Una lapide per tre

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Commedia in due atti

di

Mimmo Titubante

Trama

Mauro, vegano e salutista convinto,  ha l’abitudine di recarsi per ogni piccolo doloretto allo studio della sua amica Sandra, medico internista di un ospedale, che conosce perfettamente la sua fobia per le malattie. In una delle sue visite, ascolta per caso un colloquio telefonico di Sandra che parla della diagnosi infausta di un altro paziente e pensa di essere lui il disgraziato in questione. Decide di  organizzare a puntino il suo post-mortem! Mauro in questa impresa chiede aiuto alla collega Barbara, avvocatessa divorzista omosessuale e stramba.  Una delle sue prime preoccupazioni consiste nell’ assicurarsi un posto al cimitero insieme alla moglie per averla vicina almeno per l’eternità quando passerà a miglior vita e nel frattempo trovarle un compagno che le stia vicino quando lui non ci sarà più . Ad attenderlo nell’agenzia di pompe funebri troverà  Giorgia Felici, una donna che svolge il suo lavoro “particolare” come il più consumato dei  manager ed è cliente di Barbara che l’assiste “molto da vicino”  nelle pratiche di divorzio dall’ex marito all’insaputa dello stesso Mauro.  Barbara, nel frattempo,  consiglia Mauro di spingere Paola tra le braccia di Livio Ferrari, suo ex fidanzato, ritrovato per caso nel loro circolo di tennis. Mauro a malincuore capisce che quella potrebbe essere la strada giusta, ma il suo comportamento indispettisce Paola che una sera, tornando a all’improvviso e fraintendendo il gesto ,  trova il marito abbracciato a Giorgia che era passata a casa sua con Barbara. Crede che sia la sua amante. Mauro fa di tutto per convincerla dell’errore ma, per risolvere la situazione è costretto a rivelarle che non ha motivo di tradirla in quanto gli resta poco tempo di vita. Disperata, Paola si dedica anima e corpo al marito, ma  Sandra, passata da loro per salutarli al ritorno della sua vacanza,  la mette al corrente  che la malattia di Mauro è  del tutto immaginaria. Allora il suo dolore si trasforma in indignazione, perché pensa che il marito si sia inventato tutto per coprire una tresca con Giorgia, per cui lo caccia via e va cercare conforto tra le braccia  dalla sua vecchia fiamma Livio. A nulla valgono le parole di Mauro che cerca di convincerla della sua buona fede, anzi peggiora di più la sua situazione perché, sempre sotto consiglio di Barbara, si dichiara colpevole per ottenere il suo perdono. Quando tutto sembra irrimediabilmente perduto, la verità viene a galla. Paola viene messa sulla strada giusta dalla stessa Giorgia che le rivela l’accordo fatto da Mauro con la sua agenzia funebre e  finalmente capisce che il marito ha creduto davvero di dover morire a causa della sua fobia. Commossa, torna al suo fianco , mentre Giorgia scoprendo la sua omosessualità,  alla fine trova il vero amore tra le braccia di Barbara per il più classico dei lieto fine.

*Interpreti*

Mauro    Sani           :                 Moglie

Paola   Guidi            :                Marito             

Barbara                   :                 Amica Mauro

Sandra                      :               Medico di famiglia

Giorgia Felici           :                Impresario funebre

Livio Ferrari         :                   Amico Paola

Atto primo

Scena 1

Luce interno casa . Entra Mauro che si stropiccia gli occhi, si avvicina ad uno specchio attaccato ad una parete, si guarda la lingua, scuote la testa preoccupato . In cucina  c’è la moglie Paola. Si salutano.

Paola:               Buon giorno  amore, come va?

Mauro:              Ho le crepe negli occhi come  Willy Coyote.

Lo guarda.

Paola:               Che hai fatto.

Mauro:              Tutta la nottata con la colite! Te l’ avevo detto che non mi fidavo dei ristoranti cinesi.

Paola:               Perché sei prevenuto!

Mauro:              Io prevenuto?! Ma se quelli  friggono tutto, anche la tovaglia! E’ roba che all'uscita… anche le mie mutande erano fritte.

Paola:               Che vuoi che siano due ravioli al vapore e qualche involtino di primavera?!!!!

Mauro:              Che ne sai tu? Magari era la primavera di dieci anni fa. Avrei preferito un bel passato di verdura .

Paola:               Mauro mio, i passati di verdura e zuppe varie che mi fai cucinare oramai me li sogno di notte ed ho gli incubi: io legata ad un letto mentre una busta di minestrone  abusa di me.

Mauro:              Paola tu mangi troppo e male.

Paola:               Però a differenza tua digerisco tutto. L'unica cosa che non digerisco sono le persone come te! Quelle che quando entrano in un ristorante chiedono un piatto di pasta al pomodoro biologico, delle polpette, mi raccomando solo di verdura fresca, un piatto di formaggi …..mi raccomando possibilmente non stagionati.

Mauro:              Questione di gusti.

Paola:               Ma tu sei incontentabile ! In qualunque  ristorante entriamo  ci saranno almeno 30 pagine di menù e non è possibile che tu non riesca mai a trovare qualcosa che ti piaccia senza mille varianti. 

Mauro:              Devi capire che con tutto quello che mangiamo  oggi….. non sai mai se quello che ti spacciano per biologico, poi lo sia veramente.

Paola:               Ma io non ce la faccio più  con la cucina vegana. Oggi con le lenticchie ed i piselli  ci fanno  gli hamburgher e pure il gelato. Un gelato al gusto di hamburgher. Te lo immagini?

Mauro:              L’ alimentazione vegana è un valido mezzo di prevenzione per molte malattie.

Paola:               Ma, a quanto vedo, con te funziona poco! Basta un niente  e ti senti male !!! Non saranno invece tutti quegli strani intrugli che ti prepari?

Mauro:              Se ce l’hai con le mie tisane , ti posso garantire che sono eccezionali.

Paola:               Una squisitezza!!!!

Mauro:              E’ quando cambio alimentazione che combino guai!!! Anzi conviene che vado da Sandra per farmi dare un’occhiata. Ora le telefono…

Paola:               Ma amore,  hai fatto le analisi una settimana fa, digerente compreso!

Mauro:              Che vuol dire? Queste  fitte non sono normali  e l’ organismo può giocare brutti scherzi..  Magari è meglio approfondire. Hai…hai (si tocca l’addome). C'è qualcosa che non mi quadra… ora…. mi cominciano pure a formicolare le braccia, mi manca l’aria e sudo freddo…mio dio…..senti ….senti…. ho la tachicardia…

Paola:               (Gli controlla i battiti del polso) Attacco di panico. Su….mettiti seduto e soffia qui.

Mauro si siede sul divano. Paola gli  porge una busta di plastica che Mauro mette sulla bocca.

Mauro:              Com’è capitato….oddio com’è capitato……(soffia)

Paola:               Gran bel respiro…….calma…vedrai che passa tutto .

Mauro:              (Si toglie la busta) Ecco lo vedi come mi hanno conciato i tuoi amici cinesi?

Paola:               Vedo…vedo  ! Ora respira!

Mauro:              (Si toglie la busta) Me lo sento….è qualcosa di grave….ora ho pure le fitte al fegato ed al colon…

Paola:               (Gli  rimette la busta) Cos’è, l’ effetto domino?

Mauro:              (Scansa la busta)  E basta con questa busta…. che mi stai facendo venire il nervoso! Piuttosto dammi la compressa dell’altro giorno, che quella mi calma subito.

Paola prende una scatola, l’apre. Prende una compressa da un blister e gliela porge. Mauro la prende.

Mauro:              Buona. Sa di rabarbaro!

Paola:               Già ! Tesoro, ora ti fai una bella colazione ed a stomaco pieno vedrai che tutto andrà meglio.

Mauro:              No, no... io non mangio niente finché Sandra non mi avrà visitato.

Paola:               Ok…stattene a digiuno!

Paola si spalma del burro su una fetta biscottata.

Mauro:              Si spalma……spalma !!! Il burro è colesterolo puro.

Paola:               Senti…mi fai passare la voglia di fare colazione! Se penso che quando ti ho conosciuto mangiavi di tutto, dalla carbonara all’ impepata di cozze. Invece oggi il colesterolo é al centro dei tuoi pensieri…

Mauro:              Il grasso animale ci sta uccidendo tutti !

Paola:               Vabbè….se proprio devo morire, lo voglio fare durante un orgasmo multiplo delle mie papille gustative

Mauro:              Ma si muore sempre "dopo grandi sofferenze" e non ci si spegne mai "serenamente"...

Paola:               Allora voglio morire soffrendo. La verità, amore mio,  è che a forza di sentire tutte le stupidaggini che tirano fuori i tuoi amici nutrizionisti,  sei diventato un’ ipocondriaco depresso.

Mauro:              Questo non è affatto vero !

Paola:               Oh…andiamo!

Mauro:              Ti dico di no!

Paola:               Ah no? Ti ricordi cosa hai combinato l’altra estate che siamo partiti  per la Grecia? Sulla nave ti era preso il mal mare, ma tu eri convinto di avere un ulcera perforante solo perchè avevi visto una macchia rossa sul fazzoletto ,  mentre ti sforzavi a rigettare. Te lo ricordi?

Mauro:              Non ricordo!

Paola:               Io sì! Ti hanno trasferito all'ospedale di Samos in elicottero e ti hanno dovuto fare un tranquillante  perché urlavi come un invasato!

Mauro:              Perché avevo paura di precipitare….

Paola:               E quando ti hanno detto che la macchia rossa era solo  un po’ di succo di ribes che ti eri bevuto dieci minuti prima al bar, volevi tornare in Italia perché eri certo che la diagnosi era sbagliata!

Mauro:              Vai a fidarti dei medici greci. Chiacchiera… chiacchiera tu, ma un giorno o l’altro, quando finirò su un letto di un malsano ospedale,  forse allora cambierai idea.

Paola:               Quando succederà io non sarò lí. Ci puoi giurare! Ora sbrigati che fra poco arriva Barbara.

Mauro:              E se ci passassi ora da Sandra, prima di andare in ufficio?

Paola:               Scommetto che già sente la tua mancanza!

Mauro:              Spiritoso!

Paola:               Ho capito, oggi niente footing , mi vado a vestire.

Mauro:              Ma no…..vai pure,  mi farò  accompagnare da Barbara.

Paola:               Potete prendere la mia Smart, tanto a me non serve! Così trovate subito posteggio.

Mauro:              E’ troppo piccola e lo sai che soffro di claustrofobia. Preferisco la jeep di Barbara.

Mauro esce dalla stanza. Paola prende i blister delle medicine e comincia a raccoglierli pazientemente.

Paola:               Questa marrone, scomparto stomaco, quest’altra rosa antidolorifico…

Campanello. Paola va ad aprire.  Entra Barbara.

Paola:               Ciao Barbara

Barbara:            Ciao (malinconica)

Paola:               Uhm……che ti è successo?

Barbara:            Ho dichiarato lo stato di emergenza per crollo di certezze.

Paola:               Scommetto che hai litigato di nuovo con Valeria

Barbara:            Come hai fatto ad indovinare?

Paola:               Cos’ha fatto stavolta?

Barbara:            Se la spassa con un uomo!

Paola:               Che brutta cosa !

Barbara:            Spiritosa!

Paola:               E  chi era l’uomo?

Barbara:            Suo marito.

Paola:               E chissà che mi credevo! L’hai sempre saputo che è sposata!

Barbara:            Ma ha sempre detto che non sopportava più l’altro sesso  e che io ero  la  “ sua piccola “ senza la quale poter vivere. Invece era solo una squallida doppiogiochista.

Paola:               Come hai fatto a ….

Barbara:            Il suo cellulare. Ho letto i messaggini staboccanti di sesso che inviava al marito focoso. Mi sono sentita trattata proprio come un ripiego, un passatempo. Ah… ma l’ho castigata per bene.

Paola:               Cos’hai combinato?

Barbara:            Le ho lasciato le chiavi dell’appartamento in mezzo ad una pozzanghera di vino rosso sul suo tappeto pregiato e le ho scritto “ depravata “ sul suo bel quadro d’autore col pennarello indelebile.

Paola:               Depravata…..lei !

Barbara:            Certo! E per finire le ho infilato un pacchetto di gamberi surgelati dentro lo schienale del suo costosissimo divano di pelle. So che sta smontando casa  pezzo  per pezzo. Pensa di avere un topo morto da qualche parte.

Paola:               Forse era meglio se gli sparavi.

Barbara:            Forse ! Ed ora sono  tornata libera come il vento, in pace con me stessa e con tutto l’universo.

Paola:               Allora…va bene..

Barbara:            Va bene un corno… mi sento da schifo. Anzi , a proposito di corno (si mette le mani in tasca e ne tira fuori un cornetto che porge a Sandra)Tieni, questo è per te….

Paola:               Grazie….ma come mai???

Barbara:            Lo sai che giorno è oggi?

Paola:               Beh….venerdì.

Barbara:            Questo non è  un venerdì qualunque amore……oggi è venerdì diciassette!

Paola:               E ricominciamo con la supestizione! Barbara, tu sei un’avvocatessa coi controfiocchi, una donna emancipata… se vogliamo molto fuori del comune….e….  

Barbara:            E cosa vuoi dire? Solo perché sono lesbica…. non posso essere superstiziosa?

Paola:               Ma non è da te!! Questi sono solo inutili oggetti che non servono ad un bel niente.

Barbara:            Ad ognuno le propre convinzioni…

Paola:               Ok…..comunque grazie del pensiero.

Paola, posa il corno da una parte e finisce di riporre le medicine. Barbara indica le medicine.

Barbara:            Cos’è, hai rapinato una farmacia?

Paola:               Sono tutte del tuo collega.

Barbara:            Che roba è?

Paola:               C'è un po’ di tutto, dal cardiopatico all’antinfiammatorio. Naturali colorate ed innocue caramelle dentro confezioni autentiche. Effetto placebo mia cara Barbara….

Entra Mauro. Paola esce.  

Mauro:              Ciao Barbara,

Barbara:            Come va stamattina?

Mauro:              Male.

Barbara:            Allora siamo in due.

Mauro:              Perché,  pure tu dal cinese?

Barbara:            Magari dalla cinese! Invece un cavolo di niente e tanta rabbia…

Mauro:              Ho capito, hai litigato di nuovo  con Valeria.

Barbara:            Tutti indovini in quasta casa?

Mauro:              Forse perché ci litighi un giorno sì e l’altro pure?

Barbara:            Questa volta è finita per sempre. Ci siamo lasciate, anzi a dire il vero l’ho scaricata io…..

Mauro:              Avevi detto che con Valeria avresti messo un bel “The end” alla tua a interminabile catena di  storie mordi e fuggi.

Barbara:            Ma stavolta non è stata colpa mia. Poi ti racconto…

Mauro:              Ok…ok ! Senti ti va di accompagnarmi allo studio di Sandra?

Barbara:            Un’altra visita?

Mauro:              Sì Barbara, un’altra visita!

Barbara:            Tu li devi lasciar perdere  i medici ! Quelli sono solo un mucchio di ciarlatani. Ti sdrai su un lettino coperto solo da un lenzuolo di carta e, dopo la visita,  ti senti elencare una sfilza di problemi che prima non sapevi di avere.

Mauro:              E secondo te cosa mi ci vuole in questo stato?

Entra Paola vestita da jogging

Paola:               Uno psicologo!

Mauro:              E tu cosa ci stai a fare? Hai pure la laurea…

Paola:               Ma con te non è servita ad un tubo. Sei un caso disperato.

Mauro:              Stamattina non è aria!  Allora  Barbara, mi accompagmi?

Barbara:            Ma certo!

Paola:               Io vado a correre.

Mauro:              Che bello essere circondato da gente "SANA"...!

Paola:               Ti chiamo dall’ufficio (bacio). Ciao Barbara!( Paola esce ).

Barbara:            (Gli lancia un bacio) Mauro sei proprio sicura di voler passare da Sandra?

Mauro:              E dagli…ti ho detto di sì!

Barbara:            Oggi è Venerdì 17. Come minimo ti diagnosticherà un' ulcera.

Mauro:              La prossina volta guarderò la data prima di ammalarmi!

Barbara:            Ma ci ha pensato l’amichetta tua Barbara !  Tieni questo è per te.

Mauro:              Cos’è?

Barbara:            Un cornetto contro il malocchio. Uno l’ho già regalato  a tua moglie.

Mauro:              Ti ringrazio tanto Barbara, ma scusami…..con queste tue fobie ti rendi ridicola.

Barbara:            Ridicola? E quella volta che  di venerdi 17 mi è passato davanti un carro funebre e dopo qualche metro mi hanno sfondato la macchina ed ho dovuto portare tre mesi di collare per il colpo di frusta.?

Mauro:              Anche se come tuo legale ti ho fatto rimborsare tutto dall’assicurazione,  sappiamo benissimo che la colpa è stata tua.

Barbara:            E’ lui che non ha rispettato la distanza.

Mauro:              Dilla tutta. Hai inchiodato di botto e quel poveraccio che ti stava dietro non ha fatto in tempo a frenare.

Barbara:            Mi sono dovuta fermare per forza, così qualche altro passava e  si beccava la sfiga.

Barbara:            E allora, sempre quel venerdì 17 che ho perso in borsa, che mi dici?

Mauro:              Tu perdi  abbastanza spesso in borsa e non è quasi mai di venerdì 17.

Barbara:            Io invece sono convinta che non sono semplici coincidenze. Ecco, lo vedi questo?

Mauro:              Ma che è?

Barbara:            Il gobbo….maschio…l’unico maschio che sopporto…

Mauro:              Il gobbo maschio?!

Barbara:            E scientificamente provato che il gobbo maschio porta bene mentre la gobba femmina porta iella.

Mauro:              Te non sei normale.

