Una magnifica angelica storia

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“Una magnifica angelica storia”

“Una magnifica angelica storia”

Personaggi

·Abate (filo trainante della storia)

·Frate  Nicodemo

·Lorenzo ( giovane adolescente)

·Lorenzo (frate confessore)

·Lucia (la nutrice)

·Abate Angelo di Fragalà

·Abate di Troina

·Vescovo Niceforo  di Troina

·Due frati

·Diavolo uomo

·Diavolo donna

·Nicolò Politi

·Cono da Naso

·Silvestro da Troina

·Primo cittadino di Reggio

·Rachele

·Giacomo

·Comparse

“Una magnifica angelica storia”

(personaggi)


Scene

·Dialogo Abate- frate Nicodemo

·Nascita – primi anni

·Arrivo a Fragalà

·Monastero di  Troina – vestizione sacerdotale

·Ritorno a Fragalà

·Vita errante

·Il sogno di Lorenzo

·Arrivo a Reggio

·Alle falde del  Calanna

·Ritorno a Frazzanò e morte di Lorenzo

“Una magnifica angelica storia”

(Scene)


Scena prima

(Dialogo Abate – frate Nicodemo)

(personaggi: Abate, Frate Nicodemo, due frati , Lorenzo confessore)

Piazzato nero, sullo sfondo, alla sinistra dello spettatore Frate Nicodemo con L’Abate, alla  destra al buio due fraticelli in ginocchio, un letto e Lorenzo sul letto di morte.

Musica (brano 1)

Frate Nicodemo: Beato padre, pace a voi!

Abate: Pace a te figlio mio, se il tuo  cuore sarà   aperto, carico di fede e predisposto alla preghiera ti racconterò una magnifica angelica storia.

Frate Nicodemo: Il mio cuore è pronto reverendo padre, le mie orecchie vogliono udire ciò che avete da narrarmi  e la mia anima non desidera altro …raccontate pure

Abate: Tutto ebbe inizio la notte del 30 dicembre 1162, una notte santa, il giorno di Natale è da poco trascorso, nell’antica terra di Sicilia sui monti Nebrodi  (Si accendono le luci sulla parte destra del palco) una dolce anima raggiunge le porte del paradiso  confortata dall’amore  dei suoi confratelli,accolta da cori di serafini e cherubini …nell’aria si ode un profumo di rose e un fascio di luce accecante illumina il cuore di un piccolo grande uomo

Frate Nicodemo :Di chi state parlando? E perché i vostri occhi  si commuovono? Chi è quest’uomo e cosa ha fatto di così grande?

Abate: Figlio mio, la mia commozione è giustificata perché grandi cose il Signore nostro Dio ha compiuto su questa terra!Il Suo nome è Lorenzo Ravì , Padre confessore Basiliano di Frazzanò,terra che gli diede i Natali.

(Una magnifica angelica storia)

(Dialogo Abate – frate Nicodemo )

Frate Nicodemo: (entusiasta)conoscere la vita del beato  Lorenzo di sicuro mi aiuterà a vivere bene la mia esistenza e ad  accrescere il mio amore verso Dio e verso il prossimo…vi prego raccontatemi tutto!

 Si spengono le luci  e i due personaggi continuano a recitare ma  da fuori campo

Abate:  Vivono in un piccolo borgo nebroideo due anziani coniugi, i loro nomi sono Cosimo  Ravì e   Cosmana Canzaloro. Conducono una vita umile e povera, piena di timor di Dio. Il Signore volle premiare la loro fede e bontà donandogli la gioia di un erede.

Frate Nicodemo : Sono i genitori di Lorenzo?

Abate: Si, sono i suoi genitori, purtroppo però la loro esistenza terrena si conclude prematuramente e il giovane Lorenzo viene così affidato alle cure di una nutrice di nome Lucia, anch’ella nativa di Frazzanò, donna pia,  timorosa di Dio  e ricca di saggezza popolare…

Da sinistra entra in scena Lorenzo infante, si inginocchia e comincia a pregare

Abate: Lorenzo fin da bambino mostrava segni di santità, ubbidiente, buono, con una parola dolce per tutti , non dimenticava mai di pregare il Signore anche a costo  di saltare i pasti e limitando anche le ore del sonno.

Da sinistra entra in scena Lucia  e chiama il piccolo

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(Dialogo Abate – frate Nicodemo)

Scena seconda

(Nascita – primi anni)

(personaggi: Lucia, Lorenzo infante, Frate Nicodemo, Abate)

In scena un mobile ( o un piccolo tavolo) con qualche sedia

Musica (brano 2)

Lucia: Lorenzo… Lorenzo…unni sini?

Lorenzo: Sono qui Lucia, hai  bisogno di me?

Lucia: Figghiu mia, non tuccasti manciari! Ma comu devu fari cu tia? Hai bisognu di sustintariti, sini ancora picciriddu e devi nutririti pi crisciri forti e sanu

Lorenzo: Hai  ragione cara Lucia, ma se voglio crescere forte anche nella fede  e pieno di salute spirituale ,il digiuno è la migliore pietanza, poi non preoccuparti perché il cibo che prendo è abbastanza e mi da forza e sostentamento .

