Una giornata piena di sorprese

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“UNA GIORNATA PIENA DI SORPRESE"

“UNA GIORNATA PIENA DI SORPRESE"

da “Una domanda di matrimonio” e “L’anniversario” di  A. CECHOV

riduzione e adattamento di Giulio C. Carlotto Farnese

                                            SCENA  I

                  

(Ciubokov è seduto al tavolo e sta facendo un noioso solitario e all’apertura del sipario canta)

 

CIUBOKOV:

Son da solo e non so cosa far

Tutte le mattine a oziar

Una grappa presa ogni mattin

So che mi aiuterà

Faccio da sol un solitar ma è un vero piacer.

Asso di picche, quattro di coppe e poi e poi e poi....

Ho una figlia e giovane  è ancor da maritar

E' un pensier che mi angoscia un po'se zitella resterà.

Per carità non so pensar star con lei ad invecchiar.

Sei di quadri, otto di fiori e poi e poi.....ecco qua!

(Lomov, entra in marsina e guanti bianchi. Suona il campanello, ma Ciubokov non sembra preoccuparsene, poi alla terza scampanellata, si alza e va ad aprire la porta)

Ciubokov:

Chi sarà...mai.....a quest'ora della mattina! Qualche  seccatore?....ma ... Mi sentirà...,mi sentirà... Eccome.(aprendo  a Lomov, prima stupito, poi seccato.)Ah, siete voi, (a sè‚)uffà... Che mai vorrà... Questo babbeo)....che bella sorpresa, veramente che bella sorpresa,(a sè)Natalia è di là...,mi toccherà... Riceverlo...accomodatevi prego...........come state?

LOMOV:

Bene, grazie........e voi?

CIUBOKOV :

Eh!..figliolo caro, si tira a campare, eh! (guardandolo sospettoso poi riprendendo il solitario) Come volete che vada. Che fate lì impalato, accomodatevi. (pausa)Non è una bella cosa dimenticare i vicini, è parecchio tempo che non ci si vedeva.(lo guarda) Ma....come siete elegante, con la marsina, i guanti. Dovete forse far visita a qualcuno?

LOMOV:

No,no,sono qui solo per voi rispettabilissimo Stiepan  Stiepanic.

CIUBOKOV :

Beh, ma perchè in marsina, gioia cara, ......come se fosse capodanno?

LOMOV:

Vedete....io,......sono venuto da voi stimatissimo Stiepan Stiepanic, per importunarvi con una mia richiesta spesso, come ricorderete ho avuto l'onore di rivolgermi a voi per  aiuti e sempre.....voi...ehm.....come dire...scusate sono un po' agitato, posso bere un po' d'acqua.....Stiepan Stiepanic.(beve l'acqua)

CIUBOKOV :

Ah, ah,è venuto per i soldi, lo sapevo,  perciò tutta questa messinscena, ma io non gliene do.(falsamente)Allora?Dite pure caro mio,.......su.....parlate che vi ascolto.

LOMOV:

Ecco, Stiematstiepanicic, no scusate.....cioè Stiecan Stiematic,.....Stiepan.Stepanic scusate, sono molto, anzi terribilmente agitato.

CIUBOKOV :

Come suda! Naturalmente,si vergogna il babbeo. (Di nuovo a lui) Allora?

LOMOV:

...Voi solo potete aiutarmi.

CIUBOKOV :

Non lo aiuterò. (a sé)

LOMOV:

..Anche se non ho fatto nulla per meritarmelo, e anche se non ho alcun diritto di contare sul vostro aiuto...

CIUBOKOV :

Ma sù, ma sù fatela breve, mio caro! Allora, cosa volete?

LOMOV:

Ah, certo, certo, in un attimo vi dico tutto

CIUBOKOV :

Uffà...,che seccatore

LOMOV:

E'...

CIUBOKOV :

E'?

LOMOV:

E' che sono venuto a chiedere la mano della stimatissima Natalia Stiepanovna.

CIUBOKOV :

....Natalia Stiepanovna, avete detto?

LOMOV:

Si!

CIUBOKOV :

Ma è mia figlia!

LOMOV:

Si!

CIUBOKOV :

E che cosa volete da lei!

LOMOV:

La sua mano.

CIUBOKOV :

Cosa? Ho capito bene?......Ripetetelo un'altra volta.

LOMOV:

Sono qui per chiedervi ufficialmente...

CIUBOKOV :

Bello mio, caro mio, tesoro mio, sono contento che, che, che..ehm, appunto, ehm...lo desideravo tanto, non ci posso credere. E' sempre stato nei miei pensieri, questo problema........Oh, voi sapete che vi ho sempre voluto bene, come un mio figliolo....e ...e ...e O ddio, non ricordo più....perchè dicevo,....ah! Sì..carissimo, che Dio vi conceda tanta felicita'... E tanta   serenità...,....Lo desideravo, eccome lo desideravo. Oddio mi batte il cuore dalla gioia, che faccio? Eh? Che faccio? Vado a chiamare Natascia! Ma sì! Cosa faccio qui come uno stupido, vado....vado....vado.(via)

LOMOV:

Stimatissimo Stiepan Stiepanic,un momento,pensate.....che io possa contare sul suo consenso?

CIUBOKOV

Ah,ah,ah,ah, ma certo,e poi a un così bel giovane si può mai dire di no?E' senza alcun dubbio innamorata come una gattina...e ...e ..e e torno subito.(esce)

               SCENA II

( Lomov solo, canta)

L O M O V:

Oh Dio mio che freddo sento or

Oh che brividi che agitazion.

Ma non so restare senza moglie, non si può.

Son malato cardiopatico.

Natalia Stiepanovna, brutta non è, donna di casa autentica.

Sarà mia moglie? Le piacerò?Oddio che palpitazion

E sarà contenta e mi amerà?E mi seguirà e mi curerà?

Certo le sue terre alle mia aggiungerò.

E sarò così un gran signor.

Oh ch'esame ora passerò.    

LOMOV:

Oddio che freddo che sento. Questi brividi mi danno un tremito, mi sento come prima di un esame importante. L'importante è prendere una decisione. Se ci riflette troppo, se si esita, se ci si sta troppo a discutere e si sta ad aspettare l'amore ideale, l'amore vero non ci si sposa più. Brrr...che freddo!Che freddo!Natalia Stiepanovna, in fondo è un'ottima donna di casa, non è per niente brutta, anzi...e poi è istruita.... Che voglio di più dalla vita. Oh no! Incominciano a ronzarmi le orecchie per l'agitazione.(beve un po'd'acqua)Ma non posso restare senza una moglie,no,non posso. Ho già trentacinque anni, ho bisogno di una vita ordinata e regolare...Ho sicuramente un vizio cardiaco, e poi soffro di continue palpitazioni, mi agito per un nonnulla e sono tremendamente irascibile. Ecco, lo sapevo,solo a parlarne mi tremano le labbra per l'agitazione, oh,...oh...mi ha preso il tic alla palpebra  sinistra......ma il momento peggiore della mia giornata è durante il sonno. Non appena mi corico e sto per prendere sonno, sento piano, piano qualcosa arrivare al fianco sinistro che fa tac. Sì proprio così, e si ripercuote nella spalla e nella testa...Allora, salto subito dal letto,e cammino sù e giù per la stanza e poi stremato mi rimetto a letto; ma appena sto per riprendere sonno,..ecco...ecco quel colpo al fianco che fa tac, così una ventina di volte per notte.....

.

        SCENA III

(Entra Natalia, con una bardaura  adatta per raccogliere il miele e canta la sua canzone di presentazione)

N A T A L I A:

E sono qui, tutto mi tocca far, campagna da badar, il cibo cucinar.

Sola sarò,l'aiuto non avrò, col padre che io ho.                                                        

Chissà se poi realizzerò, sogni di vita, sogni d'amor.

Finchè piacente tu sarai, vedrai Natalia, zitella non sarai.

No non sarai.

Io voglio un uomo, solido e bello d'amar, giovane da domar, che ricca poi, mi possa far.

Fra le mie braccia, potrò dimenticar, questa mia vita odiar.

Chissà se poi realizzerò, sogni di vita, sogni d'amor.

Finchè piacente tu sarai, vedrai Natalia, zitella non sarai.

No, non sarai.

NATALIA:

To', siete voi!ma guarda e papà... Mi ha detto và di là che c'è un mercante per certa merce......buongiorno.....

LOMOV:

Buongiorno,egregia Natalia Stiepanovna.

NATALIA:

Accomodatevi! Scusate, mi trovate alla buona, stavo facendo il pane. Accomodatevi pure. Se permettete continuo ad impastare altrimenti la pasta mi si secca.....Va di là e torna con la spianatoia e la pasta del pane ada lavorare. E la lavora mentre parla) Come mai avete lasciato tanto tempo prima di venirci a far visita. Cosa posso offrirvi....una buona colazione?.......(pausa di attesa)

LOMOV:

No, grazie tante ho già desinato prima di uscire.