Barbara;            Me lo dicono tutti! (Squillo di cellulare. Barbara guarda il display) Giorgia, una mia cliente.

Barbara risponde.

Barbara:            Pronto Giorgia. Sì ho letto il tuo messaggio. Ti avrei chiamato più tardi. Sai, mi dispiace davvero per la tua situazione attuale. Se c’è qualcosa che posso fare per te. Capisco perfettamente.  Hai avuto più notizie di tuo marito? Mmmh, sparito...me l’immaginavo... gli uomini sono veramente  una brutta razza.

Mauro:              Gli uomini….

Barbara:            Senti, mi piacerebbe dedicarti piú tempo... magari ci vediamo in ufficio così mi racconti tutto. Ok, richiamami così ci mettiamo d’accordo. Stai tranquilla, vedrai che tutto si aggiusta... e poi ci sono io……no? Allora a presto . Ciao cara, ciao, ciao…..ciao!

Fine telefonata, Barbara fa l’occhietto a Mauro.

Barbara:            Vedessi che schianto di ragazza! La vita mi sorride di nuovo ! Andiamo?

Scena  2

Studio medico. Scrivania sedie. Porta del bagno sul fondo. Mauro è seduto dall’altro lato della scrivania. Entra Sandra . Indossa il camice.

Sandra:             Buongiorno Mauro!

Mauro:              Buongiorno Sandra

Sandra:             Che nottataccia ! Si è sentita male un sacco di gente!

Mauro:              Cos’è hanno mangiato tutti cinese?

Sandra:             Scusa?

Mauro:              Niente…una battutaccia!

Sandra:             Dico io, perché diavolo non mi sono specializzata in qualche altra cosa? Almeno potevo dormire. Prendi per esempio Giacomo, il mio  compagno,  che fa il chirurgo plastico. Un naso oggi, due tette domani, fa  una barca di soldi e lavora solo di giorno.

Mauro:              Allora conviene che te lo sposi.

Sandra:             Infatti ci stiamo pensando. Per fortuna che oggi è l’ultimo giorno di lavoro e poi ce ne andiamo in un resort a Malindi. Per due settimane soli soletti. Ci pensi?

Mauro:              E dov’è Malindi?

Sandra:             Oceano Indiano. Un’isoletta  che si vede a malapena sulle cartine geografiche. Niente cellulari, niente auto, niente smog…..solo caimani ….

Mauro:              E starai via tutto questo tempo?

Sandra:             Beh….se  non ci sono controindicazioni! (Sandra prende una lastra e la guarda alla luce).

Mauro:              E se ci fosse un’emergenza?

Sandra:             Per quelle c'è il mio sostituto : un giovane e promettente medico . (Si gira e guarda Mauro). Mauro, questa volta io e Giacomo ce la godremo tutta! Ma che bella cera che hai stamattina!

Mauro:              Non mi sento troppo bene...

Sandra:             (Smorfia) Come non detto! E cosa hai stavolta?

Mauro:              (Si tocca la pancia). Dolore qui , alla bocca dello stomaco….un male terribile! Sicuramente è perché ieri sera ho mangiato al cinese.

Sandra:             E che c’entra? !

Mauro:              C’entra, quella è tutta roba fritta e di dubbia provenienza…..

Sandra:             Smettila. Io  ci vado matta per la cucina orientale !

Mauro:              Ma io ho lo stomaco sentinella.

Sandra:             Cos’ è un patologia nuova?

Mauro:              Nel senso che se il cibo non è buono, lui se ne accorge immediatamente….

Sandra:             Seh…vabbè! Su, sdraiati sul lettino che diamo un occhiata!  (Si alza).

Mauro:              (Si sdraia sul lettino) Hai idea di cosa può essere?

Sandra:             Come faccio a saperlo se prima non ti visito?

Mauro:              Probabilmente non è nulla, ma sai Paola era così preoccupata per me ed ha tanto insistito perché …perché…sto’ male!

Sandra:             Eh già... posso immaginare quanto…..

Mauro si sdraia. Sandra prende un fonendoscopio e lo mette sulla sua pancia. Mauro fa la faccia preoccupata e non le stacca gli occhi di dosso durante le manovre. Comincia a palparlo sull’addome

Sandra:             Ti fa male se spingo qui?

Mauro:              Tutto un dolore!

Sandra:             (Fa una manovra)  E quando lascio di scatto ti fa sempre male?

Mauro:              No.

Sandra:             Addome trattabile. Come immaginavo. (Sandra sbuffa e si siede di nuovo alla scrivania. Prende un foglio e comincia a scrivere ).

Mauro:              Cosa c’è da trattare?

Sandra:             Trattabile…cioè libero…Mauro è solo un termine medico…..

Mauro:              E com’è che mi sento come un peso qui ? Magari sarà meglio approfondire con una risonanza magnetica…..

Sandra:             (Sandra continua a scrivere senza guardarlo) Che non servirebbe ad un tubo. E’ solo un po’ di gastrite….

Mauro:              Lo sapevo….

Sandra:             ….. da nervoso.

Mauro:              Ma io sono tranquillissimo!!!

Sandra:             Infatti, si vede! Mettitelo in testa Mauro, tu dal punto di vista fisico sei sano come un pesce. E’ da quello mentale che preoccupi. Sei un soggetto a dir poco allarmante.

Mauro:              Allarmante?

Sandra:             Certo! Tu hai una sintomologia  di almeno un centinaio di malattie, dalle più semplici alle più complesse. Passi da un banale raffreddore alla polmonite come se fosse una cosa naturale.

Mauro:              Non è vero!

Sandra:             Ha sì? Vogliamo parlare della malaria che pensavi di avere un mese fa e ti sei precipitato da me in pieno attacco di panico?

Mauro:              Ma era una zanzara grossa e pelosa e...

Sandra:             Tu non hai nessuna malattia! Il tuo male è qui ( indica la testa), ecco che cosa hai. Il tuo comportamento, in gergo, si definisce ossessione maniacale.

Mauro:              Oh mio Dio...! E’ grave?

Sandra:             (Tira fuori una scatola dalla scrivania) Ma che parlo a fare? Senti prendi una di queste…. 

Mauro:              Cos’è?

Sandra:             E’ un normale gastroprotettore.

Scende dal lettino e si riveste. Sandra non si cura di lui e ricomincia a dare un’occhiata a delle lastre.

Mauro:              Sandra………e i miei esami?

Sandra:             Quali esami?

Mauro:              Quelli che ho fatto un settimana fa.

Sandra:             Le risposte non sono ancora arrivate. Il laboratorio Diotisalvi é attento e scrupoloso e  per questo si prende qualche giorno in più. Comunque se c'è qualcosa che non va, mi avvertono.

Mauro:              Non devo preoccuparmi quindi...

Sandra:             Visto che non mi hanno ancora chiamato...

Mauro:              Quindi niente di serio…..

Sandra:             E basta…Mauro ! Se stessero tutti come te… mi converrebbe cambiare mestiere...

Mauro:              E questo dolore? Posso tirare avanti?

Sandra:             Di  gastrite non si muore. Intanto prendi una delle pillole che ti ho appena dato.

Mauro:              Adesso?

Sandra:             Se vuoi sì. In bagno ci sono acqua e bicchieri.

Mauro:              Lo dici come se fosse una cosa impellente.

Sandra:             E come te le devo dire? Senti, se la vuoi prendere sta’ cavolo di pillola prendila, se no fa lo stesso.

Mauro:              No, no la prendo subito… se proprio insisti….

Mauro si dirige verso il bagno. Sandra comincia a scrivere. Squillo telefono

Sandra:             Pronto? Ah, salve professor Diotisalvi. No, mi dica pure. L’esame di chi? Claudio Anselmi?

Sandra prende una lastra e la guarda. Qualche secondo e ricompare Mauro.

Sandra:             Si certo, ho la sua cartella clinica qui davanti a me.  Che cosa dicono gli esami?

Mauro che nel frattempo sta uscendo dal bagno, si blocca come folgorato.

Sandra:             Questo conferma i miei sospetti ! (Pausa) Mannaggia è proprio un bel guaio…

Mauro si mette le mani tra i capelli.

Sandra:             Anch'io sono dell'idea che ci sia ben poco da fare. Il problema saranno i dolori addominali sempre piú intollerabili. Non serve indagare ancora più a fondo? Già, come supponevo, è già in uno stadio avanzato. Povero amico mio, l’unica cosa da fare è dargli qualche pasticca per alleviare la sofferenza.

Mauro guarda la scatola che ha in mano.

Sandra:             E già…è una malattia che non perdona... a questo livello poi. E quanto tempo crede che gli resti ancora da campare? Poche settimane? Sarà un dramma per la moglie. Che brutta professione la mia! Sono così stanca di vedere amici che se ne vanno…

Mauro sviene dietro ad un divano e rimane coperto. Qualche secondo e sbuca con la testa e la faccia sconvolta

Sandra:             No, non ho intenzione di dirglielo, tanto più che è un soggetto emotivo. Credo proprio che non sia il caso. Vedrò cosa posso fare... Altrettanto a lei e buona fine settimana, prof. Diotisalvi!

Mauro si rialza con fatica. Musica sottofondo.  A passi molto lenti, i capelli arruffati ,  fazzoletto con cui si deterge la fronte, si avvicina alla scrivania di Sandra.

Mauro:              (Le mostra la scatola delle pasticche) Vuoi ancora che prenda sta’ roba….. Sandra?

Sandra:             Certo, ma che ti prende?

Mauro:              Non mi devi dire niente?

Sandra:             Che vuoi che ti dica?

Mauro non parla e tormenta il fazzoletto che ha in mano. Sandra scrive. Ad un certo punto alza la testa.

Sandra:             Allora?

Mauro:              Posso farti una domanda?

Sandra:             Purchè sia breve e coincisa….

Mauro:              Ecco….. mettiamo che tu abbia un paziente…

Sandra:             Con uno solo ….mi  do all’ippica…

Mauro:              Voglio dire… mettiamo che questo tuo paziente abbia una brutta malattia e tu scopra che gli resta poco tempo… (pausa)

Sandra:             Ho fretta... stringi.

Barbara:            Insomma vieni a sapere che potrebbe morire da un momento all’altro. Glielo diresti?

Sandra:             Se il paziente fosse un soggetto troppo ansioso e se sapessi di rovinargli gli ultimi giorni della sua vita non avrei motivo di affliggerlo ulteriormente.

Mauro:              Anche se fosse un tuo amico?

Sandra:             (Pausa) A maggior ragione  . La medicina ,mio caro amico,  è un lavoro assai  ingrato….

Sandra chiude la cartella di Mauro e la ripone.

Sandra:             Posso fare ancora qualcosa per te?

Mauro:              Hai già fatto abbastanza.

Mauro gli da la mano, la saluta, e si appresta ad andarsene.

Sandra:             Arrivederci amico mio e su con la vita!

Mauro si gira la guarda e scappa via.

 

Scena 3

Musica. Siamo su una panchina in un giardino . Barbara legge un giornale e mangia pop-corn.  Entra Mauro .

Barbara:            Menomale, ci hai messo una vita!  Per fortuna che questo parco è molto frequentato. Ho visto certe sventole  che fanno  footing !

Mauro:              Ma come devo fare con te?!! Hai sempre l’ormone in subbuglio…

Mauro si lascia cadere sulla panchina,  prende una mangiata di pop- corn che mette in bocca.

Barbara:            Beh….com’è andata la visita? (Lo guarda stupefatta) Che….che stai facendo?

Mauro:              Si vede no? Mangio.

Barbara:            E il tuo colesterolo?

Mauro:              Al diavolo il colesterolo! Ho voglia di pop-corn e li mangio. Tutto qui.

Barbara:            Mauro, che succede?

Mauro:              Quello che succede è già successo.

Barbara:            Tu sei vegano ed i pop-corn li hai banditi dalla tua dieta almeno due anni fa...

Mauro:              Tre, tre anni fa! (Con voce isterica) Tre anni senza pop-corn... pensa che scemo!

Barbara:            Vuoi dirmi che ti prende?

Mauro:              Devo darti una brutta notizia .

Barbara:            Qualcosa alla prostata?

Mauro:              Ma quale prostata!  Sai quel dolore che mi prende ogni tanto allo stomaco?

Barbara:            La tua gastrite...

Mauro:              Non si tratta di gastrite.

Barbara:            Cioè sei guarito!

Mauro:              Al contrario! Il tempo è scaduto… cala il sipario, cara Barbara.

Barbara:            Come sarebbe a dire... cala il sipario!

Mauro:              Sandra...

Barbara:            Che ha fatto?

Mauro:              Chi?

Barbara:            Ma….Sandra!

Mauro:              Ah…già!  Beh, lei ha tentato di nascondermi la verità…

Barbara:           E parla, porca miseria...

Mauro:              Ti ricordi gli esami che ho fatto qualche giorno fa?

Barbara:           Certo… c'ero.

Mauro:              Insomma, mi restano poche settimane di vita!

Barbara:            (Scatta in piedi e urla) Cosa dici?......no…no..no…

Mauro:              Schhh…… c’è gente che guarda!

Barbara:            Oh…. andiamo, non posso crederci!

Mauro:              E’ la verità. La macchina si è rotta e... non c'è più niente da fare.

Barbara:            Te l'ha detto Sandra?

Mauro:              Lo ha detto Diotisalvi, il più grosso laboratorio di analisi della città. I dolori addominali sono solo un sintomo. Il male è abbastanza avanti ed  ha già fatto danni irreparabili!

Barbara:            Lo sapevo io! Oggi è venedì 17 porca zozza……

Mauro:              E succederà tutto in fretta.       

Barbara:            E lo dici così?

Mauro:              E’ meglio non nutrire false speranze, Diotisalvi è stato chiaro!

Barbara:            Vieni qua amico mio, fatti abbracciare.

Mauro si alza e si fa abbracciare riluttante. Cerca di divincolarsi, ma niente.

Barbara:            Perchè…perché (piangendo e pacche sulle spalle)…

Mauro:              Lo so… lo so

Barbara:            Me lo devi dire il perché…

Mauro:              A saperlo!

Barbara:            Uno potrebbe dire tante cose, ma a che serve?

Mauro:              Allora sta zitta.

Barbara:            Perchè….perchè…

Mauro:              (Si stacca con fermezza) E dagli!  Ti ho detto che non lo so ! Su ora mettiti seduta e stai calma.

Barbara:            Che brutta notizia mi hai dato! Mi scoppierà il cuore…

Mauro:              E’ stato un brutto colpo, ma sono già rassegnato. Tanto ho vissuto una vita bella.

Barbara:            Peggio mi sento. Perchè per uno che ha  avuto una vita bella è più  pesante andarsene. Se tu l’avessi avuta schifosa era tutto più semplice.

Mauro:              Ah…grazie…se decido di suicidarmi…. ti faccio prima un colpo di telefono….

Barbara:            Ma stiamo scherzando? Uno cammina con le sue gambe e poi muore.

Mauro:              Ma perché,  prima stavo sulla sedia a rotelle?

Barbara:            Non è giusto, non è giusto. Non ce la faccio….. ho bisogno di farmi una canna...

Mauro:              Un valente avvocato divorzista  che si fa le canne. Ce le hai proprio tutte….

Barbara:            Qualche volta , caro avvocato delle assicurazioni,  ce le siamo fatte insieme….

Mauro:              Molti anni fa, quando andavamo all’università ! Svegliati Barbara sono finiti i tempi di Bob Marley 

Barbara:            Beh, io ne tengo qualcuna per i momenti particolari, capisci a me…e poi lo sai che sono diversa….

Mauro:              Lo so, ma non capisco il nesso…

Barbara:            Ho molte amiche che mi vengono a trovare……

Mauro:              E allora?

Barbara:            Preparo un bel piatto di quelli  pesanti e molto calorici che ti appioppano un bel peso sullo stomaco e costringono il sangue a defluire dal cervello per liberare la digestione , ci aggiungo anche una bella bottiglia di vino rosso e per finire……. una bella canna….

Paola:               Per far che?

Barbara:            Un cervello vuoto, si sa è molto indulgente. Con le mie amanti ha sempre funzionato…

Mauro:              Che squallore di avvocato.  Ti dovevano fare il doping prima di consegnarti la laurea

Barbara:            Ma se sono ricercatissima. Io riesco a vincere tutte le cause femminili. Quando difendo io, per l’uomo non c’è scampo….

Mauro:              Menomale che non devo divorziare, anche perché, pure se volessi, non farei più il tempo.

Barbara:            Povero amico mio….sto male….male da morire. (Nota musicale sottolineo) Scu…scusa…

Mauro:              Vabbè fattela sta canna ! Vuol dire che farò pure io qualche tiretto! Servirà a rilassarmi.

Mauro fa per alzarsi, ma Barbara si alza prima di lui e  l’ abbraccia di nuovo.

Barbara:            Perché..perchè…

Mauro:              (Si divincola) Ah…e basta…un po’ di contegno. Va a finire che ci prendono per amanti…

Barbara molla subito la presa

Barbara:            Manco sotto tortura…

Tira fuori un portasigarette dal borsello, prende una sigaretta e l’accende.

Barbara:            Erbetta….ti piacerà… (comincia a fumare). Mi chiedocome farai a dirlo a Paola!

Mauro:              Paola? Non glielo dirò mai... non potrebbe sopportare…. questo strazio la schianterebbe…

Barbara:            Povera Paola... mi ricordo come si ridusse quando vi morì il triceto…

Mauro:              Ma perchè….ti sembro un triceto?

Barbara:            Cioè voglio dire... chiaro che non c'è confronto... questa notizia sarebbe catastrofica. Tesoro… se posso fare qualcosa, qualunque cosa per te…

Mauro:              Beh… non saprei... qualcuno dovrà occuparsi del funerale. Quel giorno Paola sarà sicuramente sconvolta e quindi tu…

Barbara:            No…no…pure io sarei troppo coinvolta. Ti prego, posso delegare?

