Una mamma da spennare

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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

Una mamma da spennare

Commedia tre atti

di

Santo Capizzi

Santo Capizzi

Cell. 347 80 60 577

santocapizzi1@alice.it

www.santocapizzi.it


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

Alla mia dolce nonna,

ultimo retaggio di un mondo

che purtroppo non esiste più.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

Questa storia è semplicemente frutto della fantasia, pertanto ogni riferimento a persone, fatti e luoghi è del tutto casuale.

S.C.

Sinossi.

Una donna anziana, si ritrova a vivere la meschina esperienza dell’essere diventata per i suoi figli, esclusivamente una fonte di denaro. Soltanto una dei quattro figli riserva alla madre cure amorevoli, senza l’interesse di un tornaconto pecuniario. L’an ziana donna allora, con l’aiuto di una sua amica, fa finta di essere uscita di senno al fine di constatare quanto i tre figli riescano a tirare la corda dando vita a divertenti episodi. Ma la corda ad un certo si spezza, e la donna decide di donare tutto quanto le resta all’unica figlia degna di questo nome.

Nota dell’autore

Il sorriso della senilità é come quello dell’infanzia, entrambi sereni racchiudono il mondo, l’uno la storia trascorsa l’altro quella che verrà. In mezzo ci sta l’uomo adulto con la sua vicenda presente totalizzante ed avvincente, con il sorriso abbandonato in un canto, trascurato durante l’affannoso tentativo di ascesa sociale; l’uomo che lotta, vince, perde e che spesso diserta la sfera degli affetti, eludendo i doveri filiali ritenuti inutile sperpero di tempo. Ma l’ultimo vestito é senza tasche e quando arriveremo in fondo alla nostra strada non conterà la pecuniaria ricchezza ma quanto amore abbiamo dato e quanto ne abbiamo ricevuto. Le case si fanno e si demoliscono, la nostra memoria resterà nel tempo.

SCENA UNICA


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

“Una mamma da spennare ”

Personaggi

Angelina

Mamma

Nella

Figlia Angelina

Lia

Figlia Angelina

Vito

Figlio Angelina

Nora

Figlia Angelina

Serena

Nipote Angelina

Zia Concettina

Amica Angelina

Dottore Marletta

Medico di famiglia

Dottore Sapuppo

Notaio

Signor Fiorenza

Segretario (balbuziente) del notaio

Ragioniere Fisichella

Agente immobiliare

Signor Macaluso

Antiquario


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ATTO PRIMO

Salotto di una casa modesta. Una donna anziana sonnecchia seduta su di una poltrona.

Scena I

(Mamma, Nella, Lia, Serena,  zia Concettina )

La porta d’ingresso viene aperta con eccessivo vigore; entra una donna e senza degnare di uno sguardo l’anziana si dirige verso un telefono.

MAMMA - (sobbalzando sulla poltrona)che c’e’? Cosa e’ successo? Nella mi hai fatto pren dere uncolpo! Non potevi entrare con meno impeto?

NELLA - (in modo secco ed arrogante)stai zitta mamma, vedi di riaddormentarti!

MAMMA - o stai calmina, che bisogno c’e’ di rivolgerti con tutta questa arroganza a tua madre?

NELLA - (stizzita alza il tono della voce )ti ho detto dormi, già hai parlato pure troppo. Anz i, adessostai zitta perché devo fare una telefonata. Zitta enon dire nemmeno una parola!

MAMMA - (quasi fra se)ma guarda che bella questa, guarda un po’ cosa devo sentirmi dire in casamia. Lei deve telefonare col mio telefono ed io devo pure stare zitta.

NELLA - stai parlando ancora rimbambita?(Gridando)  basta, zitta!

MAMMA –meglio che mi appisoli. Vedi tu che vecchiaia che mi e’ venuta; se non fosse per mia figlia Lia mi finirebbe a dormire alla stazione.

NELLA - (cambiando tono e diventando smielata)carissima Margherita, bella mia, come stai?(Pausa) ma che fa ti disturbo? Sicura? Come? Ah, stavi preparando il ragù … si, si certo vai amescolarlo, ti spetto qua tranquilla tesoro…no, ma che mi richiami tu! Tranquilla ti aspetto in linea…

MAMMA –  certo tanto poi la bolletta la pago io!

NELLA - ti vuoi stare muta, vecchia stonata che non sei altro!

MAMMA - stonata! Pero’ quando c’è da uscire i soldi la mamma e’ buona, quando c’e’ da papparsi lapensione non sono rimbambita!

NELLA - a Margherita sei tornata? Perciò com’e’ finita con    quel fatto?

MAMMA - e che te lo deve raccontare tutto adesso per telefono il fatto? Vedi che il sugo si brucia,meglio che ne parlate di presenza, anzi meglio se ci vai a casa cosi’ mentre ne parlate lei lo mescola.

LIA - (entrando)buongiorno mamma.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

MAMMA - ciao, chi sei? Nora sei tu, a mamma? Oh finalmente ti sei sventurata a venirmi a trovare?

LIA - mamma non sono Nora, sono Lia.

MAMMA - a Lia scusami, mi eri sembrata tua sorella; non la vedo da parecchio tempo, ne’ lei né quelcampione di tuo fratello. Non puoi immaginare quanto desideri vederli!

LIA - lo so,  hai ragione.

MAMMA - ah se non fosse per te che mi sei cosi’ devota! Se era per le tue sorelle a quest’ora sarei amarcire in una casa di riposo

LIA –  no, ma che dici mamma!

MAMMA – dico che andavo bene quando vi ho cresciuti a forza di sacrifici e di lavoro; ero buonaquando potevo badare ai vostri figli piccoli, ero ancora meglio quando dividevo soldi a destra e a manca, ma adesso nessuno ha più bisogno di questa vecchia e dunque nessuno la cerca più. Nella mia vecchiaia vedo solo te.

NELLA –  va bene Margherituccia ora sto chiudendo, ci sentiamo dopo.

LIA - a Nella, ci sei anche tu? Scusami non ti avevo vista.

Nella senza rispondere al saluto riattacca la cornetta e si dirige verso un comodino dal quale tira fuori dei soldi.

MAMMA – lo vedi a cosa servo? Arrivano e pescano. Quello non e’ un cassetto, ma un pozzo senzafondo. Fino a quando ce ne saranno, tutti benedetti!

NELLA –  che hai da lamentarti rimbambita? Stai zitta.

LIA - oh ma lo sai che sei una grandissima maleducata! Ti pare il modo di rivolgerti a nostra madre!

NELLA –  e tu che vuoi? La mamma e’ pure mia dunque mi ci rivolgo come voglio.

LIA –  tempo perso, questa e’ completamente fuori di testa, più di un balcone in una serata d’estate.

NELLA - senti a proposito, il mio mese sta scadendo dunque adesso a questa la prendi e te la portiperché io ho il mio da fare. Io voglio essere libera di uscire quando voglio, di disporre della mia vita come meglio ritengo opportuno. Ci siamo intese?

LIA -     senti carina, tanto per cominciare non stai parlando di un cane ma di tua madre!

E poi lo sai benissimo che la mamma sta sempre con me. In questi dieci giorni la mamma e’ sta in casa sua diciamo controllata da te, solo perché io mi sono ricoverata in ospedale(Ironica) Ci siamo intese?

NELLA - a me non interessa, io mi sono stancata.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

MAMMA -ma di che cosa? Io sono a casa mia e tu ti fai vedere solo per telefonare, pescare dal cassetto magico, a svuotare il frigo. O forse ti sei stancata perché una volta al giorno mi fai un piatto di pasta.

NELLA - ma che dici, sei tu che non ti ricordi nulla a causa della vecchiaia, rimbambita!

SERENA - (entrando a Nella)mamma come’e’ finita?

MAMMA - poi ciao Serena!

SERENA - si ciao, ciao. Mamma li hai presi?

NELLA - si li ho presi.

LIA -         (facendo segno di denaro) li ha presi, li ha presi, e come se li ha presi!

MAMMA –  si, già tua madre ha raccolto. Tranquilla che oggi vi divertirete a fare compre.

SERENA – e allora andiamo che e’ tardi.

NELLA - (uscendo)a senti, guarda che la mamma si deve lavare.

LIA - va bene, deve lavarsi il viso perché ha dormito!

NELLA –  no, c’e’ da farle il bagno perché sta puzzando viva.

LIA - ma come? Sono dieci giorni che non la lavi?

NELLA –  io mi schifo! Le mani addosso a quella vecchia decrepita non le metto.

LIA – ma tu non sei una figlia, sei una bestia!

ZIA CONCETTINA- (entrando)si può? E’ permesso?

MAMMA - entra Concetta, entra.

ZIA CONCETTINA- disturbo?

NELLA - ci mancava solo quest’altra vecchia, ora l’ospizioe’ al completo. Serena andiamo, lasciamole stare queste rimbambite (esce).

LIA - ma guarda che cose…le chiedo la cortesia di badarealla mamma per qualche giorno e quella se ne frega. Come se non fosse anche la sua di madre.

MAMMA - tranquilla Lia, qualche giorno fa e’ venuta tua figlia e me lo ha fatto lei il bagno.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

LIA - mamma il problema non e’ il bagno, e’ il suo compor tamento. Quei menefreghisti dei mieifratelli mi stanno facendo diventare il sangue acqua.

MAMMA - se non fosse per te sarei abbandonata. Ringrazio il Signore che mi ha dato una figlia comete, una come poche che tutti i genitori vorrebbero avere. Riguardo ai tuoi fratelli, cosa possiamo farci? Questa e’ la vita. Cresci i figli con tutto il cuore, con sacrifici e dedizione e poi ne hai in cambio una bella pedata in…

LIA – mah, comunque mamma io vado a farti un poco di spesa; posso lasciarti?

MAMMA –  certo tranquilla resto con la zia Concettina.

LIA - va bene allora ci vediamo dopo.

MAMMA - ciao.

ZIA CONCETTINA- ciao Lia.

Scena II

(Mamma,  zia Concettina )

ZIA CONCETTINA- Angelina, che hai? Sembri avvilita.

MAMMA - mi rattristo per la situazione che si e’ venuta a creare tra i miei figli. Io vorrei la pace,l’armonia e invece c’e’ sempre tempesta a causa mia .

ZIA CONCETTINA- e tu che colpa ne hai?

MAMMA - quella di essere vecchia e di non servire più a niente. Sono diventata solo un peso per tutti.

ZIA CONCETTINA- ma che vai dicendo Angelina? Per cominciare chi campa vecchio si fa’, everrebbero arrivarci tutti alla tua età cosi’ arzil la ed indipendente. E poi chi te lo ha detto che non vali niente e che sei un peso! Chi te lo ha detto Nella che ti tratta con i piedi oppure Nora che si vede solo per ogni morte di papa, o forse quel vanto di tuo figlio Vito, che l’ultima volta che si e’ fatto vivo ancora Sofia Loren aveva il seno che stava dritto senza!

MAMMA –io so per certo che mi sento un peso sulle spalle di mia figlia Lia. A volte penso che sarebbe meglio se mi chiudessero in un albergo per vecchi. Si toglierebbero tutti i pensieri, venderebbero la casa, dividerebbero i quattro soldi ricavati e sarebbero tutti felici e contenti, tranne Lia che e’ l’unica che mi vuole bene davvero .