NATALIA:

.....E allora fumate, vi prendo i fiammiferi...ecco,...(pausa) Avete visto che tempo magnifico? Finalmente! Con la pioggia degli ultimi giorni, gli uomini non hanno potuto lavorare quasi per niente........quanto fieno avete falciato? (pausa)......Oh, mi son lasciata prendere dall'ansia e ho fatto falciare tutto il prato.....speriamo che non marcisca!....forse sarebbe stato meglio aspettare...non vi pare?.....oh!  ( che finalmente lo degna di uno sguardo)Ma che eleganza, in marsina, in guanti bianchi! Andate ad una festa da ballo?

LOMOV:

No! Vedete Natalia Stiepanovna, vi devo pregare di    ascoltarmi.

NATALIA:

Dite pure!Che cosa c'è?

LOMOV:

(a sè)Che freddo terribile, che palpitazioni!

NATALIA:

Allora? Ivan Vassilievic, parlate o no?

LOMOV:

Cercherò di essere breve.

NATALIA:

Va bene!

LOMOV:

Voi, stimatissima Natalia, sapete che fin dalla mia infanzia ho avuto l'onore di conoscere voi e la vostra famiglia. La mia povera zia e suo marito nutrirono sempre per vostro padre e la vostra povera mamma la stima più profonda. La stirpe dei Lomov e dei Ciubokov sono sempre state nei migliori rapporti, si potrebbe dire perfino in rapporti di parentela. Inoltre come sapete le mie  terre, che ho ereditato dai miei zii, confinano proprio con le vostre. Se avete la gentilezza di ricordarlo i miei praticelli dei bovi confinano proprio con il vostro bosco delle betulle e......

NATALIA:

Scusate, Ivan Vassilievic, scusate se vi interrompo. Avete detto i miei praticelli dei bovi?....ma sono vostri?

LOMOV:

Sì sono miei.

NATALIA:

Oh questa è una novità!I praticelli dei bovi sono nostri e non vostri.

LOMOV:

No, Natalia Stiepanovna, sono miei.

NATALIA:

Ah si!e come mai sono diventati vostri?

LOMOV:

Come, come mai?...Natalia, io parlo di quei Praticelli dei bovi che s'incuneano tra il bosco delle delle betulle e la palude bruciata.....

NATALIA:

Ma sì, sì! Mi prendete per deficiente? Li conosco bene! Sono nostri.

LOMOV:

Vi sbagliate, Natalia Stiepanovna, sono miei.

NATALIA:

Ehi, ehi, svegliatevi Ivan Vassilievic, che cosa significa quello che dite.

LOMOV:

Da quando posso ricordare sono sempre stati nostri.

NATALIA:

Questo poi no! Non fatemi perdere la pazienza.

LOMOV:

Ascoltatemi, egregia Natalia Stiepanovna, risulta dai documenti. I praticelli dei bovi, un tempo furono  contestati, e questo è vero, ma oramai tutti sanno che  sono miei...Risulta dai documenti! Abbiate la cortesia di ascoltarmi: La nonna di mia zia concesse quei prati in usufrutto gratuito e perpetuo ai contadini del nonno di vostro padre che avevano cotto dei mattoni per lei. I contadini del nonno di vostro padre li coltivarono per una quarantina d'anni e quindi si abituarono a considerarli come proprietà...loro, ma poi quando venne l'emancipazione decretata dallo zar.....

NATALIA:

Ma cosa andate raccontando. Le cose non stanno affatto come dite voi. Il mio nonno e il mio bisnonno hanno sempre detto che le loro terre arrivavano fino alla palude bruciata, e quindi mio caro, i praticelli sono nostri. Non capisco, non capisco cosa ci sia ancora da discutere. E' irritante!

LOMOV:

Allora vi mostrerò direttamente i documenti.

NATALIA:

Ivan Vassilievic, ditemi la verità...,volete prendervi burla di me oggi? Volete farmi uno scherzo?...

.

LOMOV:

Natalia st....

NATALIA:

State zitto! Io non ci tengo affatto a quella misera terra ma questa ingiustizia mi sdegna.

LOMOV:

Statemi a sentire.

NATALIA:

Non posso credere alle mie orecchie! Noi possediamo quella terra da quasi trecent'anni, e ad un tratto vengono a dirci che non è nostra.

LOMOV:

Vi supplico...

NATALIA:

 Io non posso sopportare le prepotenze.

LOMOV:

Ascoltatemi. I contadini del nonno di vostro padre, come ho avuto l'onore di dirvi, fecero cuocere dei mattoni....

NATALIA:

Il nonno, la zia , il bisnonno...basta! I praticelli sono nostri e basta.

LOMOV:

Sono miei!

NATALIA:

Potete parlare all'infinito, potete mettervi anche la corona dello zar, quei prati resteranno nostri, nostri, e nostri.

LOMOV:

Io, Natalia Stiepanovna insisto per una questione di principio. Se non vi dispiace ve li regalo.

NATALIA:

Sono io che posso regalarveli è roba mia! Ivan Vassilievic, tutto questo è spaventoso. Non capisco! Vi abbiamo considerato come un amico; l'anno scorso vi abbiamo prestato la nostra trebbiatrice, e così noi abbiamo falciato il nostro grano in novembre, e ora ci trattate peggio degli zingari. Scusate, ma non è un comportamento da buon vicino, anzi è una vera impudenza.

LOMOV:

Signorina, e non consentirò a nessuno di accusarmi di queste cose. (va rapidamente a beredell'acqua dalla bottiglia) I praticelli dei bovi sono miei!

NATALIA:

No! Sono nostri!

LOMOV:

Sono miei!

NATALIA:

Non è vero! E ve lo dimostrerò!

LOMOV:

Cosa?

NATALIA:

Oggi stesso ci manderò i falciatori.

LOMOV:

Ed io li scaccerò personalmente.

NATALIA:

Non oserete!

LOMOV:

I praticelli dei bovi sono miei, capite, miei!

NATALIA:

Vi prego di non alzare la voce. Potete gridare per la rabbia a casa vostra, ma qui no!

LOMOV:

Signorina, se non fosse per questa terribile, tormentosa palpitazione di cuore, se le vene non mi battessero così forte alle tempie, vi risponderei in ben altro modo.(urlando)I praticelli dei bovi sono miei!

NATALIA:

Sono nostri!

LOMOV:

Miei!

NATALIA:

Nostri!                                                                                                                          

LOMOV:

Miei!

             SCENA IV

CIUBOKOV :

Che cosa succede, perchè gridate tanto.

NATALIA:

Papà. Papà...,per favore papà...,spiega a questo signore a chi appartengono i praticelli dei bovi: a noi o a lui.

CIUBOKOV :

Ma sono nostri, tesoro mio. Perchè?

LOMOV:

Stiepan Stiepanic, siate almeno voi una persona ragionevole. Come possono essere vostri?....La nonna di mia zia cedette i praticelli in usufrutto gratuito e perpetuo ai contadini di vostro nonno. I contadini s'abituarono a considerarli come proprietà loro, ma quando venne l'emancipazione........

CIUBOKOV :

Permettete carissimo, voi dimenticate che i praticelli dei bovi sono stati in contestazione, ma ormai tutti sanno che sono nostri, anche i cani. Si vede che non conoscete le mappe del catasto.

LOMOV:

Ed io vi dimostrerò che sono miei!

CIUBOKOV :

Non potrete riuscirci, caro.

LOMOV:

Sì, invece ve lo dimostrerò!

CIUBOKOV :

Bello mio, ma perchè gridate così? Io non ci tengo affatto a quei prati, saranno in tutto quattro dessiatine, ma non ho l'intenzione di rinunciare a ciò che mi appartiene. Se siete arrivato al punto di contestarmi i praticelli io ......piuttosto li regalo ai contadini. Ecco!

LOMOV:

Li regalo ai contadini? Con quale diritto regalate la proprietà altrui.

CIUBOKOV :

Giovanotto, eh.. Eh.. Eh, non mi piace che mi parliate con questo tono. Eh...eh.. Eh.. So io qual' è il mio diritto. E vi prego di non scaldarvi tanto, quando vi rivolgete ad una persona più grande di voi!

LOMOV:

Voi pensate che io sia un'imbecille! Vi prendete gioco di me! Chiamate vostre le mie terre, e poi volete che io conservi la calma! Voi non siete un buon vicino, siete un usurpatore!

CIUBOKOV :

Che...cosa....angelo mio? Non ho capito.

LOMOV:

Siete uno sporco usurpatore!