Mauro:              Non puoi!

Barbara:            (Fuma) Però che sfiga!

Mauro:              Barbara, non esagerare......te la stai fumando tutta…

Barbara:            Non ce la faccio... sei il mio migliore amico, che dico….un fratello... mi mancherai. Persino le tue malattie mi mancheranno... non avrei mai pensato di dire una cosa del genere...

Mauro:              Sei arrivata quasi al filtro.

Barbara passa la sigaretta all’amico. Mauro ogni volta che tenta di metterla alla bocca, Barbara con una battuta gli tira giù il braccio. Ne nasce una scena comica dove Barbara impedisce di fumare all’amico.

Barbara:            Però che sfiga

Mauro:              L’hai già detto!

Mauro ritenta

Barbara:            Non ci posso credere.

Mauro:              Pure questo l’hai già detto.

Mauro ritenta con la lingua di fuori.

Barbara:            Che tristezza

Mauro:              (Con rabbia) Tieni fuma che ti passa.

Mauro fa per andarsene          

Mauro:              Ora me ne tornerei volentieri a casa. Devo cominciare a fare qualcosa per Paola. Lei non potrà rimanere da sola. 

Barbara:            Ma ci sono io.

Mauro:              Non basta….

Barbara:            E come pensi di fare?

Mauro:              Mi verrà un’idea….

Barbara:            Ok…. ti accompagno.

Mauro:              Non mi sembri in condizione…ed il poco tempo che mi è rimasto da vivere, vorrei godermelo.

Barbara:            Hai ragione…l’erbetta ha fatto effetto…

Mauro:              Ma se vuoi Barbara io…

Barbara:            Sì…forse è meglio. (Barbara cerca le chiavi, ma non le trova. Mauro l’aiuta).

Mauro:              Mi raccomando…. Paola non deve sapere.

Barbara:            Sarò una tomba...……oh… scusa……

Scena 4

Casa Mauro. Entrano Mauro e Barbara. Paola è pronto per uscire.  Lei lo guarda. Barbara sta alle spalle di Mauro e li guarda con aria mesta.

Paola:               Beh…come mai così presto?

Mauro:              Paola… amore... come sono felice di vederti!

Mauro la bacia con trasporto. Paola si stacca

Paola:               Beh…mi dici che ti ha detto Sandra?

Mauro:              Tutto a posto amore….

Barbara:            Tutto finito….

Paola:               Cos’è finito?

Mauro:              (Fa un gestaccio verso l’amica) La gastrite….tutto finito!

Barbara:            (Mima un balletto ) La gastrite lui ce l’ha, ma ben presto guarirà…zazzaza….zazzaza….

Paola:               Ma che fa questa…la danza del ventre?

Mauro:              E’ contenta per me.

Barbara:            (Barbara bussa sulla spalla di Mauro e la scansa) Come va Paola?

L’attira a se e la bacia sulle labbra.

Paola:               Ma cosa hai preso, un antidepressivo di Mauro? Sembri drogata…

Mauro:              Macchè! C’è stata una festicciola in ufficio. Un collega che va in pensione e lei si è fatta prendere dalla mano con lo champagne. Lo sai utimamente ha tanti di quei problemi .

Paola:               Povera!

Mauro:              (Prende Barbara per  braccio) Su mettiti seduta qui…. (le sussurra in un orecchio) e cerca di non fare danni..

Barbara:            (Barbara si divincola e si abbraccia di nuovo Paola)  Paola… voglio che tu sappia che ti starò sempre vicino.

Mauro:              ( La prende per il braccio e cerca di  trascinarla verso il divano) Lei non è come te…smetttila!

Barbara:            (Barbara non molla la presa) Per qualsiasi cosa voglio dire.....

Mauro:              E molla! (Finalmente si sgancia) Aiutami, per favore che ho la schiena a pezzi.

Paola:               Sì…sì…..

Barbara:            Paola, hai sposato un  uomo straordinario! Nobile... dentro e fuori! Se non mi piacessero solo le donne gli farei la corte…

Paola:               Scema...

Mauro:              Barbara smettila…                   

Paola e Mauro aiutano Barbara a stendersi sul divano. Barbara con uno scatto attira a se Mauro piangendo.

Barbara:            Amico mio... sei stato grande! Sei stato bravissimo...

Mauro:              (Si divincola) Schhh…. smettila…...

Barbara:            (Afferra per la maglia Paola) Paola….tesoro….volevo solo dirti che ti sarò sempre vicina.

Paola:               Certo Barbara… certo…

Barbara:            E ogni volta che avrai  bisogno di me, a qualunque ora del giorno e della notte, chiamami!

Paola si sgancia dalla morsa e si allontana, Mauro sfila le scarpe a Barbara che si accascia sul divano.

Mauro:              Paola, per favore! (Gli fa cenno di mettersi seduta) Siediti qui e stammi a sentire.

Paola:               Veramente dovrei andare che già ho fatto tardi dal parrucchiere.

Mauro:              Il parrucchiere può aspettare, con quello che paghi tutte le settimane!

Paola:               Hai sempre detto che ti piace vedermi con la testa a posto…

Mauro sposta le gambe di Barbara sbracata sul divano e si siedono ai lati del divano con Barbara al centro che ogni tanto con frasi sconnesse e voce impastata entrerà nel discorso.     

Mauro:              Senti Paola. Ci ho pensato tanto e dobbiamo fare ordine.

Paola:               Dove?

Mauro:              In te ! Tu sei una moglie adorabile, una donna stupenda, ma ti manca del tutto il senso del risparmio.

Barbara:            Le manca…le manca..

Mauro:              (Rivolto a Barbara) Buona tu!

Paola:               Ci sono  problemi in banca?

Mauro:              Ma no!

Paola:               Allora hai perso in borsa. Io te l’ho sempre detto che….

Mauro:              Sei fuori strada…

Barbara:            La jeep l’ abbiamo parcheggiata  qui sotto…

Mauro:              Sta zitta Barbara. Paola io  vorrei che tu diventassi un po’ più oculata nelle spese.

Barbara:            Ce l’hai sempre col parrucchiere?!

Mauro:              Non solo! Per esempio l’altro giorno sei andata all’Ikea ed hai speso più di cinquecento euro come se niente fosse.

Paola:               Ho comprato tutta la roba che serviva per casa e tu mi hai pure detto che ho fatto bene.

Mauro:              L’ho detto solo per non farti sentire in colpa….

Paola:               Solo perché non ti piace spendere soldi per la casa. Se dovessi dar retta a te,  dovrei lasciarla cadere a pezzi…

Mauro:              Ma perché per me una sedia è una sedia, un tavolo è un tavolo, le tende sono tende. Non ci bado…

Paola:               E per me cosa sono? Sentiamo!

Livio:                Per te un tavolo non è un tavolo, a meno che non faccia parte di una tovaglia in tinta, le tende non sono semplici tende, ma il punto focale di una stanza.

Paola:               E allora?

Mauro:              Spendi e spandi. E poi ti manca il senso pratico delle cose.

Paola:               Pure!

Mauro:              Vogliamo parlare della tua auto? Mi metti l’acqua? Cos’è quella lucina rossa che si è accesa sullo sterzo? Mi cambi il fusibile? In quale parte sta il cric? Per te i pistoni potrebbero essere uno, nessuno, centomila e la cinghia di trasmissione l’ elastico di una mutanda vecchia.

Paola:               Mo’ che c’entra la mia macchina?

Mauro:              Dobbiamo fare ordine anche in questo. E devi imparare a riempire una scheda carburante, conoscere tutte le scadenze, assicurazione, bollo auto, bollette, gestire il conto corrente on line, usare il computer, stampante compresa, che quando stampi qualcosa, sprechi più fogli di una fabbrica di carta.

Paola:               Sei matto?

Barbara:            E’ matto.

Mauro:              Insomma, ti devi applicare…

Paola:               Non mi va di complicarmi la vita…

Mauro:              Tutti dovrebbero sapere queste cose...

Barbara:            Tutti…tutti

Paola:               Ma amore, di queste cose te ne occupi tu...

Mauro:              Invece è importante che anche tu le conosca.

Paola:               Ma che senso ha se ci sei tu?

Paola si rialza innervosita.

Paola:               Mauro… dì la verità, ti hanno licenziato?

Mauro:              No, non ho perso il posto... sono sicuro che resterò lì finché campo...

Nota musicale per sottolineare la battuta, mentre lui fa una smorfia.

Paola:               (Sospira rassicurata) Meno male…

Lui fa un gesto sconsolato. Paola prende la borsa e si avvia verso la porta.  

Paola:               Ora me ne vado dal parrucchiere.

Mauro:              Lo dico per il tuo bene amore.

Paola:               Ok…ne riparliamo (Guarda Barbara) Sicuro che riesci a rimetterla in piedi da solo ?

Mauro:              Tra un po’ le metto la testa sotto l’acqua fredda e vedrai che le passa...

Paola:               Sei così strano oggi... che ti ha detto Sandra?

Mauro:              Che sto bene, bene da morire.

Scena 5

Luce. Tuono fragoroso e rumore di pioggia. Interno agenzia di pompe funebri.  Entra Mauro. Ad accoglierlo c’è Giorgia Felici, la titolare. Si danno la mano

Mauro:              Mauro Sani.

Giorgia:             Molto lieto, Giorgia Felici ! Si accomodi.

Mauro:              Grazie  (Mauro si siede)

Giorgia:             Allora signor Sani, come mi ha già accennato al telefono,  è qui per l’acquisto di un luogo di riposo eterno. Mi dica, conosce già la nostra agenzia?

Mauro:              In che senso?

Giorgia:             E’ stato consigliato da qualcuno che si è trovato bene da noi?

Mauro:              Onestamente no….ma perché?

Giorgia:             Sa, questa città è piena di agenzie funebri, aprono come i discount…

Mauro;              Discount….

Giorgia:             …ma la nostra è l’unica della città che è riuscita ad ottenere un’intera area nel boschetto del nuovo cimitero.

Mauro:              Che fortuna! Allora sono capitato al momento giusto!

Giorgia:             Lo può dire forte! L’abbiamo chiamato “Il paradiso dei cipressi”. Non le sembra un bel nome?

Mauro:              Beh….rende l’idea.

Giorgia:             C’è proprio di tutto. Tutto quello che può essere di conforto per il riposo eterno: tombe di famiglia, statue a grandezza naturale che riproducono le persone scomparse, angeli, santi, sarcofagi , fontane, un ruscello e poi non le ho ancora detto della nostra chicca !

Mauro:              Cioè?

Giorgia:             Stiamo realizzando  bare multicolori con ogni confort , urne a forma di pallone di calcio o rugby, oppure a forma di  casco da motociclista. Sa….è per gli appassionati! La tecnologia fa passi da gigante ! E mi vanno via come il pane… sa!

Mauro:              Il pane….

Giorgia:             E poi organizziamo delle visite guidate per i clienti! Scelgono il luogo dove riposeranno e poi tornano a casa sereni e, mi permetta…..PRONTI !

Mauro:              Beh…non voglio deluderla, ma  sono  un tipo con i piedi per terra ! Momentaneamente…

Giorgia:             In che senso?

Mauro:              Pragmatismo. Pensi che quand’ero bambino una sera mio nonno venne a casa e disse. “Ragazzi ho fatto un regalo a tutta la famiglia. Ho comprato una cappella al cimitero comunale così quando sarà il momento, ci ritroveremo tutti insieme”. Mi sono beccato da mio padre il primo e l’unico ceffone della mia vita perché, non solo sono scoppiato a ridere, ma ho chiesto al nonno se poteva convertire il valore del mio posto in soldi e anticiparmeli.

Giorgia:             Lei è molto simpatico, sa?

Mauro:              Grazie.

Giorgia:             Beh, intanto le mostro la pianta del lotto così intanto può scegliere la posizione. Preferisce addormentarsi davanti ad un bel tramonto o svegliarsi con le luci dell'alba?

Mauro:              Onestamente mi piacerebbe solo svegliarmi...

Giorgia:             Benissimo, allora il lato rivolto ad est fa al caso suo... Quanti siete in famiglia?

Mauro:              Per ora due, io e mia moglie, ma potrebbe capitare un altro uomo più in la...

Giorgia:             (Smette di prendere appunti e la guarda interessato) Scusi come ha detto?

Mauro:              Senta, devo farle una domanda…

Giorgia:             Dica….dica.

Mauro:              Se per caso il primo marito morisse…

Giorgia:             Scusi, marito di chi?

Mauro:              Ma di un moglie è chiaro…

Giorgia:             Ah…certo, non fa una piega…..continui…

Mauro:              E se per caso la vedova  si risposasse...

Giorgia:             Può succedere...

Mauro:              E se poi, molto…molto  dopo la vedova morisse e venisse sepolto accanto al primo marito.

Giorgia:             Si...

Mauro:              Quando muore anche il secondo marito, perché pure lui prima o poi dovrà morire,  verrebbe sepolto insieme agli altri due?

Giorgia resta in silenzio per qualche istante come se volesse mettere ordine al discorso.

Giorgia:             In sintesi, stiamo parlando di due mariti ed una moglie.

Mauro:              In sintesi.

Giorgia:             Sì, se i due mariti sono d'accordo... si può fare.

Mauro:              Bene, allora prendo tre posti... meglio evitare spiacevoli sorprese

Giorgia:             Benissimo… e lei è il primo o il secondo marito?

Giorgia  prende un blocco e comincia a scrivere

Mauro:              Per ora sono l'unico, ma nella vita non si sa mai. Se non le spiace mi prenoto per il loculo centrale.

Giorgia:             Certo… chi paga sceglie.

Mauro:              Quello in alto sarà per mia moglie  e quello sotto… in basso…

Giorgia:             (Gli fa l’occhietto) Il secondo !

Mauro:              Ha inquadrato la situazione.

Giorgia:             E’ il mio lavoro.

Mauro:              E quanto mi costa?

Giorgia:             Dipende dal tipo di tomba. Ha qualche idea in proposito?

Mauro:              Non proprio.

Giorgia:             Allora le mostro il catalogo. Ho delle tombe già pronte. Basta solo riempirle...ne vuole una particolare, magari quella a forma di Ferrari?

Mauro:              No, io sono per la sobrietà. (Gli manca l'aria, sfoglia velocemente) Direi che questa  semplice può andare!           

Giorgia:             Ok! Bisogna aggiungere poi le spese del funerale, la manutenzione del giardino, la luce perpetua... ma per quello abbiamo tempo.

Mauro:              Aggiunga tutto,  devo risolvere  adesso! (Esasperato) Mi scusi, ma ho una certa urgenza…

Giorgia:             (Lo guarda intenerita) Ed è fortunato sa? Se prende il pacchetto completo ora, c'è un 30% di sconto. Un'offerta imperdibile! Può scegliere fra tre opzioni: standard, medium e maxi…

Mauro:              (Mauro da un’occhiata veloce e distratta) Direi che la medium può andare.

Giorgia:             La stessa scelta che avrei fatto io. Una scelta di classe. Ora manca qualche piccolo dettaglio ed abbiamo finito. Tumulazione o cremazione? Bisogna stabilirlo prima... è la legge!

Mauro:              Perfetto, facciamo due tumulazioni e una cremazione.

Giorgia:              Allora due tumulazioni ed una cremazione.

Mauro:              La cremazione è per l'ultimo marito seppellito. Mi assicura che ne resterà solo cenere?

Giorgia:             Ma certo! E la omaggeremo dell'urna di mogano con rifiniture in argento per quello cremato. Contento?

Mauro:              Il cremato tornerà nella polvere! Basterà solo il nome sulla lapide.

Giorgia:             Ok,  niente urna, solo lapide. Allora il posto potrà utilizzarlo per…..

Mauro:              Non sarà un problema mio…

Giorgia batte con sveltezza sulla calcolatrice, controlla scrupolosamente e scrive la cifra sul contratto.

Mauro:              Perfetto! Dove firmo?

Giorgia:             Qua sotto. Questo è il totale con lo sconto.

Mauro:              (Guarda il foglio) Cosa?

Giorgia:             Non se l'aspettava un trattamento così, vero?

Mauro:              Mi sembra una follia! Senza il 30% di sconto mi sarei dovuto ipotecare casa !!

Giorgia:             Va bene! Prima di firmare può farsi fare  preventivi da altre agenzie . (Si alza) Ci faccia sapere.

Mauro:              Non c'è tempo! Posso farle un assegno?

Giorgia:             Certo, Il 30% in contanti… il resto alla consegna.

Mauro:              No, saldo tutto subito.

Giorgia:             (Sorride) Perfetto!

Mauro:              (Firma) Senta, vorrei che mia moglie non ne sapesse nulla.

Giorgia:             Sarò una tomba.

Mauro:              E mi sembra logico dato il…..

Giorgia:             Ah, dimenticavo!  Il suo lotto si trova in via “ Della pace eterna ”. Non lo trova un nome adatto?

Mauro:              Anche troppo... e… mi scusi, quando sarà disponibile?

Giorgia:             Da subito. Quando lei sarà pronto, noi saremo pronti.

Mauro:              Ecco, ora sono più tranquillo!

Mauro le porge l'assegno, si alza e fa per andarsene

Giorgia:             Ah signor Sani 

Mauro:              Che c’è ancora?

Giorgia prende una scatolina e la da a Mauro.

Giorgia:             Ecco, questo è un piccolo omaggio della nostra agenzia per i nuovi clienti (prende una scatola la apre e ne tira fuori un portachiavi a forma di bara)

Mauro:              Cos’è?

Giorgia:             E’ un portachiave. Ne daremo uno uguale completo di foto del defunto ai parenti stretti che parteciperanno al funerale e questa è una tessera con lo sconto del 20% per i futuri acquisti valida per tutta la famiglia.

Mauro:              Le piace molto il suo lavoro, vero?

Giorgia:             Da morire.