ZIA CONCETTINA- certo se prendessero i soldi sarebbero tutti felici e contenti. D’altronde Vito,Nora e Nella vogliono solo i quattrini.

MAMMA - e poi il bello e’ che io soldi da parte non ne ho; ho solo la pensione sociale senza la qualenon potrei nemmeno mangiare.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ZIA CONCETTINA- (pensierosa)e già i soldi fanno gola a tutti. I soldi fanno pa ssare tutte leinsofferenze, fanno tornare l’affetto, avvicinare i parenti lontani, insomma i soldi sistemano tutto.

MAMMA –  per chi li ha!

ZIA CONCETTINA- per chi li ha… oppure fa finta di averli.

MAMMA - in che senso?

ZIA CONCETTINA– mi e’ venuta in mente una bella idea, diciamo uno s cherzo.

MAMMA –  uno scherzo?

ZIA CONCETTINA- si, e a realizzarlo devi pensarci tu con il mio aiuto.

MAMMA -  e come?

ZIA CONCETTINA- segui il mio ragionamento. Tu non hai denaro dunque i tuoi figli, tranne Lia,non potendo spolparti e credendoti una cosa inutile non ti cercano.

MAMMA - e’ vero. Si fanno vivi solo il giorno della pensione, arraffano quello che possono e chi si e’visto si e’ visto.

ZIA CONCETTINA–ma se venissero a sapere, diciamo per sbaglio, che tu hai da parte un bel gruzzoletto, diciamo…15… 20 mila euro, cosa succede rebbe?

MAMMA –  cosa?

ZIA CONCETTINA- che quegli avvoltoi starebbero qua dalla mattina alla sera non volendosi dare ilcambio nemmeno per andare a sciacquarsi il viso.

MAMMA - e come faccio, cosi’ di punto in bianco me ne esco con questa storia?

ZIA CONCETTINA -i tuoi figli non ti dicono sempre che sei stonata e rimbambita? E adesso e’arrivato il momento di fare la rimbambita.

MAMMA - aspetta, fammi capire bene. Io dovrei fare finta di essere rimbecillita del tutto e dovrei direai miei figli di avere migliaia di euro nascosti?

ZIA CONCETTINA- giusto, brava!

MAMMA -  certo che ne hai di fantasia Concettina.

ZIA CONCETTINA- ma a te che costa? Tanto altro da fare non ne hai; almeno giochiamo un poco eci facciamo due risate.

MAMMA - e quando dovrei cominciare a fare la stonata mentale?


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ZIA CONCETTINA- quando si faranno vivi i ragazzi?

MAMMA - a dire la verita’ ieri ho preso i soldi della pensione dunque sono certa che tra oggi edomani al massimo una scappata la faranno tutti.

ZIA CONCETTINA- allora siamo d’accordo, al primo figlio che entra comincia la commedia.

MAMMA - ma anche con Lia? Lei e’ l’unica che bada a me senz a volere nulla in cambio. Devi sapereche quando mi fa la spesa devo costringerla a prendere i soldi che ha speso per me.

ZIA CONCETTINA- lo so, ma lo scherzo per risultare deve essere fatto con tutti.

MAMMA - e va bene. Al primo che entra, stono.

Scena III

(Mamma,  Zia Concettina, Nora, Vito  )

NORA - eccoci qua, anche questo mese(va al comodino e prende dei soldi dal cassetto).

ZIA CONCETTINA- e quest’altro papa e’ morto. Stona Angelina, stona!

MAMMA - stono!

NORA – sto vedendo che già qualcuno ha fatto visita a ques to comodino. Ah buongiorno zia Concetta.

ZIA CONCETTINA- ciao tesoro.

NORA - mamma svegliati, sempre a dormire stai!

MAMMA - chi sei?

NORA - come chi sono?  Tua figlia Nora. Stai sfarfallando completamente!

ZIA CONCETTINA- nemmeno me aveva riconosciuto, cosi’ tutto ad un tratto da che parlavamo ache mi ha chiesto chi ero. E non sai cosa ho dovuto fare per farle credere che sono 50 anni che ci conosciamo. Basta, alla fine mi ha detto che si ricordava, ma secondo me lo ha detto solo per farmi contenta.

NORA -ci mancava anche questa. Già dovevamo accudirla qua ndo era mezza buona, immaginati adesso che e’ rimbambita del tutto.

ZIA CONCETTINA-e certo ti capisco. Proprio tu sei sempre stata devota a tua madre, sei stata sempre presentissima, (al pubblico) si certo nei giorni in cui s’incassa.

NORA - comunque per quanto mi riguarda può ammuffire dov’e ’, chi vorrà badarci e’ libero di farlo.Io ho il mio bel da fare, ci manca solo che mi debba mettere dietro ad una vecchia. Al limite si chiude in un ospizio e che si e’ visto si e’ visto.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

MAMMA -  lo sai, io ho 82 anni.

ZIA CONCETTINA- no Angelina, hai 92 anni, che ti fai lo sconto?

MAMMA - sono del 1915. Quanto anni ho allora?

ZIA CONCETTINA- 92 anni.

MAMMA -  e che ne so io! Sono del ‘15. Quanti hai detto 92 ?

ZIA CONCETTINA- si proprio cosi’.

MAMMA - bih e come sono campata 92 anni? Sembra ieri che ero una bambinella.

NORA - mamma ti ricordi di me?

MAMMA –  certo che mi ricordo; che ti pare che ero uscita di senno?

NORA - e chi sono?

MAMMA -  come chi sei? Sei… sei…   (si rivolge alla zia Concetta) chi e’ questa?

ZIA CONCETTINA- Nora, e’ tua figlia Nora.

MAMMA - ah. Ma senti, questo mese l’ho presa la pensione ?

NORA - si mamma l’hai persa.(Alla zia Concettina)certo che e’ partita del tutto!

VITO - buongiorno a tutti. Oh sorella! Certo che sei più puntuale di un orologio svizzero. Ogni mesenon sgarri di un solo minuto, arrivi, prendi e te ne vai! (Apre il comodino e prende dei soldi). Anzi onestamente mi sta parendo strano trovarti ancora qua, di solito fai toccata e fuga, o meglio acchiappata e fuga.

NORA –(ironica) sta parlando quello che invece si vede ogni giorno! La mamma ti vede soltantoquando vieni ad arraffare qualcosa.

VITO - tu pensa per te. Io ho una famiglia.

NORA – perché; io cosa ho una squadra di calcio?

ZIA CONCETTINA- e’ pazzesco! Stanno litigando due che sono praticamente uguali, e che semettono insieme il tempo il tempo trascorso con la madre in un mese, arrivano forse ad un quarto d’ora, appunto il tempo necessario per prelevare i soldi dal comodino. E’ proprio vero, al peggio non c’e’mai fine!

MAMMA –  ho 82 anni. Sono del ‘15.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

VITO - che hai mamma, che dici!

MAMMA - io ci ho 82 anni.

ZIA CONCETTINA- no, ne hai 92.

MAMMA - sono del ‘15. Dunque quanti anni ho?

NORA - mamma te l’ho detto un minuto fa, hai 92 anni.

MAMMA - 92? Sono una bambinella ancora.

VITO - ma che va dicendo?

NORA - Vito non l’hai capito ancora? La mamma ha perso la ragione, e’ uscita di senno!

VITO - e va bene che ci fa? Tanto oramai la sua vita l’ha vissuta. Ha sempre goduto di buona salute;vorrebbero arrivarci tutti alla sua età com’e’ lei!

MAMMA –  io ho 82 anni. Sono del ‘15.

NORA - mamma ora basta, lo abbiamo capito!

MAMMA –  ma perché stai urlando?

VITO – siamo a posto! Ma tanto qual’e’ il problema, si chi ude in un albergo per vecchi bacucchi ebuona notte ai suonatori.

MAMMA - senti l’ho presa la pensione questo mese?

VITO – certo, e secondo te allora perché siamo qua.

MAMMA - e quanto ho preso?

VITO - quanto  al solito.

MAMMA - e quanto e’ il solito?

NORA – sono quasi 500 euro.

MAMMA - e cosi’ quanti sono in soldi?

VITO - quasi un milione di lire.

MAMMA - mah, che ne so! Io con questo euro non ci sto capendo più nulla. Pero’ un milione sono unsacco di soldi. E che ne devo fare io con tutto questo denaro?

NORA - tu niente, ma noi…


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ZIA CONCETTINA- e certo, sciacalli!

VITO - va bene io me ne vado.

NORA - ma dove vai? Dobbiamo decidere cosa farne della mamma.

VITO - semplice! Adesso che finalmente e’ uscita di senno, la possiamo mettere all’ospizio, civendiamo la casa a ci pappiamo anche questi soldi. Cos’altro c’e’ da fare?

NORA - si va bene, ma prima non e’ meglio parlarne anche con  Lia e Nella ?

VITO - senti sorellina, io me ne frego. Fate pure quello che volete, basta che mi date quanto mi spetta.

NORA - ma allora sei veramente scimunito e ottuso! Il problema non e’ se metterla oppure no inalbergo, ma in quale metterla per farci restare qualche soldo della pensione.

VITO – ah se e’ per questo, allora decidiamo insieme.

NORA - oh, ti sei convinto finalmente?

MAMMA –  ho 82 anni. Sono giovinetta.

Scena IV

(Mamma, zia Concettina, Nora, Vito, Lia, Nella, Serena)

LIA – eccomi sono tornata. Oh e voi che ci fate qua insieme? I soldi sono messi al solito posto, non liavete trovati?

NORA - si, già li abbiamo presi.

NELLA – ( entrando)e che ci fate tutti qua, che e’ festa oggi?(Va verso il comodino per prendere altrisoldi ma lo trova vuoto) vedo che avete già provveduto a ripulire tutto!

VITO –  non e’ rimasto nulla (ironico) sorellina.

NELLA - Serena, quei bei stivali che ti piacevano tanto, li compreremo il mese prossimo!

SERENA - va bene mamma. Senti io me ne vado, ci sentiamo dopo(esce).

LIA – avanti, la pensione ve la siete pappata anche questo mese, che volete ancora? Avete adocchiatoqualcosa da spartirvi?

NORA – certo che sei prevenuta.

LIA – per giunta mi dici che sono prevenuta! Vi siete divorati tutto come delle cavallette affamate edhai pure il coraggio di parlare!

NELLA –  io vi lascio friggere e me ne vado.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

VITO – dove vai tu? Ferma là che dobbiamo parlare di una c osa importante.

NELLA - e di cosa dovremmo parlare noi che non ci rivolgiamo la parola da dieci anni? NORA - della mamma.

NELLA - ah, chi sa cosa mi era sembrato! Parlate voi, a me non importa nulla(va per uscire).

VITO – della pensione dalla mamma, e dobbiamo parlare anche di questa casa.

NELLA - allora resto!

LIA - e ti pareva. Ma io cosa c’entro? E poi che c’entra la casa!

NORA - che c’entra la casa? E secondo te, io in questi anni che sono venuta per la tua bella faccia?

LIA – per la mia no, ma spero per vedere quella di tua madre.

VITO - si certo, per vedere una vecchia incartapecorita .

LIA - e allora perché fatemelo capire, solo per i soldi?