CIUBOKOV :

Eh....eh....eh...eh....cosa?

NATALIA:

Papà...,mandiamo subito i falciatori ai praticelli.

CIUBOKOV :

Eh....cosa.....ehm...avete. Eh.. eh.. eh.. Avete detto?

NATALIA:

I praticelli sono nostri e io non li cederò, non li cederò, non li cederò!

LOMOV:

Ah! Lo vedremo presto in tribunale di chi sono!

CIUBOKOV :

Co...co.. Co.. Sa? In tribunale? Voi egregio signor Lomov potete fare tutto quello che volete, tanto si è sempre saputo che siete natura d d'attaccabrighe. Tutta la vostra razza era attaccabrighe! Tutta! Oh!

LOMOV:

Vi consiglio di non offendere la mia famiglia, perchè i Lomov sono stati tutti onesti, e nessuno è stato condannato per dilapidazione come vostro zio!

CIUBOKOV :

Ah, ah! Nella vostra stirpe erano tutti pazzi!

NATALIA:

Tutti, tutti, tutti.

CIUBOKOV :

Vostro nonno era una spugna, vostra zia scappò con un architetto, eh, eh.....che altro?

NATALIA:

L'altra vostra zia era una pettegola bassa, disonesta e malvagia.

LOMOV:

E vostra madre era una sciancata!

CIUBOKOV :

E voi siete maligno, ipocrita, attaccabrighe eh......eh eh....

LOMOV:

Ahi, m'ha preso un dolore al fianco!....e ora mi batte in testa! Dio mio....un po' d'acqua.

CIUBOKOV :

Eh.....eh...non mettete più piede in casa mia.

LOMOV:

Dov'è il cappello....il cuore...dov'è la porta? Sto per morire.....questa gamba non me la sento più.

NATALIA:

Andate pure in tribunale! La vedremo!

                       SCENA V

CIUBOKOV :

Che....che...che vada al diavolo...

NATALIA:

Mascalzone,........farabutto....

CIUBOKOV :

Furfante.......con quell'aria da spaventapasseri.

NATALIA:

Vatti a fidare dei buoni vicini!

CIUBOKOV :

....In tribunale!

NATALIA:

.......Mostro...... Brutto salame....dice che è sua la terra degli altri

CIUBOKOV :

Non ci posso credere!

NATALIA:

E alza la voce,.......e insulta pure!

CIUBOKOV :

.......E ha perfino la sfacciataggine di fare una domanda.

NATALIA:

Che domanda?

CIUBOKOV :

..........Eh...eh...eh...una.........domanda...Una domanda di matrimonio.

NATALIA:

Una domanda di matrimonio?...A me?

CIUBOKOV :

E' venuto apposta!

NATALIA:

E perchè non me l'hai detto prima?

CIUBOKOV :

S'era messo pure in marsina! ..Miserabile.

NATALIA:

A me? Una domanda di matrimonio a me? (piange)....Fallo tornare, fallo tornare, fallo tornare!

CIUBOKOV :

Far tornare chi?

NATALIA:

Oh, mi sento male

CIUBOKOV :

Ma che cos'hai?

NATALIA:

Presto, fallo tornare.

CIUBOKOV :

Povero me, non ne posso più,.....piuttosto m'impicco

NATALIA:

Mi sento morire! Fallo tornare!

CIUBOKOV :

E va bene! Subito! Non urlare!

NATALIA:

Che abbiamo fatto, che abbiamo fatto. Deve tornare. Che cosa abbiamo fatto!

CIUBOKOV :

Subito, subito! Che il diavolo vi porti.....ecco!...parlaci tu! Io ne ho abbastanza.(via)

NATALIA:

Fallo tornare!

CIUBOKOV :

Sta venendo, ti dico.(a sè)Che disgrazia avere una figlia da marito! Abbiamo insultato, offeso, scacciato quel babbeo e tutto per colpa tua.  

NATALIA:

No! E' per colpa tua!

CIUBOKOV :

Ecco lo sapevo è colpa mia! Beh parlaci un po' tu, io ho bisogno di goccetto o mi taglio la gola.(esce)

                           SCENA VI

LOMOV:

Il cuore mi batte terribilmente...questa gamba non me la sento più....ho delle fitte al fianco.

NATALIA:

Oh, Ivan  Vassilievic, ci siamo un po' scaldati, ma non è nulla, scusateci.....Adesso ricordo bene, sì, si praticelli dei bovi sono vostri.

LOMOV:

Ah? Eh!...come mi batte il cuore. I praticelli sono miei....mi ha preso il tic alla palpebra sinistra.

NATALIA:

Sì, sì , sono vostri, avevamo torto. Accomodatevi.

LOMOV:

Io parlo per una questione di principio,non me ne importa nulla di quelle terre.

NATALIA:

Ma sì, sì, parliamo di altro...

LOMOV:

Eh? Ho le prove: la nonna di mia zia...

NATALIA:

Basta, basta, non ne parliamo più.(a sè) Da che parte incomincio? ..Avete in animo di andare presto a caccia?

LOMOV:

Sì, per i galli cedroni, ma vorrei cominciare dopo la mietitura. Ma l'avete saputo?

NATALIA:

Cosa, carissimo?

LOMOV:

Una disgrazia terribile!

NATALIA:

Oh, no!

LOMOV:

Il mio cane Acchiappacchiappa s'è azzoppato.

NATALIA:

Oh, che peccato! E come è successo?

LOMOV:

Non lo so, dev' essersi preso una storta, o gli altri cani lo hanno morso....E dire che l'ho pagato ben centoventi rubli.

NATALIA:

L'avete pagato troppo caro, Ivan Vassilievic

LOMOV:

Ma che dite è pochissimo. E' un cane meraviglioso!

NATALIA:

Ma papà..., ha dato per suo Fuggifuggi ottantacinque rubli, e Fuggifuggi è molto meglio di Acchiappacchiappa.

LOMOV:

Fuggifuggi, meglio di Acchiappacchiappa? Che dite mai!

NATALIA:

Non c'è paragone in verità....Fuggifuggi forse è ancora un po' giovane ma....

LOMOV:

Permettete, Natalia Stiepanovna, ma voi dimenticate che ha la mandibola corta.

NATALIA:

Ha la mandibola corta?...E' la prima volta che lo sento.

LOMOV:

Vi assicuro che ha la mascella superiore più corta di quella inferiore.

NATALIA:

Ah sì? E le avete misurate?

LOMOV:

Per inseguire la selvaggina va bene, ma non certo per afferrarla.

NATALIA:

Il nostro fuggifuggi, caro Ivan  Vassilievic, è un cane di ottima razza, figlio di Attacca e di Scalpello, mentre il vostro non si riesce a capire neanche cosa sia, sembra un pollo. E poi è brutto e vecchio.

LOMOV:

Vecchio? Io non lo cambierei neppure con cinque dei vostri Fuggifuggi. Cani come il vostro ogni bracconiere ne ha da vendere e con venti rubli sarebbe ben pagato.

NATALIA:

Oggi......Ivan Vassilievic,...non so perchè avete  un certo spirito di contraddizione. Ora vi inventate questo, ora quello. Non mi piacciono gli uomini che dicono il contrario di quello che pensano. Perchè sapete benissimo che Fuggifuggi vale cento volte il vostro stupido Acchiappacchiappa.

LOMOV:

Ma volete capire che ha la mandibola corta o no!

NATALIA:

Non è vero!

LOMOV:

Ha la mandibola corta!

NATALIA:

Non è vero!

LOMOV:

Signorina! Non gridate!

NATALIA:

E voi non mi dite cose assurde. E' rivoltante! Il vostro Acchiappacchiappa è solo buono per una schioppettata.

LOMOV:

Scusatemi, ma non posso continuare questa discussione: ho un mal di cuore.

NATALIA:

I cacciatori come voi che fanno troppe chiacchiere, ho visto che non capiscono nulla.

LOMOV:

Il cuore mi si schianta.....zitta!

NATALIA:

No! Non starò zitta fino a che non ammetterete che Fuggifuggi e'cento volte meglio di Acchiappacchiappa.

LOMOV:

E' cento volte peggio,anzi che possa crepare all'istante. Ah! Le mie tempie....l'occhio..la spalla.

NATALIA:

Il vostro Acchiappacchiappa non ha bisogno di crepare perchè è giù... Una carcassa!

LOMOV:

Zitta, sto per avere un infarto!

                                                SCENA VII

NATALIA:

Papà...,papà...,papà....papà...sinceramente, in coscienza, quale cane è migliore Fuggifuggi o Acchiappacchiappa?

LOMOV:

Stiepan Stiepanic, vi supplico, dite solo questo:il vostro Fuggifuggi ha la mandibola corta? Sì o no?