Lucia: Santu carusu, picculu angilu di paradisu mi lassi sempri ca ucca averta  senza palori, sugnu iò chi mi sentu picciridda davanti a tia

Lorenzo: Non dire così Lucia, tu sei tutto per me, sei per una  madre e  un padre e non posso far altro che lodare il Signore per avermi mandato a me.

Lucia : (Commossa) I to genitori fussiru  orgogliosi di tia e sugnu sicura chi ti taliunu du paradisu

Lorenzo: Loro godono già della Luce di Cristo, (cambia tono ed espressione) Lucia, ne approfitto della tua presenza per comunicarti una decisione che ho preso

Lucia: (preoccupata) Chi succidiu? Non  mi fari scantari!

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(Nascita – primi anni)

Lorenzo: Tranquilla, non c’è gioia più grande che il mio cuore possa comunicarti. Ho deciso  di dedicare la mia vita al Signore,(felice e grintoso) lodarlo è quello che più il mio cuore desidera! Servirlo è l’unico motivo che mi da la forza di vivere!Voglio amare il mio Signore ed il mio prossimo con tutto me stesso!

Lucia: (piange) Oh Lorenzo santu! Figghiu mia! Iò l’aveva caputu da tempu! Ma sini ancora troppu carusu  pi partiri sulu sulittu all’avventura iò mi scantu! Ma siccomu chista èni a strata cu Signuri ti ‘nsigna  farò di tuttu pi rendiri realtà u to disidreriu ( lo abbraccia)

Lorenzo: Grazie Lucia!!ne ero convinto di poter contare su di te!..Il Signore ti benedica sempre e la Vergine Santa ti protegga  sotto il Suo manto

Lucia: Dumani matina ni mittemu in camminu e chianamu o monasteru di Fragalà a parlari cu Patri Abbati  è un omu di Diu e sugn u sicura chi ni darà aiutu e cunsigghiu.

I due attori rimangono fermi sulla scena, aumenta la musica, luce soffusa, rientrano in scena Frate Nicodemo  e l’Abate

Frate Nicodemo : Che anima dolce quella del giovane Lorenzo

Abate: Ma anche forte!Digiunare come un adulto anche se ancora bambino  non è cosa da poco! Aveva capito quale fosse il disegno che Dio aveva preparato per lui

Frate Nicodemo : E il mattino dopo, cosa accadde?

Abate: Non avere fretta

I due escono da sinistra lentamente

 

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(Nascita – primi anni)

Scena terza

(Arrivo a Fragalà)

(personaggi: Lorenzo, Lucia, frate 1, Abate Angelo di Fragalà)

Lorenzo: (entra in scena da sinistra) Lucia…Lucia…sei pronta?

Lucia: (entra in scena da sinistra) Cà sugnu

Lorenzo: Non sono riuscito a chiudere occhio!

Lucia: Ni era sicura,ormai ti canusciu troppu bonu!

I due escono da destra (cambio scena) escono il tavolo con le sedie ed entrano un altare e una panca

Musica

Un frate entra in scena da destra verso sinistra e invita ad entrare Lorenzo e Lucia

Frate 1: Sia con voi Gesù Cristo fratelli, chi desiderate?

Lucia: U me nomu è Lucia e sugnu di Frazzanò, chistu è Lorenzu vulissimu cunferiri cu reverendu Patri

Frate 1: Venite pure avanti  (esce da sinistra)

Abate  Angelo di Fragalà :(da destra compare in scena) Eccomi, chi mi desidera?

Frate 1: Questi sono Lucia e Lorenzo, vengono dalla vicina Frazzanò e hanno chiesto di poter conferire con Voi

Abate Angelo di Fragalà: Vi ascolto

Lucia: U me nomu è Lucia, sugnu a nutrici di stu picciriddu chi vogghiu beni comu si fussi figghiu mia, mi fui affidatu supra u lettu di morti di so genitori e iò cu tutti i me difetti haiu circatu di teniri fede a prumissa fatta onorannu a mimoria di so patri e so matri.

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(Arrivo a Fragalà )

Abate Angelo di Fragalà: E perché adesso siete venuta qui da noi, vi siete forse stancata del vostro compito? O qualche problema vi impedisce di andare ava nti?

Lucia: Chissu mai!Fussi pi mia tutta a vita  dessi pi Lorenzu ! Stu giovini è na grazia du Signuri! Propriu pi chissu semu cà unni Vui

Abate  Angelo di Fragalà: Continuate

Lucia: Stu angiuleddu esprimiu u desideriu di divintari servu di Diu e iò, puru si iddu èni ancora troppu picciriddu vogghiu osservari a so vuluntà!

