?
COLETTE Tu non desideri che io sia infelice durante tutta la mia luna di miele, vero?
LUIGI Perché hai tanta smania di partire?
COLETTE Ti arrabbierai se ti dico la verità.
LUIGI Tu prova a dirmela.
COLETTE Tuo fratello è qui.
LUIGI Come?
COLETTE L’ho visto.
LUIGI Quando?
COLETTE Ora, mentre tu eri in bagno.
LUIGI Dov’era?
COLETTE Lì. (Indica al di là della balaustra)
LUIGI Sei sicura?
COLETTE Non mi credi?!
LUIGI Non so...
COLETTE Quindi mi credi una stupida?
LUIGI Non dico questo, ma..
COLETTE Ma, ma, ma! Ma non capisci che situazione antipatica? E’ la cosa più imbarazzante che sia mai accaduta in vita mia. Dobbiamo partire subito!
LUIGI Ma perché?
COLETTE Come si fa ad essere cosi terribilmente ostinati!
LUIGI Non ho paura di lui.
COLETTE Nemmeno io. Non si tratta di aver paura. E’ solo una situazione antipatica e molto, molto sgradevole.
LUIGI Che mi venga un colpo se riesco a capire perché la nostra luna di miele dev’essere turbata dalla presenza di Ivan.
COLETTE Lo sarà!
LUIGI Mi rifiuto assolutamente di cambiare all’ultimo momento tutto il nostro programma, solo perché tu credi di aver visto Ivan.
COLETTE Credo?
LUIGI Magari non era lui.
COLETTE Ma se era lì! Sono nella camera accanto alla nostra.
LUIGI Anche se fosse qui, non vedo che importanza potrebbe avere. Probabilmente si sentirebbe molto più imbarazzato di te. E quindi...
COLETTE (interrompendolo) Non vuoi partire?
LUIGI No! Se comincio così presto a cederti, la nostra vita sarà insopportabile.
COLETTE Sono stata una pazza a sposare un vecchio signore che non vuole scomodarsi dalla sua poltrona!
LUIGI E’ inutile arrabbiarsi.
COLETTE Sei un asino presuntuoso!
LUIGI (inorridito) Colette!
COLETTE (arrabbiatissima) Asino presuntuoso: l’ho detto e lo ripeto! Pedante, noioso, e senza un briciolo di brio!
LUIGI (esce a sx) Io sono al bar. Quando sarai pronta per andare a cena, me lo farai sapere.
COLETTE (girandosi verso il mare) Vattene, vattene!
Luigi esce a sx nello stesso momento in cui dall’altra parte entra Ivan, seguito da Barbara in lacrime.
IVAN Smettila di piangere!
BARBARA Vorrei non averti mai conosciuto! Non mi meraviglio che Colette ti abbia lasciato, se ti sei comportato con lei come ti comporti con me. Ora scendo a cenare per conto mio. Tu fa pure quel che vuoi.
(esce a dx in lacrime)
scena 11
Ivan si appoggiai alla balaustra di dx cercando di padroneggiare i suoi nervi. Colette si gira verso di lui.
COLETTE Sono furibonda!
IVAN Anch’io.
COLETTE Cosa possiamo fare?
IVAN Non lo so.
COLETTE Quanto vorrei essere a bordo di quel panfilo!
IVAN Quanto vorrei che fosse così!
COLETTE Carino!
IVAN Hai combinato un bel guaio!
COLETTE Io? E tu?
IVAN Vuoi un aperitivo? Qui ce ne sono due. (le porge un bicchiere)
COLETTE Anche qui ce ne sono due. Perché non ubriacarci e gridare come due ossessi?
IVAN Non credo che sia un buon rimedio.
COLETTE Appena ti ho visto, ho cercato di convincere tuo fratello a partire, ma niente.
IVAN Anch’io con Barbara.
COLETTE (alzando il bicchiere) Alla salute! No, anzi: al signor Luigi e signora Colette. Povera ragazza! Che Dio la aiuti!