NORA: eh ingenua!

NELLA - sentite insomma, io ho da fare, parlate oppure me ne vado.

NORA –visto che nessuno ha tempo da perdere, mettiamo le carte in tavola una volta per tutte e togliamoci questo pensiero.

LIA - ma quali carte? Di che parli? Siete impazziti tutti?

VITO - no cara mia, qua l’unica fuori di testa e’ la tua c ara mammina.

NORA – si, la mamma e’ rimbecillita definitivamente.

NELLA - oh, finalmente!

LIA - ma come finalmente! State farneticando? Se poco fa quando sono uscita era perfetta!

NORA – era! Mi ha detto la zia Concettina che ad un tratto ha cominciato a dare i numeri. Vero zia?

ZIA CONCETTINA- e si, purtroppo e’ vero. Cosi’ all’improvviso, da c he parlavamo tranquilli a cheha cominciato a dire cose che non stavano ne’ in cielo ne’ in terra.

LIA - (andando verso la madre preoccupata )mamma che hai, che ti senti?

MAMMA –  chi io? Io sto benissimo. Ma tu chi sei?

LIA - mamma sono Lia, non mi stai riconoscendo?


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

MAMMA - ah Lia, sei tu?(Verso zia Concettina)ma chi e’ questa?

ZIA CONCETTINA- Angelina e’ tuo figlia Lia, la grande.

MAMMA - io ho 82 anni, sono del ‘15. Sono giovinetta ancora .

NELLA –  te l’ho detto che e’ rimbecillita completamente.

LIA - (commossa)mamma, mammima mia, ma che ti e’ capitato?

ZIA CONCETTINA-purtroppo e’ la vita. Si nasce e siamo bambini, poi cresciamo, lottiamo, viviamo e alla fine, se il Signore ci concede la grazia di campare, invecchiamo e torniamo ad essere bambini. Ma d'altronde e’ meglio cosi’, quando ci sono situazioni come quella nella quale si trova vostra madre.

VITO - che vuoi dire zia?

ZIA CONCETTINA-cosa voglio dire? Semplice. Vedi caro Vituccio mio, tua madre e tuo padre, pace all’anima sua, vi hanno cresciuto come gioielli. Per voi hanno lavorato come muli, si sono levati il pane di bocca, hanno pianto per le vostre disgrazie pregando Dio di suppliziare loro invece di voi con le prove della vita. Ma tutto questo e’ normale, questo fa un padre, questo fa una madre, regalano tutto ai figli, dalla vita fino al loro cuore e nulla pretendono indietro. Pero’ purtroppo capita spesso nella vita che i figli crescendo e prendendo la propria strada non solo si scordano dei genitori, ma addirittura perdono il rispetto e l’affetto e coloro che dovrebbero trattare come divinità, quei genitori, li trattano come pezze da piedi.

NORA - e cosa vuoi, questa e’ la vita.

ZIA CONCETTINA-no cara mia, questa non e’ la vita, queste sono le persone! Il buon Dio allora cos’ha pensato bene di fare per non fare morire dannata una madre. Per evitarle il dispiacere di capire che al posto di figli ha cresciuto dei porci, tutto ad un tratto ci fa tornare bambini. Si proprio cosi’! Ci fa scordare tutto, riporta la pace e la tranquillità nel nostro cuore e alla fine ci fa morire sereni. E adesso anche per vostra madre, che e’ stata sempre una santa donna, e’ finalmente arrivato il momento di dimenticare tutto il male che le avete fatto per trovare un poco di quiete.

VITO – dai zia che vai dicendo?

ZIA CONCETTINA- la verità, solo la sacrosanta verità.

MAMMA –  lo sapete, io ci ho 82 anni, sono giovinetta ancora, giovinetta.

ZIA CONCETTINA- si tesoro, sei giovinetta, per fortuna sei tornata ad essere giovinetta.

NELLA - sentite adesso basta con tutti questi piagnistei.

NORA - giusto. Allora, la mamma ormai e’ uscita fuori di testa e questo e’ più che evidente, ed


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

essendo uscita di senno ormai la casa non le serve più.

LIA -         ma potrebbe essere un disturbo momentaneo!

NELLA - ma quale momentaneo, ha ragione Nora. Questa casa non le serve più; vendiamola epappiamoci i soldi.

NORA – si, sono d’accordo.

VITO – pure io.

LIA – quelli fuori di testa qua siete voi tre! La casa e’ della mamma e fino a quando campa non sitocca.

NELLA - ma che problemi ti fai? Quanto può campare uno, due mesi al massimo! Non lo vedi com’e’ridotta?

VITO - e poi anche se rinsavisse, cosa impossibile, non può rimanere qua da sola, dunque questa casae’ inutile.

LIA - non avete cuore, siete delle bestie.

NELLA - qua l’unica bestia sei tu che in questi anni non ti hai preso nemmeno un euro dalla pensionee adesso non vuoi prenderti nemmeno quelli della casa.

LIA - ma e’ possibile che pensate solo al denaro? Alla mamma non ci pensate?

NORA - oh ora mi hai noiato con questa mamma. La mamma si mette nell’albergo dei vecchi e la casasi vende, punto e basta. Tanto Vito e Nella sono d’accordo con me, vero?

VITO - certo.

NELLA - ovvio.

ZIA CONCETTINA- e ti pareva se per spartirsi i soldi non si mettevano d’accordo.

LIA – la mamma non ci va all’ospizio, almeno fino a che io potrò badarci, lo avete capito? Me la tengoin casa mia come ho fatto in tutti questi anni!

VITO – te la vuoi tenere tu? Accollatela, e’ tutta tua se ti fa piacere.

NELLA - no a casa tua la mamma non ci va!

NORA – si, a casa tua non ci va!

LIA - e perché?

NELLA - ho detto di no e deve essere no, e basta!


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

MAMMA - ma quanto prendo di pensione ah? Quanto prendo?

NORA - zitta tu vecchia stonata, zitta!

MAMMA -  ho sete, ho sete, ho sete.

LIA – mamma te la prendo io un poco di acqua(va in cucina).

VITO - ma me lo dite perché siete tanto contrari al fattoche Lia si tenga la vecchia?

NELLA - imbecille non capisci niente. Se la tiene Lia, quella ci bada con tutti i crismi e possibilmentesotto sollecitazione la mamma si riprende, torna in senno e addio vendita della casa.

NORA - brava! E questo vuole dire che prima di papparci il denaro dobbiamo aspettare che se laquagli. Questa ha già 92 anni, ma di salute sta meg lio di me, e quando dovremmo ereditare noi?

NELLA - non e’ voluta più morire!

NORA – se invece la scarichiamo in una casa di riposo, la buttano in un angolo, se la dimenticano enel giro di qualche mese quella stira i paletti!

NELLA –  ma io mi chiedo, essendo la pensione pochina, chi li aggiunge i soldi per pagare l’ospizio?

VITO – ah, io non di certo!

NELLA –  io nemmeno.

NORA - e sicuramente non li metterò io.

VITO - e allora chi li mette?

NORA – tua sorella Lia! Ma siccome lei soldi non ne ha, sarà costretta ad accettare la vendita dellacasa; il ricavato noi ce lo godiamo tranquilli mentre lei paga per sua madre.

VITO – siete malvagiamente geniali!

NELLA - ora e’ chiaro perché non se la deve portare a casa?

VITO - chiarissimo!

LIA - (entrando)tieni mammina, ecco l’acqua.

VITO - allora e’ deciso: la mamma va all’ospizio! Anzi, zi a Concetta lei che e’ nel giro della vecchiaiaagonistica pre mortica, se l’e’ fatta un’idea di qu ello che c’e’ in giro? Lei gli ospizi li dovrebbe conoscere tutti no?

ZIA CONCETTINA- cretino!

NORA – tagliamo corto. Deciso?


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

NELLA - deciso!

LIA – io non sono d’accordo.

NORA - ma tu sei sola e noi siamo in tre, dunque la tua parola non conta. Lo sappiamo noi cosa e’meglio per nostra madre!

ZIA CONCETTINA- certo, come no!

NELLA –  allora e’ deciso, io me ne vado.

NORA - va bene, ci sentiamo in questi giorni; me ne vado pure io.

VITO - e io che faccio qua? Già ho perso abbastanza tempo.

MAMMA - ma io quanto prendo di pensione?

ZIA CONCETTINA- Angelina, circa 500 euro.

MAMMA - a 500? E allora quei 50 mila euro che ho messo da parte come li ho raccolti?

ZIA CONCETTINA- ah non lo so. Credo con canti sacrifici.

Nella, Nora e Vito che stavano uscendo si fermano e tornano sui loro passi.

VITO - quanto ha detto, 50 mila euro?

NELLA - a me e‘ parso di capire cosi’.

NORA – pure a me.

VITO - va bene ma tanto e’ stonata, avrà detto qualche sci occhezza.

ZIA CONCETTINA - secondo me no. Sapete, quando si rimbecillisce e si ritorna bambini, bugie nonse ne dicono più, si dice solo la verità per come s i pensa, senza filtri. Per come viene una cosa si dice.

NORA – ne sei sicura zia Concetta?

ZIA CONCETTINA-e certo! Meglio di me che sono nella vecchiaia agonistica pre mortica chi lo deve sapere? Vito, tu l’hai sentito mai un bambino ingenuo ed innocente dire una bugia o inventarsi una storia cosi’ importante?

NORA - no, veramente no.

NELLA –  ma lei questa cose come le sa?

VITO - ma che domande fai? Essendo anche lei entrata nell’epopea della vecchiaia decrepita, questecose le deve sapere per contratto.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

NORA - e allora questa vecchia, cioè la mia mammina, ha davvero 50 mila euro conservati? ZIA CONCETTINA- secondo me e’ molto probabile!

NELLA - mamma, mammima bella, mammina del mio cuore! E senti dove sono questi soldini?

MAMMA - e chi se lo ricorda. Ormai sono fuori di testa e certe cose non me le ricordo.

NORA - ma che dici luce dei miei occhi e fiato del mio cuore! Ma quale fuori di testa, ancora seiarzillissima; vorremmo arrivarci tutti alla tua veneranda età con la tua salute. Mammina mia ti voglio bene! Ma senti un po’, non credo che questi soldi sono depositati in un libretto postale segreto?

MAMMA - no ma quale posta? I soldi sono nascosti in un posto che conosco solo io.

VITO - mammina mia bella, dolcee zuccherata, mia generatrice preferita…e non te lo ricordi dov’e' questo posticino?

MAMMA - no purtroppo no.

NORA - ma se questi soldi non sono alla posta e sono nascosti, vuol dire che praticamente sono di chili trova!

NELLA - praticamente.

VITO - e questa vecchia non si ricorda dove li ha messi. Maledetta vecchiaia.

MAMMA –  che dici, non ti sento?

VITO - niente mamma, dicevo…dicevo…a si dicevo, ma quanto e’ bella la mia mammi   na.

ZIA CONCETTINA- certo 50 mila euro sono un sacco di soldi, e la mamma non ricorda dove li hamessi. E se va a finire in un ospizio, quelli la fanno morire in un angolo e lei si porta il segreto nell’eternità’.

NORA – cosa? Mia madre che si deve spegnere in un brutto ospizio? Mai!