CIUBOKOV :

Eh.....eh....eh...e anche se fosse così? In tutto il paese non v'è cane migliore di lui.

LOMOV:

Ma il mio Acchiappacchiappa è meglio!

CIUBOKOV :

Ah, ah, ah...non vi agitate tanto mio caro. Il vostro cane ha le sue qualità, ma a dir la verità ha due terribili difetti:è vecchio e ha il muso corto. Io mio bel giovanotto, ricordo tutto.

LOMOV:

Anch'io ricordo tutto

CIUBOKOV :

Ma cosa ricordate voi?

LOMOV:

Ah, che terribile palpitazione,.. Questa gamba non me la sento proprio...non posso..

NATALIA:

"La palpitazione", ma che cacciatore siete? Voi dovreste starvene in cucina, accanto alla stufa, a schiacciar scarafaggi,invece che sparare alle volpi."La palpitazione"

CIUBOKOV :

Appunto che razza di uomo siete, venite solo a dare fastidio e sollevar discussioni su i cani degli altri. Io sono irascibile, è meglio lasciar perdere questo discorso....Altro che cacciatore!

LOMOV:

Perchè voi lo siete? Voi siete un intrigante!

CIUBOKOV :

Eh? Cosa dite?

LOMOV:

Un intrigante!

CIUBOKOV :

Citrullo, babbeo.

LOMOV:

Vecchio topo da chiavica! Gesuita, falso! 

CIUBOKOV :

Tacete bifolco! Altrimenti con un fucile vi ammazzo come una pernice.

LOMOV:

Tutti sanno.....oh il cuore!.....che la buonanima di vostra moglie vi picchiava in testa...oh la mia gamba..le tempie...i bagliori davanti agli occhi! Muoio, muoio!

CIUBOKOV :

E tu sei un verme!

LOMOV:

Ah ah...ecco, ecco il cuore si è schiantato! La spalla, dov'è la mia spalla? E' sicuramente staccata.. Muoio!(sviene)

CIUBOKOV :

Poppante, viziato e fischione!Mi sento male

NATALIA:

Papà........papà.......papà.......che cosa gli è successo? Papà? Guarda, papà...? E' morto! E' morto(urlando).Ivan  Vassilievic  è morto!

CIUBOKOV :

Cosa?

NATALIA:

E' morto, è morto, è morto....che cosa abbiamo fatto!

CIUBOKOV :

Cos'hai piccina mia?

NATALIA:

E' morto, è morto!

CIUBOKOV :

Chi è morto?(si avvicina)E’ morto, Dio mio, dell'acqua, un medico, chiamate un medico.(avvicinando un bicchiere alle labbra di Lomov).Bevete...macchè non beve....allora è morto.. Eh ..eh ..eh perchè non mi sono tagliato la gola, che disgrazia....un coltello, datemi un coltello.

LOMOV:

Bagliori davanti agli occhi!...una nebbia...dove sono.

CIUBOKOV :

Sposatevi, sposatevi al più presto mio caro, e ... e....e andate al diavolo!

LOMOV:

Eh? Cosa?

CIUBOKOV :

Lei acconsente!

LOMOV:

Chi?

CIUBOKOV :

Lei mio caro, sì acconsente! Baciatevi!

NATALIA:

E' vivo, è ancora vivo......sì,sì acconsento!

CIUBOKOV :

Allora vi baciate o no?

LOMOV:

Eh? Con chi?....ah...Natalia Stiepanovna

NATALIA:

Sì?

LOMOV:

Ho molto, piacere, ....ma che è successo?.. Ah capisco, il cuore,...i bagliori.....sono felice.

NATALIA:

Anch'io sono felice.

CIUBOKOV :

Che peso mi sto togliendo di dosso. Uffà!

NATALIA:

Su...almeno adesso riconoscete per favore che Acchiappacchiappa è meglio di Fuggifuggi

LOMOV:

E' peggio!

NATALIA:

E' meglio!

LOMOV:

E' peggio!

NATALIA:

E' meglio!

 

(Cantano il finale)

F  I  N  A  L  I  N  O

NATALIA:Questo è il mio amore

LOMOV:Questo è il mio tesor

NATALIA:Son felice

LOMOV:Che tremor

LOMOV:Gioia, dolce, tutta nel mio cuore.

NATALIA:Baci, desidero da te.

LOMOV:Son felice!

NATALIA:Che tremor!

NATALIA:Fuggi Fuggi e Acchiappacchiappa dite,dite, chi è meglio o peggio sù   Caro, caro, sù!

(Buio. La luce riappare in assolvenza e contemporaneamente parte la musica d'inizio su cui tutti gli attori coreograficamente cambiano la scena. Al termine, un secondo buio scandirà... l'inizio della seconda parte della commedia)

                                    ATTO II

 (la scena è un elegante ufficio del presidente di una banca di credito, dove si trova anche la scrivania del suo ragioniere particolare. La segretaria del presidente è intenta a sistemare meticolosamente ogni cosa prima del suo arrivo. Ha un aria solerte, gioiosa ed appare elegantemente vestita e pettinata. Canta una canzone di introduzione.) 

SIMOCKICA:

Mademoiselle Simockica la segretaria più perfetta che c'è.

Eccomi cari io sono qua!

La più efficente in città

Del Presidente Scipucin la stella io sempre sarò.

Del Presidente mio caro innamorata io son.

Mademoiselle Simockica con la discreta sensibilità.

E voilà, voilà, son sempre qua.

Non potete farne a men,

Prendi la posta.

Compra la carta.

Metti a posto.

Vedi se va.

Ogni cosetta,se piccoletta,sempre perfetta apparir dovrà.

Ogni colore,

Ogni odore,alcun contrasto mai farà con me.

Un sentimento di raffinata realtà.

Adesso io mi sbrigherò, perchè proprio lui sta per arrivar.

Tutto perfetto deve trovar, sì raffinata realtà.

Come felice sarà!

Ed io felice sarò.

SIMOCKICA:

Buon giorno Kusmà Nicolaievic!

 CHIRIN:

( Indossa pantofole di feltro. Parlando alla segretaria)...Mandate a prendere in farmacia quindici copeche di gocce di valeriana.

 SIMOCKICA:

Avreste fatto bene a preoccuparvene prima, Kusmà Nicolaievic, sapete bene che nessuno può lasciare il   lavoro senza il permesso del presidente Scipucin, e tanto meno io, non vi pare?

 CHIRIN:

...Ma è per lui...sono per il presidente!

SIMOCKICA:

Ah, allora senz'altro, anzi grazie di avermelo ricordato.

CHIRIN:

Uffà e portate un po' d'acqua…..

 

SIMOCKICA:

Certo, certo!

CHIRIN:

..Fresca!

SIMOCKICA:

..Fresca.

CHIRIN:

Bisogna dirvi le cose cento volte.

SIMOCKICA:

E...niente altro (guardandosi intorno)

CHIRIN:

Subito! Che sta per arrivare.

 

SIMOCKICA:

....Sta per arrivare.

CHIRIN:

Signorina!

SIMOCKICA:

(con ansia) Eh?..

CHIRIN:

Dimenticate qualcosa.(indicando il piumino per togliere la   polvere)

SIMOCKICA:

Ah,.....sì!..il piumino della polvere..(guardando intorno  vede le pantofole di Chirin e piange di ansia)oh, no!

CHIRIN:

Perchè piangete?

SIMOCKICA:

Oh no!Povero signor presidente....

CHIRIN:

Cosa?

SIMOCKICA:

(Indica senza fiato per la paura)Che dirà!

CHIRIN:

Ma cosa?

SIMOCKICA:

Le....pantofole di feltro in una banca!(piange)

CHIRIN:

La mia salute prima di tutto.

SIMOCKICA:

Volete farlo morire di dispiacere.

CHIRIN:

chi?

SIMOCKICA:

Il signor presidente Scipucin!

CHIRIN:

Peggio per lui!

SIMOCKICA:

Sapete come sia sensibile e raffinato. Lo odiate forse?

CHIRIN:

Signorina, devo lavorare!

SIMOCKICA:

(piange)Proprio in questo giorno!

CHIRIN:

Andate che devo lavorare.

SIMOCKICA:

Degenerato!

CHIRIN:

(urlando)Andate!

(canta la canzone di presentazione)

   

CHIRIN:

Esausto, stanchissimo io sono per quel bel Signor.

Son quattro notti e quattro dì che faccio i conti qui.

La sera e la mattina poi a casa a sfacchinar.

E son sempre qua senza chiudere mai gli occhi

E son sempre qua senza poter riposar

Due, uno, tre, quattro......

Per giunta io sono piedi tosse e un po’ di brividi.

Le gambe mi si piegano, no, non ce la farò.