IVAN (brindando) Al signor Ivan e signora Barbara. Povero ragazzo! Che Dio lo aiuti!
COLETTE Cin. (beve)
IVAN Cin. (beve) Sei innamorata di lui?
COLETTE Certo.
IVAN Non ci credo.
COLETTE Perché tu non sei innamorato di Barbara?
IVAN Certamente.
COLETTE Non ci credo.
IVAN Bionda, molto graziosa, e suona deliziosamente il pianoforte.
COLETTE Gran consolazione!
IVAN Che bel quartetto! E sullo stesso balcone! Mio fratello sa che sono qui?
COLETTE Gliel’ho detto. E Barbara sa che io sono qui?
IVAN No. Ho cercato di convincerla a partire per Parigi.
COLETTE Parigi? (scoppia a ridere) Oddio, anch’io! Meno male che non ci siamo riusciti, altrimenti ci saremmo probabilmente ritrovati sulla Torre Eiffel.
IVAN E avrei potuto buttarti giù!
COLETTE Mi è sempre piaciuto volare! Luigi è sceso al bar.
IVAN E Barbara sarà già in sala da pranzo.
-Orchestrina
IVAN Questa orchestra ha un repertorio notevolmente limitato.
COLETTE Già.
IVAN Partirò domani, qualsiasi cosa accada.
COLETTE Sei molto gentile.
IVAN Ti auguro che nella vita tutto ti sorrida e che tu sia molto felice.
COLETTE (acida) Grazie, altrettanto. (un tempo) E’ straordinario il potere della musica. Mi ricorda la pista di pattinaggio del Palace Hotel e tu che mi sorreggevi.
IVAN Eri caduta sul culetto pochi minuti prima.
COLETTE E’ stato ignominioso da parte tua ridere in quel modo! Mi sono sentita così umiliata...
IVAN Povero tesoro!
COLETTE E’ piacevole pensare che abbiamo avuto tanti momenti meravigliosi.
IVAN Sono stato uno sciocco a sciupare tutto.
COLETTE (stancamente) Già.
IVAN Eravamo così stupidamente innamorati.
COLETTE Eravamo...
IVAN E invece eccoci qui a ricominciare con due persone completamente diverse. Nuovamente innamorati, non è vero?
Si guardano intensamente perché non è vero.
IVAN Come va il tuo cuore?
COLETTE Male. Come sempre.
IVAN Quindi la medicina “Luigi” non ha fatto molto effetto.
COLETTE A volte ho la sensazione che abbia peggiorato la situazione
IVAN Devo andare a cercare Barbara.
COLETTE Devo andare a cercare Luigi.
Si guardano. Entrambi si avviano ed escono nella propria stanza.
Dopo un momento Luigi entra da sx e si guarda attorno ansioso. Quindi rientra e si sente la sua voce che chiama: «Colette!».
Torna infine sulla terrazza e viene ad affacciarsi alla balaustra di sx.
Luigi sente Barbara che dalla sua stanza chiama «Ivan» e si volge a guardare mentre lei entra da dx.
Barbara al vederlo, sobbalza leggermente.
BARBARA Ah, ecco, ora si spiega tutto!
LUIGI Tutto. (ride nervosamente) Una vera coincidenza...
BARBARA (ironica) Cercavo mio marito.
LUIGI (ironico) Davvero curioso: io cercavo mia moglie. (un tempo) E’ molto che siete arrivati?
BARBARA Oggi. Questa mattina c’è stata la cerimonia.
LUIGI Anche noi.
BARBARA Divertentissimo, davvero.
LUIGI Uno spasso!
BARBARA Sono furibonda!
LUIGI Anch’io.
BARBARA Cosa dobbiamo fare?
LUIGI Non lo so.
BARBARA Quanto vorrei essere a bordo di quel panfilo!
LUIGI Quanto vorrei che fosse così!