NELLA - la mia adorata mamma, che deve subire l’indifferenza di una casa di cura? E che era da solain questo mondo? E che e’, non ne aveva figli?

VITO - non si deve dire manco per scherzo fino a che io campo, che mia madre deve rimanere sola edimenticata. Non sia mai, mai!

NELLA - allora e’ deciso!

NORA - ovvio e’ deciso.

VITO - e che c’erano dubbi? E’ decisissimo!

NELLA, NORA, VITO - la mamma non si muove di qua!


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ZIA CONCETTINA- ecco qua. Il ritorno dei figli al portico!

FINE PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

Stessa salotto del primo atto. Qualche giorno dopo.

Scena I

(Mamma, Nella)

Nella con guanti, grembiule, mascherina (insomma tutta parata) sta dando da  mangiare alla Mamma.

NELLA –  ma guarda una persona cosa deve fare per amore dei soldi.

MAMMA - che dici Nella, non ti capisco.

NELLA - mammina mia, dicevo fra di me, guarda una figlia che fa per amore della madre nonostantetutti i suoi impegni personali.

MAMMA - grazie, lo so che mi vuoi bene.

NELLA - (al pubblico)ma che bene, io da qua non mi schiodo fino a che non mi dice dov’e’ il denaro.E chi si muove, chi si allontana! Se quegli avvoltoi dei miei fratelli lo vengono a sapere prima di me, si pappano tutto il malloppo.

MAMMA –  Nella ma perché ti metti i guanti per darmi da mangiare? Che c’e’ ti schifi di me per caso?

NELLA - io? No, ma che dici! E come potrei schifarmi di te che mi hai messo al mondo, che mi haicresciuta privandoti di tutto per darlo a noi, di te che hai vissuto negli stenti per farmi crescere in salute. Non potrebbe succedere mai! Io indosso i guanti solo per questioni d’igiene.

MAMMA –  d’igiene?

NELLA - di igiene. Vedi cara, bella, preziosa, mammina mia, ormai che sei vecchia rimbambita…cioè volevo dire, ormai che sei un poco avanti con l’età , il tuo organismico comincia a diventare un poco deboluccio.

MAMMA - ma chi, io avanti con l’età? Io sono ancora giovine tta, ho 82 anni, sono giovinetta.

NELLA -  comunque i guanti li metto per evitare che i microbi passino dalle  mie mani alla tua bocca.

Ti potrebbero venire anche malattie virolussogiche.

MAMMA –  ah, lo fai per me?

NELLA - ovvio mammina cara e bella.(Al pubblico)ma quale! I guanti li metto per non toccare quellapelle incartapecorita! Solo a pensarci mi viene da vomitare.

MAMMA –  eppure nonostante io sia ancora giovinetta, qualche dolore comincio a sentirlo.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

NELLA - che ti senti, vuoi che chiami il medico? Prima che lo chiami, mentre siamo soli mi vuoi direqualcosa, qualche segreto, che ne so per esempio dove sono nascosti i soldi?

MAMMA - i soldi! Quali soldi?

NELLA –  quelli che non ricordi dove hai nascosto.

MAMMA –  a si, mi sto ricordando tutto.

NELLA - tutto?

MAMMA - tutto!

NELLA –  anche dove li hai messi?

MAMMA –  dove ho messo cosa?

NELLA -  i soldi mamma! Dove li hai nascosti, te lo ricordi?

MAMMA - (dopo una pausa di riflessione)  no! Non me lo sto ricordando.

NELLA - (fra se)rimbambita che non sei altro, perché non parlavi prima di stonare!(Alla madre)staitranquilla mammina che grazie al mio accudimento la memoria ti tornerà, (fra se) te la faccio tornare io… e come se te la faccio tornare!

Scena II

(Mamma, Nella, Vito, zia Concetta, Nora)

VITO - eccoci qua.

NELLA - eccolo qua. Ma tu non dovevi venire domani, caro fratellino? Vi avevo detto che oggi allamamma badavo io.

VITO - e che vuol dire? Guarda se un figlio non può andare a trovare una madre quando gli pare apiace.

NELLA – sei rimasto mesi e mesi senza vedere tua madre e adesso questo sentimento che ti e’ venutotutto in una volta?

VITO – senti chi parla! Ti e’ passato tutto il da fare che avevi? Comunque, come sta?

NELLA – questa sta meglio di me. Certi momenti e’ completamente assente, altri comincia a parlarecome una macchinetta, altri ancora e’ lucida e tranquilla.

VITO - meglio cosi’, più campa e più possibilità abbiamo  che ricordi il posto

ZIA CONCETTINA - (entrando)come sta la mamma?


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

VITO – ottimamente.

ZIA CONCETTINA- meglio. Sono venuta a farle un poco di compagnia.

NELLA - non c’era bisogno, la mamma e’ in buone mani. E poi non vorrei che troppa confusione ladisturbasse.

VITO - e allora comincia ad andartene, con la mamma ci resto io.

NELLA - non c’e’ bisogno. Io qua sono e qua resto!

NORA – (entrando)eccoli qua tutti i parenti della sposa!

VITO - tu che sei venuta a fare? Il tuo giorno di badaggio era ieri.

NORA - e tu che ci fai? Il tuo giorno non e’ domani?

VITO - sentivo la mancanza dalla mammina.

NELLA –mi sa che da quando abbiamo saputo dei soldi nascosti, non perdete occasione di stare appiccicati alla vecchia.

MAMMA - ahi, ahiahi.

NELLA - eccola si e’ svegliata. Che c’e’, cos’altro hai ade sso?

MAMMA –  ho un callo nel piede che gli manca solo la parola. Mi fa un male!

NELLA - eh cara e dolce mamma mi dispiace ma per il callo io non posso farci nulla, non me neintendo.

MAMMA - eppure mi potresti aiutare.

NORA – oggi e’ il tuo giorno!

NELLA - e come?

MAMMA - semplice ora te lo spiego; tu devi solo seguire passo passo quello che ti dico.

NELLA - e va bene. Per 50 mila euro qualche sacrificio lo posso fare.

MAMMA – sopra il comò c’e’ un limone affettato. Prendine du e fettine (Nella esegue).Ecco, bravaora togliti i guanti.

NELLA - mi tolgo i guanti?

MAMMA - e per forza, altrimenti l’esperimento non risulta, il limone con la plastica dei guanti sirovina. (Nella toglie i guanti) adesso levami la calza.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

NELLA - ti…ti levo la calza senza…senza guanti?

NORA - rigorosamente, altrimenti non riesce. VITO - che ti schifi di tua madre? Figlia non figliata!

NELLA - mammina bella,  ma ti posso trasmettere i microbi, i barattelli.

MAMMA - no, ma che dici? Illimone i microbi e i barattelli se li mangia a colazione, e’ uno sterilizzato potentissimo.

NELLA - 50 mila euro! No ma io non ce la faccio ho il ribrezzo.(Combattuta)ma sono 50 mila. Nomi schifo!

MAMMA - forza, vediamo se passandomi questo dolore mi si rilassa il cervello e riemergono vecchiricordi.

NELLA - riemergono…vecchi ricordi? 50…50 mila euro! Mah, alla fine possono essere un alto paio di giorni, poi con tutti quei soldi mi faccio disinfettare tutta, anche i peli delle orecchie.

MAMMA –  prendi due fette di limone e appoggiale sul callo, poi legali con una garza.

NELLA –  ma qual’e’ il beneficio di questo trattamento?

MAMMA – e’ che il callo che all’inizio indisturbato era dur o come una pietra, appena sente l’odoredel limone s’impaurisce cominciando ad arretrare ed in preda all’agitazione si ammorbidisce diventando trattabile.

NELLA - e dopo?

MAMMA –  dopo prendi la lima e piano lo gratti via.

NELLA - che faccio?

NORA - non l’hai sentita la mamma, pigli la lima e gratti!

NELLA - forza e coraggio(leva la calza e mette il limone).Ecco fatto, per te mamma, solo per te.

VITO - e che e’ non te le vai a lavare le mani?

NELLA - non c’e’ bisogno, di qua non mi sposto. Anzi quelli che se ne devono andare siete voi, oggie’ il mio giorno!

VITO – io non me ne vado.

NORA – nemmeno io.

NELLA - e invece ve ne dovete andare.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

VITO - no.

NELLA - si.

NORA - non se ne parla.

Scena III

(Detti, Lia, Medico di famiglia)

LIA - ma che sta succedendo? Cosa avete da gridare?(Va a salutare la Mamma)ciao mamma, comestai?

MAMMA -  come i vecchi.

LIA - tranquilla che adesso ti riprendi, e poi non sei contenta di avere la casa piena?(Ai fratelli)certo che per vedervi insieme per più di due giorni consecutivi, la mamma doveva ridursi in queste condizioni.

NELLA – per favore smettila. Ci bastano qua tua sorella a tuo fratello che sono venuti fuori dal loroorario di visita.

LIA - a capisco, siete in trattativa.

MEDICO - c’e’ permesso?

LIA - prego. Buongiorno Dottore Marletta. Che ci fa qua?

MEDICO - scusate il disturbo, ma mi ha chiamato ieri la signora Nora dicendomi dell’improvvisopeggioramento delle condizioni della signora Angelina.

NELLA - non c’e’ bisogno di nessuna visita privata, mia mad re sta bene. Dottore che e’, per casovuole che noi usciamo dalla stanza e lei parla da solo con mia madre?

MEDICO - no, no signora, farò solo un anamnesi preventiva ed  una visita generale.

NELLA - basta che non dobbiamo uscire dalla stanza.

MEDICO - non servirà signora. Le devo dire che apprezzo molt o il vostro attaccamento alla signoraAngelina, vi fa onore, siete decisamente dei figli da imitare, da emulare.

NELLA – dottore per favore non parliamo di limare che qua c’e’ un callo bello e pronto che aspetta diessere limato.

NORA - prego dottore, lasci perdere questi ignorantoni e visiti mia madre.

Il medico visita la Mamma.

VITO - senti Nora, perché hai fatto venire il medico?


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

NORA – per capire quanto può tirare ancora avanti la vecch ia. Non e’ che posso starle notte e giornodietro.

NELLA - e ci sto io.

NORA - ti piacerebbe? Invece no, sentiamo cosa dice il medico e poi decidiamo. Cosi’ non possiamoandare avanti.

NELLA - senta dottore, mentre la sta visitando, per favore lo può tastare il callo per vedere a chepunto dell’ammorbidimento e’ arrivato!

MEDICO - sta ammorbidendosi signora, sta ammorbidendosi. Questo se lo lascia tutta la notte, almassimo domani mattina e’ bello e pronto per essere asportato.

NELLA - domani?

MEDICO - si proprio domani.

NELLA – Vito, domani e’ il tuo giorno, perciò all’esportazi one callifera ci devi pensare tu bello mio.

NORA - allora dottore che ci dice? Cosa ha mia madre?

MEDICO - semplice signora, molto semplice. Si tratta si senilità.

NORA - che signorilità?

VITO - non può essere dottore.

MEDICO - come no? E perché mai?

VITO - perche’mia madre proviene da una famiglia modesta dunque questa signorilità che dice leinon quadra per niente.

MEDICO - ma cosa avete capito? Senilità. Signori vostra madr e e affetta da una sana e naturalevecchiaia.