Ed io sempre qua mentre lui non fa un bel niente.

La febbre ho  già e in galera dev'andar

Esausto stanchissimo io sono per quel bel Signor:

CHIRIN:

Sono esausto!sono quattro giorni e quattro notti che scrivo senza chiudere occhio. Dalla mattina alla sera   qui e dalla sera alla mattina a casa mia.( tossisce) E per giunta sono pieno di brividi, dolori, tosse,  devo avere la febbre. A volte le gambe si piegano e mi viene come una nebbia davanti agli occhi. Quel mascalzone del nostro presidente….

 SIMOCKICA:

(che è entrata a portare una bella brocca di acqua e secchiello con champagne)..Oh(piange)

CHIRIN:

La valeriana!(urlando)

SIMOCKICA:

Subito....subito(va via)

CHIRIN:(assicurandosi che sia andata via)..Quel mascalzone  del presidente deve leggere oggi all'assemblea generale  una relazione su:"la nostra banca al presente e al futuro."(scrive econtrolla al pallottoliere alle sue spalle) Due, uno, uno..sei..zero..poi sette..sei.. Zero..uno..sei. Mentre lui perde tempo in cose di nessuna utilità….. io sto qui, inchiodato al tavolino a lavorare  come un forzato!...in questa relazione lui ci ha messo solo un po' di poesia, ed io a scrivere e far conti da settimane,..che il diavolo lo strafulmini!

SIMOCKICA:.

Oh no!(che ha portato la valeriana)

CHIRIN:

(contando sul pallottoliere) Non lo posso soffrire!... E neanche voi

SIMOCKICA:

..Ma perchè?

CHIRIN:

(scrivendo)Dunque, uno…..

SIMOCKICA:

Badate a non mettere in disordine niente!

CHIRIN:

Dunque uno..tre..sette..due..

SIMOCKICA:

Avete pulito almeno le vostre scarpe entrando?

CHIRIN:

Uno..zero……

SIMOCKICA:

Possono macchiarsi i tappeti.

CHIRIN:

..Se non andate via...

SIMOCKICA:

E va bene, va bene..(esce)

CHIRIN:

Dunque ..zero..uno..mi ha promesso un compenso per questo   lavoro.

 SIMOCKICA:

(rientrando di nascosto ascolta) Sanguisuga!

CHIRIN:

Vedremo..mi ha detto che oggi se all'assemblea andrà tutto bene mi ha promesso una medaglia d'argento e trecento rubli di premio..

 

SIMOCKICA:

..Come è buono!

CHIRIN:

Vedremo!(scrivendo) Ma se ho fatto tutta questa per  niente....caro mio....io sono impulsivo...a caldo potrei commettere anche un delitto (si è avvicinato a Simockica minacciandola)

SIMOCKICA:

Abbiate pietà è l'anniversario della banca.

CHIRIN

:..Un delitto! Proprio così! 

(rumori e applausi fuori scena. Entra e canta la sua canzone di introduzione)

SCIPUCIN:

E' giorno d'anniversario, sarà la mia “profession de foi”.

Tutta la mia gloria se ne scoppierà.

Tutte le mie speranze son qui,sarà il mio grande razzo final.

In questa relazione io ripongo già, ogni mio successo di personalità.

La deputazion or sta per arrivar in coro gli impiegati mi stan per festeggiar.

Un dono di valor mi vogliono donar, un'anfora e un album, d'argento e “fleur de peau”.

E' giorno d'anniversario, tutta la banca dev'essere “en grand”.

Una certa pompa no, non guasterà.

Sono senz'altro un pignolo, perchè pretendo cravatte alla moda.

E l'arredamento è qui “comme il faut”.

Portiere un po' imponente in divisa e coi gallon.

Grande reputazion io voglio per la banca,mi sembra indispensabile non si può farne a men.

Questa delegazion già sta per arrivar, bisogna che perfetto sia,ma un nodo già mi vien.

SCIPUCIN:

Grazie grazie sono commosso!(entra. E' in marsina cravatta bianca.ha tra le mani un album chegli è stato offerto.)  Questo vostro dono, miei cari colleghi, lo serberò fino alla morte come ricordo dei giorni più felici della mia vita!...grazie, grazie ancora di tutto cuore(manda baci in aria ed entra)....Cara Simockica..

SIMOCKICA:

Buongiorno signor presidente! E’' tutto "comme il faut"

CHIRIN:

Ehm! Ho l'onore di congratularmi con voi Andrei Andreievic per questo quindicesimo anniversario della fondazione della nostra banca e vi auguro che...

SIMOCKICA:

Ho preso della valeriana, qualora dovesse servire.

CHIRIN:

Ehm!...vi auguro che..

 

SCIPUCIN:

Grazie cara.

SIMOCKICA:

Ho anche portato una caraffa d'acqua..

CHIRIN:

Ehm!..ho l'onore di...

SIMOCKICA:

Fresca!

SCIPUCIN:

Grazie, grazie cara!

SIMOCKICA:

Permesso....se avete bisogno di me...sì?(credendo di essere stata richiamata).....Permesso!

SCIPUCIN:

Sono molto contento di tutto quello che fate per me...Grazie di ogni cosa! Sono presidente da quindici anni in questa banca, se ho fatto qualcosa di utile, lo debbo soprattutto ai miei collaboratori....quanto è vero che mi chiamo Andrei Andreievic Scipucin...allora!Bando alle chiacchiere!A che punto è la mia relazione?

CHIRIN:

Mi sono rimaste in tutto due pagine.

SCIPUCIN:

Bene, molto bene! Sicchè per le tre sarà pronta?

CHIRIN:

Se nessuno mi disturberà, m'è restata una sciocchezza.

SCIPUCIN:

Ottimamente!l'assemblea è alle quattro! Datemi la prima parte, caro che me la studi!...datemela! Come sono   stanco..questa notte ho avuto una fortissima emicrania e da quando sono in piedi non mi sono fermato un  momento. Sempre di corsa e sbrigar faccende di qua e di là, e poi tutta questa agitazione questo scompiglio!Sono stanco.

 SIMOCKICA:

(entra con carte da firmare e molto sorridente) Ho portato la posta signor presidente.

SCIPUCIN:

Date qui!(firma)

CHIRIN:

Eh, certo!..due zero.. Zero.. Tre.. Nove.."lo debbo ai miei collaboratori.(conta sul pallottoliere) (Simocka esce)

SCIPUCIN:

A proposito mio caro,c'è anche una seccatura....questa  mattina è venuta da me vostra moglie per lamentarsi di  nuovo di voi. Ha detto che ieri sera l'avete rincorsa  per tutta la casa minacciandola con un coltello. Son cose da farsi? Kusmà Nicolaievic,..eh, eh, eh,....

 CHIRIN:

(irritatissimo)Andrei Andreievic, vi prego per la nostra antica conoscenza, e per queste fatiche da galera che sopporto per voi, vi prego di non immischiarvi più nella mia vita privata. Ve ne prego!

SCIPUCIN:

(sospirando)Avete un carattere impossibile, Kusmà  Nicolaievic. Siete un bravo lavoratore,siete corretto con tutti, ma con le donne vi comportate come un villano....non capisco perchè le odiate tanto!

CHIRIN:

Io non capisco, invece perchè le amiate tanto!

SCIPUCIN:

Ssssc..va bene, va bene...abbassate la voce però...ho altro a cui pensare io........quest'anniversario..

(canta una canzone)

SCIPUCIN:

E' giorno d'anniversario, sarà la mia “profession de foi”.

Tutta la mia gloria se ne scoppierà.

Tutte le mie speranze son qui,sarà il mio grande razzo final.

In questa relazione io ripongo già, ogni mio successo di personalità.

La deputazion or sta per arrivar in coro gli impiegati mi stan per festeggiar.

Un dono di valor mi vogliono donar, un'anfora e un album, d'argento e “fleur de peau”.

E' giorno d'anniversario, tutta la banca dev'essere “en grand”.

Una certa pompa no, non guasterà.

Sono senz'altro un pignolo, perchè pretendo cravatte alla moda.

E l'arredamento è qui “comme il faut”.

Portiere un po' imponente in divisa e coi gallon.

Grande reputazion io voglio per la banca,mi sembra indispensabile non si può farne a men.

Questa delegazion già sta per arrivar, bisogna che perfetto sia,ma un nodo già mi vien.