Faccia di Mauro che la guarda sconvolto. Esce di corsa senza voltarsi indietro.

Giorgia:             Signor Sani! Il contratto….e devo farle la  fattu……

Mauro è gia sparito

Giorgia:             ….ra

Scena 6

Casa di Mauro.  Mauro è indaffarato con un telefonino. Entra Barbara, con tanto di bandana in testa e secchio.

Barbara:            Ti ho lavato la macchina per bene, poi ti aiuto a compilare la denuncia dei redditi e la porto dal commercialista.

Mauro:              Non saprò mai come ringraziarti.

Barbara:            Ti voglio bene, anche se sei un maschio,  ma sei il mio più caro amico , l’unico collega che conosce i miei gusti e che mi accetta per quello che sono. E poi sono sicuro che tu avresti fatto lo stesso per me.

Mauro:              Ci puoi giurare. Ecco, adesso mi fai commuovere!

Barbara:            Non devi o mi commuovo anch’io. Il mio lato femminile in alcuni frangenti esce fuori.  Tu sei uno di questi…

Mauro:              Grazie amica mia. Sai ho cominciato a sistemare un pó di cose prima del commiato.

Barbara:            Non me lo dire, porca zozza.

Mauro:              Mi sono comprato un posto al cimitero...

Barbara:            ( Si mette una mano in tasca) E dove l’hai comprato?

Mauro:              Al casalinghi. Oramai i cinesi vendono di tutto…

Barbara:            Non scherzare! Sei stato in una agenzia….per caso funebre?

Mauro:              No ippica! Ma che problema c’è?

Barbara:            Perché  ora ti sei beccato la jella….

Mauro:              Ah…beh…più iellato di così! E poi casomai l’ho beccata io. Tu che c’entri?

Barbara:            Perché  ora per la proprietà transitiva la iella passerà da te a me.

Mauro:              Senti Barbara, accetto tutto di te, lo sai, ma quando fai così mi cadono le braccia. E poi non mi sembra questo il momento…

Barbara:            (Prende il corno dalla tasca) Lo so che non lo è, ma è meglio che mi premunisco!

Mauro:              Come devo fare con te?

Barbara:            Senti Mauro, a proposito di fare, vorrei fare io una cosa per te ….e  per favore, non puoi dirmi di no.

Mauro:              Niente pratiche contro il malocchio…

Barbara:            Macchè! Quando sarà, voglio fare come Elton John ai funerali di  Lady D. (Accenna alla canzone Candle in the wind)

Mauro:              Ma sei matta?

Barbara:            Dai ti prego. Quando mi capita più un’occasione così!

Mauro:              Ma se sei stonata!  Faresti scappare via tutti e rimarrei  solo io…..nella cassa.

Barbara:            Lo so, lo so, ma ho un amico che ha un bellissima voce. Canta in un gruppo di dark queen.

Mauro:              No dai! Una dark queen al mio funerale….

Barbara:            Ma no scemo. Sarà vestito normale, come me…

Mauro:              Allora si che posso morire tranquillo….

Barbara:            Insomma….. io scriverò il testo e lui lo canterà.

Mauro:              Già va meglio…

Barbara:            Insomma…. sarà bellissimo.

Mauro:              Ok…ok…ma niente eccessi…

Barbara:            Sta sereno amico mio, ti darò un addio che te lo ricorderai per un pezzo.

Mauro:              Ah, non lo metto in dubbio, ma non credo avrò il piacere di apprezzarlo quando succederà.

Barbara:            Giusto! Allora ti farò assistere alle prove…certo….sino a  che ce la farai…

Mauro:              Grazie…

Barbara:            Male che va ti faccio il cd…

Mauro:              Magari se non faccio in tempo a sentirlo,  mettimi un lettore nella bara. Ogni tanto pigio….

Barbara:            Bravo. Grande idea…se non fossi superstiziosa lo brevetterei…

Mauro:              Seh…vabbè!  Ora devo risolvere una faccenda poi libererò la mia mente da ogni pensiero.

Barbara:            Che hai nella mente?

Mauro:              Voglio cercare un nuovo marito a Paola.  Lei non potrà mai farcela da sola.

Barbara:            Stai dicendo su serio?

Mauro:              Mai stato più serio di così.

Barbara:            Ma è una pazzia! E poi sei così sicuro che lei si risposerebbe dopo che…

Mauro:              Perché non dovrebbe farlo? E’ una donna bella,  attraente….

Barbara:            (Si lascia andare) Sexy, adorabilmente sensuale e….se vogliamo…

Mauro:              Smettila!

Barbara:            Voglio dire... c’è la concreta possibilità che trovi un’ altro.

Mauro:              Appunto.  E se sposa l’uomo sbagliato?

Barbara:            Io non credo che tu possa fare molto per impedirlo...

Mauro:              Per questo lo voglio scegliere io!

Barbara:            Esagerato

Mauro:              Dici? Metti che l’altro non riuscisse a renderla felice?

Barbara:            Non è una cosa che ti riguarderà più...

Mauro:              Invece si! Ah, se ne sentono così tante al giorno d'oggi ! Se fosse uno squattrinato che mira soltanto ai suoi soldi? Uno squallido play boy privo di ogni solidità...

Barbara:            Io ho un discreto conto in banca.

Mauro:              Te l’ho già detto, a lei non piacciono le donne.

Barbara:            Magari cambia idea….e comunque non lo verresti mai a sapere…

Mauro:              Smettila di dire scemenze! Io per  Paola voglio UN UOMO….chiaro?

Barbara:            Io mi ci sento….

Maura:              Un uomo con gli attributi …..e che possa renderla felice...

Barbara:            Mi sembra che tu ti stia tormentando inutilmente...

Mauro:              Barbara, è importante! Paola deve risposarsi, ma con quello giusto!

Barbara:            E dove pensi di trovarlo?

Mauro:              Ci ho pensato ! Comincerò dal circolo di tennis!

Barbara:            Bravo! “Mens sana in corpore sano”.

Mauro:              Proprio così! Ho cominciato a buttare giù una lista di papabili. Ce ne sono circa una trentina che potrebbero fare al caso nostro.

Barbara:            Nostro? Ti pare che mi metto a guardare gli uomini?

Mauro:              Lo so, lo so…però la tua piccola componente femminile  potrà ugualmente essermi di aiuto.

Barbara:            Ho alternative?

Mauro:              No.

Barbara:            Appunto. Che devo fare?

Mauro:              Per ora solo metterti seduta e riprendermi (Gli passa il telefonino)…

Barbara:            Cos’è, la foto per la lapide?

Mauro:              Voglio girare un video testamento.

Barbara:            Dio mio perché? Ho già il magone…e no e no!

Mauro si da un’aggiustata ai capelli, una stiratina al vestito

Mauro:              Dai, non perdere tempo.Sono pronto, pigia li….

Barbara singhiozzando preme sul tasto

Mauro:              Mia adorata Paola, quando tu guarderai questo video, io me ne sarò già andato.

Barbara:            Oh, no….no…non ce la faccio! Ho bisogno di farmi prima una cannetta. Solo così posso affrontare questa fatica…

Mauro:              E no dai!!!

Barbara:            Allora fatti un selfie !

Mauro:              Odio i selfie. Ok….vada per la cannetta, ma senza esagerare.

Barbara:            (Piangendo) Due ….tre tiri ! Prima però voglio dirti quanto sono orgogliosa e fiera di te

Barbara prende una sigaretta dal portasigarette e l’accende. Fa un paio di tiri e la passa a Mauro

Barbara:            Vuoi?

Mauro:              No, voglio essere nel pieno possesso di tutte le  facoltà mentali….

Barbara:            Io no ( prende il cellulare). Ora sono pronta!       

Mauro:              “Non è un discorso in allegria, ma la malattia mi si porta via” (Sorride amaro) Perdona la rima Paola,  ma non posso rinunciare alla mia verve poetica anche in momenti come questo...

Barbara:            (Piangendo) No, non ce la faccio. Pure la poesia….

Mauro:              Smettila sennò viene mossa.

Barbara:            Va….va bene….(con l’altra mano fuma)

Mauro:              Ma bando ad ogni inutile inibizione. Voglio lasciarti la visione del mio corpo che tu hai amato tanto e spero non ti dispiacerà….

Musica di sottofondo. Mauro mentre parla comincia comincia a fare uno spogliarello.

Barbara:            Co…cosa fai? Ommioddio….tu sei matto…..sto per vomitare ! ( Fuma )

La luce pian piano si attenua

Atto secondo

Scena 7

Bar di un circolo di tennis: tavolo, sedie, ecc… Mauro è seduto al tavolo intento a sorseggiare una bibita. Entra Barbara e si mette seduta.

Barbara:            Dove hai messo la lista? Mi sono fatto un giretto e mi sono venuti in mente un paio di nomi che vorrei aggiungere.

Mauro:              Eccola (porge all’amica un foglietto spiegazzato).

Barbara:            (Lo apre e fa una faccia sorpresa) Porca miseria, ma li hai depennati tutti!  Sembra una battaglia navale!

Mauro:              E’ che….chi per una cosa, chi per un'altra... non li trovo adatti.

Barbara:            Pure Livio Colletti? E' di bella presenza, per quanto possa valere un mio giudizio, ma soprattutto e sottolineo  soprattutto,   ha un negozio di camicie in centro da tre generazioni...

Mauro:              Ho chiesto informazioni, pare che stia fallendo.

Barbara:            Cavolo! E Francesco Chiostri? E' divorziato ed il suo studio di architetti è tra i più prestigiosi  della città...

Mauro:              Parrucchino.

Barbara:            Non ci credo...

Mauro:              L’ho beccato nello spogliatoio. Una scena deprimente!

Barbara:            Ecco perché quando gioca, porta in testa quella ridicola fascia! Gli serve per tenere fermo tutto l’ambaradam!

Mauro:              E no?

Barbara:            Gli uomini sono proprio ridicoli.

Mauro:              Grazie

Barbara:            Ma tu sei un’eccezione e non sarà facile reggere al tuo confronto.

Mauro:              Sei tutta matta, ma ti voglio bene….

Barbara:            Sono sempre i migliori se ne vanno troppo presto...

Mauro:              Lo so… (vede la moglie che si avvicina) Cambiamo discorso, sta arrivando Paola.

Entra Paola, anche lei in tuta da ginnastica con una racchetta in mano. Si avvicina al tavolo. Saluta.

Paola:               Mauro non giochi?

Mauro:              No, non mi sento molto in forma (si tocca lo stomaco)

Paola:               Tesoro, sai che detesto cambiare il compagno del doppio.

Mauro:              Non ce la faccio amore. Rischierei di non farti divertire.

Paola:               Allora non gioco nemmeno io! Fa niente, la giornata è bella, mi metto seduta con voi, e mi ordino un bel Martini.

Barbara:            Ottima idea. Intanto io do un’occhiata in giro…..oggi c’è un passaggio!

Mauro:              Potresti soprassedere?

Paola fa per mettersi seduta, quando un uomo le si avvicina e la guarda. E’ Livio Ferrari, il suo vecchio fidanzato.

Livio:                Paola, Paola Guidi. Sei proprio tu?

Lei lo guarda per un attimo…indecisa.

Paola:               Livio, Livio Ferrari…

Si abbracciano e si baciano. Lui la solleva per la vita.

Livio:                Che sorpresa, Paola, non ci posso credere! Paola Guidi…

Paola:               Oh mio Dio, Livio!

Mauro e Barbara si guardano

Mauro:              E questo chi è?

Barbara:            Ommiodiolivio!

Livio:                Che piacere rivederti! Se l'ultima persona che avrei immaginato di incontrare qui!

Mauro:              Guarda i casi della vita...

Paola:               Livio Ferrari.

Mauro:              E dai...

Livio:                Stai benissimo, sei stupenda come sempre…

Paola:               Oh, anche tu stai benissimo!

Barbara:            Guarda Mauro questo tizio, non mi piacerebbe pure se non fossi gay! 

Livio:                Ma tu guarda…. Paola, Paola Guidi...

Mauro:              Io  Mauro, Mauro Sani.

Livio non se lo fila ed ha occhi solo per Paola

Livio:                Paola…la mia Paola…

Paola:               Che ci fai qui?

Livio:                Ospite del circolo. (La allontana da lui per osservarla meglio)  Fatti vedere! I tuoi occhi da cerbiatto...  non li ho mai dimenticati!

Mauro:              Sarà meglio che leviamo le tende... siamo di troppo.

Barbara:            Hai ragione.

Paola lancia un’occhiataccia a Mauro e Barbara

Paola:               Livio, voglio presentarti mio marito Mauro e la nostra cara amica Barbara. Ragazzi questo è Livio…

Mauro:              Livio Ferrari, scommetto...

Paola:               … il mio vecchio…

Livio:                Fidanzato !  E  tu saresti il fortunato marito di Paola!

Mauro:              A quanto pare!

Livio cerca di baciare la mano a Barbara che gliela porge da uomo, ma Barbara lo lascia con la bocca giù

Barbara:            Non ci provare o ti stendo con un cazzotto. Piacere Barbara

Livio la guarda disorientato.

Paola:               Barbara ha un brutto eczema alla mano

Livio:                Scu…scusa.

Barbara:            E non sopporto che un uomo mi ci sbavi sopra….

Livio si pulisce la mano mentre oramai il suo sguardo è tutto per Paola

Livio:                Paola Guidi, la ragazza più bella del liceo! Quando mi hai lasciato sono stato malissimo. Ho sempre pensato che saresti finita con sposare qualcuno come George Clooney...

Paola:               (Ride divertita) Ma che dici Livio…

Mauro:              E poi si è accontentata di me…!

Livio:                Beh, sono sicuro che hai fatto la scelta migliore...

Barbara:            Chi si accontenta gode.

Paola:               Non mi posso lamentare (guarda Mauro)

Livio:                (Prende la mano di Paola) La piccola Paola Guidi.

Mauro:              In Sani…

Livio:                Perché?

Mauro:              Cosa…

Livio:                Siamo sanissimi…

Paola:               Sani è il suo cognome.

Barbara:            Ma questo è cretino…

Livio:                Certo, certo... è un bel cognome. Ti sta bene, non lo cambiare…

Paola:               Livio, che ci fai da queste parti?

Livio:                Ho lasciato Bologna per qualche giorno… affari.

Paola:               Sediti e raccontami tutto.

Livio:                Che poi guarda la combinazione, ma si parlava proprio di te proprio l’alto giorno con Luca.

Paola:               Ma chi Luca Giannini?

Livio:                Ci vediamo sempre quando passo per Roma. Te lo ricordi?

Paola:               Certo, in classe stava seduto nel banco dietro al mio. Era lui che mi passava i compiti di matematica. Lo sai che la matematica non è mai stata il mio forte... 

Mauro:              Anche oggi in fatto di conti non è che se la cava benissimo...

Livio:                Ora insegna lettere e si è sposato con Giovanna, la sua compagna di banco.

Paola:               Giovanna! Ma dai… si sono messi insieme durante la gita a Parigi. Ti ricordi?

Livio:                Lei è un valente architetto. Hanno un bimbo bellissimo e sono così affiatati!

Paola:               Quanti anni sono passati ?

Livio:                Un’eternità! Tu poi, alla fine ti sei laureata in psicologia?

Paola:               Certo che sì.

Livio:                Dove eserciti?

Mauro:              A casa.

Paola:               E lui è il mio unico paziente .

Livio:                Cosa?

Paola:               Scherzo! Faccio la casalinga a tempo pieno. Tu invece, di cosa ti occupi?         

Livio:                Calzature.

Mauro:              Commesso?

Livio:                Simpatico tuo marito ! Ho una fabbrichetta a Bibiano.

Paola:               Ma è meraviglioso!

Livio:                Negli ultimi anni il BRAND è cresciuto: le mie calzature vanno fortissime sul mercato.

Livio accavalla le gambe e Barbara gli guarda le scarpe disgustato.

Barbara:            (Guarda Mauro) Anche se generalmente porto scarpe maschili…..le sue sono orrende

Mauro:              Bene! La crisi non ti ha sfiorato per niente?

Livio:                La crisi? Va di moda parlarne, ma alla fine non c'è nessuno che va in giro senza scarpe...

Barbara:            Quelle scarpe?

Livio:                Tu, Mauro, di quali affari ti occupi?

Mauro:              Affari legali. Sono nello Studio Vitali e associati. Ramo assicurazioni…

Livio:                E quanto hai, il 51% ?

Mauro:              No, lo stipendio a fine mese.

Paola:.               E' uno studio molto quotato.

Mauro:              Quelli quotati sono i proprietari, io sono l’associato.

Paola:               Non dargli retta Mauro è un ottimo consulente ! E tutti, prima o poi, hanno bisogno di un buon avvocato.

Mauro:              Come le scarpe....

Livio:                Giusto. Ma, senza offesa, la tua è una categoria dalla quale preferisco stare alla larga il più possibile

Barbara:            Fai bene… la nostra è una brutta razza.

Livio:                Anche tu avvocato?

Barbara:            Altro associato...ramo divorzi. Sposato?

Livio:                No scapolo.

Barbara:            E ti pareva? Tutte ce l’ha…

Paola:               Livio, non ti credo.

Livio:                Ma è vero.

Paola:               Tu single! Non è possibile…

Livio:                Invece sì! E, se proprio lo vuoi sapere, è stata anche un po’ colpa tua, mia graziosa seduttrice.

Paola:               Che dici…

Livio:                Certo! Dopo che tu mi piantasti non potevo certo accontentarmi di una qualunque, no?

Paola:               Livio…

Livio:                Ero convinto che ti fossi trasferita a Londra.…

Paola:               All’inizio sì, e pensavo di restare lí per un bel pó. Ma poi ho conosciuto Mauro che si trovava li per un master e...

Mauro:              E ha scelto di rimpatriare col sottoscritto.

Livio:                Menomale, altrimenti non ti avrei mai più incontrata.