NELLA - ah e’ vecchiaia?

MEDICO – si, e’ soltanto il normale decorso del tempo; e’ la vita. Come si dice: ci campa invecchia!

NORA - e quanta vita le da ancora?

MEDICO - o questo non lo posso dire. Vede sua madre dal punto di vista sistemico ed organico e’sana come un pesce. Dunque allo stato attuale quando passerà a miglior vita può saperlo soltanto il buon Dio.

NELLA - allora e’ solo rimbecillita?


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

MEDICO - beh signora le sue parole sono per cosi’ dire…un tantino crude, ma se vogliamo metterla in questi termini, si, vostra madre accusa solo un poco di demenza senile. C’e’ da dire pero’ che dalla mia anamnesi evinco che la forma della quale e’ affetta la signora e’ quella di Orleans. Una forma non definitiva che consente a chi ne e’ affetto, di avere anche dei momenti di estrema lucidità, diciamo barlumi, che si altern ano con altri di buio completo e profondo. Bene se e’ tutto io andrei, sapete ho altre visite domiciliari da fare.

LIA - grazie dottore, arrivederci.

MEDICO - allora felice giornata a voi(esce).

Scena IV

(Detti, notaio, segretario del notaio )

VITO - addirittura la sindrome di Orlando! Avete capito la mamma, zitta zitta, sembrava quella chenon ci colpa e si e’ fatta venire niente di meno che la sindrome di Orlando il furioso, la sindrome della dormienza del seno che il dottore nei suoi anni ha affettato con i bulloni completamente al buio. Cose, cose da pazzi!

NELLA - ma che dici sciocco? Quale Orlando e opera dei pupi!

VITO - oh lo ha setto il medico: vostra madre ha la dormienza del seno di Orlando.

NORA - si la dormienza del petto di Orlando ed il bruciore di stomaco di Rinaldo.

SEGRETARIO - (entra e parla balbettando)pe…pe…pepe’…pepepe’…

Vito prende spunto dalla balbuzie del segretario per ironizzare; esasperandola e con atteggiamento marcato, anche fisico, inizia a cantare a ballare coinvolgendo le sorelle.

VITO - pepe pe pe, pe pe. Brasil a nustalgia do brasil, ti ho detto vengu do brasil, ma che mi conti doBrazil, Brazil, Brazil…

NORA - ma che mi stai facendo fare? Fermi, zitti.(Al segretario)prego desidera? Chi cerca?

SEGRETARIO - buo…buo…buongiorno, sono il signor Fior…Fior… Fior     …

ZIA CONCETTINA- fiorin fiorello l’amore e‘ bello vicino te…

SEGRETARIO - (da adesso in poi l’attore balbetti a suo piacimento seguendo pero’ il copione doverichiesto) so…sono il signor Fiorenza, segretario del signor Notaio Sapuppo. La presenza delsignor Notaio e’ stata richiesta dalla signora Nella. La suddetta signora e’ qui presente?

NELLA - sono io, sono io.

NORA - aspetta un minuto che non ci sto capendo più niente. Nella perché hai chiamato il notaio?

NELLA - e…e…veramente io l’ho chiamato per il bene di tutti  .


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

VITO - che vuoi dire, non ti sto capendo.

NELLA – voglio dire che questa situazione non può andare av anti. Notte e giorno qua, appresso allavecchia aspettando che si ricordi dove ha messo il denaro. Nessuno di noi si allontana, perché diciamo la verità, nessuno si fida dell’altro. Allo ra ho pensato di risolvere il problema facendo fare alla vecchia un bel testamento, cosi’ siamo tutti belli e tranquilli.

NORA - in effetti,  non e’ una  malvagia idea.

SEGRETARIO - allora posso fare entrare il signor notaio?

VITO –  e’ fuori?

SEGRETARIO - ovvio.

VITO - e perché non entrava con lei ?

SEGRETARIO -il signor notaio vuole che la sua persona venga presentata prima di entrare in un qualsivoglia contesto.

NORA - e chi lo deve rappresentare.

SEGRETARIO - me stesso medesimo.

VITO -lei stesso signor Cosimo? E allora non perdiamo tempo, ci rappresenti questa persona del notaio notarilico.

SEGRETARIO - si…sisi…sisisi..signore e…e..ee…     si…sisi…sisi…si…  signori…

NELLA - e chi e’ questo, Pippo Baudo?

SEGRETARIO- si…sisi…sisisi..signore e…e..ee… si…sisi…sisi…si…s ignori…ho l’ono…hol’ono…ho l’ono…

VITO - segretario lo abbiamo capito, non c’e’ bisogno di r ipeterlo cento volte; che le pare che ce l’hasolo lei?

NORA - ma che cosa?

VITO - l’ano, anche detto il buco portuoso.

SEGRETARIO - scusate, io ho qualche piccolo problema di pronuncia, pero’ se voi mi interrompeteogni secondo non ci sbrighiamo nemmeno per Natale!

NORA – zitti, non parliamo più.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

SEGRETARIO- ooh, voglio vedere! Allora dicevo… si…sisi…sisisi.. .signore e…e..ee…si…sisi…sisi…si…signori…ho l’ono…ho l’ono…ho l’ono…

VITO - segretario questa parte in qualche modo l’abbiamo capita; non sarebbe meglio passare oltre? SEGRETARIO - si ha ragione. Vi presento il dottore Agostino Sapuppo, signor notaio della

repubblica italiana.

VITO - aaaattenti!

NOTAIO - (entrando)comodi, comodi. Allora, mi trovo recato qui per richiesta della signora NellaPrivitera, la quale mi disse che la madre, detta Testa in Privitera, manifestava il lucido desiderio di redigere scrittura testamentaria a favore totalmente esclusivo della suddetta signora Nella Privitera.

NORA - bella lestofante che sei sorellina! Ma come non lo avevi chiamato per risolvere il problema?Mi sa che i problemi ceh volevi risolvere sono solo i tuoi.

VITO - sei una truffaldina. Vergognati.

NELLA –  i fessi restino a casa loro.

NORA - e tu pensavi che i fessi eravamo noi, ma per fortuna io sono una volpe. Lo sapevo che erameglio non allontanarmi da qua, di voi non ci si può fidare.

SEGRETARIO -il signor notaio e’ spiacente della vostra situazione, ma non ha tempo da perdere dunque se non volete fare il testamento lui andrebbe.

NORA - no, no ormai che il notaio e’ qua il testamento lo facciamo.

NOTAIO - bene allora do lettura della bozza che avevo già s tilato.

NORA - signor notabile sono certa che in questo bozzolo ovviamente non veniamo citati ne’ io ne’mio fratello, vero?

NOTAIO - vero.

NORA - e una domanda, cosi’ per curiosità mia personale: n el testamento mia madre può farci scriverequello che vuole?

NOTAIO - qualsiasi cosa ritenga opportuna. Alla sua morte, che le auguro avvenga fra almeno 100anni, il testamento verrà letto e in quel momento s i valuterà la fattibilità di quanto scritto.

VITO - signor notaio repubblicano, mi scusi ma non ho capito cosa ha detto.

SEGRETARIO -  il concetto e’ semplicissimo. Sua madre nel testamento può farci scrivere anche che

vilascia il giardino pubblico comunale compreso di fontana con le papere, al notaio non interessa. Poi fra 100 anni quando dovrete dividervi l’eredita’ si vedrà quello che c’e’ e che vi tocca effettivamente.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

VITO  - adesso ho capito, e’ stato chiarissimo.

NORA - notaio, allora questo testamento glielo detto io.

NOTAIO - veramente signora, sua madre dovrebbe dettarmelo se vuole cambiarlo.

NORA - a mia madre manca la voce e non può parlare. Lo ha  detto a me cosa vuole scriverci.

NOTAIO - va bene, ma quantomeno sua madre dovrà firmarlo il testamento.

NORA – per questo non ci sono problemi.

NOTAIO - segretario, calamaio e carta.

VITO - lo dicevo io che questo segretario nascondeva qualcosa. E’ calamaro.

NELLA - ma che dici?

VITO –  non lo hai sentito cosa ha detto il notabile: segretario calamaro, dammi la carta.

SEGRETARIO - ecco la carta. Il calamaio ha finito l’inchiostro, per oggi usi una normale penna.

VITO – se vuole faccio un salto a comprare due seppie…

NORA - allora notaio scriva: Io, sono addetta, Angelina Testa, nel più pieno delle mie feconditàmentecatte… impongo orinandolo che…

NOTAIO - ma cosa mi fa scrivere signora? Lasci fare a me l’intestazione rituale, lei interverra’ su miosuggerimento. Allora: io sottoscritta, e non sono addetta, Angela Testa in Privitera, nel pieno delle mie facoltà mentali, e non nel più pieno dell e mie fecondità mentecatte, dispongo e non impongo orinandolo, che…Avanti, ora detti lei signo ra, adesso può dire tutto quello che vuole ed io sono tenuto a trascrivere alla lettera le sue parole.

VITO - ma se e’ tenuto come scrive?

NELLA - zitto scimunito. Secondo te perché e’ notaio per nulla! Vorrà dire che glielo hanno insegnatoalla scuola di nottambuli a scrivere mentre e’ tenuto.

NORA - …dispongo che tutti i…

VITO – scusate, mentre stiamo scrivendo e non ci costa nulla, mettiamocelo il parco comunale contutta la fontana delle papere, sapete com’e’ non si può mai sapere.

NORA - allora:dispongo che, a partire di questo preciso istante istantaneo, tutti i miei beni, sia quellisolidificati che quelli liquefatti, ci aspettano nella stessa quantificabilita’ quantifica e quantica, ai miei 4 figli. Nel momento stesso di quando stirerò i paletti, i miei eremiti potranno prendersi tutto quello che gli tocca e potranno farne tutto quello che ci piace al loro cuore di figli. E alla fine del finale, per finire questo testamento testamentario donatorio dei miei possedimenti


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

possessivi, espongo che le volontà che volontariame nte ho voluto dare nella più completa libertà, sono e saranno per sempre definitive e non avrò alcun diritto di cambiarle mai, Notaio lo sottolinei mai, e ripeto mai, insino alla morte ed anche oltre di essa, in tutta l’eternità’.

NOTAIO - bene tutto fatto. Lo sistemerò con calma in uffici o. Io ho finito il mio compito qui.

VITO - va bene, allora considerato che tutto e’ al suo posto, tutto e’ di tutti e nessuno può fregareniente a nessuno, io me ne vado, arrivederci.

NELLA –  me ne vado pure io che ho già perso troppo tempo(esce).

NORA - buone cose a tutti(esce).

ZIA CONCETTINA- guarda come sono stati veloci scappare adesso che hanno ottenuto quello chevolevano. Erano due settimane che non si spostavano nemmeno per andare al bagno e ora che sono tutti ereditieri non hanno perso manco un secondo.

LIA –   zia cosa ti aspettavi, a quelli solo il denaro interessa. Comunque signor notaio, l’accompagno alla porta.

ZIA CONCETTINA- veramente se il notaio ha un minuto, avrei da chiedergli certe cose per me.

NOTAIO - sono a sua completa disposizione.