BARBARA Carino!
LUIGI Hai combinato un bel guaio.
BARBARA Io? E tu?
LUIGI Vuoi un aperitivo? Qui ce ne sono due. (le porge un bicchiere)
BARBARA Anche qui ce ne sono... ce n’erano due!
LUIGI Qualcuno ci ha preceduto. Alla tua salute!
BARBARA Tuo fratello ha cercato di convincermi a partire.
LUIGI Anche Colette.
BARBARA (alzando il bicchiere) Al signor Ivan e signora Barbara. Speriamo di non dover dire: “Povera ragazza!” Altrimenti: che Dio l’aiuti!
LUIGI (brindando) Al signor Luigi e signora Colette. Speriamo di non dover dire: “Povero ragazzo! ” Altrimenti: che Dio lo aiuti!
BARBARA Cin. (beve)
LUIGI Cin. (beve) Sei innamorata di lui?
BARBARA Certo.
LUIGI Non ci credo.
BARBARA Perché tu non sei innamorato di Colette?
LUIGI Certamente.
BARBARA Non ci credo.
LUIGI Un bel quartetto!
BARBARA E sullo stesso balcone!
LUIGI Colette voleva andare a Parigi.
BARBARA Parigi? (scoppia a ridere) Oddio, anche Ivan! Meno male che non ci sono riusciti, altrimenti ci saremmo probabilmente ritrovati sulla Torre Eiffel.
LUIGI E avrei potuto buttarti giù!
BARBARA Mi è sempre piaciuto volare! Ero scesa per cenare da sola.
LUIGI Anch’io. Aspettavo Colette al bar. Comunque partirò domani, qualsiasi cosa accada.
BARBARA Sei molto gentile.
LUIGI Ti auguro che tutto ti sorrida nella vita e che tu sia molto felice.
- Orchestrina
BARBARA E’ straordinario il potere della musica. Mi ricorda la prima volta che siamo andati a pattinare e tu che mi sorreggevi.
LUIGI Eri caduta sul culetto pochi minuti prima.
BARBARA E’ stato ignominioso da parte tua ridere a quel modo! Mi sono sentita così umiliata...
LUIGI Povero tesoro!
BARBARA E’ piacevole pensare che abbiamo avuto tanti momenti meravigliosi.
LUIGI Sono stato uno sciocco a sciupare tutto con la mia pedanteria.
BARBARA (stancamente) Già.
LUIGI Eravamo così stupidamente innamorati.
BARBARA Eravamo...
LUIGI E invece eccoci qui a ricominciare con due persone completamente diverse. Nuovamente innamorati, non è vero?
Si guardano intensamente perché non è vero.
LUIGI Come va la tua depressione?
BARBARA Male. Come sempre.
LUIGI Quindi la medicina “Ivan” non ha fatto molto effetto.
BARBARA A volte ho la sensazione che abbia peggiorato la situazione.
LUIGI Devo andare a cercare Colette.
BARBARA Devo andare a cercare Ivan.
Si guardano. Entrambi si avviano ed escono nella propria stanza.
- BUIO
scena 12
(La mattina seguente)
- LUCE
Entra da sx Luigi con vassoio contenente due brioche, due cappuccini e due bicchieri di spremuta. Li depone sul tavolino di sx. Prende i bicchieri con gli aperitivi della sera prima, e si avvia nella sua camera.
In quell’istante entra Ivan da dx con un vassoio identico a quello Luigi, che depone sul tavolino di dx.
IVAN (ironico) Com’è andata la prima notte di nozze?
LUIGI (uscendo) Non credo che la cosa funzionerà.
Ivan prende i bicchieri con gli aperitivi della sera prima, e si avvia nella sua camera.
In quell’istante entra Luigi da sx con due tazzine di caffè che depone sul tavolino di sx .
LUIGI Come si potrebbe vivere senza il caffè della mattina? (beve un caffè)
IVAN (uscendo) Me lo sono chiesto molte volte.