Abate Angelo di Fragalà: (rivolgendosi a Lorenzo) E’ vero quello che dice questa donna? Vuoi davvero dedicare la tua vita alla preghiera e alla penitenza?

Lorenzo: Non solo, ma anche all’amore per il prossimo in modo da servire il Signore su questa terra e un giorno godere anch’io della Sua luce

Abate Angelo di Fragalà: Figlio mio, mi rende felice sentirti così parlare, ma ti avverto, non sarà facile

Lorenzo: Ne sono cosciente padre, ma credetemi questa è la cosa che più desidero!

L’Abate di Fragalà cammina pensieroso, dopo alcuni secondi

Abate  Angelo di Fragalà: Va bene ,va bene, se questo è il progetto che il Signore ha preparato per te, sia fatta la Sua Volontà, ma non rimarrai qui da noi, è meglio che tu  ti trasferisca al monastero dedicato all’Arcangelo Michele a  Troina ,quest’esperienza di sicuro ti aiuterà a capire se veramente la tua scelta è quella giusta,sei ancora però troppo piccolo, non partirai da Solo, frate Marino ti accompagnerà,cosa dire ancora, affidiamo a Cristo Gesù e al Suo infinito amore il piccolo Lorenzo.

Lucia: Grazi a Vui Patri Abati!

Lorenzo: (rivolto a Lucia) Non ci sono parole per poterti dire quanto bene ti  voglio e quanto te  ne ho voluto per tutto quello che  hai  fatto per me in questi anni.  Sei la persona che amo di più dopo Gesù, Ma da oggi per me  inizia una nuova vita!Una sola parola ti dico ma questa ne  racchiude dentro di se tante altre…grazie di cuore mamma Lucia!

Lorenzo abbraccia Lucia, sulla destra rimane in piedi l’Abate di Fragalà, gli attori rimangono  fermi in scena, si abbassano le luci , sale forte la musica

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(Arrivo a Fragalà )

Scena quarta

(Monastero di  Troina –vestizione sacerdotale )

(personaggi: Abate, Frate Nicodemo, Lorenzo,Frate 1,  Frate 2, Abate superiore di Troina, Vescovo Nicefora)

Ricomincia la scena, a parlare sono l’ Abate e frate Nicodemo ma stavolta non compaiono in scena

Abate:Come vedi Lorenzo ha già raggiunto il suo primo obiettivo ma ancora tanta strada   da percorrere ha davanti a se.

Lorenzo arriva a Troina, la scena è molto simile al convento di Fragalà

Frate 1: fratelli, fratelli, vi prego aprite!

Frate 2: Chi bussa alla porta? ( apre) Fratello mio!Come posso darti aiuto?

Frate 1: Pace a te, il mio nome  è frate Marino e questi è Lorenzo Ravì arriviamo  dal convento di Fragalà , io sono venuto ad accompagnare il giovane qui da voi , il  reverendo Abate   è al corrente della nostra visita, vi prego, chiamatelo

Frate 2: Anche io ne sono a conoscenza  frate Marino e vi do il benvenuto, (adesso rivolto a Lorenzo) la pace sia con te ed il mio augurio più sincero è che tu possa trovare da noi le risposte che il tuo cuore desidera .

Lorenzo : Quello che desidero di più è raggiungere la santità della mia anima

Musica

Da questa scena in avanti, la parte di Lorenzo  viene affidata al secondo interprete.

Abate : Il tempo passa, Lorenzo cresce e la convinzione di vivere pienamente la spiritualità Basiliana è sempre scolpita nel suo cuore

In scena si vede Lorenzo sulla sinistra inginocchiato che prega, da destra entra in scena l’Abate di Troina

Abate di Troina : Lorenzo, vieni figlio mio

Lorenzo: Ditemi  reverendo Abate

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(monastero di  Troina- vestizione sacerdotale)

Abate di Troina : Ormai sono passati diversi anni dal momento in cui sei arrivato qui da noi e più volte ho avuto modo di constatare quanto sia buono il tuo cuore quanta forza hai dentro di te nel servire il Signore, ma nonostante questo io non sono ancora convinto che la tua sia la scelta giusta, anzi tutt’altro! Quindi a breve lascerai il nostro monastero, tornerai a Frazzanò e condurrai la tua normale vita

Lorenzo: (piange) Vi prego santo padre, non permettete che questo accada! Io voglio davvero vestire  l’abito  Basiliani ! Non ho mai smesso un solo istante di coltivare questo mio sogno, se quanto ho fatto fino ad ora è poco, vi imploro di darmi ancora del tempo

Abate di Troina: Non capisci proprio! Non servirà ancora tempo per cambiare le cose! Tu non sei fatto per la vita monacale! Smettila e non obiettare!