LIA - va bene, allora col vostro permesso ne approfitto per andare a fare la spesa, altrimenti oggi lamamma non mangia. Quei scellerati hanno svuotato il frigo. A dopo, Notaio, segretario vi auguro una felice giornata (esce).

NOTAIO - a lei signora.

SEGRETARIO - arrivederci.

NOTAIO - allora signora, mi dica.

MAMMA - veramente notaio volevo parlarle io.

NOTAIO - ma a lei non mancava la voce?

MAMMA –  no, io sto benissimo. Ma se ha un poco di pazienza, le spiego tutto.

ZIA CONCETTINA- notaio si metta comodo,  e’ una lunga storia.

FINE SECONDO ATTO


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ATTO TERZO

Scena I

(Mamma , Zia Concetta, Vito, agente immobiliare )

MAMMA - Concetta, stavo pensando che a parte Lia nessuno dei miei figli si e’ fatto più vedere dalgiorno del testamento.

ZIA CONCETTINA- e di cosa ti sorprendi? Quale sarebbe la novità?

MAMMA - novità non ce ne sono, solo che questo scherzo cheabbiamo messo in scena sta coinvolgendo solo solamente Lia che e’ l’unica che non lo merita.

ZIA CONCETTINA- cara mia, lo scherzo sta per finire e la parte più bella deve ancora venire. Ti fididi me?

MAMMA -  certo che mi fido!

ZIA CONCETTINA-allora abbi ancora un poco di pazienza, alla fine mi dirai se questa commedia ha avuto un senso oppure no.

MAMMA - va bene aspettiamo.

VITO – (entrando)prego si accomodi.

ZIA CONCETTINA- Angelina c’e’ qualcuno. Rimbambisci presto. Chi e’?

VITO - tranquilla zia Concettina, sono io.

ZIA CONCETTINA- e che ci fai qua, non e’ ancora il giorno della pensione.

VITO – lo so,  sono venuto con una agenda immobiliriaristica per fargli vedere la casa.

ZIA CONCETTINA-ma non eravate d’accordo con le tue sorelle che per adesso la casa non si toccava?

VITO - cara mia, io nella mia vita sono sempre stato un uomo prevenuto, nel senso che prevenisco ilfuturo. Insomma cerco di portarmi avanti con le cose da fare. Ci penso in tempo utile e non all’ultimo minuto, perché la gatta frettolosa fa i gattini sordi.

ZIA CONCETTINA- una volta veramente erano ciechi.

VITO - poco importa, ciechi o sordi, sempre difettosi sono.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ZIA CONCETTINA- Angelina questo figlio lo hai fatto di fretta, vero?

VITO - vedi zia questa casa prima o poi si deve vendere.

ZIA CONCETTINA- prima o poi!

VITO – meglio prima che poi! Allora io dico, prima ci pensiamo e prima ci togliamo il pensiero.

ZIA CONCETTINA- e certo, tu hai un pensiero fisso.

VITO – ragioniere Fisichella mi e’ rimasto sulla soglia? Prego entri!

FISICHELLA - e bene, c’e’ permesso?

VITO - prego, prego. Ragioniere le presento la zia Concettina, una cara amica di mia madre.

FISICHELLA - e bene, molto piacere signora.

VITO - quella imbalsamata sulla poltrona, e’ la mia quasi defunta madre.

FISICHELLA - e bene, ma perché dice cosi’ mio caro signore? Vedo con piacere, e bene, che suamadre non e’ ancora perita, e bene!

VITO – parlando in sincerità faceva coperte.

FISICHELLA - e bene, coperte? Non capisco.

VITO - no dico quale perito e geometra! Mia madre modesticamente parlando, ha la secondaelementare.

FISICHELLA –capisco. E bene, cominciamo. E bene, la casa si presenta in discrete condizioni considerata l’età, e bene. Vetustà?

VITO - bene grazie, non c’e’male. A parte certe giornate i n cui la sciatalgia mi blocca del tutto.

FISICHELLA - e bene, cosa dice?

VITO - lei mi ho chiesto: come sta!

FISICHELLA - e bene, le chiedevo la vetustà, cioè quanto e’ vecc hia questa casa. VITO – ah! Credo che abbia almeno 100 anni. Che dici zia?

ZIA CONCETTINA- pressappoco.

FISICHELLA - e bene, direi di vedere anche le altre stanze ed il cortile, e bene, e dopo fare lavalutazione.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

VITO - e bene, prego dopo di lei(vanno a vedere).

Scena II

(Angelina , zia Concettina,  Vito, agente immobiliare)

MAMMA –ma guarda un po’ cosa devono vedere i miei occhi! Si vuole vendere la casa con me ancora dentro.

ZIA CONCETTINA- cara mia si stanno svelando le carte.

MAMMA –e cosa devo sentirmi dire: quella imbalsamata sulla poltrona e’ la mia quasi defunta madre. Che tristezza dopo che l’ho cresciuto con tanto amore.

ZIA CONCETTINA- Angelina te lo avevo detto che grazie a me avresti conosciuto la vera anima deituoi figli. Lo so e’ triste, ma meglio sapere e piangere che sospettare e logorarsi.

VITO –     (rientrando) allora ragioniere che mi dice? La casa e’ piccola lo so, ma quanto potrebbevalere?

FISICHELLA - e bene, la casa non e’ male, e bene. Certo ci vorrebbe una bella ristrutturazione. Peresempio si potrebbe buttare giù questa parete e bene, creare un ambiente più grande. E bene un unico gesto che dia spazio.

VITO – con tutto il rispetto non penso che per buttare giu’ un muro come questo basti un unico gesto,qui occorrono un paio di giorni; sono muri antichi, spessi…

FISICHELLA - e bene, il tetto a volta permette si ricavare un piano sopra, e bene, il cortile e’spazioso, e bene, la zona e’ centrale, e bene…

VITO - e bene, ragioniere tagliamo corto. Quanto vale?

FISICHELLA - e bene, all’incirca una settantina di migliaia di euro.

VITO - e bene? E’ benissimo!(Come ragionando a voce alta)Settanta mila diviso quattro sarebberoquasi 18 mila a testa, se poi Lia non li vuole sarebbero quasi 24 mila a capoccia. Ragioniere vanno bene. Vendiamo!

FISICHELLA - e bene, allora andiamo in ufficio così, e bene, mi firma la procura a vendere, e bene.

VITO - ragioniere, per 70 mila euro, altro che procura, gli firmo tutto il tribunale mattonella permattonella, e bene!

FISICHELLA - e bene, allora andiamo? Arrivederci signore, e bene.

VITO - ma lei e’ sicuro che gli inquirenti ce li daranno tutti questi soldi, vero?


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

FISICHELLA - e bene, ne sono sicurissimo.

VITO - allora andiamo ragioniere, firmiamo di corsa(escono).

Scena III

(Angelina , zia  Concettina, Nora, Antiquario )

MAMMA - non me lo credevo che questo casetta valeva tanto.

ZIA CONCETTINA- eh cara mia, oggi la gente e’ impazzita. Chi vende ha alzato i prezzi e 100 milalire li ha fatti diventare tranquillamente 100 euro, facendo finta di non capire che invece sono il doppio. E allora, una casa che una volta costava 30 o 40 milioni adesso costa 50 mila euro.

MAMMA –  meglio cosi’, vuole dire che lascero’qualcosa di so stanzioso.

NORA – entri signor Macaluso, prego.

MAMMA - (sottovoce)e che e’ giornata di visite oggi?

ZIA CONCETTINA- vediamo cosa serve a quest’altra.

NORA - ciao zia ti presento il signor Macaluso.

MACALUSO - buongiorno signora.

ZIA CONCETTINA- arrivederci.

NORA - allora signor Macaluso cominciamo da questa stanza, anche se per la verità i pezzi dimaggiore valore solo nall’altra stanza.

ZIA CONCETTINA- Nora, e’ successo qualcosa?

NORA - no, stai tranquilla zia non e’ successo nulla. Il signor Macaluso di mestiere fa l’antiquato.

ZIA CONCETTINA- l’antiquato? E che mestiere e’?

NORA - lui compra mobili vecchi e  li rivende.

ZIA CONCETTINA- cioè raccoglie spazzatura e la rivende? Ingegnoso! Non ci mette niente del suoe ci guadagna

NORA - brava, proprio cosi’!

ZIA CONCETTINA-e cosa vuole qua? Cosa e’ venuto a fare? Tua madre ha mobili vecchi da buttare?

NORA - no, per adesso no. Ma siccome la mobilia della mamma e’ abbastanza antica e ci sono pezzianche di sua nonna, sto chiedendo al signor Macaluso una stima del loro valore.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ZIA CONCETTINA- ancora vostra madre e’ viva e vegeta e già ve la st ate vendendo a pezzi!

NORA - zia, prima o poi…

ZIA CONCETTINA-aspetta te lo dico io: prima o poi questi mobili si dovranno vendere; allora perché perdere tempo? Li facciamo prezzare ora cosi’ ci portiamo avanti con i lavori, giusto?

NORA - esattamente. Brava. Lo vedi che mi capisci al volo!

ZIA CONCETTINA- ci mancava che non ti capivo. Io ho capito tutto bella mia.

NORA - signor Macaluso prego, cominci.

MACALUSO - allora, vediamo. Questo e’ un bell’articolo. In art e povera…

NORA - ah per povertà, modestamente abbiamo di che vantarc i. In questa casa e’ mancato di tutto, ilcibo, i vestiti, delle volte la salute, il lavoro, ma riguardo alla povertà, grazie a Dio qua non e’ mai mancata.

MACALUSO - e’ un pezzo pregiato. Valutazione circa 2000 euro.

NORA -2000 euro per questo coso vecchio? E io che volevo buttarlo! Cioè voglio dire, certo e’ pregiato, 2000 euro e’ il minimo che lei potrebbe darci.

ZIA CONCETTINA- alla faccia del mondezzaio! Questo mangia bene.

MACALUSO - vediamo quell’altro. Bello, bellissimo. Raffinato, elegante, distinto, prezioso.

NORA - tutte queste cose, e noi da una vita lo usiamo per metterci le tovaglie da tavola!

MACALUSO - sono un poco indeciso. Non so se si tratta di un Giorgio V o di un Luigi XVI!

NORA - signor Macaluso, non si scervelli,  glielo dico io quello cos’e’. Quello e’ un Carmelo ‘700.

MACALUSO - un Carmelo 700? Non mi pare di conoscerlo, chi e’ questo Carmelo del ‘700 ed aquale scuola fa riferimento.

NORA - Carmelo, e’ la buonanima di mio padre, 700 lire e’ quanto gli e’ costato questo mobile altempo della seconda guerra. La scuola di riferimento era la Filippo Corridoni, nel centro storico, là si e’ preso la prima elementare. Alti t empi quelli, vero zia?

ZIA CONCETTINA- verissimo, altri tempi. A quell’epoca una persona prima passava a miglior vitae poi era depredata. Ma oggi tutti sono fissati che non devono perdere tempo!

MACALUSO - no signora cosa ha capito? Io credo sia un Luigi.

NORA – per me e’ un Carmelo, poi faccia lei.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

MACALUSO - valore circa 3000 euro.

NORA - quanto 3000? Luigi! E’ sicuramente un Luigi. E che dubbi ci sono?