LUIGI (ironico) Com’è andata la prima notte di nozze?
IVAN (fermandosi un istante) Ottimamente! Un letto e un divano! (esce a dx)
LUIGI Oggi farà molto caldo, un tantino troppo forse.
In quell’istante entra Ivan da dx con due tazzine di caffè che depone sul tavolino di dx .
IVAN Puoi metterti a mollo nel mare tutto il giorno. Magari ammorbidirà un po’ la tua impeccabilità.
LUIGI Hai un senso dell’umorismo molto tarpato.
IVAN Tarpato?
LUIGI Spuntato, stupido.
IVAN Beh, meglio che non averne affatto. (beve un caffè)
LUIGI Non capisco che cosa ci sia di divertente nel comportarsi sempre senza serietà.
IVAN Tu non riusciresti ad essere spiritoso neanche se ci provassi con tutte le tue forze.
LUIGI Infatti non ci provo.
IVAN Dev’essere molto triste, essere incapace di vedere il lato divertente delle cose.
LUIGI Ami Colette?
IVAN Vuoi una sigaretta?
LUIGI Rispondi alla mia domanda: ami Colette?
IVAN Domanda non pertinente, vostro onore.
LUIGI Ami Colette?
IVAN Un po’ sciocca anche, se la analizzi nei dettagli.
LUIGI Ami Colette?
IVAN Ummh, che noioso! Risponderò alla tua domanda: questa mattina non molto in tutta sincerità. Ti dirò che mi piacerebbe tirarle il collo. Tu l’ami?
LUIGI Questo non c’entra.
IVAN Al contrario: è proprio il nocciolo dell’intera faccenda. Se l’ami, potrai vivere con lei in pace e armonia fino al novantottesimo anno.
Ma forse lei non arriverà mai così in là con gli anni. Credo che il suo cuore non glielo permetterà.
LUIGI Sì, lo penso anch’io.
IVAN Comunque anche tu non hai risposto alla mia domanda.
LUIGI Ho l’impressione che ieri mattina abbiamo celebrato un doppio matrimonio che non funzionerà.
IVAN Ah, ecco!
LUIGI Ci hanno quasi costretto.
IVAN Senza quasi.
LUIGI Barbara voleva evadere insieme a te dalla mia pedanteria e dalla sua depressione.
IVAN Colette cercava con te una vita più tranquilla per il suo cuore, e anche una sicurezza economica. Ah, a proposito di matrimoni, grazie per i soldi. Senza il tuo aiuto non avrei potuto pagare tutte le spese della cerimonia.
LUIGI L’ho fatto per Barbara non per te. Comunque Barbara non ha problemi economici, anzi.
IVAN Ti prometto che con lei metterò la testa a posto.
LUIGI Vedremo. Ma ora che si fa?
IVAN Come “che si fa?”. Si fa colazione. (sedendosi) E io comincio, visto che Barbara non viene. Tu?
LUIGI (si siede, sconfortato) Ho lo stomaco chiuso.
IVAN Beato te! Puoi stare a dieta.
LUIGI Cerca solo di non spezzare il cuore a quella povera creatura.
IVAN Chi?
LUIGI Barbara, chi altro?
IVAN Nessun cuore spezzato. Fra un anno si stuferà di me e mi dimenticherà completamente.
LUIGI Lo spero sinceramente, per il suo bene.
IVAN (tragico) Anche Colette mi dimenticherà. Tutti mi dimenticheranno.
LUIGI Stai recitando.
IVAN Si vede?
LUIGI Sì, e neppure troppo bene.
IVAN E’ perché mi sento piuttosto depresso. (esce a dx)
LUIGI Depresso tu? Ma fammi il piacere! (esce a sx)
BARBARA (entra da dx mentre Luigi esce) Caffè! (si siede e beve)
COLETTE (entra da sx) Caffè! (si siede e beve)
BARBARA Come si potrebbe vivere senza il caffè della mattina?