Lorenzo: Di certo non vi mancherò più di rispetto come ho fatto adesso reverendo Padre, e vi prego di perdonarmi ma questa notizia mi crolla addosso come un macigno. Da sempre ho desiderato dedicare la mia vita a Cristo e queste parole che Voi dite di sicuro non sono quelle  che avrei voluto ascoltare

Abate di Troina: Ma si può servire Nostro Signore anche in altri modi

Lorenzo: Questo è vero, di certo l’unica cosa giusta da fare  è seguire  Cristo con tutto me stesso, sia fatta la Sua volontà  (si prostra a terra)

Dopo un po’

Abate di Troina: Lorenzo santo, vieni, alzati, ancora una volta il tuo cuore mi ha stupito,se ti ho detto questo l’ho fatto soltanto per accertarmi ancora di più della tua vocazione che non ho mai messo in dubbio! Tu eri disposto anche ad abbandonare il più grande desiderio del tuo cuore pur di far compiere i progetti di Dio e adesso ti dico una cosa ancora più importante: è come dici tu, figlio mio, rimarrai qui con noi ,ma non solo , a breve vestirai anche l’abito basiliano  e successivamente le vesti sacerdotali

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(monastero di  Troina- vestizione sacerdotale)

Gli attori rimangono fermi in scena dopo di che avviene la vestizione sacerdotale, nello stesso tempo sale la musica e l’abate con frate Nicodemo parlano da fuori campo)

Abate: Il grande sogno di Lorenzo è ormai realtà, si è rivestito di Cristo e della Sua luce, la gioia che si legge sul suo volto è grande, così immensa che egli stesso non riesce a trattenere le lacrime

Una volta terminata la vestizione sacerdotale ,i  personaggi lentamente escono, cambia la musica e rientra in scena un letto

Frate Nicodemo: Che gioia vedere il beato Lorenzo ormai sacerdote!

Abate: Dici bene figlio mio, Lorenzo ricevette da Dio diversi doni tra i quali  la vita contemplativa e lo Spirito profetico. Una notte infatti il buon confessore non riuscì a riposare perché qualcosa turbava il suo sonno

In scena si vede Lorenzo  a letto

Frate Nicodemo: Aveva una visione nel sonno? Se è così cosa vedeva?

Abate: Il Signore volle parlare al suo cuore nelle ore dedite al riposo, in quel sogno l’Onnipotente comunicava al Padre basiliano qualcosa  che lo sconvolse. Immediatamente appena si svegliò  egli chiese udienza al Vescovo Abate Nicodemo per comunicargli ciò che in sogno aveva visto

Lorenzo : Eccellenza reverendissima, vi prego di ascoltarmi!

Vescovo Nicefora : Cosa turba il tuo cuore caro Lorenzo?

Lorenzo: Stanotte vi ho sognato Padre Santo, ho sognato anche due Angeli del Signore che vi chiamavano a se per godere dei benefici dell’Onnipotente!

Vescovo Nicefora: O beato Lorenzo!Il Signore si è servito di te per comunicarmi  l’ora della mia dipartita!

Lorenzo: Reverendissimo prelato, avete ragione di piangere ma io so che le vostre sono lacrime di gioia perché la ricompensa che vi aspetta è grande!

Vescovo  Nicefora: Dici bene, piango dalla gioia e il mio cuore freme sapendo vicino il momento della pace che porrà fine alle sofferenze terrene ! Sii tu beato Lorenzo!

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(monastero di  Troina - vestizione sacerdotale)

Scena quinta

 (Ritorno a Fragalà)

(personaggi: Abate, Frate Nicodemo, Lorenzo,Frate 1,)

Abate: Qualche tempo  dopo la vestizione sacerdotale, il dolce Lorenzo saluta i confratelli del monastero di Troina e lentamente ritorna a Fragalà

In scena si vede Lorenzo salutare i confratelli, attraversare il proscenio

Abate: Purtroppo però la vita non è fatta solo di gioie ma anche di dolori, infatti una  notizia  rattrista il cuore di Lorenzo ma nello stesso tempo lo infervora sempre più a seguire il Signore risorto

Frate Nicodemo: Che notizia Padre?

Abate: guarda tu stesso

I due escono da sinistra, Lorenzo va incontro ad un suo confratello

Frate 1 : E’ arrivata poco fa qui in convento questa missiva che ti riguarda

Il frate consegna la lettera a Lorenzo il quale mentre la legge si siede in preda al dolore

Frate 1: Cosa dice questa lettera?

Lorenzo: Arriva dalla vicina Frazzanò e mi comunica che  una persona a me molto cara ha concluso la sua esistenza terrena

Frate 1: Di chi si tratta?

Lorenzo: Si tratta di Lucia, la mia nutrice, è stata colei che mi ha allattato, cresciuto, educato ed accudito dopo la prematura scomparsa dei miei genitori era come una mamma per me, quella madre terrena che per volontà del Signore non ho avuto il tempo di conoscere e godere. E’ davvero triste sapere che adesso anche Lucia non c’è più e questa notizia turba molto il mio cuore

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(Ritorno a Fragalà)

Frate 1: I tuoi occhi non riescono a trattenere le lacrime caro Lorenzo e questo è più che comprensibile ma di certo ti rallegrerà sapere che da oggi Lucia gode della luce del Signore risorto!