Mauro:              Vedi la fortuna...

Livio:                Sai... pensavamo di vederci con Luca, Giovanna e qualche altro amico di classe domani sera.

Paola:               Non mi dire…

Livio:                Perché non vieni? Sarebbero contenti di  rivederti...

Paola guarda Mauro che fa la faccia contrariata. Barbara cerca di richiamare  l’attenzione di Mauro.

Barbara:            Mauro ti posso parlare un secondo?

Mauro lo guarda con una faccia interrogativa.

Mauro:              Proprio adesso?

Barbara:            (Gli fa l’occhietto) Andiamo?

Mauro:              (Alzandosi) Scusateci  un attimo!

Paola guarda Mauro e Barbara.

Mauro:              Perché nel frattempo non ordini da bere anche per me, mia graziosa seduttrice?

Livio:                Che simpatico!

Mauro si apparta con Barbara

Mauro:              Che ti prende?

Barbara:            Amico mio, sono finite le preoccupazioni, “habemus papam”.

Mauro:              Cioè…

Barbara:            Tu cercavi l’uomo giusto per Paola. L’abbiamo trovato.

Mauro:              Chi è?

Barbara:            Come chi... lui, ommiodiolivio, naturalmente! E' arrivato al momento giusto...come il cacio sui maccheroni

Mauro:              Ma sei matta?

Barbara:            Noooo!

Mauro:              Paola sposata con il proprietario di una "fabbrichetta di Bibiano"...per giunta  cafone! Ma gli hai viste le scarpe? Piuttosto preferisco continuare a vivere!

Barbara:            Ma Paola non lo considera affatto un cafone. Ommiodiolivio è il suo ex fidanzato. Era così felice di rivederlo... e poi è pieno di soldi Mauro, tanti soldi… una fabbrichetta di soldi.

Mauro:              Non è il solo ad avere i soldi.

Barbara:            Ma lei lo conosce... ed il primo amore non si scorda mai.

Mauro:              Se l’ha lasciato ci sarà un motivo…

Barbara:            Stai facendo un errore...

Mauro:              Torniamo al tavolo…

Barbara:            Ma perché no?

Mauro:              No e basta.

Barbara:            Mauro, ragiona, non hai tempo per trovarne un altro... lui è disponibile! Guarda come sono affiatati!

In quel momento Mauro guarda verso il tavolo della moglie e la vede ridere.

Mauro:              Dici?

Barbara:            Certo! E se anche trovassi uno che piacesse a te, chi ti dice che andrebbe bene anche a Paola?

Mauro:              Beh….non hai tutti i torti.

Barbara:            E col Ferrari si va di corsa.

Mauro:              Questa è una battuta pietosa….

Barbara:            Vabbè….così…

Mauro guarda di nuovo dalla parte di Paola ed Livio che parlano fitto.

Mauro:              Tu pensi davvero che quell’essere la renderà felice!

Barbara:            "Quell’essere" ha un nome e il suo nome è Livio. E io penso di si. Per lo meno ci sono buone possibilità.

Mauro:              Dici?

Barbara:            Ma certo!

Mauro:              Ok, ok.

Barbara:            Però, sii gentile… sforzati un pochino.

Mauro:              E’ una parola!

Barbara:            Pensa a lei Mauro, a quando non ci sarai più…

Mauro:              D’accordo, d'accordo...

Barbara:            Si, ma sorridi ti prego, perché onestamente sembri uno sfigato.

Si avviano di nuovo al tavolo, mentre Barbara da una pacca sulle spalle di Mauro.

Livio:                (Fa una smorfia) Mano pesante la ragazza!

Paola:               Ma dove vi eravate cacciati?

Anche Mauro da una pacca amichevole sulle spalle di Livio.

Livio:                Ma che sono, un tappeto?

Mauro:              Livio, vecchio mio! Dove eravamo rimasti?

Livio:                Non mi ricordo….co’ tutte ste manate mi avete mischiato i neuroni…

Mauro:              All’invito a cena.

Livio:                Ah già, dai Mauro, vieni anche tu… Mi farebbe molto piacere.

Mauro:              Oh no, mi sentirei di troppo. Una cena tra compagni di classe!  Ma Paola può venire, deve venire. Sempre se le va?

Paola lo guarda stupefatta.

Paola:               Certo che mi andrebbe!

Mauro:              Lo vedi? Certo che le va...

Livio:                Mauro, ora capisco perché ti ha sposato!

Paola:               E' un marito eccezionale!

Mauro:              Senti, si è liberato un campo. Ti vanno un paio di scambi?

Livio:                Volentieri!

Paola:               Ma non ti faceva male lo stomaco?

Mauro:              Ora sto meglio! Molto meglio.

Mauro ed Livio si alzano. Paola guarda il marito. Mauro guarda Barbara.

Mauro:              Lo disintegro!

Barbara:            (Sottovoce) Sii gentile!

Mauro:              Lo smolecolo.

Barbara:            Si, ma con delicatezza…

Paola continua a guardare il marito. Mauro ed Livio escono. Paola guarda Barbara.

Paola:               Veniamo anche noi. Andiamo a fare il tifo, Barbara?

Barbara:            Con piacere... e che vinca il migliore!

Scena 8

Casa di Mauro. Paola si sta preparando . Lui è in vestaglia e lei pronta per uscire.

Paola:               Sei sicuro di non voler venire?

Mauro:              Non potrei neanche se volessi... dopo la partita di ieri sono distrutto.

Paola.                Livio dovrebbe arrivare da un momento all’altro. Mi aiuti a tirare su la lampo?

Mauro:              (Si lamenta...) Non so se ce la faccio... ogni piccolo muscolo della mia mano mi ha voltato le spalle al grido “nontipensoproprio” (le chiude la lampo). Ecco fatto. Sono contento che esci, così ti distrai un po’.

Paola:               Non ho bisogno di distrarmi... io ci sto bene a casa con te.

Mauro:              Andiamo, Livio è così simpatico ed  è un piacere giocare a tennis con lui.

Paola:               Che strano! All’inizio ero convinta che ti fosse antipatico.

Mauro:              Un fenomeno! Il piú spietato tra tutti i giocatori di tennis che abbia mai incontrato…

Paola:               Ti è bastata una partita per innamorarti di lui?

Mauro:              Boom Boom Becker in confronto a lui è un dilettante...

Paola:               Il tennis fa miracoli...

Mauro:              Un uomo di successo, un atleta formidabile, bello, affascinante, divertente, praticamente perfetto, non trovi?

Paola:               Sì... discreto.

Mauro:              Discreto? Ma perché parli di lui con tanta sufficienza. Mi sembravi così felice di rivederlo...

Paola:               Ero sorpresa...

Mauro:              Andiamo, non gli staccavi gli occhi di dosso! Un francobollo…

Paola:               Ma dai….non lo vedevo da anni, ero curiosa... e poi sei stato tu ad invitarlo a giocare a tennis ed è stata una tua idea quella di prendere l'aperitivo insieme e di cenare con lui...

Mauro:              Pensavo ti facesse piacere.

Paola:               E si può sapere perché stasera hai deciso di non venire? Tu non me la racconti giusta….

Mauro:              Detesto le cene di classe ...

Paola:               Sei così strano ultimamente... che ti prende?

Mauro si gira di spalle. Lei si avvicina al marito di spalle e lo abbraccia.

Paola:               In altri tempi non mi avresti servito su un piatto d'argento al mio ex...

Mauro:              Mica siete soli...e…e poi  è una cena di classe…e….e poi io non sono geloso!

Paola:               Uhmmm…. sicuro?      

Mauro:              Ti dico di no….

Paola lo tiene sempre abbracciato.

Paola:               Ma se mi hai fatto una scenata l’altra settimana perché il tuo collega Andrea mi aveva dato un bacio sul collo per scherzo alla cena del suo compleanno... te lo ricordi?

Mauro:              Per scherzo! Io quello lo conosco bene. E’ un pervertito….sta sempre sui siti porno…

Paola:               (Ride) Vedi che sei geloso?

Mauro:              Certo che sono geloso! Ti piacerebbe che non lo fossi?

Paola:               (Lo bacia) Certo che no!

Mauro la bacia di nuovo.

Mauro:              Sei bellissima.

Paola:               Grazie! Ma adesso devo sbrigarmi altrimenti faró tardi...

Mauro:              Figurati se Livio non aspetta la sua "occhi da cerbiatto"...

Paola:               Potevi venire anche tu...

Mauro:              Ma no…vai…

Suono di citofono

Paola:               Accidenti...! Devo proprio andare! Sicuro che non ci vuoi ripensare?

Mauro:              Non preoccuparti per me. Ho visto che c'è un bel film stasera in tv. Adesso mi preparo una cenetta ... (ma Paola è uscita) che rimpiangerai di essere andata a cena fuori... E poi dovrebbe passare Barbara, vedrai non sarò solo... (si gira per salutare la moglie ma Paola è già lontana)

Mauro si mette seduto. Le gambe gli dolgono. Si distende sul divano. Campanello.Va ad aprire.

Mauro:              Sapevo che saresti tornata da me...

Apre la porta, ma sull'uscio c'è Giorgia Felici, l’impresario di pompe funebri con accanto Barbara.

Mauro:              Oh mio Dio!!!

Giorgia scatta dietro Barbara e cerca di nascondersi, ma Barbara li guarda con stupore e si sposta.

Barbara:            Ma che….vi conoscete per caso?

Giorgia dietro a Barbara fa ampi cenni di no

Mauro:              (Giorgia gli lancia un'occhiata disperata) Nooo? No!

Barbara:            Questo è Giorgia... Giorgia Felici!

Giorgia:             Piacere….Giorgia…

Barbara:            Giorgia, lui è Mauro, il mio migliore amico...

Mauro:              Piacere Mauro Sani.

Giorgia:             Barbara mi ha molto parlato di lei.

Mauro:              Se permette, passerei al tu. (Sottovoce) Sappiamo talmente tante cose l'uno dell'altra...  Prego, accomodatevi. Posso offrirvi qualcosa da bere?

Barbara:            A me un Martini con ghiaccio .

Giorgia:             Io niente grazie…

Mauro va a prendere dei bicchieri e la bottiglia. Squilla il telefono a Barbara.

Barbara:            Mi scusate un attimo? Lavoro.

Mauro:              Stasera "straordinari"...

Barbara esce. Giorgia strappa la bottiglia dalle mani di Mauro versa il liquido nel bicchiere e beve  tutto di un fiato.

Mauro:              Sei proprio sicura di non voler bere niente?

Giorgia:             Scusa…per riprendermi! Non potevo immaginare che il migliore amico di Barbara, fosse il dottor  Sani….. quello delle tombe a castello..!

Mauro:              E io non avrei mai pensato che l’angelo della morte si presentasse a casa mia! Mi hai spaventato, sai! Come custode delle mie spoglie mortali, ho pensato che fossi venuta per me. Scommetto che Barbara non sa nulla del tuo lavoro...

Giorgia:             E guai se lo scopre! Tra una chiacchierata e l’altra ho capito che è molto superstiziosa.

Mauro:              Davvero? (Ride) Non me ne sono mai accorto…

Giorgia:             Figurati che mentre eravamo in macchina ha visto un carro funebre e non ti dico che spettacolo ! Ha fatto una macumba. Capisci? A me….proprio a me…

Mauro:              E cosa le hai detto?

Giorgia:             Che faccio l’ imprenditrice. E poi non ha tutti i torti.  La gente scappa appena sa del mio lavoro. Sai….tengo molto a lei. E’ così speciale e poi si sta occupando…

Mauro:              Della tua separazione. Certo sono gran brutti momenti per te…

Giorgia:             Hai ragione! Il matrimonio oggi nasce con la scadenza ed il divorzio non fa neanche più notizia. Come diceva il sommo poeta: “Lasciate ogni speranza voi ch' entrate”

Mauro:              L’ottimismo è il sale della vita…

Giorgia:             (Recita) “Per me si va nella città dolente, per me si va nell'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente”

Mauro:              Ecco…perfetto per tirarmi su il morale…

Giorgia:             Questo avrebbero dovuto scrivere sul portone della chiesa che ho varcato ignara dell'inferno che mi aspettava...

Mauro:              Non ti farai influenzare un po’ troppo dal tuo lavoro?

Giorgia:             Ti sembro depressa?

Mauro:              Noooo... se posso dire... un tantino demotivata…

Giorgia:             Non l'ho voluto io. Lui ha smesso di amarmi. Un bel po’ è anche colpa mia. Non mi attirava più ed alla fine lui è scappato con un'altra lasciandomi l'agenzia ed un biglietto: "Mi dispiace, non ti amo più e ora con le morte come te, pensaci tu ”. Pure la rima… capisci?

Mauro:              Poetico il tuo ex ….

Giorgia:             Che se vogliamo, l'agenzia funebre  è fonte inesauribile di guadagni...

Mauro:              Già… alla fine tutti dobbiamo morire... (si intristisce di colpo e si versa da bere)

Giorgia:             E quando pensavo di essere felice, la vita mi ha presentato il conto.

Mauro:              Lo dici a me! Dai bevi ancora  (le porge un bicchiere pieno). Per fortuna sei ancora una bella donna ed hai ancora un sacco di possibilità davanti.

Giorgia:             Magari!

Mauro:              Ma sì….buttati sul lavoro! Scusa, come non detto!

Giorgia:             Barbara in questo senso mi sta aiutando tanto. Lei è molto cara con me!

Mauro:              Ma devi fare attenzione! Potresti avere delle brutte sorprese.

Giorgia:             Dici che si incavolerà se scopre il lavoro che faccio?

Mauro:              A parte quello…insomma…sei una brava donna…c’è ancora vita davanti a te…e…….non devi lasciarti coinvolgere…

Giorgia:             Ci conosciamo da poco, ma da quel che ho capito, tu devi essere veramente un uomo speciale, uno che non si ferma alle apparenze.

Mauro:              Veramente solo un uomo che non ha più futuro e cerca di salvarle le sue ultime apparenze.

Giorgia lo guarda con tenerezza.

Giorgia:             Posso?

Mauro:              Cosa?

Giorgia si avvicina ed abbraccia Mauro . Entra Barbara , non vista, che li vede abbracciati .

Giorgia:             Anche se ci conosciamo da poco, sento di volerti bene! (Si asciuga gli occhi) Scusa, mi sono commossa a pensare che…

Mauro:              Sei dolcissima…

Paola:               Posso andare in bagno a rifarmi il trucco? Ecco ora sono un disastro.

Mauro:              Ma certo. E’ in fondo a sinistra.

Giorgia:             Quando torno ti  racconto il mio segreto. Sento che con te posso confidarmi.

Giorgia esce. Subito dopo entra Barbara

Barbara:            Allora? Avete finito con la farsa?

Mauro:              Quale farsa?

Barbara:            Vi ho visti abbracciati sa? L’avevo capito che vi conoscevate ! A me non sfugge niente! Ho l’istinto dell’ uomo e la furbizia della donna. Con me non si scappa.

Mauro:              E chi vuole scappare.

Barbara:            Non scherzare col fuoco ! Siete stati amanti, vero?

Mauro:              Ma che ti dice quel cervello bacato?

Barbara:            Da te non me l’aspettavo.

Mauro:              Giorgia è una persona che ha molti problemi ….

Barbara:            E tu l’ abbracciavi per consolarla….

Mauro:              Guarda che stai  prendendo un grosso abbaglio. E’ vero ci conosciamo, ma è una cosa troppo lunga da spiegare…..

Barbara:            Allora fammi il riassunto.

Mauro:              No…se lei non lo desidera.

Barbara:            Pure i segreti avete…e cos’altro? Certo…io ti consideravo un amico. Vatti a fidare degli uomini…

Mauro:              Smettila di dire stupidaggini! Guarda che in questo momento Giorgia ha solo  bisogno di avere accanto una persona sensibile e che la capisca…

Barbara:            E saresti tu il soggetto adatto?

Mauro:              Ah…io no di certo, con tutti i problemi che ho! Ma se è per questo,  nemmeno tu saresti il soggetto giusto…

Barbara:            Perché no? Cosa mi manca?

Mauro:              Ascoltami bene Barbara. Conosco il tuo modo di agire e non lascerò che tra una canna e un cibo calorico  provi a traviare  anche questa povera donna. Non te lo permetterò fosse l’ultima azione buona che faccio!

Barbara:            Da quando in qua ti sei messo a difendere i miei clienti?

Mauro:              Da quando ne ho conosciuta UNA !

Barbara:            Senti Mauro, non t’impicciare. Io so come comportarmi e cosa devo fare!

Mauro:              Tu non sai proprio niente, Barbara. Tu sei la gay più egoista ed egocentrica che io conosca. Con la tua parlantina da avvocato riesci a rivoltare le persone, perché ti raccontano la loro vita e tu colpisci nei loro punti vulnerabili. Non ti basta mai…

Barbara:            Non è vero.

Mauro:              Ah sì ?!  Non ricordi cos’ è successo con Sonia Massi? La mia amica che mi aveva chiesto un buon avvocato perché il marito voleva toglierle pure le mutande? Solo che le mutande gliele hai tolte tu.

Barbara:            E vabbè…. ci ho  provicchiato!

Mauro:              Provicchiato? Prima le piacevano gli uomini, ora è  diventata la portabandiera al “ Gay pride”.

Barbara:            Lei ce l’aveva scritto addosso di essere…

Mauro:              Una lesbica arrapata come te? Questo volevi dire? E con Giulia  Rossi?

Barbara:            Ma chi , la tua commercialista?

Livio:                La mia ex ….ma molto ex…commercialista!

Barbara:            E vabbè…. ci ho  provicchiato!

Mauro               Provicchiato? Ti sei presentata qui con la scusa di un consiglio tecnico e gli hai  sbavato addosso per tutta la sera.

Barbara:            Non esageriamo! Qualche corteggiamento!