COLETTE Me lo sono chiesta molte volte.
BARBARA Com’è andata la prima notte di nozze?
COLETTE Non credo che la cosa funzionerà. E tu?
BARBARA Ottimamente! Un letto e un divano!
COLETTE Sciambola!
BARBARA Ami Ivan?
COLETTE Oggi farà molto caldo, un tantino troppo forse.
BARBARA Perché non rispondi alla mia domanda? Ami Ivan?
COLETTE Domanda non pertinente, vostro onore. Anche un po’ sciocca, se la analizzi nei dettagli.
BARBARA Ami Ivan?
COLETTE A furia di stare con Luigi sei diventata anche tu un po’ noiosetta. Risponderò alla tua domanda: questa mattina non molto in tutta sincerità. Mi piacerebbe tirargli in testa una sedia. Tu l’ami?
BARBARA Questo non c’entra.
COLETTE Beh, direi che se hai intenzione di vivere con lui, è fondamentale.
BARBARA Ho l’impressione che ieri mattina abbiamo celebrato un doppio matrimonio che non funzionerà.
COLETTE Lo penso anch’io.
BARBARA Forse siamo state un po’ affrettate.
COLETTE Forse sì.
BARBARA Non ne potevo più di Luigi.
COLETTE E io non ne potevo più di Ivan.
BARBARA Ivan mi ha detto che metterà la testa a posto.
COLETTE Alla sua età? Sai il lupo... il pelo...
BARBARA Già. Ma ora che si fa?
COLETTE Come “che si fa?”. Si fa colazione.
BARBARA Ho lo stomaco chiuso. (esce a dx)
COLETTE Beata te! La tua dieta ne beneficerà.
scena 13
PAPÁ (entrando da sx con un giornale in mano e, mentre parla con Colette, lo sfoglia) Ho l’impressione che ieri mattina sia stato celebrato un doppio matrimonio che non funzionerà.
COLETTE Papà! Ciao. Fai colazione con me?
PAPÁ Il bombolone alla crema e il cappuccino al cacao che ho nello stomaco mi dicono di non accettare.
COLETTE Siediti.
PAPÁ Non preoccuparti, sto in piedi anche quando lavo i piatti!
COLETTE Perché hai detto quella cosa del matrimonio?
PAPÁ Ho incontrato Ivan al bar e suo fratello nella hall. Non mi sembravano molto entusiasti. E ora il tuo viso non è dei migliori.
COLETTE Ma, sai, Ivan è stato il primo amore della mia vita e malgrado tutti i dolori che ho patito per causa sua, dev’esserci rimasta una piccola scintilla che ha fatto fiamma quando ieri mi sono ritrovata faccia a faccia con lui.
PAPÁ (leggendo) “Sagittario. Prima di mettere in pratica qualsiasi azione, andate alla ricerca della vostra calma interiore. Eviterete di commettere errori.”
COLETTE A volte penso che quella sera, se non si fosse fermata la macchina...
Ma già, il destino...
PAPÁ Non è vero che il destino si intromette alla cieca nella nostra vita.
Lui entra dalla porta che noi stessi gli abbiamo spalancato, facendoci da parte per farlo entrare.
Perché l’hai lasciato?
COLETTE Papà, ho sempre cercato il lato buono in tutte le cose e, grazie al mio candore, l’ho sempre trovato. Ma lui continuava a combinarmi una vigliaccata dietro l’altra, così grosse che anche una tonta come me alla fine ha dovuto ribellarsi!
PAPÁ Un uomo, anche se l’ama, tradisce la moglie solo perché lei non è perfetta: e cioè moglie, figlia, amante, amica e... puttana.
COLETTE Con lui ho sempre cercato di essere tutto questo, ma...
PAPÁ Ma ora sei infelice. E sai perché? Perché quando l’hai visto quella sera, hai subito capito che era... LUI. Lui e nessun altro.