Lorenzo: Hai proprio ragione tu fratello mio!Il velo di tristezza lascia il posto alla speranza  del cristo vincitore della morte unica vera fonte di gioia! Lucia adesso è con Cristo!Il Signore da ed il Signore toglie sia benedetto il nome del Signore quando da e quando toglie.

I due attori si abbracciano in scena, sale forte la musica

Abate: (da fuori campo) Anche nei momenti di tristezza il santo basiliano ha dato prova della sua profonda spiritualità.

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(Ritorno a Fragalà)

Scena sesta

 (Vita errante)

(personaggi: Abate, Frate Nicodemo, Lorenzo,Abate angelo di Fragalà ,Demonio, donna, due  comparse, Nicolò Politi, Cono da Naso, Silvestro da Troina )

Da sinistra si  vede entrare l’Abate Angelo di Fragalà (visibilmente invecchiato)

Lorenzo: Reverendissimo Padre, ho pensato che per servire bene il Signore bisogna che si compia sempre la Sua volontà

Abate Angelo di Fragalà: Cosa vuoi dire Lorenzo?Spiegati bene?

Lorenzo: Sento che il mio cuore ha bisogno di un periodo di riflessione e silenzio per meditare bene la Parola di Dio, per questo vi chiedo di potermi ritirare per un periodo a vita eremitica, trascorso questo ritornerò e continuerò a servirvi ed obbedirvi

Abate Angelo di Fragalà: Tu non hai bisogno di purificarti perché il tuo cuore è già puro ma se questo può aiutarti a vivere meglio la tua spiritualità, vai pure ti autorizzo

I due restano fermi in scena, sale la musica, entrano in scena l’Abate e frate Nicodemo

Abate: Così, dopo aver salutato i suoi confratelli e il Padre superiore, si incammina e raggiunge senza alcun timore le falde dell’Etna dove in un antro remoto trascorre il tempo nella preghiera incessante e nella meditazione della Parola di Dio. Il suo corpo è gracile,mal nutrito, umiliato dalle numerose punizioni corporali che  egli stesso si infligge, ma una prova ancora più dura a queste si aggiunge

Frate Nicodemo: Cosa Padre?

Abate : Purtroppo figlio mio, la tentazione  del maligno è sempre in agguato, anzi più si è vicini a Cristo e alla Sua Parola, più il terribile demonio tenta di minacciare le anime buone

Frate Nicodemo: Anche il beato Lorenzo fu tentato? E come?

Abate: Nel peggiore dei modi caro Frate Nicodemo perché proprio quando meno te lo aspetti il maligno agisce

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(Vita errante)

I due rimangono con la luce soffusa, in scena si vede Lorenzo sulla destra in ginocchio pregare, sulla sinistra invece si vede avanzare un terribile essere, la voce del demonio è un pensiero, dunque la seguente battuta va registrata, inoltre durante la recitazione di questa, il personaggio del demonio passeggia intorno a Lorenzo il quale però non lo nota

Demonio: Ma cosa preghi? E soprattutto chi preghi?Un’ intera esistenza dedicata alla preghiera alla penitenza e a servire il prossimo, vigliacco!Lui ti lascia solo e tu come rispondi con una vita fatta di silenzio e meditazione?Pazzo!Quale altro uomo  ragiona così? Eppure non sono ancora riuscito  a provocarti perché con astuzia e furbizia hai sempre sviato e contrastato le mie provocazioni ma forse non hai ancora capito  con chi hai a che fare stupido fraticello… Stavolta vincerò io! Ne sono convinto perché io sono il signore delle tenebre e a me nessuno la fa! Puoi metterci tutta la fede che vuoi ma sei e rimarrai sempre un uomo e  a certe tentazioni difficilmente si può resistere

Il demone lentamente esce dalla sinistra, subito entra in scena  una magnifica ragazza, perfettamente truccata e quasi ignuda, mentre Lorenzo prega, questa gli si avvicina.

Donna:  Oh buon fraticello! Menomale che vi ho incontrato!Sono scappata via dal mio uomo perché mi faceva del male approfittandosene di me! Quanto dolore mi ha provocato! Ma per fortuna adesso io ho trovato voi! Ma non mi rispondete? Non volete aiutarmi? Vi ho detto che sono stata maltrattata e Voi nemmeno vi alzate per prestarmi aiuto?Ma i frati non devono aiutare il prossimo sofferente?Così vivete la vostra vocazione?Fatemi rimanere qui con voi stanotte, non c’è nulla di male non credete? E poi chi volete che ci veda in quest’antro solitario?

Lorenzo: (che fino a quel momento non aveva proferito parola) Giovane donna io vi perdono!

Donna: Ma io non voglio essere perdonata! Non ho fatto nulla di male! Dai! Non avere paura!Lasciati andare….

Lorenzo: Guarda questo segno!Guardalo fisso!Te lo ordino!