SCIPUCIN:

in questa relazione io ripongo tutte   le mie speranze. Sarà la mia"profession de foi", il mio

scoppio di gloria, il mio razzo finale. Quant'è vero che  mi chiamo Scipucin. Tutti gli impiegati mi hanno fatto  dono proprio adesso, di un album, i dirigenti di  un'anfora d'argento...ottimo, ottimo...questo non  guasta per la reputazione della banca, una certa pompa è assolutamente indispensabile, diavolo!..beh! Perché mi guardate così? Io so cosa volete dire, che il testo  del discorso l'ho compilato io stesso..che l'anfora d'argento l'ho comprata io..anzi ho dovuto pagare la rilegatura del testo del discorso, ben quarantacinque rubli, ma non se ne poteva fare a meno. Da soli non ci  sarebbero mai arrivati! Troppo stupidi! Dicono che sono  un pignolo anche nell'arredamento! Che  pretendo che tutto sia perfetto, tutto pulito, le maniglie delle     porte lucidate, gli impiegati con cravatte alla moda,  un portiere con divisa e galloni,.....ma non capiscono che a casa mia posso vivere come un poveraccio qualunque, mangiare e ruttare come un maiale, ubriacarmi anche……

CHIRIN:

Io bevo solo un goccio per digerire.

SCIPUCIN:

Ma non parlavo di voi, mio caro!(a se) che carattere  impossibile....allora dicevo che posso a casa mia essere un parvenu, ma qui, in banca tutto deve essere" en grand"

SIMOCKICA:

"En grand"(che è rientrata)

CHIRIN:

Mmh!

SCIPUCIN:

Tutto dev'essere solenne.

SIMOCKICA:

Si! (indica a Scipucin maliziosamente le pantofole di Chirin)

SCIPUCIN:

(urlando) Oh Dio!

CHIRIN:

Che succede?

SIMOCKICA:

Ve l'avevo detto.(a Chirin)

SCIPUCIN:

Oh Dio Kusmà Nicolaievic!

CHIRIN:

Cosa?

 SCIPUCIN:

Voi..voi ve ne state in pantofole di feltro mentre sta per arrivare la delegazione e poi con quella  sciarpa con quella giacca che non si sa di che colore  sia!

CHIRIN:

La mia salute è più importante dei membri della direzione.

SIMOCKICA:

Ammettete almeno che così turbate l'ensemble.

SCIPUCIN:

Che diranno le signore...

CHIRIN:

Avreste fatto bene a non invitarle...e poi cosa c'entrano delle signore in una banca

SCIPUCIN:

Che stupidaggini!

SIMOCKICA:

Ma certo!

CHIRIN:

Oh lo so, voi per far chic,riempirete la sala di signore, ma attento, Andrei Andreievic, vi sciuperanno la festa.    (a Simockica)Ogni danno e ogni disordine proviene sempre  dalle donne.

SCIPUCIN:

Ma no! Al contrario la compagnia delle donne eleva e raffina (a Simockica)

SIMOCKICA:

(sorride sensualmente)

CHIRIN:

E' proprio così! Anche vostra moglie che è una persona istruita, lunedì scorso, mi ha domandato a bruciapelo  davanti a tutti:"e' vero che mio marito il presidente, ha comprato una serie di azioni in borsa che sono  subito cadute? Ah!mio marito è molto preoccupato! E    questo in presenza di estranei! Non dovete sbottonarvi tanto con le donne o vedrete che vi condurranno in tribunale!

SCIPUCIN:

Insomma basta! Kusmà Nicolaievic...per un giorno anniversario son cose troppo tristi. Basta! A proposito  m'avete ricordato che mia moglie sta per arrivare. Che ore sono signorina?

SIMOCKICA:

Le 9,45 signor presidente!

SCIPUCIN:

E' già arrivata! Ed io che avevo promesso di andarla a prendere alla stazione. Come siete noioso con le vostre chiacchiere!...siate cortese signorina Simockica, controllate se mia moglie è già arrivata.

SIMOCKICA:

Subito signor presidente.(va via)

SCIPUCIN:

Son contento che venga..cioè...veramente avrei preferito che fosse rimasta ancora un paio di giorni con sua madre....pretenderà certo, che passi tutta la serata con lei! Uffà..ecco! Già mi prendono dei brividi  nervosi. i miei nervi sono così tesi...che la minima sciocchezza basta a farmi piangere!..Tò "lupus in fabula"  (arriva Tatiana Alekseievna,elegantemente vestita e con una gran quantità di valigie portate dalla segretaria. )

(canta una canzone di presentazione.)

TATIANA:

Oh caro sono qui come felice io son;

e di baciarti un minuto non resisto di più.

Oh caro sempre bello ed elegante sei tu,

son scesa qui dal treno e precipitosamente fino da te.

Dal treno ho visto l'alba dorata,oh che splendor.

Da oriente m'ha invaso e riscaldato coi suoi color.

M'ha reso gioiosa di questa vita insieme a te.

Emozionata io son.                                               

Oh caro l'ho scoperto in questo viaggio laggiù,che tranquillità può dar la vera semplicità.

I boschi in fiore i prati verdi son nel mio cuor,m'infondono e mi dan la forza e l'energia d'un stupendo leon.

TATIANA ALEKSEIEVNA:

Caro….

SCIPUCIN:

Stavo proprio parlando di te!

 

TATIANA:

Ti mancavo, è vero? Stai bene tesoro? io non sono neppure andata a casa per cambiarmi:dalla stazione sono venuta qui direttamente per salutarti. Un solo minuto però, non mi levo neanche il cappotto. Un minuto solo. Buon giorno  Kusmà Nicolaievic, tutto bene a casa? Avete smesso di bere tanto?

CHIRIN:

Tutto bene!

SCIPUCIN:

Tutto bene! Oh cara, sai, così leggermente ingrassata sei ancora più bella!

TATIANA:

Benissimo!mamma e Katia ti salutano. Vassili mi ha incaricato di baciarti( lo bacia), la zia ti manda la marmellata di mirtilli che piace a te (gliela da) e tutti  ti rimproverano molto perchè non scrivi. Zina ti manda un bacio. (lo bacia) Ah!(urla)Se tu sapessi cosa è successo, cos'è successo! Fa paura soltanto a raccontarlo! Andrei non mi sembri contento di vedermi.

 SCIPUCIN:

Al contrario cara......

TATIANA:

Oh povera Katia mi fa tanta pena..

CHIRIN:

Signor presidente io...

 SCIPUCIN:

Cara, sai,...oggi festeggiamo l'anniversario della nostra banca..da un momento all'altro può entrare la deputazione, e tu non sei vestita per la cerimonia.

TATIANA:

Già è vero l'anniversario!Rallegramenti vi auguro con tutto il cuore....allora oggi ci sarà una riunione "chic", un pranzo mondano?..Mi piacciono queste cose! E te lo leggeranno quel meraviglioso discorso che hai preparato così a lungo per i membri della banca?

CHIRIN:

Signor presidente io non posso...

SCIPUCIN:

Cara, di queste cose è meglio non parlare...perchè non vai a casa a cambiarti per la cerimonia?

TATIANA:

oh sì certo, subito, subito. in pochi secondi ti racconto tutto dall'inizio. Allora..quando sono partita, in treno mi son seduta accanto a quella signora grassa, ricordi?

SCIPUCIN:

Eh?

TATIANA:

Ricordi caro?

SCIPUCIN:si, si!

CHIRIN:

(tossisce)

TATIANA:

Non mi piace parlare, e in viaggio più che mai. Per tre fermate non ho fatto che leggere, pensare, guardare fuori  dal finestrino e poi leggere...senza scambiare una parola con nessuno. Poi è scesa la sera e mi è venuta una malinconia. Dirimpetto a me c'era un giovanotto...non c' è  che dire, non brutto, un brunettino..ci siamo messi a chiacchierare..s'è avvicinato uno di marina, poi uno studente..

CHIRIN:

(tossisce)

SCIPUCIN:

Cara non è meglio..

TATIANA:

Ho finito caro!..allora ho detto che non ero maritata...che corte mi hanno fatto! Abbiamo chiacchierato fino a mezzanotte; Il brunetto ha raccontato delle storielle da morir dal ridere,e l'ufficiale di marina ha cantato delle arie con una bella voce. Io avevo un  dolore al petto per il gran ridere. e quando ha saputo che  mi chiamavo Tatiana, s'è messo a cantare (cantando con  voce da basso):"onieghin mio, non ti terrò celato che di Tatiana son innamorato"(ride)

CHIRIN:

Insomma Andrei Andreievic..

SCIPUCIN:

Taniuscia, ti prego non disturbiamo Kusmà Nicolaievic va a casa cara..poi...

TATIANA:

Non fa niente, non fa niente. Lascia che senta anche lui, è così interessante! Tanto finisco subito. Alla stazione è venuto a prendermi Seriosgia. e ha portato anche un giovanotto, un agente delle imposte credo..non c'è che dire, bellino, specialmente gli occhi...Seriosgia me lo    ha presentato e siam saliti tutti e tre in vettura..il tempo era splendido, un sole caldo mi..