E se ti avessero chiesto il perché, non avresti saputo rispondere.
«E’ lui! E’ così e basta!»
COLETTE Papà, sei forte!
PAPÁ Lo so.
Il mio treno parte a mezzogiorno.
Vado a bermi un caffè; e poi devo fare due spesette.
Sai alla mia età si diventa molto amici del farmacista.
COLETTE (alzandosi) Un bacione, papi.
PAPÁ (la bacia in fronte, teneramente) Prima di partire, magari vengo a salutarti.
COLETTE Ciao, papà.
PAPÁ Ciao. Ah, (estrae un biglietto e glielo porge) dammi retta, fa come ti dico: lasci due righe a Luigi e a Barbara, raccatti il tuo Ivan, e ve ne andate a Parigi. (esce a sx)
COLETTE (sorridendo e seguendo con lo sguardo suo padre) Parigi...
scena 14
Ivan entra da dx con una valigia.
COLETTE Dove vai?
IVAN Australia.
COLETTE Povera Barbara. Suppongo che sarà terribilmente infelice.
IVAN L’istante stesso in cui tu e io ci siamo rivisti, abbiamo compreso che era inutile continuare in questa farsa.
COLETTE E se non ci fossimo mai più incontrati? Non saresti stato felice con Barbara?
IVAN Senza il minimo dubbio!
COLETTE Odioso!
IVAN Sarebbe stato lo stesso per te con Luigi. La nostra vita con loro sarebbe stata senza inciampi; amichevole e piacevolissima. Non credi?
COLETTE (un tempo) Squallida.
IVAN (un tempo) Una prigione.
Si guardano un istante.
IVAN Fuggiamo?
COLETTE (lo guarda, spalanca gli occhi) Insieme?
IVAN Sì, certo, subito!
COLETTE A Luigi si spezzerà il cuore.
IVAN Anche a Barbara, probabilmente. Ma pensa che inferno sarebbe la loro vita se rimanessimo con loro.
COLETTE E’ vero. La nostra sarebbe una bella crudeltà!
IVAN Far finta di amarli, mentre...
COLETTE Mentre ci amiamo, l’un l’altro, così...
IVAN Disperatamente...
COLETTE Non si può sfuggire al proprio destino. E tu sei il mio destino.
Sei il mio uomo nei miei ricordi, nei miei sogni, nelle mie speranze.
Io ti amo, malgrado me stessa, malgrado le tue ombre, contro tutto e tutti. Amo i tuoi desideri, le tue qualità, amo il male che mi fai, un male che passa subito e non lascia tracce.
IVAN Una dichiarazione d’amore che avrei dovuto farti io.
COLETTE Forse sì.
IVAN Hai molto da perdonare.
COLETTE Farò tutto un pacchetto.
IVAN Ti ho fatto soffrire troppo.
COLETTE Mi va bene anche soffrire, se è il prezzo da pagare per noi due.
IVAN (un tempo) Però dovremmo dirglielo.
COLETTE Ho giusto qui un biglietto. (scrive)
IVAN Sei ancora più spietata di me.
COLETTE Non sarei mai stata felice con Luigi. Sono stata una sciocca a prenderlo anche solo in considerazione.
IVAN Hai fatto qualcosa di più di una semplice considerazione, l’hai sposato.
COLETTE E tu? Come hai potuto sposare Barbara, dopo che non hai mai sposato me in tutti questi anni?
IVAN Colette, io non ti sposerò mai!
COLETTE Peccato! Ti perdi un’emozione: vedermi con l’abito da sposa. Ero bellissima!
IVAN Mi perdo l’emozione, ma non ti sposo. Voglio amarti per sempre.
COLETTE Il matrimonio te lo impedirebbe?
IVAN Con un tipo come me, sì. Sai il famoso detto...?
COLETTE La tomba...
IVAN Dell’amore!
COLETTE Va bene, resterò zitella! E ora cosa proponi di fare? Pensa che da un minuto all’altro possiamo vederceli davanti.