Mauro:              Qualche? Hai fatto per lei la pole-dance attaccata al piedistallo dell’ abatjour. Mi ero assentato un attimo per accompagnare Paola a letto che stava poco bene e quando sono rientrato in salone….sparita. L’ho vista dalla finestra che scappava via come fosse inseguita dalla guardia di Finanza.

Barbara:            Una chiamata urgente….niente di più…

Mauro:              Smettila di nasconderti. Per te, ogni donna che gira dalle tue parti è  una potenziale preda da accalappiare.Tu sei l’amica migliore che uno possa avere,  ma hai la vita privata più depravata che si possa immaginare.

Barbara:            Sai che c’è? Mi hai proprio stancata. Io me ne vado.

Barbara prende la sua roba

Mauro:              Eh no! Non te ne puoi andare così, che cosa dico a Giorgia?

Barbara:            Ti sei appena promossa suo “angelo custode”, arrangiati!! Io sono sono troppo depravata per farlo!

Non le da il tempo di replicare ed esce sbattendo la porta. Rientra Giorgia.

Giorgia:             Dov’è Barbara?

Mauro:              E’ appena scappata via. Una grana improvvisa sul lavoro……

Giorgia:             Beh, allora le corro dietro, magari faccio in tempo a  riacchiapparla.

Mauro:              Aspetta Giorgia… so che non dovrei essere proprio io a dirti questa cosa di Barbara….

Giorgia:             Se vuoi dirmi che le piacciono le donne, guarda che l’ho capito da un pezzo…

Mauro:              Davvero? E allora per quale motivo non te ne stai alla larga?

Giorgia:             Poi ti spiego. Ora scappo…ti voglio bene

Paola appare sulla soglia di casa,  mentre Giorgia lo bacia sulla guancia  e fa per andarsene. Paola esce

Giorgia:             Allora conto di rivederti.

Mauro:              Quando vuoi. Sempre a tua disposizione….

Mauro chiude la porta. Dopo qualche secondo di nuovo il campanello.

Mauro:              Ciao amore! Hai fatto presto, come va? (Fa per avvicinarsi)

Paola:               Non ti avvicinare o ti tiro un pugno.

Mauro:              Mi sa che non ti sei divertita…

Paola:               Finalmente comincio a capire…

Mauro:              Cosa?

Paola:               Perché sei voluto rimanere a casa.Forse perché ti serviva una serata libera? Ora capisco anche perché negli ultimi tempi eri così strano…

Mauro:              Ma io non sono affatto strano…

Paola:               Smettila  Mauro, ti ho beccato!

Mauro:              Di cosa parli?

Paola:               Ti ho visto abbracciato a quella donna! Tu hai un’ amante…

Mauro:              Guarda che ti sbagli. L’ho vista stasera per la prima volta , anzi no, in effetti…

Paola:               Stai negando l’evidenza… ti ho visto con questi occhi non più tardi di un minuto fa. BUGIARDO!

Mauro:              Sei fuori strada Paola… lascia che ti  spieghi.

Paola:               C’è poco da spiegare, è così evidente.

Mauro:              Io stavo solo cercando di spiegarle che…

Paola:               Ecco perché mi spingevi tra le braccia di Livio! Dimmi solo da quanto tempo va avanti questa storia o ti sbrano.

Mauro:              Ma di quale storia stai parlando…quella donna  è una cliente di Barbara…

Paola:               Non cercare di mischiare le carte!

Mauro:              Stai prendendo un abbaglio.

Paola:               Non passerò un altro secondo della mia vita con un libertino come te.

Mauro:              Libertino a me?

Paola:               Sì, un playboy da strapazzo, un traditore… un disonesto!

Mauro:              Adesso basta! Porca miseria, fammi parlare…

Mauro le prende le mani.

Paola:               Non toccarmi… (minacciosa)

Mauro:              Mettiti seduta e parliamo da persone civili!

Paola.               Non ho nessuna voglia di starti a sentire…

Mauro:              Lasciami parlare e poi prendi le tue decisioni… va bene?

Paola:               D’accordo, ma per favore, prima togliti quel rossetto dalla faccia.

Mauro si pulisce la faccia.

Mauro:              Quella donna che hai visto è Giorgia Felici, una cliente di Barbara che era qui sino a due minuti fa. Si sta separando perché il marito è scappato con un’altra.

Paola:               Che storia commovente… e che ci faceva tra le tue braccia?

Mauro:              Barbara l’ha portata qui per un aperitivo…

Paola:               Un diabolico triangolo…

Mauro:              Ma quale triangolo! Si sono fermati a bere qualcosa e, mentre lei si è allontanata per andare in bagno, io e Barbara abbiamo litigato…

Paola:               Per il ruolo del  dominante…

Mauro:              Paola, smettila! Nessuno vuole avere il dominio su niente. Ho solo detto a Barbara di non trasformare la povera Giorgia in un’altra delle sue vittime. Mi sembrava stesse troppo male per affrontare un altro colpo…

Paola:               E’ davvero toccante il tuo interesse per la poverina… E tu che parte hai, quella dell’eroe che salva una fanciulla indifesa?

Mauro:              Ti sto dicendo la verità, Paola.

Paola:               Non mi hai ancora detto cosa ci faceva tra le tue braccia…

Mauro:              Le ho rivelato la vera natura di Barbara e mi stava ringraziando…

Paola:               La prossima volta che il fruttivendolo mi dà il resto lo abbraccio e lo bacio per ringraziarlo…

Mauro:              Ti giuro che è andata così…

Paola:               Certo! Adesso è tutto chiaro. Peccato che non credo a una sola parola di quello che hai detto!

Mauro:              Paola, la tua intelligenza si sta sgretolando sotto l’attacco di una gelosia cieca e irrazionale. Ora chiamo Barbara che ti confermerà tutto così la facciamo finita con questa inutile discussione…

Paola:               Non penserai davvero che possa credere al re della menzogna?

Mauro:              Non hai nessun motivo per sospettare che io possa aver fatto qualcosa…

Mauro si ferma folgorato da un dolore improvviso.

Paola:               Ti ho visto Mauro! E c’è l’aggravante di una serie di coincidenze davvero sospette…

Mauro:              Ma chi sei il commissario Montalbano?

Paola:               Fai la valigia e fuori di qui!

Mauro è piegato in due dal dolore.

Paola:               Che ti succede ora?

Mauro:              Il dolore allo stomaco… è tornato!

Paola:               Non prendermi in giro… che così aggravi la tua posizione.

Mauro:              Puoi aspettare un attimo per l’interrogatorio?

Si accascia per terra. Paola corre spaventata.

Paola:               Giuro che se fingi,  questa volta te la faccio pagare!

Mauro:              Paola devo dirti una cosa. Non avrei voluto dirtelo, ma devi sapere la verità.

Si va a sedere sul divano piegato in due dal dolore.

Mauro:              Non voglio che tu pensi che io sia un marito infedele… mai! Soprattutto ora che sono agli sgoccioli della mia vita…

Paola:               Non posso credere che sei arrivato a questo…

Mauro:              Non è come credi… questa volta è vero: io sto male sul serio!

Paola:               Adesso basta Mauro! Questa volta hai toccato il fondo… ho detto fuori di qui!!

Mauro:              Paola, io sto morendo…

Scena 9

Casa di Mauro. Luce su Mauro seduta sul divano con un plaid  sulle ginocchia. Entra Paola, le da un bacio.

Paola:               Ciao tesoro. Come ti senti?

Mauro:              Bhè… forse un po’ più debole di ieri.

Paola:               Senti, ho comprato i biglietti, volo AZ717, partiamo alle 8,45 domani mattina. Quando arriviamo a Parigi troveremo una macchina ad attenderci. Ci porterà direttamente alla clinica del professor Henry  Fabien.

Mauro:              Paola, credo che questo viaggio sia davvero inutile. Oramai sono aggrappato ad un filo. Oggi come oggi, ostinarsi a restare con un piede nella fossa, è tra le cose più costose.

Paola:               Non m’importa. Spenderemo tutto ciò che sarà necessario….a costo di vendere tutto…

Paola è sul punto di scoppiare in lacrime, ma si fa forza. Porge la borsa dell’acqua calda a Mauro.

Paola:               Ecco tesoro, metti questa dietro la schiena, è bella calda. Ora vado a caricare la lavatrice e la lavastoviglie e poi vado prima all’ufficio postale per pagare le bollette e poi in banca a farmi fare l’estratto conto. Sto facendo anche pratica col Pc e fra un po’ penso di riuscire a fare tutto on line.

Mauro:              Sai Paola, mi sorprendi. Stai affrontando questa tragedia  senza perdere la testa.

Paola:               Fino ad oggi tu ti sei sempre occupata di tutto, ora tocca a me farlo. (Lo bacia sulla fronte con tenerezza)

Mauro:              Senti amore, vado di là a riposare un po’. Domani sarà una giornata molto  faticosa per me.

Paola l’accompagna, poi rientra e compone un numero al cellulare . Niente. Ci riprova. Lo getta via

Paola:               Sono proprio stufa di questa dottoressa da strapazzo. Bella serietà professionale. Un tuo caro amico sta morendo e tu te ne vai in vacanza. Aspetta che mi capiti davanti…

Suono campanello. Paola va ad aprire. Entra Sandra con un pacchettino in mano. Paola la guarda con rabbia.

Paola:               Lupus in fabula! Finalmente siamo tornati dalla vacanzetta!

Sandra:             Ciao Paola, sono passato un momento per salutarvi. Vi ho portato un piccolo souvenir da Malindi. Niente di che…..

Paola:               Tienitelo il tuo souvenir! Cos’è….sei passata per l’ estremo saluto?

Sandra:             Estremo?!  Mai stata meglio di così!

Paola:               Non te chiaro! Lasciare il tuo studio in questo momento cruciale ed andartene in un atollo sperduto in mezzo all’oceano,  ti sembra una cosa fatta bene?

Sandra:             Beh… non mi capita molto spesso di fare un viaggetto con Giacomo e fortunatamente non c’era niente d’urgente che mi trattenesse …. così…

Paola:               Niente di urgente? E il fatto che tu abbia un paziente in fin di vita non ti sembra urgente?

Sandra:             Scusa, che paziente?

Paola:               Quello che posso dirti e che non sono mai stata tanto delusa da qualcuna in tutta la mia vita… e tanto vale venire subito al sodo. Voglio toglierti questo caso clinico.

Sandra:             Togliermi il caso? Quale caso?

Paola:               Questo e gradirei una copia della cartella di mio marito ……immediatamente!

Sandra:             Io, io non capisco… evidentemente la vacanza mi ha fatto male..

Paola:               Senti... il fatto che tu forse non voglia dirmelo è una cosa, ma che tu te ne vada in vacanza lasciando Mauro…. mentre lui…

Sandra:             Mentre lui…

Paola:               (Singhiozza) Mentre lui se ne sta andando… capisci? Oh ….Sandra… come hai potuto?

Sandra:             Perché, parte pure lui?

Paola:               Sandra…non ti permetto di scherzare su una persona che sta morendo….

Sandra:             Ti ho sentito bene Paola? Hai detto che Mauro sta morendo? Che gli è successo? Ha avuto un incidente o  che?

Paola:               Oh… smettila… non fare la commedia con me, tanto mi ha detto tutto. Domani lo porto a Parigi nella clinica del professor Fabien. E non m’importa quanto costerà…

Sandra:             Fabien? 

Paola:               Ti ha sentito sai quando leggevi la sua sentenza di morte. Mi ha raccontato degli amici che se ne vanno…delle pasticche per attenuare il dolore nell’attesa che….

Sandra:             (Sandra  fa la faccia pensierosa) Ma sì…non può essere che così! Ora capisco tutte quelle sue strane domande!

Sandra comincia a ridere di gusto fino alle lacrime. Paola si gira e lo guarda inorridita.

Paola:               Oh… Sandra, ma come puoi ridere in un momento come questo?

Sandra:             Ah… ne ho conosciuti di ipocondriacin depressi nella mia carriera, ma mai… nessuno come Mauro (ride)

Paola:               Stai scherzando?

Sandra:             Mai stata più seria di così!

Paola:               Allora vuoi dire che non è vero?

Sandra:             Ma certo… gli ho fatto un check-up  due settimane fa. Il paziente Mauro Sani sta più sano di me e di te messi insieme!

Paola:               Vuoi dire che non ha niente di niente.

Sandra:             Assolutamente , te lo posso garantire e gliel’ ho detto anche in studio  prima di partire!

Paola :              Allora perché mi ha detto che stava per morire?

Sandra.             Perché, se è ciò che penso io, deve aver capito fischi per fiaschi e ti risparmio tutti i particolari.

Paola:               C’è qualcosa che non mi quadra!

Sandra:             Ma dai…non l’ ha fatto apposta…e poi lo sai pure tu che è un fissato….

Paola:               Aspetta, aspetta! Te lo dico io il perché! Perché io sospettavo che avesse una relazione con un'altra donna.

Sandra:             Smettila!  Non ci credo manco se lo vedo con questi occhi.

Paola:               Guarda che l’ho beccato tra le braccia di un altra……..

Sandra:             Non è possibile. La conosco sin dalle elementari, lui ha la fedeltà impressa nel Dna.

Paola:               ….e quando l’ho scoperto, ha creduto di poter rimediare con questa ridicola bugia.

Sandra:             Sei fuori strada. Fobie a parte considero Mauro  un uomo integerrimo, direi quasi da altri tempi.

Paola:               Ed invece l’iterregerrimo mi ha cornificato! Una piccola domanda. Nel nostro caotico universo, l’uomo è un errore di natura o un progetto stabilito per fregare le donne? Tu che sei un medico, dimmi, ce l’hai qualche intruglio che  possa rafforzare le mie difese immunitarie?

Sandra:             Ora ti dai una bella calmata e ne parliamo…      

Paola:               Di cosa? Che commediante! Ed io cretina che gli ho creduto! Sono giorni che sto digiuna. Volevo morire con lui, capisci?

Sandra:             Paola, mi dispiace! Forse non mi sono fatta capire bene e Mauro deve aver frainteso…

Paola:               Smettila Sandra, non ha bisogno di un alibi! E’ indifendibile…lo capisci?! Anzi per fregarmi meglio,  si è trovato pure il complice.

Sandra:             Chi?

Paola:               La sua grande amica Barbara.

Sandra:             Dai non ci credo!

Paola:               Due attori consumati. Avrei voluto farteli vedere. Hans e Gretel….

Sandra:             Cip e ciop…..Paola, cara, io voglio bene a Mauro quanto ne voglio a te. Posso solo  consigliarti di scavare bene in fondo alla faccenda. Si fa presto ad equivocare.

Paola:               Equivocare? Ma che dici….è tutto così lampante. Io l’ho beccato in fragrante con l’amante e lui si è inventanto questa bugia grossolana sapendo benissimo che nessuno avrebbe potuto smentirlo .

Squillo cellulare Sandra

Paola:               Ecco! Forse è proprio lui che ti sta cercando per chiederti di assecondare il suo alibi.

Sandra:             (Guarda il cellulare) Ma no è l’ospedale !  Ora devo andare via , ho un’ urgenza, ma mi raccomando, molta calma! Ne riparliamo….

Paola:               Sono calmissima.

Sandra:             Se me lo dici con sta faccia da killer , c’è da preoccuparsi. Niente sciocchezze, ti prego..

Paola:               Stai tranquilla, non ci vado in galera per lui .

Sandra:             Ok….allora vado. Ciao e salutalo…..anzi non fa niente…lo chiamerò…

Sandra va via. Paola prende un cellulare,  fa un numero ed esce. Mauro entra a passo lento. Accende uno stereo. Musica dolce. Si sdraia con calma sul divano, si mette la copertina sulle gambe.  Entra Paola  che si sta infilando la camicia nei pantaloni.

Mauro:              Esci?

Paola:               Sì.

Mauro:              Un appuntamento?

Paola:               Si. (Va verso uno specchio e si aggiusta i capelli)

Mauro:              Da come sei vestita, dev’essere un appuntamento importante.

Paola:               Molto.

Mauro:              (Si alza e gli va dietro alle spalle) Uh….che profumo buono, Qual è, quello che ti ho comprato l’altro giorno?

Paola:               Si.

Mauro:              E’ muy caliente amore.Quasi quasi mi verrebbe da sbottonarti il vestito.

Paola:               Peccato che non puoi farlo…

Mauro:              Chi lo dice?

Paola:               Ma tesoro, nelle tue condizioni, non ne avresti la forza.

Mauro:              (Guarda in basso) No..no…me ne ancora ne avanza…parecchia…

Paola:               Sei sicuro?

Mauro:              Ma certo, finchè c’è vita!

Suono di campanello.

Mauro:              Sicuramente è la portiera. Vai tu?

Paola sorride beffarda e va ad aprire. Compare Livio.

Paola:               Ciao  Livio.

Livio:                Ciao Paola

Mauro:              (Guarda Paola poi guarda Livio) Co…cosa ci fa lui qui?

Paola:               Il mio appuntamento. Andiamo Livio?

Mauro:              Ma perchè?

Paola:               Chiedilo alla tua amante.

Scena 10

Mauro bussa alla porta di Barbara. Barbara va ad aprire in pigiama. Si trova di fronte Mauro.

Barbara:            (Deluso) Ah…sei tu?

Mauro:              Chi credevi che fosse…Brad Pitt?

Barbara:            Avrei preferito  Angelina Jolie

Mauro:              Tieni (gli porge una bottiglia) questa è per te.

Barbara:            Anche se vado pazza per lo champagne, non sarà sufficiente per ottenere il mio perdono.

Mauro:              Vuoi che mi genufletta ai tuoi piedi?

Barbara:            Non occorre, ma continuo ad avere una gran voglia di prenderti a pugni, per quello che mi hai combinato con Giorgia.