MACALUSO -(gira per la stanza) Quel pezzo, valore circa 500 Euro, questo 300, ecco vediamoquest’altro…fra i 650 ed i 750 euro, questo invece 550. Questo non vale niente. Olalala’, olalala’, o-la-la-la’!

NORA - ole’, ooole’. Torero, torero, Ole’!

MACALUSO - cosa vedono i miei occhi?

NORA - che vedono?

MACALUSO - non riesco a crederci. Cosa vedono?

NORA - cos’e’ che non crede?

MACALUSO - cosa vedono?

NORA - signor Macaluso, mi sta facendo venire l’ansia ansiogina. Me lo vuole dire cosa ha visto!

MACALUSO - questo candelabro! Questo candelabro! Dove lo avete preso?

NORA – cosa quel ferro vecchio? E tutta questa emozione, ale’, ali’ ala’, per quel rottame arrugginito?

MACALUSO - signora lai non si rende conto. Si ricorda dove lo avete preso?

NORA - qualche anno fa al mercatino delle pulci, mi pare che sia costato 7000 lire!

MACALUSO - signora voi avete fatto tombola.

NORA - e per quale ruota?

MACALUSO – per tutte signora, per tutte. Questo candelabro, ne sono certissimo, e’ il mancante diuna coppia che apparteneva alla marchesa di Maletto. Il padre per problemi di soldi era stato costretto a vendere tutti i beni di famiglia. Una volta ritornati ricchi, hanno riacquistato tutto, ma non hanno trovato solo questo candelabro ed ancora oggi gli eredi lo cercano. Sono disposti a pagare fino ad 25 mila Euro.

NORA - tutti questi gran soldi per un porta candele, se si attaccano la corrente elettrica nonrisparmiano?

MACALUSO - signora Nora, questa casa e’ una miniera di tesori d’arte. Andiamo a vedere le altrestanze. Chissà quali altri splendori nascondono.

NORA –e io che pensavo che queste cose erano buone per la pressa. Questa volta mi sistemo una volta per tutte! Andiamo presto non c’e’ tempo da p erdere (vanno nelle altre stanze).


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ZIA CONCETTINA- Angelina, sai stata ricca per tutta la vita senza saperlo?

MAMMA - Concettina, e’ vero sono stata ricca per tutta la vita. Ma le ricchezze per me non sono statii soldi, ma mio marito che era un santo, i miei figli, la salute ed il lavoro. Cosa potevo chiedere ancora? Il denaro non mi e’ mai interessato.

ZIA CONCETTINA-lo so, stavo scherzando. Noi siamo cresciuti umili e anche se avessimo avuto tutti i tesori del mondo, avremmo fatto la stessa identica vita che abbiamo fatto senza cambiare nemmeno una virgola, tu a fare coperte ed io la sarta.

MAMMA –  e’ vero.

MACALUSO – (uscendo da una stanza)signora e’ inutile che continui. Appena ha aperto la porta hovisto un tesoro. Devo ritornare ancora con qualche libro per fare una perizia come si deve. A occhio e croce ci sono una cinquantina di migliaia di euro di cose.

NORA - a parte il candelabro!

MACALUSO – ovvio! Signora passi più tardi dal mio negozio, ci metteremo d’accordo sul da farsi.

NORA - va bene, allora a dopo.

MACALUSO - a dopo.  Signore arrivederci(esce).

NORA -e chi lo doveva dire che mia madre mi doveva servire più in vecchiaia che in gioventù. La vecchia ci lascerà un bel ricordo!

ZIA CONCETTINA- ma quanto sei affettuosa!

NORA - zia ognuno deve guardarsi i propri interessi. Me ne vado ciao (esce).

ZIA CONCETTINA- (urlandole dietro)tranquilla Nora te ne puoi andare, tua madre non ha bisognodi nulla!

Scena IV

(Angelina , zia Concettina, Nella,  )

NELLA - ciao zia.

ZIA CONCETTINA- tombola! Ciao bella. Ma vostra madre non la salutate quando entrate in casasua?

NELLA –  e perché dovrei sprecare il fiato, tanto non mi capisce, e’ stonata. Manco parla più!

ZIA CONCETTINA- e certo gioia, ti sta dispiacendo vero?


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

NELLA - a me per niente. Ora per cortesia sta zitta che devo fare una telefonata importantissima(compone il numero).

ZIA CONCETTINA- sto zitta tranquilla, perché se comincio a parlareio ve ne dico quattro! NELLA - pronto, Margherita? Sono io, Nella. Disturbo? Ah stavi facendo il sugo?

MAMMA - (alla zia Concettina)e che fa sempre il sugo questa?

NELLA - si, ci sono andata là, certo, certo, quella cosa l’ ho fatta. Ovvio, gliel’ho detto.

ZIA CONCETTINA- e perché parlano in codice: ci sono andata là, ho fatto quella cosa, l’ho detto aquella! Sembra l’agente 007 dei poveri? Lei però al posto di 007 e’ solo 00, come la farina.

NELLA - no tranquilla parla pure. Non ti preoccupare, ho un contratto particolare. Ho le telefonategratis.

MAMMA - e certo a questo prezzo! Si e’ fatto un contratto specialissimo, una nuova promozione chehanno inventato per la sua bella faccia: lei telefona ed io pago. Più gratis di cosi’.

NELLA - va bene, se hai da fare ci sentiamo dopo.

ZIA CONCETTINA- brava , prima che il sugo si brucia.

NELLA - anzi sai che ti dico, hai da fare questa sera? A no! Allora vieni a cena da me? Va bene a stasera. No, non devi portare niente, no niente. Oh non insistere. Si, va bene a dopo. Ciao, si ciao, ciao. Mi raccomando eh, non portare niente perché mi offendo, penso a tutto io. Ciao, ciao.

ZIA CONCETTINA- era proprio una telefonata importantissima, di importanza vitale.

NELLA - (pensando ad alta voce)allora, allora, cosa posso cucinare a Margherituccia? Una bellacotoletta! No, carne no, sembrerebbe che voglio risparmiare. Ci vorrebbe del pesce come secondo, del pesce spada, ed un bel piatto di pasta come primo. Ma come lo faccio?

ZIA CONCETTINA- come vuoi, basta che non sia col sugo!

NELLA - in effetti non e’ che posso fare una pasta semplice! E come la faccio? Ah ecco, trovato. Lafaccio con tocchetti di pesce spada. Un poco di frutta, un gelato e siamo a posto.

ZIA CONCETTINA- avanti possiamo apparecchiare.

MAMMA - e tu guarda da dove le prende le cose che le servono!

NELLA –  zia Concettina senti una cosa.

MAMMA - eccola!

NELLA - Lia l’ha fatta la spesa per mia madre oggi?


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ZIA CONCETTINA- certo, come ogni giorno.

NELLA - e oggi ha preso il pesce come al solito? Lai dice che e’ leggero, come se la vecchiarimbambita capisse cosa sta mangiando.

ZIA CONCETTINA-si lo ha detto il medico: la mamma deve mangiare pesce ed oggi tua sorella, cuore grande, le ha comprato anche quattro gamberoni!

NELLA - ottimo. Allora per secondo faccio pesce spada e gamberoni, cosi’ faccio la mia bella figura.

ZIA CONCETTINA- come?

NELLA - niente.(Fra se)adesso vado in cucina e prendere il necessario. Speriamo che ci sia anchemezzo chilo di pennette rigate e una bottiglia di pomodoro (va in cucina).

MAMMA - e io lo sapevo dove andava a parare: le faccio il pesce arrosto e pasta col pesce! Si ma colpesce di quella rimbambita di mia madre.

Scena V

(Angelina , zia  Concettina, Vito, Lia, Nora, Nella)

VITO – rieccomi!

ZIA CONCETTINA- di nuovo qua sei? Che ti sei dimenticato Vito?

VITO - no niente. L’agente immobiliaristico mi ha richiesto certi documenti. Sicuramente saranno fragli altri di là, li vado a cercare (esce).

MAMMA - ma che sta combinando? Documenti, agenti immobiliaristici, vuoi vedere che quello milascia senza un tetto sulla testa!

ZIA CONCETTINA-no tranquilla. Te lo ha detto il notaio, fino a che campi nessuno potrà toccare nulla.

MAMMA – speriamo! A proposito di notaio, dovrebbe arrivare fra poco.

ZIA CONCETTINA- si, credo di si.

LIA - buongiorno.

ZIA CONCETTINA- oh, finalmente una faccia amica.

LIA     - ciao mammina come stai oggi?(Da un bacio alla mamma)niente vero zia? Nessunmiglioramento oggi?

ZIA CONCETTINA- a dire il vero qualche piccolo miglioramento io lo vedo.

LIA - speriamo che si riprenda almeno un poco. Mi fa una pena a vederla inchiodata ad una sedia,proprio lei che e’ sempre stata attiva, mai ferma.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

ZIA CONCETTINA- porta pazienza, vedrai che tutto si aggiusterà.

LIA – vado a lavarmi le mani.

NORA – (alla madre e la zia)là vi ho lasciato là vi trovo! Non vi spostate manc o di un millimetro,vero?

ZIA CONCETTINA-no ti sbagli. Siamo appena rientrati da una corsa al parco, non lo senti il fiatone?

Nora va verso il candelabro e lo mette dentro una busta.

ZIA CONCETTINA- lo stai togliendo prima che prenda polvere? NORA – e si; me lo porto a casa per pulirlo e’ da molto che non lo faccio.

ZIA CONCETTINA- veramente non l’hai mai fatto.(Entra Nella che era in cucina, con buste pienedi cibo, la zia enfatizza) Pero’ certo 25000 euro la fanno venire la voglia di pulizia!

NELLA - quali 25000 euro?

NORA - quali 25000? Di che parli?

NELLA - lo ha detto la zia.

Entra Vito

ZIA CONCETTINA-mi riferivo solo a quel candelabro che tua sorella ha nascosto dentro la borsa per portarselo a casa. Beninteso solo per pulirlo e poi restituirlo immediatamente dopo.

NELLA - e cosa c’entra quel ferro vecchio con i soldi?

ZIA CONCETTINA- ah io non ne capisco, ma il signor Macaluso, l’antiquato, dice che vale su pergiù 25000 euro.

NELLA –  (alla sorella)e tu cosa fetente lo stavi rubando? Molla l’osso, ladra!

NORA - oh piano con le parole. E poi tu che mi chiami ladra, cosa hai dentro quelle buste?

ZIA CONCETTINA-niente, solo un chilo di pennette rigate, una bottiglia di pomodoro, il pesce spada e i gamberoni di tua madre.

NORA - ah si? Brava, belle cose fai. Rubi il cibo alla mamma?

ZIA CONCETTINA- c’e’ Margherituccia a cena, che fa non le fa trovar e nulla?

VITO - certo che siete due belle tipe. Ci vorrebbe la polizia per controllarvi 27 ore al giorno.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

NELLA - si perché tu invece sei un santo. Piuttosto cosa sono quelle carte che hai in mano?

VITO - niente. Sono cose mie.

ZIA CONCETTINA-come no! E bene, sono i documenti di proprietà di q uesta casa, pronti per essere consegnati all’agente immobiliare per la vendita immediata, e bene!

NORA - infamone, volevi fregarci i soldi?

NELLA –  perché tu che volevi fare?