SIMOCKICA:

 (Da fuori mentre Tatiana continua il suo racconto) Non si può, vi dico. Non si può signora. Non potete  entrare

LA MERCIUTKINA:

Lasciatemi villana, posso essere vostra  madre. Devo parlare con il presidente! ( Si sente               un rumore di schiaffi) giù queste mani cafona.(entrando a Scipucin seguita dalla               segretaria malconcia)Siete voi il direttore? Scusate Presidente?

SCIPUCIN:

Si, cosa desiderate?

MERCIUTKINA:

Eccellenza, scusate il modo in cui mi presento, ma i vostri impiegati meritano una lavata di capo..(indicando Simockica a cui dà uno schiaffo) mi è venuto un buco qui...per lo choc....non mi sento bene......(fa finta di svenire)

SCIPUCIN:

Signora ma cosa fate...vi prego....signorina..(a Simockica che scappa spaventata)

MERCIUTKINA:

Eccellenza per carità non chiamate nessuno mi vergogno.

SCIPUCIN:

Di cosa parlate?.....

MERCIUTKINA:

Eccellenza un pezzo di pane..

SCIPUCIN:

Signora questo non è il momento...

MERCIUTKINA:

Un pezzo di pane presto nella mia borsa....è l'unico  modo per tirarmi sù, altrimenti rimango qui tutto il giorno

SCIPUCIN:

No! Per carità!

(Scipucin va, mentre la Merciutkina canta la su canzone di presentazione)

MERCIUTKINA:

Caro mio signore, mi vergogno un po', come son ridotta a venire qui.

La mia vita ingrata m'ha perdonata dei miei peccati che ho e che avrò.

E speriamo almeno, che potrò riavere, la tranquillità là, là nell'aldilà.

Se sapeste ho provato l'umiliazione del mio amor. Caro mio Signor.

Sono una donna che intende avere quello che le spetta e subito.

Chiedo solo, solo il mio diritto, tutto quanto il resto posso farne a men.

Ora son decisa, voglio tutto il giusto, proprio quel che giusto senza esitazion.

Voglio proprio il giusto e lo prenderò.

MERCIUTKINA:

Si..eccellenza(mangia)da stamattina ho preso solo un caffè senza il minimo gusto.

 SCIPUCIN:

Signora mi dite cosa desiderate, perchè da un momento all'altro....

 MERCIUTKINA:

Eccellenza (aggrappandosi a lui) considerate il mio caso.

SCIPUCIN:

Fate presto però!

MERCIUTKINA:

Mio marito, il segretario provinciale Merciutkin,

SCIPUCIN:

C'è un equivoco questa è una banca..

MERCIUTKINA:

Ma è stato ammalato per cinque mesi, e mentre era in casa a curarsi, l'hanno messo a riposo, senza nessuna ragione, eccellenza.......

SCIPUCIN:

Capisco ma...

MERCIUTKINA:

E quando sono andata a ritirare lo stipendio....... Eccellenza.....(piange)ma lei non mi ascolta..

SCIPUCIN:

Si, Si, ma non alzi la voce...

MERCIUTKINA:

Hanno trattenuto ventiquattro rubli e trentasei copeche dal suo stipendio. Mi dicono che mio marito ha chiesto del danaro in prestito e come mai(aggredendolo)

SCIPUCIN:

C'e un equivoco...

MERCIUTKINA:

Come hanno fatto questo senza il mio consenso?..Perchè?

SCIPUCIN:

Scusate....

MERCIUTKINA:

Così non si può agire, eccellenza,sono una povera donna  indifesa, sono debole, lo vedete voi stesso.......Sopporto le offese di tutti e non sento mai una parola buona da nessuno...

SCIPUCIN:

Date qua, fate vedere. (legge la domanda) 

(entra Simockica che controlla anch'essa il documento. La Merciutkina le dà dei calci e poi scappa piangente) 

TATIANA:

Oh ma questo debbo raccontarlo dal principio....La settimana scorsa ricevo una lettera dalla mamma. Mi scrive che ha chiesto la mano di mia sorella Katia un certo Grendilevski, un ottimo giovane, modesto, ma senza beni e senza alcuna posizione. Che disgrazia!  E Katia ne è innamorata.

CHIRIN:

Scusate, signora ma mi fate perdere il filo. Voi..con le vostre mamma e Katia....ecco io ho perso il filo e non capisco più nulla.

TATIANA:

Uh che noioso! Ascoltate piuttosto, quando una signora  parla con voi!...come mai oggi siete così nero? Siete innamorato? (ride)

SCIPUCIN:

Abbiate pazienza, non capisco niente.

TATIANA:

Si, siete innamorato eh? Ah, ah, vi siete fatto rosso!

SCIPUCIN:

Taniuscia, tesoro, va un po' di là nell'ufficio di contabilità ti raggiungo subito.

TATIANA:

Va bene.

SCIPUCIN:

Non ci capisco niente!(alla Merciutkina)

MERCIUTKINA:

Batiuska, sono già stata  in cinque posti....

SCIPUCIN:

Evidentemente, signora, avete sbagliato indirizzo.

MERCIUTKINA:

Non hanno voluto neanche accettare la domanda....

SCIPUCIN:

Certo perchè la natura della vostra domanda non ci concerne e....

MERCIUTKINA:

…..Ci ho perso la testa, per fortuna che mio cognato Boris, mi ha consigliato di venire qui...

SCIPUCIN:

Rivolgetevi all'ufficio in cui prestava servizio vostro marito.

MERCIUTKINA:

Ma no! Lui ha detto "mammina và dal signor  Scipucin    lui è grande, elegante, intelligente, può tutto.

SCIPUCIN:

Io, signora Merciutkina....non possiamo far nulla per voi.

MERCIUTKINA:

Aiutatemi eccellenza!

SCIPUCIN:

Cercate di ragionare....vostro marito, leggo che prestava servizio presso l'ufficio militare di sanità, questa....

MERCIUTKINA:

Aiutatemi eccellenza!

SCIPUCIN:

...Questa è una banca, un istituto commerciale, capite o no?

MERCIUTKINA:

Ah beh! Per la malattia di mio marito ho il certificato medico, vedete!

SCIPUCIN:

Si, lo so, ma vi ripeto che la cosa non ci riguarda.

 

(al di là della scena si sente prima il riso di Tatiana e poi una risata maschile)   

SCIPUCIN:

Quella di là sta disturbando gli impiegati!

MERCIUTKINA:

eccellenza aiutatemi!

SCIPUCIN:

Ma è ridicolo, possibile che vostro marito non sa a chi dobbiate rivolgervi?

MERCIUTKINA:

Mio marito non sa nulla. Come potrebbe nelle sue condizioni. (piange)

SCIPUCIN:

Signora, vi ripeto..

MERCIUTKINA:

Non fa che dirmi"non sono affari tuoi, levati di torno" e  basta.

SCIPUCIN:

E' una banca, non l'ufficio di sanità...

MERCIUTKINA:

E già, già, capisco calmatevi con un po' di pane.

SCIPUCIN:

Uffà!(piange)

CHIRIN:

Andrei Andreievic, di questo passo non finirò mai la relazione.

TATIANA:

Andrei(da fuori), si può?

SCIPUCIN:

Subito! Non c'è verso, cercate di ragionare...rivolgersi a noi con una simile domanda, è     come presentare una richiesta di divorzio, che so ad una farmacia. Non c'entra niente.

MERCIUTKINA:

In tal caso,eccellenza, ordinate che mi diano quindici rubli.

SIMOCKICA:

Signor presidente vostra moglie..

SCIPUCIN:

Si cara subito!

MERCIUTKINA:

Sono disposta anche a non prender tutto insieme.

SCIPUCIN:

Signora oggi ricorre per noi un anniversario importante

TATIANA:..Andrei..

SCIPUCIN:

Siamo occupati come vedete..

MERCIUTKINA:

Eccellenza muovetevi a compassione per me, povera donna abbandonata...

SCIPUCIN:

…Può venire gente importante da un momento all'altro.

TATIANA:

Andrei allora?

SCIPUCIN:

Aspetta cara.

MERCIUTKINA:

Sono una donna debole, indifesa...sono stanca morta..Devo far causa agli inquilini....

SCIPUCIN:

Signora Merciutkina, io....

MERCIUTKINA:

..brigare per mio marito, correre per le faccende domestiche..

SCIPUCIN:

Scusatemi non posso parlare con voi...mi gira perfino la testa...

MERCIUTKINA:

...se sapeste a me...e per di più mio cognato è disoccupato.

SCIPUCIN:

Voi disturbate noi e perdete il vostro tempo  inutilmente.

MERCIUTKINA:

...non ne posso più..(piange)

SCIPUCIN:...che testa dura, quant'è vero che sono Scipucin! Kusmà   Nicolaievic, per favore, spiegate alla signora ....(esce). Taniuscia...