IVAN Dobbiamo decidere: o andarcene insieme, adesso, o restare con loro e non vederci mai più.
COLETTE La seconda è un’assurdità.
IVAN Allora vieni... (e prende la mano).
COLETTE Dove?
IVAN A Parigi, è un classico.
COLETTE Me ne pentirò!
IVAN Ma sarai felice!
COLETTE Ricominciare con tutte...
IVAN No, no; metterò la testa a posto, te lo prometto.
COLETTE C’è sempre la faccenda del lupo... del pelo...
IVAN Anche i lupi invecchiano; e diventano più saggi.
COLETTE Fammi ragionare.
IVAN Assolutamente no! Vieni!
COLETTE Cosa faremo se scendendo incontreremo uno di loro?
IVAN Correremo come cervi!
Fuggono insieme nella camera di Ivan a dx.
scena 15
BARBARA (entra da sx, infuriata) Come ti permetti di parlarmi con questo tono?!
LUIGI (entra da sx) Perché sei una delle donne più stupide che io abbia mai conosciuto!
BARBARA Come osi?! Come osi? Non sono mai stata così insultata in vita mia!
LUIGI E’ quello che ti meriti!
BARBARA E tu sei l’uomo più ottuso, noioso, pedante, che io abbia mai incontrato! Una cosa sola ti dico: avrai quello che ti meriti!
LUIGI E cioè?
BARBARA Lo sai benissimo! E ti sta bene! Sei così debole di testa da permettere che quella donna ti raggiri tanto facilmente!
LUIGI Ah! E tu? Tu che ti sei lasciata plagiare da quello sfaccendato immorale? (vede il biglietto) Guarda, un biglietto. (lo legge, intanto)
BARBARA Mi sento così sconvolta... Dove saranno?
LUIGI Leggi, e lo saprai. (intanto che Barbara legge, si porta alla balaustra) Sono tornati insieme il giorno dopo che si sono sposati con noi.
BARBARA Mi ci vorrebbe un whisky, altro che cappuccino! (scoppia in lacrime)
LUIGI Vado a prenderlo?
BARBARA Lascia perdere!
LUIGI Dai, non piangere! (va verso di lei, tendendole la mano) Dammi la mano.
BARBARA (afferrandola) Eccola.
LUIGI Più serena?
BARBARA Molto di più.
-Orchestrina, valzer
LUIGI Sei impegnata per questo ballo?
BARBARA Strano a dirsi, lo ero; ma il mio cavaliere si è sentito male tutto ad un tratto.
LUIGI E’ questa maledetta epidemia di vaiolo.
BARBARA In realtà si è trattato di acciacchi D’AMORE.
LUIGI Allora lo ballerai con me?
BARBARA Ne sarò deliziata. Però sai che io ballo come un’anatra.
LUIGI Non preoccuparti.
Ballano. Lui è passionale. Lei completamente tra le sue braccia.
BARBARA Sai una cosa?
LUIGI Dimmi.
BARBARA Ritorno con te, per sempre!
LUIGI Non voglio che ritorni con me! Sono felicissimo così!
BARBARA Non hai alternative, visto che siamo ancora innamorati!
LUIGI Barbara, ti prego, no! Non hai un po’ di cuore?
BARBARA Smettila di fare il disinvolto!
LUIGI Non ha mai pensato che la disinvoltura possa coprire un vero e proprio imbarazzo?
BARBARA (civetta) Ti aiuterò io a farti diventare più... sciolto... Ma soprattutto ti farò rigare dritto e farai quello che dico io. Ti avviso: non sarò più quella di prima, arrendevole, remissiva... Da oggi comando io!
LUIGI Ecco!
BARBARA (staccandosi) Però, ti rendi conto che viviamo nel peccato?
LUIGI Secondo i cattolici no, perché non riconoscono il divorzio. Per loro noi due siamo ancora sposati, come prima.