Donna: No! Toglilo!

Lorenzo: Che tu sia maledetto! Guardala la croce!Te lo ordino nel nome di Gesù Cristo! Non tentarmi più! E ricorda tutte le volte che ti avvicinerai a me troverai questo segno a proteggermi dalle tue minacce!Sarà per me come uno scudo! E adesso ti ordino di scomparire!

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(Vita errante)

L’urlo della donna si trasforma in un urlo animale e tra fumo,luci e musica assordante si conclude la scena

Lorenzo : Vi ringrazio mio Signore  per essermi stato vicino nell’affrontare quell’essere immondo e vi prego di tenerlo sempre lontano da me, solo così potrò continuare a seguire la via che Voi mi avete indicato e che mi condurrà dritto ad unire il mio cuore col Vostro.

Sulla sinistra nella penombra

Frate Nicodemo: Che terribile esperienza ma soprattutto che forza la fede di Lorenzo!

Abate: Chi ha Dio nel cuore non ha nulla da  temere e questo il beato Lorenzo lo sapeva bene, dopo un periodo passato nella meditazione e nella preghiera (cambia la musica) Il padre confessore si incamminò presso un altro monastero dei Padri basiliani, il convento di Maniace.

Frate Nicodemo: Perché mi parlate proprio di questo convento Padre?

Abate: Perché è qui che Lorenzo conosce un giovane eremita che nel tempo diventerà suo amico fraterno

Frate Nicodemo: Chi è costui?

Abate: Un giovane pellegrino nativo di Adernò il quale giunge al monastero di Maniace per ricevere ristoro.

Frate Nicodemo: Raccontatemi come i due si conobbero

I due attori si allontanano sulla sinistra del palcoscenico, Lorenzo insieme a due  si avvicina a Nicolò che sai presenta sulla parte destra del palcoscenico

Lorenzo: Sia la pace con te fratello mio, posso conoscere il tuo nome?

Nicolò Politi: Mi chiamo Nicolò Politi, vengo da Adernò. Sono fuggito di casa perché mio padre voleva che io sposassi una giovane donna non accettando il fatto che la mia vita può essere solo  di Cristo.

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(Vita errante)

Nicolò Politi: Da tre anni a questa parte ho trovato  la pace alle falde dell’Aspicuddu , ma un messaggero divino mi ha avvisato che mio padre è ormai sulle mie tracce e mi ha indicato un nuovo  rifugio, adesso però sento forte il bisogno di ricevere sostegno sia fisico che spirituale.

Lorenzo: Il Signore ti ha mandato a noi e noi siamo qui per aiutarti fratello Nicolò, sei il benvenuto! Questi stracci però non puoi continuare a portarli ma se tu lo vorrai ti daremo nuove vesti pulite.

Rientrano in scena l’Abate e Frate Nicodemo

Frate Nicodemo: Dunque è così che Lorenzo e Nicolò si conobbero

Abate : Quest’episodio è solo l’inizio di una lunga amicizia. I due infatti più volte si rincontrarono, ma te ne parlerò più avanti, il mattino seguente insieme si incamminarono…arrivati in località pizzo Mueli giunta era l’ora dei saluti.

Lorenzo: Caro Nicolò, vedi quel borgo dirimpetto a noi? Prende il nome di Alcara, lì vi è ubicato il monastero dei padri Basiliani dedicato alla Vergine Santissima del Rogato , puoi recarti quando vuoi per ricevere i Sacramenti

Nicolò: Non ci sono parole per ringraziarvi Padre Lorenzo ma la promessa che dovete farmi è quella di poterci incontrare ancora

Lorenzo: Sia fatta la volontà di Dio

Abate: Anche se non definitivamente, le strade dei due amici si dividono. Nicolò scende a valle verso Alcara  Lorenzo prosegue la sua vita errante.

Musica forte si conclude la scena.

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(Vita errante)

Scena settima

(Il sogno di Lorenzo)

( personaggi:Abate, Lorenzo, Cono da Naso, Silvestro da Troina)

Da fuori campo parla l’’Abate

Abate :  Il periodo in cui visse il beato Lorenzo fu un momento di grande splendore per la spiritualità Basiliana sui Nebrodi ,lo testimonia la vita stessa di Lorenzo, la semplice e dura esperienza  eremitica di Nicolò Politi ma non solo, tanti uomini hanno servito Cristo e  obbedito alla regola dettata da San Basilio Magno. Una notte Lorenzo sognò di trovarsi accanto a due uomini che come lui vestivano il saio basiliano, i loro nomi erano Cono da  Naso e Silvestro da Troina

In scena si vedono comparire da rispettivamente da destra, sinistra e centro scena Cono da Naso, Silvestro da Troina, Lorenzo da Frazzanò

Cono da Naso: Chi ci separerà dall’amore di Cristo la tribolazione? La morte? La persecuzione? La nudita? Il pericolo? La spada? Su tutte queste cose noi siamo vincitori per virtù di colui che ci ha amati!