VITO - tu zitta, mangiatrice sbafistica a tradimento. E tu pure, ladra di ferraglia arrugginita.

I tre litigano urlando contemporaneamente.

Scena VI

(Detti, Notaio, Lia)

LIA - (arriva di corsa)ma che sta succedendo? Perché urlate?

ZIA CONCETTINA- niente. Falli scannare un poco, al massimo si prenderanno a morsi.

LIA – Basta! Fermi! Calmatevi, per favore, non litigate, basta!

NOTAIO - permesso?(A causa delle urla non lo sentono)E‘ permesso?

LIA - si notaio, s’accomodi. Basta finitela di scannarvi, c’è gente!

I tre vedendo il notaio fanno silenzio.

NELLA - vedete che non finisce qua!

NORA - certo. Dopo dovrete darmi tutte le spiegazioni.

VITO - mi dovete dare conto e soddisfazione.

LIA - notaio scusi la confusione. Lei arriva in un momento un poco particolare.

NOTAIO - no quali scuse. Anzi siete voi che mi dovete scusare. Ho suonato ma non mi sentivate,dopo qualche minuto vedendo la porta aperta e sentendo il baccano, mi sono preoccupato e mi sono permesso di entrare.

NORA - notaio mi scusi, ma lei qua che ci fa?

NELLA - si, e’ vero. Il testamento già lo abbiamo fatto. (Rivolta ai fratelli)o lo avete chiamato voi perfar qualche intrallazzo!

VITO – io non ho chiamato nessuno.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

NORA - e neppure io.

NELLA - e allora che sta succedendo si può sapere?

MAMMA –  adesso ve lo spiego io!

VITO –  oh la vecchia si e’ sdirimbambita!

NELLA - ti e’ tornato il senno?

MAMMA - grazie a Dio il senno non l’ho mai perso.

NORA - allora hai fatto finta?

MAMMA - per l’appunto.

VITO - e perché?

MAMMA – perché? E’ presto detto. Vedi figlio mio, un padre, una madre, darebbero la vita per i figli.Per tutti i figli, sia quelli buoni che quelli cattivi. Li crescono con amore e non chiedono mai nulla. Poi si diventa vecchi e purtroppo si comincia ad avere bisogno dei figli. Non si pretende nulla sia chiaro, ma quando un figlio e’ presente, affettuoso, insomma e’ un figlio, ti posso assicurare che fa piacere. Ci sono pero’ casi in cui i figli si dimenticano di tutto e si fanno vedere solo quando e’ il momento di prendere. Ora, questi figli si vogliono bene lo stesso e sempre, perché tutti sono uguali per una madre, tuti sono pezzi dello stesso cuore. Se pero’ una madre non può fare differenze, una cristiana si può farle, togliendo il sentimento e mettendo un poco di ragione. Ed io ho fatto cosi’. Tu e le tue sorelle Nella e Nora, mi avete cercato solo per prendere ed io vi ho sempre dato soldi a pioggia con amore a piacere pur sapendo di che pasta eravate fatti. Anche grazie a me vi siete fatti una posizione e avete comprato tutti una casetta. Vostra sorella Lia invece no! Lei non ha voluto mai niente da me. Mi diceva sempre che lo faceva per amore e che prendersi un solo soldo l’avrebbe umiliata. E poverina, oggi e’ povera e pazza e con uno sfratto sulle spalle.

NORA - mamma cosa vuoi dirci?

MAMMA –io nulla, io ho finito di parlare. Notaio per favore, quei documenti che ha portato per farmeli firmare li legga a voce alta visto che oggi i miei figli mi hanno dato l’onore di essere tutti preseti in casa mia.

NOTAIO - certo, come desidera signora. Do lettura del documento testamentario che, come richiestodalla signora, ho scritto in maniera breve e chiara: io sottoscritta Angela Testa in Privitera, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, dispongo che alla mia morte tutti i miei beni mobili, nello specifico denaro liquido per una quantità di almeno Euro 40000 (questa e’ la cifra da me posseduta alla data odierna) e qualsiasi altra eventuale ricchezza dovessi accumulare fino al giorno del mio trapasso, vadano totalmente ed esclusivamente alla signora Lia Privitera, mia figlia.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

NELLA - che dici? Ma sei impazzita, rimbambita che non sei altro! Non puoi lasciare tutto a Lia,anche noi siamo tuoi figli!

MAMMA - e te lo stai ricordando solo adesso, ora che c’e’ d a dividere?

VITO – questo testamento non e’ valido notaio! Già mia mad re il testamento lo aveva fatto in nostrapresenza e per giunta ha voluto scritto spontaneamente che quello era immodificabile. Quello che era scritto ormai e’ scritto!

NOTAIO - si sbaglia mio caro signore.

VITO - in che senso? Parli chiaro!

NOTAIO - nel senso che, si e’ vero che sua madre aveva già d ettato un testamento, sulla cuispontaneità pero’ avrei da ridire molto più di qual cosa. Comunque, la legge mio caro signore e mie care signore, consente al testamentario di cambiare idea e dunque riscrivere il testamento mille ed altre mille volte, finché e’ in vita ed in grado di intendere e di volere. E mi pare che vostra madre sia pienamente in vita ed in grado di decidere.

MAMMA - anzi notaio sa cosa le dico, visto che il mio testamento lo posso cambiare cento volte…

NOTAIO - mi dica signora.

MAMMA –  vorrei fare un’aggiunta!

NOTAIO - detti pure e la scriverò immediatamente.

MAMMA - oltre ai soldi, a mia figlia Lia lascio anche tutta la mobilia, che Nora ebbe la buona idea difare prezzare. Lo può scrivere notaio?

NOTAIO - già fatto signora.

NORA - e no! Pure i mobili no!

MAMMA - a no! E perché no? Anzi sai che ti dico, quel candelabro che hai nascosto nella borsa tiralofuori, e’ di tua sorella.

NELLA –  ma guarda questa vecchia stonata cosa sta combinando!

VITO - almeno la casa tocca a noi?

NORA – ci tocca tranquillo. Io mi ero informata, la casa tocca in uguali parti a tutti i figli e nessuno cela può togliere. (Ironica) vero mammina bella?

NELLA –  ti abbiamo fregata vecchia rimbambita!

VITO – almeno ci pappiamo la casa.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

MAMMA –  avete ragione figli miei.

NORA - avete visto? Dicevo giusto.

MAMMA - dicevi giustissimo. La casa alla mia morte toccava a tutti i figli in uguale misura. NELLA - che vuol dire toccava?

MAMMA - semplice. Vuol dire che la casa non ve la posso lasciare perché non e’ più mia. NORA – e di chi e’?

MAMMA –  l’ho venduta a vostra sorella Lia.

LIA - a me? E quando?

MAMMA - a tua insaputa. Ricordi quando l’altro giorno la zia ti ha detto di firmare i documenti perricevere il sussidio alimentare dal comune?

LIA - si certo.

ZIA CONCETTINA-quelli non erano documenti per il comune ma l’atto di vendita della casa. Da quel momento al casa e ‘ tua!

LIA - mia?

NORA - ma si può fare notaio?

NOTAIO - certo. E’ un semplice atto di compra vendita. Legalissimo.

VITO - e quanto gliel’hai venduta?

MAMMA - un euro.

NELLA - quanto?

MAMMA –  perche’ ti pare poco? E che vuoi, lo sai che io con quest’euro non ci ho mai capito nulla!

NOTAIO - signora il testamento e’ pronto. Se vuole firmarlo sarà mia premura depositarlo.

VITO - a questo la premura e’ venuta tutta adesso?

MAMMA –  dove firmo?

NOTAIO - qua signora, e poi qua.

La mamma firma.

NOTAIO - ecco fatto. Bene, se la signora non ha altri comandi io andrei.


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“Una mamma da spennare ” – 3 Atti di Santo Capizzi

MAMMA - no, nient’altro notaio. Grazie di tutto.

NOTAIO - allora, arrivederci a tutti(esce).

MAMMA - arrivederci.

NORA - acqua davanti e vento di dietro!

NELLA - speriamo che scivoli e che si rompa il collo.

VITO – gli auguro che quel parrucchino gli scivoli sugli occhi e vada a sbattere contro un murospigoloso.

Scena VII

(Detti)

LIA - no mamma. Ti ringrazio ma io non posso accettare tutte queste cose che mi vuoi lasciare.

MAMMA - e perché no?

LIA - non e’ giusto nei confronti delle mia sorelle e di mio fratello.

MAMMA - tu hai il cuore troppo grande, sei troppo buona. Nonostante come si sono comportati con teancora li pensi.

LIA - sono pur sempre sangue del mio sangue.

MAMMA - e pure del mio. Tranquilla Lia, ti assicuro che particolarità non ne sto facendo. Si e’ vero,ora ti sto lasciando qualche soldo e la casa, ma non credere che a loro in tutti questi anni non abbia dato nulla! Il mutuo con quali soldi lo hai estinto Nora?

NORA – con quelli che mi hai prestato tu.

MAMMA - e che ancora non ho rivisto. Ma tranquilla, te li ho regalati nello stesso momento in cui teli ho dati; ero contenta di poterti aiutare e vederti felice; la tua felicità era la mia. E tu Vito, t e lo sei dimenticato come te la sei comprata la casetta la mare? Nella e le tue macchine nuove, e la bella vita che fai con tua figlia, e’ grazie ai soldi che hai trovato sotto la mattonella? Ma va bene. Va benissimo. Vi ho aiutato con tutto l’amore di una madre. Ma ora, ora e’ il turno di Lia, che non mi ha mai chiesto nulla e che nonostante tutti i suoi problemi non ha mai voluto manco una lira da me.

LIA - e non li voglio nemmeno adesso.

MAMMA - ormai sono tuoi e quello che ne vuoi fare ne fai. A me farebbe piacere vederti godere lavita dopo anni di sacrifici. E volevo dirti anche grazie, grazie per tutto quello che hai fatto per me. Ho partorito quattro volte, ma in pratica per tutta la vita ho avuto solo una figlia degna di questo nome, tu Lia.


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NELLA - a me non interessa più di nessuno, ve lo sto dicendo chiaro e tondo!

ZIA CONCETTINA- ma perché quando mai ti e’ interessato di qualcuno che non eri tu stessa o tuafiglia?

NORA - va bene o capito che non ci esce più niente, meglio che me ne vada(esce).

VITO - si, hai ragione(esce).

MAMMA - si, andatevene per le vostre strade figli miei. Ma ricordatevelo sempre: l’ultimo vestito e’senza tasche! Perciò quando arriviamo in fondo alla nostra strada non conta quanto siamo ricchi di soldi e possedimenti, ma quanto amore abbiamo dato e quanto ne abbiamo ricevuto. Le case si fanno e si demoliscono ma il nostro nome, se e’ buono, resta nel tempo.

SEGRETARIO - pepe’, pepe’, permesso?

ZIA CONCETTINA- prego si accomodi.

SEGRETARIO - ce…ce…cece’… cercavo il notaio. Per caso e’ ancora      qua?

ZIA CONCETTINA- no segretario, se n’e’ andato proprio adesso.

SEGRETARIO – a va bene. Allora vuole dire che ha finito. Almeno ha sistemato tutto?

MAMMA - si tutto. Ora finalmente ogni cosa e’ al suo posto!

SIPARIO


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