Mauro:              Dovresti farlo…

Barbara:            Sai che non potrei mai con te ! Ma che faccia che hai,  sembri uno zombie. Metti  tristezza….

Mauro:              Devi baciarmi o posso entrare?

Barbara:            Piuttosto bacerei un serpente a sonagli . Comunque entra pure…

Mauro:              Ti ringrazio.

Barbara:            Senti, se sei venuto per fare la pace ed essere consolato  non ci pensare proprio.

Mauro:              No, ho solo bisogno di sfogarmi con un’amica!

Barbara:            Prima mi pugnali e dopo mi chiedi aiuto?

Mauro:              Non volevo offenderti…

Barbara:            Porca miseria, cosa ti costava tenere a freno quella boccaccia?

Mauro:              Volevo compiere l’ultima buona azione della mia vita…

Barbara:            Buona azione dici? Ho perso in un solo colpo una donna  adorabile ed una cliente….ma tanto, sono talmente abituata ai fallimenti che oramai ci ho fatto il callo.  Fa niente…me ne farò una ragione….come sempre…

Mauro:              Beata te che ci hai messo subito una bella pezza. Io invece sto male. Ecco, lo sapevo…..mi cominciano a formicolare le braccia, mi manca l’aria e sudo freddo. Dammi un sacchetto….sbrigati

Barbara prende un sacchetto e glielo passa. Mauro lo mette sulla bocca e comincia a soffiare

Barbara:            Gran bel respiro…….calma….

Mauro:              (Scansa la busta) Ecco lo vedi come mi ha conciato?

Barbara:            Chi? (Mette la busta)

Mauro:              (Scansa la busta) Quella disgraziata di Paola.

Barbara:            Che ha fatto la donna dei miei sogni?

Mauro:              Ha dato appuntamento a Livio direttamente a casa nostra…

Barbara:            No ! E perché? Io la conosco……Paola non farebbe mai una cosa simile…

Mauro:              Ha visto Giorgia che mi baciava ed ha pensato che…

Barbara:            La mia Giorgia??! Hai baciato la mia Giorgia? (Si mette la busta in tasca) Allora ti sta bene! Anzi lo sai che faccio ora?

Mauro:              Mi cacci via?

Barbara:            Di più!

Prende un foglio da una scrivania e glielo sventola davanti

Mauro:              Che è?

Barbara:            L’elogio funebre che ho appena finito di scrivere e che avrei dovuto leggere dopo la canzone.

Mauro:              Non mi sembra il momento adatto.

Barbara:            E invece sì! Ecco cominciava così: “In paradiso avevano bisogno di una persona speciale e hanno chiamato Mauro Sani “ Uomo sano e fedele”. Sani-sano, ci avevo fatto pure il doppio senso (cancella energicamente con la penna sul foglio che ha in mano). Via….cancellare….immediatamente

Mauro:              Per l’esattezza è lei che ha baciato me.

Barbara:            Ma bravo!

Mauro:              Voleva solo ringraziarmi per averlo messo in guardia da te. Non essere ridicola!

Barbara:            Ecco cosa ci hai guadagnato con la tua buona azione! Non hai pensato nemmeno per un attimo a cosa provavo io per Giorgia?

Mauro:              E smettila con questa farsa, hai appena detto che ci hai fatto il callo agli insuccessi.

Barbara:            Ecco qua cancelliamo pure questa “ Dotato di incommensurabile umanità

Mauro:              Tu che vieni a fare a me la moralista? Ma perché non fai un po’ di outing!

Barbara:            “Spiccato senso dell’amicizia ”. Bene…. bene pure questa via (Cancella) Continua così e non rimane niente…

Mauro:              Ma dai!!!!

Squilla il telefono. Risponde Barbara.

Barbara:            Pronto? Ciao. Si è qui. Te lo passo. E’ Sandra per te. Vado a farmi una canna è meglio!

Mauro:              Ciao Sandra! Sei stata a casa mia? Hai parlato con Paola? Equivoco… quale equivoco? Non mi dire… non mi dire… non mi dire… Certo che sono contento di non dover morire, però è un modo schifoso di scoprirlo, ecco tutto! Lo so che mi avevi detto che non avevo niente, ma voi medici, specialmente se amici,  dovreste spiegarlo  meglio ai pazienti che non hanno niente, in modo tale che quelli sono sicuri di non avere niente. Paola lo sa? Cosa? Lei crede che io stia nascondendo una relazione? Ah… bene, ora mi è tutto chiaro! Cos’è successo? Assolutamente niente. Se n’è andata con un altro ed io passerò il resto della mia vita a casa di Barbara! … Cosa dici? Ti spiace? Moriammazzata te e tutto l’ospedale!

Barbara rientra con lo spinello in bocca, prende il foglio del necrologio.

Barbara:            Ho cancellato tante di quelle cose da questo foglio, che dovrò rimettercene qualcuna se no diranno che ho scritto un pensierino…

Mauro:              Lascia perdere, tanto non serve più, io continuerò a vivere!

Barbara:            Questo è il modo di parlare, Mauro. Lottare fino all’ultimo…

Mauro:              No, non hai capito niente: ho saputo ora da Sandra che sono completamente sano! Non ho niente di niente!

Barbara:            Vuoi dire che non stai per morire?

Mauro:              Esattamente.

Barbara:            Sei sicuro.

Mauro:              Come te lo devo dire? NON MUOIO PIU?

Barbara:            Oh, ma tutto questo è magnifico!! Oh…. che bello, Mauro… (l’ abbraccia) E com’è stato? Hanno scoperto una nuova medicina?

Mauro:              No, ho preso un grosso abbaglio.

Barbara:            Davvero, ma mi avevi detto che Sandra…

Mauro:              Lo so che te l’avevo detto,  ma io avevo sentito che parlava a telefono di un’amico suo che stava per morire ed avevo pensato che quello di cui parlava fossi io.

Barbara:            Me lo dovevo aspettare da te una cosa del genere.

Mauro:              Che fai la psicologa?

Barbara:            Che poi,  dico,  te la cavi con poco.

Mauro:              Ora che devo fare? Suicidarrmi per farti piacere?

Barbara:            Ma ci pensi prima di fare le cazzate? Maledizione! Sono giorni che sballo per non pensare! Mi sono bevuto litri e litri di liquori vari, che mi verrà la cirrosi epatica, mi sono fumata tutta una piantagione  di marjuana peggio del peggiore tossicodipendenti e tutto questo per colpa tua!

Mauro:              Ti chiedo scusa!

Barbara:            Ho fatto la parte della scema: piangere, lavarti la macchina, scrivere la tua incasinatissima denuncia dei redditi… ho passato ore ed ore a scrivere il tuo necrologio!

Mauro:              Cosa vuoi,  che mi strappi i capelli come nei drammi russi?

Barbara:            E io dico che questo non lo dovevi fare alla tua migliore amica!

Mauro:              Lascia perdere, ora ho solo bisogno di riflettere. Senti, intanto posso dormire qui da te?

Barbara:            Certo che puoi ! Basta che non ti fai vedere in giro fino a domani mattina.

Mauro:              Grazie amica mia.

Mauro esce di scena. Barbara rimane con il foglio in mano. Lo guarda ancora un attimo con ammirazione poi lo piega e lo ripone dentro il cassetto del tavolo.

Barbara:            Un giorno o l’altro gli servirà…   

Scena 11

Siamo a casa di Mauro. Livio è comodamente seduto sul divano .  Accanto c’è Paola col cellulare in mano in viva voce. Voce  Mauro

Voce Mauro:     E se dovessi trovare un altro uomo, voglio che tu non ti senta affranto, perchè io ti sarò sempre accanto e con tanto amore, sia nella gioia che nel dolore. E qui comincia…guarda….

Livio:                Sembra  il Rocco Siffredi dei poveri..

Mauro:              Senti…non ti permetto di denigrare le mie ultime volontà…..

Livio:                Pure lo spoglaiarello….che squallido che che sei …

Mauro:              Senti…..figlio di una grandissima….

Paola:               No…no…

Mauro:              Io ti spacco quella faccia da topo di fogna….

Livio:                Che paura! Su vieni….vieni…

Paola:               Basta così! Smettiamola! E quando l’avresti registrato questo video? Subito dopo aver avuto la brillante idea di dirmi che la tua ora era suonata?

Mauro:              No Paola.

Paola:               Avere un amante è già una brutta cosa, ma pensare di poter aggiustare tutto con una ridicola bugia! Ah… quando penso che eri quasi riuscita a farmela…(si rivolge a Livio)… e stavo per portarlo a Parigi dal professor Fabien… capisci che cretina?

Livio:                Hai ragione, sei stato proprio una cretina.

Mauro:              Senti deficiente … lo dico io a mia moglie quando è cretina e tu non ti devi permetterti….

Paola:               (Sempre rivolta ad Livio) Tu che sei un uomo con tanto di cervello dimmi : “Cosa sperava di ricavarci? Non ha pensato che prima o poi l’avrei scoperto?”.

Livio:                Infatti è una storia talmente ridicola!

Mauro:              Ma io credevo veramente di morire.

Paola:               Quando un marito dice che sta per morire e poi non muore, sua moglie ha il diritto di insospettirsi.

Mauro:              Paola, ti ho già detto come è andata. Ho ascoltato una conversazione di Sandra con l’analista mentre rientravo nello studio con un bicchiere d’acqua in mano…ed ho equivocato…

Paola:               (Dando le spalle al marito e rivolta ad Livio) Come poteva sperare di cavarsela?

Livio:                Non lo so Paola, prima o poi avrebbe tirato fuori un’altra bugia su uno sbaglio nella radiografia o sulla scoperta di una medicina miracolosa e tu ci saresti cascata come un pollo.

Mauro:              Senti coso, vedi di farla finita o ti distruggo….

Livio:                Non mi provocare. Già col tennis hai fatto una pessima figura.

Mauro:              Seh…ha parlato “ Borg ”!!!

Livio:                Cintura nera di karate. Vuoi che te lo dimostro?

Paola:               Lascia stare le provocazioni. Ed io avrei abboccato a tutto, vero Mauro? Però qualcosa ti è andata storto. Sandra era andata in vacanza e non era a portata di mano per sostenere la tua storiella del motore che perde i colpi! Purtroppo non hai fatto in tempo ad avvisarla.

Livio:                Giusto. E tu per puro caso l’ hai vista prima che lui potesse corromperla…

Mauro:              Cosa?

Paola:               Esatto.

Mauro si alza e va verso la porta esausto.

Mauro:              Due contro uno non ce la faccio! Va bene… hai vinto… contenta? Ora ti dispiace se vado nella mia camera a letto e mi preparo la valigia?

Paola:               Se vuoi vado via io. Mi trovo bene anche nella casa di campagna.

Mauro:              Tu nella mia casa di campagna con quello li non ci metti piede.

Paola:               Se permetti è anche mia….ma tanto di chi sarà, lo stabilirà il giudice che si occuperà del nostro divorzio.

Mauro:              Io vado a stare da Barbara. Siamo già d’accordo.

Paola:               Sul divorzio?

Mauro:              No, che mi fa stare a casa sua.

Paola:               Ok…ok…rimarrò qui. Però non ti voglio vedere, chiaro?!

Mauro fa per andare e poi si gira all’improvviso e si rivolge a Livio.

Mauro:              Senti coso, ma perché non usi scarpe normali come tutti i tuoi simili? Sei ridicolo….

Paola guarda le scarpe di Livio.

Paola:               Andiamo.

Livio e Paola fanno per uscire quando entra Barbara.

Barbara:            Ciao Paola.

Livio:                Ecco la complice.

Barbara li guarda perplesso.

Paola:               Se cerchi il tuo compare è di la! Digli di sbrigarsi a sparire prima che torni.

Livio:                Ben detto!

Paola:               Andiamo.

Escono. Barbara entra e chiama Mauro che in quel momento sta uscendo dalla camera abbottonandosi la camicia.

Mauro:              Ciao…

Barbara:            E’ andata male vero?

Mauro:              Vuole proprio lasciarmi. Già parla di divorzio…

Barbara:            Brutto guaio…e sarebbe la prima volta che mi troverei a difendere un maschio….

Mauro:              Ora non precipitiamo. Senti Barbara, una domanda: “ Quando una moglie crede che il marito abbia un amante, come pensi che lui possa fare a  convincerla che non è vero?”.

Barbara:            Non può!

Mauro:              Ma io non ho un amante!

Barbara:            Non fa differenza.

Mauro:              Ma un idiziato di reato è innocente sino a prova contraria.

Barbara:            Hai a che fare con tua moglie, qui non c’entra la legge.

Mauro:              Vuoi dire che non c’è niente da fare? Condannato solo in base a delle ipotesi?

Barbara:            Se parlo da  avvocato ti dico di sì…..….

Mauro:              Ecco…

Barbara:            …ma  se parlo da amica una soluzione ci sarebbe…

Mauro:              Spara….

Barbara:            Dichiarazione di colpa, presentazione delle attenuanti e domanda di grazia .

Mauro:              Traduci!

Barbara:            Confessa e chiedile di perdonarti.

Mauro:              Perdonarmi che cosa?

Barbara:            Il fatto di avere un amante.

Mauro:              Quando invece non ce l’ho?

Barbara:            Esatto.

Mauro:              C’è chi se la cava negando, ma io sarei il primo a cavarmela confessando.

Barbara:            Affronta la realtà. Tu sai di non avere un amante, esatto?

Mauro:              Esatto.

Barbara:            Ma Paola è convinta del contrario.

Mauro:              Esatto

Barbara:            Quindi perché ostinarsi?  Ammettilo ed archivia la pratica.

Mauro:              Ma io sono innocente cavolo!

Barbara:            Ragiona! Da quando siete sposati?

Mauro:              Quindici anni

Barbara:            Quindi Paola  ha investito quindici lunghi anni su di te.

Mauro:              Investito?

Barbara:            Certo! E devo dire che ti ha tirato su abbastanza decentemente e in ogni caso è abituata a te.

Mauro:              Grazie per la grande considerazione (schianta sul divano).

Barbara:           Ragiona! Quanto le  ci vorrebbe per portare un altro stupido maschio al tuo stesso livello ?

Mauro:              Vabbè ora esageri!

Barbara:            Parlo di quel cretino che è appena andato via con lei

Mauro:              Ah….se parliamo di Livio…..io dico che non gli basterà tutta la vita…

Barbara:            Bravo!

Mauro:              Dici che ci ripenserà solo perché è troppo pigra per mettersi ad addomesticare un altro del genere Livio?

Barbara:            Ma te lo garantisco! E poi  dimmi, quale donna, quale moglie, non desidera vedere il suo uomo strisciare ai suoi piedi?

Mauro:              Credi che funzionerebbe?

Barbara:            Assolutamente. Le mogli vivono per scoprire qualcosa sui mariti e quindi se tu gli offri la tua testa su un piatto d’argento lei ci cascherà …ci cascherà eccome.

Mauro:              Va bene, seguirò il tuo consiglio. Le confesserò di aver avuto un amante, chiederò il suo perdono e questo è quanto.

Barbara:            No…no, no. Mica è così facile…

Mauro:              Ma io confesso, che altro può volere?

Barbara:            Le donne vogliono sapere tutto dell’altra. Te lo dice la mia parte femminile…

Mauro:              Ma se già la conosce….

Barbara:            No, non la conosce. Non siamo mai stati amanti…anche se…

Mauro:              Scema, parlavo di Giorgia.

Barbara:            La mia Giorgia! (Si riprende) Insomma lei vorrà sapere come l’hai conosciuta, cosa le piaceva, cosa le hai regalato, dove la portavi, se qualcuno vi ha visti insieme, perché hai scelto proprio lei.

Mauro:              Ma se incontra Giorgia e si parlano io m’incasino un'altra volta.

Barbara:            Giorgia è partita. Mi ha chiamato questa mattina. Non vuole che mi occupi della sua causa di divorzio e non vuole vedermi mai più…

Mauro:              Mi dispiace…

Barbara:            Lascia perdere. E pensare che questa volta mi ero innamorata davvero… già mi manca. Che triste destino il mio.

Mauro:              Se vuoi posso provare a richiamarla, spiegarle tutto, posso…

Barbara:            Tu non farai niente! Hai già combinato un mucchio di casini. Concentrati sul tuo matrimonio e preparati a rispondere senza esitazioni alle domande di Paola!

Mauro:              Ma  non ce la faccio…

Barbara:            Ne valeva davvero la pena?

Mauro:              Cosa?

Barbara:            Mauro devi rispondere alle mie domande: “ Ne valeva davvero la pena?”

Mauro:              Devo….. dire di sì?

Barbara:            NO! Anche se hai avuto a che fare con uno schianto di donna, si deve sempre dire che non era un granché.

Mauro:              Ma io non ho mai avuto un’altra donna!!

Barbara:            Questo non ha importanza. Sai che ti succede se t’impappini?

Mauro:              Cosa?

Barbara:            Crederà che invece di avere una sola amante, tu ne hai avute a dozzine e non riesci a tenerle tutte a mente. Mi raccomando, Mauro, quando lei ti farà le domande tu le devi rispondere a raffica… ta-ta-ta-ta-ta.

Mauro:              Ta-ta-ta-ta-ta…

Barbara:            Proprio così.

Mauro:              Aspetterò che torni e me la riprenderò, costi quel che costi.

Barbara:            Ta-ta-ta-ta-ta… ok?

Mauro:              Ok….

Barbara:            Allora vado.

Mauro:              Ta-ta-ta-ta-ta.

Barbara:            Sì combattivo al massimo.

Mauro:              Un guerriero. Sei troppo forte Barbara.

Barbara:            Lo so

                       

Scena 12

Casa Mauro e Paola. Luce penombra che inquadra Mauro, rumore di chiavi nella toppa. Entra Paola. Si toglie la giacca, accende la luce e vede Mauro seduto in penombra.

Paola:               Ancora qui? Forse non sono stata abbastanza chiara… non ti voglio più vedere Mauro.