Silvestro da Troina: Io sono infatti convinto che ne morte ne vita  ne presente, ne avvenire nulla di tutto questo potrà mai separarci dall’amore di Dio!

Lorenzo: Fratelli non angustiatevi per nulla! Ma in ogni circostanza  fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti!

Cono da Naso: L’amore  di d Dio nostro Padre  che supera ogni intelligenza  custodirà i nostri cuori  e le nostre menti!

Silvestro da Troina: Sia Lode al Signore Nostro Gesù Cristo ieri, oggi e sempre!

Sale forte la musica e si conclude la scena

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(Il sogno di Lorenzo)

Scena ottava

(arrivo a Reggio)

(personaggi: Abate, Frate Nicodemo,primo cittadino, Rachela, Giacomo, Comparse)

Abate :Una terribile pestilenza purtroppo si diffuse le vicine terre dello Stretto, il beato Lorenzo fu mandato a chiamare per portare una parola di conforto a quella popolazione che tanto stava soffrendo a causa della tremenda epidemia di morte e dolore .Egli non esitò un solo istante ed immediatamente si incamminò senza alcun timore perché aveva capito che quella gente  aveva bisogno di Lui e della Parola di Dio, al suo arrivo trovò un’intera delegazione di illustri personaggi ad attenderlo

Si vede Lorenzo comparire  dalla sinistra mentre da destra un gruppo di persone con in testa il primo cittadino

Lorenzo: Cosa vedono i miei occhi? Quanto dolore!Quanta sofferenza! ( si inginocchia) Signore, fa di me strumento per annunciare la Tua Parola in modo che io possa portare conforto a questa gente che soffre

Primo cittadino: Reverendissimo Padre, attendavamo con ansia il vostro arrivo, vi prego! Fate qualcosa! La gente soffre muore!Questo terribile flagello ci sta mettendo a dura prova ! Vi prego!

Lorenzo: Fratelli miei! Comprendo il vostro dolore! Ma ì il vostro cuore deve essere  pronto al pentimento e alla preghiera! Solo così il Signore buono e misericordioso ci darà segno del suo grande amore! Pentitevi dunque fratelli e chiedete perdono al  Signore dei vostri peccati!

Primo cittadino: Pregate insieme a noi Padre, insegnateci a lodare il Signore!

Lorenzo: Sarà ben lieto di farlo amico mio e vedrai la misericordia di Dio non tarderà a presentarsi e questo male oscuro lascerà spazio alla salute e alla pace!

Intanto si vede vagare una donna in preda al dolore e al pianto

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(Arrivo a Reggio)

Lorenzo: Donna! Coraggio! Dimmi il tuo nome

Rachela: Patri! Patri! Non si ni poti chiù!Comu duvemu fari? Patri! Aiutatini!

Lorenzo:Calmati e raccontami tutto!

Rachela: U me nomu è Rachela, sugnu dispirata  picchì puru me maritu Giacomo fu culpitu da sta disgrazia! U Signuri si scurdò di neatri!

Lorenzo: Non dire così e non peccare, la Misericordia del Padre Nostro che sta nei cieli va oltre la realtà terrena, Cristo stesso ha steso le braccia sulla croce per liberare l’umanità dal gioco del peccato e pur essendo innocente subì tutto in silenzio facendosi ubbidiente  fino alla morte in croce! Portami da tuo marito

Rachela: Viniti Binidittu Patri….

Escono da sinistr nel frattempo in scena  sulla destra e un letto con  un uomo agonizzante, dopo i due attori rientrano sempre da sinistra

Lorenzo: Pace a te figlio mio, sono venuto per portare conforto alle tue sofferenze sia fisiche che spirituali

Giacomo: Vi prego  patri reverendu aiutatimi a chiudiri a me vita in grazia di Diu e priannu a Vergini Santa! È un forti disideriu chi haiu!

Lorenzo: Giacomo! Non deve essere la tua volontà ad essere esaudita  ma quella del Signore Gesù e credimi Lui non vuole che tu adesso lasci la tua famiglia perché essa ha ancora bisogno di te! Ti chiedo ora di pregare insieme a me  l’Altissimo!

Momento di intensa preghiera  e meditazione accompagnato da un sottofondo musicale…dopo un po’

Giacomo: ( con grinta) Rachela! Rachela!!

Rachela: Giacomo!

Giacomo: Rachela…mi sentu forzi in corpu! U duluri e i piaghi mi stannu abbandunannu! Ma chi mi staci succidennu?Rachela miraculu!Patri Lorenzu vui siti un omu di  Diu!

Una magnifica angelica storia”

(Arrivo a Reggio)

Lorenzo:  Non sono io che ho agito in te ma il Signore ci ha dato l’ennesima testimonianza della Sua bontà e grandezza

Rachela: Grazi a vui santissimu patri!