CHIRIN:

Cosa desiderate?

MERCIUTKINA:

Io sono una donna debole, indifesa...dall'aspetto, forse posso sembrar forte, ma ad esaminarmi bene, non ho una venuzza che sia sana. Mi reggo in piedi a stento e non ho più appetito. Oggi ho preso il caffè senza il minimo gusto.

CHIRIN:

Io vi domando: cosa desiderate?

MERCIUTKINA:

Ordinate, Batiuska, che mi diano quindici rubli; il resto anche fra un mese, non importa.

CHIRIN:

Mi pare che vi sia stato detto in lingua russa che questa è una banca.

MERCIUTKINA:

Si,Si..se poi occorre, posso presentare il certificato medico.

CHIRIN:

Ma che ci avete sulle spalle la testa o cos'altro.

 MERCIUTKINA:

Caro, io chiedo un  mio diritto! La roba altrui non mi serve.

CHIRIN:

Io domando, madame, sulle spalle avete la testa o che  sò io? Beh! Che il diavolo vi porti;non ho tempo per conversare con voi. Ho da fare....

MERCIUTKINA:

E i danari?

CHIRIN:

Ah ho capito al posto della testa cosa avete:una zucca fradicia!

MERCIUTKINA:

Cosa? Ma guarda...tratta così tua moglie...io sono la  moglie di un segretario provinciale...poche libertà con me!

CHIRIN:

Fuori di qui!

MERCIUTKINA:

Calma!...e poca confidenza!

CHIRIN:

Se non te ne vai subito mando a chiamare il portiere! Fuori!

MERCIUTKINA:

...Non mi fai paura sai? Ne ho visti dei tipi come te: nullità che non contano!

CHIRIN:

Giuro che in vita mia non ho mai visto un essere tanto schifoso! Uff,,, (respirando  a fatica)..te lo dico per  l'ultima volta, mi senti?

MERCIUTKINA:

Can che abbaia non morde!

CHIRIN:

Se tu vecchia strega, non te ne vai di qui, io ti riduco in polvere!

MERCIUTKINA:

Non mi fai mica paura...

CHIRIN:

Io posso storpiarti per tutta la vita! Io posso anche  commettere un delitto!

MERCIUTKINA:

Panzane! Ne conosco tipi come te...nullità.

CHIRIN:

Non ne posso più. mi fa venire la nausea..

MERCIUTKINA:

Io non chiedo la roba altrui, ma quel che mi spetta!

CHIRIN:

Non ci resisto! (si avvia alla scrivania e si siede) Ha riempito la banca di femmine: non posso fare la  relazione non posso!

MERCIUTKINA:

..Uh!! Mamma santa!..svergognato! In un ufficio pubblico in pantofole di feltro! Cafone! Degenerato!

TATIANA:

…..Alla serata dai Bereznitsiki,  Katia aveva un abitino di chiffon celeste, con un foulard in tinta legato in  vita e una pettinatura alta che le stava d'incanto.

SCIPUCIN:

Si...certo d'incanto...

MERCIUTKINA:

Eccellenza..

SCIPUCIN:

Ancora voi...

MERCIUTKINA:

Eccellenza!quella specie di bestia ha detto che  ho una zucca  fradicia in testa. Voi gli avete ordinato di occuparsi di  me ed invece lui mi offende e mi aggredisce!(piange) Io  sono una donna debole indifesa....

SCIPUCIN:

Mi sento venire..un colpo..

MERCIUTKINA:

Stamane ho preso il caffè senza il minimo gusto!

SCIPUCIN:

Va bene signora provvederò io stesso.

CHIRIN:

Andrei Andreievic adesso chiamo il portiere così la prende per il collo e la scaraventa fuori..

SCIPUCIN:

No per carità si metterà a strillare, tutti sentiranno.

MERCIUTKINA:

Eccellenza!..

CHIRIN:

Ma io debbo fare la relazione...

SCIPUCIN:

Si avete ragione..

MERCIUTKINA:

Eccellenza quando riscuoterò? I danari mi occorrono oggi  stesso.

SCIPUCIN:

Signora questa è una banca non un ente pubblico!

MERCIUTKINA:

...Allora se il certificato medico non basta, posso presentare quello di buona condotta..

SCIPUCIN:

Mi sento male!

TATIANA:

Nonnina, vi è stato detto chiaro di non disturbare, capite?

MERCIUTKINA:

Bella mia, non c'è nessuno che si occupi di me,..che mi faccia mangiare e bere oggi ho preso il caffè senza il minimo gusto.

SCIPUCIN:

Quanto dovete avere?

MERCIUTKINA:

Ventiquattro rubli e trentasei copeche.

SCIPUCIN:

Eccovi venticinque rubli...prendete ed andate.

MERCIUTKINA:

Grazie umilmente ...

TATIANA:Oh! E' ora che vada a casa....ma non ho ancora finito  in un minuto, finisco, e mene vado...Ah, cos'è successo cos'è successo:dunque alla festa dai Bereznitki non ci    siamo divertiti moltissimo...c'era naturalmente anche Grendilevski, lo spasimante di Katia...dunque, io avevo parlato con Katia avevo pianto, l'avevo persuasa, ed  ella durante la serata ebbe una spiegazione con  Grendislevski, in cui rifiutò la sua proposta. Beh! Pensai tutto s'è accomodato nel migliore dei modi. Avevo tranquillizzato la mamma,salvato Katia e anch'io potevo  essere tranquilla...ma pensa un po', proprio prima di cena Katia ed io passeggiavamo per il viale, quando ad un tratto... Ad un tratto sentiamo esplodere un colpo no, non posso parlarne a sangue freddo! (facendosi    vento)Non posso!

SCIPUCIN:

Oh Dio...

TATIANA:

Corriamo al chiosco..e lì...lì sta disteso il povero Grendilevki con la pistola in pugno...

SCIPUCIN:

Non ce la faccio, non ce la faccio!

MERCIUTKINA:

Eccellenza!

SCIPUCIN:

Ma che volete ancora?

MERCIUTKINA:

Mio marito non potrebbe riprendere servizio?

SCIPUCIN:

(inebetito)Cosa?...la deputaz...,l'anniversario.

TATIANA:

S'era sparato, capisci....dritto al cuore..Katia è svenuta, poveretta.

SCIPUCIN:

No, non ce la faccio!

TATIANA:

E lui steso implorava il medico.

MERCIUTKINA:

Eccellenza, mio marito non potrebbe riprendere servizio!

SCIPUCIN:

Non ce la faccio!

TATIANA:

Il medico è arrivato e l'ha salvato.

SCIPUCIN:

Cacciatela, cacciatela via, ve ne supplico!

CHIRIN:

(a Tatiana)Fuori di qui!

SCIPUCIN:

Quella terribile, la strega…

CHIRIN:(a Tatiana)fuori di qui!

TATIANA:

Siete impazzito!

CHIRIN:

Fuori!

SCIPUCIN:

Sono un povero infelice. Cacciatela! Cacciatela!

CHIRIN:

Via fuori di qui! Io vi rovino, vi storpio! Commetto un delitto (a Tatiana

MERCIUTKINA:

..Che gente! Ma guarda dove sono capitata!

TATIANA:

Ma come osate? Siete un'insolente!

MERCIUTKINA:

Ben detto, avete proprio ragione è un villano.

TATIANA:

Andrei, Andrei, Andrei....

SCIPUCIN:

Basta finitela! Ve ne supplico.

CHIRIN:

(alla Merciutkina) Fuori, via di qui! Ti ammazzo! Ti sfracello.

MERCIUTKINA:

Gran Dio è pazzo!

SCIPUCIN:

Basta, abbiate pietà di me!

TATIANA:

Aiuto, aiuto, mi sento male....(sviene)

CHIRIN:

(alla merciutkina)Ti ammazzo, ti scortico….

MERCIUTKINA:

Oh gran Dio vedo buio!....Eccellenza(sviene tra le braccia di Scipucin).

SIMOCKICA:

Signor presidente, signor presidente..la deputazione..

SCIPUCIN:

(Come inebetito va da Tatiana, poi dalla Merciutkina, come per farle rinvenire con un po' d'acqua. Si avvicina a Chirin) La deputazione, la reputazione, l'occupazione….

 CHIRIN:

(gettandogli l'acqua addosso) Che il diavolo vi porti. Io posso commettere un delitto!

SIMOCKICA:

Signor presidente la deputazione…

SCIPUCIN:

Vengo subito. La deputazione, la reputazione, l'occupazione"ayant chantè toute l'ètè, se trouva for de porvu, quand la brise fut venu".....(esce tra i  lamenti generali)  

                                                                          FINE