BARBARA Sì, tesoro, ma noi siamo cattolici?
LUIGI Non lo so; non importa, ma è piacevole pensare che loro in certo qual modo ci sostengono. Prima eravamo uniti in matrimonio al cospetto del cielo e lo siamo ancora.
BARBARA Può darsi che al cospetto del cielo siamo in perfetta regola, ma al cospetto della società ho l’impressione che siamo in un grosso pasticcio.
LUIGI A dire il vero, credo che questa situazione sia assolutamente senza precedenti. Manchiamo di una precisa etichetta a cui fare riferimento.
BARBARA Secondo te cosa si può fare?
LUIGI Due cose banalissime, anzi tre: io divorzierò da Colette, tu da Luigi. E poi ci sposeremo di nuovo.
BARBARA Le cerimonie mi hanno sempre elettrizzata!
Luigi e Barbara escono.
- BUIO
Finale
(E’ circa mezzanotte)
- LUCE
IVAN (entra da dx, l’entrata dell’Antefatto e si ferma subito, rivolto al pubblico, quasi urlando, come se Colette fosse lontana)
Colette, devo dirti una cosa. Però non ridere!
COLETTE (entra da dx, l’entrata dell’Antefatto e si ferma subito, in fianco a Ivan, rivolta al pubblico, quasi urlando, come se Ivan fosse lontano)
Non garantisco!
IVAN (sempre quasi urlando, come se Colette fosse lontana)
Sono parole terribilmente antiquate, banali, senza nessuna fantasia, ma non ne hanno ancora inventate di meglio: Colette, io ti amo!
COLETTE (sempre quasi urlando, come se Ivan fosse lontano)
Di tutte le bugie che mi mi dici, “ti amo” è sempre la mia preferita!
PAPÁ (entra da dx, l’entrata dell’Antefatto e si ferma subito, in fianco a Ivan e Colette, con un giornale in mano, rivolto al pubblico, quasi urlando, come se Colette fosse lontana. Leggendo)
“Sagittario. Certe parole a volte si rivelano migliori di qualsiasi medicina.”
A volte...
(butta il giornale e riposiziona il lampione, il muro e la ringhiera come in Antefatto. Intanto:)
-Rumore torrente
Intanto Ivan e Colette, che si sono rivestiti come nell’Antefatto, assumendo l’età iniziale, riprendono le stesse posizioni: Colette accasciata a terra e Ivan che la tiene tra le braccia.
IVAN Come sta?
COLETTE Così sto meglio. (guarda il fiume) Quant’acqua... E pensare che per dissetarmi ne basterebbe un bicchiere...
IVAN Ha sete?
COLETTE Tanta.
IVAN Cerchi di rialzarsi...
COLETTE No, mi lasci tranquilla... (sul finire della musica) Non manca molto...
Fa freddo...
Ivan si toglie un indumento e la copre.
COLETTE Il mio papà... andrà un po’ via di testa...
Tuo fratello... ricco, noioso, pedante...
Dovrò trasformarmi in tua figlia...
Il nostro amore... grande, che se ne strafotte di tutto...
Ci scambieremo le coppie... ma non funzionerà.
E così fuggiamo insieme...
Ma tu non vorrai sposarmi, mai... Sei pazzo tu...
IVAN (accondiscendente) Io? Sì, certo... Non va un po’ meglio?
COLETTE No, sto malissimo... E’ la fine...
IVAN Ma cosa...
COLETTE Dicono che prima di morire ti passi davanti tutta la vita, come una serie di flash...
IVAN (coccolandola) Sst, non si agiti, stia calma...
COLETTE Dicono, ma non è vero, sa? A me non è successo.
In questi brevi istanti non mi è passata davanti agli occhi la breve vita che ho vissuto... ma la vita che avrei potuto avere... (con te...)
E io me la perdo tutta!
Colette muore, tra le braccia di Ivan.
- BUIO
F I N E