Lorenzo: Ti prego Rachela alzati  e da oggi in  avanti pentiti dei tuoi peccati e loda il Signore per quello che ha compiuto e tu  Giacomo  spendi le forze che Cristo di ha restituito per aiutare chi ancora soffre a causa di questa malattia

Fermo scena, entrano l’Abate e frate Nicodemo

Frate Nicodemo:  Lorenzo operò altri miracoli  in vita?

Abate: Tante grazie il Signore elargì con il beato confessore ancora in vita e tante ne continua a dispensare ancora adesso che Egli ci guarda dal cielo

Frate Nicodemo: Dopo la guarigione di Giacomo cosa accadde?

Abate: L’operato di San Lorenzo si diffuse velocemente in tutta la città, il dolce basiliano non negò a nessuno dei cittadini afflitti dal male il suo tempo  e la sua preghiera e non cessò di esortarli alla conversione con l’aiuto di tutti costruì tre chiese dove il popolo di Reggio potesse riunirsi in preghiera. Una volta sconfitto il terribile flagello  Lorenzo decise  di ripartire per compiere il progetto che Dio aveva preparato. Ma i cittadini si opposero perché troppo legati a lui e alla sua spiritualità . Alle insistenze della folla  che gli chiedeva di non partire  come segno della sua protezione senza esitazione si staccò uno dei suoi denti e ne fece dono ai presenti  . Tornò dunque a Fragalà, appena arrivato il suo primo desiderio fu quello di  tener fede alla promessa fatta all’amico Nicolò

Una magnifica angelica storia”

(Arrivo a Reggio)

Scena nona

(Alle falde del Calanna)

(personaggi: Abate, Lorenzo, Nicolò Politi)

Si vede in scena Nicolò visibilmente provato, pregare in ginocchio sulla parte destra, da sinistra entra Lorenzo

Lorenzo: Pace a te fratello mio!

Nicolò: Lorenzo! Amico mio!

I due si abbracciano

Nicolò: La vostra presenza ha illuminato ancora di più  la mia vita! Sia benedetto il nome del Signore che tanta grazia ci ha concesso!

Lorenzo: Nicolò, figlio mio, stentavo a riconoscerti sei molto pallido, scarno ed il tuo corpo  è  gracile

Nicolò: E’ Cristo Signore che mi da la forza di andare avanti e finché non esalerò l’ultimo respiro non smetterò di dedicare la mia umile esistenza a Lui!

Lorenzo: La santità della tua anima è grande dolce eremita!

Da fuori campo

Abate: I due amici trascorrono insieme le ore buie nella preghiera e alle prime luci dell’alba sono pronti  per salutarsi nuovamente

Lorenzo: Nicolò, è giunta l’ora dei saluti

Nicolò: La tristezza per il vostro imminente addio viene cancellata dalla gioia di  sapervi amico e mio confessore

Lorenzo: sarà la fede che ci farà sentire vicini dolce anacoreta, ti benedico

Musica, fine scena

Una magnifica angelica storia”

(Alle falde del Calanna)

Scena decima

(Ritorno a Frazzanò e morte di Lorenzo)

(personaggi: Abate, Frate Nicodemo, Lorenzo, Comparse)

Abate:  Tornato a Fragalà, il beato Lorenzo è cosciente del fatto che la sua vita volge a compimento prima di morire però ha il tempo di edificare due Chiese, una dedicata alla memoria di Sant’Alfio e l’altra a  tutti i Santi ed è proprio qui  che si conclude la Sua esistenza terrena e questa magnifica angelica storia

In scena Lorenzo agonizzante sul letto di morte confortato dall’affetto di alcuni frati

Frate Nicodemo: Padre, vedo Lorenzo agonizzante, confortato dall’amore dei suoi confratelli

Abate: E fuori da queste mura tutta la popolazione della vicina Frazzanò prega e attende di sapere notizie

Musica fortissima

Abate : Nell’aria si ode  un profumo di  rose l’anima di Lorenzo  ha lasciato il suo corpo e sta raggiungendo  le porte del paradiso  confortata dall’amore  dei suoi confratelli,accolta da cori di serafini e cherubini !

Dopo si rivolge ai frati presenti in scena

Abate: Perché piangete figli miei?

Frate 1: Padre Lorenzo ci ha lasciati reverendissimo Abate

Abate : No fratello mio, ti sbagli! Lorenzo d’ora in avanti vivrà  accanto a te, a me e  a tutti noi ogni volta che   invocheremo grazie a Dio nostro Padre nel suo nome e ogni volta che ci comporteremo da veri  cristiani 

Una magnifica angelica storia”

(Ritorno a Frazzanò e morte di Lorenzo)

Frate 2:  Avete ragione reverendissimo Padre Abate! Quello che San Lorenzo ci chiede è di amare il Signore nostro  e il prossimo con tutto il cuore !

Abate: Gioisci  terra di Frazzanò e incessante continua a gridare : Viva! Via e grazie San Lorenzo!

FINE

Una magnifica angelica storia”

(Ritorno a Frazzanò e morte di Lorenzo)