Mauro:              Paola parliamone un attimo.  Ti prego, non prendere decisioni avventate.

Paola:               Avventate? Ci ho pensato bene sai ed ho capito finalmente con che razza di bugiardo fedifrago ho diviso dodici anni della mia vita.

Mauro:              ….più tre di fidanzamento.

Paola:               Peggio mi sento!

Mauro:              Hai ragione Paola! Sono venuto qui per confessarti tutto e chiedere il tuo perdono.

Paola:               Allora avevo ragione, è vero che hai un’amante! (Paola è furiosa)

Mauro:              Sì e mi sento un verme….un lombrico umano…

Paola:               E’ quello che sei! Io non riesco a capire come fai a comportarti in questo modo ignobile. A me che ho lasciato la mia professione, che mi sono annullata per stare accanto a te.

Mauro:              Lo so…ho sbagliato…e non ti merito…

Paola:               Ah….questa è la prima cosa sensata che dici!

Mauro:              E poi, non l’ho fatto apposta….è capitato…

Paola:               In amore, mia caro Mauro, e non che io sia un genio sull’argomento, ma in amore  il tradimento non è contemplato. Ora e’ meglio che te ne vai….prima che ti faccio a pezzi e ti infilo nel tritacarne…

Mauro:              No…non farlo Paola…lascia prima che ti spieghi….

Paola:               Cosa c’è da spiegare?

Cerca di andarsene di nuovo, ma lui la fa girare.

Mauro:              Ti prego Paola, non sarebbe meglio discutere, chiarire i dubbi e trovare una soluzione?

Paola:               A questo punto non ci sono soluzioni. Anche se tornassimo insieme io non potrei più fidarmi di te. Lo capisci questo?

Mauro:              Per favore ascoltami…

Paola:               E va bene discutiamone, ma per favore, smettila con le bugie…

Mauro:              Allora tu fa una domanda ed io ti rispondo a raffica ta-ta-ta-ta.

Paola:               Ta-ta-ta-ta?

Mauro:              Cioè… con tutta sincerità.

Mauro si mette seduto.

Paola:               Va bene, anche se non servirà a niente. Come l’hai conosciuta?

Mauro:              In un ristorante dietetico in centro.

Paola:               Che ci sei andato a fare?

Mauro:              Durante la pausa pranzo in ufficio. Fanno un ottimo paté alle erbe e gelato di soia.

Paola:               E perché non mi ci hai mai portato?

Mauro:              Perché tu detesti i cibi dietetici.

Paola:               Invece lei li ama.

Mauro:              E’ vegana come me.

Paola:               E’ intelligente?

Mauro:              Così e così….

Paola:               E da quant’è che va avanti la vostra tresca?

Mauro:              Da quando si è lasciata col marito.

Paola:               L’ha lasciata per mettersi con te?

Mauro:              No! Lei mi ha confessato che aveva smesso di amarlo da tempo , tutto qui. Era diventata fredda nei suoi confronti…un pezzo di ghiaccio…

Paola:               Che con te si è sciolto! E ti ha raccontato tutta la sua vita, mentre mangiavate paté e gelato di soia?

Mauro:              No, dopo siamo andati a fare una passeggiata.

Paola:               Dove?

Mauro:              Dove?  Già….e dove? Ah... ora mi ricordo, l’ho accompagnata al cimitero.

Paola:               Al cimitero?

Mauro:              Il nuovo cimitero comunale…. il “Paradiso dei cipressi”. Li c’è la tomba….la tomba….

Paola:               La tomba?!

Mauro:              Di sua madre.

Paola:               Ti ha fatto conoscere la tua futura suocera?

Mauro:              Ma no, era solo una passeggiata…

Paola:               Romantica !  E cosa ti detto, tra un loculo e l’altro per conquistarti?

Mauro:              Che mi ha detto?  Già… che mi ha detto?!........

Paola:               Eh…che ti ha detto? Si puo sapere?

Mauro:              Ah sì: (recitando)  “All’amore pone fine il tempo, ma non il cuore”

Paola:               Ma dove l’ha letta questa frase, su una lapide?

Mauro:              Forse le è uscita cosi’….. al momento.

Paola:               Comincio ad avere  dubbi sulla sanità mentale di tutti e due. Qualcuno che conosciamo vi ha mai visti insieme?

Mauro:              No, no nessuno e comunque in fondo non ne valeva la pena.

Paola:               E questo chi te l’ha chiesto?

Mauro:              Nessuno, l’ho aggiunto io… ti ho prevenuta.

Paola:               Quando devi rivederla?

Mauro:              Mai più, è tutto finito… ci siamo lasciati.

Paola:               E’ dopo quello che mi hai raccontato, aspetti che io ti creda?

Mauro:              Ma è la verità.

Paola:               Mauro, lo sai che lo capisco sempre quando menti?

Mauro:              Ma ti sto dicendo la verità! Non ho intenzione di vederla mai più, sono pentito…anzi ce l’ho con lei, quasi la odio! Anzi…senza il quasi….cancella…

Paola:               Non credo che vi siete lasciati, non ci credo… manco per sogno.

Mauro:              Devi ! Io l’ho pregata di andare via e di non tornare mai più.

Paola:               E lei si è convinta subito? Non è possibile…

Mauro:              Lei non voleva  andarsene, voglio dire…non è un momento economicamente facile da quando il marito l’ha lasciata, ma io ho insistito. Le ho pure dato del denaro per convincerla.

Paola:               Una squallida marchetta ! E quanto le avresti dato? 

Mauro:              Bhe, ora non ricordo esattamente!

Paola:               Lo sapevo che stavi mentendo.

Paola fa per alzarsi

Mauro:              E invece è vero! Alt….aspetta un momento che ti faccio vedere…

Prende il portafoglio dalla tasca , tira fuori il suo blocchetto degli assegni.

Mauro:              Ecco qui, la matrice dell’ultimo assegno che ho staccato. Ventimila euro. Questa è la fine di Giorgia Felici.

Prende il blocchetto, guarda , poi la getta a terra.

Paola:               Hai capito? Ventimila euro d’amblè! E  mi tormentavi per un misero parrucchiere?

Mauro:              Beh, in quel frangente si trattava di istruirti.

Paola:               Perché già sapevi che mi avresti abbandonato e  ti facevo pena. Io,  il povera scema , pure cornuta,  che non riesce a stampare un foglio al computer e che si era messa come una scolaretta a farsi dare ripetizioni di nascosto.. Invece non è servito a nulla ! E’ troppo tardi.

Mauro:              Tardi per che?

Paola:               Ecco, stamattina mentre ero nell’agenzia viaggi per chiedere il rimborso dei biglietti di Parigi ho cominciato a riflettere. Quanto so di Livio? Sto facendo la cosa più giusta? Tu non mi avevi mai mentito prima e forse avrei dovuto darti il beneficio del dubbio e crederti. Ho pensato che un viaggio a Parigi avrebbe fatto bene al nostro matrimonio e quindi ho cambiato la data.

Mauro:              Magnifico.

Paola:               Ma ora che hai confessato… è tutto finito. Non posso andare a Parigi con te. Non potrei vivere con te nemmeno un minuto. Non ti amo più… non sento nulla per te… solo… pietà e squallore.

Pausa. Mauro la guarda.

Mauro:              Sì… sono proprio da compatire… ed immagino che non servirebbe a nulla se io negassi di nuovo tutta la faccenda.

Paola:               Come?

Mauro:              Se ti dicessi che non ho mai avuto un’altra donna, che ho inventato tutta questa storia sperando che tu mi perdonassi?

Paola:               Ti prego Mauro, non farlo, dimostreresti solo disprezzo per la mia intelligenza.

Mauro:              Paola…io…

Paola:               E’ finita e questa volta per sempre. Ora vattene per la tua strada e non tormentarmi più.

Mauro:              Hai ragione….non ho più scusanti…vado a fare le valige... e poi mi stabilisco per sempre in campagna a meditare.

Paola:               E’ l’unica cosa sensata che hai detto sin’ora.

Mauro:              E,  quando mi renderò conto che è arrivato il momento, saluterò tutti, andrò in mezzo a un  bosco, mi metterò una coperta in testa come i sioux ed aspetterò che il Padreterno mi chiami.

Paola:               Bravo!

Roberto:           E quando sarà mi farò cremare e spargere le ceneri in mare.

Paola:               Ma se hai sempre avuto il terrore di essere cremato .

Roberto:           Ci ho ripensato.

Paola:               Come mai?

Roberto:           Perché anche le mie ossa meritano di sparire per sempre…tutto deve sparire di me..

Paola:               Guarda che no riesci a farmi pena! Io me ne vado con Livio a Parigi. Ti farò avre notizie tramite il mio legale. Addio Mauro.

Paola esce , Mauro si ferma per qualche momento a guardare il vuoto. Campanello. Mauro va ad aprire, compare Barbara e fa qualche passo.

Barbara:            Bè, com’è andata? Ha funzionato? Ti ho consigliato di confessare ed ha funzionato… vero?

Mauro lo fa indietreggiare.

Barbara:            Non ha funzionato… nemmeno un pochino?

Mauro si avvicina minaccioso.

Barbara:            E’ stato un fallimento vero? Lascia che indovini… vuoi picchiarmi? No, non vuoi picchiarmi però qualcosa vuoi farmi…e ti ricordo che faccio lezioni di full contact, che mi difendo alla grande e meno come un fabbro….

Mauro:              Sparisci.

Barbara indietreggia fino a raggiungere la porta. Esce.

Scena 13

La luce torna su Paola che ha in mano delle valige. Cammina spedita. Campanello. Paola si avvicina alla porta

Paola:               Chi è?

Voce:               Una busta per il dottor Sani

Paola apre e si trova davanti Giorgia

Paola:               Lupus in fabula

Giorgia:             Non c’è il dottor Sani?

Paola:               Credo di no.

Giorgia:             Allora casomai passo più tardi….se faccio in tempo…

Paola:               Dia a me , sono la moglie.

Giorgia:             E’ una cosa piuttosto riservata  e…e …io  pensavo di trovare suo marito……

Paola:               Invece ha trovato me…guarda un po’ che sorpresa!

Giorgia:             Sono Giorgia Felici, titolare dell’agenzia “Felici & Co”

Fa per darle la mano, ma Giorgia fa finta di non vederla

Paola:               So bene chi è lei.

Giorgia:             Ah…..Mauro le ha parlato di me? Allora le avrà pure detto  che sono già  stata qui…

Paola:               So tutto.

Giorgia:             Sa , suo marito è un uomo meraviglioso e pieno di risorse.

Paola:               Immagino che lei lo conosca bene…

Giorgia:             Non come avrei voluto…

Paola:               Beh…. mi dispiace. Comunque avrete tanto di quel tempo davanti…  

Giorgia:             Vorrei davvero che fosse così, ma non credo che succederà….ed io  non sono la persona più indicata per darvi dei consigli.

Paola:               Lei dice?

Come per cambiare discorso

Giorgia:            Allora le lascio questa fattura.

Gli mostra una busta. Paola gliela strappa dalle mani 

Paola:               Cos’è, lei rilascia  parcelle per le sue prestazioni?

Giorgia:             Sono una di principio io e non ho mai evaso le tasse in tutta la mia vita!

Paola:               Una personcina per bene…

Giorgia;             Gli dica che ci ho messo tutto. Tutte le spese “all inclusive”. Lui capirà.

Paola:               Accidenti che professionista….

Giorgia:             Diciamo che me la cavo..

Paola:               Ah…non ho dubbi….

Giorgia:             Anzi gli dica che da quando siamo diventati più intimi , mi sono sentita in dovere di riservargli un ulteriore sconto.

Paola:               (Faccia disgustata) E mi sembra più che giusto. Guardi,  io direi di chiudere qui la faccenda , ho un aereo che mi aspetta e non vorrei perderlo…

Giorgia:             Oh mi scusi... non volevo trattenerla. Anch’io sto partendo. So che questa fattura avrei dovuto consegnarla a Mauro di persona , ma ho già chiuso  la mia attività e…..

Paola:               Tranquilla. Gliela lascerò tra le sue carte più importanti…

Giorgia:             Allora vado…

Paola:               Si vada che è meglio…

Giorgia fa per andare , ma poi torna indietro

Giorgia:             Posso abbracciarla?

Paola:               Perché?

Giorgia prende un fazzoletto e si asciuga gli occhi.

Giorgia:             Ecco….lo sapevo io…lo sapevo….che dovevo andare via. Sono una cretina….

Paola:               Guardi che quella che dovrebbe disperarsi tra noi due, a rigor di logica,  dovrei essere io.

Giorgia:             Allora gliel’ha proprio detto?

Paola:               Non poteva  nascondermelo più di tanto. La verità prima o poi viene a galla…

Giorgia:             Menomale, almeno non gli ho rovinato la sorpresa!

Paola:               Dovrebbe esserlo?

Giorgia:             Le avrà parlato pure del  “Paradiso dei cipressi”.

Paola:               Pure di quello….

Giorgia:             Anche perché la mia  pubblicità sta dappertutto….

Paola:               Che c’entra la pubblicità…

Giorgia:             Va bene, a quersto punto  le raccconto proprio tutto.

Paola:               A questo punto….

Giorgia:             Mauro, sapendo che gli è rimasto poco da vivere,  ha visto la pubblicità della mia agenzia funebre e mi ha contattato  l’acquisto di un loculo. E così che ci siamo conosciuti…

Paola:               (Parla a se stessa) Allora è vero che pensava di dover morire….e che ha inventato quella confessione…

Giorgia:             Scusi come ha detto?

Paola:               …e che non c’è nessun’altra donna…

Giorgia:             No, nessun altra donna tranne che lei. Però abbiamo preso accordi per un altro uomo.

Paola:               Cosa?

Giorgia:             Sì, Mauro è stato lungimirante. Ha prenotato il posto per lei ed anche un secondo marito . Ventimila euro tutti anticipati tra loculi e funerali. Una bella spesa…

Paola:               (Faccia beata) Non mi dica!

Giorgia:             Una lapide pre-mortem per tre. Un’idea originale, peccato non averla sfruttata per l’ultima campagna pubblicitaria. Ha capito che uomo?

Paola:               Spettacolare.

Giorgia:             Eh…si!  Veramente un gran cuore.

Paola:               Un cuore matto da legare…

Guarda l’orologio

Giorgia:             Ora devo andarmene o perdo l’aereo…

Paola  sorride e guarda da un’altra parte

Giorgia:             Ma mi sta ascoltando?

Paola:               Come?

Giorgia:             Dicevo che ora me ne vado. Mi dispiace davvero di aver rovinato tutta  la sorpresa a Mauro. Come si può rimediare?

Paola:               Semplice, non glielo diremo!

Giorgia:             Veramente?

Paola:               Certo!  Si riprenda i documenti e glieli mandi per posta, così non saprà mai che io so tutto.

Giorgia:             Ottima idea! Così Mauro potrà farle la sorpresa come desidera ! Lasci che glielo dica, lei è una donna veramente in gamba.

Paola:               E lei è simpaticissima! L’avevo detto io... non mi sbaglio mai sulle persone!

Arriva Barbara trafelata. Vede Paola e Giorgia che parlano.

Barbara:            Giorgia, che ci fai qui? Non ti muovere.  (Si rivolge a Paola) Paola, stami a sentire, credo che ci sia stato un grosso equivoco! Non c’è nessuna amante! Mauro è l’uomo più fedele del mondo, ti ama e non ha mai avuto un’altra donna all’infuori di te,  in tutta la sua vita!!!

Paola:               Lo so.

Barbara:            (Guarda Giorgia) Giorgia , Mauro mi ha detto tutto della tua attività e non m’ importa. Poi mi ha detto pure che sei al corrente della mia diversità.

Giorgia:             E’ talmente lampante…

Barbara:            Perché, si nota tanto?

Paola:               Un tantinello….

Giorgia:             E poi anch’io sono come te. A me sono sempre piaciute più le donne che gli uomini, ma lo nascondevo  a me stessa. Questo e’ stato il motivo della rottura con mio marito. Lui diceva che ero un pezzo di ghiaccio.

Barbara:            Guarda….io gli uomini manco in fotografia…

Giorgia:             Poi ho incontrato te e mi sei piaciuta subito,  ma conoscendo la tua superstizione, avevo paura di instaurare un rapporto . Non è facile stare insieme ad un organizzatrice di funerali.

Barbara:            Ma, amore, a me non importa di doverti accompagnare ogni giorno della nostra vita ad un funerale diverso. Da quando ti ho incontrata la mia vita è cambiata. Non sono più superstiziosa….te lo giuro. Non partire, non posso stare senza di te!

Giorgia e Barbara si abbracciano. In quel momento arriva Mauro . Guarda la scena e si ferma impietrito.

Mauro:              Mi sono perso qualcosa? Paola tu qui? A quest’ora ti facevo già all’aereoporto.   

Paola:               Mettiamo che ti dica che abbia cambiato idea…

Mauro:              Vuoi dire che non parti?

Paola:               E che non ti lascio più.

Mauro:              E Giorgia?

Paola:               (Ride) Beh,  da quello che traspare,  sembra che lei e Barbara vadano molto d’accordo…

Mauro:              Fin quando c’è l’ amore…

Paola:               Ti amo.

Si abbracciano e si baciano

Mauro:              Io che pensavo di averti persa per sempre.

Paola:              Anch’io lo pensavo. Da ora in poi niente più bugie!

Mauro:              Promesso.                   

Si abbracciano tutti. Mauro fa per riabbracciare la moglie quando per sbaglio rovescia il contenuto di un pacchetto che ha in mano.

Barbara:            Ti stai perdendo lo zucchero.

Mauro:              No…è sale…

Barbara:            Dio mio! Siamo rovinati….

Tutti insieme la guardano

Coro:                E no e……

Barbara:            Scherzavo….

Fine